è in gioco la libertà di espressione

Transcript

è in gioco la libertà di espressione
È IN GIOCO LA LIBERTÀ
DI ESPRESSIONE
Il caso della proposta di legge Scalfarotto
Libera trascrizione di una conferenza dell’avvocato
Gianfranco Amato
Presidente dei
GIURISTI PER LA VITA
Cesena, 10 Ottobre 2014
1
COSA STA SUCCEDENDO?
Alcune denunce: Il primo maggio dopo il Tg2 delle 20 e
30 come qualcuno di voi avrà senz'altro visto in primissima serata è andato in onda un video dove si rappresentava l'ultima cena in stile leonardesco con il sottofondo
della celebre aria di Mendelssohn della marcia nuziale.
Non si capiva bene chi fossero gli sposi di questo banchetto, poi tutto si è capito quando Gesù ha baciato in
bocca Simon Pietro.
Si è capito che era uno spot satirico a favore dei movimenti gay. Potremmo domandarci che, se al posto di Nostro Signore ci fosse stato il profeta Maometto, probabilmente i dirigenti della Rai non avrebbero mandato in
onda il filmato. Possiamo perlomeno domandarci se l'avessero mandato in onda cosa sarebbe successo.
Abbiamo fatto una denuncia per un'opera esposta nel
museo di arte moderna del ventunesimo secolo di Roma 1
un' opera dei fratelli Chapman: era una scultura molto realistica, assolutamente realistica. Rappresenta due bambine in età ancora prepubere completamente nude, una
cavallo dell'altra e dalla bocca della seconda usciva un
membro genitale maschile: un pene. Una rappresentazione pedopornografica omosessualista.
La reazione a questa denuncia sapete qual è stata? L'affermazione per cui … la sessuofobia cattolica impedisce
l'espressione dell'arte omosessualista.
1
Museo MAXXI di Roma, che è giusto ricordarlo, costa circa 10 milioni di euro all’anno per la sola gestione ed è presieduto dall’ex Ministro Giovanna Melandri
2
Abbiamo denunciato Oliviero Toscani che in un'intervista alla radio, ha definito la Chiesa cattolica come la più
grande organizzazione sadomasochista mondiale, anzi si
è scagliato contro i crocifissi che ha definito un simbolo
sadomasochista, contro gli angeli sugli altari perché sono
un chiaro simbolo di pedofilia. Ha definito l'attuale Pontefice un vecchio rimbecillito che dice cose banali e San
Giovanni Paolo II un assassino per la sua posizione contro
l’utilizzo del preservativo come unico mezzo di prevenzione dell’AIDS in Africa. E questo alla radio 2 RAI.
Questi non erano discorsi di un ubriaco al bar, è un personaggio che ha anche una posizione, una certa autorevolezza e credito professionale primo.
Abbiamo deciso di procedere anche su altri fronti, è inutile che vi ricordi la copertina dell’espresso di qualche
settimana fa, l'avrete vista, dove c’era l'immagine del
Santo Padre che vista da vicino era come un puzzle composto da piccole scene di sesso esplicito omosessuale,
preservativi, pillole anticoncezionali, eccetera.
Sempre alla Rai dopo il Tg3 della notte in un approfondimento politico, l'onorevole Ivan Scalfarotto che come
vedremo è il padre di questo disegno di legge, ha pubblicamente definito l'onorevole Giovanardi che era lì in trasmissione e tutti quelli come lui che la pensano su famiglia naturale … eccetera, eccetera, come la zavorra del
nostro paese. Sapete quando è stata l’ultima volta che in
politica è stato fatto riferimento al termine zavorra? …
Juden sind der Ballast des deutschen Volkes … Gli ebrei
3
sono la zavorra del popolo tedesco, e non è un gran bel
precedente …
Gli ultimi tre giorni di giugno mentre io giravo in Umbria
con le mie conferenze è andato in scena contemporaneamente un Gay Pride a Perugia, sapete cos'è accaduto?
Tutti gli esercizi pubblici che si sono rifiutati di esporre la
locandina del Gay Pride sono stati segnati come negozio
omofobo e contro di loro è partita una campagna di boicottaggio, che tra l'altro ha visto coinvolto anche il celebre Ristorante NENÈ del centro di Perugia, che ha dovuto
fare marcia indietro, chiedere scusa e promettere che finanzierà il prossimo Gay Pride. Sapete quando è accaduta più o meno una cosa dello stesso tipo? La notte dei cristalli, e non è un bel precedente.
Ma cosa sta accadendo … e potremmo andare avanti
tutta la sera … le sentinelle in piedi menate e altri fatti …
Sapete che a Rovereto hanno spaccato la testa a Don
Matteo Grazioli che è in ospedale. Al responsabile delle
sentinelle stato fracassato il setto nasale, è finito all'ospedale: squadrismo! … ma cosa sta succedendo?
Ora io cercherò questa sera di illustrarvi quali sono le
due direttrici pericolose di questa deriva cominciando
dalla prima che è il disegno di legge contro l'omofobia;
attenzione faccio una premessa: anzitutto dobbiamo sapere che si tratta di un intervento normativo totalmente
inutile perché? Perché già oggi tutti noi, tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal loro orientamento sessuale godono dei diritti degli strumenti che la legge offre.
4
Ricordiamo sempre che l'articolo 3 della Costituzione 2
italiana dice che tutti i cittadini sono uguali davanti alla
legge senza distinzione di sesso di razza di lingua di religione di condizione personale di opinione politica, quindi
il sesso e la condizione personale sono già criteri in base
ai quali non si devono creare discriminazioni.
E guardate che l’ha espresso in modo molto semplice,
ma efficace, un giornalista ateo, laico e liberale come
Piero Ostellino, quando sul corriere della sera ha scritto:
Ma perché un omosessuale quando viene picchiato deve
avere una tutela giuridica superiore rispetto a me che sono
solo un “essere umano senza particolare qualificazione
sessuale”.
Picchiare una persona è reato … Punto!
Sapete anche che per aver scritto questa frase, è stato
chiesto il licenziamento per Piero Ostellino dalla redazione del Corriere.
Bene, fatta questa premessa, vediamo quali sono invece gli elementi che rendono inquietante e pericoloso
questo disegno di legge:
Cominciamo dal primo: si sta tentando per la prima
volta nel nostro paese di introdurre un reato senza definirne il presupposto. Cioè, questo disegno di legge non
definisce cos’è l’omofobia. Nessuna legge in Italia oggi
2
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
5
definisce il concetto di omofobia e nessun magistrato in
Italia oggi ha mai definito in nessun procedimento cos’è
l’omofobia: allora, secondo voi, chi sarà a definire il presupposto di questo reato? Chi; non ci arrivate? Colui che
sarà chiamato ad interpretare ed applicare la legge: il
giudice!
Noi sapremo se quello che abbiamo commesso è reato
al processo. Ma attenti perché questo è tipico dei sistemi
totalitari, perché in uno stato di diritto il cittadino deve
sempre sapere preventivamente quali conseguenze ha il
suo comportamento, soprattutto se di carattere penale:
se tu fai quell’azione, ci sarà una reazione … prima di andare a processo, non al processo. E perché diciamo che
questo è tipico dei sistemi totalitari? Perché qualcuno di
voi ricorderà per esempio che nell’ex URSS vigeva il famigerato reato di attività antisovietica, che a quasi
trent’anni dal crollo del muro di Berlino, ancora non si sa
bene cosa fosse.
Il concetto di antisovetskuyu deyatel'nost' era evanescente perché non serviva: in realtà era solo un mezzo
per colpire gli oppositori politici. Si finisce davanti al giudice del popolo il quale afferma: quello che hai fatto è
antisovietico - 10 anni di gulag!
Così funziona nei sistemi totalitari e si vorrebbe farlo
funzionare anche in Italia.
Attenti, perché se noi guardiamo quel che accade negli
altri paesi europei che già conoscono questo tipo di legislazione, beh lo scenario diventa ancora più inquietante.
6
Prendiamo la gran Bretagna: anche in G.B. la legge non
definisce cos’è l’omofobia … anche perché è un concetto difficile da definire … Come hanno risolto il problema
lì? Così. La loro Procura della Repubblica ha emanato una
circolare e ha scritto: poiché la legge non ha definito
l’omofobia, noi, nel perseguire questo reato, ci comporteremo in tal modo. Considereremo omofobo [… any incident which is perceived to be homo-phobic or transphobic by the victim or by any other person …] ogni atto
percepito come tale dalla vittima o da terzo soggetto3.
Quindi noi non sappiamo in realtà che cos’è l’omofobia,
la legge non la definisce. Lo scopriremo al processo, o se
si utilizzerà un modello all’Inglese, a seconda della percezione di un eventuale terzo soggetto. Fatto da tenere
bene a mente perché cercheremo di farlo capire.
Seconda cosa: il nostro sistema penale non funziona
così: quello che viene punito è il fatto, non il motivo. Lo
stato non può punire l’intenzione, il pensiero. Non può
entrare nella coscienza dell’individuo, come vorrebbe fare il giudice Scalfarotto … e state attenti perché anche
questo è tipico dei sistemi totalitari; sistemi che vogliono
controllare la coscienza e imporre l’ideologia di stato.
Faccio un esempio: se io rubo è il FURTO che viene punito, poi se io ho rubato perché avevo fame o perché mi
piaceva il suo … cellulare, questo è un elemento che può
essere preso in considerazione per circostanziare il fatto
3
La signora che denunzierà Tony Miano (vedi più avanti).
7
e per graduare la pena, ma non può essere quello
l’oggetto della punizione.
E guardate che questa deriva totalitaria pericolosa era
stata lucidamente profetizzata da George Orwell nel suo
romanzo 1984, quando aveva coniato il termine di psicoreato [crime-thinking = pensiero criminale]. Lo stato che
punisce il pensiero, l’intenzione, la motivazione.
Altro aspetto: se noi facciamo passare il principio che
una determinata categoria di individui, per una loro condizione personale debba avere una tutela giuridica privilegiata rispetto a tutti gli altri, noi facciamo qualcosa che
molto probabilmente non funziona nel nostro sistema.
Perché se passa questo principio io stasera offro la cena a chiunque di voi mi dimostri che la stessa cosa non
debba valere, che so io, per i disabili: non sono forse anche loro una categoria che ha una posizione personale?
Ma se passa questo principio, poi noi dovremmo paradossalmente moltiplicare le categorie. Poi toccherebbe
alle donne in stato interessante, agli obesi, ai fumatori, ai
cacciatori, ai giocatori d’azzardo … ma non funziona così
il nostro sistema. Non funziona a categorie diverse con
tutele giuridiche differenziate.
Se però e qui sta il punto, il presupposto su cui si basa
questo disegno di legge come qualcuno sostiene, risiede
nel fatto che questa categoria sia stata perseguitata e discriminata come gli ebrei sotto il Terzo reich o i neri
nell’Apartheid sudafricana (anche se non possiamo ragionevolmente sostenere che i gay siano oggi persegui8
tati o discriminati), lo stato dovrà fare i conti con quella
che si definisce affirmative action4.
Se lo stato riconosce che una categoria è stata discriminata e perseguitata, deve intervenire con dei sistemi
riparativi.
È successo negli USA dopo la persecuzione dei neri a
seguito delle leggi razziali negli stati del sud.
Questa compensazione avviene col sistema delle quote: quote nelle assunzioni, quote privilegiate in politica,
eccetera. Tant’è vero che le associazioni pro-gay stanno
già pensando alla proposta delle quote arcobaleno: lo
stato offre un modello più vantaggioso in situazioni di
crisi.
Esiste poi un altro aspetto da non sottovalutare che risiede nell’aspetto culturale della legge (perché una legge
in quanto tale viene da principio ritenuta giusta a prescindere) e qual è: che l’omosessualità e l’eterosessualità sono entrambi due condizioni naturali anzi, si ritiene che
l’omosessualità meriti un plus valore giuridico rispetto alla eterosessualità tanto da richiedere una tutela giuridica
privilegiata.
4
L'affirmative action è uno strumento politico che mira a ristabilire e promuovere principi di
equità razziale, etnica, di genere, sessuale e sociale. Il termine è venuto a indicare l'operato dei
governi di tutto il mondo in materia di giustizia sociale. L'affirmative action si riferisce alle politiche di promozione dell'educazione e dell'impiego di gruppi socio-politici non dominanti, normalmente minoranze o donne. Lo scopo delle politiche di affirmative action è di rimediare agli
effetti della discriminazione attraverso ad esempio quote riservate a favore del gruppo target
che si vuole tutelare. Gli obiettivi di questo tipo di politica sono raggiunti, normalmente, con
programmi di reclutamento mirato, trattamenti preferenziali nei confronti dei gruppi sociopolitici svantaggiati e in alcuni casi tramite l'utilizzo di quote.
9
Vediamo adesso quali sono i due aspetti più pericolosi
di questo disegno di legge. Esso tocca i due pilastri che
reggono il sistema democratico:
La libera manifestazione del pensiero, tutelata e garantita dall’articolo 21 della Costituzione 5.
La libertà di religione tutelata e garantita dall’articolo 196
Sarà complicato sostenere che gli omosessuali non
debbano non possano accedere ad alcuni diritti, come il
diritto al matrimonio o all’adozione di coppia. Ma sarà
anche difficile sostenere dal punto di vista della libertà
religiosa per esempio, che l’omosessualità è un insieme
di atti intrinsecamente disordinati e contrari alla legge
naturale, come insegna il catechismo della Chiesa cattolica o sostenere che il peccato dei sodomiti è uno dei
quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio
come insegna sempre il CCC o citare San Paolo (Rm e Cor)
che parla di grave depravazione dei sodomiti …
Se voi pensate che questa sia un’esagerazione, guardate amici cosa sta accadendo del resto d’Europa. Avrete
sicuramente saputo (… Grave se non lo sapete) cos’è accaduto per esempio qualche mese fa in Spagna, dove s.e.
il cardinale Sebastian Aguilar, amico personale di Papa
Francesco (anzi, colui che Francesco definisce il mio ma5
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
6
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché
non si tratti di riti contrari al buon costume
10
estro) ad 85 anni è stato incriminato dalla procura di Malaga per aver espresso (peraltro in modo molto soft) qual
è la posizione della Chiesa rispetto all’omosessualità.
Se poi andiamo in Gran Bretagna lo scenario è ancora
più inquietante. L’anno scorso da luglio a settembre abbiamo monitorato un fenomeno che stava diventando
veramente allarmante e cioè l’arresto degli street preachers, i predicatori di strada. È una figura tipica del mondo anglosassone che è interpretata da persone che leggono la Bibbia e la commentano a voce alta.
Ogni volta che costoro incappano malauguratamente
nelle lettere di San Paolo, vengono presi, arrestati o fermati. Il caso che più ci ha colpiti è stato quello di Tony
Miano7.
Quello che colpisce è la lucidità con cui Miano è riuscito
ad inchiodare i poliziotti, data la situazione psicologica in
cui si trovava.
Ma cosa dice il DDL 89? Da uomo della strada penso
che, essendo un progetto di legge che vuole contrastare
l’omofobia, dirà che chi offende, chi strilla e chi usa violenza nei confronti di un omosessuale avrà una pena
maggiore rispetto ad altri casi … No!
No, il problema di questo DDL non è la tutela giuridica,
ma è un problema culturale e ideologico: il DDL Scalfarotto usa uno strumento che già esiste e lo estende agli
omosessuali e transessuali. Questo strumento è la legge
Reale-Mancino 203/93 che non combatte solo l’ideologia
7
Vedi il racconto dell’episodio alla fine del documento.
11
nazifascista, ma disciplina i reati in materia di antisemitismo e discriminazione razziale.
Il DDL Scalfarotto prende quindi la base normativa di
una legge che tutela le persone discriminate con metodi
neonazisti o per questioni di razza si estende alle possibili
discriminazioni verso omosessuali o transessuali, fatto
pericolosissimo dal punto di vista giuridico.
Intanto incappa in un problema logico: fino ad ora nessuno, neanche Scalfarotto a confronto per radio, è mai
riuscito a dimostrare come omosessuali e transessuali si
possano definire Razza come Ebrei, Neri, Rom.
A parte il dettaglio logico, sono le conseguenze che sono aberranti: se io stasera, pubblicamente davanti a tutti,
facessi un’affermazione antisemita e razzista affermando
che la legge deve impedire i matrimoni misti tra razze diverse, ad esempio che una donna bianca non deve sposare un nero … se facessi questo in virtù della legge
Mancino:
A titolo personale rischierei fino ad 1 anno e 6 mesi
Se lo facessi all’interno di un movimento, associazione, partito o chiesa, fino a 4 anni
E se fossi uno dei responsabili di questo movimento,
associazione, partito o chiesa, rischierei la galera fino a 6
anni
Di conseguenza, affermare ad verso alla Scalfarotto,
che un uomo non può sposare un uomo e una donna non
può sposare una donna equivarrà a dire che so, che una
coppia di africani non deve adottare un bambino bianco.
12
Guardate che questa roba qua è stata approvata il 19 settembre del 2013 alla Camera ed è in dirittura d’arrivo al
Senato.
Poi esiste un’aggravante per tutti i reati del codice penale, tutti: dall’abigeato8 fino alla turbativa d’asta. A qualunque tipo di reato, se motivato da omofobia consegue
un aumento di pena fino alla metà: tantissimo!
C’è anche un problema costituzionale rispetto all’art.
279 che dice che tutte le pene devono essere proporzionate.
Poi c’è un aspetto tecnico pratico di cui il legislatore
non si è minimamente preoccupato: come si fa ad accertare la condizione di omosessuale? Quali strumenti ha il
giudice per verificare ed accertare la condizione personale di un singolo? È un’autocertificazione, con tutte le conseguenze che potete immaginare.
Su questo punto come ultima cosa è prevista anche la
cosiddetta procedibilità d’ufficio10. Significa che alle vit8
L'abigeato è un tipo di furto che consiste nella sottrazione di bestiame, tipicamente quello
oggetto di allevamento.
9
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere
alla rieducazione del condannato
10
In diritto penale la procedibilità d'ufficio è la qualità di alcuni reati a seguito della perpetrazione dei quali l'azione penale deve essere avviata al mero ricevimento della notitia criminis. A
differenza di quanto accade per i reati perseguibili a querela della persona offesa, o altri casi in
cui è necessaria un'altra condizione di procedibilità dell'azione penale, perciò, non si richiede
che taluno che ne abbia legittimazione debba sollecitare l'avvio dell'azione penale, ma
l'autorità giudiziaria deve immediatamente perseguire il colpevole non appena acquisisca la relativa denuncia, indipendentemente dalla eventuale lesione di diritti di terzi e dalla loro eventuale facoltà di rivalsa. Inoltre, l'azione avviata d'ufficio è irretrattabile, non è dunque possibile interromperla come avviene nel caso di remissione della querela. La scelta di stabilire la procedibilità d'ufficio relativamente alla persecuzione di un certo tipo reato dipende di fatto dalla decisione del legislatore, il quale per la procedibilità d'ufficio valuta la gravità del nocumento arrecato all'ordinamento con la commissione dell'illecito e la riscontra tale da richiedere comunque
l'intervento della magistratura. (Tale valutazione viene a volte criticata, ad esempio per quanto
13
time di questi reati è impedita la possibilità di evitare
un’azione legale; Quello che i giuristi definiscono lo strepitus fori, ossia verso ciò che suscita clamore che si denunci o meno, si procede comunque.
Ora chiudo la parte giuridica, parlando della cosiddetta
clausola di salvataggio: Qualcuno dirà infatti che tutto
quello che ho detto stasera è falso perché esiste una
norma, il cosiddetto emendamento salva Vescovi, che
consente di dire le cose più omofobe al mondo, senza
essere puniti. Questa è l’ultima linea difensiva di Ivan
Scalfarotto, poiché in tutto il resto l’impianto è indifendibile.
Analizziamo bene questa maginot della norma. È composta di due parti, sono due emendamenti. L’emendamento VERINI11 ed il subemendamento GITTI12. Non
costituiscono discriminazione discorsi che istighino all’odio (Verini) né se condotti all’interno di organizzazioni
con scopi determinati (Gitti).
riguarda le scelte in tal senso nella Repubblica italiana è stata più volte criticata la procedibilità
d'ufficio nei confronti di chi copia o condivide illegalmente software, musica o film, quando reati ben più pericolosi e ben più d'allarme sociale sono perseguibili solo a querela di parte, come
la truffa). Alcuni reati sono perseguibili ordinariamente a querela della persona offesa salvo ricorrano alcune circostanze aggravanti che li rendono perseguibili d'ufficio.
11
Prevede che «ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione
alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente»
12
Non costituiscono discriminazione tutte le condotte «… ovvero assunte all’interno
di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria,
di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni».
14
Cominciamo dal primo: il problema è che il codice penale, il legislatore, non definiscono il concetto di ODIO. Il
problema è interpretativo. Dipende cioè dal significato
che al discorso si attribuisce. Ad esempio definire
l’omosessualità secondo il Catechismo della Chiesa cattolica potrebbe essere benissimo interpretato come hate
speach: discorso d’odio.
E poi chi deciderà queste cose? La sensibilità del giudice, la direzione ideologica di … ad esempio un magistrato donna, lesbica, che in questo momento non può sposare la propria partner, beh avrà sicuramente una sensibilità differente da un giudice etero che vive una situazione
familiare tradizionale.
Il secondo aspetto si liquida subito: il subemendamento
GITTI dice tutte le espressioni fatte all’interno di […]
etc., significa che se io rubo da solo vado in galera per
furto. Se in cinque ci associamo e facciamo la banda dei
ladri, non siamo punibili. Secondo voi quanti secondi dura davanti alla corte costituzionale questo principio, considerando che nel nostro ordinamento (di solito)
l’elemento associativo aggrava il reato, mai lo attenua.
Diciamoci anche come si fa a sostenere ragionevolmente che l’omofobia individuale è un reato mentre
l’omofobia collettiva non è invece punita, è un’attività lecita. È tra l’altro in contraddizione con l’impianto della
Mancino a cui si basa.
Per eliminare ogni dubbio però, ci ha pensato lo stesso
Scalfarotto, perché quando il giorno seguente
15
l’approvazione della legge l’arcigay gli ha chiesto conto,
lui stesso rispondendo per iscritto, ha affermato:
Avete letto bene la norma …? C’è scritto … affermazioni
fatte all’interno e non all’esterno di movimenti, partiti, associazioni …
Questa affermazione tradotta significa che ad esempio
i cattolici nel chiuso delle loro sacrestie possono dire quel
che vogliono, sampaoli compresi. Fuori, NO!
E questa è già l’interpretazione autentica dello stesso
relatore ed è scritta.
Finito l’aspetto giuridico, mi soffermo sulla seconda direttrice che è quella che sta diventando più preoccupante: la deriva di propaganda omosessualista e gay soprattutto nella società e nella scuola.
Premessa: Abbiamo il dovere morale per noi e per i nostri figli, di leggere un documento del Governo italiano,
anzi in particolare dell’UNAR13, ufficio del ministero delle
pari opportunità presso la presidenza del consiglio dei
ministri … quindi di RENZI … documento che si intitola
Strategia Nazionale per Combattere l’Omofobia
2013-2015. È un documento orwelliano.
Tocca tutti i punti più delicati della società:
Educazione
Istruzione
Lavoro
Carceri
Sicurezza
13
Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali
16
Comunicazione e giornalismo
Cominciamo dall’educazione: il documento dice che da
qui al 2015, in tutte le scuole di ogni ordine e grado bisognerà introdurre corsi di formazione sui diritti LGBT 14 per
il personale docente che non docente, in sostanza anche
i bidelli. Bisognerà eliminare tutta la modulistica didattica
ed amministrativa che discrimini la famiglia omogenitoriale, quindi non più madre e padre, ma genitore 1 e 2. Bisogna accreditare le associazioni LGBT come enti formativi presso il ministero dell’istruzione.
Bisogna introdurre l’empowerment dell’istruzione LGBT
a scuola … letteralmente dare potere alle persone LGBT,
nonché introdurre il diversity management, stessi concetti cioè anche a livello di dirigenza.
Bisogna poi incentivare i ragazzi al coming out,
all’esternazione della propria identità sessuale. Bisogna
introdurre l’identità di genere, cioè dire ai ragazzi che si
devono guardare bene dentro per verificare se davvero si
è uomini o donne, maschi o femmine indipendentemente
dal proprio sesso biologico.
Poi bisognerà introdurre (… ciliegina) bibliografia omosessualista, cioè letteratura che avvicini al mondo della
omosessualità.
Se pensiamo che tutto ciò sia fantascienza, beh non lo
è affatto! Quello che è successo alla fine di aprile al liceo
classico Giulio Cesare a Roma ci dimostra appunto il contrario e questa sera ve lo racconta chi l’ha vissuto in pri14
LGBT (o GLBT) è una sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche,
Gay, Bisessuali e Transgender. È considerato meno controverso del termine queer o lesbogay.
17
ma persona, al netto di balle e mistificazioni che sono circolate.
All’epoca dei fatti, in 2 classi di V^ Ginnasio del detto liceo, due insegnanti in attuazione della direttiva sopracitata, decidono di introdurre il romanzo Sei come Sei di
Melania G. Mazzucco. Hanno proiettato un video nel quale la scrittrice spiega dettagliatamente il romanzo in forma ideologica omosessualista molto forte. Hanno fatto
leggere il libro ai ragazzi, poi un dibattito in classe ed infine un tema: un saggio breve intitolato commenta la frase di Papa Francesco - Chi sono io per giudicare i gay - nel
contesto del romanzo.
Qual è il punto? Che questo romanzo affronta due temi
delicati come il rapporto fisico tra ragazzi dello stesso
sesso e la procreazione artificiale per le coppie gay in
questo modo: come primo aspetto descrive con un linguaggio da rivista pornografica e notevoli dettagli il rapporto orale tra due ragazzi dello stesso sesso.
Il secondo aspetto invece, quello della procreazione,
viene trattato con la stessa forma pornografica: l’atto di
masturbazione di un omosessuale mentre guarda riviste
porno-gay nella cabina di prelievo del seme.
Alcuni ragazzi e ragazze in particolare, quando sono incappati in questi brani, scandalizzati si sono rivolti ai genitori. In modo particolare ricordo un’espressione che mi
ha colpito: io ho sentito la mia sensibilità ferita!
E questa ragazza ha deciso di non finire la lettura del romanzo.
18
I genitori hanno fatto quello che ciascuno di noi avrebbe fatto: si sono letti il libro per capire che cos’era sta roba e lì si sono infuriati ancora di più. Perché in realtà non
ci sono altri passi osceni, ma tutto il libro è surreale. Surreale in quanto mostra il mondo come fosse tutto così,
come se il figlio eterosessuale di una famiglia tradizionale
fosse il fanalino di cosa di un mondo che sta scomparendo e che quanto scritto sia il futuro, il progresso!
E allora i genitori hanno deciso di reagire. Si è fatta una
denuncia. Io l’ho sottoscritta in qualità di presidente
dell’Associazione Giuristi per la Vita, venendo letteralmente sommerso da una marea di insulti come talebano
ignorante … anche provenienti dal mondo cattolico.
Dopo aver sopportato la cosa con pazienza cristiana
per qualche giorno ho deciso ad un certo punto che il limite era stato toccato.
Un giorno di ritorno da un viaggio a Roma da Milano in
macchina, mi imbatto in una trasmissione radiofonica di
RAI RADIO3 che parlava di cultura e libri la quale, dato
che era quello l’argomento del giorno, mi ha massacrato
letteralmente per 1 ora, al punto che io ho reagito.
Ho convinto Giovanardi a fare un’interrogazione parlamentare sull’argomento, citando espressamente i contenuti del testo summenzionato. Tre giorni dopo, durante una conferenza che tenevo a Carate Brianza, Giovanardi chiama e dice che era andato a presentare
l’interrogazione all’ufficio della presidenza del Senato.
All’atto della presentazione la segreteria chiese a Giovanardi se stava scherzando poiché il solo citare quei
19
passi violava il regolamento. Alla richiesta di cancellazione dei passi incriminati Giovanardi ha preteso allora che
venissero messe per iscritto le motivazioni della richiesta
stessa, e che venissero scritte dal presidente Grasso.
Incredibile ma vero, il 7 maggio 2014 il presidente Grasso (nonché magistrato) ha scritto una lettera che recita
così : caro senatore [...] purtroppo la sua interrogazione
non può essere accolta perché contiene elementi sconvenienti che violano l’articolo […] del regolamento […], la
prego, cancelli e ripresenti.
Ah! Ciò che è sconveniente ed osceno per un’aula parlamentare non lo deve essere per degli studenti di 16 anni? E comunque una soddisfazione ce la siamo tolta.
Se sono un talebano ignorante, sono quantomeno in
buona compagnia, nientemeno col il presidente del Senato della Repubblica, la seconda carica dello stato.
La questione grave di tutta questa vicenda risiede comunque nel fatto che la cosa è stata portata avanti senza
che i genitori fossero minimamente coinvolti. Il ministro
Giannini poi ha fatto una gaffe, perché chiestole un
commento a caldo, ha affermato:
…bah, io non ho mai letto questo romanzo … a parte
che definire un romanzo come osceno è assurdo … ma in
ogni caso io ho mandato gli ispettori e mi hanno riferito
che è tutto a posto … perché i professori e gli studenti erano d’accordo …
In tutto questo discorso manca una categoria. Forse
son tre le categorie della scuola, ma evidentemente per il
ministro non è importante.
20
Sapete dove sta scritto che i genitori hanno diritto di
priorità educativa nei confronti dei propri figli rispetto allo Stato …? Anche la Costituzione lo dice, ma non così
chiaramente come nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, art 26 – comma 3°.
E sapete perché nel 1948 si è deciso di inserire questo
principio che prima, essendo pacifico cioè scontato, non
era previsto da nessun ordinamento giuridico né nazionale né internazionale … e sapete perché? Perché dopo
la guerra l’esperienza aveva dimostrato com’era stato
devastante, distruttivo, esiziale, l’indottrinamento dei
giovani attraverso il ministero dell’istruzione pubblica, il
MIUR del terzo reich.
Cioè si è capito come l’istruzione in mano al potere può
divenire un’arma letale. E questi dopo 70 anni sono qui a
rivendicare il diritto dello stato a decidere le linee istruttive prescindendo dal confronto con le famiglie?
Sapete anzi qual’era la definizione completa del ministero d’istruzione pubblica tedesco ai tempi del nazismo?
Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda 15
e non era un caso che tutte e due le competenze fossero
tutte e due in quel dicastero lì. E sapete chi è stato dal
1933 il ministro dell’istruzione? Il professor Joseph Goebbels, ma la storia evidentemente non insegna niente.
15
Ministero del Reich per l'istruzione pubblica e la propaganda, noto anche come Propagandaministerium, è stato un ministero della Germania nazista, creato per diffondere l'ideologia
del Partito nazista in Germania e controllare le espressioni culturali nel paese. Fondato il 13
marzo 1933 dal nuovo governo nazionalsocialista di Adolf Hitler, il ministero venne affidato a
Joseph Goebbels e incaricato di controllare la stampa e la cultura nazionale.
21
Andiamo oltre. Se vi ho chiesto di leggere questo documento (strategia nazionale …) vi scongiuro, vi supplico di leggerne un altro più pericoloso ancora che si intitola: Standard per l’educazione sessuale in Europa, che annovera l’OMS16, tra gli autori.
Questo perché purtroppo sta per essere applicato in
moltissime scuole materne ed elementari del nostro paese.
Questo documento divide i giovani in fasce d’età (0-4,
4-6, 6-12, 12-15). Siccome noi Giuristi per la Vita, offriamo
la nostra disponibilità a dare assistenza gratuita legale a
tutti i genitori che si battono per queste cose, abbiamo
ricevuto moltissime segnalazioni.
Tocchiamo in modo particolare le materne e la primaria. Vi dico soltanto cosa prevede questa direttiva nella
fascia d’età 0-6.
Tutti i bambini di quell’età devono (tra l’altro) essere
introdotti alla masturbazione infantilmente conscia, avere la capacità di identificare i genitali, e forse peggio di
tutto … l’introduzione all’identità di genere: acquisire
consapevolezza dell’identità di genere. Cioè non siete
maschietti o femminucce, ma dovete decidere cosa siete.
Allora sulla fisicità, chiamiamola così, la prima segnalazione che abbiamo avuto è stata a gennaio. Da Roma un
genitore, un padre ascoltando il bambino di 6 anni che
tornava da scuola e che faceva discorsi un po’ strani immediatamente pensa all’intervento esterno come adulto.
16
Organizzazione Mondiale della Sanità
22
Corre a scuola, convoca tutte le maestre e dice: ehi ehi,
aprite gli occhi. Qui c’è qualcuno di strano perché mio figlio fa discorsi di un certo tipo …
Dicono loro: no, stiamo applicando lo standard … alla
legittima reazione del genitore, del padre … ma siete
pazze! Tutte le maestre, tutte, lo hanno aggredito dandogli del bigotto, dell’arretrato, del retrogrado.
Lui ovviamente, va per prendere il figlio e portarlo via
da quella scuola e noi abbiamo valutato anche se ci fossero gli estremi per un’azione legale. Perché … come definite voi un adulto che insegna ad un bambino di 6 anni a
toccarsi? Sapete cosa mi hanno risposto al telefono:
… un educatore!
C’è gente che difende questa roba qua!
Ora però vedete, qui siamo nel campo della natura,
perversa ma è natura. Quello che invece sta diventando
devastante è il gender: L’idea che si sceglie cosa essere.
Ci sono asili dove fanno vestire i bambini da bambine e
viceversa, fanno giocare i bambini con le bambole e le
bambine con lo scavatore e le pistole secondo un modello Norvegese.
Ci sono scuole, come la vecchia scuola Mattei di Roma,
dove truccano i bambini da donna con il rossetto, grazie
anche all’intervento degli educatori esterni delle associazioni gay, accreditate (vedi sopra).
Ci sono scuole come I sei colori di Ugo dove hanno proposto di abolire la festa del Papà per non discriminare
una figlia con due madri.
23
Per non parlare delle fiabe che circolano: con due principesse che si baciano con chiaro atteggiamento saffico,
si innamorano, si sposano felici e contente.
Poi c’è la fiaba del principe che s’innamora dello scudiero e scappa con lui e si sposano … ridete, giusto! Ma se
pensate alla forza pedagogica che ha sta roba qua … a
voi cos’hanno raccontato, Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Biancaneve17. C’è poco da ridere.
E poi il libro che ora sta spopolando in tutte le scuole di
ordine inferiore è Qual è il Segreto di Papà. È un racconto
di un bambino che parla della su famiglia, una famiglia tipo, separata, in cui la mamma è andata a vivere con Ale
(fidanzato) e il papà invece comincia a comportarsi in
modo strano, non parla … si scopre che questo papà ha
un segreto. E il segreto si chiama Luca.
Il bambino spiega che però, siccome a scuola la parola
gay ha un’accezione negativa ne parla con la maestra, la
quale decide: farò io una lezione. Bene, va alla lavagna,
scrive la parola gay e dice: bambini, sapete cosa vuol dire
questa parola in inglese … Allegro. Quindi il suo papà è
fortunato ad avere un fidanzato allegro. Applausi!
Ma la storia non ha un happy ending, non finisce bene,
perché alla fine sto padre dice: eh, io e Luca ci vogliamo
tanto bene però non siamo felici perché in Italia non ci
possiamo sposare.
17
Le fiabe lasciano una fortissima impronta pedagogica nella vita di ogni bambino. Sono tra le
cose di cui ci ricordiamo di più
24
E il bambino chiede alla mamma: perché papà e Luca
non si possono sposare … Quanto si potrebbe andare avanti con simili storie, tutta la sera?
L’ultima è che dalla Svizzera sono sbarcati i genitalini di
gomma. Peni e vagine per spiegare ai bambini plasticamente come si procrea.
Però la cosa che più mi ha colpito sulla questione del
gender, sapete qual è? È quando una mamma ci ha telefonato dicendo che sua figlia era tornata da scuola raccontando: mamma mamma, la maestra ci ha insegnato
che ci sono maschietti femminucce e stellina.
La mamma chiede chi sia stellina. La bimba dice che
stellina è maschietto e femminuccia tutto insieme. Al ché
la mamma la dissuade dicendo che sono stupidaggini, ma
no, ma dai … ma la maestra si sbaglia …
No mamma, dice la bimba, nella nostra classe ci sono
già tre stelline!
Capito? Ne hanno già rovinati tre. Ora noi abbiano una
maturità, una capacità critica che ci consente di dire che
sta roba qui non funziona, ma da zero a sei anni questa
capacità NON C’È.
E quello che sta avvenendo è che stanno manipolando
le fasce più manipolabili per creare un’antropologia capovolta e questa è un’operazione di potere.
Su questa roba qui bisognerebbe andare in piazza e fare la rivoluzione, ma non solo sta passando nell’indifferenza generalizzata, ma peggio: perché se tu ti opponi
sei un retrogrado. Questo è il progresso, il futuro. E sapete dove ci porta questo futuro qui, qual è l’orizzonte?
25
È questo: Poco tempo fa il servizio sanitario nazionale
inglese ha autorizzato l’emissione nel commercio di un
farmaco, una pillola, che blocca a 6-7 anni la pubertà per
dare più tempo ai bambini per decidere se essere maschi
o femmine. Questo è il progresso scientifico che sta
all’orizzonte.
E non è un caso che l’11 aprile di quest’anno su questa
roba qua Papa Francesco è intervenuto dicendo che è
una vergogna che bambini e giovani siano utilizzati come
cavie per sperimentazioni da pensiero unico in scuole che
ricordano i campi di rieducazione dei totalitarismi più genocidi e sanguinari del secolo scorso.
Sta cosa l’avete sentita da qualche parte?
Ma torniamo alla scuola. Alla fine di Gennaio ho avuto
la fortuna di avere tra le mani in anteprima tre libretti
dell’UNAR intitolati: Educare alla Diversità.
Dopo la solita sbobba su genere, gender, omosessualismo, ecc … si toccano alte punte di risibilità, perché si dice ad esempio che anche nell’elaborazione dei problemini
di matematica bisogna tener conto delle nuove figure
omogenitoriali e si fa l’esempio: Rosa e suoi due papà
vanno a comprare sette lattine di tè. Se una lattina costa €
2,00 quanto costa tutta la spesa?
E qui si può ridere o piangere a seconda di …
Quello, state attenti, che invece mi ha fatto letteralmente sobbalzare sulla sedia, è quando ho letto nelle
premesse di questi tre libretti che cosa il Governo voleva
o vorrebbe che gli insegnanti spiegassero ai bambini delle elementari, ai ragazzi delle medie ed agli adolescenti
26
delle superiori, sul concetto di omofobia; cos’è l’omofobia?
Ora, se voi fate mente locale a quello che vi ho detto
all’inizio … si sta introducendo il reato di omofobia senza
sapere cos’è … beh, penso sia interessante almeno sapere cosa si insegni nelle scuole. Tra i vari criteri per definire
un omofobo, nelle premesse di questi libretti (UNAR: Educare alla Diversità) ce n’erano quattro:
1. Il grado di religiosità di un individuo può concorrere
a configurare il suo profilo di omofobo
2. Credere ciecamente nei concetti religiosi è omofobia
3. Sostenere che l’omosessualità è un peccato è omofobia
4. Sostenere che l’unica attività sessuale lecita è quella
aperta alla vita e vocata alla procreazione è omofobia
Io quando ho letto questa roba ho detto: bene, io sono
omofobo.
Hanno evidentemente esagerato: ho subito interpellato coloro che potevano essere i diretti interessati: la CEI
e Avvenire. Fortunatamente l’11 febbraio 2014 Avvenire
pubblica un mio editoriale 18 e 3 giorni dopo scatta la reazione politica.
18
AVVENIRE - Gianfranco Amato 11 febbraio 2014
L'Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale (UNAR), organismo del Dipartimento delle Pari
opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha commissionato all’associazione
scientifico-professionale «Istituto A.T. Beck» di Roma – un gruppo di psicoterapeuti di orientamento cognitivo comportamentale – la redazione di tre opuscoli intitolati «Educare alla diversità a scuola», rispettivamente per la scuola primaria, per la scuola secondaria di primo grado e
per quella di secondo grado. La firma in calce è della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari opportunità, UNAR Ufficio nelle persone dell’avvocato Patrizia De Rose e
del dottor Marco De Giorgi. Si tratta delle «Linee guida per un insegnamento più accogliente e
rispettoso delle differenze», il cui contenuto è suddiviso in quattro capitoli: «Le componenti
27
È intervenuta la allora sottosegretaria alle pari opportunità Maria Cecilia Guerra dicendo: il governo non sapeva
nulla, colpa dell’UNAR … Lettera di demerito al direttore
dell’UNAR Marco De Giorgi! È intervenuto il sottosegretario Toccafondi anche lui apparentemente ingnaro: bah,
il ministero dell’Istruzione non sapeva nulla … è gravissimo
… Insomma dopo un balletto che è durato qualche settimana, finalmente il ministero ha bloccato questi libretti.
dell’identità sessuale», «Omofobia: definizione, origini e mantenimento», «Omofobia interiorizzata: definizione e conseguenze fisiche e psicologiche», «Bullismo omofobico: come riconoscerlo e intervenire». Potrebbe apparire l’ennesimo tentativo di iniziare gli studenti alla teoria del
gender e alla Weltanschauung ispirata dalle lobby gay, con alcuni tratti capaci di sfiorare il ridicolo. Valga per tutti un esempio: «Nell’elaborazione di compiti, inventare situazioni che facciano riferimento a una varietà di strutture familiari ed espressioni di genere. Per esempio: “Rosa
e i suoi papà hanno comprato tre lattine di tè freddo al bar. Se ogni lattina costa 2 euro, quanto
hanno speso?”» (pag.6). In realtà, il tema si fa assai più serio, quando si leggono altri passi di
quegli opuscoli in cui si afferma, ad esempio, che «i tratti caratteriali, sociali e culturali, come il
grado di religiosità, costituiscono fattori importanti da tenere in considerazione nel delineare il
ritratto di un individuo omofobo», e che «appare evidente come maggiore risulta il grado di cieca credenza nei precetti religiosi, maggiore sarà la probabilità che un individuo abbia
un’attitudine omofoba».
Si parla, poi, della «ricezione costante di messaggi omofobi, subliminali o espliciti, da parte di
istituzioni o e organizzazioni religiose», arrivando a sostenere che «vi è un modello omofobo di
tipo religioso, che considera l’omosessualità un peccato». Si denuncia, inoltre, l’esistenza di un
pregiudizio «diffuso nei Paesi di natura fortemente religiosa, secondo cui il sesso vada fatto solo per avere bambini», con la conseguenza che «tutte le altre forme di sesso, non finalizzate alla
procreazione, sono da ritenersi sbagliate». Le affermazioni contenute in questi nuovi opuscoli
destinati alle scuole statali italiane avvalorano ancora una volta i rischi da più parte denunciati
circa l’indeterminatezza del concetto di “omofobia”, privo di una chiara e inequivocabile definizione. Soprattutto se su tale concetto si pretende di introdurre fattispecie di carattere penale,
come sta accadendo con il disegno di legge attualmente in discussione al Senato e già approvato alla Camera. Davvero omofobia significa – come i funzionari dell’Unar pretendono di insegnare agli studenti – «considerare l’omosessualità un peccato», o ritenere che «il sesso va fatto
solo per avere bambini», o «credere nei precetti religiosi»? Se così non fosse, bene farebbero a
correggere celermente quanto scritto negli opuscoli che vogliono far circolare nelle scuole. Se
invece questa fosse la vera idea di omofobia che si intende propugnare, allora dobbiamo prepararci a vivere anche nel nostro Paese l’amara esperienza già accaduta a molti, ultimo il neocardinale spagnolo Fernando Sebastián Aguilar, denunciato da alcune organizzazioni di attivisti
gay per un’intervista nella quale ha detto che «una cosa è manifestare accoglienza e affetto a
una persona omosessuale e altra giustificare moralmente l’esercizio dell’omosessualità».
28
Vedete, questa vicenda ci dimostra innanzi tutto due
cose: bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Il bicchiere mezzo vuoto è che è triste pensare che se io
non avessi avuto quei libretti tra le mani, ma soprattutto
se Avvenire non avesse pubblicato quell’editoriale, oggi
quella roba lì sarebbe in tutte le scuole d’Italia.
Il bicchiere mezzo pieno è che, amici, bisogna combattere! Non bisogna rassegnarsi a pensare che tanto ormai
il mondo va così, Bisogna combattere!
Poi, siccome per fare questa bella pensata sono state
spese decine di migliaia di euro volati dalla finestra, noi
come Giuristi per la Vita, abbiamo deciso di fare un esposto alla procura regionale della Corte dei Conti del Lazio
per danni erariali.
Questo esposto l’abbiamo fatto anche per rispetto di
tutti quei genitori che devono portare a scuola i soldi per
comprare la carta igienica perché manca … e siccome
temo che la consistenza cartacea di questi libretti non
consenta di riciclarli per … l’uso … è bene che qualcuno
paghi!
In più, la redazione materiale di questi libretti non l’ha
fatta il Governo; l’ha fatta, abbiamo visto, un certo Istituto A.T. Beck.
Abbiamo indagato ed abbiamo scoperto che è un’associazione privata di psicologi con sede a Caserta.
Abbiamo scoperto che il direttore di questo istituto, la
dottoressa Antonella Montano, è nota per aver scritto un
libro che s’intitola Mogli, Amanti e Madri Lesbiche, presentato da Paola Concia ... non proprio imparziale … e se
29
voi andate sul sito dell’Istituto Beck, vi deliziate con una
serie di corbellerie anticlericali ridicole, che giustificano le
baggianate scritte sull’omofobia nei libretti.
Però abbiamo chiesto alla corte dei conti di indagare:
ma sulle basi di quale decisione diventa pubblica un’ iniziativa privata, perché tra tanti si è scelto quell’ente lì?
Amici degli amici, perché?
Vedremo cosa dirà la corte dei conti.
Come vi ho detto, quel documento per le strategie nazionali per combattere l’omofobia, non riguarda solo la
scuola, riguarda anche il lavoro, perché c’è scritto in quel
documento, che dovete leggere, che da qui al 2015 in tutte le aziende pubbliche e private d’Italia bisognerà introdurre corsi di formazione per i diritti LGBT per datori di
lavoro, lavoratori.
Bisognerà identificare il mentore, cioè il rappresentante
aziendale LGBT. Bisognerà introdurre dei benefit: delle
agevolazioni e poi a dimostrazione di come l’ideologia
quando si astrae dalla realtà raggiunge luoghi impensati,
udite udite, sono previsti finanziamenti a tasso agevolato
e sovvenzioni per i giovani imprenditori gay del sud.
Se questo serve per dire che il 99% dei giovani imprenditori del SUD è GAY, ci sarà un 1% che non lo sarà e non
prenderà finanziamenti.
Va bene, qui si ride, ma non c’è niente da ridere. Perché
l’UNAR ha fatto anche un decalogo su come e cosa i
giornalisti devono scrivere quando toccano i temi che
avete sentito ... ad esempio, pena essere deferiti
all’ordine, non si potrà più scrivere famiglia naturale.
30
Non si può più usare l’espressione famiglia tradizionale.
Non si potrà più scrivere che un bambino per avere un
normale sviluppo ha bisogno di un padre e di una madre.
Se un LGBT scrive su un giornale, parla alla radio o alla
televisione non c’è bisogno di contraddittorio. Se lo fa un
NON LGBT, sia che parli, sia che scriva o che appaia in TV,
c’è bisogno del contraddittorio.
Poi non si può più usare l’espressione, poicè dispregiativa, UTERO in AFFITTO. Va sostituita con GESTAZIONE di
SOSTEGNO.
Ridiamo … ma sapete a quando risale l’ultimo precedente in cui il governo italiano ha emanato direttive scritte ai giornalisti per cosa e come pubblicare? Erano lde direttive del MINCULPOP19 (che non è una parolaccia), acronimo che indica il Ministero della Cultura Popolare Fascista … voi immaginate se il governo avesse fatto una
roba così su questioni di politica … rivoluzione! Tutti in
piazza! Invece qui … silenzio di tomba.
Ma dov’è la nostra libera scelta?
19
Il Ministero della Cultura Popolare fu istituito dal regime fascista il 27 maggio 1937. Suo precursore ideale può essere considerato l'Ufficio Stampa del Capo del Governo, istituito nel 1922.
Nel settembre 1934 l'Ufficio Stampa del Capo del Governo venne trasformato in Sottosegretariato di Stato per la Stampa e la Propaganda, il quale nel giugno 1935 venne ampliato in Ministero per la Stampa e la Propaganda. Nel maggio 1937, infine, il Ministero per la Stampa e la Propaganda cambiò la sua denominazione in Ministero della Cultura popolare.
Il ministero aveva l'incarico di controllare ogni pubblicazione, sequestrando tutti quei documenti ritenuti pericolosi o contrari al regime e diffondendo i cosiddetti ordini di stampa (o veline) con i quali s'impartivano precise disposizioni circa il contenuto degli articoli, l'importanza
dei titoli e la loro grandezza. Più in generale, il ministero si occupava della propaganda, quindi
non solo del controllo della stampa. Altro compito importante fu quello della promozione del
Cinema di propaganda fascista.
Nella Germania nazista, il ministero corrispondente verrà più semplicemente chiamato Ministero della Propaganda, attivo fin dal 1933. Joseph Goebbels ne fu il responsabile.
31
Siccome noi abbiamo deciso di impugnare questa buffonata, abbiamo cercato disperatamente un giornalista
disposto a mettere firma autorizzato dal direttore su
queste cose. Abbiamo fatto una fatica che … non immaginate come. Ne abbiamo trovato uno! Uno solo che abbia avuto il coraggio di mettere la firma e grazie a lui abbiamo fatto ricorso: Riccardo Cascioli della nuova bussola
quotidiana. Aggiungo dell’altro, vedete: la vicenda dei libretti dell’UNAR ci dice una cosa che si riaggancia alla
prima parte della serata: se la legge non ci dice esattamente che cos’è l’omofobia ponendo paletti rigidi poi
ognuno è autorizzato a dire quel che vuole, anche scemenze dell’istituto BECK, con la differenza che se lo fa
l’UNAR si fa marcia indietro. Se lo fa invece un giudice si
finisce dentro.
E per darvi l’idea di com’è la situazione attuale, in un
dibattito radiofonico nella trasmissione BIANCO e NERO20
tra me e Scalfarotto in diretta, quando io ho posto al
giornalista il problema che in questo momento non c’è la
definizione di omofobia, lui ha preso la palla e ha detto
- Beh, onorevole Scalfarotto, definisca cos’è l’omofobia?
lui ha cominciato a bofonchiare poi ha detto
- Mah è il razzismo contro i gay…
È un po’ generico. A quel punto io gli ho rinfacciato:
20
RAI RADIO UNO conduttore Stefano Loquenzi.
32
- Scusi allora, cosa ne pensa della definizione di omofobia che hanno dato i libretti dell’UNAR Educare alla Diversità?
E lì è andato in difficoltà, perché se avesse detto che
era una buffonata e che il governo ha fatto bene a ritirarli, si sarebbe attirato l’ira di tutti i movimenti LGBT. Se invece si diceva d’accordo con le direttive dei libretti stessi
allora non avrebbe dovuto definirla in modo generico.
Risposta:
- Non è questo il problema.
Allora, incalzato dal giornalista ha detto così che esiste
un’omofobia culturale ed un’omofobia dottrinale, cioè,
hanno ragione i libretti a dire che quelle cose scritte sono
omofobia, però non si deve andare in galera. E questo è il
relatore della legge!
Semmai oggi noi siamo di fronte ad un altro problema,
non tanto quello dell’omofobia, ma quello dell’eterofobia. Vedete, noi stiamo vivendo un momento difficile
perché vi posso assicurare che non è affatto semplice sostenere tesi che fino a poco tempo fa erano ovvie, scontate, naturali: Che la famiglia è composta da un uomo e
da una donna, che un bambino ha bisogno di un padre ed
una madre … no no, sta diventando veramente pericoloso. Vi faccio tre flash su questo punto:
Primo: Anno scorso, il 22 settembre a Casale Monferrato si organizza un incontro come stasera. Vengono invitati come relatori due persone. Uno è l’avvocato Giorgio
Razeto di Giuristi per la Vita e l’altro il professor Mauro
Ronco, docente di diritto penale all’Università di Padova,
33
già presidente dell’ordine degli avvocati di Torino, membro del consiglio superiore dell’Ordine, personaggio insomma di spicco.
Parte il convegno, parla il professore e ad un certo punto questo convegno è oggetto di un assalto verbale e fisico, di un’aggressione fisica da parte di tre organizzazioni:
- Torino Pride
- Arcigay
- Collettivo AlterEva (femminista)
Entrano, urlano, spintonano. Il professor Ronchi non
riesce a concludere l’intervento, non glie lo fanno concludere. Il convegno non può continuare e finisce lì: il tutto documentato da video su Youtube.
Gravissimo! Tanto grave che io come presidente dei
Giuristi per la Vita ho scritto una lettera al ministro
dell’interno Alfano dicendo queste cose:
1. È inconcepibile che in Italia non sussistano le condizioni minime di sicurezza per svolgere un convegno.
2. Che sta diventando intollerabile il fatto che chiunque sostiene le tesi di cui parlavamo prima sia paragonato ad un pastore del Ku Klux Klan, ad un negazionista della Shoah o ad un sostenitore
dell’Apartheid sudafricana …
3. Ho consigliato al ministro come consiglio a voi stasera, di leggere un documento stupendo e drammaticamente attuale rispetto a quello che è acca34
duto al convegno del 22 settembre e che si intitola:
Non Abbiamo Bisogno21.
Era il documento con cui il Papa denunciava le aggressioni fasciste e squadriste ai convegni ed alle assemblee
e conferenze dell’Azione Cattolica.
E in quel documento il Papa scriveva: È triste che dopo
2000 anni i cristiani in Italia siano costretti a difendere il
proprio diritto alla libertà di opinione.
E dopo 70 anni è un altro precedente che ci porta indietro. Siamo in queste condizioni.
Tra l’altro, sempre il quel dibattito radiofonico di cui
parlavo, Scalfarotto se n’è uscito dicendo che oggi in Italia c’è gente che esce di casa per andare a picchiare i gay
… ma non c’è anche gente che esce di casa per andare a
picchiare gli eterosessuali?
Se fosse coerente, gli energumeni dell’arcigay che sono
andati a menare le sentinelle in piedi perché eterosessuali, cosa fanno? Cos’è?
Secondo episodio che ci dice bene il anche clima mondiale: il Caso BARILLA.
Nel caso Barilla, guardate, la cosa più grave è quello
che è successo dopo la retromarcia del boss.
L’antefatto è noto. Barilla è stato intervistato alla radio
e gli hanno fatto tre domande:
21
Non Abbiamo Bisogno è una lettera enciclica di papa Pio XI, promulgata il 29 giugno 1931,
scritta in difesa dell'Azione Cattolica italiana in seguito ai tentativi del regime fascista di eliminarla.
35
1. Ma lei cosa ne pensa dei rapporti omosessuali?
per quanto mi riguarda due adulti fanno quello che
vogliono, anzi per me si possono pure sposare.
2. Beh, allora tra poco vedremo la pubblicità della
famiglia omosessuale anche in Barilla?
veramente ancora fino adesso i nostri consulenti
della comunicazione ci dicono che il target resta la
cosiddetta famiglia tradizionale, dove la donna ha
un suo ruolo … in cucina …
3. Ma se lei è favorevole alle unioni, alle convivenze
ed ai matrimoni omosessuali, sarà senza dubbio
favorevole all’adozione (e questa gli costa la testa). NO, io sono assolutamente contrario, perché
mentre nel matrimonio e nella convivenza c’è un libero consenso tra due adulti consapevoli, nell’adozione c’è un terzo soggetto che subisce una scelta
fatta, quindi sono contrarissimo.
Il giorno dopo come sapete, tutte le maggiori testate
del mondo, TIMES, NEW YORK TIMES, Le FIGARO, Le
MONDE, El PAIS, hanno condotto un vero e proprio linciaggio mediatico.
Anzi, scatta l’iniziativa Boicotta BARILLA.
Il boss è costretto a fare come saprete un video, chiedendo scusa. Ricorda un po’ i cinesi quando fanno pubblica autodenuncia, l’autocritica dei campi di rieducazione maoista. Ma non è questa la cosa più grave. È quel che
è successo dopo.
36
Dopo Barilla, non solo ha dovuto assumere David Minxer come consulente, guru dell’omosessualismo internazionale, ma ha dovuto fare tre cose:
1. Ha introdotto in azienda il Diversity and Inclusion
Board, cioè il Comitato per la Diversità e l’Inclusione,
composto da diverse personalità internazionali ed
esperte di diritti LGBT per modificare in senso gay
friendly la politica esterna di Barilla SpA.
2. Ha introdotto il Chief of Diversity Office, ovvero un
manager, un dirigente tra l’Amministratore Delegato ed il Direttore Finanziario che modifichi in senso
gay friendly la politica interna. In questo momento
la carica è coperta da un’avvocatessa brasiliana esperta di diritti LGBT.
3. Barilla SpA si è sottoposta al Corporate Equality Index, cioè un sistema di monitoraggio internazionale che ne controlla lo stato di avanzamento mese
per mese, della politica aziendale gay friendly interna ed esterna. Barilla SpA ha fatto inoltre domanda per ottenere il prestigiosissimo marchio di
Azienda Internazionale Gay Friendly.
Terza cosa: Vladimir Luxuria sta girando tutte le scuole
d’Italia, in una sorta di tour. Ad un certo punto arriva a
Modena e lì al Liceo Muratori (tra l’altro un Liceo frequentato dalle figlie dell’ex Ministro Cécile Kyenge e
dell’ex sottosegretario alle Pari opportunità maria Cecilia
Guerra) alcuni genitori vanno dal preside e dicono: Guardi, noi non vogliamo su questa delicata tematica che i
nostri figli abbiano una visione unilaterale, per cui delle
37
due l’una … O Luxuria non parla oppure lei consente un
contraddittorio.
Il preside, in un primo momento accetta l’opzione del
contraddittorio e sospende la performance di Luxuria
con tutta una coda di problemi che potete immaginare.
Alcuni genitori mi contattano per sapere se ero disponibile a fare qualcosa. Io dico: certamente.
Sapete che poi il confronto non si è fatto, perché? Qual
è stato il ragionamento per cui il contraddittorio non ha
avuto luogo?
Il preside: Abbiamo riflettuto a lungo in consiglio ed è
prevalsa giustamente l’idea che non si possa …
Allora! Quando parleremo di femminicidio bisognerà
invitare solo gli assassini?
La domenica successiva sulla RAI RADIO TELEVISIONE
ITALIANA all’Arena di Giletti va in scena un siparietto con
Luxuria, Giovanardi la Izzo e ad un certo punto la izzo dice: … ma di cosa stiamo parlando, è come se a scuola si
affrontasse il tema dello stupro delle donne invitando gli
stupratori, ma scherziamo…
Subito dopo Scalfarotto in persona su Repubblica scrive contestando il collega di governo Gabriele Toccafondi,
sottosegretario all’Istruzione e favorevole al contraddittorio: l’idea di Toccafondi di introdurre nelle scuole un dibattito in contraddittorio, fa a pugni con il buon senso.
Perché, cosa intende dire? Allora Toccafondi: Forse
quando si parlerà di antisemitismo bisognerà invitare i negazionisti della Shoah?
Avete capito? Assassini, stupratori e negazionisti!
38
Vedete, io sto girando l’Italia, tutte le sere o quasi. E la
cosa più angosciante non è tanto quello che dico che
peggiora di settimana in settimana, ma il fatto di scoprire
che c’è tanta gente che non sa assolutamente nulla.
È la non conoscenza che è pericolosissima. Ed è capitato anche a me, personalmente quando, dopo un convegno fatto a Firenze sono tornato a casa. Quella sera io e
mia moglie siamo stati invitati a cena da una famiglia di
amici che mi hanno chiesto cosa ero andato a fare a Firenze. Al che ho cominciato a raccontare il perché … la
legge … ecc. Questi amici non sapevano nulla, nonostante lui sia imprenditore e lei insegni al liceo.
Era gennaio, gli ho spiegato un po’ la legge e ad un certo punto questo mio amico si stufa e dice: no, ma tu sei
esagerato, perché il Parlamento Italiano non approverà
mai una legge così assurda.
Guarda, dico io, l’ha già approvata.
E quando, chiede lui, il 19 Settembre, alla Camera.
Ah, ma allora non ci siamo accorti, non sapevamo.
Ecco, quando ha usato questa espressione … noi non ci
siamo accorti, noi non sapevamo … mi si è accesa la lampadina. Ho capito una cosa che non mi era mai stata detta, cioè come sia stato possibile che i Tedeschi sotto il
regime del Terzo Reich, con i rastrellamenti, Anna Frank,
i vagoni piombati, alla fine se ne siano usciti dicendo: noi
non ci siamo accorti, noi non sapevamo.
A me, sinceramente mi è sempre sembrata una scusa
un po’ poco plausibile e invece no amici: può accadere e
sta accadendo. Tra dieci o vent’anni qualcuno dirà: come
39
hanno fatto in Italia ad approvare una legge così … son finiti tutti dentro …
Nessuno s’è accorto, nessuno sapeva.
Quello che c’è di differenza è che i Tedeschi non avevano neanche la televisione. Noi abbiamo perfino Internet.
E sta accadendo! Ed è così che si perde la libertà.
Io una sera a Roma in una parrocchia. Ad un certo punto vedo arrivare una signora molto anziana … avrà avuto
più di 90 anni. Arriva, si mette tra il pubblico annuisce,
applaude … caspita!
Finita la conferenza vado lì e scopro che ha 97 anni, lucidissima! Dico: certo signora che lei alla sua età …
… sono venuta a fare quella che non ho fatto 70 anni fa.
Cosa intende signora, non capisco.
Racconta lei: … vede, quando sono state approvate le
leggi razziali in Italia, non siamo andati in piazza a protestare. La stragrande maggioranza degli Italiani non sapeva
nulla. allora c’era tanta ignoranza e quelli che sapevano
come me dicevano: … si, ma tanto cosa vuoi che succeda
in Italia, non succede niente … è soltanto una cosa politica
perchè hanno fatto gli accordi con la Germania …
Andai persino dal mio parroco, il quale mi disse: figliola
cara, ci sono cose ben più importanti di quelle buffonate
politiche …
E poi: … lo sa quando abbiamo scoperti cos’erano le leggi razziali in Italia? Quando nell’Ottobre del ‘43 le SS hanno
circondato Portico D’Ottavia, hanno portato via 1024 Ebrei
e ne son tornati 16.
La mia migliore amica era Ebrea e non è più tornata.
40
È così che si perde la libertà. E questo sta accadendo in
Italia attraverso un sistema di comunicazione che … altro che Joseph Goebbels, ma per carità di Dio, vi scongiuro, non dovete credere a quello che gira sui giornali.
Io sono testimone oculare di questa roba qua, quando
l’11 Gennaio di quest’anno in Piazza Santi Apostoli a 500
metri da Piazza Venezia quindi nel cuore di Roma la La
Manif Pour Tous22 organizza una manifestazione nazionale. Vengono coi pullman da tutta Italia, si riempie la piazza, c’era un palco.
C’erano una decina di parlamentari di primo piano, tra
senatori e deputati: Roccella, Giovanardi, Malan … eccetera. C’erano tre cameraman di altrettante televisioni.
Una decina di giornalisti: Repubblica, Corriere, Libero
… ed è durata dalle 15:00 alle 19:00 con un’ora di interviste. il giorno dopo, 12 Gennaio, andate in emeroteca a
controllare, non solo non c’era niente sui giornali, ma sapete qual è la notizia che Corrire, Repubblica, Libero ed il
Messaggero hanno dato … Un corteo di 300 persone alla
Magliana per protestare contro l’omofobia in ricordo di
Daniele Fulli, gay ucciso.
Se io non avessi visto con i miei occhi … poi ho chiesto,
scusate, dove sono finite cassette, registrazioni interviste. Dove sono? Chi le ha fermate?
22
L'Associazione nasce in stretto legame con l'omonima realtà francese con lo scopo di mobilitare i cittadini italiani di tutte le confessioni religiose, politiche e culturali e risvegliarne le coscienze in merito alle problematiche riguardanti le recenti leggi su omofobia e transfobia, teoria
del gender, matrimoni e adozioni a coppie omosessuali. Il suo scopo è garantire la libertà di espressione, preservare l’unicità del matrimonio tra uomo e donna e il diritto del bambino ad avere un padre ed una madre. Sito: www.lamanifportous.it
41
Allora la realtà non è quella che voi leggete nei giornali.
È quella che il potere vuole che voi pensiate sia. E su questo bisogna stare attentissimi e vi ricordo anche questo
che, il 24 dicembre, la vigilia di Natale ad un certo punto
mi sono accorto che di tutta questa vicenda allucinante
di cui questa sera avete potuto vedere solo la punta
dell’Iceberg, tutto stava passando nel silenzio. Tutto era
stato fagocitato nel buco nero di Internet.
Mi son detto, non è possibile che questa cosa passi
senza lasciare traccia. Allora per tre giorni mi sono chiusa
in casa per 12 ore al giorno ed ho documentato nel mio
libro tutto quello che è successo compresi i resoconti delle sedute alla camera.
E perché? Perché tanto prima o poi qualcuno ci verrà a
dire, noi non ci siamo accorti, noi non lo sapevamo.
E invece no amici. Noi queste cose le sappiamo, le abbiamo dette, le abbiamo scritte,
a futura memoria,
a futura vergogna!
La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato.
Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada;
diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole
tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo
tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita
umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo
che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili.
Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.
G. K. Chesterton
42
TONY MIANO
Tony Miano, 49 anni, ex poliziotto della California, è stato arrestato e detenuto
per sei ore a Londra per aver «espresso contenuti omofobi» pubblicamente in via
Wimbledon, vicino allo stadio dove si sta svolgendo il famoso torneo di tennis.
Miano, padre di tre figli, che due anni fa ha lasciato la polizia per diventare predicatore del Vangelo, era sul ciglio della strada e stava commentando il passaggio
della lettera ai Tessalonicesi, in cui san Paolo menziona “l’immoralità sessuale”.
Come esempi di comportamenti che vanno «contro la legge di Dio», Miano ha
portato quello dell’omosessualità, insieme alla fornicazione. Una donna, uscendo
da un centro commerciale, lo ha sentito parlare e sentendosi offesa l’ha denunciato in quanto “omofobo” alla polizia, che ha subito mandato tre agenti per prelevarlo e portarlo al commissariato.
«POLIZIA DEL PENSIERO». Qui Miano ha ricevuto un surreale interrogatorio, il
cui audio è stato reso pubblico, non tanto su quanto avvenuto, ma sulla sua fede,
sulla sua idea di peccato, «perché qui la religione non va di moda come da voi», su
come avrebbe trattato persone omosessuali in situazioni ipotetiche e sui suoi
pensieri. «Sono stato interrogato sui miei pensieri», ha detto Miano una volta rilasciato dopo sei ore verso mezzanotte, dopo essere stato costretto a lasciare impronte digitali e fare l’esame del Dna. «Siamo arrivati alla polizia del pensiero. Mi
sorprende che sia possibile per una persona essere arrestato per quello che pensa, mi sorprende che nel paese che ha prodotto la Magna Charta una persona
possa perdere la sua libertà per quello che dice».
Andrea Williams, del Christian Legal Centre, ha commentato: «Possiamo scherzare sul fatto se ci sia o meno una “polizia del pensiero” ma purtroppo è proprio
così e questo caso lo dimostra. È triste vedere che questi casi aumentano sempre
di più». Per Miano, «tutti dovrebbero avere il diritto di esprimersi, io chiedo solo di
poter parlare ed entrare in dialogo con la società. Ma questa, che si definisce tollerante, si dimostra invece intollerante con il punto di vista cristiano».
Tempi.it – 6 luglio 2013
Ho ricevuto dagli amici e colleghi avvocati del Christian Legal Center il verbale
di quell’interrogatorio, che merita di essere trascritto in alcuni suoi passi, apparendo il relativo contenuto assai più eloquente di tanti astratti ragionamenti attorno al tema.
I soggetti coinvolti nell’interrogatorio sono il Police Interviewer (P), l’arrestato
Tony Miano (T), e il suo avvocato Michael Phillips (A):
(…)
43
P: «Vuole dirci cosa stava facendo fuori dal Center Court Shopping Center oggi
pomeriggio?»
T: «Stavo predicando il Vangelo».
P: «Lo stava facendo da solo?»
T: «No, ero insieme a degli amici, alcuni dei quali vengono dagli Stati Uniti, altri
sono di Londra».
P: «Da quanto tempo predica il Vangelo?»
T: «In tutta la mia vita?»
P: «No, intendo recentemente in questo Paese»
T: «Dallo scorso 22 giugno».
(…)
P: «Quindi Lei predica il Vangelo. C’è una parte specifica del Vangelo che Lei è
solito predicare?»
T: «No. Tutto il Vangelo»
P: «Quindi Lei comincia dall’inizio e prosegue?»
T: «Si. Di solito inizio predicando diversi passaggi delle Sacre Scritture. E una
parte della predicazione del Vangelo è costituita dalla condivisione della legge di
Dio, al fine di rendere le persone consapevoli dei propri peccati in modo da far
comprendere loro l’esigenza di salvezza».
(…)
P: «Bene, veniamo ora alle circostanze del Suo arresto. Ricorda esattamente le
modalità in cui Lei è stato arrestato? Gli eventi che lo hanno determinato? Le ragioni per cui Lei pensa di essere arrestato? Indipendentemente dal fatto che Lei
condivida o meno tali ragioni»
T: «Certo. Stavo predicando un passaggio del Capitolo 4 della Prima Lettera ai
Tessalonicesi di San Paolo»
P: «Questo deve consentirmi di scriverlo»
T: «Certo»
P: «1 Tessalonicesi…»
T: «Capitolo 4»
P: «Grazie»
T: «In quel passaggio biblico, l’apostolo Paolo esorta i Tessalonicesi ad astenersi
da tutte le forme di immoralità sessuale, ed a vivere un’esistenza santa, ovvero
coerente con Dio e la santità di Dio.
P: «Quindi Lei stava predicando quel Capitolo, o meglio alcuni versi dei quel capitolo?»
T: «Esatto»
P: «E dopo cosa è accaduto?»
T: «Stavo predicando sulle varie forme di immoralità sessuale, relative sia agli
omosessuali che agli eterosessuali, compresa la fornicazione, ovvero il sesso fuori
dal matrimonio»
44
P: «Bene»
T: «Così come predicavo sull’adulterio, non solo inteso come tradimento del
coniuge ma anche come desiderio lussurioso. Gesù ha, infatti, detto che chiunque
guarda una persona con concupiscenza, ha già commesso adulterio nel suo cuore. Ho anche predicato che tutte le forme di immoralità sessuale sono un peccato
agli occhi di Dio. Peccato che Dio giudicherà, ma peccato che Dio può anche perdonare. Ebbene, prima che riuscissi a completare la declamazione della buona
novella del Vangelo, sono stato interrotto. Stavo ancora parlando della legge di
Dio, quando sono stato interrotto, proprio sul punto in cui avrei dovuto affrontare il tema del perdono e del dono della vita eterna grazie alla fede in Gesù Cristo».
(...)
P: «Qual è stata la reale intenzione di quello che ha fatto oggi?»
T: «La mia unica intenzione deriva dalla mia fede cristiana che mi insegna di
amare Dio con tutto il mio cuore, la mia anima e la mia mente, e di amare il mio
prossimo come me stesso. E il più grande gesto d’amore che potrei fare per il mio
prossimo è quello di mettere in guardia dalla collera di Dio contro il peccato ed
indicare l’unica Persona che può perdonare, ossia Gesù Cristo»
P: «D’accordo»
T: «Quindi il mio solo intento era quello di amare il mio prossimo mediante il
Vangelo»
P: «D’accordo, ma Lei crede a causa della Sua religione che l’omosessualità sia
un peccato?»
T: «Certamente»
P: «Come pensa che la gente possa percepire questo?»
T: «Io penso che sia assolutamente importante distinguere tra l’omosessualità
come peccato e l’individuo come peccatore. Una persona che pecca contro di Dio
è sottoposta alla giustizia divina indipendentemente dal tipo e dalla natura del
peccato. Questo vale anche per una persona che mente, una che ruba, una che
prova nel proprio cuore rancore, risentimento, odio, una persona scontenta dei
doni che Dio gli ha regalato e invidia ciò che hanno gli altri, una persona che pronuncia il nome di Dio invano, che è egoista»
P: «Va bene»
T: «Vorrei tornare alla distinzione tra l’atto in sé e la persona che ha
l’inclinazione a compiere l’atto. Non è la stessa cosa. Non si può dire che una persona è malvagia solo perché ha un’inclinazione all’omosessualità.(…) Il punto è
che tutti noi siamo peccatori e indegni della gloria di Dio. Ecco perché quando oggi parlavo pubblicamente non lo facevo soltanto nei confronti dell’omosessualità
ma di tutte le forme di fornicazione. Fornicazione eterosessuale, adulterio eterosessuale, desiderio concupiscente, e tante altre forme di sessualità immorale che
rappresentano un peccato agli occhi di Dio»
45
P: «D’accordo. Mi faccia fare un esempio giusto per capire meglio. Deve scusare
la mia ignoranza in materia religiosa. Quindi, se due uomini passeggiano tenendosi per mano, e a Lei appaiono due omosessuali, li considererebbe peccatori?»
T: «Sì»
P: «Bene, questo è quello che volevo sapere. Quindi , tenendo conto del senso
della parola peccato, a questo riguardo, Lei non pensa che quello che ha fatto
oggi, predicare il Vangelo facendo apprezzamenti sul fatto che l’omosessualità sia
un peccato, possa aver indispettito qualcuno?»
T: «Io penso che potrebbe aver indispettito qualcuno, perché molti amano il
proprio peccato. Io penso che se qualcuno fosse passato mentre io parlavo a
proposito della menzogna, e quel qualcuno avesse appena mentito, probabilmente si sarebbe indispettito. La stessa cosa sarebbe successa se avessi parlato
dell’odio nei confronti del prossimo e qualcuno che cova rancore nel profondo del
proprio cuore fosse passato da lì. Tutto ciò dipende dal fatto che la gente non
ama sentirsi rinfacciare il proprio peccato contro la santità di Dio»
P: «Sì ma il punto è che non tutti hanno un sentimento religioso, e quindi non
tutti vedono l’omosessualità come un peccato. Non è così?»
T: «Non penso che il punto sia rilevante, perché Dio lo vede come un peccato».
(…)
P: «Così Lei invece è offeso da questo perché è religioso?»
T: «Offeso da cosa, scusi?»
P: «Dall’omosessualità»
T: «Gli omosessuali non mi fanno nulla»
P: «No»
T: «Loro offendono Dio, perché …»
P: «Va bene. Non la offende»
T: «Proprio come i miei peccati offendono Dio»
P: «Non La offende?»
T: «No. Io non nutro né rancore né risentimento»
P: «Va bene»
T: «Nei confronti degli omosessuali o …»
P: «Questo è quello che volevo sentire. Lei non ha, non ha …»
T: «Io non ho nessuna rabbia nei loro confronti»
P: «E non li ha mai discriminati?»
T: «No»
P: «Quindi se qualcuno che Lei sa essere un omosessuale venisse da Lei e Le
chiedesse un favore, Lei sarebbe disposto a farglielo?»
T: «La parola di Dio mi dice di amare il mio prossimo come me stesso»
P: «Va bene»
46
T: «Questo vuol dire che se un omosessuale viene da me e mi dice: “Ho fame e
ho bisogno di mangiare”, io lo porterei nel più vicino ristorante e gli darei da
mangiare e condividerei con lui la parola del Vangelo, perché lo amo»
P: «Bene, mi dica allora cosa stava facendo oggi, visto che dagli atti risulta che
Lei abbia offeso qualcuno».
(…)
P: «Il punto ovviamente è sempre quello che Lei già sa. Io comprendo le Sue opinioni religiose e il fatto che Lei stesse predicando il Vangelo. Come Le ho detto
prima, però, non tutti sono religiosi. Pertanto non tutti, ovviamente, hanno la Sua
stessa conoscenza del Vangelo»
T: «Giusto»
P: «Io certamente no, per esempio. Quindi, Lei accetta che quello che Lei dice
può offendere qualcuno?»
T: «No. Non lo accetto. Io ho anche visto persone con le lacrime agli occhi convertirsi alla fede di Gesù Cristo, dopo aver preso coscienza del proprio peccato
contro Dio. Per me, ciò che conta è la parola di Dio a proposito della natura umana, indipendentemente da quello che una persona esprime con la bocca, con il
comportamento o con il linguaggio del corpo, e anche se qualcuno dicesse di
sentirsi offeso o insultato, questo potrebbe non essere vero. Potrebbe benissimo
verificarsi il caso che quella persona si sia convinta nel cuore, ma non voglia darlo
a vedere a chi l’ha convinta»
P: «Va bene»
T: «E questa, tra l’altro, è sempre la mia speranza».
P: «Va bene»
T: «La mia speranza è che quella signora che mi ha denunciato vada a casa stasera, si penta del suo peccato e confidi nella misericordia salvifica di Nostro Signore Gesù Cristo, che un giorno potrei adorare nei cieli accanto a lei»
P: «Va bene. Ho un’ultima domanda per Lei. Crede che quello che Lei ha fatto
possa essere accettabile in un luogo pubblico?»
T: «Assolutamente»
P: «Io non so quanta della gente che camminava oggi avesse in mente solo il
campionato di tennis, ma Lei crede davvero che quello che ha fatto, le cose che
ha detto fosse accettabile dal 100% delle persone in un luogo pubblico?»
T: «Non solo accettabili dal 100%, ma anche volute da Dio».
P: «Va bene»
T: «Io sono stato inviato da Dio ad amare il mio prossimo e proclamare il Vangelo a quanta più gente posso raggiungere»
P: «Lo farebbe di nuovo domani?»
T: «Se avessi la possibilità, sì»
P: «Va bene. Va bene. Ho capito. Ho fatto la domanda che avevo bisogno di fare. Questo è il Suo interrogatorio, ovvero la possibilità di dare la Sua versione dei
47
fatti in ordine alle circostanze che hanno determinato il Suo arresto, e a qualunque altro elemento utile al caso. Ha qualcos’altro da riferire o aggiungere prima
che venga spento il registratore?»
T: «Non penso. Ritengo di aver detto tutto».
A: «Io avevo solo un paio di domande. Cosa risponderebbe a qualcuno che dicesse che Lei stava cercando di insultare le persone?»
T: «Direi che si sbaglia»
A: «E perché direbbe così?»
T: «La ragione per cui ero là fuori a predicare. La ragione per cui sono venuto a
Londra dal Sud della California è che amo il mio prossimo e intendo trasmettere a
tutti la verità del Vangelo. Io spero di essere uno strumento di Dio per condurre le
persone al pentimento ed alla conversione nella fede in Gesù Cristo. Non c’è mai
stato in me nessun intento di offendere, e nessun intento di infiammare gli animi.
Certo la gente non sarà d’accordo con tutto quello che dico, così come io non sono d’accordo con tutto quello che la gente dice. Ma la mia intenzione è amare il
mio prossimo come lui ama me, e condividere il Vangelo, in modo che io possa ricevere il perdono per i miei peccati e la grazia della vita eterna. Questo è il motivo
per cui sono venuto a Londra l’anno scorso durante le Olimpiadi. Questo è il motivo per cui sono venuto a Wimbledon quest’anno. E questo è il motivo per cui spero di ritornare molte alte volte in futuro. Perché io amo questo Paese e amo la
gente di questo Paese. E non voglio vedere nessuno condannato alla dannazione
eterna».
A: «Un’altra domanda in merito al contesto culturale. Qualcuno potrebbe dire
che il Suo comportamento è molto americano e che gli Stati Uniti sono un Paese
molto più religioso del nostro. Lei cosa replicherebbe?»
T: «Beh, certamente riguardo a questo tema, in realtà, non ci sono differenze
tra i nostri due Paesi, dal punto di vista culturale. So cosa accade nel vostro Paese
e posso assicuravi che da noi è esattamente lo stesso. Il messaggio che ho predicato ieri è lo stesso che continuo a predicare nel mio Paese, perché i temi sono
esattamente gli stessi».
(…)
Quanto accaduto a Wimbledon dovrebbe davvero far riflettere tutti i politici italiani che in questi giorni, con un solerte zelo bipartisan, si battono per accelerare il dibattito parlamentare sulla legge ambigua e scivolosa con cui si pretende di
combattere la cosiddetta omofobia.
Tempo fa, intervenendo sul tema, mi chiesi se, a seguito di qualche improvvido
intervento legislativo, nel nostro Paese sarebbe stato ancora possibile per un cattolico sostenere – senza per questo essere tacciato di omofobia – che
l’omosessualità rappresenta una «grave depravazione» (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1
Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.), che i suoi atti «sono intrinsecamente disordinati» (Sacra
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana), e «contrari alla
48
legge naturale», poiché «precludono all’atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale» (art. 2357
del Catechismo della Chiesa Cattolica). A tale preoccupazione qualcuno replicò
che si trattava di infondato allarmismo, di considerazioni semplicemente risibili.
Beh, guardando ciò che è successo a Wimbledon, pare evidente che ci sia davvero
poco da ridere.
Gianfranco Amato
49