Dalla Rivoluzione d`Ottobre al Trattato di Pace di Brest• Lito1tVsk ::

Transcript

Dalla Rivoluzione d`Ottobre al Trattato di Pace di Brest• Lito1tVsk ::
N. 2
Documenti della Rivoluzione
Leone Trotzki
Dalla Rivoluzione d'Ottobre
al Trattato di Pace
di Brest• Lito1tVsk ::
G .~
Edizione
SOCIETÀ
G.• Edizione
MILANO
EDITRICE A.VANTI!
19~0
FOt'<OAZIONE .
ISTITUTO GRA\1SC1
DOCUMENTI DELLA RIVOLUZION.E
N. 2
BIBLIOTECA
Or·
f3
LEONE TROTZKI
?O
3i..i
Dalla Rivoluzione d'Ottobre
al Trattato di PacB
di Brest- Litowsk
MIL1\N0
~·ocielà
E<liti•ice llvauti !
1920
PREFAZIONE
.,/o <11111i;crifo fu seri li o, in uwssima 7Jarte, nelle
cli o;io, in un amuienle che poco animav(i a lavoro
i;1sft:111olico. A Brest-Litou·sk, fra l'una e l'altra seduta
per fr fratln.live di pace, f!lrono uuttatt gi1ì i capitoli di
questo i;c/11::;0, mi scopo principale è qudlo di far conoscn·e rd proldr1riato intenw;ionale le cause, io svolgim('nfo e il senso della rivoluzione d'ottobre in Russùi. Gli
rr.1•1•e111menti 111011diali avevano preso ima tale ]Jiega, clze i
rltle[Jrlli del regime viù rivoluzionm·io che l'umanità abbia
mrtt" visto, si trovarono a dover trattare allo stesso tavolo
rt 11il omrll ico coi ra p presen fa 11 ti della ca si r1 JlÌ IÌ 1·eaziona ria
fra tutte le classi dominanti . .Ydle tratfotive di pace noi
,1011 di111c11lica11uno mai, neppure per un solo istante, che
rra1·cwio i rappresentanti <lelln c'a.~se r:1•olu::io11aria. Coi
1111stri discorsi noi ci rii·olyci•a1110 rtyli operai di tutti i
zmesi, Jll"oslmti dal!a guerra. La 11ostra <·nergia era so~tenufa dalla ferma convinzione che, nel pareggiare i
ccmti dellct g!lerra, come in tutte le altre questioni, la '[Xtr·ola decisiva 'L'crrà detta dal proleturiato europeo. Quando
zwrlarnmo, con J{ iihlman-n e Czu·nin, pensavamo ai nostri compagni di fede f{arl Li"cblmecht e Pritz Adler. E
le nostre ore cli ozio dedicammo a questo opuscolo, che è
~lato scritto ver gli operai della Ge(nzanùi, dell' ..lustriaUngheria e di tutti gli altri pciesì.
La stCl1npa. borghese di tuttci l'Europa è pienamente
(/111
0)"('
:\Ii!ano - 'l'ip. Società Bùitrie<i A yautl! - Via. S. Damliano Hl.
-4concorde nel tessuto di men:uyne. e d1
/ 01 ma 11rolefflrùi di yoccrnu i11 Hussir1
jl((f riot ir" scn:n corttf/!fllJ e si 11 :11
co 11 .~ 11 -
c1tli11111i1
I 11
c1J11fro ln
sfli//l/J<l
fu/1;
111 //,,
social-
11ro11ri11.
111os1rn !11 s1u1 11.<.~11{11{11 i111•11p111·it1ì 11 t'f/lllprc11d1•rc
il sl'n.~o dclln ri'l·olrtzio11<' n1.~.~11 ((/ 11 .•11i1 yorln 11/11· 11111.~.~c
lrt1•oratnci. f 'on fJllCfo op11s1·0/o iroufi111110 1·1·11ir foro iii
aiuto. X ui crediamo fcr1w11111·11t1• t:fu· c·i cu11111n 11t!1·/'1111110
yli O/iCrctl rÌ1•ol11zio1wri d'H11ru11a e
ilf'!}fl
altri co11li11u1ti.
Gli intellettuali piccoli-borghesi nella rivoluzione
S oi crediamo che essi in i-i< rcu11111 1u1·stu l'up1•n1 1·h1~ noi
,,f ifllllO urfl co11111ie11du.
Furti, 1111 r), d1 tf1• /fJrr1 11iiÌ al1l1011-
li1111t i e11po·ù:11:1' e dn loru 11i1ì tf1 rati 1Jil'z:i i11t1:Utltuali
e tecnici, essi cumpicr11n11u multo 11i1ì nulfr11l1Jtt llfl' quesfrt
0/ll'/'f( I'
11111ter1111110
11fJi (/ Sl(Jll'l'flll' (11tf1•
"'di/jir'filf1i.
Br st-Litowsk, 12 (2,-,) f1•hhraio Hlli'!.
L.
'l'i:oTZKI.
Ai nostri tempi gli eventi si svo·lgono con una tiale
rn.piclità che ri.asce difficile ricostruirli a memoria, anche
n<'ll loro o rdine cronolog{.co. Qui poi mancano giornali e
docum0nti. l\Ia le periodiche pause n<'llc tratt.a.tive di pa<:e
r<'cano ore d'ozio, cbe, ncllle condizoni a.ttuali. non ritorneranno, na1 uralmcnte, tanto presto. Mi studierò quindi
di ricostruire a memoria. il corso e lo S\'01,gimcn to della
ri vol uzionc di ottobre. riS<'rYancloil'l1i i 1 diritto di correggere poi e co.rnpl<'tare questa csposizri.orn{' suJlla base di
documenti.
Quo! che caratterizzò il n ostro p n.rti 'o sin da1 primo
periodo d<'fllia rivofozionc, fu ln. convinzi·onc che, secondo
In. logica d·r<gli eventi, spetbwa a d esso arrivare a,l pokrc. Io non voglio par}arc qui dci l<'o rcti. i quali, i:rià
malto pnima di questa riv01lu ziono - a.nzi, già. nrirma deHa
ri vol U7;ion<' dol 1905 - pnm dcndo lP mo~c;e. clal[' ana.Jisi di
rap porti cli dla.s<ie in Russia, erano .U'innti a,11a conclnsiooo
ehc, ndlo svolgimento v it torioso della riYoh1zione, IÌ[ poi.ere deve assolutamente pacsare alJ prolct.ariato, chr- s i
appoggia. 1=m1J,c la r ghe masse dci contn.dini povcrii.
Base di tale previsione è principalmente ·la. nu~htà
della drmoc.razia. borgh~o russa come pure i~ caratt<'re
concemt.rato dell' industria russa.. e per conseguenza la
.Q'ran<lc importanza sociale dcll p roletariato russo. La nulJ,ità deil~a democrazia borgheose r il contrap posto a.lla potenza e n.lil'importanza dd prol.c'1a,rinto. Sotto questo aspetto ]11, guerra h a CX'rta.ment-0 delmo transit.o•ri11mcnte moltisBl:mi <' , in nrima li•nea, i gruppi dir izy.n fi dclna democrazia
bo r .irhcsc. Ln. irnerra ass-<'gnò all'oes0rcito ·la pa.rt~ doCc.i<:;iva
ncgtli cvrnti de.Jila rivoluzion-0. Antic-0 ('<;crcito significa
l.o &tCl'io&o cho dMse eo:ntadina. Se la rivoluziono si f mc;e
~woll.a in manie ra µiù n-0r1mu~1e, cioè a dire ndOe coindi7..Ìon i d0i rom.pi di par.ei - cos\ romc n.vrvn. ,già comincia:to
n el 1912 - il prolcta.riat-0 av·rchbc a.ssolntamcnte JJ<rc.so una
p~·s izione direttiva. Le mas10c rurali &ar-:•bbcro1 state. a poco
-- G -
a p oco, i1in~orchi1~l<1 dal pr0Je-tal'ial1J .e lra<;cinnt.(' n<'l, Yo1ti<"r della nvol,uz10nc. L:t guerra pero ha r<'cato tut t a 1 tra
meccanica nc.!tli <''·cntì. I t·ontadini fun•no 11nit.i llnill'•'~1·. cito non polilicanw.nk. 11\'t soltano rnilitarnwnk Prim:i
a.ncbra che prcl'isC' iù<'c e po:;lu"ati rivo1uzion:tri :t\C.<;'<<'ro
u nilo le masse d<>i contadini, qu<~ti nano già incorpornli
ndlc fiJ<' cl<'i rI>gg1m<'n 1i, delle diYisioni, <l1'Ì oorpi, cl .. llo
a rmaitc. Gli ekm 'nti cldlln <l<'lllO<.:razia piC'eolo-horgh<'s<',
che erano sparsi in qtH•ll'<•sf'rrilo. •' d11'. tanto nri rapporti
nflit.nri quanto ideali, facrYano la p:nk prineipalc. ;i.ve-vano qua.".i tutti ùclk mani<'rc pin•olo hon.d1••.si-riYoiluzion ari<'. Il profondo malconknto "orini<' dPJlì,-. m:tS';<' si inn.sprì e ccrf'Ò uno sfogo, SJH'<:ialnwntc in .seguilo aJlo i-faccio
m ilitare d~,J,fo zari«mo. i\on ap)l<'na la r~\·oJmiOn<' Jl0 4(•
spi·rgarsi. J'avanguaria d<>l prol<·t:u-iato f PC'(' ri\'Ì\'<'rn Oa
trarlizionc rlol 1905 e radunè1 l<:> mas<.;(I popolari. J 'r organizzare i st.ituzioni rapprr~cnfat'Yc in forma di Sr'\id di
deputati. I;<'sc•rcito si (rn\'Ò a do\·<'r manclarr rappr~c;.r.n­
tanti n<'1lc istituzioni ri,·ol~1zionarie. prirna ancora. cho
la. sua cosC'icmza poi i tic a. pol<·-..c;c. foss'a nm pM pO<'o, raggi ungH"· il li\'r-1-lo degli <"n~nti riY<~uzinnari. chr si anclavnno compir·ndo.
C hi ma.i potcrrnno mnnclarr i snlclnti, romc loro deputati 7 Eviclentr.mf"Tltc, soltanto qnC'lli fra loro ehr rappresentavano l'iniclli~<'nza " la s·nrii-intdll Ìl{enza. che pos..<;.ecl rvano una. risf'rva, s<' nnchc minima. rli {'o.n:ni7.ioni politiohe, e chCl qu!'!Ste rognizio,ni <'rnno in grarlo di C"prim""re.
In qu"slo mod o gli in l<'1l<'lhia lii pirrolo-h-onrh<'si furo n o
improvvisamente solncvati a <'normr al f<'zzn rlal la voi on tà
d e01'<'sercito·rid<><>tantl'si. 1frc1ici, ingcg1wri. an·ocati, giornaJlisti, Yolontari d'un anno, dir. a\'anti ]() fwoppio della
g uerra. m·e .navano una comunissima vita. h()rirh<'"<' e non
awvano mai prcte.<;o di far una 11a rt <' cli r<''.t.iva, focrro,
t utto ad un tratto, la loro compar.;.a com<' rapnrc&rntanti
cli interi corpi di eserciti,. e •:mpronisnm<'nfo si S"Jltirono
u d uci ll dol.Ja rÌYO}m:ionr.
J_,a nebulosità de11a !-oro i cl<'C1Jogia noli ti ca corfr;pondcva per f('ttam ente all'amMfismo n<'lla coscie.nza ddle
m asse n >dluzionarie.
.
.Per cocl0Sti doe-menti noi <wavnmo cki u sc1.tari n : noi ,
Clhr av<'vamo sostenuto in t.ntta In loro chia.rezza. <' irreconci liafJilftà i p ostullati sociali ck gl i op<'ra.i <' ('ontad ini.
E c1 trattaYano con la massima. alt<'riqi a. N<'llo sks<;0
11<'mpo J.a, d"rmocrazia picco,lo 1iorglwsr nasron d rva, con la
alt!'7l?lOsità del 11rirvf'n11 rivoln7,ionario, la p i11 profonda. cliffictcn za con1 ro I~ sue p r oprie forz<'. C'Omc J>ltl'<' conbro quella
m assa ohe .fi'!'"vcva innalzata a cit•rl-h ·ins1w1r f\ta. a.ltrv.za.
S cbbeme g li intell<'ttna l i s i <'hiamassrro r:;ociali~.t i e vo.Jcssoro passa.rn •Pe r ta,l·i , stava n o a. guard ar-<' con m a~ or1lata
Y·'1ncr az1one l'oniniipotcnza poli Lica cl cTl a borghesi a l ib c-
-
7-
raie, ·Je su-0 cogrnztoni e i suoi mc;1ocli. Indi D'aspirazione
cle1 capi della. piçcola borghesia a ott.cncrc, a ogni costo,
la collab-Orazion<', l'alleanza. la toalizion<' con la borghesia
liberal<•. lii prog;-amma dcl partit.o dei socialisti-rirnluz10nari (il qua'l<' i-. da cima .a fondo, costruito su nebulose tormulc umanitarie che sostituiscono i mrt-0di di cla..c;so
con sont1menLali luoghi comuni e con cos'.ruzion~ morali)
pan-e cssi::1r0 il pit1 adatto pairamcnto intellettuale per quei:;ra sorta, di duci nrl hoc. L a. lloro aspirazione a mettere al
sicuro Ja propria impotenza. intclkltualc e poli ~ica nclila
scienza e nciMa politica borgh<'ISc-, che incuteva lor-0 tanto
nsp.rtl-0, t.rovò giustificazione teoretica nella dottrina dei
mcnsecnc.tli.
(,Ju.r,<>1,a dottrina spiegava che la ri vol uzionc attuale è
una nvolluzione borghese, e che, per co.nscguenza, non può
rrnscne senza la !Jartecipaziorne d· illa borghesia al Go\'erno. Ne nacque così il blocco naturale ilei socia1l-riYoluz1ona1'1 e dci men<;CcYithi, nel qual blocco troYò <'5pres-c;ione
anche la insufficienza po:litica degli intc-l~dtuali borghesi
C'Omc pure il loro ra.pporto di vassullaggio col liberalismo
i m1wnahstlico .
Per noi era perfettamente chiaro che, Jìl'"Sto o tardi,
1.a ·l>0gica clcHa llotta di olasse dis'iruggercb1ie questa comh~nazione p r ovvisoria cd eliminer(•hbe i cluci d~ qu-OSto perioùo tra.nsitorio. L'egemonia degli inLclkttuali piccolohorghesi significava, in fon d o, che la clas.<;c contadina i mp rovvisame:nte chiamata dall'apparato di guerra alla
or.ganizz:11ta pairtecipazione aJlla vita politica - schiacciava
n umf'ricamcnte la classe oipera.ia e momcnfancamente la
sc.aYa.lca.va. An cora più! Una volta che i <'apll. p i ccololbor ghesi erano sta.ti soUcvati da.lJ 'cscrci to dc.Jlo mas.<;e ad
altc7..za. sì vertiginosa, lo stesso proletariato, ad eccezione
clc!Oa sua minoranza d i rigente, non poteva nc-_garc loro u n
e.orto rispetto polci.tico, no·n po 1cva rinuneùarc a cercare una
a,lkanza politica con essi, giacc.hè. a.1 trim<'nt.i, il proletaria.lo correva peri colo di essorn tagliato fuori dalla classe
oontadirna. La wcchia gene>razi·onc OP<'·raia però non awYa
ancora dimenticati gl i ammaestramenti d<>l 1905. quando i l
prolJctaria~o fu battuto, appunto nerchf>, nel mome.nto decisi·vo, le gravi riserve di contadini si astc.n.nero da.Jl'interwniro neilla l otta. P er que.c;.t.a ragione, nd p rimo periodo della rivo! uzione. anche le masse proldarie furono
tanto a.ccessibili alla i deologia polli Li ca elci soci al isti-rivol uzionarii o doi mcnsoovichi; tanto nii.t aco'.'ssibili, in
quanto che l.a rivol u zione d<>stò lo masc;e prold.aric . fi nor a
~ssop i 1 .e, facondo così, deH'amorfo radicalismo intelleffual e, una scuona prreparatoria di esse .
In q ueste .condi 7.ion i i S ovi et dci depu t.ati de.gl~ oper a.i , sold ati o contadi n i si~niifì.cavamo domin i o cle.ll'a.morfi.s:mo contadi,no su l soci alJismo p roletario, e domin io dol
-8-
-9-
radicalismo inteJ.lettualc :,uWamorfismo c•onl.a<lino. Se l'edificio di So' ict assurse, con t11lle rapiùità. fino a tan'.a altezza, ciò accadde precipuamente pcrchè gli inlelkt.tual·i,
con le loro cognizioni tccniclw e con lo loro rolazioni borghesi, foccro la prima parl-0 ncll'opora di crlificazionc dci
Soviet. Por noi però era chiaro che questo irnponentei c<lificio era cosLruito sulùo pit1 profonde coni md dizioni ~n­
time, e cho, nolla prossima tappa cldll a. r i \'Ol uzionc, era.
assolutamrnto ine,·itabilo il suo sfacelo.
una mf.ta. 1".<\nza un senso. Se'Tionchr. coloro che sul>"ntra
rono allo ?:ar, non pokrono mrnomamcnte muf.are il ca.
ratlcrc d<"lla gurna. co<;Ì come non poterono iniziar-o la
lotta per la pac, . X ei primi me1~i non si not<- fa re un passo
a\'anti. Tutto ciò provocò uno S<'oppio d'impn7icnza tanto
n<'Ll'cS<!rrito quanto presso i Go,•erni a'fl,,,,ati. C'onsegue.nza
no fu l'offe,nsiva dcl 18 f{iugno. Gli all<'aJi pr<'SM'O l'offensiva, pre,sen 1.a.nclo pel pagamento vecchio ramhiali zaristiclic. I ca.pi clclh pircola borgh ec;ia, in1imid.iti dalla propria impotenza e dalna crcsceintc impaziem.a. cleillc masse,
acc{\Ltarono l'intimidazione. Comincia.va. realmente a pareir
loro evidente eh<', per arrivar<' alla ronrlusiono della pa-Oe,
ri Yolcss.c soltanLo una sninta cla parte clell'e"crrito russo.
L'offensiva apparYc ai loro oochi corno la Yia di scampo
dal ronco, in cui si troYa Yano; e~sn. era per noro ia sol uzionc>. del prohl<'ma, la sah'ezza. E' rlifficilc> immagina.r~i
un'wbcrrazionc pii't moofruosa. piì1 dclit'uosa. In -q u··Ha
~pocn. nar-Ja,·ano clcll'offonsiYa i1roprio comn i social-patrioti di int.l:i i paesi, n<'i primi .!!inrni e nelJ<' prime &>t1imanc> clC''Ha. l!UNTa. p:irlavano ddla n('rcs•.i.t1. cklla difo"a. clc>lla p:itria. (l<'lla Unione sa<'ra. ec". 'Tutti i loro scntim('<IJf.i zimmerwailcliani, tnirti i loro <'intm:'.a~mi internazionalisti erano come svaniti. Pc>r noi. <'h<' "r;n·amo alla
opposizione pii'1 implacahi;l<'. era chiaro che l'offonsi,·a coslituivn. un p~rieolo terrihi1lc>. chn, nnzi. potrehhe Jwrsino
sig-nifira.ro In. fino dc>1la rivoluzione. Noi li ammonimmo che,
se primn. non gli si inC'nl.c:n-a.no ide<'. c.he <'~<"o dovHa.riC,Qq'JOSC<'l'C sn<>. non era leci1to condurre alla, baft.aglin. un
o.c;crcito, i1l quale si era J1.ropr io allora d. staio ecl <'ra stato
r<'SO fi,fuiha.nte da.I precipit•:'\ll'C <k!!li <'Yrnti. cli rni ('ra ben
lungi clal rendersi conio. Noi rndt"mmo in ,a:uar<liia. porta.mmo ·]{'. prOYC', mjnacc'ammo. Ma i n:irtiti rlnminanti. legaitri anla.. borghcc;ia russa e alle hor.g;he~ir a 1 l<'nk non aYeYano altra scapnatoia; essi ci shnnn oninrli cli fronte. l"Om'r nntnrak, soltanto con sen 1.imonti ostili <' con un odio
c~'l I.ili nari o. ·
Il problema della guerra
La rivoluzione era sorta. dirett~'lmenl<i clalla. guerra. e
la guerra d!iventò la pietra di paragone di tutti i partiti
e di tutt.e -le forze rivoluziona,rie. I duci ini;e.ll<ttuali erano
«contro Da guerra»; durante lo zarismo molti (li cs."li
passavano per seguaci dell'ala sinistra dell'Inkrnazionale
e aderirono a Zimm<>rwa.ld. Ma tutto mutò, n0n ap1wna
essi si trovarooi in posti «responsabili ». Fa.re la politfica
dol sociali&mo rivoluzionario signifìC'arn. in tali ron<lhioni, romperla con la borghesia: tan 1.o <'On Oa hor,g-hcsia russa
quanto oon quella alleaita. Ma, <'Offi<' già clicrmmo, l'impotenza politica della pficcola horghc>sia iniruldtuailc e
semi-intelfottuaJl.e oorcava di coprirsi allo spa.llc per m<'zzo
cli un'allea.nza col liiberaJlismo borghe-sr. I nel i la parte. t riste e veramente vergognosa fatta, nella qu<'si,ione dcùla
guorra, dai capi piccolo-ho1·ghc.s i. Essi si limita,·ano a
sospiri, frasi, secrete osortazioni o pr<>ghioro, C'hc rivolgevano al Governo aJl leato; in rC'altà pNÒ coni in ua:vano
a tra.sc..i-narsi sul binario cldla borgh<'~c:lia lioorale. Como
è naturale, i soldati. che combatt.evano nelle 1..rincee. non
potevano argomentare che la guerra, a cui nrendcvano
prurte già da quasi tre anni, ave.ssc as.<1unto improvvisam<"n.te. Ul!l nuov,o .aspetto, solo perchr a Pictrograrlo erano
entrati nel Mrn1stero uomtini nuovi C'he si chiamavano
socialisti-'I'ivolu_zi<>nari o mcnsc<'vichi.' A rilevare ll'impieg!l'to Pok~~ws~1 yenne Miljukoff, r T<'lrestcemko rilevò MlilJuk?ff; c10 s11nuficava ohe, al posto ddla infedeltà buro?rat1ca,, era su;bent~ato da.pprima l'imperialismo gucrra1?lo dei. c~detb, !;J~I la nebulosa .mancainza cH principi: e
aOSSCC)lll08I•tà politica. Un camb1am<mto obbiettivo però
non si e'l'a avuto, tanto meno si mostrava una vera via di
uscita dalla terr~bileJ guerra.
Appunto in ciò la <'ruusa prima ctd~'u·ltcr ioro dooomposizionc deB'cseroito·. Gli agitatori dicihia.ravano ai soldati cl:to il Governo za1dsta li mandava, al ma.cielllo se.mia
1
la campagna contro
bolscevichi
. Il futuro. storico non potrà sfogliare scnzrr emozione i
g1orn~Ih rt~"-"I dcl maggio e del giugno: I'c>poca d olla prepa;raz1<?ne .1cle~.le .ctdl'of~cnsiv~. ,Quasi S<'nza c,ccczione tutti
gili arLteoh ne/i gwl'nah ufftc10~.1 e dcl Governo erano con-
t.r.o i bolsccviohi. Non vi era a rc us.'t non vi era caJunnia
che, in qtw i giorni, non ven.isse l~ncia ta. contro di noi'.
Com'è facnlo immaginarsi. la. pa,rtc pri.ncipa.lo illl onesta
campaigna era sosiem:it.a dal.la borgh~sia ca.dotta. n suo
1
!O
istinto cli classe le diC-O\'a eh<' non si lrattarn rnlt.anto
<ldl'offcns.iYa, ma tli tutto l'ult.erion• indgim 01to tl<'Ha
riYolu1.ionc, e, in prima line<L dl'lla, sorl<C <l<'i pot<'r'Ì pubhY.ci. L'apparato borghcso d<'>'.h u opinione pu,' hlica » si
spiNtaYa qui i,n t u'ta, ln ma forza. Tutti gli 01•g:rni, le autorit;ì, l"· pubbllicazioni, ll' t.ri.lnm<>, le ralt<0<ln•. tut.f.o H'niYa pos(,o n..1 scnizio cli un'.1 mèt.a comune: il rendere
impo&"l'hili i bolscevichi eomc partito politi<"o. La conr-0ntrata tein~ionc o tutta la forza clra.mmat ie:i c1o1·1,a <"ampa!!l1a
giorna.lisiica contro i bolscC'vichi ri,·<'l:i.\":l gi:ì, innanzi
tempo, la gue.rrn, civil<-, ch"I si doveva poi c·omhat t{'re nel
scgncn te pe.rioclo <lolla ri vol uzionc. Scopo ckll 'a i7.zamen to
però o <le·~il.a calunnia era quello rli prn,·ocare una complda rottura e ostihtà. cli ''rigert' una SJJ<'>'.sa mura~lia tra
] 1:) masse lavora.trici e la. << !"." ·ie'.à. colta n. L'.l horgh~in libcrafo comprese che. "-0nza la mediazione <' lì'aiuto clrlla
<kmocra..zia piccolo-bc·rghc;;.(', non sa rchl>{' r 1: u~·i L't. a domare le ma"S" chr, ccme già Yeclemmo sopra, crano 11roYvi!Soriamcntc nelle mani di chi clirige,·a l<' organizzazioni
ri\·ol uzionarie. La ca.ccia poli' t.i<:'a n i holsN'' irhi f;i pr lì<:«e
quindi, come còmnito immediato, l'inronriliahilc n,,m:cizia.
frn il nostro na,rifto e gli amni] sfrati clco:fJ.i "infollcttuali
socin,listi >>. .giacc-hè questi uPimi. srpa.ra.ti dnl prnktariato, Nano COnda•D>Ilati a, pr(\Star serYa.g-gio a]).n, borghesia
l:iberaile.
·
Durante il primo Co11zTr,so Panrus~o rlri Soy1'et 0c1'dcb
jJ primo SDllVC'TltOSO fulmine, chN già, facrya p,rc.sa.giro i
futuri terribili eventi. Il nartito avr,va. <lN.iso cli fa1·e a[
10 giiu,a-no, una rlimostrazionc armai.a ~ Pidrog-rad<J: la
oni1,le dovcsise a.irirc c1i.rc.t~.am('>ntr sul Congr<\"SO Pann1sso
dci Soviet. " Afferra.te il Potrro '" voikvano gridar0 gli
op(\ra.i <li Pic-trogrado ai socialisti-ri v01l mionari {'I ai m<'nS"__.evf.chi. oonvenut.i da tutto il paC:Sf'. « R.ompe!cln, <'on la
bo.re-h0sia, p-<'tt.;:itc lontano da, voi ogni idra. di coalizione
o afferrate il Poter('!'" Per noi <'nt r.hiaro che una rofr
tura trn i sr>f'iaflisni-rivo.lnzi<rnari <' i mrnsrc,·irhi e la borrrhflsia lihera:liP li avr€-hhl' coslre.f.ti a rNcar"' 1m a.into ndQc
fì],, avanza.te de•l pro]e,tari.;:ito: in flll<:'>st0 mod-o si sa.rchb"ro
a ssicu raffi nna posizione di r.-tt.iYa. a sn""" cle]] a hori;hc-sia
]i}v•rale. :Ma apnunto dj f'ÌÒ avcv;:i.no p;:i,ura, i capi pif'Co],..,hore-he.~i. Qn;:i1ndo >('JSSi eibihero nof.izi.a. delfa proR'<'ttaia dimocstra.zi.on<'. in unione co.l Gow.rno. in culi aveYano i noro
ran·nrc~ 00 1nhnt.i. e d'aecnrrlo r<>n la lyi,rgh.n.<:in, J.i hrrn]c e
c0nt.ro-riv0ilh17.iona.ria n,nrironn una camnagna addirittu ra
naz7.e>:.ca contro la dimo~t.rMinn<' Tutto fu mc1'.so in moto.
Noli <'n1va.mo al1lora in in"ie-nift.nantr, minnram;a al Coingr0sso. Battemmo quindi in ritirata. La dim01stra,.ione non
ehhe ln nrro. Qnest,a rna.n<>ata d1im o-strnzio•nc porò l:rncjò le
piì1 pro.foncl~ t.raeoie lf1'?'1.la cosoi.cnza d<'JÌ due partiti; es.sa
approfondì gil1i a.ntago.nisrni e ina&;prì la nemicizia. I rn una
-111'<'<lut;i pri,·ata ckllila Presidenza clcl Congrcs<;o, a cui presero pa1·Le i rappresentanti elci grnpp•i, parlò Zerntelli,
n.llorn ministro cl •l Gornrno cli coalizione, aff<'lmanclo, con
t.u!,',a l'cnNgia clf'il gretto dottrinario piccolo-borghese. che
l'unico pericolo, minacriantc. la rivolluziom\ <1rano i holR<'cvichi e \il proletariato pie! rogradcsc, armato da loro.
Dana qual cosa egli tra~"se la conclusione essere ncc. ssario
di,sarmaro 1-e pcrsorne che « non sanno maneggiare '1-0 armi ». Ciò si riforiva agli OJl'f',rni e a qnc'i!e parti della
guarnig;i-onc cli Pictrog.r.aclo, <'h~ scguiYano il nostro partito. Il disarmo però non polè essere c~cg-tnto, w•rchè, per
una misur.a così ~-CY<'ra, non erano suffic.i mtcmcntc ma~urc
nl• le premffisc politiche. n.è quelle psicolo.!!iche.
Allo scopo cli dar<' aUe mas"<' una socldidazionc per
la non an·1rnuta dimostrazione. il Cong-rc.,so ck< Soviet indisse per il 18 giu.rrno una cli mc <;trazione gcn'"rak, s<'nza
a1·mi. ~fa i1rec.isamentc qucl iriorno fu il giorno del trionfo
politico dc.I nostro parCto. l,c ma.,sc >"n<'se-ro sull\'21 straclf'
in podrro& colonne; e s~bb~n<'. rontrariamcntc al1la nostra
manca'a dimo1<tirazionc drcl 10 p:iugno. fosc:.'To state chiamate i::ulla strada da. una ufficiai.e autorità dci Sovioet, gli
onerai avevano scritto s11r.lc loro b'l.nfli<'re <' st1'i loro ste•nclarcli .Jc nostre paro!<' d'orclin"': "Ahbasso i trattati segr<.'ti ! ». « Abibao.so la politica del.!'off<'nsint ! "· "Viva la
pa<'<' l<-a.lc- ! ». « Abbasso i dieci m inf stri capi.talis' i! ».
" Tulto il poter<' governativo ai Sovid ! ». C''cramo soltanto tr<' cartelloni. eh" esprime.vano la loro fiducia ail Mini1sli0r.o cli coa.lizio'Ile: uno cra d'un rrirgirnento dli cosacchi. un albro del gruppo Ploohanoff, il terzo dcll'org-a:nizzazionc cli Pictrogrado clC'l « Bund n ebraico, chf'i si compone principa.lirrwnte cli e:lc.mrnf,i non prol.ota d. La' dtmos(.ra7.ion0 mosf.rò non solo ai nostri !1JC.mie.i. ma aneh0 a noi
sks'Si, che a Pietrograclo .oravamo mollt.o pilt forti di qucl
che avc".simo presupposto.
l'offensiva del 18 giugno
In seguito a•lla dl'mcstrazione di quec:.t-0 mas!e rivo.Juzionari·::- pareva inevitnhi]'{> la crisi govNnativa; ma. la
notizia clal fronte. oh"' l'arma.ta riYoh1zio.naria aYeva pre.so
l'offensiva cancellò l'imprcss:o:nc> lasriat.a dalla dimostrazione. Nclllo !'.Lesso giorno, in cui il pr<>.Jctarìato e la guarni[\'ionc di Pictrogrado chiecl>Cvano la. pubhlica.7.ione èl1e1i
t ra.i.taiJi segreti e una fr.a:nca offerta cli J)are, Kerc.nsk1 prec.ipiiò l'esercito rivO'luziona.rio i·n un'offonsiva. Come è
naturak, quoota coincidenza dcgiti cvcnti norn era dovuta a
-
-
un pur9 caso. I grandi manog_~i:itori ùi cose politiche an~­
'\a,n? già preparato tutto antir1patamMtc; e il momento
dell offensn-n, non era sla(.o fissato p<'r motivi miLitari
oonsì p<'r ra.gioni polit.ich<'. Al 1n giugno In <'0<;irl0ttn. m~
nifffl 1azion<' pa triot.tica _P<'r;ors<' Jr st rn<l<' <li P ictrogrn,do.
Il Prosp~! lo N.<'\:']ò ~ ili .e o_rs~ d<'lla horghcsia - <'rn. aff?'ll?-to .d1 rrocchi an.1ma.tJc;s1m1, (rn <'lli nfTì<'iali, giornahsli o s1gnnrc rlegant1 facevano una viva ngit.az'.ionc <'Ontro
i ho lsr<'vichi. I primi holl<'l•l.ini sull'off Pnsirn. <'rano favorevoli. La, st.af!'lpa, lib"ral".'. \h<' andarn J1<'r la mnggiiorc. i:;~­
stcn<wa rh<' ili .nn.:;so pnnr1pnl<' rrn oramni fa.Ho, chr l'atta:~o cl:l 18 grngno, mrulgrndo lr 8\H' l<>nlanc <'On~gucnm
m11l.1tan, ~rn. un <'0 lpo mortale P<'r il progrrn~ cklla rivol~1z1on<'. g~acch?- r<>Staurcuh'!)<> l'n.nti<'n disC'liplina n<'ill'rsNcJfo <' a<:SJ<'lll'<'l'<'bbe anJa borgh~ia libcra1]('1 i post.i cli comando n<'llo Stato.
~oi fa.cC'mi:no altri> prl'visioni. In una did1i.ara7.ion<'
SJ?""<'l~k ~la i:io1 1 lf'tta ~1 pri!lJo.C'ongrl'c;<;~ cl".'i i:;oviet alcuni
_g1orn1 a•ant! 1 off'.~·nSlYa eh ghurrno noi clH·hiarammo <'he
q.uPsta offrn<:ivn, d1st.r~1!?'g<'J'C'>hhc l'intima cOPsionl' dcll'e.<:.('rc110. porrchbe }'una, eh front<' a,1J'altrn 0f' SllCI diY-Or'<C n::trt.i
f'i clare~be un~ grande _nrl'poncl><'.ranz:i ::ii <'o.ntro-ri,·oJu 7Jio~
n.::trt !41::trchè il manternml'nt-0 d<'lla cliS<'iplina in nn esPrc~t<? chsfatt-0 c. moralm<"!1Ì!'> non rinn~vat0. non sarcbh<' poss1~n].P senza n!?'<?'ro~e m1~urc r<'l?rrcSl:vr. In alt.r<' paro.1ie-, in
queltla no~tra ch<'hrnr::izmne noi prPvNkvamo qn<'Ole c-onsep:~cn7iP. r.hc chbt'ro .n01 la loro <>snrPssio1np n<'l nome <'omune
di «Affare K-0rm~.off n . • Noi rik·n<'vam<> <'h<'. n<>ll'uno e
n,ell:::i.ltro c::ic:o, la rn-oluz10nc .rra ml'narcint::i. rlal niù gTavfl
p<'ncono : t.anto n<"l caso d'un sn<'r<'"SO cJplJ'offcnsiva _ a,l
cl10 n.on cr·<"d<'vamo :-. qu::i;nto. n<'1 <'::t"O cli nn insn<"l'.('f\c;o, <"he
a noi par~va q11a~1 JnPY1tah1J.r .. La rin".('Ìt.a cldl'off<'n.siva
rlov<>v;:i, ;mn~ la p1.ccola .bo1·l!h"~'~ r!'ln la horghl'sia in una
~-Onf'orrl~;:i, d1 c;ent:1mPnt.1 "~10.v1ms~1<'i. ,<'. in quP·sto modo
1soln;rc 11 ;iroleyanat.o nYolll71ona,.10. T, rnsn<'C<'S<:o della offr.ns1v.a.m1narcia:ra una romr:1l.('ta .rl i".<:olnzion<> rlPll'Pl'<'rci!o
nn~ nt.Jrata r~of1ca.. la perdita d1 nnovr ]ìl'OYÌn<'ie. ]<i cl~,~
lusl:on<' <' la :hsn,,.razio;i~ a,~,J.lP .r;ias~c. Gli l'v?-nt i "<'guìrono
Ja S<'<'Oncla vrn. Le nobz1ii: d1 v1 ton::i nnn . rlura.1·ono ::i lnn.go, ma C<'rl<>tf"ro pn;.sti; il po.sfo a foc;0h1 <'Omunie~t.i intorno ::i._ molf.1 .rep~rt.1 eh trupn<'. chP ~j· riflllfani.no <'lii aint.::i1~c gli .as<:.nlifor1, mtorno n!llo sfrrminio dc~li ufficiali,
dei 9naJ1 solt::into era1n e<>mpost<' taholtn. le unità atta.c<>a.nt1, ccc. (1).
1
1
13 -
12Gli ovcnli cli guerra si succeùcvano su una base <li
s0111pr-0 crescenti difficoltà nella vita interna elci paese. Nel
campo dc.Ila questione a.graria, d:lllin<lustria, dcli rapporti naziona.Ji, il Governo <li coalizione non faceva Il-E.!SSUn
pn.sso decisivo in a.vanti. L' approvvigt.onamcnto di generi
alimentari e lo comunicazioni erano scmpro più disorganizzate. l oonfliLli locali F!t faoovano sempre più forquen'~.
I minisLri « socialisti » consigliavano aLle ma.sse d'aspetta1-.c. 'l'uL!i i ddibera.ti, tut!Ji i prov\'cùimcnti, tra essi anche l' Asscmbllca Costitucn 1m, venivano differiti. L'in<looiaiono o la manca.inza di sicurezza <lcl regime erano evi<lent~ .
Vi crano duo possibili Yic di uscita: o la borghesia dov~wa
c.ssore J>rÌvaLa dci poteri e la iiivoluzionc spinta aYanti, o
si passava a « domare» le masse popolari con l'étiuto <li severo miS1Ure rcprcssirn. Kcrcnski e Zer<'tclli presero la via
di mezzo e ingroviglia.rono sempre 1.J..ù la situazione .....
Qua.ne.lo i cadetti, i più abilli e lungimiranti rappresentanti
cfolila coalizion.c, vlidero che la fal.'. ita offonsiva- <li giugno
po'~va, colpi1i;1 grav{'mcnte, non solo la ri\-oh1zi<me, ma anche i parLiti <laminanti. si affrctta.r ono a sgombrare in
tempo il terreno cd a scaricarc tutto il peso della rcsponsabildà sull-'.ie &paJlc dei loro ailleali cli sinistra.
flario soJl.cYar qni, in prima linea, 1ma que;ltione, da cui
dipenrlono, non >'oltanto le sorti future di tutti i provTedimenti clel ('on_gresso, ma - nel senso Yero delhl parola - le sorti
di tntt~t quanta la rivoluzione russ;1: la (]UPslione dcll'offensiY1a, C'he si si.a preparan<lo per il prosRimo :i.vvenire.
« ì\Icntre i c1rcoli conlro_riYolnzion:lri di Russia. Pongono
Jmpolo e<l eRercito d.avnnti al fotto dcll'off'cn.sirn. con tutte
le sue cons(•gue117,e - e popolo ed esorcito non sanno in
nome <li quali i:;coq}i internazionali sinn chi;rnnti .a Yermre
il. lHro sangne - quei circoli al'lpettiano allresì che 1'01Tens1Ya eo1Hlnc.1 a una con<'<'ntrazione del l)Otere nelle mnni
clPi g-n1ppi militari-cli1)lomntici. dci gruppi doè, che sono <lllcn I i <'on l'imp-e1'falisn:.Q ing:l~. fra ne: es~ r<l .a rnericano. e
n~1 ~·tta no pure c-hc quell'oITcn::;inl li liberi <falla nec<'-"'sitil.
rli <1 •"<'re. nell'av\·enire, far i conti con !:i. Yulontà organizz;;lta
<l ella <km ocra.zia russa.
«Gli occulti iniziatori contro-rivoluzionari dell'oITensin1 .
i ((mali non indictreg-g-iano <hrnrnti a nes:;inna « an-enturo cli
guerra», te.nt<tno oonsare•olntente di adoperar(' come ultima
arm~ lo scompiglio dell'esercjto, prodotto icfalln. sitna0ione
poi it!<",'l lntern~ ~ inter,naziona le: e a questo fine istillano
negli el<'me.nt1 a.15perat1 dellia d<>mocraz.1a il pensiero fondaruent.alrnent e falso che il solo fatto rlolfa oliensinl potrebbe
i•cnd~rc iiossibilc « il risarcimento >l dcll'eS(>rcito, e che., in
qu~sto Jl!Oclo mec<>.anko, potrebbe es:::er<' compensata ~ia m1an<'a 117K't d1 un determinato efiì.cace Tlrog-rnmma di liquidaziione
clelln guerra. E' d1iaro inve<'e cb·c unn tale offensiva deve
cl~fLll i t:h.,amrnt<' cli~org':lni7.7,'lr<' 1'0,Rerrito, i eni rip.nrti di trUJ1J.Je
si st.'lnn.o gli nni cli fronte ngH altri».
-
11-
Al 2 luglio sc·oppiò la. crisi minisk.riale, cui causa forma.lei fu l l.J e;rnina. Quc!ilo fu, soLLu ogni a.-;poao, _un mo~
mcnlo di sollllll,a tcnzionc politic.a. palle più nu~.c part~
dcl fronte vonncro lìo JJL'legazio111 <i s111?oli r.a.pprcscnta.nt1
a raccontare dcl caoo che rcgm~ni ncll c.:'crc1w, come cona~gucnz,i. ùcJ.l"offons1va. ~a <;os1.<lclLa .s~~mpii. govornauva.
clncdc\ ii. dure rapprcsiighc. 8.ru1h voc~ s1 lcv;i.va110 scmpro
piit frcquc.nLi .da!tl-o co!o!mo dclil:.i. co.rnlo.~.La. stampa sooia~iSJtii.. Kct'' nskl s1 Ewvwmava ~mprc prn, ? por m?gho
dire sempre più apcrlmnenlo a1 caooLLt e a1 g{ì.ncrali cadett,{, ostentando non solamente il suo od.io 001~tro ~ ibolsou\.id1i, ma anche La npugm~nza cont.ro 1 partiti .nvo.Juzionari m genere. Le Ambasc1alo ~olll' In'.~sa C:;(.'rc1Lav.an.o
un 01. pressione sul Goycrno. e<l cs1g,cv.i~no: rcsLp.~1ra_z1on1::
<lcll 01. <lisc1plma e contrnuazwnc dcli ~Hc.nsl\ a ..::\ci cacoli
gornrnati vi rc-gna_v. a la . ma,,<;si.mii. ~oniusi.01:1". 1\ e Ilo m,asse
operaie cresceva 1 mdagrnc che, incna cli impazienza, cercava uno sfogo.
« Approfittate <lelllc climi!>sioni ùci mini.si~ cad~tti per
impadroniirvi cli tutto i.I pot(,~C !n: q~~Lo mv1to r~volsero
gli opcrai1 di Pio'irogrado. a1 i~arL1~1 della ~gg1or?-.nz~
dci Soviet i social-nvo1l,uz10nan e i mc.nso('v1ch1. M1 ricordo ùol~ seduta dcl Comitato Esecutivo al 2 Uuglio. I
ministri socialisti erano in.tervci:iu.ii, J?<'•r faro m:ia. r~­
ziono intorno all.a nuova cns1 mrn1stienat.e. Con v1v1ss1ma
attenzione aspetta.va.mo di vedoro quaJo posiziono assumerebbero ora, dopo che, in soguiLo alla dura prova imposta
Uoro dalla prnlitica di ooali,zio•ne( <'1rano caduti in così malo
mo.do. Relatore era Z<'rnteJ.1.i. Egli spiegò diffu.same.rute al
Uomiialo E secutivo c:hc le conccssi.oni, da l1ui o da T-e.restcenko fatte alla H.ada di Kicff, non significavano per nuùlla
una divisione <lelila Russia, o quindi non davano ai caù-eitti
m~tivo sufficiente p-e.r uscir.o da.l Mi1nis'cro. Zoretclli rinfacciò ai capi cadetti dottrinarismo centralistico, ma.noonza d'intendimento per l~ ncccss~tà di un compro?1esso con
l'Ucrail!la, ccc., ccc. L'1mp.ress1.onc fu m!sc~·a. m S?mmo
graùo. Lo sfiduc1ia.to ùottnnano della coahz1ono n.nfacciava <loittrinarismo ai freddi poli 1icant'i d6l capitalle, che
coJscro Ja prima occasiono per far salclarc dai loro oommessi politici ,il oonto per quel repentilllo deds.ivo mutamento ohe era, secondo loro, lo svolgersi dcg1li eventi in seguito 'a.!l'offensiva 4e~ 18 giugno . .f?opo tutte le esperienz;e
antc.riori del[a coal11z10ne, pareva 01 potesse essicir.e soltanto
una via di scampo: rottura coi caiclotti e creazione di u,n
Governo dei Soviet. La pro>porzione deilao forze entro i Soviet era al1lora taùe, che, dal punto di vista dci. pa.rtHi, iJ
Govc.rno dei Soviet s,i sairobbe trovato, direttamente n.eltle
ma.ni di sociaJ-rirvoluzio1I1ui e dci mensoovioM. Noi affrontammo consiapeivolmento ques/o -evc.nto. Grazie alUa possibilità di continue nuove eJ.iczi<mi,, ~l mccca.nfonno. dci Sorviet
01
15 -
assieurn\·a l'espressione abbasla,nza osa.tla dci scntim...mti
degli 01Jcrni e solùati, S'~llllHo pi~ ~vol ventosi verso sinistra.. Perciò seconùo 1-e nost.rn prcv1s10m, dopo una rottura
della coalilio.ne, con la borghesia. lo tenùe.nze. _radicalìi
avrebbero avu~ una preponderanza nella compos1z1one dei
So\ict... In i.ali condizioni, la lotLa do! proletariato per la
<:onquisLa dci poteri sarebbe anela.La. a sboccar.e nelle Mq_Ue
ùdt'organizzazione elci Soviet o avrobbc conlft.:nuato a. svolgersi p.lacic.Jament-0. Dopo una rottura con la bo.rghesia, la
i:;te:;sa democrazia piccolo-borgihesc si sa,rebbc trovat.a esposta ai colpi dei.la borghesia e avrebbe dovuto cercare più
intima congiunzione col prolot.ariato socialista, cosicchè,
1m.•sto o ta.rdi, soLto la veemenza della nostra critica. e la
sua ind<X:isione, iU suo a:morfìsmo poliLico sarebbe stato
su1icra/o dalle masse lavoratrici. Per questa ragion.o solr
Lanto, noi preite.n.devamo dai partiti dHigenti nel Soviet
- nei quali, e non ne abbiamo mai fatto n1istero, non avevamo alcuna. fiducia politica - cho assumrnsoro loro il poLcre.
Scnonchè, anche dopo la crisi ministeriale del 2 luglio,
Zcretdlli e i suoi compagni non rinunciarono all'cc idea»
dcl.la coa.lizion-t'. In seno rul Comitato EsecutiYo essi spiegarono che i capi cade~ti erano, bensl, corrosi da dottrinarismo e persino da tendenza controrivoluzionaria, ma
che nella provincia. v'erano m.olLi clcmemti borghesi, che
ancora oo la sentivano di marciaro di pari. passo oon I.a.
democrazia rivoJuzionaria, o che, per assicurarsi la ooopcra.zionc di costoro, m-·a ncccssEi.rio ch"ama.re rappr€1Sent.anti dc;lla borghesia neU n uovo Ministero. L~ no.tizia che
];i coal.izion~ si era spezzala per far posto a una nuova
ccalizione, si diffuse rapi<lan1c.ntc a Piotrogrado o provocò
nni quartieri dogli operai e soldati una tempesta d'indignazione. Così si andavano pr·epairan<lo gli eventi dol 3-5
1uglio.
le giornate di luglio
Ancora durante la seduta dcl C-0mitato Esecutivo fummo avvertiti per te(Jefo:no ehe il r<'ggim,onto deil.Jiei mitragliatrici era pronito aill'attac.co. E J?Cr telefono prendemmo
su:bi~ misure por trattcnoe.re il reggimento. Nei bassi strati
però vi era una gra.ndo attività. Da.l fronto arrivava.no
rappresentanti dci COllltingenti, sciolti por disubbidienza:
rocn.vEi.no no.tizie inquietanti sulle r<"sprossion,i; e aizzavano
la guarnigione. Fra, gli operai di PictrograC!o il ma.lcontento contro .i ca.pi ufficiali ora ta.n.t.o ·p iù profondo, in
~uanto che Z.eretelli, Dan e Tshchn.idse tra<>,~ano in inganno
1 opi·nion~ puhbhca d-eil prollota,ria.to, e si sforzavano di
-
10-
non <l.aro al Soviet <l.i Picitr.ograJo. la. pos.-;ibil.itiL <l.i divcnta,ro la vera ~pressione dci nuon ::>entlmc·nli <l.dlc masse
larnratrici.
11 Coruil<1''.·o Ese.cutivo panrusso, ch:l era stato creato
nel Congrc.:;so di lug1!:10.? dic si <LPJl?g's~a\a ~~a lH"ovinci.a
più rcLrograda, ricéteClO smnprn piu lll uhmlél. Ime.a il
l::;oYicL di l:'ictrogrado o. US\1rpo la ~in~:-iunc <l.{.Jlc !acccn~·~
puramoolo p1dr.ug.rnd<:sl. Eru. ·nrnv1Lal.JJ ll.;, un confl1Lto. Uh
operai e sol<l.ati incalzava.no sompr·e p1u, manifcs~avan?
tcmpcslosamoute il loro maLrnntcnl~ co~1'1ro Ila, pohtwa ufficialo <l.-ci Sovic.t, e chrndl•YanQ azioni inu nsoluto al noslr<?
partito. La provincia onl. ancora così relrogra.<l.a, che> noi
ritc.ncvamo non fosso ancora. gnrnla l'ura. per simili azioni.
.N<.,Jlo stesso tempo però Lcmova.rno che gli t•nmti <1'1 fron'.e
prorncasscro un e.no.rmo eaos .ncll<; file <l.dllil. rivoluziono e
incutessero dispcraz1onc negli an1m1 dello masse operaie.
Entro il nostro partito l'attcggiamQnlo verso il mo\·imcnto
Jot :3-5 luglio era iwrfollamentc cl<.tcrmina'o. Da.lll'un<1'
r>artc c ·era. il. tim~ro che ~) ie.Lrograùo s; potesse stacx:ai:o
clali1la provincia, rimasta mtl1cLro; dall .alLr'.1 parte però
c'era la speranza che soltanto un en rg1co m.tcrvento a 1 ~
tiYo potesse, da Pietrogra.<l.o, sa:lvare ~a situazione. I propaga.n<listi <l.el partito nei .bassi. stra.li ~n.arc.1avano con la
mass.a e faccn1no un'agitazione irrcconc1halnle.
In e-erto qual modo vi e.ra l'a.lLra speranza che, scen<leindo in piazza, le mass~ rivoluzionn:rie avre.bb~ro do:·~Lo
s',crminaro l'ottuso dottl'llna1~1smo dci mediatori coaJ1z10nisti o cost.ringe11li a capire che, solt<-vnLo con un.a aperta
ro·Llura con la borghesia, potevano C'Ontinuarc a restar al
Uovcrno. Nonostante tuLto quol che .fu dct.to e scrilrto dallla
stampa borghe:sei ne~ gior.ni seg~1c!1ti, nel ~o~tro partito
non esisteva aHa;tlo il progetto d1 impa<lrorurs1 Ùc1L poitC<I·e
per mezzo di una r.ooistcnza armala. Bi trattava di una dimostrazione riYoh,1zionaria, che sorse spontaneamente, ma
fu dirotta <la noi poli ticamcnle.
Il Comi'ato Ocintrak Esecutivo c1·:.i appunLo radunato
no! palazzo Taur.i<l.o quaiIJ.do il pallazw fu circondato daUe
ondo procel:losc di operai e soldaLi arma.ti . Fra i diroosLranti si trovavano, .P-.aturalm~n.L-0 in minorainza impercoLtibilc, anche elemcn1.i anarchici, }'ront.i a far uso d€ll1e
armi contro il centro dci Soviet. U'crano poi anche elementi, ohe mirav.a,n,o a cc pog~·om H, Cento .Keri e perSQIIle
visibilmen:,O assoldate, Ue quah cercava.no <l1 profittare della situazione, per provocare caotici disortlini. DaiLle fì.fo
di qu-esti <'llemem.ti venne l'intimazione d:i arrestare Cer:n.off
o Zorete!Ji, di cacciar via il Uomitato Esecutivo, ccc. Fu
pe.rsino fatto il tcnlati'Vo d:i a,rrestarc Ccrnoff. Nel caircere
di Krcsty io rioono1bibi poi uno dci marina.i, che aveva.no
partecipato a questo tonta-ti vo di a1Tc-<>Lo, e vc:n1n1 .., sapere cihe era un deliinquootc comune, .i l quallc si tr-0vaiva
-
17 -
in carc<'1r-0 per reato <li rapina. Ma. la &Lampa borghese o
mc<liatricc dipinse tutto qucdo mo,·irnenLo come una campagna yrogromistica ~ontro,-rirnluzionaria. e a~ un te~po
bolwe,·i-;ta, l.a quale s1 prefiggeva .il compito. di soppnm~
re, arnrnt:i mano, il C-0mita•.o Centrale 0 d1 usurpare 11
Governo.
11 movimento drul 3 al 5 lugilio mostrò a. luce meridiana
cho int.orno ai parLiti govcn1anLi di P.cLrogrado si era
faLto il vuoto. Non già <·hn L11tla la gu:vrnig1one fosse allora per noi. Vi erano contin.gcnti indceisì, '.i.tubantJ, pasf'ivi. Ma, a prescindere <lagli allievi ufriciaili, si può dire
che non n era riparlo di trulJllC disposto a combattere
C'onLro di noi in difesa del GoYcrno o dei partiti dirigenti
d{·l Soviet. Si <l.ovcttero dunque cJ1i.amar truppe dal fronte.
'l'ut'.a ila strategia <li Zcretdli e di Cernoff e a.) tri miraYa,
n.l :l luglio, a guadagnar kmpo e dare a. Kcrenski la possibilità di far accorrere a Pictrograclo truppe «sicure».
N{)\'la sa:Ja <l<'-1 palazzo Tauride, che era circondato <la una
densa folla di popo~o armato, cntraYa una Deputazione
dopo l'altra, e chiedHa: Rottura compllda con la borghes;a, radicali riforme socialL intayolamcnto, di trat'ative
cli pace. Noi ho1hsceYichi accogliHamo ogni riparto militare suHa strada o ne.I corU"'' con clis 'Orsi. in cui invitaYamo all'orcLne, e manifestavamo la ('ertc7.za eh<.', dati i
sentimenti regnanti tra Ile mas~c, non riusci rrbbc ai media..
i.ori cli formare un nuovo GoY<'rno di coalizione. Più r isolu',i <l.i tutti erano qu·e•lli cli Kronsladt: solo a stento
riuscimmo a rite.ncrli nei limiti della <limos.Lrazio·ne. Al
4 'luglio la dimostr azione si far<'Ya a,ncora p'it1 imponeint-e,
ccl aV'\cniva già sotto la immediati" dirczion·P del nostro
pn.rt.ito·. I ca.pi dci Soviet non sapevano <love battero aa
wsta; i loro diseors·i erano fa.V i in tono cvasiYo; le rispo ·
sle da.te da Ulisse Tshchaidsr alle Deputazioni, mancavano
<li qualsiasi contenuto politico. Era chiaro d1c i capl. ufficia,] i aspettavano.
Nella noittc dal 4 al 5 luglio arriYaro.n o dal fronte Uc
prime truppe « sicure n. Durante la seduta dcl Comi•iato
EsecutiYo squillarono nd Palazzo Tauriclc le note dc!Ua
cc Marsigliese n, sonata dalfa handa militarr. In un attimo
si trasformarono le fa.ccie dci membri del1a Presidenza.
Era, r'ilornata la sicurezza. chi' era loro ma.neata ncgili u.Jt~m.i giorni. Nel palazzo Tauridc <''ntrò il reggimento Volmia, queMo stesso reggimein•o che, alcuni mrsi cJo.po, marcia.va sotto
nostre band'icre. all'ava.nguardia della rivolt17,iono di ottobre. In quell momeinto tutto si caanlb~ò. Non
c'<'•ra più bisogno di avere a10una so.ggczione con le Delegazioni dog.Ji operai e soldati di Pictrogrado o co·i rappr-escntan li de1l:la flotta del Baltico. Dai.la tribuna deil Comitato Ewcutivo ccihoggiarono discorsi intorno aJla sommossa. armata c1he orama;i era stata « -domata » dall~c truppe
1
re
-- 18 -
fcùdi alla rirnlt17.ionc T hols0Hid1i ful'ono did1iarnti 1iartilo con:.ro-rivoluzionario.
L'ansia. ùa oui !'ra stntn. inrnsa In uorghrsia l.~ralo
durnntc i ùue ultimi giorni dcHa dimoslrazioiw annata,
si sfogava ora. in oclio n('('anito. non folo n<-11<" co.':onnc .d1•i
giornali, ma anche n<'ll•' si rade di I' ict n}grado <' :;p• crnlmcnte gVi opomi e soldati. colti n<-lln loro u dl'littuosa
agitazione>>. Alllicvi ullìr·ia.li. ufiìciali, t.rnppc d'as.<;alto,
c1wali-01·i dcll'Or<lin0. di San Ciorgio "l'llno i pntlroni drJla
situazione. Alla loro lN;l:t s i ••ra110 po<;l i spi<"eat i conlrorivoluziooari. S<'nza pi•'tà s i di :;t1·11~g(•\·n110 nrlll:i cil.tà
di Pictrogrado, lo organiwn.ioni " ),, istituzioni operai<'.
Corninciaromo gli arresti, le 1wrqnisizioni domieiliari. e
con esS<! bastona' uro e anche as~ac~ini. J\ I ·1 I md io, nl}lla
notte, il ministro di grazia<' giui;tizia PerC'\'<'l"Seff <'vnse.gnò
all-0 stampe i docum<'nli, i quali d(W{'\'ano dimostrare eh<?
ailla testa <l<'l partito holsn'\'ist~t sUt\ nno a~f'nti tedcc:<'ht
pagati. I cap·i dei parWi d1•i social-ri,·o'm:ionari <': elci
menSCC',·ichi ci conoscenmo troppo h"nc <' da t r<>ppo !c!11po, per credere a simili n<'cuso: ma <'SSi <"rnno trnppo interessali al successo cli <"JllPll<' a<'CllS<'. JH'r <'OmhattNle apert.'ùmente. Noi però, oira:i aneora, uon po-<siamo ripensare
che CO'.Il schifo a. quei bacca.nali cli nwnzogn<', cho si c<'lcbra;vano in tutte le pagin" dC'i giornali borg-h<'s i o medi~­
ton. La nostra stampa N:t soppr<'ssa. La Pi•·'rogrado nv?luzionaria dovei.te a<'corgrrsi <"11<> la prnvincia e ll'('..c:erc·1to orano ben lungi clal trovarsi a.I• suo fian('O. N°<'i quar·
tieri ~p~ra.i si <'>bihc un breve istante <li s<'ompigl io. Nell~
guarnigione cominciavano Jr misur<' r<"pr<'_<;.c;i,·e {'ontro 1
rc.ggim<:'Ilti sciolti e i1 disarmo cli ak11ni conting<'.nti. Nel
fratLompo i cap i dci Sovid fabbri<'aron<> un nuo,-o Minist:cro, coimprffidc?dovi rappr<>srntanti (li gruppi bo~·ghesi
di. terza ola&«\ 1 qua.li, sl'nza poter offrir nullla. h spoglia:vano però <l<'ll'ultima goccia cli iniziatirn ri.rnluzionana.
I ntanto gli cvrnti al fronte s<'guivano i l loro corso.
L'organismo dcWec<'rcito r.ra. srns.c;o fin n<'llc pi'Ì1 intim-0
fibre. I s~ldati si convinc<'\'ano infatti. che Oa maggior
r.arte degli ufficiali, i qua.li. al p~in<'ipio deJ,la rivoluzion.<',
si eran<? ~essi per propria difrsa la fascia rossa, -0rano più
ohe ostili al nuovo regime. Al Quartier gcn<'ra.Jr fu fa'ta
apertamente una sclc1.ione di okmenti contro-rivoluziona·
n . Le publ:Xlicazioni bolscevistr v<>nivano spietatament;c
P.erseguitate. B-c-n pro.<;to l'offrnsiva si muLò in tragi<'a nt,irata.. L a stampa borghese, lanciò foroci calunnie contro
~~S'h!·.cito; e se, alla '.'igil ia del,l'offonsiva, i pa,rtiti regnanti
i chi al~wano. ohe noi m"avaano un impNccttibik mamipolo
e ç -0 esercito non sape1va o non vofova sa,per nu,l Ja rli
noi , ora. <:file l'avventura dl('lll'offensiva aveva fatto una fine
così tragi.oa., qu-c.Lle stesse persone, quegli stessi partiti ri-
-
19 -
versavano su di noi tutta la responsabilità dell' insucoesso
dcll 'offonsiva. Le carceri erano affollate di opera·i e sol··
da.ti rivoluzionari. L'istruttoria sui fatti d<:l 3-5 Uuglio
fu affirlata alla 1ladra magistratura dell'antico zarismo. E
in questo condizioni i socialisti-rivoluzionari e i menscevichi osavano pretendere che Lenin e Zino"ieff e altri compagni si oosti 1 uissero spont a,neamente ncllci ma.ni della
« .giustizia n.
!I..---- -
Dopo le giornate di luglio
Lo scompiglio .n<.'i quartieri operai scomparve ben presto, pt>r far posto a una marca rivoluzi onaria, no,n sdlt.'lnto nel!<' file dcl prol·Plariato, ma anche nella guarnigione di Pietrogrado. I mediatori perdettero ogni influr,nzn; l'onda. dcl' bolsof'Tismo comin<'iò a d iffondersi dai
centri della città a tu 1 to il paes.c; c. supera,nùo ogni ostacolo. penetrò nelll'c.sercito. Il nuovo Governo cli coalizione,
con Kcrc.nski al.la ksta. si mi~e ora anertamcnt-e sulla via
<lolle repressioni. Il :Ministero ripristinò la pena di morte
per i soldati. I nostri giornali furono soppressi, i nostri
agita 1i0 ri arrestati . Tutto ciò però non foce che rim·igorirc la nostra influenza. A rlispetto cli tut1i gli ostacoli,
opposti .alno nno,·e elezioni del Soviet <li Pietrogrado, la
propo,r zion o <leM<' forze si era di tanto spostata, che in alcune questio·ni importan 1:i , noi ott<'n<'mmo già la maggioranza. Lo stesso si verificò anohr ncl1 Soviet di Mosca.
~n qu<'.11'cpoca io. ero già nelle prigioni di Krcst.v con
molti altri compagm . arrostato a causa ckll'agitazione e
org~nizzazio·ne della rivoO ta anma.ta r1cl :1-fi l u .crl io per inca~·ico. ~el Governo germanico, all\Q scopo di favorire gli
obiettin di guerra degli H ohf'nzollrrn. Il ma.g istrato Alexan..d roff, iri udio2' istru 'tor<\ non in tera mente ignoto. del
rca;imP zarista, il qua,le av<'Ya al suo attivo non noehi procMsi roniro ·i riYoluzionari. fu incaricato di difendere Oa
l'<'Jrn,hblica, contro i bol:;oovir hi contro-riTolnzionari. l:fotto
l 'a.n~ic<? rc.~ime i prigionieri H~·nirnno d:<;tin1i in nolitici
<'. cnmm_ah; ade~so si trovò una nuova !Nmi.nologia: de!mqucnt1 eomun'l e bolscevichi. I solda1.i arrestati erano
m park perplessi. Quei gioYinotti. che eran wnuti dal)~
ca:np~gna .c. che prima. non an Yano mai pt'l'so parto ad
azioni pohtic.hc, avevano cr<>dn.to che la, rinllluz'ione darc;bb~ l~ro, una volta ner semp1 e, la libert~\; ora, invrce.
pien~ eh stupor<', iruardavano l Ci porte c1·mrti,..amr.nto chiu~ o ~ ) ' S?1c a scacchi . A ogni par;sei:rgiata 1n'i domandava.n o,
nicni eh ~gome,nto, cihe <'osa si,,rrnificassc tu 4.to ciò e come
la sarebbe amdata a finire. Io 1i cnn~ol:ivo ra..<isioura.ndoli
<'h<ì, alla fin fine, la vittoria sar·6l.lthc1 stata nos.tra .
· - 20-
l'insurrezione di Korniloff
A1ila litw d'a·"OStc> :wvcnno l'insurrezio11t• dcl generalo
Eornilo!T, la. qu;~lc a.ppan·1· co11SC/{ttt•nza. i111111'.•<liata, <lo1i<L
mobilitazion<' ùdle forzo oontro-n\olu1.1011a1·1c, <'Ù obbo
un (•nergico impulso d;dl'offPnsiva cld 18 giugno. Al n.
ta.nlo lodata confNe·nza di ,\losl'a, H1-:;o ll:i metà di_ agost<>1
Kcrnnski !.cnt(J ù1 por.~i i11 mrzm, fra gli <'lcm~nt,1 C?ns1t1
<> la ùnnocrazia piçcolo·liorgh"sP. l bolset·~ H:h1 ven~,·ano
giiL ritenuti fuori <l('lla " lcgaliLà "·. Tra g:1 applausi fra·
gorosi dci crnsiti ~ il sil?111.1~, tr;~1.llio.n; d1•lla. <l••!nocrazui
pit'cdlo-borghesc. 1Hrcnsk1 murn«c1u :u IJ<>lscen<:ln. ferro o
srmguc. .JI <L le is!<>richc gricln. <: le 111 i nncl'J<' cl1 h.<,.'n:nsk1
non conkntava.no a11con1 1 l'<Lporioni <l •Ila causa, con~ro­
ri \"?luzi<~nari.a. E~si Hdc\'ailti tr?J!l'O beno la ma'.·ca. nYoJ uz1onana clilagarc tultc le parti del parse, la classe operaia, l'esercito, la carnpagnn; cd {'ISSÌ rik1w,:ano assolu'-amcntc n-0eessario prend0re 1rn111cdiat.;1111m1t<· 1111su1·c r~<;trcmn,
per dare una kzione a~Jc masst>.
Questo còmpito ardilo fu assunto dal f{P!1Pralc K~r­
niloff, d'accordo con la IJ<Jrghcsi:i. ('Cnsita, cho ve~{"va _rn
lui un <'l"Of'. Kcr1,nski, Savinkoff, Filon('nko e altri soc1alisti-ri voJ.uz:onari governan (i e scmi-gornrnanti erano
coinvolti in quesLo complotto. In un cn(o sla<lio però ~elio
svoilgimcnto degli eventi essi n.blmndonarono Korml.off1
pcrchi· avevano compre,;o che, in raso di vitwria, egli h
avrchbe butta',i a mare.
.
Noi eravamo in carcero, mentre accaclcva l'cpiso~10
Korniiloff, e lo s?guivamo sui giornali. Che ri f<:Jsse lecito
ricevere a.pcrtamcnk' giornali, quc,;(a era. l'u111ca essenziale differenza tra le. carcNi kcrcnskiani' <' quolle dclll'an!ico r•'gimr. L'avventura <lei generale cosacco fece ii.asco.
1 s?i m si di rivoluziono avcrn,no creato nella coscienza
clel·lc masse e nrlla loro organizzazione un balluardo _suffi<1cn'.e contro ogni aperto as~alto contro-riYoluzionan~. I
partiti mcd;atori d"I Soviet furono !'.gomrnti al pensier.o
dell{'I eventuali consegucnw del colpo cli mano cli Korm~
loff, iH ql!-ale minacciava di spazzar Yia, non soltant? i
bol~evich~, ma tutta quanta. In rirnluzionc con tutti 1
suoi parti ti goYcrnan ti. I soci:il-ri vol uzionari e i menscc':'ichi si acc;nscro a k•galizzarc i bol secvirhi; non tuttavi~ ~nza _riserva e sol tan !o a metà, giacchè trm~rvano
possilnh pencoli nell'avTcnire. Gli slrssi marinai di Kro·nstaùt, ohe, n.eli~e gi?rna.tc cli lugiio, erano stati diffami,i.Li
come sacchog.gia(on o coniro-rivoluzionari furono chiamati ~ Pictrogrado nc1 momento dcl pcri~olo KorniloJf,
peir difendere .la rivoluzione. Essi arrivaroJlo, si prcsc.ntaon·o, senza dir parol1a, senza fare un rim,provc1ro, senza
-
21-
accennare al passato, e o.ccu1~a~·ono i P<;>sti <li roag~iore
rl'i;ponsabililà. lo a rn\ o il din Lto <li. ncor<la.rc a ~e~e­
klli le parole che gili gri<lai _nel magg,io, quan<lo t~li ai.z7...a,Ya gli alLri contro i marrnaì <li h.r~n.;;tact;.: . «Se, un
giorno, un generale contro-n ,·01 uz1~:man~ Len 1en~ ?i get=
Lare un laccio al collo alla r ~voluzion~, ~ ca<lcLl1 in.sapo
n<!l'anno alllora la corda,; ma ~ mann<ii ~i Kron,,;tadt verranno a combattere ecl a morn:e con noi>~.
. .
Al fronte come nelle ml.rane le organiz.zaziom del So1
vicL mostrarono cla1Jpcrtullo la loro vitali à e la l~ro poU:mza spocialmenl.e n~lla lottn: contro. ldt n~olta di Rornlloff. A vera battagli.a non si vqrne in nessun ~uogo . ~
massa riYoluzio·naria sbaragliò dappcr~ullo gli accolhti
clcl generale. Come nel Uugl_io i mccl~a!~~·i non an:vano PO:iulo troYare, nella guar111g10n·,' eh l ic(rogrado, soldati
contro di noi, così anche ora in tul',o .il fro.nte Korniloff
non potè tro,·arc soldati contro la. rwolluz10nc. La sua
azione era fondata sull'inganno; le paroJc del la propag<1J1<l:t clistrus~ero. f~cihn0ntc. i suoi pr?getti.
.
Basandomi sui giornali, 10 speraYO iz:i un rapido s_volgimcnto di ulteirior.i e\ enti n~l se~so <l1. una assunz10n~
dcl potere go\ernatlY? .da par ;C elci ~O\ iet. ~ra fuor. d~
t1ubbio che Ua sfera di influenza e lo forze de1 bo.Jscevichi
erano cr~'ISciute, prendendo u~o slancio enorri;ic_. I bolsoovichi avevano messo i.n guardia contro la coaihz1onie e oont.ro l'offensiva dol 18 giugno . Essi avevano presa.gito 1 'af·
faro Korniloff; 1e masse popolari potcro:n? co.s.ì cllU r 1 nccrsi per esperienza chei noi aveva:mo ra~1one. Ncl mo:monLo più eccitante della ·rivolta di Korrnloff, quando si
avvicinava a Pietrogrado tla divisione caucasica, men.tr<:
il Governo lasciava che l'acqua gli venisse alla gol.a, gli
operaci furono armati dal Soviet d~ ~iotrograd<?. I .reggimenti che, una volta, si erano lancia.ti contro d1 noi, era~
no da lunga pezza rigoner.ati .nell'a.rdentc aitmosfora d1
PieLrogrado, e ora stavano compl-etamenLc uallla parte ~<?­
stra. L'ammutinamento Korniloff doveva aprire defi.mtivamente gli occhi all'esercito e mostrargli l'impossi_bilità
di continuare una politica di accordi con la cointro-nvoluziooo borghese. Ci si poteva perciò aspettare che la r~­
prcssione della insurrezi<lUl-0 Korniloff dcs.se ame forze rivoluzionarie il potere goYernatiYo. Ma g,Ji eYentii si svolgevano molto lentamen!,c. hla.lgra.do tutt<L l'intensità degli
umori rivoluzionari, la dura tlezione delle giornate di luglio aveva i-.esc più caut.e le ·masse, che rinunciaro.no a ogni
propria iniziativa e aspettavano dall'alto un appeJ.lo dir-etto <> la direzione. Senonohè, anche « in alto » r.egnava
nel nostro partito l'inc1inazione ad attendere. In queste
cii,costain:w, sebbene nellla proponionc delle forze fosse
avv·einuta una modifi.cazionie in nostro favore, l·a 1iquic1a-
-
22-
zione dell'avventura Kornilof(
dia,ti mutamonti politici.
11011
potè portan~ a 1mmc-
La lotta entro i Soviet
Nel Soviet di P ict rograùo fu tlciin i liv amen Le con.<>olicl.ato, i:r:i. q~1~Jl~ epoca, il duminio. dol 11ostru pal'lit-0; e ciò
si. ma.n~ì<?S ,o, m ,forma d ra.mnmt1ea, n<'tlll<.1i q 11estionc della
composizione della l'n~~iùcn:t.a.
Allorchè predominavano nei Soviet i social-r.,·oluzionari o i rnonsccvidii. ~s1 si sforzavano con tutti i nwu.i
di. isolare i bolscc,·lc.:hi. Nella l' rcsiù;nla dcl So,·ict di
1'10trogrado non ~a~ciarono (·nt!·arc noppurc un bob.oc\·ico,
n~ancho 9.uand~ ìJl nostro pa.rL1to formarn. la u•1·za parte
da tutt~ il Sovrnt. Dopo che, grazie a mia ckbolo ma,ggioranz~, iJ SoYiet di l~ic'rograùo avcrn, approvato una riso!u".1on~ sul ~rnssa:gg10 di tutto il potere go,·ernati,·o nelle
mani dei .Sonct, i~ nostro grnppo d1i~s ~ che si formasse
u~a. ~res;d"n.za d1 co_alizi_one s11lli1i baso JHOJJorzionale.
~ antic.a I rcsHknza,_ d1 cm fac•·Yano parte, fra gli a.Itri,
lshchaidsc, Zcr-cwll1, Kerenski, Skolxleff e Ccrnoff no.n
ne volev~ sapere. Non è superfluo ricordare ora tut~ ciò;
o_ra che l rappresentanti dci pa.r'iili battut,i <la.Ila rivoluz10ne 1~arlan~ de1!1a no('(;Cssttà di un unico fronte della democrazia o c,i accusano di .e'icl usi vismo. Ail01·a era stata
convocat~ un as~bl<>a speciale elci Soviet cli Pietrogrado,
llCl'
dccic!:r.rn mi,orno alfla qncl?Lione della. comrposizionc
della Presidonza. Da ambedue le parti erano stat-c mobi1izz~tc tut'.e fo forz;e, tu!te Le riservo. ZNetelli pronunciò un
cl1:scoi·so J>rogra~at1co, nel quale dimostrò cho la quest10:n~ dclla. Prerodenza era una qu"stione di indinzzo
:r:oI~t1eo: N?,1 callcoilava.mo su poco l)1eno della metà dei
'\OtJ'. e m cio .~rava~o inclinati ~ veder g'HL un progresso.
I~ 1ealtà pe1.~, a_ll appol1o !lommal.c, avemmo una mag~1oranz~ di pm di cento voti. « Durante seri mesi - disse
Zerdtelh - stcmmo noi alila tesla del Soviet di Pietrog!a o, e. lo conduoemmo di vittoria in ,·ittoria · vi auguriamo di poter restare aJlmeno rra metà di quel' tempo al
•posto che ora doV1ete occupare». Anche nel Soviet di Mosca i,?be luogo epuale ~post~mento nei partiti dirigenti.
nel ca~~o ~I? 0bllsaltr~ 1 _Soviet de~Ja provi_neia passava.no
.
ppo e.i o ~vichi. 11 tcrmme per il seccmdo Con8'~.~o a:r:i:11s~ dei SoV'i~t si avvicinava sempre più. Il
gorbp~o~i~~it.vl ~cl Ooani iato Centrale ES<'cu tivo lavorava
po i~det
·
e orze, p~r prorogar-e il Con1g1rnsso a tern.<:JV. d
te ehmato 0 soppnmenlo cosl comp letamente. E r a
sLr~a~n ess~r! 1n n~ovo Oon~r.c.~o· dci S9vict avrebbe .mo~
nostro par(,1Lo m maggioran za, o qmJld1
y
avrebbe rinnovato il Comitato Cem.trale Esreutivo e tolto
ai. mediatori le loro rposizioni più importanti. _La_ lotta
per .Ja riunione dcl Congresso Panrusso aveva qumd1 una
alti8sima imporlanza.
1 menscevichi e i socia! riYol uziona11i, invece, vol.eyan~
far trionfai'•" \l'idea del (( Congresso Democratico n, d1 CUl
avtrnno bisogno tanto ne.!Ja lotta çontro di noi quanto
contro Ke1\ 111ski.
Il ca}lo dcl Ministero aveva a.l~ora una posiziof!--e assol uLalllcn Lc indi·pendento e irresponsabile. Era salito al
putcrc, JH~l primo periodo· dol.la. rivofozione, con l'ai.uJ::o
dcl Su,·iet clJ. Pit!trograùo. Kerenski era enLrato nel Mi.rusl ·ru, senza IJrcciedente deliberazione diei Soviet i 1a sua
ont,rala Jicrò era. poi stata approvata. Doipo la pnma co.n:
Icrenza, dci Soviet, i minjstri soci.a.listi erano responsabiLi.
i;oltanto daYanti al Comi 1 ato Centra.Le Esecutivo. I loro
alilcati, inveoe, i cadetti, erano rc.sponsalJ.ili solt.anto daYanti al Uoro IJartito. Dopo le giornate di luglio,_ per contentare la borghesia, il Comitato Centrale Esecut.J.Yo aveva
oscn(n,to i ministri sooialisti da qm·Jla responsabilità d_avanti ai So,iet, a quanto si dicc\'a, per isLabiLire una d1!r
tatura ri\'olu1..ionaria. Non è comp:le'.amente superfluo ricordare anche tutto a:ò, pcrchè quelle stesse persone, che
crcs:>cro allora lia ditta.tura di un gruppo, lancia.no ora
accuse o imprecazioni contro la dittatura d'una classe. ~
con.forenza cli Mosca, nrilla qua.le gli o!cmenti de.mocrat1c~
e censiti, ahiùimcntD ripartiti, si controbi!8All.oiavain o, s~
era. p.rofisso il còmpi,bo di confcr.ma.r0 il potere di Kerensk1
sulllc da.ssi e sui parti ti. I n rea.ltà la conforcnza di UoS'Ca.
aveva. scop.orto la. complleta 1impotenza di Kcreruski,_ giae<:'.h~
egli era ugurulmcnte estraneo tanto agli dl·eme.nt1 oonoot~
qaanto alùa dmnoicr azia pìcco1o-borghcse. Sicoome p~rò i
liberali o i conserva~.ori batteva.no le mani alle sue mvetti ve contro la dernocra21ia, e i mediatori gli facevano ovazioni quando cautamente biasimaYa i oom.tro-rivoluzionan!
così egli ne ebbe l'impr-essione di potersi a.ppoggiare e d1
poss1»dere u.n. potere 1~1limitato tanto sug1i uni quanto sugtli altri. Agili operai e ai soldati rivoJuzion.ari mi n aicciava
ferro e sangue. La sua politica degli accordi stip ula~~ die:
tro le qainte. con Korniloff conti.nuò, finchè quest-i aocord1
lo c.o;rnpromisero .perfino ag!l i OCC"hi d0i mediatori. In espr~ioni evasiYamente dipaomatiche . ohe sono tant_o oa~
raLtcristiche per lui, ZeretcUi cominoiò a parlare de~
mome1n ti « person ali » nc!lla. politica e dcù!fa n eoessi tà d1
lirnita.i'ICJ questi momentli !Perso!Ila.li . TaJe còmpito doveva
oosore assunto dalla C001fercnza Demoeratica, lai q u a.ile,
secondo n orme arbitr arie, dloVICIVa essere composta di l'a.p p r.e.oon tanti dei S-oviet, ·ddi Oonsiglti comunall i, dei Semst w>, d€1i1 Sindacati e delle Cooperative. Oòmp ito p rinctip.a~e
ora p.crò quelllo· di garantire suffiictic:ntcmente Ja com posi-
-2·1
ziono con!'crrn.t.rirn <lclla C'onf<..rc>rw...1., di scio~liorc una rnlta
per s1•mprr< il SoYict nolla llHlSS<L amorfa ùP11Ja Ùc:lllccrazia,
e di a&Sicurar&i, su questa Laso organizzati·icc. 1•ontro In
marca l.>0lset vista.
Uio,·crà qui caraLt..crizz.a.rn in podu~ parnl'0 la differenza fra. la irnrto polttica dL'Ì Soviet e quelfa clcgli organi autonomi dt nHx.:ralici. l'ii1 <l'una. voht i fìUistci ci
Ico, ro os!'cn·arc eh(} i nuo\·i Consigli el>111unali e i Scmst.,·o,
eldti ~n. base al suff ra.gio uniYersal<'. sono incomparabilm~nto }JIÙ ùcn1ot:rnlici dci So,·id <J con piu di11.tlo di que:>t1 possono essere. eonsidl•1·ali ,·era rnpp1'«5cn'anza. <lcll<i
p~poil'.1zionr. In tempi di rirnluzione pc>rò quc,tu formale
ente no democratl.eo pcrd~ ogni <·on l<·n u lo O"-St',117.iale. Ogni
ri rnl uzione ò carat Lcrizzal<L dal! fa tlo che la ('OScienza <lcll ·
ma!':-i<! s_i eambia rapi<larncnt '_: st•111pr<' nuovi st,rati <l~llfl­
J>.op<;>l az1cno. racc_o.1.ii:Gno <'· perH'llze, .sot 'opougono a rcvi~
non~ 1~ oprn:.on1 d l<' ri, le rnut.ano, giungono a nuo\ 1
moc~1 <l1 \edere, l' \>Jl• ' .;ono gli anti.,.hi <'api. seguono nuo\ i
cl_uc1, Yanno avanti ... Le orga.nizzazinni <lrm(){'ratidw. che
s1 ba~a~10 snl lento appara.lo <.!Cli suffragiu nni,·ersale, in
l· mp1 cl). rin,!uz:onc cl ·hbrJno :u;solutamcntc rl'stare dietro
all'evoluzi'?n · de ·a c·os<:iPnza, po~itiC'a del!~ lll<Lssr. Ben
a.!Lra cosa 1 Sonct! Essi s.i aJ>pogg-iano cli1·t>ttamcn'e a raggruJ>pamcnti organici, come la faub1i.e" l'oflìcina il co'
.
mune d '·''' 'tllaggio,
ili reggim,.nt.o, ccc."'•Qui manc<ino
nah~ra.'.m.c~tc, per. l'esattezza deI,l'<·k.zion<\ quel.lo gara!lzie
!_?;.Jl!J 1d1c.1e, che s1 hanno Jl>(IJ,Ja crcaz1on" cl"llc cl<•mocrat1chc
is!:itmioni dt>l Co.nsig.lio comunale o cli S.<'msLrn. In compens,o però abbiamo garanzie 'ineomparahilmcnlc più serie
c. 1prn profond.e p.cr un dirnLto e inun~·,d1ia'i0 contatto fra iJ
c1cpulalo e i suoi cle_ttori. Il ckputat.o al Con"ig.lfo camuna!~ o al ~-emstvo s1 ba~a sulla sci.o] La. massa. degli ellctton, che gh affidano i pi<'ni p0({ ri per un anno o pori si
sba.i:idano .. G1i eliettori dci Soviet inwoe sono scmip ro tenu'.1 kgati daJ11le stesse condizioni dl'l loro larnro e ckllla
loro esistenza; e;ss.i hanno sempre daYanti agli occhi il
loro _deputato; !1 o~ni istante po!:'sono prendere provvcdim•nti fOntro d'l !tu, consegnarlo al tribunn.J,f'. sostituirllo
<'?Il un a.ltra per_
sc1J1a. Se, nei proocdrnli mc-;i della rivoluz~one, ,Ja cYo~uzw-ne politica gc.ne.raJc cboo chiara espres~ionc nel fa_ito che l'influem,,,, di partil1i mediatori do~ott(} ccrkre Il post<? a qudlla <lei bolscevichi, C1merge chiaiamentr> ~a tutt? c1ò che questo proc.esso di evoluzione si
tlo~·cva _nspcoc1luaro. ip~Ù c:hi<!-rame1~~ o _più_ perfott.amcnte
nc1 Sonc>t, mentre 1 Co_n.s.1gli munw1pah e 1 Scans'vo, con
utta la I.oro democrazia f?rn:ia)c,. esprimeva.no pi uttoo~o
s,ta.tc:- d il:le masso 1p,opo1l~an eh 1icn ch e non qudlo d'oggi.
osi ~1 S'}11ie.ga perchè proprio• quc.i parLiti, che avevano
~a~po_rmen!,c perso torrenoo so.tLo· ai piiedi tr'1 la olassc
n.vo uz1onana, avessero una for',~ inclinazio.n.ci verso i Con-
f
0
-25 -
sigli comunali e i Semst\O. Di questa. stessa questione
ma. in misura molto piit ampia - oi dovremo occupare
5eguiLo, quando parleremo dell'Assemblea Oostituente.
1Il
La Conferenza Democratica
La. Conferenza Democratica, convocai.a al.la metà di
sdLombro <la Zcrcte1.li -0 eompagni, a,vcva un'impronta ?-Ssol utamcn'.c artificiosa: era una. combinazione di Soviet
o cli organi autonomi, in proporzioni tali che 18:- pr:er.onderanza ('!"<I, garantita ai partiLi mediatori coaliz.omst:i. }fa
nssenùo anch:_-i iii prodotto di i.nicapacità. o di storditezza,
quc.'ISta Conferenza fece una fine miserabile.
.
La borghesia censita lo fu subito sommamen!.e ostile,
gia.cehè ,, <l wa, in essa il tentativo di cacciar olei - la bor-~hesia, <laJ.'e posizio.ni a cui s'era avvicinata nella conferenza di Mosca. Il proletariato rirnluzionario. e le masse
dci soldat i o conta<li.ni ad esso ailleate, oondannarono fin
·da princiipio il met.odo falsificator.c, con cui -era stata con:
YO<'aia la Conferenza Democratica. Còmpito diretto dei
mediatori era quello di formare un << Ministero res,ponsabile "· Ma ncmme.no questo fu ra.ggiunto. Kerenski non
\Ol.cYa s.cntir parlare di re.sponsa.bilità, e non la tolrrerava, giacchè non veniYa tollerata <la/Ila borghe&ia, che
formava la sua oolonna vertebrale. Ma irN.sponsaibilità
rispetto a.gli organi della cosi ùetta domocrazi.a sig,nificaiva
ros'ponsabili'.à rcaJ,e da,anti ai c-ac1etli e agJi ambasciaton
dell'.a, Inie.sa. Per intanto ciò basla,va aJla borghesia. Nellla
qu<':slione dt'!lla coalizim11e a.pparvo chia.ra, tutta. quanta la
insosLenibili tà de11a Con.fercnza Dcmocrn.tica: per una
coalizione con la borghesia furono da.ti p ochi voti più che
contro tale coalizione; •la maggioranza v.otò contro una
coalizione coi cadetti. Dopo l'osoclo <lri cadetti però, no.n.
riman-Ewa,no nella borghesia scrì con tro-éùgcnti per un.a
coall'izione. Zerctelli ne fce() una circostanziata spiegazione
a11a Conferenza. Ta.nto peggio per l<t Confer()Jnza se non
lo comprese. Dietro le spanci <lella Conferenza vennero,
sonza scrupolo alcuno, iniziate trat.ta'in~ con i cadetti, respinti <lalJa Conferenza; e fu dcci.so che i cadetti non
figurcrebbDro eo~ e.a.detti, ma. com-e... << social-lavoratori ». Sospinta da destra e da s·i·nistra, fla democrazia piccollO-borghooe <loveYa suipportare tutto e moo'.rava così il
suo compJ.cto snervamento politico.
Da.I scino cbei!Ja Conferenza Dcimocra.tica v~mne sitaccato il Soviet, che doveva essere sostituito da rappresentanti degili ekm·enti censiti: questo Parlamento Prelimina..ro dioveva colmarn il vuoto, ehc sa.r ebbc rimasto fi.no
allla convoca.zione detlla Costituonte. Oon.Lrar.ia..m.ente al
-2G
primitivo progetto di Zerèlo'li, ma. pi<'na.mcntc <l'accordo
c:oi progrlti della borghesia il nuo\'o )linis'•·ro d1 co~tli­
zionl'I ni;tnt,cnne, rispNlo ai Padami.nto Preliminare la
sua if!llÌpe.n~enza formale . Tutto farn a J' i111p rc...sion~ th
11 11 tnsto e iit1c:co f>rodotto ù1 c;a.noollH'I'la dir nasconùcva
la compl··.La capitola~ionc ùdl•t tk111onazi'a pil' ~olo-borghc­
& ' . danrnlt al hue.rali:;mo, c:he, un lllC"·c prima, a\c\·a publJLicamcnlc sosknu'KJ l'a"sa.lto di KornJ\off contro la ri\'o~
liuzionc. 111 quc.3to mollo Lutto 8Ì ridll t'l'\'a a una rcst.auraz onc e a. un consolitlamento clrl la. c·oa.'izionc l'Oll la borghesia l.ilH·l'a.lc. );on vi pokva pi11 <"'-'Wr" al< u.n dublJJO di",
a yrcscrnd.<~n· comp' :.itanwn!P d;dla t·11np 1->i1.i-0111• dP.l]a Co·
st1t11cntc, 1 }Joteri goH1rn<1ti\·i s i n·n<·hh'ro :1 tronlr<'· realmcn '•o ncluc mani c.k!la borghrsia, gia1; ·hl." ma lg rado la
P rr1~ondc_ra1~za data loro dalle masse popolari, i parti ti
media ton. ntornanino pur sempre :dJ.a coalizione roi ca<ktt1: c."81 rit<'n-OYa.no impossibille formare un Governo
s 'Il!~ la borg~esia" Lo masse popolari erano assoJ u lamento
o,tili .al part1•.o <l1 .Jliljukoff. In tutte le clezioni. fattesi
<lura.ntc tutto il periodo tlr!Ua ri\'Oluzione, i cadetti furono
immp.re sp;.~t~tam<;nto ~on~1tti; con tutto ciò, però, quegli
stessi parti ti - I sociaJ-n vol1uzionari e i me.nscevichi e~1e r:clU-0 elezioni a.\·ernno riportato vittoria sui cadPtti,
s~ a(1rettavano, subito clopo k clczion'i, a }M(·iare ai caù.ctt1 un posto d'onore nd Governo cli coaliziune. E' faC'ile comprendern come lo mass.e JlOpolari riconosoesscro
l'.rmpri' più c~o i.partiti mc.dia.tori fini\'a.no per fare, presso la borghes'la liberale, umcamcnio la pa.r~i0 di commesso.
Difficoltà al fronte e nelle retrovie
ln~aint.o
J.a situazio~ interna si fac ·· \·a i:cmpre p iì1
sempre peggiore. La gu-0rra si prolungava:
scnza meta, senza senso, .senza pros.pcliiYa. Ili GoYcrno non
fac.cva \lll passo per snncolarsi dal mal1Cdetto cerchio. E'
a~l~r'.L s1 archikttò, i'1 ridicolo prog tto cTi ma.ndare a Parigi, il menscenco Skobc1cff, per influire sugli imperialisti
del) Ii: 1.esa. :N'essuna persona cli buon srnso, per ò, dM·a
seria importanz::i- a taJo progetto. Korniloff ave.va ceduto
~iga a'! tedeschi, per terr.orizzare Ila co>cienza pubblica e,
rn tale at1:11o~fera,, consolidare nelil'csercito la disciplina
dello. scudisci<:. Pi·etrogrado ()Ira minacciata. Ma gli elcI'll:ci:ti hc:irghes1 g,uarda v~no in faccia a tal>? pericolo con
gI~)la cv1dontc. L ex~pres1<l<·nt.o <ldla Duma Rodsianko . dic~iarava apcrtame!!'e che la presa d<llla ~o r robta Pi~bro­
gl ado per .<>'P<'ra dc.i t,cdescihi non sard::ihc una grande sventi~~ ra. Egh ~cocnnava all'csompio di Rig.a dcwc diopo
l· rngrcs.so dci tc'Clcschi, era slala to l (.a <li ~ezzo Ì'istitucomplic~ta,
-
27 -
zionc <lei So\ id. e, con gh antichi poliziotti, ora stato risi.abilito l'ordine.
,
La flotta tlcl :Mar Baltico è }J<'.rdutai ma _questa fiortta
e <..l1sgregal.a da;) la lH'O}Jaganda rn·ol uz1ona.na; per conseguenza. la pNdi l<l della ilot t,a non è tanto pericolosa. In
titt<.:slo cinismo <la gran signorn t.ruva\'ano la loro cspresSio11e i rec:ondiLi pensieri e.lei più amp li cll'co.Ji borghesi.
L'occupazione di l'iotrograùo non significava p0r nulila
la SUéL pcrdit;a. Dopo il trntLato di pace si ria\'rebbe PieLrogra,c.lo, ma purificata per opera <l·l'l milil<Hismo germamco. Intanto, la ri\·dluzion, a\l'cuùc pcrtluio il suo capo,
e sarebbe più facile farl<L fini.la con c.,;sa.. U Governo di
KNenski no.n ci pcnsa\a nemmeno a tl1ifond r rc seriamente
l<t capitale. Al con•.rario, si prcpara\'<t l'opinione pubblic:a, a una eventuale ca.pitolazionc. Gli uffici governativi,
infalLi, vc·n ivano già evacua.ti e irasportaLi da Piclrogrado
a l\losca e in altre città.
ln questo stato di cose si radunò la S ·zione soldati del
::3ovict di Pielrogrado. Viva era la tensione e la inquie1.uclinc degli animi. « E' il Governo incaipacc a difendere
l:'1etrogra<lo 7 Ebbene, si faccia la p;wc ! Non è in grado di
concludere la paco 'I E a!Mora, se ne YaC:a. aJl diavolo! » .
Con q ucis'.e domande si manifesta.vano gli umori dci soldati. .H:ra già l'alba della rivol uzionc di ottobre.
Al fron~ >la :s~buazio~o si faoern di giorno in giorno
poggiore. 81 avncmava il freddo autunno con la pioggia
o il .tan.go. Era a.:J.J.e porto un quarlo invCtl'no di gu{:rra. Il
mantcmm-0nto delle truppe era sempre piì1 doiicionte. Nelle
retrovie si era ~imenti?ato ill. fronte: pei reggimenti non
v1 -0rano sol <lat.1 per nlcvarh o per colmare i vuoti nè
ab1~1 ~er vos.tirl~. Lo ,diserz~oni cresceva.no sempre più.' Gli
llJ!liichi C{)l]I\1~ti d~ll Ese~·c1to, cl('Ui ancora ncl pnmo per~odo della nv~l1:1zion<?, runan-0v~wo ai loro posti e appoggiavano fa politica d1 Kerenski. Tutte le nuove elezioni
eran o vietate. Tra i Comitati e lo masse dci soldati si andava scavando un abisso. AlJla fi.ne, i sol.da1.i. non sentivano
clio .odio per i Comitati. Sempre piì1 frequenti veniva.no
a P1etrogrado delega.ti de.11<> trinooe, i quali pel'tìnacemente
facevano sempre la. stessa domanda nelle sedute del So.viet
di. P ieirogra<lo: - « Ohe si dove faro~ Come e per opera di
ch.1 deve essere posto fine allla guerra 7 Perchè iil Soviet d.i
P i-0trogrado si chi ude nel silenzio 7 » .
l'inevitabile lotta per il potere governativo
, . Ma ~~ Soviet di P ietro.grado non 1.acçva. Esso ohiedeva
l immodia,to passaggio dd potero centrale e loca.I.e nelilo
ma.ni dei Soviet e l'immediaita cessione. della proprietà fondiarini ai oomtaclini; osso chiedeva il controlllo della pro-
-28 -
ùuzionc per opera Ùcf,"li operai o l' immeùia.t<> rnta volamcn to ùi trattati' di pac:c. l"in!anto c:hc noi eravamo un
partito d'opposizione, In, nostra parola <l 'ordino era: cc Tutto il potere ai so,·ict ! ». Era. una parola ù ' orùinc, di )J'l'Opaga.ncla. ì\on appena a.vvcnne la maggioranza in tutti i
]Jrincipali Soviet, quella noslra parol<1 d'orùinc ci imponeva il dovere di sc-èndcrc imnwdia'àinentc e dircttarncnit,c
nclil'agono per la conquista dcl polcrn.
La situazione nella campagna era estremamente intricata e complicata. La rivo luzion' a\ l·va 1nonrnsso la tiorra.
ai conlatlini; nello stesso tempo, ]lCl'Ù, i pa.rliti dirigenti
csigeYano c:hc, fino al'la riunione della Costit.,ucn'ie, i contadini non toccas:;cro qu.tla terra. Sulll0 ]Jrimc il contadino aspdtù pazic.nte. Quando poi <•gli colllinciù a pcrd r.~
la pazienza, a.lilora il ~linistcro <fi coalizione prese contro
di lui ùcll(~ misure di nolenza. Intanto l'A!>SC<Jnblca Cost1t11cnte nmiva sempre prorogata.. La borghesia insis'eva p<'rC'h~ ila Costit.,uentc fosse convocata, sohanlo ùopo la conclusione della pace. Le masse d.ei contadini pcrùcvano sempre
piì.1 la pazienza. Ora comincia\a. aù an·crarsi quel che noi
a' emme }HcYisto fin dall'inizio dPlla ri Yohizionc: i contadini si impadronivano arbit.,ra.riamcntc della terra. Il
Gon:rno inaspriva sempre piu le misure repr~siYe. I Comitati rurali venivano arrcs'ali l'uno dopo !l'altro. In a.1cuni distretti Kerenski aYeYa proclamato lo stato di guerra. Dai villaggi affluivano al Soviet di Pictrogrado deputazioni, le quali si lagnavano chP si ancsta.sscro i conitadini
alJon:hè, conforme al programma dcl Sovi 1: di Pie<trogrado, consc•gnavano ai Comitati dei con!-atli.ni le terre dci
proprietari. Noi rispondemmo Uoro che avrommo potuto
proLcggerùi, solrta111to quando avessimo nelle. n.ostre mani il
potere governativo. Ne risultava qu.indi la COillSC.giucnza che
se i Soviet nom. vo.Jevmno trasformarsi in accade.mie or.a,t,<;.
·rie, dove·vano impadronirsi dcl potere.
" Un meso e mcz.zo o due mesi avanti la riunione della
Cos•ituente è un non senso combattere per la conquista del
poterei de.i Soviet n - ci dicevano i nostri vicini di destra.
Ma noi non eravamo per nulla presi dal contagio di questo feticismo per la Costituente. E poi, noi non avevamo
nessuna ga.ranzia che sarebbe slab realmente convocata.
La di>composizione d-cill'cs.ercito, le diserzioni in masse, la
calamità del mantenimento, •le. rivolte agrarie: tutto ciò
aveYa ~re~to una situazione, che era poco favorevole per
lo cnezwm d.eilla Coshtuoote. Un'eventuale consegna di
Pietrogrado ai tedeschi minacciava addirittura di far toglicro dall'ordine del giorno la questiono dcfi1e eilczioni.
E poi ... se anche l' AsscmbJ.0a Costituente si fosse riunita
so.tto la direzione deigli antichi partiti e secondo le antiohe
listo, oosa sarebbe stata, soUtanto una fo~Jia di fico e um.
mezzo di consacrazione pcir il potc.r·r clclfia coalizione. Nè
-29 -
i soC'ial-riYol uzionari, ne i mcnsccvich;i erano in grad~ ùi
ass11111<ire il potere senza la Lorghcsia._ Bo10 _la cla?se r~vo~
luziouaria poteva dis'.rugg?rc il _o.rclno ma.l!gno, 111 cm si
muove' a ci si pcrdc\a Ua nvoluz10nc. Ora occor~·eva strappaire il }JOlerc di man? a quegli clemei:it.,1, che duettamMte
o indirettamente servwano la, borghesia. ci adoperava.no la
macchina sta.tal-e come strumcn to di ostruzionismo contro
i vostulat.i rivoluzionari dcl popolo.
La lotta per il Congresso dei Soviet
cc Il potere goYcrnativo_ ai Sov~cL ! n cl~iede':~ i~ n~­
stro partito. TradoLto nel 1111guagg10 dcl ~)art1~0, c~o sig~i­
fica\'a, mli periodo prcoedc.n.Lc, potere ~c1 social-nv~l~z10nari e dci menscevichi in contrapposizione alla coahz10nc
con la borghesia liberale. Ora però, nell'ottobre 1917, quest;:i. stessa parola sigmfica, a consegn_a cli tutto il p_otere al
prolotariato rivoluzionario, ~li~ et~! testa stava, m quelll'c1ioca, il partito dei bolsoevic~i. S1 trattava, dunque, ~el­
la dittatura della classe operaia, che conduceva o, a dirla
più csaLt~1.montc, ~.i·~ in gr_ado di _condurre die~,ro .a. sè _lle
masso dci contadmi poveri, che si contavano_ a m~J10111 e
millioni. In ciò stava il scThSO storico dolla rivoluziono d1
ottobre.
. .
Tutito guidava il pairtito su questa via.. Fin dai pnm1
~io1mi della rivoluvion-e noi predicammo la neo~SSltà_ e la
mcvitabilità dd paasaggio dcl po'.iere. go'vcr~atn·o a1 So~
viot. Dopo una gravo loLLa interna, la ~agg1or _parte dci
Sovrict aveva fatto suo qud postulato e s.i ora schwrata con
noi. Noi preparavamo il secondo Oongr.es•so P anrusso dci
8oviot, nel qualle ci asrcttavamo ~i assis,terc a_lla cornplc'..a
vi,ttona de1l nostro partito . Il Comitato .Esecutivo Centrale
sotto la di1rezione di Dan (il cauto Tshchaidsc era partifo
in tempo per il Caucaso) lavora:'a coi;i tuttj i .ùlezz, wntro
la convocazione dcl Congresso dci Soviet. Frnalmem.te, dopo
mO!lli sforzi, appoggiati al grupp9 ~ei Soviet della . Conforcnza Democratica, otten<:mmo che si fissasse ill t,ermrne per
la convocazione della Costituente; era il 25 ottobr-0. Questa
data ebbe, per la storia della H.ussia, la, mass~ma im'Portanza. Intanto noi ave.,·a1no convocato preYenbvamente a
Pic'.rogradio il Congresso elci SoYi-ot clcll~ ltussia _setten~
trionale. comprc3e 1a flotta dd 1\Iar Ba11t1co e rra <:1ttà d1
Mosca. In que'l Con.gresso noi aY'\.:vamo una, maggw·ranza
stabiJ.c · ci assicurammo una certa copertura a destra col
grupp~ dci social-rivoluzion.ari di sinistra; e così ponooimo organizzab01riament.e Ja prima p ietra fo.ndamentale per
la ri voluzioin.e d'ottobre.
-
30-
Il conflitto a causa del!a guarnigione di Pietrogrado
)fol'o t·rn1po prima, perù, si c·o111piL: da\'anli al Congresso dci So\i.et sctkntriona.Ji un {'\'!'Dto, dPsLinalo a<l
t\.\'Crc poi parte irnportantis.s1ma ncll'ult<-non' lotUi polit.ica. Ai primi <l'oLtobn· inl•'n<~nne. all<t sedufa, <lei Comitato Es:'cutini di J>ieLrogrndo il r~i..pprc•t-wntanle df'i Sovic·L presso lo Stato .Maggiore dnl Dist rl'tlo rnih 1arf' di Pietrograclo, il quak recò la notizia chi: ·lo Slat-0 Maggiore
chif'<le\'<i la spedizione di due krzi <Hl:t guarnigione di
Pietrograrlo al fronte . A quak scopo l P1·r la, <lifc.«a cli
Pietrogrado. La spedizione non clowrn. rnscr fatta subi 10,
ma snhito si <lornrnno cominciare i vr('parativi. Lo Statu
)laggiore domanda\·a ai Soviet di P1"tr'<>grado l'approvazione di qu<'l progetto.
Xoi tendemmo gli orecchi. AI.la fin<' <l'agosto c.rano
stati alllon tanati da P ic' rogrado
in tcram<'n te o parzialmf'>n t-c
cinqu-:: reggim<'nli rirnluzionari. Ciò era accacluto, allora, dietro tloma;i<la elci c:omanc_lan_tc <ldl_o 1?tat9
Maggiore. gcnera.le Kor111loff, d10 1iropno in nuf'1 giorn 1
armava la division e caucasic·n, contro J>ictrogra<lo, per
fìnirla una volta per S<'mprA con fa ri\'Oluzionaria _capitak. Così n oi avevamo già una crrta pratica in qucs•1 traslocamcnti politici, di rcggirn <'nti sotto il p.rctcsto di ope~
rnzi on i miaitari. E dirò su bi to chr, d opo l a ri voluzio nc cli
otto bre, vennero in lu co documenti, i qua.li d1imostrarono
cJb i aramcnte chf' i1 progc 1 tato allo·ntanamc nfo <lclJa g uarnigione di Pictrograclo f! On avcvn, nulla a fare con scopi
mi litari ma era stato imposto a l comandante s upre mo
Duchoni'n clalllo sksso K <'re n ski , il qu :i..lc voleva libe ra.re la
capitale d ai soldati pii~ ri \:ol~1zi~nari, ci?i~ a di re. di lui,
pii1 ostili. ~Ia ~llora, a1 pr'!m 1 r1 ott~1h_rc, _il no~tro sospçtto
scate n ò innanzi t,utto. una bnfrra eh 1nchgnazwnc patnottica. L~ Stato :Maggiore inca,lzava; Kcrrnski non volleva
asp.cttarc : gli bruciava i1l \Prr<'no ~otto !1-Ì picc1i. Noi non
faorm.mo a.ttcn<lr1rc a lungo la nostra_ n spo.s.La. Un g~·ave
pcricoflo mina<'.cia :·a rea,lml'ITI te la cap i tal<;. e la. q~10stione
della difesa d i P ietrog r ado s' ava dnva.nti a noi rn tutta
l a sua eno rme importanza. Ma. clopo l'rc:;perkmza ne~fi'af­
farn Korni:loff, dopo lo paroJ.e di R o d s.ianko che aspetta.va
l a salivczza cla una occupazion e germ a,ni ca, donde si dov.ecva
attino-ere d opo tutto ci ò, la fiducia ch<' Pi·ntroogrado non
sarcblrn ;tata consegnata a h<:'lla posta aii tecleschi, pe.r casitigMil;:i, dicl suo spirit <? riv.ol~zionari_o 1
.
Comitato Esecutivo Sl nfìu1ò d1 ace.eibta.1•e c1ccarn1ente
l'orcl~n~ di allonfamaro duo terzi dell a g ua,rnigione. Noi
clichia1·airnmo ohe, innanzi tuLto, -0ccorrnva .ooaiminare se
r.1
-
31
q11<'ll'0nlinc fosse rcalmcn<tC" .suggNilo cla, consirlera:r.ioni
d'inilok militare; m·t Jl( r tnl<' rnam<' 0ra lloC'l'<'"' 1ario creare
un organo apposito. Xacqu{'I cosi il pensiero <l'ic:tituire, accanto a.Jll;i, Sezione soldati clcl Soviet - cioì· a dire la rapp1csc.nlanza politica r1clla guarnigione - un organo puramrn1<' operaitivo, in form1i di Comitato Rivoluziona.rio ~Ii­
li Lare, il quale ebbe poi un potf'll'c tanto ·eno·1111e, cd cffctti...-a.mcntc fu lo strum<'nto <l<'lla riYoluzionc rl'ottobre. E'
fuor cli dubbio che, qua.ndo m r.t.tr.m m o avanti il progettv di
c r c.n,r.c un tal:t~ organo, cl~R 1.inato a racco.gllicrc in sè i fili
della direzione militare clclln, gnarni~ionc cli Pictrogrado,
i;ape\ a!llo h<'nissirno che J>recisamrnl<' qu<'.sto organo poieY;:i, di\·entaro uno strumento rivolm.ionario cli vallo.re in~akolabil-c. Era. l'epoca, in cui anrlaYamo già apertamente
rncontro alla rrrn.luzionc e ne organizzavamo la pre-paTazionc.
. . Al 25 ottobre d ove\·a a Yf't' luogo, com<' abbiamo detto,
il C'ongr<'SSO P anrusso clr>i SoYi<' 1 • Non yj po.teYa esser aloun ~uhbio che ili Congresso sar' bhr- stato faYor<'Yolc al passaggi? rkl potere goYcrnatiYo ai Soviet. Una siffatta deliberazione, però, doYcva immecliatam .. nte <'SSCl'" traclotta in
a~lo; altr!mcnti non . significava. altro f'hc una indecorosa
1
c~1mos:ra.z1onc
~lat-0mca. L a logica dr.li<' cose esigcya che
fi&sa~s1mo por il 25 ottobre il giorno ddla insurrezio111c.
Precisamente cos~ intencleva k cose tu tta. quanta la stampa
borg~·('ISI('. I/J MStLDO dcl. ç'ongrf'~SO t1Cl'Ò dipencJeYa, in prlma hi:"~· dalla guarmg10inc rh P1.etro.inado. Vor rebbe la
~ua.rmgione d a r.e ;:i, ~eren1sk i ln possibilità di ac<'rrchiare
il C_on~r.esso. de i. S~vid e; c?1n l'aiuto cl i poc1hie cen t.inaia
o .mi~l rnrn di alhriyi _ufficiali .e ·sot~ufficiali e caporali sg~­
Tl'.marne n.o ~l'O~ G ià il t,N1Lc1.h\"O d1 allontanare la g u ar mg l?ll<' _non. s 1gmficava esso• cihc il Governo si prcpaTava a
s~ioghcrc il Gongl'csso? Sarebbe anche stato i:ingolarc se il
Gove rno n oin l 'avessr- fatto, mentre v<'c1r,·a che noi, ape·rtarnei:k. al. c9spctto di tutto il p a ese, mohilizzavamo le for7--<; ck1 .S~wiiot, pc·r assestiare il colpo cli grazi'l al GoYcrno
eh coaOiz1one.
C'osì .si anèl.ava svo]~-0ndo a Pi0trogracl o ìl confli tto per
la questione. delle s.orli d el1a guarnigi one. Tnna.nzi tutto,
quc;;ta questione P reoccupava YiYissimnmcntc tutli i so1d~~1. Ma .amohe gli operai awvano per questo conflitto il
PIU alt'° mteiresse,. p~rchè tmn0\·ano eh<', clnpo l"allontanan:ien.to dell~a f5'Uarm g 10ne, sarehhero stati strozza•i da.gli alhcv1 u ffi ciah e da.i cosacchi. I n qu<'st-0 modo il <:'On-Ai fto
a.n~lava assumendo un carattere straorclina1·iamcntc a.c:;pro
o si ~vol,g-eiva, su up t-ei'1"eno che era sùmmam entc sfavor e, ·o1c
per il Governo d1 K c r eniski.
, P~raHola.me~to a qucs.ta l otta, si svol,!;C\'a la Iot•ta. so~
l~ I a. già. ~arwtt>Cnzz;ata,_ P<;r convocazi-0n0 ctr.Il Congresso Pan1 usso dm Sovi(''ÌJ; e . ruo1, rn nomo de:l Soviet di Pietrogra.do
-32-
ddl Congresso Pro,·incinl<' Sdlcnlrional proclamammo
n1pcrtamonto cho il secondo Cun~t" &;o cli 1 So\ 1ct clun~va ron1.Sciare il Gov-0rno di Kcreuski o di ,-cntarl' il ::;olo paùrone
della Russia. La ri \oluz.iono era t•ffo:ti vamcn te già in cammino. t:ìt<wa av,·cr1enùo in inena luco mcridrnna <lavanti
agli occhi d i tutto il paese.
Durante il mm.e cli ott,o·brn '1a. q U<'.<>Lionc cl<· 11a ri vol uzi.ono cbbo una gran lJ<lirt..c ndll11 nl11 internn. <lo! nosLro
parti to. Leni n, che si tcncn1. Ha::;coslo in 1''inlanclia scriveva Ic:tcre su letture per chiedere insist-0ntc.mcntc un'a tattica più risolutiva. I ntanto, trn il riopolo vi era vivo formcnto ~ a.r_icho cresceva il mal~ntcnto, pcrc-hè il partito elci
bolsoov1chi, che av-0va la maggioranza a.] Congresso di Piotrogrado, non traeva consPguenzc praticlw <la.lfo suo paro]()
<l'ordine. Ali 10 ottobre cbU.c luogo una seduta sr-crct.a. do!
Comi'ato Centra~e del nostro_ 1Htrt.it,o con la, prCSP,JlZa di
Len.n. Stava ali ordine dol giorno la qU<·stione cl1,1J.a f:<>llovazionc. Con una maggioranza cli tutti i Yoti contro due
fu v_otata )a ri..sO:}uzione che l'unico mczw, con cui salvaru
!a nvol~z10ne e il J?aes.c da una rovina completa, era una
msurrezwnc, che face!'-so passare noHle ma,ni <lei SoYiet
tutto quainto il potere goYornativo.
0
Il Soviet Democratico e il Parlamento Preliminare
Il Savie', Dcmooratieo, che si ora separato cla ll:a Com.-
I~ren :--a Dcmocra.i..:Ica, av-eva asso.rbito tutta quanta la i n.et-
tLtu~me. ?cll_a C~nfeTei:i za m~cleis~.ma. G'l i ~n.t.ichi partiti del
~ovicL, i social_-nvoluz1onari,. e i menscevichi, s'erano f atta
m questo Soviet 1:1?a ~ agg1oranza ar'ificiaJJc., ma unict1.mente per yotcr l?tu ch 1aran:ion tc ITI_lOsfrar,e il Joro smerva~en to po.Ittico. D ietro le, _q u inte di<;1 Soviet Zrrntclli aveva
mtavol~to C?nfusei trat~a 11vc. C?n h .crnnRki e con i rappirescruta.nt1. cleh « c1e~-enti ~cn s1h », oome si cominciò a dire
nc.l ~ov1et, .P er cvita~e _I cc offensiva,, pairo1a bo 1.·gliesi.a. La
r elazione d1_ Zeretelh mto·~no alll 'an damento c·d a,]l'~ito
d~lle tra.tiati~e fu ~na S1pe-0te d i epicedio per t utto un Jor.10clo d~lla r~v?luzione. Ne. risultò che nl> K crenski nò I ]"
elementi ocnsiti volevano prendero sopra d i 00 la r 0,
g i
bilità dava.ruti allla, .nuova istituzione sc~i·-i·appl~"~ "ta
p ot~sa·a pa: te , . a.ld1' .f uo-r ~" d e i J?a:rtito
. dei cadetti
......,cn
D ' a.lti_
n on iva.
ora
possibile t.i.ovare eosid ctt1 cc aib1h » persona CTgJ· " h 1
•
·
1"'te
Q]
·
·
.
·
'
a
' ". o avo~
1asoo10 _soc_1a m~n. .
.1 orga.nizzaton dcll.l'imprcsa dovo'tt.ero qmnd1 capitolare m ambed ue i p unti · e. ]a
"tol
.
f u t an t o .P m
. ' . ":fi
·
· q11.anLo' che
' ' UaC<l!pJ.•
aZlODiC.
s 1gn1 cativa,
m
Confe~-o~M. _ De~ocrabca er!-J> struta _COD'vocat1a a1pp1into p{'lr 1evaTc
ib i.egimo il'Tesp OillSa.brle ; <'1d mt.amto, per mezzo d'i un-a vo
t azio111e foTroale, J.a Con fe renza r espinse
un·a 00cv
,..1· ·
·
lZ!Oine QOl~
-
33-
caù.'Ll,i. N-Ollc podio 6{;Jut.e cl-..·l Soviet Democratico, tenutesi prima, ùclla sua caùuta, regnava tuia atmosfera di
piena t.cn::;iune o cli as::;uluta incapacità al lavoro. 11 Soviet
non rispecchiava la marcia in avanti clcllla ri voluvione, ma
lo sfawlo dci partit..i, cho erano rimas 1i dietro a.Ila r ivol uz1ono.
Ancor;i durante l.a Conferenza Dcmocratiica io avevo
solllovat.a, in se.no al nost..ro gruppo, la qucsltionc se n on do-.
vos·simu abbandonare dimoslrat1vamenLe la Conferenza e
boic.utLan.i 11 Soviet Dcmocralico. Noi <lovcnimo most rare
alle ma.sSt.', por mezzo <l'una azione, che i « mediatori » avevano r~cacx.:La_la nel roI1<:0 la rivoluzione. La lotta. per la
Iormaz10nc <l1 un Governo di So' ict non poteva essore combait-u l<i elio su un terreno pura.men[() rivoluzionario. Bisognava strap~)are il pokro <L coloro che era.no incapaci a un
U~\:oro vositno, e <'.ho, quanto più si andava avanti, tanto
l!lll perdevano pcrsmo la capacità di operare atlivamente ...
fo.:;s' anco soltanto cose negatini. Alla loro via che conduCC\ a a.ttravorso !"artificiale Parlam{'.nto Pre:li~inare e la
ipotctic~ .Assemblea Costituente, noi dovevamo opporre la
nostra via, che con cl uceva a.ttranm;o la mobill izzazione dell:o
forze per i Sovic', il Congrc.<lso Panruisso dci Soviet e la ri.
volta. Tutto ciò, p~tc:·a a:vYoniro so tanto con una aperta
rottura con quc.l:la rnt1tu:uion-0, che era stata creata da Zeretcll~ e daii suoi compagni : un.a rottura che si a.nda\'a
oompienclo _clavan'i agh occlli cli tutto il r)Opolo. Poi poteva. avv{mH~ con la concentrazione di tut ta quanta, 1'attcnii1onc e d1 tutte Uc forzo della cl.asse operaia sume is tit uzioDJi dei Soviet.
Appunto. per qu<;s.t.a ragione io wvevo proposto d i abbanclonarn d11mos'1ra.t1vamcntc la, sala e di fare nclle fab?richc e .n?i regg.imenli un'agitazione rivoluzionaria con tro
i tcn ta,t~v~ di soffocare la volontà rivol uzio.nar ia del p oP?Jo e d1 mcamalaro nuovamcnk1 lru riYoluzionc nellle acque
cli un patl.o con la borg~Hsia. In questo senso si pron unciò
anche Lcmn? da.J quale ncct1·cmmo U•na lettera a cuni g iorni
dopo. I capi dcli partito erano anco·ra tituba.n1i intorno a
questa q'll:csLionc. Le giornate di luglio a,·cvaJlo lasciato
una traccia: profon_da ncll.la <?OO~ienza dd partito. L a gran
massa clegb opora1 e solcla.to. sii ora riavuta daJlo smacco
di I,uWJ1io a~i I?iù presto che non mo.liti fra i compagn i i n
posizione direttiva, i qu<;lJi temevano, da un prematuro assalto dello- masse, un msuccesso d..Jla r ivoluzione. Nel!
gruppo del\la Conferenza. Dcmoc•rat.ica ebbi in favore della
mia proposta. 50 voti; contro di ossa erano 70 voti che s i
p_ronnnciarono por una colllaborazionc nel So.vi-et D~m ocra­
tl.co. Lo cs1)e·ri.e.nze di q nesta, colU·aborazione erano p erò,
fatto a•ppo:srt:.a per ri nforzare: l 'ala s<i.nist:.r a del par,tiÌo. E T.a
troppo, chiaro che, con l 'a,iuto d·c.IJ.c combii•naziom r ascn ta,nti l'inga.nno, ,]e q uaJi ave' ano por iscoipo d i assicura re
-35-
ag'i o'rmcnt i censiti l'Hllr<1'Ìorc dir<'zionr. 1wiJc mas ~ poriolari, non si sarcbbE:> }Jotulo truntrc v.ia di scampo dal ronco, in e.ii la rivoluzione e ra :;tata so"pin·~1 dalla fiacclwzza
rlcl.la ùcrnocrazia }M"-<'olo-borghcsc ~e:lll'istant{' in cui il
Sol'i(t l> •111ocrntico, comp'.dato dagli dcmenl·i censiti, :::i
{1ra -;form1Ma in Parlam nto Preliminan\ Il('! nostro "• rfito
N a, già forma la docis ono di romperla oon qucsla istiiuzionc.
I social-rivoluzionari e i menscevichi
N' oi s.taYamo di fronte alla questione ~ i social-rivo-
JuziornLri
cli sinistra ci anebbcro seguiti su questa via.
Questo gruppo sta\·a al~ora facendo il suo processo di formn.zionc: qu·'- sto processo però, mi-surato col compasso del
nostro partito, si compiern. trom>o lentamente e !.roppo timidain1<~11k Al pri.ncipio d..:lla ri\ oluzi.mo i so-cial-ri-volnzionari si trovava.no in posizione dominante su tutto il
campo clp')n, vita politica. Contadini, ~oldati, persino operai Yotarn.no per i socia.J-rivoluzionar·i. Il pariito stesso
non ora preparalo a qnak(1sa. cli simile; eJ>iù d'una \"olta
pan·c che stesse per affogare ne!Uc onde el suo proprio
sucrcs;;o. Dopo l'esodo dci gruppi puramente capitalisti e
:latifondisti e clP-g!i clementi censiti fra l-e person<- colte,
tiutti quanti votavano per i rivoluziona,ri cc naro:d.niki » .
Oiò conis.pondcva pcrfo'.ta.mcnLe al1Jo stadio iniziale della
rivoluz'one, ncll q.ua,le le fr.ontiero di clasS-O non ora.no an<'OTa n ·ttamcntc demarcate, e la tenclicnza a un cosidet.to
front-e unico rivoluzionario trovaiva la sua cspres.sio111e nel
\'ago programma di quel partito, che kmcva sta.oca.rsi dalla cla~'c conbldina. qua.nfo il contadino, <'he si sforzava
cli dirigcrr quelle due classi ; quan'.o l'im.p icgato, che cerca\a cli adattarsi al nuovo r egime.
. Quaf1:dO Kcren~ki: che, ai t.cmpi dcfllo zari;:mo, f aceva
pa rtc dei « trucloviki », dopo il successo· <l.:'ila rivo! uzione
si schierò coi social-rivoluzi onari, 1:1 popolarità di questo
partito andava tanto più crrseendo quanto più alti erano
i gradini drl Gover!lo. a cui. sali_va; Kerenski. Per rispetto
(non sempre platomco) per il ministro driHa guerra moll+.j
generai.i e colionnelli si affrettarono ad cntra.re nel pairtito
dcg.li cx-terro·risti. Gli anti.chi social-rivoluzionari di
stampo rivoluziona,rio osservavano già alllora con una cerrta
inquietud:n,., il numero sempre cr<'sccnte dci « sociaJ~rivo­
h1zionari di marzo>>, cioè a dirr cli qu<'i membri ckl partito,
che solo nel ma.rzo aw!va.no 1'C opcrto in sè lo spi,ri+o rivoluzionario dol Narodnik; 1il che sig:nifica soltanto che la rivoluziono av-eva rovesciato O'antico regime ·CJ posto alla
testa dd Governo i rivo,luzionari nairodniki. In qu€>Sto
1
.~odo, n~lle. cerchia del suo am?'r~o, questo p~rti.to con-
teneva in sè non soltanto le intime contraddiz1om de.Jla
ri yoJ uzione1 che si andava svolgendo, ma. anche i rimast1i
pregiudizi d.clile masse popolari, come pure la scntime.ntalità la instabilità e l'arrivismo delle classi colte'. Era porfeLl~mente chiaro che, in questa forma, il partito non po1.cva sussistcrc a lungo. Nel senso ideale esso s'era mostrato
impoLen•,c già da bel. princirio.
.
. .
La parte diret~iYa poli tica spettava a~ menscevi~hi.
Q·ucsli era.no passati per . la scuolla d.el mar~is!llo e n~ a.yevano a !:i-sunto certi metodi e CLl'te consuetudini, che li arntavano !lo orient'.lrsi nella situazion~ poli!.ical ab:bastanza
per falsificarne il senso della lotta d1 cla.....""S-O, cne s1 an4ava
<'ompie.ndo, e per a~si.cu~are - por qua.?to f?sse possibi_le
in q uclJ.c <late condlZioni - la. ogcmonia ~el~la borgh?Si~
liibcrale. Questa fu anche la ragione, p<>r cui i menscevichi
- diretti fautori <le i diritto. della borghesia al potere gove.rnati-Yo - si erano così rapidamente spaccìati e all'epoca
d()ll'insurrezione delll'o'tobrc erano quasi .r idotti al nulUa.
Anche i social-rivoluzionari perdcrn.no sempre più deJla
loro influenza, prima fra gli operai, poi nell'esercito,
finalmente anche in campagna. Numericamente, però, al
momento dell'insurrezione, d'?ttobre 1 erano ancora ~n partito mo! lo forte. Sc.nonche, il! partito era corroso mhmamcnt-0 dai conflitti di cla.sse.. Ln <'Ontr&pposiz:one all'ala
clcs1 ra che nelìa. persona dei suoi elementi pii.1 sciovinisti, c~mc Avxcntjeff, Bre.c;4kovskaja, Savinkoff e .alit.r;,
era passato definitivamente ne~ ~ampo della contro-nvoi1u~
zione si era formata un'ala si.nrstra, la qual!c cercava d1
conse'rvarc il contatto con le masse laYoratrici. Astra.endo
da1 fatto ohe il social-rivoluzio.nario Avxc.ntjcff, nella sua
quali'.à cl.i ministro degli imtorni, av~wa. fatto. airr~.stare i
Comitati agrari rurali a causa dellla loro arb1traina soluzione dcl.la questione a.g raria, cioè a dire i Comitati che
si compo.nevano di social-riYoluzionari, . !1PJ?arirà abbastanza chiara la portata deUe « contr.a.ddiz1om » entro questo partito.
Nel centro stava il duoo tradiziona.l.e Cernoff. Scrittore
provetto, vers ato nella letterat ura sociaflista., dotato di
molla esperienza nella lotta del gruppo, egli rimase immutab ilmente a]J.a te-sta de·! suo partito nei tempi in cui la
vita del partito si svolgeva all'estero. nei circ<?li degli emigra.nt.i. La rivoluzione, la quale, con la sua pnma onda ohe
non aveva fatto distinzione, aveva portato ad altezza, inattesa i socia.I-rivoluzionari, solJ.ovò in alto automat.icame.nte
ancho Cernoff; ma, apparentemente, soltanto ~er mos~rar&
la. sua assol uta inettitudine anche nelle file d1 quegli nomini po.lit.ici, che stavano alla di.rczione nel primo periodo.
I mezzuoci in·nocc.nti, che ave.vano assi.curato a Cernoff la
prepondcra.nza nei circo lii esteri dei narodniki, si rivela-
-37 -
-3G
rvno t.roppo leggeri sulla, l,ilanlia d\•lla iirnluzion<>. Egli
limitò a non pr...,nde rc decisioni di rcspun-;abilità, ad eludcrn in tutti i casi critici, ad aspcltan', a far una politica
di astensione. Una simile taLtic<t gli ass•curù nrovYisor.iaincntc il contro tra, lo al.i, cho sempre piì1 s'andaYano allontanando l'una dall'al!ra . .Jlit l'Onscrrnre a lungo I.a
unità del partito non era più po;;sibilc. Sa,·inkoff, l'extorrorista eh<; prese parte alla l'<>ngiura di Korniloff, viveva in commov<;nto armonia ('Oi circoli contro-rivoluziorntri dogi.i ufficiali. co.sa{·~·hi, o prcpararn, il colpo contro
gl01 OJJ?ra1 e soldat.1 d1 P1<.trogrndo, nelk cui file si troY:,i,vano m numero abbastanza grand<l i soòal-ri\·oluzionari
<li sinistra, il c<;ntro lo :weva <:s.pul;;.o dal p:tr'.ito · contro
Kercnski però, non si osa\'a ahar la ma.no. Tutta' la con.fusion<; ddl partito si ri\·clò nel Parlamento Prckminare
do\o s.ccsoro in campo, sebbene S'JL(-0 la bandiera di un sol~
pa,r~ito, tro diversi gruppi, ognuno per si>. X cssun gruppo,
p<;ro, sapev~ quel che Yole.va. Un predominio formale di
questo parL1to all'1\sscmblca Costit.ucn'o avrebbe sirnifìcato soltanto una continuazione ddla sncn atezza politica.
&1
Fuoruscita al Parlamento Preliminare . La voce del fronte
Prima che noi uscissimo clal Parla.mento Proliminarc,
~cll qua}c, wcondo )a,. stati.stica politica di Kc11·enski e di
Zeretcl!1 avevamo d1ntlo a 50 segt;·i, tcn~mmo un'adunamza
con~ul~1va col gruppo dci soeial.rivoluiiiona.ri di sinistra.
Essi nfiutarono di ~uirei, col prctc'>fo eh<; p.r.ima dovc·
v!1mo llilOslrarc praticamtmtc ai co'Iltadini tutta l'insuffic1e~a dcl Pa.rl?JIIHmto Frclim:nare. «Noi ritemiamo ncccss~no ~eLLer:·1 ~n ~t~ar<lia - disse uno elci capi elci socialnvoluz1onan. di. srn1s 1J·a - : se voi vokt..c uscirci dal Pa.rllamc.nto·. Prehm1!1are, per .S()enderc subito in J.oita aperta
s~ lla s.tiada_, n~1 no_n vemamo c_on voi "· La ~tampa borg 1 cse conc1liB;-tr~ce c1 a<:cusa va dr volere rovesciare iil Par1.ann.ent.o Pr.elimm~rc, a.ppunto IH'r<,hè cercavamo di creare
una situazwne nvoluz10naria. Kcll'adunanza dd nostro
gruppo ne~ Parla.m~nto Prdiminaro fu deliberato di non
a~pc~tarc. 1 so01alhnvoluzionari, ma cli fare da noi. La
1IJiParliono del no~tr? partito, cho fu letta, alla tri'buna
.e
ar amento Prehm!J1:ar.c, e. ohe spiegava perchè noi la
doUpovamo. con questa istit. U7.101nc, fn accolta cl.ai, ruppi
,e a m.aggi~ranza con rnggiLi di odio impot-0n~ Nel
Ua~gresso. d01 deputati di Pi.rLroigrado nel quale lru ~ostra
us~ita. daJI Pa~l3:Jllento P.rcliani1naro fu .aipp.rovata dalla
sti agi an.cc:hl.e . ~a"'g1oranza, il leader (],cl piccolo gruppo dei
mcnscev1 .1 i.nternazionn.listi, Ma,rtoff ci dichia.rò ohe la
nostra uscita dal provvisorio « Soviet de-lla Repu-bblica »
3
<r
.
(tale .<'r'.1- la; df>nominazione ufficia.le di questa poco onore:·-01.e is~i t uz10ne) av~·ebbe sol! tanto s<'nso se noi passassimo
1mmcdiatamcntc ali assalto aperto. :rifa il fatto era chfl noi
avevamo precisamente questa int,cnzione. Gli avrncati della
borghesia liberale avevano ragion{\ quando ci accusavano di
vofor creare una situazione rivoluzionaria. NcJ!a rivollta
per impadronirci direttamente del potere v.cd"vamo l'unica
via cli scampo della situazione.
An<;ora .u.na ~olta., com~ gi~ ~el~.c gio1:natc .di luglio,
fur~no mobiJ17~ah contr? .di noi i g1.ornaJJi o gh aJtri orgam della co&1detta opmion.c. pubblica. DaLI'"ars.c.nale di
lug1io furono ti.rat.e fuori lie armi pili wlcnosc che erano
ivi custoclit.e fin dai giorni cli Korniloff. Va.~c fatiche!
Le ma.c:;w popolari accorrevano irrnsic;tibilm<>.nt"' a. noi.
loro entusiasmo c.rrsceva di o.ra in ora. Dall<> trincee ,-cnirn.no. a noi sempre nuavi delep:n.ti. «Quanto tempo ancora
-:- d10f.'v~no essi nelle ~dut~ d<>.1 Soviet rli Pietrogrado s1. t rac:;cinrrà qt'.csta s1 tu.azione in1'oppor 1.a bild I soldati
v1 ma.nda.no .R. dirn da noi: Se, fino al 1° nm·cmbre non si
sa.ranno ~ninati passi d --eisivi ner le tratlativ<' rli pace. le
tnnoc~ Sl vuoteranno €J tutto ij'esercito si precipiterà sulJe
rc.t.rone ! » .
In rea.Jtà, una 1 ale c'lecisionr si d'ffoncleYa straordinariam<'nk al fronte. Fra i soldati eirco1arnno fo<rli volanti
in cui essi v~niYano alla prima nrw. «Voi ci a.~te dimen:
l·i~ati - diecvanç> nelle srduto d<.>1 Soviet i deputati deUle
tnnccc. - Se VOl non sap<'te trovare una via d'uscita da
questa si 11uazione, verr·errno noi stos.si rostì. a ca<;ciare coi
cak.i d<"i fucili i nostri n<'mici ... o voi ron c.i::si n .
1'.~el corso .di pocJhe s;ttima~c i.I ~oviet rli P iet._rogrado
Na rhvcntato il crntro a att.razwne d1 tutto l'.eserc.1t-0. Dopo i,J cambiamento. avv<'nt1fo nrl1Ja sua t('ndcnza direttiva
e do·po la nn~Ya <'lieziono della Pre<:idcnza., le sue risoluzioni destarono, nrlJ.e e!'nuste e disperak truppe a.I fronte.
la spN·a.nza che solo sulla vin. proposta dai bolEcrviehi si
potrchhc trovar{' praticament<> una Yia d'usc.it.a. Erl era :
Puhhlicazi<me dei trattati sr!rreti r offer•,,, di un immediato armist.i7:io a tutti i fronti. «Voi so<;frn<>t.r 0hc il pot.crc p;ovrrnahvo rleve passare nelk mani d<>i Rm·irt. Ehhcnr. aff<>nate <'Odf'.~fo pofrrc. Voi tomctr che il fronte vi
pian ti in asso. Bando a codec;ti dubbi La gran mass;i dei
soldati è, in maggioranza -s<>hiaeria.ntc. a.1 vostro fianco n .
I ntfl.nt-0 si acui"'R sempre più il conflitto ncr la questio0n<> della guarniirione. Qnasi o•gni giorno si raduna.va
nna Confci:cn7a. d<'lla guarnigion<;, a1la qnak PN'n<leva.no
pari.e Com11:1ti dello compagni<'. rlei rrsrg-imrnti. dei comn n rli. L'inn1H•nza del nostro pn.rtif,o snlln rnrnrnig-io.nc fu
<l<'finitivamr1nto e iJ,Jimita!R..mrntc consolidata. L-0 Stato
Ma.gg-i<Wr dr-1 distrct.t o cli p .;<'froa:rarlo. era eonnnlctamrnte
sconeorta 1o0. Ora fonhava di at.tn<'eare rnn noi rc1azioni i.n
m
-
38-
tutta regola, ora - aia.alo <lai c•api d1·l Comitato Ccn·
tralo E&ecutiYo - ci ininactiava n1isuro repressive.
I commissari del Comitato Militare Rivoluzionario
Abbiamo già faUa menziono ddl"organi72azione dcl
Comitato il1ilital'<' Hi,oluzionario <lei So\i<'t cli Pietrogrado, che de facto era, s 1 a!o ickalo com<' lo Stato :Maggion) sovictista d·!'.!la guarnigione di Pirlrograclo, in con.trapposizione allo St:do Mng~iore di Kcrcnski. " Ma la
esistenza <li due Stati ~Jai.mi<>ri è inammissibile» - ci
inse11:naYano in modo dottrinario i rappr<'scntanti dei par·
titi della conciliazione. Al eh< noi r<'plicavamo: « E' dun·
que ammissibile una situazionc, in cui la &"uarnigione non
ha più fiducia ne.Ilo S 1 ato ~faggi<>r" ufficial", e nutre timoro che l'allontanamento elci soldati eia Pi"!rogrado sia
sug_gerit-0 da una nuova azion' cont.ro-ri,·oluzionaria 1 ».
E quei cli destra. : «La creazione di un ~cond0 Stato Maggior" significa. ri.volt:i.. Ili vostro C'omitat.o Militare RirnJu7:io~ari_o s~ prcfig11crà come còmpito, molto meno l'esam~
tlc.1 _pia_m d1 opcrau1onc ci dell{} disposizioni delle autori'4a
m11Itan, che non la preparazione e l'c~<'.cuzio•nc ùi una in·
si.:rreziono contro l'attua.lo Gov.Nno ».
Qu.esta obbiezione <'ira compktamcnlc giustificata. Ma
appunto perciò non atterriva nc~uno. La,, stragra.ndc maggioranza dei Soviet era conscia della ncr<'.ssità di cr·oV-O·
"':iairo il! Govorno di coalizione. Quanto piì1 part.icolar'-'!g·
g1ata era la dimostr a.zione d<'.i mcnscrvicihi e dci sociaiI--'.t'ivoluzionari che il Comita.to Mi l itar<' Ri"oluzionario si tras~o1merobbe incvit~bilm<'nl<'i in un organo ddla -nsurrez~onr, ianto magg10rc era Ja, prontrzza., con cui il Soviet
d1 I 1.e~r.ogrado sost.en<'va questo nuovo organo ùi lot+ia.
Prnno alto dcl- Comitato Militare RiYoh1z'.onar io fu
13: nomi_n.a _di commissari in tutte O"' parti della guarnig_1on~ cli P1ctrogrado e in tutlr lo piì1 imporii<tnti istituzioni della caipitalo e dintorni. J)a tutt<'- ].e parti ci arrirnva.no comunica~ioni che il GoYcrno o, meglio. i partiti di
<;*averno organ~zzavano .ed a i·mavano cnf·rgicamcnte 1e loro
forze. Da_tut~1 i depositi d'armi tanto ~ovcrnativi
q1~ant9 privati - si tiravano fuori f.ucili, rivoltelle, mitra~
glia~n~1 e _c artucec,_ con c_
u i vcniva1110 a r mati gli allli.e-:i
ufficiali, gli studenti, la g"°''<'ntì1 horghe.:;e i.n gene.re. Bi·
s9gna,va dunque prendere ionmediatamenl-c misure prerent.1vc. Fur?n? mand_a ti eommis<i:ni in tnl ti i rkpositi d'armi
<'1 :na.gi:zztm. Quasi senza i ncont.rarc r esis tenza, quei commissan f_u roino pad ro ni d<'lla situa7.io111 e. A dir vero, i co·
mand ~nti e i pr oprietari di depositi d'armi tentavano di
non riconoscer e i commissari; ma bwstaYa r ivolgersi a l
-
;39 -
Comi~a.t<;> dci solda~i o degli impi<'gati di una istituzione
quals1_as1, e l_a re.s1stc~a era subito spc12aia. D'ora in
a_vant.1 !~ armi _non vemva.no consegnate che dietro inclicaz10nc dei no.<>tn commissari .
. Già prima <l'allora i rcg~im<!nli clcllla, guarnigione di
~i<>trogra.clo avevano an1to i loro commissari: questi ultimi, però, "enivano nominati dal Comitato Es~cutivo
0'·ntra 1.c. !Io già ricordato chr dopo il C'nngr<'S~o dei So' 1.c'h _nc1l grngno, e spccialmcnl.c dopo la dimostraizione del
18 grngno, che av"\va most1:a1~ a~l <wirknza ]a sempre ere
s:<>nle )){)lenza. c1c1 bo.l<ccY1cl11. 11 partito drlla conciUia
z1onr.. aveva, tolto quasi cornnletamcnLc al So.vie.t di Pietrogra ~lo ogr~i ,i nfl ~1cnza pratica sul corso d<'gli <ffC·nti nella
capii alc nvoh!z10naria. La, dirrzionc della g1iarni.gione di
P1r.trogrado si concentrava n"llc mani <1 <>1 C(lmi•ato Esecutivo. C'entr~le. Ora. però. si trattava cli mettere danpertutto ·i ~omm1ssari. del SoYi"t di Picfrogra!lo. Questo ~copo
f~i ra.ggn_rnto gra7.1e a.11•, ncwiri<'a collab-:razinne delle masse
eh ~olrl~ti .. Alla. fine ?el Mmizio. n<'l quale parlarono ora·
1-0n <lei chv<'rsi pa rhti, i reggi men ti <l. eh ia r.1rono. l'uno
dopo )'alltro. che. d'ora in 11oi, ricono!>c<'vano solamente i
Mmm1ssari d<'l So\iet di r .idro.irrado. e ('JIC non anebbero
fatto un solo passo senza i loro deliberati.
N~.lla !1omina; ~i qn"st_i commi~q,ri <'hhc gran parte la
01:ga.n17.zazionc militare elci bolscewchi.. ,\vanti le giornate
cl~ luir)io ~uesta organizza7ionr aYrva. fatto podcrosa onera
rli . .ag1taz10ne; Al 5 ludio in bat.•aglionc· automohili~t.i.
chia!1'ato n P1<>trogrado da Kcrcnski. awva ("(nasi d<'rnolito
la villa. della K5ccssinskairr. nella anale ~i trovava. l'orcrani~rn7'i·o;ie militare dcl noctro partit-0. T.rr rnagirior 11a';te
d<'1.capi d"'mn nost.ra .ori:raniz.zazion" militar<> <> molti d.ei
suoi m<'mbri furono arr<>ctati: l" n11hhlicnzio111i fnrono soppTcsse. la sf.flmpPria. elio.frutta. Rolo a noco a nnco l'oro-anizzazionc pot<- di nno,·o rP!':taurnr<' tutto il o.•10 anparato;
ma qn<';:;ta volta so]binto in Yia "<'-s11irnt0ri·1 ~umeri·ca­
mrnk <'Omnr-"nrlc,·a <;oltnnk1 un'<'o.ii:rna part<' cl"l11 irunrniJ?i<'nP cli "Pi,,troçrra.dn: in •.ufto. alc1rnc <'<'niinai.a d: uomini. 'l'rn. <'"~i. p-erò . ..,,\ trovaYnno m"mhri rio.ol11ti <le1 corpo
:ll1t.omohili1'.ti. solld'lti inrondi7i0111ta.m<'nt" clcYnti a11:a ri·
vol.uzionr. f'"iovani nffi"inl i . T,,lla mn.rri;i,..,r nr1de erano
M 1111ffi,.·ali <'h·". nel luirlio <' nrll'arrosto. <'rrtrio nn"~'lti iwr
l" nri'Yioni di °KArencki '1'11t+i """'.oro si r>/ic-<'rn :i dicn0<::izionr rl<>1 C'omitato Miliinrr °BiYn°hi7.if\11riri<': n.i1'1 tarcli fnr ono nwh"' <>hiamnti ,,,,j nrsti pi.ti irti di iwri roli e di rcsponc:q hill i tà.
Non r C('l'.'.tam<'nt.f' o.11nern11n far O~!';('l'V'll'<' oui f'h,o !;]1{'·
cialmentc i m<'mhri r10·ll'ori:rani77nzi0n" milifn.r<' <lPl n0o.t.r.o
pn.rt i''° avcvnrnn :i<'e0lt,.., 0nn nr<'01.117i()r" c::t,.,,01·<l:nn1·in "
;-rnwh" r'O n nn <'<'rto ~rHi,,icmo l'i<kn di i111:i i111n11<'di1t11. \.nsurrezionc ne.lù' ottobrc. Il cara tt.erc pr= vato dcll'organizza·
-
<IO -
zionc e la sua impronta ufficiale militare infl.uirnno sui
suoi direttori nel senso rhe <'S~i <'<;:tg-·rn ,·ano ~ '1 m portan7A'l
<lei mezzi puramente kcnioi c organizmtori <l<:>lla riYolta;
r sotto questo punto cli Yis!n, noi na.vamo drcisaml"Jltc i u•'boli. La nostra forza consisteva nr•llo ~lancio riYoluzionario
delle masse e nella loro buona \'Olonlà cli cr1mhnttere sotto
le nostre bandiere.
La marca sale
A<'ca.nto al lavo1'-0 di organizznzimh si facrYa. un'agi·
t.azion<' vivissima. Era un 1wrioc1o di comizi ininterrotti.
ndl-0 fabbriche, nei ci.rcoli ":Jfockrne 11 <' "Cini1';0lli n, nei
clubs, nrlle cas,.,rme. L'atmosfrrn di f11tti i <'Omi1i rra satura di <'lcttricità. Ogni accenno a1!a insnrr<'zionC' wniYIL
11alutato da applausi fra .go rosi e da gridn ili <'nh1siasrno.
La st.ampa horghes<' conti-=irniva molto. dnl cnnlo su<>. a
creare un'inquietuc'!ine Ji:<'n<'ral<' L'orclin<:>. cla mc fìrma'o.
alla fabbrica. di munizioni di Rrsirorj<'tzk cli <'ons.('!!nare
5()()0 fucili al1a Guardia Rossa proYocò un panico ind· seri~
vibile nei circoli borghc<:.i. Dnppcrtulto si parlava e ~1
scriveYa di un massacro g<'neral<'. C'.he si stnYa nrrnnrn,nrlo
Come r naturale, ciò non imprrliva ngli <>wrai cklla fahh rka di munizioni di Srslrorj<'1zk ili con!>{'a:nare nrmi anln.
Guardia Rossa. Quanto più In stampn hoqrhcsc <'i cnlunniava o aizzava contro rli noi, tanfo piì1 rownk era In.
risposta cl.elle masse al 11ostro app<'llo. J\mhcdnc k parti
si oonvi1nccvn.no se;rnpr<' più eh<' la, orisi doveva trnva.rr una
11oluzi-0ne n<-i prossimi giorni. La stampa d<'i i>o<'ial-rivolnzionari e d<>i menscevichi rli<-d<:> l'allr.rm<' : "La rivofluzione r in gravissimo pericolo! n
cc Si ~tn, prrnaranclo
una r ipetizion<'. delle giornate di lnglio. ma su hasr pii1
va.sta e quindi anC'he con comscgn<'n7J' piì1 prricolos.<'' ». Gorki p1·csagiva ogni giorno, nrlla sua Nrl1'njn Sr1'gn, In.
imminente rovina. cli tutbt. quantn h <'ÌYilth.. Dcl T , to,
non apnrna cominciò a.è! n,vvicinani il rigoroso rr.a:imt'!
rkfl la dittatnra operaia. la cosrienza drgli in•.-Ildtnali
horo;hesi perdette ron enOJJn" raniclith. la sua tintn. SOf'Ìa·
listir.a. I n compenso. D"rÒ. i soldati, anch"' <Juelli rl<'i l'<'g'·
gimenl·i niì1 retrogradi. c;alni.a,-ano ron cntu~iasmo i <'ommissar i del C()m i tato Militari! Rivoluzionario. Per.c;ino dai.
co n 1,~nge.nti rl"i cosacch1 r <l<'lla minorainza c;oriah;t.a. d"'gli
aJlievi nffiriali wni.-ano a noi rleOegati. i crnali <'i anm11neiavano almeno la ncntiral i tà dri loro ront.i n"'<'inti in <'MO
di cnnfl i tto politico. Evirl<>nkmrntr, il Go\~rno di Kc·
rcnsk i era sosnrso' ncll' a ri.a.
Lo Stato Maggiore dcl distrrtio di Pictro~rado' entrò
oon noi in, trattat ive e ci propose un comp romesso. Ac-
-41-
•
cetta.mmo di entra.r{'I in trattative, per misurare la forza
<li resistenza del nrmico. Lo Stato :Maggiore però era nervoso; ora ccrcava di acchettarc, ora minacciava, e dichiarò
persino nulla la nomina dei nostri commissari. il che, del
1·rsto, non cbh<' nrssuna influenza sulla loro attività. D 'accordo com lo S•,ato Maggiore il Comitato Esecutivo Centrale a\·cva. nominato commissario generale pel di-stretto
militare di Pictrogrado il capitano di Sfato Maggiore
1\fa,Jc\·ski, e grncrosamentc si dichiarò pronto a r iconoscere
i nostri commissari a condizione eh.e si sottopO'Iloosero a
qu<'l commissario ge.neralie. Questa proposta. fu respinta da
n<>i, Jr trattaliYC furono rotte. Ragguar<leYoli me,nscevichi
<' social-rivoluzionari venn<>ro come mrdiatori da noi, a oercar cli calmarci, a minacci a.re. a predire la nostra nne e
la fine cli tutta quanta la r ivoluzione.
" La giornata del Soviet di Pietrogrado,,
I n quell'epoca. l'edificio drlJ'Islituto Smolni si troYava già in potert· del Sovié di Pietrogrado e dcll nostro
partito. I menscevichi e i social-rivoluzionari d i destr a
trasportarono il c<:>ntro della loro a.ttìvità nel P alazzo
Ma.r ia, dove si trovava agli estremi l'appc,na nato P arJamcmlo Preliminare. Kerenski tennfl al P arl amento Preliminare un gi·wnde discorso. nel quale C<'l' CÒ di nascondere
la sua in~potcnz..a, so•,to i f rngorosi apnl ausi dc)l'ala horgihcse <' dietro stridenti m inaccie. Lo Stato Maggior.e fece
ancora l1'11 ultimo tent ativo di resistenza. Mamdò a t utte
le pn,r1i dr1la guarni1rionc. l'intimazione d i deleO'are due
deputai.i prr ogni contin.e;<'ni<', .allo scopo d' i nizi~re t rattn:tive intorno a ll'allo.ntn,n amanto del>k truppe dalla camta.lc. La sC'duta era mdetta. per le ore l~ del 22 ottobre.
I r{lggimcnti ci a.-vcrtirano subito di qu<"8ta int1imazione.
Noi convocammo tel~fonicamcnte una seduta dclla o;ual'mg~onc j){'l' le ore 11. Una parte elci delegati si recò tuttana allo Stato Maggiore, ma so,Jta,nto pN dichiara.re che
non fa.rchbero ncss.un rrnss-0, ~<>nza una dcliberaz.ion.e del
Soviet di Pietro.o:rarlo. L'adunanza. clrlla ,guarnigione confermò quasi ad unanimità la sua fedeltà ~'tl Com ita 1o M ilitar<' Rivolnzion~rio. Obbi<'.'zioni furono fatl<' so.1tant-0 da
pari..e dei rnpprcg{'rntanti uffici ali ckgli antichi, partiti dcl
So:'1d, m.a non ebhcro eco presso i d ckgati dci rc-ggimenti .
Gli s~orz1 .d"'.Jlo St.ato 1\Ia,ggiorc ci n.vevano mostr ato sem·
pre più c1~1.aramcnt.c che il terreno sotto ai nostri piedi er a.
molto S'ohrlo. In prima, linea stava ,il reg:o-imonto
« Vol i0
n ia », qn.rJ l'<'[\gimento oh e, nella notlc dt'tl 4 luglio, 1.weva
lasciato il P a lazzo Tauride n.1 suono clolla sua banda, p.er
doma re i bo,lsc.eviohi.
-
-43-
'12 -
Come abbiamo già detto, il Comitato E~Peut~rn. Centrale aveYa- nrille Sll<' m~ni .la nu-Nt d~·l So.'"~{'t d1d ~1~t~·<?­
grado e le sue pubblicaz1~n1. Il tentat.1~0 ~1 1~npa 1on~1:-;1,
foss'anco di una sola eh c1uclk. pubhlicaz10~11.' .non diede
nossun risult.a.to. Già alla fin~ d1 ~<·U.cmhr~ ,1\e\amo.. fatL<;>
molt.i passi per fondar.ri un giornale 1~ropno tlel So' iet d1
Pictrogrado. Tutte le stamperie, ]Jt'l'O, erano occupa.te: e
i loro proprietari, sos 1cnuLi chi C'1m1itnto .Centrai~ Esecutivo ci boicoLLava,no. A1\o.rn c1ccicl<·rmno e.li organizzare la
«Giornata elci Sovi<'t cli ~idrogra<~O n, J>Cr fa~·e una gran~
diooa agitazione o racco~hrrc foncl1 pN u!1 g1orna1.e. P~r
questa giornata era stato fissri.Lo, due ~ U 1~nan<' pn1;ia. 1l
1
22 otLo·brn; coincideva, dunque, col momcn 10 della rivota
aperta.
h
l
La stampa avvrrsaria assicurava con c~r!<'~..za c. e, a
22 ottobrr, si sarebbe avufo, 11cr lo strade di. P1etroi:;ra.do,
una 1·irnlt.a armata dci hol~rcvi,·l1i. C'lw la rn-olta ~ov~~so
avc.r luogo, nessuno ne clubitasa Si sforz'.1-~nn? pero d 1.ndovinare la data, abb<mclavano in s11ppos1z1oni. e profezie,
<" oon questo mezzo ten•.avano ~li st_rapparc a n?1 un.a sn:entita o una conforma. li Sov1<'I. lTIW'.<'<'. cc nlmua' a trnn~
qui.Ho o sicuro la sua marcia in asan1i. S<'J17,a <?c.cunarsi
dcl rug!dto clcll'opinionc pubblica rlc1la borghesia.
22
ottobre fu la giornata della rns«cgna delle forze d'.'11 cc;er<'ito prol.etario. TrascorS<> ma.gnifiramcnte, i:;otto. O!rnl aspetto. A dispetto di tutti gli ammoni:mc.nti, V<'nut.J. da dr.stra,
r,he n<'lle strade di Pietrngrado sarobhc corso il sai:~110 a
tornmli, l<'· masse popolari si a<'.<>:i lcavano, ai. c-0:n1z1 do~
Sovirt rli Pictrogrndo. Furono mobilizzati t_utt; gh o_rato.n
di grido. Tutti gl'istiLuti pubblici erano p1cm wpnu. Pe~
ore cd ore i comitzi si succed<'vano ince.c;sant<'mente. Ora ton
furono: i memblii. dcl nostro parfito. d<'fogati . dr~. Con·
grcsso dei Soviet, rappre.senLanti d<'l front<': s<?cial-r~v~llh~­
zionari di si'Thistra e :rnarf'hiri. Tutti gli <'d1fi01 dcgh .1sbtuti pubbli<'i erano affollati di oprrai, solcln,ti e mar1111a1.
Pe.rsino nelfle giornate dc\l.n, rivoh1zion('l s.i erano avute
solo di rado simili assrmhlrc a Pi<.'frogrado. Anche una
part.e no+ievole de11a pi~cola. borghe«ia fu messa in. moto:
piì1 aizza,ta che att.Prrit::i., dalle grirla, dagli ammorn~n~1
e dagli istigamenti del:la strurnpa bonrh<'"<'. Dec!ne d1 rrn1~iaia di persome si erano rivcrsn,lr nrll'Nlifìeio ddfa Casa
del Popolo, i;i pigiava'Ilo n<:'i rorrido,i, affolQavano k sale.
Intorno al.le col'Onne di ferro pendevano, come .enormi pampini, g-hirl an<l<' di t<'ste umane. cli mani, di nidi. Noll'ari,a vi era quella knsion<'1r.1.,tt.rira, rhr rarat~ierizza, tutti
i moim~ntli cri ti1ci della. rivol nzione. « i\ hhn.o·so la gu.erra ! n
- Tutto il potere govrmativo n,i Sovict1 n. Di:rva.nti a
qurs1a foll,a irnfirnita, nr;ssnno'. rhlil-0 file c]r.çrli. aJltiohi partiti rlc1 Sovi>0\ osav.fl, fa.r.c un'<lhbiezicm<'. n Sovi<>t d~ Pictrogrado era il pa.<lronc assoJ.uto1. Se vogl~am.o, 1-a caro-
p
pagna era già vinta. Restava solt.anlo a dar l'ultimo colpo
militare al Governo illusorio.
Conquista dei contingenti titubanti
I p•iù cauti :fra .noi stessi ci raccontavano esservi ainoora c-0'11tingenti che non erano per noi: ad e1:;empio, i cos~chi, il reggimento di cavalleria., il reggimento Semeinoff,
gh automob~listi. A questi contingenti furono mandati
commissari e agit.atori. I loro rapporti era-no COl!l1p1é.amcni·CI soddisface.n1ti. L'atmosfera.. rovente aveva avvolto
tutti o tutto, e persino gli elementi più con<;.ervator~ dell'esercito non avevano la possibili 1.à di resistere alla tendenza ge.Il:e~·1ale d~la guarnigione di Pietrogrado. Io ero
a un COIQ1z10 a ct.elo apc1rto, t<'nuto dal reggimento Se:menoff, eh~ passava per il miglior sostegno del goYerno di
K 0renski. Ivi si erano trovati i più stimati oratori dell'ala d<:istr.a. Si erano afferrati, come a ultl:ma t-aYola di
salvezza, del Governo di coalizion<J, al reggimento conserv~tore della Gua.rdia. Nulla pii1 giovaYa. Con una ma"guoranzai schiac<:!i,ante, il reggimento si pronunciò per n~i
o troncò semp~1oomente la parol a agli cx-ministri. Quiei
gruppi - che lavo.riavano ancora cootro le parole d'ordine
del Soviet, si componeva.no per lo piì1 di ufficiali Yolonta.ri
d'un anno, _intel1lettuaJ~ e semi-inbellcttuaJi 1bo~ghesi. Le
masse operaie e con.t.adrne erano completamen~e dailla nos•,l'a pa..rto. La demarcazJion•e si compiva su una n.etba lim!ia
sociiale.
Base eeniJr.ale rnilirtare di P id rogrado era. la fortezza
di Pi~ro o Paolo. Noi vi, avevamo posto come comandante
un .giovan'e tenente: Dopo pocho ore si ebbe la. prova dhe
egh era a l posto grnsto, o dominava •la. situazione. I leo-ittimi paèLroni del.l:a fortezza si ritirarono da. parte aspett.'Lndo. Secondo noi erano elementi fidati i soldaiti ~utomCJl­
bilisti, che nel luglio a.veYano distrutto l'organizzazone militare del nostro partito nol castello dl'lla Kscessinskaia, e
cho q_u~~ castelao avevano occupato. Verso I.e ore 14 d~l 23
MJ.cl'a1 io 1m qu-eJ.Ja, fortezza. Gli oratori die11',rula diestra si
manteneva,no in oom.mo grado cauti ed eYasivi ; eludevano
pertinaicemente lia questione dcllia pe.rsona. di Kerenski,
~en~ro ~n1ahe fr.a i soldati il nome di Ker<'nski prOYOOOYa
ia:ev1tai~llmenoo gri.d~ di prohcsta <' di inclignazioin.e. A noi
s1 pr~stava ascolto; ci seguivano. Ve1-so le ore 16 gli autl()mobi.J.i.sti si r.a,d.u nwrono nelle vicin.a.nzc. al e.irco « Moderne n, p·er tcneirvi un.a seduta. d.e.l batbaglione. Orafor·e fu,
tra alitri, anche i•lf quartliormastro gcn>C<ra.lc Para~e.loff. Egli
parlò con somma prudenza. Eraino lontan1i orma•i i giorni.
m cui g;lli ora.tori ufficia.lii e ufficiosi non par Lava,n o del
-
-
44 -
artilo operaio se non oome una baJl(la di trad1i.<>!'i e 11i
irwrccna.ri dcl kais~r germanico. Il. rapprc&Jntantc il capo
di Stato :Maggicro .venne.da mr ,e rnt c11.s~: «:Ma, la, fH'<>go,
bisogna pure che c1 mettiamo ù a.crorclo in un. mo<l~ o .ne)1'altro ... » . Era già troppo t.arù1. J_)opo ]P (~1scu5s110.m , 1l
ba.ttaglii<mc si clc.eis<:>, con 1~na. m.agg1oranzn. d1 30 voti, por
la cons0gna dcl Gon:no ai Soviet.
Il principio de Ila insurrezione
II Governo di Kerenski non Mpcva d~\'(' batt.c~· la te~
sba. Furon chiamati <lal fronte due . 1rnon haltag-1.~onh. d;
automobilisti e la batt.cr~a cl<; li a <11 frs!l acr;;~. 81 lJC"Tlt~
anche di far accorrere unità eh cavalilcna... (,h automo-?1lisfli mandarono, strada faccnrlo, un ~rJcizrnmma al Sono~
di Piotrogrado: « ('i. conduroi:10 .a P1<;trograc1or; .no~ .sa~­
piaimo pcrchè; preghiamo sdua.nmcnti ». - . Noo h .mv1tarmmo a formarsi cd a manda1:0 l!na. rlclcgaz1onc a Pietro-grado. I delegati~ V<'nner~ e c.1 d1ch1:narono. neJ\le sedute
dci Soviet, che il battaglione .mi:R.ro .stava ~n)l~ parte nostra. Qu.rs'o provo<'Ò ~m c~tu!'iasmo ~ndcsc~1vibilc . A l b~t­
taglione fu dato ordine. di ent.rél:rc 1mmerhatarn('nte nel ~
<"x'lPitalc. Il numero cl~1 dclcg:i.tl~ rlal front.e .rrcsccva d1
giorno in gionno. Vrnivano, si rnfo:rn.av~no mtorn? allo
stato d"''lle cose, si faoovano dare sonLti ~1 lr!tRra~u.1a bolsccvist..'t, e ri tornavano al fronte. per chffonclc.rv1 il mcss:-vggio eh.e il: Soviet cli Pi?t.rograclo ~o!f!hattova .:rcr un. Govorno degli operai, soldati e ~ont.a~ml. '.< 0' ti:rnr;c.c :"I appoggeranno,, dioova.no a non. Gli antieh1 C~m1tah de~­
l'escrcito, c.he. aurante g1i ultimi. qt!att.;o o cmquo mesi,
non avc'Vano più avuto 'Il.Uovo <::ilcz10m, ~1 mandavano telegrammi p'Ìeni di minacce, cho per? rn:m 1spaventa.vanc;i nessuno. Noi sapeva.mo che i C<>m1tal.1 rr~no cst:a,nc1 alQo
masse dei soldati. almeno tanto quanto il Comitato Ese.
cu4ivo Centrale ai Soviet locali.
Il Comitato Mi·litairP. Rivoluziona,rio mandò in tutto
li(' stazioni ferroviarie commoiF.sar'i, i quali dove\rano scg.uire attrmtairnonte i treni i:i partienza e ~n a~rivo e,_ stiema;lm0nt.c, lo sposta.mento· cli treni. Fu d1sp05 o per rnmtNrottc comunicazioni ki1i<'fonichc e automobilistiche con
le città vicine e con le loro guarnigioni. Tu tti i Soviett affip;liat.i a Pietrogrado. furono obbligai.i a badar.e c~. non
arri vasscro .nella. capi tw1o truppo co:ntro-rf.vol uz1 omiane, o,
per meglio dire. ti·uppe h1gan'l1a.to dal Go'VM'no. Il basso
pcrsonaÌe fonoviario e g].i oporai riconobbero suhi.to i nostri commissruri. Alù'ufficio c1cl telefono nacquero, al 24,
dio11c difficollt.à: non potevamo più av~rc comunii·cazi(lne.
L'ufficio 0ra stato Ol()Cupaio da alliicvi ufficiali, soiJto, la cui
1
45 -
pro'.czionc le telefoniste fecero opposizionc al Soviet. Era
il primo indizi<> doll"immincnto sabota.ggio. Il Comitato
M i,Ji t.arc Ifa voi! uzionario mandò alil ·ufficio del te.lefono un
riparto di soldati o collocò due cannoni all'ingresso. Cooì
cominciò la, presa di po:;scsso dogli organi del Governo. I
marina.i e la Guardia Rossa. fecero occuparo da pioooJi r~­
parti di sol1<lati il tclografo, 1a posta e a:ltri uffici. Furono
prc.<ic misure per occupar~' la Banca di Stato. Il punto centra.lo clel Governo, l'Is~ituto Smolni, fu trasformato in
fortezza. In soffitta si erano trovale - retaggio dela'anLioo Uomitato Contraùe Esecutivo - alcuno dozzine di mit.ragli.atiù·i; ma orano ridotte in pessimo stato e mancava
il porsonale praitico. Comandammo allo Sm.olni una compagma mi traglieri. La mattina per t<'l1Ilpo i so'1daiti trascinavano già le loro mitragliatrici suJlc piastrelile dei Jmnglù corridoi dell'Istitu'o Smolni che neiJJa loro penombra
sinistramente rimlximbaYano. Dalùc porte guardavano gli
atl<>nit.i o attorr~ti volti dei pochi social-ri voJl uziona.ri o
mense.e\ idii, che e1 a.no ancora rimasti nello Smolni.
Il SoYiet si radunava nello Smolni quot.idianamente,
prcci~amcnte c-ome 11a cooferenza della gua,rnigione.
Al '.-0rzo piano dcl'lo Smolni, ~n una piccola stanzetta
d'angolo, sod·eva in pcrrna.nenza il Comit.n.to .i\.iilitare Rivo! uz;ionario. I vi afflui \·ano tutte lo notizie·: sui disJocamcmti di truppe, sugli umori dei wldati e degrn opera.i,
sull'aigit.nzione nel1e caserme, sugl.i eccessi dci « pogrom.s »,
suùJ.c <>onsultazioni de.i politicanti borghesi, sul lavorì<> al
Palazzo d'Inverno e sui 'Piani clcgtli antichi partiti del
Sovie',. Da tutte L'e pa.r Li arri\'aw1.no infonmatori. Ve niva.nro
opora.i, ufficjaili, portinai, allicYi ufficiali di oontimenti socialisti, donne di sorvizio, signore·. Molli racconta;-ano pure
stu1pidag.gini; a.Itri portavano invece notizie serie e preziose. 11 momento decisi\'o si avvicinaYa. Era evidiente che
no11 P.i pot<Aa. più da.re indiclro.
Al 24 otfobre, alla. snra, Kcrenski Ycnnc al Parlamento
Preliminare e ch:esc l'approya?Jiono delle misure repuooiYe
contro i bo~sccYichi . Il Pa.rlnmcnto Preliminare però s.i
trO\'a' a i.n uno sla.to di triste confusione e di completo sfac.010. I e.a detti p~rsuasero i socia:l-1'iYol uz: o nari di de.str<!'
a votare una risoluzione di fiducia; i social-rfrolluzionan
dii clcstra. fa~vano prcssion<> sul Centro; il Cemtro ,·acillava; I' a.la <e s:nistra » fa.ceYa una. politica di opposizione
parlauuùnk'tre. Dopo mcJte di<-cussioni e dispu•ie, dopo
moHe oseiilolazioni, passò la risoluzione dcill'alia sin~stra . la
q ualc condannava i1l movimento in su rrcziona le del Sovi.et;
la, 1".'sponsabil."tf:.à, di. questo movilll1cnto Ycniva però riT<W&'t(a sul11a. pollitica anti-democ1,a.tica dcl Gove1rno. Oon la
posba a.r.ri:vavano dozzine cli l1cLterc, le quali ci recava.no noti7'io di con.damne a rnor•.c pronnnoi;tf.c ront.ro di noi, ma.cchi·nc inf.ernali, di un imminente aLlcntato alla di111amifo
1
1
-
4G-
contro l'Istituto Smo1ni, ccc. La stampa \>f>rghcsc ulularn.
sclrnggia.mcnl<', picmi <l'oclio e ùi paura. Gorki, che sembrava an~r romplctamente ùimcnt1calo il :;uo « Cani.o Jet
Falco n, continuava nclla .\' 01•aj11 ,)'c1rn lo sue profezie
sulla imminente fine dcl nwndo.
Dnra.nio tutta J'ultim<L s,·tt.ma-na, i mmnbri ùol Comitato ~l 11lilare Ri\'Oluòo'llario non a\·.:wano pitt la.sciato
Smolni; ùormivano sui ùivani, si }Jr(•ndcvano poohissimo
riposo, con 1..1nuamenLe 1svo&hati, corne ormno, <la corrieri,
informa.tori, volocipc<l!isti, tckgra.fisti e chiaanate .ail telefono. Più C'ccitanLc <l:i tultc fu la noLl-<-'• dal 21 al 25. Da
Pa,<lovsk ci avvisarono tclc,fonicauncnk che il Govcrn,o ave\ 'a niC"h.rnmata di là l'artiglieria: fi/Lmilmen'.c d'<L Peterhof,
la, sc:uola dc.i sotlufficirulti. 1\I Pa.la.zzo d'lmerno Korenski
aH:va rndunato alli(ovi uflìcia.li e le Lru1>pc ù'n.<;salto <lei·
reggimento ùi ùonne. Noi ùommo per telefono l'ordirne di
porre sicure Sl•ntinel!ic m 1litari su tut,te le v.i~ clic. conduc-0vano a P idrogra.do, e <li mancia re agitatori i neon firo aJle
truppe richiamato daJ Gonmo. Quando non hastassero •le
parole, si dovevano mcLlcrn i1n azion"' le armi. Tutto le
tr~tt.ati·n~ aveYano luogo per telofono, apertMnoeinte; -0 perciò erano compiLe~.amunLo a.ccC'Ss.bili agli a.gooti cl.cll Gove1rno.
I Commis.<>ari ci avvortirono per telefono che, su tutte
lo stracl.c conducenti a Pictrogrado, vigiilavan,o i nostrii
amici. Con tutto ciò però urua partoe dcgili a111.ievi ufficiiali
di Ora.n1~cmbanm riusciroino a passue di noitie, e noi seguivamo p·er trlcfono tuLti i lo"o movimenLi. Il oorpo di gua.rclia d!ellJ,o Smolni venne rinforzato, cù1iamando una nuova
compiagn.ia. Le comunicazi·oni con le alitrn pairti c1ella guarnig.io1ne restarono i.n.inte·rrotte. Le compag.nie ùi gu~rdiia.
i•n tutti i r<'1ggin:nenti rimasero a « picd-a.rm '" Giorno e
notiLc i delegati stavano a dispo->iizionc dcl Comita+o MiJ.itairc Rivoluzionario. Fu dato ordino di reprimere cneirgicamenle l'agitazione dei Cento NNi e, al primo tentativo di
turoult.i nolle strade, far uso delle armi e proQedere spi <ita •am<"n Le.
N<l corso dellla lllott-e decisirn tutti i punti più importa.nti della città caddero nelle nostre mani, quasi1 senza
resistenza, senza lotta, senza. vittime. La. Banca di Stato era
stata son-egl1iata da. un corpo di guairdia. del Governo e da
un'aut.omobillre blindata. L'edificio fu acO<'rchiato dJa. tutte
le parti dalle nolStre truppe, l'au 1 omobile blim1ata fu presa
d.i sorpresa, cosicchè la Banca passò, senza spia.rare um sol
colpo, nclil!O maini del Comita.to Mi'litarc R1ivol uzioniar>io.
Sulla Neva si trovava, pe1r ri,péwazioni, l'incrooiatoire
« Auror1a » acca.nto a.Ila Fa.bbri1ca FrM1co-Russa. Il sUJO
equipaggio si componeva cscilusivamcnt.c di ma1rinia.i inco·n d~zi·oruait.rume.nto d~voti a)l.a r·~mluzi o,!11e· QnandlO, a.Ha fin e
d1 agosto, Korm'loff m,.m.acc/lava P 1etrogr a.do, i m airin.ai
-
47 -
ddla « Aurora» furono chiamat.i a difonùcrc il Pa,lazzo
d' In rnrno; e snbl>enc già aillora ~uardasscro 0011 la massima
o-; Li.li 'di il Governo cl i Kerensk 1, essi compresero tuttavia
il loro dornrc di re.spingere l'aL!acco contro-ri\'oluzionario;
<'. SPnza. obbicz.i<>ne alcuna, occupa.rono i loro posti. Quando il 1><wico 10 era passato, furono cli nuo.\O aJlonk"lnati.
Acl 1sso, ncl.k gi>0rna.t-0 cle1)'Ja rirnluzio·nc d'att-0br<i, essi erano troppo p<'l'icolosi. Il Ministero ddla Ma.rin.a m.amdò
qninùi alla "Aurora» l'ordine cli prc.ndel"-0 il largo e di
a,bhn.nùonirure le aC'que di Pic.Lrogm.do. L'equipaggio ce ne
clinlc i,n1mccliatamcntc aniso. Noi abrogammo l'ordine e
l'i1wrociatore res'ò al suo post-0, pronto, a ogni istan:te, a.
MLra,rc in lotta con tutte le sue forze in nome dcl Governo
dci So"ict.
La giornata decisiva
A1ll 'alha dcl 25 ottobre compancro a.no Smolni un operaio e nn'operaiia. della tipografia ùel partito con la no.fama
che il Gornrno aveva sopprc'>so J'orga.no contrale del nostro
parti '10 e ~l giornaile cLel Soviet cli P ictrograclo. La. t..ipop;raJ1a crn ~tata posta sotto sugµt,ollo da qualche agente del
Governo. Il Comitato Militare Ri,-oluziona.rio abrogò imnrndiaLamon l>e questa dispoisizionc, prc'!'o q uri due organi
so.t.Lo la sua protezione, e a-ffidò al glorioso reggimento
tt_V<?linia. » l'aù+o onore cli d,i.f 11'd·e1'C la lib-cra paroJ.a socialista contro gri attentati cont1r<>-'rivol1uziona.l'i. Dopo d i
allora la t.ipogra.fta. lavorò i:em,a. intc.rruz.ionc e. i due g iornruJ.i contimia.rono a uscire ail'ora fissata..
Il Governo c01I1tinuava a tenere le c;ne sedute al Pal1azzo <l'lnYcrno; mai orma.i c.ra soltanto l'ombra di un GoYc.i·no. Pohticamen•.e esso non esiistc.va piì.1. Nel corso del
25 ottob1·e anohe il Pailazzo d'Im·erno venne, a poco a
i1-0co, circ.ondato da tutte le parLi drulle nostr{'I truppe.
A~!~e 01:c ~3, nella seduta del Sovic1 di Pidrogrado. io dich1a:a1. m nome dcl Oomita.fo Milih.1rc RiYoluzionario,
C'hc 1il G-0'\':01:110 di Kerenski non csiskva piì.1 e che, fino a
nuova diCc1s1~:>ne del C-0ngr~so Panru~o dei Soviet. il potrc goYcrnahvo passa,·a nelle manti dc~ Comitato Militare
R.i ml u~ionario.
_ L~.nin an~va già abban·donata la Finl1andia alcuni giorni. pnma, e si ten.cva n_ascosto in case operaie dei sobbo.rgh1: La sera del 25 a r raYÒ in oogreto a.11!0 Smolni. Basan~los1 ;sulJ.o notizie dei giorna.Jii, <igli credeva che fra noi e
111 Governi(} di Kereruski, si stcc;oo conclude.udo ~ n comproffi<'SSO• provvisorio. Lai SJt.arrnp.a borghcs-0 aveva m<mato tan·to
sral poro i nforno a.l1l' irominen te insm'rczione e alla marcia
d i, oo1d>a.t i armat i neJl.e stradic, o a.i tum.rn,l'ti e agl:i incv~ta-
-
-48bili (,J11enti ùi ;;ang11:, <·.hr, o1·.t <"11<' !'in .1r1<>.zi~~l\ ai;~~J~
r.calmonte n,vYencndo, non S(} ne. at:cvrg~' a e P ~ ··~,, ':
_
aJlo notizi-0 di t..rattatiYe tra i101 e lo St;Llo ~1a-p"'.101<.'.'. 1 n
tanto, senza. sparare, wnz<L y.c1-s:~,r sangul', un, isti~t~~~oli~
dO}JO l'·il'ra nniva occupat.a. dal.e sc,crc e bcD: <l1 1P .
na(,c, colo1~ne di so~c\aLi, i:n~rinui e dalla. C:u~r~1a 1_ossa.'.
tutt.o secondo prcc1s.1 ordini, d1c \'t,!ll\ <t!lo d,i.J1.11l!f\·iel~
fono dalla picooùa stanzetta al terzo piano e
s i u
f
Smolni.
· · ,.,... 1·i"''" dcl S-OAlla. sera ebbe luogo un.a .s.c ù_u ta, pro\ \l.N
cl
con do Congresso Panrusso du Sovic_t. Hd:~Lo:e lil nome cl.,_
l'omit1a.to Cent.ralie Esc;culi\o era Van .. l<,gl.i fc:? · lna .1c
quisi.l-Oria contro i subililatunl ospropna.lon c :.no.7sf'··~
si sforzò di incutere p~wra .a.1 CungrP.::iSO p~r lll~> i a HJ.
f ll1m<·nto dcl movimcnLo msurr-0z1mrnlo <:lw, fra pt;c:u
~orni, a sent·i r lui, doH:,·a csscr0 rcp r('sso <_la.li~ _forze '~­
g te dal fronte. Il suo discorso non cr:i p~r~uasn o ?d era
~or
posto in una sa.la, in cui la. nmgg10.rnnzn. dci. dcl~~
gati seguiva .c on entusiasmo il corw ùcl~a \'lt.lonosa msm
reZJÌ.onc di P ie~.rogrado.
.
,.
· à · . n11 Palazzo cl' l m·erno era, in qu<'l:l 1stanle, l?l c1~~clo
dato ma non· ancora conqms!al-0. D1 quando m q~ t
dall~ sua fi.ncstra si sparaYa contro le tru.ppc adsscdia.n ~~
che k.ntamonte e con cautela an<la~nn<: stnngen o scmp 1
p iù il loro ccrohio. Da}·la. .fortezza cli P 1cLro. e P
furl°:n~
ma.ndali due, tre colpi d1 e.annone al 1rnl~.zzo . 1 oro ol!ni
tan o r io:nbombo penetrò fin 'nell<? mura. del.l Istit.ulo Su.ib . ·
In p reda a impo-tcnie inlh gn az•onc,, ~artoff, 4aUa tn un~
elci Congresso, parJò dell a gueHa c1nlic o ~pc?1~lm.~~ dcl_
l'a..~ed i-0 del Pala(lflo d ' I nvcwno c~o,·c, Irn i. nuni~tll , s~~~­
vavano - oh , tcrroro ! - mcmb.n ~ld p.ar t~ <lei. i!IH~~. tachi A lu i risposero d ue mannai, venuti allot~. duci .
mo~ te dal camp~ della lotta, pc~· far In; loro re.laz. 1 <?~e. ~ ~~~
r icordarono la gwrnaba dcl 18 .grn~no: ,.~1!.ta la. po.litica di
dit ricc doùl'antico G overno, il njinstino <l<;lla. Pd~ma. _
m orte per i sol dati, gli aITest.i o <' sor~JH~~s1om i o~_g_n.
·
· · · 1 ·
·
·
i·ono cli ,·1nc·
mzzaz1on ~ n vo_uz1?n~.ne; <'· grnra
. .· re J]o monie.
r imo
GJ,i stoss1 manna.i m recarono aneh.c no!Jz10 de 1e P
nostro vittime sulla p iazza cla\'anti al palat::zo. d .
.
0
O-Ome a un sognaile: invi.sihi}e1 ~ut.ti si aha.r~mo a 1 • 1oc;a
seggi; e con questa unit à cli spinti eh<; solo yuo nascme fuun'a1ta tension e mora.le, l'a.s~.cm.blca rnLono un can~o
.
nebr e. Ohi h a russisti to a q uesta scena, non 1.a potra mal
dimen l:icaire ....
.
. .
·
' ·e
L a seduta fu in terr·otta. Era 1mp·oss1b1lc d1scnteI
teo·ri.camente ]la qu.est1i<H1J0 della formazionic ~1~1 n uov.o ~o­
verno n el fragore dd [ a lotta o ck•i <'Ol-pi cli ;ucilen.·w. n.=
V'amti a.l PaJ.azzo d ' Inverno, dovo v c•ni va pratica.mento de
oiso il crosti110 -di que1J.o slCS$0 Governo .
La conq u ista rl el pal'an o irnr{i non a vwni\'a ancoira , 0
1
f
di
I.oll
1
49-
c10 provocò quailche oscilJa,..ione tra. gli clemen'·i meno risol ut.i dol Congre.>so. L'ala de.stra ci profetò, per bocca <l1
uno <lei suoi oratori, una rapida fin.e . In preda a' iva tension·~ tutti aspett.aYano notizie dal.la piazza dd Pak1zzo
<l' I nverno. Dopo qualche tempo compa.nc Antonoff, che
clirigcn1 k opcraz.ioni. X ella sala si fCA;C profondo s,.Jcnzio :
cc Il Pai1azzo d'Inv-erno è preso. Kcrcnski fuggito, gli
altri ministri wrr es',ati e tradotti nella fortezza di Pietro
e Pao.Jo ! >1 .
Il primo capifo,)o de1lla rivoluzion-0 <l'oHol.He era finito .
I social l'ivoluzioinari di desLra e i memcenehi, in
h1Uo ci1•ca GO pcr~)one, cioè a dire circa la dcc.ima parte
dcl C'o·ngr-l'~so, abbandonarono, proL "itando. 1a sc.cluta.
P oid1t' non rimaneva loro altro ii fare, cc lasciarcno tut'.a
la rcspon°abilità n di quol che sarc.bbc aC'caduto ai bolscevichi e ai social-riYoluzionari di sinistra. Questi ultimi
J»encolm·ano qua e là. Il lo.rn passato li uni,·a al })artito
di Ocrnoff. L'ala destra di questo partito si c•ra completame•nte ~pos':1ta vers.o il ceto medio e gli clementi piccoloborghc!loi, e le classi benestanti d· 1 villaggio, ma.rcianJo in
t.utt.o le questioni dcc:sive a hrac...ctto dcil~a borghesia liberale. GJti clcan{IJ'1t.i p iù rivoluzionari cli qu<'s!o partito. nei
qua.l i si rispccchi·ava ancora il ra <l i.cnll.~.mo dl'i postulati
socia.li dcl1lc piì1 povere ma.<;se conlt."tdine, Lcnde,·ano Yerso
i1l prol·e'.ariato <!' il suo par tito. Essi avevano p· ~·ò paura a
t roncare il funicolo ombr.h calc, che ancora li lc.g:ava al loro
amtioo parti.to. Quando no·i ab hanrlona11nmo i•l ·Parlamento
.P•rdimina.r.e, r ifiutarono di seguirci e ei misero in gu ardi.a
cont ro !.a cc avvent.ura i> . L "i·nsurrrzion e li po::,e di fronte
a,],)•a neecs5ità di una scelta. P er i SoYi.et o contro i Sorvicl.
Non senza O!'; i tiazio·ne si sch ierarono <la q udla parte diellie
ba rri.ca 41c, su cui sta\<'amo noi.
I Soviet dei commissari del popolo
A P iotrog1,n.do la vittoria ora completa. Il Gow•rno si
trovava per intero no!Ue mani del Comitato Militare Rivoluzionario. Noi pubbl icammo i primi decreti intorno a.11a.
abol izione delila pena di morte, alle nuove <?·l ezioni del Comit.aito clci1l'csercito, CC-O. Ma ci don•mmo accorgere 0he eravamo tagl iali fu.ryri dalla proYincin. Gli a.Fi imnic.gati del1<'1 forrovic, dielJ.c poste e dcli tele.g.rafo <'rano contro di noi.
I C0ITT1itaiti d elil'cscr cito, i Consigli comunali e il Semstrn
continun\'ano a bombanlaTc l'Istituto Smoln i con mina.cciosi t.olcgrammi, in cui ci di(';hiar arnno addirittura lu,
gnen·a o pronncV.evano di farla finita. in brcvi1s'limo tempo
con quei seclQziosi cho <'>r ava:rno noi . I ncstiri tcùicgrarrnm i e
decreti, le nostr.e d.i>dhiarazioni non arrivavano in p ro'\-in-
-50-
eia, p<'rahi· l' ..:\g<.'nzia t<'kgraf1 :a ili P)< l rograd.J si ;ifiu~.:n'<~
di ai~utarcl. In qu<•.;;ta abno t"n" ti 1sol.un~~~to d<!.l.i c.LJJI.
tal o dal r< .sto doi 1rnrsr) sul'g~van.o e ~1 d dlondrvano voci
inquietanti e spaYcntose
.
.
.
è.
Quando la s',amiia. horg-IH'S•' o mr~lintn•;C' s~ pob, conTinoerc che il SoYÌ<'t s'Na n•:ù11e11t' 1mpadrcm1lo dcl P°:
terc cho l'antico Uo\'cl'l10 era at'1'1•stato, eh~ nelle slra.do d1
Pit:~r.ogrado donnina\"anu gli operai. armati. a}la.ra s1 sca.t-Onò oontro di noi una ra.mpagna d1 11na ra.IJl>la.. l'<'ahne~tc
incoo:npa.rabilc. Non \i 1·ra 11~c11zogna, 1101: '-~ N~ caJ11nn.H~,
oho quella. stampa non lanua~•m ~·on.lro il. ( <m1tato. :Mili~
I.a.re Ri\·o.luzionario, contro i suoi tl1r\'\t0n, C"Ontro i suoi
commissairi.
·
i·
Al 26. di ~iorno, ebbi~ l1uogo la s.•d11l:i (lrJ So, '('t <l
Piotrogrado, a c11i presero pnrt.L' i clc,:1•gati clol C''m~r"~so
Panrus.:;o, i membri della. Conf<'>rrm. a !ld:<i g11nrmg1.o no
e un n11mernso p11bhlioo d··l nostro partito. P~r la pnma
volta, dopo quattro mr<;i d'ink1·r11zio11<', r(lmpa.n:<'ro .anche
Lenin e Zinovi.eff) riC''•\'U ti da 0\-ai'.ion i st raorcl ma ne. r,a
gioia per la vi.ttoria riport.a.',;t cm tuLlavi<L t11rba.t.a claila
preoccupazione come il pa<'SI' a' r<'hl><." ac·rc•'to q11<'sb mnt~­
mento e se i Sovi<'t potrebh,•ro \'"rarnf>nk c<'nsen·arc il
potere ....
La sera dello ste~o g<orno 26 ohhe luogo nna :::<' lula
deliberativa dcl CongT<'sso cki 8oYid. TPnin prrg<'ntò duo
rl.ccrcti: suL1a pace<' sulla spar',izionc <lcJ.la. terra. 1\rnh.cdne
furono approvati ad nnanimit.h dopo brrvi disruf\c;1on1. In
quella. swssa l';Cduta V<'nne formalo 1111 TlllO\'O Governo centralo in forma di Sm icL d<'i connni}',·mri ckl popofo.
Il Comitato Ccn!Jrak <l<''l no<;tro partilo fece. il fo!Jta~
t.ivo cli venir<' arl un arcordo ron i social-rivoluz1onan rh
sim.isLra. Fu loro offcr'n· cli par(c•ciparA a.11:1 ff'rmazione rhl
Governo dci. Sovil'ot. Ec;si <'ran<) tituhanli e afformavano
<'he, a loro avYiso, il (fonwno rlowva avf'rc 11n cara.tkr~
di coa.lizion<'< entro- i limiLi dr,1 partito rl<~l So,·irt. Ma i
m~n11.cevi<'hi e i M<'ia.1-ri\·olnzionnri cli <l<'st.ra nvc,·ano rotto
ogni rappor'.o· col C'onrrrrc;so clf'i FloYicf. prrrh?> riknernn<?
n.eoef1..c;aria una coalizione coi partiti anti·so\'id.i!'.f.i. A noi
non nman('va altro a fare che lasciarr ai socialisti rivoluzionari di sinistra cli n<'rc;uarlC':rr i loro ,i.rini di dostra a
riti:rnare no1 campo d<'lla. rivoluzionr. Fino a. chr, però,
CS~! tJ:attav~nO questo a ffarc rl: Sj)C"l'iltD, ('. ri t<'Ill'YalDO obbligati a ni:crsarc, per in 1.<'ro sul nostro partito tut.t.a
qt~antc1: la m5ponsabilità clrl Oowrno L:i Ji,ta rlPi commy;~~l'l do1. popolo era composta escl11sivament" di bolsccy1rùi1. In c.:ò stava clc,..isamrn(c un f'.('l'!o 11crir<Ùo politico:.
1~l. paRSagg10 era troppo cra<;so.. Ha.sii p,.nsarr chr i .cap~
dt questo parttto stava.no n.nrorn. i<'l'i sot'o l',a<x~uc;a eh rm
al pa~a:grafo 108, cioè a dire t.rndirnrnto dr:lla pn.tria. Ma
noni e ora altra SJC-Olta. Gli n,Jl"i pn.rlil,i clcL Soviet erano
-51-
tiLuhanii e si 00 1,trassero a.Ila responsabilità; es!li preferin:mo prendere una posizione d'attesa .. Alla. fine noi non
duhitammo più che il .nostro solo. partito era in grado di
formare un Governo nvoluz1ona.no.
I primi giorni del nuovo regime
I decreti confermati dal Congresso, intorno alla pace
e a.Jla sparLizionc della terra, furono· stampati in un numero st.rnordinario cli esemplari, e p< r mezzo deJ.le DcJe~
gazioni arriva'ie dai villaggi, ooune pur~ p~r opera degli
agitntori, che noi mandammo nelle provmcw e nelle tnnO'.iC obbero diffusione in tutto il paeose. Nello stesso tempo
si '.conti.nuaYano i . larnri per l '.organinazjone. e l 'arm::;mcr1ito ddla Guardia Rossa. Inc;1eme con 1 antica guarmgione e i .marina,i, la. Q-uar:di~ ~o~sa a\'eva ai:icho i! diffici l.e còmp1to del sernz10 d1 vigilanza. Il So\'let dci commissari del popolo conquistava, una dopo l'a.1.tra, le ist~­
tuzioni goYerna'ive; dappertutto però i·ncontrava la resistenza. passi,ra degli impiegati alti e mcdi. Gli a.ntìohi partiti dei Soviot metteYano in opera. iutte lic loro forze, per
trovare un appoggio in quelle classi e. per ?r;ganizza.re i.l
sabotag-gio <lcl nuovo GoYerno. I no"lt:n nom1c1 orano convinti che, in rcailtà, si trattava di un episodio, e che doma·ni o posdoma.ni o, al più tardi, fra otto giorni, il Governo dci Soviet sarebbe stato rovesciato... Al1l'Isbituto
S:rnolni intanto, si erano recati, spinti da a.ffa.ri urgonti
o anche da curiosità, i primi consoli cs'K'ri e membri clei1la
chploimazia. I eorrispondrmti accol'revano coi loro taccuini
e oon lo loro maicchino fot~grafichc. Tutti avevano fretta
di vcdcro i~ nuovo Governo, 11."i.acchè tutt i erano convinti
che due o tre giorni dopo sarebbe stato tro1)po tardi.
N<ìlila ci'tà regnava ordine pcrfrtto. I marinai, i soldati e la Guardia R ossa si eom]Jorta,'ano, in quei primi
giorni, con una. magnifica disciplina, e sosteneYano nel
miglior irnodo possibile ili regime dcJ duro ordine rivoluzionario.
N-el campo nerni<'o si temeva ch0 « l'episodio .,, avesse a.
durare troppo a lungo; nello stesso tempo si organizzava
im. gran fretta il primo colpo contro il nuovo GoYerno. La
inizia.tiva venne dai social:-rivoluzionn.ri e rlai mffisorvichi .
In altra -epoca no.n avevano vol11to n(> O"ato ttc:c;urmcre loro
t.ntto ifi po' ere. Conforme a1lla. loro situazionc politica _nrov
visoria, si oonknt:.wano di fnn7.ionare, ncJ CoYerno ù1 coa~
lizionc, da aiutanti o crit1ici o b ne ~nt;c-nzionaLi svclaton
o dirfonsori del1la borghesia. Alil'oCpoca do!ITc r l czioni inYoca.vano eoscienziosamonte la maledir.io.ne ·sul ca.po d ol1la
borghesia Il ihe1ra11c, salvo poii. ad allearsi con essa, a.ltrot-
-
-
52 -
ta.n to cosci<'nziosn.m<'nt.c, nrl· Go,·orno. X & c•orso dPi 51'.lÌ
mesi di ri Yol uzionc arri rnrono <'-OSÌ a. tal pu n lo, eh~! a\'I'~
vano rerso clcfini t..i vanwn li' la fid 11cia clnll<" rna~"-C popolar~
e dell <'Sercito. La rivolu:r.ione <l'ottolm: poi tol~ loro d1
mano in un sol colpo, anche ll'apparalo di Sta.lo. fori ancora ~i ritenevano padroni dùlb. sil unzione; i e.avi dci bo!~
scevichi, da loro prrsoguitati. vi\'rvano ilkgalm<'nt.(' e s~
nascondevano, proprio come ai t<'mpi <l<!llo 1~1ri~mo. E oggi
i hoilsccvichi aveva.no nrllo lorn mani il poteri' govNnar
tivo, mcn 1.re i ministri d'icri - i mrcli.ntori e i loro colla~
boratori - erano stati mrssi rla park" aYcvano prrso o~m
influenza surn'anrlamento clr~li C\'Pnti. I SO('ial-ri\'Oluziona.ri o i menscevichi non volrv;rno e non pok\·ano nrderc
cha questo rnpcntino sconvolgimento fosse i.I pri1ncipio d~
una nuova era. '.Essi ,·oflc,·ano crl'd•'r<' <' si 1<fon. arnno di
credere che qui si tratta\'a rnlf,1nto di un cnso, di nn m~­
lintcso, il quale po'.e,·a "'"SMo ....,]iminn.lo <'On alcun_1 d1s<'orsi cn<.>rgici ed articoli illuminn.tivi. Ma, a orni ora
eho passava. si imbat.t<"ntno in ostnroli sempre più insuprrabili. Indi il loro odio ci~o, veramente frenetico, contro
d·i noi.
Gli uomini polliiici bora;hr.si non Ri arrischiavano na~
turallme-nte, ad avvicinarsi al fuo<'o. ?\-fn.nch,·ano avanti
i social-rivol uziona.ri e i m<'m;r<'viclii. i q un 1i. nella lott._a.
contro di noi, trovavano 1.utta. 1'ri1wqtia, <'he free loro difetto quando formaYano il part.ito cld mczzo-go".orno. I
foro or,irn.ni diffondevano srmrlrr mostruoc<' dicerie e ca]unnic'. ln fioro nomc si 1411hhlicarnno proclami. ronkn<'f!!i
veri inviti a rowsciarc. il n110\'0 Gowrno. Esc;i organizzarono a.nche gli impi<'i:rati a scopo rli Rahotnggio e gli allievi ufficiali a scopo di ai.lrnlati militari.
.
Al 27 e al 28 con'unuarrnmo a. ric<'vrrr incessanti mina.ccie tclegra.fwht'l dai ComitaLi rJ<'l,1'e~wrcito, dai Consigli
municipali. dai S<>mstvo. clafl.l'Istituz.ionr dirc.tiiva del1a.
Lega d<'i frrroV'iriri. Il Nrwski Prnc;pckt., il corso della
borghesia nr,J.Ja ca.pitri11<'. si fac<'va sempre. pii1 a.nimato. L:i
giovcnti1 borghe:;r, de.statasi dal RUO t.orpore e 1-<tiga11a
da,lla stampa. fn<><'va sul :N'e,.;c;ki Procp<'kt una. prona.ganda sempre pii1 viva contro il GO\·rrno d<>i So\'i-ri. Con lo
aiuto .del _r>_u~bllfro borgh(':<;I> gli alli<',·i uflkali rlisarmn.ro.n<?
al.cum m11!·.iti ?<:111,a Gua.rdia R.ncsn. N rlk s.trad.e pi~ fuo1:i
di mano, i m1ht1 <lolh Guardia. Ro1'i:;n. e i marinn.1 wrn1vam~ s~mJ?!lrcome1nte prrsi a fucilate. Un gruppo di alUievi
ufficiali s1 impadronì cl<'ll.111 Contrai.e ckl 1el<'fono: un a l',ro
grunpo f.ere tentativi d'impaclronirni clel {.r](',girafo o de~l<;
n~stc. Finalmente ci fu annunei.n.to. rho tre automob111t
hJm~te er~,no c.a.dute ~n potere di un'orgrunizzazionc mi~
Lita10 a, noi. ostile. Ev1clc1ntrmente, gl.i ekmcnti borghes1
sollJ()v~vaT)o 1~ capo. I giornali annnnriava,no e.ho <'ra scoccata 1 u[tmna nostra ora. I nostri avevano intercettato· al1
53-
cuni ordini segreti, dai quafii erocrgc,·a, che c~ntro. il So:
viet cli Pictrogrado e.ra stata ~rcata un or!?amzzaz1one. d:L
battaglia, cui centro era il cosi.detto « Comitato per la difesa della rivoluzione»: Comita'io, che era, stato cre~to
dail Consiglio comunale e .d?-1 Comita!f Centrale Esec,utn:o
nellla sua antica compos1z1one. Ncll .uno ~om:e nell alti?
Comitato domi'Ilava.no i soeial-rivoluz10nan. di ~tra e l
m~nsccv1chi. A disposizione di gues~o. C~m1tato s~ po~ro
aJl!cv1 ufficiali, studenti e ro~lti ufiicia~i co.ntro~nvol~zi<?­
nar1 che, ùietro le spalle <lei roodiaton, voleva.no da.rei 11
<'Olpb di grazia ai Soviet.
L'insurrezione degli allievi ufficiali al 29 ottobre
Come base d'azione per [1 orgap.izza~i.one_ della_ controrivoluz10ne servivano le accadtmie mihta.n ed il « Castello degli ingegneri n, in c~1i era co,ne~ntrata una quan:
tità abbastanza grande d'armi o arred_1 di g:uerr!l, e da cm
partivano i colpi contro }q GoYerno l'l?Oluz1?n11:10.
. . _
Truppe della Guardia Rossa e di marmai accernh~a
re.no le scuole degli ailli-cvi ufficiali e .mandarono n.~gozia­
tori a chiedero la consegna de~le an~i. P.cr tutta. nsp<?s~
tu sparato C-0J1tro di loro. çf h assc~ia,ntl erano mdeci,si,
mb-Orno a loro si radunava i[ pubblico, e qua e là ~eleva
un passa.nte colpito per isbaglio· dai colpi che vemvan.o
sparwti dalll~ fine?tre. ~ conflitti. ass~me•van_o u.n ~r~ttei~e
d'in.docisioin·e1 e d'indugio, clic mrnaccia:va di dem~iahzza~e
le truppe rivoluzionarie. Bisognava prendere. le misure p iù
errnrgielhe. Il coma~cla.nte ~ella. fo.rtezza P iet_ro ~ P.wlo,
afll·dò al tenente B. iU còrn,pito di disarmare ~h allievi u~~
ciali. ~·gli accerchiò Ue loro scuole,. fece.. v~mre ~.ut?~obil_1
blindate e artigilieria, e m.andò agh al_heyi 1!-ffic1~h .1 ultimatum di arrendersi, :Jaseianclo loro dicci mmuti ~h tem.o
per riflette.re. Dalle finestre si rispo~ ~Of.l n~ov1 ~par~.
Dopo dieci mi.rmti B. comandò alll'art1ghen.a di ap~·ire i!
fuoco. Subito i prim~ colpi. fecerç> t~n'~mpia breccia nei
muri del1a scuola. Gli alhen ufficiali si arresero, sebbene
molti di essi oercassero di saJ'varsi con la fuga e sparassero ancora fuggendo. Indi l'esaspcra.z~one, ~e acco~p~
gna ogni gueirra ciYile. Certo, i marinai commisero atti d1
crudeltà con!.ro allcuni allievi ufficiali. La staanp~ borghes~
accusò poi i marinai e il Governo dei Sqviet di c1:udeltà
e di brutalità bestiale. Essa tacque, però, 11 colpo d1 Stato
del 25 e 26 obtobre trascorse quasi senza l:•n coll:po e senza
vittimo, e ohe soltanto il complott.o oq~am7..zato dalla. borghesia, trascina.udo la giovano generaz!'One ne/I. fu?oo• della
guerra civile contro gli operai, sol:da:fi e marinai, dovev~
portaro a in-evita.bili crudclt.à {I vittime. I ll1 29 ottobre si
-
5.1-
produsse un i.mp~·oHiso camb~1t!Ucn lu .ù1:gli umori ùella
popolazione di Pietrogra<lo. Uli cn1n 1;i avern.no. assu~t<?
un caratl-ere tragico. ~elio sksso lompo i no:;tn nt·m1c1
arnvano compreso che la costL era. rnolllo più sc1·ia ùi quel
cllo ~s1 crc<lcnw10, e eh<' i I Sovid 11011 ci ficnsa va nemmeno
a deporre, per ordine doi giornali eapit..a tslici e <lcgHi ufficiali, il potere gon:rnativo <la. esso conquistato. '
11 ripulisti di Pictrogra<lo dalle or<lc con 1.ro. ri voi uz1onarie si andava compiendo con grande intensità. Uli a~­
licvi ufficiall i furono q nasi tu LLi elisa rmali, c<l i part<'<!1ria.nll at complotto arrostati, tradotti nc!Ja, forLczz<t <li Pietro e l'aolo o trasportati a l\ronstadt. I giornali, C'hc apcrt..amcnt€< invitavano alla rirnJla contro il Gon!rno dei Soviet, furono soppressi. M;~n<lat,i <l':irrcsto furo!lo spiccati
contro alcuni capi degli antichi parti~i dci So\·ict, che
a\cvano firmato le intcrc<'ttato disposizioni con• ro-rivolt!z1onane. La rnsistenza millitarn della capitale era defìnituvamcnte spezzata.
Ora era. la volta di una lotLa I unga o sposs.a.nte co.ntrc
gli scioperanti funzionari, impie.gati, uomini tccmci, eec.
(~ucsti elcmonti, che, dato il pagamento <lei loro lavoro,
appartengono in gran iia.rtc ar:c ela<;si oppresse dd popollo, in seguito alle loro condizioni cli <·sistenza e alla loro
psicologia, si uniscono alla società horghcsc. Con fede e fe·
decltà servivano lo Stato, quando alla lesta di quo.sto Stato
st..ava lo zarismo. Cont,~nuarono a servirlo, aDJChe quando
i poteri dello Stato eran passati nelle mani delna borghe·
sia imper_ialistica. Poi, nel periodo seguente ddla rivolu·
z10ne, <:ss1, eo.n le loro cognizioni e capa.ci tà tecniche, passaro.no al Governo di coaliziono. Quando, però; gfli insorti
operai, soldati e con ladini cacciarono dal timone dello
t:ìtato le alassi soci al'i sfrutt.a.trici e tentarono di prendere
nelle loro mani il governo ddltlo Stato allora i funzionari
e gli. impiegati si impun tarano o rifiutarono qualsiasi a~·
poggio .al J?-UOvo Governo. Quanto più si andava avamti,
ta:nto p1~ si faoe_va manifesto questo sabota.ggio, cui orga·
nizzator! cyano m prima linea i social-ri\'oluzionari e i
menscevichi, e coloro che vc-nivano alimontati coi fond i
dclDe banche e degli ambasciatori dell' Intesa.
la marcia di Kerenski su Pietrogrado
Quanto più solido era a Pictrogra do il Governo dei
S oviet, ta:nto più_ i gru:]Jpi borghesi riponervano le 110r.o
spera.nze. m un a rn to mnhtare, che venisse d a.l di fuon.
~' Af?enz1a tclegyaftea di P i etrogrado, i1l tolegra.fo ferro·
v1a n o e la stazione radiotcùcgra.fiea di Z arskoje S olo r:e·
cavano da 1.uttc le parti -notizie d<C!Ho 0norm i forze m ili
53 -
tari c:hc marciaYano centro Pidrogra.t1o 1 per d~ma~·o i ri·
vol~si e ristabilire l'ordine. Kcr<.,nski s1 era !lfugiato al
1rontc, e i giornali borghesi scrivevano c_he ogh C?nquc~Y~
111numcre\'oli truppe <le! fronte contro i bolsce~·1c_!li. N 01
<. rarnmo tagliati fuori dcl paese, il. telegrafo ?l rifiutava
i suoi servizi . I soUdati però, che Ycmva.~o a noi, a dozzme
e centinaia per incaric~ doi. lor? rcggimenti 1. delle l~r~
diYisioni, <lei loro corpi, c1 ~1ocva.no con.mua!11cntc ·
« Non tonde il fronte; esso sta mtcrame:nte con noi.; ema .
na.te soltanto l'orùinc, e oggi an~o~~' ~ è nc~ss.ano, noi
rna.ndialllo in vostro aiuto una div1H1on.c o un corpo». S1
,·cnfic:ava nell'esercito lo stesso fenomeno oh0 ~ap1~ertutto:
gli slra'i bassi erano con noi, gli alti. c:ontro ~i noi. Qu·2st1
ulltimi, ]Jcrò, aveva1:1.0 nelle loro man_i tutt? 1 apparato tee·
nico-militare. Le srngolc parti clcll eserciLo, che contava
milioni di soldati, furono separate le une dalle altre. Not
crarn.mo ta~liaLi fuori .clall'e~ercilo e <la tutto il paese. C10·
nondimeno i messaggio e i decreti dcl Governo dd Sov;et
cli Pictrogràdo si diffonclernno i~Tosi~t.ibilmc!1tc per t~tto
il paese. incitando i SoYiet locali a r.1vo) tarsi c_ontro 1 an·
tiC'o Go\·crno. Le no tizi·· secondo cui h.cr.:nski marciava
Pictro.<Trado
alla' testa <li chissà qua.li truppe,
&I
Co n•ro
~
o
"
.
fecero presto piì1 frequenti e .:iss~nscro forme p;u pr~IB~Da Za.rskojc Scio •fummo avv1saL1 che erano e.olà ar.nvat~,
per' ia Luga, riparti di cosacchi. A Pietrogrado vemva distribuito un proclama, firmalo <la E;er~nsk1 e dal generale
Krasnoff, i quali invitavano ad 11nHs1 alle trurpc g:overnaLi ve rilie, fra poeh{l ore, sarebbero e.n trate lJ1 Pietrograclo.'. L'insurrezione .degli. allliev:i uffié1a.li al. 29 ottobr~
s'ava 111negab1lrncnte w corrcll azione con la impr"'.8a di
Kcrenski ma era stata scoperta. trOllPO pr('sto, grazie alle
nostre cncrgiclrn azioni. Alla guarnigione dci. Za.rs~oje Se.I<!
fu dato ordi.ne d'invitare i contingenti cosacchi, che s~
iivvicinavano a Pictrograclo, a riconoscer<'< iii. Go,·erno d~1
Sovi<lt e - in caso di rifiuto - di disarmarl!l.. La guarJ.11gionie di Zarskoje Sclo, pLwÒ, si r,velò completamente
inetta per o.p crazioni di comba\timcnti. Es~~ nvn aveva
nè artigli· rio nè capi; gli ufficia.li .erano ostifii al çoverno
dci SoYi.ot. I cosacchi si impadronirono della stazione radiotelegrafica di Zarskoje Scio, la P.ii\ Ì<J?Po.rtante nel
paese, e marciarono avanti. Le guar-r11g1om d1 Peter~o~,
Krasnoje Se!o e Gacina mostnirono di non avere nè lì!l1~
z.iati Ya nè riso! u tezza.
.
Dopo la vittoria, quasi incruonta, di P ie 1 .rograd~, i
soldati si eulnavano n.olla certezza che, anche nell'avve.rnre,
I.o cos.o contin uercbbero .a pr-0ccderc così J.iscri.e : basta\~a.
ma.ndare ai cosacchi u.n a,gita.torc, ehe. spiegasse loro il
seinso <lolla rivoluzione operaia, e questi a.vrcbbc.ro ahbassa.to le airmi ! Ocin l'ai1uto c1i discorsi e cli affratellam('nt:<>
emt s!al-0 domato i.I 010 0 contro-riyo1:u1.i 'nnrio di l\orm·
1
-
!">G -
~...dl. C:on l'aiuto de!Ja agitazione ,. della sist..cmat.ica occupazioni' di istituti govcrnati\·i .cn1 stal() ro·w~oiato, senza.
loita alcuna, il Gowrno di Kmcnski. <;li !-I ,ss1 mc'.ol11 for~mu 01''.l i11,1picgat~ <l<;Li dirigenti i Soviet ù1 Zarskojc S •lo,
l\.rasnoJe Scio e Gaerna, a,neh<' contro i ~e, « cln ùd ge.nel'allo K1:a.<rnoff. Qui, però, 111a.neò i.l St1(·ocsso. Per qua.nt.o
senz:t nsol ut"zza , senza entusiasmo, i cosacchi continuantno a \<•11 re inanti. ~\lc:une eol.>11110 si an·ìeinarono a.
Gaeina e da Krasnojc So:o provo{'arono co11Jlii:ti con le
poc:hc ll'uppc (~l /1twllc• gua.rnigioni, l' talvolta, le disarrnaro.no. J>cllit forza. <l.'11.e 'rnppc k<:rcn~k iant' noi non avevamo nasuna id.ca, sull.0 prinw. Gli \tnl (~i<"•vano che il gcno1«:l" h.iasnoff lll<UTJa\"a alla. testa di 10.000 uomini; gl~
a.JL1:1 sosl<_ne,ano ~hc non P_rano pii1 cli 1()110; infirw, 1 giornali a 1101 a\Yers1 an11111w1asa11u, a l<•l.tl'lrc di scatola, che
<lantnLi a Zarskoje S<<•<> i;tarnno due 1owpi d'armala.
Anehc ndla gua, • :giQJlC Ji P .ctrorrra.ùo H\gnava. una
atmo.~tm·a . eh. insicur u.a; :;i <!rrt a.pp<'I~a. allor;{ riportata
una. yi tto.1•1a .rn~TueHl~t, e già :;.i dO\'\!\'a marcia I''<" con 1.ro un
ncru1eo (li ch1ssa quali fol'l.e, a nuove Uott.c con thi.~sà qua.lo
ns_ult~to. Xell'.JC oonforc-nzc della, guarnigione si parlava
pr.mc_1p~lme.ntc ~{ 1lla !1<'CC'.<><>itit di mandare s<'mprc prn agitatori a.1 co.sa.cch1 e ~1 puhbl.care prodami: ai so!Jati pa1'0\'a o~mphcem.entc impos~ib111e <'lw i cosacrhi si rifiutasser_o d1 ahhracciar.c qu.cllo stesso punto Ji YÌsta, che aveva
gu1cla'o n lla. sua .!~Lta ]a, gua.rn:gion<' di PicLr-0graclo. Intanto !:··. av~mguardrn d~llli<' trnppc c11sacche era.no già aJlc
irnrfc di Pict.rn.gra.do, s1c-0h<~ noi <'ra ,·amo già p.rcparati a
co.mbatt.crc, nelle :;tradc d11Lla ciLt.à, la. lo•Lta dc"cisiva..
La 1~asc;.1ma. nsoluLczza YCnÌYa mo-sLra.ta dailla. Un.ardi.a
Rossa. Essa _c:h1edera soltan'.o armi, maLcnah da guerra
e comai:da.nti. L'appa.1·ato mi!litarc rra c·omplctamentc inadop!·ab~l':', g~1~sto: J?ar:tc ~a1u.s~ la Lrnscuratczza, parte per
ma.l.1g-.n11ta. G_J1 ufficiali s1 ntnarono, mofit.i fup;gi\'ano. I
fucil ~ erano m un 1uogo, le cartucce in un aH tro. Ancora
J?<'g~10. st~v~n-0. l;c cos,e pcy l'ar'.igli~ria. I cannonii .. gli affusti, 1 p101dhih, tutto s1 troYava m luo..,hi diversi tutto
dovc-1:a ess-re cere.aio, anrlan.do tastnn; q~1a e là. I' reggiID.{'nt1 non a\"evano nè a_rrcd.i pci zappatori, nè tdlefoni dii
campo. Lo S';~to Ì\~a.gg10rc nrnluzionario, che cercava di
n;~tterc tutt? m azlO'ne per m<'zzo cli disposizicmi dall'allto
s .imbatteva .m ostacoli insuperabili, spccialmenil:c in forma
d l sab-Otaggno per pa.rte dcl p·ewsonalc t.ccnico-miJi tare.
A~lora ~ec1dcmmo <'I.i rivol!lg<'rci dircLtammtc alle classii
operai~. Spiegammo loro eJm l~ conquis'<' rklla rivoluzione
<l:~1Jo m. g1:a':' ~sii:no peri ca.lo, e che solo .<lalJa ~oro· cnei·gia,
la ·a loto mrn!abva, rl:i-lln lo.ro abnegazione dipcnd-cNa ora
e ds~lv<>zza e. 1~ consohdamcnto de:l Gove•rno degli opera~
aitCù. contaidim. Quosto appdJo fu imm.edriatMI1enoo coron o dn nn <morme. suocr.sso pratico. Migliaia di opc.rai
oi
anelarono incontro all'esercito clii Kercnski e cominciarono
a costruire t1inc,o. Gli operai ù(.!jde fabbriche di munizioni
allestì \'ano loro stessi i cannoni, si procuravano loro stessi
i 1iroicltili dai vari deposi'i, requisivano cavalli, oolloca.rnno i lJoCZZi d"artiglieria, o.rganizzavano il servizio d'inteu<lcuza, tro\·ava.no benzina, motori e automobili, requis.i \'ano viveri e fora.ggi, m\.Llcvano in ordine treni samita.ri; in brcrn, circarono tutto queH'apparato di l otta, che
lo S 1.at.o Maggiore rivohu~ionario, con so•lc disposizioni, si
era invano fiforzato di creare.
(,lua.ndo nelle. nostre posiznom.i oominciarono a comparire dozzine ùi cannoni, g.li umori dei nostri wldati si
carnlH•tl'o~10 immediatamente; sotto la protezione d-ell'art1i0gli.c1·ia erano pTonti a. respingere l'attacoo dci cooacchi.
~cl· ! prime lin ce sta\'ano i marinai e i mi1~ti <lolla Guardia
Hossa. Alcuni ufficiali, che erano rol iticamcnte cs'.ranci a
noi, :ma che si sc.ntiYano lealmente lcgaLi ai loro reggimenti, aocompagnarono i loro soldati nelle posizioni e dir..:ss ·ro le foro azioni contro i cosacchi di Krasnoff.
Il fiasco dell'awentura di Kerensl<l
Il telegrafo diffondeva intanto in tutto il paese e all'cstcro la notizia che « 1l'avveint.ura » dei holtScevichi era
liqui<lat.a, che Kerenski e.ra entrato in Pietro.grado, e che,
con pugno ferreo, vi av·C'1a ristabilito l'ordine. Nel mRJd:esimo t.cmpo, la steesa stampa borghese di Pietrograd~, incor ag.giata dia1la vicina·nza ddl.e truppe eh Kerenski, par~~va di completa demoralizzazione nell-eo file della guaTnig1<;>no di Pietrogrado, clolla irrcsis~i·bile marcia dei oosacclu, che era.no provvisti cli forti a.rtiglie.ric, e presagiva.no
«~~ ":i]lida fìn·e> dell'Istituto Smoi~n i. Per noi, tutfJavia,
l'ostacolo prinoipa.le .era, come già dicemmo, la mancanza
d'un personale tecnico-pratico, e la ma.ncanza di uomini
che fossero in grado di guidare le azioni militari. Persino
quegli ufficiallri. C'he avcYa.no cosci<lnziosamente accompag.nato i loro solda+i nel1lc pos:zioni, rifiutarono il posto di
comandante supremo dell'esercito.
Dopo a\·er lunga:m.cnte cercato, ci risoh·ea:runo per la
segucmte combinazione: La Conferenza defila guarnigione
nominò rnna Oomn:ni.ssione di 5 pcrson.c, e a gucsta fu affidato il oeontroillo supremo su tutte le 012eraz1001i contro le
truppe comtr0-rivoluzionaric che marciavano su P ietrogra.do. Ques+,a Oommissi.one si mise poi d'accordo col colonnol'lio di Stato Ma.ggiorn MuraYjoff, che, al'l'opoca del Govc~'no di Ker;enski, stava all'oppo•sizione, e che ora, dì proipna inizativa.,, offrì i suoi serviigi al Governo diei Soviet.
Ndla freoda notte cleL 30 otLobre andammo i.n automo-
-
j8
-
-~
~ile con MuraYjoff. allo posizioni. Lungo la st.rada ma<:Stra
~ncontrammo carri eh~ i~or~avan~ vi.Ycri, foraggi, mal;t,"I 1a.le d~ gue~'ra ed art1gh{'na. P1u d1 una ,·olta i soldati
drlla. Gua.rd1'.1' Hossa fcrmarnno la, nos!I'a automobile Ctl
csamm~rono .11 nost_ro lasciapas'-art'. Fin dai prillli giorni
della n:·a:luz1one d.ot.tobrc erano state r1'quisit.i tut{.c le
autorn<:>bil1 della c1 tta, <~ senza speciale pcrm<'>ìlW dcl lo
Smolrn? 1ncssuna. M~t<Jmol~1lc poknl py>sa1·c )H'r le i-;fradc
della c1t.à
o niei dmtornJ. La son·egl1a.nm, dr.Ila Cuardia
lw~a: ora supe_rio_re a ?gni elogio. J suoi militi F.tavano raccolti mtorno a1 ~H:coh J:alò, or? 11d or'» eol fuci:{' in rna110;
o lo spetta.colo di qu{.'gli OJH~rai armat.i, raeeo\t.i intorno ai
falò sul)a ne\·c, era il miglior simbolo c1<•:.1a rirnlu.:ionc
pro1etana.
Nelle posizioni furono collo{'ati molti C"an1wni. Non
manc'.lvano nC'ffiIDcno proiettili. L'urto d'•eisivo :n' .nne ancora m quel!~ stess<? giorno fra K rasnojc Sdo e Zarskojo
Selo. Dopo 1 ~am<;a lotta d'arti1glieria, i cos.tc• hi, che
andarono .avanti finehè non mcont.ra.rono ostacoli, rcLro?Cdettero. in gran fretta. I n tutto quel tempo erano stati
mgan~a,ti C?n menzogrrwri racconti int.orno alle cnul<"l'.à e
br~~ah ta de1 bol.:;cevichi, che rn]c,·ano eonsf',,:nar<' la Ru~sia
aJIJ IJilper.at.ore di G.crmania. Si • ra loro dato ad int.cnclcro
ohe 9uas1 .tutta _la guan:iigiono di Pictrogrado aspettava
co~ urupaz1cnza, i cooaoch1 .c01.nc lihcraLori. La prima seria
rcs 1stci;iza portò lo s~ompiglio n<'ll!o loro file, e condannò
a.I falllllil;f11:1tlo tutta l'impresa dli T\crcnski.
b T La r,1.tirata. dei. c~sacchi cl i K 1:a~.noff ci diede k1 possi1 ità .d 1mpadroin_irci . cl1dJ]a. L<>taz1onr radiotelegrafica di
. arskoJe Selo. Imme~iata.nncruLei demmo un radiogramma
rnto·r no a.Ha nostra Vltlona suJ,Jc truppe di Kcronski (1).
z
(1) .Ripr<_Xluc,inni'o qui il testo <lcl ra<l!oirra nmm :
«
V1ll:fLg<g10 I u1kowo: Stato ~fac:o-i01·c <:<'nenie ore ? ]()
l el mattino
<
- . I.''a I!- ot'h
l , "0 l .,"
,
' '
~.
Rfnria
·
~ < e. '? ::i .,] ottobre np1i.'1rtcrrà alla
ifr 11;111 t~ptatno .d1 Kerensk1 <li condurre le truppe contro.
tre~ \ik~ ona~1e ha. ricevuto u.n colpo <l<•<:'><fro. Kercnski .indiePic?;o 'ra~~ har:i~am o aqrnti., I soldati, marinai e operali. di
tà di ~nsolict!. o ntosfrato d .aw•re la forza e la frrma Yolontere della l re, con e ar~n alla mano, In rnlont<l. e il po7.arlo co~ l~~cimocmz1a o1X'ra1.a. ,I;n borghcRia cercava di spez. . f eccro uto
d~i c-osacch1. I'a nto l'uno qnnnto l'altro tentat no
un m1isero
fiasco.
'
ope;~f"~ ~~7~aiilf~ d~la I~itt.atura delk1 drmocrazia d<:'>gli
crazia operaia e confacli~ P~ù ~!nfpatto. l<' file dclln demoDa oggi in
·
"'
• ~a un or7..nto fal loro >-Olontà.
che il Gove1~ à~ro siua~to il paese dovrà Cflscre oonvinto
ma Jia realtà im .· .'Tie non è . u.n frnomen.o transitorio,
A .pentuia . dici donunio degli OJJ.crfa so'ldlati
o contadini
.
..
vere re>;p1nto Krrc I .
. "fì
'
AJ>111 to i pronrichri d'i tene . 1 .n~n s1·~ni1 tC\'l avere re.
~
n 1, a l>ol'gh c;;m c i fo u tori
5U -
I nostri am1ici Ù<.·ll 'csLèro oi dissero poi cho la stazione
radiotelegrafi.ca tedesca non a \.eva. accol 1.o, per ordì.ne superiore, quel nost.ro raidiogramma.
La. prima reazione dcl Governo germanico agli eventi
di ot..Lobro si manifosLò così 0on la paura ohe quegli eYenti
potcs;;cro provocane un formento anche in Germania. Nel!' Austria Ungheria. fu aocolta un.a parte del nostro telegramma; e, a quanto sappiamo, esso servì pc.r tut.ta. l'Europa comù fonte di informa.ziorw che lo svonturato tentativo di Kcrenski, di impadron.irsi ·nuovamente del potere,
a,Ycva. a\uto una misern fine. Fra. i cooa.c<:.hi di Krasnoff
pr.incipiò a fermentare la dcmoralizzaziono. Essi comincj.arono a mandare pattuglie a P ioLrogrado e persino delegazioni ai! lo Smolni. I vi essi avevano la possibilità di convincersi che nella capitale regnava ordine perfetto, e che
q ucsto ordine nni\·a man!,enu t.-0 dalla guarnigione: da
qt.ella guarnigione, che, fino all'ult,imo uomo, era tutta
quanta per il Governo elci So,·ict. La de.moralizuuzione
fra i cosacchi prese forme tanto piì1 acute, in quanto che
apparve allora chiara ai loro occhi tutta l'insensatezza del
loro proposiito cli prcnclero Pietrogrado con l'aiuto di poco
pii1 che 1000 uomini di cavalleria... I riniorzi dal fronte,
a loro promessi, non si fecero vodeire.
.
Le truppo di Krasnoff si ribirmono a Gacma; qua~do,
aUa dimane ci rc,cammo 1;n quel luogo, Uo Stat-0 Maggiore
di Krasnofr' era già stato fatto prigioniero dai suoi cos.aadhii La nosLra guarnigione di Gaci.na occupò tutte le
posizioni importa.nti. I cosacchi, al contrario, sebbene non
fossero stat,i disa.rmati, si trovavano in uno s~ato talcbda
non essere in gm.do di oppo~ro p~ù altra .resistenza.
~
casa so01a desiiclera.vano : che li lasciasooro ntoTnare, al! prn
prosto rposaihile, aJle rroro case, al Don, o almeno aJ .frorI1te.
Il palazzo di Gacina.. offriva, uno spe:'.tac~lo cun?so· A
tutti gli ingroosi stavano corpi di guardia rinforzati. Altla.
<li Korniloff. L'nxer parato il colpo <"Oi Kerenski signifìca
a ,.E>re confe11nat.o il cl.i.ritto del popolo a una >ita. pacifìm
<' libera, inl diritto alla terra, al panc, al potere. Le tn11}pe
<li Pulkowo difesero, col foro vn lo roso a tt.acco. h~· CJ3!U&>1
della rivoluzione operafo e cont.'lclina. Non si può più ntor:
narc al paflsato. Altre lot1c, aHre ·dttime e altri ostacoli ci
aspclt-nno. l\Ia la. via è aperta e la vittoria. è sicu.m. .
« I1a Russia ri>olu zioninrk1 e il GoYerno dei Sonet possono, a ràgione, è'SS!ere fie ri delle loro truppe d.i. Pulkowo,
cl1e stavano sott.o il comando cl<'l colonnello \Yalden. Rlco_rdo
imp erituro ai caduti! Glol'in ed onore ai sol<l.atJ della rivoluzione ed agli ufficiali fedeli nl popolo! Viro il GoYerno popoI1nrc, 5ocialista. rlvoh1zio0narlo della. Russia!
« In nome clel Soviet elci commissari del ;p01polo :
I(
:n
o//obre 1917.
l.1. TROTZKI)) .
-
GO -
porta prin{iÌpalc art.iglic1ta e autornobi i blindate. Nelle
sallo del pa.lazzo, adorne di preziosi thpmLi, si erano star
bi·liLi i marinai, soldati e militi dcllla Guardia l{.ossa. Sulle
Lavol~, fatte di 111a'.criale prcl..ioso, stavano vestiti di sol~
cl<tti, pipe, scatole di sar<lmc vuote. In uua delle salo n
era lo ctalo Ìlla.gg.orc ddl generale Krasnoff. l'er rena
erano sparsi, qua e là, mantdli, berrette, materassi. Il ro.pprc.-;Pnt<Lnlc <lol Uomitato .Mili 1are H.i\..01luiionario, che oi
accompagnava, entrò nella sl.anza <lollo SLaLo Maggiore, si
appoggiò al fuoilic, il cui calcio aveva frngorosarnoo.te sbattuto a forra, <;. c11~ : « Generale Krasnof{, elila. e il suo
Stato 1foggiore sono arrestati dal Uo\erno dei Soviet n.
A ognuna dcl'le due porte erano state post.e immctba.tamenLe s.entin-eUe armalo della Guardia Rossa. Kerenski
non c'era. Egli era di nuo\'O fuggito, come già l'altra
volta dal Palazzo d' Inverno. Intorno al modo d.l qu-e.sta.
fuga riforisce lo stesso Krasnoff nella <licJ1iarazone scritta,
cl.l. lui fatta il 1° noYembre. Noi citiamo questo intoressa.nte
documento, senza ometter-0 nu.Jla:
1° novemùre 1917, ore 7 di sera.
« Verso le 3 del pomeriggio fui fa tlo chiamare dal comandan tc1 supremo dell'esercito (Kcfonski). Egih era molto
agitato c. nervoso.
- GeneraJe - <llsse Kercnski - hci mD. ha tradi'!.o ...
I suoi cos:accihi dicono con sicurezza che mi arresteramno
e mi consegneranno ai mariinai.
- Già - risposi io - se ne parla, e io so ohe lei nlOJl
i neon trerà simp.at!a preSISo lliCSSU·OO.
- Mia, gl:i uffioiial'i parlano am,oMcssi oosì 1
- Sì, speciaJmeinite gli ufficiali sono· mafooin.ten.ti dli lei.
. -- Ohe cosa debbo, fare? Devo dunque por nne a1la mia
vi ta.1
. - ~e eùlla è un uomp d'onore, a.nidrà subito con bamd:iera ~tane~ a Pietroigrado, e si annuncerà. al Comita.to
nvoluzaonano, col qua.le, nella sua qualità. d•i capo del
Gover1110, cLevc pada.re.
- V a. oone, :farò così, generale.
:-- I;ie darò una soorta e pregherò che l'acoompagni un
mannaio.
- No, nessun rr_i.a~inaio. Sa cho. qui c'è Dybe.nko?
- Io non so cib.1 sa.a Dyoonko.
- Il mio JreIDlico.
- Be', che farci? Se ella: gioca un.a igr.aiTudo carta deve
ancthe aver fogato.
'
- Sì, ma io· voglio partir di not~.
. - Perohè i Sar<;>bbe una fuga. Vada pu11e in , ien.o
gi.omo, a.ffirudhè tutt1 ".ed~.no che. lei non ha pTeoo la ~uga.
- Va. bene. Ma mi d11a urua scort a sicura.
-
61 -
- Benissimo.
Me no andaii, feci venire il cos~co Russk~ff q_el de.c~mo
reggimento cosacchi dcl Don, e gh comandai d1 ,scegl~ere
otto oosacchi per la scorta dcl capo supremo del1 eserc1w.
Un'ora e mezza dopo ve'Ilnero i cosacchi e annunciarono che Kerenski non c'era, che era fuggito. Feci dar
l'ala.a.rme e ordina.i di ccrca:rtlo; t\.tongo ohe non abbia abboandonato Gaciirm e eh~ si i<mga qui na.soosto in quaJche
luogo.
Il Comandante del 1II Corpo,
maggwr gencrole Kra.snoff >·
Così anche que6ta impr~ cra fìrn'.a.
.
I nostri avversari però non la cedevano. e si rifiutavano clii niconosciere che ora.mai la qu<"sti,one del Governo
era risolta. Essi continuavano a riporre le loro spera.nze
sul fromt.e. Un huon numero di capi deg.li an.tichi parliti
del So\ ict. - Ccrnoff. Zcrelclli, Ancntjcff, Gotz e altri So\ r~arono al fronte tra1 tarono con gli antichi Comitati
dcll'esercit-0 ~i rad~narono al Quartier Generalo presso
Duchonin, l~ persuasero a opporro rc~.istcnza, e tentarono
perni.no, a quanto scriYcva.no i giornaVi, di formare un
nuo\'O Ministero al Quartier Generale; ma non se ne feoe
nullla. Gli ainbichi Comi'iati de!J'e15ercito avern.no perso
tut;ta Ira loro impoi~tanza, e: al fromte sii sbava faoen~o u~
lavoro intonso, per convocare conferenze e comgressi, . cu~
scopo era.no le niuov-e ckzioni p<"r tutte le 0TganizzaZl1oru
dcl fronte. In queste nuove ckzioni vinse dappertutto il
Governo dei Soviet.
Da Gacri.ina lJe nostire truppe aJ11daro1no 1avan~i. co!Il l'a
ferrovia, nelda d•irezi.one di Lug.a e Pskow. In vc111ner<?
loro inoontro ancora. allcurui troni ferroYiari. oon cosaooh1
e truppe di fa.nteTia, che erano state ohiam~te da Ke~·iensk~
o. man cl ate da a;lcuni generale. Colll uno d1 questi npa_rt1
dL truppe vi fu perslino uno scontro armato. La maggior
parte dei solldati però, che erano stati manda ii dat fronte
a Pietrogrado didhiararono, al loro primo incontro c001 le
truppe dt>l sb1viet ohe eraino stati ingannati e che non
avrchb"rn mosso Jin dito cOIThtro iP Go,·erno degli operai
e dci soldati.
Attriti all'interno
.
I ntanto J:a l~Via p€r il potere dei So'l_'ict si estendeva
m tutto ill paoo~:. A Mosca quicsta. lol!.a. s1 svolse cstremamie111t.e 'len,ta .e sa;ruguinosa.. Non ultima cn.us:a fu forse. il
fa.tto cihe ooloro che si eran trovati alla tiesta della Lnsnrrezforn~, non 'avov1ano mootrat.o, fm da principio, tutta
1ia necoos1a,1•ia. riso·1'utezza ne!J'.attaooo. Nella g.ucrra ciV'ile,
G2 -
}liù anoora ohe in quaJlsiasi a1tra guerra, la \"Ìtloria, può
cs.<;erc assicurata .$Olt..a.n 1-0 con un'offcu <>i\·a rocisa, e conli·
nuata. Osci.Uazioni, non cc ne debbono <.'S&cl' . Tratt.aUrnc,
son porit\Qloso; fermarsi a un <lato .punto aspettando, è
pernicioso. Si tratta, in fin elci coni 1, di ina..ssc popolari,
t:hc non ebbero a.ncora mai niellc loro rna.ni il potere, oho
iinora sono i:emprc state sotto il 0 O;!;o di un'altra clhsse,
e <"he, per CCJl!lsr:gucnza, mancano per. Jo pi11 <li sict~rczza
po!itirn. Ogni tituba.nza, nel c'n1t.ro clndtivo cknLa nvoluz1-0no produce immcdi·atamcnlc una. <lù->so1uzio~c fr~ le mas~
&:'. t:iolo nel ca~o che lo stesso parl1Lo 1~.vol11z10nano marc1
swuro e risoluto >c.rso I.a sua m;·ta, può aiutare le masse
opora.ie a. vincere i loro secolari isLin'i d1 schia.YiLù, può
oon<lurrc le masse operaie allia. \ iltoria. E wlo per mezzo
cP.. una dccisini. offensiva si può oltxmcrc !In. vittoria con
un m111im11rn di forze e cli vittime.
Senond1è tutta la <lifficoHà sta appunto nel raggiung-r rc una tat!.ica deciM o sicura. La poca sicurezza delle
masse riguardo alle loro stc·<se for7.c, e la loro mancanza
cli esperienza di goYerno si rnaniifcsta a.ncho nei capi, i
qua.li, dail c.ant.o loro, stanno ancora sotto la Yigorosa pressiono del_,l'op~niooo pubbl.i<:-n borghrsc.
.
Pcrsmo il pensiero d1 una cYenLualc chtt.atura dc!Je
masso operaie fu accolto dalla borghesia lirl>eralc con odio
e r:i.bhi1a; e a tali scmtimc!l1ti essa clieclo esprc.<>.c;Ìolllc per
rn.c-zzo di tu 'rti gJri inn U'IThCrcYoli orga.ni, che stavano a sua
di.,,posizionc. Alla bongih0sr:a libera.I-e Lcnnero dietro fcdolmcntc gli intelkctLuali, i quali, oon tutto il loro radicallismo
a ,parole o con tutta, la tinrò;i. socia.listica dellia loro ooncezio,n-0 dcl mondo, in realtà sono, nello loro pitt intime
fibr-e, profondamente pene-tra.ti di f"ervilo acto.razi-01110 per la
pot..enza della borghesia e per la sua arle grovcrnatrice.
Tutti qu.csti inte11erttuali cc socialisti " fecero una conversa7.ione a destra; e nel Governo dei Soviet, e.be si a.n.dava
s'~'tbilendo, ravvisarono il priincipio dc!Ua fine. Dietro a i
rapprf;senta.nti delle cc arti liberal.i " andavano gli impiegatli e il perso111ale tccnico-amminfr.trativo, tutòi quegli dementi, che si nutrono spiiritualononto e materialmente dellle
bricci-0le, che cadono dalla tavola d-Olla borghesia. L'opposizione di .questa clagse av~va per lo piì1. un car'.1-ttere pas:
stvo, specialmente dopo il foa..sco d<'ll'1nsn.nrcziono degli
allievi ufficiab; ma questa opposizione poi.I-va mostrarsi
tanto più irnsuperabilc. A ogni pasw ci ·nmiva rifiutata
la cooper azione. O gli impiegati usoivamo dal Ministero o
ci restavamo, ma si 11i.fiutavaino di la,\ orarc. E ncrrnmc'.no
vol<'vano ceid-er{'I ad a.Jti~i gli affa1'i 0 i claniari. Alla staziono
1«;lofon ~ ca .no.n pot'?vamo av<'re comunica2lion i. Al telegrafo
s1 mut1laiva11J0 o s1 tratJtoncvano i nostri tkgTammi . No111
pot.-Ovamo. avere 'I1Ò . ,trad uttori nò ,s(A:}nogr aJi .ci nreanme1110
amanue nsi. Tutto c10 dO'Vcva, natu ralmcmte, crcaro quella
-63-
atmosfera, in ou1 alcuni elcmetrlli, che s1. trovavano alla
tesLa <l<.J nostro proprio movimento, cominciavano a dlubitare se, <lata una tale opposizione del1l.a società borghese,
le masse lavoratrici riuscirc.bbero a mcttero in mov~ment-0
l'apparato govornativo cd a conservaro il po'.cm. Qua e là
si scn t.i vano ,-ooi, le q ualri wstcne·rnno dovcrs.i co•ncO..udere
un accorclo. Accordo con chi? Con la borghcs.ia libera1e 7
.Ma l'c..c;pcrienza di una coaJli~:orne con essa aveva spinto
];i. rivoluzione in un forribil.c pantano. La ri:vol uzion.e del
25 ottobre apparve con:nc un atto di a.uto-conoorvaziione peir
J><tt'l•"· clellio ma.sse popolari, dopo un'epocra di impotenza e
ùi t rnclim<mti, pa'iti per opera dcl Governo di coalizione.
Ade!'SO era ancora possibile urna coalizione ne.Ile file deUa
cosiclctta democrazia rivoluziOln.aria, cioè a driro di tutti
i padi tli d.eil Soviet. Una ta.k. coakizionc, se vogliamo, era
stata. prop.osta cla noi fin da pri~cipio,_ già nella seduta del
. secondo Con grosso Pa.nrusso dc1 Soviet al 25 ottobre. Il
Gonrno di Kcrenski era rovesejato, e noi offrimmo al Congresso d~ i Sovi"ct di assumere 'il potere gowirnativo. I péùttit.i di clcstra però se ne andarono via, sbat.tcrndo le porte
dietro di sè. Era il meglio clrn potessero fare. Essi ra.ppre~cntl_ffano una parte m.inuscola dcl Cbngresso, non aveYano clietro a sè le masse; e coloro, che ancora li sosienevaino per inerzia, anda.Yano sempre p.~ù passa.n,do da.lla
nostrn part0. Una ooa.1i:ziione coi social-rivoluzionari di
d>t\<;tra. o coi mcnsceYichi non sarebbe stata in grado cli alJrarga.re la base soc.iaic dcl Governo dcii SoYf.c.t; a1 contrario, questa coralizionc avrebbe, ne1lo stesso tempo, portato
ndla, compo~i zione de~ .Governo. 0;lemen ti c+1e son<? profondamc.n fi<? ro~i da scc~fo.Cismo pohtico e da ido.1.atna per la
lJOrg'hc.sin. hborale. 'Iut.t<1i la. forza dcl nuovo Governo i.nv~ce, consisteva ncù ra.d~calismo dcl suo programma 0 ~ella
r1solut~~..za. dcpe srue a:i1on1 ..Allearsi 001 gruppi Cernoff e
Zcrete<ll 1 sngmfica Ya lega.re il nuovo GoYerno aJJ.o maJli e
ai p1:cc1i, privarlo della libertà c1i rnovimen'o e così distrugigore, nel più breve tempo, la fiùncia rip~ta in esso
dia].](, masse.
1. nostri prossimi YiC:ini di dc.stira erano iJ COS.:Ìdetti
cc soc1a.l-~·irnlu;fonari di sinistra n. In complesso costoro
erano disposti ad appoggiaro1; nello stesso tempo per ò si
a.dop1:ava.no per cir~are un Gov-erno socialista di coailizione.
~-a Dn~zione doHa Lciga FcrroYicri (il co4cLctto Wikscel),
il C~m11ta~o Cc.nti:alc dci Postclografonici, la Federazione
clogh Im.p1cg.ati d1 ~tnto, tutte queste organizz.a2lioni erano
e?ntro .dh noi. P.crs.i;no fra i capi doL nostro stc.<;so pa.rtìto
si sc.nt.1va.no voci die sostenevano ,];a ncoes.sità di arrivare,
per questa o quella ''ia, a Uina unione. Ma su quale base?
Tu!fo lo StH.lidetto is~ituzioni d irigentii dcll'cpoc.a precedente ave.vano fa~to il loro tempo. Verso tutto q uanto ìl
basso pcr s'o•nale si tiroviava.no press'a poco negli stessi r a p-
-
-65 -
64-
.
. . . ('
't· ti dc.JJ'<'5Cl'C"ito \'.'J"SO !·)ma~
port.i cho gli a.nt1c1~1 ony_,.''" ·toria anl\'a RC.aYalo un procki solcJa.t.i nelle t.nnc~f: h~ i;sL'i,Y'.1.11~ in alto n o " quc_l1i
fondo solco ~ra « qucs 1Te t te ·l~ ~umliìrnazionl 6!-'nza pnn·
eh('
stavano
in _basso. ».l . . u_. ('onsumati
clallci, rl\·oluzio1I1e,
. ·
·
00 quos.fa clucn c1.H'11..
c1pio e d
t
incnlabi l~ fiasco.
. 1
erano co.n anna ca
ggian:I fcnnamrm!c e n~o IUta·
Occor~cva d1:Jnque _appo vi~c~r'o c~n essi anche il s~b~·
mcnt;c ag:h st1:fV b~~·i'.h~c~rro"anzc degli stni_tii supeno_n:
t~'tggio c _le a.1!,ISi o~1,~~~~al-~iYol~11.ionari cli sin1!'lra. tuU1. i
Noi. lascia.1~n:o _ai ordo La nost..ra. politica, al. c~mtrano,
vani. tcnlahvi11 ?1 ac~
~ ba&<;<>, clas~i l<tYor_at..rici a tuLt?
consisteva ne:· oppo~rd, 0 sostcncrn.Jlo t.J rcgune Kercnsk1.
q uelle orga_n~zzaz.1orn~
. :
iroYocÒ persi.no una. certa
Q uos' a politica m_l1ans1JÉ~~~ti\·o C'r.ntralc i social-nvoht·
scissur_a . ~cl. çom~tat~ st.arono ront10 le S.CYore t?Jsure
l'!iom.an di srntstra p1~~- t;; ano sulh, nrc<•ssità. cli comdcl mio:·o Govcr~o. e Ts~li ,h~lsc"<·ichi cs::;i t.rorn;rono anpr omcssi. I~ c<;p.i cir~~~- ssari ci il. popolo dc-posero le . loro
che appoggio.. re col 1 a"o"·orno Alcuni altri mcmbn d~l
· he e usc11rono e a
: . ·
i· l 1. con essi.
cpa:i~iito
si dichiararono, Ì!L pnnc· 1 ~mJl~. n~i ci~c~li intdlct• ·ò . d usse impr">s91onr. cn
v
·
.
·
l. cl
T ut'.? d p1ho . .
. bolscevie:hi non erano stali vm .i ~­
tua.li <: b<?'fg !'S~ ' _se i .
.
h" d ' Krai-;noff, rra ora ev_ig.hi aJJicn. ufficraJJ.t e ~a~ SOSa.C~ tlOY~\ a andUil'C• a, catafascio
dente ohe •11 Governo o~ . ov1c.ntcrJ; ·i I e ma"sc però non
la s.ua decompo<iiz1one i
' · .,
E
p ogcau~a
. t
ll.a di tutta q u esta ocissurn: ~ ap
a.veV'ano vis o . n u
. S vid doi C'<Jlffiffi ilsSrun dcl _po
giiair ooo un éùrnmcm<'!lltc iil. o . . . t"
abotat..ori contr o·
P?lo,
n_on so~t,anio
c~l{:tr~n~~~1~~~i' ~~diat..ori e gli scet·
rJ, vol uziornJari,
m a ainuue
1
01
l
tic.i .
11 destino della Costituente
Quando, dopo l 'a.vven_tu·ra eh· I\:
. orm· 1_o ff ~~· partit.i
r'imediodomiaJla
nanti d.ci Sovi0t fecer o il trntahtn:o d i p·o-rÌ'."Oluziona-ria
loro incuria di fron to allla borg_ CAla com, •1
~1b1ra Costi_,_:esero un a soll~cit.a convora7,1one dr.111 As~
1 - to dal
uia ·
k " h · S '· c.t avevano tr.s\{, sa.. ' a
J( rniloff fu costretto a
t uente, Ke!ens .i, e e . 1 0'< 1
tr·oppo i nrt:.irmo abb r.ac?JO dcl suo ? . 1 Ù' \<:srroblca Cofare alcurue eoncc<:.".ioi:nn. La convocaponl' <eb .•. qnoll'eposbi.'.uen te venine fi~_aba_ p er l a, fi.n~ d l n ovem ~~~rsi avere gaca però le CQnclt.ziolilJ f1rano tali, da non p .
ta,ta convor~.~z;~e. ~he 11a Co~t..ituC'lnLc isarr,.bbc rca.l:me~·~ sd,o ~1·r-0ce.sso
e.ruta. Al froi;i~e s1 stava _co.rn p.w '.J1do·. nn J,J.TO ,odli ioroo in
di decompos1z1onie; . le dis.e!l·zi~no. C! ~arrlcJ°i abb~.n clo:nm-e,
giorno, J.c m a_ssc d1c.i ~ol.da·li _m rnia.c.~ 1a.vano r riti.rarsi nelin r~gg.iim-omt1 -e co r pu llil t..rir'J.1, ki L1·1•11C1co e e l
A
J'i.ulcrno del lJMISC, distrnggendo tutto per Yia. Nella cam-
Jiagna l'espropriazione cle1 tcrl'c.no o cldla provnetà fon~
lilaria \cnn·a falla con Hx.ru0nz.a straordmana. A.lcun1
<l1~LreLii ciano posti in istato eh guerra. I tedeschi continua\ <Lllo la loro olfcnsl\ a, ave; ano già preso H1ga e mma-c01;n anu l'ictiograclu. L'ala. destra ddla liorghe.;ia non nascun k\ a il suo compiacuncnto a.Ho scorgere il pericolo,
<lw lllllHLOCia'<t la. ca1Htalc i'l\'oluz10nana. Da Pietrogrado
furono cv<.Loua.ti gli uJlic11 goYe1•naLni, e il Govem10 di Ke·rcnsln s1 JHqnu a va a tra::oforirsi a Mosca. Tutto ciò .rende\ a 110.11 solo lJrol.J.lema.t.ic:a ma a.nelle poco probabile la
convoeazione della Costitucn'ic. Da qucslo punt..o di vista
gli C\'.C:ll t.i dc.I ·ottobre furono una sa.lvczza,, t.a.nto per l~
lo~l1Luente, qua.nto, in gcnore, per la rlvoluz.ione. E noi
el'a \'amo lH!rfcLtam,e.nte smcen, q ua,ndo diooYamo che la via
l><'I' l ~\s.s mlilea Costituen:ie non passa\a attraverso il ParJaml•nto P reLminare ùi Zerctc•l:li, liens1 attraverso la con.
qmsta dcl potere per parte doi SO\·ict.
La. proroga infinita <lcll 'Ass."lnbla Costhtuent..e non era
a' \'on uta scn:.a, lasciar ti·accì,a di essa. Genera.la nei primi
gio·rni della rivoluzione, la Costitut'nt.c v.enno a.Ila luce del
mondo soltanto dopo otto o nove ID<~si di lunga e acca.nà ta
lotta fra le cla. ssi e fra ~ partiti. Essa venne troppo tar di.,
per _aH·r ancora l•a possibilità <li spiegare un'azione produ'4tl\"a. La sua intima insufiioicmz;i fu <ldcrminata da un
fa\,t<?, che poteva apparire insigniiìoantc •in princ~pio, ma
che m scguit..o ebbe importanza e.i101111110 per il destino dcl.La
Costituente.
_li p:irtit-0 J:IJUill{~·ic:amc.ntc piìt fo:nqlOrt.amrte della r~vo­
Jnz1·0J11e nella sua P·nma fase era il parti'o dei soeial-nvoluzionari. Noi parliammo già clcl suo amorfism o e della
~u:t _va r·i_.opinta costituzione sociale. La rivoluzione portò
rn-0ntalillmente a una differenzi:a?Jion-0 interna di tutte
quelle file dci socia.1-rirnluzio•n<i.ri, <'hc si raccog].ievano
s~tto la comune ba.udi.era d~i. narotlniki. Ogni giorno più
si aJ~{bva so11a.rando 1 a la sm1stra, che guid1n-a una parte
degli onerai o gli ampli stra'.i dc1Ha. cl.asse dci contachnf.
po\ori. Quest'ala sinistra venne
trova.rsi in irr econciliabile opp<?sizione eoi capi piccolo-borghesi (} mcdio-borghes1
clcl pa,rtito dei soc.i•a.l- r ivoluzionari. Ma l'inerzia dell'organ_izza~io111: e cl<;lk tradizio_rn di partit..o rl tair dava ancor a
l;:t ~ncntab1lc scis.:;ura. Il s1stcma elctto·raJ.r proporz10nal{3
s~. fonda, c.ome è_ noto, int.cramC1n fe sulle J,iste del par tito.
s.. ccomc _queste. h~te orano stat.c.; fatte cluo o tre m-e.si prima cJ.c;gh evo.wti d ottohre, o da a1ll<>ra non erano più state
n:to•çlificat.c, ne avveniva che tan'o i social~r,froJ.uzioma1,i cli
s1n1~tra, quainto quelli di destra figuravano alte.rnativan1cnto ~otto J.a bancli~ra de~lo stcs_so pa-rtiito. fo ques~o m_odo, all C\poca della nvolu z:iono di oitolobre cfoè a dire m
u n'epoca, in cui i sociail-1rfro.luzio.nari di' clcs•,ra faceva110
a
-
GG -
-
" · qu{11· J 1' ·•ni-tra
ùi• sinistra
s'Ì· univano
1
a.rn.'f>1..a.1c
''" " ', " ·"ll<'Ì
I"
k'a.i
,
•
I. !se .1o'111· cr ro\'escia.rc il soci1d~n,·o.i1z;wrn.1ir10 ~t rcns ·1,
)O
c' •
Jl. ci·aiio a.iicoi·a in , j1rorc
1c auhc.:hc hstc, e le
0
a qui• 11 cpoc,1
'
11... ·l . · ·
. J·
rnasso tli'i ccnta<li11i c-rauo C•ls( 1·~tk. ne iu e _cz.10111 ll<'~ a
t ·~~lluru;tr. a \Ola.re in !Ja oa. lisl1•, 1_icllc cm pn;n?,'·1gh~
1
si t.ro\a \ a, il ,11<:. mc 1ti K 0rc·n~k.1C:s_u~J1t.n l01·~
.~.~Ul\an_o _ 1
''"[-1·"1\'0illzl<.Jllù.1'
1 •d1 S lllllS, ra, cho cL\ \:·\clllO JllC~O
110!111. ( IPl..
SOu
.•u
·
co11ln1 I\, r ~ n ,,k1.
. ,
1 ·11·tc ·tl'·i l'<lll'riura
0
'' e.' · ' . ·i et1c a\'<.:\ :wo Jirc<X•clut,o g'li <'\'CnL1 cl otto.bre,
1:rn 1 llH s '
u cl el lo.. masse.
verso
era 11 0 stati u11'<'lH><'1t di.i;postameln I'.
· '· lda.ti .o
Hi n ist.i"L e d i gra ndi• a l ll tLcnza l g _1 OJ1<~1_.u, S<! . . l
-l]n..., 1·11.
('OllL't Ù<.·111· ne
.e IJul""''\l.S(!'
""""
., entro il 1>a lr t1to
. .ùc1 SOCJa1
r i,oluz.iuinri quei procr.-;so si 111a11iicstù ne rmìo1:7;arncn.'!l
clcl l "tl~ si~istra. ii S}l('!'.(l della dest ra. Con. tutl<? <:10, /e10,
li ' 1. t Ù"'' JJ'trtilo <lei social-r1\"oluz1on_an con .:nua.nc o is o "" '
·
1
,· 1 1om ni delvan<J <t domi11aro p or tre quar.l i g i an,1~ Il l"od clella
I :da d1'.Stra: lutti nomi eh~· , wta.nto, l1l pe11ù ~ cimcoa.lizionc con la !Jorghcs~a.. lilJC!'n.k>, ~\ <'\ ~n o per n ·O ,
plcw1!11.m to. il lo!'(~ p1l·<'t';l!lg·1~ i:n ot~zs.~o~l~b~~~ lnoo-o subito
S1 a,"'gllln"a <'.io o o <'7.lODl s .,,.,.
' "'b
L
noll~ i'rfmo !>~ll1mani• <lopu ht !'l''?lu~.i_?nc ù u.t1~1. re. ~
11ul1zi<~ U<'i cambianwnt.i <l\ v~1~ul1 s1 ù11lus?t::rjl,1~.IÌ~m~~o­
adagio in eircol i ('Oncc.n Lnc1_, d:dl<t {·''!-P{ 1 li aie masso
y j ne: a 'e dalle ci ttit ai nllaggt. In mo t1 . tn10tl~1~0 che cosa
·
·
I>Cl 1 11oco
...,
cl•• i con tad ni· i:rnscn'éwrn
~I 'a . 00111111
l• ssie yotarnno
por
<L \ n~ni\ a. a. P 1clrngrado cd a " o.<;c~. I ·.~
·a ncscntan t.i
.. Tena o L~ IH'1·\.à,,_, ,·ota\'an.o 1~r.! o ! <~.1 ,,f~o sotto la
n ri Uo milat1 ru rali , .<'h<_l ll<' t lo p1u. , nHlita.rn.no )Cl' Kc-ha ndiera. dci na.rodmd 11 , 111<1. ('(l.11 j:.10 . \Ol<\~ici Òomi.it..a ti
J'('llSk i o JlCl' AYX<'lllJrff , che r~-og Il<:' ailto lo finale ne fu
o no fa<'cva.1~0 _an·slaTo i mcm 111.
isu l ~ cluc p ar ti ti i
qudl'in\'cros1111~fo para<~o~.o'. ~·lrn. unoci~Z1 a dire i socia.~­
<1 ual i f<'ccro :-:c-:og-licr<.' I.i. C<;isl1tu< nt.<'.
Ilo liste comuni,
.
.
. 1· . . ·t1··1 in sPgu1t,o a
ll\ oluz101rnn l 1 smls ' ·
i' al'liLo che a\'C\'a da lo
passò allo stesso punto co_n
PI
'<.'~lh questo sta.to
l<L mag-giora.nza. alla.. l 'ost1tucn .c. n·
ml~ura. la. Costi.di <·osc ~ d; mostra eh ia ramt•n i.A.' in q u.11 (:
to del la lotta
t.uc•nt.o fo~sc ri llla.sta clidro allo .s'o ~1~n~n
p olitica. e dci rn~gn~ppallltl' n t cl;1t.Jl~~ tdt~i punto di vista.
Resta. ora a csam rn a r~ a qu(!s 101
'
Ù<' i in<i,nci pi.
1
1
<Jl'f
l ·•
Principi della democrazia e dittatura del Proletariato
.
.
.. · l.
o· non fummo ma~
N nlla. n o~tra. qu ailit ~ <l1 nu1.1 x1s 1, <'li~ soci>Ctà di classi,
idoli1t.ri dolla <1cmocra~u1 forma.lc.I N ' tolgono cli mezzo
ln is!;it U'l.ioni <lcmoc rn.l1dw non
o. ~~~~~ssi di classe un~
lrL lolln. di r1nsse, mn. tl à~rn o 1 .t t 11 Le classi. dominanti
(~ vrcss i o n<.' somnirtmcntc im11c1 e a .
sf
67 -
continuano pur sempre a ù mcro a loro disposizione innumcr~rnli mrzzi, per falsificare, <listuglicr.::: e violentare
la 'olontà dello masse popolari lavoratrici. Un apparato
a ncora p,1u imperfetto per esprimere Ja lotta cli classe,
sono, nc.J tramb usto della r frol uziono, lo isti tuzioni della
democrazia. M:arx d'isso che la riYoluzion c è la cc loco1110LiYa della storia. » . Gra,zio alla lot,ta. aperta e diretta
lH~r conq11Ì'starc ilJ )otore govc.rnat,i \·o, le masse lavoratrici accumula.no n
minor tempo una quantità di esperien1m politica, e nella loro evoluzi one salgono rrupjdamentc da un g r a clo all' altro. Il le n to meccanismo delle
isti tuzioni democrat iche p uò tan to men o seguire quest~
evul uziono, q uanto più gra.ndo è il paese e q u an to più
imp<·rfctto è il suo apparato tecnico.
Noll'Asscmblea Costi tue n te ebbero la. maggioranza :ii
svcia.1-riYoJ uzionari di destra. Confo1·mo aJ meccanismo
p arlamen tar e spetta\'a a loro il potc.rn go\'crnativo. :lla
giìi. in tutti i mesi, cho prec.:det teiro gli C\'cnti d i ottobre,
il iiarti to <le social-ri\'ol uzionari d i destra a.Ye,·a av uto
l<L }JOssibilità di prendere nelle sue ma.ni i l potero gover na.Livo. Con t u tto ciò, però, queil par tito si sott rasse al
Govotn o, cedendo la sua parte dcl leone a lJa borghesia
liberal.e.; e poichè ciò avvcn iY a proprio ndJ'istante, in
eui la. composizone n umerica clclla Costituente l'obbligava
formal men te a. comporre i l Gabinetto, esso per de tte, anche pe r questi fatti, l' u llimo resto ùi considc~:azione che
apopol,o.
ncora gl i era rimasto presso le p art.i rivoluzion arie d el
La classe o.peraia e, insieme · con essa, Ja Gua-r dia
Rossa e rano profonda.monte ost,ili al p a.rti to dei soei a lrirnluzion a ri di destra. La sch iaccia nte ma gg ioranza d ell 'esercito app oggiava i boJsccvic.hi. Gli clement i rivoluzionari 01cl~a campagna d iviclcvan o le loro s..impatie fra
scci a l-ri\'oluzionari di sin istra e bolscevichi. I marinai,
<'hc, n{·g1i eventi della r ivoluzion<.', avcYaino anito parte
sì impor t ante, segui rnn o q uasi csclusiYa.mcn te iJ nostro
p a r tilo. I social-riYoluziona r i di destra. e rano costretti
a uscire da q uei SoYiet, che, già nell'ottobre, cioè a cli.r e
a.van ti la conYocazi one dell a Oostitucn t..e, a'\'cYano affe rrato i l p otere. Su chi, dunque, p oteva basarsi un Ministero che fosse composto di olemen ti cleUa ma ggioranza
diellia. Costli,tucn~ -i D ictro ai soci ai1--ri":ol u.zionari del ~a
destra. si sarebbero trova.te le cimo della pop olazi one rur al e, d egli intellettua li e degli imp iegati; a destra a.vrebb~ro aYut o, pe r imtanto, un ap poggio per parte druJa
borg hesia. Ma a u n talo Governo sarebbo venuto a. manoa.ro oomplietamcnte il mater ial e appaira to goYernaitlivo.
Ne-i puniti di oom.centrazione della vita politica , come Piiel rogra clo, un simile Gover n o si sair rbbo jmba t t ut o, subito
a i p1~inni 'Pa.ssi, in ostacoli insu1w rahili. Se, quindi , i
-
G8-
f-ìo1·ict, as.'>Oggcl;Ln<lusi :i.ll,L Jo0 ic~i. fv1 rnalc ùclk istituuo11,u.:nLllthc, ,1\~1'<1 la:;.c1at,o il l;,,,~'rno al i;a.n.. 1,1J
u 1 hl·ro11.:sk1 e Ji Ci:rnoff, un ta.u 1._,o\'t rno, che era cumlHOlll c,,&.1 C ill1puknl.e, 1l\, p},l.> , J»l r (JLl<l.\'h? l<:lll!Ju, 1Jor:
tal<> llllll'<tlll(ll (,e LOJIÌ llSll llù lld .;i. \! ~l. Jiul ltH.:a, lJCl' lJUJ.
lS t•ru ro\csc.atu, du110 a.cunu &?LL:IJlatw, d;i. Ull<L nuora
l!ISUl'l'<:ZIOIH: .1 l:>O\ICL d l'ISl'l'U d1 nJurrc a llll //ll/ll/11'/Ull
(}lit sto t,ardo cs1rnn111l1Jtu .stonco, o 5,l'IO~::x·ru 1'~\s!>l.:mb;ca
lostllllullll' llPllo ~l<'s.~o l,:IUJ'IJ(J Ili CUI 'il l~l'<L Jlllnita. .
l.luc:;to laViu JJJ'u\ ucù Jc pii1 gravi awusc conLro il
nm;tro partito. Lo st·10g1i111u 1lu Jl'!J'.\s.-;crnhlca losDt~.,nt..o
f• u i1Hluli1>:anwutc 1rnurcssio11c ,o;Ùt\ orcvoJo anche su~ circo il d1ngc11t1 Jci JHtl'l1ti socialisti dl'll 1~u1 <.11:1 occi<l~n­
l.dc 111 lJllcstu allu, pol1Lica111cnLc JJt"UC..<;sa110 e rnov:Labilc,
si ra\\ i~a\<L un arhitnu pa1 tigianu, llll<L :,pn:w ù1 t1~·an­
Jlla. l'un Ja sua Jiccnli:u·c pcdantcna., h.a.ut.sky ~~lcgu
in ttlllL S{ 1-'.<! di artH.:vli l<L currcla;oon\! fra, l cu111i}nt1 sucialisti-1·noluzio11ari Jol prol<.'la,1 iato e il n.~gimc della
Jc mceoe•·azia politica. Egli <l1111ostru clll', al ia 1in fine, è
si.111pr<.· uLil•· jl\!r la (·!aSS<.' 111.\01·atr:?O c<>nsc:r\arc ,le basi
d'un edificio ùcmocraL1co. 11 du'. in 111a,1;s:ma, e natu,ralmen Le giusto. l\ a u tsky JH'l'o degradanL qucst.a vonta
storica. Lno a far111' una liana! i IÌL 111 ufos.<;.011ale. Se, alla
ii.n fin', è \'anl<Lggìoso 11cr il J>rnll'L;Lri:tlu contc:i:,crc. la
sua JoUa, di cla~se e J!Crsino 'a sua. ditlat,ura ncll ambito
d1·llo .isLiLuzioni democr1Ltid1e, <"iò nun signdica P.er nulla.
cho la sLoria ronda, scmp1·e vossibilo al proleta.na.to una
!itlo comlJ,inazonc. La Leoriii. marxisLica non ins.c.gna affat Lo che la storia Cl'<'i Sl'lllù>l'C condizioni, che siano cc lo
J>1Ì1 favornoli » per il vrolctariaLo. Ora, come. ora,. non
:,i può dire qual!' andamento aYn·bl!c .Jll'<~.so la nvoluz1?nc,
so nel suo secondo o Lcrzo mcsii s1 l osse con \'OCat~ .1 As~ ·
~cml>lca CosliltH·nk. E' molto proba.lii.le che i parlit1. <lei
so<:ial-riYolnzionari e <lei m1·11s.{·vicl1i, che allora <lonunar
va.no, ancbbm o c·ornprumesso S<' e hL Costi Lucn~c: ta~to
agJ i occhi delle classi alti'~" che sostcncrnJ10 i Soy1ct,
q .:anto agli occhi delle pi i1 rl'l rogra<lc m::--<:;,s~ clcmocratichc,
clic riponevano le loro s1w1·anzc · e c10 s1 sarcb~ visto
l..<·n presto - non già. nei So\'ict, bensì nella C.:osti.luente.
In tali condizioni lo S("ioglimeinto <lcJJa Costitu<;.n~e
a.\Trhbo poLuto portaro a nuovo c!~zioni, nelle qua.J.1 il
partito c.lclil 'ala sinistra po leva mnst nwe di ave.re la maggioranza. Gli eventi, prrò, presero nn'a.ltra. na. L€> elezioni. per l'Assemblea C.:ostitlH'nlc <~bhcro luogo 111~.J nono
mcso <leliJn, rivoluzione. In qtwll'cpoc·a b loLLa d1 classe
av.cva assunto una talo tl'nSi()ne, che, JH'I' mezzo <l'un attacco spontan.co, mandò per al'i.a la cornice formaJe de!Ja
die111ooraizia.
.
.
Il prolcLa.1·iato a.vova di1rLro. a s0 l'r.scrc1t? (_'I 1 con:
tadini povc11·i. Il partito dcanocnitico s1 trovava l•n LStato di
z.10ni
<m ho1<>zza. Ma, in seguito al llento ID<X'·Canismo delle elezioni
ckmocratiche. questo partito fed~le cspression" della
rivoluzione antcrioTe all'ottnhre - ehbe la mqg-irioranza
n{\lla Coc;t,itn"ntf'. Ne na<'qll<" quindi una contn·addizio111e,
che, noll'àmhito clf•lla clrmocrazia formale. <>ra assolutamente insol11hilc. E solta.nto lì"dnnti politi.ci. <'hc. non si
ri"ndono conto d<'lla l-0i:;i<'a rivol11zi0rnn.rin. d rdi antai;onj~mh, cli clas!'le, possono, di front<' il.Ha sitllazione crca.ta,.c;i
dopo l'ottobre. f~we bilnali r imostrame al prclctariato
inLorno al Yanta!!'f.iio ed all'utilità c1C1].Ja drmoorazia per
la cansa della lotta di classe.
La QUPsti.cn.e V<>nne posta dalla storia in maniera
molto più concreta o molto piì1 pr0eisa. L' A!'<srmblea Costituente dov<"Ya. &('ondo la com110.,,izione cl".lla sua ma-<ri:rioranza. a.ffiflare il CToYnno ;il g-r111nno di un Cernoff,
cli un K <>r<'nski e di llno ZC'rrklli. '\f:i i"l'a nuesto i;ruupo
in p;rado ò'i dirigr.ra la 1·;n-.l11zi0n" 1 No. Il r('a>l<> contenuto di cla.::c;(' della ri,-0Ji1zione !'li era impl;i,.abilmente
urtato <'onb-o il sno inw>luNo clPmocrati<'o. E con ciò
ora deciso il ckstino della Costituente. Il suo scioglim<"nto appnrY<' cnmn l'uniciJ. .::0l11zione pMc;ihile. com<' la
soluzione chirur!rica. come l'tmira Yia di c;campo dalla
C'ontrn.dclizione. eh<" rrn stata <'rrata. n()n i;iii. da noi. ma
d'1 tutto quanto iJ corso anteri1or-0 c10gli eventi.
Le trattative di pace
Nolla storica seduta notturna dcl sroondo Congresso
Panrusso dcà. Soviet, fu apprnvato i1l decreto di pace. ~
quell'epoca il Governo dei Sovicit comincia,·a a consolidarsi nei '))Unti p1i.ì1 imporkmt.i cleil pa,esc; <'inormemente
picicolo però era il numero di coloro che, all'estero, credevia,no a.lla sua potenza. In qnclla sedut.'l. noi a.pprovammo ad unanimità il decreto . A molti però parve soltanto una dimostrazione ,politi.ca. I m<'diato-ri gridavano
ai quattro venti che dalla nostra rivoluzione non si dov0Ya.no aspettare risultati pratici, giaC'chè, dal.l'una parte,
gl'i 1imp0ri·a.listJi tedeschi non laJvr<'blwro '\dl n to ncono...t
sc:crci nè trattare con noi, dall'altra parte l'Intesa ci
diichiarewebbe la. guerra, pr-1'Chè avevamo cominciato trat~
tativo di pa.ee seiparata. Tra queste nrofmie .facemmo l
p.rimi passi por una pace generale democratica; Il decreto fu approvato al 26 ottobre-, quando K<>renski e Krasnoff sta.vano alle iporte di Pi.ctro11;1rado; aJ 7 now.mbro
noi ci rivolgevamo già a.i nostri alJeati e ai nostri av-versa.i'i con la proposta dri. concluélt"rc una pa.co goneraJe;
Per tutta r.isposta i GO'Vorni dell'Intesa, prT mezzo <;lei
Loro addetti militari, si rivolsero a.I gcnera~e Duchonm,
-
iO -
nllora comnn<lanto supr{'mo ddl'esC>1'<'ilo, e <lichiararono
che qual~iasi altro passo vcr'>o tra!fathc JH.' I' una par.,o
Sl'}larata, lrarnbbe con w lo pii1 gravi con~g:umizc. A
questa proto;;t.a. <lell' 11 110\·cmlm:~. noi rispoudemmo ool
nostro "Pr?tl~uwt agli Opc•rai. Soldati o Contadini'"
nel q ua.Je <ild11ara va mo \'li e, in 11r..s1111 <'11.'>0 av rcuuo tollera Lo d1c ,J] no.<;lro <•s1•1·c-ito \"t•rsa~"<· il suo sangue soLto
la_ frn~La dcli~. borghl'sia s tranit•ra. Noi r(•s pill"<'mmo lo
m111acc1c <lc~h w1irio1·ial isti d<>ll' Euro1i:t occi<ll'lll~lc, e assumrmmo, al_ ~·os1iclto clelh classe 01wrai:i in!crnazionn.k,
la, _rcsponsn\JJIJtà por la pulit.iC'<t di pa,co. lu prima linc;i
p_o1~ e prn· n.1anten<'1c le promt·~so eia noi fatt-0 iicr princ1p10, pulihlicammo i trallali s('C r<"ti e did1riarammo chtJ
?onda111~<'1'<'111mo t..u t to q 111•1 ch0 s ta in con li i tu1 cun g!I
rnl.<)l'<·ss1 delle ma~sc popolari di tu tto il mondo.
JJdl-0 nostre riv<.>lazioni i Uowrni <'apitalistici t<-ntarono farsr1w clc) lc armi per coniliat.terci l'<'ciprocamcnk;
le masso popolar~, però, ci hanno comp1w>i e riconosciuti.
A <JH<'l che saJ)piamo u oi. 11e&u11 giornale soeial-patriot:i
oso prol<'?l';lrc con.tro il fnLto che il Go\'e rno <lcgli op()rai
<' cont..:-<lrn1 camlna\'a r·ornp k Lamentc i lllC' todi tl "lla di1.tom.azia, e che noi rint11wia\'amo a tu!.(~, le sue basse e
sly:tJ.1. mac~_hina-:ioni. LL nostra <liplolllazia si 1m:fissc il
<'OlllJ.JJto d dltun~nar~ le masse J>OJHila1·i, cl"a.prirc loro gli
oce:l11 contro l ~rdmam<>nto liorghc.s(} capiLaJistico; l<t
sLam1ia te<l<'sca c1 accusav:i di \'olcr « nwnar ncr le lu:ngho » ltc Lrattativ<; di. 1mcc; l!lév tutti i popoli stavano ad
ascoltare., oon av1<la a 1,L<'nzinnr.. il dia]of.\o di Brest-Li!owsk; e con ciò, dnra,nt.c i duP mesi .e mezzo di lni.ttati\'O,
v~·nnr:: reso alla ciiusa <lclla pace tln son·ig10, eh(} dovettero
nconoscero anche i J>ÌÌt !.cali fra i nostri avversari. Per
la prima volta il r.n9'blrma della pac<' Ycniva portat-0 sn
un forror.i~» da cui nessun intrigo di clictro lo quinto
POW\'a pm farlo scomparir<'. •\I 22 nonrnbre fìnnmumo
l'accordo .intorno alla ce~sazione dello operazioni di guerra
su tutto il fronlc dal ~lar Baltico al l\Iar Nero. Ancora
un~ volta ci rivolg('mmo all'InLcsa offrendole d'tmi,rsi a
nor, d'intavolare, insieme c0111 noi t.rattativo cli !)a<X.'.
N on, vcnn-0 nessu~a nsposta.
.
'
stavolta,
})Cl'Ò l'Intesa. non
tentò nemmeno lh spawm!arC'i con mi111aecic.
Lo trattativ-0 cli pace cominciarono al 9 diocmbre, un
mc?(} c. m~zzo do1po l'approvazione deQ dcoreto di pace; sono,
qumd1, inventate di sa.na pianta. tutto le accuse di corrotta.
stampa social-traùitl'ic0, la qua.le aff('rmava che noi avevamo tralasciato di mdte•rci in comnnicaziom<' con l'Intesa.
Pc.r tutLo un mese e inc?JZo noi informammo l'Intesa di ognj
nosLro JJasso, e incessankmcnLc la scon"'itnammo d'unirsi a
noi M1l1C tratt.ativc di pace. Davanti ~ popoli di Francia,
d'.Ita1\i.ia, d'lnghiltcirra la nostra coscicm.za è pura ... No1 ablnamo, fatto tutto quol che cira ncll>0 nosrLr-0 forze, pe1' atti-
-71r:nc alle tratfo.tiie di nac<' tnt!.i quanti i paesi belli"'eranti.
L-<' colpa d'es.$Cre sfati costretti a cominciare trat~tiYe di
J_iaC<' s:p~1·~ta, qt:<'sta. colpa n~n ricade su di noi, ma sugli
1mp<?1·:iaJ1st~ dd!J Eur0tpa occ1denta;lie, oome pure su quei
Jli:trL11l russi, che, per tutto quel kmpo, predissero una ra1n1.la morte, :il Goy01·;io drgli op<'rai e dei contadini, e suipr.hc~ron<? 1 Int.esa dr non prendere sul ser:io la nostra iniua,L1 v;i c11 pace.
. c~f'cchè ne si·a, al 9 dicembre comi.nciarono le tra.ttatrve d1 pa-e!':. La nostra Dclcg,arz.ione fece una dichiarazione
di princ1if))io, Jla quale caratter.iv.awa Le basi di una pace
gr-neralo democratica nel senso p'l.·eciso de.I dccreto·del 28 ottob11:c (8 no;·embJ'(~ stilo nuoYo). La parte avversaria chiese
un rnterruzr.one della seduta; ma, d1,..t.ro proposta di Kiihlmann, la npr~sa dcll~ .trattative veniva sempre piìi probratta._ E,ra c~1aro che d formulare una r:isposta a:Ha nost.ra ch<'h1arnz1on0 creava una g-rande difficoltà alJa. Dde"'azion-0 della Quadrunlir<'. Il 25 dicrmhre ,-onne la risnosta~ I
cliplomatici dcHa Quadruplice adrriTono aùla formula den:o<'rn.t.ica rli una ;pace senrz..a annC'ssiorni. e contribuzioni sulla.
ha~l' d0l cliritt? d'autodecisione dei popoli. Pe'l' noi ~ra perfrLLamento chrar~ che questa era una pura ipocrisia. Da
<'s~a,: pcr.ò, no,n ci eraYamo nemmeno asnettwta questa ipoCTI~ta, g1acehe, come osse1"Va uno scrittore francese, l'ipocrisia r il tributo che il vizio renrle alla vi1·tù. I[ fatto stesso
eh<' l'imp<'l'ia16.«mo germanico ritene1''a necessario rendere
qi:.<'sto tributo wi principi ddla clemocrazia. confr1rmava, secondo i1 nost.ro avviso, che la situazione interna del:la Getrmania era Rhbastanza, girave ... Se però, in gc/Ilera[e, no,n ci
fac.Pvamo .illil usione intorno alkt. democrazia dei signori
K iihlmann e Gzcrn:itn - JPer potervi prcsta.r fode, troppo
<'i è noia J1a .natu'l'a delle cla~si dominanti di Germania. e
d' Anst.ria-Unctheria - bisogn:t tutfavi.a convenire che non
ritenevamo possibiile quel.l'abisso che. come si vide alcurui
giorni dopo, separaYa le vcr<> condizioni di pacP dell'impe1·i1al ismo germa.ni.co da quelile formnle ehe al 25 dicembre <'l'ano state poste da,l sianor von Kii.h1 ma.nn, come plagio della rÌ!Voluzione russa. Una tale spudoratezza, proprio
non ee l~ aspettavamo.
Sulle e.l assi operaie della Russia la risnosta di Kùhlma,n n fec<- un'impressione <'normo('. I n ouel~a risnosta si
volle wclc<re il risultato della naura cielne classi d~1rigeinti
delle Pokn7R oentra.li in vista dcl malcontento e deHa crescc-nk impazienza delle mR.sse operR-ie di Germania. Al 28
dicembre' rhbe 1uo~o a Pif'trog;rado tma colossa.le dimostrazione di onf'rai e so1datù1 in onore di una pac,e, democrat'i1ea.. Alla dima,n-e però ritornò da Brest-Litowsk 1a .nostra D~legazione, pmtanto e.on sé qudle pretese hrigant"sche, che il signOìl' von Kiihlmann ~wcva accampate in
-
-
72 -
nom<' dC'llc Pot<''lW <~ni •"1li, pc] il'uc;t ru:, JU' ilrlla sua formula u cl<'morrat.ica ».
A 1wi ma ,..;sfa 1iotr<'bh~ appn ri r!' i nrom1nC'nc.;ihi'IC' sn
che ('l)Sn, fonclnR<;(' i s11oi c.:i. koli 1a cli.p l<-rnazi:i. g"<•rman :ea.
qnanclo p1·cs<'nV> soltanLo forlll11l<' cl<''lll)('rali"h<' P"l' 11oi
moc;f-rnro 11pcrhm,.nlC', clnc o tr<' g-ion1i clc1po. ln Sllll fomc
da lnpo. Tft' di~nssioni korrli<'hc <'h<', il 11iì1 clrJl-. rnll.c.
p<'r inizi111iv11 <l"llo i;f.l'sso 1\ìihlmnnn. vrrl<'Ynno inloirno
ai principii clrmo<'rnliri. <'rnno nln1 no 11n:schiati. Ch<'. sn
<]l!CsLa via, la clinloma,7.ia d<'ll<' Pof('nzc r·<'nlrnli non pot<'sso
rn<'cog-licr<' molli allori. dovcrn, 1i11scirl•' <·hiaro fin cl:t
h<'l principio. J\fa il srg1·<'fo cli I uffa ln cli.plomazin cli
Kiihlmann consisteva i11 <'ii\: rh" cin<'c.;fo si""nnr<' !'ra i::i,..<"Crnm •nl<' ronYinto <'l'stro noi diR.postic.;<:imi. dal canto 'lostro, n. suon1.rl' a <inaltro m:ini eon lni. F."'li fa<'M"a. prrc;.s0
a porn. <llH'StO rn ll'o]o: la, TI m;;jn, hn h;sn'!no :><;""lnfo rli
nnc!'ò; i lio1 rn"'·ichi s0no ~innii a' pof('t"<' !r"lZi<" alla loro
lolf" ,.,,. h "1['('"; i !JJ]--.,\irhi \01"1" :1l1ero C!llS<' \a,, il
notc>1·0 : questo è- posc;i\Jilo pl'r l'•!i'Ì. r,oltanto !'.f' fanno
In, p11C": \"l'r(} Ì' rh<' !'Ono ]('"(llli da un rrcr1so ~iro::rram­
ma rl"IY""Cratiro !li pace; ma :i eh" sropo ci sor10 !lir1lomatiri al 111onr1o . .<:<' non pl'r dar liianl'o al nl'l"o 7 "N'oi
trcksf'h i v0:rlinmo alll'Yinrn la s if nazione <lei holc;cl'\"Ì<"hi.
nd<wnando <li forrnn1~ drrorntiw i nor.;tri sarch<'g'.,d. La
<liplomazia h0lS<"·r>,•i«t:i a\·rh rau-ioni a snffircnza JH'r nrn
indagar<' a fondo 111 nnlnra nolitira clt~ll<' roS{'. o, me!rlio,
pc1· non isvc1arc n.irli l)('r·l1; di ln!to il mondo il contl'nuto
d rHo formulo allrttatriri.
In altre rarol<' Kiihlmnnn snc,ra.\"11. ,j,n nn tacito ncrordo con noi: egli r.i rN;tif.11ir<'hh" le noc;tr<' brlk formnl<'. noi gli darrmmo, sl'nza 1i1·<1l.r<:t.a. alrnna. la possibilità di annclt<'rc prm·inf'ic " 11opoli nlla G0nnania..
Agli occhi clcgli oprrai kckschi lc vioknti annc~i:;ioni
avrC'ibhcro aYuto. in qn<'sfo modo, 1rna snnzinne da part"'
dPlla rivol nzionc rnsi:;a. Qn nn do noi TJ-<'rÒ, n"l cor!'O dello
cliscnssioni, moc;irnmmo dv' pN noi non <;j trattava d i
van<' pnrolo nè- di dl'rorat.i\O ammnntnmrnto cli nn c:ott"rfui:rio. lwnsì di nrincipl rkmocrat.ici <klla ronviwnm rlci
popoli, allo1·a Kiihlmann int.('lrni·ct,\ h nri;tra. ,·olontà come
una maligna Yiolazionc <li nn tacito :ic·C'oi·rlo. A TI<'!'--"1!11
Pl'<'-770 dl'l monclo l'!rli YOl"Ya ritirnrsi cla.lln fol'Drnla clrl
25 di c<'mh1·c; e, nicno di fìduria n<'lla c;11a arnia lne:!ca hnrocratica-ginriclira, si. 1=;forzaY11. cl i <1 irnn<:f '"11 re al cosncf.to
di tutto il mondo rho il hinnro non i::i cli<:f ino-11.r rier nulla
clal nero. <' eh<' soltanto la nMlra mn.la, volonf.ft <'-Ì cosfriq1geva a insistr.rf' sn qn<'lln. cliffl'r<'nrn. Tl ronfn ('zrrnin, rannrcscnta.ntc doU' J\ nstria Ungh<'ria, fr<'<' ,i.n oncc;tr t.rnlt.a,t ive nna parte\ rho nrsc;nno 11il rnonrlo pofl'rhhr rhinm:ir o
impom ento ·o dii:rn i10s;:i,. E.gl:i fccr inabi]ml{'1nt.c cla padl'in o,
e per ~ncatico di Ki.1hlmann s'ass•rnsc il còmpi to d'.i. fare,
73-
n.<'i. morn.rnti crit.iei, !e dichiarnzioni più brusche e più
c1111chc: II g<'n<'ra le Hoffmann portò nelle trattative una
~1ofa, 1:m~r<'~ank ~cnza moc:;trnrc gra.nde simpatia per le
1strnz10111 chplomabch" cli Kiihlmann. piì1 d'una volta il
g<'n<'!·al<' )lOSP il suo stiva.l<' da soldato sulla tavola. i.ntoTno
a cm stm•an facrndo <'?m11Iicate discussioni giuridiche. Dal
~an 0 no.:;tro non dubltammo neppure per un ista.nte che
in fntlc qnesie trattatin, proprio, lo stivale del geneTal~
Hoffmnn n doveYa essere considerato corno l'unica seria
l"<'alt à.
La gran carta n<'lle mani dr! siimor Kiihlmann fu
l'int.r·rwnto della Delegazione <lella Rada cli Kieff alle
hatJ.1tiYe. I nir<'Olo-bo1·g-hcsi, r.111' <'ran aiunti al potere
nl'll'Urrn.ina. Yi<k1·0 n<'l l oro riconoscimc~to da parte dei
r;,,,,<'r.1i <'.1pitalistici di Enrona nn fatto di imnortan:w.
rl"ci<;irn. Da11prima la Ra.rla si offrì agli imperialisti dell'Int"'sa, e si <'bbe anche da essi un po' <li spillatico; poi
mandò _i suoi rapprcsrnl:lnti a Brest-Litowsk, per merc11ntc!?i:?;Jlé1.l"e, dietro le spall<' d<'i popoli di Russia. un ricono!?Cimrnto della sua lNralità statalq> da parte dei Go\'<'rn1 dl'l 1a Gnmnnia e dell'Austria-Ungheria. L a diplomazia di Ki<'ff. rhc ora. ncr la pri ma. -i·olta. era entrata
sulla Yia deH'csistenz..a. u internaziona,11c. », mostrò d'aYere
lo strsso 01'.izzontc e di t'Sl'r.re nllo slesc;o liYcllo morale che
caratt.~rizza sr.mnro i ml'schini politicanti della penisola
ba,lcnmra. Come è natura.le, i signori K ii h lmann e Czernin
non si f<'ccro ilnsioni intorno 11.lla vitalità di questo nuovo
n<-goziatorc di nace. Ma essi calcolavano - e a rae:ione chc, p;razio a,ll'inten•ento della Drlegazione di Ki eff. il
gi110C'o si complicherebbe; e, ;pr<'cisamentc, non a loro
danno.
N cHro prime dichiarnzioni fatte a Brfflt-Litowsk, la
Delegazione di Kidf designò l'Ucraina come parto inl<'grnnte dP.Jla nascente R<'nuhblica F"derativa Russa. Questo fatto ostacolava. eYidentcmrnk, il l aYoro dei diploma tici delle Potl'nzc C<'nt.rali. che wrlcvano il loro còmpito principalr 11<'1 tn11=;fo11nare la R<>pubblica Russa. i.n
nna nwl\"a B:-.~r11ni11.. Quando. JJCr la s.~oncla volta. intrn·cnncro alle tratht.iYc, i cld<'i:rnli ddla R ada dichiaral'<lno, sotto df'ttato della di.p loma zia, a nf'tro-nnga rica, che
l'Ucraina ri fìntaYa di fond<>rsi n"lla Fcclrrazione Russa, o
chi'! i::i consideraYa Repnbhlica compl(>tamrntc indipenden te.
Per dar<' ai lettori la ·possihi.Jità di 'afforrare. chi:aran'l<'nt"' o di stintamen t<', la si I naz,ione. qnn lr. si era. andata formando prl Governo dci SoYiet all'nltimo momento delle trattativr cli pacr, rite.np;o oprnortuno ripToclnnc, qui, nelle sue ]iQ100 fonclamcnta1~. il discor so che
l'autorn c1ì QU('ste pagine. nella sua. qualità di commissar io dcl nopolo por p;li Aff:i.·ri Estrri, tenne al 14 febbmio
J918, nella sedu ta dd Comitato Esecutivo Oeìntra.le.
4
-
71-
Discorso del commissario del popolo per gli Affari Esteri
<< ('ompo;111i !
Il C:cYPrno cl<'i So,.i<'L cli Russia non
<lnC' ~oltn.nto <'clificaro a nnorn, ma and1c chiudere conti
VN·eh1 e, fmo ad 1111 c·p.rfo graclo - - a. un c:;rado molto
a.Ilo - pagai'<' debiti wcehi: innanzi LnL!o, saldare i conLi!
dr Ila gul'>rr~, che h.a duralo tre anni <' mezzo. La gnerrn
formò la. Jll\'lra <l1 para.gon<' clclla fol'l.<1' <'conomica dei
pa<>si belligeranti. L{'I sorti della Hui:sia, dw era il paeso
piì1 pm·~ro e pii1 r<'lrogrn.clo, •·rano, in caso cli una guerra
lvnga, fm cla IJ<>l principio d1"Ci8('. Dato il pot<'nt.c urto
<lC'g~i appai-at.i rii guerra, la dccisi<'nc d<'fìn,i tirn dowYa
;·<'111rc dalla rapacitA cli ogni pa.c'ie acl ;icla.ttaro la sua
industria ai hisoirni rlella. ~n,.rra, trasformarla, nd pii1
h1·N·o tempo nos"ihilf'. ('. smLitnirc, in mi.c;ura S<"mpr<' cresc0ntr. gili strnmcnti cli clistrnzionc, eh<'. nel corso di qn<'Rl;O, nrn<' ll_o di popo1i .. ' PniYa.n consumali con tanta rapir11ta. o~n1 ~ q1_1n~1 rg111 pacsn, aneli<' il 11ii'1 r<'tro~raclo, po·
1_<-'':n, al pn_nr1_p10 <!ella, g~1~1-ra, yos'X'd<'rc i pi~1 pot~ti
s.t1 umcritr eh d1struz1onf'., <·1oe a chr<' pot •\'a arqmstarh ali ~·$tcro. Qn<>sto <'ria il raso 1w1· t nLt.i i pa<'si rimasti inrlll'lrn: a nrhc per la Ru ssia. lVf a ln. [{ll<'l'l'fl consuma rapi·
<la!n<'.ntC' il suo capitalc mortn Nl <'sig<' continui nuovi acquisti. J~a. carrnci tà hel 1ica di_ o.gnnno cl<'i paesi, trascinati
nr_l vortice del mass.acro 11nn·ersak, si 1rnl<'va realmente
m1s111·a.rn a.lla, ca.niu·1Ut rli iirocnrarsi <la sè durante la
A'V<'r1:a.. ,i, cannon i, i Jlroidtili {)d altri sLrn;ncnti di <lisL1u?:1onr.
.. (( S_o la, gncna, av<'sse risol!o nrl piì1 hreYc tempo· ros·
silnJ.o il nrob 1t>ma d<'lla ro1TPlai.iYità rle 1.lo for7!', la Rus·
i>.i_a nvrebhn. avuto tcoric.amrnt~ la possihilitii di cecwp arc,
dietro le tnnrcr, quél posto c·lw a.ssi<'n1·aya la. Yitto·r1a. Ma
la gnrrra si lra..sci.nò troppo ner le lnnglw. Nr questo fu
u_n puro ea.sn. Solo j,J fatto eh<' tut.ta ln polilica intern.aZlù~al<' degl i ultimi cinrpiant'a.nni mirava a ere.a.re un
r:~1clc!to (( <'qnilihrio <'nrO<]}eo n, miTM'a cio(' a creare una
s1_l.11a.z1.onc, in cui ]<' fo17..e nrmich<' quasi si eontrobilanc:1iu;se>1·r>. questo solo fat.t.o cloYC'Yn. - quando si tenga c-:mto
cl<'lla potr.nza e clelln rir<'hrzzn drHe morln1·n<' na?ioni bnr·
ghr.si - fa_r dnra"c a lungo ln. gurna. Ma qn<'sto sig-nidì.eavn. rs.~nnmento cli qn<' i pn.,.si, che <'rano piì1 d".bol'i ed
economicamente mrno <'Volnli.
e< N<'i risn<'tti m.:,l ,itnri appan·-0 piì1 forte di tutti ln,
Germaniia, •µ.: razi.o alla po•li<'n7n. cklln. s11a in.ìnstl·ja e )?!raòe
all~ mode•rn.a, .nuov1a e rnzional~ qnnJità di queo:;ta iJldu·
stna, .Plrne 11n mcm;r> a una <'Osti! t11ziion<' statailiC, da l uil1~a
pezza 1lnviccchiata. Si vi d.c allora chr l1a Franci.a, con la sua
75 00onomia, in gran pal'te, piccolo-horg-hcs.", era rimasta
mol_fo addietro alla Grrmanin,: " persino un impero colonrnl-0 così. potente c-omc l'Inghilterra, mosti·ò. cau<=a il
ca,ra.Lt.or<' più consf'r'Va.torc <' consurtnclina1·io della sua ind11stria, cli <'<:sE>rP, in <"' n frorito con ln, Grrmania, il più
clcbok. Quando la nvolnzione rns~ fu nosta della <:toria
davanti :i;I 11rob1<'ma. clcllr trattai.i,·<' di pacr. non dubitammo nrn, nPmmeno per un istnnt.(', clw. qnalo.ra la forza.
cl<'l J?'l'?l<'tari1aLo r i volnziom\ll'io int.Prnazionale non avesse
clcfìn1t.n-amento frnc::tato i di srgni cl<'l nrmico noi avremmo _dovuto, in qlwlle trattnfi,·r, c:n.lcJare i ~onti di trn
anm <' rn<'zzo <li gu<'.rra. Noi non clnhitnvamo che n0ll'imperialismo p:rrmani<:o aYcvamo nn aYn'r<:ario, nrofonclamontc romp1:rso e cosci~n11<' cl<'Jla <:l~a f~rza co]ogsalc : quella
foi ·za che s1 c·1·a mamf<'stata cosi chiaram<'nt{' n0l corso
della, guC'rra attua],._
« Tntt.c l<' Mr.c::id<'razioni clPII<> cri.cchc horghesi che
n_oi sar<'mmo stati incomparahil1r-rnt<' pii1 forti se 'aycsi:;uno eondotto q11<>.stc traftatiF· in unione coi nostri all<'at.i, Si'no,. in fondo. molto deboli. Prr .potorc. in una
<'P<>ea inclC't.<'rminahm,.nh'
10ntana. infayolarc trattatin\
in unione coi nostri a 1 1lrnti. noi ay;·rmmo clon1t0. innanzi
tutLo._ continua.re la guerra in 11nion<' coi nostri alleati;
ma siccome il pa.es'3 <'ra in<l holito <'cl <'rnnsfo. e"a precisamrnt.c la continvazione <lell.a <rnr1Ta. <' n on la fine òelh
gt~ona., eh-e a'IT<'hb<' ancora n;ì1 incl,.holito <'<l esausto il
paese. E aiWora noi avremmo dovuto finire la guerra a
condizioni. eh~ sa.rebbero statr sfnrnr('Y()li. Se anche no
fos.c;r risn 1t.n to - nensiamo per 11 n i st.a.n be a questo <>sito
poco prn<hahile de1·l a guerrn. - S<' :inrhr n<' fosse risulia.to
che la vittoria av~·ehbe :-u1·i::;0 a q11<'l ramno. in cni la 'Rlissia. <'1·a sta.tn. trasc.inata chll" e()mhinazi0ni d rll o zarismo
o dclla borghesia. qn<'l camro cioè - o cnmnaçrni - non
a.vrc-hho ancora significato clw amcho il nost.ro paese ne
sa1·<'hhC' n~ito vittorioso InfatH. ront.iirn:inclo la !!'nerra,
la R1 1 sc:i:i nv1·r.hh-. clm·n to c~<:<'J'<', an<'he entro il vittorioso
campo d<>ll'Intesa. anro·ra. nii1 cc:::rnsta. a.ncora pii1 devastata <li quel eh<" 1() r l"ià. ncl·sso T r;i<l .. 011i cli fllH'Sto cam·
po. cior a dil'e l•'IntthiltNra c I' \mnrira. :iv1·<'hhrro imnieg-ato a nostro ritrnardo gli st1>ssi md<Jdi. di cni si servì h
Gc1·ma.n.ia duranfo le tr:ittafive cli nacr. Nol va,lutare la
pol.iti<>R. di p.;i.,,tjj im1vwin listi"i c::n1·<'hh" ins.ens1ta. e sciocca
pnerÌ'liià i l lasciarsi g-niclnre da a.Jtrr> c.onsirlera7oni che
qneHn dri puri infC'rrssi <' dr-Ila hn1hl,. il')()fcniza. Se, dun·
Clll<". noi. <'O'ffi<' parsC', c::ri·11no cini, inclrholiti nl cos1wt.to
dell'imporialismo mon<lial<' . .non siamo inddv'lliti ncrrhè
ci siamo svin-rolah clnl pn.1·rhio cli fnnno <1"11" "'llf'l'l'a, per·
cl1r ri .,_;,,n,0 lih"·' :>+i r\... llc strPtt.e- d<'.<rrl i ohhli!!hi intcrn'l.7.tonali di g-neITa. No; noi sinmo in<l c'h0liti dnlla polirtira
dello mrismo e doUe classi borghesi, cb quella l'lOliti ca,
-
77-
70 -
cl.i W1a tale vittc:iria noi non lo ,POSSc<liamo. E poichè non
contrn cti.i noi. pal'lito ri1·0!11zionario. abbia.mo combattuto
tanto a1·anti quanto duran!<.' la Qucr1·a attuale.
« Ricor<lakvi. o cnlllpagni. in qua.li condi7.ioni ci trovavamo. allo•·chè la nostra DclcgaziotH', eia una delle sednl.e <l<'l terzo Coni:tl'rs,;o Panrnsso cki Soviet. si recò dircLLamento a Brcst-Litowsk. Allora. noi Yi alibi.amo fatto
nna rolazione intorno allo sl:t!o c]p.!Jc tratl.ativo e allo
prctesr dei. nostri an·cr~a.ri. Cormi 'oi vi ricor<l<'lrctc, questo l>l'ct<'w culmina,Yano in Yorrli<· cli annf'.c;.<;Ìoni mascherate: a.nn"ssione d"ll,ln Lit nnnia, C'urla.ncli1a, una parte
clclla LiYonia, le i!'-Ole Moonsuncl, c una mrzm velata conLrihnzion0. rhc noi calcolammo ammonta.re a iiei od otto e
magari anche di0ci miliardi rli ruhli. Dmanto l'interruzion<": dell0 trat.tntin>. clw clurò di,.ci Qiorni, si svilup,pò in
Austria un enonno f<>rmento e ne scoppiarono scioperi di
op0rai. Questi srio11cri furono il primo riconoscimento del
nostro mdodo di conrlurrf' le t.ratLatirn cli nacc, i1 primo
riconoscimento. n•nnloci rln pari<' cl<'J] prol<"tariato del.le
Pote-nzo crn1Jrali <li fronte alk prrt.<'sc anncssionisti<:he del
militarismo g-crmaniro. C'om<' so.no, invece, mf'schine lo
affermazioni cldla stampa hortrh<'~<' c·hfl noi abbiamo avuto
hisogno cli una rorn·<'.rsazion<' <li due mcsi con Kiihlmann,
per a.rcorg'('rsi che l'irnner,i·a.lismo g<'rmanico poneva condizioni brigantescho ! No; tutto ciò noi lo sapevamo fun
da h<'ll prinrinio. ~fa di q1rnlla cc conversn,zione n coi rappl'csentanti deJl'impcrial1i.smo germanico noi tentammo di
forgiaro un meno per rinvigorire q110J,Jo f0.rz0, che combattono contro l'impc.rialismo g-0rmanico. Non già clw ci
promettessimo miracoli; ma 11101i sosteniamo che 1ia viiia,
per cui ci <Siam messi, è l'unicn. via che ancora resti alla
d<'mocrazia rivoluzionaria per a.c:sicnr:trs'i la possibilità da'
ultorioro evoluzione.
cc Ci si pot.rchbc lag'llarc rh" il nl'ol<'tn;ri,nto di altri
pa<'•Si, ~ qpccialmi;nte d~lll'I Po!cnz.<' <'"ntra.11. si me~ta
troppo }, n tamcn t0 prr la Yia dc.Ila, a•P<'l'ta lotta rj,voluzionaria. Certo. Il kmpo dr.lla sua cvoluziom rlevc esse.ro
consiclcra.to troppo lento. Con tutto ciò però in Austria
chh<' luoiro un movimimto rh<' si <'St"Sf' n0r tutto il naese,
o che r l'eco immediata e diretta. delle trattafo·c di BrestLitowsk.
cc Quando io pa.rtii di qui. dicevamo di non avern
nc.ssnna ragione per rit<"Tl{)l'C che quest'onda di scioneri
aves!'Ve snazzat.o via il militar;smo in Austria e in Germania. Se noi fossimo stati convinti di questa possibilità, è
natural.o rhe avremmo fatto con irra.n piace1·c la promessa,
che certe persone aspcttavfl.no dalla nostra borea: che cioè
in nessun caso av1·<>rnrno fa.tt.o una p.aicr l\<'Jllarata con 1.a Germaruila. Io dissi già a,llora.che non pot.c'Vamo faro tale promossa, iriaC'chè il farla a.vr.,bbe significato assumere l'i1mpcgm,o di vi,noore il miJ:ifarismo germanico. Ma il segreto
c1 p~tov.ano obbh_gare a mutare! rn Lil'e1.1:;.,w10 tempo, i rap-
porti nccn<levoh clcli1e forze lllltcrnazwnali, noi faiecmmo
ap<'t'~'l._nie1:1tc e leamente la dichiarazione che. in cert<t
con<l1z1om, anche un Gonwno rivoluzionario può vedersi
cosLretto . acl acc<:ttare una pace anncssionistiça,. Il tra.monto <l1 un tale governo doncuhe cominciare là dove
av?sso fatto il. tentativo di na~onclcro ~avanti aJ suo proprJo popolo il carattere ra.prnatoro eh una simile paco
non però là <love, dato l'esito dclla lotta, è costretto ad
ac.ccttare una sim.iilo pace.
cc Allora. noi facemmo anch-0 osservare che ci recavamo ,a B1·.cst\Litowsk pdr continuare fo tratte,tive di
pace, in condizioni che andavano evidentemente migliorai:i<lo pe~· noi ?la pcggwrando pei nostri nemici. Koi se~mvamo il monmento nel~' Austria-Ungheria: -0 molti fatti
rndyccv~n? ~ creder.e - a ciò si r~fcri1·ano anche i deputaL1 soo1alist1 al &1chstag gormamco - che in Germania
JHirn si era. alla vigilia. di simili eventi. Pieni di tale sperainza, paii tmuno per Brcst-Litowsk. E g:ià nei prjmi ai.orni
<l?PO ~l nostro ~rrivo c~l~, il radio-te,Icgrafo ci reca\':'a per
via Vi:lna" le prrn~e not1z1c ,h · a. P".''.il1') "ra scoppiato un
~normo. sc10pero,. il quale al pan d1 quello scoppiato ne,1 Aust.na-Unghena, stava ÙL..:1,,tam1:1ic0 e immcù1atamente
in coi relazione col corso ddlc trnLL.>t n ~ di Brest. ;,J cl. corno
a\ \"Ìcne sp.esso, grazie appunto a,J i '1 dialettica della lotta
cl~ cla.ssc, i1recisai;nonte I~ Cn<_lrmi dimensioni di questo mov1nienLo proletaJno - d1 cui la Gcrmania non aveva mai
vi1sLo l'egual.e - doym·ano spingere le classi possidenti a
striingcre semp;re p.iì1 lo file e ad esscrn sempre più implaca.biili. Le classi domi~1anli dcilla Germania, penetrate come
osse sono dall'istiITTto del.la, propria conservazione sapeva.no benissimo che, nella siLuarz.i,one in cui si tro'vavano
pio1~1ba.tc clal!le loro stesse masse popohtri, qualunque con0CS'non1' avessero fatta., o fo~scro aneli e soltanto concessioni
parziali, sa.rebbe stat<t una capitolazione da.Tanti all'idea
ddla r.irnluzionc. Per qucsLa ragione il signor Ki.ihlmann
dopo, il primo periodo di stordimento, nel quale egli:
a be.Ila posta~ menaYa per le lu~1.ghc le trattative o non
fissaya, sedute. o sciupava il tempo in questioni seconda.i•ie o formali, non appena fu liquidato lo sciopero ed
egli si potè convincere che, al momento dato, il suo padrone non era più minarriato da l)Cricolo di morte allora, chciamo, il sig.nor Kiihllll1ann riprese il suo to111~ di
p_ie}1a sicurezza di se stesso e di ra.ddoppiata aggre.ss1v1t.à.
<( Le
nostre tratta.Liv.e si erano complicate per l'int0e.ncnto deJla Ra.da dii Kicff. Noi ne riferimmo aià la
1111.i.ma YOlta. La Delegazione aclla Rada di Kicfi fece
l,~ sua comparsa nell'istante, in cui la Rada ora nella
-
i8 -
Cuama uu"orga111zzaziL>h.' ubbastauza forte e non era
ancora pcss. bl!CJ l>lt..l\ edere J' usi lv <ldl;L l!oUa. ljroprio
in llllcl 11101L.cuto uot fa.('cmmu alla Hada la proposta
ullic1ale di conc.i.ndl.!ru eon 11oi un w-.1tt,atu prcc:1::;0, rnetLt·rulo iwr cuud1z1u11L' dt un t;tlo tratlaw c:he la Racla
did11a1-.11 "C c:o11t,,o ..rivo/l111.io11a1i Ka1c<lia1 o Kurni~off, o
non (·t 1~11ped11::.:;c. di .c:ornbatterc que.sLi. due ~eneTa.li.
J.a. lJei!Pga.ziuue. <lb·Jil lta<la di ·h.ieff arnvò <L Brest
proprio uel rnom<'nlo in cui 11.un operavamo <li raggiungere un accordo tanto a Pidrogmdu quauLo a. Brcst .
..:\.11c:he là <i BrcsL noi did1iara111mo che, fino a che la
Delicgazionc era. riconos·ciuLa ltlal popolo dcW Ucra~a,
noi1 rijten1.:\'alllo I>01~si'bi1e a111mel!c1'la. aJlo traLtatiYe
come Delegaziono ind1pen<lt'llll'. 8c11onchè, quanto più
si anÙa\ ano s\·ulgeu<lu gli l'\'l'nti sui _suolo e.li Russia
l' dl'll'L'craina, quanto !>ÌÌ.1 profondo si andava facendo
l'm1tagonismo fra la Had:i o lo cla$.Si i11fcri1ori! <folla
l'craina, tanto più la Hnda ~i 1110-stra,·a disposta a conc-'luderp quabirng:in, t,rallalo coi C:overni delle Pote1~ze
c·enlra.li, e, in ca,-;o di btsogno, clisposl:i. ancho ad invitare il milita.rismo ~crllla11ico a i111111ischiarsi u,clle fa.ccende in terne della Repubblica ru~a. per sostenere la
Rach c<>ntro la rivoluzio11c l·u.~sa.
« Alli D febbraio nuo\·o ::.tilr-, Vt'nimmo a sapere che
erano sLale finnatc 'le Lratlative <li iiacc, con<lott.e di~­
tro alle nùstre spallo fra la Hacla e IP Pole.JJze ce!ltralL
Al D febbraio ricorre il genetliaco dcl re. ~.Judov1co di
Jhùera; e come è u.so nei paesi monarch1c1, era stato
scolto - non so se col con~C'rl'so della Rada di Kieff qup] giorno t:-Olcnne pC'r il solenne aLLo i:.toriico. Il $Cnerale IIoffmann foce i,] ~a.lnt.o i.n onore di Ludov100
cli Havit·ra, dopo a\'er C'hiPsto ili consenso per queHe
:;:alvo alla Dclegazion0 cli I( i<'ff, giaechi', ,c;C'Condo. il lra~
iato di pace di Bresl~Lito'\ .-k, passava all'Ucrama. Gli
C\'e11f,i Pf'.l'Ò presero un la.le 5\·olgimcnto, che ncll'islant~
in PUL i·I gcmera.le Hoffma.nn clomanda\'<L alla Rada d1
Kicff il perme~,<;o di far sparare qu{)i colpi di cannone,
dopo eliminata Brest-Liiowsk, non re.stava più alla R ada
molto territorio. In base ai tC'lrgrammi, ricevuf,i da ~ie~
irogrado, noi informammo ltfficjalJmcnte le DeJegaz1om
delle Potenze ieentrali che la Rada di Kieff non esisteva
pi11; evento code,sto, rhe non poteva esse.re in.differente
pe1· lo SYolgimento ùelle trattative di pa-ce. Noi proponemmo• al conte Oze.·nin di mandare ncU'Ucraina i;uoi
rappresentanLi in compa~nia di, nostri ufficia.li, per convincersi se Ja Rada cli Kirff e.si1sirssc ancora o no. Pare.va che Ozernin a1céonisont.is1sc volcnl.i.cri ; qu ando però
gli domandammo •sie ciò 1sig-nificas.so ainchc ch e il traLtato
con la D elegazione d i Kieff non sa.rcbbe stato JJ.rmato
p r ima dcl Tiiorno• ùe~ suoi delegati, allora lo assalirono
-
79
<lei ùubbi cd egli .si offrì <li sentire prima il parere di
h.uh wa11n. .li«, dopo a,, or s.eL-tlLo .h.uhbnann, eg.ii. ci
ma11do tul.i.L n:;1;ustci negat,1va. Tutto ciò accadde a.111 8
1eubra;o . •Ut1 u dovevamo U\ e1·e un trattato finuat,o. Cua
iirorog<t non era. po:Y::..·b.ll.e. 0 on so1;01 pcn:b.è 1U. que:J.
giorno ricorre' a il gcnetluùc.o <leJ re Ludo' ico d1 .t>a1 lt.:ra, lll<J, anche per
un a1Lra ra510nc pm . irnportant.c,
eh.:, sc111i:a uuuu110, <;ra stata s1Jwgata da Kullllllann a
Uzcnun : « :::>e noi ora mandassimo i nostn rappresenitinL11 uoJ!l' L, crama, al.la ime c•ss1 po Lrebbcro rea1mente
convin.c.71~i cl~e la Rada !ll,on csist0 pm._ .E aJlora ci tro' erclll1110 ili tronte a una sola lJeJegaz10ne panrUJssa, il
cho !J<.:ggiorerehbe la nost1ra situazione ne1ie trattative».
L<i 1Jciegaz10ne au:stro-ungarica C0•1>1 parlò aJ.lora a noi :
« Abbauuonate il terreno .dci prw.c1p1, ponete la questione su una base p1ù prati.ca, e allo1«i •Sl potrà trattare
con la lJ,hcgazione tedei:;c:a... ); on o possibile ai tedeschi
continuare la guerra solo peir le i:;ole Mo-0nsund, qualora
voi prc.sentiate concretamente questo postu1ato »... X oi
r~spo1~Jcmmo : « V a. bene, noi ·Sia.mo disposti a esaminare la condiscendenza dci vostri colleghi della DeJegaziune germanica. Finora abbiamo trattato intorno aJ
ttiritto <l'auto-decisione dei lituani, deii polacchi, livoDii,
leLLoni, estoni ed altri, e in tutte queste queistionj consla.taunno che non si poteya parlare di auto-decisione.
Orn Yogiiamo vede•r.e come vi comporL.ièite Yoi rispetto
all.'auLo-lde,cisiooiei d'un ai1Lro popoìo: il· _popofo russo :
\ ogì1amo, vedere quali .siano le vo<Sli·c intenzioni e i
v·o::;t.ri progetti d i natura milit.ar e-s!,raiegica che si na&coudon,o dietro la vostra ocicupazione delle isoJc Moonsunù. Le isol.e Moonsund, infatti, come parto integra.nte
della Hepubblica indipendente di, :U:.stoma o come posses.so tdella Repubbliica federativa russa, hanno un imporL~Lniza difensiva; nelle mani, inye.ce, della Germania
' hanno un valore offensivo e minaccia.no il \ero' centro Yilale dcl nostro paese e specialmente Pietrogrado ». Hoff11 ann però non aiccaniSentì, naturalment<e, alla menoma
concossione.
« Al'lora vero.ne iJ momento del!Ja dccisio!D.c. Dichiarare la gue1·.1:a non poteYamo. Era\'amo troppo deboli.
L'esercito aveya perduto ogni coesione. Per sah·are il
nostro paese, per superare il pro,cesso di decomposizion.e,
clov,cvamo restaurare la coesione iJnlcrna delle masse lavoratrici. Il vincolo psicologico non può esse.re prodotto
che col lavoro produtLl.Yo sul campo, n~lla fabbrica, nell'officina. Le maSi&e lavo~·atrioi, che era.no state aissoggctlat,e alle enormi sofferenze e .alle pro\'e cata.strofidie
della ,guerra debbono essere ricondotte a i lor o campi e
sulle loro fabb1'iche, dove si poissa111,o ritrovare e rinforzare nel foro favo r o; solo cosl potremmo creare una di·-
-
80-
scipìina. int.erna. Qucst'e l 11111cu scan1po per un i1acs~',
c!te. e~pia. ora. le colllC-' llcl!o Zlll'l3lll0' e J,•Jl.1 b0rghL;,ia.
:\01. sian10 cosL~·etti. a por fine <L <1uco,La guen ... , e con<luciamu l eserc1Lo 1u0n da <Jll<.':slu m:~L·..:!Jo . ..\cl10 SlL":::.0
tempo 1 "·l'Ò cl.chiariamo a.I 111i1llari:;11to g L ,JlHUll'C.u:
L'L
pa.C~ che_ v.oi CÌ impouCLC', è llll<.L p:l.<'L' Jj I 10Jenz;t e di
nl}nna. ); C!l 110ll. 1 oglw1~10 <ho 1 .01, sig110ri di11l<JJ11,1t~r i,
vos:;iat.c due a.gli operai tedc!-id11: " \'oi d11amate c(Jnqu~st,o .e '.1,n.nc,~ioni Jc nostre lll'ell' Sl'; ebbene, vedete
qm, noi v1 port1amo su!,lu qucst.c prelc'>e la firn1a <ldla
nvoluz10n.e ru:;sa ! ». - l:ìì, ~1oi ora siamo Ù(']rnli. ::;; ii
n~n possiamo. ora far 111 gul'na, 111;t irn:;,e.dìamo tmflì
c::~enlt iorze rfro.Jiuzionarit\ IH'r rJto,•t.rar< d1e non p o111a1110 spon~an(!amenlo la, no~lra, firllla ~olto un <'Ontral to,
d.1~ 1·oi1. _.,cnvcte con la vostra spada sul corpo di p0poli
\ 1\1 ),,
Rif~utarnmo. le n.ostre firme '. lo •«redo, o compagni,
che abbiamo ag1Lo h'~ne.
« Uompagni ! Xon voglio affr.rmarP <'hc sia. c.sclu ·o
un :_i,ttacco della Gcrnrnni;i contro di noi: quando ti
pc.n.si a:l·la forza cletl part~t.o i111peria.J.ist;l in Uennania
una,, tale af_fcrmazione sarebbe lroppo arrisc:hiata. lo credo
per~,. c:he 11 punto cli vista, da. ~oii abbracciato in. qnC'sla
CJ.uest1one, renda oltremodo ·d1fh.c-ile l' atlacro al n1iht.'lr~smo gc.rmanico . ~la, e se la . Germania, c-iononostanlC',
c1 att.a.ccasse ? A ciò non po,ssiarno dare che una risposLa: Se .nel . no<Stro paese, che è esaus(.o e im1110rso in
u n.o st,a~o <l1spor~to, se n0.J nost:ro paC'l.'.C' è possibi!c slir:iolare itl. corag,g1.o . degli 0lem0nt,i 1:ivolnzinnari 0 vita1i,
se d~ noi è po·s s1b1k la lotta in difesa della nostra riy,?Juz10ne e cl~.I ùeat.rc_:> di questa. rivo~uzion<', ciò è possi~1.l c 's~Hanto .,1'1?- segui to alla FiiL11azi.on0, rho è stata nra
lJC'.1-ta, po~is1h:·l,e. soltanto com0 1r11s1l]t.:ito clclla no<Stra.
u sci la .dalla guerra e dcl no.stro rifiuto di firmare i1l trattato d1 pace».
La seconda guerra e la firma del trattato di pace
Nei. primi giorni dopo . la rntlum <lPlIC' trattafo·e di
paro, il. G<?v-ern o ~~rman~~:o era. !·ituhan(f\ e ·non saP.e:'a ch e v~a scegliere. Gh uomm1 poliLici e diplomai~c1 credcv~no , secondo tutle .Jc appar<'nzC' che oramai
s1 t ra
r '-;>o·
ao-inun to ~ o . .,,copo
~1 ·
•
•
]
'
'
.
prrnc1pa.
e 0 che 'non r.i av0va
r10L~vo d1.corre.r dietro aille noRt.re firme. TI partito mL
1t.a1 ~, p01ò, e.r a p ronto a manda r P·<'r .1ri.a l'fLbbo 720
tr.aco1aLo 1<lal GoV<ePno germani1co nel tra l Lato1 cÙ Brc~t~
{~~~;~~k. Jis~rofossor K riege, mem b ro d ella D e1egazio~.c
,
e a un m embro d eJ'1a no1sl ra Delega.zi one
- 81 -
che, nelle condizioni attuali, non era nemmeno il caso
di parlare <l'una marcia dclie truppe tedesche in Russia. 11 conte MirbaJch, che era allora alla testa cleJla
Missione germani.c;a a Pictrogrado, pa,rtì per Berlin.o
con 1'ass~curazione ·che l'a.oco1,do intorno allo <Scambio
dci prigionieri di guerra era stato pienamente raggiunto.
Tutto ciò, però, non impedì mcnomamcnt.e al genera.le
Iioffni<Vll,n, al qu.into giorno dopo la rott.ura delle trattative di Brç·~t, di d ichiarare finito l'armi•s t izio ;-- e nel
far ciò il tem11ne <li sette giorni per l a denunJcia dcl1' arm i.stizio venine ca.lcolaLo posticipatamente cioè a
cl i.re. <la.~J' u~tima !seduta temuta.si a Brcst-Lit.dw1sk. Sa,..
rcbbe ora fnor <li hiogo perdersi qui in indignazione
mora.le per questa infamia; tuLLo si adatta rnagn.ifrcamen.te al quadro generale della morale diplomatfra e
mifiLarc delle classi dominanti.
La nuova marcia toclesca aYveime in condizioni che
per Ja Russia e.rana a.dcliritLura. morta.li.. Invece di la.soia rei sino alla fine dell' armi·sLizio, i sette giorni accordati, ce ne furono lasciati due. Questo fatto aumen tò
ancora il panil~o .ne1l'csPrcit.o, che, anche senza di es.so,
si troYava già in uno sLato di decomposizione cronica. Di
resistenza non era quasi il ·caso di parlare. I soJdati
non vo1levano credere che i tc·deschi ci a·neb'bero a ssaliti, dopo .che noi avevamo idid1iarato finito. lo stato di
guerra. L a paniica ritirata para.lizzò la volontà arnche di
q u e i r ep arti di t.1rup pc, che C'rano pronii a impegnar l a
lotta. Nei qu a rtie ri operai d i .PicLrog1-ado e d i Mo1sca
l ' ind ign.a.zi.ono iCoidtro qufe<sta ma.11cia, vera,mcn te tJ.·ad~­
Lrice e bri ganteisea, dei t.cdeschi aveva [rnsunto il som m o
grado . In qnc~ giorni, in que.!Je notti di supremo ecciLamcinto gli opera.i erano pronti, a decine d i migliaia, a
entrar :neJl'ei&ericito. 1\Ia si era ri.rnast~ molto im.dietr o
n c,Jl' organ izzazione. Le singole truppe di pattuglia, che
erano pieno di· .e,dtns•iasmo. subito, a i loro primi seri
1Scon tri cot1e truppe lre.go!1a ri t.cdC's<'he, d ovettero convin1ce11si della lo r o insuffi'cicn.za. Tnd.i il continuo crescendo nell'abbattimento. L'antico c>sc.rcit.o Na, già d a
lunga p.e.zza, .colpito a morte o si sciogl'icva in tanti S'ingol i riparti, eh.e sbarra.Tano tiu'tte le lince, tutti i p unt i
di con.giungime.nto. Dato 1'eRanrimcnto generale del
naeise, date le orri.bil:i condizioni. in cui c>rano stati abbn.n<lonati i mezzi di comunicazione e l'industi ia. ::-olo
con grand e Ientczza s1il poteva rimC'ttC'rC> .in piedi u n
n uovo escrcit,o. L ' un ico serio ostacol o alla marci a d eJle
tl'l1pp.0 tedes\Che era l o spazi o ...
' L 'at tcn.zi,on a d d G oveJ·no a n Rt.ro-\m g1ariico era, conoentriafa p rin cipallm en:to 'str1l' l Tc naina.. L a R a d a si1 •ri~
vol11sc\ p er m ezzo d e1la su a D ck g a z.jon C', ai Govern i d eJlc
P oLen ze c'e ntrali. ·con la diretta preghi era. <li m alllilare
-b:?.-
aiut..i. militari col_)t.ro i So\!<'~. c!io i11tanl<) a.vcrnno \"in Lo
iu Lutto il tcrntono dt 11 L(•rama. lr1 questo mo<lo la
democrazia pi~olo-borgho~e <ll'll' LJ e rama, J1clla. &ua lotta
cont,ro la cl<~ssc opera.HL l} con t.ro i <'<J!tta<lir~i poveri,
a.ve va spontancamen lc aperto lo porw id l in vas1onc straniera.
. 1rnfvu<l eh'1cNe.Ilo stesso tempo il Go,·crno t11. S
• \'lll
c1cva l'aiuto <lcll11 baio11t',lL:1 tcdesc:1 coJ1Lr_o il proletariiito finlandese; e di 1111lilanf'1110 gcnnani<·o ar.,sumcv<L
aperLanH.:.n.tc, a'l ~ospel.lo <lei 1n!rndo in~c·ro, la parlo <l~
carndi1te della 1J\'01ll'l.H ne dl'gli opcra.1 o conlia<lm1 <l1
Jlussia.
:\elle file <lel nosiro partJlo si i111pc•gnarono YÌ\ i dibatlJti intorno a :ia <11ll'stio11c S<', in quello condizioni,
noi <loveEsimo picgarL' il capo cla' anli all' ultimatum germa.nico o firmare il nuovo trattalo; il trattato - nes
suno <li noi ne <lnbilava - <'ho anebbc contenuto cçmdizioni incompan·.a bitJt1en lo p.ii1 d urc. di! q uellci poste ci
a. Bro.:.t-Li towsk. I rapprc..-seu L.a:n Li dcll'1ina tendenza sostcnc\"an.o che, al momento attuale in ,·i·sta dell'intcr\'ento armato dci tedeschi nelle lo'lte interno sul suolo
della Hepubblita, era un assurdo il creare uno stato di
paco per una parlc drula Rn&sia. o il restare pasisi\'i,
mentre al sud e al nord lo lruppe lNlc&che avrebbero
i1m;taurato il regime della, dilt.atura borghese. L'altra
tendenza aBa cui Lesln. slava Lenin, lro\'a\'a cho qualsia.si <lila.zione, qualsiasi mom<'nlo di r<'.spiro, per quanto
b reve rnrebbo <lell<L massima importa,nza. per il consolidamento interno e pe1r l'aumento clella capacità difeni;iva della Russia. Dopo dw; a.l coispetlo dc1l pa.ese\ e del
mondo intero, ,si era manitc>stata in modo cosl tragfoo
la nosLra in1capacilà a. resping<'ro al momento dato, la
irn.va.sione nemica, la. eon0lusionc della pace doveva essere
interpretata come un allo, che vi veni,·a imposto dalla
dura legge della proporzio11C' dcll!' forz". Sarebbe puerile
- dicevano costo.r o - lasciarci w1i<laro 11.nicamente dall11
i:,LrctLa. mora.le riYo1u7.ionaria. ::\ostro ll'òmpito non è
quello di morire con onor<', ma. <li riportare la vittoria
fin.a.le. La riYoluziono rnssa n1ok \'iYeTe. deve vive[e.
Ed è obbligala, con tutli i mezzi che stanno a sua dispos.izionc, a sehirnre la lolLa, c·hc Ya. al di Qà del1e S~l8
forze, a guadagnar tempo, in at.tec;a. chc le yeng;a in
aiuto il movimento ri,·oluzionario ckll'Enropa occ1dcnta.l c. L'irnpcriali::;mo germanico (o ancora in dura lotta
COI! militarismo nng1esc, frnl1,CC'.SC, n.mcri~ano. Solo p~r
ci() è possibile una. conc1uf'ionc della pace tra la Russia
f' b Germania. Bisogna approfi!La.rc di que,<;ta situa1zione:
TI hemo della rivo~uziono: ceco il clovero ·supr emo ! Nr
rlohhiamo acc<'Llaro la. pace che non siamo im. grado ~
1 o.<ipi ng<'l'c; noi
dobbiamo 'assicn rarc1 un momento di
1
1
83 -
respiro-' lme1
p· · d e cl rcar
' 1o al faticoso
.
lavoro entro ·1spec1a ente alla oreazione d1"
.
l
paese
Al Con .
.
un esermto !
quar•t.o Go[~~~~~o d~e.i ps·~1~0 comynista, . come gi.i al
conclusione di pace Ad vre.t, _vmsero i fau t_ori della
loro, k:he nel genna.i.o
.t e.ssL ru a.rnrono. molti di oomare il tratLat-0 di Br~sit1;anokancora imp oss1~ile fìrcosLoro - · J"
t. fi..ima sa.rebt..e
ows · « Allo.ra - dicevano
.
"' nos ra
.. t
. t
e[.ngh opcra,i inglesi e r
. . v
sva a . in eTpretata
~l!O!'J-O, s.enza ten•taLivo ~tl~~~~ c~m~ . nrnschm?: capi~ola­
ms.rnua.z10ni degli sciovini t' . · 1 I ~ISlJilO le P.rn. abbiette
scerete macchinazioni dc s 1 rng ~s1 e f.ranceSJ mtorno a
sd1t avrebbe.ro oLuto .1 . G.o\c1no . <lei S<?n~.t coi tc<lcoperai dell' Euroga occiJ~~~aj fcclo 11~. certi ?Ircoli degli
q~1cl irat,tato <li pace Ma
e, qua. Ol ll;
es_simo firmato
d1 fin~1aro quel trattato'' do opo 1che noi c1 Sla1?10 rifiutati
dopo i nostri tentativi di ar~o
t· a..nuova marcia tedesca,
1
debolezza miilitare è appa.rsa ~"'tih, e .<lopo che la nostra
C?n dliarezza ·spavento~
o i occh~ 'd1 tut.to il moru:lo
rmfacciarci una capitolaai niessuno pi1.u . potrà osa.re di
Il trattato di B.,. t-z1?ne_ senza lotta».
nella sua seconda ;~:~ ~t1Lo\\fsk fu, firmato e ratificato
I t .,.
·
' .........""'P 11 .a OJ·ma
n anc-0, l carnefici d Jl
· 1··
Ioro opera. neWUcraina. e a Hvo Fu~1onc <!ontiJ:1:uava!'lo la
·sempre più il vero ce.ntr~ ~-1~
m.land1a, mmaicc1ando
questo. modo da O"' · ·
.
a e del!!" Gran Russi.a. In
della Russia' come "gstmtopo~,
qu.e.stio:ne. del1:a esistenza
mente legata alla questione
~[pe~d=,~te1 è insepairabile a 11vwuz1one. europea.
0
J,,
cl
a:
l
J,i
-8·1 -
eeNeLUSl0NE
Quando il no·sLro partito si imp:Ldronì dcl Governo,
HOi c..'011os.O('V«1mo, fìu d'allora, tulle le. JifiicoltiL, a cui
anela\ amo incontro. ~l'l ca1111Jo oconomico il paese era
sLa Lo csau:;to da1la. guc na fino all' ul t.i n10 grado. La rivoluzione a\'e\ 11 d~sLrutto l'antico appara tu amminis-traliYo scnz11 aYer lrrnpo di crl'arnc ·uno nuoYO. In seguito
a!I tre anni cli suerra, mi:·iorri di oprrai. <.•rano .stati
spo~tali
erano stati 1isichic·.aineul!' . <li\'lllsi. L'<morme
i.nduc:tri~ militare, •m un fondamento c.-.conomico insuffi•·icntcrncnk J·rq>arato, inghiotli\'a i succhi Yitali dcl
pop0lo. La den1ohzio1H' d1 q,1csta indust.ria era collegata
con le mag~iori <liflìcolUi. ..\1 anifrs'Lazion.i cli anarchia
econornica e poliLiC'a si estendt•rnno pe~· tutlo il paese.
I contadini russi crano stati lPgati gli uni agli altri,
attra,erso il corso dri secoli, per mezzo dl•lJa barbara
di:;c.·iplina ddla, terra, e.cl erano stati schiacciati dal1' alto in basso, dalla ferrea <liscipJina dello za.rismo.
L'evoluzione economica. ave\·a, minat.o la prima, la ri"roluzione aveva clistnitLo la i:.cconcla disciplina. Xci campo
psi<;o.logico la rivoluziono significava, per 1c masse contai<li1ne, i! risvcgl'io clclla pcr~.o.na.lfi,t.à ~umn.na. Dopo il
soggiogamento dei i.empi passat.i, le forme anarchicho
di. questo 'ri,sveg1io appaI'VN'O con'°'<;igiucnze: :ùnovitabilì.
Alla instaurazione cli un ..nuovo ordine, fondato sua controllo della produ7ionc per opera degli operai stessi,
non si' può giu,ngerc che pe.r yj.a, di una contim.ua c<l
intima soppressilonc dello manifcsLazioni anarcbicho ddla
rivo~uzione.
D'altrfL parte le classi possidcnLi, anche se cacciale
via dal Gonrno, non vogliono rinunciar senza lotta
alle loro posizioni. Ln. rivolu.zionr mise in campo , ne1
modo pil.1 radicale, la qu<'slilQnc della proprietà privata
do! terreno e dci mezzi di. produzione, cioè a dire dell~
vita r dPlla mort-0 cl<'lk classi sfruttatrici. Nei. rispetti
politici tutto ciò signifi<:ava una gt1c,rra civile acicarnita,
mintcrrotta, ora colata, ora aperta. M·a la guen·a civile,
dal canto suo, nutre inevitabilmente tu·tle le tendenze
anarchiche nel movimrnto drfilc <-lassi lavoTatrici. Durante una cle<caclenza dell' inchistria de~le finamze, dei
mczr;i di coirrnmicaziono e d<'ll'ri..pp;·ovvigionamento una:
per.s1sten~e guer~'a ci_vilo oppon r difficoltà e;normi. a ogni
~avoro cli orgamzz'az1one rproclul;Livo. Con tutto ciò però
11 Goyrr~o dei SovirU h.a.. in diritto di guardare oon p1enn:
fiducia in facòa aJl'avveniro. Sotlo il ,calc.olo esatto di
-
85 -
Lut,te le J'iso,l'sc dcl paese, solo un'organizzazione, che
pa,rta da un piano generale, soào una ragionevole ed economica clistribuzione cli Lutti i prodotti può salvare il
paese. E questo è il soci.c11lismo. O definitiva discesa al
livello di una coloma, o rinascimcnto1 socialista. Davanti
a. qucsLa UJlternatiYa è posto il nostro paese.
La guerra! ha minato il suolo di tuLto iJ mondo capitaÀi.sta. In ciò sta la nostra forza inv~ncibile. 11 cercb io
imperi_ali.stico, <ehc ci $Lringe, s.arà ::,pczza_to dalla dvoluzione proletaria. Noi non ne abb~amo ill menomo dubbio, come du.ranle i lunghi decenni della nostra lotta
sotterra•nea, non dubi:tannno mai de1lo sfaceJo dello zarismo.
Lottare, serrare le file, crea.re clisci.plina operaia e
online socialista, .aumentare la produttività detl lavoro
e non isgomenta.rsi daYanti a nessun ostacolo: questa è
la nostra parola d'ordiue. La storia lavora per noi. Presto
o tardi la rivoluzione proletaria scoppierà in Europa e
in America, recando redenzione: non soltanto per l'Ucraina, per la Polonia, per la Lituania, per la Curlandia
e la :Finlandia, ma anche per t.utta l'umanità sofferente.
INDICE
I'refazione
pag. 3
Gli lnt.cllcttuali piccoli-borghci;i nella riyoJuzionc.
))
5
Il problema della guerra .
))
8
La mmpagna dm bols0cvich'i
))
9
L'off<>usiva dcl 18 giugno .
))
11
TJO giornate di luglio .
))
15
Uopo lo giornate di luglio
))
rn
L'insunczione di Korniloff
))
20
La lotta entro i So>iet
))
22
La C'onfercn,r,,1 Dcmocra tiea
))
2.)
Difficoltà al fronte e nelle rctr.'.)Yic
))
26
L'inc•habile lotta per il potere g:overnatiYo
))
'.!7
La lott.'l per il C<Jngrcl'lS>O dci Soviet
))
29
Ii conflitto a causa delfa. guarnigione cli Pi<'!rogrndo
))
30
II Ro>i<'t Demoeratko e i.J Parlamento Preliminare
))
32
J ;;oeiaJ.riYoluzionari e i mens"eYicbi
))
34
Fuoruscita al Parlamento Preliminare - La Yoce dcl
fronte
))
36
I 0ommissari del Oomitato l\Iilit.1rc HiniluzionaTio
))
38
La nmrcQ. sale .
))
40
« I ....'l giornata del So»iet di P'ctro.zrado >l
))
41
Conqui.<;t;a dei coniing.,cuti titnbanl.i
))
43
IL principio ùclla insurrez;ione .
))
44
La giorna ta d.ecisi1a .
))
47
I ~oYict cl ei eomnùs~ari del popolo
))
49
I primi giorni del nuo,·o regime
))
31
))
L'insunezione degli allien l1llciali al '.!!l ottobre
53
La marcia cli Kcrcnski su Pietrogl'aclo
))
;)-!
Il fk1s::io dcH'~n-wntura <li Kcronsld
))
57
Alt.riti ~ill'interno .
))
61
Il dc>ltino della Costituente .
))
().!
Priueip'ì d('lla democrar-ia e dittatura <ld Pr0lctm·k1 to ))
66
r~ tratl..at..iy-e di pace
))
69
Discoroo èlel commi.issario del popolo iicr gli Affari
E.steri
))
7-l:
))
Lu SC<!onda guerra e la firma del t.rat.tato di pace
so
Conoiusione
))
8-l
·------------------------------------·
Biblioteca dell'Avanti!
Distintivi
B a ndier a 1losHa -Di,li11 t ivo in me tallo
doralo co n sro·1 lt o r os <\ spilla o bottone pe r occhi ·l >.
•
•
L. 2.100 dist i ntivi L. i GO (franco porlOI
Per occhiello
P e1· donua
P er cravatta
Distintivi Simbolo Soviet i n m·•lallo dorat o e smalto rosso
L . 1,50 cadau no.
Per 100 dist intivi L . 129 (fr anco porto)
Ordina~ionl, con re:l'ativo
imvorto
anticipa to, alla
LIBlUJJRlA :IDDI'.rUICID AVAN'l' l! - Via San Damia no,
N.
1(j -
l\1i'lano.
•1~------------------------. . . .----------·
I DOCUMENTI
DELLA RIVOLUZIONE
N. 1. Oostituzione
deila Repubblica Sooialistg dei
. . . . . . . . . . . . .
L. 0.50
LEONE TROTZKI. Dalla Rivoluzion,e d'Ottobre
al Trattato di Pace idi Brest-Litawslc . . » 1.La teffa alla Nazione per i contadini . . . . >) 0.60
N. LENIN. - La lotta per il pane. - LEONE
TROTZKI. Lavor'b disciplina
e ordine
salvernnno ia RepubbU'oa S()(J'tallista dei
Soviet . . . . . • . . . . . . . . . >) 0 .60
SPARTACUS. Scopi, obbiettivi e 1Jioende (EdoiSoviet
))
2.
))
3.
4.
))
5.
>>
censurate)
. . . . . . .
6. La Francia sooialista contro l'intervento in
>)
z:ilone oomJ)Jeta, oon aggiunte le parti g.ià
RUS-'ia
>)
»
.
.
.
•
.
.
.
.
•
.
.
.
.
•
0.50
» 1.-
7. L'opera economica, politica e sociale dei Soviet
di Russia (Leggi e decreti) . . . . . . . » L8. N. LENIN. - L'opera di ricostruzione dei Soviet
- La disoiplina del la'IJQro - I fini e i mezzi
della Rivoluzione Russa
>)
.
>)
. . . . . » 0.70
9. Testirnonianze sutlo svilu.pvo della Rivol·uzione
Russa . . . . . . . . . . . . . . . » 0.60
» 10. Dalla Seconda alla Terza lntm·nazionale . . . » 1.fiO
,> 11. BucARIN. Il Programma dei Oomunisti (Bolscevichi)
. . . . . . . . . . . . . . » 1.2.~
i> 12. RANSOME. - Sei settimane in Russia nel 1919 . . » 1.50
>> 13. RADEK. L'evoluzione del Socialismo dalla
scienza all'azione . . . . . . . . . . . )) o.no
Ohe oosa è il bolsoevisrno e ohe cosa.
hanno fatto i borsoevichi in Russia
>> 0.40
» 15. P. STUTCKA. - La Oostituzione della Repubblica Sooialista Federale dei Soviet di Ru~sia in doIDl3.nde e risposte . . . . .
» 0.75
>) 16. LEONE TROTZKI. Il bolscevismo dinanzi alla
guerra e atta pace del mondo . . . . . . >) 1.50
» 14. KARSKI J. -
I 16 opusooli si inviano, franco di porto
roC'COmandati, per
Lire 12.BELA KuN. -
Di 1·ivoluzione in 1·ivoluzione, cent. 75.
Inviare ordinazioni accompagnate dal relativo importo,
più, per spedizione raccomandata, cent. 30, alla LIBRE·
RIA 1EDITRICE AVANTI I - Via S. Damiano, 16 a Ml·
LANO.
Prezzo del presente volume Lire UNA