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Rassegna Stampa Sabato 17 marzo 2012 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 0243990431 – Fax 0245409587 Rassegna del 17 marzo 2012 ASL BRESCIA Il Giornale Di Brescia 26 GUSSAGO. IL RICHIEDEI PUNTA SUI PRIVATI Bresciaoggi 24 Bresciaoggi Anna Della Moretta 3 ESINE , LA DIALISI HA CAMBIATO VOLTO Luciano Ranzanici 6 24 CHIRURGIA, ORA SI PARTE CON LUCIO TAGLIETTI L.ran. 7 Il Giornale Di Brescia 31 DESENZANO RSA, 9 POSTI IN PIÙ DESTINATI AI RICOVERO TEMPORANEI Il Giornale Di Brescia 35 ESINE NOVITÀ TRA DIALISI E CHIRURGIA Il Giornale Di Brescia 35 AREU, NUEMRI E RIFLESSIONI PER UN SERVIZIO NEL MIRINO 11 Il Giornale Di Brescia 18 INQUINAMENTO, NUOVA MORIA DI PESCI E UCCELLI 12 Il Giornale Di Brescia 19 VOLONTARI DEL 118: POSTAZIONI "STORICHE" NESSUNA, GARANZIA A.d.m. 13 Il Giornale Di Brescia 22 LA PREVENZIONE SI FA GIOVANE Franco Armocida 16 Bresciaoggi 8 CROCE BIANCA, SCREENING PER CINQUANTA MILITESSE L.c. 18 Bresciaoggi 8 L'AREU SPIEGA, MA NON "CONVINCE" BRESCIA Lisa Cesco 19 Bresciaoggi 21 L'ADMO IN PIAZZA RACCOGLIE FONDI E CERCA DONATORI Panorama Sanita 7, 8 VACCINI PER TUTTI, DA ZERO A CENT'ANNI SANITÀ LOMBARDIA 8 Giuliana Mossoni 9 21 LEGISLAZ. & POLITICA SANITARIA 22 € jj • §fl|| 9 1 9 1 0 m H 9 m 9 I J ' # i r l l l | % l 11 • % • % » ! 1 i ^ * w l ^ » i • J F W I I I I M I M I * # U 1 BJPI IWlHIilbl Verranno aggiunti 47 posti letto a pagamento in diverse specialità per puntare eli Uc1l.l3lisi.lO O.1 UlIdili~>i.O l l C l ^LJXzirf» Al L U I I I l e i L/lllLloU L^Oll Llllcl U C l U l L o , LIA A^O l i l l i l i J l i l CaAflDOINJl «Vicini al pareggio se ci avessero pagato 700mila euro «extra» in Riabilitazione e le tariffe specialistiche» PERONI «Dal 2009 ad oggi una gestione nel segno della trasparenza, del coinvolgimento e della competenza» GUSSAGO Una perdita di 1,3 milioni di euro. A tanto ammonta la chiusura di esercizio 2011 della Fondazione Richiedei, «un livello identico, per il 2011, a quello previsto dal Piano 2010-2015». Una perdita che lascia un po' di amaro in bocca agli amministratori della Fondazione che, da quando si sono insediati nel 2009 - presidente Fausto Gardoni - hanno speso «energie e passione insieme al personale e con il sostegno dei sindacati» per salvare una delle istituzioni più importanti della nostra provincia. E che, ora, puntano sull'utenza privata per cercare di recuperare le risorse necessarie a mantenere alto il livello della Fondazione, «mortificata» da un debito pregresso che pesa come un macigno. La realtà è cresciuta nel tempo, arricchendo il pur importante patrimonio della Residenza sanitaria assistenziale con una serie di offerte e di convenzioni che l'hanno trasformata in un polo di riferimento per molti Comuni della nostra provincia. Per questo, accanto alla soddisfazione per insultati raggiunti, resta anche un po' di amarezza. Che ieri, durante la riunione del Consiglio di amministrazione, è stata esplicitata ai componenti della Commissione sanità e assistenza della Regione invitati alla seduta. Erano presenti la presidente Margherita Peroni, il segretario dell'Ufficio di presidenza Gianantonio Girelli e il componente Pierluigi Toscani. La stessa Peroni ha riconosciuto al Consiglio di amministrazione «trasparenza, coinvolgimento e competenza», garantendo un concreto sostegno regionale. «Se le autorità sanitarie ci avessero concesso la storicizzazione della sovraproduzione della riabilitazione di Gussago e il riconoscimento delle tariffe specialistiche per l'alcologia di Palazzolo, saremmo vicini al pareggio di bilancio» ha detto il presidente Gardoni. Negli scorsi mesi di novembre e dicembre la Fondazione ha dovuto chiudere 36 posti letto di Riabilitazione per sovraproduzione non retribuita, in quando il budget assegnato dall'Asl, che si basava su un'occupazione dei posti pari al 75%, risulta inadeguato aitasse attuale del 98%, «sollecitato da una consistente lista d'attesa di pazienti». Uno «scherzetto» che alla Fondazione è costato circa 700mila euro. Gli sforzi di risanamento del bilancio sono stati ieri riconosciuti anche dai rappresentanti sindacali presenti al termine della riunione del Cda (Zorzi ASL BRESCIA Pag. 3 per la Cisl, Ronchi per la Cgil, Barbagiovanni per la Uil e Falsetti per l'Umi). Sforzi non da poco, se si considera che nel 2009 l'indebitamento complessivo della Fondazione era pari a 34,6 milioni di euro. La ristrutturazione del debito con un pool di banche ha permesso un'iniezione di fiducia, ma la strada rimane in salita. Ma la struttura non si può più toccare. Ed anche il personale sta contribuendo, con dilazioni e modifiche di contratti, a saldare il debito. Il presidente Gardoni è stato chiaro: «Dopo i molteplici e significativi interventi sulle spese, sugli acquisti, sulla gestione delle Unità operative realizzati negli ultimi due anni per un ammontare, rispetto al 2009, di circa due milioni di euro, non abbiamo più margini di intervento. La nostra struttura fissa non può più essere compressa e l'equilibrio del nostro bilancio non può che venire da attività aggiuntive e da un miglioramento percentuale dei margini, mantenendo invariato l'attuale livello dei costi fissi di struttura. Stiamo affrontando un enorme piano di investimenti, necessario per rispettare gli standard sanitari e per essere competitivi. A ciò, però, non corrisponde un pari sviluppo del livello di fatturato che, di per sé, sarebbe possibile e disponibile, solo se le Autorità sanitarie ci autorizzassero e contrattualizzassero i posti letto aggiuntivi promessi e anche le tariffe specialistiche per l'alcologia, altra promessa non ancora mantenuta. Dobbiamo percorrere anche altre strade, come l'apertura di nuovi servizi quali posti di degenza per le persone dipendenti dal gioco, ma anche mettere a disposizione la nostra tecnologia per altre realtà a noi vicine. Del resto, se non riusciamo a chiudere il cerchio, significa che abbiamo lavorato invano e sarebbe un grosso peccato». Il lavoro e i servizi devono produrre fatturato. La situazione lo richiede. Non ci sono alternative se si vuole continuare a percorrere la strada tracciata nel 2009, anche se in salita. «Abbiamo dunque deciso di introdurre a pagamento quattro posti letto nell'Hospice e quindici alloggi protetti a Gussago oltre a quattro posti letto di Riabilitazione di Palazzolo - ha spiegato il presidente -. Sempre a Gussago, trasformeremo in letti a pagamento undici letti di riabilitazione in modo da evitare la sovraproduzione non retribuita che lo scorso anno ci è costata 700mila euro. Anche nella Rsa ci sarà una disponibilità di 13 posti a pagamento. In totale, saranno 47 i posti a pagamento che aumenteranno del 18% la disponibilità complessiva». ASL BRESCIA Pag. 4 ^^lk La struttura • Alcune immagini della Fondazione Richiede! di Gussago. A destra, il orcssocsiLC odio Fondazione, Fausto Gardoni e Margherita Peroni, presidente della Commissione Sanità e Assistenza della Regione Lombardia. gisisiiÉ nnrn- ASL BRESCIA Pag. 5 SANITÀCAMUNA/1. Un investimento da 100 mila euro ha consentito la ristrutturazione del reparto ospedaliero. 65 i pazienti seguiti in valle T*™^ ® m "n ® ~M ® ® ut "Wi @ À ~HÈ A M^kJMJLMJ%>J «^ .MJUL» mJLMJWLJ^JP-l. JL.MJUL» m ^ l J u A A J L * # i . C * l ^ l J ' ¥ U ? JL1;U»' E YT\p>T<jpT\ jp>° VfilliCÌTYlPiÓiCtì ! VOlrì Onora Ilvo sol a infìnte da im mfìsfì H VBIUJIO liei g i d V l d g g l d l O II1U1LU \f\'ìi\\\r7r7iìY\f\f\T\Y\f\YÌÌ 4.S T n i Q Q i n n i Nei giorni scorsi si è parlato ripetutamente della situazione e dei timori per il futuro dell'ospedale di Edolo. E quasi a rianimare una sorta di vecchia «rivalità», ieri è toccato a Esine occupare la scena; con un incontro nel quale si è parlato della ristrutturazione (attuata) del centro Dialisi, dell'operatività del nuovo primario di Chirurgia e del servizio svolto dall'auto medica. Partiamo da quest'ultimo tema riportando l'intervento di Claudio Mare, direttore dell'Aat (l'Articolazione aziendale territoriale) del «118» dell'Areu, l'Azienda regionale emergenza urgenza. Facendo un primissimo bilancio dell'automedica, con base logistica nelle sede distrettuale dell'Asl camuno-sebina (che l'ha attivata lo scorso primo febbraio) di Cedegolo, Mare ha ricordato che «lo scopo prioritario di questo servizio è portare l'ospedale sul territorio con attrezzature e professionalità, con la presenza di un medico che nell'emergenza sa affrontare certe situazioni. Sono sette i sanitari impegnati a turno 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) ed è nostro intento esten- zio dell'anno: 38 in totale, 35 dei quali con partenza da Brescia e 3 da Bergamo. Qualche novità? Il direttore sanitario Fabio Besozzi Valentini ha informato che è in fase di definizione l'iter d'autorizzazione ai voli notturni per le eliambulanze. E il centro Dialisi di Esine? Ne ha parlato la responsabile Annunciata Manganoni ricordando che è stato sistemato e modernizzato con un investimento di 100 mila euro (80 mila derivanti da donazioni e 20 mila da fondi propri). «I posti tecnici nel centro di assistenza limitata di Edolo sono 6, e altrettanti sono attivi a Darfo e 14 nel nosocomio di Esine. In totale, i pazienti in trattamento emodialitico nei tre centri sono 65, seguiti da 4 medici e 19 infermieri, oltre a 5 ausiliari e a un tecnico. Riceviamo anche persone provenienti da zone esterne alla Val camonica - ha aggiunto Manganoni -, e nel periodo estivo ospitiamo dializzati di altre 3", e quello di arrivo sul posto Asl. E nelle nostre strutture per la medicalizzazione di 15' e ha concluso il medico - svolgia33". Le uscite con l'infermiere mo anche attività ambulatosono state 41 (il 91,1%) e 4 quel- riale e di pronto soccorso, conle senza. trolli ecodoppler e degli accesPer finire la presentazione si vascolari».» dei numeri degli interventi con l'elicottero in valle dall'ini- dere entro l'estate quest'assistenza alle 24 ore. Comunque ci sono ancora evidenti margini di miglioramento». Mare ha poi presentato, commentandoli, i primi risultati del servizio: «La partenza è stata soddisfacente, il personale impegnato appare soddisfatto, anche grazie al supporto dei volontari che sono al volante: ciò ci serve da stimolo per preparare adeguatamente gli infermieri attivando l'automedica con la loro presenza a bordo dopo un tirocinio». Lo scorso mese il mezzo di soccorso avanzato è stato utilizzato 45 volte sul territorio (per 4 volte a testa a Malonno, Cedegolo e al Tonale), 29 per interventi di carattere medico (il 64,4%) e 16 per motivi traumatici (35,6%). Le situazioni di codice rosso sono state 32, pari al 71,1% (il medico lo ha riscontrato e indicato sul posto), 12 le missioni in codice giallo (26,7%) e una in codice verde. Il tempo di attivazione medio è stato di un minuto e © RiPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ LOMBARDIA Pag. 6 I & ® ® & C 1 i l i Ufi &,lQf LJ1 Q ZJl 1 ILJQI L ucio as ietti * "T" Il nuovo direttore di Chirurgia generale dell'ospedale di Esine ha preso possesso del reparto appena un mese e mezzo fa, e in questo breve periodo i segnali raccolti sarebbero già positivi. Lo ha affermato lui stesso ieri, nella sala conferenze dell'ospedale, con la spalla del direttore generale Renato Pedrini e di quello sanitario, Fabio Besozzi Valentin!, presentandosi ufficialmente alla stampa. E Pedrini ha esordito definendo «importante» la giornata, perchè «finalmente si volta pagina dopo gli anni bui, contrassegnati da polemiche, denunce e attese di giudizi legali che hanno fatto male al reparto svuotandolo di pazienti». Poi è toccato a Lucio Taglietti, 48 anni, nato a Brescia e laureatosi a Pavia nel 1989 e proveniente dall'Azienda ospedaliera «Mellini» di Chiari: «Dobbiamo riportare il reparto di Esine ai livelli che gli competono poiché qui esistono grandi potenzialità dal punto di vista chirurgico. Ho riscontrato grande voglia di collaborare negli operatori e mi sento I* g Le J_J_* Esine: il primario Lucio Taglietti d'affermare che l'aumento dell'attività ha determinato i primi risultati positivi. In ospedale nel settore di mia competenza ci sono professionalità, serietà e disponibilità massima al lavoro: e sono queste le caratteristiche delle scuole di chirurgia». Il nuovo primario ha poi parlato dei due «pilastri» specifici, la chirurgia oncologica e vascolare, quest'ultima una novità per Esine; ma anche della necessità di riprendere credibilità nei confronti dei medici di base e della volontà di far tornare icamuni nell'ospedale di Esine, «che è un ospedale a chilometri zero: è assurdo che si viaggi mentre qui si è perfettamente attrezzati avendo risolto anche i problemi logistici e organizzativi», «LRAN. SANITÀ LOMBARDIA © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 7 PCPH7illlifl tf^**ì *7 OO^TI IO OHI li DESENZANO Potenzia i servizi la Fondazione Sant'Angela Merici onlus che gestisce la struttura della residenza sanitaria assistenziale per anziani. L'apertura afineanno della nuova sede del reparto Alzheimer ha consentito di liberare ampi spazi nella sede storica della Casa di riposo. Sono stati in parte utilizzati per razionalizzare le stanze di degenza tutte riportate a due letti e in parte per ricavare nove posti letto cosiddetti di «sollievo». «Abbiamo scelto di privilegiare questa destinazione in forza delle richieste che arrivano dal territorio - spiega la presi- dente Emilia Bresciani Carretta -. I posti fruibili da lunedì 19 marzo sono in tutto nove». I nove letti sono destinati solo a ricoveri temporanei, cioè per una durata massima di tre mesi. Possono accedervi, facendo qualche esempio, persone anziane che escono da situazioni di ricovero ospedaliero e necessitano di particolari attenzioni, familiari che chiedono ricovero per avere un po' di sollievo da situazioni complesse e così di seguito. Per fruire del servizio è necessario fare domanda in amministrazione giustificando la richiesta. SANITÀ LOMBARDIA Pag. 8 gUP^ HH llill&ifilÈ! i ^ P ^ ^ 'Hs^. 131 H3f i l i IllfasÉlI ill§ GB US HH ^XZ'.H "IK?P^ n $ H s ™ ^SfalP"* « i P * MI SU TBISI sii Tnil «SS «si iiiÉlWBlfcii ^Hfe I f ^ i ^ l HH I B lai fir IBI TSL IIIF TUT I B ^SKSSBP %SF Irai T B ^ ^W^ih I B IIIHW^BB WMÌ BES. iBfl <^s^^^P*waB ^ B P ^ HBflUlfr ìÉ^Sfth US m p ^ -gapH^ SUB I B B i JIIP "!ss®l ras! 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Sono stati presentati insieme, ieri mattina all'ospedale di Esine, il nuovo primario di chirurgia - che ha sulle spalle il fardello di far dimenticare le turbolenze del passato - e il rinnovato Reparto di dialisi, che con un investimento di oltre lOOmila euro è tornato come nuovo. Uno non compensa l'altro, perché le eccellenze di un settore non si trasferiscono per osmosi al vicino, ma servono per mostrare che anche in Valcamonica ci sono comparti sanitari che funzionano e funzionano bene, sono all'avanguardia e attenti ai bisogni delle persone. È uscito allo scoperto solo ieri, benché operi (in tutti i sensi) nel nosocomio camuno da circa un paio di mesi, il dottor Lucio Taglietti, chiamato a riorganizzare e a ridare struttura a un reparto - quello di chirurgia - fondamentale per il buon nome di un presidio sanitario. La selezione portata avanti dall'Asl nei mesi scorsi ha permesso di scegliere il chirurgo che, negli ultimi nove anni, ha operato al Mellini di Chiari. Taglietti eredita una situazione scomoda, con denunce, litigi, tensioni fuori e dentro l'ambiente di lavoro. Ma sembra intenzionato a cancellare tutto con «competenza, professionalità, lavoro e serietà». Secondo il neo dirigete, la chirurgia di Esine e quella di Chiari sono molto simili, quindi parte un po' avvantaggiato. La nuova vita del reparto poggerà su due pilastri: la chirurgia oncologica e quella vascolare, una novità per l'ospedale camuno, che partirà ad aprile grazie proprio alla specializzazione di Taglietti. «Dobbiamo rapidamente riprendere la popolarità nella gente e nei medici di medicina legale - afferma -. Li ho già incontrati a gruppi con il mio staffe nei prossimi mesi ci sarà un incontro generale con tutti, utile a stabilire un rapporto diretto. Si deve tornare a rivolgersi a Esine con fidu- cia, perché è un ospedale a chilometri zero. L'obiettivo conclude Taglietti - è recuperare il tempo perso e portare il reparto di chirurgia a livelli adeguati». Incassando con orgoglio queste prime basi di rinata collaborazione, il direttore generale Renato Pedrini ha aperto le porte del rimodernato Servizio di nefrologia e dialisi, guidato dalla dottoressa Annunciata Manganoni. Insieme ai due centri di assistenza limitata di Edolo e Darfo, il reparto esinese segue stabilmente 65 pazienti in trattamento emodinamico (arrivano a oltre 80 nei mesi turistici). Oltre all'acquisto di moderne apparecchiature e nuovi letti, il settore da aprile sarà potenziato grazie all'ingresso di una nuova figura professionale: un nutrizionista specializzato, che si occuperà dei pazienti con insufficienza renale cronica. In tutto, il reparto dispone di quattro medici, una caposala, 19 infermiere, 5 ausiliarie, un amministrativo e un tecnico di dialisi. Giuliana MossonI ^iUN HliÉ SANITÀ LOMBARDIA Pag. 9 Novità in corsia • Un'immagine del rinnovato reparto di dialisi e, nella foto sotto, Lucio Taglietti, nuovo primario di chirurgia. A destra una panoramica dall'alto dell'Ospedale di Esine s^s^ia Vi. * «1*1 V "> SANITÀ LOMBARDIA . Pag. 10 Ì P VALCAMON1CA Dici Areu e subito si drizzano le antenne. Negli ultimi mesi, la riorganizzazione dell'Azienda regionale emergenza urgenza ha messo in subbuglio interi territori, associazioni, amministratori pubblici e presidi sanitari. Eppure - stando ai dati presentati ieri dalla direzione dell'Asl camuna e dal direttore di Areu Brescia Claudio Mare - parrebbe che i primi 45 giorni di servizio In Valcamonica siano andati proprio bene. La nuova auto-medica di Vallecamonica, di stanza a Cedegolo dall'I febbraio per dodici ore al giorno (dalle 8 alle 20), ha compiuto 45 missioni, per la maggior parte per motivi medici (il 65%, il resto traumatici. Il codice riscontrato dall'equipe di bordo è stato, nel 71% dei casi, di codi- « K™ | i l | | /s»~ i ^f s \MLJW\JS ce rosso, il 26 di giallo e un solo caso di verde. Dall'intervista a chi richiede aluto telefonico alla partenza dell'automedica sono passati in media un minuto e tre secondi, mentre il tempo di arrivo sul posto è, sempre per media, di 15 minuti e 33". Da inizio anno, poi, ci sono stati 38 operazioni con elicottero, 35 da Brescia e 3 da Bergamo, con sei interventi secondari da Esine e 3 da Edolo. «Il nostro obiettivo è portare l'ospedale sul territorio - ha spiegato Mare -, non solo come attrezzature ma anche come professionalità. In auto c'è un medico d'emergenza, che ben si integra con il personale volontario che guida il mezzo». Due I traguardi per il breve pe- SANITÀ LOMBARDIA riodo: dopo l'estate estendere il servizio alle 24 ore ed entro tre mesi avviare il volo notturno In elicottero, utilizzabile solo per i trasferimenti (non per i soccorsi). Per quanto riguarda la questione dell'infermiere, l'auto-medica di Cedegolo ha effettuato il 91% delle uscite con questa professionalitàabordo. «Vorremmo formare gli infermieri per attivare anche le ambulanze infermierizzate - ha precisato Mari -, ma serve effettuare prima un tirocinio sulle auto-mediche. È necessario fare questo passaggio, prima di avviare il servizio». I Comuni più «a rischio» sono stati Cedegolo, Malonno e il Tonale, tutti con quattro uscite. In totale, il servizio di auto-medica impiega sette dottori distribuiti su turnazioni. Pag. 11 jg ® «s ® i* * ii* pC31»I C UiJUCIII • Sempre la stessa storia. Il torrente Canale, all'intersezione tra il villaggio Badia e Cellatìca, soffre di crisi di inquinamento. A farne le spese, stavolta, sono stati pesci, germani e gallinelle, trovati senza vita mercoledì dai volontari della Protezione civile dell'Oltremella. Il piccolo torrente scorre vicino a molte ditte, dai loro scarichi potrebbero provenire 1 veleni che adinizio settimana hanno trasformato l'acqua rendendola bianca e poi grigia. È una situazione che si ripete da tempo, ma sulle cause di questi fenomeni, tranne che per il caso riguardante un'azienda di Cellatìca, accora non è stata fatta chiarezza. E le crisi di inquinamento si ripetono. • $ f c SANITÀ LOMBARDIA Pag. 12 oiontdriciGi ilo* at 8^^8y 58888 Nggjggjgy «figgi 888888 388888 ^SSJSiSffl *tl88j|gg>lTgg888> J88888I 'Ss? 1888881 ^88^8^888881 1t <888j|gjjggy 388888 ^SHr 988888! IBSSÌ 888888 1 lt * i888Ji8Ji888Sy ^SHr '88J8' S^SH ci cditrciic ci jjcrSciiiiof 113.21001 ccon.omiCiic»i \Jòi il v l l i C L L O i C &,CllCicO.C U L t l l XJJ.CU l'Emergenza ed Urgenza e Claudio Mare, responsabile della Centrale operativa del 118. Il capogizippo Presenti i consiglieri regionadel Pdl li Margherita Peroni e Giananin Provìncia, tonio Girelli. I vertici dell'emergenza hanDiego Invernici, no illustrato la riorganizzaziopreannuncia ne del Servizio così come è una mozione: stata licenziata dalla delibera dello scorso luglio e con le «la centrale restì» modifiche apportate «dopo i molti incontri con le realtà territoriali - ha detto Zoli -. • La chiusura della CentraModifiche che hanno già porle operativa del 118 di Brescia tato ad uno sfioramento di ole il suo accorpamento con tre 600 mila euro per la proquella di Bergamo, la distribuvincia di Brescia rispetto alla zione delle automediche nel previsione iniziale. E, comunterritorio della Provincia e il peso della «sanità» bresciana que, l'intera riorganizzazionella compagine regionale. ne su base regionale porterà Questi alcuni degli elementi ad una spesa complessiva di circa 20 milioni di euro, di cui della discussione Smilioni perii Breche si è svolta nel sciano». I consipomeriggio di ieri glieri provinciali in Broletto duranpresenti, alle spiete la riunione delgazioni tecniche, la Commissione anche molto dettaQuarta presiedugliate, sulla funziota da Roberto Bernalità delle Centelli. Ospiti erano trali operative, Alberto Zoli, direthanno risposto tore generale delcon domande mil'Areu, l'azienda rate sui motivi che regionale del- SANITÀ LOMBARDIA l t i l 111 J3101CLLO hanno spinto la Regione a scegliere Bergamo come sede della Centrale del 118. Le perplessità sono state molte, elencate dagli interventi dei consiglieri Diego Invernici (capogruppo Pdl), Fabio Ferraglie (Pd), Lucio Facchinetti (Pdl), Diego Peli (Pd) ed Ermano Pasini (Lega Nord). Invernici ha prennunciato che il Pdl presenterà una mozione in Consiglio provinciale per chiedere di mantenere la Centrale a Brescia. Con in mente la carta geografica della Lombardia, è stata tracciata la linea di presenza delle nuove centrali operative, evidenziando il «peso» maggiore nell'asse milanese (Como, Milano e Pavia) e il sostanziale «impoverimento» della zona orientale dove è stata individuata solo Bergamo. La richiesta di chiarimento politico sul «perché non Brescia» e «perché da 12 a quattro e non a 6» è stata in qualche modo stoppata da Zoli, che ha parlato di problemi di risorse. «La sede delle centrali è stata individuata in luoghi dove la Regione aveva già in precedenza effettuato Pag. 13 investimenti strutturali» ha risposto. Edha dato, involontariamente, ragione a chi contestava i «pochi investimenti effettuati a Brescia: un esempio è l'ospedale Civile cheharicevuto molto meno di quelli di Bergamo e a Milano». Ma la preoccupazione dei consiglieri provinciali riguarda soprattutto il composito mondo del volontariato -oltre seimila in Provincia - che garantisce il Servizio di urgenza ed emergenza. «Temiamo ripercussioni negative quando non ci sarà più una centra- le di riferimento nella nostra città», hanno aggiunto. «Non è certamente così, perché con la nuova organizzazione sarà proprio II mondo del Terzo Settore ad essere avvantaggiato e ad avere più risorse ha risposto Zoli -. L'Associazionismo non ha nulla a che vedere con la centrale operativanella quale lavorano operatori qualificati che inviano in tempo reale informazioni precise e dettagliate sui luoghi in cui si deve intervenire. E le informazioni compaiono in modo preciso, con le coordinate spazio-temporali necessarie, sul computer. Dobbiamo dimenticare la gestione operativa su base provinciale, perché non esiste più». Domande. Risposte. Ed il timore per un futuro del quale ancora non si vedono tutti i contorni. Nell'immediato «forse lunedì, forse martedì» ha detto Zoli - si attende l'assegnazione delle postazioni alle Associazioni di volontariato. Anche qui, le novità non mancheranno, a.d.m. LASCHEDA 1 NUOVI MEZZI jLa nuova orgamzzazioee del Servizio prevede la presenza di 34 mezzi di soccorso di base (ora che ne sono 37); dieci mezzi di soccorso intermedi (ora non sono previsti) e sette mezzi di soccorso avanzato a fronte dei 5.5 attuali. A l'eliambulanza. L,iL. / ^ O O ' w ' x ^ l / A & L l V-/I x ì Lunedì o martedìla delibera di assegnazioni delle postazioni per le Associazioni di volontariato appartenenti al Terzo Settore. SANITÀ LOMBARDIA Pag. 14 ivoluzione in corso • A meno di una settimana dalia manifestazione di protesta dei volontari fuori dal C'wiìe, ieri il direttore o ^ s n ^ s c i i " u i A s e l i ; &LOSS " intervenuto in broletto: su centrale operativa a Bergamo e riassetto delle postazioni dei volontari di ambulanza del Bresciano nessuna schiarita sostanziate SANITÀ LOMBARDIA Pag. 15 In 280 le donne In divisa under 50 interessate dalla campagna antitumori L I X v J X X J L W O O C I vl.CX V^Xvl*L/C' J3XCXXl.lto/d- C C X O O V / V ' X C X ^ Ì - ' L I X X C ' J^'ULIJlk^Cl^JL'L/JLXC/ oO-XL-lLC/ CI L LI. VCL • Sono state 280 le under 50 le, ben prima dei 50 anni preche hanno preso parte all'inivisti dal Ssn, affinché si possa ziativa «Prevenzione per le intervenire il più precocedonne in divisa» promossa mente possibile». «Al progetdall'autunno scorso da Croce to hanno partecipato anche Bianca di Brescia ed Esa (l'as50 volontarie della Croce sociazione Educazione alla Bianca - ha aggiunto la sua resalute attiva, una onlus costiferente e consigliere del sodatuita nel 2007 per sensibilizzalizio Adriana Vaccarelli - e tre re le donne oncologicamente di esse sono state avviate ad giovani ad un controllo per indagini più adeguate che, una diagnosi precoce del tufortunatamente, si sono risolmore al seno). Il progetto era te positivamente. Il progetto, rivolto ad appartenenti a Poliofferto da Esa, prevedeva zia di Stato, Carabinieri, Guar- l'ecografia per le aderenti fra i dia di Finanza, Po30 ed i 40 anni e la lizia penitenziaria mammografia e Croce Bianca. per quelle fra i 40 «La collaborazioed i 50, screening «Sottoporsi ne con Esa si va insvoltisi all'Istituto tensificando semclinico S. Anna di agli esami pre più - ha detto Brescia - ha detto necessari il presidente di Adriana Vaccarelin tempo utile, li - che si è reso diCroce Bianca, Filippo Seccamani sponibile a favoriben prima Mazzoli - quale sere negli orari tutte dei50'anni gno del nostro imle donne in divisa, previsti dal Ssn» al fine di agevolarpegno in ambito preventivo, di cui ne operatività e virichiamo i test ta privata». compiuti dal nostro laborato«L'azione preventiva di Esa è rio mobile che hanno permestra quelle che possono salvaso di identificare la sieroposire in concreto la vita - ha sottività all'Aids in soggetti che tolineato il consigliere di Cronon sapevano di esserne afce Bianca, Saulo Maffezzoni fetti». così come le prevenzioni primarie, quali la maggiore at«Il tumore al seno è la prima tenzione agli stili di vita, alcausa di morte nelle donne l'alimentazione, all'uso corfra i 35 ed i 45 anni d'età - ha retto dei farmaci, non possodetto la presidente di Esa, Nino che incidere positivamenni Ferrari - e noi vogliamo sente sulla durata e sulla qualità sibilizzare la popolazione della vita stessa». femminile a sottoporsi agli esami necessari in tempo utiFranco A r m o a d i ì SANITÀ LOMBARDIA Pag. 16 Filippo Seccamanl Mazzoli (Croce Bianca) e Nini Ferrari (Esa) SANITÀ LOMBARDIA Pag. 17 -\\ XJX^' 9 P I *I• I or c\v\c\\ i^riT^ mi ITQCCQ SP™™"1 a § § § « . 1 1 1 a 1 i l i S I § I I § § 1 I C™*™ ^ j ; | C™*™ i Sensibilizzare le donne sull'importanza della prevenzione oncologica è la rnission dell'associazione Esa Educazione alla salute attiva, che ha promosso insieme alla Croce Bianca una campagna di screening sul tumore al seno riservata a tutte le volontarie. L'iniziativa si è svolta negli ultimi mesi del 201 l e ha coinvolto una cinquantina di «militesse» della Croce Bianca di Brescia e delle sedi distaccate di Chiari, Montichiari e Pontevico, offrendo alle volontarie la possibilità di sottoporsi gratuitamente ad ecografie e mammografie in base all'età, grazie alla collaborazione dell'istituto Sant'Anna. «L'ADESIONE è stata convinta e su tutti gli screening eseguiti tre hanno messo in luce la presenza di problematiche, subito affrontate e fortunatamente risolte dalle donne», dice Adriana Vaccarelli, consigliere della Croce Bianca che ha seguito il progetto, affiancata dal presidente Filippo Seccamani Mazzoli e dal consigliere Saulo Maffezzoni. «L'età delle donne colpite da tumore al seno tende ad abbassarsi, per questo Esa punta sull'educazione e la sensibilizzazione delle giovani donne, quelle nella fascia dai 30 ai 49 anni, non ancora interessate dallo screening mammografico della Regione», sottolinea Nini Ferrari, presidente di Esa, ricordando Lx3 oFsssntiiziQHS d@l oropstto che in Lombardia l'incidenza del tumore al seno è superiore rispetto ad altre regioni. Il cancro al seno è la prima causa di morte nelle donne tra i 35 e i 45 anni di età. Da qui l'importanza della diagnosi precoce, possibile se ci si sottopone a controlli regolari e costanti. Lo screening mammografico regionale offerto alle donne con più di 50 anni ha consentito negli ultimi dieci anni la riduzione di oltre il 30 per cento della mortalità. il coinvolgimento delle militesse è avvenuto nell'ambito del progetto "Prevenzione per le donne in divisa" che ha coinvolto nello screeningoltre280donne appartenenti alle forze dell'ordine, per sensibilizzare le diverse categorie.«Il nostro impegno è quello di far accostare le donne alla prevenzione di base, per consentire a ciascuna di avere corrette informazioni, conoscere il proprio indice di rischio e imparare a tenersi controllate nel tempo», dice Ferrari. Per il 2012 Esa si concentrerà sul progetto «Familiarità», dedicato a donne con parenti di primo grado che hanno contratto il tumore al seno. Ll.CE SANITÀ LOMBARDIA © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 18 COMMISSIONE IN PROVINCIA* Continua a far discutere la scelta del Pire IDI e di I I> h I I ^ le < ^nl I ali operative dell'emergenza da 1 ? a A {Vi..ir -\ Pavia, Como e Bergamo) • ™ yft * ^^- P _^ * l ^ W il ^^ ' 1• er organizzare al meglio 1 Qfìf*f*fìYQÌ \TÌP\Y\Ì\Y\7VI I O t J i A A J l S I I1dSì V I i A I l C l I I Z j Q . TlQ.ìf*SÌ MoIL/Cl d ll 1 ^ « 1 » 1*1 eiie saie n o i i e i MOISMOTISCTOI le^/ e e «a Dopo le proteste dei volontari, la dibattuta chiusura della centrale operativa del 118 di Brescia è approdata ieri alla Commissione IV del Broletto, con l'audizione del direttore generale dell'Areu (Azienda regionale emergenza urgenza), Alberto Zoli, e del direttore del 118 di Brescia, Claudio Mare. Le 12 centrali oggi attive in regione entro la fine del 2012 si ridurranno a 4: Milano, Pavia, Como e Bergamo (cui faranno capo Brescia e Sondrio). Il conto alla rovescia è iniziato, la centrale di Lecco ha già passato la competenza a Como, e da martedì chiuderà Lodi. «LE SEDI sono state individuate in base agli investimenti edilizi che da tempo la Regione aveva predisposto e tenendo conto di un criterio di maggior sicurezza - ha spiegato Zoli -. Per organizzare al meglio i soccorsi sul territorio non è indispensabile la vicinanza fisica delle sale operative, ma servono comunicazioni efficaci e alti margini di sicurezza, che il sistema garantirà grazie a due grandi poli tecnologici, senza uomini, uno principale e l'altro di back up, per alimentare una rete di comunicazione dedicata che non cade mai». Con questa riorganizzazione non ci sarà alcun risparmio, ma ulteriori investimenti, assicura il direttore Areu, facendo riferimento ai 18 milioni di eu- ro stanziati dalla Regione e già saliti a 19 milioni e mezzo nell'ultima previsione di costo. Rassicurazioni sono arrivate anche sul futuro delle associazioni del soccorso «perché l'associazionismo non c'entra niente con la dislocazione della centrale operativa, anzi l'impegno richiesto e il finanziamento riconosciuto alle realtà del volontariato potrà solo aumentare», avverte Zoli ricordando che sulla provincia bresciana per la partita del soccorso un milione e mezzo andrà alle aziende ospedaliere e ben 3,7 milioni alle associazioni. Lunedì o al massimo martedì il direttore generale Areu firmeràla delibera che ufficializzerà l'assegnazione delle postazioni di soccorso sul territorio alle diverse associazioni in gara. «La riorganizzazione punta su una revisione delle postazioni storiche, che non necessariamente sono quelle ideali, e introduce i mezzi di soccorso intermedio con infer_li.i_Ji.CL $»_<* V^XJLVJ Ì.JL i ì t 5 ì . \ _ ^ l . i _ X C SX/SL LLAX^JLÌSLIS. avanzati con medico a bordo diventeranno più mobili e autonomi sul territorio», ha spiegato Mare. !te__f€i i !tes_y% lLJ% s U ^ i a - H l O insita Q.C1 COrì.™ siglieri provinciali dei diversi schieramenti. Per Fabio Ferraglie del Pd «è evidente una sperequazione delle nuove sale operative nell'area ovest della Lombardia: Brescia è la prima provincia lombarda in termini dimensionali e la seconda sotto il profilo demografico, la SANITÀ LOMBARDIA chiusura della centrale 118 cozza in maniera evidente contro questi dati di realtà, perché non è possibile equipararci a Como o a Pavia». Dubbi analoghi per Lucio Facchinetti del Peli, che si chiede per assurdo come mai, visto che è irrilevante la sede operativa della centrale, non si è scelto di attivarne una sola per tutta la Regione. «Siamo sicuri che da Bergamo abbiano una buona consapevolezza di cos'è Bagolino?», ha domandato Facchinetti, mentre il capogruppo del Pd Diego Peli si è chiesto se la riorganizzazione delle sedi operative 118 sia una scelta politica o tecnica, ribadendo che «la soluzione non può essere trovata solo in termini di razionalizzazione e risparmio, perché spostare i riferimenti territoriali ha conseguenze precise, anche sul volontariato». Alla fine della seduta il capogruppo del Pdl Diego Invernici ha fatto sintesi: «Non ci sentiamo rassicurati dalle spiegazioni date: il territorio bresciano per morfologia e interventi è la seconda provincia lombarda, sono i numeri a testimoniare come non si possa fare a meno di una centrale operativa. Come Pdl ci faremo carico di portare la questione del 118 in Consiglio provinciale con una mozione, confidando in una condivisione trasversale di tutta l'assemblea, perché è l'intera provincia a dover alzare la voce e rivendicare la propria centrale del 118». • Pag. 19 §S§ ssss s s _.»•• p^Oi •SSS S duS ^^ jmi_ BL s^ imi^ SI f i 9 liffiSffljiio j T s«s .„„^. _ „ ._,„,_ I I II S^.«—.A, -», I SS» SS» ,-Jt —», J8L.8L. —_.JL, __ * I I* %sijp ^* &® „ _ _ , «ss» „__S_® &T g^_ jj_.^ Hs 1 §^%#j0^^1 l ^ ^ f O l ^ ^ l ilriSSìrT'TrI NÉ % i i 1 O •sss § È I W isi&st l e i ! 1 l i s a i i I s i _JB"^ __^ g_ tx l a i __S^ L I iinÉjOÉsi 1*1 lfl^dP§§llHit^Ìlnli m §# • sss5 „§ ^ss H H SSÈIE 1 SSÈ i s i f f l C 8 3 ^ 1 H B S Ì S S S§ __fi___^ ® * % j ® il % * i» I l a il»,ClI Ira lavori delia Commissione e, alle spalle dei relatori, la cartina della Lombardia con le nuove zone del 118 SANITÀ LOMBARDIA Pag. 20 ,mì£.lnà IVA» in ValCamorilCa 6 maZZanO Ti * JP TI "I * j ® 11 f^X7f\Il l 1 n §\ I 151JLn f*C^Y*C*ì\ W. Y*\C**\\7*\\f\ JL JLv^Oj V\JbWj Ci \À\JV\3WA\A3 QJJLJLOJ WJ\J1L\J\\Ì Una manifestazione dell'Adirlo Oggi e domani si svolgerà su tutto il territorio nazionale la manifestazione dell'Aimo (Associazione donatori midollo osseo), «Una colomba per la vita» per ridare slancio alla ricerca di nuovi potenziali donatori di midollo, molto spesso l'unica speranza di guarigione per i malati di leucemia e di altri tumori del sangue. Nel Bresciano, l'appuntamento dalle 9 alle 19 sarà nelle piazze di Mazzano, Molinetto, Ciliverghe, Saviore, Berzo Demo, Sellerò, Ceto, Niardo, Breno, Astrio, Pescarzo, Paspardo, Esine: con un'offerta minima si potrà acquistare una colomba, generalmente simbolo della pace e in questo caso anche della speranza. Il ricavato sarà interamente devoluto ai progetti di sensibilizzazione e alle strutture medico-sanitarie impegnate nella lotta contro la leucemia, i linfomi, il mieloma e le altre neoplasie del sangue. I due giorni saranno anche un'occasione per incontrare nuovi potenziali donatori e trasmettere il valore di salvare una vita, soprattutto in questa fase storica in cui molte persone, per ragioni di età, stanno uscendo dal registro nazionale dei potenziali donatori senza trovare un corrispettivo ricambio nelle nuove generazioni.» SANITÀ LOMBARDIA LaRichiedeicambiamarcia: tS£%3i\ dalle banche 5,3 milioni di euro ÌIH™HW« mm 1 Pag. 21 Siti, Fimp e Fimmg presentano alla stampa il "Calendario vaccinale per la vita". Sip condivide i contenuti ma si dissocia dal comunicare ora la proposta: si rischia confusione con il Piano nazionale Vaccini approvato dalla Stato-Regioni Vaccini per tutti, da zero a cent'anni Per i promotori " la vaccinazione deve prevedere una copertura dalla nascita alla senilità, senza distinzioni di salute, età o fragilità". Michele Conversano (Siti): «Per i politici è facile tagliare su cose di cui non vede subito il risultato. Dobbiamo fare i nomi di chi oggi è la causa dell'aumento di cancro al collo dell'utero che registreremo tra vent'anni. È una responsabilità che lo dovrà raggiungere,..» E mp, Fimmg e Siti hanno presentato giovedì scorso :i Roma lii loro proposta ili "Caler) darìo vaccinale per la vita" che prevede una copertura continua, da zero a cent'anni, superando le distinzioni tra soggetti "sani" o a rischio, età o particolare condizione di fragilità, con l'inclusione ili rutti i vaccini utili alla promozionedi un ottimale stato di salute. Nel ricordare che il 2012 e stato designato dall'Unione Europea come l'anno dell'Invecchiamento Attivo e della Solidarietà Intergenerazionale le sigle promotrici hanno accolto con soddisfazione la notìzia dell'approvazione definitiva del LEGISLAZ. & POLITICA SANITARIA Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014. nei confronti del quale il "Calendario per la vita" si propone come ulteriore stimolo basato su evidenze scientifiche, per una ancora più lungimirante politica di prevenzione, certamente utile per il futuro aggiornamento del PNPV. "11 Pag. 22 22 febbraio 2(112" ha sottolineato Stefania lannazzo, Direzione Generale della Prevenzione Ministero della Salute "è stato infarti approvato come Intesa Stato-Regio ni il nuovo Piano Nazionale Pre venzione Vaccinale 2012-2014. Esso rappresenta uno strumento chiave per [a gestione delle politiche vaccinali in tutto il Paese, garantendo l'omogeneità ili offerta e l'equità di accesso alla prevenzione vaccinale garantita da una piena copertura economica. Ben venga in tal senso l'iniziativa di Siti, l'imp e Fimmg, come oppor tunita per mantenere viva l'attenzione sulle \ accmazioni. Allo stesso tempo, il contri tnto tra le società scientifiche e con le Autorità competenti per la promozione delle migliori evidenze scientifiche in campo vaccinale, rappresenta una risorsa per futuri aggiornamenti ilei Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale." 'Ira le indicazioni inserite nel progetto c'è la richiesta di ripetere nel tempo e|uelle vaccinazioni per cui la risposta immunitaria si affievolisce; di puntare a vaccinare tutti i soggetti che sono sfuggili alla relè vaccinale net primi anni di vita, per patologie che nell'adolescenza e in fase adulta possono comportare complicanze; di raggiungere una copertura vaccinale omnicomprensiva allo scopo ili salvaguardare, oltre al singolo, la popolazione generali. "L'iniziativa" ha quindi spiegalo il Presidente della Fimp Giuseppe Mele "e naia sulla scorta di molteplici esigenze: prima ili tutto dalla necessità condivisa di un rilancio delle vaccinazioni, non solo nell'ambito pediatrico ma, anche in quello della medicina generale, in un contesto storico successh 11 il l'esperienza della pandi ima da \ irus MINI che, ha portato un calo dell'attenzione popolare all'importanza della pratica vaccinale. In seconda istanza dalla necessità ili condividere un calendario vaccinale ottimale, suffragalo da un'attenta e precisa analisi scientifica come punto di arrivo della migliore offerta possibile da sottoporre all'attenzione delle Istituzioni, da sempre deputate all'emanazione dei calendari nazionali e regionali. Infine dalla necessità di promuo- LEGISLAZ. & POLITICA SANITARIA vere una cultura vaccinale omo gcnea nella classe medica senza distinzione dei ruoli di assistenza e liei servizi o nelle fasce di età che si dovrebbero tutelare." "N< ni si e mai né troppo giovani né troppo anziani per vaccinarsi". I la quindi spiegato Michele Conversano, Presidente eletto della Società luiliana ili Igiene, medicina preventiva e Sanila Pubblica illustrando i ci interniti ilei ( Calendario proposti '. sottolineando come "le buone pratiche vaccinali inizino nella primissima infanzia, continuino nell'adolescenza e nell'età adulta e liltei'es sino anche gli anziani con l'antin lluenzale e l'antipiicumocoii ti a". "Nel rallegrarci dell'approvazione definith a del Piani > Nizii male Prevenzione Vaccinale (Pnpv) 20122nl4. avventila qualche giorno fa da parte della Conferenza StatoRegi< >ni, c< >nfermiam< > l'intenzii me della Siti di continuare a farsi promotrice della diffusione delle più recenti evidenze scientifiche nel campo della prevenzione immunitaria con strumenti come questo Calendario vaccinale per la vita." C.D.R.R. Pag. 23