CONTROLLO CONTROLLO DI ROBOT INDUSTRIALI ROBOT

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CONTROLLO CONTROLLO DI ROBOT INDUSTRIALI ROBOT
CONTROLLO ROBOT INDUSTRIALI
Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica
CONTROLLO DI ROBOT INDUSTRIALI
STABILITA’
Ing. Cristian Secchi
Tel. 0522 522235
e-mail: [email protected]
www.dismi.unimo.it/Members/csecchi
Stabilità del movimento
In sintesi, il problema della stabilità consiste nell’esaminare se il
comportamento di un sistema perturbato è simile a quello nominale.
Il comportamento del sistema è un particolare movimento:
dove
ed è individuato dall’istante iniziale, dallo stato iniziale e dalla funzione di
ingresso, cioè dalla tripla
La perturbazione considerata consiste nella sola variazione dello stato
iniziale. Diremo che il comportamento del sistema è stabile se,
perturbando lo stato iniziale, il movimento risultante è “abbastanza”
simile a quello nominale.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 2
Pag. 1
Stabilità del movimento
Per poter definire il concetto di “abbastanza simile” è necessario che sia
definita una distanza, e, quindi, una norma, nello spazio degli stati X. In
tal caso è possibile dare la seguente definizione:
y p
]]: Un movimento
Definizione [Stabilità secondo Lyapunov
si dice:
semplicemente stabile, se ∀ ε > 0 ∃ δ >0 tale che per ogni
soddisfa
che
si ha
Cristian Secchi
Stabilità -- 3
Stabilità del movimento
asintoticamente stabile, se è stabile e inoltre:
instabile, se non è stabile
Mentre la semplice stabilità richiede che il movimento perturbato
rimanga vicino al movimento nominale, l’asintotica stabilità impone
qualcosa di più, cioè che la perturbazione venga in qualche modo
“assorbita” e che il movimento perturbato tenda a quello nominale.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 4
Pag. 2
Interpretazione geometrica della stabilità
2ε
x2
Movimento stabile
2δ
movimento nominale
t
movimento perturbato
x1
Stabilità -- 5
Cristian Secchi
Interpretazione geometrica della stabilità
2ε
x2
Movimento asintoticamente stabile
2δ
movimento nominale
t
movimento perturbato
x1
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 6
Pag. 3
Interpretazione geometrica della stabilità
2ε
x2
Movimento instabile
2δ
movimento perturbato
movimento nominale
t
x1
Cristian Secchi
Stabilità -- 7
Stabilità del movimento
La definizione di stabilità è locale poiché non vengono posti limiti per la
scelta di δ che può essere scelto piccolo a piacere. E’ possibile dare una
definizione globale di stabilità:
Definizione (GAS): Un movimento
si dice globalmente asintoticamente stabile (GAS), se ∀
∈X
Un movimento GAS è in grado di assorbire una perturbazione di qualsiasi
entità.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 8
Pag. 4
Stabilità del movimento
L’esame della stabilità è legata al particolare movimento che si sta
considerando. In uno stesso sistema possono esistere, al variare di
istante iniziale, stato iniziale o funzione di ingresso, sia movimenti stabili
che movimenti instabile. Pertanto, non ha senso, in generale, dire
che un sistema è stabile o instabile in quanto la proprietà di
stabilità è associata a un singolo movimento.
Stabilità -- 9
Cristian Secchi
Esempio – Stabilità semplice
Consideriamo un sistema dinamico composto da un generatore di corrente
u(t) e da un condensatore C; scegliamo come variabile di stato x(t) la
tensione ai capi del condensatore.
Il generico movimento del
sistema è rappresentato da:
u(t)
Cristian Secchi
Cristian Secchi
C
x(t)
Stabilità -- 10
Pag. 5
Esempio – Stabilità semplice
Consideriamo il movimento corrispondente a:
In tal caso:
Il movimento perturbato è dato da:
Pertanto, preso δ=ε, si ha che per
risulta
Pertanto il movimento è stabile.
Stabilità -- 11
Cristian Secchi
Esempio – Stabilità asintotica
Consideriamo un sistema dinamico composto da un generatore di corrente
u(t), da un condensatore C e da una resistenza R; scegliamo come
variabile di stato x(t) la tensione ai capi del condensatore.
Il sistema è retto dall’equazione
differenziale:
R
u(t)
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C
x(t)
Stabilità -- 12
Pag. 6
Esempio – Stabilità asintotica
considerando le condizioni nominali:
e sfruttando il fatto che:
Si ottiene
tti
che
h il movimento
i
t nominale
i l è:
è
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Stabilità -- 13
Esempio – Stabilità asintotica
Il movimento perturbato è dato da:
Pertanto preso δ=ε si ha che per
Pertanto,
risulta
I lt
Inoltre
Pertanto il movimento è asintoticamente stabile.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 14
Pag. 7
Stabilità dell’equilibrio
La definizione di stabilità del movimento si applica anche al caso particolare
di movimenti costanti, cioè al caso di stati di equilibrio. E’ utile specializzare
la definizione generale per il caso della stabilità di stati di equilibrio.
Definizione:
D
fi i i
U stato
Uno
t t di equilibrio
ilib i
corrispondente
i
d t ad
d un ingresso
i
ad un istante iniziale si dice semplicemente stabile se per ogni ε>0
esiste un δ>0 tale che per tutti gli
che soddisfano la relazione:
e
si ha
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Stabilità -- 15
Stabilità dell’equilibrio
Lo stato di equilibrio si dice asintoticamente stabile, se è stabile ed
inoltre vale la relazione:
Lo stato di equilibrio si dice instabile se non è stabile.
Prima di studiare la stabilità di un punto di equilibrio occorre trovare quali
sono i punti di equilibrio di un sistema dinamico …
Cristian Secchi
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Stabilità -- 16
Pag. 8
L’equilibrio nei sistemi regolari
Consideriamo il problema di determinare gli stati di equilibrio di un
sistema regolare e tempo invariante.
Non si perde di generalità nel considerare solo funzioni di ingresso
costanti u(t)=u0. Infatti per un sistema regolare e tempo invariante
tutti gli stati di equilibrio sono ottenibili medianti funzioni di ingresso
costanti.
Un sistema regolare e tempo invariante può essere descritto da:
Cristian Secchi
Stabilità -- 17
L’equilibrio nei sistemi regolari
Lo stato xe è uno stato di equilibrio relativo all’ingresso costante u(t)=u0
per il sistema se:
Definendo la funzione:
L’evoluzione del sistema autonomo (cioè senza ingresso) :
a partire da qualsiasi stato x(t0) coincide con quello del sistema originario
sollecitato dall’ingresso u0. In particolare xe è stato di equilibrio per il
sistema autonomo se e solo se è stato di equilibrio per il sistema
originale.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 18
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L’equilibrio nei sistemi regolari
Pertanto la ricerca degli stati di equilibrio relativi a un certo ingresso
può essere ricondotto allo studio degli stati di equilibrio di un sistema
autonomo.
Gli stati di equilibrio di un sistema autonomo sono tutte e sole le
soluzioni dell’equazione algebrica:
D’ora innanzi ci concentreremo sulla stabilità dell’equilibrio per
sistemi autonomi. Vedremo poi come poter generalizzare alla stabilità
del movimento i risultati che otterremo.
Stabilità -- 19
Cristian Secchi
Esempio
Si consideri un pendolo semplice di massa m e lunghezza l sotto l’azione
della forza di gravità:
l
ϑ
m
mg
Cristian Secchi
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Stabilità -- 20
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Esempio
Considerando come variabili di stato la posizione angolare rispetto alla
verticale e la velocità angolare, cioè:
si ha che il comportamento del sistema può essere modellato
(provare a ricavare il modello!) dalle seguenti equazioni:
Cristian Secchi
Stabilità -- 21
Esempio
Il sistema è autonomo e, pertanto, gli stati di equilibrio si ottengono
risolvendo:
La prima equazione ci dice che gli stati di equilibrio sono ovviamente
caratterizzati da velocità nulla. Dalla seconda equazione otteniamo
che:
Cristian Secchi
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Stabilità -- 22
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Esempio
Limitandoci a 0 ≤ ϑ < 2π abbiamo due stati di equilibrio:
corrispondenti alle seguenti configurazioni del pendolo:
x1=0 x2=0
Cristian Secchi
x1=π x2=0
Stabilità -- 23
Esempio
Dall’esempio è evidente che non ha senso dire se il sistema è stabile o
instabile. Infatti il pendolo possiede sia configurazioni stabili (es.: (0,0))
che configurazioni instabili (es.: (π,0)). Ha senso parlare di stabilità solo
in relazione a un particolare movimento o a un particolare stato di
equilibrio.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 24
Pag. 12
Significato pratico della stabilità
La definizione di stabilità data considera solo perturbazioni sullo stato
iniziale.
Tuttavia in pratica le perturbazioni agiscono sul sistema durante tutta la
sua evoluzione e non solo all’istante iniziale. Tali perturbazioni, dette
anche disturbi, sono ad esempio dovute a:
• Errori nella modellazione del sistema
• Applicazioni di un carico al sistema
• Rumore elettromagnetico
Un importante risultato afferma che se un movimento è asintoticamente
stabile nel senso di Lyapunov (cioè per perturbazioni sullo stato iniziale)
allora è stabile anche nel caso di perturbazioni persistenti.
Cristian Secchi
Stabilità -- 25
Proprietà di Malkin (1958)
Sia xe uno stato di equilibrio asintoticamente stabile in corrispondenza
di un ingresso costante u(t)=u0 per il sistema regolare e tempo
invariante
allora 8 ε>0 esistono un η>0 e un δ>0 tali che per tutti gli x(t0) che
soddisfano la relazione
e per tutti i disturbi p(x(t),t) che soddisfano
il movimento relativo al sistema perturbato φp(t,t
(t t0,x(t
x(t0),u
) u0) soluzione di
è semplicemente stabile, cioè:
Cristian Secchi
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Stabilità -- 26
Pag. 13
Criteri di stabilità
Esistono due metodi per testare la stabilità di un punto di equilibrio:
1) Primo metodo di Lyapunov: Si esegue un’analisi diretta sulle
soluzioni dell’equazione di stato
2) Secondo metodo di Lyapunov: L’analisi della stabilità si effettua
utilizzando, oltre l’equazione di stato, opportune funzioni scalari
definite sullo spazio di stato dette Funzioni di Lyapunov.
Il primo metodo di Lyapunov è di scarsa applicabilità poiché, come già
sottolineato in precedenza
precedenza, l’equazione
l equazione di stato è un
un’equazione
equazione
differenziale non lineare e non esiste una forma chiusa per trovare una
soluzione. Il secondo metodo non richiede di risolvere l’equazione di stato
ed è di gran lunga il più utilizzato in pratica. Noi analizzeremo in dettaglio
il secondo metodo di Lyapunov.
Cristian Secchi
Stabilità -- 27
Criteri di stabilità
Supporremo, per semplicità, che il sistema dinamico regolare e tempo
invariante preso in considerazione abbia uno stato di equilibrio
nell’origine. E’ sempre possibile, nel caso il sistema ammetta almeno
uno stato di equilibrio, riportarsi in questa situazione con una
trasformazione degli assi cartesiani.
Pertanto, in virtù di quanto detto finora, nel seguito svilupperemo il
secondo metodo di Lyapunov per lo studio della stabilità dello stato di
equilibrio xe=0 del sistema autonomo:
Cristian Secchi
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Stabilità -- 28
Pag. 14
Funzioni definite e semidefinite positive
Definizione: Sia W ⊆ X=Rn un intorno dell’origine. Una funzione
continua:
si dice semidefinita positiva se:
si dice invece definita positiva se
Stabilità -- 29
Cristian Secchi
Esempi di funzioni definite positive
Sia Rn=R2.
y
x
x
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y
Stabilità -- 30
Pag. 15
Funzioni definite e semidefinite negative
Definizione: Sia W ⊆ X=Rn un intorno dell’origine. Una funzione
continua:
si dice semidefinita negativa se:
si dice invece definita negative se
Cristian Secchi
Stabilità -- 31
Esempi di funzioni definite negative
Sia Rn=R2.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 32
Pag. 16
Forme Quadratiche
Una matrice quadrata n x n e simmetrica si dice:
1) definita positiva: se tutti i suoi autovalori sono maggiori di zero
2) semidefinita positiva: se tutti i suoi autovalori sono maggiori o
uguali a zero.
zero
Sia P una matrice quadrata n x n, simmetrica e (semi)definita positiva.
La forma quadratica:
è una funzione (semi)definita positiva.
Cristian Secchi
Stabilità -- 33
Derivata della funzione V(x(t))
Si consideri il sistema regolare tempo invariante e autonomo:
e sia W ⊆ X un intorno dell’origine, sul quale è definita una funzione
V(x) scalare continua e con derivate prime continue:
Definiamo:
Cristian Secchi
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Stabilità -- 34
Pag. 17
Derivata della funzione V(x(t))
Se x(t) è una soluzione del sistema si ha che, lungo tale soluzione:
Si noti che la derivata di V(x(t)) NON richiede la determinazione
del movimento e, quindi, non richiede l’integrazione (spesso molto
difficoltosa) dell’equazione di stato.
Cristian Secchi
Stabilità -- 35
Criterio di Stabilità di Lyapunov
Sia x=0 uno stato di equilibrio per il sistema
se in un intorno W dell’origine esiste una funzione V(x):WÆ R definita
positiva e con derivate prime continue e se
è semidefinita
negativa , allora l’origine è stabile. Se
è definita negativa, allora
l’origine è asintoticamente stabile.
Una funzione V(x) che soddisfa le precedenti ipotesi è detta funzione
di Lyapunov per il sistema.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 36
Pag. 18
Criterio di Stabilità di Lyapunov
Il criterio di Lyapunov è una condizione sufficiente ma non necessaria.
Non è detto, in generale, che l’origine non sia stabile se non esiste una
funzione di Lyapunov definita in un intorno dell’origine. Tuttavia esistono
i cosiddetti teoremi inversi di Lyapunov che dimostrano che l’esistenza di
una funzione di Lyapunov è anche condizione necessaria per la stabilità
à
dello stato di equilibrio nella maggior parte dei sistemi dinamici di
interesse.
Non esiste un algoritmo per trovare la funzione di Lyapunov relativa a
un sistema.
i
La
L funzione
f
i
di Lyapunov
L
sii deve
d
cercare per tentativi,
i i
basandosi sul tipo di funzione di stato e su eventuali considerazioni
fisiche.
Cristian Secchi
Stabilità -- 37
Interpretazione del criterio di Lyapunov
Il criterio di Lyapunov non è altro che una generalizzazione del fatto, ben
noto dalla fisica, che un sistema meccanico, se lasciato libero di evolvere,
tende a portarsi in una configurazione dove la sua energia potenziale è
minima.
LLa funzione
f
i
di Lyapunov
L
può
ò essere interpretata
i t
t t come una funzione
f
i
di
energia potenziale generalizzata. Il criterio di Lyapunov dice che uno
stato di equilibrio è stabile se:
a) E’ il minimo per una certa funzione di energia generalizzata (cioè se
esiste un funzione di Lyapunov definita positiva)
b) Se il sistema tende a portarsi verso la configurazione di minimo della
funzione di Lyapunov (cioè se la derivata della funzione di Lyapunov è
semidefinita negativa)
In virtù di tali considerazioni, quando si analizza la stabilità di stati di
equilibrio di sistemi fisici, un buon punto di partenza per la scelta della
funzione di Lyapunov consiste nel considerare una funzione legata
all’energia del sistema.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 38
Pag. 19
Esempio
Si consideri un pendolo semplice di massa m e lunghezza l sotto l’azione
della forza di gravità:
l
ϑ
m
mg
Il sistema ha due punti di equilibrio: (x1,x2)=(0,0) e (x1,x2)=(π,0).
Supponiamo di voler studiare la stabilità del punto (0,0).
Stabilità -- 39
Cristian Secchi
Esempio
Consideriamo come funzione di Lyapunov l’energia totale del sistema:
Energia cinetica
Energia potenziale
Consideriamo il seguente intorno dell’origine:
x2
x1
Cristian Secchi
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Stabilità -- 40
Pag. 20
Esempio
V(0,0)=0 e V(x1,x2)>0 ∀ (x1,x2) ∈ W (x1,x2) ≠ (0,0), pertanto V(x1,x2) è
definita positiva.
La derivata di V(x1,x2) è semidefinita negativa e pertanto, lo stato di
equilibrio (0,0), come era intuitivo aspettarsi, è stabile in virtù del
criterio di Lyapunov
Lyapunov.
Cristian Secchi
Stabilità -- 41
Esempio
Supponiamo ora che sia presente un attrito che genera una forza
proporzionale alla velocità angolare con un coefficiente b>0. In tal caso,
il modello del pendolo semplice smorzato risulta (provare a ricavarlo!):
I punti di equilibrio del sistema sono gli stessi del pendolo semplice non
smorzato. Analizziamo ancora una volta la stabilità dello stato di equilibrio
(x1,x2)=(0,0). Consideriamo lo stesso intorno dell’origine e la stessa
funzione di Lyapunov considerati per il pendolo semplice non smorzato.
V(x
( 1,,x2) è definita positiva
p
in W ma,, nel caso in considerazione,, si ha che:
La derivata risulta definita negativa e, quindi, (0,0) è asintoticamente stabile
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 42
Pag. 21
Teorema di BarbashinBarbashin-Krasowskii
Siccome le proprietà di stabilità e asintotica stabilità sono locali anche il
criterio di Lyapunov è locale (infatti è richiesto che la funzione di Lyapunov
sia definita solamente in un intorno dell’origine). Se nello stato di equilibrio
è soddisfatto il criterio di Lyapunov,
y p
, significa
g
che,, p
per perturbazioni
p
abbastanza piccole dello stato iniziale, il movimento del sistema rimane
vicino allo stato di equilibrio (nel caso di stabilità) oppure vi torna
asintoticamente (nel caso di asintotica stabilità).
Il criterio di Lyapunov non è sufficiente per testare se lo stato di equilibrio
è globalmente asintoticamente stabile (GAS), cioè se, a partire da un
q alsiasi stato ini
qualsiasi
iniziale,
iale il sistema to
torna
na asintoticamente nello stato di
equilibrio.
Per poter testare se un punto di equilibrio è GAS occorre imporre
qualche ulteriore condizione sulla funzione di Lyapunov.
Cristian Secchi
Stabilità -- 43
Teorema di BarbashinBarbashin-Krasowskii
Teorema di Barbashin-Krasowskii:
Sia x=0 uno stato di equilibrio per il sistema
Lo stato di equilibrio è GAS se esiste un funzione definita su tutto
lo spazio degli stati V(x):X Æ R continua e con derivate prime
continue tale che:
1. V(x) è definita positiva
2.
è definita negativa
3. V(x) radialmente illimitata, cioè
Cristian Secchi
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Stabilità -- 44
Pag. 22
Esempio
Il punto di equilibrio (0,0) del pendolo semplice smorzato è
asintoticamente stabile ma NON globalmente asintoticamente stabile.
Infatti, nonostante V(x) sia definita su tutto X e la sua derivata sia
definita negativa su tutto X:
A causa della presenza del coseno,
coseno il limite non è definito e,
e pertanto,
pertanto
la funzione di Lyapunov non è radialmente illimitata e, quinidi, il
teorema di Barbashin-Krasowskii non è soddisfatto.
Cristian Secchi
Stabilità -- 45
Criterio di stabilità di LaSalleLaSalle-Krasowskii
Il criterio di stabilità di LaSalle-Krasowskii è un raffinamento del criterio
di Lyapunov; esso consente di verificare l’asintotica stabilità di un punto
di equilibrio anche nei casi in cui il criterio di Lyapunov può garantire
solo la stabilità semplice.
Criterio di LaSalle-Krasowskii
Sia x=0 uno stato di equilibrio per il sistema descritto da
Se:
1. In un intorno W dell’origine esiste una funzione V(x):WÆR definita
positiva continua con derivate continue
2. La funzione
è semidefinita negativa
3. L’insieme N={ x ∈ W |
=0} non contiene traiettorie
perturbate
Allora x=0 è un punto di equilibrio asintoticamente stabile.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 46
Pag. 23
Esempio
Consideriamo il circuito elettrico in figura in cui è presente un elemento
non lineare N con una caratteristica corrente–tensione IN=g(v) in cui
g(v) è una funzione tale per cui vg(v)>0. Consideriamo il vettore di
stato x=(I,v)T. Il sistema è descritto dalle seguenti equazioni:
g(v)
v
I
IN
N
C
L
v
Cristian Secchi
Stabilità -- 47
Esempio
L’origine (I,v)=(0,0) è un punto di equilibrio. Per studiarne la stabilità
consideriamo la funzione definita positiva:
che rappresenta l’energia totale accumulata nel sistema.
quindi, per il criterio di Lyapunov, il punto di equilibrio è almeno
semplicemente stabile.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 48
Pag. 24
Esempio
L’insieme dei punti in cui si annulla la derivata di V(x) sono:
Un movimento è totalmente contenuto in N se e solo se in ogni istante
v(t)=0. Imponendo questa condizione, dalla seconda equazione di
stato, si ottiene:
Ma allora il movimento si riduce all’origine e, pertanto, non esistono
traiettorie perturbate completamente contenute in N. Quindi, applicando
il criterio di LaSalle-Krasowskii si conclude che l’origine è
asintoticamente stabile.
Cristian Secchi
Stabilità -- 49
Criterio di instabilità di Lyapunov
Sia x=0 uno stato di equilibrio per il sistema descritto da
e sia W un intorno dell’origine nel quale sia definita una funzione
V(x):WÆ R continua e con derivate prime continue. Se:
1. V(x) è definita positiva
2.
è definita positiva
Allora ll’origine
origine è un punto di equilibrio instabile
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 50
Pag. 25
Criterio di instabilità di Lyapunov
Il criterio di instabilità di Lyapunov è il risultato più basilare per testare
l’instabilità di un punto di equilibrio. Esistono svariate generalizzazioni e
raffinamenti del criterio; in particolare, il risultato più generale per
testare l’instabilità
l instabilità di un punto di equilibrio è il criterio di Cetaev.
Cetaev
Cristian Secchi
Stabilità -- 51
Stabilità del movimento
I criteri visti finora servono per testare la stabilità o l’instabilità di un
punto di equilibrio. Tuttavia, è possibile generalizzare quanto visto finora
per valutare la stabilità di un movimento.
Lo studio della stabilità di un movimento, infatti, può essere
ricondotto allo studio di un punto di equilibrio corrispondente
all’origine ed è, quindi, possibile utilizzare i criteri illustrati.
Si indichi con:
Il movimento nominale del sistema regolare e tempo invariante
preso in considerazione.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 52
Pag. 26
Stabilità del movimento
Si avrà:
Indicando con:
Il generico movimento perturbato, si avrà:
Si consideri il movimento perturbato relativamente al movimento
nominale, cioè la differenza z(t) tra movimento perturbato e
movimento nominale:
Cristian Secchi
Stabilità -- 53
Stabilità del movimento
Dalle equazioni di stato si ha che:
E’ evidente che z=0 è uno stato di equilibrio. Siccome il movimento
nominale è noto, sono noti i termini:
Pertanto l’unica incognita nell’equazione è z(t). Pertanto possiamo scrivere:
Possiamo usare i criteri visti finora per testare la stabilità o l’instabilità
del punto z=0.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 54
Pag. 27
Stabilità del movimento
Se lo stato di equilibrio z=0 è:
1) Stabile, significa che il movimento perturbato x(t) rimane vicino a
quello nominale
q
2) Asintoticamente stabile, significa che il movimento perturbato x(t)
rimane vicino a quello nominale e, inoltre, tende al movimento
nominale
3) Instabile, significa che il movimento perturbato x(t) diverge dal
movimento nominale.
E’ quindi possibile ricavare le caratteristiche di stabilità di un movimento
dallo studio della stabilità del punto di equilibrio relativo al sistema che
rappresenta il generico movimento perturbato rispetto al movimento
nominale.
Stabilità -- 55
Cristian Secchi
Stabilità nei Sistemi Lineari
Lo studio della stabilità risulta notevolmente semplificato nel caso di
sistemi LTI. Una semplificazione notevole deriva dal fatto che mentre nel
caso più generale non lineare il concetto di stabilità è riferito a un
particolare movimento,, nel caso di sistemi lineari (anche
p
(
non tempo
p
invarianti), è possibile parlare di stabilità del sistema. Infatti:
Proposizione: In un sistema LTI un movimento è stabile (instabile) se e
solo se tutti i movimenti sono stabili (instabili).
Dimostrazione
Si consideri un movimento nominale x (t ) di un sistema lineare. Vale, quindi:
x& (t ) = Ax (t ) + Bu (t )
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 56
Pag. 28
Stabilità nei Sistemi Lineari
Consideriamo ora il movimento perturbato x(t), relativo allo stesso
ingresso del movimento nominale. Posto:
si ha che:
z& (t ) = Ax(t ) + Bu (t ) − Ax (t ) − Bu (t ) = A( x(t ) − x (t )) = Az (t )
Lo stato z=0 è uno stato di equilibrio. Pertanto, il movimento nominale
considerato è stabile (instabile) se e solo se lo stato z=0 è stabile
(instabile). Tuttavia, nel sistema:
z& (t ) = Az (t )
non vi è alcun riferimento allo specifico movimento nominale preso in
considerazione. Infatti, a causa della linearità, si arriva allo stesso sistema
in z considerando qualsiasi movimento nominale. Quindi se un movimento
è stabile lo sono anche tutti gli altri.
[QED]
Stabilità -- 57
Cristian Secchi
Stabilità nei sistemi lineari
La stabilità di un sistema lineare dipende solamente dal movimento
libero e dalla matrice di stato. Vale il seguente importante risultato:
Proposizione: Il sistema lineare autonomo di dimensione n
x& (t ) = Ax(t )
è stabile se e solo se esiste un numero reale M>0 tale che sia:
e At ≤ M < ∞
∀t ≥ 0
ed è asintoticamente stabile se e solo se è stabile ed inoltre vale la
relazione
At
lim e = 0
t →∞
dove eAt è la matrice di transizione dello stato.
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 58
Pag. 29
Stabilità nei sistemi LTI
La matrice di transizione dello stato eAt è costituita dai modi del sistema.
Ricordando l’analisi modale fatta per sistemi LTI e la proposizione
appena enunciata è possibile legare la stabilità di un sistema lineare
autonomo agli autovalori della matrice di stato ed enunciare il
seguente:
Criterio per la stabilità dei sistemi LTI: Il sistema LTI autonomo di
dimensione n
è:
1)) asintoticamente stabile se e solo se g
gli autovalori di A hanno parte
p
reale negativa
2) semplicemente stabile se e solo se gli autovalori di A hanno parte
reale negativa o nulla e gli autovalori a parte reale nulla sono
semplici
3) instabile, se esiste almeno un autovalore con parte reale positiva o
un autovalore non semplice con parte reale nulla
Cristian Secchi
Stabilità -- 59
Interpretazione del criterio di stabilità
Siccome gli elementi della matrice di transizione dello stato di un sistema
LTI sono i modi del sistema, la norma della matrice di transizione di
stato è determinata dai modi.
La limitatezza della matrice di transizione dello stato, e, quindi, la
stabilità del sistema, pertanto, sarà determinata dal carattere di
convergenza dei modi del sistema.
Siccome il carattere di convergenza dei modi dipende dall’autovalore a
cui sono associati, il sistema sarà asintoticamente stabile solo se la
matrice di stato ha autovalori con p
parte reale negativa
g
(cioè
(
se vi sono
solo modi convergenti), semplicemente stabile solo se eventuali
autovalori a parte reale nulla non sono multipli (cioè se vi sono solo
modi limitati o convergenti) e instabile se esiste almeno un autovalore
con parte reale positiva (cioè se vi è almeno un modo divergente) .
Cristian Secchi
Cristian Secchi
Stabilità -- 60
Pag. 30
Interpretazione del criterio di stabilità
In conclusione, per i sistemi LTI:
• Un movimento è stabile (instabile) se e solo se tutti i movimenti sono
stabili ((instabili).
) E’ pertanto
p
possibile
p
associare il concetto di stabilità al
sistema anziché al singolo movimento.
• La stabilità dipende solo dalla matrice di stato A, in particolare dai modi
della matrice di transizione dello stato eAt
• Per determinare la stabilità basta testare gli autovalori della matrice di
stato e non occorre procedere per tentativi nella ricerca di una funzione
di Lyapunov.
Lyapunov
Testare la stabilità di un sistema LTI è semplice
Cristian Secchi
Stabilità -- 61
Equazione di Lyapunov
La teoria generale continua a valere, ovviamente, anche nel caso
particolare dei sistemi LTI. In particolare vale il seguente risultato:
Proposizione: Condizione necessaria e sufficiente perché il sistema LTI:
sia asintoticamente stabile è che per ogni matrice simmetrica e definita
positiva Q esiste un matrice simmetrica e definita positiva P tale che sia
soddisfatta la seguente equazione matricale
matricale, detta equazione di
Lyapunov:
Cristian Secchi
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Stabilità -- 62
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Equazione di Lyapunov
Nel caso in cui il sistema sia asintoticamente stabile, la funzione
è una funzione di Lyapunov per il sistema e la sua derivata,definita
negativa, è
Siccome V(x) è definita su tutto X e
cioè V(x) è radialmente illimitata, il teorema di Barbashin-Krasowskii è
soddisfatto
ddi f tt per ognii sistema
i t
LTI asintoticamente
i t ti
t stabile.
t bil Quindi:
Q i di
In un sistema LTI i concetti di stabilità asintotica e stabilità globale
asintotica coincidono: se un sistema è asintoticamente stabile allora è
automaticamente GAS.
Stabilità -- 63
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Esempio
x1
x2
m
k
F=u
F
u
b
y
Il sistema ha uno stato di equilibrio in (x1,x2)=(0,0).
Il sistema è stabile?
Cristian Secchi
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Stabilità -- 64
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Esempio
Il sistema considerato è un sistema LTI e, quindi, per vedere se è
stabile basta analizzare gli autovalori della matrice di stato.
Gli autovalori della matrice di stato sono:
Supponiamo che m=1kg,
m=1kg b=1Nsec/m e K=1 N/m.
N/m In tal caso:
quindi il sistema è asintoticamente stabile
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Stabilità -- 65
Linearizzazione di sistemi non lineari
L’analisi della stabilità per sistemi LTI si può ottenere semplicemente
studiando la parte reale e la molteplicità degli autovalori ed esistono
strumenti molto potenti (come ad esempio il criterio di Routh) per
portarla avanti anche per
p
p sistemi di dimensioni elevate.
Se fosse possibile ricondurre l’analisi di stabilità di uno stato di equilibrio
di un sistema non lineare all’analisi della stabilità di un sistema LTI, il
lavoro da fare sarebbe notevolmente semplificato.
Sotto opportune ipotesi è possibile, nell’intorno di un punto di equilibrio,
considerare equivalenti il comportamento di un sistema non lineare e
quello di un particolare sistema lineare.
Il procedimento di linearizzazione ci consente di determinare
l’equivalente lineare di un sistema non lineare nell’intorno di un punto di
equilibrio.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 66
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Linearizzazione di sistemi non lineari
Consideriamo il sistema non lineare regolare autonomo e descritto da:
e supponiamo che l’origine sia uno stato di equilibrio per tale sistema.
Se f è sviluppabile in serie di Taylor, è possibile scrivere lo sviluppo di f
nell’intorno di 0:
dove la matrice A è il jacobiano di f calcolato in x=0:
e h(x) è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a x
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Stabilità -- 67
Linearizzazione di sistemi non lineari
Siccome f(0)=0 per definizione di stato di equilibrio, è possibile,
trascurando i termini di ordine superiore, approssimare il
comportamento del sistema nell’intorno dello stato di equilibrio,
con il sistema LTI:
Tale procedimento è detto linearizzazione del sistema nell’intorno
dell’origine.
La matrice di stato dipende dal punto di equilibrio che si sta
considerando. Se si cambia il punto di equilibrio attorno a cui è
sviluppata la funzione di stato, in generale la matrice di stato cambia.
E’ possibile studiare la stabilità di un punto di equilibrio mediante lo
studio della stabilità del sistema lineare ottenuto tramite la
linearizzazione di f(·).
Cristian Secchi
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Stabilità -- 68
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Analisi della stabilità mediante linearizzazione
Criterio ridotto di Lyapunov: Sia dato il sistema non lineare
autonomo:
e sia l’origine un punto di equilibrio del sistema. Sia
il sistema LTI ottenuto linearizzando il sistema intorno all’origine. Allora:
1. Se gli autovalori di A hanno parte reale negativa, l’origine è un punto
di equilibrio asintoticamente stabile per il sistema non lineare
2. Se almeno uno degli autovalori di A ha parte reale positiva, l’origine è
un punto di equilibrio instabile per il sistema non lineare.
3. Se gli autovalori hanno parte reale negativa e alcuni hanno parte
reale nulla, non è possibile concludere nulla sulla stabilità dell’origine
per il sistema non lineare.
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Stabilità -- 69
Analisi della stabilità mediante linearizzazione
•
•
•
Il fatto che l’instabilità o l’asintotica stabilità del sistema linearizzato
implichino quelle dell’origine del sistema originario significa che
l’approssimazione è sufficientemente accurata per catturare queste
caratteristiche
La presenza di autovalori a parte reale nulla significa che il sistema
linearizzato non è sufficientemente accurato per catturare le
proprietà di stabilità del punto di equilibrio del sistema non lineare.
Occorrerebbe rendere l’approssimazione più accurata considerando,
nello sviluppo in serie di f, termini successivi a quelli del primo
ordine ma in tal modo l’approssimazione sarebbe non lineare e
perderebbe la sua utilità
Nonostante per sistemi LTI stabilità asintotica e stabilità asintotica
globale coincidano, questo non significa che se il sistema
linearizzato è asintoticamente stabile, l’origine del sistema non
lineare sia GAS, in quanto l’approssimazione lineare del sistema vale
solo in un intorno dell’origine.
Cristian Secchi
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Stabilità -- 70
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Esempio – Pendolo semplice smorzato
Si consideri un pendolo semplice di massa m=1 Kg e lunghezza l=1 m
sotto l’azione della forza di gravità g=9.8 m/sec^2 e di un attrito viscoso
con coefficiente b=1 Nsec/m:
Il sistema ha due punti di equilibrio: (x1,x2)=(0,0) e (x1,x2)=(π,0).
Supponiamo di voler studiare la stabilità del punto (0,0) mediante il criterio
ridotto di Lyapunov.
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Stabilità -- 71
Esempio – Pendolo semplice smorzato
Gli autovalori di A sono:
E, quindi, l’origine è un punto di equilibrio asintoticamente stabile.
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Stabilità -- 72
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Stabilità nei sistemi discreti
⎧ x(k + 1) = f ( x(k ), u (k ))
⎨
⎩ y (k ) = g ( x(k ), u (k ))
•
Il concetto di stabilità rimane invariato, utilizzando i movimenti del
sistema discreto
•
Uno stato di equilibrio xe associato a un ingresso costante u0 è uno
stato tale per cui
0 = f ( xe , u0 )
•
La proprietà di Malkin continua a valere
Stabilità -- 73
Cristian Secchi
Stabilità nei sistemi discreti
•
Il secondo criterio di Lyapunov per lo studio della stabilità di un
punto di equilibrio continua a valere
• Si utilizza la variazione della funzione anziché la derivata
orbitale:
ΔV = V (k + 1) − V (k )
•
Lo studio della stabilità di un movimento si riconduce allo studio
della stabilità di un punto di equilibrio di un sistema ausiliario
•
In un sistema LTI discreto un movimento è stabile (instabile) se e
solo se tutti i movimenti sono stabili (instabili)
(instabili).
•
Un sistema LTI discreto è semplicemente stabile solo se la matrice
di transizione dello stato Ak è limitata ed è asintoticamente stabile
solo se la matrice di transizione dello stato è convergente
Cristian Secchi
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Stabilità nei sistemi discreti
Criterio per la stabilità dei sistemi LTI: Il sistema LTI autonomo di
dimensione n è
1) asintoticamente stabile se e solo se gli autovalori di A hanno
modulo strettamente minore di 1
2) semplicemente stabile se e solo se gli autovalori di A hanno
modulo minore o uguale a 1 e gli autovalori a modulo unitario
sono semplici
3) instabile, se esiste almeno un autovalore con modulo maggiore di
1 o un autovalore non semplice con modulo unitario
La procedura di linearizzazione di un sistema discreto nonlineare rimane
invariata
Stabilità -- 75
Cristian Secchi
CONTROLLO ROBOT INDUSTRIALI
Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica
CONTROLLO DI ROBOT INDUSTRIALI
STABILITA’
Ing. Cristian Secchi
Tel. 0522 522235
e-mail: [email protected]
www.dismi.unimo.it/Members/csecchi
Cristian Secchi
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