Storie di giovani con la vita in spalla
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Storie di giovani con la vita in spalla
anno 88, n. 26 - 9 luglio 2015 Tariffa R.O.C. “Poste Italiane spa - Settimanale Sped in Abb. Post. - Pubbl. inf. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1 comma 1, CN/FC” - Iscrizione al registro stampa del Tribunale di Forlì n. 471/1974 Chiuso in redazione il 6/07/2015 - € 1.20 - Tariffa pagata - Taxe percue GLI "ON" FORLIVESI La città vista dai parlamentari locali Di Maio, Molea e Pini DROGA & C. Nel 2014 sono stati 1150 gli utenti del SERT di Forlì famiglia Le proposte della Consulta e il weekend ignaziano Enrico Pasini a pag. 3 Laura Bertozzi a pag. 4 Nostri servizi a pag. 18 Editoriale Non ci resta che... vivere “#nonsaidichetifai”. È l’hastag che il Corriere della Sera ha lanciato le scorse settimane per una iniziativa multimediale contro le nuove droghe. “A colpirci - scrive Luigi Ripamonti - è stata la comparsa sulla scena della ‘droga Facebook’, una pastiglia con stampigliato il simbolo del famoso social network. Abbiamo allora tentato di preparare una scheda con le 10 pasticche che sembrano innocue ma ti bruciano il cervello. Non ci siamo riusciti. Perché non sono 10, neppure 100, ma molte di più, e ne arrivano ogni giorno di nuove...”. Ma non è solo la droga a uccidere le speranze dei giovani, è anche il proliferare del gioco d’azzardo (con lo Stato compiacente) la mancanza di lavoro, l’egoismo delle varie caste nel conservare i propri privilegi, la corruzione dilagante... Non ci resta che piangere? Forse qualcuno potrà pensare di sì, noi vogliamo credere di no e lo facciamo dedicando l’apertura e il focus di questo numero ai giovani e alle loro scommesse sulla vita. Non ci resta che... vivere. Storie di giovani con la vita in spalla “ Lorenzo coi disabili, Anna con Libera, Enrico pellegrino, Martina startup, Davide alla ricerca di se stesso... L’estate della crisi, della disoccupazione e del solleone, ci consegna storie di giovani innamorati della vita. C’è Lorenzo che non molla da anni le vacanze con i disabili a Sappada, Alessandra appena tornata dalla Colombia, con l'operazione Colomba, Martina che si cimenta con il lavoro, Anna, appena 16 anni, che conclude il noviziato con Libera, Davide che dal Mugello cammina fino in Spagna per fare chiarezza in se stesso ed Enrico e Paolo, figlio ed padre, pellegrini fino ad Assisi. Servizi a pagg. 12-13 ...Alessandra è appena rientrata dalla Colombia dove opera con l'associazione comunità Papa Giovanni XXIII nella missione di pace "Operazione Colomba" Il pizzicotto Critica a fin di bene la vignetta della settimana Rifiuti organici in decomposizione, macerie, eternit, rifiuti pericolosi, scarti vegetali sono stati sversati da un cittadino a fianco al Santuario di Fornò. Il gesto è stato filmato e il cittadino multato di appena 600 euro. La prossima volta i vandali scaricheranno direttamente in chiesa. Il Papa non dice di accogliere i rifiuti? luciano sedioli dal 1960 Impresa attestata SOA Albo installatori elettrici Emilia Romagna Via Oreste Regnoli, 43 - 47121 Forlì Tel. e fax 0543.28259 [email protected] www.checchi-impianti.it • IMPIANTI CIVILI • IMPIANTI INDUSTRIALI • TRASMISSIONE DATI • TELEFONIA • FIBRA OTTICA • MANUTENZIONE IMPIANTI • PROGETTAZIONE IMPIANTI costume 2 Un Momento Momento in in cucina cucina Un a cura di Cecilia Sedioli 9 luglio 2015 A confronto su:&xxxxxxxxxxx Porte aperte Porte chiuse Torta di frutta Ecco la ricetta di una torta semplicissima, a basso contenuto di grassi e piena di buona frutta di stagione! Questa è la ricetta base, ma voi potete fare tutte le varianti che volete: cambiare tipo di frutta, gusto di yogurt, utilizzare farine diverse ecc.. Il mio consiglio è quello di provarla prima in questa versione e poi fare tutte le variazioni che preferite (questa è una buona regola per tutte le ricette). Gli ingredienti sono: • 4 uova; • 200 g di yogurt alla vaniglia; • 1 bicchiere di zucchero; • 3 bicchieri di farina; • 1 bustina di lievito; • latte q.b.; • scorza di un limone bio; • 2 albicocche; • 2 pesche; • 1 mela; • un cestino di ribes; • una manciata di noci. Dividete i tuorli dagli albumi; montate gli albumi a neve ferma e metteteli da parte. In un'altra ciotola (sempre con le stesse fruste, non occorre lavarle) sbattete i tuorli con lo zucchero (tenendone da parte due cucchiai), unite poi la scorza grattugiata del limone, lo yogurt e infine la farina mescolata con il lievito; se il composto risultasse troppo duro potete aggiungere un po' di latte. Ora incorporate, delicatamente e con movimenti dal basso verso l'alto, gli albumi. Lavate le albicocche e le pesche e tagliatele a cubetti grossolani (se usate le nettarine non togliete la buccia!), sbucciate una mela e fate a pezzetti anche quella, lavate i ribes e sgranateli; infarinate leggermente i pezzi di frutta (così non andranno tutti sul fondo) e uniteli all'impasto mescolando delicatamente. Foderate una tortiera con la carta da forno, versate l'impasto, spolverizzate con lo zucchero rimasto e decorate con le noci. Cuocete in forno preriscaldato per circa 50 minuti. P.s. Vi ricordo che queste torte senza burro nè olio si seccano subito: nel caso ne rimanga (non capita quasi mai!) mettela in frigo in un contenitore chiuso. P.p.s. Se avete fretta o non avete le fruste potete anche utilizzare le uova intere senza montare gli albumi: viene buona lo stesso, anche se un po' meno soffice! “Bici e Solidarietà” Un giovane su due gioca Partiti da Milano il 26 giugno, dopo nove tappe, da nord a sud, sono giunti a Carovigno in Puglia. Sono i ciclisti dell’associazione “Bici e Solidarietà” di Carovigno. Mille chilometri su due ruote, oltre 120 al giorno, per incontrare piccoli e grandi scrittori italiani, proporre libri in una veste meno informale, ma altrettanto efficace, di una classica presentazione e condividere così l’amore per la lettura. Cinque i ciclisti impegnati nell’impresa: il capitano Mimmo Ciaccia, “inventore” insieme allo scrittore Gino Marchitelli dell’iniziativa, Saturno Brioschi, Stefano Lino, Vito Bagnulo e Gilberto Sacchi. “Il senso del nostro pedalare è proprio quello della solidarietà, del portare attenzione su temi legati all’emarginazione, alla legalità, al disagio. In questo caso, anche su sollecitazione dello scrittore Gino Marchitelli, abbiamo voluto incentrare il nostro circuito su alcuni scrittori per riportare al centro il valore del libro, delle storie raccontate”, ha sottolineato il capitano Ciaccia. Sono 1,3 milioni i giovani tra i 14 e i 19 anni che nel 2014 hanno provato il gioco d’azzardo: vale a dire il 54% di coloro che frequentano le superiori: poco più di uno studente su due. Fortunatamente il 35% di questi gioca raramente (meno di una volta al mese) e il 9% una volta al mese, ma è del 10% la quota di coloro che tentano la sorte almeno una volta a settimana, rientrando nella fascia a rischio dei "frequent player", i giocatori costanti. Tra i minorenni ha giocato in almeno un’occasione il 51%. L’87% degli studenti ha però coscienza che il gioco può trasformarsi in dipendenza. Sono i dati emersi dalla ricerca dell’osservatorio Young Millenials Monitor, realizzato da Nomisma in collaborazione con l’Università di Bologna. La ricerca è stata condotta su 580 classi in tutta Italia, coinvolgendo oltre 14mila ragazzi. La maggior parte degli studenti ha giocato per curiosità (30%), il 23% "per caso" e il 14% perché altri amici già giocavano. Nella classifica dei giochi, al primo posto si colloca il Gratta&Vinci. Tratto da Avvenire Cent’anni fa di Umberto Pasqui L'opera dei cattolici durante la guerra Si è già accennato, la scorsa settimana, all'apertura del Ritrovo militare presso i locali del Seminario a pochi passi dalla Cattedrale. Era il 27 giugno 1915. Per l'occasione “La compagnia filodrammatica Silvio Pellico dava con successo clamoroso Il Piccolo Parigino e con eguale successo l'11 luglio i Filodrammatici dell'Istituto S. Luigi davano L'irreparabile”. Così almeno si apprende leggendo il periodico “La Madonna del Fuoco” del 4 agosto 1915. Sempre riguardo al Ritrovo, è scritto: “Si vide ben presto che la benefica istituzione rispondeva ad un vero bisogno, mancando spesso la rela- zione tra famiglie e soldati per la mancanza di comodità di scrivere. Notiamo poi con quanta brama i soldati cercano i gruppi fotografici da mandare alle loro famiglie”. Se “le sale di scrittura divenivano troppo ristrette” per la corrispondenza, anche “la sala di lettura” risultava piuttosto “gremita”. L'11 luglio, invece, fu inaugurata “la bandiera del Can. Nediani che si tiene esposta sulla strada”, mentre “fu benedetta il giorno 18 la grande bandiera data dai Successori Michele Rapa e lavorata dalle Sig. re Bovelacci, che ogni domenica sarà portata in Duomo alla Messa Militare. Madrina della bandie- Settimanale d’informazione della diocesi di Forlì-Bertinoro Redazione e amministrazione: Via Solferino, 21 - 47121 Forlì - Tel. 0543.36861- Fax. 0543.376786 e-mail: [email protected] - sito internet: www.ilmomento.biz Direttore responsabile: Luciano Sedioli In redazione: don Giovanni Amati, don Franco Appi, Beppe Brescia, Paola Mettica, Franco Garavini, Roberta Brunazzi Impaginazione grafica: Damiano Diti Ufficio abbonamenti e amministrazione: Eleonora Garavini Pubblicità: Pigreco srl Proprietà: Chiesa Cattedrale di Forlì - P.zza Dante, 1 - 47121 Forlì Stampa: Galeati srl - Imola (BO) Il Momento è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e a USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) ra fu la signora Contessa Maria Acquaderni Guarini e la benedizione fu data dal Rev.mo Can. A Pasini”. Carte diagrammate per apparecchi registratori Carte diagrammate per elettromedicali Carte per videostampanti Accessori elettromedicali Etichette radiofrequenza e soluzioni integrate Rfid labels and chain solutions Biglietti radiofrequenza e soluzioni integrate Rfid tickets and chain solutions 47122 Forlì (Italy) Via Secondo Casadei, 14 Tel. +39 0543 780055 - Fax +39 0543 781404 www.ceracarta.it - www.ceratag.it - [email protected] 3 9 luglio 2015 Com’è Forlì vista da Roma? “ I problemi della periferia nell'attività dei parlamentari Di Maio, Molea e Pini attualità Centro Studi Giovanni Donati Merita un posto nella nuova ASL Vista dal centro, quello vero, il centro del “potere”, la periferia dell’area forlivese appare meno piccola e irrilevante di quanto possa sembrare, e forse è stata, anche in un recente passato. Da un lato avere una terna di parlamentari del territorio, aiuta. Dall’altro, Forlì e il suo comprensorio “stanno dando un’immagine di maggiore dinamismo, si stanno facendo conoscere fuori confine grazie alle proprie eccellenze e vocazioni”. Parola del deputato del Pd, Marco Di Maio, che assieme a Bruno Molea di Scelta Civica forma la “squadra biancorossa” di maggioranza. Con loro siede in Parlamento, nei banchi di Lega Nord e quindi all’opposizione, Gianluca Pini, membro della Commissione Esteri della Camera e il cui sguardo, pur indirizzato con costanza alle proprie terre d’origine, ha di certo al momento obiettivi più critici sui quali posarsi. Di Maio e Molea sono, comunque, osservatori privilegiati del rapporto Roma-Forlì e se il punto di partenza sono le eccellenze e le vocazioni, a loro spetta anche spiegare quali siano. “L’alta formazione, un Polo universitario di qualità riconosciuta e un dna culturale ormai affermato”, afferma Di Maio, e Molea lo segue a ruota. “La città sta dimostrando che la cultura non è un costo ma un valore - spiega e anche il turismo sportivo sta contraddistinguendo il nostro territorio, assieme ad un’imprenditoria sana e ingegnosa che, abbinata all’intelligenza di cittadini e istituzioni, alla capacità di dialogo e coesione, ha saputo affrontare la crisi Marco Di Maio (PD) Bruno Molea (Scelta Civica) Gianluca Pini (Lega Nord) meglio che altrove”. Il forlivese, però, sa anche dialogare con i Palazzi? “Non sempre - sospira Di Maio -. Quando non avevamo parlamentari eravamo esclusi da un sistema di relazioni, o almeno non avevamo rapporti continuativi e questo ci ha penalizzato. Spesso per spiegare i problemi che i nostri concittadini non conoscono, dobbiamo partire dall’Abc. E ora che le risorse sono poche, recuperare e dare risposte celeri non è sempre facile”. Esempi? “Scalo merci, terzo lotto della Tangenziale, aeroporto, nuovo carcere”. Opere per il momento incompiute e nodi storici su cui anche l’on. Bruno Molea pone l’accento. “Sul carcere mi sto battendo molto, perché il suo trasferimento è basilare per la dignità dei detenuti, di chi ci lavora, e anche per la città, che si riapproprierebbe di un sito di pregio come la Rocca. Abbiamo però anche il problema dei collegamenti, aerei, ferroviari, stradali con la montagna: in quest’epoca bisogna intercettare i flussi, restare isolati sarebbe fatale”. Tra i vari nei, c’è anche quello della sicurezza? “No - frenano in coro -. Per carità, non dobbiamo accontentarci ma a Roma ci invidiano: restiamo un territorio che per qualità della vita è in fascia alta”. Un ultimo aspetto, sempre più strategico, del rap- porto nazionale-locale, è quello dei nuovi assetti istituzionali. “Per coniugare risparmio e qualità dei servizi bisogna ragionare su area vasta territoriale, ma questi processi non si inventano dalla sera alla mattina e le mezze vie non servono a nulla - ammette Molea -. Le unioni dei Comuni vanno bene, ma i Comuni stessi sono troppi e troppo piccoli: se non li riduciamo, li condanniamo a morte”. Identico il parere dell’esponente Pd. “Il Governo dà importanti contributi per le fusioni dei Comuni e questi servono a fare strade, a garantire i servizi. Fondersi vuole dire fare assieme, non significa perdere la propria identità”. Enrico Pasini Il Centro Studi "Giovanni Donati" per il Volontariato e la Solidarietà, fa fatica a trovare una sua collocazione nei nuovi assetti dell’ASL Romagna. Si moltiplicano gli incontri del nuovo direttore generale , Tonini, con tutte le realtà mediche, politiche, sindacali , ma non si trova il tempo per incontrare questa realtà che rappresenta nel panorama sanitario regionale e nazionale non solo una novità, ma a ben vedere un valore aggiunto. Due sono le attività che fanno capo al Centro Studi: la gestione, attraverso medici volontari, dell’ambulatorio del Centro di Ascolto Caritas ‘Buon Pastore’ e la promozione, attraverso convegni e seminari, aperti a personale medico, paramedico e assistenziale, di una cultura di cooperazione nel campo della sanità. Per quanto riguarda l’ambulatorio parlano i numeri: sono oltre 100 le persone, in gran parte italiani, che trovano in questa struttura, dopo aver perso la residenza, l’unica risposta possibile ai problemi della loro salute. Non meno importante è l’azione del Centro Studi sul versante culturale. La crisi attuale, oltre che svuotare le tasche, rischia di affievolire la solidarietà, anche nel campo della tutela della salute, fra chi ha e chi si trova in situazione di disagio, fra il nord e il sud del mondo, potenziando una mentalità chiusa ed egoista. In questi anni il Centro Studi ha fatto incontrare gli operatori sanitari con la città e con il mondo. Sono stati presentati i Report della Caritas, le esperienze della Comunità Papa Giovanni XXIII con i senza fissa dimora, le missioni sanitarie all’estero (Tanzania, Bangladesh, Camerun...) guidate o animate da medici e personale sanitario locale. Il nostro territorio si è sempre caratterizzato per una spiccata sensibilità solidale, che ha visto nascere cooperative, associazioni, gruppi dediti al volontariato e ha avuto figure straordinarie, come Annalena Tonelli, in questo campo. Nella riorganizzazione sanitaria riteniamo che la presenza di queste realtà non sia facoltativa ma essenziale, perché solo una visione miope, può pensare che quanto non produce immediati effetti economici, debba essere ritenuto secondario nelle scelte strategiche. tel. 0543.20844 MOSCHINI PIEROTTI E PRATESI SRL il vostro PROFESSIONISTI DELLE ASSICURAZIONI A FORLI’ È online il nuovo sito web della Libreria del Duomo Barbiere aperto tutta l’estate www.libreriadelduomo.it seguici anche su Facebook: www.facebook.com/libreria.delduomo Massimo di fianco al Duomo Orario continuato Piazza Ordelaffi 6 - Forlì (FC) attualità 4 Nuove droghe Pillole sperimentate sulla pelle dei ragazzi Le nuove droghe sono migliaia e cambiano ogni giorno. Con effetti spesso ignoti ai produttori stessi, che testato i loro ritrovati direttamente sul mercato, sulla pelle dei giovani. Spesso si tratta di mix di sostanze pubblicizzate con immagini innocue e rassicuranti, dai prezzi sempre più stracciati e dagli effetti deleteri a breve o a lungo termine. Le nuove sostanze psicoattive sono oggi circa 470 (di queste 101 sono comparse nel 2014), in continuo aumento e per tutti i gusti. E chi pensa di poter controllarsi, limitando l’uso di droghe al fine settimana, spesso fallisce nell’intento: una ricerca pubblicata da “Annals of Family Medicine” dimostra che il 54% di chi usa droghe nel weekend diventa un utilizzatore frequente nel giro di 6 mesi. A facilitare il lavoro ai venditori di nuove droghe è poi la rete di internet: qui i negozi on line abbondano, pubblicizzando spesso “estratti vegetali” o “essenze naturali” catalogabili come “smart drugs”, le cosiddette droghe furbe che giocano tra il lecito e l’illecito, proliferando in un mercato che non sembra conoscere la crisi. Cosa spinge i ragazzi a comprare erbe o pasticche? Il desiderio di sperimentare sensazioni nuove e di ampliare le prestazioni del cervello, che erroneamente si ritiene di poter ottenere attraverso l’uso di droghe. Ma, soprattutto, di allontanarsi da se stessi. 9 luglio 2015 Dipendenze, prevenire sul web “ Il direttore del Sert: “Youngle Corsairs“ una chat per rispondere ai giovani Tra le varie forme di dipendenza, quella su cui l’attività dell’Unità Operativa Complessa di Dipendenze Patologiche (Sert) di Forlì si dispiega maggiormente è il trattamento delle tossicodipendenze. Sul totale dei 1150 utenti affluiti nel 2014, sono stati 752 i casi di presa in carico per problematiche legate all’abuso di stupefacenti, 450 dei quali sono stati seguiti con un programma terapeutico. I dati, che hanno evidenziato una certa stabilità negli ultimi anni, registrano, in seconda posizione, 255 accessi al servizio per alcolismo, seguiti da 87 assistiti per assuefazione al tabacco. A cercare aiuto contro il gioco d’azzardo sono stati in 39, un numero destinato ad attestarsi ormai come una costante nell’agenda del Sert, in aggiunta agli altri interventi (17 nel 2014) relativi, nel loro complesso, a disturbi legati alla dipendenza da computer e dal sesso. “Il nostro lavoro - spiega il dottor Edoardo Polidori (nella foto), direttore del Sert - si dispiega su tre fronti: quello della cura e riabilitazione, rivolto a chi perde il controllo della propria vita tramite l’abuso di sostanze psicotrope legali o illegali, quello della prevenzione e informazione, diretto a chi ne fa uso saltuario, e l’intervento sul mondo della marginalità, che s’intreccia con quello dell’illegalità. Si tratta di tre mondi distinti fra loro che richiedono approcci diversi. Cosa servirebbe per migliorare la presa in carica dei nostri pazienti? L’integrazione fra politiche sanitarie e politiche sociali. Su due argomenti in particolare andrebbe puntato il focus: il problema dell’inserimento lavorativo, un aspetto di cui dobbiamo occuparci, se connesso al programma terapeutico della persona, che costituisce un tasto dolente per tutti per via della crisi, e il sostegno al rientro del debito, una strategia per aiutare chi va in deficit economico in conseguenza del gioco d’azzardo”. Molto è stato fatto sul fronte della prevenzione, che ha coinvolto, l’anno scorso, 8394 persone, tramite progetti nelle scuole, uscite delle unità di strada, corsi e conferenze. La sensibilizzazione però viaggia anche sul web grazie a Youngle Corsairs, una chat nata per rispondere alle domande dei più giovani, che opera su Facebook e al profilo Facebook dell’unità di strada, presente in Riviera anche in occasione della Notte Rosa. Il principale target delle iniziative d’informazione sono i giovani, tra i quali la diffusione della droga è molto ampia e destinata ad esserlo in misura crescente per l’offerta di sostanze sui canali web dedicati. Cosa può contrarre questa tendenza? “Essere professionisti credibili - risponde Polidori - che non stigmatizzano, ma fanno ragionare i più giovani sul loro rapporto con la sostanza e sulla propria responsabilità personale”. Laura Bertozzi Banca di Forlì Informa La nostra storia 100 anni fa a San Varano... Sul fare dell’estate del 1915 si riunisce l’assemblea generale dei soci della Cassa Rurale dei Depositi e dei Prestiti di San Varano. Il piccolo Istituto era sorto nel 1900 per volontà di don Michele Alessandrini, parroco della zona e sacerdote estremamente sensibile ai problemi della povera gente ed alle istanze sociali. L’idea era stata quella di dare vita a un pur modesto volano di credito cui potessero accedere quei tanti contadini che conducevano una vita di duro ed inesausto lavoro, sprovvista di mezzi finanziari e oggetto di usura da parte di chi poteva dispensare danari indispensabili per le modeste necessità familiari. Si trattava di vasti ceti sociali che non potevano neppure pensare di accedere al credito erogato dalle banche tradizionali non disponendo di garanzie reali da offrire. Un piccolo nucleo di rurali aveva coraggiosamente abbracciato l’iniziativa di don Michele e aveva consentito la sussistenza della Cassa Rurale nei primi 15 anni di attività. Dal 1908 la Cassa, che fino ad allora era stata allocata presso la canonica, vantava anche una propria autonoma sede. L’edificio era quello della Casa del Popolo, che ospitava la Cassa Rurale, la sede della Società di mutuo soccorso fondata nel 1898, l’Agenzia Agricola e le diverse associazioni cattoliche presenti in zona. In quella circostanza il vescovo Raimondo Jaffei, nel corso della celebrazione ufficiale, aveva voluto augurare alla Cassa Rurale di divenire “un centro irradiatore di idee, di sentimenti, di educazione e di proposta per un lavoro cooperativo ed intenso di rinnovamento economico e sociale”. L’auspicio del Vescovo, sette anni dopo, si mostra fondato. Infatti, tornando all’Assemblea del 1915, il Capo Sindaco Battistini, chiedendo l’approvazione di un bilancio che reca un utile di Lire 65, afferma che “nonostante la grave crisi improvvisamente generata dallo scoppio della guerra europea tutto ha potuto procedere senza perturbazioni”. Il conflitto non è evidentemente ancora percepito dalle coscienze popolari come “mondiale” e i suoi tragici lasciti non sono ancora del tutto ipotizzabili. Alla assemblea partecipano comunque 31 dei 61 soci della Cassa, il bilancio viene approvato con 22 voti favorevoli e uno contrario. Perché? Perché per prassi costante consiglieri e sindaci si astengono dal voto sul bilancio e perché, curiosamente, per diversi anni, in quel periodo, un socio esprimerà il suo dissenso alla gestione della banca. Una minoranza interna dunque, seppur sparuta, di cui non conosciamo né i riferimenti personali né le ragioni che la muovono. Ma che certifica che un confronto interno, o anche solo un’impuntatura personale, esiste e viene accettato. Le cariche sociali sono in gran parte confermate. Da scrutatori della votazione fungono Fiorino Fiorentini e Agostino Boschi. Viene confermato con voto unanime Giovanni Cortini alla presidenza, a vice presidente è indicato Agostino Boschi. Come consiglieri risultano eletti Primo Bentivogli, Sebastiano Tassinari, e lo stesso don Michele Alessandrini, che funge Un’immagine del Vescovo Raimondo Jaffei anche da segretario, mentre cassiere è Alessandro Saporetti. Tutti hanno raccolto 30 voti, dunque l’uomo del dissenso non ha cambiato idea. Del Collegio Sindacale fanno parte, come d’abitudine, tre sacerdoti: Ciro Battistini, Giulio Galotti ed Eugenio Salaroli. Sono infatti gli uomini di chiesa a possedere quella istruzione che consente di esercitare un controllo sulle attività contabili della piccola Banca. Nel tempo, progressivamente, quei rurali privi di scolarizzazio- ne diventeranno invece, grazie all’esperienza fatta con la Cassa, in grado di costituire classe dirigente e, addirittura, di proporsi per la guida delle comunità locali di riferimento. Ma questa è un’altra storia di cui riferiremo più avanti... Il brano pubblicato è tratto dal libro “Dalle Casse Rurali alla Banca di Forlì. 110 anni di storia al servizio delle comunità locali” scritto da Mario Russomanno e pubblicato dalla Banca di Forlì nel 2011. 5 9 luglio 2015 Terzo Settore: tempo di riforma “ Il punto in un convegno giovedì 9 alla Sala Europa, con il sottosegretario Bobba La riforma del Terzo Settore passa, ancora una volta, dalla città di Forlì. La ricchezza locale in termine di numero di associazioni di diversa natura, di volontari, soci e cooperatori sociali, impegnati nei campi più diversi, porta questo territorio ad eccellere a livello nazionale. Già negli anni Novanta il mondo associazionistico forlivese ebbe un ruolo importante per l’approvazione della Legge Quadro sul Volontariato (n. 266) e sulla cooperazione sociale (n. 381) ed oggi, ad oltre 20 anni dal varo di quelle normative fondamentali per chi opera in questo ambito, si torna a parlare di riforma del Terzo Settore, passando da Forlì. Giovedì 9 luglio, alle ore 20.30 nella Sala Europa del- la Fiera di Forlì (via Punta di Ferro 2), si tiene il convegno dal titolo “La Riforma del Terzo Settore. Il futuro del non profit e dei Centri di Servizi per il Volontariato”, aperto a tutti con partecipazione gratuita. “Un momento importante di dibattito - sottolinea l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Forlì Raoul Mosconi - nel corso del quale si parlerà della riforma attualmente in corso che coinvolge tutto il Terzo Settore, in particolar modo i Centri Servizi e le associazioni. È oggi importante rinnovare la normativa per alcune realtà, in particolare per le imprese sociali: risulta quindi assolutamente necessario - sottolinea l’assessore - capire cosa ci aspetta nel prossimo futuro e dare la possibilità ai vari soggetti interessati di rapportarsi con la politica che si occupano di tale riforma”. A rappresentare il governo nel convegno forlivese è l’onorevole Luigi Bobba (nel cerchio), sottosegretario di Stato alle Politiche Sociali, che interverrà al fianco dell’on. Marco Di Maio (componente della I Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio ed Interni e della VI Commissione Finanze), di Paolo Zoffoli (consigliere regionale e presidente della commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali) e dell’assessore comunale Raoul Mosconi. “Tra i punti centrali della riforma - prosegue Mosconi - anche l’aspetto dell’economia civile, sempre più importante per la società contemporanea, e quello del servizio civile nazionale universale, che prevede la possibilità per i giovani di usufruire di crediti universitari o tirocini professionali, anche svolti in altri Paesi dell’Ue, vedendosi riconosciute le competenze acquisite durante l’espletamento del servizio”. Al convegno forlivese è prevista un’ampia partecipazione, anche da altre provincie emiliano romagnole. Info: [email protected]. attualità Bertinoro Economia sociale: sul colle la scuola estiva Giunta ormai alla quarta edizione, torna al Centro Residenziale Universitario di Bertinoro la European Summer School on Social Economy (Esse), summer school di respiro internazionale che dal 2009 ha visto la partecipazione di oltre 100 tra ricercatori, studenti e imprenditori sociali. Dal 6 all’11 luglio 23 partecipanti provenienti da tutto il mondo partecipano all’niziativa, incentrata quest’anno sul tema “Personalisation and Social Entrepreneurship”, focalizzando l’attenzione sulla necessità di coniugare lo sviluppo di politiche di welfare innovative con il ruolo e le funzioni delle imprese sociali. Tra i docenti si segnalano, oltre all’economista Stefano Zamagni, anche lo statunitense Dennis Young, uno dei principali esperti di management delle organizzazioni non profit, ed esperti di design dei servizi e dell’innovazione sociale. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna in collaborazione con Aiccon e si rivolge a laureati, dottorandi, ricercatori e professionisti interessati ad approfondire tematiche inerenti l’economia sociale, sia da un punto di vista teorico che pratico. Info: www.esse.unibo.it. sette giorni 6 9 luglio 2015 Forlì sette giorni di Beppe Brescia Campo solare a Villa Selva, taglio del nastro ufficiale Livia Tellus si allarga ai Comuni dell’Unione Liceo Artistico all’Expo con dieci progetti Foto Frasca Inaugurato il 4 luglio l’impianto solare termico di Villa Selva, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Davide Drei, del vice Veronica Zanetti, dell’assessore Alberto Bellini, del presidente della Regione Stefano Bonaccini e del deputato Marco Di Maio. La struttura, realizzata da Forlì Città Solare, si estende su un’area di circa 20mila metri quadrati, dove sono posti i “collettori solari parabolici a inseguimento” che concentrano l’energia solare su un tubo dove scorre olio diatermico. Il calore prodotto viene distribuito attraverso la rete di teleriscaldamento alle imprese insediate nell’area di Villa Selva. Il campo dispone anche di un impianto fotovoltaico di 11 kW di potenza, a copertura delle richieste di energia elettrica del campo stesso. Un anno scolastico da ricordare per il Liceo artistico e musicale di Forlì diretto da Luigi Ascanio: grazie all’incremento d’iscrizioni l’Istituto ha conquistato l'autonomia e a giugno è arrivata anche la comunicazione, da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale, dell’avvenuta designazione di scuola d’eccellenza dell'Emilia-Romagna, unico liceo a ricevere questa nota di merito tra un ristretto gruppo di 12 scuole selezionate. A coronare quest’annata è arrivato l’invito all’Expo per il 14 luglio, nello spazio “Vivaio scuole” del Padiglione Italia, per illustrare 10 progetti delle classi quarte e terze di Architettura e Ambiente sui temi della produzione, consumo e distribuzione del cibo attraverso fonti di energia rinnovabile. Livia Tellus Governance (LTG) si trasformerà a breve in Livia Tellus Romagna Holding. Nella società con la quale fino ad oggi il Comune di Forlì ha gestito le proprie partecipazioni nelle varie società di servizio pubblico locale, entreranno i Comuni dell’Unione, per ora 11 su 14. Il 78% della nuova holding rimarrà in capo al Comune di Forlì (per un valore di 182, 640 milioni) il restante 22% (51,828 milioni) è patrimonio degli altri 14 C Il capitale sociale aumenterà a 234 milioni Comuni dell’Unione. “Ai comuni che entrano - ha spiegato il presidente Gianfranco Marzocchi - viene garantito un alleggerimento della gestione amministrativa di certi servizi l’implementazione di servizi oggi carenti, la possibilità di affidare direttamente servizi alla società in house”. Stanza della Matematica anche d’estate al Cif Oltre 800 firme per una via intitolata a Giorgetti Una festa molto speciale per Giorgia e Matteo La Stanza della Matematica prosegue la sua attività anche in estate: da giovedì 9 luglio, ogni martedì e giovedì dalle 9,00 alle 12,00 nella sede del CIF - Centro Italiano Femminile onlus (a Forlì in corso Garibaldi 60), gli studenti delle superiori con il “debito” in Matematica o Fisica possono contare sul supporto dello staff di insegnanti della Stanza per prepararsi al meglio agli esami di settembre. Dal 22 luglio, poi, sempre nella sede del CIF, verrà attivato anche un corso di potenziamento nelle Discipline scientifiche, per gli studenti che hanno appena terminato l'esame di Stato e che devono prepararsi per i test di ammissione all'Università del prossimo settembre. Per info. e iscrizioni: tel. 370.3226881; www.altrestanze.org. Raccolte 837 firme per chiedere l’intitolazione di una via in memoria di Gilberto Giorgetti (nella foto piccola), studioso forlivese scomparso nel 2012. Le firme, depositate in Municipio, sono state consegnate al sindaco di Forlì Davide Drei da Giuseppina Masotti, moglie di Gilberto (insieme nella foto), per chiedere che al forlivese venga intitolato un elemento della toponomastica cittadina. L'impegno culturale di Giorgetti è stato a tutto tondo: grande appassionato d’arte, dipingeva prima che un tumore lo costringesse sulla sedia a rotelle. Non si stancò mai, nonostante la malattia, di raccontare la Romagna e le sue tradizioni, collaborando alle iniziative di Sadurano e organizzando iniziative culturali con l’associazione culturale “La Foglia”. Domenica 5 luglio Giorgia Casadei e Matteo Dolcini hanno celebrato il loro matrimonio a Forlì nella chiesa di San Paolo Apostolo. Terminato il rito religioso, accompagnati da una folla "oceanica" di amici e parenti, si sono trasferiti nel giardino adiacente alla chiesa di San Nicola in Vecchiazzano, loro parrocchia di origine, per il tradizionale rinfresco. Fra gli oltre 400 invitati (nella foto), Giorgia e Matteo hanno voluto che fossero presenti molti loro amici diversamente abili, conosciuti nelle vacanze di condivisione di Borca e ora Sappada e al "gruppo cuoio" a San Paolo. Auguri ai novelli sposi e complimenti per il loro matrimonio bello e davvero speciale. 7 9 luglio 2015 Estate all’aria aperta La classica Calla-Camaldoli territorio Una pagina dedicata a chi ama la Romagna con i suoi tesori naturali ed artistici. Una piccola guida per chi si mette in viaggio in auto o a piedi. Una lettura per chi, rimanendo in casa, desidera comunque sognare. Uno splendido percorso di 16 chilometri, andata e ritorno, percorribili in 6 ore Dopo l’anello del ballatoio (che tocca il passo della Calla) e quello della Lama (che sale ai Prati della Penna), è arrivato il momento di intraprendere l’escursione che li collega, ovvero la Passo della Camaldoli - Eremo di Camaldoli, una delle più affascinanti e nel contempo più agevoli del nostro Appennino, ma attenzione alle sottovalutazioni: si tratta di un percorso lineare di ca. 11 km, il che significa che per andare e tornare nella stessa giornata occorrono più di 6 ore. Perché, allora, non dividere il cammino in due giorni, scendendo dall’eremo fino al monastero (un’altra ora di cammino) per fermarvisi per la notte? Il punto di partenza è sul Passo della Calla (a 1.295 metri, con ampio parcheggio), alle spalle del diroccato edificio della dogana, lungo la forestale di crinale, detta la Giogana. Sin dalla prima salita al Poggione (1424 metri) ci si immerge in una faggeta dai grandi tronchi colonnari, punteg- giata da affioramenti rocciosi. Il sentiero lambisce qui, ripianando, il confine della Riserva Integrale di Sasso Fratino, la più antica d’Italia (fu istituita nel 1959) in cui si può entrare solamente per motivi di studio e di sorveglianza. Raggiunte le pendici del Poggio Pian Tombesi, il sentiero si discosta dal crinale dentro il versante toscano costellato da grandi frammenti rocciosi scivolati lungo il pendio per trovare appoggio sui maestosi tronchi dei faggi. Superato il bivio che conduce alla Fonte della Zanzara si entra in un singolare vallone, allungato nella stessa direzione del crinale. Il sentiero prosegue quindi con alcuni saliscendi fino ad un’altra depressione che ricorda, per la forma a imbuto, una dolina, sul cui bordo affaccia un bell’esemplare di acero di monte. Poco oltre la visuale si apre sul ripidissimo versante romagnolo, dove si estende la densa foresta della Riserva Integrale di Sasso Fratino. Ancora superiore è però il panorama apprezzabile dalla successiva cima erbosa di Poggio Scali (a quota 1520), aperta a 360 sul territorio del Parco, che consente di ricomprendere i n un unico sguardo, nelle giornate più limpide, il Tirreno e l’Adriatico, come scrisse l’Ariosto nel “Furioso”: “come Appennin scopre il mar Schiavo e il Tosco / dal giogo onde a Camaldoli si viene”. Scesi dal poggio, che preserva anche un’unica stazione di botton doro, si prosegue sino al Passo del Porcareccio, caratterizzato da piccole aree prive di vegetazione che rivelano il rosso ed il verdino delle rocce argillose, per poi scendere sino alla Sorgente omonima, che dà vita nella piana immediatamente sotto, ad un esteso impaludamento in cui si era sviluppata, in passato, anche una piccola torbiera. Superato il crocevia della Scossa, da cui scende a sinistra il sentiero che conosciamo per la Lama, si aprono sulla destra diversi sentieri che conducono verso l’eremo: quello che passa da Battilocchio (che è però più lungo), quello che scende da Prato Bertone in mezzo agli abeti bianchi, dopo Prato al Soglio (lungo il sentiero 68, che consigliamo), o quello che scende dal Gioghetto (poco più lungo del 68 ma meno ripido). Per chi potesse fer- Da vedere nel XVII secolo, il vecchio confine della clausura dell’eremo (segnato da tre croci, oltre le quali le donne non potevano salire) e le cappelle di San Romualdo e della Madonna della Neve. Veronica Franco Da leggere Chiesa di San Salvatore trasfigurato La chiesa di San Salvatore Trasfigurato sorge nello stesso luogo in cui San Romualdo eresse, nella prima metà dell’XI secolo, le prime cinque celle ed il piccolo oratorio da cui si è quindi sviluppato l’intero eremo di Camaldoli. Consacrata una prima volta nel 1220, presente - secondo la leggenda - San Francesco d'Assisi, la Chiesa è stata più volte restaurata già nel XIII e XIV secolo, per assumere poi le attuali forme barocche nel XVII. Ancora più tarda, del 1713-14, la facciata, racchiusa da due campanili e decorata con le statue di Cristo, San Romualdo e San Benedetto. Numerose le opere d’arte degne di nota all’interno della Chiesa, che attraversano l’intero arco temporale dal Rinascimento alla contemporaneità. marsi una notte a Camaldoli, o ha comunque la gamba per un cammino da 8/9 ore, la discesa al monastero si effettua proseguendo lungo il sentiero 68, che tocca anche il laghetto artificiale creato dai monaci Già sulla porta d’accesso alla chiesa è posto un bassorilievo di Tommaso Flamberti (Madonna col Bambino), mentre sopra le porte agli angoli del transetto sono conservate quattro tele del Passignano raffiguranti San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio, San Gerolamo e Sant'Agostino. Gli affreschi del catino absidale, opera primo-novecentesca di Ezio Giovannozzi, fanno da sfondo alla pala di scuola toscana tardo-cinquecentesca raffigurante Cristo crocifisso adorato da SS. Pietro, Paolo, Romualdo e Francesco. La Cappella di Sant'Antonio Abate, di fianco all'altare, conserva un altorilievo in ceramica invetriata di Andrea della Robbia (Vergine e il Bambino con Santi) cui fa da sfondo un’altra opera degli Anni Trenta del Novecento, la Glorificazione del Crocifisso di Adolfo Rollo. Nell’Aula Capitolare, caratterizzata dal cinquecentesco soffitto a cassettoni di stile toscano, si segnalano, infine, una Vergine col Bambino circondata da Santi del Cinquecento e, nel corridoio di accesso, una grande tela di Augusto Mussini raffigurante San Romualdo e cinque discepoli nella foresta di particolare efficacia. Le novelle della nonna di Emma Perodi Camaldoli ed il Casentino sono i protagonisti della più importante raccolta di racconti - Le novelle della nonna. Fiabe fantastiche - di Emma Perodi, una delle maggiori scrittrici di narrativa per l’infanzia del Secondo Ottocento, oggi pressoché dimenticata pur se ristampata nei Mammut della Newton Compton. Nata a Firenze nel 1850, Emma Perodi collaborò con molte testate giornalistiche, sia quotidiane (come La Stampa ed Il Corriere della Sera), sia per ragazzi (come Il giornale per i Bambini, diretto da Collodi, Il Giornale Illustrato per i ragazzi, La piccola Antologia, La Ricreazione, Il Giornalino della domenica), oltre a dirigere Il tesoro dei Bambini e Il Messaggero della Gioventù. Editi a Roma nel 1893, i cinque volumi delle Novelle della Nonna: fiabe fantastiche giocano per l’appunto sul doppio registro realistico (la forma-novella) della descrizione della vita della famiglia Marcucci, contadini nel po- dere di Farneta presso Camaldoli, e fantastico (la formafiaba) delle narrazioni con cui Nonna Regina intrattiene i nipoti durante le veglie invernali e le serate estive, rievocando un medioevo locale dalle tinte gotiche. Nonna Marcucci racconta, infatti, fiabe - come ha scritto Faeti - “che avrebbero impaurito Stephen King”, combinando gli elementi del gotico-cimiteriale (diavoli, scheletri insepolti, spettri, tesori e oggetti fatati) con quelli del sacro (sono, infatti, di norma i Santi, se non lo stesso Gesù, a donare agli eroi l’oggetto fatato che assicurerà loro la vittoria sugli avversari) e realizzando così un’opera che pur risentendo talora di un intento pedagogico troppo aperto si rivela dotata di un’originalità ed una modernità inaspettate e meritevoli di riscoperta. territorio 8 9 luglio 2015 Notiziario pensionati Val Montone - Rabbi a cura della F.n.p.-Cisl Forlì, Piazza del Carmine 20 - tel. 0543 26007 I problemi della previdenza. L’idea di Boeri La previdenza italiana da tempo non gode di buona salute, soprattutto a causa degli errori e della eccessiva generosità del passato (pensioni baby, pensioni rapportate alla retribuzione, pensioni sociali o di invalidità come sussidio alla povertà, oneri non propriamente previdenziali). Dopo il tentativo della legge Fornero, sia il Governo che diversi economisti studiano e propongono rimedi. A fine marzo il nuovo presidente dell’Inps, il prof. bocconiano Tito Boeri, ha detto che entro giugno l’Inps avrebbe presentato il proprio progetto fondato sulla solidarietà, con la proposta di un contributo di equità distributiva e intergenerazionale basato sulla forte differenza, sproporzionata, tra pensione percepita e contributi versati, limitatamente a chi percepisce pensioni elevate. Finora non abbiamo avuto notizia ufficiale del progetto. Probabilmente c’è stato un ripensamento dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul mancato adeguamento della “scala mobile” negli anni 2012 e 2013 sulle pensioni di oltre tre volte il minimo. Forse dovremo aspettare la prossima Legge di stabilità che ha l’onere di trovare le coperture per ogni problema. Rimborsi “scala mobile”: cauta sui ricorsi la Fnp-Cisl regionale “Occorre non illudersi di poter ottenere un rimborso totale sulle pensioni, poiché lo Stato non è nelle condizioni di restituire tutto”. Questo l’avvertimento fatto dal segretario della Fnp-Cisl di Bologna, Sergio Palmieri, all’assemblea organizzativa felsinea. L’unico modo sarebbe il ricorso a nuove tasse. Ma riassumiamo i dati del provvedimento, detto “bonus Poletti”. Il rimborso avverrà automaticamente il 1° agosto con la relativa mensilità, a circa 3,7 milioni di pensionati con ratei mensili superiori a 1.443 euro (3 volte il minimo), giacché quelli con pensione inferiore hanno avuto a suo tempo l’indicizzazione ai 100%. Il rimborso è del 40% per le pensioni comprese fra 3 e 4 volte il minimo; 20% fra 4 e 5 volte, 10% fra 5 e 6 volte; nulla oltre 6 volte (2.886 euro lordi). Inoltre il decreto prevede che la pensione aumenti del 20% dell’indice di “scala mobile” per gli anni 2014 e 2015, percentuale che crescerà al 50% per l’anno 2016. Requisiti 2015 per la pensione di vecchiaia Per gli anziani alla soglia della pensione ricapitoliamo i requisiti attuali per andarci. Per i lavoratori dipendenti del settore privato l’età anagrafica necessaria è di 63 anni e 9 mesi, per quelli pubblici è di 66 anni e 3 mesi. Per tutti occorre avere almeno 20 anni di contributi, oppure solo 15 anni se versati entro il 31 dicembre 1992. In ogni caso la pensione è subordinata alla cessazione del rapporto di lavoro. La decorrenza è il primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti. Si può ottenere la pensione anticipata con almeno 62 anni di età, se si matura l’anzianità contributiva di 42 anni e 6 mesi per gli uomini, o con 41 anni e 6 mesi per le donne. Queste ultime, se nate entro il mese di agosto 1957, con 35 anni di contribuzione maturati entro novembre 2014, possono andare in pensione anticipatamente anche quest’anno, col regime sperimentale, optando per il sistema di calcolo contributivo. I minimi delle pensioni Inps Dal 1° gennaio 2015 l’importo mensile, per 13 mensilità, del trattamento minimo a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, sia privati che pubblici, è di 502,38 euro. Premilcuore: il presidio ospedaliero, passato dall’Asl all’Asp, affidato alla cooperativa sociale Al Cigno la gestione dell’ospedale È passato dall’Asl all’Asp ma il il cambiamento va ben oltre una semplice consonante. Dal primo luglio il presidio Ospedaliero di Premilcuore è transitato dall’Azienda Sanitaria Locale che ne aveva la titolarità all’Azienda Servizi alla Persona San Vincenzo de’ Paoli di Santa Sofia che a sua volta ne ha affidato la gestione per sei anni alla Cooperativa Il Cigno di Cesena. Dopo quasi mezzo secolo va in soffitta la gestione Asl che però manterrà in loco il personale infermieristico per la gestione del country hospital e degli interventi per il 118 in convenzione con i volontari della locale Misericordia. Presidio compreso il country hospital passano all'Asp San Vincenzo de Paoli di Santa Sofia che ha accreditato per le gestione (come già avviene per la casa madre dell'Alto Bidente) la cooperativa Il Cigno di Cesena ha stipulato una convenzione valida sei anni. "È stato proprio l'intreccio fra i vari attori a rendere complesso l'intero passaggio - commenta il sindaco di Premilcuore Marco Menghetti - ed alla fine di trattative lunghe abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile superando le difficoltà iniziali dovute all'accreditamento dei posti letto con la reale possibilità di aggiungerne due nuovi all'ultimo piano dell'edificio". Agli ospiti della struttura è stato garantita la medesima retta mensile senza aumenti ma i pasti non saranno più cucinati in loco ma arriveranno da Santa Sofia ma rispetto alla gestione precedente farmaci, biancheria e trasporti saranno a carico del Cigno. Ma non tutti sono così ottimisti. Maria Teresa Rinieri consigliere d’opposizione in consiglio comunale avverte: "Avremmo preferito che la struttura fosse trasformata in Casa della Salute come quella di Modigliana". Intanto Cgil-Cisl e Uil vanno all’attacco "È grave che nella fase di cessione Ausl che la stessa Asp non si siano preoccupate di coinvolgere le categorie sindacali L'ospedale D. Ricci di Premilcuore interessate, un comportamento sbagliato perché poco trasparente e privo di confronto che non ha consentito la piena tutela delle lavoratrici ai quali è stato invece detto che non avevano alternativa, poiché si trattava, per loro, del massimo risultato ottenibile". riccardo rinieri Predappio: sarà l’associazione di volontariato a farsi carico di attività a favore della comunità Comune e Protezione Civile uniti Sottoscritta in Municipio a Predappio giovedì 2 luglio una convenzione tra il Comune di Predappio e l’associazione di volontariato "Protezione civile Predappio", che impegna i volontari nelle attività integrative di pubblico interesse sul territorio comunale. La collaborazione tra il Comune, rappresentato dall’assessore Gianni Flamigni, e la sezione locale della Protezione civile è focalizzata su alcune attività specifiche a favore della comunità. Riguardano, in particolare, gli eventi calamitosi naturali (pianificazione, collaborazione e gestione, in accordo con il personale del Comune, delle funzioni di previsione e prevenzione degli eventi calamitosi); il rischio idro- 11 luglio Inaugurazione dell’Ufficio turistico Taglio del nastro a Predappio, sabato 11 luglio, per i nuovi uffici dell’Area Demografica. L’appuntamento è alle ore 10.00 a Palazzo Varano: l’evento inaugurale riguarda l’Ufficio Servizi Demografici, l’Ufficio Cultura/Turismo e l’Ufficio Turistico. Il municipio di Predappio geologico (sorveglianza del regime del fiume Rabbi e monitoraggio delle frane nel territorio comunale); gli eventi atmosferici (collaborazione con il personale addetto alla pulizia dei siti di rile- vanza sociale per gli abitati di Predappio e Fiumana in caso di neve o ghiaccio eccezionali); il mantenimento in efficienza delle ex Scuole Elementari di Tontola e il monitoraggio delle trappole per zanzare nel territorio comunale. 9 9 luglio 2015 territorio Val Bidente Santa Sofia: sabato 18 luglio alle ore 21.15 apertura della XIX edizione del premio nazionale A Sportilia, il presidente Ferrero In nome dello sport e non solo. A Santa Sofia sabato 18 luglio alle 21,15 si alza il sipario sulla XIX edizione del Premio nazionale Sportilia. Da quasi vent’anni, la manifestazione catapulta nel comune bidentino centinaia di sportivi, arbitri, imprenditori, uomini di spettacolo, della comunicazione e professionisti di ogni branca che hanno ricevuto i riconoscimenti per i traguardi raggiunti. Nato da un’idea di Quinto Vecchioni (direttore del Giornale di Sesto e di origini santasofiesi) che suggerì di organizzare un evento forse unico nel suo genere, dove gli arbitri diventano protagonisti, da sempre la manifestazione è stata organizzata dal patron Franco Aleotti, che si avvale di una squadra affiatata e competente a partire da un conduttore esperto e coinvolgente come Marino Bartoletti. E anche quest’anno non mancheranno le sorprese sul palco allestito nella bella cornice verde del Parco della Resistenza, in pieno centro. Certamente il colpo grosso di Aleotti è la presenza di un personaggio multiforme e accattivante come Massimo Ferrero presidente della UC Sampdoria. Ma il parterre degli ospiti è lungo: per il settore delle professioni e della comunicazione riceveranno riconoscimenti Andrea Abodi presidente della Lega nazionale calcio di serie B, il luminare di ortopedia Giuseppe Porcellini, Bruno Piraccini amministratore delegato del gruppo Orogel e presidente della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Cesena e l’artista Ido Erani le cui opere, selezionate da Vittorio Sgarbi, sono in mostra all’Expo di Milano. Per il Memorial Liverani riservato agli arbitri che si sono particolarmente distinti nella stagione 2014-15, premi ad Antonio Damato di Barletta e l’assistente Mauro Tonolini entrambi per la serie A insieme al giovane Fabrizio Pasqua di Tivoli per la serie B. Invece per il Memorial Bettini il riconoscimento va invece ad Antonio Di Mar- tino di Teramo per la Lega Pro. Numerosi anche gli sportivi premiati. Da Renzo Bariviera per il basket, componente della nazionale e vincitore di coppe nazionali e internazionali e che ha militato nella Libertas Forlì, al ciclista Franco Chioccioli vincitore nel 1991 del Giro d’Italia, passando per Romano Fogli, Franco Janich e Mirco Pavinato, protagonisti dello scudetto del Bologna nel 1964. Oscar Bandini Meldola: seconda edizione dell’iniziativa ideata dall’assessore comunale Maddalena Maglioni Alleanza tra parchi e movimento Dopo il buon esito riscontrato lo scorso anno, a Meldola si appresta a prendere il via la seconda edizione di “Parchi e Movimento”. Ermano Giunchi, assessore all’ambiente, spiega: “L’iniziativa, promossa in collaborazione con diverse associazioni sportive del territorio, vuole offrire ai cittadini l’opportunità di svolgere attività fisica gratuita nei parchi della nostra cittadina. L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del movimento fisico a contatto con la natura”. Il consigliere Maddalena Maglioni, ideatrice di questa iniziativa, sottolinea: “Il nostro intento è quello di dare la possibilità di curare il proprio benessere fisico e mentale all’aperto, immersi nel piacevole scenario offerto da due importanti aree verdi presenti nel nostro territorio: il parco dell’Istituzione e il parco delle Fonti. Le associazioni sportive che hanno aderito alla proposta sono la Palestra Energy, l’ass. La Fenice, l’ass. Mondoarte e la palestra di Franco Monti”. Anche il sinda- Da sinistra Maddalena Maglioni, il sindaco Gian Luca Zattini ed Ermano Giunchi co Gian Luca Zattini afferma, a sostegno dell’iniziativa: “Ai primi di giugno ho partecipato ad un convegno organizzato dall’Irst, nel quale si sottolineava che le tre parole chiave della salute sono: ambiente sano, alimentazione corretta e movimento fisico. Studi medici hanno appurato che 150 minuti di attività fisica settimanale spesso danno risposte pari ad una terapia farmacologica. Da parte del Comune c’è sempre stato l’intento di curare questi tre elementi attraverso risposte concrete e la promozione di stili di vita corretti: questa iniziativa ne è un esempio.” Nei mesi di luglio e agosto dal lunedì al giovedi, dalle ore 19.00 alle 20.00, rispettivamente presso il Parco delle Fonti e presso il Parco dell’Istituzione “D. Drudi” di Meldola, verranno quindi organizzate diverse attività: bodi attack, movida country fitness, pilates, yoga, shiatsu, fitness all’aperto; i martedì del mese di luglio, inoltre, dalle 18.00 alle 19.00, saranno dedicati alla visita guidata al Parco delle Fonti. Gli interessati dovranno semplicemente presentarsi nei luoghi e nelle sedi preposte muniti di una bottiglia d’acqua e di un tappetino. (Info 0543.499450). Daniela Ravaioli Santa Sofia Batdura e multicultura sulle rive del Bidente Rivive, nell’alta Valle del Bidente, l’antica tradizione contadina: domenica 12 luglio l’alveo del Bidente ospiterà la "Festa d’la Batdura", con le antiche tecniche di raccolta e mietitura del grano. Tutto questo è possibile grazie all’iniziativa della Pro Loco e dell’Azienda Agricola Mambelli, che trasformeranno l’alveo del fiume in una grande aia di campagna, con le macchine per mietere il grano e gli attrezzi agricoli di una volta. Al mattino e al pomeriggio gli uomini dell’azienda metteranno in moto le grandi macchine mietitrici, offrendo a grandi e piccini una dimostrazione del lavoro che avviene nei campi. Tutto intorno saranno esposti gli strumenti da lavoro dei contadini, mentre l’associazione "Spazio Arte" rioccuperà dell’intrattenimento artistico. La serata proseguirà con cena romagnola e balli in piazza Matteotti, tutto secondo la migliore tradizione popolare. A distanza di pochi giorni, la stessa piazza Matteotti vestirà un abito multetnico, con la Festa per l’integrazione che va idealmente a chiudere numerose iniziative realizzate da enti e associazioni. Un concerto di musicisti provenienti dal Benin, con il coinvolgente ritmo dei tamburi, sarà il sottofondo musicale della serata tutta incentrata sulla multiculturalità. Un ruolo centrale lo avranno i richiedenti asilo ospitati nel Comune di Santa Sofia: dopo avere frequentato un corso di alfabetizzazione organizzato dalla cooperativa sociale Fare del Bene e finanziato dal Lions Club Valle del Bidente, i ragazzi si metteranno alla prova cucinando pietanze tipiche del loro Paese, con l’aiuto di volontari italiani. Attraverso la cucina e la musica si mira ad aprire un momento di dialogo e di confronto tra diverse comunità, con l’augurio che la volontà di far conoscere le proprie tradizioni e la curiosità di apprendere nuove realtà possano essere un primo passo verso la conoscenza e l’integrazione. Manifestazioni nel mese di luglio 12 luglio - Campigna Trial competitivo e 23^ podistica non competitiva 12 luglio - Berleta Festa del patrono 18-19 luglio - Corniolo “Festa selvaggia” in costume 18-19 luglio - Campigna Estemporanea di pittura 25-26 luglio - Corniolo Festa del bentornato Info: tel. 377.4131417 [email protected] 10 Le proposte culturali del Momento La vita responsabile Dietrich Bonhoeffer San Paolo Editore - Euro 7,50 Christian De Chergè monaco di Tibhirine Chistophe Henning San Paolo Editore - Euro 12,90 L’estate si addice a letture leggere. Giornali e tv ci somministrano ogni giorno una dose così abbondante di scandali, violenze e ruberie, da provocare un naturale rigetto contro tutto ciò che ci obbliga a riflettere e ad interrogarci. Sotto l’ombrellone le letture preferite sono i cruciverba, i giornali sportivi e l’immancabile gossip. Altro non c’è. Ci affidiamo pertanto a quella cerchia ristretta di lettori che, anche nel periodo estivo, vuole nutrirsi di qualcosa di solido. Ecco allora due volumi, particolarmente adatti a questo drammatico periodo storico. Il primo, “La vita responsabile” (San Paolo, euro 7.50) è di Dietrich Bonhoeffer, teologo luterano tedesco, fatto impiccare da Hitler nell’aprile del 1945 nel campo di Flossemburg. A 70 anni di distanza, queste pagine appaiono di una modernità che stordisce e rimandano alle domande fondamentali della vita: che donne e uomini vogliamo essere? O ancora: che cristiani vogliamo essere? Il secondo libro, "Christian De Chergè monaco di Thiberine" di Christophe Henning, ripercorre la straordinaria figura di Christian de Chergè, priore del monastero di Tibhirine in Algeria, rapito insieme a sei confratelli, la notte fra il 26 e 27 marzo 1996, e trovato morto il 21 maggio. La crisi attuale è antropologica, prima che essere economica e sociale. Stiamo assistendo al proliferare di ogni forma di relativismo ed individualismo, senza che di pari passi sia in atto un’opera di costruzione di principi e valori condivisi. Un mondo, il nostro, spaventato ed egoista, chiuso nel recinto dell’oggi, senza speranze e senza futuro. Bonhoeffer e Christian de Chergè, con la loro testimonianza, ci invitano ad evitare scorciatoie e a porre le domande essenziali sul senso della vita e della morte. 9 luglio 2015 “Donne Jazz in Blues 2015” “ La manifestazione si svolgerà nei fine settimana di luglio tra Bertinoro e Fratta Terme È iniziata l’estate musicale di Bertinoro con “Donne Jazz in Blues 2015”, la rassegna che per il nono anno consecutivo porta nel paesino collinare band che ruotano attorno ad una figura femminile. Anche nel 2015 gli appuntamenti sono distribuiti nei quattro fine settimana di luglio, tra il parco delle Terme della Fratta e Piazza della Libertà a Bertinoro. Per il secondo anno la direzione artistica è affidata alla scuola di musica “Dante Alighieri” di Bertinoro che, malgrado sia per vocazione più rivolta al repertorio classico, porta in questo contesto la propria mentalità fatta di lavoro in rete, per creare gruppi capaci di mettere in atto un nuovo tipo di progettualità. In questo caso si sono attivate collaborazioni (con Veneto Jazz, Friuli Venezia Giulia Festival, l’associazione musicale Clodiense, ArteRitmi e la Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige), che consentono di portare in Romagna artiste e band di grande richiamo. Già le otto passate edizioni hanno consentito alla rassegna di divenire un punto di riferimento importante per gli appassionati di tutta la regione. La risonanza di “Donne Jazz in Blues” è testimoniata dal fatto che l’evento sia segnalato Foto Diego Silvestroni cultura Da sinistra Francesca Viaro e Gianna Cerchier anche da EXPO. Il primo weekend del festival è stato esemplare per capire come si articolerà tutta la manifestazione: sabato 3 luglio il suggestivo gazebo del parco della Fratta ha ospitato Helga Plankensteiner, sassofonista e cantante altoatesina che ha presentato il progetto “Plankton”, incentrato sulla musica afroamericana. Lo spazio della Fratta ospiterà tutti i sabati alle 21.30 musiciste e formazioni giovani ed emergenti più orientate verso il jazz: ne sarà un esempio il “Francesca Viaro Quartet”, formato da voce, contrabbasso, batteria e pianoforte, in scena sabato 11 luglio. Peculiarità di Francesca Viaro è l’attitudine alla composizione, che sa esaltare in primo luogo le caratteristiche della sua voce. Nel corso del concerto si ascolteranno quindi sia ‘standard’ sia brani originali. Il 18 luglio ci sarà il concerto “Nina e Villa El Salvador” e il 25 luglio Camille Thurma con gli MMGT. Il programma di Bertinoro, i cui appuntamenti hanno luogo la domenica alle 22.00 in piazza della Libertà, è partito il 5 luglio con un grandissimo nome del panorama internazionale: la cantante giamaicana Scheol Dilu Miller, accompagnata dalla Harlem Blues Band. Si è potuta così sperimentare la nuova disposizione del palco, ora allestito a ridosso del palazzo comunale, lasciando così aperta la vista del panorama. In questa location si esibiranno le stelle del jazz e del blues ospitate la domenica sera. Il programma, infatti, prosegue il 12 luglio con Laura Fedele e The Nite Life; il 19 luglio sarà la volta di “For the Good Times” con Stephanie Océan Ghizzoni. A chiudere la rassegna si sarà un grande evento il 26 luglio con Gianna Cerchier, nome di primo piano del panorama musicale non solo italiano, che presenterà il suo ultimo progetto accompagnata dalla “Power Play Band”. L’ingresso ai concerti è libero. Per le serate a Bertinoro sarà attivo un sevizio gratuito di navetta dalle ore 19.00 alle 24.00 (parcheggio di via Badia, via Allende e largo Cairoli). Stefania Navacchia Tesori nascosti. Fra via del Portonaccio e via Orto del Fuoco, presso Porta Schiavonia La Filanda Maiani, quella con la ciminiera È arrivata pressoché immutata ai giorni nostri. Non solo: la sua ciminiera è l’unica rimasta delle tante che nella prima metà del ‘900 costellavano il centro forlivese. La Filanda Maiani si estende fra via del Portonaccio e via Orto del Fuoco, a due passi da Porta Schiavonia. Realizzata in mattoni rossi nello stile degli opifici della prima industrializzazione, sorse nel 1898 per iniziativa del forlivese Giulio Panzeri, che aveva rilevato la precedente Filanda Brasini. L’era di Filippo Maiani, che dette il nome alla fabbrica, scatta nel 1919: l’industriale non si limitò a rilevare la filanda, ma rinnovò radicalmente il complesso con macchinari moderni e produttivi. Nel 1926, la Filanda dava lavoro a ben 600 persone, tutte impegnate nella produzione di seta in matasse per clienti americani, inglesi e tedeschi. Particolare straordinario per l’epoca, l'opificio ospitava anche “un asilo nido per i bambini delle operaie, un refettorio, una società di mutuo soccorso ed un erogatore di bevande dissetanti per i dipendenti”. Grazie all’enorme diffusione nelle campagne dell'allevamento dei bachi da seta, Forlì era ai primi posti in Italia nella produzione di filati di seta. L’avvento delle fibre artificiali, nel 1929, decretò il fallimento della Filanda. Attualmente ospita attività artigianali, commerciali e del terzo settore. Piero Ghetti 11 9 luglio 2015 Pittura e teatro alla Zangheri “ All’apertura della mostra presenti le attrici Valeria Valeri ed Eliana Baccarini Un simpatico incontro tra arte e teatro si è tenuto, a fine giugno, nella sala espositiva della residenza per anziani “Pietro Zangheri” di via Andrelini 7, a Forlì. Partiamo dalla mostra, dal titolo “Riflessi e colori dell’anima”. Si tratta di una rassegna singolare, che resterà aperta fino al 31 agosto. Alle pareti sono esposti disegni e dipinti realizzati dagli ospiti della casa di riposo, sotto la guida della pittrice Stefania Santandrea. Come si sa, le arti visive, così come tutte le altre espressioni artistiche, sono uno straordinario mezzo non solo per “raccontare” ricordi e trasferire le emozioni, ma sono anche un altrettanto straordinario mezzo di comunicazione, di confronto, di scambio di opinioni e di aggregazione. La pittura è un ottimo linguaggio che invita al “fare” e al “voler trasmettere”. Ovviamente, spesso i quadri dei neofiti hanno uno spessore un po’ primitivo e autodidatta, ma l’emozione che generano è comunque grande, soprattutto quando le opere sono state realizzate da persone non autosufficienti o da chi non ha mai preso un pennello in mano e, nonostante l’età avanzata, si mette alla prova guardando avanti. Questo è sicuramente l’esempio La chiesa di San Salvatore in Vico Bacheca culturale Giovedì 9/07 Forlì - Palco di Piazza Saffi - ore 21.15 Spettacolo musicale presentato da BandAil & Co. e LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori), dal titolo “AILLOVE you...LILT...”. Canzoni d’amore senza tempo, italiane ed internazionali, con la partecipazione dei dottori Pierpaolo Fattori, Alessandro Lucchesi e Andrea Ricci Maccarini. Info: 0543.712445-712435. Forlì - Arena Eliseo, c.so della Repubblica 108 - ore 21.30 Per il progetto “Accadde Domani”, proiezione del film di Roan Johnson Fino a qui tutto bene, con Alessio Vassallo e Paolo Cioni. Ospiti della serata gli interpreti Guglielmo Favilla e Silvia D’Amico. Info: 0543.712445. Forlì - Biblioteca “Saffi”, corso della Repubblica 78 - ore 21.00 Per la rassegna “Parole e musica”, l’associazione Bandeandrè presenta nel cortile della biblioteca il concerto-tributo Caro Fabrizio, con il repertorio di De Andrè. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Info: 0543.712601; [email protected]. L'attrice Valeria Valeri (al centro) con l'ex sindaco Sauro Sedioli ed alcune ospiti della "Zangheri" più eclatante che i dipinti in mostra alla Zangheri comunicano: tutti sorridenti, pittori, accompagnatori e visitatori, ammirati dalla significativa ricchezza umana delle opere. I temi prediletti sono i paesaggi, fiori, natura morta, non mancano anche i ritratti. Tra i tanti presenti all’inaugurazione della rassegna c’era anche Antonia Laghi (classe 1921), nota staffetta partigiana durante l'ultima guerra e da tre mesi ospite alla Zangheri, salutata con molta cordialità dall’ex sindaco di Forlì Sauro Sedioli. Ospiti attese all’apertura della mostra sono state poi due attrici assai affezionate a Forlì: Valeria Valeri ed Eliana Baccarini, entrambe note per la loro attività nel mondo del teatro e del cinema ed entrambe legate, seppur in modo diverso, a Laura Carli, grande attrice forlivese e doppiatrice per il cinema, teatro, radio e televisione, deceduta nella residenza per anziani nel 2005 a 99 anni di età, e il cui ritratto è posizionato da tempo nella sala mostre della residenza. Eliana Baccarini è stata anch’ella attrice e, in gioventù, controfigura di Audrey Hepburn sul set di "Vacanze Romane". Nella vita, Eliana è stata la nuora di Laura Carli ed oggi risiede, come la suocera, nella residenza Zangheri. Valeria Valeri (nata nel 1921, il vero cognome è Tulli) ha iniziato la sua lunga carriera teatrale di attrice e doppiatrice proprio con la compagnia di Laura Carli. Valeria ha alle spalle oltre 70 anni di carriera artistica e recita ininterrottamente dalla metà degli anni ’40, interpretando sia il genere brillante sia quello drammatico. Il suo amore per Forlì la induce a trascorrere vari periodi all’anno ospite da amiche nella nostra città, assai apprezzata dall’attrice. rosanna Ricci Nello stesso pomeriggio dell’inaugurazione della mostra “Riflessi e colori dell’anima”, la residenza Zangheri ha offerto alla cittadinanza un ulteriore evento: nella chiesa di San Salvatore in Vico della Casa di riposo Gabriella Tronconi, presidente della Lilt di Forlì, ha raccontato la storia di questa chiesa fondata dai Camaldolesi insieme al convento, divenuto ora "Residenza Pietro Zangheri". La chiesa risale al XIII secolo, poi è stata ricostruita nel 1546 e, dopo le soppressioni napoleoniche e la sua trasformazione come atelier dello scultore Bernardino Boifava, ed ora gli interventi di restauro, oggi S. Salvatore in Vico è nuovamente consacrata e frequentata per le varie funzioni religiose, e fa parte del cammino spirituale e culturale "Via Sancti Romualdi". (R.R.) Castrocaro, 4 appuntamenti musicali Il 10 luglio apre la 26° edizione della kermesse "Dal medioevo al rinascimento" Con un nuovo palinsesto, più “culturale”, ecco la 26esima edizione della kermesse “Dal medioevo al rinascimento - Dalle chiese dalle corti e dalle taverne d’Europa, Festival di musica antica”. Quattro appuntamenti musicali all’insegna della tradizione europea, tra cante e danze dalla Finlandia alla Grecia, dall’Irlanda alla Sassonia, dalla Sicilia alla Galizia, fino alle sonorità occitane e sefardite, nella suggestiva atmosfera notturna della Rocca di Castrocaro, alla luce tremula di centinaia di fiaccole. Si comincia venerdì 10 cultura luglio con il trio TsaTsali, nel concerto dal titolo “Syllinen Syli, canti finlandesi, occitani e sefarditi”. Intermezzi del performer Antares con acrobazie e danze col fuoco, ispirate all’arte marziale kalaripayattu. Sabato 11 luglio seconda serata con l’ensemble Alarc’h, dal titolo “Sovay, antiche sonorità dall’Irlanda alla Grecia”. La manifestazione prosegue venerdì 17 luglio con l’ensemble Init Labor e lo spettacolo dal titolo “Douce dame jolie, danze e cante provenzali e mediterranee”. Ultima serata sabato 18, con Fiumana di Predappio - Area Verde - ore 21.00 Lettura animata del libro Cavallo King, nell’ambito del circuito Autorjtinera, a cura della Compagnia Bella. Ad interpretare il testo di Giampiero Pizzol è l’attore Giampiero Bartolini. Ingresso libero. Venerdì 10/07 Forlì - Ist. Storico della Resistenza, via Albicini 25 - ore 20.30 Presentazione del libro di Marco Viroli e Gabriele Zelli I giorni che sconvolsero Forlì, 8 settembre 1943-10 dicembre 1944. Ne discutono con gli autori Carlo De Maria, Vladimiro Flamigni. Coordina Tito Menzani. Monte Maggiore - Osservatorio Astronomico - ore 22.00 Serata di osservazione astronomica aperta a tutti, guidata da esperti. Ingresso libero. Info: 0543.921700; www.comune.prtedappio.fc.it. Castrocaro Terme - Fortezza medievale - dalle ore 21.00 Festival di musica antica, dal Medioevo al Rinascimento, nelle serate del 10 e 11 luglio e 17 e 18 luglio. Venerdì 10 concerto del Trio Tsatsali “Syllinen Syli”, canti sefarditi, occitani e finlandesi; sabato 11 l’Ensemble Alarc’h presenta “Caminantes del Azul”, antiche sonorità musicali dall’Irlanda alla Grecia. Sabato 11/07 Forlì - Palco di Piazza Saffi - ore 21.15 Serata di proiezione di videoclip realizzati da 20 circoli fotografici presenti sul territorio regionale, dedicati alle musiche di Fabrizio De André. Info: 0543.712445. Terra del Sole - Campo di Tiro - dalle ore 21.00 Sfida tra balestrieri in costume per il 7° trofeo dei Bastioni, con quattro squadre in rappresentanza dei bastioni che costituiscono la fortezza di Terra del Sole. Info: [email protected]. Lunedì 13/07 Forlì - Arena Eliseo, c.so della Repubblica 108 - ore 21.30 Per il progetto “Accadde Domani”, proiezione del film di Paolo Cevoli Soldato semplice. Ospite speciale della serata il regista Paolo Cevoli. Info: 0543.712445. Martedì 14/07 Forlì - Palco di piazza Saffi - ore 21.00 Note letterarie da Parigi in occasione della festa nazionale francese, con letture in italiano e in francese e musica del pianista Luca Ridolfi. Info: 0543.712445. l’ensemble Diachordum e “Under der linden, musica e canti dei Minnesanger”. L’ingresso alla rocca è dalle ore 20.00, con inizio concerti alle 21,15. Possibilità di visitare il castello e il suo museo storico, con sosta nella locanda del castello. Ingresso 7,00 euro. Info e prenotazioni: 0543.769541; 338.3169741; info@ proloco-castrocaro.it. www. proloco-castrocaro.it. (E.C.) Forlì - Arena Eliseo, c.so della Repubblica 108 - ore 21.30 Per il progetto “Accadde Domani”, proiezione del film di di Nanni Moretti Mia madre, con Margherita Buy, Nanni Moretti e John Turturro. Info: 0543.712445. Mercoledì 15/07 Forlì - Piazza Saffi e centro storico - dalle ore 20.30 Nuovo appuntamento con I Mercoledì del Cuore, con le vie del centro storico animate da suoni e performance di band e artisti vari. Info. 388.8546400; info@ forlinelcuore.it. focus su... 12 9 luglio 2015 Giovani d'estate Storie di giovani, storie di vita vissuta e cercata, storie che fanno guardare al futuro con un pizzico di speranza. Storie al positivo, dove lavoro, disabilità, ricerca di sé e di Dio, amore per la pace, solidarietà e giustizia non sono solo parole al vento, ma provocazioni con cui fare i conti ogni giorno. Martina Romualdi Cavalgiocare è un lavoro Tra i 15 giovani che per nove settimane estive stanno svolgendo a Portico un campus per imparare a fare impresa in Appennino, cercando di realizzare i loro progetti o Start Up, selezionati fra 70 inviati alla Fondazione Garrone di Genova (altri 15 ragazzi fanno la stessa cosa a Grondona di Alessandria), vi è anche Martina Romualdi, di Premilcuore. Al termine del campus, grazie anche al sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, saranno assegnati premi per un totale di 120mila euro, per far partire i migliori progetti. Sono quattro i forlivesi che partecipano all’iniziativa: Giorgia Maltoni, architetto 28enne di Fratta Terme, col progetto “Una scuola e un eco villaggio”; Ciro Lecca, 22 anni di Tredozio, con “un’azienda agricola specializzata nell’allevamento di polli di razza romagnola con metodo bio”; l’ingegnere forlivese 29enne Andrea Lombardo, con “una realtà ibrida fra azienda agricola e centro di aggregazione sociale” a San Savino di Predappio. Poi c’è Martina Romualdi (nella foto) di Premilcuore, 31 anni, diplomata all’Istituto d’arte di Forlì, che già lavora nel B&B di famiglia e punta ad un progetto per il divertimento e il tempo libero dei bambini, “Cavalgiocare”, cioè “educare i bambini al fascino del cavallo e dell’asino con il gioco e il movimento”, creando un’associazione culturale per valorizzare il territorio dell’alta valle del Rabbi e del parco nazionale. Racconta Martina: “Dopo aver lavorato per una decina d’anni in vari maneggi e centri equestri dell’Emilia Romagna e delle Marche, vorrei aprire nell’area del B&B di famiglia ‘Luna e stelle’, a due km da Premilcuore sulla strada per Montalto, un Centro culturale equestre con cavalli e asini. ‘Cavalgiocare’ non è solo un maneggio, ma un luogo che offre attività ludiche ed educative ai bambini”. Martina ha già tre cavalli in proprietà, mentre i due asini sono dell’agriturismo “L’antico frutto” di Montalto. In pratica di che tipo di attività si tratta? “Sono pacchetti d’integrazione turistica - risponde Martina - per chi passa a Premilcuore le vacanze o i weekend, con corsi per bambini che possono durare tutto l’anno, mensili o settimanali, oppure intensificati”. quinto cappelli Padre e figlio pellegrini ad Assisi “ Enrico e Paolo, una settimana di cammino insieme nello spirito di San Francesco “Pellegrinaggio verso Assisi... indimenticabile esperienza piena di emozione e carica spirituale; insieme a mio padre per sette giorni abbiamo vissuto le montagne, condiviso la fatica della strada e pregato fino ad Assisi... Nonostante zecche, vesciche e crampi, il viaggio è andato benissimo e durante il cammino abbiamo conosciuto tanti altri pellegrini, anche stranieri, testimoni di grande fede con i quali si è instaurata una sincera e reciproca simpatia". Con queste parole cariche di soddisfazione Enrico descrive l'esperienza vissuta con suo padre Paolo, entrambi meldolesi. “Appena mio figlio mi ha chiesto di fare insieme una parte del pellegrinaggio Monte Paolo-Assisi - racconta Paolo - il primo pensiero è stato quello di rifiutare, soprattutto perché pensavo di non farcela fisicamente. Ma la sua insistenza e il desiderio di fare qualcosa insieme a mio figlio mi hanno convinto ad accettare questa avventura. Enrico e Paolo ad Assisi, al termine del loro pellegrinaggio Iscrittosi all'associazione “Amici del Cammino di qui passò Francesco”, Enrico si è occupato di tutta l'organizzazione del percorso che avremmo dovuto intraprendere: 175 chilometri in sette giorni, con uno zaino sulle spalle di 10-12 chili”. Partiti l'8 giugno, con i mezzi pubblici hanno raggiunto Pieve Santo Stefano; avendo poi perso la coincidenza con la corriera per raggiungere La Verna da dove sarebbe dovuto iniziare il cammino, i due pellegrini sono partiti direttamente da Pieve Santo Stefano alla volta di Valico di Viamaggio. “La prima tappa di 25 km - ricorda Paolo - è stata particolarmente impegnativa sia per il dislivello di 1100 m, sia perché nell'ultimo tratto mi sono presi i crampi, ma con l'aiuto di Enrico che ha portato anche il mio zaino, siamo riusciti a raggiungere l'ostello che ci avrebbe ospitato per la notte. La mattina dopo siamo partiti verso San Sepolcro, passando dall'Eremo di Montecasale. Una volta preso il passo, l'attenzione era catturata dal paesaggio: un'esplosione di giallo con tante ginestre in fiore, il silenzio intorno, il contatto con una natura incontaminata portavano inevitabilmente a pensare che in quei posti era sicuramente passato San Francesco. Era spontaneo recitare il rosario, riflettere e parlare con Enrico anche del suo futuro!”. Con la terza tappa hanno raggiunto Città di Castello e con la quarta sono arrivati a Pietralunga. “La quinta tappa, ricca di continui saliscendi - prosegue Paolo - ci ha messo a dura prova, ma verso le 15.00 siamo arrivati a Gubbio dove sono stato contento di confessarmi e di partecipare alla messa. Con la penultima tappa, di ben 33 km, siamo giunti a Valfabbrica. Il giorno dopo abbiamo raggiunto il 'traguardo' di Assisi verso le 11.00, proprio in tempo per la messa. È un'esperienza che consiglio: al di là della soddisfazione provata per essere riuscito fisicamente a portarla a termine, mi ha arricchito spiritualmente e dal punto di vista dei rapporti umani: averla realizzata poi con mio figlio l'ha resa ancora più preziosa!”. Daniela Ravaioli A Sappada, scuola di condivisione Lorenzo Salina da 10 anni fa il volontario nelle vacanze estive per i disabili Partecipo al Campo di condivisione di Sappada (ex Borca) da ormai dieci anni e ogni volta puntualmente si rinnova il desiderio di ripartire. I motivi sono molti: la compagnia degli amici, la bellezza della montagna, la gioia che si respira nello stare insieme condividendo le intere giornate. Ma più di tutto il Campo è una scuola di condivisione, una scuola dove si impara che la vera gioia non è accumulare tesori per sé, ma donare quello che si ha all’amico perché il suo sorriso sia anche il tuo. Tutto ciò viene insegnato attraverso la concretezza dei bisogni, delle difficoltà, delle fatiche quotidiane, che diventano occasioni per uno scambio di attenzioni: tu aiuti a mangiare, a camminare, ad andare a letto, a parlare chi da solo non riuscirebbe e in cambio ricevi parole piene di gratitudine, testimonianze di un attaccamento alla vita che tu, che hai le gambe “buone” e la testa “che funziona”, mai hai provato. Spesso, durante il Campo, la gente incontrando questo gruppo composto da carrozzine, schiamazzi, strane parlate, rimane colpita e chiede se tu sei un volontario; e non comprende poi quando rispondi che non sei un volontario ma, anzi, hai pagato per partecipare a quella vacanza: “Ma come, vieni a badare dei disabili e paghi pure per farlo?”. È chiaro che l’esperienza è un’altra: la disabilità esiste e non può essere eliminata, ma può essere superata, e la disabilità viene superata nel momento in cui trattiamo i disabili come persone normali. Non è questione di vocazione o di fare grandi scelte nella vita, ma di provare nella semplicità di tutti i giorni che il disabile non è un alieno, bensì una persona come tutte le altre, il cui più grande desiderio è che la propria disabilità non diventi ostacolo per chi ha di fronte. E questo forse è il più grande e semplice insegnamento che si apprende in queste “scuole estive”, ed è bello quando questo viene comunicato prima di tutto da persone giovani, che con la loro energia sono in grado di lanciare messaggi rivoluzionari alla società di oggi. Lorenzo salina 13 9 luglio 2015 focus su... Giovani d'estate Operazione di pace in Colombia “ Alessandra Zaghini, è tornata dalla missione, dove opera per la APGXXIII Io in zone di conflitto? No assolutamente no, questa cosa non fa per me. È troppo. Ho paura. Questi i primi pensieri che mi hanno attraversata, quando 8 anni fa sono entrata in contatto per la prima volta con Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. Avevo 27 anni, ero rientrata da poco dopo un anno trascorso in Zambia, dove avevo svolto il servizio civile all’estero come casco bianco. Una cosa sapevo per certo: non mi volevo fermare con il cammino intrapreso e che valeva la pena mettersi alla prova. Così Operazione Colomba è diventata la mia strada. La proposta nonviolenta attraverso un’esperienza di gruppo, la messa in discussione delle certezze e il ribaltamento della prospettiva, quando di fronte a una guerra ti convincono che tu “non puoi fare niente”. Credo che, almeno all’inizio, a catturarmi sia stata questa commistione di rottura degli schemi e di novità. Poi sono arrivate le prime esperienze all’estero - due brevi periodi in Kosovo e quasi due anni in Palestina e Israele - a convincermi che quello era il mio cammino. Il mettersi al fianco di chi dalla guerra non può fuggire perché troppo anziano o troppo giovane, troppo malato o troppo povero o troppo solo. Il provare a garantire uno spazio di sicurezza e di futuro, quando tutto intorno sembra dirti che un futuro non ci sarà. L’esperienza di Operazione Colomba mi ha insegnato questo: che nonostante la sofferenza, se non si lasciano sole le persone, una via si apre sempre. Per me la domanda non è mai stata: perché partire? Ma piuttosto: perché non dovrei farlo! Sentirsi dire: senza la presenza dei volontari di Operazione Colomba ci avrebbero già uccisi o se non ci siete voi ci minacciano o, se voi ve ne andate, noi abbiamo paura, è qualcosa che ti investe di una responsabilità enorme, ma allo stesso tempo anche di un senso profondo. Questo aspetto è per me molto evidente nel progetto di Operazione Colomba in Colombia che da tre anni seguo e coordino, principalmente dall’Italia, ma anche attraverso viaggi frequenti nel Paese. I membri della Comunità di Pace di San Josè di Apartadò, con i quali viviamo e che noi accompagnamo, ci chiedo- no di non lasciarli soli, ma anche di raccontare quello che succede là, perché sanno quanto siano forti le relazioni tra il conflitto che loro subiscono e il nostro stile di vita. Da quando la Comunità di Pace è nata, nel 1997, dopo essersi dichiarata zona neutrale per tentare di sopravvivere in mezzo alla violenza di un conflitto armato che va avanti da più di 50 anni, ha subìto più di 260 morti e un’infinità di minacce e violazioni dei diritti umani. Alla base del conflitto la terra e le sue immense risorse, contese tra i vari gruppi armati: esercito regolare, paramilitari e guerriglieri. La destinazione finale o, se preferiamo, i principali acquirenti/consumatori: noi. Noi europei, noi italiani. Non importa quale sia il prodotto: cocaina, piante d’appartamento, olio di palma per produrre biodiesel per le nostre auto “ecologiche”, banane, caffè, cacao e tanti altri prodotti venduti nei nostri supermercati. Noi compriamo/consumiamo e loro muoiono. Sono rientrata da un mese dalla Colombia e di questo e di tante altre cose, assieme ad altri volontari di Operazione Colomba, abbiamo parlato ai ragazzi del campo lavoro estivo organizzato dal Comitato contro la Fame di Forlì che, dall’anno scorso, supporta il nostro progetto. Un aiuto preziosiso, che ci consente di continuare a camminare con i contadini della Comunità di Pace e di fare uscire dalla Colombia la loro voce, perché ci guidi nelle scelte di tutti i giorni. Alessandra Zaghini Anna Comandini Dopo l’anno di noviziato scout ecco Libera Mi chiamo Anna ho sedici anni e frequento l'istituto tecnico aereonautico. A primavera inoltrata il mio capo scout mi ha proposto di intraprendere durante il periodo estivo un campo con Libera, a conclusione di un anno di noviziato intenso, volto soprattutto al "sociale" (abbiamo incontrato ragazzi speciali e con loro abbiamo giocato a basket in carrozzina, abbiamo passato interessanti momenti con giovani persone ammalate di Sla e tanto altro). Ma tornando a noi... Libera... non ne avevo mai sentito parlare. Ho digitato su Google ed è stato semplice capire che è un associazione impegnata nel trovare un nuovo "impiego" ai beni confiscati alla mafia, è un operazione coraggiosa, approcciare a questa realtà credo mi permetterà di capire in maniera concreta cosa significa Mafia, una parola che se mi fermo e ci penso mi ricorda films e fiction più o meno famosi. Ma la realtà qual'è? Beh la voglia di conoscere il mondo a 360° è radicata in me, quindi parto, dal 16 al 24 agosto. L'argomento mi interessa ed è un esperienza che sicuramente mi permetterà di incontrare persone nuove, situazioni distanti dalla vita un po' sonnacchiosa della mia bellissima Bertinoro, e già questo sarà un gran successo! Davide Poli Dal Mugello a Barcellona Sono Davide, ho ventun anni e 13 traslochi, ma la mia casa è la valle del Mugello, per ora Borgo S. Lorenzo. La mia avventura nasce per un desiderio di apprezzare ciò che ci è concesso a proprio modo. In un solo giorno lasciai l’università e la mia ragazza fece lo stesso con me. Senza più legami decisi di partire e viaggiare, di crescere. Lavorai sodo per pagarmi il viaggio però mi innamorai di nuovo. Il sapere che sarei partito rendeva tutto difficile, e per lei ho corretto il mio viaggio. Dopo un anno di rimandi sono partito zaino in spalla, da solo, prendendomi finalmente il mio tempo. La prima settimana fu come me la immaginavo, partito da Barberino seguii gli Appennini fino alla Garfagnana, dormendo in tenda e godendomi la natura. Rimasi stupefatto dalle Alpi Apuane, dalla prima alba sul mare, e di un ragazzo incredibile che mi offrì un passaggio senza che lo chiedessi con l’ormai snobbato autostop. Mi accompagnò e ospitò a La Spezia. Ero sulla cresta dell’onda. La seconda settimana iniziò col maltempo, ma grazie ad alcuni passaggi presto fui a Genova. Carico per la buona sorte mi sforzai al limite per mettermi alla prova. Volevo dimostrarmi che un uomo può ottenere una cosa, anche impossibile, se ci mette tutto se stesso ogni giorno. Marciavo sulla costa Ligure assordato dal mare e lo zaino sembrò più leggero quando vidi le Alpi. Ero energico. La terza settimana un cedimento mi fermò a Nizza e l’impossibilità, a causa del turismo, di dormire in tenda accrebbe il mio scontento. Cominciai a prendere alcuni treni e dormire nelle stazioni, per riposare la gamba, in una di queste un abusivo mi offrì quel poco che aveva, forse il miglior francese che ho incontrato, ed era arabo. Arrivai in Spagna ma alcuni incontri spiacevoli uniti alla voglia di tornare a mettere le proprie energie in quell’amore lontano mi misero sul primo treno. Ero vivo. Per ultima tappa mi sono diretto a casa, attraversando la Colla e scoprendo che i miei luoghi sono belli quanto, e più, di tutti gli altri. Poi mi sono fermato in mente ciò che avevo appena imparato. Dalle situazioni spiacevoli ho capito che non essere ingenui ti salva la vita, dalla natura ho capito cosa mi rispecchia, e dall’essere libero ho capito quanto siano importanti i pochi legami che ci teniamo stretti per la vita. Ho deciso di non abbandonare tutto ciò in cui ho messo energia e speranza. Sono tornato ed ho una storia da raccontare, sono felice, so chi sono e so dove posso arrivare. Sono vivo. sport 14 9 luglio 2015 Il Forlì calcio, nei dilettanti solo di passaggio “ È questo il desiderio espresso dalla dirigenza bianco-rossa che ha affidato la squadra all’allenatore Massimo Gadda A metà fra innovazione e restaurazione così il Forlì calcio inizia a progettare il futuro. Dopo tre campionati di Lega Pro quello da poco concluso l’ha visto ingloriosamente retrocedere fra i dilettanti. In serie D, come disgrazia o default per usare un termine più moderno, alla fine di una stagione travagliata che ha visto alternarsi tre allenatori (Rossi, Vanigli e Firicano), due presidenti (Conficconi e l’attuale Stefano Fabbri), ed una sequela di direttori, due sportivi (Menegatti e Stambazzi), uno generale (Pedroni) fino a quello tecnico (Arrigoni), proprio per non farsi mancare niente. Nonostante questo bailamme il Forlì poteva salvarsi, addirittura raddoppiando i 25 punti conquistati nel girone d’andata avrebbe chiuso il campionato all’ottava posizione di classifica. Invece con i 18 del ritorno è precipitato nei play out dove la favola si è interrotta ad opera della Pro Piacenza, una squadra partita con la zavorra di meno otto punti in parte condonati (a campionato finito), da una amnistia edulcorata che di fatto ha riscritto a bocce ferme la classifica del girone B di Lega Pro. Ma adesso si riparte con la restaurazione del ds Sandro Cangini che esautorato un anno fa è stato richiamato per guidare la ricostruzione. "Non cerco rivincite - le prime parole del direttore sportivo - e non guardo indietro, sono felice di essere stato richiamato". Come allenatore, invece, la scelta è caduta su Massimo Gadda onesto centrocampista con una carriera soprattutto in B ed una parentesi nella massima serie con le maglie di Milan e Ancona poi come allenatore da Ravenna alla Spal ed ancora Bellaria, Fano, Baracca Lugo e Cesena come vice di Castori. Mai a Forlì, dove arriva a 52 anni. Alla prima conferenza stampa il nuovo mister ha toccato le corde che fanno palpitare il cuore dei tifosi: "Non c'è più spazio per un calcio conservativo, voglio una squadra propositiva che giochi palla a terra. Poi va ricreato quel senso di ap- Brevi di sport Foto Fantini Nella foto a sinistra un'azione di gioco della partita Forlì-Ancona (ottava giornata Lega Pro - stagione 2014-2015). Nella foto a destra, da sinistra, l'allenatore Massimo Gadda, il presidente Stefano Fabbri e il direttore sportivo Sandro Cangini partenenza, la maglia che si indossa è importante e invece si è perduto questo attaccamento alla città che si rappresenta". Intanto la parola ripescaggio è improvvisamente tramontata dal dizionario del Forlì, per chiederlo servono 500mila euro a meno che il procuratore della federa- zione italiana giuoco calcio Palazzi non si travesta da terminator per tentare di mettere fine all’ennesima squallida puntata del calcioscandalo. Perché il Forlì ha tutte le qualità morali, tecniche e giuridiche per ambire al calcio professionistico. Come ha detto il presidente Fabbri "Venia- mo da una brutta stagione, di cui mi sento responsabile per non essere riuscito a raddrizzare la baracca. Adesso ripartiamo. D’ora in poi dobbiamo solo vincere". Per la squadra si profila un deciso cambiamento a livello di organico, i migliori (Melandri e Drudi ad esempio) hanno proposte allettanti da squadre di Lega Pro. La soluzione anche per contenere il budget è puntare sui giovani. Intanto i primi due colpi riguardano l’attacco: ingaggiati Personè dall’Aversa e Nocciolini dalla Ribelle. Riccardo Rinieri a cura di Enrico Pasini e Riccardo Rinieri TAEKWONDO BASKET PALLAVOLO PATTINAGGIO SOFTBALL La portacolori dell'Edera Forlì, Irina Volocaru, già medaglia di bronzo ai campionati mondiali Cadetti 2014 andati in scena a Baku, resta una delle punte di diamante delle nazionali giovanili ed è stata convocata per il raduno dell'Italia che si svolgerà a Roma dal 12 al 22 luglio in preparazione agli Europei Junior di Riga. La rosa della neonata Pallacanestro Forlì 2.015 targata Unieuro, che disputerà il campionato di serie B è praticamente completa con gli ingaggi dei registi Michele Ferri, Davide Bonacini, le guardie Riodolfo Rombaldoni e Sebastian Vico, le ali Luca Pignatti, Riccardo Iattoni e i pivot Paolo Rotondo e Marco Arrigoni, Ora mancano due elementi a chiudere il cerchio. Il Volley Forlì 2002 ha conquistato la medaglia di bronzo alla Coppa Italia di “Sand Volley 4x4” andata in scena a Lignano Sabbiadoro. Allenate da Giovanni Tassaini, le giocatrici Giulia Agostinetto, Teresa Ferrara, Geraldina Quiligatti, Alessandra Ventura e Federica Tasca hanno poi partecipato alle finali del 22° campionato italiano a San Benedetto del Tronto. Sarà la Aluxall Forlì Roller settore corsa a rappresentare l’Emilia-Romagna alle finali nazionali del Trofeo Coni 2015, manifestazione per atleti Under 14, che si terranno a Lignano Sabbiadoro dal 25 al 27 settembre. I biancorossi, allenati da Andrea Mancini e Samantha Fucci, l’anno scorso contribuirono al traguardo del 4° posto finale della nostra regione. Sconfiggendo 4-0 sul diamante del Buscherini l’Energetic Sestese, la Fiorini Forlì ha conquistato con tre giornate d’anticipo la matematica certezza del primo posto nel girone B del massimo campionato italiano. Grazie a questo risultato le forlivesi salteranno il primo turno dei play-off della Isl, per entrare in scena già in semifinale. Il Momento e 4live insieme Approfondimento e aggiornamenti in tempo reale sul sito www.4live.it 15 9 luglio 2015 Il bisogno non va in vacanza “ L’appello della Caritas: servono più volontari per rispondere alle necessità Come ogni anno, l’estate arriva e porta con sé, finalmente caldo e vacanze. C’è una cosa però, che in vacanza non ci va mai. Il bisogno. La povertà non conosce ferie. Per chi soffre, i giorni si equivalgono. Ed è per questo che proprio in estate, le vacanze possono diventare l’opportunità di dedica- re, donare qualche ora o qualche giorno del tuo tempo per cambiare la giornata a qualcuno. Caritas ha bisogno di te. Vuoi fare il volontariato?Anche quest’anno infatti la mensa del Buon Pastore, in via Fossato Vecchio - 20, a Forlì rimarrà aperta per tutto il mese di Agosto. Rimarranno aperti, seppur in forma limitata, anche altri servizi essenziali come le docce, gli ascolti di emergenza e la seconda accoglienza di via dei Mille. Si cercherà in questo modo di alleviare anche in periodo di ferie, i bisogni di tante persone residenti o comunque presenti sul nostro territorio e che non possono permettersi di andare in vacanza. Anche l’Emporio della solidarietà continuerà la sua attività di distribuzione generi alimentari per le famiglie bisognose. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì mattina, e il mercoledì e il giovedì pomeriggio abbiamo bisogno di aiuto nell’organizzazione, gestione del magazzino emporio e nell’accoglienza delle persone. Dobbiamo però fare i conti con il calo del numero di volontari, che quotidianamente garantiscono l’erogazione di questi servizi. Per questo rivolgiamo dunque un appello: S.O.S. per mensa ed Emporio: • per la mensa diurna e serale, tutti i giorni di agosto, dalle ore 10.00 alle ore 14.00 e dalle 16.00 alle ore 20.00 • per l’organizzazione e l’accoglienza all’Emporio della Solidarietà (LunMer-Ven 9.00-12.30 e Mer-Gio 15.00 -18.30) Il servizio richiesto è alla portata di tutti: per quanto riguarda la mensa, aiutare nella preparazione del cibo, nella pulizia dei locali e nell’accoglienza delle persone. Per quanto riguarda l’Emporio, nell’organizzazione e gestione del magazzino e nell’accoglienza all’entrata. Chi fosse interessato può rivolgersi: • alla Segreteria Caritas, via dei Mille, 28 - tel. 0543.30299 - segreteria@ caritas-forli.it • alla segreteria del Centro di ascolto via Fossato Vecchio, 20 - tel. 0543.35192 - [email protected]. Francesca Gori Rifugiato a casa mia Il dovere di rimanere umani - Giornata Mondiale del rifugiato In occasione del 20 giugno si ricordava la Giornata mondiale del rifugiato istituita dall’Onu nel 2001 a 50 anni dalla Convenzione di Ginevra circa la definizione di status dei rifugiati. Le cronache recenti , con la prima tragedia di Lampedusa, poi con ‘Mare nostrum’ ed ora con ‘Triton’, e i successivi episodi di rifiuto e di non accoglienza da parte di diversi comuni e regioni italiane, di addensamento e respingimento dei profughi alle frontiere con i paesi del nord Europa, ci riporta forzatamente alla memoria di questa ricorrenza. Ma prima ancora di reagire emotivamente su questi episodi dobbiamo risalire alle cause vere, profonde, di lunga durata e chiederci con onestà e coraggio se per troppo tempo le abbiamo ignorate o, peggio, se ne siamo stati i beneficiari se non i promotori. Abbiamo un dovere di accoglienza (v. art 10 della nostra Costituzione o la Carta europea dei diritti o a quella dell’Onu). Un mandato che i nostri padri ci hanno lasciato dopo le tragedie delle grandi guerre del secolo scorso. Non facciamone solo un problema di coscienza o etico a cui si sentono chiamati i credenti. È una questione di umanità. I 30mila morti nel Mediterraneo, più altrettanti stimati nei percorsi per giungere a questa sponda negli ultimi 15 anni, non sono arida contabilità numerica, sono uomini e donne come noi. Viste le cause di cui sopra, dobbiamo cominciare a pensare all’avvio di un processo di ricomposizione delle popolazioni e delle nazioni a livello mondiale, nonché di ridistribuzione delle risorse e dei beni: accettare di averne meno per condividerli. E ci piace infine riprendere una proposta che viene rilanciata da più parti, quale l’affido temporaneo di una famiglia o di un singolo profugo/rifugiato. Proviamo a rifletterci sopra, a non escludere subito l’ipotesi con tanti argomentati motivi. È questo l’invito a dare significato quest’anno alla celebrazione della giornata. È l’invito di Migrantes. Roberto Ravaioli Caritas Appuntamenti I giovani e i campi di lavoro Nel mese di giugno i protagonisti sono stati i giovani. Si sono infatti conclusi due campi di lavoro: il Campo Shalom, un campo di servizio e di vita comunitaria e formazione proposto dalla Caritas Diocesana, dal Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo, dalla Pastorale Giovanile e dall’Ufficio Missionario diocesano che ha visto 35 ragazzi coinvolti nella raccolta, casa per casa, (oltre 50 indirizzi in una settimana) di materiale usato di vario genere (mobili, oggettistica, libri, indumenti, ecc), per finanziare i progetti che il Comitato ha avviato in alcuni paesi poveri del mondo. Alla sera i ragazzi hanno riflettuto sulla figura di Annalena da giovane e su altri temi della missione e del servizio, grazie agli interventi di diverse associazioni cittadine (associazione Con Tatto, Apeiron, Lvia e APGXXIII). Due sono state le novità principali quest’anno: durante il campo i ragazzi (aiutati da Roberto Battistini) hanno creato con materiale di scarto e di recupero dei mobili per arredare l’ufficio di co-working promosso dalla Caritas e da altri uffici diocesani (l’inaugurazione è prevista a settembre 2015). Si è concluso anche il Campo “Dall’illegalità alla comunità”, promosso da Caritas e dalla Coop. For.B, nella settimana dal 14 al 21 giugno, che ha coinvolto un gruppo di otto volenterosi ragazzi (Luca, Simone, Lorenzo, Nicolò, Mattia, Jacopo, Arianna, Chiara) di età compresa tra i 15 ed i 25 anni, guidati dalla tutor Valentina Asquini. Il progetto li ha visti impegnati in operazioni di sistemazione del podere Ex Limonetti. Solo nel 2009 il terreno veniva dato in concessione, a titolo gratuito, alle cooperative sociali CoForPol ed Ecosphera, poi confluite in ForB. Il loro impegno è stato volto a trasformare ciò che era frutto di illegalità in un’iniziativa socialmente utile. Nel caso specifico, una parte di questi terreni, dal prossimo mese di settembre, diventeranno “orti sociali” da destinare a privati, famiglie in difficoltà economiche. I giovani impegnati nel progetto, hanno poi avuto modo di conoscere alcuni profughi ospiti nel territorio forlivese che coltiveranno il terreno, e alcuni ragazzi appartenenti al progetto di inserimento lavorativo. Le serate venivano invece dedicate alla formazione, a cura della cooperativa Casa del Cuculo: dalla proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate” ad interessanti incontri con i volontari dell’associazione “Con…tatto” attivamente presente nella realtà della Casa Circondariale di Forlì e impegnata nel reinserimento di persone che hanno avuto problemi con la giustizia. È stato poi possibile ascoltare i racconti dei giovani del GAP - Gruppo Antimafia Pio La Torre - di Rimini, i quali hanno raccontato le esperienze vissute in prima persona nei campi di lavoro organizzati nei terreni confiscati alla mafia in Sicilia. Nella giornata del 20 giugno, i ragazzi di entrambi i campi sono stati invece impegnati, presso i vari supermercati forlivesi, nella raccolta di generi alimentari considerati “essenziali”, che sono andati alle circa cinquecento famiglie iscritte all’Emporio della Solidarietà. Fondo solidarietà Microcredito Da famiglia a famiglia Costituito dalla carità del Vescovo e della Diocesi, dalla Fondazione Carisp di Forlì, da offerte di privati, scelte di sobrietà e rinuncia di singoli, famiglie e gruppi. Sostiene singoli o nuclei familiari in disagio economico con un contributo a fondo perduto. Un progetto in collaborazione fra Centro di Ascolto “Buon Pastore”, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna. Destinatari: persone in difficoltà che hanno un progetto di reinserimento lavorativo o di avvio di un’attività autonoma Modalità: Importo richiesto da minimo 2.000 euro a massimo 6.000 euro (per esigenze familiari) o 12.000 euro (per attività di impresa); restituzione, con rate mensili, entro 5 anni (pagamenti dal 7° mese); tasso fisso agevolato; zero spese di erogazione e di gestione. Un progetto che vuole attivare relazioni di prossimità come strumento di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, rivolto a individui e famiglie in difficoltà o che scelgono di diventare Tutor. L’obiettivo è essere “buoni vicini di casa”, per farsi prossimi a qualsiasi altra famiglia in difficoltà, creando una rete di mutuo aiuto. Fondo di Solidarietà Cassa dei Risparmi, Forlì Piazza Saffi Diocesi di Forlì-Bertinoro conto Caritas Fondo di Solidarietà IBAN: IT47O0601013222100000000206 Per informazioni e adesioni: Segreteria Caritas Diocesana Via dei Mille 28, Forlì 0543-30299, [email protected] mondo 16 Approfondimento a cura di Michele Tempera Libero scambio Usa-Unione Europea 9 luglio 2015 Flash dal mondo di Franco Garavini Fonti Misna.org - Asianews - Radio Vaticana Cuba, 1° Paese al mondo a fermare la trasmissione dell’Aids da madre a figlio Cambogia, torna la questione sicurezza nelle industrie tessili Foto cubanet.org Anche se le argomentazioni principali evidenziate da più parti contro il trattato di libero scambio, che gli Stati Uniti e l’Unione Europea si apprestano a finalizzare in gran segreto e nel disprezzo della democrazia, sono più che convincenti, potrebbe essere utile prendere come esempio un caso analogo già attivo da tempo. Si tratta del Trattato di libero scambio nordamericano (Nafta), siglato del 1994 tra Stati Uniti, Canada e Messico. Dopo ventuno anni dal suo avvio, è infatti possibile quantificarne i benefici in maniera abbastanza certa. I suoi effetti, risultato di provvedimenti del tutto simili a quelli contenuti nel trattato in corso di definizione tra Usa e Ue (Ttip), possono essere di aiuto per comprendere cosa potrebbe succedere se, come sembra probabile, l’Ue continuerà nel suo irragionevole percorso di approvazione di questo accordo. Innanzi tutto, il primo risultato è stato quello di delocalizzare le attività produttive situate nei Paesi con più ampie tutele in quelli con minori controlli e regolamentazioni. Dunque vi è stata una perdita di posti di lavoro significativa, sostituiti da altri posti di lavoro con più basse tutele e più basso stipendio. Ciò è accaduto in tutti e tre i Paesi, trasversalmente al reddito pro-capite. Inoltre, le importazioni a bassissimo costo (ottenute facendone pagare le esternalità negative all’ambiente ed ai diritti dei lavoratori) sono aumentate grandemente proprio nei casi di beni dove i controlli di qualità erano maggiori, cancellando dal mercato molti operatori che cercavano di conferire salubrità e proprietà positive ai propri prodotti. La povertà non è stata assolutamente ridotta in nessuno degli stati coinvolti ed in non pochi casi è addirittura aumentata. Per di più, i benefici economico-finanziari delle maggiori esportazioni ed importazioni sono stati avvertiti solamente da pochi operatori (fondi di investimento, multinazionali, ecc…) che erano già molto (troppo) ricchi. Dunque il bilancio del trattato, attivo da venti anni nella parte settentrionale del continente americano è riassumibile approssimativamente così: più povertà generalizzata, maggiore distruzione dell’ambiente e più inquinamento, meno diritti per tutti i lavoratori, abbassamento della qualità dei prodotti e perdita delle tradizioni e delle diversità locali. Un bilancio eloquente, che dovrebbe indurre a riflettere sul processo in corso attualmente tra Usa e Ue. Certamente, il comportamento delle istituzioni europee non fa pensare in questo caso ad una tensione verso il bene comune. Il Paese caraibico è il primo al mondo ad aver eliminato la trasmissione del virus dall’Aids da madre a figlio, secondo quanto certifica un documento dell’Organizzazione mondiale della sanità. "Ci aspettiamo che Cuba divenga a breve la prima di molte nazioni ad aver eliminato la malattia tra i bambini", spiega Michel Sidibé, direttore del programma di lotta a Hiv/Aids delle Nazioni Unite. Rispettando alcuni parametri, l’Oms riconoscerà a Cuba di aver eliminato anche la trasmissione della sifilide tra madri e figli. Il risultato raggiunto dal Paese è di grande significato per la salute pubblica di tutto il Pianeta, ed è il risultato degli sforzi congiunti tra la sanità nazionale cubana - rinomata per le grandi capacità -, l’Oms e la Pan American Health Organization. Quasi 200 lavoratori del settore dell’industria tessile in Cambogia sono stati ricoverati in ospedale in seguito a una nuova ondata di svenimenti di massa avvenuti in diverse fabbriche. La vicenda ha sollevato una volta di più la questione della sicurezza negli ambienti di lavoro e, in particolare, nel settore manifatturiero, già teatro in passato di incidenti e proteste. Attivisti e organizzazioni per i diritti umani hanno a più riprese sollevato dubbi e perplessità negli ambienti di lavoro, in seguito a ripetuti episodi di svenimenti di massa causati spesso da cattive condizioni di lavoro, ventilazione insufficiente o uso di solventi chimici pericolosi. L'industria manifatturiera è una delle attività più fiorenti e produttive della Cambogia, con almeno 700mila persone impiegate. Mediterraneo, triplicato in un anno il numero delle vittime tra i migranti Brasile: sicari danno fuoco a una comunità Guarani tornata nella propria terra Quasi raddoppiati gli arrivi nei Paesi dell’Europa del Sud, più che triplicate le morti nel Mediterraneo: lo documenta un rapporto diffuso dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), coi dati dei primi sei mesi del 2015. Tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2015 sulle coste di Italia, Grecia, Malta e Spagna sono approdati 137mila migranti, per lo più originari della Siria, dell’Eritrea e dell’Afghanistan. L’incremento sarebbe stato dell’83%. Ancora maggiore l’aumento del numero delle vittime delle traversate del Mediterraneo: se nella prima parte dello scorso anno erano state almeno 588, negli ultimi sei mesi hanno raggiunto quota 1867. Secondo l’Unhcr, nei primi sei mesi del 2015 il numero degli arrivi in Italia (67.500) e in Grecia (68mila) è stato pressoché equivalente. La colonna di fumo proviene dall’incendio della comunità guarani di Kurusu Mba, dove alcuni sicari hanno attaccato e incendiato una comunità Guarani nel Brasile sud occidentale. Secondo i primi resoconti un bambino di un anno sarebbe morto per l’incendio appiccato il 24 giugno. I Guarani sono fuggiti dall’area e hanno denunciato la scomparsa di due ragazze e un ragazzo. I Guarani della comunità di Kurusu Mba avevano rioccupato pacificamente una parte della loro terra ancestrale il 22 giugno dopo aver aspettato per molti anni che questa gli venisse restituita perché, dicono, “non possiamo più sopportare di vivere con i pesticidi e la fame, in attesa del governo”. I Guarani subiscono attacchi brutali e intollerabili nell’attesa, vana, che le autorità riconoscano i loro diritti territoriali. 17 9 luglio 2015 Popolazione sempre più allergica “ vita italiana Attualità in pillole In Italia la patologia colpisce il 15%, la media mondiale è appena del 3-4% Il nostro paese sta vivendo un fenomeno inedito nella sua storia: la cronicizzazione e diffusione su larga scala delle allergie di ogni tipologia. Il numero di persone affette stabilmente da queste problematiche sono il 15% della popolazione totale ed essi sono in rapido e costante aumento. Se teniamo conto di coloro che ne sono colpiti solamente per un periodo della loro vita, allora questa cifra sale al 25%. In modo particolare questa problematica è divenuta evidente dal punto di vista numerico e conclamata da quello dei sintomi, a partire dall’inizio del nuovo secolo, vale a dire quindici anni addietro. Il dato, 15%, può sembrare apparentemente contenuto o fisiologico in qualsiasi gruppo umano numeroso. Tuttavia, è in realtà piuttosto alto se teniamo conto che le allergie colpiscono mediamente il 3-4% degli abitanti nel mondo. Esso è comunque migliore di quello analogo riscontrato in altri stati occidentali. Ad esempio, in Gran Bretagna ed in Australia, gli allergici ammontano ad un impressionante 30%. Un discorso analogo risulta valido anche per le intolleranze alimentari ai più diversi prodotti ed elementi. Questi casi sembrano essere legati in maniera diretta ed inequivocabile al grado di industrializzazione raggiunto da una nazione e dal modello di produzione e consumo che essa ha adottato. Inoltre, un altro parametro che emerge chiaramente dalle statistiche disponibili, è quello del tenore di vita e del livello culturale delle famiglie i cui figli sono interessati da allergie di vario tipo. Infatti, il tasso di bambini e ragazzi allergici ad una o più sostanze cresce in maniera direttamente proporzionale al titolo di studio ed alle possibilità economiche delle famiglie di origine. Ciò si spiega con le caratteristiche della vita quotidiana che ogni bambino sperimenta da piccolo. Le ore trascorse all’aria aperta, il grado di attenzione all’igene, ad esempio, sono rispettivamente minori e maggiore nelle famiglie benestanti, almeno in linea di massima. Questi due elementi sarebbero tra quelli che aumentano le probabilità di sviluppare allergie da giovani e da adulti. Esisitono però altri fattori determinanti rispetto a questo fastidioso, e talvolta pericoloso, fenomeno. Il primo che appare doveroso citare, è quello dell’alimentazione, la cui qualità in Italia è crollata in maniera repentina negli ultimi quindici anni. La raffinazione e la contaminazione con elementi chimici di quasi tutto ciò che mangiamo, dovute alla produzione industriale che ci ostiniamo a favorire con i nostri consumi alimentari disattenti, rappresentano sicuramente cause determinanti, le quali hanno reso le allergie un fenomeno dilagante tra la popolazione italiana. In maniera analoga, la sistematica distruzione dell’ambiente naturale che ci circonda favorisce la vulnerabilità, quando non addirittura la predisposizione, del nostro fisico alle allergie. Pur facendo parte della natura, ci ostiniamo ad allontanarcene ed a manipolare chimicamente ciò che l’ambiente ci concederebbe nella forma per noi migliore. Grano d'importazione L’Italia importa il 40% del latte che consuma, il 40% del grano duro, che viene utilizzato per la produzione di pasta ed il 50% del grano tenero, impiegato per fare il pane. Questi sorprendenti dati contribuiscono fortemente a diffondere prodotti non sani tra la nostra popolazione ed a colpire duramente le nostre tradizioni gastronomiche e culturali. Stalle chiuse Negli ultimi due anni, in Italia, sono state chiuse definitivamente circa 50mila stalle che producevano latte o erano destinate all’allevamento di bovini, ovini e suini. Una perdita proporzionale si è conseguentemente verificata in termini di posti di lavoro, qualità del cibo consumato e sovranità alimentare nel nostro Paese. Sblocca Italia Negli ultimi mesi sono stati approvati in via preliminare dieci nuovi progetti riguardanti pozzi petroliferi da avviare nel mare Adriatico, in particolare al largo delle coste abruzzesi. Questa irresponsabile decisione è dovuta agli effetti della legge “Sblocca Italia”, approvata nel recente passato dall’attuale governo. michele tempera L’economia al tempo della crisi di Luciano Camaggio Il flop della "class action" in Italia “ ... in America, malgrado la potenza delle lobby, la “class action” funziona, mentre in Italia purtroppo non ha funzionato e richiede modifiche sostanziali... “ La ”class action”, o azione collettiva, è un’azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri di una determinata categoria, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetto “ultra partes” per tutti i componenti presenti e futuri della categoria. È in sostanza uno strumento che realizza vantaggi di economia processuale, in quanto consente di promuovere un solo processo collettivo, invece di tanti processi individuali, con conseguente riduzione della spesa pubblica. Viene spesso utilizzato dai cittadini per tutelarsi ed ottenere risarcimenti nei confronti delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà poi effetto e potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovano nell’identica situazione dell’attore. Si tratta di uno strumento anglosassone; infatti la “class action” fu istituita in America nel 1938 e per essere promossa doveva rispondere a quattro requisiti: • numero rilevante delle persone interessate; • comunanza delle situazioni giuridiche e di fatto da tutelare; • la tipicità della situazione giuridica e la ade- guatezza della rappresentazione; • la predominanza delle questioni generali su quelle personali e la economicità dell’azione a fronte delle azioni legali proponibili. In America, oltre al risarcimento dei danni subiti, viene anche riconosciuto il danno punitivo; i risultati raggiunti nel tempo sono stati abbastanza favorevoli ed hanno, in più occasioni consentito ad una collettività di utenti/consumatori di riuscire a far condannare anche importanti multinazionali, come ad esempio quelle del tabacco. In Italia, malgrado una direttiva in materia della Unione Europea del 1998, la “class action” è stata introdotta nel 2009 e può essere promossa dal singolo cittadino, da un comitato e da una associazione dei consumatori. Esclude il danno punitivo, limitando il risarcimento al solo riconoscimento dei danni subiti. Purtroppo in questi primi cinque anni nel nostro Paese sono stati raggiunti risultati molto deludenti a favore dei ricorrenti: su 50 azioni collettive promosse al 17/06/2014 soltanto una è arrivata a sentenza definitiva, condannando una banca al risarcimento delle commissioni illecite applicate ai conti correnti a debito; ben 16 sono state dichiarate inammissibili; 22 sono ancora in attesa di decisione; 9 sono state ammesse e 3 sono state accolte. Secondo esperti legali, alcuni giudici italiani hanno una visione molto restrittiva nell’interpretare la legge e sono molto prudenti quando ci sono grandi interessi economici in ballo. Un altro punto debole riguarda l'ammissibilità preventiva della “class action” e, nel caso di mancata ammissibilità, le spese legali sono a carico dei promotori, il che rappresenta un freno. Infine non viene stabilita la sospensione, da parte dell’azienda citata in giudizio, dell’attività oggetto dell’azione collettiva. Alcuni partiti hanno di recente presentato in Parlamento un nuovo disegno di legge per rendere la “class action” più efficace, ovvero più aderente agli interessi degli utenti/consumatori, ma il presidente di Confindustria Squinzi ha definito le modifiche previste “una delle tante manine antimpresa”. Possiamo concludere affermando che il vero paradosso è che in America, malgrado la potenza delle lobby, la “class action” funziona, mentre in Italia purtroppo non ha funzionato e richiede modifiche sostanziali. diocesi 18 Consulta diocesana della famiglia Un ricco programma per l'anno pastorale Si è svolto il 16 giugno presso la parrocchia di San Nicolò a Meldola l’incontro della Consulta Diocesana della Famiglia. Presieduto dal responsabile diocesano per la pastorale famigliare don Mauro Petrini, vi hanno preso parte rappresentanti di Rinnovamento nello Spirito, Gruppo di Preghiera Montepaolo, Associazione Famiglie Ragazzi senza voce, Agesc, Consulta Cdal, Ufficio Pastorale della Scuola, Centro Tabor, Incontro Matrimoniale, e rappresentanti delle parrocchie di Vecchiazzano, San Mercuriale, Pianta, San Giovanni Evangelista, Cava, Roncadello, Regina Pacis, Ca’Ossi, Castrocaro e Meldola. I membri della Consulta, dopo aver espresso soddisfazione per la buona partecipazione alla Festa della Famiglia del 19 aprile scorso, hanno preso in esame il programma pastorale 20152016. Molti gli appuntamenti messi in calendario. Il 3 ottobre viene riproposto a tutta la diocesi l’iniziativa "Accendi una luce", in occasione dell’apertura del Sinodo sulla famiglia. Maggiore diffusione verrà data alla "Preghiera quotidiana delle famiglie per le famiglie", scegliendo luoghi diversi a seconda delle esigenze pastorali (le Suore Clarisse, le case, le vie durante il mese di maggio...). Un’attenzione speciale verrà riservata al "Corso battesimi" e al "Corso 0-6 anni", in collaborazione con l’Ufficio Catechistico. Sono in calendario due incontri ad ottobre (16 e 23) per il primo e due incontri a novembre (16 e 23) per il secondo. Per i cammini dei Gruppi famiglia verranno predisposte cinque schede sul tema della misericordia. Viene confermato la ‘Sveglia’ degli innamorati in occasione della festa di San Valentino. Infine il 24 giugno alle 20.45 presso la parrocchia di San Giovanni Evangelista si è tenuto un incontro con gli animatori e coordinatori dei corsi per i fidanzati per rendere questo servizio più uniforme ed efficace. La Consulta ha riservato una lunga riflessione alla diffusione della teoria del gender nella società, in particolare nelle scuole. Don Mauro Petrini ha richiamato la necessità di un lavoro culturale che prenda atto della situazione, informi partendo dalla base , senza allarmismi ma con chiarezza . Ha suggerito un maggior coordinamento diocesano tra le tante proposte messe in campo da Ufficio Scuola, Ufficio Famiglia, Cdal. Forlifarma SpA Via Passo Buole, 54 Tel. 0543.724618 - Fax 0543.725821 www.forlifarma.it FARMACIE A FORLì: De Calboli • Risorgimento • Ospedaletto • Ca’ Rossa • Piazza Erbe • Zona Iva • Bussecchio 9 luglio 2015 Una rete di famiglie ignaziane “ Da 3 al 5 luglio a Predappio Alta, weekend con padre Massimo Tozzo s.j. Si è svolto nello scorso weekend, da venerdì 3 a domenica 5 luglio, un corso breve di spiritualità domestica per coppie e famiglie, condotto da padre Massimo Tozzo s.j. e alcune coppie della “Rete delle famiglie ignaziane”. Si è trattato di un tempo liberato, una scelta consapevole per fermarsi, dentro la coppia e con altre coppie/famiglie, e rimettere a fuoco il cammino, a partire dal fare memoria di quanto già vissuto, per riconoscere “dove siamo oggi?” e riorientare il passo per il futuro. Questi giorni hanno permesso di vivere un’esperienza di riconciliazione con le rispettive genealogie, con sé e con l’altro. Restare a “tu per tu” alla presenza del Signore, con ” fiducia e speranza”, ha aiutato a ri-mettere ordine alle cose, dando nome (e così facendo senso e significato) all’esperienza che si sta vivendo , riconoscendo la presenza del Signore nella propria storia (personale e di coppia). Accogliendo l’invito a vivere l’esperienza di Le famiglie che hanno partecipato al ritiro di spiritualità domestica. Al centro padre Massimo Tozzo una preghiera al plurale, le coppie partecipanti hanno potuto fare esperienza di “sentire e gustare” in profondità la Parola di Dio ed esercitarsi nel trovare la volontà del Signore per sé e per la propria coppia/ famiglia. Ripercorrendo la storia di Abramo e Sara si è potuto esplorare i temi della crisi di coppia e della dinamica del conflitto, della possibilità di viverlo in modo distruttivo o evitante, oppure di fare della crisi un’occasione per ri-generare il legame e, attraverso l’esperienza della riconciliazione, riaprirsi al dono e alla benedizione. I partecipanti al ritiro hanno potuto attingere dall’esperienza della spiritualità ignaziana che, riletta in chiave domestica e famigliare, ha aiutato a riguardare alla propria storia di coppia, facendo ordine e rimettendo a fuoco la chiamata specifica che ciascuna storia famigliare contiene. Il confronto con altre coppie e famiglie ha facilitato il rispecchiamento e l’individuazione della propria esperienza di coppia, così come è stato possibile per i figli confrontarsi con “adulti in ricerca” (i loro stessi genitori, altre coppie, gli animatori) e vivere un’esperienza di gioco e di amicizia nel Signore nella quale, anche il tempo della preghiera, può entrare in modo “famigliare”. Per informazioni sui prossimi appuntamenti: “Le Querce della Porrettaccia”, via Porretta Nuova, 20 Predappio Alta (Fc)- tel 0543.922992; e-mail: marcello.copertino@gmail. com; Facebook: “le querce della porrettaccia”. elena galeazzi 19 9 luglio 2015 Settimana del COP a Frascati “ Don Quinto Fabbri ha partecipato al 65° incontro di aggiornamento pastorale Assieme a don Vittorio Zattini, a Luisa Corazza e Franco Garavini ho partecipato alla 65esima Settimana Nazionale di Aggiornamento Pastorale svoltasi a Frascati dal 22 al 25 giugno scorso sul tema 'Il regno di Dio: tra già e non ancora'. Confesso che, parlando di Settimana nazionale del COP, faccio fatica a non ricadere nella nostalgia di quella gloriosa edizione fatta a Castrocaro dal 14 al 17 giugno del ‘93 con la partecipazione di diverse centinaia di convegnisti da tutta Italia e che, grazie anche alla collaborazione del parroco Mons. Adalberto Mambelli, del cappellano don Loriano Valzania e di molti volontari, risultò pienamente riuscita anche sotto l’aspetto organizzativo partecipandovi direttamente, oltre al vescovo diocesano mons. Vincenzo Zarri, anche il Cardinale di Bologna Giacomo Biffi. Altri tempi,certamente; ma se si esce dai numeri per entrare nella validità del messaggio, il disagio passa presto perché ho la netta sensazione che il numero pur esiguo dei partecipanti, una cinquantina, nulla tolga alla validità e attualità del tema. Senza considerare la presenza costante fra noi del Vescovo di Frascati mons. Raffaello Martinelli che, oltre ad averci fatto da guida nella visita del suo magnifico palazzo vescovile, ci ha sempre serviti a tavola con lo stile di un vero maitre Don Quinto Fabbri, don Vittorio Zattini e Franco Garavini con i partecipanti al COP d’hotel. Il tema, ben introdotto dal presidente mons. Domenico Sigalini, è stato svolto con sapiente maestria dai diversi bravissimi relatori, i cui testi saranno pubblicati negli atti della settimana di prossima pubblicazione in Orientamenti Pastorali. La tematica del Regno di Dio, pur soffrendo in questi tempi di una trascuratezza inversamente proporzionale alla sua importanza, negli interventi dei relatori ha fatto emergere una “nuova figura di uomo e di donna avvinti dalla grande prospettiva dell’amore misericordioso del Padre” che, immersi nell’abbraccio del “già e non ancora”, in una compresenza di realtà e di promessa, designa l'alleanza sempre nuova del volto di Cristo (GS 22), indicando nuove vie e nuovi percorsi di vita. Questa è e vuol essere anche la strada del COP. Nella Lettera della Settimana indirizzata al Convegno di Firenze si legge: "C’è una speranza che abita questo nostro cammino per raggiungere e costruire quel Regno, già presente in ogni gesto di carità e amore. Ogni volta che per un povero, un malato, un sofferente, la "terra diventa cielo", il Regno di Dio è già qui". Ed è in questa direzione che va costruito e diretto il cammino della Chiesa, in armoniosa consonanza col magistero di papa Francesco. Quinto fabbri Meldola a colori, scuola di cultura Premiati i partecipanti al corso di lingua italiana organizzato dalla Caritas Con la consueta serata di festa dal titolo “Meldola a colori”, si è concluso il corso di lingua e cultura italiana promosso ed organizzato dalla Caritas parrocchiale meldolese in collaborazione con l'amministrazione comunale. Francesco Branchetti, direttore della Caritas e responsabile organizzativo del corso, sottolinea: “La festa è stata l'occasione sia per consegnare i diplomi agli studenti che hanno terminato il corso, in particolare ai due studenti che hanno affrontato con successo l'esame di terza media, sia per ricordare i 10 anni di attività. Ci tengo molto a sottolineare che uno dei convinti sostenitori del corso fu a suo tempo don Fabio Giacometti, il quale si adoperava anche economicamente affinché Corso 2015 - La consegna dei diplomi chiunque avesse necessità potesse frequentarlo”. Luca Dimasi, insegnante nel corso insieme a Caterina Fuzzi e Sabrina Pasini, spiega: “Il corso non rappresenta solo un'opportunità per tutti i migranti presenti sul territorio di intraprendere un percorso di studi finalizzato all'apprendimento della lingua e della cultura italiana, ma costituisce anche un importante passo verso la loro accoglienza e integrazione.” Nei 10 anni di attività ben 253 studenti lo hanno frequentato: di questi molti hanno conseguito il diploma di terza media ed alcuni hanno anche proseguito gli studi. Durante la serata vi sono state le testimonianze di tre ex studenti che hanno continuato il loro percorso di studi: essi hanno sottolineato come il corso sia stato un'opportunità di crescita e di realizzazione personale, resa tale dallo splendido lavoro svolto dagli insegnanti ma anche da un costante impegno personale. Prima della consegna dei diplomi sono intervenuti Antonella Fabbri, vicepresidente della Caritas Diocesana, Anna Maria Vallicelli, vice-sindaco e don Mauro Petrini, presidente della Caritas parrocchiale: negli interventi di tutti si è affermata l'importanza della conoscenza reciproca, del rispetto dei diritti e dei doveri per costruire i ponti dell'inclusione da contrapporre ai muri dell'ignoranza e dei pregiudizi. Daniela Ravaioli diocesi Le osservazioni di un praticante I riti della domenica Io non mi considero un uomo di fede; piuttosto mi sento un praticante della domenica; questo sì. Questa presenza alla messa domenicale mi consente di mantenere un legame con i valori cristiani e con i riti liturgici e in unione anche con la comunità cristiana della mia parrocchia. Questa presenza alla messa della domenica mi consente anche di diventare spesso spettatore di comportamenti singolari e non attinenti di molti fedeli, che dimostrano una scarsa maturità liturgica e religiosa. Ve ne racconto qualcuno di questi atteggiamenti, perché si ripetono un po’ ovunque. Avete mai provato ad osservare la gente che entra in chiesa? Intanto arriva alla spicciolata (spesso in ritardo), anche perché mai è stato detto qualcosa di preciso sui presunti momenti a partire dei quali la messa sarebbe valida o meno. La scelta dei posti è uno spettacolo sempre molto istruttivo: i giovani e gli adolescenti si mettono assieme tutti da una parte; gli anziani hanno il posto fisso e se qualche pellegrino malcapitato prova ad occuparlo viene guardato in modo torvo; le panche si riempiono, inesorabilmente, a partire dal fondo e rimangono vuote quelle vicino all’altare; i genitori con bambini piccoli si posizionano, di solito, nell’angolo a sinistra in fondo alla chiesa (liberi di fare confusione e di uscire alla svelta in caso di necessità); qualcuno sosta, in piedi, a braccia conserte, nei pressi dell’ingresso come a volere rimarcare la sua presenza quasi casuale in quel luogo. Il canto rimane prerogativa del coro (quando c’è) e di qualche perpetua ultras, di quelle che si mettono sempre in prima fila, mentre i più sono convinti che il canto sia roba da bambini e restano muti, in ascolto. Il segno della pace non è certo uno dei riti più importanti della messa, sicuramente è uno dei gesti più amati dai fedeli. Anziché un gesto sobrio e simbolico è diventato un gesto allegro e spensierato, un’occasione per i bambini di scatenarsi, per i grandi di scambiarsi strette di mano da olimpiadi, per il parroco (che scende dall’altare pur nella immediatezza di un gesto fondamentale come la frazione del Pane) per fare rallegramenti o condoglianze a secondo della circostanza o inviare un segnale diplomatico alle autorità sedute in prima fila. La disinvoltura con la quale ci si accosta alla santa Comunione è spesso inquietante: vestiti da spiaggia, mani in tasca, saluti dispensati a destra e a manca durante la processione, sorrisetti fra compagni di scuola, talvolta la genuflessione (senza senso) dopo la Comunione. Siamo alla fine. È il momento degli avvisi settimanali del parroco. Molti fedeli non cedono al “ricatto” della benedizione finale, dell’augurio “andate in pace” perché hanno fretta. E così (fra qualche mugugno per la lunghezza della celebrazione) abbandonano un po’ in anticipo l’assemblea perché la tavola attende, mentre il canto finale (forse il più bello) si disperde (inutilmente) nel vuoto delle navate. rudi branchetti diocesi 20 21 9 luglio 2015 Il Papa alla “fine del mondo” “ Fino al 13, viaggio di 8 giorni in Ecuador, Bolivia e Paraguay. Diretta su Tv2000 chiesa italiana "La vita non fa per me" Belgio: a 24 anni chiede (e ottiene) l’eutanasia Otto giornate con una fittissima agenda di incontri, visite e discorsi, sia sul piano politico che pastorale, compongono il programma del viaggio che porta papa Francesco dal 5 al 13 luglio in Ecuador, Bolivia e Paraguay. In Ecuador il Papa ha visitato Guayaquil dove ha celebrato la messa nel santuario della Divina Misericordia e a Quito ha incontrato il presidente della Repubblica Rafael Correa. Martedì 7 ha incontrato i vescovi dell'Ecuador nel Centro congressuale del Parco del Bicentenario, dove ha celebrato anche la messa, poi il mondo della scuola e dell'università e i rappresentanti della società civile. Mercoledì 8 ha visitato la casa di riposo delle Missionarie della Carità, poi ha incontrato il clero, i religiosi, le religiose e i seminaristi nel Santuario nazionale mariano “El Quinche”. Partenza poi per La Paz, per la visita di cortesia al presidente dello Stato plurinazionale di Bolivia Evo Morales, l'incontro con le autorità civili nella Cattedrale e trasferimento a Santa Cruz del la Sierra. Qui, giovedì 9 il Papa celebra la messa nella piazza del Cristo Redentore, nel pomeriggio incontra sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi e partecipa al 2° Incontro Mondiale dei Movimenti popolari. Venerdì 10, sempre a Santa Cruz de la Sierra, alle 9.30 il Papa visiterà il Centro di rieducazione Santa Cruz-Palmasola e alle 11.00 incontrerà i vescovi della Bolivia. Alle 12.45 la cerimonia di congedo all'aeroporto, da dove il Pontefice partirà alle 13.00 per Asuncion, con arrivo previsto alle 15.00, seguito dalla cerimonia di benvenuto. Nella capitale paraguaiana, alle 18.00 il Papa andrà in visita di cortesia al presidente della Repubblica Horacio Cartes nel Palazzo de Lopez e alle 18.45, nel giardino, incontrerà le autorità e il Corpo diplomatico. Sabato 11, alle 8.30 la visita all'Ospedale generale pediatrico "Ninos di Acosta Nu"; alle 10.30 la messa sul piazzale del Santuario mariano di Caacupé, alle 16.30 l'incontro con i rappresentanti della società civile e alle 18.15 i vespri con i vescovi, il clero e i movimenti cattolici nella Cattedrale dell'Assunta. Domenica 12, alle 8.15 la visita alla popolazione del Banado Norte e alle 10.00 la messa nel campo grande di Nu Guazu, seguita dall'Angelus; alle 13.00 l'incontro con i vescovi del Paraguay. Quindi, alle 17.00 l'incontro con i giovani sul lungofiume "Costanera", ultimo appuntamento del viaggio prima della partenza in aereo per Roma. Tv2000 seguirà in diretta il viaggio del Papa 24 ore su 24. Nuove linee guida sulla legge 40 Restano proibite le diagnosi sulla salute degli embrioni per la selezione eugenetica Grande attenzione al percorso della procreazione medicalmente assistita e una confermata tutela dell’embrione da ogni deriva eugenetica, questo il cuore delle linee guida sulla legge 40/2004 firmate dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Notevoli gli aggiornamenti e le variazioni rispetto alle linee guida del 2008. Nel dettaglio, il principio seguito nella stesura delle linee guida “è quello di utilizzare in prima istanza le opzioni terapeutiche più semplici, meno invasive e meno onerose, tenendo in debito conto l’età della donna e la causa, quando nota, dell’infertilità e della sterilità di coppia”. Per quanto riguarda l’accesso alle tecniche di fecondazione eterologa, nel testo anzitutto è rimarcata la necessità di un’anamnesi accurata e di un corretto esame obiettivo nell’ambito del primo colloquio con la coppia infertile o sterile, per un’opportuna gradualità nella prescrizione dei trattamenti. L’obiettivo primario, infatti, è la nasci- ta di un neonato vivo a termine, senza pregiudicare la salute della donna. Dunque non si parla di diritto a un figlio “sano” a ogni costo ma di massima cura e tutela per il nascituro e per la madre. Per quanto riguarda specificamente l’esclusione di possibili tentazioni di selezione, le linee guida ribadiscono che restano proibite le diagnosi a finalità eugenetica e le indagini relative allo stato di salute degli embrioni prodotti, ai sensi dell’articolo 14, comma 5 della legge 40, dovranno sempre essere volte alla tutela della salute e dello sviluppo di ciascun embrione. Allo stesso modo, nel caso di ricorso all’eterologa, pur consentendo anche l’impiego di gameti maschili e femminili donati entrambi da soggetti diversi dai componenti della coppia ricevente (la cosiddetta “doppia eterologa”), per evitare illegittime selezioni eugenetiche, non è possibile per le coppie scegliere particolari caratteristiche fenotipiche del donatore. Non ha una malattia fisica incurabile. Ha molte passioni, tra cui la fotografia e il teatro. Ma a 24 anni Laura, fiamminga, ha scelto di morire lo stesso. “La vita non fa per me”, ha spiegato ai medici che incredibilmente le hanno dato l'ok per l'eutanasia, a breve, in una data ancora da stabilire. In Belgio, la legge nazionale sul fine vita prevede infatti che un paziente possa chiederla anche in caso di “sofferenze psichiche insopportabili”. La ragazza si è raccontata al quotidiano De Morgen: “Ho l'aria molto calma ora, ma probabilmente tra poco mi rotolerò per terra dal dolore che m'infliggo, la mia lotta interiore non ha mai fine”. La giovane donna vive ora alcuni giorni a settimana in un piccolo appartamento, ma dai 21 anni ha chiesto volontariamente di essere internata, un tentativo di guarire da una sofferenza interiore che le ha già fatto infliggersi automutilazioni e tentativi di suicidio. “La mia vita è una lotta quotidiana sin dalla nascita, certi giorni mi trascino letteralmente di secondo in secondo, i miei 24 anni sono stati un'eternità”. Un'eternità cui ha comunque potuto essere anche felice. Un grande amore, poi finito, anche questo, per il suo continuo stare male. Un quadro tragico, certamente, ma probabilmente non incurabile. Il punto di svolta arriva in clinica, dove conosce un'altra ragazza, Sarah, con cui riesce a parlare liberamente della sua vita ma soprattutto della morte. Ed è Sarah, sfortunatamente, a darle l'idea dell'eutanasia, che ha chiesto anche per se stessa. Da allora la prospettiva di una morte certa ha come placato Laura, che dopo il via libera dei tre medici richiesto dalla legge belga, sta organizzando i suoi funerali: “I miei amici e la mia famiglia hanno capito, conoscono la mia storia e sanno che è la soluzione migliore per me”. Come il caso di Laura, ce ne sono in Belgio circa 50 l'anno, pari al 3% di tutte le eutanasie effettuate nel Paese, che lo scorso anno ha legalizzato anche le procedure di fine vita per i bambini. “L'eutanasia resta una decisione violenta, e ogni giorno - ammette la ragazza mi chiedo: lo voglio veramente?”. Buono sconto del 20% non cumulabile Stampa e personalizzazione di: Abbigliamento sportivo e non (Sconti per società sportive) Gadget di vario tipo (Mousepad, cover, targhe, portachiavi, cuscini, etc) Servizio di Grafica personalizzata Preventivi gratutiti e prezzi competitivi viale Roma 113 - 47122 Forlì (FC) [email protected] www.dgitaly.it Tel. e Fax. 0543.092081 vita diocesana 22 9 luglio 2015 Tracce di Cammino: Volontari nella casa circondariale Il Vangelo della Domenica a cura di don Enrico Casadei Garofani 12 luglio 2015 XV Domenica del Tempo Ordinario (Mc 6,7-13) Incompreso e rifiutato a Nazaret dai suoi compaesani, Gesù non si scoraggia né si rassegna, anzi, invia anche i suoi discepoli a prolungare la sua attività. In un racconto stringato, essenziale, Marco ci tramanda l’invio dei Dodici, le istruzioni sull’equipaggiamento e sul comportamento degli inviati, e la loro attività. Il numero stesso di questi discepoli indica l’obbiettivo di Gesù: dodici inviati come dodici sono le tribù del popolo di Israele, dodici inviati per raggiungere tutto intero il popolo di Israele, nessuno escluso. Li invia poi a due a due. Non soli, per non dare l’impressione di parlare o di agire a proprio nome; non soli, perché una testimonianza per esser valida deve essere suffragata da almeno due testimoni; non soli, perché nelle difficoltà e nei pericoli occorre potersi aiutare e sostenere a vicenda. L’equipaggiamento è estremamente ridotto: appena un bastone, i sandali ai piedi e una tunica addosso. La sequela di Gesù è esigente e radicale: essere suoi seguaci significa abbandonare tutto il resto. Qui però non si tratta semplicemente di seguire Gesù, bensì di andare in missione. In questo senso allora gli inviati non devono aver altro da portare se non il loro messaggio: il di più sarebbe inutile e di peso. Estremamente concise le istruzioni sull’alloggio: si dice solo che, una volta accolti, non si deve cambiar casa. E quando invece gli inviati non sono accolti? Non basta che si allontanino: devono anche mostrare a chi li ha rifiutati la gravità di questo rifiuto. Gli ebrei, uscendo da un territorio pagano e rientrando nei propri confini, si scuotevano la polvere dai sandali per significare che nulla di impuro, di pagano, doveva restare attaccato alla loro vita. Rifiutati, i discepoli di Gesù devono ripetere lo stesso gesto di fronte ai loro connazionali, come a dire: “Vi state comportando da pagani, anziché da veri ebrei: di questo dovrete render conto a Dio”. Ricevute tutte le istruzioni necessarie da Gesù, i dodici partono, invitano la gente a conversione, scacciano demoni e guariscono ammalati. Moltiplicano l’opera di Gesù e mostrano i segni che sta giungendo il regno di Dio. Dove vanno esattamente? A chi si rivolgono? Chi è che li accoglie e chi è invece che li rifiuta? Domande che restano senza risposta: Marco non lo dice. Più ancora dei dettagli di ciò che hanno fatto, importa che abbiano agito in nome e per conto di Gesù, fondati sulla sua autorità, obbedienti al suo comando. Come per la sequela, anche per la missione ciò che più conta è il rapporto con lui. Tontola e San Cassiano in festa Festa parrocchiale a Tontola di Predappio sabato 11 a domenica 12 luglio, tra riti religiosi, musica, giochi e gastronomia. Tradizionale festa popolare anche a San Cassiano di Predappio: qui da giovedì 16 a domenica 19 la festa è in onore della Madonna del Carmine, celebrata con riti sacri e attività ludiche organizzate nel piazzale della chiesa. La Chiesa che vive nel carcere “ “Visitare i carcerati” recita una delle 7 opere di misericordia che ci ha insegnato la Chiesa. Ed è sempre fonte di stupore quando si scopre che la misericordia, donandola agli altri, la riceviamo noi stessi. Sono numerose le associazioni di volontariato che prestano servizio presso la casa circondariale di Forlì, incontrando e accompagnando i detenuti con varie attività di formazione e animazione. Una presenza preziosa non solo per i detenuti e per tutto il mondo del carcere ma per i volontari stessi che scoprono un cammino di crescita anche per loro costruendo una “Chiesa che vive nel carcere” come ama ripetere il cappellano della Casa circondariale don Enzo Zannoni. Lo scorso 29 giugno i volontari si sono incontrati per un confronto tra loro, presente anche il vicario generale don Pietro Fabbri. Riportiamo il resoconto di uno dei partecipanti. "Nella sera di lunedì ventinove giugno, alcuni volontari che operano nell’ambito del carcere si sono ritrovati al Buon Papa Francesco lava i piedi a 12 detenuti del carcere di Rebibbia durante la messa in Coena Domini lo scorso Giovedì Santo Pastore per confrontarsi intorno all’esperienza che stanno vivendo. Diverse le riflessioni emerse e condivise. La prima è che la Chiesa che è nel carcere è una parrocchia come tutte le altre. C’è un ritmo regolare di vita sacramentale (confessioni, eucarestia domenicale); ci sono incontri settimanali di preghiera (recita del rosario, riflessione sulla Bibbia, catechesi); ci sono momenti in cui è possibile confrontarsi su tematiche di attualità; altri in cui è lo sport a permettere di stare insieme. Già, stare insieme: questa ci è parsa la cifra più significativa del nostro essere lì. Non ci sentiamo tanto persone che cercano di cambiare qualcuno o qualcosa (abbiamo spesso sperimentato delusioni in questo tentativo), ma soprattutto persone che condividono i problemi della loro vita con altre che, a volte, la vita la prendono (o sono “costretti” a prenderla) molto più sul serio di noi. E così scopriamo che, a cambiare, dobbiamo essere soprattutto noi, sul loro esempio. Più delicato risulta il rapporto tra dentro e fuori. Quando un fratello ha la possibilità di scontare la pena con misure alternative (ad es., il volontariato in alcune parrocchie o associazioni), si scontra con la diffidenza delle persone che spesso tendono (istintivamente?) a chiuderlo dentro nuove sbarre, quelle dei loro pregiudizi, piuttosto che ad accoglierli lasciandosi mettere in discussione nel proprio modo di pensare e di vivere. Ma se ognuno di noi riesce ad andare oltre se stesso, allora scoprirà che dove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia (Lettera ai Romani 5,20): una grazia che risplende nel sorriso, nel pianto, nell’affetto, nel bisogno di una parola amica dei nostri compagni di carcere dei quali, ci indica la Lettera agli Ebrei (13,3), dobbiamo ricordarci: ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere". I volontari della Casa circondariale di Forlì Pregando la Madonna del Carmine Festa il 16 nella chiesa di corso Mazzini. Alle 20.30 processione col Vescovo Festa solenne della Madonna del Carmine giovedì 16 luglio nella chiesa di corso Mazzini. La festa sarà organizzata per l’ultima volta da padre Nazareno Mauri, che come già annunciato lascerà poi il convento e si trasferirà a Lugo e per la prima volta da don Enrico Casadio, parroco di San Mercuriale a cui ora è affidata la cura della chiesa di corso Mazzini. Fino a mercoledì 15 continua la novena in preparazione alla festa con le messe alle 8.30 nei giorni feriali, alle 10.00 nei giorni festivi, recita del rosario alle 17.30 con i Terz’Ordini carmelitano, domenicano, francescano e dei Servi di Maria. Sabato 1, alle 18.00, messa per gli ammalati organizzata dall’Unitalsi e dai Volontari della Sofferenza, celebrata da don Emanuele Lorusso. Dal 13 al 15 luglio si svolge anche il triduo solenne con la messa e la predicazione di padre Giuseppe Amante dei francescani di Montepaolo il 13 e 14, mentre il 15, vigilia della festa alle 17.00 si celebrano il rosario e i primi vespri e alle 18.00 celebrerà la messa il vicario generale emerito, mons. Dino Zattini. Giovedì 16 messe alle 7,30, celebrata don Enrico Casadio, alle 9.30 e alle 11.00, celebrata da padre Nazareno Maria Mauri, con il rinnovo dei voti del terz’Ordine carmelitano e la supplica alla Madonna. Al termine delle messe benedizione e imposizione degli scapolari. Alle 17.30 recita del rosario, alle 18.00 secondi vespri cantati, alle 20.30 il vescovo, mons. Lino Pizzi presiede la santa messa e la processione solenne. A chiusura della festa, venerdì 17 alle 18.00 messa per i benefattori celebrata da padre Nazareno Maria Mauri e sabato 18 alle 19.30 messa animata dal Gruppo Belem. Da mezzogiorno del 15 luglio a tutto il 16 è possibile ottenere l’indulgenza plenaria alle condizioni previste (confessione e comunione entro 15 giorni, recita del Credo e preghiera secondo le intenzioni del Papa). La devozione alla Madonna del Carmine è legata alle origini dell’ordine, nato sul monte Carmelo in Terra Santa nel XIII secolo, mentre la festa fu istituita in Inghilterra alla fine del XIV secolo. Nel 1609 fu estesa a tutte le comunità dei Carmelitani e nel 1726 papa Benedetto XIII la istituì come festa di tutta la Chiesa. La data della celebrazione, il 16 luglio, è legata al ricordo delle apparizioni della Madonna al carmelitano San Simone Stock che ricevette il dono dello scapolare, due piccole immagini in stoffa della Beata Vergine, unite da un filo, che vengono poste sulle spalle del fedele, da cui il nome di scapolare. Quando il titolo di Madonna dello Scapolare soppiantò tutti gli altri, il 16 luglio diventò la data ufficiale della festa. La comunità dei Carmelitani di Forlì, la più antica della Romagna, sorta nel 1348, propone anche incontri di spiritualità con il Terz’ordine carmelitano, di cui è responsabile Sara Fiorenza. (g.a.) 23 9 luglio 2015 Museo Interreligioso "Canti apocrifi" il 16 a Bertinoro Don Erio Castellucci, eletto arcivescovo di Modena-Nonantola, ha concelebrato la messa e ha salutato Papa Francesco nella basilica di San Pietro a Roma il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, durante la quale sono stati benedetti i palli dei nuovi arcivescovi Il Museo Interreligioso organizza il concerto “Canti Apocrifi”, che si terrà giovedì 16 luglio alle ore 21.00 in piazza della Libertà a Bertinoro. “Canti apocrifi” nasce dalla collaborazione tra Ambrogio Sparagna e Davide Rondoni con i solisti dell’Orchestra Popolare Italiana. L’evento apre il più ampio progetto “Della ragione, della fede. Uomini insieme nel nome di Gesù, Yhwh, Allah” che prevede la creazione di cinque nuove sezioni espositive del Museo Interreligioso. Il progetto intende consolidare e rilanciare il ruolo del Museo Interreligioso come luogo permanente dedicato al dialogo e come punto di riferimento per l'elaborazione del pensiero religioso e civile. Per riflettere e pregare A Montepaolo... lo Spirito A Romena "Dio è un bacio" La comunità francescana forlivese propone a tutti coloro che hanno partecipato durante l’anno, alla ‘Scuola di preghiera’ presso il monastero delle Suore Clarisse, un fine settimana di preghiera e meditazione presso l’Eremo di Montepaolo (Dovadola) dal 18 e 19 luglio. Tema del weekend: “Avere lo Spirito del Signore e la sua santa Operazione”. Le giornate saranno così strutturate: due meditazioni guidate al giorno e la condivisione con la Fraternità dei frati dei momenti di preghiera comuni (anche la messa) e dei pasti a cui si aggiungerà un ampio spazio per il silenzio individuale nel verde del bosco. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0543.934723 oppure 348.8877386 (fra Maurizio). È cominciato il conto alla rovescia per il grande incontro di luglio “Dio è un bacio”, in programma dal 17 al 19 luglio presso la Fraternità di Romena (Arezzo). A “Dio è un bacio” partecipano grandi artisti come Moni Ovadia, teologi e uomini e donne di fedi diverse. (come Josè Castillo, Lidia Maggi, Sharzhad Houshmand, Paolo Ricca), poetesse (Chandra Livia Candiani), musicisti (come Luca Francioso) e artisti come Elisabetta Salvatori e il quartetto d'archi Euphoria. Per informazioni: segreteria incontri, tel. 339.7055339 dal lunedì al sabato dalle ore 15.30 alle 18.30; e-mail: [email protected]. In Cattedrale Dall'11 al 13 settembre Ricordo di mons. Ettore Sozzi il 10 Foto Frasca Mons. Ettore Sozzi sarà ricordato nell’ottavo anniversario della morte con le messe che saranno celebrate venerdì 10 luglio, alle 10.00 e alle 18.30 in Cattedrale. Originario di Coccolia, dove era nato nel 1913 e ordinato sacerdote nel 1940, don Ettore era molto conosciuto a Forlì per il suo lungo servizio di quasi 67 anni in Duomo, al santuario della Patrona, Foto Frasca la Madonna del Fuoco. Subito dopo l’ordinazione, durante la seconda guerra mondiale si trovò a gestire le centinaia di sfollati che si rifugiavano in Cattedrale, a mettere in salvo gli arredi liturgici e le opere d’arte e dopo la distruzione del campanile, minato dai tedeschi nel 1944, si impegnò attivamente con il vescovo mons. Rolla per la ricostruzione del Duomo. Ogni anno preparava con cura la novena e la festa solenne del 4 febbraio e incontrava sempre con gioia i bambini e i ragazzi per la preghiera della Fiorita alla Madonna del Fuoco. Ai piedi di quell’altare aveva accolto anche papa Giovanni Paolo II durante la sua visita in Romagna, l’8 maggio 1986, i presidenti della Repubblica, Scalfaro e Ciampi e numerose personalità tra cui i card. Biffi, Laghi e Poma. Retrouvaille per i residenti in Emilia-Romagna Il Programma Retrouvaille, offerto, come opportunità, alle coppie in difficoltà di relazione residenti in EmiliaRomagna, si svolgerà in data 11-12-13 settembre. Il week end avrà luogo a Folgaria e i successivi dodici incontri saranno nella zona di residenza delle coppie dell’Emilia-Romagna L'esperienza Retrouvaille, consiste in un programma offerto a tutte le coppie che soffrono. Si tratta di un percorso alla pari tra coppie che hanno sperimentato difficoltà più o meno gravi nel loro matrimonio e le hanno superate, e altre coppie che stanno vivendo le loro stesse difficoltà. Per chiedere maggiori informazioni sul programma rivolgersi a: [email protected] website: www.retrouvaille.it da cellulare: 346.2225896. vita diocesana Orari Messe PREFESTIVO 15.15 Santa Maria in Fantella 15.30 Osp. Pierantoni pad. Morgagni, Villa Serena 16.00 Casa di riposo di Vecchiazzano 16.30 Carpinello, casa di rip. Terra del Sole, Selbagnone (chiesa campo sportivo) 17.00 Casa di riposo Al Parco, Galeata, Fratta Terme, Portico di Romagna 17.30 S. Pellegrino, Concattedrale 18.00 S. Maria del Fiore, S. Giovanni Ev., Pianta, Ravaldino, S. Biagio, S. Caterina, S. Giuseppe Artigiano, Suffragio, Cava, Ronco, Carmine, S. Colombano, Dovadola, Rocca S. Casciano, Castrocaro, S. Sofia, Forlimpopoli, Madonna del Popolo, S.Leonardo, S. Lorenzo in Premilcuore, S. Francesco di Meldola, Romiti 18.30 S. Lucia, Regina Pacis, S. Pio X in Ca’Ossi, Coriano (via Pacchioni), Cappuccinini, Bussecchio, Santa Lucia, S. Paolo, Duomo, Nespoli, Villarotta, Terra del sole (1° del mese S. Reparata), S. Antonio in Predappio, Carmine 19.00 Opera Nostra Signora di Fatima 19.15 S. Filippo 19.30 Grisignano, Carmine 20.00 Magliano, Vecchiazzano, S.Rita, S.Giorgio, S.Spirito, S.Giuseppe Operaio, S.Pietro in Vincoli, S. Pietro in Tontola, Capocolle, Villafranca 20.30 Monte Guidi, Vitignano, S. Paolo FESTIVO 7.00 Corpus Domini, S. Ruffillo 7.30 Ronco, S. Maria delle Grazie, Pieve Salutare, S. Nicolò di Meldola 8.00 Ravaldino, Bussecchio, S. Rita, Vecchiazzano, Villanova, S. Pio X in Ca’Ossi, S. Paolo, Santuario del Lago, S.Pietro Forlimpopoli, S. Spirito, Suore Agostiniane, Santuario Suasia, Collinello, S. Sofia, Fiumana, Castrocaro, Coriano (Chiesa di via Correcchio), Cava, 8.30 S. Martino in Strada, Carmine, Pianta, Trinità Regina Pacis, S. Benedetto, S. Pellegrino, S. Giuseppe Artigiano, Suore Francescane (via A. Cantoni), Romiti, S. Giovanni Ev., Duomo, S.Pietro in Vincoli, Concattedrale Bertinoro, Cappella di S. Rosa in Predappio, Villafranca 9.00 Selva, Cappuccinini, Bagnolo, S. Maria del Fiore, S. Lucia, Cimitero Urbano, S. Biagio, Dovadola, S. Francesco di Meldola, Malmissole, S. Ruffillo, S. Leonardo, Rocca S. Casciano, Bagnolo, Terra del Sole, Rovere, Durazzanino, Monticino 9.30 Ravaldino, Ospedale Morgagni, S. Caterina, Villa Rotta, Casa di Riposo Zangheri, Filetto, Spinello, Ist. Davide Drudi, Cusercoli, S. Pietro in Tontola, S. Martino in Premilcuore, Cappella Opera S. Camillo in Predappio, Ricò, Coriano (Chiesa di via Pacchioni), S. Francesco, Villanova 9.40 Isola 10.00 Bussecchio, S. Pio X in Ca’ Ossi, San Lorenzo in Noceto, Magliano, Villarotta, Duomo, Villa Selva, S. Spirito, S. Giuseppe Operaio, Pianetto, S. Tomè, Durazzano, Ladino, S. Antonio in Predappio, Branzolino, Carmine 10.15 S.Pietro 10.30 Regina Pacis, S. Pellegrino, S. Varano, Pieve Salutare, Dovadola, S. Rita, Concattedrale Bertinoro, Fratta Terme, S. Lucia in Predappio, S. Savino, Capocolle 10.45 S. Benedetto, Collinello 11.00 Carpena, S. Caterina, Pianta, S. Giorgio, S. Mercuriale, Cava, Vecchiazzano, S. Paolo, Barisano, Roncadello, Santuario del Lago, S. Ruffillo, S. Andrea, S. Colombano, Coccolia, Corniolo, Civitella, Castrocaro, Collina di Pondo, Fiumana, S. Sofia, Rocca S. Casciano, S. Marina in Particeto, San Zenone in San Zeno, Villafranca, S. Nicolò, Ravaldino, Trinità 11.10 Bussecchio 11.15 Romiti, Suffragio, Suffragio, S. Giovanni Ev., S. Giuseppe Artigiano, Galeata, S.Martino in Villafranca, Terra del Sole, S. Pietro in Vincoli, Carpinello 11.30 Ravaldino, S. Maria del Fiore, Carmine, S. Martino in Strada, S. Pio X in Ca’Ossi, Duomo, Ronco, Madonna del Popolo, S. Cassiano 12.00 Regina Pacis, S. Filippo 15.00 Voltre, Irst di Meldola 15.30 Ospedale Pierantoni, Villa Serena 16.00 Villa Igea, Bocconi 17.00 Bussecchio, S. Maria del Fiore, Galeata, S. Benedetto in Alpe 17.30 S. Pellegrino, S. Lucia, Concattedrale Bertinoro 18.00 Cava, S. Biagio, Castrocaro, S. Sofia, Dovadola, S. Ruffillo, San Nicolò (Vespertina), Carmine, Villagrappa 18.30 Regina Pacis, Duomo, Predappio Alta, Coriano (via Pacchioni), Suffragio 19.00 S. Rita, Cappuccinini, S. Mercuriale, Opera Nostra Signora di Fatima 20.00 Regina Pacis, S. Giuseppe Operaio 20.30 Suffragio, S. Giovanni Ev. Gli orari possono subire variazioni per esigenze pastorali delle parrocchie.