Italiano - Food and Agriculture Organization of the United Nations

Transcript

Italiano - Food and Agriculture Organization of the United Nations
Rapporto sui progetti di
Sviluppo Agricolo
FAO/ITALIA
2012
Programma di Cooperazione Fao/Italia
rapporto sui progetti di sviluppo agricolo FAO / Italia
Il rapporto di quest’anno riguarda progetti finanziati attraverso contributi volontari
versati annualmente dal Governo Italiano (sistema multilaterale), progetti finanziati
attraverso accordi specifici (sistema multibilaterale), progetti realizzati nell’ambito
del Fondo Fiduciario per la Sicurezza Alimentare e progetti eseguiti attraverso il
Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO.
Il Rapporto è diviso in due parti: la
prima è un’introduzione che contiene
informazioni aggiornate sulle
origini e sullo scopo del Programma
di Cooperazione Governo Italiano/
FAO, una descrizione dell’evoluzione
e dei meccanismi di gestione del
Programma e un breve riassunto delle
varie iniziative in ordine tematico. La
seconda parte comprende un insieme
di schede di progetto.
Ogni scheda include una breve
descrizione dell’iniziativa e
informazioni sull’area geografica e
sull’impegno finanziario, insieme
con un elenco degli obiettivi,
delle attività, strategie e risultati.
Sono inclusi nel Rapporto i
progetti attivi nel 2012. Questo
Rapporto 2012 è stato realizzato
dal Progetto GTFS/INT/866/ITA
“Formulazione, monitoraggio e
valutazione di iniziative e progetti
eseguiti nell’ambito del Contributo
Italiano al Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza Alimentare e
Salubrità degli Alimenti”, con il
contributo dell’intero Programma
di Cooperazione FAO/Italia e il
Servizio di Mobilitazione delle
Risorse e Supporto alle Operazioni
del Dipartimento di Cooperazione
Tecnica della FAO (TCSR).
2 012
Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO)
Servizio di Mobilitazione delle Risorse e Supporto alle Operazioni (TCSR)
Dipartimento di Cooperazione Tecnica
LA FAO INTENDE RINGRAZIARE
Le istituzioni e le persone
che con il loro contributo hanno reso possibile
la pubblicazione di questo rapporto
e in particolare:
Ministro Elisabetta Belloni
Direttore Generale,
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)
Ministero degli Affari Esteri
Ministro Mario Sammartino
Vice Direttore Generale,
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)
Ministero degli Affari Esteri
Ministro Barbara Bregato
Vice Direttore Generale,
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)
Ministero degli Affari Esteri
Ministro Plenipotenziario Marco Ricci
Coordinatore Multilaterale,
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)
Ministero degli Affari Esteri
Consigliere d’Ambasciata Rita Mannella
Coordinatore FAO, PAM e IFAD, DGCS
Rapporto sui progetti di
Sviluppo Agricolo
FAO/ITALIA
2012
Aleksander Zaremba, Responsabile del Programma Tradizionale
Paolo Lucci Chiarissi, Responsabile del Contributo Italiano al Fondo Fiduciario Globale della FAO
per la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli Alimenti
Paola Castelgrande, Responsabile del Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO
Consigliere d’Ambasciata Mauro Massoni
Capo Ufficio II, DGCS
Consigliere di Legazione Francesco Forte
Capo Ufficio III, DGCS
Consigliere d’Ambasciata Marcello Cavalcaselle
Capo Ufficio IV, DGCS
Ministro Plenipotenziario Alessandro Gaudiano
Capo Ufficio V, DGCS
www.fao.org/tc/faoitaly
Consigliere d’Ambasciata Bruno Antonio Pasquino
Capo Ufficio VI, DGCS
Consigliere d’Ambasciata Emilia Gatto
Capo Ufficio VII, DGCS
Funzionari ed esperti
degli Uffici territoriali, tematici e Unità Tecnica Centrale, DGCS
FAO
I 2780 It/ 1/05 .12
Ministro Pier Francesco Zazo
Capo Ufficio - Funzionario Preposto all’Unità Tecnica Centrale, DGCS
Programma di Cooperazione Fao/Italia
Rapporto sui progetti di
Sviluppo Agricolo
FAO/ITALIA
2012
O r g a n i z z a z i o n e d e l l e n a z i o n i u n i t e p e r l’a l i m e n ta z i o n e e l’a g r i c o l t u r a - 2 0 1 2
Le denominazioni usate e la forma in cui sono presentati i dati che figurano in
questo supporto informativo non implicano da parte dell’Organizzazione delle
Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura alcuna opinione in merito allo stato
giuridico o al livello di sviluppo socio-economico di paesi, territori, città o zone, né
in merito alle loro autorità o alla delimitazione delle loro frontiere o dei loro confini.
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e la distribuzione a scopo educativo
o per altre funzioni non commerciali dei contenuti espressi in questo supporto
informativo sono consentite senza previa autorizzazione del possessore dei diritti
d’autore a condizione che la fonte sia esplicitamente citata. La riproduzione
dei suddetti contenuti per ragioni commerciali o altri usi è vietata senza previa
autorizzazione scritta del possessore dei diritti d’autore.
La richiesta di autorizzazione deve essere rivolta al:
Capo del Servizio delle pubblicazioni,
Sottodivisione delle politiche e di supporto nell’ambito della pubblicazione
elettronica, Divisione dell’Informazione, FAO
Viale delle Terme di Caracalla,
00153 Roma - Italia
oppure per posta elettronica a: [email protected]
Copie delle pubblicazioni della FAO possono essere richieste a:
Gruppo Vendite e marketing,
Divisione dell’Informazione, FAO
Viale delle Terme di Caracalla,
00153 Roma - Italia
e-mail: [email protected]
Fax: (+39) 06 57053360
www.fao.org/icatalog/inter-e.htm
© FAO 2012
sommario
Pagina
2
Italia/FAO:
un fruttuoso rapporto di collaborazione in
favore dello sviluppo agricolo dei Paesi in
via di sviluppo (PVS)
di Elisabetta Belloni,
Direttore Generale, DGCS,
Ministero degli Affari Esteri
Pagina
4
Lavorare insieme per promuovere la
sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale
di Laurent Thomas,
Vice Direttore-Generale della FAO,
Dipartimento della Cooperazione Tecnica
Pagina
6
Introduzione al Libro Bianco 2012
Origine, a chi si rivolge, struttura
Pagina
8
Pagina
27
Introduzione alla FAO
Lista dei Progetti
Mandato e istituzione,
vantaggi competitivi, la riforma,
struttura e contributi
Lista dei Progetti della Componente
Tradizionale
Pagina
14
Programma di Cooperazione
Governo d’Italia/FAO
Origine e contesto istituzionale
Pagina
16
Descrizione delle Componenti del
Programma di Cooperazione Italia/FAO:
Programma Tradizionale
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario
Globale della FAO per la Sicurezza
Alimentare e Salubritá degli Alimenti
Programma di Cooperazione Decentrata
Programma Operazioni di Emergenza e
Riabilitazione
Programma degli Esperti Associati (APO)
Lista dei Progetti del Contributo Italiano
al Fondo Fiduciario Globale della FAO per
la Sicurezza Alimentare e Salubrità degli
Alimenti
Lista dei Progetti del Programma di
Cooperazione Decentrata
Pagina
32
Profili dei progetti 2012
Lista per aree geografiche
profili dei progetti
lista per aree geografiche
programma di cooperazione fao/governo italiano (gcp)
multilaterale
GCP Africa
1.GCP/BKF/050/ITA - Sostegno al miglioramento e alla gestione sostenibile dell’allevamento di animali di piccola taglia nelle zone
peri‑urbane del Burkina Faso ..............................................................................................................................................33
2.GCP/ETH/073/ITA - Sostegno alla produzione di frutta e fichi d’india nelle regioni del Tigray e Nord Wollo dell’Etiopia ................ 35
3.GCP/RAF/410/ITA - Supporto agli agricoltori e alle loro organizzazioni nello sviluppo delle componenti semi-industriali della
produzione alimentare per ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare................................................................................... 37
GCP Asia e Pacifico
4.GCP/AFG/046/ITA – Sviluppo integrato della catena del latte nella provincia di Herat in Afghanistan........................................ 39
5.GCP/MON/007/ITA - Miglioramento della qualità della carne per i consumatori in Mongolia ..................................................... 41
6.GCP/MYA/010/ITA - Supporto ad attività sostenibili di pesca e acquacoltura su piccola scala
negli ecosistemi costieri di mangrovie in Myanmar ............................................................................................................. 43
7.GCP/MYA/011/ITA - Supporto al Programma Speciale di Produzione di Riso nelle divisioni di Yangon e Ayeyarwady in Myanmar .... 45
8.GCP/RAS/244/ITA - Iniziativa ambientale, integrata e a livello sub-regionale, per la gestione della salute animale al fine di
aumentare la produttività dei piccoli proprietari ............................................................................................................ 47
9.GCP/VIE/029/ITA - Gestione integrata delle attività lagunari nella provincia di Thua Thien Hue in Vietnam ............................... 50
10.GCP/VIE/035/ITA - Orientamento al mercato del settore agroforestale per la riduzione della povertà
nella provincia di Quang Nam in Vietnam .......................................................................................................................... 53
GCP Vicino Oriente e Mediterraneo
11.GCP/EGY/024/ITA - Migliorare i livelli di nutrizione e la sicurezza alimentare delle famiglie in Egitto,
puntando in particolare su donne e giovani ...................................................................................................................... 56
12.GCP/RAB/013/ITA - Protezione delle aree forestali attraverso l’utilizzo e il trattamento delle acque reflue per sostenere piccoli
produttori e agricoltori in Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia ............................................................................................... 58
13.GCP/SYR/011/ITA - Sviluppo istituzionale dell’agricoltura biologica in Siria .......................................................................... 61
14.GCP/SYR/012/ITA - Gestione integrata degli incendi forestali a livello comunitario in Siria ................................................ 63
GCP Interregionale e Globale
15.GCP/GLO/204/MUL - Programma quadro per la promozione dello sviluppo sostenibile delle Aree Montane ................................. 65
16.GCP/INT/072/ITA - Fronteggiare la scarsità d’acqua - Il ruolo dell’agricoltura - Sviluppo dei “National Water Audits” in Africa ...... 67
iv
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
17.GCP/INT/092/ITA - Sviluppo delle tecniche per la raccolta delle acque di superficie su piccola scala in Burkina Faso e in Tunisia .... 69
18.GCP/INT/099/ITA - Scuole di formazione di campo per una migliore gestione delle malattie della manioca
in Burundi, Kenya e Uganda ........................................................................................................................................... 71
19.GCP/INT/100/ITA - Sostegno al processo di implementazione del Programma di Sviluppo Globale dell’Agricoltura Africana (CAADP)
nell’ambito del NEPAD ................................................................................................................................................... 73
20.GCP/INT/110/ITA - Sostegno politico e tecnico per un piano di emergenza nazionale nei paesi a rischio diretto di nuove forme
virulente del fungo della Ruggine del Grano ................................................................................................................. 76
21.GCP/INT/124/ITA - Fronteggiare la scarsità d’acqua - Il ruolo dell’agricoltura (Fase III) - Potenziamento delle capacità nazionali in
Giordania, Libano e Siria ................................................................................................................................................ 78
Multibilaterale
GCP Africa
1.GCP/MOZ/078/ITA - Sviluppo della pesca costiera nelle provincie di Gaza e Inhambane in Mozambico ...................................... 80
2.GCP/MOZ/082/ITA - Preparazione di un piano regolatore per lo sviluppo del sistema statistico agricolo e del sistema nazionale di
informazione alimentare in Mozambico....................................................................................................................................82
GCP Asia e Pacifico
3.GCP/MYA/012/ITA - Supporto al risanamento immediato dei mezzi di sussistenza per l’agricoltura, pesca costiera e acquacoltura nelle
aree colpite dal ciclone Nargis in Myanmar........................................................................................................................ 84
GCP Vicino Oriente e Mediterraneo
4.GCP/LEB/020/ITA - Osservatorio Nazionale Libanese per lo sviluppo agricolo e rurale ........................................................................87
5.GCP/LEB/021/ITA - Consolidamento della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli in Libano ....................... 89
6.GCP/RAB/012/ITA - Piano regolatore regionale per la distribuzione delle risorse idriche del bacino mesopotamico ...................... 91
contributo italiano al fondo fiduciario globale
per la sicurezza alimentare (GTFS)
GTFS Africa
1.GTFS/ETH/067/ITA - Diversificazione delle colture e sviluppo del mercato agricolo in Etiopia .................................................. 94
2.GTFS/RAF/391/ITA - Miglioramento della sicurezza alimentare nei distretti transfrontalieri di Burundi, Repubblica Democratica del
Congo, Ruanda e Uganda, a sostegno della modernizzazione dell’agricoltura nell’ambito del NEPAD/CAADP ................................. 97
3.GTFS/RAF/465/ITA - Rafforzamento delle competenze dei paesi selezionati membri della Comunità dell’Africa orientale (EAC) per
l’elaborazione di dati statistici nel settore agicolo e per la sicurezza alimentare ....................................................................100
4.GTFS/UGA/022/ITA - Promozione della commercializzazione dell’agricoltura tra le popolazioni re-insediate nei distretti di Gulu e Lira
del nord Uganda per restaurare i mezzi di sussistenza e ridurre la povertà ............................................................................103
5.GTFS/RAF/426/ITA - Progetto di coordinamento della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione
dell’Agricoltura (FSCA) in Africa occidentale: GTFS/SEN/060/ITA, GTFS/MLI/030/ITA, GTFS/GAM/025/ITA, GTFS/GBS/028/ITA,
GTFS/GUI/019/ITA, GTFS/SIL/028/ITA e GTFS/LIR/010/ITA ............................................................................................. 105
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
v
6.GTFS/GAM/025/ITA - Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Gambia .........................107
7.GTFS/GBS/028/ITA - Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA)
nelle regioni di Oio e Bafata in Guinea Bissau ..................................................................................................................109
8.GTFS/GUI/019/ITA – Diversificazione, Intensificazione e Valorizzazione dell’Agricoltura locale (DIVA)
nella regione di Kindia in Guinea ...................................................................................................................................111
9.GTFS/LIR/010/ITA - Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) .........................................113
10.GTFS/MLI/030/ITA - Sostegno alle organizzazioni degli agricoltori nella regione dell’altopiano del Dogon per la valorizzazione dei
prodotti orticoli in Mali ................................................................................................................................................115
11.GTFS/SEN/060/ITA - Supporto alle organizzazioni di agricoltori per la valorizzazione delle catene produttive
in ambito agricolo in Senegal ........................................................................................................................................117
12.GTFS/SIL/028/ITA - Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (FSCA) in Sierra Leone ....................119
GTFS Asia e Pacifico
13.GTFS/BGD/041/ITA - Sviluppo della sicurezza alimentare attraverso una maggiore produzione agricola, fonti di reddito diversificate,
valore aggiunto e marketing in Bangladesh ......................................................................................................................121
14.GTFS/DRK/005/ITA - Supporto all’implementazione del Programma Nazionale di Sicurezza Alimentare in Nord Corea ..................123
GTFS Vicino Oriente e Mediterraneo
15.GTFS/REM/070/ITA - Programma regionale di gestione integrata degli insetti nocivi nei paesi del Vicino Oriente........................125
GTFS America Latina e Caraibi
16.GTFS/RLA/141/ITA - Promozione della sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM/CARIFORUM ..............................................128
17.GTFS/RLA/172/ITA - Potenziamento di un meccanismo sub-regionale per sostenere l’eradicazione dell’afta epizootica nei paesi membri
della Comunità Andina delle Nazioni (CAN) ......................................................................................................................130
18.GTFS/RLA/176/ITA - Miglioramento dell’efficienza, della qualità del cibo e degli standard di sicurezza delle catene agro-alimentari in
Centro America: El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua ...........................................................................................133
GTFS Interregionale e Globale
19.GTFS/INT/907/ITA - Controllo delle malattie animali transfrontaliere nei paesi dell’Asia centrale .............................................135
programma di cooperazione decentrata italia/fao (gdcp)
GDCP Africa
1.GDCP/BKF/002/ITA - Programma di supporto allo sviluppo del Comune di Dori in Burkina Faso ...............................................138
2.GDCP/RWA/014/MUL - Agricoltura urbana e peri-urbana a Kigali in Ruanda -Fase II..............................................................140
3.GDCP/SEN/002/ITA - Consolidamento degli orti domestici a supporto della sicurezza alimentare e per il miglioramento della nutrizione
a Dakar in Senegal - Fase II ..........................................................................................................................................142
GDCP Vicino Oriente e Mediterraneo
4.GDCP/LEB/001/ITA - Miglioramento della gestione delle acque in Caza nell’area di Marjayoun in Libano.................................. 144
vi
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
1
Italia/FAO:
un fruttuoso rapporto di
collaborazione in favore
dello sviluppo agricolo
dei Paesi in via di sviluppo (PVS)
La pubblicazione del Libro Bianco, avviata negli anni passati, riprende
quest’anno per presentare una sintesi dei progetti multilaterali e
multibilaterali finanziati grazie al contributo volontario del Governo
Italiano all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e
l’Agricoltura (FAO).
Elisabetta Belloni - Direttore Generale, Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo, Ministero degli Affari Esteri
L
a collaborazione tra la
Cooperazione italiana e la
FAO, avviata nel 1982 con la
firma di un accordo quadro
per l’erogazione di fondi fiduciari, ha
permesso che nel tempo le priorità
strategiche della FAO e della Direzione
Generale per la Cooperazione allo
Sviluppo (DGCS) del Ministero italiano
degli Affari Esteri si integrassero e
armonizzassero nell’impegno comune
contro la fame e la povertà nel mondo,
per favorire lo sviluppo, lo scambio di
conoscenze e competenze tecniche e
contribuire al raggiungimento degli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Il ruolo che l’Italia svolge a livello
internazionale nella promozione dello
2
sviluppo sostenibile è di primissimo
piano, grazie anche alla localizzazione
nella capitale del nostro Paese del
cosiddetto “Polo Agro-Alimentare
Romano delle Nazioni Unite”, di cui
fanno parte le principali Organizzazioni
Internazionali e delle Nazioni Unite che
si occupano di agricoltura e sicurezza
alimentare, quali appunto la FAO, il PAM
(Programma Alimentare Mondiale), l’IFAD
(Fondo Internazionale per lo Sviluppo
Agricolo) e Bioversity.
Il Libro Bianco, che da questa edizione
viene messo a disposizione anche in
formato elettronico sul sito web della
FAO e della DGCS, intende offrire una
panoramica delle singole iniziative
promosse attraverso il Programma di
Cooperazione Italia/FAO, con particolare
attenzione ai settori prioritari, sia
dell’Organismo onusiano che della
Cooperazione Italiana.
Tra questi, vorrei ricordarne alcuni,
quali: la strategia di sicurezza alimentare
attraverso la commercializzazione
dell’agricoltura, che mira a promuovere
un approccio di filiera e di accesso al
mercato, favorendo gli investimenti,
incrementando il valore della produzione
locale a supporto della biodiversità
agricola, promuovendo le organizzazioni
degli agricoltori e, infine, sostenendo il
ruolo delle donne nella filiera alimentare.
é stata inoltre promossa in varie iniziative
la gestione integrata e sostenibile delle
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
risorse idriche, come base del dialogo tra
i popoli e della stabilità e conservazione
delle risorse naturali.
Il Programma di Cooperazione Italia/FAO
ha altresì contribuito all’eradicazione della
peste bovina e alla riduzione dell’impatto
di alcune tra le più importanti malattie
animali, come la peste dei piccoli
ruminanti e l’afta epizootica. Inoltre
l’Italia si è fatta promotrice in questi
anni del Programma di Cooperazione
Decentrata, consolidando in questo modo
l’approccio bottom-up per uno sviluppo
partecipativo, garantendo un’azione
congiunta di Regioni ed Enti Locali e la
partecipazione attiva delle popolazioni,
per rispondere concretamente ai bisogni
delle comunità vulnerabili.
La collaborazione tra Italia e FAO si è
ulteriormente concretizzata in occasione
della Presidenza italiana del G8 quando
fu lanciata L’Aquila Food Security
Initiative (AFSI), nel cui ambito sono
stati elaborati i principi guida che furono
poi approvati dal ‘World Summit on Food
Security’ del novembre 2009 divenendo
noti come i ‘Rome Principles’.
Mobilitando risorse tecniche, finanziarie,
ma soprattutto umane, il Programma di
Cooperazione tra l’Italia e la FAO mette
da sempre l’uomo al centro delle strategie
di sviluppo, promuovendo una sorta
di umanesimo dello sviluppo volto a
valorizzare le potenzialità dell’individuo,
come agente singolo e come parte di una
comunità, attore principale e beneficiario
finale di ogni intervento di promozione
economica e sociale.
Questi interventi sono poi integrati
con altri settori di interesse della
Cooperazione Italiana allo Sviluppo,
tra i quali l’educazione, la salute,
la governance e il rafforzamento
istituzionale, in grado di sostenere i
paesi nel loro percorso di crescita.
In questo modo si intende sviluppare un
approccio olistico nella lotta alla povertà,
garantendo un adeguato livello di
sicurezza alimentare e un miglioramento
effettivo delle condizioni di vita delle
popolazioni svantaggiate.
In conclusione, con questa pubblicazione
intendiamo dare una testimonianza della
consolidata collaborazione tra l’Italia e
la FAO e fornire un contributo al dialogo,
alla scambio di informazioni in favore
di un’azione integrata e coordinata per
garantire un effettivo miglioramento
dell’accesso al cibo nelle aree più
disagiate del mondo.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
3
Lavorare insieme
per promuovere la
sicurezza alimentare e
lo sviluppo rurale
La pubblicazione del Libro Bianco 2012 è un’ulteriore testimonianza
della lunga collaborazione tra il Governo d’Italia e l’Organizzazione
delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), e descrive
nello specifico gli sforzi congiunti per combattere la fame e la povertà
nel mondo. Questa collaborazione affonda le proprie radici in oltre
sessant’anni di storia, da quando la sede della FAO fu trasferita a Roma.
La FAO è la più grande agenzia specializzata del sistema delle Nazioni
Unite presente in Italia, con il compito di innalzare i livelli di nutrizione,
aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni
rurali e contribuire alla crescita economica.
Laurent Thomas - Vice Direttore Generale della FAO, Dipartimento della Cooperazione Tecnica
I
l Governo d’Italia svolge un
ruolo importante nel lavoro
dell’Organizzazione, essendo
diventato nel tempo uno dei
maggiori contribuenti, e continuando a
fornire, oltre ai contributi regolari, dei
fondi volontari annuali per l’attuazione
di iniziative sul campo contro la fame
e la povertà.
4
Il Programma di Cooperazione FAO/
Italia è stato istituito nel 1980.
Da allora, più di 400 progetti sono
stati realizzati, per un totale di 700
milioni di dollari in oltre 80 paesi nel
mondo. Questi progetti contribuiscono
al miglioramento della sicurezza
alimentare nelle aree povere e
vulnerabili, attraverso il trasferimento
di risorse, conoscenze e competenze ai
piccoli agricoltori, per consentire quindi
un’ampia e diffusa partecipazione al
processo di sviluppo.
Lavorando insieme, l’Italia e la FAO
cooperano per creare a diversi livelli
piattaforme di scambio di esperienze,
di lezioni apprese e buone pratiche,
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
colmando il divario tra le conoscenze
e le competenze, e sostenendo gli
sforzi dei paesi a includere il diritto
all’alimentazione nelle strategie,
politiche e programmi nazionali.
Il Governo d’Italia ha inoltre
fortemente sostenuto il processo
di riforma della FAO, iniziato
nel 2008, per adeguare il lavoro
dell’Organizzazione alle nuove
esigenze e sfide emergenti, come il
riscaldamento globale, il degrado
delle risorse, le epidemie animali
su vasta scala, le crisi alimentari, i
disastri naturali e molto altro ancora,
tra cui più di recente, l’aumento
dei prezzi delle materie prime e
l’instabilità dei mercati. Il processo
di riforma è riuscito a ri-orientare
il lavoro della FAO, collegando le
prestazioni ai risultati in linea con
gli obiettivi strategici del mandato
dell’Organizzazione, migliorando così
l’efficienza con un uso più razionale
delle risorse.
Colgo infine l’occasione per ringraziare
il Governo d’Italia per il suo continuo
sostegno agli obiettivi e le attività
prioritarie dell’Organizzazione e
spero che questa lunga e proficua
collaborazione possa essere ampliata e
rafforzata nel futuro.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
5
INTRODUZIONE AL LIBRO BIANCO 2012
Rapporto sui progetti
di sviluppo agricolo FAO/Italia
Questa edizione del rapporto è stata redatta dal Servizio per la
Mobilitazione delle Risorse e Supporto alle Operazioni della FAO
(TCSR) all’interno del Dipartimento della Cooperazione Tecnica, in
collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo
Sviluppo (DGCS) del Ministero Italiano degli Affari Esteri, attraverso
l’Ufficio II, responsabile per la cooperazione multilaterale.
6
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Origini
D
A chi si rivolge
al 1988, il Libro Bianco offre
un quadro completo e
razionale delle attività
realizzate attraverso il
Programma di Cooperazione Italia/FAO.
Dopo l’ultima edizione del 2006, la
tradizione del Libro Bianco è stata
ripresa quest’anno per riscrivere un
rapporto aggiornato sui progetti
finanziati dal Governo italiano tramite
i contributi volontari annuali (sistema
multilaterale), e sui progetti finanziati
attraverso accordi specifici (sistema
multibilaterale), realizzati nell’ambito
del: Programma Tradizionale
Italia/FAO, del Contributo Italiano
al Fondo Fiduciario della FAO per la
Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli
Amineti e, infine, progetti eseguiti
attraverso il Programma di Cooperazione
Decentrata Italia/FAO (PCDIF).
Il Libro Bianco 2012 intende fornire
una panoramica generale e attuale dei
contributi volontari del Governo d’Italia
alla FAO, continuando a rappresentare un
utile strumento di lavoro, principalmente
per i funzionari del Ministero degli Affari
Esteri e della FAO, per una descrizione
concisa dei progetti in atto nell’ambito del
Programma di Cooperazione Italia/FAO.
allo stato attuale, sia elencati per
componente di riferimento, sia divisi
per aree geografiche.
Struttura
I progetti menzionati in questo
rapporto si riferiscono esclusivamente
a iniziative attualmente in corso, nel
quadro del Programma di Cooperazione
Italia/FAO.
Come nelle precedenti edizioni, il
rapporto 2012 è diviso essenzialmente
in due parti: un’introduzione con
informazioni aggiornate sulla FAO, sulle
origini e sullo scopo del Programma di
Cooperazione FAO/Governo d’Italia, e una
breve descrizione delle sue componenti
principali; la seconda parte è invece
focalizzata sui progetti operativi
Per ogni progetto, come da edizioni
passate, è stata inserita una scheda
che descrive brevemente: iniziativa,
impegno finanziario, obiettivi, e,
qualora disponibili, attività e risultati.
La FAO ringrazia tutti coloro che al
Ministero degli Affari Esteri
(Ufficio II/DGCS) e al proprio interno
hanno reso possibile la stesura di
questo rapporto.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
7
Introduzione alla FAO
Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’Alimentazione e l’Agricoltura
La FAO ha sede in Italia sin dal 1951 e nasce come Agenzia specializzata
delle Nazioni Unite con il mandato di accrescere i livelli di nutrizione,
aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni
rurali e contribuire alla crescita economica mondiale.
8
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Mandato e istituzione
A
d oggi la sua missione principale
è assicurare che in tutto il
mondo ognuno abbia accesso
a un’adeguata alimentazione,
combattendo fame e malnutrizione.
In questo modo la FAO si impegna,
insieme all’intera comunità internazionale,
a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio, e in particolare il Primo
Obiettivo, che si propone di dimezzare,
entro il 2015, la percentuale di persone
che soffre la fame, riducendo la povertà
e contribuendo con l’attività agricola a
migliorare gli standard di vita di tutti,
per le generazioni presenti e future, in
un modo ecologicamente sostenibile.
L’intensa e costante partecipazione
italiana consente alla FAO di svolgere uno
dei suoi ruoli più importanti: essere un
punto d’incontro neutrale per le nazioni,
dove tutti i membri dell’Organizzazione
possono incontrarsi e prendere decisioni
su sicurezza alimentare, commercio, pesca,
foreste, ambiente e altro ancora.
Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Obiettivo 1 Sradicare la povertà estrema e la fame
Obiettivo 2 Rendere universale l’educazione primaria
Obiettivo 3 Promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment
delle donne
Obiettivo 4 Ridurre la mortalità infantile
Obiettivo 5 Migliorare la salute materna
Obiettivo 6 Combattere l’HIV/AIDS, malaria e altre malattie
Obiettivo 7 Assicurare la sostenibilità ambientale
Obiettivo 8 Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo
Il Primo Obiettivo che si propone di dimezzare, entro il 2015, la percentuale
di persone che soffre la fame riducendo in questo modo la povertà, interessa
direttamente l’azione della FAO. Infatti, la visione della FAO è di un mondo
libero dalla fame e dalla malnutrizione per le generazioni presenti e future,
in cui l’agricoltura contribuisce a migliorare gli standard di vita di tutti,
in un modo ecologicamente sostenibile. L’Organizzazione è un centro
mondiale di raccolta delle informazioni e conoscenza sui prodotti alimentari
e sull’agricoltura, un forum per il dialogo politico e regolatore di accordi tra
le nazioni, di sensibilizzazione e mobilitazione delle risorse. L’Organizzazione
contribuisce significativamente anche all’Obiettivo 7 (assicurare la sostenibilità
ambientale), all’Obiettivo 3 (promozione della parità di genere e l’empowerment
delle donne), e all’Obiettivo 8 (partenariato globale per lo sviluppo). Inoltre, il
lavoro della FAO per ridurre la fame e la malnutrizione ha importanti effetti
indiretti anche sugli altri obiettivi.
La FAO è composta da sette dipartimenti:
> Agricoltura e tutela dei consumatori;
> Sviluppo economico e sociale;
> Pesca e acquacoltura;
> Foreste;
> Servizi dell’Organizzazione, risorse umane e finanze;
> Gestione delle risorse naturali e dell’ambiente;
cinque uffici di collegamento e quattro
> Cooperazione tecnica.
d’informazione (in Nord America, in
Giappone, presso l’Unione Europea, presso
Oltre al quartier generale che ha sede a
la sede centrale delle Nazioni Unite a
Roma, la FAO è presente in più di 130
paesi. Inoltre, l’Organizzazione comprende New York e l’ufficio di Ginevra). In quanto
Organizzazione intergovernativa, la
cinque uffici regionali (per l’Africa, per
FAO ha 191 Paesi membri, due membri
l’Asia e Pacifico, per l’Europa e Asia
centrale, per l’America Latina e Carabi, per associati ed un’organizzazione membro,
l’Unione europea.
il Vicino Oriente), 11 uffici sub-regionali,
La FAO lavora a stretto contatto
con molte delle sue “agenzie
sorelle” all’interno del sistema
delle Nazioni Unite.
Ma non solo. Organizzazioni non
governative, e altri organismi
della società civile giocano un
ruolo importante nel lavoro
della FAO.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
9
La storia
Agli inizi del ventesimo secolo si ebbe un primo tentativo di creazione di un
ente sul piano internazionale per la cooperazione in materia agricola, ad
opera di Vittorio Emanuele III, il quale, insieme ai delegati di settantaquattro
Stati partecipanti, sottoscrisse il 7 giugno 1905 la convenzione istitutiva
dell’Istituto internazionale di agricoltura. Tale istituto provvedeva solamente
alla raccolta e alla pubblicazione d’informazioni statistiche, tecniche ed
economiche relative all’agricoltura.
Solo nel 1935 si realizzò la creazione in seno alla Società delle Nazioni, di un
comitato misto che si occupasse di problemi agricoli ed alimentari finalizzati
alla creazione di un’organizzazione intergovernativa. Nel maggio del 1943,
il Presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, convocò, ad Hot
Springs, in Virginia, una conferenza delle Nazioni Unite sull’alimentazione
e l’agricoltura. Fu stabilito un accordo sostanziale tra i partecipanti: da un
lato la necessità di una maggiore produzione agricola a livello mondiale, la
necessità della diffusione delle conoscenze tecniche, la responsabilità di
ogni governo nella garanzia di una sufficiente alimentazione della propria
popolazione; dall’altro lato, la creazione di una commissione provvisoria
composta da quarantaquattro Stati, con il compito di elaborare lo Statuto
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
La prima conferenza della FAO fu convocata a Québec City, in Canada, il 16
ottobre 1945.
La prima sede dell’Organizzazione venne stabilita a Washington. Ma in seguito
alla decisione adottata dalla Conferenza Generale, dal 1951 la FAO fu poi
trasferita a Roma, che attualmente è la sede anche delle altre organizzazioni che
si occupano di agricoltura, sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile, quali
appunto Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e il Fondo Internazionale
per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). Nel 2011 la FAO ha celebrato i sessant’anni del
suo trasferimento a Roma.
10
Vantaggi competitivi
Il ruolo della FAO nella lotta alla fame
viene confermato tenendo particolare
conto della sua rete di conoscenze e
informazioni in quanto forum neutrale
di discussione e negoziazione. Rimane
prioritario anche il suo ruolo guida
nelle attività di miglioramento e
modernizzazione delle pratiche agricole,
forestali e peschiere, con il fine di
affrontare l’insicurezza alimentare e
ridurre la povertà, specialmente nelle aree
rurali dei paesi in transizione e in via di
sviluppo. La FAO fornisce anche un aiuto
diretto agli agricoltori sul campo con il
suo bagaglio tecnico di competenze ed
esperienze. L’Organizzazione coordina
migliaia di progetti in tutto il mondo,
mobilitando milioni di dollari messi a
disposizione da paesi industrializzati,
banche di sviluppo e altre fonti di
finanziamento e li gestisce per garantire
l’efficacia di questi progetti. Molti di
questi progetti vengono eseguiti in
risposta alle emergenze umanitarie
derivanti dalle catastrofi naturali o dai
conflitti armati.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Introduzione alla FAO
Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’Alimentazione e l’Agricoltura
Un nuovo approccio alla
mobilitazione delle risorse:
la riforma della FAO
Il primo quadro strategico della FAO è
stato adottato nel 1999, dopo un ampio
processo di consultazioni interne ed
esterne. Tuttavia, nel novembre 2007,
la FAO ha accolto favorevolmente la
relazione di una Valutazione Esterna
Indipendente (Indipendent External
Evaluation) e ha approvato una
risoluzione per formulare una nuova
strategia di riferimento e un programma
biennale di lavoro e bilancio, basato sul
raggiungimento di risultati e impatto
delle attività (Results Based Management).
Dando seguito alle raccomandazioni
della valutazione esterna, nel 2008
è stato quindi adottato il Piano
d’azione immediato (Immediate Plan
of Action) che punta a rispondere
alle priorità identificate dai membri
dell’Organizzazione secondo la sua
vasta gamma di competenze, al fine di
guidare efficacemente gli sforzi comuni e
allineare i contributi volontari attraverso
partnership basate sulla fiducia e
responsabilità reciproca.
Questa responsabilità comune
risponde ai principi enunciati nella
Dichiarazione di Parigi e Accra Agenda
for Action sull’efficacia degli aiuti.
L’obiettivo generale è migliorare il
livello di organizzazione e la capacità
di mobilitazione delle risorse, attraverso
una loro pianificazione efficace da
utilizzare in accordo con gli organi di
governo e i partner esterni.
A tal proposito, per meglio identificare e
programmare l’uso delle risorse, il nuovo
quadro strategico della FAO comprende:
>I tre Obiettivi Globali che riflettono
la visione della FAO e si concentrano
su dove l’Organizzazione può meglio
assistere i membri ad affrontare le
sfide e le opportunità per raggiungere
sicurezza alimentare e sviluppo rurale;
>Gli undici Obiettivi Strategici,
interconnessi a livello settoriale
e inter-settoriale, che operano
nell’ambito dell’agricoltura,
l’allevamento, la pesca, la sicurezza
alimentare, la silvicoltura, le risorse
naturali, creazione di ambienti
favorevoli, approcci bilanciati di
genere, emergenze e investimenti;
>I due Obiettivi Funzionali che
forniscono il contesto favorevole per
il lavoro della FAO a complemento
degli undici obiettivi strategici con
un approccio basato sui risultati e
una maggiore attenzione all’efficienza
delle attività;
> A supporto di questa nuova strategia
sono stati quindi individuati Risultati
Organizzativi (Organizational Results)
e Ambiti di Azione Prioritaria (Impact
Focus Areas).
Questi obiettivi si riferiscono a un
quadro strategico di medio‑lungo
termine, fornendo in questo modo
flessibilità per rispondere ai
cambiamenti dell’ambiente esterno
e affrontare le priorità emergenti.
Inoltre essi rappresentano anche una
preziosa fonte d’informazioni sulle aree
d’intervento prioritarie e forniscono
specifiche indicazioni sul lavoro
dell’Organizzazione.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
11
Introduzione alla FAO
Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’Alimentazione e l’Agricoltura
La visione della FAO
Struttura e contributi
I contributi dei paesi membri vengono
impiegati per il finanziamento del
cosiddetto “programma regolare” o
assessed contribution, per attività
della FAO rivolte principalmente alla
raccolta, all’analisi e alla diffusione
di dati ed informazioni, all’assistenza
tecnica e al supporto alle politiche per
i paesi membri.
I rappresentanti dei paesi membri
s’incontrano in occasione della
Conferenza biennale per discutere e
ridefinire la governance globale, le
politiche da intraprendere e il quadro
istituzionale, nonché per valutare il
lavoro svolto e approvare il bilancio per il
successivo biennio. La Conferenza elegge
anche il Direttore Generale della FAO e
nel mese di giugno 2011, è stato eletto il
nuovo Direttore Generale, José Graziano
da Silva, che ha assunto le sue funzioni
dal 1 gennaio 2012.
12
assessed
contributions
42%
58%
voluntary
contributions
Oltre le quote che confluiscono nel
budget regolare della FAO, alcune
nazioni versano contributi extra su
base volontaria per sostenere progetti
sul campo. L’Italia è storicamente uno
dei paesi donatori più generosi in
questo settore.
Il bilancio totale della FAO previsto per
il 2012-2013 è di 2,4 miliardi di dollari.
Di questa somma, circa il 42 percento
Per favorire il raggiungimento
della sua missione e degli Obiettivi
di Sviluppo del Millennio, la FAO
contribuisce alla promozione
dell’agricoltura sostenibile,
attraverso il raggiungimento di tre
obiettivi globali, decisi dai suoi
membri:
a) riduzione del numero assoluto
di persone che soffrono la
fame, assicurando in modo
progressivo un mondo in
cui tutte le persone in ogni
momento hanno sufficiente
cibo, sicuro e nutriente,
in grado di soddisfare le
loro esigenze dietetiche e
preferenze alimentari per una
vita attiva e sana;
b) eliminazione della povertà
e progresso economico e
sociale per tutti attraverso
una maggiore produzione
alimentare, sviluppo rurale
e mezzi di sussistenza
sostenibili;
c) gestione e uso sostenibile delle
risorse naturali, comprese le
risorse del suolo, acqua, aria,
risorse climatiche e genetiche,
a beneficio delle generazioni
presenti e future.
proviene dalla così definita assessed
contribution, versata dai paesi membri,
mentre il 58 percento viene mobilitato
attraverso il contributo volontario dei
membri e di altri partner.
Il governo italiano contribuisce in modo
molto incisivo con i contributi extra
budget, attraverso l’implementazione di
progetti gestiti all’interno del Programma
di Cooperazione FAO/Italia.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
13
Programma di Cooperazione
Governo d’Italia/FAO
A testimonianza dell’impegno a favore dello sviluppo nell’ambito della
cooperazione multilaterale, il Governo italiano è divenuto uno dei principali
sostenitori della FAO a partire dal 1979, con la creazione del Dipartimento
Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (ora Direzione Generale per la
Cooperazione allo Sviluppo - DGCS). A seguito dell’accordo quadro FAO/Italia
del 1982 per l’erogazione dei fondi fiduciari, l’Italia ha destinato circa 700
milioni di dollari per finanziare più di 400 iniziative.
La sua origine e
il contesto istituzionale
P
er riuscire a rispondere al mutare
delle priorità e delle esigenze, e
cogliere nuove opportunitá per
il partenariato, nel periodo tra
il 1982 e 1993, l’Italia ha finanziato 140
progetti con un contributo di 360 milioni
di dollari, e in seguito il contributo
volontario del Governo d’Italia alla FAO
è stato pari a circa 400 milioni di dollari
per 250 iniziative.
14
Ad oggi l’Italia ha destinato circa 700
milioni di dollari per progetti a beneficio
di oltre 80 paesi. Oltre il 50 percento
di questi sono concentrati in Africa e
nell’area del Mediterraneo/Vicino Oriente.
Le risorse finanziarie destinate
annualmente come contributi volontari
all’Organizzazione, e canalizzate
attraverso i Fondi Fiduciari della
FAO, abbracciano una vasta gamma
di modalità di finanziamento, tra cui
si elencano di seguito le differenti
componenti:
>Programma Tradizionale (GCP)
>Contributo Italiano al Fondo Fiduciario
Globale della FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità degli
Alimenti (GTFS)
>Programma di Cooperazione
Decentrata (GDCP)
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
>Programma Operazioni di Emergenza e
Riabilitazione (OSRO)
>Programma degli Esperti Associati
(APO)
L’Accordo Generale sul Fondo Fiduciario,
firmato nell’aprile del 1982, e l’Accordo
Supplementare, stipulato nel gennaio
del 1985, costituiscono la base per
l’identificazione, la selezione e la
realizzazione dei progetti eseguiti
dalla FAO nell’ambito del Programma
di Cooperazione FAO/Italia.Col tempo
gli interventi si sono gradualmente
armonizzati in un programma più
strutturato, in cui priorità e strategie
di sviluppo vengono integrate in
modo più coerente. Negli ultimi anni,
inoltre, si è intrapresa una riflessione
per ottimizzare le risorse e concentrare
le attività in alcuni settori e in paesi
selezionati, per raggiungere il più
alto grado di complementarietà,
efficienza economica e impatto. Tale
strutturazione ha consentito all’Italia
di continuare a sostenere iniziative per
la sicurezza alimentare attraverso la
FAO, sia contribuendo come primo paese
membro al Fondo Fiduciario della FAO
per la Sicurezza Alimentare e Salubrità
degli Alimenti, inaugurato nel 2002,
sia firmando, nello stesso anno, un
accordo per il Programma di Cooperazione
Decentrata (PCDIF) al fine di coinvolgere
le autorità italiane locali nelle attività
della FAO nei paesi in via di sviluppo.
Inoltre, anche in contesti internazionali,
al più alto livello politico, l’Italia
ha continuato a garantire il proprio
impegno nell’ambito della sicurezza
alimentare, come accaduto nel corso
della Presidenza italiana del G8 nel 2009.
In quest’occasione, l’Italia e gli altri
leader mondiali hanno lanciato l’Aquila
Food Security Initiative, che prevede la
L’Aquila Food Security Initiative
L’8 luglio 2009, sotto la Presidenza italiana, si sono aperti i lavori del Summit
dei Capi di Stato e di Governo del G8, tenutosi a L’Aquila. Nel corso del Vertice
del G8, i lavori sono stati poi allargati ai Paesi emergenti (Brasile, Cina, India,
Messico e Sud Africa) e a questi si è unito anche L’Egitto. Con il nuovo format
G14, i leader hanno avviato un dialogo strutturato e continuato su un’ampia
gamma di temi globali. Da questo Vertice è emerso un impegno globale
alla sicurezza alimentare in quanto strettamente connessa con la crescita
economica e con il progresso sociale, nonché con la stabilità politica e la pace
a livello internazionale. A tal proposito una dichiarazione congiunta, L’Aquila
Food Security Initiative (AFSI), ha rilanciato la sicurezza alimentare globale,
come una questione prioritaria nell’agenda politica, da affrontare con un
approccio trasversale e inclusivo, che coinvolga tutte le parti interessate, a
livello globale, regionale e nazionale. Pertanto efficaci azioni dovrebbero
concentrarsi su agricoltura e sviluppo rurale, promuovendo la produzione, la
produttività e la crescita economica rurale, con un’attenzione alla gestione
sostenibile delle risorse naturali, compresa la protezione della biodiversità.
A sostegno di questa iniziativa è stato quindi istituito un Partenariato Globale
per l’Agricoltura e la Sicurezza Alimentare, con la missione di promuovere un
migliore coordinamento a livello globale e nazionale e di assicurare che gli
interessi locali e regionali siano debitamente espressi e considerati.
La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, nelle sue Linee Guida
2011-2013, ha annunciato che l’Italia continua a partecipare al processo del
Partenariato Globale per l’AFSI. Tale partenariato prevede il rafforzamento
dell’azione del Comitato di Sicurezza Alimentare e la cooperazione tra le
Agenzie del Polo Agricolo Romano.
formazione di un partenariato globale
per la sicurezza alimentare e lo sviluppo
agricolo sostenibile per le popolazioni
più vulnerabili. L’approccio coordinato
delle priorità della programmazione è
garantito dal dialogo costante tra la FAO
e il Ministero Italiano degli Affari Esteri.
Per accrescere la rilevanza e l’efficacia
dei progetti finanziati dall’Italia,
l’attenzione si concentra su quattro aree
principali della gestione delle iniziative:
l’identificazione, la formulazione, il
monitoraggio e la valutazione.
La Missione di Revisione Tripartita
rappresenta un ulteriore strumento
di monitoraggio e valutazione, che
consente direttamente sul campo
l’incontro delle tre parti coinvolte
nella realizzazione di un progetto:
rappresentanti della FAO, del Governo
italiano e del governo ricevente.
La Revisione Tripartita considera lo
stato di avanzamento di un progetto
e analizza eventuali questioni emerse
nell’esecuzione delle attività per fornire
possibili soluzioni.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
15
Le Componenti del Programma
di Cooperazione FAO/Italia
L’agricoltura e la sicurezza alimentare rimangono un settore prioritario
delle aree d’intervento della Cooperazione Italiana, come previsto
nelle Linee Guida 2011-2013. Pertanto le Agenzie del “Polo Romano”
(FAO, PAM e IFAD) rappresentano un importante partner di riferimento
del canale multilaterale italiano. Il vantaggio competitivo della FAO
in settori specializzati, nell’ambito dell’agricoltura e d’interventi
per la sicurezza alimentare, rappresenta un valore aggiunto per il
partenariato con l’Italia.
16
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Programma Tradizionale (GCP)
I
l Programma di cooperazione
FAO/Italia utilizza le risorse
ricevute attraverso la
Direzione Generale per la
Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)
del Ministero degli Affari Esteri.
A livello operativo, il Servizio per
la Mobilitazione delle Risorse e
Supporto alle Operazioni (TCSR)
del Dipartimento di Cooperazione
Tecnica della FAO è responsabile
della gestione del Programma
Tradizionale, del Contributo Italiano
al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e Salubrità
degli Alimenti, del Programma Italia/
FAO di Cooperazione Decentrata e del
Programma Giovani Esperti Associati
(APO); la Divisione per le Operazioni
di Emergenza e Riabilitazione (TCE)
del Dipartimento di Cooperazione
Tecnica della FAO è invece
responsabile dei fondi destinati ai
programmi di emergenza. In seno
alla DGCS la gestione dei fondi della
componente multilaterale è affidata
all’Ufficio II.
Nell’ambito del Programma Tradizionale,
chiamato in questa maniera perché in
corso da più tempo, sono attualmente in
fase di realizzazione 27 progetti, per un
ammontare di circa 53 milioni di dollari.
I progetti seguono due diverse fonti
di finanziamento, multilaterale e
multibilaterale:
> 21 progetti multilaterali finanziati
direttamente attraverso il contributo
annuale volontario che l’Ufficio
II della Direzione Generale per
la Cooperazione allo Sviluppo
(DGCS) mette a disposizione delle
organizzazioni internazionali (per un
totale di circa 39 milioni di dollari).
> 6 progetti multibilaterali nati da
accordi tra gli Uffici territoriali
della DGCS e i paesi beneficiari; la
FAO viene incaricata di formulare,
eseguire, monitorare e valutare le
iniziative (per un totale di circa
14 milioni di dollari).
Inoltre altri 9 progetti, che sono seguiti
nell’implementazione dal Programma
Tradizionale, sono finanziati da altri
Ministeri italiani (per un ammontare
pari a 20 milioni di dollari).
Tali iniziative si propongono di mettere
in relazione le problematiche del degrado
ambientale con lo sviluppo sostenibile,
nell’ambito dell’obiettivo più generale
di accrescere la sicurezza alimentare e
promuovere la gestione responsabile e la
tutela delle risorse naturali.
Le linee strategiche adottate dal
programma prevedono di: i) attuare
iniziative di sviluppo, economico e
sociale, miranti a incrementare le attività
dell’Organizzazione nel campo dello
scambio di conoscenze e acquisizione di
competenze; ii) rispondere alle esigenze
dei governi per ampliare le loro capacità
di formulazione di politiche appropriate
a sostegno dello sviluppo economico e
agricolo; iii) promuovere l’elaborazione
di informazioni e statistiche sullo stato
dell’alimentazione, dell’agricoltura,
dell’insicurezza alimentare e del
commercio.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
17
le componenti del
programma di cooperazione
fao/italia
Il Contributo Italiano al Fondo
Fiduciario della FAO per la
Sicurezza Alimentare (GTFS)
Il Contributo Italiano alla Sicurezza
Alimentare passa attraverso la FAO sin
dal 1996, quando, in occasione del
Vertice Alimentare Mondiale, al fine
di contribuire al conseguimento del
Primo Obiettivo del Millennio, ovvero di
dimezzare il numero delle persone che
soffrono la fame entro il 2015, l’Italia
ha sottoscritto un Memorandum d’intesa
con la FAO, rendendo disponibili 12
milioni di dollari per sostenere la fase
pilota del Programma Speciale sulla
Sicurezza Alimentare (SPFS) nei paesi
a basso reddito con deficit alimentare
(Low-income Food-deficit Countries,
LIFDCs): Angola, Repubblica Democratica
Popolare di Corea, Eritrea, Etiopia,
Gambia, Guatemala, Guinea, Guinea
Bissau, Mozambico e Senegal. Nel corso
del Vertice Mondiale sull’Alimentazione:
cinque anni dopo, nel giugno del 2002,
18
la FAO ha istituito un Fondo Fiduciario
Globale per la Sicurezza Alimentare e
la Salubrità degli Alimenti, per dare
maggiore impulso agli sforzi globali
verso gli obiettivi già fissati durante
il Vertice mondiale del 1996. Sulla
base dei risultati raggiunti e per
consolidare ulteriormente il proprio
sostegno alle iniziative della FAO, il
Governo italiano è stato il primo tra
i paesi membri dell’Organizzazione a
rispondere all’appello, contribuendo con
un impegno totale di 100 milioni di
Euro al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti e per garantire in questo
modo un’azione concreta di appoggio
ai programmi di miglioramento della
sicurezza alimentare. Dal 2002 a oggi,
95 milioni di euro, sono stati già
erogati per finanziare 39 progetti (di
cui 19 in esecuzione) in 85 paesi.
L’obiettivo è di trasformare l’agricoltura
in un settore moderno, dinamico e
commercialmente competitivo per
ridurre la povertà e migliorare la
sicurezza alimentare attraverso una
maggiore produttività agricola.
Le risorse sono state stanziate in
conformità alle tre priorità tematiche del
Fondo Fiduciario Globale della FAO:
(i) la sicurezza alimentare con azioni
volte a ridurre i vincoli di carattere
tecnico, economico ed istituzionale
che impediscono ai coltivatori
di raggiungere la sicurezza
alimentare;
(ii) le malattie transfrontaliere
degli animali e delle piante che
rallentano la produzione e riducono
il commercio;
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Appoggio alle Organizzazioni
degli Agricoltori, rafforzando le loro
conoscenze e capacità per ricoprire un ruolo
attivo nella produzione agricola, nella creazione
di valore aggiunto e strategie di marketing
Supporto alle attività mirate alla
creazione di valore e al marketing,
per permettere ai piccoli agricoltori l’accesso ai
mercati su scala nazionale e regionale
(iii) gli investimenti nel settore
agricolo, in particolare promuovere
l’aumento degli investimenti
del settore privato nazionale ed
internazionale nell’agricoltura e nel
settore rurale.
Da notare comunque che tutti i progetti
finanziati attraverso il Contributo
Italiano a questo Fondo Fiduciario hanno
al loro interno molteplici componenti,
che mirano tutte al raggiungimento
primario della sicurezza alimentare.
Questi progetti hanno anche l’obiettivo
di promuovere l’integrazione regionale,
come complemento alle iniziative
Rafforzamento dei fornitori
di servizi, dando particolare attenzione
allo sviluppo del settore privato nella
catena di produzione agricola
Supporto al settore istituzionale, per
migliorare la catena di valore della produzione agricola
e promuovere l’accesso ai mercati attraverso una
maggiore partnership pubblico-privata e adattamento
agli standard internazionali
nazionali, prevedendo il supporto
alle Organizzazioni Economiche
Regionali (REO).
Particolare attenzione è stata data
a un nuovo approccio comune per
tutti i progetti, che valorizzi la
commercializzazione dei prodotti
agricoli con più alte potenzialità di
accesso al mercato, creando in questa
maniera nuove possibilità economiche a
vantaggio di piccoli agricoltori.
L’implementazione della strategia
della Sicurezza Alimentare attraverso
la Commercializzazione dell’Agricoltura
ha consentito di spostare il focus degli
interventi verso un approccio di filiera,
incrementando il valore della produzione
locale a supporto della biodiversità
agricola, promuovendo le organizzazioni
degli agricoltori e sostenendo anche il
ruolo delle donne nella filiera alimentare.
La Commercializzazione dell’Agricoltura
meglio si adatta a contesti regionali
consentendo di: attuare riforme e
armonizzare le politiche agricole per
la formazione di spazi commerciali
regionali; ridurre le barriere commerciali
e creare una normativa convergente in
campo sanitario e di standard di qualità,
consentendo anche una maggiore
protezione da malattie transfrontaliere di
piante e animali.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
19
La Cooperazione Decentrata
Italia/FAO (GDCP)
Le linee-guida e gli indirizzi di
programmazione del MAE dedicano
speciale attenzione al “Sistema Italia
della Cooperazione” volto a favorire la
complementarietà fra aiuto dello Stato e
quello delle Regioni.
In quest’ottica si delinea il Programma
di Cooperazione Decentrata ItaliaFAO (PCDIF), lanciato ufficialmente in
seguito alla firma di un accordo tra
la FAO e la Direzione Generale per la
Cooperazione allo Sviluppo (DGSC) del
20
Ministero Italiano degli Affari Esteri
nel settembre del 2002.
dei paesi sviluppati e di quelli nei
paesi in via di sviluppo.
Il PCDIF prevede la mobilitazione di
risorse sociali, umane e finanziarie da
parte di regioni, province e comuni
italiani per il sostegno a iniziative volte
a promuovere la sicurezza alimentare
nelle aree più povere del mondo.
L’azione congiunta di autorità
locali aiuta a promuovere una più
ampia partecipazione allo sviluppo,
favorendo anche l’intervento di ONG,
del settore privato, di università,
e istituti di ricerca, utilizzando
al meglio le risorse esterne con
un crescente coordinamento.
I progetti sono implementati
tramite meccanismi flessibili di
Il PCDIF contribuisce a costruire una
rete e opera tramite la creazione di
partenariati tra Regioni ed Enti Locali
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
le componenti del
programma di cooperazione
fao/italia
finanziamento e co‑finanziamento da
parte del MAE, degli Enti Locali e di
altri partner, per cui la FAO agisce
da catalizzatore, fornendo sostegno
esterno e guida tecnica in favore di
una più stretta collaborazione tra città
e città, o regione e regione.
In particolare, la FAO facilita la
comunicazione con le istituzioni
e segue l’intero ciclo del progetto
congiuntamente con Regioni ed Enti
locali (REL). I benefici di questo
processo decentrato e partecipativo
sono la creazione d’iniziative
e politiche che rispondono
concretamente ai bisogni della
popolazione più vulnerabile.
Dal 2003 a oggi, il Programma ha
cofinanziato 11 progetti, per un
ammontare totale di 10 milioni di
dollari, incluso il contributo da parte
di Regioni ed Enti Locali che è pari a
4 milioni di dollari.
Le aree tematiche abbracciate
da questa componente sono:
rafforzamento delle capacità locali,
sviluppo territoriale, agricoltura
urbana e peri-urbana, uso integrato
dell’acqua, miglioramento della
produttività/produzione agricola e
diversificazione, attività post-harvest
(marketing, food processing, etc).
Grazie al Governo italiano che ha
aperto la strada alla collaborazione tra
la FAO e le REL, analoghe iniziative
sono attualmente in corso con REL di
Francia, Spagna e Belgio con modalità
diverse, per un totale di 40 progetti
per circa 25 milioni USD.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
21
Attività di Emergenza e
Riabilitazione (OSRO)
In anni recenti, disastri naturali,
conflitti, crisi economiche e sociali, ed
emergenze alimentari, non ultima la
carestia nel Corno d’Africa dell’estate
2011, hanno devastato le vite di milioni
di persone costringendo centinaia di
migliaia di famiglie ad abbandonare
le proprie case e l’attività agricola.
Queste crisi rappresentano le nuove
emergenze che anche la FAO è chiamata
ad affrontare, per intervenire a
soccorso delle popolazioni, ristabilire
la produzione alimentare a livello
locale e ridurre la dipendenza dagli
aiuti. A seguito di disastri naturali e
conflitti, l’Organizzazione, attraverso
le sue operazioni di Emergenza e
22
Riabilitazione, ha aiutato le popolazioni
rurali, non solo a sopravvivere, ma a
ricostruire le proprie vite, cercando di
mitigare l’emergenza e avviare politiche
e programmi di sviluppo.
Dal 1994, l’Italia ha finanziato 105
progetti d’emergenza e di riabilitazione
per un totale di oltre 188 milioni di
dollari. La maggioranza dei progetti
– 61 – è concentrata in Africa per un
ammontare di 143 milioni di dollari.
Al momento l’Italia finanzia 13 progetti
di emergenza, per la maggior parte in
Africa, ma anche in Asia, America latina
e nei paesi del Mediterraneo.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
le componenti del
programma di cooperazione
fao/italia
Programma Esperti Associati
(APO)
In costante
collaborazione...
La caratteristica che contraddistingue la
cooperazione tra la FAO e l’Italia è che il
contributo italiano non è solo di carattere
finanziario ma comporta anche una
collaborazione basata sul sostegno tecnico
e sulla disponibilità di risorse umane,
come nel caso del Programma Esperti
Associati e Giovani Funzionari (APO). Il
programma APO offre ai giovani laureati
la possibilità di acquisire esperienza
nella cooperazione internazionale allo
sviluppo e nel sistema delle Nazioni
Unite, attraverso un sistema di
sponsorizzazione da parte dei rispettivi
governi. Dal 1994, l’Italia ha sostenuto
la formazione di 45 giovani esperti ed
attualmente finanzia sei posizioni APO.
L’approccio coordinato delle priorità
della programmazione è garantito dal
dialogo costante con il Ministero degli
Affari Esteri.
Inoltre si sottolinea che la
collaborazione con numerose
istituzioni accademiche e scientifiche
italiane è sempre stata costante. Tra
queste, l’Istituto Agronomico per
l’Oltremare (IAO) di Firenze, l’Istituto
Agronomico Mediterraneo di Bari, le
Università di Ancona, Torino, Viterbo,
Padova, Milano, sono solo alcune
delle molte istituzioni coinvolte
dal Programma di Cooperazione
FAO/Italia, e la cui partecipazione
rappresenta indubbiamente un
prestigioso valore aggiunto. Infine
tra le varie collaborazioni FAO/Italia,
che si aggiungono al contributo
volontario, si menzionano il centro
di collaborazione tra FAO e Ministero
della Salute per la Sanità Pubblica
Veterinaria, e il protocollo d’intesa tra
FAO e Ministero dell’Ambiente.
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
23
24
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Contributo dei Progetti FAO/Italia agli Obiettivi Strategici della FAO
A. Aumento sostenibile
della produzione agricola
B. Aumento sostenibile
della produzione animale
C. Gestione e uso sostenibile delle risorse peschiere
e di acqualcoltura
D. Miglioramento della sicurezza alimentare e della
qualità del cibo a tutti i livelli della catena alimentare
E. Gestione sostenibile
delle foreste e alberi
F. Gestione sostenibile della terra, acqua e risorse
genetiche e migliore capacità di risposta alle sfide
ambientali globali
G. Creazione di un ambiente favorevole ai mercati
per migliorare le condizioni di vita
H. Miglioramento della sicurezza alimentare e
dei livelli di nutrizione
I. Miglioramento della preparazione e
della capacità di risposta a minacce ed
emergenze alimentari e agricole
L. Promozione di investimenti pubblici e privati più
efficienti per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
totale progetti attivi per aree geografiche
Aree geografiche
Africa
Asia
Vicino oriente e Mediterraneo
America Latina
Interregionale e Globale
Totale
No. di progetti
20
10
9
3
8
50
Contributo (USD)
47 102 069
21 300 215
24 510 897
16 558 419
18 105 125
127 576 725
totale progetti attivi per aree geografiche
Africa
Vicino oriente e Mediterraneo
Asia
America Latina
Interregionale e Globale
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
25
26
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Progetti
del Programma di
Cooperazione
Italia/FAO
Programma Tradizionale Multilaterale
GCP/AFG/046/ITA
Sviluppo integrato della catena del latte
nella provincia di Herat, Afghanistan
2007 – 2012
Budget: USD 4 000 000
GCP/BKF/050/ITA
Sostegno al miglioramento e alla gestione
sostenibile dell’allevamento di animali di
piccola taglia nelle zone peri-urbane del
Burkina Faso
2009 – 2012
Budget: USD 549 745
GCP/EGY/024/ITA
Migliorare il nutrimento e la sicurezza
alimentare delle famiglie in Egitto,
puntando in particolare su donne e
giovani
2012 – 2016
Budget: USD 3 001 167
GCP/ETH/073/ITA
Sostegno alla produzione di frutta e
fichi d’india nelle regioni del Tigray e
Nord Wollo, Etiopia
2007 – 2012
Budget: USD 2 650 073
GCP/GLO/204/MUL
Programma quadro per la promozione
dello sviluppo sostenibile delle Aree
Montane
2007 – 2012
Budget: USD 1 900 000
GCP/INT/072/ITA
Fronteggiare la scarsità d’acqua - Il ruolo
dell’agricoltura - Sviluppo dei “National
Water Audits” in Africa
2009 – 2012
Budget: USD 2 000 000
GCP/INT/092/ITA
Sviluppo delle tecniche per la raccolta
delle acque di superficie su piccola scala
in Burkina Faso e in Tunisia
2011 – 2013
Budget: USD 1 600 000
GCP/INT/099/ITA
Scuole di formazione di campo per una
migliore gestione delle malattie della
manioca in Burundi, Kenya e Uganda
2010 – 2012
Budget: USD 500 000
GCP/INT/100/ITA
Sostegno al processo di implementazione
del Programma di Sviluppo Globale
dell’Agricoltura Africana (CAADP)
nell’ambito del NEPAD
2010 – 2013
Budget: USD 2 800 000
GCP/INT/110/ITA
Sostegno politico e tecnico per un piano
di emergenza nazionale nei paesi a
rischio diretto di nuove forme virulente
del fungo della Ruggine del Grano
2010 – 2012
Budget: USD 185 000
GCP/INT/124/ITA
Fronteggiare la scarsità d’acqua Il ruolo dell’agricoltura (Fase III) Potenziamento delle capacità nazionali
in Giordania, Libano e Siria
2011 – 2014
Budget: USD 2 373 000
GCP/MON/007/ITA Miglioramento della qualità della carne
per i consumatori in Mongolia
2011 – 2013
Budget: USD 520 000
GCP/MYA/010/ITA
Supporto ad attività sostenibili di
pesca e acquacoltura su piccola scala negli
ecosistemi costieri di mangrovie,
Myanmar
2009 – 2012
Budget: USD 1 250 000
GCP/MYA/011/ITA
Supporto al Programma Speciale di
Produzione di Riso nelle divisioni di
Yangon e Ayeyarwady, Myanmar
2009 – 2012
Budget: USD 1 250 000
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
27
Programma Tradizionale Multibilaterale
GCP/RAB/013/ITA
GCP/RAF/410/ITA
GCP/RAS/244/ITA
Protezione delle aree forestali
attraverso l’utilizzo e il trattamento
delle acque reflue per sostenere
piccoli produttori e agricoltori in
Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia
2012 - 2013
Budget: USD 600 000
Supporto agli agricoltori e alle loro
organizzazioni nello sviluppo delle
componenti semi-industriali della
produzione alimentare per ridurre la
povertà e l’insicurezza alimentare
2008 – 2012
Budget: USD 797 780
Iniziativa ambientale, integrata e a livello
sub-regionale, per la gestione della
salute animale al fine di aumentare la
produttività dei piccoli proprietari
2009 – 2013
Budget: USD 2 700 000
GCP/SYR/011/ITA
Sviluppo istituzionale dell’agricoltura
biologica in Siria
2005 – 2012
Budget: USD 1 999 823
GCP/SYR/012/ITA
Gestione integrata degli incendi forestali
a livello comunitario in Siria
2009 – 2012
Budget: USD 1 099 963
GCP/VIE/029/ITA
Gestione integrata delle attività lagunari
nella provincia di Thua Thien Hue,
Vietnam
2005 – 2012
Budget: USD 3 340 490
GCP/VIE/035/ITA
Orientamento al mercato del
settore agroforestale per la riduzione
della povertà nella provincia di
Quang Nam, Vietnam
2008 – 2012
Budget: USD 1 700 000
28
GCP/LEB/020/ITA
Osservatorio Nazionale Libanese per lo
sviluppo agricolo e rurale
2009 – 2012
Budget: USD 1 474 151
GCP/LEB/021/ITA
Consolidamento della produzione e della
commercializzazione dei prodotti agricoli
in Libano
2009 – 2012
Budget: USD 2 888 187
GCP/MOZ/078/ITA
Sviluppo della pesca costiera nelle
provincie di Gaza e Inhambane,
Mozambico
2008 – 2012
Budget: USD 4 121 692
GCP/MOZ/082/ITA
Preparazione di un piano regolatore per
lo sviluppo del sistema statistico agricolo
e del sistema nazionale di informazione
alimentare, Mozambico
2010 – 2012
Budget: USD 561 885
GCP/MYA/012/ITA
Supporto al risanamento immediato dei
mezzi di sussistenza per l’agricoltura,
pesca costiera e acquacoltura nelle aree
colpite dal ciclone Nargis, Myanmar
2009 – 2012
Budget: USD 2 785 515
GCP/RAB/012/ITA
Piano regolatore regionale per la
distribuzione delle risorse idriche del
bacino mesopotamico
2012 - 2015
Budget: USD 4 538 235
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario Globale della FAO
per la Sicurezza Alimentare e
la Salubrità degli Alimenti
GTFS/BGD/041/ITA
Sviluppo della sicurezza alimentare
attraverso una maggiore produzione
agricola, fonti di reddito diversificate,
valore aggiunto e marketing in
Bangladesh
2010 – 2014
Budget: USD 2 954 210
GTFS/DRK/005/ITA
Supporto all’implementazione del
Programma Nazionale di Sicurezza
Alimentare in Nord Corea
2012 - 2013
Budget: USD 800 000
GTFS/ETH/067/ITA
Diversificazione delle colture e sviluppo
del mercato agricolo in Etiopia
2005 – 2012
Budget: USD 4 000 000
GTFS/MLI/030/ITA
Sostegno alle organizzazioni degli
agricoltori nella regione dell’altopiano
del Dogon per la valorizzazione dei
prodotti orticoli in Mali
2008 – 2012
Budget: USD 4 199 770
GTFS/RAF/391/ITA
Miglioramento della sicurezza alimentare
nei distretti transfrontalieri di Burundi,
Repubblica Democratica del Congo,
Ruanda e Uganda, a sostegno della
modernizzazione dell’agricoltura
nell’ambito del NEPAD/CAADP
2006 – 2013
Budget: USD 8 908 419
GTFS/RAF/426/ITA
Progetto di coordinamento della strategia
di Sicurezza Alimentare attraverso la
Commercializzazione dell’Agricoltura
(FSCA) in Africa occidentale:
GTFS/SEN/060/ITA, GTFS/MLI/030/ITA,
GTFS/GAM/025/ITA, GTFS/GBS/028/ITA,
GTFS/GUI/019/ITA, GTFS/SIL/028/ITA e
GTFS/LIR/010/ITA
2008 – 2012
Budget: USD 2 312 055
GTFS/RAF/465/ITA
Rafforzamento delle competenze
dei paesi selezionati membri della
Comunità dell’Africa orientale (EAC) per
l’elaborazione di dati statistici nel settore
agicolo e per la sicurezza alimentare
2012 – 2014
Budget: USD 1 000 000
GTFS/REM/070/ITA
Programma regionale di gestione
integrata degli insetti nocivi nei paesi
del Vicino Oriente
2004 – 2013
Budget: USD 8 609 371
GTFS/GAM/025/ITA Sicurezza Alimentare attraverso la
Commercializzazione dell’Agricoltura
(FSCA), Gambia
2009 – 2012
Budget: USD 1 963 395
GTFS/GBS/028/ITA
Diversificazione, Intensificazione e
Valorizzazione dell’Agricoltura locale
(DIVA) nelle regioni di Oio e Bafata,
Guinea Bissau
2008 - 2012
Budget: USD 1 485 951
GTFS/GUI/019/ITA
Diversificazione, Intensificazione e
Valorizzazione dell’Agricoltura locale
(DIVA) nella regione di Kindia, Guinea
2010 – 2012
Budget: USD 1 985 662
GTFS/INT/907/ITA
Controllo delle malattie animali
transfrontaliere nei paesi dell’Asia
centrale
2004 – 2012
Budget: USD 6 747 124
GTFS/LIR/010/ITA
Sicurezza Alimentare attraverso la
Commercializzazione dell’Agricoltura
(FSCA), Liberia
2008 – 2012
Budget: USD 2 234 125
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
29
Programma di Cooperazione
Decentrata Italia/FAO
(Progetti cofinanziati REL/PCDIF)
GDCP/BKF/002/ITA Programma di supporto allo sviluppo del
Comune di Dori, Burkina Faso
2012 – 2015
Budget: USD 600 000
GDCP/LEB/001/ITA
Miglioramento della gestione delle acque
in Caza nell’area di Marjayoun, Libano
2011 – 2013
Budget: USD 900 000
GTFS/RLA/141/ITA
Promozione della sicurezza alimentare
nei paesi del CARICOM/CARIFORUM
2003 – 2012
Budget: USD 8 900 900
GDCP/RWA/014/MUL Agricoltura urbana e peri-urbana a Kigali,
Ruanda - Fase II
2004 – 2012
Budget: USD 1 102 800
GTFS/RLA/172/ITA
Potenziamento di un meccanismo
sub‑regionale per sostenere l’eradicazione
dell’afta epizootica nei paesi membri
della Comunità Andina delle Nazioni
(CAN)
2010 – 2013
Budget: USD 1 750 000
GDCP/SEN/002/ITA Consolidamento degli orti domestici a
supporto della sicurezza alimentare e per
il miglioramento della nutrizione a Dakar,
Senegal - Fase II
2006 – 2013
Budget: USD 1 045 000
GTFS/RLA/176/ITA
Miglioramento dell’efficienza, della
qualità del cibo e degli standard di
sicurezza delle catene agro-alimentari in
Centro America: El Salvador, Guatemala,
Honduras e Nicaragua
2011 – 2014
Budget: USD 5 908 419
GTFS/SEN/060/ITA
Supporto alle organizzazioni di
agricoltori per la valorizzazione delle
catene produttive in ambito agricolo in
Senegal
2008 – 2012
Budget: USD 3 359 688
GTFS/SIL/028/ITA
Sicurezza Alimentare attraverso la
Commercializzazione dell’Agricoltura
(FSCA), Sierra Leone
2008 – 2012
Budget: USD 3 512 547
GTFS/UGA/022/ITA
Promozione della commercializzazione
dell’agricoltura tra le popolazioni reinsediate nei distretti di Gulu e Lira del
nord Uganda per restaurare i mezzi di
sussistenza e ridurre la povertà
2012 – 2014
Budget: USD 1 300 000
30
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
Programma di Cooperazione Fao/Italia
2012
profili di
Progetto
Rappo r t o s u i p r og e t t i di svilu ppo ag r icolo fao / i t alia - 2 012
31
GCP/BKF/050/ITA
Sostegno al miglioramento
e alla gestione sostenibile
dell’ allevamento di animali
di piccola taglia nelle zone
peri-urbane del Burkina Faso
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
Caspian
Sea
Beirut
LEBANON
Canary Is.
Cairo
(SPAIN)
Laayoun
Western
Sahara
IRAQ
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Amman
JORDAN
Kuwait City
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
LIBYA
ALGERIA
Damasco
Jerusalem
ISRAEL
Baghdad
QATAR
OMAN
Malabo
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Annobûn
O C E A N
Yaoundè
Libreville
GABON
(EQUATORIAL GUINEA)
Brazzaville
Cabinda
(ANGOLA)
Ascension
Kinshasa
DEMOCRATIC
REP. OF
THE CONGO
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ANGOLA
Obiet tivo
ZAMBIA
St. Helena
(UK)
YEMEN
Partner
SUDAN esecutore
Aden
Socotra
ulf of
DJIBOUTI G
(YEMEN)
Programma Tradizionale
Djibouti
ETHIOPIA
Italia/FAO
Addis Ababa
Paese ricevente
Burkina Faso
SO
Lake
Contributo
UGANDA
Turkana
Lake
Albert
Mogadishu
USD
549 745
Kampala
KENYA
RWANDA
(Ministero
Italiano
Nairobi degli
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
Affari
Esteri)
Bujumbura
BURUNDI
Pemba
Amirante Is.
Lake
Victoria
Durata Dodoma
Tanganyika
Zanzibar
SEYCHELLES
UNITED REPUBLIC
2009–2012
Luanda
(UK)
Sana'a
A
CENTRAL
AFRICAN REP.
Bangui
Asmara
LI
CAMEROON
ERITREA
Moroni
COMOROS
Farquhar Is.
Agalega Is.
(MAURITIUS)
Lilongwe
MALAWI
Lusaka
Lake Harare
Kariba
Providence Is.
Aldabra Is.
QU
Tromelin
(FRANCE)
E
AR
SC
Antananarivo
GA
Rèunion
(FRANCE)
Beneficiari
Circa 1 000 famiglie hanno tratto beneficio dalla creazione di circa 200 micro attività
imprenditoriali tese a generare reddito, a migliorare le capacità di produzione, nonchè i livelli
generali di vita. I giovani sono tornati a impegnarsi nella loro terra e gli immigrati iniziano a
investire nei villaggi.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
MADA
MOZ
AM
BI
L’obiettivo è quello di combattere più efficacemente la povertà e l’insicurezza alimentare,
ZIMBABWE
contribuendo alla creazione di lavoro sostenibile nelle
aree rurali e peri-urbane del Burkina
NAMIBIA
BOTSWANA
Faso, per i giovani e le donne, tramite il sostegno della
cooperazione
decentrata.
Windhoek
Gaborone
Pretoria
Il progetto contribuisce all’integrazione sub-regionale nel contesto promosso
Maputodalla Comunità
Mbabane
SWAZILAND
Economica dell’Africa Occidentale (ECOWAS) e dall’Unione Economica
e Monetaria dell’Africa
Bloemfontein
Maseru
LESOTHO
SOUTH
Occidentale (UEMOA), attraverso lo sviluppo di attività economiche
complementari
tra i diversi
AFRICA
stati membri.
Cape Town
La Cooperazione Italiana ha finanziato nel periodo 2005–2010, in Niger, la prima fase di un
progetto simile GCP/NER/044/ITA (Promozione della cooperazione decentrata per la produzione
animale e l’industria zootecnica in Niger) con l’assistenza tecnica della FAO. I risultati di questo
progetto sono stati descritti dalle comunità coinvolte nella realizzazione come molto soddisfacenti.
Con questa iniziativa si vogliono quindi creare alternative economiche e di reddito in determinati
villaggi del Burkina Faso attraverso l’attuazione di micro attività nel settore dell’allevamento,
coinvolgendo attivamente i giovani.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
L
Porto
Novo
EQUATORIAL GUINEA
A T L A N T I C
Gulf of Oman
A
Abidjan
Abuja
O
LIBERIA
Yamoussoukro Accra
NG
Monrovia
NIGERIA
G
CÔTED'IVOIRE
CO
SIERRA
LEONE
BENIN
TOGO
NA
HA
Freetown
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
Conakry
Abu Dhabi
M
BURKINA FASO
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
Niamey
e
Bissau
GUINEA-BISSAU
NIGER
om
Banjul
S
a
Bamako
KI
Se
GAMBIA
SENEGAL
AN
ST
U. A. E. Muscat
d
Dakar
NI
PersianGulf
Riyadh Doha
Re
Praia
MALI
Nouakchott
CAPE VERDE
A
GH
PA
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
MAURITANIA
ST
IS
TA
Ashgabat
IA
KI
N
CYPRUS
EN
TA
Tripoli
Crete
Sea
EN
T UR K M
BE
Area Geografic a: Afric a
POR
MOROCCO
nea
n
Baku
Yerevan
SYRIAN
ARAB
REPUBLIC
Nicosia
UZ
AZERBAIJAN
N
(PORTUGAL)
Athens
I
N
TUNISIA
TURKEY
GREECE
Tbilisi
M
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
a
Algiers
Rabat
Madeira Is.
Ancara
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Lisbon
Rome
G E O RG
A
SPAIN
Black Sea
ITALY
AR
TUG
Corsica
A
AL
FRANCE
AF
UKRAINE
33
GCP/BKF/050/ITA
Strategia
Il progetto ha utilizzato un approccio partecipativo che coinvolge i gruppi di agricoltori
e allevatori a livello comunitario. La strategia prevede anche iniziative di micro-credito in
forma di sovvenzione ai gruppi, ma con rendimenti individuali, per l’attuazione di attività
individuate in modo partecipativo.
Le attività realizzate con il supporto di ONG e/o servizi di supporto tecnico locali nella zona
di intervento permettono di garantire uno stretto monitoraggio e una partecipazione attiva.
La strategia adottata ha consentito le seguenti azioni:
• Sviluppo di un piano operativo per il miglioramento e la gestione sostenibile del patrimonio
zootecnico nelle zone peri-urbane;
• Riduzione dei costi relativi alla produzione animale; supporto alla trasformazione dei
prodotti, alla commercializzazione e alla distribuzione; servizi di supporto tecnico per una
maggiore diffusione delle tecnologie e organizzazione della produzione a livello locale;
• Creazione e rafforzamento di sinergie necessarie tra gruppi di donne e giovani nelle zone
rurali e urbane e creazione di un partenariato con il settore privato, al fine di garantire la
sostenibilità economica delle attività avviate;
• Cambiamento di mentalità da una produzione animale tradizionale all’allevamento di animali
di piccola taglia e loro prodotti più orientato al mercato;
• Coinvolgimento di altri attori chiave, come istituzioni decentrate italiane, società civile, ONG
e altre agenzie di cooperazione, al fine di garantire uno sviluppo locale capillare e sostenibile.
Risultati
L’impatto delle attività di progetto riguarda quattro aree principali:
• Livello sociale: aumento dei redditi dei produttori, per ridurre la povertà e rafforzare il ruolo
sociale dei giovani e delle donne; si vuole sostenere l’emergere di nuovi gruppi sociali, come
produttori in grado di accedere al mercato; creazione di occupazione per fare in modo che i
giovani non migrino verso le città o all’estero;
• Livello economico: miglioramento della gestione delle aziende agricole finalizzato a una
maggiore produttività e migliore qualità del prodotto; introduzione di nuove tecniche di
produzione e scambio di conoscenze per l’implementazione di buone pratiche agricole e
la protezione delle risorse naturali; graduale modernizzazione dei sistemi produttivi; si
prevede inoltre un miglioramento della situazione alimentare dei beneficiari;
• Livello politico: rafforzamento della consapevolezza della capacità di organizzarsi in
associazioni/gruppi per poter accedere a nuove opportunità;
• Livello ambientale: complementarietà con altre attività già finanziate nelle aree peri-urbane
di Bobo Dioulasso e Nouna, al fine di contribuire a un impatto ecologico complessivo.
34
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
Sostegno alla produzione di
frutta e fichi d’india
nelle regioni del Tigray e
Nord Wollo, Etiopia
ean
Crete
Sea
LEBANON
LIBYA
Tehran
IRAQ
Amman
ISRAEL JORDAN
Cairo
ALGERIA
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Damasco
Jerusalem
Tripoli
EN
ST
IS
TA
A
GH
NI
ST
AN
N
an
SYRIAN
ARAB
CYPRUS Nicosia REPUBLIC
Beirut
EN
KI
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
TA
MOROCCO
rr
Athens
T UR K M
AF
POR
TUNISIA
Rabat
te
TURKEY
GREECE
Sicily
Yerevan
BE
N
Tunis
di
Baku
M
Me
UZ
AZERBAIJAN
N
Balearic Is.
Algiers
I
Tbilisi
Ankara
ALBANIA
Sardinia
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
Madrid
Lisbon
Rome
AR
TUG
ITALY
Corsica
A
AL
FRANCE
SPAIN
Caspian
Sea
GCP/ETH/073/ITA
KAZAKHSTAN
UKRAINE
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
S
PersianGulf
Doha
Riyadh
KI
Abu Dhabi
Gulf of Oman
U. A. E. Muscat
Re
NIA
d
GABON
Bangui
Lake
Albert
Kampala
Kigali
Bujumbura
Nairobi
BURUNDI
Dodoma
Lake
Nyasa
ANGOLA
Mogadishu
KENYA
Lake
Victoria
Lake
Tanganyika
A T L A N T I C
SO
Lake
Turkana
UGANDA
RWANDA
DEMOCRATIC REPUBLIC
OF THE CONGO
Kinshasa
O C E A N
Addis Ababa
IA
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
Brazzaville
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese ricevente
Etiopia
Contributo
USD 2 650 073 (Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2007–2012
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
Yaoundè
Libreville
n
AL
CAMEROON
de
of A
INDIAN OCEAN
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
SEYCHELLES
Area Geografic a: afric a
L
Gulf
M
Abidjan
Porto
Novo
Abuja
Moroni
COMOROS
Obiet tivo
ZAMBIA
MALAWI
Tromelin
Lusaka
(FRANCE)
Lake Harare
Kariba
UE
Cargados
AR
ASC
(FRANCE)
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
MADAG
Q
Carajos
L’obiettivo generale è quelloZIMBABWE
di promuovere la sicurezzaAntananarivo
alimentare
e ridurre la povertà delle
MAURITIUS
Port Louis
popolazioni che
vivono in aree a rischio siccità, diversificando le colture,
generando alternative
NAMIBIA
Rèunion
BOTSWANA
di reddito, attraverso
una migliore produzione di frutti di qualità per i mercati locali e per
Windhoek
Gaborone
Pretoria
Maputo maggiore produzione delle colture di fichi d’india a
l’esportazione, nonché attraverso
una
Mbabane
SWAZILAND
livello comunitario. Bloemfontein Maseru
LESOTHO
SOUTH
L’Etiopia è quasi totalmente
dipendente dall’agricoltura, con il 95 percento della popolazione
AFRICA
Cape Town
impegnata nella coltivazione
di cereali e di colture di base, con in media una bassa disponibilità
di terra per agricoltore (meno di un ettaro). La pressione demografica ha portato a un maggiore
esodo della popolazione rurale verso le aree urbane.
A causa della bassa produttività, la maggior parte dei contadini risulta importatore netto di
cibo. Per questo motivo, è essenziale aumentare il reddito delle famiglie agricole che ha subito
un forte declino a causa del recente aumento dei prezzi delle materie alimentari. Pertanto vi è
la necessità di passare dal tradizionale sistema agricolo a una diversificazione della produzione,
con l’introduzione di colture orticole e alberi da frutto.
Negli ultimi due anni, la FAO ha fornito orientamenti tecnici per la produzione frutticola,
nella Prima Fase del progetto GCP/ETH/073/ITA, che è stato completato con successo nel 2010.
Il progetto nella sua Seconda Fase, intende sostenere l’Ufficio per l’Agricoltura e lo Sviluppo
Rurale delle regioni Tigray e Amhara per migliorare la produzione di alberi da frutta e fichi d’india.
BI
(UK)
AM
St. Helena
Lilongwe
MOZ
ERIA
om
YamoussoukroAccra
YEMEN
DJIBOUTI
O
BENIN
TOGO
NA
HA
G
CÔTED'IVOIRE
Sana'a
Djibouti
NIGERIA
NG
Ouagadougou
A
Asmara
SUDAN
N'Djamena
CO
BURKINA FASO
ERITREA
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
Niamey
a
mako
Se
NIGER
MALI
Beneficiari
• I beneficiari diretti di questo progetto sono circa 3 000 famiglie per un totale di 15 000 persone;
• I beneficiari a breve e medio termine sono i frutticoltori etiopi che vedono aumentare la
produzione e diversificare gli introiti. Il progetto porterà a un significativo aumento del
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
35
GCP/ETH/073/ITA
reddito delle famiglie partecipanti e ad una diversificazione/miglioramento nella loro dieta
come in quella dei consumatori;
• Il settore privato e commercianti nel mercato locale così come gli esportatori di prodotti
orticoli, trarranno beneficio da questo intervento;
• Altri beneficiari del progetto saranno le istituzioni nazionali di ricerca e sviluppo, scienziati,
tecnici, agricoltori e privati che saranno formati su tutti gli aspetti della gestione degli
alberi da frutta.
Strategia
Il follow-up della seconda fase mira a sviluppare le seguenti tre componenti:
• Sviluppo delle competenze dell’Ufficio per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Ministero
dell’Agricoltura Etiope;
• Trasferimento di tecnologie agli agricoltori per migliorare il loro know-how sulla gestione di
alberi da frutto e fichi d’india;
• Ottimizzazione della gestione post-raccolto sia per la frutta sia per i fichi d’india.
Il progetto intende rafforzare la produzione di alta qualità di alberi da frutta, agendo sul
miglioramento del prodotto attraverso adeguate pratiche post-raccolta e di conservazione
orientando gli agricoltori alla commercializzazione dei prodotti agricoli.
Risultati
La prima fase del progetto, che ha ottenuto risultati incoraggianti, è stata poi estesa a
una seconda fase in modo da consolidare il supporto tecnico al paese, necessario per lo
sviluppo della produzione di alberi da frutta; questo assistendo i governi regionali coinvolti
nella preparazione di un programma più ampio di trasferimento di tecnologie a favore degli
agricoltori e nella creazione di nuove opportunità di mercato, specialmente per i fichi d’india.
I risultati si sono focalizzati su:
• Formazione degli agricoltori sulle tecnologie di produzione delle colture per accrescere
conoscenze e competenze al fine di incrementare la produzione di frutti di alta qualità;
• Creazione di vivai di frutta e fichi d’india;
• Miglioramento della gestione post-raccolto e promozione di opportunità di mercato per
facilitare la commercializzazione dei frutti e fichi d’india;
• Formazione tecnica a sostegno dell’intera comunità nell’area del progetto.
36
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/RAF/410/ITA
Supporto agli agricoltori e alle
loro organizzazioni nello sviluppo
delle componenti semi-industriali
della produzione alimentare per
ridurre la povertà e l’insicurezza
alimentare
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
UKRAINE
an
ean
Tripoli
Crete
Sea
CYPRUS
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
Beirut
LEBANON
ISRAEL
ALGERIA
Damasco
Jerusalem
Cairo
Laayoun
Yerevan
EN
T UR K M
IRAQ
EN
Tehran
Amman
KI
ST
IS
TA
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
BE
AN
ST
NI
HA
N
MOROCCO
TURKEY
Athens
Baku
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
LIBYA
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
Western
Sahara
TA
L
TUG
A
P OR
(PORTUGAL)
GREECE
UZ
AZERBAIJAN
N
TUNISIA
Rabat
Madeira Is.
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
I
M
Algiers
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
G E O RG
Black Sea
N
Balearic Is.
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
Madrid
Rome
AR
Lisbon
SPAIN
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
A
Corsica
ITALY
AF
G
FRANCE
Caspian
Sea
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
U. A. E.
Re
Muscat
OMAN
d
Partner esecutore
Nouakchott
Programma Tradizionale
NIGER
MALI
ERITREA
CHAD
Sana'a
Khartoum
Italia/FAO
Dakar
Asmara
SENEGAL
YEMEN
Niamey
GAMBIA
Bamako
SUDAN
Paese riceventi
Banjul
de n
BURKINA FASO
of A
Socotra
Gulf
DJIBOUTI
GUINEA-BISSAU Bissau
Ouagadougou
N'Djamena
Burkina Faso, Mali, Niger,
Djibouti
GUINEA
NIGERIA
G
Conakry
ETHIOPIA
Senegal e Togo
SIERRA
CÔTEAbuja
SOUTH
Freetown
LEONE
D'IVOIRE
SUDAN
CENTRAL
Contributo Addis Ababa
Yamoussoukro Accra
AFRICAN REPUBLIC
Monrovia
Porto
Bangui
Novo
USD 797 780
CAMEROON
LIBERIA
Abidjan
O
L
Malabo
Yaoundè
(Ministero
Italiano degliS
EQUATORIAL GUINEA
UGANDA
Principe
Mogadishu
Kampala
Affari
Esteri)
Libreville
KENYA
GABON
Nairobi
Durata Lake
Kigali
INDIAN OCEAN
Victoria
2008–2012
Brazzaville DEMOCRATIC REP. Bujumbura
BURUNDI
Se
MAURITANIA
(YEMEN)
M
O
NG
CO
Cabinda Kinshasa
(ANGOLA)
Ascension
OF THECONGO
Lake
Tanganyika
Luanda
(UK)
Obiet tivo
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ANGOLA
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Providence Is.
Aldabra Is.
Farquhar Is.
Agalega Is.
Moroni
COMOROS
AR
SC
GA
MADA
MOZ
AM
Lake
Kariba
BI
Lilongwe
Nell’ambito della strategia volta a ridurre la povertà e l’insicurezza
alimentare
in Burkina Faso,
MALAWI
ZAMBIA
Lusaka
St. Helena
Mali, Niger, Senegal e Togo, la promozione dell’agricoltura domestica e comunitaria
si dimostra
E
Harare
QU
Antananarivo
essere un approccio appropriato. Il progetto mira a istituire figure
tecniche
ed
economiche
ZIMBABWE
tra le Organizzazioni degli Agricoltori, con capacità
organizzative
e manageriali e adeguata
NAMIBIA
BOTSWANA
Windhoek
Gaborone
conoscenza del processo alimentare locale, rafforzando le capacità di piccole componenti
Pretoria
Maputo
semi-industriali di produzione alimentare. Questo permetterà di aumentare
le entrate agricole,
Mbabane
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseru
migliorare la nutrizione delle popolazioni locali, e in tal modo contribuire
a ridurre la povertà
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
e la vulnerabilità delle aree rurali.
Cape Town
Il progetto è stato ispirato dal programma GCP/INT/848/ITA
“Programma di rafforzamento
istituzionale della rete di base delle organizzazioni e delle piattaforme rurali nel quadro della
lotta contro la desertificazione e la povertà nei paesi del Senegal, Mali, Burkina Faso e Niger”,
che ha migliorato l’esperienza e i meccanismi di collaborazione tra le Organizzazioni dei
Produttori della regione.
(UK)
Victoria
SEYCHELLES
Beneficiari
Beneficiari diretti sono le Organizzazioni degli Agricoltori, le piattaforme nazionali e regionali.
Beneficiari finali sono gli agricoltori, piccoli produttori e trasformatori (in particolare le donne)
e le loro comunità.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
37
(MAURITIUS)
Tromelin
(FRANCE)
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
om
A
e
LI
A
BENIN
TOGO
NA
HA
Lake
Turkana
Lake
Albert
Area Geografic a: afric a
a
Lake
Chad
GCP/RAF/410/ITA
Strategia
La strategia del progetto è costruita intorno a due metodologie principali:
• Sviluppo delle competenze tecniche, economiche e organizzative per le componenti di
trasformazione alimentare a livello locale al fine di aumentare e diversificare l’offerta di
prodotti trasformati, e migliorare la commercializzazione e la sostenibilità economica;
• Promozione del dialogo con più partner (Organizzazione dei Produttori, ONG, enti locali),
attraverso la creazione di forum nazionali, per garantire la condivisione delle informazioni
e delle competenze locali per sostenere piccole imprese di trasformazione alimentare nelle
zone rurali.
Risultati
• Creazione di 20 piccole componenti semi-industriali gestite a livello comunitario, per
incrementare e diversificare l’offerta dei prodotti agricoli;
• Aumento delle capacità delle piattaforme nazionali a supporto del processo semi-industriale
per diffondere la loro esperienza a livello comunitario;
• Creazione di forum nazionali per la condivisione di informazioni e lo scambio di esperienze, in
modo da garantire azioni sinergiche e ulteriori finanziamenti per la sostenibilità del progetto.
38
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/AFG/046/ITA
Sviluppo integrato della catena
del latte nella provincia di
Herat, Afganistan
RUSSIAN
Sea of Okhotsk
FEDERATION
Sakhalin
Is
Ulaanbaatar
MONGOLIA
M
EN
Bahdad
IRAQ
KUWAIT
IA
Ashgabat
Bishkek
EK
I S T Tashkent KYRGYZSTAN
AN
NIST
TAJIKISTAN
AN
Dushanbe
AFGHANISTAN
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF IRAN
Kuwait City
SAUDI
ARABIA
Doha
Riyadh
CHINA
Jammu
and
Kashmir
Kabul
Islamabad
PAKISTAN
NEPAL
New Delhi
Thimphu
Kathmandu
INDIA
Muscat
YEMEN
Hyderabad
Sana’a
Dhaka
MYANMAR
Bay of Bengal
THAILAND
ESCAP HQ
C AM
Sri Jayewardenepura Kotte
MALDIVES
Yangon
Bangkok
Arabian Sea
Male
SRI LANKA
P hn
Kuala Lumpur
S
B
om
P
en
DEM. PEOPLE'S
Tokyo
Northern
Mariana
Islands
BRUNEI
DARUSSALAM
SINGAPORE
Koror
PALAU
Mindanao
Bandar Seri Begawan
Celebes
Sea
F E DE RAT E D ST AT E S
OF MICRON E SIA
a
er
Sulawesi
PAPUA
NEW GUINEA
I N D O N E S I A
L’obiettivo generale è di migliorare la sicurezza alimentare a Herat, aumentando
la capacità
Jakarta
produttiva del settore zootecnico locale, attraverso il miglioramento Java
delle attività,Dilibuone
TIMORLESTE
pratiche di allevamento e salute degli animali, accesso ai mercati interni per i loro prodotti.
L’allevamento è un settore essenziale dell’intero sistema produttivo afgano. Si tratta di un
elemento importante dell’economia locale, sia per il consumo domestico che per la vendita
di prodotti. Recenti studi portati avanti dalla FAO hanno dimostrato che, nelle aree rurali, la
produzione di latte bovino è considerata dalla maggior parte delle famiglie come un’importante
attività generatrice di reddito.
Pertanto il progetto si concentrerà sullo sviluppo integrato della catena del latte, nella
provincia di Herat. Attraverso attività di formazione e distribuzione di strumenti necessari, il
progetto assisterà produttori di latte nelle aree selezionate per migliorare sia l’efficienza che
la quantità della produzione. Il progetto intende ancheI sviluppare
N D I A N opportunità
O C E A N di marketing e
strutture organizzative che garantiscano una gestione sostenibile della catena di produzione
nel futuro.
Sulla base dell’esperienza dello Schema di Sviluppo Integrato della Catena del Latte a Kabul,
Mazar-i-Sharif e Kunduz, il Governatorato della provincia di Herat ha chiesto specificatamento
alla FAO di sviluppare un programma di assistenza agli agricoltori locali, in particolare donne,
per migliorare e incrementare la produzione del latte al fine di poter offrire un prodotto
iginicamente sano e di buona qualità. Infine il progetto aiuterà ad aumentare quindi le entrate
di reddito, creando maggiori opportunità di lavoro a livello locale e conribuendo alla sicurezza
alimentare del paese.
Arafura Sea
Port Moresby
Cora
AUSTRALIA
Canberra
Tasmania
Beneficiari
I beneficiari del progetto sono circa 1 100 famiglie di produttori lattiero-casearii provenienti
dai distretti della provincia di Herat (Guzerah, Enjil, Pashtun Zarghun, Kaharuk e Herat).
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Saipan
Hagåtña
Guam
h
MALAYSIA
at
um
Obiet tivo
BHUTAN
BANGLADESH
Abu Dhabi
U.A.E.
il
Beijing
REP. OF KOREA
Partner esecutore
P'yongyang
Seoul
Programma Tradizionale
REP. OF
KOREA
Italia/FAO
JAPAN
Paese ricevente
East
Afganistan
China
Contributo
Sea
R
USD 4 000 000Taipei
Taiwan
(Ministero
Italiano degli
Hanoi
Philippine
AffariSouth
Esteri)
China Luzon Sea
Sea
Manila
Durata
VIET NAM
PHILIPPINES
I A 2007–2012
D
O
Area Geografic a: asia e pa cific o
Baku
TURKME
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
AR
Mediterranean
Sea
UZB
Tbilisi
I s.
AZERBAIJAN
Yerevan
r
ky
u
Ankara
Ku
K A Z A K H S TA N
yu
Black Sea
.
RUSSIAN
F E D E R AT I O N
39
GCP/AFG/046/ITA
Il progetto coinvolgerà i gruppi familiari, proprietari di bestiame di piccole dimensioni, con
una o due mucche, famiglie senza terra e mezzadri. Il progetto si rivolge in modo specifico ad
autorità locali e donne, dando loro assistenza tecnica e consulenza nella produzione del latte,
alimentazione, igiene e salute degli animali.
Strategia
Il progetto si sviluppa nelle aree rurali, dove vivono i più poveri in Afganistan, e permetterà
di mettere in contatto mercati locali urbani e quindi di assicurare un modesto ritorno di
reddito ai produttori di latte. Il progetto fornirà formazione e fornitura di ‘input’ e collegherà
i produttori e gruppi di essi ai fornitori di servizi locali. Questo risultato verrà raggiunto
attraverso la creazione di associazioni indipendenti per la gestione della catena del latte. Il
processo dovrà essere guidato e supportato congiuntamente dalle autorità centrali afgane
e dalla FAO durante la vita del progetto, al fine di migliorare la produzione, rispondere alle
esigenze del mercato, aggiungere valore e dare sostenibilità agli incrementi di reddito derivati
dalla produzione lattiero-casearia.
La strategia da adottare permetterà di:
• Migliorare sia l’efficienza sia la quantità di produzione, sviluppando un sistema orientato al
mercato della produzione del latte, nelle aree selezionate della provincia di Herat;
• Sviluppare e rendere funzionale la raccolta del latte dai produttori, il trattamento e le strutture
di mercato per la catena del latte;
• Creare e sviluppare strutture organizzative per la gestione sostenibile della catena del latte
nella provincia di Herat.
Risultati
• Il progetto ha portato a conseguire maggiori introiti di reddito, un aumento dell’occupazione
a livello locale e in generale un miglioramento della sicurezza alimentare;
• In particolare, le attività del progetto hanno portato a una maggiore ed efficiente produzione
del latte in località selezionate nella provincia di Herat, migliorando così i redditi dei produttori,
ora in grado di vendere meglio sul mercato locale;
• Raccolta funzionale del latte, creazione di strutture per il trattamento e la commercializzazione
nella provincia di Herat;
• Creazione di strutture organizzative per la gestione sostenibile della catena del latte.
40
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/MON/007/ITA
Miglioramento della qualità
della carne per i consumatori
in Mongolia
Sakhalin
K A Z A K H S TA N
PAKISTAN
Per
NEPAL
a
New Delhi
G
u lf
SAUDI Doha
Abu Dhabi
RABIA
Riyadh U.A.E.
Muscat
.
East
China
Sea
BHUTAN
Dhaka
Taipei
MYANMAR
Taiwan
Hanoi
OMAN
Hyderabad
Sana’a
YEMEN
Bay of
Bengal
Arabian Sea
MALDIVES
THAILAND
Bangkok
C AM
Sri Jayewardenepura Kotte
SRI LANKA
Male
P hn
BO
om
Kuala Lumpur
S
P
A
DI
en
VIET NAM
Philippine
Sea
Luzon
Manila
PHILIPPINES
Northern
Mariana
Islands
BRUNEI
DARUSSALAM
SINGAPORE
Mindanao
Bandar Seri Begawan
Celebes
Sea
a
er
Sulawesi
NORTH
PA C I F I C
Saipan
Hagåtña
Guam
h
MALAYSIA
at
um
Obiet tivo
South China
Sea
Yangon
ESCAP HQ
Partner esecutore
ur
Programma K
Tradizionale Italia/FAO
Paese ricevente
Mongolia
Tokyo
Contributo
USD 520 000
(Ministero Italiano
degli Affari Esteri)
Durata
2011–2013
Is
JAPAN
u
BANGLADESH
INDIA
ds
il
u
ph
Islan
Koror
PALAU
Palikir
F EDERA TED STA TES
OF MICRO N ESIA
PAPUA
NEW GUINEA
MARSHALL
ISLANDS
Majuro
Tarawa
NAURU
Yaren
Gilbert Is.
Hawa
i
K I R I B A
Phoenix Is.
I N D O N E globale
S I A
Il progetto intende migliorare la sicurezza alimentare
investendo nel sotto-settore
della
SOLOMON
Jakarta
TUVALU
ISLANDS
Dili
carne, il quale ha un ruolo molto importante
nell’economia della Mongolia.
Il suo sviluppo
Tokelau Is
Port Moresby
Funafuti
Java
Honiara
TIMOR- Arafura Sea
American
SAMOA
contribuirebbe a migliorare l’alimentazione, creare lavoro,LESTE
e incrementare le entrate del settore
Samoa
Apia
Coral Sea
Pago Pa
rurale, aiutando il paese a raggiungere il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, di dimezzare
FIJI
Port-Vila
VANUATU
NIUE
Suva
la povertà e la denutrizione entro l’anno 2015.
Alofi
New
AUSTRALIA
Nuku'alofa
La Mongolia ha un sistema di produzione di carne animale noto per i suoi prodotti Caledonia
di alta Nouméa
TONGA
qualità privi di agenti contaminanti. Nel corso dei millenni, l’allevamento ha dimostrato di
essere il più efficiente modo di convertire la ricchezza delle vaste pianure d’erba in cibo per la
popolazione della Mongolia. I prodotti dell’allevamento giocano un ruolo chiave nella sicurezza
SOUTH
Canberra
alimentare e nei mezzi di sussistenza. La carne quindi è particolarmente importante
Ta sgrazie
man Se a
al suo ricco contenuto diI Nnutrienti
D I A N eOproteine.
C E A N Inoltre, l’allevamento fornisce un guadagno
NEW ZEALAND
Wellington
Tasmania e pelli.
economico in termini di latte (per la sicurezza alimentare delle famiglie), cashmere
Sebbene la produzione di carne e latte della Mongolia sia auto-sufficiente per soddisfare i
South Island
consumi domestici, il volume dei prodotti opportunamente trattati e rivendibili sui mercati è
alquanto basso. I fattori che influenzano questa situazione includono: carenza di politiche
governative adeguate, carenza di risorse finanziarie e di capitali per i produttori locali
e sottosviluppo del settore per i mercati esterni. Per questo, la necessità e la logica del
Programma Nazionale dell’Allevamento Mongolo è quello di intensificare gli sforzi per
sviluppare questo settore.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
an
si
KUWAIT
nd
Is.
Islamabad
Seoul
REP. OF KOREA
uk
yu
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Kuwait City
RAQ
CHINA
Jammu
and
Kashmir
DEM. PEOPLE'S
REP. OF KOREA
P'yongyang
Ry
Kabul
im
Tehran
IA
Beijing
TAJIKISTAN
m
M
EN
Ashgabat
KYRGYZSTAN
Th
AR
ahdad
Bishkek
Tashkent
Dushanbe
th
A
van
AZERBAIJAN
Baku
Ka
GI
bilisi
Ulaanbaatar
MONGOLIA
Caspian
Sea
OR
Al e utian
Area Geografic a: asia e pa cific o
SSIAN
R AT I O N
Bering Sea
Sea of Okhotsk
RUSSIAN
FEDERATION
Beneficiari
I beneficiari previsti sono gli allevatori, i consumatori, le comunità ma anche lo staff tecnico
delle istituzioni nazionali preposte.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
41
GCP/MON/007/ITA
Strategia
Per promuovere lo sviluppo sostenibile di un settore della carne di alto valore, la strategia
adottata mirerà a:
• Migliorare la qualità della carne e l’applicazione dei sistemi di gestione della sicurezza
alimentare (standard di sicurezza e qualità GMP e HACCP) durante tutta la catena di produzione
della carne;
• Incrementare la consapevolezza del consumatore e mobilitarne l’interesse a sostenere i
miglioramenti nella qualità della carne;
• Sviluppare le conoscenze tecniche nazionali e attivare uno studio sul valore della produzione
della carne per identificare i principali ostacoli, suggerire gli interventi necessari per sviluppare
l’organizzazione e incrementare il rendimento della produzione.
Risultati
• Sarà istituito un lavoro di gruppo inter-ministeriale per incrementare e coordinare lo
sviluppo della sicurezza alimentare nazionale e un sistema di certificazione della qualità;
• Sarà attuata una campagna multimediale nazionale e mobilitato l’interesse del consumatore
verso i miglioramenti nella qualità della carne a livello industriale;
• Saranno costituite quindici piccole imprese per la lavorazione della carne e saranno avviati
quindici macelli secondo gli standard di sicurezza, dotati di strumenti necessari;
• Saranno attivati dei corsi di formazione per oltre 500 industrie interessate e si organizzeranno
visite di studio;
• Sarà pubblicato e distribuito materiale di formazione e informazione.
42
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
Astana
Sakhalin
A
Yerevan
UZBEK
AZERBAIJAN
Baku
I S TA
N
Tashkent
Bishkek
AR
Dushanbe
Is
il
r
KYRGYZSTAN
Beijing
TAJIKISTAN
M
EN
Al e utian
m
a
im
BANGLADESH
Bay of Bengal
LAO
P.D.R.
Dhaka
Yangon
MALDIVES
Male
Taipei
SRI LANKA
m
Philippine
Sea
South China
Sea
Bangkok
o
P hn
Taiwan
Hanoi
THAILAND
C AM
Sri Jayewardenepura Kotte
East
China
Sea
Vientiane
Hyderabad
Arabian Sea
u
MYANMAR
INDIA
OMAN
ph
B
I
OD
P
en
A
VIETNAM
Manila
PHILIPPINES
h
BRUNEI
DARUSSALAM
Kuala Lumpur
MALAYSIA
SINGAPORE
Celebes
Sea
Sulawesi
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese ricevente
Northern
Myanmar
Mariana Saipan
Islands
Contributo
Hagåtña
Guam
USD 1 250 000
Koror
(Ministero
Italiano degli
PALAU
Affari Esteri)
FE D E RA T E D ST A T E S
Durata
OF M ICRO N E SIA
2009–2012
PAPUA
NEW GUINEA
I N D O N E S I A
Jakarta
Java
Obiet tivo
PA C
CHINA
BHUTAN
New Delhi
G u lf
SAUDI Doha
Abu Dhabi
ARABIA
Riyadh U.A.E.
Dili
TIMORLESTE
Arafura Sea
Palikir
Majuro
Tarawa
NAURU
SOLOMON
ISLANDS
Port Moresby
MARSHALL
ISLANDS
Honiara
Coral Sea
VANUATU
Yaren
K
Gilbert Is.
TUVALU
Funafuti
Port-Vila
SAMO
A
FIJI
Suva
L’obiettivo del progetto è di rafforzare la capacità partecipativa delleA U comunità
e delle New
STRALIA
N
T
istituzioni nel sostegno di alcune aree identificate nel Delta dell’Ayeyarwady, per pianificare e Caledonia Nouméa
gestire congiuntamente lo sviluppo sostenibile di ecosistemi di mangrovie, avviando attività
di pesca e acquacoltura su piccola scala.
S
Anche se il Delta Ayeyarwady una volta sosteneva il 46 percento delle foreste
di mangrovie
Canberra
Ta
s
m
a
n
S
e
a
del paese, attualmente, la continua degradazione di queste foreste è diventata un elemento di
I N D I A locale.
N O CInfatti,
E A N tali perdite su larga scala hanno avuto
NEW ZEALAN
grande preoccupazione per il governo
Wellington
Tasmania
diversi impatti, tra cui una maggiore vulnerabilità delle comunità locali, maggiori problemi creati
da disastri naturali, come le inondazioni durante le tempeste e cicloni, come ad esempio è
South Island
accaduto durante il ciclone Nargis nel maggio del 2008, le cui devastazioni sono ancora oggi
evidenti in alcune aree.
Gli ecosistemi di mangrovie rappresentano un protettore naturale a fronte di questi disastri e
sono habitat naturale di una vasta biodiversità acquatica.
Lo scopo del progetto è permettere alle comunità locali, gli enti governativi e le ONG di
sviluppare una gestione condivisa delle mangrovie e delle loro risorse ittiche, al fine di proteggersi
da eventuali vulnerabilità nel futuro.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Sana’a
YEMEN
NEPAL
u
nd
Th
PAKISTAN
NORTH
Tokyo
Jammu
and
Kashmir
th
Kabul
Islamabad
Ka
an
si
KUWAIT
Per
I A Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
IRAQ
OF
IRAN
Kuwait City
Bahdad
Area Geografic a: asia e pa cific o
GI
Tbilisi
Ku
MONGOLIA
Caspian
Sea
R
Ulaanbaatar
.
K A Z A K H S TA N
GEO
Bering Sea
Sea of Okhotsk
FEDERATION
RUSSIAN
E D E R AT I O N
GCP/MYA/010/ITA
Supporto ad attività sostenibili
di pesca e acquacoltura su
piccola scala negli ecosistemi
costieri di mangrovie, Myanmar
Beneficiari
Il progetto si rivolge a circa 1 500 famiglie rurali povere e ai gruppi vulnerabili, come le
donne capo famiglia, dipendenti da attività rurali, orti domestici, pesca stagionale e raccolta
dei prodotti forestali per la loro sussistenza. I beneficiari saranno gruppi di agricoltori senza
proprietà, agricoltori marginali e pescatori provenienti da comunità remote e inaccessibili del
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
43
GCP/MYA/010/ITA
Delta Ayeyarwady, che hanno perso la maggior parte o tutti i loro mezzi di sussistenza a causa
della continua degradazione della foresta di mangrovie. Questi soggetti beneficeranno quindi
di un accesso migliore e più sicuro alle risorse forestali e ittiche, così come di una graduale
riduzione delle loro perdite e una maggiore qualità dei prodotti della pesca.
Il progetto porta indirettamente beneficio anche a un numero non quantificabile di famiglie,
trasformatori e commercianti attraverso la creazione di nuove opportunità di sviluppo e
di attività generatrici di reddito all’interno della comunità. Le attività sono realizzate in
particolari aree isolate della foresta di mangrovie nella “zona costiera” di Bogale e Pyapon
nel Delta dell’Ayeyarwady, zona colpita dal ciclone Nargis.
Strategia
Il progetto pone una forte enfasi sullo sviluppo delle capacità delle parti interessate e delle
strategie di sviluppo:
• Capacity building: la capacità dei funzionari, dei tecnici provenienti dalle organizzazioni
delle parti interessate (enti locali, dipartimenti di governo, ONG, organizzazioni della società
civile e il settore privato) e dei “leader delle comunità” verrebbero rafforzate al fine di
supportare le attività di progetto e sviluppare politiche e strategie, per la protezione e l’uso
sostenibile delle mangrovie nel lungo termine.
• Assistenza alle autorità locali: avvio di un quadro di sostegno per la gestione delle mangrovie e
il loro utilizzo, attraverso le lezioni apprese da iniziative pilota, gestite a livello comunitario.
• Agricoltori e pescatori: organizzati in gruppi e formati, ad esempio, sulla produzione di
colture, irrigazione, pesca e acquacoltura. I beneficiari sono individuati attraverso un
processo di selezione a livello comunitario con il supporto delle ONG e organizzazioni della
società civile.
Risultati
Il progetto sostiene l’adozione, da parte di contadini e pescatori, di un approccio sostenibile
per la protezione delle foreste di mangrovie, per migliorare la produzione alimentare delle
famiglie, i livelli di nutrizione e le loro opportunità di generare reddito.
I risultati attesi sono:
• Potenziamento delle capacità di una decina di comunità del Delta che partecipano al progetto
e istituzioni locali al fine di gestire congiuntamente strategie di integrazione della pesca e
dell’acquacoltura all’interno degli ecosistemi di mangrovie;
• Formulazione e promozione di attività agricole su base comunitaria per uno sfruttamento
sostenibile degli ecosistemi di mangrovie;
• Miglioramento delle attività di post-raccolta, di trasformazione e accesso al mercato per i
prodotti della pesca a livello comunitario;
• Riduzione della vulnerabilità delle comunità locali.
44
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
Astana
Sakhalin
K A Z A K H S TA N
Bishkek
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Kuwait City
IRAQ
Per
an
si
KUWAIT
Kabul
Islamabad
.
Is
il
Beijing
NEPAL
a
hu
LAO
P.D.R.
Dhaka
Bay of Bengal
Yangon
Male
SRI LANKA
Bangkok
o
P hn
m
Philippine
Sea
South China
Sea
THAILAND
C AM
MALDIVES
Taipei
Taiwan
Hanoi
Vientiane
Hyderabad
Sri Jayewardenepura Kotte
East
China
Sea
MYANMAR
INDIA
Arabian Sea
p
B
I
OD
P
en
A
VIETNAM
Manila
PHILIPPINES
h
BRUNEI
DARUSSALAM
Kuala Lumpur
MALAYSIA
SINGAPORE
Celebes
Sea
Sulawesi
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese ricevente
Northern
Myanmar
Mariana Saipan
Islands
Contributo
Hagåtña
Guam
USD 1 250 000
Koror
(Ministero
Italiano degli
PALAU
Affari Esteri)
FE D E RA T E D ST A T E S
Durata
OF M ICRO N E SIA
2009–2012
PAPUA
NEW GUINEA
I N D O N E S I A
Obiet tivo
PA C
CHINA
BHUTAN
BANGLADESH
OMAN
NORTH
Tokyo
u
nd
New Delhi
SAUDI Doha
Abu Dhabi
ARABIA
Riyadh U.A.E.
Sana’a
YEMEN
KYRGYZSTAN
Jammu
and
Kashmir
PAKISTAN
G u lf
r
TAJIKISTAN
m
M
Tehran
IA
Al e utian
Jakarta
Java
Dili
TIMORLESTE
Arafura Sea
Port Moresby
Palikir
MARSHALL
ISLANDS
Majuro
Tarawa
NAURU
SOLOMON
ISLANDS
Honiara
Area Geografic a: asia e pa cific o
Tashkent
im
N
Dushanbe
EN
Ku
Th
AR
Bahdad
I S TA
th
A
Yerevan
UZBEK
AZERBAIJAN
Baku
Ka
GI
Tbilisi
Ulaanbaatar
MONGOLIA
Caspian
Sea
R
Bering Sea
Yaren
Gilbert Is.
K
TUVALU
Funafuti
SAMO
Il progetto si propone di migliorare le pratiche di uso del suolo, aumentare la produzione
A
Coral Sea
alimentare, ridurre i costi di produzione, aggiungere valore alle produzioni locali (attraverso
FIJI
Port-Vila
VANUATU
Suva
formazione di gruppi e comunità su trasformazione e commercializzazione), proteggere
New
AUSTRALIA
N
l’ambiente locale (attraverso la riduzione dell’inquinamento delle acque e l’erosione del suolo) Caledonia Nouméa
T
per 1 800 marginali e piccoli agricoltori.
Le attività del progetto sono eseguite in Bogale, Hinthada, Labutta e Pyapon della Ayeyarwady
Division, che è stata severamente colpita dal ciclone Nargis nel 2008, e in Thazi e Yamethin
S
Canberra
nella Mandalay Division colpita dalla siccità, nonché in Kalaw nello Stato Shan meridionale. Ta s m a n S e a
Il Myanmar produce riso in surplus
aN
livello
ma delle 14 Divisioni nazionali, molte
INDIA
O Cnazionale,
EAN
NEW ZEALAN
Wellington
Tasmaniain
sono in deficit, pertanto richiedono un flusso regolare di riso dalle zone che producono
eccedenza. Cause naturali, come siccità, alluvioni, infestazioni parassitarie, input agricoli limitati
South Island
e scarsi investimenti sono i principali rischi per la sicurezza alimentare regionale nel paese.
Inoltre, il ciclone Nargis ha causato seri problemi, alcune risorse idriche sono state
contaminate, e scorte di cibo e semi danneggiati o distrutti. Maggiori danni sono stati registrati
nella regione del Delta Ayeyarwady, anche conosciuta come zona di “produzione di riso della
stagione secca”, distruggendo la raccolta della coltura, che rappresenta il 25 percento della
produzione annuale della zona interessata.
Questa zona asciutta è considerata una delle aree più povere del Paese, con un deficit
alimentare cronico causato da disastri naturali e carenza di acqua, mancanza di input produttivi
e scarso accesso alla terra.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
RUSSIAN
E D E R AT I O N
GEO
Sea of Okhotsk
FEDERATION
GCP/MYA/011/ITA
Supporto al Programma Speciale di
Produzione di Riso nelle divisioni
di Yangon e Ayeyarwady, Myanmar
Beneficiari
Le attività del progetto riguardano 1 850 capifamiglia nelle comunità rurali selezionate, tra cui
poveri e donne dipendenti dall’agricoltura e orti domestici per la loro sussistenza. Il progetto
beneficia oltre 100 fornitori di servizi e leader delle comunità (enti locali, dipartimenti di
governo, ONG e il settore privato) al fine di sviluppare politiche basate sui bisogni delle
comunità, migliorare produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e
sostenere pratiche agricole ecosostenibili attraverso un approccio estensivo e partecipativo.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
45
GCP/MYA/011/ITA
Strategia
Il progetto fa parte della strategia generale della cooperazione FAO/Italia nel Paese a sostegno
della sicurezza alimentare e delle strategie di sviluppo nelle aree colpite dal ciclone Nargis e
nelle zone affette da siccità. Le attività del progetto sono attuate in collaborazione con altri
progetti italiani finanziati attraverso il contributo volontario italiano alla FAO in Myanmar
(GCP/MYA/010/ITA e GCP/MYA/010/ITA, le cui schede sono presentate in questo Libro).
La strategia adottata per il progetto è incentrata su un approccio comunitario finalizzato
a migliorare le condizioni di vita rurali, come pure ad aumentare la produttività agricola e la
diversificazione, attraverso:
• Utilizzo di processi partecipativi, come le scuole di campo (Farmer Field School FFS),
per promuovere, dimostrare e diffondere le tecnologie migliori e le pratiche adeguate ai
cambiamenti climatici e alle condizioni del suolo e di drenaggio di tali aree;
• Auto-identificazione e selezione dei benefici a livello comunitario, con conseguente
monitoraggio e valutazione;
• Fornitura di fattori di produzione quali sementi migliorate e fertilizzanti naturali, direttamente
collegati alle dimostrazioni sul campo riguardanti l’uso delle nuove tecnologie;
• Fornitura di input e attrezzature attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni degli
agricoltori.
Risultati
Il progetto mira a quattro principali risultati:
• Sostenere la produzione nel Delta dell’Ayeyarwady e nella zona alta e centrale del Myanmar
attraverso un’azione volta a: moltiplicare le varietà di riso migliorate attraverso prove di
rendimento e di adattamento, predisporre nuove varietà, fornire macchinari di sostegno alle
aziende agricole e formare gli agricoltori attraverso le scuole di campo in siti di dimostrazione,
incrementare la produzione di semi a livello locale, sostenere i gruppi di donne nelle operazioni
post-raccolta;
• Riabilitazione del settore idrico con piccoli progetti di irrigazione nella zona centrale secca
del Myanmar attraverso la riabilitazione e gestione comunitaria dei pozzi, dei serbatoi
d’acqua, dei micro-spartiacque, etc.;
• Potenziamento delle competenze, empowerment, e rafforzamento istituzionale delle
organizzazioni comunitarie attraverso la creazione di organizzazioni dal basso come gruppi
e associazioni di agricoltori per la gestione dell’acqua, formazione manageriale e visite di
scambio di conoscenze, etc.;
• Collaborazione tra le organizzazioni delle parti interessate attraverso il coordinamento dei
partner coinvolti per gli interventi nelle differenti colture e la diffusione di buone pratiche,
materiale di formazione e di informazione.
46
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
Astana
Sakhalin
K A Z A K H S TA N
N
Tashkent
Bishkek
Per
an
si
KUWAIT
.
Is
Beijing
Jammu
and
Kashmir
m
Kabul
Islamabad
PAKISTAN
NEPAL
a
nd
u
BANGLADESH
Arabian Sea
u
CHINA
Dhaka
Bay of Bengal
Yangon
MALDIVES
Male
SRI LANKA
Taipei
Vientiane
THAILAND
Bangkok
CA
Sri Jayewardenepura Kotte
East
China
Sea
TAIWAN
Philippine
Sea
South China
Sea
Hanoi
LAO
P.D.R.
MYANMAR
INDIA
OMAN
ph
BHUTAN
New Delhi
G u lf
SAUDI Doha
Abu Dhabi
ARABIA
Riyadh U.A.E.
Sana’a
YEMEN
il
KYRGYZSTAN
TAJIKISTAN
M
EN
I A Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
IRAQ
OF
IRAN
Kuwait City
Bahdad
r
P hn
O
MB
om
P
DI
en
A
VIETNAM
Manila
PHILIPPINES
h
BRUNEI
DARUSSALAM
Kuala Lumpur
MALAYSIA
SINGAPORE
Celebes
Sea
Sulawesi
PartnerTokyo
esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paesi riceventi
Cambogia, Filippine e
Laos, più Myanmar e
Vietnam (Gennaio 2012 Northern
GiugnoMariana
2013) Saipan
Islands
Contributo
Hagåtña
Guam
USD 2 700 000
Koror
(Ministero
Italiano degli
PALAU
Affari Esteri)
FE DE RA T E D ST A T E S
Durata
O F M ICRO N E SIA
2009–2013
PAPUA
NEW GUINEA
I N D O N E S I A
Jakarta
Java
Obiet tivo
Dili
TIMORLESTE
Arafura Sea
NORTH
Palikir
SOLOMON
ISLANDS
Port Moresby
Majuro
Tarawa
NAURU
Honiara
Coral Sea
PA C
MARSHALL
ISLANDS
Yaren
Gilbert Is.
K
TUVALU
Funafuti
SAMO
Ap
FIJI
L’obiettivo del progetto è di promuovere un approccio interdisciplinare e olistico nella gestione VANUATU Port-Vila
Suva
della produzione animale, ecocompatibile con le risorse locali, per una Amigliore
salute degli New
USTRALIA
N
T
animali, promuovendo: una gestione integrata delle malattie degli animali, pratiche di gestione Caledonia Nouméa
zootecnica migliorate, e un uso equilibrato delle risorse naturali che mirano a ridurre i rischi di
trasmissione della malattia da animale ad animale e da animale a uomo.
SO
Questo progetto è stato concepito intorno al concetto di EnvironmentalCanberra
Animal Health
Management (EAHM equivalente alla salute ambientale per gli uomini in medicina), e costruitoTa s m a n S e a
N D I A N O C E Afinanziato
N
NEW ZEALAND
sulle esperienze del progetto I GCP/PHI/050/ITA,
dall’Italia attraverso la FAO, dal
Wellington
Tasmania
2005 al 2008, con però un più ampio mandato di consolidare i successi precedenti e sostenere
l’attuazione di strategie di gestione integrata delle malattie degli animali estendendo la
South Island
copertura geografica delle proprie attività nei paesi selezionati nel Sud Est Asiatico.
Il progetto GCP/RAS/244/ITA dalle Filippine è stato ampliato alla Cambogia e Laos dal 2009
al 2011, focalizzandosi sul raggiungimento dei seguenti risultati:
• Maggiore capacità di analizzare il rischio delle malattie degli animali e applicare le strategie
in materia di gestione ambientale, di salute degli animali, sia a livello istituzionale che di
campo;
• Campagne di informazione per la salute ambientale degli animali (EAHM), come elemento
centrale nella produzione animale e per l’operatività dei servizi sanitari nelle Filippine;
• Istituzione di dialogo tecnico/scientifico e di piattaforme per scambio e diffusione delle
informazioni in Cambogia e Laos.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
AR
Dushanbe
Al e utian
Area Geografic a: asia e pa cific o
I S TA
im
UZBEK
AZERBAIJAN
Baku
th
A
erevan
Ku
MONGOLIA
Caspian
Sea
Th
GI
Tbilisi
Ulaanbaatar
Ka
R
Bering Sea
Sea of Okhotsk
FEDERATION
RUSSIAN
D E R AT I O N
GEO
GCP/RAS/244/ITA
Iniziativa ambientale, integrata
e a livello sub‑regionale, per la
gestione della salute animale al
fine di aumentare la produttività
dei piccoli proprietari
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
47
GCP/RAS/244/ITA
Nel corso di un workshop sub-regionale in Aprile 2011, Myanmar e Vietnam hanno espresso
il loro interesse ad aderire alla rete EAHM, e, con un finanziamento aggiuntivo dell’Italia, i due
paesi sono diventati membri del progetto nel gennaio 2012. Questa espansione si concentra
su un approccio graduale di capacity building e rafforzamento istituzionale per promuovere
l’armonizzazione e la standardizzazione della produzione e la raccolta di informazioni sulla salute
animale, sia all’interno che tra i partner del progetto.
Beneficiari
I beneficiari finali del progetto sono i piccoli allevatori di bestiame e di produzioni avicole nelle
zone rurali, commercianti e consumatori finali. Il progetto intende creare un ambiente favorevole
per una maggiore produttività e allo stesso tempo garantire al consumatore la sicurezza degli
standard alimentari.
Beneficiari del progetto saranno anche servizi veterinari e altri partner istituzionali coinvolti
con l’EAHM, che miglioreranno le loro capacità di raccolta, gestione e analisi dei dati, necessari
per la formulazione e l’attuazione di adeguate politiche per lo sviluppo del settore.
Strategia
Il progetto oltre a sviluppare attività di raccolta, gestione e analisi di dati, si concentra
anche sullo sviluppo di competenze necessarie per migliorare la produzione animale e per
la formulazione di decisioni politiche a vantaggio della salute pubblica, beneficiando così i
piccoli allevatori, che spesso hanno un accesso limitato ai servizi veterinari.
Il progetto mira a produrre informazioni sull’impatto delle malattie e della loro diffusione a
livello ambientale, agro-ecologico e sanitario.
Per raggiungere questo obiettivo devono essere migliorate le potenzialità infrastrutturali e del
personale nazionale e locale. Il progetto mira a costituire una rete di attori per lo scambio di
informazioni a tutti i livelli, coinvolgendo ministeri e loro dipartimenti per la salute, l’educazione,
l’ambiente, il commercio e le statistiche.
Risultati
Il risultato atteso del progetto è quello di promuovere a livello regionale un approccio
interdisciplinare e olistico per la salute della produzione animale, sostenibile dal punto di
vista ambientale, includendo: una gestione integrata delle malattie degli animali, migliorate
pratiche di gestione zootecnica e un uso equilibrato delle risorse naturali, volte a ridurre i
rischi di trasmissione di malattie da animale ad animale e da animali alle persone.
48
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/RAS/244/ITA
I risultati attesi del progetto sono:
• Capacità di analizzare il rischio di malattie animali e di sviluppare strategie di gestione
ambientale per la salute degli animali, come elemento fondamentale a vantaggio della
produzione e dei servizi sanitari, nelle Filippine;
• Capacità di analizzare il rischio di malattie degli animali e di sviluppare e applicare
strategie in materia di gestione ambientale, da rafforzare ulteriormente e applicare nei
settori prioritari selezionati in Cambogia e Laos;
• Capacità di gestione di database, analisi e applicazione di GIS (Geographical Information
System) per implementare strategie di gestione ambientale di sicurezza sanitaria, in
Myanmar e Vietnam;
• Dialogo tecnico/scientifico e politico, e creazione di piattaforme informative per lo scambio
e la diffusione di dati tra i paesi partecipanti; le Filippine hanno un ruolo di coordinamento
per la promozione di strategie di gestione ambientale per la sicurezza animale, per la
produzione e la salute;
• Le istituzioni nazionali e le parti interessate sono avvicinate in piattaforme per lo scambio
di informazioni e i piccoli allevatori sono responsabilizzati e resi capaci di partecipare al
processo decisionale della politica dei rispettivi paesi.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
49
UZBEK
Tehran
IA
an
si
A
I S TA
N
Tashkent
Bishkek
Dushanbe
a
u
nd
New Delhi
Doha Abu Dhabi
Riyadh U.A.E.
u
CHINA
Taipei
Dhaka
Hanoi
MYANMAR LAO
P.D.R.
INDIA
Hyderabad
Sana’a
MEN
ph
BHUTAN
BANGLADESH
Bay of Bengal
Area Geografic a: asia e pa cific o
.
Beijing
NO
Tokyo
NEPAL
OMAN
Is
il
KYRGYZSTAN
Kabul
G u lf
r
TAJIKISTAN
Per
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
t City
AIT
Ku
MONGOLIA
im
M
EN
Ulaanbaatar
Th
AZERBAIJAN
Baku
K A Z A K H S TA N
Sakhalin
m
Caspian
Sea
Gestione integrata delle attività
lagunari nelle province di Thua
Thien e Hue, Vietnam
Astana
th
N
ON
B
Sea of Okhotsk
FEDERATION
Ka
GCP/VIE/029/ITA
RUSSIAN
Yangon
Vientiane
Bangkok
C AM
SRI LANKA
Male
South China
Sea
THAILAND
P
m
hn o
BO
P
A
DI
en
VIETNAM
East
China
Sea
TAIWAN
Philippine
Sea
Manila
PHILIPPINES
h
BRUNEI
DARUSSALAM
Kuala Lumpur
MALAYSIA
SINGAPORE
Celebes
Sea
Sulawesi
I N D O N E S I A
Jakarta
Java
TIMORLESTE
Northern
Partner esecutore
Mariana Saipan
Islands
Programma
Tradizionale
Hagåtña
Guam
Italia/FAO
Paese ricevente
Koror
Vietnam
PALAU
Contributo
F E DE RAT E D ST AT E S
USD 3 340 490
OF MI CRONE SI A
(Ministero Italiano degli
PAPUA
Affari Esteri)NEW GUINEA
Durata
Port Moresby
2005–2012
Arafura Sea
MA
Palikir
M
Tarawa
NAURU
Yaren
SOLOMON
ISLANDS
Honiara
Coral Sea
Obiet tivo
VANUATU
AUSTRALIA
New
Port
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Caledonia
Noum
L’obiettivo del progetto è applicare un programma di “Gestione Integrata delle Attività
Lagunari” (Integrated Management of Lagoon Activities - IMOLA) nella laguna di Tam GiangCau Hai, provincia di Thua Thien Hue del Vietnam centrale.
Tale programma intende dare sostegno alle comunità che dipendono dal sistema lagunare
accrescendo le loro possibilità di accesso ai mezzi di sussistenza attraversoCanberra
la gestione
Ta s m a n S e a
sostenibile e partecipata delle risorse idro-biologiche. Perché questo sia possibile sarà
I Ncon
D IilAsistema
N OC
EAN
necessario agire in accordo
socio-economico
della popolazione e coinvolgere le
Tasmania
donne nelle attività di progetto.
Ogni anno, nei mesi di Ottobre e Novembre, nel mezzo della stagione dei monsoni tropicali,
S
il Vietnam centrale, in particolare le province di Thua Thien e Hue, devono fare i conti con
alcune gravi inondazioni. La pesca, l’acquacoltura e molte altre attività restano paralizzate per
alcune settimane. La maggior parte delle persone che vivono nell’area dipende in larga parte
dalle attività che possono realizzare nella laguna, come l’acquacoltura (di gamberi, alghe e
carpe), la pesca e il turismo.
Tutte queste attività, insieme alle frequenti inondazioni, esercitano una forte pressione
sul sistema lagunare e sulle risorse naturali che offre. La costruzione incontrollata di vasche
per l’acquacoltura e l’installazione di macchinari fissi nella laguna hanno portato a un
deterioramento delle risorse naturali disponibili, contribuendo a incrementare la vulnerabilità
dell’ecosistema locale. Questa situazione ha reso sempre più necessaria una diversificazione
delle attività produttive.
50
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/VIE/029/ITA
Beneficiari
• Abitanti della laguna e limitrofi;
• Acquacoltori;
• Pescatori;
• Commercianti di pesce;
• Agenzie governative e istituzioni zootecniche.
Strategie
• Valutazione dell’impatto delle inondazioni annuali sui livelli di sicurezza alimentare;
• Monitoraggio delle risorse idro-biologiche e dei livelli di sfruttamento della laguna, a causa
di attività di pesca, dell’inquinamento e dell’utilizzo dell’acqua;
• Monitoraggio dei parametri idro-chimici e l’impatto dell’acquacoltura sulle risorse idrobiologiche dell’ambiente;
• Indagine ambientale e idro-biologica (condizione fisico-chimiche delle risorse biologiche,
l’inventario degli habitat e le condizioni, l’inquinamento);
• Identificazione di strategie e politiche atte a migliorare la diversificazione economica,
riducendo la continua pressione sull’ambiente lagunare;
• Valutazione degli aspetti giuridici di protezione della laguna per una gestione limitata e
sostenibile della pesca e dell’acquacoltura;
• Partecipazione attiva delle donne in quanto ricoprono un ruolo chiave per determinare il
successo delle attività di progetto;
• Utilizzo di metodi partecipativi per coinvolgere attivamente le comunità locali nella
gestione delle loro risorse;
• Analisi delle risorse e degli attuali livelli di sfruttamento della laguna, identificando modelli
di gestione integrata del sistema lagunare e opportunità di sviluppo per l’acquacoltura;
• Collaborazione tecnica con le università italiane, Politecnico delle Marche (Ancona, Italia),
con il Centro di Geo-tecnologie dell’Università di Siena (Italia), l’Università di Hue (Vietnam),
l’Università delle Risorse Idriche di Hanoi (Vietnam) e istituti di ricerca (come IMER Haiphong,
RIMF Haiphong, etc.).
Risultati
• Preparazione di un Piano di Gestione Integrata della laguna, che preveda una partecipazione
comunitaria attiva, lo sviluppo di adeguate strategie e l’incremento delle capacità si
sviluppo dei beneficiari, includendo formazione e capacity building, servizi di finanziari, di
credito e investimenti;
• Piano di gestione dell’acquacoltura in collaborazione con le parti interessate, per la messa
in atto di un comitato gestionale a livello provinciale;
• Gli abitanti della laguna e limitrofi aumenteranno la loro consapevolezza sullo stato delle
risorse idro-biologiche e su come possono partecipare in maniera sostenibile alla loro gestione;
• Formulazione di piani di investimento e opportunità di credito/risparmio per i pescatori,
gli acquacoltori e i mercanti di pesce i quali contribuiranno a un utilizzo sostenibile delle
risorse e, allo stesso tempo, a una produzione lagunare di qualità;
• Supporto alle organizzazioni degli agricoltori e di pescatori mentre saranno rafforzate quelle
già esistenti per aumentare la sostenibilità della gestione delle risorse lagunari attraverso
metodi partecipativi;
• Gestione partecipata delle bio-risorse della laguna attraverso un processo di empowerment
di organizzazioni professionali di pescatori (Associazione di Pesca), riconosciute a livello
governativo;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
51
GCP/VIE/029/ITA
• L’accesso alle risorse biologiche della laguna sarà regolato con l’emissione di diritti di pesca
alle associazioni attraverso una programmazione della superficie d’acqua, delimitazione
delle zone funzionali e attività di monitoraggio, sorveglianza e controllo;
• Creazione di un database basato sul GIS (Geographical Information System) e un sistema di
mappatura per i dati bio-fisici prodotti dal progetto;
• Realizzazione e divulgazione di materiali e metodologie di formazione per la “Valutazione
Rurale Partecipativa (PRA)” e l’Analisi dei Mezzi di Sussistenza Sostenibili, insieme ad altri
materiali per la formazione in materia di pratiche di acquacoltura, trasformazione alimentare,
commercializzazione e relativi all’uso del GIS;
• Creazione di un sito web con accesso a tutti i rapporti di progetto, ai materiali formativi, ai
piani di gestione e a link per altri siti rilevanti (www.imolahue.org);
• I risultati saranno diffusi a livello nazionale e internazionale in modo da poter replicare
l’esperienza in altre regioni seguendo l’esempio del progetto IMOLA, e, inoltre, per attrarre
l’interesse di altri donatori e agenzie di sviluppo in supporto a questa iniziativa.
Il Progetto ha ricevuto il cofinanziamento da parte del Programma di Cooperazione Decentrata
Italia/FAO (USD 200 000), della Regione del Veneto e della Fondazione Cá Vendramin
(USD 150 000) con il coinvolgimento di consorzi veneti, istituti di ricerca e del Touring Club
Italiano per la realizzazione delle seguenti attività:
• Applicazione di tecnologie e metodi di rilevazione dei parametri ambientali, per il
monitoraggio ambientale e idrologico della laguna;
• Attività di acquacoltura e allevamento di gamberetti nel rispetto degli standard di qualità,
protezione dell’ambiente e sicurezza. Razionalizzazione della produzione di pesci e prodotti
acquatici;
• Attività pilota nella laguna di Tam Nong in Thua Thien Hue. Sviluppo e promozione di
attività generatrici di reddito al di fuori dei settori dell’agricoltura e della pesca (produzione
di prodotti per il turismo rurale);
• Sostegno alla gestione partecipata della laguna Sam Chuon nel distretto di Phu Vang.
52
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
Sea of Okhotsk
FEDERATION
Astana
MONGOLIA
Bishkek
Dushanbe
Kabul
NEPAL
G u lf
a
n
New Delhi
ha Abu Dhabi
yadh U.A.E.
OMAN
Is
NORT
Tokyo
du
u
CHINA
BHUTAN
BANGLADESH
Taipei
Dhaka
Hyderabad
Bay of Bengal
Yangon
Vientiane
SRI LANKA
South China
Sea
THAILAND
Bangkok
C AM
Male
Hanoi
MYANMAR LAO
P.D.R.
INDIA
a
ph
P hn
om
BO
P
A
DI
en
VIETNAM
East
China
Sea
TAIWAN
Philippine
Sea
Manila
PHILIPPINES
h
BRUNEI
DARUSSALAM
Kuala Lumpur
MALAYSIA
SINGAPORE
Celebes
Sea
Sulawesi
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Northern
Paese ricevente
Mariana
Vietnam Islands Saipan
Hagåtña
Contributo
Guam
USD 1 700 000
KororItaliano degli
(Ministero
PALAU
Affari Esteri)
Durata F E DE RAT E D ST AT E S
2008–2012OF MI CRONE SI A
Jakarta
TIMORLESTE
Arafura Sea
NAURU
SOLOMON
ISLANDS
Port Moresby
Honiara
Coral Sea
Obiet tivo
MARSHA
ISLAN
Majur
Tarawa
PAPUA
NEW GUINEA
I N D O N E S I A
Java
Palikir
Yaren
Gi
TUVAL
Funa
Port-Vila
L’obiettivo principale del progetto è di ridurre la povertà nelle zone rurali e contribuire a
VANUATU
promuovere la conservazione delle risorse naturali attraverso lo sviluppoA Usostenibile
dei
New
STRALIA
Caledonia
Nouméa
sistemi agroforestali, tramite un maggior orientamento al mercato.
Il progetto mira a: aumentare la produzione sostenibile e orientata al mercato dei prodotti
agro-forestali; aiutare gli agricoltori a sviluppare le loro attività di impresa; migliorare la
commercializzazione dei prodotti agro-forestali e migliorare l’accesso degli agricoltori al
Canberra
capitale attraverso programmi di micro-credito.
Ta s m a n S e a
Questo progetto rappresenta una fase di estensione del precedente progetto GCP/VIE/027/ITA
D I A N nella
O Cprovincia
E A N di Quang Nam”. Lo scopo è di continuare
“Sviluppo di Sistemi ProduttiviI N
Agroforestali
Tasmania
ad assistere il programma di riforestazione del Governo e al tempo stesso, fornire vantaggi economici
per le popolazioni rurali in provincia di Quang Nam.
South I
I risultati della Fase I hanno dimostrato che una migliore gestione del sistema agroforestale
comporta un significativo aumento della produzione nonchè del reddito derivante dalla vendita
di prodotti agroforestali. Tuttavia, le famiglie più povere sono costantemente minacciate dalla
disoccupazione e dalla mancanza di input per attività generatrici di reddito. Il progetto darà
loro la priorità nell’assistenza attraverso la fornitura di piantine e fertilizzanti. Un programma
di micro-credito permetterà a questi agricoltori di ottenere più facilmente il capitale richiesto
per lo sviluppo di attività di impresa. Il progetto si propone anche di sostenere gli agricoltori
nell’accesso ai mercati locali, fornendo informazioni accurate, collegamenti e strategie di
marketing.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
r si
an
Beijing
im
A
MIC REPUBLIC
OF
IRAN
Beri
TAJIKISTAN
m
Tehran
KYRGYZSTAN
r
Area Geografic a: asia e pa cific o
Tashkent
Th
N
th
I S TA
Ka
UZBEK
BAIJAN
aku
Ku
il
Ulaanbaatar
.
Sakhalin
K A Z A K H S TA N
Caspian
Sea
GCP/VIE/035/ITA
Orientamento al mercato del
settore agroforestale per la
riduzione della povertà nella
provincia di Quang Nam, Vietnam
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
53
GCP/VIE/035/ITA
Beneficiari
• Agricoltori, comprese le donne e le loro famiglie, che decidono di utilizzare i sistemi
agroforestali per sviluppare le loro attività imprenditoriali. I vantaggi dovrebbero includere:
i) maggiore produttività agricola, migliore sicurezza alimentare e aumento dei redditi
dalla vendita di prodotti di alto valore come il legno e frutta; ii) maggiore conoscenza e
competenze nella gestione delle aree agroforestali e nella commercializzazione dei prodotti.
• Personale del governo a livello comunale, distrettuale e provinciale, che partecipando alla
realizzazione del progetto e ad attività di formazione, che aumenterà le proprie conoscenze
su principi e know how tecnico dello sviluppo agro-forestale, sulla sua gestione sostenibile
e orientata al mercato, al fine di promuovere la conservazione delle risorse naturali e la
riduzione della povertà.
• Imprese che lavorano nel settore agroforestale, avvantaggiate da una fornitura più stabile
di materie prime.
• Residenti delle comunità locali, che trarranno beneficio dall’impatto ambientale dovuto
al rimboschimento di terre degradate, riducendo l’erosione del suolo e migliorando la
conservazione dell’acqua e la tutela della biodiversità.
Strategia
• Formazione, distribuzione di attrezzature e altre attività di capacity building condotte
dal progetto, per accrescere la capacità degli agricoltori, trasformatori e degli operatori
commerciali di gestire i sistemi agroforestali di alta qualità, migliorando anche le capacità
del governo per sostenerli con adeguati servizi tecnici, gestionali e di estensione del
progetto;
• Supporto nella formazione e nell’iniziale impianto di materiali per coloro che possiedono o
per quelli che applicano per il possesso della terra, tramite i certificati “Red Book” forniti
dal Governo, per incentivare gli agricoltori ad adottare lo sviluppo sostenibile di sistemi
agro-forestali nel lungo termine;
• Collegare le iniziative del progetto con i programmi del governo per raggiungere obiettivi in
prioritari settori d’intervento, in particolare con il Programma di Eradicazione della Fame e
Riduzione della Povertà (Hunger Eradication and Poverty Alleviation HEPA), e il Programma
di Rimboschimento di cinque milioni di ettari (Five Million Hectares Reforestation Program).
Nel quadro della strategia forestale (2006 – 2020), il Governo si è impegnato a fornire
meccanismi di sostegno alle famiglie impegnate nei sistemi di produzioni agro-forestali,
includendo prestiti a tassi d’interesse agevolati, la fornitura di prodotti alimentari, piante e
fertilizzanti. La sostenibilità del progetto è ulteriormente rafforzata dalla integrazione delle
attività di progetto a livello comunale, distrettuale e provinciale;
• Assistere i gruppi di agricoltori e imprenditori agro-forestali locali a stabilire legami con i
mercati locali e quelli turistici, con le industrie agro-forestali della provincia di Hue e nelle
province vicine per garantire una migliore commercializzazione dei prodotti;
• Assistenza a programmi di gestione del risparmio a livello comunitario e di gruppi di credito
in grado di fornire alternative sostenibili per l’accesso al capitale nel breve termine per gli
agricoltori;
• Supporto alle donne, che costituiscono una componente importante del lavoro nelle aree
rurali, incoraggiando e dando loro la possibilità di partecipare alle attività del progetto, in
particolare nella cura e gestione di orti domestici, dei sistemi forestali, sviluppo di imprese,
trasformazione e commercializzazione dei prodotti agro-forestali (incenso di cannella per
mercati locali e turistici).
54
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/VIE/035/ITA
Risultati
• Le foreste e i sistemi agroforestali sono sviluppati in maniera sostenibile e orientata al
mercato, così da fornire maggiori benefici economici per le famiglie rurali e per le aree
boschive degradate;
• Aumento dei guadagni degli agricoltori attraverso un aumento della produzione, mezzi di
sussistenza alternativi e una migliore commercializzazione dei prodotti agroforestali;
• Incremento di lavoro e reddito generato da imprese rurali agro-forestali e dalla creazione
di orti agro-forestali;
• Vivai stabiliti nei villaggi, con piantine di alta qualità;
• Maggiore capacità degli agricoltori di gestire in maniera sostenibile i sistemi agro-forestali
e del personale del governo locale acquisendo familiarità con i metodi di divulgazione
partecipativa;
• Sviluppo del sistema di ricerca e informazione per fornire agli agricoltori informazioni
sufficienti sul mercato a livello nazionale;
• Formulazione di accordi contrattuali equi tra gruppi di produttori e di marketing e gli
acquirenti sviluppati attraverso negoziati commerciali;
• Catene di produzione alimentare, frutta e spezie, e di prodotti agroforestali, sviluppate fino
a avere sbocco sui mercati locali e turistici;
• Opzioni di mercato esplorate e identificate per collegamenti tra gruppi di produttori/
marketing e industrie agro-forestali per ridurre le operazioni logistiche dal produttore al
cliente finale ad un minimo ottimale;
• Condivisione delle esperienze e delle lezioni apprese con altri progetti FAO a livello nazionale
e regionale.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
55
GCP/EGY/024/ITA
Migliorare I livelli nutrizionali
e la sicurezza alimentare delle
famiglie in Egitto, puntando in
particolare su donne e giovani
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
UKRAINE
Rome
Jerusalem
Tripoli
Cairo
ALGERIA
IRAQ
Kuwait City
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
QATAR
Doha
Riyadh
Asmara
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
O C E A N
St. Helena
A
A
Mogadishu
Kampala
AM
MOZ
56
SO
Lake
Turkana
KENYA
IlGABON
progetto si DEMOCRATIC
propone di assistere il Ministero
dell’Agricoltura Egiziano (Ministry of Agriculture
Nairobi
RWANDA
REPUBLIC
Kigali
Lake
I N D I Anel
N tentativo
O C E A N di migliorare lo stato
and Land Reclamation
MoALR)
e le Victoria
relative istituzioni
OF THE
Bujumbura
Brazzaville
CONGO
BURUNDI
Pemba
nutrizionale
delle
comunità
vulnerabili,
in
particolar
modo
neonati
negli svantaggiati
Amirante
Is. e bambini,
Kinshasa
Lake
Victoria
Cabinda
Dodoma
Tanganyika
(ANGOLA)
Zanzibar
SEYCHELLES
REPUBLIC la creazione di un ambiente sicuro in cui donne
distretti rurali dell’Alto Egitto, UNITED
attraverso
OF TANZANIA
Providence Is.
Luanda
Aldabra Is.
e giovani abbiano accesso sufficienteLakeal cibo diversificato,
sia daIs. produzione animale che
Farquhar
Nyasa
Moroni
Agalega Is.
COMOROS per livelli
(MAURITIUS)adeguati di produzione. Il
vegetale,ANGOLA
e abbiano le conoscenze e capacità necessarie
Lilongwe
progetto si basa sulle esperienze
e informazioni,
ottenute sia tramite i progetti della FAO che
MALAWI
ZAMBIA
Tromelin
Lusaka
(FRANCE)
dalle più recenti politiche governative
che
puntano
a
ridurre
la
malnutrizione
e a migliorare i
E
Cargados
U
Lake Harare
Q
Carajos
Kariba
Antananarivo
MAURITIUS
livelli nutritivi generali. ZIMBABWE
Port Louis
Su unoNAMIBIA
sfondo di stagnazione economica, povertà e disoccupazione,
come risulta evidente
Rèunion
BOTSWANA
(FRANCE)
dal deterioramento
degli
indicatori
nutrizionali
infantili,
il
nutrimento
e
la
sicurezza alimentare
Windhoek
Gaborone
Pretoria
delle famiglie sono diventati un problema
saliente che, in Egitto, necessita di azioni urgenti.
Maputo
Mbabane
SWAZILAND
La malnutrizione
perpetua il circolo vizioso della povertà e costituisce un serio onere per
Bloemfontein
Maseru
LESOTHO
SOUTH La malnutrizione
l’economia egiziana.
infantile è una delle maggiori cause di abbandono
AFRICA
scolastico. Inoltre,
abbandonando la scuola viene favorito lo sfruttamento infantile,
Cape Town
rendendo questi soggetti indifesi bambini di strada, facili vittime di lavoro minorile e traffico
infantile. Questi ragazzi finiscono per aggiungersi al grande numero dei giovani disoccupati.
La disoccupazione, in particolare quella giovanile, è una delle maggiori sfide per l’Egitto in
quanto può portare a marginalizzazione, esclusione, frustrazione, perdita di autostima, e a volte
comportamenti che impongono un onere per l’intera società.
BI
(UK)
Libreville
UGANDA
AR
A T L A N T I C
Obiet tivo
Lake
Albert
SC
Annobûn
(EQUATORIAL GUINEA)
Bangui
GA
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
de n
MADA
SAO TOME AND PRINCIPE
Djibouti
Addis Ababa
SOUTH
SUDAN
Yaoundè
O
EQUATORIAL GUINEA
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
of A
Gulf
M
CAMEROON
Malabo
YEMEN
S
LI
Abuja
Porto
Novo
U. A. E.
Sana'a
DJIBOUTI
ETHIOPIA
NG
L
Abu Dhabi
KI
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Muscat
Paese ricevente
Egitto
Contributo
USD 3 001 167
(Ministero Italiano degli
Socotra
Affari Esteri)
(YEMEN)
Durata
2012–2016
CO
om
Abidjan
e
BENIN
TOGO
NA
HA
Yamoussoukro Accra
ERITREA
SUDAN
NIGERIA
G
PA
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
N'Djamena
Ouagadougou
IA
Tehran
ea
d S
Niamey
BURKINA
FASO
CÔTED'IVOIRE
JORDAN
NIGER
CHAD
ST
Amman
EGYPT
Lake
Chad
KI
ISLAMIC REPUBLIC
OF IRAN
Re
ako
Baghdad
LIBYA
MALI
BE
Baku
TURKEY
Athens
SYRIAN
Me
Tunis
di
CYPRUS Nicosia ARAB
t
e
TUNISIA
Beirut REP.
rra
Crete
nean
LEBANON Damasco
Sea
ISRAEL
MOROCCO
UZ
AZERBAIJAN
Yerevan
Ancara
GREECE
Sicily
Algiers
Tbilisi
N
P
ALBANIA
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Black Sea
N
SPAIN
Rabat
A
MONTENEGRO
MACEDONIA
TA
ITALY
A
Lisbon
ORTU
GAL
Area Geografic a: VICINO ORIENTE E MEDITERRANEO
FRANCE
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/EGY/024/ITA
Beneficiari
Il progetto beneficerà direttamente:
• Poveri villaggi dell’Egitto che saranno selezionati sulla base della mappa della povertà
identificata dal paese;
• Le donne, sulle quali si punterà per generare il maggiore impatto sullo status nutrizionale
infantile. Non solo in quanto dirette fornitrici di cure, ma anche perché anni di ricerche
hanno dimostrato che le donne hanno un ruolo chiave per la sicurezza alimentare domestica,
la prosperità, e la creazione di un ambiente sano;
• Circa 320 giovani in comunità rurali vulnerabili saranno raggiunti dalle attività di progetto,
attraverso il coinvolgimento di 16 scuole (otto scuole maschili e otto femminili), per la
partecipazione alle “Junior Farmers Field Life Schools”, negli stessi villaggi selezionati
dal progetto. I giovani verranno coinvolti per poter migliorare le loro opportunità di
sostentamento per il futuro e creare un cammino per incrementare le entrate di reddito in
maniera sostenibile.
Strategia
La metodologia del progetto si baserà sulla partecipazione comunitaria che implica una
fitta rete di rapporti e coordinamento tra tutti i soggetti rilevanti, incluse le famiglie di
appartenenza dei giovani.
La struttura del progetto pone enfasi sulle capacità di sviluppo, alimentazione e informazione,
educazione e comunicazione. Campagne d’informazione verranno organizzate per veicolare al
massimo i messaggi riguardanti la salute e la nutrizione dei più giovani, sensibilizzando anche
le loro famiglie e le comunità di appartenenza.
In particolare, il progetto sarà centrato su tre strategie di intervento principali, cioè:
1) Migliorare la nutrizione attraverso attività di produzione alimentare e generatrici di reddito;
2) Migliorare la nutrizione e il comportamento alimentare dei ragazzi attraverso l’educazione
e il piano Behaviour Change Communication (BCC), da divulgare attraverso mass media,
comunicazione interpersonale e la mobilitazione sociale;
3) Capacity building e istituzionalizzazione di un approccio integrato e partecipativo per
migliorare l’accesso al cibo e i livelli nutrizionali delle famiglie, a livello decentrato.
Risultati
• Migliorare la sicurezza alimentare e comportamenti nutrizionali sani attraverso programmi
di educazione e informazione;
• Migliorare la sicurezza alimentare e i livelli nutrizionali attraverso attività di produzione
alimentare e generatrici di reddito per le donne e i giovani;
• Migliorare le competenze delle comunità locali e istituzioni governative a livello centrale e
locale per l’adozione di un approccio partecipativo per la produzione di cibo e l’educazione
alimentare delle famiglie.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
57
GCP/RAB/013/ITA
KAZAKHSTAN
FRANCE
ISLAMIC REPUBLIC
OF IRAN
ALGERIA
Laayoun
AF
G
N
TA
LIBYA
EGYPT
Western
Sahara
PersianGulf
Gulf of Oman
MAURITANIA
MALI
Nouakchott
SUDAN
NIGER
BURKINA
FASO
GUINEA
Khartoum
N'Djamena
(YEMEN)
NIGERIA
CÔTED'IVOIRE
SOUTH
SUDAN
Principe
Sao
SAO TOME AND PRINCIPE
Tome
Sao Tome
Annobûn
Libreville
GABON
Brazzaville
A T L A N T I C
LI
Yaoundè
(EQUATORIAL GUINEA)
Obiet tivo
A
Bangui
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
M
Porto
Novo
Cabinda
(ANGOLA)
Lake
Albert
O
L
NG
e
Accra
Abidjan
A
Abuja
om
LIBERIA
Lake
Chad
Niamey
Bamako
CHAD
CO
Praia
AN
ST
NI
HA
Partner
S
Kuwait City
Programma
Tradizionale
KI
KUWAIT
PA
Italia/FAO
QATAR
Doha Abu Dhabi
Paesi riceventi
Riyadh
E. Muscat
Algeria, Egitto,U. A.Marocco
e
OMAN
Tunisia
Contributo
Sana'a
USD 600 000
YEMEN
n
(Ministero Italiano
degli
A de
Socotra
lf of
DJIBOUTI Gu
AffariDjibouti
Esteri)
Durata
2012–2013
Jerusalem
Cairo
(SPAIN)
ST
N
Tripoli
MOROCCO
KI
IS
TA
Tehran
Tunis
Rabat
EN
Ashgabat
TURKEY
Sicily
BE
N
T UR K M
Athens
Me
dit
Nicosia
err
CYPRUS
Beirut
TUNISIA
Crete
an
ean
LEBANON
S e a ISRAEL
Algiers
UZ
G E O RG IA
Tbilisi
Ankara
GREECE
Madrid
Lisbon
Canary Is.
Black Sea
ITALY
Corsica
A
Area Geografic a: VICINO ORIENTE E MEDITERRANEO
Protezione delle aree forestali
attraverso l’utilizzo e il
trattamento delle acque reflue
per sostenere piccoli produttori
e agricoltori in Algeria, Egitto,
Marocco e Tunisia
DEMOCRATIC
REPUBLIC
OF THE
CONGO
Kampala
RWANDA
Kigali
Bujumbura
Kinshasa
Lake
Tanganyika
SO
Lake
Turkana
UGANDA
Mogadishu
KENYA
Lake
Victoria
Nairobi
BURUNDI
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
INDIAN OCEAN
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Victoria
SEYCHELLES
Il risultato previsto dal progetto è quello di incrementare l’utilizzo delle acque reflue trattate,
O C E A N forestale e agroforestale, ai fini di migliorare le condizioni di vita di
nei metodi di produzione
COMOROS
ANGOLA
piccoli produttori e agricoltori, in alcuni paesi dell’area
mediterranea
del
Nord
Africa.
MALAWI
ZAMBIA
Questo nuovo programma mira a fornire un quadro integrale
E di meccanismi coesivi e
QU
armonizzati, che aiutino a stimolare un maggiore sostegno
nonché
ZIMBABWEai paesi membri interessati, MAURITIUS
NAMIBIA
mobilitare risorse aggiuntive.
BOTSWANA
Le zone aride e semi-aride, caratterizzate da scarsità di acqua e da una copertura forestale molto
bassa sono diffuse a livello globale, includendo anche alcuni paesi
del Mediterraneo. In queste aree
SWAZILAND
LESOTHO
SOUTHe per la sopravvivenza delle popolazioni locali
la scarsità di acqua è un fattore limitante per la vita
AFRICA
e le foreste rappresentano la più importante fonte di energia per le popolazioni rurali.
Ma nei paesi mediterranei le risorse naturali boschive sono insufficienti a soddisfare
la crescente domanda di prodotti e servizi. L’aumento della popolazione e della domanda
alimentare costituiscono una forte pressione sulle risorse naturali e i cambiamenti climatici
costituiscono una seria minaccia per le risorse forestali.
La necessità di una gestione sostenibile delle risorse forestali rappresenta per i paesi in via
di sviluppo uno strumento rilevante per combattere la fame e ridurre la povertà attraverso la
fornitura diretta o indiretta di servizi che aiutano ad aumentare il reddito degli agricoltori.
Ascension
Luanda
(UK)
Lake
Nyasa
Providence Is.
Aldabra Is.
Farquhar Is.
Agalega Is.
Moroni
(MAURITIUS)
Tromelin
Lusaka
Gaborone
Pretoria
Mbabane
Bloemfontein
Maputo
Maseru
Cape Town
58
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
SC
AM
MOZ
Windhoek
AR
(FRANCE)
Lake Harare
Kariba
GA
(UK)
MADA
St. Helena
BI
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Lilongwe
Antananarivo
Cargados
Carajos
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
GCP/RAB/013/ITA
Il progetto si basa su una rete istituzionale già costituita con l’implementazione del
progetto GCP/INT/059/ITA “Utilizzo di acque reflue in sistemi forestali e agroforestali”,
finanziato dall’Italia nel corso degli ultimi tre anni (dal 2008 al 2011) in Asia centrale e
Mediterraneo, per lo scambio di esperienze e trasferimento di conoscenze e tecnologia sulla
silvicoltura e pratiche agroforestali, e sull’uso delle acque reflue trattate nei sistemi forestali
e agroforestali.
Beneficiari
Le parti interessate individuate sono le comunità locali, ricercatori, governanti, settore
privato, agricoltori coinvolti nel settore forestale, nella regione del Mediterraneo, nonché
commissioni nazionali delle colture di copertura forestale come pioppo e salice, istituti di
ricerca e università, sia dei paesi in via di sviluppo sia di paesi con economie in transizione
che necessitano di conoscenze e tecnologie.
Il progetto presterà particolare attenzione ai bisogni delle donne impiegate nelle attività
rurali, in particolare consentendo loro di avere accesso al marketing e alla commercializzazione
dei prodotti forestali o derivati, destinati alla vendita, come per la produzione di miele. Il
progetto garantirà inoltre la piena partecipazione delle donne nella progettazione e adozione
delle decisioni relative alla identificazione e la creazione di iniziative pilota.
Strategia
Al fine di superare il problema della carenza di acqua, i paesi hanno sviluppato dei metodi
sicuri, rispettosi dell’ambiente ed economicamente efficienti, per il trattamento delle acque
derivate da rifiuti urbani prodotti dalle comunità e industrie, per poi riutilizzarle per scopi
irrigui. Il riutilizzo delle risorse idriche permette il riciclo di nutrienti per scopi produttivi e
porta a uno scarico ridotto di acque reflue nei fiumi e mari. Le attività del progetto saranno:
• Algeria: supporto e manutenzione di impianti di fito-bonifica, come Oasi di Brezina, El
Bayadh, istituita con l’Università degli Studi della Tuscia (Italia) e progettazione di un nuovo
impianto di fito-bonifica nell’Oasi di Taghith;
• Marocco: progettazione e impianto di 10 ettari di zona verde attorno Marrakech con palme e
zone irrigate con acque reflue trattate. La cintura verde sarà protetta da una zona cuscinetto
composta da specie forestali impiantate. Il lavoro sarà svolto in collaborazione con autorità
locali e con il supporto dell’Università degli Studi della Basilicata (Italia), il Consiglio Italiano
Nazionale di Ricerca (CNR) e il Consiglio di Ricerca in Agricoltura (CRA);
• Egitto, Suez: preparazione di un piano di gestione forestale dell’impianto boschivo di
Ismailia, irrigato con acque reflue trattate, creato dal Ministero delle Politiche Agricole e
Sottosegretariato per il Rimboschimento. Il lavoro sarà svolto con il supporto della Facoltà
Forestale dell’Università della Tuscia, in collaborazione tecnica con la Facoltà Forestale
dell’Università di Monaco di Baviera (Germania);
• Tunisia: preparazione di due progetti dimostrativi di piccole dimensioni per l’uso delle
acque reflue trattate nel sistema forestale e agroforestale, in collaborazione con l’Università
della Basilicata e della Tuscia;
• Migliorare l’esperienza sul campo attraverso l’introduzione e la sperimentazione di nuove
specie e varietà, nel settore forestale e agroforestale, per diversi scopi: produzione di
legname, biomassa, protezione del suolo (pioppi, salici, eucalipti);
• Definire il quadro normativo per rendere le nuove piantagioni forestali agroforestali
ammissibili per il mercato dei crediti di carbonio;
• Analizzare e stabilire il quadro regolamentare e istituzionale per aumentare l’impatto delle
acque reflue trattate nel settore forestale e agroforestale;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
59
GCP/RAB/013/ITA
• Sostenere la cooperazione e lo scambio di informazioni tra tutti gli stakeholder del progetto
con particolare riferimento agli specialisti e ricercatori delle istituzioni coinvolte;
• Migliorare la collaborazione con: l’International Poplar Commission (IPC), ospitata dalla
FAO, che ha un ruolo di primo piano nella promozione del settore forestale e dei sistemi
produttivi agroforestali utilizzando pioppi e salici; il gruppo di lavoro sulla ricerca del pioppo,
International Union of Forestry Research Organizations (IUFRO); la rete di Silva Mediterranea;
l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che facilita l’uso di bioenergia, ambientalmente
sostenibile e a costi competitivi per sviluppare politiche forestali appropriate, in appoggio
a istituzioni e pratiche per affrontare le comuni problematiche dello sviluppo, come l’uso e
la gestione sostenibile del suolo e delle foreste;
• Il progetto lavorerà anche in stretta collaborazione con le istituzioni italiane e le ONG, in
particolare con la Commissione Italiana Nazionale del Pioppo (NPC), il Corpo Forestale dello
Stato (CFS), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Consiglio di Ricerca in Agricoltura
(CRA), l’Università della Basilicata, l’Università della Tuscia e la ONG Ricerca e Cooperazione.
Risultati
• Sviluppare e rafforzare le competenze sui concetti operativi per metodi di produzione
sostenibili, sia agroforestali e forestali, che utilizzino acque reflue trattate;
• Migliorare il quadro istituzionale e normativo nei paesi coinvolti dal progetto;
• Trasferire le conoscenze e tecnologie per la coltivazione del pioppo, metodi di produzione
forestale e agroforestale, l’uso di acque reflue trattate, ai fini di migliorare le condizioni di
vita di piccoli produttori e agricoltori.
60
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/SYR/011/ITA
Sviluppo istituzionale
dell’agricoltura biologica in
Siria
RUSSIAN
FEDERATION
Caspian
Sea
EN
Jerusalem
I
Cairo
ALGERIA
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
LIBYA
ayoun
Amman
JORDAN
EGYPT
SAUDI
ARABIA
Re
estern
ahara
QATAR
Se
a
MALI
Bamako
Sana'a
YEMEN
L
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Libreville
A
LI
Yaoundè
Obiet tivo
SAO TOME AND PRINCIPE
Addis Ababa
Bangui
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
A
Porto
Novo
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
M
Abidjan
Abuja
O
LIBERIA
om
Yamoussoukro Accra
e
BENIN
TOGO
NA
HA
nrovia
Partner esecutore
Programma
Tradizionale
S
KI
PA
Italia/FAO
Paese ricevente
Abu Dhabi
Siria
Muscat
Contributo
OMAN
USD 1 999 823
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
Socotra
2005–2012
(YEMEN)
NIGERIA
G
CÔTED'IVOIRE
RA
NE
Asmara
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
ERITREA
Khartoum
Lake
Chad
Lake
Albert
NG
L
SUDAN
CHAD
NIGER
akchott
AN
ST
NI
HA
Gulf of Oman
d
AURITANIA
ST
TA
Tripoli
KI
N
Athens
AF
G
TUG
AL
MOROCCO
ry Is.
TURKEY
BE
Baku
A
SYRIAN ARAB
Tehran
Tunis e d
ite
CYPRUS Nicosia REPUBLIC Baghdad
TUNISIA
Beirut
Crete
ISLAMIC REPUBLIC
rra
nea
LEBANON Damasco
OF
IRAN
n
IRAQ
Sea
ISRAEL
Rabat
AIN)
Yerevan
N
GREECE
Sicily
M
UZ
I
M
POR
Ankara
ALBANIA
Algiers
Tbilisi
A
Balearic Is.
Black Sea
AR
Lisbon
ALBANIA
A
ITALY
G E O RG
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo
FRANCE
SO
Lake
Turkana
UGANDA
Kampala
Mogadishu
KENYA
CO
Nairobi
RWANDA
Lo scopo del progettoDEMOCRATIC
è di sostenere
e rendere
efficiente il settore dell’agricoltura biologica
REPUBLIC
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
OF THE
Bujumbura
Brazzaville
in Siria. L’obiettivo generale
CONGO della Seconda
BURUNDI Fase (2010–2013) è quello di trarre vantaggio dai
Pemba
Amirante Is.
Kinshasa
Victoria
Cabinda
Dodoma
(ANGOLA)
Zanzibar
del
precedente periodo e fornire
ulteriore
supporto
istituzionale
in settori strategici
SEYCHELLES
A T L A N T risultati
I C
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Providence Is.
Aldabra Is.
per aumentare Luanda
l’output della produzione
agricola biologica
e certificata
nel paese, con un
Farquhar Is.
O C E A N
Moroni
Agalega Is.
progressivo crescente
coinvolgimento degli agricoltoriCOMOROS
interessati e degli altri soggetti del
ANGOLA
Lilongwe
settore privato.
MALAWI
ZAMBIA
Tromelin
St. Helena
La prima fase del progetto siLusaka
è concentrata
su:
istituzionale adeguato
E i) definizione del quadro
Cargados
Harare
QU
Carajos
Antananarivo
MAURITIUS
ZIMBABWE
per uno sviluppo coordinato e integrato
dell’agricoltura biologica in
Siria, che include aspetti
Port Louis
NAMIBIA
giuridici e rafforzamento
delle
capacità
istituzionali;
ii)
formazione
diRèunion
un numero sufficiente
BOTSWANA
Windhoek
Gaborone
di tecnici, scienziati, responsabiliPretoria
politici e leader di agricoltori, con piena conoscenza di tutti
Maputo
Mbabane
gli aspetti dell’agricoltura biologica; iii)
avviamento di un programma di ricerca basato sulla
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseruche in breve tempo potrebbe fornire indicazioni utili agli
conoscenza e l’orientato al
mercato,
LESOTHO
SOUTH
agricoltori che desideranoAFRICA
adottare tecniche di agricoltura biologica.
Cape Town
Il progetto contribuirà allo sviluppo di una strategia nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura
biologica, a sostegno di tutti gli attori della catena di produzione organica, andando così a
migliorare le condizioni di vita locali, offrendo ai consumatori prodotti garantiti e contribuendo
alla protezione del ambiente e alla valorizzazione della biodiversità agricola.
Annobûn
GABON
(EQUATORIAL GUINEA)
Lake
Tanganyika
Lake
Nyasa
(MAURITIUS)
AR
SC
GA
(FRANCE)
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
MADA
Lake
Kariba
BI
(FRANCE)
(UK)
AM
(UK)
MOZ
cension
Beneficiari
I ricercatori, produttori, trasformatori e commercianti, tecnici, scienziati, responsabili politici
e leader di agricoltori, che potranno avvalersi di una piena conoscenza di tutti gli aspetti
dell’agricoltura biologica.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
61
GCP/SYR/011/ITA
Strategia
La proposta di strategia di Fase II comprende le azioni per:
• Rafforzare e ampliare i sistemi di agricoltura biologica, la ricerca, l’istruzione dei formatori
e degli agricoltori, attraverso metodologie di divulgazione partecipativa, come le Farmer
Field School (FFS);
• Fornire le informazioni necessarie ai principali soggetti interessati e ai funzionari del
Ministero Siriano dell’Agricoltura e Riforma Agraria (MAAR);
• Identificare le strategie di mercato per i prodotti biologici siriani;
• Sviluppare le capacità istituzionali per la creazione di un “Ufficio per la produzione biologica”
e altre forme di sostegno per lo sviluppo del settore. Lo sviluppo di una politica nazionale di
agricoltura biologica costituirà il quadro generale per l’attuazione di un insieme coordinato
di iniziative che coinvolgono diversi attori istituzionali e del settore privato.
Risultati:
• Redazione del testo di una proposta di legge nazionale sulla definizione di agricoltura
biologica attraverso un processo di consultazione, comprendente i regolamenti di attuazione,
le norme e l’organizzazione istituzionale globale;
• Progettazione di un sistema integrato di certificazione, in cui sono riconosciute le diverse
funzioni tra gli organismi di certificazione, di regolamentazione e di controllo da esercitarsi
da parte del Governo;
• Creazione di una squadra di tecnici esperti, formatori e ricercatori, da parte di istituzioni
nazionali e di organizzazioni, in grado di sostenere lo sviluppo dell’agricoltura biologica nel
paese. Inoltre, un Centro di documentazione per l’agricoltura biologica è stato creato presso
la sede GCSAR (Consultative Group on International Agricultural Research);
• Aumento della consapevolezza dei consumatori circa l’organizzazione di produttori di
agricoltura biologica;
• Sono state definite le risorse all’interno del GCSAR per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura
biologica;
• è stato sviluppato il sito web, in arabo e in lingua inglese, come strumento interattivo
(www.organicsyria.com);
• Coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate siriane e le ONG nazionali (Direzione di
Estensione, Direzione di Produzione Vegetale, Direzione di Protezione delle Piante, Camera
dell’Agricoltura, Unione generale dei contadini e settore privato) come principali responsabili
dell’attuazione del progetto, in sinergia con altre iniziative finanziate dall’Italia e attuate
dalla FAO, specialmente con il progetto IPM regionale GTFS/REM/070/ITA (la cui scheda è
presentata in questo libro).
62
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
Caspian
Sea
Tripoli
Jerusalem
Cairo
I
ALGERIA
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
LIBYA
youn
Amman
JORDAN
EGYPT
SAUDI
ARABIA
Re
stern
hara
QATAR
Se
a
MALI
L
Abuja
SOUTH
SUDAN
Addis Ababa
A
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
ETHIOPIA
Bangui
A
CAMEROON
Malabo
LI
Obiet tivo generale
Yaoundè
SO
Lake
Turkana
L’obiettivo
è rafforzare le politiche, UGANDA
i regolamenti, strategie
e piani di gestione operativi,
Principe
Mogadishu
Kampala
Sao
SAO TOME AND PRINCIPE
Libreville
KENYA
Tome
Sao
Tome
nonché laGABON
capacità istituzionale
del Mistero Siriano
dell’Agricoltura e della Riforma Agraria
DEMOCRATIC RWANDA
Nairobi
Annobûn
REPUBLIC
Kigali
Lake
IND
I A Ncomunità
O C E A N locali, migliorando le
Victoria
OF THEintegrazione
(MAAR), perBrazzaville
una maggiore
e
partecipazione
delle
Bujumbura
CONGO
BURUNDI
Pemba
Amirante
Is.
Kinshasa
Victoria
Cabinda
Dodoma
loro condizioni
di vita, attraverso un approccio
integrato
alla gestione
dei bacini idrografici e
(ANGOLA)
Zanzibar
SEYCHELLES
A T L A N T I C
UNITED REPUBLIC
del suolo, riducendo
gli impatti negativiOF TANZANIA
degli incendi,
e facilitando
la gestione delle risorse
Providence Is.
Luanda
Aldabra Is.
Farquhar Is.
O C E A Nforestali su una base sostenibile.
Moroni
Agalega Is.
COMOROS
ANGOLA
A causa dell’elevata pressione demografica
Lilongwee del crescente sfruttamento, queste foreste sono
MALAWI
ZAMBIA
Tromelin
sempre più degradate, anche aLusaka
causa degli incendi. Nonostante sia stato
registrato un aumento
St. Helena
E
Cargados
Harare
QU
Carajos
della consapevolezza circa le cause
umane, sociali, ambientali
ed MAURITIUS
economiche degli incendi,
Antananarivo
ZIMBABWE
Port Louis
solo con il progetto
FAO finanziato dall’Italia, GCP/SYR/010/ITA (2004–2007),
è stato avviato
NAMIBIA
Rèunion
BOTSWANA
un approccio comunitario,
incorporandolo
in
un
sistema
integrato
di
gestione
degli incendi
Windhoek
Gaborone
Pretoria
Maputo
forestali, IFFM (Integrated and Community-based
Forest Fire Management Strategy). La nuova
Mbabane
SWAZILAND
fase (GCP/SYR/012/ITA)Bloemfontein
si baseràMaseru
sui risultati del primo progetto, per rafforzare ulteriormente
LESOTHO
SOUTH
la capacità di gestione integrata
e partecipativa degli incendi forestali da parte della Direzione
AFRICA
Town i livelli) e delle comunità locali, per espandere ulteriormente gli
Foreste del MAAR (a Cape
tutti
approcci in nuove regioni e comunità, fornire nuove tecnologie e avviare l’attuazione della
strategia nazionale IFFM in associazione con la gestione dei bacini idrografici.
Lake
Albert
NG
O
EQUATORIAL GUINEA
(EQUATORIAL GUINEA)
Lake
Tanganyika
Lake
Nyasa
(MAURITIUS)
AR
SC
GA
(FRANCE)
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
MADA
AM
Lake
Kariba
BI
(FRANCE)
(UK)
MOZ
ension
Abidjan
YEMEN
CO
LIBERIA
Sana'a
(YEMEN)
NIGERIA
Porto
Novo
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
S
KI
PA
Paese
ricevente
Siria
Abu Dhabi
Contributo
Muscat
USD 1 099 963
OMAN
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2009–2012
Socotra
M
Yamoussoukro Accra
om
ovia
e
BENIN
TOGO
NA
HA
G
CÔTED'IVOIRE
Asmara
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
ERITREA
Khartoum
Lake
Chad
Bamako
A
E
SUDAN
CHAD
NIGER
kchott
AN
ST
NI
HA
Gulf of Oman
d
URITANIA
ST
TA
MOROCCO
N)
EN
KI
N
Athens
A
SYRIAN ARAB
Tehran
Tunis e d
ite
CYPRUS Nicosia REPUBLIC Baghdad
TUNISIA
Beirut
Crete
ISLAMIC REPUBLIC
rra
nea
LEBANON Damasco
OF IRAN
n
IRAQ
Sea
ISRAEL
Rabat
BE
Baku
AF
G
TUG
AL
GREECE
Sicily
M
Yerevan
TURKEY
UZ
N
POR
Ankara
ALBANIA
M
Algiers
Tbilisi
A
Balearic Is.
Black Sea
AR
Lisbon
ALBANIA
I
A
ITALY
G E O RG
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo
FRANCE
y Is.
UK)
GCP/SYR/012/ITA
Gestione integrata degli incendi
forestali a livello comunitario
in Siria
Beneficiari
I beneficiari diretti del progetto sono i piccoli agricoltori che vivono all’interno e/o in
prossimità di foreste nelle aree selezionate dal progetto, nonché, il personale professionale
e tecnico della Direzione Foreste del MAAR, lo staff decentrato del Ministero coinvolto nelle
attività del progetto, a livello centrale e provinciale.
I beneficiari indiretti includono anche le ONG locali e gli organismi della società civile, i
quali aumenteranno la loro conoscenza sugli alberi e foreste e il loro ruolo nell’ecosistema
locale soprattutto in un paese con bassa copertura forestale come la Siria.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
63
GCP/SYR/012/ITA
Strategia
Questo progetto (Fase II) si propone di rafforzare l’iniziativa IFFM creata nell’ambito del
progetto GCP/SYR/010/ITA (Fase I), e fornisce ulteriore supporto al rafforzamento istituzionale,
capacity building, sostegno alle attività integrate comunitarie, compresi interventi di sicurezza
alimentare, e supporto tecnologico per aumentare gli sforzi nell’ambito della strategia IFFM.
La continuità nell’assistenza fornita all’IFFM, oltre che consolidare i risultati raggiunti nella
prima fase, mira a garantire una gestione forestale sostenibile delle risorse per migliorare i
mezzi di sussistenza della popolazione siriana, attraverso il rafforzamento delle competenze
del MAAR.
Risultati
Il risultato finale del progetto sarà il consolidamento di una gestione integrata degli incendi
forestali a livello comunitario. Per raggiungere questo risultato, il progetto mira a sviluppare:
• Mobilitazione e sostegno comunitario;
• Rafforzamento istituzionale;
• Rafforzamento delle competenze del personale nazionale;
• Supporto tecnico e nuove metodologie.
64
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/GLO/204/MUL
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
Programma quadro per la
promozione dello sviluppo
sostenibile delle Aree Montane
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Contributo
USD 1 900 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2007–2012
Obiet tivo
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
L’obiettivo è quello di combattere la povertà e conseguire uno sviluppo delle aree montane,
in coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Molte delle persone più povere con
problemi di insicurezza alimentare vivono nelle regioni di montagna, che rappresentano alcuni
degli ecosistemi più fragili del pianeta. Gli attuali livelli di cooperazione e di finanziamento
per attività di sviluppo e conservazione delle aree montane sono inadeguati.
Il progetto sostiene quindi il partenariato per la Promozione dello Sviluppo Sostenibile delle
Montagne (Mountain Partnership) la cui unità centrale di coordinamento è ospitata presso la
FAO e coordina più di 180 governi, ONG e organizzazioni intergovernative per promuovere e
facilitare le attività per lo sviluppo sostenibile delle aree di montagna.
La maggior parte dei governi membri della Mountain Partnership hanno stabilito comitati
nazionali multi-stakeholder per affrontare con maggiore efficacia le problematiche dello
sviluppo delle aree montane e alcuni hanno stipulato convenzioni giuridicamente vincolanti
per affrontare le questioni a livello regionale transfrontaliero per la difesa di ecosistemi
montani (ad esempio Convenzione delle Alpi, Convenzione dei Carpazi, etc.).
Beneficiari
Immediati beneficiari del progetto includono:
• I membri della Mountain Partnership (più di 180 governi, ONG e organizzazioni
intergovernative) che beneficiano di una migliore collaborazione attraverso un più efficace
scambio di informazioni e di una migliore comunicazione, in modo da promuovere attività
di sviluppo integrato a difesa delle regioni di montagna;
• Società civile e istituzioni (organizzazioni governative, intergovernative e della comunità) a
livello nazionale, regionale e globale, che saranno direttamente coinvolte nelle attività del
progetto per la formulazione di politiche, la formazione e il trasferimento di conoscenze, etc.;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
65
GCP/GLO/204/MUL
• Comunità montane (in particolare le più vulnerabili e le rispettive popolazioni) e gli
ecosistemi di tutto il mondo, principalmente nei paesi in via di sviluppo e in transizione,
che beneficeranno in questo modo di un uso più sostenibile delle risorse naturali da cui
dipendono, migliorando le condizioni di vita e la sicurezza alimentare;
• Popolazioni e ambienti che beneficiano dei servizi ambientali e dei prodotti provenienti
dalle regioni di montagna, attraverso una migliore gestione delle risorse naturali delle aree
montane.
Strategia
Il progetto è stato ideato per essere una forza catalitica tra i principali partner così da
consentire loro di programmare e realizzare al meglio attività di sviluppo sostenibile delle
aree di montagna, lavorando per rafforzare, nel lungo termine, le politiche a livello regionale
e nazionale, e garantire sostenibilità alle attività di progetto.
Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso il sostegno ai membri della Mountain Partnership
nelle attività che intraprendono, tra cui:
• Attività di promozione finalizzate alla inclusione della questione delle aree di montagna
nell’agenda politica internazionale e nei dibattiti più importanti come la Convenzione di
Rio e il processo Rio+20;
• Workshop regionali e globali che puntano a identificare alternative e proposte operative per
azioni concertate riguardo alle politiche per le aree di montagna;
• Scambio di informazioni e azioni di networking;
• Supporto tecnico nei settori collegati allo sviluppo sostenibile delle aree montane, come il cambio
climatico, la biodiversità, la desertificazione, sicurezza alimentare e riduzione della povertà;
• Linee guida in materia di coordinamento e concertazione riguardo alle politiche, al rafforzamento
istituzionale, ed al monitoraggio e valutazione dell’efficacia e dell’impatto del progetto.
Risultati
• Una maggiore consapevolezza, a tutti i livelli, dell’importanza degli ecosistemi montani,
e delle popolazioni di montagna, al fine di destinare adeguate risorse per lo sviluppo e la
conservazione di queste aree;
• Una serie di attività di collaborazione, concertazione di programmi, progetti, scambi in
corso, pianificati o completati nell’ambito delle iniziative istituzionali del Partenariato;
• Maggior approfondimento delle questioni ambientali, in particolare legate al cambiamento
climatico globale, e sviluppo di un approccio integrato nelle attività di sviluppo montano;
• Sviluppo di capacità a vari livelli nei paesi di montagna per disegnare e implementare
programmi e attività per uno sviluppo sostenibile delle aree montane;
• Una maggiore condivisione delle informazioni tra i membri del partenariato riguardo alle
loro attività relative allo sviluppo sostenibile della montagna e un migliore accesso alle
informazioni riguardanti le risorse tecniche e finanziarie;
• Aumento dei livelli di impegno finanziario da parte dei paesi di montagna e della comunità
dei donatori, compreso il settore privato, per svolgere congiuntamente programmi di
gestione e conservazione per lo sviluppo delle aree montane.
66
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Contributo
USD 2 000 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2009–2012
Obiet tivo
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
La crescente scarsità e la competizione per l’acqua rappresentano una grave minaccia per i
futuri progressi nella sicurezza alimentare e nella riduzione della povertà, soprattutto nelle
zone rurali. L’Africa utilizza circa l’85 percento delle sue risorse di acqua dolce per l’agricoltura.
Pertanto, una valutazione dettagliata delle risorse idriche destinate all’agricoltura, compresa
la sua produttività, il suo valore, e la sua efficienza, dà ai paesi più possibilità di adattare la
loro politica al problema della scarsità e migliorare la gestione dell’acqua per il futuro. I governi
e i donatori sono sempre di più chiamati a mettere in atto un quadro uniforme e coerente per
valutare gli impatti delle politiche relative alla gestione della risorsa idrica.
Inoltre, gli organi governativi e istituzionali necessitano di accedere a sistemi affidabili per
formulare le decisioni e basare le strategie circa la l’utilizzo dell’acqua. Il progetto favorirà i
paesi a migliorare la loro capacità di fronteggiare la scarsità d’acqua, come risultato di una
migliore conoscenza della situazione della risorse in generale e dell’uso dell’acqua nel settore
agricolo in particolare.
Beneficiari
I beneficiari finali saranno le comunità, che potranno usufruire di programmi e interventi
umanitari e di sviluppo, utilizzando in maniera più efficiente l’acqua per la produzione agricola.
Particolare enfasi verrà data alla raccolta di informazioni disaggregate per genere, in quanto
l’acqua svolge un ruolo importante nella vita e nelle attività delle donne e specialmente per
quelle impegnate in attività rurali. I beneficiari diretti sono anche le istituzioni governative
nazionali e internazionali che potranno giovarsi, attraverso una serie di strumenti di supporto,
di una migliore capacità di gestione delle risorse idriche disponibili.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/INT/072/ITA
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
Fronteggiare la scarsità d’acqua Il ruolo dell’agricoltura Sviluppo dei “National Water Audits”
in Africa
67
GCP/INT/072/ITA
Strategia
Il progetto “National Water Audit”, di controllo delle acque a livello nazionale, fornisce una
metodologia integrata per la valutazione, l’analisi e il reporting dell’utilizzo della scarsa risorsa
idrica, consentendo di monitorare a intervalli regolari lo stato di utilizzo della risorsa. Dal lato
dell’offerta, l’audit fornisce informazioni sulla disponibilità di acqua. Dal lato della domanda,
dà un quadro dettagliato su come l’acqua è utilizzata, per quale scopo e con quale valore.
Il progetto è un’iniziativa interregionale, finalizzata a sviluppare una metodologia che consenta
ai paesi membri della FAO in Africa di diagnosticare lo stato fisico ed economico dell’utilizzo
dell’acqua, per formulare decisioni in materia di politiche e gestione delle risorse idriche con
particolare attenzione all’uso dell’acqua in agricoltura.
In base alle esigenze specifiche di un paese del Africa settentrionale e di due paesi dell’Africa
sub-sahariana, la metodologia sarà adattata e perfezionata.
Risultati
Il risultato del progetto “National Water Audit” sarà di fornire, ai paesi coinvolti, una serie
di strumenti per valutare lo stato delle risorse idriche disponibili e le modalità di utilizzo
di queste, fornendo una solida base per il processo decisionale riguardante le opzioni per
una migliore gestione dell’acqua in generale, con riferimento alla componente agricola in
particolare.
Il risultato sarà quindi lo sviluppo di una metodologia generale, sulla base di strumenti
esistenti, per il National Water Audit di controllo nazionale dell’acqua, da applicare in tre paesi
africani.
Per ciascuno, si avrà una relazione integrata che costituisca la base per la gestione futura
dell’acqua e le rispettive politiche e una sintesi con una raccolta di opzioni chiave per coloro
che devono formulare le decisioni in questo settore.
Al fine di garantire la sostenibilità del progetto, l’audit sarà eseguita in stretta collaborazione
con i ministeri coinvolti nella gestione nazionale delle risorse idriche. Nel corso del progetto,
campagne d’informazione e sessioni di formazione saranno organizzate in partnership con il
personale ministeriale per garantire una trasmissione delle informazioni regolare e sostenibilità
alle attività.
68
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/INT/092/ITA
RUSSIAN
FEDERATION
UKRAINE
(SPAIN)
ALGERIA
Laayoun
LIBYA
KI
ST
IS
TA
Tehran
Amman
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
EN
N
IRAQ
BE
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Damasco
Cairo
Canary Is.
EN
T UR K M
N
SYRIAN
ARAB
REPUBLIC
Me
dit
CYPRUS
err
TUNISIA
a n Crete
ea
n
S
ea
Tripoli
MOROCCO
Baku
Yerevan
Tunis
UZ
AZERBAIJAN
M
(PORTUGAL)
I
AR
Algiers
Rabat
Madeira Is.
ALBANIA
GREECE
Lisbon
Tbilisi
A
SPAIN
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
AN
ST
NI
HA
N
Rome
TA
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
A
ITALY
AF
G
FRANCE
KAZAKHSTAN
Caspian
Sea
Kuwait City
PA
KUWAIT
KI
S
QATAR
SAUDIesecutore
Partner
Abu Dhabi
Riyadh Doha
ARABIA
Programma Tradizionale
U. A. E. Muscat
Italia/FAO
OMAN
Paesi riceventi
Burkina
Faso
e Tunisia
ERITREA
Sana'a
Asmara
YEMEN
Contributo
n
A de
Socotra
lf of
DJIBOUTI Gu
USD 1 600 000
Djibouti
(Ministero
Italiano degli
ETHIOPIA
Addis Ababa
Affari
Esteri)
Durata
O
2011–2013 S
PersianGulf
Western
Sahara
Gulf of Oman
Re
d
Se
MAURITANIA
Praia
Banjul
GAMBIA Bamako
Bissau
BURKINA
FASO
Niamey
Khartoum
N'Djamena
(YEMEN)
NIGERIA
BENIN
TOGO
NA
HA
G
CÔTED'IVOIRE
CHAD
Lake
Chad
Ouagadougou
GUINEA
Conakry
Freetown
SUDAN
NIGER
MALI
SENEGAL
Dakar
a
Nouakchott
Abuja
M
A
LI
A
Yamoussoukro Accra
Annobûn
GABON
(EQUATORIAL GUINEA)
Brazzaville
Obiet tivo
A T L A N T I C
Cabinda
(ANGOLA)
Lake
Albert
O
Libreville
NG
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
CO
SAO TOME AND PRINCIPE
DEMOCRATIC
REPUBLIC
OF THE
CONGO
UGANDA
RWANDA
Kigali
Bujumbura
Kinshasa
Lake
Tanganyika
Lake
Turkana
Kampala
Mogadishu
KENYA
Lake
Victoria
Nairobi
BURUNDI
Dodoma
INDIAN OCEAN
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Victoria
SEYCHELLES
L’obiettivo del progetto è di contribuire alla riduzione della povertà rurale e dell’insicurezza
O C E
N
alimentare, attraverso
il Amiglioramento
dell’accesso all’acqua e la gestione sostenibile
della
COMOROS
ANGOLA
risorsa idrica, promuovendo tecniche di raccolta di acque
di superficie
su piccola scala, nelle
MALAWI
ZAMBIA
zone aride del sud della Tunisia (regione di Matmata) e nella regione
del Sahel in Burkina
E
QU
MAURITIUS
Faso (Dori).
ZIMBABWE
NAMIBIA
Il progetto è stato formulato sulla base della BOTSWANA
metodologia e sui risultati di precedenti
progetti per la conservazione del suolo e delle acque, finanziati dall’Italia (come il progetto
GCP/TUN/028/ITA “Programma di Conservazione delle Acque SWAZILAND
e dei Suoli nei Governorati di
LESOTHO
Kairouan, Siliana e Zaghouan, Tunisia”).
SOUTH
AFRICA
Le zone aride, come il sud della Tunisia e l’area del Sahel del Burkina Faso, sono molto
vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare alla variabilità e scarsità
d’acqua. In questo contesto, interventi efficaci per la conservazione e l’uso sostenibile della
risorsa idrica, con la diretta partecipazione delle popolazioni locali, sono una priorità per la
stabilità della produzione agricola.
Ascension
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
(UK)
Lake
Nyasa
Providence Is.
Aldabra Is.
Farquhar Is.
Agalega Is.
Moroni
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
Sviluppo delle tecniche per
la raccolta delle acque di
superficie su piccola scala in
Burkina Faso e in Tunisia
(MAURITIUS)
Lilongwe
Tromelin
Lusaka
(FRANCE)
Gaborone
Pretoria
Mbabane
Bloemfontein
SC
AR
Cargados
Carajos
Antananarivo
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
Maputo
Maseru
Cape Town
Beneficiari
• Agricoltori e comunità rurali della Tunisia e Burkina Faso;
• Donne impegnate nelle attività rurali nei due paesi;
• Istituzioni nazionali e locali dei paesi aridi.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
69
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Windhoek
GA
MOZ
AM
Lake Harare
Kariba
MADA
(UK)
BI
St. Helena
GCP/INT/092/ITA
Strategia
• Approccio a più livelli: il progetto interviene a livello globale (attraverso la promozione di
tecniche di raccolta dell’acqua per la sicurezza alimentare e la gestione sostenibile degli
ecosistemi), a livello nazionale (attraverso la promozione dell’integrazione delle tecnologie
di raccolta dell’acqua nei piani nazionali di sviluppo), e a livello locale (attraverso il
miglioramento delle tecniche di raccolta dell’acqua nei due siti del progetto in Tunisia e
Burkina Faso);
• Approccio partecipativo: il progetto promuove la partecipazione attiva delle istituzioni
locali, delle comunità e altri partner di sviluppo;
• Prospettiva di genere: il progetto valorizza il ruolo specifico delle donne e degli uomini in
materia di risorse idriche. Il progetto promuove l’integrazione delle donne e degli uomini nei
processi decisionali e sosterrà gli interventi specifici per ridurre la vulnerabilità delle donne;
• Approccio integrato: il progetto coniuga diversi interventi per migliorare la sicurezza
alimentare e lo sviluppo sostenibile (miglioramento dell’accesso e gestione dell’acqua,
empowerment a livello locale, capacity building, sviluppo di attività agricole). La promozione
della raccolta dell’acqua è un modo per preservare gli ecosistemi, mezzi di sostentamento
della comunità e del patrimonio culturale.
• Approccio di partenariato: attraverso la promozione di cooperazione Sud-Sud tra la Tunisia
e il Burkina Faso e la formulazione di accordi con le istituzioni locali, il settore privato, e
le ONG.
Risultati
• Studio sullo stato e prospettive delle tecniche di raccolta delle acque nei paesi aridi. Questo
studio dovrà individuare il potenziale delle tecniche di raccolta delle acque per migliorare
la sicurezza alimentare e costruire capacità di resistenza ai cambiamenti climatici, tenendo
conto delle questioni di genere;
• La promozione e lo sviluppo di tecniche di raccolta d’acqua in zone aride del Burkina Faso
e della Tunisia.
70
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
FRANCE
EN
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Damasco
Jerusalem
Cairo
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
IRAQ
Amman
N
ISRAEL
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
Muscat
OMAN
NIGERIA
CAMEROON
Bangui
Yaoundè
Lake
Albert
Libreville
(EQUATORIAL GUINEA)
Brazzaville
Kinshasa
Cabinda
(ANGOLA)
A T L A N T I C
O C E A N
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Lake
Nyasa
ANGOLA
Harare
Obiet tivo
ZIMBABWE
NAMIBIA
BOTSWANA
M
A
L
Pemba
Zanzibar
Aldabra Is.
Moroni
COMOROS
MALAWI
ZAMBIA
(UK)
SO
Lilongwe
Lusaka
St. Helena
(YEMEN)
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paesi riceventi
Burundi, Kenya e Uganda
Contributo
USD 500 000
Amirante
Is.
Victoria
(Ministero Italiano degli
Providence Is.
Affari
Esteri)
Farquhar Is.
Agalega Is.
Durata
(MAURITIUS)
2010–2012
Tromelin
(FRANCE)
E
QU
Antananarivo
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
L’obiettivo del progetto
è statoGaborone
quello di rafforzare le conoscenze degli agricoltori e le loro
Windhoek
Pretoria
Maputo
competenze sulla produzione di manioca,
inclusa
la gestione delle malattie e dei parassiti
Mbabane
SWAZILAND
Bloemfontein
del frutto, realizzando le attività
nei Maseru
paesi dell’Africa orientale, più gravemente colpiti dalla
LESOTHO
SOUTH
malattia della Cassava Brown Streak
Disease (CBSD).
AFRICA
Cape Town
Prima di questo progetto,
la gestione delle malattie della manioca nella regione africana
dei Grandi Laghi era concentrata in gran parte sulla moltiplicazione e distribuzione di varietà
tolleranti della malattia o resistenti. Relativamente poca attenzione era data alla gestione
integrata della coltura, e alla formazione. Questi due elementi sono importanti perché talora
l’impatto delle malattie può essere amplificato proprio a causa di scarse pratiche agricole.
Per sviluppare le competenze e le conoscenze degli agricoltori, si è adottato l’approccio
delle Scuole di Campo o Farmer Field School (FFS), concentrandosi sulle pratiche di produzione
di manioca, la gestione delle malattie e dei parassiti, la moltiplicazione e il taglio del frutto
pulito (libero da malattie).
Dopo un confronto con le autorità interessate dei tre paesi, le aree dei distretti di Busia e
Tororo (in Uganda orientale) sono state scelte come zone principali per il lavoro sulla CBSD. I
livelli di incidenza endemica della malattia hanno riportato un impatto del 60-90 percento in
precedenza. L’area però era stata trascurata da altri progetti di emergenza, che invece operavano
in zone di precedente conflitto nel Nord e/o Nord Ovest del paese. Allo stesso tempo, le autorità
locali avevano già esperienze nella gestione di scuole di campo per altre colture.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
(UK)
Lake
Tanganyika
BI
Ascension
IA
Kampala
KENYA
DEMOCRATIC
RWANDA
REPUBLIC
Nairobi
Kigali
Lake
OF THE CONGO
Victoria
Bujumbura BURUNDI
CONGO
GABON
Lake
Turkana
UGANDA
AR
Annobûn
Addis Ababa
SC
Malabo
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Socotra
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
de n
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
Abuja
Porto
Novo
of A
Gulf
DJIBOUTI
AM
Abidjan
SUDAN
GA
Yamoussoukro Accra
Sana'a
Asmara
N'Djamena
Ouagadougou
CÔTED'IVOIRE
ERITREA
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
MADA
NIGER
MOZ
Monrovia
S
a
SIERRA
LEONE
Niamey
BENIN
TOGO
onakry
eetown
KI
Se
GUINEA
AN
ST
NI
HA
GCP/INT/099/ITA
LEBANON
Baghdad
d
MALI
BURKINA FASO
U
ST
TA
Sea
Beirut
Re
Nouakchott
u
KI
IS
TA
Ashgabat
IA
U. A. E.
MAURITANIA
SENEGAL
EN
AF
G
GAL
POR
TU
Western
Sahara
Crete
Tripoli
ALGERIA
Laayoun
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
T UR K M
N
(SPAIN)
CYPRUS
Yerevan
BE
N
Canary Is.
an
ean
Baku
M
MOROCCO
Athens
UZ
AZERBAIJAN
AR
ORTUGAL)
TURKEY
GREECE
Sea
I
Scuole di formazione di campo
per una migliore gestione delle
malattie della manioca in
Burundi, Kenya e Uganda
TUNISIA
Rabat
deira Is.
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
Algiers
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Lisbon
Rome
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
SPAIN
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
A
Corsica
ITALY
Beneficiari
Beneficiari immediati sono stati: i fornitori dei servizi di divulgazione governativi (per essere
formati nella gestione della divulgazione e ad agire come mediatori di gruppo); gli agricoltori,
che hanno ricevuto una formazione sulla coltivazione e moltiplicazione rapida di nuove varietà
di manioca; famiglie di contadini, che hanno ricevuto input e formazione supplementare sui
metodi di taglio e moltiplicazione rapida della manioca.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
71
GCP/INT/099/ITA
Strategia
Il progetto mira a migliorare la sicurezza alimentare dei gruppi più vulnerabili operando attraverso
l’empowerment a livello comunitario. Il progetto intende formare le conoscenze tecniche dei
mediatori e degli agricoltori attraverso l’attuazione capillare del programma di Scuole di Campo,
coinvolgendo organizzazioni nazionali come il National Agricultural Research Organisation (NARO)
in Uganda e l’Institut des Sciences Agronomiques du Burundi (ISABU) in Burundi.
Il progetto ha avuto inoltre un’importante componente di genere; nei sistemi alimentari
a forte dipendenza dalla risorsa idrica, come in Africa Orientale, la manioca è un prodotto
principalmente coltivato da piccoli agricoltori, spesso donne, che generalmente utilizzano
metodi di coltivazione tradizionali, su terreni marginali, con scarsa fertilità del suolo. Le
donne lavorano sia nel sistema di produzione della manioca, nella pulitura e gestione dei
campi, così come nel processo di post-raccolta (pulizia del frutto, rimozione di parti malate
dalle radici e asciugatura). Migliorare la gestione della CBSD può significativamente migliorare
l’efficienza delle pratiche post-raccolta e contribuire a un risparmio di tempo e denaro.
Risultati
Il risultato del progetto è stato di migliorare le conoscenze e tecniche degli agricoltori per la
produzione di manioca, includendo la gestione di malattie e parassiti del frutto.
• Un piccolo gruppo tra il personale locale delle unità di estensione del governo, ONG e
fornitori locali di servizi (mediatori) sono stati formati (12 persone) e curricula per FFS di
manioca sono stati realizzati e distribuiti, nel marzo del 2011;
• Questo gruppo di mediatori ha poi gestito a sua volta 40 gruppi di FFS per un totale di 1 200
partecipanti, ciascuno con 3 ettari di appezzamenti per la moltiplicazione e altri terreni di
studio per lo svolgimento di esperimenti e osservazioni a confronto delle diverse pratiche.
Alla fine della stagione, piantine libere dalla malattia sono state distribuite ai membri del
gruppo e alla comunità; prossimamente altri 40 gruppi di agricoltori riceveranno questo
materiale in modo da beneficiare circa 3 000 famiglie contadine.
• Oltre 30 ettari di campi di moltiplicazione sono stati istituiti in Uganda dal NARO, in
collaborazione con il progetto, prevedendo di beneficiare ulteriori 1 000 famiglie;
• Il progetto ha anche rafforzato i rapporti di collaborazione tra il governo distrettuale locale
e il NARO, nonché i gruppi degli agricoltori formati sui diversi metodi di moltiplicazione
delle piantine di manioca. Il distretto sta attualmente progettando di continuare a finanziare
le attività locali con i gruppi degli agricoltori per la stagione 2012–2013, nel quadro del
programma di estensione nazionale (NAADS);
• Alcune gruppi hanno il potenziale per emergere come imprese per la distribuzione del seme
di manioca, formando partenariati a lungo termine con il NARO per la diffusione di nuove
varietà che possono essere sviluppate in futuro;
• Al termine del progetto, gli agricoltori e i mediatori saranno in grado di dare sostenibilità
alle attività, divulgando e sostenendo l’approccio delle FFS a livello nazionale, con il
sostegno dei governi e altri partner di sviluppo.
72
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
GCP/INT/100/ITA
Sostegno al processo
di implementazione del
Programma di Sviluppo Globale
dell’Agricoltura Africana
(CAADP), nell’ambito del NEPAD
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paesi riceventi
Benin, Burundi, Etiopia,
Gana, Liberia, Malawi,
Ruanda, Sierra Leone,
Togo, Uganda e Zambia AUC/NEPAD
Contributo
USD 2 800 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2010–2013
Obiet tivo
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
L’obiettivo del progetto è la riduzione significativa della fame e della povertà in Africa, in
linea con il Primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio (MDG 1), attraverso la crescita agricola
e l’incremento della produzione alimentare, a seguito di un’effettiva attuazione del Programma
CAADP, a livello nazionale e regionale nei paesi africani.
Come strategia politica ed economica per combattere le crisi alimentari ricorrenti, nel 2003,
i Capi di Stato e di Governo africani hanno adottato il Comprehensive Africa Agriculture Development
Programme (CAADP), al fine di razionalizzare e rivitalizzare l’agricoltura e lo sviluppo rurale, e
anche per realizzare i MDG. Il CAADP è ormai diventato un quadro di riferimento, guidato dagli
stessi paesi africani, per affrontare lo sviluppo agricolo e la questione dell’insicurezza alimentare
nel continente, riconosciuto dalla comunità internazionale, e pienamente in armonia con i cinque
principi di Roma per una sicurezza alimentare sostenibile.
Tuttavia, nonostante i recenti progressi per cui un certo numero di paesi in particolare in
Africa occidentale ha già concluso la firma dei Compacts (per l’identificazione di aree prioritarie e
strategie di sviluppo), l’attuazione del CAADP sul terreno non è avanzata al ritmo sperato.
Infatti, ciò richiede capacità organizzative e tecniche tra le istituzioni continentali e
regionali, che al momento sono chiaramente carenti. Questo progetto mira quindi ad affrontare
tali problematiche con le istituzioni principali di riferimento nel continente africano, quali: il
Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell’Africa (New Partnership for Africa’s Development - NEPAD),
l’Agenzia per la Pianificazione e Coordinamento (Planning and Coordination Agency - NPCA) e
la Commissione dell’Unione Africana (AUC) Dipartimento per l’Economia Rurale e l’Agricoltura
(African Union Commission - Department for Rural Economy and Agriculture AUC-DREA).
73
GCP/INT/100/ITA
Insieme si assistono i paesi ad avviare l’effettiva attuazione del CAADP mirando a tre obiettivi
strategici interconnessi: (i) rafforzare le capacità di NPCA e AUC-DREA; (ii) rendere operativi
i Compacts per mettere in opera il CAADP in 11 paesi; e (iii) migliorare il coordinamento del
sostegno dei donatori e promuovere la cooperazione Sud-Sud.
Questo progetto intende preparare proposte e documenti di riferimento anche per nuovi
meccanismi di finanziamento al CAADP, dando seguito per esempio alla Dichiarazione de L’Aquila,
che ha sottolineato la particolare importanza del CAADP come “veicolo efficace per assicurare che
le risorse siano destinate ai paesi in accordo con le loro priorità”.
Beneficiari
I beneficiari immediati sono NPCA e AUC-DREA, relativamente alla messa in opera del CAADP,
11 paesi africani e le Comunità Economiche Regionali individuate.
I beneficiari finali delle attività di progetto saranno i gruppi più vulnerabili negli 11 paesi di
riferimento.
Strategia
Il progetto è stato avviato sulla base dell’assistenza che da sempre la FAO presta alle istituzioni
del NPCA e AUC-DREA, con il fine di rafforzare le loro capacità tecniche nella formulazione e
attuazione di programmi e attività, a sostegno delle decisioni politiche e della mobilitazione
delle risorse finanziarie per il CAADP.
Il progetto viene eseguito in collaborazione con il Global Donor Platform for Rural Development
e la CAADP Partnership Platform, e in coordinamento con altri progetti e programmi in corso,
realizzati dalla FAO e dagli altri partner, al fine di assicurare la complementarietà ed evitare la
duplicazione degli sforzi.
La strategia del progetto mira a:
• Rafforzare il Dipartimento dell’Agricoltura del NPCA e AUC-DREA in termini di risorse umane
e di capacità tecniche per fornire un’efficace leadership politica al fine di portare avanti
l’agenda del CAADP a livello nazionale e regionale;
• Implementare il CAADP con successo in almeno undici paesi tra quelli che hanno firmato i
Compacts;
• Accrescere la collaborazione con i diversi partner per armonizzare e ampliare le risorse per
il CAADP.
Risultati
• Attuazione del CAADP negli undici paesi per permettere una sostenuta crescita del settore
agricolo;
• Opportunità di Cooperazione Sud-Sud (SSC), nel quadro dell’attuazione CAADP a livello
nazionale e regionale;
• Piano d’azione strategico per promuovere esperienze di successo e buone pratiche, in
particolare all’interno e tra i paesi;
• Preparazione dei report completi, per eseguire una mappatura delle attività in corso e
identificare le aree possibili per la collaborazione tra i membri dell’Agriculture, Food Security
and Rural Development Cluster (AFSRDC) del Meccanismo di Coordinamento Regionale
(Regional Coordination Mechanism - RCM) che includono l’AUC-DREA e NPCA;
• Miglioramento del processo politico e di avanzamento del CAADP, in seno al NPCA / AU-DREA,
alle Comunità Economiche Regionali (REC) e ai singoli paesi;
• Aumento del flusso di risorse finanziare interne ed esterne al CAADP anche da parte di
partner di sviluppo non tradizionali;
74
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/INT/100/ITA
• Creazione di banche dati di riferimento per migliorare la formulazione di politiche nazionali
di sviluppo agricolo e relative strategie;
• Sistema di monitoraggio e valutazione, in coerenza con il Mutual Accountability Framework
(MAF), sviluppato sotto la guida del CAADP Development Partners Task Team (DP/TT) per
monitorare i progressi e valutare gli impatti nella realizzazione di CAADP ai livelli nazionali;
• Proposta di fattibilità di un “Polo Regionale di Informazione Africana (African Regional
Information Hub - ARIH)” preparato sui vari aspetti della sicurezza alimentare con particolare
attenzione alle tendenze di approvvigionamento alimentare.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
75
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
GCP/INT/110/ITA
Sostegno politico e tecnico per un
piano di emergenza nazionale nei
paesi a rischio diretto di nuove
forme virulente del fungo della
Ruggine del Grano
Ankara
MOROCCO
PAKISTAN
EGYPT
m
th
NEPAL
New Delhi
INDIA
a
nd
im
Cairo
Ka
Rabat
Islamabad
u
ph
u
Th
TURKEY
Damasco SYRIAN ARAB REP.
BHUTAN
BANGLADESH
Dhaka
Bay of Bengal
Arabian Sea
Partner
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paesi riceventi
Bangladesh, Bhutan,
Egitto, India, Marocco,
Nepal, Pakistan, Siria e
Turchia
Contributo
USD 185 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2010–2012
Obiet tivo
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Il progetto contribuisce alla sicurezza alimentare globale attraverso la riduzione dell’impatto
delle epidemie di ruggine del grano e il sostegno ai paesi selezionati nella prevenzione e
gestione della malattia e il miglioramento della produttività del grano.
Il grano è una fonte importante di cibo e di reddito per una parte significativa della
popolazione mondiale ed è particolarmente importante nella dieta dei consumatori del Asia
meridionale e centrale e nel Vicino Oriente, fornendo in media circa il 40 percento del consumo
di calorie pro capite.
Le ruggini del grano sono tra le più importanti limitazioni fisiologiche alla produzione che si
traducono in perdite di rendimento, e, nell’ultimo decennio, nuovi ceppi più virulenti di questa
malattia sono andati formandosi e diffondendosi, interessando la maggior parte delle cultivar
di grano nel Vicino Oriente, e nei paesi dell’Asia centrale e meridionale.
Significative perdite comportano un aumento dei costi delle importazioni e minacciano la
sicurezza alimentare di milioni di consumatori più poveri, per cui la principale fonte alimentare
deriva proprio dal frumento. La misura più efficace per controllare le ruggini del grano è l’uso
di varietà resistenti insieme a buone pratiche agricole, compresa la diversificazione dei sistemi
produttivi. Infatti, l’uso di fungicidi nel lungo periodo risulta essere non economicamente
fattibile, con effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana, inducendo lo sviluppo di
varietà resistenti al trattamento, rendendo inefficace il controllo chimico.
Nel 2008, la FAO ha lanciato un programma globale contro le ruggini del grano (Wheat Rust
Disease Global Programme WRDGP). La WRDGP fa parte del sistema preventivo di emergenza
contro le malattie transfrontaliere degli animali e delle piante (FAO/EMPRES), ed è un’iniziativa
76
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/INT/110/ITA
di più donatori coordinata dalla FAO, le cui attività contro l’emergenza della ruggine del grano
vengono implementate in stretta collaborazione con il Borlaug Global Rust Initiative (BGRI).
Questo progetto mira a sostenere i governi nazionali dei paesi che hanno espresso interesse
per lo sviluppo di un piano di emergenza nazionale contro le ruggini del grano e sostiene
anche azioni di sensibilizzazione, promuovendo la cooperazione regionale nei paesi dell’Asia
meridionale.
Beneficiari
I beneficiari finali del progetto sono i coltivatori di grano nei paesi del progetto, che potranno
beneficiare di una riduzione del rischio di epidemie da nuove razze virulente e migliorare la
gestione delle colture.
I beneficiari diretti sono anche gli staff dei ministeri interessati e delle istituzioni pubbliche
in questi paesi, le cui competenze vengono sviluppate attraverso le attività del progetto; i
piani di emergenza saranno potenziati a livello nazionale permettendo una rapida risposta per
la riabilitazione precoce dalle malattie del grano presenti e future.
Strategia
La FAO, in stretta collaborazione con i suoi partner del BGRI, i sistemi nazionali di ricerca
agricola, i ministeri dell’agricoltura nazionali e i gruppi di produttori di sementi e di agricoltori,
porta avanti diverse iniziative per ridurre l’impatto della ruggine del grano sulla produzione,
con l’obiettivo generale di garantire la sicurezza alimentare dei paesi.
Verranno quindi realizzate attività di sensibilizzazione a livello istituzionale nazionale,
attraverso workshop e seminari formativi, per sostenere i governi nella creazione di politiche
quadro al fine di definire sistemi di gestione della malattia, moltiplicazione delle sementi
resistenti e altre pratiche di prevenzione che potrebbero essere efficacemente attuate contro la
ruggine del grano.
Inoltre verrà avviata una pianificazione di emergenza con il coinvolgimento delle parti
interessate, tra cui ONG, settore pubblico e privato, comunità agricole, per lo sviluppo di
competenze e responsabilità, includendo: un sistema affidabile di monitoraggio e sorveglianza,
allevamento di varietà resistenti al fungo della ruggine, rilascio varietale, sistemi efficienti
di moltiplicazione di sementi e distribuzione rapida delle varietà resistenti, collaborazione e
condivisione delle informazioni tra le parti interessate a livello nazionale e regionale.
Risultati
• Seminario per il miglioramento del coordinamento regionale e per i piani di emergenza in
Asia meridionale;
• Supporto ai piani di emergenza nazionali, in particolare per il Marocco, Siria, Turchia e un
paese dell’Asia meridionale;
• Sviluppo di una base informativa sull’uso e l’accesso degli agricoltori a varietà di grano
resistenti alla ruggine per il piano di emergenza nazionale in Siria.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
77
GCP/INT/124/ITA
RUSSIAN
FEDERATION
FRANCE
e d Sicily
it
e
L
Tunis
TUNISIA
Rabat
MOROCCO
Athens
rr
an
ean
Tripoli
Crete
Sea
LEBANON
ISRAEL
JORDAN
EN
IA
Baghdad
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF IRAN
AFGHANISTAN
IRAQ
Amman
Jerusalem
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
Re
QATAR
Se
SUDAN
ERITREA
Khartoum
Asmara
Niamey
N'Djamena
Obiet tivo
Annobûn
(EQUATORIAL GUINEA)
(YEMEN)
Addis Ababa
A
LI
M
A
Bangui
Fronteggiare
la scarsità dell’acqua è consideratoS Oun intervento prioritario del Programma di
Yaoundè
UGANDA
Cooperazione tra l’Italia e la FAO.
Mogadishu
Kampala
Libreville
KENYA
GABON
Durante laDEMOCRATIC
Fase I, RWANDA
il progetto “GCP/GLO/203/ITA:
Fronteggiare la Scarsità d’Acqua - Il Ruolo
Nairobi
REPUBLIC
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
OF THE
BujumburaGlobale”, ha sviluppato un quadro globale che descrive e indirizza
dell’Agricoltura;
il Quadro
Brazzaville
CONGO
BURUNDI
Pemba
Amirante Is.
Kinshasa
Victoria
Cabinda
Dodoma
una
vasta gamma di questioni e azioni
per
fronteggiare
la scarsità
dell’acqua.
(ANGOLA)
Zanzibar
SEYCHELLES
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
La Luanda
Fase II, eseguita dal progetto
“GCP/INT/072/ITA:
Fronteggiare
la Scarsità d’Acqua - Il Ruolo
Providence Is.
Aldabra Is.
Farquhar Is.
Moroni
dell’Agricoltura; Sviluppo dei “National Water Audits”
in Africa”,
Agalega Is. ha permesso di organizzare una
COMOROS
ANGOLA
Lilongwe
“Water Audit” per fornire
ad
amministrazioni
locali
e
a
organizzazioni di bacini fluviali una
MALAWI
ZAMBIA
Tromelin
Lusakaper stimare, analizzare e fare un resoconto sull’uso delle scarse risorse
metodologia completa
E
Cargados
Harare
QU
Carajos
idriche. Dal lato della ZIMBABWE
domanda invece ha fornito Antananarivo
una visione
d’insieme dettagliata, su come
MAURITIUS
Port Louis
l’acqua NAMIBIA
viene utilizzata, per quali scopi e con quale valore. Rèunion
BOTSWANA
La Fase
III, eseguita
dal presente progetto GCP/INT/124/ITA mira a rafforzare le competenze
Windhoek
Gaborone
Pretoria
Maputo
nazionali dei paesi. Infatti,
poiché
molti dei paesi del Vicino Oriente hanno già raggiunto o
Mbabane
SWAZILAND
Bloemfonteini livelli massimi di scarsità, questa regione risulta essere un luogo adatto
addirittura superato
Maseru
LESOTHO
SOUTH
per investire inAFRICA
competenze nazionali al fine di affrontare la questione. Il presente progetto
Town
mira quindi Cape
a rafforzare,
insieme alle controparti locali e regionali, le competenze nazionali
per affrontare la scarsità della risorsa idrica in Giordania, Libano e Siria.
Il progetto si propone di: migliorare la gestione della domanda d’acqua nei sistemi
d’irrigazione su larga scala; promuovere il miglioramento della produttività idrica; migliorare il
trattamento delle acque reflue e loro riutilizzo per l’irrigazione.
L’obiettivo generale è di facilitare lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura irrigua e contribuire
ad aumentare la disponibilità di cibo, la sicurezza alimentare e la riduzione della povertà nei
tre paesi del Vicino Oriente.
O
Principe
Sao
SAO TOME AND PRINCIPE
Tome
Sao Tome
Lake
Turkana
Lake
Albert
Lake
Tanganyika
A T L A N T I C
O C E A N
Lake
Nyasa
(MAURITIUS)
St. Helena
AR
SC
GA
AM
MOZ
78
MADA
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Lake
Kariba
BI
(FRANCE)
(UK)
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese riceventi
Giordania, Libano e Siria
Contributo
USD 2 373 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2011–2014
ETHIOPIA
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
Socotra
Djibouti
NG
L
Porto
Novo
YEMEN
DJIBOUTI
NIGERIA
Abuja
Sana'a
CO
om
Abidjan
e
BENIN
TOGO
NA
HA
G
Abu Dhabi
OMAN
a
CHAD
PAKISTAN
Muscat
d
NIGER
Yamoussoukro Accra
BERIA
Beirut
Damasco
EGYPT
Ouagadougou
CÔTED'IVOIRE
SYRIAN ARAB
REPUBLIC
Nicosia
Baku
LIBYA
BURKINA FASO
A
CYPRUS
Cairo
ALGERIA
MALI
Bamako
Yerevan
Ankara
M
M
Algiers
TURKEY
GREECE
AR
Area Geografic a: in terregion ale e globPOale
RTUG
A
ALBANIA
Balearic Is.
Madrid
I
Tbilisi
A
SPAIN
Lisbon
Caspian
Sea
G E O RG
Black Sea
ITALY
ANIA
n
Fronteggiare la scarsità d’acqua Il ruolo dell’agricoltura
(Fase III) - Potenziamento delle
capacità nazionali in Giordania,
Libano e Siria
(FRANCE)
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/INT/124/ITA
Beneficiari
I beneficiari finali del progetto sono le comunità, che traggono beneficio dai programmi di
sviluppo, progetti pilota e dagli interventi per un utilizzo più efficiente dell’acqua in agricoltura
e per l’allevamento.
Altri diretti beneficiari sono i governi e le istituzioni adibite alla gestione dell’acqua che
potranno attuare metodi sostenibili di amministrazione della risorsa.
Inoltre, istituzioni educative, ONG internazionali e locali, settore privato, agenzie delle
Nazioni Unite e donatori trarranno beneficio dal rafforzamento delle competenze per migliori
pratiche di gestione delle risorse idriche e per utilizzi sostenibili dell’acqua nel settore agricolo.
Strategie:
Esperti nazionali, internazionali e le istituzioni qualificate di tutto il mondo contribuiranno
a fornire tutta l’esperienza necessaria attraverso l’istituzione di partenariati. Si svolgeranno
incontri consultativi con “UN-Water” e altre istituzioni esperte nel valutare e analizzare lo stato
delle risorse idriche e il loro utilizzo nei vari settori, ma con un’attenzione specifica all’utilizzo
nel settore agricolo.
Mentre il progetto opererà principalmente in tre paesi, quelli confinanti trarranno beneficio
dalla partecipazione a diversi esercizi di formazione, workshop e seminari.
Risultati:
Il progetto faciliterà i paesi nello sviluppo delle loro competenze nazionali di far fronte alla
scarsità d’acqua, come risultato di un’accresciuta conoscenza della situazione delle loro risorse
idriche in generale, e migliori competenze tecnologiche in particolare nelle modalità di utilizzo
dell’acqua nel settore agricolo.
Il progetto mira a rafforzare le competenze nazionali seguendo un approccio sia regionale
che nazionale, e i risultati da raggiungere sono:
• Aumento delle capacità di gestione della domanda d’acqua nei sistemi d’irrigazione su larga scala;
• Aumento delle capacità di incrementare la produttività dell’acqua in agricoltura;
• Miglioramento dell’uso delle acque reflue trattate per l’irrigazione “Wastewater Treatment Plant”;
• Contributo a una strategia integrata della gestione della risorsa idrica.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
79
Jerusalem
(SPAIN)
Amman
ISRAEL
JORDAN
Cairo
ALGERIA
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
N
Tripoli
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Djibouti
NIGERIA
Yamoussoukro Accra
LIBERIA
L
Porto
Novo
de n
Socotra
(YEMEN)
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
Bangui
CAMEROON
Malabo
Lake
Turkana
UGANDA
Principe
RWANDA
Kinshasa
DEMOCRATIC REPUBLIC
OF THE CONGO
O C E A N
BURUNDI
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ANGOLA
MOZ
AM
ZIMBABWE
BI
Harare
NAMIBIA
BOTSWANA
Gaborone
Pretoria
Mbabane
Bloemfontein
Zanzibar
Aldabra Is.
Moroni
COMOROS
MALAWI
Lusaka
Windhoek
Pemba
Lilongwe
ZAMBIA
Lake
Kariba
INDIAN
OCEAN
Bujumbura
Luanda
A T L A N T I C
Nairobi
Kigali
Brazzaville
Cabinda
(ANGOLA)
Mogadishu
Kampala
Libreville
GABON
Area Geografic a: afric a
of A
Gulf
ETHIOPIA
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
YEMEN
DJIBOUTI
QU
E
AR
GUINEA
Sana'a
Asmara
SUDAN
N'Djamena
Ouagadougou
ERITREA
Khartoum
SC
Bamako
CHAD
Lake
Chad
Niamey
Antananarivo
GA
GUINEA-BISSAU
OMAN
MADA
Bissau
NIGER
MALI
e
Banjul
Gulf of Oman
Muscat
Sviluppo della pesca costiera
BURKINA
FASO
nelle
provincie di Gaza e
Inhambane, Mozambico
om
GCP/MOZ/078/ITA
Abu Dhabi
a
SENEGAL
S
Se
Nouakchott
KI
PersianGulf
d
GAMBIA
QATAR
Riyadh Doha
Re
Praia
PA
U. A. E.
MAURITANIA
CAPE VERDE
Dakar
Kuwait City
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
Western
Sahara
TA
MOROCCO
Canary Is.
Maputo
Maseru
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese ricevente
Mozambico
Contributo
USD 4 121 692
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Canale
Multibilaterale (DGCS
Uff. IV)
Durata
2008–2012
Obiet tivo
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Il progetto di “Sviluppo della pesca costiera per le province di Gaza e Inhambane “ (PPAGI) è
stato sviluppato per consolidare i risultati del precedente progetto di “Risanamento della pesca
nelle province colpite dalle inondazioni: Sofala, Inhambane e Gaza” (OSRO/MOZ/004/ITA), attuato
dal Governo Italiano a seguito dell’alluvione “Eline” nel 2000. Il PPAGI è stato progettato nel
2004, ma l’attuazione è iniziata solo nel 2008. Il progetto è stato quindi ri-orientato nel 2009,
modificandone sia il suo approccio e la portata.
L’obiettivo del presente progetto è quello di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle
famiglie nelle comunità di pescatori nelle province identificate, attraverso il miglioramento
della produzione della pesca, la produttività del settore e il marketing. Per ottenere tale
risultato, cinque obiettivi immediati sono stati definiti:
• Miglioramento dei livelli di reddito derivante dalla pesca;
• Reti e sistemi per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti, e per aumentare
i redditi;
• Sviluppo delle competenze all’interno delle comunità di pescatori;
• Sviluppo dei servizi finanziari volti a sostenere i servizi a monte e a valle dell’attività peschiera;
• Rafforzare la competenze delle autorità governative nel settore della pesca.
Beneficiari
I beneficiari principali sono pescatori, costruttori di barche, trasformatori e commercianti di
prodotti ittici. Il progetto comprende dieci distretti all’interno delle due province: Massingir,
Xai-Xai, Manjacaze, Bilene e Chibuto in provincia di Gaza; Vilanculos, Inhassoro, Govuro,
Zavala e Maxixe in provincia di Inhambane.
80
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/MOZ/078/ITA
Principali istituzioni nazionali tra cui IDPPE (Institute for Small Scale Fisheries Development),
FFP (Fisheries Support Fund) e IIP (Institute of Fisheries Research) ricevono assistenza dal
progetto per fornire poi un supporto sostenibile ai pescatori nel lungo termine.
Strategie
La strategia principale del progetto è quello di fornire una formazione adeguata nei vari settori
chiave della catena del valore dell’attività ittica, favorendo servizi finanziari per consentire
ai beneficiari di investire in tecnologie diversificate così come su pratiche di sussistenza
in piccola scala. Il progetto sostiene anche varie iniziative volte a una migliore gestione
delle risorse, sia attraverso la partecipazione comunitaria per una migliore raccolta, analisi e
applicazione di dati sulla pesca.
Risultati
• Aumento del reddito dall’attività peschiera. Il progetto ha fatto progressi significativi
nella formazione degli artigiani a sostegno della produzione e della produttività ittica:
45 costruttori di imbarcazioni sono stati formati per la costruzione di tipologie diversificate
di navi da pesca; 90 meccanici marini sono stati addestrati nella riparazione e manutenzione
per migliorare sia la redditività e la sicurezza delle operazioni delle navi meccanizzate; circa
60 pescatori sono stati formati per la costruzione e l’uso di attrezzi da pesca; il progetto
ha sostenuto la raccolta e diffusione di statistiche nazionali, per aggiornare lo stato delle
risorse e le informazioni chiave nella gestione di esse.
• Trasformazione e commercializzazione. Il progetto ha sostenuto la formazione di
competenze nella lavorazione e conservazione del pesce, per migliorare la qualità,
sicurezza alimentare e l’aggiunta di valore; circa 500 trasformatori e commercianti hanno
partecipato a corsi di formazione relativi ai metodi di lavorazione sia tradizionali (salatura
ed essiccazione), nonché all’uso di ghiaccio e conservazione generale; questo ha portato a
una riduzione delle perdite durante le pratiche di conservazione; sono in fase di costruzione
due mercati che dovrebbero fornire servizi di base ai commercianti così come funzionare da
centri per le attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso, localmente.
• Capacity building a livello comunitario. Il progetto ha sostenuto le organizzazioni
comunitarie; dei direttivi comunitari di pesca sono stati istituiti per la partecipazione
della comunità nella gestione delle risorse; attraverso i comitati comunali e intermedi di
co-gestione sono stati compiuti progressi significativi nella risoluzione dei conflitti legati
all’impatto locale delle attività, al controllo dei metodi di pesca illegali, licenze, etc; il
progetto ha anche sostenuto lo sviluppo e l’espansione gruppi di risparmio e credito nelle
comunità di pescatori.
• Servizi finanziari. Il progetto ha istituito un fondo di credito a lungo termine per il settore
ittico, gestito dal fondo di sostegno alla pesca (FFP); le organizzazioni di micro-finanza
che lavorano con questi fondi hanno sostenuto un portafoglio di investimenti per attività
che riguardano sia la produzione, che la trasformazione e commercializzazione; inoltre, il
progetto ha contribuito a una migliore gestione del credito all’interno del FFP attraverso la
fornitura di assistenza tecnica e la distribuzione di manuali operativi.
• Sviluppo istituzionale. Il progetto ha sostenuto la formazione di tecnici della rete di
estensione e divulgazione del settore ittico sui servizi finanziari di risparmio e credito,
tecnologia peschiera e statistiche.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
81
FRANCE
POR
TUG
AL
Ashgabat
IA
Tehran
JORDAN
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
N
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
Abu Dhabi
NIGER
Djibouti
Malabo
Libreville
RWANDA
Nairobi
Kigali
Brazzaville
Cabinda
(ANGOLA)
Mogadishu
Kampala
GABON
Kinshasa
DEMOCRATIC REPUBLIC
OF THE CONGO
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ANGOLA
AM
MOZ
NAMIBIA
BI
Harare
ZIMBABWE
BOTSWANA
Gaborone
Pretoria
Mbabane
Bloemfontein
Zanzibar
Aldabra Is.
Moroni
COMOROS
MALAWI
Lusaka
Windhoek
Pemba
Lilongwe
ZAMBIA
Lake
Kariba
INDIAN
OCEAN
Bujumbura
BURUNDI
Luanda
Area Geografic a: afric a
(YEMEN)
Lake
Turkana
UGANDA
Principe
A T L A N T I C
O C E A N
Socotra
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
de n
Bangui
CAMEROON
QU
E
AR
om
L
Porto
Novo
of A
Gulf
ETHIOPIA
SC
Yamoussoukro Accra
YEMEN
DJIBOUTI
NIGERIA
LIBERIA
Sana'a
Asmara
SUDAN
N'Djamena
Ouagadougou
ERITREA
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
Niamey
Antananarivo
GA
MALI
Bamako
GUINEA
Gulf of Oman
Muscat
OMAN
MADA
GUINEA-BISSAU
S
PersianGulf
Riyadh Doha
U. A. E.
e
Bissau
KI
a
Banjul
AN
ST
NI
HA
Se
SENEGAL
ST
TA
ISRAEL
Cairo
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
AF
G
Crete
Sea
MAURITANIA
Nouakchott
KI
IS
TA
d
GCP/MOZ/082/ITA
EN
Re
GAMBIA
EN
BE
N
Western
Sahara
nea
n
Tripoli
ALGERIA
Laayoun
SYRIAN
ARAB
REPUBLIC
CYPRUS Nicosia
Beirut
Baghdad
LEBANON Damasco
IRAQ
Jerusalem
Amman
T UR K M
N
(SPAIN)
CAPE VERDE
Praia
MOROCCO
Canary Is.
Athens
M
(PORTUGAL)
GREECE
Baku
Yerevan
TURKEY
UZ
AZERBAIJAN
Preparazione di un piano
regolatore per lo sviluppo del
sistema statistico agricolo e del
sistema
nazionale di informazione
BURKINA
FASO
alimentare, Mozambico
TUNISIA
Rabat
Madeira Is.
Dakar
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
a
Algiers
I
AR
Lisbon
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
Rome
Caspian
Sea
A
SPAIN
ITALY
G E O RG
A
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
Maputo
Maseru
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese ricevente
Mozambico
Contributo
USD 561 885 (Ministero
Italiano degli Affari
Esteri)
Canale
Multibilaterale (DGCS
Uff. IV)
Durata
2010–2012
Obiet tivo
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
Il progetto risponde all’esigenza di adottare un approccio coordinato e integrato del sistema
statistico agricolo e alimentare in Mozambico.
Il progetto quindi intende rafforzare le capacità del sistema statistico nazionale per la
produzione di dati attendibili su scala nazionale e locale nel settore agricolo, in questo
modo sostenendo il processo di sviluppo e migliorando il flusso di dati integrati e coerenti.
Le informazioni fornite forniranno una solida base per l’analisi, la formulazione di politiche,
la pianificazione, il monitoraggio e la valutazione delle performance del settore agricolo e
alimentare.
Inoltre, il progetto, mira a rafforzare le capacità degli istituti nazionali coinvolti nella
statistica agricola (Istituto Nazionale di Statistica –INE- e Ministero dell’Agricoltura).
Un sistema integrato di statistiche agricole e alimentari risulta necessario per la valutazione
e il monitoraggio dello stato di insicurezza alimentare e per l’individuazione di relative politiche
di sviluppo per combattere la povertà rurale.
Attualmente molti soggetti sono coinvolti nella raccolta e formulazione di statistiche
agricole con conseguenti stime contrastanti e duplicazione degli sforzi. Come risultato di
questa situazione le statistiche sull’agricoltura, l’allevamento, la pesca, i sistemi agricoli e di
produzione perdono di credibilità e appaiono carenti e inattendibili, non potendo così fornire
le basi per adeguate politiche e strategie di sviluppo.
82
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/MOZ/082/ITA
Beneficiari
• I beneficiari del progetto saranno gli agricoltori che usufruiranno di migliori politiche di
sviluppo agricolo, con il risultato di creare maggiori opportunità per la produzione agricola,
il commercio e l’esportazione e, in generale, un miglioramento degli standard di vita;
• La popolazione rurale beneficerà inoltre di un incremento della sicurezza alimentare tramite
un più efficace monitoraggio e una riduzione della povertà rurale;
• Beneficiari diretti saranno anche gli amministratori e programmatori governativi, così come
le istituzioni non governative e le agenzie coinvolte nello sviluppo del settore agricolo,
nella sicurezza alimentare e nella riduzione della povertà.
Strategia
Il progetto prevede lo sviluppo di una struttura integrata per la raccolta dati, metodi più
appropriati di ricerca e produzione, e per la definizione delle informazioni prioritarie.
Sarà poi preparato un Piano Regolatore Statistico decennale per la statistica agricola e
alimentare, tenendo conto della frequenza della raccolta dei dati, così come del livello di
disaggregazione territoriale; il piano sarà attuato a seguito di un workshop tra i soggetti
interessati col fine di discutere e accrescere il consenso sulla proposta.
Verrà inoltre sviluppata una bozza di progetto per l’assistenza tecnica esterna a supporto
dell’applicazione del piano regolatore e saranno condotte attività preparatorie focalizzate sullo
sviluppo delle metodologie e formazione.
Lo sviluppo delle metodologie includerà progettazione e test sul campo durante una
stagione agricola, con particolare attenzione alla ricerca di informazioni sui costi effettivi di
produzione agricola utilizzando i più moderni strumenti di raccolta dati (con utilizzo del GPS
per le misurazioni delle aree coltivate) e di elaborazione dati. Il risultato dell’indagine pilota
servirà come base per l’attuazione di un sistema statistico agricolo nazionale annuale, in una
seconda fase.
Risultati
• Rapporto sulla valutazione dell’attuale situazione della statistica agricola nel paese;
• Preparazione di un piano regolatore di dieci anni per il sistema statistico agricolo che includa:
a)valutazione dei bisogni in termini di capacità di sviluppo e definizione di aree prioritarie
per l’intervento tecnico;
b)definizione delle metodologie più appropriate per la raccolta dati;
c)definizione della struttura istituzionale più appropriata per la produzione di dati;
• Rafforzamento delle capacità tecniche dell’INE e del Ministero dell’Agricoltura per generare
e promuovere statistiche di qualità nel settore agricolo.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
83
GCP/MYA/012/ITA
Supporto al risanamento
immediato dei mezzi di sussistenza
per l’agricoltura, pesca costiera
e acquacoltura nelle aree colpite
dal ciclone Nargis, Myanmar
RUSSIAN
RUSSIAN
F E D E R AT I O N
Astana
Sakhalin
K A Z A K H S TA N
Yerevan
UZBEK
AZERBAIJAN
Baku
AR
TURKEY
Tbilisi
A
nkara
GI
ack Sea
.
Is
Ku
MONGOLIA
Caspian
Sea
R
Ulaanbaatar
I S TA
N
Tashkent
Bishkek
Dushanbe
KYRGYZSTAN
Beijing
TAJIKISTAN
M
EN
r
il
GEO
Bering
Sea of Okhotsk
FEDERATION
Re
Tokyo
a
New Delhi
SAUDI Doha
Abu Dhabi
ARABIA
Riyadh U.A.E.
u
im
m
NEPAL
th
PAKISTAN
nd
INDIA
Arabian Sea
LAO
P.D.R.
Dhaka
Yangon
Male
SRI LANKA
Bangkok
P hn
om
Philippine
Sea
South China
Sea
THAILAND
C AM
MALDIVES
Taipei
Taiwan
Hanoi
Vientiane
Bay of Bengal
Sri Jayewardenepura Kotte
East
China
Sea
MYANMAR
Hyderabad
Sana’a
YEMEN
u
BHUTAN
BANGLADESH
OMAN
ph
CHINA
Th
Jammu
and
Kashmir
Ka
Kabul
Islamabad
G u lf
B
I
OD
P
en
A
VIETNAM
Manila
PHILIPPINES
h
BRUNEI
DARUSSALAM
Kuala Lumpur
MALAYSIA
SINGAPORE
Celebes
Sea
Sulawesi
I N D O N E S I A
Jakarta
Java
Dili
TIMORLESTE
Obiet tivo
Partner esecutore
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paese ricevente
Myanmar
Contributo
Northern
Mariana Saipan
USD 2 785 515
Islands
Hagåtña
(Ministero Italiano
degli
Guam
Affari Esteri)
Koror
Palikir
Canale
PALAU
Multibilaterale
FE D E RA T E D ST A T E S
(DGCS OF
Uff.
V) N E SIA
M ICRO
NAURU
Durata
PAPUA
SOLOMON
2009–2012NEW GUINEA
Arafura Sea
Port Moresby
ISLANDS
Honiara
NORTH
MARSHALL
ISLANDS
Majuro
Tarawa
Yaren
Gilber
TUVALU
Funafuti
Coral Sea
Port-Vila
Il ciclone Nargis ha causato ingenti danni e perdita di mezzi di sussistenza, lavoro e reddito, VANUATU
New
USTRALIA
per le popolazione delle aree colpite, nella zona costiera, nelle zone ruraliAagricolo
produttive, Caledonia Nouméa
nelle aree urbane e peri-urbane. Oltre al supporto necessario per rispondere ai bisogni di base
della popolazione, inizialmente le attività di recupero si sono concentrate sulla necessità di
aiutare la popolazione a ripristinare le condizioni di vita, attraverso la fornitura dei mezzi e
Canberra
degli input necessari.
Ta s m a n S e a
Il progetto GCP/MYA/012/ITA
ha
incorporato
i
progressi
compiuti
nell’ambito
di
un
INDIAN OCEAN
N
progetto di emergenza “Riabilitazione immediata dei mezzi di sussistenza nell’agricoltura,
pesca
We
Tasmania
costiera e acquacoltura delle zone colpite dal ciclone Nargis, in Myanmar (OSRO/MYA/807/ITA)”,
South Islan
finanziato dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) - Ufficio V del Ministero
degli Affari Esteri italiano (MAE), per un periodo di attuazione di 24 mesi (da Luglio 2008 al
Giugno 2010) e un budget totale di EUR 2 milioni.
A seguito di un contributo supplementare di 2,5 milioni di dollari dal MAE-DGCS-Ufficio II
a sostegno di attività di recupero dall’impatto del ciclone Nargis, in accordo con il donatore
e le unità interessate all’interno della FAO, si è deciso di formulare un programma globale:
Environmentally Sustainable Food Security Programme (ESFSP) per un valore totale di 5,3 milioni
di dollari.
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
ea
dS
Area Geografic a: ASIA e pa cific o
an
si
KUWAIT
Per
I A Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
IRAQ
OF
IRAN
Kuwait City
Bahdad
nean
84
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/MYA/012/ITA
Il programma ESFSP abbraccia i seguenti tre progetti:
• GCP/MYA/012/ITA: Supporto al risanamento immediato dei mezzi di sussistenza nell’agricoltura,
nella pesca costiera e nell’acquacoltura delle aree colpite dal ciclone Nargis in Myanmar, che
ha quindi sostituito il progetto iniziale OSRO/MYA/807/ITA (Canale Multibilaterale);
• GCP/MYA/011/ITA: Supporto al Programma Speciale di Produzione di Riso (Canale Multiraletarale,
la cui scheda è presentata in questo libro);
• GCP/MYA/010/ITA: Sostegno sostenibile per interventi su piccola scala nel settore della
pesca e acquacoltura, negli ecosistemi costieri di mangrovie (Canale Multilaterale la cui
scheda è presentata in questo libro).
Tutti e tre i progetti sono stati firmati a Yangon nel Maggio 2009, mantenendo nel progetto
GCP/MYA/012/ITA l’Unità di Coordinamento per l’attuazione anche delle altre due iniziative.
Le attività del programma ESFSP sono poi iniziate nel Gennaio 2010.
Con questo progetto si mira a rendere le pratiche di sfruttamento del suolo più redditizie,
per incrementare la produzione alimentare, riducendone i costi (come per il riso e i legumi),
incoraggiando attività di pesca e acquacoltura, e aggiungendo valore alla produzione locale
tramite il supporto alle organizzazioni comunitarie (Community-based Organizations CBO). Si
vuole così assicurare un coordinamento per i sub-settori (produzione agricola, allevamento,
pesca e silvicoltura), permettendo un continuo scambio di informazioni, per la pianificazione
di attività e individuazione di lacune, coinvolgendo autorità locali, ONG e settore privato.
Beneficiari
Il progetto prevede che circa 29,150 piccoli agricoltori, pescatori e produttori marginali
adotteranno migliori tecnologie produttive su piccola scala e miglioreranno in maniera
sostenibile la produzione alimentare familiare, il livello nutrizionale e le attività generatrici di
reddito, nelle aree colpite dal ciclone, Bogale, Labutta, Pyapon e nel distretto di Ayeyarwady.
Più di 100 “fornitori di servizi” e “leader di comunità” verranno formati per permettere alle
organizzazioni interessate di supportare gli interventi del progetto così come di sviluppare
politiche e strategie per il risanamento dei mezzi di sussistenza nel medio termine, e fornire
una migliore produzione e commercializzazione della produzione attraverso la partecipazione
attiva.
Strategia
• Approccio olistico e sinergico per affrontare la ripresa agricola e il risanamento dei mezzi di
sussistenza nei quattro sub-settori correlati (coltura, allevamento, pesca e silvicoltura), che
rappresentano le fonti principali di reddito nelle aree colpite dal ciclone;
• Utilizzo di ricerche partecipative e processi estensivi come le scuole di campo (Farmer Field
School FFS) per promuovere, dimostrare e diffondere le tecnologie migliorate e le pratiche
adeguate a fronteggiare i cambiamenti climatici e le condizioni del suolo/drenaggio di
queste aree;
• Auto identificazione e selezione dei beneficiari da parte della comunità, attività di
monitoraggio e valutazione;
• Distribuzione degli strumenti tra i gruppi agricoli, sulla base di cofinanziamenti con costi di
recupero pieni o parziali a seconda delle capacità finanziarie del gruppo o della comunità.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
85
GCP/MYA/012/ITA
Risultati
• Le comunità rurali sono coinvolte beneficiando di migliori servizi a sostegno dell’agricoltura
(coinvolgimento di partner esecutori, campagne di sensibilizzazione, ricerche di settore,
formazione dei fornitori di servizi, rafforzamento dei gruppi comunitari);
• Aumento della produttività della terra nel lungo temine, riduzione dell’insicurezza alimentare
(trasferimento di migliori tecnologie attraverso le scuole di campo per adulti, formazione di
gruppi agricoli, fornitura di sementi ed attrezzature);
• Sostegno alle pratiche di pesca costiera, fluviale e nelle acque interne, e miglioramento
dello stato nutrizionale delle famiglie delle comunità peschiere vulnerabili;
• Risanamento del settore agricolo (agricoltura, allevamento e pesca) e della silvicoltura,
(assistenza tecnica, sviluppo di piani di risanamento e di sviluppo nel medio termine,
gestione effettiva ed efficiente del programma ESFSP).
86
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/LEB/020/ITA
Osservatorio Nazionale Libanese
per lo sviluppo agricolo e rurale
RUSSIAN
FEDERATION
Caspian
Sea
FRANCE
nean Se
a
ISRAEL
Jerusalem
Cairo
ALGERIA
LIBYA
Tehran
IRAQ
Amman
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
Re
EGYPT
ISLAMIC REP.
OF IRAN
d
QATAR
Se
a
NIGER
CHAD
MALI
KINA FASO
SUDAN
ERITREA
Khartoum
Lake
Chad
Niamey
Asmara
Sana'a
YEMEN
Ouagadougou
Principe
Sao
Tome
A
LI
Nairobi
RWANDAuno strumento
Il progetto intende istituire
utile per la gestione delle informazioni al fine
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
Bujumbura
Brazzaville
di garantire il funzionamento diBURUNDI
un osservatorio per lo sviluppo agricolo, per l’analisi di
Pemba
Amirante Is.
Kinshasa
Lake
Victoria
Cabinda
Dodoma
Tanganyika
(ANGOLA) internazionali, standard
Zanzibar
norme
e linee
guida
prodottiSEYCHELLES
dall’osservatorio della FAO e altri
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
partnerLuanda
per lo sviluppo rurale, considerando
la possibilità
di Providence
integrare
queste norme in un
Is.
Aldabra Is.
Farquhar Is.
Lake
Nyasa
Osservatorio Libanese.
Moroni
Agalega Is.
COMOROS
(MAURITIUS)
ANGOLA
La disponibilità di adeguate informazioni
e
la
capacità
di
un loro utilizzo appropriato
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIA
costituiscono la base perLusaka
una maggiore efficienza nell’elaborazione diTromelin
strategie e nell’attuazione
(FRANCE)
Cargados
UE
Harare
Lake
Q
di programmi e progetti. ConKariba
la creazione di un Osservatorio
NazionaleCarajos
Libanese sarà disponibile
Antananarivo
MAURITIUS
ZIMBABWE
Louis sinergia delle iniziative
un ottimo strumento per la raccolta di informazioni, che beneficiPortdella
NAMIBIA
Rèunion
BOTSWANA
(FRANCE)
e garantisca un finanziamento
sostenibile e mirato.
Windhoek
Gaborone
L’osservatorio sarà in grado
di raccogliere e di elaborare dati e di analizzare i progetti
Pretoria
Maputo
Mbabane
di sviluppo agricolo e rurale,
fornendo,
inoltre, la possibilità di seguirli a livello settoriale,
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseru
regionale e nazionale.
Il fine ultimo
dell’osservatorio è quello di colmare le lacune dovute alla
LESOTHO
SOUTH
AFRICAistituzioni amministrative e promuovere lo sviluppo sostenibile.
scarsa efficienza delle
Town
Il Libano haCape
una
complessa rete di istituzioni che necessita di essere razionalizzata e
ottimizzata; l’elaborazione di una chiara partnership tra i soggetti a cui è affidato lo sviluppo
economico e sociale del paese, inclusa la definizione di adeguati obiettivi e l’individuazione
e il monitoraggio degli indicatori, è la chiave per riforme economiche e sociali di successo.
Lo sviluppo di un osservatorio aiuterà ad amplificare l’utilizzo del Sistema Informativo
esistente e la sua funzionalità completerà e arricchirà il lavoro del settore pubblico e privato,
offrendo supporto per raccogliere e analizzare le informazioni.
AR
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
(UK)
Mogadishu
KENYA
SC
St. Helena
Kampala
DEMOCRATIC
REPUBLIC
OF THE
CONGO
GA
O C E A N
GABON
SO
Lake
Turkana
MADA
T L A N T I C
Libreville
BI
Annobûn
(EQUATORIAL GUINEA)
Obiet tivo
UGANDA
AM
Sao Tome
Lake
Albert
MOZ
TOME AND PRINCIPE
Bangui
Yaoundè
O
EQUATORIAL GUINEA
Gulf of Oman
A
CAMEROON
Malabo
Partner esecutore
Programma Tradizionale
S
Italia/FAO
KI
PA
Paese ricevente
Libano
Contributo
Muscat
USD 1 474 151
OMAN
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Canale
Multibilaterale
Socotra
(DGCS Uff. III)
(YEMEN)
Durata
2009–2012
M
Porto
Novo
Addis Ababa
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
NG
L
ETHIOPIA
Abuja
CO
Abidjan
om
soukro Accra
e
BENIN
TOGO
NA
HA
G
EOIRE
AN
ST
NI
A
H
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo
erra
Tripoli
Crete
SYRIAN ARAB
REPUBLIC
Nicosia
Beirut
Baghdad
Damasco
LEBANON
CYPRUS
N
ROCCO
dit
ST
TA
GAL
POR
TU
TUNISIA
abat
Athens
AF
G
Me
KI
N
Tunis
BE
TURKEY
GREECE
Sicily
Algiers
UZ
I
Yerevan
Ankara
ALBANIA
Madrid
Tbilisi
A
SPAIN
bon
Black Sea
ALBANIA
A
ITALY
G E O RG
87
GCP/LEB/020/ITA
Beneficiari
• Il Ministero dell’Agricoltura (MoA), che vedrà rafforzate le sue capacità tecniche ed esecutive;
• Le istituzioni governative, attraverso l’accesso alle informazioni prodotte dall’osservatorio,
che, inoltre, costituirà per loro un centro di dialogo e cooperazione per coordinare le iniziative;
• La società civile e il settore privato, per cui l’osservatorio costituirà uno strumento che
faciliterà il processo decisionale e la collaborazione tra settori;
• L’osservatorio funzionerà come foro di dialogo tra le organizzazioni internazionali e le ONG,
consentendo di coordinare le attività in modo da evitare duplicazioni di progetti e di formulare
e identificare programmi e iniziative che effettivamente rispondano alle necessità di sviluppo
agricolo del paese; questo sarà possibile grazie al database sui progetti conclusi o in corso di
esecuzione fornito dall’osservatorio;
• I donatori, ai quali l’osservatorio permetterà di individuare quali programmi e progetti sono
necessari;
• Altri osservatori, che potranno beneficiare dell’Osservatorio Nazionale Libanese condividendone
l’esperienza e traendo vantaggio dalle sue lezioni.
Strategia
L’assistenza tecnica richiesta alle due divisioni della FAO coinvolte (Division of Statistics and
Division of Lands and Water) mira a eseguire e a rendere operativo uno strumento per prendere le
decisioni necessarie al fine di aumentare i vantaggi economici e sociali dei soggetti coinvolti,
mettendo a disposizione uno spazio di analisi e dialogo, così come un sistema di consulenza
che sia di supporto agli utilizzatori, fornendo basi informative regolarmente aggiornate. Per
raggiungere questo risultato è importante aggiornare il Sistema di Informazione esistente ed
estendere le sue funzioni di analisi e divulgazione indirizzate ai potenziali utenti.
Questa entità lavorerà in stretto contatto con il MoA e con il Consiglio per lo Sviluppo
e la Ricostruzione (CDR) e altre istituzioni e organizzazioni coinvolte nel settore agricolo,
costituendo uno spazio dedicato alla condivisone di informazioni ed al coordinamento delle
attività e dei progetti condotti da differenti istituzioni pubbliche, dal settore privato e dalla
società civile.
Risultati
Il progetto costituirà un meccanismo di osservazione, analisi e monitoraggio, accessibile a tutti
i soggetti coinvolti, che porterà allo sviluppo di adeguate sinergie tra le iniziative pubbliche e
private, permettendo una migliore partecipazione attiva, il dialogo e il coordinamento tra tutti
gli attori attivi nel settore agricolo e rurale. Contribuirà, inoltre, all’aumento delle competenze
del settore, istituendo database aggiornati e fornendo capacità di valutazione metodologica
per la formulazione e l’avanzamento dei programmi, dei progetti e delle politiche nel settore
agricolo.
Questo avverrà attraverso:
• La promozione degli aspetti legali e di gestione della struttura dell’osservatorio;
• Il mantenimento e il rafforzamento del database e del Sistema Informativo per la produzione,
gestione e divulgazione dei dati statistici agricoli;
• La creazione e la funzionalità di unità a supporto dell’elaborazione di studi in materia
agricola per la formulazione di politiche e strategie di sviluppo rurale in seno al MoA;
• Promozione di dialogo a livello nazionale e internazionale e costituzione di partenariati.
88
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/LEB/021/ITA
Consolidamento della
produzione e della
commercializzazione dei prodotti
agricoli in Libano
Caspian
Sea
FRANCE
erra
Tripoli
Crete
SYRIAN ARAB
REPUBLIC
nean Se
a
ISRAEL
Jerusalem
Cairo
ALGERIA
LIBYA
Tehran
Nicosia
Beirut
Baghdad
Damasco
LEBANON
CYPRUS
IRAQ
Amman
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
Re
EGYPT
ISLAMIC REP.
OF IRAN
d
QATAR
Se
a
NIGER
CHAD
MALI
KINA FASO
SUDAN
ERITREA
Khartoum
Lake
Chad
Niamey
Asmara
Sana'a
YEMEN
Ouagadougou
A
LI
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
AR
SC
GA
(UK)
Mogadishu
KENYA
MADA
St. Helena
Kampala
SO
Lake
Turkana
L’agricoltura
libanese,
da tempo perNairobi
l’alta qualità e l’ampia varietà dei suoi frutti e
GABON
DEMOCRATIC nota
RWANDA
REPUBLIC
Kigali
Lake
INDIAN O
AN
Victoria
vegetali,
è
rimasta
indietro
rispetto
agli
sviluppi
tecnologici
eC
aiEcambiamenti
dell’industria
OF THE
Bujumbura
Brazzaville
CONGO
BURUNDI
Amirante Is.
Kinshasadi conseguenza
Lake
Victoria qualità dei prodotti
ortofrutticola,
si è assistito
adPemba
un deterioramento
della
Cabinda
Dodoma
Tanganyika
(ANGOLA)
Zanzibar
SEYCHELLES
UNITED
REPUBLIC
agricoli e alla perdita di alcuni dei OF
suoi
tradizionali mercati di esportazione.
TANZANIA
Providence Is.
Luanda
Aldabra Is.
Il settore agricolo libanese sta ancora
affrontando impedimenti
politici, strutturali,
Farquhar Is.
Lake
Nyasa
Moroni
Agalega Is.
COMOROS
(MAURITIUS)
tecnologici,
finanziari e istituzionali che ostacolano il suo sviluppo causando un conseguente
ANGOLA
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIA Il progetto
basso rendimento del settore.
ha lo scopo di sviluppareTromelin
le capacità istituzionali e
Lusaka
(FRANCE)
E
organizzative del Ministero dell’Agricoltura
(MoA)
libanese
al
fine
di
migliorare la produzione
Cargados
Lake Harare
QU
Carajos
Kariba
Antananarivo
MAURITIUS
agricola, la commercializzare
e il potenziamento della sicurezza alimentare e dei sistemi di
ZIMBABWE
Port Louis
qualità. DiNAMIBIA
conseguenza
sarà
migliorata
la
qualità
dei
prodotti
agricoli
sia in ambito nazionale
Rèunion
BOTSWANA
(FRANCE)
Windhoek
Gaborone
che regionale
ed internazionale,
così come le prestazioni del settore agricolo nel suo complesso.
Pretoria
Maputoe modernizzare il settore produttivo agricolo in Libano
Il progetto contribuirà aMbabane
rafforzare
SWAZILAND
e ad aggiornare ilBloemfontein
quadro Maseru
normativo attraverso lo sviluppo di sistemi per la registrazione
SOUTH
delle sementi, la creazione
diLESOTHO
un sistema di controllo, manipolazione e uso dei fertilizzanti,
AFRICA
l’aggiornamentoCapedell’attuale
sistema di registrazione dei pesticidi e la stabilizzazione di un
Town
sistema di registrazione per il trattamento post raccolta dei prodotti.
Il progetto aiuterà a rafforzare il collegamento tra produttori e acquirenti attraverso lo
sviluppo di adeguati contratti di marketing, in particolare definendo le precondizioni e le
azioni di gestione necessarie per il successo di tali accordi internazionali.
BI
T L A N T I C
Libreville
UGANDA
AM
Annobûn
(EQUATORIAL GUINEA)
O C E A N
Obiet tivo
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Lake
Albert
MOZ
TOME AND PRINCIPE
Yaoundè
O
EQUATORIAL GUINEA
Bangui
A
CAMEROON
Malabo
Gulf of Oman
M
Porto
Novo
Addis Ababa
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
NG
L
ETHIOPIA
Abuja
Partner esecutore
Programma Tradizionale
S
Italia/FAO
KI
PA
Paese ricevente
Libano
Contributo
Muscat
USD 2 888 187
OMAN
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Canale
Multibilaterale
Socotra
(DGCS Uff. III)
(YEMEN)
Durata
2009–2012
CO
Abidjan
om
soukro Accra
e
BENIN
TOGO
NA
HA
G
EOIRE
AN
ST
NI
A
H
N
ROCCO
dit
ST
TA
GAL
POR
TU
TUNISIA
abat
Athens
AF
G
Me
KI
N
Tunis
BE
TURKEY
GREECE
Sicily
Algiers
UZ
I
Yerevan
Ankara
ALBANIA
Madrid
Tbilisi
A
SPAIN
bon
Black Sea
ALBANIA
A
ITALY
G E O RG
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo
RUSSIAN
FEDERATION
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
89
GCP/LEB/021/ITA
Beneficiari
I beneficiari diretti del progetto sono i contadini/produttori di piccola e media scala, i gruppi
contadini e i piccoli e medi programmatori agricoli in tutto il paese.
Tra i beneficiari del progetto è inoltre incluso il personale tecnico del MoA (ispettori,
ingegneri agricoli, tecnici di laboratorio, agenti interni ) attraverso un miglioramento delle
abilità del loro personale tecnico e la modernizzazione della struttura normativa e operativa.
Inoltre, anche i consumatori beneficeranno del progetto, in quanto potranno usufruire di
prodotti sicuri e di alta qualità.
Strategia
La strategia del progetto sarà sviluppata in quattro fasi differenti:
• Fase di avvio del progetto: selezione dei soggetti coinvolti, organizzazione delle attività
del progetto;
• Realizzazione – Fase 1: Valutazione dell’offerta e della domanda di servizi di gestione del
marketing e nel settore agroalimentare, valutazione delle capacità di sviluppo necessarie,
sviluppo dei materiali formativi, organizzazioni di corsi di formazione, distribuzione delle
informazioni, consultazioni tra i soggetti del settore pubblico e privato per la creazione di
un piano di marketing strategico, riorganizzazione degli standard e delle norme tecniche
relativi alla sicurezza alimentare e alla coltivazione;
• Realizzazione – Fase 2: Revisione del quadro legislativo e regolamentare, banche dati,
catalogo nazionale, per l’implementazione del sistema di registrazione delle sementi,
l’istituzione di un protocollo per l’aggiornamento dell’elenco dei parassiti e esecuzione delle
indagini relative, sviluppo di un programma di monitoraggio nazionale dei contaminatori
chimici e microbiologici;
• Realizzazione – Fase 3: Sviluppo di adeguati modelli di contratto per agricoltori e acquirenti,
sessioni informative per gli agricoltori, attuazione delle strategie di marketing con la
collaborazione dei soggetti coinvolti, sostegno alle organizzazioni degli agricoltori nel
processo di “marchio di qualità”, finalizzazione attività di progetto, relazioni finali.
Risultati
• Migliorare la produzione di prodotti agricoli di alta qualità e sicurezza, tramite il rafforzamento
delle capacità istituzionali e operative a livello nazionale e un’adeguata distribuzione dei
servizi forniti agli agricoltori;
• Migliorare i servizi agricoli di post-raccolta, marketing, accesso al credito, al fine di
aumentare la produzione e la qualità del cibo;
• Rafforzare le competenze istituzionali nella gestione della sicurezza alimentare e la
promozione di un sistema di qualità.
90
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GCP/RAB/012/ITA
Piano regolatore regionale per
la distribuzione delle risorse
idriche del bacino mesopotamico
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
FRANCE
Me
dit
SYRIAN ARAB
erra
nean
CYPRUS
Sea
LEBANON
ISRAEL
Cairo
LIBYA
EN
Nicosia REPUBLIC
Beirut
Baghdad
Jerusalem
ALGERIA
Baku
Yerevan
TURKEY
Tunis
AZERBAIJAN
M
Algiers
I
AR
Madrid
Tbilisi
Ankara
Sardinia
Balearic Is.
G E O RG
Black Sea
MONTENEGRO
Damasco
Caspian
Sea
Ashgabat
IA
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF IRAN
IRAQ
Amman
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
KUWAIT
QATAR
Re
SAUDI
ARABIA
Doha
d
U. A. E.
Se
OMAN
a
CHAD
Muscat
SUDAN
NIGER
FASO
A
LI
A
M
AR
SC
GA
MADA
BI
A N
L’obiettivo
generale del progetto è quello di promuovere processi di sviluppo sostenibile per
Bangui
SO
i paesi della Bassa Mesopotamia (Iran,
Lake Iraq e Siria) al fine di affrontare i problemi comuni di
UGANDA
Turkana
Lake
Albert
Mogadishu
gestione delle risorse idriche.
Kampala
Libreville
KENYA
GABON
DEMOCRATIC
A causa della instabilità
della regione
e dei problemi legati alla gestione delle acque, il
Nairobi
RWANDA
REPUBLIC
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
OF THE a sostenere
Bujumbura
progetto
mira
l’adozione
di
misure
adeguate che possano affrontare in maniera
Brazzaville
CONGO
BURUNDI
Pemba
Amirante Is.
Kinshasa
Lake
Victoria
Cabinda sostenibile
Dodoma
il problema
e della qualità
d’acqua,
nonché della produzione di
Tanganyika della scarsità
(ANGOLA)
Zanzibar
SEYCHELLES
UNITED REPUBLIC
energia idroelettrica. NellaOFregione
della
Bassa
Mesopotamia
la problematica abbraccia
TANZANIA
Providence Is.
Luanda
Aldabra Is.
Farquhar Is.
Lake
diversi aspetti: (1) la scarsità d’acqua
colpisce
principalmente
la produzione alimentare locale;
Nyasa
Moroni
Agalega Is.
COMOROS
(MAURITIUS)
ANGOLA
(2) una maggiore salinità e l’inquinamento in generale stanno influenzando negativamente le
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIAe la produttività
attività di irrigazione
del suolo; infine (3) Tromelin
i cambiamenti climatici registrati
Lusaka
(FRANCE)
E
Cargados
nella regione hanno Lake
influito
sulla
disponibilità idrica, che Carajos
è diminuita, apportando severe
Harare
QU
Kariba
Antananarivo
MAURITIUS
ZIMBABWE
implicazioni per il futuro, con conseguente impatto negativo
sulla produzione di energia
Port Louis
NAMIBIA
idroelettrica,
gestione
e
pianificazione
dell’utilizzo
del
suolo
nella
Rèunion regione.
BOTSWANA
(FRANCE)
Windhoek i paesi
Gaborone
Tutti
sono attualmente impegnati nella formulazione di strategie e politiche per
Pretoria
Maputo
la pianificazione e gestione
delle risorse naturali, tra cui l’acqua gioca un ruolo chiave in
Mbabane
SWAZILAND
questo approccio.
Bloemfontein Pertanto, il progetto vuole contribuire a sostenere questo processo, nella
Maseru
LESOTHO
SOUTH
formulazione
di tali politiche
attraverso il sostegno alle istituzioni competenti dei paesi
AFRICA
interessati.
Cape Town
Yaoundè
AM
N T I C
Addis Ababa
MOZ
Annobûn
(EQUATORIAL GUINEA)
(YEMEN)
O
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Socotra
NG
EQUATORIAL GUINEA
de n
ETHIOPIA
AFRICAN REPUBLIC
CAMEROON
Malabo
of A
Gulf
Djibouti
ObietCENTRAL
tivo
Abuja
YEMEN
DJIBOUTI
CO
om
e
BENIN
TOGO
NIGERIA
Porto
Novo
RINCIPE
Asmara
N'Djamena
ou
L
Khartoum
Lake
Chad
Niamey
Partner
Programma Tradizionale
Italia/FAO
Paesi riceventi
Iran, Iraq e Siria
Contributo
USD 4 538 235
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Canale
Multibilaterale (DGCS
Uff. III)
Durata
2012–2015
pr ogr amma tr adizio n ale Italia/fa o
PAIN
ITALY
A
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo
UKRAINE
Beneficiari
I beneficiari finali del progetto saranno le comunità, che beneficeranno delle attività del
progetto nella regione della Bassa Mesopotamia e nei suoi sotto-bacini.
Altri beneficiari diretti sono i governi dei paesi interessati e le istituzioni preposte alle
gestione della risorsa idrica, che saranno supportate attraverso attività di formazione, per una
migliore capacità di gestione delle acque per l’agricoltura e la produzione di energia.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
91
GCP/RAB/012/ITA
Anche gli enti di formazione, le ONG internazionali/regionali e locali, il settore privato, e
altre agenzie delle Nazioni Unite e di donatori che operano in loco potranno beneficiare del
rafforzamento delle capacità e conoscenze promosso dal progetto per una migliore gestione
transfrontaliera delle risorse idriche.
Strategia
Il progetto seguirà cinque linee principali:
• Condurre una valutazione del rischio idrologico ed ambientale attraverso l’analisi di sotto
bacini e dei sotto settori socio-economici;
• Esplorare il potenziale sviluppo idroelettrico nel medio e lungo termine;
• Creazione di una piattaforma tecnica e istituzionale per un’allerta precoce contro il degrado
della qualità dell’acqua e i cambiamenti nella disponibilità della risorsa;
• Rafforzare le capacità tecniche attraverso la formazione degli operatori sul tema della scarsità
dell’acqua, distribuzione delle risorse idriche e strumenti di valutazione nei processi diagnostici;
• Realizzazione di progetti pilota e investimenti nelle infrastrutture idriche come parte di un
programma integrato di gestione della risorsa idrica.
Risultati
Questo approccio della metodologia applicata porterà a:
• Migliorare la comprensione generale del fattore idrologico nella regione della Bassa
Mesopotamia, compresa una valutazione dei rischi idrogeologici e ambientali nei sottobacini/sotto-settori, le prospettive per il futuro dell’agricoltura e gli sviluppi della
produzione di energia idroelettrica, nonché gli impatti sulla qualità e quantità dell’acqua,
anche in conseguenza della sfide poste dal cambiamento climatico;
• Miglioramento della capacità tecniche e delle conoscenze degli istituti nazionali preposti,
al fine di poter pianificare e stabilire un processo decisionale per lo sviluppo e la gestione
delle risorse idriche attraverso l’applicazione di strumenti avanzati, incluso il miglioramento
della gestione dell’offerta e della domanda;
• Creazione di una piattaforma tecnica e istituzionale di un sistema di allarme precoce per
individuare, in sinergia con un adeguato studio idrologico, le minacce alla disponibilità e
alla qualità di acqua, e permettere alle persone esposte di agire preventivamente per evitare
o ridurre il loro rischio e prepararsi per una risposta efficace. Il sostegno di organizzazioni
internazionali e partnership con i governi saranno favorite per consentire ai paesi di
rafforzare le capacità di valutazione e risposta a livello nazionale e regionale;
• Impostare dei meccanismi di misurazione di qualità e quantità di acqua, in sinergia con un
adeguato studio idrologico, per l’analisi di bacini e sub-bacini idrografici (con particolare
attenzione al sottobacino del fiume Tigri tra Iran/Iraq);
• Favorire il dialogo per collaborazioni e meccanismi di cooperazione tra gli attori coinvolti
nella gestione delle risorse idriche della regione della Bassa Mesopotamia, consentendo
periodiche riunioni formali e informali a tutti i livelli (tecnico, sociale, politico, nonché
regionale, nazionale e locale);
• Permettere una pianificazione coordinata a livello regionale per attuare progetti pilota
a livello nazionale. Il progetto intende sostenere i paesi nella formulazione di misure
appropriate ed efficaci attraverso opportunità di investimento nelle risorse idriche e
sicurezza alimentare.
92
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
FEDERATION
KAZAKHSTAN
UKRAINE
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
an
ean
Crete
Sea
LEBANON
LIBYA
IRAQ
IS
T
Tehran
Amman
ISRAEL JORDAN
Cairo
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
BURKINA FASO
QATAR
SAUDI
ARABIA
KI
S
Abu Dhabi
Gulf of Oman
SOUTH
SUDAN
de
of A
n
Partner esecutore
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
Paese ricevente
Etiopia
Contributo
USD 4 000 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2005–2012
IA
Addis Ababa
AL
Lake
Albert
O
NG
Gulf
ETHIOPIA
Bangui
Brazzaville
Kinshasa
Kampala
Kigali
Bujumbura
Nairobi
BURUNDI
Dodoma
Lake
Nyasa
ANGOLA
Mogadishu
KENYA
Lake
Victoria
Lake
Tanganyika
SO
Lake
Turkana
UGANDA
RWANDA
DEMOCRATIC
REPUBLIC
OF THE CONGO
A T L A N T I C
O C E A N
YEMEN
Djibouti
Yaoundè
GABON
AN
M
CAMEROON
Libreville
INDIAN OCEAN
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
SEYCHELLES
Moroni
COMOROS
ZAMBIA
Lilongwe
MALAWI
Tromelin
Lusaka
NAMIBIA
BOTSWANA
AR
ASC
UE
MADAG
Obiet tivo
ZIMBABWE
Q
(FRANCE)
Lake Harare
Kariba
BI
(UK)
AM
St. Helena
MOZ
Area Geografic a: afric a
AN
DJIBOUTI
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
CO
L
Porto
Novo
Antananarivo
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
L’obiettivoWindhoek
del progetto
è la promozione della crescita economica attraverso il sostegno a piccoli
Gaborone
Pretoria
Maputo
agricoltori in aree con potenziali
opportunità di mercato nelle comunità rurali dell’Etiopia ed
Mbabane
SWAZILAND
Bloemfontein
in particolare in Arsi, nellaMaseru
regione Oromia.
LESOTHO
SOUTH
Il progetto mira
a creare nuove opportunità di mercato, fornendo la tecnologia necessaria
AFRICA
per aumentareCapelaTown
produttività e gli standard di qualità della produzione agricola, al fine
di incrementare il reddito delle famiglie, ridurre la volatilità dei prezzi e promuovere l’uso
sostenibile delle risorse naturali.
L’Etiopia è una società agraria e uno dei paesi più poveri del mondo.
Il progetto GTFS/ETH/067/ITA interviene nelle aree selezionate per dare un maggior
“empowerment” ai piccoli agricoltori, attraverso l’intensificazione della produzione, la
diversificazione dei prodotti e la loro commercializzazione.
Dopo i risultati incoraggianti ottenuti dal progetto nella sua I fase (2006–2010), il Governo
Italiano ha stanziato fondi aggiuntivi per intensificare le attività e consolidare i risultati.
L’obiettivo della II fase è quello di continuare a sostenere le attività in corso, dando impeto
all’approccio della catena del valore (Value Chain Approach) per le produzioni principali,
migliorare le conoscenze e le opportunità per i piccoli agricoltori, aumentare la produzione
orticola, la produzione di sementi tra gli agricoltori, lo sviluppo della produzione lattierocasearia, e incoraggiare il marketing.
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
UK)
Abidjan
om
YamoussoukroAccra
LIBERIA
ension
BENIN
TOGO
NA
G
Asmara
SUDAN
N'Djamena
HA
ovia
ST
PersianGulf
Doha
Riyadh
Sana'a
ERITREA
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
Niamey
Ouagadougou
CÔTED'IVOIRE
A
E
NI
PA
KUWAIT
OM
MALI
UINEA
A
GH
U. A. E. Muscat
kchott
Bamako
ST
Ashgabat A
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Damasco
Jerusalem
EN
EN
URITANIA
L
KI
N
rr
SYRIAN
ARAB
CYPRUS Nicosia REPUBLIC
Beirut
Athens
T UR K M
TA
AL
TUG
POR
te
TURKEY
GREECE
Sicily
Yerevan
AF
Tunis
di
Tripoli
ALGERIA
BE
N
tern
ara
Baku
N
oun
UZ
AZERBAIJAN
M
MOROCCO
N)
Me
Ankara
ALBANIA
Sardinia
TUNISIA
Rabat
I
Tbilisi
Diversificazione delle colture e
sviluppo del mercato agricolo
in Etiopia
Balearic Is.
Algiers
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
AR
Madrid
Rome
A
SPAIN
Lisbon
y Is.
ITALY
Corsica
A
GTFS/ETH/067/ITA
FRANCE
Caspian
Sea
Beneficiari
• Comunità rurali che ricevono gli strumenti tecnici per migliorare le pratiche agricole, le
attività zootecniche e la produzione delle colture alimentari;
• Donne all’interno delle comunità rurali, che partecipano attivamente alle attività del progetto;
94
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/ETH/067/ITA
• Consumatori che hanno una maggiore disponibilità di cibo di alta qualità nei mercati locali;
• Imprenditori privati che sono impegnati a fornire strumenti tecnici, servizi di trasformazione
e vendita dei prodotti agricoli;
• Personale tecnico a livello regionale e distrettuale per sviluppare piccoli sistemi d’irrigazione
e contribuire alla riduzione delle perdite idriche, dei costi di pompaggio e a una migliore
gestione dell’acqua.
Strategie
Durante la Fase I, il progetto GTFS/ETH/067/ITA ha contribuito a raggiungere l’obiettivo
generale di migliorare la sicurezza alimentare, lavorando su tre componenti principali:
• Introduzione di tecniche agricole migliorate. Identificare e diversificare la produzione
delle colture per migliorare la sicurezza alimentare e lo stato nutrizionale delle comunità
rurali, così come aumentare la produzione e livelli di reddito tramite: i) introduzione e
promozione di nuove tecnologie e di buone pratiche agricole in piccoli sistemi di irrigazione,
inclusa la gestione di bacini idrici; ii) diversificazione della produzione in zone alte, con
abbondanza di piogge e aree irrigue, per la commercializzazione di prodotti destinati a
mercati di nicchia ben identificati, come sementi migliorate, ortaggi di alta qualità, prodotti
caseari e bestiame.
• Sviluppo della componente di marketing. Migliorare il valore aggiunto delle colture
attraverso: i) la selezione di aree di intervento, dotate di infrastrutture e collegamenti
stradali, situate vicino ai principali mercati di consumo (Addis Abeba e Nazret); ii)
incoraggiare la produttività, la qualità e la commercializzazione della produzione; iii)
promuovere gli investimenti, soprattutto nell’irrigazione, rafforzando la comunicazione e la
promozione di cooperative per aiutare i piccoli agricoltori; iv) cooperare con le Istituzioni
di Micro Finanza (IMF) per dare sostegno alle piccole cooperative e singoli agricoltori.
• Formazione e supporto istituzionale. Identificare vincoli socio-economici per trasformare
l’agricoltura di sussistenza in un settore dinamico, attraverso: i) la ricerca di sinergie con
altri progetti per promuovere il coordinamento delle attività; ii) la partecipazione delle
donne, le quali ricoprono un ruolo chiave nelle loro famiglie e che, inoltre, sono sempre
più coinvolte in attività agricole; iii) la diffusione di informazioni quantitativamente e
qualitativamente elevate.
• Rafforzare la capacità delle organizzazioni degli agricoltori e creare legami con i fornitori
di servizi, promuovere l’approccio della catena del valore e migliorare le competenze degli
agricoltori nel settore agro-alimentare.
Per la Fase II il progetto si concentra su tre produzioni principali: produzione orto-frutticola,
produzione di sementi a livello di agricoltori e marketing, produzione lattiero-casearia, da
conseguire attraverso due strategie principali:
• Sostegno alla produzione orientata al mercato, concentrandosi su prodotti con potenziale
accesso al mercato;
• Promozione del marketing e dell’approccio della catena di valore.
Risultati
• Corsi di formazione sulla produzione di varie colture, piccoli sistemi di irrigazione, le
tecniche di irrigazione, la gestione e il drenaggio dei bacini idrici;
• Diversificazione e intensificazione della produzione, commercializzazione di alta qualità per
ortaggi, frutta, cereali e olio di semi;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
95
GTFS/ETH/067/ITA
• Formazione di donne, membri delle organizzazioni di agricoltori, sulla produzione di
ortaggi come pomodori, carote, patate, semi di tubero, cipolle, sementi botaniche
e pepe, per aumentare il valore della produzione locale e aumentare le opportunità di
commercializzazione;
• Miglioramento della produzione di sementi in quantità e qualità attraverso il sostegno alle
cooperative dei produttori di sementi;
• Maggiore produzione e produttività dei bovini da latte e produzione avanzata di carne
bovina di qualità;
• Miglioramento della qualità e la commerciabilità dei vegetali attraverso il sostegno alla
Water Users Association (WUA);
• Supporto a cooperative di produttori agricoli, cooperative di produttori di sementi orticole
e cooperative lattiero-casearie, attraverso corsi di formazione e incontri consultivi per
migliorare la capacità di entrare sul mercato attraverso l’azione di gruppo;
• Formazione e rafforzamento dei rappresentanti delle organizzazioni;
• Collegamento dei gruppi di agricoltori/cooperative e fornitori di servizi per un migliore
accesso al mercato;
• Promuovere l’approccio della catena del valore attraverso l’analisi della catena, riunioni di
consultazione con gli interessati, la selezione delle produzioni principali e la condivisione
delle informazioni;
• Miglioramento della raccolta del latte in termini di quantità e qualità attraverso il sostegno
alle cooperative.
96
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/RAF/391/ITA
Miglioramento della sicurezza
alimentare nei distretti
transfrontalieri di Burundi,
Ruanda, Uganda e Repubblica
Democratica del Congo, a
sostegno della modernizzazione
dell’agricoltura nell’ambito del
NEPAD/CAADP
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
Sea
Tripoli
ry Is.
IN)
estern
hara
Beirut
LEBANON
Jerusalem
ISRAEL
Cairo
ALGERIA
youn
CYPRUS
Crete
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Damasco
EN
T UR K M
Tehran
IRAQ
Amman
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
QATAR
SAUDI
ARABIA
Abu Dhabi
Gulf of Oman
Muscat
Se
a
NIGER
Abidjan
Sao
Tome
Lake
Albert
CONGO
GABON
cension
A T L A N T I C
O C E A N
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ANGOLA
ZAMBIA
Lilongwe
MALAWI
St. Helena
(UK)
Lake Harare
Kariba
NAMIBIA
Windhoek
I N D I A N
O C E A N
Pemba
Zanzibar
Moroni
COMOROS
Partner esecutore
Socotra
(YEMEN)
Contributo
Italiano al
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
Paesi riceventi
Burundi, Repubblica
Democratica del Congo,
Ruanda
Victoria e Uganda
Contributo
Providence
Is.
USD 8 908 419
Farquhar Is.
Agalega
Is.
(Ministero
Italiano degli
(MAURITIUS)
Affari Esteri)
Tromelin
Durata
(FRANCE)
Cargados
2006–2013
Carajos
MAURITIUS
ZIMBABWE
Obiet tivo
Nairobi
BURUNDI
Lake
Tanganyika
Mogadishu
KENYA
Lake
Victoria
Kinshasa
Luanda
(UK)
Kampala
SO
Lake
Turkana
UGANDA
DEMOCRATIC
REPUBLIC
RWANDA
OF THE CONGO Kigali
Bujumbura
Brazzaville
Cabinda
(ANGOLA)
A
LI
Yaoundè
Libreville
Addis Ababa
Bangui
CAMEROON
Malabo
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
A
TOGO
NA
HA
Abuja
Djibouti
Area Geografic a: Afric a
NIGERIA
Yamoussoukro Accra
LIBERIA
DJIBOUTI
M
G
CÔTED'IVOIRE
YEMEN
N'Djamena
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
BURKINA FASO
ERITREA
SUDAN
CHAD
Ouagadougou
GUINEA
rovia
S
OMAN
d
MALI
Bamako
A
NE
KI
PersianGulf
Riyadh Doha
Re
akchott
L
AN
ST
NI
A
H
PA
KUWAIT
U. A. E.
AURITANIA
ST
IS
TA
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
EN
KI
N
TUG
AL
POR
MOROCCO
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
Athens
an
ean
Yerevan
BE
N
TUNISIA
Rabat
TURKEY
GREECE
Baku
M
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
UZ
AZERBAIJAN
N
Balearic Is.
Algiers
I
A
Madrid
Ancara
ALBANIA
Sardinia
Tbilisi
AR
Lisbon
SPAIN
Rome
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
TA
FRANCE
Caspian
Sea
AF
G
UKRAINE
Port Louis
Rèunion
BOTSWANA
(FRANCE)
Gaborone
Pretoria
Maputo
Mbabane
Nell’ambito del nuovo partenariato
perSWAZILAND
lo sviluppo dell’Africa NEPAD/CAADP (New Partnership
Bloemfontein
Maseru
for Africa Development/Comprehensive
Africa
Agriculture Development Programme), l’obiettivo
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
generale è quello di migliorare la sicurezza alimentare e il tenore di vita delle famiglie nella
Cape Town
regione africana dei Grandi Laghi attraverso il rilancio e la modernizzazione del settore agricolo
mediante il sostegno alla produzione orientata alla commercializzazione.
Questo obiettivo si traduce in attività che mirano a potenziare la componente del marketing,
a sviluppare i collegamenti tra piccoli agricoltori e imprese, a promuovere l’approccio del
valore aggiunto alla produzione e trasformazione dei prodotti agricoli.
Il progetto inizialmente è stato finanziato per i distretti transfrontalieri di Burundi,
Ruanda e Uganda. Sulla base dei risultati positivi ottenuti, nel Luglio 2009 il Governo d’Italia
ha stanziato fondi aggiuntivi per includere la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e
consolidare le attività in corso negli altri paesi.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
97
GTFS/RAF/391/ITA
In considerazione delle similarità delle strategie comuni di politica agricola, nonché della
condivisione di catene produttive, vincoli e opportunità, i principali risultati attesi nei quattro
paesi beneficiari sono:
• Sostegno alle associazioni di agricoltori, di piccoli commercianti e trasformatori di prodotti
agricoli al fine di migliorare l’accesso ai mercati per i prodotti locali;
• Sviluppo di capacità imprenditoriali, tecniche di produzione e conoscenze per i produttori
e gli altri attori della catena agroalimentare;
• Promozione di accordi contrattuali soprattutto tra i produttori, cooperative di produttori commercianti e imprese locali di trasformazione;
• Sostegno istituzionale e normativo per aumentare il commercio transfrontaliero e sfruttare
le opportunità di mercato nell’ambito della Comunità Economica dell’Africa Orientale (East
Africa Community - EAC) e COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa).
Beneficiari
• Organizzazioni di produttori e loro membri;
• Commercianti, trasformatori e altri attori delle catene agroalimentari selezionate;
• Personale tecnico nazionale e altri fornitori di servizi locali;
• Comunità rurali, donne, giovani e consumatori finali dei prodotti agricoli;
• In totale sono circa 20 000 i beneficiari che direttamente prendendo parte alle attività
di progetto.
Strategie
Il progetto mira a garantire un aumento della sicurezza alimentare, dei redditi e
dell’occupazione per ridurre la povertà, attraverso il rilancio e la modernizzazione del settore
agricolo. Per raggiungere questo obiettivo, il progetto fornisce assistenza tecnica, coinvolgendo
piccoli agricoltori e produttori nella catena alimentare.
• In Burundi: nei distretti di Kayanza, Kirundo e Ngozi, le catene del valore selezionate
sono il latte, riso, frutto della passione e ananas. La fase attuale è volta a fornire
assistenza tecnica per trasformare le attuali attività informali in piccole attività
imprenditoriali attraverso la pianificazione e gestione di attività produttive commerciali.
Sono stati stabiliti collegamenti tra le organizzazioni dei produttori e gli istituti di
credito per micro finanziamenti su attrezzature e input necessari allo sviluppo di attività
imprenditoriali. Il progetto inoltre sta espandendo e diffondendo la riproduzione di
buone pratiche agricole.
• In RDC: nei distretti di Goma, Uvira e Bukavu, le catene del valore selezionate sono mais,
olio di palma e riso. Le attività si concentrano sullo sviluppo di competenze per un più
facile accesso dei piccoli produttori a input e altri servizi di supporto, quali strumenti di
finanziamento e credito, nonché accesso alle strutture di mercato, per migliorare il valore
delle produzioni principali, attraverso attività di conservazione, imballaggio, distribuzione
e agevolazione dei collegamenti agro-alimentari. Il progetto sta collaborando con altri
attori della catena del valore, come ad esempio cooperative di agricoltori, commercianti e
piccole e medie imprese attive nella catena produttiva.
• In Ruanda: nei distretti di Burera e Gicumbi nel nord e Gisagara nel sud, le catene del valore
selezionate sono manioca, patate irlandesi, mais, latte, frutto della passione e ananas. Il
progetto ha migliorato la distribuzione dei semi e la qualità dei materiali di semina, per tutte
le catene alimentari selezionate, garantendo la distribuzione di materiale certificato a livello
locale. Otto punti vendita per villaggio sono stati aperti per la produzione e vendita di sementi
di qualità a un miglior prezzo rispetto al periodo precedente il progetto. Le associazioni di
98
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/RAF/391/ITA
produttori hanno istituito centri di raccolta e vendita per le patate irlandesi ed essiccatoi per
il mais. Questi gruppi sono ora in grado di vendere i loro prodotti a un prezzo migliore.
• In Uganda: nei distretti di Kabale, Kasese e Kisoro, le catene del valore selezionate sono
miele, mango, latte, ananas, semi e patate. Un totale di 3 800 famiglie sono state mobilitate
a formare gruppi e 16 associazioni sono state registrate e collegate ad altri partner del
progetto, compresi le Organizzazioni di Credito Cooperativo (SACCOS), National Agricultural
Services (NAADS), come nonché ai fornitori di servizi e gli altri attori della catena del valore.
Il progetto ha sostenuto la creazione di 20 Information Board Managers (IBMs) attraverso
la formazione nella gestione e scambio di informazioni. Campagne di sensibilizzazione sono
state promosse attraverso programmi radiofonici e materiale promozionale.
Sin dai primi anni di esecuzione del progetto si è registrata la necessità di aumentare le attività
intra-regionali e sostenere gli scambi transfrontalieri. Pertanto, nella nuova fase iniziata nel 2010,
è stata sviluppata un componente regionale del progetto, concentrandosi sul commercio e sulla
sintesi di best practices per la condivisione di conoscenze ed esperienze. Lo sviluppo di una
strategia di agri-business a livello regionale è uno degli obiettivi da raggiungere in collaborazione
con le comunità economiche regionali interessate. Principali attività attuate nell’ambito di questa
componente sono: i) valutare le strategie politiche e gli incentivi di ogni governo per facilitare
il commercio interregionale nonché l’esistenza di infrastrutture formali e informali, servizi di
supporto relativi al commercio intra-regionale nei i quattro paesi; ii) promuovere l’attuazione
di protocolli commerciali, che sono stati concordati ma non ancora completamente eseguiti, e
revisione di quelle leggi che ancora sono di ostacolo al commercio regionale.
Risultati
• Il progetto ha fornito assistenza tecnica alle associazioni e cooperative di produttori,
puntando sullo sviluppo di competenze per moderne pratiche agricole, per una produzione
orientata al mercato, marketing e aspetti finanziari;
• Attività di capacity building e di sostegno istituzionale hanno contribuito ad aumentare
le possibilità di accesso dei produttori a input e altri servizi correlati, nonché a creare
strutture per migliorare il valore aggiunto delle produzioni principali;
• Le associazioni, che collettivamente sono riuscite a organizzarsi e a stabilire legami
contrattuali con altri attori della catena agro-alimentare, riescono a vendere a un miglior
prezzo, a condizioni contrattuali più eque, con un più facile e costante accesso al mercato
per i loro prodotti. Inoltre l’accesso alle informazioni ha aumentato il potere contrattuale
dei piccoli produttori.
Per il futuro:
• Il progetto mira ad ampliare la partecipazione e il coinvolgimento dei governi nazionali
e autorità locali per risolvere i vincoli infrastrutturali che ostacolano lo sviluppo della
catena del valore;
• Allo stesso tempo si vuole rendere le organizzazioni dei piccoli produttori competenti e in grado di
ottenere collegamenti di mercato a livello nazionale e transfrontalierio, garantendo una produzione
moderna e con valore aggiunto (per soddisfare standard di qualità e sicurezza alimentare);
• Il progetto inoltre continua la produzione di materiale di informazione sulle normative
circa gli scambi e le attività transfrontaliere e contribuisce a campagne di informazione e
comunicazione per migliorare la visibilità;
• Nei siti del progetto dei quattro paesi sono state individuate e documentate best practices
attraverso delle pubblicazioni che contribuiscono al lavoro normativo della FAO.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
99
TUNISIA
Rabat
MOROCCO
Athens
an
ean
(SPAIN)
Sea
Western
Sahara
Beirut
LEBANON
Jerusalem
ISRAEL
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Yerevan
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
Cairo
ALGERIA
Laayoun
CYPRUS
Crete
Tripoli
Canary Is.
TURKEY
GREECE
Baku
Damasco
EN
Baghdad
IRAQ
T UR K M
BE
EN
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Amman
ST
IS
TA
Ashgabat
IA
KI
AN
ST
NI
A
H
N
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
UZ
AZERBAIJAN
JORDAN
Kuwait City
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
TA
Balearic Is.
Algiers
I
AF
G
GAL
Madrid
Lisbon
Ancara
ALBANIA
Sardinia
Tbilisi
N
POR
TU
SPAIN
Rome
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
N
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
U. A. E.
Muscat
OMAN
MAURITANIA
MALI
SUDAN
NIGER
BURKINA FASO
O
Libreville
NG
Principe
Sao
Tome
GABON
Brazzaville
Kinshasa
Cabinda
(ANGOLA)
ATLANTIC
OCEAN
A
LI
Yaoundè
CO
Area Geografic a: afric a
Malabo
Addis Ababa
Bangui
CAMEROON
Abidjan
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
Djibouti
A
TOGO
NA
HA
Abuja
Yamoussoukro Accra
LIBERIA
Socotra
NIGERIA
G
CÔTED'IVOIRE
YEMEN
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
ERITREA
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
M
Bamako
Lake
Albert
Mogadishu
Kampala
Lake
Tanganyika
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ANGOLA
ZAMBIA
Lusaka
(UK)
SO
Lake
Turkana
UGANDA
KENYA
DEMOCRATIC
Nairobi
RWANDA
REPUBLIC
Kigali
Lake
OF THE
Victoria
Bujumbura
CONGO
BURUNDI
Luanda
St. Helena
Lake Harare
Kariba
Lilongwe
MALAWI
Pemba
INDIAN
OCEAN
Zanzibar
Moroni
COMOROS
(YEMEN)
Partner
esecutore
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
Paesi riceventi
Burundi, Kenia, Uganda
e Paesi
membri dell’EAC
Victoria
Contributo
Providence
Is.
USD 1 000 000
Farquhar Is.
(Ministero
Italiano degli
Agalega
Is.
(MAURITIUS)
Affari Esteri)
Durata
Tromelin
(FRANCE)
2012–2014
Cargados
Carajos
ZIMBABWE
NAMIBIA
Obiet tivo
Windhoek
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
BOTSWANA
(FRANCE)
Gaborone
Pretoria
Maputo
L’obiettivo generale è quello di contribuire
all’effettiva attuazione della strategia di sviluppo
Mbabane
SWAZILAND
Bloemfontein
agricolo e rurale della ComunitàMaseru
dell’Africa orientale (EAC) per la sicurezza alimentare
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
(2010 – 2015), nonché consentire un processo di integrazione economica regionale attraverso
Cape Town
un migliore accesso a informazioni
affidabili e armonizzate sull’agricoltura.
In particolare, il progetto rafforzerà la capacità del Segretariato EAC e dei suoi paesi membri
a diffondere dati e statistiche sulla produzione alimentare che siano attendibili e comparabili
a livello regionale. Il progetto prevede inoltre di rafforzare il coordinamento istituzionale a
livello nazionale tra gli Uffici Nazionali di Statistica e i Ministeri dell’Agricoltura, e migliorare
la qualità dei dati attraverso un riscontro incrociato delle diverse fonti e l’uso di riferimenti
standard internazionali.
Data l’importanza dell’agricoltura nelle economie dei paesi EAC e la rinnovata attenzione al
monitoraggio e alla valutazione delle politiche e dei programmi, la formulazione di statistiche
agricole insieme a una maggiore integrazione di tutto il settore agricolo all’interno del Sistema
Nazionale di Statistica sono visti come una delle priorità per lo sviluppo economico e sociale
della regione.
CountrySTAT è un sistema di elaborazione di informazioni statistiche circa l’alimentazione
e l’agricoltura, che fornisce dati nazionali armonizzati per l’analisi e l’elaborazione delle
politiche. Si tratta di un centro on-line one-stop che consente un facile accesso a tutte le
attuali statistiche agricole nazionali recensite e validate da esperti nazionali.
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
au
AU
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
A
l
FRANCE
M
A
Rafforzamento delle competenze
dei paesi selezionati membri della
Comunità dell’Africa orientale
(EAC) per l’elaborazione di dati
statistici nel settore agricolo e
per la sicurezza alimentare
Caspian
Sea
AR
(PORTUGAL)
KAZAKHSTAN
UKRAINE
A
Madeira Is.
GTFS/RAF/465/ITA
RUSSIAN
FEDERATION
10 0
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/RAF/465/ITA
La FAO ha già implementato il sistema CountrySTAT in 17 paesi dell’Africa sub-sahariana, tra
cui alcuni degli stati membri dell’EAC (Uganda, Kenya, Ruanda e Tanzania), grazie al generoso
finanziamento fornito dalla Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF). Tuttavia, il sistema
non è ancora stato stabilito in Burundi e i dati dei paesi EAC non sono ancora pienamente
armonizzati e integrati nel sistema regionale presso il Segretariato dell’EAC (RegionSTAT).
Il progetto attuale, pertanto, mira a rafforzare il sistema già esistente in alcuni paesi nel
quadro del progetto BMGF, espanderlo in Burundi e fornire un supporto regionale attraverso
il sistema RegionSTAT. In particolare, questo progetto faciliterà l’integrazione dell’agricoltura
nel sistema statistico nazionale (in Burundi e Kenya), espandendo la copertura dei dati per
includere una serie più ampia di indicatori sulla sicurezza alimentare (in Kenya e Uganda) e
aumentare le competenze tecniche di tutti i cinque paesi e il Segretariato EAC. Rafforzare
l’istituzione regionale è quindi un elemento critico per la sostenibilità e il consolidamento del
progetto CountrySTAT.
Beneficiari
• Staff tecnico dei Ministeri dell’Agricoltura e degli Uffici Nazionali di Statistica in Kenya,
Burundi e Uganda, che sarà supportato nel costruire le proprie competenze tecniche e
operative nell’elaborazione di statistiche agricole;
• Staff tecnico dei Ministeri dell’Agricoltura e degli Uffici Nazionali di Statistica negli altri
paesi EAC (Ruanda e Tanzania), che beneficeranno delle attività anche attraverso corsi di
formazione regionali sulla metodologia CountrySTAT;
• I beneficiari finali sono gli utenti delle statistiche agricole, tra cui i responsabili delle
decisioni nel settore pubblico e privato (produttori agricoli);
• Le comunità locali beneficeranno del progetto avendo la possibilità di monitorare e valutare
i risultati delle politiche e dei programmi a sostegno della sicurezza alimentare e dello
sviluppo agricolo.
Strategia
Le principali attività che saranno condotte durante la realizzazione del progetto sono:
• Organizzazione di corsi di formazione regionali per il personale nazionale in tutti i paesi
EAC e presso il Segretariato regionale sulle statistiche standard internazionali e l’uso di
CountrySTAT;
• Assistenza tecnica al personale nazionale nei paesi EAC selezionati (Burundi, Kenya, Ruanda)
e presso il Segretariato;
• Costituzione di gruppi di lavoro tecnici in ogni paese del progetto per la validazione delle
diverse fonti di dati e la riduzione delle duplicazioni;
• Realizzazione di sistemi CountrySTAT e RegionSTAT per la diffusione statistiche agricole e
sull’alimentazione.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
101
GTFS/RAF/465/ITA
Risultati
• Formazione del personale nazionale in tutti i paesi e presso il Segretariato EAC;
• Piena attuazione di CountrySTAT anche in Burundi e RegionSTAT a livello del Segretariato EAC;
• Indicatori di sicurezza alimentare sviluppati in Kenya e in Uganda;
• Miglioramento della qualità e accessibilità delle statistiche agricole e alimentari nei paesi
selezionati dal progetto e armonizzazione dei dati in tutti i cinque paesi EAC (Burundi,
Kenya, Ruanda, Tanzania e Uganda);
• Uso complementare dei dati statistici in materia di alimentazione e agricoltura per lo
sviluppo di politiche e la valutazione del loro impatto.
102
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
Sea
L
TUG
A
P OR
Tripoli
nary Is.
PAIN)
aayoun
Beirut
LEBANON
Jerusalem
ISRAEL
Cairo
ALGERIA
Western
Sahara
CYPRUS
Crete
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Damasco
EN
Baghdad
IRAQ
BE
EN
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Amman
ST
IS
TA
Ashgabat
IA
KI
AN
ST
NI
A
H
N
an
ean
Yerevan
T UR K M
N
MOROCCO
Athens
Baku
N
TUNISIA
TURKEY
GREECE
UZ
AZERBAIJAN
M
)
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
Algiers
Rabat
s.
Balearic Is.
I
A
Madrid
Ancara
ALBANIA
Sardinia
Tbilisi
AR
Lisbon
SPAIN
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
Rome
A
ITALY
Corsica
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
TA
FRANCE
Caspian
Sea
AF
G
UKRAINE
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
GTFS/UGA/022/ITA
Promozione della
commercializzazione
dell’agricoltura tra le popolazioni
re-insediate nei distretti di
Gulu e Lira del nord Uganda per
restaurare i mezzi di sussistenza e
ridurre la povertà
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
U. A. E.
Muscat
OMAN
NIGERIA
Abuja
CAMEROON
Principe
Sao
Tome
Yaoundè
Libreville
O
Malabo
NG
Abidjan
GABON
Brazzaville
Kinshasa
Cabinda
(ANGOLA)
ATLANTIC
Lake
Albert
UGANDA
Lake
Tanganyika
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Lake
Nyasa
ZAMBIA
Lusaka
(UK)
ZIMBABWE
NAMIBIA
Windhoek
BOTSWANA
Lilongwe
MALAWI
INDIAN
Pemba
OCEAN
Zanzibar
Moroni
COMOROS
Socotra
(YEMEN)
Partner esecutore
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubritá
degli Alimenti
Paese ricevente
Uganda
Victoria
Contributo
USD 1 300 000
Farquhar Is.
(Ministero Italiano degli
Agalega Is.
Affari Esteri)
Durata
Tromelin
Cargados
2012–2014
Carajos
(MAURITIUS)
(FRANCE)
Lake Harare
Kariba
Obiet tivo
Mogadishu
Kampala
ANGOLA
St. Helena
SO
Lake
Turkana
KENYA
DEMOCRATIC
RWANDA
Nairobi
REPUBLIC
Kigali
Lake
OF THE
Victoria
Bujumbura
CONGO
BURUNDI
Luanda
OCEAN
Addis Ababa
Bangui
CO
LIBERIA
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
Yamoussoukro Accra
de n
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
Gaborone
L’obiettivo generale di questo progetto
è la promozione sostenibile della commercializzazione
Pretoria
Maputo
Mbabane
dell’agricoltura tra le popolazioni re-insediate
SWAZILAND nei distretti di Gulu, Lira e Kole del nord Uganda
Bloemfontein
Maseru
per ripristinare le condizioni
precedenti e ridurre la povertà.
SOUTHdi vitaLESOTHO
AFRICA
Lo scopo è di migliorare la sicurezza alimentare e i redditi agricoli attraverso la commercializzazione
Cape Town
dell’agricoltura, concentrandosi sulle catene del valore di riso e semi di girasole. L’impatto atteso
è di migliorare la sicurezza alimentare di almeno 9 000 piccoli agricoltori e 10 Piccole e Medie
Imprese (PMI) nei distretti di Gulu, Lira e Kole, aumentando la produzione e la produttività, con
migliore accesso e maggior efficienza del mercato.
Questo progetto concentra le sue attività nel nord Uganda, una regione che è appena
uscita da 20 anni di guerra civile. Il Governo dell’Uganda sta attuando un ampio programma di
recupero incentrato sul re-insediamento di 1,8 milioni di sfollati nei loro villaggi. Il programma è
caratterizzato da un graduale passaggio da aiuti d’emergenza a interventi di recupero nelle aree
di re-insediamento.
Pertanto i mercati regionali stanno diventando sempre più un’opportunità importante per i
produttori di questa regione, ma la loro possibilità di accedere a tali mercati è limitata da una
scarsa copertura giuridico-normativa, da una carenza di infrastrutture di supporto, mancanza di
tutela e promozione di piccoli investimenti privati.
Questo progetto è volto a migliorare la sicurezza alimentare e i redditi dei piccoli agricoltori
nonché delle PMI emergenti attraverso lo sviluppo dei sottosettori agricoli prioritari, selezionati
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
TOGO
NA
HA
CÔTED'IVOIRE
of A
Gulf
A
G
YEMEN
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
ERITREA
Khartoum
Area Geografic a: Afric a
BURKINA FASO
SUDAN
CHAD
Lake
Chad
LI
Bamako
NIGER
A
MALI
M
MAURITANIA
103
GTFS/UGA/022/ITA
per il loro vantaggio comparativo nell’economia locale, come le colture di riso e semi di girasole.
In particolare, il progetto metterà l’accento sul sostegno e il rafforzamento della produzione,
trasformazione, valore aggiunto e marketing, formando le capacità dei piccoli agricoltori e delle
PMI emergenti, per lo sviluppo di un’agricoltura commerciale. Il progetto sarà incentrato sul
rafforzamento dei legami di marketing e sullo sviluppo della catena agro-alimentare.
Beneficiari
• Piccoli agricoltori impegnati nella produzione di riso e semi di girasole saranno direttamente
beneficiati dalle attività di progetto, ulteriori 10 000 famiglie approssimativamente saranno
indirettamente raggiunte attraverso metodi di diffusione farmer-to-farmer;
• I piccoli imprenditori e le PMI emergenti, selezionate cinque nel sottosettore del riso e
cinque nel sottosettore di semi di girasole, includendo il settore privato in generale e
individui che avviano piccole attività imprenditoriali piccole, in particolare nel settore della
catena del valore di riso e semi di girasole;
• Il progetto coinvolgerà anche gruppi/associazioni esistenti nei tre distretti che sono già
impegnati nella lavorazione delle produzioni selezionate;
• Gli agricoltori e lo staff ministeriale di ampliamento del programma beneficeranno anche di
una migliore conoscenza e appropriate competenze sviluppate grazie alla metodologia delle
Scuole di Campo (Farmer Field School).
Strategia
La strategia da adottare prevede l’adozione dell’approccio della catena del valore dei due
sottosettori selezionati, che coinvolgerà una serie di attori, fornitori di servizi, trasformatori,
commercianti ed esportatori, i quali contribuiranno a rafforzare i legami di marketing e il valore
aggiunto della produzione agricola.
Attività pilota del progetto si concentreranno sull’aumento della produttività delle produzioni
di riso e semi di girasole, migliorando la gestione post-raccolta, imballaggio e trasformazione,
migliorando le infrastrutture, come gli impianti di stoccaggio, sostenendo collegamenti con
servizi di sviluppo aziendale (Business Development Services), servizi finanziari, e rafforzando la
capacità dei piccoli agricoltori per interagire più direttamente con i mercati agricoli, e vendere
anche alle grandi catene di distribuzione.
Particolare attenzione è rivolta agli interventi che contribuiscono alla creazione di occupazione,
a facilitare l’empowerment delle donne, giovani, persone economicamente svantaggiate e i gruppi
marginali per impegnarsi nelle attività lungo le catene del valore selezionate.
Risultati
Il principale risultato atteso del progetto è quello di migliorare la competitività del settore
agricolo attraverso la promozione della crescita e dell’occupazione, includendo la partecipazione
dei più poveri e restaurando condizioni di vita dignitose per le popolazioni re-insediate.
Il progetto si propone di raggiungere questi risultati:
• Sviluppo di attività agro-commerciali, sostenendo la formazione dei gruppi di agricoltori
per impegnarsi in attività agricole commerciali;
• Incremento della produzione da parte dei piccoli produttori attraverso una migliore gestione
delle tecniche di post-raccolta;
• Migliorare le competenze delle PMI impegnate inz attività di trasformazione e commercializzazione
per stimolare innovazioni lungo la catena del valore;
• Creazione e rafforzamento di piattaforme per promuovere il dialogo politico tra le parti interessate.
10 4
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/RAF/426/ITA
Progetto di coordinamento
della strategia di Sicurezza
Alimentare attraverso
la Commercializzazione
dell’Agricoltura (FSCA)
in Africa occidentale:
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
Tbilisi
CYPRUS
TUNISIA
MOROCCO
IRAQ
(SPAIN)
LIBYA
ALGERIA
Western
Sahara
AN
ST
NI
HA
Partner
esecutore
S
Kuwait City
Cairo
KI
PA
Contributo Italiano al KUWAIT
EGYPT
QATAR
SAUDI
Fondo FiduciarioARABIA
della Riyadh
Doha
Abu Dhabi
FAO per la Sicurezza
U. A. E. Muscat
Alimentare e la Salubrità
OMAN
degli Alimenti
Paesi riceventi
SUDAN
ERITREA
Sana'a
Gambia, Guinea,
Guinea
Asmara
YEMEN
Bissau, Liberia, Mali,DJIBOUTI Gulf of Aden Socotra
Senegal, Sierra LeoneDjibouti
ETHIOPIA
Contributo
SOUTH
Addis Ababa
SUDAN
USD 2 312 055
(Ministero Italiano degli O
S
Affari Esteri)
Mogadishu
KENYA
Durata
Nairobi
2008–2012
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
JORDAN
Canary Is.
Laayoun
Tehran
Amman
ST
IS
TA
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Damasco
Tripoli
EN
KI
N
GAL
POR
TU
Rabat
SYRIAN
ARAB
REPUBLIC
Nicosia
EN
N
(PORTUGAL)
Tunis
T UR K M
BE
N
Madeira Is.
TURKEY
Athens
Yerevan
M
GTFS/LIR/010/ITA
GREECE
Sicily
Algiers
Baku
AR
Madrid
Lisbon
Sardinia
Balearic Is.
Ancara
ALBANIA
UZ
AZERBAIJAN
A
GTFS/GBS/028/ITA, GTFS/GUI/019/ITA, GTFS/SIL/028/ITA e
SPAIN
I
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
PersianGulf
Gulf of Oman
Re
d
SIERRA
LEONE
Monrovia
N'Djamena
G
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
BURKINA FASO
Ouagadougou
GUINEA
CÔTED'IVOIRE
Yamoussoukro Accra
LIBERIA
Abidjan
L
NIGERIA
Abuja
Porto
Novo
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
Principe
Sao
SAO TOME AND PRINCIPE
Tome
Sao Tome
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
Bangui
Yaoundè
GABON
Bujumbura
Brazzaville
A T L A N
Obiet tivo generale
Ascension
(UK)
T I C
O C E A N
Lake
Turkana
Lake
Albert
Libreville
Cabinda
(ANGOLA)
(YEMEN)
A
Bissau
LI
Banjul
GUINEA-BISSAU
CHAD
Lake
Chad
Niamey
A
Bamako
M
SENEGAL
e
GAMBIA
NIGER
MALI
om
Dakar
a
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
Kinshasa
Lake
Tanganyika
Victoria
BURUNDI
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Victoria
SEYCHELLES
Providence Is.
Aldabra Is.
Farquhar Is.
L’obiettivo del progetto è quello di contribuire in modo significativo allo sviluppo dell’agricoltura
Moroni
Agalega Is.
COMOROS
ANGOLA
in Africa occidentale. Il Progetto di Coordinamento, che ha sede a Dakar (Senegal),
contribuisce
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIA
Tromelin
a ridurre la povertà rurale
e l’insicurezza alimentare delle famiglie
su base
sostenibile,
Lusaka
St. Helena
E
Cargados
U
Harare
Q
Carajos
attraverso la commercializzazione dell’agricoltura, coordinando l’implementazione
di sette Antananarivo
MAURITIUS
ZIMBABWE
Port Louis
progetti nazionali, finanziati dall’Italia attraverso la FAO in: Gambia, Guinea, Guinea Bissau,
NAMIBIA
Rèunion
BOTSWANA
Liberia, Mali, Senegal e Sierra Leone. Le attività mirano
quindiGaborone
a sviluppare a livello nazionale
Windhoek
le imprenditorialità dei piccoli agricoltori, permettendo loro un piùPretoria
facile accesso
ai mercati,
Maputo
Mbabane
SWAZILAND
ottenendo maggiore quantità e qualità della produzione agricola.
Bloemfontein
Maseru
LESOTHO
SOUTH
Il Progetto di Coordinamento garantisce che le esperienze
siano
condivise a livello
AFRICA
regionale e che ogni progetto operi all’interno della strategia
generale di Sicurezza Alimentare
Cape Town
attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura (Food Security through the Commercialization
of Agriculture - FSCA) applicata in Africa occidentale.
Il coordinamento regionale di questi progetti permette anche di promuovere lo sviluppo di
mercati transfrontalieri e internazionali, e di incrementare l’armonizzazione delle politiche per
sostenere la competitività e la modernizzazione dell’agricoltura.
Lake
Nyasa
(MAURITIUS)
AR
SC
GA
MOZ
MADA
BI
(FRANCE)
Lake
Kariba
AM
(UK)
Area Geografic a: Afric a
Rome
G E O RG
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
(FRANCE)
105
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
ITALY
Corsica
TA
FRANCE
A
GTFS/SEN/060/ITA, GTFS/MLI/030/ITA, GTFS/GAM/025/ITA,
Black Sea
Caspian
Sea
AF
G
UKRAINE
GTFS/RAF/426/ITA
Beneficiari
Il progetto coinvolge principalmente i coordinatori nazionali dei sette progetti FSCA in Africa
occidentale e tutto il personale impegnato nella realizzazione del progetto a livello nazionale.
Inoltre, i rappresentanti delle organizzazioni degli agricoltori, già esistenti o in via di formazione,
sono tra i principali beneficiari, insieme alle comunità rurali dove opera il progetto.
Strategia
La strategia a livello regionale comprende tre componenti essenziali:
• Attuazione della strategia comune di FSCA nei sette progetti nazionali, per ridurre la povertà,
aumentare i redditi dei gruppi vulnerabili, e rafforzare la modernizzazione dell’agricoltura,
creando opportunità di marketing e commercio interregionale. Tramite questo approccio
vengono fornite agli agricoltori nuove tecnologie e conoscenze per coinvolgerli attivamente
nella catena di valore alimentare (produzione, trasformazione, commercio e consumo),
attraverso la creazione di organizzazioni e cooperative (Farmer-based Organizations
FBOs), sostenendo lo sviluppo del settore privato e il rafforzamento istituzionale. Inoltre
si pone particolare attenzione alla partecipazione delle donne nelle attività rurali e alla
valorizzazione commerciale della biodiversità locale.
• Elaborazione di adeguate strategie di informazione e comunicazione per condividere le
esperienze e le lezioni apprese tra i soggetti interessati a livello locale, nazionale e regionale.
• Garantire il collegamento costante con i coordinatori nazionali dei sette progetti, con i
relativi Ministeri dell’Agricoltura, FBO e Organizzazioni Economiche Regionali (Regional
Economic Organizations - REO).
Risultati
• Monitoraggio costante e supporto operativo ai sette progetti nazionali;
• Assicurare che le esperienze siano condivise tra paesi e che ogni progetto operi nell’ambito
della strategia di FSCA, applicata nei paesi selezionati;
• Organizzazione di workshop regionali annuali (quattro già organizzati negli anni precedenti
in Senegal, Liberia, Mali e in Gambia), viaggi studio, attività di formazione periodicamente
svolte a vantaggio del personale del progetto;
• Coordinamento e sinergie con altri partner donatori e ONG;
• Disseminazione delle informazioni attraverso la creazione di un sito web che funziona da
piattaforma regionale per la strategia FSCA (www.fsca-pisa.org).
10 6
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
KAZAKHSTAN
UKRAINE
Caspian
Sea
MOROCCO
Damasco
Tripoli
Canary Is.
(SPAIN)
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
IRAQ
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Western
Sahara
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
QATAR
ST
AN
ST
NI
A
H
PA
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
KI
IS
TA
Ashgabat
IA
Amman
Cairo
ALGERIA
Baghdad
EN
AF
G
L
TUG
A
POR
TUNISIA
EN
T UR K M
BE
N
CYPRUS
Baku
Yerevan
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
UZ
AZERBAIJAN
M
(PORTUGAL)
TURKEY
Athens
Tunis
Rabat
Madeira Is.
GREECE
Sicily
Algiers
I
N
Balearic Is.
Madrid
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
G E O RG
Black Sea
AR
Lisbon
SPAIN
Rome
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
A
Sicurezza Alimentare attraverso
la Commercializzazione
dell’Agricoltura (FSCA), Gambia
FRANCE
TA
GTFS/GAM/025/ITA
N
RUSSIAN
FEDERATION
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Partner esecutore
U. A. E. Muscat
Contributo Italiano al
OMAN
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
ERITREA
Sana'a
Alimentare e la Salubrità
Asmara
SUDAN
YEMEN
n
degli Alimenti
A de
Socotra
lf of
DJIBOUTI Gu
(YEMEN)
Paese ricevente
Djibouti
ETHIOPIA
Gambia
Addis Ababa
Contributo
USD 1 963 395
SO
(Ministero Italiano
Lake degli
Turkana
Lake
AlbertEsteri)
Mogadishu
Affari
KENYA
Durata
Nairobi
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
2009–2012 Victoria
Bujumbura
Gulf of Oman
Re
d
BURKINA FASO
LIBERIA
Abidjan
Abuja
L
Porto
Novo
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
Bangui
CAMEROON
Malabo
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Yaoundè
Libreville
GABON
CONGO
Brazzaville
Ascension
Obiet tivo
(UK)
A T L A N T I C
O C E A N
Cabinda
(ANGOLA)
Kinshasa
Lake
Tanganyika
BURUNDI
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Lake
Nyasa
Moroni
Providence Is.
SC
BI
GA
MADA
MOZ
AM
Lake
Kariba
AR
Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare
attraverso la CommercializzazioneCOMOROS
ANGOLA
Lilongwe
MALAWI
dell’Agricoltura (Food Security through Commercialization of AgricultureZAMBIA
- FSCA) attuata
dal Fondo
Lusaka
St. Helena
E
Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, l’obiettivo
del
progetto
Harare
QU
Antananarivo
ZIMBABWE
è di aumentare in modo sostenibile la produzione e la produttività
agricola, migliorando
NAMIBIA
la commercializzazione dei prodotti, attraverso il sostegno
a organizzazioni di agricoltori
BOTSWANA
Windhoek
Gaborone
(Farmer-based Organizations - FBOs) e a piccoli trasformatori
di prodotti
agricoli, permettendo
Pretoria
Maputo
così migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza alimentareMbabane
nel paese.
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseru
Il progetto intende sostenere le istituzioni locali, l’Associazione
Nazionale
di Agricoltori e
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
l’Associazione Nazionale di Donne Agricoltrici (NaWFA), e altre FBO al fine di permettere loro di
Cape Town
trarre un vantaggio economico e sociale da un’agricoltura sostenibile e da una valorizzazione del
commercio locale. Il progetto è eseguito nelle regioni del Nord Bank e Central River, coprendo
12 distretti e quaranta gruppi di agricoltori.
Gli obiettivi specifici sono:
• Sostegno alle FBO e servizi di supporto degli agricoltori;
• Creazione di valore aggiunto alle attività produttive e marketing per consentire agli agricoltori
e agro-trasformatori una produzione orientata al mercato, attraverso l’approccio della catena
del valore, lo sviluppo e gestione di attività produttive, collegamenti con i mercati;
• Efficiente ed efficacie coordinamento con la strategia FSCA applicata a livello regionale.
(UK)
Beneficiari
• Piccoli agricoltori e FBOs in 40 villaggi;
• Donne organizzate in gruppi di agricoltori, come nuovi leader e madiatori;
• I membri più vulnerabili e in insicurezza alimentare all’interno delle comunità; i beneficiari
diretti sono più di 7 300, appartenenti a 4 200 famiglie, circa il 90 percento sono considerati
come poveri o molto poveri.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Victoria
SEYCHELLES
Aldabra Is.
107
Area Geografic a: Afric a
Yamoussoukro Accra
Farquhar Is.
Agalega Is.
(MAURITIUS)
Tromelin
(FRANCE)
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
CÔTED'IVOIRE
Monrovia
NIGERIA
G
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
SIERRA
LEONE
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
A
Bissau
LI
Banjul
GUINEA-BISSAU
CHAD
Lake
Chad
Niamey
A
Bamako
M
SENEGAL
e
GAMBIA
NIGER
MALI
om
Dakar
a
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
GTFS/GAM/025/ITA
Strategia
Concentrandosi sul concetto di un villaggio un prodotto (OVOP, un approccio comunitario
basato sulle conoscenze tradizionali, per migliorare la qualità e la commercializzazione dei
prodotti locali), la strategia FSCA in Gambia si è consolidata attorno alle seguenti componenti:
• Rafforzare i servizi di supporto agli agricoltori e alle loro organizzazioni per dotarli di competenze
necessarie a coinvolgerli attivamente nella creazione di valore aggiunto e di attività di marketing
attraverso il miglioramento dei rapporti contrattuali con gli agenti di mercato;
• Implementare attività per una produzione orientata al mercato, creazione di valore aggiunto,
sviluppo e gestione di attività;
• Coordinamento, monitoraggio e valutazione del progetto, e cooperazione sub-regionale.
Risultati
• Le organizzazioni degli agricoltori e degli agro-trasformatori sono state dotate delle
competenze necessarie per il potenziamento della loro attività;
• Sono state organizzate attività di formazione e workshop sulla mobilitazione delle risorse e
raccolta fondi, valore della produzione, buone pratiche agricole e tecniche di post-raccolta,
business e marketing;
• Circa 40 Farmer Field School/Business School Farmer sono state avviate;
• Sono state effettuate valutazioni di mercato e studi di filiera per i principali prodotti regionali;
• Si sono promossi accordi tra agricoltori, produttori e commercianti;
• Accesso e miglioramento dei sistemi di stoccaggio;
• Sono stati aperti quattro centri OVOP orientati al mercato;
• È stato istituito un centro di comunicazione per condurre seminari di villaggio, giornate di
campo, rappresentazioni teatrali e programmi radiofonici;
• Dieci prodotti (arachidi, mais, miglio precoce, fonio, riso, cipolla, peperoni, erba acetosa,
anacardi, pollame) sono stati identificati come migliore produzione dai gruppi;
• Protocolli d’intesa sono stati firmati con quattro partner chiave, Action Aid The Gambia
(AATG), Management Development Institute (MDI), Department of Agricultural (DOA),
Indigenous Business Advisory Services (IBAS);
• Input per orti, come semi, fertilizzanti, recinzioni e materiali sono stati forniti a tre
comunità per la creazione di orti comunitari;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
10 8
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
UKRAINE
Tripoli
Canary Is.
(SPAIN)
Cairo
ALGERIA
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
IRAQ
Kuwait City
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
Re
Libreville
GABON
Brazzaville
Ascension
(UK)
A T L A N T I C
O C E A N
Kinshasa
A
M
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Lake
Nyasa
ANGOLA
Obiet tivo
ZAMBIA
St. Helena
Moroni
COMOROS
MALAWI
(MAURITIUS)
Tromelin
Lusaka
BI
(FRANCE)
Antananarivo
Port Louis
(FRANCE)
Beneficiari
• Agricoltori e le organizzazioni di produttori;
• Circa 2 000 persone saranno direttamente beneficiate dalle attività di progetto in 40 villaggi
nelle regioni di Oio e Bafata; i beneficiari indiretti sono oltre 8 000, di cui l’83 percento è
considerato come molto vulnerabile, e l’11 percento come povero.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Rèunion
MADA
MOZ
AM
Lake
Kariba
Farquhar Is.
Agalega Is.
Lilongwe
E
Harare
Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione
dell’Agricoltura
QU
ZIMBABWE
(Food Security through Commercialization of Agriculture - FSCA), attuata
dal Fondo Fiduciario
NAMIBIA
BOTSWANA
Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, l’obiettivo del progetto in Guinea
Windhoek
Gaborone
Bissau è quello di aumentare le entrate e ridurre la povertà della popolazione
rurale, con
Pretoria
Maputo
Mbabane
particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili (donne e giovani) in 5 aree
delle regioni di
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseru
Oio e Bafata, dove povertà e insicurezza alimentari raggiungono
livelli tra
i più alti nel paese.
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
Lo scopo principale è di aumentare in maniera sostenibile la produzione e la produttività
Cape Town
agricola, migliorando la commercializzazione dei prodotti, attraverso il sostegno a organizzazioni
di agricoltori (Farmer-based Organizations - FBOs) e piccoli agro-trasformatori, permettendo
migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza alimentare.
Obiettivi specifici del progetto sono: la diversificazione, l’intensificazione e lo sviluppo dei
prodotti agricoli locali e allevamento (in particolare a ciclo breve), attraverso il sostegno alle
organizzazioni di piccoli produttori.
(UK)
Providence Is.
Aldabra Is.
AR
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Yaoundè
O
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
Bangui
CAMEROON
Malabo
SC
Porto
Novo
NG
L
LI
A
Abuja
CO
Abidjan
e
Yamoussoukro Accra
LIBERIA
NIGERIA
G
CÔTED'IVOIRE
Area Geografic a: Afric a
N'Djamena
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
BURKINA FASO
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
CHAD
Lake
Chad
Niamey
Ouagadougou
GUINEA
Monrovia
OMAN
Partner esecutore
Contributo Italiano al
ERITREA
Fondo Fiduciario
della Sana'a
Asmara
SUDAN
YEMEN
FAO per la Sicurezza
n
A de
Socotra
Alimentare e la SalubritàDJIBOUTI Gulf of
(YEMEN)
Djibouti
degli Alimenti ETHIOPIA
Paesi ricevente Addis Ababa
Guinea Bissau
Contributo
SO
Lake
Turkana
Lake
USD 1 485 951
Albert
Mogadishu
KENYA degli
(Ministero Italiano
Nairobi
Kigali Esteri)
Affari
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
Bujumbura
Durata BURUNDI
Pemba
Amirante Is.
Lake
Victoria
Dodoma
Tanganyika
2008–2012
Zanzibar
SEYCHELLES
GA
Bamako
SIERRA
LEONE
NIGER
MALI
om
GUINEA-BISSAU
Gulf of Oman
Muscat
a
Banjul
Bissau
Abu Dhabi
Se
GAMBIA
SENEGAL
S
d
Nouakchott
Dakar
KI
PersianGulf
Riyadh Doha
U. A. E.
MAURITANIA
Praia
AN
ST
NI
HA
N
JORDAN
Western
Sahara
CAPE VERDE
ST
IS
TA
Tehran
Amman
KI
TA
L
TUG
A
POR
MOROCCO
EN
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Damasco
BE
N
TUNISIA
EN
T UR K M
N
CYPRUS
Baku
Yerevan
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
UZ
AZERBAIJAN
M
(PORTUGAL)
Athens
Tunis
Rabat
Madeira Is.
TURKEY
GREECE
Sicily
Algiers
I
A
Balearic Is.
Madrid
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
AR
Lisbon
SPAIN
Rome
A
ITALY
Corsica
KAZAKHSTAN
Caspian
Sea
AF
G
FRANCE
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
GTFS/GBS/028/ITA
Diversificazione, Intensificazione
e Valorizzazione dell’Agricoltura
locale (DIVA) nelle regioni di Oio e
Bafata, Guinea Bissau
109
GTFS/GBS/028/ITA
Strategia
Le attività specifiche del progetto mirano a: diversificare, intensificate e valorizzare le produzioni
locali, aumentandone il valore aggiunto attraverso le attività di trasformazione dei prodotti,
l’accesso al mercato da parte dei piccoli produttori, la competitività e la modernizzazione del
settore agricolo. La strategia si concentra su tre aree principali:
• La diversificazione e l’intensificazione della produzione agricola e dell’allevamento a ciclo breve;
• Miglioramento della capacità di conservazione, di trasformazione e commercializzazione dei
prodotti;
• Capacity building degli agricoltori e delle loro organizzazioni.
Risultati
• Riabilitazione di 2 018 ettari di risaie in mangrovieti in 20 villaggi, e 740 ettari di risaie
di pianura;
• Costruzione di 40 pozzi per uso agricolo in 39 ettari di orti;
• Costruzione di tre centri di stoccaggio e di trasformazione;
• Costruzione di 52 stalle familiari;
• Introduzione dell’allevamento di piccoli ruminanti, suini e polli;
• Introduzione di carri e asini per facilitare il trasporto dei prodotti agricoli e delle merci
nella regione di Oio;
• Introduzione della produzione manioca e di arachidi nella regione Oio;
• Formazione degli agricoltori e il potenziamento delle competenze per la diffusione di buone
pratiche agricole;
• Miglioramento e distribuzione di semi di alta qualità;
• Distribuzione di mezzi tecnici e attrezzature per la produzione agricola, fitosanitari, e input
per l’allevamento di animale a ciclo breve;
• Sostegno alle organizzazioni degli agricoltori e gruppi di donne;
• Introduzione di strumenti di comunicazione, come la radio per la diffusione dei buoni
risultati a livello di comunità;
• Introduzione di un approccio commercializzazione tra gli agricoltori, rendendoli più
consapevoli del valore aggiunto della loro produzione;
• Promozione del coordinamento e di sinergie con altri partner, donatori e ONG, come Guiarroz
e la ONG italiana LVIA;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
110
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
Caspian
Sea
Damasco
Tripoli
Canary Is.
(SPAIN)
Cairo
ALGERIA
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
Tehran
IRAQ
Amman
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
AN
ST
NI
A
H
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
Western
Sahara
ST
AN
MOROCCO
KI
IS
TA
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
EN
AF
G
AL
TUG
POR
TUNISIA
EN
T UR K M
BE
N
(PORTUGAL)
CYPRUS
Baku
Yerevan
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
UZ
AZERBAIJAN
M
Madeira Is.
Athens
Tunis
Rabat
TURKEY
GREECE
Sicily
Algiers
I
N
Balearic Is.
Madrid
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
G E O RG
Black Sea
AR
Lisbon
SPAIN
Rome
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
A
Diversificazione, Intensificazione
e Valorizzazione dell’Agricoltura
nella regione di Kindia, Guinea
FRANCE
GTFS/GUI/019/ITA
T
KAZAKHSTAN
UKRAINE
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
U. A. E.
Re
Muscat
Partner esecutore
OMAN
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario della
ERITREA
FAO per la Sicurezza
Sana'a
Asmara
SUDAN
YEMEN
Alimentare
e la Salubrità
n
A de
Socotra
lf of
degli Alimenti
DJIBOUTI Gu
(YEMEN)
Djibouti
Paese ricevente
ETHIOPIA
Guinea
Addis Ababa
Contributo
USD 1 985 662
SO
Lake
Turkana
(Ministero
Italiano
degli
Lake
Albert
Mogadishu
Affari Esteri) KENYA
Nairobi
Durata
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
Bujumbura
2010–2012
BURUNDI
d
G
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
Ascension
Obiet tivo
(UK)
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Bangui
Yaoundè
Libreville
GABON
CONGO
Lake
Tanganyika
A T L A N T I C
O C E A N
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Pemba
Lake
Nyasa
ANGOLA
BI
MOZ
AM
Lake
Kariba
SEYCHELLES
Moroni
COMOROS
Farquhar Is.
Agalega Is.
(MAURITIUS)
Tromelin
(FRANCE)
Beneficiari
• Organizzazioni di produttori e loro membri;
• Comunità rurali di Friguiagbé, Damakhania, Molota e Samaya.
Strategie
• Rafforzamento delle capacità delle organizzazioni dei produttori;
• Condivisione di conoscenze ed esperienze tra le organizzazioni locali degli agricoltori;
• Incremento degli approcci partecipativi e di genere;
• Coinvolgimento degli stakeholder locali e costruzione di sinergie fra i soggetti interessati;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Victoria
Providence Is.
Aldabra Is.
L’obiettivo del progetto è di ridurre la povertà rurale e l’insicurezza alimentareLilongwe
domestica.
MALAWI
ZAMBIA
Lusaka
St. Helena
Il progetto mira all’intensificazione,
diversificazione e sviluppo dei
prodotti agricoli
nella
E
Harare
QU
regione di Kindia, favorendo l’area urbana e le comunità rurali di Friguiagbé, Damakhania,
ZIMBABWE
Molota e Samaya.
NAMIBIA
BOTSWANA
Il progetto contribuisce all’obiettivo di Sicurezza Alimentare
attraverso
la Commercializzazione
Windhoek
Gaborone
Pretoria
dell’Agricoltura (Food Security through Commercialization of Agriculture - FSCA),
Maputo nel quadro
Mbabane
SWAZILAND
della strategia FSCA attuata dal Fondo Fiduciario Italiano per
la
Sicurezza
Alimentare in
Bloemfontein
Maseru
LESOTHO
SOUTH e la produttività agricola,
Africa occidentale, aumentando in modo sostenibile la produzione
AFRICA
migliorando la commercializzazione dei prodotti, attraversoCapeilTown
sostegno a organizzazioni di
agricoltori (Farmer-based Organizations - FBOs) e trasformatori agricoli, permettendo migliori
condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza alimentare.
(UK)
Amirante Is.
Zanzibar
Area Geografic a: Afric a
CAMEROON
Malabo
Antananarivo
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
Porto
Novo
LI
A
L
A
Abidjan
M
LIBERIA
Abuja
AR
Monrovia
Yamoussoukro Accra
SC
CÔTED'IVOIRE
SIERRA
LEONE
N'Djamena
NIGERIA
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
BURKINA FASO
Ouagadougou
GUINEA
GA
Bissau
CHAD
Lake
Chad
Niamey
MADA
Bamako
Banjul
GUINEA-BISSAU
NIGER
MALI
e
GAMBIA
SENEGAL
om
Dakar
a
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
111
GTFS/GUI/019/ITA
Risultati
• Circa 4 150 famiglie (approssimativamente 17 000 produttori) sono coinvolti nelle attività
di progetto;
• Identificazione delle catene del valore da sviluppare: riso, fonio, sesamo, arachidi, manioca
e ananas;
• Sviluppo dei prodotti locali e della biodiversità agricola e agro-alimentare, attraverso
partnership con la Fondazione Slow Food e la ONG svizzera REDD;
• Formazione e sostegno alle capacità dei produttori e alle loro associazioni in termini di
marketing e di capacità decisionali;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
112
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
Caspian
Sea
L
TUG
A
POR
MOROCCO
an
ean
Tripoli
Canary Is.
(SPAIN)
Crete
CYPRUS
Sea
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
Beirut
LEBANON
EN
Baghdad
Damasco
Jerusalem
Cairo
ALGERIA
Yerevan
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
ISRAEL
Baku
IRAQ
T UR K M
EGYPT
Kuwait City
QATAR
Re
GABON
(EQUATORIAL GUINEA)
Brazzaville
Ascension
(UK)
A T L A N T I C
O C E A N
Kinshasa
A
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Lake
Nyasa
ANGOLA
Obiet tivo
ZAMBIA
Moroni
COMOROS
MALAWI
BI
Lake
Kariba
Farquhar Is.
Agalega Is.
(MAURITIUS)
Lilongwe
Tromelin
(FRANCE)
Antananarivo
Port Louis
(FRANCE)
Beneficiari
• Circa 108 organizzazioni degli agricoltori per un totale di 2 700 beneficiari diretti (tra
agricoltori e pescatori);
• Coinvolgendo le famiglie degli agricoltori nelle attività, indirettamente sono beneficiate circa
16 200 persone che vivono nelle quattro contee di riferimento del progetto: Montserrado,
Nimba, Maryland, e Grand Kru.
Strategia
Il progetto GTFS/LIR/010/ITA ha iniziato la sua attività in Liberia nel 2008 in collaborazione
con le autorità locali, tra cui il Country Agriculture Coordinators (CACs), the District Agriculture
Officers Fishery Technicians (DAOs), Cooperative Development Agency (CDA), e altri partner locali.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Rèunion
MADA
MOZ
AM
(UK)
Providence Is.
Aldabra Is.
St. Helena
Nel quadro della strategia
di Sicurezza Alimentare attraversoLusakala Commercializzazione
E
Harare
QU
dell’Agricoltura (Food Security through Commercialization of Agriculture
ZIMBABWE - FSCA), attuata
dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare
NAMIBIA in Africa occidentale, l’obiettivo
BOTSWANA
Windhoek
Gaborone
principale del progetto è ridurre la povertà rurale e l’insicurezza
alimentare delle famiglie in
Pretoria
Maputo
maniera sostenibile, aumentando la produttività, la commercializzazione
dei prodotti
agricoli
Mbabane
SWAZILAND
Bloemfontein
e dei redditi delle organizzazioni degli agricoltori (Farmer-based
Organizations
FBOs),
oltre a
Maseru
LESOTHO
SOUTH
migliorare le condizioni di vita e la sicurezza alimentare dei loro
membri.
AFRICA
Cape
Town
Il progetto intende stabilire FBO e servizi di supporto agli agricoltori, mediante l’attuazione
di attività orientate al mercato per aggiungere valore alla produzione agricola locale e creare
collegamenti per i piccoli agricoltori ai mercati, garantendo al tempo stesso un efficace ed
efficiente coordinamento del progetto con la strategia FSCA a livello sub-regionale.
Area Geografic a: Afric a
Libreville
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
Yaoundè
LI
A
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Annobûn
Bangui
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
M
Porto
Novo
AR
L
SC
Abidjan
Abuja
O
LIBERIA
Yamoussoukro Accra
NG
Monrovia
NIGERIA
G
CÔTED'IVOIRE
SIERRA
LEONE
N'Djamena
Ouagadougou
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
BURKINA FASO
CO
GUINEA
CHAD
Lake
Chad
Niamey
e
Bissau
Gulf of Oman
Muscat
OMAN
Partner esecutore
Contributo Italiano al
FondoKhartoum
Fiduciario
della Sana'a
ERITREA
Asmara
YEMEN
FAO SUDAN
per la Sicurezza
n
A de
Socotra
Alimentare e la SalubritàDJIBOUTI Gulf of
(YEMEN)
Djibouti
degli Alimenti ETHIOPIA
Paese ricevente Addis Ababa
Liberia
Contributo
SO
Lake
UGANDA
Turkana
USD 2 234 125
Lake
Albert
Mogadishu
Kampala
KENYA degli
(Ministero Italiano
Nairobi
RWANDA
Affari
Kigali Esteri)
Lake
INDIAN OCEAN
Victoria
Bujumbura
Durata BURUNDI
Pemba
Amirante Is.
Lake
Victoria
Dodoma
Tanganyika
2008–2012
Zanzibar
SEYCHELLES
GA
Bamako
Banjul
GUINEA-BISSAU
NIGER
MALI
om
SENEGAL
Abu Dhabi
a
GAMBIA
S
Se
Praia
KI
d
Nouakchott
Dakar
AN
ST
NI
HA
PersianGulf
Riyadh Doha
U. A. E.
MAURITANIA
CAPE VERDE
ST
PA
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
KI
IS
TA
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Western
Sahara
EN
Ashgabat
IA
Amman
JORDAN
BE
N
(PORTUGAL)
Athens
UZ
AZERBAIJAN
N
TUNISIA
Rabat
Madeira Is.
TURKEY
GREECE
I
M
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
Algiers
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Rome
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
AR
Lisbon
SPAIN
ITALY
A
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
AF
G
FRANCE
A
Sicurezza Alimentare attraverso
la Commercializzazione
dell’Agricoltura (FSCA), Liberia
TA
GTFS/LIR/010/ITA
N
KAZAKHSTAN
UKRAINE
113
GTFS/LIR/010/ITA
In questo modo è stato fornito un sostegno tecnico alle FBO e rispettivi membri a
livello comunitario, attraverso anche una stretta collaborazione con lo staff del Ministero
dell’Agricoltura a livello locale.
La strategia si concentra su:
• Sostegno alla creazione di organizzazione degli agricoltori;
• Rafforzamento delle loro capacità e conoscenze per la produzione, creazione di valore
aggiunto e marketing;
• Promozione del coordinamento e dei collegamenti lungo la catena del valore migliorando le
prospettive di marketing;
• Coordinamento, meccanismi di monitoraggio e valutazione, e cooperazione nel quadro della
strategia FSCA in Africa occidentale.
Risultati
• Organizzazione e registrazione di 108 FBO (agricoltori e pescatori), che hanno acquisito
collegamenti e accesso sui mercati locali;
• Queste associazioni di produttori hanno adottato nuove e più proficue strategie di produzione
e marketing, attraverso le conoscenze apprese presso le Scuole di Campo (Farmer Field School),
registrando un aumento della produzione, anche del 25 percento con conseguente aumento
dei redditi;
• Collegamenti con banche/istituti finanziari per un miglior accesso al credito e circa il 50 percento
delle FBO ha aperto dei conti di risparmio;
• Seminari di formazione per 65 membri di FBO, autorità nazionali e partner del progetto;
• Fornitura di attrezzature adeguate per la produzione agricola locale e per la pesca, come la
costruzione di quattro piattaforme di post-raccolta e conservazione del pesce nella regione del
Montserrado e Grand Kru, e 11 forni per migliorare il processo di affumicazione;
• Studi sulla catena di valore della produzione agricola e peschiera locale;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
114
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
nea
n
Tripoli
Crete
Sea
CYPRUS
Beirut
LEBANON
LIBYA
ALGERIA
EN
T UR K M
IRAQ
EN
IA
Tehran
Amman
KI
ST
IS
TA
Ashgabat
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Damasco
Jerusalem
Cairo
(SPAIN)
Western
Sahara
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
ISRAEL
Canary Is.
Yerevan
BE
AN
ST
NI
HA
N
GAL
POR
TU
MOROCCO
TURKEY
Athens
Baku
N
(PORTUGAL)
GREECE
UZ
AZERBAIJAN
N
Madeira Is.
Ancara
I
M
TUNISIA
Rabat
Tbilisi
AR
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
a
Algiers
G E O RG
Black Sea
ALBANIA
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Lisbon
Rome
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
A
SPAIN
ITALY
A
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
TA
FRANCE
Caspian
Sea
AF
G
UKRAINE
GTFS/mli/030/ITA
Sostegno alle organizzazioni
degli agricoltori nella regione
dell’altopiano del Dogon per
la valorizzazione dei prodotti
orticoli in Mali
IS
Kuwait City
K
KUWAIT
Partner esecutore
PA
EGYPT
Contributo
Italiano SAUDI
al
QATAR
Abu Dhabi
Riyadh Doha
ARABIA
Fondo Fiduciario della
U. A. E. Muscat
FAO per la Sicurezza
OMAN
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
PaeseKhartoum
ricevente ERITREA
Sana'a
Asmara
YEMEN
Mali SUDAN
n
A de
Socotra
lf of
Contributo
DJIBOUTI Gu
(YEMEN)
Djibouti
USD 4 199 770ETHIOPIA
(Ministero Italiano
degli
Addis Ababa
Affari Esteri)
Durata
SO
Lake
UGANDA Turkana
2008–2012
Lake
Albert
PersianGulf
Gulf of Oman
Re
d
G
BENIN
TOGO
NA
HA
LIBERIA
Abidjan
Abuja
A
Monrovia
Yamoussoukro Accra
L
Porto
Novo
LI
CÔTED'IVOIRE
CAMEROON
Malabo
A
Conakry
Freetown
SIERRA
LEONE
N'Djamena
NIGERIA
Yaoundè
Kampala
Sao Tome
Annobûn
GABON
(EQUATORIAL GUINEA)
Brazzaville
Obiet tivo
Ascension
A T L A N T I C
Cabinda
(ANGOLA)
DEMOCRATIC
REPUBLIC
OF THE
CONGO
Kinshasa
RWANDA
Kigali
Bujumbura
Lake
Tanganyika
Lake
Victoria
Nairobi
BURUNDI
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
(UK)
Mogadishu
KENYA
Area Geografic a: Afric a
BURKINA FASO
Ouagadougou
GUINEA
CHAD
M
Bissau
Lake
Chad
Niamey
Bamako
Banjul
GUINEA-BISSAU
NIGER
MALI
e
GAMBIA
SENEGAL
om
Dakar
a
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
INDIAN OCEAN
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
SEYCHELLES
Aldabra Is.
Victoria
Providence Is.
Farquhar Is.
L’obiettivo del progetto è Odi Cincrementare
la competitività e la modernizzazione del settoreMoroni
E A N
Agalega Is.
COMOROS
ANGOLA
agricolo. Il progetto mira all’intensificazione, diversificazione e aumento della Lilongwe
competitività
MALAWI
ZAMBIA
della produzione agricola, St.
aumentando
così il reddito di circa 7 000
piccoli produttori,
che
Tromelin
Lusaka
Helena
E
Cargados
vivono in 112 villaggi disseminati nell’altopiano del Dogon, regione di Harare
Mopti. Il
Q U progetto
Carajos
Antananarivo
MAURITIUS
ZIMBABWE
contribuisce all’obiettivo di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione
dell’Agricoltura
Port Louis
NAMIBIA
Rèunion
BOTSWANA
(Food Security through Commercialization of Agriculture - FSCA), nel
quadro della strategia attuata
Windhoek
Gaborone
dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale,
aumentando in
Pretoria
Maputo
Mbabane
modo sostenibile la produzione e la produttività agricola, migliorando la commercializzazione
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseru
dei prodotti, attraverso il sostegno a organizzazioni di agricoltori
(Farmer-based
Organizations
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
- FBOs) e trasformatori agricoli, permettendo migliori condizioni di vita e maggiori livelli di
Cape Town
sicurezza alimentare.
Lake
Nyasa
(MAURITIUS)
Beneficiari
• Organizzazioni di produttori e loro membri;
• Comunità rurali dell’altopiano del Dogon.
Strategie:
Le attività di progetto si concentrano sulle seguenti componenti:
• Rafforzamento delle capacità delle organizzazioni dei produttori, fornendo servizi di formazione
agli agricoltori e alle strutture governative coinvolte nella gestione delle reti orticole;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
115
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
AR
SC
GA
MOZ
MADA
BI
(FRANCE)
Lake
Kariba
AM
(UK)
(FRANCE)
GTFS/mli/030/ITA
• Diversificazione e consolidamento della filiera dell’orticultura, sostenendo l’accesso alle
risorse e ai mezzi di produzione da parte dei piccoli produttori;
• Incremento del valore dei prodotti da orticultura e del reddito dei gruppi più vulnerabili
attraverso l’istituzione di centri di refrigerazione e trasformazione, e accesso al mercato, per
la produzione di scalogno e altre colture orticole.
Risultati
• Coinvolti circa 7 000 agricoltori;
• Sviluppate le competenze dei produttori e delle loro associazioni in termini di marketing e di
capacità decisionali;
• Migliorate le condizioni di stoccaggio, conservazione, commercializzazione dei prodotti
attraverso la costruzione di 6 impianti di stoccaggio già operativi, 16 sono in costruzione su
un totale di 32 previsti. Si prevede inoltre la costruzione di un centro di condizionamento e
di trasformazione;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
116
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
UKRAINE
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
TUNISIA
Tripoli
Canary Is.
(SPAIN)
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
Tehran
IRAQ
Amman
Cairo
ALGERIA
Ashgabat
IA
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
Western
Sahara
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
IS
TA
ST
AN
ST
NI
HA
N
MOROCCO
Damasco
EN
EN
KI
TA
GAL
POR
TU
Yerevan
T UR K M
N
CYPRUS
Baku
BE
N
TURKEY
Athens
UZ
AZERBAIJAN
M
(PORTUGAL)
GREECE
Tunis
Rabat
Madeira Is.
Tbilisi
Ancara
ALBANIA
Sicily
Algiers
Black Sea
Caspian
Sea
I
AR
Lisbon
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
MONTENEGRO
MACEDONIA
G E O RG
A
SPAIN
Rome
ROMANIA
A
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
AF
G
FRANCE
GTFS/sen/060/ITA
Supporto alle organizzazioni
di agricoltori per la
valorizzazione delle catene
produttive in ambito agricolo in
Senegal
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
Re
Partner esecutore
U. A. E. Muscat
Contributo Italiano al
OMAN
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
ERITREA
Sana'a
Alimentare e la Salubrità
Asmara
SUDAN
YEMEN
n
degli Alimenti
A de
Socotra
lf of
DJIBOUTI Gu
(YEMEN)
Djibouti
Paese ricevente
ETHIOPIA
Senegal
Addis Ababa
Contributo
USD 3 359 688
SO
Lakedegli
(Ministero Italiano
Turkana
Lake
Mogadishu
AffariAlbertEsteri) KENYA
Durata
Nairobi
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
2008–2012 Victoria
Bujumbura
d
MALI
G
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
A T L A N T I C
O C E A N
Ascension
Obiet tivo
Bangui
Yaoundè
Libreville
CONGO
Brazzaville
Cabinda
(ANGOLA)
Kinshasa
A
Porto
Novo
LI
A
L
M
Abidjan
Lake
Tanganyika
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
(UK)
BURUNDI
Pemba
Lake
Nyasa
BI
MOZ
AM
Lake
Kariba
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
SEYCHELLES
Victoria
Providence Is.
Aldabra Is.
L’obiettivo del progetto è di sostenere le associazioni di produttori per contribuire
al valore
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIA
aggiunto delle filiere agroalimentari
e quindi ridurre la povertà nel paese,
e in particolare nelle
Lusaka
St. Helena
E
Harare
tre comunità rurali di Wack Ngouna, Toubacouta e Leona. Il progetto contribuisce
all’obiettivo
QU
ZIMBABWE
di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione dell’Agricoltura
(Food Security through
NAMIBIA
BOTSWANA
Commercialization of Agriculture), nel quadro della strategia FSCA attuata dal Fondo Fiduciario
Windhoek
Gaborone
Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale, aumentandoPretoria
in modo sostenibile la
Maputo
Mbabane
produzione e la produttività agricola, migliorando la commercializzazione dei prodotti,
SWAZILAND attraverso
Bloemfontein
il sostegno a organizzazioni di agricoltori (Farmer-based Organizations
- Maseru
FBOs)
LESOTHO e trasformatori
SOUTH
AFRICA
di prodotti agricoli, permettendo migliori condizioni di vita e maggiori livelli di sicurezza
Cape Town
alimentare.
Il progetto si concentra su tre componenti principali:
1.Diversificazione e intensificazione della produzione agricola nella comunità rurale di Wack
Ngouna;
2.Supporto alla rete ittica nella comunità rurale di Toubacouta;
3.Ottimizzazione della commercializzazione di prodotti agro-alimentari, soprattutto della
cipolla, nella comunità rurale di Léona.
Il progetto mira a rafforzare le competenze delle organizzazioni degli agricoltori al fine di
renderli attori principali della catena produttiva e migliorare le condizioni di vita dei loro
membri e delle loro famiglie.
ANGOLA
(UK)
Amirante Is.
Zanzibar
Moroni
COMOROS
Farquhar Is.
Agalega Is.
(MAURITIUS)
Tromelin
(FRANCE)
AR
LIBERIA
Abuja
SC
Yamoussoukro Accra
Antananarivo
GA
CÔTED'IVOIRE
Monrovia
NIGERIA
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
SIERRA LEONE
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
e
Bissau
GUINEA-BISSAU
Lake
Chad
BURKINA FASO
MADA
Bamako
Banjul
Niamey
om
GAMBIA
SENEGAL
117
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
NIGER
Dakar
Area Geografic a: Afric a
a
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
GTFS/sen/060/ITA
Beneficiari
• Organizzazioni di agricoltori (1 068 a Wack Ngouna, 200 in Leona), di pescatori (tra cui
1 171 donne in Toubacouta) e loro membri;
• Gruppi di donne coinvolte nelle attività del progetto;
• Fornitori di servizi, i quali sono coinvolti nelle attività di produzione di valore aggiunto.
Strategie
• Rafforzamento delle capacità delle organizzazioni dei produttori nella partecipazione e
nella gestione delle filiere agricole;
• Rafforzamento delle loro conoscenze e competenze per la produzione e il marketing, per
migliorare le condizioni generali di vita delle comunità rurali selezionate dal progetto;
• Intensificazione e diversificazione delle produzioni attraverso un migliore accesso alle
risorse e ai mezzi di produzione;
• Aumento del valore della produzione orticola e aumento dei redditi dei gruppi vulnerabili;
• Miglioramento dei sistemi di conservazione, post-raccolta e commercializzazione dei
prodotti trasformati;
• Coordinamento e cooperazione nel quadro dell’intervento regionale di FSCA in Africa occidentale.
Risultati
• Rafforzare le capacità dei produttori e delle loro associazioni in termini di marketing e di
capacità decisionali;
• Incremento del valore della produzione orticola, attraverso la costruzione di impianti di
stoccaggio e centri di trasformazione (250 ton di cipolle prodotte nel 2011 in Leona);
• Aumento dei redditi dei gruppi vulnerabili;
• Coinvolte nelle attività di conservazione e commercializzazione del pesce circa 500 donne
riunite in 20 Gruppi di Interesse Economico (Group of Economic Interest – GEI);
• Coordinamento e integrazione delle tre componenti nazionali a livello locale nelle comunità;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
118
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Tripoli
Canary Is.
(SPAIN)
ALGERIA
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
Western
Sahara
Ashgabat
IA
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
IRAQ
Amman
Cairo
ST
IS
TA
AN
ST
NI
HA
N
MOROCCO
Damasco
EN
KI
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
TA
L
TUG
A
POR
TUNISIA
EN
T UR K M
BE
N
CYPRUS
Baku
Yerevan
SYRIAN
ARAB
Nicosia REPUBLIC
UZ
AZERBAIJAN
N
TURKEY
Caspian
Sea
I
M
(PORTUGAL)
Tbilisi
Ancara
Athens
Tunis
Rabat
Madeira Is.
GREECE
Sicily
Algiers
Black Sea
ALBANIA
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
MONTENEGRO
MACEDONIA
G E O RG
AR
Lisbon
SPAIN
Rome
ROMANIA
A
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
AF
G
FRANCE
GTFS/sil/028/ITA
KAZAKHSTAN
UKRAINE
A
Sicurezza Alimentare
attraverso la
Commercializzazione
dell’Agricoltura (FSCA),
Sierra Leone
RUSSIAN
FEDERATION
Kuwait City
PA
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
KI
S
PersianGulf
Riyadh Doha
Abu Dhabi
Gulf of Oman
Re
Partner esecutore
U. A. E. Muscat
Contributo Italiano al
OMAN
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
ERITREA
Sana'a
Alimentare e la Salubrità
Asmara
SUDAN
YEMEN
n
A de
degli Alimenti
Socotra
lf of
DJIBOUTI Gu
(YEMEN)
Djibouti
Paesi ricevente
Sierra Leone ETHIOPIA
Addis Ababa
Contributo
USD 3 512 547
SO
Lake degli
(Ministero
Italiano
Turkana
Lake
Albert
Mogadishu
Affari
Esteri) KENYA
Nairobi
Durata
Kigali
Lake
INDIAN OCEAN
2008–2012 Victoria
Bujumbura
d
MALI
a
NIGER
SENEGAL
Ouagadougou
A
L
Porto
Novo
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
Principe
Sao
SAO TOME AND PRINCIPE
Tome
Sao Tome
Yaoundè
Libreville
Brazzaville
Ascension
Obiet tivo
(UK)
A T L A N T I C
O C E A N
Cabinda
(ANGOLA)
Kinshasa
Lake
Tanganyika
BURUNDI
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Lake
Nyasa
ANGOLA
Moroni
BI
Lake
Kariba
COMOROS
(MAURITIUS)
(FRANCE)
Antananarivo
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
Beneficiari
• Piccoli agricoltori e produttori organizzati in gruppi già costituiti o in via di formazione,
che sono impegnati nella produzione, trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti
agricoli;
• Associazioni di donne, in particolare coloro che sono impegnate in attività rurali e che
partecipano al processo produttivo, come leader e mediatori di gruppi;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Farquhar Is.
Agalega Is.
Tromelin
MADA
MOZ
Providence Is.
Aldabra Is.
AM
(UK)
Victoria
SEYCHELLES
Nel quadro della strategia di Sicurezza Alimentare attraverso la Commercializzazione
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIA
dell’Agricoltura (Food Security
- FSCA), attuata
Lusaka
St. Helena through Commercialization of Agriculture
E
Harare
Q Ul’obiettivo
dal Fondo Fiduciario Italiano per la Sicurezza Alimentare in Africa occidentale,
ZIMBABWE
principale del progetto è ridurre la povertà rurale e l’insicurezza alimentare delle famiglie
NAMIBIA
BOTSWANA
in maniera sostenibile, aumentando la produzione e laWindhoek
produttività
agricola, migliorando la
Gaborone
Pretoria
commercializzazione dei prodotti, attraverso il sostegno alle organizzazioni
degli
agricoltori
Maputo
Mbabane
SWAZILAND
(Farmer-based Organizations - FBOs), nei distretti di Kono e Koinadugu
in Sierra Leone.
Bloemfontein
Maseru
LESOTHO
SOUTH
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
AFRICA
• Sviluppo delle competenze delle FBO perché agiscano come
attori principali nella catena
Cape Town
del valore in grado di aumentare la produzione, il valore aggiunto, migliorando le capacità
di sostentamento anche dei loro membri;
• Sostegno alla commercializzazione della produzione, sviluppando le competenze di FBO e
di fornitori di servizi orientati alla catena del valore, puntando sul coordinamento e legami
tra i principali stakeholders;
• Coordinamento e cooperazione nel quadro dell’intervento sub-regionale di FSCA in Africa
occidentale.
Area Geografic a: Afric a
Abidjan
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
LIBERIA
Abuja
LI
Yamoussoukro Accra
NIGERIA
A
CÔTED'IVOIRE
M
Monrovia
G
BENIN
TOGO
NA
HA
SIERRA
LEONE
AR
GUINEA
Conakry
Freetown
BURKINA FASO
CHAD
SC
Bissau
GUINEA-BISSAU
Lake
Chad
Niamey
GA
Bamako
Banjul
e
Dakar
GAMBIA
om
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
119
GTFS/sil/028/ITA
• I membri più vulnerabili e che vivono nell’insicurezza alimentare nelle comunità e dei distretti
di Kono Koinadugu; circa 15 000 sono direttamente coinvolte nelle attività del progetto;
• Associazioni a livello provinciale e governi locali.
Strategia
La strategia consiste nello sviluppare reti di FBO, individuando produzioni locali con valore
aggiunto e opportunità di diversificazione. Il supporto alle associazioni di produttori permette
a questi ultimi di rispondere al meglio alle richieste del mercato.
Allo stesso tempo, il progetto mira a rafforzare le competenze sia tecniche che organizzative,
ricostruendo la fiducia all’interno delle comunità e creando una visione di sviluppo condivisa.
La collaborazione con altri progetti, eseguiti con il supporto di organizzazioni internazionali
quali IFAD, Banca Mondiale, Unione Europea e altri partner di sviluppo, è un vantaggio per il
progetto FSCA in Sierra Leone, che così può garantire sostenibilità alle attività.
Questo nuovo approccio ha portato a un cambiamento dell’orientamento della strategia,
passando progressivamente da un’agricoltura di sussistenza a un settore più dinamico e
moderno, con potenzialità di crescita e sviluppo per i piccoli agricoltori. Infatti alcune FBO
sono riuscite a firmare contratti con i supermercati locali per vendere surplus di riso e miele
periodicamente.
Risultati
• Circa 300 FFS, 60 FBO e 30 Centri d’Impresa Agricola (Agriculture Business Centers - ABC)
sono stati istituiti e gestiti;
• Fornitura di input e macchinari a FBO e ABC per la promozione e diversificazione delle colture;
• Capacity building per la trasformazione alimentare, imballaggio/etichettatura e
commercializzazione;
• Formazione sull’utilizzo di vari macchinari, frese rotative, tagliatori di riso, trebbiatrici,
mulini, mietitori, grattugie di manioca, lavorazione del miele, e sulla formazione di
cooperative e società a responsabilità limitata;
• Individuazione di vincoli e rafforzamento dei legami lungo la catena del valore;
• Partecipazione a Workshop Regionali organizzati annualmente dal progetto FSCA;
• Partecipazione alla diffusione di informazioni attraverso il sito web del Progetto FSCA di
Coordinamento Regionale.
12 0
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Sea of Okhotsk
Is
.
Ulaanbaatar
MONGOLIA
PAKISTAN
Kuwait City
Beijing
Jammu
and
Kashmir
Kabul
Islamabad
KUWAIT
KYRGYZSTAN
TAJIKISTAN
AFGHANISTAN
Tehran
IRAQ
SAUDI
ARABIA
Bishkek
NEPAL
a
nd
New Delhi
Doha
Riyadh
BANGLADESH
U.A.E.
Muscat
CHINA
u
ph
BHUTAN
Hyderabad
Sana’a
LAO
P.D.R.
Dhaka
MYANMAR
INDIA
YEMEN
u
Bay of Bengal
Arabian Sea
MALDIVES
South China
Sea
THAILAND
Bangkok
SRI LANKA
o
P hn
Kuala Lumpur
S
m
OD
P
IA
en
VIETNAM
h
BRUNEI
DARUSSALAM
MALAYSIA
at
um
SINGAPORE
a
er
Obiet tivo
Hanoi
Vientiane
Yangon
B
C AM
Sri Jayewardenepura Kotte
il
DEM. PEOPLE'S
REP. OF KOREA
Partner esecutore
Seoul
Italiano
al
REP. Contributo
OF
Tokyo
KOREA
Fondo Fiduciario della
JAPAN
FAO
per la Sicurezza
East
Alimentare
e la Salubrità
China
degli Alimenti
Sea
R
Paese ricevente
Bangladesh
Philippine
Northern
Contributo
Luzon
Sea
Mariana Saipan
ManilaUSD 2 954 210
Islands
Hagåtña
PHILIPPINES
Guam
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Koror
Mindanao
Durata
PALAU
Celebes
2010–2014 FEDERATED STATES
NOR
I s.
-
N
ky
u
IA
Bahdad
Tashkent
r
yu
M
EN
A
im
Baku
Th
AR
Yerevan
m
Tbilisi
Ku
K A Z A K H S TA N
th
U Z B
E K
IS
T
AZERBAIJAN
Ber
Sakhalin
Sea
Sulawesi
I N D O N E S I A
Palikir
MARSH
ISLA
Maju
Tarawa
OF MICRONESIA
PAPUA
NEW GUINEA
Area Geografic a: Asia e pa cific o
RUSSIAN
F E D E R AT I O N
GTFS/bgd/041/ITA
RUSSIAN
FEDERATION
Ka
NAURU
SOLOMON
Yaren
G
TUVA
ISLANDS
L’obiettivo del progetto è di aumentare la produzione agricola, leDilifonti diverse di reddito,
Fun
Port Moresby
Java
Honiara
Arafura Sea che si
valore aggiunto e marketing, attraverso il supporto alle organizzazioni TIMORdegli agricoltori
LESTE
trovano nei villaggi del nord del Bangladesh (Mymensingh e distretti Sherpur), concentrandosi
Coral Sea
sull’approccio di Village-based Organizations - VBOs, con conseguente miglioramento delle
Port-Vila
VANUATU
condizioni di vita generali e di sicurezza alimentare.
New
AUSTRALIA
Caledonia
La povertà e la sicurezza alimentare sono due problematiche ancora rilevanti in Bangladesh.
Nouméa
Il livello di sicurezza alimentare generale è basso, e i redditi delle famiglie che vivono nelle realtà
rurali lo sono altrettanto. Gli abitanti delle zone rurali costituiscono ancora circa l’85 percento
della popolazione totale. Quindi il problema dell’insicurezza alimentare è interconnesso ad
altre esigenze contingenti della popolazione, tra cui: l’aumento della produttività dei Canberra
piccoli
Ta s m a n S e a
produttori agricoli, maggiore capacità delle famiglie di generare reddito attraverso un migliore
INDIAN OCEAN
accesso e collegamento con i mercati, aumento del capitale sociale all’interno delle comunità Tasmania
selezionate dal progetto. Provvedendo a tali esigenze si consente alle comunità locali di
South
individuare più chiaramente i propri limiti e le proprie potenzialità, raggiungere il consenso
sulle soluzioni possibili, e identificare fonti esterne di supporto.
Il progetto mira a:
• Sviluppare le capacità e le conoscenze, nonché le opportunità, per le organizzazioni dei
piccoli produttori;
• Promuovere la diversificazione del sistema agricolo e iniziative di agro-processing, postraccolta con l’introduzione di tecnologie moderne e nuove attività generatrici di reddito;
• Rafforzare la capacità delle istituzioni locali.
Jakarta
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
ea
Sviluppo della sicurezza
alimentare attraverso una
maggiore produzione agricola,
fonti di reddito diversificate,
valore aggiunto e marketing in
Bangladesh
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
121
GTFS/bgd/041/ITA
Beneficiari
• Zone rurali e villaggi del nord del paese;
• Organizzazioni dei produttori e loro membri;
• Donne coinvolte nelle attività di progetto e nuclei famigliari delle comunità rurali.
Strategia
• Organizzazione dei gruppi di produttori, a cui trasferire conoscenze e competenze per
pratiche agricole sostenibili;
• Diversificazione dei mezzi di sussistenza, promozione e sviluppo del marketing;
• Accesso ai servizi finanziari, attraverso il Credit Revolving Fund, a disposizione di individui
e comunità nel loro insieme;
• Queste componenti forniscono il sostegno necessario ai membri delle comunità rurali per
consentire loro di individuare e adottare nuove tecnologie, identificare e rispondere alle
opportunità di mercato e di ottenere finanziamenti da investire in specifiche esigenze locali.
Risultati
• Sostenere le comunità, i membri dei VBO, soprattutto le donne e le famiglie vulnerabili, e
rafforzare le loro competenze;
• Potenziare il ruolo delle istituzioni come guida nell’individuare, pianificare e realizzare
investimenti e gestire fondi;
• Creazione di circa 400 FFS nel corso del progetto, di cui le donne rappresenterebbero almeno
il 50 percento, per l’adozione di buone e sostenibili pratiche agricole;
• Avvio o espansione di attività commerciali che siano vantaggiose per i membri delle
comunità e, quindi, anche che garantiscano la sostenibilità delle attività nel futuro;
• Aumento del reddito dei piccoli produttori e aumento della sicurezza alimentare a beneficio
sia dei partecipanti diretti sia di tutte le altre persone che vivono nei villaggi selezionati
dal progetto;
• Collaborazione con le istituzioni locali e creazione di partnership e sinergie con altri progetti
finanziati dalla FAO e da altri donor internazionali in Bangladesh.
122
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
RUSSIAN
Astana
Beijing
P'yongyang
N
rabian Sea
u
ph
BHUTAN
LAO
P.D.R.
Taipei
Hanoi
Vientiane
Yangon
Hyderabad
Bay of Bengal
THAILAND
Bangkok
A
DI
BO
M
A
C
Obiet tivo
Taiwan
South China Sea
VIET NAM
ky
u
East
China
Sea
I s.
JAPAN
Th
im
Dhaka
MYANMAR
Seoul
yu
BANGLADESH
lf o f O m a n
Muscat
N
Ka
thm
NEPAL
du
an
REP. OF
KOREA
CHINA
DEM. PEOPLE'S
REP. OF KOREA
R
Philippine Sea
Luzon
Manila
PHILIPPINES
Tokyo
Area Geografic a: Asia e pa cific o
Bishkek
-
C
ds
Partner esecutore
Islan
Al e utian
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
Paese ricevente
Nord Corea
N O R T H PA C I F I C O
Contributo
USD 800 000 (Ministero
Italiano degli Affari
Hawa
ii
Esteri)
Durata
Northern
Mariana
2012–2013
Islands
s
MONGOLIA
Ashgabat
Bering Sea
Sakhalin
Ulaanbaatar
BE K
I ST
AN
ME
NI
ST
A
Saipan
Hagåtña
Guam
Palikir
L’impatto complessivo del progetto è garantire che la popolazione possa avere accesso
agli Majuro
Male
Celebes
Kuala
Lumpur
alimenti necessari per condurre
progetto STATES
mira ad aumentare la
MALAYSIA una vita sana
Seae attiva. IlFEDERATED
Tarawa
S
K I R I B A
OF MICRON ESIA
Gilbert Is.
SINGAPORE
produzione agricola e la produttività, migliorando
la sostenibilità e l’efficienza delle cooperative
Sulawesi
Yaren
Phoenix Is.
I N D O N E S I A
coinvolte nelle attività del progetto.
Jakarta
Le attività proposte sono una continuazioneDili
del progetto GCSP/DRK/003/ITA,
finanziato dal Funafuti
Tokelau Is.
Port Moresby
Java
Honiara
TIMOR- Arafura Sea
American
2009, nel quadro del Programma Speciale per la Sicurezza
Alimentare
(SPFS)
in
Corea
del Nord.
LESTE
Samoa
Apia
C o r a l laS epovertà
a
L’obiettivo generale del SPFS è quello di rafforzare la sicurezza alimentare, ridurre
e
Pago Pa
Port-Vila
migliorare l’economia rurale e il benessere nutrizionale.
Suva
Alofi
Il presente progetto segue pertanto le linee tracciate precedentemente,
supportando
sia
la
New
AUSTRALIA
Nuku'alofa
Caledonia
Nouméa
strategia che gli obiettivi nel medio e lungo termine, mirando a rivitalizzare il settore
rurale
per incrementare i redditi e aumentare la produzione di grano per coprire le necessità di
consumo di cereali. Le problematiche principali riguardano le basse rese e la fertilità del suolo,
indisponibilità delle varietà delle colture appropriate e limitata diversificazione, basso livello
SOUTH
Canberra
di meccanizzazione, bassa capacità di gestione delle fasi di post-raccolta e di trasformazione
Ta s m a n S e a
dei prodotti agricoli,
mancanza
di
strutture
efficienti
di
controllo
e
gestione
delle
acque.
INDIAN OCEAN
NEW ZEALAND
Le attività del progetto si basano sul coinvolgimento di cooperative
Wellington
Tasmania agricole, che
rappresentano la struttura organizzativa più importante per la produzione e contribuiscono
South Island
quindi alla sicurezza alimentare del paese.
Sri Jayewardenepura Kotte
MALDIVES
at
um
a
er
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
biG u
Sea of Okhotsk
FEDERATION
GTFS/drk/005/ITA
SUPPORTO ALL’IMPLEMENTAZIONE
DEL PROGRAMMA NAZIONALE
DI SICUREZZA ALIMENTARE
IN NORD COREA
Beneficiari
• Tre aziende-cooperative coinvolte direttamente nelle attività del progetto;
• Nuclei familiari di circa 30 villaggi;
• Benefici indiretti su tutta la popolazione.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
123
GTFS/drk/005/ITA
Strategia
Il progetto coinvolge tre cooperative agricole del paese. Il progetto sostiene in larga parte
l’agricoltura di conservazione, la produzione di riso nelle terre basse, la modernizzazione delle
pompe idriche, la gestione sostenibile delle risorse e dei bacini idrici, costruzione e formazione.
Il progetto mira alla modernizzazione delle tecniche agricole attraverso un approccio
partecipativo, garantendo sia uno sviluppo sostenibile sia il trasferimento delle conoscenze
tecniche e lo sviluppo delle capacità dei gruppi beneficiari. Il progetto sostiene anche attività
di capacity building a livello istituzionale in seno al Ministero dell’Agricoltura per la definizione
di politiche, per il sostegno al piano di irrigazione, sviluppando competenze presso l’Istituto
di Irrigazione, come pure sostenendo gruppi di coordinamento e altre istituzioni rilevanti a
livello provinciale e distrettuale.
Risultati
• Migliorare la sicurezza alimentare della popolazione;
• Aumento dei raccolti, maggiore produttività e incremento dei redditi da attività rurale;
• Produzione agricola diversificata ed equilibrata, affrontando il problema delle carenza
nutrizionali e creando canali di commercializzazione;
• Promozione di un’agricoltura sostenibile e di un sistema produttivo, riducendo le perdite
post-raccolto;
• Maggior efficienza delle aziende agricole nell’utilizzo delle risorse.
124
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/rem/070/ITA
RUSSIAN
FEDERATION
KAZAKHSTAN
UKRAINE
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
FRANCE
TUNISIA
Rabat
MOROCCO
TURKEY
GREECE
Sicily
(SPAIN)
GAZA
Cairo
ALGERIA
LIBYA
KI
ST
Ashgabat
SYRIAN ARAB
Athens
ed
REPUBLIC
it
CYPRUS Nicosia
er
Beirut
Crete
Baghdad
ran
Damasco
LEBANON
ean
S e a Jerusalem WEST BANK
Tripoli
Canary Is.
BE
N
Tunis
M
UZ
AZERBAIJAN
A
Algiers
I
A
Madrid
Lisbon
Tbilisi
Yerevan
Sardinia
Balearic Is.
G E O RG
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
ITALY
Corsica
Caspian
Sea
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF IRAN
IRAQ
Amman
ISRAEL JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
EGYPT
QATAR
PersianGulf
Doha
Riyadh
U. A. E.
Re
SAUDI
ARABIA
d
MALI
a
NIGER
Abidjan
L
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
Yaoundè
DEMOCRATIC
RWANDA
REP. OF THE CONGO Kigali
Bujumbura
Brazzaville
(UK)
Obiet tivo
Kinshasa
Lake
Tanganyika
Mogadishu
Nairobi
Lake
Victoria
BURUNDI
Dodoma
Luanda
Lake
Nyasa
ANGOLA
SO
Lake
Turkana
UGANDA
Lake
Albert
Cabinda
(ANGOLA)
A
Addis Ababa
Bangui
Principe
Ascension
en
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
CAMEROON
d
of A
Gulf
Djibouti
Abuja
Porto
Novo
YEMEN
DJIBOUTI
NIGERIA
G
CÔTED'IVOIRE
Yamoussoukro Accra
Sana'a
Asmara
LI
Monrovia
ERITREA
Khartoum
N'Djamena
Ouagadougou
BENIN
TO G O
NA
HA
SIERRA
LEONE
BURKINA FASO
SUDAN
CHAD
Lake
Chad
Niamey
A
GUINEA
Bamako
M
SENEGAL
e
Dakar
om
Pemba
Amirante Is.
Zanzibar
Aldabra Is.
Moroni
COMOROS
Lilongwe
L’obiettivo del progetto è quello di contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare e
migliorare lo stato nutrizionale della popolazione rurale, attraverso l’elaborazione e l’attuazione
di pratiche agricole sostenibili, coinvolgendo le comunità degli agricoltori locali.
Il progetto mira a rafforzare la capacità delle autorità locali competenti e delle comunità
di agricoltori nell’ambito della Lotta Biologica Integrata degli insetti nocivi (IPM) al fine di
ottenere un’intensificazione sostenibile della produzione agricola, mantenendo e migliorando
la biodiversità agroalimentare, ridurre i rischi legati pesticidi, migliorare le condizioni di vita
delle comunità rurali e migliorare l’accesso ai mercati nazionali e internazionali.
Il progetto promuove l’adattamento locale delle strategie di IPM in diverse colture orticole,
grazie alla partecipazione degli agricoltori nelle scuole di campo (Farmer Field School FFS): la
metodologia, inoltre, contribuisce alla protezione delle comunità agricole, del loro ambiente,
e dei consumatori e all’espansione dei mercati di colture di alto valore. Il progetto coinvolge
dieci paesi membri della regione del Vicino Oriente: Algeria, Egitto, Iran, Iraq, Giordania,
Libano, Marocco, Territori Palestinesi, Siria e Tunisia. L’obiettivo generale originale rimane
quello di migliorare la sicurezza alimentare e lo stato nutrizionale della popolazione rurale nel
Vicino Oriente:
1)Promuovere, attraverso l’approccio Farmer Field School, l’applicazione di una gestione
integrata degli insetti nocivi (Integrated Pest Management IPM) sulle coltivazioni orticole
negli ecosistemi locali;
2)Migliorare la produzione sostenibile delle colture e ridurre l’applicazione di pesticidi chimici.
MALAWI
Windhoek
BOTSWANA
Gaborone
Pretoria
Mbabane
Bloemfontein
SOUTH
AFRICA
Tromelin
(FRANCE)
E
Antananarivo
Cargados
Carajos
MAURITIUS
Port Louis
Rèunion
(FRANCE)
Maputo
SWAZILAND
Maseru
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
NAMIBIA
AM
ZIMBABWE
QU
AR
BI
Lake Harare
Kariba
SC
(UK)
GA
Lusaka
St. Helena
MADA
ZAMBIA
MOZ
Praia
Se
MAURITANIA
CAPE VERDE
Partner esecutore
Contributo Italiano al Fondo
Fiduciario della FAO per la
Sicurezza Alimentare e la
Salubrità degli Alimenti
Paesi riceventi
Algeria, Egitto, Iran, Iraq,
Giordania, Libano, Marocco, Siria,
Territori Palestinesi e Tunisia
Contributo
USD 8 609 371 (Ministero
Italiano degli Affari Esteri)
Durata
2004–2013
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneo
Programma regionale di gestione
integrata degli insetti nocivi nei
paesi del Vicino Oriente
LESOTHO
Cape Town
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
125
GTFS/rem/070/ITA
Contestualmente all’ultima estensione ottenuta, dal Gennaio 2011 il progetto ha
parzialmente modificato il proprio orientamento, ponendo maggiore enfasi sul consolidamento
dell’approccio IPM/FFS nei quattro Paesi coinvolti recentemente (Algeria, Iraq, Marocco e
Tunisia) e sul supporto alla sostenibilità dei risultati ottenuti nella Regione e al rafforzamento
del network IPM.
Coerentemente con quanto sopra, mentre l’obiettivo generale rimane valido e immutato, gli
obiettivi specifici sono stati modificati come segue:
• Consolidamento dell’approccio IPM/FFS e continuazione del capacity building nell’area del
Magreb (Algeria, Marocco e Tunisia) e in Iraq;
• Supporto all’istituzionalizzazione e alla sostenibilità dell’approccio IPM nella regione;
• Analisi di fattibilità, ed eventuale avvio di una Piattaforma IPM/FFS Regionale.
Beneficiari
• Ministero dell’Agricoltura e le altre istituzioni competenti e le comunità degli agricoltori dei
paesi di destinazione;
• Donne coinvolte nelle attività del progetto;
• Mercati nazionali e regionali e dei consumatori.
Strategie
Il progetto è operativo in sei paesi della regione del Vicino Oriente (Egitto, Giordania, Iran,
Libano, Territori Palestinesi e Siria) dal 2004. Alla fine del 2009, le attività sono state ampliate
anche in Algeria, Iraq, Marocco e Tunisia e i risultati raggiunti sono stati consolidati, con
particolare attenzione alla promozione di strategie di IPM alle colture orticole, attraverso la
metodologia delle Scuole di Campo degli Agricoltori.
Le attività IPM/FFS sono state svolte in ciascun paese del progetto per promuovere:
• Capacity building e rafforzamento dell’approccio IPM/FFS, tenendo conto degli eco-sistemi
locali e garantendo la partecipazione delle donne alle attività del progetto;
• Una gestione delle colture sana e libera da pesticidi;
• Condivisione delle informazioni e istituzione di collaborazioni tra paesi;
• Miglioramento dell’accesso ai mercati;
• Sviluppo di una strategia globale per promuovere la strategia IPM e la gestione delle colture
nella regione.
126
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/rem/070/ITA
Risultati
• Sono state create più di 1 091 IPM/FFS; formati 2 181 funzionari dei Ministeri dell’Agricoltura
e altri funzionari di altre istituzioni competenti; rappresentanti di comunitá e più di 16 245
agricoltori sono stati addestrati direttamente dal progetto nei 10 Paesi partecipanti;
• In media il 28 percento dei mediatori e il 15 percento degli agricoltori sono donne;
• L’utilizzo di pesticidi si è ridotto di un valore pari circa al 51-73 percento in tutte le aree
di intervento;
• In media, i livelli di rendimento delle produzioni sono aumentati dell’8 percento nelle aree
selezionate della regione;
• La metodologia partecipativa IPM/FFS si è consolidata ed è entrata a far parte nei piani
annuali di alcuni dei paesi partner (in Algeria proposta di recente, Giordania, Iran, Marocco,
Territori Palestinesi e Siria), dove sono stati sviluppati dei programmi nazionali per
l’implementazione della strategia IPM;
• I partner del progetto (come Istituzioni, agricoltori individuali e personale del Ministero
dell’Agricoltura) hanno ricevuto diversi riconoscimenti per il loro contributo ad un
miglioramento degli standard agricoli delle comunità locali in molti dei paesi partecipanti.
Vantaggi diretti e tangibili sono stati registrati per gli agricoltori dei dieci paesi partecipanti
del Vicino Oriente che hanno ottenuto diversi miglioramenti in termini economici, aspetti
sanitari, sociali e ambientali;
• In Iran, all’inizio del 2010, agricoltori, consumatori e altri rappresentanti del settore
pubblico e privato, hanno creato insieme il “Gruppo IPM dell’Iran” per la commercializzazione
di prodotti IPM. Più di 100 membri hanno già aderito al Gruppo supportato anche dalle
Municipalità locali, come quella di Teheran;
• In Siria, è stata creata un’etichetta IPM a supporto della commercializzazione delle mele e
dei pomodori prodotti dagli agricoltori coinvolti nel progetto;
• È stato prodotto un sito web del progetto come piattaforma regionale (www.ipm-neareast.com);
• Altre iniziative simili a livello di gruppo o individuali sono state avviate in Egitto, Giordania,
Libano e Territori Palestinesi.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
127
GTFS/RLA/141/ITA
Promozione della sicurezza
alimentare nei paesi del
CARICOM/CARIFORUM
UNITED STATES OF AMERICA
Nassau
BAHAMAS
CUBA
Mexico
Kingston
HAITI
in
NICARAGUA
Managua
COSTA RICA
D
Pr
Tegucigalpa
to
u-
C ar i b b e a n S e a
HONDURAS
San Josè
San
Belmopan
h
tis
ANTIGUA AND
BARBUDA
SAINT KITTS Montserrat
AND NEVIS
Guadeloupe
om
ing DOMINICA Martinique
ce
o
SAINT LUCIA SAINT VINCENT AND
Neth.Antilles
THE GRENADINES
Aruba GRENADA
BARBADOS
t-a
JAMAICA
BELIZE
DOMINICAN ico s.
REPUBLIC o R Virgin IVirgin Is.
US
Bri
Cayman Is.
Pu
er
t
MEXICO
P or
Area Geografic a: americ a l atin a e c araibi
G ul f o f M e x i c o
Port of Spain
Caracas
PANAMA
Panama
TRINIDAD AND
TOBAGO
Georgetown
VENEZUELA
GUYANA
Santa Fè
de Bogotà
SURINAME
FRENCH
GUIANA
COLOMBIA
Quito
Galapagos Is.
Paramaribo
Cayenne
BRAZIL
ECUADOR
Obiet tivo
Partner esecutore
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario Globale
della FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
Paesi riceventi
Antigua and Barbuda,
Bahamas, Barbados, Belize,
Dominica, Dominican
Republic, Grenada, Guyana,
Haiti, Jamaica, Saint Kitts
and Nevis, Saint Lucia,
St Vincent & Grenadines,
Suriname, Trinidad and
Tobago
Contributo
USD 8 900 900 (Ministero
Italiano degli Affari Esteri)
Durata
2003–2012
Recife
ARG
C H I L E
EN
TI
NA
Y
UA
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
L’obiettivo generale èPERU
quello di migliorare la sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM
(Caribbean Community Lima
and Common Market) sia individualmente che a livello regionale,
la disponibilità e l’accesso a prodotti sicuri e di qualità, a vantaggio delle
P A C I F I C O Caumentando
EAN
comunità rurali.
Brasìlia
La Paz
BOLIVIA della valorizzazione della catena agroalimentare,
Questo progetto si è avvalso dell’approccio
orientata alla commercializzazione deiSucre
prodotti agricoli, attraverso il rafforzamento dei servizi
di supporto ai piccoli produttori e la promozione
PA di un ambiente istituzionale favorevole a un
RA
sistema alimentare sicuro, efficiente e sostenibile.G
São Paulo
Janeiro
Come altre regioni del mondo, anche i Caraibi hanno visto diminuireRioladeloro
produttività
Isla San Fèlix
Asunciûn
Isla San
Ambrosio
agricola negli ultimi
anni,
venendosi quindi a creare una forte dipendenza e vulnerabilità.
Questo problema insieme a un’inadeguata politica commerciale, ha comportato una riduzione
dei guadagni per le colture tradizionali e conseguente aumento della povertà. Quindi, il
Islas
progetto mira a promuovere
una maggiore sicurezza alimentare, ridurre la povertà e proteggere
Juan Fernández
Santiago
URUGUAY
l’ambiente nella gestioneECLAC
delleHQrisorse naturali e nel
rafforzamento delle politiche agricole.
Buenos Aires Montevideo
Il progetto GTFS/RLA/141/ITA, sostenuto dal Governo italiano attraverso la FAO, rientra
nella strategia Programma Regionale per la Sicurezza Alimentare CARIFORUM (Forum of the
Caribbean ACP States), che è una parte del Programma Speciale della FAO per la Sicurezza
Alimentare per raggiungere il Primo Obiettivo del Millennio, di dimezzare il numero degli
affamati nel mondo entro il 2015.
Il progetto ha attualmente concluso la sua seconda fase.
Falkland Islands
(Islas Malvinas)
128
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/RLA/141/ITA
Beneficiari
• Agricoltori, associazioni di piccoli produttori e comunità rurali;
• Partner della catena agroalimentare, come i fornitori di servizi, rivenditori, associazioni,
settore privato e le istituzioni a livello nazionale e regionale;
• CARICOM/CARIFORUM, come organizzazione di 15 paesi nella regione dei Caraibi.
Strategia
• Fase I (2003–2007): in questa fase il progetto ha avviato le attività a livello nazionale per
migliorare la produttività agricola attraverso sistemi di produzione più efficienti, che si
avvalgono soprattutto di usi sostenibili delle risorse idriche (componente verticale), nonché
attività a livello regionale per la promozione di negoziati commerciali, valutazione della
sicurezza alimentare dei Caraibi, strategie di marketing regionale (componente orizzontale);
• Fase II (2008–2012): durante questa fase, i progetti di sicurezza alimentare della FAO, finanziati
dall’Italia e implementati nella Repubblica Dominicana e in Haiti (GTFS/DOM/010/ITA “Rafforzare
la capacità di gestione e di migliorare la sicurezza alimentare nelle comunità di El Estero y El
Tamarindo” – GTFS/HAI/018/ITA “Promozione della Sicurezza Alimentare”) sono stati integrati
in questo progetto regionale per migliorare la sicurezza alimentare nei paesi del CARICOM,
focalizzandosi sulle seguenti attività:
1) Rafforzare la capacità di CARICOM/CARIFORUM per sostenere gli sforzi dei paesi a
formulare, attuare e monitorare le politiche regionali relative alla sicurezza alimentare,
in particolare nei settori dell’agricoltura, dell’alimentazione e del commercio;
2) Sostenere la creazione di efficaci meccanismi istituzionali, sia a livello regionale sia
nazionale, per aumentare il volume complessivo e la qualità dei prodotti agricoli per il
consumo e per la commercializzazione, ampliando la produzione agricola non tradizionale,
migliorando la commercializzazione di prodotti freschi e trasformati, sviluppando imprese
e promuovendo investimenti.
Risultati
• Creazione di un sistema di monitoraggio sull’insicurezza alimentare e miglioramento
dell’informazione a livello nazionale e regionale; mappatura dell’insicurezza alimentare e
vulnerabilità (Food Insecurity and Vulnerability Information Mapping System - FIVIMS);
• Sviluppo delle competenze degli agricoltori per attività di marketing, produzione e
trasformazione della produzione agricola;
• Trasferimento e adozione di tecnologie avanzate per aumentare la quantità e la qualità dei
prodotti agricoli;
• Selezione di catene agroalimentari di valore, con accesso ai mercati locali e internazionali;
• Processo di integrazione delle politiche agricole e del quadro istituzionale per lo sviluppo delle
imprese agroalimentari;
• Attivazione di corsi di formazione per il personale locale;
• Partnership e alleanze strategiche di mercato;
• Rafforzamento delle capacità degli agricoltori di organizzarsi in associazioni di produttori e
ottenere migliori opportunità nella catena del valore agricolo;
• Diffusione delle informazioni, creazione di un sito web e distribuzione di una Newsletter tra
gli stakeholders del progetto.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
129
UNITED STATES OF AMERICA
Nassau
BAHAMAS
La Habana
Cayman Is.
Mexico
Area Geografic a: americ a l atin a e c araibi
or
ad
Sa
HAITI
Kingston
JAMAICA
BELIZE
Belmopan
OR
A D lv
ALV
EL S n S a
ico Is.
o R Virgin irgin Is.
Pu
er
t
MEXICO
NICARAGUA
San Josè
hV
tis
SAINT KITTS
AND NEVIS
ANTIGUA AND BARBUDA
Montserrat
Guadeloupe
Ca r ib b e a n S e a
Netherlands
Aruba Antilles
GRENADA
Managua
Panama
Medellìn
SAINT VINCENT AND THE GRENADINES
Port of Spain
TRINIDAD AND TOBAGO
Caracas
PANAMA
COSTA RICA
ATLANTIC OCEAN
Turks and
Caicos Is.
CUBA
US
Bri
G u lf o f M e x ic o
VENEZUELA
Georgetown
Paramaribo
Santa Fè
de Bogotà
GUYANA
SURINAME
COLOMBIA
FRENCH GUIANA
Cayenne
ECUADOR Quito
Galapagos Is.
Guayaquil
Belèm
Manaus
Recife
PERU
B RA ZI L
Lima
PACIFIC OCEAN
Brasìlia
La Paz
BOLIVIA
Sucre
São Paulo
Isla San Fèlix
Obiet tivo
Rio de Janeiro
Partner esecutore
Contributo Italiano al
Fondo Fiduciario della
FAO per la Sicurezza
Alimentare e la Salubrità
degli Alimenti
Paesi riceventi
Bolivia, Colombia,
Ecuador e Perù
Contributo
USD 1 750 000
(Ministero Italiano degli
Affari Esteri)
Durata
2010–2013
Asunciûn
Isla San Ambrosio
L’obiettivo immediato del progetto è il suo contributo al progressivo controllo e all’eradicazione
URUGUAY
dell’afta epizootica (Footh-and-Mouth Disease FMD) nei paesi andini, riducendone l’impatto
negativo sulla sicurezza alimentare per le famiglie e le comunità più vulnerabili. Il progetto
si propone di migliorare le capacità tecniche e di gestione dei servizi veterinari sostenendo la
partecipazione dei piccoli produttori ai programmi di controllo della FMD.
Attività di capacity building comprendono la formazione di esperti nazionali, l’aggiornamento
delle attrezzature da laboratorio per migliorare le capacità diagnostiche, il miglioramento dei
sistemi di sorveglianza e di informazione, nonché, facilitare l’accesso dei piccoli agricoltori
ai servizi veterinari e alle informazioni di sanità pubblica e animale. Il Percorso di Controllo
Progressivo per l’Afta Epizootica (PCP) è implementato riconoscendo le specifiche condizioni
socio-economiche e agro-ecologiche di questi paesi, le caratteristiche del sistema di
produzione zootecnica, l’elevato numero di sistemi familiari impiegati nel settore, e il contesto
istituzionale, politico e culturale. L’aumento dei livelli di coordinamento e di armonizzazione
tra i paesi è un aspetto chiave per il successo del progetto.
Gli obiettivi del progetto sono:
• Sostegno al coordinamento dei meccanismi sub-regionali per il controllo e l’eradicazione
dell’afta epizootica nei paesi del CAN;
• Rafforzamento dei sistemi di controllo, prevenzione ed eradicazione della FMD a livello
nazionale e regionale, attraverso il miglioramento delle infrastrutture per la salute animale,
la formazione del personale tecnico dei servizi veterinari e l’implementazione di nuove
strategie partecipative tra le autorità addette alla salute animale e le comunità locali;
• Ridurre il rischio della FMD, migliorare la sicurezza alimentare e facilitare lo sviluppo e
l’attivazione di un piano operativo di contrasto delle malattie animali per i paesi del CAN.
TI
Buenos Aires
Montevideo
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
C H I L E
EN
Santiago
ECLAC HQ
NA
Islas
Juan Fernández
ARG
GTFS/RLA/172/ITA
Potenziamento di un meccanismo
sub-regionale per sostenere
l’eradicazione dell’afta epizootica
nei paesi membri della Comunità
Andina delle Nazioni (CAN)
Falkland Islands
(Islas Malvinas)
13 0
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/RLA/172/ITA
Beneficiari
• Piccoli allevatori di bestiame e produttori di derivati;
• Servizi nazionali veterinari istituzionali e privati;
• Comunità rurali e i consumatori.
Strategie
Per agire sul controllo progressivo e sull’eradicazione dell’afta epizootica, incluso un sistema di
prevenzione a livello regionale, la FAO sta eseguendo due progetti nella regione, uno finanziato
dalla Cooperazione Italiana (GTFS/RLA/172/ITA in Perù, Ecuador, Bolivia e Colombia), e l’altro
finanziato dall’Agenzia di Cooperazione Spagnola (GCP/RLA/178/SPA in Perù, Ecuador, Bolivia,
Colombia e Venezuela). I due progetti hanno obiettivi simili e coinvolgono i paesi membri del
CAN, e insieme permettano l’attuazione di un singolo “Progetto Integrato Regionale di Controllo
Progressivo dell’Afta Epizootica”, al fine di ottenere una maggiore efficienza ed efficacia
nell’uso delle risorse della cooperazione internazionale nella lotta contro l’afta epizootica e
altre malattie animali.
Il progetto integrato regionale è stato strutturato combinando quattro dimensioni
fondamentali per affrontare il problema di afta epizootica nella regione: a) gli approcci
tecnici legati a migliorare la gestione del rischio, prevenzione e sistemi di controllo; b) il
rafforzamento delle competenze, dell’educazione e comunicazione; c) la politica sanitaria,
l’armonizzazione normativa e il coordinamento regionale; d) lo sviluppo istituzionale e la
creazione di partnership per la sostenibilità dei programmi di FMD.
Risultati
• Migliore Coordinamento e armonizzazione delle strategie regionali: rafforzamento di un
organismo regionale di coordinamento (Comitato tecnico consultivo per la salute agricola
COTASA) e sviluppo di strumenti tecnici e politici volti a rafforzare le normative nazionali e
promuovere strategie di gestione uniformi per il controllo e l’eradicazione dell’afta epizootica
nella regione andina;
• Miglioramento delle competenze dello staff veterinario: strumenti volti a rafforzare le
capacità manageriali e meccanismi per la sostenibilità dei programmi di FMD nazionali;
• Rafforzamento dei programmi nazionali di controllo della FMD: miglioramento e/o sviluppo di
strumenti tecnici e di gestione, e delle misure di mitigazione del rischio di FMD, in linea con
la strategia di controllo progressivo (PCS) e la formazione delle risorse umane.
• Miglioramento dell’accesso dei piccoli agricoltori e allevatori ai servizi veterinari e alla
informazione sanitaria animale: linee guida tecniche per migliorare la comunicazione e
gestione del rischio, educazione sanitaria, strategie di comunicazione a livello nazionale e
regionale, campagne di educazione sanitaria per i produttori di bestiame e le loro famiglie;
• Supporto tecnico e operativo: realizzare una gestione efficace e orientata ai risultati nazionali
e regionali. sistema di monitoraggio e di valutazione del progetto integrato regionale come
base per l’implementazione di una strategia basata sui risultati;
• I focolai di afta epizootica sono notevolmente diminuiti. Focolai di afta epizootica non si
sono verificati nei confini internazionali del Perù - Ecuador, Colombia - Ecuador e Colombia Venezuela, mostrando quindi un miglioramento della situazione epidemiologica nella Regione;
• La Bolivia, con il supporto tecnico del progetto della FAO, è pronta ad applicare per il
riconoscimento dell’Altipiano Andino come area indenne da afta epizootica. è il culmine
di quasi due anni di lavoro di assistenza tecnica e capacity building. L’area beneficiata si
estende per oltre 150 000 km2 e coinvolge più di 24 000 proprietari di bovini appartenenti alle
comunità indigene, raggruppati in 2 300 comunità;
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
131
GTFS/RLA/172/ITA
• Il Perù è pronto a estendere la zona riconosciuta libera da afta epizootica senza vaccinazione
con il supporto tecnico del progetto, presentando la documentazione tecnica all’OIE per il
riconoscimento della fascia costiera, che comprende i distretti e le province dei dipartimenti
di Lima, Ancash, La Libertad, Lambayeque, Piura e parte di Cajamarca. Il progetto ha fornito
assistenza nella sorveglianza epidemiologica al fine di migliorare l’individuazione precoce
dei casi di afta epizootica, e migliorando la risposta del sistema di emergenza. La nuova
area aumenterà del 98 percento il territorio peruviano internazionalmente riconosciuto
come libero da afta epizootica senza vaccinazione;
• Sono stati avviati un sito web del progetto (www.rlc.fao.org/es/prioridades/transfron/
aftosa/proyec) e una newsletter bi-mensile via web per la diffusione delle attività del
progetto a livello nazionale e regionale.
132
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GTFS/rla/176/ITA
Miglioramento dell’efficienza,
della qualità del cibo e degli
standard di sicurezza delle
catene agro-alimentari
selezionate in Centro America:
El Salvador, Guatemala,
Honduras e Nicaragua
Nassau
BAHAMAS
La Habana
MEXICO
Mexico
ce
or
Do
in
go
Aruba
Managua
San Josè
m
Netherlands Antilles
NICARAGUA
COSTA RICA
to
rin
Sa
Caribbean Sea
Tegucigalpa
lv a
San
San
u- P
EL
SAL
t-a
HONDURAS
R
DO
VA d
P or
Belmopan
GUATEMALA
HAITI
Kingston
JAMAICA
BELIZE
Guatemala
DOMINICAN
REPUBLIC
Bri
Cayman Is.
Partner esecutore
A T LalA N T I C O C E A N
Contributo Italiano
Fondo
Fiduciario della
irgin Is.
hV
tis FAO per la Sicurezza
ANTIGUA AND
BARBUDA
Alimentare
e la Salubrità
Montserrat
Guadeloupe
degli
Alimenti
Martinique
Paesi
riceventi
SAINT
LUCIA
BARBADOS
El Salvador,
Guatemala,
SAINT VINCENT AND
THE GRENADINES
Port of Spain e Nicaragua
Honduras
TRINIDAD AND
TOBAGO
Contributo
town
rge
USD 5 908 419
eo
(Ministero SURINAME
Italiano degli
Paramaribo
Affari Esteri)
FRENCH GUIANA
Cayenne
Durata
2011–2014
Turks and
Caicos Is.
Caracas
PANAMA
Panama
VENEZUELA
G
Medellìn
GU Y A N A
Santa Fè de Bogotà
COLOMBIA
Obiet tivo
Galapagos Is.
ECUADOR
Quito
Manaus
Guayaquil
Belèm
TI
Buenos Aires
Montevideo
ARG
C H I L E
EN
ECLAC HQ
NA
Y
UA
Questo progetto regionale si propone di contribuire a migliorare la sicurezza alimentare in
quattro paesi dell’America centrale, attraverso una migliore commercializzazione dei prodotti
agricoli, un’accresciuta efficienza e l’attuazione
di un processo di valorizzazione delle catene
PERU
BR A ZI L
agricole selezionate.
Lima
La stragrande maggioranza dei piccoli agricoltori di questi paesi ha un legame debole
P A C I Fe Inon
C riesce
O C E ad
A Naggiungere valore ai suoi prodotti, causando così un’incidenza
con i mercati
Brasìlia
La Paz
negativa sul reddito, insicurezza alimentare e mancanza di lavoro.
La strategia adottata punta
BOLIVIA
ad aprire nuove opportunità per i piccoli agricoltori, permettendogli
di partecipare pienamente
Sucre
nella catena produttiva. Questo richiede il superamento di numerosi limiti, quali la scarsa
P
RA
possibilità di accesso ai mercati, la scarsa qualità e sicurezza dei prodotti,Anonché
la concorrenza
G
São Paulo
con prodotti di altri paesi.
Rio de Janeiro
Fèlix
Il progetto affronta la questione Isla
dalSanpunto
di vista della catena del valore
agricolo, che copre
Asunciûn
Isla San Ambrosio
diversi settori: dalla gestione del post-raccolta, alla trasformazione e commercializzazione dei
prodotti, sui mercati locali e internazionali. Il progetto intende anche promuovere partnership,
scambio di informazioni e collaborazione tra i paesi, contribuendo al contempo all’integrazione
Islas
Juan Fernández
tra politiche regionali e strategie di sviluppo
in Centro
America.
Santiago
URUGUAY
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
133
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
G ul f o f M e x i c o
Area Geografic a: americ a l atin a e c araibi
UNITED STATES OF AMERICA
Recife
GTFS/rla/176/ITA
Beneficiari
• Circa 3 500 piccoli e medi agricoltori e le loro organizzazioni;
• Fornitori di servizi e altri attori che intervengono nella catena agroalimentare;
• Consumatori che avranno accesso a una maggiore disponibilità, sicurezza e qualità del cibo
prodotto;
• Istituzioni locali e organizzazioni regionali, come il CAC (Consejo Agropecuario Centroamericano),
IICA (Insituto Interamericano de Cooperaciòn para la Agricultura) e la Red-SICTA (Red de
Innovaciòn Agricola).
Strategia
Il progetto comprende quattro componenti nazionali, che sono integrate da un componente
regionale di coordinamento del progetto, dialogo con le strutture regionali (ad esempio per
quanto riguarda le azioni tese a rafforzare la politica agricola dell’America Centrale) e infine
sistematizzazione delle esperienze.
A livello nazionale, la strategia prevede:
• Assistenza tecnica e consolidamento delle associazioni di produttori che saranno formate per
migliorare le loro capacità gestionali e amministrative, di commercializzazione e finanziarie;
• Promozione delle catene agroalimentari selezionate, dando maggior impulso al marketing e
a migliorare il valore aggiunto della produzione, a vantaggio dei piccoli agricoltori e delle
loro organizzazioni.
Risultati
I risultati attesi del progetto sono: (i) promozione di catene alimentari con un focus sul
marketing e valore aggiunto; (ii) integrazione regionale per garantire normative di sicurezza
alimentare, per il commercio e per l’armonizzazione delle politiche e delle istituzioni al fine di
sviluppare un settore agricolo moderno e competitivo in Centro America.
A livello nazionale:
• Aumentare la competitività e il livello di inclusione delle catene agricole selezionate
attraverso la commercializzazione dei prodotti e un incremento del valore aggiunto delle
possibilità per i piccoli produttori;
• Migliorare gli standard di qualità e sicurezza delle produzioni agricole;
• Dare supporto alle organizzazioni dei produttori e altri attori che intervengono nella catena
di produzione;
• Dare sostegno al settore istituzionale a livello centrale e locale per garantire la sostenibilità
delle attività, in termini di marketing e promozione dell’approccio della catena del valore.
A livello regionale:
• Condivisione delle informazioni e delle esperienze attraverso la creazione di fora di
interscambio di conoscenze;
• Promozione del dialogo per la sistematizzazione e l’armonizzazione delle esperienze e per la
formulazione di politiche e strategie agricole;
• Creazione di alleanze strategiche con gli attori che lavorano nelle agro‑catene selezionate,
tentando di avviare sinergie, anche con l’appoggio di realtà istituzionali locali (Red SICTA),
altri partner chiave come la Banca Mondiale, la Banca di Sviluppo centroamericana (BID),
RUTA (Unidad Regional de Asistencia Técnica), agenzie internazionali e donor.
134
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Sea of Okhotsk
GTFS/int/907/ITA
Controllo delle malattie
animali transfrontaliere nei
paesi dell’Asia Centrale
Sakhalin
Astana
Is
.
Partner esecutore
r
Ku
Contributo Italiano al
GEORGIA
UZB
AZERBAIJAN
EKI
Tbilisi
Bishkek
Fondo Fiduciario Globale
S TA
Tashkent
KYRGYZSTAN
N
Baku
DEM. PEOPLE'S
Yerevan
TURKMENISTAN
della FAO per laREP.Sicurezza
OF KOREA
TAJIKISTAN
P'yongyang
Dushanbe
ARMENIA
Ashgabat
Alimentare
e
la
Salubrità
Seoul
AFGHANISTAN
Tehran
REP. OF
Jammu
Tokyo
Bahdad
and
KOREA
Kabul
degli Alimenti
CHINA
ISLAMIC REPUBLIC
Islamabad Kashmir
u
IRAQ
OF IRAN
nd
a
u
Paesi ricettori JAPAN
ph
Kuwait City
NEPAL
BHUTAN
Afganistan,East
KUWAIT
PAKISTAN
New Delhi
China
Pakistan, Tagikistan,
Sea
SAUDI Doha
Gu
Abu Dhabi
BANGLADESH
Dhaka
R
ARABIA
lf o f O m a n
Taipei
Riyadh
U.A.E.
LAO
Turkmenistan
e
Muscat
Taiwan
MYANMAR P.D.R.
INDIA
Uzbekistan Philippine
Vientiane
OMAN
Yangon
Northern
Hyderabad
Sana’a
ContributoLuzon Sea
Mariana Saipan
Bay of Bengal
THAILAND
Manila
YEMEN
Islands
Arabian Sea
Bangkok
VIET NAM
Hagåtña
USD 6 747 124
PHILIPPINES
A
DJIBOUTI Djibouti
ESCAP HQ
Guam
DI
O
B
h
(Ministero
Italiano
degli
M
A
n
C
e
P
om
SRI LANKA
ETHIOPIA
Sri Jayewardenepura Kotte
Affari Esteri)Mindanao Koror
P hn
PALAU
Bandar Seri Begawan
Male
Durata
Celebes
Kuala Lumpur
F ED ERATED STATES
S
2004–2012 Sea
O F MICRONESIA
SINGAPORE
I s.
th
im
yu
ky
u
Th
Ka
IA
AL
at
um
a
er
Sulawesi
Jakarta
Java
Obiet tivo
PAPUA
NEW GUINEA
I N D O N E S I A
Dili
TIMORLESTE
Arafura Sea
Palikir
Ta
NAURU
Y
SOLOMON
ISLANDS
Port Moresby
Honiara
Coral Sea
L’obiettivo del progetto è contribuire alla lotta contro la povertà e insicurezza alimentare,
riducendo le perdite produttive del bestiame causate da malattie infettive. Il progetto ha
AUSTRALIA
inoltre contribuito in maniera significativa al programma di eradicazione globale della Peste
Bovina (prima malattia animale ad essere eradicata su scala globale).
Nella maggior parte della popolazione rurale dei paesi dell’Asia centrale l’allevamento del
bestiame è una componente importante del reddito familiare e malattie quali la peste bovina, Canberra
l’afta epizootica (Foot-and-Mouth Disease - FMD) e la peste dei piccoli ruminanti (PPR) hanno
INDIAN OCEAN
un notevole impatto economico. Il progetto, grazie al contributo del Governo Italiano al
Tasmania
Fondo Fiduciario Globale per la Sicurezza Alimentare della FAO, cerca di assistere i paesi
nello sviluppare la capacità di controllare le malattie infettive transfrontaliere degli animali
(Transboundary Animal Diseases - TAD) e di mitigarne e minimizzarne le conseguenze negative
per la sicurezza alimentare.
Il progetto consente ai servizi veterinari nazionali di acquisire una migliore comprensione
della diffusione e dell’impatto delle malattie transfrontaliere e quindi di pianificare e attuare
misure di controllo adeguate alle risorse disponibili.
I paesi beneficiari sono: Afganistan, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Iran,
Kazakhstan e Kirghizistan partecipano ai meeting regionali in qualità di osservatori.
Risultati specifici del progetto sono:
• Guidare i paesi beneficiari all’assolvimento delle procedure necessarie all’ottenimento dello
status di “Ufficialmente indenni da Peste Bovina” in accordo ai requisiti previsti dalla
Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE);
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
135
VANUATU
New
Caledonia
Contributo Italiano al Fondo Fiduciario della FAO per
la Sicurezza Alimentare e la Salubrità degli Alimenti
SUDAN
M
EGYPT
SO
Cairo
Area Geografic a: in terregion ale e glob ale
MONGOLIA
m
Ankara
il
KAZAKHSTAN
Ta s m a n S e
N
GTFS/int/907/ITA
• Approfondire la conoscenza e l’impatto di importanti malattie infettive degli animali
domestici, quali la peste dei piccoli ruminanti (PPR) e l’afta epizootica (FMD), elementi
questi necessari per pianificare attività di controllo tese a ridurre le perdite produttive e
favorire gli scambi commerciali;
• Promozione del coordinamento e scambio di informazioni tra i paesi beneficiari e limitrofi
per il controllo delle malattie;
• Contribuire a definire programmi nazionali di controllo per le malattie transfrontaliere degli
animali (TAD).
Beneficiari
• Servizi veterinari nazionali;
• Produttori e loro associazioni addetti all’industria zootecnica;
• Consumatori;
• Bambini, donne e nuclei famigliari delle comunità rurali.
Strategia
• Raccolta, analisi e distribuzione di informazioni sul FMD e sul PPR, nonché su altre malattie
del bestiame finalizzate alla pianificazione di strategie di prevenzione e controllo;
• Sviluppo delle competenze diagnostiche dei laboratori veterinari nazionali;
• Promozione di formazione a livello nazionale nel settore della epidemiologia veterinaria;
• Organizzazione di seminari regionali per la promozione degli strumenti della epidemiologia
nelle attività di pianificazione, monitoraggio e sorveglianza delle attività veterinarie;
• Assistenza alle autorità nazionali veterinarie e promozione di campagne per la vaccinazione;
• Divulgazione dei risultati e delle esperienze in occasione di convegni e seminari internazionali.
Risultati
Tutti i paesi che partecipano al progetto GTFS/INT/907/ITA sono stati riconosciuti ufficialmente
indenni da peste bovina. In seguito al raggiungimento di tale obiettivo il progetto, in stretta
collaborazione con la Commissione Europea per il Controllo dell’Afta Epizootica (EuFMD), ha
contribuito alla creazione di strumenti innovativi per sostenere i paesi in via di sviluppo nella
lotta progressiva alle malattie infettive transfrontaliere degli animali.
Al fine di raggiungere gli obiettivi del progetto i paesi sono stati sostenuti in termini di:
• Approvvigionamento di attrezzature e apparecchi di laboratorio per la esecuzione di test
immuno-enzimatici (ELISA) e bio-molecolari (Real-Time PCR) con l’obiettivo di migliorare le
performance dei laboratori veterinari nazionali di ogni paese);
• Acquisizione di informazioni sulla presenza di PPR e di FMD;
• Miglioramento delle capacità di disegnare e valutare i sistemi di monitoraggio per le
malattie infettive degli animali domestici;
• Identificazione delle priorità per i programmi sul controllo delle malattie.
136
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Programma di supporto
allo sviluppo del Comune
di Dori, Burkina Faso
KAZAKHST
UKRAINE
Caspian
Sea
SPAIN
POR
Me
d i Sicily
te
Tunis
rr
a
Algiers
TUNISIA
Rabat
Madeira Is.
(PORTUGAL)
MOROCCO
Ancara
Athens
Tripoli
Crete
SYRIAN
ARAB
REPUBLIC
Nicosia
CYPRUS
LEBANON
ISRAEL
Canary Is.
Cairo
(SPAIN)
Laayoun
LIBYA
Damasco
Jerusalem
UZ
AZERBAIJAN
Baku
Baghdad
Beirut
Sea
I
Yerevan
TURKEY
GREECE
nea
n
Tbilisi
EN
M
Lisbon
Rome
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
G E O RG
Black Sea
ITALY
AR
TUG
Corsica
A
AL
FRANCE
IRAQ
T UR K M
EN
I
Ashgaba
IA
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Amman
JORDAN
B
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
A
GDCP/BKF/002/ITA
RUSSIAN
FEDERATION
Kuwait City
KUWAIT
EGYPT
Partners
QATAR
SAUDI
Ab
Riyadh Doha
ARABIA
Programma di
U. A. E.
Cooperazione Decentrata
Italia/FAO e
Provincia di Bolzano
Paese ricevente
Khartoum
ERITREA
Sana'a
Asmara
Comune di Dori,
YEMEN
SUDAN
Aden
Burkina Faso
ulf of
DJIBOUTI G
Djibouti
Budget
ETHIOPIA
USD 300 000 (Ministero
Italiano degli Affari Addis Ababa
Esteri), USD 300 000
SO
(Provincia diUGANDA
Bolzano),
Lake
Turkana
Lake
Albert
USD 60 000
Mogadishu
Kampala
KENYA
(Contributo
RWANDA locale del Nairobi
Lake
ComuneKigali
di Bujumbura
Dori)Victoria
INDIAN OC
BURUNDI
DurataLake
Pemba
Amirante Is.
Dodoma
Tanganyika
Zanzibar
2012–2015
SEYCHELLES
PersianGulf
Western
Sahara
ALGERIA
Re
d
MALI
Porto
Novo
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
A T L A N T I C
O C E A N
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
Annobûn
(EQUATORIAL GUINEA)
LI
A
L
Bangui
Yaoundè
Libreville
GABON
Brazzaville
Kinshasa
Ascension
(UK)
A
Abidjan
M
Yamoussoukro Accra
Abuja
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
Lake
Nyasa
Obiet tivo
ANGOLA
ZAMBIA
BI
AM
MOZ
C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO
COMOROS
Farqu
Agale
(MAU
MALAWI
Beneficiari
Il progetto si rivolge ai piccoli agricoltori delle zone aride con particolare attenzione alle
donne che cercano di sviluppare le loro strategie d’adattamento ai cambiamenti ambientali.
In particolare, il progetto coinvolgerà il Comune di Dori e circa 700 famiglie che vivono nei
villaggi di Dantchadi, Touka Bayel e nei villaggi vicini. A livello istituzionale, i quadri e i
tecnici del Comune di Dori e delle strutture decentrate beneficeranno del progetto grazie alla
formazione e agli interscambi di conoscenze a livello istituzionale.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
Moroni
Lilongwe
La FAO collabora con la Provincia
di Bolzano dal 2006 nel quadro del Programma
di Cooperazione
Lusaka
St. Helena
(UK)
E
Lake Harare
QU
Decentrata Italia/FAO grazie ad un progetto congiunto per lo sviluppo integrato
Kariba della Provincia
ZIMBABWE
del Tapoa in Burkina Faso. Questo progetto, che si è concluso nel 2010, ha portato notevoli
NAMIBIA
BOTSWANA
successi, incoraggiando così il governo nazionale e locale del Burkina
Faso ad estendere alla
Windhoek
Gaborone
stessa metodologia al Comune di Dori.
Pretoria
Maputo
Mbabane
Il Governo del Burkina-Faso è interessato alle strategie che mirano alla
conservazione
e
SWAZILAND
Bloemfontein
Maseru
valorizzazione delle risorse idriche, alla lotta contro la desertificazione
e
all’adattamento
ai
LESOTHO
SOUTH
AFRICA
cambiamenti climatici. Per questo motivo, il progetto intende contribuire
alla lotta contro
Cape Town
la povertà e l’insicurezza alimentare mediante il miglioramento della produzione agricola e
dell’allevamento, la diversificazione dei redditi, il rafforzamento delle capacità degli attori
locali (in particolare delle donne e dei giovani) e tramite la gestione delle risorse idriche.
138
Provid
Aldabra Is.
AR
LIBERIA
NIGERIA
G
SC
Monrovia
CÔTED'IVOIRE
GA
SIERRA
LEONE
O
Freetown
N'Djamena
Ouagadougou
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Area Geografic a: afric a
BURKINA FASO
GUINEA
NG
Bissau
GUINEA-BISSAU
CO
Banjul
CHAD
Lake
Chad
Niamey
MADA
Bamako
e
SENEGAL
NIGER
om
GAMBIA
a
Praia
Dakar
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
Antananarivo
M
Port
GDCP/BKF/002/ITA
Strategia
Il progetto è stato identificato da una missione congiunta FAO/Bolzano che ha visitato il
paese nel Marzo del 2010. Il progetto è implementato in sinergia e coordinamento con il
progetto GCP/INT/092/ITA “Sviluppo di tecniche di raccolta delle acque di superficie su scala
ridotta nelle zone aride” (la cui scheda è presentata in questo libro) allo scopo d’intraprendere
azioni di miglioramento dell’accesso all’acqua nel Comune di Dori.
In particolare, il progetto agevolerà le popolazioni più svantaggiate grazie alla realizzazione
di sistemi di accesso all’acqua potabile. Il miglioramento dei sistemi tradizionali di raccolta
d’acqua (boulis) renderà disponibile l’acqua per il bestiame durante la stagione secca e la
valorizzazione di circa 10 ettari di terra che saranno gestiti da gruppi di agricoltori, soprattutto
donne. Sarà adottata una strategia d’accompagnamento dei beneficiari per promuovere la
creazione o il rafforzamento di gruppi che potranno assumere la responsabilità della gestione
e della manutenzione dei punti d’accesso all’acqua.
Le attività previste mirano anche a rafforzare le capacità tecniche, organizzative e materiali dei
beneficiari attraverso programmi di formazione. Inoltre, il progetto sosterrà la diversificazione
delle produzioni, in particolare attraverso lo sviluppo della produzione orticola, permettendo
ai gruppi più vulnerabili (donne e giovani) di aumentare i loro redditi e il loro tenore di vita.
Risultati
Il progetto si trova nella fase iniziale e si prevede che al termine delle attività avrà prodotto
risultati in relazione a:
• Miglioramento dell’accesso all’acqua con un sistema di distribuzione d’acqua potabile, dei
pozzi pastorali e delle perforazioni per uso agricolo;
• Aumento del tenore di vita delle donne e dei giovani attraverso attività generatrici di
reddito, e accesso alle nuove tecnologie di informazione e comunicazione;
• Maggiore efficienza della gestione idrica locale, grazie alla formazione dei rappresentanti
locali, dei servizi tecnici locali e attraverso la realizzazione di piccoli progetti pilota;
• Miglioramento delle capacità tecniche dei produttori e dei servizi locali rispetto all’agricoltura
e all’alimentazione.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
139
Canary Is.
(SPAIN)
Libreville
GABON
Brazzaville
A T L A N T I C
Kampala
RWANDA
Kigali
Kinshasa
N
Dodoma
UNITED REPUBLIC
OF TANZANIA
Luanda
A
Pemba
Zanzibar
Lake
Nyasa
ANGOLA
Lilongwe
MALAWI
NAMIBIA
Windhoek
MOZ
ZIMBABWE
BOTSWANA
Gaborone
Pretoria
Mbabane
Bloemfontein
SOUTH
AFRICA
Obiet tivo
QU
Maseru
Maputo
SWAZILAND
E
AR
Lake Harare
Kariba
SC
(UK)
BI
Lusaka
St. Helena
Partners
Programma di
Cooperazione Decentrata
Mogadishu
Italia/FAO e Comune di
Roma
Paese
ricevente
Victoria
Città di Kigali, Ruanda
Budget
Providence
Is.
Farquhar Is.
USD
814 237 (Ministero
Agalega Is.
(MAURITIUS)
Italiano degli Esteri),
USD 262 097 (Comune
Tromelin
(FRANCE)
di
Roma), USD 26 468
Cargados
Carajos
Antananarivo
(Novo
Nordisk private
MAURITIUS
company), USD 121 233
Rèunion
(FRANCE)
(Contributo
locale del
Comune di Kigali)
Durata
2004–2012
GA
ZAMBIA
Area Geografic a: afric a
M
Nairobi
BURUNDI
Lake
Tanganyika
(YEMEN)
A
KENYA
Lake
Victoria
Bujumbura
SO
MADA
O C E A N
Cabinda
(ANGOLA)
DEMOCRATIC
REPUBLIC
OF THE
CONGO
Lake
Turkana
UGANDA
Lake
Albert
Socotra
Addis Ababa
Bangui
CAMEROON
de n
LI
Porto
Novo
Annobûn
(UK)
Gulf of Oman
Muscat
ETHIOPIA
SOUTH
SUDAN
O
e
L
YEMEN
of A
Gulf
Abuja
SAO TOME AND PRINCIPE
Ascension
Abu Dhabi
Sana'a
Asmara
N'Djamena
NG
Abidjan
om
Yamoussoukro Accra
LIBERIA
PersianGulf
Riyadh Doha
OMAN
ERITREA
Khartoum
CHAD
Lake
Chad
CO
G
S
a
Ouagadougou
KI
Se
BURKINA FASO
CÔTED'IVOIRE
Monrovia
QATAR
SAUDI
ARABIA
SUDAN
Niamey
BENIN
TOGO
NA
HA
kry
own
SIERRA
LEONE
PA
Agricoltura urbana e
peri‑urbana a Kigali, Ruanda fase ii
NIGER
MALI
Bamako
GUINEA
EGYPT
Kuwait City
KUWAIT
d
EGAL
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
U. A. E.
MAURITANIA
Nouakchott
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Amman
JORDAN
Re
GDCP/rwa/014/mul
Western
Sahara
ISRAEL
Cairo
ALGERIA
Laayoun
Jerusalem
Tripoli
TA
MOROCCO
AM
GAL)
LESOTHO
Cape Town
C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO
Il progetto ha origine da un accordo tripartito firmato nel 2003 tra il Comune di Kigali, il Comune
di Roma e la FAO per la creazione di un partenariato allo scopo di promuovere la collaborazione
tra le due capitali e la FAO per un progetto di agricoltura urbana e peri-urbana. Il progetto è stato
co-finanziato dal Ministero Italiano degli Affari Esteri attraverso la FAO e il Comune di Roma.
Il progetto, noto come PAPUK (Projet d’Agriculture Urbane et Periurbaine de Kigali), si pone
obiettivi che rientrano nei piani del Governo del Ruanda tesi a ridurre la povertà attraverso
la promozione della sicurezza alimentare e la lotta contro la fame. L’obiettivo del progetto è
di contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare nella città di Kigali e nella sua
area peri-urbana, migliorando la disponibilità di cibo in qualità e in quantità, stabilità
dell’approvvigionamento e accessibilità per tutta la popolazione.
Gli obiettivi specifici individuati si riferiscono a quattro aree principali: acqua e gestione del
suolo; orticultura, allevamento e sistemi agroforestali.
Beneficiari
I beneficiari del progetto sono le associazioni di agricoltori a basso reddito, come pure donne
e giovani e disoccupati.
Strategie
Il progetto era stato originariamente concepito come uno strumento per facilitare l’accesso a
risorse esterne (principalmente della UE e Banca Mondiale) per la bonifica di terre paludose
e per lo sviluppo rurale. Tuttavia, a causa di cambiamenti di orientamento nei programmi, il
progetto si è poi concentrato esclusivamente sulle attività originariamente previste e, dopo
tre anni di attività (Gennaio 2004 - Dicembre 2006), alla luce dei buoni risultati raggiunti,
i partner coinvolti hanno deciso di comune accordo che il progetto sarebbe andato avanti in
14 0
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GDCP/rwa/014/mul
una seconda fase (PAPUK II), con obiettivi sempre rivolti a migliorare la sicurezza alimentare
nelle aree urbane e peri-urbane della città di Kigali, come richiesto dalla municipalità di Kigali
ed alla luce dei buoni risultati raggiunti.
Fase I (2004–2007)
Le aree principali di lavoro sono state:
• gestione dell’acqua e produttività del suolo;
• intensificazione della produzione agricola;
• diversificazione delle colture per consumo e vendita;
• promozione delle cooperative ed associazioni di agricoltori, in particolare donne e giovani;
• analisi dei problemi legati alla produzione e distribuzione alimentare.
Fase II (2007–2012)
La fase II del progetto è stata ri-orientata per includere le seguenti componenti principali:
• Uso integrato dell’acqua per orti urbani, inclusa la creazione di centri di formazione e
dimostrazione e unità produttive a livello familiare (gestione di cisterne, di orti, gestione
dei rifiuti domestici e produzione di compost);
• Gestione integrata dell’area paludosa di Kajevuba (Distretto di Gasabo) includendo attività
di rimboschimento e protezione dei versanti;
• Diversificazione della produzione e ottimizzazione del ciclo dalla produzione orientata al
mercato, inclusa la produzione di alberi da frutto.
Risultati
Le attività implementate finora hanno portato ai seguenti risultati:
• Riabilitazione e bonifica dei terreni paludosi per la produzione agricola;
• Sistema anti erosione attraverso l’uso di terrazzamenti di zone collinari, attività forestali e
agroforestali per migliorare le condizioni ambientali;
• Riabilitazione delle infrastrutture tecniche, inclusi piccoli sistemi di irrigazione;
• Miglioramento della capacità del personale tecnico delle associazioni comunitarie;
• Aumento dei terreni disponibili per la produzione agricola e delle opportunità commerciali;
• Migliori opportunità di impiego nel settore agricolo e zootecnico;
• Miglioramento della disponibilità di prodotti agricoli per i bisogni della popolazione urbana;
• Protezione ambientale mediante attività forestali e formazione in tecniche agro-forestali
(semaine de l‘arbre);
• Disponibilità di verdure e ortaggi freschi sia per autoconsumo sia per vendita attraverso
l’introduzione del sistema di orti urbani;
• Migliore uso di fertilizzanti da compost e materiali alimentari riciclati;
• Maggiore professionalità e capacità gestionale nel settore dell’agricoltura urbana e peri-urbana.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
141
GDCP/sen/002/ita
RUSSIAN
FEDERATION
Consolidamento degli orti
domestici a supporto della
sicurezza alimentare e per il
miglioramento della nutrizione
a Dakar, Senegal - fase ii
KAZAKHS
UKRAINE
FRANCE
Sicily
Algiers
Madeira Is.
(PORTUGAL)
TURKEY
GREECE
Tunis
Rabat
Ancara
ALBANIA
Athens
CYPRUS
(SPAIN)
LIBYAN
ARAB JAMAHIRIYA
Laayoun
UZ
AZERBAIJAN
Baku
EN
T UR K M
EN
Ashga
IA
Tehran
ISLAMIC REPUBLIC
OF
IRAN
Baghdad
IRAQ
Amman
Cairo
ALGERIA
I
Yerevan
Damasco
Tripoli
Canary Is.
Tbilisi
SYRIAN
ARAB
REPUBLIC
Nicosia
TUNISIA
MOROCCO
G E O RG
M
Lisbon
Sardinia
Balearic Is.
Madrid
Black Sea
ROMANIA
MONTENEGRO
MACEDONIA
AR
POR
TUG
AL
SPAIN
Rome
A
ITALY
Corsica
CROATIA
BOSNIAHERZEGOVINA SERBIA
Caspian
Sea
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
EGYPT
Kuwait City
KUWAIT
QATAR
SAUDI
ARABIA
Western
Sahara
PersianGul
Riyadh Doha
A
U. A. E
Re
d
NIGER
CAMEROON
Malabo
EQUATORIAL GUINEA
SAO TOME AND PRINCIPE
Principe
Sao
Tome
Sao Tome
A T L A N T I C
O C E A N
Ascension
Bangui
Yaoundè
Libreville
CONGO
Brazzaville
Cabinda
(ANGOLA)
Kinshasa
Luanda
(UK)
A
Porto
Novo
LI
A
L
M
Abidjan
Abuja
Lake
Nyasa
ANGOLA
Obiet tivo
ZAMBIA
St. Helena
Far
Ag
(M
MALAWI
BI
AM
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
COMOROS
Lusaka
MOZ
C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO
142
Moroni
Lilongwe
UE
Harare
Promuovere lo sviluppo e l’espansione degli orti domestici per migliorare laKariba
nutrizione
Lake
Qdelle
ZIMBABWE
famiglie più disagiate di Dakar. Il progetto è parte del programma di Cooperazione
Decentrata
NAMIBIA e Dakar. È stato lanciato nel
Italia/FAO mediante un accordo tra la FAO e i Comuni di Milano
BOTSWANA
Gaborone
2006 e si trova attualmente nella sua seconda fase per unWindhoek
budget totale
di USD 1 045 000.
Pretoria
Maputo
Il progetto mira a migliorare la sicurezza alimentare nella città di Dakar
Mbabane attraverso il
SWAZILAND
Bloemfontein
consolidamento del sistema di orti domestici urbani grazie alla formazione
dei
beneficiari.
Maseru
LESOTHO
SOUTH
Gli obiettivi principali del progetto sono: i) rafforzare le associazioni
e i gruppi di coltivatori di
AFRICA
Cape
Town
orti domestici, incluso l’accesso al microcredito, agli input e ai mercati; ii) aumentare il numero di
coltivatori di orti domestici; iii) rafforzare la cooperazione tra Comune di Milano e Comune di Dakar
per migliorare le capacità decisionali delle istituzioni locali; iv) migliorare le capacità associative,
organizzative e manageriali dei beneficiari locali; v) esplorare i mercati locali e proporre una
metodologia per la commercializzazione dei prodotti da orto domestico in Senegal.
Le condizioni climatiche di Dakar sono favorevoli e permettono le coltivazioni di verdure e
ortaggi in giardini, terrazze e piccole aree, sia per il consumo domestico sia per la vendita locale.
La tecnologia relativa agli orti domestici è stata introdotta a Dakar dalla FAO nel 1999 sulla
base dell’esperienza maturata in America latina. Gli orti domestici vennero in seguito integrati
nei programmi speciali di sicurezza alimentare e istituiti in aree urbane del Senegal, con il
supporto del governo senegalese, tra il 2001 e il 2003.
Il progetto è stato selezionato da UN Habitat tra oltre 500 altri progetti come vincitore del
“Dubai Award” nel 2009. Ha ricevuto un premio di 30 000 dollari per sostenere le attività della
sua seconda fase.
(UK)
Aldabra Is.
AR
Yamoussoukro Accra
SC
CÔTED'IVOIRE
LIBERIA
NIGERIA
G
BENIN
TOGO
NA
HA
Conakry
Freetown
Monrovia
N'Djamena
Ouagadougou
GUINEA
SIERRA LEONE
Lake
Chad
Niamey
BURKINA FASO
GA
Bissau
GUINEA-BISSAU
Partners
Programma di Cooperazione
ERITREA
Sana'a
Asmara
SUDAN
YEMEN
Decentrata
Italia/FAO, Comune
de n
di Milano, Università di Milano,DJIBOUTI Gulf of A
Djibouti
COOPI e ACRA
ETHIOPIA
Paese ricevente
Addis Ababa
Comune di Dakar, Senegal
Budget
O
Lake
USD 500 000 (Ministero
Italiano S
Turkana
Lake
AlbertEsteri), USD 515 000
Mogadishu
degli Affari
KENYA
(Comune di Milano) e USD
30
Nairobi
Kigali
Lake
000 (Comune
di Dubai
Victoria tramite I N D I A N O C
Bujumbura
BURUNDI
Dubai Award
di UN Habitat)Pemba
Amirante Is
Lake
Dodoma
Tanganyika
Zanzibar
Durata
SEYCHELLES
UNITED REPUBLIC
2006–2013
OF TANZANIA
Prov
MADA
Bamako
e
SENEGAL
om
Dakar
GAMBIA
Banjul
Area Geografic a: afric a
MALI
a
Praia
Se
MAURITANIA
Nouakchott
CAPE VERDE
Antananarivo
Po
GDCP/sen/002/ita
Beneficiari
I beneficiari sono le famiglie più svantaggiate e bisognose di Dakar; ma indirettamente anche
i servizi comunali di supporto tecnico e pianificazione, le istituzioni pubbliche, come quelle
private e le università beneficeranno delle attività di progetto.
Strategie
Un orto domestico assicura in media sei cicli di coltura per anno, con una produzione che
arriva fino a 30kg di prodotti orticoli per mese. I coltivatori possono utilizzare parte della
produzione per sfamare le loro famiglie e vendere le eccedenze sui mercati locali, come fonte
di guadagno aggiuntiva.
Il progetto mira a istituire una struttura organizzativa composta da centri di formazione
e dimostrazione destinati ai coltivatori degli orti urbani per l’acquisizione di input, per
l’accesso alla formazione e per sperimentare meccanismi di commercializzazione del surplus.
Inoltre si prevede di includere il sistema di orti domestici urbani nella strategia del Comune
di Dakar per il Programma di Agricoltura Urbana e Peri-urbana (AUP), in modo da assicurare
la sostenibilità di questo settore. Il progetto è stato inserito nel Programma FAO “Growing
greener cities”(Crescere le Città più Verdi).
Risultati
Il progetto coinvolge circa 7 500 famiglie nella rete produttiva attraverso la creazione di
sei centri di formazione e dimostrazione. Al fine di garantire un approccio partecipativo
e aumentare la consapevolezza delle comunità locali e loro associazioni, è stato prodotto
materiale informativo sugli orti domestici per illustrarne i vantaggi nell’ambito dell’AUP.
Attraverso un’analisi di benefici e svantaggi relativi al sistema degli orti domestici urbani,
sarà finalizzato un sistema di raccolta e inserimento dati nella banca dati Hortivar della FAO.
Il progetto vede la partecipazione attiva di ONG italiane e locali come COOPI e ACRA, oltre a
quella della città di Dakar e Milano, dell’Università di Milano e istituzioni pubbliche e private.
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
143
GDCP/leb/001/ita
Miglioramento della
gestione delle acque in Caza,
nell’area di Marjayoun, Libano
RUSSIAN
FEDERATION
nean Se
a
LIBYA
EGYPT
IRAQ
Amman
JORDAN
Iraq-Saudi Arabia
Neutral Zone
Kuwait City
KUWAIT
SAUDI
ARABIA
d
QATAR
Se
a
NIGER
SUDAN
CHAD
MALI
o
ISRAEL
Jerusalem
Cairo
ALGERIA
Tehran
ISLAMIC REP.
OF IRAN
N
Tripoli
Crete
ERITREA
Khartoum
Lake
Chad
Niamey
Asmara
Sana'a
YEMEN
L
ETHIOPIA
Abuja
Addis Ababa
A
CENTRAL
AFRICAN REPUBLIC
Bangui
A
CAMEROON
LI
Obiet tivo
Porto
Novo
M
om
Abidjan
e
BENIN
TOGO
NA
HA
G
Yamoussoukro Accra
Gulf of Oman
(YEMEN)
Ouagadougou
CÔTED'IVOIRE
TA
erra
AF
G
T
POR
MOROCCO
dit
SYRIAN ARAB
REPUBLIC
Nicosia
Beirut
Baghdad
Damasco
LEBANON
CYPRUS
Re
Area Geografic a: vicin o orien te e mediterraneoUGAL
TUNISIA
BURKINA FASO
O
S
Lake
L’obiettivo del progetto è quelloUGANDA
di rafforzare
le capacità
locali e nazionali di aumentare
Turkana
Lake
Principe
Albert
Mogadishu
Kampala
Sao
la produttività agricola, concentrando l’attenzione
sul miglioramento della gestione della
SAO TOME AND PRINCIPE
KENYA
Tome Libreville
Sao Tome
GABON
DEMOCRATIC RWANDA
Nairobi attraverso programmi di assistenza tecnica e
domanda
idrica
e
sull’aumento
della
produttività
Annobûn
REPUBLIC
Kigali
Lake
(EQUATORIAL GUINEA)
INDIAN OCEAN
Victoria
OF THE
Bujumbura
rafforzamento
delle
competenze.
Fronteggiare
il problema della scarsità della risorsa idrica è
Brazzaville
CONGO
BURUNDI
Pemba
Amirante Is.
Kinshasa
Lake
Victoria
Cabinda
Dodomatra l’Italia e FAO.
un
obiettivo
prioritario della
cooperazione
Tanganyika
(ANGOLA)
Zanzibar
SEYCHELLES
A T L A N T I C
UNITED REPUBLIC
L’introduzione di sistemi di irrigazione
moderni e flessibili permetteranno
agli agricoltori e
OF TANZANIA
Providence Is.
Luanda
Aldabra Is.
Farquhar
Is.
ai gestori delle risorse idriche di ridurre Nyasa
le
Lake perdite d’acqua, investendo in moderne tecniche di
O C E A N
Moroni
Agalega Is.
ANGOLA
irrigazione.
Uno degli obiettivi del progetto è quello COMOROS
di migliorare(MAURITIUS)
le capacità tecniche degli
Lilongwe
MALAWI
ZAMBIA
agricoltori e formare associazioni
di utilizzatori
efficienti.
Tromelin
Lusaka
(FRANCE)
St. Helena
(UK)
Elocalizzato a Nabatyeh nelCargados
Il Governatorato di Marjayoun,
che
è
sud-est del Libano, è
U
Harare
Lake
Q
Carajos
Kariba
Antananarivo
MAURITIUS
una delle aree del paese ZIMBABWE
più colpite da questo problema,
soprattutto
a causa degli effetti
Port Louis
devastantiNAMIBIA
del conflitto del 2006 sul sistema di irrigazione e di canalizzazione
dell’acqua.
Rèunion
Malabo
Yaoundè
Beneficiari
Gaborone
Pretoria
Mbabane
SC
GA
MADA
BI
AM
MOZ
BOTSWANA
Windhoek
AR
CO
NG
O
EQUATORIAL GUINEA
C oo perazi one Decen tr ata I tal ia/FAO
A
Me
Athens
K
IS
T
Partners
Programma di
Cooperazione Decentrata
AN
Italia/FAO,
AVSI e
ST
NI
A
H
Regione
Lombardia
Paese ricevente
CazaK di
I S Marjayoun,
PA
Libano
Budget
USD 300 000 (Ministero
Muscat Affari Esteri),
degli
OMAN
USD
364 000 (Regione
Lombardia) e
USD 226 000 (AVSI)
Durata
2011–2013
Socotra
N
Rabat
Tunis
BE
TURKEY
GREECE
Sicily
Algiers
UZ
I
Yerevan
Ankara
ALBANIA
Madrid
Tbilisi
A
SPAIN
G E O RG
Black Sea
ALBANIA
A
ITALY
Lisbon
Caspian
Sea
FRANCE
(FRANCE)
Maputo
SWAZILAND
I beneficiari sono Bloemfontein
più di 42 000 persone
che vivono nei 5 villaggi, i produttori agricoli dell’area
Maseru
di Marjayoun e lo SOUTH
staff dei municipi
LESOTHO che disporranno di una maggiore quantità di acqua per
AFRICA
l’irrigazione e infrastrutture più moderne.
Cape Town
Strategia
Il progetto è realizzato insieme a controparti locali, nazionali e internazionali, in partnership
con la Regione Lombardia e la Fondazione AVSI (Associazione Volontari per il Servizio
Internazionale) nel quadro del Programma di Cooperazione Decentrata Italia/FAO (PCDIF).
14 4
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
GDCP/leb/001/ita
Il progetto contribuisce a un piano di sviluppo agricolo del Libano mediante l’implementazione
di un piano di modernizzazione per la gestione di schemi irrigui. Più specificatamente il
progetto prevede i seguenti risultati:
• Contribuire al miglioramento della gestione dell’acqua per irrigazione;
• Contribuire al miglioramento della conoscenza da parte degli agricoltori e delle autorità
locali in materia di nuovi sistemi e tecnologie di irrigazione e pratiche di gestione, per
migliorare l’efficienza e la produttività di uso dell’acqua.
Risultati
Il progetto si trova attualmente nelle fasi iniziali e le operazioni attuali sono basate
essenzialmente sul lavoro portato avanti dalla Fondazione AVSI che si concentra sul
rafforzamento delle capacità locali e nazionali per fronteggiare la scarsità dell’acqua in uno
schema irriguo pilota e nel migliorare le infrastrutture per allargare l’area irrigua nella Piana
di Marjayoun.
Il progetto è strettamente correlato a un’altra iniziativa finanziata dall’Italia attraverso la
FAO nel Vicino Oriente, in particolare il progetto GCP/INT/124/ITA - Fronteggiare la scarsità
d’acqua (Fase III): rafforzamento delle capacità nazionali in Giordania, Libano e Siria (la cui
scheda è presentata in questo Libro).
R a p p o r t o s u i p r o g e t t i d i s v i lu p p o a g r i c o l o fa o / i t a l i a - 2 012
14 5
Photo Credits
Copertina
Pag. iv
Pag. v
Pag. vi
Pag. 1
Pag. 2
Pag. 3
Pag. 4
©©FAO/M. Uz Zaman
©©FAO/G.Napolitano
©©FAO/N. Celis
©©FAO/O. Asselin
©©FAO/F. Nyakairu
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/T. Hoefer
©©FAO/Y. Chiba
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/S. Gallagher
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/G. Bizzarri
©©FAO/A. Vitale
Pag. 5
Pag. 6
Pag. 7
Pag. 8
Pag. 10
Pag. 11
Pag. 12
Pag. 13
Pag. 14
Pag. 15
Pag. 16
Pag. 17
Pag. 18
Pag. 19
Pag. 20
Pag. 21
©©FAO/O. Asselin
©©FAO/M. Uz Zaman
©©FAO/R. Faidutti
©©FAO/P. Thekiso
©©FAO/R. Faidutti
©©FAO/P. C. Zietsman
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/E. Yeves
©©FAO/F. Botts
©©FAO/A. Proto
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/F. Botts
©©FAO/M. Uz Zaman
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO photo
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/R. Faidutti
©©FAO/P. Thekiso
Pag. 22
Pag. 23
Pag. 24
Pag. 25
Pag. 26
Pag. 27
Pag. 28
Pag. 29
Pag. 30
Pag. 32
Pag. 93
Pag. 137
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/O. Asselin
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/K. Wiedenhoefer
©©FAO/M. Bracher
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/I. Kodikara
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/S. Palma
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/M. Marzot
©©FAO/G. Napolitano
©©FAO/R. Messori
©©FAO/F. Botts
Tutte le foto incluse nei profili progetti sono un contributo speciale fornito dai Progetti di Cooperazione FAO/Italia.
Un ringraziamento speciale a Marie Ange Cortellino, Sherri Dougherty e a tutto lo staff FAO/OEC per la preziosa
assistenza nel reperimento del materiale fotografico dalla FAO Photo Library.
STAMPATO IN ITALIA SU CARTA ECOLOGICA - GIUGNO 2012
Progetto grafico e impaginazione: Pietro Bartoleschi e Arianna Guida
Consulenza progettuale: Stefano Baldassarre
Assistenza editoriale e photo editing: Cristina Langella e Pietro Zoli
[email protected]