Michael, una casa per i disabili «Qui emerge il valore della vita»
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Michael, una casa per i disabili «Qui emerge il valore della vita»
12 VENERDÌ 13 AGOSTO 2010 L’ECO DI BERGAMO CITTÀ Vista la crisi e la situazione occupazionale, interventi per un volume di 132 milioni di euro Creberg, rinegoziati quasi 500 mutui ■ Centotrentadue milioni di euro è il volume totale degli interventi che il Creberg ha attuato in favore delle famiglie. Il Credito Bergamasco, in quest’anno particolarmente delicato dal punto di vista economico, ha confermato con forza il proprio impegno a sostegno dell’economia reale dei propri territori di riferimento, con particolare attenzione verso le famiglie e le loro esigenze. Grazie alla messa a catalogo di prodotti specifici per la portabilità dei mutui, il Creberg ha permesso complessivamente la rinegoziazione, la surroga e la sostituzione di oltre 464 mutui. Sempre in tema di mutui, notevole il successo riscosso dall’iniziativa «Sos famiglie», che ha consentito di aiutare le famiglie che hanno manifestato temporanee difficoltà nel pagamento delle rate, permettendo di allungare la durata del mutuo. Nei soli mesi di aprile, maggio e giugno di quest’anno si sono registrate 103 richieste per un volume di circa 14,4 milioni di euro. Inoltre, con l’adesione alle iniziative di sistema per la sospensione delle rate sui mutui casa, primo tra tutti il Piano famiglie Abi, la banca ha permesso a 195 famiglie di sospendere il pagamento delle proprie rate per un valore complessivo di quasi 20 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, il delicato tema della Cassa integrazione, che ha interessato molte aziende del territorio, il Creberg ha aderito alla convenzione dell’Abi e delle Associazioni sindacali per l’anticipazione della cassa integrazione guadagni e ha anticipato quasi 300 mila euro. A favore dei giovani, il protocollo d’intesa tra Abi e governo «Diamogli Credito», per la concessione di prestiti personali agevolati a studenti meritevoli, ha permesso di erogare prestiti per circa 19 mila euro, mentre con l’adesione al «Fondo di credito per i nuovi nati», riservato alle famiglie che, per la nascita o adozione di figli negli anni 2009, 2010 e 2011, manifestino necessità economiche, il Credito Bergamasco ha erogato prestiti per circa 55 mila euro nonché un contributo in conto interessi, sui finanziamenti garantiti dal medesimo fondo, in favore delle famiglie di nuovi nati o adottati nel 2009 portatori di malattie gravi o rare. In virtù della sottoscrizione della Convenzione Abi Mef per la rinegoziazione di mutui a tasso variabile con la rata calcolata al tasso medio del 2006 (la cosiddetta «Rinegoziazione Tremonti»), il Creberg ha rinegoziato 984 mutui per 44,1 milioni di euro, mentre circa 2.400 clienti del Creberg hanno potuto beneficiare del «Decreto Legge 4%» (ex. D.L.185/08 – Tremonti bis) che prevede la riduzione degli interessi delle rate di mutui ipotecari a tasso non fisso destinati ad abitazione principale. «Il Creberg ha mobilitato risorse importanti sin dall’inizio della crisi economica – commenta Giorgio Papa, direttore generale del Credito Bergamasco – dimostrando la capacità di essere vicino alle famiglie e all’economia locale specialmente nei momenti di difficoltà. Gli interventi che abbiamo predisposto, sia a livello di Gruppo Banco Popolare sia direttamente come banca del territorio – prosegue Papa – riguardano gli ambiti più rilevanti del bilancio familiare: a cominciare dai mutui e dal lavoro, fino ai finanziamenti per i nuovi nati; abbiamo voluto sostenere le famiglie delle zone servite nel superamento della fase di crisi e continueremo a farlo portando avanti queste iniziative». Michael, una casa per i disabili «Qui emerge il valore della vita» Le famiglie raccontano l’esperienza nella residenza sanitaria di via Conventino «Fa male quando in strada la gente guarda i nostri ragazzi con meraviglia» ■ Vivere con un famigliare disabile non struttura pubblica ad Albino nel 1968, poi è facile. Si crea un rapporto speciale ma nel 1971 a Torre Boldone, dal 1985 in via ci sono anche tante fatiche e incompren- Borgo Palazzo. «Non posso lamentarmi di sioni da affrontare a livello burocratico e nessuno dei posti dove è stato, ma qui è sociale. L’assistenza è da sempre uno sco- meglio». «Per me non c’è paragone» comglio contro cui la famiglia deve sbattere menta Annamaria Pesenti di Fara d’Ade spesso diventa un calvario trovare una da. Anche lei viene spesso a trovare la sosistemazione adeguata. Lo sanno bene al- rella Marisa che di anni ne ha 54. «Maricune famiglie che hanno accettato di rac- sa ha vissuto anche la triste esperienza delcontare la loro storia. Sono parenti di per- l’ospedale psichiatrico dove è stata ricosone che hanno trovato accoglienza nella verata quando aveva 15 anni; lì era veraresidenza sanitaria disabili «Michael», mente brutto, lasciavano i malati senza fache fa parte del centro polifunzionale re nulla, non se ne occupavano. Qui alla «Scala di Giacobbe» in via Conventino a residenza Michael è tutta un’altra cosa, Bergamo (ingresso da via Morelli), un «ser- emerge il valore della vita. Vengono orgavizio segno» dedicato alla disabilità gra- nizzate attività per gli ospiti, c’è la piscive, gestito dalla Fondazione Angelo Cu- na. Ho notato che mia sorella è migliorastode di cui è presidente monsignor Mau- ta tanto nel linguaggio e nell’ascolto» racrizio Gervasoni. Nella residenza «Mi- conta Annamaria. Gianpietro, il figlio di Norma Turachael», nata nel 2008, vivono venti perni di Valbrembo, frequenta la resone. Maria, Norma e Annamasidenza solo di giorno: «Lo ria sono parenti di tre degli porto al mattino e lo vengo a ospiti. Cerchiamo di capire prendere la sera. Gianpiecon loro quali siano le diftro ha vent’anni. È il più ficoltà di una famiglia che giovane del gruppo. Qui deve affrontare il problevengono organizzate tanma della disabilità. te attività, c’è la piscina, «Ognuna di noi può racsono stati anche in vacancontare una storia diversa» za una settimana al lago». inizia Maria. Le tre donne Le tre donne sottolineano hanno vissuto situazioni difAnnamaria Pesenti come il clima sia molto poferenti, ma hanno molto in cositivo e accogliente da parmune. Condividono l’esperienza della residenza «Michael» dove si tro- te delle educatrici e di tutto il personale. vano Angelo e Gianpietro, figli rispettiva- «Si è creata una buona confidenza. Il permente di Maria e Norma, e Marisa, sorel- sonale è molto motivato», dice Annamala di Annamaria. «Abbiamo sempre do- ria. «Posso dire che Angelo qui è a casa», vuto avere tanta forza e coraggio» conti- aggiunge Maria. E Norma ribadisce: «Quenua Maria. E questa è sicuramente la se- sto non è un istituto ma una grande famiconda cosa che le rende simili. I loro rac- glia. Alla sera Gianpietro è sereno e feliconti si accavallano, ricordano le struttu- ce». Se finalmente sembra di essere giunre dove i loro parenti sono stati ospiti, ri- ti ad un approdo tranquillo per quanto ripetono sigle che si riferiscono a luoghi in guarda il benessere di Angelo, Gianpietro cui le persone affette da gravi disabilità e Marisa, molti sono i momenti di amarezvengono ricoverate; le loro vite sono con- za vissuti «fuori» da questo contesto. «Fa traddistinte da diagnosi, commissioni me- male quando, per strada, la gente guarda diche, terapie. Maria ha 77 anni e abita a i nostri ragazzi con meraviglia o addiritTreviglio. Ogni giorno raggiunge la stazio- tura spavento» dice Norma. «Con persone ferroviaria in bici dove prende il treno ne così non c’è nulla da fare, sono troppo per Bergamo. «Ora è tutto più comodo, in insensibili anche solo per mettersi a parpochi minuti arrivo qui in via Morelli e lare», conclude Annamaria. Anche le istiposso trascorrere il pomeriggio con mio tuzioni possono essere fonte di sofferenfiglio Angelo. Alle 19 riprendo il treno e za: «Amministratori, assistenti sociali, metorno a casa». Angelo è stato prima nella dici possono essere molto insensibili – di- cono le donne – ed è umiliante andare a chiedere aiuti». «Come dimenticare il dottore che mi disse, quando Angelo aveva 5 anni, che non mi avrebbe mai riconosciuto?» si commuove Maria. «Oppure quando in un momento di tranquillità, qualcuno arriva a ricordarti che ti è capitata “grossa” e allora ti senti di nuovo trascinare nella tristezza», dice Norma che in una lettera scritta per ripercorrere la propria storia, confessa che vorrebbe «anche solo una volta sentirsi chiamare mamma». Inevitabilmente viene toccato l’argomento più doloroso per un genitore di un figlio in difficoltà: «Dopo di noi? So di dire una cosa terribile, ma spero che morta io, mio figlio muoia con me», dice tutto d’un fiato Norma, interpretando il pensiero di Maria. C’è anche la voglia di raccontare la sensibilità di Gianpietro che nonostante sia cieco da due anni riconosce l’arrivo della mamma dal passo, prima ancora di sentirne la voce. «Tra noi ci comprendiamo perché viviamo le stesse cose – dicono le tre donne – e trovarci qui è occasione per stare insieme. Anche le feste sono momenti che ci coinvolgono molto. C’è proprio un bel clima». Merito di aver creato quasi una famiglia è dell’impostazione voluta dall’equipe che comprende personale educativo, infermieristico e di assistenza, coordinata da Nicoletta Bettazzoli. Silvia Locatelli e Veronica Colombi lavorano come educatrici: «All’interno della struttura vengono promossi percorsi educativi di teatro, pet-therapy, musica o di psicomotricità in piscina. Per riuscire a promuovere il benessere degli ospiti fondamentale è il lavoro di equipe, che coinvolge tutti gli operatori» spiega Silvia. «Intendiamo creare un ambiente che sia sentito come una casa per l’ospite; non sostituiamo la famiglia, ma cerchiamo di creare buone relazioni di empatia» e da quanto detto dalle signore Maria, Norma e Annamaria l’obiettivo è stato raggiunto. Laura Arnoldi Insieme «Oltre l’ostacolo» La piscina usata dagli ospiti di «Michael» ■ «Oltre l’ostacolo» è la serata di beneficenza e solidarietà che si è tenuta in Seminario per sensibilizzare e far conoscere il Centro polifunzionale «Scala di Giacobbe» di via Conventino. Promotrice dell’evento la cooperativa sociale «9coop», i cui operatori sanitari collaborano con il Centro da settembre 2009. «Vorremmo fosse solo la prima di una serie di occasioni per incontrarci e mostrare che è possibile fare solidarietà insieme – ha esordito un emozionato Gianluca Solitro, presidente della 9coop –. Molte sono le persone che hanno permesso l’organizzazione della serata». Applauditissimi gli attori della Compagnia stabile «Il Teatro del Gioppino» di Zanica che hanno messo Affitti, la cedolare secca incassa il consenso ro. Per proprietari con redditi più alti il vantaggio, naturalmente, aumenta: lo stesso proprietario che guadagnasse complessivamente sotto i 60 mila euro, avrebbe pagato 3.485 euro contro i 1.700 euro della cedolare secca. Con l’introduzione della cedolare secca – sottolinea Solo Affitti – l’Italia diventa il Paese europeo più conveniente per la tassazione in materia». Positivo anche il parere per la scelta fatta dal Consiglio dei ministri di adottare l’aliquota del 20% piuttosto che del 25% come era stato previsto in un primo momento. «Confedilizia – spiega Roberto Margiotta, presidente Appe Bergamo – aveva sottolineato l’onerosità delle due aliquote che erano state previste, il 25% per gli affitti cosiddetti “liberi” e il 20% per quelli di tipo “agevolato”, da calcolarsi sul- Nicoletta Bettazzoli con Norma Turani Serata di solidarietà per sostenere la Scala di Giacobbe Parere positivo sull’aliquota fissa dalle associazioni che si occupano di locazione ■ Sì alla cedolare secca. È questo il parere espresso dai rappresentanti delle associazioni che a vario titolo si occupano di locazione. Parere positivo dunque da Appe-Confedilizia Bergamo, l’Associazione provinciale della proprietà edilizia, da Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari professionali e dal franchising Solo Affitti, tutte realtà che da tempo chiedevano a gran voce l’introduzione di un’aliquota fissa sia per semplificare la vita ai proprietari sia per permettere il rilancio degli investimenti immobiliari da reddito e della locazione. «Per un proprietario che guadagna meno di 30 mila euro e che concede in locazione il suo immobile a un canone di 10 mila euro l’anno, – spiegano da Solo Affitti – si passerà da una tassazione di 3.230 euro a 1.700 eu- La cena conviviale prima dello spettacolo «Oltre l’ostacolo» l’intero canone percepito e non come, prevede il regime fiscale vigente, rispettivamente sull’85% e sul 59,5% del canone percepito. Se il testo fosse rimasto inalterato la conseguenza sarebbe stata un quasi certo aumento della pressione fiscale, con la conseguenza di far fare un cattivissimo esordio al federalismo fiscale». «Importante anche la libertà lasciata al contribuente – fa notare Giuliano Olivati, presidente provinciale Fiaip – che si farà due conti e deciderà se applicare la cedolare secca o rimanere con il vecchio regime fiscale». Perplessità invece sull’introduzione della Imu, l’imposta municipale: «Purtroppo – commenta Olivati – si è mantenuta l’impostazione di tassa patrimoniale e non sui redditi immobiliari propria dell’Ici. In attesa dei decreti attuativi diciamo sì alla nuova Imposta municipale se si tratterà di un accorpamento e una semplificazione dei mille balzelli sulla casa, no se comporterà un inasprimento fiscale sul real estate, nella vecchia logica di governo che ha fin qui visto la casa come un facile limone da spremere». Ancora più netto il no di Appe: «Laddove le comunità interessate decidano di istituirla a partire dal 2014 si assisterebbe alla consacrazione di una tassazione immobiliare a valore (anziché reddituale) e quindi progressivamente espropriativa. A regime, poi, resta irrisolto il problema di come graveranno sulle comunità i tributi propri che potranno, sulla base della legge delega sul federalismo, essere istituiti». Tiziana Sallese in scena «L’è tot u manicomio», commedia in dialetto bergamasco scritta da Fabrizio Dettamanti e presentata dal direttore artistico della Compagnia Luciano Vezzali. Monsignor Maurizio Gervasoni, presidente della Fondazione Angelo Custode, nata nel 2005 per offrire cura e assistenza ai soggetti affetti da fragilità psichica, ha ringraziato gli «amici» che hanno sostenuto il progetto della Fondazione e «Oltre l’ostacolo». Tra questi l’ex sindaco Roberto Bruni (sua la firma per la convenzione che aveva dato vita alla Fondazione), Claudio Nicoli, responsabile del Servizio Famiglia dell’Asl di Bergamo, Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità Bergamasca e l’assessore alle Politiche sociali del Comune Leonio Callioni. Sullo schermo dell’auditorium è stato proiettato un breve videoclip con volti e parole degli operatori che ogni giorno lavorano nel Centro: «È una sorta di lettera aperta per ringraziare monsignor Gervasoni del suo impegno instancabile a favore degli ospiti, ma anche degli operatori, che riescono a lavorare bene perché sostenuti nella formazione, apprezzati per la loro competenza e sensibilità. A noi piace utilizzare l’immagine della cordata: riusciamo a raggiungere la meta solo se ci aiutiamo a vicenda», ha spiegato Anna Gabbiadini, responsabile del Centro. L. A.