Audio Silente Black Stone - audiosilente.altervista.org

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Audio Silente Black Stone
S
imone Lucchetti, lo "one-man-band"
dietro al marchio Audio Silente, è un
personaggio ben noto nell'ambiente
degli appassionati di analogico, in particolare dei giradischi vintage, e da molti anni
è il punto di riferimento nazionale per il restauro e la messa a punto dei Thorens TD124; dalla semplice manutenzione, Lucchetti ha via via allargato il campo di azione, proponendo vari accessori e pezzi sostitutivi, a cominciare da basi dedicate in
grafite - altro "pallino" del Nostro - fino a
un motore sostitutivo di maggior potenza
rispetto a quello originale. Se vogliamo, c'è
un che di cultura giapponese nel suo essersi dedicato quasi ossessivamente a un singolo prodotto cercando di portarlo alle
prestazioni estreme.
Lucchetti è arrivato fino a proporre un kit
di upgrade per il TD-124 che praticamente
salvava dell'originale solo il perno e il piatto; a questo punto direi che è stata quasi
una conseguenza inevitabile arrivare a costruire un giradischi completo, o se vogliamo a replicare anche i pezzi originali mancanti, in modo da non dover partire da un
TD-124 da cannibalizzare. Il risultato è il
Black Stone, che deve il nome all'uso estensivo di grafite.
Parliamo di un giradischi dalle linee compatte, le cui dimensioni non si discostano
molto da quelle dell'originale, anche se la
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Giradischi Audio Silente Black Stone
Prezzo: Euro 7500,00 (escluso braccio)
Costruttore e distributore per l’Italia: Audio Silente di Simone Lucchetti, Via Felice
Grossi Gondi 29, 00162 Roma. Tel. 06
86558243, cell. 328 9610968.
www.audiosilente.com
forma è completamente diversa, e sicuramente lo è il peso, addirittura 33 chili totali.
Il telaio è composto da due lastre di grafite
spesse 4 centimetri poggiate su 3 grossi
piedini regolabili dello stesso materiale,
mentre sui due lati obliqui posteriori abbiamo l'alloggiamento per 2 basette scorrevoli, sempre in grafite, per il montaggio di
2 bracci; da notare poi, sul piano del telaio,
una torretta che ospita una comodissima
luce di cortesia di ovvia ispirazione EMT
950.
Sul frontale troviamo un simpatico cambio
per le velocità, selezionabile anche per i 78
giri, di chiara ispirazione Rek-O-Kut, ovvero una leva che ricorda il cambio delle auto
sportive anni '60. Quello che rimane uguale rispetto al TD-124 è la trazione mista a
cinghia corta e puleggia, anche se la puleg-
Il braccio viene
montato su una
basetta in grafite
in aggetto; essendo
la base scorrevole è
possibile
utilizzarla per
diversi bracci, a 9
o 12 pollici,
purché compatibili
col foro.
AUDIOREVIEW n. 331 marzo 2012
Il motore, che vediamo smontato in questa foto, è di produzione americana, è costruito a standard
militari ed è progettato per poter lavorare 24 ore su 24.
gia invece di essere in gomma è in alluminio con un o-ring posizionato sulla superficie esterna; anche il piatto è praticamente
identico all'originale, ma in ottone invece
che in ferro, con tanto di stroboscopio sulla
faccia inferiore e finestrella illuminata, e un
altro omaggio all'originale è la minuscola
livella a bolla circolare incassata sul piano.
L'alimentazione è separata, e permette di
selezionare diverse tensioni in modo da
poter variare la coppia; personalmente non
vedo la necessità di questa opzione, ma è
anche vero che molti audiofili (masochisti?) preferiscono un suono meno veloce e
dinamico rispetto a quello tipico dei giradischi a puleggia e questa regolazione permette di variarlo leggermente, rendendolo
appena appena più morbido. (Inutile dire
che la mia preferenza va per la tensione
massima).
Quel che è certo è che non si è lesinato sulla qualità dei materiali: la grafite utilizzata
è di tipo HDG (High Density Graphite),
che secondo il produttore garantisce il
massimo isolamento possibile dalle vibra-
zioni grazie alla sua struttura cristallina;
tutti i supporti smorzanti, per esempio gli
otto gommini per il motore, sono prodotti
dalla giapponese Jeltec; il motore asincrono
di produzione americana, della Bodine
Electric Company, è costruito a norme militari, completamente sigillato, ed è progettato per lavorare 24 su 24. A richiesta può
esser montato un motore sincrono, che offrirebbe il vantaggio di una maggior costanza di rotazione a freddo, ma che lo
stesso produttore sconsiglia, ritenendo tecnicamente superiori i motori asincroni per
questa applicazione. Il piatto in ottone pesa
6 chili e mezzo ed è tornito dal pieno, con il
perno ricavato da una barra di acciaio cementato da 14 millimetri di diametro; da
notare che, immagino in omaggio ai Garrard "Grease Bearing", il perno è predisposto per essere lubrificato a grasso in alternativa all'olio. Inoltre, come il TD-124 originale, o i Garrard 301-401, la regolazione
fine della velocità è di tipo magnetico, ma
in questo caso invece dell'unico magnete
dei modelli vintage ne abbiamo 2, in neo-
Il piatto è in ottone tornito dal pieno
AUDIOREVIEW n. 331 marzo 2012
dimio, uno dedicato alla regolazione fine
vera e propria e l'altro per tenere costantemente il motore "in tiro", garantendo una
maggiore costanza di rotazione, che poi è il
vero segreto del suono inimitabile dei
grandi giradischi a puleggia.
Viene fornito in dotazione un mat in grafite da 8 millimetri di diametro e un clamp,
sempre in grafite da 800 grammi; personalmente non amo i tappetini rigidi (se è per
questo non amo neanche i clamp) e utilizzerò sopra quello in grafite un tappetino in
pelle, sempre di produzione Audio Silente.
Insomma, da tempo diciamo che non è ragionevole costruire un giradischi a puleggia, e di fatto di prodotti acquistabili nuovi
esistono solo il Lorycraf 501 (ovvero la versione moderna del 301-401), dal prezzo
fantasioso, e soluzioni come il fly-wheel
opzionale proposto da VPI, che francamente mi lascia perplesso per i problemi di
messa a punto, ma per fortuna esistono
personaggi come Lucchetti che la ragionevolezza non la conoscono; quel che è certo,
è che mai avrei pensato di trovarmi a provare un prodotto del genere costruito nel
ventunesimo secolo.
L'installazione non pone grossi problemi,
fatto salvo che il telaio rigido richiede ovviamente un tavolino di qualità adeguata,
e la livella a bolla incorporata facilita molto
la messa in piano, ruotando i citati piedi in
grafite; le basi scorrevoli per i bracci sono
molto comode e di fatto permettono di
usare la stessa base per vari bracci: nel mio
caso userò un Ikeda IT-407, del tutto simile
al Fidelity Research FR-66S che equipaggia
il mio EMT 927, in modo da poter svolgere
i confronti a parità di braccio.
Che dire? Lascio volentieri al perfido Cives
le note d'ascolto dettagliate che potete leggere nell'apposito box, da parte mia non ho
difficoltà a dire che il Black Stone offre prestazioni chiaramente superiori a quelle di
un TD-124 in condizioni perfette di restauro, o di un Garrard 301, ma come nota è
In dotazione viene fornito un tappetino in grafite ad alta densità
dello spessore di 8 mm.
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L’alimentazione è separata e permette di variare la tensione di alimentazione
allo scopo di modificare la coppia.
chiaramente riduttiva: diciamo pure che
siano molto, molto vicini al livello di un
EMT 930 superaccessoriato, con in più la
possibilità di montare un braccio da 12 pollici; diciamo pure che pur conoscendo la
serietà e la determinazione di Lucchetti
nello sviluppare questo progetto, i risultati
sono molto superiori alle mie aspettative.
Chiaramente la mia è un'opinione di parte:
amo i giradischi ad alta coppia, amo la velocità sui transienti e la dinamica; è chiaro
che se il vostro riferimento è il suono Linn,
ma anche quello dei Thorens a cinghia e telaio flottante come il TD-125, il Black Stone
non fa per voi, ma se cercate invece questo
tipo di suono, beh, signori, l'evento è epocale: finalmente è possibile accedere a un
giradischi a puleggia di altissima qualità
senza dover ricorrere al rischioso mercato
del vintage (ripeto: lo so benissimo che esiste anche il Lorycraf, ma francamente con
quello che costa si rischia di risparmiare
comprando un EMT 927 restaurato da uno
specialista come Dusch o Fabritius!); per
l'appunto il prezzo comunicatomi di 7000
L’ASCOLTO di Massimo Cives
L’ascolto del giradischi Black Stone della Audio Silente costruito
da Simone Lucchetti con la collaborazione della F.I.A.T. (Fabbrica Induttanze Alimentatori e Trasformatori) si è dipanato per un
paio di settimane nell'ambiente usuale dove è situata anche la
mia catena audio, utilizzando come base un tavolino a due ripiani della Music Tools dedicato ai giradischi che mi capita di
ospitare. La catena d’ascolto era composta per la parte fono
dall’Audio Research SP 10 con trasformatori Tango, pre linea
VTL 6.5, per l'amplificazione dal VTL MB 225 e per la diffusione dalle B&W 801 prima serie a sospensione pneumatica.
Questo giradischi, realizzato in massiccia grafite e dotato di trasmissione a puleggia, ha suscitato in me profondo interesse in
quanto inusuale nell’attuale offerta di piatti ed anche perché,
ispirandosi al mitico Thorens TD-124, utilizza una puleggia alimentata da una corta cinghia. L’Audio Silente Black Stone è stato completato con il lungo braccio da 12 pollici Ikeda IT 407
cromato, abbinamento questo specifico per l’ascolto di testine
che chiedono una alta massa ma indicato anche per l’estetica.
Infatti il braccio contrasta molto bene, enfatizzando sia la forma
che la lucentezza, col nero della mole in grafite del corpo del
piatto. Ho ascoltato come mio solito molta musica con le testine
Dynavector XV 1s, Koetsu Onyx, Kiseki Purpleheart, ZYX 1000
Air 3, installate di volta in volta sull’Ikeda. L’ascolto dopo le relative indispensabili regolazioni del peso e del VTA sul braccio
Ikeda ha svelato una grande sorpresa, il bassissimo rumore: ho
potuto ascoltare sui solchi muti che ha ogni long play un rumore
veramente molto, molto basso, come solo le macchine a puleggia professionali sanno restituire; il rotolamento della puleggia è
inesistente, quasi stessimo ascoltando un buon giradischi a cinghia (ed in parte è vero, essendo la soluzione quella del Thorens TD-124 basato su entrambe, puleggia e cinghia!).
Gli stacchi tra i brani assolutamente silenziosi fanno pensare al
digitale e lo stupore è ancora più motivato se si considera che
un piatto analogico sia in grado di restituire sensazioni così rilevanti riguardo al basso rumore: la testina, sul Black Stone, ripro-
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duce il solco con i suoi pregi e i suoi difetti e lavora in modo
estremamente pulito, senza aggiungere nulla a quanto trova nei
solchi dei migliori Long Play.
Per quanto riguarda la potenza e la velocità nei transienti dinamici il nostro giradischi ha una resa elevata, e l’effetto della puleggia si avverte con nettezza nella dinamica quanto mai ricca
e dirompente come solo la trazione a puleggia è capace di riprodurre. Per ascoltare stacchi potenti e veloci e lo spettro acustico completo mi sono rivolto alla musica sinfonica: questi parametri si sono rivelati nella riproduzione di uno dei grandi balletti
di Stravinsky, “L’Uccello di Fuoco” con la London Symphony Orchestra diretta da Antal Dorati edizione Mercury 1960, un disco registrato in modo superbo che offre il pieno di contrasti dinamici strepitosi che ci permettono di apprezzare il monolite di
Simone, con il suono che ha la capacità di espandersi e comprimersi, l’orchestra ampia ma rispettosa e controllata che diventa pirotecnica quando richiesto e il fronte degli strumenti musicali spazioso ma che al contempo mostra la localizzazione di
ogni singolo strumento semplicemente perfetta. La riproduzione
dell’“Uccello di Fuoco” è il trionfo della dinamica in un crescendo particolarmente avvincente che culmina con i colpi di grancassa reali, profondi e velocissimi. In questo caso l’insieme tra il
giradischi Audio Silente e il braccio Ikeda è sinergico come
quello giradischi/braccio che si sposa con efficacia con le migliori testine Moving Coil. Ho voluto confrontarmi anche con altri generi e nel secondo ascolto mi sono rivolto alla lirica con il
“Boris Godunov” di Mussorgsky e l’orchestra Vienna Philharmonic diretta da von Karajan, edizione Decca 1971. Ho seguito il
prologo, scena seconda, fino all’accettazione da parte di Boris
del trono con la festa per l’incoronazione che culmina con i cori
e il suono delle campane. In questo pezzo incalzante il Black
Stone ha restituito nuovamente l'irruenza dinamica unita ad un
grande controllo delle voci collocate in un vasto e solido palcoscenico; quando poi si arriva al suono delle campane, il realismo giunge all’apice coinvolgendo profondamente come sanno
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euro mi sembra addirittura basso per un
prodotto di questa complicazione costruttiva, anche senza considerare il maggior
onere dato dalla realizzazione artigianale
in pochi esemplari, basso al punto da temere che il buon Lucchetti abbia sbagliato i
conti. Da parte mia ho delle perplessità relative esclusivamente all'estetica, che francamente è molto lontana dai miei gusti, ma
in termini di prestazioni pure, se escludiamo dal computo esemplari grossi come frigoriferi e dal costo allineato ai miniappartamenti, io di giradischi di produzione corrente che suonino meglio del Black Stone
non ne conosco.
Marco Benedetti
La trazione mista a cinghia corta e puleggia è
del tutto simile a quella del Thorens TD-124,
ma la puleggia è in alluminio con un o-ring
riportato sul profilo esterno.
fare solo i piatti di grande qualità.
Con il genere lirico le catene audio spesso mostrano delle smagliature per le molteplici sfide dinamiche, di riproduzione della
scena e del fronte sonoro, nonché per la ricchezza con cui si
uniscono i grandi cori e le potenti voci dei solisti, e nel “Boris
Godunov” l’incoronazione è indubbiamente un passo quasi provocatorio. La maestosità del suono della lirica con grandi scene
di popolo e una pulsante orchestra sono degli importanti confronti per i sistemi di riproduzione e il giradischi in prova anche
in questo vince una grande sfida, con l’ascoltatore che si lascia
coinvolgere fino a lasciarsi rapire grazie ad un controllo analitico e naturale del suono che presenta un fronte sonoro assai largo e di respiro ed una dinamica vigorosa come solo il passo
delle campane è capace di esporre, non tralasciando però alcun minimo dettaglio e con una messa a fuoco dell'insieme realmente eccellente.
Poi mi sono rivolto al blues con il brano “Scratch My Back” tratto
dall’album del 2008 “Maestro” di Taj Mahal. In questo componimento la dinamica regna sovrana, sciorinando una riproduzione marmorea del basso unita ad una velocità e una nettezza della voce che ci regala un suono coinvolgente e convincente, e la
scena è così realistica e autorevole che è possibile vivere la situazione musicale dal vivo. Il basso, le percussioni, la chitarra e
le tastiere, nonché il sassofono tenore e la tromba, si identificano
ognuno con il proprio carattere nell’insieme armonioso e scrupoloso, mentre il controllo eccellente e la già segnalata dinamica
offrono un risultato encomiabile per il giradischi della Audio Silente. Ulteriore conferma di questi parametri è il brano “Walk On
The Wild Side” di Lou Reed dall’album “Transformer”' del 1972:
anche qui siamo di fronte ad una dinamica poderosa e tagliente
ma controllata e rispettosa, ad una base ritmica ipnotica in cui si
inserisce la voce limpida e precisa del cantante e del coro tra cui
svetta ben definito anche il richiamo del sax baritono, plasmando
un insieme ben proporzionato e a tutto tondo.
Il giradischi in grafite e a puleggia della Audio Silente non ha
AUDIOREVIEW n. 331 marzo 2012
predisposizioni per alcun genere musicale, e svolge il suo compito con grande realismo e forza. Granitico ed infaticabile, è in
grado di restituire qualcosa in più nella dinamica, ma anche il
controllo e la silenziosità sono assai apprezzabili. Mai ostico,
sempre naturale, veloce e asciutto, offre il piacere e il divertimento di poter spaziare tra i generi musicali più disparati.
Alla luce di queste ottime prerogative mi sono preso la briga di
eseguire un confronto diretto con la medesima testina e lo stesso
disco montati sul mio Micro DDX 1500, per valutare le differenze tra i due. Il confronto è avvenuto con bracci simili, l’Ikeda IT
407 sul giradischi Black Stone e l’FR 66 sul Micro DDX 1500,
entrambi da 12” e costruiti dalla stessa mano. Il cavo Ortofon, lo
stesso step-up e la stessa catena d’ascolto hanno poi potuto rendere il confronto adeguatamente controllato. La prova è dunque
risultata bilanciata, all’infuori del parametro della dinamica in cui
il novello giradischi Audio Silente supera il mio glorioso Micro a
trazione diretta. Il Black Stone sconfigge il Micro DDX 1500 per
un maggiore contrasto e autorevolezza dinamica, e anche se entrambe le macchine presentano un vasto dettaglio e sono silenziose, alla fine la dinamica determina la scelta per il giradischi
con la trazione a puleggia a scapito di quello a trazione diretta.
Il suono dell'Audio Silente possiede la dinamica di un giradischi
a puleggia ma, essendo prodotto oggi, risulta superiore a molti
modelli vintage per la bassa rumorosità; possiamo anche dire
che questo suono non si ascolta facilmente su altri giradischi se
non con le migliori macchine a trazione a puleggia perfettamente
a punto. Sul vintage per avere le prestazioni bisogna poter fare
le manutenzioni previste dai costruttori, ossia dobbiamo avere disponibili le parti più sottoposte ad usura o ai segni del tempo e
non sempre queste sono reperibili; per alcuni costruttori ciò è possibile, per altri invece non esistono ricambi originali e in questo
caso bisogna cimentarsi in ardue opere di ricostruzione.
Se si predilige il potente suono del giradischi a puleggia e non
si vuole combattere in messe a punto più o meno facili, questa
macchina è una risposta.
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