maggio 2015 - Emilia Romagna Teatro

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maggio 2015 - Emilia Romagna Teatro
giovedì 7 e venerdì 8 ore 21 — sabato 9 ore 19.45 — domenica 10 ore 15.30 — Teatro Storchi
TI REGALO LA MIA MORTE,
VERONIKA
di Federico Bellini e Antonio Latella
liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano
regia ANTONIO LATELLA
con Monica Piseddu
e in o.a. Valentina Acca, Massimo Arbarello, Fabio Bellitti, Caterina Carpio, Sebastiano Di
Bella, Nicole Kehrberger, Candida Nieri, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Maurizio Rippa
Prima assoluta
Antonio Latella, uno dei registi più innovativi della scena teatrale contemporanea
italiana e internazionale, incontra la poetica di Rainer Werner Fassbinder. A partire dalla
rappresentazione e dall’analisi della donna nelle opere cinematografiche dell’autore
bavarese e dalla rievocazione della vicenda di Veronika Voss - ultima tra le protagoniste del
suo cinema - lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili che il regista ha consegnato.
Una corsa folle, una prolungata allucinazione dove realtà e finzione diventano quasi
indistinguibili per entrare nella mente di Veronika, diva sul viale del tramonto e vittima della
morfina somministrata da medici senza scrupoli.
Veronika e le altre eroine del cinema fassbinderiano regalano il proprio sacrificio al loro
ideatore, regista, medico ma anche carnefice Fassbinder, a sua volta, probabilmente,
personaggio del suo stesso dramma.
Conversando di teatro: sabato 9, ore 16 la compagnia incontrerà il pubblico presso il
Ridotto del Teatro Storchi
martedì 12, mercoledì 13 e giovedì 14 ore 21 — Teatro delle Passioni
JOHN DOE
di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
con Sissj Bassani, Alessia Berardi, Rhuena Bracci, Anna Marocco
E / gruppo nanou
John Doe nasce dalla fucina creativa di gruppo nanou, nato a Ravenna nel luglio 2004
come luogo di incontro di diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca
artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. gruppo nanou
concentra la propria ricerca sul corpo, inteso come corpo sonoro, oggetto, luce: la
coreografia diventa quindi il linguaggio comune, per permettere a diverse sfere e
linguaggi artistici di dialogare sulla scena. Al Teatro delle Passioni il primo capitolo di
un nuovo progetto triennale intitolato J.D. che sta per John Doe: nel gergo giuridico
americano, John Doe indica persone di identità sconosciuta. È proprio l’assenza di identità
il cuore di questo lavoro sospeso fra senso di vuoto e attesa, in cui l’azione procede per
quadri: un elenco di situazioni e azioni si susseguono lasciando tracce di racconti sempre
incompleti, come quando osserviamo una fotografia. Possiamo solo immaginare cosa
è successo e cosa accadrà ai personaggi che appaiono per pochi istanti: “Come nei
racconti di Carver, l’identità dei personaggi e dei luoghi perdono di importanza” afferma
la compagnia che prosegue “È una traccia, un’evidenza. Traccia come Eco, Riverbero,
Fantasma che appartiene al luogo in cui viene trovata. È l’opposto di un indizio”.
Pianista jazz di fama internazionale, nato in Armenia nel 1987 e trasferitosi a Los Angeles
nel 2003, Tigran Hamasyan ha debuttato giovanissimo, premiato dal Montreux Jazz Festival
e dalla Thelonious Monk Jazz Piano Competition. Il suo primo disco, World Passion, è del
2006, mentre nel 2011 ha pubblicato con successo il suo primo album di piano solo A Fable,
a Parigi per la Universal. Il suo stile unisce jazz, musica classica, folk, rock, avanguardia
e musica sacra con una specifica ispirazione alla musica popolare del suo Paese di
origine. Il suo nuovo progetto, realizzato con gli artisti armeni del coro Yerevan, debutta
ad aprile di quest’anno e uscirà in autunno per l’etichetta ECM. In questo programma
Tigran ha reinterpretato e arrangiato per coro e pianoforte brani di musica sacra armena
dal quindicesimo al diciannovesimo secolo e renderà omaggio al centesimo anniversario
del Genocidio Armeno con un tour di concerti che partirà dalla Repubblica Armena per
proseguire in Nord e Sud America, Russia, Europa e in tutti i Paesi che hanno accolto i
rifugiati armeni durante e dopo i tragici eventi del 1915.
giovedì 14, venerdì 15 ore 21 — Teatro Storchi
Nell’ambito di Corpi&Visioni, progetto di promozione di circo contemporaneo in Emilia-Romagna
SMASHED
drammaturgia John-Paul Zaccarini
regia SEAN GANDINI
con Sean Gandini, Kati Ylä-Hokkala, Doreen Grossmann, Harm van der Laan,
Malte Steinmetz, Niels Seidel, Tedros Girmaye, Mike Bell, Owen Reynolds
Con una carriera ventennale alle spalle nel campo della giocoleria, Sean Gandini è ampiamente
riconosciuto come uno dei jugglers più formidabili e intrepidi del mondo. Al Teatro Storchi
Smashed, uno dei lavori più ‘teatrali’ della compagnia Gandini Juggling fondata nel 1992 dallo
stesso Gandini e Kati Ylä-Hokkala. Gesti quotidiani in perfetto unisono, performers che sfilano sul
palco in parata, sedie, tacchi alti, momenti di arguzia e umorismo ironico: questi e altri elementi
del repertorio di Pina Bausch hanno liberamente ispirato il regista Sean Gandini e la sua troupe
per creare un nuovo ibrido di giocoleria e Tanztheater – “Tanzjonglage”. Sul palco un centinaio
di mele, inizialmente allineate in una griglia e poi utilizzate sia come set che come attrezzi di
giocoleria. In Smashed Kati Ylä-Hokkala e Sean Gandini giocano al Tanztheater fra crudeltà,
umorismo e senso dell’assurdo con una colonna sonora che alterna motivi popolari degli anni ‘30
a musica barocca, per condividere con il pubblico un’esperienza di grande emozione.
mercoledì 20 e giovedì 21 ore 21 — Teatro delle Passioni
SUZANNAH
di Jon Fosse
traduzione Thea Dellavalle
progetto Thea Dellavalle e Irene Petris
regia THEA DELLAVALLE
con Bruna Rossi, Irene Petris, Barbara Mazzi
Dopo le adozioni di questo testo del drammaturgo e scrittore norvegese Jon Fosse di registi come
Malosti e Binasco, Thea Dellavalle e Irene Petris portano in scena la triade femminile che, in
staffetta anagrafica, rispecchia diverse età di Suzannah Thoresen, moglie di Ibsen. In un tempo
fisico e interiore assieme, Suzannah è in scena una donna anziana, è una donna matura, è una
ragazza. Parla di sé e di Ibsen, ripercorre ricordi, lotta contro le dimenticanze, la confusione, le
interruzioni e il sovrapporsi degli strati che la abitano, tutto senza tregua. Suzannah ha paura
di sparire nella dimenticanza, nell’oblio, ma si cela in lei anche una forte ironia di fondo e la
consapevolezza di una grande conquista che il tempo porta con sé: la percezione che tutto si può
affrontare, con calma e con il sorriso e che le memorie e i ricordi non solo tradiscono ma possono
anche venire in soccorso. “La scrittura di Jon Fosse è scarna, essenziale” affermano Thea
Dellavalle e Irene Petris “Non c’è quasi niente. Un titolo. Pochi personaggi spesso senza nome,
una breve didascalia descrive lo spazio. L’azione e la trama possono riassumersi in poche righe.
Suzannah vive in solitudine, vive in attesa, potrebbe essere la donna alla finestra in un quadro di
Hopper. Guarda all’esterno, guarda fuori, guarda al pubblico. È sola ma è in rapporto”.
Eyvind Kang è uno dei talenti musicali più eterogenei del nostro tempo. Violinista,
compositore e arrangiatore, unisce scrittura e improvvisazione in un territorio che sorprende
per incursioni estreme nella tradizione come nella sperimentazione. Artista concettuale,
mistico, narrativo, è un viaggiatore che ama legare intimamente i suoi progetti a tempi
e luoghi. Fervido appassionato dell’esoterismo underground, ha registrato molti dei suoi
progetti per Tzadik, l’etichetta newyorkese fondata da John Zorn, e ha collaborato con
Bill Frisell, Marc Ribot, Arto Lindsay e Ikue Mori. Chirality | Virginal Coordinates 2015 è un
nuovissimo progetto che prosegue e rivede, a distanza di quindici anni, la realizzazione di
Virginal Coordinates, un’esperienza musicale intrapresa da Kang con AngelicA.
domenica 24 ore 21 — Teatro Storchi
ModenaDanza
ELEONORA ABBAGNATO
Carmen
dal racconto di Prosper Merimée
Balletto in due atti di Amedeo Amodio
Coreografia e ideazione Amedeo Amodio
Musiche Georges Bizet
Adattamento e interventi musicali originali Giuseppe Calì
Scene e costumi Luisa Spinatelli
Luci Bruno Ciulli
Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene.
A poco a poco il personale e quanti hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte vengono
catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano, un gesto, uno sguardo, un
oggetto, li spinge a immedesimarsi in ognuno dei personaggi; per puro caso. È dunque per puro
caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica,
intensa, ma anche quello della morte. È Carmen, profondamente consapevole dell’ineluttabilità del
momento finale, a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire
alla sua sorte. La storica Carmen di Amodio, creata nel 1995 per Arteballetto, è tornata in scena
al Teatro Massimo di Palermo a marzo 2013. Protagonista Eleonora Abbagnato, nominata étoile
all’Opéra di Parigi proprio al termine di una recita del balletto, nella celebre versione di Roland Petit.
giovedì 28 ore 21 — Teatro Storchi
ModenaDanza
COMPAGNIA OPUS BALLET
Belles de sommeil (La bella addormentata)
Regia e coreografia Philippe Talard
Musiche originali Armand Amar
Scene Max Kohl
Luci Philippe Talard
Grand Théâtre de la Ville de Luxembourg
Coproduzione Compagnia Opus Ballet
Belles de Sommeil prende spunto dalle letture degli scritti originali de La bella addormentata
e dalle metafore, allegorie, poemi, studi e analisi che hanno indagato il sonno e il risveglio, il
giorno e la notte, la vita e la morte. Attraverso la danza, la musica, la parola, la scenografia,
le proiezioni video, la creazione mette in scena i sogni, gli incubi, le allucinazioni, i pensieri
e i desideri non solo di una principessa, ma di tutti gli esseri che sprofondano in uno stato
di sonnolenza e isolamento. Di recente formazione, la compagnia OpusBallet sin dall’inizio
collabora con alcuni dei più importanti coreografi italiani e internazionali. Philippe Talard,
attore, coreografo e regista francese, ha lavorato con Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Mikhail
Barychnikov. In Germania ha collaborato con Susanna Linke, Rheinhild Hoffman, Pina Bausch
e con la Compagnia Tanz Forum Koeln di Jochen Ulrich con opere create appositamente per
lui. Nel 2000 ha creato il Festival Internazionale “Danse du Monde”.
Stagione 2014 – 2015
Luys i Luso — Prima italiana
Tigran Hamasyan pianoforte
Yerevan State Chamber Choir
Maestro del coro Lilit Yedigaryan
Chirality | Virginal Coordinates 2015
Eyvind Kang direzione, chironomia, viola
Alan Bishop voce
Marco Dalpane tastiere, fisarmonica
MG_INC Orchestra
Musiche di Eyvind Kang
Progetto commissionato da AngelicA
Una coproduzione di AngelicA, Fondazione Teatro Rossini – Lugo Opera Festival
Fondazione Teatro Comunale di Modena – l’Altro Suono festival
con il sostegno di Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura
maggio 2015
TIGRAN HAMASYAN
and the Yerevan State Chamber Choir
EYVIND KANG
Tigran Hamasyan, foto Vahram Muradyan
maggio 2015
giovedì 21 ore 21 — Teatro Storchi
l’Altro Suono festival 2015
Gli spettacoli del mese
Gli spettacoli del mese
mercoledì 13 ore 21 — Chiesa di San Carlo
l’Altro Suono festival 2015
Dedicato all’Armenia
modena
modena
Teatro Comunale Luciano Pavarotti
Corso Canalgrande 85
Informazioni:
tel. 059 2033020 / 2033010
e-mail: [email protected]
www. teatrocomunalemodena.it
Teatro delle Passioni
Viale Sigonio 382
Teatro Storchi
Largo Garibaldi 15
Informazioni:
tel. 059 2136021
e-mail: [email protected]
www.emiliaromagnateatro.com