America del Sud [modalità compatibilità]

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America del Sud [modalità compatibilità]
il settentrione
di
Matteo Giordani, Simone Piccolo, Melika
Khouildi e Samia Uddin.
Le terre dell'America del sud furono
abitate già dal 9000 a.C., come
testimoniano vari utensili ritrovati
durante scavi archeologici.
In seguito vi sorsero delle fiorenti
civiltà, come quella degli Inca.
Essi vennero sconfitti e sottomessi
dai Conquistadores, soldati spagnoli
i quali avviarono l'attività mineraria
sfruttando le popolazioni locali e
schiavi africani.
Il Brasile fu colonizzato dai
portoghesi e nel XX secolo vi furono
dei regimi autoritari che causarono
varie instabilità sociali.
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Il territorio può essere suddiviso
in due vaste aree:
la regione Andina
la regione Amazzonica
La prima vede la presenza della
Cordigliera delle Ande, la più lunga
catena montuosa al mondo e la
seconda è caratterizzata dalla
Foresta Amazzonica in cui vi sono
vasti bacini fluviali.
Il clima è montano sui rilievi,
equatoriale nell’area interna e fresco
in vaste zone lungo la costa.
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Nell'America meridionale sono presenti varie etnie differenti. Infatti vi sono sia
molti amerindi (come i quechua e gli aymará) e nella costa orientale vi è un
miscuglio di diverse etnie, in seguito alla colonizzazione.
Le religioni più diffuse sono
il cattolicesimo e
l'animismo e le lingue
principali sono il
portoghese e lo spagnolo.
Vi sono varie città
abbastanza estese, in
particolare in Brasile.
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L' economia è arretrata
e la regione è afflitta da
vari problemi di tipo
socio-economico.
L'agricoltura e
l'allevamento sono
praticati con mezzi
inadeguati, l'industria
non è molto sviluppata
ed inoltre un problema
di grande rilevanza è la
difficoltà delle
comunicazioni, a causa
del territorio
particolarmente
impervio.
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La foresta Amazzonica è la più grande area
forestale del pianeta e rappresenta una grande
ricchezza per l'omonima regione. I suoi alberi
forniscono legno pregiato, gomma ed altri materie
di grande importanza e proprio per tal motivo negli
ultimi anni essa è la protagonista di un importante
programma di deforestazione.
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La foresta Amazzonica ospita fin da tempi antichi numerose
popolazioni indigene che sono riuscite ad assumere un
comportamento di rispetto nei confronti della foresta. Essi
cacciano con utensili molto semplici e sono minacciati dalla
deforestazione e dalla presenza di latifondisti e avventurieri
che, cercando di appropriarsi di parti della foresta, non esitano
ad uccidere.
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Al fine di collegare il Brasile con il Perù è stata costruita una lunga strada
che attraversa la foresta Amazzonica e per far ciò vaste aree verdi sono
state distrutte. Il Brasile prevede di creare altre strade, impianti
industriali e aeroporti nel territorio della foresta, ma è ostacolato da vari
movimenti a favore della causa degli Indios e in contrasto con la
decisione del governo brasiliano.
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Molti sono i movimenti che tengono alla conservazione della foresta
Amazzonica e tra i personaggi più importanti vi è Chico Mendes. Egli
costituì la società "Alleanza dei Popoli della Foresta" ma, andando in
contrasto con latifondisti e industriali, venne assassinato il 22
dicembre 1988 a Xapuri, una piccola città dell’Amazzonia.
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All’ inizio del ‘500 una spedizione portoghese scoprì
le coste del Brasile. Per molti anni queste terre
furono soggette all’ azione dei corsari e quando i
portoghesi conquistarono la regione l’ odio per i
bianchi era già consolidato.
I portoghesi
colonizzarono l’ area e
le stragi locali
causarono la fuga di
molte persone, così
vennero introdotti vari
schiavi africani. Nel
1822 il Brasile dichiarò l’
indipendenza. In
seguito si succedettero
vari governi e oggi è una
repubblica federale di
tipo presidenziale.
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Il Brasile è il quinto
paese per estensione
sulla Terra e può essere
suddiviso in due zone: il
Bassopiano Amazzonico
e l’Altopiano del Brasile.
Il primo è costituito da
una vasta pianura
formata dal bacino del
Rio delle Amazzoni.
Il secondo comprende una serie di alte terre di
antica origine. Il Brasile è ricco di corsi d’ acqua e il
clima è vario. Esso è equatoriale, semiarido,
tropicale e subtropicale.
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Il Brasile conta più di 180 milioni di abitanti ma nonostante ciò la densità di
popolazione è piuttosto bassa. La popolazione bianca costituisce il 53% della
popolazione. Le religioni più diffuse sono il Cristianesimo cattolico e
protestante e le lingue più parlate sono il portoghese e idiomi locali.
La maggioranza della popolazione vive nelle città e i più grandi agglomerati
urbani sono quelli di Sao Paolo e Rio de Janeiro.
La capitale attuale è Brasilia, il quale scopo è quello di sostenere le regioni
centrali.
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Il Brasile dispone di grande risorse naturali e ultimamente è stato protagonista di un
notevole sviluppo economico. La società brasiliana è caratterizzata da un grande divario
tra ricchi e poveri. L’ agricoltura è basata sulle piantagioni, che producono prodotti per l’
esportazione e l’agricoltura di sussistenza è praticata con mezzi inadeguati. L’
allevamento è diffuso e l’ industria è in via di sviluppo. Il terziario è molto importante
grazie al turismo.
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Rio de Janeiro è una delle città più importanti del
Brasile e fu in passato la capitale. La città sorge in
vicinanza delle foreste tropicali e delle
piantagioni. Attualmente Rio è la seconda città
brasiliana per numero di abitanti. Inoltre essa è
un centro amministrativo, turistico e culturale di
grande rilevanza. Attorno a questa città sorgono
zone molto povere come le “favelas”. Tra di esse
la più grande è la Favela da Rocinha tra le estese
dell’ intera America latina
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Bandiera:
le stelle del tricolore venezuelano
ricordano le sette provincie che si
ribellarono al regime coloniale.
La "piccola Venezia":
nel 1498 Cristoforo Colombo
approdò in Venezuela. Un anno dopo
una spedizione spagnola giunse sulle
coste di quella che Vespucci definì
"piccola Venezia" (da cui Venezuela),
per la presenza di villaggi su
palafitte. Da allora si susseguirono le
incursioni spagnole, per impadronirsi
di schiavi da sfruttare nelle Antille.
Nel 1528 il Venezuela fu ceduto in amministrazione dall'imperatore spagnolo alla
compagnia commerciale tedesca dei Welser. Indipendente dal 1821, restò unito fino al
1830 a Colombia Ecuador nella federazione della Grande Colombia. nell'aprile del 2002
l'ennesimo colpo fallì per volontà di una parte dell'esercito
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Il Venezuela è bagnato dal Mar dei
Caraibi e dall' Oceano Atlantico. Il
territorio comprende tre zone distinte:
a nord-ovest una regione montuosa
abbraccia una pianura alluvionale che
circonda il Lago di Maracaibo.
Al centro si apre una zona
pianeggiante, con l'enorme bacino
del fiume Ornioco; a sud-est si
innalzano gli altopiani rocciosi del
Massiccio della Guyana.
Il clima è caldo umido.
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L'87 % dei venezuelani
vive in città.
La popolazione è
composta da meticci
(67%), bianchi (21%
molti di origine
italiana), neri (10%) e
amerindi (2%).
La capitale Caracas sorge a 1000m di altitudine, in una valle circondata
da picchi elevati. è una città moderna, poche testimonianze del
periodo coloniale sono scampate dai terremoti di inizio Novecento.
I grattacieli sono circondati da baracche (i ranchitos).
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L’ economia del
Venezuela è
condizionata dalla
presenza di giacimenti
di petrolio. Il
sottosuolo è ricco di
materie prime e
risorse minerarie. L’
agricoltura è poco
praticata e l’
allevamento è
importante. L’
industria è in crescita e
le vie di
comunicazione, poco
efficienti, ostacolano
lo sviluppo dell’
economia.
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Prima dell’arrivo degli spagnoli la regione era abitata da una popolazione di lingua
chibcha; dedita all’agricoltura, la sua cultura era in qualche misura analoga a quella inca.
In seguito sulle coste colombiane approdarono i conquistadores spagnoli, che
sottomisero la popolazione locale e nel 1510 costruirono, nella zona di Darién, il primo
insediamento europeo sul continente americano.
Dopo la definitiva sconfitta e la
sottomissione delle popolazioni chibcha, a
partire dal 1549 il territorio costituì una
provincia del Vicereame del Perù. Tra il 1717
e il 1739 nel territorio della provincia si
costituì il Vicereame di Nuova Granada, la
cui economia era basata essenzialmente
sullo sfruttamento indiscriminato delle
risorse agricole e minerarie, realizzato con
manodopera indigena e africana importata.
In seguito tali paesi vennero liberati ed
assunsero governi autonomi. Per diversi
anni la vita politica del paese fu afflitta dal
violento scontro tra i liberali e i
conservatori, fortemente centralisti e
19sostenuti dalla Chiesa cattolica.
La Colombia è il ventiseiesimo
paese più grande del mondo e il
quarto del Sud America.
La Colombia è parte della cintura
di fuoco del Pacifico, che rende la
regione soggetta a terremoti,
tsunami ed eruzioni vulcaniche,
essendo posizionata presso la
convergenza della placca di Nazca,
la placca caraibica e la placca
sudamericana.
Queste placche formano in Colombia due grandi
aree. Fanno parte della Colombia anche gli isolotti
di Gorgona, Gorgonilla e Malpelo, situati al largo
della costa pacifica e tutti di origine vulcanica.
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Il territorio colombiano é posto nella
fascia equatoriale, quindi la
temperatura media non subisce
notevoli variazioni nell’arco dell’anno,
ma il tipo di sistema montagnoso
andino gli conferisce una
differenziazione morfologica
importante, determinando anche
l’escursione tra le temperature diurne e
notturne, più ci si sposta in alto e
maggiore è l’escursione. Le variazioni
climatiche non sono determinate dalla
stagione che si attraversa, ma derivano
dall’ altitudine, dagli effetti dei venti
alisei, dalla pioggia e dall’ umidità. Le
temperature variano per effetto dell’
altitudine, proprio per questo si può
parlare di fasce termiche che si
incrementano di circa 6° ogni mille
metri di altezza.
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Capitale della Colombia e centro politico, amministrativo, economico e culturale del
Paese, si trova ad un'altezza di 2650 m, in un vasto e fertile altopiano di una delle tre
catene di montagne parallele che appartengono alla Cordigliera delle Ande.
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L'economia della Colombia è stata considerata una delle più stabili dell'America Latina
con un'inflazione costante. Questo sembra anche paradossale in un paese con grandi
disparità sociali. La varietà del clima, la presenza di altipiani e la qualità dei terreni infra
andini, sono all'origine di una produzione agricola estremamente diversificata, che
unisce coltivazioni tropicali a coltivazioni di climi temperati. I cereali sono sufficienti al
fabbisogno nazionale. Nella valle del Cauca si coltivano la canna da zucchero, il cacao, il
cotone; le banane sono coltivate nella Valle Magdalena, attualmente in regresso, ed il
caffè, il prodotto agricolo principale del paese. Inoltre è coltivata la canapa indiana.
Diffuso è l’allevamento di bovini, equini, suini.
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Matteo Giordani,
Simone Piccolo
Melika Khouildi
e
Samia Uddin.
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