Ami 6 - Museo Flaminio Bertoni
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Ami 6 - Museo Flaminio Bertoni
Posizione delle opere Prospetto pannello A Prospetto pannello B Prospetto parete C Nudo di donna Donna al sole Martiniquaise Torso Disegni Nudo AMI 6 Dal progetto grafico alla dimensione. Evoluzioni dall‟ Ami 6 L’ Ami et les femmes. Prospetto parete A Prospetto parete B Prospetto parete C Donna al sole Flaminio Bertoni Donna al sole Woman in the sun 1942 bronzo cm. 55x45x30 Esposizioni: 1943 Parigi 1997 Varese 1998 Monza L‟opera è stata elaborata come una figura femminile a mezzobusto che porta le braccia dietro la testa quasi a volerla sorreggere. Bertoni trae ispirazione dalla porzione superiore della bagnante di Maillol. Nudo e posa risultano analoghe. Maillol Bagnante Nudo Flaminio Bertoni Nudo Nude 1952 scultura bronzea cm. 73x20x38 Esposizioni: 1952 Parigi 1997 Varese 1998 Monza 2005 Varese La posa è forzata, caratterizzata dal braccio destro portato dietro al capo e da quello sinistro disteso lungo il fianco. La statua è caratterizzata dal modellato estremamente liscio e dalla sintesi dei dettagli anatomici. Anche quest‟ opera trova il corrispettivo in un „Nudo femminile‟ di Maillol. Maillol Nudo femminile Torso Flaminio Bertoni Torso 1930 Marmo cm. 63x23x18 Esposizioni: 1943 Parigi 1997 Varese La scultura rappresenta un nudo di donna elaborato come un frammento antico. Soggetto e forma sono ispirati al „Torso‟ di Maillol artista con cui Bertoni si confronta sia in quest‟opera sia in altre precedenti. Maillol Torso La stessa scultura trova analogie anche con l‟opera di Rodin ‘Preghiera’ dove una figura di donna emerge dal bronzo in tutta la sua eleganza e semplicità. Nonostante il materiale differente è evidente che le due si assomiglino, sia per il soggetto scelto che per la posa. Il peso è spostato su un fianco e una gamba è più avanti rispetto all‟altra. La somiglianza è generata anche dalla semplicità delle forme, dalla posa naturale e dalla sobrietà di entrambe le opere. Rodin Preghiera Molti torsi realizzati da artisti degli inizi del „900 risultano una citazione della cultura classica. Ne è esempio l‟antico torso di Kourous. Maillol, come Rodin, esegue torsi maschili e femminili dall‟osservazione di questi e anche Bertoni ne trae ispirazione genrando interessanti confronti. Torso di Kourous Martiniquaise Flaminio Bertoni Martiniquaise 1946 Bronzo 40x24x23 cm 1946 Salon d’ Automne 1947 Salon Artistes Citroen - Parigi 1955 Art Libre - Parigi 1955-1960 Museè de la France D’ Autre-Mer Parigi 1997 Villa Recalcati - Varese 1998 Motormonza - Monza 2004 Ville d’Antony - Antony 2005 Liceo artistico Angelo Frattini - Varese Attualmente esposta al Museo Flaminio Bertoni a Varese. Nonostante le notevoli differenze, Martiniquaise può essere pensata come un omaggio a Rodin elaborando un confronto con la celebre statua de “Il Pensatore”. L‟opera di Bertoni appare però in una posa più sciolta e disinvolta, a differenza della statua di Rodin (1) che ha una posa più forzata; è mediante il braccio che regge la testa di questa figura raccolta e meditante che possiamo intuire il confronto. Martiniquaise nasce probabilmente anche dall‟ispirazione dell‟opera di Maillol “Mediterranea” (2) dove le analogie sono evidenti. Filone che omaggia la cultura primitiva estesa alla tradizione classica occidentale. 1 2 Bertoni si ispira nei suoi studi anatomici a Michelangelo. Né è esempio la somiglianza tra la posa di Negresse e la statua di Lorenzo de Medici in Sagrestia nuova [1]. Sono elementi d‟ispirazione per Bertoni la mano portata al volto e l‟inclinazione delle spalle. 1 Tomba Medicea - Michelangelo Flaminio Bertoni Nudo di donna Nude of woman 1947 Olio su tela Nudo di donna Nudo classicista simile, nella posa, ad alcune opere di Matisse con vago riferimento alle Veneri classiciste del 500 italiano (Venere di Urbino di Tiziano) e alla scultura del 500 italiano come Michelangelo. Il volto segue un modello più primitivista.E‟ fortemente espressivo, indice di un‟ intensa personalità influenzata dalle correnti più incisive del periodo. Il pesce che la donna tiene in mano è allegoria di amore e fertilità. Un ulteriore esempio dello vicinanza di Bertoni al classicismo sono le corrispondenze tra il dipinto di Nudo di donna e la scultura della tomba di Lorenzo de Medici. È probabile che Bertoni affronti degli studi su Michelangelo da cui ne ricava ispirazione. La similarità è nella posa, il corpo sdraiato poggia sul braccio destro piegato, in contrapposizione alla gamba sinistra alzata. Tomba Medicea - Michelangelo Disegni Flaminio Bertoni Nudi femminili 1963 Carboncino o sanguigna su carta cm. 40x50 Il disegno di Bertoni raffigurante un uomo con posa laterale che avanza può ricordare l‟opera di Boccioni “Forme uniche della continuità nello spazio” (1913) [1]. 1 L’impetuoso avanzare di un uomo in marcia, è rappresentato mediante la scomposizione della figura in piani curvilinei e ondeggianti, le masse muscolari trasformate dal movimento e dalla velocità sono rappresentate in nuovi agglomerati plastici, in cui spazio e figura, moto e forma, sono reciprocamente fusi. Bertoni riprende la postura nello spazio, non tradisce la rappresentazione più strettamente figurativa. Accenna alla ricerca il movimento. Una gamba davanti all’altra e il corpo spostato in avanti rappresentano una figura che cammina. Il corpo sembra appesantito quasi come portasse su di sé il peso della materia. […] Scrive Erika La Rosa. AMI 6 Flaminio Bertoni “Ami 6” Produzione dal 1961 al 1969 Tipo principale Berlina Museo Bertoni La necessità di colmare lo spazio in gamma fra l'essenziale 2CV e l'ammiraglia DS, indusse i vertici della Citroën a pensare ad un nuovo modello intermedio. Per contenere i costi, tuttavia, la nuova vettura venne sviluppata sulla meccanica della 2CV, che, del resto, conservava caratteristiche ancora d'avanguardia: come la trazione anteriore il motore boxer e le originali sospensioni a ruote indipendenti con barre di torsione ed ammortizzatore orizzontale di compensazione. Il disegno della carrozzeria fu affidato a Flaminio Bertoni, responsabile del design della Casa e autore delle 2CV e DS. La Ami 6, presentata in tutta Europa il 24 aprile del 1961, era spinta da una versione con cilindrata incrementata a 602cc. La versione maggiorata arrivò in seguito da 25cv del bicilindrico boxer raffreddato ad aria. Abbinato ad un cambio manuale a 4 rapporti, il piccolo propulsore consentiva prestazioni discrete (112 km/h) e consumi contenuti. Adeguato alle prestazioni l'impianto frenante composto da 4 tamburi. Al momento del lancio la berlina Citroèn era disponibile in due allestimenti: base e comfort (dotato di sedile anteriore separato, cruscotto imbottito e finiture più accurate). Il successo, soprattutto in Francia, fu più che soddisfacente (nel 1966 la Ami 6 fu l'automobile più venduta sul mercato transalpino), nonostante la linea particolare ed il prezzo non particolarmente competitivo. In Italia, invece, le vendite furono modeste. Alcuni esempi pubblicitari dell‟ Ami 6 Studi grafici di Flaminio Bertoni per l‟ Ami6. Archivio Museo Bertoni. Studi del frontale dell‟automobile. Nel 1963 la potenza del motore passò a 29cv. La meccanica della Ami 6, sostanzialmente identica a quella della 2CV, presentava alcuni elementi di originalità, come lo schema delle sospensioni a quattro ruote indipendenti ed un braccio oscillante per ogni ruota. L'elevato rollio, dovuto alla taratura estremamente morbida delle sospensioni, non nuoceva alla tenuta di strada grazie ad un semplice ed ingegnoso sistema. 1958 – studi preparatori al definitivo dell‟ Ami 6 disegnata da Bertoni. Alcuni progetti presenti al museo. Riproduzione fotografica di altri studi. Dal progetto grafico alla dimensione. Proseguendo coerentemente con il suo metodo progettuale Bertoni realizzò anche dei modellini per studiare le forme componenti la carrozzeria dell‟ Ami 6. Evoluzioni dall’ Ami 6 Ibrido realizzato verso la fine degli anni Cinquanta e mostra le tappe fondamentali della nascita della carrozzeria della Ami 6 sulla base delle forme della DS, per arrivare successivamente alla realizzazione di una vettura con volumi differenti rispetto alle soluzioni adottate in precedenza. Secondo le direttive della Citroen, Bertoni avrebbe dovuto realizzare una vettura a quattro posti con una lunghezza massima di quattro metri. L‟ auto, inoltre, avrebbe dovuto essere sviluppata sulla meccanica della 2CV, ispirandosi ad uno squalo, soprattutto attraverso un muso molto affusolato che via via diventa sempre più squadrato verso la parte posteriore.