Berlinale: la parola passa alla giuria Nessunfilmitalianotraifavoriti

Transcript

Berlinale: la parola passa alla giuria Nessunfilmitalianotraifavoriti
CULTURA E SPETTACOLI
14 IL PICCOLO
CINEMA Ultima giornata con il tedesco «Requiem» di Hans-Christian Schmid
MUSICA Stasera a Trieste
Berlinale: la parola passa alla giuria
Nessun film italiano tra i favoriti
Nuovo disco
del dj Lomo
BERLINO La Germania ha schierato ieri, per l'ultimo giorno
di competizione alla 56.a Berlinale, «Requiem» di HansChristian Schmid, una storia
di esorcismo dove la protagonista, iscrittasi all'Università, spera di superare le difficoltà della rigida educazione
dei genitori cattolicissimi, attraverso la nuova acquisita indipendenza. Ma tra funzioni
religiose e messe cantate riprendono in lei le crisi, da un
lato epilettiche e dall'altro demoniache. Una coppia di preti
- uno anziano e uno giovane,
come da copione - risolveranno il problema. Tratto da una
storia vera, avvenuta negli anni '70, il film di Hans-Christian Schmid non riesce ad andare oltre l'onesto racconto.
Incetta di premi, invece, la
fa sempre l'iraniano Jafar Panahi («Il palloncino bianco»,
Camera d'or a Cannes nel
1997, «Lo specchio», Pardo
d'oro a Locarno nel 2000, «Il
cerchio», Leone d'oro e Premio
Fipresci alla 57.a Mostra del
Cinema di Venezia) di cui ieri
è stato presentato in concorso
«Offside», racconto metaforico sulla condizione femminile
e non solo.
TRIESTE Questa sera, all'Etnoblog di Via Madonna del Mare 3 a Trieste, Alessandro Ruzzier, in arte Lomo, festeggerà l'uscita del
suo nuovo disco. Triestino, dj, produttore e
polistrumentista, Ruzzier ha militato negli
anni ’80 in diverse band. L'elettronica e l'utilizzo delle tecnologie hanno aperto nuovi
orizzonti. «Nei miei pezzi - dice - non campiono quasi niente. Non saprò eseguire perfettamente un brano di Chopin, ma so muovermi su una tastiera, una chitarra, un basso…
La tecnologia mi serve per colmare problemi logistici. Posso essere autosufficiente e
fare musica tranquillo, a casa mia».
In uscita a marzo il primo singolo di Lomo per la label romana Modern Activism (distribuzione mondiale Soul Seduction di
Vienna), con importanti collaborazioni: una
traccia composta a quattro mani con Painè
(Temposphere Records), l'interpretazione vocale di Ornella Serafini e un remix dei viennesi Makossa&Megablast. Remix che sarà
incluso anche nell'album del duo austriaco,
in uscita in autunno su G-Stone. Terminata
la collaborazione con il collettivo
Electrosacher, Ruzzier si
dedica alla Eastlooprecordings, piccolo studio, luogo d'incontro e produzione che si avvale del supporto esterno del
Sound Development di Roberto Sopracasa.
Cosa succederà oggi all'Etnoblog? «Festeggeremo
l'uscita Alessandro Ruzzier
del mio disco,
prevista per il
13 marzo. Il dj set sarà particolare. Vorrà essere una serata "filologica", con un omaggio
iniziale a quel sound viennese che mi ha positivamente influenzato. Dopo questa introduzione, la scaletta prenderà una decisa direzione dancefloor. Ho voluto fortemente
che questo primo Release Party avesse luogo a Trieste in quanto, seppur in modo contrastante, c'è qualcosa di forte che mi lega
alla mia città. Oggi un musicista, dj e produttore di musica elettronica deve avere
sempre un piede e un orecchio (e parte del
cuore e del cervello!) nei luoghi dove l'elettronica nasce senza perdere però il contatto
con sé stesso e con il suo contesto. L'eterno
dualismo odio/amore trova terreno fertile
per attecchire anche in questo ambito. Sarà
un’occasione per condividere con gli altri un
momento importante del mio percorso. Affiancato e sincronizzato alla mia performance, ci sarà un set visual ideato per l'occasione da Massimo Mucchiut aka Lyno-Leum».
Elisa Russo
Tutto nasce ai cancelli dello
stadio di Teheran dove si disputa la partita Iran-Giappone per le qualificazioni ai
mondiali di Germania 2006.
Pur travestite da uomo non
riescono a superare i controlli, e quattro ragazze vengono,
dalle guardie, parcheggiate
fuori lo stadio, in quanto le
donne non vi possono accedere.
Ma il clima non è esasperato. Un gruppo di uomini tenta
di protestare per l'esclusione,
le guardie sono costrette ad
ubbidire agli ordini ma poi,
per alleviare la disperazione
delle tifose, uno di loro si improvvisa telecronista e racconta la partita. L'Iran vince sul
Giappone e si qualifica. Le
guardie riaccompagnano in
città le donne festeggiando
tutti assieme. Una piccola parabola sulla convivenza, senza fanatismi, senza pregiudizi, un Iran quotidiano come
purtroppo non vediamo mai
alla televisione. Il piccolo film
di Panahi è un segno di come
le cose civilmente si possono
dire anche sotto i regimi più
duri.
Si conclude così il quinto
SABATO 18 FEBBRAIO 2006
Roberto Benigni
e Nicoletta
Braschi ospiti a
Berlino con «La
tigre e la neve».
A destra, Meryl
Streep e
Lindsay Lohan
in una scena del
film «A prairie
home
companion» di
Robert Altman,
che è tra i favoriti
per un Orso
d’oro
FilmFestSpiele diretto Dieter
Kosslick e la parola passa ora
alla giuria presieduta da
Charlotte Rampling che dovrà distribuire i prestigiosi
Orsi d'Oro fra i 19 film passati in concorso di cui sei in
anteprima mondiale. Non dovrebbe mancare nella rosa dei
premiati Robert Altman col
suo acclamato «A Prairie Home Companion», commedia
corale su un leggendario programma radiofonico con un
cast stellare da Meryl Streep
a Kevin Kline.
Considerato che è una coproduzione tra Usa e Germania, che è stato girato negli
studios di Babelsberg a Berlino, anche «V for Vendetta»
di James McTeigue, incubo
fantascientifico su un regime
totalitario, potrebbe aspirare
ad un premio.
Fra i quattro film tedeschi,
un Orso potrebbe portarselo a
casa «Le particelle elemen-
tari» di Oskar Roehler dal romanzo di Michel Houllebecq,
ma la giuria non dovrebbe dimenticare l'outsider francese
Claude Chabrol con «L'ivresse du pouvoir», interpretato
da una strepitosa Isabelle
Huppert. Anche se ha vinto
un Orso d'Oro nel 2002 con il
film «In this world» la giuria
non può non assegnare un premio a Michael Winterbottom
per «The Road to Guantanamo», sulla tristissima vi-
cenda di razzismo anti-islamico avvenuto nel carcere di
massima sicurezza americano. I film belli quest'anno erano molti e crediamo che l'Italia resterà (come spesso accade ormai) a bocca asciutta. Dovrà accontentarsi di uno degli
eventi finali con Roberto Benigni e il suo, sottostimato in
Italia, «La tigre e la neve». E
qui a Berlino di neve se ne vede sempre parecchia.
Andrea Crozzoli
Grande entusiasmo e applausi
per i giovanissimi interpreti
della Compagnia della Rancia
TEATRO Successo per il musical lattemiele «Tutti insieme appassionatamente»
TRIESTE Prima che l'industria
inventasse le caramelle lattemiele, una delle esperienze
più dolciastre che si potevano
fare era la visione di «Tutti insieme appassionatamente».
Film di culto, record d'incassi,
cinque Oscar, la pellicola del
1965 con Julie Andrews e
Christopher Plummer trova
ancora oggi momenti di massima popolarità nelle programmazioni televisive, tra Natale
e Capodanno, quando corre
l'obbligo di essere buoni.
La trama è una variante di
Cenerentola, con spruzzatina
di storia contemporanea sopra uno sfondo alpino. Austria, 1938. Lei, Maria, è una
scampagnate in bicicletta,
grattatine sulla chitarra e solfeggi. Maria è così amabile e
così intonata che riesce ad
averla vinta su una insipida
baronessa viennese a caccia
di marito e perfino a far cantare, sul palcoscenico del festival di Salisburgo, la famiglia
von Trapp al completo. Il loro
inno
alla
stella
alpina
«Edelweiss, Edelweiss» è un
trionfo.
Il matrimonio tra il ricco e
la poverella sembrerebbe un
lieto fine, se la storia non ci
mettesse lo zampino. Cupe
ombre naziste («la bandiera
col ragno!», esclama candido
uno dei bambini) incombono
sulla dimora degli sposi. Sia-
Sette note per sette fratelli al Rossetti
Una scena del musical di Saverio Marconi applaudito al Rossetti
orfanella e sta per farsi suora.
Lui, von Trapp, un nobilotto
burbero dagli importanti gradi militari, fresco vedovo e
con sette figli. Lei viene spedi-
ta in casa di lui a fare da istitutrice ai pestiferi ragazzini,
che
delle
precedenti
«fräulein» han fatto polpette.
Ma li conquista a forza di
mo nei giorni dell'Anschluss,
l'annessione dell'Austria al
Reich nazista, e pur di non
sottostare all'odiosa tutela tedesca la famiglia canterina è
costretta a riparare in Svizzera. Motto consolatorio finale:
«Se Dio chiude un porta.. è
sempre per aprirne un'altra».
Naturale attendersi che il
musical tratto da «Tutti insieme appassionatamente» (ma
già il film era tratto da un musical) abbia una felice accoglienza anche a Trieste, dov'è
in programma al Politeama
Rossetti fino a domenica (doppia replica oggi) nell'edizione
della Compagnia della Rancia.
Applausi ed entusiasmi per
Alberta Izzo nel ruolo di Maria e piccola clac di ammiratori per il triestino Davide Calabrese, impegnati nei numeri
canori d'obbligo. Solo qualcuno tra il pubblico fa notare
che lui veste come il governatore carinziano Haider e lei
sembra Heidi, ma con i capelli tagliati alla Giovanna d'Arco. La platea tributa invece dimostrazioni d'affetto ai ragazzini. Sono sette in tutto, non
perché il militaresco von
Trapp sia particolarmente
prolifico, ma solo perché sulle
sette note si gioca la canzone
più celebre dello spettacolo,
«Do re mi». Sono davvero diabolici, gli autori dei musical.
Roberto Canziani
IN BREVE
«Casino Royale» si gira a Praga
RASSEGNA Incontro con il regista e interprete del nuovo spettacolo in vernacolo
La nuova «Bond girl»
è Eva Green, già
nel film di Bertolucci Da oggi la Barcaccia ospita le «Maldobrìe» di Carpinteri & Faraguna
Gianfranco Saletta vara «El vapor de fero»
PARIGI È l'attrice francese Eva Green, 25
anni (nella foto), la nuova Bond girl in
«Casino Royale», la nuova avventura dell'
agente 007 le cui riprese sono già iniziate
da tre settimane a Praga. Lo ha annunciato la Columbia Pictures.
Eva Green, già rivelazione nel film di
Bernardo Bertolucci
«The Dreamers» nel
2003 e nelle «Crociate» di Ridley Scott nel
2004, affiancherà Daniel Craig (James
Bond, ndr) nel ruolo
che ricoprì Ursula Andress nella prima pellicola del 1967.
Eva Green, che ha
battuto la concorrenza di attrici del calibro di Thandie
Newton, Olivia Wilde and Kimberly Davies, è la quarta attrice francese a fare la
sua comparsa in un film di James Bond
dopo Claudine Auger (1965), Carole
Bouquet (1981) e Sophie Marceau (1999).
È al quarto matrimonio
la figlia di Elvis Presley
NEW YORK Lisa Marie Presley (nella foto),
la cantante figlia di Elvis Presley, ha
sposato un chitarrista e impresario musicale in Giappone. Lo ha annunciato
un portavoce a Los Angeles. Lisa Marie
e Michael Lockwood
si sono sposati in
una cerimonia tradizionale giapponese a
Kyoto. Per lei è il
quarto matrimonio
dopo quelli con Nicolas Cage, Michael
Jackson, e Danny Keough, il padre dei
suoi due figli.
Keough è stato il
testimone per lo sposo. La madre Priscilla ha portato Lisa
Marie all'altare e la figlia Riley ha fatto
da damigella d'onore.
Lockwood ha prodotto l'ultimo album
di Lisa Marie, «Now What».
TRIESTE Al Teatro dei Salesiani di
Trieste, in via dell'Istria 53, per
la stagione della «Barcaccia», oggi, domani e il 25 e 26 febbraio il
Gruppo Teatrale per il Dialetto,
diretto da Gianfranco Saletta,
presenterà «Il vapore di ferro»
tratto dalle «Maldobrie» di Lino
Carpinteri e Mariano Faraguna
(sabato ore 20.30, domenica ore
17.30).
Il vecchio capitano Nicolich
ha il volto di Gianfranco Saletta. Regista dello spettacolo, l'attore goriziano ha un rovello che
vuol chiarire subito: le «Maldobrie» non vanno confuse con il
repertorio del teatro amatoriale.
«Dopo tanti anni - afferma - le
"Maldobrie" continuano ad ottenere un successo strepitoso. Sono state tradotte in tedesco,
francese, sloveno e croato. La
mia compagnia va anche nel Triveneto, a Roma, Milano, Bolza-
no e ovunque i teatri sono esauriti. Mi lascia molto perplesso
che non se ne accorga chi deve
erogare i contributi. Io ho alle
spalle 48 anni di teatro professionistico, nei maggiori teatri
italiani, con i più grandi registi.
E con me ci sono Riccardo Canali, Laura Bardi, Liliana Decaneva, Mariella Terragni. Lavoriamo secondo i criteri del teatro
professionistico, eppure da tutti
veniamo sempre considerati alla stregua del teatro amatoriale».
Perché piacciono ancora
le «Maldobrie»?
«Carpinteri & Faraguna hanno una vena assolutamente a se
stante, che hanno portato all'attenzione del pubblico in maniera eccezionale. Il loro dialetto
ha una particolare stesura grammaticale, non paragonabile a
quella del triestino, veneziano,
L’attore Gianfranco Saletta
istriano. È un dialetto inventato, una moneta in più per dar valore a questi testi. Anche in "El
vapor de fero" fanno una satira
benevola sul periodo storico
asburgico e pure sul fascismo.
Sentendo la voce di Mussolini e
una piazza esaltante che sostiene il suo discorso, il vecchio Nicolich dice: "Chi xè quel bumbaro
che ziga?"».
Cosa caratterizza le vostre
«Maldobrie»?
«Smussiamo il pericolo della
ripetitività con maniere nuove
di rappresentarle. Abbiamo cambiato lo stile delle scene. Lo scenografo Remigio Gabellini ha
sposato subito l'idea di avere in
scena elementi che si muovono,
perciò negli ultimi tre anni abbiamo fatto correre vapori, carrozze, navi e anche treni, in maniera molto semplice però simpatica. Il vapore che qui entra alla
fine è il ”Rex” di Fellini con il
gran pavese. Quest'anno poi abbiamo inserito una colonna sonora creata da Livio Cecchelin e
un coro maschile che appare
ogni tanto, simile al coro greco».
Maria Cristina Vilardo
Il classico di Hecht e MacArthur a Cordenòns con Gianmarco Tognazzi e Bruno Armando
«Prima pagina», un po’ troppo gridata
CORDENONS Nella prima metà degli anni '70,
quando il cinema americano stava progressivamente cambiando pelle ormai rassegnato a produzioni ricche di effetti speciali, un cineasta senza tempo come Billy Wilder regala al pubblico forse il suo film più
personale. Una pellicola che diventerà il
manifesto di un tipo di cinema ormai al
tramonto: «Prima pagina» (1974), interpretato dalla celebre coppia Walter Matthau
e Jack Lemmon e scritto da due drammaturghi eccezionali («Notorius», «Gilda»,
«Scarface», «Addio alle armi»…) quali Ben
Hecht e Charles MacArthur.
Lo stesso testo, ma nell'adattamento teatrale curato dalla Compagnia delle Indie
occidentali, è andato in scena l'altra sera a
Cordenòns (Pordenone) nell'ambito della
rassegna teatrale curata dall'Ert.
Inevitabili le curiose iterazioni tra film e
spettacolo teatrale: innanzitutto, perché
Wilder stesso imposta un tipo di messa in
scena di stampo assolutamente teatrale, e
poi, perché nell'adattamento di Edoardo
Erba (per la regia di Francesco Tavassi),
vengono proiettati spezzoni di film dei primi anni del sonoro, caratterizzanti un dialogo che si svolge all'interno di un cinema.
Il paragone, trattandosi di due linguaggi diversi non è corretto, ma nasce spontaneo e a perderne è sicuramente lo spettacolo che a Cordenòns ha sì divertito, ma sicuramente non convinto.
Il testo viene assolto, ricco com'è di dialoghi intrisi di ritmo comico, di un tetro sarcasmo e di temi socio-politici quali la pena
di morte, il degrado dell'autorità, il potere
dell'informazione, la denuncia sui limiti
del diritto di cronaca. Ma se anche nel film
di Wilder la sala-stampa dove si svolge
l'azione è una vera e propria sarabanda,
sul palcoscenico è apparsa troppo caratte-
rizzata e gridata, nonostante i personaggi
principali siano stati ben interpretati da
Gianmarco Tognazzi e Bruno Armando.
«Prima pagina» si pone come riflessione
caustica sulla ricerca della spettacolarità
(in questo caso l'impiccagione di un'innocente) della società americana. Ambientata nella Chicago del 1929, la commedia vede protagonisti i giornalisti dei principali
quotidiani che soggiornano nella sala stampa della Corte criminale in attesa dell'esecuzione di Earl Williams.
Tra loro, ma solo per una sorta di addio
al celibato, Hildy Johnson dell'«Examiner»
in partenza per Philadelphia dove si sposerà e si dedicherà alla pubblicità, ma che,
per un caso del destino, dovrà, ancora una
volta, sottostare alle febbre da notizia.
Curiosa coincidenza, poi, che il film di
Wilder venisse trasmesso in tivù, in terza
serata, la sera stessa dello spettacolo.
Beatrice Boschi
Martedì
14 Febbraio 2006
IL TIRRENO
V
TELEFONO E FAX
ANIMALI
INTERNET
Telefono della redazione di Prato: 0574-606015; Fax: 0574-605770;
Numero
verde
800-010406.
E-mail: prato.itwiltirreno.it
Trovata in via Ferrucci gattina bianca
e marrone occhi verdi tipo norvegese. Chi l’avesse smarrita o intendesse adottarla tel. 338-1642385.
Usl: www.usl4.toscana.it/home.htm. Comune: www.comune.prato.it. Museo Pecci: www.comune.prato.it/Pecci. Unione industriale: www.ui.prato.it. Confartigianato: www.prato.confartigianato.it. Provincia www.provincia.prato.it.
TEATRO PER RAGAZZI
CINEMA
I musicisti diventano
originali strumenti
PRATO
BORSI via S. Fabiano, 49 tel. 24659.
A history of violence di David Cronenberg con Viggo
Mortensen, Maria Bello, William Hurt.
(20.30-22.30).
EDEN via Cairoli tel. 0574/21857.
The Libertine di Laurence Dumore con Johnny Depp,
Toma Holander, Shane MacGowan, John Malkovich,
Samantha Morton. (16-18-20.30-22.40).
EXCELSIOR via Garibaldi, 67 tel. 0574/33696
Interi: | 7,00; ridotti | 5,00 pomeriggio escluso
sab./dom.; merc. | 5,00; anziani | 3,50.
Oggi riposo domani Prime di Ben Hounger con Uma
Thurman, Meryl Streep, Bryan Greenberg.
(16-18.15-20.30-22.45).
TERMINALE via Carbonaia 31, tel. 0574/37150. Interi: | 6,50; ridotti | 5,00; associati 4.50. Martedì Agis.
Mercoledì euro 5,00.
I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee, con Jake
Gyllenhaal, Heath Ledger. (20-22.30). (Non è consentito l’ingresso in sala a spettacolo iniziato).
COMUNI LIMITROFI
CINEMA VIS PATHE’ Via F.lli Cervi tel. 055/880441 Campi Bisenzio.
Interi | 7,50; ridotti | 5,50; studenti | 5,50; studenti
sab/dom/fest | 6,50; mercoledì | 5,50.
Underworld: evolution VM. 14 di Len Wiseman con Kate Beckinsale, Scott Speedman.
(15.50- 18.10-20.30-22.50).
Bambi e il grande principe della foresta di Brian Pimental (15.05-17.45).
I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee, con Jake
Gyllenhaal, Heath Ledger. (20.05-22.45).
The door in the floor di Tod Williams, con Jeff Bridges,
Kim Basinger, Jon Foster, Mimi Rogers. (14.45).
Match point di Woody Allen, con Scarlett Johansson,
Jonathan Rhys-Meyers, Emily Mortimer.
(17.25-20-22.30).
Le tre sepolture di Tommy Lee Jones con Tommy
Lee Jones, Barry Pepper. (15.10-17.35-20.10-22.35).
La cura del gorilla di Carlo Sigon con Claudio Bisio,
Ernest Borgnine, Stefania Rocca, Gigio Alberti, Antonio Catania. (15.15-20.25).
Trappola in fondo al mare di John Stockwell, con Paul
Walker, Jessica Alba. (17.40-22.40).
Eccezziunale veramente capitolo secondo...me di
Carlo Vanzina, con Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli, Mauro Di Francesco, Nino Frassica. (15.10-17.30).
Per sesso o per amore? di Bertrand Blier, con Monica
Bellucci, Bernard Campan, Gérard Depardieu.
(20.35-22.45).
Munich di Steven Spielberg, con Eric Bana, Daniel
Craig, Geoffrey Rush. (15-18.30-22.20).
North Country - Storia di Josey di Niki Caro con Charlize Theron, Frances McDormand, Woody Harrelson.
(14.40-17.15-19.50-22.25).
40 anni vergine di Judd Apatow, con Steve Carell, Catherine Keener, Paul Rudd, Romany Malco.
(15.10-17.40-20.10-22.35).
La Contessa Bianca di James Ivory con Ralph Fiennes, Natasha Richardson, Vanessa Redgrave.
(14.35-17.20-20.05-22.45).
Le cronache di Narnia di Andrew Adamson, con Georgie Henley, William Moseley, Skandar Keynes. (15).
Ti amo in tutte le lingue del mondo di Leonardo Pieraccioni, con Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello, Alessandro Ceccherini, Francesco Guccini, Giulia
Elettra Gorietti. (17.50-20.25-22.40).
Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright, con Keira Knightley. (14.45-17.25-20.05-22.45)
Prime di Ben Hounger con Uma Thurman, Meryl
Streep, Bryan Greenberg. (15.20-17.45-20.10-22.30).
The Libertine di Laurence Dumore con Johnny Depp,
Toma Holander, Shane MacGowan, John Malkovich,
Samantha Morton. (15-17.40-20.15-22.35).
Dick & Jane - operazione furto Dean Parisot, con Jim
Carrey, Téa Leoni, Alec Baldwin.
(15.40-17.50-20.40-22.50).
CINEMA AMBRA Via Ambra, 3 tel. 055/8797473 Poggio a Caiano.
Oggi riposo
G. MODENA Piazza I Maggio tel. 0574/946062 Vaiano. Interi 6,50 euro; ridotti 5,00 euro.
Oggi riposo
SALA C. BANTI Piazza della Libertà 1 Montemurlo.
Ingresso: 3,00 | interi; 2,00 | ridotti.
Saraceno Cineclub presenta L’ultima tentazione di
Cristo 1988 di Martin Scorsese.
Carabinieri
112
Polizia
113
Questura
5555
Guardia di Finanza
117
Vigili del Fuoco
115
Ambulanze
118
Guardia medica
0574/38038
Giorni feriali dalle 20 alle 8. Sabato e prefestivi dalle 14 alle 8. Giorni festivi 24 ore su 24.
Cup
tel. 0574/435050
Avis
0574/23793
Denuncia on line: www.carabinieri.it - www.poliziadistato.it
Telefono amico
800018679
Ospedale 0574/4341-800/017835
Sportello anziani
0574/27918
Aci
803116
Croce d’Oro
0574/26100
via Niccoli Egisto 2.
Misericordia
0574/6096
via del Seminario, 26.
Pubb. Assistenza
0574/25725
via S. Jacopo 34.
Una scena del musical “Tutti insieme appassionatamente”
Un musical perfetto come un orologio
“Tutti insieme appassionatamente” al Politeama
PRATO. Anche quest’anno il Teatro
Politeama ha ospitato uno spettacolo della Compagnia della Rancia, e come sempre il gruppo guidato dalla regia di Saverio Marconi si è rivelato il migliore nella produzione di musical. La formula è
sempre la stessa. Prendere un grande
musical della tradizione di Broadway e
proporlo in versione italiana. Questa
volta si trattava di “Tutti insieme appassionatamente”, uno dei più grandi successi dell’industria del musical.
E come sempre la Compagnia della
Rancia mette in scena uno spettacolo impeccabile nel suo genere. Scene spettacolari con cambi velocissimi, un apparato
vocale senza sbavature, numeri coreografici misurati e ben congegnati. Scorrono così due ore di spettacolo curatissimo, affidati ad un classico del genere,
trattato senza risparmi e con estrema
professionalità. Peraltro “Tutti insieme
appassionatamente” non è uno spettacolo facile. La storia, ambientata in un contesto severo, fra convento e famiglia piena di bambini, costringe ad abiti castigati e battute molto misurate. Elementi
che per un genere di puro intrattenimen-
to popolare come il musical rischiano di
essere penalizzanti. La trama porta poi
ad un risvolto tragico, dove la commedia familiare va ad incrociarsi con avvenimenti drammatici come l’annessione
dell’Austria alla Germania nazista. Anche questo un elemento di severità piuttosto fuori dai canoni del genere. Saverio Marconi fa di questi punti invece un
elemento di virtuosismo nella realizzazione del suo spettacolo. I balletti sono
castigati, come si conviene all’ambientazione, ma proprio per questo fuori dagli
schemi più triti del Musical. Bella la coreografia con le biciclette, elegante il
passo a due fra gli innamorati adolescenti. La svolta drammatica del finale, poi,
è realizzata con impiego spettacolare di
mezzi scenici che danno ritmo ed incalzano in un taglio di stile cinematografico.
Per quanto riguarda la musica, “Tutti
insieme appassionatamente” è opera di
due dei più grandi autori americani di
songs: Rodgers e Hammerstein; e “My
favourite Things” è una delle canzoni
più belle mai scritte.
Pa. Pu.
PRATO. Il teatro è luogo di
idee, terreno di coltura della
fantasia. E le idee spesso le si
trovano nel teatro rivolto ai più
piccoli. Spettatori senza compromessi, disposti a regalare
grandi soddisfazioni, ma anche
difficili da accontentare. “Radio
ping pong” di Muziektheater
Transparant et John Torso, lo
spettacolo che è andato in scena al Metastasio in questi giorni per la rassegna dedicata ai
ragazzi, di idee ne aveva una
davvero niente male: utilizzare
i personaggi sul palco come
strumenti nelle mani dei bambini. Se poi consideriamo che i
personaggi in questione sono
musicisti, ecco i bimbi divertirsi a “suonare” per mano loro.
Sul fondo del palco ci sono
un tastierista, un bassista, un
percussionista ed un chitarrista. Un mimo mostra come funziona il meccanismo. Ci sono
degli interruttori che azionano
i musicisti. Si possono accendere, spegnere e regolare con degli scatti i volumi. Ora tocca ai
bambini. Vengono scelti alcuni
piccoli spettatori che salgono
sul palco e iniziano a “suonare”
questo strano strumento umano. Ne escono cose esilaranti e
momenti di musica molto belli.
Naturalmente la bravura è tutta nei musicisti che riescono ad
adattarsi alla situazione sempre diversa creata dai piccoli direttori d’orchestra e produrre
comunque musica ascoltabile.
Poi l’idea viene sviluppata. I
quattro musicisti vengono disposti su una strana panchina
a quattro. Adesso suonano con
i rumori “non convenzionali”
prodotti dalla voce. Strani versi
gutturali, grida e altre specialità di questo tipo. Il meccanismo è lo stesso. L’irresistibile
mimo (Boudewijn Van den
Brande) prova la macchina sonora, poi invita i bambini a fare
lo stesso.
Pa. Pu.
Museo dell’Opera del Duomo,
piazza del Duomo tel.
0574/29339. Orari:
feriali
9.30-12.30/15-18.30; domenica
9.30-12.30 chiuso il martedì.
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci viale della Repubblica, tel. 0574/570620.
Per informazioni dalle 10 alle
18 ai numeri 0574/5317
0574/531832 o 0574/531825.
Museo di pittura murale, piazza S. Domenico 8 tel.
0574/440501. «I tesori della
città.
La pittura del Tre-Quattrocento
a Prato». Orari: giorni feriali
10-18, festivi 10-13. Chiuso il
martedì.
Museo del tessuto via S. Chiara, 24. Dal lunedì alla domenica ore 10/18 chiuso il martedì.
Direzione e segreteria tel.
0574/611503 www.museodeltessuto.it.
Museo Civico Palazzo Pretorio, piazza del Comune. Attualmente è chiuso per restauro.
La sua collezione più importante è stata trasferita nel Museo
della pittura murale di San Domenico.
Museo della Deportazione e
Centro di Documentazione della deportazione e della Resistenza via di Cantagallo, 250 Figline tel. 0574/461655 (Centro
di documentazione) e tel.
0574/470728 (Museo). Lunedì,
mercoledì, giovedì, venerdì
9.30/12.30; lun. giov 14/17; sabato e domenica 15/18 (solo
museo) martedì chiuso.
Centro di Scienze naturali di
Galceti via di Galceti 74 tel.
0574/460503 sito internet:
www.csn.prato.it. Orario: dalle
9.30 alle 12.30 e dalle ore 16 alle ore 19 chiuso lun/mar.
Museo di scienze planetarie
via Galcianese, 20/h tel.
0574/44771. Aperto dal martedì
alla domenica dalle 8.30 alle
13.30 e dalle 15 alle 19. Chiuso
il lunedì.
MUSICA E TEATRO
FARMACIE
AUGURI
TEATRO METASTASIO Via Cairoli, 59
Domani sera ore 21 Teatro stabile dell’Umbria
in Edoardo II da Christopher Marlowe adattamento e regia Antonio Latella con Danilo Nigrelli. Biglietteria tel. 0574/608501.
TEATRO FABBRICONE Via Targetti, 10/12.
Oggi ore 21 Teatro Metastasio Stabile della Toscana in Il lettore a ore testo e regia Josè Sanchis Sinisterra, traduzione Antonella Caron,
scene Josè Manuel Castanheira, luci Roberto
Innocenti, costumi Valeria Comandini, musiche
Alessandro Magini con Maya Sansa, Gianluigi
Tosto, Adriano Iurissevich.
TEATRO POLITEAMA PRATESE Via Garibaldi, 33. Sabato 18 febbraio ore 21 e domenica 19
febbraio ore 16 la Compagnia Angeli Custodi
presenta Concha Bonita commedia fantastica
in musica, musiche di Nicola Piovani regia di Alfredo Arias.
TEATRO G. BORSI via San Fabiano.
Giovedì 16 febbraio ore 21,15, la Compagnia
Krypton in Fame, mi fa fame di e con Giancarlo
Cauteruccio; regia Giancarlo Cauteruccio.
OFFICINA GIOVANI piazza Macelli.
Stasera ore 21.30 Performing Arts Group movimento danza + ran-network. Ingresso gratuito.
La comunale n. 3 di piazza Mercatale 147/a tel.
0574/30327 e n. 12 via Cavour 91/93 tel. 0574/27986
sempre aperte.
Oggi: Berlincioni via Zarini 114/A. Fallani via Cantagallo 238. Eredi Miani via G. Braga 215. Mazzinghi via Traversa Pistoiese 17. Celli via Roma 308.
Moderna via Mazzini 8. Pittei via del Purgatorio 12,
1. Carbone viale Montegrappa 8/10. S. Martino via
Gherardi 88. Guasti via Firenzuola 15. Di Narnali
via Pistoiese 459. Di Mezzana via Vannucchi 2/6a.
S. Giorgio a Colonica via Miccine 62. Dispensario
di Filettole, via G. Miniati n. 19 ore 9.00/13.00. Bartarelli via Z. Mannelli 21/26. Bottari viale Repubblica
185. In San Francesco piazza S. Francesco 25. Tercinod piazza Ciardi 72/f. Villa Fiorita via Malpighi
7/B. S. Gonda viale Montegrappa 238. S. Maria
Pietà via C. Balbo 50. Di Galciana via Ciulli 51/a. Nera via Guizzelmi 1. Falchi via Roma 123/a. Etrusca
via Pistoiese 174/D. Di Rienzo Carmine via Rodari, 20 Paperino.
Comunali: n. 1 via Firenze 405; n. 2 via Strozzi 99; n.
4 via Cilianuzzo 19/21; n. 5 via Fiorentina 64/d; n. 6
via Alberaccio 64; n. 7 via Ferrucci 95/F; n. 8 via delle Gardenie 19; n. 9 via Montalese 203; n. 10 via Bologna 491; n. 11 via Roma 426; n. 13 via Montalese
450; n. 14 via Pistoiese 647; n. 15 via Cava 199/a.
A LEONARDO E FILIPPO. Ai gemelli Leonardo e Filippo che oggi compiono cinque anni,
tanti auguri. Sono la gioia dei nonni nel vederli crescere sempre più belli e intelligenti.
Telefono Azzurro
19696
linea ist. adulti
199151515
Associaz. naz. tumori
0574/448525
Vab
0574/622722
Comune di Prato
0574/6161
Oggetti trovati
0574/571423
Polizia municipale
0574/42391
Polizia giudiziaria
0574/616726
Polizia provinciale 0574/534223
Ufficio Sport
0574/616480
Scuola
0574/616458/616483
Servizi sociali
0574/61625
Protezione civile
0574/42000
Punto Giovani
0574/615248
Anagrafe a domicilio 167010900
Ufficio concorsi
0574/616293
Dichiarazione redditi
616627
Ici-Invim
0574/616620
Tassa rifiuti
0574/616691
Provincia
0574/5341
Prefettura
0574/4301
Gas
guasti
800982698
Gas informazioni 800532932
Acqua
guasti
800314314
Acqua informazioni 800238238
Enel guasti:
803500
Asm
0574/7081
Rifiuti speciali
497236
numero verde
800869181
Provincia
0574/5341
Biblioteca Lazzerini
616511
Inail
0574/4521
Ispettorato del lavoro
575355
Inps
800863286
Uil
0574/25008
via Santa Trinità, 30
Cisl
0574/699111
via Pallacorda 3.
Cgil-Piazza Mercatale 0574/4591
Confesercenti
0574/43721
via Sant’Antonio, 30.
U. Commercianti
0574/43801
via Santa Trinità, 27.
Cna
0574/5784
via Zarini, 350/C.
Camera Commercio 0574/61261
via Valentini, 14.
Confartigianato
0574/51771
viale Montegrappa 138.
Unione Industriale
0574/4551
via Valentini, 14.
Coldiretti Prato
0574/514000
via G. Ferraris n. 67.
Inpdap via Valentini 7 0574/51371
Ada. Ass.Dir.Anziani 0574/30160
Sos Anziani (9-16) 0574/33111
dalle 16 alle 24
0574/32777
A.T.T. (Ass. tumori Toscana) via
E. Boni, 17d 0574/570835.
Trenitalia
Informazioni e vendita biglietti tel. 892021.
Agenzie di biglietti
Prenotazioni Fs-Cap Express
sede centrale piazza Duomo,
23 tel. 0574/6081.
Radio Taxi 0574/5656 0574/574061-571676 (24 ore
su 24). Punti di sosta in città:
piazza Stazione 0574/37047;
piazza del Duomo
0574/28397.
Cap autolinee
Centralino tel. 0574/6081.
Aeroporto (Peretola) Amerigo Vespucci Tel. 055/373498.
Voli nazionali 055/3061700. Informazioni sui voli internazionali allo 055/3061702.
A ZIA DONATELLA. Buon compleanno alla
zia Donatella, nata anche lei nel giorno dell’amore. Dai genitori babbo Valdo e Gianna.
Gli auguri sul Tirreno sono gratuiti.
Per pubblicarli basta telefonare allo
0574/606015 o al numero verde gratuito
800/010406. Oppure inviare un fax con il testo e la data del giorno della pubblicazione
al numero 0574/605770.
CIRCOSCRIZIONI
Nord, via VII Marzo n. 15, tel. 0574/69.77.11.
Est, viale A. De Gasperi n. 67, tel. 0574/52.701
Sud, via delle Badie n. 130,tel. 0574/55.921.
Ovest, via Leoncavallo n. 35, tel. 0574/43.87.11
Centro, via dell’Accademia n. 42, tel.
0574/61.57.59.
Caffè al Teatro via Verdi, 28
tel. 0574/30658.
Cencio’s via Strobino, 1 tel.
0574/593239.
Hop Store via Targetti tel.
0574/440629.
Keller Platz via Migliorati, 7
tel. 0574/41364.
Lochness via S. Stefano tel.
0574/25187.
Le Sirene via Saccenti, 15
tel. 0574/651225.
Malastrana p.zza Mercatale, tel. 0574/401684.
Kikò via Valentini, 5 Music
dinner club.
Maddalena piazza S. Agostino tel. 0574/31734.
Nottetempo piazza Mercatale, 122 tel. 0574/41528.
The Camelot Pub via VII
Marzo, 15 tel. 0574/466342.
Wallace Pub p.zza Mercatale, 24 0574/442003.
Museo del tessuto via Santa
Chiara, 24. “La fabbrica delle
meraviglie” trentanni di donazioni al Museo del Tessuto di
Prato. Fino al 20 aprile.
Museo di pittura murale convento di San Domenico fino al 4
marzo “Leonetto Tintori e la
scuola di Vainella”.
Palazzo Banci Buonamici, fino
al 29 febbraio, “Quei ragazzi
della scuola di Prato (e dintorni)”. Esposte opere di Quinto
Martini, Oscar Gallo, Leonetto
Tintori, Giulio Pierucci e Sergio
Fiaschi.
Gruppo Storico Veicoli Storici
via Montalese 715 a Montemurlo mostra di pittura di Luciano
Baglioni. Fino al 26 febbraio.
Galleria d’arte moderna e contemporanea “Ulivi” via Curtatone, 67 espone Giuliano Giuman.
Fino al 28 febbraio.
14/02/2006
Il Gazzettino
Pag. 14.
UDINE
Un inno alla famiglia e contro ogni guerra
MUSICAL Da domani al Rossetti di Trieste
Trieste Debutterà domani sera, alle 20.45, al Politeama Rossetti del capoluogo regionale, dove resterà in scena
fino a domenica (con due repliche sabato, alle 16 e alle 20.30), l'atteso musical "Tutti insieme
appassionatamente" prodotto dalla Compagnia della Rancia. Si tratta di uno dei musical più amati e famosi: se
il massimo picco di popolarità lo raggiunse nel 1965, quando fu realizzato il memorabile omonimo film di Robert
Wise (premiato da ben cinque Oscar, compreso quello come miglior film), lo spettacolo aveva già alle spalle
una storia ricca di successi. Gli autori Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II (una delle coppie d'oro del
musical americano, autori di capolavori come Oklahoma!, Carousel e South Pacific) erano stati infatti molto
applauditi nei teatri di Broadway e Londra, dove il musical tuttora viene ripreso con regolarità.
La fortuna di "Tutti insieme appassionatamente" è nel fatto di essere costruito come un classico del genere, con
una colonna sonora memorabile e contenuti che - senza cadere mai nella retorica e nella banalità - esaltano i
valori positivi della famiglia, l'amore, la voglia di vivere. Senza appesantire mai lo svolgimento, ma con un rigore
che invita a riflettere, è presente anche il tema della guerra che percorre e lega l'uno all'altro la maggior parte
degli spettacoli in scena allo Stabile regionale nella stagione in corso.
FORUMNET TEATRI
3
MessaggeroVeneto
ALBUM
VENERDÌ 17 FEBBRAIO 2006
13
“Prima pagina”, un capolavoro brillante che non decolla
Gianmarco
Tognazzi,
il figlio
d’arte
protagonista
di “Prima
pagina”
CIVIDALE. Prima pagina di Ben
Hecht e Charles MacArthur è entrataneltopdellospettacolod’oltreoceano prima sulle tavole del palcoscenicoe poial cinema,per benquattro
volte, l’ultima e la più famosa nel
1974 targata Billy Wilder per la coppia più formidabile di Hollywood,
quella formata da Walter Matthau e
JackLemmon.Primapaginaè,infatti, un tipicissimo esempio, da manuale, di quel modo di intendere e
fare spettacolo che ha fatto grande
lo show business americano. Vale a
dire quel cocktail perfetto di trame
bencongeniateepersonaggiaccattivanti, simpatici, anche se furfanti e
canaglie, di una giusta dose di buoni
sentimenti coronata dall’immanca-
di MARIO BRANDOLIN
bile happy end, e di dialoghi brillanti, di qualche colpo di scena con la
dovuta la suspense e un appena accennatomoralismodifondo,diqualche frecciata critica sull’american
way of life e anche di un po’ di sana
retorica patriottica. Il tutto, condito
con interpreti di sicura e provata
professionalità,agratificazionedellospettatorecuisiregalaunintrattenimentoleggero, di buon gusto e, cosa davvero importante, non offensivo della sua intelligenza.
Tutto questo è anche Prima pagina,ottimoprodottodistampoprettamenteamericanoconfezionatoadovere attorno alla storia gradevolissi-
ma di un giornalista d’assalto, di
quelli di una volta che si giocavano
il mestiere a forza di furfanterie varie pur di aggiudicarsi l’esclusiva di
una notizia. Hildy Johnson è un cronista di nera e giudiziaria che ha deciso di cambiare mestiere, proprio
quando,siamonellaChicagosulfinire dei ruggenti anni 20, un giudice e
uno sceriffo collusi con la malavita
stanno per mandare sulla forca un
innocente. Occasione ghiottissima,
insomma, per un’ultima zampata da
leone della carta stampata. Con lui
ildirettoredelgiornale,fanaticodello scoop e delle tirature speciali,
pronto a passare sopra tutto e tutti;
alcunicolleghiimbranati,lafidanzatacheloallontaneràdallaprofessione, lo sceriffo gaglioffo e la prostituta innamorata dell’innocuo condannato a morte. Una galleria di personaggi assai ben caratterizzati, dialoghial solitomoltovivaci ealcunicolpi di scena.
La versione italiana, che è andata
inscenal’altraseraalRistoridiCividale,prima tappa diun breve giro in
regione,siavvale di una buonariduzionedovutaaldrammaturgoEdoardo Erba e dell’interpretazione di
Gianmarco Tognazzi, nel ruolo che
fu di Lemmon, e di Bruno Armando,
inquellochefudiMatthau,burberis-
A teatro con la Raffaello Sanzio
simo e ostico direttore. Ovvio non
stabilireparallelioconfronti.Madiciamo che la loro prova, diretta ahimè con mano insicura (una vistosa
mancanza di ritmo e un’altrettanta
lentezza nei tempi comici) da Francesco Tavassi, ci ha fatto rimpiangere e non poco quella dei loro illustri
precedenti cinematografici. Anche
perchéil contornonon vapiù inlà di
qualche stentata caratterizzazione
di maniera. Sicché il divertimento
non è decollato come avrebbe dovuto e potuto, visto l’oggetto della rappresentazione.Unaseratamancata,
che, se non ha fatto sbellicare dalle
risate durante la recita, ha comunque ricevuto alla fine il caloroso applauso del pubblico.
DOMANI A PORDENONE
Da oggi a Udine la Societas in performance: parla il leader Romeo Castellucci
UDINE. La Tragedia Endogonidia fa sosta a
Udinedove,apartiredaquestasera,alPalamostre, il pubblico teatrale friulano potrà accostarsi al lavoro della Societas Raffaello Sanzio,
alla quale quest'anno Teatro Contatto e il CentroServizi e Spettacolidedicano la sezionemonografica.DopoIanFabre,protagonistaassoluto della scorsa stagione, è la volta di Romeo
Castellucci, leader della compagnia di stanza a
Cesena e l'accostamento di questi due nomi
non è casuale. Il Css inanella infatti, una di seguitoall'altra,duedellefiguretralepiùrappresentative della realtà di ricerca teatrale contemporanea. Non a caso investite l'anno scorso
dell'onere-onore di dirigere due tra i festival
teatrali europei più autorevoli: Castellucci
quello di Venezia, Fabre quello di Avignone.
Ma torniamo alla settimana udinese e alla
Tragedia Endogonidia. Un nome non proprio
semplice. Né da ricordare, tantomeno da pronunciare.Lopensa lostesso Castellucci, giunto
ieri a Udine, l'ennesima città da abitare in un
impegno su più fronti: dal teatro al cinema ai
seminari con gli studenti. La prismatica Societascambieràinsomma faccia diverse volteconducendoci alla scoperta di questo lavoro pluriennale presentato ieri pomeriggio dallo stesso Castellucci. A partire dal nome: «che, una
voltavisto stampato,avreicambiato –scherza il
regista,rispondendoachigli chiededi spiegarne il senso –. Purtroppo era tardi. Endogonidia
è una parola molto brutta e difficile da pronunciare, ma al di là di quello che si potrebbe pensare,nonl'hoinventataio.Giàesisteva.Siriferisice a quegli esseri monocellulari che si riproducono per separazione dell'individuo». Una
separazione per partenogenesi, insomma, che
non conosce fine e che caratterizza il lavoro
dellacompagniadiCesena.Mafacciamounsal-
Romeo Castellucci, leader della Societas Raffaello Sanzio, da oggi in scena a Udine
to indietro, perché il discorso di Castellucci, la
scelta di questo nome arduo, così come il senso
dell'opera, necessitano per esser compresi di
una panoramica dell'opera. Composta dalla
Raffaello Sanzio tra il 2001 e il 2004,la Tragedia
Endogonidiaèunciclodieventiscenicicostruito su undici fermate, undici città europee che
hanno ospitato e visto crescere altrettanti spettacoli.Inseguitoautonomi dalluogoincuisono
nati, con il quale il legame non è indissolubile.
Tempoperfetto questoperinfilare unadomanda che nasce spontanea ovvero perché, tra undici spettacoli a disposizione, a Udine si sia
scelto di portare proprio Bruxelles (oggi e domani al Palamostre) e Londra (il 22 e il 23 al
Nuovo). Ma Castellucci gioca in contropiede e
la risposta arriva in anticipo. «Il rapporto con
le città – dice – non è di tipo illustrativo-narrativo, ma piuttosto si tratta di un lavoro sulla forma condotto più per vie epidermiche che in
modo intellettuale. L'obbiettivo era assorbire
quelle realtà, che ci interessano in quanto tutte
rappresentative della città intesa tout court».
Bruxelles e Londra quindi. Poi le Crescite, piccole azioni condensate nel tempo, generate in
forma spontanea, ma non si tratta di happenings o d’installazioni, bensì di veri e propri pezzi
di teatro. Nascono per gemmazione, come CrescitaXII Avignoneche vedremolunedì e martedìalSanGiorgio,esonolegateaspecificiepisodi dei quali sviluppano un aspetto particolare.
Un procedere che ricorda i rami di un albero,
per le continue divisioni successive e sempre
in moto che spiegano, ancora di più, il titolo del
progetto, Endogonidia. Spostando lo sguardo
dal teatro al cinema veniamo infine al Ciclo filmico della Tragedia Endogonidia realizzato dai
due videomakers Cristiano Carloni e Stefano
Franceschetti, che sarà proiettato al Visionario. «Forma paradossale di documentario – lo
definisceCastellucci–.Autonomodaipezziteatrali questo lavoro mette infatti in scena non
tanto lo spettacolo, quanto le reazioni che quello provoca nello spettatore. Grazie ai tagli e al
successivo lavoro di montaggio questo video riproduce l'attività selettiva sempre messa in atto da uno spettatore». E con lo strumento video
c'èunrapportodiattrazione.Lodichiaralostesso Castellucci, annunciando un possibile progetto futuro in merito: «Mi interessa di questo
mezzo – precisa – soprattutto la narrazione, cosa che aborro invece a teatro».
Ma se di racconto non si può parlare davvero
cosac'èalloraalfondodiquestaTragediaEndogonidia che a partire da oggi abiterà i palchi
della nostra città? «Un profondo legame con la
tragedia– spiega Castellucci–,ma nonconsiderata come genere da indagare in modo filologico.Abbiamointesoiltragicoinvececomecondizione. Quella della solitudine che ci appartiene, perché oggi è andato distrutto il linguaggio
comune». Non si tratta quindi di un viaggio alla
ricerca del vero spirito tragico – sarebbe un falso –, ma piuttosto delle sue rovine. «In quelle –
diceCastellucci–ritroviamounabellezzaparadossale. La bellezza di ciò che manca: una condizioneditensioneericerca,datadaquestivuoti-chefanno partedella nostra esperienza».La
sfida, in conclusione, altro non è che «mettere
in atto un processo estetico e spirituale – spega
Catellucci – concepito per le città e i cittadini».
E chissà che magari porti con sé un ritrovato
senso di cittadinanza, di appartenenza alla comunità.
Maura Delle Case
Navi da crociera: mostra e concorso al Verdi di Trieste
Un’immagine alla mostra di Trieste: la nave “Vulcania”
TRIESTE. Autentiche città galleggianti,lussuosissime,traghettavanofantasia e passeggeri dalla porta dell’impero asburgico, Trieste, lungo la costa dalmata, lontano, fino a New York e oltre.
Nelle parole di Virginia Woolf, i suoi
ospiti «erano liberi dalle strade, liberi
dall’umanità: e lo stesso esultante senso
di liberazione si impadronì di tutti loro». Parliamo del fascino della crociera,
con le sue magnifiche navi, oggi raccontata nella mostra Una città a bordo. Trieste, la crociera, il sogno, in corso al Ridottodel Verdi, a Trieste. Realizzata da Iniziative Culturali, braccio operativo della Fondazione CrTrieste, in collaborazioneconComune,CostaCrociereeFincantieri, e curata dalla DeepArt, l’esposizione mette a fuoco l’intenso rapporto
culturale ed economico esistente fra la
città di Trieste e le “navi bianche”. È un
percorso che si snoda attraverso progetti,immagini,modellidinavedelpassato
e del futuro, arredi e oggetti d’arte che
viaggiavano sui transatlantici. Insomma, un’ideale crociera nel tempo (il mare, la traversata, la vita a bordo), vissuta
attraverso le evocazioni di un allestimento essenziale ed accurato.
Nella bella sede del Ridotto trovano
spazio capolavori ancora mai visti a terra, come il Fauno disteso del 1958 della
FedericoC.ela Danzatriceconlecolombe
del 1959 imbarcata sulla Franca C., entrambi di Marcello Mascherini, il pannello ligneo L’evoluzione della scrittura
in Liguria di Tranquillo Marangoni,
l’arazzo La città incantata di Luigi Spacal e la sedia progettata da Renzo Kollmann, che fu oggetto di studio da parte
di famosi architetti. E ancora giornali di
bordo, citazioni dotte sul tema del viaggio,manifesti,unatavolaapparecchiata
conunpreziosoanni50.Perilvisitatore,
un viaggio sentimentale, sollecitato dalle musiche di Debussy e dalla proiezione di immagini tratte da film come
Amarcord di Federico Fellini e La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore.
Alla mostra è anche abbinato un concorso,promossoda CostaCcrociere,che
mette in palio un passaggio per due persone sulla nave Costa Marina. Per partecipare è sufficiente compilare l’apposita cartolina distribuita a ogni visitatore.
L’esposizione è visitabile fino al 5 marzo, tutti i giorni dalle 10 alle 19 con ingresso libero.
Sonia Sicco
AL POLITEAMA ROSSETTI
“Tutti insieme...”, un trionfo
TRIESTE. Tutti insieme appassionatamente,findall'aprirsidelsipario,quellodelPoliteamaRossetti, induce subitoal sorriso, quando
le suore nello stenditoio dell'abbazia, capeggiate dalla madre superiora, una splendida
Floriana Monici, parlano di Maria, questa ragazza con la testa tra le nuvole che vuole prendere i voti, dubbiose sulla sua vocazione. E
cominciano a cantare. Decisamente bene. La
scena si apre quindi su un cielo di sole e nuvole con le vette delle montagne salisburghesi e
compare lei, Maria, che intona The sound of
music tradotto da Michele Renzullo come La
musica sa cosa vuole il cuore. Finalmente la
CompagniadellaRanciaeinparticolareSaverio Marconi, che è il regista dello spettacolo,
hanno avuto il coraggio di riprendere per la
secondastagioneilmusicaldiRodgerseHammerstein dopo alcuni tentennamenti, vista la
defezione di Michelle Hunziker e Luca Ward,
gli interpreti dello scorso anno. Questo è un
musical che non ha bisogno di nomi di richiamo perché ha musiche e testi talmente belli
che si reggono da soli. Oltre al fatto che la storia della famiglia von Trapp, con quei sette
discolideifigli,hadeliziatoparecchiegenerazioni. Tutto di guadagnato con questo cambio
di cast. Perché i due nuovi protagonisti, Alberta Izzo, già vista e apprezzata nel ruolo di Sandy in Grease, e il triestino Davide Calabrese
sannorecitare e soprattutto cantare, che in un
musical è fondamentale (infatti tutte le canzoni sono state alzate di un'ottava e von Trapp
canta tutto quello che è richiesto dal copione.
Cosa che non era stata possibile con Ward!).
Alberta Izzo è solare, incanta con la sua voce,
il suo sorriso e la simpatia del ruolo. Unico
piccolo difetto, la dizione forse un po' troppo
affettata. Piacevolissima sorpresa Calabrese,
chedebuttainunruolocosìimpegnativo.Marziale nel primo tempo, pian piano si scioglie
nei gesti, nella mimica, mentre Maria riporta
nella sua famiglia la serenità. Bravissimi i ragazzi von Trapp che bisogna citarli, in testa a
tutti Arianna Sala, la Quindic'anni, quasi sedici fresca e spontanea. Ma anche Paolo Fabris
(Friederich), Laura Bagnato (Louisa), ClaudioIrace(Kurt),DilettaIrace(Brigitta),Vanessa Russo (Martha) e la dolcissima e piccola
Valentina Moncada (Gretel). La simpatia di
Giovanni Boni, nel ruolo dello zio Max, frizza
nella rigida atmosfera di casa von Trapp. La
regia segue abbastanza fedelmente quella del
film di Robert Wise. Simpatica la scena dove
la canzone Do re mi viene cantata biciclettando per il palcoscenico. Lucia Goj, con girevoli,
ha ricreato efficacemente esterni ed interni.
Applausi a scena aperta e ovazioni al termine.
Repliche fino al 19 febbraio.
Erica Culiat
Due muratori superlativi
TRIESTE. So’ romani... che più romani di così
si muore. Son rozzi, lo dice Fiore. Germano va a
puttane, non ha ancora messo la testa a posto.
Sonmuratori.Eadesso,primolavorodaimprenditori, devono tirare su un muro di notte perché
mancano i permessi per creare il deposito di un
supermercato che confina con un teatro dismesso. È in scena alla sala Bartoli, per il cartellone
altripercorsi, Muratori, di Edoardo Erba, in tournéedal 2002 con la regiadi Massimo Venturiello.
Ecco che cosa dev'essere il nostro teatro. Un teatro di storie vere, contemporanee. Pubblico non
numeroso, ma c'è da augurarsi che chi non ha
ancora risposto all’appello si affretti: c’è tempo
finoadomenica, elospettacolocheèdiquellida
non perdere. Due ore, anche con l'intervallo, dove Germano e Fiore chiacchierano di una vita
dissipata tra speranze delusioni amori, divorandolebattutedeldrammaturgopavese.Fiore(Paolo Triestino) è quello che trascina, è quello che
ha il cervello pieno di progetti, ha fatto società
conGermanoperché«altrimentitutticipassano
avanti,ancheglialbanesifannol'impresa»,mentre Germano (Nicola Pistoia) è più disilluso, la
suavitaèdiquietotrantran.Ementreconmattoni,cazzuolaecalcecomincianoatiraresulpalcoscenico un muro vero, tra bevute di birra, smoccolamenti sulla camicia da muratore, Fiore cerca di smorzare i dubbi e i tentennamenti del suo
amico e lo incita a finire il muro, «ma chi ti dove-
vi trombare stanotte?». Ed ecco che irrompe
l'elemento fantastico. Fruscii nella notte. Saranno sorci e Fiore parte all'inseguimento. Mentre
Germanolavora,simaterializzaunaragazzabellissima(labravaEleonoraVanni),burrosa,bionda, vestita con quegli abiti di pizzo di sapore primo Novecento. Germano ne resta folgorato. E
mentre lei parla dell'estate che dà alla testa, della dolcezza del suo sguardo (di Germano) e gli
raccontadiesserescappatadaunuomo,ilmuratore chiede, che posso fare per lei? E la donna
risponde,parlare,eloinvita adandarseneinsieme. Via. Sul lago di Como. Aspettami, gli dice. Mi
chiamo Giulia. Signorina. La signorina Giulia di
strindberghiana memoria. Germano racconta
l'accaduto a Fiore che subita impazza, questa va
a chiamare la polizia. I due attori, intensi, fisici,
siaccapigliano,maGermanolorassicura.Giulia
non andrà dalla polizia e lui vuole portarla a
Como, «questo treno non lo voglio perdere. Lei è
una fata e io non ci voglio tornare con i piedi per
terra». Fiore ha il suo daffare per convincerlo
cheavràfattounsognoaocchiaperti,chestanno
in un teatro e quindi è facile essere irretiti dalla
magia!Ma l'eterea fanciulla appare anchea Fiore, e la passione irretisce pure lui, sradicandolo
dalla sua realtà per fargli toccare un'altra realtà
sullequaleinciampa.Fattadidolcezza,diincanto, di sogno. Tutto quello che vediamo o sentiamo è solo un sogno in un sogno?, scriveva Edgar
Allan Poe. Prova attoriale superlativa. (e.c.)
Gli
Afterhours,
domani sera
in concerto
al Deposito
Giordani
di Pordenone
Afterhours in tour
dal Deposito Giordani
PORDENONE. Prima tappa: Deposito Giordani. Comincerà da qui il tour italiano degli Afterhours, che percorreranno la Penisola da cima a
fondo durante i prossimi due mesi. Rientrati da
una serie di date europee, recentemente concluse, porteranno sul palco sedici anni di lavoro artistico: dalla prima pubblicazione, che risale infatti
proprio al 1990, fino ad arrivare a Ballads for little
Hyenas, traduzione letterale del disco uscito per
Mescal Records nella scorsa primavera, intitolato
Ballate per piccole iene. Manuel Agnelli, voce e chitarra, Giorgio Prette, batteria, Dario Ciffo, violino,
Andrea Viti, basso e Giorgio Ciccarelli, tastiere:
questa la line up che salirà sul palco domani al
Deposito per proporre il rock alternativo firmato
Afterhours, legato, molto più di altri, alla scena
internazionale.Enondimentichiamoinproposito
i numerosi legami con importanti artisti, tra i quali ricordiamo solo il leader degli Afghan Whigs,
Greg Dulli, che tanta parte ha nell'ultimo disco
della band milanese.
Dopo anni di dischi costruiti attorno alla lingua
italiana, a testi che per tanti sono diventati vere e
proprie bandiere, con Ballads for little Hyenas gli
Afterhours tornano all'inglese. Sì, perché diversamente da tanti gruppi italiani, soprattutto quelli
che la vetta delle classifiche talvolta l'hanno vista,
gliAfter hannocominciatoaglialboridegli anni90
proprio cantando in inglese con il disco During
Christine's sleep. Il salto all'italiano risale a qualche tempo dopo, precisamente al '93, quando registrano Mio fratello è figlio unico di Rino Gaetano.
Da quel singolo è passato poco più di un decennio
e oggi ecco un lavoro che sventola di nuovo l'inglese, ma che, al di là della traduzione, nulla sembra
avere di nuovo rispetto a quel precedente al quale
insostanza resta fedelissimo. Unanemmeno tanto
velata critica, o meglio perplessità, questa, che recentementehafattodiscutere.Perchéri-pubblicare un lavoro che nella versione originale funziona
giàbene?Senzadovercercarechissàqualimotivazioni,l'unicarisposta credibileè l'aperturaaimercati discografici europei. A dire che all'estero è
più facile vendere se la lignua in cui si canta non è
l'italiano. Ma la manovra commerciale che si può
imputarealdisco, stettotralemani ancora avvolto
nel cellophan, perde un po' di importanza quando,
scartato,lo si inserisce in un lettore cd. A un primo
ascolto, infatti, Ballads for little Hyenas sembra essere più ricco di quello in italiano, chitarre più
graffianti, così come la voce, più convinta, per un
risultato ruvido e tirato che aspettiamo ora con
curiosità di ascoltare live. (m.d.c.)
6
TOSCANA & LIGURIA CULTURA & SPETTACOLI
LA NAZIONE
Sabato 11 febbraio 2006
Stasera e domani al Politeama Pratese con la Compagnia della Rancia
TOSCANA
Gli innamorati
al museo
pagano la metà
FIRENZE — Due ingressi
al prezzo di uno per le coppie di innamorati, comunque composte, che a Firenze, come in molte altre città della Toscana e italiane,
vorranno visitare un museo
statale il giorno di San Valentino. Grazie all’iniziativa «Innamorati dell’arte»,
ideata dal ministero per i
Beni e le Attività culturali,
tutti i siti espositivi statali,
musei giardini, ville e aree
archeologiche, saranno accessibili alle coppie pagando la metà. A Firenze, inoltre, prenotandosi, sarà possibile anche evitare la fila
per il biglietto alla cassa.
FIRENZE
Paola Cortellesi
in trionfo
FIRENZE — Ultima replica questa sera per lo spettacolo di Paola Cortellesi
«Gli ultimi saranno ultimi»
al Teatro Puccini di Firenze, dove l’attrice di diverte
a giocare in un monologocommedia dissacrante e
pungente. Per Paola un
trionfo superiore alle aspettative con teatri esauriti tutte le sere.
FIRENZE
Il piano di Lortie
per Wagner
FIRENZE — Ruota intorno al fenomeno Wagner il
minifestival che il noto pianista canadese Louis Lortie (nella foto) propone, in
esclusiva per gli Amici della Musica di Firenze. I primi due appuntamenti sono
per oggi alle 16 e domani
alle 2, alla Pergola. Un inconsueto viaggio fra originali e trascrizioni che si focalizzano su Wagner.
FIRENZE
Per Ligabue
è già sold-out
FIRENZE — Il «Nome e
Cognome» tour di Luciano
Ligabue fa tappa mercoledì all’Auditorium Flog di
Firenze. E’ già tutto esaurito. Il rocker emiliano suonerà con i ClanDestino
(Max Cottafavi, Luciano
Ghezzi, Gigi Cavalli Cocchi, Giovanni Marani), la
storica band degli esordi e
il giovane chitarrista emiliano Niccolò Bossini.
di Guido Guidi Guerrera
PRATO — «Julie Andrews era un
usignolo, una stella troppo alta da
potere raggiungere. Confesso che
per l’ennesima volta continuo a
guardare con avidità, con tanta voglia di apprendere, quel film mitico che conquistò ben cinque
oscar». A parlare è Alberta Izzo
che debutta a Prato in prima per la
Toscana con «Tutti Insieme Appassionatamente» diretto da Saverio
Marconi. La Compagnia della Rancia che in questo nuovo cast prevede la partecipazione, tra gli altri, di
Davide Calabrese, Floriana Monici. Giovanni Boni, Cristina Fassio
e Livio Salvi, con le coreografie di
Fabrizio Angelini e la direzione
musicale di Giovanni Maria Lori,
mette in scena stasera e domani al
Politeama Pratese il famoso musical, forse in assoluto il più amato
nella storia di questo tipo di spettacolo. Noto al grande pubblico per
la sua versione cinematografica
del ’65 firmata da Robert Wise e
candidato a ben dieci premi Oscar
grazie all’interpretazioni impareggiabili della Andrews di Eleanor
Parker e Chrisotpher Plummer, rappresenta uno dei successi planetari
di tutti i tempi. Passano quarant’anni e il re italiano del musical Saverio Marconi prende il testimone debuttando lo scorso anno con Michelle Hunziker nella parte di Maria: «Io vestivo invece i panni della
baronessa Elsa — rivela Alberta Izzo — una parte difficile, solo recitata: dovevo essere acida e pungente, per dirla con le parole di Saverio. Nel contempo ero la sostituta
di Michelle, come accadde una volta a Milano per una sua improvvisa
indisposizione».
Quindi non è proprio una novità…
«No, la parte la conosco bene e mi
CAST
Nicole
Grimaudo
PROTAGONISTI
Qui sopra Alberta Izzo nel
ruolo che fu della grande
Julie Andrews; a sinistra
una foto di gruppo in scena
Tutti insieme è ancora musical
Un successo appassionato
FIRENZE
In memoria
di Amelia Rosselli
FIRENZE — Amelia Rosselli, a dieci anni dalla morte, viene ricordata oggi su
Radiotre, alle 20, nella trasmissione di Andrea Cortellessa. Oggi a Firenze il
gruppo Quinto Alto, dalle
10 alle 16, propone letture,
testimonianze e interventi
in «Memoria di Amelia
Rosselli» al Giardino dei
Ciliegi.
intriga che la storia si ispiri a un
fatto realmente accaduto. Maria
canta si muove e si atteggia in un
modo che richiede un registro particolare: un gioco che mi stimola
e diverte».
Ci sono differenze nelle due interpretazioni?
«Notevoli, perché i due personaggi sono all’opposto. Maria è esuberante e piena di verve: qualcosa
ci accomuna un po’, specialmente
quando mi sento a mio agio e riesco a sbloccarmi».
Come ha iniziato?
«A sei anni, quando ho cominciato con la danza classica. Un gior-
no ho visto Grease con la Cuccarini ed è stato colpo di fulmine. Ho
cominciato proprio facendo Sandy e col moltiplicarsi delle repliche ho amato un numero incredibile di Danny sempre diversi!».
Che rapporto ha stabilito con
Saverio Marconi?
«C’è una grande intesa e stima.
Lui ha la rara capacità di far capire sempre ciò che vuole perché conosce a fondo tutti i personaggi e
si muove a suo agio nelle loro vesti. E’ incredibile: sa fare tutto».
Prato
Politeama
stasera e domani
Versiliana d’inverno: oggi a Pietrasanta confronto con i carabinieri del reparto scientifico di Parma
Quando la fiction diventa realtà
Il comandante del Ris incontra il regista del film per la tv
PIETRASANTA — Dalle lunghe indagini all’impronta, dalla
confessione al reperto, dall’intuizione del detective alla prova. Si
allargano sotto la lente d’ingrandimento le ricerche del Reparto
investigazioni scientifiche dei
Carabinieri, protagonista della
fiction tv «Ris 2 - Delitti imperfetti». La prima serie di episodi
ha già sbancato l’auditel e a
parlare di questo successo saranno oggi pomeriggio alle
ore 17 in Sant’Agostino,
nell’ambito dei Caffè d’Inverno, il regista inglese Alexis
Sweet e il comandante del Ris
di Parma, Luciano Garofano,
assieme al presidente esecutivo
della Fondazione Versiliana
Massimiliano Simoni.
«Una fiction che coniuga verità e
intrattenimento spettacolare —
spiega il regista — per la quale
gli attori hanno seguito un corso
di metodologia scientifica a Parma a stretto contatto con il colonnello Garofano partecipando alle
simulazioni. Anche i macchinari
per l’esame del Dna sono veri e
prestati al set». Una serie tv «realizzata in modo realistico e per
niente arrogante» come ha commentato in più occasioni il comandante del Ris Garofano. Il grande
interesse del pubblico è anche motivato dall’attualità dei casi rielaborati nella finzione.
«Nella puntata ispirata alla tragedia di Cogne — racconta Sweet
— abbiamo toccato un po’ di verità in modo molto lieve dal momento che si tratta di un caso ancora aperto. Lo scorso anno abbiamo valutato la possibilità di ripercorrere le tappe della coppia omicida Erika e Omar ma si è trattato
di una vicenda dove il delitto era
più surreale della fiction e sarebbe stato troppo crudo da proporre
a un pubblico familiare. I casi devono infatti essere attuali ma avere una certa logica criminale».
La fiction è stata però accusata di
aver ispirato un’azione di Unabomber...
«Forse l’errore è stato quello di
aver scelto un personaggio ancora attivo — confessa il regista —
ma adesso gli abbiamo dato un taglio diverso: Unabomber è stato
trasformato in un personaggio di
fantasia, il nemico per eccellenza
come può essere Jocker per Batman e nella nuova serie si diletterà in puzzle indecifrabili e non
più a confezionare bombe».
Francesca Navari
Pietrasanta
Sant’Agostino
oggi alle 17