Nel nuoto il Kenya sta coi bianchi

Transcript

Nel nuoto il Kenya sta coi bianchi
.
LA STAMPA
LUNEDÌ 13 DICEMBRE 2010
Intervista
GIULIA ZONCA
Mondiali in vasca corta Iniziano
mercoledì a Dubai. Tra i protagonisti
un atleta che sfida i cliché
Sport 51
Vita in Italia «Siete abituati a muovervi
tra la cultura, io no. La spazzatura?
Vengo da Nairobi, ho visto ben altro»
“Nel nuoto il Kenya sta coi bianchi”
Dunford, il primo a rappresentare il suo Paese in una finale olimpica in piscina. Ora vive a Caserta
Un keniano bianco che nuota: poteva essere uno
scherzo invece è
un simbolo. Si
chiama Jason Dunford e gli
piacciono velocità e sfide toste. Se l’è vista con Phelps e
Cavic, nella gara più tirata
dei Giochi di Pechino, i 100
farfalla decisi al fotofinish,
lui è arrivato quinto, ma è
stato il primo keniano a entrare in una finale olimpica
nel nuoto. Da allora ha capito
di poter lottare per le medaglie, ha scelto un allenatore
italiano, Andrea Di Nino, e
Caserta, la città dove si prepara. È pronto per i Mondiali
in vasca corta che iniziano
mercoledì a Dubai, una tappa di passaggio destinazione
Londra 2012.
Espatriato per vincere
13
Coperti
L’ETÀ IN CUI LASCIA IL KENYA
Si è trasferito prima in Inghilterra poi
in America, alla Stanford University, e
ora sta in Italia, tra Caserta e Fabriano
AL RISTORANTE DEI GENITORI
Il Carnivore di Nairobi è classificato
tra i 50migliori ristoranti al mondo
Serve carne di giraffa e coccodrillo
Gli azzurri
A caccia di un oro
nei 25 metri
La squadra italiana ha
convocato 24 atleti: 14 uomini e 10 donne. Nell’ultima edizione (a Manchester nel
2008) l’Italia ha vinto 2 argenti e 2 bronzi e va Dubai va a
caccia di un oro. Le punte sono sempre le stesse, Federica
Pellegrini si presenta sui 200
e 400 sl e dopo l’incidente
agli Europei in vasca corta torna ad affrontare la distanza
più problematica. È dai Mondiali di Roma che non gareggia nei 400 sl. Fabio Scozzoli
(50,100,200 rana) cerca conferme così come le staffette
maschili, in un buon momento grazie agli inserimenti di
Luca Dotto e Marco Orsi oltre
al solito Filippo Magnini.
Tv: batterie dalle 7; semifinali e finali dalle 16 in diretta su
Rai Sport 1 e Eurosport (al
mattino dalle 8,30).
I
ORGOGLIO
«Credevo che a casa non si
sentissero rappresentati
da me. Invece mi adorano»
Lei ha appena vinto un
oro ai Giochi del Commonwealth, unica medaglia del Kenya nel nuoto,
ma i keniani si sentono
rappresentati da un ragazzo bianco e ricco?
«La sorpresa è che ho scatenato un entusiasmo incredibile, pensavo non si interessassero affatto ai miei successi.
Non per il colore della pelle,
io appartengo a una minoranza, ma nel mio Paese non ci
sono mai stati problemi di
razzismo, non siamo lo Zimbabwe. Solo che credevo il
nuoto fosse fuori dalla nostra
cultura. Mio padre era scettico, alle prime gare internazionali diceva: non ti offendere
se nessuno si accorgerà di
quel che fai».
Invece si sono accorti.
«In Kenya non esistono piscine
da 50 metri, ho iniziato lì ma
poi mi toccava allenarmi nell’oceano e quello va bene per il
surf. Ho scelto un posto dove
studiare e crescere nello sport,
poi mi sono trasferito in California. Una rivoluzione, la vita
lì è fantastica anche se mi man-
cava un po’ la dimensione selvaggia in cui sono cresciuto».
E in Italia come ci è arrivato?
«Avevo le idee confuse, cercavo qualcuno che si dedicasse a
me e mi hanno raccontato del
progetto Adn gestito da Di Nino. Ho provato a fare uno stage con loro. Era quello che serviva: mi alleno con campioni internazionali come Cavic e Korotyshkin, è una sfida quotidiana e una cura dei dettagli mani-
acale. Ho capito che con questo gruppo posso arrivare a
Londra davvero competitivo».
E a Caserta il selvaggio non
le manca più?
«È un posto incredibile, senti
la storia. Forse voi italiani ci
siete abituati, per me è spiazzante. Sono stato a Pompei, mi
dicono che ci sono stati dei
crolli e spero che qualcuno si
muova per salvare quella magia. E poi per quanto banale
sia, non pensavo la mozzarella
potesse essere tanto buona».
Tutto positivo? Non c’è nulla
dell’Italia che non le piace?
«Presto per dirlo, non parlo la
vostra lingua, sto sempre in piscina. Non ho abbastanza confidenza per giudicarvi».
A Caserta non si è accorto
del problema spazzatura?
«Sì, non ci ho capito molto e essere sincere non mi sono stupito: vengo dal Kenya, ho visto di
peggio. Hanno cercato di spiegarmi e sono sorpreso che l’Italia lasci andare un problema
tanto oltre. Lì ci sono posti meravigliosi, preservarli dovrebbe essere naturale».
Cosa le manca del Kenya?
«La famiglia e il surf. Ho provato a farlo a Viareggio ma non è
la stessa cosa».
Emozioni forti: finale olimpica nel 2008.
«Un colpo al cuore, mi sentivo
dio. Forte come mai»
La medaglia ai Giochi del
Commonwealth lo scorso ottobre.
QUINTO A PECHINO
«Quel giorno mi sono
sentito dio. Da voi si sta
bene ma mi manca il surf»
«Orgoglio pazzesco e felicità
impossibile da raccontare, ero
un moto perpetuo. Solo che
quando assaggi certi successi
poi ne vuoi di più».
Cosa si aspetta dai Mondiali
in vasca corta?
«Ci sono arrivato in tranquillità, sono un test. Posso
fare bene».
Da bambino non ha provato
a fare altri sport, a correre come tutti in Kenya?
«Giocavo a rugby, poi a cricket. Sport anglofoni e li ho mollati, ma il nuoto, vedrete, diventerà keniano. È questione di
tempo».
Ha amici tra gli altri atleti keniani?
«Sì, conosco bene Paul Tergat
ed è una persona straordinaria, un esempio».
Il meglio della rubrica più antica e più amata diventa un libro.
La voce dei lettori attraverso i decenni e le maggiori iniziative di solidarietà.
... da 55 anni la rubrica è una certezza.
È qualcosa di intimo, un segno distintivo che parla di fiducia e di tradizione. Lo raccontano non solo le lettere
quotidiane ma anche le sottoscrizioni.
Questo libro è un meraviglioso viaggio nella nostra storia, nei dolori, nelle
speranze, nella rabbia, ma soprattutto
nella fiducia che i lettori hanno nella parola scritta e nella sua diffusione.
Mario Calabresi
«Voglio aprire un angolo sul giornale, dove chi ci legge si senta
padrone, un angolo in cui le opinioni si possano confrontare
e scontrare. Una rubrica a due colonne nella Cronaca di Torino»
Da venerdì 17 dicembre in edicola al prezzo di € 8,80 in più
I ricavati netti di questo volume saranno devoluti alla
FONDAZIONE LA STAMPA – SPECCHIO DEI TEMPI ONLUS
[email protected]
Distribuito nelle edicole di PIEMONTE, LIGURIA e VALLE D'AOSTA - Nel resto d’Italia
su richiesta in edicola (SERVIZIO ARRETRATI M-DIS) - INFO: 800011959
«Fanno il tifo, sto spesso sui
giornali, mi riconoscono e ci
tengono. Ha dell’incredibile,
ma se fossero rimasti indifferenti io sarei comunque stato
fiero di nuotare per il Kenya,
anche mio fratello David si allena con me. Siamo una famiglia alternativa».
Jason Dunford, 24 anni, è nato a Nairobi. A Dubai gareggia nei 50 e 100 delfino oltre ai 100 stile libero
Ha lasciato Nairobi a 13 anni
e si è ritrovato in un altro
mondo, in Inghilterra. Come
è andata?
350
Anni