RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI 1.1 Generalità I locali in
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RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI 1.1 Generalità I locali in
RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI 1.1 Generalità I locali in oggetto, destinati a trattenimenti e pubblici spettacoli, ovvero concerti, conferenze, congressi, proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali e spettacoli in genere ed attività polifunzionali, sono ubicati in un edificio isolato rispetto agli altri manufatti presenti nella zona. In particolare si tratta di attività normate n° 41 così come specificato nel D.P.R. 151/2011 ed in particolare regolata dal D.M. 19/08/1996. Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni, i locali oggetto della presente saranno realizzati e gestiti in modo da: a) minimizzare le cause di incendio; b) garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso agli occupanti; c) limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno dei locali stessi; d) limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui; e) assicurare la possibilità che gli occupanti lascino il locali indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; f) garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza. 1.2 Scelta dell'area Considerato che il manufatto edilizio in oggetto è isolato dagli altri edifici della zona, viene assicurato il rispetto delle distanze di sicurezza esterne dagli insediamenti circostanti, previste dalle specifiche regolamentazioni di prevenzione incendi, relative alle attività in essi svolte. 1.3 Accesso all'area Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, gli accessi all'area avranno i seguenti requisiti: - larghezza:=> 3,5 m; - altezza libera:=> 4 m; - pendenza: non superiore al 10%; - resistenza al carico: =>20 t. Gli spazi esterni, di pertinenza del locale, non saranno adibiti a parcheggio di autoveicoli, pertanto non sussiste il rischio di pregiudicare l'accesso e la manovra dei mezzi di soccorso e ostacolare il deflusso del pubblico. Nel fabbricato in oggetto non saranno realizzati locali siti ad altezza superiore a 12 m. 2 SEPARAZIONI – COMUNICAZIONI 2.1 Generalità Nell’ edificio in oggetto coesistono più locali, ubicati allo stesso piano e anche su piani diversi, e ciascuno di tali locali è dotato di ingressi e di vie di uscita indipendenti. 2.2 Comunicazioni con altre attività Il locale destinato a trattenimenti e pubblici spettacoli comunica con le sale consumazione (Bar) e servizi, tramite filtro a prova di fumo dotato di porte resistenti al fuoco e strutture di separazione REI 60 e canale di ventilazione della superficie di 0,1 mq. 3 STRUTTURE E MATERIALI 3.1 Resistenza al fuoco delle strutture Dalla documentazione che si ha in possesso e da indagine effettuate in situ, si ha che le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture portanti e quelle di separazione dei due piani, valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite dalla circolare del ministero dell'interno n. 91 del 14 settembre 1961, risultano essere rispettivamente R 60 e REI 60. I requisiti di resistenza al fuoco delle porte e degli altri elementi di chiusura saranno anch’essi di tipo REI 60. 3.2 Reazione al fuoco dei materiali Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali che saranno utilizzati sono le seguenti: a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle rampe, nei passaggi in genere e nelle vie di esodo, verrà impiegato materiale di classe 1 in ragione, al massimo, del 50% della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni orizzontali delle scale); per le restanti parti saranno impiegati materiale di classe 0; b) in tutti gli altri ambienti, i materiali di rivestimento dei pavimenti saranno di classe 2, mentre degli altri materiali di rivestimento saranno di classe 1; c) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi e simili) saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1; d) le poltrone ed i mobili imbottiti saranno di classe 1 IM; e) i sedili non imbottiti costituiti da materiali combustibili saranno di classe non superiore a 2; f) i materiali isolanti in vista, con componente isolante direttamente esposto alle fiamme, saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1; nel caso di materiale isolante in vista, con componente isolante non direttamente esposto alle fiamme, saranno di classi di reazione al fuoco 0-1, 1-0, 1-1; Il controsoffitto sarà di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1 ed omologato ai sensi del decreto del Ministro dell'interno 26 giugno 1984 (S.O. Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto 1984), tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco; p) i materiali isolanti installati all'interno di intercapedini saranno di tipo incombustibili. Sarà consentita l'installazione di materiali isolanti combustibili all'interno di intercapedini delimitate da strutture realizzate con materiali incombustibili ed aventi resistenza al fuoco almeno REI 30. 3.3 Materiale scenico Per la realizzazione degli scenari fissi e mobili (quinte, velari, tendaggi e simili) verrà impiegato materiali combustibili di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. I materiali allestiti nell'area scenica saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. 3.4 Calcolo carico d’incendio del locale auditorium/sala cinematografica Nel locale in oggetto è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di 240 poltrone di tipo standard che da letteratura risultano avere ognuna, un potere calorifico pari a 335 MJ/cad e dal materiale scenico rappresentato da tendaggi e mobili in legno con potere calorifico pari rispettivamente di 16 e 18 MJ/Kg. Il carico d’incendio specifico di progetto della sala (D.M. 9 marzo 2007) è dato dalla formula: qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf dove: qf,d è il carico d’incendio specifico (al mq.) di progetto, espresso in MJ/mq. δq1 è il fattore di rischio in relazione alle dimensioni del compartimento (tab. 1 dello allegato al D.M. 9 marzo 2007); per una superficie di mq. 233,00, δq1 = 1,00 δq2 è il fattore di rischio in relazione al tipo di attività (tab. 2 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007); per una classe di rischio II, δq2 = 1,00 δn è il fattore che tiene conto delle misure di protezione previste (tab. 3 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007); sistemi automatici di rilevazione, segnalazione, e allarme d’incendio δn4 = 0,85 rete idrica antincendio interna δn6 = 0,90 accessibilità ai mezzi di soccorso, δn9= 0,90 per cui δn = 0,85*0,90*0,90=0,69 qf è il valore nominale del carico d’incendio specifico (MJ/mq), dato dalla formula: qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi A dove: gi è la massa del materiale combustibile, espressa in kg., Hi è il potere calorifico inferiore del materiale combustibile, espresso in MJ/kg., gi * Hi = per poltrona standard = 336 MJ cadauna (da letteratura) gi * Hi = per i mobili in legno = 150 Kg * 18 MJ/kg = 2700 MJ gi * Hi = per i tendaggi in fibra artificiale = 80 Kg * 16 MJ = 1280 MJ mi Ψi A è il fattore di partecipazione del materiale alla combustione (pari a 0,80 per il legno ed i materiali di natura cellulosica ed 1,00 per tutti gli altri materiali combu stibili), m1 = 1,00 è il fattore di limitazione della partecipazione del materiale alla combustione (pari a 0,00 per materiali posti in contenitori progettati per resistere al fuoco, a 0,85 per contenitori non combustibili e non progettati, ad 1,00 per tutti gli altri casi), Ψ1 = 1,00 è la superficie in pianta lorda del compartimento pari a 233,00 mq Quindi si ha : qf = ((240*335+2700+1280) MJ*1,00*1,00) = 362,14 MJ/mq. 233,00 mq qf,d = 1,00*1,00*0,69*362,14 MJ/mq = 249,88 MJ/mq. dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza II richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 20 di resistenza al fuoco. In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60. 3.5 Calcolo carico d’incendio dei locali del centro socio culturale 3.5.1 Sala Tv La sala tv avrà una superficie di mq. 38 circa. In essa è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da venti sedie in acciaio imbottite, un televisore con un potere calorifico rispettivamente di 90 e 300 MJ/cad . Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato: qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf con in questo caso δq1 per una superficie di mq. 38 = δq1 = 1,00 δq2 = 1,00 δn = 0,69 qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi A dove: gi * Hi = 90 e 300 MJ/cad . mi = 0,80 Ψi = 1,00 A = 38 mq Quindi si ha qf = ((90 MJ*20 + 300 MJ) *0,80*1,00) = 55,26 MJ/mq. 38,00 qf,d = 1,00*1,00*0,69*76,36 =38,13 MJ/mq dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 0 di resistenza al fuoco. In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60. 3.5.2 Sala ascolto musica La sala ascolto musica avrà una superficie di mq. 28 circa. In essa è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da tre divani, un tavolo e una radio, con un potere calorifico rispettivamente di 835, 420 e 85 MJ/cad . Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato: qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf con in questo caso δq1 per una superficie di mq. 28 = δq1 = 1,00 δq2 = 1,00 δn = 0,69 qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi A dove: gi * Hi = 835, 420 e 85 MJ/cad . mi = 0,80 Ψi = 1,00 A = 28 mq Quindi qf = ((835 MJ*3 + 420 MJ+85 MJ) *0,80*1,00) = 86,00 MJ/mq. 28,00 qf,d = 1,00*1,00*0,69*86,00=59,34 MJ/mq. dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 0 di resistenza al fuoco. In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60. 3.5.3 Sala Biliardo La sala biliardo avrà una superficie di mq. 63 circa. In essa è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da un biliardo, da quindici sedie in acciaio imbottite, un poggia stecche, con un potere calorifico rispettivamente di 21600, 90 e 465 MJ/cad . Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato: qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf con in questo caso δq1 per una superficie di mq. 63 = δq1 = 1,00 δq2 = 1,00 δn = 0,69 qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi A dove: gi * Hi = 13500, 90 e 465 MJ/cad . mi = 0,80 Ψi = 1,00 A = 63 mq Quindi si ha qf = ((21.600 MJ + 90 MJ *15+465 MJ) *0,80*1,00) = 297,33 MJ/mq. 63,00 qf,d = 1,00*1,00*0,69*297,33 =205,16 MJ/mq. dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 20 di resistenza al fuoco. In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60. 3.5.4 Foyer Il foyer avrà una superficie di mq. 120 circa. In esso è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da un bancone e scaffalatura in legno, con un potere calorifico di 15 MJ/kg per un peso totale di 1850 Kg. Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato dalla formula: qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf con in questo caso δq1 per una superficie di mq. 50,00 = δq1 = 1,00 δq2 = 1,00 δn = 0,69 qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi A dove: gi * Hi = 1850 Kg * 18 MJ/kg = 33300 MJ mi = 0,80 Ψi = Ψ1 = 1,00 A = 120,00 mq Quindi si ha qf = (33300*0,80*1,00) = 222,00 MJ/mq. 120,00 qf,d = 1,00*1,00*0,69*222,00 = 153,18 MJ/mq. dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 15 di resistenza al fuoco. In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto risultano essere REI 60. 3.5.5 Ripostiglio Il locale adibito a ripostiglio avrà una superficie di mq. 34 circa. In esso è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da cartone per imballaggio, con un potere calorifico di 15 MJ/kg. per un peso totale di 350 Kg. Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato dalla formula: qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf con in questo caso δq1 per una superficie di mq. 34,00 = δq1 = 1,00 δq2 = 1,00 δn = 0,69 qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi A dove: gi * Hi = 350 Kg * 15 MJ/kg = 5250 MJ mi = 0,80 Ψi = Ψ1 = 1,00 A = 34,00 mq Quindi qf = (5250*0,80*1,00) = 123,53 MJ/mq. 120,00 qf,d = 1,00*1,00*0,69*123,53 = 85,23 MJ/mq. dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza II richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 0 di resistenza al fuoco. In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60. 3.5.6 Locali al piano primo del centro socio culturale dd Per i locali al primo piano del centro socio culturale è stato ripetuto lo stesso tipo di calcolo arrivando pressappoco agli stessi risultati del locali al piano terra ovvero per garantire il livello di sicurezza II richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe al massimo 20 di resistenza al fuoco. Come specificato al paragrafo 3.1 sopra, in ogni caso, indipendentemente del carico d’incendio del locale in esame, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60. 3.5.7 Locali al piano Seminterrato I locali ubicati al piano seminterrato, adibiti a locali tecnici, saranno accessibile solo al personale addetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e tubazioni presenti in esso. La restante parte del piano seminterrato, al momento è priva di specifica destinazione d’uso, pertanto può considerarsi non utilizzabile con carico d’incendio pari a zero. 4 DISTRIBUZIONE E SISTEMAZIONE DEI POSTI NELLA SALA 4.1 Distribuzione dei posti a sedere Nella sala da adibire a trattenimenti e pubblico spettacolo i posti a sedere, di tipo fisso, saranno distribuiti in settori con non più di 100 posti, e precisamente con un massimo di 8 posti per fila e di 9 file. I settori saranno separati l'uno dall'altro mediante passaggi longitudinali e trasversali di larghezza superiore a 1,2 m. Tra i posti a sedere e le pareti della sala sarà lasciato un passaggio di larghezza pari a 1,2 m. Tale distribuzione dei posti a sedere non costituirà impedimenti ed ostacoli all'esodo delle persone in caso di emergenza. 4.2 Sistemazione dei posti fissi a sedere La distanza tra lo schienale di una fila di posti ed il corrispondente schienale della fila successiva sarà di 0,8 m. La larghezza di ciascun posto sarà di 0,5 m, essendo previste poltrone con braccioli. Esse saranno saldamente fissate al suolo ed avranno sedile del tipo a ribaltamento per gravità. 4.3 Sistemazione dei posti in piedi Nessun spettatore può sostare nei passaggi esistenti nella sala e nel locale in oggetto non sono previste aree riservate per posti in piedi. 5 MISURE PER L’ESODO DEL PUBBLICO DELLA SALA 5.1 Affollamento Nella sala da adibire a trattenimenti e pubblico spettacolo l'affollamento massimo è pari al numero dei posti a sedere, ovvero 240 compresi quelli previsti per le persone con ridotte o impedite capacità motorie. Nei locali del centro polifunzionale l’affollamento è così stimato: Piano Terra Foyer = 0,70 * 120 mq ( densità di affollamento locali al chiuso)=84 pers. Sala TV = 20 pers. Sala ascolto musica =15 pers. Sala Biliardo= 20 pers. Per un totale di 139 pers. Stessa stima può essere fatta per i locali al primo piano. 5.2 Capacità di deflusso La capacità di deflusso per i locali al piano terra sarà di 50 persone per modulo, mentre i locali posti a primo piano sarà di 37,5 persone per modulo. 6 SISTEMA DELLE VIE DI USCITA 6.1 Generalità I locali in oggetto saranno provvisti di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento previsto ed alle capacità di deflusso sopra stabilite, che, attraverso percorsi indipendenti, adducano in luogo sicuro all'esterno. I percorsi del sistema di vie di uscita comprenderanno corridoi, vani di accesso alle scale e di uscita all'esterno, scale, rampe e passaggi in genere. L'altezza dei percorsi sarà superiore a 2 ml, mentre la larghezza utile dei percorsi, misurata deducendo l'ingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori sarà non inferiore a 1,20 ml. Nei passaggi interni alla sala, qualora sia necessario realizzare gradini per superare dislivelli, gli stessi avranno pedate ed alzate di dimensioni rispettivamente non inferiori a 30 cm (pedata) e non superiori a 18 cm (alzata), e saranno segnalati con appositi dispositivi luminosi. Le uscite dalla sala saranno distribuite con criteri di uniformità e di simmetria rispetto all'asse della stessa. Le rampe ubicate lungo le vie di uscita, a servizio di aree ove è prevista la presenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie, avranno pendenza non superiore all'8%. I pavimenti in genere ed i gradini in particolare avranno superfici sdrucciolevoli. Le superfici lungo le vie di uscita esposte alle intemperie saranno tenute sgombre da neve e ghiaccio e se del caso adeguatamente protette. Superfici vetrate e specchi non saranno installati se possono trarre in inganno sulla direzione dell'uscita. Le vie di uscita saranno tenute sgombre da materiali che possono costituire impedimento al regolare deflusso delle persone. Gli eventuali guardaroba saranno ubicati in modo tale che il loro utilizzo da parte degli spettatori, non costituisca ostacolo alla normale circolazione ed al deflusso del pubblico. 6.2 Numero delle uscite Il numero delle uscite nel locale auditorium/sala cinematografica che adducono in luogo sicuro all'esterno, saranno quattro di due moduli ognuno, con una capacità di deflusso di 4*2*50=400 persone maggiore dell’affollamento previsto pari a 240. Dette uscite saranno ubicate in posizioni ragionevolmente contrapposte e dotate di porte apribili nel verso dell'esodo con un sistema a semplice spinta. Nei locali a piano terra del centro socio culturale sono previste due uscite da tre moduli ognuno, con una capacità di deflusso di 2*3*50=300 persone maggiore dell’affollamento previsto pari a 139 pers. Anche nei locali a primo piano del centro socio culturale sono previste due uscite da tre moduli ognuno, con una capacità di deflusso in questo caso di 2*3*37,5 = 225 persone sempre maggiore comunque all’affollamento stimato per i locali in oggetto pari a 139 pers. 6.3 Larghezza delle vie di uscita La larghezza di ogni singola via di uscita è multiplo del modulo di uscita (0,6 m). La larghezza totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli di uscita, determinata dal rapporto tra l'affollamento previsto al piano e la capacità di deflusso relativa risulta essere superiore alla minima necessaria. Sala auditorium/cinematografica: minimo 240/50 = 4,8 ->5 previste 8 moduli Locali centro socio culturale piano terra : minimo 139/50 = 2,78 ->3 previste 6 moduli Locali centro socio culturale piano primo : minimo 139/37,5 = 3,7 ->4 previste 6 moduli Pertanto la larghezza delle vie d’uscita risulta verificata 6.4 Lunghezza delle vie di uscita La lunghezza massima del percorso di uscita, misurata a partire dall'interno della sala, fino a luogo sicuro, sarà inferiore a 50 m. Anche per i locali distribuiti sui due piani si rispetta la lunghezza massima di 50 ml. 6.5 Porte Le porte situate sulle vie di uscita si apriranno nel verso dell'esodo a semplice spinta. Esse saranno a due battenti i quali quando sono aperti, non ostruiscono passaggi, corridoi e pianerottoli. Le porte che danno sulle scale non si aprono direttamente sulle rampe, ma sul pianerottolo senza ridurne la larghezza. I serramenti delle porte di uscita saranno provvisti di dispositivi a barre di comando tali da consentire che la pressione esercitata dal pubblico sul dispositivo di apertura, posto su uno qualsiasi dei battenti, comandi in modo sicuro l'apertura del serramento. Le porte saranno di costruzione robusta e avranno superfici trasparenti costituite da materiali di sicurezza. 7 SCALE 7.1 Generalità Le scale avranno strutture resistenti al fuoco REI 60 7.2 Gradini, rampe, pianerottoli I gradini saranno a pianta rettangolare con pedate ed alzate di dimensioni costanti, rispettivamente di 30 cm di 16 cm. Le rampe delle scale avranno meno di quindici gradini ed una larghezza non inferiore a 1,2 m. I pianerottoli avranno la stessa larghezza delle rampe. I corrimano lungo le pareti sporgeranno meno di 8 cm e le loro estremità saranno arrotondate verso il basso. Nel lato in cui le scale sono aperte saranno montate ringhiere o balaustre alte 1 m, atte a sopportare le sollecitazioni derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazioni di emergenza o di panico. 7.3 Ventilazione Il vano scala al chiuso sarà provvisto di tre infissi con apertura manuale in prossimità dell'entrate alla scala e sul pianerottolo, in posizione segnalata. 7.4 Scala di sicurezza esterna La scala di sicurezza esterna sarà rifinita con materiali di classe 0 di reazione al fuoco; La parete esterna dell'edificio su cui è collocata tale scala, compresi gli infissi, avrà requisiti di resistenza al fuoco REI 60. 7.5 Ascensore L’ ascensore rispetterà le disposizioni antincendio previste al punto 2.5 del decreto del Ministro dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 (Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 1987). Esso non sarà utilizzato in caso d'incendio. 8 DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LA SCENA 8.1 Disposizioni generali La scena di tipo integrato rispetto alla sala, conterrà unicamente gli scenari, gli spezzati e gli attrezzi necessari per lo spettacolo del giorno, che saranno collocati in modo da non ingombrare i passaggi e rendere accessibili le attrezzature ed i mezzi antincendio. I camerini ed i locali riservati agli artisti comunicheranno direttamente con la scena. L'uso nella rappresentazione di fuochi di artificio, di fiamme libere e di spari con armi, deve essere oggetto di valutazione da parte dell'autorità competente e non può essere autorizzato in mancanza di misure di sicurezza appropriate ai rischi. È vietato fumare nella scena e sue dipendenze, salvo che per esigenze sceniche. Eventuali scarti e residui di lavori effettuati sulla scena saranno rimossi prima della rappresentazione e comunque al termine dei lavori. 8.2 Disposizioni particolari per la cabina di proiezione La cabine di proiezione è stata dimensionata in ragione del numero e dell'ingombro degli apparecchi installati, in modo da conseguire il lavoro degli addetti e gli interventi di manutenzione. Essa sarà realizzata con strutture di caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 60. La feritoia di protezione e di spia sarà munita di cristalli di idoneo spessore e avrà dimensioni limitate alle necessità funzionali. L'accesso all'interno del locale avverrà tramite disimpegno e sarà munito di porte con caratteristiche di resistenza al fuoco REI 60. Presso il locale in oggetto inoltre verrà posizionato un estintore portatile di capacità estinguente 34A, 114B,C. 8.3 Sipario di sicurezza Il sipario di sicurezza costituirà una separazione, incombustibile, resistente al fuoco REI 60, tra la sala e il palcoscenico. Esso funzionerà a discesa verticale, si chiuderà con velocità non minore a 0,25 m/s e resisterà ad una pressione di almeno 45 daN/m², senza che si verifichino inflessioni che possano compromettere il suo funzionamento. I comandi del sipario di sicurezza saranno ubicati in posizione tale da consentire la facile e sicura manovra, assicurando la completa visibilità del sipario stesso durante la discesa. Saranno previsti due quadri di manovra, l'uno situato sul palcoscenico e l'altro fuori della scena. 8.4 Protezione del sipario di sicurezza Il sipario di sicurezza verrà protetto dal lato della scena mediante un impianto di raffreddamento a pioggia a comando manuale. Detto comando sarà ubicato negli stessi punti dei quadri di manovra del sipario. La portata dell'acqua di raffreddamento sarà non inferiore a 2 l/min. per metro quadrato del sipario ed essere distribuita in modo omogeneo su tutta l'area del sipario. 8.5 Sistema di evacuazione fumi e calore La scena sarà dotata di due finestre ad apertura manuale per l’ evacuazione di fumi e calore. 8.6 Scena integrata nella sala Per quanto concerne l'affollamento, l'area riservata alla scena disporrà di una via di uscita ad uso esclusivo. La lunghezza massima in questo caso delle vie di uscita sarà di 40 ml. Lo spazio riservato al pubblico disterà 2 m dalla scena. Gli scenari saranno di tipo fisso e di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. 9 IMPIANTI ELETTRICI 9.1 Disposizioni generali Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alla legge 1° marzo 1968, n. 186, (Gazzetta Ufficiale n. 77 del 23 marzo 1968) e s.m.i. In particolare ai fini della prevenzione degli incendi gli impianti elettrici non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione e non forniranno alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Inoltre saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell'intero sistema. Essi disporranno di apparecchi di manovra ubicati in posizioni «protette» in cui è riportato delle chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono. L’edificio in oggetto disporrà dei seguenti sistemi di sicurezza: a) illuminazione; b) allarme; c) rivelazione; d) impianti di estinzione degli incendi; La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui alla legge 5 marzo 1990, n. 46 (15), e s.m.i. 9.2 Impianti elettrici di sicurezza L'alimentazione di sicurezza sarà di tipo automatica ad interruzione breve per gli impianti di rivelazione, allarme e illuminazione e ad interruzione media per gli impianti idrici antincendio. Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà anch’esso di tipo automatico, tale da consentire la ricarica completa entro 8 ore. L'autonomia dell'alimentazione di sicurezza consentirà lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso l'autonomia minima per ogni impianto sarà la seguente: - rivelazione e allarme: 30 minuti; - illuminazione di sicurezza: 1 ora; - impianti idrici antincendio: 1 ora. L'impianto di illuminazione di sicurezza assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita, e non inferiore a 2 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico. 9.3 Quadri elettrici generali Il quadro elettrico generale sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall'incendio. 9.4 Sistema di allarme I locali saranno muniti di un sistema di allarme acustico realizzato mediante sirene con caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Il comando di attivazione del sistema di allarme è ubicato in un luogo continuamente presidiato. 10 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE 10.1 Generalità Le attrezzature e gli impianti di estinzione degli incendi saranno realizzati a regola d'arte ed in conformità a quanto di seguito indicato. 10.2 ESTINTORI Tutti i locali saranno dotati di un adeguato numero di estintori portatili. Essi saranno distribuiti in modo uniforme nell'area da proteggere e posti in prossimità degli accessi e in vicinanza di aree di maggior pericolo, in posizione facilmente accessibile e visibile; Verranno posti inoltre appositi cartelli segnalatori per facilitare la loro individuazione, anche a distanza. In particolare verranno installati in ragione di uno ogni 200 m² di pavimento, o frazione, con un minimo di due estintori per piano. Gli estintori portatili avranno una capacità estinguente di 34A, 144B,C. 10.3 Idranti DN 45. Sarà installato un impianto idrico antincendio con idranti costituito da una rete di tubazioni ad anello, con montanti disposti in posizione protetta dai quali verranno derivati gli idranti DN 45 aventi le seguenti caratteristiche: a) al bocchello della lancia dell'idrante posizionato nelle condizioni più sfavorevoli di altimetria e distanza sarà assicurata una portata non inferiore a 120 l/min ed una pressione residua di almeno 2 bar; b) il numero e la posizione degli idranti è stata prescelta in modo da consentire il raggiungimento, con il getto, di ogni punto dell'area protetta, con un minimo di due idranti; c) l'impianto idraulico è stato dimensionato in relazione al contemporaneo funzionamento di n. 2 idranti d) gli idranti sono stati ubicati in posizioni utili all'accessibilità ed all'operatività in caso d'incendio; e) l'impianto sarà tenuto costantemente in pressione; f) le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete saranno protette dal gelo, dagli urti e dal fuoco. 10.4 Attacchi per il collegamento con le autopompe VV.F. Sarà realizzato un attacco di mandata DN 70 per il collegamento con le autopompe VV.F., posto in prossimità dell’entrata principale al piano terra, punto ben visibile e facilmente accessibili ai mezzi di soccorso. 10.5 Alimentazione Visto che l'acquedotto pubblico non garantisce con continuità, nelle 24 ore, le prestazioni richieste, sarà realizzata una riserva idrica alimentata dall'acquedotto e/o altre fonti, di capacità tale da assicurare un'autonomia di funzionamento dell'impianto, per un tempo superiore a 60 minuti, ovvero pari a 14,50 mc. Il gruppo di pompaggio di alimentazione della rete antincendio sarà costituito da elettropompa provvista di alimentazione elettrica, una motopompa di riserva ad avviamento automatico ed una pompa pilota per assicurare la pressione voluta in condotta. 11 IMPIANTO DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE AUTOMATICA DEGLI INCENDI 11.1 Generalità Nel caso in oggetto sarà installato un impianto secondo le norme UNI 9795 di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi a protezione degli ambienti. 11.2 Segnaletica di sicurezza Sulle porte delle uscite di sicurezza saranno installate delle segnaletiche di tipo luminoso, mantenute sempre accese durante l'esercizio dell'attività, ed inoltre alimentate in emergenza. In particolare la cartellonistica indicherà: - le porte delle uscite di sicurezza; - i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza; - l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi. 12 GESTIONE DELLA SICUREZZA 12.1 Generalità Il responsabile dell'attività, o persona da lui delegata, provvederà, affinché nel corso dell'esercizio a non alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare: a) i sistemi di vie di uscita saranno tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che possa ostacolare l'esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio; b) prima dell'inizio di qualsiasi manifestazione sarà controllata la funzionalità del sistema di vie di uscita, il corretto funzionamento dei serramenti delle porte, nonché degli impianti e delle attrezzature di sicurezza; c) saranno mantenuti efficienti i presìdi antincendio, eseguendo prove periodiche con cadenza non superiore a 6 mesi; d) saranno mantenuti costantemente efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti; e) saranno mantenuti costantemente in efficienza i dispositivi di sicurezza degli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento; f) saranno presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni e risistemazioni; g) saranno fatte osservare il divieto di fumare negli ambienti ove tale divieto è previsto per motivi di sicurezza; 12.2 Chiamata dei servizi di soccorso I servizi di soccorso saranno avvertiti in caso di necessità tramite rete telefonica. La procedura di chiamata verrà indicata a fianco di ciascun apparecchio telefonico, dal quale questa sia possibile. 12.3 Informazione e formazione del personale Tutto il personale dipendente sarà adeguatamente informato sui rischi prevedibili, sulle misure da osservare per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio. Il responsabile curerà inoltre che alcuni dipendenti, addetti in modo permanente al servizio dei locali (portieri, macchinisti, et.), siano in grado di portare il più pronto ed efficace ausilio in caso di incendio o altro pericolo. 12.4 ISTRUZIONI DI SICUREZZA Negli atri e nei corridoi dell'area riservata al pubblico saranno collocate in vista le planimetrie dei locali, recanti la disposizione dei posti, l'ubicazione dei servizi ad uso degli spettatori e le indicazioni dei percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite. Planimetrie ed istruzioni adeguate saranno collocate altresì sulla scena e nei corridoi di disimpegno a servizio della stessa. All'ingresso del locale sarà disponibile una planimetria generale, per le squadre di soccorso, riportante la ubicazione: - delle vie di uscita (corridoi, scale, uscite); - dei mezzi e degli impianti di estinzione; - dei dispositivi di arresto dell'impianto di climatizzazione; - dei dispositivi di arresto degli impianti elettrici e dell' impianto di distribuzione di gas combustibile; - dei vari ambienti di pertinenza con indicazione delle relative destinazioni d'uso.