metropoli_day/pag06 29/05/09

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metropoli_day/pag06 29/05/09
Arte
Incontri
con l’
METROPOLI
ANNA GORI
A cura di Fabrizio Borghini
ANNA GORI
Venerdì 29 maggio 2009
Le forti “emozioni cromatiche” di Anna Gori
La pittrice fiorentina è in mostra allo Studio 54 di Pistoia fino al prossimo 5 giugno
AL GRANDUCATO HOTEL
Un’operadiGraziaDanti
acquistatadaMorenoRoggi
edaquestidonataaSilvioBaldini
Al Granducato Hotel Boscolo di Campi Bisenzio,
in occasione della festa del Lions Vinci organizzata
per raccogliere fondi per combattere la Sla, si è
inaugurata ,nelle sale della prestigiosa struttura alberghiera, la mostra personale della pittrice Grazia Danti dal titolo “Introspezioni”. L’artista ha presentato venti opere, una delle quali, Riflessione, è
stata donata all’Associazione Borgonovo pro-Sla e
messa all’asta. Se l’è aggiudicata l’ex giocatore della Fiorentina Moreno Roggi che con grande generosità l’ha regalata, al termine della manifestazione, all’allenatore dell’Empoli Silvio Baldini che,
nel corso dell’asta, ha esplicitamente dichiarato di
apprezzare. L’opera, un nudo femminile, è stata
esposta dal primo maggio al Granducato Hotel Boscolo con altri quadri che rimarranno in mostra
Grazia Danti con Silvio Baldini e Moreno Roggi
GIAMPAOLO TROTTA
La bella mostra che si è inaugurata sabato scorso presso la
Galleria Studio 54 di Pistoia offre al pubblico la visione dell’ultima produzione della pittrice Anna Gori, fiorentina di nascita, ma che lavora a Prato.
Già in occasione di una sua precedente esposizione a Pietrasanta l’anno scorso ebbi modo
di parlare delle sue ‘astrazioni’
ambientali, che riflettono nel
paesaggio esteriore vibranti
‘paesaggi’ interiori, spesso della memoria. Partendo da spunti reali, queste visioni, generalmente di esterni, così carichi
di pathos, sono dipinti non en
plain air, ma nello studio, così
che il ‘viaggio’ diviene tutto vissuto ‘dal di dentro’ e la Natura
non è più quella esterna, impressionata nel suo attimo fuggente, ma rielaborata pacatamente dalla mente e dal cuore
e si trasforma in un’allegoria
emozionale maestosa.
Già ne “Gli amici se ne sono
andati” si poteva contemplare
una visione esistenzialista di
spiaggia solitaria con gli ombrelloni chiusi, dove la sabbia,
ancora con le orme umane impressevi (segno della vitalità
gioiosa e rumorosa da poco
passata), ricorda il passaggio
recente degli “amici”, ora desolatamente assenti, mentre il sole declinante della sera proietta le sue lunghe ombre del ricordo e della nostalgia. ‘Altro’
sole, luminosamente zenitale e
‘altro’ ombrellone, questa vol-
ANNA
GORI
Fotografata allo
Studio 54
in
occasione
della sua
mostra
personale.
Nelle
“manchette” in alto,
due opere
dell’artista
ta simbolicamente aperto – ma
sempre entro un contesto solitario – in “Lupo di mare”, con
quell’inconsueto orizzonte in
diagonale, come impressionato in un’istantanea ‘di strada’.
Ne “Alle soglie della vita” tema
conduttore è la gioia di
un’ignara bambina in riva al
mare, che gioca tra le bianche
e spumeggianti onde della risacca, a farci riflettere sul disincanto dell’‘onda’ cupa della vita alle sue spalle che poi, negli
anni, non risparmia nessun vivente.
Assenza, solitudine anche in
“Ricorsi dell’attimo fuggente”,
nelle luci dinamiche di una giostra. Colori caldi, visioni liriche mai allentate o retoriche,
orchestrate come in una sinfo-
nia beethoveniana, che ci invitano a seguire l’artista su sentieri meditabondi, ma non pessimisti in assoluto, fatti di disincanto e amarezza, ma non di
angoscia: la luce, ancora una
volta, dipana le nebbie e ci rende forti.
Una capacità innata nel renderci le luminosità artificiali nelle
luci della notte che ritroviamo
anche in questi suoi ultimi ed
inediti quadri: luci di automobili e camion che fendono il
crepuscolo, che si riflettono
sull’asfalto bagnato creando
quadri astratti cromaticamente
lirici; lampioni che gettano la
loro luce incerta su macchine
posteggiate, vicino a edifici in
penombra illuminati allegoricamente ‘dall’interno’.
E ancora solitari argini del Bisenzio nei pressi di maestosi
edifici in mattoni e pietra, frammenti di archeologia industriale, e tutta una serie di ritratti di
grandi dimensioni, nelle cui veloci e ampie pennellate la Gori
rende perfettamente le connotazioni psicologiche tramite
quelle fisionomiche, inondate
di luce iperrealista. Infine le
‘bianche’ nature morte, con cavolfiori e finocchi, quasi frammenti
dalle
profumate
‘fragranze’ tratti da un’attualizzata Vucciria guttusiana. Una
mostra da vedere (tutti i giorni
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle
16.30 alle 19.30, chiuso domenica mattina e lunedì mattina)
e su cui riflettere sull’onda di
forti “emozioni cromatiche”.
■ AL GRAND HOTEL DI FIRENZE ■
Omaggio ai navigatori di Hector&Hector
GRAZIA DANTI La tigre
GRAZIA DANTI/1 Il riposo del guerriero
fino al prossimo 30 giugno. Alla serata hanno partecipato numerosi vip come Piero Luigi Vigna e
Fiorenzo Smalzi, noto collezionista d’arte che ha
espresso giudizi lusinghieri sulla mostra. Grazia
Danti prosegue nella sua ricerca artistica che in
pochi anni l’ha vista affrontare tematiche diverse
ed impegnative come quelle del mondo animale,
dell’universo femminile e, recentemente di quello
spirituale che ha prodotto una serie di opere ispirate al sacro. Da segnalare, al riguardo, un Cristo
collocato, dalla direzione del Granducato, all’interno della cappellina del complesso architettonico
che risale al 1200. La mostra sarà visitabile tutti i
giorni fino al 30 giugno con ingresso libero.
Eva Komorowska
“East Indian Company” è il titolo di un’intrigante mostra che si è inaugurata il 21 maggio nell’elegante spazio espositivo ricavato
nel Cafè Restaurant InCanto del Grand Hotel di piazza Ognissanti a Firenze.
Con questa mostra di 12 opere dedicate alle
imprese dei grandi navigatori di tutti i tempi, Hector&Hector affronta l’ennesimo ciclo pittorico della sua ormai ultratrentennale carriera artistica. L’affronta usando gli
strumenti che gli sono congeniali come la
fantasia, la perizia tecnica che gli deriva da
una profonda conoscenza del mondo dell’arte antica e contemporanea e, soprattutto, da una vasta cultura letteraria accumulata negli anni come famelico lettore e editore
di nicchia.
Come ha giustamente notato il professor
Giovanni Faccenda, negli scritti critici che
hanno accompagnato gli ultimi tre anni di
attività di Hector&Hector e nel prezioso catalogo che accompagna la mostra, non è
difficile incontrare nelle opere dell’artista il
succo di una vita intensa ed interamente
dedicata alla cultura.
Da Rimbaud a Modigliani, dai Nouveaux
Réalistes a Mimmo Rotella, dall’Arte Povera alla Pop Art in un percorso non da replicante ma assolutamente da autore che ha
amato, e assimilato, la lezione dei grandi
maestri.
Il cinema, la poesia e i viaggi, dettati da
un’inquietudine esistenziale che solo il mare è riuscito a placare, sono state fonti
inasauribili della vena artistica di Hector&
Hector. Soprattutto i viaggi, che nel corso
del tempo l’hanno portato a risiedere per
periodi più o meno lunghi a Nizza, poi in
Belgio e, al rientro in Italia, a Venezia, Napoli, Roma, Bologna, Firenze. Poi, di nuovo in
Francia, questa volta a Parigi, e successivamente a Budapest e in Medio Oriente. Nel
Chianti sembrava aver trovato finalmente
un approdo; ma non è stato così. Lo attendevano ancora Russia, Polonia, Cecoslovacchia, Germania finchè non ha scelto di riavvicinarsi al mare, da sempre un “padrone”
ESAT
INDIAN
COMPANY
A lato la
locandina
della
mostra;
sotto una
delle opere
dell’artista
esposte al
Grand
Hotel di
Firenze
per lui. Lo trova a Pisa e nel sud della Francia, dove riprende a navigare a vela e a confrontarsi non solo con il mare ma anche con
sé stesso, con le proprie angosce e paure.
Dal lontano 1971 le innumerevoli mostre
che ha tenuto in tutta Europa sono la più
viva testimonianza di questa errabonda ricerca di sè e della propria identità, un percorso che possiamo ritrovare all’interno dei
suoi decollage e sovracollage dove inserisce, come in un mosaico, frammenti della
sua vita. Al Grand Hotel presenta il ciclo
pittorico più recente dedicato alle imprese
di mare: Hector&Hector ci invita, fino al
prossimo 21 giugno, nel suo universo fantastico nato da un colto mélange fra quotidiana banalità e avventura, fra sogno e realtà,
fra la vita e la morte.
Fabrizio Borghini
Inserzioni a cura di Eva Komorowska
[email protected]
tel. 329 4775984