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Lavorare
in una
Città dei mestieri
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Lavorare
in una
Città dei mestieri
Editoriale
Olivier Las Vergnas
Delegato per l’inserimento lavorativo, la formazione e lo sviluppo
professionale alla Cité de sciences et de l’industrie.
Quando si arriva per la prima volta a lavorare in una Città dei mestieri,
non è così semplice capire in che contesto ci si trova. Si tratta sicuramente di un centro di informazione e consiglio come ne esistono altri,
che ha lo scopo di aiutare le persone a orientarsi, ad inserirsi lavorativamente e a svilupparsi professionalmente. Ma al di là di questa prima definizione, la Città dei mestieri vi mette di fronte molte altre particolarità:
staff in multipartenariato, colloqui senza appuntamento, spazi di lavoro
aperti, ampia varietà di workshop ed eventi.
Infatti tutte le caratteristiche del modo di lavorare “Città dei mestieri”
sono state immaginate, scelte e sperimentate per migliorare la qualità e la pertinenza delle risposte al pubblico. Centrate sui bisogni delle
persone, le Città dei mestieri mettono a loro disposizione informazioni
e consigli, focalizzandosi maggiormente sui bisogni e le necessità del
pubblico, tralasciando le questioni burocratiche e amministrative. Le
Città dei mestieri acquistano così tre capacità particolari: capacità di
informazione a lungo raggio al di là dei cambiamenti di status (dagli
interinali, ai tempi determinati, agli studenti lavoratori, ai salariati, fino
ai lavoratori autonomi); capacità di rispondere alle richieste delle persone nei momenti di transizione (studenti drop-out, lavoratori precari,
persone che vogliono rientrare nel mondo del lavoro); capacità di aiutare
a confrontare le diverse soluzioni in un contesto in cui le aspirazioni
dell’individuo e i vincoli economici possano convivere più serenamente.
La condivisione degli strumenti, dovuta al fatto di lavorare in un’équipe
in multipartenariato, permette alle Città dei mestieri di avere anche molta flessibilità e adattabilità ai vari contesti: sanno creare dei workshop
o dei “club” che rispondono su misura a specifiche richieste, basandosi
sulla complementarietà delle competenze dell’équipe di lavoro, grazie
anche alla loro vicinanza con il pubblico.
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Olivier Las Vergnas, creatore del modello CdM,
all’inaugurazione della Città dei mestieri di Roma
il 3 giugno 2009, con il presidente Mario Monge.
Anche il marchio rappresenta un vantaggio per tutti coloro che lavorano in una Città dei mestieri. Permette loro di partecipare a una rete di
scambio di risorse e di buone pratiche: grazie a questo, scoprirete che
si sono sviluppate competenze e modalità di lavoro condivise in luoghi
molto diversi. Quando si entra in una Città dei mestieri si respira un’aria
particolare. Lavorare in una Città dei mestieri significa essere a disposizione delle persone e accogliere il pubblico secondo la Carta della Città
dei mestieri, che richiede una grandissima disponibilità. Non c’è nulla di
più difficile. Le richieste che ci vengono poste sono complesse e spesso
la strada da trovare si discosta dai sentieri battuti e necessita di riformulazioni e approfondimenti, in altre parole di una mediazione.
Il lavoro di multipartenariato e la disponibilità dei professionisti che lavorano in questo luogo unico, sono il punto di forza della Città dei mestieri.
Capirete rapidamente come la condivisione degli strumenti, che permette
la costituzione di équipe multidisciplinari, è la leva per favorire le transizioni verso il lavoro e contribuire a una migliore sicurezza dei percorsi.
Un altro punto comune a tutte le Città dei mestieri è che dal momento in
cui si comincia a lavorarci, si avverte un forte spirito di utilità, cioè quello
di essere prioritariamente al servizio del pubblico. A questo sentimento,
presto si unirà - lo speriamo - quello di essere parte integrante di una
rete più grande ancora del luogo che vi accoglie. Scopo di questa guida è
di rammentarvi i valori e i principi fondamentali di una Città dei mestieri,
affinché possano esservi di sostegno nel vostro percorso professionale.
Benvenuti nella rete delle Città dei mestieri.
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La storia della rete
La genesi
Un destino legato alla Città delle scienze e dell’industria
• Il concetto di Città dei mestieri nasce a Parigi, nel 1993. L’obiettivo è di creare uno
spazio d’informazione e di consiglio sulla vita professionale e sulla formazione. Una vocazione fortemente legata a quella della Città delle scienze e dell’industria: “Rendere
accessibili a tutti i progressi della scienza, delle tecniche e delle conoscenze industriali”. Da una simile definizione di mission, deriva infatti un dovere d’informazione sullo
sviluppo e l’evoluzione delle professioni, dei mestieri e della vita professionale. Unire
interventi culturali, scientifici e tecnici a servizi pragmatici di aiuto verso l’orientamento e l’inserimento lavorativo per tutte le età è un modo efficace di interessare il pubblico più vasto e contribuire allo sviluppo dell’educazione lungo tutto l’arco della vita •
Servizi per tutti
• Fin dall’inizio, l’idea è stata semplice: identificare i bisogni del pubblico e creare
un luogo aperto e coerente con le richieste dei futuri utenti. Si trattava di entrare in
una logica dove l’individuo, in modo autonomo, avrebbe potuto cercare informazioni
e confrontarsi sui propri dubbi. Come risposta, la Città dei mestieri avrebbe dovuto
proporre dei servizi che nel nome richiamassero e facessero riferimento alle domande
e alle inquietudini di ciascuno. Così facendo, sarebbe stato l’utente a controllare e
padroneggiare i diversi momenti della sua ricerca d’informazione. Bisognava dunque
creare un quadro di riferimento diverso dall’orientamento scolastico o dal classico centro per l’impiego.
Al momento dell’inaugurazione nel 1993, sono stati aperti quattro poli, che successivamente sono diventati cinque, gestiti e animati dagli organismi competenti:
il CIO Média-com, l’ANPE (diventata oggi Polo Lavoro ), l’AFPA, le delegazioni accademiche per la formazione continua, il CNED, il CNAM, il CLIP, il CIBC di Créteil, il CESI,
la DAVA di Parigi, la Boutique de gestion di Parigi e il CIME, associazione specializzata
nella creazione d’impresa.
Organizzata intorno a questi cinque poli la Città dei mesteri della Villette a Parigi propone uno spazio unico di 600 m² deputato ad ascoltare e a rispondere a tutte le esigenze del pubblico. Offre all’utente un insieme di risorse interconnesse, senza barriere
divisorie tra utente ed operatore, senza controlli sociali e senza file d’attesa istituzionalizzate. La Città dei mestieri è un sistema vivo, in simbiosi con il suo ambiente e le
diverse reti d’inserimento lavorativo, di orientamento e di sviluppo professionale. Il
livello d’integrazione dei servizi, del pubblico e dei partner testimonia ancora oggi il
concetto innovativo che sta alla base dell’idea di una Città dei mestieri. Con 5 milioni di
utenti in questi primi 16 anni la Città dei mestieri della Villette si è dimostrata un valido
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luogo di ascolto, di consiglio e d’informazione rispetto all’orientamento, all’inserimento
e allo sviluppo professionale e costituisce un punto di riferimento per tutto il territorio.
Inserita nel filone dell’educazione permanente, Città dei mestieri favorisce l’autonomia
delle persone e offre loro gli strumenti necessari a costruire e/o realizzare il proprio
progetto professionale •
La nascita della rete
• Nel 1999, ottenuto il marchio dalla Città delle scienze e dell’industria, nascono le
Città dei mestieri di Belfort, della Côtes d’Armor e di Nîmes. L’anno successivo, sullo
stesso modello di Parigi, nascono due Città dei mestieri e delle professioni italiane,
a Milano e a Genova. Da allora la rete delle Città dei mestieri non ha mai cessato di
ingrandirsi, anche in territori notevolmente diversi sia in termini di urbanizzazione sia in
termini di scala territoriale e di sviluppo economico: non solo metropoli ma anche territori rurali, regioni e agglomerati. Oltre all’Europa, la rete si è estesa anche in America
Latina e più recentemente in Canada e nelle Mauritius. In dieci anni, si è formata una
galassia composta attualmente da 26 Città dei mestieri aperte e una in progetto in otto
diversi Paesi: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Cile, Repubblica delle Mauritius, Canada. Alcune hanno anche sviluppato centri associati per essere più vicine al
territorio. Le Città dei mestieri sono tutte riconoscibili dal marchio comune composto
da due riquadri rossi: il quadrato superiore porta il nome Città dei mestieri nella lingua
del paese e il quadrato inferiore quello della zona geografica di riferimento con, se
necessario, la menzione “in progetto” o “in prefigurazione” •
La creazione di un marchio
• Il marchio Città dei mestieri è stato creato su richiesta delle prime Città dei mestieri
che si sono sviluppate ispirandosi al modello della Città dei mestieri della Villette.
Per ottenere il marchio, il promotore del progetto della vostra Città dei mestieri ha
dovuto presentare un dossier dinanzi al Comitato di Label presieduto dal rappresentante della Città delle scienze e dell’industria, e composto dai direttori delle Città dei
mestieri francesi e straniere e, se del caso, da soggetti esterni •
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Un marchio che si è sviluppato negli anni per meglio
aderire alla realtà dei diversi territori
• Al fine di comprendere meglio la diversità dei territori e permettere una continuità del servizio, il concetto di Città dei mestieri ha dato luogo a varie declinazioni.
La Città dei mestieri: il termine designa non solo lo spazio fisico ma anche i servizi offerti in una determinata zona geografica interessata dall’apertura. Così, una
Città di mestieri può comprendere molti “spazi (siti)” o “centri associati (in Italia,
antenne)”.
Il sito: il termine sito è utilizzato quando le strutture, che dipendono tutte dalla
stessa gestione, sono identiche e rispettano la totalità dei criteri del marchio, e
ognuna di loro offre tutti i servizi di una Città dei mestieri standard.
Il centro associato: il termine centro associato - in Italia, antenna - è utilizzato
quando si tratta di uno spazio che offre solo una parte dei servizi presenti in una
Città dei mestieri standard. Il centro associato non è necessariamente uno spazio
esclusivamente dedicato, ma può essere allestito in una struttura che, oltre ai suoi
servizi abituali, è organizzata in punti-rete per la Città dei mestieri.
Il centro associato offre una parte più o meno completa dei servizi tradizionali di
una Città di mestieri.
La rete dei mestieri: il concetto di rete dei mestieri è una variante del concetto
della Città di mestieri adattato ai territori rurali a bassa densità di popolazione.
La rete è costituita da spazi situati in piccoli centri e funzionanti secondo i principi
della carta della Città dei mestieri, ma con orari di apertura flessibili rispetto alle
esigenze del territorio e con la presenza di uno o due consiglieri polivalenti.
Questi spazi dispongono di una superficie inferiore ai 100 m² e dipendono da una
gestione centralizzata che ne assicura il coordinamento e ne organizza la condivisione •
Ottenere il marchio,
significa impegnarsi in un processo di miglioramento continuo
Due livelli per ottenere il marchio (label)
• Generalmente, il marchio viene rilasciato sotto forma di “marchio progetto” fino
a quando la futura Città dei mestieri è in uno stadio di progetto, poi sotto forma di
“marchio funzionamento” quando è pronta per l’apertura ufficiale al pubblico.
In alcuni casi, l’ottenimento del marchio progetto può essere accompagnato da
un’autorizzazione di apertura anche prima che siano realizzate in forma definitiva
tutte le funzionalità del marchio.
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Il marchio progetto segna l’appartenenza alla rete dal momento della realizzazione
del progetto e permette un maggiore coinvolgimento nella strutturazione di partenariati e nella negoziazione degli strumenti.
Sono considerati come situazioni di prefigurazione: l’apertura progressiva dei poli,
l’organizzazione calendarizzata di eventi e/o un graduale avviamento delle attività.
Il marchio funzionamento certifica la conformità del sistema operativo e la qualità
dei servizi offerti •
Certificazione in due fasi
• Il marchio viene sempre fornito in due tempi. L’acquisizione iniziale del marchio
(progetto o funzionamento) comporta un secondo passaggio davanti al comitato di
Label per confermare l’attribuzione del marchio stesso sia al termine del periodo di
prefigurazione, sia un anno dopo l’apertura al pubblico.
Una volta confermato, salvo casi eccezionali, la certificazione viene prorogata automaticamente sulla base di un’autovalutazione annuale.
Se risulta che lo spazio o i servizi non soddisfano più i criteri che hanno giustificato
l’assegnazione del marchio, questo può essere revocato. Per conservare il marchio,
non è sufficiente attenersi alla mission della Città dei mestieri, ma bisogna saper
lavorare al meglio per raggiungere e mantenere sempre alti gli standard •
Tutte simili, ma tutte diverse
• Aprire una Città dei mestieri significa riunire gli attori di un territorio, che si rispecchiano in valori condivisi, intorno ad un progetto concreto di condivisione delle risorse (accoglienza, consiglio e relativi strumenti) il cui scopo è quello di dare
al pubblico gli strumenti e la possibilità di scegliere la propria vita professionale.
Ogni Città offre uno spazio unico che riunisce i partner sulla base di un progetto
condiviso per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini •
Territori diversi hanno adottato e adattato il concetto
• Anche se tutte le Città dei mestieri sono progettate sullo stesso modello e
rispettano la stessa Carta, hanno caratteristiche specifiche che riflettono le peculiarità del territorio in cui operano. L’offerta dei servizi è costruita partendo
dai reali bisogni delle persone e non da una particolare politica o formula istituzionale; la formulazione di questi bisogni ha portato alla creazione di un numero
variabile di poli di consiglio con nomi adattati alle particolarità socio-economiche
del territorio.
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Il concetto di Città dei mestieri è basato sui partner locali che sono organizzati
in funzione del contesto territoriale. I promotori del progetto sono spesso enti
pubblici come le collettività territoriali, ma in alcune Città dei mestieri il progetto
è stato supportato da altri organismi. Come la Città dei mestieri della Villette che
è nata all’interno di un museo, alcune Città dei mestieri sono integrate in strutture più vaste che hanno per mission una vocazione scientifica, culturale o che si
occupano di inserimento lavorativo. A volte, il progetto è parte integrante di una
politica nazionale, come ad esempio nelle Mauritius •
“
Manon, 17 anni
(con la madre)
Il punto di vista
dell’utente...
Estelle, 29 anni
« La mia prima visita alla Città
dei mestieri risale a tre anni fa.
All’epoca, ero alla ricerca di un
lavoro e venivo qui praticamente
ogni giorno. Oggi, sono venuta
a consultare la documentazione
relativa alla professione di consulente informatico, perché in
questo momento sto sostenendo
dei colloqui di selezione. In effetti, sto riguardando la scheda del
profilo professionale per prepararmi meglio al colloquio… che
cosa mi piace di questo posto?...
la calma e il contesto. È molto facile accedere ai poli di consiglio
e qui si trova sempre qualcuno
disponibile, anche per una semplice domanda… sì, sono davvero soddisfatta…»
« È la prima volta che vengo in
una Città dei mestieri. Sono
all’ultimo anno di studi, e devo
scegliere l’università, è molto
stressante… ho veramente bisogno di aiuto per orientarmi.
Ho già fatto il test al CIO, ho già
riflettuto sui miei studi, ma alla
fine mia madre mi ha incoraggiato a venire qui. L’anno scorso è
stato il turno di mio fratello…”.
“Abbiamo fatto bene a venire
qui oggi, nonostante lo sciopero
dei trasporti… ci sono meno
persone, e il consigliere ha avuto
molto tempo da dedicarci. Che
cosa succederà adesso? Eh…
tutto ruota intorno al management culturale… alla fine ho
capito che mi devo documentare
maggiormente sulle professioni
prima di scegliere la facoltà!”
“Ce ne vuole ancora prima di
arrivare alla fine…” aggiunge la
madre, in tono un po’ fatalista…
“l’orientamento dei ragazzi, è un
grande momento di solitudine
per noi genitori…»
Virginia, 32 anni
« Questa è la seconda volta che
vengo in una Città dei mestieri.
La prima, effettivamente, è stata ieri. È stata la Boutique de
gestion che mi ha consigliato
di venire qui per il mio progetto
di creazione d’impresa. Ho potuto incontrare facilmente dei
consiglieri specializzati, sia ieri
sia oggi. Qui è tutto tranquillo e
amichevole, ti fa venire voglia di
passarci del tempo… ho trovato
molta documentazione interessante, sia sul mercato del lavoro,
sia sui settori, sia sugli aspetti
legislativi e sulla regolamentazione. Sì, è un indirizzo da tenere
a mente…»
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Testimonianza
Bernadette Thomas - Responsabile del marchio Città dei mestieri
http://www.reseaucitesdesmetiers.com
La mia funzione è quella di amministrare il marchio Città dei mestieri e di svilupparne il format in Francia e all’estero. Se dovessi riassumere in tre parole il mio lavoro, direi che sono una specie di “guardiana” del marchio. Cosa che, a mio avviso,
non è semplicissima, perché in realtà la mission è molto più complessa. Richiede
disciplina, certamente, ma anche una buona apertura mentale e una grande disponibilità. Come in ogni sistema, bisogna trovare il giusto equilibrio tra l’importanza
delle regole che permettono di assicurare il buon mantenimento del sistema e
l’apertura che permette quei cambiamenti a lungo termine necessari per garantire
l’aderenza del marchio rispetto agli sviluppi dei contesti sociali e istituzionali.
Oltre all’organizzazione del comitato di Label, mi occupo anche di supportare tutti
coloro che presentano i progetti e di assisterli nella fase operativa.
Ogni giorno, nella mia agenda devo trovare tempo da dedicare agli appuntamenti, all’accompagnamento, alla formazione, all’animazione, al coordinamento, e
devo cercare di essere sempre disponibile per tutti. Essere sempre attenta alle
esigenze degli altri, saper ascoltare ciò che pensa l’uno o l’altro è indispensabile
per creare dei legami. La Città delle scienze è proprietaria del marchio, la mia
sede di lavoro è quindi alla Città dei mestieri di Parigi, ed è da qui che nascono
e vengono condotti i progetti che coordino per la rete. Questa serve come laboratorio per mantenere sempre alta l’attenzione e sviluppare la nostra capacità di
innovazione, in una sorta di ricerca-azione con lo scopo di sperimentare nuove
offerte e valutare la loro rilevanza per gli utenti e la compatibilità con il marchio.
Uno degli interessi della rete è quello di condividere le prassi migliori e di imparare dal lavoro di gruppo. Favorire gli scambi e aumentare la condivisione è un
punto al quale attribuisco molta importanza. Con il sostegno della Commissione
europea, siamo stati in grado di dare una dimensione veramente transnazionale
agli scambi, riuscendo a condividere gli strumenti di lavoro e costruendo passo
dopo passo un’identità comune.
Ogni Winter School è un momento importante per la vita della rete, un momento
di riflessione e condivisione per i gruppi di lavoro. Le Winter School sono un’occasione di incontro, permettono di conoscersi meglio e di creare una vera rete di
scambi di saperi professionali, radicata in una dimensione transnazionale. Nel
mio lavoro, la routine non esiste, bisogna saper stare in più posti contemporaneamente, evitando di lasciarsi sopraffare dalle cose da fare. Certo, a volte la
vita professionale soverchia la vita personale… ma va bene lo stesso quando si
lavora con passione!
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La forza della rete
• La rete si è strutturata nel tempo. Principalmente, è una storia fatta di uomini e
donne che hanno voluto scommettere sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione. Nel 2001, i direttori delle Città dei mestieri hanno sentito il bisogno di unirsi
per creare un’associazione internazionale.
Tutte le Città dei mestieri in possesso di marchio sono socie della rete e versano
un contributo annuale. Come tutte le associazioni, l’Association Réseau des Cités
des Métiers (ARCDM) ha un proprio statuto, un proprio ufficio, e le proprie assemblee generali. È guidata dal desiderio di produrre strumenti comuni e dal fatto di
promuovere una più ampia rappresentanza dei suoi membri… Così, ogni Città dei
mestieri è chiamata a partecipare alla vita della rete, prendendosi in carico alcuni
compiti. L’associazione delle Città dei mestieri vuole essere uno spazio vivo. Oltre
al lavoro di accompagnamento e sostegno per i nuovi soci, è stato possibile organizzare altre iniziative per rafforzare gli scambi di buone pratiche e condividere gli
apporti di ciascuno. La Winter School ne è un perfetto esempio.
I progetti europei facilitano la costruzione di un’identità comune favorendo lo scambio di buone pratiche, il trasferimento delle metodologie di lavoro e la costruzione
di strumenti condivisi. In questo senso l’ARCDM è sia un laboratorio di sperimentazione sociale sia una vetrina per le innovazioni •
L’apporto della rete visto da:
Sergio Bollani - Direttore della Città dei mestieri di Milano (Italia)
A otto anni dalla nascita della Rete Città dei mestieri, di cui la Città dei mestieri di
Milano è stata tra i fondatori, il bilancio delle attività non può che essere positivo:
la rete delle Città dei mestieri si è ampliata, sono stati realizzati molti progetti
transnazionali in collaborazione con le varie Città dei mestieri grazie anche ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. La prima Winter School si è svolta a Milano,
nel dicembre 2006. Da allora, è diventata un appuntamento annuale di formazione
e scambio tra gli operatori delle Città dei mestieri.
L’associazione ha visto crescere la propria visibilità nei confronti della UE e delle
sue istituzioni, e questo contribuisce anche a migliorare la visibilità delle singole
Città dei mestieri e, di riflesso, a migliorare le loro relazioni con le istituzioni locali
e nazionali. In particolare, il progetto transnazionale AMPLI ha permesso e permette alle Città dei mestieri che vi partecipano, (francesi e di altri Paesi), di arricchire
le proprie conoscenze e competenze attraverso attività di formazione, di lavoro di
gruppo e di scambio di buone pratiche. L’ingresso di nuove Città dei mestieri nella
Rete favorirà sempre di più, attraverso l’apporto di nuove idee ed energie, il concretizzarsi degli obiettivi per cui nel 2001 è stata costituita l’associazione.
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La Città dei mestieri di domani
• Con il proliferare degli accessi all’informazione virtuale, il concetto di Città dei
mestieri è sempre molto attuale: la molteplicità delle fonti d’informazione ha fatto
crescere la necessità di ottenere consulenza e assistenza per fare luce sulle varie
opportunità. Infatti, se il concetto di Città dei mestieri rimane sempre attuale, è dovuto al fatto che il colloquio di consiglio e l’incontro con un consigliere rimangono
il reale valore aggiunto delle Città dei mestieri, che hanno saputo adattarsi e far
evolvere i propri servizi per restare vicino ai bisogni degli utenti. È rispondendo in
modo adeguato ai loro nuovi bisogni e alle nuove esigenze tra cui l’adattamento
agli sviluppi tecnologici che le Città dei mestieri continuano a dimostrare la loro
rilevanza.
Se internet ha modificato le abitudini, ha anche fatto nascere una nuova generazione di strumenti che le Città dei mestieri hanno fatto propri per ottimizzare la
loro offerta di servizi, come ad esempio la Città dei mestieri virtuale http://enligne.
citesdesmetiers.org. La Città dei mestieri di domani dovrà coniugare l’offerta di servizi on line (social network, Città dei mestieri virtuale, servizi per cellulari, ecc…)
con i servizi tradizionali, in un’ottica di continua evoluzione e dovrà essere in grado
di promuovere iniziative che possano favorire contemporaneamente l’autonomia
delle persone e la creazione di una rete sociale. Sempre più spesso, per migliorare
la loro efficacia e combattere l’isolamento delle persone, alle Città dei mestieri
viene chiesto di diventare luoghi di autoformazione collettiva e di socializzazione.
Preoccupate per l’adeguatezza dei servizi che forniscono al loro pubblico, le Città
dei mestieri sono sempre vigili sulle questioni di eguaglianza nel trattamento degli
utenti e sulla qualità del servizio •
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Partecipare alla vita della rete
Laurent Mauroy - Direttore della Città dei mestieri di Saint-Quentinois (02)
La Città dei mestieri di Saint-Quentinois, in Piccardia, per quanto possibile, ha
partecipato fin dalla sua adesione alla vita della Rete, promuovendo la riflessione
e la costruzione di strumenti trasversali: questi ci sembrano essenziali per sostenere la creazione coerente di uno sviluppo europeo e internazionale delle Città dei
mestieri. Infatti:
- condividere esperienze e buone prassi,
- armonizzare le prassi dei consiglieri,
- aiutare i nuovi direttori nel loro lavoro,
- aiutare a sviluppare nuove Città dei mestieri,
- condividere le informazioni e le azioni degli attori della rete,
- sviluppare un approccio coerente alle politiche di qualità…
richiede, secondo noi, di pensare ad una nuova fase di sviluppo della rete, cioè
quella di affidarsi a strumenti e informazioni comuni.
È per questo motivo che abbiamo voluto collaborare alla preparazione di un percorso condiviso in materia di qualità dei servizi, partecipando alla preparazione
delle guide del consigliere e del direttore, e alla creazione di uno spazio collaborativo, basandoci sulla gestione di un tale strumento in seno alla nostra struttura.
Con la partecipazione a queste azioni, anche noi abbiamo beneficiato di numerosi
insegnamenti sulle prassi lavorative dei nostri colleghi, di altre regioni o di altri
paesi, che ci aiutano a rinnovarci e a migliorare continuamente le attività rivolte al
soddisfacimento dei bisogni del pubblico.
Così, il nostro coinvolgimento si è basato su un rapporto paritario degli attori della
rete, e i minori formalismi ne riducono anche i vincoli: portare il proprio contributo
(idee, feedback sulle esperienze, proposte, animazione di gruppi di riflessione…)
e avvantaggiarsi, di ritorno, delle esperienze altrui. Tale relazione dà piena legittimità al funzionamento della rete delle Città dei mestieri e speriamo che possa
continuare a svilupparsi in questo senso.
È anche con questo spirito che costruiamo i nostri futuri piani d’azione riflettendo,
per esempio, sulla progettazione di una web TV locale o più semplicemente di un
canale di comunicazione web-video sulle opportunità di lavoro locali, sulle opportunità di formazione, di aiuto all’orientamento e alla creazione d’impresa; questa
formula potrebbe essere facilmente adattata alle altre Città. A tal proposito, le
capacità e l’esperienza di strutture come la Città dei mestieri di Parigi sono essenziali per poter accedere ai finanziamenti di progetti innovativi.
La nostra recente partecipazione alla rete – abbiamo aperto a ottobre 2008 – ci
porta ad affrontare le questioni in questi termini: il nostro modesto contributo
trova la sua ragion d’essere in ciò che ci portiamo a casa.
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La Città dei mestieri, un concetto,
uno stato d’animo
Se una Città dei mestieri si definisce per le proprie finalità, riassunte nella carta dei servizi che specifica
i mezzi con cui attuarle, in primo luogo per chi ci lavora significa condividere uno stato d’animo, un
modo diverso di lavorare, in un quadro multiculturale e di multi partenariato.
I compiti di una Città dei mestieri
• Una Città dei mestieri è un luogo di consiglio e di risorse al servizio del pubblico
in cerca di punti di riferimento, di orientamento e di informazioni sulle professioni
e su tutti gli aspetti della vita professionale. In questo contesto di cambiamento
in cui le forme di lavoro e i contratti continuano ad evolversi, uno spazio come
questo è più utile che mai ed è necessario per aiutare gli utenti a gestire meglio i
momenti di transizione, di qualsiasi natura essi siano, ed essere attori della loro
vita professionale. Per offrire agli utenti gli strumenti atti a sviluppare e raggiungere i propri obiettivi di carriera e sostenerli nelle loro scelte, la vostra Città dei
mestieri si appoggia quotidianamente sulla vostra esperienza, sulla condivisione
delle competenze e delle risorse apportate dai partner che voi rappresentate. Unire gli sforzi di tutti per essere presenti, giorno dopo giorno, accogliere il pubblico,
informare e aiutare le persone a costruire delle strategie d’azione, è questo che
sta alla base di ogni Città dei mestieri.
L’offerta di servizi si declina secondo tre modalità:
• colloqui con professionisti provenienti da istituzioni competenti in materia di
orientamento e vita professionale,
• documentazione liberamente consultabile sul lavoro, le professioni, la formazione, la creazione d’impresa,
• workshop, giornate informative, seminari e incontri organizzati dai partner o
co-prodotti con partner esterni.
Come previsto dalla carta delle Città dei mestieri, l’alleanza tra i partner è di
fondamentale importanza per poter intervenire in tutti i campi della vita professionale e accogliere ogni tipo di pubblico a prescindere da status, età, livello di studi
o di qualifica, appartenenza ad una determinata categoria professionale o area
geografica. Proporre delle attività in linea con l’attualità presuppone, infatti, l’esistenza di una squadra multipartenariale molto compatta, ma presuppone anche la
partecipazione di numerosi partner occasionali. La diversificazione, la ricchezza e
il rinnovamento continuo dei partner sono alla base della qualità di ogni Città dei
mestieri •
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La carta in sintesi
• Uno spazio in libero accesso. L’accesso è libero e gratuito. I consiglieri ricevono senza appuntamento né registrazione e il colloquio è il più completo possibile,
senza alcuna promozione del proprio ente di appartenenza.
• Un servizio fondato sui bisogni degli utenti per permettere loro di affrontare
le proprie problematiche, dare loro un senso e contribuire a recuperare una strategia
di azione, secondo le modalità di ciascuno, in completa autonomia. Nello spazio
Città dei mestieri, si deve poter tornare nei diversi momenti di maturazione delle
scelte professionali per informarsi sui dispositivi esistenti, scegliere un servizio in
modo consapevole, essere rinviati ad altri servizi. I servizi offerti da una Città dei
mestieri agiscono a monte degli enti specializzati nel campo della vita professionale
e servono anche a indirizzare gli utenti verso servizi specialistici più aderenti alle
loro esigenze.
• Uno spazio fondato sulla pluralità dei punti di vista e delle richieste. Si
basa sul principio della cooperazione e del confronto fra vari punti di vista per poter
rispondere al meglio alle richieste del pubblico. Tutto ciò presuppone uno sforzo continuo di condivisione delle conoscenze e delle competenze da parte dei consiglieri.
• Una Città dei mestieri è un luogo dove i servizi sono integrati fra loro e si
basa sull’interazione tra consiglieri e risorse. La varietà e l’ampiezza della documentazione sono i presupposti perché il pubblico possa formarsi una propria opinione,
trovare informazioni e scoprire nuove strade per l’orientamento, l’inserimento lavorativo e la formazione.
• Uno spazio pubblico per colloqui fondati sulla qualità dell’ascolto e del
consiglio: i colloqui senza appuntamento realizzati in Città dei mestieri costituiscono l’elemento essenziale di tutta l’offerta. Il consigliere ha un ruolo primario: interagendo con le risorse, promuove l’apprendimento basato sull’alternanza tra attività di
ricerca autonoma nello spazio risorse e accompagnamento nello spazio consiglio. È
a questa condizione che è possibile creare, lontano dall’assistenzialismo, degli spazi
di autonomia per tutti gli utenti.
• Più in generale, è la qualità dell’accoglienza e il fatto di tenere in considerazione le specificità e le richieste di tutti che è determinante. Questo
requisito fondamentale è frutto del lavoro di tutti gli attori coinvolti, dagli operatori
dell’accoglienza fino agli organizzatori degli eventi, dai responsabili di progetto ai
manager, passando attraverso i consiglieri e i documentalisti.
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I tre punti chiave del lavoro
in una Città dei mestieri
Servizi per tutti
• Una Città dei mestieri è costituita da una rete di persone che esercitano funzioni complementari. Sono necessari due tipi di funzioni: quelle che si esercitano a
diretto contatto con il pubblico e quelle che sono implicate nel coordinamento e
nell’organizzazione delle attività. Da un lato, i consiglieri che ricevono le persone
per i colloqui e gli operatori d’accoglienza che sono quotidianamente a contatto
con il pubblico per accogliere gli utenti e indirizzarli verso i poli o le risorse dello
spazio di autoconsultazione. Dall’altro, il personale di “back office” che svolge
funzioni logistiche (amministrazione, comunicazione, documentazione, organizzazione di eventi, ...) o è responsabile dello sviluppo di nuovi partenariati.
In realtà, il confine non è mai così marcato in quanto i consiglieri nel loro ruolo
hanno anche il compito di condurre gli atelier e, viceversa, le persone del “back
office” possono accogliere gruppi di visitatori. Tutte le persone che lavorano in
una Città dei mestieri devono conoscere bene la struttura, i compiti e le funzioni
di tutti gli altri, per poter essere in grado di rispondere sempre al meglio alle
richieste del pubblico.
• Un’organizzazione di tipo orizzontale che lascia spazio all’iniziativa personale a
tutti i livelli progettuali, organizzativi o strategici in funzione dei progetti o degli
obiettivi: raggruppamento dei consiglieri per Polo, delle persone per progetto, in
modo trasversale, potendo ciascuno individuare nuove esigenze, proporre un progetto e, ove opportuno, coordinare il gruppo di progetto in base alle proprie competenze e interessi.
• Un’organizzazione più funzionale che gerarchica: se ogni Città dei mestieri è rappresentata da un direttore, di fatto, la maggior parte delle volte egli non ha potere
gerarchico sulle persone che vi lavorano in quanto sono le istituzioni di appartenenza del personale che possono delegare tale competenza. Il direttore di una Città dei
mestieri, da parte sua, deve rendere conto del suo operato al comitato strategico,
al consiglio d’amministrazione o a una struttura di governo istituita appositamente
dai partner.
• Un’interdipendenza motivante: il lavoro in rete fa sì che ognuno sia importante
per il sistema e che sia consapevole della propria interdipendenza. Il successo del
lavoro in una Città dei mestieri non è dovuto alla singola persona o a un sottogruppo, ma al fatto che una Città dei mestieri è un insieme integrato e coerente di
Lavorare in una Città dei mestieri - pagina 16
Un modo innovativo di lavorare insieme
• La relazione interpersonale è il cuore di tutta l’attività quando si lavora nel quadro multipartenariale di una Città dei mestieri.
All’interno, c’è un rapporto particolare, di attenzione e fiducia che si stabilisce con
il pubblico, diverso da altre forme di accoglienza, poiché questa è personalizzata,
pur mantenendo l’anomimato e il libero accesso.
Anche il rapporto all’interno del gruppo di lavoro della Città dei mestieri è molto
particolare: rispetto per la diversità degli ambienti di provenienza, apertura nel rispetto delle specificità di ciascuno, ricerca di collaborazioni per arricchire il proprio
modo di lavorare. Ognuno di voi è chiamato a partecipare a gruppi di lavoro variabili
a seconda dei progetti e dei momenti, vi si chiede di aggiornarvi in continuazione e
di usare l’intelligenza per trovare insieme le soluzioni o le pratiche migliori.
All’esterno, la relazione coi partner è un elemento essenziale per lavorare insieme,
si tratta di adeguarsi alle esigenze degli uni, pur tenendo conto dei vincoli degli
altri. Molti partner vengono sollecitati ad organizzare eventi e attività.
Con la cerchia più ristretta dei partner da cui provengono i consiglieri, è fondamentale che gli scambi possano avvenire in entrambe le direzioni. L’arricchimento
condiviso è importante per le persone che mantengono i contatti con il proprio ente
di provenienza •
Condivisione e aiuto reciproco
• Lavorare all’interno di un multipartenariato presuppone che quotidianamente
si facciano degli sforzi di cooperazione per condividere strumenti e risorse, ma
costituisce anche un’opportunità per costruire e sperimentare metodi di lavoro
innovativi ed efficaci. La condivisione è il valore aggiunto del gruppo di lavoro di
una Città dei mestieri: grazie alla messa in comune delle risorse documentarie, ma
anche delle metodologie, vengono identificate più facilmente le pratiche lavorative migliori, che possono essere sviluppate al meglio grazie al contributo di chi le
ha sperimentate per primo.
Ma la condivisione non si limita alla vostra Città dei mestieri. Tutte le Città dei
mestieri fanno parte di una vasta rete internazionale, che consente loro di comparare, valutare, confrontare le pratiche lavorative e di crescere nonostante le
differenze verso una cultura comune, al di là dei confini nazionali o delle barriere
linguistiche.
Ogni anno, durante la Winter School, le Città dei mestieri vengono invitate a presentare i progetti più innovativi e le loro buone pratiche al resto della rete. Le
opportunità di partecipare a progetti europei o di altro tipo incoraggiano le Città
dei mestieri a lavorare insieme e tutto ciò costituisce un’occasione per tutta la
Lavorare in una Città dei mestieri - pagina 17
rete. Nel corso del tempo, grazie a queste azioni, la rete si dota di strumenti come
l’intranet o la nuova piattaforma collaborativa e di mezzi per facilitare gli scambi
e la condivisione.
Aiuto reciproco e solidarietà. Non essere mai soli di fronte alle difficoltà, poter
cercare aiuto, trovare un esperto, un sostegno, il piacere di imparare ogni giorno
e condividere la propria conoscenza con gli altri, costruire insieme delle soluzioni
nuove, tutto questo fa parte dello stile di vita delle persone, ma anche delle strutture. L’aiuto reciproco è una realtà nata contemporaneamente al marchio: tutte le
nuove Città dei mestieri che entrano nella rete beneficiano di una “formazione” da
parte di una o molte Città dei mestieri già consolidate e trovano una collocazione
dove possono esporre i loro problemi senza essere oggetto di giudizi, confrontarsi
e discutere per trovare la propria strada.
Tutta la ricchezza posseduta collettivamente è l’opera di ciascuno di voi che si
alimenta dallo scambio reciproco di conoscenze in modo più o meno formale, ma
in ogni caso concreto •
CONDIVIDERE LE RISORSE DOCUMENTARIE
Anne-Sophie Berche - Città dei mestieri di Nord-Franche Comté, coordinatrice
del gruppo “documentalisti” nel progetto AMPLI 2009
Dopo un primo incontro presso la Città dei mestieri di Parigi nel 2007, i documentalisti (figure chiave in una Città dei mestieri) avevano chiesto di potersi incontrare periodicamente per poter scambiarsi opinioni sulle pratiche lavorative e sugli
strumenti usati.
Pertanto, nel progetto FSE AMPLI 2009, un asse di lavoro è stato dedicato alla
condivisione e al confronto fra i documentalisti. L’incontro organizzato a Belfort il
4 e 5 maggio 2009, che ha riunito i documentalisti delle Città dei mestieri di Nanterre, Limoges, Parigi, Guadalupe, Cote d’Armor, Ginevra, Marsiglia, La Rochelle,
Haute-Normandie, Montbéliard, ha messo in luce un forte desiderio di scambio e
condivisione, e ha contribuito a lanciare una dinamica di gruppo.
Così è stata creata una lista di discussione su “google” per poter comunicare in
modo rapido e informale. Questa lista è gestita dalla Città dei mestieri di Ginevra
e viene utilizzata regolarmente dai documentalisti.
Nel corso della riunione a Barcellona nel settembre 2009, il bilancio degli impegni
presi a Belfort è stato molto positivo, ogni Città dei mestieri ha messo on line sul
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sito della rete il suo schema di classificazione, i suoi fondi documentari, la sua
bibliografia, così come gli eventi organizzati per la settimana del lavoro delle persone disabili. Le riunioni del gruppo di lavoro a Barcellona in settembre e dicembre 2009 sono servite per sviluppare un database delle risorse (carta, strumenti
multimediali), necessarie per una Città dei mestieri. Questo database in formato
Excel è organizzato per Poli (trovare un lavoro, informarsi sui mestieri, trovare una
formazione, cambiare la propria vita professionale, creare un’attività autonoma).
Contiene i riferimenti delle risorse (ISSN, ISDN), il loro costo e un parere dei documentalisti. Questa banca dati, che deve essere continuamente aggiornata, sarà
pubblicata sulla piattaforma collaborativa e costituirà un documento di riferimento
per le future Città dei mestieri. Se il suo contenuto, essenzialmente di carattere
nazionale, non può essere ripreso dalle Città dei mestieri estere, la metodologia
può tuttavia essere utilizzata dalle Città dei mestieri in Italia o in Spagna.
Il multipartenariato visto da ...
Bertrand Creusy - Direttore MIFE e direttore della Città dei mestieri della Nord
Franche Comté www.mife90.org
La nostra Città dei mestieri è parte integrante della Casa dell’Informazione sulla
Formazione e il Lavoro creata nel 1999 su iniziativa del Comune di Belfort e del
Consiglio Generale. A cavallo di due siti, Belfort e Montbéliard, con un unico marchio Città dei mestieri Nord Franche-Comté per entrambi, disponiamo di un mezzo
che ci permette di estendere i nostri servizi, attraverso i collegamenti messi in atto
tra i poli di accoglienza, e di informazione orientativa, e le azioni di accompagnamento proposte dalla MIFE. La Città dei mestieri è davvero unificante, in quanto
rispetto all’insieme dei servizi che vengono offerti al pubblico, possiamo contare
su 102 partner. Innanzitutto, cerchiamo complementarietà e sinergie. Si va dalla
condivisione delle risorse documentarie, a questioni più importanti, come le attività di educazione all’orientamento che realizziamo insieme alla Pubblica Istruzione. Sicuramente, è vero che stiamo vivendo un momento critico… addirittura con
soggetti che ci chiedono perché non possano essere nostri partner… Comunque,
grazie al grande sforzo di mobilitazione e di coordinamento dei servizi, il nostro
pubblico può orientarsi meglio ed essere meno confuso…
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La Città dei mestieri,
territori e rete
Se una Città dei mestieri si definisce per le proprie finalità, riassunte nella carta dei servizi che specifica i mezzi con cui attuarle, in primo luogo per chi ci lavora significa condividere uno stato d’animo, un
modo diverso di lavorare, in un quadro multiculturale e di multi partenariato.
Un’azione concertata, uno sforzo condiviso
• Lo scopo di una Città dei mestieri è quello di semplificare le diverse richieste del
pubblico, offrendo dei consigli personalizzati e coordinati grazie alla presenza, in
contemporanea, di partner di enti diversi: i professionisti che lavorano insieme e
la condivisione delle loro competenze vanno a vantaggio degli utenti. Tuttavia, la
Città dei mestieri non vuole essere una presenza egemone né sul territorio né nei
confronti dei partner che si associano, poiché da sola non è in grado di rispondere a
tutti i diversi bisogni espressi dal territorio.
La Città dei mestieri non vuole sostituirsi alle istituzioni che, in qualità di partner,
contribuiscono alle diverse finalità della propria mission, ma contribuisce - attraverso la propria rete - a rendere più fruibili e visibili i servizi specialistici presenti
sul territorio.
È un luogo in libero accesso dove è possibile innanzitutto informarsi per programmare al meglio la propria vita professionale. L’imparzialità delle informazioni permette all’utente di decidere in modo autonomo quali strumenti usare e quando/
come usarli (ad esempio: se fare un VAE o un bilancio di competenze, se farli in
Città dei mestieri o quando e dove farli). L’utente, grazie alle informazioni ricevute,
potrà affrontare la tappa successiva con tutti gli elementi di cui aveva bisogno per
decidere cosa fare.
La Città dei mestieri contribuisce, insieme ai propri partner, a sviluppare una maggiore conoscenza dell’offerta formativa, delle proposte lavorative, dei servizi sul
territorio, e soprattutto aiuta a identificare e impiegare meglio le risorse delle
aziende e degli organismi su scala territoriale.
In quanto luogo aperto e vivo, mette a disposizione i propri locali, così come i propri
strumenti (documentazione cartacea, documentazione informatica, eventi) a tutte le
istituzioni, ai servizi locali, alle federazioni e alle imprese del territorio che ne fanno
richiesta, anche se non sono partner della Città dei mestieri.
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Per questo motivo, organizzare visite alla Città dei mestieri, andare incontro alle
richieste dei partner attuali o futuri, sviluppare una rete di relazioni in seno ad iniziative socialmente responsabili, chiarire il ruolo di tutti gli attori impegnati, in uno
spirito di reciprocità e di rispetto dei valori e del libero arbitrio di ciascuno, sono elementi essenziali per rendere l’offerta di servizi visibile e identificabile, e per poterla
promuovere più efficacemente con gli utenti.
È questo il vero scopo di un Città dei mestieri:
essere al servizio del proprio territorio, in tutte le sue componenti •
La logica del territorio, vista da
Catherine Gavériaux - Direttore della Maison de l’Emploi di Vermandois, centro
associato della Città dei mestieri Saint-Quentinois. www.maisonemploivermandois.fr
Prima di creare nel 2002 la Maison de l’Emploi, desideravo di poter avere il marchio Città dei mestieri, ma questo non era possibile. Così, quando la Maison de
l’Emploi di Saint-Quentin ha deciso di diventare una Città dei mestieri, abbiamo
iniziato a lavorare insieme nella speranza che il territorio rurale diventasse parte
integrante del progetto, e quindi siamo diventati Centro Associato.
L’aspetto interessante di questo progetto è l’interconnessione tra i nostri gruppi di lavoro, nonostante i 25 chilometri che ci separano. Condividiamo eventi e
personale, ma continuiamo a mantenere le nostre specificità. E’ una modalità di
cooperazione che contribuisce a creare una cultura comune…
Come direttrice, devo tener conto anche delle specificità del mio territorio di lavoro. Dirigo il Centro Associato di una Città dei mestieri a carattere rurale, con esigenze particolari, sia rispetto al pubblico giovanile sia rispetto al pubblico adulto.
Pertanto, è a partire dai bisogni del pubblico che costruiamo la nostra offerta di
servizi, in linea con gli sviluppi del territorio.
Le nostre considerazioni a livello locale sullo sviluppo delle attività non sono scollegate da ciò che accade a poca distanza da noi: attualmente, a Nord Pas de Calais, si sta realizzando il complesso progetto del canale Senna Nord Europa. Questa è per noi l’occasione per lanciare un grande dibattito sulle professioni legate
al traffico delle vie fluviali, sulle professioni legate al settore edile… E in questo
caso, si lavora in gruppo, Centro Associato e Città dei mestieri, ed è sempre insieme che decidiamo le tematiche, anche se i nostri dati d’ingresso sono diversi.
La Città dei mestieri è una leva reale per l’accesso alle informazioni sulle carriere
e la formazione, e un punto di riferimento per tutti.
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Le Città dei mestieri
nel mondo
Se il modello della Città dei mestieri è sempre attuale e si è dimostrato sempre in grado di adattarsi ai tempi, la vita di una Città dei mestieri è soggetta a incertezze contro le quali a volte è difficile
lottare. Pertanto dal momento della nascita della rete, alcune Città dei mestieri sono state chiuse
o sono scomparse, altre si sono ristrutturate in modo diverso sul territorio. Ne sono nate molte,
e molte altre sono ancora in fase di sviluppo. Ogni anno, le Città dei mestieri sono visitate da
persone che vengono da tutto il mondo. Ma, ogni giorno, siete voi gli ambasciatori migliori presso
il pubblico.
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Il Punto di vista di un politico
Sophie Donzel - Assessore per lo sviluppo economico di Nanterre, Presidente della
Città dei mestieri di Nanterre, presidente delegato della rete per i progetti comuni
La Città dei mestieri di Nanterre è nata dalla volontà degli eletti di fornire ai cittadini
un servizio che prima non esisteva: offrire un luogo dedicato alla loro carriera professionale e dove potessero affrontare tutte le questioni afferenti il loro lavoro, dove
non fosse richiesto nessun tipo di registrazione, senza appuntamento e con consiglieri professionisti. Dopo quattro anni dall’apertura, la sfida ha avuto successo: gli
utenti sono sempre più numerosi e qui trovano informazioni che non trovano altrove.
Ma indipendentemente dalla propria storia e dai propri partner, una Città dei mestieri risponde meglio alle esigenze delle persone arricchendo e rinnovando continuamente le proprie pratiche. Questo è ciò che fa vivere la rete delle Città dei mestieri.
Portando avanti progetti comuni, soprattutto in un quadro europeo, organizzando
eventi comuni (settimana della mobilità internazionale, settimana del lavoro per le
categorie svantaggiate), le conoscenze delle singole Città dei mestieri sono messe a
disposizione di tutte le altre. Questo “effetto rete” è molto prezioso.
Innanzitutto è un vantaggio per gli utenti; ma è anche un vantaggio per i gruppi di
lavoro: a mio avviso, le Città dei mestieri devono essere una risorsa anche per coloro
che ci lavorano, in particolare permettendo loro di migliorare le proprie competenze.
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La Città dei mestieri nel mondo
Questa guida è destinata ai consiglieri e al personale delle diverse Città dei
mestieri della Rete internazionale delle Città dei mestieri, e non può essere
usata in nessun altro contesto previa autorizzazione e citazione della fonte.
Riflette esclusivamente il punto di vista della Rete delle Città dei mestieri;
la Commissione europea non è responsabile dei contenuti della guida.
sommario
STORIA DELLA RETE
La genesi
La nascita del network
La creazione del marchio
Tutte simili, ma tutte diverse
La forza del network
La Città dei mestieri di domani
LA CITTA’ DEI MESTIERI, UN CONCETTO UNO STATO D’ANIMO
Le finalità di una Città dei mestieri
La Carta in sintesi
I tre punti chiave del lavoro in una Città dei mestieri
LA CITTA’ DEI MESTIERI: TERRITORI E RETE
Un’azione concreta, uno sforzo condiviso
Le Città dei mestieri nel mondo
Questa pubblicazione è stata realizzata con il
sostegno del FSE – Azioni Innovative Transnazionali
– Competitività regionale e lavoro – 2007-2013 –
Asse 4 – Misura 3.
Progetto AMPLI convenzione n.° 2009 –H-57-U0
Coordinamento editoriale: Bernadette Thomas –
Copyright 2009, Parigi
Coordination CLIP – Design QUINTON
Questa guida è stata realizzata nell’ambito del progetto AMPLI;
è frutto di un lavoro di gruppo internazionale.
Partner:
Porta 22, Espai de Noves Ocupacions, Barcellona
Città dei mestieri e delle Professioni di Milano e Lombardia, Milano
Città dei mestieri e delle Professioni di Roma, Roma
Cidade das Profissões do Porto, Porto
Association Réseau des Cités des métiers
Coordinamento: Cité des métiers de la Cité des sciences et de
l’industrie, Parigi
Traduzione in italiano: Chiara Tentori – Impaginazione: Valentina Longoni
L’edizione italiana è frutto della collaborazione tra Città dei mestieri di Milano e della Lombardia e Città dei mestieri e delle Professioni di Genova.
L’edizione italiana - © 2011 Città dei mestieri di Milano e della Lombardia – è stata realizzata nell’ambito del Progetto “Talent Scout”,
finanziato dalla Provincia di Milano all’interno del Piano Provinciale Orientamento 2010-2012 “Talenti al Lavoro”