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Serra fotovoltaica da record in Sardegna: "Noi a zappare, i
soldi a indiani e americani"
29 Novembre 2012 ore 09:43
Categoria:
Notizie / News
URL della pagina:
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=450&l=2
Data scaricamento: 14 Marzo 2017 ore 18:37
Parla Giorgio Demurtas: "Non riesco a capire come si possa essere contenti del fatto che milioni di euro di incentivi finanziati dalle bollette finiscano nelle mani di
multinazionali straniere, che sfruttano le nostre risorse energetiche"
Non riesco a capire come si possa essere contenti del fatto che milioni di euro di incentivi finanziati
dalle bollette italiane finiscano nelle mani di multinazionali straniere, che sfruttano le nostre risorse
energetiche locali (il sole e il vento), lasciandoci un misero affitto dei terreni e qualche decina di posti di
lavoro da contadino o guardiano, inficiando la possibilità di migliaia di piccole imprese e risparmiatori
locali di investire in una delle poche cose convenienti in questo periodo di crisi: la produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili. E' come se gli arabi ci pagassero per prendere il loro petrolio. È così che la
Regione tutela gli interessi economici dell'isola?
I nostri record
La serra fotovoltaica più grande d'Europa, 20 MW a Villasor, e l'impianto eolico più grande d'Europa
(ora d'Italia), 138 MW a Buddusò, sono infatti di multinazionali straniere, e così è per quasi tutti gli altri
impianti eolici e fotovoltaici in Sardegna.
Siamo una regione da record, purtroppo, di incapacità dell'amministrazione pubblica di tutelare gli
interessi locali. In altre nazioni infatti, come per esempio in Danimarca, l'impresa (pubblica o privata)
che realizza un impianto fotovoltaico o eolico è tenuta ad offrire in vendita il 20% del valore
dell'impianto alla popolazione residente nel comune nel quale l'impianto è installato. Questo 20% è
diviso in quote da circa 750€ e se ne può compare più d'una, si condividono così i costi e i ricavi, in
proporzione alle quote acquistate. Così facendo ci guadagnano tutti, l'impresa, la popolazione locale, e
l'ambiente. Perchè non applicare le stesse regole, in Sardegna?
Tante opportunità perse. Siamo in tempo per rimediare?
Non ci sarà per sempre la possibilità di guadagnare dal vento e dal Sole, sia perchè lo Stato non può
continuare a incentivare nuovi impianti gravando sulle bollette, sia perchè la potenza di fotovoltaico
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(400 MW) ed eolico (1000 MW) installata in Sardegna è gigantesca rispetto al consumo (1300 MW).
Impianti eolici e fotovoltaici della potenza da qualche centinaia di kW a qualche MW, ubicati in zona
agricola, potrebbero essere realizzati da cooperative locali che riuniscano i capitali di soggetti che
singolarmente non avrebbero la possibilità di realizzare o gestire un impianto di tale dimensione.
Perché alla Regione Sardegna sembra tanto sbagliato consentire nelle aree agricole l'installazione di
impianti fotovoltaici e turbine eoliche di cui pastori, agricoltori ed imprenditori locali possano essere
comproprietari (considerato che in genere non potranno sostenere l'investimento da soli) e non solo
risparmiare ma guadagnare dal Sole e dal vento? Perché non incentivare questa forma di "proprietà"
invece di regalare le nostre risorse naturali a società straniere?
di Giorgio Demurtas* Approfondimento su: http://www.ingdemurtas.it/solare/serre-fv-sardegna/
*Giorgio Demurtas è un giovane ingegnere italiano esperto in elettronica di potenza e tecnologie per la produzione di energia elettrica da varie fonti, in particolare
rinnovabili, e la loro integrazione nel sistema energetico.
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