La `maniera` del XX secolo è l`industria
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La `maniera` del XX secolo è l`industria
GIO PONTI ALLA MANIFATTURA DI DOCCIA (1923-1930) “La ‘maniera’ del XX secolo è l’industria” Nessun altro artista ha trasformato la produzione Richard-Ginori in modo tanto radicale quanto Gio Ponti tra il 1923 e il 1930. Ottenuto l’incarico di direttore artistico della società poco dopo la laurea, ideò un programma di rinnovamento integrale che coinvolgeva le forme e i decori delle ceramiche, ma anche la grafica dei cataloghi, i manifesti, le foto pubblicitarie e i loghi delle varie linee di prodotti. Lo stile di Ponti per Richard-Ginori è una originale interpretazione dell’Art Déco in voga in quegli anni. Per l’architetto milanese l’apertura alle più aggiornate tendenze europee non poteva prescindere dall’affermazione di un linguaggio tipicamente italiano, radicato nella tradizione culturale e artistica del paese. Sculture e suppellettili etrusche, architetture palladiane, maioliche rinascimentali sono solo alcuni degli spunti da cui egli trasse ispirazione per elaborare forme e decori di assoluta modernità. Nel 1925, all’Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Parigi le ceramiche di Ponti ricevettero il Grand Prix, il riconoscimento più prestigioso della giuria, e il padiglione Richard-Ginori fu letteralmente preso d’assalto dal pubblico che si contendeva tutto ciò che usciva dalle casse inviate dalla manifattura. Da Milano Gio Ponti seguiva assiduamente le varie fasi di realizzazione dei suoi disegni grazie a una fitta corrispondenza e a frequenti visite a Doccia, dove si eseguivano, tra l’altro, le maioliche dipinte a mano e le porcellane decorate in oro graffito con la punta d’agata. Il carteggio e i disegni autografi conservati presso l’archivio del Museo, restituiscono in modo diretto, con la vivacità e l’eleganza delle figure e delle parole manoscritte, la sua personalità artistica e il suo metodo di lavoro. Note biografiche e opere principali 1891 Gio Ponti nasce a Milano 1921 Si laurea in architettura al Politecnico di Milano e apre uno studio con Mino Fiocchi ed Emilio Lancia 1923 Inizia la collaborazione con la Richard-Ginori 1926 Casa di v. Randaccio a Milano 1927 Villa Bouilhet ‘l’Ange volant’ a Garches (Parigi) 1928 Fonda la rivista, di architettura, arte e arredamento Domus che dirigerà per tutta la vita, tranne la breve parentesi 1941-47. Crea due linee di mobili: Domus Nova, arredi economici di qualità per la Rinascente e Il labirinto, che si rivolge a un pubblico d’élite. Dal 1927 al 1940 partecipa all’organizzazione delle Biennali di arti decorative di Monza e delle Triennali di arti decorative e industriali moderne e dell’architettura moderna di Milano. 1930 Inizia a collaborare con Fontana Arte per oggetti in vetro e cristallo e con la Krupp italiana per posate e altri arredi in acciaio. 1931-36 Costruisce edifici per appartamenti residenziali a Milano da lui definiti ‘case tipiche’: Domus Julia, Carola, Fausta, Aurelia, Honoria, Serena, Livia, Flavia, Alba e Adele. 1933-1945 Sodalizio con Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini 1935 Casa Laporte e Casa Marmont a Milano 1936 Complesso di uffici per la Montecatini a Milano 1934-7 Interventi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova 1941-47 Dirige la rivista Stile da lui fondata 1945 Pubblica L’architettura è un cristallo 1949 Macchina per il caffè Pavoni 1949-52 Arredamenti di grandi navi da crociera. Collabora con Piero Fornasetti per mobili e decorazioni d’interni. Disegna sedie e poltrone, tra cui la famosa Superleggera, per Cassina, apparecchi sanitari per Ideal Standard, ceramiche da rivestimenti, stoffe JSA, smalti per De Poli 1952 Si associa con Alberto Rosselli e nasce lo studio Ponti-Fornaroli-Rosselli 1955 Villa Planchart e Villa Diamantina a Caracas 1856-60 Grattacielo Pirelli a Milano 1957 Pubblica Amate l’architettura, che sarà tradotto in America nel 1960 e in Giappone nel 1963. 1960 Villa Nemazee a Teheran, a cui, tra l’altro, collabora Fausto Melotti 1962 Pakistan House Hotel, Islamabad 1963 Facciata dei Magazzini Shui-Hing, Hong-Kong 1965 Chiesa dell’Ospedale S. Carlo a Milano 1966 Ciborio per il Santuario di Oropa; divano-letto Arflex 1970 Apta, serie di mobili leggeri e pieghevoli prodotti da Walter Ponti, S. Biagio (MN) . 1971 Concattedrale di Taranto 1972 Denver Art Museum, Denver, Colorado; tessuti per i grandi magazzini Standa 1978 Facciata dei grandi magazzini Shui Hing a Singapore 1979 Muore a Milano all’età di 88 anni