studiare criolo in italia
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studiare criolo in italia
Adattamento della “Gramática do Crioulo Guineense” realizzata da L. Scantamburlo Dr.ssa Daniela Gelso STUDIARE CRIOLO IN ITALIA INTRODUZIONE Guinea Bissau: lingue africane, portoghese e criolo Nel piccolo territorio della Guinea Bissau (poco piú grande di Veneto e Lombardia messi insieme) sono presenti circa 30 etnie, ciascuna delle quali comunica per mezzo di una lingua propria: Balanta, Fula, Mandinga, Papel, Bijagó, Felupe… Il portoghese - lingua degli antichi colonizzatori - possiede lo statuto di unica lingua ufficiale. Tuttavia, benché la scolarizzazione avvenga quasi esclusivamente in lingua portoghese, la maggior parte della popolazione non é in grado di esprimersi correttamente in questa lingua. Il criòlo é lingua di comunicazione per eccellenza in Guinea, la piú parlata in tutto il territorio nazionale. Nato in Guinea Bissau e Capo Verde durante la dominazione portoghese (14961974), il criolo guineense é composto da un lessico derivato per l’80% dal portoghese e da una struttura grammaticale africana, mutuata dalle lingue Bantu. Contrariamente al diffuso pregiudizio che identifica il criolo con un “português mal falado” (portoghese storpiato), é possibile affermare che il guineense é una lingua vera e propria, dotata di caratteristiche specifiche ed in continua evoluzione. Malgrado lo scarso valore attribuitogli dalle autoritá officiali, dopo l’indipendenza (1974) é diventato lingua veicolare per i diversi gruppi etnici presenti in Guinea. Si definisce “créolo” ogni lingua nata dal contatto tra due comunitá linguistische differenti. Una delle parti, tentando di apprendere la lingua dell’altra, finisce per creare una nuova lingua. Il criolo guineense é un créolo nato dal tentativo di apprendere il portoghese da parte di gruppi africani verso la fine del XV sec. La nuova lingua serví inizialmente alla comunicazione tra portoghesi e africani e poi, molto rapidamente, alla comunicazione tra africani di etnie differenti. 1 FONOLOGIA Per comunicare tra loro, gli esseri umani utilizzano suoni dotati di valore distintivo, i fonemi. Ogni lingua ha un proprio sistema di suoni, che si compone di un numero variabile di vocali e consonanti.Il criolo Guineense presenta un sistema fonologico simile a quello del portoghese, ma con alcune differenze. Purtroppo in Guinea non esiste ancora una grafia ufficiale del criolo guineense. La grafia qui adottata, proposta da L. Scantamburlo ed in uso nelle scuole dell’Arcipelago delle Bijagós, si basa sul principio di non contraddizione tra i grafemi della lingua portoghese (giá esistenti) e quelli del criolo (non ancora ufficializzati). Per esigenze di chiarezza e semplificazione, quando il portoghese presenta piú di un segno per lo stesso fonema, é scelto per il criolo il piú conveniente (es. s per i quattro segni ç, c, s, x del portoghese), secondo un principio di economia che prevede la presenza di un segno grafico per ogni suono. Il criolo presenta un sistema fonologico composto da 22 consonanti, 2 semivocali e 9 vocali, per un totale di 33 fonemi. Nell’alfabeto qui adottato sono sufficienti 27 grafemi (o segni grafici) per rappresentare i 33 fonemi: - 5 vocali: i grafemi a, e, i, o, u rappresentano i 2 fonemi delle semivocali e i 9 fonemi delle vocali - 22 consonanti: 19 rappresentano fonemi equivalenti in portoghese e in criolo; 3 sono specifiche del criolo guineense (tc, dj, n’) LE 9 VOCALI Grafia del Criolo i misa i (breve) misa u lagua e sera e (aperto) sera a (breve) kala a kala o bota o (aperto) bota Grafia del Portoghese i Missa mijar u lagoa e cera e serrar trança a calar o botar o bota Traduzione italiana Messa urinare laguna cera segare treccia tacere lanciare, gettare stivale LE 2 SEMIVOCALI Grafia del Criolo u uaga i iagu ioga Grafia del Portoghese semear água y yoga 2 Traduzione italiana seminare acqua yoga LE 22 CONSONANTI (nei casi piú complessi, tra parentesi é riportata la pronuncia corretta) Grafia del Criolo p pape t tiu k Kusa kin b batata d dana g gosta guera (ghéra) f fatu s seku segu kalsa splika ch cha (sciá) chelin (scelín) v vivi Z zinka (sinca) (pronuncia kaza (casa) sonora, come in izami (isami) “rosa”) Grafia del Portoghese p pai t tio c coisa qu quem b batata d danar g gostar gu guerra f fato seco S cego c calça ç explicar x ch chá x xelim v viver z zincar s casar x exame Traduzione italiana padre, papá zio cosa chi patata danneggiare piacere, gradire guerra abito, vestito secco cieco pantaloni spiegare thé scellino vivere zincare sposare (q.no) esame J beju jeral j g beijo geral bacio generale tc dj m n nh n’ * l li r x tcuba (ciúba) djuda (giúda) mame nobu nha (gná) n’ na bai libru bilia rema fixa (fícsa) m n nh l lh r x chuva ajudar mãe novo minha eu vou livro bilha remar fixar pioggia aiutare madre, mamma nuovo mia io vado libro biglia remare fissare (pronuncia come il francese “je”) * Il fonema /N/ viene scritto con il segno n’ (n + apostrofo + spazio) quando rappresenta il pronome personale della 1ª persona singolare ( io) e con il segno n in tutti gli altri casi. Il criolo non possiede consonanti doppie e non usa l’accento; in quest’ultimo caso, il contesto della frase e la categoria grammaticale della parola sono sufficienti per orientare il lettore nei casi di omonimia, come nelle parole “pa” (per) e “pá” (pala). 3 PRONTUARIO RAPIDO … per chi si accontenta! Buongiorno! Buon pomeriggio! (dalle 12 in poi) Buonanotte! (dalle 19 in poi) Come va? Come stai? Sto bene, grazie. Grazie. Prego / Di niente. Come va a casa? Come sta la famiglia? I miei stanno bene. Tutto bene, grazie. Come ti sei svegliato? Hai dormito bene? Ho dormito bene, grazie. E tu? Come ti chiami? Mi chiamo Marco. E tu? Di dove sei? Vengo dall’Italia / Sono italiano. Dove abiti? Abito a Milano. Come hai detto? Non ho capito. Parla lentamente, per favore! Non parlo criolo, solo un po’. Parli francese / inglese? Com’é la Guinea? Ti piace? La Guinea mi piace. Com’é andato il viaggio? Il viaggio é andato bene. Cosa fai (nella vita)? Vado a scuola. Io lavoro. Dove stai andando? Vado in spiaggia/ a passeggiare/a casa Hai fame / sete? Ho fame / Non ho fame. Ti piace il pesce? Mi piace / Non mi piace. Vuoi del riso? Ne voglio / Non ne voglio. Oggi fa molto caldo. Piove / Sta piovendo. Vuol piovere. La pioggia sta arrivando. Bon dia! Boa tardi! Boa noti! Kuma? Kuma di kurpu? Kuma ke bu sta? Kurpu sta ben / N’ sta ben, obrigadu. Obrigadu. I ka nada. Kuma di bu kasa? Kuma di familia? Familia sta ben. Tudu ben, obrigadu. Kuma ke bu mansi? N’ mansi ben, obrigadu.I abo? Kuma ke bu nomi? Nha nomi i Marco.I abo? Abo i di nunde? Ami i di Italia / Ami (i) italianu. Nunde ke bu mora nel? N’ mora na Milano. Bu fala kuma? N’ ka ntindi. Papia divagar, di fabur! N’ ka papia kriol, son mbokadu. Bu ta papia fransis / inglis? Kuma di Guine? Bu gosta di Guine? N’ gosta di Guine. Kuma di bias? Bias kuri diritu / ben. Ke ki bu ta fasi? Ami n’ ta bai skola. Ami n’ ta tarbadja / N’ tene tarbadju. Nde ki bu na bai? N’ na bai praia/pasia/kasa Bu tene fomi / sedi? N’ tene fomi / N’ ka tene fomi. Bu gosta di pis? Si, n’ gosta / Nau, n’ ka gosta. Bu misti arus? N’ misti / N’ ka misti. Aos i ten manga di kalur. Tcuba na tcubi. Tcuba misti tcubi. Tcuba na bin. 4 LE DOMANDE PIU’ FREQUENTI … (CON TANTO DI RISPOSTA!) Hai dei soldi? Bianco, dammi 100 franchi/una penna/soldi Non ho soldi (o almeno … non ne ho per te!) Bianco, mi piaci. Ti voglio! …Io invece no!!! (Io non ti voglio!) Ho già un marito/moglie/ragazzo/ragazza Lasciami in pace! Devo andare. Bu tene dinheru? Branku, patin sen franku/kaneta/dinheru N’ ka tene dinheru. Branku, n’ gosta di bo. N’ mistiu! Ami n’ ka mistiu!! N’ tene dja omi/mindjer/rapas/badjuda Dan tempu! N’ dibi di bai. Le note grammaticali che seguono sono state adattate per venire incontro alle esigenze di apprendenti italiani desiderosi di comunicare in lingua criola. Sono di seguito presentati alcuni atti linguistici, inseriti in contesti comunicativi significativi. La metodologia adottata si propone una riflessione sulle regole grammaticali utilizzate nelle frasi presentate. 5 1. MI PRESENTO Nota culturale - In Africa i saluti sono molto importanti. Nel villaggio (tabanka) bisogna salutare tutte le persone piú anziane, anche quando non le si conosce. - Bon dia! - Kuma? Bu sta bon? - N' sta bon obrigadu. Buongiorno! Come va? Stai bene? Sto bene, grazie. - Kuma? - Alin' li. - Kuma ke bu mansi? - N’ mansi ben. Come (stai)? Bene (“eccomi qui”) Come ti sei svegliato? (“hai dormito bene?”) Mi sono svegliato bene. - Kuma di kurpu? - Kurpu sta bon. - Kuma di familia? - E sta ben. Come stai? Come va? Sto bene. Come sta la (tua) famiglia? Stanno bene. - No sta dritu, obrigadu. - Kuma di bu ermon? - I sta ben/ Tudu ben. - Aos bo lanta sedu. Noi stiamo bene, grazie. Come sta tuo fratello? Sta bene/Tutto bene. Oggi vi siete alzati presto. - Kuma ki bu nomi? - Ami, nha nomi i Pedru. - Ami i Fula, abo gora? - Ami i Italianu. Ana, i ke? - El i Balanta. - Abo i di nunde? - Ami i di Italia. - Nunde ke bu mora nel? - Ami n’ mora na Milano. - Abos i kal rasa? - Anos i Fransis. - Elis e tene novi anus e sta na tersera klas. - Abos i Guinensi? - Nau. Anos i Senegalis. Come ti chiami? (Io,) il mio nome é Pedro. Io sono Fula, e tu? Io sono italiano. E Anna? Lei é Balanta. (Tu) di dove sei? Io vengo dall’Italia. Dove abiti? Io abito a Milano. A quale etnia appartenete? Noi siamo francesi. Loro hanno 9 anni e fanno la 3ª classe. Voi siete Guineensi? No, noi siamo Senegalesi. 6 1.Pronomi personali soggetto: In criolo i pronomi personali presentano due forme: una principale e una secondaria. forma principale Mentre in italiano si può omettere, in criolo il pronome è obbligatorio e precede il verbo 1ª sing. 2ª sing. 3ª sing. 1ª plur. 2ª plur. 3ª plur. N’ BU I NO BO E io tu lui, lei noi voi loro forma secondaria Non è obbligatoria, serve per dare enfasi al soggetto. Precede sempre la forma principale (v. francese: moi, je suis..) 1ª sing. AMI io (pron: amí) 2ª sing. ABO tu (abó) 3ª sing. EL lui, lei 1ª plur. ANOS noi (anós) 2ª plur. ABOS voi (abós) 3ª plur. ELIS loro (élis) - I ami - I ka ami. - I ka bardadi? I el. - Nhu sta bon? Sono io Non sono io. Non é vero? E’ così. Sta bene, signore? La forma secondaria é usata da sola soltando quando ha funzione predicativa Per la 3ª persona sing. sono spesso usate le forme di rispetto: NHU (signore) NHA (signora) I COLORI Bianco Giallo Azzurro Blu Arancione Rosa branku amarelu asul asul kor di larandja kor di rosa Nero pretu Rosso burmedju Verde birdi Marrone kastanhu Grigio sinzentu Viola dilas (pron: dilásc) 7 2. DOV’E’? Ieri Mario é venuto qui nel pomeriggio. Dov’é il cane? Non so. Era qui ora Il cane correva, si é fermato lá. 2. Gli avverbi di luogo: - Alal la. - Alin’ li. - Ali nha amigu. - Nunde Mariu? - Alil li. - Alinu li! Eccolo lá. Eccomi qui. Ecco qui il mio amico. Dov’é Mario? Eccolo qui. Eccoci qui. - Forme ALIN’ LI/ALAL LA eccomi qui, eccolo là - Nha omi sta na kasa. - Bu pape na labra orta. - Si mame bai fera. Mio marito è in casa. Tuo papà sta coltivando l’orto Sua madre è andata al mercato. Due muratori hanno costruito la nostra casa. I vostri professori hanno già comprato le loro biciclette. 3. Aggettivi possessivi: - Aonti, Mariu tciga li di tardi. - Nunde katcur? - N’ ka sibi. I staba li gosi. - Katcuru kuri, i firma la. - Dus pedreru kumpu no kasa. - Bo pursoris kumpra dja se bisikleta. - LI indica un luogo vicino a chi parla qui - LA indica un luogo lontano da chi parla lá, lí Agli avverbi ALI/ALA sono suffissati eventuali pronomi personali complemento NHA BU SI NO BO SE mio (mia, miei..) tuo suo nostro vostro loro VOCABOLARIO – Le professioni Bindidur Nfermeru Soldadu Tokadur Alfaiati Pursor Pulisia Kusinheru – venditore – infermiere – soldato – musicista – sarto – professore – poliziotto – cuoco Bakiadur Pedreru Kabelereru Marinheru Labradur Piskadur Mekaniku Komersianti 8 - pastore - muratore - parrucchiere - marinaio - agricoltore – pescatore – meccanico - commerciante 3. IN FAMIGLIA 4. Genere e numero - Kantu fidju ke Iva tene? - I padi son dus fidju matcu. - Nha ermon femia ka tene omi. Quanta figli ha Iva? Ha partorito solo due figli maschi. Mia sorella non ha un marito. - Normalmente il genere é indicato dall’aggettivo MATCU/FEMIA maschio – femmina: fidju matcu/femia figlio, figlia gatu matcu/femia gatto, gatta ermon matcu/femia fratello, sorella - Esistono poche parole com distinzione di genere: rapas/badjuda ragazzo, ragazza omi/mindjer uomo, donna netu/neta nipote LA FAMIGLIA Mamma Papà Figlio/a Fratello Sorella Nonno/a Cugino/a - mame (pron:mamé) - pape (pron: papé) - fidju matcu / femia - ermon matcu - ermon femia - dona - primu Nipote Suocero/a Cognato Zio Zia Matrigna Padrigno - subrinhu - sogru - kunhadu - tiu - tia - mamesinhu - papesinhu 5. Plurale e singolare: - Aonti nha dona fasi festa di aniversariu: manga di si netu ku neta patil tabaku tciu. - Nha ermon bindi tris baka. Generalmente il criolo non usa il Ieri mio nonno ha fatto una plurale. Il numero é indicato festa per il suo compleanno: attraverso l’uso di aggettivi di molti suoi nipoti gli hanno quantitá, avverbi o numerali: regalato molto tabacco. Mio fratello ha venduto 3 mucche. 9 TUDU tutto, ogni TCIU molto MANGA DI molti - Pekadur bali si ta rispita utru pekaduris - Ami n’ ka tene mindjer, nha pape tene dus mindjeris. Un uomo vale se rispetta gli altri uomini. Io non ho moglie, mio padre ha due mogli. N’ kumpra kamati. Carlos tene tris kabra Ho comprato dei pomodori. Carlo ha 3 capre. 10 - Alcuni nomi indicano il plurale aggiungendo –S/-IS: dia/dias giorno, giorni pekadur/pekaduris uomo, uomini ! Il plurale non si usa quando designa una realtá collettiva o quando il nome é accompagnato da un numerale. 4. CHE LAVORO FAI? - Kin ku (=ku+bu) misti odja? - Ke ki na fasi la? - Kal ki bu tarbadju? - Ami i pulisia. - Kal ku bu na toma? - Kin ki tciga aonti? - Abo i kin? - Kil omi i kin? - Nunde ku bu ta tarbadja? - N' ta tarbadja na Bissau. - Kantu ku bu ta nganha? - N' ta nganha sinkuenta mil franku. - Nunde ku bu mora nel? - N' mora na bairu di Ajuda, abo gora? - Kuma di bias? - Bias kuri dritu. - Pa nunde ku na bai? - Di nunde ki tciga? - Kuandu ku na kaba? - Kantu ki na kusta? - Kuma ki nomi di bu omi? Chi vuoi vedere? Cosa sta facendo lì? Qual è il tuo lavoro? Io sono poliziotto. Quale prendi? Chi è arrivato ieri? Chi sei? (“tu sei chi?”) Chi è quell’uomo? Dove lavori? Lavoro a Bissau. Quanto guadagni? Guadagno 50.000 franchi CFA. Dove abiti? Abito nel quartiere di Ajuda, e tu? Com’è andato il viaggio? Il viaggio è andato bene. Dove stai andando? Da dove viene? Quando finirai? Quanto costa? Come si chiama tuo marito? 6. Frasi interrogative: Possono essere introdotte da: - pronomi interrogativi KIN KI KE KI/KE KU KAL KI chi che quale Normalmente questi pronomi si trovano all’inizio della frase, ma in presenza della copula “i” si posizionano immediatamente dopo il verbo. - avverbi interrogativi di causa PABIA di luogo NUNDE dove di modo KUMA perché come di quantità KANTU quanto di tempo KAL ORA a che ora KUANDU quando KAL DIA che giorno 7. Frasi interrogative indirette: introdotte da - I fala kuma i na bai studa. Puntal si gosta di Guine. Ha detto che andrá a studiare. Chiedigli se gli piace la Guinea. 11 KUMA che SI se 5. VITA QUOTIDIANA 8. Pronomi personali complemento - Gosi mininu na kontanu tudu. - Un mindjer patin pratu di bianda. - N’ pidi bos di limpa skola. - Omi garandi na patiu kabra si bu labral orta. - Ka bu punta di mi! - Dia dumingu no na sta ku bos. - No studa djuntu ku bo. - N’ kunsi bu tia, aonti propi n’ bai fera ku el. - E karpinteru bin Bubaki pa tarbadja pa nos. Ora i bambini ci racconteranno tutto. Una donna mi ha offerto un piatto di cibo. Vi ho chiesto di pulire la scuola. L’anziano ti darà una capra se tu gli coltiverai l’orto. Non chiedere di me! Domenica staremo con voi. Abbiamo studiato insieme a voi. Conosco tua zia, proprio ieri sono andato con lei al mercato. Questo falegname é venuto a Bubaque per lavorare per noi. - Complemento oggetto (diretto): Si collocano immediatamente dopo il verbo; i primi 4 sono suffissati al verbo: -N (i odjan) egli mi ha visto -U (n’ odjau) io ti ho visto -L (n’ ka kunsil) non lo conosco -NU(i na mostranu) egli ci mostra BOS (i na odja bos) egli vi guarda ELIS (i na odja elis) egli li guarda - Complemento indiretto: MI a me, di me, con me … BO a te EL (SIL) a lui NOS a noi BOS a voi ELIS (SELIS) a loro - Mininu toma kaneta ki ka di sil. Il bambino ha preso una penna che non é sua. Le forme SIL/SELIS sono rette dalla preposizione DI - I da si fidju (indiretto) kumida (diretto). - Nha mame partin pon. Lei ha dato del cibo a suo figlio. Mia madre mi ha dato del pane. John, dammi quel pallone - Doppio complemento oggetto: - Djon, dan kil bola. 12 Il criolo colloca sempre il compl. indiretto prima del compl. oggetto (in italiano é il contrario!) 6. PER ORIENTARSI - I lundju un bokadu. Dove siamo? Non ricordo la strada. Qui é Santa Lucia. Dov´é il mercato di Bandim? Vai dritto: laggiú, vai a sinistra. Quindi il mercato é lontano da qui? É un po’ lontano. - Aonti no sta na kasa. - Djubi kil katcu la riba. - Nha kamisa sta la bas. - Pon sta riba di mesa - Bu pudi odjal na kasa, la tras. - Sai la fora. - Manga di alunu fika fora di sala. - N' ta tarbadja lundju. - Nha ermon femia mora pertu di bu kasa. - No na ianda dentru di matu. Ieri eravamo in casa. Guarda quel passero lassú. La mia camicia é lá in basso. Il pane é in sulla tavola. Puoi vederlo in casa, lá dietro. Vai (= esci) lá fuori. Molti alunni restarono fuori dalla classe. Lavoro lontano. Mia sorella abita vicino a casa tua. Camminiamo dentro la foresta. - Nunde ki no sta nel? N' ka lembra kaminhu. - Li i Santa-Lusia. - Nunde ki fera di Bande sta? - Bai di kumpridu: la, bu ta bai pa skerda. - Nta, fera lundju di li? 9. Avverbi di luogo Aggiungendo DI, si ottengono le relative preposizioni es. bas (avverbio), bas di (preposizione) NA in BAS sotto RIBA sopra DENTRU dentro FORA fuori DIANTI davanti TRAS dietro LUNDJU lontano PERTU vicino FILADU KU di fronte a NA RODA DI intorno NA DIRETA, NA MON DIRETU a destra NA SKERDA, NA MON SKERDU a sinistra SOLUZIONI - Tcabi sta na porta. - Kopu sta riba di mesa. - Gatu sta bas di kau di sinta. - Kaminhu sta bu dianti. - Basora sta tras di kasa. - Nha mindjer sta na kasa. - Fos sta pertu di fugon. - I mora filadu ku mi. - N' ka tene nada na bolsu La chiave é nella porta. Il bicchiere é sulla tavola. Il gatto é sotto la sedia (= luogo per … PROVA A TRADURRE ! sedersi). La strada é davanti a te. La scopa é dietro la casa. Mia moglie é in casa. Il fiammifero é vicino ai fornelli. Egli abita di fronte a me. Non ho nulla in tasca. 13 7. IN VIAGGIO 10. I verbi - Aonti, no bai Farim. No toma kandonga, no paga dus mil franku. Na Mansaba, roda fura, pregu ki fural. Na Farim, no kamba riu. - Gosi no na bai Bafata. No na toma kandonga na fera di Bande, no na paga dus mil i kinhentus franku. Ieri siamo andati a Farim. Abbiamo preso un autobus, abbiamo pagato 2000 franchi. A Mansaba la ruota si é bucata, l’ha bucata un chiodo. A Farim abbiamo attraversato il fiume. Adesso stiamo andando a Bafata. Prenderemo un autobus al mercato di Bandim e pagheremo 2500 franchi. Il 1ª testo presenta un’azione compiuta, conclusa; il 2ª, una che non si é ancora realizzata. In criolo la particella NA indica l’aspetto irrealizzato. Il sistema verbale del criolo - come tutte le lingue africane - privilegia l’aspetto e la durata dell’azione (azione conclusa, continua, incompiuta..), piuttosto che il tempo dell’azione (presente – passato – futuro), come invece accade in italiano. Nel criolo bisogna distinguere 2 gruppi di verbi, che si comportano in maniera differente: - verbi di azione (fasi > fare) verbi di stato (pudi > potere) ANALISI DEI VERBI Dal punto di vista di chi parla, l’azione o lo stato del verbo di sviluppa: A) B) C) D) 14 nel presente (tempo simultaneo) nel passato (tempo anteriore) nel futuro (tempo posteriore) nella possibilitá/impossibilitá A) tempo simultaneo - Maria kume. - Maria badja. - Maria na kume. - Maria na badja. - Teresa i duenti. - aspetto realizzato (concluso) Maria ha mangiato. Maria ha ballato. marca 0 + verbo Maria mangia/sta mangiando. Maria balla/sta ballando. Teresa é malata. (esiste solo per i verbi di azione; corrisponde al nostro tempo passato. L’azione é giá conclusa: Maria ha mangiato, ma adesso non mangia piú) - aspetto non realizzato (non concluso): NA + verbo (verbi di azione) marca 0 + verbo (verbi di stato) (L’azione non é ancora conclusa, continua nel presente. Corrisponde al nostro presente) - Luis ta kume pis ku arus. - Na nha tabanka, djintis ka ta tarbadja tciu. - Dia dumingu, no ta diskansa. Luigi mangia (sempre) pesce e riso. Nel mio villaggio, la gente non lavora molto. - Ami n’ kumeba dja anti di bu tciga. Io avevo giá mangiato prima che tu arrivassi. - N' ka kumpra nada na fera, n' diskisiba dinheru na kasa. Non ho comprato nulla al mercato, avevo dimenticato i soldi a casa. - aspetto realizzato (concluso) marca 0 + verbo + BA (verbi di azione) Il suffisso –BA si lega al verbo (L’azione é anteriore ad un’altra azione passata) - Ami n’ na kumeba pis ora ki bu tciga. - Utranu Teresa duensiba. Stavo mangiando del pesce quando sei arrivato. L’anno scorso Teresa era malata. - aspetto non realizzato (incompiuto) NA + verbo + BA (verbi di azione) marca 0 + verbo + BA (verbi di stato) - Utranu Luis ta tarbadjaba li. - Marta ta baiba fera tudu dia. L’anno scorso Luigi lavorava qui. Marta andava al mercato ogni giorno. Domenica noi ci riposiamo. 15 - aspetto continuo (esprime l’idea di un’azione abituale): TA + verbo (verbi di azione e di stato) B) tempo anteriore (passato) - aspetto abituale TA + verbo + BA (verbi di azione e di stato) C) tempo posteriore (futuro) - aspetto realizzato e non realizzato - Ami n’ na bin kume. - Maria na bin badja. Io mangeró. Maria ballerá. - Paulo na kiri Binta. Paolo amerá Binta. NA + verbo (verbi di stato) - Mariu, bu na bai ta labra orta tudu dia. Mario, andrai a coltivare l’orto ogni giorno. - aspetto abituale - N’ na bin bin kanta. NA BIN/NA BAI + verbo (verbi di azione) Equivale al nostro tempo futuro NA TA/NA BAI TA + verbo (verbi di azione e di stato) Se si parla di un futuro molto lontano, distante nel tempo, si aggiunge la marca Io canteró. BIN (NA BIN BIN/NA BIN BAI) D) modo possibile/impossibile - Si i na bin li, bu kontan. Se dovesse venire qui, dimmelo. - Si n’ sibilba, n’ ta baiba. Se l’avessi saputo, sarei andato. 16 - puó esserci possibilitá solo con i tempi simultaneo e posteriore. La frase é introdotta da: SI se NA KAZU KE nel caso che - l’impossibilitá usa la marca del tempo anteriore –BA, suffissata al verbo. 8. AL MERCATO - E kamati i kantu? - Sen franku. - Es, kantu ku na bindil? - Es i sinkuenta franku, ma kil gros i sentu i sinkuenta franku. - Dan dus. - N' misti un pakoti di sigaru, tris kacha di fos, un garafa di binhu. - Binhu ka ten. - N’ fika na kintu lugar. Quanto costano questi pomodori? 100 franchi. Questo, a quanto lo vendi? Questo é 50 franchi ma quello grosso costa 150 franchi. Dammene due. Voglio un pacchetto di sigarette, tre scatole di fiammiferi e una bottiglia di vino. Il vino non c’é. Sono rimasto al 5º posto. 11. I numerali - numerali cardinali UN DUS TRIS KUATRU SINKU SEIS SETI OITU NOVI DES uno ONZI undici due DOZI dodici tre VINTI venti quattro TRINTA 30 cinque KUARENTA 40 sei SINKUENTA 50 sette SEN 100 otto KINHENTUS 500 nove MIL 1000 dieci - numerali ordinali PURMERU 1º SUGUNDU 2º TERSERU 3º KUARTU 4º KINTU 5º SESTU 6º SETIMU 7º OITAVU 8º NONU 9º DESIMU 10º DESIMU PURMERU 11º - numerali moltipilcativi - Kil kama dibi di sedu dus bias mas garandi. Quel letto dev’essere 2 volte piú grande. numero cardinale + BIAS DUS BIAS, TRIS BIAS 2, 3 volte 12. I Dimostrativi - Kuma ki e sugundafera kuri? - N' ka kunsi kil omi. Com’é andato questo lunedi? Non conosco quell’uomo. - Es i nha bistidu. - N' ka kunsi kilas. Questo é il mio vestito. Quelli non li conosco. 17 - aggettivi dimostrativi (seguiti dal nome) E questo KIL quello - pronomes demostrativos: ES questo KILA quello Per dare enfasi, a volte si aggiunge LI, LA (kila la quello lá) VOCABOLARIO - FRUTTA E VERDURA Cipolla sebola Patata batata Patata dolce batata dosi Pomodoro kamati Miglio midju Fagiolo fison Zucca bobra Cetriolo pipinu Insalata alfasi Melanzana brinjela Aglio adju Banana Mango Cocco Ananas Papaia Limone Arancia Pompelmo Mandarino Mela Anguria Da conoscere in Guinea … Kandja - mankara - tceben - djakatu – baguitc - malgueta Kadju – pinha – goiaba – mampatas – kola - furta-pon – foli - veludu 18 banana mangu kukunete ananas papaia limon laranja turanja tanjerina masa (pron: massà) melansia 9. ABBIGLIAMENTO I giorni della settimana - E panu burmedju i kantu? - Dus mil franku. - I karu, e utru li gora? - Kil panu azul? Tris mil. - Panu burmedju mas azul baratu. - Dimingu kansadu otca panu bonitu, na fera di prasa. Quanto costa questo vestito rosso? 2000 franchi CFA. E’ caro. E quello lá, invece? Quel vestito blu? 3000. Il vestito rosso é piú economico di quello blu. Di domenica é difficile trovare bei vestiti al mercato centrale (=di piazza). Sumana tene seti dia: (la settimana ha 7 giorni) sugunda fera lunedi tersa fera martedi kuarta fera mercoledi kinta fera giovedi sesta fera venerdi dia sabadu sabato dia dimingu domenica VOCABOLARIO – I VESTITI ropa vestito (in generale) kalson pantaloncini kamisa camicia kalsinha mutande (da donna) sapatu scarpa bistidu vestito kalsa pantaloni kamisola maglietta trus mutande (da uomo) chinelu infradito panu vestito saia gonna tcepen cappello lensu foulard meia calza 13. L’aggettivo - Partin kil panu amarelu. Ho conosciuto un bel ragazzo. Dammi quel vestito giallo. L’aggettivo ha 2 funzioni: - qualifica il nome - Pedru na bin gurdu. - Kil badjuda kumpridu Pietro diventerá grasso. Quella ragazza (é) alta. - ha funzione predicativa. Si accompagna al verbo essere: - N’ kunsi rapas bonitu. I/SEDU + aggettivo - E mindjer bunituba. - Otca n’ pikininuba, n’ ta tcoraba tudu dia. Questa donna (era) bella. Quando ero piccolo, piangevo tutto il giorno. 19 Il verbo essere é spesso omesso. In quel caso, l’aggettivo prende la marca del verbo Es. bonituba (bonitu + ba) 14. Gradi dell’aggettivo - Bu tia i bonitu dimas. - Abo, bu muitu djiru! - Bu tene bistidu branku fandan. - Iagu limpu pus. Tua zia é davvero molto bella. Tu sei molto intelligente! - superlativo assoluto: MUITU + aggettivo aggettivo. + DIMAS (= troppo) Alcuni aggettivi sono accompagnati da una particella (derivata dalle lingue africane) che ne intensifica il significato: Hai un vestito bianchissimo. L’acqua é pulitissima. pretu nok nerissimo branku fandan bianchissimo limpu pus pulitissimo - Comparativo di maggioranza: - Pedru ma Luis kumpridu. - Abo mas mi kansadu. Pietro é piú alto di Luigi. Tu sei piú stanco di me. MA/MAS + 2º termine di paragone + aggettivo - Antonio ta studa suma si ermon. - Maria ka bonitu suma purmeru. Antonio studia come suo fratello. Maria non é piú bella come prima. - Comparativo di uguaglianza: - Djon ma mi forti. Per dire: io sono meno forte di John John é piú forte di me. 20 SUMA come - Comparativo di minoranza: In criolo non esiste: é possibile rendere l’idea attraverso il compl. di maggioranza, invertendo i termini di paragone. 10. AL PORTO - Abo i marinheru? - Nau, ami i piskadur. Aos i ten pis di bindi. - Bu tene pis di bindi? - N' tene un bokadu, djubi. - Kantu ku (ke+bu) ta bindi bentana? - Duzentus franku kada un son. - Mbe! Pis karu gora! - Abo, bu riku! Tu sei marinaio? No, sono pescatore. Oggi c’é del pesce in vendita. Hai del pesce da vendere? Ne ho un po’, guarda. A quanto vendi la bentana? Ciascuna, a 200 franchi. Alcuni pesci della Guinea: bika/bentana (carpa)/teinha/pis reia/pis banda/atun (tonno) molluschi: kombe/ostra (ostrica)/lingron/kamaron; kakri (granchio)/karanguis Beh! Il pesce é caro! (Ma) tu sei ricco! 15. Il verbo essere Il verbo essere ha funzione predicativa; indica una situazione o una qualitá permanente Sono io. Questo cane é mio. Quel cane non é mio. I - Kin ki no sedu? Chi siamo? SEDU quando il verbo si colloca alla fine della frase; quando il verbo non è al presente - Nha pape seduba montiadur. Mio padre era cacciatore. Tempo anteriore (passato) - Nha fidju na bin sedu pursor. Mio figlio sará professore. - Kaminhu sta bu dianti. - Bu sta diritu? - N’ sta li. - Pedru sta na kume. La strada é davanti a te. Stai bene? Io sono qui. Pietro sta mangiando. - I ami. - E katcur i di mi. - Kil katcur i ka di mi. Ha due forme: forma usata nel t. presente SEDUBA Tempo posteriore (futuro) NA BIN SEDU 21 16. Verbo STA essere, stare Indica una situazione o qualitá temporanea 11. UN PASTO - Bin, no kume. - Obrigadu, n' farta. N' kume dja. - Ke ku kume? - N' kume pis ku arus. - Djubi bu fidju, i na brinka ku kaleron! - Nduba, ka bu pui mon! Vieni, mangiamo. Grazie, sono sazio. Ho giá mangiato. Cos’hai mangiato? Ho mangiato pesce e riso. Guarda tuo figlio, sta giocando col la pentola! Nduba, non toccare! - Sindi fugu! - Bo ialsa kabesa! - Abos dus, bo lanta! - Bai kumpra pon! - Sinta! Accendi il fuoco! Alzate la testa! Voi due, alzatevi! Vai a comprare del pane! Siediti! - Kala, bu kume! Stai zitto e mangia! - Ka bu pui mon na fos! - Ka bo sinta li! Non toccare i fiammiferi! Non sedetevi qui! VOCABOLARIO- I PASTI Matabitcu colazione Djanta pranzo Sia cena Generalmente l’africano mangia una volta al giorno, nel primo pomeriggio 17. Imperativo Il soggetto é sempre espresso, eccetto la 2ª pers. sing. nelle frasi affermative (kume! mangia!) Nella 2ª pers. sing. il soggetto puó essere espresso nella frase successiva. Nell’imperativo negativo, si colloca KA davanti al soggetto, il quale é sempre espresso (Es. ka bu sindi! non accendere!) 18. Pronomi possessivi A differenza degli aggettivi possessivi, non sono seguiti da un nome - Es li i di mi. - Gatu i ka di nos, i di bo. - Kamisa i di sil. - Elis e kumpu di selis, ami n’ na kumpu di mi. Quello là è mio. Il gatto non è nostro, è vostro. La camicia è sua. Essi hanno costruito il loro, io sto costruendo il mio. 22 DI + pronome personale complemento indiretto DI DI DI DI DI DI MI BO SIL NOS BOS SELIS mio tuo suo nostro vostro loro 12. IN CUCINA Fatima na finka kaleron na fugu, i na pui un bokadu di siti, dipus i na buri sebola, ora ki sebola kusidu, i na buri iagu. Na fin, i na pui padas di kamati ku batata. I ta bulbuli ku kalma. - No kontra ku omi i na tcoraba. - I entra, ninguin ka odjal. - N’ ka sibi si n’ dibi di ngabau o kritikau. - N’ misti bai ma n’ ka pudi. Fatima mette la pentola sul fuoco, mette un po’ di olio di palma, poi aggiunge la cipolla. Quando la cipolla è cotta, aggiunge dell’acqua. Alla fine, mette pezzi di pomodori e di patate. Mescola con un mestolo. Abbiamo incontrato un uomo che stava piangendo. E’ entrato, nessuno l’ha visto. Non so se devo lodarti o criticarti. Voglio andare ma non posso. 19. Struttura della frase La struttura della frase è SVO: soggetto + verbo + complemento Il soggetto viene sempre espresso (ad eccezione della 2ª pers. sing. dell’ imperativo affermativo). Normalmente, il complemento oggetto segue il verbo Generalmente le frasi sono legate tra loro attraverso: - la semplice giustapposizione - la punteggiatura (virgole, punti) - le congiunzioni KU, MA, O VOCABOLARIO – IN CUCINA pentola kaleron/panela mestolo kalma coltello faka pentolino kasarola cucchiaio kudjer fornelli fugon padella fritadera forchetta garfu piatto pratu PROVERBIO: Saku limpu ka ta firma! (un sacco vuoto non sta in piedi senza mangiare non si è in grado di lavorare) Come si prepara il siti (olio di palma) Kuma ki siti ta kumpudu Ora ki tceben burmedju, si katcu ta kortadu, i ta pantcidu, dipus i ta firbintidu na un tanki garandi. Ora ki tceben boia, no tene siti. Quando il frutto della palma è maturo, la sua scorza dev’essere tagliata, sminuzzata, poi cotta in un grande recipiente. Quando il frutto della palma bolle, otteniamo il siti. 23 13. IL CORPO UMANO - Mariu duensi propi. - I bardadi. Bariga na del. - I dibi di bai nunde mediku! - N' na lebal la amanha, si i ka sinti mindjoria Mario sta proprio male. E’ vero. Gli fa male la pancia. Deve andare dal dottore! Lo porterò là domani, se non si sente meglio. - Kuma di bu fidju? - I duensi sumana pasada, gosi i mindjoria, ma i ka san inda. - N' odja Pedru, n' kuda i duensi tan. - Ke ki tenel? - Febri panhal. Come sta tuo figlio? Si è ammalato la settimana scorsa, ora sta meglio ma non sta ancora bene del tutto. Ho visto Pietro. Penso che anche lui sia malato. Che cos’ha? (“che cosa lo possiede”) Ha la febbre (“la febbre lo ha preso”). LE PARTI DEL CORPO: corpo kurpu occhio udju mento barba bocca boka collo garganti polmone bof-bof pancia bariga mano palmu di mon gamba perna pelle pele testa kabesa naso naris barba kabelu di barba dente dinti petto pitu schiena kosta ombelico biku dito dedu piede pe sedere rabada organi genitali maschili matcundadi capelli orecchio baffi lingua cuore seno braccio unghia ginocchio kabelu oredja bigodi lingu korson mama mon unghia djudju organi genitali femminili midjerindadi 20. Verbi TEN/TENE - Sumu ten. - Fos ka ten. C’è del succo. Non ci sono fiammiferi. TEN c’è, ci sono - Anos, no ka tene fiansa nel. Noi non abbiamo fiducia in lui TENE verbo avere - Dus sinema ki ten na Mansoa i ka tene spasu pa risibi manga di djintis. I due cinema che ci sono a Mansoa non hanno spazio per accogliere molte persone. 24 (idea di possesso) - Sinhor, ten pena di nos! - Ten pasensa, djudan! Signore, abbi pietà di noi! Per favore, aiutami! - Eccezioni: TEN PENA avere pietà TEN PASENSA per favore Alcune malattie febbre tosse sifilide pus febri tusi siflis materia diarrea AIDS TBC epilessia Kabesa na den. Garganti na den. Aos n’ ka sta diritu. N' lanha mon. N’ dibi di bai ospital. Mariu tene naris ki na tcubi. I kobra ki murdil na pe. Ora ku na bedju, bu na pirdi kabelu. Djon duensi? Nau, i kansa nan son. panga bariga sida tuberkulozi epilepsia morbillo filariosi malaria sarampu kantimbon paludismu Mi fa male la testa. Mi fa male il collo/la gola. Oggi non mi sento bene. Mi sono tagliato il braccio. Devo andare in ospedale. Mario ha il naso che cola (gocciola). E’ un serpente che l’ha morso sulla gamba. Quando sarai vecchio, perderai i capelli. Giovanni è malato? No, è solo stanco. Tarbadju di kasa - Skirbi nomi di tudu kusa ku kunsi: 25