n. 26 - gennaio 2008 - Lega Italiana Osteoporosi

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n. 26 - gennaio 2008 - Lega Italiana Osteoporosi
NOTIZIE LIOS
LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI
Per la ricerca, la prevenzione e la cura delle malattie demineralizzanti delle ossa
Associazione senza scopo di lucro, fondata nel 1981 Sede: Via Monte Generoso, 31 - 20155 Milano
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n. 26 - gennaio 2008
Le condizioni che possono favorire la comparsa di osteoporosi (1)
IPERCALCIURIA IDIOPATICA E CALCOLOSI RENALE
C’è una malattia relativamente comune, che può causare sia la formazione di calcoli renali, con o senza le relative,
dolorosissime “coliche”, sia osteoporosi a causa di una continua perdita di calcio con l’urina. Si chiama ipercalciuria
idiopatica e non si sa perché qualcuno ce l’ha e qualcuno no. Quasi certamente è in molti casi ereditaria. La diagnosi è
abbastanza semplice: la quantità di calcio eliminata in un giorno con le urine (calciuria delle 24 ore), è nettamente più alta
del normale, mentre il livello di calcio nel sangue (calcemia) è nella norma.
Il sintomo più frequente di questa malattia (anche se per fortuna
riguarda solo alcuni malati) è l’improvvisa comparsa di una colica
OSTEOPOROSI E ALTRE MALATTIE
renale, cioè la dolorosissima espulsione di un calcolo renale (un
Iniziamo in questo numero una serie di articoli
piccolo sassolino) costituito da sali di calcio (N.B. esistono anche
sulle tante malattie o condizioni che in qualche
altri tipi di calcoli renali non a base di calcio, che non c’entrano con
modo possono provocare o aggravare
questa malattia).
l’osteoporosi.
Lo facciamo nella convinzione che più si
Perché chi soffre di questa malattia forma i calcoli? Il rene ha il
conoscono le cose relative alla salute e meglio è.
compito di filtrare continuamente il sangue, per eliminare le sostanze
Però vorremmo anche precisare subito una cosa
“spazzatura”. È come se il sangue che arriva al rene passasse, in una
molto importante. Questi articoli sono scritti solo
prima fase, attraverso un finissimo setaccio (il glomerulo renale):
a titolo informativo, e presentano i problemi in
passano acqua, ioni (es. sodio, potassio, calcio, fosfati...) e molecole
modo molto semplificato. Il loro scopo è di far
di piccole dimensioni (per lo più sostanze da eliminare); non passano
capire meglio quanto è complesso il nostro
le molecole più grosse (proteine del plasma) e i corpuscoli (globuli
corpo, e quali cose dobbiamo “guardare” per
rossi e bianchi, piastrine). Poi, in una seconda fase, nel tubulo
capire se tutto funziona bene o se potrebbe
renale, il rene cerca di recuperare il massimo possibile di acqua e di
esserci qualcosa non va. Ma in NESSUN CASO
ioni utili (incluso il calcio) riportandoli nel sangue, mentre l’urina si
bisogna pensare di potersi sostituire al medico e
concentra. Se però nell’urina così concentrata resta un eccesso di
farsi da soli una diagnosi, o peggio curarsi, solo
ioni calcio, come accade in questa malattia, è possibile che essi non
sulla base di questi articoli: se quando si rompe
possano più restare in soluzione, ma “precipitino” sotto forma di
il televisore chiamiamo subito il tecnico, come
cristalli microscopici (per lo più di “ossalato di calcio”), che poi si
aggregano in cristalli più grossi, formando i calcoli.
possiamo pensare di riparare da soli il nostro
corpo, che è infinitamente più complicato?
Perché a lungo andare chi soffre di ipercalciuria è più a rischio di
osteoporosi? Qui la risposta dovrebbe essere intuitiva: perché se
ogni giorno si continua a perdere calcio con l’urina (ipercalciuria), e in particolare se ne perde di più di quello che si prende
dagli alimenti, alla lunga si va in “bilancio calcico negativo”, ed è l’osso a rimetterci. Ricorderemo infatti che l’osso, oltre
a essere il sostegno interno del corpo, è un po’ la nostra “banca del calcio”: siccome i livelli di calcio nel sangue (calcemia)
devono essere mantenuti costanti, pena gravissimi disturbi, se troppo calcio se ne va con l’urina, è l’osso che deve sacrificarsi,
immettendo nel sangue il calcio che manca e impoverendosi. Di qui, alla lunga, per questi malati, anche da giovani, il rischio
di osteoporosi.
Qual è il rimedio? I principi della terapia di questa malattia sono semplici. In primo luogo, bisogna bere molto (2-3 litri di
acqua al giorno), in modo da poter eliminare senza problemi molta acqua con l’urina: in un’urina molto diluita è più difficile
che si formino calcoli. In secondo luogo, bisogna assumere con l’alimentazione la giusta quantità di calcio, mentre si devono
ridurre il sodio (riducendo il consumo di sale da cucina, dadi per brodo, salumi, formaggi, alimenti conservati in salamoia o
sotto sale) e le proteine animali, che facilitano le perdite renali di calcio e la produzione di calcoli. In genere, si consiglia di
ridurre anche i cibi ricchi di ossalati (soprattutto spinaci, barbabietole, cioccolato, carote, legumi). Nei casi in cui, nonostante
una dieta corretta, i calcoli continuano a formarsi, il medico potrà eventualmente prescrivere un farmaco specifico (un
diuretico tiazidico) per favorire la produzione di urina diluita e povera di calcio.
OSTEOPOROSI: AGGIORNAMENTO SUI FARMACI
Riprendiamo su “Notizie LIOS” il discorso sui farmaci, già fatto alcuni anni fa, sia per informare i nuovi lettori, sia per
presentare le novità e gli aggiornamenti necessari. Ancora oggi, non c’è modo di curare in modo definitivo l’osteoporosi, cioé non abbiamo ancora farmaci capaci di restituire all’osso la sua piena robustezza. Lo scopo della terapia
farmacologica dell’osteoporosi è duplice: ridurre la perdita di
massa ossea, e (soprattutto) diminuire il rischio di fratture. Come
NON DIMENTICHIAMO MAI LE BUONE
ricorderete, l’osso è un tessuto vivo, che ogni giorno, lungo tutto
REGOLE PER LA SALUTE DELL’OSSO !!!
l’arco della vita, si rinnova attraverso un processo di distruzione
La prevenzione e la cura dell’osteoporosi hanno
(riassorbimento, ad opera di cellule particolari, gli osteoclasti)
tre cardini.
e di ricostruzione (neoformazione, ad opera di altre cellule, gli
1. Dieta ricca di calcio, adeguata all’età (i cibi
osteoblasti). Nel periodo della crescita, ovviamente, la
più ricchi di calcio sono latte, yogurt, formaggi).
formazione prevale sulla distruzione: in questa fase è essenziale
Eventualmente, usare integratori di calcio.
aiutare l’osso a diventare il più possibile forte e robusto, cioè a
2. Moderata ma regolare attività fisica (la cosa
massimizzare il cosiddetto “picco di massa ossea”, che si
più semplice è camminare di buon passo
raggiunge fra i 25 e i 30 anni (le regole da seguire sono quelle
mezz’ora al giorno, ma da giovani si deve
indicate nel riquadro). Nell’età adulta i due processi sono in
correre e fare sport).
equilibrio, mentre più avanti con gli anni il rias-sorbimento
3. Normale disponibilità di vitamina D, che
tende a prevalere sulla ricostruzione. A lungo andare questo
serve ad assorbire il calcio nell’intestino e a
può portare all’osteoporosi, particolarmente nelle persone che
favorire la mineralizzazione dell’osso. La
da giovani non sono riuscite a raggiungere un elevato “picco
vitamina D si forma nella pelle per azione dei
di massa ossea”. La maggior parte dei farmaci oggi usati contro
raggi UV del sole, per cui basta stare un po’
l’osteoporosi agisce sugli osteoclasti, diminuendo il
all’aria aperta per produrre quella che ci serve.
riassorbimento.
Tuttavia per gli anziani, sono spesso indicati dei
DETTO QUESTO, PER FAVORE, ATTENZIONE ! Tutti i
supplementi di vitamina D: per capire se è il
farmaci, inclusi quelli contro l’osteoporosi, devono essere usati
caso, si possono valutare le riserve disponibili di
solo su prescrizione medica. Ci vuole una preparazione medica
vitamina D, misurando il livello di 25-idrossi
per capire bene come essi agiscono sull’organismo, quando è
vitamina D nel sangue.
utile o necessario usarli, e quando invece non si possono e non
si devono usare. A parte i cosiddetti “farmaci da banco” (che
comunque vanno presi sempre seguendo le regole del foglietto
informativo), tutti i farmaci devono essere sempre usati seguendo attentamente le indicazioni del medico. I farmaci
usati a sproposito sono in genere inutili (il che si traduce in uno spreco), e spesso anche dannosi.
1. I BISFOSFONATI
Sono i farmaci più usati contro l’osteoporosi. Agiscono sull’osso “inibendo” gli osteoclasti, quindi riducendo il
riassorbimento osseo e determinando una stabilizzazione o anche un limitato aumento della massa ossea. Numerosi
studi hanno dimostrato che i bisfosfonati, anche quando non si osservano significativi miglioramenti della massa ossea,
sono in grado di “rinforzare” l’osso riducendo significativamente il rischio di fratture, soprattutto vertebrali. A
differenza di estrogeni e SERM, riservati alle donne in menopausa, i bisfosfonati possono essere usati anche nell’osteoporosi maschile, nelle osteoporosi secondarie a malattie croniche o legate all’uso continuativo di corticosteroidi
(cortisone e simili), e anche, in casi particolari e sotto stretto controllo specialistico, nelle forme di osteoporosi
giovanile. La terapia con bisfosfonati va iniziata sulla base di una diagnosi di osteoporosi e va assunta a lungo.
I principali bisfosfonati sono: alendronato (per bocca, 10 mg al giorno o 70 mg una volta alla settimana), risedronato
(per bocca, 5 mg al giorno o 35 mg alla settimana), ibandronato (per bocca, 150 mg una volta al mese), clodronato
(100 mg per iniezione intramuscolare, 1 volta ogni 7-15 giorni). In casi particolari, solo in ospedale, si possono usare
bisfosfonati per via endovenosa: ibandronato (1 fiala ogni 3 mesi) o zoledronato (1 fiala ogni 12 mesi).
I bisfosfonati assunti per bocca hanno due problemi che vanno affrontati in modo corretto. Il primo è che si assorbono
con difficoltà nell’intestino. Per questo vanno presi al mattino a stomaco vuoto, con acqua preferibilmente oligoinerale, e poi per almeno mezz’ora dopo averli presi non si devono assumere cibi (incluso il latte). Il secondo è che
sono molto irritanti per la mucosa della bocca e dell’esofago, e vanno perciò deglutiti subito, senza tenerli in bocca,
con un intero bicchiere d’acqua. Dopo l’assunzione non ci si deve sdraiare per evitare un reflusso del farmaco dallo
stomaco verso l’esofago. A parte queste avvertenze, i bisfosfonati sono farmaci molto sicuri, sperimentati da molti anni
e usati da milioni di persone in tutto il mondo. Alcuni bisfosfonati, in certe condizioni, possono essere prescritti in
fascia A, cioè con il pagamento del solo ticket, secondo la nota AIFA n. 79 (descritta in dettaglio alla pagina “Norme
e regolamenti” del nostro sito www.lios.it, e comunque conosciuta da tutti i medici di famiglia).
Il rischio, segnalato di recente, di osteonecrosi della mandibola è estremamente basso in chi usa questi farmaci per
la cura dell’osteoporosi, tuttavia va tenuto presente. Chi deve iniziare una cura con i bisfosfonati e ha in previsione
interventi importanti sui denti (estrazioni, impianti, ecc.) è bene che li faccia prima di iniziare la cura. Di questo
problema abbiamo parlato ampiamente in Notizie LIOS n. 25, ottobre 2007 (si veda anche www.lios.it ).
UNA SANA ALIMENTAZIONE: MA CHE COSA SIGNIFICA IN CONCRETO?
(Seconda puntata)
L’organismo vivente e gli alimenti
Abbiamo già detto che il nostro corpo è composto soprattutto di acqua e di tre tipi principali di sostanze: i carboidrati
(glucidi), le proteine, i grassi (lipidi). Per vivere, che vuol dire “continuare a rinnovarsi”, noi dobbiamo assumere
regolarmente queste sostanze (e in più, sali minerali e vitamine) attraverso l’alimentazione.
I carboidrati (amidi e zuccheri) sono principalmente utilizzati per produrre energia: il glucosio è il principale
“zucchero semplice”, e può essere immediatamente consumato per produrre energia, oppure, se presente in
abbondanza, accumulato nell’organismo come riserva in forma di glicogeno. Il glicogeno, al bisogno, potrà essere
ritrasformato in glucosio. Nella digestione, per poterli utilizzare, scomponiamo i carboidrati complessi (p.es. gli amidi
contenuti in pasta, riso, pane, patate) in zuccheri semplici. L’energia fornita dai carboidrati è 4 calorie per grammo.
Le proteine svolgono diverse funzioni negli organismi viventi: funzioni strutturali (p.es. nelle membrane cellulari; nella
“rete” di sottilissime fibre di collagene che costituisce la struttura di base dell’osso; nelle fibre contrattili dei muscoli;
ecc.) e funzioni biochimiche (p.es. sono proteine l’emoglobina dei globuli rossi, che attraverso i polmoni elimina
l’anidride carbonica prodotta e si ricarica di ossigeno; e le migliaia di diversi “enzimi” che permettono le infinite
reazioni chimiche che avvengono nell’organismo). Quando mangiamo proteine, sia animali che vegetali, con la
digestione le scomponiamo nei loro componenti più semplici, gli aminoacidi: e poi utilizziamo questi ultimi sia per
trasformarli in zuccheri (da utilizzare per la produzione di energia), sia per rinnovare continuamente le “nostre”
proteine. L’energia fornita dalle proteine è 4 calorie per grammo.
I lipidi hanno funzioni strutturali (p.es. nelle membrane cellulari e nella guaina delle fibre nervose), biochimiche
(trasporto di molte sostanze nel plasma e nella linfa), o di “riserve di energia” (accumulate nel tessuto adiposo o
“grasso”). I lipidi sono il massimo concentrato di energia chimica: un grammo di grasso fornisce ben 9 calorie.
Acqua, sali minerali e vitamine non sono fonti di energia: ciò vuol dire che non danno calorie e quindi non si contano
nel calcolo delle calorie (per chi vuole o deve farlo). È invece importante sapere che anche l’alcool contenuto nella
birra, nel vino e ovviamente nei liquori, fornisce energia: circa 7 calorie al grammo. L’alcool è tuttavia un alimento
di cattiva qualità, che può essere utilizzato solo come fonte di energia e non per funzioni più utili: per questo va
assunto solo in piccole quantità. Come si sa, l’uso eccessivo di alcool è molto dannoso.
Alimenti ed energia
Muoversi vuol dire consumare energia, respirare vuol dire consumare energia, far battere il cuore vuol dire consumare
energia, e soprattutto, mantenere la temperatura del corpo intorno ai 37 gradi, indipendentemente dalla temperatura
esterna, vuol dire consumare energia. Maggiore è la taglia corporea, maggiore è la necessità di energia: una persona
che pesa 80 kg consuma più energia di una persona che ne pesa 60. Come abbiamo già detto, il consumo medio di
energia di una persona adulta, che svolge un’attività fisica moderata, è di circa 2500 calorie al giorno per un uomo
di 70 kg, o 2000 calorie per una donna di 58 kg.
Ingrassare e dimagrire
Se l’uomo di cui abbiamo appena parlato “mangia” ogni
ESAURITO UNO DEI NOSTRI LIBRI
giorno, in media, cibi che (facendo il calcolo sulla base della
Abbiamo purtroppo esaurito il libro: “55 RICETTE
loro composizione in carboidrati, proteine e lipidi) gli
PER UN’ALIMENTAZIONE PIÙ RICCA DI CALCIO”.
forniscono 3000 calorie, cioè più di quello che gli necessita,
Ne restano solo pochissime copie, per cui chi è
aumenterà di peso. Siccome le 500 calorie in eccesso verranno
interessato verifichi telefonando allo 02 39264299
immagazzinate come “grasso” (che vale 9 calorie al grammo),
o scrivendo a [email protected] se è possibile riservarne
grosso modo ogni giorno quell’uomo “ingrasserà” di circa 65
una copia.
grammi (55 g di grasso e 10 g circa di acqua trattenuta nel
Restano disponibili:
tessuto adiposo). Viceversa, se mangia solo 2000 calorie, cioè
“55 CONSIGLI PER LA SALUTE DELL’OSSO”
deve bruciare ogni giorno 500 calorie delle sue riserve di
(in esaurimento)
grasso, diminuirà di peso di circa 65 grammi al giorno
“55 ESERCIZI PER UN OSSO PIÙ SANO”
(brucerà 55 g di grasso e eliminerà 10 g di acqua).
(in esaurimento)
Su questi calcoli si basano, per esempio, le diete dimagranti.
“55 DOMANDE E RISPOSTE SU OSSO E
Tuttavia, è gravemente sbagliato pensare solo a “ridurre le
OSTEOPOROSI”
calorie”. Il problema delle diete dimagranti è che, pur
riducendo le calorie totali, bisogna comunque mantenere
un’alimentazione equilibrata, cioè ricca di tutti i componenti essenziali. Questo problema non si pone se una “dieta”
viene fatta per 3 o 4 giorni, ma diventa serio se deve durare settimane o mesi, perché le carenze e gli squilibri di una
dieta non corretta possono causare seri danni. Più si riducono le calorie totali, più è difficile che la dieta resti
equilibrata e contenga tutte le sostanze necessarie nella giusta misura. Per cui, deve essere chiaro che una dieta
dimagrante non è una cosa da “fai da te”, ma richiede l’aiuto di un dietista o di un medico dietologo.
Dieta equilibrata
Nessun singolo alimento è “completo”, anche se alcuni
RINGRAZIAMENTO
La LIOS ringrazia tutti coloro che negli ultimi (come il latte, che infatti è l’unico alimento del primo
mesi hanno risposto all’appello pubblicato periodo di vita) si avvicinano all’ideale.
Indicativamente, in una dieta equilibrata le calorie totali
nello scorso numero di Notizie LIOS inviando dovrebbero provenire per circa il 60% dai carboidrati (di
un contributo. Tanti piccoli contributi sono cui almeno il 45-50% dagli amidi, quindi da pane, pasta,
l’unico mezzo per continuare a mantenere riso; e solo, al massimo, il 10-15% dagli zuccheri
semplici, come lo zucchero da cucina o saccarosio, il
l’indipendenza della LIOS.
glucosio, il fruttosio, ecc.), per il 20-25% dai lipidi
(salendo fino al 30-35% in chi fa intensa attività fisica e
ha quindi bisogno di forte apporto calorico) e per il 15-20% dalle proteine (il fabbisogno normale di un adulto è 0,75-1
g di proteine al giorno per kg di peso). Quindi, se il fabbisogno totale è 2000 calorie, circa 1200 dovrebbero provenire
dai carboidrati (300 g), circa 400-500 dai lipidi (45-55 g) e 300-400 dalle proteine (75-100 g). Ovviamente queste sono
indicazioni di massima, e nessuno deve diventare fanatico e fare ogni momento i calcoli su quello che mangia. È però
una cosa intelligente imparare a conoscere approssimativamente la composizione degli alimenti, visto che, in genere,
la nostra dieta abituale tende a essere più ricca del dovuto di proteine e, soprattutto, di grassi. Molti alimenti di
produzione industriale (biscotti, yogurt, merendine, “piatti pronti”, ecc.) indicano chiaramente sulla confezione il
contenuto in carboidrati, proteine, lipidi e l’apporto calorico.
Ci sono almeno altri due punti importanti da ricordare. Il primo è che, per il buon funzionamento dell’intestino, si
devono mangiare regolarmente alimenti ricchi di fibre (cereali integrali, ortaggi, frutta): l’apporto consigliato di fibre
è intorno ai 30 g al giorno. Il secondo è che, per facilitare il lavoro dei reni, si dovrebbero bere circa 1,5-2 litri di
acqua al giorno (ovviamente incluse le altre bevande o minestre in brodo). Sarebbe bene prendere l’abitudine di bere
ogni tanto piccole quantità di acqua, anche se non si ha sete, e questo vale in particolare per gli anziani.
Dieta variata, dieta equilibrata
Una dieta variata, in cui si mangiano molti diversi tipi di cibi, e non se ne esclude nessuno a priori, diventa
automaticamente equilibrata, e quindi il problema è solo quello di non mangiare troppo o troppo poco. In una dieta
variata sono automaticamente presenti tutte le sostanze necessarie alla salute dell’organismo.
Ma bisogna intendersi. Dieta variata è se si evita la prevalenza eccessiva di un tipo di cibo sugli altri. Una dieta basata
su molti diversi tipi di carne o di pesce o di formaggi non è una dieta variata. Dieta variata è se ogni pasto (o quasi)
contiene alimenti di diverso tipo, tra cui - sempre - farinacei, verdure e frutta. Verdure e frutta devono essere consumati
preferibilmente crudi perché la cottura riduce molto il contenuto di vitamine.
Una dieta vegetariana, in cui escludono per esempio carne e pesce, ma non altri alimenti di origine animale come
uova, latte e latticini, va bene. Invece una dieta vegetariana stretta (vegan), in cui sono esclusi tutti i cibi di origine
animale, può creare dei problemi.
L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (www.inran.it), ha pubblicato delle utili “Linee guida”
per una sana alimentazione, disponibili su internet alla pagina: http://www.inran.it/INRAN_LineeGuida.pdf.
La composizione degli alimenti è riportata in alcune Tabelle, disponibili alla pagina:
http://www.inran.it/servizi_cittadino/per_saperne_di_piu/tabelle_composizione_alimenti.
Il sito INRAN e le due pagine indicate sono raggiungibili dalla pagina “Links” del nostro sito www.lios.it.
(2. segue nel prossimo Notizie LIOS)
“NOTIZIE LIOS” viene spedito per un anno a chi invia alla LIOS un contributo di almeno 10 euro. Con un contributo
di 26 euro, oltre a “Notizie LIOS”, si può chiedere anche un libro in omaggio a scelta fra: “55 CONSIGLI PER LA
SALUTE DELL’OSSO”, “55 ESERCIZI PER UN OSSO PIÙ SANO”, o “55 DOMANDE E RISPOSTE SU OSSO E
OSTEOPOROSI”. I versamenti vanno effettuati sul c/c postale 16680209 intestato alla Lega Italiana Osteoporosi.
L’eventuale libro scelto deve essere indicato nella causale.
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LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI via Masolino da Panicale 6 20155 Milano
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