Lo stile Namikoshi

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Lo stile Namikoshi
32° Seminario Nazionale di
Aggiornamento/ValutazionePer
Associati Professionali Certificati,
Benemeriti, Ordinari e Studenti
Lo stile Namikoshi
Un po’ di storia e un po’ di pratica
17 – 18 – 19 Maggio 2014
Tabiano Terme (PR)
Grand Hotel Terme Astro
Lo Shiatsu di Tokujiro Namikoshi Sensei
Una prima domanda che possiamo porci è se
Salute e Sanità costituiscono uno stesso
concetto oppure no?
La seconda è se su questi temi insistono saperi
diversi? E quindi Professionisti diversi?
4 Per Sanità ritengo si possa intendere il complesso di strutture
pubbliche e private, i professionisti, gli enti di formazione, gli
organi di controllo, le politiche ai vari livelli degli Enti preposti,
i programmi per combattere le malattie e/o per prevenirle e gli
interventi per porre riparo agli esiti di patologie, di traumi e
infortuni, e alla conseguente riabilitazione, ove necessaria, e
perché no, promuovere una migliore condizione di salute
individuale e collettiva.
Come si vede un complesso ampio e che tuttavia è parte di
quello della Salute, che lo comprende e lo supera.
5 La Rivoluzione Francese per prima inserì la
Salute nella Dichiarazione universale dei
diritti dell’Uomo e perché questo diritto
fosse realizzato al meglio stabilì che lo Stato
dovesse provvedervi.
6 Nel sistema moderno in Italia e non solo, tale
principio è stato abbandonato e Stato e privati
realizzano il loro intervento, i secondi guidati com’è
ovvio dalla ricerca del loro guadagno, che a volte
prevale rispetto all’obiettivo di promuovere o
garantire il livello massimo della salute di un
popolo.
7 Vediamo cosa stabilisce l’articolo 32 della Costituzione
repubblicana italiana .
La repubblica tutela la salute, come fondamentale diritto
dell'individuo, così come interesse per la collettività,
garantendo cure per gli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a essere curato, se non per
disposizione di legge.
La legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal
rispetto dell'individuo.
8 Solo due parole vanno spese per alcune considerazioni su
questo articolo della Costituzione Italiana. Uno dei più
significativi e importanti.
Nel comma 1 vengono espressi, in due righe, concetti di
primaria importanza. La Costituzione sceglie il concetto di
Salute e non di Sanità. Poi definisce la Salute un diritto
fondamentale. E quindi lo riferisce non al Cittadino Italiano, ma
all’individuo e quindi a chiunque si trovi sul territorio nazionale.
9 Si pensi al dibattito attuale sullo Jus soli in Italia, o allo
scontro ancora in atto negli Stati Uniti sul diritto
all’assistenza sanitaria pubblica.
Ma non di minore valore è il secondo comma: Nessuno può
essere obbligato a essere curato, se non per disposizione di
legge. E del terzo che è connesso: La legge non può in nessun
modo violare i limiti imposti dal rispetto dell'individuo.
Pensiamo al livello culturale, etico e politico dell’attuale
dibattito sulla eutanasia o sulla libertà di decidere del
proprio destino.
. 10 Ma vi è ancora un aspetto che questo articolo pone in luce:
esso è pervaso da un enorme apertura e all’interno di una
visione così avanzata si afferma la libertà di scegliere la
propria cura: “Nessuno può essere obbligato a essere curato”.
Quindi da un lato lo Stato tutela la salute come un diritto e
dall’altro tutela il rispetto che va garantito all’individuo e che
nemmeno la legge può oltrepassare
11 Questo principio fondamentale di altissima civiltà è stato
tradito e capovolto e dal diritto del cittadino, o meglio
dell’individuo, ad essere curato e a scegliere la propria cura
si è affermato il diritto a curare e per tradire fino in fondo lo
spirito di questa elevatissima norma si è via via affermato il
diritto a curare in regime esclusivo.
12 Il trionfo delle Corporazioni sanitarie si è consumato
aggiungendosi ai non pochi tradimenti che seguirono il
periodo eroico in cui la Costituzione è stata scritta.
Naturalmente quando parlo di Corporazioni non intendo
affatto riferirmi a coloro che fanno parte dell’una o dell’altra
categoria, anzi è doveroso dire che vi sono moltissimi medici
o fisioterapisti o altre figure che da anni hanno aperto nuove
frontiere e stabilito rapporti di correttezza e collaborazione
con noi ed altre figure a noi assimilabili.
Mi riferisco ai gruppi dirigenti che hanno costruito nel tempo
le politiche delle corporazioni.
13 Questo regime esclusivo si manifesta all’interno del
monopolio della medicina convenzionale.
E dobbiamo chiederci se questa è una condizione
universalmente valida? O vi sono altri regimi in altri
Paesi.
14 L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a conclusione di
studi specifici ed approfonditi che considerano l'intero
panorama sanitario mondiale, individuò quattro sistemi:
-
monopolistici,
tolleranti,
inclusivi
integrati.
15 Il sistema italiano è definito “monopolistico”, poiché è
riconosciuto come lecito solo l'esercizio della medicina
scientifica, con l'esclusione di altre modalità di terapia, e le
medicine non convenzionali ricevono una
regolamentazione scarsa, se non del tutto assente.
16 I sistemi “tolleranti” sono presenti in alcuni paesi, i quali si
fondano sempre sulla medicina scientifica, ma nei quali c'è
una certa tolleranza per la medicina non convenzionale.
In tale contesto, in Europa, oltre ai paesi scandinavi, hanno
recentemente legiferato in materia. la Gran Bretagna, la
Germania, il Belgio, la Francia e l'Olanda.
La Spagna sembrerebbe muoversi verso un regime di
“tolleranza”. 17 Nei sistemi “inclusivi”come in India, Pakistan,
Bangladesh coesistono le varie modalità
terapeutiche integrandosi con pari dignità in tutte
le strutture sanitarie.
18 In Cina e in Nepal troviamo i sistemi “integrati” dove le diverse
concezioni della medicina sono poste sul medesimo piano: negli
ospedali cinesi i medici delle due scuole, tradizionale ed
occidentale, lavorano assieme ed i malati possono consultare
tanto gli uni quanto gli altri. 19 Non va dimenticato infine il sempre più vasto consenso e la
sempre più ampia diffusione che le cosiddette medicine non
convenzionali hanno tra i cittadini italiani ed europei.
In Europa, gli utenti delle Medicine non convenzionali si
aggirerebbero tra il 20 e il 50 % della popolazione; si tenga
presente la diffusione di queste discipline è fortemente
influenzato dal livello del loro riconoscimento giuridico che
varia considerevolmente da uno stato all’altro.
20 Forse qualcuno ricorderà che il Parlamento europeo ha
approvato il 29 maggio 1997 una risoluzione per "garantire ai
cittadini la più ampia libertà possibile di scelta terapeutica,
assicurando loro anche il più alto livello di sicurezza e
l’informazione più corretta sull’innocuità, qualità ed efficacia di
tali medicine, e proteggendoli, nello stesso tempo, da operatori
non qualificati". Per l’inserimento dello Shiatsu in quella
risoluzione si batterono all’epoca i Maestri Denis J. Binks e
Seamus Connolly
Il Parlamento europeo chiede inoltre alla Commissione, in
particolare, di impegnarsi per il riconoscimento delle medicine
non convenzionali.
Tale risoluzione è stata ribadita nel luglio 1999 dal
Consiglio d’Europa che ha invitato gli stati membri a
regolarizzare lo status di queste medicine in modo da
garantirne a pieno titolo l’inserimento nei servizi sanitari
nazionali.
Naturalmente in Italia e in altri Paesi europei non si è dato
alcun seguito.
21 In Italia le stime dell’Istat sul ricorso alle medicine non
convenzionali si attesterebbero intorno a circa il 15%, 9
milioni di persone, quindi un dato molto inferiore alla media
europea. E questo nonostante l’80% degli utenti dichiari di
essere soddisfatto dal loro utilizzo.
Non credo sia difficile individuare le cause di questa distanza,
che a mio avviso non vanno ricercate in ritardi culturali del
popolo italiano, ma dalle scelte politiche che sono state
operate nel nostro Paese.
22 La situazione italiana non rappresenta la realtà prevalente
nel mondo ed è anche il prodotto delle pressioni che le
corporazioni sanitarie hanno esercitato su una struttura
politica incapace in questo Paese di opporsi a questa, come a
tante altre corporazioni, che ne hanno provocato un sempre
maggior degrado nella vita economica, civile e sociale e non di
rado morale.
23 Né la politica dei Governi del nostro Paese così fortemente
condizionata dall’azione delle corporazioni sanitarie, ha
portato il nostro Paese ad avere una spesa tale da collocarlo ai
primi posti della graduatoria mondiale.
Secondo una statistica riguardante le spese per la salute di
184 Stati e con riferimento alle percentuali di Pil
rispettivamente stanziate per l’anno 2009, fornita dalle
Nazioni Unite, l’Italia si colloca al 136° posto con una spesa
intorno al 5%.
24 Ai primi posti ci sono Malta e Stati Uniti con il 17% e il 16%,
all’ultimo la Corea del Nord con il 2%. Anche la CIA e la
Banca Mondiale ne hanno realizzata una abbastanza simile,
e nello stesso anno.
L’Italia è quindi verso il fondo della graduatoria e davanti
troviamo ben 135 Paesi fra cui quasi tutti i Paesi dell’Africa.
25 Abbiamo parlato del rapporto fra Sanità e Salute. E vediamo
che definizione l’OMS ha dato nel 1948 all’art.1 della sua
costituzione:
“La Salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale
e sociale e non soltanto come assenza della malattia”;
ricordiamo che fino ad allora la salute veniva considerata
sostanzialmente come assenza di malattie o infermità”.
Già da qui possiamo affermare senza ombra di dubbio la
differenza fra Salute e medicalizzazione. Come sostiene
Bernardino Fantini nella introduzione all’ultima fatica di
Giovanni Berlinguer “Storia della Salute - da privilegio a
diritto”.
26 Definita in questo modo la salute è una costruzione sociale
concettualmente e praticamente. Si è in buona salute quando si
hanno tutti i mezzi (fisici, mentali ed economici) per interagire al
meglio con la società, esercitando i propri doveri e i propri
diritti, in ogni ambito della vita lavorativa e affettiva.”
27 Una definizione quella dell’OMS troppo ambiziosa e
onnicomprensiva? Molti sono stati e sono di questo parere e
tuttavia questa definizione, a mio avviso, mirabile rappresenta
per l’intera umanità un obiettivo, una speranza, una guida
all’azione dei Governi, delle Organizzazioni e un impegno per
tutti gli Uomini di buona volontà.
28 Studi internazionali hanno compiuto una stima dell'impatto di
alcuni fattori sulla longevità delle comunità, utilizzata come
indicatore indiretto dello stato di salute: i fattori socioeconomici e gli stili di vita contribuiscono per il 40-50%; lo
stato e le condizioni dell'ambiente per il 20-30%; l’eredità
genetica per un altro 20-30%, e i servizi sanitari per il 10-15%.
Pensare quindi che la salute possa essere monopolio o
interesse prevalente delle strutture sanitarie contrasta
fortemente con la realtà.
29 Nel 2003 il medico norvegese Gro Harlem Brundtland,
figura prestigiosa non solo nel suo Paese, direttrice
dell’OMS ha riaffermato con forza che non ci può essere
sviluppo sostenibile senza confrontarsi con le malattie e
la malnutrizione e ancora “Non c’è speranza per la
diffusione della libertà, della democrazia e della dignità
umana se la salute non è considerata un diritto
fondamentale.”
30 Nel 2005 l’ONU nominò una Commissione incaricata di
cercare e analizzare i fattori negativi che incidono sulla
Salute e individuare le soluzioni per diminuirne gli effetti.
31 Tre furono i punti principali su cui si concentrarono l’analisi
e le proposte della Commissione presentate all’Assemblea
mondiale dell’ONU nel 2009.
32 1)  La centralità dell’infanzia e della vecchiaia, migliorando le condizioni di
partenza: scuola, ambiente e lavoro da un lato e protezione sociale dall’altro.
2)  Lotta “contro le ineguaglianze nella ripartizione del potere, delle risorse
finanziarie e di altra natura, sull’equità nell’allocazione delle risorse
pubbliche per l’azione sui determinanti sociali della salute e sull’intervento
costante dello Stato sul mercato, in modo da assicurare le forniture per i
servizi di base indispensabili per la salute e impedire la diffusione di
comportamenti nocivi alla salute, come tabagismo, alcolismo, dipendenza da
droghe e abusi alimentari “. In questo ambito si fa rientrare la lotta per
l’uguaglianza dei sessi, per la partecipazione democratica e per la diffusione
dell’informazione come strumento indispensabile attenta ai determinanti
sociali e soprattutto sull’idea di un buon governo mondiale della salute.
3)  Per un’azione efficace sui determinanti sociali della salute è infine
indispensabile l’osservazione, la ricerca e la formazione e la disponibilità di
dati epidemiologici, demografici e sociologici.
33 Il rapporto si conclude con l’indicazione degli attori principali a
cui spetta il compito e la responsabilità di intervenire
efficacemente:
-
gli organismi multilaterali,
l’OMS,
le autorità nazionali e locali,
la società civile,
il settore privato e
il mondo della ricerca e della formazione
34 Oltre a questi fattori altri costituiscono dei prerequisiti:
Abitazione - esiste una chiara evidenza che mostra
un'associazione fra l'abitazione e la salute.
Una buona qualità dell'abitazione porta al miglioramento delle
condizioni fisiche e mentali.
Un'abitazione scadente, soprattutto se caratterizzata da freddo
e umidità, porta a problemi respiratori e a dolori di vario
genere, mentre l'eccessivo affollamento dell’abitazione genera
problemi di ansia e depressione
35 Pace - la presenza di una situazione di conflitto armato ha delle
pesanti conseguenze nei confronti della salute, in termini di
- aumento della mortalità,
-  di lesioni che portano a disabilità croniche,
-  di problemi mentali,
-  di malattie sessuali,
-  di malattie trasmissibili,
-  di crimini e
-  violenze sessuali.
La guerra incide in modo sostanziale sulla salute anche attraverso lo
sfollamento della popolazione, che disgrega le reti sociali, nonché
attraverso la distruzione dei servizi sociali e sanitari del territorio.
36 Istruzione
i livelli di istruzione producono significativi gradienti di rischio
per la salute.
I livelli di istruzione sono strettamente correlati a livelli di
deprivazione causati dalle barriere economiche, culturali e
sociali che impediscono un accesso equo all'istruzione.
Ciò è più evidente in particolare per le donne e per altri gruppi
che si trovano in posizioni di svantaggio sociale.
37 Alimentazione
-  la disponibilità di adeguate quantità di cibo di buona qualità costituisce un
elemento centrale per promuovere la salute e il benessere.
-  La scarsità di cibo e la mancanza della sua qualità e varietà causa la
malnutrizione e le malattie da deficienza nutrizionale,
-  mentre l'eccesso di cibo contribuisce allo sviluppo di malattie
cardiovascolari e metaboliche, di tumori, di obesità e problematiche dentali.
38 Economia (reddito e continuità delle risorse)
- la disoccupazione pone dei rischi significativi alla salute; è
dimostrato come le persone disoccupate e le loro famiglie
abbiano maggiori probabilità di morte prematura.
- L'insicurezza del lavoro provoca un aumento dell'ansia,
della depressione e dei problemi cardiovascolari.
39 Stabilità dell'ecosistema
-  Un ecosistema è un'unità ecologica fondamentale, formata
da una comunità di organismi viventi in una determinata area
e dal suo specifico ambiente fisico, con il quale gli organismi
sono legati da complesse interazioni e scambi di energia e di
materia.
-  È fondamentale che gli ecosistemi tendano alla stabilità, cioè
alla condizione per cui l'ecosistema è in grado di assorbire nel
tempo le perturbazioni esterne (naturali o indotte dall'uomo),
mantenendo integra la propria struttura.
-  Un ecosistema alterato può ripristinare le proprie condizioni
precedenti solo con molta lentezza e in modo graduale.
40 Giustizia ed equità sociale
-  equità vuol dire giustizia.
-  Equità nella salute significa che i bisogni delle popolazioni
devono guidare la distribuzione delle opportunità per
conseguire il benessere; ciò implica che ciascuno dovrebbe
avere le stesse opportunità di raggiungere il medesimo
potenziale di salute.
-  Significa anche poter aver accesso a servizi sanitari di
qualità in termini di uguale accesso ed utilizzo di essi a
fronte di bisogni uguali
41 Come si può ben vedere dalle
cose dette finora l’idea che
salute e sanità coincidano e
che nella medicalizzazione si
esaurisca il compito di un
Paese è quanto mai fallace.
42 In Italia solo dal 2001 il Ministero della Sanità è divenuto
Ministero della Salute e la Legge 317 del 2001 assegna al
Ministero della Salute: "le funzioni spettanti allo Stato in
materia di tutela della salute umana, di coordinamento del
Servizio Sanitario Nazionale, di sanità veterinaria, di tutela
della salute nei luoghi di lavoro, di igiene e sicurezza degli
alimenti".
43 In particolare, i compiti attribuitigli sono i seguenti:
• assicurare il buon funzionamento del Servizio Sanitario
Nazionale, prestando attenzione alla qualità e all’efficienza,
utilizzando metodi informativi efficaci;
• migliorare le situazioni che presentano elementi di criticità
nell’ambito sanitario;
• collaborare con tutte le istituzioni, per favorire un costante
miglioramento;
• pianificare eventuali interventi per affrontare situazioni di
pericolo che minacciano la salute della collettività.
44 E’ la legge in Italia a stabilire quando una figura professionale
sia sanitaria oppure no.
E in Italia solo le figure sanitarie possono intervenire nella
prevenzione, nella cura e nella riabilitazione.
Cioè a dire figure che, sole, possono professionalmente
operare nel campo della Sanità e in particolare della malattia
con competenza esclusiva, mentre su quello della Salute la
loro competenza esclusiva svanisce per unirsi e integrarsi con
quelle di un innumerevole stuolo di Professionisti non sanitari
che si possono o si devono impegnare nel campo della
promozione della Salute.
45 L’azione che il mondo delle cosiddette Arti per la Salute o
Discipline bionaturali e delle nostre Associazioni e Scuole di
Shiatsu hanno svolto in questi 30 anni ha costituito
sicuramente un impulso forte alla diffusione di idee e
consapevolezza sui temi della salute e possiamo ben dire che
quando il Rapporto della Commissione dell’ONU indica gli
attori principali a cui spetta il compito e la responsabilità di
intervenire efficacemente: gli organismi multilaterali, l’OMS, le
autorità nazionali e locali, la società civile, il settore privato e
il mondo della ricerca e della formazione.
Noi, noi tutti, a qualunque stile apparteniamo, siamo stati
dentro la Società civile, nel settore privato e della Formazione
con impegno, con abnegazione, con passione, con
professionalità, con onore senza alcun costo per lo Stato, né
per qualsiasi struttura pubblica, vincendo ostacoli di ogni
genere
46 Vale la pena di leggere quanto afferma la Carta di Ottawa per la promozione
della salute del 1986:
Secondo la Carta, sottoscritta dagli Stati appartenenti all'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), la promozione della Salute viene definita
come "il processo che consente alle persone di esercitare un maggior
controllo sulla propria salute e di migliorarla".
E a proposito di:
Esercitazioni fisiche per la promozione dalla salute indica:
la creazione di ambienti che consentano di offrire un adeguato supporto alle
persone per il perseguimento della salute negli ambienti di vita e di lavoro,
attraverso condizioni di maggiore sicurezza e gratificazione;
il rafforzamento dell'azione delle comunità che devono essere
adeguatamente sostenute per poter operare autonome scelte per quanto
riguarda i problemi relativi alla salute dei cittadini che vi appartengono;
il riorientamento dei servizi sanitari nella logica di renderli più adeguati ad
interagire con gli altri settori, in modo tale da svolgere un'azione comune per
la salute della comunità di riferimento.
47 La promozione della salute non è pertanto responsabilità
esclusiva del settore sanitario, dovendo coinvolgere anche i
settori che influiscono sulla salute stessa con un approccio
definito "intersettoriale"; che preveda, cioè, l'intervento, la
collaborazione e il coordinamento di settori diversi dalla
sanità (istruzione, cultura, trasporti, agricoltura, turismo,
ecc.) per realizzare iniziative in grado di migliorare lo stato
di salute della popolazione. Essa porta il problema
all'attenzione dei responsabili delle scelte in tutti i settori, a
tutti i livelli, invitandoli alla piena consapevolezza delle
conseguenze sul piano della salute di ogni loro decisione, e
ad una precisa assunzione di responsabilità in merito.
48 Alla luce di quanto abbiamo detto, nel nostro Paese l’azione dei
Governi, dei Ministeri competenti e in primo luogo di quello della
Salute, degli organi e dei Corpi preposti alla tutela della Salute
è stato coerente con la Carta per la promozione della Salute di
Ottawa, o vi è stata disattenzione o forse qualcosa di più e
quella carta per alcuni aspetti, certamente per quelli che ci
riguardano è stata disattesa?
Vi sono stati in questi anni nostri Operatori trascinati in vari
Tribunali da iniziative dei NAS. Sul banco degli imputati
avrebbero dovuto esserci al loro posto tutti quei soggetti che
hanno lavorato contro e non per la promozione della salute dei
cittadini italiani.
49 In Italia
lo Shiatsu non è una disciplina
riconosciuta direttamente ed
esplicitamente
dalla legge.
Ma può rientrare a pieno titolo nella
legge 4/2013 a condizione che non
invada il campo di professioni
inquadrate in ordini o collegi o
regolate dalla legge
50 La legge 4/2/2013 ha aperto sicuramente nuove prospettive
per una grande quantità di figure professionali e fra esse
per le figure che operano a favore della Salute e quindi non
per la cura o la prevenzione delle malattie o la riabilitazione.
Stanno moltiplicandosi nuove figure professionali sulla scia
della legge 4 e credo sia necessario avere molta attenzione e
compiere i passi che ancora sono necessari per consolidare
le nostre professioni.
51 Credo che dobbiamo fare ancora uno sforzo per definire il nostro profilo
professionale, specifico, autonomo e non sovrapponibile né con i
fisioterapisti, né con il mondo dell’estetica che per altri versi e con altri
obiettivi opera legittimamente nel campo del Benessere.
Il Professionista ex lege 4/2013 può operare come Professionista
autonomo, in Società anche Cooperativa, in Studio Associato e infine
come Lavoratore dipendente.
E’, a mio avviso, urgente che unitariamente contrattiamo con le grandi
Organizzazioni sindacali il Profilo professionale che serva a inserire nei
Contratti collettivi di categoria o di settore questa nuova figura. Direi che
forse è più importante che la Certificazione UNI, ai cui costi, aggiuntivi a
quelli che già sopportiamo, guardo con molta preoccupazione.
Una ultima cosa va detta circa il sistema di formazione professionale.
Per i Professionisti ex lege 4/2013 essa è lasciata alla autonomia delle
Scuole di riferimento: occorre rivendicare con forza un nuovo sistema di
accreditamento delle Scuole da parte delle Regioni basato su indici di
qualità e non sulle risorse economiche.
52 Vorrei concludere questa parte con una
nota di ottimismo:
sono convinto che l’impegno e la
passione che in tanti anni i nostri
Operatori, i nostri Insegnanti, le nostre
Organizzazioni hanno profuso ci
porteranno a nuovi e ancor più positivi
traguardi e credo che, come sempre
abbiamo fatto, dimostreremo sul campo
il nostro impegno per la più ampia
collaborazione con le altre figure che
professionalmente operano sul terreno
della Salute a favore della nostra società,
con le virtù che abbiamo sempre
praticato: impegno, serietà, studio,
rispetto, amore per il prossimo, umiltà e
dignità.
53 UN PO’ DI STORIA DELLO SHIATSU
L’antro di Zhou Kou Dian
Gli antichi cinesi diedero alla loro terra il nome:
Zhong Guo = Terra del Centro
Quasi 10 milioni di Kmq di territorio stabilmente abitato fin dai primordi
dell’umanità
A circa 50 Km a sud-ovest di Pechino (Beijing) e a circa 150 Km dal Mar Giallo
vi è la cittadina di Zhou Kou Dian
Non distante dalla stazione di questa città vi è un colle che domina il territorio
fino alla costa.
E’ una formazione calcarea che risale a circa 400 milionii di anni fa da sempre
chiamata Collina delle Ossa del Drago
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Le ricerche archeologiche
Dall’inizio del XX secolo varie spedizioni archeologiche cinesi, europee,
americane si concentrarono in particolare su una grotta del Colle.
La grotta di Zhou Kou Dian, ha 5 milioni di anni e risale al Pleistocene. A
quei tempi era priva di qualunque sbocco esterno. La sua formazione era
dovuta all’acqua piovana che filtrando all’interno scioglieva il calcare.
Così molto più tardi circa 500 mila anni or sono le continue erosioni
provocarono una fenditura all’esterno dalla quale penetrarono le acque
del fiume Zhou Kou e l’uomo, che ne prese possesso.
Da 460 mila a 230 mila anni or sono la grotta fu abitata per 230 mila anni e poi
abbandonata
Si tenga presente che i resti dell’Uomo di Neanderthal sono databili da 50 mila
a 100 mila anni fa.
Attualmente la grotta presenta uno sviluppo massimo di circa 140 m orientata
da oriente a occidente e una larghezza che nei diversi punti varia dai 40 a 2 m.
I depositi riferibili alla presenza umana, detriti – reperti- manufatti hanno uno
spessore di circa 40m.
Nella sua permanenza nella grotta vi fu una trasformazione della morfologia
umana (ad es. i crani rinvenuti negli strati più profondi rispetto a quelli più
superficiali con una capacità cranica molto inferiore) .
Allo stesso modo si sono evolute le abitudini sociali di questo clan umano i cui
membri svolgevano attività diversificate e coordinate.
Notevoli erano le distanze da percorrere per procurarsi quarzo di
vena e cristallo di rocca che con selce e arenaria, erano le materie
prime per la lavorazione di utensili: asce a mano, raschiatoi, punte,
bulini, lesine, via via nel tempo più precisi e minuti, costruiti a partire
da schegge prodotte e ritoccate mediante molteplici e differenziate
tecniche di percussione.
Altri elementi caratterizzavano naturalmente la vita di questa
comunità umana: da un lato la caccia ed è dimostrato che erano in
grado di attuare battute di gruppo e di cacciare animali di grossa
taglia. Questo compito era riservato agli uomini.
Alle donne competeva la raccolta, preparazione e conservazione del
cibo, attraverso la ricerca di legna, di vegetali, di frutta e di semi.
Il clima esterno in quella zona era all’epoca temperato e la grotta
offriva riparo contro i rigori del freddo invernale.
E’ probabile che non sapessero accendere il fuoco, ma sapevano
mantenerlo in vita (sono stati trovati depositi di ceneri dello spessore
di circa 6 metri ) e usavano l’acqua dal momento che un ramo del
fiume Zhou Kou era penetrato nell’antro.
Acqua e fuoco elementi indispensabili alla evoluzione della comunità Sembrerebbe che il clan dell’antro di Zhou Kou Dian non abbia eguali quanto a
continuità e organizzazione sociale e le sue diversificate conoscenze e capacità
venivano certo trasmesse attraverso le successive generazioni e in seguito
migliorate.
Nella grotta delle Ossa di Drago si realizzò dunque una primordiale cultura e
scienza cinese e una continuativa forma di istruzione e di insegnamento.
Ed è probabile che la comunità di Zhou Kou dovesse possedere e praticare una
qualche ben delineata benché arcaica teoria e pratica curativa e medica, che con
tutta probabilità costituivano i primitivi nuclei di quelle metodiche terapeutiche che
saranno alla base della medicina tradizionale cinese.
Infatti accanto alle vie curative proprie di ogni cultura arcaica quali abitudini e
usi dietetici ed erboristici (che la varietà dei pollini ritrovati pare suggerire)
sono stati trovati strumenti di cura che sono più propri della medicina
tradizionale cinese: agopuntura e moxa.
Nell’antro di Zhou Kou Dian sono state rinvenute schegge particolarmente
minute e appuntite che probabilmente servivano a riscaldare le parti dolenti
attraverso il loro sfregamento e quindi praticando pressioni, punture e
incisioni a scacciare i demoni penetrati nel corpo dolente.
Se questa ipotesi non è manifestamente infondata dobbiamo retrodatare l’origine della MTC di alcune cen:naia di migliaia di anni. Fra 300 mila e 230 mila anni or sono databili circa 2000 pezzi per lo più di quarzo, di cristallo di rocca e di selce, per la maggior parte assai minuB di dimensioni, intorno a 4 cm di lunghezza, leggeri e appunBB, strumenB adaD, oltre che a fare da punta a frecce e lance, anche a essere agilmente manovraB in praBche agopressorie e agupuntorie. Peraltro due anBchi tesB cinesi il dizionario Shouwen jiezi e il libro dei MonB e dei Mari Shanbaijing, compilaB durante la dinasBa imperiale Han, II secolo a.C. riferiscono sia di pietre per fabbricare aghi da agopuntura, sia di appunBB strumenB medici chiamaB “bian” aD a incidere la pelle, datandoli solo all’epoca neoliBca, alcune migliaia di anni prima della nascita di Cristo. Possiamo forse concludere che alcuni dei reper: li:ci di Zhou Kou Dian sono forse da considerarsi i più an:chi strumen: terapeu:ci dell’intera umanità, di varie ere anteriori rispeEo ai primi reper: di caraEere cura:vo appartenen: alle altre culture umane. Deve far rifleTere la distanza fra la semplice atavica stabilità della groTa di Zhou Kou Dian durata 230 mila anni e il forsennato, travolgente scorrere del tempo di oggi (cfr: Carlo Moiraghi – Il Libro della Medicina cinese – Fabbri Editori) La Medicina Tradizionale cinese, in giapponese Kampo, in passato era
distinta in:
1)  Branca settentrionale: nelle zone settentrionali mancavano le erbe per la
cura delle malattie e si utilizzavano l’agopuntura, la moxa e il massaggio
(anmo)
2)  Branca meridionale: nelle terre fertili a sud del fiume Yangtze faceva uso
di erbe e cortecce che messe in fusione o preparate in altro modo davano
vita ai medicamenti (ancora oggi la fitoterapia cinese è assai usata. Sotto la dinastia Han ( dal 202 a.C. al 220 d.C.
la nazione cinese venne unificata e anche la
medicina fu unificata in unico sistema
Essa fu introdotta in Giappone una decina di anni dopo l’introduzione
del Buddismo che la tradizione fa risalire al 552 d.C.
Probabilmente nel viaggio via mare dalla Cina al Giappone le erbe e i
preparati per fare i medicamenti si rovinarono e prevalsero così le
terapie fisiche l’agopuntura l’anmo che diventerà anma e la moxa
Dal Teaté alla medicina Kampo
Periodo preistorico Era miBca Dal sesto secolo Anno 984 Gli esseri umani isBnBvamente cercano di sopprimere il dolore ponendo la mano nella zona dolorante. Teaté (“mani sopra”). Il riferimento più anBco sul traTamento di un dolore con le mani nude (per teaté) appare in alcuni racconB dell’era miBca Propagazione buddismo. Dalla Cina importazione Medicina Tradizionale Kampo composta da fitoterapia, agopuntura, moxibusBone, terapie manuali anmo Ishinboh, libro di medicina scriTo da Yasuyori Tanba, Medicina Kampo diviene il fulcro della medicina giapponese Anma e Ampuku 1
Dal 984 al periodo Edo (1603-­‐1868) Anno 1827 DinasBa Meiji (1868-­‐1911) Tui-­‐na* (“premere sostenendo”) e an-­‐mo (“premere e strofinare”) in questo periodo in Giappone diventano “anma e ampuko”. An-­‐ma (pressione e frizione) Ampuku (tra4amento dell’addome) Shinsai Otai scrive il libro di Ampuku. Questo testo è considerato come il fondamento dello shiatsu Il Giappone “apre” le fronBere. Avvento della medicina e manipolazione occidentali massaggio, osteopaBa, ecc..) tecniche di (chiropraBca, *Tecnica del tuina e anmo: vibrazioni, percussioni, sfregamen@, pressioni e s@ramen@ esegui@ ritmicamente e velocemente sui principi della MTC. Anma e Ampuku 2
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Ampuku
L’Ampuku continuò il suo cammino in forma clandestina assieme ad una grande quantità
di terapie orientali che mantennero i loro principi filosofici. Così, nel Giappone di inizio
secolo XX coesistevano le due correnti mediche: quella occidentale ufficiale e quella
orientale clandestina
La nascita dello Shiatsu
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La storia di Tokujiro Namikoshi
3 novembre 1905
25 settembre 2000
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Il viaggio
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La malattia della madre
Il giovane Tokujiro apprende le tecniche di
massaggio ed apre le prime scuole di
Shiatsu
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A 17 anni Tokujiro si trasferisce a Tokyo
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Tokujiro torna a Hokkaido, Muroran e apre il suo primo
istituto
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Nel 1925 Il Maestro Tokujiro Namikoshi fonda a Muroran , Hokkaido, nel nord del
Giappone, il primo Istituto di Shiatsu al mondo
Nel 1940 fonda il Japan Shiatsu College
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Nasce l’Istituto Giapponese di Shiatsu
La guerra
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Primo riconoscimento
dello Shiatsu dopo la
seconda guerra
mondiale
Dopo la seconda guerra mondiale, il
generale Mc Arthur rimase
quale
incaricato del Ministero della Salute
giapponese. In questo periodo si allestì
un elenco di più di cento terapie non
regolamentate, tra cui lo Shiatsu. Dopo
una ricerca scientifica eseguita da varie
università e durata 8 anni, si giunse alla
conclusione che la terapia Shiatsu era
l’unica che avesse tutti i requisiti per
ottenere un riconoscimento scientifico.
Attualmente, assieme all’agopuntura e
all’Anma, lo Shiatsu di Tokujiro
Namikoshi è una discipline riconosciuta
dal Ministero della Sanità e Benessere
giapponese.
Generale Douglas Mc Arthur
e
imperatore Hirohito
25 maggio
1946
Dopo la ricostruzione,
inaugurazione ufficiale
del Japan Shiatsu
College
(con questo nome dal ’57)
Nel 1955 lo Shiatsu ebbe un primo
riconoscimento ma come parte del massaggio
anma
Nel 1957 il Japan Shiatsu College di Tokyo viene ufficialmente autorizzato
Ministero per la Sanità e il benessere a praticare terapie e svolgere Corsi.
E’ e resta l’unica Scuola riconosciuta in Giappone"
dal
Nel 1964 lo Shiatsu viene riconosciuto come
Terapia a se stante, indipendente dall’anma e
da altre forme di massaggio.
1955
Tratta per un attacco di gastrite
Marilyn Monroe in viaggio di nozze a
Tokyo
Ecco un altro tra i tanti
celebri personaggi che ha
trattato Tokujiro
Il Maestro Tokujiro Namikoshi con il figlio Toru
e insieme a loro Rudy Palombini e Cono Russo
Il Maestro Denis J. Binks
1994-1997
Periodo tragico per il mondo dello Shiatsu
“Tragico destino quello di Toru, Rudy e Denis. Coetanei, scomparsi a così breve
distanza l'uno dall'altro. Con loro sono scomparsi tre dei più significativi Maestri dello
Shiatsu mondiale, ciascuno con meriti memorabili.” Taverna Roberto"
Denis Binks
Muore il 29 settembre
1997
Rudy Palombini
Muore nel luglio del 1994
Toru Namikoshi
Muore nel maggio 1994
Il Maestro Tokujiro al Congresso
mondiale di Toronto del 1995 a 90
anni durante una dimostrazione pubblica
nel parco della città
Tokujiro Namikoshi
Sensei
Muore a Tokyo
Il 25 Settembre 00
All’età di 95 anni
5/22/14 10:15 89 5/22/14 10:15 90 L’attuale Presidente del JSC Kazutami
Namikoshi
E’ più facile aggiustare un orologio o il corpo umano? 5/22/14 10:15
96
Nel 1953 a Los Angeles …… 5/22/14 10:15
97
“Sono un orologiaio, ed impiego tre anni
per istruire un apprendista riparatore di
orologi.
Come può lei, in soli tre giorni spiegare un
metodo per riparare l’organismo umano
che è tanto più complesso?”
5/22/14 10:15
98
E Tokujiro Namikoshi rispose che l’obiezione era ragionevole, ma che non doveva dimenBcare due cose: “prima che un orologio è soltanto un meccanismo; seconda che l’organismo umano possiede capacità di rigenerazione e di autoriparazione che nessun meccanismo può eguagliare.” 5/22/14 10:15
99
“Lo Shiatsu può operare apparenB miracoli appunto perché impiega l’isBnto naturale di comprimere le parB dolenB e uBlizza i meravigliosi poteri naturali dell’organismo. La gente di oggi facendo troppo affidamento nei medici, nelle medicine e nelle iniezioni, tende a trascurare l’importanza delle cure naturali. Ippocrate, il padre della medicina, sosteneva infaD che la vera medicina è la natura, mentre la medicina non è che serva della natura.” 5/22/14 10:15
100
“La natura guarisce la malaDa e il medico (io aggiungo: i fisioterapisB, gli operatori shiatsu ect) intasca (intascano) la parcella” 5/22/14 10:15
101
“TuD quei semi-­‐invalidi, ansiosi e nervosi, che affollano gli ambulatori dei medici, si troverebbero assai meglio se aprissero gli occhi ai miracoli che l’organismo può compiere da solo; e lo Shiatsu serve appunto a far aprire gli occhi.” 5/22/14 10:15
102
Ma Tokujiro Namikoshi Sensei non si contrapponeva alla Medicina e infaD sosteneva “che nei casi difficili consultava sempre un medico. Poiché per poter applicare uno Shiatsu intensivo bisogna comprendere completamente l’organismo del paziente” 5/22/14 10:15
103
E considerava lo Shiatsu una terapia manuale, che, a differenza del massaggio occidentale e della anma Giapponese, che hanno effeD più superficiali, ha un effeTo profondo prodoTo dalla compressione Shiatsu, esercitata in senso perpendicolare con i polpastrelli dei pollici 5/22/14 10:15
104
Nel 1969 nel suo libro “Shiatsu” Tokujiro Sensei scriveva: “Negli ulBmi quaranta anni di studio del movimento umano e di ricerca terapeuBca, ho sviluppato il metodo Shiatsu, il quale non solamente cura gli staB morbosi, ma promuove una maggior forza d’animo e un migliore equilibrio mentale e può persino giovare ai coniugi per condurre una vita matrimoniale più felice. Dopo aver traTato più di 100.000 pazienB ed aver veduto più di 20.000 allievi diplomarsi alla Scuola Giapponese di Shiatsu, insisto sempre nel dire: 5/22/14 10:15
105
“Il cuore dello Shiatsu è come il puro affeTo materno; la pressione delle mani fa scorrere le sorgenB della vita” 5/22/14 10:15
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La parola shiatsu
手
mano 匕
cucchiao 日
sole premere 土
terra 厂
scogliera shi
指 dito 圧 atsu
Definzione di Shiatsu da parte del Ministero
della Salute e del Benessere giapponese
“Lo Shiatsu è un trattamento nel quale si adoperano i
pollici e le palme delle mani per esercitare pressioni su
determinati punti, allo scopo di correggere irregolarità
dell’organismo, di conservare e migliorare lo stato di
salute e di contribuire alla cura di taluni stati morbosi”
Altre definizioni di shiatsu – Europa
(1)
指 圧 Lo Shiatsu valorizza le risorse vitali di ambedue
le
persone
coinvolte
nella
pratica,
permettendone la migliore espressione secondo
le potenzialità, i tempi e le modalità peculiari di
ciascuno. Lo Shiatsu genera una miglior qualità
della vita qualsiasi sia l'età, la condizione e lo
stato di benessere/disagio dei soggetti coinvolti.
http://www.shiatsuapos.com/1.asp
Altre definizioni di shiatsu – Europa
(2)
指圧 Lo shiatsu è una forma di tecnica manuale, di origine giapponese, che nasce
dall’integrazione tra il massaggio giapponese tradizionale, la medicina tradizionale
cinese ed alcune forme di terapia manuale occidentali. Ha lo scopo di attivare le
capacità di autoguarigione e riequilibrio delle funzioni psicofisiche del corpo
attraverso la pressione su punti specifici, stiramenti e manovre di mobilizzazione
attiva e passiva del corpo stesso. Ritiene che disturbi e malattie siano prodotti da
situazioni di squilibrio dell’organismo che spesso affondano le loro radici nelle
abitudini di vita e nei conflitti emotivi della persona che ne è affetta, e li interpreta in
termini energetici. Si propone quindi di effettuare un riequilibrio energetico
dell’organismo agendo attraverso la struttura del corpo e una relazione terapeutica
efficace.
http://www.cites.it/preseorgaconta/compet.htm
Altre definizioni di shiatsu – Europa
(3)
指 圧 Lo Shiatsu è una pratica manuale che, tramite precise
modalità di pressione, agisce sul flusso energetico
dell'essere umano; e' rivolta sia a comprenderne i
principi di funzionamento sia a favorirne la circolazione
nel corpo. Se in questo senso ha radici nel patrimonio
comune alla cultura estremo-orientale, ha ricevuto
tuttavia in Giappone i principi operativi su cui si fonda.
Dal Giappone si e' affermato prepotentemente nel
mondo, Italia compresa, a partire dagli anni Settanta.
http://www.fis.it/cos'eloshiatsu.asp
Altre definizioni di shiatsu – Europa
(4)
指 圧 Lo Shiatsu è una tecnica a mediazione corporea che
origina dalla tradizione medico - filosofica cinese e che
si è successivamente sviluppata in Giappone.
Si basa sulla pressione perpendicolare, mantenuta e
costante del pollice, delle dita, del palmo, del pugno e
del gomito, esercitata lungo il tragitto dei meridiani
energetici o su aree specifiche del corpo.
http://www.fnss.it/shiatsu.asp
Altre definizioni di shiatsu – Europa
(5)
指圧 Lo Shiatsu è un'Arte autonoma che si fonda su
un insieme di modelli appartenenti alle tradizioni
cinesi e giapponesi, nasce quindi in un contesto
culturale differente da quello occidentale
moderno, viene particolarmente influenzato da
alcuni aspetti del pensiero Taoista. Lo Shiatsu è
rivolto a favorire il libero fluire del QI/
KI, principio base unitario di tutti i fenomeni
naturali compreso l'essere umano.
http://www.shiatsuscuole.it/loshiatsu.htm
Lo sBle Namikoshi ha alcune caraTerisBche che vorrei ricordare: -­‐  Ha una tecnica base uguale per tuD gli Operatori che praBcano questo sBle caraTerizzata da una serie di sequenze, secondo un ordine, con posizioni che devono assumere gli Operatori e i RicevenB con la indicazione anche di come devono essere usaB pollici e mani nei vari movimenB -­‐ uBlizza solo i pollici e in poche sequenze le mani -­‐  non fa riferimento alla MTC per spiegare la propria efficacia -­‐  uBlizza una mappa di punB che sono per il 90% dislocaB sui percorsi dei meridiani ma non coincide con la mappa complessiva dei meridiani -­‐  E’ un traTamento completo di tuTo il corpo che deve (dovrebbe) essere praBcato nella sua interezza -­‐ TuTo ciò individua un Metodo e questo crea da un lato non poche rigidità e dall’altro può offrire alcune garanzie I tre insegnamenti: Shu, Ha, Ri
In Cina ci sono tre insegnamenti importanti per chi
vuole intraprendere un cammino nella vita.
I tre insegnamenti sono:
1. Proteggere (conservare) – Shu (Syu).
2. Rompere – Ha (Ja).
3. Separare – Ri.
Qualsiasi cammino una persona voglia intraprendere
dovrà necessariamente seguire queste tre regole.
Tutte le arti marziali hanno un ordine, una categoria; i
principianti, ad esempio, devono ubbidire punto per
punto a quello che i maestri insegnano loro, per
raggiungere il loro livello. E’ ovvio ammonire l’alunno
quando questi non segue gli insegnamenti del maestro.
1. La prima tappa, prima di arrivare al livello di
maestro, si chiama Syu, che significa difendere. Il
discepolo deve riprodurre la tecnica che il maestro gli
insegna, non deve pensare, non deve dubitare.
2. Se il discepolo ha appreso dal suo maestro e ha
padronanza della tecnica che gli è stata insegnata, può
iniziare ad affinare la sua arte apportando elementi
nuovi e personalizzati.
Questa seconda tappa si chiama Ha, rompere. Vale a
dire che l’alunno, partendo dalle basi acquisite, modella
e forgia la tecnica in modo da adattarla a se stesso.
3. Raggiunto un certo livello di apprendimento l’alunno
inizia il percorso con la sua tecnica; questo ultimo
processo si chiama Ri, che significa separazione dopo il
lungo periodo di apprendimento.
Se avete compreso bene questi tre processi, Syu, Ha
e Ri, vi sarà chiaro che la vita è un continuo
processo di apprendimento e dedizione, e che
l’esperienza si traduce in un atteggiamento di
modestia e non di prepotenza, migliorando
continuamente se stessi .
NON È POSSIBILE CREARE RAGGIUNGENDO SOLO
SHU: LO SHIATSU BASE È SHU
RI SENZA
Per una buona pressione è necessario uBlizzare correTamente: •  i pollici, •  le altre dita, •  i polsi, •  i gomiB, e tenere soTo controllo la posizione •  della testa, •  della colonna, •  delle anche, •  degli arB inferiori 5/22/14 10:15
130
Lo stile Namikoshi
Utilizzo dei pollici
nella tecnica base
Nella tecnica base la pressione deve
essere fatta col polpastrello del pollice
“salva” pollice
scorretto
L’uso dei pollici I pollici possono essere uBlizzaB affiancaB o sovrapposB e solo sul percorso dello sternocleidomastoideo se ne usa 1 solo. I pollici hanno due falangi: si deve uBlizzare solo la falange distale (quella in cui presente l’unghia) Dell’ulBma falange non si deve usare né la punta, né la linea che indica l’arBcolazione interfalangea Fra il pollice e le altre 4 dita deve essere formato un triangolo, quindi sull’arBcolazione metacarpofalangea delle altre 4 dita non deve essere esercitata la pressione La pressione viene scaricata sui pollici per il 90% solo per l 10% sulle altre dita, che devono solo dare stabilità ai pollici. Quando sono sovrapposB il 70% della pressione è esercitata dal pollice che sta soTo e il 30% su quello che sta sopra. Le altre 4 dita appoggiano morbidamente sul corpo e sono rilassate 5/22/14 10:15
135
Uso dei polsi e dei gomiB I Polsi Quando la pressione viene esercitata uBlizzando i pollici i polsi non devono essere flessi, mentre l’arBcolazione metacarpofalangea del pollice dovrebbe essere extroflessa. I GomiB I gomiB all’inizio della pressione devono essere leggermente flessi e mano mano che la pressione raggiunge il massimo tendono ad essere diriD. Tanto più sono diriD tanto più la pressione diventa profonda. Quindi è importante sapere quando la pressione deve essere ingenBlita (gomiB leggermente flessi es. regione sovrascapolare o addome) e quando deve essere più profonda (gomiB diriD colonna o regioni delle cosce) 5/22/14 10:15
136
Posizione della testa La posizione della testa e del collo è molto importante a)  Per una correTa pressione b)  Per evitare posizioni errate dell’Operatore Deve essere mantenuta la fisiologica lordosi cervicale, senza flessioni, o estensioni, o inclinazioni laterali e meno che mai Flessione/rotazione/inclinazione controlaterale 5/22/14 10:15
137
5/22/14 10:15
138
La posizione della colonna dell’Operatore E’ assolutamente necessario che sia mantenuta la fisiologica lordosi lombare in tuTe la varie posizioni che si devono assumere quando si lavora a terra: 1)  Ad arciere: un ginocchio e un piede a terra 2)  Seiza: seduB alla giapponese 3)  In ginocchio, ma riD sulle anche 5/22/14 10:15
139
La pressione dei pollici è l’elemento
caratterizzante dello Shiatsu metodo
Namikoshi e devono essere
rispettate alcune regole
Pressione di 10 Kg 5 kg 5 kg Pollici affiancaB Pressione di 10 Kg 10 Kg Pollici sovrapposB Posizione Operatore (2)
"
Posizione Operatore
(3)
La pressione non deve mai essere
traumatica,
deve
essere
invece
progressiva , dolce anche se profonda
Deve essere accompagnata dal corpo
Deve entrare lentamente e lentamente
deve uscire
指圧"
CARATTERISTICHE DELLA PRESSIONE
Perpendicolarità
Concentrazione
Staticità
Direzione
Profondità
Durata
Perpendicolarità
Direzione
G3.;3471:52/.18U"3"71.3<1543"7322/";.3661543"
6
7
6
7
5/22/14 10:15
149
La pressione non arriva Arriva ma manca la penetrazione Non è staBca Il sintomo non cambia
Irrita la contraTura
La pressione entra Si preme la contraTura Si manBene la pressione Calma e fa scomparire la contraTura
5/22/14 10:15
151
5/22/14 10:15
152
5/22/14 10:15
153
5/22/14 10:15
154
5/22/14 10:15
155
5/22/14 10:15
156
157 1. SHIATSU TECNICA BASE
NAMIKOSHI DECUBITO LATERALE
1.- Cervicale anteriore, 4 punti.
2.- Cervicale laterale, 4 punti.
3.- Bulbo,1 punto.
4.- Cervicale posteriore, 4 punti.
5.- Soprascapolare, 1punto.
6.- Interscapolare, 5 punti.
7.- Infrascapolare e lombare, 10 punti.
8.- Muscolatura paravertebrale:
pressione palmare e frizione
158 2.- SHIATSU TECNICA BASE
NAMIKOSHI IN POSIZIONE PRONA
9.- Linea mediana occipitale, 3 punti.
10.- Bulbo, 1 punto.
11.- Cervicale posteriore 3 punti,
per 2 linee.
12.- Soprascapolare, 1 punto.
13.- Interscapolare, 5 punti.
14.- Infrascapolare e lombare, 10 punti.
15.- Cresta iliaca, 3 punti.
16.- Sacro, 3 punti.
17.- Gluteo, 4 punti.
18.- Punto di Namikoshi, 1 punto.
19.- Femorale posteriore, 10 punti.
20.- Fossa poplitea, 3 punti.
21.- Crurale posteriore, 8 punti.
22.- Crurale laterale e mediale, 6 punti,
per 2 linee.
23.- Tubercolo calcaneare, 3 punti.
24.- Calcagno laterale e mediale, 3 punti,
per 2 linee.
25.- Plantare. Linea centrale, 4 punti.
26.- Plantare. Terzo punto della linea
centrale.
27.- Il lato destro.
28.- Manovre correttive della colonna.
Scapole.
29.- Manovre correttive della colonna.
Dorsale laterale.
30.- Manovre correttive della colonna.
Glutei.
31.- Manovre correttive della colonna.
Apofisi trasverse, 6 pressioni.
32.- Manovre correttive della colonna.
Colonna vertebrale.
33.- Colonna. Stimolazione dei nervi
spinali.
159 3.- SHIATSU TECNICA BASE NAMIKOSHI IN
POSIZIONE SUPINA.
REGIONI:
34.- Inguinale, 3 punti.
35.- Femorale anteriore, 10 punti.
36.- Femorale mediale, 10 punti.
37.- Femorale laterale, 10 punti.
38.- Patellare, 3 punti, per 2 linee.
39.- Crurale laterale, 6 punti.
40.- Tarsale, 3 punti.
41.- Dorsale del piede, 4 punti, per 4 linee.
42.- Dita dei piedi, 3 punti, per 5 linee.
43.- Flesso-estensione dita.
44.- Flessione dorsale del piede
45.- Trazione dell’arto inferiore.
46.- Ascellare, 1 punto.
47.- Brachiale mediale, 6 punti.
48.- Fossa cubitale, 3 punti.
49.- Antebrachiale mediale, 8 punti, per 3
linee.
50.- Deltopettorale, 3 punti.
51.- Brachiale laterale, 6
punti.
52.- Antebrachiale laterale,
8 punti.
53.- Dorsale della mano, 3
punti, per 4 linee.
54.- Dita della mano.
Anteriore/posteriore e
laterali, 3 punti nel polli- ce
e 4 nelle dita restanti, per 4
linee.
160 3.- SHIATSU TECNICA BASE NAMIKOSHI IN
POSIZIONE SUPINA. (segue)
55.- Palmare, 3 punti.
56.- Palmare. Punto centrale.
57.- Trazione arto superiore.
58.- Il lato destro.
59.- Linea mediana del cranio, 6 punti.
60.- Parietale, 3 punti, per 6 linee, per 2 lati.
61.- Parietale e linea mediana, 3 punti, per 2 lati,
per 6 linee.
62.- Frontale, 3 punti.
63.- Nasale, 3 punti, per 2 linee.
64.- Zigomatica, 3 punti, per 2 linee.
65.- Orbitale e tempie; Orbitale 4 più 4. Tempia,
3.
66.- Pressione dei bulbi oculari.
67.- Intercostale, 4 punti, per 6 linee.
68.- Sternale, 5 punti.
69.- Pettorale. Pressione circolare.
70.- Pettorale. Pressione discendente.
71.- Addome. Pressione palmare, 9 punti.
72.- Addome. Pressione con pollici, 20 punti.
73.- Intestino tenue, 8 punti.
74.- Colon discendente (sigma), 4 punti
75.- Addome. Pressione ondulatoria.
76.- Addome. Pressione circolare e vibratoria.
77.- Addome. Basculamento. Spine iliache
anterosuperiori.
78.- Addome. Pressione con le dita (indice,
medio e anulare) ai lati della colonna, all’altezza
dell’ombelico, in senso postero-anteriore
79.- Addome.3 Sfioramenti con entrambe la
mani dalla colonna al’ombelico
80.- Addome. 3 Sfioramenti dal processo
xifoideo al pube e pressione vibratoria finale per
10 secondi a mani incrociate
161 POSIZIONE PRONA
(Ricevente a pancia in giù) 163 9. LINEA MEDIANA OCCIPITALE
Posizione del ricevente: è in
posizione prona, con la testa appoggiata
su un cuscino o sulle mani. Il mento è
rivolto verso il petto per estendere la
parte posteriore del collo.
Posizione dell’operatore: Base, al
lato sinistro del ricevente.
Tipo di pressione: Pollici a forma di A.
Nell’esercitare la pressione non si deve
spingere. Per evitare di schiacciare il viso
del ricevente si deve sorreggere bene la
testa con le quattro dita di entrambe le
mani, specialmente con il mignolo e
premere senza spostare la testa in avanti.
Numero di punti: 3
Direzione della linea: Dall’alto verso
il basso.
3 volte, 3 secondi
($!"
10. BULBO RACHIDEO
Posizione del ricevente: è
in posizione prona, con la testa
appoggiata su un cuscino o
sulle mani. Il mento deve
rimanere abbassato verso il
petto per estendere la parte
posteriore del collo.
Posizione dell’operatore:
Base al lato sinistro del
ricevente.
Tipo di pressione: Pollice
sopra pollice, con il destro
sotto.
Numero di punti: 1
Localizzazione: La parte
centrale dell’avvallamento
denominata fossa nucale, che
ha sede immediatamente sotto
la protuberanza occipitale
esterna.
Direzione della pressione:
verso le sopracciglia.
3 volte, 5 secondi
165 1. CERVICALE POSTERIORE
Posizione del ricevente: Il ricevente è in
posizione prona, con la testa appoggiata su un
cuscino o sopra le mani. Il mento abbassato
verso il petto per estendere la parte posteriore
del collo.
Posizione dell’operatore: Base, al lato
sinistro del ricevente. La mano destra lavora
nella regione posteriore del collo e la sinistra
appoggiata sulla sommità del capo, senza
premere.
Tipo di pressione: Pollice e dita estese,
lavorano insieme a forma di pinza in ogni lato
della regione. Cercando di esercitare la stessa
pressione con il pollice nel lato sinistro e con il
resto delle dita nel lato destro.
Numero di punti: 3, per 2 linee.
Direzione della linea: Dall’alto verso il
basso
3 volte, 3 secondi 166 12. SOVRASCAPOLARE
Posizione del ricevente: Il
paziente è in posizione prona
senza cuscino, e gira la testa verso
il lato dell’operatore.
Posizione dell’operatore:
Seiza, di fronte alla sommità della
testa del ricevente e ruotando
leggermente verso la zona da
trattare.
Tipo di pressione: Un solo
pollice.
Numero di punti: 1
Localizzazione: Due dita
lateralmente alla base del collo,
anteriormente al bordo superiore
del muscolo trapezio.
Direzione della pressione:
Verso il centro del tronco
all’altezza della D7.
3 volte, 5 secondi
167 13 REGIONE INTERSCAPOLARE
Posizione del ricevente: Il ricevente
è in posizione prona senza cuscino, e gira
la testa verso il lato dell’operatore.
Dobbiamo controllare che non ci sia
spazio tra il petto del ricevente e il
tatami. Se così fosse metteremo un
cuscino o simile.
Posizione dell’operatore: Il
ginocchio destro a terra all’altezza del
tronco e vicino all’ascella del paziente.
Tipo di pressione: Pollice sopra
pollice, con il destro sotto.
Numero di punti: 5
Direzione della linea: Primo punto
tra C7 e D1, e quinto punto all’altezza
dell’angolo inferiore della scapola. Sul
bordo interno della muscolatura
paravertebrale (muscoli erettori della
colonna).
3 volte, 3 secondi
168 14. INFRASCAPOLARE E LOMBARE
Posizione del ricevente: è in posizione
prona senza cuscino, girando la testa verso
il lato dell’operatore.
Posizione dell’operatore: Base
Tipo di pressione: Pollice sopra pollice,
il destro sotto.
Numero di punti: 10
Direzione della linea: Dal quinto punto
della linea interscapo- lare, fino al punto
situato tra la L5 e S1, sul bordo interno
della muscolatura paravertebrale.
3 volte, 3 secondi
La terza volta, il 10º punto si preme 5
secondi, 3 volte
169 15. CRESTA ILIACA
Posizione del ricevente: prona
senza cuscino, girando la testa verso
il lato dell’operatore.
Posizione dell’operatore: Base
Tipo di pressione: Pollice sopra
pollice, con il destro sotto.
Numeri di punti: 3
Direzione della linea: Dalla
colonna vertebrale verso il fianco,
sul muscolo quadrato dei lombi.
3 volte, 3 secondi
170 16. SACRO
Posizione del ricevente: prona senza
cuscino girando la testa verso il lato
dell’operatore.
Posizione dell’operatore: Base.
Tipo di pressione: Pollici a forma di A
Numero di punti: 3
Direzione della linea: Verso il basso,
tra le apofisi sacrali.
3 volte, 3 secondi
171 17. GLUTEO
Postura del ricevente: prona
senza cuscino, girando la testa
verso il lato dell’Operatore
Posizione dell’operatore:
Base
Tipo di pressione: Pollice
sopra pollice, con il sinistro
sotto.
Numeri di punti: 4
Direzione della linea: 1º
punto nel bordo esterno della
spina iliaca postero-superiore e
verso il grande trocantere.
3 volte, 3 secondi
(%+"
18.PUNTO NAMIKOSHI
Posizione del ricevente:
prona senza cuscino, girando la
testa verso il lato
dell’operatore.
Posizione dell’operatore:
Base
Tipo di pressione: Pollice
sopra pollice a forma di V e
perpendicolare.
Numero di punti: 1
Localizzazione: Sulla linea
che collega la spina iliaca
antero - superiore con
l’articolazione sacro-coccigea.
A un quarto di distanza dalla
spina iliaca anterosuperiore.
3 volte, 5 secondi
173 8F#
8G#
7F#
7G#
7FH#
IF#
IJ#
IK#
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!K#
177 178 179 180 181 182 183 184 185 Comuni aree del dolore pancreaBco 186 Comuni aree del dolore in una colecistopaBa 187 71. ADDOME Pressione palmare
Posizione del ricevente: supina con o senza
cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul
petto.
Posizione dell’operatore: seiza al lato
destro del ricevente. La mano sinistra riposa
sopra il ginocchio sinistro.
Tipo di pressione: palmare.
Esercita una pressione con il palmo destro e le
dita in direzione del lato destro del torace del
ricevente.
Numero di punti: 9
Ordine di punti: 1 Epigastrio (fossa
epigastrica), 2 Ombelico,
3 Vescica urinaria, 4 Cieco, 5 Fegato, 6 Milza, 7
Colon discen- dente, 8 Sigma, 9 Retto. I punti 3
e 9 si trovano nella stessa zona: premeremo il 3
con l’eminenza tenar e il 9 con l’ipotenar.
3 volte, 3 secondi
188 72. ADDOME Pressione con i pollici
Posizione del ricevente: supina con o senza
cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul
petto.
Posizione dell’operatore: Base, al lato destro
del ricevente.
Tipo di pressione: Pollici a forma di A.
Numero di punti: 20
La pressione si applica in sintonia con la
respirazione del ricevente.
Ordine di punti: 1, 2 e 3 - Dalla fossa
epigastrica fino sopra l’ombelico.
4, 5 e 6 - Immediatamente sotto l’ombelico, fino
a prima del pube. 7- Sul cieco. 8 - Sul colon
ascendente. 9, 10 e 11- Sul fegato. 12- Plesso
solare. 13, 14 e 15 - Sulla milza 16, 17 e 18 - Sul
colon discendente, 19 - Sul sigma. 20 - Sul retto
3 volte, 3
secondi
189 73. INTESTINO TENUE
Posizione del ricevente: Il
ricevente giace in posizione
supina con o senza cuscino,
gambe estese. Appoggia le mani
sul petto.
Posizione dell’operatore:
Base, al lato destro del
ricevente.
Tipo di pressione: Pollici a
forma di A.
Numero di punti: 8
Direzione della linea: Il
primo punto si trova
diagonalmente a destra
dell’ombelico e la linea gira
intorno all’ombelico in senso
orario.
3 volte, 3 secondi
190 74. COLON DISCENDENTE
Posizione del ricevente: supina
con o senza cuscino, gambe estese.
Appoggia le mani sul petto.
Posizione dell’operatore: In
ginocchio, al lato destro del
ricevente.
Tipo di pressione: Palmare.
Numero di punti: 4
Con l’eminenza ipotenar della
mano destra, mentre la mano
sinistra si appoggia leggermente sul
tratto finale del corpo sternale e
plesso solare.
Direzione della linea: Dal
fianco sinistro (colon discendente)
al sigma.
3 volte, 3 secondi
191 75. ADDOME Pressione ondulatoria
Posizione del ricevente: supina con o senza
cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul petto.
Posizione dell’operatore: Seiza, di fronte alla
zona da trattare.
Tipo di pressione: Palmare.
Appoggia entrambe le mani sulla regione
addominale, sopra l’ombelico, con le dita dirette in
avanti. Con le quattro dita di entrambe le mani tira
verso di sé l’area del colon discendente e spinge in
avanti il colon ascendente con le eminenze delle
due mani, alternativamente.
5
volte (tirare e spingere)
192 76. ADDOME Pressione circolare e vibratoria
Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino,
gambe estese. Appoggia le mani sul petto.
Posizione dell’operatore: In ginocchio, di fronte alla zona
da trattare.
Tipo di pressione: Palmare.
Appoggia entrambe le mani sul centro dell’addome. Preme
con fermezza, esercitando una pressione leggera e
penetrante (gira in senso orario). Poi l’operatore estende le
braccia per effettuare la pressione vibratoria.
Pressione circolare 10 volte
Pressione vibratoria 10 secondi
193 77. SPINA ILIACA ANTEROSUPERIORE :Va e vieni
Posizione del ricevente: supina con o senza
cuscino, gambe estese. Appoggia le mani sul
petto.
Posizione dell’operatore: Basica, di fronte
alla zona da trattare.
Tipo di pressione: Palmare con eminenza
tenare.
Con le eminenze tenari di entrambe le mani
sulla spina iliaca anterosuperiore sinistra e
destra.
Premere perpendicolarmente con la mano
sinistra e destra alternando ritmicamente.
10 volte (ogni lato 5 volte) 1 secondo
('!"
78. PRESSIONE VERTICALE VERSO L’ALTO
Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino,
gambe estese. Appoggia le mani sul petto.
Posizione dell’operatore: Base, di fronte alla zona
da trattare.
Tipo di pressione: Con le 4 dita delle due mani.
Appoggia entrambe le mani sotto la schiena del
ricevente all’altezza dell’ombelico, ai lati della vertebra
L3. Utilizzando i polpastrelli delle dita pressione verso
l’alto. Durante la pressione il dorso della mano rimane
appoggiato al pavimento. Le quattro dita sfrutteranno il
principio della leva.
3 volte
195 79. REGIONE ADDOMINALE LATERALE
Posizione del ricevente: supina con o
senza cuscino, gambe estese. Appoggia le mani
sul petto.
Posizione dell’operatore: Base, di fronte
alla zona da trattare.
Tipo di pressione: Palmare. Appoggiare
entrambe le mani sulla regione addominale
laterale del ricevente. Le quattro dita
rimangono unite e dirette verso il basso. Si
realizza la pressione tirando velocemente verso
l’alto e contemporaneamente sui due laterali.
Quando le due mani si sollevano, le due palme
devono rimanere una di fronte all’altra.
3 volte
('$"
80 ADDOME. Sfioramento e pressione vibratoria
Posizione del ricevente: supina con o senza cuscino,
gambe estese. Appoggia le mani sul petto.
Posizione dell’operatore: Base, di fronte alla zona da
trattare.
Tipo di pressione: Palmare
Sfiorare alternativamente con le palme delle mani
(destra e sinistra) l’addome del paziente dall’epigastrio
all’ombelico, velocemente e leggermente.
Poi appoggiare la mano destra sull’ombelico e la mano
sinistra incrociata sulla destra. Estendere le braccia ed
esercitare una pressione vibratoria.
Sfioramento 10 volte
Pressione vibratoria10 secondi
('%"
JAPAN SHIATSU COLLEGE
Chairman: Kazutami Namikoshi
Director: Hiroshi Ishizuka
Head of Instructors: Yuji Namikoshi
Koishikawa 2 - 15 - 6
Bunkyo - Ku
Tokyo, Japan
Fax : + 81 338163551
E-Mail: [email protected]
Web: www.shiatsu.ac.jp 198 NAMIKOSHI SHIATSU EUROPA
SEDE CENTRALE: MADRID –
ESCUELA JAPONESA DE SHIATSU
C/. Juan Ramón Jimnez 45 1° izq 28036 Madrid
Tel +34 91 3457124 Fax : +34 91 3456852
Presidente: Shigeru Onoda Sensei
Web : www.shiatsudo.com
Email: [email protected]
199 NSE-ITALIA
NAMIKOSHI SHIATSU EUROPA - ITALIA
Presidente: Roberto Taverna
Via della Vite 27 - 00187 Roma (Italy) Tel.: + 39 06 69941440
E-mail: [email protected]
Web: www.nseitalia.it
Il CD della NSE Italia è formato
dai seguenti Istruttori Internazionali
Istruttori Internazionali
per gli anni 2013-2014:
Alessandro Chiapperi, Resp. Rapporti con le Associazioni
Paola Frondoni, Resp. Rapporti Internazionali
Maria Maddalena Leccisi, Tesoriere
Giusy Santonastaso, Vice Presidente
Roberto Taverna, Presidente
200 NSE-ITALIA
Istruttori Nazionali
per gli anni 2013-2014:
Stefano Accica,
Giampiero Cambi,
Daniele Chiapperi,
Flavia De Ambrosis,
Giancarlo Di Pietro,
Roberto Frazzetta,
Alberto Giunta,
Fabio Rufini,
Marinella Salerno,.
201 Scuole ufficialmente autorizzate
dal JSC di Tokyo e dalla NSE
all’insegnamento
della
Tecnica Base Namikoshi
in Italia
202 SCUOLA ITALO GIAPPONESE SHIATSU NAMIKOSHI
Via della Vite, 27 - 00187 - Roma (Italy) Tel./Fax: 06/69941440
E-mail: [email protected]
Web: www.scuolaitalogiapponeseshiatsunamikoshi.it
DIRETTORI
Roberto Taverna, Paola Frondoni
ISTRUTTORI PARTE PRATICA
Flavia De Ambrosis, Alberto Giunta, Stefano Accica,
Giampiero Cambi, Giancarlo Di Pietro, Fabio Rufini,
Marinella Salerno, Katrin Zernial.
COLLABORATORI
Hina Okamoto San e Yoshimi Usui San
DOCENTI PARTE TEORICA
Dr. Livio Annibaldi, Dr. Gabriele Severini
203 ASD SHIATSUMATRIX-NAMIKOSHI
SCHOOL
Via Montebello, 25 – 00012 Guidonia
Montecelio (Roma)
Tel. : +39 3291667196
E-mail: [email protected]
Web: www.shiatsumatrix.it
DIRETTORE
Giusy Santonastaso
204 SCUOLA ITALIANA NAMIKOSHI SHIATSU di
MARY LECCISI
Via Apostolo Zeno, 55 - 00139, Roma (Italy)
Tel.: +39 0687121720
E-mail: [email protected]
Web: www.scuolashiatsumaryleccisi.it
DIRETTORE
Mary Leccisi
ISTRUTTORI PARTE PRATICA
Rosalba Improta
DOCENTI TEORIA
Dr.ssa Angela Ceglia, Dr.ssa Angela Caldarola
+)#"
SCUOLA di SHIATSU TAO DO
Via del Sasso, 82
00052 Cerveteri Roma (Italy)
Tel.: + 39 349 0502127
E-mail: [email protected]
Web: www.centroshiatsucerveteri.eu
Facebook: Centro Shiatsu di Cerveteri
DIRETTORE
Roberto Frazzetta
+)$"
SCUOLA SHIATSU KI SHEN
Via Pacinotti, 18c/6 - 50131 Firenze
Tel.: + 39 347 6587939
E-mail: [email protected]
Web: www.shiatsukishen.it
DIRETTORE
Marinella Salerno
207 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE
ITALIANA SHIATSU
Presidente: Paola Frondoni
Via della Vite, 27 - 00187 - Roma (Italy) Tel./
Fax: 06/69941440
E-mail: [email protected]
Web: www.apis.it
208 ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO SHIN Shiatsu Namikoshi
Presidente: Giampiero Cambi
Via Salaria 2198 Roma (Italy) Tel.: +39 331 6023
899 / +39 338 2028507
E-mail: [email protected]
[email protected]
Web: www.artedelloshiatsu.it
209