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Rodolfo Santandrea Nasce a Faenza il 6 luglio 1961. Ultimo allievo di canto della Maestra Virginia Matteucci, che lo imposta come voce bianca seguendo il metodo della vecchia scuola italiana di canto. In seguito si specializza nella professione di cantante chitarrista sotto la guida del grande Maestro Leo Ceroni il quale, benchè Rodolfo sia giovanissimo, lo vuole ugualmente a far parte della sua grande orchestra, già come professionista, non appena sedicenne. E’ l’organista Marta Baruzzi Brusa che gli sa fornire i primi elementi armonici che Rodolfo trasporrà da subito sul proprio strumento, del 1978 sono le sue prime composizioni tutt’ora inedite e le sue prime esperienze internazionali; Rodolfo viene inviato dal proprio Istituto in viaggio di studio e permanenza a Parigi dove può avvicinare i linguaggi della contemporaneità presso il forum de “Les halles” ed il Centro Pompidou, che sono in quel periodo: la fucina vera dell’avanguardia artistica europea. Finalmente, dopo lunghe peripezìe, entra alla grande scuola del compositore Padre Albino Varotti. Si diploma al Magistero Artistico nell’Istituto Internazionale “G.Ballardini” di Faenza nel 1980, prosegue poi gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dopo ulteriori viaggi oltre cortina, nell’ex Jugoslavia comunista, in Austria e Germania si trasferisce a Pisa dove vive per un anno con l’incarico di fondare la sua prima scuola. In seguito viaggia ancora in Inghilterra, a Londra e nel Nord poi in Grecia; Successivamente entra nella Scuola Romana. Dopo una serie di esperienze condotte in ambito lirico, come musicista, cantante e autore per gruppi musicali pop-rock, viene notato da Gianni Ravera e partecipa al concorso “Voci Nuove di Castrocaro Terme” dove è a contratto come autore esclusivo per la RCA/FonitCetra di Ennio Melis e Mara Majonchi, rispettivamente presidente e direttrice artistica delle due majors discografiche italiane. In conseguenza realizza come giovane produttore per Fonit-Cetra il Q Disc d’esordio, l’album “Santandrea” e debutta in Rai. E’ presente alla “Mostra Internazionale di musica leggera, la Vela d’Argento di Riva del Garda” e partecipa al Festival di San Remo del 1984, presentando il brano “La Fenice”, scritto a quattro mani con Riccardo Cocciante, “Premio della Critica giornalistica”. Nello stesso anno la pubblicazione dell’album “Santandrea” . L’album contiene assieme al pezzo di Sanremo “La Fenice”, altre nove canzoni. E’ ospite della Rai International alla “European Top Star” di Knokke, in Belgio. E’ dell’estate 1984 appunto la tournèe con il “Maurizio Costanzo show”, è il giornalista e conduttore televisivo che lo vuole ospite fisso del suo show itinerante. Nell’autunno dello stesso il suo brano “La fenice” è realizzata da Raidue anche in video clip ed è sigla iniziale del programma Mixer di Gianni Minoli. Nel 1985 Rodolfo è chiamato da Lilly Greco a lavorare alla canzone “Ma preference a moi” di Julien Clerc, quindi alla produzione esecutiva dell’album "E’ Piazza del Campo" di Mario Castelnuovo per la RCA. Del 1986 è la pubblicazione del suo “Ricordi e sogni del mio vescovo” lavoro profondamente sperimentale, una vera rarità sul mercato dei collezionisti. E’ grazie alla frequentazione assidua di questi studi: R.a.i, R.c.a. e C.a.m, e all’incontro con grandi maestri e registi quali Ennio Morricone, Lina Werthmuller, Bruno Canfora, alla collaborazione con artisti quali Mariangela Melato, Patty Pravo e la grandissima Gabriella Ferri che si caratterizza nella propria iniziale linea compositiva. Qui la sua carriera viene bruscamente interrotta dall’obbligo di prestare il servizio di leva obbligatoria che lo porta alla Scuola Militare di Cesano di Roma al primo battaglione assaltatori e in seguito è inviato a Barletta dal Ministero della Difesa a svolgere il servizio di prima nomina. E’ quel periodo di stanzialità e l’assoluta condizione di insofferenza alla vita militare che lo porta a prendere decisioni definitive nella sua vita artistica e nella sua carriera di autore e compositore. Rodolfo dopo la scuola militare ha deciso da che parte stare, ha il rifiuto assoluto delle gerarchie e dell’ordine costituito, degli intrallazzi tra potere politico ed economico, tra editoria e mass-media, l’assidua frequentazione di questo cuore dello stato lo porta a rompere con Roma. Chiede di essere svincolato dai suoi impegni contrattuali con gli editori romani, ottiene una liberatoria che paga a caro prezzo e firma con l’editore Ricordi a Milano. Svolta cantautorale nel 1989 con l’uscita di “Aiutatemi amo i delfini” e la presentazione al Disco per l’Estate di Saint Vincent, la realizzazione del primo Video-Clip di “Un’arancia”in rotazione estiva su Video-music, l’allora maggiore network di trasmissione musicale televisiva. Gli anni successivi vedono Rodolfo supporter di Edoardo Bennato nel "Viva La Mamma Tour", con un itinerario di creatività e autonomia che lo porta sempre più lontano dalle logiche del mercato discografico convenzionale, verso esperienze di contatto diretto e personale con il pubblico. Dopo la partecipazione a rassegne e festival, nonché a varie trasmissioni televisive le sue prime opere sono pubblicate da Fonit-Cetra e Ricordi editori a Milano. Rodolfo continua la propria ricerca personale principalmente nel campo della musica elettronica sia colta che d’uso proseguendo la propria attività fino alla metà degli anni novanta collaborando con l’editore Mazzesi a Ravenna. “Anni”, del 1995, raccoglie le canzoni realizzate da Santandrea a partire dal 1988. Presente al M.i.d.e.m. di Cannès del ’96. Nel 1997 Partecipa al Buskers’ Festival di Ferrara ed inizia una serie di concerti di ispirazione dantesca in collaborazione col compositore A. Varotti. L’anziano padre maestro francescano, vice-presidente dell’Accademia Filarmonica di Bologna, lo guida e lo accompagna all’organo a Firenze in Santa Maria de’ Ricci, a Fonte Avellana, a Cantiano, a Bologna, ad Assisi ed in tutti quei luoghi consoni al suo faticoso rinnovamento spirituale. Nel mentre, Rodolfo Santandrea, pare ricominciare da capo, si perfeziona al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena in canto lirico e debutta nel teatro d’Opera di tradizione, con la partecipazione ai lavori del Rigoletto di G. Verdi al Teatro Bonci, oltre ad assumere la direzione artistica del Teatro Fellini e ad effettuare audizioni come BassBarytone al Comunale di Firenze, all’Arena di Verona, al Comunale di Ferrara, alla Scala di Milano. Inizia la collaborazione con le soprano Raffaella de Ponte, Ryoko Maetake, Taka Otsuka, col tenore di grazia Raul Rodriguez e con musicisti di formazione classica. Del marzo 2000, al Teatro della Concordia, è l’anteprima della sua opera “Il Figaro”. In seguito tra il 2001 ed il 2004 si occupa della regia e della messa in scena de “La luce del Drago”, “Metamorfosi”, “Il Fantasma” “Nascimento d’Aurora” e del suo “ Pulcinella e la luna” realizzato in collaborazione con l’Accademia dei Remoti, e della produzione di “Amleto, in persona” di Cabiria. Durante il suo insolito percorso Rodolfo ha ottenuto, suo malgrado, il “Premio della Critica” al Festival di Sanremo, il “Premio della Canzone d’Autore”, il “Premio Antenna d’Argento” di Radio Subasio, il “Faenza Music Awards”, il “Premio della Canzone Popolare Molisana”, è stato ospite d’onore al “Premio Internazionale Astor Piazzolla” per la sua interpretazione di “El dia che me quiera” di Carlos Gardèl e più volte ospite in Rai e Mediaset di Pippo Baudo, Raffaella Carrà e Maurizio Costanzo oltre che in gran parte delle tv private e delle radio libere del centro e del nord Italia. Il senso dell’arte di Santandrea, finalmente, con le interpretazioni mozartiane e rossiniane maturate tra Firenze e Venezia con la sua Camerata Veneziana, è diventato pura ricerca scientifica che lo ha portato a concertare fino a Tokyo nel 1999 e successivamente ancora in Francia ed in Giappone nel 2002. Nel 2004 è a “Ravenna Festival” come interprete e consulente musicale. Nel 2005 lascia la direzione del Teatro Fellini, di cui è stato artefice primo e fondatore e si dedica solo alla carriera concertistica. Il 2006 lo vede impegnato nell’interpretazione dell’opera contemporanea “The Telephone” di Giancarlo Menotti che presenta a Tokyo, nell’occasione di questo viaggio in Giappone concerta anche ad Osaka. Nel 2007 dirige “Missing from Osaka” e “L’opera di Pulcinella” e tiene pochi concerti in Nord Italia. Dopo il suo rientro dal Giappone si eclissa in un approfondito studio sul violino solista che gli permette di riprendere il dialogo con gli archi e con la direzione musicale sinfonica. Rodolfo conta sperimentazioni diverse di teatro e musica, è vissuto nell’esperienza musicale fin dalla fanciullezza e si è trovato a contatto con diversi generi e stili. Avvicinando la sperimentazione si è dedicato anche alla musica concreta, computerizzata, all’uso degli elementi digitali e degli spazi possibili e degli effetti costruttivi di aloni e fasce sonore personalissime. Tale individualità può essere rilevata in ogni sua composizione, interpretazione o azione musicale. Senza schemi prestabiliti, senza ricorso a stilemi e formule usuali si estende sino alla ricerca di una consistenza specifica rivelatrice della sua personalità. Per apprezzarlo al meglio urge ascoltarlo dal vivo, in ogni concerto, dopo quasi trent’anni di carriera, Rodolfo ha ancora il generoso entusiasmo del principiante assoluto e ti contagia con la semplicità della sua disarmante euforia. PIANO DI STUDI, DIPLOMI E TITOLI Scuola di formazione come voce bianca di Virginia Matteucci, Solfeggio, Maestro d’Arte, Maturità Artistica, Magistero Artistico. SPECIALIZZAZIONI Accademia di Belle Arti di Bologna, Scuola di Scenografia, Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria di Cesano di Roma, Prima Nomina di leva obbligatoria fino al grado di Tenente, Conservatorio “Bruno Maderna” Istituzione di Alta Cultura, Cappella Musicale di San Francesco, Scuola di Canto, Scuola Naitoku e membro della S.G.I.*** A cura dello staff: www.Rodolfosantandrea.com