DOSSIER - Provincia di Gorizia

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DOSSIER - Provincia di Gorizia
DOSSIER
Giovedì, 12 novembre 2015
DOSSIER
Giovedì, 12 novembre 2015
Articoli
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 16
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La cultura incassa cinque milioni in più
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
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«A rischio tutta la sicurezza»
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
FRANCESCO FAIN
Profughi, mini­tendopoli alla Madonnina
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
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Sull' automedica maggioranza messa alla prova
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 30
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Falcetto d' oro a Emanuele Scarello
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 32
ANTONIO BOEMO
Il Pd senza sindaco, Medeot ora ci prova
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 32
ALEX PESSOTTO
Il paesaggio del territorio nelle opere di Franco Dugo
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 4
VINCENZO COMPAGNONE
Nuove tendopoli della Caritas Daranno un tetto a 120 rifugiati
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 13
GIANCARLO MARTINA
Carburanti, da Gorizia a Tarvisio levata di scudi per salvare il bonus
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 14
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 15
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 29
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 30
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A Collio e Brda il premio di Dolegna
Naslikal tiino
12/11/2015 Primorski
Turizem, dobri obeti
12/11/2015 Primorski
Gubanca in dobo
12/11/2015 Primorski
Promociji turistine ponudbe namenjajo kar 400 tiso evrov
12/11/2015 Primorski
Crpalkarji proti ukinitvi popusta
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Vendite carburanti a picco soprattutto nel capoluogo
12/11/2015 Primorski
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«Ci impongono prezzi di 35 anni fa»
Dugo "prende" palazzo Attems «Felice di esporre a Gorizia»
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Friulia non è più in rosso Utile a quota 1,6 milioni
12/11/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 46
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Via i Tir dalla strada Bramme sui binari
12/11/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 34
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ELIANA MOGOROVICH
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
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La cultura incassa cinque milioni in più
La Finanziaria 2016 porta il budget complessivo a 42 milioni: i teatri ne ricevono 7,5
mentre i festival ne ottengono 2,4La manovra torna al vaglio delle autonomie
La Finanziaria regionale torna all' esame del
Consiglio delle autonomie locali. Oggi alle
16.30, infatti, nel palazzo della Regione di via
Sabbadini a Udine, il parlamentino dei sindaci
e dei presidenti di Provincia è chiamato ad
esprimere un parere. Quel parere che martedì,
durante il primo confronto con la giunta
regionale, non è arrivato su pressing delle
Province, "arrabbiate" per i tagli. Oggi,
dunque, il tentativo bis. Il Consiglio delle
autonomie locali, in particolare, deve
pronunciarsi sul disegno di legge di stabilità
2016 e sul collegato alla manovra di bilancio
2016­18 oltre che sul bilancio di previsione
2016­18. Non solo. Il parlamentino deve
esprimersi anche sull' intesa sull' articolo 7 del
disegno di legge di stabilità e sull' articolo 6
nel collegato alla manovra di bilancio che
contengono entrambi norme sulle autonomie
locali. Infine, il Consiglio presieduto da Ettore
Romoli deve valutare anche l' espressione del
parere sul Programma triennale per lo
sviluppo dell' Ict, dell' e­governement e delle
strutture telematiche 2016­18. di Marco Ballico
wTRIESTE Da 37 a 42 milioni di euro. Anche
Gianni Torrenti, assessore regionale alla
Cultura, può sorridere. La Finanziaria 2016,
alla voce "Cultura, Sport e Solidarietà",
aggiunge 5 milioni in più alla quota iniziale dell' anno scorso, un incremento del 13%. Ci sono i soldi per
manifestazioni sportive e ricreative, teatri, eventi, iniziative delle associazioni friulane e della minoranza
slovena, biblioteche. Risorse che, come nel 2015, la giunta distribuisce secondo merito e importanza di
quanto proposto a cittadini e turisti. Teatri La prima tabella del dossier consegnato in visione agli enti
locali riguarda i teatri. In attesa dell' approvazione definitiva della giunta Serracchiani nella seduta di
domani, al momento non compaiono le cifre singole (al sistema, fa sapere Torrenti, andranno 7,5
milioni, vale a dire l' assestato 2015), ma solo la percentuale di riparto. La quota più alta è del Giovanni
da Udine (19%), seguono il Verdi di Pordenone (16%), La Contrada di Trieste (14,75%) e il Css­Teatri
stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia di Udine (13,75%). Capitolo a parte per l' Ert (1.250.000
euro). Festival Stesso discorso per gli eventi (2.280.000 euro un anno fa, 2,4 milioni nel 2016). La
percentuale di riparto premia in particolare Mittelfest (34,80%, l' anno scorso era il 36,86%), quindi
Pordenonelegge e Premio Hemingway (8,60%), Folkest (8,40%), vicino/lontano (5,65%), èStoria, Udine
Jazz e Nei suoni dei luoghi (5,60%). Lingua friulana Le cifre compaiono invece per gli enti riconosciuti di
cultura friulana (285.000 euro complessivi). Informazione Friulana, la cooperativa che gestisce Radio
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Onde Furlane, riceve 100.000 euro, i Colonos di Villacaccia 30.000, Clape di culture Patrie dal Friûl,
Istitût Ladin­Furlan Pre Checo Placerean e Radio Spazio 103 di Udine 25.000 euro ciascuno. Glesie
Furlane, La Grame, Kappa Vu e Societât Scientifiche e Tecnologjiche Furlane 20.000. Musei La giunta
individua poi 11 musei multipli, grandi e di interesse regionale, gestiti o da amministrazioni locali o da
istituzioni private, e stanzia a loro favore 646.000 euro. La fetta maggiore è per i Civici musei di Udine
(96.000 euro), davanti ai Civici musei di Trieste (80.000), ai Civici musei scientifici di Trieste (74.000), al
Revoltella (69.000) e ai musei provinciali di Gorizia (64.000). Biblioteche Più variegata la rete
bibliotecaria. Tra contributi a Comuni, Comunità montane, Università, Consorzi, enti sanitari e religiosi,
associazioni, si sommano 650.000 euro divisi tra 29 soggetti. Totale e riparto non cambiano di una
virgola rispetto alla Finanziaria 2015. La "fotocopia" riconferma dunque 60.000 euro alla Joppi di Udine,
56.000 alla Hortis di Trieste, 58.000 al sistema bibliotecario della provincia di Gorizia curato dal
Consorzio culturale del Monfalconese, 52.000 al sistema pordenonese. Altri bonus vanno al seminario
teologico di Gorizia (13.000 euro), al seminario vescovile (12.000), alla biblioteca nazionale slovena
(9.000) e al centro culturale italo­tedesco di Trieste (5.000). Minoranza slovena Nel ddl compare anche
il fondo per il sostegno delle attività degli enti e organizzazioni della minoranza linguistica slovena. Le
percentuali 2016 più alte sono quelle del Centro musicale sloveno "Glasbena matica" (14.30%), della
società Promozione attività editoriale (11,80%) e del Teatro stabile sloveno (10,50%). Celebrazioni e
sport Quanto alle attività culturali, ricreative e sportive compaiono tra l' altro i 200.000 euro per le
celebrazioni del quarantennale del terremoto, i 100.000 euro per il ricordo di Padre David Maria Turoldo
a cento anni dalla nascita, i 120.000 euro per l' associazione sportiva Dp66 di Forgaria per l'
organizzazione dei campionati italiani di ciclocross e i 50.000 euro alla Polisportiva Digiemme di
Campoformido per i mondiali maschili under 20 di pallacanestro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
12/11 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 4 Gorizia «Noi alternativi ai dem» Fassina: «Atti del governo
incompatibili col centrosinistra» di Vindice Lecis wROMA «Siamo alternativi al Pd ma anche al M5S. L'
ambizione della Sinistra è di andare ovunque al ballottaggio alle amministrative. Ma, se non dovesse
accadere, non escludo la possibilità di sostenere al ballottaggio anche un candidato dei 5 Stelle».
Stefano Fassina, uno dei fondatori di Sinistra Italiana, torna sull' idea «scandalosa» di non chiudere al
movimento di Grillo. «Non capisco il problema, per le politiche fatte è il Pd a non essere compatibile col
centrosinistra». Perché si ritiene che dal Pd non si possa prescindere? «Può essere. Ma noi non siamo
una lista low cost del Pd, considerati autonomi ma alleati quasi obbligati. Non c' è nulla di automatico
nelle alleanze. Ho spezzato un equivoco. Che il Pd sia compatbile con un' alleanza di centro sinistra».
Vi siete definiti berlingueriani 2.0 «La definizione di D' Attorre mi trova d' accordo e rileva l' urgenza di
una questione morale in Italia. Ma aggiungo che siamo keinesiani perché vogliamo investimenti e
redistribuzione dei tempi di lavoro e della ricchezza. E mettere al centro la partecipazione democratica
dei cittadini contro la democrazia plebiscitaria, all' uomo solo al comando». Sinistra italiana vuole
togliere consensi al Pd principalmente. «Non vogliamo il partito della nazione ma costruire politiche di
progresso. Se siamo usciti dal Pd ci sono molte ragioni: jobs act, la cosiddetta buona scuola, l' Italicum,
la riforma costituzionale». Alle amministrative come vi comporterete? «A Milano Sala, ad esempio, non
è in grado di portare avanti la pluralità di culture e di sensibilità sulle questioni economiche e sociali
della giunta Pisapia. Vedo grossi problemi. A Torino sta maturando la candidatura Airaudo,
decisamente alternativa al Pd». Volete le primarie di coalizione? «Non abbiamo preclusioni, quello che
contano sono i programmi, che devono essere condivisi oltre che, naturalmente, di centro sinistra. Ma
non ci si chieda di accettare uomini e programmi del Pd a scatola chiusa. Non c' è nessun automatismo
in tal senso». Uscite dal Pd mentre l' Istat valorizza risultati del jobs act «Mi dispiace che a questa
valanga propagandistica si presti anche l' Istat che dovrebbe restarne fuori. La regolarizzazione di
contratti a tempo indeterminato è il frutto anzitutto delle manovre della Bce e all' enorme massa di
sussidi erogati alle imprese: dieci miliardi in tre anni. Cosa resterà in termini di lavoro stabile al termine
del triennio?». Che coso vuole dunque la Sinistra italiana, a chi si rivolge? «Ricostruire una
rappresentanza politica che abbia come riferimento il lavoro e l' ambizione di rappresentarlo. Il contrario
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del partito della nazione. Perché destra e sinistra esistono ancora in Italia. L' obiettivo è riportare a casa,
una casa di sinistra, gli elettori non più rappresentati nel Pd». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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«A rischio tutta la sicurezza»
La denuncia dell' Ugl polizia: «Servizi concentrati sui rifugiati»
«L' arrivo indiscriminato di clandestini rischia
di immobilizzare tutto l' apparato sicurezza
della città».
A lanciare l' allarme (forte e chiaro) è il
segretario provinciale dell' Ugl­Polizia Mario
De Marco). Da notare che utilizza il termine
"clandestini" e non "richiedenti asilo".
«Tutti gli uffici delle forze di polizia cittadine,
nel momento in cui rintracciano un gruppo di
clandestini, devono lasciar perdere per ore la
loro attività di prevenzione nel territorio ­
annota De Marco ­. Ad esempio nella giornata
del 10 novembre l' ufficio Polfer di Gorizia, dal
momento che ha rintracciato i primi clandestini
alle 7.30, non ha più potuto garantire la
presenza e la vigilanza sui treni e nella locale
stazione per tutta la giornata!
Chiunque rintraccia qualche clandestino per
ore deve lasciare "sguarnito" il territorio di sua
competenza lasciandolo alla mercé di ladri e
truffatori».
Rincara l' Ugl: «Una parte importante del
servizio di polizia è la prevenzione che spesso
si attua con la presenza costante e regolare
sul territorio.
Una lentezza esasperante, dovuta anche ai
grandi numeri, nel disbrigo delle pratiche
burocratiche di certo non aiuta a migliorare la situazione. Non bisogna comunque dimenticare che la
quasi totalità di questi clandestini è già stata respinta in Austria, Slovenia, Ungheria, Grecia, Germania e
Inghilterra alla faccia dell' accordo di Dublino che prevede che il primo Paese di rintraccio è quello che
deve provvedere al disbrigo delle richieste di asilo». Il segretario provinciale Mario De Marco ci tiene a
ricordare «che negli anni passati francesi, austriaci e sloveni rimandavano in Italia tutti gli stranieri
muniti di biglietti o qualsiasi prova che dimostrava la presenza di questi nel territorio nazionale: ora che
si potrebbe fare l' inverso nulla accade. Se non viene subito lanciato un messaggio chiaro e deciso da
parte delle autorità italiane si rischia di richiamare a Gorizia migliaia di persone disperate e affamate
impossibili da gestire provocando un "collasso" generale».
«Il problema non è più politico, non si tratta più di sinistra o destra, di razzismo o di buonismo, questo è
un problema tecnico. Se una nave affonda, una scialuppa da dieci posti potrà forse tenere venti
persone, ma trenta no, ottenendo il solo risultato di... affondare tutti». (fra.fa.
)
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Profughi, mini­tendopoli alla Madonnina
Ma sono rimaste vuote, cinquanta portati nel ricreatorio di Sant' Andrea. Torrenti:
«Situazione ingestibile, intervenga Roma»EMERGENZA IMMIGRATI » LA CARITAS
CORRE AI RIPARI
di Francesco Fain «La pressione è troppo
elevata non soltanto a Gorizia ma nell' intero
Friuli Venezia Giulia: tutti questi richiedenti
asilo non possono rimanere qui, c' è poco da
fare».
Gianni Torrenti, assessore regionale all'
Immigrazione, rivela che questi sono giorni
molto concitati, di frenetici contatti con Roma e
con il ministero degli Interni. Ormai, la Regione
ha ben poche carte da giocare e sembra quasi
abdicare di fronte a una questione che sta
diventando sempre più difficile da gestire.
Spostamenti "interni" al Friuli Venezia Giulia,
da un capoluogo di provincia all' altro, sono
quasi impensabili.
Quindi, non si vedranno corriere inviate dalla
Regione per spostare i profughi da una località
all' altra.
«La soluzione è il trasferimento di un congruo
numero di richiedenti asilo... in altre regioni.
Ed è questa la direttrice su cui stiamo
lavorando ­ sottolinea Torrenti ­. Gorizia, come
ho sottolineato più volte, non può sopportare
questi numeri».
Tende installate alla Madonnina In assenza di
soluzioni concrete, in serata, negli spazi
parrocchiali esterni della Madonnina, sono
apparse tre tende militari da campo, capaci di "contenere" una quindicina di persone l' una. È evidente
che la Caritas diocesana e i volontari, non sapendo più che pesci pigliare e con un numero sempre
crescente di richiedenti asilo da gestire, hanno preso questa decisione (ovviamente temporanea) per
garantire un tetto a tutti.
Ma, per ora, le tende non vengono utilizzate perché 50 profughi (che si pensava di ospitare lì) hanno
trovato un tetto al ricreatorio di Sant' Andrea.
Non più tardi di ieri avevamo dato del fatto che, sempre alla Madonnina, erano stati utilizzati anche i
corridoi degli spazi parrocchiali. Lì, dormono attualmente quasi duecento persone, tutte di nazionalità
afghana e pakistana, buona parte delle quali giunte dalla Germania. E i flussi sono incessanti.
Che la situazione fosse difficile, lo si era già capito ieri mattina: il Parco della Rimembranza era zeppo
di profughi. Chi seduto sulle panchine, chi sdraiato sui prati, chi intento a telefonare. Un gruppo di una
ventina di persone ha, invece, scelto di sedersi a terra non lontano dal monumento principale. Scene
normali. Scene quotidiane.
Ieri mattina sono giunti in città altri 25 richiedenti asilo.
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Nove sono stati intercettati alla stazione ferroviaria di Gorizia (sono arrivati in treno e hanno dichiarato di
essere giunti dalla Germania) mentre 16 sono stati bloccati dalla polizia di frontiera. I flussi, dunque,
proseguono senza freni anche se ­ negli ultimi due giorni ­ non si sono raggiunti i preoccupanti picchi di
lunedì scorso quando si raggiunse la cifra record di 67 arrivi in sole due ore.
L' azione della Prefettura La Prefettura, intanto, sta attendendo le decisioni del ministero degli Interni. La
speranza è che possa essere disposto, in tempi ragionevolmente brevi, lo spostamento di una
significativa quota di richiedenti asilo in altre, e non meglio definite, città italiane. «Vanno assolutamente
abbassati i numeri ­ spiega il viceprefetto vicario Antonino Gulletta ­. In che maniera? Al momento, non
ci sono strutture a disposizione: abbiamo fatto parecchi sondaggi, valutato diverse soluzioni ma non
siamo riusciti ad arrivare ad un punto di sintesi. Inimmaginabile anche un ulteriore utilizzo del Cara di
Gradisca d' Isonzo: già oggi ce ne sono addirittura troppi. I volontari fanno quello che possono e, lo
ripeto, stanno svolgendo una funzione encomiabile».
Ergo? Ergo, tutte le speranze sono legate all' azione ministeriale.
L' intervento della senatrice Fasiolo Ad aumentare il "pressing" su Roma intervengono le azioni messe
in atto dalla senatrice del Pd Laura Fasiolo.
Rammenta che «imminente è la rigida stagione invernale e molti richiedenti asilo sono febbricitanti per
virus influenzali, chi con problemi ai piedi e alle gambe, chi con problemi più seri».
Proprio per questo, incalza il ministro Alfano per capire quali azioni il Governa intenda promuovere per
fronteggiare la situazione. «Chiederò quali provvedimenti urgenti intenda assumere il Ministro affinché
attraverso le strutture territoriali di Governo, sia data piena attuazione a quanto previsto dal decreto
legislativo numero 142 del 2015, al fine di pervenire con la massima sollecitudine all' accoglienza
presso strutture idonee convenzionate che garantiscano le condizioni di sicurezza, di dignità e di tutela
della salute dei richiedenti asilo presenti nel territorio di Gorizia attualmente privi di un alloggio e
dunque di un domicilio».
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Sull' automedica maggioranza messa alla prova
Mozione dei consiglieri forzisti Nicoli e Mosetti per deliberare un atto ufficiale a difesa
del territorio
A questo punto, Forza Italia taglia la testa al
toro. E presenta una mozione consiliare
proprio dedicata alla «difesa delle emergenze
e urgenze sul territorio monfalconese e in tutta
la provinca di Gorizia».
Un atto di indirizzo politico, quello messo a
punto dal capogruppo Fi, Giuseppe Nicoli e
dal consigliere Loris Renato Mosetti. Che
suona anche come una sorta di provocatoria
"cartina tornasole" per "tastare il polso" alle
anime del Pd che, anche e proprio sul tema
sanità e riforma, hanno dato segnali di
frammentazione. Ultimo dei quali offerto dai
rimandi tra il segretario provinciale del Pd,
Marco Rossi, e il capogruppo regionale dem,
Diego Moretti.
Tornando a Nicoli e Mosetti, la loro mozione
propone una delibera da parte del consiglio
comunale di Monfalcone per esprimersi a
favore del mantenimento dell' automedica sul
territorio monfalconese e sul territorio
goriziano, «stigmatizzando la decisione della
giunta regionale di averne eliminata una
segnatamente sul territorio monfalconese».
Nicoli e Mosetti chiedono quindi di impegnare
il sindaco affinchè «intervenga
immediatamente presso la giunta regionale
allo scopo di assicurare, come in passato, un' automedica presso l' ospedale di San Polo di Monfalcone
e un' altra automedica presso l' ospedale di Gorizia, in modo da garantire a tutta la provincia Isontina il
primo soccorso indispensabile per la sicurezza dei cittadini».
Insomma, un' espressione corale, chiara e ufficiale, di fronte a una questione da non sottovalutare.
Nicoli e Mosetti lo evidenziano, prendendo atto che «la maggioranza di sinistra che governa la Regione,
con delibera di giunta, sostenuta dal voto favorevole a maggioranza delal commissione III regionale
sanità, ha di fatto cancellato l' automedica dal territorio monfalconese lasciando un solo mezzo in tutta la
provincia». Definiscono «inutile il taglio di un' automedica che sicuramente non incide sulla spesa
sanitaria regionale, a differenza di numerosi sprechi ancora molto evidenti in regione, quali ad esempio,
il doppione delle cliniche universitarie di Trieste e Udine, in quanto in una popolazione di 1.200.000
abitanti un' unica clinica universitaria pare più che sufficiente».
Quindi lo rilevano parlando di «inutili baruffe all' interno del Pd provinciale, che di fatto evidenziano
unicamente la solita divisione tra la sanità goriziana e quella monfalconese, che produce unicamente
disservizio e tagli pericolosi sulla sanità isontina».
Con ciò, «notato il preoccupante silenzio da parte dell' amministrazione comunale, in particolare del
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sindaco e dei consiglieri di maggioranza, sul tema in questione».
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Falcetto d' oro a Emanuele Scarello
Festa a Dolegna del Collio all' insegna dello chef del ristorante Agli amici di Godia
DOLEGNA DEL COLLIO Ventesima edizione
del Falcetto d' Oro, premio Coldiretti, allo chef
del ristorante Agli Amici di Godia (Udine)
Emanuele Scarello, quindicesima edizione
della Foglia d' Oro, riconoscimento ideato
invece dal Comune di Dolegna, al territorio del
Collio e della Brda prossimo alla candidatura
come Patrimonio Mondiale Unesco. Queste le
decisioni della giuria dei due premi che come
da tradizione sono stati conferiti ieri mattina a
Dolegna durante la Giornata del
Ringraziamento nella suggestiva cornice dell'
azienda agricola Norina Pez alla presenza di
una nutrita rappresentanza di autorità. E
proprio tre di queste, l' assessore regionale all'
Agricoltura Cristiano Shaurli, la funzionaria del
Ministero alla Cultura della Slovenia Ernesta
Drole ed il delegato della Sovrintendenza
regionale alle Belle Arti in rappresentanza del
Ministero dei Beni Culturali italiano Corrado
Azzolini hanno ritirato la Foglia d' Oro come
simbolici rappresentanti delle massime
istituzioni dei territori affratellati non solo dalla
natura, dalla geografia e dalla comunanza
culturale, ma da ieri appunto anche dalla
vittoria del premio indetto dal municipio
dolegnese.
«La Foglia d' Oro è simbolo di vita e rinnovamento ­ ha spiegato il sindaco di Dolegna Diego Bernardis
consegnando il premio ai tre rappresentanti istituzionali ­ e questo riconoscimento va al Collio ed alla
Brda perché sono una perla paesaggistica, linguistica, naturalistica in cui si mescolano lingue e culture
italiana, slava e mitteleuropea, un patrimonio davvero unico che proprio per tutti questi motivi vogliamo
candidare all' Unesco». Parole condivise dall' assessore Shaurli: «L' enciclica di Papa Francesco
Laudato Sii ha dato impulso notevole su temi climatici che erano stati dimenticati: 850 milioni di persone
oggi non hanno accesso al cibo nel mondo. La sfida quotidiana che ci troviamo davanti è non sprecarlo
più. Affrontiamo questi temi con una rinnovata etica che valorizzi qualità e cultura, ed eventi come quello
di oggi vanno in questa direzione». Particolarmente emozionato anche il vincitore del Falcetto d' Oro,
premio Coldiretti in collaborazione con la Banca di Cividale.
«Il merito di questo premio è di chi sceglie la mia cucina e di chi mi permette di creare prodotti di
qualità, come i miei fornitori: se le patate coltivate nella mia Godia non sono di valore, di conseguenza
anche i miei gnocchi non potranno esserlo.
Ecco perché è così importante il lavoro nei campi: siamo in un territorio di grande valenza enologica, e
per questo cito una massima sempre valida e significativa in una giornata come quella di oggi. "Per fare
del buon vino ci vuole una buona uva". Se riesco a preparare dei piatti graditi è perché chi mi rifornisce
della materia prima fa un ottimo lavoro».
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Il Pd senza sindaco, Medeot ora ci prova
L' esponente del centrosinistra brucia i tempi a raccoglie firme per le primarie a Grado:
«Partito in stato confusionario»
di Antonio Boemo wGRADO «Il Pd gradese è
in stato confusionario». Non lo dice il
centrodestra, ma una delle iscritte, l' attuale
consigliere provinciale Elisabetta Medeot, che
ha deciso di formare un comitato di 10
persone per smuovere il partito dal torpore.
Tanto che è iniziata, su spinta della stessa
Medeot, una raccolta di firme per «scegliere
liberamente» il candidato sindaco del
centrosinistra. Tutto ruota attorno alle primarie.
Ma la "vecchia guardia" non ne vuole sapere,
preferendo decidere all' interno del Pd un
candidato sindaco in vista delle prossime
elezioni comunali. Un altro gruppo di iscritti o
simpatizzanti, invece, vorrebbe le primarie
aperte a tutti. Il timore della controparte è che,
aprendo le porte a chiunque, si possano
esprimere anche persone estranee all'
ambiente, che andrebbero a "inquinare" la
scelta.
Ecco che la raccolta firme per la scelta del
candidato sindaco del Pd attraverso lo
«strumento principe della democrazia», così lo
definisce la promotrice dell' iniziativa, spinge
alle primarie aperte dividendo i dem. Sabato
mattina Medeot assieme agli altri che
condividono la sua posizione (si tratta di 10
persone che formano il "comitato per le primarie", assieme al consigliere provinciale molto vicina al
presidente della Provincia Enrico Gherghetta) sarà presente al mercato settimanale in viale Italia con un
banchetto, proprio per invitare la gente a sottoscrivere la richiesta. Per tutto il mese di novembre è
prevista inoltre la presenza in piazza Duca d' Aosta, di fronte al supermercato o in alternativa davanti all'
Auditorium San Rocco. «È ormai assodato ­ dice la Medeot ­ lo stato di confusione in cui versa il Pd
gradese rispetto alla selezione del candidato, evidenziato anche dal crescente numero di volti proposti
o che si propongono. Appare dunque necessario (secondo gran parte degli iscritti e degli elettori) far
scegliere ai gradesi quale sia il migliore o il più rappresentativo dei candidati, nonché quello che saprà
interpretare meglio il programma cercando di condividerlo con gli altri schieramenti che formeranno la
coalizione».
A proposito di nomi nel centrosinistra, anche se qualcuno dei diretti interessati ha dichiarato di non
accettare, quelli che circolano sono sempre gli stessi: Luciano Cicogna e Leonardo Tognon in prima fila.
Ma ultimamente sono emersi anche altri due nomi: quello dei medici Benedetti e Catalano. Oltre a
questi, ci sono poi Claudio Gaddi, Giorgio Marin e la stessa Elisabetta Medeot...
Proprio quest' ultima esce allo scoperto: «Ho bisogno dell' aiuto di tutti ­ afferma Medeot ­ perché quest'
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
isola possa invertire la rotta, cominciando una stagione democratica che informi i propri cittadini,
affinché possano avere gli strumenti necessari per poter indirizzare la propria scelta». A fine mese,
probabilmente lunedì 30, si svolgerà una nuova assemblea del Pd e proprio allora è probabile che
Medeot metterà in luce l' esito della raccolta firme pro­primarie aperte.
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ANTONIO BOEMO
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
fiumicello
Via i Tir dalla strada Bramme sui binari
FIUMICELLO La regionale 14 sarà messa in
sicurezza. Una notizia attesa da anni. A
beneficiarne saranno tutti i Comuni attraversati
dall' arteria, una delle più trafficate della Bassa
friulana. Nella Finanziaria regionale 2016 sarà
inserito un fondo grazie al quale saranno
risolte le principali criticità segnalate da
cittadini e amministratori. Buone nuove anche
per quanto riguarda l' annoso problema del
trasporto di bramme metalliche lungo la
regionale.
Migliaia di tonnellate di bramme continuano a
essere sbarcate a Monfalcone ogni settimana,
per prendere poi la via di San Giorgio di
Nogaro, la gran parte su mezzi pesanti, con
conseguenti danni alle strade e il rischio
concreto di pericolosi incidenti stradali.
La Regione conferma che si procederà al
rafforzamento della dorsale ferroviaria Aussa
Corno, che prevede il raddoppio nei tratti a
binario unico e la messa in sicurezza dei
raccordi e dei punti critici. Di pari passo si
procederà con il dragaggio del Corno per
consentire l' arrivo a Porto Nogaro delle navi
con le bramme. Lo ha ribadito, ieri mattina, l'
assessore regionale alle infrastrutture
Mariagrazia Santoro, che ha preso parte a un
vertice organizzato al centro civico di Fiumicello. Oltre al sindaco, Ennio Scridel e a diversi funzionari,
era presente anche il presidente di Friuli Venezia Giulia Strade, Giorgio Damiani. «L' incontro ­ ha
spiegato Santoro ­ è servito ad analizzare e trovare soluzioni al problema dell' attraversamento della
regionale 14, anche a seguito della realizzazione delle rotatorie che, pur avendo migliorato e messo in
sicurezza il flusso veicolare, hanno ridotto le possibilità di attraversamento della strada per i pedoni, i
ciclisti ma anche per chi esce dagli accessi privati o dagli altri accessi stradali. Se il tema della
fluidificazione e messa in sicurezza del traffico è un obiettivo che rimane fondamentale ­ ha commentato
Santoro ­ dobbiamo concentrarci anche sulla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, specialmente nei punti
in cui le strade dividono gli abitati, come nel caso di Papariano.
Con la Finanziaria 2016 abbiamo proposto un piccolo fondo per i Comuni al fine di risolvere punti critici
delle traverse urbane».
(e.m.
)
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
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palazzo attems
Il paesaggio del territorio nelle opere di Franco Dugo
"Felicissimo e orgoglioso" si è detto ieri
Franco Dugo, a Palazzo Attems, all' atto della
presentazione della sua mostra che proprio a
Palazzo Attems sarà domani inaugurata,
precisamente alle 18, per proseguire fino al 31
gennaio. «Mi sento onorato di essere stato
scelto per fare la prima mostra in uno spazio
che gli artisti della mia generazione non
possono non desiderare». Dugo parla di
"prima mostra" in quanto la sua personale
segna l' apertura del "Progetto Arte" della Bcc
di Lucinico, Farra e Capriva, realizzato in
collaborazione con i Musei provinciali,
secondo quello che ieri l' assessore Federico
Portelli ha definito «un ottimo esempio di come
la cultura nel territorio possa dar vita a
iniziative sinergiche». Portelli ha sottolineato
pure che «le amministrazioni pubbliche
possono e debbono affiancarsi a forme varie
di mecenatismo, come, in questo caso, con la
Bcc». E, naturalmente, per la Bcc era presente
il suo "numero uno", Renzo Medeossi: «Più
volte ci siamo interrogati su come intervenire
con un progetto organico su pittura e scultura,
riguardo il nostro territorio, visto che già
sosteniamo molte iniziative culturali» ha
affermato Medeossi. «Il progetto organico» cui
Medeossi parla si è appunto concretizzato nell' esposizione di Dugo; e si tratta dell' avvio di un progetto
pluriennale connotato dall' alternanza di mostre di artisti noti con esposizioni di artisti nuovi o non
sufficientemente conosciuti. «La mostra di Dugo testimonia l' apprezzamento dei Musei provinciali nei
suoi confronti dell' artista e peraltro prosegue un apprezzamento già manifestato nel tempo ­ ha
affermato Raffaella Sgubin si tratta ­ di una mostra molto ben riuscita nella scelta delle opere, nel
percorso espositivo e nell' utilizzo degli spazi: consiglio di visitarla in un' atmosfera meditativa affinchè
emerga al meglio il tema del silenzio».
Incentrata sul tema del paesaggio e della figura nel paesaggio (con particolare attenzione al paesaggio
del nostro territorio), "Dipingere il silenzio" è, infatti, il titolo dell' esposizione, curata da Giancarlo
Pauletto; raccoglie 56 lavori del pittore (prevalentemente olî e pastelli) «dal '97, da quando cioè Dugo
ha cominciato ad avere un più intenso atteggiamento di contemplazione riflessiva nei confronti della
natura, ad oggi» come ieri ha affermato Pauletto» anche curatore del bel catalogo che, oltre a un
intervento critico suo, contiene testi, tra gli altri, di Franca Marri e Alessandro Quinzi. La mostra resterà
aperta dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 17 e il giovedì dalle 10 alle 19.
Alex Pessotto.
ALEX PESSOTTO
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Messaggero Veneto (ed.
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Gorizia
Nuove tendopoli della Caritas Daranno un tetto a
120 rifugiati
di Vincenzo Compagnone wGORIZIA E' nato
ieri pomeriggio a Gorizia Campo Francesco 2:
la seconda tendopoli allestita nel capoluogo
isontino per accogliere i profughi afghani e
pakistani, dopo quella impiantata il 14
settembre 2014 dall' amministrazione
provinciale in via Brass per ospitare una
settantina di richiedenti asilo accampati in riva
all' Isonzo, e smantellata dopo un mese.
Stavolta l' iniziativa è interamente targata
Caritas che ha preso in mano la situazione
insieme ai volontari di "Insieme con voi" e ha
deciso di montare delle tende nel cortile della
parrocchia della Madonnina messo a
disposizione da don Valter Milocco, a fronte
dell' impossibilità di dare un ricovero ai
sempre più numerosi (circa 250) profughi privi
di convenzione.
I volontari hanno allestito tre tende, all' interno
delle quali sono state collocate delle brandine,
in grado di ospitare una ventina di persone. A
fornirle sono stati gli scout della parrocchia del
Sacro Cuore. Ma la grossa novità, emersa in
un incontro che don Zuttion e i suoi più stretti
collaboratori hanno tenuto ieri, è che
probabilmente già domani sarà allestito, nell'
area della parrocchia della Madonnina
(diventata ormai una sorta di hub) occupata dal campo di basket e di pallavolo, un maxi­tendone preso
in affitto a San Pietro, in Slovenia, a spese della Caritas, di 200 metri quadrati e capace di dare un tetto
a un centinaio di profughi.
La decisione di rompere gli indugi si è resa indispensabile nel momento in cui altre soluzioni sul fronte
dell' accoglienza ai profughi non maturavano e molti di essi rischiavano di pernottare nuovamente sul
greto del fiume, con le temperature che si vanno abbassando e creando quindi anche problemi di
ordine igienico­sanitario. Nel frattempo il segretario provinciale Ugl polizia, Mario De Marco, ha inviato
una lettera al prefetto, al questore, al sindaco di Gorizia nonché ai rappresentanti dei partiti politici
cittadini «per denunciare la grave situazione di crisi che in cui si sta trovando la polizia di stato a Gorizia
a causa dell' arrivo diun gran numero di clandestini che è inesorabilmente destinato ad aumentare man
mano che si spargerà la voce che a Gorizia si accettano le domande di chi viene respinto da altri
Paesi».
VINCENZO COMPAGNONE
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Carburanti, da Gorizia a Tarvisio levata di scudi per
salvare il bonus
Confcommercio contro Cgil e Cisl: «Solo demagogia. I posti di lavoro non sindacalizzati
valgono meno?» L' assessore Vito garantisce che gli sconti saranno in vigore fino a
luglio, in attesa delle decisioni europee
di Anna Buttazzoni wUDINE Una levata di
scudi, da Tarvisio a Gorizia, passando per la
Confcommercio regionale. L' idea lanciata da
Cigl e Cils di un' exit strategy dal sistema del
bonus carburanti, non piace a sindaci e
rappresentanti di categoria.
Un meccanismo difficile da toccare, che pesa
sulle casse della Regione per 56 milioni l' anno
e che va ripensato, perché dopo un ventennio
non funziona più, visto che in Veneto, Austria e
Slovenia i prezzi restano inferiori rispetto a
quelli regionali scontati. Lo sa la giunta di
Debora Serracchiani, che martedì durante l'
illustrazione alle parti sociali della Finanziaria
2016, ha aperto alla possibilità di inaugurare
un tavolo di confronto per superare il bonus,
come richiesto dai sindacati, in modo graduale
e trasformando i contributi in servizi. E poi sul
sistema pesa la scure della Ue, che non
gradisce gli sconti.
L' assessore regionale all' Ambiente Sara Vito
(Pd), getta acqua sul fuoco. «Le risorse ci
sono e il bonus carburanti è confermato fino a
luglio 2016, poi vedremo, soprattutto se ci
saranno novità dall' Europa. Quando
prenderemo decisioni diverse, lo
comunicheremo».
Confcommercio, invece, attacca Cgil e Cisl. «Stupisce che i sindacati propongano un' uscita dal
provvedimento ­ dice il presidente di Confcommercio Fvg Giulia Alberto Marchiori ­ senza preoccuparsi
di come venire incontro alle categorie interessate, che ne risulterebbe immediatamente penalizzate.
Probabilmente i posti di lavoro non sindacalizzati valgono meno degli altri». Stessa linea per
Confcommercio Figisc, con il presidente regionale Bruno Bearzi.
Che contesta «la solita demagogia con cui si pensa che le risorse allocate per lo sconto carburanti siano
una perdita per la Regione. Al contrario ­ spiega Bearzi ­, la riduzione del prezzo alla pompa consente
alle casse pubbliche di limitare in maniera consistente l' acquisto in Austria e Slovenia, con un ritorno in
termini di entrate tributarie.
Sorprende che i sindacati, senza entrare nel merito della questione fiscale ­ conclude Bearzi ­, non si
preoccupino nemmeno di proporre non una generica strategia d' uscita, ma un piano concreto a tutela
del lavoro di migliaia di persone coinvolte».
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Manuel Rizzi fa il benzinaio, a Gorizia, e chiede un aumento degli sconti. «Se fosse tolto almeno 60
famiglie si troverebbero senza lavoro e quindi ­ spiega Rizzi ­ il contributo non si uò togliere. Da anni
invece chiediamo di alzarlo, almeno nelle zone di confine della regione».
Il primo cittadino di Tarvisio, Renato Carlantoni, ripropone invece di dimezzare il prelievo fiscale. «È
indubbio che la benzina agevolata è un peso per il bilancio regionale, ma togliendo le agevolazioni si
spingeranno i friulani ad andare a rifornirsi all' estero, con la conseguenza di portare alla chiusura quelle
poche pompe rimaste e che assicurano servizi indispensabili in zone turistiche. La proposta per
eliminare il gap ­ sostiene Carlantoni ­ l' avevo fatta, era il "progetto Tarvis" che prevedeva prezzi
concorrenziali di benzina e gasolio, dimezzando il prelievo fiscale. Il costo dell' operazione sarebbe
stato coperto dai maggiori introiti possibili calamitando in Valcanale la clientela austriaca e slovena, ma
in regione mi hanno risposto che saremmo incorsi in infrazione europea. Non è così, invece, per Villach
che al suo distributore comunale vende combustibili a prezzi inferiori alle ditte sul mercato».
ha collaborato Giancarlo Martina.
GIANCARLO MARTINA
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Messaggero Veneto (ed.
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Friulia non è più in rosso Utile a quota 1,6 milioni
Dopo un biennio di perdite i conti della finanziaria regionale sono stati aggiustati Oggi il
cda darà il via libera al bilancio. Primi effetti del nuovo piano strategico
di Maura Delle Case wUDINE Friulia chiude i
conti 2015 in utile. Dopo due anni di perdite, la
finanziaria della Regione Fvg RItornata al
segno più. Per circa 1,6 milioni di euro. A tanto
dovrebbe ammontare il risultato di gestione
dell' ultimo esercizio, chiuso lo scorso 30
giugno.
Il condizionale fino al tardo pomeriggio di oggi
è però d' obbligo. Sarà infatti il Consiglio di
amministrazione, convocato dal presidente
della Spa, Piero Del Fabbro, a dare il via
libera al bilancio confermando le indiscrezioni
della vigilia. Rumors che vengono da fonti
vicine a Friulia e riferiscono, dopo un biennio
"nero", il ritorno all' utile. Come detto, per circa
1,6 milioni di euro. Nessuna conferma dal
presidente Del Fabbro che ieri, raggiunto al
telefono, si è riservato ogni commento a dopo
l' approvazione del documento da parte del
Cda, che a ruota sarà inviato all' esame dell'
assemblea dei soci, già fissata per il 18
dicembre.
In attesa di dettagli, il dato macro di questo
bilancio è dunque il ritorno all' utile, per il
valore non solo sostanziale ma anche
simbolico dopo i due anni chiusi con perdite
considerevoli da parte della finanziaria
regionale. Perdite per 35,3 milioni di euro nel bilancio 2013/14 e di 35,8 milioni in quello 2012/13. Totale:
71 milioni. Perdite legate non al core business della società, quanto dalle due successive rettifiche di
valore, operate sulla collegata Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, rispettivamente per 36,5 a
giugno 2014 e 29,7 milioni di euro nel 2013. Il bilancio che oggi riceverà il via libera del Cda consentirà
di entrare nel merito di tutta una serie di risultati e capire quali contributi derivino al risultato di esercizio
da parte dall' attività tradizionale di investimento nelle Pmi del territorio, già tornata positiva nel 2014
dopo sei lunghi anni di perdite, e dall' andamento dei costi di gestione, passati, sempre l' anno scorso, a
circa 6 milioni dai 6,5 milioni del precedente.
Risultati che sono figli del piano strategico 2014/17 elaborato dal presidente Del Fabbro, già vice­
commissario dei lavori per la realizzazione della terza corsia sulla A4 Venezia­Trieste, che la presidente
Debora Serracchiani ha investito, a fine 2013, del ruolo di leader della più "spallata" tra le società
partecipate dalla Regione. Al 30 giugno 2014 Friulia vantava un patrimonio netto di 717 milioni di euro,
di cui 519 di partecipazioni in controllate e collegate del gruppo, 157 di partecipazioni e finanziamenti
assunti nell' ambito dell' attività tradizionale e 41 di liquidità e strumenti finanziari assimilati.
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Messaggero Veneto (ed.
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le voci della protesta
«Ci impongono prezzi di 35 anni fa»
La rabbia e la delusione di chi è costretto a lavorare in perdita
UDINE «Siamo in dieta ferrea». Ironizza, ma
non troppo, Giancarlo Peron, allevatore di San
Quirino. Da Pordenone non ha voluto mancare
all' unico presidio organizzato ieri in regione.
«Ci propongono ­ dice ­ prezzi che non
coprono i costi di produzione. Siamo polli da
spennare.
Ci applicano prezzi di 35 anni fa, ma i costi di
produzione, nel frattempo, sono lievitati».
Andrea Minisini porta avanti l' azienda agricola
di Majano da tre generazioni. «Ma non resta
molto da vivere se andiamo avanti così. ­
spiega ­ Sto andando avanti con i risparmi,
finchè durano. Già i cereali valgono poco, se
poi si aggiungono anche gli allarmismi dell'
organizzazione mondiale della sanità sulla
carne rossa, potete capire bene che per noi
non c' è futuro». «Chiediamo ­ questo è il suo
appello ­ un controllo sulle etichettature. Non
servono grandi interventi di economia, solo
piccoli controlli. Poi sarà il consumatore a
decidere se affidarsi al made in Italy o al latte
dell' Est Europa». Ancora più deficitaria la
situazione in montagna. I numeri rendono l'
idea.
«Fino a 40 anni fa sul Carso ­ racconta Dmitri
Zbogar ­ c' erano 10 mila vacche, oggi ce ne
sono 400. Il sistema industriale ha distrutto le stalle, applicando prezzi troppo bassi a cui tutti sono
costretti ad adeguarsi».
«Noi viviamo di zootecnia ­ dice infine Franco Baselli di Travesio ­ ma siamo alla disperazione. Fino a
due anni fa c' erano quindici stalle nel nostre comune. Oggi solo quattro. E non sappiamo fino a
quando».
La grave crisi ha portato finora alla chiusura in tutta Italia di mille stalle. Trentacinquemila quelle che
rimangono ancora in vita. A soffrire maggiormente quelle della fascia montana.
La svolta potrebbe arrivare questa mattina. Alle 11 al Ministero si incontreranno le organizzazioni
agricole e Assolatte per cercare un' intesa sul prezzo alla fonte. Poi, se non si troverà un punto d'
incontro, si potrebbe arrivare a una nuova escalation di proteste. A dare sostegno alle ragioni degli
allevatori anche diversi cittadini che sono passati in piazzetta Lionello. Il presidio è andato avanti per
tutta la giornata, a dimostrazione che il tema è "caldo".
(d.v.
)
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il trend nei primi 10 mesi
Vendite carburanti a picco soprattutto nel capoluogo
Un' emorragia senza fine, che colpisce
aggressiva soprattutto il capoluogo. I primi
dieci mesi confermano il trend negativo delle
vendite di carburante a Gorizia: rispetto al
periodo gennaio­ottobre del 2014, le stazioni
di servizio cittadine hanno venduto 396.654 litri
di benzina in meno (da 3.701.437 a 3.304.783
litri), con una contrazione di 53 mila litri anche
nelle vendite di gasolio (da 1.718.796 a
1.665.528 litri). Una sostanziale conferma delle
indicazioni emerse a settembre dall' analisi dei
primi otto mesi dell' anno, con il calo di 313
mila litri di benzina verde e 41 mila litri di
diesel. In controtendenza invece il dato
complessivo provinciale, con un incremento di
88 mila litri di benzina senza piombo, passati
da 21.893.778 a 21.982.403 litri. Decisamente
meglio è andata con il gasolio, che passando
dai 12,1 milioni del 2014 ai 13,4 milioni dei
primi otto mesi di quest' anno ha registrato un
aumento delle vendite superiore al milione di
litri (1.249.990). Un dato in parte spiegabile
con l' apertura di un paio di nuove stazioni di
servizio in una zona densamente abitata come
quella del mandamento monfalconese. Ora l'
incognita del taglio del contributo regionale
che, in fascia 1, arriva a 21 centesimi per la
benzina verde e a 14 per il gasolio: la
concorrenza della Slovenia, soprattutto sul piano del diesel, rischia di tornare insostenibile per i gestori
delle pompe di benzina del Goriziano, costretti a fare i conti con il fenomeno del pendolarismo del
pieno. (chr.s.)
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A Collio e Brda il premio di Dolegna
Foglia d' oro ai comprensori Doc in corsa per l' Unesco. Il Falcetto invece allo chef
Scarello
DOLEGNA DEL COLLIO Ventesima edizione
del Falcetto d' oro, premio Coldiretti, a
Emanuele Scarello, chef del ristorante "Agli
Amici" di Godia, a Udine; quindicesima
edizione della Foglia d' oro, riconoscimento
ideato invece dal Comune di Dolegna, al
territorio del Collio e della Brda prossimo alla
candidatura come Patrimonio mondiale
Unesco. Queste le decisioni della giuria dei
due premi che come da tradizione sono stati
conferiti ieri mattina a Dolegna durante la
Giornata del Ringraziamento. Numerose le
autorità: tra queste, l' assessore regionale all'
Agricoltura Cristiano Shaurli, la funzionaria del
Ministero alla Cultura della Slovenia Ernesta
Drole ed il delegato della Sovrintendenza
regionale alle Belle Arti in rappresentanza del
Ministero dei Beni culturali italiano Corrado
Azzolini hanno ritirato la Foglia d' oro come
simbolici rappresentanti delle massime
istituzioni dei territori affratellati non solo dalla
natura, dalla geografia e dalla comunanza
culturale, ma da ieri appunto anche dalla
vittoria del premio indetto dal municipio
dolegnese.
«La Foglia d' oro è simbolo di vita e
rinnovamento ­ ha spiegato il sindaco di
Dolegna Diego Bernardis consegnando il premio ai tre rappresentanti istituzionali ­ e questo
riconoscimento va al Collio e alla Brda perché sono una perla paesaggistica, linguistica, naturalistica in
cui si mescolano lingue e culture italiana, slava e mitteleuropea, un patrimonio davvero unico che
proprio per tutti questi motivi vogliamo candidare all' Unesco».
Parole condivise dall' assessore Shaurli: «L' enciclica di Papa Francesco Laudato Sii ha dato impulso
notevole su temi climatici che erano stati dimenticati: 850 milioni di persone oggi non hanno accesso al
cibo nel mondo. La sfida quotidiana che ci troviamo davanti è non sprecarlo più. Affrontiamo questi temi
con una rinnovata etica che valorizzi qualità e cultura, ed eventi come quello di oggi vanno in questa
direzione».
Particolarmente emozionato anche il vincitore del Falcetto d' oro, premio Coldiretti in collaborazione con
la Banca di Cividale. «Il merito di questo premio è di chi sceglie la mia cucina», ha detto Scarello.
(m.f.)
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"dipingere il silenzio"
Dugo "prende" palazzo Attems «Felice di esporre a
Gorizia»
di Eliana Mogorovich wGORIZIA A dispetto del
titolo, sarà un evento di cui si parlerà. "Franco
Dugo. Dipingere il silenzio. Opere 1997­2015"
segna infatti il ritorno a casa dell' artista. Non
solo perché dal 2009 mancava da Gorizia una
sua mostra di ampio respiro, ma
principalmente perché con questa
retrospettiva Dugo corona un sogno
personale, condiviso con tutti i colleghi
goriziani: quello di esporre nella prestigiosa
sede di Palazzo Attems. «Sono in realtà un
artista fortunato perché la mia città mi ha
ospitato piú volte. Tuttavia questa occasione è
davvero particolare per il luogo in cui saranno
esposte le mie opere». Peraltro la mostra, che
sarà inaugurata venerdí alle 18 ed è stata
presentata ieri mattina alla presenza dell'
assessore provinciale alla Cultura Portelli e dei
vertici della Bcc (main sponsor dell' iniziativa),
suggella l' avvenuta riconciliazione fra l' autore
e lo storico museo dopo i malumori espressi
anche a mezzo stampa alcuni anni fa. «Non si
era trattato di polemiche inerenti la gestione ­
precisa l' artista poche ore dopo l' avvio dell'
allestimento ­. Era piuttosto una richiesta di
maggiore attenzione nei confronti dell' arte
contemporanea espressa anche attraverso
una sorta di conferenza stampa tenuta da noi artisti proprio all' esterno del Palazzo. La questione si era
poi stemperata perché, nonostante il problema generalizzato della crisi economica, la Provincia era
riuscita a soddisfare le nostre richieste attraverso alcuni acquisti».
Parliamo ora della sua mostra.
Comprende una sessantina di opere degli ultimi anni. Si parte con il ciclo dell' uomo dei castagni, poi
dell' uomo che entra nel bosco, fino ai lavori piú recenti, con una progressione dal paesaggio alle grandi
nuvole.
C' è poi una chiosa finale rappresentata da un omaggio al centenario dall' uscita dell' "Antologia di
Spoon River" con disegni e bozzetti dedicati a tre dei componimenti di Lee Masters già presentati in
varie gallerie italiane. Quanto alle tecniche, spazio dall' olio su tela ai pastelli a lavori su carta, mentre le
ultime opere sono degli olii affiancati ai bozzetti a inchiostro e acquerello.
Tra i collaboratori della mostra c' è Giancarlo Pauletto: un sodalizio ben rodato...
Pauletto mi è stato di grande aiuto perché è forse la mostra piú difficile che abbia mai allestito: non
riuscivo a organizzare gli spazi, a scegliere i quadri e in questo lui è stato fondamentale.
È inoltre tra i curatori del catalogo che comprende anche un saggio di Alessandro Quinzi, conservatore
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Gorizia
della Pinacoteca Provinciale, e un testo critico di Franca Marri.
Come vive l' approssimarsi dell' inaugurazione?
Ero preoccupato. Poi quando abbiamo sistemato le opere e ho visto che tutto funzionava mi sono
rilassato. Certo, ho dovuto eliminare diversi quadri e questo mi è pesato parecchio.
Teme le critiche?
Delle critiche non bisogna aver paura, possono aiutare a crescere. Sono il sale della vita, fanno
discutere e guai se non ci fossero.
Cosa spera di sentir dire?
Che si tratta comunque del frutto di anni di lavoro e impegno. Fra l' altro il mio rammarico maggiore è
non essere riuscito, per tempi tecnici, a presentare uno dei quadri che erano all' Expò di Milano: ma a
"rimpiazzarlo" sarà l' impatto creato dal paesaggio di un metro per quattro che accoglierà i visitatori nell'
atrio di Palazzo Attems.
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ELIANA MOGOROVICH
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Naslikal tiino
Teko je naslikati tiino,« pravi Fran­ co Dugo,
morda najvidneji goriki italijan­ ski likovnik,
igar delom bodo jutri odprli vrata najbolj
prestinega gorikega razsta­ via ­ palae Attems
Petzenstein, kjer ima­ jo sede Pokrajinski
muzeji. »Vsi umetniki si elijo tu razstavljati,« je
dejal Dugo na ve­ rajnji predstavitvi razstave,
ki jo bodo od­ prli jutri ob 18. uri. »Posreena je
izbira del, posreena je njihova razvrstitev in
posreena je izraba prostorov,« ocenjuje
direktorica Pokrajinskih muzejev, Raffaella
Sgubin, in dodaja: »K ti­ ini kliejo tako vsebina
podob kot prazen prostor med njimi. Gledalec
bo tiino zaznal e zlasti, ko bodo v prostoru
majhne skupi­ ne obiskovalcev, ki se bodo
pomikale v tii­ ni in z meditativno dro.« Na
direktoriine besede se navezuje likovni kritik
Giancarlo Pauletto, ki Duga spremlja e preko
40 let: »Razstava klie k meditaciji. Na to
dimen­ zijo Dugovega dela me je prvi
priklicala ma­ la podoba ciprese, ki jo je
umetnik naslikal leta 1989. Dotlej je v
njegovem delu nasto­ pala skoraj izkljuno
loveka figura. Nara­ va je tedaj vdrla v njegovo
tematsko in estet­ sko refleksijo, ki pa ni lirina,
temve me­ ditativna, kar velja zlasti za ciklus
mokega pred gozdom.« Na razstavi v pritliju
palae na Kor­ nu bo 56 Dugovih del od leta
1997 do da­ nes. Gre za olja na platno, meane tehnike, risbe in pastele; tudi formati so zelo razlini. »Ko
me je prijatelj pospremil v kostanjev gozd v okolici Ajdovine, me je kraj prev­ zel, zarisal sem skico ...
Tam se je vse zae­ lo,« pripoveduje umetnik. Razstavo bo omogoilo mecenstvo Hranilnice za Lonik,
Faro in Koprivno, ki je financirala izdajo vsebinsko in slikovno bo­ gatega kataloga; ob Paulettu sta kritiki
be­ sedili v njem podpisala e Franca Marri in Saa Quinzi. Hranilnica, ki bo tudi odkupi­ la nekaj Dugovih
del, je tokrat stopila na pot sodelovanja z goriko pokrajino, ki zagota­ vlja razstavni prostor in skrbi za
logistiko. Naslednja etapa na tej poti bo prihodnje le­ to razstava umetnikov mlaje generacije, vraenih v
goriki teritorij, ez dve leti pa e, predvidoma, razstava Sergia Altierija.
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Turizem, dobri obeti
Kriza je na Gorikem pustila za sa­ bo kar nekaj
»rtev«, vendar se poasi le kaejo prvi znaki
oivljanja v krajevnem gospodarstvu. Posebno
spodbudni podatki pri­ hajajo iz turistinega
sektorja, ki mu vsi pripisujejo velik razvojni
potencial, saj je neizkorienih prilonosti kar
nekaj. V pristojnih deelnih uradih so izrau­ nali,
da je bila letonja poletna turistina sezona
posebno uspena ravno v Gori­ ci. V primerjavi
z lanskim letom je med poletjem tevilo turistov,
ki so vsaj eno no prenoili v mestu, naraslo za
108 od­ stotkov, dnevnih obiskovalcev je bilo
za kar 127 odstotkov ve. Pozitivni trend so
zaznali tudi na goriki obini; povezu­ jejo ga s
stoletnico zaetka prve sveto­ vne vojne, zaradi
katere je bilo po vsej Italiji zaznati veje
zanimanje za nae kraje. Na obini zato
predvidevajo, da se bo podoben trend
nadaljeval tudi pri­ hodnje leto, ko se bo
zvrstilo ve spo­ minskih sveanosti. Izpeljali jih
bodo v mestu ob stoletnici italijanske zasedbe
in tudi na Sabotinu. LONELY PLANET VABI
NA OSLAVJE Zaloba EDT je konec oktobra iz­
dala vodnik Lonely Planet Best in Tra­ vel
2016, ki ljubiteljem potovanj svetuje obisk
najbolj zanimivih turistinih de­ stinacij po
celem svetu. Med desetimi de­ elami, ki si po
mnenju avtorjev vodni­ ka zasluijo obisk, je na
etrtem mestu Furlanija Julijska krajina. Pred njo so le Transilvanija na prvem mestu, zahodna Islandija
na drugem in Valle de Viñales na Kubi na tretjem. Za Furlanijo Julijsko krajino so se pa uvrstile otok
Waiheke v Novi Zelandi, Auvergne v Franciji, Ha­ vaji, Bavarska, brazilska Costa Verde in otok Svete
Helene. Vodnik Lonely Planet predstavlja Furlanijo Julijsko krajino kot izredno vinorodno deelo, pri emer
po­ sebno pozornost namenja Brdom in e zlasti Oslavju. »Zadnja moda, kar se ti­ e vina, se je v Italiji
rodila na Oslavju, majhnem zaselku gorike obine z viso­ ko koncentracijo vinarjev, ki so ugotovi­ li, da je
mogoe z maceriranjem rebule pridelati izredna vina, za katera je zna­ ilna oranna barva,« pravijo v
vodniku Lonely Planet, ki ga prodajajo po celem svetu in je preveden v najrazlineje je­ zike ­ tudi v
italijanino. Vodnik med oslavskimi vinarji omenja Joka Grav­ nerja, ki za proizvodnjo svojih vin upo­
rablja amfore. Avtorica reportae Don­ na Wheeler dalje tudi opozarja, da iz­ redna vina proizvajajo tudi
na trakem Krasu, kjer je veina vinarjev Slovencev. Seveda obeleevanje stoletnice prve svetovne vojne in
omemba v vodniku, e­ prav razirjenem po svetu, sama po se­ bi nista dovolj, da bi Gorica postala pri­
ljubljena turistina destinacija. POTREBNI SO NOVI PRIJEMI V dananjem svetu si turisti elijo novih
izkuenj, e zlasti eno­gastro­ nomskih. Ravno na milanskem sejmu Expo se je zelo dobro odrezala
naveza, ki so jo sestavljali gorika obina, zdru­ enje gostincev Gorizia a tavola, kon­ zorcij Collio,
zdruenje Onav, zdruenje pridelovalcev gorikega radia in itali­ janska kuhinjska akademija. Ker je bila
»gorika malica« v Milanu delena te­ vilnih pohval, jo bo mogoe spet okusi­ ti v petek, 4. decembra, v vei
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gorikega upanstva. Obiskovalcem bodo na voljo sir liptauer, gorika roa, polenta, zeli­ na frtalja in
gubanca ­ sami znailni proizvodi, ki bi jih tudi turisti ob pravi promociji e kako vzljubili. (dr)
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Gubanca in dobo
Enogastronomski turizem doivlja po Ev­ ropi
velik razmah. Vse ve je turistov, ki med od­
krivanjem novih krajev spoznavajo tudi kraje­
vne specialitete. tevilnim popotnikom pa ni do­
volj le dobra hrana; v jedeh iejo stik s tradi­
cionalnim kuharskim izroilom, ki je vezan na
zemljo in letne ase. Turisti si elijo tudi
zanimivih zgodb, ki pripovedujejo o preteklosti
in iz pre­ proste jedi ustvarijo »eksotino«
specialiteto. Za vinske navduence je Oslavje
pojem, v zadnjih asih tudi zaradi »orannih«
vin. Ali gre za modno muho ali so res tako
dobra, naj vsak presodi sam; kakorkoli,
zgodba o mace­ riranju in sonaravni
proizvodnji orannih vin se iz marketinkega
vidika zelo dobro prodaja. Da ne govorimo o
vinu, ki ga pridelujejo s pomojo amfor... e sam
postopek proizvodnje je za obi­ skovalca
zanimiv. V Gorici je ve znailnih jedi, ki si zaslu­
ijo ovrednotenja. Pravi preporod doivlja go­
rika roa; krajevni gostinci in slaiarji sta­ vijo na
gubanco, tako da so njen recept e za­ itili in ji
zagotovili prepotrebno »avtenti­ nost«.
Raziskovalci gorike kuharske dediine seveda
ne morejo mimo prepletanja razlinih izroil. e
sama beseda »gubana« je sloven­ skega
izvora, medtem ko je z Madarske v na­ e kraje
prila torta »dobo«; neko so jo pro­ dajali v vseh
mestnih slaiarnah, danes jo dobimo le v eni. Tudi Gorica je e »izvozila« nekaj svojih dobrot; na Dunaju
in v Gradcu e vedno pro­ dajajo goriko pinco, »Görzer Pinza« ji pravijo. Da bi se tradicionalne dobrote
ohranile, mo­ ramo po njih vpraati, ko se odpravimo v sla­ iarno ali gostilno. Tako bodo e naprej na vo­
ljo ne le nam, temve vsem, ki bodo z najrazli­ nejih koncev sveta prili odkrivat zgodbe na­ ih jedi ter tudi
preko njih spoznavat jezikovno in kulturno bogastvo naih krajev
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Promociji turistine ponudbe namenjajo kar 400 tiso
evrov
»V prizadevanja za ovrednotenje turistine
ponudbe v me­ stu je po novem treba vkljuiti
pobude, ki jih bomo izpeljali v okviru projekta
Pisus B. Na voljo imamo 400.000 evrov za
pro­ mocijo turistinih znamenitosti mesta, za
nadgradnjo doseda­ njih marketinkih kampanj,
za izobraevanje turistinih opera­ terjev. Od
projekta si veliko obetamo, saj smo prepriani,
da lah­ ko ravno Gorica postane ena izmed
najbolj zanimivih turistinih destinacij v deeli.«
Tako trdi upan Ettore Romoli, ki je veraj z
obinsko od­ bornico za proizvodne dejavnosti
Arianno Bellan predstavil pro­ jekt Pisus B, v
okviru katerega bodo izpeljali sedem razpisov.
Na spletni strani gorike obine bodo objavljeni
danes; na tiri raz­ pise se lahko prijavijo prav
vsa podjetja, trije pa so namenjenim edino
podjetjem, ki so e vpisana v elektronski
seznam dobavi­ teljev krajevnih uprav Mepa.
»Za pripravo novih marketinkih prijemov je na
voljo 60.000 evrov, za okrepitev blagovne
znamke Let'sGo! bo lo 39.429 evrov. Pripravi
niza izobraevalnih sreanj za krajevne
podjetnike bo­ mo namenili 25.000 evrov. Za
organizacijo nagrade Let'sGo! bo lo 25.000
evrov, pri emer bomo nagradili podjetja, ki
bodo evi­ dentirala nove znailne proizvode, s
katerimi bi se Gorica lah­ ko predstavila
obiskovalcem,« pojasnjuje Bellanova in poudar­ ja, da so podjetjem, vpisanim na seznam Mepa,
namenjeni tri­ je razpisi. »Pripraviti elimo nove turistine poti, na primer ve­ zane na prisotnost Burbonov
v mestu ali pa na prvo svetovno vojno. Razpis je v tem primeru vreden 29.581 evrov. 80.000 evrov
bomo vloili v postavitev novih turistinih tabel, 64.752 evrov pa bo lo za interaktivne stebrie in za avdio­
vodnike,« e razla­ ga odbornica in opozarja, da lahko zainteresirani podjetniki pi­ ejo na naslov
elektronske po te [email protected] izia.com. Pri izvedbi projekta obina sodeluje z zvezo trgovcev.
(dr)
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Crpalkarji proti ukinitvi popusta
Gorike rpalkarje je vznemirila napoved
predsednice deele Furlanije Julijske krajine
Debore Serracchiani, da bo deelna vlada
ukinila popust pri na­ kupu goriva, ki velja od
leta 1996. V obmejnem pasu je popust vre­
den 21 centrov pri nakupu bencina in 140
centov pri nakupu dizla, v ostalih krajih po
deeli je popust niji ­ 14 cen­ tov za bencin in 9
centov za dizel. Po­ pusti stanejo deelo 56
milijonov letno, vendar niso ravno uinkoviti.
Cena go­ riva v Venetu je skoraj enaka kot v
Fur­ laniji Julijski krajini; dobavitelji goriva
namre namerno dvignejo ceno goriva, ki jo
prodajo rpalkarjem iz Furlanije Ju­ lijske
krajine, tako da se razlika z Vene­ tom
dejansko iznii. eprav odloitev deelne vlade o
ukinitvi popustov pod­ pirajo tudi sindikati
CGIL, CISL in UIL, se z njo nikakor ne strinjajo
goriki rpalkarji. O njihovi stiski in teavah nam
je veraj spregovoril Manuel Riz­ zi, lastnik in
upravitelj bencinskega servisa v Ulici Lungo
Isonzo Argentina, sicer lan stranke Forza Italia.
»Goriki upan je e dvakrat pisal deeli, naj
ohrani popuste pri nakupu goriva. Spraujem
se, zakaj jih hoejo sploh ukiniti? Jih mogoe ne
zanimajo teave rpalkarjev in nasploh obanov?
Ali pa je v ozadju ezmejni dogovor, na podlagi
katerega namerno poiljajo av­ tomobiliste v
Slovenijo in Avstrijo?« Riz­ zi pojasnjuje, da je po zaslugi deelne­ ga popusta cena bencina v Gorici v
glav­ nem enaka kot v Sloveniji. »Dizel pa je v Gorici kljub popustu vseeno za dvaj­ set centov draji kot
v Sloveniji,« pri­ znava in razlaga, da je bilo pred leti v Gorici petnajst bencinskih servisov, do dananjih
dni jih je ukinitev proste co­ ne preivelo le deset. »V zadnjih mese­ cih je prodaja goriva v Gorici spet
upad­ la. Lani smo od januarja do konca okt­ obra prodali 3.700.000 litrov bencina in 1.700.000 litrov; v
enakem obdobju le­ tonjega leta pa smo prodali 3.300.000 litrov bencina in 1.650.000 litrov dizla,« pravi
Rizzi in pojasnjuje, da se je letos na pokrajinski ravni kljub slabim rezul­ tatom v Gorici prodaja goriva
kakorko­ li poveala, in sicer za 300.000 litrov bencina in 1.300.000 dizla. »Skupno je bilo v goriki
pokrajini natoenih 21 mi­ lijonov litrov bencina in 13 milijonov li­ trov dizla,« pravi Rizzi in navaja znano
dejstvo, da so se teave za gorike rpalkarje zaele leta 2008, ko so ukinili prosto cono. »Do takrat je vsak
rpal­ kar letno prodal tudi od dveh do tirih milijonov litrov goriva, danes smo za­ dovoljni, e natoimo med
300.000 in 400.000 litrov,« pravi Manuel Rizzi in opozarja, da bi bil z ukinitvijo popustov upad prodaje e
veji, kar bi resno ogro­ zilo delovanje gorikih rpalk. (dr)
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