Lo screening è fondamentale - Ascensia Diabetes Care Switzerland

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Lo screening è fondamentale - Ascensia Diabetes Care Switzerland
DiabeteAttivo
2/16
La rivista per persone con diabete di Ascensia Diabetes Care
Lo screening è
fondamentale
L’OPINIONE DEI NOSTRI CLIENTI
Prime esperienze con il
CONTOUR®NEXT ONE
Pagina 6
INTERVISTA
CON IL DR. STREY
Lo screening è fondamentale
Pagina 8
DIABETE E ALIMENTAZIONE
Possibili obiettivi di una moderna consulenza nutrizionale
Pagina 16
Il vostro filo diretto con noi
Vi chiedete a volte chi sia il vostro interlocutore di Ascensia Diabetes
Care? Ecco il vostro team della Diabetes Care Hotline, in modo che in
futuro possiate associare un volto a ciascuna voce.
Karin Santmann-Ligorio sarà lieta di
assistervi nelle vostre richieste sul
software GLUCOFACTS® DELUXE.
Antonella Catalano-Maggiore
risponderà volentieri alle vostre
domande sul controllo della qualità.
Julia Gebhard riceve le vostre e-mail,
che ci inviate all’indirizzo
[email protected].
Michèle Krättli organizza gli eventi
pubblici di Ascensia con i professionisti
nella vostra regione.
Tutte loro rispondono con piacere alle vostre domande sui nostri prodotti e servizi.
Il nostro team è a vostra disposizione.
Potete chiamarci al numero 044 465 83 55, dal lunedì al venerdì
dalle ore 8.00 alle ore 12.00 e dalle ore 13.00 alle ore 17.00. Per le vostre domande,
potete anche mandare una e-mail all’indirizzo [email protected].
INDICE
IMPRESSUM
Diabete di tipo 1
Volo cieco nella fila 19
4
L’opinione dei nostri clienti
Prime esperienze con il CONTOUR®NEXT ONE
6
Intervista con il Dr. Strey
Lo screening è fondamentale
8
Pubbliredazionale
Quando il diabete colpisce gli occhi
11
Diabete di tipo 1
«Voglio dimostrare che è possibile»
12
Diabete e alimentazione
Possibili obiettivi di una moderna consulenza nutrizionale
16
Diabete e alcol
Utile foglio informativo
21
Sudoku
Concorso – In palio 10 pratici zainetti
23
Le domande dei lettori
Le vostre domande, le nostre risposte
24
Ricette
Ricchi di vitamine e buonissimi – gli agrumi
26
3
Editore
Il team di
Ascensia Diabetes Care
Redazione/Amministrazione
Karin Santmann-Ligorio
Andrin Bürgin
Julia Gebhard
Oliver Knick
Layout
Sascha Sielaff (HHGlobal.com)
Ascensia Diabetes Care
Switzerland AG
Peter Merian­Strasse 90
CH­4052 Basel
Hotline: 044 465 83 55
Fax: 044 465 82 82
E­mail: [email protected]
Internet: www.ascensia­diabetes.ch
48425
EDITORIALE
Il diabete in primo piano
Gentili lettori
Il 14 novembre sarà di nuovo la Giornata Mon­
diale del Diabete. Questa giornata esiste gra­
zie all’Organizzazione Mondiale della Sanità
e all’International Diabetes Federation (IDF)
già dal 1991 e alla fine del 2006 è stata rico­
nosciuta anche come giornata ufficiale ONU
dalle Nazioni Unite. È una delle due giornate,
insieme alla Giornata mondiale contro l’AIDS,
dedicate a una malattia. Un giorno all’anno il
diabete viene posto al centro dell’attenzione
generale per un buon motivo: evidenziare le
dimensioni assunte dal diabete nel mondo e
fare più sensibilizzazione. Ascensia appartie­
ne a una delle poche aziende al mondo che
si occupano esclusivamente di diabete. Ab­
biamo, per così dire, 365 giornate del diabete
all’anno e ogni giorno ci poniamo la doman­
da: come possiamo rendere la vita un po’ più
semplice alle persone con diabete?
Sviluppiamo i nostri prodotti tenendo sem­
pre presente questa domanda. Così è stato,
ad esempio, per il nostro nuovo glucometro
CONTOUR®NEXT ONE, che sta già riscuo­
tendo grande favore. Un glucometro piccolo
e leggero che fornisce valori di alta precisione
e un feedback diretto grazie alle smartLIGHT
colorate, che indicano se il valore misurato ri­
entra nell’intervallo target oppure no. Inoltre
consente di trasmettere i valori misurati a uno
smartphone, molto semplicemente tramite
una connessione wireless, e di utilizzarli al me­
glio grazie all’app CONTOUR® Diabetes che li
organizza in modo chiaro.
A settembre abbiamo già presentato un nuo­
vo prodotto. Il pungidito Microlet® NEXT è
stato completamente riconcepito: adesso è
ancora più semplice da usare e la percezio­
ne del dolore è ridotta al minimo. Così una
componente indispensabile, sotto molteplici
aspetti, della terapia del diabete e del control­
lo del suo andamento diventa un po’ meno
spiacevole.
Ma non è soltanto con i nostri prodotti che
cerchiamo di rendere un po’ più facile la vo­
stra convivenza quotidiana con il diabete.
Dopo tutto la misurazione della glicemia è
solo uno dei tanti
Andrin Bürgin
momenti nella vita
Product Manager
di una persona con
Ascensia Diabetes Care
diabete.
Perciò nella nostra rivista «Diabete Attivo»
vi offriamo sempre articoli interessanti e,
speriamo, anche utili. In questo numero tro­
vate un articolo sulla consulenza nutrizionale
per il diabete e un’intervista con il Dr. Strey
dell’eSwiss Medical and Surgical Center sulla
prevenzione di possibili danni secondari.
Buona lettura!
Cordiali saluti
a nome del team Ascensia Diabetes Care
Andrin Bürgin
Product Manager
Inoltre: Abbiamo un nuovo sito web –
visitateci anche online su:
www.ascensia-diabetes.ch.
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4
DIABETE DI TIPO 1
Volo cieco nella fila 19
Vampate di calore, senso di vertigine, tremore alle mani. Carla Kästner, affetta da
diabete di tipo 1, ha lottato al buio contro l’ipoglicemia durante un concerto.
La 69enne di Wald, Zurigo, pregusta­
va da settimane lo spettacolo musica­
le scozzese al Hallenstadion di Zurigo.
Quella sera di primavera era elettrizzata
e trepidante. «Ero seduta con mio mari­
to nella fila 19. Il concerto era iniziato e
tutto a un tratto mi sono sentita strana.
Era solo l’emozione o si preannunciava,
proprio lì, una crisi ipoglicemia? Decisi
che la mia sensazione dipendeva dalle
particolari circostanze e cercai di con­
centrarmi nuovamente sul concerto».
Ma ci riuscì solo per poco. Soprag­
giunsero accessi di sudore, vampate
di calore e un senso di vertigine, segni
inequivocabili di una crisi ipoglicemica.
Bisognava misurare in fretta la glice­
mia. Però nel palazzetto era buio. Non
si vedeva nulla, non riusciva a orien­
tarsi. «Ho dovuto pungermi il dito alla
cieca e poi applicare velocemente la
goccia di sangue sulla striscia reattiva.
Ce la feci appena. Ma, per quanto mi
sforzassi, non riuscivo a leggere il va­
lore sul display del mio glucometro di
allora. Le mani mi tremavano sempre
di più, quando fui raggiunta per un at­
timo dal raggio di luce di un riflettore
che passava avanti e indietro sopra le
teste del pubblico. Allora riuscii a vede­
re il display: il glucometro indicava 3,4
mmol/L. Troppo basso. Masticai velo­
cemente una tavoletta di glucosio e poi
mangiai una barretta alla frutta, mentre
nel buio sentivo su di me gli sguardi stu­
piti delle persone intorno. Per fortuna
dopo pochi minuti mi ripresi».
È incredibile, ma Carla e Bernd Kästner
sono esperti di gestione del diabete al
buio. La coppia originaria di Dresda ha
dovuto imparare a misurare la glice­
mia alla cieca ai tempi dell’ex RDT per
via della figlia Ulrike. Non al buio, ma
senza glucometro. Come allora? Bernd
Ora Carla Kästner ha tutti gli aspetti del diabete sotto controllo
Kästner: «I glucometri non c’erano. Per
determinare il valore del glucosio dove­
vamo scaldare sopra un becco Bunsen
le urine di Ulrike raccolte il giorno pri­
ma e aggiungere una sostanza chimica
liquida che le colorava. Poi dovevamo
controllare su una scala a quale valore
di glucosio corrispondesse il colore. Re­
trospettivamente potevamo così stabi­
lire, grosso modo, quanto erano alti o
bassi i valori di nostra figlia il giorno pre­
cedente. Collegavamo questo valore ai
cibi che aveva mangiato e alle attività
sportive praticate in quel lasso di tem­
po». Carla Kästner: «Bisogna anche dire
che non potevamo modificare la quanti­
tà di insulina. Veniva somministrata nella
stessa dose ogni giorno. Dovevamo ge­
stire la glicemia agendo esclusivamente
sull’alimentazione e l’attività fisica. Era
un volo cieco vero e proprio. Special­
······ www.ascensia-diabetes.ch ······
mente quando Ulrike era malata e non
poteva mangiare. All’epoca la portava­
mo spesso al pronto soccorso».
Da sette anni anche Carla Kästner sof­
fre di diabete di tipo 1. Per fortuna a lei
sono stati risparmiati scenari dell’orrore
come quelli vissuti con la figlia. Tuttavia
ricorda bene quando scoprì di avere il
diabete. «Avevo sete come se fossi nel
deserto senz’acqua, dovevo urinare in
continuazione e le mie urine odoravano
di mela. Ma, poiché non vado volentieri
dal medico, continuavo a rimandare la
visita. Finché i miei familiari non mi han­
no costretto».
Ora Carla Kästner ha tutti gli aspet­
ti del diabete sotto controllo. Vuole
evitare assolutamente un altro volo
cieco come quello nel Hallenstadion.
5
Perciò il marito Bernd già il giorno
dopo cercava in Internet un glucome­
tro con display illuminato e ha trova­
to il nuovo CONTOUR®NEXT ONE.
«Ho telefonato ad Ascensia Diabetes
Care e dopo appena qualche giorno
ho ricevuto il dispositivo a casa. Con
CONTOUR®NEXT ONE non ci sono
problemi», dice convinto Bernd Kästn­
er. «Posso definire io stesso l’intervallo
target per mia moglie e programmarlo
in tutta facilità con l’app CONTOUR
Diabetes dal mio smartphone. Se il va­
lore misurato è sopra l’intervallo target,
il LED si illumina di giallo, se è sotto, si
illumina di rosso. Se invece il valore è
ottimale, il LED si illumina di verde. Si
ottiene un feedback diretto, senza ne­
anche dover leggere il valore misurato
per poterlo inquadrare correttamente.
Se mia moglie avesse avuto il glucome­
tro CONTOUR®NEXT ONE al concer­
to, il LED si sarebbe illuminato di rosso
e lei avrebbe immediatamente saputo
di essere in ipoglicemia. In frangenti si­
mili ogni minuto è prezioso.
Inoltre, grazie al display retroillumina­
to, i valori si leggono bene in qualsiasi
condizione di luce, anche al buio. Il di­
Misurare la glicemia non è stato sempre facile come oggi – Carla e Bernd Kästner
ricordano i tempi dell’ex RDT
spositivo è piccolo e pratico, e si può
connettere via Bluetooth con lo smart­
phone o via cavo con il PC. Più facile di
così veramente non si può».
Con questi strumenti misurare la glice­
mia oggi non è più un peso. Carla Kästn­
er usa il suo nuovo CONTOUR®NEXT
ONE quattro volte al giorno, e cioè
prima di ogni pasto e la sera prima di
andare a letto. «Anche in altri momenti
se non mi sento bene. Negli ultimi tem­
pi sto andando alla grande. Al prossimo
controllo medico voglio presentare as­
solutamente un buon valore nel lungo
periodo».
Grazie al display illuminato,
con il CONTOUR®NEXT ONE i
valori si leggono bene in qualsiasi condizione di luce
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Prime esperienze con
Contour®Next ONE
Finora ho effettuato più di 80 misurazioni e sono molto soddisfatto del dispositivo. Sono
stato in vacanza e il glucometro mi ha accompagnato ogni giorno. Due volte al giorno
raggiungevamo in barca i diversi siti di immersione intorno alla nostra isola – in questa
occasione ho apprezzato soprattutto la costruzione compatta del dispositivo e la buona
leggibilità (anche al sole). Quando poi rientravamo e mi trovavo in prossimità del mio
cellulare, il glucometro si sincronizzava automaticamente.
Installare l'app
è stato semplice, e anche
l'uso è intuitivo. Ho mostrato
l'app al mio medico di famiglia:
anche lui la trova un'ottima
soluzione.
Sono totalmente
soddisfatto del
glucometro e dell'app e
approfitto per
ringraziarvi ancora!
La connessione con il mio
smartphone Sony con Android 6.0
funziona perfettamente. L'app è
sensazionale! Grazie!
Il dispositivo mi è stato
consegnato ieri. In effetti è un
glucometro molto flessibile e
interessante
Il vostro dispositivo mi
è arrivato. Ho apprezzato la
qualità del vostro prodotto, il suo
perfezionamento e la semplicità
d'uso. L'ho testato ieri
con successo! Vi ringrazio
dell'invio!
Trovo innovativa soprattutto la
connessione Bluetooth allo
smartphone, molto utile per i colloqui
con il mio medico di famiglia!
Grazie al vostro glucometro
il controllo della glicemia è
diventato meno faticoso!
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10
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Ad alta precisione: supera nettamente la norma ISO (15197:2013) relativa all’accuratezza*
Comunicativo grazie a smartLIGHT: luci colorate forniscono un feedback diretto, indicando se il
valore glicemico è sopra (giallo), sotto (rosso) o entro (verde) l’intervallo target
Espandibile: si può connettere a uno smartphone tramite l’App Contour® Diabetes**
Alta qualità: l’App Contour® Diabetes è stata sviluppata in collaborazione con esperti di diabete
ed è certificata come dispositivo medico
Funziona con le comprovate strisce reattive Contour®Next
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* Christansen M et al., Diabetes Technology Society (DTS) 2015; Bethesda, Maryland, USA.
** Verfügbar ab Version iOS 8.0 oder Android 5.0.
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INTERVISTA CON IL DR. STREY
Lo screening è fondamentale
Qual è l’impatto del diabete sull’organismo? Il Dr. med. Christopher Strey, specialista in endocrinologia e diabetologia a San Gallo, consiglia come proteggersi
al meglio da pericolose conseguenze.
Quali danni insorgono di frequente?
Dr. Christopher Strey: Non pochi dia­
betici presentano una lieve retinopatia,
ma inizialmente il paziente non se ne
accorge. Perciò sono assolutamente
necessari controlli periodici dall’ocu­
lista. Di frequente osservo vibrazioni
ai piedi o alle estremità superiori dei
miei pazienti. Alcuni riferiscono di ave­
re formicolio o come la sensazione di
«camminare sull’ovatta», altri non la­
mentano alcun sintomo, ma è bene
che il medico o il podologo controllino
periodicamente anche i piedi di questi
ultimi. Inoltre è importante che le per­
sone colpite da diabete mellito ispezio­
nino spesso esse stesse i propri piedi.
Mi è già capitato di avere un paziente
che, non avendo più alcuna sensibilità
ai piedi a causa di anni di cattivo con­
trollo del diabete, ha avuto un chiodo
d’acciaio conficcato nel piede per una
settimana senza sentire nulla. Mentre
un altro che bruciava le erbacce in giar­
dino con un lanciafiamme si è bruciato,
senza accorgersene, anche un piede.
In entrambi i casi è stato necessario
ricorrere all’amputazione, cosa che
si sarebbe potuta evitare se i pazienti
avessero dato una fugace occhiata ai
propri piedi una volta al giorno.
Cosa provoca la sensazione di formicolio?
I valori glicemici elevati alterano i nervi
a tal punto che questi inviano segnali
sbagliati, percepiti come prurito o for­
micolio.
Qual è l’aspetto più pericoloso?
Indubbiamente il danno dei grossi vasi.
Tra i diabetici l’infarto del miocardio e
i gravi disturbi circolatori delle estre­
mità sono ancora la causa numero uno
di morte. Al contrario, i danni ai picco­
li vasi quasi non vengono percepiti. In
questo caso sono utili gli esami perio­
dici per la prevenzione. Ad esempio la
microalbuminuria, che costituisce lo
stadio iniziale di danni renali più seri.
Si tratta della presenza di piccolissime
quantità di albumina nelle urine. È ne­
cessario eseguire un apposito test dal
medico perché il normale stick per le
urine non rileva la microalbumina. Se
il valore è troppo alto, all’occorrenza
si può regolare la pressione arteriosa
con i medicamenti in modo da rendere
reversibili i danni prodotti fino a quel
momento. Tutti i pazienti diabetici do­
vrebbero eseguire il controllo della mi­
croalbuminuria una volta l’anno, presso
il medico di famiglia o il diabetologo.
I danni secondari insorgono soltanto a
causa dell’iperglicemia o anche a causa
dell’ipoglicemia?
Entrambe possono essere molto peri­
colose. Fondamentalmente possiamo
dire che: più il controllo della glicemia
è buono, più bisogna fare attenzione a
evitare le ipoglicemie. Il prezzo da pa­
gare per un buon controllo glicemico
spesso purtroppo è un aumento del
tasso di ipoglicemie. Sfortunatamen­
te, con il passare del tempo le ipogli­
cemie vengono avvertite in misura
decrescente perché i meccanismi di
difesa si indeboliscono e inviano sem­
pre meno segnali prima che il cervello
si fermi. Un’ipoglicemia grave costitui­
sce un’emergenza medica. Per contro:
più il controllo della glicemia è scarso,
più bisogna fare attenzione a evitare le
iperglicemie per prevenire l’insorgen­
za di complicanze a lungo termine o di
alterazioni del metabolismo. In questo
caso, tuttavia, c’è più tempo per agire.
Quali sono i danni secondari specifici
nell’ipoglicemia e nell’iperglicemia?
······ www.ascensia-diabetes.ch ······
Senza zucchero il cervello muore, e
anche piuttosto rapidamente. Per que­
sto è dotato di funzioni di allarme. Se
il livello di glucosio nel sangue diminu­
isce considerevolmente, l’attivazione
del sistema nervoso autonomo e la se­
crezione di ormoni dello stress deter­
minano tachicardia, tremore e nausea.
Si suda e il nervosismo sale. Chi non
agisce prontamente, viene colpito da
disfunzioni cerebrali. Non riesce più
a parlare distintamente, a volte di­
venta aggressivo o addirittura sviene.
Tutt’altro in caso di iperglicemia. Una
glicemia elevata comporta il rischio di
disidratazione, perché si perde molta
acqua a causa dell’aumentata quantità
di glucosio nelle urine e spesso non si
riesce a compensare tale perdita be­
vendo. Soprattutto nel diabete di tipo
1, le iperglicemie marcate e prolungate
possono provocare l’accumulo di che­
toni nel sangue. Ciò è pericoloso per la
vita del paziente e rappresenta un’e­
mergenza medica che in genere non
si può trattare a casa. Bisogna subito
iniettarsi l’insulina e bere molto. Ma
poiché in queste situazioni spesso lo
stomaco rifiuta tutto, bisogna correre
in ospedale. Per il paziente affetto da
diabete di tipo 2 è diverso. In caso di
iperglicemia non deve farsi prendere
dal panico. Ha tempo a sufficienza per
agire e far scendere la glicemia.
È effettivamente possibile evitare danni secondari con un buon controllo glicemico?
Sì, assolutamente! I danni seconda­
ri sono quasi sempre da ricondursi a
un fallimento della terapia. Tuttavia ci
sono persone con un pessimo con­
trollo del diabete che non incorrono in
complicanze, ma purtroppo anche per­
sone che sviluppano complicanze a di­
spetto di un controllo glicemico molto
9
Dr. med. Christopher Strey, presso
l’eSwiss Medical & Surgical Center della
Clinica Stephanshorn a San Gallo
10
INTERVISTA CON IL DR. STREY
buono. Si tratta di fenomeni marginali.
Nella maggior parte dei casi è possibile
evitare le complicanze al punto che la
qualità e la durata della vita quasi non
ne risentono.
Qual è la misura più importante per evitare danni secondari?
Lo screening periodico è fondamentale.
Quale ruolo gioca la misurazione della
glicemia?
Avere il diabete vuol dire raccogliere
dati. Si può conoscere il decorso del
diabete solo quando si hanno sufficienti
dati a disposizione. Ad esempio, chi as­
sume medicamenti che non comporta­
no un rischio di ipoglicemia, e dei quali
non può modificare il dosaggio, non ha
bisogno di misurarsi la glicemia costan­
temente. In questo caso è sufficiente
conoscere la tendenza glicemica, per
cui basta misurare la glicemia una o
due volte la settimana. Chi invece deve
o può aggiustare la propria terapia, ad
esempio iniettandosi l’insulina ai pasti,
deve misurarla spesso. Più la terapia
insulinica è intensiva, più frequente do­
vrebbe essere l’automonitoraggio.
Anche imparare a conoscere il proprio
metabolismo, ad es. la reazione dei li­
velli glicemici a determinati alimenti
o attività sportive, può essere utile in
alcuni periodi se lo si fa in modo strut­
turato.
Quanto influisce l’accuratezza dei valori
glicemici sulle iper e sulle ipoglicemie?
I pazienti restano sempre delusi dalla
scarsa accuratezza dei glucometri at­
tualmente in uso. Tuttavia, con i nuovi
criteri ISO la situazione è migliorata,
anche se i glucometri­Point of Care
resteranno sempre meno accurati
della strumentazione di laboratorio.
Questo è un fatto che bisogna sem­
plicemente accettare. Il mio consiglio:
non vi spaventate e non allarmatevi
eccessivamente se due misurazioni
consecutive non sono identiche. Con­
siderate piuttosto il pattern glicemico
nel lungo periodo. Questo è molto più
importante delle singole misurazioni.
Ma non dimenticate: noi medici siamo
molto felici dell’esistenza dei glucome­
tri da usare a casa. Hanno schiuso un
nuovo mondo a medici e pazienti, e an­
che il software per l’interpretazione dei
dati è veramente eccezionale. Io sono
del parere che i valori misurati vadano
sempre analizzati con un mezzo elet­
tronico.
Tutti parlano di emoglobina glicata, il
valore HbA1c. Un valore HbA1c basso
per un lungo periodo equivale automaticamente a meno danni secondari?
In linea di principio sì, ma bisogna te­
nere presente che l’HbA1c non è rap­
presentativa in tutti i casi. Ci sono fat­
tori che modificano questo valore, che
quindi non è più corretto. Ho pazienti
con valori glicemici perfetti e un’HbA1c
pessima. E viceversa, pazienti con dan­
ni renali che hanno cattivi valori glice­
mici e un’HbA1c perfetta. Ad esempio i
pazienti in dialisi.
E normalmente come si ottiene un valore
HbA1c basso?
Regolando al meglio la glicemia.
Le app per smartphone possono essere
utili in questo ai pazienti?
Sì, trovo che queste app siano un’otti­
ma cosa. Perché comunque abbiamo lo
smartphone sempre con noi. In questo
modo si può fare a meno di un ulteriore
dispositivo.
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11
PUBBLIREDAZIONALE
PUBBLIREDAZIONALE
Quando il diabete colpisce gli occhi
©
Nelle nazioni occidentali industrializzate l’edema
maculare diabetico è la causa più frequente di
grave disabilità visiva nelle persone affette da diabete. A causa delle alterazioni dei vasi sanguigni
provocate dal diabete, può crearsi all’interno della
retina, nella zona della macula, un accumulo di liquidi chiamato edema. Poiché negli esseri umani
l’acuità visiva è massima solo al centro della macula,
l’edema maculare diabetico può compromettere
gravemente la vista. Il Dr. med. Dr. phil. Daniel
Barthelmes, libero docente e primario della clinica
oculistica dell’Ospedale Universitario di Zurigo, ci
spiega perché per le persone affette da diabete è
essenziale tenere sotto osservazione i propri occhi.
2015 The Angiogenesis Foundation, Inc.
Maggiore è la durata del diabete, più alta è la probabilità che anche gli occhi ne siano coinvolti.
Questi organi sono interessati allo stesso modo nelle persone affette da diabete mellito di tipo 1
e di tipo 2. Pertanto, un esame precoce degli occhi è molto importante.
Le persone che soffrono di diabete
devono fare attenzione a molte cose,
perché anche agli occhi?
Noi riscontriamo alterazioni della retina in quasi tutte le persone affette
da diabete, specialmente quando la
malattia è presente da molto tempo.
Tra gli organi danneggiati dal diabete,
l’occhio è quello interessato più spesso
e più precocemente. Le retinopatie
Dr. med. Dr. phil. Daniel Barthelmes, libero
diabetiche possono causare grave
docente e primario della clinica oculistica
disabilità visiva o addirittura cecità.
dell‘Ospedale Universitario di Zurigo
Per questo motivo è così importante
sensibilizzare i pazienti diabetici sulla necessità di controllare
i propri occhi.
Come fa chi soffre di diabete a riconoscere una patologia degli
occhi?
Prima che i pazienti interessati notino dei disturbi visivi possono
passare degli anni, ed è proprio questo il problema! All’inizio della
patologia diabetica, i pazienti generalmente non notano nessuna
compromissione, sebbene con un esame oculistico sia già possibile
riscontrare delle alterazioni. Se si sviluppa un edema maculare diabetico, l’acuità visiva peggiora lentamente, nel corso di settimane
o mesi. Chi nota un peggioramento della vista, anche limitato,
deve consultare con urgenza un medico.
In quale momento una persona affetta da diabete dovrebbe
recarsi dall’oculista per un controllo?
Sappiamo, grazie a degli studi, che i pazienti possono mostrare
alterazioni della retina già al momento della diagnosi di diabete.
Pertanto consigliamo ai pazienti di sottoporsi immediatamente a
un controllo degli occhi, non appena stabilita la diagnosi. Quando
si prenota la visita, è importante specificare che si soffre di una patologia diabetica. In questo modo l’oculista può valutare correttamente l’urgenza della visita e generalmente fissa un appuntamento a breve termine. Un’altra possibilità è che sia direttamente
il medico di famiglia a indirizzare il paziente a uno specialista.
La percezione di colori sbiaditi o di immagini sfocate o distorte, e la presenza di
discontinuità nel campo visivo, possono essere i segni di un edema maculare diabetico.
Come comunica ai pazienti la diagnosi?
Spiego ai pazienti che i piccoli vasi sanguigni del fondo
dell’occhio, e anche il tessuto nervoso, si sono alterati a causa
del diabete. Se non trattate, queste alterazioni possono causare
gravi disturbi visivi. Ma se riusciamo a intervenire precocemente, ad esempio in caso di edema maculare diabetico, spesso è
possibile mantenere la capacità visiva a un buon livello per periodi prolungati, o addirittura migliorarla. Il diabete è una malattia cronica. I pazienti devono occuparsene quotidianamente,
e tenere conto di molte cose. Questo non è sempre facile, ma
ne vale la pena! Così migliorano la qualità della propria vita,
possono continuare a lavorare più a lungo e godere più attivamente del tempo trascorso con la famiglia e con gli amici.
Quali consigli può dare alle persone affette da diabete?
La cosa fondamentale è ottenere un buon controllo della glicemia e della pressione sanguigna. Più efficace è questo controllo,
migliori sono le ripercussioni sulle possibili complicazioni. Inoltre,
suggerisco di integrare l’attività fisica nella routine quotidiana: è
sufficiente camminare, andare in bicicletta e salire le scale regolarmente. Chi fa attività fisica migliora il controllo della glicemia
e anche il proprio benessere. Infine, bisogna sottoporsi periodicamente a controlli oculistici, in modo da identificare il prima
possibile eventuali alterazioni.
Ulteriori informazioni sull’edema maculare diabetico
sono disponibili nell’opuscolo gratuito
«DIABETE: TENETE D’OCCHIO LA VOSTRA VISTA»
(per richiederlo, scrivere a: [email protected]) o sul
sito www.dme-diagnose.ch. Le organizzazioni di
pazienti Retina Suisse (retina.ch) e Associazione
Svizzera per il Diabete (www.diabetesvizzera.ch)
offrono consulenze gratuite.
Bayer (Schweiz) AG - Grubenstrasse 6
8045 Zurigo - www.bayer.ch
L.CH.COM.STH.05.2016.0496-DE/FR/IT
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DIABETE DI TIPO 1
«Voglio dimostrare che è possibile»
Lo sport la spinge ai suoi limiti. Anche il diabete di
tanto in tanto. Fabiola Casanova, 24 anni, di Coira,
racconta come riesce a conciliarli.
Il suo primo sguardo al risveglio va al
microinfusore e al glucometro. «Anco­
ra a letto, guardo il display, mi misuro la
glicemia. Tra sei e sette. Bene così. Di
notte non devo assumere troppa insu­
lina altrimenti posso andare in ipoglice­
mia», dice la studentessa. «Di mattina
per prima cosa ho bisogno di un caffè,
poi di una banana. Quindi esco per an­
dare all’università. Sul treno per Zurigo
mangio un panino ai semi, bevo un se­
condo caffè e mi preparo alla lezione».
Dal suo diabete Fabiola Casanova non
si lascia tiranneggiare né frenare. Ed è
stato così fin dall’inizio. Quando le è
stato diagnosticato non aveva anco­
ra compiuto cinque anni. Era sempre
assetata, assonnata e stanca. Doveva
urinare spesso e aveva anche gli occhi
vitrei. La madre Angela si rese conto
che qualcosa non andava. Infermiera
professionale, portò la figlia dal medi­
co di famiglia. In un primo momento il
medico rise, scuotendo scettico la te­
sta. Ma non per molto. La diagnosi fu
diabete di tipo 1. Fabiola fu ricoverata
in ospedale con un valore glicemico di
15 mmol/L. Da un momento all’altro, da
bambina spensierata si era trasformata
in una paziente costretta a confrontar­
si con la terapia per il diabete, d’impor­
tanza vitale.
La famiglia dovette riorganizzare le
proprie abitudini. Una sfida soprat­
tutto per la madre Angela: «Ero una
madre single, lavoravo a tempo pie­
no, dovevo intraprendere un ulteriore
percorso formativo, e Fabiola aveva
appena iniziato la scuola dell’infanzia.
Però non ci siamo fatti prendere dal
panico; abbiamo affrontato le cose in
modo pragmatico, iniziando a gestire la
nuova situazione nel modo più naturale
possibile». Con successo. Fabiola non
aveva ancora sei anni quando si è pra­
ticata la prima iniezione di insulina da
sola. «Grazie alla mia professione di in­
fermiera anestesista le ho potuto mo­
strare a casa, in tutta tranquillità, come
fare. Ci siamo esercitate sulla buccia di
un’arancia».
Fabiola non aveva ancora sei anni
quando si è praticata la prima
iniezione di insulina da sola
Fabiola era sportiva già da piccola. A
scuola le piaceva l’atletica leggera, in
particolare il lancio del giavellotto e il
lancio del peso. Anche il nuoto, la bi­
cicletta e il jogging. Durante le lezioni
······ www.ascensia-diabetes.ch ······
Più passava il tempo, più Fabiola
viveva lo sport come una sfida attiva
nel suo rapporto con il diabete
di educazione fisica, e in qualsiasi altro
momento, teneva a portata di mano
il glucosio. Dopo una pubertà diffici­
le con molti alti e bassi, la ragazza dei
Grigioni ha imparato da sola lo sci di
fondo. Più passava il tempo, più viveva
lo sport come una sfida attiva nel suo
rapporto con il diabete. I genitori ora
non erano più costantemente al suo
fianco e non potevano neanche inter­
venire o aiutarla subito in caso di pro­
blemi. «All’inizio sbagliavo spesso con
i valori. Di quante unità di insulina in
meno ha bisogno il mio corpo durante
le prestazioni sportive? Non lo sape­
vo, ho dovuto procedere lentamente
per tentativi. Per evitare crisi ipogli­
cemiche riducevo la somministrazione
di insulina prima dell’attività sportiva.
Dovevo conoscere ancora meglio il
mio corpo, fare attenzione al minimo
13
segnale ed essere in grado di reagire
nel modo giusto. Inoltre volevo uscire
dalla zona di comfort e dalla letargia
in cui mi ero rifugiata durante gli anni
del liceo. Lo ammetto: ci è voluta una
bella dose di coraggio. Il coraggio di
credere in me stessa e di credere che il
mio corpo sia in grado di fare cose che
fino a non molto tempo prima mi sem­
bravano impossibili. Ho iniziato piano
piano, percorrevo solo brevi distanze.
Avevo paura di abusare delle mie forze.
Poi nello sci di fondo ho notato che ar­
rivavo più lontano di quanto pensassi.
Ho superato i miei limiti virtuali e ho
realizzato: posso fare di più! Anzi, pos­
so fare molto di più! La testa lo sapeva,
il corpo doveva prima sperimentarlo».
Fabiola Casanova ha visto crescere
la fiducia in se stessa e ha imparato a
mantenere la calma anche in situazioni
non familiari. «Di recente ho percorso
con la bici da corsa più di 100 chilo­
metri in una sola tirata. Mai così tanti
prima. A casa, dopo, non stavo propria­
mente bene, non sapevo cosa fare, mi
aspettavo possibili conseguenze. Ma
sono rimasta tranquilla a osservare
cosa succedeva alla mia glicemia. Ho
esaminato i valori e ho confrontato le
mie condizioni con il modo in cui mi
sento in questi momenti. Imparo sem­
pre di più a sondare i miei limiti. Questo
non te lo può togliere nessuno. Nean­
che il medico. Ogni persona con diabe­
te deve trovare la sua ricetta personale
e imparare a riconoscere le reazioni del
proprio corpo in determinate situazio­
ni. Non esiste un manuale universale
per i diabetici».
Ma ci sono ausili che facilitano molto il
rapporto con il diabete nella quotidia­
nità e anche nello sport. Il microinfu­
sore ad esempio. Fabiola frequentava
la quinta classe della scuola primaria
quando ha ricevuto il suo primo mi­
croinfusore. È stata la prima bambina
in Svizzera a dotarsi di tale dispositivo.
All’epoca il medico riteneva ancora
Oggi Fabiola usa l’ultimo modello di microinfusore ed è molto soddisfatta
che non fosse una cosa da bambini.
Ma l’esperienza ha dimostrato il con­
trario. Fabiola: «Con il microinfusore
è diventato tutto molto più semplice.
Non mi piacevano le continue puntu­
re. Praticarmi delle iniezioni più volte
al giorno mi costava molto. Il catetere
del microinfusore dovevo sostituirlo
solo ogni tre giorni. In ogni caso era
preferibile. E finalmente, nel weekend
e durante le vacanze, la mattina potevo
dormire: un enorme progresso per la
qualità della vita!
Dalla fine dell’anno scorso Fabiola usa
l’ultimo modello di microinfusore. Un
sensore misura costantemente il suo
glucosio interstiziale e invia ogni cinque
minuti un valore medio al microinfuso­
re. «È geniale. Quando il sensore rileva
che il mio glucosio aumenta o scende
considerevolmente in breve tempo, il
microinfusore fa scattare un allarme. Il
microinfusore eroga ogni cinque minu­
ti una parte dell’insulina programmata
per l’infusione basale nelle 24 ore. Se
entro mezz’ora mi avvicino al valore
limite inferiore, il microinfusore inter­
rompe l’erogazione. Per motivi di sicu­
rezza devo essere sempre io a dare il
comando per la somministrazione del
bolo insulinico. Ma l’aspetto migliore
per me è questo: il mio nuovo microin­
fusore è waterproof. Con questo pos­
so praticare tutte le specialità sportive,
perfino il nuoto. Ovviamente bisogna
avere fiducia nella tecnica e fiducia in
se stessi. Non l’ho avuta sempre. Il mio
consiglio a tutti: mantenere sempre la
calma e agire a mente fredda. Allora
funziona. L’ho imparato da mia madre.
E ha assolutamente ragione».
Inoltre: mi sto allenando per parteci­
pare all’Ironman di Rapperswil­Jona
la prossima primavera. Con questo
impegno desidero dimostrare a tutti
i diabetici che, nonostante il diabete,
si possono praticare perfino gli sport
estremi. Chi lo desidera, può seguire
la preparazione sul mio blog. Sarò lieta
della vostra visita!»
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Casella postale 449
CH-3053 Münchenbuchsee
UC201704054SI © 2016 Medtronic.
Tutti i dritti riservati. Stampato in Europa.
1. Hanas R, Adolfsson P, Elfvin-Akesson K et al. Indwelling catheters used
from the onset of diabetes decrease injection pain and pre-injection
anxiety. J Pediatr. 2002;140(3)315-320
2. Rabbone I, Bobbio A, Di Gianni V, Sacchetti C, Cerutti F. Intensive insulin
therapy in preschool-aged diabetic children from multiple daily injections
to continuous subcutaneous insulin infusion through indwelling catheters.
J Endocrinol Invest. 2008;3 (3):193-195
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• Per questo motivo utilizzarle più volte può causare inutile dolore
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sito di puntura a causa di un’accentuata formazione di tessuto cicatriziale
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16
DIABETE E ALIMENTAZIONE
Possibili obiettivi di una moderna
consulenza nutrizionale
Ciò che oggi è moderno, spesso domani è già superato. Tuttavia, molte raccomandazioni per l’alimentazione della persona diabetica sono ancora valide.
Grazie all’assistenza diffusa e di elevato
livello qualitativo, e alle numerose pos­
sibilità di trattamento, oggi le persone
con diabete possono godere di un’alta
qualità della vita e di un’aspettativa di
vita molto buona.
«Il diabetico» non esiste! Nei nostri stu­
di incontriamo le persone più diverse
affette da diabete – giovani e anziane,
magre e in sovrappeso – e sempre più
spesso anche gestanti. Una varietà di
persone che desiderano consigli perso­
nalizzati.
Un’alimentazione ottimale basata sui
principi nutrizionali moderni è essen­
ziale per conservare a lungo un buono
stato di salute, anche per chi non soffre
di diabete.
Spesso nel nostro studio vengono per­
sone con diabete che riferiscono di
aver vissuto la diagnosi come uno choc
e di essere piombate in uno stato di to­
tale insicurezza.
CIÒ CHE MI INTERESSA COME
TERAPEUTA
essere addirittura controproducente.
Dal mio punto di vista, per il paziente
si tratta di superare anche psicologi­
camente i giorni e le settimane iniziali.
Il paziente dovrebbe imparare a con­
centrare l’attenzione sull’essenziale:
un unico valore glicemico elevato non
produce nessuna conseguenza tardiva.
Al paziente chiedo, ad esempio, cosa gli
piace mangiare, quali sono i suoi ritmi
quotidiani, quando ha celebrato l’ultima
festa (e ovviamente cos’ha mangiato di
buono), quali sono i suoi hobby. In que­
sto modo in genere si instaura un col­
loquio naturale e io posso già prendere
nota di molti punti positivi direttamen­
te applicabili. Su questi punti torno più
volte. Anche lo stato mentale e psichi­
co influisce sulla glicemia. Resto sem­
pre stupito dal livello di informazione
dei pazienti e dalle deduzioni corrette
che traggono. Però, purtroppo, ricevo­
no anche informazioni errate o consigli
assolutamente fuorvianti di amici o col­
leghi che prendono per oro colato. Uno
scambio aperto tra noi e i pazienti aiuta
a correggere supposizioni sbagliate.
Ascoltare i pazienti e rispondere alle
loro domande è il primo passo. Imparti­
re istruzioni al paziente o fornire troppe
informazioni in questa fase potrebbe
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UNA CONSULENZA NUTRIZIONALE MODERNA RENDE I PAZIENTI AUTOSUFFICIENTI
Un elemento centrale dei miei cor­
si consiste nel fare di ogni cliente un
esperto del proprio corpo. In base alle
possibilità e alle risorse individuali, inse­
gniamo alla persona come organizzare
i pasti in modo da integrarli nella sua
giornata. Nelle lezioni sull’alimentazio­
ne parliamo delle principali sostanze
nutritive (proteine, grassi, carboidra­
ti) presenti nei cibi e del loro effetto
sull’andamento glicemico. Per praticità
e chiarezza, le dimensioni delle porzioni
sono espresse in manciate (con foto o
alimenti veri). Queste istruzioni spesso
sono molto importanti. Ad esempio,
17
una cliente aveva pesato la pasta da
cotta invece che da cruda per calcolare
la quantità di carboidrati: 60g di peso
invece di 180g fa ovviamente una bella
differenza.
stato arricchito di burro e olio – il des­
sert di panna montata – per assicurare
la necessaria assunzione di calorie.
UN’ALIMENTAZIONE MODERNA È INDIVIDUALE
Ciò che non piace si assaggia al massi­
mo due volte. L’alimentazione non deve
essere solo sana, ma anche gustosa.
Grazie ai consigli per un’alimentazione
il più possibile variata e all’ampio uso di
erbe aromatiche e spezie, è facile tra­
sformare il cibo in una gioia per il pa­
lato. Gli alimenti vegetali colorati con­
tengono una molteplicità di sostanze
bioattive che aiutano a conservare il
nostro corpo in buona salute. Perciò è
possibile anche seguire un’alimentazio­
ne vegetariana consapevole.
Poiché ogni persona è unica, nella con­
sulenza nutrizionale discutiamo, per
ogni singolo paziente, l’applicazione
pratica dei consigli forniti per la vita
quotidiana. Ciò vuol dire che per ognu­
no, in base alle attività quotidiane, al ca­
rico di lavoro, all’età e alla forma della
terapia, vengono formulate raccoman­
dazioni diverse.
Spesso regna una certa insicurezza do­
vuta alle tante informazioni fornite dai
media e da Internet – informazioni tal­
volta contraddittorie. Nella terapia ci
occupiamo anche di queste e chiaria­
mo i relativi dubbi.
Tutte le risposte che troviamo e for­
muliamo devono essere adeguate alle
condizioni di vita e alle possibilità del
singolo. Ad esempio, in clinica per un
giovane adulto che pratica sport ho
dovuto ordinare un secondo piatto di
spaghetti. Nel caso di una signora an­
ziana, invece, la sfida non riguardava i
carboidrati, bensì un sufficiente appor­
to di proteine e calorie, così il menù è
L’ALIMENTAZIONE MODERNA
È GUSTOSA
CON UN’ALIMENTAZIONE MODERNA NON C’È BISOGNO DI
PRODOTTI SPECIALI
In commercio si trovano molti prodot­
ti per diabetici. Ma se non contengono
zucchero, non vuol dire che siano anche
privi o poveri di carboidrati.
I prodotti light, sempre più spesso con­
sigliati anche alle persone con diabe­
te, nella maggior parte dei casi sono a
basso contenuto di carboidrati e spesso
anche a basso contenuto di grassi. In re­
altà sono concepiti soprattutto per chi
desidera limitare le calorie. Basati sulla
filosofia «con la metà dentro puoi man­
giarne il doppio», questi prodotti posso­
no però condurre più velocemente ad
assumere comportamenti errati. Chi si
sente tranquillo e mangia una razione
doppia di cibi light, alla fine assume più
carboidrati e calorie di quelli contenuti
in un prodotto normale. Alcuni prodotti
da forno e cioccolate, appositamente
formulati per i diabetici, contengono
più grassi e perciò più calorie rispetto ai
prodotti comuni.
Ma torniamo a una domanda fonda­
mentale: c’è veramente bisogno di
prodotti dietetici? La varietà di alimen­
ti a nostra disposizione parla chiaro:
non serve NESSUN prodotto speciale.
I prodotti speciali inducono facilmen­
te, come già detto, a comportamenti
errati, inoltre spesso sono più costosi
di prodotti comparabili. Nella maggior
parte dei casi, i pasti preparati in casa
sono più economici e gustosi.
Una cliente aveva pensato di consuma­
re soltanto formaggi che sulla confezio­
ne riportassero la scritta «50%». Le ho
dovuto spiegare che in questi alimenti
«50%» non significa «50% in meno di
grassi», bensì «formaggio grasso».
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18
DIABETE E ALIMENTAZIONE
Un tipo di zucchero non vale l’altro –
un’alimentazione moderna si basa su
conoscenze fondate
Se si debbano preferire bevande o cibi
dolcificati con edulcoranti o sostituti
dello zucchero è una questione mol­
to personale. Sorvolando sulle diverse
opinioni al riguardo, di certo con gli
edulcoranti si può ridurre l’apporto di
calorie e soprattutto di carboidrati. E
questo è importante per tutte le perso­
ne con diabete, che possono assumere
solo quantità limitate di carboidrati o
per le quali il sovrappeso è un aspetto
importante.
Un’ulteriore sfida per il consulente nu­
trizionale: non di rado prestiamo con­
sulenza a persone con diagnosi di varie
malattie – sindrome metabolica (dia­
bete, ipertensione, sovrappeso, valori
elevati dei grassi nel sangue), dolori
articolari, intolleranze e molto altro.
Una paziente lamentava dolore alle gi­
nocchia, perciò non poteva camminare.
Inoltre soffriva regolarmente di acidità
di stomaco. In un caso come questo è
utile una costante riduzione del peso,
che deve essere accompagnata da fi­
sioterapia per conservare la forza, da un
aumento dell’attività fisica e del consu­
mo calorico, e da una soluzione medica
per il reflusso.
UN’ALIMENTAZIONE MODERNA SI BASA SU CONOSCENZE
FONDATE
Avete mai provato a classificare se­
condo determinati criteri un alimento
basandovi sulla confezione? La tabella
dei valori nutrizionali a volte suscita più
domande di quante non ne chiarisca.
«Senza zucchero» è scritto sulla con­
fezione, tuttavia tra gli ingredienti figu­
rano caramello e «high fructose corn
sirup», cioè sciroppo di mais. Perciò per
la persona diabetica è importante co­
noscere i vari tipi di zucchero.
UN’ALIMENTAZIONE MODERNA NEL DIABETE INFLUISCE
POSITIVAMENTE SULLA
GLICEMIA
Oggi i consigli dietetici per i diabetici
quasi coincidono con le raccomanda­
zioni generali per una sana alimentazio­
ne. Anche per chi non soffre di diabete
frutta e verdura devono costituire una
parte essenziale dei pasti. Se gli ali­
menti contenenti carboidrati vengo­
no abbinati a cibi ricchi di proteine e
fibre, il livello di glucosio aumenta più
lentamente. Perciò, oltre alla quantità
dei carboidrati, entrano in gioco la loro
consistenza e l’abbinamento con altri
alimenti.
UN TIPO DI ZUCCHERO NON VALE L’ALTRO
Tipi di zucchero
Carboidrati/100g
Potere dolcificante
Cariogeno
Saccarosio
100
1
Sì
Glucosio
100
0,5­0,8
Sì
Fruttosio
100
1 – 1,8
No
Sorbitolo
24
0,4­0,6
No
Edulcoranti artificiali
0
30­50‘000
No
Stevia
0
300
No
Tabella: FOODTEAM2016
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19
Ad esempio: dopo aver mangiato una
fetta di pane, ovviamente il glucosio sale.
Se si consuma il pane insieme a burro e
formaggio, il glucosio aumenta lo stesso
ma molto più lentamente, cioè la curva
glicemica è più piatta. Conclusione: bur­
ro e formaggio fungono da «rallentato­
ri». I pazienti dovrebbero conoscere tale
azione e imparare a sfruttarla.
Qualche informazione generale sugli
zuccheri e i carboidrati:
• carboidrato è il termine che indica
TUTTI i tipi di zucchero. Nell’alimenta­
zione del diabetico i carboidrati sono
consentiti – perfino lo zucchero. L’im­
portante è conoscere la quantità di
carboidrati contenuta nei vari alimenti.
• 1 dose normale di glucosio non è suf­
ficiente in caso di ipoglicemia >> ci
vogliono minimo 3 tavolette (ca. 10g di
carboidrati). Attenzione: la tavoletta di
glucosio non è equiparabile al cubetto
di zucchero, cioè di saccarosio. Il glu­
cosio agisce più velocemente del sac­
carosio, cioè la glicemia aumenta più
velocemente.
• Gli edulcoranti non fanno aumentare la
glicemia. I polialcoli contengono ca. il
40% in meno di carboidrati e vengo­
no utilizzati soprattutto in prodotti non
cariogeni. Tuttavia i polialcoli possono
causare flatulenza.
• La frutta è una buona soluzione quan­
do si ha voglia di dolce. La frutta sec­
ca a pezzetti, in particolare, sazia e
fornisce una sana energia. Per evitare
di eccedere, è consigliabile prendere
all’inizio la quantità di frutta secca che
si intende consumare (cioè non man­
giare dalla confezione).
In generale, nell’alimentazione non si
tratta di fare tutto alla perfezione, cosa
che diventerebbe presto un peso. Ai
nostri clienti consigliamo di mangiare
in modo intelligente, di gustare con­
sapevolmente e di tenere la situazione
complessiva serenamente sotto con­
trollo. In questo modo l’alimentazione
in caso di diabete è semplicemente più
intelligente. I valori glicemici e l’HbA1c
danno un buon feedback relativamente
alla regolazione del diabete. Se rileva­
te variazioni inspiegabili della glicemia,
scrivetevi le possibili cause nel diario
(alimentazione, stato di salute, attività
fisica, medicamenti) e discutetene con
il vostro terapeuta o con il vostro me­
dico curante.
FOODTEAM e nutrition-zh
I nostri studi associati di nutrizionisti nell’area metropolitana di Zurigo
sono da anni un punto di riferimento per i problemi di alimentazione più
diversi. Un team di 5 terapeuti presta consulenza in 6 lingue (DE, IT, FR,
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Le nostre competenze spaziano dall’alimentazione del neonato a quella
della persona in età molto avanzata (in casa o in istituti di cura). In presenza di prescrizione medica le consulenze nutrizionali possono essere
fatturate direttamente all’assicurazione di base della cassa malati.
Carlo Lauven
Foodteam –
076 383 38 30
Studi a Zurigo,
Dielsdorf, Glattbrugg
Kirsten Scheuer
nutrition-zh –
079 757 05 52
Studio a Zurigo
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ständig ausgebaut.
Der HbA1c-Wert
in unterschiedlichen Masseinheiten
6%
5%
HbA1c in %
Mittlerer Blutzucker
(plasma-referenziert)
2
mmol/l
4
HbA1c in mmol/mol
6
(internationale Einheit)
7%
8
42
31
8%
10
53
64
9%
10%
12
75
12%
11%
14
86
Blutzucker-Grenzwertkarte
16
108
97
HbA1c = Blutzuckerlangzeitgedächtnis
Anhand des HbA1c-Wertes kann der mittlere Blutzuckerwert für die letzten acht bis
zwölf Wochen abgeschätzt werden (s. Abb.).
Tel.: 044 465 83 55
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HIGHLY
ACCURATE
Welche Blutzuckerwerte sind gut, welche schlecht? Ab wann droht eine
Hyperglykämie und wie verhält es sich nach dem Essen (postprandial)? Die
Grenzwert-Tabelle gibt übersichtlich Auskunft zu den wichtigsten Grenzwerten
beim Blutzucker.
HbA1c SENKUNG REDUZIERT FOLGESCHÄDEN
Generell gilt: Je niedriger der HbA1c-Wert, desto geringer ist auch das
Risiko für Folgeerkrankungen. Eine 1-prozentige Senkung des HbA1c-Wertes reduziert:
HbA1c
-25%
-16%
-1%
Mikrovaskuläre Schäden
(z.B. Augen und Niere)
Herzinfarkt
PDF
-12%
DE
FR
IT
Diabetes assoziierte Ereignisse
(z.B. Amputation)
Ergebnisse der UKPD-Studie, eine der größten Studien zur Therapie des Typ-2-Diabetes.
http://www.dtu.ox.ac.uk/UKPDS/
Diabetes Dolmetscher
41127
Broschüre “Diabetes Dolmetscher”
Einfach reisen. Die wichtigsten Begriffe in elf Sprachen
Es empfiehlt es sich, bei Auslandsreisen die wichtigsten Begriffe rund um den
Diabetes mellitus in der jeweiligen Landessprache zur Hand zu haben. Der
Diabetes Dolmetscher soll Ihnen helfen, sich Ihren Mitmenschen bei Bedarf
schnell und unkompliziert mitteilen zu können.
Liebe Reisende, lieber Reisender,
der Urlaub ist die schönste Zeit des Jahres: Neue Eindrücke, Menschen und
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stellt das Reisen für Menschen mit Diabetes heutzutage kein Problem mehr dar.
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Begriffe rund um den Diabetes mellitus in der jeweiligen Landessprache zur
Hand zu haben. Der Diabetes Dolmetscher soll Ihnen helfen, sich Ihren
Mitmenschen bei Bedarf schnell und unkompliziert mitteilen zu können.
Wir wünschen Ihnen eine gute Reise!
Ihr Ascensia Diabetes Care Team
Ascensia Diabetes Care Switzerland AG
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PDF
DE
FR
IT
21
FOGLIO INFORMATIVO
Diabete e alcol
Diabete e alcol
Un drink alcolico con gli amici può essere un’esperienza stimolante e conviviale.
Nonostante ciò, è necessario bere con moderazione, per prevenire i rischi che
comporta un eccessivo consumo di alcol. Bere smodatamente può causare,
soprattutto nei diabetici, ulteriori rischi.
La cosa importante è quindi tener presente un paio di informazioni e attuare
appropriate misure precauzionali:
• fare attenzione alla quantità di alcol consumato;
• accertarsi se la bevanda alcolica contenga o meno carboidrati.
Cosa c’è dentro:
Alcol
Carboidrati
kcal
Alcopop (da 275 a 330 ml)
(Smirnoff Ice, Bacardi Breezer,
Tequila Mex…)
11-15 g
10.0-12.0 g
200 kcal
Cocktail (250 ml)
(Tequila sunrise, Caipirinha, Cuba Libre,
Mojito…)
10-12 g
25.0 g
170-200 kcal
Liquore (40 ml)
(Baileys, Amaretto, Jägermeister, Pastis,
Ramazzotti…)
5-8 g
8.0-11.0 g
100-115 kcal
Superalcolici (30 ml)
(Rum, Vodka, Whisky, Tequila…)
10 g
0.0 g
70 kcal
Birra (500 ml)
20 g
13.0-20.0 g
200 kcal
Birra analcolica (500 ml)
1.5 g
20.0 g
125 kcal
8-10 g
0.1-0.3 g
70-75 kcal
15 g
3.5-12.0 g
120-155 kcal
9-10 g
1.0-1.5 g
70-75 kcal
Vino bianco / vino rosso, secco, 12.5%
vol. (100 ml)
Vini dolci, 18.5% vol. (100 ml)
(come Porto, vino da dessert)
Spumante e prosecco, secco (100 ml)
Attenzione: i valori indicati sono valori medi. I valori effettivi possono oscillare verso l’alto o verso il basso.
Fonte dei valori nutritivi: Banca dati svizzera dei valori nutritivi (versione 5.1 / giugno 2015)
Link pratici:
http://www.diabetesgesellschaft.ch
http://www.diabetes-forum.de/forum/topic/7971/Alkohol
✁
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FOGLIO INFORMATIVO
Attenzione:
Attenzione:
Rischio
Rischio di
di ipoglicemie
ipoglicemie
!!
L’organo che viene strapazzato maggiormente dall’alcol è il fegato, che svolge un ruolo essenziale anche nel
L’organo che viene
strapazzato
maggiormente
è ilsangue
fegato,diche
svolge un
ruolo essenziale
anche nel
metabolismo
degli zuccheri.
Il fegato
assicura ildall’alcol
rilascio nel
sufficienti
quantità
di questo zucchero
metabolismo
degli zuccheri.
assicura
rilascio
nel di
sangue
di sufficienti quantità di questo zucchero
24
ore su 24 (anche
di notte),Il fegato
al fine di
coprireil le
esigenze
base dell’organismo.
24 ore su 24 (anche di notte), al fine di coprire le esigenze di base dell’organismo.
Quando si beve alcol, il fegato è occupato a metabolizzare tale sostanza in modo talmente intenso, che il
Quando
beve alcol,
il fegato èinibiti.
occupato
a metabolizzare
tale sostanza
inminor
modoconcentrazione
talmente intenso,
che il
rilascio disiglucosio
ne risultano
Ciò significa
che nel sangue
vi è una
di glucosio
rilascio
di
glucosio
ne
risultano
inibiti.
Ciò
significa
che
nel
sangue
vi
è
una
minor
concentrazione
di
glucosio
del solito e, di conseguenza, si ha anche bisogno di meno insulina.
del solito e, di conseguenza, si ha anche bisogno di meno insulina.
Se si è in trattamento con insulina o antidiabetici orali, tali medicamenti continuano ad abbassare la glicemia:
Se può
si è in
trattamento
conuna
insulina
o antidiabetici
orali,l’ipoglicemia
tali medicamenti
continuano
ad abbassare
glicemia:
ne
quindi
conseguire
ipoglicemia!
In genere,
si manifesta
solo 6-8
ore dopo la
il consumo
nealcol,
può quindi
conseguire
una ipoglicemia!
In genere,
si manifesta solo 6-8 ore dopo il consumo
di
ossia quando
eventualmente
si gode
già di unl’ipoglicemia
sonno profondo.
di alcol, ossia quando eventualmente si gode già di un sonno profondo.
Le bevande alcoliche possono contenere carboidrati che producono un rapido aumento della glicemia.
Le
bevande
alcoliche
possono
contenere
carboidrati
che producono
un rapido
aumentodell’insulina
della glicemia.
Dopo
il consumo
di alcol,
che può
contenere
carboidrati,
occorre astenersi
all’iniettarsi
rapida.
Dopo
il
consumo
di
alcol,
che
può
contenere
carboidrati,
occorre
astenersi
all’iniettarsi
dell’insulina
rapida.
La glicemia scende altrettanto rapidamente come era salita. Attenzione: se si pratica contemporaneamente
La glicemia
rapidamente
come era
salita.può
Attenzione:
se si pratica contemporaneamente
attività
fisicascende
(per es.altrettanto
ballo, bowling
o altro), questo
effetto
rafforzarsi.
attività fisica (per es. ballo, bowling o altro), questo effetto può rafforzarsi.
Ingente consumo di alcol
Ingente
alcolsi raccomanda di considerare i suggerimenti seguenti:
Dopo aver consumo
bevuto 20 g di
di alcol,
Dopo aver bevuto 20 g di alcol, si raccomanda di considerare i suggerimenti seguenti:
• occorre misurare la glicemia prima di coricarsi
• occorre
la glicemia prima
coricarsi
mangiaremisurare
20 g di carboidrati
a lentodirilascio
prima di andare a letto e
• mangiare
20
g
di
carboidrati
a
lento
rilascio
prima(se
di andare
a letto e
ridurre possibilmente l’insulina basale del 10-20%
possibile).
• ridurre possibilmente l’insulina basale del 10-20% (se possibile).
In tal modo si corre un rischio minore di andare incontro a un’ipoglicemia. In caso di ingente consumo di alcol,
In consiglia
tal modopersino
si corrediunadeguare
rischio minore
andare
incontroanche
a un’ipoglicemia.
si
la dosedidel
trattamento
l’indomani. In caso di ingente consumo di alcol,
si consiglia persino di adeguare la dose del trattamento anche l’indomani.
Alcol e sport?
Alcol
e sport?
Combinare
alcol, sport e terapia insulinica è come camminare sul filo di un rasoio, rischiando ad ogni passo
Combinare alcol,
sport
e terapia insulinica
come
camminare
suldifilo
di uno rasoio,
rischiando
passo di
un’ipoglicemia
grave.
Praticando
sport (perèes.
dopo
una partita
calcio
una giornata
sugli ad
sci)ogni
le riserve
un’ipoglicemia
grave.
Praticando sport
(per
es. dopo
una partita
di calcio o ipoglicemia.
una giornataInsugli
sci) le riserve
di
glucosio
del corpo
si esauriscono,
per cui
aumenta
il rischio
di manifestare
concomitanza
l’alcol
glucosioledel
corpo
esauriscono,
per cui
aumentaabbassa
il rischioladiglicemia.
manifestare
ipoglicemia.
In concomitanza
l’alcol
blocca
riserve
di si
glucosio
nel fegato
e l’insulina
Per prevenire
un’ipoglicemia
è quindi
blocca le riserve
di glucosio
nel fegato
l’insulina
la glicemia. Per
prevenire
un’ipoglicemia
è quindiSi
necessario
moderare
il consumo
di alcole o
ridurre abbassa
considerevolmente
la quantità
di insulina
somministrata.
necessario
il consumo
di alcol o ridurre
la quantità
di insulina
somministrata.
Si
deve
evitaremoderare
di iniettare
insulina supplementare
perconsiderevolmente
l’assunzione di bevande
alcoliche
contenenti
carboidrati.
deve evitare di iniettare insulina supplementare per l’assunzione di bevande alcoliche contenenti carboidrati.
Punti da ricordare:
Punti
da ricordare:
• L’alcol riduce la percezione di una ipoglicemia
••
•
•
••
•
•
••
•
•
••
••
•
L’alcol
riduce
la percezione
di una ipoglicemia
Bere con
moderazione.
La quantità
massima raccomandata è di 20 g di alcol al giorno negli uomini
e
di 10con
g dimoderazione.
alcol al giorno
donne.
Bere
Lanelle
quantità
massima raccomandata è di 20 g di alcol al giorno negli uomini
e di 10
g diaalcol
al giorno
nelle
donne.
Non
bere
stomaco
vuoto!
Perché
aumenta il rischio di ipoglicemia.
Non
bere
a
stomaco
vuoto!
Perché
aumenta
il rischio di ipoglicemia.
Quando si assume alcol, vanno consumati
contemporaneamente
degli alimenti contenenti carboidrati,
riducendo
così il rischio
ipoglicemia.
Quando si assume
alcol, di
vanno
consumati contemporaneamente degli alimenti contenenti carboidrati,
riducendo
il rischio
di ipoglicemia.
Insieme
allecosì
bevande
alcoliche
va bevuta anche acqua, perché l’alcol disidrata.
Insieme
alle
bevande
alcoliche
va bevuta
anche acqua,
l’alcol disidrata.
Assumere bevande alcoliche povere
di carboidrati
qualiperché
vino, champagne
secco, acquavite di prugne, cognac
e
whisky, rinunciando
a birra, povere
sidro, vini
dolci da dessert,
champagne
dolcesecco,
e liquori,
perchédipotrebbero
far
Assumere
bevande alcoliche
di carboidrati
quali vino,
champagne
acquavite
prugne, cognac
salire
di colpo
la glicemia.
e whisky,
rinunciando
a birra, sidro, vini dolci da dessert, champagne dolce e liquori, perché potrebbero far
salire
di eventualmente
colpo la glicemia.
Ridurre
la quantità di insulina (dopo aver consultato il medico).
Ridurre
eventualmente
insulina
(dopo
aver
consultato
il medico).
Misurare maggiormentelalaquantità
glicemia,diper
sapere
come
reagisce
il corpo
all’alcol.
Misurarepersone
maggiormente
la affinché
glicemia,siano
per sapere
come
reagisce
il corpo
Istruire
di fiducia,
in grado
di offrire
aiuto
in casoall’alcol.
di emergenza.
Istruire persone di fiducia, affinché siano in grado di offrire aiuto in caso di emergenza.
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✁
22
23
CONCORSO DI SUDOKU
Inviateci le due righe di numeri e potrete
vincere 1 di 10 pratici zainetti
8 7 3
1
6
4 2
8
1
4
4
3
2
3
8
5 8
9
2 8 5
4
6
1
8
3
2 6 8
2 9
1
9 4
1
5
5
2
1
4 3
1
1
3
1
6 2 4 7
3 8
5
6
7
✁
Inviateci le soluzioni delle due righe evidenziate insieme al vostro indirizzo
postale e parteciperete all’estrazione degli zainetti.
Riga 1
Riga 2
4
1
2 6 8
9 4
1
Inviate la soluzione per posta, indicando l’indirizzo del mittente, a:
Ascensia Diabetes Care Switzerland AG, Sudoku, Peter Merian-Strasse 90, 4052 Basel
oppure per e-mail a [email protected]
Termine per l’invio: 31.03.2017. In caso pervenga più di una risposta esatta, sarà effettuata un’estrazione a sorte. È escluso il
ricorso alle vie legali. Non sarà intrattenuta alcuna corrispondenza relativa al concorso.
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24
LE DOMANDE DEI LETTORI
Le vostre domande, le nostre risposte
Quali sono i fattori di rischio per
il diabete di tipo 2?
I fattori genetici giocano un grosso ruolo. Quando entrambi i
genitori soffrono di diabete di tipo 2, il rischio è del 60% circa. Quando
è colpita la madre, la figlia ha un rischio del 50% circa. Altri fattori di rischio
sono costituiti da sovrappeso e inattività fisica, medicamenti quali cortisone, diuretici, antipertensivi e antidepressivi. Anche le donne che hanno avuto il diabete
gestazionale presentano un elevato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 con
l’avanzare dell’età.
Ma anche le malattie epatiche, i fattori di stress quali infezioni, traumi e operazioni, e i disturbi ormonali possono aumentare
il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Heike Alder,
Consulente responsabile
in diabetologia presso
l’Ospedale cantonale di
San Gallo.
Quando deve
iniettarsi l’insulina un diabetico di tipo 2?
Questo è molto individuale e dipende dall’obiettivo
terapeutico. Il detto «insulina una volta, insulina per sempre» non
corrisponde affatto a verità. In determinate circostanze è indicata una terapia
insulinica temporanea in quanto i valori glicemici sono superiori alla norma (es. in caso di
infezione o dopo un’operazione, perché la persona si muove meno e/o ha dolore, oppure si
rende necessaria una terapia cortisonica).
Un importante indicatore per la verifica dell’obiettivo terapeutico è l’HbA1c, ossia
la misura della glicemia media dei 3 mesi precedenti. Nelle persone anziane
con diabete di tipo 2 è accettabile anche un valore un po’ più alto.
L’importante è tenere sempre presente il rischio di
ipoglicemia.
Come può essere che i miei
valori glicemici aumentino durante l’attività
sportiva nonostante io non mangi nulla?
Durante l’attività sportiva vengono secreti ormoni dello stress
come l’adrenalina e il cortisolo. L’adrenalina è un antagonista dell’insulina, inoltre stimola il fegato a liberare più glucosio, di conseguenza la
glicemia aumenta. L’entità dell’aumento dipende dal tipo di sport, dalla
durata e dall’intensità del movimento.
Dopo l’attività sportiva le riserve di glucosio sono esaurite e il
livello di glucosio torna a scendere. Se a questo punto non
si assumono carboidrati, si rischia una crisi
ipoglicemica.
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25
Cosa devo fare
ai primi segni di ipoglicemia?
Quando sono in ipoglicemia ho «troppo poco zucchero nel sangue».
Quindi devo ripristinare l’equilibrio assumendo carboidrati. I carboidrati ad assorbimento rapido sono il glucosio, i gel utilizzati dagli sportivi oppure 1 dl di una bevanda
zuccherata (attenzione: in questo caso non devono essere bevande con edulcoranti artificiali)
Dopodiché l’ideale è misurare la glicemia e assumere carboidrati ad assorbimento lento (es.
½ fetta di pane, una barretta ai cereali al naturale o 1 yogurt non zuccherato) se il pasto
seguente non è imminente.
Perciò, quando si pratica attività fisica, è importante avere sempre con
sé carboidrati ad assorbimento rapido come il glucosio.
Si può
riconoscere l’ipoglicemia anche
quando si presenta durante il sonno?
Chi la mattina si sveglia con il pigiama bagnato di sudore ed esausto nonostante un numero sufficiente di ore di riposo, deve prendere in considerazione
la possibilità di ipoglicemie notturne. Generalmente la glicemia di mattina è più alta.
Praticare sport di sera può far scendere la glicemia per alcune ore. L’alcol inibisce la liberazione di zucchero da parte del fegato e può provocare ipoglicemia notturna. Quando sono
frequenti, le ipoglicemie vengono avvertite sempre meno e di notte non ci si sveglia più a
causa dell’ipoglicemia.
È importante che la persona interessata sia ben informata e sappia, ad esempio, che
la glicemia va misurata prima di andare a dormire (dovrebbe essere minimo
5mmol/L). Se il valore è basso, è consigliabile mangiare mezza fetta
pane oppure uno yogurt senza zucchero (cioè assumere
carboidrati).
Cosa posso fare contro
valori glicemici alti di mattina?
Prima di fare qualcosa devo sapere qual è la causa
dei valori glicemici alti.
• Ho avuto un’ipoglicemia notturna?
• La sera prima ho mangiato più abbondantemente del solito?
• Mi sono iniettato l’insulina?
• La dose serale di insulina è ancora sufficiente oppure
bisogna aggiustare la terapia?
In quest’ultimo caso devo eventualmente parlarne con il medico o il
consulente in diabetologia per trovare la corretta soluzione.
Eventualmente può essere utile per un periodo mettere la
sveglia di notte per misurare la glicemia. In tal modo si
scoprono anche le ipoglicemie notturne se non
ci si sveglia quando sopraggiungono.
Altre domande sul diabete o sulla misurazione della glicemia?
Scriveteci per posta:
Ascensia Diabetes Care Switzerland AG,
Peter Merian­Strasse 90, 4052 Basel
oppure per e­mail: [email protected]
Saremo lieti delle vostre domande!
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26
RICETTE
Ricchi di vitamine e buonissimi –
gli agrumi
Quando la nostra frutta locale comincia a scarseggiare, è il momento degli agrumi. Questi solari frutti sono particolarmente succosi, buoni e ricchissimi di vitamine, metaboliti secondari e minerali. Ma non tutti gli agrumi sono conosciuti
nella stessa misura. Non esistono solo le arance: ecco alcune golose alternative.
Delizioso profumo, sapore fresco, colori allegri
Kumquat:
Buccia liscia dal giallo al rosso, che si mangia con il resto del frutto. Sa­
pore di arancia dolciastro e aromatico. Ideale anche in cucina. Prima di
gustarlo, sfregatelo tra le mani: sprigionerà i suoi aromi amari.
Sweetie:
Un ibrido tra il pomelo e il pompelmo. Pelate il frutto al vivo. Le mem­
brane bianche che avvolgono gli spicchi sono amare.
Pompelmo rosa:
Rosa perché contiene licopene, un colorante vegetale. Di aspetto più
fresco, è più dolce del pompelmo classico.
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27
Mapo:
Un ibrido tra mandarino e pompelmo. In genere ha buccia ruvida, molto
succo e un aroma fruttato molto delicato.
Clementina:
Un ibrido tra mandarino e arancio. In genere priva di semi, aromatica
e dolce. A causa dei numerosi semi, i mandarini sono quasi scomparsi
dal commercio. Si preferiscono le nuove varietà satsuma, tangerino e
clementina.
Limetta:
Buccia verde, più delicata del limone. Ideale per i cocktail. Conservare
in luogo fresco, non in frigo.
Fonte: Kalorien mundgerecht, Umschau-Verlag, 13. Auflage
Valori nutrizionali per por­
zione (tagliata in 12 fette):
energia ca. 316 kcal,
proteine 4,1 g, grassi 20,1 g,
2,3 unità pane corrispondenti
a ca. 28,2 g di carboidrati
CROSTATA AL LIMONE
Semplice da preparare, ma dal gusto insolito
Per la pastafrolla:
Per la crema:
170 g di farina
80 g di zucchero a velo
120 g di burro freddo, buccia di
un limone non trattato tagliata a
cubetti
1 tuorlo d’uovo, 2 cucchiai di ac­
qua ghiacciata,
1 pizzico di sale
3 uova, 3 tuorli
120 g di burro fuso
180 ml di succo di limone appena
spremuto
buccia grattugiata di un limone
non trattato
150 g di zucchero
› Lavorare rapidamente gli ingredienti fino a ottenere una pasta
liscia, avvolgere nella pellicola e
far riposare in frigo ca. 30 minuti. Stendere la pasta sottile e
bucarla con una forchetta. In
uno stampo per quiche unto far
dorare leggermente in forno a
180 gradi per ca. 15 minuti.
› Mescolare gli ingredienti. Distribuire sulla pasta precotta, infornare a 190 gradi per ca. 25–
30 minuti finché assumerà un
colore dorato scuro. Tagliare in
12 fette. Guarnire con fettine
sottili di limone pelato al vivo.
Servire fredda.
······ www.ascensia-diabetes.ch ······
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ACCURATE
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