Attualità Mondo Cultura
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Attualità Mondo Cultura Numero 9 ottobre 2007, Supplemento a Genova Notizie - Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 544/96 - Direttore Responsabile C. Torre Stampa Erga - Via Biga 52 r Ge www.caratteridiversi.org SOMMARIO Attualità - Cultura - Mondo Redazionale.................................... 2 Uomini e culture Mondi nella rete L. Livi................................................ 2 Darfur: Org. umanitarie sotto tiro V. Lastrico......................................... 3 Storie migranti Scuole interculturali - Migranti L. Sazanovitch ................................. 4 ...facile ma non troppo... DALL’INDIA Storia di integrazione .................... 5 Aggiunti un posto a tavola di M. Matta . ..................................... 5 ...senza diritti La Cecenia dimenticata dove i diritti umani sono carta straccia................ 5 Dal Mondo UK.................................................... 9 Spagna T. Martinez Garcia............................ 9 Romania M. Andrasescu.................................. 9 Francia............................................. 9 Argentina C. Vulcano........................................ 9 Russia L. Sazanovitch.................................. 9 In copertina: fotografia di Barbara Spagnoletti REDAZIONALE … era un uomo di nome Leonardo, curioso del mondo e dei suoi segreti…era un uomo che credeva possibile conoscerlo in ogni sua sfumatura e per questo era pronto a sfidare prima di tutto se stesso…non è riuscito a farlo fino in fondo ma certo è riuscito prima di altri a guardare oltre ciò che la sua epoca poteva garantirgli come conosciuto…Oggi Leonardo è anche il nome di un programma di iniziative europee che si muove proprio in questa direzione di scoperta e che prende forma in progetti come ISIS ad esempio che studia i modi in cui i mondi e le culture possono imparare a convivere e a parlarsi a partire dalla scuola… …a Leonardo, a tutti i Leonardo del mondo è dedicato questo numero di Caratteri Diversi vvv …uomini e culture… …MONDI NELLA RETE… …sempre più vicini? Il nostro mondo oggi è una ragnatela di percorsi, resi ora maggiormente visibili rispetto al passato dalla molteplicità dei sistemi di comunicazione. Lingue, popoli, tradizioni, culture si affacciano in questi scenari nodali, ora semplicemente distinguendosi, ora contrapponendosi, ora mescolandosi; in ogni caso suscitando domande, sollevando questioni importanti e proponendo soluzioni diverse quanto più possibile innovative. Il mondo è diventato www.caratteridiversi.org davvero uno spazio unitario all’interno del quale si muovono realtà completamente differenti. È quindi diventato necessario e prioritario trovare il modo di far incontrare e stabilire modalità di scambio proficue tra queste realtà. La scuola può fare molto per rendere l’interculturalità una risorsa per il proprio paese, per il mondo moderno ma anche per il suo territorio e per chi ogni giorno lo abita. Nasce l’esigenza di formare gli educatori e gli insegnanti a una più consapevole gestione dei meccanismi relazionali per poter davvero supportarsi (e in questo caso si può parlare di peer-training, educazione alla pari) e supportare gli studenti italiani e stranieri. Si tratta di percorrere una strada a due corsie, dove è importante creare strumenti innovativi per gli insegnanti, affiancandoli come già si sta facendo a figure specifiche quali psicologi e mediatori culturali e contemporaneamente analizzare il fenomeno dell’integrazione a scuola tra gli studenti per identificarne in maniera mirata i bisogni e le necessità per fornire loro elementi utili alla crescita e alla comunicazione e partecipazione attiva. Compito della scuola è che culture diverse convivano senza ignorarsi trovando ,anzi, una maniera effettiva per comunicare, caratteristica necessaria in un’istituzione che mira a formare lo studente come un “cittadino del mondo”. Le scuole genovesi vivono quotidianamente e in maniera molto sentita questa realtà, si sta facendo “molto” a più livelli per capire e sperimentare nuove vie di inter-scambio, dai laboratori territoriali, all’organizzazione di concorsi ed eventi rivolti a giovani, dagli sportelli di ascolto con personale specializzato a progetti europei su come migliorare le dinamiche interlingustiche e interculturali. Lo sforzo e le energie impiegate per attivare queste attività non è ancora direttamente proporzionale ai risultati ottenuti, le realtà presenti nel territorio solo in alcune occasioni provano a lavorare in sinergia, mettendo in comune idee e risultati ma la condivisione delle informazioni non è strutturata; quello dell’intercultura è un fenomeno in continuo mutamento solo un continuo scambio di esperienze permetterà di avere un quadro completo per dare risposte concrete e mirate. “Lo specifico dell’educazione interculturale è costituito dai processi di apprendimento che portano a conoscere altre culture e a instaurare nei loro confronti atteggiamenti di disponibilità, di apertura, di dialogo. Si tratta di un tipo di conoscenza estremamente complesso: conoscere un’altra cultura significa rilevarne gli aspetti che la fanno “diversa” dalla nostra, ma significa anche capire che la rappresentazione che noi ci facciamo della cultura “altra” non coincide necessariamente con quella che essa si fa di se stessa, né con le rappresentazioni che altre culture ancora si possono costruire. L’intreccio di queste rappresentazioni -che si manifestano spesso in forme di stereotipi- costituisce la trama complessa dell’interculturale.” (Da L’educazione interculturale di Agnese Niero e Luciano Pasqualotto) Educare all’intercultura non è una materia d’insegnamento ma un modo di vivere la scuola di oggi, i ragazzi stranieri all’interno della classi aumentano e ogni giorno si vedono esempi di efficace o scarsa educazione all’integrazione, nelle classi come nei corridoi, nel cortile d’entrata, durante laboratori. Ogni giorno gli studenti italiani e stranieri si trovano a porsi delle domande su come affrontare nuove dinamiche relazionali, se fanno parte dei “pari” o dei “dispari”, se e come manifestare il www.caratteridiversi.org loro sentirsi maggioranza o minoranza. A questo proposito strumenti scientifici di analisi ci permettono di capire e quindi andare a supportare l’insieme “scuola” nel suo complesso ed ogni suo sott’insieme, (singolo individuo) che ne è parte. Gli studenti e gli insegnanti come vivono la comunità scolastica? In che misura si sentono esclusi o integrati? Viene percepita la presenza di fattori che ostacolano una corretta integrazione? Le cause dove si devono cercare? Nella società, nella formazioni di gruppi etnici di maggioranza o di minoranza oppure nella scarsa educazione e consapevolezza del fenomeno? Quali possono essere le soluzioni a questo? Una maggiore tolleranza, modi diversi per favorire più contatto e scambio tra i gruppi o un maggiore impegno da parte della società e delle parti coinvolte? Rispondere a queste domande in maniera costruttiva e condividendo i vari punti di vista, può rappresentare un buon punto di partenza per poi elaborare e sperimentare strumenti innovati per rendere la scuola un punto di riferimento nella formazione di uomini e donne capaci e consapevoli di rispettare le tradizioni e la cultura del paese in cui vivono mantenendo vive quelle del paese da cui provengono. Laura Livi vvv ….scuole interculturali… MIGRANTI …occasioni per riflettere…. Nelle varie attività che Progetto Integrazione promuove e a cui ho partecipato presso l’Istituto Meucci (circolo di studi, incontri con genitori e insegnanti, sportello d’ascolto) sono emersi negli alunni e nei loro familiari non soltanto le ansie relative al futuro inserimento lavorativo dei ragazzi al termine del percorso formativo, ma anche, in ragione dell’alta percentuale di giovani di origine straniera, le ansie relative alla loro futura integrazione sociale. È emerso altresì lo sforzo del personale docente e non-docente di rapportarsi ad alunni e familiari che non vivono soltanto i consueti problemi dell’età adolescenziale (problemi comuni a tutte le scuole superiori) ma anche quelli relativi ad una utenza che ha una cultura di appartenenza che non è quella italiana. Lo sforzo, quindi, non può che essere duplice, da un lato il personale scolastico (come rappresentante delle istituzioni italiane) che, pur rapportandosi in maniera più plastica e disponibile all’ascolto nei confronti di questi cittadini di origine straniera fino a giungere a valorizzarne le diversità che presentano nella loro storia rispetto agli autoctoni, non può mancare di ribadire il valore del rispetto delle regole scolastiche; dall’altro lo sforzo deve essere teso ad abbassare le diffidenze degli stranieri nei confronti delle istituzioni statali, favorendo la partecipazione alle attività scolastiche ed extra-scolastiche. Una delle vie può essere appunto quella di creare degli spazi dove questi giovani ed i loro genitori possano rappresentare le loro istanze ed esprimere le loro ansie e, talvolta, le loro frustrazioni. Inoltre, in tutte le mie attività al Meucci come psicologa e formatrice ho cercato di improntare il mio intervento sulla base della creazione/costruzione nei miei interlocutori di un “nuovo spazio mentale”, la cosi detta nuova forma mentis che passa innanzitutto per la decostruzione del pensiero etnocentrico, quello che determina continui paragoni e giudizi tra le differenze culturali dell’Altro con la propria cultura d’origine. Insomma, una volta www.caratteridiversi.org compreso ed accettato il fatto che il nostro “naturale” modo di percepire lo straniero passa attraverso il prisma del pregiudizio e dell’etnocentrismo, si diventa più consapevoli del fatto che la nostra realtà culturale non può essere solo minacciata dagli immigrati ma anche arricchita. Larissa Sazanovitch vvv …facile ma non troppo… DALL’INDIA Storie di integrazione Ha 18 anni, lui viene dall’India, ed è arrivato in Italia con i suoi genitori e suo fratello e dopo aver frequentato otto anni la scuola nel suo paese ha ripreso a studiare da noi nel 2003, il padre fa il domestico, la madre invece la badante, lui e la sua famiglia sono stati accolti molto bene in Italia anche se lui non conosce molto bene il significato della parola “integrazione” e per verità non si è mai posto il problema di approfondire questo argomento, non si sente molto a casa sua, gli mancano molto gli amici e gli spazi verdi dove poter andare a giocare con i propri compagni, qua ha solo la possibilità di andare all’Acquasola a giocare a pallone, ha avuto difficoltà ad apprendere la lingua e nello studio aggiuntivo che ha dovuto fare per poter frequentare la scuola. Il suo sogno è quello un giorno di fare l’elettricista. Fabio Falcone vvv ..da problema a risorsa… AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA Affido familiare tra famiglie della stessa cultura L’esistenza di robuste reti di relazione fra cittadini e la possibilità di una collaborazione fiduciosa fra questi e le Istituzioni contribuisce alla sicurezza di una città più di qualunque altro investimento. Se si parla di famiglie straniere, questo è ancora più vero. Si parte dalla convinzione che qualunque famiglia possa vivere un momento di difficoltà, tanto più se ha dovuto affrontare la fatica di un percorso migratorio. In assenza di una collaborazione, le risposte rischiano di polarizzarsi fra la risposta spontanea della solidarietà fra connazionali e quella istituzionale dei Servizi sociali. Proponendo, per una volta, le famiglie straniere sono una risorsa e non oggetto di intervento. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Vodafone, ha ricevuto il contributo e il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova. Gabriele Taddeo, presidente di Arci Genova, con i partner del progetto e l’Ufficio Affidi Enrico Vesco Ass. alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione e Politiche dell’Immigrazione, Regione Liguria Massimiliano Morettini Ass. Giovani / Città Educativa, Politiche dell’Immigrazione, Comune di Genova I consoli di: Bolivia, Ecuador, Guatemala, Perù, Rep. Dominicana, Tunisia, Uruguay. vvv ...senza diritti... LA CECENIA DIMENTICATA DOVE I DIRITTI UMANI SONO CARTA STRACCIA Le organizzazioni umanitarie hanno sempre denunciato i soprusi. Ora non potranno più farlo Il conflitto ceceno è ormai di fatto dimenticato dalla stampa occidentale, e lo stesso Putin ritiene che la guerra sia ormai terminata, continuando a fare affermazioni ottimistiche riguardo al suo piano di “normalizzazione”. Ma il fatto che gli scontri siano finiti, e il significato concreto di tale normalizzazione sono tutti da verificare. L’omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaya, e quello dell’ex spia Li- www.caratteridiversi.org tvinienko che indagava sulla sua morte, hanno recentemente riaperto l’interesse per un paese che la stessa cronista, divenuta scomoda per le sue denunce ai soprusi del Cremino, ha definito “un inferno in terra”. Le forze di sicurezza governative entrano abitualmente con la forza nelle case dei civili, sequestrano e detengono illegalmente parenti e conoscenti di sospetti terroristi, ai quali si cerca di estorcere informazioni con la tortura. Molti sono invece semplici civili costretti con la violenza ad ammettere crimini che non hanno mai commesso. E non è affatto raro che questi sequestrati non tornino più a casa: diverse organizzazioni umanitarie denunciano il ritrovamento di fosse comuni piene di corpi con evidenti segni di tortura, con i cadaveri mutilati per rendere i corpi irriconoscibili. Anche le azioni propriamente militari continuano senza far troppa distinzione fra separatisti e civili, e fomentando così l’odio antirusso anche nella popolazione più moderata, spingendola a prendere parte ai gruppi armati e appoggiare l’insurrezione. In un paese dove l’80% della popolazione è disoccupata e tutte le industrie e infrastrutture sono state distrutte, si fa strada ora anche un altro fantasma: quello di un’epidemia di tubercolosi, particolarmente pericolosa vista la totale assenza di programmi sanitari. Questo anche perché le ONG umanitarie si sono viste rifiutare il rinnovo del permesso per operare nel territorio ceceno a causa dell’entrata in vigore di una nuova legge, che il Cremlino sostiene abbia l’obiettivo di fermare i gruppi terroristici, i quali potrebbero usufruire delle organizzazioni come copertura. Le ONG, però, ritengono si tratti solamente di una nuova strategia per interdire l’aiuto alla popolazione e censurare l’informazione. Il premier ceceno filo-russo e lo stesso Putin, infatti, smentiscono puntualmente ogni accusa di calpestare i diritti umani, giustificando le operazioni militari con la lotta al terrorismo islamico, e per garantire questa versione non gradirebbero testimoni scomodi. Anche giornalisti e reporter sono infatti un bersaglio, vengono spesso eliminati (13 giornalisti russi uccisi negli ultimi anni, senza contare il caso Politkovskaya) e le indagini sulle loro morti rimangono irrisolte. Grave anche la situazione dei ceceni rifugiati nelle repubbliche vicine, che vivono senza servizi per i bisogni primari. I bambini non possono studiare perché non accettati dalle scuole locali, gli adulti sono privati del diritto di lavorare, le famiglie ricevono quotidianamente minacce di violenza fisica e vengono istigate con ricatti al rimpatrio. Le associazioni umanitarie accusano inoltre il governo russo di aver tagliato il rifornimento di energia elettrica, gas e acqua al fine di indurre i profughi al rientro forzato, con il rischio di una vera e propria strage etnica dovuta al freddo e alle possibili epidemie. (fonti: WarNews, Reuters) Valerio Lastrico vvv … senza pace … DUE NUOVI CENTRI PER LA TORMENTATA MOGADISCIO Le iniziative di MSF MSF combatte contro il problema colera, peggiorato dopo il recente conflitto. Medici Senza Frontiere espande la propria azione umanitaria in territorio somalo: a fine maggio hanno infatti visto la luce a Mogadiscio un centro di cura per il colera e un ambulatorio per i bambini al di sotto dei cinque anni, che si spera potranno portare sollievo alla popolazione della capitale, la cui situazione è ulteriormente peggiorata in seguito al conflitto dei mesi scorsi tra le Corti Islamiche che avevano preso il paese e gli eserciti etiope e statunitense. Durante gli scontri chi poteva permetterselo è andato via, in città ritenute più sicure, ma solo una minoranza delle migliaia di sfollati ospitati a Mogadiscio da prima del conflitto aveva denaro a sufficienza per scegliere questa via. Negli ultimi 16 anni sono confluite nella capitale migliaia di persone da tutta la Somalia, in fuga dalle violenze e dalla carestia, vivendo in condizioni terribili, in ripari di fortuna. Adesso che i combattimenti sembrano essere cessati, molti somali stanno facendo ritorno nella capitale, ma anni di violenze hanno privato questa gente di tutto: istruzione, lavoro, assistenza sanitaria, a volte anche della speranza. “I bisogni sanitari in Somalia sono enormi e lo sono da molto tempo, ma a Mogadiscio la situazione è particolarmente critica” racconta J. Pentiga di MSF. “La Somalia è tra i paesi con i peggiori indicatori sanitari al mondo. C’è una malnutrizione cronica e un’ampia diffusione della tubercolosi, e in alcune aree sono endemiche malattie rare e mortali. Sedici anni senza un governo centrale hanno lasciato la Somalia quasi priva di assistenza sanitaria pubblica e gratuita. Ci sono molte www.caratteridiversi.org cliniche private, ma sono a pagamento e la maggior parte dei somali non può permetterseli. Quindi la gente muore ogni giorno a causa di malattie facilmente curabili”. Il recente conflitto ha reso la situazione sanitaria di Mogadiscio ancora più grave. Moltissimi civili sono rimasti feriti nel corso dei combattimenti, proprio mentre gran parte degli ospedali sono stati chiusi per i danneggiamenti. Sono andati distrutti anche i punti di rifornimento idrico, e ciò ha provocato un enorme aumento dei casi di diarrea, in un paese in cui il colera è considerato una cosa normale, con la “stagione del colera” che dura ogni anno da novembre a marzo. Le persone sono ancora troppo impaurite per andare nelle poche strutture sanitarie rimaste aperte, o non hanno i soldi per pagarsi il trasporto. …. Abbiamo colto subito l’opportunità di aprire un altro piccolo centro di cura per il colera. In pochi giorni abbiamo approntato il centro e iniziato le visite, e poiché il numero di casi sembra stia scendendo, abbiamo aperto anche un ambulatorio per i bambini al di sotto dei cinque anni”. I due centri sembrano quindi procedere a un buon ritmo, e questo non può che rappresentare una speranza per una popolazione sull’orlo della crisi sanitaria. Valerio Lastrico vvv Uguali e diversi CONTINUA L’IMPEGNO DELL’ARCI SUL TEMA DISCRIMINAZIONI Notizie sull’uguaglianza Anti Discrimination and Diversity Training è un progetto della Commissione Europea che prevede lo studio della legislazione nazionale in materia di discriminazione nei Paesi Membri (PM) dell’Unione con l’obiettivo di sottolineare e promuovere il ruolo civile e sociale di ONG e sindacati. L’adozione del Racial Equality Directive (dir. 2000/43/CE) e dell’Employment Equality Directive (dir.2000/78/CE) costituisce il punto di riferimento nello sviluppo della legge e delle politiche sull’antidiscriminazione nell’Unione Europea e la società civile gioca un ruolo cruciale nell’intero processo di adozione, recepimento e implementazione di queste direttive. ARCI è stata designata come capofila del progetto in Italia e si occuperà dell’organizzazione degli incontri formativi. L’obiettivo fondamentale è quello di potenziare la conoscenza della legislazione nazionale ed europea, la consapevolezza del ruolo delle ONG e dei sindacati, e di evidenziare la loro capacità di lavorare in rete, interloquire con le autorità e assistere le vittime. I formatori saranno copriranno cinque punti fondamentali: discriminazioni indirette, protezione contro le discriminazioni, azioni positive, appropriati rimedi, implementazione. Per ulteriori informazioni e per i dettagli del programma: Aida Nahum Ufficio Immigrazione Nazionale allo 06.41609217 oppure inviando una email a: [email protected] vvv Qheswa Simi IL QUECHUA LA LINGUA DELLE ANDE La Fondazione Casa America e la cultura dell’Impero Inka La lingua Quechua (Qheswa Simi) è la lingua nativa più diffusa nell’America Andina, fa parte del patrimonio culturale dell’identità peruviana ed è riconosciuta lingua ufficiale in Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela. Attualmente è parlata da circa 13 milioni di persone in Perù e da circa 30 milioni di persone in tutta la regione andina (comprendente Perù, Bolivia, Ecuador, Cile ed Argentina settentrionale, Colombia meridionale e Brasile Riviera Frontera). Il Quechua era la lingua dell’Impero Inka del Tawantinsuyo (XIII - XVI sec.). Lo studio di questa lingua significa quindi anche un’immersione nella antica cultura Inka e l’occasione per approfondire la conoscenza di questa civiltà, della sua storia, della sua religione, dei suoi miti e leggende, nonché conoscenze quali arte, architettura, ingegneria, astronomia, scienze naturali, medicina, agronomia, artigianato. Il Corso La Fondazione Casa America e l’Academia Mayor de la Lengua Quechua, in collaborazione con il Consolato Generale del Perù a Genova, istituiscono un primo corso sperimentale gratuito di lingua Quechua e cultura Andino-Inka. Non occorrendo conoscenze specifiche pregresse, l’invito a partecipare è rivolto a tutti: appassionati di civiltà antiche, studiosi di antropologia, lingue, storia, semplici curiosi. Le lezioni si terranno fino a giovedì 8 novembre presso Villa Rosazza, sede della Fondazione Casa America ogni giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Fondazione Casa America Villa Rosazza Genova 010 2518368 [email protected] - www.casamerica.it SPAGNA L’integrazione degli immigrati in Spagna viene facilitata dalle diversi associazioni che, come la nostra, aiuta queste persone anche se non è per tutti uguale perchè dipende, soprattutto, del paese di origine. Quando si lavora con loro lo si fa adeguandosi alle necessità di ognuno, si fanno gruppi e si lavora con loro, generalmente questi gruppi si dividono per nazionalità e difficoltà di lavoro. Il lavoro principale si porta avanti nelle scuole mettendo in comune tanto i bambini come i ragazzi perchè, per fortuna, questi bambini stranieri vanno a scuola con gli spagnoli, e questo ormai è un gran vantaggio. Esistono anche attività extrascolastiche delle quali si incaricano associazioni che possiamo trovare nei quartieri delle città e che portano avanti progetti d’integrazione. Questa parte sarebbe la seconda più importante da sviluppare perchè è qua dove loro sono liberi di scegliere e non si vedono costretti a relazionarsi come invece può succedere a scuola. Tina Martinez Garcia INtercultural experiences in the UK To introduce the topic of multi-culturalism and encourage discussion, we have used Mary Marsland’s painting. Art has helped students to talk about issues such as the difficulties of being in an ethnic minority group, the local situation e.g. Polish immigrants, strong views re extremists, religious differences and how clothing is used to distinguish groups. One group found it useful to relate to films such as ‘Bend it like Beckham’ to discuss cultural differences. The ethnic majority in research to date has been predominantly white British. We are trying to broaden the research to include more of a cultural mix. However, it has been interesting to note how the research has started to reveal the attitudes and strong opinions of some young people on this topic. Following press coverage of the last project meeting (see below), we are planning a press article and photo of students and teachers for distribution to local and national press to continue to publicise the project. DAL MONDO ROMANIA In Romania non è raro trovare “classi a colori” e nelle quali risuonano lingue tra loro diverse. A volte, i genitori iscrivono i figli a scuole nelle quali si insegna la lingua d’origine, l’italiano ad esempio, e dove avviene, quindi, un contatto ed uno scambio tra lingue e culture diverse. Nella maggioranza dei casi, invece, è compito degli insegnanti dedicarsi a trovare attività interessanti e coinvolgenti per i ragazzi delle classi multiculturali, che portano con sè molte culture e molte esperienze e che ne permettano la condivisione con i compagni. Il metodo attivo è molto utilizzato in Romania, soprattutto a partire dal momento in cui la scuola rumena ha introdotto un sistema di attribuzione degli incarichi ai docenti basato sulla valorizzazione del merito degli insegnanti stessi, valutato ogni anno in base alle attività svolte e ai metodi seguiti. Il metodo attivo. basato sul coinvolgimento del singolo e della classe, si è rivelato sicuramente positivo ed efficace nel costruire relazioni e favorire l’integrazione, anche con i bambini rom, numerosi nelle scuole rumene. Monica Andrasescu FRANCIA Come altri paesi dell’Unione Europea, la Francia si definisce “pays d’acceuil” (paese d’accoglienza) per l’alta percentuale di immigranti presenti sul territorio. In passato molte iniziative sono state prese per agevolare l’inserzione degli stranieri.(assistenza sanitaria, aiuti finanziari alle famiglie, costruzione di case popolari…ecc) Questo ha favorito l’insediamento di intere comunità provenienti soprattutto dai paesi del Nord Africa (Marocco, Tunisia, Algeria…) Il problema della barriera linguistica non si è neanche presentato perché la presenza coloniale francese ha fatto si che la lingua fosse già insegnata in gran parte nelle scuole locali. I ragazzi che oggi vanno a scuola fanno parte della terza generazione di questi immigrati e per la maggior parte si sentono francesi. Proprio per quel motivo certi sentono invece il bisogno di rivendicare la loro identità religiosa e culturale. Questo fenomeno riguarda soprattutto le ragazze, le quali decidono di portare volontariamente il velo e di seguire i precetti della religione islamica. Il fenomeno ha fatto nascere molte polemiche in un paese che si vuole laico e che rifiuta l’ostentazione di segni distintivi religiosi. In Francia non si può parlare di vere e proprie iniziative per quanto riguarda le classi multiculturali perché la presenza di varie culture è ormai entrata nella cultura francese stessa! Si può comunque far notare che in molti istituti superiori, l’arabo è proposto come seconda lingua proprio come l’italiano e lo spagnolo. ARGENTINA La costituzione argentina nel suo preambolo promuove la pace per tutti gli abitanti del Paese. L’educazione è regolata per leggi nazionali e provinciali e in queste viene specificamente rispettata la diversità di etnia. Esiste in generale, una salutare disposizione dalle scuole, istituzioni, associazioni, centri municipali, Ong, ecc. verso gli stranieri, perfino la parola “straniero” viene poco usata riguardo i residenti non argentini e invece la si usa riferita ai turisti. Speciale accoglienza ricevono i giovani stranieri che vogliono frequentare l’università, sono benvenuti anche come risorsa economica. L’argomento integrazione nella realtà educativa argentina non ha grande spazio nella discussione sulla scuola, forse perché la percentuale di stranieri che frequentano la scuola è ancora minima. Sebbene esistono parecchie comunità di latinoamericani (boliviani, peruviani, cileni) questi non vengono considerati stranieri agli effetti dell’integrazione, anche se ci sono alcune differenze culturali. Altre comunità storiche come quelle di origine ebraica, sirio-libanese, armena, croata, greca, zingara (da ricordare che l’Argentina è stato paese d’immigrazione nello scorso secolo) mantengono le loro radici e si sono integrate alla cultura locale che rispetta le loro abitudine e feste religiose. Negli ultimi decenni sono arrivate diverse comunità di coreani e di cinesi che imparano la lingua, i loro figli frequentano la scuola. La diversità è una delle caratteristiche dell’Argentina, forse sia questa una delle grandi ricchezze di un Paese in fase di sviluppo, nel quale si deve ancora promuovere il diritto dei ragazzi e dei giovani all’educazione in ogni angolo del suo immenso territorio. Carina Vulcano RUSSIA Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la nascita degli stati nazionali, lingue come il georgiano, l’armeno, l’azerbaigiano, l’ucraino, eccetera, eccetera, sono diventate le lingue ufficiali dei rispettivi paesi ed è stato il russo ad aver perso la posizione di preminenza, anche se in molti stati dell’ex impero esiste una forte minoranza russofona, più o meno tollerata dai nuovi governanti locali. La СССP (l’ex Unione Sovietica) era uno stato multietnico nel quale le differenze di razza e religione passavano in secondo piano rispetto al concetto di “fratellanza sovietica”, la lingua russa, insegnata in tutte le scuole dello stato, faceva da collante tra i vari popoli. In realtà si trattava di un’eredità dell’impero zarista ed era stata imposta a discapito delle lingue nazionali il cui uso era stato disincentivato se non apertamente ostacolato. Nella scuola russa, sono stati creati, per il momento, purtroppo, solo a Mosca, nuovi Centri di Etnologia i quali elaborano veri e propri programmi di intervento, dedicati alla comunicazione ed al dialogo interculturale; si tratta di percorsi di formazione e training alla tolleranza, condotti da educatori e psicologi, rivolti non solo agli alunni e alle loro famiglie, ma anche al personale docente scolastico, nel corso dei quali si cercano di sviluppare i valori della tolleranza e della pace, di fare profilassi contro l’estremismo e di sgretolare gli stereotipi negativi intorno agli appartenenti alle minoranze etniche. Larissa Sazanovitch www.caratteridiversi.org www.caratteridiversi.org FestivalBisagno Quinta edizione Concorso per artisti e band emergenti FESTIVALBISAGNO 2007 V EDIZIONE Effetto Larsen Premio Miglior gruppo Anche quest’anno FestiValbisagno! Note, giovani, persone e personaggi che si sono alternati su e giù dal palco, tra lontre che diventano uomini ed editori che diventano presentatori Effetto Larsen Premio … Il tutto in una giornata miglior gruppo di sorprese, di idee e di simpatia, con musicisti che per la prima volta finiscono sotto i riflettori e gruppi che invece di riflettori ne hanno già conosciuti tanti … Stesso mix di ogni anno eppure ogni anno sembra il primo … quest’anno il 23 giugno 2007 presso l’Arena della Sciorba i vincitori sono stati: gli “Effetto Larsen” scelti come miglior gruppo, i “Drunken Batterfly” premiati per il miglior inedito e “Jenniffer Villa” premiata dalla critica. E poi da Music Store Ricordi per la premiazione, alla presenza Drunken Butterfly Predai membri della giuria di mio miglior inedito qualità e popolare che hanno consegnato a tutti i gruppi partecipanti all’evento un certificato di partecipazione come finalisti e poi altri premi per i vincitori, tra cui una scultura creata da Alfonso Gialdini e libri offerti dalla casa editrice La Lontra. Un grazie ancora oggi al Quarto Municipio per la realizzazione dell’iniziativa e tutti gli enti Jenniffer Villa Premio che con la loro partecipazione della critica. hanno permesso la realizzazione dell’evento, non per gli ultimo un ringraziamento particolare a tutti gli sponsor che hanno creduto nel nostro progetto e ci hanno sostenuto. Pasticceria Roberto - p.za Martinez 20 r – Genova 010500117 - Dog sitter Laura(anche il fine settimana) 3473323008 NADIR STUDIO Recording & Mastering Studio - Via Saluzzo 5 r. 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Durata del progetto 24 mesi - Inizio del progetto: ottobre 2006 Per ulteriori informazioni sul Progetto ISIS: [email protected]; Local Project Manager: Laura Livi - [email protected]; 10 www.caratteridiversi.org SOMMARIO Tempo libero - Letteratura Musica Redazionale ..............................10 Oggi è già domani.......................10 Punti UNICEF sul territorio.......11 Consigli per gli acquisti B. Coli..........................................11 Effetto Larsen miglio gruppo...12 Recensioni ...............................12 Danza .........................................13 Musica .......................................14 Poesia ..................................... In copertina: “Pioggia”, 2007 di Loana Mori REDAZIONALE CARATTERI DIVERSI CERCASI è il titolo del nostro concorso, rivolto a tutti coloro che scrivono disegnano fotografano e che spesso si chiedono se lasciare tutto nel cassetto o, peggio, farne aeroplani di carta da far planare dalla finestra in un suicidio simbolico…perché esistono, i caratteri diversi, esistono creature che avrebbero cose da dire e che in effetti le dicono ma gradirebbero e tanto anche avere qualcuno che ascolti la loro presenza nel mondo…Non è facile, per loro, trovare posto sulla terra, non è facile trovare le forme da prendere, sulla terra, senza smettere di essere se stessi e senza sentirsi, ogni giorno, quelli sbagliati….caratteri diversi appunto…. vvv OGGI è Già DOMANI …in tutte le librerie della Liguria, del Piemonte, della Valle d’Aost e in internet sul sito www.ibs.it ...due ragazzi in un centro di accoglienza per migranti … due mondi e due vite che si incontrano senza averlo deciso e che si confrontano permettendo a se stessi e all’altro di guardare oltre la propria esistenza … storie parallele che uniscono i mondi all’interno del comune e difficile compito di crescere … per loro, ma anche per il lettore in fondo, Oggi è già domani … Roberto Stranieri ci racconta così una vicenda che non si basa su dichiarazioni di principio o stereotipi relazionali. Qui tutti in realtà aiutano www.caratteridiversi.org tutti a trovare la propria strada in un gioco di situazioni che le persone, come già nel suo primo romanzo L’ottavo giorno della settimana, decidono solo in parte … Genova, Edizioni La Lontra, p. 76. euro 10 Il giorno 14 novembre alle ore 11 presso l’I.P.S.I.A A. Meucci PUNTI UNICEF SUL TERRITORIO apertura di una nuova sede a cura degli adolescenti del L.E.T. Presente Futuro La proposta educativa dell’UNICEF ha come obiettivo quello di promuovere una cultura rispettosa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso la cooperazione internazionale. Per raggiungere lo scopo di essere più vicino ai cittadini e soprattutto ai giovani, il comitato UNICEF di Genova ha aperto numerose sedi sul territorio comunale e provinciale. Nei punti UNICEF sul territorio e’ possibile ogni giorno occuparsi dei problemi del mondo: incontrarsi, approfondire i diversi temi, elaborare e realizzare nuove iniziative. Ognuno può essere protagonista e responsabile, occorre solo decidersi. È possibile consultare o prendere a prestito tutte le pubblicazioni riguardanti i diritti dell’infanzia, la didattica, i progetti, gli studi e gli approfondimenti, i manifesti e le videocassette. Il Punto UNICEF funziona come sportello di informazioni e d’ascolto per prevenire eventuali situazioni di disagio giovanile e per impostare programmi di iniziative finalizzate a creare una “CITTA’ AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI” nel rispetto della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Inoltre, il Punto UNICEF ha l’obiettivo di offrire l’opportunità, a chiunque fosse interessato, di occuparsi direttamente di promuovere eventi e manifestazioni, volte a sensibilizzare le Istituzioni in modo da attivare le “Buone Pratiche” necessarie a sviluppare un’autentica cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. vvv …sempre utili… CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Musicali… Attenzione, stanno per arrivare due film di musical: “The Producers” di Mel Brooks e “Rent” di Jonathan Larson (ho citato i compositori e non i registi). Ve ne parlerò la prossima volta... Così terminava un mio articolo. Ebbene, è passato un po’ di tempo e “The Producers” ha fatto in tempo ad arrivare nelle sale e a sparire con la velocità di un battito di ciglia. Questo denota l’attenzione del pubblico italiano per il musical e la 11 più che ovvia totale mancanza di cultura di tutti quanti si occupino di cinema (compresi i redattori di Ciak) ma, lungi dall’abbandonarmi a lamentazioni o a insulti verso i miei connazionali, passo decisamente a parlarvi di un’altra cosa. Un amico detenuto a Marassi (uno dei miei “Scatenati”) mi ha chiesto di fargli una cassetta con delle musiche che lo rilassassero, da poter ascoltare in cuffia, la sera, in branda. Mi sono quindi messo al lavoro e ho raccolto un bel po’ di brani. Quando li ho messi in ordine per riversarli, mi sono accorto che avevo scelto, quasi inconsapevolmente, i pezzi di musica non vocale che hanno segnato la mia infanzia e la mia giovinezza. Capisco che non vi importi un fico delle mie proprie passioni musicali infantili, ma penso che questi brani, se hanno avuto il potere di affascinare me, potrebbero magari affascinare anche voi. Passerò quindi a elencarne alcuni, facendo seguire a titolo e autore un breve commento. Magari per qualcuno parlerò di brani troppo conosciuti e familiari… Dio lo volesse! 1 Beethoven - Sonata per pf. n° 14 in do diesis minore – Adagio (Al chiaro di luna). Se qualcuno non ha mai sentito questo adagio si affretti a cercarlo e lo ascolti. È di una bellezza, di una perfezione che lascia senza parole… chi invece lo conosce non potrà che concordare con me, e quindi passiamo al prossimo brano che è: 2 Debussy – Clair de Lune. Da un notturno all’altro, saltando a pié pari quasi un secolo (1801 – 1890). Tratto dalla “Suite Bergamasque” (che è straordinariamente bella tutta) questo chiaro di luna ci fa capire, soprattutto se accostato all’omonimo pezzo di Beethoven, come in effetti in un secolo sia cambiata soltanto la forma, e dalla compostezza del classicismo si sia passati alla splendida libertà dell’impressionismo lasciando inalterata la sostanza, cioè il sentimento, la tenerezza… d’altronde i sentimenti non seguono le mode o gli “ismi”. Il terzo brano che vi propongo è il “Mattino”, tratto dal “Peer Gynt” di Grieg. Quando ero ragazzo questa musica faceva da sottofondo ad una famosissima pubblicità…che tristezza…però questa pubblicità (o meglio: “réclame” come si diceva allora) è servita a far conoscere questo splendido pezzo…anzi ora che ci penso allora sì che si usava della musica classica negli spot pubblicitari e quindi si regalava al pubblico la possibilità di ascoltare anche se per pochi minuti dei capolavori…mentre ora il massimo dell’arte è quel solito stunfustunfu trito e ritrito tango di Piazzolla che veramente non se ne può più mentre il resto è quasi sempre uzzuzz robaccia. Da réclame a réclame passiamo a: 4 - Beethoven – Romanza per violino (bellissima – pubblicizzava, credo, un liquore) da ascoltare assolutamente e da confrontare con 5 – Cantabile per Violino e Pianoforte di Niccolò Paganini. “Che vuol’ella, Eccellenza, il pezzo è bello/ poi nostro…” (Giusti – S. Ambrogio) eh, sì, il nostro genovese ci sapeva fare anche come compositore…ma i colti non lo considerano più di tanto. 5 – Paradisi – Toccata per Arpa. Era la musica dell’”Intervallo”. Qui siamo in pieno barocco, una meraviglia. Saltiamo due secoletti e passiamo alle trtrtrtrtrtrtrtr (rullo di tamburi) 6 - GYMNOPEDIES di Eric Satie. Sono tre brani per pianoforte di una semplicità apparente ma di una profondità incredibile. Piacevoli e commoventi hanno anche il pregio d’essere facili da suonare, per chi come me non è pianista provetto. FONDAMENTALI. E ho detto tutto. A proposito: il 26 esce “Rent” al cinema. Se volete andarlo a vedere affrettatevi perché dopo due giorni lo tolgono…. Bruno Coli 12 www.caratteridiversi.org vvv CARATTERI DIVERSI CERCASI Seconda edizione Cerchiamo poeti, scrittori, pittori, disegnatori, fotografi... giovani che abbiano voglia di esprimersi. IL CONCORSO È GRATUITO E IL TEMA È LIBERO È possibile partecipare con un solo testo che non può superare le due cartelle dattiloscritte È possibile partecipare con una sola foto o un solo disegno. Puoi mandare i tuoi lavori all’indirizzo email [email protected] entro il 10 dicembre 2007 indicando nome, cognome, età, recapito telefonico o portarli a ORIENTAMENTI, allo stand del Piano regolatore sociale alla Fiera del Mare nei giorni 29-30-31 ottobre I lavori più interessanti, a insindacabile giudizio della redazione, saranno pubblicati sul sito www.caratteridiversi.org e sul numero di febbraio del periodico Caratteri Diversi vvv Sergio Fedriani - “CON IL MIO CAPPELLO BLU” Dal 5 ottobre al 26 ottobre 2007 – da Martedì a Sabato Orario continuato 10.00 – 19.30 Nell’ambito di START, la Galleria San Lorenzo al Ducale propone “con il cappello blu…”, mostra interamente dedicata a Sergio Fedriani, a quasi due anni dalla prematura scomparsa. È difficile non rimanere colpiti dai colori che ha utilizzato l’artista. “Siamo subito attratti dai suoi gialli acquerellati che confluiscono negli azzurri o nei rosa… entriamo immediatamente proprio attraverso di essi nella dimensione poetica di Sergio Fedriani” ha detto Emanuele Luzzati parlando della tecnica del suo amico. Sergio amava rappresentare se stesso nelle sue opere: attento osservatore vestito con un cappello e con una sciarpa sempre al vento; un sognatore che diventa parte integrante del sogno, della sua stesa rappresentazione. “Con il mio cappello blu…” percorre un viaggio nel colore, nel divenire della poetica di Sergio Fedriani, attraverso i cieli stellati notturni, gli arcobaleni,i tramonti mozzafiato e le navi in partenza“…e la luna un po’ più in su.” L’opera figurativa di Sergio Fedriani si è trovata pian piano, zitta zitta, con la discrezione tipica del suo autore, a lasciare un segno nella cultura della città di Genova. A partire dalle primissime esposizioni di questo artista della contemplazione e del sorriso, già dalla fine degli anni Settanta, fino alla sua immatura scomparsa meno di due anni fa – e in particolare nel perio0do della “rinascita” cittadina a cavallo tra le Celebrazioni Colombiane e la carica di Capitale Europea della Cultura- il mondo fantastico fedrianeo, che ama slargarsi in cieli sereni trascoloranti sopra vasti orizzonti marini, con tutto quel che tali vuoti apparenti di volta in volta possono ospitare a sorpresa, è riuscito a penetrare nelle pieghe di flanella del capoluogo ligure e a permeare di sé una nuova attitudine della genovesità, più rilassata e ottimista rispetto al passato, decisamente più colorata, perfino più estatica. Così al pari dell’arte di Lele Luzzati, anche di quella di Sergio Fedriani si è appropriata felicemente la città di culla di entrambi, quasi incredula di poter riconoscere in sé impreviste e benvenute qualità di gioia nascosta. Ma se l’espressività luzzatiana è sempre stata esplosivamente mediterranea, quella di Fedriani si è presentata mantenuta piuttosto ammantata di un maggior riserbo,di una delicatezza quasi britannica, conferendosi in ciò ancor più “genovese”. Il suo omino alter-ego, estate e inverno sfoggiante gli stessi paltò, le stesse sciarpe svolazzanti, gli stessi eleganti borsalino, presente ormai sulle pareti di innumerevoli case cittadine, si è imposto dolcemente come un efficace emblema dello spirito contemplativo e sognante linguistico. Sarebbe giusto e bello, dunque, che prima o poi la città gli erigesse un monumento, ben posizionato in uno spiazzo che prenda il nome dal suo autore. L’ideale, certo, sarebbe un belvedere sul mare. ...arte vvv OLTRARTE …con mille voci… La mostra si inaugurerà presso il museo di Sant’Agostino il 15 novembre alle ore 9.30, si aprirà con una tavola rotonda a cui parteciperanno rappresentanti Unicef come Giacomo Guerriera vice pres. Nazionale, rappresentanti istituzionali quali Leonardo Flamminio dell’Universitè agli Studi di Genova, il direttore editoriale Ivano Malcotti. Sarà presentato lo sviluppo del progetto che va oltre l’arte, in quanto la stessa struttura della mostra diviene uno strumento di approccio cognitivo –educativo da trasferire ai vari saperi. Nel caso specifico, l’arte si connota come arte che prende in esame varie destrutturazioni, in quanto esse sono parte dell’arte contemporanea e ne delineano il suo sviluppo e la sua involuzione. Esporranno artisti in coerenza con il significato progettuale. Ricordiamo: Aube Butte, Valeska Ramirez, Margherita Levo Rosenberg, Walter Di Giusto, Brunella Scarpellini, Silvia Rizzo, Silvana Franco, Susana Lunini. L’arte si è decodificata in musica: è stata, infatti, strutturata una colonna sonora che abbraccia più generi musicali in un’unica voce. Il compositore è Sandro Cerino, la voce è di Daniela Panetta. La musica si è tradotta in danza e anche su questo linguaggio si stanno compiendo ricerche e sperimentazioni. I linguaggi affrontati in Oltrarte sono efficaci in ambito educativo, in quanto favoriscono la socializzazione e l’integrazione tra mondi diversi, mettono in movimento tutti, senza escludere nessuno. Il lavoro prende in esame e trova essenziale la scheggia di colore e il frammento quali moti di progresso, nel rispetto delle diverse abilità.. Il collegamento con le scuole è stato e sarà sempre importante per registrare i bisogni dei ragazzi. In concomitanza con la mostra sarà curata la presentazione dei lavori di giovani artisti e studenti come testimonianza attiva all’iniziativa culturale. Maria Galasso vvv Culture Factory di Genova della Fondazione Eni Enrico Mattei LABORATORIO DI POESIA Il Progetto Culture Factory della Fondazione Eni Enrico Mattei e l’Associazione Culturale Aglae Edizioni, in collaborazione con il gruppo di poesia ‘viandante’ (www. viandanteweb.com), all’interno del concorso di poesia www.caratteridiversi.org 13 Coriandoli: ‘Aerei di carta’, propongono un laboratorio poetico finalizzato alla composizione di opere da mettere a concorso per l’anno 2007. Il laboratorio si tiene presso le cinque sedi del progetto (Torino, Roma, Genova, Milano, Venezia). Le date: Genova: giovedì 19 ottobre 2007, dalle 17.00 alle 19.00 Milano: mercoledì 26 settembre 2007, dalle 17.00 alle 19.00 vvv I Kuna L’ALTRA ARTE Una mostra per incontrarli È una mostra che dall’8 al 23 settembre 2007 Ecomuseo Villaggio Leumann in Corso Francia 349-Collegno (To) ha presentato il frutto di un decennale lavoro di ricerca teorica con una raccolta iconografica compiuto dall’autore Pedro Uriel Sánchez Zárate, propone di far conoscere, attraverso l’evoluzione dello strumento di comunicazione visiva della cultura kuna (le molas), la vita e i valori di questa popolazione originaria delle Americhe, stanziata oggi tra la Colombia e Panama. L’idea che sottende il percorso teorico dell’autore è che si possa contribuire a difenderne l’identità dal rischio di omologazione e di assoggettamento alle culture dominanti attraverso il recupero, la comprensione e la valorizzazione delle simbologie che stanno alla base della produzione artistica e culturale dei Kuna. L’artefatto simbolico che caratterizza la cultura kuna rispetto ad altre è la mola, pannello tessile generalmente rettangolare (cm 30 x 40), creato dalle donne kuna e utilizzato come parte del loro abbigliamento tipico e per comunicare a livello visivo l’essenza della loro cultura e il loro modo di concepire il mondo. I disegni a cui si ispirano, infatti, sono derivati da miti e leggende che spiegano l’origine del mondo e dell’universo, da eventi storici come la Conquista delle Americhe o la loro lotta per l’indipendenza (rivoluzione “Tule” del 1925) o dalla realtà naturale che le circonda (animali, piante medicinali, alberi e fiori della foresta), mentre molti altri si riferiscono a oggetti appartenenti alla modernità... Foto di Elia Biraschi Le foto del freestyle contest del 22 aprile alla festa del CIV Gottardino di Barbara Spagnoletti Il 24 novembre... BREAK DANCE! ...alla Piastra dalle ore 15... ...è autunno anzi quasi inverno ma si balla ancora... continuano le sfide e i cerchi di breaker impegnatissimi a dare il meglio di sè e stavolta lo faranno alla Piastra, spazio aggregativo libero di Staglieno dove da quasi due anni si alternano iniziative sportive, artistiche e di gioco che coinvolgono giovani e adulti nell’impegno di rendere i giardini Cavagnaro, la Piastra appunto, un simpatico luogo di incontro e confronto...Agorà, ARCI, SABA - AS.MEC, Promosport, Teatro dell’Ortica e Progetto Integrazione, nell’ambito delle attività del L.E.T. Presente Futuro, organizzeranno appunto un cerchio, non di fuoco ma di ballo, nel quale saranno coinvolti piccoli e grandi in autentiche imprese acrobatiche, non dimenticando mai che la break dance è solo una delle tante identità della cultura hip hop, tutta da scoprire nonostante in fondo sembri così vicina... vvv A LONG TIME AGO di Carlo di Francescantonio io non lo so come sarei adesso se fossi salito per quelle scale oltre la porta i gatti nel salotto sopra ai fogli la signora di ottanta e chissà quanti altri anni io che parlo guardandola io non lo so come sarà quando non ci sarò più magari le persone mi ricorderanno con disprezzo a me che si rimprovera di essere fraintendibile stupido banale e perché no prevedibile qualcuno aggiunge permaloso io che ho sempre preso pugni in faccia restando in disparte 14 www.caratteridiversi.org chissà se patrizia ricorda come mi ha ucciso nell’atrio di lettere povera troia paranoica senza origini ma lei è solo un nome molte altre lo hanno fatto e io sono un gatto infinito che ha come gomitolo la luna una mamma che mi ricuce i tagli quelli che gli occhi non vedono perché le parole feriscono e svuotano ti fanno svegliare solo mortificato deriso dalle persone trasparente per chi ci attrae ma non te la prendere mi dico perché arriverai da qualche parte e che cosa vuol dire mi dicono ma non ho ancora voce per rispondere vvv I VINCITORI Siamo al termine del nostro primo concorso! ... bellissimo poter ogni giorno aprire la posta e trovare una nuova mail con i vostri lavori :-), tutti meritevoli per la loro creatività! sono arrivati testi di diverso genere che ci hanno raccontato un mondo fatto di affetti, storie, emozioni e paure. Ma ci hanno anche portato mille immagini di luoghi lontani e vicini e poi persone, compagni di vita, ombre e penombre di un mondo raccontato in tanti modi... La scelta è stata difficile ma alla fine...Ecco i nomi dei vincitori della prima edizione del concorso “caratteri diversi cercasi...” Fotografie Barbara Spagnoletti “Calabria (in copertina) - Disegni Loana Mori “Pioggia” (in copertina) - Testi Mattia Pietrozotto “Incubi” Incubi È quasi notte...anzi forse lo è già, forse per me oggi il giorno non neanche iniziato…troppa nebbia fuori dalla finestra, il silenzio è assordante. Stamattina mi sono svegliato prestissimo, di sicuro di soprassalto, un incubo mi ha tormentato, sembra che mi accada una volta alla settimana. Non è che sogni qualcosa di particolarmente pauroso o temibile, ma la sensazione che mi lasciano è come quella di un condannato a morte che vede la sua ultima alba…è la paura, il terrore…in modo purissimo…allo stato primordiale. Però mi sento quasi contento…mi sento regista della mente e dell’inconscio, architetto delle tenebre, delle mie tenebre; e se mai li racconto ecco che nessuno li capisce, così che posso vivere l’unicità, la solitudine dell’emozione. Se mai li potessi paragonare a dei film…sarebbero film muti, in bianco e nero, dell’orrore naturalmente. Intendiamoci…questi incubi, non è che gli aspetti con ansia, cono come una goccia di pioggia gelida che ti percorre la schiena mentre fai le scale di fretta, sono l’ombra che vedi spuntare in fondo alla strada, sbucare dalla nebbia. Ebbene per me sono l’estrema emozione, non la vorresti sentire ma la patisci. Quando ci ripensi nel letto, ti rigiri, ti copri, ma sai che i personaggi che hai partorito sono lì ad osservarti, da attori sono spettatori…..tu per loro sono la calma, sei davvero l’immobilità, ora, grazie a loro, una volta a settimana, una notte, calato in un altro mondo, mi sento vivo, emozionato…finalmente. Mattia Pietrozotto Associazione Culturale TribUrbana & Dj NioS presentano: NARCISISTI & OSSESSIVI - MUSICA NERA DELLA LIGURIA Presentazione della compilation ed invito per tutti i liguri che producono Black Music Tempo fa, il noto poeta e professore Edoardo Sanguineti ha affermato che “i liguri, per definizione, sono narcisisti e ossessivi”, riferendosi al loro aspetto psicologico. Affascinato da questa massima, e vedendo nella black music una degna rappresentazione di queste caratteristiche, Dj NioS (del gruppo Zero Plastica – Zena Art Core) presenta “Narcisisti & Ossessivi”, la prima compilation che ha come obbiettivi quello di fare un’istantanea sull’attuale musica “nera” del territorio ligure, e quello di portare all’attenzione generale il problema del disagio psicologico (la Liguria è al primo posto in Italia per consumo di piscofarmaci e nella casistica dei suicidi… lo sapevate?). L’invito a partecipare è rivolto esclusivamente a tutti gli artisti liguri che producono Rap, Rnb, Funk, Soul, Reggae, Dub e “dintorni”. Per sapere come partecipare alla selezione e tutti i dettagli sul progetto, basta andare sul sito www.zero-plastica.com nello spazio “Narcisisti & Ossessivi - Musica Nera della Liguria” (nella pagina delle news) e scaricare i documenti con le istruzioni relative. All’iniziativa hanno già aderito, tra gli altri: Bobby Soul e Les Gastones, Nversi, SensaSciou, Ohimem?, Pessimi Elementi, D.S.A. Commando, Zero Plastica, Don Simon, LatoBesoDellaFazenda, Gigaflow, Ultimo Capitolo, EazySkankers, Dema & Sfera. http://associazione-triburbana.blogspot.com http://www.myspace.com/dj_nios http://www.zero-plastica.com/nio_siddharta_zero_plastica_genova.html Scarsa lingua di terra che orla il mare… la Liguria nella pittura e nella poesia del novecento a cura di Gianfranco Bruno e Lia Perissinotti testi di Gianfranco Bruno e Silvio Ferrari Catalogo della mostra organizzata dal FAI nel Complesso Monumentale di San Fruttuoso di Camogli. La Liguria, “scarsa lingua di terra che orla il mare” (Sbarbaro), con le sue solarità e le sue asprezze,è divenuta, nell’immaginario dei poeti liguri del novecento, il paesaggio emblematico dell’anima contemporanea. L’attuale iniziativa ha l’intento di mostrare come anche nella coeva pittura si sia formata un’identità “ligustica” dell’immagine dipinta, e come essa tragga origine dal medesimo nucleo ispirativo dal quale nasce la poesia. Articolata tra la Sala Capitolare dell’Abbazia e la Torre dei Doria, la mostra presenta quarantotto dipinti di paesaggio, talora inediti, in un percorso che va dai maggiori pittori del primo novecento in Liguria, come Merello, Discovolo, Guerello, Canegallo, sino ai più significativi artisti degli anni trenta. Pagine: 76 Illustrato a colori - Euro 14.00 - Erga edizioni vvv www.caratteridiversi.org Teatro della Corte – 5 e 6 ottobre 2007 Danzare in confidenza... SONO FELICE PER TE ...LE VIE DELLA DANZA... …per un buon inizio ... Un teatro speciale… Recitano un gruppo di attori che lavorano da un anno allo spettacolo, persone detenute presso la Casa Circondariale di Marassi e studenti del Corso di Laurea in Discipline Arti, Musica e Spettacolo (D.A.M.S) dell’Università di Imperia, e poi il regista Sandro Baldacci e il compositore Bruno Coli. È andato in scena il 5 e 6 Ottobre. La Professoressa Mirella Cannata, insegnante dell’ I.I.S.C. Vittorio Emanuele II-Ruffini, ha parlato dello spettacolo e della sua realizzazione...a partire da quando è “nato” come idea. All’interno del carcere cittadino di Marassi è aperta la scuola di Grafica Pubblicitaria (Diploma di Maturità), gli insegnanti sono docenti dell’I.I.S.C. Vittorio Emanuele II-Ruffini di Genova. Il diritto all’istruzione non è tra quelli negati ai carcerati, anzi, in quanto “diritto”, questa possibilità non dovrebbe mai essere preclusa nelle carceri. Quello di quest’anno è il secondo spettacolo messo in piedi sotto iniziativa degli insegnanti del Vittorio Emanuele-Ruffini che lavorano all’interno di Marassi e in collaborazione con: Teatro Stabile di Genova Università degli Studi di Genova - Corso di Laurea di DAMS Con il contributo di: Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Genova, Fondazione Carige. Il primo, “S catenati” è andato in scena al Teatro Modena a Maggio 2006. Un’attività collaterale ma di diverso genere era già stata fatta, con la realizzazione di una guida turistica per Genova costruita su ricordi e memorie “costrette”. Il corso di teatro, essendo un’attività collaterale alla scuola ma della scuola, è aperto solo agli studenti di Marassi iscritti al corso di Grafica, ed ha partecipato chi tra loro ne ha fatto richiesta. Tra gli attori del laboratorio non tutti hanno potuto inscenare all’esterno lo spettacolo, il problema è il permesso d’uscita: non sempre, a seconda della pena, può esser richiesto, e non sempre viene concesso; inoltre fino all’ultimo, pochi giorni prima, non si può esser certi che il gruppo che reciterà effettivamente sia proprio lo stesso senza “defezioni forzate” (trasferimenti, revoche, permessi di altro genere concessi quel giorno,...). Lo spettacolo (trama, prove, sviluppo della locandina,...) ha la forma di musical ed è nato dall’esperienza del laboratorio e ad esso hanno preso parte un gruppo di quattro studenti del D.A.M.S. ed una bambina. Luogo per le prove comuni, durate circa un anno, ovviamente l’interno del carcere. La regia è stata di Sandro Baldacci. La trama è la storia di due fratelli albanesi, uno “fortunato” ed uno meno, una sorta di parabola sui viaggi della speranza, creata da frammenti di vita personale. Per l’anno prossimo c’è l’idea, ancora solo tale, di far partecipare al laboratorio ed allo spettacolo ragazzi del corso diurno del Vittorio Emanuele-Ruffini. “Un’esperienza importante e costruttiva”, dice la Professoressa Cannata, all’inizio i detenuti hanno partecipato tanto per passare il tempo, poi pian piano l’attività è stata una “loro” attività, e ne hanno sentito la responsabilità, forse perchè il teatro è un qualcosa che mette in mezzo la relazione con noi e anche quella con gli altri nel gruppo. Le persone detenute hanno col teatro (ma potrebbero averla anche svolgendo altre attività lavorative o ricreative consentite) la possibilità di tirare fuori la parte “bella” di loro stessi, in un momento di vita che per varie ragioni forse non stimola a questo. E’ inoltre importante il fatto di poter essere visti all’esterno, un pò perchè recitare ed interessare o divertire è bello comunque, un pò perchè è una delle possibilità per un detenuto di mostrarsi “diverso” da quello che per status è visto e si può forse sentire. Patrizia Canepa 15 È da tanto che non scrivo qualcosa sulla danza… In questo periodo mi sono persino chiesta se mi piaceva ancora. Quando c’è una forte passione capita anche una crisi che possa mettere in discussione i nostri interessi e, in quel momento, ci accorgiamo se li amiamo davvero o no, come succede con i grandi amori. Ho scoperto che amo ancora danzare… la libertà e il benessere che riesce a darmi è indescrivibile…persino nei momenti più difficili. Per coloro che amano quest’arte è arrivato il momento di iscriversi nelle palestre…(forse molti lo avranno già fatto) ma io sto cercando ancora, sto facendo tante prove e quando sentirò di essere nel posto giusto, allora riprenderò davvero. I miei articoli vorrebbero sempre lanciare dei messaggi: Per chi si dovesse avvicinare adesso alla conoscenza dell’espressione del corpo come forma artistica, consiglierei di trovare un posto dove studiare danza significhi serietà, disciplina, libertà di esprimersi, costanza e potersi appassionare sempre di più a ciò che si è scelto di fare nel modo più sereno possibile. Un’altra piccola accortezza direi che è quella di non confondere la danza con movimenti volgari o atteggiamenti insoliti di signorine e signorini che, a volte, i media propinano facendoci credere che quelli siano da ballerini professionisti…attenzione ragazze e ragazzi…c’è “danza” e Danza! Buon inizio a tutti. Enrica Papale info su spazi pubblicitari o per contattarci: telefonare al numero 010 886995 dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 17 ...oppure potete scrivere a: [email protected] www.caratteridiversi.org 16 www.caratteridiversi.org Tempo Libero Letteratura Musica Numero 9 Ottobre 2007, Supplemento a Genova Notizie - Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 544/96 - Direttore Responsabile C. Torre Stampa Erga - Via Biga 52 r Ge