058 MD Pneumologia Fiorentini

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058 MD Pneumologia Fiorentini
COMUNICATO STAMPA/NOTIZIE
Agli organi d’informazione
Prot. N.058 MD/2009
Forlì, 13/05/2009
2009, “Anno del respiro”: l’impegno dell’U.O. di Pneumologia dell’Ausl di Forlì
contro le malattie respiratorie, big killer del futuro.
Nel territorio dell’Ausl di Forlì, circa 33-34mila persone necessitano di “attenzione”
pneumologica: su 100 abitanti si riscontrano 8 casi di BPCO (Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva), 5 pazienti con asma, e 4 con problemi respiratori notturni. Le polmoniti sono invece 15
su mille abitanti mentre i casi di tubercolosi 10 su 100.000 abitanti.
Accessi ambulatoriali facilitati e assistenza domiciliare, ma anche lotta al tabagismo e
sensibilizzazione contro l’inquinamentio atmosferico. Questo l’impegno dell’U.O. di Pneumologia
dell’Ausl di Forlì, diretta dal professor Fiorino Fiorentini, contro le malattie respiratorie, big killer
del futuro. L’Oms prevede infatti che nel 2010 tali patologie diventeranno la prima causa di
morte, scavalcando quelle cardiache. Non a caso, il Consiglio dei Ministri, su proposta dell’AIPO
(Associazione italiana pneumologi ospedalieri) e della Federazione contro le malattie polmonari
sociali e la tubercolosi, ha indicato il 2009 come “Anno del Respiro”.
Al momento, si stima che nel territorio dell’Ausl di Forlì, circa 33-34mila persone necessitino di
“attenzione” pneumologica. L’unità eroga quindi oltre 15-16mila prestazioni pneumologiche
l’anno, mentre le visite ambulatoriali sono 9mila e i ricoveri 900. «Basti pensare – illustra il
direttore – che su 100 abitanti si riscontrano 8 casi di BPCO (Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva), 5 pazienti con asma, e 4 con problemi respiratori notturni. Le polmoniti sono invece 15
su mille abitanti mentre i casi di tubercolosi 10 su 100.000 abitanti. Non bisogna poi dimenticare
tutti gli altri casi in cui il polmone è interessato da altre patologie sistemiche».
E’ per questo che l’U.O. di Pneumologia ha predisposto una serie di percorsi volti a facilitare la
presa in carico dei pazienti affetti da problemi respiratori cronici. Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva e asma, in particolare, sono malattie croniche e progressive, che necessitano quindi di
assistenza appropriata. «Tale assistenza – spiega il professor Fiorentini - va oltre la dimissione dal
ricovero e la singola visita ambulatoriale, proseguendo, nei casi più gravi, anche a domicilio». Per
gestire al meglio la cronicità pneumologica, l’unità ha lavorato sul fronte ambulatoriale. «In accordo
coi medici di medicina generale, abbiamo predisposto un sistema per cui chi soffre di asma e/o
bronchite può accedere ai nostri ambulatori senza bisogno di prenotazione CUP – illustra il direttore
– poi, a seconda della gravità, vengono predisposti per questi pazienti controlli periodici più o meno
complesi e più o meno ravvicinati nel tempo». All’interno di tale percorso, in collaborazione col
Servizio Infermieristico, è stata anche predisposta la disponibilità di una figura infermieristica
per supportare e controllare al loro domicilioi pazienti più gravi, in ossogenoterapia
continuativa.
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E-mail: [email protected] ; Sito web: www.ausl.fo.it
Sempre nell’ambito di tali patologie, l’unità, in collaborazione col Dipartimento Area medica non
acuta e Riabilitazione, effettua attività di riabilitazione respiratoria. «Le malattie respiratorie
croniche avanzate come la BPCO sono invalidanti, vale a dire che costringono spesso all’immobilità
– illustra il dottor Fiorentini – nel nostro day-hospital riabilitativo offriamo a questi pazienti,
attraverso numerose sedute di allenamento fisico ed educazione sanitaria, la possibilità di imparare a
far lavorare al meglio i propri muscoli compatibilmente con la “poca aria” che i loro polmoni
riescono a respirare».
Un’altra sfera d’azione dell’U.O. di Pneumologia è la tubercolosi, malattia che si credeva ormai
debellata ma che al momento «mostra purtroppo segni inquietanti di ripresa». «Abbiamo ereditato
l’attività del vecchio sanatorio di Vecchiazzano e attualmente, in Area Vasta, siamo l’unica unità di
Pneumologia che si occupa ancora a tutto campo di tubercolosi, con letti e ambulatori dedicati –
commenta il direttore – è stato come conservare e tenere in attenta manutenzione un’auto d’epoca,
che ora, però, sta riaccendendo i motori».
In aumento risultano, infine, le allergie. «La causa sembra soprattutto l’inquinamento atmosferico –
rivela il dottor Fiorentini – e la crescente diffusione di sostanze chimiche».
Il nemico numero uno dei polmoni rimane comunque sempre il fumo di sigaretta, «basti
pensare alla patologia oncologica polmonare che che oggi nelle donne sta eguagliando e forse
superando quella di tradizionale pertinenza femminile, in correlezione con l’aumento dell’abitudine
“tabagica” nel gentil sesso».
«E’ ormai arcinoto che il fumo accorcia la vita, danneggiando oltre ai polmoni anche altri organi –
spiega il professor Fiorentini – al momento, le varie “campagne” antifumo stanno raggiungendo
buoni risultati nello far smettere chi già fuma, mentre risulta più complicato ridurre il numero di
nuovi fumatori: in questi anni, i giovani che si avviano alla dipendenza tabagica non sono affatto
calati, anzi, mostrano segni preoccupanti di crescita». Spesso si inizia perché fumare sembra di moda
o fa parte di un certo stile di vita, invece «bisogna far capire sin da subito ai ragazzi che il fumo è
una droga e dà reale tossicodipendenza». «Inoltre, più tempo tempo si passa fumando – commenta il
direttore - maggiori sono i danni e più arduo sarà smettere».
Se il fumo è la prima causa di morte evitabile, più problematica risulta l’azione sul fronte della
riduzione dell’inquinamento atmosferico. «Queste sono scelte che toccano ad amministratori e
politici – illustra il professor Fiorentini – tuttavia, bisogna pensare che, secondo i dati OMS, basta un
aumento di mezzo punto del pm10 perché cresca di un punto la mortalità. Respiriamo 5 litri d’aria al
minuto, 300 litri per ora, 7.200 in un giorno: si fa presto a capire quanto, se l’aria è anche solo un po’
sporca, ne possano risentire i nostri polmoni».
Matteo Dall’Agata
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