Socialismo britannico 1838 48 C i (C d l l ) 1838
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Socialismo britannico 1838 48 C i (C d l l ) 1838
Socialismo britannico 1838 48 Cartismo 1838‐48, C i (C (Carta d l popolo) del l ) 1868, Trades Union Congress 1883‐1893, altre associazioni: Social Democratic Federation; Fabian Society; Independent p Labour Partyy 1900: Labour Representation Committee (Comitato per la rappresentanza dei lavoratori, Lrc): 2 rappresentanti dell dell’Ilp, Ilp, 2 della Sdf, 2 fabiani e 7 sindacalisti 1903: accordo elettorale e politico tra il Partito liberale e il Labour Representation Committee Elezioni del 1906: liberali = 400 seggi; Lrc = 29 seggi 1906: il gruppo parlamentare LRC decide di chiamarsi Labour Party (Partito laburista) elezioni del 1910: liberali = 290 seggi; Laburisti = 42 seggi Stati Uniti Rapporto tra scioperanti e attivi nel settore industriale 1900-1904 Stati Uniti 36,3% Regno Unito 2,6% Francia 4 8% 4,8% Germania 3,0% Austria 2,3% Italia 9,4% Î Rigida struttura bi‐partitica Î Divisione etniche Divisione etniche Î Mito della mobilità sociale Risultati elettorali dei partiti socialisti di alcuni paesi occidentali - 1910-14 Partito socialdemocratico tedesco 34,6% Partito socialista austriaco 25,4% Partito socialista italiano 17,7% Sfio (Francia) 16,8% Partito laburista 7,0% Partito socialista d’America 6,0% Donne al contrattacco Î Olympe Ol d Gouges de G (1748 1793) Dichiarazione (1748‐1793), Di hi i d i diritti dei di i i della d ll donna d e della d ll cittadina, i di 1791 Î Mary Wollstonecraft (1759‐1797), (1759 1797) Rivendicazione dei diritti della donna, donna 1792 Î 1848: Convenzione sui diritti delle donne, Seneca Falls (NY) (200 partecipanti circa) Î 1890: National American Woman Suffrage Association / 1893 ‐1914: referendum introducono il diritto di voto femminile in Colorado, Idaho, Washington, California, Arizona Kansas, Arizona, Kansas Oregon, Oregon Illinois, Illinois Montana e Nevada; in altri 14 Sati il referendum dà esito contrario Î 1897: Millicent Garrett Fawcett (1847 (1847‐1929) 1929) costituisce in GB la National Union of Women’s Suffrage Societies Î 1903: dalla NUWSS si distacca Emmeline Pankhurst (1858‐1928), che fonda la Women’s Social and Political Union Î 1912‐14: le militanti della WSPU radicalizzano i mezzi di lotta Î Più fragile presenza di movimenti suffragisti nell’Europa continentale Comizio di Emmeline Pankhurst, inizio XX secolo Comizio di Emmeline Pankhurst inizio XX secolo Manifesto della WSPU contro la «Legge del gatto e del topo», 1913 Arresto di Emmeline Pankhurst davanti a Buckingham Palace, 1914 POLITICA E SOCIETÀ IN ITALIA 1861 1914 1861‐1914 I problemi dell’unificazione italiana/ Il brigantaggio Î Processo di unificazione inizialmente accolto con favore dalla società meridionale, sia in Sicilia che nel Continente. ÎPlebisciti, 21 ottobre 1860 «Il popolo vuole ll’Italia Italia una ed indivisibile, indivisibile con Vittorio Emanuele, Emanuele Re costituzionale, e suoi legittimi discendenti» «Ill popolo l siciliano i ili vuole l l’Italia l’ li Una e indivisibile i di i ibil con Vittorio i i Emmanuele l Re costituzionale e i suoi legittimi discendenti». ÎRisultati: Sicilia Mezzogiorno Mezzogiorno continentale Favorevoli 432.053 1 302 064 1.302.064 Contrari 667 10 302 10.302 Astenuti 142.280 ca. 347 900 ca 347.900 ca. Il «brigantaggio» Î Primi P i i segnii di inquietudine: i i di ‐ agosto 1860 – Bronte (Sicilia) Î Le rivolte ri olte sono molto più numerose nel Mezzogiorno continentale, dove diverse comunità contadine si ribellano già nell’estate‐autunno 1860. Î Dai primi mesi del 1861 scoppia il fenomeno del «brigantaggio», che dura fino al 1870 Î Vi prendono parte, a vario titolo,, circa 85.000 p persone Î [Popolazione nel Mezzogiorno Continentale, 1861: 6.6150.000] Zona di massima diffusione del “brigantaggio” Î Da chi sono formate le squadre dei «briganti»? ‐ malviventi e pregiudicati ‐ come Carmine Crocco (1830‐1905) ‐ ex‐soldati ex soldati o ufficiali borbonici sbandati ‐ qualche ex‐soldato o ufficiale garibaldino meridionale Æ un buon numero di giovani contadini e pastori: ‐ varie le ragioni della loro adesione z introduzione della coscrizione obbligatoria, che induce alla diserzione z durezza della repressione z questione demaniale Î Carattere politico (legittimista, filoborbonico) delle azioni delle squadre d ‐ settembre settembre‐dicembre dicembre 1861: spedizione Crocco – José Borjes in Basilicata‐Campania Î Le bande di briganti si ingrossano; e dunque hanno bisogno di una adeguata d t logistica l i ti Î Spesso sono sostenute dalle comunità locali, ma non sempre – anche perché le squadre si abbandonano a saccheggi e aggressioni Durezza della repressione: ‐ 40.000 soldati permanentemente di stanza nel Mezzogiorno ‐ estate 1861: Casalduni e Pontelandolfo: i briganti uccidono una quarantina di soldati e due ufficiali; ll’esercito esercito distrugge i due paesi nell’agosto del 1861, dopo aver sterminato gli abitanti Î Legge gg Pica ((Giuseppe) pp ) – 15 agosto 1863‐31 dicembre 1865 – Stato d’assedio; poteri eccezionali alle autorità militari. Irpinia, ottobre 1863 Calabria, s.d. La “questione romana” Î 26 marzo 1860: Pio IX scomunica i responsabili del processo di unificazione , Q , g Î1864, enciclica Quanta Cura, che contiene il Sillabo degli errori del nostro tempo (liberalismo, razionalismo, ateismo, socialismo) Î 1868: «non expedit» (non conviene) 1868: «non expedit» (non conviene) – i cattolici «intransigenti» sono i cattolici «intransigenti» sono incoraggiati a non partecipare alle elezioni politiche; partecipano tuttavia alle amministrative Î Dicembre 1869‐luglio 1870: Concilio Vaticano proclama infallibilità del papa. Î 20 settembre 1870: presa di Roma 20 b 1870 di R Î 13 maggio 1871: legge delle guarentigie Garibaldi Î Due tentativi garibaldini: Due tentativi garibaldini: ‐ 1862: Aspromonte 1862: Aspromonte ‐ 1867: Mentana 1867 M Mazzini ‐ Nell’agosto del 1870 va in Sicilia, per sfruttare la situazione internazionale che si è creata; il 14 agosto 1870, a Palermo, viene arrestato dalla polizia ‐ portato in carcere a Gaeta, Gaeta viene iene liberato il 9 ottobre per un’amnistia concessa per festeggiare la presa di Roma; ‐ Mazzini rifiuta di vivere in Italia e torna a Londra in Italia e torna a Londra in esilio volontario; ‐ il 10 marzo 1872 muore a Pisa sotto falso nome La salma di Mazzini viene imbalsamata ed esposta al cimitero di Staglieno, di Genova. Nel 1873 viene definitivamente inumata. inumata Nel 1946, per «festeggiare» la vittoria dell’opzione repubblicana nel referendum istituzionale, istituzionale la salma viene riesumata e dal 23 giugno 1946 per una settimana viene esposta p al p pubblico. L’evoluzione politica dal 1876 al 1896 Î 1876: cambio di maggioranza – «rivoluzione parlamentare» Î sinistra liberale: Agostino g Depretis p – 1876‐1887;; Francesco Crispi p ‐ 1887‐1896. Î 1882: riforma elettorale politica; l’elettorato passa dal 2% all’8% sul totale della popolazione ‐ trasformismo Î 1877: obbligo scolastico a nove anni. 1894: riforma dei programmi scolastici Î 1891‐94: Sicilia, repressione dei Fasci dei lavoratori – repressione dell’insurrezione anarchica in Lunigiana Î 1894: 1894 leggi l i antianarchiche i hi h / antisocialiste i i li – temporaneo scioglimento i li d l PSI del Î 1882‐89: insediamenti coloniali in Eritrea e Somalia Î 1887 / 1896: sconfitte di Dogali (1887) e Adua (1896) Dal 1896 al 1900 Î1896: Fine della carriera politica di Crispi Î1896‐1900: crisi di fine secolo: ‐ crisi politico‐parlamentare ‐ crisi sociale (1898) ‐ uccisione di Umberto I (1900) ‐ Vittorio Emanuele III Î Soluzione liberale – 1901‐1903: Governo Zanardelli‐Giolitti (capo del governo dal 1903). Aspetti fondamentali della politica giolittiana (1903‐1914) 1) atteggiamento tollerante nei confronti dei conflitti di lavoro; nuova politica sociale che introduce norme di protezione e previdenza sociale per i lavoratori e riduce l’uso della forza pubblica per risolvere i conflitti di lavoro; 2) ne consegue un aumento degli scioperi che comporta un incremento delle retribuzioni dei lavoratori; e l’incremento delle retribuzioni, a sua volta, comporta un aumento della d domanda d dei d i beni b i di consumo; 3) questa dinamica è favorita anche da altri interventi (municipalizzazione dei servizi [1903] nazionalizzazione [1903]; na ionali a ione delle ferrovie ferro ie [1905]), [1905]) che h hanno h come effetto ff tt la l riduzione id i delle tariffe; 4) inoltre il governo garantisce sostegni alle industrie, industrie specie quelle siderurgiche e meccaniche, che ricevono ordinazioni dallo Stato per il potenziamento di esercito e marina; 5) e investe quote ingenti di denaro pubblico per dare sostegno alle economie agricole e industriali dell’Italia meridionale. Legislazione speciale per il Mezzogiorno ‐1902: legge per la costruzione dell’Acquedotto Pugliese, con lo stanziamento dei primi finanziamenti. ‐1904 : Provvedimenti speciali per Napoli, che prevedono sgravi fiscali sui beni di consumo e l’esenzione decennale dai dazi doganali per i materiali da costruzione, per le macchine e per tutte le attrezzature che possano servire all’impianto di nuove industrie nella città di N Napoli. li I Provvedimenti P di i stabiliscono bili anche h che h almeno l 1/8 delle d ll nuove carrozze ferroviarie f i i debba essere acquistato presso le industrie meccaniche operanti a Napoli. ‐1904: 1904 provvedimenti di ti per la l Basilicata, B ili t estesi t i nell 1906 a tutte t tt le l province i meridionali: idi li le l norme prevedono finanziamenti per il rimboschimento dei versanti montuosi, per i lavori di sistemazione idraulica, per il consolidamento dei terreni franosi, per il risanamento dei centri abitati, abitati per la costruzione delle strade; inoltre stabiliscono sgravi fiscali per le aziende agricole. ‐ 1906: legge che riforma i contratti agrari, agrari obbligando i proprietari meridionali a stabilire clausole di affitto a condizioni più favorevoli per gli affittuari. 250 200 150 100 Italia Regno Unito Germania 50 0 Andamento del Pil in Italia, Regno Unito e Germania, 1890‐1913 (numeri indice: 1890 = 100) Corruzione politica / Criminalità organizzata Î Gaetano Salvemini, Salvemini Il ministro della malavita, malavita 1910 Î Leopoldo L ld Franchetti, F h tti Condizioni C di i i politiche liti h e amministrative i i t ti della d ll Sicilia, Si ili 1877 Î Presenza sul territorio meridionale di gruppi di criminalità organizzata (mafia; camorra; altri lt i gruppi). i) Î La nascita di gruppi di criminali organizzati risale allo scioglimento delle milizie dei f di (1806 – Mezzogiorno feudi M i continentale; i l 1812 – Sicilia). Si ili ) Î Una parte degli armigeri del feudo trova altri impieghi; una parte «si mette in proprio», i e compie i assalti l i alle ll carrozze, abigeati bi i (furto (f di bestiame), b i ) estorsioni. i i Î I gruppi criminali non sono repressi in forma efficiente durante il Regno delle Due Sicilie; in parte hanno rapporti con gli insorti contadini del «brigantaggio»; nei decenni post‐1861, svolgendo azioni criminali proprie, entrano tuttavia in rapporto sinergico con gruppi di politici locali. Criminalità organizzata e politica Î Da Leopoldo Franchetti, Condizioni politiche e amministrative della Sicilia, 1877: Æ «Se si va a ricercare il primo fondamento dell’influenza di chi ha potere reale, lo si trova inevitabilmente nel fatto o nella fama che quella tale persona ha possibilità, direttamente o indirettamente o per mezzo di terzi, di usare la violenza». Æ Associazioni e fazioni politiche: «Ciascuna fazione sceglie la sua bandiera nello sterminato arsenale delle quistioni che sono use a dividere i partiti fra di loro nell’Europa civile: pigliano nome di partiti politici, amministrativi, magari religiosi, poco importa, perché si tratta del solo nome. Ognuna delle parti contendenti cerca di rafforzarsi estendendo le sue alleanze nelle riserve inesauribili dei prepotenti, dei latitanti, dei malfattori e degli assassini; e per assicurare la fede degli aderenti antichi come per attrarsene dei nuovi, cerca di crescere in opinione di forza e di influenza, e di mostrare che i suoi clienti, in ogni loro faccenda o bisogno, sono assicurati di aiuto e protezione non mai rifiutati e sempre efficaci. E così il capo di ciascun partito, alle prepotenze per conto proprio aggiunge quelle p q per conto dei clienti; risente come sue le ingiurie g da loro sofferte, e fa le loro vendette». % Ancora da Franchetti: Æ Autonomia e imprenditorialità dei «facinorosi della classe media»: «Tutti i cosiddetti capi mafia sono persone di condizione agiata. […] essi portano nell’esercizio [della violenza mafiosa] tutte le doti che distinguono la loro classe, e, in altri paesi, la fanno prosperare nelle industrie pacifiche: l’ordine, la previdenza, la circospezione; oltre ad una educazione ed in conseguenza una sveltezza di mente superiore a quella del comune dei malfattori». Æ Che cosa hanno fatto i governi? «Quanto maggiormente un ministro si vanterà di essere liberale e di governare secondo la volontà del paese, tanto più governerà la Sicilia secondo gl’interessi della ristrettissima classe che vi domina, e transigerà con lei in ogni particolare. [E quindi] ogni Ministero italiano si trova in questa quistione delle province meridionali fra il suo interesse e il suo dovere, e fino adesso hanno sacrificato il dovere all’interesse. [Infatti] il primo a lasciarsi corrompere dalle influenze locali è stato il Governo. Non per denari, è vero, ma per voti, per articoli di giornali, per dimostrazioni della cosiddetta opinione p pubblica». p 1911‐1913 1911: festeggiamenti per il cinquantenario dell’Unità 1911 12: attacco all 1911‐12: all’Impero Impero ottomano per la conquista della Libia; costituzione della Colonia libica; occupazione delle isole del Dodecaneso 1912: riforma elettorale: diventano elettori i maschi di oltre 21 anni capaci di leggere e scrivere, e i maschi analfabeti che abbiano compiuto trent’anni e abbiano fatto il servizio militare 1912: Congresso nazionale del PSI – si impone la linea “intransigente” – vengono espulsi autorevoli leader dell’ala riformista (Leonida Bissolati e Ivanoe Bonomi); un esponente della sinistra “intransigente”, Benito Mussolini, diventa direttore de “L’ Avanti!” – Costantino Lazzari, altro leader intransigente, diventa segretario del Partito 1913: elezioni – Patto Gentiloni ‐ Ottorino Gentiloni è il Presidente dell’Unione elettorale cattolica; papa Pio X (1903 (1903‐1914) 1914) è favorevole all all’annullamento annullamento del non expedit I RAPPORTI INTERNAZIONALI Triplice alleanza e Triplice intesa Î Formazione F i d ll Triplice della T i li alleanza: ll ‐ 1879: Austria‐Ungheria e Germania stipulano un’alleanza difensiva (la Duplice alleanza) ‐ 1881: la Francia occupa Tunisi; per questo nel 1882 l’Italia si allea con Austria‐Ungheria e Germania (Triplice alleanza) Î Formazione della Triplice intesa: ‐ 1894: trattato di mutua protezione tra Francia e Russia ‐ 1898: piano di potenziamento della marina tedesca – ammiraglio Alfred von Tirpitz ‐ 1904: accordo diplomatico tra Francia e Gran Bretagna (entente cordiale – intesa cordiale) ‐1907: accordo diplomatico tra Gran Bretagna e Russia Î Clausole di automatica mutua assistenza in caso di attacco militare nemico Spese militari (in percentuale sul totale del bilancio) 1890‐1913 60 50 40 Francia Germania 30 It li Italia UK 20 10 0 1890 1900 1906 1910 1913 Area balcanica dopo le due guerre del 1912‐13 Stato di crisi tra Austria‐Ungheria e Serbia Î 1878: la Bosnia‐Erzegovina diventa un protettorato austro‐ungarico p della p popolazione p bosniaca: Î Composizione ‐ 45% della popolazione è serba, di religione ortodossa, in larga misura favorevole a un’unione con la Serbia; ‐ 30% è di religione g musulmana ed è favorevole a restare entro l’Impero p austro‐ ungarico; ‐ 25%, infine, è croata cattolica, una parte della quale è favorevole all’unificazione con laa Se Serbia, b a, u unaa pa parte te è fedele ede e aall’Impero pe o e u unaa pa parte te aancora co a ssimpatizza pat a co con ggli ob obiettivi ett delle organizzazioni nazionaliste croate che vorrebbero la costituzione di una grande Croazia. Î 1903: rivolta in Serbia, che allontana dal potere Aleksandar Obrenović, sovrano che aveva svolto una politica filo‐austriaca. Il nuovo sovrano, Pietro I Karagjorgjević, sostenuto dal Partito radicale serbo, ha un orientamento fortemente nazionalista. Î 1906: ritorsioni economiche anti‐serbe dell’Austria‐Ungheria Î 1908: annessione della Bosnia‐Erzegovina all’Austria‐Ungheria 28 giugno 1914: l’attentato di Sarajevo Î Associazione nazionalista serbo‐bosniaca – Mano nera – in contatto con Dragutin Dimitrijevic´ (1876‐1917), capo dei servizi segreti serbi e dell’associazione segreta serba Unione o Morte Î 28 giugno 1914: visita a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Î I nazionalisti serbi pianificano un attentato, sulla base di due considerazioni: (1) l’arciduca ha manifestato una posizione favorevole alla concessione di autonomie significative alle minoranze nazionali interne all’Impero austro‐ungarico; se il piano venisse realizzato, renderebbe meno solide le rivendicazioni dei gruppi nazionalisti serbi attivi all’interno dell’Impero; viceversa la morte dell’arciduca in un attentato comporterebbe certamente un inasprimento della politica austriaca verso i gruppi nazionali slavi, e ciò rafforzerebbe automaticamente il credito dei nazionalisti serbi; (2) inoltre la visita di Francesco Ferdinando ha luogo nel giorno in cui si celebra l’anniversario della battaglia di Kosovo Polje (1389), persa dai serbi contro i turchi, uno dei miti fondanti del nazionalismo serbo La crisi internazionale del luglio‐agosto 1914 (14 giorni): ‐ 29 luglio: l li la l flottiglia fl i li austro‐ungarica i del d l Danubio D bi bombarda b b d Belgrado B l d ‐ 30 luglio: mobilitazione generale delle truppe russe per proteggere la Serbia ‐ 31 luglio: la Francia, alleata della Russia, richiama alle armi i suoi uomini ‐1 1° agosto: sulla base della Triplice all., all la Germania dichiara guerra alla Russia ‐ 2 agosto: ultimatum della Germania al Belgio ‐ 3 agosto: la Germania dichiara guerra alla Francia; truppe tedesche entrano nel Belgio. Il Regno Unito invia un ultimatum alla Germania, intimandole di non violare la neutralità belga, che tuttavia rimane inascoltato. ‐ 4 agosto: il Regno Unito dichiara guerra alla Germania. ‐ 6 agosto: l’Austria dichiara guerra alla Russia. ‐ 12 agosto: Francia e Regno Unito dichiarano guerra all’Austria‐Ungheria. LA GRANDE GUERRA (1914‐1918) Aspetti militari della guerra: dalla guerra di movimento alla guerra di trincea Î Trincee Î Assalti per sfondare le linee avversarie Î Filo spinato Î Mitragliatrici (quattrocento‐seicento colpi al minuto) Î Cannoni Î Granate a frammentazione Î Gas asfissianti (iprite Gas asfissianti (iprite – Ypres 1915) Î Aerei da combattimento I costi umani: i numeri essenziali Totale Solo Italia soldati 70.000.000 5.615.000 morti 10.000.000 650.000 feriti 30.000.000 947.000 di cui con gravissime g mutilazioni 8.000.000 200.000 (circa) Soldati britannici a un concerto di beneficenza al Savoy Hotel di Londra, 1916. Gueules cassées Che cosa aiuta a spiegare l’accettazione di una così inaudito massacro? Î La forza della coercizione: effettivi ammutinati processati Francia 8.500.000 30-40.000 3.257 Italia 5.200.000 condannati a morte Giustiziati 554 49 4.000 750 Î Un controllo integrale dell Un controllo integrale dell’informazione informazione da parte degli uffici statali di censura in tutti gli da parte degli uffici statali di censura in tutti gli Stati coinvolti nel conflitto Î Ma anche la straordinaria forza comunicativa degli ideali nazional Ma anche la straordinaria forza comunicativa degli ideali nazional‐patriottici: patriottici: LLondra, d 4 agosto 1914: 1914 la l folla f ll saluta l l’ l’annuncio i della d ll dichiarazione di hi i di guerra alla Germania Estate 1914: grandi entusiasmi collettivi allo scoppio della guerra Î Manifestazioni di giubilo nelle capitali europee all’annunzio dell’ingresso in guerra Î In parte giustificate dalla convinzione comune che la guerra durerà poco Î In parte spiegate appunto dalla forza pervasiva degli ideali nazional nazional‐patriottici patriottici Î Nemmeno i partiti socialisti o le associazioni delle suffragiste (come la WSPU) resistono al ricatto della retorica patriottica, patriottica giacché quasi tutti votano i pieni poteri di guerra ai rispettivi governi Î Caso C paradossale d l di Jean J J è leader Jaurès, l d socialista i li f francese, contrario i alla ll guerra, ucciso per questo il 31 luglio 1914 da un fanatico nazionalista. Jaurès, pochi giorni prima, aveva dichiarato: «Non c’è alcuna contraddizione nel fare il massimo sforzo per assicurare la pace e, nel caso in cui la gguerra scoppi pp nostro malgrado, g nel fare il massimo sforzo p per assicurare nell’orribile tormenta l’indipendenza e l’integrità della nazione». Forme della comunicazione pubblica durante la grande guerra ‐ 1 Î Uffici centrali di censura e di propaganda: propaganda Î controllo sui giornali privati, favorito dai processi di concentrazione proprietaria in corso, e dalla condivisione degli ideali bellici e nazionalisti della maggior parte degli imprenditori dei media: Î Caso britannico: Î 1915‐16: Governo Asquith (liberale) – maggioranza composta dal Partito Conservatore, Liberale e Laburista Î 1916‐18: 1916 18 Governo G Ll d George Lloyd G (lib l ) ‐ maggioranza (liberale) i composta t dal d l Partito P tit Conservatore, C t Liberale e Laburista Î nel governo di Lloyd George, lord Beaverbrook è ministro dell’informazione; lord Northcliffe è il responsabile della propaganda presso i paesi nemici; lord Rothermere (fratello di Northcliffe) è segretario di Stato all’aeronautica. Î Lord Beaverbrook (William Maxwell Aitken) è il proprietario del «Daily Express» e del «Globe» Î Lord Northcliffe (Alfred Harmsworth) è il proprietario dello «Evenenig News», del «Daily Mail», del «Times», del «Daily Mirror», dello «Observer», del «Sunday Times» Î Lord Rothermere (Harold Harmsworth) è il proprietario del «Glasgow Record and Mail» e del «Sunday S d Pictorial» Pi i l Î I due fratelli Harmsworth possiedono insieme la Amalgamated Press, editore di altri periodici. Î Forme della comunicazione pubblica durante la grande guerra ‐ 2 Î Pubblicazioni speciali per i soldati al fronte Î Pubblicazione di manifesti di propaganda, per conto del governo [nell’ottobre del 1918 la Gran Bretagna ne scarica 167.000 al giorno da aerei militari che volano oltre le linee nemiche per indurre i tedeschi alla pace] Î Impiego I i d l cinema del i di fiction fi i e documentaristico d i i (in (i parte con finanziamenti fi i i pubblici, bbli i in i parte con finanziamenti privati): Î David D id Griffith, G iffith Cuori C i del d l mondo, d 1918, 1918 prodotto d tt da d D.W. D W Griffith G iffith Productions, P d ti F Famous Players‐Lasky Corporation e War Office Committee [Ministero della guerra britannico], e distribuito da Paramount Pictures Î Narrazioni ed estetica della propaganda di guerra: Estetizzazione della guerra nelle immagini di propaganda Gran Bretagna, 1914‐16 Germania, 1918 Brutalizzazione del nemico ‐ Le false notizie di guerra ‐ 1 Marc Bloch, Riflessioni di uno storico sulle false notizie della guerra 1921 sulle false notizie della guerra, 1921 Brutalizzazione del nemico ‐ Le violenze contro i civili ‐ 2 Brutalizzazione del nemico – Il nemico come animale ‐ 3 Manifesto per l Manifesto per l’arruolamento arruolamento, USA, USA 1917 Esasperazione dei toni / brutalizzazione dei nemici ‐ 1 A.F. Winnington‐Ingram (1858‐1946), vescovo anglicano di Londra, in un sermone del 1915 dice: «Per salvare la libertà del mondo, e la Libertà in quanto tale, per salvare l’onore delle donne e l’innocenza dei bambini, per salvare tutto ciò che di più nobile vi è in Europa, tutti coloro che venerano la libertà e l’onore, tutti coloro che antepongono al benessere i propri principî e mettono la Vita stessa al di sopra della semplice vita quotidiana, quotidiana devono riunirsi in una grande crociata al fine di – inutile negarlo – sterminare i tedeschi. Ucciderli non per il piacere di uccidere, ma per salvare il mondo. E occorrerà uccidere i buoni come i cattivi, i vecchi hi come i giovani, i i chi hi ha h mostrato t t pietà i tà verso i nostri t i feriti f iti e parimenti i ti i mostri demoniaci […]. In breve bisogna ucciderli nel timore che la civiltà intera non venga essa stessa assassinata. […] Uccidete i tedeschi! Io guardo a questa guerra come a una guerra di purificazione, io guardo a ognuno di voi che morirà in questa guerra come a un martire» Esasperazione dei toni / brutalizzazione dei nemici ‐ 2 FANTE Ricordati! d ! Il nemico si batte contro di te per avere la tua donna! per rubarti il grano e il bestiame! per renderti servo del più duro dei padroni! d d l ùd d d ! Alle baionette FANTE! Distruggi la razza dannata, getta il ladro in istrada, uccidi lo sporco violatore di donne i li italiane Ricordi FANTE le urla delle donne rimaste di là del Piave, durante quella tragica e buia notte in cui, voltandoti indietro, fermasti l’invasore? l d i i di f i l’i ? Che quelle urla si mutino in tanti colpi di baionetta! Ad ogni lacrima delle nostre donne violate risponda il rantolo dell’agonia di un nemico i d il l d ll’ i di i colpito dalla Tua palla rivendicatrice! Morte – Strage – Rovina! A dit ! Ardito! Leva dai denti il pugnale e percuoti sui petti nemici finché la mano non ti dolori, finché la lama non si spunti, finché la terra non sia di t t t tt diventata tutta un fango di sangue f di In «Savoia! Giornale del XXVIII Corpo d’Armata», 27 giugno 1918 U. Finozzi, Cacciali via!, manifesto per il quinto prestito di guerra (1918), ( ) Archivio G. Costa, Milano Introiezione degli imperativi patriottici ‐ 1 Î Manlio Maiorino, nato ad Isernia il 17 giugno 1895, muore a Santa Maria di Tolmino il 28 novembre 1915 (20 anni). È un convinto interventista e vuole andare al più presto al fronte; così scrive al padre da Reggio il 9 agosto del 1915 (tre mesi e mezzo prima di morire): «Né Né sareii in i alcun l modo d capace di resistere it a Reggio R i fino fi all 1° di ottobre tt b coll pensiero di starmene chi sa per quanti mesi ancora lontano dai campi di battaglia, mentre migliaia e migliaia di fratelli stanno già da parecchi mesi a compiere l’opera grande, l’opera bella in difesa della libertà e del diritto ed a versare il loro sangue per la liberazione degli oppressi fratelli nostri, per la grandezza e la gloria d d’Italia Italia. Ormai non esiste che un solo pensiero: ll’Italia: Italia: ormai non bramo altro che portare il mio fucile sulla linea del fuoco. La patria ha bisogno di tutti i suoi figli in quest’ora sublime, e sarebbe davvero un’infamia ’i f i il rifiutare ifi t il concorso della d ll propria i persona, specie i quando d sii è stati t ti accaniti assertori della guerra santa di liberazione». [Da Adolfo Omodeo, Momenti della vita di guerra. Dai diari e dalle lettere dei caduti. 1915‐1918, 1° ed. 1934]. Introiezione degli imperativi patriottici – 2 Î Gran G B Bretagna ‐ agosto 1914‐gennaio 1916: ‐ gennaio 1916‐autunno 1918: 2.500.000 16.000 volontari arruolati obiettori di coscienza L’elaborazione del lutto – il compito delle madri Anna Franchi – conferenza a Milano – Resoconto da “Il secolo” «Anna Franchi ricorda l’invasione compiuta dal barbaro nemico che oggi profana il suolo della patria calpestando le tombe dei nostri eroi ed invoca che tutte le madri concordi insistano nell’opera di propaganda per la resistenza sino a che quelle sacre terre bagnate dal sangue di tanti prodi ritornino libere. Solo allora, ella disse, noi madri saremo degne dei nostri figli» Ogni donna patriota, figli». patriota dice la Franchi, Franchi è «madre» perché i combattenti sono «figli della patria». Il suo dovere di madre è di «seminare coraggio» ai figli perché conquistino la vittoria anche a costo della vita. La patria richiede una maternità eroica: «La voce delle madri, oggi più che mai, si deve far sentire non col pianto per lo strazio sofferto ma per infondere quel coraggio che al soldato non deve mancare per conquistare la vittoria finale da tutti invocata. Solo allora il Calvario avrà l’apoteosi della Croce» Chiese davanti alla guerra – 1 ÎLa posizione di papa Benedetto XV (1914‐22) è nettamente contraria alla guerra Î nota ai capi di Stato dell’agosto 1917: «Nel presentare [queste proposte per una rapida pace] a voi che reggete in questa tragica ora le sorti dei popoli belligeranti, siamo animati dalla cara e soave speranza di vederle accettate e di giungere quanto prima alla cessazione di questa lotta tremenda, la quale ogni giorno di più apparisce un’inutile strage» Chiese davanti alla guerra ‐ 2 Î Diversa la posizione dei cappellani al fronte, e di un significativo numero di prelati: ‐ 5 aprile 1917: padre Agostino Gemelli organizza Gemelli organizza al fronte la consacrazione dell’esercito al Sacro Cuore di Gesù ‐ 15 giugno 1917: consacrazione di tutte le nazioni dell’Intesa al Sacro Cuore di Gesù Chiese davanti alla guerra – 3 Preghiera del soldato: Gesù buono t’addita il Calvario: ti ricorda, o giovane, ch’Egli a compiere la sua missione divina, non fuggiva il sacrificio di sé, ma accettava generoso ogni dolore perché non la sua ma bensì si adempisse la volontà del suo Divin Padre. Quale sacrificio!... qual morte atroce! Ma Cristo pregò, pregò vinse la morte, morte diede la vita, vita la libertà, libertà la felicità agli uomini redenti». Gesù dolcissimo, accetto la tua Santa volontà. Nella voce della patria adoro la voce di Dio. Non ricuso la fatica, gli stenti; affronterò la morte stessa, se questa è la prova della mia fedeltà. Ch’io, Gesù, ti possa imitare, compiendo colla tua grazia con qualunque sacrificio, fosse pur della vita, vita tutto il mio dovere. dovere Gesù buono, sorga dal mio e comune sacrificio col tuo aiuto una patria più bella, più buona, più cristiana. Liberi per l’armi nostre, sul bel suolo d’Italia s’espanda la tua fede, la tua santa legge di carità e d’amore per cui si dia la tranquillità e la rassegnazione alle nostre famiglie, il soccorso generoso agli orfani, la difesa della minacciata virtù. virtù Per tanto bene salirò con Te il Calvario, in attesa della corona che hai promesso al soldato fedele L’Italia in guerra – maggio 1915 Î Neutralisti: ‐ Giolitti e liberali giolittiani ‐ socialisti ((ma non Mussolini,, che il 15 novembre 1914 fonda “Il Popolo p d’Italia” e a fine novembre è espulso dal PSI) ‐ Benedetto XV e parte del mondo cattolico Î Interventisti: ‐ interventisti democratici (Gaetano Salvemini; Leonida Bissolati) ‐ interventisti rivoluzionari (Mussolini; Alceste De Ambris; Filippo Corridoni) ‐ liberali (Salandra; Sonnino; Albertini – “Corriere della Sera”) ‐ nazionalisti (Marinetti; D’Annunzio; Corradini) Î Patto di Londra (26 aprile 1915): le potenze dell’Intesa offrono al governo Salandra, in caso di intervento dell’Italia in guerra e, ovviamente, di vittoria, oltre alle «terre irredente» (Trentino e Friuli), anche il Tirolo meridionale fino al Brennero, tutta la Dalmazia (con l’eccezione di Fiume), il protettorato sull’Albania, il possesso della base di Valona, e la p p provincia turca di Antalia, sulle coste meridionali dell’Anatolia Propaganda interventista – Sacralizzazione della guerra Gabriele D’Annunzio Gabriele D Annunzio, Genova Genova‐Quarto Quarto, 5 maggio 1915. 5 maggio 1915 «[…] Voluto aveva il Duce di genti un rogo su la sua roccia, che vi si consumasse la sua spoglia d’uomo, che vi si facesse cenere il triste ingombro; e non gli fu concesso. Non catasta d’acacia né di lentisco né di mirto ma di maschie anime egli oggi domanda, o Italiani. Non altro più vuole. E lo spirito di sacrificio, che è il suo spirito stesso, che è lo spirito di colui il quale tutto diede e nulla ebbe, domani griderà sul tumulto del sacro incendio: “T tt iò h i t t tt iò h “Tutto ciò che siete, tutto ciò che avete, e voi datelo alla fiammeggiante Italia!”. t i d t l ll fi i t It li !” O beati quelli che più hanno, perché più potranno dare, più potranno ardere. Beati quelli che hanno vent’anni Beati quelli che hanno vent anni, una mente casta, un corpo temprato, una madre animosa. una mente casta un corpo temprato una madre animosa Beati quelli che, aspettando e confidando, non dissiparono la loro forza ma la custodirono nella disciplina del guerriero. Beati quelli che disdegnarono gli amori sterili per esser vergini a questo primo e ultimo amore. q g g p g q p Beati quelli che, avendo nel petto un odio radicato, se lo strapperanno con le lor proprie mani; e poi offeriranno la loro offerta. Beati quelli che, avendo ieri gridato contro l’evento, accetteranno in silenzio l’alta necessità e non più vorranno essere gli ultimi ma i primi. ù l l Beati i giovani che sono affamati e assetati di gloria, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché avranno da tergere un sangue splendente, da bendare un raggiante dolore. dolore Beati i puri di cuore, beati i ritornanti con le vittorie, perché vedranno il viso novello di Roma, la fronte ricoronata di Dante, la bellezza trionfale d’Italia». Eugenio Baroni, Monumento a Garibaldi, Genova‐Quarto, 1915