Dieci poveri negretti
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Dieci poveri negretti
DIECI POVERI NEGRETTI Commedia misteriosa in 2 atti e 4 quadri di Agatha Christie (adattamento di Marco Barzaghi) DIECI POVERI NEGRETTI INDICE INDICE INDICE ............................................................................................................................................................................ I SCENOGRAFIA ...............................................................................................................................................................2 PERSONAGGI .................................................................................................................................................................3 Thomas Rogers ........................................................................................................................................................3 Ethel Rogers ............................................................................................................................................................3 Vera Claythorne.......................................................................................................................................................3 Philip Lombard ........................................................................................................................................................3 Anthony Marston.....................................................................................................................................................3 William Blore ..........................................................................................................................................................3 Generale Mackenzie ................................................................................................................................................3 Emily Brent..............................................................................................................................................................4 Lorenz Wargrave .....................................................................................................................................................4 Edward Armstrong ..................................................................................................................................................4 PRIMO ATTO .................................................................................................................................................................5 SECONDO ATTO ..........................................................................................................................................................27 Primo quadro .........................................................................................................................................................27 Secondo quadro .....................................................................................................................................................38 TERZO ATTO ...............................................................................................................................................................44 Primo quadro .........................................................................................................................................................44 Secondo quadro .....................................................................................................................................................50 Compagnia Teatrale Solodidomenica i DIECI POVERI NEGRETTI SCENOGRAFIA SCENOGRAFIA E' un chiaro tramonto. Al centro della parete di fondo vi è una grande porta finestra che da su un terrazzo. Si dovrebbe avere l'impressione di sporgersi sul mare dall'alto di una scogliera. Si immagina che l'accesso principale alla casa sia attraverso due scalinate che arrivano ai due lati del terrazzino. Sulla destra c'è una porta che dà l'accesso alla zona giorno della villa (la hall, la cucina, la sala da pranzo, lo studio); sulla sinistra un'altra porta che conduce alle camere, al piano superiore. La casa è comunque tutta collegata in modo che chi esce a destra può comunque andare alle camere e chi va a sinistra può andare in sala da pranzo. Nella stanza dovranno comunque essere presenti questi oggetti: - una grande riproduzione in cornice della filastrocca - una mensola (o un caminetto) su cui vi sono le 10 statuette dei negretti, non disposti regolarmente, ma aggruppati, in modo che non sia possibile al pubblico contarli; meglio se la mensola è vicina allla filastrocca; - un sofà al centro della stanza; - un tavolino basso a fianco o davanti al sofà; - una poltroncina (o una sedia a dondolo) a destra del sofà; - un armadietto che faccia da mobile-bar, con bicchieri e bottiglie (meglio se a vetrinetta); - per terra una grande pelle d'orso bianco (in alternativa una testa d'orso appesa alla parete o un dipinto che ritragga un orso, ma molto grande). Altri oggetti (sedie, mobili, libri, quadri, ecc.) possono essere aggiunti a piacere, a seconda delle dimensioni del palco. I mobili sono in stile dell'epoca (fine anni '30). Compagnia Teatrale Solodidomenica 2 DIECI POVERI NEGRETTI PERSONAGGI PERSONAGGI Thomas Rogers Domestico di media età; svelto, abile, professionale al massimo, da vero maggiordomo inglese, sveglio; cambia completamente dopo la morte della moglie: da quel momento agisce automaticamente, senza più controllo (69 battute) Ethel Rogers E' la domestica moglie di Thomas; un po' meno professionale del marito, brontola sempre con lui; ha l'aspetto debole e spaurito (18 battute) Vera Claythorne E' la segretaria incaricata di ricevere gli ospiti alla villa; una ragazza giovane e carina, molto sveglia e simpatica, pronta alla battuta (204 battute) Philip Lombard E' un ex capitano delle truppe coloniali inglesi in Africa; si presenta con quella divisa; è un uomo piacente, sui 35 anni, con l'aria da avventuriero, sempre con la battuta pronta (anche fuori luogo), è il più dinamico di tutti; fa il filo a Vera (231 battute) Anthony Marston E' un giovanotto di poco più di vent'anni, ricco e viziato, ha la passione per le auto e per le donne, gli piace bere ed esagerare in tutto quello che fa; rivaleggia con Lombard per conquistare Vera (30 battute) William Blore E' un ex poliziotto di media età, ora investigatore privato; inizialmente si presenta con abiti vistosi e sostiene, neanche bene, la parte del milionario sudafricano; poi si comporta come il classico poliziotto: viscido, sospettoso e non molto sveglio; sospetta a turno di tutti; pensa sempre a mangiare (178 battute) Generale Mackenzie E' un baffuto e anziano generale in pensione; ha l'aspetto marziale e nobile ma stanco; dopo aver ascoltato il disco con le accuse cambia completamente: appare svanito e sognante, invecchiato di anni (36 battute) Compagnia Teatrale Solodidomenica 3 DIECI POVERI NEGRETTI PERSONAGGI Emily Brent E' un’anziana zitellona con faccia e modi assai antipatici e scostanti; è assolutamente ligia a principi morali rigidissimi e non sopporta chi non li rispetta dicendoglielo in faccia (62 battute) Lorenz Wargrave E' un giudice in pensione dall'aspetto severo; ha sempre l'aria di controllare tutto e tutti e di essere il più freddo e lucido nelle analisi dei fatti; fuma la pipa, porta gli occhiali (129 battute) Edward Armstrong E' un medico di media età specializzato in malattie nervose; sempre gentile con tutti, gli cedono i nervi col passare del tempo. (96 battute) Compagnia Teatrale Solodidomenica 4 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO PRIMO ATTO (Rogers è occupato a dare gli ultimi tocchi di sistemazione alla stanza. Si sentono le grida dei gabbiani e lontano la sirena di un motoscafo. Entra da destra la signora Rogers) ROGERS - A quanto pare stanno arrivando SIGNORA ROGERS - Oh Dio, di già?! C'è tanto da fare che io non so da dove incominciare con tutti questi ospiti in arrivo ROGERS - Calmati Ethel, è tutto in ordine; certo, è un po' spoglio, ma... ai ricchi piace così SIGNORA ROGERS - Non riesco a capire come mai agli Owen è venuto in mente di comprare un posto sperduto su un'isola e di venirci a vivere (si sente la sirena del motoscafo molto più vicina) ROGERS - Adesso basta, Ethel; porta di là quella roba: possono arrivare da un momento all'altro SIGNORA ROGERS - (sta per uscire, poi torna indietro) Ah, ho dimenticato di darti la lista degli ospiti, Tom ROGERS - Grazie (guarda attentamente la lista) H'mmm, non mi pare gente di gran riguardo (legge) Signorina Claythorne... sarà la segretaria SIGNORA ROGERS - A me vanno poco a genio le segretarie. Sono peggio delle infermiere dell'ospedale: si danno grandi arie e guardano dall'alto in basso la servitù ROGERS - Oh, smettila di borbottare, Ethel, e ritirati nella tua bella, lussuosa e modernissima cucina SIGNORA ROGERS - Troppi nuovi aggeggi per le mie abitudini (esce) (Si sentono da fuori le voci di Vera e Lombard. Rogers si rizza, pronto a riceverli assumendo il ruolo del cameriere educato e deferente. Vera e Lombard entrano dal terrazzino) LOMBARD - (guardando la stanza con molto interesse) Finalmente siamo arrivati VERA - Veramente carino ROGERS - La signorina Claythorne? VERA - Lei è... Rogers? ROGERS - Sì. Buona sera signorina VERA - Buonasera Rogers. Vuol portare il mio bagaglio e quello del capitano Lombard? ROGERS - Subito, signorina (esce a sinistra) VERA - (a Lombard) Lei è già stato qui altre volte? LOMBARD - (guarda incuriosito per la stanza, tocca qualche oggetto) No... ma ne ho sentite parecchie riguardo a questo posto VERA - Dal signore e dalla signora Owen? Compagnia Teatrale Solodidomenica 5 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO LOMBARD - No. Il vecchio John Brewer, un mio buon amico, costruì la casa... E' un storia piuttosto triste e toccante VERA - Una storia d'amore? LOMBARD - Precisamente... una tristissima storia. Lui era un ricco brav'uomo e si innamorò della famosa Lily Logan... La sposò, comprò l'isola e costruì per lei questa casa VERA - Veramente romantico LOMBARD - Povero John! Si illuse di poterla tenere isolandola dal resto del mondo, senza neppure un telefono a disposizione VERA - E naturalmente la bella Lily si stancò della sua torre d'avorio e scappò, non è così? LOMBARD - Già. John ritornò a Wall Street, guadagnò ancora un po' di milioni e qui fu venduto tutto VERA - E qui adesso ci siamo solo noi (si avvicina alla porta di sinistra per uscire) Bene, debbo andare a cercare la signora Owen. Gli altri saranno qui a momenti LOMBARD - (in tono accattivante) Sarebbe davvero poco gentile lasciarmi qui da solo VERA - (divertita) Lei dice? Ma dove sarà la signora? LOMBARD - Verrà non appena sarà pronta. Mentre si aspetta (accennando all'armadietto) non si potrebbe bere qualcosa? Ho proprio la gola asciutta VERA - Sicuro, lei potrebbe LOMBARD - (va all'armadietto e ne esamina il contenuto) Si ha caldo dopo aver fatto quella maledetta salita. Allora, lei cosa beve? VERA - No, grazie, nulla per me... Niente quando si è in servizio LOMBARD - Una buona segretaria è sempre in servizio VERA - Eh già (girando per la stanza) Come è eccitante (va verso il terrazzino) LOMBARD - Cosa? VERA - Tutto. L'odore del mare, i gabbiani, la spiaggia e questa incantevole casa. Me la godrò LOMBARD - (sorride e le si avvicina) Lo credo. E ce la godremo entrambi (alzando il bicchiere) Salute... lei è veramente carina (Entra Rogers dal terrazzino portando due grandi valige) VERA - (a Rogers) Dov'è la signora Owen? ROGERS - Il signore e la signora Owen non arriveranno da Londra che domani, signorina. Credevo che lei lo sapesse VERA - (sorpresa) Domani? Ma... ROGERS - (appogia le valigie e prende da una tasca la lista) Ho qui una lista degli ospiti attesi, signorina, se le interessa. Il secondo gruppo sta per arrivare VERA - Grazie (prende il foglio mentre Rogers esce a sinistra con le valige) Che noia! Lei però sarà tanto gentile e mi aiuterà con gli altri invitati, non è vero? LOMBARD - Sarò sempre al suo fianco Compagnia Teatrale Solodidomenica 6 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO VERA - Grazie (legge la lista muovendosi per la stanza seguita da Lombard) E' strano che abbiano portato solo noi due con il primo motoscafo e tutti gli altri con il secondo LOMBARD - (la guarda sorridendo e falsamente imbarazzato) Ho il timore che fu fatto apposta VERA - Apposta? Cosa intende dire? LOMBARD - Sono stato io a dire al marinaio di non aspettare altre persone... e l'aggiunta di una buona mancia ha fatto subito mettere in moto in motore VERA - (ridendo) Oh, non avrebbe dovuto farlo LOMBARD - Ma gli altri non sono poi tanto interessanti VERA - Beh, il giovanotto è veramente simpatico LOMBARD - (reagisce) Insignificante. Assolutamente insignificante. E poi è molto, molto giovane VERA - Immagino che per lei sia molto più interessante un uomo sui trent'anni? LOMBARD - Non è una mia opinione, mia cara; è così (Dal terrazzino entra Marston) MARSTON - Incantevole questo posto (va incontro a Vera pensando che sia la padrona di casa) VERA - (stringendogli la mano) Io sono la segretaria della signora Owen. La signora Owen è stata trattenuta a Londra e temo che non sarà di ritorno fino a domani MARSTON - (vagamente) Oh, peccato VERA - Posso presentarle il capitano Lombard? Il signor... MARSTON - Marston, Anthony Marston (stringe la mano a Lombard) LOMBARD - Beve qualcosa? (va verso l'armadietto) MARSTON - Sì, grazie (lo segue) (Dal terrazzino entra Blore) LOMBARD - Cosa preferisce? Gin, whisky, sherry...? MARSTON - Whisky, prego BLORE - (Stringe calorosamente la mano a Vera che gli si è fatta incontro) E' meraviglioso questo posto VERA - Io sono la segretaria della signora Owen. La signora Owen è stata trattenuta a Londra e temo che non sarà di ritorno fino a domani LOMBARD - (a Marston) Dica quanto... MARSTON - Basta così, grazie (beve) LOMBARD - (a Blore) Io sono Lombard. Beve qualcosa, signor... BLORE - Davis, il mio nome è Davis LOMBARD - Signor Davis, il signor Marston Compagnia Teatrale Solodidomenica 7 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO BLORE - Piacere di conoscerla, signor Marston. Grazie, signor Lombard, volentieri. Una bella salita fin quassù (va verso il terrazzino) Ma che vista. E che altezza! Mi ricorda il Sud Africa LOMBARD - (guardandolo fisso) Davvero? Quale parte del Sud Africa? BLORE - Come? Ah... Il Natal, Durban LOMBARD - (scettico) Ah sì? (porge a Blore il bicchiere) BLORE - Lei conosce il Sud Africa? LOMBARD - (falso) Io? No BLORE - Vengo da laggiù. Il mio stato è il Natal LOMBARD - Paese interessante, immagino BLORE - Il miglior paese del mondo, signore. Oro, argento, diamanti, aranci, tutto quello che si può desiderare. Un paese dove si gode la vita (Dal terrazzino entra il generale Mackenzie) MACKENZIE - (con una certa esitazione) Salve... VERA - (si alza e gli si fa incontro) Il generale Mackenzie, vero? Io sono la segretaria della signora Owen. La signora Owen è stata trattenuta a Londra e temo che non sarà di ritorno fino a domani. Posso presentare il capitano Lombard, il signor Marston e il signor... BLORE - (andando incontro al generale Mackenzie) Davis, il mio nome è Davis (si stringono la mano) LOMBARD - Whisky & soda, signore MACKENZIE - (appoggiando il soprabito sul sofà) Oh, grazie (osservando Lombard) Lei è in servizio? LOMBARD - Appartenevo al Corpo Reale dei Fucilieri Africani. Troppo monotono per me in tempo di pace. Piantai tutto MACKENZIE - Peccato. Quando? EMILY - (entrando dal terrazzino, seccamente a Vera) Dov'è la signora Owen? (posa la borsa sul sofà) VERA - La signorina Brent, non è vero? Io sono la segretaria della signora Owen. La signora è stata trattenuta a Londra purtroppo... LOMBARD E VERA - ... e non sarà di ritorno fino a domani EMILY - Davvero? Ha perduto il treno? VERA - Può darsi. Vuole qualcosa? Posso presentare il capitano Lombard, il generale Mackenzie, il signor Marston. Credo che loro si siano incontrati sul motoscafo. E il signor... BLORE - Davis, il mio nome è Davis (Emily lo guarda con freddezza) LOMBARD - Mi permette di offrirle qualcosa? Un Martini? Un bicchierino di Sherry? Whisky & soda? EMILY - (freddamente) Non bevo alcoolici LOMBARD - Peccato Compagnia Teatrale Solodidomenica 8 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO EMILY - (prendendo il suo bagaglio si avvicina a Lombard al centro della scena) Giovanotto, la ringrazio per avermi lasciata in piedi, là, sul pontile VERA - La colpa è tutta mia, signorina Brent, io volevo... EMILY - Mi sembra incredibile che la signora Owen non sia qui a ricevere i suoi ospiti... VERA - (sorridendo) Forse è una di quelle persone che non possono fare a meno di perdere il treno BLORE - (ridendo) Credo che lei abbia colpito nel segno EMILY - Proprio no. La signora Owen non è affatto il tipo di donna che perde il treno LOMBARD - (piano) Forse è stata colpa del marito EMILY - (secca) Non ha marito (Vera la guarda stupefatta. Entra Rogers da sinistra) Desidererei andare in camera mia VERA - Certo. L'accompagno ROGERS - Di sopra troverà la signora Rogers, signorina. Le indicherà le camere (Vera ed Emily escono seguite da Rogers. Dal terrazzino entra Wargrave; Lombard gli si fa incontro) LOMBARD - Il padrone e la padrona di casa non sono ancora arrivati, signore. Io mi chiamo Lombard WARGRAVE - Ed io Wargrave. Tanto piacere (mette il soprabito sul sofà) LOMBARD - Piacere mio. Beve qualcosa, signore? WARGRAVE - Sì, prego. Un whisky BLORE - (va incontro a Wargrave; molto affabile) Come sta? Davis, Davis è il mio nome (Lombard porta un bicchiere per Wargrave ma viene preso da Blore) Questo è un posto meraviglioso, anzi unico (offre il bicchiere a Wargrave) WARGRAVE - Come lei dice. Unico (va a sedersi un po' in disparte, osservando quanto avviene) MARSTON - Il vecchio Badger Berkley non è ancora venuto? LOMBARD - Chi? MARSTON - Badger Berkley. E' stato lui a farmi venire qui. Quando arriverà? LOMBARD - Non credo che venga. Non è atteso nessuno con quel nome MARSTON - Vecchio imbroglione! E' stato lui a farmi venire qui. Bene, è una piccola e incantevole isola. Ed è un'incantevole ragazza quella segretaria. Sembra creata apposta per ravvivare un po' l'ambiente. E così, amico mio, che ne dice dell'idea di cambiarsi d'abito per la cena, se c'è tempo? LOMBARD - Andiamo a informarci (depone il bicchiere sulla mensola dove ci sono le statuette dei dieci negretti) MARSTON - Ah! Proprio un posto incantevole! (appoggia il bicchiere sul tavolino a fianco del sofà) LOMBARD - (uscendo insieme a Marston) Le cose vanno un po' male per l'assenza degli Owen Compagnia Teatrale Solodidomenica 9 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO MARSTON - Un pasticcio, eh? Sembra che la casa sia stata costruita apposta per riposare (Blore va su e giù per il terrazzino, guarda indietro verso la stanza; durante la conversazione tra Wargrave ed il generale Mackenzie esce silenziosamente. Il generale Mackenzie appare un po' svagato, con il bicchiere in mano e si tira distrattamente i baffi osservando senza interesse gli oggetti nella stanza. Wargrave è seduto ed osserva il generale Mackenzie) WARGRAVE - Non si siede? MACKENZIE - A dire la verità lei occupa la mia sedia WARGRAVE - Mi dispiace (si alza) Non sapevo che lei fosse persona di famiglia MACKENZIE - Non è precisamente così. Io non sono mai stato qui prima d'oggi. Abito al Benton Club da dieci anni. E la mia sedia è all'incirca nella stessa posizione. Così non riesco ad abituarmi a sedermi altrove WARGRAVE - Capisco. Si è schiavi delle abitudini MACKENZIE - Purtroppo sì. Grazie (si siede) Non è così comoda come quella del circolo, ma è una buona sedia (confidenzialmente) A dirle la verità fui sorpreso quando ricevetti l'invito per venire qui. Non ricevo inviti del genere da più di quattro anni. E' stato molto gentile da parte degli ospiti ROGERS - (entra da sinistra e prende il soprabito di Wargrave dal divano) Posso avere le sue chiavi, signore? WARGRAVE - Mi può dire se è attesa anche Lady Costance Culmington? (gli dà le chiavi) ROGERS - (sorpreso) Lady Costance Culmington? Non credo, signore. A meno che non venga con il signore e la signora Owen WARGRAVE - (sorpreso e deluso) Ah ROGERS - (prende il soprabito del generale Mackenzie e si rivolge a lui) Permetta, signore. Posso avere le sue chiavi, signore? MACKENZIE - No, grazie, farò da me ROGERS - La cena è alle otto, signori. Debbo mostrare loro le camere? MACKENZIE - Sì, per favore, grazie (si alza e va verso la porta a sinistra; anche Wargrave si avvia lentamente verso l'uscita, guardandosi intorno insoddisfatto; escono seguiti da Rogers) (Grida di gabbiani. Dal terrazzino entra il dottor Armstrong portando una valigia; si guarda intorno con aria soddisfatta; legge la filastrocca silenziosamente; dal terrazzino arriva Blore) BLORE - Buona sera. Il mio nome è Davis, Davis ARMSTRONG - (girandosi di scatto verso Blore) Buonasera. Io invece sono Armstrong (gli tende la mano) BLORE - (stringendogli la mano) Il dottor Armstrong, immagino ARMSTRONG - Sì BLORE - Ne ero sicuro. Non dimentico mai una faccia ARMSTRONG - Non mi dica che non ho riconosciuto uno dei miei pazienti... BLORE - No, no, niente di tutto ciò; io la vidi una volta in tribunale, mentre deponeva in qualità di perito Compagnia Teatrale Solodidomenica 10 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO ARMSTRONG - Davvero? Si interessa ai processi? BLORE - Vede, io sono sud-africano e come coloniale naturalmente mi interessa la procedura legale di questo paese ARMSTRONG - (poco convinto) Già, naturalmente BLORE - Beve qualcosa? ARMSTRONG - No, grazie, non bevo mai BLORE - Permette che lo faccia io? Il mio bicchiere è vuoto (si dirige verso l'armadietto) ARMSTRONG - Prego, faccia pure BLORE - (versandosi da bere) Sono andato a dare un'occhiata all'isola. E' un posto meraviglioso, vero? ARMSTRONG - Meraviglioso. Mentre facevo la traversata pensavo a quale asilo di pace dev'essere BLORE - (gli va vicino accostando la sua faccia a quella di lui) Troppo tranquillo per qualcuno, direi ARMSTRONG - (allontanandosi) Meravigliosamente riposante. Ottimo per i nervi. Io sono uno specialista per le malattie nervose, sa? BLORE - Sì, lo so. E' venuto in treno? ARMSTRONG - No, sono venuto in automobile. Lungo la strada ho visitato un malato. Gran miglioramento; magnifica reazione BLORE - Quasi duecento miglia, non è vero? Quanto ha impiegato? ARMSTRONG - Non ho fatto una corsa. Non corro mai. Fa male ai nervi. Un giovanotto maleducato per poco non mi ha fatto finire fuori strada presso Amesbury. Filava a quasi ottanta miglia all'ora. Che maniera di guidare. Vorrei proprio aver preso il numero di targa BLORE - Certo, bisognerebbe prendere sempre la targa di questi pirati della strada. ARMSTRONG - Già. Ah, mi scusi ma devo parlare al signor Owen (esce a destra) BLORE - (dopo che Armstrong è uscito) Sì, ma... il signor Owen non è venuto (suona il campanello sul tavolino e posa il bicchiere; quasi immediatamente arriva Rogers) ROGERS - Ha suonato, signore? BLORE - Sì. Prenda il mio cappello, per favore (gli porge un berretto che aveva in tasca) A che ora si cena? ROGERS - La cena è alle otto, signore (guardando l'orologio da taschino) Tra un quarto d'ora, signore. Ritengo che per questa sera non sia indispensabile cambiarsi d'abito BLORE - (con familiarità) Ha un buon posto qui? ROGERS - (rigido) Sì, grazie, signore BLORE - E' molto che è qui? ROGERS - Da quasi una settimana, signore BLORE - Soltanto? (pausa) Così, immagino che non sappia molto sul conto delle persone che sono qui? Compagnia Teatrale Solodidomenica 11 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO ROGERS - No, signore BLORE - Tutti vecchi amici di famiglia? ROGERS - Non potrei proprio dirlo, signore (si allontana per uscire a sinistra) BLORE - Bene. Ah, Rogers... ROGERS - (vicino alla porta) Mi dica, signore BLORE - Rogers, per questa notte potrebbe mettere qualche sandwich ed una birra nella mia camera? Quest'aria di mare mi ha fatto venire molto appetito ROGERS - Cercherò di provvedere, signore BLORE - Rogers, sarà ricompensato per questo. Dov'è la mia camera? ROGERS - Gliela indicherò, signore (indicando l'uscita) BLORE - (uscendo, seguito da Rogers) Bene. Così potrò lavarmi e ripulirmi un po' (Entra da destra la signora Rogers; prende i bicchieri lasciati in giro per il salotto e li raccoglie tutti sul tavolino; rientra da sinistra Rogers con un vassoio ed otto bicchieri) SIGNORA ROGERS - Ah, sei qui (prendendo i bicchieri puliti dal vassoio mentre Rogers vi pone quelli sporchi; poi riassettano un po' il salotto) Dovresti lavarli tu questi bicchieri. Tu lasci sempre a me il compito di lavare le stoviglie ed io devo anche preparare una cena di quattro portate tutta da sola, senza nessuno che mi aiuti. A proposito, con chi parlavi? ROGERS - Con il signor Davis. Un giovane sud-africano. Gente comune, se vuoi saperlo, e neanche ricca SIGNORA ROGERS - Non mi piace quel tipo. E neanche gli altri mi vanno. Direi che somigliano a quelli che avevamo in pensione ROGERS - Davis dà ad intendere di essere un milionario o quasi; dovresti vedere la sua biancheria. Della più ordinaria SIGNORA ROGERS - Come ti ho già detto, secondo me ci trattano poco bene qui. Tutta questa gente in arrivo oggi e le donne in aiuto saranno qui solo domani. Ma che cosa credono che siamo? ROGERS - Ora, via... Dopotutto il salario è buono... SIGNORA ROGERS - E ci mancherebbe altro! Non mi ci prendono più a servire se la paga non è buona ROGERS - Beh? Qui è buona, no? Dunque... SIGNORA ROGERS - Sai cosa ti dico? Io non voglio restare in un posto dove sono costretta a lavorare come una negra. Il mio compito è solo quello di cucinare. Io sono una buona cuoca e... ROGERS - (la interrompe cercando di calmarla) Di prim'ordine, vecchia mia SIGNORA ROGERS - Il mio posto è in cucina e non tocca a me occuparmi della casa. Tutti questi ospiti. Mi viene quasi voglia di prender su cappello e cappotto e filarmene via ROGERS - Lo sai che non puoi fare una cosa simile SIGNORA ROGERS - (aggressiva, mani sui fianchi) Chi dice che non posso? Vorrei proprio saperlo Compagnia Teatrale Solodidomenica 12 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO ROGERS - (calmo) Perchè ti trovi su un'isola, l'hai dimenticato? Non si può andare all'osteria nè al cinema. D'altra parte ci danno paga doppia proprio per questo. E comunque in casa c'è un sacco di birra... SIGNORA ROGERS - Ecco il tuo primo pensiero: la birra ROGERS - Su, su, smettila di brontolare Ethel. Torna in cucina, altrimenti la cena se ne andrà in malora SIGNORA ROGERS - Temo che andrà male in ogni modo. Qui ritardano tutti. Per fortuna non ho preparato un soufflé (entra Vera da sinistra mentre la signora Rogers va verso l'uscita di destra) Signorina, la cena sarà pronta fra un minuto, solo il tempo di servirla (esce) VERA - E' tutto in ordine, Rogers ROGERS - Sì, signorina. Mia moglie parla molto, ma poi riesce a sbrigarsela (esce da destra) VERA - (va verso il terrazzino; da sinistra entra Emily, che ha cambiato abito) Che bella serata! EMILY - Sì. Si direbbe che il tempo si sia rimesso al buono VERA - C'è appena un po' di brezza... e l'aria è di un tepore delizioso EMILY - (esaminando Vera con molta attenzione) Ho l'impressione che quell'abito le stia un po' stretto. E' così? VERA - Beh, non mi sembra... EMILY - (siede sul sofà e tira fuori dalla borsetta un lavoro a maglia grigio) Mi scusi cara, lei è molto giovane e deve guadagnarsi da vivere... VERA - Allora? EMILY - Una vera signora non desidera che la propria segretaria si metta troppo in mostra. Sembra invece - come dire? - che lei si sforzi di attirare l'attenzione degli uomini VERA - Vorrebbe dire che io cerco di conquistarli? EMILY - Questo non c'entra. Una ragazza che di proposito cerca di attirare l'attenzione degli uomini non conserva a lungo il proprio impiego VERA - (ridendo) Questo dipende dalla persona per cui lavora EMILY - Le ragazze oggi si comportano in modo scandaloso VERA - Scandaloso? EMILY - (senza controllo) Sì. Abiti da sera scollati. Sdraiate mezze nude sulle spiagge. Tutti questi cosiddetti "costumi da bagno": una scusa per comportarsi spudoratamente; nient'altro. Familiarità. Chiamarsi per nome. Bere cocktails. E i giovanotti moderni? Decadenti. Inutili. Guardi quel giovane Marston. Cosa vale? E quel capitano Lombard? VERA - Cos'ha da dire sul conto del capitano Lombard? E' un uomo che conosce tutte le avversità della vita EMILY - E' un avventuriero. L'intera giovane generazione non vale nulla. Proprio nulla VERA - Si direbbe che a lei non piace la gioventù? EMILY - (aspra) Cosa intende dire? Compagnia Teatrale Solodidomenica 13 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO VERA - Ho soltanto detto che a lei non piacciono i giovani EMILY - (si alza nervosamente e alza la voce) E c'è qualche ragione per cui dovrebbero piacermi, di grazia? VERA - Oh no; ma chi ci perde è lei EMILY - Lei è davvero impertinente VERA - (calma) Mi dispiace. Ma io la penso così EMILY - Il mondo non migliorerà finchè non sarà bandita l'immodestia VERA - (fra sè) E' un caso patologico EMILY - (aspra) Cos'ha detto? VERA - Nulla (Entrano da sinistra Armstrong e Lombard parlando) LOMBARD - E il vecchio? ARMSTRONG - Sembra una tartaruga, non le pare? LOMBARD - Tutti i giudici somigliano alle tartarughe. Hanno quella terribile abitudine di muovere la testa avanti e indietro. Il magistrato Wargrave non fa eccezione ARMSTRONG - Non mi ero accorto che fosse un giudice LOMBARD - (allegramente) Probabilmente ha anche battuto il record nel mandare a morte degli innocenti (Wargrave entra da sinistra, si ferma sulla soglia e guarda Lombard. Lombard a Vera:) Salve. Vi conoscete? Il dottor Armstrong, la signorina Claythorne. Armstrong ed io abbiamo scoperto che il vecchio... VERA - Sì, ho sentito. E credo che abbia sentito anche lui... (Wargrave entra e si avvicina a Emily la quale si alza vedendolo) EMILY - Oh, sir Lorenz WARGRAVE - La signorina Brent, non è vero (si inchina a baciarle la mano) EMILY - C'è qualcosa che desidero domandarle (gli fa cenno verso il terrazzino) Vuol venire fuori con me? WARGRAVE - (uscendo con Emily) Che magnifica sera! (Lombard va verso il sofà; entrano da sinistra Marston e Blore conversando) MARSTON - (parla con grande passione del suo argomento preferito: le auto) Una macchina stupenda... Una sport Mulatti Carlotta super-spinta. Non se ne vedono molte in giro. Io ci vado a più di cento miglia all'ora! BLORE - E' venuto da Londra MARSTON - Sì. Duecentoottanta miglia fatte in poco più di quattro ore (Armstrong lo guarda sempre più interessato) Troppe macchine sulla strada per poter tenere la media. Ho toccato le novanta miglia attraversando la piana di Salisbury. Non c'è male, eh? ARMSTRONG - (dopo aver ascoltato attentamente) Credo che lei mi abbia sorpassato MARSTON - Davvero? Compagnia Teatrale Solodidomenica 14 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO ARMSTRONG - C'è mancato poco che mi mandasse a finire fuori strada MARSTON - (senza scomporsi) Io? Mi dispiace ARMSTRONG - (insistendo) Se avessi preso il suo numero di targa l'avrei denunciata MARSTON - (ribattendo) Ma lei guidava incerto nel bel mezzo della strada ARMSTRONG - (si scalda) Incerto? Io incerto? BLORE - (per calmare gli animi) Oh, bene... si beve qualcosa? MARSTON - Buona idea (va con Blore verso l'armadietto) Anche lei, signorina Claythorne (Lombard si avvicina a Vera) VERA - No, grazie LOMBARD - (siede all'estremità destra del sofà; a Vera:) Buona sera, signora Owen VERA - Perchè signora Owen? LOMBARD - Lei sarebbe la più attraente delle mogli per qualsiasi ricco uomo di affari VERA - Lei prende sempre in giro così atrocemente? LOMBARD - Sempre VERA - Oh, è bene saperlo... (si gira a metà dall'altra parte sorridendo) LOMBARD - Dica: che starà mai raccontando al giudice la vecchia signorina Brent? Ha già tentato di accalappiarlo VERA - Non saprei. Curioso però... sembrava così sicura nell'affermare che non esiste nessun signor Owen LOMBARD - Lei non penserà mica che la signora Owen... Intendo che non vi sia... che essi non sono... VERA - Cosa? Sposati intende? (Entra Rogers da destra, accende le luci ed esce a sinistra; Marston va all'estrema destra del sofà; Lombard si alza e va all'estrema sinistra) MARSTON - (a Vera) Un vero peccato che non ci si conoscesse. Avrei potuto ospitarla nella mia auto VERA - Sarebbe stata per me una gioia MARSTON - Sarò lieto di mostrarle cosa posso fare attraverso la piana di Salisbury... Non si potrebbe tornare insieme? (Dal terrazzino rientrano Wargrave ed Emily; il generale Mackenzie entra e siede sulla sua sedia) LOMBARD - Spiacente Marston, ma la signorina Claythorne ha già tutto stabilito per il ritorno a Londra VERA - (sorpresa) Ma io... (si alza) MARSTON - Può cambiare programma. Io sono solo in macchina LOMBARD - Già, ma lei preferisce comunque il mezzo con cui sta per ritornare e... Compagnia Teatrale Solodidomenica 15 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO VERA - (si avvicina alla mensola su cui stanno le dieci statuette) Ma guardate come sono carini quei piccoli negretti di porcellana (Marston e Lombard si guardano in cagnesco; Marston si alza e si allontana) VERA - E poi guardate, c'è anche una vecchia filastrocca LOMBARD - Di quali statuette parla? E quale filastrocca? (Wargrave è al centro, davanti alla finestra sul terrazzino, Emily va a sedersi sul sofà) VERA - (indica le statuette e poi legge la filastrocca) "Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar uno fece indigestione: solo nove ne restar" (Rogers entra da destra ed attraversa la stanza passando dietro il sofà) "Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar: uno cadde addormentato otto soli ne restar" BLORE - (si avvicina a Vera) "Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar uno, ahimè, è rimasto indietro solo sette ne restar" VOCE - Signori e signore silenzio, per favore. (si alzano tutti in piedi e si guardano intorno in silenzio. La voce prosegue piano e chiaramente. Ogni volta che pronuncia un nome, la persona chiamata in causa reagisce con un rapido movimento o un gesto) Siete accusati di aver rispettivamente ed in tempi diversi commesso quanto segue: . Edward George Armstrong, di avere causato la morte di Mary Louise Clees . William Henry Blore, di aver provocato la morte di James Steven Landor . Emily Carolyne Brent, di essere responsabile della morte di Beatrice Taylor . Vera Elizabeth Claythorne, di aver ucciso Peter Hamilton . Philip Lombard, di essere colpevole della morte di 21 uomini appartenenti ad una tribù dell'Africa orientale . John Gordon Mackenzie, di aver mandato a morire l'amante della moglie, Arthur Richmond . Anthony James Marston, di essere colpevole dell'assassinio di John e Lucy Combes . Thomas e Ethel Rogers, di aver provocato la morte di Jennifer Brady . Lorenz George Wargrave, di essere colpevole dell'uccisione di Edward Seton Imputati, avete niente da dire in vostra difesa? (Un momento di tremendo silenzio. Quindi un grido al di là della porta a destra. Lombard si precipita. Appena cominciano a riaversi dallo spavento, tutti mormorano indignati) LOMBARD - (dalla porta di destra) Presto, qualcuno mi aiuti! Compagnia Teatrale Solodidomenica 16 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO (Marston accorre; dopo qualche istante riappaiono lui e Lombard che portano a braccia la signora Rogers; la sdraiano sul sofà; Armstrong si avvicina) ARMSTRONG - Niente di grave. E' solo svenuta. Fra un minuto riprenderà i sensi. Del cognac, per favore BLORE - Rogers, porti del cognac (Rogers tutto tremante esce a destra) VERA - Chi ha parlato? Somigliava... sembrava... MACKENZIE - (molto agitato, si alza) Ma che razza di scherzo è questo? Chi ha parlato? (Blore si asciuga la faccia con un fazzoletto; Wargrave rimane al centro della stanza presso il sofà toccandosi il mento pensieroso mentre i suoi occhi passano con sospetto dall'uno all'altro) LOMBARD - Di dove diavolo è venuta quella voce? (Si guardano tutti intorno. Lombard esce rapidamente a destra) LOMBARD - (da fuori) Ci siamo! VOCE - Siete accusati di aver rispettivamente... VERA - Basta! E' orribile! (La signora Rogers si lamenta) ARMSTRONG - Un gioco sciocco e crudele WARGRAVE - (con intenzione) Così lei crede si tratti di un gioco? ARMSTRONG - Cos'altro potrebbe essere? WARGRAVE - In questo momento non sono in grado di esprimere un'opinione (Rogers entra da destra portando un bicchiere ed una bottiglia di cognac su un vassoio; li appoggia sul tavolino) MARSTON - Ma chi può aver portato un disco? E chi l'ha fatto girare? WARGRAVE - E' proprio questo che dobbiamo accertare (guarda Rogers significativamente) (Rientra Lombard con un disco in mano; la signora Rogers comincia a dar segni di vita) SIGNORA ROGERS Oh povera me... povera me.... (Le si avvicinano tutti; Armstrong è in ginocchio accanto a lei mentre Vera è seduta sull'orlo del sofà e le sorregge la testa con un cuscino) ROGERS - (a Vera) Mi permetta, signorina (ad Armstrong) Permette, signore. E' bene che io le parli (si china sulla moglie) Ethel, Ethel! (La signora Rogers comincia a respirare con affanno ed a gemere; si sforza di tirarsi su; si guarda intorno spaventata) ARMSTRONG - (sentendole il polso) Starà subito bene, signora Rogers. E' stata soltanto la forte reazione emotiva (Wargrave versa del cognac) SIGNORA ROGERS - Sono svenuta, signore? Compagnia Teatrale Solodidomenica 17 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO ARMSTRONG - Sì SIGNORA ROGERS - E' stata quella voce, quella terribile voce... sembrava una sentenza di morte (sembra sul punto di svenire ancora) ARMSTRONG - Dov'è il cognac? (Wargrave porge il bicchiere a Blore che lo dà a Vera la quale a sua volta lo passa ad Armstrong) Ecco, beva questo signora Rogers SIGNORA ROGERS - (dopo aver bevuto) Sto meglio ora (si rianima e si solleva) Mi ha fatto un'impressione... ROGERS - Anch'io sono rimasto molto impressionato. Tutte infami menzogne. Ma vorrei sapere... (Wargrave tossisce di proposito; Rogers si interrompe e lo guarda nervoso; Wargrave tossisce di nuovo e guarda duramente Rogers) WARGRAVE - Chi ha messo quel disco sul grammofono? Lei, Rogers? ROGERS - (si giustifica) Io ho eseguito gli ordini, signore. Tutto qui WARGRAVE - Ordini di chi? ROGERS - Del signor Owen WARGRAVE - E quali furono esattamente gli ordini del signor Owen? ROGERS - Mettere un disco sul grammofono, di là, nello studio. Avrei trovato i dischi nel cassetto. E dovevo cominciare precisamente con quello, signore. Credevo che si trattasse solo di far sentire loro della musica, signore WARGRAVE - (scettico) Una bella musica! ROGERS - (istericamente) E' la verità, signore. Per l'amor del cielo, è la verità. Io non sapevo di che cosa si trattasse, assolutamente WARGRAVE - (a Lombard) C'è il titolo? LOMBARD - (con una smorfia) Il titolo? Sì, certo (mostra a tutti la copertina) Il canto del cigno (la cosa lo diverte mentre gli altri reagiscono nervosamente) MARSTON - E' tutto un assurdo, un assurdo. Lanciare accuse come queste. Qualche cosa si deve fare. Questo amico Owen, chiunque egli sia... EMILY - Appunto. Chi è costui? WARGRAVE - (con autorità) E' proprio questo che dobbiamo cercare di accertare. Rogers, la consiglierei di mettere a letto sua moglie. Dopo però ritorni qui ROGERS - Sì, signore ARMSTRONG - Le darò una mano VERA - (alzandosi) Si rimetterà, vero dottore? ARMSTRONG - Ma certamente! (Armstrong e Rogers aiutano la signora Rogers ad alzarsi e la conducono fuori a sinistra) MARSTON - (a Wargrave) Non so se lei la pensa come me, signore, ma io ho bisogno di bere qualcosa WARGRAVE - Sono d'accordo Compagnia Teatrale Solodidomenica 18 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO (Marston va verso l'armadietto) MACKENZIE - (mormorando in collera) Assurdo, ecco quello che è: una cosa assurda (si siede sulla "sua" sedia) EMILY - (a Marston) Desidererei un bicchier d'acqua, per favore VERA - Glielo porterò io (a Marston) Io invece credo che prenderò un po' di whisky (esce a destra e ne rientra poco dopo portando un bicchiere ad Emily) (Tutti bevono senza parlare e scrutandosi a vicenda. Armstrong rientra da sinistra) ARMSTRONG - Le ho dato un calmante BLORE - Dottore, vuole anche lei qualcosa da bere? (riempie un bicchiere) ARMSTRONG - No grazie. Non bevo mai BLORE - (a Mackenzie) Lo beve lei generale? (gli passa il bicchiere) (Marston e Lombard riempiono di nuovo i loro bicchieri e bevono nervosamente. Pausa di silenzio; grande tensione. Rientra Rogers da sinistra; è molto nervoso; tutti gli occhi sono puntati su di lui; Wargrave si prepara a parlare) WARGRAVE - (rompendo l'angosciante silenzio) Allora, Rogers, noi dobbiamo veder chiaro in questo affare. Ci dica tutto quello che sa sul signor Owen ROGERS - E' il proprietario di questa casa WARGRAVE - Questo lo sappiamo. Quello che desidero sapere è qualche particolare sulla vita del signor Owen ROGERS - Non posso dirle niente, signore. Non l'ho mai visto (Piccolo movimento di interesse) MACKENZIE - Ma cosa diavolo dice? Non l'ha mai visto? ROGERS - Vede, signore, mia moglie ed io siamo qui soltanto da una settimana. Siamo stati assunti attraverso un'agenzia WARGRAVE - Ha con sè la lettera di assunzione? ROGERS - Sì, signore (la cerca nella giacca e la porge a Wargrave) WARGRAVE - (mentre scorre il testo della lettera) Vada, vada avanti col racconto ROGERS - Arrivammo qui, come diceva la lettera, il giorno quattro. Era tutto in ordine: molti viveri in casa ed ogni cosa curata nei particolari, molto fine. Occorreva soltanto spolverare WARGRAVE - E poi? ROGERS - Niente, signore. Cioè, ci fu ordinato di preparare le camere per una comitiva di otto persone. Ieri con la posta ho ricevuto un'altra lettera nella quale si diceva che il signore e la signora Owen avrebbero potuto essere trattenuti a Londra e che, in tal caso, avremmo dovuto fare del nostro meglio; quella lettera conteneva anche le disposizioni per la cena e per il disco da far sentire. Questo è tutto, signore WARGRAVE - (guardando la lettera che ha in mano) H'mm... Carta dell'Hotel Ritz... scrittura a macchina... Compagnia Teatrale Solodidomenica 19 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO BLORE - (avvicinandosi a Wargrave) Permette? (prende la lettera e la esamina con attenzione; i suoi modi ed il tono di voce cambiano; Mackenzie si alza e guarda da sopra la spalla di Blore) Macchina "Coronation" numero cinque. Nessun difetto. Carta intestata di qualità comune. Non caveremo un gran che dall'esame di questa carta (restituisce la lettera a Wargrave) LOMBARD - (sarcastico) Ma guarda... come un piccolo detective! (Wargrave lo guarda acutamente; il generale Mackenzie torna a sedersi, poi si alza di nuovo e si risiede nervosamente, continuando a stropicciarsi i baffi) MARSTON - Che strano nome però... Ulick Norman Owen... WARGRAVE - (si guarda intorno come se fosse in toga a presiedere un tribunale) Signori, penso che sia giunto il momento di coordinare le nostre informazioni. Sarebbe bene che ognuno di noi esponesse tutto quello che sa sul conto del nostro ignoto ospite. Noi siamo stati tutti invitati; ritengo perciò utile che ciascuno di noi spiegasse esattamente come ha ricevuto l'invito (Pausa. Silenzio; nessuno ha il coraggio di iniziare; molto imbarazzo; poi finalmente parla Emily Brent) EMILY - Io ho ricevuto una lettera con una firma quasi illeggibile. Ho creduto che provenisse da una donna incontrata due o tre anni fa in un posto di villeggiatura. Mi è sembrato che la firma fosse la sua: Ogden. Sono assolutamente certa di non aver mai conosciuto una persona di nome Owen WARGRAVE - Ha con lei quella lettera, signorina Brent? EMILY - Sì (si alza) Vado a prenderla (esce a sinistra) WARGRAVE - (a Vera) E lei, signorina Claythorne? VERA - (si alza) Io non ho mai visto la signora Owen. Desideravo un impiego per le vacanze; mi rivolsi quindi ad un'agenzia, quella della signora Grenfell, a Londra. Mi fu offerto questo posto ed io ho accettato WARGRAVE - E non ebbe nessun colloquio con la persona che doveva assumerla? VERA - No (apre la borsetta) Questa è la lettera (la porge a Wargrave) WARGRAVE - (leggendo) "Isola Indiana, Sticklehaven, Devon. Mi è stato segnalato il suo nome dall'agenzia della signora Grenfell. Sono informato che lei è conosciuta personalmente dalla signorina. Sarò lieta di corrisponderle il salario da lei chiesto e attenderò che prenda servizio l'otto di agosto. Il treno parte da Paddington alle dodici e quaranta e le si verrà incontro alla stazione di Cambridge. Rimetto cinque sterline per le spese. Saluti. Una Nancy Owen." (pausa; Marston si avvia verso destra) Signor Marston? MARSTON - (voltandosi) Non conosco gli Owen. Ho ricevuto un telegramma da un mio vecchio amico, Badger Berkely. Mi pregava di raggiungerlo qui. Mi sorprese un po' perchè lo credevo partito per la Norvegia. E purtroppo non ho conservato il telegramma WARGRAVE - Grazie. Dottor Armstrong? ARMSTRONG - (dopo una pausa) Date le circostanze, credo di poter rendere noto che la mia visita ha carattere professionale. Il signor Owen mi scrisse di essere preoccupato per la salute della moglie... per i suoi nervi, ad essere precisi. Desiderava una mia diagnosi senza peraltro che la moglie si allarmasse per la mia visita. Suggeriva pertanto che mi presentassi in veste di ospite WARGRAVE - Lei non ebbe antecedentemente relazioni con la famiglia Owen? Compagnia Teatrale Solodidomenica 20 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO ARMSTRONG - No WARGRAVE - Ma non ha esitato ad accettare l'invito... ARMSTRONG - (giustificandosi) Si faceva il nome di un mio collega e mi si offriva un buon onorario (va verso la mensola con i negretti per prendere una sigaretta) (Rientra Emily Brent e dà una lettera a Wargrave che la apre e la legge; Emily va a sedersi sul sofà) WARGRAVE - (leggendo) "Cara signorina Brent, spero che si ricordi di me. Ci siamo conosciute nella pensione di Bell Haven durante l'agosto di qualche anno fa e simpatizzammo subito. Io sto per aprire una pensione al largo della costa del Devon. Ritengo che ci siano delle buone prospettive per un posto dove può trovarsi un'ottima cucina inglese e persone distinte e di vecchio stampo. Non vi saranno esposizioni di nudo e suoni di grammofono fino a notte alta. Sarò veramente lieta se lei vorrà passare le su e vacanze estive nell'isola Indiana, come mia ospite, naturalmente. Le suggerisco di partire l'otto di agosto, alle dodici e quaranta da Paddington per Cambridge. Sinceramente sua U. N. O...." M'hmm, sì, la firma effettivamente non è molto chiara... LOMBARD - Mi piace quell'accenno di nudo WARGRAVE - (estrae una lettera dalla tasca) Ecco la mia letteratrappola. Viene da una mia amica, Lady Costance Culmington. Mi fa premura di raggiungerla qui e accenna vagamente ad alcuni suoi ospiti (Armstrong, Marston e Mackenzie si avvicinano a Wargrave per vedere la lettera) LOMBARD - (improvvisamente eccitato, come se gli fosse un'improvvisa intuizione, guarda Blore) Ehi, mi è venuta un'idea... WARGRAVE - (interrompendolo) Un minuto LOMBARD - Ma io... WARGRAVE - Una cosa per volta se non le dispiace, capitano Lombard. Generale Mackenzie? MACKENZIE - (è piuttosto incerto e continua a tormentarsi i baffi) Ricevetti una lettera da questo amico, Owen. Pensai di averlo incontrato qualche volta al circolo. Faceva il nome di alcuni miei vecchi compagni che avrebbero dovuto essere qui. Nemmeno io ho conservato la lettera (Pausa) WARGRAVE - (rivolge la propria attenzione a Blore, lo guarda per qualche istante e poi comincia a parlare con fare insinuante e inquisitivo) Una voce apparentemente incorporea ci ha chiamati per nome muovendoci delle precise accuse, di cui peraltro ci occuperemo tra poco. Tra i nomi citati vi è però anche quello di William Henry Blore. Ma, per quanto si sappia, nessuno tra di noi si chiama Blore. Al contrario, il nome di Davis non fu affatto pronunciato. Cosa può dirci al riguardo, signor Davis? BLORE - Beh, ormai è fatta a quanto pare. Immagino che la cosa migliore sia ormai ammettere che il mio nome non è Davis WARGRAVE - Lei è William Henry Blore? BLORE - Precisamente Compagnia Teatrale Solodidomenica 21 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO LOMBARD - Da parte mia vorrei aggiungere qualche cosa. Non solo lei è sotto falso nome, signor Blore, ma è anche un bugiardo di prima classe. Lei dice di essere venuto dal Natal, in Sud Africa. Io conosco bene sia il Natal che tutto il resto del Sud Africa e sono pronto a giurare che lei non ci ha mai messo piede (Tutti si voltano con aria minacciosa e interrogativa verso Blore. Armstrong va verso la finestra) BLORE - Riconosco di essere stato colto in castagna. Sono un ex agente del CID LOMBARD - Ah, un agente di polizia... BLORE - Ho i miei documenti e posso dimostrarlo. Ho un ufficio di polizia privata a Plymouth. Sono qui per incarico... WARGRAVE - Per incarico di chi? BLORE - Del signor Owen. Mi mandò un assegno per le spese pregandomi di unirmi alla comitiva in veste di ospite. Mi mandò anche un elenco di tutti i nomi, affinchè vigilassi WARGRAVE - E accennò in qualche modo al motivo del suo intervento? BLORE - Disse solo che voleva prendere delle precauzioni per alcuni gioielli di grande valore che possedeva (pausa) Il signor Owen dei miei stivali! Non credo che esita una tale persona WARGRAVE - Condivido la sua idea, signor Blore (sfoglia le lettere) Una Nancy Owen... Ulick Norman Owen... Le iniziali di questi tre nomi formano sempre la parola "UNO", come dire uno qualsiasi VERA - (molto sorpresa, come tutti) Ma è incredibile, pazzesco WARGRAVE - (con calma) Non ho il minimo dubbio che siamo stati invitati da un pazzo, probabilmente da un pericoloso pazzo omicida (Pausa. Silenzio deprimente, sguardi attoniti) ROGERS - (sconvolto) Oh, mio Dio WARGRAVE - Chiunque sia la persona che ci ha attirato qui, è comunque certo che si è preso la briga di indagare bene sul nostro conto (pausa) Ed in base a quanto ha potuto sapere, egli ci ha mosso precise accuse (Ognuno parla più o meno insieme con gli altri) BLORE - E' facile fare delle accuse... MACKENZIE - Un insieme di maledette bugie. Calunnie... VERA - E' iniquo! Criminale... ROGERS - Bugie, soltanto bugie... nessuno di noi si è mai sognato... MARSTON - Non capisco a che cosa miri quel dannato pazzo... Compagnia Teatrale Solodidomenica 22 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO WARGRAVE - (alza la mano imponendo il silenzio) Desidero aggiungere questo. Il nostro ignoto accusatore accusa me dell'uccisione di un certo Edward Seton. Ricordo Seton perfettamente. Mi comparve davanti per essere giudicato nel giugno del 1930. Era accusato dell'assassinio di una donna. Fu difeso con molta abilità e fece una buona impressione sulla giuria allorchè depose. Nondimeno, era evidente che egli fosse colpevole. Ricapitolai i fatti e la giuria lo ritenne colpevole. Nell'emettere la condanna a morte mi uniformai pienamente al verdetto della giuria (pausa; tutti pendono dalle sue labbra) Affermo quindi che la mia coscienza è perfettamente tranquilla al riguardo. Non ho fatto altro che compiere il mio dovere di giudice (Pausa) ARMSTRONG - Lei conobbe Seton? Personalmente intendo... WARGRAVE - (esitando per un attimo) Ignoravo la sua esistenza prima del processo LOMBARD - (piano, a Vera) Il vecchio mente... Giurerei che mente MACKENZIE - (si alza; agitato) E' un pazzo. E' indubbiamente un pazzo (a Wargrave) Comunque voglio affermare che non c'è niente, assolutamente niente di vero in quello che disse sul conto del giovane Richmond. Richmond era uno dei miei ufficiali. Durante l'ultima guerra lo mandai in ricognizione e fu ucciso. E anche riguardo a mia moglie è tutta una vile calunnia. Ormai è morta da molto tempo ed era la miglior donna del mondo (siede di nuovo) MARSTON - Mi sono sforzato di ricordare John e Lucy Combes. Deve essere una coppia di ragazzi che investii qualche anno fa vicino a Cambridge. Una disgrazia WARGRAVE - (acido) Per lei o per loro? MARSTON - (secco) Per me e per loro. Essi vennero fuori correndo da qualche casa o che so io. Un puro accidente. Mi sospesero anche la patente per un anno. Una bella noia ARMSTRONG - (severo e nervoso) Questa frenesia di correre... è una calamità! I giovani come lei sono un pericolo per la comunità ROGERS - Scusate, signori, potrei dire una parola? LOMBARD - Avanti, Rogers ROGERS - Per quanto riguarda l'accusa lanciata contro me e mia moglie, non vi è una parola di vero. Noi eravamo con la signorina Brady quando ella morì. Era sempre stata di salute cagionevole. Quella notte c'era una tempesta. Il telefono non funzionava e non potemmo chiamare un dottore. Io andai a cercarlo a piedi ma arrivò troppo tardi. Le eravamo molto devoti e facemmo tutto il possibile per lei, chiunque potrà confermarlo BLORE - (allusivo) Immagino che qualche cosa in eredità vi toccò alla sua morte, no? ROGERS - (duramente, a Blore) La signorina Brady ci lasciò un legato in ricompensa dei nostri servigi. E non capisco perchè non avrebbe dovuto farlo LOMBARD - (a Blore, ironico) E per quel la riguarda, signor Blore, che cos'ha da raccontarci? BLORE - Si riferisce a Landor? C'è poco da raccontare. Si tratta del furto alla Banca di Londra WARGRAVE - (va verso destra e si accende la pipa) Ricordo il caso, anche se non fu assegnato a me. Landor fu condannato in base alla sua testimonianza. Si occupava lei delle indagini? BLORE - Sì Compagnia Teatrale Solodidomenica 23 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO WARGRAVE - Se non ricordo male Landor fu condannato all'ergastolo e morì nelle carceri di Dartmoor un anno dopo. Era un uomo di debole costituzione BLORE - (scaldandosi) Era un truffatore. Fu lui ad allontanare il guardiano notturno. Il caso fu chiaro dall'inizio WARGRAVE - (quasi sottovoce) Lei fu encomiata, credo, per l'abile servizio BLORE - (stizzito) Sì, ebbi una promozione (pausa) Io feci solo il mio dovere LOMBARD - (siede sul sofà) Ah! Il dovere... (Vi è una lunga pausa in cui ognuno guarda l'altro con sospetto; movimenti e spostamenti da una parte all'altra della stanza: chi va alla finestra, chi appoggia un bicchiere, chi tossisce, ecc.) LOMBARD - (rompendo improvvisamente il silenzio) E lei, dottore? ARMSTRONG - (scuotendo la testa; è calmo e perplesso) Io non riesco a capirci niente. Quel nome non mi suggerisce nulla. Come si chiamava? Clees? Close? Non mi ricordo proprio di aver avuto un paziente con quel nome o di essere comunque stato implicato in una morte. E' un completo mistero per me. Certamente si tratta di cose passate da molto tempo (pausa) Potrebbe forse riferirsi ad una delle mie operazioni in clinica. Succede spesso che i malati si decidano all'ultimo momento e quando il paziente muore è sempre colpa del chirurgo che l'ha operato LOMBARD - (sarcastico) In tal caso è meglio mandare al diavolo la chirurgia e dedicarsi alle malattie nervose. E' anche un modo come un altro per smettere di bere ARMSTRONG - (infuriato) Protesto. Lei non ha il diritto di fare simili insinuazioni. Io non ho mai bevuto LOMBARD - (canzonatorio) Mio caro amico, non intendevo certo offenderla... Sta di fatto però che l'unico che sa tutto è proprio il nostro ignoto accusatore WARGRAVE - (avvicinandosi a Vera) Signorina Claythorne? VERA - (parla senza emozione, freddamente, rimane con lo sguardo fisso davanti a sè) Ero la governante di Peter Hamilton. Eravamo in Cornovaglia per l'estate. Gli era stato proibito di nuotare lontano dalla spiaggia. Un giorno, approfittando di una mia distrazione, si allontanò (pausa) Appena me ne accorsi cercai di raggiungerlo a nuoto. Non riuscii a fare in tempo... WARGRAVE - Vi fu un'inchiesta? VERA - (sempre con voce uniforme) Sì. Fui prosciolta dal giudice istruttore. Neppure la madre mi ritenne colpevole WARGRAVE - Grazie. Signorina Brent? EMILY - Io non ho nulla da dire WARGRAVE - Nulla? EMILY - Nulla WARGRAVE - Si riserva di difendersi? EMILY - (secca) Non è questione di difendersi. Io ho sempre agito secondo la mia coscienza (si alza e va verso sinistra; Blore va verso la mensola con le statuette) Compagnia Teatrale Solodidomenica 24 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO LOMBARD - (sfottendo) Oh, ma che gruppo di persone rispettose della legge abbiamo qui... tranne me WARGRAVE - (lentamente) Siamo in attesa del suo racconto, capitano Lombard LOMBARD - Spiacente deludervi... ma io non ho nessun racconto da fare WARGRAVE - (seccamente) Che cosa intende dire? LOMBARD - (sembra divertirsi) Mi riconosco colpevole. Tutto risponde a verità. Ho abbandonato quegli indigeni tra i cespugli. Per potermi salvare (le sue parole producono sensazione; Vera lo guarda incredula) MACKENZIE - (severo) Lei abbandonò i suoi uomini? LOMBARD - Sì, generale Mackenzie. Temo che non fu un atto da gentiluomo ma dopo tutto non è forse la propria salvezza il primo dovere dell'uomo? E poi agli indigeni non importa di morire . Essi non temono, come noi europei, la morte (guarda gli altri con aria burlesca; Wargrave lo guarda duramente disapprovando le sue parole) WARGRAVE - La nostra inchiesta si ferma qui (Rogers si dirige verso l'uscita di destra) Dica, Rogers (Rogers si ferma voltandosi) C'è qualcun altro nell'isola oltre a noi, lei e sua moglie? ROGERS - Nessuno, signore WARGRAVE - E' sicuro di ciò, Rogers? ROGERS - Sicurissimo, signore WARGRAVE - Grazie (Rogers fa per uscire) Non vada via, Rogers (a tutti) Non riesco ancora a capire quale movente abbia spinto il nostro ignoto ospite a riunirci qui. Ma sono convinto che egli non è una persona normale, nel senso comune della parola. Ritengo quindi che sarebbe bene lasciare quest'isola al più presto. Propongo anzi di andare via questa sera stessa (Mormorio di approvazione generale; Mackenzie si siede sulla sua sedia, Blore si sposta verso l'uscita sul terrazzino) ROGERS - (freddando tutti) Mi scusi signore, ma non ci sono barche nell'isola WARGRAVE - (sorpreso) Non ci sono barche? ROGERS - No, signore WARGRAVE - Beh, telefoni per averne una entro stasera ROGERS - Non vi è telefono, signore. Fred Narracot, il barcaiolo, viene qui tutte le mattine per portare il latte, il pane, la posta e i giornali e a prendere gli ordini per il giorno successivo WARGRAVE - Allora ce ne andremo domani mattina, appena questo Narracot arriverà con la sua barca (Si leva un coro di "D'accordo", "Va bene", "E' la sola cosa da farsi", ecc. Marston riprende il suo bicchiere) MARSTON - E' una specie di fuga, no? Io credo invece che si debba risolvere il mistero prima di andarcene. E' un po' come un'avventura poliziesca. Molto eccitante WARGRAVE - (acido) Alla mia età non desidero emozioni Compagnia Teatrale Solodidomenica 25 DIECI POVERI NEGRETTI PRIMO ATTO MARSTON - (ironico) La costrizione della vita legale! Io sono tutto per il crimine (alza il bicchiere) Brindo al delitto! (beve tutto d'un fiato ma il whisky gli va di traverso, tossisce, sembra che soffochi, si porta le mani alla gola, respira con affanno, si lascia cadere sul sofà, gli cade il bicchiere dalla mano e infine rimane immobile riverso sul divano) ARMSTRONG - (corre verso il sofà, si piega, sente il polso di Marston, la gola, gli solleva una palpebra; guarda gli altri attonito ed esclama) Mio Dio, è morto! (Restano tutti sconvolti; affermazioni di incredulità: "Ma non è possibile", "Morto?", "Mio Dio"; Mackenzie e Blore si avvicinano al divano come se non credessero alle parole di Armstrong; Anche Lombard rimane ammutolito) ARMSTRONG - (raccoglie il bicchiere e lo annusa) MACKENZIE - Morto ? Intende dire che è si è soffocato bevendo? ARMSTRONG - Se vuole può dire così, ma in realtà è morto per asfissia, non c'è dubbio EMILY - (ispirata) Si muore mentre si è nel pieno della vita MACKENZIE - Non ho mai visto un uomo morire perchè gli è andato di traverso da bere ARMSTRONG - E infatti non si muore perchè un liquido va di traverso, generale Mackenzie. La morte di Marston non è di quelle che si dicono "naturali" (regge il bicchiere in modo che lo vedano tutti e lo annusa di nuovo) VERA - (con voce flebile e spaventata) C'era qualcosa nel whisky? ARMSTRONG - Sì. Dall'odore direi cianuro. Probabilmente cianuro di potassio. Un veleno che agisce istantaneamente LOMBARD - Allora... è stato lui stesso a mettere il veleno nel proprio bicchiere ARMSTRONG - (poco convinto) Così sembra BLORE - (dubbioso) Suicidio, eh? E' strano però VERA - (sta per piangere) Chi mai avrebbe detto che voleva suicidarsi (a Lombard) Era così pieno di vita... così felice... (Nel frattempo Emily gira dietro il sofà e si china a raccogliere qualcosa) EMILY - (ha dei cocci in mano) Oh, guardate... uno di quei piccoli negretti è caduto dalla mensola... si è rotto (Tutti la guardano. Sipario) Compagnia Teatrale Solodidomenica 26 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO SECONDO ATTO Primo quadro (La stessa scena, il mattino seguente. La stanza è stata riordinata. E' una bella mattina. Sulla mensola vi sono soltanto otto negretti. Sul terrazzino si intravedono delle valigie accatastate. Tutti sono in attesa dell'imbarco. Il generale Mackenzie è sulla "sua" sedia; Emily Brent siede in centro, sul sofà e lavora a maglia, indossa cappello e cappotto; Wargrave è sul fondo, guarda fuori dalla finestra pensieroso; Vera passeggia nervosamente avanti e indietro per la stanza) (Armstrong e Blore entrano dal terrazzino) ARMSTRONG - (sconsolato) Siamo andati fino in cima. Ancora nessuna barca in vista VERA - E' ancora presto BLORE - Certo, ma il barcaiolo porta il latte, il pane e tutto il resto. Avrebbe già dovuto essere qui (guarda fuori dalla porta di destra) H'mm... ancora nessun segno della colazione... Dov'è Rogers? VERA - Le sembra il momento di preoccuparsi della colazione? (Blore si avvicina a Wargrave) WARGRAVE - Com'è il tempo? BLORE - Così così. Il vento è più fresco e il cielo è velato di nuvole. Ieri in treno un vecchio ha detto che il tempo si sarebbe guastato in questi giorni. Non mi meraviglierei se ci avesse azzeccato ARMSTRONG - (nervoso) Vorrei che la barca fosse già qui. Più presto ce ne andiamo da quest'isola e meglio è. Ma come si fa a stare su un'isola senza nemmeno una barca? BLORE - Non c'è un porticciolo adatto. Con il vento che tira la barca andrebbe certamente a frantumarsi contro le rocce EMILY - Ma una barca riuscirebbe a raggiungere l'isola e a portarci via di qui? BLORE - No, signorina Brent, potrebbe anche darsi che non le riuscisse di approdare EMILY - Intende dire che si potrebbe anche essere tagliati fuori? BLORE - Proprio così. Però... abbiamo latte condensato e cibi in scatola sufficienti per aspettare che la tempesta passi EMILY - Credo che si esageri quando si parla del piacere di vivere su di un'isola ARMSTRONG - (inquieto) Vorrei sapere se quella barca sta venendo. E' una bella noia che la casa sia costruita contro la roccia. Non si può vedere la costa finchè non si è in cima alla collina (a Blore) Dobbiamo andar su di nuovo BLORE - Non serve, dottore. Se si guarda la pentola, l'acqua non bolle. Siamo appena stati su e non si vedeva neanche l'ombra di una barca ARMSTRONG - (sempre più nervoso) Ma cosa starà facendo questo benedetto Narracott... BLORE - (con filosofia) Sono tutti così nel Devon. Non hanno mai fretta Compagnia Teatrale Solodidomenica 27 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO ARMSTRONG - E Rogers... dov'è finito Rogers? BLORE - Ah, Rogers! (pausa) Scommetterei che lui e sua moglie cucinarono a dovere la vecchia padrona WARGRAVE - Lo pensa realmente? BLORE - Non ho mai visto un uomo più angosciato di lui. Reo come l'inferno! ARMSTRONG - (parlando da solo) E' incredibile. E' tutto quanto incredibile BLORE - Non se la sarà mica svignata nel frattempo? ARMSTRONG - Chi? Rogers? Ma non avrebbe potuto. Non ci sono barche nell'isola. Ce l'ha detto lui stesso BLORE - Appunto. Supponga invece che ce ne fosse una e che se ne sia servito per squagliarsela MACKENZIE - (con una voce strana, sognante) Oh no... non gli sarebbe stato permesso di lasciare l'isola... (Tutti lo guardano) BLORE - Si sente bene generale? MACKENZIE - Ho sognato molto stanotte. Ho sognato di Lesley, mia moglie... BLORE - (imbarazzato) Ah... ehm, sì... certo... Vorrei solo che Narracott venisse MACKENZIE - Chi è Narracott? BLORE - (sempre più stupito) Il barcaiolo che ci portò qui ieri MACKENZIE - Fu soltanto ieri? BLORE - (allegro e disperato nello stesso tempo) Ma bene! Gente pazza, dischi misteriosi, suicidi... ce n'è per tutti qui. Sarò proprio triste quando vedrò allontanarsi l'isola Indiana, ve lo assicuro MACKENZIE - Così lei non capisce? Che strano! BLORE - Cosa, generale? (Mackenzie scuote leggermente la testa; Blore guarda interrogativamente Armstrong, poi si picchia un dito sulla fronte) ARMSTRONG - Il generale Mackenzie mi preoccupa BLORE - Il suicidio di Marston deve averlo molto impressionato. Sembra invecchiato di anni VERA - Ma fu proprio un suicidio, dottor Armstrong? ARMSTRONG - (secco) E cos'altro avrebbe potuto essere? VERA - (si siede sul sofà) Non lo so... ma suicidio... BLORE - Stanotte ho avuto una curiosa idea. Questo ignoto signor Owen... Supponiamo che sia qui, sull'isola. Rogers potrebbe anche non saperlo. Oppure potrebbe avergli ordinato di dire così... ARMSTRONG - Ma come avrebbe potuto avvelenare il liquore di Marston senza che nessuno se ne accorgesse? Compagnia Teatrale Solodidomenica 28 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO BLORE - Il bicchiere era lì, sulla mensola e chiunque di noi avrebbe potuto versarvi del cianuro ARMSTRONG - Lei vorrebbe dire che... ROGERS - (entra da sinistra correndo; è senza respiro e va diritto verso il dottore; la sua voce è disperata) Dottore, finalmente! Ho girato dappertutto per trovarla. La prego, venga su a vedere mia moglie... ARMSTRONG - (preoccupato) Si sente ancora male? ROGERS - (uscendo a sinistra preceduto da Armstrong) Temo che si sia aggravata... VERA - (si alza; è molto nervosa) Vorrei che la barca arrivasse subito. Odio questo posto WARGRAVE - Credo che la cosa migliore sia avvisare al più presto la polizia VERA - La polizia? WARGRAVE - Certo. Deve essere informata quando avviene un suicidio (Vera passeggiando avanti e indietro passa in fianco al generale Mackenzie che alza la testa di scatto e fa per muoversi verso di lei con il viso illuminato) MACKENZIE - Lesley... Lesley, mia cara... VERA - (un po' spaventata e un po' compassionevole) No, non sono io. Io sono Vera Claythorne MACKENZIE - (si passa una mano sugli occhi; si intristisce) Mi perdoni. L'ho scambiata per mia moglie. Vede, io la sto aspettando VERA - Ma io credevo che sua moglie fosse morta MACKENZIE - Anch'io lo credevo. Ma ora so che è qui. Qui, su quest'isola LOMBARD - (entra da destra; è allegro e gioviale come sempre) Buon giorno BLORE - Buon giorno, capitano Lombard LOMBARD - Buon giorno. Beh, si direbbe che io abbia dormito troppo. La barca è arrivata? BLORE - No LOMBARD - Ma... é tardi, non è vero? BLORE - Sì LOMBARD - (va verso Vera; il suo tono si addolcisce) Buon giorno. Lei ed io avremmo potuto fare una passeggiata prima di colazione. Ma a quanto pare ho dormito un po' troppo. Peccato! BLORE - (con intenzione) Deve avere dei buoni nervi per dormire così LOMBARD - (con un rapido sguardo a Blore) Niente mi fa perdere il sonno BLORE - Non ha per caso sognato di indigeni africani? LOMBARD - No. E lei non ha per caso sognato condannati a Dartmoor? BLORE - (in collera) Capitano Lombard, è di pessimo gusto scherzare su queste cose! LOMBARD - (calmo) E' stato lei a cominciare, signor Blore (cambiando discorso; si rivolge a tutti) Beh, io ho fame. Si fa colazione? BLORE - (ancora stizzito) Sembra che l'intero personale di servizio abbia fatto sciopero! LOMBARD - Oh bene, possiamo anche servirci da soli Compagnia Teatrale Solodidomenica 29 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO VERA - (è ferma davanti alla mensola con le statuette) Oh, ma questo è strano LOMBARD - Cosa? VERA - Si ricorda che ieri sera trovammo una di queste statuette rotta, lì, dietro il divano? LOMBARD - Sì. E allora? VERA - Beh, i negretti erano dieci, ma ora ce ne sono soltanto otto LOMBARD - (va a controllare) E' vero. Bah, probabilmente ieri avremo contato male. Anzichè dieci le statuette erano soltanto nove (Entra Armstrong da sinistra; testa china, è sconvolto ma si sforza di restare calmo; riesce a malapena a parlare; gli trema la voce; si ferma sulla soglia) LOMBARD - Buongiorno, Armstrong. E' successo qualcosa? ARMSTRONG - La signora Rogers... è morta (tutti hanno un movimento brusco e si avvicinano di un passo ad Armstrong; volti esterrefatti; coro di: Come?, Mio Dio!, Ma come è successo?, Non è possibile!) E' morta nel sonno (si muove verso il centro) Questa mattina presto Rogers credeva che fosse ancora sotto l'effetto del sonnifero che le ho dato ieri sera ed è sceso senza disturbarla (pausa) Deve essere morta da circa cinque ore BLORE - La causa? Il cuore? ARMSTRONG - Impossibile dirlo. Può darsi WARGRAVE - Potrebbe anche essere stata avvelenata, non le sembra, dottore? (tutti lo guardano) ARMSTRONG - Beh... sì... anche questa è un'ipotesi da non scartare WARGRAVE - Con lo stesso veleno del giovane Marston? ARMSTRONG - No, non, non cianuro. Dovrebbe essere stato usato qualche narcotico, o qualche ipnotico. Tipo cloralio o qualche cosa del genere BLORE - (sospettoso) Lei, dottore, le somministrò qualche cosa per farla dormire ieri sera ARMSTRONG - (va verso l'armadietto e si versa un bicchier d'acqua; la voce si fa più decisa) Sì, le ho dato una leggera dose di luminal BLORE - Non gliene avrà mica dato troppo... ARMSTRONG - (guarda Blore fisso negli occhi) No, certamente LOMBARD - Insomma, si potrà accertare la causa della morte, no? ARMSTRONG - Sì, ma solo dopo aver fatto l'autopsia VERA - (disperatamente a caccia di una soluzione razionale) Beh, era un tipo veramente nervoso e quello che è successo ieri sera deve averla molto spaventata. E il suo cuore non ha retto ARMSTRONG - Il suo cuore ha certamente cessato di battere. Ma che cosa lo ha fermato? EMILY - (con fermezza ed enfasi) La coscienza! (si girano tutti a guardarla) Tutti abbiamo sentito, no? E' stata accusata di aver ucciso la sua precedente padrona, una vecchia signora BLORE - E lei crede che sia vero, signorina Brent? Compagnia Teatrale Solodidomenica 30 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO EMILY - Certamente. L'abbiamo vista tutti ieri sera. L'impressione provata nel sentire quell'accusa è stata troppo forte per lei. E' letteralmente morta di paura! ARMSTRONG - (dubbioso) Beh, sì, è una teoria possibile. Se la donna soffriva già di cuore o c'era una debolezza cardiaca latente... EMILY - Lo chiami pure un atto di Dio! (Sono tutti turbati da questa affermazione) BLORE - Suvvia, signorina Brent! EMILY - (con fanatismo) Lei non crede che un uomo possa essere abbattuto dalla collera di Dio? Io sì! WARGRAVE - (le si avvicina, calmo e ironico) Mia cara signorina, nella mia esperienza del male ho visto che la Provvidenza lascia a noi mortali il compito di condannare e di punire; compito dei più difficili del resto, perchè spesso non sappiamo dove finisce l'innocenza e dove comincia la colpa BLORE - (prendendo l'iniziativa) Siamo pratici. Che cosa ha mangiato o bevuto la signora Rogers prima di coricarsi? ARMSTRONG - Nulla BLORE - Assolutamente nulla? Neanche un bicchier d'acqua? O una tazza di the? Sono pronto a scommettere che ha preso una tazza di the! Quei tipi ne prendono sempre ARMSTRONG - (giustificando la propria affermazione) Rogers mi ha assicurato che non ha preso nulla BLORE - (si scalda) Ah, Rogers! Tutti hanno sentito l'accusa lanciata ieri sera. Potrebbe essere vera. La signorina Brent, per esempio, lo crede. Dunque è possibile che Rogers, nel sentirsi scoperto, abbia temuto che la moglie potesse in qualche modo tradirsi e tradirlo. L'abbiamo visto tutti che soffriva di crisi di nervi, no?! Era pertanto assolutamente necessario disfarsi di lei. E quale mezzo più sbrigativo di versare un po' di veleno in una tazza di the e poi dichiarare al dottore che la poveretta non aveva nè bevuto nè mangiato niente? (Pausa di silenzio. Tutti riflettono un attimo) VERA - Oh, no. E'... è impossibile. Si trattava di sua moglie. Rogers non ne avrebbe avuto il coraggio BLORE - Lei sarebbe sorpresa, signorina Claythorne, se sapesse che cosa sarebbero disposti a fare alcuni mariti alle loro mogli (Rogers entra da destra; è pallidissimo, da questo momento parlerà come un automa: voce bassa, fredda, monotòno; è soltanto un ombra dell'abile cameriere di prima) ROGERS - (a Vera) Mi scusi, signorina. Sto preparando la colazione. Temo di non essere molto abile in cucina. E' il pasto di mezzogiorno che mi preoccupa. Sarebbe sufficiente servire della carne in scatola e della galantina? Potrei preparare anche delle patate fritte, se lo desiderano. Inoltre ci sono frutta in scatola, formaggio e biscotti VERA - (scossa ed imbarazzata per l'aspetto di Rogers) Andrà benissimo, Rogers. Che sia tutto pronto per mezzogiorno BLORE - Mezzogiorno? Mezzogiorno?? Ma noi non saremo qui a mezzogiorno! Compagnia Teatrale Solodidomenica 31 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO Ma quando diavolo arriva questa barca? EMILY - Signor Blore! ROGERS - Mi scusi signore, ma la barca non verrà (Tutti concentrano l'attenzione su Rogers) BLORE - (incredulo) Cosa? ROGERS - Fred Narracott è sempre qui prima delle otto (pausa; a Vera) Ha comandi, signorina? VERA - (è scossa dalla notizia) No... no, grazie Rogers (Rogers esce a destra) BLORE - Quel Rogers! Sua moglie giace morta di sopra e lui è in cucina che prepara tranquillamente il pranzo! Adesso ci viene a dire che la barca non verrà. Ma come fa a saperlo, per l'inferno? EMILY - Signor Blore! VERA - (contro Blore) Oh, ma non lo vede com'è ridotto? Si sforza di fare il suo dovere di buon servitore, agisce in maniera automatica. Fa veramente pena BLORE - Io invece credo che la sappia molto lunga... WARGRAVE - La cosa veramente importante è il mancato arrivo della barca. Ciò significa che noi deliberatamente siamo messi in condizione di non poter essere aiutati MACKENZIE - (come delirando) C'è poco tempo... poco tempo BLORE - Come dice, generale? MACKENZIE - Proprio poco tempo... Non dobbiamo perderlo parlando di cose che non hanno importanza (tutti lo guardano dubbiosi prima di riprendere il discorso) LOMBARD - Ma perchè Narracott non sarebbe venuto? WARGRAVE - Penso che l'ignoto signor Owen gli abbia dato degli ordini LOMBARD - Vuol dire che può avergli detto che si trattava di uno scherzo o di qualche cosa del genere? BLORE - Non ci sarebbe cascato LOMBARD - Perchè no? E' noto che quest'isola ospita persone che amano le pazze compagnie. Narracott sa che non manca nè da mangiare nè da bere qui. Probabilmente crede si tratta di uno scherzo fra amici VERA - Non potremmo fare un fuoco in cima alla collina? Così potrebbero vederlo LOMBARD - Certamente si sarà anche detto di non tener conto dei segnali VERA - (con un filo di disperazione nella voce) Ma allora non possiamo fare nulla LOMBARD - Oh sì, qualcosa possiamo farla. Trovare l'ignoto signor Owen. Sono pronto a scommettere che si trova sull'isola, nascosto da qualche parte; prima lo acciuffiamo e la facciamo finita con questa storia, meglio è. Perchè secondo me quello è più pericoloso di un serpente a sonagli Compagnia Teatrale Solodidomenica 32 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO WARGRAVE - Il paragone non mi sembra troppo indovinato, capitano Lombard. Il serpente a sonagli, almeno, dà l'avviso quando si avvicina LOMBARD - (sempre più eccitato; l'attenzione e la tensione intorno a lui cresce costantemente) L'avviso? (indica la filastrocca) Quello è il nostro avviso! (legge) Dieci poveri negretti... Eravamo in dieci in questa casa, no? Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar uno fece indigestione... Marston è morto per aver ingerito qualcosa che lo ha avvelenato; proprio come un'indigestione Nove poveri negretti fino a notte tarda vegliar uno cadde addormentato... Quest'ultima parte si adatta bene a quanto è successo alla signora Rogers, non è così? (pausa) VERA - (terrorizzata) Lei pensa... crede... crede che voglia ucciderci tutti? LOMBARD - Sì, credo che sia proprio questo il suo piano VERA - E ognuno di noi dovrebbe morire secondo la sorte dei negretti della filastrocca? ARMSTRONG - (non vuol credere a quanto a sentito) No, no, è impossibile. E' un caso. Dev'essere un caso LOMBARD - (difendendo la sua tesi) Sono rimaste soltanto otto statuette. Che sia un caso anche quello? MACKENZIE - Nessuno di noi lascierà quest'isola... BLORE - (tesissimo) Potete far tacere quel povero vecchio? LOMBARD - Non è d'accordo con me, sir Lorenz? WARGRAVE - (piano) Fino ad un certo punto, sì LOMBARD - (energico) Allora prima ci mettiamo al lavoro e meglio è. Andiamo Armstrong. Blore, venga con noi. Faremo alla svelta BLORE - Io sono pronto. Nessuno ha per caso una rivoltella? LOMBARD - Io ne ho una (estrae l'arma dalla tasca) BLORE - (rimane molto sorpreso) La porta sempre con sè? LOMBARD - Quasi sempre. E' un'abitudine che mi trascino da quando sono stato in Africa BLORE - (perplesso) Ah... Bene, adesso andiamo. Proporrei che il capitano Lombard esplori la casa mentre noi cercheremo fuori LOMBARD - Bene. La casa non dovrebbe essere un problema (si avvia verso la porta di destra) BLORE - Stia attento a non farsi acciuffare da lui invece di prenderlo Compagnia Teatrale Solodidomenica 33 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO LOMBARD - Non si preoccupi. Loro due invece, stiano vicini. Ricordino: Uno, ahimè, è rimasto indietro (esce) BLORE - Andiamo, Armstrong (escono dal terrazzino) WARGRAVE - Un giovane veramente energico il capitano Lombard VERA - Non crede che abbia ragione? Se qualcuno si nasconde nell'isola, lo troveranno. Praticamente l'isola è tutta roccia nuda WARGRAVE - Io ritengo che per risolvere questo problema occorra più cervello che braccia (va verso il terrazzino) VERA - Dove va? WARGRAVE - Vado a sedere al sole... e a riflettere, mia cara giovane signora (esce) EMILY - (guardandosi intorno) Dove ho messo quella matassa di lana? VERA - L'ha lasciata su per caso? Vuole che vada a cercarla? EMILY - No, andrò io. Credo di sapere dov'è rimasta (si alza ed esce a sinistra) (Vera rimane sola con il generale Mackenzie sempre seduto sulla "sua" seggiola, testa china, immerso nei suoi pensieri; dopo qualche attimo di imbarazzo Vera decide di parlare) VERA - Sono contenta che il capitano Lombard abbia una rivoltella MACKENZIE - Perdono tempo... perdono tempo. E' molto meglio sedere calmi... ed aspettare la fine (si alza e va a chiudere la finestra) Vorrei poter trovare Lesley VERA - Sua moglie? MACKENZIE - Sì. Vorrei che l'avesse conosciuta. Era così graziosa, così gaia. L'amavo molto. Aveva solo ventisette anni (pausa) Arthur Richmond ventisei. Era il mio ufficiale di ordinanza (pausa) Piaceva a Lesley. Io credevo che si interessasse al ragazzo come una madre. Non ero un vecchio pazzo? Non c'è maggior pazzo di un vecchio pazzo! (pausa) Scoprii la verità proprio come si racconta nei libri. Ero in Francia. Lesley scrisse a tutti e due, ma scambiò le buste... (abbassa la testa) VERA - (molto imbarazzata) Mi... mi dispiace MACKENZIE - (torna a sedere sul sofà) Io l'adoravo e avevo fiducia in lei. Non dissi nulla. Lasciai che qui (si tocca il petto) maturasse lentamente un sentimento di sanguinosa vendetta (pausa) Dannato giovane ipocrita! Avevo simpatia per lui, mi ero fidato di lui! VERA - (cercando di cambiare discorso; va verso la finestra) Vorrei sapere che cosa stanno facendo gli altri... MACKENZIE - Lo mandai a morire (Vera si blocca; esclamazione di stupore) Fu molto facile. Errori se ne facevano spesso. Al massimo avrebbero detto che avevo fatto uno sproposito, che avevo perso la calma, che avevo perso uno dei miei uomini migliori... (pausa) Lesley non seppe mai che avevo scoperto tutto. Morì di polmonite non molto tempo dopo (pausa) Aveva la faccia a forma di cuore ed occhi grigi, capelli castani, ricci... VERA - Basta generale, la prego di non continuare... Compagnia Teatrale Solodidomenica 34 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO MACKENZIE - (si alza) Sì, in un certo senso fu proprio un delitto. Un delitto... Ed io che sono sempre stato un uomo ossequiente alla legge. Non ebbi questa sensazione allora. L'ho servito a puntino!, ecco cosa pensai (pausa) Bene, ora lei sa tutto (avanza lentamente verso Vera che arretra con un aria impaurita) Sembra che lei non capisca... pensavo che avrebbe capito... credevo che anche lei sarebbe stata contenta della fine vicina... VERA - (indietreggiando fino ad essere spalle al muro; è terrorizzata) Io... MACKENZIE - Tutti noi dobbiamo morire su quest'isola, lei lo sa VERA - (si guarda intorno in cerca di aiuto) Io... io non so... MACKENZIE - (fermo di fronte a lei) Lei è molto giovane; lei non può ancora sentirlo il sollievo, il benedetto sollievo di quando si sa che è finita, che non si deve più portare a lungo il pesante fardello (Mackenzie rimane qualche istante a fissare Vera terrorizzata contro la parte; poi si gira e si dirige verso la finestra; Vera tira un grosso sospiro di sollievo) MACKENZIE - (uscendo sul terrazzino) Lei non può capire. Io voglio solo restare qui ed aspettare, aspettare che Lesley venga da me (Pausa. Vera rimane contro la parete a riprendersi dallo spavento) LOMBARD - (entra improvvisamente facendo prendere un grosso spavento a Vera) Tutto a posto. Niente passaggi segreti, nessun cadavere (guardando Vera spaventatissima) Ehi, mi pare che lei sia un po' giù di corda. Vuol bere qualcosa per rinfrancarsi? (va verso l'armadietto con i liquori) VERA - (fuori di sè) Bere! Ci sono due cadaveri in casa e tutto quello che lei sa dire è Beva qualcosa. Un vecchio è completamente impazzito Beva qualcosa. Dieci persone sono accusate di omicidio e va tutto bene, basta bere. Per lei è tutto in ordine finchè a da bere! LOMBARD - (sorpreso dalla reazione di Vera) Va bene, va bene. Si tenga la sete VERA - Oh, lei non è che un furfante, un avventuriero... mi ha stancata! LOMBARD - (le si avvicina) Evidentemente lei è sconvolta. Qual'è il motivo, tesoro? VERA - Non sono il suo tesoro! LOMBARD - Peccato! Credevo di poterla chiamare così VERA - (acida) Si è sbagliato LOMBARD - Via... lei sa che non sono quelli i suoi sentimenti. Noi due abbiamo qualcosa in comune. Furfanti ed assassini non possono bisticciare (le prende la mano ma lei la ritrae prontamente) VERA - (guardandolo fisso negli occhi; infuriata e indignata) Furfanti e assassini... LOMBARD - (allontanandosi) E va bene. Lei non desidera la compagnia di furfanti ed assassini e lei non beve. Andrò a finire la mia esplorazione (esce a destra) (Vera va verso la finestra) EMILY - (rientra da sinistra) E' spiacevole. Non riesco a trovarla (guardando Vera) E' successo qualcosa? Compagnia Teatrale Solodidomenica 35 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO VERA - (si avvicina ad Emily; a bassa voce) Sono preoccupata per il generale, credo sia realmente malato EMILY - (si alza, esce sul terrazzino e parla a voce alta e gioiosa, come se parlasse ad un bimbo idiota) Aspetta la barca, generale? (aspetta invano la risposta, quindi rientra e torna a sedersi sul divano; sentenzia) Il rimorso, il rimorso lo ha abbattuto VERA - (in collera) Oh, non dica così! EMILY - Anche se sua moglie non fosse stata quella che avrebbe dovuto essere, e dev'essere stata la più immorale delle donne, egli non aveva il diritto di farsi giustizia da sè VERA - (con fredda cattiveria) E che dire allora di Beatrice Taylor? EMILY - (ha un sussulto) Eh? VERA - (soddisfatta, con aria di sfida) Era quello il nome, eh? EMILY - Allude a quell'assurda accusa lanciata contro di me? VERA - Sì EMILY - (tranquillamente) Ora che siamo sole non ho difficoltà a raccontarle i particolari di quel caso (Vera si siede accanto a Emily) Non è un argomento da trattare in presenza di uomini, per questo ho rifiutato di parlarne ieri sera. Quella ragazza, Beatrice Taylor, era al mio servizio. Sembrava una brava ragazza, di buone maniere, pulita e di buona volontà. In realtà invece era una ragazza immorale. Passò del tempo prima che venissi a sapere che si trovava, come usa dire, nei guai. Fu una brutta sorpresa per me e ne restai molto delusa VERA - Cosa accadde? EMILY - (con alterigia) Naturalmente rifiutai di darle ancora ospitalità. Nessuno potrà mai dire che io abbia lasciato correre quando si tratta di immoralità VERA - Si annegò? EMILY - Sì VERA - Quanti anni aveva? EMILY - Diciassette VERA - (esterrefatta; molto lentamente) Solo diciassette! EMILY - (con fanatismo) Abbastanza per sapere come comportarsi. Io le dissi che essere basso e depravato fosse. Dissi che il suo sarebbe stato il figlio della colpa e che per lui sarebbe stato un marchio indelebile. Inoltre le dissi che l'uomo che l'aveva messa nei guai non si sarebbe mai sognato di sposarla e che io mi vergognavo di averla avuta con me, nella mia casa. Nessuna persona per bene avrebbe mai accettato di accoglierla VERA - (con orrore) Lei ha detto tutto questo ad una ragazza di diciassette anni? EMILY - (superba e trionfante) Sì. Sono contenta di averla annientata. Non posso concepire l'indulgenza verso la colpa VERA - (si alza; piano) Cosa provò quando seppe che si era annegata? Rimproverò sè stessa? EMILY - (sorpresa) No certamente. Non avevo nulla da rimproverarmi VERA - (disgustata) Non dubito certo della sincerità delle sue affermazioni. E questo rende la cosa ancora più orribile Compagnia Teatrale Solodidomenica 36 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO EMILY - (come se parlasse a se stessa) Povera donna! Non sa nemmeno lei quello che dice (apre la borsa e ne estrae una piccola Bibbia; comincia a leggere sottovoce) Gli idolatri cadranno nella fossa che essi stessi avranno preparato (annuisce con la testa) Nella rete che essi celarono il loro stesso piede resterà impigliato (entra Rogers da destra; Emilia lo guarda, sorride ed alza il tono di voce) Il Signore è conosciuto attraverso la sua giustizia; il peccatore cade nella trappola che egli stesso ha teso ROGERS - Signore, la colazione è pronta EMILY - Chi ha peccato andrà all'inferno (si gira di scatto verso Rogers) Silenzio! ROGERS - (a Vera) Signorina, sa dirmi dove sono i signori? La colazione è pronta VERA - Sir Wargrave è lì fuori al sole, il dottor Armstrong e il signor Blore fanno ricerche per l'isola. Non mi preoccuperei per loro (Rogers esce sul terrazzino) EMILY - Non saranno scosse le isole alla notizia della tua rovina, quando i feriti grideranno di dolore, quando ci sarà il massacro intorno a te? (chiude la Bibbia) VERA - (freddamente) E' meglio andare. La colazione è pronta EMILY - Non ho voglia di mangiare (riapre la Bibbia e riprende a leggere a voce ancora più alta di prima) Allora i principi del male scenderanno dai loro troni e deporranno le loro vesti e strapperanno i loro ornamenti... (entra Blore dal terrazzino) Essi si copriranno con terrore; sederanno sulla nuda terra e tremeranno ad ogni istante e guarderanno a te attoniti (guarda fisso Blore senza ma i suoi occhi sembrano non vederlo) BLORE - Legge ad alta voce, signorina Brent? EMILY - (secca e acida come sempre) E' mia abitudine leggere alcuni brani della Bibbia ogni giorno (riprende a leggere in silenzio) BLORE - (non capisce) Ah, sì, ottima consuetudine, di certo (Armstrong entra dal terrazzino) VERA - Avete avuto fortuna? ARMSTRONG - (sconsolato) Non esistono nascondigli nell'isola. Nessuno potrebbe nascondersi (Entra Lombard da sinistra) BLORE - Ed in casa, Lombard? LOMBARD - Nessuno. Scommetterei la mia vita che non c'è nessun altro in casa oltre a noi. L'ho girata tutta, dalla soffitta alla cantina (Entra Rogers dal terrazzino, seguito a breve distanza da Wargrave) ROGERS - La colazione si raffredda, signori LOMBARD - (felice) Colazione! Venga Blore, lei l'ha sospirata da quando si è alzato. Mangiamo, beviamo e stiamo allegri, perchè domani moriremo. O forse, chissà... magari anche oggi EMILY - (si alza) Dovrebbe arrossire di tanta leggerezza, capitano Lombard Compagnia Teatrale Solodidomenica 37 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO LOMBARD - (facendo finta di niente, va verso la finestra sul terrazzino) Non raccolgo le accuse (verso l'esterno) Venga, generale. Colazione (va sul terrazzino; urlando) Ehi, dico, signore... si mangia finalmente (esce; da fuori) Buon Dio! (nella stanza tutti rimangono impietriti guardando fuori e guardandosi fra loro; rientra lentamente Lombard, testa china) Uno, ahimè, è rimasto indietro. Un pugnale è conficcato tra le spalle di Mackenzie (Armstrong corre fuori; nella stanza regna lo sconcerto più totale) BLORE - Ma non può essere... Chi può averlo fatto? Ci siamo solo noi nell'isola WARGRAVE - (con autorità) Esattamente, mio caro signore. Non si rende conto che questo astuto e perfido criminale ci precede sempre di un passo? Che egli sa con esattezza ciò che stiamo per fare e si regola di conseguenza? (pausa) Vi è un solo posto in cui un assassino potrebbe nascondersi e sperare di farla franca BLORE - Un solo posto? Quale? WARGRAVE - (grave) Qui, in questa stanza. Il signor Owen è uno di noi (sipario) Secondo quadro (La stessa scena nel tardo pomeriggio dello stesso giorno. Vi è tempesta. La stanza è decisamente più buia. Le finestre sono chiuse e percosse dalla pioggia e dal vento. Wargrave entra da destra seguito da Blore) BLORE - Sir Lorenz? WARGRAVE - Dica, signor Blore BLORE - Desideravo parlarle da solo (quasi sottovoce; continua a guardarsi intorno sospettoso) E' giusto quanto lei ha detto questa mattina. Questo maledetto assassino è certo tra di noi. E io credo di sapere chi è WARGRAVE - Sul serio? BLORE - Ha mai sentito parlare del caso Lizzie Borden? Una vecchia coppia uccisa con un'accetta in pieno giorno. L'unica persona che poteva essere sospettata era la figlia, una rispettabile zitella di media età. Incredibile, vero? Talmente incredibile che fu prosciolta. Ma non fu mai scoperto altro WARGRAVE - Allora la sua risposta al problema è Emily Brent? BLORE - Io le dico che quella donna è matta. Mania religiosa. Glielo dico io: è lei WARGRAVE - Davvero? Avevo l'impressione che i suoi sospetti fossero in un'altra direzione BLORE - Sì... ma ho cambiato e le dirò il perchè: è la sola a non avere paura. Perchè? Per la semplicissima ragione che sa benissimo di non essere in pericolo... ehmmm... (Entrano Emily e Vera da destra. Vera ha un vassoio con un bricco di caffè e delle tazzine; Emily ha in mano il lavoro a maglia) VERA - Abbiamo preparato del caffè. Brr, fa freddo qui. Il capitano Lombard e Rogers sono ancora fuori? BLORE - Sì. Ma nessuna barca si metterebbe in viaggio con un tempo simile e anche se fosse non potrebbe comunque approdare Compagnia Teatrale Solodidomenica 38 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO (Emily si siede sul sofà) VERA - (offrendo il caffè) Signor Blore? Signorina Brent? WARGRAVE - Permette? (prende la tazza e la porge ad Emily) VERA - (a Wargrave) Aveva ragione insistendo perchè si mandasse giù qualcosa. Mi sento meglio WARGRAVE - (sorridendo) La corte si ritira sempre per il pasto BLORE - (intromettendosi) Lei non sospetta di nessuno, signorina Claythorne? WARGRAVE - Se la signorina sospetta di uno di noi tre la domanda è piuttosto imbarazzante, non trova? VERA - Sono sicura che non si tratta di nessuno di noi. Se dovessi proprio dire la mia impressione... sospetterei del dottor Armstrong BLORE - (stupito) Armstrong? VERA - Sì, perchè ebbe ogni possibilità per uccidere la signora Rogers. Terribilmente semplice per lui, dottore, propinarle una dose eccessiva di sonnifero BLORE - Questo è vero... Ma qualcun altro le diede il cognac, ricorda? WARGRAVE - Il marito ebbe un'ottima occasione per avvelenarla BLORE - (convinto) Non Rogers, no. Non ha abbastanza cervello per un piano del genere, nè il danaro. E poi si vede che è ancora sotto schock (Alla finestra sul terrazzino appaiono Rogers e Lombard in impermeabile. Bussano. Blore apre e li lascia entrare. Quando apre una folata di vento invade la stanza. Emily Brent urla e si nasconde il viso tra le mani. Tutti sono sorpresi per la reazione della donna. Un attimo di titubanza generale) LOMBARD - (scrollando l'impermeabile dall'acqua) Mio Dio, non è che un temporale VERA - (sarcastica) Chi pensava che fosse? Beatrice Taylor? EMILY - (in collera) Cosa? LOMBARD - Nessuna speranza di salvezza finchè il tempo non migliora (avvicinandosi al vassoio) E' caffè? (prende una tazzina e beve) Mmmh... buono (a Vera) Bevo caffè adesso, vede? WARGRAVE - (guardando fuori dalla finestra) Non voglio atteggiarmi a profeta, ma è molto improbabile che con un tempo simile una barca possa raggiungerci prima di ventiquattro ore. Anche se il vento cessa, si dovrà calmare anche il mare BLORE - Chi di loro sa nuotare? Sarebbe possibile raggiungere la costa a nuoto? VERA - C'è più di un miglio. E con un mare simile sarebbe sbattuto subito contro le rocce e annegherebbe EMILY - (parla come se fosse ipnotizzata) Annegata... annegata... nello stagno... (lascia cadere il lavoro a maglia) WARGRAVE - (sorpreso) Chiedo scusa, signorina Brent? (le raccoglie il lavoro a maglia) (Un'altra furiosa folata di vento e pioggia) Compagnia Teatrale Solodidomenica 39 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO VERA - Fa terribilmente freddo qui ROGERS - (parla ancora sotto schock) Se lo desidera, signorina, potrei accendere un fuoco LOMBARD - Ottima idea, Rogers ROGERS - (fa per uscire a destra ma si ferma sulla soglia e si volta) Mi scusino, signori, qualcuno sa dove è andata a finire la tenda del bagno? BLORE - (sgomento) La tenda del bagno? ROGERS - Sì, signore. Quella di taffetà scarlatto. Manca (Si guardano l'un l'altro) LOMBARD - Qualcuno ha visto una tenda scarlatta? Temo che non serva, Rogers ROGERS - Non importa, signore. Solo che mi sembra strano LOMBARD - Su quest'isola è tutto strano ROGERS - Andrò a prendere dei ceppi e del carbone per accendere il fuoco (esce a destra) VERA - Forse un altra tazza di caffè ci farà bene (prende il bricco ed esce a destra chiamando:) Rogers LOMBARD - Dov'è finito Armstrong? WARGRAVE - E' andato in camera sua a riposare LOMBARD - A quest'ora probabilmente qualcuno l'avrà ucciso WARGRAVE - (insofferente all'umorismo di Lombard) Ritengo avrà il buon senso di chiudere a chiave la porta BLORE - Non sarà così facile, ora che tutti stiamo in guardia (Pausa. Un pesante silenzio; Blore si accende una sigaretta presa sulla mensola con le statuette) WARGRAVE - La consiglierei di non essere troppo ottimista. Vorrei anzi proporre certe misure di sicurezza LOMBARD - Contro chi? WARGRAVE - L'uno contro l'altro. Noi siamo tutti in grave pericolo. Delle dieci persone che vi erano in quest'isola, tre sono scomparse. Vi sono ancora sette di noi. Sette negretti BLORE - (A Wargrave) Contrariamente a quanto pensa la signorina Claythorne credo che lei e il dottor Armstrong siate al di sopra di ogni sospetto. In fondo lui è un medico notissimo e lei è conosciuto in tutta l'Inghilterra e... WARGRAVE - Signor Blore, ciò non prova niente. Di giudici impazziti ce ne sono stati sempre. E così di dottori (pausa) Così pure di agenti di polizia LOMBARD - (ironico) Senti senti VERA - (rientrando da destra) Ecco il caffè. Chi lo desidera si faccia avanti. E per il dottor Armstrong? Dobbiamo portarglielo di sopra? WARGRAVE - Glielo porterò io (Vera versa una tazza di caffè) LOMBARD - No, lasci stare. Glielo porterò io. Ho voglia di muovermi da questa stanza Compagnia Teatrale Solodidomenica 40 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO WARGRAVE - (sorridendo ironicamente) Credo che il dottor Armstrong preferirebbe vedere me. Egli potrebbe non farla entrare, capitano Lombard, a causa della sua rivoltella BLORE - Ah, quella rivoltella! (significativamente) Vorrei dirle una parola in proposito... VERA - (a Lombard) Vada a cambiarsi piuttosto, che è bagnato fradicio (porge al tazza di caffè a Wargrave che esce a sinistra) LOMBARD - (a Blore) Cosa stava dicendo? BLORE - Vorrei sapere perchè ha portato con sè quella rivoltella LOMBARD - Vuole proprio saperlo? (pausa) Io ho avuto una vita piuttosto avventurosa. Ho preso l'abitudine di tenere sempre con me una rivoltella (sorride) Ci si sente più tranquilli con un'arma a portata di mano. Non è d'accordo? (Entra Armstrong con il suo caffè in mano; si ferma sulla soglia) BLORE - Nessuno di noi ne ha una però... (deciso) Andiamo, desidero la verità in merito a quell'arma LOMBARD - (fissandolo negli occhi) Lei è un tipo molto sospettoso, Blore ARMSTRONG - (venendo avanti) Se si parla di quella rivoltella, desidererei sentire anch'io (beve il caffè) (Pausa) LOMBARD - (guardando prima Armstrong poi Blore) Bene. Ricevetti una lettera con cui mi si invitava a venire qui, ospite del signore e della signora Owen. Chi mi ha scritto diceva di aver sentito di me che fossi un uomo capace di cavarmela in situazioni difficili. Aggiungeva che vi sarebbe potuto essere qualche pericolo me che sarebbe bastato tenere gli occhi aperti BLORE - Io non sarei venuto LOMBARD - E invece io sì. Ero annoiato. Dio, come mi annoio da quando sono tornato a vivere in questo paese civile (pausa) BLORE - Un po' troppo vago a parer mio LOMBARD - Quell'invito svegliò la mia curiosità BLORE - La curiosità può essere molto pericolosa LOMBARD - (sorridendo) Infatti VERA - Cambiate discorso, per piacere LOMBARD - Volentieri piccina mia, volentieri (avviandosi verso l'uscita di destra, ad Armstrong) E' l'istinto materno che si risveglia in lei VERA - (secca) Non sia assurdo... (Lombard esce a destra) BLORE - E' un brutto tipo quell'uomo. Io non mi fiderei di lui (Wargrave rientra da sinistra) VERA - (acida) Si sente così sicuro nel giudicare le persone? Compagnia Teatrale Solodidomenica 41 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO ARMSTRONG - (non ce la fa più; è molto agitato e non riesce a star fermo) Dobbiamo uscire da questa situazione. Dobbiamo farlo prima che sia troppo tardi WARGRAVE - L'unica cosa che dobbiamo fare è controllare i nostri nervi ARMSTRONG - (calmandosi) Chiedo scusa (si sforza di sorridere) E'... è il classico caso del Medico cura te stesso, non è vero? Ma sapete ho lavorato molto negli ultimi tempi e sono un po' giù. Non riesco quasi a dormire. Sogno sempre. E non solo ospedali e operazioni ma persino un coltello sulla mia gola... WARGRAVE - Veri incubi ARMSTRONG - Già (con curiosità) Lei non sogna mai di essere in tribunale e di condannare a morte qualcuno? WARGRAVE - (para il colpo sorridendo) Intende riferirsi a qualcuno il cui nome era Edward Seton? Posso assicurarle che non perderei neanche un'ora di sonno per la morte di Edward Seton. Un assassino brutale e senza scrupoli (pausa) La giuria aveva simpatia per lui. Mi ero accorto che la tendenza era di assolverlo. Ma... (con calma ferocia) io lo cucinai a puntino quel Seton (Pausa. Tutti sono scossi da un brivido) BLORE - Brr. Fa freddo qui, non è vero? VERA - Se Rogers si sbrigasse BLORE - Già, dov'è finito Rogers? E' un pezzo che non si vede VERA - Ha detto che andava a prendere della legna BLORE - (colpito dalla parola) Legna? Legna? Mio Dio: legna! ARMSTRONG - (intuisce; va immediatamente a guardare sulla mensola) Mio Dio! BLORE - Ne manca un altro? Ce ne sono solo sei? ARMSTRONG - (sconcertato) Ce ne sono cinque VERA - Cinque? (Si guardano a vicenda) WARGRAVE - Rogers e Lombard VERA - (disperata) Oh no! Non Philip! (Blore va rapidamente verso la porta di destra gridando Rogers; si scontra con Lombard che sta rientrando nella stanza) LOMBARD - (stupito del trambusto) Dove diavolo corre, Blore? VERA - (corre verso di lui) Oh Philip, io... WARGRAVE - (avvicinandosi a Lombard) Ha visto Rogers? LOMBARD - No. Perchè avrei dovuto vederlo? ARMSTRONG - Mancano altre due negretti LOMBARD - Due? VERA - Temevo che si trattasse di lei... (Rientra Blore da destra; è sconvolto) Compagnia Teatrale Solodidomenica 42 DIECI POVERI NEGRETTI SECONDO ATTO ARMSTRONG - Cos'è successo? BLORE - (la voce gli trema ed è quasi irriconoscibile) In... in cucina VERA - E'... BLORE - S-sì... è morto (Tutti i visi si rabbuiano) ARMSTRONG - Come? BLORE - Con... con una scure (Vera si copre la faccia con le mani) Qualcuno deve averlo colpito alle spalle mentre raccoglieva il cesto di legna VERA - Un di lor si infranse a mezzo (comincia a ridere istericamente) LOMBARD - Si calmi, Vera, si calmi (la stringe per le spalle e l'accompagna a sedere sulla sedia che era di Mackenzie; Vera rimane a sedere tramutando il riso in un pianto sommesso; agli altri) Cosa viene ora? (va verso la filastrocca; legge rapidamente) Api! Allevano api nell'isola? (lo guardano tutti senza capire; egli si sforza di mantenersi calmo e legge la strofa) I sei poveri negretti giocan con un alvear: da una vespa uno fu punto solo cinque ne restar ARMSTRONG - (va di nuovo a contare le statuette) Ce ne sono soltanto cinque LOMBARD - (riflettendo a voce alta) Un'ape ne punse uno... Noi siamo tutti a posto, mi sembra (il suo sguardo si ferma su Emily) Mio Dio, non sarà mica... (le si avvicina rapidamente, si china, si rialza con una siringa in mano; la sua faccia è sconvolta) Una siringa... WARGRAVE - La moderna puntura d'ape VERA - (parla a scatti) Mentre... mentre lei... era seduta là... uno... uno di noi... WARGRAVE - Uno di noi ARMSTRONG - Chi di noi? (sipario) Compagnia Teatrale Solodidomenica 43 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO TERZO ATTO Primo quadro (La stessa scena dopo alcune ore. E' notte. La stanza è illuminata da tre candele. Wargrave e Armstrong sono seduti sul sofà; Vera è in piedi vicino alla mensola con le statuette; Lombard è in piedi sul lato opposto della stanza; Blore è seduto sulla sedia di Mackenzie; sono tutti in silenzio e si lanciano rapide occhiate. Vera sorveglia Armstrong; Blore sorveglia Lombard; Lombard Wargrave; Armstrong alternativamente Blore e Lombard; Wargrave osserva tutti, uno dopo l'altro, ma in modo particolare Vera; lunga pausa) LOMBARD - (parla all'improvviso, con voce alta e sarcastica, facendo sobbalzare tutti) Cinque poveri negretti sedevano in fila, sospettosi l'un dell'altro e aspettando il loro turno. Nuovissima versione ARMSTRONG - (secco) Non mi pare che sia questo il momento adatto per scherzare LOMBARD - Bisogna rialzare il morale della truppa in qualche modo (si alza) Maledetto anche l'impianto elettrico che non funziona (pausa) Vogliamo fare un grazioso gioco di società? Lo chiameremo: il gioco dei sospetti. A sospetta B, B sospetta C e così via. Cominciamo con Blore. Non è difficile indovinare di chi sospetti. Si avverte lontano un miglio. Sono io il suo uomo, vero Blore? BLORE - Non potrei negarlo LOMBARD - Ebbene, si sbaglia di grosso. La giustizia fine a se stessa non mi interessa. Dovrei avere dei buonissimi motivi per commettere un delitto BLORE - Lei ha agito in modo sospetto fin dall'inizio. Ha fatto due racconti differenti. E' venuto qui con una rivoltella e adesso dice di averla perduta LOMBARD - (sforzandosi di essere calmo) L'ho realmente perduta BLORE - Storie! LOMBARD - Non le ho anche proposto di perquisirmi? BLORE - Oh no, non l'ha certo addosso. Ma lei sa dov'è LOMBARD - E lei pensa che io l'abbia nascosta per servirmene alla prossima occasione BLORE - Non ne sarei sorpreso LOMBARD - Perchè non fa lavorare il suo cervello, Blore? Se avessi voluto avrei già potuto ammazzarvi tutti da un pezzo (punta la mano a forma di pistola verso ognuno di loro) Bang, bang, bang, bang BLORE - Sì, ma lei aveva altri piani (indica la filastrocca) LOMBARD - Mi prende per un pazzo? BLORE - Il dottore dice che vi sono pazzi dall'aria normalissima ARMSTRONG - (non ne può più; si muove nervosamente per la stanza) Noi... noi non dobbiamo stare qui senza far niente. Dobbiamo muoverci... darci da fare. Se accendessimo un gran fuoco in cima alla collina...? Compagnia Teatrale Solodidomenica 44 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO BLORE - Con questo tempo? (indica col capo la finestra) WARGRAVE - Sono convinto che è tutta questione di tempo e di pazienza. Il tempo si rimetterà. Allora potremo far qualcosa. Accendere un falò, far segnali, qualsiasi cosa ARMSTRONG - (Va in fondo e guarda fuori dalla finestra) Una questione di tempo... di tempo, eh? (guarda per terra e comincia a ridere di disperazione) Noi non possiamo permetterci il lusso di far passare del tempo (guarda gli altri) Saremo tutti morti WARGRAVE - Credo invece che le precauzioni prese saranno sufficienti ARMSTRONG - Vi ripeto che saremo tutti morti. Tutti... meno uno. Ne studierà qualche altra... ci sta già pensando... (si siede sul sofà) LOMBARD - Povera Louise... Come si chiamava? Clees? Dottore, l'ha uccisa in un momento in cui non poteva controllare i suoi nervi? ARMSTRONG - (risponde meccanicamente, con gli occhi fissi nel vuoto) No, la causa fu un'altra: il vizio del bere. Allora ero un gran bevitore. Dio abbia pietà di me. Ero ubriaco quando feci l'operazione... Era un'operazione semplice... (guardandosi la mano destra) Ma la mia mano tremava... (si nasconde la faccia tra le mani) E' come se ce l'avessi davanti, qui, in questo momento. Era una contadina, bionda, alta, robusta... ed io l'ho uccisa! LOMBARD - E poi? Avanti, le farà bene sfogarsi dopo tanto tempo ARMSTRONG - La mia assistente se ne accorse, naturalmente. Ma era innamorata di me e non disse nulla. Smisi di bere. Mi dedicai allo studio delle malattie nervose WARGRAVE - Con grande successo anche ARMSTRONG - Uno o due colpi fortunati. I giornali ne parlarono. In questi anni ho avuto tanto lavoro da non sapere dove girarmi LOMBARD - Ma all'improvviso spunta il misterioso signor Owen che demolisce in un attimo l'impalcatura che si era costruito e lei ne è travolto ARMSTRONG - (in collera, va verso Lombard in atteggiamento di sfida) La vuole smettere di fare dello spirito? WARGRAVE - (si mette in mezzo fra Lombard e Armstrong) Signori, signori, per favore. Siamo tutti nella stessa barca. Non possiamo permetterci di litigare LOMBARD - E' giusto. Chiedo scusa ARMSTRONG - (calmandosi, torna a sedere) E' questa terribile impotenza che ci fa saltare i nervi WARGRAVE - Sono convinto che abbiamo già preso tutte le misure di sicurezza possibili. Finchè si rimane insieme, sorvegliandoci a vicenda, non possono esserci altri delitti. Siamo tutti disarmati e non siamo in possesso di veleni ARMSTRONG - Ma non possiamo andare avanti così! Avremo bisogno di cibo, di riposo WARGRAVE - L'unica occasione per l'assassino può capitare se uno di noi si allontana dagli altri. Finchè ciò non avviene siamo salvi ARMSTRONG - (ironico) Ah, salvi... LOMBARD - Lei non parla, Vera? Compagnia Teatrale Solodidomenica 45 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO VERA - Non c'è nulla dire (pausa; Wargrave si alza e va verso la finestra) Chissà che ora è. E' quest'attesa, quest'orribile attesa che passino le ore avendo la sensazione che possono essere le ultime (pausa) Che ora è? LOMBARD - (guarda l'orologio da taschino e fatica a leggere per la poca luce; deve spostarsi vicino a una candela) Le otto e mezzo VERA - (delusa) Solo? LOMBARD - C'è una pessima luce qui. Non ci sono altre candele? BLORE - Ce n'è un pacco intero di là in cucina (si avvicina a Wargrave) La tempesta si sta calmando, non le pare? WARGRAVE - Può darsi. Però non bisogna essere troppo ottimisti ARMSTRONG - (sempre nervoso) L'assassino ha tutto dalla sua parte. Sembra che anche il tempo voglia aiutarlo BLORE - (rompendo il silenzio; forzatamente allegro) Si mangia qualcosa? VERA - (andando verso la porta di destra) Se volete vado a prendere della carne in scatola e a preparare del caffè (pausa; guarda gli altri) Voi restate tutti qui, naturalmente (a Wargrave) Posso andare? WARGRAVE - Vede, signorina Claythorne, potrebbe non essere consigliabile mangiare o bere quello che lei ha preparato non in nostra presenza. Non è d'accordo? VERA - (lentamente) Non ha fiducia in me, non è vero WARGRAVE - Non si tratta di fiducia o sfiducia, cerchi di capire (Vera ritorna sui suoi passi) LOMBARD - E' molto difficile trarla in inganno, sir Lorenz. Ebbene, se lei promette di non offendersi, le dirò che la persona di cui sospetto è proprio lei WARGRAVE - (si avvicina a Lombard e lo guarda fisso negli occhi) Nessuno di noi, capitano Lombard, può permettersi in questi momenti il lusso di offendersi LOMBARD - Non sospetto il signor Blore (a Blore) Posso ingannarmi, ma penso che lei non abbia abbastanza immaginazione per architettare un piano così infernale. Comunque, se lei fosse il colpevole di tutto questo, le darei atto di essere un grande attore BLORE - (acido) Grazie LOMBARD - (guardando Armstrong) Non credo nemmeno che sia il dottore. I suoi nervi non reggerebbero a tanto (Guardando Vera) In quanto a lei, di nervi ne ha fin troppi ma non è affatto matta, e quindi commetterebbe un delitto solo ne avesse un fondato motivo VERA - (acida) Grazie ARMSTRONG - (si alza) Ho un'idea! LOMBARD - (prendendolo in giro) Splendido! Minerale, animale o vegetale? ARMSTRONG - (non si cura di Lombard) Quell'uomo (indica Blore) dice che è un funzionario di polizia. Ma lo ha detto solo dopo aver sentito il disco, quando ha pronunciato il suo nome. Prima invece si spacciava per un milionario sud-africano. Potrebbe mentire ancora. In fondo, cosa sappiamo di lui? Assolutamente niente Compagnia Teatrale Solodidomenica 46 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO LOMBARD - Ma no, è davvero un poliziotto; guardi i suoi piedi BLORE - (in collera) Ora basta, signor Lombard! LOMBARD - (cambiando discorso) Comunque, dottor Armstrong, non so se l'ha notato, ma la signorina Claythorne sospetta di lei. Eh sì, è proprio così. Non ha visto che occhiate le lancia di tanto in tanto? (pausa) Bene, signori, ecco a che punto siamo: io sospetto sir Lorenz, Blore sospetta me, Armstrong sospetta Blore, Vera sospetta Armstrong (a Wargrave) E lei, sir Lorenz? WARGRAVE - (molto lentamente, senza mai guardare nessuno in faccia) Sono sicuro che sia tutta opera di una persona, facilmente identificabile. Potrei anche farne il nome, sicuro di non sbagliare (Pausa; tutti pendono dalle sue labbra) VERA - (dopo qualche esitazione) E... e chi sarebbe, sir Lorenz? WARGRAVE - (quasi sorridente) Non ritengo opportuno farne il nome, in questo momento LOMBARD - Nell'interesse generale? WARGRAVE - Esattamente (Ognuno guarda gli altri) BLORE - (rompe il silenzio) Ho un'idea. E se andassi a prendere una scatola di biscotti? LOMBARD - Buona idea (gli altri approvano con lo sguardo; Blore si avvia per uscire a destra) Ah, Blore BLORE - (si ferma e si gira) Sì? LOMBARD - Una scatola chiusa, mi raccomando (Blore esce dopo aver preso una candela; gli altri rimangono un po' più al buio e in silenzio; si sente il vento forte) VERA - Chissà dov'è finita la tenda del bagno che cercava Rogers LOMBARD - Non riesco proprio a immaginare che cosa se ne fa un criminale di una tenda scarlatta di taffetà VERA - Sembra che anche altre cose siano scomparse. La signorina Brent cercava la sua matassa di lana LOMBARD - Cosicchè il nostro assassino è anche cleptomane VERA - Come prosegue la filastrocca? Cinque poveri negretti... LOMBARD - Un giudizio han da sbrigare: un lo ferma il tribunale... VERA - Che cosa c'entra il tribunale? A meno che il giudice... (guarda Wargrave) WARGRAVE - (con un mezzo sorriso) Precisamente, mia cara signorina. Ecco perchè me ne sto seduto qui LOMBARD - Ah! Ma io la vedo nel ruolo dell'assassino e non della vittima WARGRAVE - (seccato) Il suo linguaggio mi disgusta, signor Lombard LOMBARD - Attenta Vera, sta per avere inizio un incontro di lotta libera Compagnia Teatrale Solodidomenica 47 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO VERA - Quell'orribile filastrocca mi torna sempre in mente. Credo che la ricorderò fino alla morte (si rende conto di ciò che ha detto e guarda gli altri; pausa; Armstrong si alza) Il signor Blore è via da un pezzo LOMBARD - Il lupo mannaro l'avrà ghermito. Uhuuu... WARGRAVE - (cattivo) L'ho già pregata, capitano Lombard, di risparmiarci il suo stupido umorismo LOMBARD - Chiedo scusa, sir (Entra Blore portando una scatola di biscotti; Wargrave la prende e la apre) WARGRAVE - (a Blore) Fermo! Mani in alto! (Blore esegue sconcertato così come un po' tutti gli altri) Perquisitelo (Armstrong e Lombard eseguono senza discutere mentre Wargrave offre i biscotti a Vera; Blore riporta la candela al suo posto) VERA - No, grazie LOMBARD - Andiamo, lei non ha mangiato nulla VERA - No, non ho fame LOMBARD - Attenta, perchè Blore divorerà tutto BLORE - Morir di fame non ci gioverà certamente (triste) Come stiamo a sigarette? LOMBARD - (si tocca le tasche in maniera eloquente; sconsolato) Finite ARMSTRONG - Anch'io le ho finite WARGRAVE - Per fortuna io fumo la pipa VERA - Io ne ho un pacchetto intero di sopra, nella valigia. Vado a prenderle. Ne fumo volentieri una anch'io (esce a sinistra prendendo la candela che ha da poco riportato Blore) (Wargrave si avvicina alla porta da cui è uscita e rimane a guardare fuori; Blore si siede sul sofà con la scatola di biscotti in mano e mangia di gusto) BLORE - (a bocca piena) Mhmm... non sono cattivi questi biscotti LOMBARD - Quella ragazza dovrebbe mangiarne qualcuno (si avvicina a Blore e prende un biscotto) ARMSTRONG - Non ha i nervi a posto WARGRAVE - (ritorna verso il centro della stanza) Non condivido la sua opinione, dottor Armstrong. La signorina Claythorne mi sembra una donna di temperamento freddo e deciso LOMBARD - (guardando con curiosità e sospetto Wargrave) Ah, questa è la sua impressione? BLORE - (si alza e va verso l'armadietto) Che ne dite di un po' di whisky? LOMBARD - Ottima idea. Purchè la bottiglia sia ben sigillata Compagnia Teatrale Solodidomenica 48 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO (Un grido di terrore interrompe Lombard. Deve dare l'impressione di venire dal piano superiore. Poi un tonfo. I quattro uomini balzano in piedi. Lombard e Blore prendono una candela per uno; tutti e quattro corrono verso la porta di sinistra ed escono in questo ordine: Lombard, Blore, Armstrong. Wargrave, più anziano, è più lento degli altri. La scena rimane al buio prima che Wargrave abbia raggiunto la porta. Si sentono dei rumori confusi da fuori e da sopra. Quindi sulla scena si sente la voce di Wargrave che grida Chi è là ?. Un colpo di arma da fuoco. Quindi un movimento confuso sulla scena. Qualcuno esce dalla porta di destra. Si sentono delle voci avvicinarsi da sinistra) VERA - (entrando al buio da sinistra) Philip... Philip, dove sei? (Si sentono le voci di Armstrong e Blore da destra; Blore impreca) LOMBARD - (rientrando da destra) Sono qui VERA - (immobile in un punto) Perchè non c'è un po' di luce? E' terribile al buio. Non si sa dove si è. Non si sa dove sono gli altri LOMBARD - (andandole incontro) E' stata quella maledetta corrente d'aria sulle scale che ha fatto spegnere le candele. Aspetti, ho qui un accendino (lo accende, raggiunge Vera e si siede con lei sul sofà; riaccende quindi la candela che aveva in mano) VERA - Dov'è il dottor Armstrong? ARMSTRONG - (dall'esterno, a destra) Sono qui. Sto cercando dei fiammiferi LOMBARD - Non si curi dei fiammiferi, cerchi piuttosto qualche altra candela VERA - (singhiozzando) Ho avuto una paura pazza... LOMBARD - Ma che cosa è successo? VERA - La finestra della mia camera era aperta. Appena ho aperto la porta la candela si è spenta. E allora... un... un lungo groviglio di alghe mi si è appiccicato in faccia, sulla gola, dappertutto. Ho creduto di essere strangolata da una mano invisibile LOMBARD - Non mi sorprende che abbia urlato VERA - Chi ha sospeso quelle alghe in camera mia? LOMBARD - Non lo so. Ma quando lo scoprirò si pentirà di essere nato (Si sentono dei mormorii e dei passi da destra) VERA - (si gira di scatto spaventata) Chi è là? ARMSTRONG - Non si preoccupi, signorina Claythorne, sono io (si vede una luce accendersi nella stanza a destra e rientra Blore con un candelabro in mano) Chi ha sparato quel colpo? (Appena la stanza è illuminata Vera vede il cadavere di Wargrave sulla sedia che era di Mackenzie; Grida e si copre la faccia rifugiandosi tra le braccia di Lombard; Wargrave ha intorno alle spalle la tenda di taffetà rosso e intorno alla testa, come una parrucca, la matassa di lana grigia di Emily Brent; nel centro della fronte ha un foro di proiettile da cui scendono alcune gocce rosse. Sono tutti in piedi, paralizzati. Vera piange. Armstrong fa cenno agli altri due di stare indietro e si avvicina a Wargrave. Si piega su di lui, quindi si alza con un'espressione eloquente) ARMSTRONG - Un solo colpo... alla testa Compagnia Teatrale Solodidomenica 49 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO VERA - (singhiozzando) Un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar... (si stacca d Lombard e arretra terrorizzata) LOMBARD - (stupito) Vera... VERA - (a Lombard; la sua tensione e disperazione crescono ad ogni frase; parla piangendo) E' stato lei a suggerirmi di andare a prendere le sigarette... è stato lei a mettere le alghe nella mia camera... lei ha fatto tutto questo per poter uccidere quel povero vecchio (come parlando da sola) Ecco perchè serviva la tenda rossa... e la lana... era tutto stabilito... era tutto deciso da tempo... Oh, mio Dio, lasciami andare via di qui (corre fuori a destra mentre si chiude il sipario) Secondo quadro (La stessa scena, la mattina successiva; brilla il sole; Blore, Lombard e Vera sono seduti e mangiano carne in scatola; sono tutti molto più distesi) LOMBARD Tre poveri negretti son seduti tutti in fila mentre fanno colazion Tutto andrebbe a perfezion se non fosse quel pensiero: chi per primo se ne andrà? VERA - Philip! BLORE - Non si preoccupi, signorina Claythorne. Non fa male scherzare un po', soprattutto adesso che lo stomaco è pieno (appoggia il piatto vuoto e si pulisce la bocca con un tovagliolo) LOMBARD - Siamo stati quasi ventiquattro ore senza mangiare: abbassa il morale VERA - Alla luce del giorno sembra tutto così diverso LOMBARD - Non dimentichi che su quest'isola c'è ancora un pazzo omicida VERA - Sì, ma non sono più angosciata come ieri LOMBARD - Beh, ora almeno sappiamo di chi si tratta mentre prima poteva essere chiunque (appoggia il piatto vuoto) VERA - Io ho sempre sospettato del dottor Armstrong (si alza e va a prendere un pacchetto di sigarette sulla mensola offrendole anche agli altri) BLORE - Ammesso che si tratti di Armstrong, che ne è stato di lui? LOMBARD - Difficile rispondere. Sembra però che si tratti di una fine simulata VERA - Sarebbe a dire? LOMBARD - Sull'orlo della scogliera ho trovato una scarpa. Una sola scarpa, bene in vista, come se fosse stata messa lì apposta. Deduzione logica: il dottor Armstrong si sarebbe suicidato BLORE - (si alza) Ha studiato tutto minuziosamente. Persino la statuetta rotta, là, sulla porta VERA - Credo che sia un po' esagerato pensare che un uomo che sta per suicidarsi pensi a una statuetta di porcellana Compagnia Teatrale Solodidomenica 50 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO LOMBARD - Esatto. Ma noi siamo quasi certi che Armstrong non si è suicidato. Tuttavia, secondo il suo piano, proprio lui doveva essere la settima vittima. E ha fatto di tutto per farcelo credere VERA - E se fosse morto davvero? LOMBARD - Io credo poco alle morti senza cadaveri (pausa) VERA - (ironizzando sulla situazione) Non l'avrei mai creduto possibile: di là ci sono cinque cadaveri e noi siamo qui a mangiare carne in scatola LOMBARD - Ah, voi donne...! Non riuscite mai a tener conto della realtà dei fatti. I cadaveri sono sei e non cinque, e non sono tutti di là BLORE - Eh no, Lombard. Questa volta la signorina ha ragione: sono solo cinque LOMBARD - E la signora Rogers? BLORE - L'ho contata LOMBARD - (si alza un po' esasperato) Li conti con me: Marston, uno. Signora Rogers, due. Generale Mackenzie, tre. Rogers, quattro. Emily Brent, cinque. Wargrave, sei BLORE - (contando i presenti) Sette, otto, nove, Armstrong dieci. Ha ragione lei, vecchio mio. Mi scusi LOMBARD - (si risiede; a Blore, canzonandolo) Non crede che sarebbe meglio portar giù la signora Rogers e metterla in fila con gli altri? Si sentirebbe un po' meno sola... BLORE - (stizzito) Sono un detective, non un becchino VERA - Oh, la volete piantare di parlare di cadaveri? Pensiamo ad Armstrong piuttosto BLORE - Già. Chissà come avrà fatto ad impossessarsi della sua rivoltella LOMBARD - Non ne ho la più pallida idea VERA - Ma che cosa è successo precisamente stanotte? LOMBARD - Dopo che lei si chiuse a chiave in camera in preda ad un attacco isterico, pensammo tutti che la cosa migliore era cercare di dormire BLORE - E così ci siamo barricati ognuno nella sua stanza LOMBARD - Già. Ma circa un'ora dopo sentii dei passi nel corridoio. Uscii e bussai alla porta di Blore, che però dormiva. Andai allora alla camera di Armstrong, ma era vuota. Allora bussai alla sua porta (a Vera) e le dissi di non muoversi assolutamente, qualunque cosa accadesse. Venni qui, trovai la finestra aperta e la rivoltella sul pavimento, vicino alla soglia BLORE - Ma perchè Armstrong avrebbe dovuto buttare la rivoltella? LOMBARD - Non lo chieda a me. O gli è caduta mentre correva o è completamente impazzito VERA - Dove pensa che sia adesso? LOMBARD - Mah... probabilmente si è nascosto aspettando l'occasione propizia per cercare di sorprendere qualcuno di noi BLORE - E allora? Cosa decidiamo di fare? LOMBARD - Nulla. Stiamo seduti e non corriamo rischi Compagnia Teatrale Solodidomenica 51 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO BLORE - Io invece voglio andare a caccia di quell'uomo LOMBARD - Lei dev'essere un bravo poliziotto, Blore, ma non ci ha ancora detto la verità sul delitto di cui è stato accusato BLORE - (esitando) Beh, ora la situazione è effettivamente diversa e... Sì, penso che sia giusto. Landor era del tutto innocente. D'accordo con quelli della mia squadra lo feci condannare (giustificandosi) Non potevo certo ammetterlo in presenza del giudice Wargrave. E poi, adesso noi siamo legati dallo stesso destino... LOMBARD - Sono contento che abbia smesso i panni dell'uomo integerrimo. Almeno guadagnò bene in quell'occasione? BLORE - (offeso) Non come concordato... Però ebbi la mia promozione LOMBARD - E Landor morì in carcere... BLORE - Non potevo sapere che aveva i giorni contati LOMBARD - No. E quella fu la sua sfortuna BLORE - Sfortuna di Landor, vuole dire LOMBARD - Anche sua. Se ora si trova in questa situazione è proprio in conseguenza di quel fatto BLORE - Saprò difendermi da Armstrong. E comunque il pericolo non riguarda solo me... LOMBARD - Oh, io saprò cavarmela (pausa) Comunque ho una rivoltella BLORE - Già. La rivoltella. Lei ci ha detto di averla trovata là (indica la finestra) ma chi ci dice che non l'ha avuta sempre con sè? LOMBARD - Lei insiste sempre sullo stesso punto, eh Blore? BLORE - Credo che sia un'ipotesi da non scartare LOMBARD - E lei non la molla BLORE - Al suo posto avrei inventato una storiella migliore di quella LOMBARD - (pungente) Ho pensato a qualcosa di semplice, che anche un poliziotto potesse capire BLORE - (toccato sul vivo) Che cos'ha da dire contro la polizia? LOMBARD - Nulla, ora che lei non ne fa più parte BLORE - Capitano Lombard, se lei è un uomo onesto come pretende di essere... LOMBARD - Oh, andiamo, Blore, nessuno di noi due è onesto BLORE - Se lei dice la verità dovrebbe agire lealmente e rimettere la rivoltella dove l'ha trovata LOMBARD - Non sia così sciocco BLORE - Ho già detto che frugherò tutta la casa in cerca di Armstrong. Sono pronto a farlo; vuol prestarmi quella rivoltella? LOMBARD - (si alza) No. Non voglio. Quella rivoltella è mia e non me ne disfo BLORE - Allora sa cosa comincio a pensare? Compagnia Teatrale Solodidomenica 52 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO LOMBARD - Lei non comincia a pensarlo ora; lo pensa già da ieri, vero signor Blore? Che sia io e solo io l'ignoto signor Owen BLORE - Non posso negarlo LOMBARD - (in collera) Bene. Pensi quel diavolo che le pare, ma l'avverto... VERA - (per troncare) Basta! Vi comportate come due ragazzini LOMBARD - Chiedo perdono, signora maestra VERA - Preoccupiamoci piuttosto di Armstrong BLORE - Ha ragione, mi scusi VERA - Sino ad ora ha avuto un gusto maniacale a seguire la filastrocca nel compiere i delitti. Non vedo perchè dovrebbe rinunciarci proprio ora LOMBARD - E' vero. Anche il suo falso suicidio segue la filastrocca (si avvicina alla filastrocca e legge) Quattro poveri negretti salpan verso l'alto mar: poi lo squalo uno ne inghiotte e tre soli ne restar BLORE - E cosa dovrebbe accadere ora? (si avvicina anch'egli e legge) I tre poveri negretti allo zoo vollero andar uno l'orso ne abbrancò e due soli ne restar (ride) Avrà da lavorare per cavarsela. Non ci sono zoo ne orsi su quest'isola (il suo riso si spegne di colpo quando guarda la pelle d'orso posata per terra; si rivolge a Lombard) Ehm... e se bevessimo una buona bottiglia di birra? LOMBARD - Ma lei non sa pensare che al suo stomaco? (Dall'esterno si sente un rumore simile a quello di un motoscafo che si avvicina rapidamente; tutti restano increduli ad ascoltare) BLORE - Cos'è questo? Un motoscafo? Un motoscafo? (Corrono tutti fuori sul terrazzino, Blore per primo; si sente un urlo quindi un gran fracasso ed un colpo) VERA - (da fuori) Noooo! (dopo qualche istante rientrano Vera e Lombard; Vera è distrutta ed ha la testa appoggiata alla spalla di Lombard; si siede sul divano mentre Lombard va a prenderle un bicchiere di liquore all'armadietto; glielo porta e si siede accanto a lei; entrambi hanno i volti tristi e cupi; Vera beve un piccolo sorso) VERA - Ma come è potuto succedere? LOMBARD - Una stupida trappola: un filo attraverso la scalinata agganciato a qualcosa in alto. Quando Blore è sceso di corsa si è trascinato addosso quel grande orso di bronzo sulla balaustra (pausa) Gli ha maciullato la testa... (Vera si volta inorridita) VERA - (sottovoce) Mio Dio, che cosa orribile... Compagnia Teatrale Solodidomenica 53 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO LOMBARD - Ora dobbiamo badare solo a noi due. E cercare di uscire vivi da questa storia VERA - (disperata) Non ci riusciremo. Ci prenderà. Ci ammazzerà, come ha fatto con gli altri. Non ce ne andremo mai da quest'isola! (cambia espressione improvvisamente; è terrorizzata, come se avesse sentito qualcosa; si guarda intorno) Non sente? C'è qualcuno... adesso, in questa stanza... che... che ci guarda, ci guarda e aspetta... (si alza e continua a guardarsi intorno) LOMBARD - Si calmi, è solo effetto dei nervi VERA - Non sente? LOMBARD - (spazientito, si alza di scatto urlando) No, non sento! VERA - (gli si avvicina, lo prende per un braccio) La scongiuro, Philip, usciamo da questa casa. Forse potranno vederci ora che è sereno LOMBARD - Va bene. Andremo in cima alla collina e aspetteremo un soccorso VERA - Sì, sì, basta che non restiamo qua dentro LOMBARD - Faccio una rapida ricognizione (prende dall'interno della giacca la rivoltella, la mostra a Vera con un sorriso, va verso la finestra ed esce) VERA - Faccia attenzione, Philip, la prego LOMBARD - (da fuori) Stia tranquilla, io non sono Blore (pausa; dopo qualche istante rientra; ha la rivoltella in tasca e la voce triste) Laggiù, vicino agli scogli, c'è qualcosa che galleggia... è meglio che lei rimanga qui (Vera annuisce e Lombard esce di nuovo) VERA - (è sola nella stanza, passeggia avanti e indietro tormentandosi le mani; continua a sussurrare) E' Armstrong... è il corpo di Armstrong... LOMBARD - (rientra dalla finestra; cammina molto lentamente, il volto triste e cupo) E' Armstrong. L'alta marea ha spinto il cadavere verso riva VERA - Così... così non c'è nessuno sull'isola... tranne noi due... LOMBARD - Sì, Vera (pausa) Ora finalmente sappiamo chi siamo VERA - Precisamente LOMBARD - Un bellissimo trucco il suo, con quel filo. Il vecchio Wargrave ha sospettato fin dall'inizio che lei fosse pericolosa VERA - (incredula) Io? Ma... LOMBARD - (arrembante) Chi preparò la trappola che ha ucciso Blore? Io no. E Armstrong è morto. Io non sono certo un santo, ma c'è una cosa che rifiuto in assoluto: il delitto VERA - Lei rifugge dal delitto? E che dire di quegli indigeni che abbandonò in Africa? LOMBARD - (in collera) Per una volta, una sola volta, badi bene, feci l'eroe. Rischiai la vita per salvare quella dei miei uomini. Lasciai loro il mio fucile e le mie munizioni e tutti i viveri disponibili e tentai la sorte tra i cespugli. Fui sfacciatamente fortunato ma non ebbi il tempo di tornare a salvarli. Invece si sparse la voce che li avevo abbandonati di proposito VERA - E lei si illude che io le creda? LOMBARD - Vada all'inferno! Compagnia Teatrale Solodidomenica 54 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO VERA - (indietreggia verso la finestra) Perchè non me ne sono accorta prima? Le si legge in faccia... la faccia di un assassino... LOMBARD - Non può continuare ad ingannarmi (Vera si accascia in avanti come se svenisse; Lombard accorre per sostenerla) LOMBARD - Vera! (Mentre Lombard la sostiene con le braccia Vera gli ruba la pistola di tasca, scatta in piedi arretra di un passo e tiene sotto tiro Lombard che rimane a bocca aperta) VERA - Non fare una mossa o ti ammazzo LOMBARD - Vile piccola bastarda... (fa un passo verso di lei) VERA - Se si avvicina ancora sparo LOMBARD - Lei, coì giovane e graziosa. E' matta, completamente matta (Lombard si muove bruscamente verso Vera; lei spara; Lombard cade a terra; Vera corre subito verso di lui con il volto terrorizzato rendendosi conto del suo gesto; mentre è chinata su Lombard lascia cadere la rivoltella. Si sente una risata provenire da fuori, a destra; dapprima è sommessa e via via si fa più forte; Vera si volge stupita verso la porta; da destra entra Wargrave: ride forte ed ha una corda con un cappio in mano. Vera indietreggia: il suo volto è una maschera di terrore e incredulità) WARGRAVE - Tutto si è realizzato! I miei dieci piccoli negretti... la mia filastrocca... la mia filastrocca... (Vera urla) Silenzio in aula! (si guarda intorno sospettosamente) Se si sente ancora un rumore farò sgomberare l'aula (va verso Vera che indietreggia) Va tutto bene, mia cara. Va tutto bene. Non si spaventi: Questa è una Corte d'Assise. Lei troverà giustizia qui (gira intorno al sofà) Lei credeva che io fossi morto. Armstrong disse che io ero morto. Gli dissi che avremmo preso in trappola l'assassino. Ci mettemmo d'accordo di simulare la mia morte, perchè io fossi libero di spiare il colpevole. Lui trovò il piano addirittura eccellente. Uscì la notte per incontrarmi sulla scogliera (pausa) Lo mandai giù con una spinta... fu così facile (Vera è pietrificata dall'orrore; Wargrave avanza ancora verso di lei) Io, signorina Vera Claythorne, ho sempre sentito la frenesia di sopprimere qualcuno. Sì, di sopprimere qualcuno. Mi sono sempre dovuto accontentare di placare questa mia voglia condannando a morte degli imputati (Vera addocchia la rivoltella per terra, ma Wargrave se ne accorge e la sorveglia) Ho sempre goduto di ciò, ma non era abbastanza. Io volevo di più... volevo dare la morte io stesso... con le mie mani... (Vera scivola lungo la parete sempre seguita da Wargrave) Ma io sono un giudice dell'Alta Corte. Io Ho il senso della giustizia (come se sentisse una voce) Per il nostro Sovrano Signore il Re giustizia sarà fatta; gli imputati siano chiamati a giudizio... Rei, Signore, sì... Rei. Loro erano tutti colpevoli ma la legge non poteva toccarli. Così ho preso io la legge tra le mie mani (alza le mani, in delirio) Nelle mie mani! VERA - (disperata) Noooo! Compagnia Teatrale Solodidomenica 55 DIECI POVERI NEGRETTI TERZO ATTO WARGRAVE - Silenzio in aula! (prende Vera per un braccio e la trascina sul sofà) Anthony Marston, prima; la signora Rogers poi. Cianuro nel cognac. Mackenzie, pugnalato. Rogers colpito con una scure mentre tagliava la legna. Drogato il caffè di Emily Brent perchè non sentisse la puntura. Una semplice trappola per Blore (confidenzialmente) Blore era uno sciocco. Ero convinto che sarebbe stato facile prenderlo. Una trovata geniale fu la restituzione della rivoltella. Ha reso interessante l'epilogo. Sapevo che alla fine avreste sospettato l'uno dell'altro; ma la questione era: chi avrebbe vinto? Oh, io avevo fiducia in lei: le donne finiscono sempre col trionfare... o quasi sempre. Imputato, ha niente da dire in sua difesa? Vera Elizabeth Claythorne, io la condanno a morte... VERA - (grida disperata) Pietà! Io non sono colpevole, non sono colpevole! WARGRAVE - Ah, dicono tutti così quando è giunto il momento VERA - Ma io sono innocente. Lo giuro. Non ho ucciso quel bimbo. Lei è un giudice, lei sente quando una persona dice la verità. Io non l'ho ucciso, lo giuro WARGRAVE - Così, dopo tutto, non fu davvero lei ad uccidere quel ragazzo... Davvero interessante! Ma questo non ha molta importanza adesso, non è vero? (lascia penzolare la corda davanti al viso di Vera che è terrorizzata al punto di non riuscire più a parlare) Io non posso sciupare la mia graziosa canzoncina (canticchia) Dieci poveri negretti... Ha visto come finisce la storiella ? Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò: ad un pino s'impiccò e nessuno ne restò (Lombard, non visto, si solleva lentamente e recupera la rivoltella) WARGRAVE - Io debbo avere la mia impiccagione... la mia impiccagione... (solleva la corda e sta per infilarla al collo di Vera quando Lombard spara. Wargrave cade riverso sul sofà; Vera urla) VERA - Philip... Philip... (corre verso di lui, lo abbraccia e si siede al suo fianco sul pavimento) LOMBARD - (con voce sofferente ma felice, la rincuora, le accarezza la testa) E' passato, Vera, è passato VERA - Credevo di averti ucciso LOMBARD - Grazie a Dio voi donne raramente prendete la mira giusta VERA - Non riuscirò mai a dimenticare... LOMBARD - Oh, sì che dimenticherai. Sai qual'è la vera conclusione della filastrocca? Il superstite negretto tutto solo a nozze andò nella villa degli orrori più nessuno ne restò (prende la corda, la infila al collo di Vera; si abbracciano sorridenti mentre si sente il rumore di motoscafo. Sipario) Compagnia Teatrale Solodidomenica 56