Italiano - Food and Agriculture Organization of the United Nations
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Italiano - Food and Agriculture Organization of the United Nations
Rapporto sui progetti di Sviluppo Agricolo FAO/ITALIA 2012 Programma di Cooperazione Fao/Italia rapporto sui progetti di sviluppo agricolo FAO / Italia Il rapporto di quest’anno riguarda progetti finanziati attraverso contributi volontari versati annualmente dal Governo Italiano (sistema multilaterale), progetti finanziati attraverso accordi specifici (sistema multibilaterale), progetti realizzati nell’ambito del Fondo Fiduciario per la Sicurezza Alimentare e progetti eseguiti attraverso il Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO. Il Rapporto è diviso in due parti: la prima è un’introduzione che contiene informazioni aggiornate sulle origini e sullo scopo del Programma di Cooperazione Governo Italiano/ FAO, una descrizione dell’evoluzione e dei meccanismi di gestione del Programma e un breve riassunto delle varie iniziative in ordine tematico. La seconda parte comprende un insieme di schede di progetto. Ogni scheda include una breve descrizione dell’iniziativa e informazioni sull’area geografica e sull’impegno finanziario, insieme con un elenco degli obiettivi, delle attività, strategie e risultati. Sono inclusi nel Rapporto i progetti attivi nel 2012. Questo Rapporto 2012 è stato realizzato dal Progetto GTFS/INT/866/ITA “Formulazione, monitoraggio e valutazione di iniziative e progetti eseguiti nell’ambito del Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli Alimenti”, con il contributo dell’intero Programma di Cooperazione FAO/Italia e il Servizio di Mobilitazione delle Risorse e Supporto alle Operazioni del Dipartimento di Cooperazione Tecnica della FAO (TCSR). 2 012 Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) Servizio di Mobilitazione delle Risorse e Supporto alle Operazioni (TCSR) Dipartimento di Cooperazione Tecnica LA FAO INTENDE RINGRAZIARE Le istituzioni e le persone che con il loro contributo hanno reso possibile la pubblicazione di questo rapporto e in particolare: Ministro Elisabetta Belloni Direttore Generale, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) Ministero degli Affari Esteri Ministro Mario Sammartino Vice Direttore Generale, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) Ministero degli Affari Esteri Ministro Barbara Bregato Vice Direttore Generale, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) Ministero degli Affari Esteri Ministro Plenipotenziario Marco Ricci Coordinatore Multilaterale, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) Ministero degli Affari Esteri Consigliere d’Ambasciata Rita Mannella Coordinatore FAO, PAM e IFAD, DGCS Rapporto sui progetti di Sviluppo Agricolo FAO/ITALIA 2012 Aleksander Zaremba, Responsabile del Programma Tradizionale Paolo Lucci Chiarissi, Responsabile del Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO per la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli Alimenti Paola Castelgrande, Responsabile del Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO Consigliere d’Ambasciata Mauro Massoni Capo Ufficio II, DGCS Consigliere di Legazione Francesco Forte Capo Ufficio III, DGCS Consigliere d’Ambasciata Marcello Cavalcaselle Capo Ufficio IV, DGCS Ministro Plenipotenziario Alessandro Gaudiano Capo Ufficio V, DGCS www.fao.org/tc/faoitaly Consigliere d’Ambasciata Bruno Antonio Pasquino Capo Ufficio VI, DGCS Consigliere d’Ambasciata Emilia Gatto Capo Ufficio VII, DGCS Funzionari ed esperti degli Uffici territoriali, tematici e Unità Tecnica Centrale, DGCS FAO I 2780 It/ 1/05 .12 Ministro Pier Francesco Zazo Capo Ufficio - Funzionario Preposto all’Unità Tecnica Centrale, DGCS Programma di Cooperazione Fao/Italia Rapporto sui progetti di Sviluppo Agricolo FAO/ITALIA 2012 O r g a n i z z a z i o n e d e l l e n a z i o n i u n i t e p e r l’a l i m e n ta z i o n e e l’a g r i c o l t u r a - 2 0 1 2 Le denominazioni usate e la forma in cui sono presentati i dati che figurano in questo supporto informativo non implicano da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura alcuna opinione in merito allo stato giuridico o al livello di sviluppo socio-economico di paesi, territori, città o zone, né in merito alle loro autorità o alla delimitazione delle loro frontiere o dei loro confini. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e la distribuzione a scopo educativo o per altre funzioni non commerciali dei contenuti espressi in questo supporto informativo sono consentite senza previa autorizzazione del possessore dei diritti d’autore a condizione che la fonte sia esplicitamente citata. La riproduzione dei suddetti contenuti per ragioni commerciali o altri usi è vietata senza previa autorizzazione scritta del possessore dei diritti d’autore. La richiesta di autorizzazione deve essere rivolta al: Capo del Servizio delle pubblicazioni, Sottodivisione delle politiche e di supporto nell’ambito della pubblicazione elettronica, Divisione dell’Informazione, FAO Viale delle Terme di Caracalla, 00153 Roma - Italia oppure per posta elettronica a: [email protected] Copie delle pubblicazioni della FAO possono essere richieste a: Gruppo Vendite e marketing, Divisione dell’Informazione, FAO Viale delle Terme di Caracalla, 00153 Roma - Italia e-mail: [email protected] Fax: (+39) 06 57053360 www.fao.org/icatalog/inter-e.htm © FAO 2012 sommario Pagina 2 Italia/FAO: un fruttuoso rapporto di collaborazione in favore dello sviluppo agricolo dei Paesi in via di sviluppo (PVS) di Elisabetta Belloni, Direttore Generale, DGCS, Ministero degli Affari Esteri Pagina 4 Lavorare insieme per promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale di Laurent Thomas, Vice Direttore-Generale della FAO, Dipartimento della Cooperazione Tecnica Pagina 6 Introduzione al Libro Bianco 2012 Origine, a chi si rivolge, struttura Pagina 8 Pagina 27 Introduzione alla FAO Lista dei Progetti Mandato e istituzione, vantaggi competitivi, la riforma, struttura e contributi Lista dei Progetti della Componente Tradizionale Pagina 14 Programma di Cooperazione Governo d’Italia/FAO Origine e contesto istituzionale Pagina 16 Descrizione delle Componenti del Programma di Cooperazione Italia/FAO: Programma Tradizionale Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO per la Sicurezza Alimentare e Salubritá degli Alimenti Programma di Cooperazione Decentrata Programma Operazioni di Emergenza e Riabilitazione Programma degli Esperti Associati (APO) Lista dei Progetti del Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO per la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli Alimenti Lista dei Progetti del Programma di Cooperazione Decentrata Pagina 32 Profili dei progetti 2012 Lista per aree geografiche profili dei progetti lista per aree geografiche programma di cooperazione fao/governo italiano (gcp) multilaterale GCP Africa 1.GCP/BKF/050/ITA - Sostegno al miglioramento e alla gestione sostenibile dell’allevamento di animali di piccola taglia nelle zone peri‑urbane del Burkina Faso ..............................................................................................................................................33 2.GCP/ETH/073/ITA - Sostegno alla produzione di frutta e fichi d’india nelle regioni del Tigray e Nord Wollo dell’Etiopia ................ 35 3.GCP/RAF/410/ITA - Supporto agli agricoltori e alle loro organizzazioni nello sviluppo delle componenti semi-industriali della produzione alimentare per ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare................................................................................... 37 GCP Asia e Pacifico 4.GCP/AFG/046/ITA – Sviluppo integrato della catena del latte nella provincia di Herat in Afghanistan........................................ 39 5.GCP/MON/007/ITA - Miglioramento della qualità della carne per i consumatori in Mongolia ..................................................... 41 6.GCP/MYA/010/ITA - Supporto ad attività sostenibili di pesca e acquacoltura su piccola scala negli ecosistemi costieri di mangrovie in Myanmar ............................................................................................................. 43 7.GCP/MYA/011/ITA - Supporto al Programma Speciale di Produzione di Riso nelle divisioni di Yangon e Ayeyarwady in Myanmar .... 45 8.GCP/RAS/244/ITA - Iniziativa ambientale, integrata e a livello sub-regionale, per la gestione della salute animale al fine di aumentare la produttività dei piccoli proprietari ............................................................................................................ 47 9.GCP/VIE/029/ITA - Gestione integrata delle attività lagunari nella provincia di Thua Thien Hue in Vietnam ............................... 50 10.GCP/VIE/035/ITA - Orientamento al mercato del settore agroforestale per la riduzione della povertà nella provincia di Quang Nam in Vietnam .......................................................................................................................... 53 GCP Vicino Oriente e Mediterraneo 11.GCP/EGY/024/ITA - Migliorare i livelli di nutrizione e la sicurezza alimentare delle famiglie in Egitto, puntando in particolare su donne e giovani ...................................................................................................................... 56 12.GCP/RAB/013/ITA - Protezione delle aree forestali attraverso l’utilizzo e il trattamento delle acque reflue per sostenere piccoli produttori e agricoltori in Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia ............................................................................................... 58 13.GCP/SYR/011/ITA - Sviluppo istituzionale dell’agricoltura biologica in Siria .......................................................................... 61 14.GCP/SYR/012/ITA - Gestione integrata degli incendi forestali a livello comunitario in Siria ................................................ 63 GCP Interregionale e Globale 15.GCP/GLO/204/MUL - Programma quadro per la promozione dello sviluppo sostenibile delle Aree Montane ................................. 65 16.GCP/INT/072/ITA - Fronteggiare la scarsità d’acqua - Il ruolo dell’agricoltura - Sviluppo dei “National Water Audits” in Africa ...... 67 iv Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 17.GCP/INT/092/ITA - Sviluppo delle tecniche per la raccolta delle acque di superficie su piccola scala in Burkina Faso e in Tunisia .... 69 18.GCP/INT/099/ITA - Scuole di formazione di campo per una migliore gestione delle malattie della manioca in Burundi, Kenya e Uganda ........................................................................................................................................... 71 19.GCP/INT/100/ITA - Sostegno al processo di implementazione del Programma di Sviluppo Globale dell’Agricoltura Africana (CAADP) nell’ambito del NEPAD ................................................................................................................................................... 73 20.GCP/INT/110/ITA - Sostegno politico e tecnico per un piano di emergenza nazionale nei paesi a rischio diretto di nuove forme virulente del fungo della Ruggine del Grano ................................................................................................................. 76 21.GCP/INT/124/ITA - Fronteggiare la scarsità d’acqua - Il ruolo dell’agricoltura (Fase III) - Potenziamento delle capacità nazionali in Giordania, Libano e Siria ................................................................................................................................................ 78 Multibilaterale GCP Africa 1.GCP/MOZ/078/ITA - Sviluppo della pesca costiera nelle provincie di Gaza e Inhambane in Mozambico ...................................... 80 2.GCP/MOZ/082/ITA - Preparazione di un piano regolatore per lo sviluppo del sistema statistico agricolo e del sistema nazionale di informazione alimentare in Mozambico....................................................................................................................................82 GCP Asia e Pacifico 3.GCP/MYA/012/ITA - Supporto al risanamento immediato dei mezzi di sussistenza per l’agricoltura, pesca costiera e acquacoltura nelle aree colpite dal ciclone Nargis in Myanmar........................................................................................................................ 84 GCP Vicino Oriente e Mediterraneo 4.GCP/LEB/020/ITA - Osservatorio Nazionale Libanese per lo sviluppo agricolo e rurale ........................................................................87 5.GCP/LEB/021/ITA - Consolidamento della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli in Libano ....................... 89 6.GCP/RAB/012/ITA - Piano regolatore regionale per la distribuzione delle risorse idriche del bacino mesopotamico ...................... 91 contributo italiano al fondo fiduciario globale per la sicurezza alimentare (GTFS) GTFS Africa 1.GTFS/ETH/067/ITA - Diversificazione delle colture e sviluppo del mercato agricolo in Etiopia .................................................. 94 2.GTFS/RAF/391/ITA - Miglioramento della sicurezza alimentare nei distretti transfrontalieri di Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Uganda, a sostegno della modernizzazione dell’agricoltura nell’ambito del NEPAD/CAADP ................................. 97 3.GTFS/RAF/465/ITA - Rafforzamento delle competenze dei paesi selezionati membri della Comunità dell’Africa orientale (EAC) per l’elaborazione di dati statistici nel settore agicolo e per la sicurezza alimentare ....................................................................100 4.GTFS/UGA/022/ITA - Promozione della commercializzazione dell’agricoltura tra le popolazioni re-insediate nei distretti di Gulu e Lira del nord Uganda per restaurare i mezzi di sussistenza e ridurre la povertà ............................................................................103 5.GTFS/RAF/426/ITA - Progetto di coordinamento della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Africa occidentale: GTFS/SEN/060/ITA, GTFS/MLI/030/ITA, GTFS/GAM/025/ITA, GTFS/GBS/028/ITA, GTFS/GUI/019/ITA, GTFS/SIL/028/ITA e GTFS/LIR/010/ITA ............................................................................................. 105 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 v 6.GTFS/GAM/025/ITA - Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Gambia .........................107 7.GTFS/GBS/028/ITA - Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA) nelle regioni di Oio e Bafata in Guinea Bissau ..................................................................................................................109 8.GTFS/GUI/019/ITA – Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA) nella regione di Kindia in Guinea ...................................................................................................................................111 9.GTFS/LIR/010/ITA - Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) .........................................113 10.GTFS/MLI/030/ITA - Sostegno alle organizzazioni degli agricoltori nella regione dell’altopiano del Dogon per la valorizzazione dei prodotti orticoli in Mali ................................................................................................................................................115 11.GTFS/SEN/060/ITA - Supporto alle organizzazioni di agricoltori per la valorizzazione delle catene produttive in ambito agricolo in Senegal ........................................................................................................................................117 12.GTFS/SIL/028/ITA - Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Sierra Leone ....................119 GTFS Asia e Pacifico 13.GTFS/BGD/041/ITA - Sviluppo della sicurezza alimentare attraverso una maggiore produzione agricola, fonti di reddito diversificate, valore aggiunto e marketing in Bangladesh ......................................................................................................................121 14.GTFS/DRK/005/ITA - Supporto all’implementazione del Programma Nazionale di Sicurezza Alimentare in Nord Corea ..................123 GTFS Vicino Oriente e Mediterraneo 15.GTFS/REM/070/ITA - Programma regionale di gestione integrata degli insetti nocivi nei paesi del Vicino Oriente........................125 GTFS America Latina e Caraibi 16.GTFS/RLA/141/ITA - Promozione della sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM/CARIFORUM ..............................................128 17.GTFS/RLA/172/ITA - Potenziamento di un meccanismo sub-regionale per sostenere l’eradicazione dell’afta epizootica nei paesi membri della Comunità Andina delle Nazioni (CAN) ......................................................................................................................130 18.GTFS/RLA/176/ITA - Miglioramento dell’efficienza, della qualità del cibo e degli standard di sicurezza delle catene agro-alimentari in Centro America: El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua ...........................................................................................133 GTFS Interregionale e Globale 19.GTFS/INT/907/ITA - Controllo delle malattie animali transfrontaliere nei paesi dell’Asia centrale .............................................135 programma di cooperazione decentrata italia/fao (gdcp) GDCP Africa 1.GDCP/BKF/002/ITA - Programma di supporto allo sviluppo del Comune di Dori in Burkina Faso ...............................................138 2.GDCP/RWA/014/MUL - Agricoltura urbana e peri-urbana a Kigali in Ruanda -Fase II..............................................................140 3.GDCP/SEN/002/ITA - Consolidamento degli orti domestici a supporto della sicurezza alimentare e per il miglioramento della nutrizione a Dakar in Senegal - Fase II ..........................................................................................................................................142 GDCP Vicino Oriente e Mediterraneo 4.GDCP/LEB/001/ITA - Miglioramento della gestione delle acque in Caza nell’area di Marjayoun in Libano.................................. 144 vi Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 1 Italia/FAO: un fruttuoso rapporto di collaborazione in favore dello sviluppo agricolo dei Paesi in via di sviluppo (PVS) La pubblicazione del Libro Bianco, avviata negli anni passati, riprende quest’anno per presentare una sintesi dei progetti multilaterali e multibilaterali finanziati grazie al contributo volontario del Governo Italiano all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Elisabetta Belloni - Direttore Generale, Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo, Ministero degli Affari Esteri L a collaborazione tra la Cooperazione italiana e la FAO, avviata nel 1982 con la firma di un accordo quadro per l’erogazione di fondi fiduciari, ha permesso che nel tempo le priorità strategiche della FAO e della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero italiano degli Affari Esteri si integrassero e armonizzassero nell’impegno comune contro la fame e la povertà nel mondo, per favorire lo sviluppo, lo scambio di conoscenze e competenze tecniche e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il ruolo che l’Italia svolge a livello internazionale nella promozione dello 2 sviluppo sostenibile è di primissimo piano, grazie anche alla localizzazione nella capitale del nostro Paese del cosiddetto “Polo Agro-Alimentare Romano delle Nazioni Unite”, di cui fanno parte le principali Organizzazioni Internazionali e delle Nazioni Unite che si occupano di agricoltura e sicurezza alimentare, quali appunto la FAO, il PAM (Programma Alimentare Mondiale), l’IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo) e Bioversity. Il Libro Bianco, che da questa edizione viene messo a disposizione anche in formato elettronico sul sito web della FAO e della DGCS, intende offrire una panoramica delle singole iniziative promosse attraverso il Programma di Cooperazione Italia/FAO, con particolare attenzione ai settori prioritari, sia dell’Organismo onusiano che della Cooperazione Italiana. Tra questi, vorrei ricordarne alcuni, quali: la strategia di sicurezza alimentare attraverso la commercializzazione dell’agricoltura, che mira a promuovere un approccio di filiera e di accesso al mercato, favorendo gli investimenti, incrementando il valore della produzione locale a supporto della biodiversità agricola, promuovendo le organizzazioni degli agricoltori e, infine, sostenendo il ruolo delle donne nella filiera alimentare. é stata inoltre promossa in varie iniziative la gestione integrata e sostenibile delle Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 risorse idriche, come base del dialogo tra i popoli e della stabilità e conservazione delle risorse naturali. Il Programma di Cooperazione Italia/FAO ha altresì contribuito all’eradicazione della peste bovina e alla riduzione dell’impatto di alcune tra le più importanti malattie animali, come la peste dei piccoli ruminanti e l’afta epizootica. Inoltre l’Italia si è fatta promotrice in questi anni del Programma di Cooperazione Decentrata, consolidando in questo modo l’approccio bottom-up per uno sviluppo partecipativo, garantendo un’azione congiunta di Regioni ed Enti Locali e la partecipazione attiva delle popolazioni, per rispondere concretamente ai bisogni delle comunità vulnerabili. La collaborazione tra Italia e FAO si è ulteriormente concretizzata in occasione della Presidenza italiana del G8 quando fu lanciata L’Aquila Food Security Initiative (AFSI), nel cui ambito sono stati elaborati i principi guida che furono poi approvati dal ‘World Summit on Food Security’ del novembre 2009 divenendo noti come i ‘Rome Principles’. Mobilitando risorse tecniche, finanziarie, ma soprattutto umane, il Programma di Cooperazione tra l’Italia e la FAO mette da sempre l’uomo al centro delle strategie di sviluppo, promuovendo una sorta di umanesimo dello sviluppo volto a valorizzare le potenzialità dell’individuo, come agente singolo e come parte di una comunità, attore principale e beneficiario finale di ogni intervento di promozione economica e sociale. Questi interventi sono poi integrati con altri settori di interesse della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, tra i quali l’educazione, la salute, la governance e il rafforzamento istituzionale, in grado di sostenere i paesi nel loro percorso di crescita. In questo modo si intende sviluppare un approccio olistico nella lotta alla povertà, garantendo un adeguato livello di sicurezza alimentare e un miglioramento effettivo delle condizioni di vita delle popolazioni svantaggiate. In conclusione, con questa pubblicazione intendiamo dare una testimonianza della consolidata collaborazione tra l’Italia e la FAO e fornire un contributo al dialogo, alla scambio di informazioni in favore di un’azione integrata e coordinata per garantire un effettivo miglioramento dell’accesso al cibo nelle aree più disagiate del mondo. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 3 Lavorare insieme per promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale La pubblicazione del Libro Bianco 2012 è un’ulteriore testimonianza della lunga collaborazione tra il Governo d’Italia e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), e descrive nello specifico gli sforzi congiunti per combattere la fame e la povertà nel mondo. Questa collaborazione affonda le proprie radici in oltre sessant’anni di storia, da quando la sede della FAO fu trasferita a Roma. La FAO è la più grande agenzia specializzata del sistema delle Nazioni Unite presente in Italia, con il compito di innalzare i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica. Laurent Thomas - Vice Direttore Generale della FAO, Dipartimento della Cooperazione Tecnica I l Governo d’Italia svolge un ruolo importante nel lavoro dell’Organizzazione, essendo diventato nel tempo uno dei maggiori contribuenti, e continuando a fornire, oltre ai contributi regolari, dei fondi volontari annuali per l’attuazione di iniziative sul campo contro la fame e la povertà. 4 Il Programma di Cooperazione FAO/ Italia è stato istituito nel 1980. Da allora, più di 400 progetti sono stati realizzati, per un totale di 700 milioni di dollari in oltre 80 paesi nel mondo. Questi progetti contribuiscono al miglioramento della sicurezza alimentare nelle aree povere e vulnerabili, attraverso il trasferimento di risorse, conoscenze e competenze ai piccoli agricoltori, per consentire quindi un’ampia e diffusa partecipazione al processo di sviluppo. Lavorando insieme, l’Italia e la FAO cooperano per creare a diversi livelli piattaforme di scambio di esperienze, di lezioni apprese e buone pratiche, Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 colmando il divario tra le conoscenze e le competenze, e sostenendo gli sforzi dei paesi a includere il diritto all’alimentazione nelle strategie, politiche e programmi nazionali. Il Governo d’Italia ha inoltre fortemente sostenuto il processo di riforma della FAO, iniziato nel 2008, per adeguare il lavoro dell’Organizzazione alle nuove esigenze e sfide emergenti, come il riscaldamento globale, il degrado delle risorse, le epidemie animali su vasta scala, le crisi alimentari, i disastri naturali e molto altro ancora, tra cui più di recente, l’aumento dei prezzi delle materie prime e l’instabilità dei mercati. Il processo di riforma è riuscito a ri-orientare il lavoro della FAO, collegando le prestazioni ai risultati in linea con gli obiettivi strategici del mandato dell’Organizzazione, migliorando così l’efficienza con un uso più razionale delle risorse. Colgo infine l’occasione per ringraziare il Governo d’Italia per il suo continuo sostegno agli obiettivi e le attività prioritarie dell’Organizzazione e spero che questa lunga e proficua collaborazione possa essere ampliata e rafforzata nel futuro. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 5 INTRODUZIONE AL LIBRO BIANCO 2012 Rapporto sui progetti di sviluppo agricolo FAO/Italia Questa edizione del rapporto è stata redatta dal Servizio per la Mobilitazione delle Risorse e Supporto alle Operazioni della FAO (TCSR) all’interno del Dipartimento della Cooperazione Tecnica, in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero Italiano degli Affari Esteri, attraverso l’Ufficio II, responsabile per la cooperazione multilaterale. 6 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Origini D A chi si rivolge al 1988, il Libro Bianco offre un quadro completo e razionale delle attività realizzate attraverso il Programma di Cooperazione Italia/FAO. Dopo l’ultima edizione del 2006, la tradizione del Libro Bianco è stata ripresa quest’anno per riscrivere un rapporto aggiornato sui progetti finanziati dal Governo italiano tramite i contributi volontari annuali (sistema multilaterale), e sui progetti finanziati attraverso accordi specifici (sistema multibilaterale), realizzati nell’ambito del: Programma Tradizionale Italia/FAO, del Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Amineti e, infine, progetti eseguiti attraverso il Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO (PCDIF). Il Libro Bianco 2012 intende fornire una panoramica generale e attuale dei contributi volontari del Governo d’Italia alla FAO, continuando a rappresentare un utile strumento di lavoro, principalmente per i funzionari del Ministero degli Affari Esteri e della FAO, per una descrizione concisa dei progetti in atto nell’ambito del Programma di Cooperazione Italia/FAO. allo stato attuale, sia elencati per componente di riferimento, sia divisi per aree geografiche. Struttura I progetti menzionati in questo rapporto si riferiscono esclusivamente a iniziative attualmente in corso, nel quadro del Programma di Cooperazione Italia/FAO. Come nelle precedenti edizioni, il rapporto 2012 è diviso essenzialmente in due parti: un’introduzione con informazioni aggiornate sulla FAO, sulle origini e sullo scopo del Programma di Cooperazione FAO/Governo d’Italia, e una breve descrizione delle sue componenti principali; la seconda parte è invece focalizzata sui progetti operativi Per ogni progetto, come da edizioni passate, è stata inserita una scheda che descrive brevemente: iniziativa, impegno finanziario, obiettivi, e, qualora disponibili, attività e risultati. La FAO ringrazia tutti coloro che al Ministero degli Affari Esteri (Ufficio II/DGCS) e al proprio interno hanno reso possibile la stesura di questo rapporto. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 7 Introduzione alla FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura La FAO ha sede in Italia sin dal 1951 e nasce come Agenzia specializzata delle Nazioni Unite con il mandato di accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica mondiale. 8 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Mandato e istituzione A d oggi la sua missione principale è assicurare che in tutto il mondo ognuno abbia accesso a un’adeguata alimentazione, combattendo fame e malnutrizione. In questo modo la FAO si impegna, insieme all’intera comunità internazionale, a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, e in particolare il Primo Obiettivo, che si propone di dimezzare, entro il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame, riducendo la povertà e contribuendo con l’attività agricola a migliorare gli standard di vita di tutti, per le generazioni presenti e future, in un modo ecologicamente sostenibile. L’intensa e costante partecipazione italiana consente alla FAO di svolgere uno dei suoi ruoli più importanti: essere un punto d’incontro neutrale per le nazioni, dove tutti i membri dell’Organizzazione possono incontrarsi e prendere decisioni su sicurezza alimentare, commercio, pesca, foreste, ambiente e altro ancora. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio Obiettivo 1 Sradicare la povertà estrema e la fame Obiettivo 2 Rendere universale l’educazione primaria Obiettivo 3 Promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne Obiettivo 4 Ridurre la mortalità infantile Obiettivo 5 Migliorare la salute materna Obiettivo 6 Combattere l’HIV/AIDS, malaria e altre malattie Obiettivo 7 Assicurare la sostenibilità ambientale Obiettivo 8 Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo Il Primo Obiettivo che si propone di dimezzare, entro il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame riducendo in questo modo la povertà, interessa direttamente l’azione della FAO. Infatti, la visione della FAO è di un mondo libero dalla fame e dalla malnutrizione per le generazioni presenti e future, in cui l’agricoltura contribuisce a migliorare gli standard di vita di tutti, in un modo ecologicamente sostenibile. L’Organizzazione è un centro mondiale di raccolta delle informazioni e conoscenza sui prodotti alimentari e sull’agricoltura, un forum per il dialogo politico e regolatore di accordi tra le nazioni, di sensibilizzazione e mobilitazione delle risorse. L’Organizzazione contribuisce significativamente anche all’Obiettivo 7 (assicurare la sostenibilità ambientale), all’Obiettivo 3 (promozione della parità di genere e l’empowerment delle donne), e all’Obiettivo 8 (partenariato globale per lo sviluppo). Inoltre, il lavoro della FAO per ridurre la fame e la malnutrizione ha importanti effetti indiretti anche sugli altri obiettivi. La FAO è composta da sette dipartimenti: > Agricoltura e tutela dei consumatori; > Sviluppo economico e sociale; > Pesca e acquacoltura; > Foreste; > Servizi dell’Organizzazione, risorse umane e finanze; > Gestione delle risorse naturali e dell’ambiente; cinque uffici di collegamento e quattro > Cooperazione tecnica. d’informazione (in Nord America, in Giappone, presso l’Unione Europea, presso Oltre al quartier generale che ha sede a la sede centrale delle Nazioni Unite a Roma, la FAO è presente in più di 130 paesi. Inoltre, l’Organizzazione comprende New York e l’ufficio di Ginevra). In quanto Organizzazione intergovernativa, la cinque uffici regionali (per l’Africa, per FAO ha 191 Paesi membri, due membri l’Asia e Pacifico, per l’Europa e Asia centrale, per l’America Latina e Carabi, per associati ed un’organizzazione membro, l’Unione europea. il Vicino Oriente), 11 uffici sub-regionali, La FAO lavora a stretto contatto con molte delle sue “agenzie sorelle” all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Ma non solo. Organizzazioni non governative, e altri organismi della società civile giocano un ruolo importante nel lavoro della FAO. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 9 La storia Agli inizi del ventesimo secolo si ebbe un primo tentativo di creazione di un ente sul piano internazionale per la cooperazione in materia agricola, ad opera di Vittorio Emanuele III, il quale, insieme ai delegati di settantaquattro Stati partecipanti, sottoscrisse il 7 giugno 1905 la convenzione istitutiva dell’Istituto internazionale di agricoltura. Tale istituto provvedeva solamente alla raccolta e alla pubblicazione d’informazioni statistiche, tecniche ed economiche relative all’agricoltura. Solo nel 1935 si realizzò la creazione in seno alla Società delle Nazioni, di un comitato misto che si occupasse di problemi agricoli ed alimentari finalizzati alla creazione di un’organizzazione intergovernativa. Nel maggio del 1943, il Presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, convocò, ad Hot Springs, in Virginia, una conferenza delle Nazioni Unite sull’alimentazione e l’agricoltura. Fu stabilito un accordo sostanziale tra i partecipanti: da un lato la necessità di una maggiore produzione agricola a livello mondiale, la necessità della diffusione delle conoscenze tecniche, la responsabilità di ogni governo nella garanzia di una sufficiente alimentazione della propria popolazione; dall’altro lato, la creazione di una commissione provvisoria composta da quarantaquattro Stati, con il compito di elaborare lo Statuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. La prima conferenza della FAO fu convocata a Québec City, in Canada, il 16 ottobre 1945. La prima sede dell’Organizzazione venne stabilita a Washington. Ma in seguito alla decisione adottata dalla Conferenza Generale, dal 1951 la FAO fu poi trasferita a Roma, che attualmente è la sede anche delle altre organizzazioni che si occupano di agricoltura, sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile, quali appunto Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). Nel 2011 la FAO ha celebrato i sessant’anni del suo trasferimento a Roma. 10 Vantaggi competitivi Il ruolo della FAO nella lotta alla fame viene confermato tenendo particolare conto della sua rete di conoscenze e informazioni in quanto forum neutrale di discussione e negoziazione. Rimane prioritario anche il suo ruolo guida nelle attività di miglioramento e modernizzazione delle pratiche agricole, forestali e peschiere, con il fine di affrontare l’insicurezza alimentare e ridurre la povertà, specialmente nelle aree rurali dei paesi in transizione e in via di sviluppo. La FAO fornisce anche un aiuto diretto agli agricoltori sul campo con il suo bagaglio tecnico di competenze ed esperienze. L’Organizzazione coordina migliaia di progetti in tutto il mondo, mobilitando milioni di dollari messi a disposizione da paesi industrializzati, banche di sviluppo e altre fonti di finanziamento e li gestisce per garantire l’efficacia di questi progetti. Molti di questi progetti vengono eseguiti in risposta alle emergenze umanitarie derivanti dalle catastrofi naturali o dai conflitti armati. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Introduzione alla FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura Un nuovo approccio alla mobilitazione delle risorse: la riforma della FAO Il primo quadro strategico della FAO è stato adottato nel 1999, dopo un ampio processo di consultazioni interne ed esterne. Tuttavia, nel novembre 2007, la FAO ha accolto favorevolmente la relazione di una Valutazione Esterna Indipendente (Indipendent External Evaluation) e ha approvato una risoluzione per formulare una nuova strategia di riferimento e un programma biennale di lavoro e bilancio, basato sul raggiungimento di risultati e impatto delle attività (Results Based Management). Dando seguito alle raccomandazioni della valutazione esterna, nel 2008 è stato quindi adottato il Piano d’azione immediato (Immediate Plan of Action) che punta a rispondere alle priorità identificate dai membri dell’Organizzazione secondo la sua vasta gamma di competenze, al fine di guidare efficacemente gli sforzi comuni e allineare i contributi volontari attraverso partnership basate sulla fiducia e responsabilità reciproca. Questa responsabilità comune risponde ai principi enunciati nella Dichiarazione di Parigi e Accra Agenda for Action sull’efficacia degli aiuti. L’obiettivo generale è migliorare il livello di organizzazione e la capacità di mobilitazione delle risorse, attraverso una loro pianificazione efficace da utilizzare in accordo con gli organi di governo e i partner esterni. A tal proposito, per meglio identificare e programmare l’uso delle risorse, il nuovo quadro strategico della FAO comprende: >I tre Obiettivi Globali che riflettono la visione della FAO e si concentrano su dove l’Organizzazione può meglio assistere i membri ad affrontare le sfide e le opportunità per raggiungere sicurezza alimentare e sviluppo rurale; >Gli undici Obiettivi Strategici, interconnessi a livello settoriale e inter-settoriale, che operano nell’ambito dell’agricoltura, l’allevamento, la pesca, la sicurezza alimentare, la silvicoltura, le risorse naturali, creazione di ambienti favorevoli, approcci bilanciati di genere, emergenze e investimenti; >I due Obiettivi Funzionali che forniscono il contesto favorevole per il lavoro della FAO a complemento degli undici obiettivi strategici con un approccio basato sui risultati e una maggiore attenzione all’efficienza delle attività; > A supporto di questa nuova strategia sono stati quindi individuati Risultati Organizzativi (Organizational Results) e Ambiti di Azione Prioritaria (Impact Focus Areas). Questi obiettivi si riferiscono a un quadro strategico di medio‑lungo termine, fornendo in questo modo flessibilità per rispondere ai cambiamenti dell’ambiente esterno e affrontare le priorità emergenti. Inoltre essi rappresentano anche una preziosa fonte d’informazioni sulle aree d’intervento prioritarie e forniscono specifiche indicazioni sul lavoro dell’Organizzazione. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 11 Introduzione alla FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura La visione della FAO Struttura e contributi I contributi dei paesi membri vengono impiegati per il finanziamento del cosiddetto “programma regolare” o assessed contribution, per attività della FAO rivolte principalmente alla raccolta, all’analisi e alla diffusione di dati ed informazioni, all’assistenza tecnica e al supporto alle politiche per i paesi membri. I rappresentanti dei paesi membri s’incontrano in occasione della Conferenza biennale per discutere e ridefinire la governance globale, le politiche da intraprendere e il quadro istituzionale, nonché per valutare il lavoro svolto e approvare il bilancio per il successivo biennio. La Conferenza elegge anche il Direttore Generale della FAO e nel mese di giugno 2011, è stato eletto il nuovo Direttore Generale, José Graziano da Silva, che ha assunto le sue funzioni dal 1 gennaio 2012. 12 assessed contributions 42% 58% voluntary contributions Oltre le quote che confluiscono nel budget regolare della FAO, alcune nazioni versano contributi extra su base volontaria per sostenere progetti sul campo. L’Italia è storicamente uno dei paesi donatori più generosi in questo settore. Il bilancio totale della FAO previsto per il 2012-2013 è di 2,4 miliardi di dollari. Di questa somma, circa il 42 percento Per favorire il raggiungimento della sua missione e degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, la FAO contribuisce alla promozione dell’agricoltura sostenibile, attraverso il raggiungimento di tre obiettivi globali, decisi dai suoi membri: a) riduzione del numero assoluto di persone che soffrono la fame, assicurando in modo progressivo un mondo in cui tutte le persone in ogni momento hanno sufficiente cibo, sicuro e nutriente, in grado di soddisfare le loro esigenze dietetiche e preferenze alimentari per una vita attiva e sana; b) eliminazione della povertà e progresso economico e sociale per tutti attraverso una maggiore produzione alimentare, sviluppo rurale e mezzi di sussistenza sostenibili; c) gestione e uso sostenibile delle risorse naturali, comprese le risorse del suolo, acqua, aria, risorse climatiche e genetiche, a beneficio delle generazioni presenti e future. proviene dalla così definita assessed contribution, versata dai paesi membri, mentre il 58 percento viene mobilitato attraverso il contributo volontario dei membri e di altri partner. Il governo italiano contribuisce in modo molto incisivo con i contributi extra budget, attraverso l’implementazione di progetti gestiti all’interno del Programma di Cooperazione FAO/Italia. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 13 Programma di Cooperazione Governo d’Italia/FAO A testimonianza dell’impegno a favore dello sviluppo nell’ambito della cooperazione multilaterale, il Governo italiano è divenuto uno dei principali sostenitori della FAO a partire dal 1979, con la creazione del Dipartimento Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (ora Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo - DGCS). A seguito dell’accordo quadro FAO/Italia del 1982 per l’erogazione dei fondi fiduciari, l’Italia ha destinato circa 700 milioni di dollari per finanziare più di 400 iniziative. La sua origine e il contesto istituzionale P er riuscire a rispondere al mutare delle priorità e delle esigenze, e cogliere nuove opportunitá per il partenariato, nel periodo tra il 1982 e 1993, l’Italia ha finanziato 140 progetti con un contributo di 360 milioni di dollari, e in seguito il contributo volontario del Governo d’Italia alla FAO è stato pari a circa 400 milioni di dollari per 250 iniziative. 14 Ad oggi l’Italia ha destinato circa 700 milioni di dollari per progetti a beneficio di oltre 80 paesi. Oltre il 50 percento di questi sono concentrati in Africa e nell’area del Mediterraneo/Vicino Oriente. Le risorse finanziarie destinate annualmente come contributi volontari all’Organizzazione, e canalizzate attraverso i Fondi Fiduciari della FAO, abbracciano una vasta gamma di modalità di finanziamento, tra cui si elencano di seguito le differenti componenti: >Programma Tradizionale (GCP) >Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti (GTFS) >Programma di Cooperazione Decentrata (GDCP) Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 >Programma Operazioni di Emergenza e Riabilitazione (OSRO) >Programma degli Esperti Associati (APO) L’Accordo Generale sul Fondo Fiduciario, firmato nell’aprile del 1982, e l’Accordo Supplementare, stipulato nel gennaio del 1985, costituiscono la base per l’identificazione, la selezione e la realizzazione dei progetti eseguiti dalla FAO nell’ambito del Programma di Cooperazione FAO/Italia.Col tempo gli interventi si sono gradualmente armonizzati in un programma più strutturato, in cui priorità e strategie di sviluppo vengono integrate in modo più coerente. Negli ultimi anni, inoltre, si è intrapresa una riflessione per ottimizzare le risorse e concentrare le attività in alcuni settori e in paesi selezionati, per raggiungere il più alto grado di complementarietà, efficienza economica e impatto. Tale strutturazione ha consentito all’Italia di continuare a sostenere iniziative per la sicurezza alimentare attraverso la FAO, sia contribuendo come primo paese membro al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli Alimenti, inaugurato nel 2002, sia firmando, nello stesso anno, un accordo per il Programma di Cooperazione Decentrata (PCDIF) al fine di coinvolgere le autorità italiane locali nelle attività della FAO nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, anche in contesti internazionali, al più alto livello politico, l’Italia ha continuato a garantire il proprio impegno nell’ambito della sicurezza alimentare, come accaduto nel corso della Presidenza italiana del G8 nel 2009. In quest’occasione, l’Italia e gli altri leader mondiali hanno lanciato l’Aquila Food Security Initiative, che prevede la L’Aquila Food Security Initiative L’8 luglio 2009, sotto la Presidenza italiana, si sono aperti i lavori del Summit dei Capi di Stato e di Governo del G8, tenutosi a L’Aquila. Nel corso del Vertice del G8, i lavori sono stati poi allargati ai Paesi emergenti (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa) e a questi si è unito anche L’Egitto. Con il nuovo format G14, i leader hanno avviato un dialogo strutturato e continuato su un’ampia gamma di temi globali. Da questo Vertice è emerso un impegno globale alla sicurezza alimentare in quanto strettamente connessa con la crescita economica e con il progresso sociale, nonché con la stabilità politica e la pace a livello internazionale. A tal proposito una dichiarazione congiunta, L’Aquila Food Security Initiative (AFSI), ha rilanciato la sicurezza alimentare globale, come una questione prioritaria nell’agenda politica, da affrontare con un approccio trasversale e inclusivo, che coinvolga tutte le parti interessate, a livello globale, regionale e nazionale. Pertanto efficaci azioni dovrebbero concentrarsi su agricoltura e sviluppo rurale, promuovendo la produzione, la produttività e la crescita economica rurale, con un’attenzione alla gestione sostenibile delle risorse naturali, compresa la protezione della biodiversità. A sostegno di questa iniziativa è stato quindi istituito un Partenariato Globale per l’Agricoltura e la Sicurezza Alimentare, con la missione di promuovere un migliore coordinamento a livello globale e nazionale e di assicurare che gli interessi locali e regionali siano debitamente espressi e considerati. La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, nelle sue Linee Guida 2011-2013, ha annunciato che l’Italia continua a partecipare al processo del Partenariato Globale per l’AFSI. Tale partenariato prevede il rafforzamento dell’azione del Comitato di Sicurezza Alimentare e la cooperazione tra le Agenzie del Polo Agricolo Romano. formazione di un partenariato globale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo sostenibile per le popolazioni più vulnerabili. L’approccio coordinato delle priorità della programmazione è garantito dal dialogo costante tra la FAO e il Ministero Italiano degli Affari Esteri. Per accrescere la rilevanza e l’efficacia dei progetti finanziati dall’Italia, l’attenzione si concentra su quattro aree principali della gestione delle iniziative: l’identificazione, la formulazione, il monitoraggio e la valutazione. La Missione di Revisione Tripartita rappresenta un ulteriore strumento di monitoraggio e valutazione, che consente direttamente sul campo l’incontro delle tre parti coinvolte nella realizzazione di un progetto: rappresentanti della FAO, del Governo italiano e del governo ricevente. La Revisione Tripartita considera lo stato di avanzamento di un progetto e analizza eventuali questioni emerse nell’esecuzione delle attività per fornire possibili soluzioni. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 15 Le Componenti del Programma di Cooperazione FAO/Italia L’agricoltura e la sicurezza alimentare rimangono un settore prioritario delle aree d’intervento della Cooperazione Italiana, come previsto nelle Linee Guida 2011-2013. Pertanto le Agenzie del “Polo Romano” (FAO, PAM e IFAD) rappresentano un importante partner di riferimento del canale multilaterale italiano. Il vantaggio competitivo della FAO in settori specializzati, nell’ambito dell’agricoltura e d’interventi per la sicurezza alimentare, rappresenta un valore aggiunto per il partenariato con l’Italia. 16 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Programma Tradizionale (GCP) I l Programma di cooperazione FAO/Italia utilizza le risorse ricevute attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri. A livello operativo, il Servizio per la Mobilitazione delle Risorse e Supporto alle Operazioni (TCSR) del Dipartimento di Cooperazione Tecnica della FAO è responsabile della gestione del Programma Tradizionale, del Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli Alimenti, del Programma Italia/ FAO di Cooperazione Decentrata e del Programma Giovani Esperti Associati (APO); la Divisione per le Operazioni di Emergenza e Riabilitazione (TCE) del Dipartimento di Cooperazione Tecnica della FAO è invece responsabile dei fondi destinati ai programmi di emergenza. In seno alla DGCS la gestione dei fondi della componente multilaterale è affidata all’Ufficio II. Nell’ambito del Programma Tradizionale, chiamato in questa maniera perché in corso da più tempo, sono attualmente in fase di realizzazione 27 progetti, per un ammontare di circa 53 milioni di dollari. I progetti seguono due diverse fonti di finanziamento, multilaterale e multibilaterale: > 21 progetti multilaterali finanziati direttamente attraverso il contributo annuale volontario che l’Ufficio II della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) mette a disposizione delle organizzazioni internazionali (per un totale di circa 39 milioni di dollari). > 6 progetti multibilaterali nati da accordi tra gli Uffici territoriali della DGCS e i paesi beneficiari; la FAO viene incaricata di formulare, eseguire, monitorare e valutare le iniziative (per un totale di circa 14 milioni di dollari). Inoltre altri 9 progetti, che sono seguiti nell’implementazione dal Programma Tradizionale, sono finanziati da altri Ministeri italiani (per un ammontare pari a 20 milioni di dollari). Tali iniziative si propongono di mettere in relazione le problematiche del degrado ambientale con lo sviluppo sostenibile, nell’ambito dell’obiettivo più generale di accrescere la sicurezza alimentare e promuovere la gestione responsabile e la tutela delle risorse naturali. Le linee strategiche adottate dal programma prevedono di: i) attuare iniziative di sviluppo, economico e sociale, miranti a incrementare le attività dell’Organizzazione nel campo dello scambio di conoscenze e acquisizione di competenze; ii) rispondere alle esigenze dei governi per ampliare le loro capacità di formulazione di politiche appropriate a sostegno dello sviluppo economico e agricolo; iii) promuovere l’elaborazione di informazioni e statistiche sullo stato dell’alimentazione, dell’agricoltura, dell’insicurezza alimentare e del commercio. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 17 le componenti del programma di cooperazione fao/italia Il Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare (GTFS) Il Contributo Italiano alla Sicurezza Alimentare passa attraverso la FAO sin dal 1996, quando, in occasione del Vertice Alimentare Mondiale, al fine di contribuire al conseguimento del Primo Obiettivo del Millennio, ovvero di dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2015, l’Italia ha sottoscritto un Memorandum d’intesa con la FAO, rendendo disponibili 12 milioni di dollari per sostenere la fase pilota del Programma Speciale sulla Sicurezza Alimentare (SPFS) nei paesi a basso reddito con deficit alimentare (Low-income Food-deficit Countries, LIFDCs): Angola, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guatemala, Guinea, Guinea Bissau, Mozambico e Senegal. Nel corso del Vertice Mondiale sull’Alimentazione: cinque anni dopo, nel giugno del 2002, 18 la FAO ha istituito un Fondo Fiduciario Globale per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti, per dare maggiore impulso agli sforzi globali verso gli obiettivi già fissati durante il Vertice mondiale del 1996. Sulla base dei risultati raggiunti e per consolidare ulteriormente il proprio sostegno alle iniziative della FAO, il Governo italiano è stato il primo tra i paesi membri dell’Organizzazione a rispondere all’appello, contribuendo con un impegno totale di 100 milioni di Euro al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti e per garantire in questo modo un’azione concreta di appoggio ai programmi di miglioramento della sicurezza alimentare. Dal 2002 a oggi, 95 milioni di euro, sono stati già erogati per finanziare 39 progetti (di cui 19 in esecuzione) in 85 paesi. L’obiettivo è di trasformare l’agricoltura in un settore moderno, dinamico e commercialmente competitivo per ridurre la povertà e migliorare la sicurezza alimentare attraverso una maggiore produttività agricola. Le risorse sono state stanziate in conformità alle tre priorità tematiche del Fondo Fiduciario Globale della FAO: (i) la sicurezza alimentare con azioni volte a ridurre i vincoli di carattere tecnico, economico ed istituzionale che impediscono ai coltivatori di raggiungere la sicurezza alimentare; (ii) le malattie transfrontaliere degli animali e delle piante che rallentano la produzione e riducono il commercio; Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Appoggio alle Organizzazioni degli Agricoltori, rafforzando le loro conoscenze e capacità per ricoprire un ruolo attivo nella produzione agricola, nella creazione di valore aggiunto e strategie di marketing Supporto alle attività mirate alla creazione di valore e al marketing, per permettere ai piccoli agricoltori l’accesso ai mercati su scala nazionale e regionale (iii) gli investimenti nel settore agricolo, in particolare promuovere l’aumento degli investimenti del settore privato nazionale ed internazionale nell’agricoltura e nel settore rurale. Da notare comunque che tutti i progetti finanziati attraverso il Contributo Italiano a questo Fondo Fiduciario hanno al loro interno molteplici componenti, che mirano tutte al raggiungimento primario della sicurezza alimentare. Questi progetti hanno anche l’obiettivo di promuovere l’integrazione regionale, come complemento alle iniziative Rafforzamento dei fornitori di servizi, dando particolare attenzione allo sviluppo del settore privato nella catena di produzione agricola Supporto al settore istituzionale, per migliorare la catena di valore della produzione agricola e promuovere l’accesso ai mercati attraverso una maggiore partnership pubblico-privata e adattamento agli standard internazionali nazionali, prevedendo il supporto alle Organizzazioni Economiche Regionali (REO). Particolare attenzione è stata data a un nuovo approccio comune per tutti i progetti, che valorizzi la commercializzazione dei prodotti agricoli con più alte potenzialità di accesso al mercato, creando in questa maniera nuove possibilità economiche a vantaggio di piccoli agricoltori. L’implementazione della strategia della Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura ha consentito di spostare il focus degli interventi verso un approccio di filiera, incrementando il valore della produzione locale a supporto della biodiversità agricola, promuovendo le organizzazioni degli agricoltori e sostenendo anche il ruolo delle donne nella filiera alimentare. La Commercializzazione dell’Agricoltura meglio si adatta a contesti regionali consentendo di: attuare riforme e armonizzare le politiche agricole per la formazione di spazi commerciali regionali; ridurre le barriere commerciali e creare una normativa convergente in campo sanitario e di standard di qualità, consentendo anche una maggiore protezione da malattie transfrontaliere di piante e animali. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 19 La Cooperazione Decentrata Italia/FAO (GDCP) Le linee-guida e gli indirizzi di programmazione del MAE dedicano speciale attenzione al “Sistema Italia della Cooperazione” volto a favorire la complementarietà fra aiuto dello Stato e quello delle Regioni. In quest’ottica si delinea il Programma di Cooperazione Decentrata ItaliaFAO (PCDIF), lanciato ufficialmente in seguito alla firma di un accordo tra la FAO e la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGSC) del 20 Ministero Italiano degli Affari Esteri nel settembre del 2002. dei paesi sviluppati e di quelli nei paesi in via di sviluppo. Il PCDIF prevede la mobilitazione di risorse sociali, umane e finanziarie da parte di regioni, province e comuni italiani per il sostegno a iniziative volte a promuovere la sicurezza alimentare nelle aree più povere del mondo. L’azione congiunta di autorità locali aiuta a promuovere una più ampia partecipazione allo sviluppo, favorendo anche l’intervento di ONG, del settore privato, di università, e istituti di ricerca, utilizzando al meglio le risorse esterne con un crescente coordinamento. I progetti sono implementati tramite meccanismi flessibili di Il PCDIF contribuisce a costruire una rete e opera tramite la creazione di partenariati tra Regioni ed Enti Locali Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 le componenti del programma di cooperazione fao/italia finanziamento e co‑finanziamento da parte del MAE, degli Enti Locali e di altri partner, per cui la FAO agisce da catalizzatore, fornendo sostegno esterno e guida tecnica in favore di una più stretta collaborazione tra città e città, o regione e regione. In particolare, la FAO facilita la comunicazione con le istituzioni e segue l’intero ciclo del progetto congiuntamente con Regioni ed Enti locali (REL). I benefici di questo processo decentrato e partecipativo sono la creazione d’iniziative e politiche che rispondono concretamente ai bisogni della popolazione più vulnerabile. Dal 2003 a oggi, il Programma ha cofinanziato 11 progetti, per un ammontare totale di 10 milioni di dollari, incluso il contributo da parte di Regioni ed Enti Locali che è pari a 4 milioni di dollari. Le aree tematiche abbracciate da questa componente sono: rafforzamento delle capacità locali, sviluppo territoriale, agricoltura urbana e peri-urbana, uso integrato dell’acqua, miglioramento della produttività/produzione agricola e diversificazione, attività post-harvest (marketing, food processing, etc). Grazie al Governo italiano che ha aperto la strada alla collaborazione tra la FAO e le REL, analoghe iniziative sono attualmente in corso con REL di Francia, Spagna e Belgio con modalità diverse, per un totale di 40 progetti per circa 25 milioni USD. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 21 Attività di Emergenza e Riabilitazione (OSRO) In anni recenti, disastri naturali, conflitti, crisi economiche e sociali, ed emergenze alimentari, non ultima la carestia nel Corno d’Africa dell’estate 2011, hanno devastato le vite di milioni di persone costringendo centinaia di migliaia di famiglie ad abbandonare le proprie case e l’attività agricola. Queste crisi rappresentano le nuove emergenze che anche la FAO è chiamata ad affrontare, per intervenire a soccorso delle popolazioni, ristabilire la produzione alimentare a livello locale e ridurre la dipendenza dagli aiuti. A seguito di disastri naturali e conflitti, l’Organizzazione, attraverso le sue operazioni di Emergenza e 22 Riabilitazione, ha aiutato le popolazioni rurali, non solo a sopravvivere, ma a ricostruire le proprie vite, cercando di mitigare l’emergenza e avviare politiche e programmi di sviluppo. Dal 1994, l’Italia ha finanziato 105 progetti d’emergenza e di riabilitazione per un totale di oltre 188 milioni di dollari. La maggioranza dei progetti – 61 – è concentrata in Africa per un ammontare di 143 milioni di dollari. Al momento l’Italia finanzia 13 progetti di emergenza, per la maggior parte in Africa, ma anche in Asia, America latina e nei paesi del Mediterraneo. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 le componenti del programma di cooperazione fao/italia Programma Esperti Associati (APO) In costante collaborazione... La caratteristica che contraddistingue la cooperazione tra la FAO e l’Italia è che il contributo italiano non è solo di carattere finanziario ma comporta anche una collaborazione basata sul sostegno tecnico e sulla disponibilità di risorse umane, come nel caso del Programma Esperti Associati e Giovani Funzionari (APO). Il programma APO offre ai giovani laureati la possibilità di acquisire esperienza nella cooperazione internazionale allo sviluppo e nel sistema delle Nazioni Unite, attraverso un sistema di sponsorizzazione da parte dei rispettivi governi. Dal 1994, l’Italia ha sostenuto la formazione di 45 giovani esperti ed attualmente finanzia sei posizioni APO. L’approccio coordinato delle priorità della programmazione è garantito dal dialogo costante con il Ministero degli Affari Esteri. Inoltre si sottolinea che la collaborazione con numerose istituzioni accademiche e scientifiche italiane è sempre stata costante. Tra queste, l’Istituto Agronomico per l’Oltremare (IAO) di Firenze, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, le Università di Ancona, Torino, Viterbo, Padova, Milano, sono solo alcune delle molte istituzioni coinvolte dal Programma di Cooperazione FAO/Italia, e la cui partecipazione rappresenta indubbiamente un prestigioso valore aggiunto. Infine tra le varie collaborazioni FAO/Italia, che si aggiungono al contributo volontario, si menzionano il centro di collaborazione tra FAO e Ministero della Salute per la Sanità Pubblica Veterinaria, e il protocollo d’intesa tra FAO e Ministero dell’Ambiente. Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 23 24 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Contributo dei Progetti FAO/Italia agli Obiettivi Strategici della FAO A. Aumento sostenibile della produzione agricola B. Aumento sostenibile della produzione animale C. Gestione e uso sostenibile delle risorse peschiere e di acqualcoltura D. Miglioramento della sicurezza alimentare e della qualità del cibo a tutti i livelli della catena alimentare E. Gestione sostenibile delle foreste e alberi F. Gestione sostenibile della terra, acqua e risorse genetiche e migliore capacità di risposta alle sfide ambientali globali G. Creazione di un ambiente favorevole ai mercati per migliorare le condizioni di vita H. Miglioramento della sicurezza alimentare e dei livelli di nutrizione I. Miglioramento della preparazione e della capacità di risposta a minacce ed emergenze alimentari e agricole L. Promozione di investimenti pubblici e privati più efficienti per l’agricoltura e lo sviluppo rurale totale progetti attivi per aree geografiche Aree geografiche Africa Asia Vicino oriente e Mediterraneo America Latina Interregionale e Globale Totale No. di progetti 20 10 9 3 8 50 Contributo (USD) 47 102 069 21 300 215 24 510 897 16 558 419 18 105 125 127 576 725 totale progetti attivi per aree geografiche Africa Vicino oriente e Mediterraneo Asia America Latina Interregionale e Globale Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 25 26 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Progetti del Programma di Cooperazione Italia/FAO Programma Tradizionale Multilaterale GCP/AFG/046/ITA Sviluppo integrato della catena del latte nella provincia di Herat, Afghanistan 2007 – 2012 Budget: USD 4 000 000 GCP/BKF/050/ITA Sostegno al miglioramento e alla gestione sostenibile dell’allevamento di animali di piccola taglia nelle zone peri-urbane del Burkina Faso 2009 – 2012 Budget: USD 549 745 GCP/EGY/024/ITA Migliorare il nutrimento e la sicurezza alimentare delle famiglie in Egitto, puntando in particolare su donne e giovani 2012 – 2016 Budget: USD 3 001 167 GCP/ETH/073/ITA Sostegno alla produzione di frutta e fichi d’india nelle regioni del Tigray e Nord Wollo, Etiopia 2007 – 2012 Budget: USD 2 650 073 GCP/GLO/204/MUL Programma quadro per la promozione dello sviluppo sostenibile delle Aree Montane 2007 – 2012 Budget: USD 1 900 000 GCP/INT/072/ITA Fronteggiare la scarsità d’acqua - Il ruolo dell’agricoltura - Sviluppo dei “National Water Audits” in Africa 2009 – 2012 Budget: USD 2 000 000 GCP/INT/092/ITA Sviluppo delle tecniche per la raccolta delle acque di superficie su piccola scala in Burkina Faso e in Tunisia 2011 – 2013 Budget: USD 1 600 000 GCP/INT/099/ITA Scuole di formazione di campo per una migliore gestione delle malattie della manioca in Burundi, Kenya e Uganda 2010 – 2012 Budget: USD 500 000 GCP/INT/100/ITA Sostegno al processo di implementazione del Programma di Sviluppo Globale dell’Agricoltura Africana (CAADP) nell’ambito del NEPAD 2010 – 2013 Budget: USD 2 800 000 GCP/INT/110/ITA Sostegno politico e tecnico per un piano di emergenza nazionale nei paesi a rischio diretto di nuove forme virulente del fungo della Ruggine del Grano 2010 – 2012 Budget: USD 185 000 GCP/INT/124/ITA Fronteggiare la scarsità d’acqua Il ruolo dell’agricoltura (Fase III) Potenziamento delle capacità nazionali in Giordania, Libano e Siria 2011 – 2014 Budget: USD 2 373 000 GCP/MON/007/ITA Miglioramento della qualità della carne per i consumatori in Mongolia 2011 – 2013 Budget: USD 520 000 GCP/MYA/010/ITA Supporto ad attività sostenibili di pesca e acquacoltura su piccola scala negli ecosistemi costieri di mangrovie, Myanmar 2009 – 2012 Budget: USD 1 250 000 GCP/MYA/011/ITA Supporto al Programma Speciale di Produzione di Riso nelle divisioni di Yangon e Ayeyarwady, Myanmar 2009 – 2012 Budget: USD 1 250 000 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 27 Programma Tradizionale Multibilaterale GCP/RAB/013/ITA GCP/RAF/410/ITA GCP/RAS/244/ITA Protezione delle aree forestali attraverso l’utilizzo e il trattamento delle acque reflue per sostenere piccoli produttori e agricoltori in Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia 2012 - 2013 Budget: USD 600 000 Supporto agli agricoltori e alle loro organizzazioni nello sviluppo delle componenti semi-industriali della produzione alimentare per ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare 2008 – 2012 Budget: USD 797 780 Iniziativa ambientale, integrata e a livello sub-regionale, per la gestione della salute animale al fine di aumentare la produttività dei piccoli proprietari 2009 – 2013 Budget: USD 2 700 000 GCP/SYR/011/ITA Sviluppo istituzionale dell’agricoltura biologica in Siria 2005 – 2012 Budget: USD 1 999 823 GCP/SYR/012/ITA Gestione integrata degli incendi forestali a livello comunitario in Siria 2009 – 2012 Budget: USD 1 099 963 GCP/VIE/029/ITA Gestione integrata delle attività lagunari nella provincia di Thua Thien Hue, Vietnam 2005 – 2012 Budget: USD 3 340 490 GCP/VIE/035/ITA Orientamento al mercato del settore agroforestale per la riduzione della povertà nella provincia di Quang Nam, Vietnam 2008 – 2012 Budget: USD 1 700 000 28 GCP/LEB/020/ITA Osservatorio Nazionale Libanese per lo sviluppo agricolo e rurale 2009 – 2012 Budget: USD 1 474 151 GCP/LEB/021/ITA Consolidamento della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli in Libano 2009 – 2012 Budget: USD 2 888 187 GCP/MOZ/078/ITA Sviluppo della pesca costiera nelle provincie di Gaza e Inhambane, Mozambico 2008 – 2012 Budget: USD 4 121 692 GCP/MOZ/082/ITA Preparazione di un piano regolatore per lo sviluppo del sistema statistico agricolo e del sistema nazionale di informazione alimentare, Mozambico 2010 – 2012 Budget: USD 561 885 GCP/MYA/012/ITA Supporto al risanamento immediato dei mezzi di sussistenza per l’agricoltura, pesca costiera e acquacoltura nelle aree colpite dal ciclone Nargis, Myanmar 2009 – 2012 Budget: USD 2 785 515 GCP/RAB/012/ITA Piano regolatore regionale per la distribuzione delle risorse idriche del bacino mesopotamico 2012 - 2015 Budget: USD 4 538 235 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti GTFS/BGD/041/ITA Sviluppo della sicurezza alimentare attraverso una maggiore produzione agricola, fonti di reddito diversificate, valore aggiunto e marketing in Bangladesh 2010 – 2014 Budget: USD 2 954 210 GTFS/DRK/005/ITA Supporto all’implementazione del Programma Nazionale di Sicurezza Alimentare in Nord Corea 2012 - 2013 Budget: USD 800 000 GTFS/ETH/067/ITA Diversificazione delle colture e sviluppo del mercato agricolo in Etiopia 2005 – 2012 Budget: USD 4 000 000 GTFS/MLI/030/ITA Sostegno alle organizzazioni degli agricoltori nella regione dell’altopiano del Dogon per la valorizzazione dei prodotti orticoli in Mali 2008 – 2012 Budget: USD 4 199 770 GTFS/RAF/391/ITA Miglioramento della sicurezza alimentare nei distretti transfrontalieri di Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Uganda, a sostegno della modernizzazione dell’agricoltura nell’ambito del NEPAD/CAADP 2006 – 2013 Budget: USD 8 908 419 GTFS/RAF/426/ITA Progetto di coordinamento della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Africa occidentale: GTFS/SEN/060/ITA, GTFS/MLI/030/ITA, GTFS/GAM/025/ITA, GTFS/GBS/028/ITA, GTFS/GUI/019/ITA, GTFS/SIL/028/ITA e GTFS/LIR/010/ITA 2008 – 2012 Budget: USD 2 312 055 GTFS/RAF/465/ITA Rafforzamento delle competenze dei paesi selezionati membri della Comunità dell’Africa orientale (EAC) per l’elaborazione di dati statistici nel settore agicolo e per la sicurezza alimentare 2012 – 2014 Budget: USD 1 000 000 GTFS/REM/070/ITA Programma regionale di gestione integrata degli insetti nocivi nei paesi del Vicino Oriente 2004 – 2013 Budget: USD 8 609 371 GTFS/GAM/025/ITA Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA), Gambia 2009 – 2012 Budget: USD 1 963 395 GTFS/GBS/028/ITA Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA) nelle regioni di Oio e Bafata, Guinea Bissau 2008 - 2012 Budget: USD 1 485 951 GTFS/GUI/019/ITA Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA) nella regione di Kindia, Guinea 2010 – 2012 Budget: USD 1 985 662 GTFS/INT/907/ITA Controllo delle malattie animali transfrontaliere nei paesi dell’Asia centrale 2004 – 2012 Budget: USD 6 747 124 GTFS/LIR/010/ITA Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA), Liberia 2008 – 2012 Budget: USD 2 234 125 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 29 Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO (Progetti cofinanziati REL/PCDIF) GDCP/BKF/002/ITA Programma di supporto allo sviluppo del Comune di Dori, Burkina Faso 2012 – 2015 Budget: USD 600 000 GDCP/LEB/001/ITA Miglioramento della gestione delle acque in Caza nell’area di Marjayoun, Libano 2011 – 2013 Budget: USD 900 000 GTFS/RLA/141/ITA Promozione della sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM/CARIFORUM 2003 – 2012 Budget: USD 8 900 900 GDCP/RWA/014/MUL Agricoltura urbana e peri-urbana a Kigali, Ruanda - Fase II 2004 – 2012 Budget: USD 1 102 800 GTFS/RLA/172/ITA Potenziamento di un meccanismo sub‑regionale per sostenere l’eradicazione dell’afta epizootica nei paesi membri della Comunità Andina delle Nazioni (CAN) 2010 – 2013 Budget: USD 1 750 000 GDCP/SEN/002/ITA Consolidamento degli orti domestici a supporto della sicurezza alimentare e per il miglioramento della nutrizione a Dakar, Senegal - Fase II 2006 – 2013 Budget: USD 1 045 000 GTFS/RLA/176/ITA Miglioramento dell’efficienza, della qualità del cibo e degli standard di sicurezza delle catene agro-alimentari in Centro America: El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua 2011 – 2014 Budget: USD 5 908 419 GTFS/SEN/060/ITA Supporto alle organizzazioni di agricoltori per la valorizzazione delle catene produttive in ambito agricolo in Senegal 2008 – 2012 Budget: USD 3 359 688 GTFS/SIL/028/ITA Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA), Sierra Leone 2008 – 2012 Budget: USD 3 512 547 GTFS/UGA/022/ITA Promozione della commercializzazione dell’agricoltura tra le popolazioni reinsediate nei distretti di Gulu e Lira del nord Uganda per restaurare i mezzi di sussistenza e ridurre la povertà 2012 – 2014 Budget: USD 1 300 000 30 Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 Programma di Cooperazione Fao/Italia 2012 profili di Progetto Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012 31 GCP/BKF/050/ITA Sostegno al miglioramento e alla gestione sostenibile dell’ allevamento di animali di piccola taglia nelle zone peri-urbane del Burkina Faso RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN Caspian Sea Beirut LEBANON Canary Is. Cairo (SPAIN) Laayoun Western Sahara IRAQ Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Amman JORDAN Kuwait City Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT LIBYA ALGERIA Damasco Jerusalem ISRAEL Baghdad QATAR OMAN Malabo Principe Sao Tome Sao Tome Annobûn O C E A N Yaoundè Libreville GABON (EQUATORIAL GUINEA) Brazzaville Cabinda (ANGOLA) Ascension Kinshasa DEMOCRATIC REP. OF THE CONGO OF TANZANIA Lake Nyasa ANGOLA Obiet tivo ZAMBIA St. Helena (UK) YEMEN Partner SUDAN esecutore Aden Socotra ulf of DJIBOUTI G (YEMEN) Programma Tradizionale Djibouti ETHIOPIA Italia/FAO Addis Ababa Paese ricevente Burkina Faso SO Lake Contributo UGANDA Turkana Lake Albert Mogadishu USD 549 745 Kampala KENYA RWANDA (Ministero Italiano Nairobi degli Kigali Lake INDIAN OCEAN Victoria Affari Esteri) Bujumbura BURUNDI Pemba Amirante Is. Lake Victoria Durata Dodoma Tanganyika Zanzibar SEYCHELLES UNITED REPUBLIC 2009–2012 Luanda (UK) Sana'a A CENTRAL AFRICAN REP. Bangui Asmara LI CAMEROON ERITREA Moroni COMOROS Farquhar Is. Agalega Is. (MAURITIUS) Lilongwe MALAWI Lusaka Lake Harare Kariba Providence Is. Aldabra Is. QU Tromelin (FRANCE) E AR SC Antananarivo GA Rèunion (FRANCE) Beneficiari Circa 1 000 famiglie hanno tratto beneficio dalla creazione di circa 200 micro attività imprenditoriali tese a generare reddito, a migliorare le capacità di produzione, nonchè i livelli generali di vita. I giovani sono tornati a impegnarsi nella loro terra e gli immigrati iniziano a investire nei villaggi. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis MADA MOZ AM BI L’obiettivo è quello di combattere più efficacemente la povertà e l’insicurezza alimentare, ZIMBABWE contribuendo alla creazione di lavoro sostenibile nelle aree rurali e peri-urbane del Burkina NAMIBIA BOTSWANA Faso, per i giovani e le donne, tramite il sostegno della cooperazione decentrata. Windhoek Gaborone Pretoria Il progetto contribuisce all’integrazione sub-regionale nel contesto promosso Maputodalla Comunità Mbabane SWAZILAND Economica dell’Africa Occidentale (ECOWAS) e dall’Unione Economica e Monetaria dell’Africa Bloemfontein Maseru LESOTHO SOUTH Occidentale (UEMOA), attraverso lo sviluppo di attività economiche complementari tra i diversi AFRICA stati membri. Cape Town La Cooperazione Italiana ha finanziato nel periodo 2005–2010, in Niger, la prima fase di un progetto simile GCP/NER/044/ITA (Promozione della cooperazione decentrata per la produzione animale e l’industria zootecnica in Niger) con l’assistenza tecnica della FAO. I risultati di questo progetto sono stati descritti dalle comunità coinvolte nella realizzazione come molto soddisfacenti. Con questa iniziativa si vogliono quindi creare alternative economiche e di reddito in determinati villaggi del Burkina Faso attraverso l’attuazione di micro attività nel settore dell’allevamento, coinvolgendo attivamente i giovani. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o L Porto Novo EQUATORIAL GUINEA A T L A N T I C Gulf of Oman A Abidjan Abuja O LIBERIA Yamoussoukro Accra NG Monrovia NIGERIA G CÔTED'IVOIRE CO SIERRA LEONE BENIN TOGO NA HA Freetown N'Djamena Ouagadougou GUINEA Conakry Abu Dhabi M BURKINA FASO Khartoum CHAD Lake Chad Niamey e Bissau GUINEA-BISSAU NIGER om Banjul S a Bamako KI Se GAMBIA SENEGAL AN ST U. A. E. Muscat d Dakar NI PersianGulf Riyadh Doha Re Praia MALI Nouakchott CAPE VERDE A GH PA KUWAIT SAUDI ARABIA MAURITANIA ST IS TA Ashgabat IA KI N CYPRUS EN TA Tripoli Crete Sea EN T UR K M BE Area Geografic a: Afric a POR MOROCCO nea n Baku Yerevan SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia UZ AZERBAIJAN N (PORTUGAL) Athens I N TUNISIA TURKEY GREECE Tbilisi M Me d i Sicily te Tunis rr a Algiers Rabat Madeira Is. Ancara Sardinia Balearic Is. Madrid Lisbon Rome G E O RG A SPAIN Black Sea ITALY AR TUG Corsica A AL FRANCE AF UKRAINE 33 GCP/BKF/050/ITA Strategia Il progetto ha utilizzato un approccio partecipativo che coinvolge i gruppi di agricoltori e allevatori a livello comunitario. La strategia prevede anche iniziative di micro-credito in forma di sovvenzione ai gruppi, ma con rendimenti individuali, per l’attuazione di attività individuate in modo partecipativo. Le attività realizzate con il supporto di ONG e/o servizi di supporto tecnico locali nella zona di intervento permettono di garantire uno stretto monitoraggio e una partecipazione attiva. La strategia adottata ha consentito le seguenti azioni: • Sviluppo di un piano operativo per il miglioramento e la gestione sostenibile del patrimonio zootecnico nelle zone peri-urbane; • Riduzione dei costi relativi alla produzione animale; supporto alla trasformazione dei prodotti, alla commercializzazione e alla distribuzione; servizi di supporto tecnico per una maggiore diffusione delle tecnologie e organizzazione della produzione a livello locale; • Creazione e rafforzamento di sinergie necessarie tra gruppi di donne e giovani nelle zone rurali e urbane e creazione di un partenariato con il settore privato, al fine di garantire la sostenibilità economica delle attività avviate; • Cambiamento di mentalità da una produzione animale tradizionale all’allevamento di animali di piccola taglia e loro prodotti più orientato al mercato; • Coinvolgimento di altri attori chiave, come istituzioni decentrate italiane, società civile, ONG e altre agenzie di cooperazione, al fine di garantire uno sviluppo locale capillare e sostenibile. Risultati L’impatto delle attività di progetto riguarda quattro aree principali: • Livello sociale: aumento dei redditi dei produttori, per ridurre la povertà e rafforzare il ruolo sociale dei giovani e delle donne; si vuole sostenere l’emergere di nuovi gruppi sociali, come produttori in grado di accedere al mercato; creazione di occupazione per fare in modo che i giovani non migrino verso le città o all’estero; • Livello economico: miglioramento della gestione delle aziende agricole finalizzato a una maggiore produttività e migliore qualità del prodotto; introduzione di nuove tecniche di produzione e scambio di conoscenze per l’implementazione di buone pratiche agricole e la protezione delle risorse naturali; graduale modernizzazione dei sistemi produttivi; si prevede inoltre un miglioramento della situazione alimentare dei beneficiari; • Livello politico: rafforzamento della consapevolezza della capacità di organizzarsi in associazioni/gruppi per poter accedere a nuove opportunità; • Livello ambientale: complementarietà con altre attività già finanziate nelle aree peri-urbane di Bobo Dioulasso e Nouna, al fine di contribuire a un impatto ecologico complessivo. 34 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION Sostegno alla produzione di frutta e fichi d’india nelle regioni del Tigray e Nord Wollo, Etiopia ean Crete Sea LEBANON LIBYA Tehran IRAQ Amman ISRAEL JORDAN Cairo ALGERIA Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Damasco Jerusalem Tripoli EN ST IS TA A GH NI ST AN N an SYRIAN ARAB CYPRUS Nicosia REPUBLIC Beirut EN KI Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT TA MOROCCO rr Athens T UR K M AF POR TUNISIA Rabat te TURKEY GREECE Sicily Yerevan BE N Tunis di Baku M Me UZ AZERBAIJAN N Balearic Is. Algiers I Tbilisi Ankara ALBANIA Sardinia G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A Madrid Lisbon Rome AR TUG ITALY Corsica A AL FRANCE SPAIN Caspian Sea GCP/ETH/073/ITA KAZAKHSTAN UKRAINE CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA S PersianGulf Doha Riyadh KI Abu Dhabi Gulf of Oman U. A. E. Muscat Re NIA d GABON Bangui Lake Albert Kampala Kigali Bujumbura Nairobi BURUNDI Dodoma Lake Nyasa ANGOLA Mogadishu KENYA Lake Victoria Lake Tanganyika A T L A N T I C SO Lake Turkana UGANDA RWANDA DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO Kinshasa O C E A N Addis Ababa IA CENTRAL AFRICAN REPUBLIC Brazzaville Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Etiopia Contributo USD 2 650 073 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2007–2012 ETHIOPIA SOUTH SUDAN Yaoundè Libreville n AL CAMEROON de of A INDIAN OCEAN Pemba Amirante Is. Zanzibar SEYCHELLES Area Geografic a: afric a L Gulf M Abidjan Porto Novo Abuja Moroni COMOROS Obiet tivo ZAMBIA MALAWI Tromelin Lusaka (FRANCE) Lake Harare Kariba UE Cargados AR ASC (FRANCE) pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o MADAG Q Carajos L’obiettivo generale è quelloZIMBABWE di promuovere la sicurezzaAntananarivo alimentare e ridurre la povertà delle MAURITIUS Port Louis popolazioni che vivono in aree a rischio siccità, diversificando le colture, generando alternative NAMIBIA Rèunion BOTSWANA di reddito, attraverso una migliore produzione di frutti di qualità per i mercati locali e per Windhoek Gaborone Pretoria Maputo maggiore produzione delle colture di fichi d’india a l’esportazione, nonché attraverso una Mbabane SWAZILAND livello comunitario. Bloemfontein Maseru LESOTHO SOUTH L’Etiopia è quasi totalmente dipendente dall’agricoltura, con il 95 percento della popolazione AFRICA Cape Town impegnata nella coltivazione di cereali e di colture di base, con in media una bassa disponibilità di terra per agricoltore (meno di un ettaro). La pressione demografica ha portato a un maggiore esodo della popolazione rurale verso le aree urbane. A causa della bassa produttività, la maggior parte dei contadini risulta importatore netto di cibo. Per questo motivo, è essenziale aumentare il reddito delle famiglie agricole che ha subito un forte declino a causa del recente aumento dei prezzi delle materie alimentari. Pertanto vi è la necessità di passare dal tradizionale sistema agricolo a una diversificazione della produzione, con l’introduzione di colture orticole e alberi da frutto. Negli ultimi due anni, la FAO ha fornito orientamenti tecnici per la produzione frutticola, nella Prima Fase del progetto GCP/ETH/073/ITA, che è stato completato con successo nel 2010. Il progetto nella sua Seconda Fase, intende sostenere l’Ufficio per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale delle regioni Tigray e Amhara per migliorare la produzione di alberi da frutta e fichi d’india. BI (UK) AM St. Helena Lilongwe MOZ ERIA om YamoussoukroAccra YEMEN DJIBOUTI O BENIN TOGO NA HA G CÔTED'IVOIRE Sana'a Djibouti NIGERIA NG Ouagadougou A Asmara SUDAN N'Djamena CO BURKINA FASO ERITREA Khartoum CHAD Lake Chad Niamey a mako Se NIGER MALI Beneficiari • I beneficiari diretti di questo progetto sono circa 3 000 famiglie per un totale di 15 000 persone; • I beneficiari a breve e medio termine sono i frutticoltori etiopi che vedono aumentare la produzione e diversificare gli introiti. Il progetto porterà a un significativo aumento del R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 35 GCP/ETH/073/ITA reddito delle famiglie partecipanti e ad una diversificazione/miglioramento nella loro dieta come in quella dei consumatori; • Il settore privato e commercianti nel mercato locale così come gli esportatori di prodotti orticoli, trarranno beneficio da questo intervento; • Altri beneficiari del progetto saranno le istituzioni nazionali di ricerca e sviluppo, scienziati, tecnici, agricoltori e privati che saranno formati su tutti gli aspetti della gestione degli alberi da frutta. Strategia Il follow-up della seconda fase mira a sviluppare le seguenti tre componenti: • Sviluppo delle competenze dell’Ufficio per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Ministero dell’Agricoltura Etiope; • Trasferimento di tecnologie agli agricoltori per migliorare il loro know-how sulla gestione di alberi da frutto e fichi d’india; • Ottimizzazione della gestione post-raccolto sia per la frutta sia per i fichi d’india. Il progetto intende rafforzare la produzione di alta qualità di alberi da frutta, agendo sul miglioramento del prodotto attraverso adeguate pratiche post-raccolta e di conservazione orientando gli agricoltori alla commercializzazione dei prodotti agricoli. Risultati La prima fase del progetto, che ha ottenuto risultati incoraggianti, è stata poi estesa a una seconda fase in modo da consolidare il supporto tecnico al paese, necessario per lo sviluppo della produzione di alberi da frutta; questo assistendo i governi regionali coinvolti nella preparazione di un programma più ampio di trasferimento di tecnologie a favore degli agricoltori e nella creazione di nuove opportunità di mercato, specialmente per i fichi d’india. I risultati si sono focalizzati su: • Formazione degli agricoltori sulle tecnologie di produzione delle colture per accrescere conoscenze e competenze al fine di incrementare la produzione di frutti di alta qualità; • Creazione di vivai di frutta e fichi d’india; • Miglioramento della gestione post-raccolto e promozione di opportunità di mercato per facilitare la commercializzazione dei frutti e fichi d’india; • Formazione tecnica a sostegno dell’intera comunità nell’area del progetto. 36 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/RAF/410/ITA Supporto agli agricoltori e alle loro organizzazioni nello sviluppo delle componenti semi-industriali della produzione alimentare per ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN UKRAINE an ean Tripoli Crete Sea CYPRUS SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC Beirut LEBANON ISRAEL ALGERIA Damasco Jerusalem Cairo Laayoun Yerevan EN T UR K M IRAQ EN Tehran Amman KI ST IS TA Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad BE AN ST NI HA N MOROCCO TURKEY Athens Baku JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone LIBYA Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA Western Sahara TA L TUG A P OR (PORTUGAL) GREECE UZ AZERBAIJAN N TUNISIA Rabat Madeira Is. Me d i Sicily te Tunis rr I M Algiers Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia G E O RG Black Sea N Balearic Is. ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A Madrid Rome AR Lisbon SPAIN CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA A Corsica ITALY AF G FRANCE Caspian Sea KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman U. A. E. Re Muscat OMAN d Partner esecutore Nouakchott Programma Tradizionale NIGER MALI ERITREA CHAD Sana'a Khartoum Italia/FAO Dakar Asmara SENEGAL YEMEN Niamey GAMBIA Bamako SUDAN Paese riceventi Banjul de n BURKINA FASO of A Socotra Gulf DJIBOUTI GUINEA-BISSAU Bissau Ouagadougou N'Djamena Burkina Faso, Mali, Niger, Djibouti GUINEA NIGERIA G Conakry ETHIOPIA Senegal e Togo SIERRA CÔTEAbuja SOUTH Freetown LEONE D'IVOIRE SUDAN CENTRAL Contributo Addis Ababa Yamoussoukro Accra AFRICAN REPUBLIC Monrovia Porto Bangui Novo USD 797 780 CAMEROON LIBERIA Abidjan O L Malabo Yaoundè (Ministero Italiano degliS EQUATORIAL GUINEA UGANDA Principe Mogadishu Kampala Affari Esteri) Libreville KENYA GABON Nairobi Durata Lake Kigali INDIAN OCEAN Victoria 2008–2012 Brazzaville DEMOCRATIC REP. Bujumbura BURUNDI Se MAURITANIA (YEMEN) M O NG CO Cabinda Kinshasa (ANGOLA) Ascension OF THECONGO Lake Tanganyika Luanda (UK) Obiet tivo Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Lake Nyasa ANGOLA Pemba Amirante Is. Zanzibar Providence Is. Aldabra Is. Farquhar Is. Agalega Is. Moroni COMOROS AR SC GA MADA MOZ AM Lake Kariba BI Lilongwe Nell’ambito della strategia volta a ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare in Burkina Faso, MALAWI ZAMBIA Lusaka St. Helena Mali, Niger, Senegal e Togo, la promozione dell’agricoltura domestica e comunitaria si dimostra E Harare QU Antananarivo essere un approccio appropriato. Il progetto mira a istituire figure tecniche ed economiche ZIMBABWE tra le Organizzazioni degli Agricoltori, con capacità organizzative e manageriali e adeguata NAMIBIA BOTSWANA Windhoek Gaborone conoscenza del processo alimentare locale, rafforzando le capacità di piccole componenti Pretoria Maputo semi-industriali di produzione alimentare. Questo permetterà di aumentare le entrate agricole, Mbabane SWAZILAND Bloemfontein Maseru migliorare la nutrizione delle popolazioni locali, e in tal modo contribuire a ridurre la povertà LESOTHO SOUTH AFRICA e la vulnerabilità delle aree rurali. Cape Town Il progetto è stato ispirato dal programma GCP/INT/848/ITA “Programma di rafforzamento istituzionale della rete di base delle organizzazioni e delle piattaforme rurali nel quadro della lotta contro la desertificazione e la povertà nei paesi del Senegal, Mali, Burkina Faso e Niger”, che ha migliorato l’esperienza e i meccanismi di collaborazione tra le Organizzazioni dei Produttori della regione. (UK) Victoria SEYCHELLES Beneficiari Beneficiari diretti sono le Organizzazioni degli Agricoltori, le piattaforme nazionali e regionali. Beneficiari finali sono gli agricoltori, piccoli produttori e trasformatori (in particolare le donne) e le loro comunità. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 37 (MAURITIUS) Tromelin (FRANCE) Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o om A e LI A BENIN TOGO NA HA Lake Turkana Lake Albert Area Geografic a: afric a a Lake Chad GCP/RAF/410/ITA Strategia La strategia del progetto è costruita intorno a due metodologie principali: • Sviluppo delle competenze tecniche, economiche e organizzative per le componenti di trasformazione alimentare a livello locale al fine di aumentare e diversificare l’offerta di prodotti trasformati, e migliorare la commercializzazione e la sostenibilità economica; • Promozione del dialogo con più partner (Organizzazione dei Produttori, ONG, enti locali), attraverso la creazione di forum nazionali, per garantire la condivisione delle informazioni e delle competenze locali per sostenere piccole imprese di trasformazione alimentare nelle zone rurali. Risultati • Creazione di 20 piccole componenti semi-industriali gestite a livello comunitario, per incrementare e diversificare l’offerta dei prodotti agricoli; • Aumento delle capacità delle piattaforme nazionali a supporto del processo semi-industriale per diffondere la loro esperienza a livello comunitario; • Creazione di forum nazionali per la condivisione di informazioni e lo scambio di esperienze, in modo da garantire azioni sinergiche e ulteriori finanziamenti per la sostenibilità del progetto. 38 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/AFG/046/ITA Sviluppo integrato della catena del latte nella provincia di Herat, Afganistan RUSSIAN Sea of Okhotsk FEDERATION Sakhalin Is Ulaanbaatar MONGOLIA M EN Bahdad IRAQ KUWAIT IA Ashgabat Bishkek EK I S T Tashkent KYRGYZSTAN AN NIST TAJIKISTAN AN Dushanbe AFGHANISTAN Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Kuwait City SAUDI ARABIA Doha Riyadh CHINA Jammu and Kashmir Kabul Islamabad PAKISTAN NEPAL New Delhi Thimphu Kathmandu INDIA Muscat YEMEN Hyderabad Sana’a Dhaka MYANMAR Bay of Bengal THAILAND ESCAP HQ C AM Sri Jayewardenepura Kotte MALDIVES Yangon Bangkok Arabian Sea Male SRI LANKA P hn Kuala Lumpur S B om P en DEM. PEOPLE'S Tokyo Northern Mariana Islands BRUNEI DARUSSALAM SINGAPORE Koror PALAU Mindanao Bandar Seri Begawan Celebes Sea F E DE RAT E D ST AT E S OF MICRON E SIA a er Sulawesi PAPUA NEW GUINEA I N D O N E S I A L’obiettivo generale è di migliorare la sicurezza alimentare a Herat, aumentando la capacità Jakarta produttiva del settore zootecnico locale, attraverso il miglioramento Java delle attività,Dilibuone TIMORLESTE pratiche di allevamento e salute degli animali, accesso ai mercati interni per i loro prodotti. L’allevamento è un settore essenziale dell’intero sistema produttivo afgano. Si tratta di un elemento importante dell’economia locale, sia per il consumo domestico che per la vendita di prodotti. Recenti studi portati avanti dalla FAO hanno dimostrato che, nelle aree rurali, la produzione di latte bovino è considerata dalla maggior parte delle famiglie come un’importante attività generatrice di reddito. Pertanto il progetto si concentrerà sullo sviluppo integrato della catena del latte, nella provincia di Herat. Attraverso attività di formazione e distribuzione di strumenti necessari, il progetto assisterà produttori di latte nelle aree selezionate per migliorare sia l’efficienza che la quantità della produzione. Il progetto intende ancheI sviluppare N D I A N opportunità O C E A N di marketing e strutture organizzative che garantiscano una gestione sostenibile della catena di produzione nel futuro. Sulla base dell’esperienza dello Schema di Sviluppo Integrato della Catena del Latte a Kabul, Mazar-i-Sharif e Kunduz, il Governatorato della provincia di Herat ha chiesto specificatamento alla FAO di sviluppare un programma di assistenza agli agricoltori locali, in particolare donne, per migliorare e incrementare la produzione del latte al fine di poter offrire un prodotto iginicamente sano e di buona qualità. Infine il progetto aiuterà ad aumentare quindi le entrate di reddito, creando maggiori opportunità di lavoro a livello locale e conribuendo alla sicurezza alimentare del paese. Arafura Sea Port Moresby Cora AUSTRALIA Canberra Tasmania Beneficiari I beneficiari del progetto sono circa 1 100 famiglie di produttori lattiero-casearii provenienti dai distretti della provincia di Herat (Guzerah, Enjil, Pashtun Zarghun, Kaharuk e Herat). R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Saipan Hagåtña Guam h MALAYSIA at um Obiet tivo BHUTAN BANGLADESH Abu Dhabi U.A.E. il Beijing REP. OF KOREA Partner esecutore P'yongyang Seoul Programma Tradizionale REP. OF KOREA Italia/FAO JAPAN Paese ricevente East Afganistan China Contributo Sea R USD 4 000 000Taipei Taiwan (Ministero Italiano degli Hanoi Philippine AffariSouth Esteri) China Luzon Sea Sea Manila Durata VIET NAM PHILIPPINES I A 2007–2012 D O Area Geografic a: asia e pa cific o Baku TURKME pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o AR Mediterranean Sea UZB Tbilisi I s. AZERBAIJAN Yerevan r ky u Ankara Ku K A Z A K H S TA N yu Black Sea . RUSSIAN F E D E R AT I O N 39 GCP/AFG/046/ITA Il progetto coinvolgerà i gruppi familiari, proprietari di bestiame di piccole dimensioni, con una o due mucche, famiglie senza terra e mezzadri. Il progetto si rivolge in modo specifico ad autorità locali e donne, dando loro assistenza tecnica e consulenza nella produzione del latte, alimentazione, igiene e salute degli animali. Strategia Il progetto si sviluppa nelle aree rurali, dove vivono i più poveri in Afganistan, e permetterà di mettere in contatto mercati locali urbani e quindi di assicurare un modesto ritorno di reddito ai produttori di latte. Il progetto fornirà formazione e fornitura di ‘input’ e collegherà i produttori e gruppi di essi ai fornitori di servizi locali. Questo risultato verrà raggiunto attraverso la creazione di associazioni indipendenti per la gestione della catena del latte. Il processo dovrà essere guidato e supportato congiuntamente dalle autorità centrali afgane e dalla FAO durante la vita del progetto, al fine di migliorare la produzione, rispondere alle esigenze del mercato, aggiungere valore e dare sostenibilità agli incrementi di reddito derivati dalla produzione lattiero-casearia. La strategia da adottare permetterà di: • Migliorare sia l’efficienza sia la quantità di produzione, sviluppando un sistema orientato al mercato della produzione del latte, nelle aree selezionate della provincia di Herat; • Sviluppare e rendere funzionale la raccolta del latte dai produttori, il trattamento e le strutture di mercato per la catena del latte; • Creare e sviluppare strutture organizzative per la gestione sostenibile della catena del latte nella provincia di Herat. Risultati • Il progetto ha portato a conseguire maggiori introiti di reddito, un aumento dell’occupazione a livello locale e in generale un miglioramento della sicurezza alimentare; • In particolare, le attività del progetto hanno portato a una maggiore ed efficiente produzione del latte in località selezionate nella provincia di Herat, migliorando così i redditi dei produttori, ora in grado di vendere meglio sul mercato locale; • Raccolta funzionale del latte, creazione di strutture per il trattamento e la commercializzazione nella provincia di Herat; • Creazione di strutture organizzative per la gestione sostenibile della catena del latte. 40 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/MON/007/ITA Miglioramento della qualità della carne per i consumatori in Mongolia Sakhalin K A Z A K H S TA N PAKISTAN Per NEPAL a New Delhi G u lf SAUDI Doha Abu Dhabi RABIA Riyadh U.A.E. Muscat . East China Sea BHUTAN Dhaka Taipei MYANMAR Taiwan Hanoi OMAN Hyderabad Sana’a YEMEN Bay of Bengal Arabian Sea MALDIVES THAILAND Bangkok C AM Sri Jayewardenepura Kotte SRI LANKA Male P hn BO om Kuala Lumpur S P A DI en VIET NAM Philippine Sea Luzon Manila PHILIPPINES Northern Mariana Islands BRUNEI DARUSSALAM SINGAPORE Mindanao Bandar Seri Begawan Celebes Sea a er Sulawesi NORTH PA C I F I C Saipan Hagåtña Guam h MALAYSIA at um Obiet tivo South China Sea Yangon ESCAP HQ Partner esecutore ur Programma K Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Mongolia Tokyo Contributo USD 520 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2011–2013 Is JAPAN u BANGLADESH INDIA ds il u ph Islan Koror PALAU Palikir F EDERA TED STA TES OF MICRO N ESIA PAPUA NEW GUINEA MARSHALL ISLANDS Majuro Tarawa NAURU Yaren Gilbert Is. Hawa i K I R I B A Phoenix Is. I N D O N E globale S I A Il progetto intende migliorare la sicurezza alimentare investendo nel sotto-settore della SOLOMON Jakarta TUVALU ISLANDS Dili carne, il quale ha un ruolo molto importante nell’economia della Mongolia. Il suo sviluppo Tokelau Is Port Moresby Funafuti Java Honiara TIMOR- Arafura Sea American SAMOA contribuirebbe a migliorare l’alimentazione, creare lavoro,LESTE e incrementare le entrate del settore Samoa Apia Coral Sea Pago Pa rurale, aiutando il paese a raggiungere il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, di dimezzare FIJI Port-Vila VANUATU NIUE Suva la povertà e la denutrizione entro l’anno 2015. Alofi New AUSTRALIA Nuku'alofa La Mongolia ha un sistema di produzione di carne animale noto per i suoi prodotti Caledonia di alta Nouméa TONGA qualità privi di agenti contaminanti. Nel corso dei millenni, l’allevamento ha dimostrato di essere il più efficiente modo di convertire la ricchezza delle vaste pianure d’erba in cibo per la popolazione della Mongolia. I prodotti dell’allevamento giocano un ruolo chiave nella sicurezza SOUTH Canberra alimentare e nei mezzi di sussistenza. La carne quindi è particolarmente importante Ta sgrazie man Se a al suo ricco contenuto diI Nnutrienti D I A N eOproteine. C E A N Inoltre, l’allevamento fornisce un guadagno NEW ZEALAND Wellington Tasmania e pelli. economico in termini di latte (per la sicurezza alimentare delle famiglie), cashmere Sebbene la produzione di carne e latte della Mongolia sia auto-sufficiente per soddisfare i South Island consumi domestici, il volume dei prodotti opportunamente trattati e rivendibili sui mercati è alquanto basso. I fattori che influenzano questa situazione includono: carenza di politiche governative adeguate, carenza di risorse finanziarie e di capitali per i produttori locali e sottosviluppo del settore per i mercati esterni. Per questo, la necessità e la logica del Programma Nazionale dell’Allevamento Mongolo è quello di intensificare gli sforzi per sviluppare questo settore. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o an si KUWAIT nd Is. Islamabad Seoul REP. OF KOREA uk yu ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Kuwait City RAQ CHINA Jammu and Kashmir DEM. PEOPLE'S REP. OF KOREA P'yongyang Ry Kabul im Tehran IA Beijing TAJIKISTAN m M EN Ashgabat KYRGYZSTAN Th AR ahdad Bishkek Tashkent Dushanbe th A van AZERBAIJAN Baku Ka GI bilisi Ulaanbaatar MONGOLIA Caspian Sea OR Al e utian Area Geografic a: asia e pa cific o SSIAN R AT I O N Bering Sea Sea of Okhotsk RUSSIAN FEDERATION Beneficiari I beneficiari previsti sono gli allevatori, i consumatori, le comunità ma anche lo staff tecnico delle istituzioni nazionali preposte. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 41 GCP/MON/007/ITA Strategia Per promuovere lo sviluppo sostenibile di un settore della carne di alto valore, la strategia adottata mirerà a: • Migliorare la qualità della carne e l’applicazione dei sistemi di gestione della sicurezza alimentare (standard di sicurezza e qualità GMP e HACCP) durante tutta la catena di produzione della carne; • Incrementare la consapevolezza del consumatore e mobilitarne l’interesse a sostenere i miglioramenti nella qualità della carne; • Sviluppare le conoscenze tecniche nazionali e attivare uno studio sul valore della produzione della carne per identificare i principali ostacoli, suggerire gli interventi necessari per sviluppare l’organizzazione e incrementare il rendimento della produzione. Risultati • Sarà istituito un lavoro di gruppo inter-ministeriale per incrementare e coordinare lo sviluppo della sicurezza alimentare nazionale e un sistema di certificazione della qualità; • Sarà attuata una campagna multimediale nazionale e mobilitato l’interesse del consumatore verso i miglioramenti nella qualità della carne a livello industriale; • Saranno costituite quindici piccole imprese per la lavorazione della carne e saranno avviati quindici macelli secondo gli standard di sicurezza, dotati di strumenti necessari; • Saranno attivati dei corsi di formazione per oltre 500 industrie interessate e si organizzeranno visite di studio; • Sarà pubblicato e distribuito materiale di formazione e informazione. 42 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN Astana Sakhalin A Yerevan UZBEK AZERBAIJAN Baku I S TA N Tashkent Bishkek AR Dushanbe Is il r KYRGYZSTAN Beijing TAJIKISTAN M EN Al e utian m a im BANGLADESH Bay of Bengal LAO P.D.R. Dhaka Yangon MALDIVES Male Taipei SRI LANKA m Philippine Sea South China Sea Bangkok o P hn Taiwan Hanoi THAILAND C AM Sri Jayewardenepura Kotte East China Sea Vientiane Hyderabad Arabian Sea u MYANMAR INDIA OMAN ph B I OD P en A VIETNAM Manila PHILIPPINES h BRUNEI DARUSSALAM Kuala Lumpur MALAYSIA SINGAPORE Celebes Sea Sulawesi Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Northern Myanmar Mariana Saipan Islands Contributo Hagåtña Guam USD 1 250 000 Koror (Ministero Italiano degli PALAU Affari Esteri) FE D E RA T E D ST A T E S Durata OF M ICRO N E SIA 2009–2012 PAPUA NEW GUINEA I N D O N E S I A Jakarta Java Obiet tivo PA C CHINA BHUTAN New Delhi G u lf SAUDI Doha Abu Dhabi ARABIA Riyadh U.A.E. Dili TIMORLESTE Arafura Sea Palikir Majuro Tarawa NAURU SOLOMON ISLANDS Port Moresby MARSHALL ISLANDS Honiara Coral Sea VANUATU Yaren K Gilbert Is. TUVALU Funafuti Port-Vila SAMO A FIJI Suva L’obiettivo del progetto è di rafforzare la capacità partecipativa delleA U comunità e delle New STRALIA N T istituzioni nel sostegno di alcune aree identificate nel Delta dell’Ayeyarwady, per pianificare e Caledonia Nouméa gestire congiuntamente lo sviluppo sostenibile di ecosistemi di mangrovie, avviando attività di pesca e acquacoltura su piccola scala. S Anche se il Delta Ayeyarwady una volta sosteneva il 46 percento delle foreste di mangrovie Canberra Ta s m a n S e a del paese, attualmente, la continua degradazione di queste foreste è diventata un elemento di I N D I A locale. N O CInfatti, E A N tali perdite su larga scala hanno avuto NEW ZEALAN grande preoccupazione per il governo Wellington Tasmania diversi impatti, tra cui una maggiore vulnerabilità delle comunità locali, maggiori problemi creati da disastri naturali, come le inondazioni durante le tempeste e cicloni, come ad esempio è South Island accaduto durante il ciclone Nargis nel maggio del 2008, le cui devastazioni sono ancora oggi evidenti in alcune aree. Gli ecosistemi di mangrovie rappresentano un protettore naturale a fronte di questi disastri e sono habitat naturale di una vasta biodiversità acquatica. Lo scopo del progetto è permettere alle comunità locali, gli enti governativi e le ONG di sviluppare una gestione condivisa delle mangrovie e delle loro risorse ittiche, al fine di proteggersi da eventuali vulnerabilità nel futuro. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Sana’a YEMEN NEPAL u nd Th PAKISTAN NORTH Tokyo Jammu and Kashmir th Kabul Islamabad Ka an si KUWAIT Per I A Tehran ISLAMIC REPUBLIC IRAQ OF IRAN Kuwait City Bahdad Area Geografic a: asia e pa cific o GI Tbilisi Ku MONGOLIA Caspian Sea R Ulaanbaatar . K A Z A K H S TA N GEO Bering Sea Sea of Okhotsk FEDERATION RUSSIAN E D E R AT I O N GCP/MYA/010/ITA Supporto ad attività sostenibili di pesca e acquacoltura su piccola scala negli ecosistemi costieri di mangrovie, Myanmar Beneficiari Il progetto si rivolge a circa 1 500 famiglie rurali povere e ai gruppi vulnerabili, come le donne capo famiglia, dipendenti da attività rurali, orti domestici, pesca stagionale e raccolta dei prodotti forestali per la loro sussistenza. I beneficiari saranno gruppi di agricoltori senza proprietà, agricoltori marginali e pescatori provenienti da comunità remote e inaccessibili del R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 43 GCP/MYA/010/ITA Delta Ayeyarwady, che hanno perso la maggior parte o tutti i loro mezzi di sussistenza a causa della continua degradazione della foresta di mangrovie. Questi soggetti beneficeranno quindi di un accesso migliore e più sicuro alle risorse forestali e ittiche, così come di una graduale riduzione delle loro perdite e una maggiore qualità dei prodotti della pesca. Il progetto porta indirettamente beneficio anche a un numero non quantificabile di famiglie, trasformatori e commercianti attraverso la creazione di nuove opportunità di sviluppo e di attività generatrici di reddito all’interno della comunità. Le attività sono realizzate in particolari aree isolate della foresta di mangrovie nella “zona costiera” di Bogale e Pyapon nel Delta dell’Ayeyarwady, zona colpita dal ciclone Nargis. Strategia Il progetto pone una forte enfasi sullo sviluppo delle capacità delle parti interessate e delle strategie di sviluppo: • Capacity building: la capacità dei funzionari, dei tecnici provenienti dalle organizzazioni delle parti interessate (enti locali, dipartimenti di governo, ONG, organizzazioni della società civile e il settore privato) e dei “leader delle comunità” verrebbero rafforzate al fine di supportare le attività di progetto e sviluppare politiche e strategie, per la protezione e l’uso sostenibile delle mangrovie nel lungo termine. • Assistenza alle autorità locali: avvio di un quadro di sostegno per la gestione delle mangrovie e il loro utilizzo, attraverso le lezioni apprese da iniziative pilota, gestite a livello comunitario. • Agricoltori e pescatori: organizzati in gruppi e formati, ad esempio, sulla produzione di colture, irrigazione, pesca e acquacoltura. I beneficiari sono individuati attraverso un processo di selezione a livello comunitario con il supporto delle ONG e organizzazioni della società civile. Risultati Il progetto sostiene l’adozione, da parte di contadini e pescatori, di un approccio sostenibile per la protezione delle foreste di mangrovie, per migliorare la produzione alimentare delle famiglie, i livelli di nutrizione e le loro opportunità di generare reddito. I risultati attesi sono: • Potenziamento delle capacità di una decina di comunità del Delta che partecipano al progetto e istituzioni locali al fine di gestire congiuntamente strategie di integrazione della pesca e dell’acquacoltura all’interno degli ecosistemi di mangrovie; • Formulazione e promozione di attività agricole su base comunitaria per uno sfruttamento sostenibile degli ecosistemi di mangrovie; • Miglioramento delle attività di post-raccolta, di trasformazione e accesso al mercato per i prodotti della pesca a livello comunitario; • Riduzione della vulnerabilità delle comunità locali. 44 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN Astana Sakhalin K A Z A K H S TA N Bishkek ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Kuwait City IRAQ Per an si KUWAIT Kabul Islamabad . Is il Beijing NEPAL a hu LAO P.D.R. Dhaka Bay of Bengal Yangon Male SRI LANKA Bangkok o P hn m Philippine Sea South China Sea THAILAND C AM MALDIVES Taipei Taiwan Hanoi Vientiane Hyderabad Sri Jayewardenepura Kotte East China Sea MYANMAR INDIA Arabian Sea p B I OD P en A VIETNAM Manila PHILIPPINES h BRUNEI DARUSSALAM Kuala Lumpur MALAYSIA SINGAPORE Celebes Sea Sulawesi Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Northern Myanmar Mariana Saipan Islands Contributo Hagåtña Guam USD 1 250 000 Koror (Ministero Italiano degli PALAU Affari Esteri) FE D E RA T E D ST A T E S Durata OF M ICRO N E SIA 2009–2012 PAPUA NEW GUINEA I N D O N E S I A Obiet tivo PA C CHINA BHUTAN BANGLADESH OMAN NORTH Tokyo u nd New Delhi SAUDI Doha Abu Dhabi ARABIA Riyadh U.A.E. Sana’a YEMEN KYRGYZSTAN Jammu and Kashmir PAKISTAN G u lf r TAJIKISTAN m M Tehran IA Al e utian Jakarta Java Dili TIMORLESTE Arafura Sea Port Moresby Palikir MARSHALL ISLANDS Majuro Tarawa NAURU SOLOMON ISLANDS Honiara Area Geografic a: asia e pa cific o Tashkent im N Dushanbe EN Ku Th AR Bahdad I S TA th A Yerevan UZBEK AZERBAIJAN Baku Ka GI Tbilisi Ulaanbaatar MONGOLIA Caspian Sea R Bering Sea Yaren Gilbert Is. K TUVALU Funafuti SAMO Il progetto si propone di migliorare le pratiche di uso del suolo, aumentare la produzione A Coral Sea alimentare, ridurre i costi di produzione, aggiungere valore alle produzioni locali (attraverso FIJI Port-Vila VANUATU Suva formazione di gruppi e comunità su trasformazione e commercializzazione), proteggere New AUSTRALIA N l’ambiente locale (attraverso la riduzione dell’inquinamento delle acque e l’erosione del suolo) Caledonia Nouméa T per 1 800 marginali e piccoli agricoltori. Le attività del progetto sono eseguite in Bogale, Hinthada, Labutta e Pyapon della Ayeyarwady Division, che è stata severamente colpita dal ciclone Nargis nel 2008, e in Thazi e Yamethin S Canberra nella Mandalay Division colpita dalla siccità, nonché in Kalaw nello Stato Shan meridionale. Ta s m a n S e a Il Myanmar produce riso in surplus aN livello ma delle 14 Divisioni nazionali, molte INDIA O Cnazionale, EAN NEW ZEALAN Wellington Tasmaniain sono in deficit, pertanto richiedono un flusso regolare di riso dalle zone che producono eccedenza. Cause naturali, come siccità, alluvioni, infestazioni parassitarie, input agricoli limitati South Island e scarsi investimenti sono i principali rischi per la sicurezza alimentare regionale nel paese. Inoltre, il ciclone Nargis ha causato seri problemi, alcune risorse idriche sono state contaminate, e scorte di cibo e semi danneggiati o distrutti. Maggiori danni sono stati registrati nella regione del Delta Ayeyarwady, anche conosciuta come zona di “produzione di riso della stagione secca”, distruggendo la raccolta della coltura, che rappresenta il 25 percento della produzione annuale della zona interessata. Questa zona asciutta è considerata una delle aree più povere del Paese, con un deficit alimentare cronico causato da disastri naturali e carenza di acqua, mancanza di input produttivi e scarso accesso alla terra. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o RUSSIAN E D E R AT I O N GEO Sea of Okhotsk FEDERATION GCP/MYA/011/ITA Supporto al Programma Speciale di Produzione di Riso nelle divisioni di Yangon e Ayeyarwady, Myanmar Beneficiari Le attività del progetto riguardano 1 850 capifamiglia nelle comunità rurali selezionate, tra cui poveri e donne dipendenti dall’agricoltura e orti domestici per la loro sussistenza. Il progetto beneficia oltre 100 fornitori di servizi e leader delle comunità (enti locali, dipartimenti di governo, ONG e il settore privato) al fine di sviluppare politiche basate sui bisogni delle comunità, migliorare produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e sostenere pratiche agricole ecosostenibili attraverso un approccio estensivo e partecipativo. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 45 GCP/MYA/011/ITA Strategia Il progetto fa parte della strategia generale della cooperazione FAO/Italia nel Paese a sostegno della sicurezza alimentare e delle strategie di sviluppo nelle aree colpite dal ciclone Nargis e nelle zone affette da siccità. Le attività del progetto sono attuate in collaborazione con altri progetti italiani finanziati attraverso il contributo volontario italiano alla FAO in Myanmar (GCP/MYA/010/ITA e GCP/MYA/010/ITA, le cui schede sono presentate in questo Libro). La strategia adottata per il progetto è incentrata su un approccio comunitario finalizzato a migliorare le condizioni di vita rurali, come pure ad aumentare la produttività agricola e la diversificazione, attraverso: • Utilizzo di processi partecipativi, come le scuole di campo (Farmer Field School FFS), per promuovere, dimostrare e diffondere le tecnologie migliori e le pratiche adeguate ai cambiamenti climatici e alle condizioni del suolo e di drenaggio di tali aree; • Auto-identificazione e selezione dei benefici a livello comunitario, con conseguente monitoraggio e valutazione; • Fornitura di fattori di produzione quali sementi migliorate e fertilizzanti naturali, direttamente collegati alle dimostrazioni sul campo riguardanti l’uso delle nuove tecnologie; • Fornitura di input e attrezzature attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni degli agricoltori. Risultati Il progetto mira a quattro principali risultati: • Sostenere la produzione nel Delta dell’Ayeyarwady e nella zona alta e centrale del Myanmar attraverso un’azione volta a: moltiplicare le varietà di riso migliorate attraverso prove di rendimento e di adattamento, predisporre nuove varietà, fornire macchinari di sostegno alle aziende agricole e formare gli agricoltori attraverso le scuole di campo in siti di dimostrazione, incrementare la produzione di semi a livello locale, sostenere i gruppi di donne nelle operazioni post-raccolta; • Riabilitazione del settore idrico con piccoli progetti di irrigazione nella zona centrale secca del Myanmar attraverso la riabilitazione e gestione comunitaria dei pozzi, dei serbatoi d’acqua, dei micro-spartiacque, etc.; • Potenziamento delle competenze, empowerment, e rafforzamento istituzionale delle organizzazioni comunitarie attraverso la creazione di organizzazioni dal basso come gruppi e associazioni di agricoltori per la gestione dell’acqua, formazione manageriale e visite di scambio di conoscenze, etc.; • Collaborazione tra le organizzazioni delle parti interessate attraverso il coordinamento dei partner coinvolti per gli interventi nelle differenti colture e la diffusione di buone pratiche, materiale di formazione e di informazione. 46 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN Astana Sakhalin K A Z A K H S TA N N Tashkent Bishkek Per an si KUWAIT . Is Beijing Jammu and Kashmir m Kabul Islamabad PAKISTAN NEPAL a nd u BANGLADESH Arabian Sea u CHINA Dhaka Bay of Bengal Yangon MALDIVES Male SRI LANKA Taipei Vientiane THAILAND Bangkok CA Sri Jayewardenepura Kotte East China Sea TAIWAN Philippine Sea South China Sea Hanoi LAO P.D.R. MYANMAR INDIA OMAN ph BHUTAN New Delhi G u lf SAUDI Doha Abu Dhabi ARABIA Riyadh U.A.E. Sana’a YEMEN il KYRGYZSTAN TAJIKISTAN M EN I A Tehran ISLAMIC REPUBLIC IRAQ OF IRAN Kuwait City Bahdad r P hn O MB om P DI en A VIETNAM Manila PHILIPPINES h BRUNEI DARUSSALAM Kuala Lumpur MALAYSIA SINGAPORE Celebes Sea Sulawesi PartnerTokyo esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paesi riceventi Cambogia, Filippine e Laos, più Myanmar e Vietnam (Gennaio 2012 Northern GiugnoMariana 2013) Saipan Islands Contributo Hagåtña Guam USD 2 700 000 Koror (Ministero Italiano degli PALAU Affari Esteri) FE DE RA T E D ST A T E S Durata O F M ICRO N E SIA 2009–2013 PAPUA NEW GUINEA I N D O N E S I A Jakarta Java Obiet tivo Dili TIMORLESTE Arafura Sea NORTH Palikir SOLOMON ISLANDS Port Moresby Majuro Tarawa NAURU Honiara Coral Sea PA C MARSHALL ISLANDS Yaren Gilbert Is. K TUVALU Funafuti SAMO Ap FIJI L’obiettivo del progetto è di promuovere un approccio interdisciplinare e olistico nella gestione VANUATU Port-Vila Suva della produzione animale, ecocompatibile con le risorse locali, per una Amigliore salute degli New USTRALIA N T animali, promuovendo: una gestione integrata delle malattie degli animali, pratiche di gestione Caledonia Nouméa zootecnica migliorate, e un uso equilibrato delle risorse naturali che mirano a ridurre i rischi di trasmissione della malattia da animale ad animale e da animale a uomo. SO Questo progetto è stato concepito intorno al concetto di EnvironmentalCanberra Animal Health Management (EAHM equivalente alla salute ambientale per gli uomini in medicina), e costruitoTa s m a n S e a N D I A N O C E Afinanziato N NEW ZEALAND sulle esperienze del progetto I GCP/PHI/050/ITA, dall’Italia attraverso la FAO, dal Wellington Tasmania 2005 al 2008, con però un più ampio mandato di consolidare i successi precedenti e sostenere l’attuazione di strategie di gestione integrata delle malattie degli animali estendendo la South Island copertura geografica delle proprie attività nei paesi selezionati nel Sud Est Asiatico. Il progetto GCP/RAS/244/ITA dalle Filippine è stato ampliato alla Cambogia e Laos dal 2009 al 2011, focalizzandosi sul raggiungimento dei seguenti risultati: • Maggiore capacità di analizzare il rischio delle malattie degli animali e applicare le strategie in materia di gestione ambientale, di salute degli animali, sia a livello istituzionale che di campo; • Campagne di informazione per la salute ambientale degli animali (EAHM), come elemento centrale nella produzione animale e per l’operatività dei servizi sanitari nelle Filippine; • Istituzione di dialogo tecnico/scientifico e di piattaforme per scambio e diffusione delle informazioni in Cambogia e Laos. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o AR Dushanbe Al e utian Area Geografic a: asia e pa cific o I S TA im UZBEK AZERBAIJAN Baku th A erevan Ku MONGOLIA Caspian Sea Th GI Tbilisi Ulaanbaatar Ka R Bering Sea Sea of Okhotsk FEDERATION RUSSIAN D E R AT I O N GEO GCP/RAS/244/ITA Iniziativa ambientale, integrata e a livello sub‑regionale, per la gestione della salute animale al fine di aumentare la produttività dei piccoli proprietari R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 47 GCP/RAS/244/ITA Nel corso di un workshop sub-regionale in Aprile 2011, Myanmar e Vietnam hanno espresso il loro interesse ad aderire alla rete EAHM, e, con un finanziamento aggiuntivo dell’Italia, i due paesi sono diventati membri del progetto nel gennaio 2012. Questa espansione si concentra su un approccio graduale di capacity building e rafforzamento istituzionale per promuovere l’armonizzazione e la standardizzazione della produzione e la raccolta di informazioni sulla salute animale, sia all’interno che tra i partner del progetto. Beneficiari I beneficiari finali del progetto sono i piccoli allevatori di bestiame e di produzioni avicole nelle zone rurali, commercianti e consumatori finali. Il progetto intende creare un ambiente favorevole per una maggiore produttività e allo stesso tempo garantire al consumatore la sicurezza degli standard alimentari. Beneficiari del progetto saranno anche servizi veterinari e altri partner istituzionali coinvolti con l’EAHM, che miglioreranno le loro capacità di raccolta, gestione e analisi dei dati, necessari per la formulazione e l’attuazione di adeguate politiche per lo sviluppo del settore. Strategia Il progetto oltre a sviluppare attività di raccolta, gestione e analisi di dati, si concentra anche sullo sviluppo di competenze necessarie per migliorare la produzione animale e per la formulazione di decisioni politiche a vantaggio della salute pubblica, beneficiando così i piccoli allevatori, che spesso hanno un accesso limitato ai servizi veterinari. Il progetto mira a produrre informazioni sull’impatto delle malattie e della loro diffusione a livello ambientale, agro-ecologico e sanitario. Per raggiungere questo obiettivo devono essere migliorate le potenzialità infrastrutturali e del personale nazionale e locale. Il progetto mira a costituire una rete di attori per lo scambio di informazioni a tutti i livelli, coinvolgendo ministeri e loro dipartimenti per la salute, l’educazione, l’ambiente, il commercio e le statistiche. Risultati Il risultato atteso del progetto è quello di promuovere a livello regionale un approccio interdisciplinare e olistico per la salute della produzione animale, sostenibile dal punto di vista ambientale, includendo: una gestione integrata delle malattie degli animali, migliorate pratiche di gestione zootecnica e un uso equilibrato delle risorse naturali, volte a ridurre i rischi di trasmissione di malattie da animale ad animale e da animali alle persone. 48 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/RAS/244/ITA I risultati attesi del progetto sono: • Capacità di analizzare il rischio di malattie animali e di sviluppare strategie di gestione ambientale per la salute degli animali, come elemento fondamentale a vantaggio della produzione e dei servizi sanitari, nelle Filippine; • Capacità di analizzare il rischio di malattie degli animali e di sviluppare e applicare strategie in materia di gestione ambientale, da rafforzare ulteriormente e applicare nei settori prioritari selezionati in Cambogia e Laos; • Capacità di gestione di database, analisi e applicazione di GIS (Geographical Information System) per implementare strategie di gestione ambientale di sicurezza sanitaria, in Myanmar e Vietnam; • Dialogo tecnico/scientifico e politico, e creazione di piattaforme informative per lo scambio e la diffusione di dati tra i paesi partecipanti; le Filippine hanno un ruolo di coordinamento per la promozione di strategie di gestione ambientale per la sicurezza animale, per la produzione e la salute; • Le istituzioni nazionali e le parti interessate sono avvicinate in piattaforme per lo scambio di informazioni e i piccoli allevatori sono responsabilizzati e resi capaci di partecipare al processo decisionale della politica dei rispettivi paesi. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 49 UZBEK Tehran IA an si A I S TA N Tashkent Bishkek Dushanbe a u nd New Delhi Doha Abu Dhabi Riyadh U.A.E. u CHINA Taipei Dhaka Hanoi MYANMAR LAO P.D.R. INDIA Hyderabad Sana’a MEN ph BHUTAN BANGLADESH Bay of Bengal Area Geografic a: asia e pa cific o . Beijing NO Tokyo NEPAL OMAN Is il KYRGYZSTAN Kabul G u lf r TAJIKISTAN Per ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN t City AIT Ku MONGOLIA im M EN Ulaanbaatar Th AZERBAIJAN Baku K A Z A K H S TA N Sakhalin m Caspian Sea Gestione integrata delle attività lagunari nelle province di Thua Thien e Hue, Vietnam Astana th N ON B Sea of Okhotsk FEDERATION Ka GCP/VIE/029/ITA RUSSIAN Yangon Vientiane Bangkok C AM SRI LANKA Male South China Sea THAILAND P m hn o BO P A DI en VIETNAM East China Sea TAIWAN Philippine Sea Manila PHILIPPINES h BRUNEI DARUSSALAM Kuala Lumpur MALAYSIA SINGAPORE Celebes Sea Sulawesi I N D O N E S I A Jakarta Java TIMORLESTE Northern Partner esecutore Mariana Saipan Islands Programma Tradizionale Hagåtña Guam Italia/FAO Paese ricevente Koror Vietnam PALAU Contributo F E DE RAT E D ST AT E S USD 3 340 490 OF MI CRONE SI A (Ministero Italiano degli PAPUA Affari Esteri)NEW GUINEA Durata Port Moresby 2005–2012 Arafura Sea MA Palikir M Tarawa NAURU Yaren SOLOMON ISLANDS Honiara Coral Sea Obiet tivo VANUATU AUSTRALIA New Port pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Caledonia Noum L’obiettivo del progetto è applicare un programma di “Gestione Integrata delle Attività Lagunari” (Integrated Management of Lagoon Activities - IMOLA) nella laguna di Tam GiangCau Hai, provincia di Thua Thien Hue del Vietnam centrale. Tale programma intende dare sostegno alle comunità che dipendono dal sistema lagunare accrescendo le loro possibilità di accesso ai mezzi di sussistenza attraversoCanberra la gestione Ta s m a n S e a sostenibile e partecipata delle risorse idro-biologiche. Perché questo sia possibile sarà I Ncon D IilAsistema N OC EAN necessario agire in accordo socio-economico della popolazione e coinvolgere le Tasmania donne nelle attività di progetto. Ogni anno, nei mesi di Ottobre e Novembre, nel mezzo della stagione dei monsoni tropicali, S il Vietnam centrale, in particolare le province di Thua Thien e Hue, devono fare i conti con alcune gravi inondazioni. La pesca, l’acquacoltura e molte altre attività restano paralizzate per alcune settimane. La maggior parte delle persone che vivono nell’area dipende in larga parte dalle attività che possono realizzare nella laguna, come l’acquacoltura (di gamberi, alghe e carpe), la pesca e il turismo. Tutte queste attività, insieme alle frequenti inondazioni, esercitano una forte pressione sul sistema lagunare e sulle risorse naturali che offre. La costruzione incontrollata di vasche per l’acquacoltura e l’installazione di macchinari fissi nella laguna hanno portato a un deterioramento delle risorse naturali disponibili, contribuendo a incrementare la vulnerabilità dell’ecosistema locale. Questa situazione ha reso sempre più necessaria una diversificazione delle attività produttive. 50 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/VIE/029/ITA Beneficiari • Abitanti della laguna e limitrofi; • Acquacoltori; • Pescatori; • Commercianti di pesce; • Agenzie governative e istituzioni zootecniche. Strategie • Valutazione dell’impatto delle inondazioni annuali sui livelli di sicurezza alimentare; • Monitoraggio delle risorse idro-biologiche e dei livelli di sfruttamento della laguna, a causa di attività di pesca, dell’inquinamento e dell’utilizzo dell’acqua; • Monitoraggio dei parametri idro-chimici e l’impatto dell’acquacoltura sulle risorse idrobiologiche dell’ambiente; • Indagine ambientale e idro-biologica (condizione fisico-chimiche delle risorse biologiche, l’inventario degli habitat e le condizioni, l’inquinamento); • Identificazione di strategie e politiche atte a migliorare la diversificazione economica, riducendo la continua pressione sull’ambiente lagunare; • Valutazione degli aspetti giuridici di protezione della laguna per una gestione limitata e sostenibile della pesca e dell’acquacoltura; • Partecipazione attiva delle donne in quanto ricoprono un ruolo chiave per determinare il successo delle attività di progetto; • Utilizzo di metodi partecipativi per coinvolgere attivamente le comunità locali nella gestione delle loro risorse; • Analisi delle risorse e degli attuali livelli di sfruttamento della laguna, identificando modelli di gestione integrata del sistema lagunare e opportunità di sviluppo per l’acquacoltura; • Collaborazione tecnica con le università italiane, Politecnico delle Marche (Ancona, Italia), con il Centro di Geo-tecnologie dell’Università di Siena (Italia), l’Università di Hue (Vietnam), l’Università delle Risorse Idriche di Hanoi (Vietnam) e istituti di ricerca (come IMER Haiphong, RIMF Haiphong, etc.). Risultati • Preparazione di un Piano di Gestione Integrata della laguna, che preveda una partecipazione comunitaria attiva, lo sviluppo di adeguate strategie e l’incremento delle capacità si sviluppo dei beneficiari, includendo formazione e capacity building, servizi di finanziari, di credito e investimenti; • Piano di gestione dell’acquacoltura in collaborazione con le parti interessate, per la messa in atto di un comitato gestionale a livello provinciale; • Gli abitanti della laguna e limitrofi aumenteranno la loro consapevolezza sullo stato delle risorse idro-biologiche e su come possono partecipare in maniera sostenibile alla loro gestione; • Formulazione di piani di investimento e opportunità di credito/risparmio per i pescatori, gli acquacoltori e i mercanti di pesce i quali contribuiranno a un utilizzo sostenibile delle risorse e, allo stesso tempo, a una produzione lagunare di qualità; • Supporto alle organizzazioni degli agricoltori e di pescatori mentre saranno rafforzate quelle già esistenti per aumentare la sostenibilità della gestione delle risorse lagunari attraverso metodi partecipativi; • Gestione partecipata delle bio-risorse della laguna attraverso un processo di empowerment di organizzazioni professionali di pescatori (Associazione di Pesca), riconosciute a livello governativo; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 51 GCP/VIE/029/ITA • L’accesso alle risorse biologiche della laguna sarà regolato con l’emissione di diritti di pesca alle associazioni attraverso una programmazione della superficie d’acqua, delimitazione delle zone funzionali e attività di monitoraggio, sorveglianza e controllo; • Creazione di un database basato sul GIS (Geographical Information System) e un sistema di mappatura per i dati bio-fisici prodotti dal progetto; • Realizzazione e divulgazione di materiali e metodologie di formazione per la “Valutazione Rurale Partecipativa (PRA)” e l’Analisi dei Mezzi di Sussistenza Sostenibili, insieme ad altri materiali per la formazione in materia di pratiche di acquacoltura, trasformazione alimentare, commercializzazione e relativi all’uso del GIS; • Creazione di un sito web con accesso a tutti i rapporti di progetto, ai materiali formativi, ai piani di gestione e a link per altri siti rilevanti (www.imolahue.org); • I risultati saranno diffusi a livello nazionale e internazionale in modo da poter replicare l’esperienza in altre regioni seguendo l’esempio del progetto IMOLA, e, inoltre, per attrarre l’interesse di altri donatori e agenzie di sviluppo in supporto a questa iniziativa. Il Progetto ha ricevuto il cofinanziamento da parte del Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO (USD 200 000), della Regione del Veneto e della Fondazione Cá Vendramin (USD 150 000) con il coinvolgimento di consorzi veneti, istituti di ricerca e del Touring Club Italiano per la realizzazione delle seguenti attività: • Applicazione di tecnologie e metodi di rilevazione dei parametri ambientali, per il monitoraggio ambientale e idrologico della laguna; • Attività di acquacoltura e allevamento di gamberetti nel rispetto degli standard di qualità, protezione dell’ambiente e sicurezza. Razionalizzazione della produzione di pesci e prodotti acquatici; • Attività pilota nella laguna di Tam Nong in Thua Thien Hue. Sviluppo e promozione di attività generatrici di reddito al di fuori dei settori dell’agricoltura e della pesca (produzione di prodotti per il turismo rurale); • Sostegno alla gestione partecipata della laguna Sam Chuon nel distretto di Phu Vang. 52 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN Sea of Okhotsk FEDERATION Astana MONGOLIA Bishkek Dushanbe Kabul NEPAL G u lf a n New Delhi ha Abu Dhabi yadh U.A.E. OMAN Is NORT Tokyo du u CHINA BHUTAN BANGLADESH Taipei Dhaka Hyderabad Bay of Bengal Yangon Vientiane SRI LANKA South China Sea THAILAND Bangkok C AM Male Hanoi MYANMAR LAO P.D.R. INDIA a ph P hn om BO P A DI en VIETNAM East China Sea TAIWAN Philippine Sea Manila PHILIPPINES h BRUNEI DARUSSALAM Kuala Lumpur MALAYSIA SINGAPORE Celebes Sea Sulawesi Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Northern Paese ricevente Mariana Vietnam Islands Saipan Hagåtña Contributo Guam USD 1 700 000 KororItaliano degli (Ministero PALAU Affari Esteri) Durata F E DE RAT E D ST AT E S 2008–2012OF MI CRONE SI A Jakarta TIMORLESTE Arafura Sea NAURU SOLOMON ISLANDS Port Moresby Honiara Coral Sea Obiet tivo MARSHA ISLAN Majur Tarawa PAPUA NEW GUINEA I N D O N E S I A Java Palikir Yaren Gi TUVAL Funa Port-Vila L’obiettivo principale del progetto è di ridurre la povertà nelle zone rurali e contribuire a VANUATU promuovere la conservazione delle risorse naturali attraverso lo sviluppoA Usostenibile dei New STRALIA Caledonia Nouméa sistemi agroforestali, tramite un maggior orientamento al mercato. Il progetto mira a: aumentare la produzione sostenibile e orientata al mercato dei prodotti agro-forestali; aiutare gli agricoltori a sviluppare le loro attività di impresa; migliorare la commercializzazione dei prodotti agro-forestali e migliorare l’accesso degli agricoltori al Canberra capitale attraverso programmi di micro-credito. Ta s m a n S e a Questo progetto rappresenta una fase di estensione del precedente progetto GCP/VIE/027/ITA D I A N nella O Cprovincia E A N di Quang Nam”. Lo scopo è di continuare “Sviluppo di Sistemi ProduttiviI N Agroforestali Tasmania ad assistere il programma di riforestazione del Governo e al tempo stesso, fornire vantaggi economici per le popolazioni rurali in provincia di Quang Nam. South I I risultati della Fase I hanno dimostrato che una migliore gestione del sistema agroforestale comporta un significativo aumento della produzione nonchè del reddito derivante dalla vendita di prodotti agroforestali. Tuttavia, le famiglie più povere sono costantemente minacciate dalla disoccupazione e dalla mancanza di input per attività generatrici di reddito. Il progetto darà loro la priorità nell’assistenza attraverso la fornitura di piantine e fertilizzanti. Un programma di micro-credito permetterà a questi agricoltori di ottenere più facilmente il capitale richiesto per lo sviluppo di attività di impresa. Il progetto si propone anche di sostenere gli agricoltori nell’accesso ai mercati locali, fornendo informazioni accurate, collegamenti e strategie di marketing. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o r si an Beijing im A MIC REPUBLIC OF IRAN Beri TAJIKISTAN m Tehran KYRGYZSTAN r Area Geografic a: asia e pa cific o Tashkent Th N th I S TA Ka UZBEK BAIJAN aku Ku il Ulaanbaatar . Sakhalin K A Z A K H S TA N Caspian Sea GCP/VIE/035/ITA Orientamento al mercato del settore agroforestale per la riduzione della povertà nella provincia di Quang Nam, Vietnam R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 53 GCP/VIE/035/ITA Beneficiari • Agricoltori, comprese le donne e le loro famiglie, che decidono di utilizzare i sistemi agroforestali per sviluppare le loro attività imprenditoriali. I vantaggi dovrebbero includere: i) maggiore produttività agricola, migliore sicurezza alimentare e aumento dei redditi dalla vendita di prodotti di alto valore come il legno e frutta; ii) maggiore conoscenza e competenze nella gestione delle aree agroforestali e nella commercializzazione dei prodotti. • Personale del governo a livello comunale, distrettuale e provinciale, che partecipando alla realizzazione del progetto e ad attività di formazione, che aumenterà le proprie conoscenze su principi e know how tecnico dello sviluppo agro-forestale, sulla sua gestione sostenibile e orientata al mercato, al fine di promuovere la conservazione delle risorse naturali e la riduzione della povertà. • Imprese che lavorano nel settore agroforestale, avvantaggiate da una fornitura più stabile di materie prime. • Residenti delle comunità locali, che trarranno beneficio dall’impatto ambientale dovuto al rimboschimento di terre degradate, riducendo l’erosione del suolo e migliorando la conservazione dell’acqua e la tutela della biodiversità. Strategia • Formazione, distribuzione di attrezzature e altre attività di capacity building condotte dal progetto, per accrescere la capacità degli agricoltori, trasformatori e degli operatori commerciali di gestire i sistemi agroforestali di alta qualità, migliorando anche le capacità del governo per sostenerli con adeguati servizi tecnici, gestionali e di estensione del progetto; • Supporto nella formazione e nell’iniziale impianto di materiali per coloro che possiedono o per quelli che applicano per il possesso della terra, tramite i certificati “Red Book” forniti dal Governo, per incentivare gli agricoltori ad adottare lo sviluppo sostenibile di sistemi agro-forestali nel lungo termine; • Collegare le iniziative del progetto con i programmi del governo per raggiungere obiettivi in prioritari settori d’intervento, in particolare con il Programma di Eradicazione della Fame e Riduzione della Povertà (Hunger Eradication and Poverty Alleviation HEPA), e il Programma di Rimboschimento di cinque milioni di ettari (Five Million Hectares Reforestation Program). Nel quadro della strategia forestale (2006 – 2020), il Governo si è impegnato a fornire meccanismi di sostegno alle famiglie impegnate nei sistemi di produzioni agro-forestali, includendo prestiti a tassi d’interesse agevolati, la fornitura di prodotti alimentari, piante e fertilizzanti. La sostenibilità del progetto è ulteriormente rafforzata dalla integrazione delle attività di progetto a livello comunale, distrettuale e provinciale; • Assistere i gruppi di agricoltori e imprenditori agro-forestali locali a stabilire legami con i mercati locali e quelli turistici, con le industrie agro-forestali della provincia di Hue e nelle province vicine per garantire una migliore commercializzazione dei prodotti; • Assistenza a programmi di gestione del risparmio a livello comunitario e di gruppi di credito in grado di fornire alternative sostenibili per l’accesso al capitale nel breve termine per gli agricoltori; • Supporto alle donne, che costituiscono una componente importante del lavoro nelle aree rurali, incoraggiando e dando loro la possibilità di partecipare alle attività del progetto, in particolare nella cura e gestione di orti domestici, dei sistemi forestali, sviluppo di imprese, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agro-forestali (incenso di cannella per mercati locali e turistici). 54 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/VIE/035/ITA Risultati • Le foreste e i sistemi agroforestali sono sviluppati in maniera sostenibile e orientata al mercato, così da fornire maggiori benefici economici per le famiglie rurali e per le aree boschive degradate; • Aumento dei guadagni degli agricoltori attraverso un aumento della produzione, mezzi di sussistenza alternativi e una migliore commercializzazione dei prodotti agroforestali; • Incremento di lavoro e reddito generato da imprese rurali agro-forestali e dalla creazione di orti agro-forestali; • Vivai stabiliti nei villaggi, con piantine di alta qualità; • Maggiore capacità degli agricoltori di gestire in maniera sostenibile i sistemi agro-forestali e del personale del governo locale acquisendo familiarità con i metodi di divulgazione partecipativa; • Sviluppo del sistema di ricerca e informazione per fornire agli agricoltori informazioni sufficienti sul mercato a livello nazionale; • Formulazione di accordi contrattuali equi tra gruppi di produttori e di marketing e gli acquirenti sviluppati attraverso negoziati commerciali; • Catene di produzione alimentare, frutta e spezie, e di prodotti agroforestali, sviluppate fino a avere sbocco sui mercati locali e turistici; • Opzioni di mercato esplorate e identificate per collegamenti tra gruppi di produttori/ marketing e industrie agro-forestali per ridurre le operazioni logistiche dal produttore al cliente finale ad un minimo ottimale; • Condivisione delle esperienze e delle lezioni apprese con altri progetti FAO a livello nazionale e regionale. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 55 GCP/EGY/024/ITA Migliorare I livelli nutrizionali e la sicurezza alimentare delle famiglie in Egitto, puntando in particolare su donne e giovani RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN UKRAINE Rome Jerusalem Tripoli Cairo ALGERIA IRAQ Kuwait City Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone QATAR Doha Riyadh Asmara pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o O C E A N St. Helena A A Mogadishu Kampala AM MOZ 56 SO Lake Turkana KENYA IlGABON progetto si DEMOCRATIC propone di assistere il Ministero dell’Agricoltura Egiziano (Ministry of Agriculture Nairobi RWANDA REPUBLIC Kigali Lake I N D I Anel N tentativo O C E A N di migliorare lo stato and Land Reclamation MoALR) e le Victoria relative istituzioni OF THE Bujumbura Brazzaville CONGO BURUNDI Pemba nutrizionale delle comunità vulnerabili, in particolar modo neonati negli svantaggiati Amirante Is. e bambini, Kinshasa Lake Victoria Cabinda Dodoma Tanganyika (ANGOLA) Zanzibar SEYCHELLES REPUBLIC la creazione di un ambiente sicuro in cui donne distretti rurali dell’Alto Egitto, UNITED attraverso OF TANZANIA Providence Is. Luanda Aldabra Is. e giovani abbiano accesso sufficienteLakeal cibo diversificato, sia daIs. produzione animale che Farquhar Nyasa Moroni Agalega Is. COMOROS per livelli (MAURITIUS)adeguati di produzione. Il vegetale,ANGOLA e abbiano le conoscenze e capacità necessarie Lilongwe progetto si basa sulle esperienze e informazioni, ottenute sia tramite i progetti della FAO che MALAWI ZAMBIA Tromelin Lusaka (FRANCE) dalle più recenti politiche governative che puntano a ridurre la malnutrizione e a migliorare i E Cargados U Lake Harare Q Carajos Kariba Antananarivo MAURITIUS livelli nutritivi generali. ZIMBABWE Port Louis Su unoNAMIBIA sfondo di stagnazione economica, povertà e disoccupazione, come risulta evidente Rèunion BOTSWANA (FRANCE) dal deterioramento degli indicatori nutrizionali infantili, il nutrimento e la sicurezza alimentare Windhoek Gaborone Pretoria delle famiglie sono diventati un problema saliente che, in Egitto, necessita di azioni urgenti. Maputo Mbabane SWAZILAND La malnutrizione perpetua il circolo vizioso della povertà e costituisce un serio onere per Bloemfontein Maseru LESOTHO SOUTH La malnutrizione l’economia egiziana. infantile è una delle maggiori cause di abbandono AFRICA scolastico. Inoltre, abbandonando la scuola viene favorito lo sfruttamento infantile, Cape Town rendendo questi soggetti indifesi bambini di strada, facili vittime di lavoro minorile e traffico infantile. Questi ragazzi finiscono per aggiungersi al grande numero dei giovani disoccupati. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, è una delle maggiori sfide per l’Egitto in quanto può portare a marginalizzazione, esclusione, frustrazione, perdita di autostima, e a volte comportamenti che impongono un onere per l’intera società. BI (UK) Libreville UGANDA AR A T L A N T I C Obiet tivo Lake Albert SC Annobûn (EQUATORIAL GUINEA) Bangui GA Principe Sao Tome Sao Tome de n MADA SAO TOME AND PRINCIPE Djibouti Addis Ababa SOUTH SUDAN Yaoundè O EQUATORIAL GUINEA CENTRAL AFRICAN REPUBLIC of A Gulf M CAMEROON Malabo YEMEN S LI Abuja Porto Novo U. A. E. Sana'a DJIBOUTI ETHIOPIA NG L Abu Dhabi KI Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Muscat Paese ricevente Egitto Contributo USD 3 001 167 (Ministero Italiano degli Socotra Affari Esteri) (YEMEN) Durata 2012–2016 CO om Abidjan e BENIN TOGO NA HA Yamoussoukro Accra ERITREA SUDAN NIGERIA G PA KUWAIT SAUDI ARABIA N'Djamena Ouagadougou IA Tehran ea d S Niamey BURKINA FASO CÔTED'IVOIRE JORDAN NIGER CHAD ST Amman EGYPT Lake Chad KI ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Re ako Baghdad LIBYA MALI BE Baku TURKEY Athens SYRIAN Me Tunis di CYPRUS Nicosia ARAB t e TUNISIA Beirut REP. rra Crete nean LEBANON Damasco Sea ISRAEL MOROCCO UZ AZERBAIJAN Yerevan Ancara GREECE Sicily Algiers Tbilisi N P ALBANIA Sardinia Balearic Is. Madrid Black Sea N SPAIN Rabat A MONTENEGRO MACEDONIA TA ITALY A Lisbon ORTU GAL Area Geografic a: VICINO ORIENTE E MEDITERRANEO FRANCE CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/EGY/024/ITA Beneficiari Il progetto beneficerà direttamente: • Poveri villaggi dell’Egitto che saranno selezionati sulla base della mappa della povertà identificata dal paese; • Le donne, sulle quali si punterà per generare il maggiore impatto sullo status nutrizionale infantile. Non solo in quanto dirette fornitrici di cure, ma anche perché anni di ricerche hanno dimostrato che le donne hanno un ruolo chiave per la sicurezza alimentare domestica, la prosperità, e la creazione di un ambiente sano; • Circa 320 giovani in comunità rurali vulnerabili saranno raggiunti dalle attività di progetto, attraverso il coinvolgimento di 16 scuole (otto scuole maschili e otto femminili), per la partecipazione alle “Junior Farmers Field Life Schools”, negli stessi villaggi selezionati dal progetto. I giovani verranno coinvolti per poter migliorare le loro opportunità di sostentamento per il futuro e creare un cammino per incrementare le entrate di reddito in maniera sostenibile. Strategia La metodologia del progetto si baserà sulla partecipazione comunitaria che implica una fitta rete di rapporti e coordinamento tra tutti i soggetti rilevanti, incluse le famiglie di appartenenza dei giovani. La struttura del progetto pone enfasi sulle capacità di sviluppo, alimentazione e informazione, educazione e comunicazione. Campagne d’informazione verranno organizzate per veicolare al massimo i messaggi riguardanti la salute e la nutrizione dei più giovani, sensibilizzando anche le loro famiglie e le comunità di appartenenza. In particolare, il progetto sarà centrato su tre strategie di intervento principali, cioè: 1) Migliorare la nutrizione attraverso attività di produzione alimentare e generatrici di reddito; 2) Migliorare la nutrizione e il comportamento alimentare dei ragazzi attraverso l’educazione e il piano Behaviour Change Communication (BCC), da divulgare attraverso mass media, comunicazione interpersonale e la mobilitazione sociale; 3) Capacity building e istituzionalizzazione di un approccio integrato e partecipativo per migliorare l’accesso al cibo e i livelli nutrizionali delle famiglie, a livello decentrato. Risultati • Migliorare la sicurezza alimentare e comportamenti nutrizionali sani attraverso programmi di educazione e informazione; • Migliorare la sicurezza alimentare e i livelli nutrizionali attraverso attività di produzione alimentare e generatrici di reddito per le donne e i giovani; • Migliorare le competenze delle comunità locali e istituzioni governative a livello centrale e locale per l’adozione di un approccio partecipativo per la produzione di cibo e l’educazione alimentare delle famiglie. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 57 GCP/RAB/013/ITA KAZAKHSTAN FRANCE ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN ALGERIA Laayoun AF G N TA LIBYA EGYPT Western Sahara PersianGulf Gulf of Oman MAURITANIA MALI Nouakchott SUDAN NIGER BURKINA FASO GUINEA Khartoum N'Djamena (YEMEN) NIGERIA CÔTED'IVOIRE SOUTH SUDAN Principe Sao SAO TOME AND PRINCIPE Tome Sao Tome Annobûn Libreville GABON Brazzaville A T L A N T I C LI Yaoundè (EQUATORIAL GUINEA) Obiet tivo A Bangui CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA M Porto Novo Cabinda (ANGOLA) Lake Albert O L NG e Accra Abidjan A Abuja om LIBERIA Lake Chad Niamey Bamako CHAD CO Praia AN ST NI HA Partner S Kuwait City Programma Tradizionale KI KUWAIT PA Italia/FAO QATAR Doha Abu Dhabi Paesi riceventi Riyadh E. Muscat Algeria, Egitto,U. A.Marocco e OMAN Tunisia Contributo Sana'a USD 600 000 YEMEN n (Ministero Italiano degli A de Socotra lf of DJIBOUTI Gu AffariDjibouti Esteri) Durata 2012–2013 Jerusalem Cairo (SPAIN) ST N Tripoli MOROCCO KI IS TA Tehran Tunis Rabat EN Ashgabat TURKEY Sicily BE N T UR K M Athens Me dit Nicosia err CYPRUS Beirut TUNISIA Crete an ean LEBANON S e a ISRAEL Algiers UZ G E O RG IA Tbilisi Ankara GREECE Madrid Lisbon Canary Is. Black Sea ITALY Corsica A Area Geografic a: VICINO ORIENTE E MEDITERRANEO Protezione delle aree forestali attraverso l’utilizzo e il trattamento delle acque reflue per sostenere piccoli produttori e agricoltori in Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO Kampala RWANDA Kigali Bujumbura Kinshasa Lake Tanganyika SO Lake Turkana UGANDA Mogadishu KENYA Lake Victoria Nairobi BURUNDI Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA INDIAN OCEAN Pemba Amirante Is. Zanzibar Victoria SEYCHELLES Il risultato previsto dal progetto è quello di incrementare l’utilizzo delle acque reflue trattate, O C E A N forestale e agroforestale, ai fini di migliorare le condizioni di vita di nei metodi di produzione COMOROS ANGOLA piccoli produttori e agricoltori, in alcuni paesi dell’area mediterranea del Nord Africa. MALAWI ZAMBIA Questo nuovo programma mira a fornire un quadro integrale E di meccanismi coesivi e QU armonizzati, che aiutino a stimolare un maggiore sostegno nonché ZIMBABWEai paesi membri interessati, MAURITIUS NAMIBIA mobilitare risorse aggiuntive. BOTSWANA Le zone aride e semi-aride, caratterizzate da scarsità di acqua e da una copertura forestale molto bassa sono diffuse a livello globale, includendo anche alcuni paesi del Mediterraneo. In queste aree SWAZILAND LESOTHO SOUTHe per la sopravvivenza delle popolazioni locali la scarsità di acqua è un fattore limitante per la vita AFRICA e le foreste rappresentano la più importante fonte di energia per le popolazioni rurali. Ma nei paesi mediterranei le risorse naturali boschive sono insufficienti a soddisfare la crescente domanda di prodotti e servizi. L’aumento della popolazione e della domanda alimentare costituiscono una forte pressione sulle risorse naturali e i cambiamenti climatici costituiscono una seria minaccia per le risorse forestali. La necessità di una gestione sostenibile delle risorse forestali rappresenta per i paesi in via di sviluppo uno strumento rilevante per combattere la fame e ridurre la povertà attraverso la fornitura diretta o indiretta di servizi che aiutano ad aumentare il reddito degli agricoltori. Ascension Luanda (UK) Lake Nyasa Providence Is. Aldabra Is. Farquhar Is. Agalega Is. Moroni (MAURITIUS) Tromelin Lusaka Gaborone Pretoria Mbabane Bloemfontein Maputo Maseru Cape Town 58 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 SC AM MOZ Windhoek AR (FRANCE) Lake Harare Kariba GA (UK) MADA St. Helena BI pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Lilongwe Antananarivo Cargados Carajos Port Louis Rèunion (FRANCE) GCP/RAB/013/ITA Il progetto si basa su una rete istituzionale già costituita con l’implementazione del progetto GCP/INT/059/ITA “Utilizzo di acque reflue in sistemi forestali e agroforestali”, finanziato dall’Italia nel corso degli ultimi tre anni (dal 2008 al 2011) in Asia centrale e Mediterraneo, per lo scambio di esperienze e trasferimento di conoscenze e tecnologia sulla silvicoltura e pratiche agroforestali, e sull’uso delle acque reflue trattate nei sistemi forestali e agroforestali. Beneficiari Le parti interessate individuate sono le comunità locali, ricercatori, governanti, settore privato, agricoltori coinvolti nel settore forestale, nella regione del Mediterraneo, nonché commissioni nazionali delle colture di copertura forestale come pioppo e salice, istituti di ricerca e università, sia dei paesi in via di sviluppo sia di paesi con economie in transizione che necessitano di conoscenze e tecnologie. Il progetto presterà particolare attenzione ai bisogni delle donne impiegate nelle attività rurali, in particolare consentendo loro di avere accesso al marketing e alla commercializzazione dei prodotti forestali o derivati, destinati alla vendita, come per la produzione di miele. Il progetto garantirà inoltre la piena partecipazione delle donne nella progettazione e adozione delle decisioni relative alla identificazione e la creazione di iniziative pilota. Strategia Al fine di superare il problema della carenza di acqua, i paesi hanno sviluppato dei metodi sicuri, rispettosi dell’ambiente ed economicamente efficienti, per il trattamento delle acque derivate da rifiuti urbani prodotti dalle comunità e industrie, per poi riutilizzarle per scopi irrigui. Il riutilizzo delle risorse idriche permette il riciclo di nutrienti per scopi produttivi e porta a uno scarico ridotto di acque reflue nei fiumi e mari. Le attività del progetto saranno: • Algeria: supporto e manutenzione di impianti di fito-bonifica, come Oasi di Brezina, El Bayadh, istituita con l’Università degli Studi della Tuscia (Italia) e progettazione di un nuovo impianto di fito-bonifica nell’Oasi di Taghith; • Marocco: progettazione e impianto di 10 ettari di zona verde attorno Marrakech con palme e zone irrigate con acque reflue trattate. La cintura verde sarà protetta da una zona cuscinetto composta da specie forestali impiantate. Il lavoro sarà svolto in collaborazione con autorità locali e con il supporto dell’Università degli Studi della Basilicata (Italia), il Consiglio Italiano Nazionale di Ricerca (CNR) e il Consiglio di Ricerca in Agricoltura (CRA); • Egitto, Suez: preparazione di un piano di gestione forestale dell’impianto boschivo di Ismailia, irrigato con acque reflue trattate, creato dal Ministero delle Politiche Agricole e Sottosegretariato per il Rimboschimento. Il lavoro sarà svolto con il supporto della Facoltà Forestale dell’Università della Tuscia, in collaborazione tecnica con la Facoltà Forestale dell’Università di Monaco di Baviera (Germania); • Tunisia: preparazione di due progetti dimostrativi di piccole dimensioni per l’uso delle acque reflue trattate nel sistema forestale e agroforestale, in collaborazione con l’Università della Basilicata e della Tuscia; • Migliorare l’esperienza sul campo attraverso l’introduzione e la sperimentazione di nuove specie e varietà, nel settore forestale e agroforestale, per diversi scopi: produzione di legname, biomassa, protezione del suolo (pioppi, salici, eucalipti); • Definire il quadro normativo per rendere le nuove piantagioni forestali agroforestali ammissibili per il mercato dei crediti di carbonio; • Analizzare e stabilire il quadro regolamentare e istituzionale per aumentare l’impatto delle acque reflue trattate nel settore forestale e agroforestale; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 59 GCP/RAB/013/ITA • Sostenere la cooperazione e lo scambio di informazioni tra tutti gli stakeholder del progetto con particolare riferimento agli specialisti e ricercatori delle istituzioni coinvolte; • Migliorare la collaborazione con: l’International Poplar Commission (IPC), ospitata dalla FAO, che ha un ruolo di primo piano nella promozione del settore forestale e dei sistemi produttivi agroforestali utilizzando pioppi e salici; il gruppo di lavoro sulla ricerca del pioppo, International Union of Forestry Research Organizations (IUFRO); la rete di Silva Mediterranea; l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che facilita l’uso di bioenergia, ambientalmente sostenibile e a costi competitivi per sviluppare politiche forestali appropriate, in appoggio a istituzioni e pratiche per affrontare le comuni problematiche dello sviluppo, come l’uso e la gestione sostenibile del suolo e delle foreste; • Il progetto lavorerà anche in stretta collaborazione con le istituzioni italiane e le ONG, in particolare con la Commissione Italiana Nazionale del Pioppo (NPC), il Corpo Forestale dello Stato (CFS), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Consiglio di Ricerca in Agricoltura (CRA), l’Università della Basilicata, l’Università della Tuscia e la ONG Ricerca e Cooperazione. Risultati • Sviluppare e rafforzare le competenze sui concetti operativi per metodi di produzione sostenibili, sia agroforestali e forestali, che utilizzino acque reflue trattate; • Migliorare il quadro istituzionale e normativo nei paesi coinvolti dal progetto; • Trasferire le conoscenze e tecnologie per la coltivazione del pioppo, metodi di produzione forestale e agroforestale, l’uso di acque reflue trattate, ai fini di migliorare le condizioni di vita di piccoli produttori e agricoltori. 60 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/SYR/011/ITA Sviluppo istituzionale dell’agricoltura biologica in Siria RUSSIAN FEDERATION Caspian Sea EN Jerusalem I Cairo ALGERIA Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT LIBYA ayoun Amman JORDAN EGYPT SAUDI ARABIA Re estern ahara QATAR Se a MALI Bamako Sana'a YEMEN L Principe Sao Tome Sao Tome Libreville A LI Yaoundè Obiet tivo SAO TOME AND PRINCIPE Addis Ababa Bangui CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA ETHIOPIA SOUTH SUDAN A Porto Novo CENTRAL AFRICAN REPUBLIC M Abidjan Abuja O LIBERIA om Yamoussoukro Accra e BENIN TOGO NA HA nrovia Partner esecutore Programma Tradizionale S KI PA Italia/FAO Paese ricevente Abu Dhabi Siria Muscat Contributo OMAN USD 1 999 823 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata Socotra 2005–2012 (YEMEN) NIGERIA G CÔTED'IVOIRE RA NE Asmara N'Djamena Ouagadougou GUINEA ERITREA Khartoum Lake Chad Lake Albert NG L SUDAN CHAD NIGER akchott AN ST NI HA Gulf of Oman d AURITANIA ST TA Tripoli KI N Athens AF G TUG AL MOROCCO ry Is. TURKEY BE Baku A SYRIAN ARAB Tehran Tunis e d ite CYPRUS Nicosia REPUBLIC Baghdad TUNISIA Beirut Crete ISLAMIC REPUBLIC rra nea LEBANON Damasco OF IRAN n IRAQ Sea ISRAEL Rabat AIN) Yerevan N GREECE Sicily M UZ I M POR Ankara ALBANIA Algiers Tbilisi A Balearic Is. Black Sea AR Lisbon ALBANIA A ITALY G E O RG Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo FRANCE SO Lake Turkana UGANDA Kampala Mogadishu KENYA CO Nairobi RWANDA Lo scopo del progettoDEMOCRATIC è di sostenere e rendere efficiente il settore dell’agricoltura biologica REPUBLIC Kigali Lake INDIAN OCEAN Victoria OF THE Bujumbura Brazzaville in Siria. L’obiettivo generale CONGO della Seconda BURUNDI Fase (2010–2013) è quello di trarre vantaggio dai Pemba Amirante Is. Kinshasa Victoria Cabinda Dodoma (ANGOLA) Zanzibar del precedente periodo e fornire ulteriore supporto istituzionale in settori strategici SEYCHELLES A T L A N T risultati I C UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Providence Is. Aldabra Is. per aumentare Luanda l’output della produzione agricola biologica e certificata nel paese, con un Farquhar Is. O C E A N Moroni Agalega Is. progressivo crescente coinvolgimento degli agricoltoriCOMOROS interessati e degli altri soggetti del ANGOLA Lilongwe settore privato. MALAWI ZAMBIA Tromelin St. Helena La prima fase del progetto siLusaka è concentrata su: istituzionale adeguato E i) definizione del quadro Cargados Harare QU Carajos Antananarivo MAURITIUS ZIMBABWE per uno sviluppo coordinato e integrato dell’agricoltura biologica in Siria, che include aspetti Port Louis NAMIBIA giuridici e rafforzamento delle capacità istituzionali; ii) formazione diRèunion un numero sufficiente BOTSWANA Windhoek Gaborone di tecnici, scienziati, responsabiliPretoria politici e leader di agricoltori, con piena conoscenza di tutti Maputo Mbabane gli aspetti dell’agricoltura biologica; iii) avviamento di un programma di ricerca basato sulla SWAZILAND Bloemfontein Maseruche in breve tempo potrebbe fornire indicazioni utili agli conoscenza e l’orientato al mercato, LESOTHO SOUTH agricoltori che desideranoAFRICA adottare tecniche di agricoltura biologica. Cape Town Il progetto contribuirà allo sviluppo di una strategia nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, a sostegno di tutti gli attori della catena di produzione organica, andando così a migliorare le condizioni di vita locali, offrendo ai consumatori prodotti garantiti e contribuendo alla protezione del ambiente e alla valorizzazione della biodiversità agricola. Annobûn GABON (EQUATORIAL GUINEA) Lake Tanganyika Lake Nyasa (MAURITIUS) AR SC GA (FRANCE) pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o MADA Lake Kariba BI (FRANCE) (UK) AM (UK) MOZ cension Beneficiari I ricercatori, produttori, trasformatori e commercianti, tecnici, scienziati, responsabili politici e leader di agricoltori, che potranno avvalersi di una piena conoscenza di tutti gli aspetti dell’agricoltura biologica. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 61 GCP/SYR/011/ITA Strategia La proposta di strategia di Fase II comprende le azioni per: • Rafforzare e ampliare i sistemi di agricoltura biologica, la ricerca, l’istruzione dei formatori e degli agricoltori, attraverso metodologie di divulgazione partecipativa, come le Farmer Field School (FFS); • Fornire le informazioni necessarie ai principali soggetti interessati e ai funzionari del Ministero Siriano dell’Agricoltura e Riforma Agraria (MAAR); • Identificare le strategie di mercato per i prodotti biologici siriani; • Sviluppare le capacità istituzionali per la creazione di un “Ufficio per la produzione biologica” e altre forme di sostegno per lo sviluppo del settore. Lo sviluppo di una politica nazionale di agricoltura biologica costituirà il quadro generale per l’attuazione di un insieme coordinato di iniziative che coinvolgono diversi attori istituzionali e del settore privato. Risultati: • Redazione del testo di una proposta di legge nazionale sulla definizione di agricoltura biologica attraverso un processo di consultazione, comprendente i regolamenti di attuazione, le norme e l’organizzazione istituzionale globale; • Progettazione di un sistema integrato di certificazione, in cui sono riconosciute le diverse funzioni tra gli organismi di certificazione, di regolamentazione e di controllo da esercitarsi da parte del Governo; • Creazione di una squadra di tecnici esperti, formatori e ricercatori, da parte di istituzioni nazionali e di organizzazioni, in grado di sostenere lo sviluppo dell’agricoltura biologica nel paese. Inoltre, un Centro di documentazione per l’agricoltura biologica è stato creato presso la sede GCSAR (Consultative Group on International Agricultural Research); • Aumento della consapevolezza dei consumatori circa l’organizzazione di produttori di agricoltura biologica; • Sono state definite le risorse all’interno del GCSAR per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura biologica; • è stato sviluppato il sito web, in arabo e in lingua inglese, come strumento interattivo (www.organicsyria.com); • Coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate siriane e le ONG nazionali (Direzione di Estensione, Direzione di Produzione Vegetale, Direzione di Protezione delle Piante, Camera dell’Agricoltura, Unione generale dei contadini e settore privato) come principali responsabili dell’attuazione del progetto, in sinergia con altre iniziative finanziate dall’Italia e attuate dalla FAO, specialmente con il progetto IPM regionale GTFS/REM/070/ITA (la cui scheda è presentata in questo libro). 62 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION Caspian Sea Tripoli Jerusalem Cairo I ALGERIA Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT LIBYA youn Amman JORDAN EGYPT SAUDI ARABIA Re stern hara QATAR Se a MALI L Abuja SOUTH SUDAN Addis Ababa A CENTRAL AFRICAN REPUBLIC ETHIOPIA Bangui A CAMEROON Malabo LI Obiet tivo generale Yaoundè SO Lake Turkana L’obiettivo è rafforzare le politiche, UGANDA i regolamenti, strategie e piani di gestione operativi, Principe Mogadishu Kampala Sao SAO TOME AND PRINCIPE Libreville KENYA Tome Sao Tome nonché laGABON capacità istituzionale del Mistero Siriano dell’Agricoltura e della Riforma Agraria DEMOCRATIC RWANDA Nairobi Annobûn REPUBLIC Kigali Lake IND I A Ncomunità O C E A N locali, migliorando le Victoria OF THEintegrazione (MAAR), perBrazzaville una maggiore e partecipazione delle Bujumbura CONGO BURUNDI Pemba Amirante Is. Kinshasa Victoria Cabinda Dodoma loro condizioni di vita, attraverso un approccio integrato alla gestione dei bacini idrografici e (ANGOLA) Zanzibar SEYCHELLES A T L A N T I C UNITED REPUBLIC del suolo, riducendo gli impatti negativiOF TANZANIA degli incendi, e facilitando la gestione delle risorse Providence Is. Luanda Aldabra Is. Farquhar Is. O C E A Nforestali su una base sostenibile. Moroni Agalega Is. COMOROS ANGOLA A causa dell’elevata pressione demografica Lilongwee del crescente sfruttamento, queste foreste sono MALAWI ZAMBIA Tromelin sempre più degradate, anche aLusaka causa degli incendi. Nonostante sia stato registrato un aumento St. Helena E Cargados Harare QU Carajos della consapevolezza circa le cause umane, sociali, ambientali ed MAURITIUS economiche degli incendi, Antananarivo ZIMBABWE Port Louis solo con il progetto FAO finanziato dall’Italia, GCP/SYR/010/ITA (2004–2007), è stato avviato NAMIBIA Rèunion BOTSWANA un approccio comunitario, incorporandolo in un sistema integrato di gestione degli incendi Windhoek Gaborone Pretoria Maputo forestali, IFFM (Integrated and Community-based Forest Fire Management Strategy). La nuova Mbabane SWAZILAND fase (GCP/SYR/012/ITA)Bloemfontein si baseràMaseru sui risultati del primo progetto, per rafforzare ulteriormente LESOTHO SOUTH la capacità di gestione integrata e partecipativa degli incendi forestali da parte della Direzione AFRICA Town i livelli) e delle comunità locali, per espandere ulteriormente gli Foreste del MAAR (a Cape tutti approcci in nuove regioni e comunità, fornire nuove tecnologie e avviare l’attuazione della strategia nazionale IFFM in associazione con la gestione dei bacini idrografici. Lake Albert NG O EQUATORIAL GUINEA (EQUATORIAL GUINEA) Lake Tanganyika Lake Nyasa (MAURITIUS) AR SC GA (FRANCE) pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o MADA AM Lake Kariba BI (FRANCE) (UK) MOZ ension Abidjan YEMEN CO LIBERIA Sana'a (YEMEN) NIGERIA Porto Novo Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO S KI PA Paese ricevente Siria Abu Dhabi Contributo Muscat USD 1 099 963 OMAN (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2009–2012 Socotra M Yamoussoukro Accra om ovia e BENIN TOGO NA HA G CÔTED'IVOIRE Asmara N'Djamena Ouagadougou GUINEA ERITREA Khartoum Lake Chad Bamako A E SUDAN CHAD NIGER kchott AN ST NI HA Gulf of Oman d URITANIA ST TA MOROCCO N) EN KI N Athens A SYRIAN ARAB Tehran Tunis e d ite CYPRUS Nicosia REPUBLIC Baghdad TUNISIA Beirut Crete ISLAMIC REPUBLIC rra nea LEBANON Damasco OF IRAN n IRAQ Sea ISRAEL Rabat BE Baku AF G TUG AL GREECE Sicily M Yerevan TURKEY UZ N POR Ankara ALBANIA M Algiers Tbilisi A Balearic Is. Black Sea AR Lisbon ALBANIA I A ITALY G E O RG Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo FRANCE y Is. UK) GCP/SYR/012/ITA Gestione integrata degli incendi forestali a livello comunitario in Siria Beneficiari I beneficiari diretti del progetto sono i piccoli agricoltori che vivono all’interno e/o in prossimità di foreste nelle aree selezionate dal progetto, nonché, il personale professionale e tecnico della Direzione Foreste del MAAR, lo staff decentrato del Ministero coinvolto nelle attività del progetto, a livello centrale e provinciale. I beneficiari indiretti includono anche le ONG locali e gli organismi della società civile, i quali aumenteranno la loro conoscenza sugli alberi e foreste e il loro ruolo nell’ecosistema locale soprattutto in un paese con bassa copertura forestale come la Siria. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 63 GCP/SYR/012/ITA Strategia Questo progetto (Fase II) si propone di rafforzare l’iniziativa IFFM creata nell’ambito del progetto GCP/SYR/010/ITA (Fase I), e fornisce ulteriore supporto al rafforzamento istituzionale, capacity building, sostegno alle attività integrate comunitarie, compresi interventi di sicurezza alimentare, e supporto tecnologico per aumentare gli sforzi nell’ambito della strategia IFFM. La continuità nell’assistenza fornita all’IFFM, oltre che consolidare i risultati raggiunti nella prima fase, mira a garantire una gestione forestale sostenibile delle risorse per migliorare i mezzi di sussistenza della popolazione siriana, attraverso il rafforzamento delle competenze del MAAR. Risultati Il risultato finale del progetto sarà il consolidamento di una gestione integrata degli incendi forestali a livello comunitario. Per raggiungere questo risultato, il progetto mira a sviluppare: • Mobilitazione e sostegno comunitario; • Rafforzamento istituzionale; • Rafforzamento delle competenze del personale nazionale; • Supporto tecnico e nuove metodologie. 64 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/GLO/204/MUL Area Geografic a: in terregion ale e glob ale Programma quadro per la promozione dello sviluppo sostenibile delle Aree Montane Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Contributo USD 1 900 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2007–2012 Obiet tivo pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o L’obiettivo è quello di combattere la povertà e conseguire uno sviluppo delle aree montane, in coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Molte delle persone più povere con problemi di insicurezza alimentare vivono nelle regioni di montagna, che rappresentano alcuni degli ecosistemi più fragili del pianeta. Gli attuali livelli di cooperazione e di finanziamento per attività di sviluppo e conservazione delle aree montane sono inadeguati. Il progetto sostiene quindi il partenariato per la Promozione dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne (Mountain Partnership) la cui unità centrale di coordinamento è ospitata presso la FAO e coordina più di 180 governi, ONG e organizzazioni intergovernative per promuovere e facilitare le attività per lo sviluppo sostenibile delle aree di montagna. La maggior parte dei governi membri della Mountain Partnership hanno stabilito comitati nazionali multi-stakeholder per affrontare con maggiore efficacia le problematiche dello sviluppo delle aree montane e alcuni hanno stipulato convenzioni giuridicamente vincolanti per affrontare le questioni a livello regionale transfrontaliero per la difesa di ecosistemi montani (ad esempio Convenzione delle Alpi, Convenzione dei Carpazi, etc.). Beneficiari Immediati beneficiari del progetto includono: • I membri della Mountain Partnership (più di 180 governi, ONG e organizzazioni intergovernative) che beneficiano di una migliore collaborazione attraverso un più efficace scambio di informazioni e di una migliore comunicazione, in modo da promuovere attività di sviluppo integrato a difesa delle regioni di montagna; • Società civile e istituzioni (organizzazioni governative, intergovernative e della comunità) a livello nazionale, regionale e globale, che saranno direttamente coinvolte nelle attività del progetto per la formulazione di politiche, la formazione e il trasferimento di conoscenze, etc.; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 65 GCP/GLO/204/MUL • Comunità montane (in particolare le più vulnerabili e le rispettive popolazioni) e gli ecosistemi di tutto il mondo, principalmente nei paesi in via di sviluppo e in transizione, che beneficeranno in questo modo di un uso più sostenibile delle risorse naturali da cui dipendono, migliorando le condizioni di vita e la sicurezza alimentare; • Popolazioni e ambienti che beneficiano dei servizi ambientali e dei prodotti provenienti dalle regioni di montagna, attraverso una migliore gestione delle risorse naturali delle aree montane. Strategia Il progetto è stato ideato per essere una forza catalitica tra i principali partner così da consentire loro di programmare e realizzare al meglio attività di sviluppo sostenibile delle aree di montagna, lavorando per rafforzare, nel lungo termine, le politiche a livello regionale e nazionale, e garantire sostenibilità alle attività di progetto. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso il sostegno ai membri della Mountain Partnership nelle attività che intraprendono, tra cui: • Attività di promozione finalizzate alla inclusione della questione delle aree di montagna nell’agenda politica internazionale e nei dibattiti più importanti come la Convenzione di Rio e il processo Rio+20; • Workshop regionali e globali che puntano a identificare alternative e proposte operative per azioni concertate riguardo alle politiche per le aree di montagna; • Scambio di informazioni e azioni di networking; • Supporto tecnico nei settori collegati allo sviluppo sostenibile delle aree montane, come il cambio climatico, la biodiversità, la desertificazione, sicurezza alimentare e riduzione della povertà; • Linee guida in materia di coordinamento e concertazione riguardo alle politiche, al rafforzamento istituzionale, ed al monitoraggio e valutazione dell’efficacia e dell’impatto del progetto. Risultati • Una maggiore consapevolezza, a tutti i livelli, dell’importanza degli ecosistemi montani, e delle popolazioni di montagna, al fine di destinare adeguate risorse per lo sviluppo e la conservazione di queste aree; • Una serie di attività di collaborazione, concertazione di programmi, progetti, scambi in corso, pianificati o completati nell’ambito delle iniziative istituzionali del Partenariato; • Maggior approfondimento delle questioni ambientali, in particolare legate al cambiamento climatico globale, e sviluppo di un approccio integrato nelle attività di sviluppo montano; • Sviluppo di capacità a vari livelli nei paesi di montagna per disegnare e implementare programmi e attività per uno sviluppo sostenibile delle aree montane; • Una maggiore condivisione delle informazioni tra i membri del partenariato riguardo alle loro attività relative allo sviluppo sostenibile della montagna e un migliore accesso alle informazioni riguardanti le risorse tecniche e finanziarie; • Aumento dei livelli di impegno finanziario da parte dei paesi di montagna e della comunità dei donatori, compreso il settore privato, per svolgere congiuntamente programmi di gestione e conservazione per lo sviluppo delle aree montane. 66 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Contributo USD 2 000 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2009–2012 Obiet tivo pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o La crescente scarsità e la competizione per l’acqua rappresentano una grave minaccia per i futuri progressi nella sicurezza alimentare e nella riduzione della povertà, soprattutto nelle zone rurali. L’Africa utilizza circa l’85 percento delle sue risorse di acqua dolce per l’agricoltura. Pertanto, una valutazione dettagliata delle risorse idriche destinate all’agricoltura, compresa la sua produttività, il suo valore, e la sua efficienza, dà ai paesi più possibilità di adattare la loro politica al problema della scarsità e migliorare la gestione dell’acqua per il futuro. I governi e i donatori sono sempre di più chiamati a mettere in atto un quadro uniforme e coerente per valutare gli impatti delle politiche relative alla gestione della risorsa idrica. Inoltre, gli organi governativi e istituzionali necessitano di accedere a sistemi affidabili per formulare le decisioni e basare le strategie circa la l’utilizzo dell’acqua. Il progetto favorirà i paesi a migliorare la loro capacità di fronteggiare la scarsità d’acqua, come risultato di una migliore conoscenza della situazione della risorse in generale e dell’uso dell’acqua nel settore agricolo in particolare. Beneficiari I beneficiari finali saranno le comunità, che potranno usufruire di programmi e interventi umanitari e di sviluppo, utilizzando in maniera più efficiente l’acqua per la produzione agricola. Particolare enfasi verrà data alla raccolta di informazioni disaggregate per genere, in quanto l’acqua svolge un ruolo importante nella vita e nelle attività delle donne e specialmente per quelle impegnate in attività rurali. I beneficiari diretti sono anche le istituzioni governative nazionali e internazionali che potranno giovarsi, attraverso una serie di strumenti di supporto, di una migliore capacità di gestione delle risorse idriche disponibili. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/INT/072/ITA Area Geografic a: in terregion ale e glob ale Fronteggiare la scarsità d’acqua Il ruolo dell’agricoltura Sviluppo dei “National Water Audits” in Africa 67 GCP/INT/072/ITA Strategia Il progetto “National Water Audit”, di controllo delle acque a livello nazionale, fornisce una metodologia integrata per la valutazione, l’analisi e il reporting dell’utilizzo della scarsa risorsa idrica, consentendo di monitorare a intervalli regolari lo stato di utilizzo della risorsa. Dal lato dell’offerta, l’audit fornisce informazioni sulla disponibilità di acqua. Dal lato della domanda, dà un quadro dettagliato su come l’acqua è utilizzata, per quale scopo e con quale valore. Il progetto è un’iniziativa interregionale, finalizzata a sviluppare una metodologia che consenta ai paesi membri della FAO in Africa di diagnosticare lo stato fisico ed economico dell’utilizzo dell’acqua, per formulare decisioni in materia di politiche e gestione delle risorse idriche con particolare attenzione all’uso dell’acqua in agricoltura. In base alle esigenze specifiche di un paese del Africa settentrionale e di due paesi dell’Africa sub-sahariana, la metodologia sarà adattata e perfezionata. Risultati Il risultato del progetto “National Water Audit” sarà di fornire, ai paesi coinvolti, una serie di strumenti per valutare lo stato delle risorse idriche disponibili e le modalità di utilizzo di queste, fornendo una solida base per il processo decisionale riguardante le opzioni per una migliore gestione dell’acqua in generale, con riferimento alla componente agricola in particolare. Il risultato sarà quindi lo sviluppo di una metodologia generale, sulla base di strumenti esistenti, per il National Water Audit di controllo nazionale dell’acqua, da applicare in tre paesi africani. Per ciascuno, si avrà una relazione integrata che costituisca la base per la gestione futura dell’acqua e le rispettive politiche e una sintesi con una raccolta di opzioni chiave per coloro che devono formulare le decisioni in questo settore. Al fine di garantire la sostenibilità del progetto, l’audit sarà eseguita in stretta collaborazione con i ministeri coinvolti nella gestione nazionale delle risorse idriche. Nel corso del progetto, campagne d’informazione e sessioni di formazione saranno organizzate in partnership con il personale ministeriale per garantire una trasmissione delle informazioni regolare e sostenibilità alle attività. 68 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/INT/092/ITA RUSSIAN FEDERATION UKRAINE (SPAIN) ALGERIA Laayoun LIBYA KI ST IS TA Tehran Amman Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT EN N IRAQ BE Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Damasco Cairo Canary Is. EN T UR K M N SYRIAN ARAB REPUBLIC Me dit CYPRUS err TUNISIA a n Crete ea n S ea Tripoli MOROCCO Baku Yerevan Tunis UZ AZERBAIJAN M (PORTUGAL) I AR Algiers Rabat Madeira Is. ALBANIA GREECE Lisbon Tbilisi A SPAIN G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA AN ST NI HA N Rome TA Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA A ITALY AF G FRANCE KAZAKHSTAN Caspian Sea Kuwait City PA KUWAIT KI S QATAR SAUDIesecutore Partner Abu Dhabi Riyadh Doha ARABIA Programma Tradizionale U. A. E. Muscat Italia/FAO OMAN Paesi riceventi Burkina Faso e Tunisia ERITREA Sana'a Asmara YEMEN Contributo n A de Socotra lf of DJIBOUTI Gu USD 1 600 000 Djibouti (Ministero Italiano degli ETHIOPIA Addis Ababa Affari Esteri) Durata O 2011–2013 S PersianGulf Western Sahara Gulf of Oman Re d Se MAURITANIA Praia Banjul GAMBIA Bamako Bissau BURKINA FASO Niamey Khartoum N'Djamena (YEMEN) NIGERIA BENIN TOGO NA HA G CÔTED'IVOIRE CHAD Lake Chad Ouagadougou GUINEA Conakry Freetown SUDAN NIGER MALI SENEGAL Dakar a Nouakchott Abuja M A LI A Yamoussoukro Accra Annobûn GABON (EQUATORIAL GUINEA) Brazzaville Obiet tivo A T L A N T I C Cabinda (ANGOLA) Lake Albert O Libreville NG Principe Sao Tome Sao Tome CO SAO TOME AND PRINCIPE DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO UGANDA RWANDA Kigali Bujumbura Kinshasa Lake Tanganyika Lake Turkana Kampala Mogadishu KENYA Lake Victoria Nairobi BURUNDI Dodoma INDIAN OCEAN Pemba Amirante Is. Zanzibar Victoria SEYCHELLES L’obiettivo del progetto è di contribuire alla riduzione della povertà rurale e dell’insicurezza O C E N alimentare, attraverso il Amiglioramento dell’accesso all’acqua e la gestione sostenibile della COMOROS ANGOLA risorsa idrica, promuovendo tecniche di raccolta di acque di superficie su piccola scala, nelle MALAWI ZAMBIA zone aride del sud della Tunisia (regione di Matmata) e nella regione del Sahel in Burkina E QU MAURITIUS Faso (Dori). ZIMBABWE NAMIBIA Il progetto è stato formulato sulla base della BOTSWANA metodologia e sui risultati di precedenti progetti per la conservazione del suolo e delle acque, finanziati dall’Italia (come il progetto GCP/TUN/028/ITA “Programma di Conservazione delle Acque SWAZILAND e dei Suoli nei Governorati di LESOTHO Kairouan, Siliana e Zaghouan, Tunisia”). SOUTH AFRICA Le zone aride, come il sud della Tunisia e l’area del Sahel del Burkina Faso, sono molto vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare alla variabilità e scarsità d’acqua. In questo contesto, interventi efficaci per la conservazione e l’uso sostenibile della risorsa idrica, con la diretta partecipazione delle popolazioni locali, sono una priorità per la stabilità della produzione agricola. Ascension UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda (UK) Lake Nyasa Providence Is. Aldabra Is. Farquhar Is. Agalega Is. Moroni Area Geografic a: in terregion ale e glob ale Sviluppo delle tecniche per la raccolta delle acque di superficie su piccola scala in Burkina Faso e in Tunisia (MAURITIUS) Lilongwe Tromelin Lusaka (FRANCE) Gaborone Pretoria Mbabane Bloemfontein SC AR Cargados Carajos Antananarivo Port Louis Rèunion (FRANCE) Maputo Maseru Cape Town Beneficiari • Agricoltori e comunità rurali della Tunisia e Burkina Faso; • Donne impegnate nelle attività rurali nei due paesi; • Istituzioni nazionali e locali dei paesi aridi. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 69 pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Windhoek GA MOZ AM Lake Harare Kariba MADA (UK) BI St. Helena GCP/INT/092/ITA Strategia • Approccio a più livelli: il progetto interviene a livello globale (attraverso la promozione di tecniche di raccolta dell’acqua per la sicurezza alimentare e la gestione sostenibile degli ecosistemi), a livello nazionale (attraverso la promozione dell’integrazione delle tecnologie di raccolta dell’acqua nei piani nazionali di sviluppo), e a livello locale (attraverso il miglioramento delle tecniche di raccolta dell’acqua nei due siti del progetto in Tunisia e Burkina Faso); • Approccio partecipativo: il progetto promuove la partecipazione attiva delle istituzioni locali, delle comunità e altri partner di sviluppo; • Prospettiva di genere: il progetto valorizza il ruolo specifico delle donne e degli uomini in materia di risorse idriche. Il progetto promuove l’integrazione delle donne e degli uomini nei processi decisionali e sosterrà gli interventi specifici per ridurre la vulnerabilità delle donne; • Approccio integrato: il progetto coniuga diversi interventi per migliorare la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile (miglioramento dell’accesso e gestione dell’acqua, empowerment a livello locale, capacity building, sviluppo di attività agricole). La promozione della raccolta dell’acqua è un modo per preservare gli ecosistemi, mezzi di sostentamento della comunità e del patrimonio culturale. • Approccio di partenariato: attraverso la promozione di cooperazione Sud-Sud tra la Tunisia e il Burkina Faso e la formulazione di accordi con le istituzioni locali, il settore privato, e le ONG. Risultati • Studio sullo stato e prospettive delle tecniche di raccolta delle acque nei paesi aridi. Questo studio dovrà individuare il potenziale delle tecniche di raccolta delle acque per migliorare la sicurezza alimentare e costruire capacità di resistenza ai cambiamenti climatici, tenendo conto delle questioni di genere; • La promozione e lo sviluppo di tecniche di raccolta d’acqua in zone aride del Burkina Faso e della Tunisia. 70 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 FRANCE EN Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Damasco Jerusalem Cairo LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA IRAQ Amman N ISRAEL JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman Muscat OMAN NIGERIA CAMEROON Bangui Yaoundè Lake Albert Libreville (EQUATORIAL GUINEA) Brazzaville Kinshasa Cabinda (ANGOLA) A T L A N T I C O C E A N Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Lake Nyasa ANGOLA Harare Obiet tivo ZIMBABWE NAMIBIA BOTSWANA M A L Pemba Zanzibar Aldabra Is. Moroni COMOROS MALAWI ZAMBIA (UK) SO Lilongwe Lusaka St. Helena (YEMEN) Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paesi riceventi Burundi, Kenya e Uganda Contributo USD 500 000 Amirante Is. Victoria (Ministero Italiano degli Providence Is. Affari Esteri) Farquhar Is. Agalega Is. Durata (MAURITIUS) 2010–2012 Tromelin (FRANCE) E QU Antananarivo Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) L’obiettivo del progetto è statoGaborone quello di rafforzare le conoscenze degli agricoltori e le loro Windhoek Pretoria Maputo competenze sulla produzione di manioca, inclusa la gestione delle malattie e dei parassiti Mbabane SWAZILAND Bloemfontein del frutto, realizzando le attività nei Maseru paesi dell’Africa orientale, più gravemente colpiti dalla LESOTHO SOUTH malattia della Cassava Brown Streak Disease (CBSD). AFRICA Cape Town Prima di questo progetto, la gestione delle malattie della manioca nella regione africana dei Grandi Laghi era concentrata in gran parte sulla moltiplicazione e distribuzione di varietà tolleranti della malattia o resistenti. Relativamente poca attenzione era data alla gestione integrata della coltura, e alla formazione. Questi due elementi sono importanti perché talora l’impatto delle malattie può essere amplificato proprio a causa di scarse pratiche agricole. Per sviluppare le competenze e le conoscenze degli agricoltori, si è adottato l’approccio delle Scuole di Campo o Farmer Field School (FFS), concentrandosi sulle pratiche di produzione di manioca, la gestione delle malattie e dei parassiti, la moltiplicazione e il taglio del frutto pulito (libero da malattie). Dopo un confronto con le autorità interessate dei tre paesi, le aree dei distretti di Busia e Tororo (in Uganda orientale) sono state scelte come zone principali per il lavoro sulla CBSD. I livelli di incidenza endemica della malattia hanno riportato un impatto del 60-90 percento in precedenza. L’area però era stata trascurata da altri progetti di emergenza, che invece operavano in zone di precedente conflitto nel Nord e/o Nord Ovest del paese. Allo stesso tempo, le autorità locali avevano già esperienze nella gestione di scuole di campo per altre colture. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o (UK) Lake Tanganyika BI Ascension IA Kampala KENYA DEMOCRATIC RWANDA REPUBLIC Nairobi Kigali Lake OF THE CONGO Victoria Bujumbura BURUNDI CONGO GABON Lake Turkana UGANDA AR Annobûn Addis Ababa SC Malabo Principe Sao Tome Sao Tome Socotra ETHIOPIA SOUTH SUDAN CENTRAL AFRICAN REPUBLIC de n Area Geografic a: in terregion ale e glob ale Abuja Porto Novo of A Gulf DJIBOUTI AM Abidjan SUDAN GA Yamoussoukro Accra Sana'a Asmara N'Djamena Ouagadougou CÔTED'IVOIRE ERITREA Khartoum CHAD Lake Chad MADA NIGER MOZ Monrovia S a SIERRA LEONE Niamey BENIN TOGO onakry eetown KI Se GUINEA AN ST NI HA GCP/INT/099/ITA LEBANON Baghdad d MALI BURKINA FASO U ST TA Sea Beirut Re Nouakchott u KI IS TA Ashgabat IA U. A. E. MAURITANIA SENEGAL EN AF G GAL POR TU Western Sahara Crete Tripoli ALGERIA Laayoun SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC T UR K M N (SPAIN) CYPRUS Yerevan BE N Canary Is. an ean Baku M MOROCCO Athens UZ AZERBAIJAN AR ORTUGAL) TURKEY GREECE Sea I Scuole di formazione di campo per una migliore gestione delle malattie della manioca in Burundi, Kenya e Uganda TUNISIA Rabat deira Is. Me d i Sicily te Tunis rr Algiers Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia Balearic Is. Madrid Lisbon Rome G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A SPAIN BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA A Corsica ITALY Beneficiari Beneficiari immediati sono stati: i fornitori dei servizi di divulgazione governativi (per essere formati nella gestione della divulgazione e ad agire come mediatori di gruppo); gli agricoltori, che hanno ricevuto una formazione sulla coltivazione e moltiplicazione rapida di nuove varietà di manioca; famiglie di contadini, che hanno ricevuto input e formazione supplementare sui metodi di taglio e moltiplicazione rapida della manioca. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 71 GCP/INT/099/ITA Strategia Il progetto mira a migliorare la sicurezza alimentare dei gruppi più vulnerabili operando attraverso l’empowerment a livello comunitario. Il progetto intende formare le conoscenze tecniche dei mediatori e degli agricoltori attraverso l’attuazione capillare del programma di Scuole di Campo, coinvolgendo organizzazioni nazionali come il National Agricultural Research Organisation (NARO) in Uganda e l’Institut des Sciences Agronomiques du Burundi (ISABU) in Burundi. Il progetto ha avuto inoltre un’importante componente di genere; nei sistemi alimentari a forte dipendenza dalla risorsa idrica, come in Africa Orientale, la manioca è un prodotto principalmente coltivato da piccoli agricoltori, spesso donne, che generalmente utilizzano metodi di coltivazione tradizionali, su terreni marginali, con scarsa fertilità del suolo. Le donne lavorano sia nel sistema di produzione della manioca, nella pulitura e gestione dei campi, così come nel processo di post-raccolta (pulizia del frutto, rimozione di parti malate dalle radici e asciugatura). Migliorare la gestione della CBSD può significativamente migliorare l’efficienza delle pratiche post-raccolta e contribuire a un risparmio di tempo e denaro. Risultati Il risultato del progetto è stato di migliorare le conoscenze e tecniche degli agricoltori per la produzione di manioca, includendo la gestione di malattie e parassiti del frutto. • Un piccolo gruppo tra il personale locale delle unità di estensione del governo, ONG e fornitori locali di servizi (mediatori) sono stati formati (12 persone) e curricula per FFS di manioca sono stati realizzati e distribuiti, nel marzo del 2011; • Questo gruppo di mediatori ha poi gestito a sua volta 40 gruppi di FFS per un totale di 1 200 partecipanti, ciascuno con 3 ettari di appezzamenti per la moltiplicazione e altri terreni di studio per lo svolgimento di esperimenti e osservazioni a confronto delle diverse pratiche. Alla fine della stagione, piantine libere dalla malattia sono state distribuite ai membri del gruppo e alla comunità; prossimamente altri 40 gruppi di agricoltori riceveranno questo materiale in modo da beneficiare circa 3 000 famiglie contadine. • Oltre 30 ettari di campi di moltiplicazione sono stati istituiti in Uganda dal NARO, in collaborazione con il progetto, prevedendo di beneficiare ulteriori 1 000 famiglie; • Il progetto ha anche rafforzato i rapporti di collaborazione tra il governo distrettuale locale e il NARO, nonché i gruppi degli agricoltori formati sui diversi metodi di moltiplicazione delle piantine di manioca. Il distretto sta attualmente progettando di continuare a finanziare le attività locali con i gruppi degli agricoltori per la stagione 2012–2013, nel quadro del programma di estensione nazionale (NAADS); • Alcune gruppi hanno il potenziale per emergere come imprese per la distribuzione del seme di manioca, formando partenariati a lungo termine con il NARO per la diffusione di nuove varietà che possono essere sviluppate in futuro; • Al termine del progetto, gli agricoltori e i mediatori saranno in grado di dare sostenibilità alle attività, divulgando e sostenendo l’approccio delle FFS a livello nazionale, con il sostegno dei governi e altri partner di sviluppo. 72 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Area Geografic a: in terregion ale e glob ale GCP/INT/100/ITA Sostegno al processo di implementazione del Programma di Sviluppo Globale dell’Agricoltura Africana (CAADP), nell’ambito del NEPAD Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paesi riceventi Benin, Burundi, Etiopia, Gana, Liberia, Malawi, Ruanda, Sierra Leone, Togo, Uganda e Zambia AUC/NEPAD Contributo USD 2 800 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2010–2013 Obiet tivo R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o L’obiettivo del progetto è la riduzione significativa della fame e della povertà in Africa, in linea con il Primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio (MDG 1), attraverso la crescita agricola e l’incremento della produzione alimentare, a seguito di un’effettiva attuazione del Programma CAADP, a livello nazionale e regionale nei paesi africani. Come strategia politica ed economica per combattere le crisi alimentari ricorrenti, nel 2003, i Capi di Stato e di Governo africani hanno adottato il Comprehensive Africa Agriculture Development Programme (CAADP), al fine di razionalizzare e rivitalizzare l’agricoltura e lo sviluppo rurale, e anche per realizzare i MDG. Il CAADP è ormai diventato un quadro di riferimento, guidato dagli stessi paesi africani, per affrontare lo sviluppo agricolo e la questione dell’insicurezza alimentare nel continente, riconosciuto dalla comunità internazionale, e pienamente in armonia con i cinque principi di Roma per una sicurezza alimentare sostenibile. Tuttavia, nonostante i recenti progressi per cui un certo numero di paesi in particolare in Africa occidentale ha già concluso la firma dei Compacts (per l’identificazione di aree prioritarie e strategie di sviluppo), l’attuazione del CAADP sul terreno non è avanzata al ritmo sperato. Infatti, ciò richiede capacità organizzative e tecniche tra le istituzioni continentali e regionali, che al momento sono chiaramente carenti. Questo progetto mira quindi ad affrontare tali problematiche con le istituzioni principali di riferimento nel continente africano, quali: il Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell’Africa (New Partnership for Africa’s Development - NEPAD), l’Agenzia per la Pianificazione e Coordinamento (Planning and Coordination Agency - NPCA) e la Commissione dell’Unione Africana (AUC) Dipartimento per l’Economia Rurale e l’Agricoltura (African Union Commission - Department for Rural Economy and Agriculture AUC-DREA). 73 GCP/INT/100/ITA Insieme si assistono i paesi ad avviare l’effettiva attuazione del CAADP mirando a tre obiettivi strategici interconnessi: (i) rafforzare le capacità di NPCA e AUC-DREA; (ii) rendere operativi i Compacts per mettere in opera il CAADP in 11 paesi; e (iii) migliorare il coordinamento del sostegno dei donatori e promuovere la cooperazione Sud-Sud. Questo progetto intende preparare proposte e documenti di riferimento anche per nuovi meccanismi di finanziamento al CAADP, dando seguito per esempio alla Dichiarazione de L’Aquila, che ha sottolineato la particolare importanza del CAADP come “veicolo efficace per assicurare che le risorse siano destinate ai paesi in accordo con le loro priorità”. Beneficiari I beneficiari immediati sono NPCA e AUC-DREA, relativamente alla messa in opera del CAADP, 11 paesi africani e le Comunità Economiche Regionali individuate. I beneficiari finali delle attività di progetto saranno i gruppi più vulnerabili negli 11 paesi di riferimento. Strategia Il progetto è stato avviato sulla base dell’assistenza che da sempre la FAO presta alle istituzioni del NPCA e AUC-DREA, con il fine di rafforzare le loro capacità tecniche nella formulazione e attuazione di programmi e attività, a sostegno delle decisioni politiche e della mobilitazione delle risorse finanziarie per il CAADP. Il progetto viene eseguito in collaborazione con il Global Donor Platform for Rural Development e la CAADP Partnership Platform, e in coordinamento con altri progetti e programmi in corso, realizzati dalla FAO e dagli altri partner, al fine di assicurare la complementarietà ed evitare la duplicazione degli sforzi. La strategia del progetto mira a: • Rafforzare il Dipartimento dell’Agricoltura del NPCA e AUC-DREA in termini di risorse umane e di capacità tecniche per fornire un’efficace leadership politica al fine di portare avanti l’agenda del CAADP a livello nazionale e regionale; • Implementare il CAADP con successo in almeno undici paesi tra quelli che hanno firmato i Compacts; • Accrescere la collaborazione con i diversi partner per armonizzare e ampliare le risorse per il CAADP. Risultati • Attuazione del CAADP negli undici paesi per permettere una sostenuta crescita del settore agricolo; • Opportunità di Cooperazione Sud-Sud (SSC), nel quadro dell’attuazione CAADP a livello nazionale e regionale; • Piano d’azione strategico per promuovere esperienze di successo e buone pratiche, in particolare all’interno e tra i paesi; • Preparazione dei report completi, per eseguire una mappatura delle attività in corso e identificare le aree possibili per la collaborazione tra i membri dell’Agriculture, Food Security and Rural Development Cluster (AFSRDC) del Meccanismo di Coordinamento Regionale (Regional Coordination Mechanism - RCM) che includono l’AUC-DREA e NPCA; • Miglioramento del processo politico e di avanzamento del CAADP, in seno al NPCA / AU-DREA, alle Comunità Economiche Regionali (REC) e ai singoli paesi; • Aumento del flusso di risorse finanziare interne ed esterne al CAADP anche da parte di partner di sviluppo non tradizionali; 74 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/INT/100/ITA • Creazione di banche dati di riferimento per migliorare la formulazione di politiche nazionali di sviluppo agricolo e relative strategie; • Sistema di monitoraggio e valutazione, in coerenza con il Mutual Accountability Framework (MAF), sviluppato sotto la guida del CAADP Development Partners Task Team (DP/TT) per monitorare i progressi e valutare gli impatti nella realizzazione di CAADP ai livelli nazionali; • Proposta di fattibilità di un “Polo Regionale di Informazione Africana (African Regional Information Hub - ARIH)” preparato sui vari aspetti della sicurezza alimentare con particolare attenzione alle tendenze di approvvigionamento alimentare. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 75 Area Geografic a: in terregion ale e glob ale GCP/INT/110/ITA Sostegno politico e tecnico per un piano di emergenza nazionale nei paesi a rischio diretto di nuove forme virulente del fungo della Ruggine del Grano Ankara MOROCCO PAKISTAN EGYPT m th NEPAL New Delhi INDIA a nd im Cairo Ka Rabat Islamabad u ph u Th TURKEY Damasco SYRIAN ARAB REP. BHUTAN BANGLADESH Dhaka Bay of Bengal Arabian Sea Partner Programma Tradizionale Italia/FAO Paesi riceventi Bangladesh, Bhutan, Egitto, India, Marocco, Nepal, Pakistan, Siria e Turchia Contributo USD 185 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2010–2012 Obiet tivo pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Il progetto contribuisce alla sicurezza alimentare globale attraverso la riduzione dell’impatto delle epidemie di ruggine del grano e il sostegno ai paesi selezionati nella prevenzione e gestione della malattia e il miglioramento della produttività del grano. Il grano è una fonte importante di cibo e di reddito per una parte significativa della popolazione mondiale ed è particolarmente importante nella dieta dei consumatori del Asia meridionale e centrale e nel Vicino Oriente, fornendo in media circa il 40 percento del consumo di calorie pro capite. Le ruggini del grano sono tra le più importanti limitazioni fisiologiche alla produzione che si traducono in perdite di rendimento, e, nell’ultimo decennio, nuovi ceppi più virulenti di questa malattia sono andati formandosi e diffondendosi, interessando la maggior parte delle cultivar di grano nel Vicino Oriente, e nei paesi dell’Asia centrale e meridionale. Significative perdite comportano un aumento dei costi delle importazioni e minacciano la sicurezza alimentare di milioni di consumatori più poveri, per cui la principale fonte alimentare deriva proprio dal frumento. La misura più efficace per controllare le ruggini del grano è l’uso di varietà resistenti insieme a buone pratiche agricole, compresa la diversificazione dei sistemi produttivi. Infatti, l’uso di fungicidi nel lungo periodo risulta essere non economicamente fattibile, con effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana, inducendo lo sviluppo di varietà resistenti al trattamento, rendendo inefficace il controllo chimico. Nel 2008, la FAO ha lanciato un programma globale contro le ruggini del grano (Wheat Rust Disease Global Programme WRDGP). La WRDGP fa parte del sistema preventivo di emergenza contro le malattie transfrontaliere degli animali e delle piante (FAO/EMPRES), ed è un’iniziativa 76 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/INT/110/ITA di più donatori coordinata dalla FAO, le cui attività contro l’emergenza della ruggine del grano vengono implementate in stretta collaborazione con il Borlaug Global Rust Initiative (BGRI). Questo progetto mira a sostenere i governi nazionali dei paesi che hanno espresso interesse per lo sviluppo di un piano di emergenza nazionale contro le ruggini del grano e sostiene anche azioni di sensibilizzazione, promuovendo la cooperazione regionale nei paesi dell’Asia meridionale. Beneficiari I beneficiari finali del progetto sono i coltivatori di grano nei paesi del progetto, che potranno beneficiare di una riduzione del rischio di epidemie da nuove razze virulente e migliorare la gestione delle colture. I beneficiari diretti sono anche gli staff dei ministeri interessati e delle istituzioni pubbliche in questi paesi, le cui competenze vengono sviluppate attraverso le attività del progetto; i piani di emergenza saranno potenziati a livello nazionale permettendo una rapida risposta per la riabilitazione precoce dalle malattie del grano presenti e future. Strategia La FAO, in stretta collaborazione con i suoi partner del BGRI, i sistemi nazionali di ricerca agricola, i ministeri dell’agricoltura nazionali e i gruppi di produttori di sementi e di agricoltori, porta avanti diverse iniziative per ridurre l’impatto della ruggine del grano sulla produzione, con l’obiettivo generale di garantire la sicurezza alimentare dei paesi. Verranno quindi realizzate attività di sensibilizzazione a livello istituzionale nazionale, attraverso workshop e seminari formativi, per sostenere i governi nella creazione di politiche quadro al fine di definire sistemi di gestione della malattia, moltiplicazione delle sementi resistenti e altre pratiche di prevenzione che potrebbero essere efficacemente attuate contro la ruggine del grano. Inoltre verrà avviata una pianificazione di emergenza con il coinvolgimento delle parti interessate, tra cui ONG, settore pubblico e privato, comunità agricole, per lo sviluppo di competenze e responsabilità, includendo: un sistema affidabile di monitoraggio e sorveglianza, allevamento di varietà resistenti al fungo della ruggine, rilascio varietale, sistemi efficienti di moltiplicazione di sementi e distribuzione rapida delle varietà resistenti, collaborazione e condivisione delle informazioni tra le parti interessate a livello nazionale e regionale. Risultati • Seminario per il miglioramento del coordinamento regionale e per i piani di emergenza in Asia meridionale; • Supporto ai piani di emergenza nazionali, in particolare per il Marocco, Siria, Turchia e un paese dell’Asia meridionale; • Sviluppo di una base informativa sull’uso e l’accesso degli agricoltori a varietà di grano resistenti alla ruggine per il piano di emergenza nazionale in Siria. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 77 GCP/INT/124/ITA RUSSIAN FEDERATION FRANCE e d Sicily it e L Tunis TUNISIA Rabat MOROCCO Athens rr an ean Tripoli Crete Sea LEBANON ISRAEL JORDAN EN IA Baghdad Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN AFGHANISTAN IRAQ Amman Jerusalem Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT SAUDI ARABIA Re QATAR Se SUDAN ERITREA Khartoum Asmara Niamey N'Djamena Obiet tivo Annobûn (EQUATORIAL GUINEA) (YEMEN) Addis Ababa A LI M A Bangui Fronteggiare la scarsità dell’acqua è consideratoS Oun intervento prioritario del Programma di Yaoundè UGANDA Cooperazione tra l’Italia e la FAO. Mogadishu Kampala Libreville KENYA GABON Durante laDEMOCRATIC Fase I, RWANDA il progetto “GCP/GLO/203/ITA: Fronteggiare la Scarsità d’Acqua - Il Ruolo Nairobi REPUBLIC Kigali Lake INDIAN OCEAN Victoria OF THE BujumburaGlobale”, ha sviluppato un quadro globale che descrive e indirizza dell’Agricoltura; il Quadro Brazzaville CONGO BURUNDI Pemba Amirante Is. Kinshasa Victoria Cabinda Dodoma una vasta gamma di questioni e azioni per fronteggiare la scarsità dell’acqua. (ANGOLA) Zanzibar SEYCHELLES UNITED REPUBLIC OF TANZANIA La Luanda Fase II, eseguita dal progetto “GCP/INT/072/ITA: Fronteggiare la Scarsità d’Acqua - Il Ruolo Providence Is. Aldabra Is. Farquhar Is. Moroni dell’Agricoltura; Sviluppo dei “National Water Audits” in Africa”, Agalega Is. ha permesso di organizzare una COMOROS ANGOLA Lilongwe “Water Audit” per fornire ad amministrazioni locali e a organizzazioni di bacini fluviali una MALAWI ZAMBIA Tromelin Lusakaper stimare, analizzare e fare un resoconto sull’uso delle scarse risorse metodologia completa E Cargados Harare QU Carajos idriche. Dal lato della ZIMBABWE domanda invece ha fornito Antananarivo una visione d’insieme dettagliata, su come MAURITIUS Port Louis l’acqua NAMIBIA viene utilizzata, per quali scopi e con quale valore. Rèunion BOTSWANA La Fase III, eseguita dal presente progetto GCP/INT/124/ITA mira a rafforzare le competenze Windhoek Gaborone Pretoria Maputo nazionali dei paesi. Infatti, poiché molti dei paesi del Vicino Oriente hanno già raggiunto o Mbabane SWAZILAND Bloemfonteini livelli massimi di scarsità, questa regione risulta essere un luogo adatto addirittura superato Maseru LESOTHO SOUTH per investire inAFRICA competenze nazionali al fine di affrontare la questione. Il presente progetto Town mira quindi Cape a rafforzare, insieme alle controparti locali e regionali, le competenze nazionali per affrontare la scarsità della risorsa idrica in Giordania, Libano e Siria. Il progetto si propone di: migliorare la gestione della domanda d’acqua nei sistemi d’irrigazione su larga scala; promuovere il miglioramento della produttività idrica; migliorare il trattamento delle acque reflue e loro riutilizzo per l’irrigazione. L’obiettivo generale è di facilitare lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura irrigua e contribuire ad aumentare la disponibilità di cibo, la sicurezza alimentare e la riduzione della povertà nei tre paesi del Vicino Oriente. O Principe Sao SAO TOME AND PRINCIPE Tome Sao Tome Lake Turkana Lake Albert Lake Tanganyika A T L A N T I C O C E A N Lake Nyasa (MAURITIUS) St. Helena AR SC GA AM MOZ 78 MADA pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Lake Kariba BI (FRANCE) (UK) Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese riceventi Giordania, Libano e Siria Contributo USD 2 373 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2011–2014 ETHIOPIA CENTRAL AFRICAN REPUBLIC CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA Socotra Djibouti NG L Porto Novo YEMEN DJIBOUTI NIGERIA Abuja Sana'a CO om Abidjan e BENIN TOGO NA HA G Abu Dhabi OMAN a CHAD PAKISTAN Muscat d NIGER Yamoussoukro Accra BERIA Beirut Damasco EGYPT Ouagadougou CÔTED'IVOIRE SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia Baku LIBYA BURKINA FASO A CYPRUS Cairo ALGERIA MALI Bamako Yerevan Ankara M M Algiers TURKEY GREECE AR Area Geografic a: in terregion ale e globPOale RTUG A ALBANIA Balearic Is. Madrid I Tbilisi A SPAIN Lisbon Caspian Sea G E O RG Black Sea ITALY ANIA n Fronteggiare la scarsità d’acqua Il ruolo dell’agricoltura (Fase III) - Potenziamento delle capacità nazionali in Giordania, Libano e Siria (FRANCE) R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/INT/124/ITA Beneficiari I beneficiari finali del progetto sono le comunità, che traggono beneficio dai programmi di sviluppo, progetti pilota e dagli interventi per un utilizzo più efficiente dell’acqua in agricoltura e per l’allevamento. Altri diretti beneficiari sono i governi e le istituzioni adibite alla gestione dell’acqua che potranno attuare metodi sostenibili di amministrazione della risorsa. Inoltre, istituzioni educative, ONG internazionali e locali, settore privato, agenzie delle Nazioni Unite e donatori trarranno beneficio dal rafforzamento delle competenze per migliori pratiche di gestione delle risorse idriche e per utilizzi sostenibili dell’acqua nel settore agricolo. Strategie: Esperti nazionali, internazionali e le istituzioni qualificate di tutto il mondo contribuiranno a fornire tutta l’esperienza necessaria attraverso l’istituzione di partenariati. Si svolgeranno incontri consultativi con “UN-Water” e altre istituzioni esperte nel valutare e analizzare lo stato delle risorse idriche e il loro utilizzo nei vari settori, ma con un’attenzione specifica all’utilizzo nel settore agricolo. Mentre il progetto opererà principalmente in tre paesi, quelli confinanti trarranno beneficio dalla partecipazione a diversi esercizi di formazione, workshop e seminari. Risultati: Il progetto faciliterà i paesi nello sviluppo delle loro competenze nazionali di far fronte alla scarsità d’acqua, come risultato di un’accresciuta conoscenza della situazione delle loro risorse idriche in generale, e migliori competenze tecnologiche in particolare nelle modalità di utilizzo dell’acqua nel settore agricolo. Il progetto mira a rafforzare le competenze nazionali seguendo un approccio sia regionale che nazionale, e i risultati da raggiungere sono: • Aumento delle capacità di gestione della domanda d’acqua nei sistemi d’irrigazione su larga scala; • Aumento delle capacità di incrementare la produttività dell’acqua in agricoltura; • Miglioramento dell’uso delle acque reflue trattate per l’irrigazione “Wastewater Treatment Plant”; • Contributo a una strategia integrata della gestione della risorsa idrica. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 79 Jerusalem (SPAIN) Amman ISRAEL JORDAN Cairo ALGERIA LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun N Tripoli Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Djibouti NIGERIA Yamoussoukro Accra LIBERIA L Porto Novo de n Socotra (YEMEN) CENTRAL AFRICAN REPUBLIC Bangui CAMEROON Malabo Lake Turkana UGANDA Principe RWANDA Kinshasa DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO O C E A N BURUNDI Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Lake Nyasa ANGOLA MOZ AM ZIMBABWE BI Harare NAMIBIA BOTSWANA Gaborone Pretoria Mbabane Bloemfontein Zanzibar Aldabra Is. Moroni COMOROS MALAWI Lusaka Windhoek Pemba Lilongwe ZAMBIA Lake Kariba INDIAN OCEAN Bujumbura Luanda A T L A N T I C Nairobi Kigali Brazzaville Cabinda (ANGOLA) Mogadishu Kampala Libreville GABON Area Geografic a: afric a of A Gulf ETHIOPIA EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE YEMEN DJIBOUTI QU E AR GUINEA Sana'a Asmara SUDAN N'Djamena Ouagadougou ERITREA Khartoum SC Bamako CHAD Lake Chad Niamey Antananarivo GA GUINEA-BISSAU OMAN MADA Bissau NIGER MALI e Banjul Gulf of Oman Muscat Sviluppo della pesca costiera BURKINA FASO nelle provincie di Gaza e Inhambane, Mozambico om GCP/MOZ/078/ITA Abu Dhabi a SENEGAL S Se Nouakchott KI PersianGulf d GAMBIA QATAR Riyadh Doha Re Praia PA U. A. E. MAURITANIA CAPE VERDE Dakar Kuwait City KUWAIT SAUDI ARABIA Western Sahara TA MOROCCO Canary Is. Maputo Maseru Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Mozambico Contributo USD 4 121 692 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Canale Multibilaterale (DGCS Uff. IV) Durata 2008–2012 Obiet tivo pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Il progetto di “Sviluppo della pesca costiera per le province di Gaza e Inhambane “ (PPAGI) è stato sviluppato per consolidare i risultati del precedente progetto di “Risanamento della pesca nelle province colpite dalle inondazioni: Sofala, Inhambane e Gaza” (OSRO/MOZ/004/ITA), attuato dal Governo Italiano a seguito dell’alluvione “Eline” nel 2000. Il PPAGI è stato progettato nel 2004, ma l’attuazione è iniziata solo nel 2008. Il progetto è stato quindi ri-orientato nel 2009, modificandone sia il suo approccio e la portata. L’obiettivo del presente progetto è quello di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle famiglie nelle comunità di pescatori nelle province identificate, attraverso il miglioramento della produzione della pesca, la produttività del settore e il marketing. Per ottenere tale risultato, cinque obiettivi immediati sono stati definiti: • Miglioramento dei livelli di reddito derivante dalla pesca; • Reti e sistemi per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti, e per aumentare i redditi; • Sviluppo delle competenze all’interno delle comunità di pescatori; • Sviluppo dei servizi finanziari volti a sostenere i servizi a monte e a valle dell’attività peschiera; • Rafforzare la competenze delle autorità governative nel settore della pesca. Beneficiari I beneficiari principali sono pescatori, costruttori di barche, trasformatori e commercianti di prodotti ittici. Il progetto comprende dieci distretti all’interno delle due province: Massingir, Xai-Xai, Manjacaze, Bilene e Chibuto in provincia di Gaza; Vilanculos, Inhassoro, Govuro, Zavala e Maxixe in provincia di Inhambane. 80 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/MOZ/078/ITA Principali istituzioni nazionali tra cui IDPPE (Institute for Small Scale Fisheries Development), FFP (Fisheries Support Fund) e IIP (Institute of Fisheries Research) ricevono assistenza dal progetto per fornire poi un supporto sostenibile ai pescatori nel lungo termine. Strategie La strategia principale del progetto è quello di fornire una formazione adeguata nei vari settori chiave della catena del valore dell’attività ittica, favorendo servizi finanziari per consentire ai beneficiari di investire in tecnologie diversificate così come su pratiche di sussistenza in piccola scala. Il progetto sostiene anche varie iniziative volte a una migliore gestione delle risorse, sia attraverso la partecipazione comunitaria per una migliore raccolta, analisi e applicazione di dati sulla pesca. Risultati • Aumento del reddito dall’attività peschiera. Il progetto ha fatto progressi significativi nella formazione degli artigiani a sostegno della produzione e della produttività ittica: 45 costruttori di imbarcazioni sono stati formati per la costruzione di tipologie diversificate di navi da pesca; 90 meccanici marini sono stati addestrati nella riparazione e manutenzione per migliorare sia la redditività e la sicurezza delle operazioni delle navi meccanizzate; circa 60 pescatori sono stati formati per la costruzione e l’uso di attrezzi da pesca; il progetto ha sostenuto la raccolta e diffusione di statistiche nazionali, per aggiornare lo stato delle risorse e le informazioni chiave nella gestione di esse. • Trasformazione e commercializzazione. Il progetto ha sostenuto la formazione di competenze nella lavorazione e conservazione del pesce, per migliorare la qualità, sicurezza alimentare e l’aggiunta di valore; circa 500 trasformatori e commercianti hanno partecipato a corsi di formazione relativi ai metodi di lavorazione sia tradizionali (salatura ed essiccazione), nonché all’uso di ghiaccio e conservazione generale; questo ha portato a una riduzione delle perdite durante le pratiche di conservazione; sono in fase di costruzione due mercati che dovrebbero fornire servizi di base ai commercianti così come funzionare da centri per le attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso, localmente. • Capacity building a livello comunitario. Il progetto ha sostenuto le organizzazioni comunitarie; dei direttivi comunitari di pesca sono stati istituiti per la partecipazione della comunità nella gestione delle risorse; attraverso i comitati comunali e intermedi di co-gestione sono stati compiuti progressi significativi nella risoluzione dei conflitti legati all’impatto locale delle attività, al controllo dei metodi di pesca illegali, licenze, etc; il progetto ha anche sostenuto lo sviluppo e l’espansione gruppi di risparmio e credito nelle comunità di pescatori. • Servizi finanziari. Il progetto ha istituito un fondo di credito a lungo termine per il settore ittico, gestito dal fondo di sostegno alla pesca (FFP); le organizzazioni di micro-finanza che lavorano con questi fondi hanno sostenuto un portafoglio di investimenti per attività che riguardano sia la produzione, che la trasformazione e commercializzazione; inoltre, il progetto ha contribuito a una migliore gestione del credito all’interno del FFP attraverso la fornitura di assistenza tecnica e la distribuzione di manuali operativi. • Sviluppo istituzionale. Il progetto ha sostenuto la formazione di tecnici della rete di estensione e divulgazione del settore ittico sui servizi finanziari di risparmio e credito, tecnologia peschiera e statistiche. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 81 FRANCE POR TUG AL Ashgabat IA Tehran JORDAN LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA N Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA Abu Dhabi NIGER Djibouti Malabo Libreville RWANDA Nairobi Kigali Brazzaville Cabinda (ANGOLA) Mogadishu Kampala GABON Kinshasa DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Lake Nyasa ANGOLA AM MOZ NAMIBIA BI Harare ZIMBABWE BOTSWANA Gaborone Pretoria Mbabane Bloemfontein Zanzibar Aldabra Is. Moroni COMOROS MALAWI Lusaka Windhoek Pemba Lilongwe ZAMBIA Lake Kariba INDIAN OCEAN Bujumbura BURUNDI Luanda Area Geografic a: afric a (YEMEN) Lake Turkana UGANDA Principe A T L A N T I C O C E A N Socotra CENTRAL AFRICAN REPUBLIC EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE de n Bangui CAMEROON QU E AR om L Porto Novo of A Gulf ETHIOPIA SC Yamoussoukro Accra YEMEN DJIBOUTI NIGERIA LIBERIA Sana'a Asmara SUDAN N'Djamena Ouagadougou ERITREA Khartoum CHAD Lake Chad Niamey Antananarivo GA MALI Bamako GUINEA Gulf of Oman Muscat OMAN MADA GUINEA-BISSAU S PersianGulf Riyadh Doha U. A. E. e Bissau KI a Banjul AN ST NI HA Se SENEGAL ST TA ISRAEL Cairo ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN AF G Crete Sea MAURITANIA Nouakchott KI IS TA d GCP/MOZ/082/ITA EN Re GAMBIA EN BE N Western Sahara nea n Tripoli ALGERIA Laayoun SYRIAN ARAB REPUBLIC CYPRUS Nicosia Beirut Baghdad LEBANON Damasco IRAQ Jerusalem Amman T UR K M N (SPAIN) CAPE VERDE Praia MOROCCO Canary Is. Athens M (PORTUGAL) GREECE Baku Yerevan TURKEY UZ AZERBAIJAN Preparazione di un piano regolatore per lo sviluppo del sistema statistico agricolo e del sistema nazionale di informazione BURKINA FASO alimentare, Mozambico TUNISIA Rabat Madeira Is. Dakar Me d i Sicily te Tunis rr a Algiers I AR Lisbon Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia Balearic Is. Madrid Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA Rome Caspian Sea A SPAIN ITALY G E O RG A Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA Maputo Maseru Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Mozambico Contributo USD 561 885 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Canale Multibilaterale (DGCS Uff. IV) Durata 2010–2012 Obiet tivo pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o Il progetto risponde all’esigenza di adottare un approccio coordinato e integrato del sistema statistico agricolo e alimentare in Mozambico. Il progetto quindi intende rafforzare le capacità del sistema statistico nazionale per la produzione di dati attendibili su scala nazionale e locale nel settore agricolo, in questo modo sostenendo il processo di sviluppo e migliorando il flusso di dati integrati e coerenti. Le informazioni fornite forniranno una solida base per l’analisi, la formulazione di politiche, la pianificazione, il monitoraggio e la valutazione delle performance del settore agricolo e alimentare. Inoltre, il progetto, mira a rafforzare le capacità degli istituti nazionali coinvolti nella statistica agricola (Istituto Nazionale di Statistica –INE- e Ministero dell’Agricoltura). Un sistema integrato di statistiche agricole e alimentari risulta necessario per la valutazione e il monitoraggio dello stato di insicurezza alimentare e per l’individuazione di relative politiche di sviluppo per combattere la povertà rurale. Attualmente molti soggetti sono coinvolti nella raccolta e formulazione di statistiche agricole con conseguenti stime contrastanti e duplicazione degli sforzi. Come risultato di questa situazione le statistiche sull’agricoltura, l’allevamento, la pesca, i sistemi agricoli e di produzione perdono di credibilità e appaiono carenti e inattendibili, non potendo così fornire le basi per adeguate politiche e strategie di sviluppo. 82 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/MOZ/082/ITA Beneficiari • I beneficiari del progetto saranno gli agricoltori che usufruiranno di migliori politiche di sviluppo agricolo, con il risultato di creare maggiori opportunità per la produzione agricola, il commercio e l’esportazione e, in generale, un miglioramento degli standard di vita; • La popolazione rurale beneficerà inoltre di un incremento della sicurezza alimentare tramite un più efficace monitoraggio e una riduzione della povertà rurale; • Beneficiari diretti saranno anche gli amministratori e programmatori governativi, così come le istituzioni non governative e le agenzie coinvolte nello sviluppo del settore agricolo, nella sicurezza alimentare e nella riduzione della povertà. Strategia Il progetto prevede lo sviluppo di una struttura integrata per la raccolta dati, metodi più appropriati di ricerca e produzione, e per la definizione delle informazioni prioritarie. Sarà poi preparato un Piano Regolatore Statistico decennale per la statistica agricola e alimentare, tenendo conto della frequenza della raccolta dei dati, così come del livello di disaggregazione territoriale; il piano sarà attuato a seguito di un workshop tra i soggetti interessati col fine di discutere e accrescere il consenso sulla proposta. Verrà inoltre sviluppata una bozza di progetto per l’assistenza tecnica esterna a supporto dell’applicazione del piano regolatore e saranno condotte attività preparatorie focalizzate sullo sviluppo delle metodologie e formazione. Lo sviluppo delle metodologie includerà progettazione e test sul campo durante una stagione agricola, con particolare attenzione alla ricerca di informazioni sui costi effettivi di produzione agricola utilizzando i più moderni strumenti di raccolta dati (con utilizzo del GPS per le misurazioni delle aree coltivate) e di elaborazione dati. Il risultato dell’indagine pilota servirà come base per l’attuazione di un sistema statistico agricolo nazionale annuale, in una seconda fase. Risultati • Rapporto sulla valutazione dell’attuale situazione della statistica agricola nel paese; • Preparazione di un piano regolatore di dieci anni per il sistema statistico agricolo che includa: a)valutazione dei bisogni in termini di capacità di sviluppo e definizione di aree prioritarie per l’intervento tecnico; b)definizione delle metodologie più appropriate per la raccolta dati; c)definizione della struttura istituzionale più appropriata per la produzione di dati; • Rafforzamento delle capacità tecniche dell’INE e del Ministero dell’Agricoltura per generare e promuovere statistiche di qualità nel settore agricolo. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 83 GCP/MYA/012/ITA Supporto al risanamento immediato dei mezzi di sussistenza per l’agricoltura, pesca costiera e acquacoltura nelle aree colpite dal ciclone Nargis, Myanmar RUSSIAN RUSSIAN F E D E R AT I O N Astana Sakhalin K A Z A K H S TA N Yerevan UZBEK AZERBAIJAN Baku AR TURKEY Tbilisi A nkara GI ack Sea . Is Ku MONGOLIA Caspian Sea R Ulaanbaatar I S TA N Tashkent Bishkek Dushanbe KYRGYZSTAN Beijing TAJIKISTAN M EN r il GEO Bering Sea of Okhotsk FEDERATION Re Tokyo a New Delhi SAUDI Doha Abu Dhabi ARABIA Riyadh U.A.E. u im m NEPAL th PAKISTAN nd INDIA Arabian Sea LAO P.D.R. Dhaka Yangon Male SRI LANKA Bangkok P hn om Philippine Sea South China Sea THAILAND C AM MALDIVES Taipei Taiwan Hanoi Vientiane Bay of Bengal Sri Jayewardenepura Kotte East China Sea MYANMAR Hyderabad Sana’a YEMEN u BHUTAN BANGLADESH OMAN ph CHINA Th Jammu and Kashmir Ka Kabul Islamabad G u lf B I OD P en A VIETNAM Manila PHILIPPINES h BRUNEI DARUSSALAM Kuala Lumpur MALAYSIA SINGAPORE Celebes Sea Sulawesi I N D O N E S I A Jakarta Java Dili TIMORLESTE Obiet tivo Partner esecutore Programma Tradizionale Italia/FAO Paese ricevente Myanmar Contributo Northern Mariana Saipan USD 2 785 515 Islands Hagåtña (Ministero Italiano degli Guam Affari Esteri) Koror Palikir Canale PALAU Multibilaterale FE D E RA T E D ST A T E S (DGCS OF Uff. V) N E SIA M ICRO NAURU Durata PAPUA SOLOMON 2009–2012NEW GUINEA Arafura Sea Port Moresby ISLANDS Honiara NORTH MARSHALL ISLANDS Majuro Tarawa Yaren Gilber TUVALU Funafuti Coral Sea Port-Vila Il ciclone Nargis ha causato ingenti danni e perdita di mezzi di sussistenza, lavoro e reddito, VANUATU New USTRALIA per le popolazione delle aree colpite, nella zona costiera, nelle zone ruraliAagricolo produttive, Caledonia Nouméa nelle aree urbane e peri-urbane. Oltre al supporto necessario per rispondere ai bisogni di base della popolazione, inizialmente le attività di recupero si sono concentrate sulla necessità di aiutare la popolazione a ripristinare le condizioni di vita, attraverso la fornitura dei mezzi e Canberra degli input necessari. Ta s m a n S e a Il progetto GCP/MYA/012/ITA ha incorporato i progressi compiuti nell’ambito di un INDIAN OCEAN N progetto di emergenza “Riabilitazione immediata dei mezzi di sussistenza nell’agricoltura, pesca We Tasmania costiera e acquacoltura delle zone colpite dal ciclone Nargis, in Myanmar (OSRO/MYA/807/ITA)”, South Islan finanziato dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) - Ufficio V del Ministero degli Affari Esteri italiano (MAE), per un periodo di attuazione di 24 mesi (da Luglio 2008 al Giugno 2010) e un budget totale di EUR 2 milioni. A seguito di un contributo supplementare di 2,5 milioni di dollari dal MAE-DGCS-Ufficio II a sostegno di attività di recupero dall’impatto del ciclone Nargis, in accordo con il donatore e le unità interessate all’interno della FAO, si è deciso di formulare un programma globale: Environmentally Sustainable Food Security Programme (ESFSP) per un valore totale di 5,3 milioni di dollari. pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o ea dS Area Geografic a: ASIA e pa cific o an si KUWAIT Per I A Tehran ISLAMIC REPUBLIC IRAQ OF IRAN Kuwait City Bahdad nean 84 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/MYA/012/ITA Il programma ESFSP abbraccia i seguenti tre progetti: • GCP/MYA/012/ITA: Supporto al risanamento immediato dei mezzi di sussistenza nell’agricoltura, nella pesca costiera e nell’acquacoltura delle aree colpite dal ciclone Nargis in Myanmar, che ha quindi sostituito il progetto iniziale OSRO/MYA/807/ITA (Canale Multibilaterale); • GCP/MYA/011/ITA: Supporto al Programma Speciale di Produzione di Riso (Canale Multiraletarale, la cui scheda è presentata in questo libro); • GCP/MYA/010/ITA: Sostegno sostenibile per interventi su piccola scala nel settore della pesca e acquacoltura, negli ecosistemi costieri di mangrovie (Canale Multilaterale la cui scheda è presentata in questo libro). Tutti e tre i progetti sono stati firmati a Yangon nel Maggio 2009, mantenendo nel progetto GCP/MYA/012/ITA l’Unità di Coordinamento per l’attuazione anche delle altre due iniziative. Le attività del programma ESFSP sono poi iniziate nel Gennaio 2010. Con questo progetto si mira a rendere le pratiche di sfruttamento del suolo più redditizie, per incrementare la produzione alimentare, riducendone i costi (come per il riso e i legumi), incoraggiando attività di pesca e acquacoltura, e aggiungendo valore alla produzione locale tramite il supporto alle organizzazioni comunitarie (Community-based Organizations CBO). Si vuole così assicurare un coordinamento per i sub-settori (produzione agricola, allevamento, pesca e silvicoltura), permettendo un continuo scambio di informazioni, per la pianificazione di attività e individuazione di lacune, coinvolgendo autorità locali, ONG e settore privato. Beneficiari Il progetto prevede che circa 29,150 piccoli agricoltori, pescatori e produttori marginali adotteranno migliori tecnologie produttive su piccola scala e miglioreranno in maniera sostenibile la produzione alimentare familiare, il livello nutrizionale e le attività generatrici di reddito, nelle aree colpite dal ciclone, Bogale, Labutta, Pyapon e nel distretto di Ayeyarwady. Più di 100 “fornitori di servizi” e “leader di comunità” verranno formati per permettere alle organizzazioni interessate di supportare gli interventi del progetto così come di sviluppare politiche e strategie per il risanamento dei mezzi di sussistenza nel medio termine, e fornire una migliore produzione e commercializzazione della produzione attraverso la partecipazione attiva. Strategia • Approccio olistico e sinergico per affrontare la ripresa agricola e il risanamento dei mezzi di sussistenza nei quattro sub-settori correlati (coltura, allevamento, pesca e silvicoltura), che rappresentano le fonti principali di reddito nelle aree colpite dal ciclone; • Utilizzo di ricerche partecipative e processi estensivi come le scuole di campo (Farmer Field School FFS) per promuovere, dimostrare e diffondere le tecnologie migliorate e le pratiche adeguate a fronteggiare i cambiamenti climatici e le condizioni del suolo/drenaggio di queste aree; • Auto identificazione e selezione dei beneficiari da parte della comunità, attività di monitoraggio e valutazione; • Distribuzione degli strumenti tra i gruppi agricoli, sulla base di cofinanziamenti con costi di recupero pieni o parziali a seconda delle capacità finanziarie del gruppo o della comunità. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 85 GCP/MYA/012/ITA Risultati • Le comunità rurali sono coinvolte beneficiando di migliori servizi a sostegno dell’agricoltura (coinvolgimento di partner esecutori, campagne di sensibilizzazione, ricerche di settore, formazione dei fornitori di servizi, rafforzamento dei gruppi comunitari); • Aumento della produttività della terra nel lungo temine, riduzione dell’insicurezza alimentare (trasferimento di migliori tecnologie attraverso le scuole di campo per adulti, formazione di gruppi agricoli, fornitura di sementi ed attrezzature); • Sostegno alle pratiche di pesca costiera, fluviale e nelle acque interne, e miglioramento dello stato nutrizionale delle famiglie delle comunità peschiere vulnerabili; • Risanamento del settore agricolo (agricoltura, allevamento e pesca) e della silvicoltura, (assistenza tecnica, sviluppo di piani di risanamento e di sviluppo nel medio termine, gestione effettiva ed efficiente del programma ESFSP). 86 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/LEB/020/ITA Osservatorio Nazionale Libanese per lo sviluppo agricolo e rurale RUSSIAN FEDERATION Caspian Sea FRANCE nean Se a ISRAEL Jerusalem Cairo ALGERIA LIBYA Tehran IRAQ Amman JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT SAUDI ARABIA Re EGYPT ISLAMIC REP. OF IRAN d QATAR Se a NIGER CHAD MALI KINA FASO SUDAN ERITREA Khartoum Lake Chad Niamey Asmara Sana'a YEMEN Ouagadougou Principe Sao Tome A LI Nairobi RWANDAuno strumento Il progetto intende istituire utile per la gestione delle informazioni al fine Kigali Lake INDIAN OCEAN Victoria Bujumbura Brazzaville di garantire il funzionamento diBURUNDI un osservatorio per lo sviluppo agricolo, per l’analisi di Pemba Amirante Is. Kinshasa Lake Victoria Cabinda Dodoma Tanganyika (ANGOLA) internazionali, standard Zanzibar norme e linee guida prodottiSEYCHELLES dall’osservatorio della FAO e altri UNITED REPUBLIC OF TANZANIA partnerLuanda per lo sviluppo rurale, considerando la possibilità di Providence integrare queste norme in un Is. Aldabra Is. Farquhar Is. Lake Nyasa Osservatorio Libanese. Moroni Agalega Is. COMOROS (MAURITIUS) ANGOLA La disponibilità di adeguate informazioni e la capacità di un loro utilizzo appropriato Lilongwe MALAWI ZAMBIA costituiscono la base perLusaka una maggiore efficienza nell’elaborazione diTromelin strategie e nell’attuazione (FRANCE) Cargados UE Harare Lake Q di programmi e progetti. ConKariba la creazione di un Osservatorio NazionaleCarajos Libanese sarà disponibile Antananarivo MAURITIUS ZIMBABWE Louis sinergia delle iniziative un ottimo strumento per la raccolta di informazioni, che beneficiPortdella NAMIBIA Rèunion BOTSWANA (FRANCE) e garantisca un finanziamento sostenibile e mirato. Windhoek Gaborone L’osservatorio sarà in grado di raccogliere e di elaborare dati e di analizzare i progetti Pretoria Maputo Mbabane di sviluppo agricolo e rurale, fornendo, inoltre, la possibilità di seguirli a livello settoriale, SWAZILAND Bloemfontein Maseru regionale e nazionale. Il fine ultimo dell’osservatorio è quello di colmare le lacune dovute alla LESOTHO SOUTH AFRICAistituzioni amministrative e promuovere lo sviluppo sostenibile. scarsa efficienza delle Town Il Libano haCape una complessa rete di istituzioni che necessita di essere razionalizzata e ottimizzata; l’elaborazione di una chiara partnership tra i soggetti a cui è affidato lo sviluppo economico e sociale del paese, inclusa la definizione di adeguati obiettivi e l’individuazione e il monitoraggio degli indicatori, è la chiave per riforme economiche e sociali di successo. Lo sviluppo di un osservatorio aiuterà ad amplificare l’utilizzo del Sistema Informativo esistente e la sua funzionalità completerà e arricchirà il lavoro del settore pubblico e privato, offrendo supporto per raccogliere e analizzare le informazioni. AR R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o (UK) Mogadishu KENYA SC St. Helena Kampala DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO GA O C E A N GABON SO Lake Turkana MADA T L A N T I C Libreville BI Annobûn (EQUATORIAL GUINEA) Obiet tivo UGANDA AM Sao Tome Lake Albert MOZ TOME AND PRINCIPE Bangui Yaoundè O EQUATORIAL GUINEA Gulf of Oman A CAMEROON Malabo Partner esecutore Programma Tradizionale S Italia/FAO KI PA Paese ricevente Libano Contributo Muscat USD 1 474 151 OMAN (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Canale Multibilaterale Socotra (DGCS Uff. III) (YEMEN) Durata 2009–2012 M Porto Novo Addis Ababa CENTRAL AFRICAN REPUBLIC NG L ETHIOPIA Abuja CO Abidjan om soukro Accra e BENIN TOGO NA HA G EOIRE AN ST NI A H Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo erra Tripoli Crete SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia Beirut Baghdad Damasco LEBANON CYPRUS N ROCCO dit ST TA GAL POR TU TUNISIA abat Athens AF G Me KI N Tunis BE TURKEY GREECE Sicily Algiers UZ I Yerevan Ankara ALBANIA Madrid Tbilisi A SPAIN bon Black Sea ALBANIA A ITALY G E O RG 87 GCP/LEB/020/ITA Beneficiari • Il Ministero dell’Agricoltura (MoA), che vedrà rafforzate le sue capacità tecniche ed esecutive; • Le istituzioni governative, attraverso l’accesso alle informazioni prodotte dall’osservatorio, che, inoltre, costituirà per loro un centro di dialogo e cooperazione per coordinare le iniziative; • La società civile e il settore privato, per cui l’osservatorio costituirà uno strumento che faciliterà il processo decisionale e la collaborazione tra settori; • L’osservatorio funzionerà come foro di dialogo tra le organizzazioni internazionali e le ONG, consentendo di coordinare le attività in modo da evitare duplicazioni di progetti e di formulare e identificare programmi e iniziative che effettivamente rispondano alle necessità di sviluppo agricolo del paese; questo sarà possibile grazie al database sui progetti conclusi o in corso di esecuzione fornito dall’osservatorio; • I donatori, ai quali l’osservatorio permetterà di individuare quali programmi e progetti sono necessari; • Altri osservatori, che potranno beneficiare dell’Osservatorio Nazionale Libanese condividendone l’esperienza e traendo vantaggio dalle sue lezioni. Strategia L’assistenza tecnica richiesta alle due divisioni della FAO coinvolte (Division of Statistics and Division of Lands and Water) mira a eseguire e a rendere operativo uno strumento per prendere le decisioni necessarie al fine di aumentare i vantaggi economici e sociali dei soggetti coinvolti, mettendo a disposizione uno spazio di analisi e dialogo, così come un sistema di consulenza che sia di supporto agli utilizzatori, fornendo basi informative regolarmente aggiornate. Per raggiungere questo risultato è importante aggiornare il Sistema di Informazione esistente ed estendere le sue funzioni di analisi e divulgazione indirizzate ai potenziali utenti. Questa entità lavorerà in stretto contatto con il MoA e con il Consiglio per lo Sviluppo e la Ricostruzione (CDR) e altre istituzioni e organizzazioni coinvolte nel settore agricolo, costituendo uno spazio dedicato alla condivisone di informazioni ed al coordinamento delle attività e dei progetti condotti da differenti istituzioni pubbliche, dal settore privato e dalla società civile. Risultati Il progetto costituirà un meccanismo di osservazione, analisi e monitoraggio, accessibile a tutti i soggetti coinvolti, che porterà allo sviluppo di adeguate sinergie tra le iniziative pubbliche e private, permettendo una migliore partecipazione attiva, il dialogo e il coordinamento tra tutti gli attori attivi nel settore agricolo e rurale. Contribuirà, inoltre, all’aumento delle competenze del settore, istituendo database aggiornati e fornendo capacità di valutazione metodologica per la formulazione e l’avanzamento dei programmi, dei progetti e delle politiche nel settore agricolo. Questo avverrà attraverso: • La promozione degli aspetti legali e di gestione della struttura dell’osservatorio; • Il mantenimento e il rafforzamento del database e del Sistema Informativo per la produzione, gestione e divulgazione dei dati statistici agricoli; • La creazione e la funzionalità di unità a supporto dell’elaborazione di studi in materia agricola per la formulazione di politiche e strategie di sviluppo rurale in seno al MoA; • Promozione di dialogo a livello nazionale e internazionale e costituzione di partenariati. 88 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/LEB/021/ITA Consolidamento della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli in Libano Caspian Sea FRANCE erra Tripoli Crete SYRIAN ARAB REPUBLIC nean Se a ISRAEL Jerusalem Cairo ALGERIA LIBYA Tehran Nicosia Beirut Baghdad Damasco LEBANON CYPRUS IRAQ Amman JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT SAUDI ARABIA Re EGYPT ISLAMIC REP. OF IRAN d QATAR Se a NIGER CHAD MALI KINA FASO SUDAN ERITREA Khartoum Lake Chad Niamey Asmara Sana'a YEMEN Ouagadougou A LI pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o AR SC GA (UK) Mogadishu KENYA MADA St. Helena Kampala SO Lake Turkana L’agricoltura libanese, da tempo perNairobi l’alta qualità e l’ampia varietà dei suoi frutti e GABON DEMOCRATIC nota RWANDA REPUBLIC Kigali Lake INDIAN O AN Victoria vegetali, è rimasta indietro rispetto agli sviluppi tecnologici eC aiEcambiamenti dell’industria OF THE Bujumbura Brazzaville CONGO BURUNDI Amirante Is. Kinshasadi conseguenza Lake Victoria qualità dei prodotti ortofrutticola, si è assistito adPemba un deterioramento della Cabinda Dodoma Tanganyika (ANGOLA) Zanzibar SEYCHELLES UNITED REPUBLIC agricoli e alla perdita di alcuni dei OF suoi tradizionali mercati di esportazione. TANZANIA Providence Is. Luanda Aldabra Is. Il settore agricolo libanese sta ancora affrontando impedimenti politici, strutturali, Farquhar Is. Lake Nyasa Moroni Agalega Is. COMOROS (MAURITIUS) tecnologici, finanziari e istituzionali che ostacolano il suo sviluppo causando un conseguente ANGOLA Lilongwe MALAWI ZAMBIA Il progetto basso rendimento del settore. ha lo scopo di sviluppareTromelin le capacità istituzionali e Lusaka (FRANCE) E organizzative del Ministero dell’Agricoltura (MoA) libanese al fine di migliorare la produzione Cargados Lake Harare QU Carajos Kariba Antananarivo MAURITIUS agricola, la commercializzare e il potenziamento della sicurezza alimentare e dei sistemi di ZIMBABWE Port Louis qualità. DiNAMIBIA conseguenza sarà migliorata la qualità dei prodotti agricoli sia in ambito nazionale Rèunion BOTSWANA (FRANCE) Windhoek Gaborone che regionale ed internazionale, così come le prestazioni del settore agricolo nel suo complesso. Pretoria Maputoe modernizzare il settore produttivo agricolo in Libano Il progetto contribuirà aMbabane rafforzare SWAZILAND e ad aggiornare ilBloemfontein quadro Maseru normativo attraverso lo sviluppo di sistemi per la registrazione SOUTH delle sementi, la creazione diLESOTHO un sistema di controllo, manipolazione e uso dei fertilizzanti, AFRICA l’aggiornamentoCapedell’attuale sistema di registrazione dei pesticidi e la stabilizzazione di un Town sistema di registrazione per il trattamento post raccolta dei prodotti. Il progetto aiuterà a rafforzare il collegamento tra produttori e acquirenti attraverso lo sviluppo di adeguati contratti di marketing, in particolare definendo le precondizioni e le azioni di gestione necessarie per il successo di tali accordi internazionali. BI T L A N T I C Libreville UGANDA AM Annobûn (EQUATORIAL GUINEA) O C E A N Obiet tivo Principe Sao Tome Sao Tome Lake Albert MOZ TOME AND PRINCIPE Yaoundè O EQUATORIAL GUINEA Bangui A CAMEROON Malabo Gulf of Oman M Porto Novo Addis Ababa CENTRAL AFRICAN REPUBLIC NG L ETHIOPIA Abuja Partner esecutore Programma Tradizionale S Italia/FAO KI PA Paese ricevente Libano Contributo Muscat USD 2 888 187 OMAN (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Canale Multibilaterale Socotra (DGCS Uff. III) (YEMEN) Durata 2009–2012 CO Abidjan om soukro Accra e BENIN TOGO NA HA G EOIRE AN ST NI A H N ROCCO dit ST TA GAL POR TU TUNISIA abat Athens AF G Me KI N Tunis BE TURKEY GREECE Sicily Algiers UZ I Yerevan Ankara ALBANIA Madrid Tbilisi A SPAIN bon Black Sea ALBANIA A ITALY G E O RG Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo RUSSIAN FEDERATION R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 89 GCP/LEB/021/ITA Beneficiari I beneficiari diretti del progetto sono i contadini/produttori di piccola e media scala, i gruppi contadini e i piccoli e medi programmatori agricoli in tutto il paese. Tra i beneficiari del progetto è inoltre incluso il personale tecnico del MoA (ispettori, ingegneri agricoli, tecnici di laboratorio, agenti interni ) attraverso un miglioramento delle abilità del loro personale tecnico e la modernizzazione della struttura normativa e operativa. Inoltre, anche i consumatori beneficeranno del progetto, in quanto potranno usufruire di prodotti sicuri e di alta qualità. Strategia La strategia del progetto sarà sviluppata in quattro fasi differenti: • Fase di avvio del progetto: selezione dei soggetti coinvolti, organizzazione delle attività del progetto; • Realizzazione – Fase 1: Valutazione dell’offerta e della domanda di servizi di gestione del marketing e nel settore agroalimentare, valutazione delle capacità di sviluppo necessarie, sviluppo dei materiali formativi, organizzazioni di corsi di formazione, distribuzione delle informazioni, consultazioni tra i soggetti del settore pubblico e privato per la creazione di un piano di marketing strategico, riorganizzazione degli standard e delle norme tecniche relativi alla sicurezza alimentare e alla coltivazione; • Realizzazione – Fase 2: Revisione del quadro legislativo e regolamentare, banche dati, catalogo nazionale, per l’implementazione del sistema di registrazione delle sementi, l’istituzione di un protocollo per l’aggiornamento dell’elenco dei parassiti e esecuzione delle indagini relative, sviluppo di un programma di monitoraggio nazionale dei contaminatori chimici e microbiologici; • Realizzazione – Fase 3: Sviluppo di adeguati modelli di contratto per agricoltori e acquirenti, sessioni informative per gli agricoltori, attuazione delle strategie di marketing con la collaborazione dei soggetti coinvolti, sostegno alle organizzazioni degli agricoltori nel processo di “marchio di qualità”, finalizzazione attività di progetto, relazioni finali. Risultati • Migliorare la produzione di prodotti agricoli di alta qualità e sicurezza, tramite il rafforzamento delle capacità istituzionali e operative a livello nazionale e un’adeguata distribuzione dei servizi forniti agli agricoltori; • Migliorare i servizi agricoli di post-raccolta, marketing, accesso al credito, al fine di aumentare la produzione e la qualità del cibo; • Rafforzare le competenze istituzionali nella gestione della sicurezza alimentare e la promozione di un sistema di qualità. 90 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GCP/RAB/012/ITA Piano regolatore regionale per la distribuzione delle risorse idriche del bacino mesopotamico RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN FRANCE Me dit SYRIAN ARAB erra nean CYPRUS Sea LEBANON ISRAEL Cairo LIBYA EN Nicosia REPUBLIC Beirut Baghdad Jerusalem ALGERIA Baku Yerevan TURKEY Tunis AZERBAIJAN M Algiers I AR Madrid Tbilisi Ankara Sardinia Balearic Is. G E O RG Black Sea MONTENEGRO Damasco Caspian Sea Ashgabat IA Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN IRAQ Amman JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City KUWAIT QATAR Re SAUDI ARABIA Doha d U. A. E. Se OMAN a CHAD Muscat SUDAN NIGER FASO A LI A M AR SC GA MADA BI A N L’obiettivo generale del progetto è quello di promuovere processi di sviluppo sostenibile per Bangui SO i paesi della Bassa Mesopotamia (Iran, Lake Iraq e Siria) al fine di affrontare i problemi comuni di UGANDA Turkana Lake Albert Mogadishu gestione delle risorse idriche. Kampala Libreville KENYA GABON DEMOCRATIC A causa della instabilità della regione e dei problemi legati alla gestione delle acque, il Nairobi RWANDA REPUBLIC Kigali Lake INDIAN OCEAN Victoria OF THE a sostenere Bujumbura progetto mira l’adozione di misure adeguate che possano affrontare in maniera Brazzaville CONGO BURUNDI Pemba Amirante Is. Kinshasa Lake Victoria Cabinda sostenibile Dodoma il problema e della qualità d’acqua, nonché della produzione di Tanganyika della scarsità (ANGOLA) Zanzibar SEYCHELLES UNITED REPUBLIC energia idroelettrica. NellaOFregione della Bassa Mesopotamia la problematica abbraccia TANZANIA Providence Is. Luanda Aldabra Is. Farquhar Is. Lake diversi aspetti: (1) la scarsità d’acqua colpisce principalmente la produzione alimentare locale; Nyasa Moroni Agalega Is. COMOROS (MAURITIUS) ANGOLA (2) una maggiore salinità e l’inquinamento in generale stanno influenzando negativamente le Lilongwe MALAWI ZAMBIAe la produttività attività di irrigazione del suolo; infine (3) Tromelin i cambiamenti climatici registrati Lusaka (FRANCE) E Cargados nella regione hanno Lake influito sulla disponibilità idrica, che Carajos è diminuita, apportando severe Harare QU Kariba Antananarivo MAURITIUS ZIMBABWE implicazioni per il futuro, con conseguente impatto negativo sulla produzione di energia Port Louis NAMIBIA idroelettrica, gestione e pianificazione dell’utilizzo del suolo nella Rèunion regione. BOTSWANA (FRANCE) Windhoek i paesi Gaborone Tutti sono attualmente impegnati nella formulazione di strategie e politiche per Pretoria Maputo la pianificazione e gestione delle risorse naturali, tra cui l’acqua gioca un ruolo chiave in Mbabane SWAZILAND questo approccio. Bloemfontein Pertanto, il progetto vuole contribuire a sostenere questo processo, nella Maseru LESOTHO SOUTH formulazione di tali politiche attraverso il sostegno alle istituzioni competenti dei paesi AFRICA interessati. Cape Town Yaoundè AM N T I C Addis Ababa MOZ Annobûn (EQUATORIAL GUINEA) (YEMEN) O Principe Sao Tome Sao Tome Socotra NG EQUATORIAL GUINEA de n ETHIOPIA AFRICAN REPUBLIC CAMEROON Malabo of A Gulf Djibouti ObietCENTRAL tivo Abuja YEMEN DJIBOUTI CO om e BENIN TOGO NIGERIA Porto Novo RINCIPE Asmara N'Djamena ou L Khartoum Lake Chad Niamey Partner Programma Tradizionale Italia/FAO Paesi riceventi Iran, Iraq e Siria Contributo USD 4 538 235 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Canale Multibilaterale (DGCS Uff. III) Durata 2012–2015 pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o PAIN ITALY A Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo UKRAINE Beneficiari I beneficiari finali del progetto saranno le comunità, che beneficeranno delle attività del progetto nella regione della Bassa Mesopotamia e nei suoi sotto-bacini. Altri beneficiari diretti sono i governi dei paesi interessati e le istituzioni preposte alle gestione della risorsa idrica, che saranno supportate attraverso attività di formazione, per una migliore capacità di gestione delle acque per l’agricoltura e la produzione di energia. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 91 GCP/RAB/012/ITA Anche gli enti di formazione, le ONG internazionali/regionali e locali, il settore privato, e altre agenzie delle Nazioni Unite e di donatori che operano in loco potranno beneficiare del rafforzamento delle capacità e conoscenze promosso dal progetto per una migliore gestione transfrontaliera delle risorse idriche. Strategia Il progetto seguirà cinque linee principali: • Condurre una valutazione del rischio idrologico ed ambientale attraverso l’analisi di sotto bacini e dei sotto settori socio-economici; • Esplorare il potenziale sviluppo idroelettrico nel medio e lungo termine; • Creazione di una piattaforma tecnica e istituzionale per un’allerta precoce contro il degrado della qualità dell’acqua e i cambiamenti nella disponibilità della risorsa; • Rafforzare le capacità tecniche attraverso la formazione degli operatori sul tema della scarsità dell’acqua, distribuzione delle risorse idriche e strumenti di valutazione nei processi diagnostici; • Realizzazione di progetti pilota e investimenti nelle infrastrutture idriche come parte di un programma integrato di gestione della risorsa idrica. Risultati Questo approccio della metodologia applicata porterà a: • Migliorare la comprensione generale del fattore idrologico nella regione della Bassa Mesopotamia, compresa una valutazione dei rischi idrogeologici e ambientali nei sottobacini/sotto-settori, le prospettive per il futuro dell’agricoltura e gli sviluppi della produzione di energia idroelettrica, nonché gli impatti sulla qualità e quantità dell’acqua, anche in conseguenza della sfide poste dal cambiamento climatico; • Miglioramento della capacità tecniche e delle conoscenze degli istituti nazionali preposti, al fine di poter pianificare e stabilire un processo decisionale per lo sviluppo e la gestione delle risorse idriche attraverso l’applicazione di strumenti avanzati, incluso il miglioramento della gestione dell’offerta e della domanda; • Creazione di una piattaforma tecnica e istituzionale di un sistema di allarme precoce per individuare, in sinergia con un adeguato studio idrologico, le minacce alla disponibilità e alla qualità di acqua, e permettere alle persone esposte di agire preventivamente per evitare o ridurre il loro rischio e prepararsi per una risposta efficace. Il sostegno di organizzazioni internazionali e partnership con i governi saranno favorite per consentire ai paesi di rafforzare le capacità di valutazione e risposta a livello nazionale e regionale; • Impostare dei meccanismi di misurazione di qualità e quantità di acqua, in sinergia con un adeguato studio idrologico, per l’analisi di bacini e sub-bacini idrografici (con particolare attenzione al sottobacino del fiume Tigri tra Iran/Iraq); • Favorire il dialogo per collaborazioni e meccanismi di cooperazione tra gli attori coinvolti nella gestione delle risorse idriche della regione della Bassa Mesopotamia, consentendo periodiche riunioni formali e informali a tutti i livelli (tecnico, sociale, politico, nonché regionale, nazionale e locale); • Permettere una pianificazione coordinata a livello regionale per attuare progetti pilota a livello nazionale. Il progetto intende sostenere i paesi nella formulazione di misure appropriate ed efficaci attraverso opportunità di investimento nelle risorse idriche e sicurezza alimentare. 92 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 FEDERATION KAZAKHSTAN UKRAINE CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA an ean Crete Sea LEBANON LIBYA IRAQ IS T Tehran Amman ISRAEL JORDAN Cairo Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City BURKINA FASO QATAR SAUDI ARABIA KI S Abu Dhabi Gulf of Oman SOUTH SUDAN de of A n Partner esecutore Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paese ricevente Etiopia Contributo USD 4 000 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2005–2012 IA Addis Ababa AL Lake Albert O NG Gulf ETHIOPIA Bangui Brazzaville Kinshasa Kampala Kigali Bujumbura Nairobi BURUNDI Dodoma Lake Nyasa ANGOLA Mogadishu KENYA Lake Victoria Lake Tanganyika SO Lake Turkana UGANDA RWANDA DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO A T L A N T I C O C E A N YEMEN Djibouti Yaoundè GABON AN M CAMEROON Libreville INDIAN OCEAN Pemba Amirante Is. Zanzibar SEYCHELLES Moroni COMOROS ZAMBIA Lilongwe MALAWI Tromelin Lusaka NAMIBIA BOTSWANA AR ASC UE MADAG Obiet tivo ZIMBABWE Q (FRANCE) Lake Harare Kariba BI (UK) AM St. Helena MOZ Area Geografic a: afric a AN DJIBOUTI CENTRAL AFRICAN REPUBLIC CO L Porto Novo Antananarivo Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) L’obiettivoWindhoek del progetto è la promozione della crescita economica attraverso il sostegno a piccoli Gaborone Pretoria Maputo agricoltori in aree con potenziali opportunità di mercato nelle comunità rurali dell’Etiopia ed Mbabane SWAZILAND Bloemfontein in particolare in Arsi, nellaMaseru regione Oromia. LESOTHO SOUTH Il progetto mira a creare nuove opportunità di mercato, fornendo la tecnologia necessaria AFRICA per aumentareCapelaTown produttività e gli standard di qualità della produzione agricola, al fine di incrementare il reddito delle famiglie, ridurre la volatilità dei prezzi e promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali. L’Etiopia è una società agraria e uno dei paesi più poveri del mondo. Il progetto GTFS/ETH/067/ITA interviene nelle aree selezionate per dare un maggior “empowerment” ai piccoli agricoltori, attraverso l’intensificazione della produzione, la diversificazione dei prodotti e la loro commercializzazione. Dopo i risultati incoraggianti ottenuti dal progetto nella sua I fase (2006–2010), il Governo Italiano ha stanziato fondi aggiuntivi per intensificare le attività e consolidare i risultati. L’obiettivo della II fase è quello di continuare a sostenere le attività in corso, dando impeto all’approccio della catena del valore (Value Chain Approach) per le produzioni principali, migliorare le conoscenze e le opportunità per i piccoli agricoltori, aumentare la produzione orticola, la produzione di sementi tra gli agricoltori, lo sviluppo della produzione lattierocasearia, e incoraggiare il marketing. Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti UK) Abidjan om YamoussoukroAccra LIBERIA ension BENIN TOGO NA G Asmara SUDAN N'Djamena HA ovia ST PersianGulf Doha Riyadh Sana'a ERITREA Khartoum CHAD Lake Chad Niamey Ouagadougou CÔTED'IVOIRE A E NI PA KUWAIT OM MALI UINEA A GH U. A. E. Muscat kchott Bamako ST Ashgabat A IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Damasco Jerusalem EN EN URITANIA L KI N rr SYRIAN ARAB CYPRUS Nicosia REPUBLIC Beirut Athens T UR K M TA AL TUG POR te TURKEY GREECE Sicily Yerevan AF Tunis di Tripoli ALGERIA BE N tern ara Baku N oun UZ AZERBAIJAN M MOROCCO N) Me Ankara ALBANIA Sardinia TUNISIA Rabat I Tbilisi Diversificazione delle colture e sviluppo del mercato agricolo in Etiopia Balearic Is. Algiers G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA AR Madrid Rome A SPAIN Lisbon y Is. ITALY Corsica A GTFS/ETH/067/ITA FRANCE Caspian Sea Beneficiari • Comunità rurali che ricevono gli strumenti tecnici per migliorare le pratiche agricole, le attività zootecniche e la produzione delle colture alimentari; • Donne all’interno delle comunità rurali, che partecipano attivamente alle attività del progetto; 94 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/ETH/067/ITA • Consumatori che hanno una maggiore disponibilità di cibo di alta qualità nei mercati locali; • Imprenditori privati che sono impegnati a fornire strumenti tecnici, servizi di trasformazione e vendita dei prodotti agricoli; • Personale tecnico a livello regionale e distrettuale per sviluppare piccoli sistemi d’irrigazione e contribuire alla riduzione delle perdite idriche, dei costi di pompaggio e a una migliore gestione dell’acqua. Strategie Durante la Fase I, il progetto GTFS/ETH/067/ITA ha contribuito a raggiungere l’obiettivo generale di migliorare la sicurezza alimentare, lavorando su tre componenti principali: • Introduzione di tecniche agricole migliorate. Identificare e diversificare la produzione delle colture per migliorare la sicurezza alimentare e lo stato nutrizionale delle comunità rurali, così come aumentare la produzione e livelli di reddito tramite: i) introduzione e promozione di nuove tecnologie e di buone pratiche agricole in piccoli sistemi di irrigazione, inclusa la gestione di bacini idrici; ii) diversificazione della produzione in zone alte, con abbondanza di piogge e aree irrigue, per la commercializzazione di prodotti destinati a mercati di nicchia ben identificati, come sementi migliorate, ortaggi di alta qualità, prodotti caseari e bestiame. • Sviluppo della componente di marketing. Migliorare il valore aggiunto delle colture attraverso: i) la selezione di aree di intervento, dotate di infrastrutture e collegamenti stradali, situate vicino ai principali mercati di consumo (Addis Abeba e Nazret); ii) incoraggiare la produttività, la qualità e la commercializzazione della produzione; iii) promuovere gli investimenti, soprattutto nell’irrigazione, rafforzando la comunicazione e la promozione di cooperative per aiutare i piccoli agricoltori; iv) cooperare con le Istituzioni di Micro Finanza (IMF) per dare sostegno alle piccole cooperative e singoli agricoltori. • Formazione e supporto istituzionale. Identificare vincoli socio-economici per trasformare l’agricoltura di sussistenza in un settore dinamico, attraverso: i) la ricerca di sinergie con altri progetti per promuovere il coordinamento delle attività; ii) la partecipazione delle donne, le quali ricoprono un ruolo chiave nelle loro famiglie e che, inoltre, sono sempre più coinvolte in attività agricole; iii) la diffusione di informazioni quantitativamente e qualitativamente elevate. • Rafforzare la capacità delle organizzazioni degli agricoltori e creare legami con i fornitori di servizi, promuovere l’approccio della catena del valore e migliorare le competenze degli agricoltori nel settore agro-alimentare. Per la Fase II il progetto si concentra su tre produzioni principali: produzione orto-frutticola, produzione di sementi a livello di agricoltori e marketing, produzione lattiero-casearia, da conseguire attraverso due strategie principali: • Sostegno alla produzione orientata al mercato, concentrandosi su prodotti con potenziale accesso al mercato; • Promozione del marketing e dell’approccio della catena di valore. Risultati • Corsi di formazione sulla produzione di varie colture, piccoli sistemi di irrigazione, le tecniche di irrigazione, la gestione e il drenaggio dei bacini idrici; • Diversificazione e intensificazione della produzione, commercializzazione di alta qualità per ortaggi, frutta, cereali e olio di semi; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 95 GTFS/ETH/067/ITA • Formazione di donne, membri delle organizzazioni di agricoltori, sulla produzione di ortaggi come pomodori, carote, patate, semi di tubero, cipolle, sementi botaniche e pepe, per aumentare il valore della produzione locale e aumentare le opportunità di commercializzazione; • Miglioramento della produzione di sementi in quantità e qualità attraverso il sostegno alle cooperative dei produttori di sementi; • Maggiore produzione e produttività dei bovini da latte e produzione avanzata di carne bovina di qualità; • Miglioramento della qualità e la commerciabilità dei vegetali attraverso il sostegno alla Water Users Association (WUA); • Supporto a cooperative di produttori agricoli, cooperative di produttori di sementi orticole e cooperative lattiero-casearie, attraverso corsi di formazione e incontri consultivi per migliorare la capacità di entrare sul mercato attraverso l’azione di gruppo; • Formazione e rafforzamento dei rappresentanti delle organizzazioni; • Collegamento dei gruppi di agricoltori/cooperative e fornitori di servizi per un migliore accesso al mercato; • Promuovere l’approccio della catena del valore attraverso l’analisi della catena, riunioni di consultazione con gli interessati, la selezione delle produzioni principali e la condivisione delle informazioni; • Miglioramento della raccolta del latte in termini di quantità e qualità attraverso il sostegno alle cooperative. 96 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/RAF/391/ITA Miglioramento della sicurezza alimentare nei distretti transfrontalieri di Burundi, Ruanda, Uganda e Repubblica Democratica del Congo, a sostegno della modernizzazione dell’agricoltura nell’ambito del NEPAD/CAADP RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN Sea Tripoli ry Is. IN) estern hara Beirut LEBANON Jerusalem ISRAEL Cairo ALGERIA youn CYPRUS Crete LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Damasco EN T UR K M Tehran IRAQ Amman JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City QATAR SAUDI ARABIA Abu Dhabi Gulf of Oman Muscat Se a NIGER Abidjan Sao Tome Lake Albert CONGO GABON cension A T L A N T I C O C E A N Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Lake Nyasa ANGOLA ZAMBIA Lilongwe MALAWI St. Helena (UK) Lake Harare Kariba NAMIBIA Windhoek I N D I A N O C E A N Pemba Zanzibar Moroni COMOROS Partner esecutore Socotra (YEMEN) Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paesi riceventi Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda Victoria e Uganda Contributo Providence Is. USD 8 908 419 Farquhar Is. Agalega Is. (Ministero Italiano degli (MAURITIUS) Affari Esteri) Tromelin Durata (FRANCE) Cargados 2006–2013 Carajos MAURITIUS ZIMBABWE Obiet tivo Nairobi BURUNDI Lake Tanganyika Mogadishu KENYA Lake Victoria Kinshasa Luanda (UK) Kampala SO Lake Turkana UGANDA DEMOCRATIC REPUBLIC RWANDA OF THE CONGO Kigali Bujumbura Brazzaville Cabinda (ANGOLA) A LI Yaoundè Libreville Addis Ababa Bangui CAMEROON Malabo ETHIOPIA SOUTH SUDAN CENTRAL AFRICAN REPUBLIC A TOGO NA HA Abuja Djibouti Area Geografic a: Afric a NIGERIA Yamoussoukro Accra LIBERIA DJIBOUTI M G CÔTED'IVOIRE YEMEN N'Djamena Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti BURKINA FASO ERITREA SUDAN CHAD Ouagadougou GUINEA rovia S OMAN d MALI Bamako A NE KI PersianGulf Riyadh Doha Re akchott L AN ST NI A H PA KUWAIT U. A. E. AURITANIA ST IS TA Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad EN KI N TUG AL POR MOROCCO SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC Athens an ean Yerevan BE N TUNISIA Rabat TURKEY GREECE Baku M Me d i Sicily te Tunis rr UZ AZERBAIJAN N Balearic Is. Algiers I A Madrid Ancara ALBANIA Sardinia Tbilisi AR Lisbon SPAIN Rome G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA TA FRANCE Caspian Sea AF G UKRAINE Port Louis Rèunion BOTSWANA (FRANCE) Gaborone Pretoria Maputo Mbabane Nell’ambito del nuovo partenariato perSWAZILAND lo sviluppo dell’Africa NEPAD/CAADP (New Partnership Bloemfontein Maseru for Africa Development/Comprehensive Africa Agriculture Development Programme), l’obiettivo LESOTHO SOUTH AFRICA generale è quello di migliorare la sicurezza alimentare e il tenore di vita delle famiglie nella Cape Town regione africana dei Grandi Laghi attraverso il rilancio e la modernizzazione del settore agricolo mediante il sostegno alla produzione orientata alla commercializzazione. Questo obiettivo si traduce in attività che mirano a potenziare la componente del marketing, a sviluppare i collegamenti tra piccoli agricoltori e imprese, a promuovere l’approccio del valore aggiunto alla produzione e trasformazione dei prodotti agricoli. Il progetto inizialmente è stato finanziato per i distretti transfrontalieri di Burundi, Ruanda e Uganda. Sulla base dei risultati positivi ottenuti, nel Luglio 2009 il Governo d’Italia ha stanziato fondi aggiuntivi per includere la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e consolidare le attività in corso negli altri paesi. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 97 GTFS/RAF/391/ITA In considerazione delle similarità delle strategie comuni di politica agricola, nonché della condivisione di catene produttive, vincoli e opportunità, i principali risultati attesi nei quattro paesi beneficiari sono: • Sostegno alle associazioni di agricoltori, di piccoli commercianti e trasformatori di prodotti agricoli al fine di migliorare l’accesso ai mercati per i prodotti locali; • Sviluppo di capacità imprenditoriali, tecniche di produzione e conoscenze per i produttori e gli altri attori della catena agroalimentare; • Promozione di accordi contrattuali soprattutto tra i produttori, cooperative di produttori commercianti e imprese locali di trasformazione; • Sostegno istituzionale e normativo per aumentare il commercio transfrontaliero e sfruttare le opportunità di mercato nell’ambito della Comunità Economica dell’Africa Orientale (East Africa Community - EAC) e COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa). Beneficiari • Organizzazioni di produttori e loro membri; • Commercianti, trasformatori e altri attori delle catene agroalimentari selezionate; • Personale tecnico nazionale e altri fornitori di servizi locali; • Comunità rurali, donne, giovani e consumatori finali dei prodotti agricoli; • In totale sono circa 20 000 i beneficiari che direttamente prendendo parte alle attività di progetto. Strategie Il progetto mira a garantire un aumento della sicurezza alimentare, dei redditi e dell’occupazione per ridurre la povertà, attraverso il rilancio e la modernizzazione del settore agricolo. Per raggiungere questo obiettivo, il progetto fornisce assistenza tecnica, coinvolgendo piccoli agricoltori e produttori nella catena alimentare. • In Burundi: nei distretti di Kayanza, Kirundo e Ngozi, le catene del valore selezionate sono il latte, riso, frutto della passione e ananas. La fase attuale è volta a fornire assistenza tecnica per trasformare le attuali attività informali in piccole attività imprenditoriali attraverso la pianificazione e gestione di attività produttive commerciali. Sono stati stabiliti collegamenti tra le organizzazioni dei produttori e gli istituti di credito per micro finanziamenti su attrezzature e input necessari allo sviluppo di attività imprenditoriali. Il progetto inoltre sta espandendo e diffondendo la riproduzione di buone pratiche agricole. • In RDC: nei distretti di Goma, Uvira e Bukavu, le catene del valore selezionate sono mais, olio di palma e riso. Le attività si concentrano sullo sviluppo di competenze per un più facile accesso dei piccoli produttori a input e altri servizi di supporto, quali strumenti di finanziamento e credito, nonché accesso alle strutture di mercato, per migliorare il valore delle produzioni principali, attraverso attività di conservazione, imballaggio, distribuzione e agevolazione dei collegamenti agro-alimentari. Il progetto sta collaborando con altri attori della catena del valore, come ad esempio cooperative di agricoltori, commercianti e piccole e medie imprese attive nella catena produttiva. • In Ruanda: nei distretti di Burera e Gicumbi nel nord e Gisagara nel sud, le catene del valore selezionate sono manioca, patate irlandesi, mais, latte, frutto della passione e ananas. Il progetto ha migliorato la distribuzione dei semi e la qualità dei materiali di semina, per tutte le catene alimentari selezionate, garantendo la distribuzione di materiale certificato a livello locale. Otto punti vendita per villaggio sono stati aperti per la produzione e vendita di sementi di qualità a un miglior prezzo rispetto al periodo precedente il progetto. Le associazioni di 98 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/RAF/391/ITA produttori hanno istituito centri di raccolta e vendita per le patate irlandesi ed essiccatoi per il mais. Questi gruppi sono ora in grado di vendere i loro prodotti a un prezzo migliore. • In Uganda: nei distretti di Kabale, Kasese e Kisoro, le catene del valore selezionate sono miele, mango, latte, ananas, semi e patate. Un totale di 3 800 famiglie sono state mobilitate a formare gruppi e 16 associazioni sono state registrate e collegate ad altri partner del progetto, compresi le Organizzazioni di Credito Cooperativo (SACCOS), National Agricultural Services (NAADS), come nonché ai fornitori di servizi e gli altri attori della catena del valore. Il progetto ha sostenuto la creazione di 20 Information Board Managers (IBMs) attraverso la formazione nella gestione e scambio di informazioni. Campagne di sensibilizzazione sono state promosse attraverso programmi radiofonici e materiale promozionale. Sin dai primi anni di esecuzione del progetto si è registrata la necessità di aumentare le attività intra-regionali e sostenere gli scambi transfrontalieri. Pertanto, nella nuova fase iniziata nel 2010, è stata sviluppata un componente regionale del progetto, concentrandosi sul commercio e sulla sintesi di best practices per la condivisione di conoscenze ed esperienze. Lo sviluppo di una strategia di agri-business a livello regionale è uno degli obiettivi da raggiungere in collaborazione con le comunità economiche regionali interessate. Principali attività attuate nell’ambito di questa componente sono: i) valutare le strategie politiche e gli incentivi di ogni governo per facilitare il commercio interregionale nonché l’esistenza di infrastrutture formali e informali, servizi di supporto relativi al commercio intra-regionale nei i quattro paesi; ii) promuovere l’attuazione di protocolli commerciali, che sono stati concordati ma non ancora completamente eseguiti, e revisione di quelle leggi che ancora sono di ostacolo al commercio regionale. Risultati • Il progetto ha fornito assistenza tecnica alle associazioni e cooperative di produttori, puntando sullo sviluppo di competenze per moderne pratiche agricole, per una produzione orientata al mercato, marketing e aspetti finanziari; • Attività di capacity building e di sostegno istituzionale hanno contribuito ad aumentare le possibilità di accesso dei produttori a input e altri servizi correlati, nonché a creare strutture per migliorare il valore aggiunto delle produzioni principali; • Le associazioni, che collettivamente sono riuscite a organizzarsi e a stabilire legami contrattuali con altri attori della catena agro-alimentare, riescono a vendere a un miglior prezzo, a condizioni contrattuali più eque, con un più facile e costante accesso al mercato per i loro prodotti. Inoltre l’accesso alle informazioni ha aumentato il potere contrattuale dei piccoli produttori. Per il futuro: • Il progetto mira ad ampliare la partecipazione e il coinvolgimento dei governi nazionali e autorità locali per risolvere i vincoli infrastrutturali che ostacolano lo sviluppo della catena del valore; • Allo stesso tempo si vuole rendere le organizzazioni dei piccoli produttori competenti e in grado di ottenere collegamenti di mercato a livello nazionale e transfrontalierio, garantendo una produzione moderna e con valore aggiunto (per soddisfare standard di qualità e sicurezza alimentare); • Il progetto inoltre continua la produzione di materiale di informazione sulle normative circa gli scambi e le attività transfrontaliere e contribuisce a campagne di informazione e comunicazione per migliorare la visibilità; • Nei siti del progetto dei quattro paesi sono state individuate e documentate best practices attraverso delle pubblicazioni che contribuiscono al lavoro normativo della FAO. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 99 TUNISIA Rabat MOROCCO Athens an ean (SPAIN) Sea Western Sahara Beirut LEBANON Jerusalem ISRAEL LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Yerevan SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC Cairo ALGERIA Laayoun CYPRUS Crete Tripoli Canary Is. TURKEY GREECE Baku Damasco EN Baghdad IRAQ T UR K M BE EN Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Amman ST IS TA Ashgabat IA KI AN ST NI A H N Me d i Sicily te Tunis rr UZ AZERBAIJAN JORDAN Kuwait City Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT TA Balearic Is. Algiers I AF G GAL Madrid Lisbon Ancara ALBANIA Sardinia Tbilisi N POR TU SPAIN Rome G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA N PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman U. A. E. Muscat OMAN MAURITANIA MALI SUDAN NIGER BURKINA FASO O Libreville NG Principe Sao Tome GABON Brazzaville Kinshasa Cabinda (ANGOLA) ATLANTIC OCEAN A LI Yaoundè CO Area Geografic a: afric a Malabo Addis Ababa Bangui CAMEROON Abidjan ETHIOPIA SOUTH SUDAN CENTRAL AFRICAN REPUBLIC Djibouti A TOGO NA HA Abuja Yamoussoukro Accra LIBERIA Socotra NIGERIA G CÔTED'IVOIRE YEMEN N'Djamena Ouagadougou GUINEA ERITREA Khartoum CHAD Lake Chad M Bamako Lake Albert Mogadishu Kampala Lake Tanganyika Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Lake Nyasa ANGOLA ZAMBIA Lusaka (UK) SO Lake Turkana UGANDA KENYA DEMOCRATIC Nairobi RWANDA REPUBLIC Kigali Lake OF THE Victoria Bujumbura CONGO BURUNDI Luanda St. Helena Lake Harare Kariba Lilongwe MALAWI Pemba INDIAN OCEAN Zanzibar Moroni COMOROS (YEMEN) Partner esecutore Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paesi riceventi Burundi, Kenia, Uganda e Paesi membri dell’EAC Victoria Contributo Providence Is. USD 1 000 000 Farquhar Is. (Ministero Italiano degli Agalega Is. (MAURITIUS) Affari Esteri) Durata Tromelin (FRANCE) 2012–2014 Cargados Carajos ZIMBABWE NAMIBIA Obiet tivo Windhoek MAURITIUS Port Louis Rèunion BOTSWANA (FRANCE) Gaborone Pretoria Maputo L’obiettivo generale è quello di contribuire all’effettiva attuazione della strategia di sviluppo Mbabane SWAZILAND Bloemfontein agricolo e rurale della ComunitàMaseru dell’Africa orientale (EAC) per la sicurezza alimentare LESOTHO SOUTH AFRICA (2010 – 2015), nonché consentire un processo di integrazione economica regionale attraverso Cape Town un migliore accesso a informazioni affidabili e armonizzate sull’agricoltura. In particolare, il progetto rafforzerà la capacità del Segretariato EAC e dei suoi paesi membri a diffondere dati e statistiche sulla produzione alimentare che siano attendibili e comparabili a livello regionale. Il progetto prevede inoltre di rafforzare il coordinamento istituzionale a livello nazionale tra gli Uffici Nazionali di Statistica e i Ministeri dell’Agricoltura, e migliorare la qualità dei dati attraverso un riscontro incrociato delle diverse fonti e l’uso di riferimenti standard internazionali. Data l’importanza dell’agricoltura nelle economie dei paesi EAC e la rinnovata attenzione al monitoraggio e alla valutazione delle politiche e dei programmi, la formulazione di statistiche agricole insieme a una maggiore integrazione di tutto il settore agricolo all’interno del Sistema Nazionale di Statistica sono visti come una delle priorità per lo sviluppo economico e sociale della regione. CountrySTAT è un sistema di elaborazione di informazioni statistiche circa l’alimentazione e l’agricoltura, che fornisce dati nazionali armonizzati per l’analisi e l’elaborazione delle politiche. Si tratta di un centro on-line one-stop che consente un facile accesso a tutte le attuali statistiche agricole nazionali recensite e validate da esperti nazionali. Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti au AU ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA A l FRANCE M A Rafforzamento delle competenze dei paesi selezionati membri della Comunità dell’Africa orientale (EAC) per l’elaborazione di dati statistici nel settore agricolo e per la sicurezza alimentare Caspian Sea AR (PORTUGAL) KAZAKHSTAN UKRAINE A Madeira Is. GTFS/RAF/465/ITA RUSSIAN FEDERATION 10 0 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/RAF/465/ITA La FAO ha già implementato il sistema CountrySTAT in 17 paesi dell’Africa sub-sahariana, tra cui alcuni degli stati membri dell’EAC (Uganda, Kenya, Ruanda e Tanzania), grazie al generoso finanziamento fornito dalla Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF). Tuttavia, il sistema non è ancora stato stabilito in Burundi e i dati dei paesi EAC non sono ancora pienamente armonizzati e integrati nel sistema regionale presso il Segretariato dell’EAC (RegionSTAT). Il progetto attuale, pertanto, mira a rafforzare il sistema già esistente in alcuni paesi nel quadro del progetto BMGF, espanderlo in Burundi e fornire un supporto regionale attraverso il sistema RegionSTAT. In particolare, questo progetto faciliterà l’integrazione dell’agricoltura nel sistema statistico nazionale (in Burundi e Kenya), espandendo la copertura dei dati per includere una serie più ampia di indicatori sulla sicurezza alimentare (in Kenya e Uganda) e aumentare le competenze tecniche di tutti i cinque paesi e il Segretariato EAC. Rafforzare l’istituzione regionale è quindi un elemento critico per la sostenibilità e il consolidamento del progetto CountrySTAT. Beneficiari • Staff tecnico dei Ministeri dell’Agricoltura e degli Uffici Nazionali di Statistica in Kenya, Burundi e Uganda, che sarà supportato nel costruire le proprie competenze tecniche e operative nell’elaborazione di statistiche agricole; • Staff tecnico dei Ministeri dell’Agricoltura e degli Uffici Nazionali di Statistica negli altri paesi EAC (Ruanda e Tanzania), che beneficeranno delle attività anche attraverso corsi di formazione regionali sulla metodologia CountrySTAT; • I beneficiari finali sono gli utenti delle statistiche agricole, tra cui i responsabili delle decisioni nel settore pubblico e privato (produttori agricoli); • Le comunità locali beneficeranno del progetto avendo la possibilità di monitorare e valutare i risultati delle politiche e dei programmi a sostegno della sicurezza alimentare e dello sviluppo agricolo. Strategia Le principali attività che saranno condotte durante la realizzazione del progetto sono: • Organizzazione di corsi di formazione regionali per il personale nazionale in tutti i paesi EAC e presso il Segretariato regionale sulle statistiche standard internazionali e l’uso di CountrySTAT; • Assistenza tecnica al personale nazionale nei paesi EAC selezionati (Burundi, Kenya, Ruanda) e presso il Segretariato; • Costituzione di gruppi di lavoro tecnici in ogni paese del progetto per la validazione delle diverse fonti di dati e la riduzione delle duplicazioni; • Realizzazione di sistemi CountrySTAT e RegionSTAT per la diffusione statistiche agricole e sull’alimentazione. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 101 GTFS/RAF/465/ITA Risultati • Formazione del personale nazionale in tutti i paesi e presso il Segretariato EAC; • Piena attuazione di CountrySTAT anche in Burundi e RegionSTAT a livello del Segretariato EAC; • Indicatori di sicurezza alimentare sviluppati in Kenya e in Uganda; • Miglioramento della qualità e accessibilità delle statistiche agricole e alimentari nei paesi selezionati dal progetto e armonizzazione dei dati in tutti i cinque paesi EAC (Burundi, Kenya, Ruanda, Tanzania e Uganda); • Uso complementare dei dati statistici in materia di alimentazione e agricoltura per lo sviluppo di politiche e la valutazione del loro impatto. 102 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN Sea L TUG A P OR Tripoli nary Is. PAIN) aayoun Beirut LEBANON Jerusalem ISRAEL Cairo ALGERIA Western Sahara CYPRUS Crete SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Damasco EN Baghdad IRAQ BE EN Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Amman ST IS TA Ashgabat IA KI AN ST NI A H N an ean Yerevan T UR K M N MOROCCO Athens Baku N TUNISIA TURKEY GREECE UZ AZERBAIJAN M ) Me d i Sicily te Tunis rr Algiers Rabat s. Balearic Is. I A Madrid Ancara ALBANIA Sardinia Tbilisi AR Lisbon SPAIN G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA Rome A ITALY Corsica JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT TA FRANCE Caspian Sea AF G UKRAINE CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA GTFS/UGA/022/ITA Promozione della commercializzazione dell’agricoltura tra le popolazioni re-insediate nei distretti di Gulu e Lira del nord Uganda per restaurare i mezzi di sussistenza e ridurre la povertà Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman U. A. E. Muscat OMAN NIGERIA Abuja CAMEROON Principe Sao Tome Yaoundè Libreville O Malabo NG Abidjan GABON Brazzaville Kinshasa Cabinda (ANGOLA) ATLANTIC Lake Albert UGANDA Lake Tanganyika Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Lake Nyasa ZAMBIA Lusaka (UK) ZIMBABWE NAMIBIA Windhoek BOTSWANA Lilongwe MALAWI INDIAN Pemba OCEAN Zanzibar Moroni COMOROS Socotra (YEMEN) Partner esecutore Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubritá degli Alimenti Paese ricevente Uganda Victoria Contributo USD 1 300 000 Farquhar Is. (Ministero Italiano degli Agalega Is. Affari Esteri) Durata Tromelin Cargados 2012–2014 Carajos (MAURITIUS) (FRANCE) Lake Harare Kariba Obiet tivo Mogadishu Kampala ANGOLA St. Helena SO Lake Turkana KENYA DEMOCRATIC RWANDA Nairobi REPUBLIC Kigali Lake OF THE Victoria Bujumbura CONGO BURUNDI Luanda OCEAN Addis Ababa Bangui CO LIBERIA ETHIOPIA SOUTH SUDAN CENTRAL AFRICAN REPUBLIC Yamoussoukro Accra de n MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) Gaborone L’obiettivo generale di questo progetto è la promozione sostenibile della commercializzazione Pretoria Maputo Mbabane dell’agricoltura tra le popolazioni re-insediate SWAZILAND nei distretti di Gulu, Lira e Kole del nord Uganda Bloemfontein Maseru per ripristinare le condizioni precedenti e ridurre la povertà. SOUTHdi vitaLESOTHO AFRICA Lo scopo è di migliorare la sicurezza alimentare e i redditi agricoli attraverso la commercializzazione Cape Town dell’agricoltura, concentrandosi sulle catene del valore di riso e semi di girasole. L’impatto atteso è di migliorare la sicurezza alimentare di almeno 9 000 piccoli agricoltori e 10 Piccole e Medie Imprese (PMI) nei distretti di Gulu, Lira e Kole, aumentando la produzione e la produttività, con migliore accesso e maggior efficienza del mercato. Questo progetto concentra le sue attività nel nord Uganda, una regione che è appena uscita da 20 anni di guerra civile. Il Governo dell’Uganda sta attuando un ampio programma di recupero incentrato sul re-insediamento di 1,8 milioni di sfollati nei loro villaggi. Il programma è caratterizzato da un graduale passaggio da aiuti d’emergenza a interventi di recupero nelle aree di re-insediamento. Pertanto i mercati regionali stanno diventando sempre più un’opportunità importante per i produttori di questa regione, ma la loro possibilità di accedere a tali mercati è limitata da una scarsa copertura giuridico-normativa, da una carenza di infrastrutture di supporto, mancanza di tutela e promozione di piccoli investimenti privati. Questo progetto è volto a migliorare la sicurezza alimentare e i redditi dei piccoli agricoltori nonché delle PMI emergenti attraverso lo sviluppo dei sottosettori agricoli prioritari, selezionati R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti TOGO NA HA CÔTED'IVOIRE of A Gulf A G YEMEN N'Djamena Ouagadougou GUINEA ERITREA Khartoum Area Geografic a: Afric a BURKINA FASO SUDAN CHAD Lake Chad LI Bamako NIGER A MALI M MAURITANIA 103 GTFS/UGA/022/ITA per il loro vantaggio comparativo nell’economia locale, come le colture di riso e semi di girasole. In particolare, il progetto metterà l’accento sul sostegno e il rafforzamento della produzione, trasformazione, valore aggiunto e marketing, formando le capacità dei piccoli agricoltori e delle PMI emergenti, per lo sviluppo di un’agricoltura commerciale. Il progetto sarà incentrato sul rafforzamento dei legami di marketing e sullo sviluppo della catena agro-alimentare. Beneficiari • Piccoli agricoltori impegnati nella produzione di riso e semi di girasole saranno direttamente beneficiati dalle attività di progetto, ulteriori 10 000 famiglie approssimativamente saranno indirettamente raggiunte attraverso metodi di diffusione farmer-to-farmer; • I piccoli imprenditori e le PMI emergenti, selezionate cinque nel sottosettore del riso e cinque nel sottosettore di semi di girasole, includendo il settore privato in generale e individui che avviano piccole attività imprenditoriali piccole, in particolare nel settore della catena del valore di riso e semi di girasole; • Il progetto coinvolgerà anche gruppi/associazioni esistenti nei tre distretti che sono già impegnati nella lavorazione delle produzioni selezionate; • Gli agricoltori e lo staff ministeriale di ampliamento del programma beneficeranno anche di una migliore conoscenza e appropriate competenze sviluppate grazie alla metodologia delle Scuole di Campo (Farmer Field School). Strategia La strategia da adottare prevede l’adozione dell’approccio della catena del valore dei due sottosettori selezionati, che coinvolgerà una serie di attori, fornitori di servizi, trasformatori, commercianti ed esportatori, i quali contribuiranno a rafforzare i legami di marketing e il valore aggiunto della produzione agricola. Attività pilota del progetto si concentreranno sull’aumento della produttività delle produzioni di riso e semi di girasole, migliorando la gestione post-raccolta, imballaggio e trasformazione, migliorando le infrastrutture, come gli impianti di stoccaggio, sostenendo collegamenti con servizi di sviluppo aziendale (Business Development Services), servizi finanziari, e rafforzando la capacità dei piccoli agricoltori per interagire più direttamente con i mercati agricoli, e vendere anche alle grandi catene di distribuzione. Particolare attenzione è rivolta agli interventi che contribuiscono alla creazione di occupazione, a facilitare l’empowerment delle donne, giovani, persone economicamente svantaggiate e i gruppi marginali per impegnarsi nelle attività lungo le catene del valore selezionate. Risultati Il principale risultato atteso del progetto è quello di migliorare la competitività del settore agricolo attraverso la promozione della crescita e dell’occupazione, includendo la partecipazione dei più poveri e restaurando condizioni di vita dignitose per le popolazioni re-insediate. Il progetto si propone di raggiungere questi risultati: • Sviluppo di attività agro-commerciali, sostenendo la formazione dei gruppi di agricoltori per impegnarsi in attività agricole commerciali; • Incremento della produzione da parte dei piccoli produttori attraverso una migliore gestione delle tecniche di post-raccolta; • Migliorare le competenze delle PMI impegnate inz attività di trasformazione e commercializzazione per stimolare innovazioni lungo la catena del valore; • Creazione e rafforzamento di piattaforme per promuovere il dialogo politico tra le parti interessate. 10 4 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/RAF/426/ITA Progetto di coordinamento della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Africa occidentale: RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA Tbilisi CYPRUS TUNISIA MOROCCO IRAQ (SPAIN) LIBYA ALGERIA Western Sahara AN ST NI HA Partner esecutore S Kuwait City Cairo KI PA Contributo Italiano al KUWAIT EGYPT QATAR SAUDI Fondo FiduciarioARABIA della Riyadh Doha Abu Dhabi FAO per la Sicurezza U. A. E. Muscat Alimentare e la Salubrità OMAN degli Alimenti Paesi riceventi SUDAN ERITREA Sana'a Gambia, Guinea, Guinea Asmara YEMEN Bissau, Liberia, Mali,DJIBOUTI Gulf of Aden Socotra Senegal, Sierra LeoneDjibouti ETHIOPIA Contributo SOUTH Addis Ababa SUDAN USD 2 312 055 (Ministero Italiano degli O S Affari Esteri) Mogadishu KENYA Durata Nairobi 2008–2012 Kigali Lake INDIAN OCEAN JORDAN Canary Is. Laayoun Tehran Amman ST IS TA Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Damasco Tripoli EN KI N GAL POR TU Rabat SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia EN N (PORTUGAL) Tunis T UR K M BE N Madeira Is. TURKEY Athens Yerevan M GTFS/LIR/010/ITA GREECE Sicily Algiers Baku AR Madrid Lisbon Sardinia Balearic Is. Ancara ALBANIA UZ AZERBAIJAN A GTFS/GBS/028/ITA, GTFS/GUI/019/ITA, GTFS/SIL/028/ITA e SPAIN I Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone PersianGulf Gulf of Oman Re d SIERRA LEONE Monrovia N'Djamena G BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown BURKINA FASO Ouagadougou GUINEA CÔTED'IVOIRE Yamoussoukro Accra LIBERIA Abidjan L NIGERIA Abuja Porto Novo CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA Principe Sao SAO TOME AND PRINCIPE Tome Sao Tome CENTRAL AFRICAN REPUBLIC Bangui Yaoundè GABON Bujumbura Brazzaville A T L A N Obiet tivo generale Ascension (UK) T I C O C E A N Lake Turkana Lake Albert Libreville Cabinda (ANGOLA) (YEMEN) A Bissau LI Banjul GUINEA-BISSAU CHAD Lake Chad Niamey A Bamako M SENEGAL e GAMBIA NIGER MALI om Dakar a Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE Kinshasa Lake Tanganyika Victoria BURUNDI Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Pemba Amirante Is. Zanzibar Victoria SEYCHELLES Providence Is. Aldabra Is. Farquhar Is. L’obiettivo del progetto è quello di contribuire in modo significativo allo sviluppo dell’agricoltura Moroni Agalega Is. COMOROS ANGOLA in Africa occidentale. Il Progetto di Coordinamento, che ha sede a Dakar (Senegal), contribuisce Lilongwe MALAWI ZAMBIA Tromelin a ridurre la povertà rurale e l’insicurezza alimentare delle famiglie su base sostenibile, Lusaka St. Helena E Cargados U Harare Q Carajos attraverso la commercializzazione dell’agricoltura, coordinando l’implementazione di sette Antananarivo MAURITIUS ZIMBABWE Port Louis progetti nazionali, finanziati dall’Italia attraverso la FAO in: Gambia, Guinea, Guinea Bissau, NAMIBIA Rèunion BOTSWANA Liberia, Mali, Senegal e Sierra Leone. Le attività mirano quindiGaborone a sviluppare a livello nazionale Windhoek le imprenditorialità dei piccoli agricoltori, permettendo loro un piùPretoria facile accesso ai mercati, Maputo Mbabane SWAZILAND ottenendo maggiore quantità e qualità della produzione agricola. Bloemfontein Maseru LESOTHO SOUTH Il Progetto di Coordinamento garantisce che le esperienze siano condivise a livello AFRICA regionale e che ogni progetto operi all’interno della strategia generale di Sicurezza Alimentare Cape Town attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (Food Security through the Commercialization of Agriculture - FSCA) applicata in Africa occidentale. Il coordinamento regionale di questi progetti permette anche di promuovere lo sviluppo di mercati transfrontalieri e internazionali, e di incrementare l’armonizzazione delle politiche per sostenere la competitività e la modernizzazione dell’agricoltura. Lake Nyasa (MAURITIUS) AR SC GA MOZ MADA BI (FRANCE) Lake Kariba AM (UK) Area Geografic a: Afric a Rome G E O RG ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 (FRANCE) 105 Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti ITALY Corsica TA FRANCE A GTFS/SEN/060/ITA, GTFS/MLI/030/ITA, GTFS/GAM/025/ITA, Black Sea Caspian Sea AF G UKRAINE GTFS/RAF/426/ITA Beneficiari Il progetto coinvolge principalmente i coordinatori nazionali dei sette progetti FSCA in Africa occidentale e tutto il personale impegnato nella realizzazione del progetto a livello nazionale. Inoltre, i rappresentanti delle organizzazioni degli agricoltori, già esistenti o in via di formazione, sono tra i principali beneficiari, insieme alle comunità rurali dove opera il progetto. Strategia La strategia a livello regionale comprende tre componenti essenziali: • Attuazione della strategia comune di FSCA nei sette progetti nazionali, per ridurre la povertà, aumentare i redditi dei gruppi vulnerabili, e rafforzare la modernizzazione dell’agricoltura, creando opportunità di marketing e commercio interregionale. Tramite questo approccio vengono fornite agli agricoltori nuove tecnologie e conoscenze per coinvolgerli attivamente nella catena di valore alimentare (produzione, trasformazione, commercio e consumo), attraverso la creazione di organizzazioni e cooperative (Farmer-based Organizations FBOs), sostenendo lo sviluppo del settore privato e il rafforzamento istituzionale. Inoltre si pone particolare attenzione alla partecipazione delle donne nelle attività rurali e alla valorizzazione commerciale della biodiversità locale. • Elaborazione di adeguate strategie di informazione e comunicazione per condividere le esperienze e le lezioni apprese tra i soggetti interessati a livello locale, nazionale e regionale. • Garantire il collegamento costante con i coordinatori nazionali dei sette progetti, con i relativi Ministeri dell’Agricoltura, FBO e Organizzazioni Economiche Regionali (Regional Economic Organizations - REO). Risultati • Monitoraggio costante e supporto operativo ai sette progetti nazionali; • Assicurare che le esperienze siano condivise tra paesi e che ogni progetto operi nell’ambito della strategia di FSCA, applicata nei paesi selezionati; • Organizzazione di workshop regionali annuali (quattro già organizzati negli anni precedenti in Senegal, Liberia, Mali e in Gambia), viaggi studio, attività di formazione periodicamente svolte a vantaggio del personale del progetto; • Coordinamento e sinergie con altri partner donatori e ONG; • Disseminazione delle informazioni attraverso la creazione di un sito web che funziona da piattaforma regionale per la strategia FSCA (www.fsca-pisa.org). 10 6 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 KAZAKHSTAN UKRAINE Caspian Sea MOROCCO Damasco Tripoli Canary Is. (SPAIN) LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun IRAQ Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Western Sahara JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City QATAR ST AN ST NI A H PA KUWAIT SAUDI ARABIA KI IS TA Ashgabat IA Amman Cairo ALGERIA Baghdad EN AF G L TUG A POR TUNISIA EN T UR K M BE N CYPRUS Baku Yerevan SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC UZ AZERBAIJAN M (PORTUGAL) TURKEY Athens Tunis Rabat Madeira Is. GREECE Sicily Algiers I N Balearic Is. Madrid Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia G E O RG Black Sea AR Lisbon SPAIN Rome ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA A Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA), Gambia FRANCE TA GTFS/GAM/025/ITA N RUSSIAN FEDERATION KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Partner esecutore U. A. E. Muscat Contributo Italiano al OMAN Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza ERITREA Sana'a Alimentare e la Salubrità Asmara SUDAN YEMEN n degli Alimenti A de Socotra lf of DJIBOUTI Gu (YEMEN) Paese ricevente Djibouti ETHIOPIA Gambia Addis Ababa Contributo USD 1 963 395 SO (Ministero Italiano Lake degli Turkana Lake AlbertEsteri) Mogadishu Affari KENYA Durata Nairobi Kigali Lake INDIAN OCEAN 2009–2012 Victoria Bujumbura Gulf of Oman Re d BURKINA FASO LIBERIA Abidjan Abuja L Porto Novo EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE Bangui CAMEROON Malabo Principe Sao Tome Sao Tome Yaoundè Libreville GABON CONGO Brazzaville Ascension Obiet tivo (UK) A T L A N T I C O C E A N Cabinda (ANGOLA) Kinshasa Lake Tanganyika BURUNDI Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Pemba Amirante Is. Zanzibar Lake Nyasa Moroni Providence Is. SC BI GA MADA MOZ AM Lake Kariba AR Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la CommercializzazioneCOMOROS ANGOLA Lilongwe MALAWI dell’Agricoltura (Food Security through Commercialization of AgricultureZAMBIA - FSCA) attuata dal Fondo Lusaka St. Helena E Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, l’obiettivo del progetto Harare QU Antananarivo ZIMBABWE è di aumentare in modo sostenibile la produzione e la produttività agricola, migliorando NAMIBIA la commercializzazione dei prodotti, attraverso il sostegno a organizzazioni di agricoltori BOTSWANA Windhoek Gaborone (Farmer-based Organizations - FBOs) e a piccoli trasformatori di prodotti agricoli, permettendo Pretoria Maputo così migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza alimentareMbabane nel paese. SWAZILAND Bloemfontein Maseru Il progetto intende sostenere le istituzioni locali, l’Associazione Nazionale di Agricoltori e LESOTHO SOUTH AFRICA l’Associazione Nazionale di Donne Agricoltrici (NaWFA), e altre FBO al fine di permettere loro di Cape Town trarre un vantaggio economico e sociale da un’agricoltura sostenibile e da una valorizzazione del commercio locale. Il progetto è eseguito nelle regioni del Nord Bank e Central River, coprendo 12 distretti e quaranta gruppi di agricoltori. Gli obiettivi specifici sono: • Sostegno alle FBO e servizi di supporto degli agricoltori; • Creazione di valore aggiunto alle attività produttive e marketing per consentire agli agricoltori e agro-trasformatori una produzione orientata al mercato, attraverso l’approccio della catena del valore, lo sviluppo e gestione di attività produttive, collegamenti con i mercati; • Efficiente ed efficacie coordinamento con la strategia FSCA applicata a livello regionale. (UK) Beneficiari • Piccoli agricoltori e FBOs in 40 villaggi; • Donne organizzate in gruppi di agricoltori, come nuovi leader e madiatori; • I membri più vulnerabili e in insicurezza alimentare all’interno delle comunità; i beneficiari diretti sono più di 7 300, appartenenti a 4 200 famiglie, circa il 90 percento sono considerati come poveri o molto poveri. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Victoria SEYCHELLES Aldabra Is. 107 Area Geografic a: Afric a Yamoussoukro Accra Farquhar Is. Agalega Is. (MAURITIUS) Tromelin (FRANCE) Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti CÔTED'IVOIRE Monrovia NIGERIA G BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown SIERRA LEONE N'Djamena Ouagadougou GUINEA A Bissau LI Banjul GUINEA-BISSAU CHAD Lake Chad Niamey A Bamako M SENEGAL e GAMBIA NIGER MALI om Dakar a Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE GTFS/GAM/025/ITA Strategia Concentrandosi sul concetto di un villaggio un prodotto (OVOP, un approccio comunitario basato sulle conoscenze tradizionali, per migliorare la qualità e la commercializzazione dei prodotti locali), la strategia FSCA in Gambia si è consolidata attorno alle seguenti componenti: • Rafforzare i servizi di supporto agli agricoltori e alle loro organizzazioni per dotarli di competenze necessarie a coinvolgerli attivamente nella creazione di valore aggiunto e di attività di marketing attraverso il miglioramento dei rapporti contrattuali con gli agenti di mercato; • Implementare attività per una produzione orientata al mercato, creazione di valore aggiunto, sviluppo e gestione di attività; • Coordinamento, monitoraggio e valutazione del progetto, e cooperazione sub-regionale. Risultati • Le organizzazioni degli agricoltori e degli agro-trasformatori sono state dotate delle competenze necessarie per il potenziamento della loro attività; • Sono state organizzate attività di formazione e workshop sulla mobilitazione delle risorse e raccolta fondi, valore della produzione, buone pratiche agricole e tecniche di post-raccolta, business e marketing; • Circa 40 Farmer Field School/Business School Farmer sono state avviate; • Sono state effettuate valutazioni di mercato e studi di filiera per i principali prodotti regionali; • Si sono promossi accordi tra agricoltori, produttori e commercianti; • Accesso e miglioramento dei sistemi di stoccaggio; • Sono stati aperti quattro centri OVOP orientati al mercato; • È stato istituito un centro di comunicazione per condurre seminari di villaggio, giornate di campo, rappresentazioni teatrali e programmi radiofonici; • Dieci prodotti (arachidi, mais, miglio precoce, fonio, riso, cipolla, peperoni, erba acetosa, anacardi, pollame) sono stati identificati come migliore produzione dai gruppi; • Protocolli d’intesa sono stati firmati con quattro partner chiave, Action Aid The Gambia (AATG), Management Development Institute (MDI), Department of Agricultural (DOA), Indigenous Business Advisory Services (IBAS); • Input per orti, come semi, fertilizzanti, recinzioni e materiali sono stati forniti a tre comunità per la creazione di orti comunitari; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 10 8 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION UKRAINE Tripoli Canary Is. (SPAIN) Cairo ALGERIA LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun IRAQ Kuwait City Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA Re Libreville GABON Brazzaville Ascension (UK) A T L A N T I C O C E A N Kinshasa A M UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Lake Nyasa ANGOLA Obiet tivo ZAMBIA St. Helena Moroni COMOROS MALAWI (MAURITIUS) Tromelin Lusaka BI (FRANCE) Antananarivo Port Louis (FRANCE) Beneficiari • Agricoltori e le organizzazioni di produttori; • Circa 2 000 persone saranno direttamente beneficiate dalle attività di progetto in 40 villaggi nelle regioni di Oio e Bafata; i beneficiari indiretti sono oltre 8 000, di cui l’83 percento è considerato come molto vulnerabile, e l’11 percento come povero. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Cargados Carajos MAURITIUS Rèunion MADA MOZ AM Lake Kariba Farquhar Is. Agalega Is. Lilongwe E Harare Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura QU ZIMBABWE (Food Security through Commercialization of Agriculture - FSCA), attuata dal Fondo Fiduciario NAMIBIA BOTSWANA Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, l’obiettivo del progetto in Guinea Windhoek Gaborone Bissau è quello di aumentare le entrate e ridurre la povertà della popolazione rurale, con Pretoria Maputo Mbabane particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili (donne e giovani) in 5 aree delle regioni di SWAZILAND Bloemfontein Maseru Oio e Bafata, dove povertà e insicurezza alimentari raggiungono livelli tra i più alti nel paese. LESOTHO SOUTH AFRICA Lo scopo principale è di aumentare in maniera sostenibile la produzione e la produttività Cape Town agricola, migliorando la commercializzazione dei prodotti, attraverso il sostegno a organizzazioni di agricoltori (Farmer-based Organizations - FBOs) e piccoli agro-trasformatori, permettendo migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza alimentare. Obiettivi specifici del progetto sono: la diversificazione, l’intensificazione e lo sviluppo dei prodotti agricoli locali e allevamento (in particolare a ciclo breve), attraverso il sostegno alle organizzazioni di piccoli produttori. (UK) Providence Is. Aldabra Is. AR Principe Sao Tome Sao Tome Yaoundè O EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE Bangui CAMEROON Malabo SC Porto Novo NG L LI A Abuja CO Abidjan e Yamoussoukro Accra LIBERIA NIGERIA G CÔTED'IVOIRE Area Geografic a: Afric a N'Djamena Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti BURKINA FASO BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown CHAD Lake Chad Niamey Ouagadougou GUINEA Monrovia OMAN Partner esecutore Contributo Italiano al ERITREA Fondo Fiduciario della Sana'a Asmara SUDAN YEMEN FAO per la Sicurezza n A de Socotra Alimentare e la SalubritàDJIBOUTI Gulf of (YEMEN) Djibouti degli Alimenti ETHIOPIA Paesi ricevente Addis Ababa Guinea Bissau Contributo SO Lake Turkana Lake USD 1 485 951 Albert Mogadishu KENYA degli (Ministero Italiano Nairobi Kigali Esteri) Affari Lake INDIAN OCEAN Victoria Bujumbura Durata BURUNDI Pemba Amirante Is. Lake Victoria Dodoma Tanganyika 2008–2012 Zanzibar SEYCHELLES GA Bamako SIERRA LEONE NIGER MALI om GUINEA-BISSAU Gulf of Oman Muscat a Banjul Bissau Abu Dhabi Se GAMBIA SENEGAL S d Nouakchott Dakar KI PersianGulf Riyadh Doha U. A. E. MAURITANIA Praia AN ST NI HA N JORDAN Western Sahara CAPE VERDE ST IS TA Tehran Amman KI TA L TUG A POR MOROCCO EN Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Damasco BE N TUNISIA EN T UR K M N CYPRUS Baku Yerevan SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC UZ AZERBAIJAN M (PORTUGAL) Athens Tunis Rabat Madeira Is. TURKEY GREECE Sicily Algiers I A Balearic Is. Madrid Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA AR Lisbon SPAIN Rome A ITALY Corsica KAZAKHSTAN Caspian Sea AF G FRANCE CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA GTFS/GBS/028/ITA Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA) nelle regioni di Oio e Bafata, Guinea Bissau 109 GTFS/GBS/028/ITA Strategia Le attività specifiche del progetto mirano a: diversificare, intensificate e valorizzare le produzioni locali, aumentandone il valore aggiunto attraverso le attività di trasformazione dei prodotti, l’accesso al mercato da parte dei piccoli produttori, la competitività e la modernizzazione del settore agricolo. La strategia si concentra su tre aree principali: • La diversificazione e l’intensificazione della produzione agricola e dell’allevamento a ciclo breve; • Miglioramento della capacità di conservazione, di trasformazione e commercializzazione dei prodotti; • Capacity building degli agricoltori e delle loro organizzazioni. Risultati • Riabilitazione di 2 018 ettari di risaie in mangrovieti in 20 villaggi, e 740 ettari di risaie di pianura; • Costruzione di 40 pozzi per uso agricolo in 39 ettari di orti; • Costruzione di tre centri di stoccaggio e di trasformazione; • Costruzione di 52 stalle familiari; • Introduzione dell’allevamento di piccoli ruminanti, suini e polli; • Introduzione di carri e asini per facilitare il trasporto dei prodotti agricoli e delle merci nella regione di Oio; • Introduzione della produzione manioca e di arachidi nella regione Oio; • Formazione degli agricoltori e il potenziamento delle competenze per la diffusione di buone pratiche agricole; • Miglioramento e distribuzione di semi di alta qualità; • Distribuzione di mezzi tecnici e attrezzature per la produzione agricola, fitosanitari, e input per l’allevamento di animale a ciclo breve; • Sostegno alle organizzazioni degli agricoltori e gruppi di donne; • Introduzione di strumenti di comunicazione, come la radio per la diffusione dei buoni risultati a livello di comunità; • Introduzione di un approccio commercializzazione tra gli agricoltori, rendendoli più consapevoli del valore aggiunto della loro produzione; • Promozione del coordinamento e di sinergie con altri partner, donatori e ONG, come Guiarroz e la ONG italiana LVIA; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 110 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION Caspian Sea Damasco Tripoli Canary Is. (SPAIN) Cairo ALGERIA LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun Tehran IRAQ Amman JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City AN ST NI A H PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA Western Sahara ST AN MOROCCO KI IS TA Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad EN AF G AL TUG POR TUNISIA EN T UR K M BE N (PORTUGAL) CYPRUS Baku Yerevan SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC UZ AZERBAIJAN M Madeira Is. Athens Tunis Rabat TURKEY GREECE Sicily Algiers I N Balearic Is. Madrid Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia G E O RG Black Sea AR Lisbon SPAIN Rome ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA A Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura nella regione di Kindia, Guinea FRANCE GTFS/GUI/019/ITA T KAZAKHSTAN UKRAINE KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman U. A. E. Re Muscat Partner esecutore OMAN Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della ERITREA FAO per la Sicurezza Sana'a Asmara SUDAN YEMEN Alimentare e la Salubrità n A de Socotra lf of degli Alimenti DJIBOUTI Gu (YEMEN) Djibouti Paese ricevente ETHIOPIA Guinea Addis Ababa Contributo USD 1 985 662 SO Lake Turkana (Ministero Italiano degli Lake Albert Mogadishu Affari Esteri) KENYA Nairobi Durata Kigali Lake INDIAN OCEAN Victoria Bujumbura 2010–2012 BURUNDI d G EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE Ascension Obiet tivo (UK) Principe Sao Tome Sao Tome Bangui Yaoundè Libreville GABON CONGO Lake Tanganyika A T L A N T I C O C E A N Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Pemba Lake Nyasa ANGOLA BI MOZ AM Lake Kariba SEYCHELLES Moroni COMOROS Farquhar Is. Agalega Is. (MAURITIUS) Tromelin (FRANCE) Beneficiari • Organizzazioni di produttori e loro membri; • Comunità rurali di Friguiagbé, Damakhania, Molota e Samaya. Strategie • Rafforzamento delle capacità delle organizzazioni dei produttori; • Condivisione di conoscenze ed esperienze tra le organizzazioni locali degli agricoltori; • Incremento degli approcci partecipativi e di genere; • Coinvolgimento degli stakeholder locali e costruzione di sinergie fra i soggetti interessati; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Victoria Providence Is. Aldabra Is. L’obiettivo del progetto è di ridurre la povertà rurale e l’insicurezza alimentareLilongwe domestica. MALAWI ZAMBIA Lusaka St. Helena Il progetto mira all’intensificazione, diversificazione e sviluppo dei prodotti agricoli nella E Harare QU regione di Kindia, favorendo l’area urbana e le comunità rurali di Friguiagbé, Damakhania, ZIMBABWE Molota e Samaya. NAMIBIA BOTSWANA Il progetto contribuisce all’obiettivo di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione Windhoek Gaborone Pretoria dell’Agricoltura (Food Security through Commercialization of Agriculture - FSCA), Maputo nel quadro Mbabane SWAZILAND della strategia FSCA attuata dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Bloemfontein Maseru LESOTHO SOUTH e la produttività agricola, Africa occidentale, aumentando in modo sostenibile la produzione AFRICA migliorando la commercializzazione dei prodotti, attraversoCapeilTown sostegno a organizzazioni di agricoltori (Farmer-based Organizations - FBOs) e trasformatori agricoli, permettendo migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza alimentare. (UK) Amirante Is. Zanzibar Area Geografic a: Afric a CAMEROON Malabo Antananarivo Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Porto Novo LI A L A Abidjan M LIBERIA Abuja AR Monrovia Yamoussoukro Accra SC CÔTED'IVOIRE SIERRA LEONE N'Djamena NIGERIA BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown BURKINA FASO Ouagadougou GUINEA GA Bissau CHAD Lake Chad Niamey MADA Bamako Banjul GUINEA-BISSAU NIGER MALI e GAMBIA SENEGAL om Dakar a Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE 111 GTFS/GUI/019/ITA Risultati • Circa 4 150 famiglie (approssimativamente 17 000 produttori) sono coinvolti nelle attività di progetto; • Identificazione delle catene del valore da sviluppare: riso, fonio, sesamo, arachidi, manioca e ananas; • Sviluppo dei prodotti locali e della biodiversità agricola e agro-alimentare, attraverso partnership con la Fondazione Slow Food e la ONG svizzera REDD; • Formazione e sostegno alle capacità dei produttori e alle loro associazioni in termini di marketing e di capacità decisionali; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 112 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION Caspian Sea L TUG A POR MOROCCO an ean Tripoli Canary Is. (SPAIN) Crete CYPRUS Sea LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun Beirut LEBANON EN Baghdad Damasco Jerusalem Cairo ALGERIA Yerevan SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC ISRAEL Baku IRAQ T UR K M EGYPT Kuwait City QATAR Re GABON (EQUATORIAL GUINEA) Brazzaville Ascension (UK) A T L A N T I C O C E A N Kinshasa A UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Lake Nyasa ANGOLA Obiet tivo ZAMBIA Moroni COMOROS MALAWI BI Lake Kariba Farquhar Is. Agalega Is. (MAURITIUS) Lilongwe Tromelin (FRANCE) Antananarivo Port Louis (FRANCE) Beneficiari • Circa 108 organizzazioni degli agricoltori per un totale di 2 700 beneficiari diretti (tra agricoltori e pescatori); • Coinvolgendo le famiglie degli agricoltori nelle attività, indirettamente sono beneficiate circa 16 200 persone che vivono nelle quattro contee di riferimento del progetto: Montserrado, Nimba, Maryland, e Grand Kru. Strategia Il progetto GTFS/LIR/010/ITA ha iniziato la sua attività in Liberia nel 2008 in collaborazione con le autorità locali, tra cui il Country Agriculture Coordinators (CACs), the District Agriculture Officers Fishery Technicians (DAOs), Cooperative Development Agency (CDA), e altri partner locali. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Cargados Carajos MAURITIUS Rèunion MADA MOZ AM (UK) Providence Is. Aldabra Is. St. Helena Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare attraversoLusakala Commercializzazione E Harare QU dell’Agricoltura (Food Security through Commercialization of Agriculture ZIMBABWE - FSCA), attuata dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare NAMIBIA in Africa occidentale, l’obiettivo BOTSWANA Windhoek Gaborone principale del progetto è ridurre la povertà rurale e l’insicurezza alimentare delle famiglie in Pretoria Maputo maniera sostenibile, aumentando la produttività, la commercializzazione dei prodotti agricoli Mbabane SWAZILAND Bloemfontein e dei redditi delle organizzazioni degli agricoltori (Farmer-based Organizations FBOs), oltre a Maseru LESOTHO SOUTH migliorare le condizioni di vita e la sicurezza alimentare dei loro membri. AFRICA Cape Town Il progetto intende stabilire FBO e servizi di supporto agli agricoltori, mediante l’attuazione di attività orientate al mercato per aggiungere valore alla produzione agricola locale e creare collegamenti per i piccoli agricoltori ai mercati, garantendo al tempo stesso un efficace ed efficiente coordinamento del progetto con la strategia FSCA a livello sub-regionale. Area Geografic a: Afric a Libreville Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Yaoundè LI A Principe Sao Tome Sao Tome Annobûn Bangui CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA M Porto Novo AR L SC Abidjan Abuja O LIBERIA Yamoussoukro Accra NG Monrovia NIGERIA G CÔTED'IVOIRE SIERRA LEONE N'Djamena Ouagadougou BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown BURKINA FASO CO GUINEA CHAD Lake Chad Niamey e Bissau Gulf of Oman Muscat OMAN Partner esecutore Contributo Italiano al FondoKhartoum Fiduciario della Sana'a ERITREA Asmara YEMEN FAO SUDAN per la Sicurezza n A de Socotra Alimentare e la SalubritàDJIBOUTI Gulf of (YEMEN) Djibouti degli Alimenti ETHIOPIA Paese ricevente Addis Ababa Liberia Contributo SO Lake UGANDA Turkana USD 2 234 125 Lake Albert Mogadishu Kampala KENYA degli (Ministero Italiano Nairobi RWANDA Affari Kigali Esteri) Lake INDIAN OCEAN Victoria Bujumbura Durata BURUNDI Pemba Amirante Is. Lake Victoria Dodoma Tanganyika 2008–2012 Zanzibar SEYCHELLES GA Bamako Banjul GUINEA-BISSAU NIGER MALI om SENEGAL Abu Dhabi a GAMBIA S Se Praia KI d Nouakchott Dakar AN ST NI HA PersianGulf Riyadh Doha U. A. E. MAURITANIA CAPE VERDE ST PA KUWAIT SAUDI ARABIA KI IS TA Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Western Sahara EN Ashgabat IA Amman JORDAN BE N (PORTUGAL) Athens UZ AZERBAIJAN N TUNISIA Rabat Madeira Is. TURKEY GREECE I M Me d i Sicily te Tunis rr Algiers Tbilisi Ancara ALBANIA Sardinia Balearic Is. Madrid Rome G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA AR Lisbon SPAIN ITALY A Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA AF G FRANCE A Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA), Liberia TA GTFS/LIR/010/ITA N KAZAKHSTAN UKRAINE 113 GTFS/LIR/010/ITA In questo modo è stato fornito un sostegno tecnico alle FBO e rispettivi membri a livello comunitario, attraverso anche una stretta collaborazione con lo staff del Ministero dell’Agricoltura a livello locale. La strategia si concentra su: • Sostegno alla creazione di organizzazione degli agricoltori; • Rafforzamento delle loro capacità e conoscenze per la produzione, creazione di valore aggiunto e marketing; • Promozione del coordinamento e dei collegamenti lungo la catena del valore migliorando le prospettive di marketing; • Coordinamento, meccanismi di monitoraggio e valutazione, e cooperazione nel quadro della strategia FSCA in Africa occidentale. Risultati • Organizzazione e registrazione di 108 FBO (agricoltori e pescatori), che hanno acquisito collegamenti e accesso sui mercati locali; • Queste associazioni di produttori hanno adottato nuove e più proficue strategie di produzione e marketing, attraverso le conoscenze apprese presso le Scuole di Campo (Farmer Field School), registrando un aumento della produzione, anche del 25 percento con conseguente aumento dei redditi; • Collegamenti con banche/istituti finanziari per un miglior accesso al credito e circa il 50 percento delle FBO ha aperto dei conti di risparmio; • Seminari di formazione per 65 membri di FBO, autorità nazionali e partner del progetto; • Fornitura di attrezzature adeguate per la produzione agricola locale e per la pesca, come la costruzione di quattro piattaforme di post-raccolta e conservazione del pesce nella regione del Montserrado e Grand Kru, e 11 forni per migliorare il processo di affumicazione; • Studi sulla catena di valore della produzione agricola e peschiera locale; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 114 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN nea n Tripoli Crete Sea CYPRUS Beirut LEBANON LIBYA ALGERIA EN T UR K M IRAQ EN IA Tehran Amman KI ST IS TA Ashgabat ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Damasco Jerusalem Cairo (SPAIN) Western Sahara SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC ISRAEL Canary Is. Yerevan BE AN ST NI HA N GAL POR TU MOROCCO TURKEY Athens Baku N (PORTUGAL) GREECE UZ AZERBAIJAN N Madeira Is. Ancara I M TUNISIA Rabat Tbilisi AR Me d i Sicily te Tunis rr a Algiers G E O RG Black Sea ALBANIA Sardinia Balearic Is. Madrid Lisbon Rome ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA A SPAIN ITALY A Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone TA FRANCE Caspian Sea AF G UKRAINE GTFS/mli/030/ITA Sostegno alle organizzazioni degli agricoltori nella regione dell’altopiano del Dogon per la valorizzazione dei prodotti orticoli in Mali IS Kuwait City K KUWAIT Partner esecutore PA EGYPT Contributo Italiano SAUDI al QATAR Abu Dhabi Riyadh Doha ARABIA Fondo Fiduciario della U. A. E. Muscat FAO per la Sicurezza OMAN Alimentare e la Salubrità degli Alimenti PaeseKhartoum ricevente ERITREA Sana'a Asmara YEMEN Mali SUDAN n A de Socotra lf of Contributo DJIBOUTI Gu (YEMEN) Djibouti USD 4 199 770ETHIOPIA (Ministero Italiano degli Addis Ababa Affari Esteri) Durata SO Lake UGANDA Turkana 2008–2012 Lake Albert PersianGulf Gulf of Oman Re d G BENIN TOGO NA HA LIBERIA Abidjan Abuja A Monrovia Yamoussoukro Accra L Porto Novo LI CÔTED'IVOIRE CAMEROON Malabo A Conakry Freetown SIERRA LEONE N'Djamena NIGERIA Yaoundè Kampala Sao Tome Annobûn GABON (EQUATORIAL GUINEA) Brazzaville Obiet tivo Ascension A T L A N T I C Cabinda (ANGOLA) DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO Kinshasa RWANDA Kigali Bujumbura Lake Tanganyika Lake Victoria Nairobi BURUNDI Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda (UK) Mogadishu KENYA Area Geografic a: Afric a BURKINA FASO Ouagadougou GUINEA CHAD M Bissau Lake Chad Niamey Bamako Banjul GUINEA-BISSAU NIGER MALI e GAMBIA SENEGAL om Dakar a Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE INDIAN OCEAN Pemba Amirante Is. Zanzibar SEYCHELLES Aldabra Is. Victoria Providence Is. Farquhar Is. L’obiettivo del progetto è Odi Cincrementare la competitività e la modernizzazione del settoreMoroni E A N Agalega Is. COMOROS ANGOLA agricolo. Il progetto mira all’intensificazione, diversificazione e aumento della Lilongwe competitività MALAWI ZAMBIA della produzione agricola, St. aumentando così il reddito di circa 7 000 piccoli produttori, che Tromelin Lusaka Helena E Cargados vivono in 112 villaggi disseminati nell’altopiano del Dogon, regione di Harare Mopti. Il Q U progetto Carajos Antananarivo MAURITIUS ZIMBABWE contribuisce all’obiettivo di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura Port Louis NAMIBIA Rèunion BOTSWANA (Food Security through Commercialization of Agriculture - FSCA), nel quadro della strategia attuata Windhoek Gaborone dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, aumentando in Pretoria Maputo Mbabane modo sostenibile la produzione e la produttività agricola, migliorando la commercializzazione SWAZILAND Bloemfontein Maseru dei prodotti, attraverso il sostegno a organizzazioni di agricoltori (Farmer-based Organizations LESOTHO SOUTH AFRICA - FBOs) e trasformatori agricoli, permettendo migliori condizioni di vita e maggiori livelli di Cape Town sicurezza alimentare. Lake Nyasa (MAURITIUS) Beneficiari • Organizzazioni di produttori e loro membri; • Comunità rurali dell’altopiano del Dogon. Strategie: Le attività di progetto si concentrano sulle seguenti componenti: • Rafforzamento delle capacità delle organizzazioni dei produttori, fornendo servizi di formazione agli agricoltori e alle strutture governative coinvolte nella gestione delle reti orticole; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 115 Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti AR SC GA MOZ MADA BI (FRANCE) Lake Kariba AM (UK) (FRANCE) GTFS/mli/030/ITA • Diversificazione e consolidamento della filiera dell’orticultura, sostenendo l’accesso alle risorse e ai mezzi di produzione da parte dei piccoli produttori; • Incremento del valore dei prodotti da orticultura e del reddito dei gruppi più vulnerabili attraverso l’istituzione di centri di refrigerazione e trasformazione, e accesso al mercato, per la produzione di scalogno e altre colture orticole. Risultati • Coinvolti circa 7 000 agricoltori; • Sviluppate le competenze dei produttori e delle loro associazioni in termini di marketing e di capacità decisionali; • Migliorate le condizioni di stoccaggio, conservazione, commercializzazione dei prodotti attraverso la costruzione di 6 impianti di stoccaggio già operativi, 16 sono in costruzione su un totale di 32 previsti. Si prevede inoltre la costruzione di un centro di condizionamento e di trasformazione; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 116 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN UKRAINE SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC TUNISIA Tripoli Canary Is. (SPAIN) LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun Tehran IRAQ Amman Cairo ALGERIA Ashgabat IA ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad Western Sahara JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT IS TA ST AN ST NI HA N MOROCCO Damasco EN EN KI TA GAL POR TU Yerevan T UR K M N CYPRUS Baku BE N TURKEY Athens UZ AZERBAIJAN M (PORTUGAL) GREECE Tunis Rabat Madeira Is. Tbilisi Ancara ALBANIA Sicily Algiers Black Sea Caspian Sea I AR Lisbon Sardinia Balearic Is. Madrid MONTENEGRO MACEDONIA G E O RG A SPAIN Rome ROMANIA A ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA AF G FRANCE GTFS/sen/060/ITA Supporto alle organizzazioni di agricoltori per la valorizzazione delle catene produttive in ambito agricolo in Senegal Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman Re Partner esecutore U. A. E. Muscat Contributo Italiano al OMAN Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza ERITREA Sana'a Alimentare e la Salubrità Asmara SUDAN YEMEN n degli Alimenti A de Socotra lf of DJIBOUTI Gu (YEMEN) Djibouti Paese ricevente ETHIOPIA Senegal Addis Ababa Contributo USD 3 359 688 SO Lakedegli (Ministero Italiano Turkana Lake Mogadishu AffariAlbertEsteri) KENYA Durata Nairobi Kigali Lake INDIAN OCEAN 2008–2012 Victoria Bujumbura d MALI G CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE Principe Sao Tome Sao Tome A T L A N T I C O C E A N Ascension Obiet tivo Bangui Yaoundè Libreville CONGO Brazzaville Cabinda (ANGOLA) Kinshasa A Porto Novo LI A L M Abidjan Lake Tanganyika Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda (UK) BURUNDI Pemba Lake Nyasa BI MOZ AM Lake Kariba R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 SEYCHELLES Victoria Providence Is. Aldabra Is. L’obiettivo del progetto è di sostenere le associazioni di produttori per contribuire al valore Lilongwe MALAWI ZAMBIA aggiunto delle filiere agroalimentari e quindi ridurre la povertà nel paese, e in particolare nelle Lusaka St. Helena E Harare tre comunità rurali di Wack Ngouna, Toubacouta e Leona. Il progetto contribuisce all’obiettivo QU ZIMBABWE di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (Food Security through NAMIBIA BOTSWANA Commercialization of Agriculture), nel quadro della strategia FSCA attuata dal Fondo Fiduciario Windhoek Gaborone Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, aumentandoPretoria in modo sostenibile la Maputo Mbabane produzione e la produttività agricola, migliorando la commercializzazione dei prodotti, SWAZILAND attraverso Bloemfontein il sostegno a organizzazioni di agricoltori (Farmer-based Organizations - Maseru FBOs) LESOTHO e trasformatori SOUTH AFRICA di prodotti agricoli, permettendo migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza Cape Town alimentare. Il progetto si concentra su tre componenti principali: 1.Diversificazione e intensificazione della produzione agricola nella comunità rurale di Wack Ngouna; 2.Supporto alla rete ittica nella comunità rurale di Toubacouta; 3.Ottimizzazione della commercializzazione di prodotti agro-alimentari, soprattutto della cipolla, nella comunità rurale di Léona. Il progetto mira a rafforzare le competenze delle organizzazioni degli agricoltori al fine di renderli attori principali della catena produttiva e migliorare le condizioni di vita dei loro membri e delle loro famiglie. ANGOLA (UK) Amirante Is. Zanzibar Moroni COMOROS Farquhar Is. Agalega Is. (MAURITIUS) Tromelin (FRANCE) AR LIBERIA Abuja SC Yamoussoukro Accra Antananarivo GA CÔTED'IVOIRE Monrovia NIGERIA BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown SIERRA LEONE N'Djamena Ouagadougou GUINEA e Bissau GUINEA-BISSAU Lake Chad BURKINA FASO MADA Bamako Banjul Niamey om GAMBIA SENEGAL 117 Cargados Carajos MAURITIUS Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti NIGER Dakar Area Geografic a: Afric a a Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE Port Louis Rèunion (FRANCE) GTFS/sen/060/ITA Beneficiari • Organizzazioni di agricoltori (1 068 a Wack Ngouna, 200 in Leona), di pescatori (tra cui 1 171 donne in Toubacouta) e loro membri; • Gruppi di donne coinvolte nelle attività del progetto; • Fornitori di servizi, i quali sono coinvolti nelle attività di produzione di valore aggiunto. Strategie • Rafforzamento delle capacità delle organizzazioni dei produttori nella partecipazione e nella gestione delle filiere agricole; • Rafforzamento delle loro conoscenze e competenze per la produzione e il marketing, per migliorare le condizioni generali di vita delle comunità rurali selezionate dal progetto; • Intensificazione e diversificazione delle produzioni attraverso un migliore accesso alle risorse e ai mezzi di produzione; • Aumento del valore della produzione orticola e aumento dei redditi dei gruppi vulnerabili; • Miglioramento dei sistemi di conservazione, post-raccolta e commercializzazione dei prodotti trasformati; • Coordinamento e cooperazione nel quadro dell’intervento regionale di FSCA in Africa occidentale. Risultati • Rafforzare le capacità dei produttori e delle loro associazioni in termini di marketing e di capacità decisionali; • Incremento del valore della produzione orticola, attraverso la costruzione di impianti di stoccaggio e centri di trasformazione (250 ton di cipolle prodotte nel 2011 in Leona); • Aumento dei redditi dei gruppi vulnerabili; • Coinvolte nelle attività di conservazione e commercializzazione del pesce circa 500 donne riunite in 20 Gruppi di Interesse Economico (Group of Economic Interest – GEI); • Coordinamento e integrazione delle tre componenti nazionali a livello locale nelle comunità; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 118 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Tripoli Canary Is. (SPAIN) ALGERIA LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun Western Sahara Ashgabat IA Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad IRAQ Amman Cairo ST IS TA AN ST NI HA N MOROCCO Damasco EN KI JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT TA L TUG A POR TUNISIA EN T UR K M BE N CYPRUS Baku Yerevan SYRIAN ARAB Nicosia REPUBLIC UZ AZERBAIJAN N TURKEY Caspian Sea I M (PORTUGAL) Tbilisi Ancara Athens Tunis Rabat Madeira Is. GREECE Sicily Algiers Black Sea ALBANIA Sardinia Balearic Is. Madrid MONTENEGRO MACEDONIA G E O RG AR Lisbon SPAIN Rome ROMANIA A ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA AF G FRANCE GTFS/sil/028/ITA KAZAKHSTAN UKRAINE A Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA), Sierra Leone RUSSIAN FEDERATION Kuwait City PA KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA KI S PersianGulf Riyadh Doha Abu Dhabi Gulf of Oman Re Partner esecutore U. A. E. Muscat Contributo Italiano al OMAN Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza ERITREA Sana'a Alimentare e la Salubrità Asmara SUDAN YEMEN n A de degli Alimenti Socotra lf of DJIBOUTI Gu (YEMEN) Djibouti Paesi ricevente Sierra Leone ETHIOPIA Addis Ababa Contributo USD 3 512 547 SO Lake degli (Ministero Italiano Turkana Lake Albert Mogadishu Affari Esteri) KENYA Nairobi Durata Kigali Lake INDIAN OCEAN 2008–2012 Victoria Bujumbura d MALI a NIGER SENEGAL Ouagadougou A L Porto Novo CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA Principe Sao SAO TOME AND PRINCIPE Tome Sao Tome Yaoundè Libreville Brazzaville Ascension Obiet tivo (UK) A T L A N T I C O C E A N Cabinda (ANGOLA) Kinshasa Lake Tanganyika BURUNDI Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Pemba Amirante Is. Zanzibar Lake Nyasa ANGOLA Moroni BI Lake Kariba COMOROS (MAURITIUS) (FRANCE) Antananarivo Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) Beneficiari • Piccoli agricoltori e produttori organizzati in gruppi già costituiti o in via di formazione, che sono impegnati nella produzione, trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti agricoli; • Associazioni di donne, in particolare coloro che sono impegnate in attività rurali e che partecipano al processo produttivo, come leader e mediatori di gruppi; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Farquhar Is. Agalega Is. Tromelin MADA MOZ Providence Is. Aldabra Is. AM (UK) Victoria SEYCHELLES Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione Lilongwe MALAWI ZAMBIA dell’Agricoltura (Food Security - FSCA), attuata Lusaka St. Helena through Commercialization of Agriculture E Harare Q Ul’obiettivo dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, ZIMBABWE principale del progetto è ridurre la povertà rurale e l’insicurezza alimentare delle famiglie NAMIBIA BOTSWANA in maniera sostenibile, aumentando la produzione e laWindhoek produttività agricola, migliorando la Gaborone Pretoria commercializzazione dei prodotti, attraverso il sostegno alle organizzazioni degli agricoltori Maputo Mbabane SWAZILAND (Farmer-based Organizations - FBOs), nei distretti di Kono e Koinadugu in Sierra Leone. Bloemfontein Maseru LESOTHO SOUTH Gli obiettivi specifici del progetto sono: AFRICA • Sviluppo delle competenze delle FBO perché agiscano come attori principali nella catena Cape Town del valore in grado di aumentare la produzione, il valore aggiunto, migliorando le capacità di sostentamento anche dei loro membri; • Sostegno alla commercializzazione della produzione, sviluppando le competenze di FBO e di fornitori di servizi orientati alla catena del valore, puntando sul coordinamento e legami tra i principali stakeholders; • Coordinamento e cooperazione nel quadro dell’intervento sub-regionale di FSCA in Africa occidentale. Area Geografic a: Afric a Abidjan Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti LIBERIA Abuja LI Yamoussoukro Accra NIGERIA A CÔTED'IVOIRE M Monrovia G BENIN TOGO NA HA SIERRA LEONE AR GUINEA Conakry Freetown BURKINA FASO CHAD SC Bissau GUINEA-BISSAU Lake Chad Niamey GA Bamako Banjul e Dakar GAMBIA om Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE 119 GTFS/sil/028/ITA • I membri più vulnerabili e che vivono nell’insicurezza alimentare nelle comunità e dei distretti di Kono Koinadugu; circa 15 000 sono direttamente coinvolte nelle attività del progetto; • Associazioni a livello provinciale e governi locali. Strategia La strategia consiste nello sviluppare reti di FBO, individuando produzioni locali con valore aggiunto e opportunità di diversificazione. Il supporto alle associazioni di produttori permette a questi ultimi di rispondere al meglio alle richieste del mercato. Allo stesso tempo, il progetto mira a rafforzare le competenze sia tecniche che organizzative, ricostruendo la fiducia all’interno delle comunità e creando una visione di sviluppo condivisa. La collaborazione con altri progetti, eseguiti con il supporto di organizzazioni internazionali quali IFAD, Banca Mondiale, Unione Europea e altri partner di sviluppo, è un vantaggio per il progetto FSCA in Sierra Leone, che così può garantire sostenibilità alle attività. Questo nuovo approccio ha portato a un cambiamento dell’orientamento della strategia, passando progressivamente da un’agricoltura di sussistenza a un settore più dinamico e moderno, con potenzialità di crescita e sviluppo per i piccoli agricoltori. Infatti alcune FBO sono riuscite a firmare contratti con i supermercati locali per vendere surplus di riso e miele periodicamente. Risultati • Circa 300 FFS, 60 FBO e 30 Centri d’Impresa Agricola (Agriculture Business Centers - ABC) sono stati istituiti e gestiti; • Fornitura di input e macchinari a FBO e ABC per la promozione e diversificazione delle colture; • Capacity building per la trasformazione alimentare, imballaggio/etichettatura e commercializzazione; • Formazione sull’utilizzo di vari macchinari, frese rotative, tagliatori di riso, trebbiatrici, mulini, mietitori, grattugie di manioca, lavorazione del miele, e sulla formazione di cooperative e società a responsabilità limitata; • Individuazione di vincoli e rafforzamento dei legami lungo la catena del valore; • Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA; • Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di Coordinamento Regionale. 12 0 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Sea of Okhotsk Is . Ulaanbaatar MONGOLIA PAKISTAN Kuwait City Beijing Jammu and Kashmir Kabul Islamabad KUWAIT KYRGYZSTAN TAJIKISTAN AFGHANISTAN Tehran IRAQ SAUDI ARABIA Bishkek NEPAL a nd New Delhi Doha Riyadh BANGLADESH U.A.E. Muscat CHINA u ph BHUTAN Hyderabad Sana’a LAO P.D.R. Dhaka MYANMAR INDIA YEMEN u Bay of Bengal Arabian Sea MALDIVES South China Sea THAILAND Bangkok SRI LANKA o P hn Kuala Lumpur S m OD P IA en VIETNAM h BRUNEI DARUSSALAM MALAYSIA at um SINGAPORE a er Obiet tivo Hanoi Vientiane Yangon B C AM Sri Jayewardenepura Kotte il DEM. PEOPLE'S REP. OF KOREA Partner esecutore Seoul Italiano al REP. Contributo OF Tokyo KOREA Fondo Fiduciario della JAPAN FAO per la Sicurezza East Alimentare e la Salubrità China degli Alimenti Sea R Paese ricevente Bangladesh Philippine Northern Contributo Luzon Sea Mariana Saipan ManilaUSD 2 954 210 Islands Hagåtña PHILIPPINES Guam (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Koror Mindanao Durata PALAU Celebes 2010–2014 FEDERATED STATES NOR I s. - N ky u IA Bahdad Tashkent r yu M EN A im Baku Th AR Yerevan m Tbilisi Ku K A Z A K H S TA N th U Z B E K IS T AZERBAIJAN Ber Sakhalin Sea Sulawesi I N D O N E S I A Palikir MARSH ISLA Maju Tarawa OF MICRONESIA PAPUA NEW GUINEA Area Geografic a: Asia e pa cific o RUSSIAN F E D E R AT I O N GTFS/bgd/041/ITA RUSSIAN FEDERATION Ka NAURU SOLOMON Yaren G TUVA ISLANDS L’obiettivo del progetto è di aumentare la produzione agricola, leDilifonti diverse di reddito, Fun Port Moresby Java Honiara Arafura Sea che si valore aggiunto e marketing, attraverso il supporto alle organizzazioni TIMORdegli agricoltori LESTE trovano nei villaggi del nord del Bangladesh (Mymensingh e distretti Sherpur), concentrandosi Coral Sea sull’approccio di Village-based Organizations - VBOs, con conseguente miglioramento delle Port-Vila VANUATU condizioni di vita generali e di sicurezza alimentare. New AUSTRALIA Caledonia La povertà e la sicurezza alimentare sono due problematiche ancora rilevanti in Bangladesh. Nouméa Il livello di sicurezza alimentare generale è basso, e i redditi delle famiglie che vivono nelle realtà rurali lo sono altrettanto. Gli abitanti delle zone rurali costituiscono ancora circa l’85 percento della popolazione totale. Quindi il problema dellinsicurezza alimentare è interconnesso ad altre esigenze contingenti della popolazione, tra cui: l’aumento della produttività dei Canberra piccoli Ta s m a n S e a produttori agricoli, maggiore capacità delle famiglie di generare reddito attraverso un migliore INDIAN OCEAN accesso e collegamento con i mercati, aumento del capitale sociale all’interno delle comunità Tasmania selezionate dal progetto. Provvedendo a tali esigenze si consente alle comunità locali di South individuare più chiaramente i propri limiti e le proprie potenzialità, raggiungere il consenso sulle soluzioni possibili, e identificare fonti esterne di supporto. Il progetto mira a: • Sviluppare le capacità e le conoscenze, nonché le opportunità, per le organizzazioni dei piccoli produttori; • Promuovere la diversificazione del sistema agricolo e iniziative di agro-processing, postraccolta con l’introduzione di tecnologie moderne e nuove attività generatrici di reddito; • Rafforzare la capacità delle istituzioni locali. Jakarta Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti ea Sviluppo della sicurezza alimentare attraverso una maggiore produzione agricola, fonti di reddito diversificate, valore aggiunto e marketing in Bangladesh R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 121 GTFS/bgd/041/ITA Beneficiari • Zone rurali e villaggi del nord del paese; • Organizzazioni dei produttori e loro membri; • Donne coinvolte nelle attività di progetto e nuclei famigliari delle comunità rurali. Strategia • Organizzazione dei gruppi di produttori, a cui trasferire conoscenze e competenze per pratiche agricole sostenibili; • Diversificazione dei mezzi di sussistenza, promozione e sviluppo del marketing; • Accesso ai servizi finanziari, attraverso il Credit Revolving Fund, a disposizione di individui e comunità nel loro insieme; • Queste componenti forniscono il sostegno necessario ai membri delle comunità rurali per consentire loro di individuare e adottare nuove tecnologie, identificare e rispondere alle opportunità di mercato e di ottenere finanziamenti da investire in specifiche esigenze locali. Risultati • Sostenere le comunità, i membri dei VBO, soprattutto le donne e le famiglie vulnerabili, e rafforzare le loro competenze; • Potenziare il ruolo delle istituzioni come guida nell’individuare, pianificare e realizzare investimenti e gestire fondi; • Creazione di circa 400 FFS nel corso del progetto, di cui le donne rappresenterebbero almeno il 50 percento, per l’adozione di buone e sostenibili pratiche agricole; • Avvio o espansione di attività commerciali che siano vantaggiose per i membri delle comunità e, quindi, anche che garantiscano la sostenibilità delle attività nel futuro; • Aumento del reddito dei piccoli produttori e aumento della sicurezza alimentare a beneficio sia dei partecipanti diretti sia di tutte le altre persone che vivono nei villaggi selezionati dal progetto; • Collaborazione con le istituzioni locali e creazione di partnership e sinergie con altri progetti finanziati dalla FAO e da altri donor internazionali in Bangladesh. 122 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 RUSSIAN Astana Beijing P'yongyang N rabian Sea u ph BHUTAN LAO P.D.R. Taipei Hanoi Vientiane Yangon Hyderabad Bay of Bengal THAILAND Bangkok A DI BO M A C Obiet tivo Taiwan South China Sea VIET NAM ky u East China Sea I s. JAPAN Th im Dhaka MYANMAR Seoul yu BANGLADESH lf o f O m a n Muscat N Ka thm NEPAL du an REP. OF KOREA CHINA DEM. PEOPLE'S REP. OF KOREA R Philippine Sea Luzon Manila PHILIPPINES Tokyo Area Geografic a: Asia e pa cific o Bishkek - C ds Partner esecutore Islan Al e utian Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paese ricevente Nord Corea N O R T H PA C I F I C O Contributo USD 800 000 (Ministero Italiano degli Affari Hawa ii Esteri) Durata Northern Mariana 2012–2013 Islands s MONGOLIA Ashgabat Bering Sea Sakhalin Ulaanbaatar BE K I ST AN ME NI ST A Saipan Hagåtña Guam Palikir L’impatto complessivo del progetto è garantire che la popolazione possa avere accesso agli Majuro Male Celebes Kuala Lumpur alimenti necessari per condurre progetto STATES mira ad aumentare la MALAYSIA una vita sana Seae attiva. IlFEDERATED Tarawa S K I R I B A OF MICRON ESIA Gilbert Is. SINGAPORE produzione agricola e la produttività, migliorando la sostenibilità e l’efficienza delle cooperative Sulawesi Yaren Phoenix Is. I N D O N E S I A coinvolte nelle attività del progetto. Jakarta Le attività proposte sono una continuazioneDili del progetto GCSP/DRK/003/ITA, finanziato dal Funafuti Tokelau Is. Port Moresby Java Honiara TIMOR- Arafura Sea American 2009, nel quadro del Programma Speciale per la Sicurezza Alimentare (SPFS) in Corea del Nord. LESTE Samoa Apia C o r a l laS epovertà a L’obiettivo generale del SPFS è quello di rafforzare la sicurezza alimentare, ridurre e Pago Pa Port-Vila migliorare l’economia rurale e il benessere nutrizionale. Suva Alofi Il presente progetto segue pertanto le linee tracciate precedentemente, supportando sia la New AUSTRALIA Nuku'alofa Caledonia Nouméa strategia che gli obiettivi nel medio e lungo termine, mirando a rivitalizzare il settore rurale per incrementare i redditi e aumentare la produzione di grano per coprire le necessità di consumo di cereali. Le problematiche principali riguardano le basse rese e la fertilità del suolo, indisponibilità delle varietà delle colture appropriate e limitata diversificazione, basso livello SOUTH Canberra di meccanizzazione, bassa capacità di gestione delle fasi di post-raccolta e di trasformazione Ta s m a n S e a dei prodotti agricoli, mancanza di strutture efficienti di controllo e gestione delle acque. INDIAN OCEAN NEW ZEALAND Le attività del progetto si basano sul coinvolgimento di cooperative Wellington Tasmania agricole, che rappresentano la struttura organizzativa più importante per la produzione e contribuiscono South Island quindi alla sicurezza alimentare del paese. Sri Jayewardenepura Kotte MALDIVES at um a er Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti biG u Sea of Okhotsk FEDERATION GTFS/drk/005/ITA SUPPORTO ALL’IMPLEMENTAZIONE DEL PROGRAMMA NAZIONALE DI SICUREZZA ALIMENTARE IN NORD COREA Beneficiari • Tre aziende-cooperative coinvolte direttamente nelle attività del progetto; • Nuclei familiari di circa 30 villaggi; • Benefici indiretti su tutta la popolazione. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 123 GTFS/drk/005/ITA Strategia Il progetto coinvolge tre cooperative agricole del paese. Il progetto sostiene in larga parte l’agricoltura di conservazione, la produzione di riso nelle terre basse, la modernizzazione delle pompe idriche, la gestione sostenibile delle risorse e dei bacini idrici, costruzione e formazione. Il progetto mira alla modernizzazione delle tecniche agricole attraverso un approccio partecipativo, garantendo sia uno sviluppo sostenibile sia il trasferimento delle conoscenze tecniche e lo sviluppo delle capacità dei gruppi beneficiari. Il progetto sostiene anche attività di capacity building a livello istituzionale in seno al Ministero dell’Agricoltura per la definizione di politiche, per il sostegno al piano di irrigazione, sviluppando competenze presso l’Istituto di Irrigazione, come pure sostenendo gruppi di coordinamento e altre istituzioni rilevanti a livello provinciale e distrettuale. Risultati • Migliorare la sicurezza alimentare della popolazione; • Aumento dei raccolti, maggiore produttività e incremento dei redditi da attività rurale; • Produzione agricola diversificata ed equilibrata, affrontando il problema delle carenza nutrizionali e creando canali di commercializzazione; • Promozione di un’agricoltura sostenibile e di un sistema produttivo, riducendo le perdite post-raccolto; • Maggior efficienza delle aziende agricole nell’utilizzo delle risorse. 124 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/rem/070/ITA RUSSIAN FEDERATION KAZAKHSTAN UKRAINE CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA FRANCE TUNISIA Rabat MOROCCO TURKEY GREECE Sicily (SPAIN) GAZA Cairo ALGERIA LIBYA KI ST Ashgabat SYRIAN ARAB Athens ed REPUBLIC it CYPRUS Nicosia er Beirut Crete Baghdad ran Damasco LEBANON ean S e a Jerusalem WEST BANK Tripoli Canary Is. BE N Tunis M UZ AZERBAIJAN A Algiers I A Madrid Lisbon Tbilisi Yerevan Sardinia Balearic Is. G E O RG Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA ITALY Corsica Caspian Sea Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN IRAQ Amman ISRAEL JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT EGYPT QATAR PersianGulf Doha Riyadh U. A. E. Re SAUDI ARABIA d MALI a NIGER Abidjan L Malabo EQUATORIAL GUINEA Yaoundè DEMOCRATIC RWANDA REP. OF THE CONGO Kigali Bujumbura Brazzaville (UK) Obiet tivo Kinshasa Lake Tanganyika Mogadishu Nairobi Lake Victoria BURUNDI Dodoma Luanda Lake Nyasa ANGOLA SO Lake Turkana UGANDA Lake Albert Cabinda (ANGOLA) A Addis Ababa Bangui Principe Ascension en ETHIOPIA SOUTH SUDAN CENTRAL AFRICAN REPUBLIC CAMEROON d of A Gulf Djibouti Abuja Porto Novo YEMEN DJIBOUTI NIGERIA G CÔTED'IVOIRE Yamoussoukro Accra Sana'a Asmara LI Monrovia ERITREA Khartoum N'Djamena Ouagadougou BENIN TO G O NA HA SIERRA LEONE BURKINA FASO SUDAN CHAD Lake Chad Niamey A GUINEA Bamako M SENEGAL e Dakar om Pemba Amirante Is. Zanzibar Aldabra Is. Moroni COMOROS Lilongwe L’obiettivo del progetto è quello di contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare e migliorare lo stato nutrizionale della popolazione rurale, attraverso l’elaborazione e l’attuazione di pratiche agricole sostenibili, coinvolgendo le comunità degli agricoltori locali. Il progetto mira a rafforzare la capacità delle autorità locali competenti e delle comunità di agricoltori nell’ambito della Lotta Biologica Integrata degli insetti nocivi (IPM) al fine di ottenere un’intensificazione sostenibile della produzione agricola, mantenendo e migliorando la biodiversità agroalimentare, ridurre i rischi legati pesticidi, migliorare le condizioni di vita delle comunità rurali e migliorare l’accesso ai mercati nazionali e internazionali. Il progetto promuove l’adattamento locale delle strategie di IPM in diverse colture orticole, grazie alla partecipazione degli agricoltori nelle scuole di campo (Farmer Field School FFS): la metodologia, inoltre, contribuisce alla protezione delle comunità agricole, del loro ambiente, e dei consumatori e all’espansione dei mercati di colture di alto valore. Il progetto coinvolge dieci paesi membri della regione del Vicino Oriente: Algeria, Egitto, Iran, Iraq, Giordania, Libano, Marocco, Territori Palestinesi, Siria e Tunisia. L’obiettivo generale originale rimane quello di migliorare la sicurezza alimentare e lo stato nutrizionale della popolazione rurale nel Vicino Oriente: 1)Promuovere, attraverso l’approccio Farmer Field School, l’applicazione di una gestione integrata degli insetti nocivi (Integrated Pest Management IPM) sulle coltivazioni orticole negli ecosistemi locali; 2)Migliorare la produzione sostenibile delle colture e ridurre l’applicazione di pesticidi chimici. MALAWI Windhoek BOTSWANA Gaborone Pretoria Mbabane Bloemfontein SOUTH AFRICA Tromelin (FRANCE) E Antananarivo Cargados Carajos MAURITIUS Port Louis Rèunion (FRANCE) Maputo SWAZILAND Maseru Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti NAMIBIA AM ZIMBABWE QU AR BI Lake Harare Kariba SC (UK) GA Lusaka St. Helena MADA ZAMBIA MOZ Praia Se MAURITANIA CAPE VERDE Partner esecutore Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paesi riceventi Algeria, Egitto, Iran, Iraq, Giordania, Libano, Marocco, Siria, Territori Palestinesi e Tunisia Contributo USD 8 609 371 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2004–2013 Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo Programma regionale di gestione integrata degli insetti nocivi nei paesi del Vicino Oriente LESOTHO Cape Town R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 125 GTFS/rem/070/ITA Contestualmente all’ultima estensione ottenuta, dal Gennaio 2011 il progetto ha parzialmente modificato il proprio orientamento, ponendo maggiore enfasi sul consolidamento dell’approccio IPM/FFS nei quattro Paesi coinvolti recentemente (Algeria, Iraq, Marocco e Tunisia) e sul supporto alla sostenibilità dei risultati ottenuti nella Regione e al rafforzamento del network IPM. Coerentemente con quanto sopra, mentre l’obiettivo generale rimane valido e immutato, gli obiettivi specifici sono stati modificati come segue: • Consolidamento dell’approccio IPM/FFS e continuazione del capacity building nell’area del Magreb (Algeria, Marocco e Tunisia) e in Iraq; • Supporto all’istituzionalizzazione e alla sostenibilità dell’approccio IPM nella regione; • Analisi di fattibilità, ed eventuale avvio di una Piattaforma IPM/FFS Regionale. Beneficiari • Ministero dell’Agricoltura e le altre istituzioni competenti e le comunità degli agricoltori dei paesi di destinazione; • Donne coinvolte nelle attività del progetto; • Mercati nazionali e regionali e dei consumatori. Strategie Il progetto è operativo in sei paesi della regione del Vicino Oriente (Egitto, Giordania, Iran, Libano, Territori Palestinesi e Siria) dal 2004. Alla fine del 2009, le attività sono state ampliate anche in Algeria, Iraq, Marocco e Tunisia e i risultati raggiunti sono stati consolidati, con particolare attenzione alla promozione di strategie di IPM alle colture orticole, attraverso la metodologia delle Scuole di Campo degli Agricoltori. Le attività IPM/FFS sono state svolte in ciascun paese del progetto per promuovere: • Capacity building e rafforzamento dell’approccio IPM/FFS, tenendo conto degli eco-sistemi locali e garantendo la partecipazione delle donne alle attività del progetto; • Una gestione delle colture sana e libera da pesticidi; • Condivisione delle informazioni e istituzione di collaborazioni tra paesi; • Miglioramento dell’accesso ai mercati; • Sviluppo di una strategia globale per promuovere la strategia IPM e la gestione delle colture nella regione. 126 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/rem/070/ITA Risultati • Sono state create più di 1 091 IPM/FFS; formati 2 181 funzionari dei Ministeri dell’Agricoltura e altri funzionari di altre istituzioni competenti; rappresentanti di comunitá e più di 16 245 agricoltori sono stati addestrati direttamente dal progetto nei 10 Paesi partecipanti; • In media il 28 percento dei mediatori e il 15 percento degli agricoltori sono donne; • L’utilizzo di pesticidi si è ridotto di un valore pari circa al 51-73 percento in tutte le aree di intervento; • In media, i livelli di rendimento delle produzioni sono aumentati dell’8 percento nelle aree selezionate della regione; • La metodologia partecipativa IPM/FFS si è consolidata ed è entrata a far parte nei piani annuali di alcuni dei paesi partner (in Algeria proposta di recente, Giordania, Iran, Marocco, Territori Palestinesi e Siria), dove sono stati sviluppati dei programmi nazionali per l’implementazione della strategia IPM; • I partner del progetto (come Istituzioni, agricoltori individuali e personale del Ministero dell’Agricoltura) hanno ricevuto diversi riconoscimenti per il loro contributo ad un miglioramento degli standard agricoli delle comunità locali in molti dei paesi partecipanti. Vantaggi diretti e tangibili sono stati registrati per gli agricoltori dei dieci paesi partecipanti del Vicino Oriente che hanno ottenuto diversi miglioramenti in termini economici, aspetti sanitari, sociali e ambientali; • In Iran, all’inizio del 2010, agricoltori, consumatori e altri rappresentanti del settore pubblico e privato, hanno creato insieme il “Gruppo IPM dell’Iran” per la commercializzazione di prodotti IPM. Più di 100 membri hanno già aderito al Gruppo supportato anche dalle Municipalità locali, come quella di Teheran; • In Siria, è stata creata un’etichetta IPM a supporto della commercializzazione delle mele e dei pomodori prodotti dagli agricoltori coinvolti nel progetto; • È stato prodotto un sito web del progetto come piattaforma regionale (www.ipm-neareast.com); • Altre iniziative simili a livello di gruppo o individuali sono state avviate in Egitto, Giordania, Libano e Territori Palestinesi. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 127 GTFS/RLA/141/ITA Promozione della sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM/CARIFORUM UNITED STATES OF AMERICA Nassau BAHAMAS CUBA Mexico Kingston HAITI in NICARAGUA Managua COSTA RICA D Pr Tegucigalpa to u- C ar i b b e a n S e a HONDURAS San Josè San Belmopan h tis ANTIGUA AND BARBUDA SAINT KITTS Montserrat AND NEVIS Guadeloupe om ing DOMINICA Martinique ce o SAINT LUCIA SAINT VINCENT AND Neth.Antilles THE GRENADINES Aruba GRENADA BARBADOS t-a JAMAICA BELIZE DOMINICAN ico s. REPUBLIC o R Virgin IVirgin Is. US Bri Cayman Is. Pu er t MEXICO P or Area Geografic a: americ a l atin a e c araibi G ul f o f M e x i c o Port of Spain Caracas PANAMA Panama TRINIDAD AND TOBAGO Georgetown VENEZUELA GUYANA Santa Fè de Bogotà SURINAME FRENCH GUIANA COLOMBIA Quito Galapagos Is. Paramaribo Cayenne BRAZIL ECUADOR Obiet tivo Partner esecutore Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paesi riceventi Antigua and Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Dominican Republic, Grenada, Guyana, Haiti, Jamaica, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, St Vincent & Grenadines, Suriname, Trinidad and Tobago Contributo USD 8 900 900 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2003–2012 Recife ARG C H I L E EN TI NA Y UA Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti L’obiettivo generale èPERU quello di migliorare la sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM (Caribbean Community Lima and Common Market) sia individualmente che a livello regionale, la disponibilità e l’accesso a prodotti sicuri e di qualità, a vantaggio delle P A C I F I C O Caumentando EAN comunità rurali. Brasìlia La Paz BOLIVIA della valorizzazione della catena agroalimentare, Questo progetto si è avvalso dell’approccio orientata alla commercializzazione deiSucre prodotti agricoli, attraverso il rafforzamento dei servizi di supporto ai piccoli produttori e la promozione PA di un ambiente istituzionale favorevole a un RA sistema alimentare sicuro, efficiente e sostenibile.G São Paulo Janeiro Come altre regioni del mondo, anche i Caraibi hanno visto diminuireRioladeloro produttività Isla San Fèlix Asunciûn Isla San Ambrosio agricola negli ultimi anni, venendosi quindi a creare una forte dipendenza e vulnerabilità. Questo problema insieme a un’inadeguata politica commerciale, ha comportato una riduzione dei guadagni per le colture tradizionali e conseguente aumento della povertà. Quindi, il Islas progetto mira a promuovere una maggiore sicurezza alimentare, ridurre la povertà e proteggere Juan Fernández Santiago URUGUAY l’ambiente nella gestioneECLAC delleHQrisorse naturali e nel rafforzamento delle politiche agricole. Buenos Aires Montevideo Il progetto GTFS/RLA/141/ITA, sostenuto dal Governo italiano attraverso la FAO, rientra nella strategia Programma Regionale per la Sicurezza Alimentare CARIFORUM (Forum of the Caribbean ACP States), che è una parte del Programma Speciale della FAO per la Sicurezza Alimentare per raggiungere il Primo Obiettivo del Millennio, di dimezzare il numero degli affamati nel mondo entro il 2015. Il progetto ha attualmente concluso la sua seconda fase. Falkland Islands (Islas Malvinas) 128 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/RLA/141/ITA Beneficiari • Agricoltori, associazioni di piccoli produttori e comunità rurali; • Partner della catena agroalimentare, come i fornitori di servizi, rivenditori, associazioni, settore privato e le istituzioni a livello nazionale e regionale; • CARICOM/CARIFORUM, come organizzazione di 15 paesi nella regione dei Caraibi. Strategia • Fase I (2003–2007): in questa fase il progetto ha avviato le attività a livello nazionale per migliorare la produttività agricola attraverso sistemi di produzione più efficienti, che si avvalgono soprattutto di usi sostenibili delle risorse idriche (componente verticale), nonché attività a livello regionale per la promozione di negoziati commerciali, valutazione della sicurezza alimentare dei Caraibi, strategie di marketing regionale (componente orizzontale); • Fase II (2008–2012): durante questa fase, i progetti di sicurezza alimentare della FAO, finanziati dall’Italia e implementati nella Repubblica Dominicana e in Haiti (GTFS/DOM/010/ITA “Rafforzare la capacità di gestione e di migliorare la sicurezza alimentare nelle comunità di El Estero y El Tamarindo” – GTFS/HAI/018/ITA “Promozione della Sicurezza Alimentare”) sono stati integrati in questo progetto regionale per migliorare la sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM, focalizzandosi sulle seguenti attività: 1) Rafforzare la capacità di CARICOM/CARIFORUM per sostenere gli sforzi dei paesi a formulare, attuare e monitorare le politiche regionali relative alla sicurezza alimentare, in particolare nei settori dell’agricoltura, dell’alimentazione e del commercio; 2) Sostenere la creazione di efficaci meccanismi istituzionali, sia a livello regionale sia nazionale, per aumentare il volume complessivo e la qualità dei prodotti agricoli per il consumo e per la commercializzazione, ampliando la produzione agricola non tradizionale, migliorando la commercializzazione di prodotti freschi e trasformati, sviluppando imprese e promuovendo investimenti. Risultati • Creazione di un sistema di monitoraggio sull’insicurezza alimentare e miglioramento dell’informazione a livello nazionale e regionale; mappatura dell’insicurezza alimentare e vulnerabilità (Food Insecurity and Vulnerability Information Mapping System - FIVIMS); • Sviluppo delle competenze degli agricoltori per attività di marketing, produzione e trasformazione della produzione agricola; • Trasferimento e adozione di tecnologie avanzate per aumentare la quantità e la qualità dei prodotti agricoli; • Selezione di catene agroalimentari di valore, con accesso ai mercati locali e internazionali; • Processo di integrazione delle politiche agricole e del quadro istituzionale per lo sviluppo delle imprese agroalimentari; • Attivazione di corsi di formazione per il personale locale; • Partnership e alleanze strategiche di mercato; • Rafforzamento delle capacità degli agricoltori di organizzarsi in associazioni di produttori e ottenere migliori opportunità nella catena del valore agricolo; • Diffusione delle informazioni, creazione di un sito web e distribuzione di una Newsletter tra gli stakeholders del progetto. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 129 UNITED STATES OF AMERICA Nassau BAHAMAS La Habana Cayman Is. Mexico Area Geografic a: americ a l atin a e c araibi or ad Sa HAITI Kingston JAMAICA BELIZE Belmopan OR A D lv ALV EL S n S a ico Is. o R Virgin irgin Is. Pu er t MEXICO NICARAGUA San Josè hV tis SAINT KITTS AND NEVIS ANTIGUA AND BARBUDA Montserrat Guadeloupe Ca r ib b e a n S e a Netherlands Aruba Antilles GRENADA Managua Panama Medellìn SAINT VINCENT AND THE GRENADINES Port of Spain TRINIDAD AND TOBAGO Caracas PANAMA COSTA RICA ATLANTIC OCEAN Turks and Caicos Is. CUBA US Bri G u lf o f M e x ic o VENEZUELA Georgetown Paramaribo Santa Fè de Bogotà GUYANA SURINAME COLOMBIA FRENCH GUIANA Cayenne ECUADOR Quito Galapagos Is. Guayaquil Belèm Manaus Recife PERU B RA ZI L Lima PACIFIC OCEAN Brasìlia La Paz BOLIVIA Sucre São Paulo Isla San Fèlix Obiet tivo Rio de Janeiro Partner esecutore Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti Paesi riceventi Bolivia, Colombia, Ecuador e Perù Contributo USD 1 750 000 (Ministero Italiano degli Affari Esteri) Durata 2010–2013 Asunciûn Isla San Ambrosio L’obiettivo immediato del progetto è il suo contributo al progressivo controllo e all’eradicazione URUGUAY dell’afta epizootica (Footh-and-Mouth Disease FMD) nei paesi andini, riducendone l’impatto negativo sulla sicurezza alimentare per le famiglie e le comunità più vulnerabili. Il progetto si propone di migliorare le capacità tecniche e di gestione dei servizi veterinari sostenendo la partecipazione dei piccoli produttori ai programmi di controllo della FMD. Attività di capacity building comprendono la formazione di esperti nazionali, l’aggiornamento delle attrezzature da laboratorio per migliorare le capacità diagnostiche, il miglioramento dei sistemi di sorveglianza e di informazione, nonché, facilitare l’accesso dei piccoli agricoltori ai servizi veterinari e alle informazioni di sanità pubblica e animale. Il Percorso di Controllo Progressivo per l’Afta Epizootica (PCP) è implementato riconoscendo le specifiche condizioni socio-economiche e agro-ecologiche di questi paesi, le caratteristiche del sistema di produzione zootecnica, l’elevato numero di sistemi familiari impiegati nel settore, e il contesto istituzionale, politico e culturale. L’aumento dei livelli di coordinamento e di armonizzazione tra i paesi è un aspetto chiave per il successo del progetto. Gli obiettivi del progetto sono: • Sostegno al coordinamento dei meccanismi sub-regionali per il controllo e l’eradicazione dell’afta epizootica nei paesi del CAN; • Rafforzamento dei sistemi di controllo, prevenzione ed eradicazione della FMD a livello nazionale e regionale, attraverso il miglioramento delle infrastrutture per la salute animale, la formazione del personale tecnico dei servizi veterinari e l’implementazione di nuove strategie partecipative tra le autorità addette alla salute animale e le comunità locali; • Ridurre il rischio della FMD, migliorare la sicurezza alimentare e facilitare lo sviluppo e l’attivazione di un piano operativo di contrasto delle malattie animali per i paesi del CAN. TI Buenos Aires Montevideo Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti C H I L E EN Santiago ECLAC HQ NA Islas Juan Fernández ARG GTFS/RLA/172/ITA Potenziamento di un meccanismo sub-regionale per sostenere l’eradicazione dell’afta epizootica nei paesi membri della Comunità Andina delle Nazioni (CAN) Falkland Islands (Islas Malvinas) 13 0 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/RLA/172/ITA Beneficiari • Piccoli allevatori di bestiame e produttori di derivati; • Servizi nazionali veterinari istituzionali e privati; • Comunità rurali e i consumatori. Strategie Per agire sul controllo progressivo e sull’eradicazione dell’afta epizootica, incluso un sistema di prevenzione a livello regionale, la FAO sta eseguendo due progetti nella regione, uno finanziato dalla Cooperazione Italiana (GTFS/RLA/172/ITA in Perù, Ecuador, Bolivia e Colombia), e l’altro finanziato dall’Agenzia di Cooperazione Spagnola (GCP/RLA/178/SPA in Perù, Ecuador, Bolivia, Colombia e Venezuela). I due progetti hanno obiettivi simili e coinvolgono i paesi membri del CAN, e insieme permettano l’attuazione di un singolo “Progetto Integrato Regionale di Controllo Progressivo dell’Afta Epizootica”, al fine di ottenere una maggiore efficienza ed efficacia nell’uso delle risorse della cooperazione internazionale nella lotta contro l’afta epizootica e altre malattie animali. Il progetto integrato regionale è stato strutturato combinando quattro dimensioni fondamentali per affrontare il problema di afta epizootica nella regione: a) gli approcci tecnici legati a migliorare la gestione del rischio, prevenzione e sistemi di controllo; b) il rafforzamento delle competenze, dell’educazione e comunicazione; c) la politica sanitaria, l’armonizzazione normativa e il coordinamento regionale; d) lo sviluppo istituzionale e la creazione di partnership per la sostenibilità dei programmi di FMD. Risultati • Migliore Coordinamento e armonizzazione delle strategie regionali: rafforzamento di un organismo regionale di coordinamento (Comitato tecnico consultivo per la salute agricola COTASA) e sviluppo di strumenti tecnici e politici volti a rafforzare le normative nazionali e promuovere strategie di gestione uniformi per il controllo e l’eradicazione dell’afta epizootica nella regione andina; • Miglioramento delle competenze dello staff veterinario: strumenti volti a rafforzare le capacità manageriali e meccanismi per la sostenibilità dei programmi di FMD nazionali; • Rafforzamento dei programmi nazionali di controllo della FMD: miglioramento e/o sviluppo di strumenti tecnici e di gestione, e delle misure di mitigazione del rischio di FMD, in linea con la strategia di controllo progressivo (PCS) e la formazione delle risorse umane. • Miglioramento dell’accesso dei piccoli agricoltori e allevatori ai servizi veterinari e alla informazione sanitaria animale: linee guida tecniche per migliorare la comunicazione e gestione del rischio, educazione sanitaria, strategie di comunicazione a livello nazionale e regionale, campagne di educazione sanitaria per i produttori di bestiame e le loro famiglie; • Supporto tecnico e operativo: realizzare una gestione efficace e orientata ai risultati nazionali e regionali. sistema di monitoraggio e di valutazione del progetto integrato regionale come base per l’implementazione di una strategia basata sui risultati; • I focolai di afta epizootica sono notevolmente diminuiti. Focolai di afta epizootica non si sono verificati nei confini internazionali del Perù - Ecuador, Colombia - Ecuador e Colombia Venezuela, mostrando quindi un miglioramento della situazione epidemiologica nella Regione; • La Bolivia, con il supporto tecnico del progetto della FAO, è pronta ad applicare per il riconoscimento dell’Altipiano Andino come area indenne da afta epizootica. è il culmine di quasi due anni di lavoro di assistenza tecnica e capacity building. L’area beneficiata si estende per oltre 150 000 km2 e coinvolge più di 24 000 proprietari di bovini appartenenti alle comunità indigene, raggruppati in 2 300 comunità; R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 131 GTFS/RLA/172/ITA • Il Perù è pronto a estendere la zona riconosciuta libera da afta epizootica senza vaccinazione con il supporto tecnico del progetto, presentando la documentazione tecnica all’OIE per il riconoscimento della fascia costiera, che comprende i distretti e le province dei dipartimenti di Lima, Ancash, La Libertad, Lambayeque, Piura e parte di Cajamarca. Il progetto ha fornito assistenza nella sorveglianza epidemiologica al fine di migliorare l’individuazione precoce dei casi di afta epizootica, e migliorando la risposta del sistema di emergenza. La nuova area aumenterà del 98 percento il territorio peruviano internazionalmente riconosciuto come libero da afta epizootica senza vaccinazione; • Sono stati avviati un sito web del progetto (www.rlc.fao.org/es/prioridades/transfron/ aftosa/proyec) e una newsletter bi-mensile via web per la diffusione delle attività del progetto a livello nazionale e regionale. 132 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GTFS/rla/176/ITA Miglioramento dell’efficienza, della qualità del cibo e degli standard di sicurezza delle catene agro-alimentari selezionate in Centro America: El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua Nassau BAHAMAS La Habana MEXICO Mexico ce or Do in go Aruba Managua San Josè m Netherlands Antilles NICARAGUA COSTA RICA to rin Sa Caribbean Sea Tegucigalpa lv a San San u- P EL SAL t-a HONDURAS R DO VA d P or Belmopan GUATEMALA HAITI Kingston JAMAICA BELIZE Guatemala DOMINICAN REPUBLIC Bri Cayman Is. Partner esecutore A T LalA N T I C O C E A N Contributo Italiano Fondo Fiduciario della irgin Is. hV tis FAO per la Sicurezza ANTIGUA AND BARBUDA Alimentare e la Salubrità Montserrat Guadeloupe degli Alimenti Martinique Paesi riceventi SAINT LUCIA BARBADOS El Salvador, Guatemala, SAINT VINCENT AND THE GRENADINES Port of Spain e Nicaragua Honduras TRINIDAD AND TOBAGO Contributo town rge USD 5 908 419 eo (Ministero SURINAME Italiano degli Paramaribo Affari Esteri) FRENCH GUIANA Cayenne Durata 2011–2014 Turks and Caicos Is. Caracas PANAMA Panama VENEZUELA G Medellìn GU Y A N A Santa Fè de Bogotà COLOMBIA Obiet tivo Galapagos Is. ECUADOR Quito Manaus Guayaquil Belèm TI Buenos Aires Montevideo ARG C H I L E EN ECLAC HQ NA Y UA Questo progetto regionale si propone di contribuire a migliorare la sicurezza alimentare in quattro paesi dell’America centrale, attraverso una migliore commercializzazione dei prodotti agricoli, un’accresciuta efficienza e l’attuazione di un processo di valorizzazione delle catene PERU BR A ZI L agricole selezionate. Lima La stragrande maggioranza dei piccoli agricoltori di questi paesi ha un legame debole P A C I Fe Inon C riesce O C E ad A Naggiungere valore ai suoi prodotti, causando così un’incidenza con i mercati Brasìlia La Paz negativa sul reddito, insicurezza alimentare e mancanza di lavoro. La strategia adottata punta BOLIVIA ad aprire nuove opportunità per i piccoli agricoltori, permettendogli di partecipare pienamente Sucre nella catena produttiva. Questo richiede il superamento di numerosi limiti, quali la scarsa P RA possibilità di accesso ai mercati, la scarsa qualità e sicurezza dei prodotti,Anonché la concorrenza G São Paulo con prodotti di altri paesi. Rio de Janeiro Fèlix Il progetto affronta la questione Isla dalSanpunto di vista della catena del valore agricolo, che copre Asunciûn Isla San Ambrosio diversi settori: dalla gestione del post-raccolta, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, sui mercati locali e internazionali. Il progetto intende anche promuovere partnership, scambio di informazioni e collaborazione tra i paesi, contribuendo al contempo all’integrazione Islas Juan Fernández tra politiche regionali e strategie di sviluppo in Centro America. Santiago URUGUAY R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 133 Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti G ul f o f M e x i c o Area Geografic a: americ a l atin a e c araibi UNITED STATES OF AMERICA Recife GTFS/rla/176/ITA Beneficiari • Circa 3 500 piccoli e medi agricoltori e le loro organizzazioni; • Fornitori di servizi e altri attori che intervengono nella catena agroalimentare; • Consumatori che avranno accesso a una maggiore disponibilità, sicurezza e qualità del cibo prodotto; • Istituzioni locali e organizzazioni regionali, come il CAC (Consejo Agropecuario Centroamericano), IICA (Insituto Interamericano de Cooperaciòn para la Agricultura) e la Red-SICTA (Red de Innovaciòn Agricola). Strategia Il progetto comprende quattro componenti nazionali, che sono integrate da un componente regionale di coordinamento del progetto, dialogo con le strutture regionali (ad esempio per quanto riguarda le azioni tese a rafforzare la politica agricola dell’America Centrale) e infine sistematizzazione delle esperienze. A livello nazionale, la strategia prevede: • Assistenza tecnica e consolidamento delle associazioni di produttori che saranno formate per migliorare le loro capacità gestionali e amministrative, di commercializzazione e finanziarie; • Promozione delle catene agroalimentari selezionate, dando maggior impulso al marketing e a migliorare il valore aggiunto della produzione, a vantaggio dei piccoli agricoltori e delle loro organizzazioni. Risultati I risultati attesi del progetto sono: (i) promozione di catene alimentari con un focus sul marketing e valore aggiunto; (ii) integrazione regionale per garantire normative di sicurezza alimentare, per il commercio e per l’armonizzazione delle politiche e delle istituzioni al fine di sviluppare un settore agricolo moderno e competitivo in Centro America. A livello nazionale: • Aumentare la competitività e il livello di inclusione delle catene agricole selezionate attraverso la commercializzazione dei prodotti e un incremento del valore aggiunto delle possibilità per i piccoli produttori; • Migliorare gli standard di qualità e sicurezza delle produzioni agricole; • Dare supporto alle organizzazioni dei produttori e altri attori che intervengono nella catena di produzione; • Dare sostegno al settore istituzionale a livello centrale e locale per garantire la sostenibilità delle attività, in termini di marketing e promozione dell’approccio della catena del valore. A livello regionale: • Condivisione delle informazioni e delle esperienze attraverso la creazione di fora di interscambio di conoscenze; • Promozione del dialogo per la sistematizzazione e l’armonizzazione delle esperienze e per la formulazione di politiche e strategie agricole; • Creazione di alleanze strategiche con gli attori che lavorano nelle agro‑catene selezionate, tentando di avviare sinergie, anche con l’appoggio di realtà istituzionali locali (Red SICTA), altri partner chiave come la Banca Mondiale, la Banca di Sviluppo centroamericana (BID), RUTA (Unidad Regional de Asistencia Técnica), agenzie internazionali e donor. 134 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Sea of Okhotsk GTFS/int/907/ITA Controllo delle malattie animali transfrontaliere nei paesi dell’Asia Centrale Sakhalin Astana Is . Partner esecutore r Ku Contributo Italiano al GEORGIA UZB AZERBAIJAN EKI Tbilisi Bishkek Fondo Fiduciario Globale S TA Tashkent KYRGYZSTAN N Baku DEM. PEOPLE'S Yerevan TURKMENISTAN della FAO per laREP.Sicurezza OF KOREA TAJIKISTAN P'yongyang Dushanbe ARMENIA Ashgabat Alimentare e la Salubrità Seoul AFGHANISTAN Tehran REP. OF Jammu Tokyo Bahdad and KOREA Kabul degli Alimenti CHINA ISLAMIC REPUBLIC Islamabad Kashmir u IRAQ OF IRAN nd a u Paesi ricettori JAPAN ph Kuwait City NEPAL BHUTAN Afganistan,East KUWAIT PAKISTAN New Delhi China Pakistan, Tagikistan, Sea SAUDI Doha Gu Abu Dhabi BANGLADESH Dhaka R ARABIA lf o f O m a n Taipei Riyadh U.A.E. LAO Turkmenistan e Muscat Taiwan MYANMAR P.D.R. INDIA Uzbekistan Philippine Vientiane OMAN Yangon Northern Hyderabad Sana’a ContributoLuzon Sea Mariana Saipan Bay of Bengal THAILAND Manila YEMEN Islands Arabian Sea Bangkok VIET NAM Hagåtña USD 6 747 124 PHILIPPINES A DJIBOUTI Djibouti ESCAP HQ Guam DI O B h (Ministero Italiano degli M A n C e P om SRI LANKA ETHIOPIA Sri Jayewardenepura Kotte Affari Esteri)Mindanao Koror P hn PALAU Bandar Seri Begawan Male Durata Celebes Kuala Lumpur F ED ERATED STATES S 2004–2012 Sea O F MICRONESIA SINGAPORE I s. th im yu ky u Th Ka IA AL at um a er Sulawesi Jakarta Java Obiet tivo PAPUA NEW GUINEA I N D O N E S I A Dili TIMORLESTE Arafura Sea Palikir Ta NAURU Y SOLOMON ISLANDS Port Moresby Honiara Coral Sea L’obiettivo del progetto è contribuire alla lotta contro la povertà e insicurezza alimentare, riducendo le perdite produttive del bestiame causate da malattie infettive. Il progetto ha AUSTRALIA inoltre contribuito in maniera significativa al programma di eradicazione globale della Peste Bovina (prima malattia animale ad essere eradicata su scala globale). Nella maggior parte della popolazione rurale dei paesi dell’Asia centrale l’allevamento del bestiame è una componente importante del reddito familiare e malattie quali la peste bovina, Canberra l’afta epizootica (Foot-and-Mouth Disease - FMD) e la peste dei piccoli ruminanti (PPR) hanno INDIAN OCEAN un notevole impatto economico. Il progetto, grazie al contributo del Governo Italiano al Tasmania Fondo Fiduciario Globale per la Sicurezza Alimentare della FAO, cerca di assistere i paesi nello sviluppare la capacità di controllare le malattie infettive transfrontaliere degli animali (Transboundary Animal Diseases - TAD) e di mitigarne e minimizzarne le conseguenze negative per la sicurezza alimentare. Il progetto consente ai servizi veterinari nazionali di acquisire una migliore comprensione della diffusione e dell’impatto delle malattie transfrontaliere e quindi di pianificare e attuare misure di controllo adeguate alle risorse disponibili. I paesi beneficiari sono: Afganistan, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Iran, Kazakhstan e Kirghizistan partecipano ai meeting regionali in qualità di osservatori. Risultati specifici del progetto sono: • Guidare i paesi beneficiari all’assolvimento delle procedure necessarie all’ottenimento dello status di “Ufficialmente indenni da Peste Bovina” in accordo ai requisiti previsti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE); R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 135 VANUATU New Caledonia Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti SUDAN M EGYPT SO Cairo Area Geografic a: in terregion ale e glob ale MONGOLIA m Ankara il KAZAKHSTAN Ta s m a n S e N GTFS/int/907/ITA • Approfondire la conoscenza e l’impatto di importanti malattie infettive degli animali domestici, quali la peste dei piccoli ruminanti (PPR) e l’afta epizootica (FMD), elementi questi necessari per pianificare attività di controllo tese a ridurre le perdite produttive e favorire gli scambi commerciali; • Promozione del coordinamento e scambio di informazioni tra i paesi beneficiari e limitrofi per il controllo delle malattie; • Contribuire a definire programmi nazionali di controllo per le malattie transfrontaliere degli animali (TAD). Beneficiari • Servizi veterinari nazionali; • Produttori e loro associazioni addetti all’industria zootecnica; • Consumatori; • Bambini, donne e nuclei famigliari delle comunità rurali. Strategia • Raccolta, analisi e distribuzione di informazioni sul FMD e sul PPR, nonché su altre malattie del bestiame finalizzate alla pianificazione di strategie di prevenzione e controllo; • Sviluppo delle competenze diagnostiche dei laboratori veterinari nazionali; • Promozione di formazione a livello nazionale nel settore della epidemiologia veterinaria; • Organizzazione di seminari regionali per la promozione degli strumenti della epidemiologia nelle attività di pianificazione, monitoraggio e sorveglianza delle attività veterinarie; • Assistenza alle autorità nazionali veterinarie e promozione di campagne per la vaccinazione; • Divulgazione dei risultati e delle esperienze in occasione di convegni e seminari internazionali. Risultati Tutti i paesi che partecipano al progetto GTFS/INT/907/ITA sono stati riconosciuti ufficialmente indenni da peste bovina. In seguito al raggiungimento di tale obiettivo il progetto, in stretta collaborazione con la Commissione Europea per il Controllo dell’Afta Epizootica (EuFMD), ha contribuito alla creazione di strumenti innovativi per sostenere i paesi in via di sviluppo nella lotta progressiva alle malattie infettive transfrontaliere degli animali. Al fine di raggiungere gli obiettivi del progetto i paesi sono stati sostenuti in termini di: • Approvvigionamento di attrezzature e apparecchi di laboratorio per la esecuzione di test immuno-enzimatici (ELISA) e bio-molecolari (Real-Time PCR) con l’obiettivo di migliorare le performance dei laboratori veterinari nazionali di ogni paese); • Acquisizione di informazioni sulla presenza di PPR e di FMD; • Miglioramento delle capacità di disegnare e valutare i sistemi di monitoraggio per le malattie infettive degli animali domestici; • Identificazione delle priorità per i programmi sul controllo delle malattie. 136 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Programma di supporto allo sviluppo del Comune di Dori, Burkina Faso KAZAKHST UKRAINE Caspian Sea SPAIN POR Me d i Sicily te Tunis rr a Algiers TUNISIA Rabat Madeira Is. (PORTUGAL) MOROCCO Ancara Athens Tripoli Crete SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia CYPRUS LEBANON ISRAEL Canary Is. Cairo (SPAIN) Laayoun LIBYA Damasco Jerusalem UZ AZERBAIJAN Baku Baghdad Beirut Sea I Yerevan TURKEY GREECE nea n Tbilisi EN M Lisbon Rome Sardinia Balearic Is. Madrid G E O RG Black Sea ITALY AR TUG Corsica A AL FRANCE IRAQ T UR K M EN I Ashgaba IA Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Amman JORDAN B Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone A GDCP/BKF/002/ITA RUSSIAN FEDERATION Kuwait City KUWAIT EGYPT Partners QATAR SAUDI Ab Riyadh Doha ARABIA Programma di U. A. E. Cooperazione Decentrata Italia/FAO e Provincia di Bolzano Paese ricevente Khartoum ERITREA Sana'a Asmara Comune di Dori, YEMEN SUDAN Aden Burkina Faso ulf of DJIBOUTI G Djibouti Budget ETHIOPIA USD 300 000 (Ministero Italiano degli Affari Addis Ababa Esteri), USD 300 000 SO (Provincia diUGANDA Bolzano), Lake Turkana Lake Albert USD 60 000 Mogadishu Kampala KENYA (Contributo RWANDA locale del Nairobi Lake ComuneKigali di Bujumbura Dori)Victoria INDIAN OC BURUNDI DurataLake Pemba Amirante Is. Dodoma Tanganyika Zanzibar 2012–2015 SEYCHELLES PersianGulf Western Sahara ALGERIA Re d MALI Porto Novo CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA A T L A N T I C O C E A N Principe Sao Tome Sao Tome Annobûn (EQUATORIAL GUINEA) LI A L Bangui Yaoundè Libreville GABON Brazzaville Kinshasa Ascension (UK) A Abidjan M Yamoussoukro Accra Abuja UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda Lake Nyasa Obiet tivo ANGOLA ZAMBIA BI AM MOZ C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO COMOROS Farqu Agale (MAU MALAWI Beneficiari Il progetto si rivolge ai piccoli agricoltori delle zone aride con particolare attenzione alle donne che cercano di sviluppare le loro strategie d’adattamento ai cambiamenti ambientali. In particolare, il progetto coinvolgerà il Comune di Dori e circa 700 famiglie che vivono nei villaggi di Dantchadi, Touka Bayel e nei villaggi vicini. A livello istituzionale, i quadri e i tecnici del Comune di Dori e delle strutture decentrate beneficeranno del progetto grazie alla formazione e agli interscambi di conoscenze a livello istituzionale. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 Moroni Lilongwe La FAO collabora con la Provincia di Bolzano dal 2006 nel quadro del Programma di Cooperazione Lusaka St. Helena (UK) E Lake Harare QU Decentrata Italia/FAO grazie ad un progetto congiunto per lo sviluppo integrato Kariba della Provincia ZIMBABWE del Tapoa in Burkina Faso. Questo progetto, che si è concluso nel 2010, ha portato notevoli NAMIBIA BOTSWANA successi, incoraggiando così il governo nazionale e locale del Burkina Faso ad estendere alla Windhoek Gaborone stessa metodologia al Comune di Dori. Pretoria Maputo Mbabane Il Governo del Burkina-Faso è interessato alle strategie che mirano alla conservazione e SWAZILAND Bloemfontein Maseru valorizzazione delle risorse idriche, alla lotta contro la desertificazione e all’adattamento ai LESOTHO SOUTH AFRICA cambiamenti climatici. Per questo motivo, il progetto intende contribuire alla lotta contro Cape Town la povertà e l’insicurezza alimentare mediante il miglioramento della produzione agricola e dell’allevamento, la diversificazione dei redditi, il rafforzamento delle capacità degli attori locali (in particolare delle donne e dei giovani) e tramite la gestione delle risorse idriche. 138 Provid Aldabra Is. AR LIBERIA NIGERIA G SC Monrovia CÔTED'IVOIRE GA SIERRA LEONE O Freetown N'Djamena Ouagadougou BENIN TOGO NA HA Conakry Area Geografic a: afric a BURKINA FASO GUINEA NG Bissau GUINEA-BISSAU CO Banjul CHAD Lake Chad Niamey MADA Bamako e SENEGAL NIGER om GAMBIA a Praia Dakar Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE Antananarivo M Port GDCP/BKF/002/ITA Strategia Il progetto è stato identificato da una missione congiunta FAO/Bolzano che ha visitato il paese nel Marzo del 2010. Il progetto è implementato in sinergia e coordinamento con il progetto GCP/INT/092/ITA “Sviluppo di tecniche di raccolta delle acque di superficie su scala ridotta nelle zone aride” (la cui scheda è presentata in questo libro) allo scopo d’intraprendere azioni di miglioramento dell’accesso all’acqua nel Comune di Dori. In particolare, il progetto agevolerà le popolazioni più svantaggiate grazie alla realizzazione di sistemi di accesso all’acqua potabile. Il miglioramento dei sistemi tradizionali di raccolta d’acqua (boulis) renderà disponibile l’acqua per il bestiame durante la stagione secca e la valorizzazione di circa 10 ettari di terra che saranno gestiti da gruppi di agricoltori, soprattutto donne. Sarà adottata una strategia d’accompagnamento dei beneficiari per promuovere la creazione o il rafforzamento di gruppi che potranno assumere la responsabilità della gestione e della manutenzione dei punti d’accesso all’acqua. Le attività previste mirano anche a rafforzare le capacità tecniche, organizzative e materiali dei beneficiari attraverso programmi di formazione. Inoltre, il progetto sosterrà la diversificazione delle produzioni, in particolare attraverso lo sviluppo della produzione orticola, permettendo ai gruppi più vulnerabili (donne e giovani) di aumentare i loro redditi e il loro tenore di vita. Risultati Il progetto si trova nella fase iniziale e si prevede che al termine delle attività avrà prodotto risultati in relazione a: • Miglioramento dell’accesso all’acqua con un sistema di distribuzione d’acqua potabile, dei pozzi pastorali e delle perforazioni per uso agricolo; • Aumento del tenore di vita delle donne e dei giovani attraverso attività generatrici di reddito, e accesso alle nuove tecnologie di informazione e comunicazione; • Maggiore efficienza della gestione idrica locale, grazie alla formazione dei rappresentanti locali, dei servizi tecnici locali e attraverso la realizzazione di piccoli progetti pilota; • Miglioramento delle capacità tecniche dei produttori e dei servizi locali rispetto all’agricoltura e all’alimentazione. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 139 Canary Is. (SPAIN) Libreville GABON Brazzaville A T L A N T I C Kampala RWANDA Kigali Kinshasa N Dodoma UNITED REPUBLIC OF TANZANIA Luanda A Pemba Zanzibar Lake Nyasa ANGOLA Lilongwe MALAWI NAMIBIA Windhoek MOZ ZIMBABWE BOTSWANA Gaborone Pretoria Mbabane Bloemfontein SOUTH AFRICA Obiet tivo QU Maseru Maputo SWAZILAND E AR Lake Harare Kariba SC (UK) BI Lusaka St. Helena Partners Programma di Cooperazione Decentrata Mogadishu Italia/FAO e Comune di Roma Paese ricevente Victoria Città di Kigali, Ruanda Budget Providence Is. Farquhar Is. USD 814 237 (Ministero Agalega Is. (MAURITIUS) Italiano degli Esteri), USD 262 097 (Comune Tromelin (FRANCE) di Roma), USD 26 468 Cargados Carajos Antananarivo (Novo Nordisk private MAURITIUS company), USD 121 233 Rèunion (FRANCE) (Contributo locale del Comune di Kigali) Durata 2004–2012 GA ZAMBIA Area Geografic a: afric a M Nairobi BURUNDI Lake Tanganyika (YEMEN) A KENYA Lake Victoria Bujumbura SO MADA O C E A N Cabinda (ANGOLA) DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO Lake Turkana UGANDA Lake Albert Socotra Addis Ababa Bangui CAMEROON de n LI Porto Novo Annobûn (UK) Gulf of Oman Muscat ETHIOPIA SOUTH SUDAN O e L YEMEN of A Gulf Abuja SAO TOME AND PRINCIPE Ascension Abu Dhabi Sana'a Asmara N'Djamena NG Abidjan om Yamoussoukro Accra LIBERIA PersianGulf Riyadh Doha OMAN ERITREA Khartoum CHAD Lake Chad CO G S a Ouagadougou KI Se BURKINA FASO CÔTED'IVOIRE Monrovia QATAR SAUDI ARABIA SUDAN Niamey BENIN TOGO NA HA kry own SIERRA LEONE PA Agricoltura urbana e peri‑urbana a Kigali, Ruanda fase ii NIGER MALI Bamako GUINEA EGYPT Kuwait City KUWAIT d EGAL Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone U. A. E. MAURITANIA Nouakchott LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Amman JORDAN Re GDCP/rwa/014/mul Western Sahara ISRAEL Cairo ALGERIA Laayoun Jerusalem Tripoli TA MOROCCO AM GAL) LESOTHO Cape Town C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO Il progetto ha origine da un accordo tripartito firmato nel 2003 tra il Comune di Kigali, il Comune di Roma e la FAO per la creazione di un partenariato allo scopo di promuovere la collaborazione tra le due capitali e la FAO per un progetto di agricoltura urbana e peri-urbana. Il progetto è stato co-finanziato dal Ministero Italiano degli Affari Esteri attraverso la FAO e il Comune di Roma. Il progetto, noto come PAPUK (Projet d’Agriculture Urbane et Periurbaine de Kigali), si pone obiettivi che rientrano nei piani del Governo del Ruanda tesi a ridurre la povertà attraverso la promozione della sicurezza alimentare e la lotta contro la fame. L’obiettivo del progetto è di contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare nella città di Kigali e nella sua area peri-urbana, migliorando la disponibilità di cibo in qualità e in quantità, stabilità dell’approvvigionamento e accessibilità per tutta la popolazione. Gli obiettivi specifici individuati si riferiscono a quattro aree principali: acqua e gestione del suolo; orticultura, allevamento e sistemi agroforestali. Beneficiari I beneficiari del progetto sono le associazioni di agricoltori a basso reddito, come pure donne e giovani e disoccupati. Strategie Il progetto era stato originariamente concepito come uno strumento per facilitare l’accesso a risorse esterne (principalmente della UE e Banca Mondiale) per la bonifica di terre paludose e per lo sviluppo rurale. Tuttavia, a causa di cambiamenti di orientamento nei programmi, il progetto si è poi concentrato esclusivamente sulle attività originariamente previste e, dopo tre anni di attività (Gennaio 2004 - Dicembre 2006), alla luce dei buoni risultati raggiunti, i partner coinvolti hanno deciso di comune accordo che il progetto sarebbe andato avanti in 14 0 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GDCP/rwa/014/mul una seconda fase (PAPUK II), con obiettivi sempre rivolti a migliorare la sicurezza alimentare nelle aree urbane e peri-urbane della città di Kigali, come richiesto dalla municipalità di Kigali ed alla luce dei buoni risultati raggiunti. Fase I (2004–2007) Le aree principali di lavoro sono state: • gestione dell’acqua e produttività del suolo; • intensificazione della produzione agricola; • diversificazione delle colture per consumo e vendita; • promozione delle cooperative ed associazioni di agricoltori, in particolare donne e giovani; • analisi dei problemi legati alla produzione e distribuzione alimentare. Fase II (2007–2012) La fase II del progetto è stata ri-orientata per includere le seguenti componenti principali: • Uso integrato dell’acqua per orti urbani, inclusa la creazione di centri di formazione e dimostrazione e unità produttive a livello familiare (gestione di cisterne, di orti, gestione dei rifiuti domestici e produzione di compost); • Gestione integrata dell’area paludosa di Kajevuba (Distretto di Gasabo) includendo attività di rimboschimento e protezione dei versanti; • Diversificazione della produzione e ottimizzazione del ciclo dalla produzione orientata al mercato, inclusa la produzione di alberi da frutto. Risultati Le attività implementate finora hanno portato ai seguenti risultati: • Riabilitazione e bonifica dei terreni paludosi per la produzione agricola; • Sistema anti erosione attraverso l’uso di terrazzamenti di zone collinari, attività forestali e agroforestali per migliorare le condizioni ambientali; • Riabilitazione delle infrastrutture tecniche, inclusi piccoli sistemi di irrigazione; • Miglioramento della capacità del personale tecnico delle associazioni comunitarie; • Aumento dei terreni disponibili per la produzione agricola e delle opportunità commerciali; • Migliori opportunità di impiego nel settore agricolo e zootecnico; • Miglioramento della disponibilità di prodotti agricoli per i bisogni della popolazione urbana; • Protezione ambientale mediante attività forestali e formazione in tecniche agro-forestali (semaine de l‘arbre); • Disponibilità di verdure e ortaggi freschi sia per autoconsumo sia per vendita attraverso l’introduzione del sistema di orti urbani; • Migliore uso di fertilizzanti da compost e materiali alimentari riciclati; • Maggiore professionalità e capacità gestionale nel settore dell’agricoltura urbana e peri-urbana. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 141 GDCP/sen/002/ita RUSSIAN FEDERATION Consolidamento degli orti domestici a supporto della sicurezza alimentare e per il miglioramento della nutrizione a Dakar, Senegal - fase ii KAZAKHS UKRAINE FRANCE Sicily Algiers Madeira Is. (PORTUGAL) TURKEY GREECE Tunis Rabat Ancara ALBANIA Athens CYPRUS (SPAIN) LIBYAN ARAB JAMAHIRIYA Laayoun UZ AZERBAIJAN Baku EN T UR K M EN Ashga IA Tehran ISLAMIC REPUBLIC OF IRAN Baghdad IRAQ Amman Cairo ALGERIA I Yerevan Damasco Tripoli Canary Is. Tbilisi SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia TUNISIA MOROCCO G E O RG M Lisbon Sardinia Balearic Is. Madrid Black Sea ROMANIA MONTENEGRO MACEDONIA AR POR TUG AL SPAIN Rome A ITALY Corsica CROATIA BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA Caspian Sea JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone EGYPT Kuwait City KUWAIT QATAR SAUDI ARABIA Western Sahara PersianGul Riyadh Doha A U. A. E Re d NIGER CAMEROON Malabo EQUATORIAL GUINEA SAO TOME AND PRINCIPE Principe Sao Tome Sao Tome A T L A N T I C O C E A N Ascension Bangui Yaoundè Libreville CONGO Brazzaville Cabinda (ANGOLA) Kinshasa Luanda (UK) A Porto Novo LI A L M Abidjan Abuja Lake Nyasa ANGOLA Obiet tivo ZAMBIA St. Helena Far Ag (M MALAWI BI AM R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 COMOROS Lusaka MOZ C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO 142 Moroni Lilongwe UE Harare Promuovere lo sviluppo e l’espansione degli orti domestici per migliorare laKariba nutrizione Lake Qdelle ZIMBABWE famiglie più disagiate di Dakar. Il progetto è parte del programma di Cooperazione Decentrata NAMIBIA e Dakar. È stato lanciato nel Italia/FAO mediante un accordo tra la FAO e i Comuni di Milano BOTSWANA Gaborone 2006 e si trova attualmente nella sua seconda fase per unWindhoek budget totale di USD 1 045 000. Pretoria Maputo Il progetto mira a migliorare la sicurezza alimentare nella città di Dakar Mbabane attraverso il SWAZILAND Bloemfontein consolidamento del sistema di orti domestici urbani grazie alla formazione dei beneficiari. Maseru LESOTHO SOUTH Gli obiettivi principali del progetto sono: i) rafforzare le associazioni e i gruppi di coltivatori di AFRICA Cape Town orti domestici, incluso l’accesso al microcredito, agli input e ai mercati; ii) aumentare il numero di coltivatori di orti domestici; iii) rafforzare la cooperazione tra Comune di Milano e Comune di Dakar per migliorare le capacità decisionali delle istituzioni locali; iv) migliorare le capacità associative, organizzative e manageriali dei beneficiari locali; v) esplorare i mercati locali e proporre una metodologia per la commercializzazione dei prodotti da orto domestico in Senegal. Le condizioni climatiche di Dakar sono favorevoli e permettono le coltivazioni di verdure e ortaggi in giardini, terrazze e piccole aree, sia per il consumo domestico sia per la vendita locale. La tecnologia relativa agli orti domestici è stata introdotta a Dakar dalla FAO nel 1999 sulla base dell’esperienza maturata in America latina. Gli orti domestici vennero in seguito integrati nei programmi speciali di sicurezza alimentare e istituiti in aree urbane del Senegal, con il supporto del governo senegalese, tra il 2001 e il 2003. Il progetto è stato selezionato da UN Habitat tra oltre 500 altri progetti come vincitore del “Dubai Award” nel 2009. Ha ricevuto un premio di 30 000 dollari per sostenere le attività della sua seconda fase. (UK) Aldabra Is. AR Yamoussoukro Accra SC CÔTED'IVOIRE LIBERIA NIGERIA G BENIN TOGO NA HA Conakry Freetown Monrovia N'Djamena Ouagadougou GUINEA SIERRA LEONE Lake Chad Niamey BURKINA FASO GA Bissau GUINEA-BISSAU Partners Programma di Cooperazione ERITREA Sana'a Asmara SUDAN YEMEN Decentrata Italia/FAO, Comune de n di Milano, Università di Milano,DJIBOUTI Gulf of A Djibouti COOPI e ACRA ETHIOPIA Paese ricevente Addis Ababa Comune di Dakar, Senegal Budget O Lake USD 500 000 (Ministero Italiano S Turkana Lake AlbertEsteri), USD 515 000 Mogadishu degli Affari KENYA (Comune di Milano) e USD 30 Nairobi Kigali Lake 000 (Comune di Dubai Victoria tramite I N D I A N O C Bujumbura BURUNDI Dubai Award di UN Habitat)Pemba Amirante Is Lake Dodoma Tanganyika Zanzibar Durata SEYCHELLES UNITED REPUBLIC 2006–2013 OF TANZANIA Prov MADA Bamako e SENEGAL om Dakar GAMBIA Banjul Area Geografic a: afric a MALI a Praia Se MAURITANIA Nouakchott CAPE VERDE Antananarivo Po GDCP/sen/002/ita Beneficiari I beneficiari sono le famiglie più svantaggiate e bisognose di Dakar; ma indirettamente anche i servizi comunali di supporto tecnico e pianificazione, le istituzioni pubbliche, come quelle private e le università beneficeranno delle attività di progetto. Strategie Un orto domestico assicura in media sei cicli di coltura per anno, con una produzione che arriva fino a 30kg di prodotti orticoli per mese. I coltivatori possono utilizzare parte della produzione per sfamare le loro famiglie e vendere le eccedenze sui mercati locali, come fonte di guadagno aggiuntiva. Il progetto mira a istituire una struttura organizzativa composta da centri di formazione e dimostrazione destinati ai coltivatori degli orti urbani per l’acquisizione di input, per l’accesso alla formazione e per sperimentare meccanismi di commercializzazione del surplus. Inoltre si prevede di includere il sistema di orti domestici urbani nella strategia del Comune di Dakar per il Programma di Agricoltura Urbana e Peri-urbana (AUP), in modo da assicurare la sostenibilità di questo settore. Il progetto è stato inserito nel Programma FAO “Growing greener cities”(Crescere le Città più Verdi). Risultati Il progetto coinvolge circa 7 500 famiglie nella rete produttiva attraverso la creazione di sei centri di formazione e dimostrazione. Al fine di garantire un approccio partecipativo e aumentare la consapevolezza delle comunità locali e loro associazioni, è stato prodotto materiale informativo sugli orti domestici per illustrarne i vantaggi nell’ambito dell’AUP. Attraverso un’analisi di benefici e svantaggi relativi al sistema degli orti domestici urbani, sarà finalizzato un sistema di raccolta e inserimento dati nella banca dati Hortivar della FAO. Il progetto vede la partecipazione attiva di ONG italiane e locali come COOPI e ACRA, oltre a quella della città di Dakar e Milano, dell’Università di Milano e istituzioni pubbliche e private. R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 143 GDCP/leb/001/ita Miglioramento della gestione delle acque in Caza, nell’area di Marjayoun, Libano RUSSIAN FEDERATION nean Se a LIBYA EGYPT IRAQ Amman JORDAN Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone Kuwait City KUWAIT SAUDI ARABIA d QATAR Se a NIGER SUDAN CHAD MALI o ISRAEL Jerusalem Cairo ALGERIA Tehran ISLAMIC REP. OF IRAN N Tripoli Crete ERITREA Khartoum Lake Chad Niamey Asmara Sana'a YEMEN L ETHIOPIA Abuja Addis Ababa A CENTRAL AFRICAN REPUBLIC Bangui A CAMEROON LI Obiet tivo Porto Novo M om Abidjan e BENIN TOGO NA HA G Yamoussoukro Accra Gulf of Oman (YEMEN) Ouagadougou CÔTED'IVOIRE TA erra AF G T POR MOROCCO dit SYRIAN ARAB REPUBLIC Nicosia Beirut Baghdad Damasco LEBANON CYPRUS Re Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneoUGAL TUNISIA BURKINA FASO O S Lake L’obiettivo del progetto è quelloUGANDA di rafforzare le capacità locali e nazionali di aumentare Turkana Lake Principe Albert Mogadishu Kampala Sao la produttività agricola, concentrando l’attenzione sul miglioramento della gestione della SAO TOME AND PRINCIPE KENYA Tome Libreville Sao Tome GABON DEMOCRATIC RWANDA Nairobi attraverso programmi di assistenza tecnica e domanda idrica e sull’aumento della produttività Annobûn REPUBLIC Kigali Lake (EQUATORIAL GUINEA) INDIAN OCEAN Victoria OF THE Bujumbura rafforzamento delle competenze. Fronteggiare il problema della scarsità della risorsa idrica è Brazzaville CONGO BURUNDI Pemba Amirante Is. Kinshasa Lake Victoria Cabinda Dodomatra l’Italia e FAO. un obiettivo prioritario della cooperazione Tanganyika (ANGOLA) Zanzibar SEYCHELLES A T L A N T I C UNITED REPUBLIC L’introduzione di sistemi di irrigazione moderni e flessibili permetteranno agli agricoltori e OF TANZANIA Providence Is. Luanda Aldabra Is. Farquhar Is. ai gestori delle risorse idriche di ridurre Nyasa le Lake perdite d’acqua, investendo in moderne tecniche di O C E A N Moroni Agalega Is. ANGOLA irrigazione. Uno degli obiettivi del progetto è quello COMOROS di migliorare(MAURITIUS) le capacità tecniche degli Lilongwe MALAWI ZAMBIA agricoltori e formare associazioni di utilizzatori efficienti. Tromelin Lusaka (FRANCE) St. Helena (UK) Elocalizzato a Nabatyeh nelCargados Il Governatorato di Marjayoun, che è sud-est del Libano, è U Harare Lake Q Carajos Kariba Antananarivo MAURITIUS una delle aree del paese ZIMBABWE più colpite da questo problema, soprattutto a causa degli effetti Port Louis devastantiNAMIBIA del conflitto del 2006 sul sistema di irrigazione e di canalizzazione dell’acqua. Rèunion Malabo Yaoundè Beneficiari Gaborone Pretoria Mbabane SC GA MADA BI AM MOZ BOTSWANA Windhoek AR CO NG O EQUATORIAL GUINEA C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO A Me Athens K IS T Partners Programma di Cooperazione Decentrata AN Italia/FAO, AVSI e ST NI A H Regione Lombardia Paese ricevente CazaK di I S Marjayoun, PA Libano Budget USD 300 000 (Ministero Muscat Affari Esteri), degli OMAN USD 364 000 (Regione Lombardia) e USD 226 000 (AVSI) Durata 2011–2013 Socotra N Rabat Tunis BE TURKEY GREECE Sicily Algiers UZ I Yerevan Ankara ALBANIA Madrid Tbilisi A SPAIN G E O RG Black Sea ALBANIA A ITALY Lisbon Caspian Sea FRANCE (FRANCE) Maputo SWAZILAND I beneficiari sono Bloemfontein più di 42 000 persone che vivono nei 5 villaggi, i produttori agricoli dell’area Maseru di Marjayoun e lo SOUTH staff dei municipi LESOTHO che disporranno di una maggiore quantità di acqua per AFRICA l’irrigazione e infrastrutture più moderne. Cape Town Strategia Il progetto è realizzato insieme a controparti locali, nazionali e internazionali, in partnership con la Regione Lombardia e la Fondazione AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) nel quadro del Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO (PCDIF). 14 4 R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 GDCP/leb/001/ita Il progetto contribuisce a un piano di sviluppo agricolo del Libano mediante l’implementazione di un piano di modernizzazione per la gestione di schemi irrigui. Più specificatamente il progetto prevede i seguenti risultati: • Contribuire al miglioramento della gestione dell’acqua per irrigazione; • Contribuire al miglioramento della conoscenza da parte degli agricoltori e delle autorità locali in materia di nuovi sistemi e tecnologie di irrigazione e pratiche di gestione, per migliorare l’efficienza e la produttività di uso dell’acqua. Risultati Il progetto si trova attualmente nelle fasi iniziali e le operazioni attuali sono basate essenzialmente sul lavoro portato avanti dalla Fondazione AVSI che si concentra sul rafforzamento delle capacità locali e nazionali per fronteggiare la scarsità dell’acqua in uno schema irriguo pilota e nel migliorare le infrastrutture per allargare l’area irrigua nella Piana di Marjayoun. Il progetto è strettamente correlato a un’altra iniziativa finanziata dall’Italia attraverso la FAO nel Vicino Oriente, in particolare il progetto GCP/INT/124/ITA - Fronteggiare la scarsità d’acqua (Fase III): rafforzamento delle capacità nazionali in Giordania, Libano e Siria (la cui scheda è presentata in questo Libro). R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012 14 5 Photo Credits Copertina Pag. iv Pag. v Pag. vi Pag. 1 Pag. 2 Pag. 3 Pag. 4 ©©FAO/M. Uz Zaman ©©FAO/G.Napolitano ©©FAO/N. Celis ©©FAO/O. Asselin ©©FAO/F. Nyakairu ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/T. Hoefer ©©FAO/Y. Chiba ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/S. Gallagher ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/G. Bizzarri ©©FAO/A. Vitale Pag. 5 Pag. 6 Pag. 7 Pag. 8 Pag. 10 Pag. 11 Pag. 12 Pag. 13 Pag. 14 Pag. 15 Pag. 16 Pag. 17 Pag. 18 Pag. 19 Pag. 20 Pag. 21 ©©FAO/O. Asselin ©©FAO/M. Uz Zaman ©©FAO/R. Faidutti ©©FAO/P. Thekiso ©©FAO/R. Faidutti ©©FAO/P. C. Zietsman ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/E. Yeves ©©FAO/F. Botts ©©FAO/A. Proto ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/F. Botts ©©FAO/M. Uz Zaman ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO photo ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/R. Faidutti ©©FAO/P. Thekiso Pag. 22 Pag. 23 Pag. 24 Pag. 25 Pag. 26 Pag. 27 Pag. 28 Pag. 29 Pag. 30 Pag. 32 Pag. 93 Pag. 137 ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/O. Asselin ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/K. Wiedenhoefer ©©FAO/M. Bracher ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/I. Kodikara ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/S. Palma ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/M. Marzot ©©FAO/G. Napolitano ©©FAO/R. Messori ©©FAO/F. Botts Tutte le foto incluse nei profili progetti sono un contributo speciale fornito dai Progetti di Cooperazione FAO/Italia. Un ringraziamento speciale a Marie Ange Cortellino, Sherri Dougherty e a tutto lo staff FAO/OEC per la preziosa assistenza nel reperimento del materiale fotografico dalla FAO Photo Library. STAMPATO IN ITALIA SU CARTA ECOLOGICA - GIUGNO 2012 Progetto grafico e impaginazione: Pietro Bartoleschi e Arianna Guida Consulenza progettuale: Stefano Baldassarre Assistenza editoriale e photo editing: Cristina Langella e Pietro Zoli [email protected]