Il Comune per le demenze: che cosa fa
Transcript
Il Comune per le demenze: che cosa fa
Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l’enorme carico assistenziale ed emotivo. La Malattia di Alzheimer , infatti, ha carattere progressivo, sino a determinare una completa disabilità. Nel corso della malattia, il paziente pone problemi complessi che coinvolgono, oltre ad eventuali operatori sanitari e sociali, soprattutto i familiari. Sono i disturbi comportamentali a incidere maggiormente sulle risorse assistenziali, determinando in particolare un grande impatto sulla salute dei “caregiver”. Gli interventi del Comune di Genova, si articolano su più livelli: 1. Progetto Caregiver Il Comune di Genova – Assessorato alle Politiche Sociosanitarie, tramite gli Ambiti Territoriali Sociali e la Direzione Politiche Sociali - ha attivato il Progetto Caregiver, con l’obiettivo di fornire sostegno ai “curanti” dei malati di Alzheimer. Il progetto si articola in: una serie di incontri a piccoli gruppi, con operatori dei servizi territoriali ed “esperti”, in cui è possibile acquisire conoscenze e capacità, sostenersi a vicenda, condividere le proprie emozioni e sentimenti, scambiarsi esperienze sulle strategie adottate per fronteggiare i disturbi comportamentali del malato. due Alzheimer Caffè, punto di ritrovo per i malati e i caregiver, luogo protetto e rilassato per socializzare e ottenere informazioni, consapevoli di condividere gli stessi problemi occasioni formative per operatori e familiari. • La comunità locale è così attivata a prendersi direttamente cura dei suoi membri più fragili, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale e di solidarietà. • I caregiver sono supportati, sostenuti, fatti uscire dall’isolamento e resi più “competenti” nel lavoro di cura. • Il progetto coinvolge complessivamente circa 500 persone. • Il Progetto Caregiver ha creato sinergie e reti di collaborazione con soggetti istituzionali e non: ASL, Ospedali, Sindacato Pensionati, CAF, Centri Diurni, medici di base e specialisti, Associazioni ma anche singoli (professionisti o cittadini) che hanno messo gratuitamente a disposizione le loro competenze ed il loro tempo anche dopo aver perso il proprio caro. • Il Progetto è oggi attivo negli Ambiti Territoriali Centro Est, Medio Ponente (dove funziona anche uno “sportello Alzheimer), Ponente, Valbisagno e Medio Ponente. Dai primi gruppi di caregiver attivati nel Medio Ponente è nata anche l’Associazione Familiari Malati di Alzheimer (AFMA) che collabora attivamente al progetto accanto agli operatori sociali. 2. Caffè Alzheimer attivo in due Municipi – Centro Est e Medio Ponente - (“Café di Oz” e “Le panchine nel parco”), luoghi tranquilli e riservati aperti ai malati ed ai loro familiari, dove vengono realizzate varie attività rivolte sia ai pazienti sia ai caregiver. 3. Sportello Alzheimer è un punto informativo rivolto principalmente ai famigliari di malati affetti da disturbi cognitivi dove il cittadino riceve una consulenza personalizzata, accede a informazioni riguardanti i Servizi e le prestazioni erogate dal Comune, dalla ASL, dalle strutture ospedaliere e dal Terzo Settore. 4. Prevenzione •è stato avviato lo scorso gennaio il progetto "Memory Training", un corso di allenamento della memoria rivolto ad anziani over 65 per la prevenzione del deterioramento cognitivo. • Il corso, organizzato nella splendida cornice di Villa Imperiale, consiste In esercizi per allenare la memoria e le altre attività del nostro cervello. •L’impegno e il divertimento contraddistinguono l’iniziativa, in quanto tutti gli esercizi, oltre a possedere un graduato livello di difficoltà, hanno una componente ludica che li rende stimolanti e piacevoli. 5. Semiresidenzialità e residenzialità •I Centri Diurni di 2° livello costituiscono una delle risposte più appropriate sia per il malato sia per la famiglia, e possono contribuire alla permanenza a domicilio •Quando non è possibile continuare ad assistere l’anziano al domicilio, la risposta è il ricovero in strutture residenziali, in particolare all’interno dei nuclei Alzheimer presenti in alcune di esse. In queste due ultime opzioni il ruolo del Comune è quello di intervenire economicamente qualora l’interessato non abbia le risorse sufficienti, per integrare la retta socio alberghiera sulla base dei propri regolamenti e disponibilità di bilancio 6. In prospettiva: • Centro Diurno “L’Arcobaleno” nei locali di Villa Viganego, affidato in gestione all’Associazione Familiari Malattia di Alzheimer (AFMA) Grazie per l’attenzione!