Il papiro di Akhenaton - Gli Avolesi nel Mondo

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Il papiro di Akhenaton - Gli Avolesi nel Mondo
* Il papiro di Akhenaton
di
Giovanni Gangemi
Papiro di Artemidoro di Efeso, I sec. d. C
documenterebbe anche la più antica mappa e
l'unico repertorio di bozzetti e schizzi (cahier
d'artiste) conservatici dell'antichità
Il papiro di Edwin Smith, datato 3000 a.C.
contiene la prima descrizione della chirurgia
di un trauma facciale, con fratture nasali e
della mandibola. È il documento più antico
che testimonia il ricorso alla chirurgia
estetica.
La professoressa Karen L.
King, studiosa della cristianità antica della Harvard
Divinity School, tiene in mano il frammento di
papiro scritto in copto sahidico del basso Egitto,
che sta facendo tanto scalpore per iI suo contenuto.
Qumran e alcuni manoscritti del Mar Morto in esposizione ad Amman, datati, in genere, tra il 150 a. C. e
il 70 d. C. I rotoli del Mar Morto sono associati comunemente all’antica setta ebraica degli Esseni
conosciuta e documentata anche da autori greci e latini. Nel I secolo d.C. lo storico Giuseppe Flavio
identificò gli Esseni come una delle maggiori quattro principali scuole ebraiche del periodo; in
quest’opera abbiamo anche il riferimento a un "cancello degli Esseni" nel Tempio. Questo gruppo di
incerta origine, nacque forse attorno alla metà del II sec. a.C. e fu organizzato in comunità isolate di tipo
monastico e cenobitico. Epifanio (IV sec. d.C.), padre della Chiesa, dice che erano Ebrei per provenienza
e riconoscevano Mosè.
Il
quartiere
degli
Esseni
a
Gerusalemme
About 50 Essene kohanim (priests) may have lived in the southwestern corner of Jerusalem
(right) between 30 B.C.E. and 70 C.E. Mostly celibate, the kohanim adhered to purity laws far
s t r i c t e r t h a n t h o s e f o l l o w e d b y J e r u s a l e m Te m p l e p r i e s t s .
The Gate of the Essenes (drawing far right), which was cut into a pre-existing city wall, gave
the community access to their ritual baths, or miqva'ot, and laterines, which stood outside the
city wall.
Akhenaton Luxor-Museum Antico Egitto
Nel XIV secolo a.C. l'ancora adolescente
faraone Amenhotep IV, decimo faraone
della XVIII dinastia, decise di destituire le
secolari divinità, i templi e il clero di Tebe.
Al loro posto alzò un unico dio, Aton,
modificando anche il proprio nome in
Akhenaton, "Colui che serve Aton", e
fondò, insieme alla moglie Nefertiti, “la
bella che viene da lontano”, una nuova
capitale, Akhetaton. A Est della sua città
oggi sorge un luogo noto con il nome di Tell
al-Amarna.
La storia di Tell el-Amarna è intimamente
connessa a quella di Akhetaton e alla
figura del sovrano che venne considerato
"eretico”; il periodo di regno di
Akhenaton è oggi anche conosciuto come
dell’eresia amarniana.
La "rivoluzione" del sovrano eretico
contagerà non solo la religione in senso
stretto, ma anche la rappresentazione
artistica e la stessa architettura.
Mar Rosso
Nefertiti ebbe grandissima influenza
nell’imposizione del nuovo credo religioso.
Proseguendo l’opera di contrasto nei confronti
della pericolosa influenza della casta sacerdotale
devota ad Amon, i due sovrani decidono di
instaurare un nuovo culto dedicato al dio Aton, di
cui il Faraone possa essere l’unico sacerdotedivinità, tramite tra il dio e il suo popolo.
Amenhotep cambia il suo nome, che significa
“Pace di Amon” in Akhenaton, “Colui che serve
Aton”, mentre Nefertiti diventa Nefer-nefru-aten,
“Aton è Perfetto nella sua Bellezza”. Questa
rivoluzione, a lungo termine, è però destinata a
fallire perché taglia via inesorabilmente, oltre alla
casta minacciosa e infida dei sacerdoti tebani,
anche secoli di tradizione che hanno sempre visto
nelle divinità di Horus e di Osiride
l’assicurazione di un transito certo verso l’aldilà
e la garanzia della vita eterna, vero cardine
portante della società egizia. Il popolo rimase
fedele al politeismo e, alla sua morte, Akhenaton
venne condannato alla damnatio memoriae.
Busto di Nefertiti a Berlino
To m b a
di
Akhenaton
Il faraone eretico trasportò la capitale da Tebe nel nuovo sito del medio Egitto e qui volle la
nuova sede della sua corte e il luogo di sepoltura non solo per sé e la sua famiglia ma anche
per i suoi dignitari. Fu costruito il tempio di Aton che fungeva anche da palazzo reale. Nelle
raffigurazioni la famiglia del faraone è posta sotto l’influsso del Sole – Aton. Ciò crea una
rivoluzione in campo religioso, esautorando l’autorità dei sacerdoti del sistema.
Scavi e rovine di Tebe, capitale delle dinastie egizie durante il Nuovo Regno, tra il 1570 e il 1070
a.C. La città viene abbandonata da Akhenaton che trasporta la sua corte nel nuovo sito di Amarna.
Gli scrittori classici greci Strabone e Diodoro Siculo, seguiti da Pausania, già descrivevano Tebe,
Waset per gli egizi, come una città dalle incredibili meraviglie, e i ricchi cittadini dell’altra sponda
del Mediterraneo si avventuravano in terra d’Egitto per poter ammirare i magnifici templi, gli
spettacolari colossi di Memnone e la sterminata necropoli della Valle dei Re. Per Diodoro,
addirittura, le tombe “non lasciano ai posteri la possibilità di produrre nulla di più bello”.
Secondo Sigmund Freud, la storia biblica di
Mosè metterebbe in evidenza la forte influenza
della cultura e della religione monoteista del
dio Aton dell’Antico Egitto sulla cultura
ebraica antica. L'ipotesi più certa è che Mosè
sia stato un cortigiano di Akhenaton, e dunque
certamente seguace del culto di Aton; questa
ipotesi è suffragata dalla data di nascita di
Mosè che, secondo la tradizione
corrisponderebbe agli anni tra il 1391 e il 1386
a.C. Sarebbe cioè contemporaneo di
Akhenaton. Secondo il nostro autore sarebbe
stato lui a recuperare il papiro di Akhenaton e a
trasmetterlo agli ebrei di cui guidò i passi
nell’esodo e, tramite loro, ai posteri.
Mosè di Michelangelo Buonarroti (1513-1516),
basilica di San Pietro in Vincoli, Roma
Nel suo libro, "A History of Sinai”, Lina Eckenstein ha teorizzato che la
località di Serabit el-Kadim, già miniera egiziana di turchese, era la sede
storica del monte Sinai, dove Mosè ricevette i dieci Comandamenti. Forse il
luogo del vitello di oro costruito dagli ebrei mentre Mosè era in cima alla
montagna.
Esistono anche testimonianze che dicono di un popolo Semitico che
soggiornò per un lungo periodo nella regione del Sinai Meridionale,
all'epoca
di
Mosè.
Noi sappiamo dalla Bibbia che Mosè si recò due volte nel Sinai. La prima
quando fuggì dall'Egitto per evitare la punizione per l'omicidio causato al
funzionario Egizio, la seconda quando vi condusse tutti gli Ebrei durante
l'Esodo.
Il
quartiere
degli
Esseni
a
Gerusalemme
About 50 Essene kohanim (priests) may have lived in the southwestern corner of Jerusalem
(right) between 30 B.C.E. and 70 C.E. Mostly celibate, the kohanim adhered to purity laws far
s t r i c t e r t h a n t h o s e f o l l o w e d b y J e r u s a l e m Te m p l e p r i e s t s .
The Gate of the Essenes (drawing far right), which was cut into a pre-existing city wall, gave
the community access to their ritual baths, or miqva'ot, and laterines, which stood outside the
city wall.
Il sito di Gerusalemme fu popolato sin dall’età della Pietra;
tra il 5000 e il 4000 a.C. gli abitanti della regione furono
cacciati dai cananei, che caddero a loro volta sotto la
dominazione egiziana nel XV secolo a.C. Verso il 1250
a.C., gli ebrei intrapresero la conquista di Canaan e
arrivarono a Gerusalemme duecento anni dopo, al tempo di
Davide, re d’Israele che decise di fare di Gerusalemme la
propria residenza e la capitale del regno. Il successore di
Davide, Salomone, vi fece costruire il Tempio.
Gerusalemme rimase capitale anche quando la sua
importanza diminuì notevolmente… Nel 1099, dopo essere
stata occupata dai crociati, divenne la capitale del Regno
latino di Gerusalemme. Le origini dei Cavalieri Templari,
chiamati i "Poveri Cavalieri di Cristo”, si possono capire
solo se si conosce e analizza la storia della prima Crociata
guidata da Goffredo di Buglione dopo che papa Urbano II,
al Concilio di Clermont (1095) incitò alla guerra agli
infedeli. Goffredo di Buglione, dopo aver conquistato
Gerusalemme, si rifiutò di diventarne il Re ritenendosi
soltanto “difensore del Santo Sepolcro”; molti Crociati,
assolto il loro compito, che era quello di permettere ai
cristiani di andare a pregare in Terra Santa, tornarono in
Europa, lasciando Gerusalemme quasi senza protezione. È
in questo momento che ha inizio la "leggenda" dei
Cavalieri Templari.
Papa Urbano II al Concilio di Clermont,
miniatura dal Livre des Passages d'Outre-mer,
1490 circa (Bibliothèque nationale de France).
I CAVALIERI TEMPLARI
Il sigillo dei cavalieri: i due
cavalieri sono stati interpretati
come simbolo di povertà o della
dualità del monaco/soldato.
Sembra che la “Croce di Rosso” sia stata concessa ai
Templari nel tardo 1147 da papa Eugenio III che
avrebbe dato il diritto di indossarla sulla spalla sinistra,
verso il cuore. Non è mai stato chiaro quale fosse la
forma della croce dei Templari. L'iconografia templare
rappresenta la semplice croce greca, ancorata, o
gemmata. Qualunque sia la sua forma, a indicare
l'appartenenza dei Templari al cristianesimo è il colore
rosso, a ricordare il sangue versato da Cristo.
I Cavalieri Templari, seppur nati
ufficialmente a Gerusalemme , presero
origini e sviluppo in Francia.
Aquitania, Linguadoca, Provenza,
Poitou ma anche tutte le altre regioni
francesi conservano tracce importanti
della presenza dei Cavalieri Templari.
A differenza della Spagna e del
Portogallo dove la guerra all'infedele
imponeva principalmente una
architettura di tipo militare, in Francia
troviamo anche fattorie, ovvero
insieme di edifici rurali meglio
conosciuti come 'Commandarie'.
Legate tra loro da una fitta ragnatela di
strade, costituivano un vero e proprio
telaio per il commercio e la diffusione
di idee religiose e culturali.
In ogni fattoria troviamo tutto il necessario per rendere autosufficiente la comunità: mulini, depositi,
monasteri, cimiteri e chiese templari
Limitare la presenza dei Cavalieri Templari sul suolo francese solo nelle tracce delle fattorie e' molto
riduttivo, non possiamo infatti dimenticare le strade ed i ponti, in particolare sul percorso che portava i
pellegrini a Santiago de Compostela, lungo il quale molto spesso esistevano 'ospitali' per l'assistenza di
questi poveri viaggiatori del Medioevo.
A pag. 347 del nostro testo troviamo il passaggio di consegna del prezioso
manoscritto contenente la formula di Akhenaton da Hugo de Payns a Bernardo di
Clairval. Da Gerusalemme il papiro arriva così in Francia. Siamo nel 1118. L’Abbazia
San Giuseppe di Clairval è situata a Flavigny-sur-Ozerain, villaggio medievale della
Borgogna che, dal sec. VII fino alla Rivoluzione, fu sede di un’abbazia benedettina.
Di tale famosa abbazia rimangono solo gli edifici del XVIII sec. e una cripta
carolingia.
La rocca di Montsegur
Montsegur, ultimo rifugio degli eretici
Catari durante l'assedio crociato del 1244
Secondo il nostro autore, il tesoro si trovava presso i catari di Montsegur che riuscirono a portarlo in
salvo durante l’assedio della roccaforte, di notte, nel gennaio del 1244. Due credenti Catari –
Matheus e Peter Bonnet – furono scelti per compiere l’impresa. Si caricarono il tesoro in spalla e
uscirono di nascosto dal castello in piena notte. Riuscirono a evitare le sentinelle appostate sulle
strade percorribili per scendere a valle e raggiunsero i Monti Sebarthès, nella catena dei Pirenei che
separano
la
Francia
dalla
Spagna.
Vienne è un comune francese situato nel
dipartimento dell’Isère nella regione del Rodano –
Alpi. Fu la capitale degli Allobrogi. Cesare vi fondò
una colonia chiamata Julia Viennensis.
Divenne sede episcopale nel II sec.
Al principio dell’VIII sec. fu introdotto il culto delle
reliquie dei martiri della legione tebana, in
particolare San Maurizio, al quale è intitolata la
cattedrale.
Nel XII sec. venne eletto papa, col nome di Callisto
II l’arcivescovo di Vienne, Guido di Borgogna. Una
delle tappe più importanti per questa città fu il
Concilio che vi si tenne nel 1311 – 1312 ai danni dei
templari.
Alla morte di Benedetto XI, nel 1305, venne eletto papa Bertrand de Got, già arcivescovo di
Bourdeaux, col nome di Clemente V. Questi spostò la sede papale da Roma ad Avignone, dove più volte
incontrò il sovrano di Francia Filippo il Bello che, nell’incontro di Maggio / agosto 1308, chiese al
papa la condanna dei templari e la convocazione di un Concilio da celebrarsi in Francia.
Con bolla di convocazione del Concilio, la Regnans in excelsis (datata 12 agosto 1308), Clemente V
convoca il Concilio a Vienne per il 1 novembre 1310 sottolineando quattro punti del programma
conciliare: la questione dei Templari, l’organizzazione di una crociata, lo stato della fede e della Chiesa,
la
riforma
della
Chiesa.
Per quanto riguardava il destino
dei Templari e delle loro proprietà,
il papa emise due bolle.; nella
prima “Ad providam” del 2
Maggio 1312, venivano trattate le
proprietà dell’Ordine del Tempio,
nella seconda del 6 maggio 1312
“considerantes dudum”, veniva
stabilito il destino dei Templari. Il
destino dei dignitari dell’Ordine
del Tempio rimaneva ancora nelle
mani del Papa.
Cattedrale Saint-Maurice de Vienne
L’11 o il 18 marzo 1314, quattro Templari furono
portati sul sagrato di Notre-Dame de Paris perché
venisse letta loro la sentenza. Fu qui che Jacques de
Molay Maestro dell’Ordine del Tempio, Geoffroy de
Charnay, Precettore di Normandia, Hugues de
Pairaud, Ispettore di Francia e di Geoffroy de
Goneville, Precettore in Poitou-Aquitaine appresero di
essere stati condannati al carcere a vita. Tuttavia,
Jacques de Molay e Geoffroy de Charnay gridarono a
gran voce la loro innocenza. Avevano mentito ai
giudici dell’Inquisizione, vennero quindi dichiarati
recidivi e rimessi al braccio secolare della legge (cioè,
la giustizia reale). Il giorno dopo, Filippo il Bello
convocò il suo consiglio e, ignorando i cardinali,
condannò entrambi i Templari al rogo. Furono portati
sulla “île aux Juifs”(“isola per gli ebrei”, oggi "Île de
la Cité") per essere bruciati vivi. Il tesoro dei templari,
qualunque esso sia stato, venne tuttavia messo in
salvo.
*Jacques
de
MolayJ
Jacques de Molay in una cromolitografia
ottocentesca di Chevauchet
La pergamena di Chinon originale,
un documento chiave perso negli
archivi segreti vaticani, è stato
ritrovato nel 2002 dalla storica Barbara
Frale e pubblicato nel 2007 con tutti i
documenti relativi al processo.
La pergamena dimostra che il papa
Clemente V segretamente assolse
definitivamente i capi dell’Ordine. La
condanna e la messa al rogo è in realtà
una responsabilità del Re Filippo IV di
Francia, non del Papa o della Chiesa, a
differenza di un equivoco ampiamente
diffuso.
Nel 1885, un certo Bérenger de
Saunière diventò parroco nel paese di
Rennes-le-Chateau. N o n o s t a n t e
disponesse solo di entrate estremamente
ridotte e non possedesse alcun
patrimonio personale, a partire dal
1896, cominciò a spendere molto
denaro. Fece restaurare la chiesa, si
costruì una villa e mise da parte un
patrimonio in porcellane, sculture
antiche e libri rari. Indiscutibilmente
aveva raggiunto un benessere
improvviso e per cercare di chiarire da
dove provenisse questa ricchezza è stato
speso molto inchiostro. Rennes-leChateau, un paese posto su una
montagna impervia e appartata, era
stato un territorio chiave dei Cavalieri
Templari; infatti, su cinquantadue
chilometri quadrati si trovavano sei sedi
dell’Ordine, che servivano
ufficialmente a sorvegliare la strada dei
pellegrini verso Santiago di
Compostela, che passava per quel
territorio.
È facile supporre che nel 1307 i Cavalieri Templari, che
già sospettavano di essere arrestati, abbiano trasportato le
loro ricchezze al sicuro nella regione in cui erano più
presenti e dove potevano contare sul massimo appoggio da
parte
della
popolazione.
Nel XII e nel XIII secolo, l’impervia regione di montagna
intorno a Rennes-le-Chateau era divenuta un bastione dei
Catari e molti perseguitati, durante il loro sterminio,
avevano trovato asilo nelle fortezze dei templari in
Languedoc.
Saunière consegna i documenti che ha trovato a
monsignor Billard, vescovo di Carcaçonne e, tramite lui, a
papa
Leone
XIII.
Il salone Sistino, sede della Biblioteca Vaticana
Roma, Fontana di Trevi