RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI 1.1 Generalità I locali in

Transcript

RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI 1.1 Generalità I locali in
RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI
1.1 Generalità
I locali in oggetto, destinati a trattenimenti e pubblici spettacoli, ovvero concerti, conferenze,
congressi, proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali e spettacoli in genere ed
attività polifunzionali, sono ubicati in un edificio isolato rispetto agli altri manufatti presenti
nella zona.
In particolare si tratta di attività normate n° 41 così come specificato nel D.P.R. 151/2011 ed
in particolare regolata dal D.M. 19/08/1996.
Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di
sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni, i locali oggetto della
presente saranno realizzati e gestiti in modo da:
a) minimizzare le cause di incendio;
b) garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso agli occupanti;
c) limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno dei locali stessi;
d) limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui;
e) assicurare la possibilità che gli occupanti lascino il locali indenni o che gli stessi siano
soccorsi in altro modo;
f) garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.
1.2 Scelta dell'area
Considerato che il manufatto edilizio in oggetto è isolato dagli altri edifici della zona, viene
assicurato il rispetto delle distanze di sicurezza esterne dagli insediamenti circostanti, previste
dalle specifiche regolamentazioni di prevenzione incendi, relative alle attività in essi svolte.
1.3 Accesso all'area
Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, gli accessi all'area
avranno i seguenti requisiti:
- larghezza:=> 3,5 m;
- altezza libera:=> 4 m;
- pendenza: non superiore al 10%;
- resistenza al carico: =>20 t.
Gli spazi esterni, di pertinenza del locale, non saranno adibiti a parcheggio di autoveicoli,
pertanto non sussiste il rischio di pregiudicare l'accesso e la manovra dei mezzi di soccorso e
ostacolare il deflusso del pubblico.
Nel fabbricato in oggetto non saranno realizzati locali siti ad altezza superiore a 12 m.
2 SEPARAZIONI – COMUNICAZIONI
2.1 Generalità
Nell’ edificio in oggetto coesistono più locali, ubicati allo stesso piano e anche su piani diversi,
e ciascuno di tali locali è dotato di ingressi e di vie di uscita indipendenti.
2.2 Comunicazioni con altre attività
Il locale destinato a trattenimenti e pubblici spettacoli comunica con le sale consumazione
(Bar) e servizi, tramite filtro a prova di fumo dotato di porte resistenti al fuoco e strutture di
separazione REI 60 e canale di ventilazione della superficie di 0,1 mq.
3 STRUTTURE E MATERIALI
3.1 Resistenza al fuoco delle strutture
Dalla documentazione che si ha in possesso e da indagine effettuate in situ, si ha che le
caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture portanti e quelle di separazione dei due
piani, valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite dalla circolare del
ministero dell'interno n. 91 del 14 settembre 1961, risultano essere rispettivamente R 60 e
REI 60.
I requisiti di resistenza al fuoco delle porte e degli altri elementi di chiusura saranno anch’essi
di tipo REI 60.
3.2 Reazione al fuoco dei materiali
Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali che saranno utilizzati sono le seguenti:
a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle rampe, nei passaggi in genere e nelle vie di
esodo, verrà impiegato materiale di classe 1 in ragione, al massimo, del 50% della
loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni orizzontali delle scale); per le
restanti parti saranno impiegati materiale di classe 0;
b) in tutti gli altri ambienti, i materiali di rivestimento dei pavimenti saranno di classe 2,
mentre degli altri materiali di rivestimento saranno di classe 1;
c) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi e simili) saranno di
classe di reazione al fuoco non superiore a 1;
d) le poltrone ed i mobili imbottiti saranno di classe 1 IM;
e) i sedili non imbottiti costituiti da materiali combustibili saranno di classe non superiore a 2;
f) i materiali isolanti in vista, con componente isolante direttamente esposto alle fiamme,
saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1; nel caso di materiale isolante in
vista, con componente isolante non direttamente esposto alle fiamme, saranno di classi di
reazione al fuoco 0-1, 1-0, 1-1;
Il controsoffitto sarà di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1 ed omologato ai sensi del
decreto del Ministro dell'interno 26 giugno 1984 (S.O. Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto
1984), tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti
di innesco;
p) i materiali isolanti installati all'interno di intercapedini saranno di tipo incombustibili. Sarà
consentita l'installazione di materiali isolanti combustibili all'interno di intercapedini delimitate
da strutture realizzate con materiali incombustibili ed aventi resistenza al fuoco almeno REI 30.
3.3 Materiale scenico
Per la realizzazione degli scenari fissi e mobili (quinte, velari, tendaggi e simili) verrà impiegato
materiali combustibili di classe di reazione al fuoco non superiore a 2.
I materiali allestiti nell'area scenica saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1.
3.4 Calcolo carico d’incendio del locale auditorium/sala cinematografica
Nel locale in oggetto è prevista la presenza, come condizione più gravosa, di 240 poltrone di
tipo standard che da letteratura risultano avere ognuna, un potere calorifico pari a 335 MJ/cad
e dal materiale scenico rappresentato da tendaggi e mobili in legno con potere calorifico pari
rispettivamente di 16 e 18 MJ/Kg.
Il carico d’incendio specifico di progetto della sala (D.M. 9 marzo 2007) è dato dalla formula:
qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf
dove:
qf,d è il carico d’incendio specifico (al mq.) di progetto, espresso in MJ/mq.
δq1 è il fattore di rischio in relazione alle dimensioni del compartimento
(tab. 1 dello allegato al D.M. 9 marzo 2007); per una superficie di mq. 233,00, δq1 = 1,00
δq2 è il fattore di rischio in relazione al tipo di attività
(tab. 2 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007); per una classe di rischio II, δq2 = 1,00
δn è il fattore che tiene conto delle misure di protezione previste
(tab. 3 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007);
sistemi automatici di rilevazione, segnalazione, e allarme d’incendio δn4 = 0,85
rete idrica antincendio interna δn6 = 0,90
accessibilità ai mezzi di soccorso, δn9= 0,90
per cui δn = 0,85*0,90*0,90=0,69
qf
è il valore nominale del carico d’incendio specifico (MJ/mq), dato dalla formula:
qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi
A
dove:
gi
è la massa del materiale combustibile, espressa in kg.,
Hi
è il potere calorifico inferiore del materiale combustibile, espresso in MJ/kg.,
gi * Hi = per poltrona standard = 336 MJ cadauna (da letteratura)
gi * Hi = per i mobili in legno = 150 Kg * 18 MJ/kg = 2700 MJ
gi * Hi = per i tendaggi in fibra artificiale = 80 Kg * 16 MJ = 1280 MJ
mi
Ψi
A
è il fattore di partecipazione del materiale alla combustione (pari a 0,80 per il
legno ed i materiali di natura cellulosica ed 1,00 per tutti gli altri materiali combu
stibili),
m1 = 1,00
è il fattore di limitazione della partecipazione del materiale alla combustione (pari
a 0,00 per materiali posti in contenitori progettati per resistere al fuoco, a 0,85 per
contenitori non combustibili e non progettati, ad 1,00 per tutti gli altri casi),
Ψ1 = 1,00
è la superficie in pianta lorda del compartimento pari a 233,00 mq
Quindi si ha :
qf = ((240*335+2700+1280) MJ*1,00*1,00) = 362,14 MJ/mq.
233,00 mq
qf,d = 1,00*1,00*0,69*362,14 MJ/mq = 249,88 MJ/mq.
dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico
d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza II richiesto, per i materiali da
costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 20 di resistenza al fuoco.
In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco
delle strutture in oggetto saranno REI 60.
3.5 Calcolo carico d’incendio dei locali del centro socio culturale
3.5.1 Sala Tv
La sala tv avrà una superficie di mq. 38 circa. In essa è prevista la presenza, come condizione
più gravosa, di materiale infiammabile costituito da venti sedie in acciaio imbottite, un
televisore con un potere calorifico rispettivamente di 90 e 300 MJ/cad .
Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato:
qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf
con in questo caso
δq1 per una superficie di mq. 38 = δq1 = 1,00
δq2 = 1,00
δn = 0,69
qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi
A
dove:
gi * Hi = 90 e 300 MJ/cad .
mi = 0,80
Ψi = 1,00
A = 38 mq
Quindi si ha
qf = ((90 MJ*20 + 300 MJ) *0,80*1,00) = 55,26 MJ/mq.
38,00
qf,d = 1,00*1,00*0,69*76,36 =38,13 MJ/mq
dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico
d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da
costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 0 di resistenza al fuoco.
In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al
fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60.
3.5.2 Sala ascolto musica
La sala ascolto musica avrà una superficie di mq. 28 circa. In essa è prevista la presenza,
come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da tre divani, un tavolo e
una radio, con un potere calorifico rispettivamente di 835, 420 e 85 MJ/cad .
Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato:
qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf
con in questo caso
δq1 per una superficie di mq. 28 = δq1 = 1,00
δq2 = 1,00
δn = 0,69
qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi
A
dove:
gi * Hi = 835, 420 e 85 MJ/cad .
mi = 0,80
Ψi = 1,00
A = 28 mq
Quindi
qf = ((835 MJ*3 + 420 MJ+85 MJ) *0,80*1,00) = 86,00 MJ/mq.
28,00
qf,d = 1,00*1,00*0,69*86,00=59,34 MJ/mq.
dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico
d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da
costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 0 di resistenza al fuoco.
In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al
fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60.
3.5.3 Sala Biliardo
La sala biliardo avrà una superficie di mq. 63 circa. In essa è prevista la presenza, come
condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da un biliardo, da quindici sedie in
acciaio imbottite, un poggia stecche, con un potere calorifico rispettivamente di 21600, 90 e
465 MJ/cad .
Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato:
qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf
con in questo caso
δq1 per una superficie di mq. 63 = δq1 = 1,00
δq2 = 1,00
δn = 0,69
qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi
A
dove:
gi * Hi = 13500, 90 e 465 MJ/cad .
mi = 0,80
Ψi = 1,00
A = 63 mq
Quindi si ha
qf = ((21.600 MJ + 90 MJ *15+465 MJ) *0,80*1,00) = 297,33 MJ/mq.
63,00
qf,d = 1,00*1,00*0,69*297,33 =205,16 MJ/mq.
dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico
d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da
costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 20 di resistenza al fuoco.
In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al
fuoco delle strutture in oggetto saranno REI 60.
3.5.4 Foyer
Il foyer avrà una superficie di mq. 120 circa. In esso è prevista la presenza, come condizione
più gravosa, di materiale infiammabile costituito da un bancone e scaffalatura in legno, con un
potere calorifico di 15 MJ/kg per un peso totale di 1850 Kg.
Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato dalla formula:
qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf
con in questo caso
δq1 per una superficie di mq. 50,00 = δq1 = 1,00
δq2 = 1,00
δn = 0,69
qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi
A
dove:
gi * Hi = 1850 Kg * 18 MJ/kg = 33300 MJ
mi = 0,80
Ψi = Ψ1 = 1,00
A = 120,00 mq
Quindi si ha
qf = (33300*0,80*1,00) = 222,00 MJ/mq.
120,00
qf,d = 1,00*1,00*0,69*222,00 = 153,18 MJ/mq.
dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico
d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza III richiesto, per i materiali da
costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 15 di resistenza al fuoco.
In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco
delle strutture in oggetto risultano essere REI 60.
3.5.5 Ripostiglio
Il locale adibito a ripostiglio avrà una superficie di mq. 34 circa. In esso è prevista la presenza,
come condizione più gravosa, di materiale infiammabile costituito da cartone per imballaggio,
con un potere calorifico di 15 MJ/kg. per un peso totale di 350 Kg.
Il carico d’incendio specifico di progetto del locale (D.M. 9 marzo 2007) è dato dalla formula:
qf,d = δq1 * δq2 * δn * qf
con in questo caso
δq1 per una superficie di mq. 34,00 = δq1 = 1,00
δq2 = 1,00
δn = 0,69
qf = Σ gi * Hi * mi *Ψi
A
dove:
gi * Hi = 350 Kg * 15 MJ/kg = 5250 MJ
mi = 0,80
Ψi = Ψ1 = 1,00
A = 34,00 mq
Quindi
qf = (5250*0,80*1,00) = 123,53 MJ/mq.
120,00
qf,d = 1,00*1,00*0,69*123,53 = 85,23 MJ/mq.
dalla tabella 4 dell’allegato al D.M. 9 marzo 2007, si deduce che, per il valore di carico
d’incendio calcolato, al fine di garantire il livello di sicurezza II richiesto, per i materiali da
costruzione utilizzati, è necessaria una Classe 0 di resistenza al fuoco.
In ogni caso, come specificato al paragrafo 3.1 sopra, le caratteristiche di resistenza al fuoco
delle strutture in oggetto saranno REI 60.
3.5.6 Locali al piano primo del centro socio culturale
dd Per i locali al primo piano del centro socio culturale è stato ripetuto lo stesso tipo di calcolo
arrivando pressappoco agli stessi risultati del locali al piano terra ovvero per garantire il livello
di sicurezza II richiesto, per i materiali da costruzione utilizzati, è necessaria una Classe al
massimo 20 di resistenza al fuoco.
Come specificato al paragrafo 3.1 sopra, in ogni caso, indipendentemente del carico d’incendio
del locale in esame, le caratteristiche di resistenza al fuoco delle strutture in oggetto saranno
REI 60.
3.5.7 Locali al piano Seminterrato
I locali ubicati al piano seminterrato, adibiti a locali tecnici, saranno accessibile solo al
personale addetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e tubazioni
presenti in esso.
La restante parte del piano seminterrato, al momento è priva di specifica destinazione d’uso,
pertanto può considerarsi non utilizzabile con carico d’incendio pari a zero.
4 DISTRIBUZIONE E SISTEMAZIONE DEI POSTI NELLA SALA
4.1 Distribuzione dei posti a sedere
Nella sala da adibire a trattenimenti e pubblico spettacolo i posti a sedere, di tipo fisso,
saranno distribuiti in settori con non più di 100 posti, e precisamente con un massimo di 8
posti per fila e di 9 file.
I settori saranno separati l'uno dall'altro mediante passaggi longitudinali e trasversali di
larghezza superiore a 1,2 m.
Tra i posti a sedere e le pareti della sala sarà lasciato un passaggio di larghezza pari a 1,2 m.
Tale distribuzione dei posti a sedere non costituirà impedimenti ed ostacoli all'esodo delle
persone in caso di emergenza.
4.2 Sistemazione dei posti fissi a sedere
La distanza tra lo schienale di una fila di posti ed il corrispondente schienale della fila
successiva sarà di 0,8 m.
La larghezza di ciascun posto sarà di 0,5 m, essendo previste poltrone con braccioli.
Esse saranno saldamente fissate al suolo ed avranno sedile del tipo a ribaltamento per
gravità.
4.3 Sistemazione dei posti in piedi
Nessun spettatore può sostare nei passaggi esistenti nella sala e nel locale in oggetto non sono
previste aree riservate per posti in piedi.
5 MISURE PER L’ESODO DEL PUBBLICO DELLA SALA
5.1 Affollamento
Nella sala da adibire a trattenimenti e pubblico spettacolo l'affollamento massimo è pari al
numero dei posti a sedere, ovvero 240 compresi quelli previsti per le persone con ridotte o
impedite capacità motorie.
Nei locali del centro polifunzionale l’affollamento è così stimato:
Piano Terra
Foyer = 0,70 * 120 mq ( densità di affollamento locali al chiuso)=84 pers.
Sala TV = 20 pers.
Sala ascolto musica =15 pers.
Sala Biliardo= 20 pers.
Per un totale di 139 pers.
Stessa stima può essere fatta per i locali al primo piano.
5.2 Capacità di deflusso
La capacità di deflusso per i locali al piano terra sarà di 50 persone per modulo, mentre i locali
posti a primo piano sarà di 37,5 persone per modulo.
6 SISTEMA DELLE VIE DI USCITA
6.1 Generalità
I locali in oggetto saranno provvisti di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in
base al massimo affollamento previsto ed alle capacità di deflusso sopra stabilite, che,
attraverso percorsi indipendenti, adducano in luogo sicuro all'esterno.
I percorsi del sistema di vie di uscita comprenderanno corridoi, vani di accesso alle scale e di
uscita all'esterno, scale, rampe e passaggi in genere.
L'altezza dei percorsi sarà superiore a 2 ml, mentre la larghezza utile dei percorsi, misurata
deducendo l'ingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori sarà non
inferiore a 1,20 ml.
Nei passaggi interni alla sala, qualora sia necessario realizzare gradini per superare dislivelli,
gli stessi avranno pedate ed alzate di dimensioni rispettivamente non inferiori a 30 cm
(pedata) e non superiori a 18 cm (alzata), e saranno segnalati con appositi dispositivi luminosi.
Le uscite dalla sala saranno distribuite con criteri di uniformità e di simmetria rispetto all'asse
della stessa.
Le rampe ubicate lungo le vie di uscita, a servizio di aree ove è prevista la presenza di persone
con ridotte o impedite capacità motorie, avranno pendenza non superiore all'8%.
I pavimenti in genere ed i gradini in particolare avranno superfici sdrucciolevoli. Le superfici
lungo le vie di uscita esposte alle intemperie saranno tenute sgombre da neve e ghiaccio e se
del caso adeguatamente protette.
Superfici vetrate e specchi non saranno installati se possono trarre in inganno sulla direzione
dell'uscita.
Le vie di uscita saranno tenute sgombre da materiali che possono costituire impedimento al
regolare deflusso delle persone.
Gli eventuali guardaroba saranno ubicati in modo tale che il loro utilizzo da parte degli
spettatori, non costituisca ostacolo alla normale circolazione ed al deflusso del pubblico.
6.2 Numero delle uscite
Il numero delle uscite nel locale auditorium/sala cinematografica che adducono in luogo sicuro
all'esterno, saranno quattro di due moduli ognuno, con una capacità di deflusso di
4*2*50=400 persone maggiore dell’affollamento previsto pari a 240.
Dette uscite saranno ubicate in posizioni ragionevolmente contrapposte e dotate di porte
apribili nel verso dell'esodo con un sistema a semplice spinta.
Nei locali a piano terra del centro socio culturale sono previste due uscite da tre moduli
ognuno, con una capacità di deflusso di 2*3*50=300 persone maggiore dell’affollamento
previsto pari a 139 pers.
Anche nei locali a primo piano del centro socio culturale sono previste due uscite da tre moduli
ognuno, con una capacità di deflusso in questo caso di
2*3*37,5 = 225 persone sempre maggiore comunque all’affollamento stimato per i locali in
oggetto pari a 139 pers.
6.3 Larghezza delle vie di uscita
La larghezza di ogni singola via di uscita è multiplo del modulo di uscita (0,6 m).
La larghezza totale delle uscite da ogni piano, espressa in numero di moduli di uscita,
determinata dal rapporto tra l'affollamento previsto al piano e la capacità di deflusso relativa
risulta essere superiore alla minima necessaria.
Sala auditorium/cinematografica: minimo 240/50 = 4,8 ->5
previste 8 moduli
Locali centro socio culturale piano terra : minimo 139/50 = 2,78 ->3 previste 6 moduli
Locali centro socio culturale piano primo : minimo 139/37,5 = 3,7 ->4
previste 6 moduli
Pertanto la larghezza delle vie d’uscita risulta verificata
6.4 Lunghezza delle vie di uscita
La lunghezza massima del percorso di uscita, misurata a partire dall'interno della sala, fino a
luogo sicuro, sarà inferiore a 50 m.
Anche per i locali distribuiti sui due piani si rispetta la lunghezza massima di 50 ml.
6.5 Porte
Le porte situate sulle vie di uscita si apriranno nel verso dell'esodo a semplice spinta. Esse
saranno a due battenti i quali quando sono aperti, non ostruiscono passaggi, corridoi e
pianerottoli.
Le porte che danno sulle scale non si aprono direttamente sulle rampe, ma sul pianerottolo
senza ridurne la larghezza.
I serramenti delle porte di uscita saranno provvisti di dispositivi a barre di comando tali da
consentire che la pressione esercitata dal pubblico sul dispositivo di apertura, posto su uno
qualsiasi dei battenti, comandi in modo sicuro l'apertura del serramento.
Le porte saranno di costruzione robusta e avranno superfici trasparenti costituite da materiali
di sicurezza.
7 SCALE
7.1 Generalità
Le scale avranno strutture resistenti al fuoco REI 60
7.2 Gradini, rampe, pianerottoli
I gradini saranno a pianta rettangolare con pedate ed alzate di dimensioni costanti,
rispettivamente di 30 cm di 16 cm.
Le rampe delle scale avranno meno di quindici gradini ed una larghezza non inferiore a 1,2 m.
I pianerottoli avranno la stessa larghezza delle rampe.
I corrimano lungo le pareti sporgeranno meno di 8 cm e le loro estremità saranno arrotondate
verso il basso.
Nel lato in cui le scale sono aperte saranno montate ringhiere o balaustre alte 1 m, atte a
sopportare le sollecitazioni derivanti da un rapido deflusso del pubblico in situazioni di
emergenza o di panico.
7.3 Ventilazione
Il vano scala al chiuso sarà provvisto di tre infissi con apertura manuale in prossimità
dell'entrate alla scala e sul pianerottolo, in posizione segnalata.
7.4 Scala di sicurezza esterna
La scala di sicurezza esterna sarà rifinita con materiali di classe 0 di reazione al fuoco;
La parete esterna dell'edificio su cui è collocata tale scala, compresi gli infissi, avrà requisiti di
resistenza al fuoco REI 60.
7.5 Ascensore
L’ ascensore rispetterà le disposizioni antincendio previste al punto 2.5 del decreto del Ministro
dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 (Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 1987).
Esso non sarà utilizzato in caso d'incendio.
8 DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LA SCENA
8.1 Disposizioni generali
La scena di tipo integrato rispetto alla sala, conterrà unicamente gli scenari, gli spezzati e gli
attrezzi necessari per lo spettacolo del giorno, che saranno collocati in modo da non
ingombrare i passaggi e rendere accessibili le attrezzature ed i mezzi antincendio.
I camerini ed i locali riservati agli artisti comunicheranno direttamente con la scena.
L'uso nella rappresentazione di fuochi di artificio, di fiamme libere e di spari con armi, deve
essere oggetto di valutazione da parte dell'autorità competente e non può essere autorizzato in
mancanza di misure di sicurezza appropriate ai rischi.
È vietato fumare nella scena e sue dipendenze, salvo che per esigenze sceniche.
Eventuali scarti e residui di lavori effettuati sulla scena saranno rimossi prima della
rappresentazione e comunque al termine dei lavori.
8.2 Disposizioni particolari per la cabina di proiezione
La cabine di proiezione è stata dimensionata in ragione del numero e dell'ingombro
degli apparecchi installati, in modo da conseguire il lavoro degli addetti e gli interventi di
manutenzione. Essa sarà realizzata con strutture di caratteristiche di resistenza al
fuoco almeno REI 60.
La feritoia di protezione e di spia sarà munita di cristalli di idoneo spessore e avrà dimensioni
limitate alle necessità funzionali.
L'accesso all'interno del locale avverrà tramite disimpegno e sarà munito di porte con
caratteristiche di resistenza al fuoco REI 60.
Presso il locale in oggetto inoltre verrà posizionato un estintore portatile di capacità
estinguente 34A, 114B,C.
8.3 Sipario di sicurezza
Il sipario di sicurezza costituirà una separazione, incombustibile, resistente al fuoco REI
60, tra la sala e il palcoscenico.
Esso funzionerà a discesa verticale, si chiuderà con velocità non minore a 0,25 m/s e resisterà
ad una pressione di almeno 45 daN/m², senza che si verifichino inflessioni che possano
compromettere il suo funzionamento.
I comandi del sipario di sicurezza saranno ubicati in posizione tale da consentire la facile
e sicura manovra, assicurando la completa visibilità del sipario stesso durante la discesa.
Saranno previsti due quadri di manovra, l'uno situato sul palcoscenico e l'altro fuori della
scena.
8.4 Protezione del sipario di sicurezza
Il sipario di sicurezza verrà protetto dal lato della scena mediante un impianto di
raffreddamento a pioggia a comando manuale. Detto comando sarà ubicato negli stessi
punti dei quadri di manovra del sipario.
La portata dell'acqua di raffreddamento sarà non inferiore a 2 l/min. per metro quadrato del
sipario ed essere distribuita in modo omogeneo su tutta l'area del sipario.
8.5 Sistema di evacuazione fumi e calore
La scena sarà dotata di due finestre ad apertura manuale per l’ evacuazione di fumi e calore.
8.6 Scena integrata nella sala
Per quanto concerne l'affollamento, l'area riservata alla scena disporrà di una via di uscita ad
uso esclusivo.
La lunghezza massima in questo caso delle vie di uscita sarà di 40 ml.
Lo spazio riservato al pubblico disterà 2 m dalla scena.
Gli scenari saranno di tipo fisso e di classe di reazione al fuoco non superiore a 1.
9 IMPIANTI ELETTRICI
9.1 Disposizioni generali
Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alla legge 1° marzo 1968, n. 186,
(Gazzetta Ufficiale n. 77 del 23 marzo 1968) e s.m.i.
In particolare ai fini della prevenzione degli incendi gli impianti elettrici non costituiranno causa
primaria di incendio o di esplosione e non forniranno alimento o via privilegiata di
propagazione degli incendi.
Inoltre saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio
dell'intero sistema.
Essi disporranno di apparecchi di manovra ubicati in posizioni «protette» in cui è riportato delle
chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.
L’edificio in oggetto disporrà dei seguenti sistemi di sicurezza:
a) illuminazione;
b) allarme;
c) rivelazione;
d) impianti di estinzione degli incendi;
La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui alla legge
5 marzo 1990, n. 46 (15), e s.m.i.
9.2 Impianti elettrici di sicurezza
L'alimentazione di sicurezza sarà di tipo automatica ad interruzione breve per gli impianti di
rivelazione, allarme e illuminazione e ad interruzione media per gli impianti idrici antincendio.
Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà anch’esso di tipo automatico, tale da consentire
la ricarica completa entro 8 ore.
L'autonomia dell'alimentazione di sicurezza consentirà lo svolgimento in sicurezza del soccorso
e dello spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso l'autonomia minima per ogni
impianto sarà la seguente:
- rivelazione e allarme: 30 minuti;
- illuminazione di sicurezza: 1 ora;
- impianti idrici antincendio: 1 ora.
L'impianto di illuminazione di sicurezza assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5
lux ad un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita, e non inferiore a 2 lux
negli altri ambienti accessibili al pubblico.
9.3 Quadri elettrici generali
Il quadro elettrico generale sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e
protetta dall'incendio.
9.4 Sistema di allarme
I locali saranno muniti di un sistema di allarme acustico realizzato mediante sirene con
caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di
incendio. Il comando di attivazione del sistema di allarme è ubicato in un luogo continuamente
presidiato.
10 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE
10.1 Generalità
Le attrezzature e gli impianti di estinzione degli incendi saranno realizzati a regola d'arte ed in
conformità a quanto di seguito indicato.
10.2 ESTINTORI
Tutti i locali saranno dotati di un adeguato numero di estintori portatili.
Essi saranno distribuiti in modo uniforme nell'area da proteggere e posti in prossimità degli
accessi e in vicinanza di aree di maggior pericolo, in posizione facilmente accessibile e visibile;
Verranno posti inoltre appositi cartelli segnalatori per facilitare la loro individuazione, anche a
distanza.
In particolare verranno installati in ragione di uno ogni 200 m² di pavimento, o frazione, con
un minimo di due estintori per piano.
Gli estintori portatili avranno una capacità estinguente di 34A, 144B,C.
10.3 Idranti DN 45.
Sarà installato un impianto idrico antincendio con idranti costituito da una rete di tubazioni ad
anello, con montanti disposti in posizione protetta dai quali verranno derivati gli idranti DN 45
aventi le seguenti caratteristiche:
a) al bocchello della lancia dell'idrante posizionato nelle condizioni più sfavorevoli di altimetria
e distanza sarà assicurata una portata non inferiore a 120 l/min ed una pressione residua di
almeno 2 bar;
b) il numero e la posizione degli idranti è stata prescelta in modo da consentire il
raggiungimento, con il getto, di ogni punto dell'area protetta, con un minimo di due idranti;
c) l'impianto idraulico è stato dimensionato in relazione al contemporaneo funzionamento
di n. 2 idranti
d) gli idranti sono stati ubicati in posizioni utili all'accessibilità ed all'operatività in caso
d'incendio;
e) l'impianto sarà tenuto costantemente in pressione;
f) le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete saranno protette dal gelo,
dagli urti e dal fuoco.
10.4 Attacchi per il collegamento con le autopompe VV.F.
Sarà realizzato un attacco di mandata DN 70 per il collegamento con le autopompe VV.F.,
posto in prossimità dell’entrata principale al piano terra, punto ben visibile e facilmente
accessibili ai mezzi di soccorso.
10.5 Alimentazione
Visto che l'acquedotto pubblico non garantisce con continuità, nelle 24 ore, le prestazioni
richieste, sarà realizzata una riserva idrica alimentata dall'acquedotto e/o altre fonti, di
capacità tale da assicurare un'autonomia di funzionamento dell'impianto, per un tempo
superiore a 60 minuti, ovvero pari a 14,50 mc.
Il gruppo di pompaggio di alimentazione della rete antincendio sarà costituito da elettropompa
provvista di alimentazione elettrica, una motopompa di riserva ad avviamento automatico ed
una pompa pilota per assicurare la pressione voluta in condotta.
11 IMPIANTO DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE AUTOMATICA DEGLI INCENDI
11.1 Generalità
Nel caso in oggetto sarà installato un impianto secondo le norme UNI 9795 di rivelazione e
segnalazione automatica degli incendi a protezione degli ambienti.
11.2 Segnaletica di sicurezza
Sulle porte delle uscite di sicurezza saranno installate delle segnaletiche di tipo luminoso,
mantenute sempre accese durante l'esercizio dell'attività, ed inoltre alimentate in emergenza.
In particolare la cartellonistica indicherà:
- le porte delle uscite di sicurezza;
- i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza;
- l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi.
12 GESTIONE DELLA SICUREZZA
12.1 Generalità
Il responsabile dell'attività, o persona da lui delegata, provvederà, affinché nel corso
dell'esercizio a non alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare:
a) i sistemi di vie di uscita saranno tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale
che possa ostacolare l'esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un
incendio;
b) prima dell'inizio di qualsiasi manifestazione sarà controllata la funzionalità del
sistema di vie di uscita, il corretto funzionamento dei serramenti delle porte, nonché degli
impianti e delle attrezzature di sicurezza;
c) saranno mantenuti efficienti i presìdi antincendio, eseguendo prove periodiche con
cadenza non superiore a 6 mesi;
d) saranno mantenuti costantemente efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto
previsto dalle normative vigenti;
e) saranno mantenuti costantemente in efficienza i dispositivi di sicurezza degli impianti di
ventilazione, condizionamento e riscaldamento;
f) saranno presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari,
quali manutenzioni e risistemazioni;
g) saranno fatte osservare il divieto di fumare negli ambienti ove tale divieto è previsto per
motivi di sicurezza;
12.2 Chiamata dei servizi di soccorso
I servizi di soccorso saranno avvertiti in caso di necessità tramite rete telefonica.
La procedura di chiamata verrà indicata a fianco di ciascun apparecchio telefonico, dal quale
questa sia possibile.
12.3 Informazione e formazione del personale
Tutto il personale dipendente sarà adeguatamente informato sui rischi prevedibili, sulle misure
da osservare per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio.
Il responsabile curerà inoltre che alcuni dipendenti, addetti in modo permanente al servizio dei
locali (portieri, macchinisti, et.), siano in grado di portare il più pronto ed efficace ausilio in
caso di incendio o altro pericolo.
12.4 ISTRUZIONI DI SICUREZZA
Negli atri e nei corridoi dell'area riservata al pubblico saranno collocate in vista le planimetrie
dei locali, recanti la disposizione dei posti, l'ubicazione dei servizi ad uso degli spettatori e le
indicazioni dei percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite.
Planimetrie ed istruzioni adeguate saranno collocate altresì sulla scena e nei corridoi di
disimpegno a servizio della stessa.
All'ingresso del locale sarà disponibile una planimetria generale, per le squadre di
soccorso, riportante la ubicazione:
- delle vie di uscita (corridoi, scale, uscite);
- dei mezzi e degli impianti di estinzione;
- dei dispositivi di arresto dell'impianto di climatizzazione;
- dei dispositivi di arresto degli impianti elettrici e dell' impianto di distribuzione di gas
combustibile;
- dei vari ambienti di pertinenza con indicazione delle relative destinazioni d'uso.