VII Rapporto sul Sistema Alberghiero Italiano

Transcript

VII Rapporto sul Sistema Alberghiero Italiano
SETTIMO RAPPORTO
SUL SISTEMA ALBERGHIERO
E TURISTICO RICETTIVO
IN ITALIA
a cura di
RAPPORTO
SUL SISTEMA ALBERGHIERO IN ITALIA
dicembre 2014
Settima edizione
A cura di
La redazione del rapporto è stata curata da MERCURY srl e ISTA su incarico di FEDERALBERGHI.
Il gruppo di lavoro, coordinato da Emilio Becheri e Alessandro Massimo Nucara, è stato composto
da Federica Bonafaccia, Alessandro Cianella, Antonio Griesi, Emilio La Serra,
Anna Paola Maddalena, Daniela Mazzacano, Ilaria Nuccio, Antonio Vento. Grafica di copertina:
Noemi Moauro.
Ricerca promossa dal Comitato Nazionale Attività Stagionali di FEDERALBERGHI, composto da
Giorgio Macciocu (presidente), Placido Abate, Ernesto Baravelli, Pier Paolo Biondi, Giorgio Consolini,
Paolo Corchia, Enrica Ciabattoni, Ludovico Colombati, Christian Del Bono, Lucio Di Biase, Angelo
Faloppa, Sergio Gargiulo, Paolo Galante, Alessandro Giorgetti, Gianmarco Giovannelli, Marco
Leardini, Francesco Marinetti, Sergio Maresca, Walter Mameli, Walter Meister, Laura Pagliari, Clara
Pedrelli, Stefano Zerbi Ciana.
RAPPORTO SUL SISTEMA ALBERGHIERO IN ITALIA
Dicembre 2014 - settima edizione
EDIZIONI ISTA
Istituto Internazionale di Studi, Formazione e Promozione Turistico Alberghiera “Giovanni Colombo”
00187 Roma - Via Toscana 1
Copyright © 2014 Federalberghi & Format
La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i
microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i Paesi.
INDICE
I
1.
2.
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2.
3.
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3.
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5.
II
1.
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10.
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III
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Summary
Il posizionamento dell’Italia
I Paesi leader
Il mercato dell’UE: l’offerta
L’evoluzione degli esercizi
Relazioni fra offerta alberghiera ed extralberghiera
Il mercato dell’UE: la domanda
Movimento e propensione alla utilizzazione degli alberghi
Presenze e popolazione
Il tasso di occupazione
Focus sul Mediterraneo
L’evoluzione del sistema alberghiero dagli anni trenta del secolo scorso ai nostri giorni
La regolamentazione degli alberghi: cenno storico
L’evoluzione dell’offerta
Dagli anni Cinquanta ad oggi
L’offerta alberghiera e le sue modifiche organizzative e istituzionali
I cambiamenti delle categorie alberghiere
Una riclassificazione degli esercizi: dalle pensioni e dagli alberghi alle categorie a stelle
Gli anni Ottanta
Gli anni Duemila
Il quadro d’insieme dal 1950 al 2010
La composizione dell’offerta ricettiva nel 2010 e 2012
Sessanta anni di continuo sviluppo
L’evoluzione del comparto alberghiero in Italia
Un confronto storico con altri Paesi
All’assetto dell’offerta corrisponde quello della domanda
Il sistema di offerta allargato
L’offerta di servizi alberghieri: evoluzione storica e quadro attuale
La dimensione
La qualità
La ricettività alberghiera e i diversi turismi
Un confronto con il comparto extralberghiero
Alberghi e altri esercizi ricettivi nelle macroaree e nelle regioni
L’offerta alberghiera nel territorio regionale: evoluzione e quadro attuale
Densità dell’offerta: posti letto e popolazione residente
Le categorie alberghiere
L’offerta a livello provinciale
L’offerta a livello comunale
Forma giuridica dell’attività alberghiera
La domanda di ricettività alberghiera
L’evoluzione della domanda turistica in Italia
Le dinamiche della domanda di ricettività alberghiera
Evoluzione e quadro attuale
Un confronto con il comparto extralberghiero
I differenziali della domanda
I flussi delle presenze secondo le categorie alberghiere utilizzate
La composizione
Sintonia o discrasia fra domanda e offerta
Località e tipologia di turismo scelta
I flussi turistici stranieri
1
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104
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II
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6.
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8.
8.
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IV
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V
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VI
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VII
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VIII
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Indice
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La stagionalità della domanda
I periodi scelti
La distribuzione mensile delle presenze di alcune nazionalità
Il numero degli esercizi e la loro apertura
Le quote mensili di posti letto disponibili
Il tasso di occupazione alberghiera
La domanda turistica alberghiera nelle regioni
La propensione alla utilizzazione dell’albergo
Analisi congiunturale e confronto di lungo periodo
Il grado di internazionalizzazione delle regioni
Analisi per categoria alberghiera
La stagionalità
Il grado di turisticità rispetto alla popolazione e alla dimensione territoriale
La domanda turistica alberghiera a livello provinciale
Catene e gruppi alberghieri
Premessa
I mutamenti del mercato
Le categorie di riferimento
Le principali compagnie mondiali secondo Hotels Magazine
I cambiamenti e le conferme dell’hôtellerie mondiale
Lo sviluppo eccezionale delle catene cinesi
Le catene europee e quelle italiane
I modelli gestionali di riferimento: IHG e Accor
Le catene alberghiere mondiali
I principali consorzi mondiali
Il mercato in Italia
Dinamico, ma non troppo
I gruppi internazionali presenti in Italia
I gruppi alberghieri Italiani
Rassegna dei gruppi
Classificazioni, localizzazioni e assetti societari
Fashion hotels
Le configurazioni dei consorzi
Le formule commerciali dall’albergo singolo al gruppo alberghiero
Il Convention Bureau Italia
Alcuni consorzi di promozione e commercializzazione turistica in Italia
L’economia del turismo
Lo scenario internazionale
Occupati, consumi, spesa turistica e valore aggiunto
Un allargamento di campo
Il ruolo sempre più rilevante del valore aggiunto turistico e del comparto alberghiero-ristorativo
L’occupazione turistica
La spesa turistica nelle regioni e delle regioni
La bilancia turistica
Il Conto Satellite del Turismo (CST)
Il piano strategico Turismo Italia 2020
I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
Premessa
Le imprese alberghiere viste attraverso i loro bilanci secondo Unioncamere e secondo Istat
Presenze e valore della produzione
La redditività
Gli Investimenti immobiliari
Valutazione di sintesi
Gli occupati dipendenti del turismo
Il 2011: anno record di riferimento
Servizi
Il turismo
133
133
137
140
140
141
143
143
144
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155
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163
163
165
168
168
175
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178
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181
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190
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267
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VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
2.
2.
2.
2.
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3.
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3.
3.
3.
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IX
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3
Le caratteristiche dell’occupazione nel turismo
Le classi di età e il sesso
Le qualifiche professionali
Lavoro full time e part time
Il lavoro intermittente o “a chiamata”
I lavoratori stranieri
La stagionalità
Le retribuzioni
I comparti
Il grande ruolo dei pubblici esercizi e della ricettività
La distribuzione per classe di età
Qualifiche e dirigenza
Lavori intermittenti e part time
I lavoratori stranieri
La stagionalità
Le retribuzioni
Il comparto alberghiero
Gli occupati dipendenti
Le imprese
Analisi a livello regionale
Il comparto alberghiero nelle regioni
Alberghi e fiscalità locale
Imposte, tasse e contributi sociali. Fiscalità locale o nazionale (centrale)
L’IUC
L’imposta Municipale Unica
La TARI, Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
La TASI
Le imposte indirette: IVA e Imposta di Soggiorno
Alcune valutazioni
L’Iva
L’Imposta di Soggiorno
III
269
269
271
272
273
274
275
277
279
279
280
281
281
282
283
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285
287
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291
295
296
296
300
302
303
303
303
303
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SUMMARY
Questo VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia, a quindici anni dalla prima edizione (1999), consente
di analizzare l’evoluzione del sistema dell’ospitalità alberghiera.
Il primo capitolo, prende atto dei cambiamenti, presentando una sintesi dell’evoluzione storica del comparto
dagli anni cinquanta fino ad oggi, anche con la presa d’atto di alcuni passaggi istituzionali rilevanti.
Sono state effettuate alcune stime originali per trovare una continuità statistica nel passaggio della vecchia
classificazione delle strutture fra alberghi, pensioni e locande, valida fino al 1983, alla classifica che fa
riferimento alla categorie in base al numero di stelle, da una a cinque ed in qualche caso a cinque stelle lusso.
Tale ricostruzione non era mai stata fatta fino ad oggi.
Il capitolo considera la ricettività e la domanda nazionale nel più generale contesto internazionale ed
europeo, rilevando come l’Italia si collochi al primo posto fra i Paesi europei ed al quarto nel mondo, dopo Usa
Giappone e Cina, per numero delle camere e dei letti alberghieri. Viene smentito il luogo comune sulla ridotta
dimensione media degli esercizi italiani. Gli alberghi in Italia sono mediamente assai più piccoli di quelli
spagnoli, per la modalità storiche con le quali si è realizzato lo sviluppo dei due Paesi, ma in realtà presentano
un numero di camere medio superiore a quello dell’insieme Paesi dell’UE e di altri paesi turisticamente di
grande rilievo come, ad esempio, Regno Unito e Germania.
Oltre alla collocazione dell’Italia nel contesto europeo viene effettuata anche una valutazione nel contesto
mediterraneo.
Il confronto fra ricettività alberghiera ed extralberghiera (o complementare) evidenzia la grande rilevanza
della prima nelle statistiche ufficiali, mentre una prima approssimata valenza economica e sociale del comparto
appare considerando quanto il movimento turistico incida rispetto alla popolazione presente.
I due ampi capitoli successivi (2 e 3) analizzano il sistema di ospitalità e la domanda del turismo in Italia.
L’analisi si svolge secondo un’ottica di lungo e lunghissimo periodo, in qualche caso a cominciare dagli anni
cinquanta del secolo scorso, valutando sia gli aspetti quantitativi che quelli qualitativi. Lo studio si spinge fino
al livello regionale, con la rilevazione del posizionamento assoluto e relativo di ogni regione; in qualche caso il
dettaglio arriva fino al livello provinciale e anche comunale (es. primi cento comuni per numero di posti letto).
Emerge un forte avanzamento del sistema alberghiero nazionale verso alti livelli di qualità con la riduzione
del numero degli esercizi a una e due stelle ed un aumento di quelli a quattro stelle e a cinque stelle, mentre
si consolida il ruolo delle strutture a tre stelle come medietà di qualità
L’offerta alberghiera è valutata in rapporto alle altre componenti che caratterizzano l’ospitalità del Bel Paese,
dai trasporti ai parchi, secondo una concezione allargata di ospitalità.
La tipologia ricettiva è associata ai diversi turismi ed analizzata anche per macroaree (Nord Ovest, Nord
Est, Centro, Mezzogiorno). Segue un’analisi di dettaglio delle categorie alberghiere e della loro evoluzione.
La domanda di ricettività è presentata nella sua evoluzione storica dal 1990 al 2012 collocando il comparto
alberghiero in un più ampio contesto insieme alle altre ricettività di antica (campeggi, alloggi privati) e di recente
(bed & breakfast, agriturismi) tradizione.
L’analisi, analogamente a quanto fatto per l’offerta, si spinge fino al livello delle singole categorie, verificando
le sincronie e le discrasie, valutando il peso dei diversi turismi, esaminando le diverse stagionalità e la
propensione all’uso dell’albergo in rapporto alle altre tipologie ricettive. In più, tutto il capitolo è attraversato
dalla fondamentale distinzione fra turismo domestico e turismo internazionale, con la individuazione del grado
2
Summary
di internazionalizzazione delle singole regioni. In tale processo le valutazioni di tipo congiunturale si
intersecano con quella di lungo periodo.
Appare in modo inequivocabile che i Paesi di origine dei turisti di lunga tradizione (tedeschi, francesi,
statunitensi, inglesi) sono ancora determinanti e rappresentano più della metà del turismo italiano, ma anche
che alcune provenienze si stanno imponendo come nel caso dei russi e dei cinesi che, questi ultimi, nel corso
degli anni Duemila, hanno rilevato eccezionali incrementi di arrivi e presenze scalando il rank di riferimento.
I russi, ad esempio, sono, nel 2012, la settima nazionalità per il movimento turistico alberghiero
internazionale e la sesta nel 2013.
Si rileva, inoltre, che per le provenienze intercontinentali l’Italia è paese leader in Europa.
In questo stesso capitolo viene studiata la stagionalità dei movimenti turistici, secondo vari punti di vista,
per territorio e per paese di origine della clientela; viene stimato il periodo di apertura degli alberghi e valutato
il tasso netto e lordo di occupazione alberghiera.
Insieme la grado di turisticità delle singole regioni e province viene individuato anche il grado di
internazionalità del movimento dei clienti.
Il capitolo IV è specificatamente dedicati alle catene e ai gruppi alberghieri, considerando prima i grandi
gruppi dell’hôtellerie mondiale del 2012 così come appaiono dalla nota classifica che ogni anno realizza Hotels,
the Magazine of the Worldwide Hotel Industry (luglio-agosto 2013), poi i gruppi italiani in base ad una originale
indagine realizzata da Mercury Srl.
Nel capitolo V sono analizzati, con una originale indagine, i consorzi attivati in Italia. Di ognuno dei gruppi
e dei consorzi considerati è presentata una breve scheda sintetica, costruita con una ricerca ad hoc.
In tale analisi appare, come caratterizzazione tipica, il grande ruolo dei gruppi alberghieri familiari italiani e
come i gruppi stranieri cerchino di penetrare in Italia attraverso l’acquisizione di alberghi già esistenti localizzati
in città d’arte e d’affari, con forte domanda e stagionalità poco accentuata.
Il capitolo VI analizza il ruolo del turismo nell’economia, evidenziando il ruolo notevolmente maggiore del
settore turistico rispetto ad altri comparti di grande prestigio come, ad esempio, il tessile e la moda.
Il valore aggiunto del turismo è il 7,4% di tutto il valore aggiunto prodotto in Italia nel 2013, pari a circa 103
miliardi di euro; vale quasi due volte quello prodottosi nel comparto agricolo-alimentare, quasi cinque volte la
ricchezza generata dal settore dei tessili e abbigliamento (moda compresa); se si tiene conto della domanda
turistica totale (comparto turistico allargato), l’incidenza del valore aggiunto del turismo sul PIL sale, nel 2013,
al 13,4%.
Durante gli ultimi anni di generalizzata crisi economica il comparto del turismo ha aumentato la propria
importanza relativa, perché ha vissuto una economia meno negativa di quella dei principali altri comparti.
Viene anche valutato il ruolo trainante dei consumi turistici e quello della bilancia turistica nazionale
In questo stesso capitolo sono sinteticamente presentati, di seguito il Conto Satellite del Turismo (2012) e
il Piano Strategico (2013); questo ultimo, per come è stato costruito, ha rappresentato un’occasione persa per
la crescita del turismo italiano.
Il capitolo VII contiene un’analisi dei bilanci degli alberghi, fondata preferenzialmente su dati Istat e su dati
raccolti presso le Camere di Commercio e presso la Centrale di bilanci.
Segue un’analisi degli occupati dipendenti che lavorano nel campo del turismo (capitolo VIII), realizzata
utilizzando i dati di fonte INPS. L’importanza del settore emerge in modo evidente con circa un milione di
dipendenti diretti e quasi altrettanti indiretti e una incidenza sul totale dell’occupazione di circa il 14%.
La parte sulla fiscalità locale (capitolo IX) presenta il quadro sistematico della imposta esistenti in Italia, per
poi soffermarsi specificamente con alcune valutazioni sull’IMU (imposta Municipale Unica), la TASI (Tassa sui
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 3
servizi indivisibili) la TARI (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) e sull’Imposta di soggiorno. Le tre imposte
insieme considerate compongono la l’IUC (Imposta Comunale Unica).
Per l’IMU e la TARI sono prese come basi per l’analisi alcune ricerche autonomamente effettuate da
Federalberghi; per le valutazioni sull’applicazione dell’imposta di soggiorno il riferimento è l’Osservatorio
sull’Imposta di soggiorno, realizzato nell’ambito dell’Osservatorio sulla fiscalità locale da Mercury S.r.l. insieme
a Federalberghi.
L’analisi è mirata a valutare gli incerti vantaggi ed i sicuri aggravi di costo che le imposte dirette ed indirette
provocano per gli alberghi, evidenziando un aspetto poco considerato, cioè il fatto che gli immobili abbiano un
valore strumentale per l’esercizio dell’attività ricettiva.
CAPITOLO I
IL POSIZIONAMENTO DELL’ITALIA1
1. I Paesi leader
Il sistema alberghiero italiano occupa una delle posizioni leader nel mondo per numero delle camere
disponibili, collocandosi in quarta posizione dopo Usa, Cina e Giappone, paesi ben più grandi in termini di
estensione territoriale e di popolazione residente. Nella seconda metà del primo decennio del secolo (dal 2008)
la Cina ha superato il Giappone in termini di numero di camere e si colloca in seconda posizione dopo gli USA.
Il Giappone conserva, tuttavia, la seconda posizione per numero di posti letto; tale situazione dipende dal fatto
che in Giappone vi sono circa 2,4 letti per ogni camere mentre in Cina il valore corrispondente è 1,8.
Tab. 1 – Offerta alberghiera in alcuni Paesi leader, camere e letti. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012. Valori assoluti
Paesi
USA
Giappone
Cina
Italia
Germania
Spagna
Francia
Messico
Regno Unito
Grecia
Thailandia
Turchia
2000
Camere
4.100.000
1.572.131
948.185
966.138
877.070
677.134
589.174
421.850
553.699
312.993
318.812
155.441
Letti
n.d.
n.d.
1.855.965
1.854.101
1.649.218
1.315.697
1.178.348
843.700
1.119.433
593.990
n.d.
322.334
2005
Camere
4.402.466
1.548.449
1.332.083
1.020.478
890.153
797.354
613.798
535.639
518.028
358.721
376.214
230.605
Letti
n.d.
n.d.
2.571.664
2.028.452
1.678.284
1.578.629
1.227.596
1.071.278
1.062.342
682.050
n.d.
481.704
2010
Camere
4.801.890
1.350.872
1.709.966
1.095.332
940.484
883.225
611.609
638.494
679.038
397.660
454.686
295.322
Letti
n.d.
3.270.638
2.981.227
2.253.342
1.784.161
1.781.935
1.223.218
1.276.988
1.416.179
763.407
n.d.
619.863
2012
Camere
4.900.642
1.366.566
1.497.200
1.093.286
948.468
914.132
619.322
660.546
718.405
400.366
528.128
328.133
Letti
n.d.
3.307.957
2.677.400
2.250.704
1.833.337
1.858.702
1.238.644
1.321.092
1.571.120
771.151
n.d.
688.053
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat
Quelli considerati sono alcuni dei Paesi leader dell’offerta mondiale, ognuno dei quali ad un diverso stadio
di sviluppo delle attività turistiche e, quindi, del proprio sistema di ospitalità alberghiera.
In termini percentuali la Turchia mostra il maggiore incremento di lungo periodo (2000-2012) aumentando
più del doppio la propria offerta ad un tasso medio annuo del 6,4% annuo, segue la Thailandia con un t.m.a
del 4,3% e, quindi, la Cina (3,9 %), il Messico (3,8%) e la Spagna 2,5%.
La Cina presenta una diminuzione considerevole di camere e letti rispetto al 2010, per il cambiamento di
alcuni criteri classificatori.
Da notare che l’Italia, per la prima volta nel corso dell’ultimo trentennio presenta una leggera diminuzione
del numero delle camere e dei letti nel sia nel 2011 che nel 2012: nel 2010 le camere sono 1.095.332, nel 2011
sono 1.096.375 mentre nel 2012 sono 1.093.286.
Per capire in modo ancora migliore gli andamenti verificatesi, insieme al tasso di variazione medio annuo
(tab. 2) ed alle variazioni in termini assoluti (graf. 1) si debbono considerare i differenziali di lungo periodo, cioè
quanto sull’incremento realizzato, pari ad un totale di circa 2,483 milioni, incidono gli aumenti di ognuno dei
dodici Paesi. La situazione appare assai diversa perché, ovviamente, l’aumento in valori percentuali dipende
dal livello di partenza dell’offerta.
1
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. - Turistica
6 Il posizionamento dell’Italia
Il maggiore incremento in valori assoluti si verifica in Usa con un aumento di circa 801 mila camere
corrispondente al 32,2% del totale; segue la Cina con 549 mila camere in più e una quota del 22,1%.
Tab. 2 - Offerta alberghiera in alcuni Paesi leader. Camere alberghiere. Tassi di variazione medi annui nei
periodi indicati
USA
Giappone
Cina
Italia
Germania
Spagna
Francia
Messico
Regno Unito
Grecia
Tailandia
Turchia
Media 12 Paesi
2005/2000
1,4
-0,3
7,0
1,1
0,3
3,3
0,8
4,9
-1,3
2,8
3,4
8,2
1,9
2010/2005
1,8
0,2
5,1
1,4
1,1
2,1
-0,1
3,6
5,6
2,1
3,9
5,1
2,2
2012/2010
1,0
0,6
-6,4
-0,1
0,4
1,7
0,6
1,7
2,9
0,3
7,8
5,4
0,4
2012/2000
1,5
-1,2
3,9
1,0
0,7
2,5
0,4
3,8
2,2
2,1
4,3
6,4
1,6
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat
Graf. 1 – Variazione del numero delle camere nei Paesi indicati nel periodo 2000-2012. Valori assoluti
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat
Graf. 2 – Offerta alberghiera in alcuni Paesi leader. Aumento percentuale del numero delle camere nel periodo
2000-2012. (2000=100,0)
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 7
Graf. 3 – Variazione del numero delle camere nei 12 Paesi indicati nel periodo 2000-2012. Quota percentuale
attribuibile a ciascuno dei Paesi
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat
Da notare che nel periodo considerato (2000-2012) il Giappone vede una diminuzione delle camere di circa
206 mila unità, pari, in percentuale assoluta, al -13,1%.
L’offerta alberghiera dei Paesi di più consolidata tradizione turistica è in una fase di maturità, con uno
sviluppo che, necessariamente, avviene con tassi di incremento inferiori a quella di paesi new comers2 come
Cina, Messico, Turchia, India, Brasile e altri dell’America Latina e dell’Asia, come ad esempio gli Emirati Arabi.
2. Il mercato dell’UE: l’offerta
2.1 L’evoluzione degli esercizi3
Nel 2012 i 28 Paesi dell’UE dispongono complessivamente di 205.223 esercizi alberghieri a fronte dei quali
sono disponibili 13.185.867 letti e 6.393.084 camere.
In Europa e nell’Area Mediterranea4 il sistema di ospitalità alberghiera italiano è leader assoluto in termini
dimensionali e per la qualità delle proposte delle categorie di esercizi di rango più elevato.
L’hôtellerie del Bel Paese, così come quella della Spagna e della Grecia, si caratterizza per una forte
stagionalità; ne consegue che il tasso di occupazione lordo5 delle strutture, considerate nel loro complesso, è
relativamente basso rispetto a quello di altri Paesi che meno risentono dell’esistenza di un periodo di alta
stagione; diversi alberghi restano chiudi durante il periodo della bassa stagione.
Secondo i dati diffusi dall’Eurostat, relativamente al periodo 2000–2012, l’offerta alberghiera mostra, a livello
europeo (come UE), una tendenza all’aumento del numero dei posti letto a un tasso medio annuo di circa
l’1,6% e del numero delle camere di circa l’1,4, a fronte di una contemporanea diminuzione del numero degli
esercizi ad un tasso medio annuo del -0,1%.
A tal proposito, si veda il capitolo VI L’Hôtellerie Italiana di questo stesso volume.
È opportuna una precisazione perché le classifiche Eurostat considerano una voce particolare, hotels and similar accommodation, che sembrerebbe
qualcosa di più allargato del comparto alberghiero. In realtà i dati corrispondono esattamente a quelli che l’Istat classifica come alberghi; per tale voce
è da intendersi, dunque, tutto il comparto alberghiero nazionale.
4 Per maggiori dettagli, si veda paragrafo 5 di questo stesso capitolo.
5 Il tasso di occupazione lordo si rileva dividendo il numero dei pernottamenti per il totale dei posti letto occupati disponibili per i 365 giorni che
compongono l’anno. Il tasso di occupazione netto considera il periodo di apertura degli esercizi: se un esercizio è aperto 120 giorni questo è il valore
da collocare al denominatore della frazione.
2
3
2000
Camere
966.138
677.134
877.070
553.699
659.123
320.159
286.816
97.709
95.365
60.853
45.669
96.094
84.292
96.250
57.870
60.350
80.682
54.855
54.822
21.651
32.014
44.464
16.265
20.051
7.599
6.062
6.431
7.681
5.387.168
Letti
1.854.101
1.315.697
1.590.332
1.119.433
1.485.863
607.614
588.213
222.958
217.664
120.280
121.222
188.289
173.066
199.333
143.573
138.579
197.846
117.322
119.165
43.763
62.905
84.479
30.576
40.782
16.292
11.489
11.890
14.352
10.837.078
Esercizi
33.527
17.607
36.575
32.926
18.689
9.036
14.267
2.012
4.278
2.200
1.230
1.857
3.135
3.608
2.061
4.407
1.015
938
1.899
885
482
785
344
173
317
331
337
293
195.214
2005
Camere
1.020.478
797.339
894.164
518.028
633.162
358.721
289.879
116.123
99.916
84.865
90.593
100.155
94.364
105.787
66.066
63.762
80.743
54.354
54.226
28.231
35.718
45.209
15.811
17.912
12.312
10.134
9.219
7.516
5.704.787
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO. Fonte: elaborazione su dati Eurostat.
Italia
Spagna
Germania
UK
Francia*
Grecia
Austria
Portogallo
Rep. Ceca
Polonia
Bulgaria
Svezia
Paesi Bassi
Romania*
Ungheria
Irlanda
Croazia
Finlandia
Belgio*
Slovacchia
Danimarca
Cipro
Slovenia
Malta
Estonia
Lituania
Lettonia*
Lussemburgo
Totale
Esercizi
33.361
16.287
38.551
47.410
19.379
8.342
15.517
1.786
3.960
1.449
648
1.906
2.835
2.533
1.928
5.449
697
1.011
1.998
582
472
583
448
246
350
227
166
315
208.436
Letti Esercizi
2.028.452 33.999
1.579.965 18.635
1.621.118 35.867
1.062.342 40.184
1.266.325 17.290
682.050
9.732
571.377 13.461
263.814
2.011
232.211
4.300
169.609
3.223
200.940
1.823
197.470
1.985
192.215
3.172
216.499
4.724
162.235
2.033
148.653
3.451
203.464
841
117.605
842
120.668
2.088
57.071
1.322
70.049
482
91.264
690
29.971
647
37.322
153
25.228
375
19.940
381
19.229
495
14.427
260
11.401.513 204.466
2010
Camere
1.095.332
884.637
939.893
679.038
623.003
397.660
290.287
124.542
113.417
119.175
111.218
110.413
103.206
126.171
69.129
73.274
73.333
55.283
59.022
35.844
40.951
41.781
21.697
17.968
14.719
12.068
13.026
8.238
6.254.325
Letti Esercizi
2.253.342 33.911
1.784.731 19.262
1.721.826 35.579
1.416.179 38.939
1.246.006 17.189
763.407
9.648
589.293 13.134
279.506
2.019
255.882
4.612
240.967
3.285
245.442
1.862
224.444
1.998
211.772
3.194
258.238
4.612
161.381
1.927
151.715
3.071
151.681
857
121.127
830
128.494
2.091
74.597
1.297
81.522
519
83.888
683
43.851
648
39.139
149
30.324
374
24.302
379
27.389
496
15.709
258
12.626.154 202.823
2011
Camere
1.096.375
905.690
951.443
647.777
624.661
397.322
290.509
128.336
115.795
123.733
110.564
112.628
104.704
122.227
66.029
70.833
74.616
55.892
60.083
36.208
43.137
41.485
22.082
17.723
15.132
12.622
13.176
8.386
6.269.168
Tab. 3 – Offerta alberghiera nei Paesi UE, esercizi, camere e letti. Anni 2000, 2005, 2010, 2011, 2012. Valori assoluti.
8 Il posizionamento dell’Italia
Letti
2.252.636
1.838.468
1.749.435
1.410.580
1.249.322
763.668
594.357
289.107
261.858
252.511
241.665
225.343
213.932
248.592
158.564
166.961
154.733
122.182
130.664
75.266
87.015
83.228
44.712
38.325
31.349
26.114
27.067
15.936
12.753.590
Esercizi
33.728
19.532
35.511
38.996
16.981
9.665
13.203
2.028
4.672
3.414
1.936
2.003
3.155
5.376
2.094
2.945
878
839
3.163
1.473
515
799
642
150
390
397
489
249
205.223
2012
Camere
1.093.286
914.132
948.468
718.405
619.322
400.366
292.165
131.357
118.960
129.095
118.752
113.944
105.940
132.206
70.252
68.869
75.363
57.009
71.924
38.921
43.109
41.514
22.015
17.791
15.088
13.248
13.404
8.179
6.393.084
Letti
2.250.704
1.858.702
1.833.337
1.571.120
1.238.644
771.151
594.841
296.321
271.427
264.145
261.159
228.387
226.341
270.172
170.592
161.165
156.792
135.279
175.478
92.790
87.389
84.217
44.526
39.264
31.590
27.453
27.474
15.407
13.185.867
2005/2000
Camere
1,1
3,3
0,4
-1,3
-0,8
2,3
0,2
3,5
0,9
6,9
14,7
0,8
2,3
1,9
2,7
1,1
0,0
-0,2
-0,2
5,5
2,2
0,3
-0,6
-2,2
10,1
10,8
7,5
-0,4
1,2
Letti
1,8
3,7
0,4
-1,0
-3,1
2,3
-0,6
3,4
1,3
7,1
10,6
1,0
2,1
1,7
2,5
1,4
0,6
0,0
0,3
5,5
2,2
1,6
-0,4
-1,8
9,1
11,7
10,1
0,1
1,0
Numero
0,3
1,1
-0,4
4,1
-1,5
1,5
-1,2
0,0
0,1
7,9
8,2
1,3
0,2
5,5
-0,3
-4,8
-3,7
-2,1
1,9
8,4
0,0
-2,5
13,5
-2,4
3,4
2,9
8,0
-2,4
0,9
2010/2005
Camere
1,4
2,1
1,0
5,6
-0,3
2,1
0,0
1,4
2,6
7,0
4,2
2,0
1,8
3,6
0,9
2,8
-1,9
0,3
1,7
4,9
2,8
-1,6
6,5
0,1
3,6
3,6
7,2
1,9
1,9
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO.- Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Italia
Spagna
Germania
UK
Francia*
Grecia
Austria
Portogallo
Rep. Ceca
Polonia
Bulgaria
Svezia
Paesi Bassi
Romania*
Ungheria
Irlanda
Croazia
Finlandia
Belgio*
Slovacchia
Danimarca
Cipro
Slovenia
Malta
Estonia
Lituania
Lettonia*
Lussemburgo
Totale
Numero
0,1
1,6
-1,0
-7,0
-0,7
1,6
-1,7
2,4
1,6
8,7
13,7
-0,5
2,0
7,3
1,3
-4,2
7,8
-1,5
-1,0
8,7
0,4
6,1
-5,1
-6,8
-2,0
7,8
15,2
-1,4
-1,3
Letti
2,1
2,5
1,2
5,9
-0,3
2,3
0,6
1,2
2,0
7,3
4,1
2,6
2,0
3,6
-0,1
0,4
-5,7
0,6
1,3
5,5
3,1
-1,7
7,9
1,0
3,7
4,0
7,3
1,7
2,1
Numero
-0,4
2,4
-0,5
-1,5
-0,9
-0,3
-1,0
0,4
4,2
2,9
3,1
0,5
-0,3
6,7
1,5
-7,6
2,2
-0,2
23,1
5,6
3,4
7,6
-0,4
-1,0
2,0
2,1
-0,6
-2,1
0,2
2012/2010
Camere
-0,1
1,7
0,5
2,9
-0,3
0,3
0,3
2,7
2,4
4,1
3,3
1,6
1,3
2,4
0,8
-3,1
1,4
1,5
10,4
4,2
2,6
-0,3
0,7
-0,5
1,2
4,8
1,4
-0,4
1,1
Letti
-0,1
2,1
3,2
5,3
-0,3
0,5
0,5
3,0
3,0
4,7
3,2
0,9
3,4
2,3
2,8
3,1
1,7
5,7
16,9
11,5
3,5
0,2
0,8
0,2
2,1
6,3
0,2
-1,0
2,2
Numero
-0,5
1,4
-0,2
0,1
-1,2
0,2
0,5
0,4
1,3
3,9
4,0
0,3
-1,2
16,6
8,7
-4,1
2,5
1,1
51,3
13,6
-0,8
17,0
-0,9
0,7
4,3
4,7
-1,4
-3,5
1,2
2012/2011
Camere
-0,3
0,9
-0,3
10,9
-0,9
0,8
0,6
2,4
2,7
4,3
7,4
1,2
1,2
8,2
6,4
-2,8
1,0
2,0
19,7
7,5
-0,1
0,1
-0,3
0,4
-0,3
5,0
1,7
-2,5
2,0
Letti
-0,1
1,1
4,8
11,4
-0,9
1,0
0,1
2,5
3,7
4,6
8,1
1,4
5,8
8,7
7,6
-3,5
1,3
10,7
34,3
23,3
0,4
1,2
-0,4
2,5
0,8
5,1
1,5
-3,3
3,4
Tab. 4 – Offerta alberghiera nei Paesi UE, anni 2000, 2005, 2010, 2011 e 2012. Tassi di variazione medi annui. Valori in percentuale
Numero
0,1
1,5
-0,7
-1,6
-1,1
1,2
-1,3
1,1
1,4
7,4
9,5
0,4
0,9
6,5
0,7
-5,0
1,9
-1,5
3,9
8,0
0,7
2,7
3,0
-4,0
0,9
4,8
9,4
-1,9
-0,1
2012/2000
Camere
1,0
2,5
0,7
2,2
-0,5
1,9
0,2
2,5
1,9
6,5
8,3
1,4
1,9
2,7
1,6
1,1
-0,6
0,3
2,3
5,0
2,5
-0,6
2,6
-1,0
5,9
6,7
6,3
0,5
1,4
Letti
1,6
2,9
1,2
2,9
-1,5
2,0
0,1
2,4
1,9
6,8
6,6
1,6
2,3
2,6
1,4
1,3
-1,9
1,2
3,3
6,5
2,8
0,0
3,2
-0,3
5,7
7,5
7,2
0,6
1,6
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 9
10 Il posizionamento dell’Italia
Conseguentemente continua il processo di razionalizzazione del comparto con l’aumento della dimensione
media degli esercizi che passano da 25,8 camere ad esercizio (52,0 letti) nell’anno 2000, a una di 29,2 camere
e 58,4 letti nel 2005 e a una di 31,2 camere e 64,3 letti nel 2012.
Nel 2012 l’Italia presenta il maggiore numero di posti letto alberghieri, con 2,251 milioni, pari al 17,1% del
totale dei 28 Paesi dell’Unione Europea, seguita dalla Spagna con il 14,1%, dalla Germania con il 13,9%, dal
Regno Unito con il 11,9% e dalla Francia con il 9,4%. Questi cinque Paesi detengono i due terzi (66,4%) di
tutta l’offerta alberghiera dei paesi UE in termini di posti letto. La quota dell’Italia è in leggera diminuzione.
Considerando il numero degli esercizi alberghieri il maggiore numero, nel 2012, si rileva nel Regno Unito,
con 38.996 esercizi, corrispondenti al 19,0% di quelli esistenti nell’UE; seguono la Germania (17,3% del
numero degli esercizi dell’UE), l’Italia (16,4%), la Spagna (9,5%) e la Francia (8,3%). L’incidenza dei cinque
Paesi top per numero d’imprese si avvicina ai 3/4 del totale (70,5%); quella del numero delle camere di poco
superiore ai due terzi (67,2%).
Il processo di razionalizzazione del comparto, con la diminuzione del numero di strutture a fronte
dell’aumento del numero dei posti letto, si è manifestata in particolare negli anni a cavallo del 2000, mentre a
partire dal 2008, probabilmente anche per effetto delle aspettative di crisi il ritmo di sviluppo dei posti letto, che
pure vi è stato, ha rallentato il proprio corso. È opportuno evidenziare che nei Paesi di più antica tradizione
turistica, quali Regno Unito, Irlanda, Austria, Germania, Italia e nonché Francia, le strutture hanno dimensioni
mediamente più piccole rispetto agli altri Paesi europei.
Nel lungo periodo (2000-2012) l’evoluzione del comparto alberghiero è differenziata da Paese a Paese; le
realtà baltiche sono state le più dinamiche in termini relativi, con tassi di sviluppo medio annuo del numero dei
posti letto superiori al 6% medio annuo: Polonia (6,8%), Lituania (7,5%), Lettonia (7,2%), Estonia (5,7%); anche
la Bulgaria presenta un alto ritmo di crescita (6,6%).Fra i Paesi maturi il più alto sviluppo in termini di posti letto
si verifica per Spagna e Regno Unito (2,9%), Danimarca (2,8%) e Portogallo (2,4%), mentre l’Italia è in media
con il totale dei Paesi UE (1,6%).
Il forte dinamismo nella crescita dell’offerta nell’area dell’Europa Baltica può essere spiegato dal fatto che i
Paesi dell’area stanno adeguando la propria ricettività agli standard continentali e si apprestano ad accogliere
un crescente flusso attratto non solo dalle risorse naturali, ma anche dalle opportunità economiche che tali
economie possono offrire.
Se si considera il numero di letti rapportato alla popolazione, con la finalità di standardizzare il dato e di
renderlo confrontabile i primi cinque Paesi con maggiori disponibilità alberghiera, nell’anno 2012, sono Cipro
(97,3 posti letto ogni mille abitanti), Malta (93,2), Austria (70,4), Grecia (69,7), Spagna (39,8), Italia (37,7) e
Croazia (36,8). Germania, Francia e Regno Unito si posizionano, invece, a metà graduatoria come si osserva
dal grafico 4.
Relativamente alla dimensione media (letti per esercizio), a livello di UE la media in termini di posti letto è
di 64,3 letti ad esercizio, in tendenziale aumento da almeno un ventennio; i primi cinque Paesi con le maggiori
dimensioni sono, in ordine, Malta (261,8 letti per esercizio; erano 165,8 nel 2000 e 255,8 nel 2010), Croazia
(178,6; 180,4 nel 2010), Danimarca (169,7), Finlandia (161,2) e Portogallo (146,1); è notevolmente diminuita
la dimensione media della Croazia (da 283,9 nel 2000 a 178,6 letti nel 2012), ove sono state realizzati vari
resort con offerta multipla, con solo una parte classificata come albergo.
In alcuni casi si nota anche, che alcune realtà quali Bulgaria, Slovacchia, Romania e Lettonia hanno
ridimensionato i propri alberghi, in controtendenza rispetto alla crescita dimensionale avvenuta altrove,
presumibilmente, nell’ottica di una revisione degli standard operazionali adottati da una precedente gestione
“di regime”.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 11
La dimensione media degli alberghi italiani (66,7) è maggiore di quella media europea; alcuni grandi Paesi
come Germania (51,6) e Regno Unito (40,3) presentano una dimensione media considerevolmente minore
Analoghe, considerazioni potrebbero essere sviluppate considerando il numero delle camere, che
tendenzialmente corrispondono alla metà dei letti.
Si afferma spesso, in modo improprio, come anche nel Piano strategico presentato ad inizio del 2013 dal
Governo, che le imprese alberghiere e ricettive siano troppo piccole e che tale fatto è causa di una più ridotta
competitività del sistema Italia.
Per provare tale affermazione si confronta l’Italia con la Spagna e non con gli altri Paesi europei, rispetto ai
quali la dimensione media degli esercizi è maggiore, come Regno Unito e Germania o simile, come la Francia.
Le dimensione degli esercizi spagnoli è maggiore per il peso dei gruppi finanziari che reggono i gestori ma
anche perché lo sviluppo del turismo è stato centrato sulla componente balneare e sui voli point to point, in
particolare verso le Canarie e le Baleari.
Questo tipo di domanda ha richiesto strutture di alloggio di grandi dimensione.
Graf. 4 - Densità dei posti letto alberghieri rispetto alla popolazione residente: posti letto ogni 1.000 abitanti.
Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazione su dati UNWTO ed Eurostat
Tab. 5 – Offerta alberghiera nei Paesi UE. Numero medio di posti letto per esercizio. Anni 2000, 2005, 2010,
2011 e 2012
Italia
Spagna
Germania
UK
Francia
Grecia
Austria
Portogallo
Rep. Ceca
Polonia
Bulgaria*
Svezia
Paesi Bassi
Romania*
2000
55,6
80,8
41,3
23,6
76,7
72,8
37,9
124,8
55,0
83,0
187,1
98,8
61,0
78,7
2005
60,5
89,7
44,3
32,3
67,8
75,5
40,0
131,1
54,3
77,1
163,4
106,3
61,3
60,0
2010
66,3
95,8
48,0
35,2
72,1
78,4
43,8
139,0
59,5
74,8
134,6
113,1
66,8
54,7
2011
66,4
95,4
49,2
36,2
72,7
79,2
45,3
143,2
56,8
76,9
129,8
112,8
67,0
53,9
*La serie dei dati pesenta discontinuità
Fonte: elaborazione su dati UNWTO ed Eurostat
2012
66,7
95,2
51,6
40,3
72,9
79,8
45,1
146,1
58,1
77,4
134,9
114,0
71,7
54,1
Ungheria
Irlanda
Croazia
Finlandia
Belgio*
Slovacchia
Danimarca
Cipro
Slovenia
Malta
Estonia
Lituania*
Lettonia*
Lussemburgo
Media UE
2000
74,5
25,4
283,9
116,0
60,7
75,2
133,3
144,9
68,3
165,8
46,5
50,6
71,6
45,6
52,0
2005
78,7
33,7
200,5
125,4
63,5
64,5
145,3
116,3
87,1
215,7
79,6
60,2
57,1
49,2
58,4
2010
79,4
44,0
180,4
143,9
61,5
56,4
169,1
121,6
67,8
255,8
80,9
63,8
55,3
60,4
61,8
2011
82,3
54,4
180,6
147,2
62,5
58,0
167,7
121,9
69,0
257,2
83,8
71,4
54,6
61,8
62,9
2012
81,5
54,7
178,6
161,2
63,1
63,0
169,7
105,4
69,4
261,8
81,0
71,3
56,2
61,9
64,3
12 Il posizionamento dell’Italia
Nelle analisi economiche gli operatori utilizzano più il riferimento alle camere, in particolare quando
considerano il tasso di occupazione degli esercizi ricettivi, mentre a livello istituzionale, spesso, si preferisce
fare riferimento al numero dei posti letto6.
Per la tipologia di analisi condotta in questo momento fare riferimento alle camere oppure ai letti non cambia
la sostanza delle cose, mentre la distinzione assume grande valenza in termini di tasso di utilizzazione degli
esercizi.
Tab. 6 – Offerta alberghiera nei Paesi UE, anni 2000, 2005, 2008, 2011, 2012. Dimensione media. Numero
medio di camere per esercizio
Italia
Spagna
Germania
UK
Francia
Grecia
Austria
Portogallo
Rep. Ceca
Polonia
Bulgaria*
Svezia
Paesi Bassi*
Romania
2000
29,0
41,6
22,8
11,7
34,0
38,4
18,5
54,7
24,1
42,0
70,5
50,4
29,7
38,0
2005
30,4
45,3
24,4
15,7
33,9
39,7
20,3
57,7
23,4
38,6
73,7
53,9
30,1
29,3
2010
32,2
47,5
26,2
16,9
36,0
40,9
21,6
61,9
26,4
37,0
61,0
55,6
32,5
26,7
2011
32,3
47,0
26,7
16,6
36,3
41,2
22,1
63,6
25,1
37,7
59,4
56,4
32,8
26,5
2012
32,4
46,8
26,7
18,4
36,5
41,4
22,1
64,8
25,5
37,8
61,3
56,9
33,6
24,6
Ungheria
Irlanda
Croazia
Finlandia
Belgio
Slovacchia
Danimarca
Cipro
Slovenia
Malta
Estonia
Lituania
Lettonia
Lussemburgo
Media UE
2000
30,0
11,1
115,8
54,3
27,4
37,2
67,8
76,3
36,3
81,5
21,7
26,7
38,7
24,4
25,8
2005
32,1
14,5
79,5
57,9
28,6
31,9
74,1
57,6
46,0
103,5
38,8
30,6
27,4
25,7
29,2
2010
34,0
21,2
87,2
65,7
28,3
27,1
85,0
60,6
33,5
117,4
39,3
31,7
26,3
31,7
30,6
2011
34,3
23,1
87,1
67,3
28,7
27,9
83,1
60,7
34,1
118,9
40,5
33,3
26,6
32,5
30,9
2012
33,5
23,4
85,8
67,9
22,7
26,4
83,7
52,0
34,3
118,6
38,7
33,4
27,4
32,8
31,2
Fonte: elaborazione su dati UNWTO ed Eurostat
Tab. 7 - Numero di posti letto rispetto al numero di camere nei Paesi UE. Anno 2012
Paese
Italia
Spagna
Germania
UK
Francia
Grecia
Austria
Portogallo
Rep. Ceca
Polonia
Letti/camere
2,06
2,03
1,93
2,19
2,00
1,93
2,04
2,26
2,28
2,05
Paese
Bulgaria*
Svezia
Paesi Bassi*
Romania
Ungheria
Irlanda
Croazia
Finlandia
Belgio
Slovacchia
Letti/camere
2,20
2,00
2,14
2,04
2,43
2,34
2,08
2,37
2,44
2,38
Paese
Danimarca
Cipro
Slovenia
Malta
Estonia
Lituania
Lettonia
Lussemburgo
Media UE
Letti/camere
2,03
2,03
2,02
2,21
2,09
2,07
2,05
1,88
2,06
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Il numero dei posti letto nell’anno 2012 oscilla da un valore minimo di 1,88 letti per camera del Lussemburgo
e di 1,93 di Grecia e Germania, ad un massimo di 2,44 letti a camera per il Belgio, di 2,43 per l’Ungheria, di
2,38 per la Slovacchia e di 2,37 per la Finlandia; il dato dell’Italia si allinea alla media europea, pari a 2,06 letti
per camera.
2.2 Relazioni fra offerta alberghiera ed extralberghiera
L’offerta di ricettività comprende, oltre alla componente alberghiera, anche altre tipologie di esercizi quali
campeggi, agriturismi, bed & breakfast ecc.
La composizione dell’offerta dei vari Paesi distinguendo fra numero dei letti negli alberghi e il complesso
degli altri esercizi (extralberghieri) appare assai diversificata.
Un maggior numero di letti a camera indica che vi sono più terzi e quarti letti, mentre un numero inferiore a 2, il doppio, indica che vi sono anche
camere singole.
6
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 13
Gli alberghi identificano il 44,0% del totale dei posti letto disponibili in UE (il 44,8% nel 2011); rappresentano
la tipologia prevalente, pur se considerando il complesso degli esercizi il numero dei letti non alberghieri risulta
maggiore per l’elevata dimensione media dei campeggi e per la crescita di altre tipologie di offerta come gli
agriturismi.
I paesi con la presenza quasi totale di ricettività alberghiera sono le piccole isole di Cipro (97,2%) e Malta
(97,0%); anche la Bulgaria (86,7%) e la Romania (78,7%) presentano quote elevate di ricettività alberghiera in
termini di posti letto.
Per contro, la percentuale di offerta alberghiera copre solamente il 18,7% del totale per i Paesi Bassi, il
19,6% in Croazia, il 19,8% in Danimarca, il 22,6% in Lussemburgo e il 24,8% in Francia. In questi Paesi si
verifica una forte incidenza dell’attività campeggistica, spesso abbinata a quella dei resort, anche se diverso è
il caso della Francia ove vengono censite numerose case per vacanza, in proprietà o in affitto, con un dato
anomalo e non omogeneo rispetto a quello degli altri paesi europei.
Per i posti letto alberghieri l’Italia si pone leggermente al di sopra della media UE con una incidenza relativa
del 47,3%.
Graf. 5 – Ripartizione dei posti letto tra strutture alberghiere ed extralberghiere. Anno 2012
*Il dato 2012 relativo al comparto alberghiero è stato estrapolato da fonte UNWTO
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
14 Il posizionamento dell’Italia
3. Il mercato dell’UE: la domanda
3.1 Movimento e propensione alla utilizzazione degli alberghi
Le notti trascorse nelle strutture alberghiere dei 28 Paesi dell’UE nel corso del 2011, dai residenti e dai turisti
provenienti sono circa 1.664,742 milioni.
Nel lungo periodo (2000-2012) le presenze complessive sono aumentate ad un tasso medio annuo di circa
l’1,2%, più precisamente ad un tasso dello 0,8% medio annuo nel primo quinquennio (2000-2005), dello 0,9%
nel secondo (2005-2010), mentre nel 2011 rispetto all’anno precedente l’aumento è stato molto rilevante, pari
a 4,3% e si è rilevato più contenuto nel 2012 rispetto all’anno precedente ove è stato di circa l’1,6%.
Graf. 6 – Domanda alberghiera complessiva nei Paesi UE. Numero di pernottamenti (presenze) negli anni
indicati: 2000, 2005, 2010, 2012. Valori assoluti
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO
**I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat.
Graf. 7 – Composizione della domanda alberghiera fra residenti e non residenti (stranieri) nei Paesi UE. 2012
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO
**I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 15
Il dato complessivo ingloba situazioni piuttosto diverse da Paese a Paese per l’importanza relativa del
turismo internazionale e anche per la diversa incidenza della componente alberghiera ed extra.
Inoltre, le statistiche Eurostat dei vari Paesi non sempre sembrano fra loro coerenti e non sempre vi è
coincidenza con quelle dell’UNWTO; in alcuni casi, come per l’Irlanda, si è verificata una crisi più accentuata,
con una diminuzione delle presenze alberghiere che nel 2009 rispetto al 2008 è stata del -14,0%. Ulteriori
difficoltà si rilevano con riferimento ad alcuni Paesi come Francia e Regno Unito che rilevano statistiche interne
assai diversi e più ampie rispetto a quelle indicate da Eurostat.
Per quanto possibile nell’analisi seguente ci si è riferiti alle statistiche di fonte Eurostat, integrate con quelle
UNWTO dove i dati erano carenti, come si è verificato nel caso dell’Irlanda. Il Paese con il maggior numero
complessivo di presenze alberghiere è la Spagna, seguita dall’Italia, dalla Germania, dalla Francia e dal Regno
Unito. La Germania è assolutamente leader per il turismo dei residenti.
Graf. 8 – Presenze di non residenti (turismo internazionale) nei Paesi UE negli anni 2000, 200,2010 e 2012.
Valori in milioni
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO
**I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
In termini relativi i Paesi con la maggiore incidenza della componente straniera sul movimento turistico
alberghiero, per l’anno 2012, sono quelli di più ridotta dimensione come Malta (95,7%), Lussemburgo (92,6%)
e Cipro (92,6%); anche Croazia (89,3%) e Grecia (80,2%) presentano una forte incidenza della componente
straniera. Per la Spagna l’incidenza della componente straniera è del 63,6% e per la Francia il 34,1% a fronte
del 48,0% dell’Italia. Il dato della Francia è determinato anche dalla sopravalutazione delle presenze dei
residenti rispetto agli standard adottati da altri Paesi.
Nell’anno 2012 l’incidenza del movimento estero dei paesi Ue sul totale è del 48,2%; un anno prima (2011)
l’incidenza del movimento straniero era del 46,4%. Si stima che nel 2013-2014 la componente estera superi
per numero di presenze quella dei nazionali.
La Germania, dopo la Romania (81,8%) è il Paese con la maggior quota di movimento turistico alberghiero
interno con il 77,8% dei pernottamenti determinato dai propri abitanti, seguita dalla Svezia (76,7%) e dalla
Finlandia (70,3%).
I turisti alloggiano necessariamente in una struttura ricettiva: albergo, campeggio, b&b, agriturismo o presso
parenti o amici.
2000
20.596.851
28.200.996
22.669.154
11.344.029
10.965.763
5.366.692
3.991.742
4.006.820
3.589.059
2.175.732
1.796.173
1.288.042
777.853
934.119
133.107
13.957
2001
20.071.741
25.146.446
21.379.558
11.173.511
9.891.415
4.932.697
3.611.270
3.909.000
3.201.741
1.993.545
1.684.722
1.325.191
772.533
928.826
124.842
14.027
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Italia
Regno Unito
Francia
Spagna
Germania
Svizzera
Austria
Paesi Bassi
Grecia
Portogallo
Belgio
Svezia
Finlandia
Norvegia
Lussemburgo
Liechtenstein
2002
20.796.137
23.450.000
20.692.793
10.484.461
9.720.986
4.552.817
3.573.268
3.840.700
2.704.864
1.891.441
1.760.623
1.190.122
763.392
878.000
137.241
11.340
2003
19.391.431
23.516.000
16.877.952
10.025.082
9.425.426
0
3.318.438
3.377.600
2.664.993
1.736.178
1.616.643
1.136.061
736.651
760.864
114.214
10.960
2004
22.348.791
25.315.528
18.049.156
10.164.405
10.840.770
0
3.943.991
3.657.200
2.759.664
1.884.299
1.741.510
1.242.726
772.254
857.080
124.172
11.695
2005
23.231.651
24.127.198
20.714.043
10.460.881
11.305.468
4.409.841
4.045.270
3.607.300
2.631.932
1.951.662
1.730.663
1.264.011
794.788
769.959
129.646
11.478
Tab. 8 – Presenze extra-UE nei Paesi indicati. Anni 2000-2012. Valori in migliaia
16 Il posizionamento dell’Italia
2006
24.685.639
27.977.767
17.384.092
11.605.525
12.666.352
4.830.920
4.216.837
3.806.100
3.010.271
2.131.120
1.820.326
1.341.500
909.633
806.322
139.342
12.100
2007
25.259.617
26.657.510
18.280.004
12.230.632
12.451.773
5.081.218
4.186.168
3.728.600
3.336.239
2.348.897
1.938.345
1.439.471
941.204
810.398
146.116
13.059
2008
23.307.197
24.283.897
16.780.937
12.058.923
12.430.876
4.895.956
4.089.460
3.238.100
3.038.422
2.400.039
1.934.279
1.299.321
946.692
760.179
145.691
10.741
2009
22.040.012
23.749.706
15.898.043
11.892.783
11.398.283
4.631.336
3.730.538
3.181.100
3.010.465
2.216.530
1.668.366
1.245.288
803.259
661.746
125.238
8.665
2010
24.274.086
25.852.767
17.706.134
14.371.614
13.155.236
5.216.684
4.103.748
3.761.300
3.438.312
2.599.680
1.740.199
1.479.244
835.766
796.536
127.062
9.191
2011
27.291.984
26.825.683
19.105.745
16.371.504
13.729.700
5.624.038
4.465.294
4.043.700
3.937.797
3.015.631
1.915.998
1.764.341
921.585
878.266
188.794
10.679
2012
28.018.735
27.386.549
20.945.088
16.449.445
15.272.140
6.055.606
5.116.164
4.180.305
3.646.947
3.354.108
2.053.274
1.848.838
1.016.521
939.733
220.853
15.407
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 17
Se si considerano le presenze di stranieri residenti in paesi non europei, l’Italia risulta leader con circa 28
milioni di pernottamenti, seguita da Regno Unito e Francia. Guardando al trend dal 2000, l’Italia ha visto un
complessivo aumento delle presenze di turisti non europei, passando dai 20 milioni di pernottamenti del 2000
ai 28 milioni circa del 2000.
Graf. 9 – Presenze extra-europee nei primi 5 Paesi UE nel periodo 2000-2012. Anno 2000 = 100
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Graf. 10 – Presenze di residenti (turismo domestico) nei Paesi UE negli anni 2000, 2005,2010 e 2012. Valori
in milioni
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO; **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Le statistiche dei vari paesi rilevano in vario modo arrivi e presenze negli esercizi ricettivi ed ignorano le
presenze presso parenti ed amici. Dal lato della domanda, considerando il movimento turistico in termini di
presenze, il ruolo della componente alberghiera sul mercato, appare rispetto alle altre tipologie ricettive. Basti
pensare che secondo le statistiche Eurostat, nell’anno 2012, nei 28 paesi dell’UE, il settore alberghiero
raccoglie circa i due terzi (66,2%) delle presenze della clientela nazionale e internazionale, cioè 1.649 milioni,
contro gli 841 milioni della componente extralberghiera o complementare.
2000
227.143.567
233.612.807
198.070.419
180.542.149
192.131.000
71.648.851
60.839.925
33.795.123
29.722.000
14.297.216
25.574.407
21.264.345
24.350.000
17.990.295
8.139.964
13.540.932
14.228.971
13.347.471
15.946.695
17.387.887
9.200.370
7.228.345
5.604.350
4.617.741
1.712.109
881.722
1.360.148
1.263.128
1.445.441.937
2001
228.681.560
238.881.737
197.072.725
191.228.245
184.200.996
72.553.523
55.105.342
33.562.591
28.563.000
13.215.416
23.773.753
21.663.570
26.266.000
19.129.518
8.977.745
13.725.907
14.068.593
13.557.147
16.371.533
18.792.960
9.163.208
7.730.200
6.054.124
4.594.221
1.912.816
964.635
1.474.463
1.245.795
1.452.531.323
2002
222.554.765
231.132.223
189.970.261
192.056.280
178.937.000
73.523.474
53.477.984
34.208.968
28.514.600
13.381.064
23.802.943
21.010.709
24.715.900
19.595.948
9.980.319
13.834.169
14.500.351
13.272.783
15.839.491
16.103.163
9.249.578
7.285.672
7.525.544
4.763.215
2.336.697
1.049.916
1.527.253
1.244.319
1.425.394.589
*Il dato 2012 presenta discontinuità statistiche
**I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat.
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Spagna
Italia
Germania
Francia
UK*
Austria
Grecia
Portogallo
Paesi Bassi
Polonia
Rep. Ceca
Svezia
Irlanda**
Croazia
Bulgaria
Ungheria
Belgio
Finlandia
Romania
Cipro
Danimarca
Malta
Slovacchia
Slovenia
Estonia
Lituania
Lettonia
Lussemburgo
Totale UE
2003
228.160.907
229.151.452
189.540.957
184.859.429
167.483.000
73.867.683
53.475.703
33.875.471
27.182.200
14.263.449
23.466.769
21.067.690
25.577.000
19.668.420
12.044.626
13.869.930
14.341.486
13.429.008
16.554.813
14.381.314
9.145.496
7.615.529
7.356.059
4.890.848
2.643.859
1.107.943
1.632.297
1.223.774
1.411.877.112
2004
234.697.172
234.019.839
195.047.175
188.524.196
160.376.787
74.013.516
51.589.793
34.140.581
28.386.100
18.447.675
24.931.462
21.525.930
25.442.000
19.972.382
13.561.980
14.662.103
14.404.843
13.790.444
17.190.169
14.623.352
9.694.741
7.665.525
6.716.363
4.965.343
3.292.338
1.642.073
1.874.899
1.279.956
1.436.478.737
2005
245.637.163
240.319.612
200.767.007
198.039.430
176.835.367
76.073.014
54.017.256
35.520.631
29.518.500
20.333.041
25.208.716
22.900.051
25.198.000
21.277.046
15.428.031
15.748.904
14.610.340
14.274.796
17.470.832
14.939.332
10.099.983
7.464.467
6.832.732
4.975.197
3.542.088
2.061.684
2.302.878
1.360.061
1.502.756.159
2006
267.027.859
248.255.328
208.175.596
197.419.775
166.961.439
77.390.793
56.707.728
37.566.461
31.759.200
21.820.299
25.888.702
24.209.569
26.812.000
20.692.755
16.118.360
15.808.470
15.370.561
15.014.391
18.097.743
14.341.370
10.647.099
7.288.252
7.053.736
5.147.051
3.761.153
2.384.825
2.599.872
1.361.185
1.545.681.572
Tab. 9 – Presenze nelle strutture alberghiere nei Paesi UE, anni 2000-2012. Valori assoluti
18 Il posizionamento dell’Italia
2007
271.689.481
254.328.742
214.675.342
204.268.757
169.483.745
79.166.924
64.085.524
39.736.583
34.158.500
24.306.848
27.043.558
25.416.188
28.528.000
20.939.514
16.735.534
16.297.146
16.196.608
15.817.079
19.755.878
14.298.478
11.079.572
7.916.049
7.233.054
5.545.819
3.842.703
2.591.262
2.758.702
1.437.539
1.599.333.129
2008
268.429.910
251.678.283
218.245.816
202.280.491
164.653.221
82.365.002
64.073.727
39.227.938
32.618.500
25.239.601
27.426.840
25.872.607
28.079.000
20.550.749
17.010.733
16.282.786
16.541.313
16.106.765
19.831.404
14.309.660
10.830.961
7.750.940
7.662.308
6.225.879
3.846.882
2.601.806
2.854.597
1.374.775
1.593.972.494
2009
250.984.815
246.618.107
216.228.179
191.741.154
165.724.508
80.071.282
64.292.443
36.457.069
31.481.000
24.514.451
25.340.559
25.958.480
23.844.000
18.606.977
14.053.533
14.974.811
15.937.184
15.127.271
16.514.083
12.807.922
9.965.570
6.740.299
6.335.195
5.918.377
3.498.961
2.077.528
2.187.047
1.281.588
1.529.282.393
2010
267.147.471
251.098.476
228.302.402
195.906.121
155.290.096
81.343.969
65.059.095
37.391.291
33.707.500
27.140.757
26.358.475
27.337.915
23.035.000
19.344.700
15.002.344
15.617.365
17.023.250
15.737.411
15.417.560
13.599.262
10.938.665
7.416.254
6.635.176
5.853.329
4.028.095
2.363.109
2.460.478
1.251.804
1.571.807.370
2011
286.743.027
259.910.852
240.781.770
201.970.247
150.865.205
82.326.827
69.138.050
39.440.315
34.575.600
29.182.344
27.879.842
27.990.060
24.019.000
20.466.922
17.453.606
16.189.141
17.965.749
16.366.512
17.367.337
14.087.844
11.872.286
7.529.165
7.020.424
6.184.598
4.594.803
2.836.622
2.826.411
1.377.456
1.638.962.015
2012
280.659.549
255.610.143
250.090.725
201.900.781
169.143.158
85.121.881
62887010
39.681.040
34.975.562
30.890.664
29.358.559
28.566.091
26.800.000
21.137.979
18.682.232
17.997.910
17.838.040
16.666.515
16.502.576
14.546.723
12.400.183
7.676.434
7.254.352
6.195.576
4.649.250
3.170.195
2.842.382
1.496.849
1.664.742.359
2001
0,7
2,3
-0,5
5,9
-4,1
1,3
-9,4
-0,7
-3,9
-7,6
-7,0
1,9
7,9
6,3
10,3
1,4
-1,1
1,6
2,7
8,1
-0,4
6,9
8,0
-0,5
11,7
9,4
8,4
-1,4
0,5
2002
-2,7
-3,2
-3,6
0,4
-2,9
1,3
-3,0
1,9
-0,2
1,3
0,1
-3,0
-5,9
2,4
11,2
0,8
3,1
-2,1
-3,2
-14,3
0,9
-5,8
24,3
3,7
22,2
8,8
3,6
-0,1
-1,9
*Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO
**I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Spagna
Italia
Germania
Francia
UK*
Austria
Grecia
Portogallo
Paesi Bassi
Polonia
Rep. Ceca
Svezia
Irlanda**
Croazia
Bulgaria
Ungheria
Belgio
Finlandia
Romania
Cipro
Danimarca
Malta
Slovacchia
Slovenia
Estonia
Lituania
Lettonia
Lussemburgo
Media
2003
2,5
-0,9
-0,2
-3,7
-6,4
0,5
0,0
-1,0
-4,7
6,6
-1,4
0,3
3,5
0,4
20,7
0,3
-1,1
1,2
4,5
-10,7
-1,1
4,5
-2,3
2,7
13,1
5,5
6,9
-1,7
-0,9
2004
2,9
2,1
2,9
2,0
-4,2
0,2
-3,5
0,8
4,4
29,3
6,2
2,2
-0,5
1,5
12,6
5,7
0,4
2,7
3,8
1,7
6,0
0,7
-8,7
1,5
24,5
48,2
14,9
4,6
1,7
2005
4,7
2,7
2,9
5,0
10,3
2,8
4,7
4,0
4,0
10,2
1,1
6,4
-1,0
6,5
13,8
7,4
1,4
3,5
1,6
2,2
4,2
-2,6
1,7
0,2
7,6
25,6
22,8
6,3
4,6
2006
8,7
3,3
3,7
-0,3
-5,6
1,7
5,0
5,8
7,6
7,3
2,7
5,7
6,4
-2,7
4,5
0,4
5,2
5,2
3,6
-4,0
5,4
-2,4
3,2
3,5
6,2
15,7
12,9
0,1
2,9
2007
1,7
2,4
3,1
3,5
1,5
2,3
13,0
5,8
7,6
11,4
4,5
5,0
6,4
1,2
3,8
3,1
5,4
5,3
9,2
-0,3
4,1
8,6
2,5
7,7
2,2
8,7
6,1
5,6
3,5
Tab. 10 – Presenze nelle strutture alberghiere nei Paesi UE. Tassi di variazioni percentuali medi annui
2008
-1,2
-1,0
1,7
-1,0
-2,9
4,0
0,0
-1,3
-4,5
3,8
1,4
1,8
-1,6
-1,9
1,6
-0,1
2,1
1,8
0,4
0,1
-2,2
-2,1
5,9
12,3
0,1
0,4
3,5
-4,4
-0,3
2009
-6,5
-2,0
-0,9
-5,2
0,7
-2,8
0,3
-7,1
-3,5
-2,9
-7,6
0,3
-15,1
-9,5
-17,4
-8,0
-3,7
-6,1
-16,7
-10,5
-8,0
-13,0
-17,3
-4,9
-9,0
-20,2
-23,4
-6,8
-4,1
2010
6,4
1,8
5,6
2,2
-6,3
1,6
1,2
2,6
7,1
10,7
4,0
5,3
-3,4
4,0
6,8
4,3
6,8
4,0
-6,6
6,2
9,8
10,0
4,7
-1,1
15,1
13,7
12,5
-2,3
2,8
2011
7,3
3,5
5,5
3,1
-2,8
1,2
6,3
5,5
2,6
7,5
5,8
2,4
4,3
5,8
16,3
3,7
5,5
4,0
12,6
3,6
8,5
1,5
5,8
5,7
14,1
20,0
14,9
10,0
4,3
2012
-2,1
-1,7
3,9
0,0
12,1
3,4
-9,0
0,6
1,2
5,9
5,3
2,1
11,6
3,3
7,0
11,2
-0,7
1,8
-5,0
3,3
4,4
2,0
3,3
0,2
1,2
11,8
0,6
8,7
1,6
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 19
20 Il posizionamento dell’Italia
In termini di arrivi il “peso” degli hotels and similar accommodation è ancora maggiore superando nettamente
i tre quarti del totale (78,4%).
Lo sviluppo di lungo periodo, dal 2000 al 2012 rivela anche che la domanda alberghiera è aumentata a ritmi
analoghi a quella non alberghiera, con un andamento che è stato diversificato: nel periodo 2000-2006 la
tendenza è simile ma aumenta più quella extralberghiera; nel biennio 2007-2008 la crisi colpisce di più la
componente extralberghiera, mentre dal 2009 al 2012 in poi i due percorsi si riallineano.
Graf. 11 – Il movimento turistico nei 28 Paesi UE nel periodo 2000-2012. Anno 2000 = 100
120,0
115,0
110,0
105,0
100,0
95,0
2000
2001
2002
2003
2004
Alberghiere
2005
2006
2007
Non alberghiere
2008
2009
2010
2011
2012
Totale
Fonti: elaborazioni su dati Eurostat
Graf. 12 - Distribuzione fra presenze alberghiere e complementari (extralberghiere) negli anni indicati negli
anni dal 2000 al 2012
Fonti: elaborazioni su dati Eurostat
Ponendo il 2000 come punto di partenza (=100), nel 2012 il comparto alberghiero ha raggiunto il valore
114,8 e quello extra 114,5, per una media di 114,7. Il comparto alberghiero è tornato ad aumentare
leggermente più di quello complementare ma gli andamenti degli ultimi anni si sono riallineati
Complessivamente, alla fine dei dodici anni considerati, la crescita del movimento alberghiero e di quello
complementare è stata simile.
Considerando i singoli Paesi (2012) l’incidenza del movimento alberghiero è sempre prevalente, cioè
maggiore del 50%, per tutti i paesi dell’UE ad eccezione che per la Croazia, ove pesa solo per il 34,0%, i Paesi
Bassi (41,6%), la Danimarca (44,2%) e la Polonia (49,8%). Per tutti gli altri Paesi il movimento alberghiero
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 21
incide da un minimo del 50,4% in Francia, del 56,8% in Belgio e del 58,8% in Svezia a un massimo del 99,8%
a Cipro, del 98,0% a Malta e del 92,2% in Bulgaria.
L’Italia, con una incidenza del 67,1%, si colloca ancora una volta in una posizione immediatamente
superiore a quella media europea (65,4%).
Si può osservare come alcuni Paesi considerati (es. Finlandia, Austria, ecc.), sul piano dell’immagine, per
una forte rilevanza del turismo all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici), vedano prevalere comunque la
movimentazione alberghiera.
Nella realtà molto dipende dal fatto che gli esercizi extralberghieri si caratterizzano di più per la presenza
degli esercizi stagionali.
Graf. 13 – Distribuzione del movimento dei turisti in termini di presenze fra esercizi alberghieri ed extralberghieri
nei paesi dell’UE. Anno 2012
Fonti: elaborazioni su dati Eurostat
3.2 Presenze e popolazione
Con il confronto fra presenze e popolazione si rileva un sommario indice della rilevanza del turismo per una
destinazione; l’incidenza del turismo sulla popolazione è anche un primo elementare indice in termini di impatto
ambientale.
22 Il posizionamento dell’Italia
Analogamente a quanto è già stato visto per altre variabili, non sorprende che l’incidenza del comparto
alberghiero rispetto alla popolazione presente sia massima per i Paesi di più ridotta dimensione quali Malta,
ove nel 2012 si contano 1.822 pernottamenti alberghieri ogni 100 residenti, e Cipro (1.680), quanto, piuttosto
il grande peso che le presenze turistiche alberghiere hanno in Austria (1.007); che precede Spagna (601),
Irlanda (584), Grecia (568), Croazia (496) e Italia (428).
La media dei paesi Ue corrisponde a 326 pernottamenti di turisti ogni 100 abitanti; circa i due terzi dei paesi
Ue, Francia e Germania compresi, presenta una media inferiore
Graf. 14 – Presenze complessive di turisti ogni 100 abitanti nei paesi UE. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Nelle ultime posizioni per impatto del turismo sulla popolazione si collocano la Polonia, la Romania, la
Slovacchia e i piccoli paesi baltici, Lituania e Lettonia.
4. Il tasso di occupazione
Il tasso di occupazione netto delle strutture presenta andamenti molto differenziati tra i Paesi UE.
Relativamente all’anno 2011 e 2012 Francia, Spagna e Italia, con tassi di occupazione rispettivamente del
48,3%, 53,0% e 40,6%, si posizionano al di sopra della media europea, che presenta un tasso di occupazione
netta degli esercizi alberghieri, in termini di posti letto, pari al 40,1%.
Fra i paesi considerati per l’anno 2011 in prima posizione si colloca Malta con una tasso di utilizzazione
netto del 57,6%, seguita dalla Croazia con il 53,1% e dalla Spagna 53,0%.
L’Italia registra un valore appena superiore a quello della media europea.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 23
Considerando il tasso di utilizzazione netto degli alberghi alcuni Paesi dell’Europa Centrale, come
Slovacchia, Austria e Romania, sembrano avere una minore capacità di riempire le strutture; nella realtà il dato
dipende anche dalla presenza di un minore numero di alberghi stagionali.
Graf.15 – Tasso di occupazione netto delle strutture ricettive dei Paesi UE indicati. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Oltre al tasso di occupazione netto7 annuale, per i Paesi indicati viene presentato anche il tasso di
occupazione mensile per gli anni 2011 e 2012, con riferimento a sette dei paesi più turistici: Italia, Francia,
Spagna, Portogallo, Regno Unito, Germania e Grecia.
Graf. 16 – Tasso di occupazione netto delle strutture ricettive alberghiere in Italia, Francia, Spagna, Portogallo,
Regno Unito, Germania e Grecia. Anno 2011 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
È in atto una forte stagionalità estiva; ovviamente per quelli in cui la punta dell’alta stagione (luglio-agosto)
è meno elevata la distribuzione delle presenze è più equilibrata.
Per l’anno 2012 la Spagna presenta il tasso di utilizzazione alberghiera più elevato nel mese di Agosto con
il 75,6% degli esercizi occupati, seguita dalla Grecia con il 68,0% e dall’Italia con il 67,6%.
7 Per
non tutti i Paesi è possibile disporre del dato relativo al 2012.
24 Il posizionamento dell’Italia
Se si considera il tasso di occupazione delle camere, per quei Paesi che rilevano il dato, aumenta di alcuni
punti percentuali rispetto a quello dei letti, diventando del 60,3% per la Francia, ma solo del 42,6% per l’Italia.
Si può evidenziare come, con riferimento ai sette paesi considerati il tasso mensile netto di utilizzazione
alberghiera in termini di posti letto oscilli fra un minimo del 16,3% in Grecia per il mese di novembre ed un
massimo del 75,6% in Spagna per il mese di agosto.
Graf. 17 – Rapporto fra mese con tasso di massima utilizzazione e mese con tasso di minima utilizzazione
degli alberghi. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Il mese con la maggiore percentuale di utilizzazione è sempre agosto ad eccezione che per la Germania,
per la quale è settembre. Il mese di minimo è sempre uno dei tre mesi di fine ed inizio anno: novembre,
dicembre e gennaio.
Per tutti i Paesi considerati si pone un problema di eccessiva stagionalità.
Tab. 11 – Mesi con massimo e minimo tasso di utilizzazione alberghiera nei Paesi indicati. Anno 2012
Italia
Francia
Spagna
Portogallo
Regno Unito
Germania
Grecia
Max
67,6
62,1
75,6
64,4
59,3
50,0
68,0
Min
25,4
36,3
36,8
20,4
33,4
27,7
16,3
Mese max
Agosto
Agosto
Agosto
Agosto
Agosto
Settembre
Agosto
Mese min
Novembre
Gennaio
Dicembre
Gennaio
Gennaio
Gennaio
Novembre
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
5. Focus sul Mediterraneo
L’offerta complessiva all’interno dell’area Mediterranea è di più di 10,6 milioni di posti letto alberghieri,
corrispondenti al 35% del totale mondiale; nei dodici anni (dal 2000 al 2102) è aumentata con un tasso medio
annuo di circa l’1,6% per il numero delle camere e di circa il 2,0% per il numero dei letti.
Nel 2012, secondo i dati Eurostat il numero totale di clienti alberghieri dei Paesi del Mediterraneo può essere
stimato più di circa 1.240 milioni di presenze (pernottamenti) alberghiere, delle quali quasi due terzi (63,0%)
determinato dalla componente internazionale. Sono escluse dal computo Siria, Libia per ragioni belliche.
La percentuale di crescita è aumentata negli ultimi tre anni per la forte aumento del movimento dall’estero;
l’internazionalizzazione della domanda è aumentata anche nel 2012 e nel 2013, pur in presenza delle difficoltà
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 25
politiche interne dell’Egitto che hanno avuto ripercussioni sui flussi della clientela. Il dato fa riferimento al valore
globale dei flussi dei vari Paesi, considerando anche le regioni non propriamente mediterranee dei vari Paesi
perché la concezione di mediterraneità è intesa in modo allagato. Questa considerazione vale in particolare
per Paesi come la Spagna, la Francia e il Marocco con zone costiere sull’Atlantico, mentre particolare è il caso
del Portogallo in quanto la sua offerta è percepita come parte dell’Area Mediterranea anche se tutte le sue
regioni sono sull’Atlantico. Allo stesso modo, le Canarie sono considerate parte dell’Area Mediterranea.
Tab. 12 - Camere e letti del comparto alberghiero nei Paesi del Mediterraneo. Valori assoluti e tassi di
variazione medi annui. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012
Paese
Albania
Algeria
Bosnia
Cipro
Croazia
Egitto
Francia
Germania
Giordania
Grecia
Israele
Italia
Libano
Libia*
Malta
Marocco
Monaco
Portogallo
Serbia
Siria*
Slovenia
Spagna
Tunisia
Turchia
Montenegro
Totale
2000
Camere
2.954
n.d.
4.439
43.363
81.272
113.611
589.174
877.070
17.485
312.993
45.594
966.138
14.500
20.051
46.618
2.240
97.709
37.371
15.461
16.265
677.134
98.726
155.441
nd
4.247.424
Letti
5.919
67.087
9.147
84.479
199.474
227.222
1.178.348
1.649.218
34.433
593.990
106.782
1.854.101
25.450
2005
Camere
3.874
n.d.
8.687
45.202
80.743
170.776
613.798
890.153
20.827
358.721
46.701
1.020.478
16.737
Letti
7.642
83.895
18.164
91.264
203.464
341.552
1.227.596
1.678.284
40.480
682.050
114.766
2.028.452
28.953
2010
Camere
8.696
n.d.
11.247
41.781
74.457
222.592
611.609
940.484
23.289
397.660
50.737
1.095.332
22.176
40.578
94.652
.
222.958
78.608
34.209
33.502
1.315.697
197.453
322.334
nd
8.395.610
n.d.
59.864
2.649
116.123
22.236
18.798
15.811
797.354
114.919
230.605
13.498
4.655.056
39.431
124.270
5.312
263.814
48.360
43.262
33.151
1.578.629
229.837
481.704
30.556
9.424.888
17.968
81.927
2.535
124.542
26.350
28.943
21.697
883.225
120.764
295.322
15.022
5.118.355
Letti
19.978
86.543
23.619
83.888
154.013
451.184
1.223.218
1.784.161
44.619
763.407
125.513
2.253.342
34.125
39.139
173.133
5.526
279.506
59.906
54.421
48.339
1.781.935
241.528
619.863
34.630
10.385.536
2012
Camere
Letti
n.d.
n.d.
n.d.
93.454
n.d.
n.d.
41.514
84.217
75.363
156.792
206.054
412.108
624.661
1.249.322
948.468
1.833.337
23.881
45.533
400.366
771.151
51.675
126.608
1.093.286
2.250.704
32.000
123.331
17.791
91.515
2.527
131.357
25.130
n.d.
22.015
914.132
328.133
120.999
16.248
5.167.115
39.264
194.025
5.510
296.321
50.536
n.d.
44.526
1.858.702
688.053
241.997
34.645
10.600.136
Nel caso della Libia non sono disponibili dati; agli inizi del periodo non erano disponibili neanche per il Montenegro
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO e Eurostat
Con riferimento al solo settore alberghiero, le presenze nei 23 Paesi Mediterranei analizzati sono state nel
2012 pari a circa 1.240 milioni, con una crescita media annua di circa il 2,3% nel periodo 2000-2012,
prevalentemente imputabile alla componente dei non residenti (aumento medio annuo 2,9%), rispetto a quella
dei residenti (1,1%). Per le note vicende politico istituzionali negli ultimi anni l’andamento delle presenze dei
residenti è stato stazionario.
Nel lungo periodo 2000-2012, le presenze sono aumentate in misura leggermente maggiore rispetto
all’aumento dei letti alberghieri (2,0%).
La nazione pivot, con i maggiori incrementi percentuali è la Turchia, Paese in procinto di entrare nell’UE,
sia in termini di offerta che di domanda. Nel periodo 2000-2012 le presenze sono aumentate ad un eccezionale
tasso medio annuo del 10,2%; del 9,7% la componente domestica e del 10,4% quello internazionale.
Le destinazioni balneari della costa africana ed anche quelle della penisola del Sinai, e anche la Turchia,
sono i principali competitor delle destinazioni italiane, della Spagna e della Grecia.
26 Il posizionamento dell’Italia
Tab. 13 – Presenze (pernottamenti) nel settore alberghiero nei Paesi del Mediterraneo. Valori assoluti in
migliaia e tassi di variazione medi annui. Anni 2000, 2005, 2010, 2012
Paese
Albania
Algeria
Bosnia
Cipro
Croazia
Egitto
Francia
Giordania
Grecia
Israele
Italia
Libano
Malta
Marocco
Monaco
Portogallo
Serbia
Siria
Slovenia
Spagna
Tunisia
Turchia
Montenegro
Totale
Residenti
228
2.603
n.d.
597
2.933
n.d.
108.774
541
14.628
9.870
136.392
n.d.
n.d.
2.272
n.d.
9.693
n.d.
1.081
1.860
83.382
2.255
16.351
n.d.
402.811
2000
Non
residenti
98
203
nd
16.790
15.057
32.788
71.768
3.291
46.212
9.676
97.221
692
7.014
11.268
861
24.102
n.d.
2.068
2.758
143.762
33.168
28.377
n.d.
552.452
Totale Residenti
326
2.806
n.d.
17.387
18.074
32.788
191.073
3.832
60.840
19.546
233.613
692
7.014
13.540
861
33.795
n.d.
3.149
4.618
227.144
35.423
44.728
n.d.
946.732
244
4.222
490
1.040
2.862
n.d.
125.216
1.064
13.942
12.304
138.222
n.d.
247
2.956
n.d.
11.648
3.198
964
1.653
106.875
2.723
18.807
1.505
463.596
2005
Non
Totale Residenti
residenti
110
354
425
483
4.705
5.185
461
951
507
13.899
14.939
1.331
18.415
21.277
2.333
85.172
85.172
n.d.
72.824
198.039 130.390
4.488
5.552
873
40.075
54.017
16.815
6.783
19.087
12.931
102.098
240.320 139.547
1.133
1.133
n.d.
7.218
7.464
351
12.259
15.215
4.065
803
803
n.d.
23.873
35.521
13.783
933
4.131
2.416
8.803
9.767
933
3.322
4.975
2.138
138.762
245.637 113.236
33.587
36.310
3.429
55.996
74.803
23.832
1.031
2.536
331
716.430 1.040.419 473.978
2010
Non
Totale Residenti
residenti
185
610
238
754
5.939
5.484
743
1.250
540
12.268
13.599
1.070
17.017
19.350
2.259
147.385
147.385
n.d.
65.516
195.906 133.116
4.518
5.391
1.080
48.244
65.059
12.441
9.933
22.864
12.387
111.552
251.099 132.910
2.106
2.016
n.d.
7.065
7.416
332
13.955
18.020
4.936
817
817
n.d.
23.608
37.391
12.424
1.236
3.652
2.427
11.520
12.453
n.d.
3.715
5.853
2.045
153.911
267.147 102.101
32.136
35.565
4.115
73.924
97.756
28.663
2.478
2.809
286
744.587 1.218.475 458.854
2012
Non
Totale
residenti
352
590
937
6.421
884
1.424
13.476
14.546
18.879
21.138
137.819
137.819
68.784
201.900
4.827
5.907
50.446
62.887
9.750
22.137
122.700
255.610
1.611
1.611
7.344
7.676
12.548
17.484
802
802
27.257
39.681
1.519
3.946
n.d.
n.d.
4.150
6.195
178.558
280.659
25.921
30.036
90.100
118.763
2.703
2.989
781.367 1.240.221
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat
Tab. 14 – Variazione percentuale media annua nel periodo 2000-2012 e 2010-2012
Albania
Algeria
Bosnia
Cipro
Croazia
Egitto
Francia
Giordania
Grecia
Israele
Italia
Libano
Malta
Marocco
Monaco
Portogallo
Serbia*
Siria
Slovenia
Spagna
Tunisia
Turchia
Montenegro*
Totale
Residenti
0,4
6,4
n.d.
5,0
-2,2
n.d.
1,7
5,9
-1,3
1,9
-0,2
n.d.
n.d.
6,7
n.d.
2,1
-3,9
n.d.
0,8
1,7
5,1
4,8
-21,1
1,1
2012/2000 t.m.a.
Non residenti
11,2
13,6
n.d.
-1,8
1,9
12,7
-0,4
3,2
0,7
0,1
2,0
7,3
0,4
0,9
-0,6
1,0
7,2
n.d.
3,5
1,8
-2,0
10,1
14,8
2,9
Totale
5,1
7,1
n.d.
-1,5
1,3
12,7
0,5
3,7
0,3
1,0
0,8
7,3
0,8
2,2
-0,6
1,3
-0,7.
n.d.
2,5
1,8
-1,4
8,5
2,4
2,3
Residenti
-25,2
2,8
3,2
-10,3
-1,6
n.d.
1,0
11,2
-14,0
-2,1
-2,4
n.d.
-2,7
10,2
n.d.
-5,1
0,2
n.d.
-2,2
-5,0
9,5
9,7
-7,0
-1,6
2012/2010
Non residenti
37,9
11,5
9,1
4,8
5,3
-3,3
2,5
3,4
2,3
-0,9
4,9
-12,5
2,0
-5,2
-0,9
7,5
10,9
n.d.
5,7
7,7
-10,2
10,4
4,4
2,4
Totale
-1,7
4,0
6,7
3,4
4,5
-3,3
1,5
4,7
-1,7
-1,6
0,9
-10,6
1,7
-1,5
-0,9
3,0
3,9
n.d.
2,9
2,5
-8,1
10,2
3,2
0,9
Per Serbia e Montenegro la variazione percentuale media annua è relativa la periodo 2005-2012.
Fonte: elaborazioni su dati UNWTO e Eurostat
Si può affermare che, in tal senso, si sta determinando un riorientamento geografico dei turismi del mare,
che in parte è concorrente e in parte si aggiunge al mare di prossimità che rappresenta la principale tipologia
di domanda della Riva Nord dell’area.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 27
Le vicende politiche e sociali che da sempre hanno caratterizzato le coste mediterranee, in particolare anche
negli ultimi quattro anni, hanno sensibilmente penalizzato lo sviluppo del turismo in alcune aree della Riva Sud
del Mare Mediterraneo.
La congiuntura in atto è caratterizzata da un bivalente sviluppo: la componente internazionale, per la
situazione di crisi esogena che quei Paesi stanno vivendo, negli ultimi due anni è aumentata nella Riva Nord
ed è diminuita nella Riva Sud, mentre quella domestica aumenta più nei paesi della Riva Sud rispetto a quelli
della Riva Nord.
Non sempre, tuttavia, le statistiche sul movimento domestico dei vari paesi sono rilevate.
Un caso emblematico è quello dell’Egitto, Paese che a causa della crisi politico istituzionale ha visto una
riduzione le presenze straniere (le sole rilevate) del -22,5% nel 2011 rispetto all’anno precedente, per vederle
di nuovo aumentare del 20,7% nel 2012, quando si è pensato che gli effetti della crisi fossero superati.
Le difficoltà dei Paesi della Riva Sud del Mediterraneo spiegano, almeno in parte, la speculare crescita dei
Paesi della Riva Nord e della Turchia, percepita più come destinazione asiatica che mediterranea.
CAPITOLO II
L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA ALBERGHIERO
DAGLI ANNI TRENTA DEL SECOLO SCORSO
AI NOSTRI GIORNI1
1. La regolamentazione degli alberghi: cenno storico
Le istituzioni hanno sempre posto condizioni per l’esercizio dell’attività alberghiera, anche in rapporto alle
altre tipologie ricettive; in particolare, ad esempio, le categorie alberghiere sono state definite in base a
parametri individuati per legge.
La classificazione alberghiera, attiva fino al 1983, era stata definita dal RDL (Regio Decreto Legge) n, 975,
del 1937 Classificazione degli alberghi e delle pensioni, che distingueva fra alberghi, pensioni e locande,
 Così definiva la struttura l’art. 1 di detta legge:
 Alberghi: di lusso, di I categoria, di II categoria, di III categoria e di IV categoria;
 Pensioni: di prima categoria, di seconda categoria, di terza categoria;
 Locande: senza alcuna classificazione.
La classificazione era compito degli Enti Provinciali del turismo ed era obbligatoria; era l’EPT che in base ai
parametri rilevati decideva dell’appartenenza di un albergo ad un delle categorie indicate.
Le locande venivano definite come gli alberghi e pensioni che non avessero conseguito alcuna classifica.
Fin dagli inizi parve chiaro il rischio di sovrapposizioni perché gli alberghi di quarta e terza categoria spesso
presentavano servizi che corrispondevano a quelli delle pensioni di prima o anche di seconda categoria.
Allora, peraltro, era una grande conquista in grado di determinare o meno la qualifica di lusso di un albergo,
il fatto che “non meno di metà delle camere” dovessero “essere provviste di bagno e gabinetto annesso”.
Oggi, di fatto dalle due stelle in su tutte le camere dispongono di un proprio bagno.
La legge 217 del 1983, Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione
dell'offerta turistica, innovò in modo sostanziale il sistema turistico italiano, sia quello pubblico, con l’abolizione
degli EPT (Enti provinciali per il turismo) e la costruzione delle APT (Aziende di Promozione Turistica) che
quello privato, con la definizione delle diverse imprese turistiche e con l’introduzione della classifica da una
cinque stelle e cinque stelle super per gli esercizi alberghieri e simili.
Detta legge non specifica i requisiti per le diverse categorie, che dovranno essere definiti dal Coordinamento
delle Regioni, ma indica i requisiti minimi per potere essere definiti albergo:
1

capacità ricettiva non inferiore a sette stanze;

almeno un servizio igienico ogni dieci posti letto;



un lavabo con acqua corrente calda e fredda per ogni camera;
un locale ad uso comune;
impianti tecnologici e numero di addetti adeguati e qualificati al funzionamento della struttura.
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. - Turistica
30
L'evoluzione del sistema alberghiero
Secondo i medesimi criteri, le leggi regionali provvedono a classificare le residenze turistico- alberghiere,
contrassegnate con 4, 3 e 2 stelle.
Gli alberghi contrassegnati con 5 stelle assumono la denominazione aggiuntiva "lusso" quando siano in
possesso degli standard tipici degli esercizi di classe internazionale.
Poco dopo l’applicazione di questa legge, nel 1985, viene approvata anche la Legge n. 730, Disciplina
nazionale dell'Agriturismo, che regolamenta un settore in forte espansione ma molto caotico e di difficile
definizione.
Graf. 1 - Numero delle camere alberghiere di anno in anno dal 1957 al 2011 e principali modifiche istituzionali
relative al comparto ricettivo
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Come gli anni Novanta del secolo scorso sono stati quelli del grande sviluppo dell’agriturismo, così gli anni
Duemila sono stati quelli del grande sviluppo dei bed & breakfast, riconosciuti dalla Legge nazionale 135 del
2001 Riforma della legislazione turistica nazionale, ma con regolamentazione demandata alle leggi delle
singole regioni per le modalità della loro apertura, la loro dimensione in termini di camere e di posti letto e le
modalità della ristorazione.
2. Gli anni Trenta
Secondo la guida dell’Enit Gli alberghi d’Italia, edita a cura dell’Ente Nazionale Industrie Turistiche (ENIT) e
della Federazione Nazionale Fascista Alberghi e Turismo, nel 1930 gli alberghi in Italia erano 4.349, sufficienti
per il movimento di allora.
Non esisteva una classificazione ma solo un elenco nominativo in ordine alfabetico per i circa 1.200 comuni
che erano dotati di una struttura alberghiera.
Alcuni di questi comuni si trovavano nell’Istria per un totale di 120 alberghi; escludendo l’Istria, dunque, gli
alberghi ammontavano a 4.229.
Nell’analisi non sono compresi, inoltre, gli alberghi oltremare, presso le colonie. La distribuzione degli
esercizi fra aree territoriali era un po’ diversa da quella attuale. Nel Nord Est si concentrava il 41,7% degli
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
31
esercizi, nel Nord Ovest il 22,5% e nel Centro il 22,1%. Il Mezzogiorno (Sud e Isole) vedeva la presenza di
solo il 13,6% degli alberghi rispetto al totale nazionale; ponendosi in una situazione ancora più marginale di
quella attuale.
Il Nord Ovest, dunque, disponeva di più alberghi del Centro, essenzialmente per il grande peso che in quel
periodo aveva la Riviera, cioè la Liguria.
Anche le regioni erano articolate in modo assai diverso da quello attuale; venivano individuate la Riviera
Italiana (Liguria), il Distretto dei laghi (Lake district, del quale facevano parte i laghi Maggiore, di Varese, di
Como, d’Iseo e di Garda), e la Venezia Tridentina e la Venezia Giulia.
La regione leader risultava la Venezia Tridentina con il 15,2% del totale degli esercizi esistenti in Italia,
seguita dalla Toscana (12,8%) e dal Veneto (11,4%) e dalla Riviera Italiana (Liguria) con l’8,8%.
Fig. 1 – La guida ENIT (Ente Nazionale Industrie Turistiche) – FNFAT (Federazione Nazionale Fascista
Alberghi e Turismo) degli alberghi in Italia del 1930.
La città con il maggiore numero di Imprese era Roma con 155 esercizi pari al 3,7% del totale nazionale,
seguita da Firenze con 118, pari al 2,8%. Appare in modo evidente lo scarso peso delle regioni del Mezzogiorno
ove la località con il massimo numero di esercizi è Napoli con 70, seguita da Capri con 20.
Graf. 2 - Distribuzione delle imprese alberghiere fra le arre territoriali italiane, Istria esclusa. Anno 1930
Fonte: Gli alberghi in Italia, 1930 (cit.)
32
L'evoluzione del sistema alberghiero
Tab. 1 - Valori assoluti e distribuzione delle imprese alberghiere fra le regioni italiane. Anno 1930
Riviera italiana
Piemonte
Valle d'Aosta
Regione dei Laghi
Lombardia
Venezia Tridentina
Veneto
Venezia Giulia
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Abruzzi e Molise
Lazio
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Totale
Numero
371
268
34
258
279
643
484
149
231
543
64
78
81
250
163
75
12
42
168
36
4.229
Distribuzione
8,8
6,3
0,8
6,1
6,6
15,2
11,4
3,5
5,5
12,8
1,5
1,8
1,9
5,9
3,9
1,8
0,3
1,0
4,0
0,9
100,0
Fonte: Gli alberghi in Italia, 1930
Con riferimento ai bagni, si ricorda che nel 1930 il bagno era un optional e veniva conteggiato come prezzo
aggiuntivo a quello della camera, per le poche camere che ne disponevano. Il bagno era presente in meno
della metà delle camere in hotel famosi come il Danieli a Venezia ed il Baglioni a Firenze.
In realtà indagando su quegli anni sono poche le notizie che si riescono ad avere sulla ricettività, mentre più
organiche e continue appaiono le analisi sulla domanda pubblicate dall’ENIT che rileva ogni anno il movimento
turistico in Italia, in termini di arrivi e pernottamenti degli stranieri e degli italiani.
Il comparto della ricettività turistica è in crescita lungo il decennio 1930-40, anche se un po’ rallentata verso
la fine del decennio; si stima che gli alberghi alla fine del periodo (1940) fossero più di 9.000.
3. Dagli anni Cinquanta ad oggi
3.1 L’offerta alberghiera e le sue modifiche organizzative e istituzionali
Nel 1950, in avvio del boom economico dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, gli alberghi in Italia
sono 20.074 per 215.986 camere e 360.470 letti, per divenire 32.405 solo una decina di anni dopo a fronte di
455.958 camere e di 792.603 letti.
Nel 2010 gli alberghi sono 33.999 con 1.095.332 camere e 2.253.342 letti.
Questi dati sono desumibili da varie fonti, in particolare dall’Istat e, in precedenza, prima del 1960, dall’IstatCommissariato per il turismo e dall’Enit.
La ricettività alberghiera nel corso di più di ottanta anni (dal 1930 al 2011) ha visto aumentare, con grande
continuità, il numero delle proprie imprese di più di 700 volte, ad un tasso medio annuo del 2,6%.
Il relativo grafico mostra l’andamento tipico del ciclo di vita di un prodotto con la fase di sviluppo e quelle di
maturità e di rinnovo.
Fino agli anni Settanta il numero delle imprese ha continuato ad aumentare di anno in anno raggiungendo
il massimo di 42.801 imprese nel 1974; nel frattempo, fin dal primo momento (1950) era iniziato un processo
di razionalizzazione che aveva portato all’aumento del numero medio delle camere.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
33
Negli anni Ottanta, anche in virtù della nuova classifica a stelle degli esercizi, si determina un ulteriore
processo di razionalizzazione che vede una diminuzione del numero degli esercizi con un contemporaneo
aumento più che proporzionale della loro dimensione.
Graf. 3 - Numero delle imprese e delle camere di decennio in decennio nel periodo 1930-2010
Fonte: elaborazione su dati Istat
Nel 1950 la dimensione media degli alberghi era di 10,8 camere, nel 1960 di 14,1, nel 1970 di 18,6, nel
1980 di 21,2, nel 1990 di 25,9, nel 2000 di 29,0, nel 2011 di 32,2, superiore alla media dei paesi europei che
è di 29,9.
Di decennio in decennio può essere visto lo sviluppo del comparto in primo luogo in termini di aumento del
numero delle camere, perché la diminuzione del numero delle imprese che si è verificata è il risultato di un
processo di razionalizzare che ha visto passare la dimensione da 19,7 camere ad esercizio nel 1974 a 29,5
nel 2002.
Solo nel 2011 e 2012 l’evoluzione dell’offerta alberghiera ha subito per la prima volta un ridimensionamento
anche in termini di posti letto, passando 1,097 milioni di camere del 2011 a 1,093 milioni di camere nel 2012.
Le imprese sono diminuite ma il comparto alberghiero ha aumentato la sua dimensione e si è razionalizzato.
A questa evoluzione ha corrisposto anche un miglioramento qualitativo degli esercizi con uno slittamento
delle categorie dal basso verso l’alto e con la sparizione del mercato degli esercizi di più piccola dimensione
come le locande, le pensioni di terza categoria, oppure, dopo il passaggio alla classificazione a stelle, con un
forte ridimensionamento degli alberghi a una e due stelle.
34
L'evoluzione del sistema alberghiero
Il comparto alberghiero, insieme a tutto il turismo, dagli inizi del 1900 ad oggi ha visto una crescita continua
della sua dimensione.
Graf. 4 - Dimensione media degli esercizi alberghieri negli anni indicati. Numero camere per esercizio
Fonte: elaborazione su dati Istat ed Enit
Gran parte dello sviluppo turistico del Bel Paese è dovuto alla evoluzione degli alberghi, in particolare dopo
la seconda guerra mondiale
Il grafico 1 esplicita l’andamento del numero delle camere alberghiere di anno in anno nel periodo indicato
evidenziando alcuni fatti istituzionali rilevanti e lo sviluppo di altre ricettività significative.
3.2 I cambiamenti delle categorie alberghiere
Considerando il lungo periodo che va dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni, appare in modo
inequivocabile che lo sviluppo del comparto alberghiero ha cambiato la composizione del fenomeno, come
dimostra la diversa rilevanza che assumono le categorie istituzionali di riferimento nel corso del tempo.
Si ricorda, come già visto, che a seguito della modifiche apportate dalla Legge 217/1983 è cambiata la
classificazione degli alberghi, passati, per legge, dalla distinzione fra alberghi propriamente detti, pensioni e
locande ad una unica classifica stelle.
Abbiamo cercato di vedere come è cambiata la composizione del comparto considerando il peso delle
diverse categorie a stelle, con un artifizio statistico che ha considerato riclassificata con le stelle anche la
precedente classifica fra alberghi, pensioni e locande.
Nel frattempo, a partire dal 1950 è considerevolmente aumentata la dimensione media degli esercizi
passando da 12,4 camere ad esercizio a 32,2 camere nel 2010 ed a 33,3 camere nel 2011, a prova del
processo di razionalizzazione realizzatosi.
Nel 1950 la distribuzione della ricettività fra le varie categoria vede nettamente al primo posto le locande
con il 53,9% delle imprese, ma solo il 19,7% delle camere.
Il maggiore numero di imprese dopo le locande si rileva per gli alberghi di quarta categoria (15,0%) per le
pensioni di terza (12,6%). È un sistema di ospitalità alberghiera orientato verso il basso.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
35
3.3 Una riclassificazione degli esercizi: dalle pensioni e dagli alberghi alle categorie a stelle
Si propone una riclassificazione che equipara agli alberghi ad una stella le strutture che precedentemente
erano classificate come pensioni di seconda e terza e le locande; l’incidenza di tale raggruppamento sarebbe
stata, nel 1950, pari al 69,4% in termini di imprese ed al 36,9% in termini di camere.
Graf. 5 - Numero di imprese e di camere per tipo di ricettività alberghiera. Anno 1950
Fonte: elaborazione su dati Istat
Graf. 6 - Numero di imprese e di camere per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle.
Anno 1950
Fonte: elaborazione su dati Istat
Graf. 7 - Dimensione media delle imprese alberghiere secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1950
Fonti: elaborazioni su dati Istat e Federalberghi
36
L'evoluzione del sistema alberghiero
Gli alberghi a due stelle corrispondono alle pensioni di prima categoria ed agli alberghi di quarta, nonché a
parte degli alberghi di terza, per una quota del 19,9% in termini di imprese e del 26,38 per il numero delle
camere. Ovviamente la ragione della diversa composizione delle imprese e delle camere, sta nella diversa
dimensione media degli esercizi che, a metà del secolo scorso, va da un massimo di 128,4 camere per gli
alberghi di lusso o a cinque stelle, a quella minima di 5,7 camere ad esercizio per gli alberghi ad una stella.
Per le locande la dimensione risultava ancora minore, pari a 3,9 camere ad esercizio.
4. Gli anni Ottanta
Trenta anni dopo (1980) la situazione appare assai cambiata, con la tendenza alla diminuzione sia in termini
assoluti che relativi degli alberghi ad una e due stelle ed il grande sviluppo di quelli a tre stelle, che addensano
la maggiore quantità di imprese e di camere.
Graf. 8 - Numero di imprese per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1980
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Graf. 9 - Numero di camere per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1980
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
37
Nel 1980 gli esercizi equiparabili agli alberghi ad una stella rappresentano sempre il maggiore numero di
imprese (47,4%), ma per il numero delle camere prevalgono gli alberghi a tre stelle (38,7% a fronte del 19,7%
delle imprese), seguiti da quelli a due stelle (28,3%, a fronte del 40,0% delle imprese).
Anche in questo caso le ragioni della diversa distribuzione del numero delle imprese e del numero delle
camere sta nella dimensione degli esercizi.
La tendenza è, comunque, verso un aumento generalizzato della dimensione media di tutti gli esercizi; il
numero delle camere per tipologia oscilla da un valore medio di 146,1 camere per gli alberghi a 5 stelle ad uno
di 11,2 camere per gli alberghi ad una stella.
Graf. 10 - Dimensione media delle imprese alberghiere secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1980
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
5. Gli anni Duemila
Di trentennio in trentennio, nel 2010 l’evoluzione qualitativa continua con un generalizzato aumento della
dimensione degli esercizi, e uno slittamento delle categorie dal basso verso l’alto.
Stanno lentamente collocandosi ai margini del mercato gli alberghi ad una e due stelle, mentre si sta
gonfiando la categoria dagli alberghi a tre stelle, comprensiva delle Residenze Turistico Alberghiere.
Si potrebbe porre il problema di una riclassificazione che segua il mercato probabilmente accorpando gli
esercizi ad una e due stelle e scomponendo quelli a tre stelle.
Se nel 1980 il numero degli esercizi alberghieri era di 41.697 unità, nel 2010 la razionalizzazione verificatasi
li ha fatti diminuire a quasi 33.999 nel 2010, a 33.918 nel 2011 ed a 33.728 nel 2012 mentre il numero delle
camere è passato da circa 883.666 mila a 1.095.332 nel 2010, a 1.096.540 nel 2011 ed a 1.093.286 nel 2012
Gli alberghi sono diminuiti del -17,8% ad un tasso medio annuo di circa il -0,7%.
Il numero delle camere è aumentato del 23,9% ad un tasso medio annuo di circa lo 0,7%.
La crescita è il risultato di due diversi andamenti: uno negativo degli alberghi a una e due stelle ed uno
positivo degli altri.
38
L'evoluzione del sistema alberghiero
Considerando insieme gli alberghi dalle tre alle cinque stelle il numero degli esercizi alberghieri è aumentato
ad un tasso medio annuo del 3,3%, mentre il numero degli alberghi ad una e due stelle è diminuito ad un tasso
medio annuo del -3,7%.
Nel periodo 1980-2010, il numero delle camere degli alberghi a due ed una stella registra una diminuzione
del -65,2%, pari al -3,5% di tasso medio annuo; le camere degli altri esercizi rivelano un aumento del numero
delle camere in valori assoluti del 125,8% ad un tasso medio annuo dei circa il 2,8%.
L’andamento più negativo per le camere si riscontra per gli alberghi ad una stella (tma – 4,9%), quello più
positivo per quelli a quattro stelle (tma 5,7%).
Graf. 11 - Variazioni percentuali medie annue del numero delle imprese per categoria alberghiera dal 1980 al
2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Graf. 12 - Variazioni percentuali medie annue del numero delle imprese per categoria alberghiera dal 1980 al
2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
39
Graf. 13 - Numero di imprese e delle camere per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a
stelle. Anno 2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Graf. 14 - Dimensione media delle imprese alberghiere secondo la classificazione a stelle. Anno 2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Oggi, nel secondo decennio del duemila, il comparto alberghiero di gran lunga più rilevante è quello delle
tre stelle, cioè quello mediano, con il 52,8% delle imprese e una percentuale quasi analoga di camere, pari al
51,6%.
Le imprese classificate come quattro stelle sono circa il 15% del totale, ma identificano circa il 31% della
ricettività.
Il diverso peso delle imprese e delle camere è spiegato dalla diversa dimensione media che oscilla da 12,5
camere ad esercizio per gli alberghi ad una stella alle 79,2 camere per gli alberghi a cinque stelle.
Appare evidente un’altra tendenza spesso non ben rilevata: quella della diminuzione della dimensioni medie
degli alberghi a cinque stelle.
6. Il quadro d’insieme dal 1950 al 2010
Fino agli anni Ottanta l’albergo di qualità si identificava con quello di lusso e con la grande dimensione. In
termini di economie di scala, negli ultimi anni quattro-cinque il perseguimento della la grande dimensione non
è più il principale problema, tant’è che presso alcuni gruppi è in atto un ridimensionamento degli esercizi.
40
L'evoluzione del sistema alberghiero
Di fatto si è realizzata una specializzazione delle funzioni con i grandi alberghi, i grandi villaggi ed i grandi
resort destinati alla fruizione balneare ed ai viaggi di gruppo, mentre per il turismo d’arte e culturale la tendenza
è verso strutture di qualità ben inserite nel contesto della località.
La sintesi di quanto è avvenuto nel corso dell’ultimo sessantennio è ben esprimibile con alcuni grafici che
indicano il numero delle imprese alberghiere ad inizio di ogni decennio, nonché del corrispondente numero
delle camere, con valori derivati quali la permanenza media e la composizione delle quote di mercato.
Dal graf. 15 emerge il diverso andamento delle categorie delle imprese alberghiere, ognuna delle quali ha
vissuto il proprio periodo di sviluppo; nel caso degli alberghi ad una e due stelle a partire dagli anni Settanta è
iniziato quel declino che ha portato alla ristrutturazione qualitativa del comparto.
Il completamento dell’analisi si ha considerando gli andamenti del comparto rispetto al numero delle camere
presenti sul mercato.
Graf. 15 - Numero degli esercizi alberghieri per tipologia ad inizio di ogni decennio 1950-2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Graf. 16 - Numero delle camere alberghiere per tipologia ad inizio di ogni decennio 1950-2010.
Fonti: elaborazioni su dati Istat e Federalberghi
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
41
Graf. 17 - Evoluzione del numero di imprese alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Tab. 2 - Dimensione media degli esercizi alberghieri per tipologia negli anni indicati
1950
1960
1970
1980
1990
2000
2010
5st
129,4
143,0
147,6
146,1
98,8
96,3
79,2
4st
70,2
78,0
82,1
88,1
75,6
70,2
66,3
3st
30,7
42,2
39,3
41,9
38,7
34,8
31,5
2st
14,3
20,8
19,7
19,5
22,2
19,3
17,1
1st
5,7
8,2
10,0
11,2
13,2
13,1
12,5
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Graf. 18 - Composizione del numero di imprese alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Media
10,8
16,1
18,5
21,4
25,9
29,0
32,2
42
L'evoluzione del sistema alberghiero
La tipologia leader del mercato è quella degli alberghi a tre stelle (RTA comprese) che è presente con più
della metà delle camere.
Graf. 19 - Evoluzione del numero delle camere alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
Il posizionamento leader dura dagli anni Sessanta quando il numero delle camere supera quello degli
alberghi ad una stella che fino ad allora presentavano il maggio numero di camere.
Considerando le imprese, invece, il numero degli alberghi a tre stelle supera quello degli alberghi ad una ed
a due stelle a metà degli anni Novanta (1996). Fino a quel momento gli alberghi ad uno e due stelle
rappresentano la categoria di imprese prevalente.
Il grafico di composizione esplicita il peso tendenziale che ogni tipologia ha in termini percentuali nel lungo
periodo.
Graf. 20 - Composizione del numero delle camere alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010
Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
43
Appare evidente lo scarso peso che ancora oggi hanno le imprese a cinque stelle, così come il forte sviluppo
di quelle a quattro stelle dell’ultimo decennio.
La correlazione fra il grafico 16 e il grafico 17 è spiegata dalla tabella 2 che indica la dimensione media degli
esercizi a inizio di ogni decennio.
7. La composizione dell’offerta ricettiva nel 2010 e 2012
Nel 2012 la composizione del sistema di ospitalità italiana in termini di posti letto vede una netta prevalenza
degli alberghi con il 47,3% del totale, pari a circa 2,251 milioni di posti letto. Seguono i campeggi e villaggi
turistici che insieme rappresentano il 28,5% del totale.
Il restante quarto dei posti letto è suddiviso fra alloggi in affitto (12,4% del totale), agriturismi (4,8%), case
per ferie (2,7%), bed & breakfast (2,7%) e altri.
In termini di numero di esercizi ricettivi sono alberghieri il 21,5% di tutti quelli turistici rilevato dall’Istat; fra
questi il 46,9% sono alloggi in affitto, per una quota di posti letto del 12,4%. Dieci anni prima l’incidenza dei
posti letto alberghieri era del 47,4% e quella delle imprese alberghiere il 28,5%.
Tab. 3 - Numero degli esercizi e dei posti letto per le tipologie ricettive indicate. Anni 2010 e 2012
Categoria
Alberghi 5*
Alberghi 4*
Alberghi 3*
Alberghi 2*
Alberghi 1*
RTA
Esercizi Alberghieri
Campeggi e villaggi
Alloggi in affitto
Agriturismi
Ostelli plg
Case per ferie
Rifugi alpini
Altri esercizi
Bed an Breakfast
Esercizi Complementari
Totale
Imprese
2010
2012
362
393
5.083
5.354
15.217
15.243
6.764
6.509
3.837
3.438
2.736
2.791
33.999
33.728
2.610
2.670
71.130
73.804
16.639
17.228
456
494
2.222
2.242
1.035
1.063
372
758
21.852
25.241
116.316 123.500
150.315 157.228
Distribuzione %.
2010
2012
0,2
0,2
3,4
3,4
10,1
9,7
4,5
4,1
2,6
2,2
1,8
1,8
22,6
21,5
1,7
1,7
47,3
46,9
11,1
11,0
0,3
0,3
1,5
1,4
0,7
0,7
0,2
0,5
14,5
16,1
77,4
78,5
100,0
100,0
Letti
2010
61.484
706.383
971.273
220.001
89.287
204.914
2.253.342
1.353.729
560.368
215.707
27.176
126.948
32.638
11.735
117.209
2.445.510
4.698.852
2012
64.106
736.311
962.662
209.944
80.606
197.075
2.250.704
1.358.044
590.879
226.538
27.740
126.825
33.379
19.457
129.035
2.511.897
4.762.601
Fonte: elaborazione su dati Istat
Graf. 21 - Distribuzione del numero delle imprese fra le tipologie di ricettività. Anno 2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
Distribuzione %
2010
2012
1,3
1,3
15,0
15,5
20,7
20,2
4,7
4,4
1,9
1,7
4,4
4,1
48,0
47,3
28,8
28,5
11,9
12,4
4,6
4,8
0,6
0,6
2,7
2,7
0,7
0,7
0,2
0,4
2,5
2,7
52,0
52,7
100,0 200,0
44
L'evoluzione del sistema alberghiero
Graf- 22 - Distribuzione del numero dei letti fra le tipologie di ricettività. Anno 2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
I campeggi incidevano in termini di posti letto per il 33,6%; le case in affitto incidevano per il 59,7% sul
numero degli esercizi e per il 12,0% sui posti letto.
Da notare che nell’anno 2000 non erano rilevati i bed and breakfast che nel 2010 costituiscono il 14,5% in
termini degli esercizi e il 2,5% dei posti letto; nel 2012 sono il 16,1% degli esercizi e il 2,7% dei letti.
Di rilievo anche l’agriturismo che nell’anno 2010 rappresentava l’11,1% delle imprese e il 4,6% dei letti; nel
2012 l’11,0% delle imprese e il 4,8% dei letti.
8.
Sessanta anni di continuo sviluppo
8.1 L’evoluzione del comparto alberghiero in Italia
La storia delle imprese alberghiere in Italia si identifica con una crescita generalizzata e diffusa, a partire
dagli inizi del ventesimo secolo (dal 1900 in poi), con un continuo miglioramento della qualità dell’offerta e con
alcuni periodi di assestamento e di razionalizzazione più evidenti anche in considerazione dei cambiamenti del
mercato e della regolamentazione istituzionale del comparto.
I grandi eventi bellici del secolo scorso, la prima e la seconda guerra mondiale, hanno bloccato solo per
qualche anno l’attività alberghiera; poi ha ripreso il suo vigoroso sviluppo.
Tale andamento è testimoniato dal numero delle camere e dei letti disponibili più che dal numero degli
esercizi perché un lungo processo di razionalizzazione del settore ha portato ad un aumento della dimensione
media degli esercizi più che proporzionale rispetto alla diminuzione del loro numero.
Nel periodo che va dal 1950 al 2008 le imprese alberghiere aumentano ad un tasso medio annuo dello
0,92%, passando dalle 20.2472 unità rilevate a 34.155 del 2008.
Nel frattempo il processo di continua razionalizzazione in atto determina un aumento medio annuo dei letti
del 3,14%; erano 365.470 nel 2005 e sono 2.201.838 nel 2008.
Nel 2012 il numero degli esercizi, che nel 2008 aveva raggiunto il proprio massimo degli ultimi sedici anni
(dal 1996), è di 33.728, con una diminuzione del -1,25%, pari al -0,31% medio annuo del quadriennio; nel
2 In realtà il dato del 1950 è riferito ad un censimento effettuato nel 1949.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
45
frattempo il numero dei posti letto ha raggiunto i 2.250.704, aumentando ad un tasso medio dello 0,55% annuo,
con un massimo di 2.253.342 unità nel 2010.
In valori assoluti il dato del 2012 sestuplica (6,2 volte) quello iniziale; la dimensione media passa da 18,2
letti ad esercizio, ad inizio del periodo (1949), a 66,73 alla fine (2012). Il numero dei letti per camera da 1,69 a
2,06.
Le camere nel 2012 sono 1.093.286, pari ad una media di 32,4 per ogni albergo.
Considerando il numero della camere, dalle circa 216 mila unità del 1950 si raggiungono i 1,096 milioni del
2011 per poi scendere a 1,093 milioni nel 2012; nel lunghissimo periodo (1950-2012) il numero delle camere
è aumentato un tasso medio annuo di circa il 2,8%.
Alla fine dei sessantadue anni considerati il valore quintuplica il dato iniziale.
Questa crescita e razionalizzazione dell’offerta è accompagnata da un correlato aumento della domanda.
Nell’anno 1955 i 24.766 alberghi con 312.736 camere ospitano in Italia circa 21,696 milioni di arrivi, per un
totale di 62,269 milioni di pernottamenti.
Nel 2012 i 33.728 alberghi ospitano 82,645 milioni di clienti per 255,610 milioni di pernottamenti, con un
aumento che, rispettivamente, è avvenuto ad un tasso medio annuo di circa il 2,4% ed il 2,5%.
Il decennio che comprende tutti gli anni sessanta (1960-70), con un tasso medio di aumento superiore al
5% in termini di pernottamenti (presenze) vede un grande sviluppo che è parte e causa del più grande trend
positivo dell’economia nazionale.
Le due tabelle (tab. 4 e tab. 5) relative all’offerta ed alla domanda evidenziano lo sviluppo che si è realizzato
ed anche la fase di maturità attuale (2010-2012).
Tab. 4 - Esercizi alberghieri, camere e posti letto negli anni indicati. Variazione percentuale media annua di
decennio in decennio
Alberghi
1950
1960
1970
1980
1990
2000
2010
2011
2012
Esercizi
20.074
32.105
41.290
41.697
36.166
33.361
33.999
33.918
33.728
Letti
365.470
792.603
1.332.530
1.569.733
1.703.542
1.854.101
2.253.342
2.253.003
2.250.704
Camere
215.986
455.985
764.595
883.666
938.141
966.138
1.095.332
1.096.540
1.093.286
Esercizi
T.m.a. di sviluppo
Camere
Letti
4,4
2,3
0,1
-1,3
-0,7
0,2
-0,2
-0,6
7,0
4,8
1,3
0,5
0,3
2,0
0,0
-0,1
7,3
4,8
1,5
0,7
0,8
1,3
0,1
-0,3
Fonte: elaborazioni su dati Istat. Annuario statistico italiano per anni 1960 e ss. Per anni precedenti Cfr. Istituto Centrale di Statistica-Commissariato per
il turismo, Alberghi, pensioni e locande, statistica degli esercizi, delle camere e dei letti. Roma 1999
Tab. 5 - Esercizi alberghieri: arrivi e presenze di clienti negli anni indicati (migliaia). Variazione percentuale
media annua di decennio in decenni. Permanenza media e Tasso di occupazione lordo
Arrivi
1953
1960
1970
1980
1990
2000
2010
2011
2012
17.219
20.550
29.890
40.220
51.700
66.760
79.374
83.056
82.645
Presenze
Valori assoluti
49.456
74.522
125.366
165.498
191.065
233.613
251.098
259.911
255.610
T.o.l.: Tasso di Occupazione Lordo
Fonte: elaborazioni su dati Istat; Ibidem
Arrivi
Presenze
Var.% media annua
1,4
3,8
3,0
2,5
2,6
1,7
4,6
-0,5
3,2
5,3
2,8
1,4
2,0
0,7
3,5
-1,7
P.m.
T.o.l.
2,87
3,63
4,19
4,11
3,70
3,50
3,16
3,13
3,09
29,6
25,8
25,8
28,9
30,7
34,5
30,5
31,6
31,5
46
L'evoluzione del sistema alberghiero
L’Italia si impone, fino ad inizio degli anni ottanta, come destinazione preferita per il turismo dei paesi
centroeuropei.
La motivazione della visita e del soggiorno è, in primo luogo balneare ed in subordine d’arte e culturale; nel
1980 Il mercato tedesco (Germania della Repubblica Federale) era il principale bacino di origine della clientela
alberghiera estera con il 27,4% degli arrivi ed il 41,2% delle presenze del totale dei clienti esteri in Italia.
FOCUS: le diverse classificazioni statistiche degli alberghi
Le unità locali delle imprese ricettive, così come le attività principali e secondarie delle stesse, non
sono rilevate dall’Istat ma dai registri delle Camere di Commercio.
In Italia sono presenti, nel 2012, 33.728 alberghi, secondo la fonte Istat che considerando le località kau,
cioè la ricettività massima nell'anno delle strutture intese come unità di attività economica locale3 (local kau),
ricadenti nell’Ateco 55.14.
Se si considerano i dati Unioncamere - Stock view si può rilevare che le sedi sono 27.295, considerando
anche le unità locali gli esercizi sono 36.612. Inoltre se si aggiungono le imprese e le unità locali che
nell’oggetto della loro attività dichiarano di poter svolgere in modo secondario attività alberghiera, considerando
sia le sedi che sedi ed unità locali, il numero degli alberghi salirebbe a più di 40.000.
In molti casi, tuttavia, la gestione alberghiera come attività secondaria non viene svolta o viene svolta in
modo molto parziale.
Il dato più affidabile resta, tuttavia, quello Istat perché considera le strutture aperte sul territorio nazionale
nell’anno, mentre nelle classificazioni Unioncamere sono comprese anche alcune strutture iscritte al registro
delle imprese ma non aperte.
Le analisi di questo volume fanno riferimento al dato Istat, salvo diversa specifica.
Fig. 2 - I numeri della ricettività italiana: fonti a confronto. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat e Unioncamere-Stock view e Istat.
L'unità elementare che viene classificata non è più l'istituzione (ditta, famiglia, ente pubblico, ecc.) bensì la cellula operativa di tipo funzionale quale lo
stabilimento, la bottega artigiana, il negozio, ovvero l'unità di produzione caratterizzata da un'unica attività e un processo di produzione e un output
omogeneo. Questa cellula è detta Unità di Attività Economica a livello Locale (UAEL) o, semplicemente, unità produttiva locale.
La classificazione delle attività economiche ha la finalità principale di fornire un insieme di categorie di attività che possono essere utilizzate
nell'articolazione delle varie statistiche secondo tali attività. Dato che molte statistiche sono mirate allo studio dell'andamento delle entità economiche,
la finalità secondaria della classificazione delle attività è quella di presentare una raccolta di categorie di attività articolate in modo tale che le entità
economiche possano essere classificate secondo l'attività da esse svolte, definendo le categorie di attività in un modo strettamente legato, sia al tipo di
organizzazione del processo economico nelle varie unità produttive, sia al modo in cui questo processo è descritto nelle statistiche economiche. Fonte:
www.ispesl.it
4 La classificazione delle attività economiche ATECO (ATtività ECOnomiche) è una tipologia di classificazione adottata dall'Istituto Nazionale di Statistica
italiano (ISTAT) per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico. A partire dal 1° gennaio 2008 l'Istat ha adottato la nuova classificazione
delle attività economiche Ateco 2007. Tale classificazione costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, Nace Rev.2, pubblicata
sull'Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006). Il codice 55.1 identifica la categoria
“Alberghi e strutture simili”. Fonte: Istat
3
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
47
Con gli anni novanta l’entrata sul mercato dei Paesi dell’Est europea provoca una rivoluzione negli assetti
della Geografia dell’ospitalità, liberalizzando i mercati ed aumentando la concorrenza.
Il sistema Italia continua a svilupparsi grazie anche al grande ruolo che conserva l’imprenditoria alberghiera
pur se il comparto è sempre più concorrenziato, da un lato per l’apparire di forme di ricettività meno vincolate
dalle istituzioni (agriturismi, bed & breakfast, residences, navi crociera ecc.) e, dall’altro, per la concorrenza sui
prezzi di destinazioni di economie che presentano costi notevolmente inferiori, come si verifica per tutti i paesi
della riva Sud del Mediterraneo.
Sul piano dei rapporti con le istituzioni il quinquennio 1980-1985 è stato decisivo, per la Legge Quadro
217/1983 e per i cambiamenti che si sono verificati nella classificazione degli “esercizi alberghieri” con
l’abolizione del vecchio sistema che distingueva fra alberghi, pensione e locande e la sua sostituzione con un
sistema di classifica a stelle che individua di fatto 5 categorie (più una) al posto delle otto previste in precedenza
(4 per gli alberghi, 3 per le pensioni e le locande).
Può essere interessante ovviamente l’evoluzione del mercato ha provocato una spinta positiva verso una
migliore qualità, con l’apertura di nuove strutture nelle categorie più elevate e con uno slittamento verso l’alto
di quelle già presenti; molte imprese si sono ristrutturate in modo da aggiungere una stella in più a quelle con
le quali erano già presenti.
Ad inizio del sessantennio, nel 1955, le locande e le pensioni a tre stelle rappresentavano il 75% del totale
del numero degli alberghi, ma solo il 36,1 delle camere; nel 2012 gli alberghi a d una o due stelle sono il 33,7%
delle imprese, con solo il 16,6% delle camere.
8.2 Un confronto storico con altri Paesi
Il confronto con altri paesi evidenzia la diversità dei dati di partenza e la successiva evoluzione.
Se la Spagna è oggi considerata il primo competitor dell’Italia, il suo ruolo durante gli anni cinquanta era
abbastanza ridotto.
Considerando dati sufficientemente omogenei, uno dei primi studi organici sul turismo internazionale di
Giuseppe Carone5 indica che la Spagna disponeva, nel 1957 di soli 1.453 alberghi divisi in cinque categorie
(Lusso, Prima A, Prima B, seconda e terza), 61.745 camere e 104.793 letti.
A fronte dei 530.356 posti letto indicati per l’Italia nel 1955 in alberghi e pensioni, per la Francia se ne
indicano 1,310 milioni, per il Regno Unito 1,081 milioni, per la Germania 483,441 mila, l’Austria 191,960 mila,
la Turchia 94,000 mila, la Grecia (nel 1956) 43,600 mila. Francia e Regno Unito possedevano un sistema di
ospitalità con una dimensione più che doppia rispetto a quella italiana.
L’evoluzione che si è verificata per il comparto alberghiero nel corso di più di mezzo secolo ha portato il
nostro Paese in una posizione di leadership assoluta nel contesto europeo e mediterraneo come emerge dalle
analisi sul posizionamento internazionale dell’Italia (cap. 2 tab. 1 e tab. 3) che vede nel 2011 la presenza di
circa 2,253, milioni di posti letto in Italia, di 1,782 milioni in Spagna, di 1,784 milioni in Germania, di 1,223
milioni in Francia, di 1,416 milioni nel Regno Unito, mentre fra i paesi della Riva Sud del Mediterraneo è leader
la Turchia con circa 620mila letti.
8.3 All’assetto dell’offerta corrisponde quello della domanda
A questa evoluzione dell’assetto dell’ospitalità corrisponde anche, in modo assai interrelato, l’evoluzione
della domanda.
5 Giuseppe Carone, Il turismo dell’economia internazionale, A. Giuffrè editore, Milano 1959.
48
L'evoluzione del sistema alberghiero
La digressione effettuata evidenzia, in termini quantitativi e con alcune connotazioni qualitative, il grande
sviluppo che il comparto alberghiero ha avuto ed ha nel contesto turistico nazionale, all’interno del quale
rappresenta la parte più strutturata e di più lunga tradizione, che nell’anno 2012 identifica il 21,5% delle imprese
ricettive rilevate dall’Istat con una offerta che in termini di posti letto risulta notevolmente superiore
raggiungendo il 47,3% del totale. Ovviamente fra gli alberghi molte strutture sono stagionali, ma la stagionalità
è molto più accentuata per altri esercizi ricettivi come ad esempio i campeggi ed i villaggi turistici.
Nei volumi sui censimenti alberghieri del 1948 e del 1949, realizzati dall’Istituto Centrale di Statistica insieme
al Commissariato per il Turismo, era presente una tabella che indicava il numero degli alberghi ad apertura
stagionale e ad apertura annuale per ogni regione e per ogni provincia. Questo dato, tuttavia, è di una grande
utilità e può essere dedotto indirettamente dalla differenza fra tasso di occupazione netto e lordo dei posti letto.
Si stima che gli alberghi stagionali siano circa un quarto di quelli totali.
9.
Il sistema di offerta allargato
Il quadro nazionale generale sulla composizione allargata del comparto del turismo colloca il sistema della
ricettività in un sistema di complementarità con le altre attività, evidenziando da un lato i dati strutturali relativi
a territorio (superficie territoriale, aree protette terrestri e marine, Comuni e Comunità Montane), popolazione
(italiana e straniera), infrastrutture (rete viaria, ferroviaria, aeroporti, porti) e, dall’altro, i dati relativi alla offerta
di attività che sono alla base del comparto turistico (ricettività, servizi specializzati, offerta culturale e di
intrattenimento).
Tab. 6 – Il sistema di ospitalità allargato
Voce
Superficie territoriale (kmq)
Litorale (km) circa
di cui Costa balneabile (kmq)
Superficie forestale (kmq)
Superficie aree protette (kmq)
Comuni
Parchi nazionali, circa il 5,0% del territorio nazionale
Parchi regionali, circa il 4,2%
Aree marine protette
Riserve regionali (147) o statali (410)
Zone umide
Altre aree protette, comprese 53 zone umide
Parchi di divertimento e acquari
Rete autostradale (km)
Altra rete stradale
Rete ferroviaria (km)
Aeroporti con più di 10.000 passaggi
Altri aeroporti
Impianti di risalita (numero di funivie e sciovie)
Funicolari
Porti
Numero di accosti
Posti barca
Numero
302.079
7.375,00
4.969,10
68.571
59.716
8.092
24
152
30
565
53
523
168
6.588
175.548
16.742
38
42
2.142
48
290
1.941
151.632
Fonte
a
b
b
d
d
a
d
d
d
d
d
d
m
e
e
e
e
e
e
e
e
e
e
anno
2013
2013
2013
2012
2012
2013
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2007
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
Voce
Alberghi (di cui RTA: 2.562)
Campeggi e villaggi turistici
Bed & Breakfast
Agriturismi e alloggi per il turismo rurale
Ostelli per la gioventù
Rifugi alpini
Alloggi in affitto, Case per ferie, Altri esercizi ricettivi
Imprese di ristorazione
Bar, caffè e gelaterie
Tour operator
Agenzie di viaggio, servizi di prenot. ecc
Stabilimenti balneari
Centri per il benessere fisico
Stabilimenti termali
Centri congressuali
Musei, Monumenti e atro
Musei, Monumenti, Aree Archeologiche Statali
Visitatori (paganti e non) dei musei statali
Visitatori dei musei statali con ingresso gratuito
Introiti dei musei statali
Circoli del golf (dei quali 175 Campi pratica)
Popolazione residente (al 31.12.2012)
Stranieri residenti (al 31.12.2012)
Numero
33.918
2.659
23.857
17.137
463
1041
71.975
123.431
166.842
478
11.123
8.973
7.132
395
2.658
4.420
423
36.426.794
11.595.591
113.318.445
408
59.685.227
4.387.721
Fonte
g
g
g
g
g
g
g
h
h
h
h
h
h
h
i
l
l
l
l
l
n
c
c
anno
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
2012
Fonte: Per ogni dimensione sono stati indicati la fonte di provenienza (in nota alla tabella) e l’anno di riferimento (nella tabella).
(a) ISTAT, Italia in cifre (2013).
(b) Ministero della Salute, Rapporto 2009 sulle acque di balneazione
(c) ISTAT
(d) Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Federparchi
(e) Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Conto Nazionale dei Trasporti e delle Infrastrutture 2011-2012. La voce “Altra rete stradale” comprende
“altre strade di interesse nazionale”, “strade regionali e provinciali”
(g) ISTAT, Capacità e movimento degli esercizi ricettivi (2013)
(h) Infocamere, sedi ed unità locali con attività principale e secondaria, dati aggiornati al Gennaio 2010
(i) Osservatorio Congressuale Nazionale
(l) Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ufficio di Statistica
(m) Parchionline; Parks
(n) Federazione Italiana del Golf
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
49
Quello del turismo è, per sua natura, un mercato trasversale e complesso che si caratterizza come
ricomposizione e classificazione a posteriori di beni e servizi che appartengono ad altri campi, ma diventano
turistici solo per l’uso che di essi viene fatto.
A tal proposito è stato provocatoriamente detto, in nostri precedenti scritti, che turismo è tutto ciò che non è
turismo perché il prodotto turistico è da sempre una ricomposizione di attività provenienti da altri comparti,
riclassificate in funzione dello specifico consumo che se ne compie: ristorazione, divertimenti, intrattenimenti,
spettacoli, sport, trasporti ecc.
10. L’offerta di servizi alberghieri: evoluzione storica e quadro attuale
10.1 La dimensione
Il quadro della offerta alberghiera nazionale è descritto, come di consueto, attraverso i dati diffusi dall’ISTAT6
a livello territoriale regionale, provinciale e comunale dettagliati per comparto alberghiero ed extralberghiero in
base alle categorie (stelle per la ricettività alberghiera e tipo di struttura per quella extralberghiera). A partire
dalla edizione 2008 l’ISTAT ha ampliato il dettaglio delle informazioni grazie alla distinzione della offerta
ricettiva alberghiera per classe dimensionale.
Come è già stato detto, nel corso degli anni si è realizzato un processo di razionalizzazione e riqualificazione
della offerta ricettiva alberghiera nazionale che si è tradotto in una riduzione o contenimento all’espansione del
numero delle strutture ricettive ed una parallela espansione della effettiva capacità ricettiva; tale processo si è
concretizzato in un ampliamento delle strutture stesse in termini di camere e, conseguentemente, in termini di
letti disponibili.
Il processo di razionalizzazione del numero delle strutture ricettive è stato monolitico e ben definito fino al
2010, quando si sono manifestati segnali di novità che rivelano lo stato di maturità del comparto.
Lo sviluppo del sistema alberghiero e la sua razionalizzazione hanno rappresentato un fenomeno piuttosto
intenso nella prima metà degli anni Novanta, facendo registrare una flessione del numero di esercizi ricettivi
del -5,2% (variazione complessiva per il periodo 1990-1995), ad un tasso medio annuo di -1,1%, a fronte della
quale si è registrata una sostanziale invarianza del numero delle camere con un leggero aumento dello 0,6%
(tasso medio annuo dello 0,1%) ed un incremento nell’ospitalità in termini letti del +2,0% (0,4% medio annuo).
Nella seconda metà degli anni Novanta, la tendenza alla riduzione del numero delle strutture si è allentata,
facendo registrare nell’arco del periodo 2000-1995 una flessione del -2,7% (tasso medio annuo del -0,6%), a
fronte di una dinamica piuttosto vivace dell’offerta di letti, pari al 6,7% (tasso medio annuo dell’1,3%) ed una
crescita delle camere del +2,3% (tasso medio annuo dello 0,5%).
Nella prima parte degli anni Duemila, abbiamo assistito ad un quadro di quasi invarianza del numero delle
strutture ricettive che sono aumentate ad un tasso medio annuo dello 0,1%, mentre i letti e le camere sono
aumentati ad un tasso, medio annuo dell’1,8% e dell1,1%.
Nel 2005 vi sono solo lo 0,5% degli esercizi in più rispetto al 2000, ma il 9,4% dei letti ed il 5,6% delle camere
in più.
Nel corso del quinquennio 2005-2010) si registra una nuova crescita del numero degli esercizi (+1,4%, ad
un tasso medio annuo dello 0,3%), con un massimo nell’anno 2009. I letti aumentano dell’11,1% ad un tasso
medio annuo del 2,1% e le camere del 7,35 ad un tasso medio annuo dell’1,4%.
6 Il riferimento è all’indagine totale “Capacità e movimento degli esercizi ricettività” svolta annualmente dall’Istituto di Statistica
Nazionale ed avente ad
oggetto sia le strutture ricettive (alberghiere e non alberghiere) ubicate sul territorio italiano sia il movimento turistico registrato dalle strutture ricettive
stesse. L’indagine, ad obbligo di risposta, rientra nel Programma Statistico Nazionale. Le due indagini vengono pubblicate in modo separato: prima
quella sulla capacità e poi quella sulla domanda.
50
L'evoluzione del sistema alberghiero
Complessivamente, quindi, nel primo decennio degli anni Duemila (2000-2010) le strutture alberghiere
diffuse sul territorio sono cresciute dell’1,9%, i letti del 21,5% e le camere del 13,4%.
Nell’arco di circa venti anni, il numero degli alberghi è passato, alla luce di quanto evidenziato, da 36.166
unità del 1990 a 33.361 nell’anno duemila, a 34.155 del 2008 ed a 33.728 del 2012.
Considerando il ventennio 1990-2010 il numero degli esercizi alberghieri è diminuito del -6,0-% ad un tasso
medio annuo del -0,3%; il numero dei posti letto è aumentato di quasi un terzo (32,3%) ad un tasso medio
annuo dell’1,4%; il numero delle camere è aumentato del 16,8% ad un tasso medio annuo dello 0,8%.
Tab. 7 - Esercizi ricettivi alberghieri, letti e camere. Anni 1970, 1975, 1980, 1985, 1990, 1995 e 2000-2012
Valori assoluti e variazioni percentuali per i periodi indicati
Esercizi
1970
1975
1980
1985 (a)
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
41.290
42.645
41.697
38.743
36.166
34.296
33.361
33.421
33.411
33.480
33.518
33.527
33.768
34.058
34.155
33.967
33.999
33.918
33.728
Letti
Valori assoluti
1.332.530
1.494.272
1.569.733
1.608.360
1.703.542
1.738.031
1.854.101
1.891.281
1.929.544
1.969.495
1.999.729
2.028.452
2.087.010
2.142.786
2.201.838
2.227.832
2.253.342
2.253.003
2.250.704
Camere
764.595
851.504
883.666
895.921
938.141
944.101
966.138
975.601
980.396
999.722
1.011.773
1.020.478
1.034.710
1.058.910
1.079.465
1.088.088
1.095.332
1.096.540
1.093.286
75/70
80/75
85/80
90/85
95/90
00/95
05/00
10/05
11/10
12/11
12/00
12/90
Esercizi
Letti
Camere
Variazioni percentuali medie annue
0,6
2,3
2,2
-0,4
1,0
0,7
-1,5
0,5
0,3
-1,4
1,2
0,9
-1,1
0,4
0,1
-0,6
1,3
0,5
0,1
1,8
1,1
0,3
2,1
1,4
-0,2
0,0
0,1
-0,6
-0,1
-0,3
0,1
1,6
1,0
-0,3
1,3
0,7
(a) Sino al 1985 incluso le Residenze Turistico Alberghiere sono comprese nella ricettività complementare.
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Tale ristrutturazione si è tradotta, evidentemente, in un ampliamento della dimensione media delle strutture
che, complessivamente resta ridotta rispetto ad alcuni paesi concorrenti, ma un po’ migliore della media dei
Paesi UE; come si è visto nel secondo capitolo, infatti, il numero medio delle camere per albergo in Italia è
32,3 a fronte di una media europea che è di 30,9.
Il numero medio di camere per albergo è passato da 25,9 del 1990 alle 32,2 attuali del 2010 ed alle 32,4
del 2012, mentre il numero medio di letti per struttura è passato da 47,1 a 66,3 nel 2010 ed a 66,7 nel 2012.
La focalizzazione sull’andamento dell’offerta degli ultimi anni (2000-2012) rivela alcune interessanti novità
e lancia dei segnali dei quali occorre tenere conto.
Per la prima volta, a partire dal 1950, nel 2011 non aumenta il numero dei letti rispetto all’anno precedente
(-0,02%), ma resta poco meno che stazionario; tale tendenza è confermata nel 2012 quando il numero dei letti
diminuisce del -0,1%. In due anni escono dal mercato 2.638 letti, pari allo 0,1% del numero dei letti totali.
La diminuzione del numero delle camere è un po’ più accentuata; le camere mancanti nel 2012 rispetto al
2010 sono 2.046, pari allo 0,2% del totale.
La diminuzione del numero delle camere è del tutto imputabile al 2012 (-0,3%), poiché nel 2011 si era
verificato un aumento dello 0,1% rispetto all’anno precedente.
Il comparto alberghiero, dunque, si è leggermente ridimensionato negli ultimi due anni; tale
ridimensionamento è dovuto alla maggiore diminuzione degli alberghi ad una e due stelle rispetto all’aumento
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
51
degli alberghi a quattro e cinque stelle; tuttavia, nel 2012 rispetto all’anno precedente sono diminuiti anche gli
alberghi a tre stelle e le R.T.A. sia come numero di esercizi che di camere e di posti letto.
Graf. 23 - Evoluzione del sistema alberghiero, esercizi, letti e camere. Anni 1995-2012 (indice anno
base=1995)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
10.2 La qualità
Oltre al processo di ristrutturazione appena delineato il settore alberghiero è interessato da una azione di
riqualificazione delle strutture ricettive. Tale secondo processo ha visto, da un lato, la riduzione delle strutture
di categoria bassa (1 e 2 stelle), dall’altro lato un incremento delle categorie alte.
Lo slittamento della offerta dalle categorie medio-basse alle categorie medio-alte ha determinato per queste
ultime una riduzione della dimensione media misurata in termini di camere per esercizio, per il passaggio a
categorie superiori di strutture che erano di dimensioni inferiori; se si osserva, invece, il numero dei letti per
esercizio, si nota come vi sia stato un incremento.
Graf. 24 - Distribuzione del numero degli alberghi per categoria. Anni 1995 e 2012 (Valori in percentuale)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
52
L'evoluzione del sistema alberghiero
Graf. 25 - Distribuzione del numero dei letti alberghieri per categoria. Anni 1995 e 2012 (Valori in percentuale)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Graf. 26 - Distribuzione del numero delle camere alberghiere per categoria. Anni 1995 e 2012 (Valori in
percentuale)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Graf. 27 - Dimensione media delle strutture alberghiere per categorie, letti per esercizio. Anni 1995 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
-6,2
11,2
12,1
9,3
4,2
9,9
13,9
20,1
9,6
7,4
9,5
10,2
12,5
9,2
5,2
5,8
2,6
95/90
00/95
05/00
10/05
12/10
01/00
02/01
03/02
04/03
05/04
06/05
07/06
08/07
09/08
10/09
11/10
12/11
5,8
5,9
6,1
7,2
6,3
7,5
7,2
9,2
5,8
3,9
2,8
2,4
6,1
3,4
6,3
6,7
2,6
1.707
2.292
2.709
2.866
3.036
3.222
3.454
3.673
3.950
4.234
4.623
4.892
5.083
5.226
5.354
4*
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
106
77
131
144
164
197
216
232
254
280
315
344
362
383
393
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
5*Le5*
4,6
3,4
3,7
2,4
3,2
2,3
2,2
1,8
0,5
0,8
0,5
0,0
4,0
4,2
3,4
1,5
0,2
9.423
11.466
14.070
14.719
15.213
15.776
16.148
16.662
17.038
17.414
17.722
17.807
17.953
18.043
18.034
3*e R.T.A.
2*
-4,1
-2,8
-3,8
-2,7
-4,4
-2,5
-2,9
-4,0
-4,0
-2,1
-1,6
-2,2
-1,1
-2,8
-3,6
-3,1
-1,9
11.557
10.945
9.491
9.103
8.852
8.516
8.283
7.918
7.718
7.492
7.196
6.907
6.764
6.654
6.509
Esercizi
-5,3
-6,7
-6,1
-6,1
-6,9
-4,6
-3,5
-7,3
-6,6
-4,5
-5,9
-4,8
-6,6
-6,1
-6,2
-5,3
-5,3
13.373
9.516
6.960
6.589
6.146
5.769
5.417
5.042
4.808
4.638
4.299
4.017
3.837
3.612
3.438
1*
0,2
0,0
0,2
0,1
0,0
0,7
0,9
0,3
-0,6
0,1
-0,2
-0,6
-1,1
-0,6
0,1
0,3
-0,4
36.166
34.296
33.361
33.421
33.411
33.480
33.518
33.527
33.768
34.058
34.155
33.967
33.999
33.918
33.728
Totale
12,0
15,0
20,8
7,6
6,2
9,4
7,9
10,3
8,5
0,8
3,6
0,7
-6,0
11,8
12,2
7,3
2,1
18.873
13.876
24.274
27.187
31.267
37.762
40.620
43.150
47.202
50.948
56.208
60.991
61.484
63.678
64.106
5*Le 5*
6,1
6,2
6,2
6,4
5,8
8,8
7,2
8,5
5,6
5,1
2,2
2,0
5,6
3,8
6,1
7,1
2,1
235.520
308.796
372.822
395.466
420.057
446.166
474.763
502.306
546.673
585.837
635.901
671.807
706.383
722.088
736.311
4*
Letti
2*
1*
686.797 453.759 308.593
797.536 399.660 218.163
962.297 332.071 162.637
997.994 317.664 152.970
1.030.779 304.391 143.050
1.060.867 290.461 134.239
1.075.690 280.889 127.767
1.100.986 265.189 116.821
1.124.629 256.840 111.666
1.151.256 247.319 107.426
1.174.247 234.330 101.152
1.174.803 225.443
94.788
1.176.187 220.001
89.287
1.167.106 215.138
84.993
1.159.737 209.944
80.606
Variazione percentuale media annua
3,0
-2,5
-6,7
3,8
-3,6
-5,7
2,7
-4,4
-6,4
1,3
-3,7
-5,2
-0,7
-2,3
-5,0
Variazioni percentuali annue
3,7
-4,3
-5,9
3,3
-4,2
-6,5
2,9
-4,6
-6,2
1,4
-3,3
-4,8
2,4
-5,6
-8,6
2,1
-3,1
-4,4
2,4
-3,7
-3,8
2,0
-5,3
-5,8
0,0
-3,8
-6,3
0,1
-2,4
-5,8
-0,8
-2,2
-4,8
-0,6
-2,4
-5,2
3* e R.T.A.
2,0
2,0
2,1
1,5
1,4
2,9
2,7
2,8
1,2
1,1
0,0
-0,1
0,4
1,3
1,8
2,1
-0,1
1.703.542
1.738.031
1.854.101
1.891.281
1.929.544
1.969.495
1.999.729
2.028.452
2.087.010
2.142.786
2.201.838
2.227.832
2.253.342
2.253.003
2.250.704
Totale
11,8
11,0
18,4
5,8
5,5
9,1
8,9
8,1
8,5
-0,5
2,6
0,7
-7,3
11,9
10,4
6,8
1,7
10.470
7.184
12.617
14.102
15.650
18.533
19.615
20.686
22.570
24.578
26.568
28.833
28.679
29.436
29.645
5*L e5*
5,0
7,0
3,7
5,6
5,7
7,3
7,0
8,3
5,4
4,0
2,0
1,7
4,8
3,1
5,4
6,4
1,9
129.096
163.142
190.124
199.601
213.630
221.515
233.940
247.358
265.461
283.933
307.510
324.056
336.937
343.740
349.701
4*
3,0
2,7
2,2
1,2
2,1
0,5
2,0
1,1
-0,2
0,1
-0,2
-0,8
2,9
3,1
2,2
0,7
-0,5
364.512
420.132
489.221
503.816
517.342
528.581
535.075
546.257
549.108
560.256
566.483
565.130
565.734
564.485
560.158
3*e R.T.A.
2*
-5,6
-8,8
-0,6
-2,6
-7,0
-3,7
-3,8
-5,6
-4,1
-2,6
-2,4
-2,5
-2,4
-4,3
-5,0
-4,0
-2,4
257.081
228.139
183.224
173.043
157.873
156.910
152.799
142.033
136.716
131.533
124.145
119.015
115.866
113.102
110.327
Camere
Tab. 8 - Esercizi ricettivi alberghieri per categoria, numero e capacità. Anni 1990, 1995 e 2000-2012. Valori assoluti e variazioni percentuali
-6,5
-10,7
-2,3
-5,2
-8,8
-5,1
-3,7
-6,6
-6,8
-5,8
-4,9
-5,1
-6,6
-6,2
-6,7
-5,6
-5,0
176.982
125.504
90.952
85.039
75.901
74.183
70.344
64.144
60.855
58.610
54.759
51.054
48.116
45.777
43.455
1*
Totale
53
1,0
0,5
2,0
1,2
0,9
1,4
2,3
1,9
0,8
0,7
0,1
-0,3
0,1
0,5
1,1
1,4
-0,1
938.141
944.101
966.138
975.601
980.396
999.722
1.011.773
1.020.478
1.034.710
1.058.910
1.079.465
1.088.088
1.095.332
1.096.540
1.093.286
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
L'evoluzione del sistema alberghiero
0,3
0,2
0,4
0,4
0,5
0,6
0,6
0,7
0,8
0,8
0,9
1,0
1,1
1,1
1,2
4,7
6,7
8,1
8,6
9,1
9,6
10,3
11,0
11,7
12,4
13,5
14,4
15,0
15,4
15,9
4*
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2207
2008
2009
2010
2011
2012
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2207
2008
2009
2010
2011
2012
5*L e 5*
26,1
33,4
42,2
44,0
45,5
47,1
48,2
49,7
50,5
51,1
51,9
52,4
52,8
53,2
53,5
Esercizi
3* e R.T.A.
32,0
31,9
28,4
27,2
26,5
25,4
24,7
23,6
22,9
22,0
21,1
20,3
19,9
19,6
19,3
2*
37,0
27,7
20,9
19,7
18,4
17,2
16,2
15,0
14,2
13,6
12,6
11,8
11,3
10,6
10,2
1*
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
178,0
180,2
185,3
188,8
190,7
191,7
188,1
186,0
185,8
182,0
178,4
177,3
169,8
166,3
163,1
1,1
0,8
1,3
1,4
1,6
1,9
2,0
2,1
2,3
2,4
2,6
2,7
2,7
2,8
2,8
5*L e 5*
138,0
134,7
137,6
138,0
138,4
138,5
137,5
136,8
138,4
138,4
137,6
137,3
139,0
138,2
137,5
13,8
17,8
20,1
20,9
21,8
22,7
23,7
24,8
26,2
27,3
28,9
30,2
31,3
32,1
32,7
4*
Letti
3* e R.T.A.
2*
Incidenza percentuale
40,3
26,6
45,9
23,0
51,9
17,9
52,8
16,8
53,4
15,8
53,9
14,7
53,8
14,0
54,3
13,1
53,9
12,3
53,7
11,5
53,3
10,6
52,7
10,1
52,2
9,8
51,8
9,5
51,5
9,3
Letti per esercizio
72,9
39,3
69,6
36,5
68,4
35,0
67,8
34,9
67,8
34,4
67,2
34,1
66,6
33,9
66,1
33,5
66,0
33,3
66,1
33,0
66,3
32,6
66,0
32,6
65,5
32,5
64,7
32,3
64,3
32,3
23,1
22,9
23,4
23,2
23,3
23,3
23,6
23,2
23,2
23,2
23,5
23,6
23,3
23,5
23,4
18,1
12,6
8,8
8,1
7,4
6,8
6,4
5,8
5,4
5,0
4,6
4,3
4,0
3,8
3,6
1*
47,1
50,7
55,6
56,6
57,8
58,8
59,7
60,5
61,8
62,9
64,5
65,6
66,3
66,4
66,7
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
98,8
93,3
96,3
97,9
95,4
94,1
90,8
89,2
88,9
87,8
84,3
83,8
79,2
76,9
75,4
1,1
0,8
1,3
1,4
1,6
1,9
1,9
2,0
2,2
2,3
2,5
2,6
2,6
2,7
2,7
5*L e 5*
75,6
71,2
70,2
69,6
70,4
68,8
67,7
67,3
67,2
67,1
66,5
66,2
66,3
65,8
65,3
13,8
17,3
19,7
20,5
21,8
22,2
23,1
24,2
25,7
26,8
28,5
29,8
30,8
31,3
32,0
4*
2*
38,9
27,4
44,5
24,2
50,6
19,0
51,6
17,7
52,8
16,1
52,9
15,7
52,9
15,1
53,5
13,9
53,1
13,2
52,9
12,4
52,5
11,5
51,9
10,9
51,6
10,6
51,5
10,3
51,2
10,1
Camere per esercizio
38,7
22,2
36,6
20,8
34,8
19,3
34,2
19,0
34,0
17,8
33,5
18,4
33,1
18,4
32,8
17,9
32,2
17,7
32,2
17,6
32,0
17,3
31,7
17,2
31,5
17,1
31,3
17,0
31,1
16,9
Camere
3* e R.T.A.
13,2
13,2
13,1
12,9
12,3
12,9
13,0
12,7
12,7
12,6
12,7
12,7
12,5
12,7
12,6
18,9
13,3
9,4
8,7
7,7
7,4
7,0
6,3
5,9
5,5
5,1
4,7
4,4
4,2
4,0
1*
25,9
27,5
29,0
29,2
29,3
29,9
30,2
30,4
30,6
31,1
31,6
32,0
32,2
32,3
32,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
Tab. 9 (Segue) - Esercizi ricettivi alberghieri per categoria, numero e capacità. Anni 1990, 1995 e 2000-2012. Composizione fra categorie degli esercizi, dei letti
e delle camere. Dimensione media gli esercizi
54
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
55
Per quanto riguarda il quadro attuale le imprese alberghiere appartenenti alle categorie medio-basse continuano
a rappresentare una caratteristica del sistema italiano; a tal proposto si parla di una eccessiva parcellizzazione
delle strutture, con la presenza di troppe microimprese.
Le analisi finora effettuate sulla dimensione degli esercizi provano che il posizionamento del sistema alberghiero
italiano è oggi almeno in linea con quello della media degli altri Paesi europei.
In seguito al riposizionamento descritto, il panorama italiano vede una concentrazione della offerta
alberghiera nella categoria delle 3 stelle con il 53,5% delle strutture. Tale concentrazione è appena meno
marcata se si considerano i letti (51,5%) e le camere (51,2%).
L’incidenza relativa degli esercizi alberghieri a 2 e 1 stella è passata dal 59,6% circa del 1995 al 29,5%
attuale (2012); in termini di posti letto (12,9%) e di camere (14,1%) la loro incidenza è assai più ridotta.
Graf. 28 - Dimensione media delle strutture alberghiere per categorie, letti per esercizio. Anni 1995 e 2012
Graf. 29 – Alberghi di grande (100 camere e oltre), media (da 25 a 99 camere) e piccola dimensione (<25
camere). Distribuzione del numero degli esercizi, dei letti e delle camere fra classi. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
56
L'evoluzione del sistema alberghiero
La categoria delle 4 stelle, a fronte di una incidenza del 15,9% del numero di strutture, presenta una capacità
ricettiva assai più ampia; infatti, incide per oltre il 32,7% per il numero dei posti letto e per il 32,0% per il numero
delle camere, proprio per la maggiore dimensione, pari a 65,3 camere ad esercizio, che caratterizza le strutture
delle categorie medio-alte rispetto a quelle più a buon mercato. Gli alberghi ad una e due stelle presentano
una dimensione media di 15,5 camere ad esercizio.
Particolarmente dinamiche sono state, quindi, le strutture ricettive di categoria alta (5 e 4 stelle) che dal
1990 al 2012 sono più che triplicate, con un aumento del 217,0%, corrispondente ad un elevato tasso medio
annuo di sviluppo del 5,4%.
Nello stesso periodo le categorie medie (3 stelle e R.T.A.) sono quasi raddoppiate con un aumento del
91,4%, ad un tasso medio annuo del 3,0%.
Ovviamente, in parallelo si è verificato il ridimensionamento degli alberghi ad una e due stelle che sono
diminuiti del -60,1% ad un tasso medio annuo del -4,1%, mentre il numero delle camere è diminuito del -64,6%
ad un tasso medio annuo del 4,6% annuo ed il numero dei letti del -61,9% ad un t.m.a. del -4,3%.
Come già evidenziato, dal 2008 l’ISTAT ha ampliato il dettaglio delle informazioni grazie alla distinzione
della offerta ricettiva alberghiera per classe dimensionale (classificazione basata sul numero di camere). Le
strutture alberghiere sono distinte per classe dimensionale tra alberghi di piccola dimensione (meno di 25
camere), di media dimensione (25 e più camere sino ad un massimo di 99), di grande dimensione (100 camere
ed oltre).
In termini assoluti, dei 33.728 esercizi alberghieri rilevati nel 2012, 18.216 sono di piccole dimensioni (con
un numero medio di 14 camere per esercizio e 27 posti letto); erano 19.395 nel 2008. Gli esercizi di grande
dimensione sono 1.389 (con un numero medio di camere per esercizio di 171 per 370 letti); erano 1.316 nel
2008. Gli esercizi di media dimensione (con un numero medio di camere per esercizio di 44 per 89 letti) sono
14.121; erano 13.444 nel 2008.
10.3 La ricettività alberghiera e i diversi turismi
L’ISTAT distingue i Comuni italiani in base alla risorsa turistica prevalente, quindi, una destinazione è
classificata come marina o montana o collinare, piuttosto che termale o lacuale a seconda della prevalente
motivazione della clientela. Ogni località può avere una molteplicità di “prodotti” turistici, ad esempio termale e
marino, come è il caso di Rimini, di Ischia, di Santa Cesarea e di altre destinazioni; malgrado ciò la
classificazione segue la risorsa prevalente che porta a classificare questi tre comuni come balneari, nonostante
vi si pratichino anche trattamenti termali e del benessere.
Inoltre, vi sono località non classificate e tale residuo rappresenta una quota piuttosto elevata (19,7% per
numero di esercizi e 21,9% per numero dei posti letto).
La distinzione per tipologia di località sta per essere abbandonata dall’Istat a vantaggio di un maggiore
dettaglio a livello comunale proprio per la incongruenza di alcune classificazioni.
Tenuto conto di tali precisazioni le località che, nell’anno 2012, offrono la maggiore offerta in termini di
esercizi e letti sono quelle marine, con il 30,15 degli esercizi ed il 33,3% dei posti letto; seguono quelle montane
(20,1% e 13,4%) e le località di interesse storico ed artistico (17,8% e 17,3%). Le località marine e quelle
lacuali, insieme considerate, raccolgono il 34,1% degli esercizi alberghieri e il 40,1% dei posti letto.
A tale proposito è interessante evidenziare come le strutture ubicate in località montane siano di ridotta
dimensione, sia in termini di camere per esercizio sia in termini di letti per esercizio, con una media di 21,7
camere e 44,9 letti ad esercizio, a fronte di una media nazionale che nel 2012 è di 32,4 camere e 66,7 letti.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
57
Le strutture con sede in luoghi di interesse culturale, invece, pur avendo un minore numero di esercizi
rispetto alle località montane, rilevano di fatto un maggiore numero di posti letto a causa della maggiore
dimensione media che corrisponde a 40,9 camere ed a 82,3 letti per ogni esercizio.
Graf. 30 - Distribuzione delle strutture alberghiere per tipo di località, esercizi e letti. Anno 2012. Valori %
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
È da rilevare, inoltre, che la gran parte degli esercizi nelle località balneari presenta una apertura stagionale,
per cui, considerano l’intero anno, la loro rilevanza in termini di disponibilità viene ridimensionata.
Le varie località (marine, termale, storiche e artistiche, …), dovendo fronteggiare provenienze e target di
domanda differenti, presentano una struttura dell’offerta assai diversificata per categoria. Rispetto alla
distribuzione media nazionale, infatti, le località balneari presentano una maggiore incidenza delle strutture a
3 stelle, le città di interesse storico ed artistico presentano una maggiore peso delle strutture a 5 e 4 stelle,
così come le località religiose hanno una maggiore offerta di strutture a 2 stelle.
Graf. 31 - Dimensione media delle strutture alberghiere per tipo di località, letti per esercizio e camere per
esercizio. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
58
L'evoluzione del sistema alberghiero
11. Un confronto con il comparto extralberghiero
Il raffronto fra comparto alberghiero ed extralberghiero non può prescindere dalle variazioni di carattere
legislativo che hanno accompagnato l’evoluzione dell’ultimo quarantennio, con una maggiore attenzione rivolta
ad altre tipologie ricettive come quella dei villaggi turistici sviluppatesi negli anni settanta e ottanta del secolo
scorso, come quella agrituristica, diffusasi in particolare durante gli anni novanta del secolo scorso, e come i
bed & breakfast novità degli anni duemila.
Talvolta si ha la sensazione che quello alberghiero sia un fortino assediato da altre tipologie turistiche che
di fatto sono gestioni alberghiere parallele.
A questa evoluzione del mercato ha corrisposto anche una evoluzione delle figure imprenditoriali che ha
portato i manager alberghieri a diversificare la loro attività associando a quella alberghiera tipica e
caratterizzante altri modelli simili come quelli sopra ricordati.
Si sta realizzando un passaggio dalla gestione della ricettività alberghiera a quella dei resort, composti da
diversi tipi di ricettività.
Per quanto riguarda l’evoluzione del comparto alberghiero in rapporto ad altre tipologie ricettive è parso
interessante sottolineare la particolare vivacità dei B&B e degli agriturismi.
Spesso tali strutture presentano servizi del tutto analoghi a quelli alberghieri configurandosi come tali anche
se ufficialmente fanno parte di altri modelli di riferimento.
Nel periodo 2000-2012 gli alberghi aumentano dell’1,1% il numero degli esercizi, ad un tasso medio annuo
di circa lo 0,1%, e del 21,4% il numero dei letti, ad un tasso medio annuo dell’1,6%.
Nello stesso periodo gli agriturismi aumentano del 152,8%, ad un tma dell’8,0%, come numero di strutture
e del 193,6%, a un tma del 9,4% come numero di posti letto.
Ovviamente i valori assoluti di partenza sono molto bassi e le dimensioni degli esercizi molto ridotte per cui
gli agriturismi come unità ricettive corrispondevano al 20,4% degli alberghi nel 2000 e corrispondono a più
della metà degli alberghi, cioè al 51,1%, nel 2012. Già nel 2011 gli agriturismi erano più della metà degli
alberghi (50,5%).
In termini di posti letto gli agriturismi corrispondevano al 4,2% degli alberghi nell’anno 2000 e corrispondono
al 10,1% nel 2012.
Graf. 32 - Confronto tra evoluzione del settore alberghiero e di alcune tipologie di strutture ricettive del comparto
complementare. Variazione percentuale media annua nel periodo 2000-2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
59
Graf. 33 - Offerta ricettiva complessiva per esercizi e letti. Anni 2000 e 2012 (valori %)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
I B&B cominciano ad essere rilevati dall’Istat dall’anno 2002 con 4.338 unità e 19.398 posti letto. Da allora
la 2012 sono aumentati ad un eccezionale tasso medio annuo del 19,3% come unità e ad un tma del 20,9%
come numero di posti letto, raggiungendo le 25.241 unità ed i 129.035 letti.
In dieci anni B&B sono aumentati di quasi cinque volte (4,8) come unità ricettive e di quasi sei volte (5,7)
come numeri di posti letto.
Nell’anno 2002, i B&B corrispondevano come numero al 13,0% degli alberghi ed all’1,0% dei posti letto; nel
2012 corrispondono al 74,8% degli alberghi ed al 5,7% dei posti letto
Nel suo complesso nel dodicennio considerato, il resto dell’offerta complementare al netto degli agriturismi
e dei B&B, vede un aumento del 5,2% delle unità ricettive, ad un tasso medio annuo dello 0,4%, e del 9 0%
del numero dei posti letto, ad un tasso medio annuo dello 0,7%. Nel periodo 2000-2012 i campeggi ed i villaggi
turistici vedono un aumento del 12,4% (tma: 1,0%) ed i loro posti letto del 3,4% (tma: 0,3%).
Un comparto che ha retto abbastanza bene il mercato sembra quello complessivo delle strutture residue
restanti, cioè degli alloggi in affitto rilevati dall’Istat (che come è noto riguardano solo una minima parte del
mercato delle abitazioni per vacanza), degli ostelli per la gioventù, delle case per ferie, dei rifugi alpini e dei
residui altri esercizi. All’interno di tale comparto il peso degli alloggi in affitto è circa i tre quarti (74,0%)
L’insieme di tali strutture ricettive registra un aumento medio annuo dello 0,4% nel dodicennio 2000-2012;
alla fine del periodo il numero di unità ricettive è aumentato del 5% e quello dei posti letto addirittura del 21%,
a un t.m.a. dell’1,5%.
L’andamento è si avvicina agli 800mila letti nel 2005 per superarli abbastanza oscillatorio perché ad un
minimo di 60.383 progressivamente raggiunto nel 2004, segue una situazione abbastanza altalenante con un
aumento nel 2005 e nel 2006 e nel 2008; il numero dei letti scende a meno di 750mila nel 2009 per poi
aumentare di nuovo fino ai più di 798mila del 2012; di questi il 74% appartengono agli alloggi in affitto
propriamente detti. Si ricorda che gli alloggi in affitto rilevati dall’Istat si concentrano in particolare in alcune
regioni del Centro Nord (38,4% in Veneto) mentre sono poco presenti nel Mezzogiorno ove i letti disponibili
sono meno del 15%.
Da notare che il comparto considerato ha una dimensione rilevante perché, in termini di posti letto, nell’anno
2012, incide per 16,8% sul totale della ricettività esistente in Italia; solo gli alberghi (47,3%) ed i campeggi
(28,5%) presentano una incidenza maggiore.
L'evoluzione del sistema alberghiero
0,1
0,3
0,1
0,2
0,0
0,2
0,1
0,0
0,7
0,9
0,3
-0,5
0,1
-0,2
-0,6
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
05/00
10/05
12/00
01/00
02//01
03/02
04/03
05/04
06/05
07/06
08/07
09/08
10/09
11/10
12/11
1,8
2,1
1,6
2,0
2,0
2,1
1,5
1,4
2,9
2,7
2,8
1,2
1,1
0,0
-0,1
Letti
1.854.101
1.891.281
1.929.544
1.969.495
1.999.729
2.028.452
2.087.010
2.142.786
2.201.838
2.227.832
2.253.342
2.253.003
2.250.704
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Numero
33.361
33.421
33.411
33.480
33.518
33.527
33.768
34.058
34.155
33.967
33.999
33.918
33.728
Alberghi
0,3
1,6
1,0
-0,3
0,2
6,6
0,0
-4,7
3,9
3,2
0,3
-0,8
1,4
1,9
0,4
Numero
2.376
2.370
2.374
2.530
2.529
2.411
2.506
2.587
2.595
2.573
2.610
2.659
2.670
0,5
0,1
0,3
1,0
0,2
1,0
-1,2
1,3
1,0
-1,9
2,2
-2,7
2,2
1,0
-0,7
Letti
1.314.010
1.327.103
1.329.274
1.343.134
1.327.588
1.344.242
1.357.208
1.331.879
1.360.935
1.324.383
1.353.729
1.367.044
1.358.044
Campeggi e villaggi
11,5
7,2
8,0
13,6
12,1
9,1
8,7
14,1
9,5
8,3
10,9
-1,6
9,3
3,0
0,5
Numero
6.816
7.744
8.682
9.474
10.301
11.758
12.874
13.941
15.465
15.217
16.639
17.137
17.228
Bed&Breakfast
Letti
Numero
Letti
77.171
88.993
102.981
4.338
19.398
111.066
5.774
27.543
123.392
7.796
38.966
139.954
10.278
52.948
155.107
12.565
64.212
168.595
15.094
76.701
191.099
18.189
93.544
193.936
20.437
103.730
215.707
21.852
117.209
224.086
23.857
122.253
226.538
25.241
129.035
Variazione percentuali media annua
12,6
9,0
16,3
17,2
9,4
19,3
20,9
15,3
15,7
7,9
33,1
42,0
11,1
35,0
41,5
13,4
31,8
35,9
10,8
22,3
21,3
8,7
20,1
19,4
13,3
20,5
22,0
1,5
12,4
10,9
11,2
6,9
13,0
3,9
9,2
4,3
1,1
5,8
5,5
Agriturismi
-0,7
-0,1
0,0
13,5
-23,4
-4,4
-2,7
19,2
1,4
-10,4
6,9
-0,4
2,8
1,2
3,0
3,4
-6,1
-0,7
7,9
0,2
-1,5
1,2
9,6
6,4
-8,3
4,7
-29,8
1,6
2,9
3,7
Alloggi in affitto e altri
esercizi
Numero
Letti
74.666
664.716
84.746
716.953
64.910
718.388
62.086
707.383
60.383
715.902
71.962
784.937
72.994
835.373
65.369
765.620
69.859
801.634
69.546
562.874
71.502
572.103
72.390
588.765
74.562
610.336
2,8
3,8
3,3
13,1
-15,3
-0,5
1,4
19,0
4,7
-3,9
9,4
5,0
4,4
3,0
3,1
Numero
83.858
94.860
80.304
79.864
81.009
96.409
100.939
96.991
106.108
111.391
116.316
119.805
123.500
2,5
1,0
1,7
3,8
1,7
0,9
0,8
5,3
3,9
-2,9
4,5
-3,1
3,1
1,8
0,9
Letti
2.055.897
2.133.049
2.170.041
2.189.126
2.205.848
2.322.081
2.411.900
2.342.795
2.447.212
2.370.850
2.445.510
2.489.061
2.511.897
Totale complementare
2,1
3,0
2,5
9,4
-11,4
-0,3
1,0
13,5
3,7
-2,7
7,0
3,6
3,4
2,3
2,3
Numero
117.219
128.281
113.715
113.344
114.527
129.936
134.707
131.049
140.263
145.358
150.315
153.723
157.228
Totale
2,2
1,6
1,7
2,9
1,9
1,4
1,1
3,4
3,4
-0,3
3,6
-1,1
2,2
0,9
0,4
Letti
3.909.998
4.024.330
4.099.585
4.158.621
4.205.577
4.350.533
4.498.910
4.485.581
4.649.050
4.598.682
4.698.852
4.742.064
4.762.601
Tab. 10 - Esercizi ricettivi alberghieri e complementari, numero e capacità. Valori assoluti e variazioni percentuali annue e con riferimento ai periodi indicati. Anni
2000-2012
60
28,5
26,1
29,4
29,5
29,3
25,8
25,1
26,0
24,4
23,4
22,6
22,1
21,5
55,6
56,6
57,8
58,8
59,7
60,5
61,8
62,9
64,5
65,6
66,3
66,4
66,7
47,4
47,0
47,1
47,4
47,5
46,6
46,4
47,8
47,4
48,4
48,0
47,5
47,3
Letti
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Numero
Alberghi
2,0
1,8
2,1
2,2
2,2
1,9
1,9
2,0
1,9
1,8
1,7
1,7
1,7
Numero
33,6
33,0
32,4
32,3
31,6
30,9
30,2
29,7
29,3
28,8
28,8
28,8
28,5
Letti
553,0
560,0
559,9
530,9
524,9
557,5
541,6
514,8
524,4
514,7
518,7
514,1
508,6
Campeggi e villaggi
5,8
6,0
7,6
8,4
9,0
9,0
9,6
10,6
11,0
10,5
11,1
11,1
11,0
Numero
Bed&Breakfast
8,9
8,5
11,1
11,4
11,9
10,9
11,4
11,7
11,5
10,2
10,1
10,2
10,2
17,0
17,8
17,5
17,0
17,0
18,0
18,6
17,1
17,2
16,3
16,2
16,4
16,8
Alloggi in affitto e altri
esercizi
Numero
Letti
Letti
Numero
Letti
Composizione fra tipologie
2,0
63,7
2,2
66,1
2,5
3,8
0,5
57,1
2,7
5,1
0,7
54,8
2,9
6,8
0,9
52,7
3,2
7,9
1,2
55,4
3,4
9,3
1,4
54,2
3,8
11,5
1,7
49,9
4,1
13,0
2,0
49,8
4,2
14,1
2,3
50,3
4,6
14,5
2,5
50,0
4,7
15,5
2,6
49,5
4,8
16,1
2,7
49,8
Dimensione media per esercizio: letti per esercizio
11,3
11,5
11,9
4,5
11,7
4,8
12,0
5,0
11,9
5,2
12,0
5,1
12,1
5,1
12,4
5,1
12,7
5,1
13,0
5,4
13,1
5,1
13,1
5,1
Agriturismi
71,5
73,9
70,6
70,5
70,7
74,2
74,9
74,0
75,6
76,6
77,4
77,9
78,5
Numero
24,5
22,5
27,0
27,4
27,2
24,1
23,9
24,2
23,1
21,3
21,0
20,8
20,3
52,6
53,0
52,9
52,6
52,5
53,4
53,6
52,2
52,6
51,6
52,0
52,5
52,7
Letti
Totale complementare
Tab. 10 bis - Esercizi ricettivi alberghieri e complementari, numero e capacità. Composizione dell’offerta e dimensione media dei vari anni
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Numero
Totale
Letti
61
33,4
31,4
36,1
36,7
36,7
33,5
33,4
34,2
33,1
31,6
31,3
30,8
30,3
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
62
L'evoluzione del sistema alberghiero
Rispetto al comparto complementare i letti degli alloggi in affitto e delle altre strutture considerate incidono
per quasi un terzo (31,8%), mentre quelli dei campeggi incidono per il 54,1%.
Limitano l’analisi al comparto degli alloggi in affitto propriamente detto, questi, con 590.879 letti nel 2012,
incidono per il 23,5% sul totale degli esercizi complementari e per il 12,4% sul totale dei letti (alberghieri ed
extralberghieri) esistenti in Italia.
Nel suo complesso il sistema degli esercizi- complementari, nel dodicennio considerato, registra un aumento
del 47,3% delle unità ricettive (ad un tma del 3,3%) e del 22,2% dei posti letto (ad un tma dell’1,7%).
L’aumento dei posti letto, nonostante il forte incremento dei B&B e degli agriturismi, è abbastanza in linea
con quanto si verifica in campo alberghiero, con il 21,4%in valori assoluti, ad un tma dell’1,6%.
12. Alberghi e altri esercizi ricettivi nelle macroaree e nelle regioni
Pur essendo nettamente prevalente, in termini di posti letto, rispetto all’intero comparto extralberghiero, il
posizionamento del comparto alberghiero, all’interno delle macro-ripartizioni territoriali appare diversamente
caratterizzato.
Considerando il numero delle unità ricettive, prevalgono nettamente quelle extralberghiere che
rappresentano il 78,5% del totale.
Nel Centro Italia il peso relativo del comparto alberghiero è molto vicino (21,9%) il dato medio nazionale
(21,5%); nel Nord Est assume un grande peso il comparto extralberghiero (83,2%) per la presenza di molte
strutture all’aria aperta del Nord Adriatico; come conseguenza il peso relativo delle imprese alberghiere si
riduce al 16,8%. La maggiore incidenza percentuale delle imprese alberghiere si verifica per il Nord Ovest
(36,4%), mentre anche nel Mezzogiorno l’incidenza delle imprese alberghiere (25,3%) è superiore alla media
nazionale.
Passando dal numero delle imprese al numero dei posti letto aumenta notevolmente il peso degli alberghi
che, nell’anno 2012, possiedono il 47,3% del totale dei posti letto esistenti in Italia.
I campeggi ed i villaggi turistici sono l’altra tipologia con il maggiore numero di posti letto, pari al 28,5% del
totale.
Nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno il numero dei posti letto alberghieri corrisponde a più della metà del totale
dei posti letto esistenti rispettivamente con 50,4% del totale dell’area ed il 51,3%. Il minimo viene rilevato per
il Centro Italia, mentre il Nord est è perfettamente in linea con il dato nazionale.
Graf. 34 - Esercizi nel comparto alberghiero e complementare. Composizione dell’offerta ricettiva per
ripartizioni geografiche. Anno 2008. Valori in percentuale
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino-Alto Adige
Veneto
Friuli-Ven. Giulia
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Es. Alberghieri
Numero
Letti
1.540
85.388
482
23.001
2.955
203.969
1.513
65.210
5.736
245.704
3.092
214.270
742
41.127
4.462
299.969
2.864
194.913
554
29.226
888
62.664
2.002
161.712
800
50.905
108
6.110
1.697
114.892
1011
94.670
238
23.092
840
103.650
1.291
122.968
913
107.264
33.728 2.250.704
6.490
377.568
14.032
801.070
6.308
448.515
6.898
623.551
Valori assoluti
Es. Extra-alberghieri
Numero
Letti
3.996
103.713
576
29.827
4.084
148.267
2.671
89.261
7.388
142.804
53.539
502.828
4.347
100.176
4.092
145.929
9.551
330.732
3.324
60.253
3.066
130.401
6.504
136.688
1.580
57.575
329
5.285
5.411
101.738
3.796
151.612
467
15.656
1.900
91.418
3.688
70.427
3.191
97.307
123.500 2.511.897
11.327
371.068
69.366
891.737
22.445
658.074
20.362
591.018
Totale
Numero
Letti
5.536
189.101
1.058
52.828
7.039
352.236
4.184
154.471
13.124
388.508
56.631
717.098
5.089
141.303
8.554
445.898
12.415
525.645
3.878
89.479
3.954
193.065
8.506
298.400
2.380
108.480
437
11.395
7.108
216.630
4.807
246.282
705
38.748
2.740
195.068
4.979
193.395
4.104
204.571
157.228 4.762.601
17.817
748.636
83.398 1.692.807
28.753 1.106.589
27.260 1.214.569
Alberghieri
27,8
45,6
42,0
36,2
43,7
5,5
14,6
52,2
23,1
14,3
22,5
23,5
33,6
24,7
23,9
21,0
33,8
30,7
25,9
22,2
21,5
36,4
16,8
21,9
25,3
Incidenza (valori in percentuale)
Esercizi
Letti
Extra-alberghieri Totale Alberghieri Extra-alberghieri
72,2 100,0
46,2
53,8
54,4 100,0
43,8
56,2
58,0 100,0
57,9
42,1
63,8 100,0
42,2
57,8
56,3 100,0
63,2
36,8
94,5 100,0
29,9
70,1
85,4 100,0
29,1
70,9
47,8 100,0
67,3
32,7
76,9 100,0
37,1
62,9
85,7 100,0
32,7
67,3
77,5 100,0
32,5
67,5
76,5 100,0
54,2
45,8
66,4 100,0
46,9
53,1
75,3 100,0
53,6
46,4
76,1 100,0
53,0
47,0
79,0 100,0
38,4
61,6
66,2 100,0
59,6
40,4
69,3 100,0
53,1
46,9
74,1 100,0
63,6
36,4
77,8 100,0
52,4
47,6
78,5 100,0
47,3
52,7
63,6 100,0
50,4
49,6
83,2 100,0
47,3
52,7
78,1 100,0
40,5
59,5
74,7 100,0
51,3
48,7
Totale
100
100
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
63
Variazione % media annua 2012/2000
Es. Alberghieri
Es. Extra-alberghieri
Totale
Numero
Letti
Numero
Letti
Numero
Letti
0,3
2,1
9,9
2,9
5,9
2,5
-0,1
-0,1
6,5
0,2
2,8
0,1
0,4
2,6
14,5
3,9
5,7
3,1
-1,4
-1,3
14,2
1,6
5,0
0,2
-0,5
0,2
1,2
1,0
0,4
0,5
-0,3
1,1
1,1
0,8
1,0
0,9
0,4
1,2
17,1
2,7
11,6
2,3
-1,1
1,0
4,0
1,6
1,0
1,2
-0,1
1,4
7,1
2,9
4,8
2,3
0,8
1,4
8,0
4,9
6,5
3,6
-1,6
0,5
-11,9
-0,9
-10,5
-0,5
1,1
1,7
16,4
3,6
9,7
2,5
0,3
0,8
10,9
1,6
5,7
1,2
0,5
0,9
14,5
-1,5
8,3
-0,3
1,6
2,2
17,8
2,5
10,4
2,4
2,9
4,3
13,7
1,7
10,0
2,6
1,6
5,5
6,4
1,4
4,4
3,6
1,7
3,8
15,7
-2,3
8,6
0,3
3,4
3,8
17,4
3,2
11,1
3,6
2,5
3,0
19,9
2,5
12,1
2,8
0,1
1,6
3,3
1,7
2,5
1,7
-0,1
1,5
12,0
2,7
5,4
2,0
-0,6
0,8
1,7
1,2
1,2
1,0
0,1
1,4
0,7
2,3
0,6
1,9
2,0
3,2
15,7
1,3
9,7
2,2
Tab. 11 - Offerta alberghiera e complementare delle regioni, esercizi e letti. Valori assoluti, composizione percentuale e variazione media annua 2000-2012
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
64
L'evoluzione del sistema alberghiero
Graf. 35 - Letti nel comparto alberghiero e complementare. Composizione dell’offerta ricettiva per ripartizioni
geografiche. Anno 2008. Valori in percentuale
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
13. L’offerta alberghiera nel territorio regionale: evoluzione e quadro attuale
Il processo di razionalizzazione e riqualificazione del sistema alberghiero che ha interessato e sta
interessando il nostro Paese è stato caratterizzato da due dinamiche differenti che hanno visto e tutt’ora vedono
in contrapposizione il Nord ed il Sud dell’Italia. In termini di esercizi alberghieri, nel periodo 2000-2012, Nordovest e Nord-est hanno ridotto il numero unità (con una diminuzione rispettivamente del -1,4% e del -7,1%),
mentre nel Mezzogiorno si è assistito ad un incremento del numero degli esercizi ricettivi del 27,2%, pari a
+1.476 unità.
Il peso relativo del Mezzogiorno in termini di esercizi è passato da 15,3% del 1995 al 16,3% del 2000 ed al
20,5% del 2012.
Per quanto riguarda invece l’evoluzione della offerta di letti e camere, tutte le macro-ripartizioni territoriali
registrano una crescita, pur se diversificata. La crescita di letti che ha interessato il Mezzogiorno dal 2000 al
2012 è stata la più intensa sia in termini relativi (45,3% circa) sia in termini assoluti, poiché si è tradotta in
94.521 posti letto in più, contro i 73.376 del Nord Est, i 68.539 posti del centro ed i 60.167 del Nord Ovest. Di
fatto circa la metà (49,0%) dell’incremento dei posti letto alberghieri che si è verificato in Italia nel dodicennio
2000-2012 è attribuibile al Mezzogiorno.
Nel corso del lungo periodo che va dal 1990 al 2012, il processo di razionalizzazione verso strutture di
maggiore dimensione e di migliore livello qualitativo ha comportato una riduzione del numero di esercizi ricettivi
di -2.438 unità (pari ad una variazione percentuale complessiva del -6,7%), a fronte della quale i letti sono
cresciuti di 547.162 unità (che corrisponde al 32,1%), mentre il numero delle camere ha registrato una
espansione di 155.145 unità (pari al +16,5%).
In termini di tma la diminuzione del numero degli alberghi è avvenuta ad un tasso del -0,3%, mentre
l’aumento del numero dei letti è avvenuto ad un tma dell’1,3% e quello del numero delle camere ad un tasso
dello 0,7%:
Le strutture ricettive dislocate nell’ambito del territorio meridionale presentano una dimensione media
maggiore rispetto alla media nazionale ed a quella della altre macroaree nazionali.
A fronte delle 32,4 camere e dei 66,7 letti per esercizio, che rappresentano la media nazionale, nel
Mezzogiorno (Sud Italia e Isole) si rilevano 40,9 camere e 90,4 letti per esercizio.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
65
Graf. 36 - Evoluzione dell’offerta alberghiera nelle ripartizioni geografiche, esercizi, letti e camere. Variazione
percentuale media annua. Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Nel Nord Ovest le camere per esercizio sono 29,3, nel Nord Est 29,1, nel Centro 33,7; i letti rispettivamente
il 58,2%, il 57,1% ed il 71,1%.
Tale situazione è imputabile al fatto che l’offerta del Mezzogiorno è più recente e quindi impostata secondo
una ottica di maggiore dimensionamento medio delle strutture ricettive. Le categorie che nell’ultimo decennio
hanno registrato una sensibile crescita (4 e 3 stelle) sono quelle con una capacità di accoglienza superiore alla
media nazionale. La maggiore dimensione media degli alberghi del Mezzogiorno fa sì che questa ripartizione
abbia una capacità ricettiva effettiva in termini di letti e camere considerevolmente superiore a quella del Nord
Ovest e del Centro.
L’assioma che identifica la maggiore dimensione con una maggiore competitività ed efficienza non è vera
del tutto e, comunque, non è generalizzabile. Basti osservare che regioni come il Trentino-Alto Adige e l’EmiliaRomagna con una forte tradizione nell’ospitalità e che identificano un modello di riferimento in termini di
efficienza, presentano una dimensione, rispettivamente, inferiore o in linea con la media generale.
Graf. 37 - Distribuzione dell’offerta alberghiera nelle ripartizioni italiane, esercizi, letti e camere. Anno 2012
(Valori in percentuale)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
66
L'evoluzione del sistema alberghiero
Graf. 38 - Evoluzione dell’offerta alberghiera nelle regioni italiane, esercizi, letti e camere. Anni 2000 e 2012
(Variazione percentuale media annua)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Graf. 39 - Rank delle regioni italiane per incidenza dell’offerta alberghiera, esercizi, letti e camere. Anno 2012
(Incidenza dell’offerta regionale su totale nazionale, valori in percentuale)
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino A. A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Esercizi
1.486
488
2.821
1.786
6.122
3.203
709
5.065
2.910
501
1.082
1.766
769
102
1.403
714
197
690
868
679
33.361
6.581
15.099
6.259
5.422
Letti
66.892
23.188
150.720
76.601
239.968
187.076
35.573
265.077
164.586
24.762
59.036
131.592
46.355
5.501
88.332
57.175
12.082
66.280
78.227
75.078
1.854.101
317.401
727.694
379.976
429.030
2000
Camere
36.056
11.146
81.974
42.519
119.571
101.791
18.075
153.851
79.068
12.952
31.470
66.829
23.714
2.864
45.941
27.234
5.867
33.094
39.679
32.443
966.138
171.695
393.288
190.319
210.836
Esercizi
1.545
489
2.979
1.571
5.944
3.079
736
4.791
3.002
554
967
1.801
806
106
1.536
831
224
767
1.068
777
33.527
6.584
14.550
6.324
6.115
2005
Letti
84.641
22.929
202.687
73.784
243.173
192.906
38.071
285.837
181.961
28.057
61.124
143.238
49.166
5.918
99.533
69.308
16.502
85.862
102.176
88.655
2.028.452
384.041
759.987
414.380
517.120
Camere
42.455
10.888
100.829
36.862
120.785
103.143
18.634
153.344
84.812
14.432
30.802
71.598
24.730
3.039
50.709
33.173
8.280
40.402
47.463
37.753
1.020.478
191.034
395.906
201.644
245.549
Esercizi
1.567
493
2.958
1.571
5.807
3.054
749
4.499
2.879
574
932
2.003
821
108
1.684
997
238
848
1.306
916
33.999
6.589
14.109
6.388
6.918
2010
Letti
84.343
23.333
192.655
73.784
246.437
209.700
40.921
298.698
193.647
29.455
66.555
164.233
50.987
6.383
114.152
90.618
22.698
104.251
124.019
106.547
2.253.342
374.115
795.756
453.890
619.655
Camere
42.341
11.124
98.312
36.862
122.512
110.489
19.732
153.748
88.295
14.988
30.177
81.580
25.332
3.281
56.437
41.310
8.626
47.146
55.784
44.861
1.095.332
188.639
406.481
215.040
282.777
Tab. 12 - Offerta alberghiera regionale e per macroaree, esercizi, letti e camere. Valori assoluti. Anni 2000 2005, 2010 e 2012
Esercizi
1.540
482
2.955
1.513
5.736
3.092
742
4.462
2.864
554
888
2.002
800
108
1.697
1.011
238
840
1.291
913
33.728
6.490
14.032
6.308
6.898
2012
Letti
85.388
23.001
203.969
65.210
245.704
214.270
41.127
299.969
194.913
29.226
62.664
161.712
50.905
6.110
114.892
94.670
23.092
103.650
122.968
107.264
2.250.704
377.568
801.070
448.515
623.551
67
Camere
42.554
10.865
101.288
35.716
122.201
112.828
19.639
153.948
88.573
14.894
28.329
80.518
25.197
3.149
56.298
42.980
8.613
46.449
54.203
45.044
1.093.286
190.423
408.616
212.314
281.933
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
L'evoluzione del sistema alberghiero
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino A. A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Esercizi
4,5
1,5
8,5
5,4
18,4
9,6
2,1
15,2
8,7
1,5
3,2
5,3
2,3
0,3
4,2
2,1
0,6
2,1
2,6
2,0
100,0
19,7
45,3
18,8
16,3
2000
Letti
3,6
1,3
8,1
4,1
12,9
10,1
1,9
14,3
8,9
1,3
3,2
7,1
2,5
0,3
4,8
3,1
0,7
3,6
4,2
4,0
100,0
17,1
39,2
20,5
23,1
Camere
3,7
1,2
8,5
4,4
12,4
10,5
1,9
15,9
8,2
1,3
3,3
6,9
2,5
0,3
4,8
2,8
0,6
3,4
4,1
3,4
100,0
17,8
40,7
19,7
21,8
Esercizi
4,6
1,5
8,9
4,7
17,7
9,2
2,2
14,3
9,0
1,7
2,9
5,4
2,4
0,3
4,6
2,5
0,7
2,3
3,2
2,3
100,0
19,6
43,4
18,9
18,2
2005
Letti
4,2
1,1
10,0
3,6
12,0
9,5
1,9
14,1
9,0
1,4
3,0
7,1
2,4
0,3
4,9
3,4
0,8
4,2
5,0
4,4
100,0
18,9
37,5
20,4
25,5
Camere
4,2
1,1
9,9
3,6
11,8
10,1
1,8
15,0
8,3
1,4
3,0
7,0
2,4
0,3
5,0
3,3
0,8
4,0
4,7
3,7
100,0
18,7
38,8
19,8
24,1
Esercizi
4,6
1,5
8,7
4,6
17,1
9,0
2,2
13,2
8,5
1,7
2,7
5,9
2,4
0,3
5,0
2,9
0,7
2,5
3,8
2,7
100,0
19,4
41,5
18,8
20,3
2010
Letti
3,7
1,0
8,5
3,3
10,9
9,3
1,8
13,3
8,6
1,3
3,0
7,3
2,3
0,3
5,1
4,0
1,0
4,6
5,5
4,7
100,0
16,6
35,3
20,1
27,5
Camere
3,9
1,0
9,0
3,4
11,2
10,1
1,8
14,0
8,1
1,4
2,8
7,4
2,3
0,3
5,2
3,8
0,8
4,3
5,1
4,1
100,0
17,2
37,1
19,6
25,8
Esercizi
4,6
1,4
8,8
4,5
17,0
9,2
2,2
13,2
8,5
1,6
2,6
5,9
2,4
0,3
5,0
3,0
0,7
2,5
3,8
2,7
100,0
19,2
41,6
18,7
20,5
Tab. 12 bis - Offerta alberghiera regionale, esercizi, letti e camere. Distribuzione fra regioni e macroaree. Anni 2000 2005, 2010 e 2012
68
2012
Letti
3,8
1,0
9,1
2,9
10,9
9,5
1,8
13,3
8,7
1,3
2,8
7,2
2,3
0,3
5,1
4,2
1,0
4,6
5,5
4,8
100,0
16,8
35,6
19,9
27,7
Camere
3,9
1,0
9,3
3,3
11,2
10,3
1,8
14,1
8,1
1,4
2,6
7,4
2,3
0,3
5,1
3,9
0,8
4,2
5,0
4,1
100,0
17,4
37,4
19,4
25,8
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino A. A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
V.m.a. % 2005/2000
Esercizi
Letti
Camere
0,8
4,8
3,3
0,0
-0,2
-0,5
1,1
6,1
4,2
-2,5
-0,7
-2,8
-0,6
0,3
0,2
-0,8
0,6
0,3
0,8
1,4
0,6
-1,1
1,5
-0,1
0,6
2,0
1,4
2,0
2,5
2,2
-2,2
0,7
-0,4
0,4
1,7
1,4
0,9
1,2
0,8
0,8
1,5
1,2
1,8
2,4
2,0
3,1
3,9
4,0
2,6
6,4
7,1
2,1
5,3
4,1
4,2
5,5
3,6
2,7
3,4
3,1
0,1
1,8
1,1
0,0
3,9
2,2
-0,7
0,9
0,1
0,2
1,7
1,2
2,4
3,8
3,1
V.m.a. % 2010/2005
Esercizi
Letti
Camere
0,3
-0,1
-0,1
0,2
0,3
0,4
-0,1
-1,0
-0,5
0,0
0,0
0,0
-0,5
0,3
0,3
-0,2
1,7
1,4
0,4
1,5
1,2
-1,2
0,9
0,1
-0,8
1,3
0,8
0,7
1,0
0,8
-0,7
1,7
-0,4
2,1
2,8
2,6
0,4
0,7
0,5
0,4
1,5
1,5
1,9
2,8
2,2
3,7
5,5
4,5
1,2
6,6
0,8
2,0
4,0
3,1
4,1
4,0
3,3
3,3
3,7
3,5
0,3
2,1
1,4
0,0
-0,5
-0,3
-0,6
0,9
0,5
0,2
1,8
1,3
2,5
3,7
2,9
V.m.a. % 2012/2010
Esercizi
Letti
Camere
-0,9
0,6
0,3
-1,1
-0,7
-1,2
-0,1
2,9
1,5
-1,9
-6,0
-1,6
-0,6
-0,1
-0,1
0,6
1,1
1,1
-0,5
0,3
-0,2
-0,4
0,2
0,1
-0,3
0,3
0,2
-1,8
-0,4
-0,3
-2,4
-3,0
-3,1
0,0
-0,8
-0,7
-1,3
-0,1
-0,3
0,0
-2,2
-2,0
0,4
0,3
-0,1
0,7
2,2
2,0
0,0
0,9
-0,1
-0,5
-0,3
-0,7
-0,6
-0,4
-1,4
-0,2
0,3
0,2
-0,4
-0,1
-0,1
-0,8
0,5
0,5
-0,3
0,3
0,3
-0,6
-0,6
-0,6
-0,1
0,3
-0,1
Tab. 13 - Offerta alberghiera regionale e per macroaree, esercizi, letti e camere. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012 (Valori percentuali)
V.m.a. % 2012/2000
Esercizi
Letti
Camere
0,03
0,22
0,15
-0,01
-0,01
-0,02
0,04
0,27
0,19
-0,15
-0,14
-0,16
-0,06
0,02
0,02
-0,03
0,12
0,09
0,04
0,13
0,07
-0,11
0,11
0,00
-0,01
0,15
0,10
0,09
0,15
0,12
-0,18
0,05
-0,09
0,11
0,18
0,17
0,04
0,08
0,05
0,05
0,09
0,08
0,17
0,23
0,18
0,31
0,45
0,41
0,17
0,58
0,34
0,18
0,40
0,30
0,36
0,40
0,28
0,26
0,32
0,29
0,01
0,17
0,11
-0,01
0,16
0,09
-0,07
0,09
0,03
0,01
0,15
0,10
0,22
0,33
0,26
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
69
70
L'evoluzione del sistema alberghiero
Graf. 40 - Rank delle regioni italiane per dimensione media, letti per esercizio e camere per esercizio. Anno
2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
13.1 Densità dell’offerta: posti letto e popolazione residente
Il quadro di riferimento finora presentato mette in evidenza le dinamiche del comparto alberghiero avvenute
e le dotazioni delle macro ripartizioni e delle singole regioni, ma per valutare il ruolo del turismo a livello di area
territoriale sono necessari alcuni indicatori che relativizzano le quantità indicate.
È ovvio, ad esempio, che, generalmente, una piccola regione presenta dati assoluti minori di una grande
regione territoriale.
Graf. 41 - Densità alberghiera per ripartizioni geografiche (numero dei letti per 1.000 abitanti). Anni 2000 e
2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
71
I primi indicatori generalmente utilizzati fanno riferimento al peso che la presenza di certe strutture assume
rispetto alla popolazione presente o alla superficie territoriale.
Considerando le macroaree alla fine del dodicennio, rispetto all’inizio, tutte presentano una maggior
incidenza del numero dei posti letto alberghieri in rapporto alla popolazione presente.
Graf. 42 - Rank delle regioni italiane per densità dell’offerta. Letti per 1.000 abitanti nelle categorie alberghiere.
Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
72
L'evoluzione del sistema alberghiero
L’area ove l’offerta alberghiera sembra pesare di più, nell’anno 2012, è il Nord Est con 70,0 letti ogni 1.000
abitanti; quella ove pesa meno in Nord ovest con 23,9 letti ogni 1000 abitanti. Nel Centro vi sono 38,7 letti ogni
mille abitanti e nel Mezzogiorno (Sud e Isole) il 30,2%; la media nazionale è di 37,9 letti ogni mille abitanti.
Dal 2000 al 2012 aumenta considerevolmente l’importanza relativa dei posti letto alberghieri nel
Mezzogiorno passando da 20,6 letti ogni mille abitanti a 30,2 (9,6 punti); aumenta significativamente anche il
peso relativo nel centro passando da 34,0 letti ogni mille abitanti a 38,7 (4,7 punti), mentre il Nord Ovest vede
un miglioramento di 3,0 punti ed il Nord Est, che è già l’area più caratterizzata dalle presenza degli alberghi, di
1,9.
Il dettaglio regionale mette in luce la forte vocazione turistica di alcune regioni come Trentino-Alto Adige con
circa 238,7 letti ogni 1.000 abitanti, Valle d’Aosta (181,4 circa) e a seguire, anche se in misura evidentemente
più contenuta, Emilia-Romagna (69,1) Sardegna (65,4) e Toscana (53,1).
Può sorprendere la collocazione di Lazio e Lombardia al di sotto della media nazionale ma l’indicatore è
frutto di un rapporto che, per come è costruito, non è favorevole alle regioni più densamente abitate e più
caratterizzate dalla presenza di altre attività.
Peraltro, considerando le singole categorie alberghiere, il Lazio presenta valori superiori alla media per gli
alberghi a quattro e cinque stelle e valori inferiori per gli altri; per la Lombardia è decisivo il grande peso della
popolazione, poiché quella della regione rappresenta il 16,4% del totale nazionale mentre le amministrazioni
comunali presenti sono il 20,1% del totale di quelli esistenti in Italia. Per questo motivo, ad esempio, la regione
si trova in ultima posizione con riferimento agli alberghi a tre stelle.
Analoghe considerazioni possono essere effettuate per il Piemonte che è l’ultima regione per l’incidenza
degli alberghi a quattro stelle rispetto alla popolazione.
Graf. 43 - Densità alberghiera regionale. Numero dei letti per 1.000 abitanti). Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
73
13.2 Le categorie alberghiere
La riqualificazione del sistema ricettivo italiano, come già sottolineato più volte, ha visto nel corso degli anni
una riduzione del numero degli esercizi alberghieri di categorie medio-basse, tale processo è stato
particolarmente intenso nel Nord Est, ove maggiore era la diffusione di tali strutture. Nel periodo 2000-2012,
gli alberghi a 2 ed 1 stella di questa ripartizione hanno registrato rispettivamente una riduzione del
-35,0 e del -56,7%, ad un tma del -3,5% e del - 6,7%.
Nel periodo 2000-2012 gli alberghi a una o due stelle vedono una diminuzione di 3.519 unità e quelli a tre
stelle (insieme alla R.TA. un aumento di 1.715 unità.
A livello nazionale il maggiore aumento relativo di imprese alberghiere si verifica per gli alberghi a cinque
stelle che passano da 131 a 393, aumentando esattamente del 200%, ad un tma del 9,6%. In valori assoluti il
maggiore aumento viene rilevato per gli alberghi a tre stelle con 3.064 nuovi esercizi; gli esercizi a quattro
stelle aumentano di 2.645 unità.
Graf. 44 – Evoluzione delle categoria alberghiere: 1990, 1995 e 2000-2012. Numero delle camere
Fonte: elaborazione su dati Istat
Complessivamente l’aumento del numero di alberghi da tre stelle alle cinque stelle è di 6.871 unità a fronte
di un calo di -6.504 unità degli alberghi a una e due stelle, per un saldo leggermente positivo.
Ne risulta una composizione assai diversa fra inizio e fine del dodicennio considerato.
Considerando il numero dei letti, tuttavia, la crescita dei 3 stelle è stata di 197.440 letti contro i -204.158 letti
in meno degli alberghi a 2 e 1 stella. In termini di capacità ricettiva, quindi, si è avuto un effettivo
riposizionamento della offerta alberghiera orientato alla maggiore qualità.
Sempre in relazione alla evoluzione della offerta nel periodo 2000-2012, le regioni che hanno evidenziato
una maggiore dinamica nella categoria dei 5 stelle sono state la Sicilia con un tma di crescita del 20,5% del
numero dei letti, il Trentino AA, con un aumento del 19,0%, la Calabria con il 18,0%, la Basilicata con il 16,6%
e la Puglia, con il 15,9%.
La distribuzione delle categorie alberghiere per regione evidenzia la concentrazione di più della metà
(54,2%) delle strutture ricettive in 5 in cinque regioni: Toscana (13,7%), Campania (13,2%), Veneto (10,7%),
Lombardia (8,4%) e Lazio (8,1%). Anche la Sicilia possiede l’8,1% degli alberghi a cinque stelle.
74
L'evoluzione del sistema alberghiero
Considerando il numero dei posti letto la concentrazione deli alberghi a cinque stelle nelle cinque regioni
corrisponde al 58,6%, con un diverso ordine perché nel Lazio è localizzato il maggior numero di esercizi rispetto
al totale nazionale (13,8%); segue il Veneto (12,7%) e quindi la Toscana (12,2%).
Anche le altre categorie ricettive risultano piuttosto accentrate in poche regioni anche se il grado di
concentrazione è inferiore. Per le 4 stelle, le prime cinque regioni (Lombardia (10,9% e 12,1%)), Trentino AA,
Veneto, Campania e Toscana) possiedono il 47,8% degli esercizi di tale tipologia esistenti in Italia ed il 43,0
dei letti; gli alberghi a tre stelle si concentrano per il 58,4% degli esercizi ed 54,9% dei letti il in Trentino AA
(18,3% e 12,9%), Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia; gli alberghi a due stelle per il 59,8% degli
esercizi ed il 60,9% dei letti ed il si concentrano in Trentino AA (20,5% e 17,3%), Emilia Romagna, Veneto,
Toscana e Lombardia; infine, gli alberghi ad una stella si concentrano per il 57,8% degli esercizi ed 60,0% dei
letti in Trentino AA (17,0% e 15,2%)), Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana.
Graf. 45 - Esercizi alberghieri: distribuzione sul territorio nazionale delle singole categorie alberghiere nel 2012
ed evoluzione 2000-2012. Tasso di variazione medio annuo
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.
75
4 stelle
206
46
582
119
562
509
97
431
451
77
113
412
103
25
457
312
48
209
347
248
5.354
953
1.599
1.053
1.749
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud e Isole
5L e 5 stelle
8
3
33
10
23
42
2
10
54
3
3
32
6
1
52
31
5
18
32
25
393
54
77
92
170
Valori assoluti
3 stelle e R.T.A.
815
270
1.428
719
3.295
1511
381
2.702
1.595
279
540
881
460
49
861
516
123
466
646
497
18.034
3.232
7.889
3.295
3.618
2 stelle
286
125
504
434
1323
638
148
917
511
145
167
455
125
25
200
107
40
97
165
97
6.509
1.349
3.026
1.278
856
1 stelle
225
38
408
231
533
392
114
402
253
50
65
222
106
8
127
45
22
50
101
46
3.438
902
1.441
590
505
Totale
1.540
482
2.955
1.513
5.736
3.092
742
4.462
2.864
554
888
2.002
800
108
1.697
1.011
238
840
1.291
913
33.728
6.490
14.032
6.308
6.898
5L e 5 stelle
0,5
0,6
1,1
0,7
0,4
1,4
0,3
0,2
1,9
0,5
0,3
1,6
0,8
0,9
3,1
3,1
2,1
2,1
2,5
2,7
1,2
0,8
0,5
1,5
2,5
4 stelle
13,4
9,5
19,7
7,9
9,8
16,5
13,1
9,7
15,7
13,9
12,7
20,6
12,9
23,1
26,9
30,9
20,2
24,9
26,9
27,2
15,9
14,7
11,4
16,7
25,4
Composizione %
3 stelle e R.T.A.
2 stelle
52,9
18,6
56,0
25,9
48,3
17,1
47,5
28,7
57,4
23,1
48,9
20,6
51,3
19,9
60,6
20,6
55,7
17,8
50,4
26,2
60,8
18,8
44,0
22,7
57,5
15,6
45,4
23,1
50,7
11,8
51,0
10,6
51,7
16,8
55,5
11,5
50,0
12,8
54,4
10,6
53,5
19,3
49,8
20,8
56,2
21,6
52,2
20,3
52,4
12,4
1 stelle
14,6
7,9
13,8
15,3
9,3
12,7
15,4
9,0
8,8
9,0
7,3
11,1
13,3
7,4
7,5
4,5
9,2
6,0
7,8
5,0
10,2
13,9
10,3
9,4
7,3
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
5L e 5 stelle
18,9
3,4
10,6
22,6
6,4
0,0
5,9
11,3
3,4
9,6
5,9
5,9
10,3
14,7
14,4
13,4
18,9
10,0
9,6
6,3
8,5
8,6
12,4
Variazione % media annua 2012/2000
4 stelle
3 stelle e R.T.A.
2 stelle
1 stelle
7,2
3,3
-2,3
-6,0
3,9
2,4
-3,0
-5,6
5,6
2,2
-2,3
-4,7
1,7
0,3
-1,5
-5,8
5,4
1,8
-3,1
-6,9
4,4
2,2
-2,7
-6,1
5,0
3,2
-1,3
-5,3
4,5
2,1
-4,9
-7,5
4,4
1,4
-3,6
-5,3
5,0
3,2
-1,5
-4,9
3,8
-0,2
-4,8
-7,1
6,6
1,2
-0,7
-2,6
4,6
1,9
-2,4
-4,0
5,0
1,5
-1,2
-6,5
5,3
3,0
-4,1
-4,1
9,4
2,3
-2,7
-2,8
8,5
4,1
-4,1
-4,0
9,2
2,5
-5,2
-4,2
13,7
6,0
-4,1
-5,5
6,6
2,8
-2,7
-2,7
5,8
2,1
-3,1
-5,7
5,2
2,0
-2,1
-5,4
4,8
2,1
-3,5
-6,7
5,2
1,2
-2,6
-4,6
7,9
3,1
-3,6
-4,2
Totale
0,3
-0,1
0,4
-1,4
-0,5
-0,3
0,4
-1,1
-0,1
0,8
-1,6
1,1
0,3
0,5
1,6
2,9
1,6
1,7
3,4
2,5
0,1
-0,1
-0,6
0,1
2,0
Tab. 14 - Esercizi – Numero di imprese alberghiere per categoria e regione e per macroarea. Valori assoluti e composizione 2012, variazione percentuale media
annua 2000-2012
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
L'evoluzione del sistema alberghiero
1.126
345
6.653
1.574
2.397
8140
271
1.436
7.848
334
182
8.826
708
38
6.079
4.378
457
1.885
5.798
5.631
64.106
9.698
12.244
17.190
24.974
25.386
4.342
89.192
13.508
44.785
71.259
10.661
55.976
58.419
7.901
12.463
71.081
11.538
2.168
53.067
41.724
9.457
42.236
54.710
56.438
736.311
132.428
182.681
149.864
271.338
4*
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud e Isole
5*Le5*
46.209
14.146
85.566
35.095
149.879
101.214
23.320
194.088
105.672
15.741
40.331
60.766
32.053
3.107
46.036
44.346
11.342
53.900
55.010
41.916
1.159.737
181.016
468.501
222.510
287.710
3*e R.T.A.
Valori assoluti
7.857
3.505
13.453
10.682
36.410
24.147
4.289
36.900
17.043
4.261
7.697
15.808
4.105
652
6.531
3.243
1.370
4.294
5.184
2.513
209.944
35.497
101.746
44.809
27.892
2*
4.810
663
9.105
4.351
12.233
9.510
2.586
11.569
5.931
989
1.991
5.231
2.501
145
3.179
979
466
1.335
2.266
766
80.606
18.929
35.898
14.142
11.637
1*
85.388
23.001
203.969
65.210
245.704
214.270
41.127
299.969
194.913
29.226
62.664
161.712
50.905
6.110
114.892
94.670
23.092
103.650
122.968
107.264
2.250.704
377.568
801.070
448.515
623.551
Totale
1,3
1,5
3,3
2,4
1,0
3,8
0,7
0,5
4,0
1,1
0,3
5,5
1,4
0,6
5,3
4,6
2,0
1,8
4,7
5,2
2,8
2,6
1,5
3,8
4,0
5*Le5*
29,7
18,9
43,7
20,7
18,2
33,3
25,9
18,7
30,0
27,0
19,9
44,0
22,7
35,5
46,2
44,1
41,0
40,7
44,5
52,6
32,7
35,1
22,8
33,4
43,5
4*
54,1
61,5
42,0
53,8
61,0
47,2
56,7
64,7
54,2
53,9
64,4
37,6
63,0
50,9
40,1
46,8
49,1
52,0
44,7
39,1
51,5
47,9
58,5
49,6
46,1
3*e R.T.A.
Composizione %
9,2
15,2
6,6
16,4
14,8
11,3
10,4
12,3
8,7
14,6
12,3
9,8
8,1
10,7
5,7
3,4
5,9
4,1
4,2
2,3
9,3
9,4
12,7
10,0
4,5
2*
5,6
2,9
4,5
6,7
5,0
4,4
6,3
3,9
3,0
3,4
3,2
3,2
4,9
2,4
2,8
1,0
2,0
1,3
1,8
0,7
3,6
5,0
4,5
3,2
1,9
1*
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
5*Le5*
11,4
2,8
7,0
19,0
5,8
2,2
4,5
11,3
8,5
11,6
4,7
5,2
9,4
15,9
16,6
18,0
20,5
12,5
8,4
4,4
6,9
7,2
13,4
6,1
1,2
6,1
0,8
5,3
4,5
4,2
4,7
4,5
4,8
5,0
5,2
3,7
4,9
4,3
8,5
12,7
8,4
11,8
8,0
5,8
5,2
4,7
4,9
7,7
4*
3,2
1,6
2,1
-0,7
1,2
1,5
2,7
2,8
1,4
2,4
0,9
-0,3
1,1
-0,2
1,8
2,0
3,8
3,1
1,0
-0,5
1,6
1,7
2,0
0,9
1,5
3*e R.T.A.
-3,2
-4,6
-3,3
-3,1
-3,6
-3,1
-3,2
-4,8
-3,8
-3,4
-3,5
-1,0
-3,6
-1,2
-4,8
-2,5
-3,0
-7,0
-5,6
-6,0
-3,7
-3,3
-3,9
-2,8
-4,9
2*
Variazione % media annua 2012/2000
-6,5
-6,6
-4,2
-6,7
-6,9
-6,4
-6,3
-6,6
-5,2
-4,8
-5,8
-2,1
-4,1
-6,5
-4,1
-3,3
-0,9
-4,4
-5,0
-4,5
-5,7
-5,5
-6,6
-4,2
-4,2
1*
2,1
-0,1
2,6
-1,3
0,2
1,1
1,2
1,0
1,4
1,4
0,5
1,7
0,8
0,9
2,2
4,3
5,5
3,8
3,8
3,0
1,6
1,5
0,8
1,4
3,2
Totale
Tab. 15 - Letti – Numero dei letti per categoria e regione e per macroarea. Valori assoluti, composizione 2012 e variazione percentuale media annua 2000-2012
76
77
526
172
2.890
806
1.230
4461
125
694
3.200
168
94
4.181
337
19
2.931
1.774
166
822
2.576
2.473
29.645
4.394
6.510
7.643
11.098
12.399
2.190
43.513
7.009
23.028
36.746
4.970
28.022
26.656
4.034
5.880
35.165
5.540
1.117
26.286
18.620
3.524
17.676
23.440
23.886
349.701
65.111
92.766
71.735
120.089
4*
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Liguria
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord-ovest
Nord-est
Centro
Sud e Isole
5*Le5*
22.667
6.252
42.582
19.511
73.481
53.025
10.962
98.304
47.472
7.844
17.849
30.026
15.771
1.573
22.122
20.325
4.140
25.081
24.241
16.930
560.158
91.012
235.772
103.191
130.183
3*e R.T.A.
Valori assoluti
4.245
1.882
7.238
5.899
18.395
13.210
2.200
20.295
8.343
2.291
3.556
8.342
2.202
362
3.354
1.711
582
2.177
2.719
1.324
110.327
19.264
54.100
22.532
14.431
2*
2.717
369
5.065
2.491
6.067
5.386
1.382
6.633
2.902
557
950
2.804
1.347
78
1.605
550
201
693
1.227
431
43.455
10.642
19.468
7.213
6.132
1*
42.554
10.865
101.288
35.716
122.201
112.828
19.639
153.948
88.573
14.894
28.329
80.518
25.197
3.149
56.298
42.980
8.613
46.449
54.203
45.044
1.093.286
190.423
408.616
212.314
281.933
Totale
1,2
1,6
2,9
2,3
1,0
4,0
0,6
0,5
3,6
1,1
0,3
5,2
1,3
0,6
5,2
4,1
1,9
1,8
4,8
5,5
2,7
2,3
1,6
3,6
3,9
5*Le5*
29,1
20,2
43,0
19,6
18,8
32,6
25,3
18,2
30,1
27,1
20,8
43,7
22,0
35,5
46,7
43,3
40,9
38,1
43,2
53,0
32,0
34,2
22,7
33,8
42,6
4*
53,3
57,5
42,0
54,6
60,1
47,0
55,8
63,9
53,6
52,7
63,0
37,3
62,6
50,0
39,3
47,3
48,1
54,0
44,7
37,6
51,2
47,8
57,7
48,6
46,2
3*e R.T.A.
Composizione %
10,0
17,3
7,1
16,5
15,1
11,7
11,2
13,2
9,4
15,4
12,6
10,4
8,7
11,5
6,0
4,0
6,8
4,7
5,0
2,9
10,1
10,1
13,2
10,6
5,1
2*
6,4
3,4
5,0
7,0
5,0
4,8
7,0
4,3
3,3
3,7
3,4
3,5
5,3
2,5
2,9
1,3
2,3
1,5
2,3
1,0
4,0
5,6
4,8
3,4
2,2
1*
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
9,8
1,0
6,8
17,7
5,3
1,0
3,3
10,0
8,5
11,0
4,7
4,8
8,6
13,4
13,1
16,7
18,4
11,8
7,4
2,9
6,2
6,7
12,1
5*Le5*
5,4
1,3
5,1
0,7
5,2
4,4
3,9
4,2
4,3
4,8
3,9
5,0
3,4
4,9
3,8
7,9
9,8
7,2
10,1
7,5
5,2
4,4
4,5
4,6
6,7
4*
2,5
1,7
1,6
-0,6
1,2
1,2
2,1
1,9
0,9
2,2
-0,6
-0,3
0,9
-0,4
1,3
1,9
1,7
2,4
0,1
-0,6
1,1
1,3
1,5
0,4
1,0
3*e R.T.A.
-3,4
-4,6
-3,6
-3,4
-3,7
-3,3
-3,4
-5,7
-4,1
-3,6
-4,7
-1,2
-3,3
-1,3
-5,1
-2,7
-4,6
-6,9
-5,8
-5,9
-4,1
-3,6
-4,4
-3,2
-5,1
2*
Variazione % media annua 2012/2000
-6,5
-6,6
-4,7
-6,8
-6,9
-6,2
-6,0
-7,5
-5,5
-4,9
-6,9
-2,4
-4,2
-6,2
-4,5
-3,0
-3,0
-5,0
-5,4
-4,5
-6,0
-5,8
-6,9
-4,6
-4,5
1*
1,4
-0,2
1,8
-1,4
0,2
0,9
0,7
0,0
1,0
1,2
-0,9
1,6
0,5
0,8
1,7
3,9
3,3
2,9
2,6
2,8
1,0
0,9
0,3
0,9
2,5
Totale
Tab. 16 - Camere – Numero delle camere degli alberghi per categoria e regione e per macroarea. Valori assoluti e composizione 2012 e variazione percentuale
media annua 2000-2012
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
78
L'evoluzione del sistema alberghiero
Graf. 46 – Composizione per categoria dell’offerta alberghiera delle singole regioni. Anno 2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Graf. 46 (segue) – Composizione per categoria dell’offerta alberghiera delle singole regioni. Anno 2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
79
80
L'evoluzione del sistema alberghiero
Ovviamente anche il totale degli alberghi si concentra, per il 56,7% degli esercizi ed il 51,5% dei letti, nelle
solite regioni: Trentino AA; (17,0% e 10,9%), Emilia Romagna (13,2% e 13,3%), Veneto (9,2% e 9,5%),
Lombardia (8,8% e 9,1%) e Toscana (8,5% e 8,7%).
La composizione dell’offerta delle singole (composizione interna) rispetto alla categorie alberghiere è assai
diversa per ogni macroarea e, a maggiore ragione, per le singole regioni.
Fra le macroaree quella che sembrerebbe qualitativamente migliore con il 47,5% dei letti appartenenti agli
alberghi a 4 e 5 stelle risulta il Mezzogiorno; nella realtà da sempre rappresenta un’area in grande difficoltà per
il suo sviluppo turistico, nonostante le grandi potenzialità presenti. Quasi paradossalmente la macroarea più
turistica d’Italia, il Nord est, presenta la minore incidenza degli esercizi a quattro e cinque stelle, solo il 24,3%
dei posti letto, mentre è molto forte quella degli alberghi a tre stelle che corrisponde al 58,5%.
Considerando le singole, regioni la maggiore incidenza degli alberghi a quattro o cinque stelle, in termini di
posti letto, si verifica in Sardegna con il 57,9%, seguita dalla Campania con il 51,5%, dal Lazio con il 49,4% e
dalla Sicilia con il 49,2%. La minore in Emilia Romagna con il 19,1%, nel Trentino AA con il 19,2% e nelle
Marche con il 20,2%La maggiore incidenza di posti letto degli alberghi a tre stelle si verifica in Emilia Romagna
con il 64,7%, seguita dalla Marche con il 64,4% e dall’Abruzzo con il 63,0%.
La maggiore incidenza dei posti letti degli alberghi a una e due stelle si verifica per la Liguria (23,1%), il
Trentino AA (19,8%) e la Valle d’Aosta con il 18,1%.
Un prima riflessione porta a concludere che non è la dimensione delle strutture e la presenza di quelle di
rango elevato a favorire il turismo.
14. L’offerta a livello provinciale
Considerando il livello provinciale la provincia di Bolzano è, nell’anno 2012, quella con il maggiore numero
di posti letto alberghieri (151.462) seguita da quella di Rimini (146.940), da quella di Roma (127.217), da quella
di Venezia (95.415), e da quelle di Trento, Milano, Napoli, Firenze, Verona e Olbia-Tempio. Seguono altre dieci
province caratterizzate dalla forte presenza di turismo balneare con le sole eccezioni di Torino (15ma) e di
Siena (18ma).
Le ultime province della graduatoria sono quelle del Medio Campidano (1.215 posti letto ogni mille abitanti),
di Isernia (1.360), di Enna (1.630), di Biella (1.435) e di Lodi (1900).
Rapportando il numero dei posti letto alla popolazione, la provincia Rimini si colloca nettamente al primo
posto con 456,7 letti ogni 1.000 abitanti, seguita dalla, provincia di Bolzano con 300,1, da quella di OlbiaTempio (287,4), da Aosta (181,4) e da Trento (179,6).
In questa particolare graduatoria che tiene conto della popolazione, Venezia si colloca in 7ma posizione
(112,7), Firenze in 32ma posizione (46,1), Roma in 46ma (31,8), Milano in 58ma (25,5), Napoli in 65ma (22,7),
Torino in 79ma (17,5).
La media nazionale è di 37,9 posti letto ogni mille abitanti; le province con la minore incidenza di posti letto
alberghieri per abitanti sono Barletta-Andria-Trani (5,8 letti ogni mille abitanti), Caltanissetta (6,9), Monza e
Brianza (7,1). Cremona (7,3), Biella (7,8) e Prato (6,9).
Per le variazioni percentuali ci siamo limitati ad analizzare gli ultimi tre anni (2010-2012), per i quali le
classificazioni sono omogenee per l’aggiunta di nuove province.
Nel corso degli ultimi due anni, dal 2010 al 2012, a testimonianza del fatto che qualcosa sta cambiando,
sette province delle prime venti province vedono diminuire il numero dei posti letto alberghieri: Roma (-1,0%),
Trento (-0,5%), Firenze (-0,2%), Forlì-Cesena (-,3%), Brescia (-1,2%), Siena (-0,6%) e Messina (-2.0%).
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
81
Le province che hanno visto aumentare di più il numero dei posti letto in termini percentuali nel biennio
2010-2012 sono Cremona (tma 6,57%), Varese (tma 5,48%), Ferrara (tma 4,73%), Treviso (tma 4,70%) e
Mantova (tma 4,59%).
Tab. 17 - Rank delle province italiane per densità dell’offerta. Numero dei posti letto ogni 1.000 abitanti. Anno
2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
Rimini
Bolzano-Bozen
Olbia-Tempio
Aosta
Trento
Vibo-Valentia
Venezia
Siena
Ravenna
Forlì-Cesena
Sondrio
Ogliastra
Belluno
Savona
Livorno
Grosseto
Verbano Cusio Ossola
Ascoli Piceno
Matera
Crotone
Teramo
Nuoro
Pistoia
Lucca
Imperia
Pesaro e Urbino
Cosenza
Catanzaro
Verona
Udine
Gorizia
Firenze
Sassari
Foggia
Cagliari
Messina
L'Aquila
456,7
300,1
287,4
181,4
179,6
149,3
112,7
109,8
109,8
108,8
103,5
102,4
98,3
93,1
91,3
90,1
82,8
70,0
67,6
67,3
65,7
63,4
62,4
61,1
61,1
58,4
57,1
51,4
48,2
47,5
46,5
46,1
46,1
45,5
45,1
44,8
43,0
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
Numero dei posti letto per 1.000 abitanti
Perugia
38,0
74 Modena
Media nazionale
37,9
75 Terni
Trapani
37,3
76 Novara
Ancona
35,0
77 Trieste
La Spezia
34,8
78 Taranto
Ragusa
34,5
79 Torino
Lecce
34,4
80 Rieti
Brescia
33,9
81 Vicenza
Massa-Carrara
33,8
82 Pordenone
Roma
31,8
83 Isernia
Padova
30,8
84 Reggio di Calabria
Salerno
29,3
85 Alessandria
Pisa
29,0
86 Varese
Parma
28,3
87 Bergamo
Agrigento
27,8
88 Rovigo
Pescara
27,7
89 Piacenza
Brindisi
27,5
90 Vercelli
Frosinone
27,1
91 Reggio nell'Emilia
Siracusa
26,8
92 Medio Campidano
Bologna
26,3
93 Catania
Como
25,7
94 Bari
Milano
25,5
95 Lecco
Potenza
25,3
96 Treviso
Chieti
23,7
97 Pavia
Carbonia-Iglesias
23,7
98 Asti
Oristano
23,5
99 Mantova
Cuneo
23,4 100 Avellino
Arezzo
23,1 101 Benevento
Napoli
22,7 102 Lodi
Palermo
22,5 103 Enna
Latina
21,7 104 Caserta
Genova
21,4 105 Prato
Viterbo
21,3 106 Biella
Fermo
21,2 107 Cremona
Campobasso
20,9 108 Monza e Brianza
Macerata
20,2 109 Caltanissetta
Ferrara
19,5 110 Barletta-Andria-Trani
19,4
18,9
18,5
18,4
18,2
17,5
17,2
16,1
15,7
15,7
15,4
14,9
14,8
13,4
13,1
13,1
13,0
12,7
12,0
11,9
11,7
11,0
10,8
10,0
9,9
9,1
9,0
8,7
8,4
8,1
7,9
7,9
7,8
7,3
7,1
6,9
5,8
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
La media italiana rileva un valore leggermente negativo (tma -0,06%) che ben 48 province rilevano un tasso
medio annuo negativo dal -0,08% medio annuo della provincia di Vibo Valentia al tma del -14,01% di quella
del Medio Campidano, al tma del -10,29% di quella di Savona ed al tma del -6,93% di quella di Enna.
Fra le province con tasso negativo vi sono anche quelle di Firenze, Bologna, Trento, Palermo, Roma,
Genova, Catania, Ancona.
Si ricorda che nella precedente edizione del rapporto di questo rapporto (VI, 2010), con riferimento al
periodo 1995-2008, quando il numero totale delle, province era 107 e non 110 come è oggi, le prime dieci
province per incremento del numero dei posti letto erano tutte appartenenti al Mezzogiorno, mentre oggi le
prime sette appartengono al Centro Nord mentre l’ottava è Carbonia-Iglesias (4,48%), la nona Ragusa (4,09%)
e la decima Foggia (3,92%).
82
L'evoluzione del sistema alberghiero
L’offerta ricettiva è abbastanza concentrata a livello territoriale con le prime venti province che dispongono
del 55,5% dei posti letto disponibili in Italia; le prime dieci province raccolgono il 40,0% del numero dei posti
letto nazionali e le prime quindici quasi la metà, il 48,9%.
Considerando il numero degli esercizi la loro concentrazione appare maggiore di quella del numero dei posti
letto.
Il 50,2% degli alberghi italiani si trova in 15 province; quasi un terzo (31,4%) nelle prime cinque province
che, nell’ordine sono, Bolzano (12,5% del numero degli alberghi esistenti in Italia), Rimini (6,7%), Trento
(4,5%), Roma (4,5%) e Venezia (3,6%).
Appare evidente il gran numero di alberghi esistenti nella provincia di Bolzano (4.209 nell’anno 2012),
associato alla loro piccola dimensione; il numero delle camere per esercizio, infatti, è di 36 letti ad esercizio,
contro i 66,7 letti per albergo riscontrabili a livello nazionale.
Per comprendere la particolarità della provincia di Bolzano, riconosciuta come una delle province con più
movimento di presenze e di maggiore qualità del turismo italiano, basti pensare che la seconda provincia per
numero di alberghi è quella ritenuta più turistica, Rimini, con un numero di strutture del 46% inferiore, ma con
un numero di camere minore solo del 3,0%; infatti la dimensione media degli alberghi della provincia romagnola
è di 64,6 camere ad esercizio.
Graf. 47 - Rank delle province italiane per incidenza della offerta alberghiera per esercizi, letti e camere. Anno
2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Considerando il sistema alberghiero in rapporto alla dimensione, Bolzano (36 letti) è la 108ma provincia
italiana seguita solo da La Spezia (35,2), Asti (34,2) e Vercelli (33,0). Il rank completo delle 110 province per
numero di esercizi e di posti letto è riportato nelle tabelle a seguire.
Il rapporto tra il numero di letti e la popolazione evidenzia che 38 province hanno una disponibilità
alberghiera superiore al dato medio nazionale; 13 di tali realtà sono localizzate nel Mezzogiorno, 10 nel Nord
est, 10 nel Centro e 5 nel Nord ovest. La dimensione media degli esercizi, valutata in termini di letti per esercizio
alberghiero, oscilla da un minino di 33,0 (Provincia di Vercelli) ad un massimo di 198,2 (Provincia di Crotone),
con una media nazionale di 66,7.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
83
Tab. 18 - Esercizi - Offerta alberghiera provinciale. Valori assoluti, distribuzione fra categorie nell’anno 2012 e
variazione media annua 2010-2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
Province
Totale
Bolzano-Bozen
Rimini
Trento
Roma
Venezia
Napoli
Brescia
Verona
Milano
Savona
Firenze
Torino
Ravenna
Salerno
Forlì-Cesena
Aosta
Perugia
Belluno
Lucca
Udine
Siena
Sondrio
Genova
Messina
Livorno
Cosenza
Foggia
Bologna
Cuneo
Teramo
Imperia
Pesaro e Urbino
Grosseto
Olbia-Tempio
Bergamo
Lecce
Vicenza
Pistoia
Padova
Como
L'Aquila
Verbano Cusio Ossola
Parma
Modena
Frosinone
Palermo
Ancona
La Spezia
Latina
Ascoli Piceno
Cagliari
Vibo-Valentia
Trapani
Pisa
Varese
Arezzo
Treviso
Bari
Potenza
Chieti
Massa-Carrara
Catania
Catanzaro
Alessandria
4.209
2.273
1.527
1.380
1.216
951
736
665
648
622
567
562
558
520
508
482
457
438
438
431
423
394
381
374
373
339
329
324
316
305
293
293
290
290
288
282
279
269
261
251
239
238
236
234
231
221
219
217
199
198
186
186
184
172
171
166
165
164
157
155
143
138
138
137
5L e 5
stelle
0,5
0,1
0,3
2,2
1,6
3,3
1,5
0,8
2,5
0,5
3,4
0,4
0,7
3,8
0,0
0,6
0,7
0,7
1,8
0,2
2,4
0,3
1,3
4,8
1,1
1,5
1,5
0,3
0,6
0,3
0,7
0,7
2,4
5,2
0,0
2,1
0,0
0,7
4,2
1,6
0,8
0,8
0,4
0,0
0,4
0,9
0,0
0,0
0,0
0,0
3,8
1,6
1,1
2,3
0,0
0,0
2,4
4,9
1,3
0,6
0,0
0,7
3,6
0,7
4 stelle
9,2
6,4
11,3
23,6
17,8
28,9
17,9
13,4
32,4
4,7
22,6
13,2
12,7
25,2
7,7
9,5
14,4
8,2
13,5
11,6
17,0
9,9
13,9
26,7
9,7
25,4
17,9
22,2
11,1
8,2
7,5
9,9
10,7
34,5
13,9
30,5
13,3
15,6
28,7
15,1
13,4
9,2
14,0
12,0
10,0
26,7
14,6
6,9
16,6
12,6
26,9
18,3
20,1
14,5
26,9
24,1
26,7
40,2
12,7
16,8
6,3
26,1
23,9
20,4
3 stelle e
R.T.A.
56,1
60,9
61,0
39,4
55,0
47,0
50,5
42,4
38,0
53,4
41,6
54,4
67,9
54,6
69,3
56,0
48,4
53,0
59,1
51,0
60,5
57,9
34,1
48,9
65,4
50,4
54,7
47,5
53,8
59,7
54,3
59,7
56,9
53,1
55,9
56,0
34,8
58,0
45,6
43,4
57,3
53,4
52,5
56,0
59,7
44,3
60,7
45,2
44,7
61,6
48,9
68,8
56,0
64,0
48,0
49,4
44,2
46,3
51,6
56,8
54,5
55,1
55,1
39,4
2 stelle
1 stella
Totale
25,6
22,7
16,0
22,4
15,0
11,7
17,7
29,6
13,7
29,3
19,8
17,3
14,2
11,0
17,1
25,9
26,9
23,1
17,8
22,5
13,9
21,8
32,5
11,5
16,9
13,9
15,5
17,9
21,5
13,1
18,8
21,8
18,6
6,6
15,3
8,2
30,5
18,2
12,6
22,7
18,0
21,4
22,0
27,8
22,1
16,7
18,3
33,6
30,2
21,2
9,7
7,0
14,1
12,2
12,9
18,1
20,0
7,9
22,9
18,7
28,7
10,1
12,3
18,2
8,6
9,8
11,3
12,3
10,5
9,1
12,4
13,8
13,4
12,2
12,7
14,8
4,5
5,4
5,9
7,9
9,6
15,1
7,8
14,6
6,1
10,2
18,1
8,0
7,0
8,8
10,3
12,0
13,0
18,7
18,8
7,8
11,4
0,7
14,9
3,2
21,5
7,4
8,8
17,1
10,5
15,1
11,0
4,3
7,8
11,3
6,4
14,3
8,5
4,5
10,8
4,3
8,7
7,0
12,3
8,4
6,7
0,6
11,5
7,1
10,5
8,0
5,1
21,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
T.v.m.a.
2012/2010
-0,5
0,0
-0,8
-0,2
0,8
0,6
-1,8
1,2
1,1
-3,6
-0,4
0,2
-0,4
0,3
-1,1
-0,7
-1,2
-0,2
-0,8
-1,0
-0,8
-1,0
-1,9
-3,2
1,0
0,1
0,9
-1,5
0,2
-3,0
0,2
-2,8
-0,3
0,2
-0,7
-0,2
0,2
-1,6
-0,4
-0,4
-1,4
-1,6
0,4
-1,7
0,4
0,9
-2,6
0,7
0,8
-2,7
0,3
-0,3
-1,6
0,9
0,0
3,2
1,2
0,6
-1,6
0,3
-2,0
0,7
-2,1
-0,4
84
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
L'evoluzione del sistema alberghiero
Province
Totale
Viterbo
Reggio nell'Emilia
Pavia
Siracusa
Gorizia
Macerata
Agrigento
Reggio di Calabria
Novara
Sassari
Pordenone
Ferrara
Nuoro
Lecco
Mantova
Pescara
Terni
Brindisi
Taranto
Piacenza
Ragusa
Caserta
Trieste
Matera
Campobasso
Avellino
Vercelli
Rovigo
Ogliastra
Asti
Monza e Brianza
Oristano
Carbonia-Iglesias
Benevento
Crotone
Rieti
Fermo
Cremona
Barletta-Andria-Trani
Biella
Medio Campidano
Isernia
Lodi
Prato
Enna
Caltanissetta
Italia
135
133
131
127
122
122
119
119
118
117
105
104
102
101
101
101
97
96
96
92
91
89
84
81
80
79
70
68
65
63
61
61
60
58
58
57
56
46
44
36
32
28
27
23
22
15
33.728
5L e 5
stelle
0,0
0,0
0,0
3,1
0,0
0,0
1,7
4,2
0,8
1,7
0,0
1,0
0,0
0,0
1,0
2,0
0,0
7,3
5,2
0,0
3,3
0,0
1,2
3,7
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,6
0,0
1,7
0,0
0,0
1,8
0,0
0,0
0,0
0,0
3,6
0,0
0,0
0,0
0,0
1,2
4 stelle
14,8
11,3
11,5
26,0
14,8
13,9
26,9
29,4
20,3
25,6
15,2
12,5
21,6
11,9
11,9
19,8
11,3
41,7
42,7
15,2
41,8
27,0
15,5
34,6
21,3
16,5
10,0
16,2
24,6
14,3
26,2
23,0
18,3
24,1
36,2
17,5
17,9
34,8
45,5
19,4
15,6
28,6
22,2
39,1
31,8
33,3
15,9
3 stelle e
R.T.A.
57,0
58,6
46,6
51,2
59,0
63,9
53,8
49,6
53,4
59,8
54,3
56,7
52,0
55,4
46,5
52,5
59,8
41,7
43,8
43,5
44,0
58,4
38,1
51,9
50,0
59,5
45,7
57,4
67,7
71,4
54,1
52,5
65,0
53,4
55,2
57,9
57,1
47,8
45,5
50,0
43,8
32,1
40,7
39,1
45,5
46,7
53,5
2 stelle
1 stella
Totale
18,5
18,0
19,1
12,6
14,8
12,3
13,4
13,4
16,9
11,1
15,2
19,2
20,6
12,9
22,8
12,9
22,7
8,3
8,3
17,4
8,8
13,5
20,2
4,9
23,8
16,5
22,9
8,8
4,6
6,3
13,1
18,0
10,0
12,1
6,9
17,5
10,7
8,7
9,1
13,9
18,8
21,4
11,1
17,4
22,7
0,0
19,3
9,6
12,0
22,9
7,1
11,5
9,8
4,2
3,4
8,5
1,7
15,2
10,6
5,9
19,8
17,8
12,9
6,2
1,0
0,0
23,9
2,2
1,1
25,0
4,9
5,0
7,6
21,4
17,6
3,1
7,9
6,6
4,9
6,7
8,6
1,7
7,0
12,5
8,7
0,0
16,7
21,9
14,3
25,9
4,3
0,0
20,0
10,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
T.v.m.a.
2012/2010
0,0
-1,1
2,4
1,2
0,8
-0,4
0,9
-0,8
-0,8
-2,5
-0,5
1,5
-2,8
-1,0
0,5
2,0
-4,3
3,3
-0,5
-2,1
2,9
-0,6
0,6
3,2
-0,6
-0,6
2,2
1,5
1,6
0,0
-1,6
3,4
3,5
0,0
0,0
-0,9
-2,6
2,2
2,4
0,0
-4,4
1,8
-1,8
2,2
0,0
0,0
-0,4
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 19 - Letti - Offerta alberghiera provinciale. Numero dei posti letto in valori assoluti, distribuzione
percentuale fra categorie nell’anno 2012, variazione media annua 2010-2012
Province
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Bolzano
Rimini
Roma
Venezia
Trento
Milano
Napoli
Firenze
Verona
Olbia-Tempio
Forlì-Cesena
Totale
151.462
146.949
127.217
95.415
94.242
77.596
69.359
44.885
43.391
43.248
42.523
5L e 5
stelle
1,4
0,3
6,7
4,7
0,4
5,6
5,7
7,0
1,0
7,6
0,0
4 stelle
18,0
11,4
49,1
30,9
18,6
57,0
49,8
43,6
33,1
48,3
13,6
3 stelle e
R.T.A.
57,4
68,1
32,0
51,3
66,8
31,1
35,4
37,3
43,5
42,6
74,8
2 stelle
1 stella
Totale
17,9
15,5
9,0
8,9
9,8
3,6
5,8
8,7
17,4
1,4
9,1
5,3
4,7
3,2
4,1
4,4
2,7
3,3
3,3
4,9
0,1
2,4
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
T.v.m.a.
2012/2010
0,1
0,5
-1,0
0,6
-0,5
0,1
0,8
-0,2
2,1
2,2
-1,3
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
Province
Totale
Ravenna
Brescia
Cosenza
Torino
Salerno
Livorno
Siena
Messina
Foggia
Padova
Palermo
Lecce
Savona
Bologna
Udine
Perugia
Cagliari
Vibo-Valentia
Lucca
Aosta
Pesaro e Urbino
Belluno
Teramo
Grosseto
Sondrio
Catanzaro
Genova
Pistoia
Ancona
Trapani
Sassari
Como
Ascoli Piceno
Bari
Bergamo
Vicenza
Cuneo
Matera
Frosinone
Modena
Verbano Cusio Ossola
Imperia
Varese
L'Aquila
Catania
Agrigento
Parma
Pisa
Latina
Crotone
Brindisi
Siracusa
Taranto
Ragusa
Nuoro
Potenza
Treviso
Chieti
Pescara
Reggio di Calabria
Arezzo
La Spezia
Caserta
Ferrara
Novara
Massa-Carrara
Viterbo
42.254
41.949
40.788
39.373
32.017
30.615
29.284
29.118
28.455
28.387
27.940
27.587
26.168
25.658
25.430
24.919
24.838
24.404
23.743
23.001
21.159
20.652
20.122
19.871
18.714
18.495
18.300
17.972
16.608
16.034
15.110
15.071
14.722
14.648
14.555
13.795
13.739
13.535
13.358
13.270
13.269
13.110
12.884
12.841
12.823
12.404
12.111
11.909
11.795
11.494
11.029
10.730
10.662
10.610
10.089
9.557
9.451
9.212
8.730
8.469
7.947
7.632
7.148
6.906
6.750
6.745
6.678
5L e 5
stelle
1,0
3,4
1,6
1,1
6,6
3,4
4,4
10,2
3,1
8,3
1,2
1,3
0,8
0,9
0,8
1,3
7,8
0,4
2,4
1,5
0,7
3,1
1,4
4,4
0,5
3,2
5,3
2,7
0,0
2,9
1,8
5,2
0,0
3,6
0,0
0,0
1,0
2,7
2,2
0,0
3,4
2,9
0,0
1,0
1,6
4,2
1,8
3,7
0,0
0,0
13,1
7,7
10,9
4,7
0,0
1,0
2,3
0,9
2,4
6,4
0,0
0,0
0,0
0,8
1,3
0,0
0,0
4 stelle
21,0
38,0
43,5
29,8
36,8
18,4
27,2
45,3
33,3
47,1
41,9
41,7
10,8
50,5
23,3
28,0
63,3
24,1
25,0
18,9
13,7
18,9
19,3
20,3
15,4
40,4
37,6
34,1
25,6
34,2
46,8
36,3
18,3
54,5
32,3
32,7
19,7
49,7
16,3
28,3
31,2
19,9
57,8
22,2
45,1
54,6
32,7
35,3
29,5
67,6
46,6
53,4
58,4
37,7
54,7
28,5
51,3
22,9
30,7
39,6
38,2
15,5
57,4
15,9
40,6
9,5
30,8
3 stelle e
R.T.A.
67,8
47,2
48,5
56,4
49,2
68,5
57,8
36,9
54,3
38,4
49,7
54,3
64,0
38,1
58,4
52,6
25,6
69,7
60,4
61,5
67,4
56,2
65,3
62,1
65,2
52,5
33,5
52,6
59,6
57,1
49,2
42,5
66,5
39,5
51,2
38,7
60,5
46,0
65,7
55,5
51,2
60,7
34,6
62,9
48,0
37,2
49,3
53,4
52,6
30,9
38,5
32,9
29,3
55,2
39,5
53,5
36,1
61,5
59,2
45,6
45,4
55,7
37,8
70,8
46,6
65,2
54,5
2 stelle
1 stella
Totale
8,3
6,8
4,6
8,3
5,3
7,5
8,1
5,5
6,8
4,5
4,7
2,0
18,6
6,4
11,6
14,6
1,8
4,9
9,0
15,2
14,5
15,5
7,0
9,3
14,1
2,5
16,2
8,2
12,2
3,9
2,1
10,4
13,7
2,3
9,4
19,1
12,2
0,8
13,1
14,8
8,7
9,6
4,3
9,7
3,5
3,3
11,0
5,3
14,9
1,3
1,6
4,1
1,5
2,0
4,9
13,1
8,3
12,1
3,9
7,1
11,8
21,1
4,5
9,5
7,5
19,3
9,9
1,9
4,6
1,8
4,4
2,1
2,2
2,4
2,2
2,5
1,8
2,5
0,8
5,8
4,1
6,0
3,5
1,5
0,8
3,2
2,9
3,7
6,2
7,0
4,0
4,9
1,5
7,3
2,5
2,6
1,9
0,2
5,6
1,6
0,1
7,1
9,6
6,6
0,7
2,7
1,4
5,5
6,9
3,3
4,1
1,7
0,7
5,2
2,3
3,0
0,1
0,2
1,9
0,0
0,3
0,9
3,9
2,1
2,7
3,7
1,2
4,6
7,8
0,3
3,0
4,1
6,0
4,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
85
T.v.m.a.
2012/2010
0,2
-1,2
1,1
0,7
0,7
2,7
-0,6
-2,0
3,9
0,7
-1,0
0,4
-10,3
-0,4
0,6
-0,1
0,2
-0,1
-0,9
0,2
-3,4
0,6
-0,4
1,8
-0,8
-2,8
-1,2
-1,8
-2,0
0,0
-2,9
2,1
-4,9
3,3
0,3
0,3
0,4
2,5
0,1
0,1
-1,0
-5,5
5,5
-0,2
-1,3
0,5
1,0
0,3
0,2
-0,5
1,8
1,5
1,5
4,1
-1,9
-1,4
4,7
-0,2
1,1
-1,3
4,5
-1,4
-5,5
4,7
1,4
-1,4
0,0
86
L'evoluzione del sistema alberghiero
Province
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Reggio nell'Emilia
Gorizia
Macerata
Alessandria
Monza e Brianza
Ogliastra
Pavia
Pordenone
Campobasso
Terni
Trieste
Avellino
Oristano
Mantova
Piacenza
Fermo
Lecco
Rovigo
Carbonia-Iglesias
Rieti
Cremona
Benevento
Vercelli
Barletta-Andria-Trani
Asti
Prato
Caltanissetta
Lodi
Biella
Enna
Isernia
Medio Campidano
Italia
Totale
6.574
6.514
6.467
6.365
5.951
5.870
5.348
4.892
4.740
4.307
4.291
3.876
3.845
3.726
3.724
3.708
3.703
3.179
3.049
2.664
2.601
2.492
2.307
2.289
2.155
1.942
1.897
1.871
1.430
1.412
1.370
1.215
2.250.704
5L e 5
stelle
0,0
0,0
0,0
0,4
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,5
0,0
3,1
0,3
0,0
0,9
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
2,8
0,0
2,8
4 stelle
25,2
27,5
24,5
38,7
51,7
66,0
21,3
28,0
30,2
21,6
36,8
34,5
47,3
27,5
30,9
28,3
22,4
23,3
39,8
35,3
61,9
52,6
17,4
61,1
28,9
65,7
69,7
44,1
40,6
50,2
53,7
25,4
32,7
3 stelle e
R.T.A.
59,4
60,3
62,7
39,2
42,4
31,8
56,8
56,8
57,8
61,4
41,0
54,0
41,1
50,1
46,9
62,6
56,2
66,4
53,5
54,4
30,9
36,2
56,3
34,7
62,2
28,0
26,7
43,6
43,7
40,1
26,9
54,7
51,5
2 stelle
1 stella
Totale
10,7
7,4
6,8
10,6
4,3
1,6
10,5
8,7
10,5
14,4
10,1
8,1
7,0
12,7
10,1
4,3
8,1
5,1
5,1
7,6
2,4
6,3
15,0
4,2
4,2
5,1
0,0
2,5
9,6
9,7
11,2
12,2
9,3
4,7
4,7
6,0
11,2
1,6
0,6
11,4
6,4
1,5
2,6
10,5
3,4
1,5
9,4
12,1
4,0
13,3
5,2
1,6
2,6
4,7
4,0
11,3
0,0
4,7
1,2
3,6
9,8
6,1
0,0
5,5
7,7
3,6
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
T.v.m.a.
2012/2010
0,0
0,1
-0,7
0,8
-0,9
0,5
0,7
-1,5
-2,9
-2,1
0,7
-0,4
2,8
4,6
0,0
-0,6
-2,1
1,6
4,5
-0,1
6,6
1,5
1,3
1,7
0,8
0,2
-0,4
-0,8
-0,2
-6,9
0,4
0,0
-0,06
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 20 - Camere - Offerta alberghiera provinciale. Numero dei posti letto in valori assoluti, distribuzione
percentuale fra categorie nell’anno 2012, variazione media annua 2010-2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
Province
Totale
Rimini
Bolzano-Bozen
Roma
Venezia
Trento
Milano
Napoli
Verona
Ravenna
Brescia
Firenze
Torino
Forlì-Cesena
Cosenza
Olbia-Tempio
Padova
Savona
Salerno
Bologna
Messina
Siena
Lecce
Foggia
Perugia
Livorno
Palermo
78.594
74.203
62.844
49.740
47.998
38.437
35.078
22.113
20.695
20.684
20.527
18.895
18.646
18.374
17.222
16.798
14.600
14.380
13.692
13.472
13.352
12.945
12.756
12.605
12.280
12.054
5L e 5
stelle
0,3
1,4
6,4
4,8
0,4
4,9
5,8
1,0
0,9
2,9
5,7
1,0
0,0
1,7
8,6
8,6
0,7
6,0
0,9
10,0
3,8
1,4
3,3
1,3
3,7
1,4
4 stelle
10,4
19,1
49,1
30,2
18,5
56,8
49,3
32,4
21,2
36,0
44,6
29,6
13,5
40,1
49,6
45,7
9,9
38,3
50,0
43,9
25,9
40,5
32,0
28,2
19,3
42,8
3 stelle e
R.T.A.
67,7
56,1
31,6
51,2
66,3
31,2
35,5
43,6
67,0
47,7
37,2
55,4
73,5
50,7
39,9
39,3
65,3
47,6
38,5
36,8
59,3
54,9
53,7
51,3
65,7
47,5
2 stelle
1 stella
Totale
16,4
18,2
9,4
9,5
10,1
4,0
6,1
17,5
8,8
7,6
9,0
8,9
10,3
5,4
1,8
4,6
18,3
5,7
6,4
6,6
8,4
2,4
7,7
15,4
8,8
5,3
5,2
5,1
3,5
4,3
4,7
3,0
3,3
5,5
2,1
5,8
3,5
5,1
2,7
2,0
0,1
1,8
5,7
2,4
4,1
2,7
2,6
0,9
3,2
3,9
2,6
3,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
T.v.m.a.
2012/2010
0,0
0,0
-0,8
1,0
-0,4
0,2
0,4
2,0
0,3
-1,6
0,0
0,2
-0,1
0,2
1,8
0,0
-2,1
-0,5
-0,3
-3,7
-0,9
0,8
3,1
0,0
0,8
-1,1
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
Province
Totale
Udine
Vibo-Valentia
Lucca
Aosta
Cagliari
Teramo
Pesaro e Urbino
Genova
Belluno
Sondrio
Pistoia
Grosseto
Catanzaro
Ancona
Vicenza
Frosinone
Bergamo
Como
Imperia
Bari
Modena
Cuneo
Verbano Cusio Ossola
Parma
Trapani
Varese
L'Aquila
Ascoli Piceno
Sassari
Latina
Catania
Agrigento
Pisa
Treviso
Brindisi
Chieti
Nuoro
Matera
Siracusa
Taranto
Crotone
Ragusa
Pescara
La Spezia
Potenza
Arezzo
Reggio di Calabria
Caserta
Novara
Reggio nell'Emilia
Alessandria
Viterbo
Massa-Carrara
Ferrara
Gorizia
Monza e Brianza
Pavia
Macerata
Ogliastra
Pordenone
Campobasso
Terni
Trieste
Mantova
Piacenza
Avellino
Lecco
12.044
11.861
11.583
10.865
10.562
10.069
10.053
9.904
9.863
9.187
8.865
8.727
8.319
7.675
7.370
7.299
7.256
7.233
7.096
7.033
6.959
6.909
6.902
6.901
6.878
6.653
6.358
6.238
6.182
6.001
5.980
5.539
5.395
5.308
4.798
4.648
4.627
4.603
4.553
4.288
4.241
4.179
4.122
4.116
4.010
3.855
3.654
3.632
3.452
3.444
3.362
3.119
3.062
3.048
3.014
2.903
2.846
2.827
2.591
2.488
2.418
2.289
2.093
1.994
1.969
1.887
1.868
5L e 5
stelle
0,8
0,4
2,0
1,6
7,8
1,4
0,8
5,1
3,2
0,5
2,6
4,5
3,2
0,0
0,0
2,1
0,0
4,9
2,7
4,1
0,0
1,0
3,2
1,6
2,2
0,0
0,7
0,0
1,8
0,0
1,7
4,2
3,9
2,2
11,8
0,9
0,0
2,7
7,4
7,5
0,0
5,6
2,6
0,0
1,0
0,0
4,9
0,0
0,9
0,0
0,5
0,0
0,0
0,9
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,6
0,4
0,0
0,0
0,0
4 stelle
22,3
22,5
24,7
20,2
62,6
17,3
13,8
36,3
16,3
15,1
31,8
20,5
40,5
26,5
30,8
16,1
32,3
35,7
18,9
53,0
27,3
19,5
30,4
31,4
33,6
56,9
21,4
19,5
47,2
29,2
45,2
50,6
36,3
49,5
48,7
23,5
55,9
52,9
45,8
59,1
67,6
38,1
32,7
14,9
27,2
36,2
38,5
58,0
39,2
26,1
36,7
29,2
8,5
18,4
26,2
48,0
20,9
26,4
64,6
28,8
30,6
21,1
37,5
25,7
29,4
35,2
23,4
3 stelle e
R.T.A.
57,7
71,1
60,4
57,5
25,3
65,8
66,9
33,9
55,1
63,5
54,3
60,3
51,5
58,6
38,4
65,6
51,2
42,8
61,2
40,2
55,4
59,4
50,7
50,0
56,9
34,6
63,1
64,9
48,1
50,5
47,9
40,3
51,2
37,0
37,3
60,3
37,3
42,6
38,9
31,3
30,7
53,0
56,5
55,3
54,3
46,9
47,4
37,1
46,4
58,9
39,1
53,9
63,5
65,7
60,0
45,3
57,2
59,6
33,0
54,4
56,5
60,4
40,8
50,4
48,1
53,4
55,5
2 stelle
1 stella
Totale
12,5
4,9
9,6
17,3
2,4
7,8
15,0
16,6
17,6
15,4
8,7
10,2
2,8
11,8
20,5
13,5
9,5
10,7
9,8
2,6
15,8
13,0
9,5
11,7
4,8
5,0
10,3
13,9
2,6
16,9
3,5
4,1
6,0
9,1
1,9
12,4
5,8
1,0
5,0
2,1
1,5
2,9
4,5
21,5
13,3
12,4
8,0
4,7
7,9
10,2
12,1
11,6
21,8
10,9
8,4
5,0
9,9
7,2
1,7
9,7
11,4
15,5
9,7
13,2
10,0
8,3
8,2
6,8
1,0
3,3
3,4
1,8
7,7
3,5
8,1
7,7
5,5
2,6
4,5
1,8
3,0
10,3
2,6
7,0
6,0
7,3
0,1
1,6
7,0
6,2
5,3
2,5
3,5
4,4
1,6
0,3
3,4
1,6
0,9
2,6
2,2
0,3
2,8
1,1
0,7
2,9
0,0
0,2
0,4
3,8
8,2
4,2
4,5
1,2
0,2
5,6
4,7
11,7
5,3
6,2
4,1
5,5
1,7
12,0
6,8
0,7
7,1
1,6
3,0
10,4
10,3
12,5
3,1
13,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
87
T.v.m.a.
2012/2010
-0,1
-0,7
-0,1
-0,1
0,1
-0,6
-3,0
-1,0
0,2
-0,9
-1,6
2,8
-2,6
-3,1
0,3
0,1
0,2
2,0
-2,5
3,6
-0,7
-0,4
-0,7
0,6
-0,9
5,4
-0,6
-4,8
-3,0
0,0
-1,9
0,0
0,1
4,0
2,8
-0,3
-2,0
0,9
-1,0
-0,3
-0,3
4,0
1,2
1,0
-1,2
3,8
-1,5
-2,8
1,3
0,5
1,0
0,0
-1,7
3,1
-0,6
-1,1
0,5
-1,7
0,9
-1,4
-2,6
-2,1
0,7
4,5
-0,4
-1,9
-2,7
88
L'evoluzione del sistema alberghiero
Province
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Oristano
Rovigo
Fermo
Carbonia-Iglesias
Cremona
Benevento
Rieti
Vercelli
Barletta-Andria-Trani
Asti
Prato
Lodi
Caltanissetta
Biella
Isernia
Enna
Medio Campidano
Italia
Totale
1.754
1.636
1.536
1.497
1.327
1.321
1.255
1.218
1.160
1.058
927
900
827
758
731
721
609
1.093.286
5L e 5
stelle
3,4
0,0
1,2
0,0
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
2,6
0,0
0,0
2,7
4 stelle
49,7
22,7
31,7
36,5
60,7
53,4
35,4
14,4
59,6
26,4
64,6
44,0
63,8
41,3
51,7
46,6
21,3
32,0
3 stelle e
R.T.A.
37,6
64,9
57,5
55,9
31,7
35,4
53,3
56,1
35,0
64,3
28,7
41,9
31,3
42,7
28,5
43,1
56,0
51,2
2 stelle
1 stella
Totale
7,2
5,8
5,1
5,5
3,0
6,2
8,2
16,5
5,4
5,3
5,4
2,7
0,0
9,6
11,8
10,3
12,3
10,1
2,1
6,6
4,6
2,0
4,7
3,9
3,1
13,1
0,0
4,1
1,3
11,4
4,8
6,3
5,5
0,0
10,3
4,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
T.v.m.a.
2012/2010
2,7
1,6
0,8
3,9
6,5
1,0
-0,4
0,7
0,9
0,8
0,3
-0,6
-0,4
-0,3
0,1
-8,1
-8,2
-0,1
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Le prime dieci province per dimensione alberghiera sono tutte collocate nel Mezzogiorno dal caso della
provincia di Crotone e della provincia di Matera (167,1 letti ad esercizio, al caso di Cosenza (120,3). Milano si
colloca in undicesima posizione con 119,7 letti ad albergo.
Raggruppando gli alberghi a quattro e cinque stelle e quelli ad una e due stelle e riclassificando le varie
province, quelle con la maggiore incidenza dei posti letto degli alberghi del primo gruppo, che in prima
approssimazione può essere considerato quello di maggiore qualità, sono Cagliari con il 71,2% del totale,
Caltanissetta con il 69,7%, Taranto con il 69,2%; altre 26 province presentano una prevalente incidenza
(superiore al 50%) dei letti alberghieri per tale tipologia, fra le quali la provincia di Bari (58,1%), quelle di Roma
(55,8%), quelle di Bologna (51,4%) e di Firenze (50,6%).
Le province con la minore incidenza di posti letto di alberghi a 4 e 5 stelle sono Massa Carrara (9,5%),
Savona (11,6%) e Rimini (11,7%). Le media nazionale di incidenza degli alberghi a quattro e cinque stelle è il
35,6%. Le province che non dispongono neppure di un albergo a cinque stelle sono 39.
Gli alberghi a 3 stelle (insieme alle RTA) sono la struttura portante del sistema alberghiero italiano con il
51,5% del totale dei letti alberghieri esistenti.
Le province con la maggiore densità di tali strutture sono quella di Forlì-Cesena, con i tre quarti (74,8%) dei
posti letto che appartengono a tale categoria, quella di Ferrara (70,8%), di Vibo Valentia (69,7%), di Livorno
(68,5%) e di Rimini (68,1%). La prevalenza di tali strutture caratterizza il litorale emiliano-romagnolo e quello
marchigiano.
Gli alberghi più a buon mercato, ad una e due stelle, che in Italia sono ormai ridotti al 12,9% del totale in
termini di posti letto, sono presenti per più di un quarto solo in quattro province: La Spezia (28,8%), Vicenza
(28,6%), Vercelli (26,3%) e Massa Carrara (25,3%).
Provincia
Crotone
Matera
Olbia-Tempio
Catanzaro
Cagliari
Vibo-Valentia
Sassari
Caltanissetta
Palermo
Cosenza
Milano
Ragusa
Brindisi
Taranto
Padova
Agrigento
Nuoro
Lecce
Monza e Brianza
Catania
Roma
Ogliastra
Bari
Trapani
Foggia
Pescara
Siracusa
Prato
Forlì-Cesena
Livorno
Caserta
Bologna
Firenze
Venezia
Messina
Ancona
Ravenna
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Rank
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
Dimensione media
198,2
167,1
149,1
134,0
133,5
131,2
129,1
126,5
126,4
120,3
119,7
116,6
114,9
111,1
108,8
104,2
98,9
97,8
97,6
92,9
92,2
90,3
89,3
87,1
86,5
86,4
84,5
84,4
83,7
82,1
80,3
79,2
79,2
78,5
77,9
75,8
75,7
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
Rank
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
Provincia
Varese
Ascoli Piceno
Napoli
Pesaro e Urbino
Reggio di Calabria
Torino
Lodi
Pisa
Siena
Grosseto
Pistoia
Media Italia
Ferrara
Fermo
Teramo
Verona
Rimini
Enna
Oristano
Trento
Salerno
Potenza
Como
Chieti
Latina
Campobasso
Udine
Frosinone
Treviso
Novara
Brescia
Modena
Cremona
Verbania Cusio Ossola
Perugia
Lucca
L'Aquila
Tab. 21 – Dimensione media (letti per esercizio) degli alberghi italiani nelle province. Anno 2012
Dimensione media
75,3
74,4
72,9
72,2
71,2
70,1
69,3
69,2
69,2
68,5
66,8
66,7
66,4
66,2
66,0
65,2
64,6
64,2
63,0
61,7
61,6
60,9
60,0
59,4
59,3
59,3
59,0
57,8
57,3
57,2
57,0
56,7
56,5
55,8
54,5
54,2
53,7
Rank
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Provincia
Gorizia
Macerata
Barletta-Andria-Trani
Parma
Trieste
Carbonia-Iglesias
Bergamo
Viterbo
Vicenza
Reggio nell'Emilia
Avellino
Isernia
Genova
Arezzo
Aosta
Sondrio
Massa-Carrara
Belluno
Rovigo
Rieti
Pordenone
Alessandria
Imperia
Terni
Cuneo
Benevento
Savona
Pavia
Piacenza
Biella
Medio Campidano
Mantova
Lecco
Bolzano-Bozen
La Spezia
Asti
Vercelli
89
Dimensione media
53,4
53,0
52,0
51,3
51,1
50,8
50,5
49,5
49,4
49,4
49,1
48,9
48,0
47,9
47,7
47,5
47,2
47,2
46,8
46,7
46,6
46,5
44,7
44,4
43,5
43,0
42,1
40,8
40,5
39,7
38,0
36,9
36,7
36,0
35,2
34,2
33,0
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
L'ospitalità alberghiera
4 e 5 stelle
Cagliari
Caltanissetta
Taranto
Crotone
Ogliastra
Prato
Milano
Cremona
Siracusa
Barletta-Andria-.
Brindisi
Agrigento
Bari
Varese
Caserta
Isernia
Olbia-Tempio
Roma
Messina
Napoli
Padova
Nuoro
Benevento
Treviso
Matera
Monza e Brianza
Bologna
Firenze
Oristano
Enna
Sassari
Catania
Reggio di Calabria
Cosenza
Lodi
Catanzaro
Salerno
Palermo
Lecce
Genova
Ragusa
Novara
Como
Brescia
Biella
Carbonia-Iglesias
Alessandria
Pisa
Trieste
Arezzo
Trapani
Pistoia
Foggia
Venezia
Media Italia
Rieti
71,2
69,7
69,2
67,6
66,0
65,7
62,6
61,9
61,1
61,1
59,7
58,8
58,1
57,8
57,4
56,5
56,0
55,8
55,5
55,4
55,4
54,7
53,6
53,5
52,4
51,7
51,4
50,6
50,4
50,2
48,5
46,8
46,1
45,1
44,1
43,6
43,4
43,1
43,0
43,0
42,4
41,9
41,5
41,5
40,6
39,8
39,1
38,9
38,3
38,2
37,1
36,8
36,4
35,6
35,6
35,3
Fonte: elaborazioni su dati Istat
55
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
3 stelle e RTA
Forlì-Cesena
Ferrara
Vibo-Valentia
Livorno
Rimini
Ravenna
Pesaro e Urbino
Trento
Ascoli Piceno
Rovigo
Frosinone
Teramo
Sondrio
Massa-Carrara
Savona
L'Aquila
Macerata
Fermo
Asti
Grosseto
Aosta
Chieti
Terni
Imperia
Cuneo
Lucca
Gorizia
Ancona
Reggio Emilia
Pescara
Udine
Siena
Campobasso
Bolzano
Trapani
Pordenone
Pavia
Torino
Vercelli
Lecco
Belluno
La Spezia
Modena
Ragusa
Medio Campidano
Viterbo
Rieti
Foggia
Lecce
Avellino
Carbonia-Iglesias
Potenza
Pisa
Pistoia
Latina
Perugia
74,8
70,8
69,7
68,5
68,1
67,8
67,4
66,8
66,5
66,4
65,7
65,3
65,2
65,2
64,0
62,9
62,7
62,6
62,2
62,1
61,5
61,5
61,4
60,7
60,5
60,4
60,3
59,6
59,4
59,2
58,4
57,8
57,8
57,4
57,1
56,8
56,8
56,4
56,3
56,2
56,2
55,7
55,5
55,2
54,7
54,5
54,4
54,3
54,3
54,0
53,5
53,5
53,4
52,6
52,6
52,6
48
49
50
51
52
53
54
55
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
1 e 2 stelle
La Spezia
Vicenza
Vercelli
Massa-Carrara
Savona
Genova
Bolzano
Verona
Piacenza
Mantova
Pavia
Alessandria
Belluno
Lecco
Trieste
Rimini
Medio Campidano
Sondrio
Cuneo
Pesaro e Urbino
Perugia
Aosta
Latina
Udine
Potenza
Terni
Isernia
Bergamo
Imperia
Arezzo
Modena
Parma
Como
Frosinone
Biella
Reggio nell'Emilia
Ascoli Piceno
Pordenone
Ancona
Chieti
Viterbo
Trento
Verbano C. Ossola
Teramo
L'Aquila
Grosseto
Venezia
Media Italia
Macerata
Torino
Ferrara
Lodi
Roma
Lucca
Gorizia
Firenze
28,8
28,6
26,3
25,3
24,3
23,6
23,3
22,4
22,2
22,1
21,9
21,8
21,8
21,4
20,6
20,2
19,8
19,0
18,8
18,2
18,1
18,1
17,9
17,5
17,0
16,9
16,6
16,5
16,4
16,4
16,2
16,2
16,0
15,8
15,7
15,3
15,2
15,1
14,8
14,8
14,7
14,2
14,2
13,9
13,8
13,3
13,0
12,9
12,8
12,7
12,5
12,3
12,2
12,2
12,2
12,1
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
4 e 5 stelle
Parma
Verbania . Ossola
Avellino
Verona
Pescara
Vicenza
Bergamo
Siena
Torino
Piacenza
Viterbo
Campobasso
Latina
Potenza
Perugia
Fermo
Asti
Modena
Pordenone
Mantova
Gorizia
Lucca
Ancona
Medio Campidano
Reggio nell'Emilia
Grosseto
Vibo-Valentia
Macerata
Udine
Chieti
Rovigo
L'Aquila
Imperia
Lecco
Belluno
Ravenna
Livorno
Terni
Pavia
Teramo
Cuneo
Aosta
Bolzano
Trento
Frosinone
Ascoli Piceno
Vercelli
Ferrara
Sondrio
La Spezia
Pesaro e Urbino
Forlì-Cesena
Rimini
Savona
Massa-Carrara
34,6
34,5
34,5
34,1
33,2
32,7
32,3
31,6
30,9
30,9
30,8
30,2
29,5
29,5
29,3
29,2
28,9
28,3
28,0
27,8
27,5
27,4
25,6
25,4
25,2
24,6
24,6
24,5
24,1
23,8
23,3
23,3
22,8
22,4
22,1
22,1
21,8
21,6
21,3
20,7
20,7
20,4
19,4
19,0
18,5
18,3
17,4
16,7
15,8
15,5
14,4
13,6
11,7
11,6
9,5
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
57
3 stelle e RTA
Catanzaro
Media Italia
Venezia
Verbano Cusio Ossola
Bergamo
Mantova
Palermo
Parma
Salerno
Sassari
Cosenza
Catania
Brescia
Piacenza
Novara
Matera
Reggio di Calabria
Arezzo
Biella
Lodi
Verona
Olbia-Tempio
Como
Monza e Brianza
Oristano
Trieste
Enna
Nuoro
Bari
Alessandria
Vicenza
Brindisi
Padova
Bologna
Caserta
Firenze
Agrigento
Messina
Benevento
Treviso
Napoli
Barletta-Andria-Trani
Varese
Genova
Siracusa
Roma
Ogliastra
Milano
Cremona
Crotone
Taranto
Prato
Isernia
Caltanissetta
Cagliari
Tab. 22 – Ranking province secondo l’incidenza della categoria alberghiera sul totale dei posti letto alberghieri
90
52,5
51,5
51,3
51,2
51,2
50,1
49,7
49,3
49,2
49,2
48,5
48,0
47,2
46,9
46,6
46,0
45,6
45,4
43,7
43,6
43,5
42,6
42,5
42,4
41,1
41,0
40,1
39,5
39,5
39,2
38,7
38,5
38,4
38,1
37,8
37,3
37,2
36,9
36,2
36,1
35,4
34,7
34,6
33,5
32,9
32,0
31,8
31,1
30,9
30,9
29,3
28,0
26,9
26,7
25,6
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
1 e 2 stelle
Campobasso
Novara
Forlì-Cesena
Avellino
Brescia
Pistoia
Siena
Bologna
Treviso
Rovigo
Rieti
Benevento
Ravenna
Livorno
Enna
Foggia
Napoli
Asti
Oristano
Reggio di Calabria
Fermo
Pisa
Messina
Pescara
Varese
Salerno
Palermo
Cremona
Carbonia-Iglesias
Cosenza
Prato
Milano
Padova
Siracusa
Trapani
Monza e Brianza
Nuoro
Vibo-Valentia
Catania
Caserta
Barletta-Andria-Trani
Agrigento
Catanzaro
Caltanissetta
Cagliari
Lecce
Bari
Ragusa
Sassari
Ogliastra
Brindisi
Matera
Taranto
Olbia-Tempio
Crotone
12,0
11,6
11,6
11,5
11,4
10,7
10,5
10,5
10,4
10,3
10,2
10,2
10,2
9,7
9,7
9,3
9,1
8,9
8,6
8,4
8,2
7,7
7,6
7,6
7,6
7,3
7,2
7,1
6,7
6,4
6,3
6,3
6,2
6,0
5,9
5,8
5,8
5,7
5,2
4,8
4,2
4,0
4,0
3,6
3,2
2,7
2,4
2,4
2,3
2,2
1,8
1,5
1,5
1,5
1,5
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 91
15. L’offerta a livello comunale
Nel lungo periodo 2000-2012 è aumentata la copertura territoriale degli esercizi ricettivi e degli alberghi.
Nell’anno 2000 i primi erano presenti con almeno una struttura nel 64,3% dei comuni italiani, mentre il
comparto alberghiero, che è parte di quello ricettivo, lo era con almeno una struttura nel 51,6% dei comuni; nel
2012 gli esercizi ricettivi coprono l’84,7% dei comuni italiani, mentre gli alberghi sono presenti nel 54,4% dei
comuni.
Il comune ove in assoluto è presente il maggior numero di alberghi è quello di Rimini con 1.118 esercizi,
38.333 camere e 70.334 posti letto; Roma si colloca al secondo posto con 1.061 esercizi, ma con un numero
maggiore di camere (52.144) e di posti letto (106.087).
Graf. 48 - Incidenza percentuale dei comuni con almeno un esercizio ricettivo nelle ripartizioni geografiche.
Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 49 - Incidenza percentuale dei comuni con almeno un esercizio alberghiero nelle ripartizioni geografiche.
Anni 2000 e 2012 (Valori percentuali)
Fonte: elaborazioni su dati Istat
92
L’evoluzione del sistema alberghiero
Milano segue in terza posizione con 451 esercizi e 25.938 camere.
Se si considera il numero degli esercizi seguono Riccione con 408 alberghi, Venezia (393), Cervia (386),
Firenze (377), Jesolo(360), Bellaria, Igea Marina (354).
Se invece del numero delle imprese alberghiere si classificano i comuni in base al numero dei posti letto
disponibili, in quarta posizione si colloca Firenze (14.106 camere e 31.777 posti letto) seguita da Jesolo (16.358
e 31.776), Venezia (15.658 e 29.373), Cervia (14.016 e 27.621), e Riccione (14.056 e 26.063).
All’interno delle macroaree quella che ha visto il maggior incremento è quella del Centro, passata dal 61,7%
con almeno un albergo a 68,9%.
Anche il Mezzogiorno è passato dal 44,1% dei comuni con albergo al 47,6%.
La maggiore incidenza di comuni alberghieri si rileva per l’area del Nord est con il 72,5%; in tale area,
tuttavia, è diminuito il numero ei comuni turistici passati da 1078 a 1073 nel corso del dodicennio preso in
esame.
Graf. 50 - Percentuale di comuni con almeno un esercizio ricettivo e percentuale di comuni con almeno un
albergo nelle regioni italiane
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Per penetrazione alberghiera nove regioni si collocano al disotto della media nazionale del 54,4%, che
indica come i comuni con un albergo sono poco più della metà dei comuni italiani.
Questo fatto non è di per se’ negativo perché molti comuni sono di piccola dimensione, specialmente nel
Nord Italia.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 93
La regione con il maggiore tasso di penetrazione alberghiera è la Toscana con l’89,2% dei comuni che
vedono la presenza di almeno un albergo, seguita da Umbria (83,7%), Trentino Alto Adige (82,6%) Valle
d’Aosta (81,1%) ed Emilia Romagna (81,0%)
Si collocano al di sotto della media nazionale anche alcune regioni fortemente turistiche come il Lazio
(51,9% dei comuni turistici), a causa della funzione gravitazionale di Roma, la Lombardia per il gran numero di
comuni presenti (1.544 pari al 19,1% dei comuni italiani), il Piemonte (40,0% sei 1.206 comuni presenti, la
Sicilia (51,1%) e la Campania (47,2%).
Le regioni con il minor tasso di penetrazione alberghiera fra i comuni sono Molise (33,8% dei comuni),
Piemonte (40,0%), Calabria (42,3%), Sardegna (43,0%) e Lombardia (47,1%).
Tab. 23 - Graduatoria dei primi 100 comuni per numero di letti. Anno 2012 (Valori assoluti e in percentuale)
Provincia
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
Roma
Rimini
Milano
Firenze
Venezia
Venezia
Ravenna
Rimini
Forlì-Cesena
Rimini
Rimini
Udine
Pistoia
Torino
Siena
Napoli
Ravenna
Bologna
Venezia
Padova
Olbia-Tempio
Venezia
Napoli
Palermo
Frosinone
Foggia
Rimini
Vibo-Valentia
Ascoli Piceno
Napoli
Genova
Napoli
Ancona
Forlì-Cesena
Pesaro-Urbino
Bolzano-Bozen
Cagliari
Bolzano-Bozen
Messina
Olbia-Tempio
Trento
Sassari
Siracusa
Trento
Pesaro-Urbino
Pisa
Verona
Lecce
Ragusa
Padova
Padova
Foggia
Messina
Olbia-Tempio
Bolzano-Bozen
Lucca
Bolzano-Bozen
Comune
Roma
Rimini
Milano
Firenze
Jesolo
Venezia
Cervia
Riccione
Cesenatico
Bellaria-Igea Marina
Cattolica
Lignano Sabbiadoro
Montecatini-Terme
Torino
Chianciano Terme
Napoli
Ravenna
Bologna
Caorle
Abano Terme
Arzachena
San Michele al Tagliamento
Sorrento
Palermo
Fiuggi
Vieste
Misano Adriatico
Ricadi
San Benedetto del Tronto
Forio
Genova
Ischia
Senigallia
Gatteo
Gabicce Mare
Selva di Val Gardena
Villasimius
Castelrotto/Kastelruth
Taormina
Olbia
Riva del Garda
Alghero
Siracusa
Pinzolo
Pesaro
Pisa
Verona
Ugento
Ragusa
Montegrotto Terme
Padova
San Giovanni Rotondo
Giardini-Naxos
Santa Teresa Gallura
Corvara in Badia/Corvara
Pietrasanta
Badia/Abtei
Esercizi
1.061
1.118
451
377
360
393
386
408
282
354
244
166
173
153
137
158
127
95
156
69
74
95
81
92
132
58
118
74
90
108
118
81
81
73
92
183
40
157
81
51
75
39
67
96
59
67
65
25
34
31
53
94
38
26
158
94
145
Valori assoluti
Letti
106.087
70.334
51.852
31.777
31.776
29.373
27.621
26.063
25.740
22.781
18.591
13.364
12.966
12.805
12.431
12.372
12.352
11.578
11.487
11.171
10.190
9.812
9.711
9.300
8.483
8.139
8.062
7.753
7.651
7.624
7.548
7.397
7.219
7.193
6.930
6.690
6.343
6.340
6.309
6.300
6.278
6.268
6.248
6.198
6.166
6.092
5.947
5.831
5.780
5.774
5.762
5.722
5.697
5.596
5.571
5.511
5.454
Camere
52.144
38.333
25.938
14.106
16.358
15.658
14.016
14.056
10.728
11.908
9.681
6.239
6.464
6.778
5.973
6.377
5.456
6.142
6.011
6.987
4.376
4.982
4.918
4.469
4.811
3.256
4.111
3.885
3.388
3.872
4.120
3.849
3.197
3.202
3.466
3.154
2.398
3.239
3.036
2.576
3.189
2.589
2.480
3.168
2.835
2.731
3.048
2.618
2.264
3.481
3.038
3.082
2.591
1.872
2.571
2.459
2.581
Incidenza % su Italia
Esercizi
Letti
Camere
3,1
4,7
4,8
3,3
3,1
3,5
1,3
2,3
2,4
1,1
1,4
1,3
1,1
1,4
1,5
1,2
1,3
1,4
1,1
1,2
1,3
1,2
1,2
1,3
0,8
1,1
1,0
1,0
1,0
1,1
0,7
0,8
0,9
0,5
0,6
0,6
0,5
0,6
0,6
0,5
0,6
0,6
0,4
0,6
0,5
0,5
0,5
0,6
0,4
0,5
0,5
0,3
0,5
0,6
0,5
0,5
0,5
0,2
0,5
0,6
0,2
0,5
0,4
0,3
0,4
0,5
0,2
0,4
0,4
0,3
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,2
0,4
0,3
0,3
0,4
0,4
0,2
0,3
0,4
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,4
0,3
0,3
0,4
0,2
0,3
0,4
0,2
0,3
0,3
0,2
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,5
0,3
0,3
0,1
0,3
0,2
0,5
0,3
0,3
0,2
0,3
0,3
0,2
0,3
0,2
0,2
0,3
0,3
0,1
0,3
0,2
0,2
0,3
0,2
0,3
0,3
0,3
0,2
0,3
0,3
0,2
0,3
0,2
0,2
0,3
0,3
0,1
0,3
0,2
0,1
0,3
0,2
0,1
0,3
0,3
0,2
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,1
0,3
0,2
0,1
0,2
0,2
0,5
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,4
0,2
0,2
Dimensione media
Letti
Camere
100,0
49,1
62,9
34,3
115,0
57,5
84,3
37,4
88,3
45,4
74,7
39,8
71,6
36,3
63,9
34,5
91,3
38,0
64,4
33,6
76,2
39,7
80,5
37,6
74,9
37,4
83,7
44,3
90,7
43,6
78,3
40,4
97,3
43,0
121,9
64,7
73,6
38,5
161,9
101,3
137,7
59,1
103,3
52,4
119,9
60,7
101,1
48,6
64,3
36,4
140,3
56,1
68,3
34,8
104,8
52,5
85,0
37,6
70,6
35,9
64,0
34,9
91,3
47,5
89,1
39,5
98,5
43,9
75,3
37,7
36,6
17,2
158,6
60,0
40,4
20,6
77,9
37,5
123,5
50,5
83,7
42,5
160,7
66,4
93,3
37,0
64,6
33,0
104,5
48,1
90,9
40,8
91,5
46,9
233,2
104,7
170,0
66,6
186,3
112,3
108,7
57,3
60,9
32,8
149,9
68,2
215,2
72,0
35,3
16,3
58,6
26,2
37,6
17,8
94
L’evoluzione del sistema alberghiero
Provincia
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
Brescia
Perugia
Crotone
Cosenza
Verona
Sondrio
Savona
Bolzano-Bozen
Bolzano-Bozen
Belluno
Parma
Bari
Lucca
Trento
Brescia
Trento
Nuoro
Perugia
Taranto
Gorizia
Cagliari
Bolzano-Bozen
Pescara
Venezia
Torino
Olbia-Tempio
Olbia-Tempio
Verona
Lecce
Agrigento
Matera
Bolzano-Bozen
Lucca
Siena
Palermo
Verona
Livorno
Imperia
Grosseto
Lucca
Trento
Modena
Grosseto
Totale Italia
Comune
Limone sul Garda
Perugia
Isola di Capo Rizzuto
Cassano all'Ionio
Malcesine
Livigno
Alassio
Scena/Schenna
Merano/Meran
Cortina d'Ampezzo
Salsomaggiore Terme
Bari
Camaiore
Canazei
Sirmione
Andalo
Orosei
Assisi
Castellaneta
Grado
Pula
Tirolo/Tirol
Montesilvano
Chioggia
Sestriere
Budoni
San Teodoro
Bardolino
Otranto
Sciacca
Nova Siri
Valle Aurina/Ahrntal
Viareggio
Siena
Cefalù
Garda
Capoliveri
Diano Marina
Grosseto
Forte dei Marmi
Levico Terme
Modena
Castiglione della Pescaia
Esercizi
64
66
24
14
98
108
97
149
120
60
92
40
82
87
94
61
23
83
13
76
32
139
29
64
25
24
24
49
34
16
9
101
85
45
22
50
45
67
47
59
44
37
42
33.728
Valori assoluti
Letti
5.345
5.342
5.317
5.164
5.114
5.104
5.049
5.000
4.995
4.976
4.938
4.891
4.799
4.722
4.707
4.639
4.629
4.436
4.420
4.393
4.379
4.356
4.354
4.247
4.244
4.231
4.216
4.094
4.064
4.035
4.015
3.931
3.928
3.923
3.880
3.879
3.872
3.814
3.762
3.752
3.660
3.603
3.559
2.250.704
Camere
2.577
2.749
1.875
2.176
2.614
2.510
2.718
2.548
2.618
2.280
2.970
2.460
2.431
2.360
2.248
2.353
1.903
2.288
1.260
2.012
1.875
2.189
1.881
2.130
1.558
1.929
1.501
2.050
1.820
1.767
1.195
1.845
1.882
1.635
1.580
1.995
1.374
2.068
1.690
1.932
1.850
1.855
1.629
1.093.286
Incidenza % su Italia
Esercizi
Letti
Camere
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,3
0,1
0,2
0,2
0,0
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,4
0,2
0,2
0,4
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,3
0,2
0,3
0,1
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,0
0,2
0,1
0,2
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,4
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,1
0,2
0,1
0,1
0,2
0,2
0,1
0,2
0,1
0,1
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,0
0,2
0,2
0,0
0,2
0,1
0,3
0,2
0,2
0,3
0,2
0,2
0,1
0,2
0,1
0,1
0,2
0,1
0,1
0,2
0,2
0,1
0,2
0,1
0,2
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,1
0,2
0,2
0,1
0,2
0,1
100,0
100,0
100,0
Dimensione media
Letti
Camere
83,5
40,3
80,9
41,7
221,5
78,1
368,9
155,4
52,2
26,7
47,3
23,2
52,1
28,0
33,6
17,1
41,6
21,8
82,9
38,0
53,7
32,3
122,3
61,5
58,5
29,6
54,3
27,1
50,1
23,9
76,0
38,6
201,3
82,7
53,4
27,6
340,0
96,9
57,8
26,5
136,8
58,6
31,3
15,7
150,1
64,9
66,4
33,3
169,8
62,3
176,3
80,4
175,7
62,5
83,6
41,8
119,5
53,5
252,2
110,4
446,1
132,8
38,9
18,3
46,2
22,1
87,2
36,3
176,4
71,8
77,6
39,9
86,0
30,5
56,9
30,9
80,0
36,0
63,6
32,7
83,2
42,0
97,4
50,1
84,7
38,8
66,7
32,4
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Considerando il totale dei comuni con ricettività alberghiera o non alberghiera, l’incidenza percentuale è
l’84,7%. Il differenziale consente di individuare i comuni con ricettività non alberghiera, che risultano 2.453,
pari al 30,3% del totale dei comuni italiani. In Toscana ed in Umbria un’attività ricettiva è presente in tutti i
comuni presenti, con un tasso di copertura del 100%; seguono Valle d’Aosta (98,6%), Emilia Romagna (98,3%)
e Liguria (97,9%). Le regioni con minore copertura sono Molise (69,1%), Lombardia (69,9%) e Campania
(80,2%).
La graduatoria dei primi cento comuni per numero di posti letto alberghieri comprende il 44,3% del totale
dell’offerta italiana. Il restante 55,7% è suddiviso fra gli altri 4.300 comuni con ricettività alberghiera.
16. Forma giuridica dell’attività alberghiera1
Il comparto alberghiero analizzato secondo la configurazione giuridica delle imprese rivela che le imprese
alberghiere scelgono in primo luogo di configurarsi come società di persone (39,3% dei casi), quindi scelgono
1 Si ricorda che la sede principale di impresa (sede legale) trova iscrizione presso la CCIAA della Provincia nella quale essa è ubicata. Le relative unità
locali trovano iscrizione presso la CCIAA della Provincia nella quale è collocata fisicamente. Si possono verificare, conseguentemente, casi di sedi/unità
locali iscritte in registri di Province (o Regioni) differenti da quella della sede principale. Per tale ragione, il computo del numero medio di unità locali per
sedi di impresa ha un valore indicativo. I dati utilizzati in questa sezione provengono dal Registro delle Imprese delle Camere di Commercio presso il
quale vige l’obbligo di registrazione da parte delle imprese. Tale fonte rappresenta un importante punto di riferimento in quanto offre un dettaglio per
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 95
di costituirsi come società di capitali (33,9%) e come imprese individuali (26,0%); lo 0,8% assume anche altre
configurazioni. È questa una struttura consolidata da anni che risponde sia alle esigenze delle imprese di
maggiore dimensione che a quelle di media e micro.
Nel 2012, rispetto al 2010, le imprese soggette a classificazione giuridica, in modo coerente con quanto
finora rilevato, sono minori di 286 unità, pari all’1,0%: erano 27.633 nel 2010, sono 27.347 oggi.
Fra le imprese turistiche il comparto alberghiero vede la maggiore quota di società di capitali dopo i villaggi
turistici ed i campeggi. Da notare che anche in questo caso le valutazioni appaiono contradditorie perché l’area
con la maggiore quota di società di persone (48,0%) e con il maggior numero di imprese individuali (31,9%) è
economicamente e turisticamente la più forte, cioè il Nord est, mentre il Mezzogiorno presenta una quota di
società di capitali (47,6%) analoga al Centro (47,8%), ma resta una zona turisticamente debole.
Considerando le singole regioni quella con la maggiore quota di società di capitali alberghiere è il Lazio con
il 65,9%, seguita dalla Puglia con il 55,0%, dalla Sardegna con il 53,3% e dalla Sicilia con il 50,4%. Tutte le
altre regioni presentano un percentuale inferiore al 50% con un minimo dell’11,2% nel caso del Trentino Alto
Adige e nel caso della Valle d’Aosta. La maggior quota di società di persone si riscontra per la Valle d’Aosta
(56,7%I il Trentino Alto Adige (51,9%), la Liguria (49,9%) e l’Emilia Romagna (46,5%). La minore per Lazio
16,7%, Puglia (21,9%) e Sicilia (22,1). Le imprese individuali risultano maggiormente presenti in Trentino Alto
Adige (36,7%), Calabria (34,7%) ed Emilia Romagna (33,6%).
Graf. 51 – Forma giuridica delle imprese alberghiere in Italia. Anno 2013
Fonte: elaborazione su dati Istat
Fra le altre forme rientrano alcune attività di cooperazione al limite fra profit e non profit, particolarmente
presenti nel Mezzogiorno, ove sono presenti il 40% circa del totale delle strutture di questo tipo presenti in
Italia.
Tab. 24 – Forma giuridica delle imprese alberghiere nelle macroaree. Anno 2013
Nord ovest
Nord est
Centro
Mezzogiorno
Totale
Società di capitale
32,9
19,8
47,8
47,6
33,9
Società di persone
42,3
48,0
30,6
29,1
39,3
Imprese individuali
23,9
31,9
20,8
22,0
26,0
Altre forme
0,9
0,4
0,8
1,4
0,8
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazione su dati Istat
settore di attività economica molto specifico ed offre, inoltre, la rilevante informazione delle unità locali rispetto alle sedi di impresa, specificando quando
l’attività è svolta a titolo di principale o come sussidiaria ad altre attività.
Presso la fonte camerale, inoltre, è possibile reperire dati sulla natura giuridica delle imprese, individuando le società d capitale, le società di persone e
le altre imprese.
96
L’evoluzione del sistema alberghiero
Tab. 25 – Forma giuridica delle imprese alberghiere esistenti in Italia per regione. Distribuzione percentuale
nelle regioni. Anno 2012
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Media Italia
Società di capitale
35,5
44,8
36,7
49,6
19,6
30,9
65,9
22,5
43,3
32,3
37,3
27,6
55,0
53,3
50,4
39,4
11,2
37,3
17,7
32,4
33,9
Società di persone
40,0
22,9
28,3
31,6
46,5
43,6
16,7
49,9
34,9
41,5
31,3
44,8
21,9
30,4
22,1
36,6
51,9
42,2
56,7
44,6
39,3
Imprese individuali
23,5
29,7
34,7
17,7
33,6
23,5
16,5
27,1
20,8
25,1
31,3
26,4
21,0
14,8
25,3
23,3
36,7
19,5
25,4
22,6
26,0
Altre forme
0,9
2,6
0,3
1,1
0,2
2,0
0,8
0,5
1,0
1,2
0,0
1,3
2,1
1,5
2,3
0,7
0,2
1,0
0,3
0,4
0,8
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazione su dati Stochview - Infocamere
Tab. 26 – Alberghi: sedi e unità locali con attività principale e secondaria. Anni vari
Anno
Mese
2001
2004
2005
2006
2008
2010
2013
n.d.
n.d.
n.d.
Agosto
Gennaio
Gennaio
Novembre
Sedi di impresa
con attività principale
n.d.
25.818
26.062
26.946
26.876
27.454
29.942
Sedi e unità locali
con attività principale
n.d.
32.512
32.909
34.383
34.682
35.976
39.398
Sedi e unità locali
con attività principale e secondaria
37.148
37.349
37.521
38.989
39.004
40.025
43.726
Fonte: Rapporto sul Turismo Italiano, Mercury S.r.l., anni vari. Ulisse-Infocamere
Tab. 27 – Alberghi: sedi e unità locali con attività principale e secondaria. Dicembre 2013
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Italia
Sedi di impresa
con attività principale
789
215
630
2.117
4.135
613
2.297
1.337
2.508
836
87
1.305
861
741
1.080
2.593
4.406
457
358
2.577
29.942
Fonte: elaborazioni su dati Ulisse-Infocamere
Sedi e unità locali
con attività principale
1.030
305
857
2.743
5.332
823
2.962
1.758
3.376
1.091
123
1.764
1.274
1.245
1.582
3.501
5.077
614
441
3.500
39.398
Sedi e unità locali
con attività principale e secondaria
1.132
361
1.021
2.975
5.689
972
3.101
1.897
4.100
1.210
142
2.043
1.432
1.350
1.798
3.801
5.540
681
491
3.990
43.726
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 97
Le tabelle 26 e 27 presentano i dati relativi all’evoluzione delle sedi di impresa ed unità locali che svolgono
l’attività alberghiera come mansione principale o secondaria. I dati sono stati diffusi nel corso degli anni sul
volume Mercury Rapporto sul Turismo Italiano, ottenuti dalla interrogazione dalla banca dati del Registro delle
Imprese che registra informazioni di flusso e per tale ragione il mese di riferimento dei dati nei vari anni può
non essere omogeneo.
CAPITOLO III
LA DOMANDA DI RICETTIVITÀ ALBERGHIERA1
1.
L’evoluzione della domanda turistica in Italia
Secondo le statistiche rilevate dalle denunce agli alberghi, nel 1930 gli arrivi di stranieri in Italia sono 1,290
milioni con 5,382 milioni di presenze (pernottamenti), mentre gli italiani determinavano 6,5 milioni di arrivi e
circa 20 milioni di presenze.
Ovviamente a questa evoluzione dell’offerta ha corrisposto una evoluzione della domanda alberghiera che
dai 52,6 milioni di presenze del 1956 è passata ai 259,9 milioni del 2011, con un aumento del 393,8%, pari ad
un tasso medio annuo del 2,9%.
È stato uno sviluppo di grande rilievo, visto che nel frattempo il numero delle camere è aumentato del
224,1% e quello dei letti del 293,2% ad un tasso medio annuo che rispettivamente è stato di circa il 2,2% e di
circa il 2,5%.
Graf. 1 - Numero degli arrivi negli alberghi nel periodo 1956-2011
90.000
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
2011
2009
2007
2005
2003
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
1981
1979
1977
1975
1973
1971
1969
1967
1965
1963
1961
1959
1957
0
Fonte: elaborazione su dati Istat
Se ne deduce che il tasso di occupazione lordo alberghiero dei letti (senza considerare i periodi di chiusura
degli esercizi) è aumentato nel corso degli anni passando dal 26,2% del 1956 al 31,6% del 2011 (graf. 3).
Nel corso del tempo il tasso di occupazione delle camere è aumentato, in modo lento e continuo.
Si ricorda che il tasso di occupazione netto, sia calcolato sulle camere che sui letti, in media dà risultati
superiori di circa il 15%, raggiungendo in alcuni casi anche il 40%2.
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. - Turistica
Inoltre, ed è questa una considerazione molto importante, le valutazioni di mercato non vengono effettuate con riferimento al tasso di utilizzazione dei
letti ma alle camere; da decenni quasi ovunque si contrattano e si vendono le camere e non i letti.
1
2
100 La domanda di ricettività alberghiera
Graf. 2 - Numero dei pernottamenti negli alberghi nel periodo 1956-2011
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
2011
2009
2007
2005
2003
2001
1999
1997
1995
1993
1991
1989
1987
1985
1983
1981
1979
1977
1975
1973
1971
1969
1967
1965
1963
1961
1959
1957
0
Fonte: elaborazione su dati Istat
Graf. 3 - Tasso di occupazione lorda degli alberghi nel periodo 1956-2011
Fonte: elaborazione su dati Istat
Dall’anno 1990 al 2012 il sistema ricettivo italiano registra un trend positivo con una variazione media annua
del 2,6% degli arrivi e dell’1,9% delle presenze.
La diversa percentuale fra arrivi e presenze dipende dal fatto che la permanenza dei clienti è passata da
4,3 a 3,7 pernottamenti ogni arrivo: nel 1990 i clienti, in media, soggiornavano in una stessa struttura per 4
giorni e 7 ore; nel 2012 vi hanno soggiornato per 3 giorni e quasi 16 ore.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
101
Tab. 1 – Arrivi, presenze e permanenza media nelle strutture ricettive. Anni 1990, 1998-2012. Valori assoluti,
variazioni % annue e di medio/lungo periodo
1990
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Arrivi
38.194.481
41.371.579
42.475.852
44.924.162
46.005.387
45.675.266
47.718.528
49.210.205
50.211.873
51.850.572
53.276.961
53.749.362
54.375.079
55.019.507
56.263.060
54.994.582
Italiani
Presenze
167.496.129
178.266.093
181.646.770
198.528.158
203.650.860
199.687.120
204.759.892
204.150.870
206.754.120
209.903.437
213.176.071
211.869.278
211.268.511
210.340.052
210.420.670
200.116.495
‘00/’90
‘05/’00
‘10/’05
‘10/’00
‘12/’90
‘12/’00
‘12/’11
1,6
2,3
1,8
2,0
1,7
1,7
-2,3
1,7
0,8
0,3
0,6
0,8
0,1
-4,9
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2,7
5,8
2,4
-0,7
4,5
3,1
2,0
3,3
2,8
0,9
1,2
1,2
2,3
-2,3
1,9
9,3
2,6
-1,9
2,5
-0,3
1,3
1,5
1,6
-0,6
-0,3
-0,4
0,0
-4,9
Stranieri
P.M.
Arrivi
Presenze P.M.
4,4
20.862.965
84.719.910
4,1
4,3
30.941.982
121.242.294
3,9
4,3
31.845.086
126.667.959
4,0
4,4
35.107.475
140.356.985
4,0
4,4
35.767.981
146.672.273
4,1
4,4
36.355.046
145.559.930
4,0
4,3
35.006.124
139.653.425
4,0
4,1
36.715.467
141.164.788
3,8
4,1
38.126.691
148.501.052
3,9
4,0
41.193.827
156.861.341
3,8
4,0
42.873.122
163.465.680
3,8
3,9
41.796.724
161.797.434
3,9
3,9
41.124.722
159.493.866
3,9
3,8
43.794.338
165.202.498
3,8
3,7
47.460.809
176.474.062
3,7
3,6
48.738.575
180.594.988
3,7
Variazione media annua di medio e lungo periodo (valori in %)
5,3
5,2
1,7
1,1
2,8
2,2
2,2
1,6
3,9
3,5
2,8
2,1
2,7
2,3
Variazione rispetto all’anno precedente (valori in %)
2,9
4,5
10,2
10,8
1,9
4,5
1,6
-0,8
-3,7
-4,1
4,9
1,1
3,8
5,2
8,0
5,6
4,1
4,2
-2,5
-1,0
-1,6
-1,4
6,5
3,6
8,4
6,8
2,7
2,3
Arrivi
59.057.446
72.313.561
74.320.938
80.031.637
81.773.368
82.030.312
82.724.652
85.925.672
88.338.564
93.044.399
96.150.083
95.546.086
95.499.801
98.813.845
103.723.869
103.733.157
Totale
Presenze
252.216.039
299.508.387
308.314.729
338.885.143
350.323.133
345.247.050
344.413.317
345.315.658
355.255.172
366.764.778
376.641.751
373.666.712
370.762.377
375.542.550
386.894.732
380.711.483
3,1
2,0
2,3
2,1
2,6
2,2
0,0
3,0
0,9
1,1
1,0
1,9
1,0
-1,6
2,8
7,7
2,2
0,3
0,8
3,9
2,8
5,3
3,3
-0,6
0,0
3,5
5,0
0,0
2,9
9,9
3,4
-1,4
-0,2
0,3
2,9
3,2
2,7
-0,8
-0,8
1,3
3,0
-1,6
P.M.
4,3
4,1
4,1
4,2
4,3
4,2
4,2
4,0
4,0
3,9
3,9
3,9
3,9
3,8
3,7
3,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Una forte discontinuità positiva si è verificata con l’anno giubilare (2000) che rispetto all’anno precedente
ha visto un aumento del 7,7% degli arrivi e del 9,9% delle presenze. L’anno più negativo è stato il 2002 con
una diminuzione del -1,4% delle presenze.
Nel 2003 (-0,2%) e nel 2004 (0,3%) il movimento turistico in termini di presenza resta pressoché stazionario
per tornare a crescere significativamente nel triennio 2005-2007 e vivere il primo periodo della crisi economica
nel 2008 (-0,8%) e 2009 (-0,8%). Nel 2010 (1,3%) e nel 2011 (3,0%) si verifica una ripresa ed un nuovo sviluppo
che porta il comparto, nel pieno della crisi economica europea e nazionale, a raggiungere 386,9 milioni di
presenze, il massimo valore assoluto rilevato fino ad oggi.
In piena crisi economica, dunque, le attività turistiche raggiungono il loro massimo storico in termini di
presenze. È un fenomeno di cui ci si è potuti rendere conto a pieno solo dopo la pubblicazione dei dati definitivi
Istat; infatti la stessa Istat aveva previsto un andamento negativo del -0,5% delle presenze, mentre nella realtà
vi è stato un aumento del 3,0%.
Scomponendo i dati complessivi a seconda dei flussi di provenienza, le due componenti, straniera ed
italiana, mostrano un andamento differenziato a partire dal 2003, quando alla crescita delle presenze nostrane
102 La domanda di ricettività alberghiera
(+2,5%) è corrisposta una forte flessione della componente estera (-4,1%), la più alta registrata nel decennio
considerato. Successivamente le presenze dei clienti esteri mostrano una dinamica sempre più positiva
rispetto a quelli domestici, con la sola eccezione dell’anno 2009.
Nel periodo che va dal 2004 al 2007 il movimento domestico e quello internazionale tornano aumentare,
con una più forte dinamica del secondo. Gli stranieri mostrano un maggiore calo rispetto alla componente
nazionale nel biennio 2008 e 2009, ma dopo, nel 2010 e 2011 vivono un periodo di eccezionale sviluppo,
mentre le presenze domestiche mostrano una tendenza al declino, che si acuisce nel 2012 dove solo la
componente straniera conferma un trend positivo (+2,3%).
Graf. 4 – Evoluzione indicizzata dei flussi turistici in Italia per tipologia di clientela. Anno base 2000=100
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 5 – Tassi di variazione medi annui 2000-2012 di arrivi e presenze per tipologia di clientela. Valori in %
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
103
Graf. 6 – Composizione dei flussi turistici (presenze) per macrotipologia ricettiva scelta. Anni 2000, 2005, 2010
e 2012. Valori in %
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Guardando i relativi dati appare he la crisi economica è relativa al solo mercato interno e non vale per i
paesi dai quali originano i flussi internazionali.
La congiuntura 2011 rivela che mentre gli italiani aumentano del 2,3% in termini di arrivi rispetto all’anno
precedente, a fronte di un andamento stazionario delle presenze, gli stranieri aumentano i loro arrivi dell’8,4%
e le loro presenze del 6,8%. Nel 2012 il divario tra le due componenti è ancora più evidente: a un calo degli
italiani del -2,3% degli arrivi e del -4,9% delle presenze corrispondono un +2,7% e un +2,3% degli stranieri.
È la componente estera, quindi, che trascina lo sviluppo del turismo in Italia.
Il quadro evolutivo per tipologia ricettiva (grafico 7) evidenzia la forte crescita del comparto extralberghiero
con valori indicizzati al 2000 che superano quelli del comparto alberghiero.
Graf. 7 – Evoluzione indicizzata dei flussi turistici in Italia per macrotipologia ricettiva. Anno base 2000=100
Fonte: elaborazioni su dati Istat
104 La domanda di ricettività alberghiera
Graf. 8 – Tassi di variazione medi annui 2000-2012 di arrivi e presenze per macrotipologia di struttura ricettiva.
Valori in %
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Considerando le variazioni percentuali assolute, nell’anno record 2011 rispetto al 2000 le presenze nella
prima tipologia di esercizi aumenta del 20,6% le proprie presenze e quelle della seconda dell’11,2%.
Nel 2002 e 2003, l’andamento dei due comparti diverge; ad un continuo incremento dei flussi verso
l’extralberghiero, corrisponde una perdita della quota di mercato degli esercizi alberghieri. Nel 2004 si verifica
il contrario; il comparto alberghiero aumenta le sue presenze rispetto all’anno precedente e quello extra le
diminuisce.
Dal 2005 in poi l’andamento delle due tipologie di ricettività è abbastanza simile, con la sola eccezione
dell’anno 2009 quando le presenze alberghiere diminuiscono del -2,0% e quelle extralberghiere aumentano
dell’1,8%.
La vera forza del comparto alberghiero, tuttavia, appare considerando la quota di domanda ufficialmente
rilevata che rappresenta rispetto al totale degli arrivi e delle presenze del totale dei turisti italiani e stranieri in
Italia, rispettivamente il 79,7% ed il 67,1%. Tali quote, tuttavia, negli ultimi anni sono in continua leggera
diminuzione: erano l’80,8% ed il 67,4% nel 2008.
2.
Le dinamiche della domanda di ricettività alberghiera
2.1 Evoluzione e quadro attuale
Secondo una vision di lunghissimo periodo nel quarantennio che comincia con l’anno 1970, il movimento
turistico alberghiero aumenta ad un tasso medio annuo del 2,5% per gli arrivi dei clienti nelle strutture e
dell’1,7% per i pernottamenti o presenze. Nel frattempo al permanenza media della clientela in uno stesso
esercizio passa da 4,2 giorni a 3,1; quarant’anni fa il cliente restava nell’albergo un giorno in più di quanto
accade nel 2012.
Lo sviluppo del periodo 1970-2010 è trainato dalla componente straniera che aumenta ad un tasso medio
annuo del 3,1% per gli arrivi e ad uno del 2,2% per le presenze, a fronte della componente nazionale che
aumenta rispettivamente del 2,1% e dell’1,4%.
Nel quarantennio considerato il movimento alberghiero si è più che raddoppiato. A partire dal 1990 e fino al
2012 la domanda alberghiera è aumentata ad un tasso medio annuo del 2,2% per gli arrivi e dell’1,3% per le
presenze. L’andamento è positivo fino al 2001, con un forte incremento di presenze nell’anno 2000, per effetto
del Giubileo (6,9%), e uno più contenuto nel 2001 (2,3%).
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
105
Tab. 2 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi alberghieri. Anni 1970, 1980, 1985, 1990, 1995,
2000-2012. Valori assoluti, variazioni % annue e di medio/lungo periodo
Italiani
1970
1980
1985
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Arrivi
19.520.592
25.637.894
28.334.753
33.775.318
34.258.093
37.962.902
38.648.182
38.010.546
39.155.590
40.741.105
41.275.648
42.520.635
43.282.459
43.498.154
43.698.082
44.353.731
45.072.135
43.777.264
Presenze
79.054.362
99.309.047
106.711.229
125.052.671
123.466.900
136.391.687
138.559.383
133.295.056
135.216.816
136.618.636
138.123.305
140.396.593
141.311.303
141.186.598
139.789.528
139.546.950
139.869.825
132.909.800
‘80/’70
‘90/’80
‘00/'’90
‘05/’00
‘10/'05
‘10/'00
‘11/'00
‘12/'00
‘10/'90
‘12/'90
‘11/'90
‘12/'10
2,8
2,8
1,2
1,7
1,4
1,6
1,6
1,2
1,4
1,2
2,7
-0,7
2,3
2,3
0,9
0,3
0,2
0,2
0,2
-0,2
0,5
0,3
1,0
-4,8
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
4,0
1,8
-1,6
3,0
4,0
1,3
3,0
1,8
0,5
0,5
1,5
1,6
-2,9
6,4
1,6
-3,8
1,4
1,0
1,1
1,6
0,7
-0,1
-1,0
-0,2
0,2
-5,0
Stranieri
P.M.
Arrivi
Presenze P.M.
Arrivi
4,0
10.369.849
46.311.394
4,5
29.890.441
3,9
14.581.731
66.188.494
4,5
40.219.625
3,8
16.090.344
63.978.223
4,0
44.425.097
3,7
17.924.420
66.012.130
3,7
51.699.738
3,6
23.466.526
84.565.791
3,6
57.724.619
3,6
28.797.260
97.221.120
3,4
66.760.162
3,6
29.138.063
100.322.354
3,4
67.786.245
3,5
29.339.827
97.837.167
3,3
67.350.373
3,5
28.174.361
93.934.636
3,3
67.329.951
3,4
29.916.074
97.173.063
3,2
70.657.179
3,3
30.943.456
102.311.911
3,3
72.219.104
3,3
33.512.760
107.858.735
3,2
76.033.395
3,3
34.768.963
113.017.439
3,3
78.051.422
3,2
33.666.586
110.491.709
3,3
77.164.740
3,2
32.632.696
106.828.579
3,3
76.330.778
3,1
35.020.415
111.551.526
3,2
79.374.146
3,1
37.983.634
120.014.027
3,2
83.055.769
3,0
38.867.517
122.700.343
3,2
82.644.781
Variazione media annua di medio e lungo periodo (valori in %)
3,5
3,6
3,0
2,1
0,0
2,5
4,9
3,9
2,6
1,4
1,0
1,6
2,5
1,7
1,9
2,0
1,4
1,7
2,5
1,9
2,0
2,5
2,0
1,8
3,4
2,7
2,2
3,6
2,9
2,2
7,1
5,6
4,4
11,0
4,9
2,0
Variazione rispetto all’anno precedente (valori in %)
8,5
7,7
5,9
1,2
3,2
1,5
0,7
-2,5
-0,6
-4,0
-4,0
0,0
6,2
3,4
4,9
3,4
5,3
2,2
8,3
5,4
5,3
3,7
4,8
2,7
-3,2
-2,2
-1,1
-3,1
-3,3
-1,1
7,3
4,4
4,0
8,5
7,6
4,6
2,3
2,2
-0,5
Totale
Presenze
125.365.756
165.497.541
170.689.452
191.064.801
208.032.691
233.612.807
238.881.737
231.132.223
229.151.452
233.791.699
240.435.216
248.255.328
254.328.742
251.678.307
246.618.107
251.098.476
259.883.852
255.610.143
P.M.
4,2
4,1
3,8
3,7
3,6
3,5
3,5
3,4
3,4
3,3
3,3
3,3
3,3
3,3
3,2
3,2
3,1
3,1
2,8
1,4
2,0
0,6
0,9
0,7
1,0
0,8
1,4
1,3
2,8
1,8
6,9
2,3
-3,2
-0,9
2,0
2,8
3,3
2,4
-1,0
-2,0
1,8
3,5
-1,6
Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat
La crescita del comparto si arresta nel 2002, anno critico per tutto il turismo mondiale perché susseguente
l’attentato alle torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001, e prosegue nel 2003; nel 2004 si verifica una
ripresa che continua fino al fino al 2007; nuove difficoltà e diminuzione relativamente contenuta della domanda
nel biennio 2008-2009 come effetto dell’avvio della più generale crisi economica, e andamento positivo nel
2010 e 2011 quando il turismo regge e reagisce all’urto della crisi, spinto dalla domanda internazionale.
Nel 2012 sono stati rilevati per il comparto alberghiero 82,6 milioni di arrivi nazionali e internazionali, che
hanno determinato 259,6 milioni di presenze, per una permanenza media di 3,1 notti.
L’evoluzione del comparto alberghiero è sempre stata analoga a quella del trend complessivo, visto che per
lungo tempo ha determinato una quota del movimento turistico intorno ai tre quarti del totale (75,8% nel 1990)
106 La domanda di ricettività alberghiera
ufficialmente rilevato dall’Istat in Italia in termini di presenze, mentre oggi ne determina più dei due terzi (il
67,1% nel 2012). La permanenza media appare ancora in leggera, ma continua, diminuzione tendenziale.
Graf. 9 – Presenze alberghiere degli italiani e degli stranieri agli inizi dei decenni considerati. Valori in migliaia.
Anni 1970-2010
Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat
Graf. 10 – Presenze alberghiere degli italiani e degli stranieri negli anni 2000-2012. Valori in migliaia
Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat
Graf. 11 – Presenze alberghiere ed extralberghiere complessive negli anni 2000-2012. Migliaia
Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
107
Nel corso degli anni duemila la dinamica del movimento dall’estero è risultata assai più positiva sia per gli
arrivi che per le presenze con tassi medi annui di incremento maggiori rispetto alla componente domestica.
Gli arrivi dall’estero sono aumentati ad un tasso medio annuo del 2,5% e le presenze a uno del 2,0%, mentre
per la componente nazionale gli arrivi sono aumentati solo dell’1,2% mentre al contrario le presenze hanno
subito un calo del -0,2%.
Il grafico 12 e il grafico 13 rendono evidente la differenza fra andamento della domanda nazionale e
internazionale rispetto alla utilizzazione della ricettività alberghiera; a partire dal 2007 è in atto un andamento
tendente alla stazionarietà per i residenti in Italia, a fronte delle forti reattività e discontinuità, ma con linea
tendenziale in forte aumento, per la componente estera.
Graf. 12 - Evoluzione indicizzata dei flussi turistici alberghieri per italiani, stranieri e totale. Anno base 2000=100
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 13 – Tassi di variazione medi annui 2012/2000 di arrivi e presenze negli alberghi per tipologia di clientela.
Valori in %
Fonte: elaborazioni su dati Istat
108 La domanda di ricettività alberghiera
L’incremento della componente estera è dovuto in gran parte alla domanda d’arte di cultura che il Bel Paese
esprime, con forte capacità di attrazione per la domanda intercontinentale emergente come Corea, Cina, India
e Brasile.
Graf. 14 – Variazione percentuale 2012/2000 di arrivi e presenze negli alberghi e nel totale esercizi per tipologia
di clientela. Valori in %
Fonte: elaborazioni su dati Istat
2.2 Un confronto con il comparto extralberghiero
Confrontando nel lungo periodo il comparto alberghiero con quello extralberghiero, si può rilevare che gli
alberghi, pur aumentando considerevolmente arrivi e presenze, vedono diminuire la loro quota relativa di
mercato a favore di nuovi alcuni segmenti di ricettività extralberghiera come i B&B, gli agriturismi e le residenze
turistiche.
Nel 1990 gli alberghi incidevano sulle presenze totali per l’87,5% degli arrivi e il 75,8% delle presenze; nel
2000 le percentuali corrispondenti erano l’83,4% ed il 68,9%; nel 2011 sono il 79,7% e 67,1%.
Nel 2012 i turisti italiani, con 11,2 milioni di arrivi e 67,2 milioni di presenze, determinano il 53,2% degli arrivi
e il 53,7% delle presenze extra-alberghiere rispetto a quelle totali del comparto turistico, mentre le rispettive
percentuali erano del 60,1% e del 69,4% nel 1990 e del 52,5% e del 59,0% nell’anno 2000.
È in aumento il peso relativo della componente estera nella composizione del fenomeno turistico
complessivo.
Ovviamente i dati riportati sono quelli che appaiono dalle statistiche ufficiali ma è noto che in campo
extralberghiero la gran parte del movimento turistico negli alloggi di proprietà o in affitto non viene rilevata
semplicemente perché non vi è alcun obbligo di rilevazione. Secondo stime di diverse fonti3 il movimento che
non appare è più grande circa 1,8 volte rispetto a quello ufficialmente rilevato dalle statistiche.
Nel lungo periodo (1990-2012), la componente italiana incrementa le proprie presenze alberghiere ad un
tasso medio annuo dello 0,3% e quella estera del 2,9%, mentre le presenze della componente extralberghiera
aumentano rispettivamente ad un tasso medio annuo del 2,1% e del 5,3%.
3
Fra le varie fonti: Banca d’Italia, Unioncamere, Mercury S.r.l.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
109
Tab. 3 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi extralberghieri. Anni 1990, 2000-2012. Valori
assoluti, variazioni % annue e di medio/lungo periodo
Anno
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Arrivi
4.419.163
5.329.515
6.961.260
7.357.205
7.664.720
8.562.938
8.469.100
8.936.225
9.329.937
9.994.502
10.251.208
10.676.997
10.665.776
11.190.925
11.217.318
‘95/’90
‘05/’00
‘10/’05
‘10/’00
‘10/’90
‘12/'90
‘12/'00
‘12/'10
3,8
5,1
3,6
4,4
4,5
4,3
4,4
2,6
‘01/’00
‘02/’01
‘03/’02
‘04/’03
‘05/’04
‘06/’05
‘07/’06
‘08/’07
‘09/’08
‘10/’09
‘11/’10
‘12/’11
5,7
4,2
11,7
-1,1
5,5
4,4
7,1
2,6
4,2
-0,1
4,9
0,2
Italiani
Presenze
42.443.458
50.027.321
62.136.471
65.091.477
66.392.064
69.543.076
67.532.234
68.630.815
69.506.844
71.864.768
70.682.680
71.478.983
70.793.102
70.523.845
67.206.695
Stranieri
P.M.
Arrivi
Presenze P.M.
9,6
2.938.545
18.707.780
6,4
9,4
4.114.551
28.434.780
6,9
8,9
6.310.215
43.135.865
6,8
8,8
6.629.918
46.349.919
7,0
8,7
7.015.219
47.722.763
6,8
8,1
6.831.763
45.718.789
6,7
8,0
6.799.393
43.991.725
6,5
7,7
7.183.235
46.189.141
6,4
7,4
7.681.067
49.002.606
6,4
7,2
8.104.159
50.448.241
6,2
6,9
8.130.138
51.305.725
6,3
6,7
8.492.026
52.665.287
6,2
6,6
8.773.923
53.650.972
6,1
6,3
9.477.845
56.460.035
6,0
6,0
9.871.058
57.894.645
5,9
Variazione media annua di lungo periodo (valori in %)
3,3
7,0
8,7
2,0
2,6
1,4
0,6
4,1
3,0
1,3
3,4
2,2
2,6
5,6
5,4
2,1
5,7
5,3
0,7
4,2
2,7
-2,6
6,1
3,9
Variazione rispetto all’anno precedente (valori in %)
4,8
5,1
7,5
2,0
5,8
3,0
4,7
-2,6
-4,2
-2,9
-0,5
-3,8
1,6
5,6
5,0
1,3
6,9
6,1
3,4
5,5
3,0
-1,6
0,3
1,7
1,1
4,5
2,6
-1,0
3,3
1,9
-0,4
8,0
5,2
-4,7
4,1
2,5
Totale
Arrivi
7.357.708
9.444.066
13.271.475
13.987.123
14.679.939
15.394.701
15.268.493
16.119.460
17.011.004
18.098.661
18.381.346
19.169.023
19.439.699
20.668.100
21.088.376
Presenze
61.151.238
78.462.101
105.272.336
111.441.396
114.114.827
115.261.865
111.523.959
114.819.956
118.509.450
122.313.009
121.988.405
124.144.270
124.444.074
126.983.880
125.101.340
5,1
4,0
3,8
3,9
5,0
4,9
4,3
4,2
5,1
1,8
1,6
1,7
3,6
3,3
1,6
0,3
5,4
5,0
4,9
-0,8
5,6
5,5
6,4
1,6
4,3
1,4
6,3
2,0
5,9
2,4
1,0
-3,2
3,0
3,2
3,2
-0,3
1,8
0,2
2,0
-1,5
P.M.
8,3
8,3
7,9
8,0
7,8
7,5
7,3
7,1
7,0
6,8
6,6
6,5
6,4
6,1
5,9
Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat
Negli anni duemila (2000-2012) gli italiani aumentano dell’1,2% medio annuo i loro arrivi alberghieri, ma
diminuiscono del -0,2% le loro presenze, mentre per gli stranieri le relative variazioni sono del 2,5% e del 2,0%.
In campo extralberghiero, nello stesso periodo, gli italiani aumentano i loro arrivi del 4,4% e le loro presenze
dello 0,7% mentre gli stranieri rispettivamente del 4,2% e del 2,7%; la media totale è del 4,3% medio annuo
per gli arrivi e dell’1,6% per le presenze.
L’aumento del comparto extralberghiero è stato maggiore rispetto al comparto alberghiero, ma il trend è
condizionato dai cambiamenti delle modalità di rilevazione.
Maggiore è la permanenza media della clientela nelle strutture extralberghiere, dovuta al fatto che l’offerta
extralberghiera è notevolmente orientata verso la fruizione di esercizi stagionali, con soggiorni di lunga durata,
in netta prevalenza estivi; ne sono l’esempio più tipico i campeggi ed i villaggi turistici (turismo all’aria aperta),
che nell’anno 2012 rappresentano il 51,6% dell’intera domanda extralberghiera, e gli alloggi in affitto, che ne
rappresentano il 26,8%.
Complessivamente, dunque, il turismo all’aria aperta determina il 79,5% dell’intera domanda extralberghiera
e il 26,1% di quella complessiva ufficialmente censita.
110 La domanda di ricettività alberghiera
Tab. 4 – Distribuzione degli arrivi e delle presenze fra residenti (italiani) e non residenti (stranieri) nel 1990,
1995 e nel periodo 2000-2012 nel comparto alberghiero
Italiani
Anno
Arrivi
Presenze
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
60,1
56,4
52,5
52,6
52,2
55,6
55,5
55,4
54,8
55,2
55,8
55,7
54,9
54,1
53,2
69,4
63,8
59,0
58,4
58,2
60,3
60,6
59,8
58,7
58,8
57,9
57,6
56,9
55,5
53,7
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
60,1
56,4
52,5
52,6
52,2
55,6
55,5
55,4
54,8
55,2
55,8
55,7
54,9
54,1
53,2
69,4
63,8
59,0
58,4
58,2
60,3
60,6
59,8
58,7
58,8
57,9
57,6
56,9
55,5
53,7
1990
1995
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
64,7
58,9
56,1
56,3
55,7
57,7
57,3
56,8
55,7
55,4
56,3
56,9
55,7
54,2
53,0
66,4
60,6
58,6
58,1
57,8
59,5
59,1
58,2
57,2
56,6
56,7
57,0
56,0
54,4
52,6
Stranieri
Arrivi
Presenze
Esercizi alberghieri
39,9
30,6
43,6
36,2
47,5
41,0
47,4
41,6
47,8
41,8
44,4
39,7
44,5
39,4
44,6
40,2
45,2
41,3
44,8
41,2
44,2
42,1
44,3
42,4
45,1
43,1
45,9
44,5
46,8
46,3
Esercizi extra-alberghieri
39,9
30,6
43,6
36,2
47,5
41,0
47,4
41,6
47,8
41,8
44,4
39,7
44,5
39,4
44,6
40,2
45,2
41,3
44,8
41,2
44,2
42,1
44,3
42,4
45,1
43,1
45,9
44,5
46,8
46,3
Totale
35,3
33,6
41,1
39,4
43,9
41,4
43,7
41,9
44,3
42,2
42,3
40,5
42,7
40,9
43,2
41,8
44,3
42,8
44,6
43,4
43,7
43,3
43,1
43,0
44,3
44,0
45,8
45,6
47,0
47,4
Arrivi
Totale
Presenze
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Considerando il movimento turistico delle presenze in rapporto alle varie tipologie di ricettività utilizzata, la
domanda rilevata dall’Istat privilegia nettamente l’albergo, scelto preferenzialmente nel 67,1% dei casi.
La seconda tipologia utilizzata è quella dei campeggi e villaggi turistici, preferita nel 17,0% dei casi; seguono
gli alloggi in affitto (8,8%), un insieme di strutture che comprendono voci come gli ostelli i rifugi alpini e altre
(per un totale del 3,4%) e gli agriturismi (2,8%).
La domanda che utilizza i bed & breakfast, è stimata solo lo 0,9% del totale.
Si ricorda che il numero dei B&B esistenti in Italia è stimato in circa il 70% del numero degli alberghi; la
dimensione media dei B&B è, infatti, molto ridotta.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
111
Graf. 15 – Composizione della domanda complessiva rispetto alla ricettività utilizzata. Distribuzione delle
presenze complessive rispetto alla ricettività utilizzata. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
La composizione del fenomeno non varia molto distinguendo fra italiani e stranieri anche se i secondi
mostrano di preferire leggermente di più gli alberghi, gli alloggi in affitto e gli agriturismi ed un po’ meno i
campeggi, i B&B e gli altri alloggi complementari.
Considerando la composizione interna delle varie tipologie ricettive il numero delle presenze straniere
prevale sia nel caso degli agriturismi, tipologia per la quale determinano il 54,0% delle presenze a fronte del
40,9% degli arrivi sia negli alloggi in affitto ove determinano il 54,0% degli arrivi e il 51,6% delle presenze. La
loro incidenza è assai elevata anche negli alberghi con il 47,0% degli arrivi e il 48,0% delle presenze.
Graf.16 – Composizione della domanda italiana e della domanda straniera rispetto alla ricettività utilizzata.
Distribuzione delle presenze rispetto alla ricettività utilizzata. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 5 – Distribuzione degli arrivi e delle presenze fra residenti (italiani) e non residenti (stranieri) all’interno
delle varie tipologie ricettive: Anno 2012
Italiani
Alberghi
Campeggi e villaggi turistici
Alloggi in affitto
Agriturismi e alloggi del turismo rurale
Altri esercizi complementari
Bed & Breakfast
Totale
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Arrivi
53,0
51,5
46,0
59,1
63,0
63,1
53,0
Stranieri
Presenze
52,0
53,7
48,4
46,0
71,9
60,4
52,6
Arrivi
47,0
48,5
54,0
40,9
37,0
36,9
47,0
Totale
Presenze
48,0
46,3
51,6
54,0
28,1
39,6
47,4
Arrivi
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Presenze
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
112 La domanda di ricettività alberghiera
2.3 I differenziali della domanda
Nei dodici anni dal 2000 al 2012 il turismo ufficialmente rilevato ha aumentato del 29,6% i propri arrivi e del
12,3% le proprie presenze.
Sono stati raggiunti i 380,7 milioni di pernottamenti, dopo che nel 2011 era stata toccata la cifra record di
386,9 milioni.
Il comparto alberghiero ha visto aumentare i propri arrivi del 23,8% e le proprie presenze del 9,4%, mentre
quelle complementare registra aumenti del 58,9% per gli arrivi e del 18,8% per le presenze. La forte crescita
del comparto extra dipende anche dal fatto che nell’anno 2000 non erano ancora censiti i B&B.
La grande rilevanza del sistema alberghiero è provata dal fatto che nel 2000 gli alberghi determinavano il
68,9% delle presenze di tutto il movimento turistico (italiani + stranieri) rilevato in Italia, mentre nel 2012 la loro
incidenza in termini di presenze è diminuita al 66,45%, perché gli altri comparti sono aumentati di più.
Negli alberghi, quindi, alloggia quasi i due terzi nel movimento turistico complessivo rilevato in Italia secondo
le statistiche ufficiali, ma il comparto è sempre più concorrenziato dall’insieme delle altre tipologie ricettive.
Il comparto alberghiero può sembrare in flessione rispetto alle altre componenti, ma considerando i
differenziali in valori assoluti, qualora si considerino gli incrementi di presenze rilevati dalle varie tipologie
ricettive in rapporto all’aumento totale rilevato, si scopre che gli alberghi sono la ricettività che più traina lo
sviluppo contribuendo per più della metà (52,6%) all’aumento dei 41,826 milioni presene rilevato
complessivamente nel 2012 rispetto al 2010.
L’aumento del comparto alberghiero è determinato in gran parte dall’aumento di 40,960 milioni delle
presenze negli esercizi a quattro stelle, mentre gli esercizi dalle tre stelle ad una stella vedono una diminuzione
complessiva di 28,019 milioni di presenze; aumentano di 4,739 milioni anche le presenze delle residenze
turistico alberghiere e di 4,317 quelle degli alberghi a cinque stelle e 5 stelle lusso.
In termini percentuali la ricettività che registra il maggiore aumento è quella degli alloggi agroturistici che
aumentano ad un tasso medio annuo dell’8,0%, seguiti dagli alloggi in affitto (1,4%), dagli alberghi (0,8%), dai
campeggi e villaggi turistici (0,4%).
Se si tiene conto dei differenziali assoluti fra presenze alla fine ed all’inizio del dodicennio, invece, la maggior
quota dell’aumento è determinata dagli alberghi con il 52,6% dell’aumento totale, seguiti dagli alloggi
agroturistici con una incidenza 15,1%, dagli alloggi in affitto (12,0%) e dai campeggi e villaggi turistici (78,5%).
Graf. 17 – Variazione percentuale delle presenze nelle strutture ricettive indicate nel periodo 2000-2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
113
Graf. 18 – Distribuzione dell’aumento complessivo del valore assoluto delle presenze nel periodo 2000-2012
fra le varie tipologie
Fonte: elaborazione su dati Istat
Graf. 19 – Variazione percentuale assoluta delle presenze nelle tipologie ricettive indicate nel periodo
2000-2012
Fonte: elaborazioni sui dati Istat
Considerando le varie categorie di ricettività, il maggiore aumento è quello degli alberghi a cinque stelle che
da soli determinano un aumento che è più che doppio rispetto a quello di tutta la ricettività complementare o
extra.
Il comparto del turismo, dunque, vede grandi cambiamenti nella utilizzazione degli esercizi ricettivi ma nel
segno della continuità del grande ruolo degli alberghi, che restano la struttura portante di tutto il sistema di
ospitalità nazionale.
Nel corso del periodo 2000-2012 grandi cambiamenti si riscontrano anche nella composizione della
domanda internazionale, a cominciare dalla stessa composizione dei flussi.
Ad esempio, nell’anno duemila il movimento turistico alberghiero era costituito per il 43,1% degli arrivi ed il
41,6% dei pernottamenti dalla componente straniera, mentre le rispettive percentuali sono del 47,0% e 48,0%.
114 La domanda di ricettività alberghiera
Per l’intero movimento turistico (alberghiero ed extralberghiero) nel 2000 gli arrivi degli stranieri erano il 43,9%
e le presenze il 41,4%; nel 2012 le rispettive percentuali sono state il 47,0% e il 47,4%.
Tab 6 – Arrivi e presenze di turisti nelle strutture ricettive indicate nell’anno 2000 e 21012. Valori assoluti,
variazioni percentuali e analisi dei differenziali.
2000
2012
Presenze
Arrivi
Presenze
Alberghi
233.612.807
82.644.781
255.610.143
Campeggi e villaggi tur.
61.477.918
9.057.423
64.598.025
Alloggi in affitto (b)
28.486.177
5.485.883
33.488.493
Alloggi agro-turistici
4.161.421
2.413.476
10.475.299
Altri esercizi
11.146.820
4.131.594
16.539.523
Totale
338.885.143
103.733.157
380.711.483
Quote di mercato
Alberghi
83,4
68,9
79,7
67,1
Campeggi e villaggi tur.
9,7
18,1
8,7
17,0
Alloggi in affitto (b)
3,5
8,4
5,3
8,8
Alloggi agro-turistici
0,9
1,2
2,3
2,8
Altri esercizi
2,5
3,3
4,0
4,3
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
Differenziali fra 2012 e 2000
Quota dei differenziali
Alberghi
15.884.619
21.997.336
67,0
52,6
Campeggi e villaggi tur.
1.323.173
3.120.107
5,6
7,5
Alloggi in affitto (b)
2.687.632
5.002.316
11,3
12,0
Alloggi agro-turistici
1.690.688
6.313.878
7,1
15,1
Altri esercizi
2.115.408
5.392.703
8,9
12,9
Totale
23.701.520
41.826.340
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni sui dati Istat
Arrivi
66.760.162
7.734.250
2.798.251
722.788
2.016.186
80.031.637
Variazioni medie annue
Arrivi
Presenze
1,8
0,8
1,3
0,4
5,8
1,4
10,6
8,0
6,2
3,3
2,2
1,0
Variazioni assolute
Arrivi
Presenze
23,8
9,4
17,1
5,1
96,0
17,6
233,9
151,7
104,9
48,4
29,6
12,3
Cambia notevolmente anche la composizione dei flussi perché due tradizionali bacini di origine della
clientela, tedeschi e giapponesi, non solo perdono quote di mercato ma cedono anche una diminuzione in
valori assoluti dei flussi turistici verso l’Italia, sostituiti da cinesi, russi ed altre nazionalità emergenti.
Il caso più eclatante di cambiamenti in atto è quello dei clienti tedeschi che, dopo avere determinato per
molti anni quasi la metà del totale delle presenze turistiche in Italia, hanno cominciato a vedere ridotta la loro
quota di mercato.
Come principale nazionalità di provenienza, identificavano 43,9% delle presenze straniere in Italia nell’anno
1980, il 37,3% delle presenze nell’anno 2000 e solo il 28,7% nel 2012. Dall’anno 2000 al 2012 i tedeschi sono
diminuiti anche in valori assoluti passando da 52,3 milioni a 51,8 milioni di presenze (-1,0%).
Analogo è il caso del Giappone che rappresentava una quota del 2,4% del mercato nell’anno 2000 e ne
rappresenta una dell’1,5% nel 21012, essendo passato, come paese di origine dei flussi, dalla nona posizione
di inizio periodo, con 3,3 milioni presenze, alla quattordicesima di fine periodo, con 2,8 milioni.
Considerando il solo comparto alberghiero vien confermata la diminuzione dei flussi delle due nazionalità,
mentre tutte le altre crescono. Le quote di mercato alberghiere per i tedeschi risultano minori di quelle generali
per la forte incidenza delle fruizioni nel campo del turismo all’ara aperta.
Nel 2000 i tedeschi rappresentano quasi un terzo (82,9%) del movimento internazionale in termini di
presenze alberghiere rilevate in Italia, mentre nel 2012 ne rappresentano meno di un quarto (24,6%).
Analoghe considerazioni possono essere fatte per i giapponesi che si collocavano in settima posizione e
determinavano il 3,3% dell’intero movimento internazionale nell’anno 2000, mentre si collocano in undicesima
posizione nel 2012 e ne determinano solo il 2,1%; in termini di valori assoluti sono passati da 3,2 milioni di
presenze a 2,2 milioni.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
115
Graf. 20 - Prime venti nazionalità di origine della clientela alberghiera. Quote di mercato (presenze) della
clientela internazionale in Italia. Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Il lungo periodo consente di individuare i grandi cambiamenti in atto, nella composizione dei flussi alberghieri
e, più che altro, nel loro, peso relativo giacché se si considerano le prime venti nazionalità di origine della
clientela,18 di queste sono presenti sia nell’anno 2000 che nell’anno 2012.
Solo le provenienze da Argentina e Grecia, che nel 200 si trovavano in 19ma e 20ma posizione sono state
scalzate da quelle della Cina, che nel 2012 si colloca in 13ma posizione, e dall’Irlanda in 20ma.
Da evidenziare anche il grande balzo in avanti della Russia che pasa dalla 13ma posizione di inizio periodo,
con 1,064 milioni di pernottamenti, alla 7ma di fine periodo, con 5,5 milioni.
Applicando l’analisi dei differenziali ai paesi top 20, per flussi di origine delle presenze verso l’Italia appare
in modo evidente il forte sviluppo della Russia con un aumento percentuale del 417,7 % ed un aumento di
4,438 milioni di presenze rispetto alle poco più di un milione dell’anno duemila.
Il grafico 8 rende evidente la diversa rilevanza degli incrementi in valori assoluti che si sono verificati nei
mercati di provenienza dal 200° al 2012.
116 La domanda di ricettività alberghiera
Graf. 21 - Incrementi di presenze in valori assoluti nel periodo 2000-2012 nei top venti paesi di origine della
clientela nel periodo 2000-2012. Valori in migliaia
Fonte: elaborazione su dati Istat
3.
I flussi delle presenze secondo le categorie alberghiere utilizzate
3.1 La composizione
Considerando il solo comparto alberghiero l’analisi dei flussi secondo le diverse categorie evidenzia una
evoluzione qualitativa di lungo e medio periodo positiva.
Aumentano la loro quota le classi più alte, di categoria 5 e 4 stelle e della classe media (3 stelle e residenze
turistiche alberghiere) a vantaggio degli esercizi di più piccola dimensione e con minori servizi come gli alberghi
a 1 e 2 stelle. La propensione ad un aumento della utilizzazione degli alberghi a 4 e 5 stelle è stata continua.
Nel 2012, 106,0 milioni di presenze si sono concentrate negli alberghi a elevata categoria e 125,7 milioni in
quelli medi per una quota del 41,5% e del 49,2% del totale del movimento alberghiero.
Complessivamente le tre categorie alberghiere raccolgono, come presenze, più del 60% di tutto il
movimento turistico censito, alberghiero e complementare, esistente in Italia.
Lo sviluppo qualitativo del comparto è provato dal fatto che nel 1990 la quota di presenze negli alberghi a 4
e 5 stelle era solo il 17,5%; nel 1995 è il 22,4%, nel 2000 il 26,0%, nel 2005 il 32,1 % e nel 2012 il 41,5%.
L’utilizzazione degli alberghi di qualità risulta maggiore per la componente straniera rispetto a quella dei
nazionali: i primi, quando frequentano gli alberghi, si concentrano per il 53,3% degli arrivi e il 48,3% delle
presenze negli esercizi a 4 e 5 stelle; per i residenti in Italia le percentuali corrispondenti sono relativamente
minori pari al 42,3% per gli arrivi e al 35,2% per le presenze.
Considerando le variazioni medie annue degli arrivi e delle presenze del periodo 1990-2000 e poi quelle del
periodo successivo, 2000-2012, appare in modo evidente lo slittamento delle categorie di categoria più bassa
verso l’alto, secondo una tendenza che non si è mai interrotta.
Nel corso degli anni Duemila le presenze negli esercizi a 4 e 5 stelle sono aumentate ad un tasso medio
annuo del 4,8% e quelle a tre stelle dello 0,2%, mentre sono diminuite le presenze negli alberghi ad una e due
stelle del -6,0%, per una media complessiva di incremento dello 0,8%.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
117
Tab. 7 – Arrivi presenze e P.M. per categoria alberghiera. Anni 1990, 1995, 2000 e 2005-2012. Valori assoluti
Categoria
Italiani
Arrivi
Stranieri
Presenze
Arrivi
Totale
Presenze
Arrivi
Presenze
1990
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
7.386.075
15.231.254
11.157.989
33.775.318
17.492.040
54.791.148
52.769.483
125.052.671
5.613.437
7.195.608
5.115.375
17.924.420
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
8.549.145
16.370.582
9.338.366
34.258.093
20.580.566
60.653.976
42.232.358
123.466.900
9.271.078
9.313.817
4.881.631
23.466.526
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
10.333.186
19.727.962
7.901.754
37.962.902
27.615.466
75.717.509
33.058.712
136.391.687
11.356.598
12.828.178
4.612.484
28.797.260
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
13.576.003
21.858.326
5.841.319
41.275.648
36.238.497
79.798.543
22.086.265
138.123.305
13.904.866
13.508.082
3.530.508
30.943.456
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
14.783.056
22.005.456
5.732.123
42.520.635
39.034.487
80.350.833
21.011.273
140.396.593
15.890.204
14.047.800
3.574.756
33.512.760
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
15.647.009
22.193.474
5.441.976
43.282.459
40.955.809
80.484.367
19.871.127
141.311.303
16.686.309
14.566.859
3.515.795
34.768.963
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
16.341.695
22.142.078
5.014.381
43.498.154
42.721.764
80.464.280
18.000.554
141.186.598
16.266.453
14.132.588
3.267.545
33.666.586
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
17.265.101
21.684.270
4.748.711
43.698.082
44.981.182
78.118.015
16.690.331
139.789.528
16.157.433
13.363.072
3.112.191
32.632.696
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
18.377.215
21.521.296
4.455.220
44.353.731
47.262.581
76.805.163
15.479.206
139.546.950
18.057.250
13.941.865
3.021.300
35.020.415
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
19.116.780
21.595.645
4.359.710
45.072.135
49.094.606
75.913.251
14.888.968
139.896.825
20.041.926
14.870.609
3.071.099
37.983.634
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
18.514.897
21.079.116
4.183.251
43.777.264
46.732.377
72.469.640
13.707.783
132.909.800
20.723.340
15.133.844
3.010.333
38.867.517
15.981.844
27.783.178
22.247.108
66.012.130
12.999.512
22.426.862
16.273.364
51.699.738
33.473.884
82.574.326
75.016.591
191.064.801
26.050.187
37.640.330
20.875.274
84.565.791
17.820.223
25.684.399
14.219.997
57.724.619
46.630.753
98.294.306
63.107.632
208.032.691
33.108.907
46.986.413
17.125.800
97.221.120
21.689.784
32.556.140
12.514.238
66.760.162
60.724.373
122.703.922
50.184.512
233.612.807
40.986.857
48.480.983
12.844.071
102.311.911
27.480.869
35.366.408
9.371.827
72.219.104
77.225.354
128.279.526
34.930.336
240.435.216
45.635.641
49.693.537
12.529.557
107.858.735
30.673.260
36.053.256
9.306.879
76.033.395
84.670.128
130.044.370
33.540.830
248.255.328
48.732.284
51.847.760
12.437.395
113.017.439
32.333.318
36.760.333
8.957.771
78.051.422
89.688.093
132.332.127
32.308.522
254.328.742
48.244.114
50.701.841
11.545.754
110.491.709
32.608.148
36.274.666
8.281.926
77.164.740
90.965.878
131.166.121
29.546.308
251.678.307
47.957.808
48.166.229
10.704.542
106.828.579
33.422.534
35.047.342
7.860.902
76.330.778
92.938.990
126.284.244
27.394.873
246.618.107
51.754.150
49.499.210
10.298.166
111.551.526
36.434.465
35.463.161
7.476.520
79.374.146
99.016.731
126.304.373
25.777.372
251.098.476
57.374.951
52.250.701
10.388.375
120.014.027
39.158.706
36.466.254
7.430.809
83.055.769
106.469.557
128.163.952
25.277.343
259.910.852
59.268.783
53.307.381
10.124.179
122.700.343
39.238.237
36.212.960
7.193.584
82.644.781
106.001.160
125.777.021
23.831.962
255.610.143
1995
2000
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Le presenze negli alberghi a 4 e 5 stelle nell’anno 2012 sono più che triplicate rispetto a quelle dell’anno
1990 e sono aumentate di tre quarti rispetto a quelle dell’anno 2000. Per converso le presenze negli alberghi
ad una e due stelle, nello stesso periodo, si sono ridotte a circa 1/3 rispetto a quelle del 1990 e a circa la metà
rispetto a quelle del 2000.
118 La domanda di ricettività alberghiera
Tab 8. – Arrivi presenze di italiani e stranieri. Anni 1990, 1995, 2000, 2005, 2010 e 2012. Distribuzione
percentuale fra categorie alberghiere
Categoria
Arrivi
Italiani
Presenze
Arrivi
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
21,9
45,1
33,0
100,0
14,0
43,8
42,2
100,0
31,3
40,1
28,5
100,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
25,0
47,8
27,3
100,0
16,7
49,1
34,2
100,0
39,5
39,7
20,8
100,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
27,2
52,0
20,8
100,0
20,2
55,5
24,2
100,0
39,4
44,5
16,0
100,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
32,9
53,0
14,2
100,0
26,2
57,8
16,0
100,0
44,9
43,7
11,4
100,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
41,4
48,5
10,1
100,0
33,9
55,0
11,1
100,0
51,6
39,8
8,6
100,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
42,4
47,9
9,7
100,0
35,1
54,3
10,6
100,0
52,8
39,2
8,1
100,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
42,3
48,2
9,6
100,0
35,2
54,5
10,3
100,0
53,3
38,9
7,7
100,0
Stranieri
Presenze
1990
Totale
Arrivi
Presenze
24,2
42,1
33,7
100,0
25,1
43,4
31,5
100,0
17,5
43,2
39,3
100,0
30,8
44,5
24,7
100,0
30,9
44,5
24,6
100,0
22,4
47,2
30,3
100,0
34,1
48,3
17,6
100,0
32,5
48,8
18,7
100,0
26,0
52,5
21,5
100,0
40,1
47,4
12,6
100,0
38,1
49,0
13,0
100,0
32,1
53,4
14,5
100,0
46,4
44,4
9,2
100,0
45,9
44,7
9,4
100,0
39,4
50,3
10,3
100,0
47,8
43,5
8,7
100,0
47,1
43,9
8,9
100,0
41,0
49,3
9,7
100,0
48,3
43,4
8,3
100,0
47,5
43,8
8,7
100,0
41,5
49,2
9,3
100,0
1995
2000
2005
2010
2011
2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
Graf. 22 – Variazione percentuale media annua delle presenze per categorie alberghiere nel periodo 19902000 e nel periodo 2000-2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
119
Graf. 21 – Distribuzione % delle presenze turistiche per categoria alberghiera e tipologia di clientela. Anni 2000,
2005 e 2010 e 2012
2000
2005
2010
2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 9 – Distribuzione % dei flussi turistici tra italiani e stranieri per categoria alberghiera. Anni 2000, 2005 e
2010 e 2012
Italiani
Arrivi
Stranieri
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
47,6
60,6
63,1
56,9
52,4
39,4
36,9
43,1
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
49,4
61,8
62,3
57,2
50,6
38,2
37,7
42,8
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
50,4
60,7
59,6
55,9
49,6
39,3
40,4
44,1
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
47,2
60,7
58,2
53,0
52,8
39,3
41,8
47,0
Categoria
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Totale
2000
100,0
100,0
100,0
100,0
2005
100,0
100,0
100,0
100,0
2010
100,0
100,0
100,0
100,0
2012
100,0
100,0
100,0
100,0
Italiani
Presenze
Stranieri
Totale
45,5
61,7
65,9
58,4
54,5
38,3
34,1
41,6
100,0
100,0
100,0
100,0
46,9
62,2
63,2
57,4
53,1
37,8
36,8
42,6
100,0
100,0
100,0
100,0
47,7
60,8
60,0
55,6
52,3
39,2
40,0
44,4
100,0
100,0
100,0
100,0
44,1
60,8
57,5
52,0
55,9
39,2
42,5
48,0
100,0
100,0
100,0
100,0
120 La domanda di ricettività alberghiera
Tab. 10 – Variazione percentuale annua 2012/2011 e tassi di variazione medi annui di lungo (2012/1990;
2012/2000) e medio periodo (2012/2005)
Categoria
Arrivi
Italiani
Presenze
Stranieri
Presenze
Var.% 2012/2011
3,4
1,8
-2,0
2,3
T.v.m.a.% 2012/1990
6,1
3,4
-2,4
3,6
T.v.m.a.% 2012/2000
5,1
1,4
-3,5
2,5
T.v.m.a.% 2012/2005
5,9
1,6
-2,3
3,3
Arrivi
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
-3,1
-2,4
-4,0
-2,9
-4,8
-4,5
-7,9
-5,0
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
4,3
1,5
-4,4
1,2
4,6
1,3
-5,9
0,3
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
5,0
0,6
-5,2
1,2
4,5
-0,4
-7,1
-0,2
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
4,5
-0,5
-4,7
0,8
3,7
-1,4
-6,6
-0,5
Arrivi
Totale
Presenze
3,3
2,0
-2,5
2,2
0,2
-0,7
-3,2
-0,5
-0,4
-1,9
-5,7
-1,7
6,1
3,0
-3,5
2,9
5,1
2,2
-3,6
2,2
5,4
1,9
-5,1
1,3
5,0
1,1
-4,3
2,0
5,1
0,9
-4,5
1,8
4,8
0,2
-6,0
0,8
5,4
1,4
-3,3
2,6
5,2
0,3
-3,7
1,9
4,6
-0,3
-5,3
0,9
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 23 – Evoluzione indicizzata delle presenze turistiche per categoria alberghiera di lungo periodo e di
quinquennio in quinquennio. Anno base 1990=100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 24 – Evoluzione indicizzata delle presenze turistiche per categoria alberghiera di lungo medio periodo.
Anni 2005-2012. Anno base 1990=100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
121
Con riferimento al grafico di medio periodo 2005-2012 (Graf. 24) appare qualche segnale di difficoltà anche
per l’evoluzione della domanda degli alberghi a tre stelle e simili.
Presentiamo anche le variazioni medie annue degli arrivi e delle presenze dei residenti in Italia e dei clienti
esteri, sia di breve che di medio e lungo periodo (Tab. 10).
3.2 Sintonia o discrasia fra domanda e offerta
Nel periodo che va dal 1990 al 2012 si rileva una stretta correlazione fra l’aumento del numero dei posti
letto e quello delle presenze registrate negli alberghi. Complessivamente sia i letti che le presenze sono
aumentati a un tasso medio annuo dell’1,3%.
L’andamento delle varie categorie è ovviamente diversificato per effetto dei mutamenti qualitativi che si sono
realizzati. L’andamento della domanda degli hotel di maggiore qualità (4 e 5 stelle) è in linea con quello
dell’offerta in termini di posti letto; le presenze aumentano ad un tasso medio annuo del 5,4% nel ventennio a
cavallo del secolo (1990-2012) e il numero dei posti letto del 5,3%. Diversa è la situazione delle strutture con
tre stelle, per le quali la domanda aumenta ad un tasso medio annuo dell’1,9%, mentre l’offerta è aumentata
ad un tasso del 2,4%, con una conseguente diminuzione del tasso medio di occupazione alberghiera. Gli
alberghi a tre stelle, peraltro, fino ad oggi sono stati la struttura portante del comparto sia in termini di offerta
che di domanda perché dispongono del 51,5% del numero dei letti di tutto il settore alberghiero e determinano
il 49,2% della domanda in termini di presenze ed il 43,8 considerando il numero degli arrivi.
Tab. 11 – Andamento dell’offerta e della domanda alberghiera. Tasso di occupazione lordo anni 1990, 2000,
2010 e 2012. Valori assoluti, tassi annui di sviluppo e quote di mercato del numero dei letti e delle presenze
1990
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 ed 1 stella
Totale
2000
Presenze
Letti
Presenze
33.473.884
397.096
60.724.373
82.574.326
962.297 122.703.922
75.016.591
494.708
50.184.512
191.064.801 1.854.101 233.612.807
Tasso di occupazione lordo
1990
2000
2010
2012
36,1
41,9
37,1
36,3
32,9
34,9
30,1
29,7
27,0
27,8
23,1
22,5
30,7
34,5
31,6
31,1
Tasso medio annuo 1990-2000
Letti
Presenze
4,6
6,1
3,4
4,0
-4,2
-3,9
0,9
2,0
Quote di mercato in termini di presenze
1990
2000
2010
2012
17,5
26,0
41,0
41,5
43,2
52,5
49,3
49,2
39,3
21,5
9,7
9,3
100,0
100,0
100,0
100,0
Letti
254.393
686.797
762.352
1.703.542
2011
2012
Letti
Presenze
Letti
Presenze
785.766
106.469.557
800.417
106.001.160
1.167.106
128.163.952
1.159.737
125.777.021
300.131
25.277.343
290.550
23.831.962
2.253.003
259.910.852
2.250.704
255.610.143
T.m.a. 1990-2012
T.m.a. 2011-2012
Letti
Presenze
Letti
Presenze
5,3
5,4
1,9
-0,4
2,4
1,9
-0,6
-1,9
-4,3
-5,1
-3,2
-5,7
1,3
1,3
-0,1
-1,7
Tasso medio annuo 2000-2012
Letti
Presenze
6,0
4,8
1,6
0,2
-4,3
-6,0
1,6
0,8
Quote di mercato in termini di numero letti
1990
2000
2010
2012
14,9
21,4
34,9
35,6
40,3
51,9
51,8
51,5
44,8
26,7
13,3
12,9
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Nel periodo 1990-2012 l’aumento della domanda in termini di presenze (5,4% di tasso medio annuo delle
presenze) per gli esercizi di categoria più elevata, (4 e 5 stelle) è in linea con l’evoluzione dell’offerta (5,3% del
numero dei posti letto), mentre per gli esercizi di media qualità, che rappresentano più della metà del totale,
l’aumento dei posti letto (media annua 2,4%) risulta maggiore rispetto a quello delle presenze (1,9%); in valori
assoluti le presenze aumentano di più del 59%, mentre i posti letto di circa il 65%. Da tempo è in atto una
122 La domanda di ricettività alberghiera
razionalizzazione del sistema che ha portato ad una forte riduzione del numero degli esercizi a una e due stelle
e al contemporaneo slittamento verso l’alto del sistema alberghiero.
Scomponendo il dato di sintesi fra l’ultimo decennio (1990-2000) del secolo scorso ed il primo del nuovo
secolo (2000-2010) emerge una forte differenziazione perché nel periodo 1990-2000 il numero delle presenze
aumenta ad un tasso medio annuo (2,0%) che è più del doppio rispetto a quello del numero dei posti letto
(0,9%), mentre negli anni duemila il numero dei posti letto aumenta (2,0%) ad un tasso maggiore dell’aumento
delle presenze alberghiere (0,7%). Il dato di fatto che emerge come valutazione di sintesi è la continua la
riduzione del peso degli alberghi a una e due stelle, in parallelo con il forte sviluppo degli alberghi a quattro e
cinque stelle, generalmente considerati di maggiore qualità. Tuttavia, anche tenendo conto dell’aumento della
domanda degli ultimi anni, nel corso degli anni duemila l’offerta alberghiera tendenzialmente è aumentata a
ritmi un po’ più sostenuti della domanda della clientela; con effetto sul tasso di occupazione degli esercizi.
4.
Località e tipologia di turismo scelta
Considerando l’offerta complessiva, nel 2012 la domanda turistica si è orientata prevalentemente, come
negli anni precedenti, verso le località marine dove in totale si sono registrate 116,2 milioni di presenze, il
30,5% del movimento totale. Seguono le città di interesse storico e artistico (98,0 milioni di presenze e una
incidenza del 25,8%), e le località montane (47,9 milioni e incidenza del 12,6%)4.
Tab. 12– Arrivi e presenze per macrotipologia ricettiva e tipologia di località. Valori assoluti. Anno 2012
Tipo di località
Es. Alberghieri
Arrivi
Presenze
Città di interesse storico e artistico
Località montane
Località lacuali
Località marine
Località termali
Località collinari e di interesse vario
Totale località di interesse turistico
Altre località
Totale generale
31.384.164
8.027.196
3.891.161
16.286.477
3.149.385
2.989.121
65.727.504
16.917.277
82.644.781
Città di interesse storico e artistico
Località montane
Località lacuali
Località marine
Località termali
Località collinari e di interesse vario
Totale località di interesse turistico
Altre località
Totale generale
38,0
9,7
4,7
19,7
3,8
3,6
79,5
20,5
100,0
Città di interesse storico e artistico
Località montane
Località lacuali
Località marine
Località termali
Località collinari e di interesse vario
Totale località di interesse turistico
Altre località
Totale generale
84,8
76,1
61,8
73,6
89,3
72,4
78,6
84,3
79,7
Es. Extralberghieri
Totale Esercizi Ricettivi
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Valori assoluti
71.342.672
5.617.653
26.697.874
37.001.817
98.040.546
35.496.565
2.526.673
12.428.765
10.553.869
47.925.330
13.387.168
2.408.248
15.273.597
6.299.409
28.660.765
70.262.508
5.856.422
45.918.046
22.142.899
116.180.554
11.244.038
375.738
1.825.754
3.525.123
13.069.792
9.264.776
1.142.218
5.454.713
4.131.339
14.719.489
210.997.727
17.926.952
107.598.749
83.654.456
318.596.476
44.612.416
3.161.424
17.502.591
20.078.701
62.115.007
255.610.143
21.088.376
125.101.340
103.733.157
380.711.483
Distribuzione percentuali fra tipologie di turismo
27,9
26,6
21,3
35,7
25,8
13,9
12,0
9,9
10,2
12,6
5,2
11,4
12,2
6,1
7,5
27,5
27,8
36,7
21,3
30,5
4,4
1,8
1,5
3,4
3,4
3,6
5,4
4,4
4,0
3,9
82,5
85,0
86,0
80,6
83,7
17,5
15,0
14,0
19,4
16,3
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Distribuzione percentuale fra categorie alberghiere
72,8
15,2
27,2
100,0
100,0
74,1
23,9
25,9
100,0
100,0
46,7
38,2
53,3
100,0
100,0
60,5
26,4
39,5
100,0
100,0
86,0
10,7
14,0
100,0
100,0
62,9
27,6
37,1
100,0
100,0
66,2
21,4
33,8
100,0
100,0
71,8
15,7
28,2
100,0
100,0
67,1
20,3
32,9
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
È opportuno comunque precisare che le località sono classificate dall’Istat in base alla forma di turismo prevalente per cui se una destinazione è per il
49% balneare e per il 51% città d’arte viene identificata solo quest’ultima tipologia. Inoltre diversi comuni, che determinano il 19,4% degli arrivi e il 16,3%
delle presenze, vengono considerati come località non turistiche (non altrimenti classificate). Probabilmente l’Istat rinuncerà a proseguire con questa
classificazione per tipologia a vantaggio di una maggiore dettaglio a livello comunale.
4
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
123
Se al mare si aggiungono anche i laghi (7,5% delle presenze) il turismo balneare-lacuale raggiunge i 144,8
milioni di presenze, per un quota del 38,0% delle presenze complessive rilevate in Italia.
È in aumento il peso delle località di interesse storico e artistico e in diminuzione quello delle destinazioni
balneari; nel 2008 le località marine incidevano per il 31,6% della domanda e le città di interesse storico e
artistico per il 24,4%.
Graf. 25 – Distribuzione delle presenze turistiche per tipologia di località e macrotipologia ricettiva. Valori in
percentuale. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
124 La domanda di ricettività alberghiera
Nell’anno 2012 i pernottamenti nel settore alberghiero si caratterizzano per una minore concentrazione nelle
località balneari e lacuali rispetto all’extralberghiero, mentre maggiore e in aumento è la concentrazione degli
stessi nelle città d’arte (27,9% contro il 21,3% dell’extralberghiero). Gli alberghi mostrano un maggior peso
anche per le località montane (13,9% a fronte del 9,9% dell’extralberghiero) e per le località termali (4,4% a
fronte dell’1,5%). In termini assoluti, nel 2012, gli esercizi alberghieri situati nelle città di interesse storico e
artistico hanno raccolto 31,4 milioni di arrivi per 71,3 milioni di presenze e una permanenza media di 2,3 notti;
nelle località balneari, invece, i 16,3 milioni di turisti hanno prodotto 70,2 milioni di presenze per 4,3 notti di
permanenza media.
Con riferimento al sistema alberghiero, è la clientela italiana a preferire maggiormente le località balneari
con il 33,9% delle presenze. In secondo luogo gli italiani scelgono le città d’arte (19,2%) e quindi le montane
(14,5%), termali (4,9%), collinari (2,9%) e lacuali (2,1%).
Graf. 26 – Distribuzione % delle presenze alberghiere fra le diverse tipologie di località per la clientela estera
e domestica. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Le città di interesse storico e artistico sono invece la meta preferita dagli stranieri dove si concentra il 37,3%
delle presenze, seguite dalle località marine (20,5%), montane (13,2%), lacuali (8,6%), collinari (4,4%) e termali
(3,9%). Per gli stranieri sta aumentando il peso delle destinazioni d’arte e culturali e diminuendo quello delle
località montane e termali. Aumenta leggermente anche la propensione ai laghi mentre resta stazionaria quella
verso il mare.
Nel periodo 2000-2012, le imprese alberghiere situate nelle località lacuali hanno registrato il più forte
incremento fra le tipologie turistiche censite, ad un tasso medio annuo dell’1,60%, seguite dalle destinazioni
lacuali città di interesse storico e artistico, con l’1,52%, e dalle località collinari e di interesse vario con l’1,38%.
Tali aumenti sono in gran parte attribuibili ai clienti stranieri che aumentano i loro arrivi e le loro presenze
nelle città d’arte ad un tasso medio annuo del 2,63%, assai elevato, mentre la componente domestica aumenta
dell’1,60% in termini di arrivi ma diminuisce del -0,13% per le presenze. Analoghe considerazioni possono
essere effettuate per le lacuali del Nord Italia meta preferita di paesi vicini come Germania, Austria ed altri oltre
l’arco alpino. Dai dati appare anche la crisi delle città termali e balneari, le sole a vedere una diminuzione
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
125
complessiva di presenze nel periodo 2000-2012, di un certo rilevo per le prime (-2,0% medio annuo); assai più
contenuta per le seconde (-0,2%) tanto da potere parlare di una situazione stazionaria.
Graf. 27 – Variazione percentuale media annua di arrivi e presenze per tipologia di turismo nel periodo
2000-2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
La spiegazione del lieve andamento positivo degli arrivi nelle città termali in confronto al dato negativo delle
presenze è spiegata dal fatto che le lunghe permanenze termali sono state sostituite, nell’ultimo decennio, da
quelle di breve durata di altri tipi di turismo.” Da notare che in realtà il maggior incremento di presenze del
periodo in verifica per località non altrimenti classificate dall’Istat, che vedono un aumento dell’1,4%.
Tab. 13 – Arrivi e presenze nelle strutture alberghiere per tipologia di località e di clientela. Tassi di variazione
medi annui rilevati nel periodo 2000-2012. Valori percentuali
Tipologia di località
Città di interesse storico e artistico
Località montane
Località lacuali
Località marine
Località termali
Località collinari e di interesse vario
Totale località di interesse turistico
Altre località
Totale generale
Italiani
Arrivi
1,6
1,5
1,9
0,5
0,6
1,7
1,2
1,3
1,2
Presenze
-0,1
0,0
-0,7
-0,5
-2,4
0,3
-0,4
0,6
-0,2
Stranieri
Arrivi
2,7
3,2
2,6
1,0
0,4
3,1
2,3
3,8
2,5
Presenze
2,6
2,5
2,4
0,5
-1,3
2,3
1,8
3,2
2,0
Totale
Arrivi
2,2
2,2
2,4
0,7
0,5
2,3
1,7
2,0
1,8
Presenze
1,5
1,0
1,6
-0,2
-2,0
1,4
0,6
1,4
0,8
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Sul dato del periodo ha influito notevolmente il forte incremento che si è verificato per le città d’arte, con un
aumento degli arrivi del 5,4% e delle presenze del 5,2%. Incrementi notevoli hanno avuto anche le località
collinari e di interesse vario, le località lacuali e anche quelle marine.
L’andamento negativo rilevato per la componente domestica per le località montane, lacuali e termali è stato
più che compensato da quello positivo dei clienti esteri; ne consegue che la variazione complessiva risulta
positiva per ogni tipologia.
126 La domanda di ricettività alberghiera
Tab. 14 – Arrivi e presenze nelle strutture alberghiere per tipologia di località e di clientela. Tassi di variazione
medi annui rilevati nel 2012 rispetto all’anno precedente. Valori percentuali
Tipologia di località
Città di interesse storico e artistico
Località montane
Località lacuali
Località marine
Località termali
Località collinari e di interesse vario
Totale località di interesse turistico
Altre località
Totale generale
Italiani
Arrivi
Presenze
-2,4
-3,5
-2,7
-5,4
-4,3
-8,2
-3,2
-5,0
-2,3
-7,4
-3,2
-5,6
-2,8
-5,0
-3,0
-5,1
-2,9
-5,0
Stranieri
Arrivi
1,1
6,7
2,2
3,2
0,5
0,6
2,0
4,0
2,3
Presenze
0,7
5,5
2,7
3,7
0,2
1,7
2,3
1,9
2,2
Totale
Arrivi
-0,3
1,0
0,1
-1,0
-1,1
-1,5
-0,4
-0,8
-0,5
Presenze
-0,9
-0,7
0,2
-2,0
-4,3
-1,5
-1,4
-2,9
-1,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat
L’incidenza delle presenze alberghiere sul totale delle presenze delle varie tipologie di località è massima
per le città termali, con 86,0% del totale (era l’88,8% nel 2008). Esiste una stretta connessione tra il prodotto
turistico e l’offerta alberghiera sia per il prodotto terme, che per quello montano (74,1%) e d’arte (72,8%). In
queste località, le strutture alberghiere assorbono gran parte dell’offerta e quindi anche della domanda. Nelle
località marine e lacuali, invece, la competitività del settore alberghiero risulta in maggiore difficoltà a causa di
una rilevante presenza dell’offerta extralberghiera, segnatamente dei campeggi, dei villaggi turistici e delle
abitazioni per vacanza.
Comunque le presenze alberghiere prevalgono in tutte le tipologie di ricettività, ad eccezione del comparto
lacuale, ove rappresentano solo il 46,7% della clientela.
Graf. 28 - Incidenza % delle presenze alberghiere nelle diverse tipologie di località. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
5.
I flussi turistici stranieri
Il mercato incoming alberghiero ha attirato, nel 2011, 122,7 milioni di presenze di cui il 77,2% provenienti
dall’Europa e ben il 64,0% dai soli Paesi dell’Unione Europea. Ancora più evidente è l’importanza del bacino
europeo per gli esercizi complementari, con una incidenza del 91,2% sui flussi incoming negli esercizi
extralberghieri; l’incidenza è l’83,1% considerando la sola Unione Europea.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
127
Graf. 29 – Composizione % delle presenze estere negli esercizi alberghieri ed extra-europei per
macroprovenienza. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tali percentuali, tuttavia, sono in leggera diminuzione a vantaggio del Paesi extraeuropei che nel 2008
rappresentavano il 21,1% della domanda alberghiera ed oggi ne rappresentano il 22,8%.
Nell’anno record 2011, rispetto all’anno precedente, il mercato alberghiero in Italia rileva un forte aumento
dell’8,5% in termini di arrivi e del 7,6% per le presenze.
Nell’ultimo quarto di secolo mai si era verificato un aumento simile; la valenza di quanto si è registrato è
ancora maggiore se pensiamo al periodo di crisi economica che si stava e stiamo vivendo.
Nel 2012 l’aumento è ben più contenuto sia in termini di arrivi che di presenze con rispettive crescite del
2,3% e del 2,2%.
Graf. 30 - Aumento degli arrivi e delle presenze negli esercizi alberghieri a seconda della provenienza del
turista internazionale. Anno 2012 rispetto all’anno precedente
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Il maggiore incremento è quello delle provenienze dai Paesi europei che non fanno parte dell’Unione
Europea, con un una percentuale del 9,1% per gli arrivi e del 9,6% per le presenze.
I Paesi extraeuropei aumentano del 4,0% per gli arrivi e del 2,7% per le presenze; gli arrivi provenienti dai
Paesi facenti parte dell’Unione Europea rimangono stazionari mentre le presenze crescono solo dello 0,7%.
128 La domanda di ricettività alberghiera
Nella precedente edizione del rapporto la situazione appariva assai diversa e nessuno poteva ipotizzare la
crescita che si è verificata.
Dal 2000 ad oggi il mercato incoming, come presenze, è aumentato ad un tasso medio annuo del 2,1%,
maggiore più di quattro volte rispetto al tasso di aumento delle presenze nazionali.
Il mercato alberghiero mostra una differenza ancora maggiore perché nel periodo 2000-2012 se le presenze
dei nazionali diminuiscono ad un tasso medio anno del -0,2%, quelle dei turisti esteri mostrano una crescita
del 2,0% media annua, cioè ben nove volte più grande.
Tab. 15 – Arrivi, presenze e permanenza media negli alberghi dei principali Paesi Esteri di provenienza
(Top 20). Valori assoluti, incidenza % sul totale incoming e incidenza % sul totale complessivo. Anno 2012
Paesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Germania
Stati Uniti
Regno Unito
Francia
Svizzera
Austria
Russia
Spagna
Belgio
Paesi Bassi
Giappone
Polonia
Cina
Svezia
Australia
Brasile
Repubblica Ceca
Canada
Romania
Danimarca
Altri Paesi
Totale Incoming
Arrivi
Presenze
P.M.
6.990.758
3.913.170
2.454.171
3.007.555
1.664.440
1.600.731
1.578.700
1.493.535
860.163
944.519
1.380.879
691.355
1.516.406
499.838
665.648
696.110
373.893
593.357
443.163
359.677
7.139.449
38.867.517
30.232.994
9.590.364
9.008.697
8.588.324
5.887.689
5.535.023
5.501.906
3.937.151
3.278.599
3.249.696
2.559.377
2.356.455
2.265.575
1.790.342
1.687.234
1.598.437
1.577.270
1.552.994
1.529.980
1.342.876
19.629.360
122.700.343
4,3
2,5
3,7
2,9
3,5
3,5
3,5
2,6
3,8
3,4
1,9
3,4
1,5
3,6
2,5
2,3
4,2
2,6
3,5
3,7
2,7
3,2
Inc.% presenze sul
tot. incoming
24,6
7,8
7,3
7,0
4,8
4,5
4,5
3,2
2,7
2,6
2,1
1,9
1,8
1,5
1,4
1,3
1,3
1,3
1,2
1,1
16,0
100,0
Inc.% presenze sul
tot. complessivo
11,8
3,8
3,5
3,4
2,3
2,2
2,2
1,5
1,3
1,3
1,0
0,9
0,9
0,7
0,7
0,6
0,6
0,6
0,6
0,5
7,7
48,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 31 – Incidenza % delle presenze estere per Paese di provenienza e per tipologia ricettiva. Prime 20
posizioni. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
129
Se gli alberghi dal 2000 al 2011 rilevano un aumento di 21,997 milioni, tale aumento è dovuto del tutto alla
componente estera, dal momento che quella nazionale presenta un andamento negativo delle presenze di
circa -3,5 milioni, mentre la prima aumenta di circa 25,5 milioni di presenze.
Graf. 32 – Incidenza % delle presenze estere per Paese di provenienza e per tipologia ricettiva. Prime 20
posizioni. Anno 2000
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Il principale Paese di origine dei flussi turistici alberghieri è la Germania che copre l’11,8%% dell’intero
mercato turistico in termini di presenze e il 24,6% dell’incoming.
Seguono gli Usa (7,8% dell’incoming), il Regno Unito (7,3%), la Francia (7,0%) e la Svizzera (4,8%).
Tab. 16 – Primi 20 paesi incoming anno 2011. Tasso di variazione medio annuo 2010/2000, 2012/2011,
2012/2000
Rank
2012
2011
1
1
2
2
3
3
4
4
5
6
6
5
7
7
8
8
9
10
10
9
11
12
12
11
13
13
14
14
15
18
16
15
17
16
18
17
19
19
20
20
Paesi
Germania
Stati Uniti
Regno unito
Francia
Svizzera
Austria
Russia
Spagna
Belgio
Paesi Bassi
Giappone
Polonia
Cina
Svezia
Australia
Brasile
Repubblica Ceca
Canada
Romania
Danimarca
Altri Paesi
Totale Incoming
Fonte: elaborazioni su dati Istat
T.v.m.a. % ‘10/’00
Var. %12/11
T.v.m.a 12/00
-1,3
0,8
0,1
0,7
0,4
1,0
13,6
4,3
2,6
2,2
5,9
-2,8
8,7
3,9
5,4
6,0
5,1
8,0
-3,5
4,5
5,1
1,4
3,2
-1,3
3,5
-0,4
5,4
1,1
15,8
-11,5
0,4
0,6
2,9
-4,7
19,5
-1,9
1,9
-1,6
-0,3
0,7
2,6
5,8
3,0
2,2
-0,5
1,0
0,8
1,2
1,3
1,7
14,7
2,8
2,4
2,3
5,4
-2,6
11,5
3,7
5,8
5,8
6,2
7,0
-1,9
4,1
5,4
2,0
130 La domanda di ricettività alberghiera
Graf. 33 – Presenze complessive dei clienti esteri per nazionalità negli anni 2000 e 2012. Trend. Migliaia
Graf. 34 – Presenze alberghiere dei clienti esteri per nazionalità negli anni 2000 e 2012. Trend. Migliaia
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
131
I tedeschi hanno attivato circa 7 milioni di arrivi e 30,2 milioni di presenze per una permanenza media di 4,3
notti, la più alta, insieme a quella della Repubblica Ceca (4,2 notti), per i 20 Paesi considerati; per tali paesi
considerati nel loro insieme la permanenza media è di 3,2 giorni.
Altri Paesi con lunga permanenza sono Belgio (3,8 giorni), Danimarca e Regno Unito (3,7) e Svezia (3,6).
Anche per il comparto extralberghiero la Germania mantiene e, negli ultimi anni, rafforza la sua leadership,
con il 37,2%; la quota era il 35,2% nel 2008. La seconda posizione è da diversi anni intercettata dai Paesi
Bassi con una quota rilevante e pari al 13,9%; seguono l’Austria (5,1%), la Svizzera (4,9%), la Francia (4,8%)
e il Regno Unito (3,7%).
Da evidenziare le più lunghe permanenza medie che caratterizzano il comparto extralberghiero con
riferimento ai singoli Paesi, dai 9,5 giorni dei rumeni e 8 giorni degli olandesi fino ai poco più di tre giorni di
australiani, canadesi, statunitensi e spagnoli. Questi ultimi giungono nel bel paese, prevalentemente per
visitare le città e le altre località italiane, mentre raramente praticano forme di turismo balneare.
Il confronto di lungo periodo, mette in evidenza la maggiore diversificazione attuale del mercato incoming.
Nel 2000, infatti, la Germania rappresentava ben il 37,3% del bacino inbound complessivo, il 32,9%% di quello
alberghiero e il 47% di quello extralberghiero.
Con riferimento al comparto alberghiero nel 2000 era maggiore anche il peso relativo degli Stati Uniti, del
Regno Unito e dell’Austria.
Nel periodo 2000-2012 le presenze tedesche hanno registrato una variazione media annua del -0,5%,
nonostante il forte recupero del 2012 sull’anno precedente, quando sono aumentate del 3,2%. Nel decennio
2000-2010, infatti, il calo era del -1,3% medio annuo:
In calo risultano anche le presenze dalla Polonia (-2,6%) e dalla Romania (-1,9%).
Tutte le altre nazionalità presentano variazioni positive, con un massimo del 14,7% per le provenienze dalla
Russia e dell’11,5% dalla Cina. Le prime rappresentano oggi il 4,5% di tutte le presenze estere alberghiere in
Italia; le seconde l’1,8%. La Russia è il 7° paese per la frequentazione alberghiera in termini di presenze e la
Cina il 13°.
Graf. 35 - Aumento delle presenze straniere rilevato nel 2011 rispetto all’anno precedente. Attribuzione dei
dieci differenziali più elevati ai vari Paesi
Fonte: elaborazioni su dati Istat
132 La domanda di ricettività alberghiera
Nell’anno record 2011 l’aumento di turisti cinesi e russi rispetto all’anno precedente è stato rispettivamente
del 35,0% e del 25%. Nel 2012, rispetto al 20011, i cinesi sono aumentati del 19,5% ed i russi del 15,8%.
Nel 2011, rispetto all’anno prima, è sorprendenti anche l’aumento di presenze rilevato per i brasiliani (269%),
che però nel 2012 diminuiscono del -1,6%.
Il tipo di analisi condotta deve essere completato con l’analisi dei differenziali, cioè con la valutazione di
quanto gli incrementi di presenze o di arrivi dei singoli Paesi incidono sull’aumento totale di presenze rilevate.
Così si può verificare che nel 2011 rispetto all’anno precedente gli 8,5 milioni di aumento delle presenze
rispetto all’anno precedente sono determinati dai tedeschi con una percentuale del 4,3% che però incide per il
14,45% sull’incremento totale rilevato. Al secondo posto si colloca la Russia con una incidenza dell’11,2%, al
terzo la Francia con il 7,9%, al quarto gli Usa con il 6,8% e al quinto la Cina con il 5,8%.
La preferenza per il soggiorno in albergo è elevato per tutte le provenienze, ma, salvo qualche eccezione,
più elevata per quelle dai paesi di origine di lungo raggio.
I giapponesi, con il 92,5% delle presenze in albergo rispetto al totale delle loro presenze in Italia sono i
clienti che mostrano la maggiore propensione all’utilizzazione dell’albergo, seguiti dai cinesi (90,8%), dai russi
(89,0%), dai turchi (88,4%), dai pochi ciprioti (88,1%), e dai sud-coreani (87,7%).
Alcuni paesi di prossimità tradizionali bacini di origine dei flussi turistici utilizzano meno gli alberghi come gli
austriaci (65,1%), i tedeschi (58,4%), i danesi (39,8%) e gli olandesi (28,7%).
Tab. 17 – Incidenza percentuale delle presenze alberghiere estere sul totale incoming per Paese. Anno 2012
Rank
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
Paese
Giappone
Cina
Russia
Turchia
Cipro
Corea del sud
Grecia
India
Venezuela
Brasile
Portogallo
Malta
Messico
Estonia
Argentina
Egitto
Spagna
Stati Uniti
Israele
Islanda
Lussemburgo
Inc %
92,5
90,8
89,0
88,4
88,1
87,7
87,1
86,6
86,5
86,5
85,9
85,1
84,8
84,6
84,2
84,1
83,8
83,8
83,3
83,1
82,0
Rank
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
22
Bulgaria
81,7
49
23
Finlandia
81,4
50
24
Regno Unito
80,9
51
25
26
27
Canada
Lituania
Lettonia
79,7
79,5
78,7
52
53
54
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Paese
Svezia
Sud Africa
Australia
Nuova Zelanda
Norvegia
Croazia
Irlanda
Francia
Romania
Belgio
Svizzera
Italia
Austria
Slovenia
Polonia
Germania
Ungheria
Repubblica Ceca
Slovacchia
Danimarca
Paesi Bassi
Altri Paesi del medio oriente (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti,
Giordania, Iraq, Iran, Kuwait, Oman, Qatar, Siria, Yemen)
Altri paesi extra-europei
Altri Paesi dell'America Latina (Bolivia, Cile, Colombia, Guyana, Ecuador, Perù,
Paraguay, Suriname, Uruguay)
Altri paesi europei
Paesi dell'Africa mediterranea (Libia, Tunisia, Algeria, Marocco)
Altri paesi africani
Inc %
78,6
78,5
78,2
76,5
76,3
76,2
75,9
75,5
73,1
69,0
67,4
66,4
65,1
63,1
63,0
58,4
56,7
48,6
47,3
39,8
28,7
88,8
86,6
82,6
81,1
75,5
73,4
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
6.
133
La stagionalità della domanda
6.1 I periodi scelti
La distribuzione complessiva dei flussi nell’anno 2012 conferma una condizione strutturale del sistema di
ospitalità del Bel Paese. Nei mesi estivi, da giugno a settembre, si concentra la massima affluenza dei clienti,
con il 61,5% delle presenze e con punte di affollamento nei mesi di luglio (18,1%) e agosto (21,0%),
tradizionalmente definiti di alta stagione turistica.
Graf. 36 – Presenze alberghiere ed extralberghiere nei vari mesi dell’anno 2012. Valori assoluti in milioni
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 18 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi alberghieri per tipologia di clientela e mese.
Valori assoluti e incidenza percentuale del comparto alberghiero sul totale ricettivo. Anno 2012
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Totale
Italiani
Arrivi
Presenze
2.801.026
7.427.827
2.639.260
6.438.499
3.351.310
7.576.574
3.611.030
7.970.781
3.471.564
7.626.171
4.725.129
14.792.903
5.006.060
21.853.846
5.773.918
28.227.893
3.869.972
12.199.235
2.918.759
6.434.753
2.630.741
5.574.334
2.978.495
6.786.984
43.777.264 132.909.800
Gen
88,7
Feb
90,0
Mar
88,1
Apr
80,7
Mag
83,7
Giu
73,4
Lug
71,8
Ago
68,2
Set
80,5
Ott
87,1
Nov
88,3
Dic
85,9
Totale
79,6
Fonte: elaborazioni su dati Istat
79,3
80,8
80,8
72,5
71,0
63,0
59,6
56,5
69,1
78,8
79,4
77,8
66,4
Stranieri
P.M.
Arrivi
Presenze P.M.
2,7
1.615.451
5.414.620
3,4
2,4
1.855.187
6.338.792
3,4
2,3
2.515.164
7.479.966
3,0
2,2
3.407.651
9.726.152
2,9
2,2
4.143.755
11.828.967
2,9
3,1
4.284.130
13.549.623
3,2
4,4
5.117.096
17.741.311
3,5
4,9
4.447.674
15.861.627
3,6
3,2
4.776.720
15.484.296
3,2
2,2
3.533.136
10.454.966
3,0
2,1
1.698.448
4.498.897
2,6
2,3
1.473.105
4.321.126
2,9
3,0
38.867.517 122.700.343
3,2
Incidenza % del comparto alberghiero sul totale ricettivo
90,7
85,3
90,3
85,3
90,2
86,7
84,8
79,7
80,4
71,5
76,5
64,5
69,7
54,7
69,4
53,1
79,0
67,5
86,7
80,5
91,9
86,8
91,1
85,9
79,7
67,9
Totale
Arrivi
4.416.477
4.494.447
5.866.474
7.018.681
7.615.319
9.009.259
10.123.156
10.221.592
8.646.692
6.451.895
4.329.189
4.451.600
82.644.781
Presenze
12.842.447
12.777.291
15.056.540
17.696.933
19.455.138
28.342.526
39.595.157
44.089.520
27.683.531
16.889.719
10.073.231
11.108.110
255.610.143
89,4
90,1
89,0
82,7
81,9
74,8
70,7
68,7
79,7
86,9
89,7
87,5
79,7
81,8
82,9
83,6
76,3
71,3
63,7
57,3
55,2
68,2
79,9
82,6
80,8
67,1
P.M.
2,9
2,8
2,6
2,5
2,6
3,1
3,9
4,3
3,2
2,6
2,3
2,5
3,1
134 La domanda di ricettività alberghiera
Se questo è vero, tuttavia la stagionalità del comparto alberghiero risulta meno accentuata di quella del
comparto extralberghiero e, quindi, del movimento turistico o considerato nel suo complesso.
Nel periodo estivo, da giugno a settembre, si concentrano più dei tre quarti (75,4%) delle, presenze
extralberghiere, ma solo un po’ più della metà (54,7%) delle presenze alberghiere. Il mese di punta del
comparto extralberghiero è agosto con il 28,6% delle presenze annuali; anche per il comparto alberghiero il
mese per il quale si verifica la maggior percentuale di presenze è agosto, ma solo con il 17,2% delle presenze.
I due mesi centrali della stagione estiva raccolgono il 52,2% del totale annuo delle presenze extralberghiere e
il 32,7% di quelle alberghiere. La forte stagionalità dell’offerta extralberghiera dipende in buona parte dalla forte
incidenza dei campeggi e dei villaggi turistici spesso fruibili solo nel periodo estivo.
Il grafico con i valori assoluti delle presenze alberghiere e di quelle extralberghiere (Graf. 36) non rende
giusto conto della differente stagionalità dei due comparti, che appare più evidente relativizzando i grafici come
appare dal relativo grafico.
Graf. 37 - Distribuzione percentuale delle presenze alberghiere e delle presenze extralberghiere fra i vari mesi
dell’anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 38 - Distribuzione delle presenze fra comparto alberghiero ed extralberghiero nei vari mesi dell’anno.
Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
L’incidenza del movimento alberghiero rispetto al totale è molto simile per la componente nazionale e per
quella internazionale; tuttavia, durante i mesi estivi (da giugno a settembre) diminuisce in modo maggiore per
gli stranieri rispetto agli italiani, mentre accade il contrario per i restanti mesi dell’anno.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
135
Graf. 39 – Incidenza percentuale delle presenze alberghiere degli italiani, degli stranieri e totali nei mesi
dell’anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 40 – Distribuzione delle presenze alberghiere mensili degli italiani e degli stranieri nell’anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 41 – Distribuzione % delle presenze alberghiere ed extralberghiere per mese. Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
136 La domanda di ricettività alberghiera
Graf. 42 – Distribuzione % delle presenze italiane alberghiere ed extralberghiere per mese. Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Il tipo di relazione esistente fra comparto alberghiero e quello extralberghiero è ben evidenziato
considerando anche come le presenze si distribuiscono fra i due nel corso dei vari mesi dell’anno.
I due comparti si avvicinano al massimo nel mese di agosto quando le presenze sono per il 55,2%
alberghiere e per il 44,8% extralberghiere; il mese in cui si verifica il maggiore scostamento è marzo con solo
il 17,2% di presenze extralberghiere.
Graf. 43 - Distribuzione % delle presenze straniere alberghiere ed extralberghiere per mese. Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Si rilevano differenze a seconda della tipologia nazionale ed estera della clientela. Nel comparto alberghiero
sono gli italiani a preferire particolarmente i mesi di luglio e agosto con picco in quest’ultimo (21,2% delle
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
137
presenze annue), mentre gli stranieri prediligono il mese di luglio (14,5%) e presentano una stagionalità molto
meno accentuata, come dimostrano i grafici sull’andamento mensile delle presenze.
Nel corso degli anni, nonostante rappresenti uno dei principali comparti del turismo italiano, la stagionalità
dei movimenti turistici non è molto cambiata.
6.2 La distribuzione mensile delle presenze di alcune nazionalità
Ogni nazionalità di provenienza dei clienti ha un andamento che risente non solo della stagionalità della
località di destinazione ma anche della propria.
I paesi europei, peraltro, sono accumunati da una stagionalità analoga che porta i propri residenti a compiere
le vacanze più lunghe durante il periodo estivo ma anche a effettuare viaggi durante il periodo invernale in
destinazioni poco stagionalizzate o con una stagionalità complementare.
Generalmente i paesi europei concentrano le loro presenze nel periodo estivo da giugno a settembre, con
qualche anticipo durante il periodo pasquale o durante la Pentecoste (nel mese di giugno), come si verifica per
i tedeschi.
Per diverse nazionalità il periodo di punta è luglio invece che agosto, per i prezzi un po’ meno elevati e per
la troppa pressione delle presenze domestiche.
La Russia e gli USA presentano curve di tendenza meno stagionalizzate; i primi sono presenti anche durante
il periodo invernale con un punta relativa durante il periodo di capodanno, mentre gli statunitensi sembrano
rifuggire dal mese di agosto, nel quale registrano un evidente calo, per caratterizzarsi con un massimo a giugno
ed un massimo relativo a settembre.
Graf. 44 – Distribuzione percentuale mensile delle presenze alberghiere ed extralberghiere per Paese di
provenienza (primi 20 Paesi di incidenza nel comparto alberghiero). Anno 2012
138 La domanda di ricettività alberghiera
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
139
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Gli spagnoli si concentrano sul territorio italiano principalmente nei mesi estivi che vanno da luglio a
settembre, mesi in cui le presenze riportano una incidenza percentuale sul totale annuo attorno o maggiore al
10%. Sono presenti con un piccolo picco anche durante le vacanze pasquali.
I clienti cinesi presentano una stagionalità che va da marzo a ottobre, con punta delle presenze a luglio.
L’andamento delle presenze alberghiere è simile a quello delle presenze extralberghiere.
I giapponesi tradizionalmente visitano il Bel paese tutti i mesi dell’anno ad eccezione che nei mesi di gennaio
e dicembre. Il movimento alberghiero, nel 2012, ha avuto due piccoli picchi stagionali a febbraio-marzo ed a
ottobre.
I brasiliani sono una delle principali novità incoming; frequentano gli alberghi italiani un po’ in tutti i mesi ma
principalmente a luglio e settembre.
Sono distribuite in modo migliore fra i vari mesi dell’anno anche le frequenze alberghiere degli austriaci, (da
aprile a ottobre) e dei tedeschi (da aprile a ottobre), pur in presenza del massimo che, considerando le
presenze alberghiere, per i primi è a luglio e per i secondi a settembre.
140 La domanda di ricettività alberghiera
Particolare sembra il caso dei tedeschi perché le presenze extralberghiere mostrano due picchi a agosto
(max) e settembre, mentre per quelle alberghiere il max assoluto si verifica nel mese di settembre.
Un andamento molto simile per il comparto alberghiero è mostrato da inglesi e olandesi che tendenzialmente
aumentano le loro presenze, fino ad agosto i primi e fino a luglio i secondi, per poi allo stesso modo diminuirle
fino a dicembre. Analogo è il comportamento dei francesi che aumentano le loro presenze alberghiere fino a
ad agosto per poi diminuirle progressivamente fino alla fine dell’anno.
7.
Il numero degli esercizi e la loro apertura
7.1 Le quote mensili di posti letto disponibili
In nessun periodo dell’anno i 33.728 alberghi presenti sul territorio nazionale, per 1.093.286 camere e
2.250.704 letti, disponibili ad inizio dell’anno 2013 sono stati tutti contemporaneamente aperti.
Anche se molte città d’arte che sono anche città d’affari vedono sempre aperte, tutti i giorni dell’anno, le loro
strutture, è noto che durante il periodo invernale chiudono le loro serrande molti alberghi delle località balneari,
mentre è meno noto che durante il periodo estivo le chiudono diversi alberghi di alcune città d’affari, come si
verifica nei casi di Torino, di Milano e di altre realtà.
Durante il periodo estivo restano chiusi anche alcuni alberghi delle località montane orientate
prevalentemente alle vacanze invernali.
Graf. 45 - Percentuale del numero di posti letto alberghieri disponibili per i clienti nei vari mesi dell’anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat, Annuari alberghieri
In chiave economica ha una grande valenza capire quanto camere e quanti letti sono disponibili sul territorio
nazionale in un dato periodo di tempo, anche ai fini della valutazione del tasso di occupazione degli esercizi
nella sua configurazione netta che prevede la sua valutazione calcolando i letti e le camere occupate in
rapporto a quelle aperte e disponibili e non in rapporto al numero di quelle presenti.
Non consideriamo il comparto extralberghiero, perché di difficile valutazione per l’eterogeneità dei dati e
delle stime e per la forte concentrazione dei movimenti nei soli mesi estivi. Ad esempio nel periodo invernale
restano aperti non più del 10% dei campeggi.
Per calcolare il numero delle camere e dei letti alberghieri disponibili nei vari mesi dell’anno si è fatto
riferimento all’Istat5, ente al quale ogni mese viene inviato il numero degli esercizi aperti nei comuni, ed ai
5
L’Istat considera come parte delle aperture mensili anche un alberghi che in un dato mese apre un solo giorno.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
141
cataloghi esistenti, ormai quasi tutti on line con l’indicazione del periodo annuale di chiusura. Per verifica si
sono sentiti anche alcuni albergatori locali. I dati rilevati, a livello di sintesi, sono abbastanza simili a quelli della
scorsa edizione del Rapporto.
I mesi con il maggiore numero di posti letto e di camere disponibili sono quelli di Giungo, Luglio e di
Settembre, con una quota di camere disponibili che corrisponde rispettivamente al 97,9%, 97,5% e al 96,5%,
mentre nel mese di agosto, per quanto sopra ricordato, si stima che i letti disponibili siano il 96,5% del totale
di quelli presenti nelle strutture.
Complessivamente si stima che la disponibilità dei posti letto annuale corrisponda all’82,5% del totale dei
posti letto esistenti.
Poiché i mesi di dicembre e di gennaio risentono degli effetti benefici del periodo di Natale-Capodanno,
quando alcuni alberghi stagionali aprono limitatamente a tale periodo, il mese con il minor numero di letti
disponibili risulta essere novembre con il 67,9% delle strutture aperte, seguito da febbraio con il 68,5%.
La massima utilizzazione si verifica, ovviamente, nel periodo estivo quando sono aperti tutti gli alberghi delle
località balneari e quasi tutti quelli delle località montane.
Per potere disporre di maggiori dettagli in rapporto alla etiologie di località e/o ai singoli comuni è in atto un
processo di definizione di nuove metodologie da parte dell’Istat.
7.2 Il tasso di occupazione alberghiera
Il tasso lordo di utilizzazione alberghiera con riferimento al complesso degli esercizi alberghieri esistenti è
stato del 30,1% nel 2010 e del 31,3% nel 2011, mentre il tasso netto di occupazione alberghiera è stato del
38,2% nel 2010 e del 40,2% nel 2011.
Il secondo viene calcolato con riferimento ai periodi di apertura degli esercizi alberghieri, così come indicati
nel precedente paragrafo.
Graf. 46 -Tassi mensili e annuali di occupazione netta e di occupazione lorda del numero dei letti degli esercizi
alberghieri. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Di fatto il tasso lordo di occupazione corrisponde a circa il 78% di quello netto ed è abbastanza in linea con
quello indicato con riferimento al numero dei letti disponibili nei vari mesi dell’anno ed in totale.
142 La domanda di ricettività alberghiera
Il tasso di occupazione a livello territoriale è condizionato dagli effetti delle diverse tipologie si turismo ed
appare molto diverso, generalmente, come vedremo, molto più basso nelle regioni prevalentemente orientate
al comparto balneare.
Per l’anno 2011, il tasso di occupazione lordo degli esercizi in termini di posti letto appare massimo nei mesi
di agosto con il 63,1% dei posti letto occupati e nel mese di luglio con il 57,7%; risulta minima per il mese
novembre con il 14,4% e per quello di dicembre con il 15,7%. Nel mese di massima utilizzazione degli esercizi
l’occupazione lorda corrisponde a 4,4 volte quello del mese di minima.
Considerando il tasso di occupazione netta, i mesi di massimo e di minimo sono gli stessi: agosto con il
64,9% e luglio con il 59,8% per il periodo di punta; novembre con il 23,8% e dicembre con il 24,2% per il
periodo di minima.
Il differenziale fra tasso netto e lordo è massimo nei mesi di novembre e di dicembre, quando il tasso lordo
alberghiero corrisponde al 60,5% ed al 64,9% di quello netto, mentre risulta minimo nei mesi di luglio e agosto,
quando corrisponde al 996,5% ed la 97,2%.
Quando sul mercato è presente il massimo numero dei posti letto è ovvio che tasso lordo e tasso netto
tendono ad avvicinarsi, perché quelli commercializzabili sono molto vicini a quelli esistenti.
L’anno record per il turismo italiano ha determinato anche un considerevole aumento dei tassi di
occupazione alberghiera, che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo decennio.
La gran parte dell’aumento delle presenze, come è noto, è imputabile alle città d’arte che hanno visto
aumentare ulteriormente i loro tassi di occupazione che erano già introno al 60%.
Il turismo balneare registra le maggiori differenze fra tasso di occupazione netto perché nel mese di agosto
supera l’80 delle camere disponibili e nel mesi invernali, da novembre a febbraio dell’anno successivo, non
supera il 40%.
Per gli alberghi la disponibilità dei posti letto varia a seconda dei prodotti di offerta del territorio con le città
che non scendono praticamente mai sotto il 90%; le località di campagna che da novembre a marzo scendono
al 70% circa dei posti letto disponibili; la montagna, sia quella invernale che quella estiva, che chiude in aprile
vede disponibili solo io 70% circa dei posti ed a maggio il 65%; a ottobre il 65% ed a novembre il 55%; le
località termali disponibili al 65% da novembre a febbraio, i laghi dove tra dicembre e febbraio la disponibilità
scende sotto intorno al 50%.
Molte imprese alberghiere hanno reagito al problema della stagionalità della domanda attivando nuovi
segmenti di mercato complementari a quello principale nell’ambito di un contesto territoriale favorevole.
Tipico è il caso dell’orientamento al comparto MICE di alcune destinazioni balneari, lacuali e termali, in modo
da attirare nuova clientela, come si è verificato nel caso di Rimini. In tale città erano aperti tutto l’anno solo una
decina di alberghi, mentre oggi si sono cercati altri target di clientela per destagionalizzare. Sono il turismo
sportivo e delle manifestazioni nonché la ricerca di una clientela con prodotti orientati all’età, come si verifica
per quelli ultrasessantenni che oggi vengono definiti i “giovani vecchi”, perfettamente capaci di muoversi da
soli e di agire.
Tuttavia, perché queste ipotesi si possano realizzare non è necessario solo l’impegno dell’operatore ma
anche quello delle istituzioni per potere effettuare gli investimenti necessari, materiali e immateriali, con costi
e senza costi, a costruire un’offerta “complementare”.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
8.
143
La domanda turistica alberghiera nelle regioni
8.1 La propensione alla utilizzazione dell’albergo
La rilevanza della componente alberghiera rispetto al totale della ricettività varia notevolmente da regione a
regione.
Graf. 47 - Macroaree: percentuale di presenze alberghiere sul totale e distribuzione delle presenze alberghiere
totali in Italia. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 48 - Incidenza delle presenze alberghiere rispetto al totale delle presenze nelle varie regioni. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Con riferimento alle statistiche Istat, come si è già visto, si concentra presso gli alberghi più di due terzi della
domanda complessiva del Paese.
A livello di macroarea nell’anno 2012 mostrano una maggiore propensione all’utilizzazione degli alberghi il
Nord Ovest e il Mezzogiorno, entrambi con il 73,7% della clientela alberghiera rispetto al totale di quella
dell’area. La propensione minore si riscontra per il Centro (63,0%) mentre nel Nord est la propensione è
144 La domanda di ricettività alberghiera
(63,7%) ma in questa ultima area si rileva nettamente, in valori assoluti, il maggior numero di presenze
alberghiere
Considerando le singole regioni, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono le sole a presentare una
maggiore incidenza delle presenze rilevate presso le strutture ricettive non alberghiere. Tutte le altre regioni
vedono la preferenza del pernottamento in albergo con un minimo del 52,1% in Umbria e con percentuali sopra
l’80% per Sicilia (82,9%) e Lazio, la regione “più alberghiera” con una incidenza dell’84,0% sul totale delle
presenze.
8.2 Analisi congiunturale e confronto di lungo periodo
Considerando le sole strutture alberghiere, è l’area del Nord Est ad assorbire nel 2012 il maggior numero di
presenze e di arrivi con il 38,2% e con il 33,8% sul totale nazionale; seguono il Centro (22,2% delle presenze
e 25,0% degli arrivi), il Mezzogiorno (21,6% e 18,0%) e il Nord Ovest (18,0% e 23,2%).
Rispetto alla precedente dizione di questo rapporto, comunque in presenza di un aumento dei valori assoluti,
in termini di presenze diminuisce leggermente la quota del Nord Est (era il 38,3%), del Centro (era il 23,1%)
ed aumenta leggermente la quota del Mezzogiorno (era 21,6%); più significativamente quella del Nord Ovest
(era il 20,9%).
La distribuzione territoriale della domanda turistica alberghiera è diversa per i clienti domestici e per quelli
esteri. Gli stranieri prediligono recarsi verso il Nord Est dell’Italia (39,6% delle presenze estere) e meno verso
il Mezzogiorno (15,5%), mentre appare buona la propensione degli italiani a recarsi nelle regioni del Sud e
nelle Isole, con il 27,2% delle presenze.
In riferimento alla permanenza media, questa risulta più elevata nelle regioni del Nord Est (3,5) e del
Mezzogiorno (3,7 notti) e più bassa in quelle del Nord Ovest (2,4).
Considerando le strutture ricettive nel loro complesso, la regione che nel 2012 rileva il maggior numero di
presenze è il Veneto (16,4%), seguito dal Trentino-Alto Adige (11,4%) e dalla Toscana (11,2%); sono posizioni
consolidate da qualche anno.
Per le strutture alberghiere la regione con il maggior numero di presenze è il Trentino Alto Adige con 34,7
milioni di presenze e una quota del 13,6% del totale nazionale. Seguono il Veneto (29,6 milioni e 11,6%) e
l’Emilia Romagna (29,6 milioni e l’11,6%); per le strutture extralberghiere risulta nettamente al primo posto il
Veneto (32,8 milioni di presenze e una incidenza del 26,2%), seguito dalla Toscana (19,9 milioni e 15,9%) e
dal Trentino-Alto Adige (10,1 milioni e 8,1%).
La classifica cambia un po’ se invece delle presenze si considerano gli arrivi. Ad esempio a detenere il
primato considerando gli arrivi alberghieri è la Lombardia con 12,2 milioni e con il 14,8% di tutti quelli rilevati in
Italia, seguita dal Veneto con il 13,3% e Lazio con l’11,1%.
Il Trentino-Alto Adige e l’Emilia Romagna, che nel rank delle presenze turistiche si trovano nelle prime due
posizioni, si ritrovano rispettivamente in sesta e quinta posizione precedute anche dalla Toscana.
Con riferimento alla componente domestica e internazionale le preferenze della clientela appaiono diverse.
Gli italiani che soggiornano nelle strutture alberghiere, si concentrano prevalentemente nell’Emilia Romagna
(16,5% delle presenze), nel Trentino-Alto Adige (11,2%) e in Lombardia (8,6%). Agli ultimi posti la Valle d’Aosta
(1,0%), la Basilicata (0,9%) e il Molise (0,2%).
Per la domanda straniera, la regione a più alta intensità turistica alberghiera è il Trentino Alto Adige con il
16,2% delle presenze alberghiere rilevate in Italia, seguito da Veneto con il 15,6% e Lazio (14,9%)%. Quattro
anni prima si collocava al primo posto il Lazio.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
145
Tab. 19 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi alberghieri per regione e macroarea. Valori
assoluti. Anno 2012
Arrivi
Italiani
Presenze
P.M.
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
2.149.545
457.636
1.737.620
6.064.513
3.486.778
3.897.516
743.300
5.860.618
3.755.720
1.073.554
1.243.844
3.123.762
1.125.445
134.852
2.432.068
1.930.588
357.553
1.085.938
2.138.111
978.303
43.777.264
10.409.314
13.988.212
9.196.880
10.182.858
4.913.126
1.366.158
5.785.532
11.487.791
14.897.147
10.366.599
1.916.140
21.965.892
10.231.464
2.119.100
4.226.333
7.511.495
4.164.827
306.160
7.815.433
6.509.065
1.170.684
5.276.032
6.410.163
4.470.659
132.909.800
23.552.607
49.145.778
24.088.392
36.123.023
2,3
3,0
3,3
1,9
4,3
2,7
2,6
3,7
2,7
2,0
3,4
2,4
3,7
2,3
3,2
3,4
3,3
4,9
3,0
4,6
3,0
2,3
3,5
2,6
3,5
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
4,9
1,0
4,0
13,9
8,0
8,9
1,7
13,4
8,6
2,5
2,8
7,1
2,6
0,3
5,6
4,4
0,8
2,5
4,9
2,2
100,0
23,8
32,0
21,0
23,3
3,7
1,0
4,4
8,6
11,2
7,8
1,4
16,5
7,7
1,6
3,2
5,7
3,1
0,2
5,9
4,9
0,9
4,0
4,8
3,4
100,0
17,7
37,0
18,1
27,2
Regioni
Stranieri
Arrivi
Presenze P.M.
Valori assoluti
1.199.680
3.189.377
2,7
246.298
924.285
3,8
1.175.025
3.364.847
2,9
6.150.321
14.929.837
2,4
4.151.189
19.833.497
4,8
7.083.247
19.199.000
2,7
666.428
1.979.150
3,0
2.036.399
7.570.965
3,7
4.695.846
12.472.185
2,7
425.493
914.665
2,1
257.078
995.259
3,9
6.081.897
18.256.322
3,0
146.867
671.980
4,6
10.269
29.075
2,8
1.659.429
6.644.864
4,0
452.650
1.577.083
3,5
50.042
116.354
2,3
211.257
1.392.243
6,6
1.518.660
5.426.114
3,6
649.442
3.213.241
4,9
38.867.517
122.700.343
3,2
8.771.324
22.408.346
2,6
13.937.263
48.582.612
3,5
11.460.314
32.638.431
2,8
4.698.616
19.070.954
4,1
Distribuzione percentuale fra regioni
3,1
2,6
0,6
0,8
3,0
2,7
15,8
12,2
10,7
16,2
18,2
15,6
1,7
1,6
5,2
6,2
12,1
10,2
1,1
0,7
0,7
0,8
15,6
14,9
0,4
0,5
0,0
0,0
4,3
5,4
1,2
1,3
0,1
0,1
0,5
1,1
3,9
4,4
1,7
2,6
100,0
100,0
22,6
18,3
35,9
39,6
29,5
26,6
12,1
15,5
Arrivi
Totale
Presenze
P.M.
3.349.225
703.934
2.912.645
12.214.834
7.637.967
10.980.763
1.409.728
7.897.017
8.451.566
1.499.047
1.500.922
9.205.659
1.272.312
145.121
4.091.497
2.383.238
407.595
1.297.195
3.656.771
1.627.745
82.644.781
19.180.638
27.925.475
20.657.194
14.881.474
8.102.503
2.290.443
9.150.379
26.417.628
34.730.644
29.565.599
3.895.290
29.536.857
22.703.649
3.033.765
5.221.592
25.767.817
4.836.807
335.235
14.460.297
8.086.148
1.287.038
6.668.275
11.836.277
7.683.900
255.610.143
45.960.953
97.728.390
56.726.823
55.193.977
2,4
3,3
3,1
2,2
4,5
2,7
2,8
3,7
2,7
2,0
3,5
2,8
3,8
2,3
3,5
3,4
3,2
5,1
3,2
4,7
3,1
2,4
3,5
2,7
3,7
4,1
0,9
3,5
14,8
9,2
13,3
1,7
9,6
10,2
1,8
1,8
11,1
1,5
0,2
5,0
2,9
0,5
1,6
4,4
2,0
100,0
23,2
33,8
25,0
18,0
3,2
0,9
3,6
10,3
13,6
11,6
1,5
11,6
8,9
1,2
2,0
10,1
1,9
0,1
5,7
3,2
0,5
2,6
4,6
3,0
100,0
18,0
38,2
22,2
21,6
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Nel periodo 2000-2012 le regioni hanno mostrato tutte una certa reazione alla più generale crisi economica.
Nel primo decennio del secolo (2000-2010), a fronte di un tasso medio annuo di sviluppo del comparto
alberghiero dello 0,7%, la maggiore variazione percentuale annua positiva viene rilevata per Piemonte (3,7%)
e Calabria (3,7%) e Lombardia (3,3%) mentre otto regioni mostrano un segno negativo, in primo luogo il
146 La domanda di ricettività alberghiera
Trentino Alto Adige (-2,1%), l’Umbria (-1,4%), le Marche (-1,0%), il Molise (-1,0%), la Campania (-0,8%), il
Lazio (-0,4%), la Sicilia (-0,3%) e l’Emilia Romagna (-0,1%).
Graf. 49 - Quota di presenze complessive delle varie regioni. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 50 - Distribuzione % delle presenze per regione e macrotipologia ricettiva. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
147
Graf. 51 - Distribuzione % delle presenze alberghiere per regione tipologia di clientela. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Il panorama che ne risulta non è roseo anche se l’andamento positivo del 2001 fa tornare molti valori medi
dell’undicennio 2000-2011 positivi.
Nel 2011, infatti, tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna che presenta un andamento poco meno che
stazionario (-0,2%), mostrano variazioni percentuali positive rispetto all’anno precedente con valori massimi
dell’8,8% in Molise, dell’8,5% in Campania, del 6,6% in Puglia (6,6%), del 6,5% in Lombardia, del 6,2% in
Umbria e del 6,0% in Friuli Venezia Giulia. Il grande sviluppo realizzatosi nel 2011 è tutto imputabile alla
componente estera in presenza di una tenuta di quella domestica.
Tuttavia, nel 2012 il risultato non è altrettanto positivo; ben 16 regioni su 20 mostrano segno negativo
rispetto all’anno precedente. La regione che cresce maggiormente è la Sicilia, con un aumento delle presenze
totali pari al 0,9%; seguono il Trentino A.A. (0,7%) e la Valle d’Aosta. L’andamento nazionale negativo del 1,7% riflette quello delle altre regioni tra le quali quelle leader quali Veneto (-1,4%), Toscana (-2,5%), ed Emilia
Romagna (-3,5%).
Le performance peggiori sono state registrate dalla Sardegna (-7,4%) e dal Molise (-19,4%).
La componente domestica evidenzia un andamento ancora più critico soprattutto per alcune regioni
tradizionalmente forti e con un mercato interno maturo come il Piemonte (-12,7%), la Sardegna (-11,1%), la
Liguria (-8,3%), il Veneto (-6,7%), la Campania (-6,5%), l’Emilia Romagna (-4,8%) e il Trentino Alto Adige
(-4,0%). Solo il Lazio mostra un trend stazionario.
Considerando il dodicennio 2000-2012, 8 regioni presentano un andamento alberghiero negativo: Emilia
Romagna e Campania (-0,2%), Lazio (-0,3%), Valle d’Aosta (-0,4%), Umbria e Marche (-1,1%), Molise (-1,9%)
e Liguria (-2,1%).
148 La domanda di ricettività alberghiera
Nel periodo 2000-2012 il maggior aumento si verifica Puglia (4,5%), Lombardia (3,3%), Calabria e Piemonte
(3,2%).
Tab. 20 – Andamento di breve e lungo periodo delle presenze alberghiere per regione. Variazione % 2012/2011
e tasso di variazione medio annuo 2012/2000
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Mezzogiorno
Italiani
-12,7
-1,1
-8,3
-2,5
-4,0
-6,7
-2,7
-4,8
-6,5
-6,2
-5,1
0,0
-2,9
-18,6
-6,5
-2,0
-3,8
-3,3
-3,0
-11,1
-5,0
-6,2
-4,9
-4,3
-4,9
Var. % '12/'11
Stranieri
20,6
2,2
1,8
2,2
4,5
1,7
2,0
0,4
1,0
-2,5
-0,8
0,0
-1,4
-26,9
2,4
3,4
-6,0
-2,3
5,9
-1,7
2,2
4,4
2,6
0,3
2,1
Totale
-2,1
0,2
-4,9
0,1
0,7
-1,4
-0,4
-3,5
-2,5
-5,2
-4,3
0,0
-2,7
-19,4
-2,6
-1,0
-4,0
-3,1
0,9
-7,4
-1,7
-1,3
-1,3
-1,7
-2,6
Italiani
3,4
-2,1
-3,2
1,2
0,7
-0,2
-1,0
-0,4
-0,9
-1,4
-1,0
-3,3
0,5
-1,9
-0,4
4,2
1,6
2,7
-0,7
-0,8
-0,2
0,0
-0,1
-1,8
0,7
T.v.m.a.% '12/'00
Stranieri
2,8
3,0
0,3
5,4
2,1
1,7
2,1
0,7
1,3
-0,3
-1,4
1,4
1,2
-2,3
-0,1
5,9
3,1
5,5
1,2
6,6
2,0
3,9
1,7
1,2
2,0
Totale
3,2
-0,4
-2,1
3,3
1,5
0,9
0,4
-0,2
0,2
-1,1
-1,1
-0,3
0,6
-1,9
-0,2
4,5
1,7
3,2
0,2
1,5
0,8
1,7
0,7
-0,2
1,1
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 52 - Tassi di variazione medi annui delle presenze alberghiere per residenti, stranieri e totali nel periodo
2000-2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
149
La componente straniera mostra, al contrario, un trend molto positivo in quasi tutte le regioni, in particolare
per la Sardegna (6,6%), la Puglia (5,9%), la Calabria (5,5%) e la Lombardia (5,4%). Solo la Campania (-0,1),
l’Umbria (-0,3%), le Marche (-1,4%) e il Molise (-2,3%) hanno registrati una variazione negativa.
8.3 Il grado di internazionalizzazione delle regioni
Il graf. 53 mostra l’incidenza delle presenze straniere sul totale presenze regionali a seconda del comparto.
Il relativo dato misura il grado di internazionalità delle regioni, ovvero l’appetibilità delle medesime per il mercato
della domanda estera.
Graf. 53 - Incidenza delle presenze alberghiere ed extralberghiere straniere sul totale delle presenze nelle
varie aree. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
A livello di macroarea, è il Centro Italia (57,5%) a vedere una maggiore incidenza delle presenze alberghiere
estere sul totale presenze complessive, seguito dal Nord Est (49,7%), dal Nord Ovest (48,8%) e dal
Mezzogiorno (34,6%).
Per le presenze extralberghiere, invece, e il Nord Est l’area con la maggiore incidenza (56,4%), seguita da
Nord Ovest (46,3%), Centro (42,3%) e Mezzogiorno (24,3%).
Nonostante i forti incrementi percentuali degli ultimi anni resta scarsa la propensione della clientela estera
a recarsi nelle regioni del Mezzogiorno.
Considerando il livello regionale, cinque regioni presentano una incidenza delle presenze straniere
maggiore del 50%, dal 52,3% della Toscana al 66,9% del Lazio, con in mezzo Veneto (64,8%), Trentino Alto
Adige (57,3%) e Lombardia (57,2%). Le regioni meno internazionalizzate sono Marche (17,0%), Abruzzo
(14,2%), Basilicata (7,9%) e il Molise con solo il 7,7% delle presenze straniere.
Nonostante la forte crescita del 2011 sull’anno precedente, con l’eccezione della Campania (43,3% di
presenze straniere), continuano ad essere poco internazionalizzate le altre cinque regioni del Mezzogiorno
continentale, tutte con una percentuale di presenze straniere inferiore al 20,0%. Migliore è la situazione delle
Isole; il grado di internazionalizzazione di Sicilia è del 44,2% mentre della Sardegna del 40,6%.
150 La domanda di ricettività alberghiera
Graf. 54 – Flussi turistici provenienti dai principali mercati europei e diretti negli esercizi alberghieri delle regioni
italiane (presenze). Anno 2012
Fonte: elaborazioni CST su dati Istat. Datatur 2014
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
151
Graf. 55 – Flussi turistici provenienti dai principali mercati extraeuropei e diretti negli esercizi alberghieri delle
regioni italiane (presenze). Anno 2012
Fonte: elaborazioni CST su dati Istat. Datatur 2014
152 La domanda di ricettività alberghiera
I diagrammi di Sankey visualizzano la destinazione e il peso dei principali flussi di provenienza straniera verso
le regioni italiane, con riferimento al mercato europeo (graf. 54) e a quello extraeuropeo (graf. 55).
Tab. 21 – Incidenza percentuale delle presenze straniere sul totale presenze per regione. Dettaglio per
macrotipologia ricettiva. Anno 2012
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Es. Alberghieri
39,4
40,4
36,8
56,5
57,1
64,9
50,8
25,6
54,9
30,1
19,1
70,8
13,9
8,7
46,0
19,5
9,0
20,9
45,8
41,8
48,0
Es. Extralberghieri
44,9
23,6
30,7
59,6
58,0
64,6
46,5
26,3
49,3
41,3
15,1
46,0
14,9
6,2
33,7
13,6
5,3
15,0
36,3
37,6
46,3
Totale Esercizi
41,3
35,7
34,8
57,2
57,3
64,8
48,4
25,8
52,3
35,5
17,0
66,9
14,2
7,7
43,3
17,2
7,9
19,7
44,2
40,6
47,4
Fonte: elaborazioni su dati Istat
8.4 Analisi per categoria alberghiera
Fra le tre categorie nelle quali tradizionalmente si divide il comparto alberghiero, la maggiore concentrazione
di presenze si verifica per quella media degli alberghi a tre stelle e delle residenze turistico alberghiere, con
quasi la metà (49,2%) dei pernottamenti; il 41,5% delle presenze viene raccolto dagli alberghi a 4 e 5 stelle e
il restante 9,3% dagli alberghi a 1 e 2 stelle. È in progressivo ma continuo aumento la quota degli alberghi di
maggiore qualità, identificata con gli alberghi a 4 e 5 stelle.
Nel 2012 l’area con la maggiore quota di presenze negli alberghi a 4 e 5 stelle è quella Mezzogiorno (54,0%),
seguita dal Centro (45,7%), dal Nord Ovest (44,3%) e dal Nord Est (30,6%).
Il fatto che l’area meno turisticamente sviluppata sia quella con un indice qualitativo migliore deve fare
riflettere sulla complessità del turismo.
Graf. 56 - Distribuzione delle presenze della clientela fra categorie alberghiere. Anno 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
153
Graf. 57 - Composizione percentuale del comparto alberghiero fra nelle macroaeree. Distribuzione delle
presenze fra categorie all’interno dell’aree. Composizione interna. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Graf. 58 – Distribuzione delle presenze delle varie categorie alberghiere fra le varie macroaree Composizione
esterna. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Per avere un quadro più definito le percentuali delle varie categorie alberghiere interne all’aria
(composizione interna) devono essere confrontate con la quota di mercato che rispetto all’Italia, rappresentano
le varie categorie (composizione esterna).
La regione con la maggiore incidenza degli alberghi a 4 e 5 stelle è Sardegna (61,0%), seguita dalla
Campania (59,7%), dalla Sicilia (56,0%) e dalla Puglia (55,3%).
Molto ridotta è la presenza di queste strutture nelle Marche (23,7%), in Emilia Romagna (23,2%) e in Valle
d’Aosta (21,8%).
Le regione con la maggiore incidenza degli alberghi di media qualità sono le Marche (66,1%), l’Abruzzo
(65,0%) e l’Emilia Romagna (64,9%), di fatto l’area del medio Adriatico.
Infine le regioni con la maggiore incidenza di alberghi a 1 e 2 stelle sono la Liguria (15,8%) e la Valle d’Aosta
(14,6%).
Fra le varie categorie alberghiere, a livello nazionale, l’incidenza delle presenze estere è massima per gli
alberghi a 4 e 5 stelle (55,9%), ma assai più elevata della media nel Centro (68,0%), nel Nord Est (60,2%),
mentre risulta assai inferiore alla media nelle regioni del Mezzogiorno (39,6%).
154 La domanda di ricettività alberghiera
Tab. 22 – Distribuzione percentuale delle presenze nelle Regioni per categoria alberghiera e incidenza
percentuale delle presenze estere all’interno di ogni categoria. Anno 2012
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A. A.
Veneto
Friuli-V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Mezzogiorno
Distribuzione % presenze totali
5L, 5 e 4 *
3 * e RTA
2e1*
38,5
52,7
8,7
21,8
63,6
14,6
25,0
59,2
15,8
54,7
39,1
6,2
25,4
61,4
13,2
43,8
45,3
10,9
31,8
54,9
13,3
23,2
64,9
11,9
44,1
47,7
8,1
34,8
52,1
13,2
23,7
66,1
10,2
52,9
35,6
11,5
25,8
65,0
9,2
46,7
45,0
8,4
59,7
35,8
4,5
55,3
42,1
2,6
49,2
45,8
5,0
50,2
47,1
2,7
56,0
40,0
4,0
61,0
37,5
1,5
41,5
49,2
9,3
44,3
46,7
9,0
30,6
57,3
12,1
45,7
44,1
10,1
54,0
42,1
3,9
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Incidenza % presenze estere
5L, 5 e 4 *
3 * e RTA
2e1*
46,4
36,2
27,2
41,0
42,3
31,1
52,4
33,4
24,8
62,0
50,9
43,5
61,4
55,3
57,2
72,1
59,8
57,4
62,5
45,3
45,6
35,8
24,0
14,6
65,0
46,8
48,0
39,3
23,9
30,8
24,4
17,2
18,6
76,3
65,1
63,5
17,9
12,9
9,9
10,4
6,6
10,5
49,9
40,4
38,1
21,9
16,2
21,4
9,2
9,0
8,3
18,8
23,7
10,1
52,0
38,2
35,8
46,0
35,5
30,2
55,9
42,4
42,5
58,0
43,0
33,1
60,2
45,3
44,1
68,0
48,0
52,1
39,6
28,8
26,2
Totale
39,4
40,4
36,8
56,5
57,1
64,9
50,8
25,6
54,9
30,1
19,1
70,8
13,9
8,7
46,0
19,5
9,0
20,9
45,8
41,8
48,0
48,8
49,7
57,5
34,6
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 23 – Permanenza media dei flussi turistici totali per categoria alberghiera. Anno 2012
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A. A.
Veneto
Friuli-V.G.
Liguria
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Mezzogiorno
5L, 5 e 4 *
2,1
3,1
2,3
1,9
4,4
2,4
2,7
2,5
2,5
2,0
2,6
2,7
3,1
1,9
3,5
3,2
3,3
4,8
3,1
4,8
2,7
2,0
2,8
2,6
3,6
3 * e RTA
2,6
3,4
3,7
2,6
4,7
3,0
2,7
4,3
2,9
2,0
3,9
2,9
4,2
2,9
3,7
3,7
3,1
5,7
3,5
4,6
3,5
2,9
3,9
2,9
4,0
2e1*
2,8
2,9
3,2
2,4
4,4
3,0
3,2
4,6
2,7
2,2
3,9
3,1
4,0
2,5
2,9
2,5
2,5
3,8
2,9
4,4
3,3
2,7
3,9
2,9
3,1
Totale
2,4
3,3
3,1
2,2
4,5
2,7
2,8
3,7
2,7
2,0
3,5
2,8
3,8
2,3
3,5
3,4
3,2
5,1
3,2
4,7
3,1
2,4
3,5
2,7
3,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Fra le singole regioni l’incidenza della componente straniera fra le 4 e 5 stelle è massima per il Lazio
(76,3%), il Veneto (72,1%), e la Toscana (65,0%), non a caso le tre regioni con le città leader del turismo in
Italia.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
155
Infine, un’analisi sulla permanenza media (tabella 21) indica come per le categorie più elevate sia minore il
numero dei pernottamenti. Fanno ancora una volta eccezione gran parte delle regioni del Mezzogiorno, dove
si rileva una permanenza media maggiore elevata anche per gli alberghi a 4 e 5 stelle.
8.5 La stagionalità
L’ultimo aspetto preso in esame per completare il quadro regionale è la distribuzione delle presenze
turistiche nei vari mesi dell’anno 2012.
Le differenze dipendono, ovviamente, dalle tipologie di prodotti offerti: in regioni a doppia stagionalità, come
la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige, ove la montagna invernale ha una forte capacità attrattiva sul mercato
turistico, assumono una incidenza oltre ai mesi di vacanza estivi (luglio e agosto), anche quelli invernali e
soprattutto di gennaio e febbraio. In linea generale, comunque, maggiore è la distribuzione delle presenze nel
periodo estivo.
Tab. 24 – Distribuzione % mensile delle presenze alberghiere per Regione. Anno 2012
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A. A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia-R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Mezzogiorno
Gen
7,3
14,3
4,6
6,7
10,5
4,1
4,1
2,4
3,9
4,4
3,1
5,6
4,9
9,2
3,0
2,1
1,9
2,0
2,3
0,9
5,0
6,8
5,8
4,7
2,5
Feb
7,6
15,8
4,5
6,8
10,2
4,4
4,3
2,1
3,5
3,3
2,7
6,2
4,1
7,5
2,9
2,1
1,8
1,9
2,6
1,0
5,0
6,9
5,8
4,6
2,4
Mar
8,2
13,5
6,0
8,2
7,8
5,5
5,4
3,3
6,0
6,3
3,9
8,3
4,9
8,3
4,7
3,1
2,9
2,2
4,1
1,4
5,9
8,0
5,6
6,9
3,5
Apr
8,9
6,0
8,0
8,6
4,8
7,5
6,6
5,3
8,6
10,5
5,3
9,0
4,1
6,8
8,5
5,0
5,1
2,5
7,7
3,5
6,9
8,4
5,8
8,6
5,9
Mag
9,2
2,1
8,4
8,8
4,6
8,9
8,5
6,2
9,4
9,5
5,8
9,3
4,4
6,4
9,4
6,0
4,7
4,1
9,5
6,9
7,6
8,4
6,5
9,0
7,4
Giu
9,2
4,1
12,0
9,1
7,4
11,5
12,4
15,7
11,4
9,6
14,4
9,0
12,0
8,6
11,3
12,6
12,8
11,9
12,6
16,3
11,1
9,4
11,3
10,5
12,6
Lug
10,8
11,9
16,2
11,1
13,8
15,2
16,7
21,6
14,1
11,1
21,0
10,5
21,1
14,1
14,4
19,7
22,0
24,7
15,9
23,7
15,5
12,1
16,7
12,9
18,8
Ago
10,3
15,3
17,7
10,2
17,6
16,3
18,8
23,8
15,0
13,3
23,7
10,0
25,3
17,9
15,8
25,1
28,3
31,8
19,0
25,4
17,2
5,6
6,9
6,3
5,4
Set
9,4
4,0
11,7
10,2
9,6
11,4
10,5
10,4
11,8
11,0
9,3
9,2
8,7
5,1
13,4
13,2
11,0
11,5
13,1
14,7
10,8
10,0
10,4
10,4
12,8
Ott
7,7
1,9
5,5
8,2
5,6
7,1
5,3
3,9
8,0
9,7
4,2
9,3
3,5
5,1
8,9
5,2
3,9
4,0
7,7
4,0
6,6
7,3
5,5
8,3
6,2
Nov
5,9
1,9
2,7
6,1
1,5
4,4
3,7
2,9
4,6
6,0
3,5
7,2
2,9
5,0
4,0
3,2
2,8
1,9
2,9
1,2
3,9
5,2
2,9
5,8
2,9
Dic
5,5
9,1
3,0
6,0
6,8
3,7
3,7
2,4
3,8
5,2
3,2
6,3
4,0
6,0
3,7
2,7
2,7
1,6
2,6
1,1
4,3
5,5
4,4
4,9
2,7
TOT
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Quello della stagionalità è un dato strutturale molto resistente ai cambiamenti; nel 2012 si confermano le
tendenze degli ultimi anni. Le regioni che risentono meno della stagionalità sono la Lombardia, il Lazio ed il
Piemonte che presentano una distribuzione più livellata dei flussi turistici durante l’intero anno. Al contrario,
fortemente stagionale è la domanda turistica alberghiera della Calabria, Sardegna, Basilicata, dell’Emilia
Romagna e della Puglia.
8.6 Il grado di turisticità rispetto alla popolazione e alla dimensione territoriale
Nelle analisi sui movimenti turistici spesso risultano penalizzate le regioni di più piccola dimensione, perché,
ovviamente producono numeri piccoli sia in termini di movimento che di fatturato. Per ovviare a tal fatto e per
comprendere più a fondo il fenomeno turistico e le dinamiche di utilizzazione del suolo che interessano il
156 La domanda di ricettività alberghiera
territorio italiano, vengono riportati alcuni indicatori turistici che mettono a confronto le regioni italiane,
evidenziando il peso delle presenze rispetto alla popolazione residente e alla superficie territoriale di
riferimento.
Il tasso di turisticità misura il livello di affollamento turistico in un determinato periodo, indicando il numero
di turisti presenti ogni abitante. Nel 2012, l’Italia presenta un indice medio generale pari a 6.406 presenze ogni
1.000 abitanti. Considerando, invece, le macrosuddivisioni territoriali, le regioni del Nord-Ovest e del
Mezzogiorno registrano un indice inferiore alla media, quelle del Centro lievemente superiore, mentre quelle
del Nord Est addirittura duplicano il risultato medio raggiungendo 13.402 presenze turistiche ogni 1.000
abitanti. Il peso complessivo dei turisti rispetto alla popolazione è maggiore in alcune destinazioni di ridotta
dimensione, grazie all’alta penetrazione turistica del Trentino-Alto Adige (43.602 presenze ogni 1.000 abitanti)
e la Valle d’Aosta (24.970 presenze ogni 1.000 abitanti).
Proponiamo anche una valutazione dell’incidenza delle presenze alberghiere sulla popolazione. Tale
incidenza è massima per il Nord Est, e minima per il Mezzogiorno, secondo uno spettro che va da un minimo
di 1.069 turisti ogni mille abitanti per il Molise e di 1.857 per il Piemonte ad un massimo di 33.736 abitanti per
il Trentino Alto Adige e di 18.063 abitanti per la Valle D’Aosta a fronte di una media nazionale che è di 4.301
turisti alberghieri ogni mille abitanti.
La densità turistica, invece, è data dal rapporto tra il numero di presenze e la superficie del territorio e indica
il numero di turisti per Km2. La regione che presenta la densità turistica maggiore è il Trentino Alto Adige, con
3.298 presenze ogni Km2, seguito da Veneto, Liguria, Toscana e Lazio. Considerando il comparto alberghiero
risulta sempre in prima posizione il Trentino Alto Adige, con 2.552 abitanti ogni Km 2, davanti alla Liguria al
Lazio e al Lazio.
Tab. 25 – Indici di turisticità territoriale. Dettaglio regionale. Anno 2012
Popolazione
Piemonte
Valle d'Aosta
Liguria
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
4.363.916
126.806
1.570.694
9.704.151
1.029.475
4.857.210
1.218.985
4.342.135
3.672.202
884.268
1.541.319
5.502.886
1.307.309
313.660
5.766.810
4.052.566
578.036
1.959.050
5.002.904
1.639.362
59.433.744
15.765.567
11.447.805
11.600.675
20.619.697
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Sup.
(Km²)
Presenze
totali 2012
25.399
3.263
5.421
23.861
13.607
18.391
7.855
22.124
22.997
8.456
9.694
17.207
10.798
4.438
13.595
19.362
9.992
15.080
25.708
24.090
301.338
57.944
61.977
58.354
123.063
12.415.037
3.166.295
13.401.547
33.366.636
44.887.247
62.352.831
8.802.721
37.383.182
42.651.126
5.825.889
10.925.958
30.680.979
7.252.826
540.050
18.410.150
13.291.863
1.881.814
8.358.186
14.273.969
10.843.177
380.711.483
62.349.515
153.425.981
90.083.952
74.852.035
Presenze
alberghiere
2012
Presenze/pop.
per 1.000
abitanti
8.102.503
2.290.443
9.150.379
26.417.628
34.730.644
29.565.599
3.895.290
29.536.857
22.703.649
3.033.765
5.221.592
25.767.817
4.836.807
335.235
14.460.297
8.086.148
1.287.038
6.668.275
11.836.277
7.683.900
255.610.143
45.960.953
97.728.390
56.726.823
55.193.977
2.845
24.970
8.532
3.438
43.602
12.837
7.221
8.609
11.615
6.588
7.089
5.575
5.548
1.722
3.192
3.280
3.256
4.266
2.853
6.614
6.406
3.955
13.402
7.765
3.630
Presenze
alberghiere
per 1.000
abitanti
1.857
18.063
5.826
2.722
33.736
6.087
3.196
6.802
6.183
3.431
3.388
4.683
3.700
1.069
2.508
1.995
2.227
3.404
2.366
4.687
4.301
2.915
8.537
4.890
2.677
Presenze
totali/
territorio
Presenze
alberghiere/territorio
488,8
970,4
2.472,2
1.398,4
3.298,8
3.390,4
1.120,7
1.689,7
1.854,6
689,0
1.127,1
1.783,1
671,7
121,7
1.354,2
686,5
188,3
554,3
555,2
450,1
1.263,4
1.076,0
2.475,5
1.543,7
608,2
319,0
701,9
1.688,0
1.107,1
2.552,4
1.607,6
495,9
1.335,1
987,2
358,8
538,6
1.497,5
447,9
75,5
1.063,6
417,6
128,8
442,2
460,4
319,0
848,3
793,2
1.576,8
972,1
448,5
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
157
Partendo dai due indici, è stato creato un indice di sintesi che considera sia le presenze per popolazione
che quelle per superficie territoriale. Il Trentino-Alto Adige si posiziona in testa alla classifica regionale con un
punteggio di 542,7 su 100; seguono Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Toscana; per
tutte le altre regioni il punteggio è inferiore a 100,0.
Gli indici riportati danno una prima idea, ma molto sintetica e approssimata, del peso del comparto
alberghiero nel turismo e nella economia di una destinazione.
Graf. 59 – Indicatore di sintesi per regione. Peso del turismo alberghiero in termini di pernottamenti rispetto
alla popolazione e alla superficie territoriale. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
9.
La domanda turistica alberghiera a livello provinciale
Il movimento turistico alberghiero è particolarmente concentrato in alcune province. Le prime dieci province
rappresentate nel grafico 46 intercettano poco più della metà (50,3%) delle presenze alberghiere nazionali: in
particolare, nel 2012, la provincia di Bolzano raccoglie 23,3 milioni di presenze, seguita da Roma con 22,6
milioni di presenze, Rimini (14,9 milioni) e Venezia (14,5 milioni).
Graf. 60 - Distribuzione percentuale delle presenze alberghiere per provincia. Top 10. Anni 2000 e 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
158 La domanda di ricettività alberghiera
La provincia di Milano si colloca in quinta posizione prima di quella di Trento e di quella di Napoli. La
provincia di Firenze è ottava. Chiudono la Top10 le città di Verona e di Brescia.
La provincia di Bolzano mantiene ormai dal 2011 la prima posizione, dopo che Roma l’aveva sempre
preceduta fino al 2010.
Le province che presentano la maggiore permanenza media della clientela alberghiera sono Crotone (8,1),
Vibo Valentia (7,0 notti), Nuoro (6,1), Olbia Tempio P. (5,7).
Graf. 61 - Prime 10 province per permanenza media negli esercizi alberghieri. Anno 2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat
La tabella 26 mostra l’incidenza delle presenze alberghiere sulle presenze del totale strutture ricettive.
Questa percentuale rileva la capacità competitiva degli esercizi alberghieri a livello provinciale.
Le prime 9 province elencate presentano un valore superiore del 90%, per cui risulta molto forte l’offerta
alberghiera e del tutto residuale la componente extralberghiera. Le province con una marcata tendenza della
domanda verso strutture complementari sono quelle che vedono una percentuale di incidenza delle presenze
alberghiere inferiore al 30%: Grosseto, Macerata, Fermo, Ferrara e Rovigo.
Dalla distinzione tra la domanda turistica alberghiera straniera e dei residenti in Italia derivano due differenti
graduatorie. La provincia che nell’anno 2012 intercetta il maggior numero di presenze alberghiere di italiani è
Rimini con 11,7 milioni di pernottamenti, (8,3% del totale delle presenze alberghiere domestiche in Italia),
seguita da Bolzano (8,1 milioni), Trento (7,4 milioni), Roma (5,2 milioni) e Milano (5,1 milioni).
Le presenze alberghiere estere si concentrano prevalentemente nella provincia di Roma (17,4 milioni),
Bolzano (15,0 milioni), Venezia (10,6 milioni), Milano (6,9 milioni) e Firenze (5,9 milioni). Considerando
entrambe le componenti (presenze alberghiere degli italiani e degli stranieri) la prima provincia è Bolzano,
seguita da Roma, Rimini e Venezia.
In termini di incidenza percentuale delle presenze alberghiere straniere sul totale delle presenze alberghiere
(tabella 26), la provincia più internazionalizzata è Roma (76,9%), seguita da Como (75,1%), Verbano-CusioOssola (74,8%), Venezia (74,0%) e Firenze (73,3%). Pochissimo rilevanti le presenze estere negli alberghi
delle province di Crotone (5,5%), L’Aquila (7,5%), Campobasso (7,8%), Matera (8,7%), Cosenza (9,2%) e
Potenza (9,9%).
A conclusione del panorama provinciale, si indicano i valori assoluti degli arrivi e delle presenze alberghiere
nelle varie province italiane, con un confronto di tipo congiunturale (2012-2011) e con uno di lungo periodo,
dal 2000 al 2012. Nell’anno 2012, 73 province su 110 presentano andamenti negativi con punte massime nel
caso di Nuoro (-27,6%), Campobasso (-23,8%), Piacenza (-15,9%) e Avellino (-15,5%), mentre altre province
presentano incrementi molto positivi come Massa-Carrara (22,5%), Siracusa (13,7%), Vercelli (7,4%) e Varese
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
159
(7,3%). Nel periodo 2000-2012 i maggiori aumenti di presenze alberghiere si sono verificati per province del
Mezzogiorno, come Lecce e Taranto ad un tasso medio annuo del 6,8% e Trapani (6,3%), e per altre del Nord
come Varese (6,1%), Viterbo (5,4%), Como (5,2%) e Torino (5,1%). Le maggiori difficoltà vi sono state per le
province di Sassari (-8,8%), Nuoro (-4,9%), Rieti (-4,5%) e Frosinone (-4,3%).
Tab. 26 – Incidenza % delle presenze alberghiere sulle presenze totali delle strutture ricettive in ogni provincia.
Anno 2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
Province
Milano
Avellino
Frosinone
Monza e della Brianza
Napoli
Pescara
Rimini
Padova
Lodi
Palermo
Bari
Caserta
Isernia
Roma
Ragusa
Pavia
Modena
Catanzaro
Agrigento
Messina
Pistoia
Bologna
Varese
Benevento
Taranto
Vibo Valentia
Siracusa
L'Aquila
Crotone
Medio Campidano
Reggio nell'Emilia
Cagliari
Cremona
Barletta-Andria-Trani
Bolzano
Bergamo
Reggio di Calabria
Inc.%
95,4
95,0
94,8
94,7
93,6
93,6
92,9
92,4
91,8
89,5
89,5
88,5
87,8
87,8
87,7
87,4
87,1
87,0
87,0
86,9
86,6
85,2
84,7
84,7
84,2
83,6
83,2
81,9
81,7
81,2
80,4
80,1
79,9
79,5
79,2
78,4
77,6
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
Province
Genova
Sondrio
Carbonia-Iglesias
Pordenone
Rieti
Caltanissetta
Catania
Parma
Torino
Trento
Cosenza
Olbia-Tempio
Sassari
Aosta
Treviso
Forlì-Cesena
Alessandria
Brindisi
Nuoro
Como
Trapani
Lucca
Piacenza
Enna
Matera
Prato
Ravenna
Savona
Firenze
Ascoli Piceno
Potenza
Imperia
Novara
Viterbo
Vicenza
Chieti
Mantova
Inc.%
76,9
76,8
76,8
76,8
76,8
76,5
75,7
75,6
74,5
73,9
73,9
72,8
72,7
72,3
72,3
72,2
71,8
71,8
71,2
71,2
70,2
70,0
69,9
69,0
69,0
68,6
68,4
68,3
67,5
67,4
66,9
64,3
63,9
63,4
62,9
62,4
61,3
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Province
Lecco
Cuneo
Pesaro e Urbino
La Spezia
Brescia
Lecce
Oristano
Biella
Trieste
Campobasso
Teramo
Siena
Ancona
Terni
Verbano-Cusio-Ossola
Perugia
Salerno
Latina
Asti
Arezzo
Pisa
Belluno
Foggia
Verona
Vercelli
Venezia
Udine
Ogliastra
Massa-Carrara
Gorizia
Livorno
Grosseto
Macerata
Fermo
Ferrara
Rovigo
Italia
Inc.%
60,9
60,0
58,7
57,9
57,8
57,3
56,9
56,7
56,6
55,2
54,7
54,6
53,8
53,5
53,2
51,9
51,4
51,4
51,1
47,3
46,1
45,4
45,2
44,6
43,1
42,5
41,6
37,9
37,7
36,0
34,3
29,5
24,6
23,9
22,5
14,6
67,1
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Tab. 27 – Distribuzione % delle presenze alberghiere per provincia. Anno 2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Province
Bolzano
Roma
Rimini
Venezia
Milano
Trento
Napoli
Firenze
Verona
Brescia
Ravenna
Padova
Torino
Forlì-Cesena
Savona
Olbia-Tempio
Distrib.%
9,1
8,8
5,8
5,7
4,7
4,5
4,0
3,2
2,5
2,0
1,7
1,6
1,6
1,5
1,4
1,3
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
Province
Vibo Valentia
Pesaro e Urbino
Varese
Grosseto
Verbano-Cusio-Ossola
Pisa
Trapani
Bergamo
Ancona
Catania
Latina
Bari
Vicenza
Modena
Catanzaro
Treviso
Distrib.%
0,7
0,7
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,6
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
0,5
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
Province
Trieste
Ferrara
Reggio di Calabria
Nuoro
Arezzo
Alessandria
Reggio nell'Emilia
Pavia
Macerata
Massa-Carrara
Fermo
Pordenone
Terni
Potenza
Prato
Ogliastra
Distrib.%
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,1
0,1
0,1
0,1
160 La domanda di ricettività alberghiera
Province
17 Salerno
18 Messina
19 Bologna
20 Livorno
21 Palermo
22 Siena
23 Lecce
24 Perugia
25 Genova
26 Lucca
27 Cosenza
28 Aosta
29 Udine
30 Pistoia
31 Teramo
32 Foggia
33 Imperia
34 Sondrio
35 Como
36 Belluno
37 Cagliari
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Distrib.%
1,3
1,2
1,1
1,1
1,1
1,1
1,1
1,0
1,0
1,0
0,9
0,9
0,9
0,8
0,8
0,8
0,8
0,8
0,8
0,7
0,7
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
Province
Ascoli Piceno
Agrigento
Parma
L'Aquila
Sassari
Pescara
Siracusa
Frosinone
Brindisi
La Spezia
Cuneo
Matera
Taranto
Crotone
Monza e della Brianza
Chieti
Ragusa
Caserta
Novara
Gorizia
Viterbo
Distrib.%
0,5
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,4
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,3
0,2
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Province
Piacenza
Lecco
Mantova
Cremona
Rovigo
Oristano
Campobasso
Barletta-Andria-Trani
Carbonia-Iglesias
Lodi
Caltanissetta
Avellino
Biella
Asti
Vercelli
Rieti
Benevento
Isernia
Enna
Medio Campidano
Italia
Distrib.%
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
100,0
Tab. 28 – Incidenza % delle presenze alberghiere estere sul totale delle presenze alberghiere in ogni provincia.
Anno 2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
Province
Roma
Como
Verbano-Cusio-Ossola
Venezia
Firenze
Verona
Bolzano
Brescia
Prato
Pistoia
Messina
Milano
Lecco
Gorizia
Treviso
La Spezia
Varese
Pisa
Palermo
Udine
Napoli
Novara
Asti
Siena
Ogliastra
Trieste
Padova
Genova
Olbia-Tempio
Lucca
Sassari
Sondrio
Vibo Valentia
Imperia
Siracusa
Aosta
Vicenza
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Inc.%
76,9
75,1
74,8
74,0
73,3
72,9
67,1
65,5
64,9
61,9
60,8
58,6
58,6
56,4
55,3
54,9
54,4
52,5
52,5
52,3
51,2
49,4
49,3
48,7
47,3
46,7
46,7
46,6
46,1
46,0
44,2
42,3
42,1
41,1
41,0
40,4
40,1
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
Province
Bergamo
Catania
Agrigento
Bologna
Pordenone
Nuoro
Monza e della Brianza
Ragusa
Cagliari
Trento
Cuneo
Arezzo
Salerno
Frosinone
Piacenza
Rovigo
Livorno
Belluno
Alessandria
Lodi
Oristano
Mantova
Perugia
Carbonia-Iglesias
Ferrara
Reggio nell'Emilia
Terni
Massa-Carrara
Trapani
Cremona
Latina
Modena
Bari
Grosseto
Torino
Caserta
Vercelli
Inc.%
39,4
39,2
39,1
39,1
38,7
37,4
37,2
37,2
36,8
36,8
36,4
36,3
36,2
35,5
35,4
35,3
34,0
34,0
33,7
31,9
31,5
31,1
30,4
30,3
29,9
28,6
28,6
28,1
27,8
27,6
27,6
27,4
27,1
27,0
26,9
26,7
26,3
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Province
Brindisi
Biella
Barletta-Andria-Trani
Parma
Catanzaro
Rimini
Pavia
Savona
Fermo
Avellino
Macerata
Ravenna
Forlì-Cesena
Pesaro e Urbino
Enna
Ancona
Pescara
Lecce
Taranto
Viterbo
Rieti
Teramo
Ascoli Piceno
Benevento
Reggio di Calabria
Medio Campidano
Chieti
Foggia
Caltanissetta
Isernia
Potenza
Cosenza
Matera
Campobasso
L'Aquila
Crotone
Italia
Inc.%
26,3
26,3
26,1
25,9
25,7
25,1
24,3
22,4
22,4
22,2
22,0
20,6
20,5
19,9
19,9
19,5
19,3
18,8
17,4
16,1
15,0
14,9
14,9
13,3
13,2
12,9
12,5
12,3
12,2
10,8
9,9
9,2
8,7
7,8
7,5
5,5
48,0
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
161
Tab. 29 – Arrivi, presenze e permanenza media nelle strutture alberghiere nelle singole province. Valori assoluti
anno 2012, variazione % ‘12/’11 e t.v.m.a. % ‘12/’00
2012
Torino
Vercelli
Novara
Cuneo
Asti
Alessandria
Biella
Verbano-Cusio-Ossola
Aosta
Imperia
Savona
Genova
La Spezia
Varese
Como
Sondrio
Milano
Bergamo
Brescia
Pavia
Cremona
Mantova
Lecco
Lodi
Monza e della Brianza
Bolzano / Bozen
Trento
Verona
Vicenza
Belluno
Treviso
Venezia
Padova
Rovigo
Udine
Gorizia
Trieste
Pordenone
Piacenza
Parma
Reggio nell'Emilia
Modena
Bologna
Ferrara
Ravenna
Forlì-Cesena
Rimini
Massa-Carrara
Lucca
Pistoia
Firenze
Livorno
Pisa
Arezzo
Siena
Grosseto
Prato
Perugia
Terni
Pesaro e Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli Piceno
Fermo
Arrivi
1.743.749
50.841
311.469
374.140
61.811
263.867
49.807
493.541
703.934
588.260
782.339
1.184.074
357.972
1.007.292
885.337
568.442
6.087.353
810.412
1.587.667
209.804
159.612
143.587
135.982
132.753
486.593
4.976.026
2.661.941
2.371.168
517.639
506.682
657.634
5.428.171
1.379.691
119.778
746.767
220.250
296.599
146.112
202.209
459.386
253.904
450.400
1.471.231
223.233
1.010.617
809.819
3.016.218
137.988
727.735
812.570
3.510.416
625.326
673.872
245.819
1.098.627
424.911
194.302
1.285.842
213.205
455.108
503.042
196.555
246.635
99.582
Presenze
4.109.484
130.268
649.844
951.608
130.338
518.354
133.966
1.478.641
2.290.443
1.982.976
3.591.140
2.623.793
952.470
1.586.497
1.919.364
1.939.949
12.037.784
1.460.741
5.104.670
494.808
291.201
300.823
307.852
189.605
784.334
23.291.238
11.439.406
6.432.881
1.204.014
1.897.345
1.172.935
14.481.258
4.129.329
247.837
2.260.806
649.270
599.651
385.563
340.842
1.099.779
502.167
1.192.098
2.900.561
573.224
4.314.671
3.755.978
14.857.537
445.398
2.510.365
2.094.939
8.152.773
2.813.089
1.472.422
522.007
2.777.840
1.564.587
350.229
2.650.520
383.245
1.764.440
1.442.612
461.783
1.159.345
393.412
P.M.
2,4
2,6
2,1
2,5
2,1
2,0
2,7
3,0
3,3
3,4
4,6
2,2
2,7
1,6
2,2
3,4
2,0
1,8
3,2
2,4
1,8
2,1
2,3
1,4
1,6
4,7
4,3
2,7
2,3
3,7
1,8
2,7
3,0
2,1
3,0
2,9
2,0
2,6
1,7
2,4
2,0
2,6
2,0
2,6
4,3
4,6
4,9
3,2
3,4
2,6
2,3
4,5
2,2
2,1
2,5
3,7
1,8
2,1
1,8
3,9
2,9
2,3
4,7
4,0
Var. % '12/'11
Arrivi
Presenze
5,3
-2,1
10,5
7,4
-6,5
-4,7
-3,5
-7,0
-0,6
-4,8
1,9
-1,0
4,4
-6,3
-1,0
2,3
2,4
0,2
0,3
-1,6
-3,8
-5,4
-5,5
-6,3
-9,2
-5,2
10,7
7,3
0,2
-0,1
0,0
-3,9
0,9
0,3
-3,7
-4,1
2,1
1,2
14,0
-3,3
-11,3
-11,8
1,1
5,5
1,5
-1,7
5,9
-7,7
7,6
4,2
2,7
0,9
2,0
0,4
-0,5
0,0
1,1
-0,7
0,0
-1,6
9,7
1,5
-0,5
-1,4
-0,9
-4,3
2,4
-7,3
1,9
-0,4
0,3
0,7
2,2
3,0
-8,1
-6,5
-14,7
-15,9
-2,6
-3,6
-6,2
-7,4
-10,0
-4,7
1,9
0,5
-1,4
-12,0
-4,2
-5,3
-6,4
-5,6
1,8
-2,2
15,4
22,5
-3,9
-3,9
-1,9
-7,2
-0,6
-0,9
-1,5
-7,8
-5,3
-5,6
-1,1
2,0
5,6
2,7
-3,3
-4,4
-2,0
-7,2
-3,0
-4,9
-3,6
-7,2
-2,6
-3,0
-4,7
-4,1
-6,1
-12,8
-4,7
-3,7
-8,3
-1,0
T.v.m.a % 12/00
Arrivi
Presenze
5,6
5,1
2,6
-0,4
5,3
2,9
3,1
2,0
2,3
3,9
4,0
1,8
-0,2
-0,8
0,7
0,9
1,3
-0,4
-1,6
-3,1
-1,3
-3,2
1,4
-0,1
0,3
0,3
7,2
6,1
5,6
5,2
2,4
0,5
5,8
4,1
5,5
2,5
2,9
1,5
1,3
1,4
5,6
2,3
0,0
-1,9
2,7
1,2
6,2
-0,4
n.d.
n.d.
3,2
1,7
2,1
1,0
3,5
2,0
0,7
-0,4
0,6
-1,0
2,3
0,5
2,2
1,5
2,1
-0,8
1,8
-0,1
2,0
1,0
0,6
-0,1
3,1
1,5
-1,1
-2,8
5,5
1,4
0,1
-2,7
0,8
-3,1
-0,7
-0,2
1,3
0,0
-0,4
-0,2
2,2
0,4
2,5
0,3
1,4
-0,1
-1,6
-2,7
-0,1
-0,3
0,1
-1,3
1,0
1,4
-0,1
-0,3
2,5
2,0
-0,6
-0,8
1,4
-0,8
0,7
-0,1
2,3
2,7
-0,4
-0,8
-0,3
-3,1
0,4
-1,3
-0,1
-0,8
0,3
-1,2
-3,1
-3,5
n.d.
n.d.
162 La domanda di ricettività alberghiera
2012
Viterbo
Rieti
Roma
Latina
Frosinone
L'Aquila
Teramo
Pescara
Chieti
Campobasso
Isernia
Caserta
Benevento
Napoli
Avellino
Salerno
Foggia
Bari
Taranto
Brindisi
Lecce
Barletta-Andria-Trani
Potenza
Matera
Cosenza
Catanzaro
Reggio di Calabria
Crotone
Vibo Valentia
Trapani
Palermo
Messina
Agrigento
Caltanissetta
Enna
Catania
Ragusa
Siracusa
Sassari
Nuoro
Cagliari
Oristano
Olbia-Tempio
Ogliastra
Medio Campidano
Carbonia-Iglesias
Italia
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Arrivi
132.849
52.171
8.219.013
378.251
423.375
331.709
368.267
319.390
252.946
98.845
46.276
281.202
49.473
2.911.409
73.084
776.329
590.827
601.870
221.343
254.883
605.728
108.587
171.704
235.891
505.586
238.529
192.751
101.496
258.833
418.526
950.301
770.414
317.776
48.447
40.639
609.090
179.973
321.605
286.445
88.498
435.604
85.996
596.002
65.227
21.186
48.787
82.644.781
Presenze
629.863
108.817
22.607.737
1.392.759
1.028.641
1.054.002
2.025.219
1.040.321
717.265
235.234
100.001
700.667
102.523
10.166.480
164.825
3.325.802
2.004.473
1.313.277
868.429
968.209
2.708.300
223.460
379.628
907.410
2.295.364
1.183.854
567.764
820.291
1.801.002
1.463.372
2.779.868
3.010.307
1.144.922
187.217
88.376
1.416.519
712.603
1.033.093
1.050.535
539.434
1.842.254
239.368
3.392.361
343.187
83.542
193.219
255.610.143
P.M.
4,7
2,1
2,8
3,7
2,4
3,2
5,5
3,3
2,8
2,4
2,2
2,5
2,1
3,5
2,3
4,3
3,4
2,2
3,9
3,8
4,5
2,1
2,2
3,8
4,5
5,0
2,9
8,1
7,0
3,5
2,9
3,9
3,6
3,9
2,2
2,3
4,0
3,2
3,7
6,1
4,2
2,8
5,7
5,3
3,9
4,0
3,1
Var. % '12/'11
Arrivi
Presenze
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,9
0,2
-1,0
-3,2
-2,1
-0,9
-5,3
-7,5
-19,5
-23,8
-8,6
-6,8
9,2
2,8
3,6
-3,0
-2,8
0,6
-12,6
-15,5
-19,5
-11,4
-6,5
-2,8
-1,5
-4,7
1,4
5,5
3,3
-3,8
0,6
2,2
-8,5
-9,1
-4,4
-13,3
2,5
0,5
3,9
-2,2
-6,2
-7,4
0,6
2,9
-11,2
-3,9
-0,2
-2,5
-4,0
-3,2
6,9
5,9
-4,2
-2,1
-2,5
-2,3
-8,7
-8,2
-3,6
-0,3
-2,0
-3,9
2,6
5,9
16,3
13,7
-13,3
-14,4
-26,5
-27,6
-8,7
-10,1
-11,0
-9,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
-0,5
-1,7
T.v.m.a % 12/00
Arrivi
Presenze
0,4
5,4
-1,9
-4,5
0,2
-0,1
0,8
0,1
-2,7
-4,3
-0,2
-1,2
2,2
1,3
1,2
1,2
2,1
1,0
-1,8
-2,5
0,9
-0,5
4,6
2,4
-0,2
-1,1
0,9
-0,1
-4,0
-4,1
-2,7
-0,7
2,0
3,2
3,6
2,2
4,1
6,8
3,5
1,9
7,4
6,8
n.d.
n.d.
-0,6
-2,8
5,9
4,7
2,5
3,2
2,1
2,7
1,5
1,9
2,0
3,8
6,1
3,8
4,7
6,3
-1,0
-1,4
-1,2
-1,0
-1,1
0,5
1,7
1,6
-2,0
-1,1
0,8
0,1
1,6
0,4
1,7
1,8
-6,5
-8,8
-4,7
-4,9
-0,8
-1,2
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
1,8
0,8
CAPITOLO IV
CATENE E GRUPPI ALBERGHIERI1
1. Premessa
1.1 I mutamenti del mercato
Il settore ricettivo in questi ultimi vent’anni ha registrato molti cambiamenti provocati:



dall’evoluzione della domanda, sempre alla ricerca di nuovi modelli che da un lato hanno reso gli
alberghi più flessibili e gli altri esercizi più simili alle gestioni alberghiere, con un generale orientamento
alla tipologia ibrida del resort;
dalla finanziarizzazione del comparto con la “separazione” tra “proprietà” dell’immobile e “conduzione”
dello stesso per il tramite di un gestore, cui l’immobile viene affidato in affitto oppure con contratto di
management.;
dall’avvento delle OTA (On line Travel Agencies)2 che consentono la selezione comparativa immediata
dell’offerta disponibile sul mercato, obbligando il settore ricettivo a reinventare le proprie tecniche di
comunicazione per crearsi nuove identità; ne consegue il proliferare dei “brand” (marchi) alberghieri
destinati a segmenti di clientela sempre più definiti.
Tale evoluzione ha favorito la globalizzazione dell’offerta ricettiva e lo sviluppo, nel Mondo, delle grandi
Compagnie Alberghiere, che si sono concentrate maggiormente nella gestione e nel marketing piuttosto che
nell’onerosa proprietà dell’immobile.
Di fatto il comparto alberghiero ha visto una notevole evoluzione con l’avvento di nuovi competitor mondiali,
Alcuni grandi gruppi finanziari hanno creduto nel turismo ed investito sempre di più in immobili poi destinati a
gestioni di tipo alberghiero, generalmente attraverso contratti di management.
Quello italiano, per alcuni aspetti simile al mercato della Germania e dell’Austria, resta un mercato atipico,
con la presenza di molti gruppi familiari localizzati che rappresentano comunque un punto di forza del sistema
ricettivo territoriale del Paese.
Tali gruppi assumono una valenza internazionale ridotta, pur se per numero delle camere hanno una
rilevanza che li posizionerebbe nelle relative graduatorie.
Ne è una prova il fatto che per incontrare la prima ed unica catena alberghiera italiana nel rank mondiale
delle prime 300 mondiali, relativo all’anno 2012, stilato dalla nota rivista Hotels Magazine, bisogna arrivare alla
215ma posizione con Atahotels, mentre, come è noto il Bel Paese si colloca in quinta o sesta posizione per il
movimento turistico internazionale attivato nel mondo ed al quarto per il complesso della ricettività alberghiera
della quale dispone.
La metodologia utilizzata dalla rivista ha previsto la somministrazione di un questionario online compilato
dalle aziende prese in esame. Queste hanno dovuto comunicare il numero di camere e di strutture alberghieri
1 A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica
2 Fra le OTA Booking.com, l’operatore di riferimento per gli alberghi, conta oggi oltre 500.000 alberghi a catalogo; Expedia, operatore per i viaggi in
generale, oltre 250.000.
164 Catene e gruppi alberghieri
attive alla data del 31 dicembre 2012. Le aziende che si sono astenute nella compilazione del questionario,
sono state stimate tenendo conto delle informazioni reperibili dai registri pubblici, dai dati dichiarati negli anni
precedenti o diffusi dalle agenzie di ricerca indipendenti.
Inoltre, la classifica omette le società che possiedono esclusivamente o prevalentemente alberghi in
proprietà ma che nonne effettuano la gestione; infatti, in classifica rientrano solo le società che gestiscono
alberghi, anche in franchising.
Questo è il motivo per cui sono esclusi REIT (Real Estate Investment Trust – Fondi di Investimento
Immobiliare) e società di private equity3.
A livello internazionale, fuori dall’Italia, la presenza di gruppi finanziari che concedono la gestione degli
immobili a gruppi alberghieri è molto più spinta e spiega il successo dei gruppi francesi come Accor e Louvre
Hotels Group o di gruppi spagnoli come Sol Meliá e NH Hoteles.
Ognuno di questi gruppi, peraltro, classifica le proprie strutture sotto brand diversi orientati ai diversi target
della clientela individuando spettri di soluzioni che vanno dai segmenti di lusso a quelli budget, a buon mercato.
La formula prevalente con la quale i gruppi finanziari cedono la gestione degli immobili è quella del contratto
di management, mentre il franchising è più utilizzato a valle della filiera, secondo un’ottica più orientata al
marketing che implica il rispetto di alcuni aspetti, di regole e di marchi formali.
Ne è un esempio di elevato livello qualitativo il gruppo Four Season, che opera gestendo direttamente
strutture che generalmente fanno capo a gruppi finanziari con contratti di management.
Il gruppo Best Western rappresenta una forma di franchising morbido che molti addetti ai lavori non
assimilano ad un vera e propria catena alberghiera, mentre lo è nei propositi di chi gestisce il gruppo. Per
questo motivo qualche anno fa veniva considerato un consorzio mentre oggi viene fatto rientrare fra le catene.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per il gruppo Choice Hotels International con strutture gestite
in netta prevalenza in franchising.
Con i contratti di franchising si associa un albergo ad un gruppo a condizione che siano rispettati certi
parametri di appartenenza rigidi (hard franchising) o morbidi (soft franchising). Anche i consorzi e gli accordi di
varia natura, da quelli di acquisto di beni o servizi a quelli per la promozione comune e per la realizzazione di
strategie e la gestione dell’on line, rientrano in questa logica soft orientati al mercato.
Il contratto di management può essere visto come una forma più rigida di rapporto fra parti, ma anche come
il primo anello della filiera perché il conduttore è lasciato libero di organizzare la propria attività gestionale come
desidera, anche secondo la formula del franchising.
In tal caso, ad esempio, si può avere un contratto di management con la proprietà e di franchising con un
gruppo alberghiero per la promozione.
Naturalmente dei diversi modelli di gestione arriva al pubblico solo la parte terminale, cioè il modo in cui
viene commercializzato l’albergo; in tal senso l’appartenenza ad una catena o ad un gruppo è spesso percepita
come condizione di maggiore o minore qualità dalla clientela.
Il cliente finale si sente garantito dall’appartenenza di un albergo ad un dato gruppo; in alcuni casi può anche
arrivare a scegliere quel particolare albergo con standard noti, addirittura prima della scelta della destinazione
e prima della tipologia di turismo da praticare.
L’evoluzione del mercato ha portato a identificare modelli di ricettività sempre più complessi e sempre più
caratterizzati, proponendo spesso forme complesse che associano agli alberghi figure fino ad oggi ritenute
appartenenti a categorie diverse, cioè ad altre tipologie di ricettività, come ad esempio i villaggi turistici e/o gli
agriturismi, i residence e gli appartamenti per vacanza.
3 Le
società private equity comprano azioni di società non quotate, in genere in difficoltà, per ristrutturarle e rivenderle a prezzo più alto.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
165
La combinazione di ricettività diverse, con pivot quella alberghiera, ha dato luogo al “resort”, cioè ad una
formula che offre varie possibilità in termini di alloggio, ma anche come ristorazione, intrattenimento e
divertimento.
In molti resort sono presenti campeggi, villaggi turistici e strutture alberghiere, anche se queste vengono
spesso considerate come alloggi in affitto o simili.
Sempre più spesso si propongono formule ricettive polivalenti delle quali l’albergo è solo una parte, anche
se spesso la più rilevante.
I grandi gruppi alberghieri, peraltro, presentano un’offerta differenziata in molti marchi con la volontà di
raggiungere target diversi, con diversa tendenze e con diversa capacità di spesa, della clientela.
I primi sei gruppi mondiali hanno superato da tempo le 450mila camere e hanno diversificato la propria
offerta in “brand” globali, cioè presenti in molti Paesi nei vari continenti, e/o locali, cioè presenti solo in
specifiche aree/destinazioni. Come conseguenza si assiste spesso al riposizionamento di singoli alberghi sul
mercato, con il trasferimento da un marchio all’altro, oppure alla cessione di intere compagnie alberghiere che
vengono poi “ribrandizzate” dalla nuova gestione.
Se si pensa alle rigide distinzioni giuridico-istituzionali previste in Italia ed in altri Paesi, appare evidente
come il mercato sia andato avanti proponendo nuove formule e nuove opportunità, non previste dalle leggi.
1.2 Le categorie di riferimento
Prima di compiere l’analisi del mercato italiano è opportuno precisare alcune categorie di riferimento che
saranno utilizzate in seguito partendo dalla concezione di impresa alberghiera.
Prima di procedere nell’analisi, è opportuno precisare alcune categorie che saranno utilizzate in seguito
partendo dalla concezione di impresa alberghiera.
Dal punto di vista dell’economia aziendale il singolo albergo è un esercizio ricettivo caratterizzato dalla
presenza di una struttura e di servizi con requisiti definiti secondo certi standard, stabiliti per legge o
regolamento dalle Amministrazioni regionali.
Una impresa alberghiera può gestire un solo albergo (in questo caso spesso il titolare dell’impresa è anche
il gestore della struttura) o più alberghi quando dispone di più esercizi ognuno considerato in modo autonomo
oppure, come capita più spesso, quando da una sede principale gestisce più unità alberghiere locali.
In altri casi, in particolare per le strutture di piccola dimensione, proprietà e gestione coincidono.
Le gestioni alberghiere, inoltre, possono essere svolte secondo due modalità: come attività principale oppure
come attività secondaria, come può capitare per un resort che gestisce un campeggio e un piccolo albergo
oppure per un ristorante che ha la disponibilità di alcune camere gestite in forma alberghiera.
Si è in presenza di una catena quando vi sono più unità alberghiere che fanno parte di una stessa proprietà
o di uno stesso gruppo di gestione4.
In origine, per catena alberghiera si intendeva un insieme di esercizi appartenenti allo stesso proprietario,
singolo o società o gruppo; attualmente si intendono alberghi appartenenti ad un unico gruppo in proprietà o
con altro contratto di gestione, come ad esempio il franchising o il contratto di management.
Sono frequenti, infatti, i casi di società finanziarie (gruppi immobiliari, assicurazioni, gruppi di investimento
ecc.) proprietarie di immobili che affidano in gestione ad un gruppo di management alberghiero; in tali casi le
catene fanno riferimento ai gestori e non alla proprietà degli immobili.
4 Si parla generalmente di catena multidivisionale per indicare un’unica società che gestisce i singoli alberghi, mentre per gruppo generalmente si
intende un insieme di società autonome; tuttavia i due termini sono usati spesso come sostitutivi l’uno dell’altro.
166 Catene e gruppi alberghieri
Per fare chiarezza sulle tassonomie è opportuno distinguere fra raggruppamenti e modelli di gestione, in
quanto, ad esempio, un gruppo che fa capo ad una società finanziaria può adottare diverse soluzioni per la
gestione delle proprie attività.
Nella concezione di gruppo alberghiero rientrano tutte le classificazioni che mettono insieme due o più
imprese; possono farne parte dagli alberghi in proprietà a quelli semplicemente affiliati, con molte configurazioni
diverse fra questi due limiti.
I singoli alberghi si possono presentare sul mercato come appartenenti al gruppo o in modo autonomo ed
un gruppo alberghiero può essere costituito da alberghi che adottano diversi modelli di gestione,
Si verifica in molti casi che fanno parte dello stesso marchio (ad es. Accor, Four Season) alberghi gestiti in
proprietà, altri con contratto di franchising altri con contratto d’affitto d’azienda, ed altri ancora con contratto di
management.
Combinando alcune classificazioni sopra viste si hanno le ipotesi di catena di marchio, di catena di
management contract e di catena di affitto d’albergo.
Focus sui principali modelli di gestione
Il contratto di management è un modello di contratto nel quale la proprietà dell’immobile (client) affida ad una catena
o ad un gruppo alberghiero (contractor) la gestione della propria struttura. In questo caso il gestore non paga un contratto
di locazione ma riceve una quota annua del fatturato, eventualmente con altre royalties.
Il contratto di affitto o di locazione è un modello di contratto secondo il quale il proprietari dell’immobile li cedono in
locazione ricevendone come compenso un cannone annuale, spesso articolato in pagamenti mensili. L’affittuario vi
gestisce la propria attività alberghiera senza alcun coinvolgimento della proprietà delle mura nella gestione.
Il contratto di affitto o di locazione con royalties prevede il pagamento di un canone minimo di locazione con una
quota variabile aggiuntiva in relazione all’andamento del reddito.
Da notare che le ultime due formule sono preferenzialmente scelte quando i proprietari degli immobili sono investitori
finanziari come banche, compagnie di assicurazione ecc., cioè soggetti che vogliono conseguire un reddito certo non
soggetto al rischio del mercato.
Con il contratto d’affitto d’azienda viene affittata non solo la proprietà dell’immobile ma anche la gestione dello
stesso, cioè anche l’azienda alberghiera.
Il modello del franchising attiene la gestione operativa e non il rapporto fra proprietario dell’immobile e impresa
alberghiera; si verifica quando più alberghi sono affiliati, pagando una quota di adesione, secondo determinate regole
comuni che implicano, oltre che la convinzione dell’appartenenza ad una rete, anche l’adozione di format di presentazione
identici, di standard qualitativi definiti e di una promozione comune. Un’impresa affiliante, il franchisor, consente l’impiego
del proprio marchio e assiste la controparte, il franchisee, nel processo produttivo e/o distributivo a condizione che siano
rispettati certi standard qualitativi, a fronte del pagamento di una quota di adesione.
Il franchising può essere rigido (hard) quando si prevede il rispetto di certi standard obbligatori comuni in termini di
caratteristiche della struttura alberghiera e dei servizi offerti e quando all’esterno ci si propone come un unico gruppo,
oppure morbido (soft), quando la richiesta di servizi comuni è ridotta al minimo e/o la finalità è limitata alla promozione
e/o commercializzazione dei prodotti, con le imprese aderenti che si pongono sul mercato come autonome.
In Italia i gruppi familiari localizzati, con la proprietà di due-tre-quattro alberghi costituiscono il modello di
gestione più diffuso e rappresentano un punto di forza del sistema ricettivo.
Per grandi gruppi alberghieri internazionali, si intendono quelli che sono proprietari e/o gestiscono più
alberghi in diversi Paesi del Mondo.
I gruppi alberghieri multibrand, sotto un marchio ombrello principale gestiscono diversi altri sottobrand; ne
sono un esempio i gruppi Accor e Marriott.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
167
I grandi gruppi aziendali multibrand interrnazionali sono la ricomposizione dei due punti precedenti; vi
possono essere anche gruppi multibrand solo nazionali.
La diffusione di internet e dei network ha favorito la attivazioni di gruppi soft con la formula dell’accordo per
la promozione o per la commercializzazione, in base ad una semplice affiliazione, di breve durata ma spesso
tacitamente rinnovabile.
Il consorzio è la formula associativa più utilizzata per gli accordi di promozione che spesso vedono la
presenza di competenze diverse (alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, gestori di impianti ecc.); i consorzi
misti vedono la compartecipazione di operatori privati e istituzionali o semistituzionali.
Le associazioni sono la formula giuridica meno vincolante di collaborazione fra operatori; spesso durano
fino al raggiungimento dell’obiettivo previsto.
Gli accordi sono una forma di collaborazione che non implica necessariamente una collocazione giuridica.
Ovviamente la presenza di un accordo è condizione necessaria per la realizzazione di qualsiasi modello di
collaborazione.
FOCUS: i raggruppamenti fra imprese in Italia
Proponiamo i principali raggruppamenti alberghieri che operano in Italia, così come appaiono analizzando
mercato della ricettività. Alcune categorie sono di una evidenza ovvia, come ad esempio quella dei gruppi
esteri in Italia; da notare, anche, che uno stesso albergo può fare parte di più raggruppamenti funzionali.
Fig. 2 - Il sistema dei gruppi alberghieri in Italia
Bettoia, Zacchera,
Acampora, ecc.
Fonte: nostra elaborazione
Le imprese familiari localizzate possono essere considerati piccoli gruppi alberghieri. Per fare rete fra piccole
medie imprese e piccoli gruppi la formula più utilizzata è quello del consorzio perché generalmente rappresenta
la forma più semplice di aggregazione operativa.
168 Catene e gruppi alberghieri
2.
Le principali compagnie mondiali secondo Hotels Magazine
2.1 I cambiamenti e le conferme dell’hôtellerie mondiale
Secondo la graduatoria delle principali compagnie alberghiere stilata da Hotels’ Magazine, tra il 2011 ed il
2012 non si verificano particolari variazioni ai primi posti della classifica5. Il solo spostamento significativo
avviene nel caso di Hilton Worldwide, che guadagna una posizione, e di due compagnie cinesi che salgono
anch’esse di qualche posizione rosicchiando quote a danno delle compagnie tradizionalmente presenti.
Nel 2012 Choice Hotels International scavalca il gruppo Accor in quarta posizione, perché quest’ultimo ha
venduto gli alberghi di uno dei marchi, il Motel 6 (budget hotels) localizzati in Canada e Usa al gruppo
Blackstone. Come accade da qualche anno, restano saldamente al comando della classifica IHG
(InterContinental Hotels Group), Marriott e Hilton Worldwide; prevale il primo per circa 24mila camere sul
secondo. Fra le altre compagnie che completano il quadro della top ten si possono rilevare le posizioni delle
americane Starwood Hotels & Resorts e Best Western International e delle cinesi, Shanghai Jim Jiang
International e Home Inns & Hotels Management.
Fra i primi posti si verificano poche modifiche nel posizionamento, ma generalmente aumenta la dimensione
dei vari gruppi ad eccezione che nel caso di Accor, a causa della cessione ricordata e di altre dismissioni.
Fra i primi quattro gruppi mondiali (IHG, Marriott International, Hilton Worldwide, Wyndham Hotel Group),
tutti con più di 600.000 camere e tutti compresi in un differenziale massimo di 50.000 camere, è in atto una
forte competizione per il conseguimento della posizione leader. Assai più distanziato, in quinta posizione, si
colloca il gruppo Choice Hotels International.
Nel 2012 le prime dieci compagnie avevano più alberghi delle altre 220 che le seguivano in classifica, è da
notare, tuttavia, che negli ultimi anni, la tendenza alla concentrazione, sta registrando una lieve diminuzione.
Osservando la classifica dei primi 220 posti tra il 2011 ed il 2012 si sono verificate poche modifiche, ma
generalmente aumenta la dimensione dei vari gruppi ad eccezione della già citata Accor e di poche altre
compagnie, a causa di alcune dismissioni.
Tab. 1 - Graduatoria delle prime 220 compagnie mondiali per numero di camere. Anni 2012 e 2011
2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Rank
2011
1
2
3
4
6
5
7
8
9
10
12
11
13
15
14
20
27
16
17
Gruppo
IHG (InterContinental Hotels Group)
MarriottInternational
Hilton Worldwide
Wyndham Hotel Group
Choice Hotels International
Accor
Starwood Hotels & Resort Worldwide
BestWestern International
Shangai Jin Jiang International Hotel Group Co.
Home Inns & Hotels Management
Magnuson Hotels
CarlsonRezidor Hotel Group
Hyatt Hotels Corp.
7DaysGroupHoldings
Westmont HospitalityGroup
China Lodging Group
G6 Hospitality
GreenTree Inns Hotel Management Group
Meliá Hotels International
Louvre Hotels Group
Paese Sede
REGNO UNITO
USA
USA
USA
USA
FRANCIA
USA
USA
CINA
CINA
USA
USA
USA
CINA
USA
CINA
USA
CINA
SPAGNA
FRANCIA
Camere
2012
675.982
660.394
652.957
627.437
538.222
450.487
335.415
312.467
214.796
214.070
201.692
166.241
135.144
133.497
116.334
113.650
107.767
96.800
90.831
87.509
Hotels
2012
4.602
3.800
3.966
7.342
6.725
3.516
1.134
4.050
1.401
1.772
1.886
1.077
500
1,345
850
1.035
1.117
880
351
1.099
Camere
2011
658.348
643.196
633.238
613.126
497.205
531.714
321.552
311.894
193.334
176.824
140.700
165.663
132.727
94.684
98.404
73.600
44.725
90.264
85.708
Hotels
2011
4.480
3.718
3.843
7.205
6.178
4.426
1.090
4.086
1.243
1.426
1.804
1.076
483
944
659
693
577
354
1.075
5 Al momento di andare in stampa non è ancora disponibile la classifica complessiva relativa al 2013 di Hotels’ Magazine, ma solo quella relativa alle
prime 10 posizioni a cura di MKG Hospitality)
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
2012
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
Rank
2011
18
19
21
22
23
25
24
26
31
29
32
34
30
28
33
35
109
37
40
36
38
39
71
42
43
48
45
41
57
51
47
52
59
53
44
46
49
56
90
58
63
62
54
82
73
55
61
65
279
60
66
94
50
69
64
67
68
97
70
103
72
75
80
78
83
81
89
Gruppo
LQ Management
Extended Stay Hotels
Interstate Hotels & Resorts
Vantage Hospitality Group
NH Hoteles
MGM Resorts International
Whitbread
Toyoko Inn Co.
Riu Hotels & Resorts
Caesars Entertainment Corp.
FairmontRaffles Hotels International
Travelodge Hotels
Barceló Hotels & Resort
WaltDisney Co.
RedRoof Inns
Shangri-La Hotels and Resorts
Jinling Hotels & Resorts Corp.
Millennium & Copthorne Hotels
Iberostar Hotels & Resorts
Scandic Hotels
HK CTS Hotels Co.
Pyramid Hotel Group
Aimbridge Hospitality
Nordic Choice Hotels
Pandox
Barony Hotels & Resorts Worldwide
White Lodging Services Corp.
Hotel Okura Co.
Ascott
GF Management
Club Méditerranée
Value Palace
B&B Hotels
Realstar Hospitality
Pillar Hotels&Resorts
BTG-Jianguo Hotels&Resorts
Prince Hotels&Resorts
Four Seasons Hotels&Resorts
Grupo de Turismo Gaviota
John Q. Hammons Hotels&Resorts
Drury Hotels Co.
Mövenpick Hotels&Resorts
Grupo Posadas
Las Vegas Sands Corp.
Crescent Hotels&Resorts
Kempinski Hotels
InTown Suites
Omni Hotels&Resorts
HNA Hospitality Group
APA Group
TPG Hospitality
New Century Hotels&Resorts Group
Highgate Hotels
Interchange & ConsortHotels
America's Best Franchising
Grupo Cubanacán
Maritim Hotels
Hersha Hospitality Management
Steigenberger Hotels
Mantra Group
Tsogo Sun Holdings
Remington
The Indian Hotels Co.
Palladium Hotel Group
Grand City Hotels
Davidson Hotels&Resorts
Tokyu Hotels
Paese Sede
USA
USA
USA
USA
SPAGNA
USA
RU
GIAPPONE
SPAGNA
USA
CANADA
REGNO UNITO
SPAGNA
USA
USA
CINA
CINA
REGNO UNITO
SPAGNA
SVEZIA
CINA
USA
USA
NORVEGIA
SVEZIA
REGNO UNITO
USA
GIAPPONE
SINGAPORE
USA
FRANCIA
USA
FRANCIA
CANADA
USA
CINA
GIAPPONE
CANADA
CUBA
USA
USA
SVIZZERA
MEXICO
USA
USA
SVIZZERA
USA
USA
CINA
GIAPPONE
USA
CINA
USA
REGNO UNITO
USA
CUBA
GERMANIA
USA
GERMANIA
AUSTRALIA
SUD AFRICA
USA
INDIA
SPAGNA
GERMANIA
USA
GIAPPONE
Camere
2012
84.659
76.234
69.850
69.502
58.864
52.033
52.000
45.694
43.036
40.960
40.212
38.594
37.761
35.859
35.733
33.553
32.040
30.939
30.030
30.000
27.739
27.246
26.168
25.000
25.000
24.224
24.177
23.674
22.719
21.971
21.660
21.221
21.000
20.688
20.548
19.960
19.876
19.595
19.214
18.988
18.835
18.620
18.592
18.500
18.243
18.138
17.978
17.000
16.974
16.857
16.704
16.062
15.517
15.513
15.346
15.255
15.237
15.200
14.651
14.511
14.299
14.152
14.051
13.800
13.600
13.093
12.928
Hotels
2012
835
684
373
1.091
391
20
650
237
107
40
104
529
140
33
349
78
120
110
100
160
81
70
192
163
120
83
160
76
176
126
68
178
265
171
212
82
47
90
52
78
130
78
107
8
72
68
138
50
80
74
61
61
30
275
253
68
49
132
81
107
93
70
116
49
120
46
49
Camere
2011
84.302
76.225
70.119
66.342
59.052
46.633
48.725
45.722
41.544
42.000
36.771
35.200
41.565
42.108
36.100
30.217
10.290
28.797
25.680
29.910
27.620
27.064
14.888
24.696
24.500
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19.000
21.006
22.743
20.300
18.418
20.186
24.000
22.767
21.404
19.155
12.481
18.988
17.952
17.961
19.992
13.326
14.367
19.545
17.978
17.250
4.031
18.165
16.975
12.184
21.341
15.390
17.927
16.234
15.836
11.530
15.321
11.151
14.715
14.196
13.652
13.713
13.100
13.464
12.587
169
Hotels
2011
828
685
387
1.045
397
20
626
238
105
35
100
510
163
50
345
72
40
101
79
160
77
69
71
163
118
78
158
78
119
129
72
175
245
165
234
77
55
86
41
78
128
72
115
6
68
71
138
50
22
76
63
44
43
278
281
71
51
94
84
105
94
70
112
48
105
47
48
170 Catene e gruppi alberghieri
2012
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
133
134
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
Rank
2011
157
93
86
98
88
85
102
92
91
96
77
195
106
108
113
115
117
133
112
95
99
149
118
110
120
84
134
114
184
105
159
121
122
141
132
127
104
107
138
124
126
267
119
116
123
129
100
101
167
79
130
154
140
215
76
131
128
189
152
136
142
158
174
146
Gruppo
Fattal International Hotels&Resorts
Atlantica Hotels International
Delta Hotels and Resorts
TMI Hospitality
Rotana Hotel Management Corp.
AmericInn
Rim Hospitality
Hotusa Group
Solare Hotels and Resorts Co.
Hospitality International
Genting Group
Columbia Sussex Corp.
Swiss-Belhotel International
Concord Hospitality Enterprises Co.
Protea Hospitality Group
AM Resorts
Orbis
Grupo Piñeiro
G.S.M. Hoteles
Boyd Gaming Corp
HEI Hotels & Resorts
Fujica Kanko
Hoteles Islazul
Grupo Husa
Kimpton Hotel& Restaurants Group
Van der Valk Hotels, Restaurants en Vergaderzalen
Jaz Hotels, Reorts & Cruises
Hankyu Hanshin Hotels Co.
Minor Hotel Group
Soneste International Hotels Corp.
Island Hospitality Management
Dynamique Hotels Management
Olav Thon Gruppen
Pestana Hotels & Resorts
Hard Rock International
Prism Hotels & Resorts
Hoteles Catalonia
Sage Hospitality Resources
Sunroute Co.
Argyle Metro Hotel Group
Hospitality Alliance
Destination Hotels & Resorts
TCC Hotels Group
Outrigget Enterprises Group
Motel One
Hostmark Hospitality Group
Pan Pacific Hotels Group
IHG ANA Hotels by Marriott
AC Hotels by Marriott
Rica Hotels
H10 Hotels
Driftwood Hospitality Management
Chartres Lodging Group
Red Lion Hotels Corp.
BHG (Brazil Hospitality Group)
Loews Hotels & Resorts
New World Hospitality
Narada Hotels Group
Guoman Hotel Management
Kinseth Hospitality Companies
Be Live Hotels
Restel Hotel Group
ITC
First Hotels
Britannia Hotels
Decameron Hotels & Resorts
Mandarin Oriental Hotel Group
Paese Sede
ISRAELE
BRASILE
CANADA
USA
ABU DABI
USA
USA
SPAGNA
GIAPPONE
USA
MALAYSIA
USA
CINA
USA
SUD AFRICA
USA
POLONIA
SPAGNA
SPAGNA
USA
USA
GIAPPONE
CUBA
SPAGNA
USA
PAESI BASSI
EGITTO
GIAPPONE
THAILANDIA
USA
USA
FRANCIA
NORVEGIA
PORTOGALLO
USA
USA
SPAGNA
USA
GIAPPONE
AUSTRALIA
GERMANIA
USA
THAILANDIA
HAWAII
GERMANIA
USA
USA
GIAPPONE
SPAGNA
NORVEGIA
SPAGNA
USA
USA
USA
BRASILE
USA
CINA
CINA
REGNO UNITO
USA
SPAGNA
FINLANDIA
INDIA
NORVEGIA
REGNO UNITO
PANAMA
CINA
Camere
2012
12.840
12.749
12.716
12.676
12.521
12.445
12.438
12.233
12.206
12.167
12.164
12.044
11.853
11.805
11.605
11.568
11.500
11.500
11.500
11.416
11.241
11.193
11.192
11.120
11.042
11.036
10.724
10.445
10.334
10.242
10.046
10.000
9.982
9.977
9.955
9.940
9.933
9.920
9.898
9.560
9.557
9.387
9.369
9.359
9.219
9.180
9.155
9.117
9.000
8.967
8.871
8.790
8.775
8.718
8.700
8.597
8.582
8.395
8.279
8.230
8.212
8.184
8.129
8.080
8.019
7.977
7.881
Hotels
2012
67
79
40
179
47
204
88
123
72
266
17
37
61
84
127
31
60
24
24
14
42
49
86
92
58
86
46
50
82
54
74
150
69
85
18
52
61
55
62
51
70
40
41
40
42
46
29
29
80
57
34
39
13
47
49
19
39
29
37
91
30
49
95
59
42
28
28
Camere
2011
7.057
12.24
12.716
11.367
12.618
12.870
11.184
12.324
12.366
11.577
14.170
6.022
10.863
10.497
9.954
9.900
9.767
8.440
10.004
11.708
11.357
7.542
9.759
10.202
9.550
12.893
8.369
9.924
6.194
10.961
7.000
9.522
9.497
8.000
8.469
9.135
11.053
10.667
8.161
9.300
9.262
4.252
9.665
9.803
9.383
9.015
11.333
11.189
6.712
13.686
8.901
7.200
8.033
5.459
14.176
8.483
9.114
6.129
7.373
8.211
7.820
7.045
6.436
7.670
Hotels
2011
29
77
41
43
221
93
113
72
270
14
43
37
82
119
26
54
21
62
15
42
45
79
95
53
84
53
44
75
33
79
127
69
86
15
54
58
55
69
42
69
40
24
41
44
30
83
76
40
33
26
47
37
18
26
50
37
98
22
47
96
58
36
35
27
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
2012
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
173
174
175
176
177
178
179
180
181
182
183
184
185
186
187
188
189
190
191
192
193
194
195
196
197
198
199
200
201
202
203
204
205
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
Rank
2011
143
145
177
179
144
165
153
156
135
171
147
150
137
155
166
175
190
197
181
173
151
186
176
148
163
170
169
171
160
248
201
193
168
183
217
187
226
178
212
191
209
194
162
188
206
180
204
214
202
220
205
164
218
111
262
263
211
210
240
231
Gruppo
Danubius Hotel
Holiday Villa Hotels & Resorts
Mckibbon Hotel Group
Inter Mountain Management
Noble Investment Group
Dimension Development Co.
Yuehai (International) Hotel Group Co.
Frasers Hospitality
Crestline Hotels & Resorts
First Hospitality Group
Jurys Inn
Archipelago International
Lopesant Hotel Group
Harbour Plaza Hotel Management International
Rydgest Hotels & Resorts
Tianlun International Hotels
Quest Serviced Apartments
Centara Hotels & Resorts
Sandman Hotel Group
Hospitality Ventures Management Group
Kerzner International Resorts
Century Golden Resources Group
Neue Dorint
JHM Hotels
Furama Hotels international
Valamar Hotels & Resorts
Budget Suites of America
Grupo Hoteles Playa
Grupo Real Turismo
Boomerang Hotels
Warwick International Hotels
Winegardner & Hammons Hotels & Resorts
Occidental Hotels & Resorts Group
City Lodge Hotels
Janus Hotels & Resorts
Al Andalus Management Hotels
LBA Hospitality
Stonebridge Cos.
Mitsis Hotels
Benchmark Hospitality International
Rosen Hotels & Resorts
OCT International Hotel Management Co.
Kintetsu Hotel Systems
Tropicana Entertainment
Regal Hotels International
Tishman Hotel Corp.
N. Daskalantonakis Group
Paradores de Turismo
Robinson Club
Coast Hotels & Resorts
Vienna International Hotel Management
Vila Galé – Soc. de Empreendimentos Turísticos
Santika Indonesia Hotels & Resorts
Onyx Hospitality Group
Pacifica Host Hotels
Grupotel Hotels & Resorts
Marshall Hotels & Resorts
Sokos Hotels
Grupo Hotelero Gran Caribe
Landry's
Atahotels
Absolute Hotel Services
Verkehrsbüro Hotellerie
Marcus Hotels & Resorts
Wright Investment Properties
Baywood Hotels
Fonte: Hotels Magazine; n. July-August, 2013
Paese Sede
UNGHERIA
MALAYSIA
USA
USA
USA
USA
CINA
SINGAPORE
USA
USA
IRLANDA
INDONESIA
SPAGNA
CINA
AUSTRALIA
CINA
AUSTRALIA
THAILANDIA
CANADA
USA
USA
CIINA
GERMANIA
USA
SINGAPORE
CROAZIA
USA
SPAGNA
MESSICO
USA
FRANCIA
UA
SPAGNA
SUD AFRICA
USA
SPAGNA
USA
USA
GRECIA
USA
USA
CINA
GIAPPONE
USA
CINA
USA
GRECIA
SPAGNA
GERMANIA
CANADA
AUSTRIA
PORTOGALLO
INDONESIA
THAILANDIA
USA
SPAGNA
USA
FINLANDIA
CUBA
USA
ITALIA
THAILANDIA
AUSTRIA
USA
USA
USA
Camere
2012
7.833
7.753
7.728
7.688
7.681
7.678
7.662
7.634
7.567
7.555
7.531
7.497
7.463
7.427
7.425
7.335
7.296
7.271
7.263
7.215
7.091
7.052
7.008
6.938
6.913
6.901
6.848
6.812
6.784
6.755
6.716
6.708
6.700
6.644
6.526
6.500
6.466
6.422
6.413
6.355
6.337
6.283
6.068
6.046
6.042
6.032
6.022
6.000
6.000
5.998
5.899
5.855
5.715
5.704
5.675
5.646
5.641
5.623
5.588
5.552
5.500
5.443
5.405
5.396
5.386
5.367
Hotels
2012
48
34
71
75
45
48
33
48
44
53
32
57
19
10
43
29
150
35
45
41
10
15
39
41
43
30
18
30
39
83
51
29
18
54
46
27
70
47
20
36
7
32
22
8
13
8
31
93
23
42
30
23
51
34
38
33
47
25
27
9
20
50
32
20
44
54
Camere
2011
7.740
7.675
6.366
6.308
7.681
6.785
7.246
7.095
8.365
6.567
7.626
7.422
8.195
7.199
6.773
6.400
6.128
6.010
6.266
6.454
7.387
6.186
6.389
7.550
6.827
6.064
6.678
6.546
6.920
4.624
5.880
6.057
6.701
6.226
5.448
6.182
5.190
6.337
5.568
6.090
5.750
6.044
6.841
6.165
5.822
6.307
5.828
5.508
5.846
5.404
5.823
6.786
5.419
10.010
4.345
4.306
5.626
5.689
4.727
5.044
171
Hotels
2011
42
33
61
65
40
45
25
46
47
47
20
10
48
31
31
43
32
10
13
35
42
37
34
18
30
37
82
50
30
14
49
42
20
68
40
19
34
7
29
23
9
13
10
30
93
26
43
29
23
31
41
34
42
50
21
8
21
33
18
49
172 Catene e gruppi alberghieri
Tab. 2 - I primi 100 gruppi alberghieri. Ripartizione per nazionalità del numero delle catene, degli alberghi e
delle camere. Sedi centrali.
USA
Cina
UK
Francia
Spagna
Giappone
Canada
Svezia
Germania
Svizzera
Cuba
Norvegia
Singapore
Messico
Australia
Sud Africa
India
Israele
Brasile
Abu Dabi
Malaysia
Top 100
Catene
43
12
6
4
7
6
4
2
3
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
100
2012
Camere
4.721.557
930.994
837.252
580.656
286.555
131.235
93.211
55.000
43.488
36.758
34.469
25.000
22.719
18.592
14.511
14.299
14.051
12.840
12.749
12.521
12.164
7.910.621
2008
Hotels
35.232
6.996
6.249
4.948
1.261
555
405
280
250
146
120
163
179
107
107
93
116
67
70
41
17
57.402
USA
Regno Unito
Francia
Spagna
Cina
Giappone
Germania
Paesi Bassi
Belgio
Canada
Cuba
Svezia
Svizzera
Sud Africa
Messico
Polonia
Brasile
India
Norvegia
Abu Dabi
Portogallo
Top 100
Camere
3.850.594
716.577
566.859
323.528
270.909
123.242
122.569
76.779
76.740
53.896
39.832
35.745
29.639
23.304
19.800
12.000
11.883
11.452
10.000
9.718
9.143
6.394.209
Hotels
31.353
5.243
4.918
1.486
1.442
487
500
788
361
173
202
183
124
207
110
64
70
95
80
38
88
48.012
Catene
38
4
3
12
10
9
4
1
1
2
3
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
100
Fonte: elaborazioni su Hotels Magazine; n° July-August, 2013
Una consistente variazione nelle posizioni di classifica, oltre a quella dei gruppi cinesi, è quella del 17° posto
conquistato dalla statunitense G6 Hospitality del Fondo di Investimento Blackstone, non presente l’anno
precedente; come già visto ha acquisito i brand Motel6 e Studio6 da Accor.
I gruppi cinesi Jinling Hotels & Resorts Corp. HNA Hospitality Group e Swiss-Belhotel International hanno
registrato gli aumenti più rilevanti; dal 2008 al 2012 hanno più che triplicato le loro camere
Considerando i primi cento gruppi mondiali appaiono evidenti alcune conferme, come il grande ruolo degli
USA, ed alcuni grandi cambiamenti, come lo sviluppo inarrestabile dei gruppi cinesi.
Le prime cento catene mondiali si trovano in 21 Paesi con una forte concentrazione in USA, ove hanno loro
base di riferimento ben 43 gruppi censiti da Hotel Magazine, per 35.232 Hotels e più di 4,7 milioni di camere.
Il numero delle camere corrisponde più di quattro volte tutta la ricettività alberghiera posseduta dall’Italia.
La Cina si colloca in seconda posizione con 12 gruppi alberghieri e 6.996 alberghi a fronte di circa 931mila
camere. Nel 2008 la Cina si collocava in quinta posizione.
Durante il 2012, con l’entrata sul mercato di più di 200.000 camere, la Cina ha scavalcato il Regno Unito,
ove ha sede la prima catena alberghiera del Mondo IHG (Intecontinental HotelsGroup).
Nel Regno Unito sono presenti altre cinque catene fra le prime 100 che Hotel Magazine considera nel
Mondo, per un totale di 6.249 esercizi e più di 837mila camere.
La Spagna rientra nella classifica delle prime 100 catene con sette gruppi, con sede sul territorio nazionale,
uno in più che nel Regno Unito, a fronte di 1.261 alberghi e quasi 287mila camere.
La Francia possiede 4 dei primi 100 gruppi alberghieri mondiali, con 4.948 esercizi e quasi 581 mila camere.
Il mercato è molto condizionato dalla presenza del gruppo Accor, il sesto gruppo mondiale; negli anni
precedenti il rank di tale catena era la quarta posizione.
Le catene hanno adottato diverse modalità di affiliazione dei loro alberghi, oltre a gestirli in proprietà.
Le formule più utilizzate sono il franchising ed i contratti di management.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
173
Il confronto fra l’anno 2012 e quattro anni prima (2008) relativo posizionamento dei gruppi alberghieri rivela
che l’assetto del mercato è mutato in primo luogo per il forte avvento dell’offerta cinese che è entrata con forza,
ad occupare le prime posizioni.
I gruppi di tre Paesi presenti nel 2008, peraltro con una sola catena fra le prime cento, non sono più fra i top
100, per varie ragioni. La Polonia per una riorganizzazione in atto della propria ricettivitàche sta portando ad
un ridimensionamento degli esercizi; i Paesi Bassi perché il loro gruppo, Golden Tulip si è fuso con il Louvre
Hotels Group, di proprietà Starwood Capital. Il Portogallo, con il suo gruppo che è uscito dai top 100 ed ora si
trova in 121a posizione.
Ad esempio sono gestiti in franchising il 67% degli alberghi Marriott, il 85,2% di quelli Choice Hotels
International, l’85,5% di quelli del gruppo Hilton e il 26,0% di quelli del gruppo Accor.
Sono gestiti con contratto di management il 26,8% degli alberghi del gruppo Marriott, il 14,6% e del gruppo
IHG, il 32,0% del gruppo Accor, l’11,4% del gruppo Hilton.
Il primo gruppo mondiale, IHG dispone di 8 brand: Intercontinental Hotels & Resorts; Hualuxe Hotels &
resorts, Crowne Plaza Hotels & Resorts; Hotel Indigo, come boutique hotel; Eventm Hotels; Holiday Inn, con
tre sottobrand, Holiday Inn Express, Holiday Inn Resort e Holiday Inn Club Vacations; Staybridge Suites;
Candlewood Suites. Il gruppo Accor possiede 16 marchi suddivisi fra Luxury (3 brand), up-scale (4), midscale
(4) ed economy (5). Gli hotel sono riclassificati anche fra brand internazionali (13 brand) e regionali (3). Anche
il gruppo Marriott dispone di 16 brand caratterizzati per la tipologia della struttura, alcuni dei quali mirati alla
gestione di appartamenti come Marriott executive apartment o il Marriott Vacation Club. Quest’ultimo consente
lo scambio di resort fra clienti che dispongono delle relative quote.
174 Catene e gruppi alberghieri
I primi otto gruppi alberghieri nel Mondo. Anno 2012
1. IHG (Intercontinetal Hotels Group)
È il più grande brand del mondo radicato in più di 98 paesi con alberghi in proprietà, con contratto di
management, in affitto o in franchising per un totale di 4.602 hotel e 675.982 camere.
Possiede un portfolio di brand noti: IntercContinental Hotels e Resorts, Crowne Plaza & Resorts, Holiday Inn
& Resorts, Holiday Inn Express, Hotel indigo, Staybridge suites, Candlewood suites, Holiday Inn club
vacations. Un marchio forte molto presente in Europa è Holiday Inn, peraltro il brand più diffuso nel Mondo.
2. Marriott international
È uno dei marchi internazionali più conosciuti, presente con i diversi brand in 68 Paesi, con 3.800 strutture e
660.394 camere. Da tempo sul mercato si è rinnovato operando con alberghi di proprietà negli Usa e
prevalentemente in franchising a livello internazionale.
Sono brand del gruppo The Ritz-Carlton, JW Marriott, Renaissance, Marriott Hotels, Residence Inn, Courtyard,
TownePlace Suites, Fairfield Inn, SpringHill Suites, Marriott Vacation Club International, Horizons, Edition, The
Ritz-Carlton Club and Marriott Grand Residence Club brands. Fanno parte del gruppo, fin dal 2001, anche gli
Hotels & Resort Bulgari, come Design Hotels destinati ad una clientela di lusso.
3. Hilton Worldwide
Anche il gruppo Hilton ha diversi marchi diretti a target diversi della clientela più e meno abbiente.
Sono marchi principali Walford Astoria, Conrad, Embassy Suites Hotels. Garden Inn, Hampton, Home 2 Suites,
Homewood Suites, Hilton Grand Vacations, DoubleTree by Hilton.Il gruppo è presente in 85 paesi e mette a
disposizione 652.957 camere distribuite in 3.966 alberghi.
4. Wyndham Hotels Group
É la compagnia con il maggiore numero di alberghi nel Mondo: 7.342 per un numero di camere pari a 627.437
ed è presente in 66 Paesi
Fanno parte del portafoglio del gruppo molti marchi: Wyndham Hotels and Resorts, Ramada, Days Inn, Super
8, Wingate by Wyndham, Baymont Inn & Suites, Microtel Inn & Suites by Wyndham, Hawthorn Suites by
Wyndham, Tryp by Wyndham, SM, Howard Johnson, Travelodge, Wingate, Plane Hollywood, Wyndham
Exchange & Rentals ed altri.
5. Choice Hotels International
La compagnia opera in netta prevalenza in franchising con i seguenti marchi: Comfort Inn, Comfort Suites,
Quality Inn, Sleep Inn, Clarion, Cambria Suites, Mainstay Suites, Suburban Extended Stay, Econo Lodge,
Rodeway Inn and Ascend Collection. È presente in 32 paesi, fra i quali l’Italia. Dispone di 6.725 strutture
alberghiere per un ammontare di 538.222 camere.
6. Accor
Il gruppo francese Accor è leader in Europa, con i suoi sedici brand diretti ai vari livelli di pubblico.
La composizione del gruppo, presente in 92 Paesi, è specificatamente analizzata all’interno di questo capitolo.
Ricordiamo che alla società fanno capo 3.516 alberghi per un totale camere di 450.487. Nel 2012 il gruppo
dièpsone di 66 alberghi e 8.757 camere in Italia.
7. Starwood Hotels & Resorts worldwide
Il gruppo, presente in 100 Paesi, si articola in nove marchi: St Regis, The Luxury Collection, W Hotels
Wolrdwide, Le Meridien, Westin, Sheraton, Aloft Hotels, Element, Four Points.
Nel corso degli anni sono entrati a far parte del gruppo alcuni marchi prestigiosi come Le Meridien e Sheraton.
In Italia gli alberghi con uno dei marchi Starwood sono venti: 5 a Roma, 4 a Porto Cervo, 4 a Milano, 3 a
Venezia, 2 a Firenze, 1 a Napoli ed 1 a Bari. In totale, nel mondo, ha 335.415 camere distribuite in 1.134
strutture ricettive.
8. Best Western International
È un gruppo che ha sede in Usa (Arizona) presente in più di 100 paesi con la formula del franchising morbido.
Attualmente propone tre marchi che sottendono tre diversi gruppi di operatori e di clienti: Best Western, Best
Western Plus, Best Western Premier. L’affiliazione è relativamente facile. Nel 2012 ha 160 esercizi e circa
11.000 camere in Italia.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
175
Nel breve periodo, tra il 2011 ed il 2012, i cambiamenti del ranking mondiale sono stati limitati, a
considerando il quadriennio 2008-2012 i cambiamenti appiaono molto evidente.
Il tasso medio annuo di sviluppo (tma) dal 2005 al 2012 delle camere dei primi 50 gruppi mondiali è stato
dell’8,9% (6,5% tra il 2011 ed il 2012), con una crescita doppia rispetto all’evoluzione degli arrivi internazionali
(4,3%) nel medesimo periodo.
Inoltre, se le prime sette posizioni mondiali vedono la presenza degli stessi gruppi, la metà dei primi
cinquanta è cambiata; 25 gruppi su sono stati retrocessi dalla parte alta della classifica.
Per quanto riguarda il posizionamento delle catene italiane, come già detto, fra le prime trecento mondiali,
la sola presente nel 2012 è Atahotels, al 215° posto (era al 211° nel 2011 ed al 191° nel 2010), Nel 2008
Domina Hotel Group era al 213° posto Starhotels era al 215°; nel 2011 Stahotel era retrocessa in 297°
posizione; nel 2012 le due catene sono uscite dalle prime 300.
2.2 Lo sviluppo eccezionale delle catene cinesi
Nel 2008 la Cina si collocava in quinta posizione con 10 gruppi alberghieri, 1442 alberghi e 270.909 camere;
nel 2012, solo quattro anni dopo, si colloca in seconda posizione, ancora lontano dall’enorme offerta USA, ma
avendo distanziato significativamente tutti gli altri concorrenti. La Cina “possiede” 12, gruppi alberghieri fra i
primi cento, 6.996 alberghi e 930.994 camere.
Allargando l’analisi ai 220 alberghi considerati nella tabella nel 2008 la Cina posizionava una sola
compagnia alberghiera (Shangai Jin Jang International Hotels) fra i primi venti gruppi mondiali; il gruppo Home
Inns era in 21ma posizione.
Nono e decimo gruppo alberghiero nel mondo. Anno 2012
9. Jin Jiang International Hotel Group
È il più grande gruppo alberghiero cinese; rivolto al mercato interno si è sviluppato rapidamente passando
dalla 17ma posizione del 2009 alla dodicesima del 2010 ed alla nona del 2012, nel rank mondiale
elaborato da Hotel Magazine.
Il gruppo Jin Jiang International Holding Company, con sede a Shangai, opera a tutto campo nel turismo:
nella ricettività, nella ristorazione e nei trasporti. Con il marchio Jin Jiang International Hotel Group,
gestisce alberghi che vanno dalle tre alle cinque stelle e con il brand Jin jiang Inn, una linea di budget
hotels. La Holding è presente in 230 città ed in 31 province cinesi, con più di 1.400 hotels nel 2012. Si
prevede che a fine anno 2013 le strutture alberghiere aumentino di un altro centinaio di unità.
Altri marchi che identificano altrettanti segmenti di mercato sono: Jin Jiang Car Rental, Jin Jiang Travel
and Jin Jiang Real Estate, Thayer Jin Jiang Interactive Company Ltd., Interstate China and Jin Jiang
Fairmont.
Il gruppo è anche proprietario di diversi alberghi gestiti da catene internazionali come ad esempio la
Walford Astoria del gruppo Hilton ed la Renaissance Yangtze Hotel del gruppo Marriott, a Shanghai. Ha
assunto partecipazioni anche in altri gruppi come ad esempio Sol Meliá.
Il gruppo gestisce anche una filiale della prestigiosa Le Roches International School of Hotel Management
con sede in Svizzera, per formare i propri dirigenti.
10. Home Inns & Hotels Management
Società creata nel 2002, con sede a Shanghai, per offrire tipologie di ricettività e di turismo innovative in
tutta la Cina; in quell’anno sono attivati i primi 5 alberghi del gruppo.
Gestisce le proprie strutture in leasing o con contratto di management. È focalizzata sul comparto ricettivo
ed è in continuo rapido sviluppo.
176 Catene e gruppi alberghieri
Nel 2012 i due gruppi cinesi sono fra i top dieci mondiali, anche se rispettivamente in nona ed in decima
posizione. I gruppi cinesi fra i primi venti gruppi mondiali sono divenuti cinque con l’aggiunta di
7DaysGroupHoldings (14°) China Lodging Group (16°), GreenTree Inns Hotel Management Group (18°).
I gruppi cinesi fra i primi 220 erano 15 per 1.450 alberghi e 301.987 camere nel 2008, mentre oggi (2012)
sono venti per 5.580 alberghi e 997.653 camere.
L’aumento degli alberghi è avvenuto ad un eccezionale tasso medio annuo del 40,1% per gli alberghi e del
34,8% per le camere. Alberghi e camere sono più che triplicati nel corso di soli quattro anni.
Una semplice considerazione: l’evoluzione della hôtellerie cinese è determinata dal grande aumento della
domanda interna nel contesto di una economia in forte sviluppo, ma è anche una prova della forza e della
valenza strategica delle attività turistiche.
Se il mercato anglosassone continua ad essere prevalente nella gestione dell’ospitalità alberghiera il fatto
aspettato, ma non previso nella dimensione che sta assumendo, è la crescita eccezionale del comparto
alberghiero cinese.
2.3 Le catene europee e quelle italiane
Isolando dal contesto mondiale le catene europee queste risultano essere un quarto fra le prime cento
mondiali.
Nell’anno 2012 è leader europeo il Regno Unito con sei gruppi di alberghi e con 6.249 alberghi e 837.252
camere. È di grande rilevanza la presenza di IHG; seguono i 4 gruppi francesi con 4.948 alberghi e 580.656
camere e con il gruppo leader Accor in fase di ridimensionamento della propria attività (-20,6% alberghi e 15,3% il numero delle camere) perché a ottobre 2012 ha venduto i quasi 1.000 alberghi budget del marchio
Motel 6, in Usa e Canada, al gruppo Blackstone. Anche il gruppo Club Méditerranée riduce il numero delle
proprie strutture nel 2012 rispetto al 2011 (-5,65 delle strutture e -4,8% delle camere). Aumentano invece
esercizi e camere degli altri due gruppi francesi fra i primi cento: il gruppo B&B hotels dell’8,2% per gli alberghi
e del 14,0% per le camere, il gruppo Louvre Hotels rispettivamente del 2,2% e del 2,1%:
Terza è la Spagna con 7 gruppi, 1.261 esercizi e 286.555 camere, in leggero aumento rispetto all’anno
precedente dello 0,2% per gli esercizi e dell’1,6% per il numero delle camere.
Per quanto riguarda i gruppi italiani, Atahotels che faceva capo all’imprenditore Ligresti è stato venduto nel
2009 a FonSai, che fa parte della compagnia assicurativa della famiglia. È stata una vendita contestata nei
confronti di un gruppo già in crisi; nel frattempo, dal 2008 al 2012, ha registrato varie perdite di bilancio e il
sequestro di 5 alberghi; così si è passati da 25 alberghi a 20 e da 5.950 camere a 5.5006.
Tuttavia, ancora oggi, Atahotels è il più grande gruppo alberghiero italiano per numero di camere.
Dei venti esercizi attuali 11 sono localizzati a Milano, 2 in Sicilia e gli altri a Roma, Varese, Torino, Siena,
La Thuile (Aosta), Madonna di Campiglio e Villasimius (Cagliari).
Il gruppo Domina, costituito nel 1988, possiede 11 resort in Italia, in buona parte in proprietà; possiede
anche il Domina Coral Bay a Sharm el Sheikh, nota struttura con una pluralità di opzioni ricettive dall’albergo,
all’appartamento e al B&B.
Il numero delle camere è rimasto pressappoco lo stesso del 2008, e il gruppo è uscito dai top 300 gruppi
mondiali.
Anche il gruppo Starhotels ha mantenuto lo stesso numero di strutture, 22 alberghi dei quali uno a Parigi e
uno a New York, il resto in Italia. Nel 2011 era in 297 a posizione fra i primi trecento gruppi mondiali; nel 2012
è ulteriormente retrocesso restando fuori dai top 300.
6
Ci sono state anche varie accuse di falso in bilancio e falso informativo.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
177
Considerando i primi dieci gruppi europei relativamente alla quota di alberghi e di letti presenti nell’Unione
Europea a 27 Paesi, nel 2012 si conferma nettamente la prima posizione il gruppo francese Accor con 2.345
alberghi e più di 254mila camere, seguito dal gruppo franchising soft Best Western con un numero di alberghi
che corrisponde al 60% di quelli del gruppo francese, ma con un numero di letti che è pari a circa 1/3; la
dimensione media degli esercizi risulta, infatti, notevolmente diversa, pari a 109 camere ad esercizio per Accor
e a 68 camere ad esercizio per Best Western.
La dimensione media degli esercizi appare assai diversa per i vari gruppi oscillando dalle 253 camere del
gruppo Tui Hotels & resorts alle 68 del gruppo Best Western.
Considerando il numero degli esercizi delle camere in Europa, Il confronto con la graduatoria mondiale
appare assai diverso.
IHG che è leader mondiale, in Europa si colloca solo in terza posizione, mentre al primo posto si trova il
gruppo Accor che a livello mondiale è sesto con 4.602 alberghi; il numero degli alberghi nei 27 Paesi dell’UE
è pari al 67% del totale di quelli del gruppo e il numero delle camere è il 57%.
Tab. 3 - Graduatoria delle prime dieci compagnie alberghiere europee per numero di camere. Anno 2012
Rank
mondial
e 2012
6
8
1
20
12
25
Rank europeo
2012
2011
2009
1
2
3
4
5
6
1
2
3
4
6
5
1
2
3
4
7
5
27
7
10
10
19
3
*31
8
8
10
7
9
8
6
9
8
Var. %
media su
anno 2009
1,6
1,0
0,3
-1,8
5,0
0,4
Gruppo alberghiero
Nazione
Alberghi
Camere
Var. % camere su
anno precedente
ACCOR
Best Western
Intercontinental Hotels G.
Groupe du Louvre
Carlson Rezidor Hotels G.
NH Hoteles
Whitbread Hotels &
Restaur.
Meliá Hotels International
Hilton Worldwide
Tui Hotels & Resorts
Top 10 totale
Francia
Usa
UK
Francia
Usa
Spagna
2.345
1.316
559
956
253
356
254.553
89.743
86.780
67.687
51.498
51.453
3,2
0,7
2,5
1,5
4,6
0,6
606
45.496
11,0
5,1
201
184
161
6.937
45.145
43.189
40.804
776.348
1,4
4,8
-2,0
2,3
-0,6
2,8
-0,2
1,2
UK
Spagna
Usa
Germania
Fonte: MKG Hospitality I 27 Paesi dell'Unione Europea
Graf. 1 - Dimensione media dei primi dieci gruppi europei
Fonte: elaborazioni su dati MKG Hospitality
178 Catene e gruppi alberghieri
Nella Classifica MKG dei primi dieci gruppi europei appare in decima posizione TUI Hotels & Resorts che
non appare nella classifica di Hotels Magazine, forse perché troppo poco alberghiero data la prevalenza di
strutture quali villaggi ed altri complessi all’aria aperta e da altre attività.
Il gruppo Best Western a livello mondiale è in ottava posizione mentre a livello europeo in seconda.
Risulta interessante verificare come i top ten europei nel 2009 siano gli stessi di quelli del 2012, pur se
posizionati in modo diverso a causa delle diverse variazioni medie annue del numero delle camere.
Nel 2012, rispetto all’anno precedente, solo la TUI, considerando il numero delle camere, registra una
diminuzione del -2,0%; considerando il medio periodo e le variazioni medie annue 2009-2012 la stessa Tui
registra una diminuzione media annua del -0,2%; rilevano una diminuzione anche il gruppo spagnolo Meliá
pari al -0,6% annuo e, in particolare il Groupe du Louvre che rileva un calo più accentuato pari al -1,8%.
Il gruppo in più forte sviluppo appare l’inglese Whitbread con un aumento medio annuo del 5,0% delle
camere.
3. I modelli gestionali di riferimento: IHG e Accor
Ogni catena alberghiera si articola in diversi brand a seconda delle diverse tipologie di ricettività dei quali
dispone e/o per i diversi tipi di clientela, come vedremo anche nelle singole schede.
Il primo gruppo mondiale, IHG, dispone, a ottobre 2013, di 4.643 esercizi e 677.696 camere, suddivise in 8
brand: Intercontinental Hotels & Resorts; Hualuxe Hotels & resorts, Crowne Plaza Hotels & Resorts; Hotel
Indingo, come boutique hotel; Event Hotels; Holiday Inn, con tre sottobrand, Holiday Inn Express, Holiday Inn
Resort e Holiday Inn Club Vacations; Staybridge Suites; Candlewood Suites.
Gli alberghi presenti in Italia sono 43; IHG aprirà, nel 2014, l’Hotel Indigo St George a Roma, ristrutturando
l’hotel già esistente. Il boutique hotel da 64 camere è localizzato in pieno centro storico. L’albergo sarà gestito
in franchising in base ad un accordo con la società Hotel Invest Italiana SRL, con la quale è in atto un contratto
di management.
Il gruppo Accor ha proprie strutture in 92 Paesi; possiede 16 marchi suddivisi fra Luxury (3 brand), Upscale
(4), Midscale (4) ed Economy (5). Gli hotel sono riclassificati anche fra brand internazionali (13 brand) e
regionali (3). Fra questi 18 alberghi, presenti in 4 Paesi, sono anche Talassa sea & spa.
Il brand Adagio, presente in 7 Paesi, è relativo agli appartamenti.
Il grafico 3 relativo al gruppo Accor evidenzia i target ai quali si vogliono riferire i 16 brand del gruppo in
termini di qualità delle strutture e di capacità di spesa della clientela attraverso la distinzione fra luxury, upscale,
midscale e economy hotels.
Il 42% degli immobili ove sono localizzati gli alberghi è in proprietà o in leasing, il 32% è gestito con contratto
di management ed il 26% con contratto di franchising.
179 Catene e gruppi alberghieri
IL PRIMO GRUPPO ALBERGHIERO MONDIALE: IHG, INTERCONTINENTAL HOTELS GROUP
4.663 alberghi 677.966 camere, con 43 alberghi in Italia
Ottobre 2013
Graf. 2 – Alcune caratteristiche del gruppo IHG
Fonte: elaborazione su dati IHG International
180 Catene e gruppi alberghieri
IL PRIMO GRUPPO ALBERGHIERO EUROPEO: ACCOR
3.522 alberghi 450,998 camere, con 69 alberghi in Italia
Ottobre 2013
Graf. 3 – Alcune caratteristiche del gruppo Accor
Fonte: elaborazioni su dati Accor
Graf. 4 - I quattro macrotarget di riferimento dei brand del gruppo Accor. Anno 2013
Fonte: www.accor.com
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
181
La talassoterapia è una delle caratteristiche identificative del gruppo che ha continuato a proporla anche
quando tutti gli altri gruppi l’abbandonavano.
Anche il gruppo Marriott dispone di 16 brand caratterizzati per la tipologia della struttura, alcuni dei quali
mirati alla gestione di appartamenti come Marriott Executive Apartment o Marriott Vacation Club. Quest’ultimo
consente lo scambio di resort fra clienti che dispongono delle relative quote.
La tendenza in atto è quella di differenziare il pacchetto dei brand a disposizione con nuovi resort piuttosto
che non nuovi alberghi.
Molti gruppi hanno almeno un brand specializzato per appartamenti vacanza e/o in residence, secondo varie
configurazioni.
4. Le catene alberghiere mondiali
Considerando le singole catene, i singoli brand, invece dei gruppi al primo posto nel Mondo si colloca
Holiday Inn, del gruppo Marriott, con 3.392 alberghi e 421.994 camere, al secondo Best Western con 4.024
alberghi e 311.611 camere e al terzo Marriott Hotels & Resort con 558 alberghi e 204.917 camere.
Nel corso del 2012, quattro delle prime quindici catene presentano un andamento negativo, in parte dovuto
anche a ristrutturazioni interne dei gruppi. Così all’interno del gruppo Hilton Worldwide aumentano le camere
degli Hampton Inn (2,0%) e diminuiscono quelle degli Hilton Hotel & Resort (-3,1%); all’interno del gruppo
Marriott aumento quelle della catena Courtyard (1,6%) e diminuiscono leggermente quella della catena Marriott
Hotels & Resorts (-0,3%).
Emerge anche a livello di catena il forte sviluppo della cinese Home Inns, dell’omonimo gruppo che aumenta
le proprie camere del 27,8%.
Notevole anche l’aumento delle camere del brand Ibis Megatrend, dopo la fusione avvenuta nel corso del
2012 fra Ibis e All Seasons.
Tab. 4 - Prime quindici catene mondiali a fine anno 2012. Numero degli alberghi e della camere; variazione
percentuale delle camere rispetto all’anno precedente
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
Catena
Holiday Inn e HI Express
Best Western
Marriott Hotels & Resorts
Confort Inns Suites
Hilton Hotels & Resorts
Hampton Inn by Hilton
Ibis Megabrand
Home Inns
Sheraton Hotels & Resorts
Days Inn of America
Super 8 Motels
Courtyard by Marriott
Quality Inns Hotels
Ramada Wolrdwide
Crowne Plaza
Gruppo
IHG
Best Western
Marriott International
Choice Hotels international
Hilton Worldwide
Hilton Worldwide
Accor
Home Inns
Starwood Hotels
Wyndham Hotel group
Wyndham Hotel group
Marriott International
Choice hotels International
Wyndham Hotel group
IHG
Alberghi
3.392
4.024
558
2.509
551
1.880
1.667
1.438
427
1.826
2.314
929
1.479
850
392
Camere
426.612
311.611
204.917
194.262
191.199
184.765
182.496
164.325
149.784
147.808
147.512
136.553
133.515
115.811
108.307
Variazione su anno precedente
0,6
5,5
-0,3
-2,8
-3,1
2,0
11,6
27,8
3,6
-1,7
3,7
1,6
3,7
1,3
3,0
Fonte: MKG Hospitality
5. I principali consorzi mondiali
I consorzi sono modelli di affiliazione delle imprese particolarmente orientati al momento della promozione
e commercializzazione e, quindi, anche alla gestione dei portali in internet.
182 Catene e gruppi alberghieri
Il legame con il gruppo e con gli altri alberghi è dei gruppi più attenuato, anche se tale fatto generalmente
non viene percepito dal cliente finale.
Secondo quanto elaborato da Hotels’ Magazine, nel comparto dei consorzi e delle associazioni volontarie,
le principali strategie sono:



rimodulazione della massa critica, ovvero acquisire strutture tali da poter garantire un circuito
consistente e diversificato;
raggiungimento di un numero adeguato di prenotazioni;
ridefinizione dei propri marchi e delle proprie strategie di comunicazione.
Nella graduatoria mondiale dei principali consorzi, rispetto al 2011 non è più presente il gruppo Utell Hotels
& Resorts, di fatto un megaportale; per il resto fra i primi dieci gruppi gli altri nove gruppi rimangono gli stessi
del 2011; il gruppo Sceptre Hospital Resources passa dalla XIV alla IX posizione. Nel confronto con l’analoga
tabella del 2008 si rileva un significativo dinamismo
È infine interessante osservare la prevalenza numerica di consorzi europei, visti come reazione del mercato
per fare fronte alla necessità fi raggiungere grandi dimensioni.
Tab. 5 - Graduatoria dei principali consorzi e associazioni volontarie alberghiere per numeri di camere.
Anni 2011 e 2012
Rank
2012 2011
1
2
2
4
3
5
4
3
5
6
6
7
7
8
8
9
9
13
10
10
11
11
12
12
13
14
14
18
15
17
16
15
17
21
18
22
19
20
20
21
23
22
24
23
25
24
25
-
Company
Hotusa Hotels
Best Eurasian Hotels
Preferred Hotel Group
Great Hotels Of The World
Keytel
Associated Luxury Hotel International
Worldhotels
Supranational Hotels
Sceptre Hospitality Resources
Global Hotel Alliance
The Leading Hotels Of The World
Logis Hotels
Hotel Republic
Small Luxury Hotels Of The World
Prestige Resorts & Destinations
Epoque Hotels
Seh (Société Européenne D'hôtellerie)
Design Hotels
Historic Hotels Of Europe
Châteaux & Hôtels Collection
Sercotel Hotel Consortium
Lhw Hotels (ex Luxe Worldwide Hotels)
Relais & Châteaux
Hotels & Preference
K Hotels International
Città
Barcelona, Spain
Moscow, Russia
Chicago, Illinois
London, England
Barcelona, Spain
Orlando, Florida
Frankfurt am Main, G.
London, England
Greenwood Village, Colorado
Geneva, Switzerland
New York, New York
Paris, France
London, England
Surrey, England
Wayzata, Minnesota
Miami Beach, Florida
Paris, France
Berlin, Gremany
Paris, France
Paris, France
Barcelona, Spain
Los Angeles, California
Paris, France
Paris, France
Studio City, California
2012
Camere Hotels
234.360
2.604
179.800
1.600
173.557
976
172.348
890
144.081
1.540
111.945
155
102.000
451
93.518
851
77.950
3.127
69.471
329
68.000
430
54.248
2.556
34.250
157
26.000
525
24.537
43
23.751
305
20.000
550
19.049
250
17.734
519
17.182
682
12.603
127
12.600
120
11.000
520
10.640
157
7.858
47
2011
Camere Hotels
224.280
2.580
179.800
1.617
168.916
927
184.421
961
151.140
1.605
113.670
154
110.600
492
70.168
937
34.437
610
68.930
310
65.293
425
51.518
2.633
33.759
140
23.634
473
24.537
43
26.100
376
19.300
544
17.195
220
19.833
594
15.875
152
14.650
124
11.650
9
-
Fonte: elaborazioni su Hotels Magazine; n. July-August, 2013
6. Il mercato in Italia
6.1 Dinamico, ma non troppo
Nel 2011, nel 2012, ed anche nel 2013, le principali catene alberghiere attive in Italia hanno continuato la
loro tendenza ad aumentare quote di mercato per consolidare la propria posizione competitiva. Per gli altri
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
183
gruppi l’andamento dinamico della seconda metà del decennio precedente, è stato rallentato dalla crisi in atto,
che ha riguardato in particolare le destinazioni balneari.
Rispetto all’elenco presentato nella precedente edizione del Rapporto sul sistema alberghiero (2009) sono
cambiate anche le prime posizioni: se nell’anno 2012 Best Western, modello di franchising morbido, resta al
primo posto passando da 160 esercizi e circa 11.000 camere a 180 e circa 12.600 camere, al secondo si colloca
il gruppo Accor con 66 esercizi e 8.767 camere. Quest’ultimo gruppo tre anni prima si collocava in quarta
posizione con 45 alberghi e 6.382 camere. In terza posizione si colloca il gruppo Nh Hoteles con 52 alberghi e
8.239 camere, mentre nel 2009 era al secondo posto con 55 alberghi e 8.002 camere.
Al quarto posto si colloca InterContinental con 43 strutture e 6.263 camere; nel 2009 era al terzo posto con
56 alberghi e 7.830 camere.
Alcuni gruppi hanno ridotto il numero degli alberghi in franchising o in management come nel caso di NH
Hoteles e InterContinental. Anche il gruppo Starwood che, nel 2009, disponeva di 34 alberghi per 6.840
camere, ne dispone ora di 25 per 6.004 camere.
Dal quinto posto in poi il posizionamento dei gruppi alberghieri resta pressappoco lo stesso, con
l’interessante inserimento di Idea Hotel in dodicesima posizione, con 25 alberghi e 3.010 camere.
Idea Hotel, che opera in franchising, ha scalato rapidamente posizioni tanto da essere divenuto in breve
tempo uno dei principali gruppi operanti in Italia. Il gruppo si propone di “realizzare una nuova ospitalità,
strettamente correlata al concetto del Made in Italy come fattore qualificante del nostro modo di fare
ospitalità".
Non si trovano più nelle prime venti posizioni Eurotravel che ha cessato la propria attività nel 2010 e Notturno
Italiano nel 2012, retrocess0 perché ridimensionata.
La collocazione di Best Western fra i gruppi alberghieri può provocare delle critiche, in quanto si tratta di un
franchising morbido con pochi requisiti essenziali, con una scarso richiamo nelle gestioni delle singole imprese.
La motivazione della collocazione fra i gruppi alberghieri è dovuta al fatto che il pubblico percepisce
l’appartenenza delle strutture ad un gruppo in modo abbastanza indipendente dal vincolo reale esistente.
A prova del fatto che si è in presenza di un franchising morbido è anche il fatto che un albergo Best Western
può far parte anche di altri gruppi, per cui si possono sovrapporre più classificazioni.
Anche Hotel International considera Best Western come una catena in franchising ed è questa una
condizione per la quale si è optato anche in questa analisi per la stessa soluzione.
Starhotels presenta lo stesso numero degli esercizi a fronte di un leggero aumento del numero delle camere.
Nel caso di Valtur7 viene dismessa una struttura con una diminuzione anche del numero delle camere.
Successivamente, nel 2013, Valtur è stato acquisito dal gruppo Orovacanze.
Alpitour continua il proprio processo di ridimensionamento con una ulteriore diminuzione del numero degli
esercizi da 20 ad 11 ed una diminuzione del 16% del numero delle camere. Il gruppo era l’ottavo in Italia nel
2008, il 13mo nel 2009 ed è ora il 17mo
Il gruppo Bluserena avanza di una posizione.
Dalla 21esima posizione in poi il mercato nazionale ha mostrato una forte dinamica con hotels che
aumentano il numero delle camere (Marriott, Aurum, Delphina, Barcelò Hotels, Select Hotel Group, AC Hotels,
e con altri per i quali resta lo stesso o lo diminuiscono (Fezia, Boscolo, I Grandi Viaggi, Geturhotels, Tivigest,
Domina).
Recentemente, mentre andavamo in stampa con questa edizione il gruppo Orovacanze ha acquisito il gruppo Valtur, da tempo in crisi, provocando
una nuova situazione nelle posizioni di mercato perché il nuovo gruppo si collocherà fra la sesta e la settima posizione fra i gruppi alberghieri operanti
in Italia. Orovacanze è proprietà di un imprenditore del Montenegro (Franjo Ljuljurai), con nel capitale sociale una partecipazione del 42% della Banca
Popolare di Vicenza. Tuttavia, nel 2012, Valtur era ancora attiva; per questo motivo è indicata nella tabella di confronto fra il 2009 ed il 2012.
7
184 Catene e gruppi alberghieri
Tab.6 – Primi trenta gruppi alberghieri in Italia nel 2009 e nel 2012
2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
Compagnia
Best Western
Accor
Nh Hoteles
IHG - InterContinental
Starwood
Atahotels
Hilton Worldwide
Starhotels
Iti Hotels
Valtur
Una
Idea Hotel
Orovacanze
Blu Hotels
Bluserena
Gruppo Aeroviaggi
Alpitour
Parc Hotels Italia
Choice
ClubMed
Marriott
Aurum Hotels
Fezia Hotels
Boscolo
I GrandiViaggi
Delphina
Geturhotels
Tivigest
Barcelò Hotels
Select Hotel Group
Hotel
180
66
52
43
27
20
19
20
30
11
32
25
21
25
7
12
11
15
24
4
8
15
7
12
6
8
13
8
5
12
Camere
12.600
8.767
8.239
6.263
6.004
5.487
4.245
3.400
3.390
3.168
3.074
3.010
3.000
2.913
2.900
2.861
2.483
2.004
1.940
1.914
1.911
1.800
1.781
1.641
1.616
1.500
1.350
1.342
1.328
1.224
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
2009
Compagnia
Best Western
Nh Hoteles
IHG - InterContinental
Accor
Starwood
Atahotels
Hilton Worldwide
Eurotravel
Notturno Italiano Hotel Group
Valtur
Starhotels
Iti Hotels
Alpitour
Una
Gruppo Aeroviaggi
Bluserena
Blu Hotels
I grandi Viaggi
Geturhotels
Orovacanze
ClubMed
Parc Hotels Italia
Metha Hotels
Domina
Boscolo
Fezia Hotels
Marriott
Aurum Hotels
I GrandiViaggi
Tivigest
Hotel
170
54
58
49
31
23
16
20
95
12
20
29
14
30
10
6
20
7
12
18
4
15
17
19
15
7
7
14
7
11
Camere
12.000
8.263
8.119
6.814
6.421
5.409
3.728
3.613
3.500
3.458
3.291
3.068
2.939
2.747
2.442
2.440
2.424
2.360
2.300
2.152
2.148
2.004
1.945
1.902
1.869
1.781
1.756
1.720
1.700
1.696
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
L’hôtellerie italiana di questi ultimi anni più che un comparto in crescita appare come un mercato che vede
ridefinire le varie posizioni al proprio interno ed anche in rapporto alle altre tipologie ricettive.
Peraltro molti imprenditori possiedono più partecipazioni in diverse imprese senza che tale situazione appaia
in alcun modo, per cui spesso i diversi alberghi continuano ad essere percepiti come singola unità; è questo
un esempio della differenza fra la realtà del mercato ed il modo in cui l’offerta ed il sistema di ospitalità si
presentano al pubblico.
Internet ha determinato la ridefinizione dei ruoli e delle funzioni dell’intermediazione turistica con i TO che
cercano di attivare vere e proprie agenzie di viaggio on line e con gli agenti di viaggio che si caratterizzano per
svolgere sempre di più anche attività di tour operating, con la creazione pacchetti di vacanza individuali per la
propria clientela.
Anche quasi tutti i gruppi alberghieri, pur conservando la loro filiera tradizionale della commercializzazione,
hanno attivato propri siti on line che di fatto si comportano come veri e propri tour operator, e sono ben presenti
sul mercato.
In un certo senso ogni albergo è oggi anche tour operator di se stesso.
Diversi alberghi, secondo la logica web 2.0, hanno attivato blog e forum per tenere banco nei confronti dei
motori di ricerca specializzati come TripAdvisor e Trivago e per fidelizzare e richiamare la clientela, svolgendo,
di fatto, anche una efficace azione di promozione. La diffusione del web 2.0 è una regola di mercato
generalizzata.
Il risultato di questa evoluzione si è riflesso direttamente anche sul riadeguamento della massa critica a
fronte del ridimensionamento dei risultati di mercato.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
185
Proponiamo di seguito una graduatoria dei maggiori gruppi alberghieri operanti in Italia che non ha la pretesa
di essere esaustiva ma che ci sembra sicuramente indicativa per una valutazione dell’evoluzione in atto.
Come dato di partenza abbiamo provato riclassificando le prime 300 aziende corporate mondiali nell’anno
2012, già elencate nel capitolo precedente facendo riferimento alla fonte Hotels Magazine, raggruppandole a
seconda del Paese di appartenenza.
Secondo tale analisi l’Italia si colloca in 24ma posizione preceduta da tutti i principali paesi turistici; sono
presenti solo l’1% delle proprietà delle catene internazionali, con un numero di alberghi che è intorno allo 0,13%
e di camere intorno allo 0,20%.
Nove delle prime dieci catene internazionali gestiscono almeno una struttura ricettiva in Italia così come
molti altri gruppi dei primi cinquanta; considerando gli esercizi facenti parte di tali gruppi internazionali e quelli
dei gruppi nazionali la percentuale di incidenza in Italia delle catena alberghiere sul totale delle imprese è il
7,5%, abbastanza stabile; il numero delle camere dei gruppi corrisponde a circa il 18,5% del totale di quelle
esistenti in Italia.
L’Italia è un mercato peculiare8., ad esempio non sono considerati nelle classifiche internazionali alcuni
gruppi italiani9 che pure presentano un numero di camere tali da rientrare in classifica forse perché, almeno
fino ad oggi, si è distinto fra villaggi turistici e alberghi, anche quando i primi corrispondono a vere e proprie
gestioni alberghiere.
Tab. 7 - Numero degli alberghi e numero delle camere dei gruppi alberghieri esteri e nazionali in Italia. Anni
2009 e 2012 e variazione percentuale
Gruppi italiani
Gruppi stranieri
Numero
Camere
Numero
Camere
1.426
136.720
503
60.517
1.502
140.033
545
62.880
Quota di gruppi nazionali e di gruppi esteri sul totale dei gruppi operanti in Italia
2009
73,9
69,3
26,1
30,7
2012
73,4
69
26,6
31,0
Variazione percentuale media annua
2012/2009
1,7
0,8
2,7
1,3
Percentuale sul totale nazionale
5,5
12,8
2
5,7
Anno
2009
2012
Gruppi totale
Numero
Camere
1.929
197.237
2.047
202.913
100
100
100
100
2
7,5
1
18,5
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Graf. 4 - Percentuale delle imprese appartenenti a gruppi alberghieri sul totale delle imprese alberghiere
esistenti in Italia: numero degli alberghi e numero delle camere. Anno 2012
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
8
9
L’incidenza degli alberghi sul totale di quelli esistenti è stata effettuata considerando il numero delle imprese, cioè delle sedi e non le unità locali.
Ad esempio Orovacanze, Alpitour, Bluserena ecc.
186 Catene e gruppi alberghieri
Graf. 5 - Numero delle camere: quota di gruppi nazionali ed esteri sul totale dei gruppi operanti in Italia. Anno
2009 e 2012
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Fra i gruppi più di un quarto è di proprietà estera, per una quota che corrisponde al 31% delle camere. Il
mercato italiano è sempre stato accusato di essere troppo parcellizzato, con strutture troppo piccole e spesso
micro, mentre nella realtà la dimensione media degli esercizi è superiore a quella media dell’Unione Europea.
Quasi come reazione a questa accusa negli ultimi anni è aumentato il numero dei consorzi di promozione e
commercializzazione, come conseguenza della diffusione della utilizzazione di internet e dei portali. La logica
di internet sta cambiando gli asset del mercato, rivalutando l’incoming rispetto all’outgoing e la piccola e media
dimensione rispetto alla grande dimensione. L’interpretazione della evoluzione del comparto alberghiero non
può prescindere da queste valutazioni.
Gli elenchi che seguono si fondano sul numero delle camere e degli alberghi “posseduti” da ogni gruppo.
Tab. 8 - Graduatoria generale delle cento principali catene alberghiere attive in Italia per numero di camere.
2012
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
Compagnia
Best Western
Accor
Nh Hoteles
InterContinental
Starwood
Atahotels
Hilton Worldwide
Starhotels
Iti Hotels
Valtur
Una
Orovacanze
Blu Hotels
Bluserena
Gruppo Aeroviaggi
Idea Hotel
Alpitour
Parc Hotels Italia
Choice
ClubMed
Marriott
Aurum Hotels
Fezia Hotels
Boscolo
I GrandiViaggi
Delphina
Geturhotels
Tivigest
Barcelò Hotels
Select Hotel Group
AC Hotels
Domina
Loan
Leonardi Hotels
Hotels
180
66
52
43
27
20
19
20
30
11
32
21
25
7
12
23
11
15
24
4
8
15
7
12
6
8
13
8
5
12
10
12
8
17
Camere
12.600
8.767
8.239
6.263
6.004
5.487
4.245
3.400
3.390
3.168
3.074
3.000
2.913
2.900
2.861
2.668
2.483
2.004
1.940
1.914
1.911
1.800
1.781
1.641
1.616
1.500
1.350
1.342
1.328
1.224
1.142
1.110
1.013
980
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
Compagnia
Zacchera
Eleganzia Hotels & Spas
Bulgarella
City Hotels Company
GB Hotels
Bianchi (a)
Sunflower Hotel
Costa degli Ulivi
Shr
Nova Yardinia
Sol Melià
Marcegaglia Tourism
Royal Group
Acampora Hotels
As Hotels Group
Sina
DimHotels
Roscioli
Monrif
Hotel Invest
Michelacci Organization (a)
Rezidor Hotel Group
Golden Tulip
Exe Hotels
Ora Hotels (a)
B&H Hotels
Bettoja
Duetorrihotels
Florence Hotel
Checchi Group
Azzurroclub.it
Nicotel
Planetaria
Royal Demeure Hotel Group
Meditur
Eurostars Hotels
Wyndham Worldwide
Galligani Hotels
Piazza di Spagna View
Cosmo Hotels
Gruppo Minihotel
Roscioli 2 (a)
Classhotel
Manniello Hotels
Fiesta Hotels & Resorts
Roseo Hotels Euroterme
Concerto
Bressaglia
Viva Hotels
Sardinia Hotels Group
Effe Hotels
Pregio Hotels
Prestige Hotels
Premier Hotels
Autohotel
Sogedin
Rf Hotels
Fenice Hotels
GHS Hotels
Zanhotel
Veratour
Baglioni
Promohotels
Sangiorgi (a)
Pastorello
Clap Hotels
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Hotels
5
10
12
8
5
9
12
4
7
4
4
7
6
8
6
11
8
5
5
3
10
3
7
7
12
7
4
6
4
4
12
6
9
6
9
5
4
5
8
4
5
3
4
4
2
3
6
8
6
5
6
20
4
7
3
5
3
9
3
5
4
6
3
4
3
5
Camere
927
917
882
880
880
870
858
826
791
790
773
772
762
761
755
747
725
723
713
700
700
699
687
662
660
659
657
651
616
610
600
590
590
578
560
552
549
540
537
519
514
510
507
507
505
500
495
481
474
458
456
456
454
452
444
437
430
429
429
428
425
418
410
410
404
394
187
188 Catene e gruppi alberghieri
6.2 I gruppi internazionali presenti in Italia
Relativamente ai gruppi internazionali presenti in Italia si considerano quelli con sede all’estero. Sono tuttavia
attivi, sul mercato internazionale, anche gruppi con sede in Italia, che sono classificati ed analizzati di seguito
nella categoria dei gruppi italiani.
Ac Hotels. Il gruppo iberico è presente in Italia dal 2001. Attualmente dispone di 10 strutture.
Accor. Il gruppo francese è attivo in Italia con 66 hotels così ripartiti: 1 Sofitel, 1 Pullman, 10 MGallery,
13 Novotel, 24 Mercure, 2 Adagio, 10 Ibis, 5 Ibis Styles. Fanno capo a questa catena anche tre centri di
thalassoterapia. Nel corso del 2013 si è aggiunto un Ibis Styles a Palermo.
Aman Resorts. Prestigiosa catena alberghiera indonesiana specializzata in resort di lusso; ha aperto il
primo suo albergo in Italia, un piccolo hotel di charme a Venezia.
Armani Hotels. A dispetto del marchio, la compagnia di gestione è di Dubai; in Italia è presente a Milano.
Barcelò Hotels & Resorts. La catena spagnola è presente in Italia con cinque alberghi, di cui tre ubicati a
Roma (gruppo Aran Hotels) e due a Simeri in Calabria.
Best Western International. Gli alberghi con cui il più grande gruppo volontario del mondo è presente in
Italia sono 180.
B&B Hotels. Catena francese di recente costituzione supportata finanziariamente dal Gruppo Carlyle
specializzata in alberghi di categoria economica; in Italia è presente con 16 alberghi distribuiti in vari capoluoghi
di provincia; altri cinque sono in apertura.
Choice Hotels International. Questo consorzio statunitense è presente con 25 strutture alberghiere.
Club Mediterranee. In attesa che venga riaperto il villaggio a Cefalù, è oggi presente in Italia con due
villaggi al mare e due in montagna.
Dorchester. È una compagnia britannica controllata dalla Brunei Investment Agency. In Italia è presente con
il Principe di Savoia di Milano.
Eurostars. La catena iberica è frutto di uno sviluppo da parte di Hotusa per la gestione diretta di un network di
alberghi accanto alla rete di affiliati. In italia è presente con cinque alberghi.
Exe Hotels. È una catena spagnola di piccoli alberghi indipendenti, pensata per il segmento corporate. È
presente in Europa ed ha anche un hotel a New York. In Italia è presente con sette alberghi.
Falkensteiner. Falkensteiner Michaeler Tourism Group è un gruppo turistico con sede a Vienna, attivo nel
settore dello sviluppo, della realizzazione e della gestione di progetti immobiliari turistici in tutta Europa. In Italia
è presente con 6 hotels.
Fiesta Hotels & Resorts. È un gruppo messicano da poco presente in Europa. In Italia vi fanno capo
due alberghi ubicati in Sicilia a Campofelice di Roccella.
Four Seasons. La compagnia statunitense è presente in Italia con due hotels, rispettivamente a Milano e a
Firenze.
Geniesserhotels & Restaurant. È un consorzio alberghiero austriaco-altoatesino. In Italia è presente con
quattro alberghi concentrati nella provincia di Bolzano.
Golden Tulip, è un gruppo olandese presente in Italia con 7 strutture in sette città diverse: a Firenze,
Genova, Padova, Roma, Torino, Rivoli e Rimini. Nel 2010 vi è stata la fusione tra Groupe du Louvre, di proprietà
Starwood Capital, con Golden Tulip.
Grand Heritage Hotel Group. È una prestigiosa catena americana presente in Italia con quattro alberghi.
H10 Hotels. Catena iberica fondata all’inizio degli anni ’80, ha aperto il suo primo e solo hotel in Italia a
Roma a fine 2008.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
189
Hapimag. Orgnizzazione svizzera che gestisce resort con la formula del Timeshaing; è presente in Italia
con 5 complessi.
Heuston Hospitality. È una compagnia privata irlandese specializzata nella costruzione e nella gestione di
hotel e resort a quattro e cinque stelle. In Italia è attiva con un albergo a Torino.
Hilton Worldwide. In Italia il colosso dell’hôtellerie statunitense è presente con 19 alberghi: 4 a Roma, 3 a
Milano, 2 a Lecce, 2 a Firenze, 2 in Sicilia, 2 a Venezia, 1 in Sardegna, 1 a Bari, 1 a Matera e 1 a Sorrento.
Hyatt. Il gruppo statunitense è presente in Italia dal 2003 con un albergo a Milano.
IHG - InterContinental Group. In Italia, questo gruppo alberghiero è presente con 43 strutture diffuse in tutto
il territorio.
Ivanhoe. Fa capo a Ivanhoe Capital Corporation, società finanziaria con sede a Singapore, che ha
acquistato il Villa Tre Ville di Positano, hotel di charme composto da quattro unità indipendenti. La struttura
dovrebbe entrare a far parte di un gruppo di boutique hotel e ville che si svilupperà anche in Giappone e
Thailandia.
Jumeirah. Altra catena di Dubai, in Italia gestisce il Palace di Roma.
Kempinski. Il gruppo alberghiero tedesco, specialista in hotel a 5 stelle, era presente in Italia con una
struttura in Sicilia, a Mazara del Vallo fino a fine 2012. Dall’inizio di quest’anno la Mediterranea SpA, presieduta
da Giovanni Savalle, ha reso noto di aver rescisso il contratto con Kempinski perché i risultati economici sperati
non sono arrivati. L’albergo sarà gestito direttamente da una società milanese che fa capo a Matteo Bizzi,
manager che gestisce anche alcuni degli alberghi di Flavio Briatore.
LifeClass Hotels & SpA. È un gruppo alberghiero sloveno di Portrose specializzato nell ’offerta del turismo
wellness. È presente in Italia con un hotel.
Marriott International. È presente in Italia con otto alberghi. In seguito ad un accordo con Ikea, partirà proprio
in Italia l’idea di aprire i Moxy, alberghi rivolti a un target di clienti abbastanza giovane, di dimensioni da 200-300
camere e vicino ad aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane.
Nh Hoteles. Il gruppo iberico è presente in Italia con 52 strutture alberghiere. Nel corso del 2013 questa
catena sta attraversando un periodo travagliato che ha avuto serie percussioni, con alcune dismissioni. Con
l’entrata nel capitale della compagnia di un gruppo cinese le difficoltà sembrano superate.
Orient Express. Gruppo britannico presente in Italia con sette hotel.
Permak, nell’Autunno 2013 il gruppo turco Permak ha acquisito l’hotel San Clemente a Venezia, a seguito
del fallimento dei Grandi Alberghi Veneziani.
Rezidor Hotel Group. Gruppo belga attivo in Italia con tre alberghi.
Rocco Forte Hotels. Il gruppo di Rocco Forte è presente in Italia con tre strutture.
Room Mate Hotels. Nel 2013 la catena spagnola ha aperto in Italia un nuovo hotel di design a Firenze, che
si aggiunge all’altra struttura già presente in questa città aperta lo scorso anno. L’idea è di aprire altri alberghi
anche a Roma e Milano.
Sol Melià. In Italia gli alberghi del gruppo spagnolo sono cinque: 2 a Roma, 1 a Capri, Genova e Milano.
Starwood. Nel 2009 il numero degli alberghi facenti capo alla compagnia statunitense è 27.
Tui Hotels & Resorts. È un gruppo tedesco presente in Italia con un albergo con marchio Iberotel a Ugento
in Puglia.
Vime Hotels & Resorts. Fa capo a questo gruppo l’hotel Kursaal di Rimini.
Warwick International Hotels. Quattro sono gli hotel facenti capo a questo gruppo francese a Milano,
Firenze Siena (La Bagnaia Resort Golf & Spa) e Roma.
190 Catene e gruppi alberghieri
Wyndham Worldwide. È il gruppo alberghiero e del time sharing10, con molti marchi. È presente in Italia
con 4 strutture.
Tab. 9 - Graduatoria delle principali catene alberghiere internazionali sul mercato italiano, 2013
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
Compagnia
Best Western
Accor
Nh Hoteles
InterContinental
Starwood
Hilton Worldwide
Choice
Marriott
Barcelò Hotels
AC Hotels
Sol Melià
Rezidor Hotel Group
Golden Tulip
Exe Hotels
Eurostars Hotels
Wyndham Worldwide
Fiesta Hotels & Resorts
Rf Hotels
Orient Express
Falkensteiner Hotels & Resorts
Tui Hotels & Resorts
Dorchester
Grand Heritage Hotel Group
Four Seasons
Warwick International Hotels
Heuston Hospitality
H10 Hotels
Geniesser Hotels
Hyatt
Kempinski
Vime Hotels & Resorts
LifeClass Hotels & SpA
Room Mate Hotels
Ivanhoe
Hotels
180
66
52
43
27
19
24
8
5
10
4
3
7
7
5
4
2
3
7
6
1
1
4
2
3
1
1
4
1
1
1
1
1
1
Camere
12.600
8.767
8.239
6.263
6.004
4.245
1.940
1.911
1.328
1.142
773
699
687
662
552
549
505
430
383
342
333
301
287
234
228
208
181
170
108
99
58
33
22
15
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
7. I gruppi alberghieri italiani
7.1 Rassegna dei gruppi
3Starshotel. È un gruppo alberghiero veneto che conta quattro strutture tutte ubicate a Mestre.
A Point Hotels & Resorts. È un piccolo gruppo alberghiero che conta un hotel ad Arezzo ed un resort a
Porto Ercole.
Acampora. È un gruppo che conta 8 alberghi e fa capo alla famiglia Acampora. Sono tutti alberghi di medioalta categoria destinati prevalentemente alla clientela leisure internazionale. Fondato nel 1912, si è sviluppato
ed è stato gestito da tre generazioni della famiglia d’origine. Degli otto alberghi sette sono in Campania in
località balneari a Sorrento (5), Palinuro e Massa Lubrense ed uno sulle Alpi a Sauzed’Oulx in provincia di
Torino; è un esempio di gruppo familiare localizzato che si sta espandendo.
10Comprare settimane di vacanze al posto di un'abitazione. È la formula Timesharing - settore in crescita del 20% all'anno - messa a punto da alcune
società al mondo per offrire una sorta di evoluzione della multiproprietà, che negli anni ha mostrato limiti e criticità. Molte sono le aziende che offrono il
servizio tra cui la già citata Wyndham Worldwide e la catena Marriott che offre il servizio attraverso il canale Timesharing con Marriott vacation club.
Fonte: IlSole24Ore
nh
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
191
ADI Hotels. La sigla ADI sta per Alberghi Dove Incontrarsi e raggruppa due strutture milanesi, la cui filosofia
è quella di consentire alla clientela di vivere l’albergo, che coniuga l’eleganza degli ambienti e la cura del
servizio. Gli ADI Hotels sono stati infatti concepiti non solo come luoghi di soggiorno, ma anche come punti di
incontro della cultura, dell’arte, della musica e del tempo libero.
Advance Hotels. Società di gestione e management alberghiero con sede a Milano, vanta 2 alberghi e
resort 4 e 5 stelle. La società è strutturata in due divisioni. Nella prima (Advance Hotel) rientrano alberghi
business 4 stelle, posizionati nelle principali città commerciali italiane. Alla seconda (Exclusive Hotels)
corrisponde un sofisticato marchio alberghiero sinonimo di eleganza, ricercatezza, design e servizio
impeccabile per un perfetto connubio tra fascino storico e comfort moderno.
Aeroviaggi S.p.A., fondata nel 1973 da Antonio Mangia, opera da anni nel settore turistico-alberghiero
mediante l'organizzazione di viaggi e la gestione diretta di 12 strutture alberghiere, tutte ubicate in Sicilia e in
Sardegna.
AH Antonioli. È un gruppo specializzato nelle offerte turistiche nelle località dell’Alta Valtellina: Bormio,
Valdidentro, Santa Caterina Valfurva, del Trentino e della Valle d’Aosta. Delle otto strutture che vi fanno capo,
due sono ubicate sul mare (Sardegna).
Albani Hotels. È un piccolo gruppo alberghiero cui fanno capo 2 hotels, rispettivamente a Roma e Firenze.
Alberghi Colletti. È un piccolo gruppo cui fanno capo 2 alberghi situati nel centro di Palermo.
Alberghitalia. È ungruppo cui fanno capo 2 alberghi, uno a Capua e l’altro a Pomigliano d’Arco.
Alpitour. In totale, includendo hotels, resorts e villaggi Bravo, fanno parte del gruppo undici hotel e villaggi
in Italia e tredici all’estero. È una prova dell’orientamento all’outgoing del gruppo.
Ambro Hotels. È un gruppo alberghiero con una solida realtà ricettiva in Milano. Vi fanno capo tre strutture,
di cui una è affiliata a Best Western (Hotel Ascot).
Amt Hotels. Dopo una ristrutturazione degli assetti interni, Acqua Marcia ha riorganizzato la propria attività
nei settori immobiliare, aeroportuale e turistico- alberghiero. Il gruppo siciliano, oltre a gestire direttamente
cinque alberghi e ad avere affidato, a Hilton Worldwide, la gestione con contratto di management dell’Hotel
Molino Stucky di Venezia e dell’Excelsior di Palermo, è anche proprietario di due campi da golf (Golf Club
Nettuno, Croara Country Club). Sta realizzando, inoltre, una struttura alberghiera a Roma.
Angala Hotels. È un gruppo di 4 alberghi nato dalla volontà di imprenditori siciliani con una pluriennale
esperienza nell’hôtellerie. Le strutture, ideali per un turismo leisure ma anche business, rappresentano realtà
a misura d’uomo ognuna con una sua caratteristica particolare. Sono dimore storiche o alberghi di design.
Antares Hotels. Gli Antares Hotels Milano sono tre alberghi a 4 stelle a Milano con ubicazione nei punti
strategici della città vicino la Fiera Milanocity e la Fiera Pero Rho. Gli alberghi si contraddistinguono per
comfort, efficienza nel servizio ed eleganza.
Antiche Dimore. È un gruppo di alberghi pugliesi con arredi e atmosfere esclusive di dimore da sogno.
Sono quattro alberghi in tre corpi di trulli ed in una lamia.
Vi sono gruppi di Antiche dimore anche in altre località. Più che un gruppo si può parlare di una associazione
delle Antiche dimore peraltro esiste un’Associazione del le dimore storiche italiane.
In Puglia Apice Hotels. Il gruppo, che fa capo alla Familgia Guarducci, gestisce tre alberghi per un totale
di 344 camere. Fanno parte del gruppo anche un centro congressi ed un ristorante ubicati a Perugia.
Apuliacollection. È un gruppo che presenta una selezione di quattro strutture di charme nella provincia di
Brindisi. Questo gruppo offre anche servizi turistici esclusivi per garantire ospitalità. Vi fa capo anche un beach
club.
Arlotti Hotels. È un gruppo costituito da 3 hotels situati a Viserbella (RN).
192 Catene e gruppi alberghieri
Ars Hotels. È un gruppo indipendente fiorentino, nato nel 2003. Conta cinque strutture alberghiere, di cui
tre a Firenze, una a San Gimignano ed una a Perugia.
Art Hotel Italia. È un gruppo costituito da 3 alberghi, tutti ubicati a Torino. Vi fa capo anche un ristorante.
As Hotels. È un gruppo alberghiero milanese cui fanno capo 6 alberghi ubicati nell’hinterland della città.
Negli ultimi tre anni gli hotel di questo gruppo hanno subìto un deciso turnover. A fine 2012 è uscita dal network
la struttura del Sempione Fiera.
Atahotels. Appartiene a Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Le due macro-aree di attività, business e leisure,
comprendono le tre business unit di Atahotels: Hotel, Resort, Residence.
Atlante Hotels. È un gruppo che conta due strutture a quattro stelle e due ristoranti in Roma.
Aurum Hotels. È un gruppo che fa capo ad Aurum Gestioni Srl, controllata dalla famiglia Orofino. Il numero
delle strutture è 15. La caratteristica di questo gruppo è di vendere direttamente alla clientela i servizi senza
l’interevento di alcun intermediario. Gestisce, secondo un modello alberghiero, 8 strutture come hotel, 6 come
villaggio turistico nonché un grande villaggio termale (Suisse Thermal Village) a Ischia
Autohotel. La caratteristica di questo gruppo è che le strutture sono ubicate nei pressi di autostrade e di
strade a scorrimento veloce. È infatti pensato per chi ama viaggiare in auto e garantisce servizi rapidi e veloci.
Attualmente è costituito da tre strutture, rispettivamente a Formello (RM), Ravenna e Mirano (VE).
Aventino S.Anselmo Hotels. Il gruppo Piroli hotels, con i suoi 4 hotel de charme situati tra il centro
archeologico e commerciale di Roma, offre un’accoglienza particolare. Gli alberghi sono stati ricavati da ville
del primo Novecento.
Azzurroclub.it. Azzurro Club Vacanze offre soggiorni di qualità nelle località più esclusive della Riviera
Romagnola, del Trentino e della Toscana. In totale, il gruppo è costituito da 12 strutture, composte mediamente
da una cinquantina di camere ciascuna.
Baglioni Hotels. A questa catena alberghiera fanno capo 11 resort: 6 strutture in Italia (Firenze, Punta Ala
(2), Milano, Venezia e Roma), 3 alberghi in Francia, uno in Regno Unito ed uno in Marocco. Il gruppo
alberghiero è guidato fi9n dalla sua fondazione (1973) dalla famiglia Polito.
Baldisserri. È un gruppo alberghiero romagnolo localizzato a Forlì. Vi fanno capo 2 hotels.
Bazzoli. Faba Hotels, il gruppo della famiglia Bazzoli, è presente sull'isola d'Ischia sin dal 1954.
Attualmente, a questo gruppo fanno capo tre strutture.
B&H Hotels. Gruppo alberghiero di San Marino; gestisce in proprietà sette alberghi localizzati a Firenze (4)
Roma (2) e Milano (1).
Beach Hotels. Il gruppo Beach Hotels - Hotel Milano Marittima conta tre strutture, tutte ubicate sulla costa
romagnola.
Bergamo. È un gruppo di 3 hotels, ubicati a Jesolo, controllato dalla famiglia Bergamo.
Bernardi Hotel Group. È un gruppo alberghiero, diversificato anche nella ristorazione. Vi fanno capo 3
strutture nelle isole Lipari e 2 ristoranti nelle Eolie.
Bettoja Hotels. È un gruppo di 4 alberghi facenti capo alla famiglia Bettoja, tutti ubicati a Roma.
Bianchi. È un gruppo di 9 alberghi facenti capo alla famiglia Bianchi, tutti ubicati sulla costa romagnola, fra
le province di Forlì e Rimini.
Bianconi. La famiglia Bianconi si occupa di ospitalità a Norcia fin dal 1850. Fanno capo a questo gruppo 6
strutture alberghiere. A tale network fanno capo anche due ristoranti ed un centro sportivo, sempre ubicati a
Norcia.
Blu Hotels. È un gruppo lombardo la cui caratteristica peculiare è di essere focalizzato sul turismo leisure.
Fa capo alla famiglia Risatti. Negli ultimi anni, in seguito ad un turnover delle strutture, il numero degli hotel è
25.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
193
Blue Globe Hotels. È un gruppo di 3 alberghi ubicati nella città di Roma.
Bluserena. Fanno attualmente capo a questo gruppo otto strutture. Presente dal 1985 nell’hotéllérie
italiana, Bluserena Club & Hotels fa parte del Gruppo Carlo Maresca SpA. Sette strutture sono localizzate sul
litorale in Abruzzo, Puglia (2), Calabria (2), Sicilia, Sardegna e una in montagna, sulle Alpi, a Cesano Torinese.
Boaretto Group. È un gruppo veneto che conta 2 strutture nella provincia di Padova ed una in Sardegna.
Bologna Art Hotel. È un gruppo bolognese che fa capo alla famiglia Orsi. Vi fanno parte 4 alberghi situati
a Bologna e gli appartamenti Studiò
Bonotto. È un piccolo gruppo cui fanno capo 2 hotels ubicati a Bassano Del Grappa. Fanno capo a tale
gruppo anche un ristorante ed una sala congressi.
Borghesan. È un gruppo di 4 hotels, tutti ubicati a Jesolo (VE).
Boscolo. Il gruppo è presente con 12 alberghi in Italia e 6 all’estero. Gli alberghi esteri sono in Francia (4),
Repubblica Ceca e Ungheria. Le strutture alberghiere del gruppo sono state differenziate in base al numero di
stelle: i Boscolo 5 stelle (9, di cui sei in Italia) e 9 B4 (di cui sei in Italia e tre all’estero).
Bracciotti. È un gruppo che comprende Hotel Bracciotti (3 stelle a Lido di Camaiore in Versilia), Hotel
Joseph (3 stelle a Marina di Pietrasanta in Versilia) e Hotel Napoleon (4 stelle a Lucca).
Brera Hotels. catena indipendente di boutique hotels situati nel cuore di Milano. Gli alberghi si trovano nei
migliori siti del centro città, e sono caratterizzati dalla modernità delle strutture.
Bressaglia. È un gruppo familiare indipendente che conta 8 hotels ubicati a Lido di Jesolo (VE). È entrato
a far parte del portfolio di Next Italia, scegliendo così il portale di proprietà della società jesolana (jesolo.info)
per promuovere le proprie attività a livello nazionale ed internazionale, allargando il rapporto anche ad ulteriori
progetti di comunicazione mirati alla divulgazione dei servizi offerti dal gruppo.
Bulgari Hotels & Resorts. All’inizio del 2001, Bulgari crea una joint venture con la divisione Lusso di
Marriott International, che gestisce anche l’azienda Ritz-Carlton Hotel L.L.C., per lanciare un nuovo marchio di
hotel di lusso, Bulgari Hotels & Resorts. Il primo hotel viene aperto a Milano nel 200; il secondo viene inaugurato
a Bali nel settembre del 2006. Altre due strutture di ristorazione sono aperte nel 2007 in Giappone, a Tokio e
Osaka. Nel 2009 viene aperto un albergo a Londra. Si prevede l’apertura di un altro albergo nel 2016 a
Shanghai e nel 2018 nel Dubai.
Bulgarella. E’ un gruppo siciliano presente nel comparto alberghiero tramite Andrea Bulgarella Holding Srl,
cui fanno capo quattro hotels gestiti tramite Abitalia Hotels Srl ed altri otto direttamente. Negli obiettivi del
gruppo vi è l’apertura di altre nove strutture, perlopiù concentrate in Sicilia.
Calzavara. È un gruppo costituito da 4 alberghi ubicati a Jesolo.
Capozzi. È un gruppo bergamasco costituito da 3 alberghi.
Caroli Hotels. Con un portfolio di 5 strutture in provincia di Lecce, Caroli Hotels rappresenta la tradizione
di ospitalità nel Salento. L’attività fa capo a Caroli Hotels Srl.
Cenni. È un piccolo gruppo di 3 alberghi, facenti capo alla famiglia Cenni nel riminese.
Cerini. È un gruppo di 6 alberghi facenti capo alla famiglia Cerini, ubicati fra Desenzano e Sirmione.
Checchi Group. Fa capo alla famiglia Checchi ed è costituito da 4 strutture, di cui tre ubicate fra Roma e
provincia, più un villaggio a Dorgali (NU).
Ciana Hotels. Fondato da Gaudenzio Ciana nel 1897, è un gruppo alberghiero che conta 4 strutture
alberghiere, di cui la quarta generazione della famiglia ligure ha proprietà e gestione. Gli hotels sono ubicati a
Santa Margherita Ligure.
Cimino. È un gruppo di cinque alberghi facenti capo alla famiglia Cimino di Rimini, di cui uno ubicato a
Salerno. Nei progetti del gruppo vi è l’intenzione di acquisire una nuova struttura alberghiera.
Cipriani. Appartiene a questa famiglia l’hotel 5 Miglia, ubicato a Rivisondoli (AQ).
194 Catene e gruppi alberghieri
City Hotels Company. È un gruppo alberghiero che gestisce alberghi a vocazione business ed opera
perlopiù in franchising con i brand Holiday Inn, Holiday Inn Express e Best Western. Gli alberghi che vi fanno
capo sono 8.
City Style Hotels. È un giovane gruppo di alberghi di stile raffinato, destinato sia alla clientela business che
a quella leisure di fascia alta. Conta 2 strutture, una ad Alessandria e l’altra a Mantova.
Clap Hotels. È un gruppo di 5 hotels 3 e 4 stelle, ubicati nel veronese.
Classhotel. Dopo un tumultuoso turnover avvenuto negli ultimi anni, a questo gruppo fanno oggi capo
quattro strutture, ubicate rispettivamente a Bologna, Cosenza, Milano e Napoli.
Clementi Hotels. È un piccolo gruppo costituito da 3 alberghi, di cui uno a Lignano Sabbiadoro e due a
Bibbione.
Club Med. È un T.O. presente nel comparto alberghiero con 4 strutture al mare ed in montagna.
Compagnie des Hotels. È un gruppo alberghiero cui fanno capo quattro alberghi ubicati rispettivamente a
Parma, Bologna, La Spezia e Radda in Chianti (SI).
Colonna Hotels. È un piccolo gruppo costituito da 2 alberghi, 2 resorts, un fitness club ed un’agenzia di
viaggi ubicati nell’area sorrentina.
Compagnia dell’Adriatico. È un gruppo costituito da 2 alberghi situati nella provincia di Rimini.
Concerto. È un gruppo alberghiero che fa capo alla famiglia fiorentina Grassi. La caratteristica di questa
compagnia è di servire una clientela mista leisure-affari. Gli alberghi facenti capo a questo gruppo sono sei.
Condotti Hotels Group. È uno dei più raffinati gruppi di hotel ubicati nel centro di Roma. Anche se di piccola
dimensione, le quattro strutture offrono un ottimo servizio.
Corte Hotels. È un gruppo cui fanno capo 2 strutture alberghiere e 3 sedi di case vacanze, ubicate nel sud
della Sardegna.
Cosmo Hotels. È un gruppo costituito da quattro strutture ubicate nell’hinterland milanese.
Cosmopolitan Hotels. È un gruppo alberghiero cui fanno capo tre strutture in Toscana, ovvero il Grand
Hotel Continental ed il Cosmopolitan Resort, entrambi di Tirrenia, e il Grand Hotel Bonanno di Pisa.
Costa degli Ulivi. È un gruppo alberghiero cui fanno capo 4 strutture alberghiere in Sicilia. La società di
riferimento della catena è Costa degli Ulivi SpA.
Crimar Hotel Group. È un gruppo alberghiero costituito da 6 hotels, di cui 3 a Roma, uno a Cassino, uno
a Padova ed uno a Venezia. Fa capo a questo gruppo anche un residence ubicato a Roma.
Della Buona. È un gruppo costituito da 4 alberghi ubicati in Versilia.
Delphina. È un gruppo alberghiero sardo concentrato nella Gallura. Conta otto strutture. Hotel e resorts
fanno capo a Delphina Srl (CA). La caratteristica di questa catena è di essere focalizzata su leisure ed
incentive.
DimHotels. È un gruppo alberghiero indipendente di Ischia diretto dalla famiglia Di Meglio. Conta 8 strutture,
a tre e quattro stelle.
Domina Hotels & Resorts. Domina Vacanze SpA è un gruppo creato nel 1988 e diversificato nel resort,
tour operating, incentive e benessere. Il principio su cui tale catena si basa è quello della multiproprietà
alberghiera. In Italia, attualmente, il gruppo Domina è presente con 11 strutture in destinazioni di prestigio:
Venezia, Portofino, Porto Rotondo, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Corvara in Badia, Palermo. Il gruppo
è presente anche a Sharm el Sheick.
Domus Sessoriana. È un antico monastero, nel centro di Roma, ristrutturato e trasformato in una struttura
ricettiva con 60 camere e 3 piccole sale convegni e meeting.
Doni Hotels. È un piccolo gruppo costituito da 3 alberghi, ubicati in Milano. Offre anche servizi di consulenza
nel settore alberghiero.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
195
Duetorrihotels. È un gruppo che conta sei strutture ubicate in alcune città del centro- nord Italia suddivise
in luxury, business e budget hotel.
Duomo Hotel. È un albergo di lusso e di design raffinato, realizzato a Rimini da Ron Arad, architetto e
designer di fama internazionale.
Effe Hotels. Gruppo alberghiero trentino, conta 6 strutture.
Eleganzia Hotels & Spas. È un network alberghiero di fascia alta facente capo alla famiglia Marcegaglia e
Donà delle Rose. Fanno capo a tale gruppo il Forte Village (8 strutture), il Castel Monastero in Toscana, La
Maddalena e Yacht Club a Olbia Tempio.
Elite Club Vacanze. È una compagnia specializzata nel settore extralberghiero e della ristorazione, poiché
possiede 8 campeggi e diverse attività di ristorazione, concentrate perlopiù in Toscana. Nell’ambito di una
diversificazione dell’attività, è stata realizzata anche una struttura alberghiera a Figline (La Palagina).
Emme Hotels. È un gruppo alberghiero facente capo alla famiglia Magnani, che gestisce 4 alberghi e 2
ristoranti, tutti situati a Cervia.
Fabbri Hotels. È un gruppo alberghiero costituito da 3 alberghi ubicati in Emilia Romagna ed uno in Veneto.
Faenza. È un gruppo alberghiero costituito da 3 strutture ubicate a Modena, e facenti capo alla famiglia
Faenza.
Fascioli Hotels. È un gruppo alberghiero costituito da hotels a 4 stelle ubicati a Riccione.
Fenice Hotels. È un gruppo costituito da 9 alberghi ubicati in Veneto, Friuli – Venezia Giulia ed Emilia
Romagna.
Fezia Hotels. E’ il gruppo della famiglia Fezia, cui fanno capo 7 alberghi, fra i quali svettano l’Hotel Ergife e
l’Airport Palace Hotel a Roma.
Florence Hotel. È un gruppo alberghiero che conta 4 strutture, di cui 3 a Firenze ed 1 a Roma.
Framon Hotels. La catena fa capo al gruppo Franza e Mondello, che opera nei settori armatoriale ed
immobiliare. La recente joint venture con JSH segna per Framon Hotels un nuovo traguardo finalizzato alla
gestione e commercializzazione degli alberghi sul territorio siciliano. Attualmente, il gruppo Framon conta
cinque strutture. Era arrivato ad avere una ventina di alberghi con vari modelli di gestione che poi, nel 20062007, ha ceduto al gruppo spagnolo NH Hoteles. A seguito delle sopraggiunte difficoltà del gruppo alcune di
tali strutture sono state restituite ai gruppi proprietari.
G & W Hotels. È un gruppo alberghiero che gestisce due alberghi, uno ubicato a Roma (Hotel Cosmopolita)
ed uno a Milano (Double Tree by Hilton).
Gais Hotels. Sono 4 strutture alberghiere concentrate a Taormina, tutte di proprietà della famiglia De Luca.
Fa capo al gruppo anche l’azienda vinicola Tenuta Chiuse del Signore a Linguagrossa (CT), situata alle pendici
dell’Etna.
Galligani Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 5 hotels, facenti capo alla famiglia Galligani. Le
strutture sono concentrate a Montecatini (PT).
Gardena Hotels. È un gruppo di 2 alberghi ubicati a Venezia.
GB Hotels. E’ un gruppo alberghiero indipendente costituito da 5 hotels, concentrati ad Abano Terme e
molto orientato al benessere termale e non; fa capo alla famiglia Borile. Fa capo al gruppo anche un centro di
idrokinesi.
Geturhotels. È un gruppo presente in Italia con 12 strutture alberghiere e 2 residence. La caratteristica di
tale catena è di concentrarsi sul segmento leisure alto.
Ghs Hotels. È un gruppo alberghiero siciliano con tre strutture ubicate a Palermo.
Giannetti Hotels Group. È una catena di 3 alberghi presente in Veneto e Lazio. Fa capo alla famiglia
Giannetti ed è posizionata su segmenti misti leisure/affari.
196 Catene e gruppi alberghieri
Giglio. È un piccolo gruppo costituito da 3 alberghi lusso, ubicati a Sorrento.
Gilmozzi. È un piccolo gruppo facente capo a Guido Gilmozzi, proprietario di tre alberghi a Cavalese.
Gimal. È una società immobiliare che fa capo a Giuseppe Malaspina diversificata nel settore alberghiero
con la realizzazione dell’hotel Sporting di Brugherio e con l’acquisto dell’hotel Ca’ Sagredo di Venezia.
GP Hotels Group. È un gruppo alberghiero in Calabria a Capo Vaticano – Tropea con esperienza nel
settore turistico-alberghiero.
Greif Hotels. È un piccolo gruppo costituito da due hotels ubicati nella provincia di Trieste.
Groupe Valadier. È un gruppo alberghiero composto da quattro strutture ubicate a Roma.
Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi. È un gruppo costituito da due strutture concentrate nella provincia
di Asti.
Gruppo Cozzi Parodi. È un gruppo diversificato nell’edilizia e nel turismo. Per quanto riguarda l’attività
alberghiera, fanno capo a questo gruppo 5 strutture ricettive.
Gto Hotels. È un gruppo alberghiero che fa capo alla famiglia Giglio. È costituito da 4 hotels concentrati
nell’area sorrentina.
Guglie Viaggi. Al tour operator delle ACLI11 milanesi fanno capo cinque alberghi.
H2C. E’ un brand pensato per una clientela business e caratterizzato da una particolare cura del design e
dalla qualità dei servizi offerti. Sono attive le due strutture di Napoli e Milanofiori ad Assago (Milano).
Hassler Hotels & Resorts. È un albergo superlusso realizzato nel 2009 ed ubicato a Roma. Presto
nasceranno i sister hotel in mete di particolare importanza nei settori business e leisure tra le quali Londra,
New York, Zurigo, Doha, Chicago.
Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima. È un gruppo costituito da tre strutture alberghiere ubicate a
Milano Marittima (2) e Cesenatico.
Hotel Invest. È una società specializzata nella gestione diretta di alberghi ubicati a Roma e Napoli. Ad
Hotel Invest fanno attualmente capo tre strutture alberghiere.
Hotelplan. Opera sul mercato italiano con due storici marchi, Hotelplan e Turisanda, specializzati
rispettivamente in viaggi di lungo e medio/corto raggio. A questi due affermati brand si affianca TClub, una
linea di prodotto che propone resort ubicati in contesti molto suggestivi.
Iaccarino Hotels. E’ il gruppo di riferimento degli storici Imperial Hotel Tramontano e Iaccarino Grand Hotel
in Sant’Agata sui due golfi di Sorrento, guidato da Costanzo Iaccarino.
I GrandiViaggi. Fondato nel 1931, il TO è presente nel comparto alberghiero con 11 strutture, di cui sette
in Italia e quattro all’estero.
Idea Hotel. È un gruppo alberghiero che conta 25 strutture ubicate in quattordici città italiane. Gli hotel offrono
elevati livelli di servizio con un eccellente rapporto qualità/prezzo e sono strutturati per la clientela leisure e
business.
Inc Hotels Group. È un gruppo parmense guidato dalla famiglia Incerti. Se si escludono le strutture affiliate
ad altri gruppi (Best Western, Holiday inn), gli hotel facenti capo direttamente a questo gruppo sono due.
Inn Italia. È un gruppo alberghiero costituito da 2 strutture ubicate nel pesarese.
Iti Hotels. Fanno capo a questo gruppo una trentina di strutture di proprietà. All’estero sono presenti con 9
alberghi, ubicati in Antigua, Brasile ed Usa.
Just Hotels. E’ un piccolo gruppo alberghiero costituito da 3 alberghi situati a Riccione.
Landini. È un piccolo gruppo alberghiero costituito da 4 alberghi ubicati a Marina di Pietrasanta (LU).
11 Le ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani fondate nel 1945 dal sindacalista cattolico Achille Grandi, sono un movimento educativo e sociale
di cristiani a servizio dei lavoratori e della società. Esprimono la loro azione sociale attraverso i servizi, le imprese sociali, le realtà associative specifiche
promosse in diversi campi di azione sociale. Fonte: www.aclimilano.it
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
197
Lefay Resort & Spa. È un luxury resort a 5 stelle della Collezione Lefay Resorts, un progetto lanciato sul
mercato turistico italiano dalla famiglia Leali.
Leonardi. Gruppo familiare romano con 17 alberghi, ubicati a Roma. Fa parte del gruppo anche un
ristorante.
LHP Hotels. E’ un gruppo di cinque alberghi situati a Firenze (2), Roma, Milano e Santa Margherita
Ligure. Uno degli alberghi opera in franchising con il brand Best Western.
Loan. Questo gruppo è presente a Roma con 8 importanti strutture di 4 e 3 stelle, ideali per le esigenze
della clientela business e leisure.
Ludovici Group. È un gruppo costituito da 2 alberghi di lusso, ubicati a Roma.
Lungarno Hotels. È’ un gruppo di 7 alberghi, di cui 6 ubicati a Firenze ed 1 a Roma; fanno capo a Salvatore
Ferragamo Italia SpA. Dal 2013 si aggiunge un’altra struttura in provincia di Grosseto.
Luxury Independent. È una società di consulenza alberghiera alla quale fanno capo quattro strutture
alberghiere a Roma, Pomezia, Viterbo ed a Cortina d’Ampezzo.
Manniello Hotels. E’ un gruppo di alberghi di categoria lusso ubicati nella Penisola Sorrentina. Oltre ai 4
hotels, fa capo a questa compagnia anche un ristorante.
Marcegaglia Tourism. Fa capo al gruppo Marcegaglia, proprietaria - oltre a diverse altre strutture - di 7
hotel, di cui due sull’isola di Albarella (RO), quattro a Pugnochiuso (FG) ed uno nel complesso del villaggio
delle Tonnare, in Sardegna.
Maximilian Hotels. E’ un gruppo costituito da sei alberghi, di cui 4 ubicati a Rimini ed altri 2 a Riccione.
Medea Hotels. E’ una catena costituita da 4 hotels, ubicati rispettivamente a Chianciano, Messina, Siena
e Siracusa.
Meditur. È un gruppo alberghiero cui fanno capo 9 strutture alberghiere dislocate fra Lombardia, Piemonte,
Liguria, Campania e Basilicata.
Mellini Hotel. È un piccolo gruppo costituito da 2 hotel ubicati a Roma.
Menazza. È un gruppo costituito da 4 alberghi ubicati a Jesolo (VE).
Mencarelli. È un gruppo alberghiero familiare di Perugia. Conta 5 alberghi, che fanno capo alla famiglia
Mencarelli. Fanno parte del gruppo anche quattro ristoranti.
Mencaroni. È un gruppo che fa capo alla famiglia Mencaroni e conta tre hotel e una residenza d’epoca (La
Posta dei Donini), ubicati a Perugia e uno sul lago Trasimeno.
Metaresort. È un gruppo cui fanno capo un resort e la Masseria Pietrasole ubicati a Bari, un lido a Vietri
sul Mare (SA), nonché un hotel in Svizzera.
Michelacci Organization. È una catena composta da 10 strutture ricettive. Nel suo portfolio ha anche un
centro congressi. Sei strutture sono a Gabicce Mare, due a cattolica una in Alto Adige ed una sull’Appennino
tosco romagnolo.
Mini Hotel. Questo gruppo è una catena di hotel e residence di qualità a 4 e 3 stelle. Gli alberghi sono
posizionati nei punti strategici di Milano:
Mirage. È un gruppo costituito da un hotel e quattro residence ubicati tra Milano e Cremona.
Mobygest Hotel Philosophy Questa catena gestisce sei hotel di lusso e design: con Hotel Collection due in
Sardegna, uno a Venezia ed uno a Milano; come buisness hote uno a parma ed uno ad Alessandria.
Mokinba Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels ubicati a Milano. Molena. È un piccolo
gruppo costituito da 3 strutture alberghiere situate a Caorle (VE). Molgano. È un gruppo familiare di tre alberghi
ubicati a Capri.
198 Catene e gruppi alberghieri
Monrif. Gli alberghi delle famiglie Monti e Riffeser sono 5 e vengono gestiti attraverso una serie di controllate.
Fa capo al gruppo anche la Tenuta della Bagnaia in Toscana. Monrif è anche attiva nell’editoria, grafica ed altri
servizi.
Montesano Hotels. È un gruppo costituito da 3 alberghi ubicati in Calabria.
Montresor Hotels. È un gruppo veneto cui fanno capo due hotel 4 stelle, uno a Verona e l’altro a
Bussolengo
MyGem Hotels. È un piccolo gruppo alberghiero presente a Roma con l’Hotel Internazionale e a
Perugia con l’Hotel Perusia ed il Ristorante Canto Sesto.
MyWay Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels ubicati in Emilia Romagna.
Nicotel. È un gruppo pugliese costituito da 6 alberghi. Tutti gli hotels del gruppo sono di proprietà.
Nonni Group Hotels. E’ un gruppo di Cattolica, cui fanno capo 2 alberghi.
Nova Yardinia. È un gruppo localizzato in Puglia cui fanno capo quattro strutture.
Oliveri Hotels. E’ un gruppo abruzzese cui fanno capo 3 hotels ubicati in Abruzzo ed una struttura ricettiva
a Borgia (Cz)
Open Hotels. E’ un gruppo che conta 3 hotels, ubicati rispettivamente a Milano, Baja Sardinia (Ss) e Milano
Marittima (RN).
Ora Hotels. E’ un gruppo alberghiero che conta 12 hotel in Italia, 7 in Africa ed uno in Estonia. Fra le prossime
aperture vi è una struttura a Messina.
Orovacanze. È presente in Italia con 21 hotels ed oltre 3 mila camere. La compagnia nasce nel 1996 grazie
al fondatore e presidente del gruppo il montengrino Franjo Ljuljdjurai. Recentemente, nella seconda metà del
2013, ha acquisito le strutture ex Valtur aumentando considerevolmente la propria offerta di una decina di
strutture. Il nuovo assetto dispone di 31 strutture con più di 5.400 camere che la collocano al primo posto fra i
gruppi italiani. Tuttavia l’acquisizione è avvenuta nella seconda metà del 2013, per cui per tale anno resta
valido il numero degli alberghi e delle camere; l’acquisizione non ha ancora avuto una valenza operativa.
Palanca Luxury Hotels. È un gruppo di 3 alberghi di lusso ubicati a Roma. Fanno capo a questo gruppo
anche un albergo ad Innsbruck (Austria) e due centri congressi (Roma).
Pancioli Hotels. E’ un gruppo toscano di Montecatini Terme di proprietà della famiglia Pancioni. Gli alberghi
sono localizzati uno a Montecatini T. e due a Novara. Oltre all’attività alberghiera, fanno parte del network
un agriturismo, il Palazzo dei congressi, con Centro congressi di Montecatini terme, un ristorante ed un servizio
catering.
Panorama Hotels. E’ un gruppo cui fanno capo 4 hotels ubicati in Firenze, ed un ristorante situato nel
capoluogo toscano.
Parc Hotel. È un gruppo costituito da 15 alberghi; 10 alberghi sono localizzati sul Lago di Garda; 5 alberghi
si trovano in Sicilia a Taormina, Giardini Naxos e Letojanni (3). Gli alberghi della catena sono tutti di proprietà e
sono focalizzati sul turismo leisure.
Pastorello. E’ un gruppo alberghiero costituito da 3 alberghi, tutti ubicati a Montegrotto Terme (Pd).
Piacenza Hotels. E’ un gruppo alberghiero piacentino costituito da 4 strutture, ubicate a Piacenza (2) ed in
provincia di Lodi (2).
Piazza di Spagna View. È una catena presente nel settore con nove strutture di prestigio delle quali 3
a Roma 2 a Pomezia, una a Massa Marittima, Spoleto, Courmayeur, e Villasimius. Nei piani di sviluppo del
gruppo vi è l’espansione negli Usa.
Planetaria. È un gruppo alberghiero facente capo alla famiglia Vedani, proprietaria di un’impresa
metallurgica. Le strutture sono nove ed ubicate a Milano (5), Genova (2), Firenze (1) e Roma (1).
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
199
Platinum Hotels & Resorts. È un piccolo gruppo familiare indipendente che conta due alberghi a
Taormina (ME).
Poli Hotels. E’ un gruppo alberghiero indipendente che conta 4 strutture ubicate in Firenze. Nel 2014 è
prevista una nuova apertura a Firenze.
Pregio Hotel. È una catena di 20 alberghi di pregio inseriti negli angoli più suggestivi d’Italia. È partecipata
da Italia Turismo e controllata da una società del gruppo Boscolo in partnership con il Touring Club Italiano
(Sviluppo Touring).
Premier Hotels. E’ un gruppo costituito da 7 alberghi, di cui cinque ubicati a Milano Marittima, uno a
Ravena e l’altro in provincia di Bologna. Fa capo alla famiglia Astolfi.
Prestige Hotels. È un gruppo costituito da 4 alberghi di lusso, tutti ubicati a Napoli e facenti capo a Sergio
Maione.
Prime Hotels. Prime Hotels è la divisione alberghiera di Prime Group. Il gruppo è formato da 6 alberghi,
di cui 4 in Italia, uno in Francia ed uno in Florida.
Prince House Hotels. È un gruppo familiare indipendente di 4 alberghi, ubicati nel centro di Roma.
Promohotels. È un gruppo alberghiero di proprietà della famiglia Muriotto, con alberghi a Quarto d'Altino
(VE) e Padova, tutti di catena.
Raffaelli Hotels. È un gruppo familiare costituito da due piccoli alberghi ubicati in provincia di Lucca. Vi
fanno parte anche un lido privato e un country club.
Ragosta Hotels. È controllato dal la famiglia Ragosta, che ha le sue attività radicate nel settore siderurgico,
in quello immobiliare ed in quello finanziario. Il gruppo è costituito da quattro strutture delle quali una a
Roma, una a Taormina e due sulla costiera amalfitana.
Ramahotels. Il gruppo è costituito da 3 alberghi situati nel cuore della Puglia tra il Salento e la Valle
d'Itria.
Regina Grandi Alberghi. È un gruppo alberghiero indipendente con 3 hotels ubicati tutti a Salsomaggiore
Terme (PR)
Relax Hotels. La catena è formata da tre strutture ricettive, due alberghi ed un residence ubicati a Riva del
Garda.
Remar Hotels. È un gruppo di cinque alberghi indipendenti a quattro stelle che fa capo alla famiglia romana
Nocioni. Tre alberghi sono ubicati a Roma, uno a Firenze e l’altro in Versilia. Fa capo al gruppo anche un
ristorante di Roma.
Residencehotels. Le 8 strutture di proprietà della Residencehotels si trovano tutte in Trentino Alto-Adige
nelle località turistiche più suggestive dell'arco alpino.
Ricciotti. È un minigruppo costituito da due hotels situati a Bologna che fanno capo alla famiglia Ricciotti.
Ristoralta Hotel. È un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels, ubicati rispettivamente a Corridonia (MC),
Grottammare (AP), Passo Campolongo (Dolomiti) e Zoldo Alto (BL)
Rivella. È un gruppo costituito da 5 strutture alberghiere ubicate al Lido di Jesolo (VE)
Roberto Naldi Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 5 strutture, 3 delle quali sono situate a Roma e
le altre 2 in Svizzera. Fanno capo al gruppo un centro spa, ubicato a Roma, e il ristorante Mirabelle, realizzato
sull’hotel Mancino 12 di Roma.
Rome Hotels. E’ un gruppo indipendente che conta 3 hotels ubicati in Roma.
Romolo Hotels. E’ un gruppo locale di alberghi stagionali di proprietà della famiglia Romolo, concentrati tra
Alba Adriatica e Tortoreto (TE). Fa parte del gruppo anche una spiaggia privata.
Roscioli. Il gruppo della famiglia Roscioli è presente da quasi un secolo a Roma con la proprietà di 5 alberghi
a quattro stelle dislocati nel centro storico.
200 Catene e gruppi alberghieri
Roscioli 2. È un altro ramo della famiglia Roscioli, che controlla 3 hotels ubicati a Roma.
Roseo Hotels Euroterme, con sede a Bagno di Romagna, gestisce tre alberghi per un totale di 500 camere:
Royal Demeure Hotel Group. È un gruppo costituito da 6 alberghi extralusso, ubicati fra Firenze, Roma,
Siena e Vicenza.
Royal Group. È un gruppo alberghiero facente capo a Teresa Naldi, che gestisce gli hotel tramite
Errezetauno Srl. I Le strutture gestite sono sei: 3 a Sorrento ed una a Roma, Napoli e Capri.
Ruggieri Hotels. Angelo Ruggieri è il titolare di un albergo e di un resort, entrambi situati a Bisceglie (BT).
Nella stessa struttura è compreso anche un ristorante.
Salvatore Naldi Group. È un gruppo costituito da 2 alberghi, situati rispettivamente a Roma (Marriott Grand
Hotel Flora) e Napoli (Renaissance Naples Hotel Mediterraneo).
San Marco Hotels. E’ un gruppo alberghiero che fa capo a Società Mobiliare Veneta SpA. Conta 9 strutture
ubicate nel pieno centro di Venezia.
Sangiorgi. È una famiglia di Cecina (LI), proprietaria e gestrice di 4 alberghi stagionali. Fa parte del gruppo
anche un ristorante
Sardinia Hotels Group. È un gruppo alberghiero sardo costituito da 5 alberghi a quattro stelle.
Savoia Hotels. È un gruppo alberghiero bolognese costituito da 3 hotels a quattro stelle superior.
Sea Hotels. E’ un gruppo alberghiero indipendente che conta 5 alberghi tutti ubicati in Napoli.
Select Hotel Group. È concentrato sulla costa romagnola e conta 12 alberghi. Fa capo alla famiglia Batani,
che controlla e gestisce direttamente le strutture alberghiere attraverso Beach Srl. È presente anche all’estero
con un hotel in Romania.
Severi Hotels. E’ un gruppo di 4 alberghi, facenti capo alla famiglia Severi. Le strutture sono localizzate a
Pinarella di Cervia (RA). Vi fanno capo anche degli appartamenti residence.
Severi Hotels.it. E’ un gruppo di 5 alberghi, tutti localizzati in provincia di Ravenna.
Shr. È un gruppo siciliano che conta 7 hotels ed appartiene al gruppo aziendale Dimsi.
Silver Hotels. È un gruppo indipendente che concentra sotto un unico marchio 3 hotel di lusso ubicati nel
pieno centro di Roma.
Simonetto. È un gruppo familiare indipendente, costituito da 3 alberghi ubicati al Lido di Jesolo (VE).
Sina Hotels. Il gruppo alberghiero conta attualmente 12 strutture, tutte di proprietà e di alto livello (4 e 5
stelle). Gli alberghi sono a Venezia (3), Milano (2), Firenze, Roma, Perugia, Torino, Parma e Viareggio. Nel
2013 ai è aggiunto un hotel a Romano canavese.
Sirio Hotels. E’ un gruppo localizzato a Tivoli, di proprietà della famiglia Terranova, di cui fa parte anche il
complesso termale Acque Albule. Gli alberghi sono quattro tutti localizzati a Tivoli.
Soft Living Places. È un gruppo nato in centro Italia nel 2004. Ne fanno parte 3 hotels, ubicati a Pisa, e
completano l’attività un centro benessere e quattro ristoranti.
Sogedin. È un gruppo di 5 alberghi ubicati fra le province di Venezia e Treviso. È prevista un’apertura a
Venezia.
Sogeta. È un gruppo di 2 alberghi ubicati in Emilia Romagna.
Sogima Hotels. E’ un gruppo alberghiero cui fanno parte 3 hotels.
Solfin. È una società palermitana che, oltre alla gestione di sale bingo, di comunicazione e progettazione
architettonica, gestisce anche tre alberghi: il Kafara di Sant'Elia, il Grand Hotel delle Terme di Termini Imerese
ed il Tonnara di Trabia.
Soranzo. È un gruppo alberghiero che fa capo alla famiglia Soranzo, e che concentra 2 strutture ricettive
nella provincia di Padova.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
201
Starhotels. È presente in Italia con 20 alberghi; la catena fiorentina è anche proprietaria. Inoltre gestrice un
hotel a New York ed uno a Parigi.
STB Group. Società Terme e Benessere è un gruppo fiorentino cui fanno capo tre resort ricavati in ville e
residences storiche ubicati nei principali centri termali della Toscana A Monsummano T., a San Giuliano T. e
San Casciano dei Bagni. È il secondo gruppo termale più rilevante in Italia;
Sunflower. È un gruppo di 12 alberghi a 3 e 4 stelle. Dieci sono situati nel centro di Roma, uno in Umbria
ed un altro è in Sardegna.
Terme di Galzignano. È un complesso, immerso nei Colli Euganei, che conta 3 strutture luxury, campi da
golf, aree benessere, termali ed impianti sportivi.
Terme di Sirmione Hotels. È un gruppo di 3 alberghi ubicato a Sirmione e fa capo a Terme di Sirmione
Hotels SpA, società cui fa capo l’attività termale e ricettiva della zona, ovvero due centri termali e prodotti
benessere. È il primo gruppo termale in Italia.
Tessieri. È un gruppo alberghiero familiare indipendente, costituito da 3 hotels ubicati in Versilia.
The Relaxing Hotels. E’ un gruppo indipendente costituito da 4 strutture luxury, tutte ubicate nel centro di
Roma.
Tivigest. È un gruppo di gestione alberghiera presente con 8 alberghi in Italia e 2 in Svizzera.
Toni Hotels. E’ un gruppo di tre alberghi ubicati a Rimini.
Toti. È un piccolo gruppo di due alberghi a quattro stelle ubicati a Roma e facenti capo alla famiglia Toti.
Town Hotels. È un gruppo alberghiero costituito nel 2002. Conta otto alberghi, di cui sette a Milano ed uno
a Torino.
Travelroma. È un gruppo costituito da 4 alberghi situati nel pieno centro di Roma. Fa capo alla famiglia
Mancusi.
Trevi. È un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels concentrati a Roma.
UnaHotels. In seguito all’apertura di due nuove strutture, nel 2013 la compagnia alberghiera del gruppo
immobiliare Fusi è presente in Italia con 32 alberghi
Vacanze Felicioni. È un gruppo costituito da 2 strutture ubicate in Abruzzo. La compagnia è controllata
dalla famiglia Felicioni.
Valtur. Questo T.O. era attivo con undici strutture in Italia e cinque all’estero, prima della sua acquisitone
da parte di Orovacanze.
Veratour. Questo T.O è presente nel settore con 4 strutture in Italia, tutte in Sardegna, e 28 nel Mondo.
Vestas Hotels & Resorts. È un gruppo alberghiero di proprietà del Gruppo Montinari che conta 3 strutture
situate a Lecce.
Villa d’Este. La società Villa d’Este SpA, fondata nel 1873, è costituita da quattro hotels dei quali il più
prestigioso è quello di Cernobbio (lago di Como), con relativo centro congressi; altri due alberghi sono nella
città di Como ed uno a Firenze.
Vip Hotels. E’ una catena di 6 hotel di lusso localizzata a Pesaro ed Urbino. Gli hotel del gruppo fanno capo
a Turis.Mar.Pi. Srl.
Viscardi. È un gruppo di 4 alberghi, tutti ubicati a Milano, facenti capo alla famiglia Viscardi.
Visocchi. È un gruppo di 4 alberghi ubicati fra Roma e Fiuggi. Fa capo a questo gruppo un agriturismo
situato a Todi.
Viva Hotels. È un gruppo fiorentino proprietario di 6 alberghi a Firenze.
Vuda Hotels. E’ un gruppo di tre alberghi a Roma di proprietà di Adartico Vudafieri.
Zacchera Hotels. È un gruppo di 4 alberghi ubicati sul Lago Maggiore, facente capo alla famiglia Zacchera.
202 Catene e gruppi alberghieri
Zanhotel. È un gruppo alberghiero con sei strutture tutte ubicate a Bologna e provincia. Vi fanno capo anche
un centro benessere ed un centro congressi.
Zer011. E’ un gruppo indipendente costituito da un bed&breakfast e da un hotel, entrambi ubicati a Torino.
7.2 Classificazioni, localizzazioni e assetti societari
Si presentano ora alcune tabelle esplicative sulla situazione alberghiera nazionale.
Nella tabella 5 la graduatoria delle principali catene operanti nel nostro paese con relativo numero di
strutture e camere. Da precisare che la somma totale indicata è al netto di alcune strutture e di alcune camere
soggette ad una doppia classificazione. Alcuni gruppi familiari, infatti, come si evince anche dalle singole
schede di sintesi dell’attività svolta, fanno parte di un più ampio gruppo di promozione e commercializzazione,
ma conservano una propria autonomia.
A seguire si presentano alcune tabelle sintetiche sulle localizzazioni degli hotel appartenenti a singoli gruppi,
sul loro assetto societario e su come i gruppi alberghieri, per differenziare la propria offerta, abbiano allargato
la propria attività ad altre tipologie di ricettività e ad altri comparti: agriturismi, residences, B&B, centri congressi,
beauty farm, ristoranti ecc..
Tab. 10 - Graduatoria delle principali catene alberghiere italiane. Anno 2013
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
Compagnia
Atahotels
Starhotels
Iti Hotels
Orovacanze
Una
Blu Hotels
Idea Hotel
Parc Hotels Italia
Fezia Hotels
Boscolo
Delphina
Geturhotels
Select Hotel Group
Domina
Loan
Leonardi Hotels
Zacchera
Eleganzia Hotels & Spas
Bulgarella
City Hotels Company
GB Hotels
Bianchi (a)
Sunflower Hotel
Costa degli Ulivi
Shr
Marcegaglia Tourism
Royal Group
Acampora Hotels
As Hotels Group
Sina Hotels
DimHotels
Roscioli
Monrif
Hotel Invest
Michelacci Organizatio
Ora Hotels
B&H Hotels
Bettoja
Duetorrihotels
Florence Hotel
Checchi Group
Hotels
20
20
30
21
32
25
23
15
7
12
8
13
12
12
8
17
5
10
12
8
5
9
12
4
7
7
6
8
6
11
8
5
5
3
10
12
7
4
6
4
4
Camere
5.487
3.400
3.390
3.300
3.074
2.913
2.668
2.004
1.781
1.641
1.500
1.350
1.224
1.110
1.013
980
927
917
882
880
880
870
858
826
791
772
762
761
755
747
725
723
713
700
700
660
659
657
651
616
610
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
Compagnia
Zanhotel
Baglioni
Promohotels
Sangiorgi (a)
Pastorello
Clap Hotels
ResidenceHotels
Sirio Hotes
Angala Hotels
Salvatore Naldi Group
San Marco Hotels
Villa d'Este
Fabbri Hotels
Maximilian Hotels
Amt Hotels
AH Antonioli
Apice Hotels
Compagnie des Hotels
Borghesan
Art Hotel Italia
Caroli
Gto Hotels
Viscardi
Apuliacollection
Poli Hotels
G & W Hotels
Menazza
Cosmopolitan Hotels
Toti
Remar Hotels
Boaretto Group
Giglio
Gruppo Cozzi Parodi
Lungarno Hotels
Regina Grandi Alberghi
Terme di Galzignano
Ars Hotels
Mobygest Hotel Philosophy
Gruppo Mirage
Medea Hotels
Gais Hotels
Hotels
5
6
3
4
3
5
8
3
4
2
9
4
4
6
3
8
3
4
4
3
5
4
4
4
4
2
4
3
2
5
3
3
5
7
3
3
5
6
5
4
4
Camere
428
418
410
410
404
394
390
386
385
384
375
373
370
366
363
357
344
342
339
337
335
334
334
328
327
310
309
306
306
304
303
300
300
300
300
300
298
298
292
287
285
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
133
134
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
173
174
175
Compagnia
Azzurroclub.it
Nicotel
Planetaria
Royal Demeure Hotel Group
Meditur
Galligani Hotels
Piazza di Spagna View
Cosmo Hotels
Gruppo Minihotel
Roscioli 2 (a)
Classhotel
Manniello Hotels
Roseo Hotels Euroterme
Concerto
Bressaglia
Viva Hotels
Sardinia Hotels Group
Effe Hotels
Pregio Hotels
Prestige Hotels
Premier Hotels
Autohotel
Sogedin
Fenice Hotels
GHS Hotels
Soft Living Places
Vestas Hotels & Resorts
Bianconi
Groupe Valadier
ADI Hotels
Rivella
Terme di SirmioneHotels
Ristoralta Hotel
Emme Hotels
Guglie Viaggi
Rome Hotels (a)
Arlotti Hotels
City Style Hotels
Fascioli Hotels
Montresor Hotels
Framon
Bazzoli
Relax Hotels
Blue Globe Hotels
Lefay Resorts
Gardena Hotels
Iaccarino Hotels
Molgano
Simonetto (a)
Clementi Hotels
Severi Hotels
Brera Hotels
Crimar Hotel Group
Doni Hotels
Open Hotels
Cimino
Calzavara
Prime Hotels
STB Group
Bergamo
Faenza
Mencarelli Group
Severi Hotels.it (a)
Travelroma
Palenca Luxury Hotels
Nonni Hotels
Pancioli Hotels
Giannetti Hotels Group
Hotels
12
6
9
6
9
5
8
4
5
3
4
4
3
6
8
6
5
6
20
4
7
3
5
9
3
3
3
6
4
2
5
3
4
4
5
3
3
2
3
2
5
3
3
3
1
2
2
3
3
3
4
3
6
3
3
5
4
4
3
3
3
5
5
4
3
2
3
3
Camere
600
590
590
578
560
540
537
519
514
510
507
507
500
495
481
474
458
456
456
454
452
444
437
429
429
227
227
225
225
224
222
218
217
215
215
215
214
213
210
210
208
207
206
205
205
202
202
202
200
195
194
192
190
190
190
186
183
183
183
181
180
180
180
180
179
177
176
175
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
186
187
188
189
190
191
192
193
194
195
196
197
198
199
200
201
202
203
204
205
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
225
226
227
228
Compagnia
Vip
Compagnia dell'Adriatico
Piacenza Hotels
Sogima Hotels
Montesano Hotels
Antares Hotels
Ciana Hotels
GP Hotels Group
Roberto Naldi Hotels
Oliveri Hotels
Mencaroni
Ragosta Hotels
Albani Hotels
Cerini
Cenni
Solfin
Ramahotels
Gardaland Hotel
Prince House Hotels
Mokinba Hotels
H2C
Yes Hotels
Visocchi
3Starshotel
MyWay Hotels
Bonotto Hotels
Capozzi
Gilmozzi
Vacanze Felicioni
Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima
Bracciotti
Savoia Hotels
Bologna Art Hotels
Ricciotti
Gimal
Inc Hotels Group
Mellini Hotel
Alberghitalia
Greif Hotels
Sogeta
Just Hotels
Town House
A Point Hotels & Resorts
LHP Hotels
Della Buona
Inn Italia
Molena
Colonna Hotels
Armani
Hassler Hotels & Resorts
Antiche Dimore
The Relaxing Hotels
Advance
Landini
Corte Hotels & Residence
Gruppo Soranzo
Vuda Hotels
Beach Hotels (a)
Condotti Hotels Group
Romolo Hotels
Ludovici Group
Luxury Independent
Silver Hotels
Bernardi Hotel Group
Ruggieri Hotels
Cipriani
Tessieri
Domus Sessoriana
Hotels
6
2
4
3
3
3
4
3
3
4
3
4
2
6
3
3
3
1
4
4
2
3
3
4
4
2
3
3
2
3
3
3
4
2
3
2
2
2
2
2
3
8
1
4
4
2
3
2
1
1
2
4
2
4
2
2
2
3
4
3
2
3
2
3
2
1
3
1
203
Camere
285
284
280
279
277
273
269
266
264
263
260
260
256
254
250
250
248
247
247
246
243
242
239
230
230
150
144
142
142
140
139
136
135
135
134
131
130
128
128
126
125
124
122
121
118
116
107
100
95
95
91
91
90
87
86
82
82
80
79
77
75
74
70
68
67
64
63
60
204 Catene e gruppi alberghieri
176
177
178
179
180
181
182
183
184
185
Compagnia
Ambro Hotels
Aventino S.Anselmo Hotels
Trevi
Platinum Hotels & Resorts
MyGem Hotels
Panorama Hotels
Sea Hotels
Atlante Hotels
Baldisserri
Toni Hotels
Hotels
3
4
6
2
2
3
5
2
2
3
Camere
173
172
171
170
167
161
157
155
155
152
229
230
231
232
233
234
235
236
237
238
Compagnia
Raffaelli Hotels
Bulgari
Alberghi Colletti
Duomo Hotel
Sixty Hotel
Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi
Elite Club Vacanze
Metaresort
Zer011
Freestyle Hotels
Hotels
2
1
2
1
1
2
1
2
1
6
Camere
59
58
44
43
40
34
25
22
9
n.d.
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Tab. 11 - Localizzazione degli hotel delle principali catene alberghiere italiane, 2013
Catene
3Starshotel
A Point Hotels & Resorts
Acampora Hotels
ADI Hotels
Advance
Aeroviaggi
AH Antonioli
Albani Hotels
Alberghi Colletti
Alberghitalia
Arlotti Hotels
Ambro Hotels
Amt Hotels
Angala Hotels
Antares Hotels
Antiche Dimore
Apice Hotels
Apuliacollection
Armani
Ars Hotels
Art Hotel Italia
As Hotels Group
Atahotels
Atlante Hotels
Autohotel
Aventino S.Anselmo Hotels
Azzurroclub.it
Baglioni
Baldisserri
Bazzoli
B&H Hotels
Beach Hotels
Bergamo
Bernardi Hotel Group
Bettoja
Bianchi
Bianconi
Blu Hotels
Bluserena
Blue Globe Hotels
Boaretto Group
Bologna Art Hotels
Bonotto Hotels
Borghesan
Boscolo
Bracciotti
Brera Hotels
Bressaglia
Bulgarella
Bulgari Hotels & Resorts
Bulgarella
Calzavara
Località
Mestre (VE)
Arezzo
Sorrento (4), Massa Lubrense (2), Palinuro (1), Torino (1)
Milano
Siena, Bergamo
Budoni (2), S. Teresa di Gallura (2), Brucoli, Sciacca (4), Selinunte, Cefalù, Belpasso
CA (2), TN (2), AO (1), Bormio (1), Valdidentro (2)
Firenze, Roma
Palermo
Napoli
Rimini
Milano
Catana, Messina, Siracusa
Messina (2), Palermo (2)
Milano
Genova, Padova
Perugia (2), Porto Recanati
Brindisi
Milano
Firenze, San Gimignano, Perugia
Torino
Bergamo, Milano (4), Monza
AO, TO (1), VA, TN, MI (11), GR, RM, CA, ME (2)
Roma
Ravenna, Roma, Venezia
Roma
Ravenna (8), Frosinone, Trento (3)
Milano, Roma, Firenze, Grosseto (2), Venezia
Forlì
Ischia (NA)
Firenze (4), Roma (2), Milano
Milano Marittima
Jesolo (VE)
Lipari
Roma
Forlì (3), Rimini (6)
Perugia
AG, BL, BZ (2), BS (4), CS, AQ, LE (3), LI, LU, ME, OT (3), PG (2), RM, SS, TN (2)
Cassano allo Ionio, Licata, Marina di Ginosa, Marinella di Cutro, Maracalagonis, Fasano,
Montesilvano, Cesana Torinese
Roma
Padova (2), Oristano
Bologna
Bassano del Grappa (VI)
Jesolo (VE)
BA, BO, FI, MI (2), PD, RM(3), TV, VE(2)
Lucca
Milano
Lido di Jesolo (VE)
BL, BO, LI, PI (2), TP (7)
Milano
Livorno, Tirrenia, Favignana, San Vito lo Capo, Trapani, Misurina, Nubia, Valderice
Jesolo (VE)
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Catene
Capozzi
Caroli
Cenni
Cerini
Checchi Group
Ciana Hotels
Cimino
Cipriani
City Hotels Company
City Style Hotels
Clap Hotels
Classhotel
Clementi Hotels
Colonna Hotels
Compagnia dell'Adriatico
Concerto
Condotti Hotels Group
Corte Hotels & Residence
Cosmo Hotels
Cosmopolitan Hotels
Costa degli Ulivi
Crimar Hotel Group
Della Buona
Delphina
DimHotels
Domina
Domus Sessoriana
Doni Hotels
Duetorrihotels
Duomo Hotel
Effe Hotels
Eleganzia Hotels & Spas
Elite Club Vacanze
Emme Hotels
Fabbri Hotels
Faenza
Fascioli Hotels
Fenice Hotels
Fezia Hotels
Florence Hotel
Framon
Freestyle Hotels
G & W Hotels
Gais Hotels
Galligani Hotels
Gardaland Hotel
Gardena Hotels
GB Hotels
Geturhotels
GHS Hotels
Giannetti Hotels Group
Giglio
Gilmozzi
Gimal
GP Hotels Group
Greif Hotels
Groupe Valadier
Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi
Gruppo Cozzi Parodi
Gruppo Minihotel
Gruppo Mirage
Gruppo Soranzo
G2to Hotels
Guglie Viaggi
H2C
Hassler Hotels & Resorts
Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima
Hotel Invest
Località
Bergamo
Lecce
Rimini
Desenzano (4), Sirmione (2)
Roma (2), Tivoli, Nuoro
Santa Margherita Ligure
Rimini (4), Salerno
Rivisondoli (AQ)
Bologna, Firenze, Genova (3), Milano (2), Torino
Alessandria, Mantova
Verona
Bologna, Cosenza, Milano, Napoli
Udine, Venezia (2)
Sorrento
Rimini
Firenze (2), Forte dei Marmi (2), Milano, Roma
Roma
Sardegna
Milano
Tirrenia (2), Pisa
Palermo
Cassino, Padova, Roma (3), Venezia
Versilia
Gallura (Sardegna)
Ischia (NA)
OT, BL, BZ(2), AO, FG, CE, NA, PA, UD, VE(2)
Roma
Milano
Milano (2), Bologna, Genova, Verona, Firenze
Rimini
Trento (5), Verona
Cagliari (8), OT, Siena
Figline (FI)
Cervia (RA)
Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Verona
Modena
Riccione
RA, RN (2), TN, TS, VE (2), VR (2)
Bologna, Firenze, Orbetello, Roma (4)
Firenze (3), Roma
Messina (2), Ragusa (2), Siracusa
MI, GE, BO, VE, RM, BA
Roma
Taormina (ME)
Montecatini (PT)
Verona
Venezia
Abano Terme (PD)
VE (5), RA, BL (3), OT, TN, PN, TV
Palermo
RM, VE (2)
Sorrento
Cavalese (TN)
Milano (2), Venezia
Vibo Valentia
Lignano, Trieste
Roma
Asti
Imperia
Milano
Milano, Cremona
Padova
Sorrento
IM (2), MS, SO, TN
Milano, Napoli
Roma
Milano Marittima (RA)
Roma
205
206 Catene e gruppi alberghieri
Catene
Iaccarino Hotels
Idea Hotel
Inc Hotels Group
Inn Italia
Iti Hotels
Just Hotels
Landini
Lefay Resorts
Leonardi Hotels
LHP Hotels
Loan
Ludovici Group
Lungarno Hotels
Luxury Independent
Manniello Hotels
Marcegaglia Tourism
Maximilian Hotels
Medea Hotels
Meditur
Mellini Hotel
Menazza
Mencarelli Group
Mencaroni
Metaresort
Michelacci Organization
Mobygest Hotel Philosophy
Mokinba Hotels
Molena
Molgano
Monrif
Montesano Hotels
Montresor Hotels
Moschino
Compagnie des Hotels
MyGem Hotels
MyWay Hotels
Nicotel
Nonni Hotels
Oliveri Hotels
Open Hotels
Ora Hotels
Palenca Luxury Hotels
Pancioli Hotels
Panorama Hotels
Parc Hotels Italia
Pastorello
Piacenza Hotels
Piazza di Spagna View
Planetaria
Platinum Hotels & Resorts
Poli Hotels
Pregio Hotels
Premier Hotels
Prestige Hotels
Prime Hotels
Prince House Hotels
Promohotels
Raffaelli Hotels
Ragosta Hotels
Ramahotels
Regina Grandi Alberghi
Relax Hotels
Remar Hotels
ResidenceHotels
Ricciotti
Ristoralta Hotel
Rivella
Roberto Naldi Hotels
Località
Sorrento
MI(7), GE, PA, CA, MO, PC, SV, RM(4),TO(2), FI, CT, PI, UD
Parma
Pesaro
Sardegna (26), Roma
Riccione (RN)
Lucca
Lago di Garda
Roma
Firenze, Roma, Genova, Milano
Roma
Roma
Firenze (6), Roma
Roma (2), Viterbo
Sorrento
Isola di Albarella (2), Pugnochiuso (4), Sardegna
Riccione (2), Rimini (4)
Chianciano, Messina, Siena, Siracusa
VA, TO (4), SV, LI, NA, MT
Roma
Jesolo (VE)
Ancona, Perugia (4)
Perugia (2), Lago Trasimeno
Bari
Bolzano, Appennino tosco-romagnolo (2), Cattolica (2), Gabicce Mare (5)
Venezia, Milano, Sassari, Cagliari, Parma, Alessandria
Milano
Caorle (VE)
Capri (NA)
Bologna (2), Milano (2), Siena
Reggio Calabria
Verona (2)
Milano
PR (4), BO, SP, PI (2), TN, AL
Perugia, Roma
Bologna, Forlì, Ravenna (2)
Barletta, Bisceglie, Corato, Gargano, Pineto, Ostuni
Cattolica
Catanzaro, Pescara (2), Teramo
Pavia, Sassari, Rimini
MI, PG, VT, CT, SV, SA, ME(3), SO, OT(3)
Roma
Montecatini Terme, Novara (2)
Firenze
Brescia (3), Messina (4), Verona (7)
Montegrotto (PD)
Lodi (2), Piacenza (2)
Roma (5), Belluno, Cagliari, Perugia
Firenze, Genova (2), Milano (5), Roma
Taormina
Firenze
CS,BN (2),BS,VA,MI,BR,LE,BA,SR,CT,TP,SI(3),LU,RM,PG,TV,AR
Milano Marittima (5), Bologna (1), Ravenna (1)
Napoli
Milano, Roma (3)
Roma
Padova, Venezia (2)
Forte dei Marmi
Messina, Salerno (2), Roma
Bari, Brindisi, Taranto
Parma
Riva del Garda
Firenze, Lucca, Roma (3)
Bolzano (4), Trento (4)
Bologna
Ascoli Piceno, Macerata, Belluno, Dolomiti
Jesolo (VE)
Roma
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Catene
Rome Hotels
Romolo Hotels
Roscioli
Roscioli 2 (a)
Roseo Hotels Euroterme
Royal Demeure Hotel Group
Royal Group
Ruggieri Hotels
Salvatore Naldi Group
San Marco Hotels
Sangiorgi
Sardinia Hotels Group
Savoia Hotels
Sea Hotels
Select Hotel Group
Severi Hotels
Severi Hotels.it
Shr
Silver Hotels
Simonetto
Sina
Sirio Hotes
Sixty Hotel
Soft Living Places
Sogedin
Sogeta
Sogima Hotels
Solfin
Starhotels
STB Group
Sunflower Hotel
Terme di Galzignano
Terme di Sirmione Hotels
Tessieri
The Relaxing Hotels
Toni Hotels
Toti
Town House
Travelroma
Trevi
Una
Vacanze Felicioni
Vestas Hotels & Resorts
Villa d'Este
Vip
Viscardi
Visocchi
Viva Hotels
Vuda Hotels
Zacchera
Zanhotel
Zer011
207
Località
Roma
Teramo
Roma
Roma
Assisi (PG), Bagno di Romagna (FC), Sestriére (TO)
Firenze, Roma (3), Siena, Vicenza
Napoli (2), Roma, Sorrento (3)
Bisceglie (BT)
Napoli, Roma
Venezia
Livorno
Alghero, Arbatax, Cagliari, Olbia, Oristano
Bologna
Napoli
Forlì-Cesena (2), Ravenna (9), Rimini
Ravenna
Ravenna
Catania (3), Palermo (4)
Roma
Jesolo (VE)
FI, LU, MI(2), PG, PR, RM, TO, VE (3)
Tivoli (RM)
Riccione
Forte dei Marmi, Tirrenia, Viareggio
Treviso (2), Venezia (2), Udine
Milano, Firenze
Imola, Milano Marittima (2)
Palermo
BG,BO,FI(3),GE,MI(6),NA,PR,RM(2),TO,TS,VA,VE
Pisa, Pistoia, Siena
Perugia, Roma (10), Cagliari
Galzignano Terme (PD)
Sirmione
Versilia
Roma
Rimini
Roma
Milano (7), Torino
Roma
Roma
BA,BN,BG,BI,BO(4),BS,CT,FI(4),LO,MI(7),MO,NA,RM,SR,VE,LU,AV,FC,FE,TR
Teramo
Lecce
Como (3), Firenze
Pesaro (3), Urbino (3)
Milano
Fiuggi (FR), Ponza (LT), Roma
Firenze
Roma
Verbania
Bologna
Torino
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Tab. 12 - Assetto societario e dei gruppi di riferimento delle principali catene alberghiere italiane. Anno 2013
Catene
3Starshotel
A Point Hotels & Resorts
Acampora Hotels
ADI Hotels
Advance
AH Antonioli
Yes Hotels
Albani Hotels
Alberghi Colletti
Alberghitalia
Arlotti Hotels
Assetto societario
Privati indipendenti
Fam. Alliata
Famiglia Acampora
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Antonioli
Fam. Albanesi
Fam. Albani
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Arlotti
208 Catene e gruppi alberghieri
Catene
Ambro Hotels
Amt Hotels
Angala Hotels
Antares Hotels
Antiche Dimore
Apice Hotels
Apuliacollection
Armani
Ars Hotels
Art Hotel Italia
As Hotels Group
Atahotel
Atlante Hotels
Autohotel
Aventino S.Anselmo Hotels
Azzurroclub.it
Baglioni
Baldisserri
Bazzoli
B&H Hotels
Beach Hotels
Bergamo
Bernardi Hotel Group
Bettoja
Bianchi
Bianconi
Blu Hotels
Blue Globe Hotels
Boaretto Group
Bologna Art Hotels
Bonotto Hotels
Borghesan
Boscolo
Bracciotti
Brera Hotels
Bressaglia
Bulgarella
Bulgari
Calzavara
Capozzi
Caroli
Cenni
Cerini
Checchi Group
Ciana Hotels
Cimino
Cipriani
City Hotels Company
City Style Hotels
Clap Hotels
Classhotel
Clementi Hotels
Colonna Hotels
Compagnia dell'Adriatico
Concerto
Condotti Hotels Group
Corte Hotels & Residence
Cosmo Hotels
Cosmopolitan Hotels
Costa degli Ulivi
Crimar Hotel Group
Della Buona
Delphina
DimHotels
Domina
Domus Sessoriana
Doni Hotels
Duetorrihotels
Assetto societario
Privati indipendenti
Famiglia Caltagirone
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Guarducci
Privati indipendenti
Marchio Famiglia Armani
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
ex gruppo Ligresti
Fam. Mencucci
Privati indipendenti
Fam. Piroli
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Baldisserri
Fam. Bazzoli
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Bergamo
Fam . Bernardi
Fam. Bettoja
Fam. Bianchi
Fam. Bianconi
Fam. Risatti
Privati indipendenti
Fam. Boaretto
Fam . Orsi
Fam. Bonotto
Privati indipendenti
Fam. Boscolo
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Bressaglia
Fam. Bulgarella
Fam. Bulgari
Privati indipendenti
Fam Capozzi
Fam. Caroli e Caputo
Fam. Cenni
Fam. Cerini
Fam. Checchi
Fam. Ciana
Fam. Cimino
Privati indipendenti
Fam. Ciapparelli
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Clementi
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Di Meglio
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Doni
Privati indipendenti
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Catene
Duomo Hotel
Effe Hotels
Eleganzia Hotels & Spas
Elite Club Vacanze
Emme Hotels
Fabbri Hotels
Faenza
Fascioli Hotels
Fenice Hotels
Fezia Hotels
Florence Hotel
Framon
G & W Hotels
Gais Hotels
Galligani Hotels
Gardaland Hotel
Gardena Hotels
GB Hotels
Geturhotels
GHS Hotels
Giannetti Hotels Group
Giglio
Gilmozzi
Gimal
GP Hotels Group
Greif Hotels
Groupe Valadier
Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi
Gruppo Cozzi Parodi
Gruppo Minihotel
Gruppo Mirage
Gruppo Soranzo
Gto Hotels
Guglie Viaggi
H2C
Hassler Hotels & Resorts
Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima
Hotel Invest
Iaccarino Hotels
Idea Hotel
Inc Hotels Group
Inn Italia
Iti Hotels
Just Hotels
Landini
Lefay Resorts
Leonardi Hotels
LHP Hotels
Loan
Ludovici Group
Lungarno Hotels
Luxury Independent
Manniello Hotels
Marcegaglia Tourism
Maximilian Hotels
Medea Hotels
Meditur
Mellini Hotel
Menazza
Mencarelli Group
Mencaroni
Metaresort
Michelacci Organization
Mobygest Hotel Philosophy
Mokinba Hotels
Molena
Molgano
Monrif
209
Assetto societario
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Gruppo privato Mita srl
Privati indipendenti
Fam. Magnani
Fam. Fabbri
Privati indipendenti
Fam. Fascioli
Privati indipendenti
Fam. Fezia
Privati indipendenti
Gruppo Franza
Fam. Pecoraro
Fam. De Luca
Fam. Galligani
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Borile
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Giannetti
Fam. Giglio
Fam. Gilmozzi
Giuseppe Malaspina
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Lassalandra
Fam. Scarsi
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Soranzo
Fam. Giglio
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Costanzo Iaccarino
Privati indipendenti
Fam. Incerti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Leali
Fam. Leonardi
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Ludovici
Fam. Ferragamo
Privati indipendenti
Fam. Manniello
Fam. Marcegaglia
Fam. Ciuffoli
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Menazza
Fam. Mencarelli
Fam. Mencaroni
Privati indipendenti
Fam. Michelacci
Fam. Ugolini
Privati indipendenti
Fam. Molena
Privati indipendenti
Gruppo privato
210 Catene e gruppi alberghieri
Catene
Montesano Hotels
Montresor Hotels
Compagnie des Hotels
MyGem Hotels
MyWay Hotels
Nicotel
Nonni Hotels
Oliveri Hotels
Open Hotels
Ora Hotels (a)
Orovacanze
Palenca Luxury Hotels
Pancioli Hotels
Panorama Hotels
Parc Hotels Italia
Pastorello
Piacenza Hotels
Piazza di Spagna View
Planetaria
Platinum Hotels & Resorts
Poli Hotels
Pregio Hotels
Premier Hotels
Prestige Hotels
Prime Hotels
Prince House Hotels
Promohotels
Raffaelli Hotels
Ragosta Hotels
Ramahotels
Regina Grandi Alberghi
Relax Hotels
Remar Hotels
ResidenceHotels
Ricciotti
Ristoralta Hotel
Rivella
Roberto Naldi Hotels
Rome Hotels (a)
Romolo Hotels
Roscioli
Roscioli 2
Roseo Hotels Euroterme
Royal Demeure Hotel Group
Royal Group
Ruggieri Hotels
Salvatore Naldi Group
San Marco Hotels
Sangiorgi (a)
Sardinia Hotels Group
Savoia Hotels
Sea Hotels
Select Hotel Group
Severi Hotels
Severi Hotels.it
Shr
Silver Hotels
Simonetto (a)
Sina
Sirio Hotes
Sixty Hotel
Soft Living Places
Sogedin
Sogeta
Sogima Hotels
Solfin
Starhotels
STB Group
Assetto societario
Fam. Montesano
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. De Gennaro
Fam. Nonni
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Presti
Privati indipendenti
Fam. Palenca
Fam. Pancioli
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Pastorello
Privati indipendenti
Fam. Piccini
Fam. Vedani
Privati indipendenti
Fam. Poli
Marchio privato
Fam. Astolfi
Sergio Maione
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Muriotto
Privati indipendenti
Fam. Ragosta
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Nocioni
Fam. Conci
Fam. Ricciotti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Roberto Naldi
Privati indipendenti
Fam. Romolo
Fam. Roscioli
Fam. Roscioli
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Teresa Naldi
Angelo Ruggieri
Salvatore Naldi
Privati indipendenti
Fam. Sangiorgi
Privati indipendenti
Fam. Trombetti
Privati indipendenti
Fam. Batani
Fam. Severi
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Bernabò Bocca
Fam. Terranova
Gruppo Sixty
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Fabri
Fam. Gualtieri
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Catene
Sunflower Hotel
Terme di Galzignano
Terme di Sirmione Hotels
Tessieri
The Relaxing Hotels
Toni Hotels
Toti
Town House
Travelroma
Trevi
Una
Vacanze Felicioni
Vestas Hotels & Resorts
Villa d'Este
Vip
Viscardi
Visocchi
Viva Hotels
Vuda Hotels
Zacchera
Zanhotel
Zer011
Assetto societario
Privati indipendenti
Terme di Galzignano
Terme di Sirmione
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Gruppo Toti
Alessandro Rosso
Fam. Mancusi
Privati indipendenti
Gruppo Fusi
Fam. Felicione
Gruppo Montinari
Privati indipendenti
Privati indipendenti
Fam. Viscardi
Fam. Visocchi
Privati indipendenti
Fam. Vudafieri
Fam. Zacchera
Fam. Zannini
Privati indipendenti
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Tab. 13 - Altre strutture ricettive facenti capo alle principali catene alberghiere italiane. Anno 2013
Catene
A Point Hotels & Resorts
AH Antonioli
Amt Hotels
Apice Hotels
Apuliacollection
Art Hotel Italia
Atlante Hotels
Azzurroclub.it
Bernardi Hotel Group
Bianconi (a)
Bologna Art Hotels
Bonotto Hotels
Colonna Hotels
Corte Hotels & Residence
Crimar Hotel Group
Eleganzia Hotels & Spas
Elite Club Vacanze
Emme Hotels
Gais Hotels
GB Hotels
Geturhotels
Leonardi Hotels
Manniello Hotels
Marcegaglia Tourism
Mencarelli Group
Metaresort
MyGem Hotels
Palenca Luxury Hotels
Pancioli Hotels
Panorama Hotels
Raffaelli Hotels
Remar Hotels
Roberto Naldi Hotels
Romolo Hotels
San Marco Hotels
Sangiorgi (a)
Savoia Hotels
Severi Hotels
Sirio Hotes
Soft Living Places
211
Altre strutture ricettive (tipologia e localizzazione)
Porto Ercole (resort)
appartamenti (Bormio, Livigno)
1 country club, golf club, 4 hotels Hilton
ristorante e centro congressi a Perugia
beach club a Brindisi
ristorante
ristoranti
ristorante (VE)
ristoranti (Eolie)
2 ristoranti e 1 centro sportivo
appartamenti
ristorante a Bassano del Grappa (VI)
appartamenti
case vacanze
residence (Roma)
porto Arsenale La Maddalena
campeggi (8), ostelli (3), ristoranti (6)
ristoranti
tenuta vitivinicola
centro idrokinesi
SS, VE
ristorante (Roma)
ristorante
villaggi (Puglia, Sardegna, Veneto)
ristoranti
albergo (Svizzera), lido (Salerno)
ristorante (PG)
(RM) centro convegni, albergo in Austria
agriturismo , centro congressi, ristorazione e catering
ristorante (FI)
lido privato, country club
ristorante (Roma)
centro spa (Roma)
ristorante e spiaggia privata (Tortoreto)
ristorante
ristorante
ristorante
appartamenti
centro termale
ristoranti
212 Catene e gruppi alberghieri
Catene
Sogima Hotels
STB Group
Terme di Galzignano
Visocchi
Zanhotel
Zer011
Altre strutture ricettive (tipologia e localizzazione)
ristoranti
attività termale
campo da golf, centro benessere, piscine, campi da tennis
agriturismo (Todi)
centro benessere, centro congressi
bed & breakfast (Torino)
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
Tab. 14 - Presenza all’estero dei principali gruppi alberghieri italiani. Anno 2013
Catene
Armani
Baglioni
Boscolo
Domina
Iti Hotels
Ora Hotels
Prime Hotels
Roberto Naldi Hotels
Select Hotel Group
Starhotels
Paesi esteri
Dubai
Francia (3), Regno Unito, Marocco
Francia (4), Rep. Ceca, Ungheria
Egitto
Antigua, Brasile (2). USA (6)
Estonia, Africa (7)
Francia, Usa
Svizzera
Romania
New York, Parigi
Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l.
8. Fashion hotels
I fashion hotels sono una grande prova della valenza del Made in Italy e dell’Italian Design. Anche alcuni
operatori esteri hanno pensato di qualificare l’immagine del loro alberghi mettendo loro un vestito italiano.
Peraltro, vi sono diversi gruppi di hotel italiani che si caratterizzano per il connubio con la moda.
Armani Hotels. A fine 2011 è stato aperto il secondo hotel del gruppo in pieno centro a Milano in
collaborazione con Emaar Properties PJSC. Questo albergo sorge dopo l'hotel di Dubai, situato all'interno del
Burj Khalifa, l'edificio più alto del mondo. La struttura milanese è stata ricavata dopo la ristrutturazione del
palazzo di via Manzoni 31, in stile razionalista, progettato originariamente da Enrico A. Griffini nel 1937.
Bulgari & Resorts. Il primo hotel Bulgari (58 camere) è stato inaugurato a Milano nel maggio 2004 e segna
l’ingresso del gruppo Bulgari nel mondo dell’ospitalità. La gestione fa capo a Bulgari Hotels & Resorts SpA, joint
venture costituita nel febbraio 2001 fra Bulgari e The Luxury Group, la divisione luxury di Marriott International.
La gestione fa capo a Marriott International Luxury Group. Gli elementi chiave che caratterizzano l’albergo
sono il posizionamento urbano, il design e la varietà dei servizi.
Attualmente, oltre all’albergo di Milano, sono attivi un albergo a Londra, uno a Balì (58 villette) e due ristoranti
a Tokyo e Osaka: Nel 2015 si prevede l’apertura di un hotel a Shangai.
Sono hotels di ispirazione e design italiani, pensati per offrire ai clienti e ai visitatori un’esperienza di
lifestyle unica.
Cerruti. A metà 2003 è stata siglata fra Rezidor Hospitality e Cerruti un’alleanza che per realizzare una
decina di alberghi extralusso localizzati nelle più importanti città europee. Rezidor detiene le concessioni di
Radisson, Regent, Country Inn e Park Inn, brand presenti in Europa, Medio Oriente ed Africa. La prima struttura
è stata realizzata a Dubai nel 2005, la seconda nel Kuwait nel 2006. Successivamente sono stati aperti un
albergo a Dusseldorf ed uno a Bruxelles.
Diesel. Renzo Rosso, proprietario della Diesel, griffe dell’abbigliamento giovanile, ha il progetto di acquisire
hotel di charme in Italia. L’idea è di affiancare questi alberghi alla struttura già aperta a Miami e a quella aperta
in Romania.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
213
Ferragamo. Fra Salvatore Ferragamo e Trident International, gruppo attivo nel real estate di lusso con sede
a Dubai è stato firmato un accordo nel 2008. In base a tale intesa, la casa di moda, che già possiede strutture
ricettive a Firenze e dintorni (7), con il marchio Lungarno Hotels, ed a Roma (1), firmerà alcune delle residence
del gruppo.
Gruppo Sole. Nel corso del 2009 il Gruppo Sole, attivo nel campo dell’abbigliamento per l’acquisizione del
marchio Cyrus Company, ha avviato il progetto alberghiero denominato “Hotel home”. Grazie a questo impegno
è stato aperto un hotel a Firenze (40 camere).
Il gruppo Sole intende estendere i propri interessi nell’hôtellerie. Il concetto che sta alla base degli interventi
è quello di albergo-casa (hotel-home), con strutture relativamente piccole arredate con il design minimalista di
Cyrus, dominato dal colore bianco.
Missoni. È il brand che fa capo a Carlson Rezidor Hotel Group. Questo marchio ha ormai sostituito quello
di Cerruti. Il gruppo ha aperto un hotel con tale a Edinburgo nel 2009 ed un altro nel Kuwait nel 2010. Nel
2012 un altro hotel sull’isola di Cajaiba, a 25 miglia da Salvador Bahia, in Brasile. L’obiettivo è stato quello di
creare un resort eco-friendly.
Moschino. Nel marzo 2010 ha aperto a Milano la Maison Moschino, albergo design di 4 piani ricavato
nell’antica stazione neoclassica di viale Monte Grappa, attivatata nel 1840 per la tratta Milano-Monza.
Partner dell’iniziativa è Hotelphilosophy, Gruppo Mobygest, mentre l’attuale proprietario dell’immobile è
Allianz Global Investors Sgr–Fondo Ras Antares. Nel progetto rimane intatta la struttura originale delle facciate
esterne, mentre tutte le parti interne sono state rivisitate in linea con lo stile della maison.
Pininfarina. Pininfarina è entrato nel settore alberghiero con un hotel di lusso, Keating Hotel by Pininfarina, a
San Diego, in California. La previsione di costruire hotel negli Usa è stata rallentata.
Sixty Hotel. Il gruppo Sixty, specializzato nella moda, ha inaugurato a Riccione nel corso del 2006 un
albergo “anticonvenzionale” di 40 camere. La caratteristica di questo hotel è di essere indirizzata a giovani
under 30 ed ogni stanza è stata progettata, disegnata, decorata ed arredata da giovani artisti italiani ed
internazionali. Il gruppo sarebbe intenzionato a proporre questa formula anche in altre città italiane. È attivo
anche un resort a Miami Beach.
Versace. Versace ha deciso di investire risorse per realizzare una rete di strutture ricettive di fascia alta
partendo dall’Estremo Oriente. I primi due resort Versace sono stati realizzati in Australia e Dubai. Il terzo in
India, a Goa. L’obiettivo è siglare accordi di licenza con investitori per promuovere una dozzina di hotel e resort
che utilizzino la creatività e la griffe Versace. Si prevedono aperture anche nelle grandi città italiane.
CAPITOLO V
LE CONFIGURAZIONI DEI CONSORZI1
1.
Le formule commerciali dall’albergo singolo al gruppo alberghiero
Il comparto ricettivo italiano è caratterizzato dalla prevalenza di numerose piccole e medie unità.
Le imprese alberghiere hanno dato luogo a numerosi raggruppamenti in modo da potere effettuare gli
acquisti in comune e/o portare avanti una promozione unitaria e/o gestire un portale di riferimento comune.
In generale, come si è visto nei precedenti capitoli da un lato è opportuno distinguere fra raggruppamenti e
modelli di gestione, dall’altro è necessario tenere conto della peculiarità del mercato nazionale caratterizzato
dalla presenza di gruppi alberghieri familiari localizzati.
Per queste strutture la formula di aggregazione più proposta è quella del consorzio, secondo varie
configurazioni. Tale modello è preferito anche perché quasi sempre l’adesione ad un consorzio non esclude
altre adesioni a catene od a gruppi di franchising o ad altro.
La formula del consorzio è tipica del mercato italiano, anche perché spesso è stata spinta dalle istituzioni,
ed in particolare dalle regioni, che da un lato hanno considerato l’appartenenza ai consorzi una condizione
preferenziale per l’attribuzione delle agevolazioni sui finanziamenti, dall’altro hanno spesso partecipato alla
costituzione di consorzi misti (pubblico-privato) insieme agli operatori e/o alle loro associazioni di categoria.
Il consorzio è spesso considerato un raggruppamento funzionale per raggiungere certi obiettivi, quali la
promozione e la gestione comune di certi servizi.
La singola impresa alberghiera o il singolo gruppo restano autonomi. Come si è detto, i consorzi misti si
caratterizzano per la partecipazione anche di enti istituzionali.
Il consorzio è la formula associativa che prevede meno costrizioni; viene utilizzata prevalentemente per gli
accordi di promozione che presumono la presenza di competenze diverse (alberghi, ristoranti, agenzie di
viaggio, gestori di impianti ecc.).
I consorzi di secondo livello, invece, si configurano come raggruppamenti di consorzi, di associazioni e di altre
imprese.
Molte regioni hanno visto nel consorzio, talvolta associato al club di prodotto, il modello giuridico-operativo
più adatto per potere realizzare interventi coordinati e integrati fra operatori del turismo e le varie istituzioni
presenti sul territorio, tuttavia, non sempre si è trattato di casi di successo.
In questo capitolo, dopo un breve excursus sulle formule commerciali, presenteremo i principali consorzi e
associazioni alberghiere e ricettive operanti in Italia. Si ricorda che nella precedente edizione avevamo
esaminato i casi dei consorzi in Veneto e nel Trentino Alto Adige.
2.
Il Convention Bureau Italia2
Dopo vari tentativi portati avanti da almeno un trentennio, con il coinvolgimento diretto di alcune istituzioni,
è stato costituito, il 18 giugno 2014, il Convention Bureau Italia (CBI), concepito in modo innovativo come
Convention Bureau Nazionale privato, con una rete di trenta soci iniziali.
1
2
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. Turistica
Nota tratta dalla presentazione in slide del CBI di Carlotta Ferrari, Presidente del CBI.
216
Le configurazioni dei consorzi
Il CBI è affiliato all’ICCA (International Congress and Convention Association) e all’UIA (Union of
International Associations).
I trenta soci costituenti sono: Convention Bureau Friuli-Venezia Giulia, Marca Treviso Convention Bureau,
Convention Bureau Rimini, Convention Bureau Genova, Porto Antico Genova, Firenze Convention Bureau,
Promotoscana, Fiuggi Turismo Convention and Visitors Bureau, MeetAbruzzo, Centro Congressi Padova,
Sicilia Convention Bureau, Bologna Welcome, Bologna Congressi, Relais Bellaria, Seven Stars Galleria
(Milano), Holiday Inn Rome Parco de’ Medici, Hotel Visconti (Roma), Rome Marriott Park Hotel, Confindustria
e Servizi (Roma), FAIAT Srl (Roma), Federcongressi Servizi srl a socio unico (Roma), Italy Rome Hotels,
Sheraton Golf (Roma), Albergo Diana (Roma), Auditorium della Conciliazione (Roma), Crown Plaza Rome St
Peter’s, Hotel Universo (Roma), Hotel Royal Santina (Roma), Hilton Rome Airport, Hotel Plaza (Roma).
È stato ideato il logo ed attivato un portale, con l’obiettivo di rappresentare tutta l’offerta congressuale
italiana.
Si dichiara esplicitamente di volere “creare un sistema funzionale alla promozione e allo sviluppo dell’offerta
congressuale italiana […] per operare in modo coordinato e sinergico. In particolare si intendono perseguire i
seguenti obiettivi: ottimizzare interventi comuni, armonizzare la promozione e commercializzazione, presentare
al meglio l’offerta congressuale di qualità, definire un programma coordinato di attività”.
La mission del CBI è: promuovere la Destinazione Italia; coordinare e rappresentare l’offerta verso i mercati
esteri; creare opportunità di business, supportare la domanda internazionale e nazionale e trovare sedi e servizi
integrati sul territorio; diffondere la cultura MICE, attraverso un’adeguata formazione. Il principale interlocutore
per realizzare tali obiettivi è l’ENIT come DMO (Destination Marketing Organization) e come promotore
istituzionale a supporto della pianificazione e gestione delle fiere, in collaborazione con le regioni.
Il CBI si propone anche di operare in completa autonomia economica, mentre le imprese partecipanti
conservano la loro autonomia. Si prevede l’attivazione di forme di rappresentanza territoriali, la mappatura
delle risorse del comparto, l’attivazione di un portale e il perseguimento di una strategia di comunicazione
digitale.
Per chiarire i rapporti con i propri soci si afferma esplicitamente che il CBI non è un procacciatore d’affari,
ma crea opportunità di business per gli associati e per tutto il Paese e contribuisce alla distribuzione del
business rispondendo alle esigenze del mercato; non svolge attività di contrattualizzazione con il cliente, ma
mette gli associati nella condizione di farlo.
Secondo le stime ICCA nel 2013 l’Italia, con 447 meeting, è stata la sesta destinazione per i congressi
internazionali dopo Usa (829), Germania (722), Spagna (562), Francia (527), Francia (525) e prima del
Giappone (342); il CBI si propone il miglioramento di tale posizionamento.
3.
Alcuni consorzi di promozione e commercializzazione turistica in Italia
Presentiamo alcuni consorzi esistenti in Italia precisando che abbiamo ritenuto opportuno inserire anche
qualche esperienza non alberghiera per potere disporre di un quadro di riferimento più allargato.
Abruzzotraveling
È un’associazione che mette a disposizione, per chi voglia girare l’Abruzzo, guide professionali, itinerari
programmati, realizzati su misura, nonché le strutture ricettive della regione.
AIG (Associazione Italiana per gli alberghi della gioventù)
È l’associazione che raccoglie più di 90 ostelli della gioventù. Le caratteristiche degli ostelli italiani hanno
seguito di pari passo l’evolversi del movimento a livello mondiale, adattandosi alle crescenti richieste del
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
217
turismo sociale e giovanile. Gli ostelli italiani possono contare su un valore aggiunto: sono realizzati in edifici
di pregio storico o architettonico riconvertiti allo scopo. Altra caratteristica è la promozione di attività collaterali
alla accoglienza, prevalentemente culturali, fruite dagli ospiti sotto forma di benefit loro riservati.
Alberghi Diffusi
È l’associazione privata nazionale alla quale fanno capo gli alberghi diffusi d’Italia. L'albergo diffuso si rivolge
ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano, a vivere a contatto con i residenti, più che
con gli altri turisti e ad usufruire di normali servizi alberghieri. Lo si ritiene particolarmente adatto per valorizzare
borghi e paesi con centri storici di interesse artistico od architettonico, che in tal modo possono recuperare e
valorizzare, vecchi edifici chiusi e non utilizzati ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della
ricettività turistica con nuove costruzioni.
Le regioni che hanno legiferato in materia non hanno adottato criteri omogeni. Ad esempio in Friuli Venezia
Giulia la Regione censisce, in base ai propri parametri, 13 alberghi diffusi mentre l’Associazione nazionale ne
riconosce solo quattro.
Alberghi Tipici Riminesi
È un gruppo di alberghi che si caratterizza per la struttura familiare; si propone di valorizzare e promuovere
lo sviluppo dell’ospitalità tipica e della cultura del territorio. Sul fronte strutturale e gestionale, tutte le strutture
che aderiscono a questo marchio condividono dei requisiti caratterizzanti.
Alpine Leading Hotels
È un consorzio altoatesino cui fanno capo 10 alberghi ubicati sulle Alpi, particolarmente destinati a turismo
invernale (escursioni, sci e alpine wellness).
APT Livigno (Azienda di Promozione e Sviluppo Turistico srl)
Opera a favore della promozione del territorio e della sua offerta turistica.
Arezzo Convention Bureau, Arezzo
Asiago 7 Comuni
Consorzio con 120 soci (hotel, appartamenti, affitti e B&B ecc.); gestisce il sito ufficiale dell'Altopiano di
Asiago 7 Comuni fornendo informazioni e creando offerte turistiche ad hoc.
Associazione B&B di qualità
È un club di prodotto nato dall’Osservatorio per il Turismo della Provincia di Trento e raggruppa un’offerta di
ospitalità familiare di qualità. Rioguarda i bed and breakfast e non gli esercizi alberghieri, ma, nelle intenzioni,
ne integra l’attività offrendo un servizio ricettivo in luoghi in cui non vi sono state altre forme di ospitalità e
contribuendo a contrastare lo spopolamento delle zone rurali. È un’associazione di mera promozione che
riguarda 85 case private con circa 250 camere, ad apertura annuale. Offrono una vera accoglienza in famiglia,
garantiscono la trasmissione delle tradizioni locali ed il contatto diretto con la natura e con il territorio.
Associazione Gestori Rifugi del Trentino
È nata su iniziativa di un gruppo di gestori dei rifugi e; comprende 144 rifugi (4.545 posti letto) dei quali 85
in proprietà ed il resto in affitto d’azienda; 105 esercizi sono ad apertura stagionale. L’obiettivo è quello di
creare maggiore attenzione attorno al turismo escursionistico che si appoggia ai rifugi. È stata realizzata anche
218
Le configurazioni dei consorzi
una Guida ai rifugi. Sono state attivate anche iniziative per la promozione del turismo montano secondo la
logica del turismo ecocompatibile, quali il trekking-no stop.
Associazione Rifugi Alpi Apuane e Appennini
L’ Associazione Rifugi Alpi Apuane e Appennini nasce nel 2005 con lo scopo di dare delle risposte concrete
alle nuove esigenze del turismo in natura. Riunisce rifugi alpini, rifugi escursionistici e strutture agrituristiche
dei gruppi montuosi dell’Alta Toscana e dell’Appennino Tosco- Emiliano.
Associazione Riminidamare
Raccoglie oltre una quarantina di alberghi ubicati in provincia di Rimini, tutti di media categoria (2-3 stelle) in
grado di offrire un buon rapporto prezzo/qualità del servizio prevalentemente a clientela leisure.
Aziende Turistiche Associate Penisola Sorrentina (ATAPS Scarl)
Società Consortile costituita nel 1992, ed affilia aziende turistiche ricettive e di ristorazione dislocate nei
territori delle Municipalità che sorgono nell’area geografica denominata Penisola Sorrentina.
B&B Ospitalità in Carnia
È un consorzio al quale fanno capo 15 bed & breakfast localizzati in Carnia.
Bonsahi
Ne fanno parte 14 hotel e/o resort, una villa e appartamenti ubicati in tutta Italia.
Charme & Relax
È uno dei più importanti gruppi italiani di alberghi del comparto “charme” e conta 139 strutture consorziate.
Le caratteristiche che accomunano questi hotels è il fatto di essere strutture di piccole-medie dimensioni. Altra
particolarità di molti alberghi è di essere stati teatro di vicende storiche, residenze di nobili e scrittori. Alcuni
hotels conservano affreschi, dipinti e collezioni d’arte.
Charming Hotels & Resorts
Sono 39 gli alberghi italiani affiliati a questo gruppo internazionale che propone strutture indipendenti di
prestigio.
Chateaux & Hotels Collection
È un consorzio francese, di cui fanno parte 27 hotel italiani.
Città di Lucca arte e turismo, Lucca
Consorzio di operatori turistico-ricettivi uniti per la promozione della città.
Club Qualità Parco
Club di prodotto relativo agli alberghi ubicati nel Parco naturale Adamello Brenta. É una partnership tra il
Parco Naturale Adamello Brenta e gli alberghi stagionali di proprietà presenti nell’area protetta. I proprietari
degli alberghi sono coinvolti in una gestione alberghiera che permetta di preservare l’ambiente del Parco
attraverso l'ottimizzazione energetica, la prevenzione dell'inquinamento, la minimizzazione dei rifiuti e il
riciclaggio e accordi stipulati con i fornitori di detersivi bio. Nel 2009 è rientrato tra le "best practices" dell’Unione
Europea.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
219
Con Chioggia Sì
Consorzio di promozione turistica, nato per iniziative di strutture, operatori privati e associazioni di categoria
con l’intento di promuovere a scopo turistico e commerciale la città di Chioggia. Si vuole allargare la domanda
turistica e destagionalizzarla attivando nuovi flussi di mercato proponendo la vendita di Chioggia intesa come
realtà storico, artistica, congressuale e gastronomica. Per fare conoscere la città partecipa alle più importanti
manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali, realizza materiale promozionale e iniziative pubblicitarie sui
media tradizionali (televisioni e giornali). Propone un doppia Chioggia: quella antica del centro storico e quella
balneare moderna che fa perno su Sottomarina.
Condé Nast Johansens
È un consorzio mondiale che associa una ineguagliabile collezione di hotel e centri benessere di lusso,
boutique hotels, inns, resorts, ristoranti e centri congressi. Tutte le strutture sono indipendenti e vengono
commercializzate soltanto se rientrano in specifici standards di qualità e servizio previsti. È presente in Italia
su 89 strutture.
Congressi e fiere
Consorzio di 14 alberghi (803 camere) di Bellaria Igea marina. Di fatto è un conventions and visitors bureau
finalizzato a favorire la ricettività collegata agli eventi, ed alla destagionalizzazione del turismo.
Cônitours – Consorzio Operatori Turistici Provincia di Cuneo
Raggruppa oltre cento aziende che operano nel settore turistico alberghiero, della ristorazione e una
rappresentanza di imprese dell’agroalimentare. Assiste tutti gli operatori e tutti i turisti che organizzano viaggi
nell’area delle Alpi del Mare.
Consorzio A.P.M. – Abetone Montagna Pistoiese
È il consorzio della Montagna pistoiese – Abetone Montagna Pistoiese. Opera in campo promozionale e
commerciale. Ha per oggetto anche il miglioramento economico e professionale dei soci, l’organizzazione e il
coordinamento delle imprese consorziate.
Ha presentato un nuovo catalogo 2013-2014, sponsorizzato da una Banca locale, in lingua italiana ed inglese
ed in lingua russa. Il Consorzio partecipa a fiere in Italia ed all’estero e svolge attività promozionale con il
supporto della Camera di commercio ed il Gal Garfagnana3. Il catalogo presenta anche le attività possibili in
inverno: trekking, bici, sci, ciaspole, parapendio, visite all'osservatorio astronomico, l’enogastronomia e
l'Ecomuseo.
Consorzio Albergatori di Parma e provincia Promoparma
Parma Incoming propone un'ampia scelta di sistemazioni, sia nella città di Parma che in provincia. Per chi
predilige il soggiorno in hotel, sono disponibili hotel di diverse categorie a Parma o in provincia di Parma.
Consorzio AMATUR soc. cons. s.r.l.. Massa Marittima, Grosseto
È il consorzio degli operatori e delle Colline Metallifere, che opera per la promozione e l’accoglienza locale,
attraverso anche una presenza sui principali social media, tra cui facebook.
3 Il GAL è uno strumento di programmazione che riunisce tutti i potenziali attori dello sviluppo locale (quali sindacati, associazioni di imprenditori,
imprese, comuni, ecc.) nella definizione di una politica basata sul confronto e la partecipazione. I GAL elaborano il Piano di Azione Locale (PAL) e
gestiscono i contributi finanziari erogati dall'Unione Europea e dal Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia. Per realizzare il PAL, il GAL
dispone di fondi nell'ambito del programma d'iniziativa comunitaria LEADER+.
220
Le configurazioni dei consorzi
Consorzio Carnia Welcome
Carnia Welcome Travel propone le strutture ricettive consorziate, dall’albergo tradizionale ai B&B ed
all’albergo diffuso, della Carnia come una agenzia viaggi incoming, attraverso attività di studio e gestione di
programmi turistici sia personalizzati che da catalogo.
Le proposte sono rivolte sia ai clienti individuali che viaggiano in modo indipendente che ad agenzie di
viaggio e tour operators italiani e stranieri, ad associazioni e club aziendali, a comuni e alle scuole di ogni
ordine e grado;
Consorzio Castiglioncello Costa fiorita, Livorno
Propone un’offerta di qualità in tutte le forme di ricettività, dalle case, agli alberghi ed agli appartamenti, Spa,
Golf ed altri servizi, in tutta la Toscana. Funziona come una grande agenzia di viaggi virtuale.
Consorzio Certaldo 2000
Nato nel 1998, il consorzio riunisce più di 40 aziende, prevalentemente ma non esclusivamente di tipo
turistico-ricettivo, allo scopo di promuovere l'immagine e l'economia di Certaldo.
Consorzio Colline di Vinci
Fondato da un gruppo di produttori, intende promuovere il territorio e i prodotti (vite e olio) delle colline a sud
del Montalbano. Ospitalità in agriturismo, visite in aziende, degustazioni guidate sono tra le attività principali.
Consorzio Colline Valdarno, Pisa
Costituitosi nell'agosto del 2004, attraverso la diffusione e la promozione del marchio territoriale "Colline
Valdarno Life", intende valorizzare le attività turistiche e imprenditoriali, le produzioni locali e tipiche, le risorse
naturali.
Consorzio Conftourist scarl, Marina di Massa, Massa Carrara
Agenzia di promozione e commercializzazione, si qualifica, per l’attività svolta, di fatto in un’agenzia di viaggi
Consorzio degli Albergatori di Rapolano Terme, Siena
Consorzio che raggruppa gli operatori locali con finalità di promozione comune.
Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico “Four Seasons”
Con sede a Jesolo; vi partecipano circa 600 soci fra sostenitori (ACI di Venezia, APT Srl, Provincia di
Venezia, Camera di Commercio, Comuni e Associazioni di categoria) e ordinari (alberghi, agenzie immobiliari,
agenzie turistiche, campeggi e altre tipologie ricettive, ristoranti e negozi); la Regione Veneto ha delegato ad
esso la promozione e commercializzazione del territorio di riferimento. Si prefigge di per far conoscere anche
all’estero il fare vacanza nei dintorni di Venezia, anche creando dei pacchetti speciali, Four seasons, mirati per
l’inverno, l’estate, l’autunno e la primavera. Ha una propria rivista ed è stato uno dei primi esempi a promuovere
l’applicazione per IPhon. Ha realizzato un unico catalogo Jesolo – Just smile.
Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico Jesolo-Eraclea
Nella presentazione del Consorzio, attivo dal 1995, si precisa che è una Struttura Associata riconosciuta
dalla legge n. 13 del 1994, sostituita dalla legge n.33 del 2002, con la quale diventa il "braccio operativo" della
Regione Veneto per quanto concerne la promozione e la commercializzazione del prodotto turistico. Offre
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
221
servizi di consulenza per gli operatori, la partecipazione a mostre, fiere e eventi, l’organizzazione di
manifestazioni promozionali e altre attività di supporto promozionale.
Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso,
Attivo dal 1996, dispone oggi di circa 130 operatori: circa la metà alberghieri, 37 ristoranti, 3 Scuole (IPSSAR
e altre), 10 agenzie di viaggio ed eventi. Vi fa riferimento anche il Marca Treviso Convention bureau, come
ramo d’azienda del consorzio.
Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e del passo di Pramollo
Società consortile per la promozione, lo sviluppo, la programmazione e la commercializzazione del prodotto
turistico del territorio montano a nord-est della regione Friuli Venezia Giulia, al confine con La Carinzia e
Slovenia.
Il consorzio gestisce ricettività alberghiera, predispone di servizi turistici mirati, crea di pacchetti vacanze per
individuali e gruppi, organizza eventi musicali, culturali, eno-gastronomici. Le esperienze considerate sono
associate a natura, estate, inverno, gastronomia.
Ne fanno parte 21 strutture ricettive delle quali 18 alberghiere. Non fanno parte del consorzio alberghi diffusi
e B&B mentre vi sono 1 affittacamere, 1 residence ed un rifugio.
Consorzio di Promozione Turistica Del Veneto Orientale (Bibione)
Conta 120 soci, tra cui, oltre agli albergatori, anche diversi agenti immobiliari.
Consorzio di Promozione Turistica Della Versilia
Offre una vision dell’offerta di strutture ricettive della Versilia, con la consulenza gratuita della quale il cliente
ha bisogno. Le voci indicate sono: Hotel, agriturismo, bed & breakfast, residence, case vacanza.
Consorzio di Promozione Turistica di Padova
Nato nel 1996 da un gruppo di imprese operanti nel turismo, enti pubblici e associazioni di categoria per
promuovere Padova e la sua provincia. È presente sul web con il sito istituzionale www.padovaincoming.it,
nonché con il portale commerciale www.welcomepadova.it, strutturato come il marketplace del turismo
padovano, con prenotazione online; sono presenti tutte le categorie commerciali della filiera del turismo
aderenti al Consorzio.
Promuovere e commercializza il prodotto turistico di Padova e della provincia, ad eccezione dell’area del
bacino termale, dove è presente Consorzio Terme Euganee. Minicrociere in battello alle Ville Venete della
Riviera del Brenta, da Padova fino a Venezia, lungo il percorso degli antichi burchielli veneziani del 700, tra
arte, storia e natura. Escursioni nei fiumi padovani e lungo i canali del centro storico di Padova. Propone, con
pagine web dedicate Padova medievale, le Città murate, I castelli, le Abbazie. Si possono scaricare depliant e
guide locali.
Consorzio Dolomiti
Vi aderiscono circa 200 imprese.
Nel 2009 sono le Dolomiti sono divenute il sito Unesco italiano. Questo fatto insieme ai comuni bandiera
arancione ed al parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, è considerato base della sostenibilità dell’offerta
locale.
222
Le configurazioni dei consorzi
Le Dolomiti si propongono come un unicum che collega regioni e province diverse nel quale è stato costruito
un sistema che coniuga positivamente sviluppo e tutela ambientale con una propensione agli aspetti culturali
dell’area. Generalmente si considerano di maggiore appeal queste rispetto alle Dolomiti friulane.
Consorzio Elba Promotion
Operativo dal 1993 per promuovere il turismo dell’isola. Vi partecipano le Associazioni di categoria
alberghiere, la Confcommercio, la Faita. Aderiscono più di 100 imprese. Partecipa a fiere ed altri eventi.
Organizza in proprio alcune manifestazioni fra le quali una regate velica. Fra gli obiettivi si propone di rafforzare
la collaborazione fra pubblico e privato per la promozione del territorio.
Consorzio FriulAlberghi
Il consorzio è composto da 16 hotel 3/4 stelle localizzati nell'area centrale del Friuli-Venezia Giulia e con una
capacità ricettiva complessiva di più di 1.000 posti letto. I servizi offerti al cliente sono prenotazioni e assistenza
per qualsiasi tipo di struttura e per qualsiasi tipologia di clientela, collaborazione con le dimore storiche della
regione, corsi di cucina e sommelier, tour culturali e gastronomici, vacanze golf, organizzazione di visite a
cantine, castelli, ville, noleggi vari; per gli operatori organizzazione di congressi, incentive e tour.
Consorzio Garfagnana Produce
Il consorzio nasce nel 1987 con lo scopo di valorizzare il territorio della Garfagnana in ogni sua componente,
con particolare riferimento alle attività turistiche e commerciali, alle produzioni tipiche, siano queste agricole
che artigianali.
Consorzio Grado Turismo
Si propone la valorizzazione del brand "Grado", attraverso una strategia comunicazionale, in maniera unitaria
ed uniforme, evitando frammentarietà ed inconsistenza sia nell'offerta turistica in se che nella relativa
comunicazione e promozione. Opera con quattro livelli di comunicazione: per gli associati, le Istituzioni, I
giornalisti e gli opinion makers e i turisti.
Il sito di Gradoturismo è articolato nelle quattro stagioni. In inverno propongono sempre vacanze romantiche,
terme e benessere, eventi e divertimenti, presepi, golf, Storia e cultura, enogastronomia, congressi e meeting;
in primavera i presepi sono sostituiti dallo sport e viene aggiunta la natura. In Estate i riferimenti sono anche a
mare e spiaggia e vacanze in famiglia.
Consorzio Hotel e Relais in Terra di Toscana, Siena
Raggruppa più di venti strutture fra alberghi a cinque e quattro stelle e dimore e residenze d’epoca e le
promuove sul territorio senese come parte del grande scenario della Toscana ove trova realizzazione l’amore
per il bello.
Consorzio Imprese del Territorio per il turismo
È un consorzio che associa 24 hotels situati sul lago di Como; è in fase di liquidazione.
Consorzio l'Altra Maremma
Per “Altra Maremma” si intende quella fascia di terra collinare incontaminata che sovrasta la Maremma
classica partendo da Grosseto fino ad arrivare ai piedi del Monte Amiata. In tale zona vi sono le Terme di
saturnia e tale fatto determina l’offerta di day spa luxury e day spa corpo. Si propongono soggiorni ed itinerari
nelle strutture locali ed anche minicrociere nell’Arcipelago Toscano.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
223
Il Consorzio, che oggi conta circa 120 soci, fra cui circa ottanta imprese tra alberghi, b&b, agriturismi e
aziende produttive, si costituisce nel 1994 con l’obiettivo di creare coesione tra le piccole imprese per favorire
lo sviluppo di queste terre ancora poco conosciute. Propone servizi per le imprese turistiche, attività di
formazione e qualificazione degli operatori, assistenza e consulenza verso i consorziati, promuove convenzioni
con Enti pubblici. Gestisce anche un ufficio informazioni aperto al pubblico. Dal 2003 dispone di una propria
agenzia di viaggi Acqua e terra degli etruschi. Viaggi.
Consorzio Lignano Vacanze
È il più grande consorzio del Friuli Venezia Giulia per numero di posti letto con 19 agenzie immobiliare e
circa 3.000 appartamenti vacanza, 2 capeggi ed un villaggio turistico. Offre hotel e aparthotel, (circa 110
esercizi), appartamenti ville.
Il sito presenta anche una sezione B2B.
Il Consorzio si occupa della promo commercializzazione del prodotto turistico dei propri associati. Il
Consorzio è stato certificato come Service Q Deutschland.
Si rivolge sia al cliente individuale che alle agenzie di viaggio ed i tour operator italiani ed esteri; ai CRAL, e
alle le associazioni; partecipa a fiere, workshop ed eventi organizzati in località di origine dei flussi turistici
ritenute strategiche per la nostra offerta turistica.
Consorzio Lunigiana Turistica, Massa Carrara
Svolge attività di promozione coordinando i comuni dell’area.
Consorzio Maremmare, Orbetello, Grosseto
Il Consorzio Maremmare promuove e commercializza tutta l’area della Costa d’Argento: Capalbio, Magliano
in Toscana, Monte Argentario, Isola del Giglio e Orbetello.
Consorzio Operatori Turistici COPTOUR
Raggruppa gli operatori locali con finalità di promozione.
Consorzio Operatori Turistici Isola d’Ischia
È il consorzio che punta a promuovere non tanto hotels e strutture turistiche di Ischia, quanto a trasmettere
l’immagine di Ischia sul mercato turistico nazionale ed internazionale.
Consorzio per la valorizzazione territorio della Valtiberina, Sansepolcro, Arezzo
Coinvolge anche gli operatori degli altri comparti produttivi.
Consorzio Pordenone Turismo – Provincia Ospitale
Ne fanno parte le imprese ricettive ed anche altre imprese del comparto. Il Consorzio si propone come
obiettivo quello della maggiore cura e attenzione all’ospite e il loro target principale è quel viaggiatore alla
ricerca di un po’ di originalità e che desidera staccarsi dal quotidiano. Fanno parte del consorzio 20 alberghi,
5 agriturismi, 21 ristoranti, 1 cantina, 1 golf club e 1 Beauty Spa.
Consorzio Promochianti
Partecipa a fiere ed altri eventi promozionali con le aziende aderenti e con altre che sostengono una quota
di decisione. Gestisce il portale, svolge anche attività di formazione con corsi di e-learning e di certificazione
di qualità. SI propone di unire, sotto un solo marchio di qualità, le migliori attività turistiche della Valle del
Chianti.
224
Le configurazioni dei consorzi
Consorzio Promotour
Ha per scopo la promozione turistica del Mugello, visite guidate ai luoghi storico-artistici del Mugello e di
Firenze. Gestisce l’agenzia viaggi Mugeltrave.
Consorzio Promotrieste
Promotrieste era attiva già negli anni settanta del secolo scorso, ma come consorzio nasce nel 1985, quando
un gruppo di operatori privati triestini dà vita a Promotrieste - Convention Bureau, consorzio senza fini di lucro,
quale strumento per la gestione diretta del Palazzo dei Congressi, elemento essenziale per lo sviluppo del
comparto congressuale della città. Con la successiva adesione degli Enti pubblici, il consorzio diventa una
realtà ancor più dinamica.
Consorzio Promozione Turistica Marca Treviso
È il consorzio costituito attualmente da circa 200 localizzate in ogni parte del territorio trevigiano per la promocommercializzazione sia a favore dei propri associati che dell’immagine della provincia nel mercato turistico.
Consorzio Servizi Albergatori Isola d’Elba – Soc. Coop.va
Svolge da oltre 30 anni attività di promozione e commercializzazione sul mercato estero ed italiano.
Rappresenta 263 aziende turistiche, con circa 17.000 posti letto. Dispone, inoltre, di una Agenzia Viaggi.
Consorzio Servizi Turistici Maremma Toscana, Follonica, Grosseto
Consorzio operante dal 1995 con lo scopo delle promozione del comprensorio e delle imprese che con esso
interagiscono, nonché per la tutela del cliente. Offre servizi alle imprese e promoziona la ricettività presente
che aderisce al Consorzio.
Consorzio Teglio Turismo
Opera a favore della promozione del territorio e della sua offerta turistica.
Consorzio Termale dell’Emilia Romagna (COTER)
Consorzio attivo dal 1996, ne fanno parte 21 terme e alberghi termali della regione. Di fatto svolge attività di
documentazione e di sostegno alla promozione di tutte le 21 terme emiliano - romagnole. Realizza
l’osservatorio del COTER sull’attività termale regionale in termini di arrivi e prestazioni, con tre aggiornamento
e una sintesi annuale.
Consorzio Terre di Toscana. Abbadia San Salvatore, Grosseto
Orientato alla promozione e allo sviluppo del turismo, si caratterizza per un insieme di offerte articolate:
viaggi di istruzione per scuole; campus per ragazzi, stage e ritiri sportivi, vacanze in bici, trekking, vacanze per
famigli, vacanze per la terza età, soggiorni micologici, vacanze fra natura e cultura, speciale Francigena,
Speciali Natale, Capodanno e Pasqua, vacanze sulla neve, festa medievale.
Consorzio Tirreno Promo tour s.r.l., Cecina, Livorno
Fa parte del numeroso gruppo di agenzie con questo nome. Promotour; promuove le imprese ed il turismo
locale attraverso attività di assemblaggio delle varie offerte e dei vari servizi sul territorio. È anche una linea
editoriale specializzata in turismo.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
225
Consorzio Toscana Arte Mare Monti, Pisa
Questo consorzio di campeggi nasce, nel 1998, con la finalità di far conoscere la Toscana attraverso una
selezione variegata di mete che comprendono le città d'arte, il mare e le colline del Chianti, proponendo una
vacanza all'insegna dell'aria aperta, con particolare attenzione alla qualità dei servi forniti e alla cura del cliente.
Consorzio Toscana Mediterranea, Cecina, Livorno
Dotato di un proprio portale internet, Toscanamediterranea.com, ha come scopo ha come scopo
la promozione e valorizzazione del territorio attraverso tre assi di intervento: il rafforzamento dell’offerta, la
promozione ed i servizi di qualità per il turista. In particolare nel primo asse si prevede, fra l’altro, la
valorizzazione dell’offerta turistico-ricettiva con il coinvolgimento delle strutture nella loro diversità e la fornitura
di servizi e prodotti alle aziende con i vantaggi del gruppo d’acquisto.
Consorzio Tourisport Santa Caterina
Promozione del territorio e della sua offerta turistica, questo è l’obiettivo perseguito dal Consorzio.
Consorzio Turistico Alberghiero Montepulciano (CTAM), Siena
Opera dal 2003; raggruppa tutte le strutture ricettive, di ristorazione e commerciali di qualità, professionalità
e competenza nell’area territoriale di Montepulciano. Di recente è stato realizzato il progetto “Welcome Home”
che si prefigge di costituire un anello di congiunzione tra strutture ricettive, ristoranti, vino, prodotti tipici,
commercio, artigianato e servizi all'ospite in genere, che possa fungere da garanzia di un buon rapporto qualitàprezzo ai turisti che visitano il territorio.
Consorzio Turistico Area Pisana soc. cons.r.l. Pisa
Nato per la valorizzazione e promozione dell’area pisana, con lo scopo di incrementare i flussi turistici, è
ora in fase di liquidazione.
Consorzio Turistico CARD
Consorzio albergatori ristoratori della provincia di Rovigo e del Delta del Po, attivo dal 1994: più di quaranta
associati fra esercizi ricettivi, ristoranti, escursioni e soggiorni fluviali e pesca sportiva. Le imprese offrono i
relativi servizi.
Consorzio Turistico Città di Pistoia
Promuove il turismo d’arte e culturale, i soggiorni a contatto con la natura e enogastronomici offrendo alloggio
negli alberghi e negli altri esercizi ricettivi.
Consorzio Turistico di Sondrio e Valmalenco
Consorzio misto con circa 50 soci del mandamento di Sondrio, nel cuore della Valtellina.
Ne fanno parte diverse istituzioni, varie associazioni di categoria e diversi altri consorzi. Si configura, di fatto,
come un consorzio di secondo livello. Si propone il miglioramento dei servizi turistici a tutti i livelli, a partire da
internet e dai social media, contribuendo allo studio ed al miglioramento dell'organizzazione turistica delle
località del mandamento, ed in particolare valorizzare l’attività d'informazione e di promozione tutte le bellezze
naturali, artistiche, storiche, monumentali; apprezzare e facilitare il movimento turistico fra le diverse località,
promuovere manifestazioni, convegni, spettacoli pubblici, eventi sportivi, gite ed escursioni ed altre iniziative
d'interesse culturale, coordinare dell'attività le imprese consorziate per lo studio ed alla promozione di iniziative
sui mercati di orine dei clienti, organizzare manifestazioni turistiche.
226
Le configurazioni dei consorzi
Consorzio Turistico Gorizia e Isolina
È punto di riferimento per la promo-commercializzazione del prodotto turistico di Gorizia e provincia.
Ne fanno parte 24 strutture ricettive per circa 1000 posti letto; si dichiara di volere offrire servizi turistici di
qualità a 360°.
Da settembre 2011, il Consorzio Gorizia e Isontino è promotore insieme al Consorzio FriulAlberghi ed al
Consorzio Pordenone Turismo del Progetto Slowways (www.slowways.it), con l'obiettivo finale di promuovere
unitariamente i territori all'interno della fascia centrale, suddivisi fra le province di Gorizia, Udine e Pordenone.
Nel 2013-2014 offre anche escursioni guidate sui luoghi delle Grande Guerra, in occasione del centenario.
Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero
È un consorzio che si occupa della promo-commercializzazione delle strutture turistiche e ricettive della zona
del Monferrato.
Consorzio Turistico Madesimo
Lavora allo scopo di promuovere il territorio e la sua offerta turistica.
Consorzio Turistico Maratea
In origine è un gruppo di gestione alberghiera nato nel 2004 con lo scopo di valorizzare gli alberghi ubicati a
Maratea e dintorni, fornendo consulenza turistica al ai clienti. Mondomaratea servizi turistici si propone la
valorizzazione dell’offerta turistica integrata di Maratea e della Basilicata. Offre dove dormire, dove mangiare
e cosa fare.
Consorzio Turistico Maremma Promotion, Castiglion della Pescaia, Grosseto
Presenta una selezione dell’offerta turistica della Provincia di Grosseto nella Maremma Toscana con
strutture ricettive e altri servizi; gestisce anche un Centro informazioni e prenotazioni turistiche aperto tutto
l'anno per tutte le tipologie di strutture ricettive e per itinerari sul territorio.
Consorzio Turistico Media Valtellina
Opera a favore della promozione del territorio e della sua offerta turistica.
Consorzio Turistico Montespertoli, Firenze
Gestisce anche corsi di formazione, oltre a svolgere attività di promozione per il territorio.
Costituito nel 1997, ha lo scopo di incrementare i flussi turistici, di valorizzare e promuovere l'area di
Montespertoli, di garantire la qualità dei prodotti/servizi offerti e di gestire direttamente servizi per i propri soci.
Predispone campagne promozionali e di commercializzazione, l'organizzazione e la partecipazione a fiere e
mostre turistico-culturali e artigianali; l'organizzazione di convegni, dibattiti e seminari.
Promuove corsi di aggiornamento e di formazione, in primis per i propri associati.
Consorzio Turistico Piancavallo Dolomiti Friulane
L’area del consorzio è quella Pedemontana e la zona montana del Pordenonese.
Lo scopo è la promozione e lo sviluppo turistico dell'intero territorio montano del Friuli Occidentale, attraverso
politiche unitarie di promo-commercializzazione dell'offerta turistica territoriale. Riunisce in un unico soggetto
gli operatori e gli enti della montagna pordenonese, coordinandoli con quelli di Piancavallo alle Dolomiti
friulane. Si propongono pacchetti di vacane attive come la raccolta delle mele o particolari come Pane & vino:
religiosità ed enogastronomia.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
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Consorzio Turistico Porte di Valtellina
È il consorzio che promuove la zona della Valtellina, nonché tutte le strutture ricettive e turistiche della zona.
Consorzio Turistico Varese e Provincia
Ne fanno parte circa 100 operatori fra i quali 42 alberghi e 13 esercizi extralberghieri, ristoranti e altre strutture
di servizi e intrattenimento. Nasce per promuovere i servizi turistici della Provincia di Varese con le sue "varie
anime" ed ha la prerogativa di "fare incoming". Opera anche come Varese Convention & Visitors Bureau.
Consorzio Volterra Valdicecina Valdera, Pisa
Società consortile a responsabilità limitata, ha per scopo favorire lo sviluppo del turismo, e dei servizi ad
esso collegati, e la valorizzazione del territorio. Più precisamente si propone la promozione e lo studio delle
attività ricettive e turistiche del territorio, la realizzazione di ricerche di mercato e statistiche, compreso un
osservatorio turistico alberghiero, lo svolgimento di programmi di ricerca scientifica, tecnologica, progettuale;
l’aggiornamento nel campo delle tecniche gestionali e di marketing; lo studio dell'offerta turistica dell'area
considerata, la definizione di strategie operative di marketing. Organizza anche eventi di richiamo e di
intrattenimento per i turisti.
Convention & Visitors Bureau Lucca e Val di Serchio, Lucca
Promosso da Provincia e Camera di Commercio, si propone come un “diverso modo” di fare congressi,
svincolato dalla logica dei grandi numeri, ma con diverse strutture diffuse sul territorio e pienamente funzionali
alla progettazione degli eventi più diversificati, con innumerevoli opportunità per organizzare convegni, team
buildings ed incentive.
Si propone un polo congressuale diffuso perché si vuole coinvolgere il centro storico e tutto il territorio
circostante, il polo fieristico di Lucca, le sale congressi dei grandi hotel e dei palazzi storici, gli scenari suggestivi
delle ville monumentali, le dei teatri e altro; il target di riferimento è quello dei piccolo convegni di qualità.
Convention Bureau Chianciano Terme, Siena
Generalmente il FCB (Federal Convention Bureau) è un ente no-profit nato nel 1995 per rispondere al
crescente interesse del mondo congressuale. I CVB (Convention Visitor Bureau) offrono servizi di prenotazione
degli spazi e delle camere, contatti professionali con i soci, supporto tecnico di elevata qualità, appoggio per
eventi particolari ed eccezionali in grado di qualificare l’evento e la città ove viene realizzato.
Corolla, Firenze
Consorzio di Hotel a Firenze e Toscana, Centro Congressi e Prenotazioni On line. Hotel in Firenze e dintorni
ed a Montecatini Terme.
Costa Hotels
È un consorzio che raggruppa all'incirca 30 hotel di diversa categoria a partire dalle 2 stelle, fino alle 4 stelle
dislocati lungo la riviera adriatica tra Rimini, Riccione e Misano Adriatico. Propone soluzioni di soggiorno e
pacchetti tutto compreso rivolti all'enogastronomia, al benessere, alla scoperta dell'entroterra romagnolo,
all'arte e alla cultura, agli eventi sportivi della zona.
Cotup
È il consorzio degli Operatori Turistici Pugliesi. Nasce nel 1969 ed oggi associa oltre 300 aziende tra le più
rappresentative del settore turistico regionale. Obiettivo principale, oltre all’assistenza tecnico-operativa alle
228
Le configurazioni dei consorzi
aziende consorziate, è la promozione turistica del territorio. È inoltre un consorzio dalle finalità propedeutiche
agli interessi non soltanto dei consorziati ma a quelli dell’intero comparto turistico della regione.
Cuorerurale
Il Club di prodotto “Cuore Rurale” è nato dalla collaborazione con l’Osservatorio Provinciale per il Turismo e
con la Trentino Spa, dal tavolo di lavoro “Turismo e Natura”. È una associazione senza scopo di lucro che
riunisce 22 strutture trentine, accomunate dall’anima rurale e dalla particolare cura e attenzione verso gli ospiti:
agriturismi, Bed & Breakfast, affittacamere e piccoli alberghi. Le loro piccole dimensioni facilitano le relazioni
interpersonali, lo scambio di esperienze di vita.
Design Hotels
Raggruppa una collezione di alberghi indipendenti caratterizzati da design moderno e raffinato. In Italia ne
sono affiliati 15. L’obiettivo di tale gruppo non è tanto accrescere il numero di hotels da associare, quanto
consolidare l’identità di marchio sul mercato internazionale.
Dimore d’Epoca
È un consorzio che raccoglie gli hotel più significativi per arte, storia e paesaggio, con uno sguardo attento
anche ai luoghi di interesse storico e culturale. In pratica, è una prestigiosa collezione di strutture ricettive di
grande charme.
Dolomiti Walking Hotel
Consorzio di promozione di 17 alberghi stagionali, in proprietà (16) o con contratto d’affitto (1) per un numero
di 450 camere. Attivato con il supporto dell’Associazione Albergatori della Provincia di Trento (ASAT) attraverso
la metodologia del turismo sostenibile. Gli albergatori, che vivono da generazioni nelle Dolomiti, sono
accomunati dall’amore per la montagna e desiderano trasmetterlo ai propri ospiti. Organizzano perciò
escursioni, forniscono indicazioni, piantine ed attrezzature per “iniziare i clienti non esperti alla montagna” e
consigliano i più i camminatori più esperti. Il disciplinare ha ottenuto il riconoscimento come Marchio di prodotto
della Provincia Autonoma di Trento.
Ecoworldhotel
È il primo gruppo in Italia di alberghi e bed&breakfast eco-sensibili ad adottare una filosofia innovativa ed
originale per un nuovo progetto che mira alla salvaguardia dell’ambiente. Sorto nel 2007, Il consorzio offre
agevolazioni agli hotels per l’impiego di tecnologie a basso impatto ambientale e per l’utilizzo di energie
provenienti da fonti rinnovabili.
Eden Hotels
È una società di gestione alberghiera nata dall’esperienza trentennale di Eden Viaggi, uno dei principali tour
operator italiani. Gli Eden Hotels comprendono ottime strutture appartenenti a diverse categorie e sono pensati
per incontrare e soddisfare ogni tipo di esigenza.
Epoque Hotels
È uno dei principali consorzi mondiali ed individua boutique hotels, alberghi di lusso e d’epoca, localizzati in
particolar modo in Europa.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
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Exclusive Hotel Collection
È una società di gestione e rappresentanza alberghiera che raccoglie sotto il suo marchio alberghi in località
italiane di attrattiva turistica e culturale.
Exclusive Hotels
È un consorzio francese – costituito nel 1994 – cui fanno capo oltre 200 hotel e 60 destinazioni nel mondo.
Family e C.
Consorzio localizzato a Bellaria Igea Marina, da un gruppo di una ventina di alberghi per un'accoglienza di
qualità che possa soddisfare le esigenze di famiglie con bambini, con servizi mirati curati nei minimi particolari
e con grande professionalità. L’offerta è particolarmente orientata al target dei genitori single con figli.
Ferrara Turismi
Aggregazione di oltre un centinaio di operatori del turismo, fra cui 25 esercizi ricettivi, che offre all’ospite la
possibilità di informarsi, ricercare ed eventualmente prenotare qualunque tipologia di servizio turistico. Terre
ed Acque Sorprendenti" di Mare & Spiaggia, ma anche d’Arte & Cultura; Natura & Sport; Feste ed Eventi e
Sapori, nella pianura fra il Po, il Reno e l’Adriatico.
Firenze Albergo, Firenze
Il Consorzio Firenze Albergo opera nel campo della prenotazione alberghiera di Firenze e provincia,
raggruppando circa 150 Hotels di tutte le categorie dalla 1 alle 5 stelle, per fare fronte ai diversi livelli di
domanda.
Firenze Convention bureau, Firenze
Florence Promhotels, Firenze
È un consorzio storico, uno dei primi, di prenotazioni alberghiere operante fin dagli anni ottanta del secolo
scorso.
Friendly Versilia, Viareggio, Lucca
Sito dedicato al mondo GLBT (Gay, Lesbian, Bisexual and Trans), molto consultato. Attivato nel 1998, allo
scopo di dare finalmente visibilità alla numerosa comunità GLBT di Torre del Lago.
Giocovacanza - Hotel per famiglie in Trentino
Un club di prodotto che coinvolge 22 alberghi. Le strutture sono dotate di comfort e servizi per numerose
attività all'aria aperta; la motivazione principale è la voglia di stare insieme ai propri bambini per fare una
vacanza i qualità in spensieratezza e tranquillità, con la garanzia di avere tutte le opzioni necessarie.
Golf Toscana, Monsummano Terme, Pistoia
Il Consorzio Golf Toscana si è costituito per promuovere lo scenario golfistico toscana nel mondo e
sensibilizzare l'opinione pubblica alla pratica di questo sport. Vi sono associati i sei principali club golfistici della
Toscana.
Great Hotels Organization.
È una compagnia che offre soluzioni di vendita e prenotazioni ad alberghi indipendenti ed in management.
230
Le configurazioni dei consorzi
HermesHotels
Un marchio di Athena Solutions srl, è protagonista dell'Innovazione nel mercato del Turismo e dell'Hotellerie
dal 2005. È un sistema di Channel Management evoluto in Europa.
Historic Hotels of America (HHA)
Associa hotels e strutture ricettive che rimandano a particolari periodi storici. In Italia, il gruppo alberghiero
di riferimento per gli hotel affiliati è Abitare La Storia.
Hotusa-Eurostars-Familia Hotels
In Italia associa circa 240 alberghi. L’obiettivo della società è ampliare e diversificare la propria offerta
attraverso l’incremento delle strutture ricettive posizionate nelle destinazioni tradizionali, così come all’interno
dei mercati turistici emergenti.
HR Hotel Reservation
È un Consorzio Italiano Alberghiero di mera promozione e commercializzazione. Raggruppa circa 1500 in
Italia; si propone come specialista per le strutture ricettive "low budget" con costi last minute, per tutte le
categorie alberghiere (da una a cinque stelle) e per le altre tipologie (B&B, agriturismi, case per ferie ecc.) nelle
principali città italiane. Il servizio di prenotazioni offerto dal Consorzio Hotel Reservation è gratuito. Il Consorzio
Hotel Reservation non è solo un servizio di prenotazione virtuale, al tuo arrivo nelle principali stazioni e
aeroporti puoi trovare gli help Desk Hotel Reservation, dove vi verrà fornita tutta l'assistenza necessaria.
Il Consorzio Marche Maraviglia
Marche Maraviglia è una Destination Management Company leader per l’incoming nella Regione
Marche.Organizzata in forma di Consorzio, riunisce tutti gli operatori della filiera turistica del territorio
marchigiano, con l’obiettivo comune di promuovere al meglio le Marche come destinazione turistica di
eccellenza, esaltandone l’autenticità, il patrimonio culturale di piccoli borghi, la varietà paesaggistica, la
ricchezza eno-gastronomica.
ILA-Chateaux & Hotels de Charme;
Associa alberghi indipendenti selezionati in base al comfort ed al servizio offerto, che debbono rimandare
ad avventure e storie del passato. In totale, gli alberghi consorziati sono all’incirca 300, dei quali 6 sono gli
alberghi italiani.
Ischia Quality Hotels
È un consorzio di albergatori di Ischia che ha selezionato particolari strutture dell’isola.
Italy Bike Hotels
Associa una quarantina di alberghi la cui filosofia è l’incentivazione agli spostamenti in bicicletta, poiché
propone pacchetti turistici ad hoc e promuove le principali gare ciclistiche a livello provinciale, regionale e
nazionale.
Italy Family Hotels
Consorzio che associa un centinaio di alberghi, ubicati in varie regioni italiane, che garantiscono
un’accoglienza su misura per rispondere alle necessità dei bimbi in vacanza.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
231
Italy Rome Hotels
È il consorzio fondato nel 2006 ed il portale ufficiale della Federalberghi Roma. l'Associazione sindacale di
categoria degli albergatori di Roma e Provincia. La formula giuridica attuata è quella della società cooperativa
a mutualità prevalente.
Italy Spa Hotels
È la prima catena nazionale di hotels specializzati in vacanze dedicate interamente al benessere del corpo
e dello spirito.
ITWG (Italy Hotel Club)
Rientra nella categoria delle catene di albergatori indipendenti. Il gruppo offre alle strutture ricettive tutti i
possibili canali di vendita, prenotabilità, attività di tour operator, marketing e comunicazione tramite la
controllante. Italy Hotel Club offre ai suoi affiliati il vantaggio di mantenere la propria indipendenza e unicità,
ma allo stesso tempo permette, grazie all’unione con le altre strutture della catena, di usufruire dei benefici
generati dall’economia di scala.
Jewels Hotels
È un nuovo entrante nell’ambito delle rappresentanze commerciali dell’hotéllerie internazionale. In Italia gli
alberghi facenti parte sono 12.
Keytel S.A.
È una compagnia spagnola specializzata in rappresentanze alberghiere. Gli alberghi italiani facenti parte di
questo consorzio sono 140.
Le Soste di Ulisse
È un’associazione che opera in Sicilia con la volontà di rappresentare l’eccellenza siciliana, facendo
riferimento al mito di Ulisse, coniugando l’enogastronomia (31 ristoranti e 13 cantine) con il soggiorno del
cliente (20 alberghi). Le strutture sono diffuse in tutte le province siciliane. Propongono il grand tour dell’isola
in chiave enogastronomica. Si stanno sviluppando collegamenti anche con i ristoranti siciliani all’estero.
Leading Hotels of the World (LHW)
È una delle principali organizzazioni mondiali di hotel di lusso, resort e spa, Fanno capo a questo consorzio
statunitense 60 alberghi italiani.
Logis
È la prima catena volontaria di albergatori-ristoratori indipendenti in Europa con più di 2.600 strutture. È
identificata, riconosciuta e apprezzata per i suoi valori di tradizione, accoglienza e qualità. In Italia associa 24
strutture.
Luxe Worldwide Hotels
Associa alberghi di lusso destinati sia alla clientela business che leisure. Possiede circa 200 strutture
distribuite in tutto il mondo, ciascuna delle quali rappresenta un ambiente unico ed irripetibile. In Italia, gli
alberghi facenti parte di questo consorzio sono 3.
232
Le configurazioni dei consorzi
Mare Monti Marmo Società. Consortile, Avenza - Massa Carrara
Attivo dal 1984, sulla Riviera Apuana, è uno dei consorzi storici della Regione. Vi aderiscono più di trenta
strutture fra alberghi, campeggi, stabilimenti balneari e agenzie di viaggio. Organizza anche eventi
promozionali.
Metha Hotels
Si chiama multifranchising il modello scelto da Metha Hotel. La società di consulenza Rimini gestisce una
serie di alberghi che si trovano in aree urbane importanti, strutture da tre-quattro stelle. Gli hotel riportano uno
dei marchi delle catene internazionali partner, ma possono essere di proprietà della stessa Metha Hotel o di
terze parti. Nel 2007 aveva realizzato una partnership con B.Stabili Hotel, realtà creata per investimenti
immobiliari nel campo della ricettività da Fonciere des Regions (80% del capitale) e B.Stabili (20%). Non
sembra che questa iniziativa sia andata avanti.
Minotel International
È un’associazione senza scopo di lucro, che raggruppa alberghi di classe media e qualità superiore e
perlopiù a conduzione familiare. Gli alberghi italiani facenti parte di questo consorzio sono 13.
Montecatini Congressi, Pistoia
La Società consortile a responsabilità limitata a capitale misto pubblico-privato Montecatini Congressi si è
costituita nel maggio del 2001 allo scopo di promuovere e sviluppare il turismo congressuale e d'affari nei tre
principali comprensori turistici della provincia di Pistoia (Montecatini e Valdinievole, Pistoia e comuni limitrofi,
Montagna Pistoiese).
Operatori turistici di Cortona, Cortona, Arezzo
Opera per la promozione della città e dei servizi offerti.
Parco Turistico Cavallino Treporti
Associazione plurisettoriale, con un centinaio di strutture in prevalenza del turismo all’aria aperta, con
ristoranti, agenzie di intermediazione e una quindicina di alberghi.
Piccoli alberghi di qualità
È un consorzio che associa alberghi a dimensione umana, accomunati da un unico spirito, quello di
concepire l'ospitalità in maniera amichevole e personalizzata. La gestione familiare, il calore umano,
l'accoglienza informale sono le caratteristiche che garantiscono il comfort ed il servizio alla clientela.
Pordenone Turismo
È il consorzio ufficiale di hotel di qualità nelle terre pordenonesi; punto di riferimento per scoprire il ricco
patrimonio culturale, paesaggistico e gastronomico di questa provincia.
Preferred Hotel Group
Offre servizi di vendita, marketing e prenotazione ad hotels e resorts indipendenti e di lusso. In Italia le
strutture consorziate sono 37.
Promotrieste - Convention & Visitor Bureau
Il Consorzio fu attivato nel 1985, su iniziativa di un gruppo di operatori di Trieste, al fine di gestire il Palazzo
dei Congressi. Questo è stato uno dei primi esempi di CB in Italia. Promuove e diffonde l'immagine di Trieste
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
233
città dei congressi e turismo in ambito nazionale e internazionale. Ha organizzato fino ad oggi più di 3.000
eventi. Fanno parte del consorzio 19 alberghi dalle tre stelle alle cinque stelle (tutti i 4 e 5 stelle e parte di quelli
a tre stelle) ed un campeggio.
Promovenezia Tourism Promotion
180 soci; Società Consortile mista per la promozione delle risorse culturali, naturali ed enogastronomiche
del territorio veneziano. I progetti attuali riguardano da un lato la promozione di congressi ed altri eventi
aggregativi, dall’altro la promozione e commercializzazione nei mercati di nicchia turismo culturale, itinerari
nascosti, ospiti nell’area di Venezia. Offre anche servizi di consulenza e assistenza tecnica alle imprese
associate.
Promozione Albergatori Montecatini, Montecatini (PAM)
La Pam opera dal 1992 con un'organizzazione efficiente svolgendo attività di promozione e
commercializzazione sui principali mercati turistici italiani ed esteri, particolarmente orientata al termale, al
congressuale e incentive e al turismo sportivo, sia per i gruppi che di tipo individuale. Svolge anche attività dio
commercializzazione recependo più di 200.000 clienti all’anno. Svolge anche una importante attività di gestione
dei flussi sul territorio con la proposta di itinerari e visite puntuali.
Promozione e Commercializzazione turistica Lago di Garda,
Consorzio composto da circa 80 soci fra strutture ricettive, agenzie di viaggio e ristoranti; è il consorzio che
associa gli alberghi ubicati sul Lago, per la promozione delle strutture e delle iniziative promosse per incentivare
il turismo. Il consorzio realizza il Piano di promozione turistica Italia e mercati esteri, proponendo iniziative
integrate di promozione e commercializzazione. Il Piano 2013 mette al primo posto ila gestione del Portale
internet (VisitGarda) e la Web Communication.
Relais & Chateaux
A questo consorzio francese sono associate 36 strutture alberghiere.
Rizzante Gestioni Alberghiere Sas
Il marchio Jesolo-Ok viene creato nel 1998 dal gruppo Rizzante Gestioni Alberghiere Sas. Nel corso degli
anni il numero degli hotel sale a 16.
Romantik
È un consorzio tedesco cui sono associati 23 alberghi italiani.
Seb Raeli Centro Servizi
È un centro di prenotazioni di 9 alberghi situati nel centro storico di Roma.
Siena Albergo, Siena
Il Consorzio Siena Hotels Promotion è nato nel 1977 per iniziativa di alcuni albergatori, del Comune e della
provincia di Siena con lo scopo di promuovere il turismo nel territorio.
Siena Hotel Promotion, Siena
Operativo dal 1997, vi aderiscono le strutture ricettive e ristorative della Provincia. Gestisce anche due punti
di informazione aperti al pubblico a Siena e San Gimignano, a orario continuato.
234
Le configurazioni dei consorzi
Slow Holiday
La filosofia di fondo è il concetto della vacanza lenta (Slow Holiday), ovvero quella da assaporare con calma
e piacere, con l’intento di accogliere, guidare ed emozionare l’ospite in un percorso enogastronomico, culturale,
naturalistico e non solo, promuovendo l’intera Valle D’Aosta.
Small Luxury Hotels of the World
È un consorzio che associa oltre 400 alberghi indipendenti e di lusso ubicati in circa 70 Paesi. In Italia gli
alberghi facenti parte di questo gruppo sono 61.
Summit Hotels & Resorts
Fa parte dei brand Preferred Hotel Group ed è una collezione di hotels e resorts esclusivi. Questi hotels
sono destinati sia al segmento lusso sia leisure che affari.
Supranational Space Hotels
È partner esclusivo della Supranational, associazione internazionale che gestisce vendita e prenotazioni del
network di alberghi affiliati nel mondo. In Italia, gli alberghi facenti capo al consorzio sono 83 ed è orientato alla
clientela d’affari e commerciale. La dimensione della rete è suscettibile di variazioni in seguito al turn-over degli
alberghi nel consorzio.
TAS Alberghi
È un´associazione istituita dalle famiglie proprietarie di 14 tra i migliori alberghi di Abano Terme. Legate da
una nobile e antica tradizione, le famiglie si sono unite in sodalizio per promuovere il valore dell´ospitalità
aponense e la cultura del termalismo euganeo.
Terme Euganee
Tale consorzio è stato attivato nel 1994, con lo scopo di promuovere il territorio del Bacino Termale Euganeo.
Costituito attualmente da 140 operatori turistici (alberghi, ristoranti, trattorie, osterie e bar, aziende agricole,
negozi, agenzie di viaggi, golf club, agenzie di viaggi). Sostiene l’attività di promo-commercializzazione a favore
dei propri associati.
Terre del Levante Fiorentino, Pontassieve, Firenze
Comprende i comuni dei dintorni di Firenze, coincidendo in gran parte con il territorio della Comunità
Montana della Montagna Fiorentina. Svolge attività di incoming, prenotazione per le diverse ricettività, visite
guidate, degustazioni.
Terre d'Elsa, Montaione, Firenze
Nato nel 2004 con finalità di promozione è ora in liquidazione.
Top International
È una rappresentanza alberghiera tedesca che associa strutture di categoria medio-alta, ubicate
prevalentemente in Europa. Gli alberghi italiani che fanno parte di questo consorzio sono 2.
Toscana Promocamping, Dicomano, Firenze
Il Consorzio vuole promuovere e commercializzare, nella regione un turismo ispirato all’amore per la natura,
alla libertà e all’aria aperta e favorisce camping e villaggi che propongono alti standard qualitativi di accoglienza
e svago riconosciuti a livello internazionale.
VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia
235
Travelling Around Italy
Il numero degli alberghi di questo consorzio è 7. La caratteristica degli hotels è di essere a tre stelle ed
ubicate in zone geografiche attrattive per il turismo leisure.
Turisminsieme
È un’associazione riminese cui fanno capo alcuni dei migliori alberghi di Rimini, Riccione ed Igea Marina, da
due a quattro stelle. Si rivolge prevalentemente alla clientela leisure ed opera in collaborazione con il centro
termale e benessere Riminiterme e i Parchi del divertimento della Riviera Romagnola.
Unione Ristoranti del Buon Ricordo
Il Buon Ricordo nasce nella primavera del 1964 per volontà di Dino Villani, uomo d'arte e di cultura ed anche
un grande pubblicitario. Presentando l'iniziativa, distingue i ristoranti di un certo livello dalle trattorie, più
rassicuranti e “casalinghe”, convincendo i ristoratori ad offrire una specialità del Buon Ricordo, cioè una portata
esemplare del territorio in cui opera o a cui si ispira. Negli anni, l’iniziativa si estende anche agli alberghi e
soprattutto agli hotels con ristorante.
Verona TuttIntorno
Consorzio di promozione e commercializzazione turistica di Verona: vi partecipano circa 270 soci, tra cui
aziende alberghiere, extralberghiere, ristoranti, aziende agricole, servizi turistici; partecipano enti pubblici, fra
cui Comune di Verona, CCIAA di Verona, Ente Fiera, Conf-Commercio ed AssIndustria. Si occupa dello
sviluppo turistico e commerciale del territorio veronese e del suo patrimonio culturale, naturalistico ed
enogastronomico.
Vicenza È
Società consortile mista attiva dal 1997 con proprietari di strutture ricettive e agenzie di viaggio. Opera come
Destination Management Organisation associando enti pubblici, organismi privati e gli operatori. Promuove lo
sviluppo del turismo fra gli associati e sul territorio. I soci sono 50. Ha sviluppato 5 rami d’azienda: Vicenza
Film Commission, Vicenza Sport Commission, Progetto De.Co, denominazione comunale per prodotti tipici,
Turismo Industriale, Enoturismo. Gestisce gli uffici IAT. Propone 13 interessanti itinerari fra i quali sono tipici
Goethe a Vicenza, il Gotico, I Luoghi della grande Guerra, i Luoghi del Fogazzaro, l’Itinerario palladiano ed i
Luoghi del turismo industriale.
Vitalpina Hotels Alto Adige
È un consorzio di alberghi che raggruppa i migliori hotel altoatesini specializzati in vacanze escursionistiche
in montagna. Il tema escursione è al primo posto nella filosofia dei Vitalpina Hotel, accanto ad una sana
alimentazione ed a trattamenti da centro benessere a base di prodotti naturali locali.
Whotels.it
È un gruppo che fa capo a Well LLC Worldwide Entertainment & Leisure, con sedi in Usa ed Europa. Nel
proprio circuito riunisce strutture che hanno come comune denominatore la w di wellness.
Worldhotels
È uno dei principali consorzi a livello mondiale di alberghi di medio-alta categoria.
236
Le configurazioni dei consorzi
Youtravel.com
È un consorzio che offre sistemi di prenotazione online ad un gran numero di strutture alberghiere sparse
per il mondo.
Tab. 1 - Alcuni consorzi ed associazioni alberghiere presenti in Italia per numero di hotels. Anni 2013
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
Consorzio
Itwg
Consorzio di Promozione e Commercializzazione turistica Lago di Garda
Hotusa-Eurostars-Familia Hotels
Consorzio Promozione Turistica Marca Treviso
Hotels4u
Keytel S.A.
Charme & Relax
Italy Family Hotels
Ecoworldhotel
HermesHotels
Associazione Italiana alberghi per la gioventù
Condé Nast Johansens
Dimore d'Epoca
Supranational Space Hotels
Abruzzotravelling
Consorzio Turistico Città di Pistoia
Cotup
Consorzio Promotrieste
Unione Ristoranti del Buon Ricordo
Small Luxury Hotels of the World
Consorzio Operatori Turistici isola d'Ischia
Consorzio Turistico Langhe Monferrato Coero
Leading Hotels of the World
Alberghi Diffusi
Associazione Riminidamare
Italy Bike Hotels
Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni
Epoque Hotels
Charming Hotels & Resorts
Preferred Hotel Group
Alberghi Tipici Riminesi
Consorzio Albergatori di Parma e provincia Promoparma
Relais & Chateaux
Piccoli alberghi di qualità
Turisminsieme
Vitalpina
Worldhotels
Consorzio Turistico APM Abetone Montagna Pistoiese
Italy Spa Hotels
Costa Hotels
Chateaux & Hotels Collection
Historic Hotels of America
Logis
Romantik
Giocovacanza
BonsahI
Fonte: elaborazione Mercury e Federalberghi
Num. hotels
2.000
300
235
200
170
140
139
104
95
90
89
89
85
83
80
80
75
73
66
61
60
60
60
53
45
44
40
40
39
37
36
36
36
35
34
33
32
30
30
28
27
26
24
23
22
19
CAPITOLO VI
L’ECONOMIA DEL TURISMO1
1. Lo scenario internazionale
Lo scenario internazionale 2011-2013, con una metafora desunta dal campo dei trasporti, è come diviso in
due parti:
 una economia che tendenzialmente accelera rappresentata dai paesi Brics, da altri asiatici e altri
sudamericani;
 una economia che invece di spingere sull’acceleratore, come vorrebbe, è costretta a tenere il freno
tirato, talvolta anche il freno a mano; rappresentata dai Paesi maturi europei e nordamericani, ma anche
dal Giappone.
Per il prevalere di questi ultimi si è verificato progressivo e generalizzato ridimensionamento che si è tradotto
in una crescita dell’economia mondiale che nel 2010 è avvenuto a un tasso del 5,0% del Pil, nel 2011 ad un
tasso del 3,9%, nel 2012 ad uno del 3,1% e nel 2013 ad uno del 3,0%.
L’economia mondiale è cresciuta considerevolmente mentre non è cresciuta quella europea; quest’ultima si
trova in fase recessiva da qualche anno.
Le parole chiave dei governi europei, degli Usa e del Giappone sono state austerità e crescita.
Nel 2012 il PIL complessivo dell’Eurozona ha registrato un calo del -0,7% e nel 2013 del -0,4%.
La situazione dell’economia italiana è risultata ancora più negativa con una diminuzione del Pil che nei due
anni considerati è stata del -2,5% e del -1,8%.
Nel frattempo nel Bel Paese sono aumentate le misure di inasprimento fiscale.
In questo modo è aumentata l’Imposta sul valore aggiunto (IVA), prima dal 20% al 21% e poi dal 21% al
22%; inoltre è stata introdotta l’imposta di soggiorno mentre sono state modificate ed unificate altre imposte
non certo con l’obiettivo di trarre minori risorse.
Inoltre, le forti interrelazioni che caratterizzano il sistema finanziario hanno reso inevitabile la trasmissione
delle tensioni, oltre che in Europa, anche alle altre maggiori economie avanzate, e in particolare agli Stati Uniti,
al Canada ed al Giappone.
Anche l’adozione di programmi di inasprimento fiscale e di misure rigide di controllo del debito è stato hanno
agito pesantemente sul contenimento dei consumi.
In questo scenario solo l’export, ed anche il turismo come export, hanno avuto un andamento positivo in
controtendenza, favorito dall’economia in espansione, anche se un po’ rallentata, dei principali paesi in via di
sviluppo e dalla debolezza strutturale e strategica delle loro monete. Che vi sia stata anche una domanda di
prodotti industriali nei paesi sviluppati, trainata dalla forte domanda proveniente da Asia e Est Europa, è
sembrato un fatto subordinato.
Per tutto il 2011, ed anche per il 2012 e 2013 l’economia dei Paesi europei è stata ispirata da un
atteggiamento attendista per evitare il peggio, con una grande cautela che ovviamente si è estesa al mondo
imprenditoriale, causando una riduzione della propensione agli investimenti. In questo scenario l’economia
1
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica
238 L’economia del turismo
asiatica è parsa sempre più forte, con prospettive di una lunga crescita, così come si è verificato anche per
l’America del Sud.
Dal 2012 e 2013, per i Paesi dell’Euro è in atto un forte contrazione dei consumi; tale contrazione ha avuto
effetto anche sui Paesi asiatici sotto forma di un rallentamento delle esportazioni. È per questo motivo che
Cina e Sud Est asiatico, nonché Brasile e Argentina, hanno visto un naturale rallentamento della loro crescita,
pur restando le aree più dinamiche del Mondo.
In questo difficile scenario, l’economia turistica mondiale ha segnato nel 2011 un incremento degli arrivi pari
a +4,6%.
Nel corso del 2012 gli arrivi di turisti internazionali nel mondo hanno superato un miliardo, con un aumento
del 3,9% rispetto all’anno precedente; a fine 2013 gli arrivi dei turisti internazionali sono 1,087 miliardi, con un
aumento del 5,0% rispetto all’anno precedente.
Da evidenziare che negli anni considerati le stime definitive hanno rilevato sempre un andamento migliore
di quello apparso dalle stime effettuate ad inizio dei vari anni. In altre parole il turismo ha avuto un andamento
migliore di quanto si pensasse.
La crisi di alcune aree è spesso più che compensata da una maggiore crescita di altre; questo fatto produce
cambiamenti significativi nella geografia del turismo.
Nel 2011 un andamento migliore è stato registrato per il turismo in Europa, dove gli arrivi sono cresciuti del
+5,8%, e in particolare nei paesi dell’Europa mediterranea che complessivamente hanno registrato un +7,6%.
Vi è stata una significativa attrazione esercitata dell’Europa sia sui mercati extra più economicamente
dinamici, sia sui movimenti intraeuropei trainato dalla tenuta delle principali economie continentali a fronte del
crollo, per motivi esogeni, dei flussi verso il Nord Africa.
Nel 2012 e 2013 queste tendenze sono state confermate, anche se con qualche rallentamento.
Per quanto riguarda il nostro paese, i risultati sono stati in linea con la media europea: +5.7% dei flussi
internazionali e +5.3% della spesa, nel 2011.
Più in generale con riferimento al mercato nazionale si può rilevare che:







il biennio 2011-2012 si è caratterizzato per il grande sviluppo della componente estera, che, come si è
visto nei precedenti capitoli, ha trascinato la domanda in generalizzato aumento della spesa totale;
la componente estera ha sostanzialmente tenuto anche nel 2013, quando si è verificata una più forte
crisi della domanda interna;
è aumentata sempre la domanda dei mercati extraeuropei tradizionali spinta da quella dei Paesi
extraeuropei emergenti (in primis BRIC);
ha assunto sempre maggiore importanza, con alti tassi di crescita, il turismo culturale tradizionale,
favorito dallo sviluppo dei clienti extraeuropei, attratti dal patrimonio artistico-culturale del Bel Paese;
ciò è avvenuto anche attraverso il successo di declinazioni specifiche, come l’enogastronomia o ancora
quelle connesse ad alcune delle più importanti destinazioni lacuali del Nord;
le migliori performance si registrano per le regioni competitive sul prodotto culturale tradizionale, con
maggiori integrazioni tra prodotti e anche più vicine ai principali bacini di origine dei flussi; proprio
rispetto ai vicini bacini di origine, ad esempio, assume grande forza il turismo lacuale internazionale del
Nord Italia;
nel 2011-2013 ha operato anche la congiuntura favorevole del calo forzato delle destinazioni Nord
africane;
il fatturato complessivo del comparto risulta sempre più polarizzato, per circa il 56% nel 2012, in cinque
regioni: Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Toscana;
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia

239
considerando la sola componente internazionale, il fatturato imputabile alle cinque regioni è intorno al
70%.
Con riferimento al 2011, la spesa totale ha registrato un ulteriore consolidamento rispetto al 2010, con un
incremento nominale di +2,4%. Hanno contribuito a questo risultato, sia i consumi internazionali, che sono
aumentati con una maggiore intensità pari al 5,6%, sia quelli domestici, aumentati solo dell’1%.
Più in dettaglio, per il movimento turistico internazionale l’andamento positivo ha riguardato sia i flussi che
la spesa, mentre per il turismo domestico alla tenuta in termini di spesa nominale2 (+1%) ha fatto riscontro una
diminuzione dei flussi (-2,6% degli arrivi e -3,1% delle presenze).
Da evidenziare il fatto che i clienti italiani hanno continuato ad andare all’estero: nel 2011, è stata superata
la soglia dei 20,5 miliardi di euro per la spesa degli italiani all’estero.
Sulle performance del sistema turistico italiano durante un periodo di piena crisi economica, hanno influito
il contenimento dei prezzi praticati dagli alberghi e le azioni di destination management intraprese per
differenziare i propri mercati e il proprio prodotto, anche con effetti di sostituzione della domanda, come è
capitato, ad esempio, per le città termali che, di fatto, hanno sostituito una stanca domanda di cure con una
nuova o maggiore domanda d’arte e cultura e di life style.
Nel 2013 rispetto al 2011, invece, si sono manifestati i segnali della crisi essenzialmente a causa delle
difficoltà del turismo domestico.
Nel 2013 rispetto al 2011 si verifica una diminuzione della spesa nominale del -0,9% e reale del -4,8%.
La spesa domestica è diminuita del -4,6% in termini nominali e del -8,3% in termini reali.
La componente internazionale della domanda, invece, ha avuto un andamento positivo, attenuando gli effetti
negativi generali, con un aumento nominale della spesa del 7,0% a fronte di una andamento reale del 2,7%:
2. Occupati, consumi, spesa turistica e valore aggiunto
I consumi internazionali e domestici diretti, indiretti e indotti hanno determinato, nel 2011, 97.063 milioni di
euro di spesa turistica totale in Italia, pari al 10,1% dei consumi finali interni, attivando un valore aggiunto totale
di 104.223 milioni di euro, il 7,4% dell’intero valore aggiunto nazionale, e un numero di unità di lavoro che nel
2011 si è confermato pari a circa 3,3 milioni (il 13,8% dell’occupazione totale nazionale)3.
Nel 2013 la spesa turistica globale in Italia è stata di 96.222 milioni di euro, con una variazione negativa del
-2,7% ma con unna incidenza sul totale dei consumi pari al 10,3%, perché gli altri consumi delle famiglie sono
diminuiti di più di quelli turistici.
Il valore aggiunto turistico dell’anno 2013 è stato di 103.268 milioni di euro, che resta pari al 7,4% di tutto il
valore turistico nazionale; le unità di lavoro occupate sono 3,293 milioni, dei quali 1,898 milioni sono occupati
diretti, gli altri indiretti o indotti.
Considerando quanto i consumi turistici incidono sui consumi delle regioni, a fronte di un’incidenza media
nazionale nel 20114 confermata al 10,1%, due regioni si caratterizzano per percentuali strutturalmente
collocate oltre il 30%: Trentino Alto Adige, 32,4%, e Valle d’Aosta, 41,4%. Altre otto regioni, le stesse rilevate
nello scorso biennio, ad eccezione della Puglia, si distinguono per pesi comunque superiori al 10% (nell’ordine:
Liguria, Toscana, Sardegna, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia). Solo Basilicata,
Piemonte e Lombardia registrano una percentuale inferiore al 6%. Tutte le regioni del Nord più Toscana e
Lazio si distinguono per un progressivo aumento della quota. Per contro, la tendenza ad una contrazione del
Cfr. XVIII e XIX Rapporto sul turismo Italiano, cit.
3 Si ricorda che a gennaio 2014, il 2011 è l’ultimo anno con dati economici definitivi disponibili.
4 Il 2011 è l’ ultimo anno con dati disponibili ai fini di questa analisi.
2
240 L’economia del turismo
peso dei consumi turistici sui consumi totali si registra nelle restanti regioni del Centro e del Mezzogiorno, con
le sole eccezioni della Sardegna e della Puglia.
In media nazionale, 100 euro spese in beni e servizi turistici nel 2011, danno vita ad un valore aggiunto
totale di 107 euro, con comportamenti che risultano abbastanza simili nelle diverse aree del paese. Ciò che
più differenzia le regioni è, oltre al peso della spesa turistica, la quota dell’effetto complessivo che resta
all’interno di ciascuna regione.
Così, alcune regioni di grande attrazione come il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta dipendono in larga
misura dalla attività turistica, ma date le loro dimensioni e le caratteristiche del proprio apparato produttivo,
diffondono molti degli effetti di attivazione anche sulle regioni vicine: Lombardia e Piemonte ad esempio
finiscono con l’usufruire in modo consistente di tali vantaggi pur essendo aree comparativamente a minore
vocazione turistica.
Graf. 1 - Incidenza dei consumi turistici sul totale dei consumi interni delle singole regioni. Anno 2011
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
Veneto, Emilia Romagna e, in misura minore, Toscana riescono ad avvantaggiarsi del fatto di essere aree
fortemente turistiche e di avere anche un sistema produttivo in grado di trattenere una parte rilevante degli
effetti di attivazione.
In termini di peso del valore aggiunto turistico sul valore aggiunto totale, la tendenza nel 2011 è di un lieve
recupero rispetto al biennio precedente, sia su scala nazionale che a livello regionale, seppure con intensità
diverse.
Per quanto riguarda le regioni meridionali, il 2011 conferma in Sardegna (10,9%) e Abruzzo (8,8%) il
rafforzamento dell’economia turistica rispetto al resto del sistema produttivo, con un peso del PIL turistico su
quello totale regionale al di sopra della media nazionale. Resta invece basso, anche se lievemente in crescita,
il peso del fenomeno in particolare in Basilicata e Calabria (6% e 5,9% del PIL regionale): ciò dipende sia dalla
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
241
debolezza produttiva di queste aree, ma ancor di più dalla difficoltà ad affermare la propria capacità di
attrazione sui principali mercati di domanda, soprattutto internazionali.
Nel resto del paese, l’incidenza del valore aggiunto turistico regionale sul valore aggiunto complessivo di
ciascuna regione, si traduce in quote superiori alla media in dieci regioni: Valle d'Aosta (21,7%); Trentino A.A.
(16,2%), Sardegna (10,9%), Liguria (10,5%), Toscana (10,2%), Abruzzo (8,8%), Emilia Romagna (8,7%),
Veneto (8,2%), Lazio (7,8%), Marche (7,5%). In fondo alla classifica troviamo Piemonte (4,6%) e Lombardia
(5,2%).
Graf. 2 - Valore aggiunto attivato dalla spesa turistica. Peso percentuale sul valore aggiunto regionale.
Incidenza del valore aggiunto turistico sul totale del valore aggiunto regionale. Anno 2011.
Fonte: XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
In termini reali, la ricchezza prodotta dal turismo registra nel 2011 un aumento dell’1,3%; è un risultato
migliore rispetto a quello del PIL nazionale (+0,7% sul 2010), ma anche di settori strategici del made in Italy.
Un esempio su tutti è il comparto del Tessile e Abbigliamento che, nel 2011, ha subito lo scorso anno un calo
di -5,5%.
Si conferma dunque che il sistema produttivo che ruota intorno al turismo continua a reggere meglio di altri
comparti economici. Se è vero che ormai la vacanza è considerata un bene al quale non si rinuncia, ma che
può essere rimodulato a seconda del proprio budget di spesa, è anche vero che la domanda è stata spinta dal
mercato estero, in particolare da quella dei paesi emergenti.
Nel 2013 la propensione media alla spesa degli stranieri ha registrato un ulteriore aumento fino a circa 103
euro, rispetto ai circa 99 euro del 2011. In diminuzione invece la spesa pro capite degli italiani che, secondo le
stime, si sarebbe posizionata intorno ai 65 euro.
Tab. 1 - Incidenza della spesa turistica in Italia sul totale dei consumi finali interni (milioni di euro correnti)
2007
2011
2013
Consumi turistici
italiani
(1)
63.959
66.173
63.158
Consumi turistici
stranieri
(2)
31.121
30.890
33.064
Consumi
finali interni
(3)
905.115
961.535
935.363
(1)/(3)%
((1)+(2))/(3)%
7,1
6,9
6,8
10,5
10,1
10,3
Fonte: elaborazioni CISET in XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013. 2013 stime provvisorie.
In termini macroeconomici, dunque, i 96,2 miliardi di euro di consumi turistici in Italia nel 2013 si sono ripartiti
in 33,64 miliardi (erano 30,9 nel 2011) spesi dalla domanda straniera, pari 34,4% del totale, e in 63,2 miliardi
242 L’economia del turismo
(erano 66,2 nel 2011) spesi dagli italiani (65,6% del totale). Per quanto riguarda la dinamica in atto, dunque, è
da evidenziare la rimonta della componente internazionale.
A fronte di tali dinamiche, si riduce al 6,8 l’incidenza della spesa turistica domestica sul totale dei consumi
finali interni, mentre per effetto della componente straniera sale al 10,3% è il peso della spesa turistica totale.
Passando ora all’analisi d’impatto, il valore aggiunto attivato dai consumi turistici nel 2011 supera, tenuto
conto anche degli effetti indotti, i 104 miliardi di euro (Tab. 1), con aumenti nominale e reale rispettivamente
del +2,3% e +1,3% rispetto all’anno precedente.
Nel 2013 il valore aggiunto turistico si riduce a 103.286 milioni, ma aumenta la sua rilevanza relativa rispetto
ad altri comparti; vale quasi 2 volte quello che si è prodotto nel comparto agricolo-alimentare e quasi cinque
volte
Tale valore, pari al 7,4% di tutto il valore aggiunto prodotto in Italia in quell’anno, evidenzia l’importanza
crescente del settore che, anche grazie alla stima più precisa dei diversi livelli di attivazione, giunge a valere
oltre quattro volte quello prodottosi nel comparto Agricolo-alimentare e vale quasi cinque volte la ricchezza
prodotta nel dal settore Tessile e abbigliamento.
Tab. 2 - Peso del Valore Aggiunto turistico su alcuni comparti rilevanti del sistema produttivo italiano (milioni di
euro). Anno 2011
Industria Viaggi e Turismo
Agricoltura
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
Prodotti tessili e dell'abbigliamento
Commercio
Alberghi e ristoranti
Valore 2011
104.223
27.637
25.044
21.491
154.518
58.377
Percentuale
100%
377%
416%
485%
67%
179%
Valore 2013
103.268
30045
26609
21897
149.423
58589
Percentuale
100%
344%
388%
472%
69%
176%
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
È interessante notare che il valore aggiunto turistico supera di quasi l’80% il reddito prodotto dal comparto
“Alberghi e ristoranti”.
Tale dato rafforza il carattere trasversale dell'attività turistica e la sua elevata capacità di attivazione, ma
evidenzia anche l’articolazione e complessità del comparto ricettivo.
Il mercato alberghiero è parte integrante e decisivo del sistema, all’interno del quale rappresenta
nettamente la principale voce di spesa tra le diverse tipologie ricettive, arrivando a quasi i due terzi della spesa
totale.
La ricomposizione dei pesi relativi dei vari comparti avvenuta in Italia negli ultimi anni, ha evidenziato il ruolo
crescente del turismo che è diminuito meno o aumentato di più rispetto agli altri comparti.
L’esame dell’andamento del comportamento degli stranieri e dei residenti evidenzia il ruolo dinamico dei
primi, mentre i secondi, nell’anno 2011, hanno avuto un andamento stazionario sia in termini di movimento
turistico che dei consumi. Nel 2013 l’andamento degli italiani è stato ancora più negativo.
È opportuno ricordare, anche in questa sede, che il 2011 è stato un anno record per il turismo italiano, ma
esclusivamente per la spinta della domanda estera.
3. Un allargamento di campo
L’economia del turismo coinvolge altri attori ed altre tipologie di spesa oltre ai consumi dei turisti.
L’aggiornamento dell’impatto del turismo in Italia, adottando la composizione formulata dal World Travel and
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
243
Tourism Council (WTTC), consente di definire l“Economia allargata dei viaggi e del turismo”, secondo le stime
di fatturato e di PIL elaborate da WTTC5.
Volendo stimare l’economia turistica allargata, la domanda turistica complessiva determina 174,315 miliardi
di fatturato (era di 175,839 miliardi nel 2011) e genera 187,080 miliardi di valore aggiunto (era 188,810 miliardi
nel 2011), pari al 13,4% del totale del valore aggiunto in Italia.
Tab. 3 - Industria dei viaggi e del turismo ed economia allargata (milioni di euro)
SPESA DEGLI ATTORI
A. Turisti:
- consumi dei turisti
B. Aziende:
- investimenti in beni capitali
- spese per viaggi d'affari
C. Governo centrale e locale
- spese per turismo
Tot. domanda/fatturato
Stima V.A.(*) da consumi turistici (A)
Stima V.A.(*) da totale domanda turistica (A+B+C)
INCIDENZA PIL TURISTICO SU PIL
- % V.A. da consumi turistici su V.A. Italia
- % V.A. da domanda totale turistica su V.A. Italia
Economia allargata
secondo WTTC
(composiz. %)
Industria italiana dei
viaggi e del turismo XVII
Rapporto (2011)
Ipotesi economia allargata
Italia 2013 su percentuali
WTTC
55,2%
96.222
96.222
20,1%
17,8%
-
35.037
31.028
6,9%
100,0%
96.222
103.268
12.133
174.315
103.268
187.080
7,4%
7,4%
13,4%
Fonte: elaborazioni da XVIII e XIX Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
Nell’economia allargata del turismo, i consumi dei turisti rappresentano il 55,2% del fatturato complessivo;
quasi il 38% viene generato dalle aziende (il 20,1% in investimenti in beni capitali e il 17,8% in spese per viaggi
d'affari), e un ulteriore 6,9% è dovuto alle spese per turismo da parte delle autorità governative. Ciò significa
che ai 96,2 miliardi di euro spesi dai turisti vanno aggiunti 78,1 miliardi imputabili agli altri attori, per un totale
di 174,3 miliardi di domanda espressa dagli stakeholders del turismo. A partire da questi dati di spesa, è
possibile stimare due livelli di PIL turistico, considerando anche quello attivato dai soli consumi turistici, pari a
103,3 miliardi di euro. L’incidenza del valore aggiunto sul PIL totale oscilla, dunque, da un minimo del 7,4% a
un massimo del 13,4%.
4. Il ruolo sempre più rilevante del valore aggiunto turistico e del comparto alberghieroristorativo
Nel 2011, anno con il massimo del movimento turistico, il valore aggiunto attivato direttamente dai consumi
turistici in Italia è stato pari a 54.124 milioni di euro, con un incremento del +2,3% rispetto al 2010: 17.155
milioni di euro è stato il valore aggiunto diretto attivato dalla dinamica spesa internazionale del 2011. Tale
spesa, aumentata di più del 6% è arrivata a rappresentare il 32% del totale, mentre la ricchezza diretta generata
dal turismo italiano pari a 36.969 milioni di euro, è cresciuta dello 0,9%, in linea con la spesa.
Se si sommano anche gli effetti indiretti e indotti, i livelli di valore aggiunto attivati dalla domanda turistica
totale nel 2011 salgono a 104.223 milioni di euro, ripartiti per il 31,5% al turismo internazionale, e per il restante
68,5% al turismo domestico.
L’analisi dei moltiplicatori comprensiva dell’effetto keynesiano consente di rivedere il rapporto tra valore
aggiunto turistico diretto e quello diretto, indiretto e indotto, alzando il moltiplicatore a 1,93: ogni 100euro di
5 WTTC, http://www.wttc.org/eng/tourism_satellite_accounting_tool
244 L’economia del turismo
ricchezza prodotte nelle attività direttamente a contatto con il turista, se ne producono altre 93 nel resto del
sistema produttivo.
Rapportati al valore aggiunto nazionale prodottosi nel 2011, infine, i 104.223 milioni di euro generati dal
turismo pesano per il 7,4%. Il valore aggiunto turistico straniero, pari a 32.866 milioni di euro, mantiene la sua
posizione continuando a spiegare il 2,3% del totale, a fronte di un’incidenza pari a 5% dei 71.357 milioni attivati
dalla spesa degli italiani.
Tab. 4 - Attivazione dei consumi turistici. Anno 2011
Effetti
Diretti
Totali
(milioni di euro correnti a prezzi base)
17.155
32.866
36.969
71.357
54.124
104.223
7,4%
1,93
(migliaia)
611
1.052
1.304
2.271
1.915
3.323
13,8%
1,74
(milioni di euro)
9.359
20.661
30.020
6,3%
Valore Aggiunto da consumi turistici:
Stranieri
Italiani
TOTALI
% sul totale nazionale
Moltiplicatore
Occupazione tot. da consumi turistici:
Stranieri
Italiani
TOTALI
% sul totale nazionale
Moltiplicatore
Importazioni da consumi turistici:
Stranieri
Italiani
TOTALI
% sul totale nazionale
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
Tab. 5 - Italia 2011. Valore Aggiunto per ramo e branca attivato dalla domanda di consumi turistici (milioni di
euro correnti)
Valore aggiunto
Agricoltura
Prodotti energetici
Alimentari
Tessili e cuoio
Altri prodotti della trasf. Industriale
Costruzioni
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti
Intermediazione monetaria e finanziaria
Locazione di fabbricati (att. imm. e noleggio)
Attività ricreative
Servizi vari
Totale
Stranieri
(a)
402
270
676
385
825
138
2.291
6.980
1.134
496
1.130
801
1.627
17.155
Diretto da:
Consumi turistici
Italiani
(b)
929
566
1.461
851
1.765
299
4.840
15.069
2.435
1.047
2.506
1.744
3.458
36.969
Totali
(a+b)
1.331
836
2.137
1.236
2.590
436
7.131
22.048
3.569
1.542
3.636
2.545
5.086
54.124
Stranieri
(a)
1.182
881
1.141
646
2.140
517
4.425
7.962
2.701
1.690
4.231
1.595
3.756
32.866
Totale da:
Consumi turistici
Italiani
(b)
2.658
1.875
2.491
1.443
4.643
1.127
9.520
17.226
5.868
3.634
9.325
3.483
8.066
71.358
Totali
(a+b)
3.840
2.756
3.632
2.089
6.782
1.644
13.945
25.188
8.569
5.324
13.556
5.077
11.822
104.224
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
La Tabella 5, infine, mostra la composizione settoriale del valore aggiunto turistico per il 2011. Resta
confermata l’importanza del comparto “Alberghi e ristoranti” che mantiene una quota intorno al 41% di tutto il
valore aggiunto turistico diretto e il 24,2% di quello totale, molto significativa risulta la quota che si forma nei
comparti non propriamente turistici, a prova della forte trasversalità del fenomeno.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
245
La sempre maggiore rilevanza del turismo è ben evidenziata da grafico n. 3 che mette a confronto incidenza
sul valore aggiunto nazionale del comparto manifatturiero e turistico; il primo è in continuo calo, mentre il
secondo osserva una linea di tendenza leggermente crescente.
Graf. 3 - Incidenza dell’industria manifatturiera e dei servizi ricettivo-ristorativi sul totale del valore aggiunto
nazionale. Anni 2000-2012
Fonte: M. Politi, F. Petrei, I flussi turistici internazionlai nelle strutture ricettive italiane. Paper presentato alla XIII Conbferenza Ciset-Banca d’Italia a
Venezia il 17 aprile 2013. Aggiustamenti.
5. L’occupazione turistica
Secondo quanto indicato nel XVIII Rapporto sul turismo italiano, nel 2011, il comparto turistico ha sostenuto
complessivamente, compresi gli occupati in attività indirette e indotte (effetto keynesiano), 3.323.000 unità di
lavoro. Il confronto con i livelli diretti di occupazione consente di fissare a 1,74 il moltiplicatore.
Complessivamente, l’incidenza sul totale nazionale dell’occupazione turistica è pari al 13,8%.
Nel 2013 gli occupati nel turismo in attività dirette, indirette e indotte sono stimati in 3.293.000 unità di lavoro;
1.898.000 sono gli occupati diretti, pari al 57,6%.
Passando alla distinzione tra spesa turistica straniera e italiana, la prima attiva, nel 2013, il 34,4%
dell’occupazione turistica diretta, con 654.000 unità. Ha impiegato il 34,8% dell’occupazione direttamente
impegnata nella produzione per il turismo.
Fra gli occupati diretti in attività turistiche rimane forte, per quanto in diminuzione, la presenza di lavoro
indipendente, che si traduce in una quota del 34,8% nel comparto degli alberghi e ristoranti (era del 36,5% nel
2000), contro una media nazionale del 28,2% (era del 30,5% nel 2000). Il livello di occupazione diretta risulta
in linea con l’andamento registrato dal valore aggiunto e come conseguenza dei medesimi fattori (paragrafo
5.1).
Dall’analisi settoriale, infine, risulta che di tutti gli occupati diretti, il 48,3%, ha lavorato nel comparto “Alberghi
e Ristoranti”. Questo settore, pur registrando negli ultimi anni una lieve flessione, rimane di gran lunga il più
importante in termini di occupazione turistica.
Il dettaglio settoriale mette in evidenza inoltre il peso del comparto agricolo (3,5%, pari a 67.000 unità), degli
Alimentari (2,1%, pari a 40.000 unità) e quello degli Altri prodotti della trasformazione industriale (3,6%, pari a
70.000 unità). Del 6,6% (126.000 unità), infine, il peso dei servizi di trasporto.
246 L’economia del turismo
Tab. 6 - Italia 2011. Occupati totali per ramo e branca attivati dalla domanda di consumi turistici (migliaia di
occupati)
Occupati totali
Agricoltura
Prodotti energetici
Alimentari
Tessili e cuoio
Altri prodotti della trasf. Industriale
Costruzioni
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti
Intermediazione monetaria e finanziaria
Locazione di fabbricati (att. imm. e noleggio)
Attività ricreative
Servizi vari
Totale
Stranieri
(a)
20
3
12
8
22
4
77
297
40
15
3
41
68
611
Diretti da:
Consumi turistici
Italiani
(b)
47
6
27
18
47
9
164
628
86
32
7
89
143
104
Totali
(a+b)
67
9
40
26
70
14
24
925
126
46
11
129
212
1.915
Stranieri
(a)
60
9
21
13
58
16
148
338
96
50
13
81
148
1.052
Totali da:
Consumi turistici
Italiani
(b)
133
20
47
30
126
35
322
718
207
110
27
178
317
2.271
Totali
(a+b)
193
30
67
44
184
51
471
1.057
303
160
40
258
465
3.323
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
All’occupazione turistica dipendente è stato dedicato un apposito capitolo.
6. La spesa turistica nelle regioni e delle regioni
La spesa complessiva nelle singole regioni, comprensiva di quella dei residenti, rivela che alcune sono
prevalentemente bacini di origine dei flussi di origine, altre prevalentemente bacini di destinazione ed altre
ancora sia di origine che di destinazione.
Nell’anno 2011 vi sono cinque regioni, in ognuna delle quali si sono realizzati più di 10.000 milioni di spesa;
nell’ordine Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Lombardia, per una percentuale che rispetto al totale
nazionale è maggiore della metà della spesa complessiva sul territorio nazionale (54,6%).
Graf. 4 - Quota di spesa turistica complessiva nelle singole regioni
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Graf. 5 - Quota di spesa nazionale del movimento turistico all’interno di ogni singola regione
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
Graf. 6 - Quota del movimento dei residenti nella regione sul totale del movimento turistico della regione
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
Graf. 7 - Saldo turistico delle regioni italiane nel 2011
Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
247
248 L’economia del turismo
Le prime cinque regioni per spesa incoming sono anche fra le prime regioni sette per spesa outgoing. In
primo luogo la Lombardia, che da sola attiva più di un quarto (25,4%) della spesa dei nazionali domestica e
all’estero; seguono Lazio (12,5%), Piemonte (9,9%), Emilia Romagna (8,3%), Veneto (7,8%) Campania (6,6%)
e Toscana (5,2%). Si aggiungo, quindi, Piemonte e Campania, come grandi bacini di origine dei flussi turistici.
Le prime cinque regioni per turismo attivo (incoming dall’estero più residenti) determinano, dunque il 54,6%
del movimento ed il 60,9% del movimento verso le altre regioni ed all’estero.
Appare evidente che il turismo, pur essendo un fenomeno molto diffuso sul territorio si svolge
prevalentemente in alcune aree. La regione con la maggior quota di spesa turistica determinata dai propri
residenti è la Sicilia (63,1%), seguita dalla Calabria (57,0%), dalla Puglia (53,5%), dal Piemonte (37,4%) e da
altre quattro regioni del mezzogiorno (Abruzzo, Sardegna, Molise e Basilicata). È una conferma che nel Sud e
nelle Isole la gran parte del movimento attivato è autoctona.
Se però si verifica il peso reale dei differenziali di spesa, considerando i valori assoluti delle presenze interne
di ogni regione al primo posto si colloca sempre la Sicilia con 3.617 milioni di spesa pari al 14,0% di tutte le
spese dei residenti nelle regioni all’interno della regione di appartenenza, ma alò secondo si colloca il Lazio
(10,8%), al terzo l’Emilia Romagna (10,2%), al quarto la Toscana (9,2) e quindi il Veneto (8,9%)%).
Nelle ultime posizioni si collocano, ovviamente le regioni più piccole: Valle d’Aosta, Umbria, Basilicata e
Molise e/o senza litorale.
7. La bilancia turistica
Il saldo della bilancia turistica mostra un andamento altalenante, fino agli ultimi tre anni, quando, nel 2011,
torna superiore a +10 miliardi di euro; nel 2012 supera gli 11,5 miliardi e nel 2013 supera i 12,9 miliardi.
Tab. 7 - Bilancia turistica. Consumi in Italia dei non residenti (CINR), Consumi all'estero dei residenti in Italia
(CERI) e saldi (milioni di euro).
ANNI
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
CINR
31.121
31.090
28.856
29.257
30.891
32.085
33.064
NI
2005=100
109
109
101
102
108
112
116
CERI
19.952
20.922
20.015
20.416
20.583
20.512
20.159
NI
2005=100
111
116
111
113
114
114
112
SALDI
11.169
10.168
8.841
8.841
10.307
11.573
12.905
NI
2005=100
93
91
87
100
117
131
122
Fonte: aggiornamento del XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013
Il suo aumento è determinato dalla forte spinta delle entrate internazionali, a fronte dei una considerevole
diminuzione della spesa all’estero dei residenti in Italia.
La tabella 7 evidenzia, al 2013, l’evoluzione della bilancia turistica e delle sue componenti6 (Consumi in
Italia dei non residenti, e Consumi all’estero dei residenti in Italia), espresse in euro a prezzi correnti.
Il saldo a prezzi reali mostra un trend ancora meno brillante, almeno fino al 2010, quando, dopo una perdita
del 42% in soli tre anni, il saldo torna sopra +9 miliardi, grazie alla dinamica positiva delle entrate, il cui valore
6 A partire dal 1990, sull’andamento della bilancia turistica e sul livello delle poste che la compongono ha influito il provvedimento di liberalizzazione
valutaria adottato all’inizio di quell’anno. Tale provvedimento, infatti, ha eliminato qualsiasi formalità per tutti gli acquisti, effettuati all’interno della UE
che comportino pagamenti non superiori ad una cifra stabilita all’inizio in 20 milioni di lire e successivamente rivista. Così, tutti i pagamenti inferiori ai
limiti indicati ed effettuati da stranieri vengono contabilizzati, indipendentemente dai beni acquistati, nella voce “Viaggi” che in tale modo rischia di
sovrastimare il vero e proprio movimento valutario per turismo.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
249
reale resta comunque del 9% inferiore a quello del 2007. Nello stesso periodo il calo reale delle uscite è stato
di circa il 7%.
8. Il Conto Satellite del Turismo (CST)
Il 4 Luglio 2012 è stato presentato dall’Istat il primo Conto Satellite del Turismo dell’Italia (CST), con dati
riferiti al 2010.
Il CST considera congiuntamente attività e fenomeni connessi al turismo che ricadono in diverse attività
produttive, quali alberghi, pubblici esercizi, servizi di trasporto, agenzie di viaggio, servizi ricreativi e culturali,
al fine di valutare le dimensioni ed il valore dell’industria turistica in un contesto statistico armonizzato, in grado
di dare la giusta collocazione ed evidenza alle informazioni derivanti dalle diverse fonti statistiche.
La ricomposizione dei dati, finora disponibili in modo sparso e non coerente, nel CST assume un grande
rilevanza per la valutazione del reale peso del comparto economico, ma anche in questo caso il gruppo di
lavoro sembra essersi fermato; recentemente è stato attivato un nuovo gruppo.
Il CST prende forma sulla base del Quadro Metodologico Raccomandato (QMR 2008) della Commissione
Europea (Eurostat), dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e
dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT).
La motivazione che è dietro alla nascita e allo sviluppo del CST, già presente d anni in diversi altri paesi, è
avere una stima delle dimensioni e del valore dell’industria turistica.
Le prime realizzazioni possono essere consideraste sperimentali
Nel 2010 il valore aggiunto del turismo (VAT) direttamente attivato dalla domanda supera gli 82 miliardi di
euro e rappresenta il 6,0% del totale valore aggiunto prodotto in Italia.
In un confronto internazionale, per la Spagna l’incidenza del settore turistico in termini di valore aggiunto ha
un impatto complessivo sul PIL del 10,2%; ma considerando anche gli effetti indiretti; considerando solo quelli
diretti anche per la Spagna l’incidenza è ridimensionata al 6,5%, dunque a un valore vicino a quello stimato
per l’Italia.
Relativamente ad altri importanti Paesi europei la rilevanza del settore turistico, sempre misurata in termini
di incidenza del valore aggiunto, si attesta al 4,0% per la Francia, 3,8% per il Regno Unito, 3,2% per la
Germania e 5,4% per l’Austria. La quota turistica più alta in termini di valore aggiunto fra i paesi UE si osserva
per Cipro con l’8,7%7.
Ovviamente l’incidenza sul Pil è determinata dal peso del turismo ma anche dal peso delle altre economie;
è evidente che, supponendo la stessa dimensione del fenomeno, il peso del turismo è relativamente minore
per quei paesi che hanno le altre economie più forti.
Con riferimento all’Italia si stima che nel 2010 il valore aggiunto prodotto dalle attività connesse al turismo
sia stato pari a 82.833 milioni di euro, equivalente al 6,0% del totale valore aggiunto dell’economia italiana per
lo stesso anno. Di questi 82 miliardi il 76,8% è stato generato dalle industrie caratteristiche del turismo, mentre
il restante 23,2% è da attribuirsi alla restante parte del sistema produttivo nazionale.
I numeri indicati diventano più significativi se si considera che il valore aggiunto del turismo equivale a oltre
quattro volte a quello prodotti dal settore agricolo – alimentare e quasi cinque volte la ricchezza generata dal
settore dei tessili e abbigliamento, moda compresa. Paragonando il comparto turistico ai due comparti appena
menzionati, si riesce a comprendere la grande incidenza del comparto all’interno del sistema economico del
Paese, nonostante non sempre questo ruolo sia riconosciuto.
Le incidenze del turismo dei Paesi citati sono tratte da Tourism Satellite Accounts in the European Union – Vol. 2, Eurostat. Gli anni a cui si riferiscono
le percentuali dei vari Paesi possono essere diversi.
7
250 L’economia del turismo
Il consumo turistico interno nell’anno 2010 ammonta a 114.016 milioni di euro se si includono, oltre alle
spese effettuate dai visitatori residenti e non residenti all'interno del Paese, anche altre componenti, quali ad
esempio la spesa sostenuta dalle aziende per viaggi d’affari o i servizi resi per l’impiego di seconde case di
proprietà. La parte prevalente è stata assorbita dalla spesa dei turisti Italiani (44,2% del totale), mentre la spesa
del turismo straniero ne rappresenta il 25,7%. Le altre componenti del consumo turistico, tra le quali rientra
l’utilizzo delle seconde case per vacanza, ricostruiscono il restante 30,1% della domanda turistica.
Graf. 8 – Incidenza del turismo sul PIL dell’Italia a confronto con i principali competitors
Fonte: elaborazioni su dati Istat, Conto satellite del turismo per l’Italia
Il CST presenta un tavola sul turismo inbound, una sul turismo domestico, una sul turismo outbound o
outgoing ed una complessiva sui consumi turistici interni.
L'attività che contribuisce in maggior misura a creare valore aggiunto è il settore alberghiero e della
ristorazione (31,7%), seguita da quella relativa alle seconde case (22,7%). Impatto minore per i trasporti e i
servizi di noleggio mezzi, che totalizzano il 10% del valore aggiunto totale.
La spesa interna dei turisti è pari a 79.705 milioni di euro. Di questi, 50.366 milioni derivano dalle spese per
turismo domestico, ovvero quello degli italiani all’interno del Paese, e i restanti 29.338 dalle spese generate
dall’inbound, ovvero il turismo internazionale. La spesa che in entrambi i casi influisce maggiormente è quella
riguardante i servizi ricettivi. La differenza della spesa fra domestici (31,6%) e stranieri (41,1%), si spiega con
l’ampia quota di italiani che trascorrono le vacanze nelle seconde case (30,1%).
Nel caso della ristorazione, la percentuale di spesa sostenuta da italiani e stranieri è analoga (20,7%
nazionali, 22,5% inbound), lo stesso accade per i beni non tipicamente turistici quali alimenti e carburante,
(21,6% e 24%). Gli italiani spendono invece di più per i servizi di intermediazione erogati dalle agenzie di
viaggio (5,6% contro 0,6%) e per i trasporti (il 16% contro il 7,1%). Da rilevare, infine, il fatto che l’11,7% della
spesa domestica è sostenuta dagli escursionisti.
Dal lato dell’offerta, il 3,2% della produzione totale dell'economia è stata impiegata per soddisfare la
domanda turistica.
La quota raggiunge livelli elevati nel caso di prodotti più direttamente caratteristici del turismo, come le
agenzie di viaggio e i tour operator (99,7%), le strutture ricettive (98,5%), il trasporto aereo (96%) e quello
ferroviario (86,4%). Rilevante anche il peso turistico dei servizi di ristorazione (22,2%) e del commercio al
dettaglio di prodotti acquistati dai visitatori (16,1%).
Uno degli obiettivi principali del CST è quello di mettere in relazione la domanda turistica con l’offerta in
termini monetari e conseguentemente di determinare l’impatto del turismo sull’economia di riferimento. Nel
2010 in Italia il 3,2% dell’offerta totale dell’economia è stata impiegata per soddisfare la domanda turistica.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
251
Tab. 8 - Consumo turistico interno. Anno 2010. Milioni di euro
PRODOTTI
Prodotti turistici caratteristici
1- Servizi ricettivi per i visitatori
1.a- Servizi ricettivi diversi dal punto 1.b
1.b- Servizi ricettivi relativi all'uso di seconde case
di proprietà
2- Servizi di ristorazione
3- Servizi di trasporto ferroviario passeggeri
4- Servizi di trasporto su strada passeggeri
5- Servizi di trasporto marittimo per vie d’acqua
passeggeri
6- Servizi di trasporto aereo passeggeri
7- Servizi di noleggio mezzi
8Servizi
delle
agenzie
di
viaggio
e altri servizi di prenotazione
9- Servizi culturali
10- Servizi sportivi e ricreativi
Beni turistici specifici e non specifici del Paese
TOTALE
Spesa interna per turismo
Spesa
Spese
interna
Spese del
del
per
turismo
turismo
turismo
domestico
inbound
(4.1) =
(2.3)
(1.3)
(1.3) +
(2.3)
22.306
39.480
61.786
12.064
15.893
27.957
10.759
12.539
23.298
Altre
componenti
del
consumo
turistico
(4.2)
Consumo
turistico
interno
(4.3) = (4.1)
+ (4.2)
Incidenza %
33.808
22.288
7.858
95.594
50.245
31.156
83,8
44,1
27,3
1.305
3.354
4.659
14.430
19.089
16,7
6.604
216
696
10.426
1.639
2.087
17.031
1.854
2.783
0
677
494
17.031
2.531
3.277
14,9
2,2
2,9
42
1.823
1.866
1
1.867
1,6
1.138
204
2.507
340
3.645
544
3.593
339
7.238
883
6,3
0,8
188
2.837
3.025
3.817
6.842
6,0
258
896
7.033
29.338
431
1.496
10.886
50.366
689
2.393
17.919
79.705
643
1.957
504
34.312
1.331
4.349
18.423
114.016
1,2
3,8
16,2
100
Fonte: primo Conto satellite del Turismo” – Istat.
Tab. 9 - Produzione e valore aggiunto del turismo per branca di attività economica. Anno 2010. Milioni di euro
Industrie turistiche e altre industrie
Industrie turistiche
Alloggi per visitatori
Alberghi
Seconde case
Ristorazione
Trasporto ferroviario
Trasporto su strada
Trasporto marittimo
Trasporto aereo
Noleggio attrezzature per trasporto
Agenzie di viaggio, tour operator e altri servizi di prenotazione
Servizi culturali
Sport e ricreazione
Commercio dettaglio beni caratteristici tipici del Paese
Altre industrie
TOTALE
Produzione turistica
108.462
53.651
32.865
20.786
14.787
5.675
4.300
2.076
6.496
604
6.036
1.100
2.733
11.003
42.715
151.177
Valore aggiunto turistico
63.654
37.610
18.827
18.783
7.393
3.630
2.818
960
1.245
290
1.591
681
1.065
6.372
19.179
82.833
Fonte: “Il primo conto satellite del turismo” – Istat
L’analisi per tipologia di prodotto evidenzia coefficienti turistici (intesi come quota di produzione destinata
alla domanda turistica) particolarmente elevati nel caso dei prodotti più caratteristici del turismo, quali i servizi
ricettivi (con un coefficiente pari al 98,5%); il trasporto aereo e ferroviario (rispettivamente 96,0% e 86,4 %); i
servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator (99,7 %); la ristorazione (22,2 %). Anche nel caso della
tipologia di prodotto che racchiude un insieme di beni acquistati dai turisti il peso turistico è rilevante (16,1%).
Quanto finora detto, ribadisce il concetto perseguito fino a questo momento e cioè l’importanza delle ricadute
economiche del turismo all’interno del sistema Italia. Lo strumento del CST offre un valido contributo per lo
studio del turismo, contribuendo a dare una impronta più certa ed organica.
252 L’economia del turismo
Graf. 9 - Coefficiente turistico* per prodotto. Anno 2010, valori percentuali
Fonte: “Il primo conto satellite del turismo” – Istat
Il coefficiente turistico per prodotto rappresenta la quota di produzione destinata alla domanda turistica
9. Il piano strategico Turismo Italia 2020
Ad inizio dell’anno 2013 è stato presentato dall’allora Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport,
Piero Gnudi, il Piano Strategico del Turismo “Turismo Italia 2020”.
L’obiettivo del Piano al 2020 è quello di aumentare di 30 miliardi il PIL turistico e di 500.000 i posti di lavoro
del comparto. Tale aumento dovrebbe essere determinato solo dalla componente internazionale, cioè dai turisti
esteri in Italia, poiché si suppone costante e fermo a 90 miliardi il turismo domestico, mentre quello
internazionale dovrebbe passare da 44 a 74 miliardi di impatto sul PIL:
I posti di lavoro aumenterebbero in modo analogo del 22% passando da 2,2 milioni a 2,7 milioni.
Si afferma che il turismo ha un peso significativo sul PIL, pari a circa il, 9%, e sull’occupazione, pari a circa
il 10%:
Vengono recepite le tendenze in atto che indicano una forte aumento del turismo outgoing dai Paesi BRIC
e dagli europei occidentali affluenti, rilevando che l’Italia di fronte a tale evoluzione si trova a dovere affrontare
alcuni punti critici: invecchiamento dell’offerta, invecchiamento delle infrastrutture, inefficace governance StatoRegioni, poca attenzione ai segmenti emergenti, poca attenzione ai canali digitali e scarsa priorità data al
comparto.
Per invertire la tendenza si propone di mettere il turismo al centro dell’Agenda del Paese, perché
rappresenta una occasione impedibile per il futuro sviluppo.
Dopo avere considerato le criticità, il Piano individua sette linee guida per le 61 azioni che debbono
consentire tale sviluppo. Le linee guida sono: governance, potenziamento del supporto e del coordinamento
centrale; rilancio dell’Agenzia Nazionale del Turismo (Enit) riprogettando la sua missione e dotandola di
adeguate risorse umane e finanziarie (18 azioni); miglioramento dell’offerta con focus su 30 – 40 poli prioritari
e puntando sui segmenti BRIC e affluenti in modo da alzare la spesa media dei turisti; riqualifica e
consolidamento del ricettivo; adeguamento delle infrastrutture e dei trasporti alle esigenze del turismo;
potenziamento della qualità della formazione (“istruzione”) turistica e maggiore attrattività delle professioni;
investimenti di attrazione degli investimenti con incentivi specifici a “burocrazia zero” (11 azioni)
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
253
Le azioni si sviluppano secondo le linee guida ma sono state priorizzate sulla base dell’impatto economico
e della velocità di esecuzione.
Il Piano rivela che il comparto del turismo italiano è molto frammentato mettendolo a confronto con quello
della Spagna dove si contano 15.000 alberghi con una capacità media di 94 letti, per un totale di più di 1,4
milioni di letti, mentre l’Italia con circa 34.000 alberghi presenta una capacità media di 66 letti e 2,3 milioni di
posti letto.
Le prime cinque regioni italiane hanno generato il 91% della crescita. Cinque grandi regioni del Sud pesano
solo per il 12% del totale delle notti degli stranieri e determinano solo il 5% della crescita.
Già trent’anni prima, nel gennaio 1983, era stato presentato Piano triennale e condizioni economiche per lo
sviluppo turistico, che, come piano strategico, si collocava nel più ampio piano di sviluppo economico
nazionale. Tale Piano rivendicava il ruolo centrale del turismo per l’economia del paese, prevedeva risorse
finanziare a favore delle imprese, la valorizzazione del Mezzogiorno ed un progetto di integrazione fra l’attività
dei vari enti territoriali che riguardava gli enti provinciali del turismo e le aziende autonome ci cura soggiorno e
turismo, allora, prima della riforma del 1983, sempre attive. Tale piano contribuì alla definizione della Legge
Quadro per il turismo ed il potenziamento e la qualificazione dell’offerta turistica (L. 217 del 17 maggio 1983)
che ancora rappresenta la maggiore legge di riforma del comparto.
Il richiamo assume la sua rilevanza se si pensa che oggi a più distanza di più di un anno dalla sua
presentazione, il Piano Strategico Turismo Italia 2020 sembra dimenticato e non se parla più; rappresenta,
ormai, un’occasione persa per porre il turismo alla ribalta delle politiche istituzionali di sviluppo, dopo che sul
mercato il comparto si è conquistato, per la sua forza intrinseca, questo posizionamento. Il Piano Strategico
ha rappresentato un’occasione persa per promuovere il riavvicinamento fra istituzioni e operatori e lo sviluppo
del comparto nel Bel Paese.
Con il Piano Strategico avrebbe potuto essere recuperato il gap sempre più ampio che si è creato fra
istituzioni, ma così non è stato.
Le ragioni stanno in varie motivazioni le principali delle quali sono:
La costruzione di un Piano troppo mirata a voler affermare certe premesse già mirate aprioristicamente a
conseguire certi obiettivi. È ovvio, ad esempio, che se considera la Spagna l’Italia ha una dimensione media
delle camere assai più ridotta, ma la colonizzazione turistica di quel Paese è avvenuta dopo quella italiana,
secondo un modello che esigeva tali strutture. In realtà per numero delle camere l’Italia ha una dimensione
media superiore a quella media dell’UE a 27 Paesi, e Paesi come il Regno Unito e la Germania hanno alberghi
con una dimensione media notevolmente inferiore. Perché, da questo punto di vista, si è confrontata l’Italia
solo con la Spagna?
In epoca di Internet e dei social media la dimensione media non è più il principale problema mentre lo è la
loro capacità di fare rete; è su questo punto che si gioca la sfida dei prossimi anni;
Altro punto da rilevare è che l’obiettivo dei sviluppo e di crescita previsto per il comparto è in linea con
quanto si è verificato negli ultimi anni che hanno visto un forte sviluppo della componente internazionale a
fronte delle difficoltà del turismo domestico. I valori e gli incrementi delle variabili economiche previste si
sarebbero tendenzialmente realizzati seguendo il trend naturale in atto, a prescindere dalle ipotesi del P.S.
Inoltre on si possono porre obiettivi irrealizzabili come quello di fare tornare l’Italia il primo paese per le
destinazioni internazionali. Il mercato mondiale è molto cambiato e strutturalmente vi saranno Paesi che
registreranno un maggiore incremento percentuale relativo. Il vero problema è perseguire uno sviluppo medio
annuo che in termini di presenze e di fatturato sia intono 2-3% annuo.
Non va dimenticato che, pur se si sono perse quote di mercato, il turismo è stato uno dei comparti economici
a forte crescita.
254 L’economia del turismo
L’accentuazione data ai mercato internazionale, peraltro, ha fatto dimenticare la rilevanza del mercato
domestico, così come l’attenzione ai mercati affluenti dell’Europa e sui paesi Bric ha indotto a non considerare
che sono i viaggiatori continentali low-cost che hanno mantenuto in piedi il turismo europeo e italiano degli
ultimi anni;
Il PS evita anche di prendere in considerazione dei problemi e del ruolo che il Mezzogiorno potrebbe avere
per lo sviluppo del turismo nazionale, senza spiegare perché.
Nel dimenticatoio sono caduti anche i numerosi turismi di nicchia; infine, nel Piano strategico non si fa
riferimento al turismo sommerso o non rilevato, che è pari a circa il doppio di quello che appare dalle statistiche
censuarie Istat. I dati econometrici sembra che ne tengano conto ma forse era il caso di quantificarlo in un
modo migliore.
A distanza di una ventina di mesi dalla sua presentazione, per i motivi ricordati, si può affermare che il
Piano Strategico Turismo Italia 2020 ha rappresentato un’occasione persa per promuovere il riavvicinamento
fra istituzioni ed operatori e lo sviluppo del comparto nel Bel Paese.
CAPITOLO VII
I BILANCI DEGLI ALBERGHI NEL PERIODO 2010-20121
1. Premessa
Nell’analizzare i dati di bilancio delle imprese alberghiere, si è fatto riferimento principalmente a due fonti:
Unioncamere, in relazione ad un’indagine campionaria che ha riguardato le società di capitale, e Istat, con i
dati relativi alle Statistiche Nazionali sulla Struttura delle Imprese.
Tab. 1 – Fatturato delle imprese alberghiere società di capitale stimato da Unioncamere. Valori assoluti negli
anni 2010, 2011 e 2012. Fatturato in migliaia di euro
Imprese indagate Società di capitali considerate
2010
2011
2012
882
945
882
7.460
7.588
6.810
Fatturato totale delle imprese
indagate
9.794.884
10.339.666
8.903.457
Media per impresa
1.313
1.363
1.307
Fonte: Unioncamere.
Tab. 2 – Numero delle imprese rilevate, fatturato complessivo delle imprese alberghiere e fatturato ricettivo
totale stimato dall’Istat. Valori assoluti in migliaia di euro negli anni 2009, 2010 e 2011
2009
2010
2011
Numero imprese
24.679
24.479
24.422
Fatturato
14.546.422
15.827.238
15.179.465
Media per impresa
589
647
622
Fatturato ricettivo
17.915.102
19.383.720
18.826.616
Media per impresa
726
792
771
Fonte: Istat. Statistiche nazionali sulla struttura delle imprese
Le analisi effettuate tentano di dare una visione complessiva, che consenta di sondare l’evoluzione
patrimoniale e reddituale delle imprese alberghiere, sebbene alla luce di alcune possibili incongruenze figlie
della pluralità di fonti osservate.
2. Le imprese alberghiere viste attraverso i loro bilanci secondo Unioncamere e secondo
Istat
Per verificare la struttura patrimoniale del comparto abbiamo esaminato i bilanci delle aziende nel triennio
2010-2012 utilizzando i dati disponibili presso il sistema camerale.
L’indagine è relativa a circa 7.000 imprese alberghiere (6.804 nel 2012).
Si tratta di tutte società di capitali; si ricorda che sul totale delle imprese alberghiere esistenti in Italia, le
società di capitali sono più di un quarto, rappresentando il 27,1%.
Guardando a questi dati, la struttura patrimoniale delle aziende, nell’anno 2012, vede un consolidamento
del Patrimonio netto (Capitale sociale + Riserve) intorno al 33,7% a fronte delle complementari quote di debiti
per 57,9% e di altre passività per l’8,4%.
1
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica
256 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
Graf. 1 - La struttura patrimoniale delle imprese alberghiere società di capitali nel 2012
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
La composizione finanziaria è un fatto strutturale che si modifica molto lentamente nel tempo; rivela
comunque una caratterizzazione del comparto, cioè una consistente utilizzazione di capitali di terzi.
Guardando ai dati del fatturato, riferiti all’intero universo delle imprese alberghiere, di fonte Istat, invece è
possibile caratterizzare il comparto con riferimento alle classi di addetti e valutarne l’evoluzione nel corso nel
triennio 2009-2011.
In tutti e tre gli anni, la quota maggiore del fatturato è prodotta dalle imprese con meno di 10 dipendenti,
palesando le caratteristiche proprie del comparto con la prevalenza di strutture di piccola -media dimensione.
Graf. 2 – Fatturato prodotto dalle imprese per classi di addetti negli anni indicati
Fonte: elaborazioni su dati Istat
È, invece, il cluster di imprese caratterizzato da 10 a 19 addetti a vedere maggiormente ridimensionato il
peso sul totale del fatturato registrato.
La quota di competenza di questo gruppo, infatti, passa dal 25,4% del 2009 al 20,1% del 2011, facendo
registrare un -19,1% nel 2011 rispetto all’anno precedente. Gli altri gruppi di imprese, invece, mantengono più
o meno costante il peso sul totale del fatturato degli alberghi.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
257
Concentrandosi sul solo anno 2011, è possibile osservare come la maggioranza delle imprese del comparto
sia rappresentata da quelle con meno di 10 dipendenti; si tratta, infatti, del 77,6% del totale, il cui apporto sul
fatturato totale pesa per quasi un terzo (29%).
Graf. 3 – Distribuzione del numero delle imprese e del fatturato per classi di addetti. Anno 2011
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Emerge, tuttavia, che le imprese con un elevato numero di addetti (da 50 a 249 addetti) assumono una
rilevanza significativa con un incidenza che nel 2011 è stata del 17,9%.
Le 35 imprese con più di 250 addetti che rappresentano lo 0,14% del numero delle imprese, determinano il
12,1% del fatturato totale.
Graf. 4 – Distribuzione del fatturato per classi di addetti. Anno 2011
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Nel complesso, si delinea un quadro in cui la frammentazione delle imprese, con una netta prevalenza delle
imprese di piccola-media dimensione, determina una scarsa concentrazione del mercato.
Infatti, sebbene le imprese con più di 50 dipendenti contribuiscano a circa il 30% del fatturato totale, le
imprese con meno di 20 addetti ne detengono circa il 50%, determinando una parcellizzazione nel contributo
alla produzione totale.
258 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
2.1 Presenze e valore della produzione
Procedendo ad analizzare i dati di che riguardano il conto economico di un albergo, risulta significativo
confrontarli con i dati sul movimento turistico del comparto2.
Nel 2011 a fronte di un aumento complessivo del movimento turistico alberghiero del 3,5%, secondo la
Banca dati Ulisse (Unioncamere) si sarebbe verificato un aumento del fatturato medio per impresa, rilevato nei
bilanci delle società di capitali come Valore della produzione, di circa il 3,8%; si tratterebbe, quindi di un valore
in linea con i dati sulle presenze sebbene vada considerato che il dato si riferisce a una base di sole 945
imprese.
Prendendo in considerazione il numero complessivo di 24.422 imprese, così come rilevate dall’Istat, al
contrario il fatturato degli alberghi diminuisce del -4,1% nel 2011 rispetto al 2010, mentre quello di tutto il
comparto ricettivo cala del -2,9%.
Più precisamente a fronte di una diminuzione del -4,1% rilevata per il comparto alberghiero viene rilevato
un aumento del fatturato del 2,6% per il complesso degli altri esercizi ricettivi; tale aumento è dovuto ad una
diminuzione del -6,4% rilevata per i campeggi ed aree attrezzate, a un aumento del 4,5% del fatturato degli
alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni e ad uno del 25,6% del fatturato degli altri alloggi.
Nel 2012, poi, l’Istat rileva una diminuzione di presenze alberghiere di circa il -1,7%, le stime Unioncamere
con riferimento a un campione di 882 imprese, riportano un calo del fatturato medio del -4,1% e
l’aggiornamento del dato Istat indica un -3,8%.
Graf. 5 – Variazione percentuale delle presenze, del fatturato medio nelle imprese alberghiere società di capitali
secondo Uniocamere e del fatturato complessivo secondo Istat. Variazione percentuale sull’anno precedente
Fonte: elaborazioni su dati Istat e Unioncamere
Le ragioni di tali incongruenze possono essere attribuite in parte a due tendenze contrapposte; da un lato
l’aumento delle presenze è determinato in primo luogo dalla componente straniera che è anche quella che
mediamente spende di più (circa il 15%, rispetto a quella domestica); dall’altro il fatto che la parte prevalente
2
Per gli anni 2009-2011, la fonte di riferimento è Istat, mentre per il 2012 si farà riferimento ai dati di fonte Unioncamere, riferiti alle sole società di
capitali.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
259
delle imprese, per reagire alla crisi, ha scelto di attuare forti politiche di contenimento dei prezzi e, quindi, dei
ricavi.
Nel complesso, è comunque possibile affermare come a fronte di un aumento delle presenze del +3,3% nel
periodo 2008-2011 si registra per il comparto alberghiero una riduzione del 1,2% del fatturato, facendo
emergere le politiche di contenimento dei prezzi possano essere considerata la tendenza prevalente come
reazione al contesto di crisi che ha riguardato in particolare la componente della domanda domestica.
Dalle stime più recenti, tale tendenza appare essere continuata anche nel 2012 e nel 2013 e 2014.
Graf. 6 - Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente del fatturato dei vari comparti negli anni indicati:
2009, 2010, 2011
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Nel 2012 rispetto all’anno precedente le presenze diminuiscono del -1,7% esclusivamente a carico della
componente nazionale che registra un forte calo del -5,0%, mentre le presenze dall’estero aumentano del
2,2%. Il fatturato degli alberghi subisce un calo più netto del -4,1%. L’andamento più negativo del fatturato
delle società di capitali in rapporto alle presenze riscontrabile nel 2012, rispetto all’anno precedente, trova
giustificazione nella ulteriore spinta verso politiche di contenimento dei prezzi, con forti sconti e ribassi, praticati
nei confronti di una domanda che sembra rifuggire l’offerta nazionale, non solo per la crisi economica ma anche
per le opzioni di altri paesi mediterranei, in particolare per la componente mare.
Complessivamente, per le 6.810 aziende alberghiere società di capitale analizzate nel 2012, viene stimato
un fatturato (valore della produzione) di 8,903 miliardi di euro, per una media 1,307 milioni a impresa.
Rapportati al totale delle 24.422 imprese alberghiere considerate, dai dati Istat si stima che il fatturato
alberghiero in Italia sia stato di 15.179 miliardi di euro nel 2011; considerando il numero delle presenze (259,9
milioni) significa un fatturato medio a impresa di circa 621,5 mila euro nel 2011, per una spesa media di circa
58,4 euro a presenza.
Se il fatturato medio annuo porta a configurare quelle alberghiere come imprese di medio-piccola
dimensione, le società di capitale, rilevate da Unioncamere, presentano, con riferimento agli anni 2010, 2012
e 2012 una dimensione considerevolmente superiore a quelle media complessiva rilevata dall’Istat, pari a circa
due volte tanto.
260 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
Graf. 7 - Fatturato medio delle imprese alberghiere in Italia nel periodo secondo le stime Istat 2008-2012
Fonte: elaborazioni su dati Istat. * Nostre stime
Graf. 8 – Fatturato medio delle società di capitali negli anni 2010, 2012 e 2013
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere. * Nostre stime
È da rilevare, tuttavia, come il dato Unioncamere sulle imprese di capitale e quello Istat sul totale delle
imprese non siano del tutto comparabili. In particolare le stime Istat appaiono sottostimate rispetto alla realtà,
come evidenzia la bassa spesa media giornaliera dei clienti turistici valutata nel 2011 in 58,4 euro (graf. 9).
Anche i dati Istat, tuttavia, confermano la forte riduzione dei prezzi operata in particolare nell’anno 2011
rispetto al precedente.
Graf. 9 – Fatturato medio giornaliero per turista negli alberghi negli anni indicati secondo le stime Istat
Fonte: elaborazioni su dati Istat. * Nostre stime
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
261
Graf. 10 – Distribuzione effettiva degli addetti delle imprese alberghiere per classi di addetti. Anno 2011
Fonte: elaborazione su dati Istat
Se si guarda alla struttura delle imprese, è possibile integrare le valutazioni sul fatturato con la componente
del numero di addetti impiegati.
Il 60,3% del totale degli addetti del comparto alberghiero, così come rilevati dall’Istat, lavora in imprese con
meno di 20 addetti, la maggiore quota di addetti, più di un terzo del totale (36,5%) è occupata negli alberghi
con meno di 10 addetti.
Gli addetti che lavorano nello 0,14% delle imprese con più di 250 addetti sono l’8,1% del totale.
La dimensione del fatturato delle imprese è strettamente connessa al numero degli addetti.
Infatti le imprese con più di 250 addetti rilevano un fatturato medio annuo di 52,493 milioni di euro, quelle
con 50-249 addetti di 8,425 milioni di euro, per scendere a 323,3 mila euro per le imprese con meno di 10
addetti (0-9 addetti); il gran numero di queste imprese, che con 18.950 unità, rappresentano più di tre quarti
del totale delle imprese (77,6%), determina l’abbassamento del fatturato medio complessivo a 621,549 mila
euro.
Graf. 11 – Fatturato medio delle imprese a seconda della classe di addetti. Anno 2011
Fonte: elaborazione su dati Istat
262 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
Come è noto il sistema alberghiero italiano è composto di molte imprese medio-piccole con alta intensità di
lavoro; in particolare è presente un sistema di alberghi familiari localizzati, individuali o a piccoli gruppi di due
o tre unità, che rappresenta il fulcro di tutta l’attività.
Tali imprese assumono un ruolo decisivo nel sistema di ospitalità nazionale perché si identificano con più
dei quattro decimi della domanda.
Graf. 13 - Fatturato delle imprese alberghiere nel periodo 2008-2011 secondo l’Istat. Valori in milioni di euro
Fonte: elaborazione su dati Istat
Considerando le imprese secondo il numero degli addetti, così come da stime Istat, nel periodo 2008-2011
aumenta il fatturato di quelle con 20-49 addetti, ad un tasso medio annuo del 2,4%. di quelle con 250 o più
addetti, ad un tasso medio annuo dello 0,8% e quello delle imprese con 0-9 addetti ad un tasso medio annuo
dello 0,4%.
Graf. 14 - Variazione medio annue del fatturato delle imprese alberghiere per classi di addetti nel periodo
2008-2011
Fonte: elaborazione su dati Istat
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
263
Diminuisce il fatturato delle imprese con 10-19 addetti ad un tasso medio annuo del -3,8% e quello delle
imprese con 50-249 addetti, ad un tasso medio annuo dello 0,8%.
Il risultato complessivo è un diminuzione media annua del -0,3%, con il fatturato totale del comparto
alberghiero che passa dei 15.361 milioni di euro del 2008 ai 15.179 milioni di euro del 2011, raggiungendo un
massimo di 15.827 milioni nel 2010.
Tenendo conto dell’inflazione e considerando il dato reale la diminuzione sarebbe ancora maggiore, intorno
al -0,5% medio annuo.
Graf. 14 - Variazione del fatturato per classe alberghiera di fatturato. Anno 2012
Fonte: elaborazione su dati Istat
Stando ai dati di Unioncamere, la classe che più ha retto l’andamento negativo del 2012 sembra essere
stata quella degli alberghi con meno di 2 milioni di fatturato con un calo valutabile nel -3,1%, seguita da quella
degli alberghi fra i due ed i dieci milioni di fatturato con una diminuzione del -4,4%, comunque superiore alla
media del 4,1%.
Più elevato risulta il calo di fatturato delle altre due categorie, nelle quali sono compresi diversi gruppi
alberghieri.
A livello empirico si ha la conferma delle difficoltà incontrate dalle aziende più grandi dimensione dal fatto
che molte hanno ridefinito al ribasso i loro contratti di management o di affitto con i gruppi finanziari e/o
assicurativi proprietari degli immobili.
2.2 La redditività
Considerando gli indicatori relativi al conto economico appaiono evidenti le difficoltà delle imprese e le
diverse modalità di comportamento delle varie classi.
Il ROS (Returm on Sales)3 nel 2011, è il 16,8% del fatturato, ma incide in modo diverso a seconda della
classe di addetti ai quali appartiene l’impresa. È del 21,4% per le imprese con meno di 10 addetti, del 20,0%
per quelle con 20-49 addetti; del 15,1% per le imprese con 50-250 addetti, del 10,1% per quelle con 250 addetti
e oltre e del 12,6% per quelle con 10-20 addetti.
Il ROS dell’intero comparto alberghiero passa da un valore che nel 2009 è del 13,5% rispetto al fatturato,
ad uno del 15,6% nel 2010 e ad uno del 16,8% nel 2011.
IL ROI (Return On Investments), cioè l’utile operativo sul capitale investito, è il 4,5% nel 2010, diventa il
5,6% nel 2011 ed il 4,7% nel 2011. Il turnover del capitale investito, che per il peso delle immobilizzazioni è
molto elevato in campo alberghiero passa dallo 0,34 allo 0,36 ed allo 0,35 nel 2010, 2011 e 2012.
3
Il ROS cioè l’utile operativo rapportato al volume delle vendite rileva quanto reddito produce ogni euro prodotto dalla vendita di servizi.
264 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
L’andamento degli indicatori è abbastanza omogeneo per tutte le categorie analizzate, sebbene si rileva
come quelle di dimensione più elevata hanno fatto più fatica al reggere l’andamento negativo, mentre le molte
piccole imprese presenti hanno mostrato maggiore capacità di adattamento. L’83,0% delle imprese, quelle di
piccole dimensioni, presenta un ROS uguale o superiore al 20%.
La maggioranza delle imprese (57%) torna ad avere un ROS più basso nel 2012, dopo che nei tre anni
precedenti era aumentato. Sia per il ROS che per il ROI sembrano evidenti gli effetti positivi del buon
andamento del 2011 rispetto all’anno precedente.
Un ulteriore indicatore significativo è quello relativo al Valore aggiunto, cioè di quello che rimane alle aziende
dopo avere effettuato gli acquisti di beni e servizi, in modo da potere coprire i costi fissi interni.
Generalmente per il comparto alberghiero il valore aggiunto presenta un valore non elevato anche per la
tendenza ad esternalizzare alcune attività che diventano acquisti di beni e servizi.
Per il comparto alberghiero il valore aggiunto al costo dei fattori varia dal 44,4% rispetto al totale del fatturato,
rilevato nel 2009, al 47,1% del 2010 e al 47,0% del 2011.
L’alto valore dipende dal grande peso che la componente umana ha nella definizione del prodotto.
Graf. 15 – ROI e ROS del comparto alberghiero negli anni 2009, 2010, 2011 e 2012
Fonte: elaborazione su dati Istat (2009-2011) e Unioncamere (2012)
Graf. 16 – ROS (Margine Operativo Lordo) sul fatturato per le imprese: medio e a seconda della classe di
addetti alla quale appartengono. Anno 2011
Fonte: elaborazione su dati Istat
Nel complesso è evidente come gli indici rilevati dipendano in gran parte dalla dinamica del mercato e dalle
caratteristiche dimensionali del comparto, più che da altri fattori di tipo gestionale.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
265
Graf. 17 - Valore aggiunto al costo dei fattori rilevato nel 2009, 2010 e 2011. Quota rispetto al fatturato del
comparto alberghiero negli anni indicatori
Fonte: elaborazione su dati Istat
2.3 Gli Investimenti immobiliari
A completamento delle valutazioni sui bilanci si rileva che, secondo quanto indicato dalla società di
consulenza Jones Lang La Salle Hotels, l’Italia negli anni duemila ha sempre storicamente rappresentato il 6%
delle transazioni a livello europeo in termini di volumi aventi per oggetto il comparto immobiliare alberghiero,
registrando l’ultimo picco nel 2007 quando il volume degli investimenti alberghiere in Italia è stato oltre il
miliardo di euro.
Nel 2008, quando sono iniziati i primi segni della crisi, il volume degli investimenti ha avuto una contrazione
notevole, pari a circa il 45%, fermandosi su un volume intorno ai 560 milioni di euro.
Dal 2008 al 2009 l’inversione di tendenza è stata ancora più rilevante perché il volume degli investimenti si
è drammaticamente ridotto. In Italia sono state realizzate operazioni per 230 milioni di euro.
Nel giro di un paio d'anni da 1 miliardo e sette del 2007 siamo arrivati a circa 230 milioni del 2009. Fin al
2011 vi è stato questo livellamento degli investimenti sul basso.
Dal 2012 sembra si verifiche qualche piccolo segnale positivo di risveglio non percepito, mentre nel 2013 il
volume degli investimenti realizzati, è di circa 487 milioni di euro, comunque meno della metà di quelli precrisi
(2007).
In realtà sembra che il risveglio del 2013 sia stato causato da operazioni di trophy asset in alcune grandi
città, come quella relativa all’Hotel Eden di Roma.
Il fatto che nello specifico gli investitori siano un Gruppo turco ed il Sultano del Brunei conferma lo
spostamento verso Oriente in atto nell’economia, ma prova anche che c’è almeno un certo interesse del
mercato internazionale a investire in Italia.
3. Valutazione di sintesi
I dati di bilancio delle imprese alberghiere del periodo 2010-2012, così come per i dati visti nella precedente
edizione, rendono evidente la dipendenza degli indici di redditività dall’andamento della crisi generale e
dall’andamento anticiclico che il comparto ha assunto negli anni 2010 e 2011, quando la tendenza positiva in
termini di movimento turistico attivato ha più che compensato quelli negativi.
La redditività operativa del capitale investito assume un andamento positivo rispetto all’anno precedente nel
2011, ma meno del movimento turistico; l’andamento è assai più negativo nel 2012.
266 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012
Da questo fatto derivano, a cascata, una serie di conseguenze:
 la dotazione di capitale proprio è assai ridotta, ma percentualmente sempre più bassa all’aumentare
della dimensione. È presente, nella composizione delle risorse, un forte capitale di terzi;
 le aziende di più grande dimensione, in senso relativo, sono collocate prevalentemente nel
Mezzogiorno, cioè nell’area turistica con maggiore difficoltà, quasi a smentire l’assunto che azienda più
grande voglia dire azienda più efficiente;
 l’efficienza aziendale è meno dipendente, rispetto ad altri comparti, dalla grande dimensione delle
imprese, per la forte incidenza del capitale umano;
 sulla organizzazione e sull’efficienza aziendale incide in modo determinante la stagionalità della
domanda;
 negli ultimi anni si è investito meno nel comparto alberghiero e nei resort; vi è stato un rallentamento
dovuto alla crisi economica con conseguente dilazione dei piani investimento;
 diversi gruppi alberghieri internazionali continuano a desiderare di volere investire nelle grandi città
d’arte e d’affari italiane.
CAPITOLO VIII
GLI OCCUPATI DIPENDENTI DEL TURISMO1
1.
Il 2011: anno record di riferimento
1.1 Servizi
Questo capitolo utilizza i dati sul lavoro dipendente dell’INPS relativi al 2012, pubblicati da Federalberghi e
Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, IV Rapporto.
Secondo tale rapporto nel 2012 il settore dei servizi ha attivato 11,683 milioni di lavoratori dipendenti e 4,004
milioni di lavoratori indipendenti per un totale di 15,688 milioni di unità e un quota di più dei 2 terzi (68,5%) dei
lavoratori dell’intera attività produttiva.
I lavoratori dipendenti dei comparti dei servizi incidono per il 67,9% sul totale dei lavoratori dipendenti.
Il comparto commercio, alberghi, ristoranti si caratterizza per una forte incidenza di lavoratori indipendenti,
pari al 37,2% dei lavoratori del comparto, a fronte di una media che per l’intero comparto dei servizi è del
25,5%. “Commercio, alberghi e ristoranti” attivano il 25,0% degli occupati dipendenti nel campo dei servizi e il
17,0% degli occupati totali, nonché il 43,2% degli occupati indipendenti nel campo dei servizi e il 30,4% del
totale degli occupati indipendenti.
Tab. 1 – Occupati dipendenti, indipendenti e totali nei comparti produttivi nazionali. Valori in migliaia. 2012
Agricoltura, silvicoltura, pesca
Totale industria
Commercio, alberghi e ristoranti
Commercio all'ingrosso, al dettagli riparazioni auto e moto
Trasporto e magazzinaggio
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione
Altre attività dei servizi
Servizi di informazione e comunicazione
Attività finanziarie ed assicurative
Servizi alle imprese
Amministrazione pubblica e difesa sociale obbligatoria
Altri servizi collettivi personali
Istruzione e sanità
Totale servizi
Totale
Dipendenti
428
5.103
2.922
2.037
914
830
8.761
419
523
1.327
1.356
1.307
2.915
11.683
17.214
Indipendenti
421
1.259
1.729
1.340
151
388
2.276
141
120
1.050
12
443
359
4.004
5.685
Totale
849
6.362
4.651
3.377
1.065
1.218
11.037
559
643
2.378
1.368
1.750
3.274
15.688
22.899
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Nel suo complesso il settore dei servizi, negli ultimi anni, ha determinato più dei due terzi del valore aggiunto
dell’intera economia nazionale, risultando il solo comparto, insieme all’ICT, che ha retto l’impatto delle crisi.
Nel corso del 2012 il saldo occupazionale è risultato negativo, mentre l‘anno precedente era risultato positivo
esclusivamente per l’azione svolta dal settore dei servizi. Nel 2012 a fronte dei 176mila occupati persi
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. Turistica, su dati
INPS-Federalberghi-Fipe
1
268
Gli occupati dipendenti del turismo
dall’industria (costruzioni comprese) e del migliaio perso dall’agricoltura, il settore dei servizi ha visto crescere
il numero degli occupati di 109mila unità.
Un contributo importante è venuto dai “servizi di alloggio e ristorazione” che hanno visto aumentare il
numero degli occupati di oltre 56mila unità.
Se si guarda alla sola occupazione dipendente il ruolo del terziario si conferma decisivo per il mantenimento
dei livelli occupazionali. Nel complesso dell’anno il saldo dei servizi è stato positivo per 82mila unità.
Gli stessi “servizi di alloggio e ristorazione” hanno contribuito con un saldo di circa 56mila occupati per
effetto principalmente del buon andamento registrato nel corso del secondo trimestre, quando il numero degli
occupati sullo stesso periodo dell’anno precedente è aumentato di 98mila unità.
1.2 Il turismo
Il settore di riferimento analizzato come turismo nello studio Federalberghi–Fipe comprende quattro
partizioni del capo dei servizi: servizi ricettivi (alberghi e campeggi); pubblici esercizi (bar, ristoranti, mense,
discoteche, parchi di divertimento e stabilimenti balneari); Intermediazione (agenzie di viaggi); stabilimenti
termali.
Il quadro generale dell’occupazione dei quattro comparti considerati assume un grande significato
nell’ultimo biennio perché il 2011 è stato l’anno record in termini di presenze per il turismo italiano, con un
aumento anche del lavoro dipendente nel settore di 29.000 unità, corrispondenti al 3,1% in più rispetto all’anno
precedente.
Nel 2012 rispetto al 2011 le imprese dei quattro comparti sopra indicati sono passate da 170.222, come
media annua, a 176.178; i lavoratori dipendenti da 954.850 a 998.027.
Tab. 2 - Numero delle imprese e degli occupati dipendenti del settore turismo nel 2012. Numero medio nei
mesi di bassa stagione e di alta stagione, numero medio annuo
Dipendenti
Aziende
Dipendenti per azienda
min
832.123
158.655
5,3
max
1.182.338
194.611
6,1
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Graf. 1 – Occupati dipendenti nel turismo nei vari mesi dell’anno e media annuale. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
media
998.027
176.178
5,7
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
269
Essendo un settore tipicamente stagionale il numero delle aziende del turismo va da un minimo di 158.655
unità, rilevato per il mese di gennaio, a un massimo di 194.611 nel mese di luglio, per una media annuale di
176.178 unità.
Tale fatto trova rispondenza anche nell’occupazione dipendente con un minimo di 839.123 lavoratori del
mese di febbraio e un massimo di 1.182.338 dipendenti nel mese di luglio.
Poiché sono presenti molte piccole e micro imprese, il numero dei dipendenti per impresa è molto ridotto,
pari a 5,7, con un minimo di 5,3 a febbraio e un massimo di 6,1 a luglio.
Il rapporto fra il numero massimo e minimo di occupati dipendenti è di 40,9, cioè a luglio opera il 40,9% degli
occupati in più rispetto al mese di febbraio; il rapporto fra il numero massimo di imprese operanti e numero
minimo è del 22,7% in più.
Naturalmente al numero dei lavoratori dipendenti è da aggiungere il numero dei lavoratori autonomi e dei
proprietari che a vario titolo, prestano la loro opera nell’azienda, come è già stato visto nel capitolo
sull’economia.
2.
Le caratteristiche dell’occupazione nel turismo
2.1 Le classi di età e il sesso
Considerando le classi di età il comparto appare giovane.
Graf. 2 - Distribuzione degli occupati dipendenti del turismo per classe di età. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Il 65,1% dei lavoratori dipendenti che ha meno di 40 anni, mentre il 38,8% ha meno di trenta anni. Tale dato
dipende anche dal fatto che molti vi lavorano in attesa di una diversa occupazione possibilmente non
stagionale. Ad esempio molti sono gli studenti che durante il periodo estivo lavorano negli alberghi.
Pochi sono gli ultrasessantenni che lavorano nel settore (1,9%), mentre è relativamente alta, pari al 7,6%,
la percentuale di under venti anni che lavorano nei comparti del turismo.
La maggiore quota di lavoratori è quella dei ventenni (20<>30 anni) con il 31,1%, seguita dai trentenni
(30<>40 anni) con il 26,2%.
Con riferimento al sesso i comparti del turismo rappresentano una eccezione perché prevale nettamente il
lavoro femminile con il 56,3% circa degli occupati totali; di fatto le donne che operano nel settore sono quasi
un terzo in più dei maschi (43,7%). Tale rapporto resta praticamente invariato nel corso dell’anno, anche se
nel periodo estivo è un po’ meno accentuato.
270
Gli occupati dipendenti del turismo
Graf. 3 - Composizione delle qualifiche dei lavoratori dipendenti in base al sesso. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Vi sono alcune posizioni che in Italia sono quasi esclusivamente femminili, come, ad esempio, nel caso
delle governanti ai piani.
Il lavoro negli alberghi peraltro lascia una certa flessibilità e consente, più di altri comparti, la possibilità di
conciliare gli impegni di lavoro con quelli familiari.
La prevalenza delle femmine lascia il posto a quella dei maschi se si considerano le figure dirigenziali e i
quadri, in linea con quanto avviene in altri comparti nei quali prevalgono sempre le figure dirigenziali maschili
rispetto a quelle femminili.
Spesso la sola figura dirigenziale prevista è quella del Direttore d’albergo, che in non pochi casi nelle piccole
strutture si identifica con il proprietario.
Il 92,9% dei lavoratori dipendenti dei quattro comparti considerati (esercizi ricettivi, pubblici esercizi,
intermediazione e stabilimenti termali) è costituito da operai ed impiegati.
Le femmine sono quasi il doppio (95,0% più dei maschi) nel comparto impiegatizio, il 23,7% in più come
figure operaie, il 19,2% in più nell’apprendistato, ma sono il 46,2% in meno come quadri e ben il 77,8% in meno
come dirigenti.
Graf. 4 – Femmine occupate come dipendenti in più o in meno rispetto ai maschi nelle varie qualifiche
professionali. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
271
Fra i quattro comparti in cui si articola il settore del turismo quello che attrae maggiormente il lavoro
femminile è l’intermediazione (agenzie di viaggio) con una quota sul totale del 76%. Anche negli stabilimenti
termali è forte la componente di lavoro femminile (61,9%). All’opposto è nei parchi divertimento che si trova la
quota relativa più elevata di lavoratori di sesso maschile (59,6%).
Negli alberghi e nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, stabilimenti balneari, ecc.) il ruolo delle donne è
fondamentale considerando che esse rappresentano circa il 60% del lavoro dipendente.
Graf. 5 - Percentuale di occupati dipendenti per sesso nei comparti considerati. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
2.2 Le qualifiche professionali
Non è possibile, dai dati INPS, sapere la specializzazione e il ruolo delle singole figure professionali
intendendo quelle che specificatamente il cliente incontra quando si reca in una struttura: cuochi, camerieri,
addetti ai piani, pizzaioli, bagnini ecc.
Graf. 6 – Qualifiche fra i lavoratori dipendenti del turismo. Distribuzione percentuale anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Come qualifica professionale dirigenti e quadri identificano solo lo 0,6% dell’occupazione dipendente,
mentre gli apprendisti sono il 6,5% del totale.
Gli apprendisti sono la figura professionale alla quale le imprese fanno più ricorso durante i due mesi centrali
estivi risetto agli altri mesi dell’anno, mentre la figura degli impiegati presenta una minore stagionalità rispetto
a quella degli operati.
272
Gli occupati dipendenti del turismo
2.3 Lavoro full time e part time
La tipologia di occupazione prevalente nel settore turismo è quella a tempo pieno con una quota sul totale
del 57,4%. Quattro dipendenti su dieci (42,6%) risultano assunti con un contratto di lavoro part time, in lieve
aumento nel 2012 rispetto al 2011.
Il contratto part time prevalente è quello orizzontale (38,0%), mentre misto e verticale sono residuali, ma
non troppo, tant’è che riguardano solo il 4,6% dei contratti totali (full e part time) e il 10,8% dei contratti part
time.
Graf. 7 – Lavoratori dipendenti a tempo pieno ed a tempo parziale nel comparti del turismo. Distribuzione
percentuale nell’anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
I contratti full time evidenziano una stagionalità più marcata dei part time sicuramente per effetto del loro
utilizzo all’interno delle imprese stagionali sia nel comparto ricettivo che in quello dei pubblici esercizi, in
particolare negli stabilimenti balneari. Il lavoro part time, al contrario non è direttamente correlato alla
stagionalità dell’attività, ma più agli assetti organizzativi delle imprese.
Il 55,5% dei lavoratori dipendenti con qualifica di operaio ha un contratto di lavoro a tempo pieno; leggendo
il dato in senso orizzontale tali lavoratori, peraltro identificano il 78,9% del totale dei lavoratori a tempo pieno e
l’85,3% di quelli a tempo parziale.
Graf. 8 – Distribuzione mensile dei lavoratori full time e part time supponendo = 100 le rispettive medie annuali.
Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
273
I 451.994 operai a tempo pieno rappresentano il nucleo più numeroso, e quindi portante, dell’occupazione
di settore, pari al 78,9% del totale.
Graf 9 – Distribuzione dei lavoratori dipendenti full time e part time a seconda delle qualifiche. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Ad essi si devono aggiungere 78.851 impiegati e poco più di 35mila apprendisti. Queste tre categorie
formano lo zoccolo duro (98,8%) dell’occupazione a tempo pieno.
Proprio tra gli apprendisti è assai diffuso il ricorso al part time; se ne contano circa 29mila (45,1%).
Le funzioni direttive, in particolare quelle di dirigenti, sono svolte quasi esclusivamente a tempo pieno
(97,1% tra i dirigenti e 96,2% tra i quadri).
Più in generale gli operai rappresentano il 78,9% del totale degli occupati del settore; seguono a notevole
distanza gli impiegati (13,8%), gli apprendisti (6,1%) e quindi i quadri (0,8%), i dirigenti (0,1%) e altro (0,2%).
Nel turismo risultavano occupati, in media d’anno, circa 64mila apprendisti per il 54,9% con contratto di
lavoro a tempo pieno. È un valore importante che, tuttavia, rappresenta il 6,4% del totale dell’occupazione
dipendente del settore.
Lo strumento dell’apprendistato sembra sia sottostimato.
2.4 Il lavoro intermittente o “a chiamata”
Si ritiene che nel 2012 i lavoratori dipendenti intermittenti siano stati 141.319 e che siano in continuo
aumento.
Graf. 10 - Lavoratori dipendenti con contratto “a chiamata”. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
274
Gli occupati dipendenti del turismo
Tale tipo di contratto può essere applicato sia ai lavoratori a tempo determinato (in prevalenza), sia ai
lavoratori a tempo indeterminato: nel 55,9%dei casi, il lavoro intermittente è a tempo determinato, nel 44,1% è
lavoro a tempo determinato.
Il lavoro intermittente a tempo determinato si associa bene alle imprese stagionali tant’è che prevale
nettamente nei mesi estivi, fino ad essere più dei tre quarti in più rispetto a quello indeterminato nel mese di
giugno, quando raggiunge il massimo con 119.374 unità. Nel 2012 il lavoro intermittente a tempo indeterminato
prevale, di poco, nei mesi di gennaio, febbraio e ottobre, novembre e dicembre.
I dati relativi agli anni 2011 e 2012, evidenziano anche un marginale ricorso alla tipologia del contratto di
inserimento da parte delle imprese turistiche che, nel 2011, è stato pari allo 0,33% degli assunti totali, cioè a
3.145 unità in media annuale.
Graf. 11 – Lavoratori dipendenti intermittenti a tempo determinato e indeterminato. Distribuzione mensile in
valori assoluti. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
2.5 I lavoratori stranieri
Il comparto del turismo rappresenta un buon bacino di sbocco per lavoratori stranieri, che si identificano con
quasi un quarto del totale dei lavoratori rilevati dall’Inps.
Graf. 12 - Occupati dipendenti nel turismo. Composizione fra lavoratori italiani e stranieri. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
275
Nel 2012 244.573 dei 998.027 lavoratori censiti dall’Inps, pari al 24,5%, sono stranieri, con un massimo
mensile di 294.955 e un minimo di 204.134.
Nonostante i lavoratori stranieri aumentino la loro presenza di più del 20,6% rispetto alla media annua nel
mese di luglio e del 18,7% ad agosto, la loro incidenza percentuale si riduce negli stessi mesi per un aumento
ancora più rilevante della, componente dei lavorati nazionali.
L’incidenza della loro presenza rispetto al totale degli occupati è del 24,3% nel mese di minimo e del 24,9%
nel mese di massimo, per una media del 24,5%.
L’incidenza della componente estera del lavoratori dipendenti rispetto al sesso è pressappoco la stessa sia
per i maschi (24,7%) che per le femmine (24,3%).
L’incidenza della percentuale di lavoratori esteri è più elevata fra gli operai, che rappresentano la massa
critica del sistema, con il 26,0%, e gli apprendisti (26,9%), nonché per le altre qualifiche generalmente
classificate come altro, ove rappresentano addirittura la maggioranza 64,6%; la loro presenza è molto ridotta
fra i dirigenti (5,5%), i quadri (6,2%) ma anche fra gli impiegati (12,6%).
Graf. 13 - Incidenza della componente di dipendenti stranieri rispetto al totale degli occupati. Distribuzione
mensile. Media= 0. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
2.6 La stagionalità
Quello del turismo è un comparto fortemente stagionale, con diversi casi in cui, in certi periodi dell’anno, si
verifica anche la chiusura dell’attività
Nel corso dell’anno, ad esempio, chiudono circa il 40% degli alberghi localizzati nelle destinazioni balneari,
mentre ad agosto chiudono alcuni alberghi localizzati nelle città d’affari.
Per questo motivo la capacità ricettiva presente non è mai utilizzata per il 100% delle sue potenzialità.
Secondo i dati INPS il numero medio dei dipendenti nei quattro mesi estivi centrali (da giugno a settembre)
è del 16,0% superiore a quelli medi annuii del comparto.
È molto significativo integrare le informazioni sulla stagionalità notando che, con riferimento all’anno 2012,
il mese con la massima presenza di lavoratori dipendenti (luglio) rileva il 18,5% in più delle presenze lavorative
rispetto alla media annua e il 40,9% in più rispetto al mese con la minima presenza (febbraio).
276
Gli occupati dipendenti del turismo
Considerando uguale a 100 il mese (luglio) con la massima presenza di lavoratori dipendenti, il mese di
minimo (febbraio) occupa il 71,0% dei lavoratori, gennaio il 71,5%, novembre il 73,0% e dicembre il 75%.
Nonostante la presenza delle vacanze di Natale e Capodanno e delle vacanze sulla neve, dunque, quello
invernale è il periodo più critico per l’occupazione del settore.
Rispetto a quanto comunemente si crede, nei fatti è luglio e non agosto (17,1% in più rispetto alla media
annua) il mese con il massimo numero di occupati come lavoratori dipendenti nel campo del turismo.
Ovviamente vi è un forte rispondenza fra numero delle imprese aperte e numero degli occupati dipendenti.
A settembre l’occupazione scende di quasi 47.029 unità, passando da 1.169.186 unità a 1.122.157, per
l’effetto combinato della cessazione dell’attività da parte di 3.697 aziende e del generale ridimensionamento
del mercato.
Aprile, maggio e ottobre sono i mesi in cui il numero degli occupati e delle aziende presenta il minor
scostamento rispetto alla media.
Graf. 14 – Variazioni dei Lavoratori dipendenti supponendo =0 la media mensile annua. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Graf. 15 – Lavoratori dipendenti mensili rapportati al mese con quota massima. Luglio =100, anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
277
Anche per le imprese dei quattro comparti del turismo il mese con il massimo grado di apertura è luglio, con
una percentuale del 10,5% superiore alla media annuale, e una percentuale superiore del 22,0% a quella del
mese di minima apertura che risulta sempre febbraio.
Graf. 16 – Aziende operanti nei vari mesi dell’anno nel campo del turismo. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Graf. 17 – Variazioni delle aziende supponendo =0 la media mensile annuale. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
2.7 Le retribuzioni
Le giornate retribuite nel corso del 2012, in media annuale, sono state 209 mentre la retribuzione annua per
dipendente è stata, in media, di 11.767, comprensiva di tredicesima e quattordicesima. I picchi di giugno e
dicembre nel valore mensile della retribuzione corrispondono proprio agli incrementi dovuti alla corresponsione
della quattordicesima e della tredicesima.
La retribuzione mensile per dipendente presenta due mesi di punta in occasione della tredicesima
(dicembre) e della quattordicesima mensilità previste contrattualmente, con i corrispettivi massimi di dicembre
di 1.733 e a giugno di 1.361 euro.
Per i restanti mesi oscilla da un minimo di 1.013 a marzo a un massimo di 1.226 a luglio e di 1,128 ad
agosto.
Le retribuzioni variano molto a seconda del profilo professionale oscillando da una media di10.575 euro
degli operai a una di 126.053 euro dei dirigenti.
278
Gli occupati dipendenti del turismo
Per dirigenti e quadri retribuzione e giornate lavorate, pur espressi nella forma di medie, si avvicinano ai
valori di riferimento previsti dal contratto di lavoro, in quanto generalmente sono lavoratori a tempo
indeterminato full time.
Graf. 18 –Retribuzioni mensili per dipendente (in euro), compresa tredicesima e quattordicesima mensilità.
Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Tab. 3 – Giornate retribuite e retribuzione media giornaliera e annua nel 2012 per qualifica professionale.
Valori in euro
Giornate retribuite
236
298
258
200
299
178
209
Apprendisti
Dirigenti
Impiegati
Operai
Quadri
Altro
Totale
Retribuzione giornaliera
46,66
423,00
74,46
52,88
171,53
111,91
56,30
Retribuzione annua
11.012
126.053
19.211
10.575
51.286
19.920
11.767
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Si presenta (tab. 3) il prospetto delle retribuzioni medie giornaliere e annue per dipendente con riferimento
alle diverse qualifiche professionali.
Appare evidente che le differenze sono notevoli; per valutarle nel modo opportuno occorre tenere conto
anche delle giornate di retribuzione. A parità di giornate di retribuzione, ad esempio, la differenza di retribuzione
media annua fra impiegati e operai si riduce dai circa 8mila euro previsti nella tabella a circa 4mila euro.
Naturalmente i livelli di retribuzione dipendono anche dal tipo di orario di lavoro: sono più elevati per i lavori
full time (13.284 €) mentre per il part time orizzontale sono 9.008 €, meno per il part time misto (7.212 €) e
ancora meno per il part time verticale (6.590 €).
Tab. 4 – Giornate retribuite e retribuzione media giornaliera e annuo nel 2011 per nazionalità e per sesso.
Valori in euro
Nazionalità
Sesso
Italiano
Straniero
Femmina
Maschio
Giornate retribuite
209
207
214
202
Retribuzione giornaliera
57,85
51,72
50,76
63,46
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Retribuzione annua
12.090
10.707
10.862
12.818
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
279
Anche in questo caso, esiste una correlazione con il numero di giornate retribuite nel corso dell’anno.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per il contratto intermittente tenendo conto che in questo
caso il numero delle giornate retribuite è intorno alle 80 annue, assai meno delle più di duecento realizzato nel
caso di lavoro part time.
La retribuzione per nazionalità rivela che gli stranieri, in media, percepiscono meno degli italiani; quella per
sesso che le donne, in media, percepiscono meno degli uomini.
Tale stato delle cose dipende dal fatto che gli stranieri dipendenti hanno generalmente qualifiche inferiori a
quelle dei lavoratori nazionali; analoga considerazione può essere effettuata per le femmine rispetto ai maschi.
3.
I comparti
3.1 Il grande ruolo dei pubblici esercizi e della ricettività
L’analisi dei singoli comparti rivela che l’81,9% delle aziende operanti nel turismo e il 72,7% dei lavoratori
dipendenti appartengono all’articolato comparto dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, mense, discoteche, parchi
di divertimento e stabilimenti balneari) e che i servizi ricettivi si identificano per il 14,3% delle imprese e quasi
un quarto (23,3%) dei lavoratori dipendenti (tab. 5).
Tab. 5 – Distribuzione delle aziende e dei lavoratori dipendenti per comparto. Valori assoluti e distribuzione
percentuale 2012
Comparto
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
Aziende
Valori assoluti
25.165
144.282
6.202
302
227
176.178
Incidenza %
14,3
81,9
3,5
0,2
0,1
100,0
Valori assoluti
232.089
725.789
30.056
7.726
2.367
998.027
Lavoratori dipendenti
Incidenza percentuale
23,3
72,7
3,0
0,8
0,2
100,0
N° dipendenti per azienda
9,2
5,0
4,8
25,5
10,4
5,7
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Tab. 6 – Occupati dipendenti per qualifica e loro incidenza fra (percentuale di colonna) e nei (percentuale di
riga) singoli comparti. Anno 2012
Comparto
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
Apprendisti
8.133
53.455
2.271
70
43
63.972
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
12,7
83,6
3,5
0,1
0,1
100,0
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
3,5
7,4
7,6
0,9
1,8
6,4
Dirigenti
Impiegati
Operai
Quadri
Altro
310
44.494
177.404
1.735
13
316
39.206
629.599
1.924
1.290
148
24.858
1.819
930
30
56
3.061
4.447
92
13
590
1.691
29
2
842
112.209
814.959
4.710
1.335
Percentuale di colonna: distribuzione delle qualifiche fra i vari comparti
36,8
39,7
21,8
36,8
1,0
37,5
34,9
77,3
40,8
96,6
17,6
22,2
0,2
19,7
2,2
6,7
2,7
0,5
2,0
0,0
1,5
0,5
0,2
0,6
0,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Percentuale di riga: distribuzione delle qualifiche all'interno dei singoli comparti
0,1
19,2
76,4
0,7
0,0
0,0
5,4
86,7
0,3
0,2
0,5
82,7
6,1
3,1
0,1
0,7
39,6
57,6
1,2
0,0
0,5
24,9
71,4
1,2
0,1
0,1
11,2
81,7
0,5
0,1
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Totale
232.089
725.789
30.056
7.726
2.367
998.027
23,3
72,7
3,0
0,8
0,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
280
Gli occupati dipendenti del turismo
Assai più ridotto è il ruolo delle imprese di intermediazione (3,5% delle aziende e 3,0% degli occupati), degli
stabilimenti termali (0,2% delle imprese e 0,8% degli occupati) e dei parchi di divertimento (0,1% delle imprese
e 0,2% degli occupati).
Il numero medio degli occupati dipendenti per azienda è 5,7, superiore alla media per stabilimenti termali
(25,5), parchi di divertimento (10,4) e servizi ricettivi (9,2); inferiore per pubblici esercizi (5,0) e servizi di
intermediazione (4,8).
Tra le imprese termali, molti risultano ubicate in provincia di Padova e in provincia di Napoli, a testimonianza
dell’importanza dei poli alberghiero-termali di Abano Montegrotto e Ischia, associata alla loro diversità perché
le due aree, rispetto ad altre con maggiore presenza di curandi, si caratterizzano per un’offerta molti alberghi
termali, con terme interne, più che per la presenza di stabilimenti termali, come generalmente accade altrove.
La dimensione più grande delle imprese considerate si riscontra per le imprese termali con 25,5 occupati
dipendenti per esercizio, la più piccola per le agenzie di viaggio (intermediazione) con 4,8.
3.2 La distribuzione per classe di età
La distribuzione per classi di età risente del grande peso del comparto dei pubblici esercizi, che rappresenta
il 72,7del totale dei lavoratori dipendenti del turismo.
Il 31,2% del totale ha un’età compresa fra i 20 e i 30 anni e il 38,8% un’età inferiore ai trenta anni; nello
specifico, il 42,7% dei lavoratori dipendenti dei pubblici esercizi e il 45,4% di quelli dei parchi di divertimento.
Nel comparto ricettivo i ventenni sono il 23,6% e gli under trenta il 28,7%, poiché il 5,1% dei lavoratori ha
meno di venti anni.
La distribuzione per classe di età si caratterizza bene a seconda del tipo di servizio scelto. Negli stabilimenti
termali (25,8%) e negli alberghi (14,7%), ad esempio, è presente anche un significativa fascia di occupati
cinquantenni (50><60), così come la maggiore quota relativa di sessantenni e oltre (2,6%) si trova a proposito
degli esercizi ricettivi.
Il comparto della ricettività sembra giovane e nei fatti lo è, perché più della metà dei dipendenti (65,1%) ha
meno di quaranta anni; tuttavia tale percentuale è minore di quella di pubblici esercizi (68,4%), dei parchi di
divertimento (68,4%) e dell’intermediazione (70,9%); fra le categorie considerate solo nel caso dei servizi
ricettivi (55,7%) e degli stabilimenti termali (33,1%) risulta minore. In tale comparto gli operatori
ultracinquantenni dipendenti sono il 28,1% a fronte di una media del 12,7%. Nel campo dei servizi ricettivi la
percentuale corrispondente è il 17,3%.
Tab. 7 – Distribuzione percentuale per classe di età dei lavoratori dipendenti nei vari comparti di appartenenza
e per il totale dei comparti (Media). Anno 2012
Classe di età
<=20 anni
20-30 anni
30-40 anni
40-50 anni
50-60 anni
> 60 anni
Totale
Servizi ricettivi Pubblici esercizi
5,1
8,7
23,6
34,0
27,0
25,7
27,0
20,6
14,7
9,4
2,6
1,7
100,0
100,0
Intermediazione
1,2
26,7
36,6
25,6
9,3
0,7
100,0
Stabilimenti termali
1,1
11,2
21,8
37,9
25,8
2,3
100,0
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Parchi divertimento
10,8
34,6
25,5
19,2
8,6
1,3
100,0
Media
7,6
31,2
26,3
22,4
10,8
1,9
100,0
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
281
3.3 Qualifiche e dirigenza
Da notare che nonostante gli occupati dipendenti complessivamente considerati appartengano per il 72,7%
ai pubblici esercizi, i dirigenti (842 in tutto) vi appartengono solo per il 37,5% mentre per il 36,8% appartengono
ai servizi ricettivi e per il 17,6% al comparto dell’intermediazione.
Graf. 19 – Numero di lavoratori dipendenti. Numero di occupati dipendenti per dirigente. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Negli alberghi vi è un dirigente ogni 747,7 occupati dipendenti (al netto dei dirigenti) e nei pubblici esercizi
uno ogni 2.295,8, mentre fra gli agenti di viaggio le figure dirigenziali sono una ogni 202,1 dipendenti, pur
coincidendo quasi sempre il titolare con una figura dirigenziale, negli stabilimenti termali una ogni 137,7 e nei
parchi di divertimento una ogni 181,1. La media generale di un dirigente ogni 1.183,4 dipendenti occupati nel
turismo dipende dal forte peso relativo dei pubblici esercizi.
Quasi i tre quarti (74,3%) dei dirigenti si concentra negli esercizi ricettivi e nella ristorazione (tab. 6).
Anche i quadri del comparto appartengono in prevalenza ai pubblici esercizi (40,8%) e ai servizi ricettivi
(36,8%).
La quota di apprendisti, pur essendo rappresentata per l’83,6% da lavoratori dipendenti del comparto dei
pubblici esercizi, è presente all’interno di tale comparto per il 7,4%; è più alta (7,6%) fra i lavoratori
dell’intermediazione.
3.4 Lavoro intermittente e part time
Nel campo del lavoro a chiamata (intermittente) su un totale di 141.319 lavoratori, più di 121mila sono stati
utilizzati dalle imprese del comparto dei pubblici esercizi, suddivisi più o meno a metà tra tempi determinati e
tempi indeterminati.
Fra i pubblici esercizi i lavoratori intermittenti rappresentano il 16,8% del totale dell’occupazione dipendente
a fronte di un valore medio complessivo pari al 14,2%. Modesto il ricorso al lavoro intermittente nelle imprese
dell’intermediazione e negli stabilimenti termali. Nelle imprese ricettive questa modalità rappresenta l’8,0%
dell’occupazione dipendente; nei parchi divertimento l’incidenza del lavoro intermittente è pari al 16,6%.
282
Gli occupati dipendenti del turismo
Tab. 8 - Lavoro intermittente nei vari comparti e incidenza sul totale dell’occupazione del comparti. Anno 2011
Comparto
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
Tempo determinato
15.009
63.200
307
125
365
79.005
Tempo indeterminato
3.603
58.511
158
15
28
62.314
Totale Incidenza sul totale dell'occupazione
18.612
8,0
121.711
16,8
464
1,5
140
1,8
392
16,6
141.319
14,2
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Il lavoro intermittente a tempo indeterminato nel comparto dei pubblici esercizi rappresenta una quota del
48,1% sul totale dei lavoratori di queste imprese assunti con tale modalità contrattuale. Significativo il ricorso
a questa tipologia anche nel comparto dell’intermediazione (34,1%). Nei servizi ricettivi (19,4%) e negli altri
due comparti, stabilimenti termale (10,7%) e parchi di divertimento (7,1%) si ricorre prevalentemente al tempo
determinato per via della maggiore influenza della variabile stagionale.
Il lavoro a tempo pieno è la modalità di orario maggiormente diffusa in tutti i comparti del turismo. La
percentuale di lavoratori a tempo pieno è più elevata per gli stabilimenti termali (81,6%) e per gli esercizi ricettivi
(79,4%). Incide solo in poco meno della metà (49,4%) per i pubblici esercizi, che però, per la loro numerosità,
hanno un grande peso nel determinare la media del turismo composto dai quattro settori considerati (ricettivo,
pubblici esercizi, intermediazione, stabilimenti termali).
Graf. 20 - Lavoro a tempo pieno e part time nei vari comparti. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
La forma a cui si ricorre maggiormente nel campo della ricettività è quella di tipo orizzontale che per gli
esercizi ricettivi riguarda il 91,3% del totale dei lavoratori part time, tale forma riguarda anche il 93,1% del
part time dell’intermediazione a fronte di una media dell’89,1%, a prova che è quella nettamente prevalente
per tutti i comparti.
Su 425.400 lavoratori con orario di lavoro part time, 378.921 (89,1%) erano di tipo orizzontale.
3.5 I lavoratori stranieri
I 294.955 lavoratori stranieri, coerentemente al resto del lavoro dipendente, si concentrano per il 26,4%
nelle imprese della ricettività e per il 72,2% nei pubblici esercizi. In termini di incidenza per comparto il lavoro
dei cittadini stranieri è maggiormente presente nel comparto ricettivo (25,6%) è poco più contenuto nei pubblici
esercizi (24,8%).
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
283
Nelle imprese dell’intermediazione turistica, negli stabilimenti termali e nei parchi divertimento la presenza
di occupati stranieri è più contenuta, superando di poco le tremila unità totali con un’incidenza che va dal 6,7%
degli stabilimenti termali al 13,3% dei parchi di divertimento.
Tab. 8 – Lavoratori dipendenti stranieri in Italia nei vari comparti. Anno 2012
Comparto
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
Valori assoluti
Distribuzione fra comparti
61.724
168.767
2.260
515
270
233.590
26,4
72,2
1,0
0,2
0,1
100,0
Incidenza sui lavoratori del comparto
25,6
24,8
7,4
6,7
13,3
24,5
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Graf. 21 - Lavoratori dipendenti stranieri in Italia per comparto e genere. Composizione percentuale. 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
I lavoratori stranieri sono in maggioranza donne in quasi tutti i comparti del turismo, a eccezione che per i
parchi di divertimento. Nei servizi ricettivi oltre il 60% dei dipendenti stranieri è di sesso femminile, mentre nei
pubblici esercizi la quota di lavoro femminile si attesta al 53,5% e nel campo dell’intermediazione corrisponde
ai tre quarti (73,7%).
3.6 La stagionalità
Considerando il dato mensile delle aziende aperte e quello del numero dei lavoratori dipendenti presenti in
rapporto alla media annuale (=100), la stagionalità dei lavoratori dipendenti appare più accentuata di quella
delle imprese.
L’andamento stagionale ha molta influenza nel campo della ricettività, in modo più accentuato per alcune
tipologie come ad esempio i campeggi ed i villaggi turistici, ma anche per gli alberghi che in non pochi casi,
presso le località balneari e montane osservano lunghi periodi di chiusura delle strutture.
In confronto con quella della ricettività, la stagionalità dei pubblici esercizi (che è in netta prevalenza sono
aperti anche per il pubblico residente) sembra molto ridotta; risulta assai più accentuata, invece, la stagionalità
dei parchi di divertimento.
Ancora meno accentuata dei pubblici esercizi è la stagionalità delle agenzie di viaggio, perché svolgono
prevalentemente attività outgoing e si caratterizzano, comunque, per una scarsa dotazione di addetti.
284
Gli occupati dipendenti del turismo
Si rileva che i picchi stagionali degli apprendisti per gli esercizi ricettivi sono più accentuati della media.
Considerando il comparto ricettivo, nel 2012 costituito da 232.089 unità lavorative, appaiono due punti di
massimo, un assoluto a luglio agosto e uno relativo, a livelli più bassi a dicembre-gennaio.
Generalmente il piccolo picco di dicembre-gennaio viene ignorato perché resta diviso fra due diversi anni;
spesso si rileva solo che febbraio rileva un calo rispetto al mese precedente.
Da febbraio a luglio gli occupati aumentano indipendentemente dal mese nel quale cade il periodo pasquale,
che talvolta determina un picco di presenze turistiche.
Il periodo pasquale è considerato l’inizio della stagione turistica.
Graf. 22 – Andamento stagionale degli occupati dipendenti in campo ricettivo e per gli esercizi ricettivi. Anno
2012. Media = 100
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
3.7 Le retribuzioni
Il livello della retribuzione dei lavoratori dipendenti è condizionato dal modo diverso in cui i vari comparti
ricorrono al tempo parziale e al tempo peno e dall’apertura stagionale degli esercizi, nonché dal sistema delle
qualifiche professionali vigenti.
Il dato più confrontabile è quello relativo all’impiego full time, standardizzandolo in base alle giornate
lavorative.
Il comparto degli esercizi ricettivi rivela un retribuzione media annua, standardizzata e non, superiore alla
media totale del turismo; la media è tenuta bassa dalla forte incidenza dei pubblici esercizi.
Le retribuzioni del comparto dell’intermediazione, degli stabilimenti termali e dei parchi di divertimento
risultano maggiori; il comparto dell’intermediazione presenta le retribuzioni medie più elevate.
Tab. 9 - Lavoratori full time: giornate retribuite e retribuzione per dipendente secondo il comparto. Valori in
euro. Anno 2012
Servizi ricettivi
Pubblici esercizi
Intermediazione turistica
Stabilimenti termali
Parchi divertimento
Totale
Giornate retribuite
184
179
278
250
159
185
Retribuzione giornaliera
78
67
87
82
84
78
Retribuzione annua
14.308
11.954
24.307
20.421
13.411
13.284
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Retribuzione annua standardizzata
21.626
18.583
24.307
22.783
23.516
20.011
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
285
L'analisi della distribuzione per comparto e qualifica delle giornate e delle retribuzioni permette di registrare
una sostanziale omogeneità tra i diversi comparti.
Le funzioni direttive, come è ovvio attendersi, sono quelle che presentano il maggior numero di giornate
retribuite in quanto si tratta di ruoli nei quali è di fatto esclusivo il full time. Non è così tra operai, impiegati e
apprendisti.
Significativi scostamenti dalle medie si registrano solo per gli apprendisti.
Per gli esercizi ricettivi le giornate di lavoro dipendente retribuite (184) sono pressoché in linea con la media
del turismo (185) e oscillano fra un massimo di 295 per i dirigenti e un minimo di 163 per gli apprendisti nonché
di 164 giornate per le qualifiche genericamente definite come altro.
Considerando i lavoratori dipendenti part time questi dati risultano leggermente modificati.
La variabilità che si rileva tra le qualifiche può essere meglio interpretata tenendo conto della diversa
incidenza del lavoro a tempo parziale nei comparti e, dunque, della diversa modulazione delle quantità di ore
lavorate.
L’intensità di impiego del lavoro intermittente risulta maggiore negli stabilimenti termali con 117 giornate
retribuite in media tra contratti a tempo determinato e indeterminato. Nei servizi ricettivi il ricorso medio è di 91
giornate, mentre nei parchi divertimento si attesta a 85 giornate. Il comparto che fa minor impiego del
dipendente con contratto di lavoro intermittente è quello dei pubblici esercizi (72 giornate).
4.
Il comparto alberghiero
4.1 Gli occupati dipendenti
Il focus relativo alla ricettività rivela il grande peso del comparto alberghiero rispetto ai campeggi, agli
stabilimenti balneari, agli affittacamere, ai villaggi turistici, agli agriturismi e ai rifugi alpini. I lavoratori dipendenti
di questo insieme di attività per l’84,2% lavorano negli alberghi, per il 5,5% negli stabilimenti balneari, per il
3,5% negli affittacamere, ecc.
Graf. 23 - Numero delle lavoratori dipendenti per sottocomparto considerato. Anno 2011.
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Tenuto conto di questa diversa dimensione può essere vista la distribuzione dei lavoratori dipendenti per
mese, rapportando il loro numero alla media annuale (media = 100).
286
Gli occupati dipendenti del turismo
Graf. 24 – Lavoratori mensili nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012
Graf. 24 (segue) – Lavoratori mensili nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012
Graf. 25 – Lavoratori mensili nel comparto alberghiero, nei comparti delle ristorazione e per gli stabilimenti
termali. Medie annuali = 100. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
287
4.2 Le imprese
Le considerazioni fatte per gli occupati restano valide, in modo un po’ più attenuato, anche per le imprese,
come mostrano gli analoghi andamenti stagionali delle loro attività rappresentati nei due grafici seguenti:
Graf. 26 – Imprese attive ogni mese nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012
Graf. 26 (segue) – Imprese attive ogni mese nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012
Graf. 27 – Imprese attive ogni mese nei comparti delle ristorazione e per gli stabilimenti termali. Media annuale
= 100. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
288
Gli occupati dipendenti del turismo
5.
Analisi a livello regionale
L’analisi a livello regionale rivela una abbastanza equilibrata distribuzione di aziende e occupati sul territorio
a partire dalle macroripartizioni territoriali. La distribuzione delle aziende fra ripartizioni indica che il maggior
numero, pari al 28,4% delle imprese si trova nel Mezzogiorno (Sud e Isole) e il minore, 22,5%, nel Centro Italia.
Considerando il numero dei lavoratori dipendenti invece il maggior numero si trova nel Nord ovest (27,8) e
nel Nord Est (26,5) mentre il minor numero nel Centro Italia (21,3%) e nel Mezzogiorno (24,5%).
Da evidenziare la minore dimensione media delle imprese per lavoratori occupati nel Mezzogiorno (4,9)
rispetto a Nord ovest (6,2), Nord Est (6,3) e Centro (5,4).
Graf. 28 - Distribuzione delle imprese ed dei lavoratori dipendenti del turismo fra le macroaree nazionali. Anno
2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Tab. 10 - Distribuzione delle imprese ed dei lavoratori dipendenti del turismo fra regioni. Media regionale dei
lavoratori dipendenti. Anno 2012
Regioni
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Numero
11.031
993
25.474
7.055
16.327
4.099
6.975
14.626
14.555
3.049
4.990
17.005
4.775
847
12.977
10.004
1.354
4.254
10.681
5.108
176.178
Imprese
Distribuzione percentuale
6,3
0,6
14,5
4,0
9,3
2,3
4,0
8,3
8,3
1,7
2,8
9,7
2,7
0,5
7,4
5,7
0,8
2,4
6,1
2,9
100,0
Lavoratori dipendenti
Numero Distribuzione percentuale Dipendenti per azienda
62.333
6,2
5,7
4.557
0,5
4,6
178.891
17,9
7,0
43.628
4,4
6,2
99.616
10,0
6,1
18.174
1,8
4,4
30.778
3,1
4,4
102.990
10,3
7,0
75.301
7,5
5,2
14.447
1,4
4,7
25.098
2,5
5,0
98.067
9,8
5,8
22.513
2,3
4,7
3.035
0,3
3,6
63.781
6,4
4,9
50.066
5,0
5,0
5.606
0,6
4,1
18.153
1,8
4,3
53.430
5,4
5,0
27.563
2,8
5,4
998.027
100,0
5,7
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
La regione con il maggior numero di imprese (14,5%, rispetto al totale nazionale) e di lavoratori dipendenti
(17,9%) è la Lombardia.
In quattro regioni, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio, si collocano quasi la metà (48,0%) dei
lavoratori dipendenti del turismo. La loro presenza resta comunque diffusa nelle altre regioni.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
289
La relativizzazione delle imprese rispetto al numero degli abitanti evidenzia che l’area con la maggiore
densità di aziende turistiche è il Nord est (5,8 ogni mille abitanti), seguita da Nord ovest (2,7), Mezzogiorno
(2,5) e Centro (2,2) a fronte di una media nazionale di 2,9. Solo Il Nord est presenta una media superiore.
Graf. 29 – Imprese turistiche ogni mille abitanti per macroarea. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Graf. 30 – Imprese turistiche ogni mille abitanti per regione. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Come quasi sempre accade quando i dati sono relativizzati rispetto alla popolazione sono valorizzate le
regioni turistiche con meno abitanti come Valle d’Aosta, Trentino A.A. e Liguria e penalizzate quelle con molti
abitanti, come appunto Lombardia, Piemonte e Campania. Sia considerando i dati assoluti che quelli relativi
non sembra rilevante, in chiave occupazionale, il ruolo del Mezzogiorno.
La distribuzione degli occupati dipendenti per sesso nelle varie regioni evidenzia che, rispetto a una media
del 56,3% di femmine il relativo dato oscilla da un minimo del 41,2% in Campania al 66,7 in Veneto.
Più diversificata appare la distribuzione dei lavoratori dipendenti per classi di età.
I lavoratori dipendenti più giovani (under 30) si trovano in Puglia ove sono il 49,3% del totale, nelle Marche
(48,7%) e in Basilicata (48,2%). Gli under 30 sono meno presenti in Emilia Romagna (37,1%), in Lombardia
(37,7%) e nel Lazio (38,4%).
290
Gli occupati dipendenti del turismo
Tab. 11 - Distribuzione per classe di età dei lavoratori dipendenti del turismo nelle regioni. Anno 2011
Regione
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
<=20
11,3
14,1
10,1
12,5
13,0
12,4
12,4
9,9
10,6
12,8
15,9
7,9
14,3
14,2
11,5
15,8
14,9
12,6
11,4
11,2
11,3
20-30
32,6
32,8
27,6
29,8
29,8
30,4
29,5
27,2
30,4
32,5
32,8
30,5
31,6
32,9
31,5
33,5
33,3
31,9
32,6
34,6
30,2
30-40
27,7
25,7
28,9
27,9
26,3
26,4
26,2
28,7
27,0
25,7
23,2
29,5
23,8
24,4
26,8
24,2
24,2
26,8
27,2
27,6
27,4
40-50
19,6
18,3
23,5
20,5
20,5
19,9
20,6
22,7
20,2
18,4
16,8
22,0
19,9
19,8
20,7
18,5
19,7
20,5
19,5
18,6
21,0
50-60
7,8
7,8
9,1
8,2
9,0
9,4
9,2
10,0
9,8
8,9
8,6
8,9
9,1
7,9
8,5
7,3
7,1
7,6
8,3
7,4
8,8
Oltre 60
0,9
1,3
0,9
1,2
1,5
1,6
2,2
1,6
2,0
1,6
2,6
1,1
1,3
0,8
1,1
0,7
0,8
0,6
0,9
0,6
1,3
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Per il resto non vi sono differenze particolarmente rilevanti a proposito delle classi di età a parte la
considerazione che alcune regioni turisticamente più significative (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana,
Lazio) attribuiscono maggiore rilevanza alla classe dei quarantenni (40<>50) e a quella dei cinquantenni
(50<>60).
L’analisi delle qualifiche a livello regionale non rivela particolari caratteristiche, ma solo un dato strutturale
ben consolidato rappresentato dal fatto che le poche figure dirigenziali presenti nel lavoro dipendente (842 in
tutto) sono concentrate in tre regioni che sono anche grandi bacini di origine dei flussi vacanzieri: Toscana
(287), Lazio (117) e Liguria (100).
In queste tre regioni si trovano il 59,9% dei dirigenti presenti.
Tab. 12 – Lavoratori dipendenti del turismo per regione e per qualifica. Valori assoluti, distribuzione regionale
delle qualifiche (riga) e distribuzione delle singole qualifiche fra le regioni (colonna). Anno 2012
Regione
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Apprendisti
Dirigenti
936
262
1.054
2.635
6.497
1.428
7.531
3.040
9.797
2.262
114
5.671
2.328
545
3.000
6.569
1.386
1.688
434
6.796
63.972
6
0
8
34
84
2
100
19
287
7
1
117
14
21
26
43
6
6
1
61
842
Impiegati
Operai
Valori assoluti
2.018
19.501
419
4.911
1.911
15.162
6.807
54.149
9.588
86.223
1.429
15.275
14.025
75.914
3.032
24.235
24.679
142.063
2.004
20.791
199
2.717
8.657
46.980
3.698
43.968
3.353
23.557
7.978
42.293
8.121
60.256
3.492
38.669
1.178
11.538
283
3.831
9.338
82.928
112.209
814.959
Quadri
Altro
Totale
45
15
19
122
538
39
469
57
1.426
31
1
849
51
84
125
254
75
36
8
465
4.710
7
0
0
33
60
1
28
396
639
4
3
59
7
3
8
57
1
1
0
28
1.335
22.513
5.606
18.153
63.781
102.990
18.174
98.067
30.778
178.891
25.098
3.035
62.333
50.065
27.563
53.430
75.301
43.628
14.447
4.557
99.616
998.027
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
Regione
Apprendisti
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
4,2
4,7
5,8
4,1
6,3
7,9
7,7
9,9
5,5
9,0
3,8
9,1
4,6
2,0
5,6
8,7
3,2
11,7
9,5
6,8
6,4
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
1,5
0,4
1,6
4,1
10,2
2,2
11,8
4,8
15,3
3,5
0,2
8,9
3,6
0,9
4,7
10,3
2,2
2,6
0,7
10,6
100,0
Dirigenti
Impiegati
Operai
Quadri
Distribuzione delle qualifiche nelle regioni (percentuale di riga)
0,0
9,0
86,6
0,2
0,0
7,5
87,6
0,3
0,0
10,5
83,5
0,1
0,1
10,7
84,9
0,2
0,1
9,3
83,7
0,5
0,0
7,9
84,0
0,2
0,1
14,3
77,4
0,5
0,1
9,9
78,7
0,2
0,2
13,8
79,4
0,8
0,0
8,0
82,8
0,1
0,0
6,6
89,5
0,0
0,2
13,9
75,4
1,4
0,0
7,4
87,8
0,1
0,1
12,2
85,5
0,3
0,0
14,9
79,2
0,2
0,1
10,8
80,0
0,3
0,0
8,0
88,6
0,2
0,0
8,2
79,9
0,2
0,0
6,2
84,1
0,2
0,1
9,4
83,2
0,5
0,1
11,2
81,7
0,5
Distribuzione delle qualifiche fra le regioni (percentuale di colonna)
0,7
1,8
2,4
1,0
0,0
0,4
0,6
0,3
1,0
1,7
1,9
0,4
4,0
6,1
6,6
2,6
10,0
8,5
10,6
11,4
0,2
1,3
1,9
0,8
11,9
12,5
9,3
10,0
2,3
2,7
3,0
1,2
34,1
22,0
17,4
30,3
0,8
1,8
2,6
0,7
0,1
0,2
0,3
0,0
13,9
7,7
5,8
18,0
1,7
3,3
5,4
1,1
2,5
3,0
2,9
1,8
3,1
7,1
5,2
2,7
5,1
7,2
7,4
5,4
0,7
3,1
4,7
1,6
0,7
1,0
1,4
0,8
0,1
0,3
0,5
0,2
7,2
8,3
10,2
9,9
100,0
100,0
100,0
100,0
291
Altro
Totale
0,0
0,0
0,0
0,1
0,1
0,0
0,0
1,3
0,4
0,0
0,1
0,1
0,0
0,0
0,0
0,1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,1
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
0,5
0,0
0,0
2,5
4,5
0,1
2,1
29,7
47,9
0,3
0,2
4,4
0,5
0,2
0,6
4,3
0,1
0,1
0,0
2,1
100,0
2,3
0,6
1,8
6,4
10,3
1,8
9,8
3,1
17,9
2,5
0,3
6,2
5,0
2,8
5,4
7,5
4,4
1,4
0,5
10,0
100,0
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Analoga considerazione può essere fatta per i quadri che per il 58,3% si trovano nelle stesse tre regioni.
Il fatto dipende dalla più incisiva presenza di dirigenti e quadri nel campo dell’intermediazione che è, che in
tutti i Paesi del Mondo, più orientata all’outgoing che all’incoming.
Considerando la composizione delle qualifiche a livello di singola regione, gli operai costituiscono lo zoccolo
dei lavoratori con una incidenza minima sul lavoro dipendente del 75,4% nel Lazio e massima, dell’89,5%,
nelle Marche.
6.
Il comparto alberghiero nelle regioni
Gli addetti dipendenti del comparto dei servizi ricettivi nelle regioni prevalgono, anche rispetto a quelli dei
pubblici esercizi, solo in una regione, più precisamente in Trentino Alto Adige (59,9%) dove i lavoratori
rappresentano più delle metà del totale. In tutte le altre regioni prevalgono nettamente i lavoratori dei pubblici
esercizi.
292
Gli occupati dipendenti del turismo
Graf. 31 - Incidenza del numero dei lavoratori dipendenti nel comparto ricettivo rispetto a totale dei lavoratori
del turismo. Anno 2012
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
L’incidenza media nazionale dei lavoratori che operano come dipendenti nella ricettività è del 23,3%; in altre
dieci regioni, oltre il Trentino Alto Adige, risulta maggiore.
Tab. 13 – Lavoratori full time: retribuzione per dipendente per regione e comparto. Anno 2012 (euro)
Regione
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino A.A.
Veneto
Friuli V.G.
Liguria
Emilia R.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Italia
Servizi ricettivi
8.623
9.922
9.074
13.239
9.809
12.956
20.260
14.820
19.769
9.114
11.581
16.193
10.091
11.209
12.799
15.661
16.345
14.325
13.486
16.071
14.308
Pubblici esercizi
8.044
8.876
10.804
11.009
11.089
11.774
14.325
10.325
15.137
6.340
9.724
14.670
7.867
10.642
11.577
10.741
15.588
9.477
10.387
10.489
11.954
Intermedia-zione
19.889
15.992
16.754
19.777
23.468
22.618
27.155
25.487
25.193
22.995
22.625
28.175
17.163
18.366
21.168
22.464
24.322
18.802
17.077
22.914
24.307
Stabilimenti termali
23.350
7.770
13.132
14.873
18.557
nd
17.242
19.081
24.560
14.411
29.254
27.348
15.002
19.113
23.614
20.846
19.856
13.449
19.202
19.866
20.421
Parchi divertimento
3.585
3.503
4.803
10.532
15.276
5.443
11.679
9.101
13.029
2.574
2.850
6.556
12.285
6.593
5.845
7.953
6.121
8.155
4.101
20.295
13.411
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
L’incrocio fra livello della retribuzione media per lavoratori dipendenti a tempo pieno (full time) per regione
e per comparto ricettivo (tab.13) rivela che quella più bassa si rileva per le regioni della costa medio-bassa
adriatica, dall’Abruzzo, alla Puglia, alle Marche e alla Basilicata alla Calabria. Sono le sole regioni con una
media inferiore ai 10.000 euro, per la presenza di molti esercizi stagionali.
La maggiore retribuzione media si realizza in Lombardia e Lazio, regioni con pochi esercizi stagionali, a un
livello che circa il doppio.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
293
Presentiamo di seguito anche una tabella con alcuni indicatori riferiti esclusivamente al comparto
alberghiero.
Tab. 14 – Comparto alberghiero: numero dei lavoratori dipendenti, numero delle aziende (alberghi e motel) e
numero medio dei dipendenti per azienda nelle regioni italiane. Anno 2012
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Trentino AA
Veneto
Friuli VG
Liguria
Emilia R
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Media Italia
Numero lavoratori dipendenti
6.065
2.019
19.851
22.805
21.274
2.409
6.369
18.103
15.485
2.661
3.876
15.806
4.595
394
13.525
6.833
1.022
3.388
10.648
6.941
184.069
Numero aziende
697
275
1.610
2.610
1.777
327
800
2.123
1.561
302
426
1250
442
47
1.048
570
116
350
786
520
17.637
Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014
Dipendenti per azienda
8,7
7,3
12,3
8,7
12,0
7,4
8,0
8,5
9,9
8,8
9,1
12,6
10,4
8,4
12,9
12,0
8,8
9,7
13,5
13,3
10,4
CAPITOLO IX
ALBERGHI E FISCALITÀ LOCALE1
1. Imposte, tasse e contributi sociali. Fiscalità locale o nazionale (centrale)
Tutte le imprese devono pagare le imposte, ossia un contributo che lo Stato o altre Istituzioni richiedono per
l’attività svolta a favore degli stessi cittadini e delle stesse imprese, in termini di infrastrutture, di servizi, di
sicurezza, di controllo e per altre motivazioni.
La peculiarità del comparto alberghiero che ha nell’immobile ricettivo lo strumento principale impone di
dedicare particolare attenzione ai un approfondimento sui regimi fiscali che riguardano direttamente le
proprietà immobiliari, che nel caso italiano, sono di competenza degli enti locali.
Lo schema che proponiamo rappresenta una visione di sintesi del sistema fiscale attualmente vigente in
Italia con un particolare focus sulle imposte e le tasse che riguardano la fiscalità locale.
Fig. 1 - Il sistema impositivo in Italia. Anno 2014
IVA (Imposta sul valore Aggiunto)
di bollo, di registro, ecc.
Indirette
Imposta comunale di soggiorno
IRPEF
IMPOSTE
IRES
sul reddito
IRAP
Dirette
IMU
sugli immobili
SISTEMA
IMPOSITIVO
Obbligatorie
TTASSE
Addizionali
TASI, TARI
IUC
Imposta
unica
comunale
FISCALITÀ
LOCALE
… di trasporto, di bonifica ecc.
Accisa provinciale sull’energia
concessione governative o di altri.
Imposta provinciale sui trasferimenti
Per un servizio
rilascio certificazioni da enti, multe ecc.
CONTRIBUTI
SOCIALI
versamenti di
lavoratori e
imprese
Assistenza malattie (SSN)
Infortuni (Inail)
Sicurezza ecc.
Previdenza sociale(Inps)
Pensioni
Fine rapporto di lavoro
Fonte: adattamento da G. Zagrebelsky, E. Becheri, cit.
A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. – Turistica e
Anna Paola Maddalena, Consultant Mercury S.r.l. – Turistica
1
296
Alberghi e fiscalità locale
Prima di procedere nell’analisi, risulta opportuno fornire alcuni chiarimenti terminologici.
Le entrate tributarie

Imposte: sono un contributo generale chiesto alle imprese ed ai cittadini senza una destinazione specifica ma
per fare fronte al generico bisogno di mezzi finanziari dello Stato. Possono essere imposte dirette o indirette.
Quelle dirette colpiscono il reddito prodotto nell’unità di tempo (generalmente l’anno) dai contribuenti, imprese
o residenti o domiciliati in Italia; le imposte indirette, che trovano manifestazione concreta nell’IVA (Imposta sul
Valore Aggiunto) colpiscono cittadini e imprese nel momento in cui si verifica la vendita/acquisto di un bene o
si un servizio.
 Tasse: si configurano come il pagamento di un servizio specifico; come tali dovrebbero riguardare solo chi tale
servizio lo riceve. Il contributo camerale che viene pagato per farsi rilasciare un certificato da una camera di
commercio è un tassa, così come i contributi per i vari consorzi di bonifica
 Contributi sociali: sono i versamenti che i lavoratori e le aziende devono fare a fini assistenziali e previdenziali
agli enti a ciò preposti come INPS, INAIL e casse degli ordini professionali.
Nella pratica la distinzione fra imposte e tasse non è univoca come sembrerebbe dalle definizioni sopra riportate;
spesso si usano i due termini come se fossero sinonimi, l’uno al posto dell’altro. Ad esempio nella prassi si parla si
indifferentemente di imposta di soggiorno o di tassa di soggiorno, per dire la stessa cosa. Tasse, imposte e contributi
sono raccolte sempre a livello locale, ove risiede o dimora il soggetto che le deve pagare (soggetto passivo) ma
possono essere riclassificati, a seconda dell’ente che fruisce delle entrate e poi le utilizza, in due categorie di
riferimento: fiscalità nazionale e fiscalità.
Alcune delle somme raccolte, inoltre, possono essere suddivise in quote attribuibili agli enti locali e quote attribuibili
alle istituzioni centrali. Ad esempio, a proposito dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), tipica
imposta diretta statale, sono previste addizionali comunali e regionali che spettano alle regioni ed ai comuni.
2. L’IUC
L’IUC, Imposta Unica Comunale, considera due aspetti dell’attività delle imprese e delle persone; infatti,
secondo il comma 639 dell’art.1 della legge n. 147 dell’anno 2013 (Legge di Stabilità 2014), il primo
presupposto impositivo, è costituito dal possesso di immobili, collegato alla loro natura e valore (IMU), il
secondo è relativo alla fruizione ed erogazione di servizi comunali (TASI e TARI).
Tecnicamente l’UIC appare quindi come una composizione di imposte, il primo presupposto, e tasse, il
secondo aspetto.
La TASI è un tributo per i servizi indivisibili a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile; la
TARI è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore.
Naturalmente l’albergatore, oltre all’IUC, deve contribuire anche le altre imposte previste dall’ordinamento
statale e locale, sia quelle dirette quali Ires, Irap, Irpef, che quelle indirette, fra le quali, in primo luogo, l’IVA.
Inoltre deve “pagare” varie altre tasse a fronte di servizi specifici ricevuti dalle istituzioni, quali ad esempio la
tassa per il rilascio di alcune certificazioni necessarie per lo svolgimento della propria attività.
2.1 L’imposta Municipale Unica
L’IMU (Imposta Municipale Unica o Imposta MUnicipale propria), introdotta in sostituzione dell’ICI (Imposta
Comunale sugli immobili) con Legge 22 dicembre 2011 n. 214 (Decreto Salva Italia) è una imposta diretta
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
297
dovuta dal possessore di immobili2, escluse le abitazioni principali e le pertinenze delle stesse, fatte salve
alcune eccezioni (quelle classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9)3.
I soggetti passivi tenuti al pagamento dell’IMU sono il proprietario di immobili o i titolari di diritti reali di
usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie, compresi, ovviamente, gli albergatori.
Il valore della base imponibile è determinato rivalutando le rendite catastali del 5% e moltiplicandole per il
coefficiente stabilito per il gruppo catastale. Per il gruppo catastale D2 (alberghi e pensioni) il coefficiente è
elevato, dal 2013, a 65.
L’aliquota base è fissata al 7,6 per mille, ma l’aliquota massima può raggiungere il 10,6 per mille.
L’IMU, in base alla relativa agli immobili strumentali è diventata recentemente deducibile ai fini della
determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni nella misura
del 20%5.
Per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, la deducibilità è elevata al 30%. L’IMU è, invece,
indeducibile ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive.
Praticamente, il valore dei fabbricati su cui si applica la nuova imposta si determina moltiplicando la rendita
catastale, rivalutata del 5%, per i seguenti coefficienti:
 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A;
 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B;
 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10 e D/5;
 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D (tra i quali la categoria “D2 alberghi e pensioni”); a
decorrere dal 1 gennaio 2013 il moltiplicatore è stato elevato a 65;
 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1.
Si prevedono detrazioni sull’abitazione principale, una fissa pari a 200 euro, e una che dipende dal numero
di figli conviventi di età non superiore a 26 anni nella misura di 50 euro per ciascun figlio fino ad un massimo
di 400 euro. L’aliquota si paga in tre rate per l’abitazione principale, in due rate per quella secondaria.
Con il Dl denominato Imu – Bankitalia approvato il 29 gennaio 2014 è stata cancellata la seconda rata IMU
che i cittadini avrebbero dovuto versare per l’anno 2013 e che valeva un incasso, per lo Stato, di 2,2 miliardi.
Ciò è avvenuto attraverso l’ampiamente criticata ricapitalizzazione delle quote della Banca d’Italia.
L’IMU, con moltiplicatore ampliato da 60 a 65, sembra particolarmente gravosa per le imprese ricettive vista
la dimensione e il peso che gli immobili assumono come oggetto principale dell’attività.
A livello catastale, le strutture Alberghiere fanno parte della categoria D, immobili a destinazione speciale o
particolare, e nello specifico nella sottocategoria D/2, alberghi e pensioni, strutture ricettive a pagamento con
fine di lucro. Oltre agli alberghi, ex locande ed ex pensioni comprese, fanno parte di questo gruppo anche i
villaggi truistici e le case di riposo.
Nella categoria D7 son o compresi i campeggi, che, sul piano della gestione, sono tipicamente alberghieri.
Nel considerare le pensioni (e le locande) si ignorano tutte le modifiche legislative che le hanno abolite fin
dal 1983. Come è noto la L 217 1983 Legge quadro per il turismo, abolì la distinzione fra alberghi pensioni e
locande e la sostituì con una unica classificazione degli alberghi da una a cinque stelle.
Soggetti passivi dell'imposta municipale propria sono il proprietario di immobili, inclusi i terreni e le aree edificabili, a qualsiasi uso destinati, ivi
compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa, ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione,
enfiteusi, superficie sugli stessi. Nel caso di concessione di aree demaniali, soggetto passivo è il concessionario. Per gli immobili, anche da costruire o
in corso di costruzione concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del
contratto
3 Cfr. F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento Le imposte comunali sull’immobile alberghiero, ISTA-Federalberghi, 2014
2
298
Alberghi e fiscalità locale
La collocazione fra gli immobili a destinazione speciale o particolare evidenzia il posizionamento degli
alberghi e delle pensioni come strumenti per l’esercizio dell’attività in modo analogo alle altre voci comprese
nel gruppo D, senza rendere nel dovuto conto la specifica destinazione e la sua interdipendenza con la
localizzazione territoriale e, neppure, del lunghissimo ciclo di ritorno del capitale investito.
Tab. 1 - Descrizione Immobili Categoria Catastale D
D/1
D/2
D/3
D/4
D/5
D/6
Immobili a destinazione speciale o particolare
GRUPPO D
Capannone, fabbrica, struttura dove viene lavorata e trasformata la
Opifici.
materia prima.
Alberghi e pensioni (con fine di lucro).
Strutture ricettive a pagamento.
Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e
Lodali destinati all'esibizione artistica aventi ingresso a pagamento.
simili (con fine di lucro).
Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)
Ospedali, cliniche e case di cura private.
Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di
Banche, assicurazioni e istituti di credito privati.
lucro).
Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di
Unità destinate ad attività sportive privati a pagamento, club sportivi,
lucro).
campetti, piscine ecc.
D/7
Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze
di un’attività industriale e non suscettibili di
destinazione diversa senza radicali trasformazioni.
Sono quelle strutture costruiti specificatamente per quel tipo di attività a
cui sono destinati. Un esempio esplicativo sono i rifornimenti di
carburante
D/8
Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze
di un’attività commerciale e non suscettibili di
destinazione diversa senza radicali trasformazioni.
Grandi negozi, centri commerciali.
D/9
D/10
Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi
del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio.
Fabbricati per funzioni produttive connesse alle
attività agricole.
Edifici che non hanno un suolo proprio.
Sarebbero la categoria a cui devono accatastarsi i vecchi fabbricati
rurali.
Fonte: http://www.catasto.it/categorie.html
Con riferimento al 31 dicembre 2012, secondo le banche dati catastali gestite dall’Agenzia delle Entrare, le
unità immobiliari iscritte al Catasto Edilizio Urbano sono circa 70,5 milioni, di cui 61,6 con rendita catastale
attribuita complessivamente pari a 35,7 miliardi di euro (le residue unità immobiliari concernono beni comuni
non censibili o unità non produttive di reddito)4. Il maggior numero di unità immobiliari urbane (UIU) è
rappresentato dalle abitazioni, pari a circa 34.452 milioni (circa il 55% del totale), per una rendita catastale
complessiva che a fine anno 2012 è stimata in 17,584 miliardi di euro (circa il 45% del totale).
Considerevole è anche il numero degli immobili a destinazione commerciale, pari a 25,485 milioni (circa il
41% del totale), per una rendita catastale complessiva di oltre 5,8 miliardi di euro (circa il 16 % del totale).
È interessante, infine, evidenziare che all’esiguo numero di immobili a destinazione speciale, (es. alberghi,
opifici, capannoni industriali, alberghi, etc.) - 1,409 milioni, il 2,3% del totale, è riconducibile una rendita
catastale complessiva di 10,4 miliardi di euro (29% del totale)5.
In Italia, si contano nel 2012 157 mila strutture ricettive (+2,3% sul 2011), che offrono più di 4,7 milioni di
posti letto (+0,4%). Il numero di alberghi è di circa 34 mila unità con 2,2 milioni di posti letto; dopo anni di
continuo aumento sono valori in lieve diminuzione rispetto al 2011 (rispettivamente -0,6% e -0,1%). Gli esercizi
extra-alberghieri sono 123 mila con 2,5 milioni di posti letto, in aumento rispettivamente del 3,1% e dello 0,9%
rispetto all'anno precedente.
4
Documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili approvato dalla Commissione (doc. XVII, n.1), 2013
5
Senato della Repubblica, Documento Conclusivo dell'indagine Conoscitiva sulla Tassazione degli Immobili Approvato dalla Commissione (Doc.
XVII, n. 1), Indagine Conoscitiva sulla Tassazione degli Immobili, Anno 2013
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
299
Graf. 1 – Raggruppamenti degli immobili ai fini fiscali. Percentuale di rendita catastale associata e percentuale
sul numero complessivo degli immobili
Fonte: Agenzia delle Entrate
Gli esercizi alberghieri rappresentano il 2,39% degli immobili della categoria catastale D; l’insieme degli
esercizi ricettivi, B &B esclusi, più del 9%. È ipotizzabile che il totale riferibile alle strutture ricettive, in merito
alla rendita catastale, ammonti a più di un miliardo di euro.
All’interno del comparto con immobili speciali il comparto alberghiero è il maggiore contribuente, con una
quota pari ad almeno in terzo di quella, prodotto dagli immobili ivi classificati.
Rispetto all’ICI, aumenta il coefficiente su cui moltiplicare la rendita catastale, che per gli immobili classificati
D2 passa da 50 a 65.
L’imposta, spalmata sulle quasi 34.000 strutture, incide in media fra i 22.500 ed i 23.000 euro.
Secondo stime effettuate sui dati catastali resi disponibili, nel 2013 gli alberghi hanno pagato una IMU
complessiva di 770 milioni.
Nel 2014 si stima che gli alberghi pagheranno 893 milioni di euro per IMU e TASI6.
Con l’applicazione dell’IMU in un solo colpo, ogni albergo rileverà un aumento di circa il 115% rispetto al
precedente importo dell’ICI, da aggiungere agli altri aumenti che fanno riferimento al patrimonio immobiliare
come la TASI e la TARI.
Tab. 2 – Numero di esercizi alberghieri e extra – alberghieri. Anno 2012
Esercizi Alberghieri
5 e 4 stelle
3 stelle e RTA
2 e 1 stella
Totale
5.747
18.034
9.947
33.728
Esercizi Extra - Alberghieri
campeggi e villaggi turistici
alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale
agriturismi
ostelli per la gioventù
case per ferie
rifugi di montagna
altri esercizi n.a.c.
bed & breakfast
Totale
Fonte: Istat. Ultimo dato disponibile
6 Cfr. . F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento Le imposte comunali sull’immobile alberghiero, ISTA-Federalberghi, 2014, pag. 4
2.670
73.804
17.228
494
.2242
1.063
758
25.241
123.500
300
Alberghi e fiscalità locale
Inoltre considerando la rendita catastale di tutto ilo comparto, pari a 10,9 miliardi di euro, per il 10% circa
questa è imputata ai circa 34.000 esercizi alberghieri e simili e per il restante 90% al complesso delle altre
circa 1,350 milioni di strutture.
La rendita catastale attribuita agli alberghi, dunque è stimata pari a circa 3,5 volte quella delle altre strutture
facenti parte della categoria D. Non sembra poco.
Gli stessi uffici fiscali ed addetti ai lavori ammettono la farraginosità del sistema fiscale, con troppe tasse
che potrebbero essere unificate in alcune voci e complessivamente ridotte.
Più specificatamente in una Indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili condotta da una
Commissione del Senato della Repubblica (giugno 2013) si afferma che “Nel nostro ordinamento, gli immobili
sono soggetti a una pluralità di imposte: sono tassati come beni patrimonio (IMU); ne è tassato il reddito,
effettivo o figurativo, in massima parte in capo al proprietario (IRES/IRPEF, e relative addizionali, o cedolare
secca, opzionale, se immobili abitativi locati); sono tassati i trasferimenti inter vivos e mortis causa (IVA,
registro, ipotecarie e catastali, successioni e donazioni); infine, sono colpiti da tasse a fronte dei servizi erogati
dai Comuni nel proprio territorio (TARES).
Come si vede, si tratta di un’imposizione frammentata in molti strumenti, alcuni di fiscalità statale e altri
locali, irragionevolmente segmentata anche in relazione alla natura giuridica del soggetto passivo e al tipo di
immobile cui essa si connette.”
2.2 La TARI, Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
Sostituisce la TARES ed è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a
carico dell’utilizzatore.
È dovuta da chiunque possieda o detenga, indipendentemente se proprietario o affittuario, locali o aree
scoperte, che producano rifiuti urbani. L’aliquota, per il momento, è stabilita tra il 2,5 e il 3,3 per mille, ma
varierà in base alle caratteristiche dell’immobile e del nucleo familiare.
Si stima che anche la Tari porti un aggravio medio del 300% dei costi agli operatori.
I Comuni potranno, nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga”, rimodulare la tassa e introdurre
agevolazioni a favore dei contribuenti che versano in particolari condizioni di disagio economico. Le
amministrazioni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio
pubblico avranno, inoltre, la facoltà di applicare una tariffa avente natura di corrispettivo in luogo della TARI.
I comuni, nella determinazione della tariffa, tengono conto dei criteri previsti nel DPR 158/199917. In
alternativa, il comune, nel rispetto del principio «chi inquina paga», può commisurare la tariffa alle quantità e
qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività
svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti. Le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea sono
determinate dal comune moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto
per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti. In ogni caso
deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio. I comuni
che utilizzano i criteri del DPR 158/1999 godono di ampi spazi di discrezionalità nell’ambito dei minimi e
massimi stabiliti nelle relative tabelle 2. Il comune potrà anche derogare ai limiti minimi e massimi indicati nel
DPR 158/1999, per non oltre il 50% dei coefficienti ivi riportati.8
La tariffa, calcolata sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie
in base alla tipologia di attività svolta, è definita seguendo dei criteri definiti secondo un sistema presuntivo che
Regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani (GU
n. 129 del 4 – giugno – 1999 – Sppl. Ordinaio n.107)
8 Per queste valutazioni e le successive Cfr. F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento, La tassazione sui rifiuti, ISTA-Federalberghi, Roma, 2014
7
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
301
stabilisce i parametri del tributo senza tener conto dei rifiuti effettivamente conferiti. In base a tali criteri, la
tariffa è composta da una parte fissa riguardante le componenti essenziali del costo del servizio di gestione
dei rifiuti, relative agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti, e da una parte variabile determinata
dalla quantità di rifiuti conferiti, dal servizio fornito e dall’entità dei costi digestione, garantendo così la copertura
integrale dei costi di investimento e di esercizio.
Nel definire la tariffa per ogni categoria, i comuni devono stabilire i coefficienti per l’attribuzione della parte
fissa e gli intervalli di produzione per l’attribuzione della parte variabile, riferendosi alle tabelle pubblicate nel
DPR n.158/1999 relative ai coefficienti KC e KD, elaborate per le tre aree geografiche (Nord – Centro – Sud)
e per comuni con popolazione superiore o inferiore ai 5000 abitanti.
L’articolo 68 del D. Lgs. 507/1993, nell’articolazione delle categorie di utilizzazione, assimilava, in via di
massima, i locali ed aree ad uso abitativo per nuclei familiari, le collettività e le convivenze agli esercizi
alberghieri. Sulla base di tale norma, le Commissioni tributarie hanno in alcuni casi ritenuto illegittimi i
regolamenti comunali che differenziano le tariffe degli esercizi alberghieri da quelle degli usi abitativi.
Tali sentenze, tuttavia, sono annullate dalla Corte di Cassazione, che ritiene che la categoria degli esercizi
alberghieri possa essere” distinta da quella delle civili abitazioni, ed assoggettata ad una tariffa notevolmente
superiore”.
La norma contenuta del D. Lgs. 507/1993 è comunque superata dalle più recenti disposizioni in materia di
tassazione sui rifiuti, che inseriscono gli alberghi tra le utenze “non domestiche”.
I comuni possono prevedere ulteriori riduzioni e agevolazioni:
 20% della tariffa in caso di mancato svolgimento del servizio;
 40% della tariffa per le zone in cui non è effettuata la raccolta;
 ulteriori riduzioni ed esenzioni, purché la relativa copertura sia disposta attraverso apposite
autorizzazioni di spesa. In questo caso, la copertura deve essere assicurata attraverso il ricorso a
risorse derivanti dalla fiscalità generale dello stesso comune.
Inoltre i comuni possono prevedere riduzioni tariffarie o esenzioni per i locali, diversi dalle abitazioni, ed aree
scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente9.
Graf. 2 – Tariffe TARI nelle località indicate, per albergo senza ristorante: €/mq. Anno 2013
Fonte: elaborazione su F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento, La tassazione sui rifiuti, ISTA-Federalberghi, Roma, 2014
9
Legge di stabilità 2014, art 1, comma 659 lett. c).
302
Alberghi e fiscalità locale
È necessario sensibilizzare i comuni affinché riconoscano l’esenzione tariffaria per gli alberghi stagionali
durante i mesi di chiusura, nonché una congrua riduzione tariffaria per gli alberghi annuali commisurata
all’effettivo tasso di occupazione.
Nella realtà le tariffe applicate, in termini di euro per mq di superficie, risultano molto disomogenee, come
appare dai grafici relativi agli alberghi senza ristorante ad alcune località considerate con riferimento al Nord,
al Centro ed al Sud Italia.
Mediamente i valori sono più elevati nel Sud, quindi nel Centro e nel Nord Italia.
Considerando gli alberghi con ristoranti, che ovviamente presentano tariffe più elevate, le valutazioni di
fondo restano analoghe.
Dalla tabella 3 appare anche il diverso modo in cui le attività non alberghiere e le altre sono classificate
da Rimini, rispetto a Firenze e Milano.
Tab. 3 – Tariffe TARI (TARES) previste dai comuni di Milano, Firenze e Rimini per gli alberghi. Anno 2013
Alberghi con ristorante
Alberghi senza ristorante
Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi
Stabilimenti balneari
Campeggi
Stabilimenti balneari fino a 3000 mq
Stabilimenti balneari oltre 3000 mq
Alberghi e residenze turistico alberghiere
Motel, Meublé, Garni, affittacamere
Milano
Parte fissa Parte variabile
3,45553
1,78244
2,43895
1,46996
2,10096
1,28514
1,76923
0,93044
Rimini
Parte fissa Parte variabile
2,443
2,963
0,459
0,562
0,231
0,279
3,195
3,873
2,418
2,934
Totale
5,23797
3,90891
3,38610
2,69967
Firenze
Parte fissa Parte variabile
7,20
5,22
5,39
3,90
3,67
2,65
3,03
2,20
Totale
12,42
9,29
6,32
5,23
Totale
5,406
1,021
0,510
7,068
5,352
Fonte: regolamenti comunali
2.3 La TASI
La TASI è la tassa sui servizi indivisibili comunali, quali la manutenzione del manto stradale, la pubblica
illuminazione ecc. È carico sia del possessore che dell'utilizzatore dell'immobile grava sul possesso o sulla
detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l'abitazione principale, di aree scoperte nonché di quelle
edificabili, a qualsiasi uso adibiti ad eccezione dei terreni agricoli non ricompresi nel presupposto impositivo.
La TASI sostituisce la componente della TARES relativa ai servizi indivisibili, ampliando la potestà
regolamentare e l'autonomia tributaria dei comuni.
Analogamente a quanto previsto per la TARI, viene concessa ai Comuni la possibilità di introdurre
agevolazioni (fino all’esenzione) a favore dei contribuenti meno abbienti.
La base imponibile è quella prevista per l'applicazione dell'imposta municipale propria (IMU).
L'aliquota di base è pari all'1 per mille. Il comune può ridurre l'aliquota fino all'azzeramento o può elevare
l'aliquota fino al 2,5 per mille, rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della
TASI e dell'IMU non deve superare l'aliquota massima consentita per l'IMU (fissata al 10,6 per mille al 31
dicembre 2013).
Per l’anno 2014 si consente ai comuni di superare tali limiti per un ammontare complessivamente non
superiore allo 0,8 per mille, a condizione che vengano introdotte detrazioni per le abitazioni principali.
L’aliquota massima della TASI non può eccedere il 2,5 per mille; per l’anno 2014, pertanto, la somma delle
aliquote della TASI e dell'IMU potrà arrivare all’11,4 per mille.
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
3
303
Le imposte indirette: IVA e Imposta di Soggiorno
3.1 Alcune valutazioni
In una Indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili condotta dal Senato della Repubblica (giugno
2013) si afferma che “Nel nostro ordinamento, gli immobili sono soggetti a una pluralità di imposte: sono tassati
come beni patrimonio (IMU); ne è tassato il reddito, effettivo o figurativo, in massima parte in capo al
proprietario (IRES/IRPEF, e relative addizionali, o cedolare secca, opzionale, se immobili abitativi locati); sono
tassati i trasferimenti inter vivos e mortis causa (IVA, registro, ipotecarie e catastali, successioni e donazioni);
infine, sono colpiti da tasse a fronte dei servizi erogati dai Comuni nel proprio territorio (TARES).
Come si vede, si tratta di un’imposizione frammentata in molti strumenti, alcuni di fiscalità statale e altri
locali, irragionevolmente segmentata anche in relazione alla natura giuridica del soggetto passivo e al tipo di
immobile cui essa si connette.”
Occorre inoltre considerare che l’immobile ricettivo, ed in particolare quello a gestione alberghiera, è diverso
dagli altri perché è strumento principale, oggetto immanente dell’attività turistica, qualcosa senza il quale non
si può parlare di turismo.
Di questo aspetto bisognerebbe tenere conto, tutte le volte che viene adottato un provvedimento che
riguarda il soggiorno dei clienti e la destinazione d’uso delle strutture.
3.2 L’IVA
L’IVA è la principale imposta indiretta del nostro sistema tributario e si applica alle cessioni di beni e alle
prestazioni di servizi effettuati sul territorio nazionale dalle imprese a e dai liberi professionisti o da chiunque
disponga di una partita Iva. L’Iva si applica anche alle importazioni chiunque sia colui che le effettua.
La partita IVA è il numero identificativo delle imprese. Nelle società di capitali corrisponde al Codice fiscale
ed al numero di registrazione presso le Camere di Commercio.
L’Iva in quanto imposta indiretta colpisce il reddito nella sua manifestazione finale: il consumo.
Si applica con un meccanismo «a cascata» che sembra colpisca solo il consumatore finale, ma in realtà
colpisce ogni passaggio delle filiera produttiva e commerciale. Le imprese e i professionisti sono sostituti
d’imposta, cioè fungono da esattori dello Stato in quanto incassano e versano l’imposta in base al principio
della rivalsa.
Proprio perché colpisce ogni passaggio della produzione e della vendita del bene l’Iva è considerata una
partita di giro: chi la riscuote la percepisce in più rispetto al prezzo del prodotto o del servizio e la deve girare
allo Stato.
L’aliquota base IVA attualmente in vigore, per le transazioni commerciali, è il 22,00%; è stata aumentata
passando nel giro di due anni dal 20,00% al 21,00% (settembre 2011) e poi al 22,00% (Ottobre 2013).
Nel campo del turismo, per i servizi alberghieri e di ristorazione, è prevista un’aliquota ridotta dell’Iva, così
come si verifica in diversi altri Paesi. L’aliquota ridotta è pari al 10%.
3.3
L’Imposta di Soggiorno
3.3.1 I comuni che la applicano
L’imposta di soggiorno è un’imposta comunale facoltativa reintrodotta nel sistema impositiva italiano a carico
dei clienti degli esercizi ricettivi con Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23, recante disposizioni in materia
di federalismo fiscale municipale. È una imposta facoltativa perché si concede di poterla attivare, se lo vogliono,
ai comuni riconosciuti come turistici dalle Regioni e ai capoluoghi provinciali.
304
Alberghi e fiscalità locale
L’imposta può essere applicata solo dai comuni che fanno parte degli elenchi dei comuni turistici, dai comuni
capoluogo di provincia e dai comuni facenti parte delle Unioni del Comuni. La sola condizione richiesta per
poterla applicarla, nei casi in cui si può, è che vi sia un esercizio ricettivo, altrimenti manca l’oggetto.
È un’imposta comunale perché i suoi proventi vanno a vantaggio dei comuni che devono impiegarli per
“finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché
interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi
pubblici locali.
È una imposta reintrodotta perché fino al 1990 è esistita una imposta di soggiorno obbligatoria per tutti, i cui
proventi andavano in parte alle istituzioni locali ed in parte allo Stato.
Come è noto, tale imposta può arrivare fino ad un massimo di 5 euro a pernottamento ma sono i comuni a
definirne autonomamente modalità e contenuti.
Sono previste esenzioni o riduzione per classi di età, bambini e/o ragazzi ed anziani, clienti per ragioni di
lavoro, ecc. Come esempio in un piccolo comune della Basilicata l’imposta oscilla dallo 0,30% per i campeggi
a 1-2 stelle ad un massimo di 5 euro per alberghi a 5 stelle e residenze d’epoca.
In alternativa all’imposta di soggiorno i comuni delle Isole minori hanno la possibilità, realizzata in diversi
casi, di applicare un’imposta di sbarco.
Sull’imposta di soggiorno riportiamo una breve sintesi tratta dall’Osservatorio sulla fiscalità di Federalberghi,
che pubblica due volte all’panno l’’Osservatorio sull’applicazione dell’imposta di soggiorno e della tassa di
sbarco.
A luglio 2014, l’imposta di soggiorno è stata introdotta in 628 comuni. Se a questi si aggiungono le 23 località
che in alternativa all’imposta di soggiorno applicano l’imposta di sbarco, i comuni diventano 651, per
un’incidenza sul totale dei comuni del 8,0%%, mentre l’incidenza rispetto ai comuni che possono applicare
l’imposta perché dotati di un esercizio ricettivo è del 16,6%10.
Due anni fa, in occasione della prima edizione di questo rapporto (luglio 2012), erano stati rilevati 332 comuni
che applicavano l’imposta; in due anni il totale è quasi raddoppiato (96,1%).
Oggi, i 651 comuni con imposta di soggiorno o tassa di sbarco si distribuiscono per il 33,9% nel Nord Ovest, il
26,1% nel Nord Est, il 20,6% nel Centro e per il restante 19,4% nel Mezzogiorno.
Rispetto ai comuni con ricettività presenti nelle aree l’imposta è applicata dal 14,3% di quelli del Centro, dal
12,0% di quelli del Nord Est, dal 9,3% di quelli del Nord Ovest e dal 5,9% di quelli del Mezzogiorno.
La propensione all’applicazione del tributo, dunque, è più forte nelle zone dell’Italia Centrale, con una forte
incidenza del turismo d’arte e culturale, e nelle zone costiere.
Il grafico georeferenziato dei diversi comuni che hanno applicato l’imposta (Fig. 2) evidenzia in modo preciso
lo stato dell’arte a luglio 2014, distinguendo fra comuni che applicano l’imposta (colorati in rosso), comuni che
sono in procinto di applicarla (arancione), comuni che applicano la tassa di sbarco (azzurro), comuni che non
possono applicarla perché non dispongono di alcun tipo di ricettività (verde) e altri comuni che non l’hanno
ancora applicata ma che potrebbero applicarla (bianco).
Guardando a colpo d’occhio la cartina dell’Italia l’imposta appare concentrata in alcune zone.
In Valle d’Aosta i due terzi dei comuni hanno introdotto l’imposta di soggiorno; fra le grandi regioni turistiche
la Toscana è quella con la maggiore densità di comuni che l’hanno adottata, in particolare tutti quelli della
provincia di Firenze, meno due, e quasi tutti i comuni costieri dal litorale grossetano fino a quello massese.
Il dato sui comuni con imposta è aggiornato al 16 gennaio 2014. Successivamente anche il comune di Bodoni, in provincia di Olbia – Tempio, in
Sardegna, ha deliberato l’applicazione dell’imposta per l’anno 2014, così come altre amministrazioni sono in procinto di farlo. Inseriamo anche il
Comune di Budoni nel prospetto finale di tutti i comuni con l’imposta.
10
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
305
Punti di addensamento dell’imposta sono anche le grandi città con i comuni del circondario come accade
per Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli.
Fig. 2 – Comuni che hanno applicato l’imposta di Soggiorno o l’Imposta di Sbarco. Luglio 2014
306
Alberghi e fiscalità locale
Molti comuni costieri del Centro Nord hanno adottato o stanno adottando l’imposta, sia sul litorale adriatico
che su quello tirrenico.
Tutti i comuni della Provincia autonoma di Bolzano hanno adottato l’imposta a partire dal 2014.
L’applicazione dell’imposta appare assai più rarefatta nel Mezzogiorno, ma è stata adottata da alcune
destinazioni di rilievo come Taormina, Siracusa, Trapani, Napoli, Tropea, Diamante, alcuni comuni del Gargano
e nel Sud della Sardegna.
Un caso molto particolare è rappresentato dal Trentino Alto Adige, dove l’intera Provincia Autonoma di
Bolzano ha introdotto dal 1° gennaio 2014 il tributo mentre nessun comune della Provincia Autonoma di Trento
l’ha attuato.
I comuni del Friuli-Venezia Giulia non applicano l’imposta di soggiorno, pur se a breve in alcuni è prevista
la possibilità della sua introduzione.
Al momento in località continue come Bibione (Veneto) e Lignano Sabbiadoro (Friuli Venezia Giulia) nelle
prima si applica l’imposta di soggiorno e nella seconda no.
Punti di addensamento dell’imposta sono anche le grandi città con i comuni del circondario come accade
per Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli.
Molti comuni costieri del Centro Nord hanno adottato o stanno adottando l’imposta, sia sul litorale adriatico
che su quello tirrenico.
L’applicazione dell’imposta appare assai più rarefatta nel Mezzogiorno, ma è stata adottata da alcune
destinazioni di rilievo come Taormina, Siracusa, Trapani, Napoli, Tropea, Diamante, alcuni comuni del Gargano
e nel Sud della Sardegna.
I comuni delle isole minori che hanno adottato la tassa di sbarco sono 23.
Graf. 3 - Percentuale di comuni che hanno applicato l’imposta di soggiorno o la tassa di sbarco rispetto al totale
dei comuni. Luglio 2014
Fonte: Osservatorio sulla fiscalità locale. Federalberghi – Mercury S.r.l.
Fra le regioni la percentuale dei comuni che applicano l’imposta sul totale è massima in Valle d’Aosta con il
74,3% del totale dei comuni presenti; seguono la Toscana con il 37,3%, il Trentino A.A. con il 34,8% e, con
ampio margine, il Piemonte con l’8,7% dei comuni. Solo in queste quattro regioni la media dei comuni che
l’applicano rispetto al totale di quelli esistenti è superiore alla media nazionale (8,0%). Seguono Puglia (7,8%),
Sicilia (7,7%), Veneto (6,9%) e Campania (5,6%).
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
307
Da notare che due comuni della Valle d’Aosta, dopo averla istituita, hanno abrogato l’imposta.
Considerando i valori assoluti la regione con il maggior numero di comuni con imposta di soggiorno o tassa
di sbarco è il Trentino Alto Adige con una quota di 116, seguito dalla Toscana, con 107 (dei quali 10 con tassa
di sbarco), dal Piemonte con 105 (di cui un comune lacuale, Stresa, che applica la tassa di sbarco), dalla
Lombardia con 57, dalla Valle d’Aosta con 55 e dal Veneto con 40.
I 651 comuni che applicano l’imposta di soggiorno o di sbarco rappresentano, dunque, l’8,0% di tutti i comuni
italiani, il 9,5% di quelli con almeno un esercizio ricettivo, ma in realtà dispongono del 53,0% del totale della
ricettività italiana in termini di posti letto: il 55,1% di quella alberghiera) e il 51,1% di quella attribuibile ad altre
tipologie di ricettività.
Con riferimento al movimento turistico, nei 651 comuni considerati si collocano quasi i due terzi (64,1%)
delle presenze (o pernottamenti) del complesso della clientela in Italia; quasi i tre quarti il 72,5% di quella
internazionale e più della metà (56,5%) di quella domestica.
Graf. 4 – Quote percentuali delle voci dei comuni con imposta rispetto al valore nazionale delle variabili indicate.
Luglio 2014
Fonte: Osservatorio sulla fiscalità locale. Federalberghi – Mercury S.r.l.
L’avvento dei comuni della PAA di Bolzano ha determinato un significativo aumento delle incidenze.
Considerando il numero dei letti con imposta rispetto alle singole regioni, la quota è molto alta in Valle
d’Aosta (92,8%) e Toscana (81,3%) e nelle regioni con forte presenza di grandi città d’arte, come Veneto
(74,0%), Lazio (70,1%), e Puglia (63,4%).
L’incidenza è del 100% nella Provincia Autonoma di Bolzano, ma con riferimento all’intera regione TrentinoAlto Adige, comprensiva anche delle Provincia Autonoma di Trento, appare del 54,7%.
3.3.2 Le somme raccolte
Con riferimento alla destinazione del gettito raccolto con l’imposta, secondo quanto indicato nel Decreto
Legislativo 14 marzo 2011 n. 23, solo pochi comuni si sono preoccupati di comunicare agli operatori ed al
pubblico come sono state impegnate le risorse raccolte con l’imposta di soggiorno.
Il gettito fiscale raccolto durante il 2012 è stato valutato in 175 milioni di euro, con una media di circa 450
mila euro per ogni comune.
308
Alberghi e fiscalità locale
Per il 2013, l’introito complessivo dell’imposta di soggiorno, tenuto conto di tutte le esenzioni e le
agevolazioni, è stimato in almeno 268 milioni di euro, che corrispondono a una media di 1,35 euro circa per
ogni turista, e un incasso medio per comune di più di 550.000 euro per comune.
Di questo importo complessivo 10,4 milioni, pari al 3,9% del totale sono attribuibili alla tassa di sbarco.
Per il 2014 si stima che l’imposta di soggiorno e la tassa di sbarco determino introiti finanziari per circa 354
milioni di euro tenuto conto dei nuovi comuni che l’applicano, degli aumenti di aliquote verificatesi in alcuni
comuni e delle modifiche nel regime delle agevolazioni e delle riduzioni. Non si tiene conto, invece,
dell’aumento delle tariffe ipotizzato dal Comune di Roma
L’aumento del gettito in atto nel 2014 rispetto all’anno precedente è dovuto all’aumento del numero dei
comuni che la applicano ma anche all’aumento di alcune tariffe come nel caso di Venezia, di Milano ma anche
di alcuni comuni minori come ad esempio Campiglia Marittima.
Sono da considerare come parte del gettito i 23 comuni con tassa di sbarco per i quali si può stimare che
l’importo raccolto sarà di circa 11 milioni per il 40% imputabile agli arrivi dei turisti negli esercizi ricettivi e per il
60% ai visitatori giornalieri e a coloro che alloggiano in strutture non censite.
Alcuni comuni (Torino e comuni del Nord est di Torino, Napoli e Palermo) hanno riconosciuto un compenso
ai gestori delle strutture ricettive per gli oneri aggiuntivi dovuti all’applicazione dell’imposta.
3.3.3 Alcune valutazioni e critiche
Al termine della nostra rassegna, che ha analizzato la situazione di circa 500 comuni, si può affermare che
due tratti distintivi contraddistinguano l’applicazione dell’imposta di soggiorno:
- una gran confusione, aggravata dalla mancanza di un regolamento quadro, vede i comuni agire in
ordine sparso, non coordinato, spesso contraddittorio;
- una ragguardevole distanza tra il mercato reale in cui agiscono gli operatori, che ogni giorno devono
fare i conti con una concorrenza agguerrita, e le istituzioni, che sembrano confrontarsi con un mercato
immaginario.
A parole tutti convergono sull’obiettivo di valorizzare le potenzialità turistiche del sistema Italia, ma nei fatti
è l’autolesionismo a prevalere.
Eppure, un paese in crisi non dovrebbe scoraggiare lo svolgimento di attività che generano valore: più turisti
equivalgono a più occupazione e più reddito, e quindi a maggiori entrate.
L'imposta di soggiorno aggrava il differenziale competitivo che il nostro sistema turistico già sconta rispetto
ai Paesi concorrenti in materia di dotazione infrastrutturale, pressione fiscale, costo del lavoro, costo del danaro
e costo dell’energia.
Ricordiamo che l’imposta di soggiorno non si applica in Irlanda, a Malta, in Portogallo, nel Regno Unito.
In Spagna l’imposta esisteva, poi è stata abolita, da novembre 2012 è stata reintrodotta per la sola
Catalogna11, con un importo che oscilla da 0,45 a 2,25 euro.
In Francia l’importo massimo della taxe de séjour è di un euro 1,50 per notte e per persona, meno di un
terzo dell’Italia.
Inoltre, la decisione di individuare l’esercizio ricettivo come punto di prelievo, è profondamente iniqua:
- non risponde all’esigenza di far pagare ai non residenti il prezzo dei servizi utilizzati (ad esempio,
restano esenti tutti coloro che non pernottano all’interno del territorio comunale, così come gli
escursionisti e i pendolari);
11 Gazzetta
ufficiale della Generalitat de Catalunya n.6094 del 23 marzo 2012
VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia
-
309
fa gravare l’onere su una sola delle molte attività che traggono beneficio, direttamente o
indirettamente, dall’economia turistica.
A giudizio di Federalberghi, l'imposta di soggiorno dovrebbe essere abolita e le funzioni svolte dagli enti
locali in campo turistico dovrebbero essere finanziate mediante compartecipazione degli stessi al gettito
IVA di tutte le attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall'economia turistica.
In attesa della revisione generale della materia, è comunque urgente adottare una regolamentazione
omogenea valida per tutto il Paese, al fine di rivolgere ai turisti ed alle imprese una comunicazione chiara ed
univoca.
Federalberghi ha individuato otto linee guida volte ad assicurare l’uniforme applicazione dell’imposta su
tutto il territorio nazionale e a garantire la corretta applicazione dei principi dettati dalla legge.
Neutralità
Al fine di non introdurre turbative sul mercato, il comune che introduce l'imposta deve applicarla a tutte le
strutture ricettive comunque denominate e quindi non solo agli alberghi ma anche le residenze turistico
alberghiere, affittacamere, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze, case per ferie, agriturismi,
appartamenti in affitto ad uso turistico nonché strutture all’aria aperta quali campeggi e villaggi turistici.
Proporzionalità
L'imposta dev'essere proporzionale al prezzo. Per tal via, è possibile tener conto automaticamente di alcuni
parametri oggettivi (categoria, ubicazione, stagionalità, etc.), che altrimenti possono essere considerati solo
mediante una regolamentazione minuta, che - oltre a complicare inutilmente la materia, rendendola poco
comprensibile al turista - può anche risultare regressiva.
Finalità
Gli introiti dell'imposta devono essere nettamente vincolati alla realizzazione di interventi in materia di
turismo e di sostegno alle strutture ricettive.
Tali interventi, vanno ben specificati, nella natura e soprattutto nella tempistica di attuazione.
E’ quindi necessario che i regolamenti comunali adottino opportune garanzie volte ad assicurare il rispetto
del vincolo di destinazione del gettito ed a monitorarne l'effettivo utilizzo.
Equità
Devono essere esentati dal pagamento dell’imposta i residenti nel comune, il gestore della struttura ricettiva
e i suoi collaboratori, i minori e gli anziani, i membri dei gruppi organizzati, gli autisti di pullman, le guide e gli
accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati; i dipendenti pubblici in
missione; i malati e coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie; coloro che sono alloggiati
nelle strutture ricettive per far fronte a situazioni di emergenza; i pernottamenti gratuiti, quelli in bassa stagione
e quelli di durata prolungata.
Responsabilità
Il gestore della struttura ricettiva non può in alcun modo essere ritenuto responsabile del mancato
pagamento dell’imposta, né essere chiamato a versare al comune somme che non ha incassato. La
problematica non investe unicamente l’ipotesi in cui il cliente si rifiuti di pagare l’imposta, ma si estende anche
ai casi, ben più frequenti, in cui gli alberghi ricevono il pagamento del corrispettivo diverso tempo dopo che il
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Alberghi e fiscalità locale
cliente ha lasciato la struttura ricettiva (ad esempio, i pagamenti effettuati dai tour operator e dagli agenti di
viaggio), così come ai casi in cui l’albergo non riceve il pagamento del corrispettivo (ad esempio, clienti morosi
o inadempienti).
Onerosità
Occorre dedicare adeguata considerazione ai costi che l’imprenditore sostiene per lo svolgimento del ruolo
assegnatogli dalla legge (personale addetto all’attività di riscossione e rendicontazione, commissioni dovute
alle agenzie on line e ai gestori delle carte di credito e di debito, utilizzo delle attrezzature e dei materiali di
consumo, etc.) che dovrebbero essere rimborsati.
Programmabilità
I contratti tra le strutture ricettive e i tour operator definiscono il prezzo del soggiorno con un largo anticipo,
anche superiore all’anno. Analogamente, il prezzo viene definito da un anno all’altro per esigenze connesse
alla partecipazione alle fiere internazionali, allo svolgimento di campagne promozionali, alla stampa dei
cataloghi e dei listini.Al fine di evitare che il peso dell’imposta venga automaticamente traslato sul gestore della
struttura ricettiva, che non può richiedere il pagamento di un prezzo superiore a quello contrattualmente definito
o comunque già offerto al pubblico, si rende necessario stabilire che le delibere comunali con le quali viene
introdotta l’imposta di soggiorno o ne viene determinata la variazione in aumento entrino in vigore dodici mesi
dopo l’approvazione della delibera stessa.
Coinvolgimento
Il comune deve coinvolgere gli operatori, tanto nella fase di istituzione dell’imposta quanto nella fase di
definizione della destinazione delle risorse e di verifica del loro impiego.
L’intervento delle associazioni rappresentative delle strutture ricettive concorre ad elevare la qualità della
regolamentazione, evidenziando eventuali problemi ed immettendo nel flusso decisionale informazioni
sull’impatto del provvedimento.
Le guide degli alberghi Ista, istituto di studi alberghieri intitolato a Giovanni Colombo, compianto presidente di Federalberghi, elabora analisi, indagini e ricerche sui temi di principale interesse per la categoria, autonomamente e in partnership con prestigiosi Istituti di ricerca. Ospitare, servire, ristorare. Storia dei lavoratori di alberghi e ristoranti in Italia dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, 2014 Settimo rapporto sul sistema alberghiero italiano, 2014 Stop all’abusivismo, 2014 L’appalto di servizi nelle aziende alberghiere, 2009 -­‐ 2014 @Hotel: digital marketing operations, 2014 L’alternanza scuola-­‐lavoro nel settore turismo, 2014 I contratti a termine nel settore turismo dopo il jobs act, 2014 Il lavoro intermittente nel settore turismo, 2006 -­‐ 2014 Datatur, trend e statistiche sull’economia del turismo, 2011 -­‐ 2014 I tirocini formativi nel settore turismo, 2014 Agevolazioni fiscali sul gas naturale, 2014 Federalberghi ricorre all’Antitrust contro le on line travel agencies, 2014 Guida al nuovo CCNL Turismo, 2014 L’imposta di soggiorno. Osservatorio sulla fiscalità locale, 2012 -­‐ 2014 Riflessioni e proposte per il rinnovo del CCNL Turismo, 2013 Osservatorio sul mercato del lavoro nel settore turismo, 2010 -­‐ 2012 Il lavoro delle donne nel settore turismo, 2012 Percorsi formativi in Italia per il settore turismo, 2012 La successione dei contratti a termine nel settore turismo, 2012 Il turismo lavora per l’Italia, 2012 Il lavoro accessorio nel Turismo, 2009 -­‐ 2011 La contrattazione di secondo livello nel settore turismo, 2011 Misure per l’incremento della produttività del lavoro, 2011 Gli stage nel settore turismo, 2004 -­‐ 2011 L’apprendistato stagionale dopo la riforma, 2011 La sicurezza antincendio negli alberghi italiani, 2011 Metodologia di sicurezza antincendio MBS, 2011 Imposta municipale unica, 2011 Guida al mercato russo, 2011 Il lavoro intermittente nel Turismo, 2009 -­‐ 2010 Guida al nuovo CCNL Turismo, 2010 L’apprendistato nel settore Turismo, 2010 Sesto rapporto sul sistema alberghiero italiano, 2010 Indagine sui fabbisogni formativi nel settore Turismo, 2010 Agevolazioni fiscali sul gas naturale, 2010 La pulizia professionale delle camere albergo, 2009 Gli ammortizzatori sociali nel settore Turismo, 2009 Il contratto di inserimento nel settore Turismo, 2009 Internet e Turismo, 2009 Guida al nuovo CCNL Turismo, 2007 Quinto rapporto sul sistema alberghiero, 2007 Mercato del lavoro e professioni nel settore Turismo, 2006 Come cambia il lavoro nel Turismo, 2006 Incentivi per le imprese nelle aree sottoutilizzate, 2006 Quarto rapporto sul sistema alberghiero, 2005 Il pronto soccorso nel settore Turismo, 2005 Dimensione dell’azienda turistica e agevolazioni pubbliche, 2005 La nuova disciplina del lavoro extra, 2004 -­‐ 2010 Dati essenziali sul movimento turistico, 2004 Dati essenziali sul movimento turistico nazionale ed internazionale, 2004 I contratti part time nel settore Turismo, 2004 I tirocini formativi nel settore Turismo, 2004 I condoni fiscali, 2003 Mercato del lavoro e professioni nel settore turismo, 2003 Repertorio dei percorsi formativi universitari per il settore turismo, 2003 Le attività di intrattenimento negli alberghi, 2003 La riforma dell’orario di lavoro, 2003 La riforma del part time, 2003 La privacy nell’ospitalità, 2002 -­‐ 2004 Terzo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 2002 I congedi parentali, 2002 Il turismo religioso in Italia, 2002 Il nuovo contratto di lavoro a termine, 2001 -­‐ 2002 Il nuovo collocamento dei disabili, 2001 Le stagioni dello sviluppo, 2001 Sistema ricettivo termale in Italia, 2001 Indagine sulla domanda turistica nei paesi esteri, 2001 Sistema ricettivo delle località termali in Italia, 2001 La flessibilità del mercato del lavoro, 2000 Osservatorio sulla fiscalità locale, 2000 Il Turismo lavora per l’Italia, 2000 Norme per il soggiorno degli stranieri, 2000 Indagine sulla domanda turistica nei paesi esteri, 2000 Secondo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 2000 Il codice del lavoro nel turismo, 1999 -­‐ 2003 Primo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 1999 Il collocamento obbligatorio, 1998 Manuale di corretta prassi igienica per la ristorazione, 1998 Diritti d’autore ed imposta spettacoli, 1997 La qualità e la certificazione ISO 9000 nell’azienda alberghiera, 1997 Il lavoro temporaneo, 1997 Analisi degli infortuni nel settore turismo, 1997 La prevenzione incendi negli alberghi: il registro dei controlli, 1996 La prevenzione incendi negli alberghi: come gestire la sicurezza, 1995 Il Turismo nelle politiche strutturali della UE, 1995 Il franchising nel settore alberghiero, 1995 Il finanziamento delle attività turistiche, 1994 Igiene e sanità negli alberghi, 1994 Linee guida per la costruzione di un modello di analisi del costo del lavoro, 1994 Costo e disciplina dei rapporti di lavoro negli alberghi dei Paesi CEE, 1993 Per una politica del turismo, 1993 Ecologia in albergo, 1993 Quale futuro per l’impresa alberghiera, 1993 La pulizia professionale delle camere d’albergo, 1993 Il turismo culturale in Italia, 1993 Il turismo marino in Italia, 1993 Serie storica dei minimi retributivi, 1993 Esame comparativo dei criteri di classificazione alberghiera, 1992 L’albergo impresa, 1990