VII Rapporto sul Sistema Alberghiero Italiano
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VII Rapporto sul Sistema Alberghiero Italiano
SETTIMO RAPPORTO SUL SISTEMA ALBERGHIERO E TURISTICO RICETTIVO IN ITALIA a cura di RAPPORTO SUL SISTEMA ALBERGHIERO IN ITALIA dicembre 2014 Settima edizione A cura di La redazione del rapporto è stata curata da MERCURY srl e ISTA su incarico di FEDERALBERGHI. Il gruppo di lavoro, coordinato da Emilio Becheri e Alessandro Massimo Nucara, è stato composto da Federica Bonafaccia, Alessandro Cianella, Antonio Griesi, Emilio La Serra, Anna Paola Maddalena, Daniela Mazzacano, Ilaria Nuccio, Antonio Vento. Grafica di copertina: Noemi Moauro. Ricerca promossa dal Comitato Nazionale Attività Stagionali di FEDERALBERGHI, composto da Giorgio Macciocu (presidente), Placido Abate, Ernesto Baravelli, Pier Paolo Biondi, Giorgio Consolini, Paolo Corchia, Enrica Ciabattoni, Ludovico Colombati, Christian Del Bono, Lucio Di Biase, Angelo Faloppa, Sergio Gargiulo, Paolo Galante, Alessandro Giorgetti, Gianmarco Giovannelli, Marco Leardini, Francesco Marinetti, Sergio Maresca, Walter Mameli, Walter Meister, Laura Pagliari, Clara Pedrelli, Stefano Zerbi Ciana. RAPPORTO SUL SISTEMA ALBERGHIERO IN ITALIA Dicembre 2014 - settima edizione EDIZIONI ISTA Istituto Internazionale di Studi, Formazione e Promozione Turistico Alberghiera “Giovanni Colombo” 00187 Roma - Via Toscana 1 Copyright © 2014 Federalberghi & Format La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i Paesi. INDICE I 1. 2. 2. 2. 3. 3. 3. 4. 5. II 1. 2. 3. 3. 3. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 8. 8. 8. 9. 10. 10. 10. 10. 11. 12. 13. 13. 13. 14. 15. 16. III 1. 2. 2. 2. 2. 3. 3. 3. 4. 5. 1 2 1 2 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 1 2 3 1 2 Summary Il posizionamento dell’Italia I Paesi leader Il mercato dell’UE: l’offerta L’evoluzione degli esercizi Relazioni fra offerta alberghiera ed extralberghiera Il mercato dell’UE: la domanda Movimento e propensione alla utilizzazione degli alberghi Presenze e popolazione Il tasso di occupazione Focus sul Mediterraneo L’evoluzione del sistema alberghiero dagli anni trenta del secolo scorso ai nostri giorni La regolamentazione degli alberghi: cenno storico L’evoluzione dell’offerta Dagli anni Cinquanta ad oggi L’offerta alberghiera e le sue modifiche organizzative e istituzionali I cambiamenti delle categorie alberghiere Una riclassificazione degli esercizi: dalle pensioni e dagli alberghi alle categorie a stelle Gli anni Ottanta Gli anni Duemila Il quadro d’insieme dal 1950 al 2010 La composizione dell’offerta ricettiva nel 2010 e 2012 Sessanta anni di continuo sviluppo L’evoluzione del comparto alberghiero in Italia Un confronto storico con altri Paesi All’assetto dell’offerta corrisponde quello della domanda Il sistema di offerta allargato L’offerta di servizi alberghieri: evoluzione storica e quadro attuale La dimensione La qualità La ricettività alberghiera e i diversi turismi Un confronto con il comparto extralberghiero Alberghi e altri esercizi ricettivi nelle macroaree e nelle regioni L’offerta alberghiera nel territorio regionale: evoluzione e quadro attuale Densità dell’offerta: posti letto e popolazione residente Le categorie alberghiere L’offerta a livello provinciale L’offerta a livello comunale Forma giuridica dell’attività alberghiera La domanda di ricettività alberghiera L’evoluzione della domanda turistica in Italia Le dinamiche della domanda di ricettività alberghiera Evoluzione e quadro attuale Un confronto con il comparto extralberghiero I differenziali della domanda I flussi delle presenze secondo le categorie alberghiere utilizzate La composizione Sintonia o discrasia fra domanda e offerta Località e tipologia di turismo scelta I flussi turistici stranieri 1 5 7 7 12 14 14 21 22 24 29 30 32 32 34 35 36 37 39 43 44 44 47 47 48 49 49 51 56 58 62 64 70 73 80 91 94 99 104 104 108 112 116 116 121 122 126 II 6. 6. 6. 7. 7. 7. 8. 8. 8. 8. 8. 8. 8. 9. IV 1. 1. 1. 2. 2. 2. 2. 3. 4. 5. 6. 6. 6. 7. 7. 7. 8. V 1. 2. 3. VI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. VII 1. 2. 2. 2. 2. 3. VIII 1. 1. 1. Indice 1 2 1 2 1 2 3 4 5 6 1 2 1 2 3 1 2 1 2 1 2 3 1 2 La stagionalità della domanda I periodi scelti La distribuzione mensile delle presenze di alcune nazionalità Il numero degli esercizi e la loro apertura Le quote mensili di posti letto disponibili Il tasso di occupazione alberghiera La domanda turistica alberghiera nelle regioni La propensione alla utilizzazione dell’albergo Analisi congiunturale e confronto di lungo periodo Il grado di internazionalizzazione delle regioni Analisi per categoria alberghiera La stagionalità Il grado di turisticità rispetto alla popolazione e alla dimensione territoriale La domanda turistica alberghiera a livello provinciale Catene e gruppi alberghieri Premessa I mutamenti del mercato Le categorie di riferimento Le principali compagnie mondiali secondo Hotels Magazine I cambiamenti e le conferme dell’hôtellerie mondiale Lo sviluppo eccezionale delle catene cinesi Le catene europee e quelle italiane I modelli gestionali di riferimento: IHG e Accor Le catene alberghiere mondiali I principali consorzi mondiali Il mercato in Italia Dinamico, ma non troppo I gruppi internazionali presenti in Italia I gruppi alberghieri Italiani Rassegna dei gruppi Classificazioni, localizzazioni e assetti societari Fashion hotels Le configurazioni dei consorzi Le formule commerciali dall’albergo singolo al gruppo alberghiero Il Convention Bureau Italia Alcuni consorzi di promozione e commercializzazione turistica in Italia L’economia del turismo Lo scenario internazionale Occupati, consumi, spesa turistica e valore aggiunto Un allargamento di campo Il ruolo sempre più rilevante del valore aggiunto turistico e del comparto alberghiero-ristorativo L’occupazione turistica La spesa turistica nelle regioni e delle regioni La bilancia turistica Il Conto Satellite del Turismo (CST) Il piano strategico Turismo Italia 2020 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 Premessa Le imprese alberghiere viste attraverso i loro bilanci secondo Unioncamere e secondo Istat Presenze e valore della produzione La redditività Gli Investimenti immobiliari Valutazione di sintesi Gli occupati dipendenti del turismo Il 2011: anno record di riferimento Servizi Il turismo 133 133 137 140 140 141 143 143 144 149 152 155 155 157 163 163 165 168 168 175 176 178 181 181 182 182 188 190 190 202 212 215 215 216 237 239 242 243 245 246 248 249 252 255 255 258 263 265 265 267 267 268 VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 2. 2. 2. 2. 2. 2. 2. 2. 3. 3. 3. 3. 3. 3. 3. 3. 4. 4. 4. 5. 6. IX 1. 2. 2. 2. 2. 3. 3. 3. 3. 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 1 2 1 2 3 1 2 3 Le caratteristiche dell’occupazione nel turismo Le classi di età e il sesso Le qualifiche professionali Lavoro full time e part time Il lavoro intermittente o “a chiamata” I lavoratori stranieri La stagionalità Le retribuzioni I comparti Il grande ruolo dei pubblici esercizi e della ricettività La distribuzione per classe di età Qualifiche e dirigenza Lavori intermittenti e part time I lavoratori stranieri La stagionalità Le retribuzioni Il comparto alberghiero Gli occupati dipendenti Le imprese Analisi a livello regionale Il comparto alberghiero nelle regioni Alberghi e fiscalità locale Imposte, tasse e contributi sociali. Fiscalità locale o nazionale (centrale) L’IUC L’imposta Municipale Unica La TARI, Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi La TASI Le imposte indirette: IVA e Imposta di Soggiorno Alcune valutazioni L’Iva L’Imposta di Soggiorno III 269 269 271 272 273 274 275 277 279 279 280 281 281 282 283 284 285 285 287 288 291 295 296 296 300 302 303 303 303 303 www.confturismo.it www.uniyer-italia.com www.fieradirimini.it www.unibocconi.it/met www.scfitalia.it www.unimercatorum.it www.fondomarionegri.it www.fondomariopastore.it www.siae.it www.sky.it www.reshbd.com www.unicredit.it www.unilever.it Rivolgiti con fiducia ad una delle 153 associazioni territoriali e regionali degli albergatori aderenti a Federalberghi. www.unogas.it www.verticalbooking.com I recapiti sono disponibili sul sito www.federalberghi.it SUMMARY Questo VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia, a quindici anni dalla prima edizione (1999), consente di analizzare l’evoluzione del sistema dell’ospitalità alberghiera. Il primo capitolo, prende atto dei cambiamenti, presentando una sintesi dell’evoluzione storica del comparto dagli anni cinquanta fino ad oggi, anche con la presa d’atto di alcuni passaggi istituzionali rilevanti. Sono state effettuate alcune stime originali per trovare una continuità statistica nel passaggio della vecchia classificazione delle strutture fra alberghi, pensioni e locande, valida fino al 1983, alla classifica che fa riferimento alla categorie in base al numero di stelle, da una a cinque ed in qualche caso a cinque stelle lusso. Tale ricostruzione non era mai stata fatta fino ad oggi. Il capitolo considera la ricettività e la domanda nazionale nel più generale contesto internazionale ed europeo, rilevando come l’Italia si collochi al primo posto fra i Paesi europei ed al quarto nel mondo, dopo Usa Giappone e Cina, per numero delle camere e dei letti alberghieri. Viene smentito il luogo comune sulla ridotta dimensione media degli esercizi italiani. Gli alberghi in Italia sono mediamente assai più piccoli di quelli spagnoli, per la modalità storiche con le quali si è realizzato lo sviluppo dei due Paesi, ma in realtà presentano un numero di camere medio superiore a quello dell’insieme Paesi dell’UE e di altri paesi turisticamente di grande rilievo come, ad esempio, Regno Unito e Germania. Oltre alla collocazione dell’Italia nel contesto europeo viene effettuata anche una valutazione nel contesto mediterraneo. Il confronto fra ricettività alberghiera ed extralberghiera (o complementare) evidenzia la grande rilevanza della prima nelle statistiche ufficiali, mentre una prima approssimata valenza economica e sociale del comparto appare considerando quanto il movimento turistico incida rispetto alla popolazione presente. I due ampi capitoli successivi (2 e 3) analizzano il sistema di ospitalità e la domanda del turismo in Italia. L’analisi si svolge secondo un’ottica di lungo e lunghissimo periodo, in qualche caso a cominciare dagli anni cinquanta del secolo scorso, valutando sia gli aspetti quantitativi che quelli qualitativi. Lo studio si spinge fino al livello regionale, con la rilevazione del posizionamento assoluto e relativo di ogni regione; in qualche caso il dettaglio arriva fino al livello provinciale e anche comunale (es. primi cento comuni per numero di posti letto). Emerge un forte avanzamento del sistema alberghiero nazionale verso alti livelli di qualità con la riduzione del numero degli esercizi a una e due stelle ed un aumento di quelli a quattro stelle e a cinque stelle, mentre si consolida il ruolo delle strutture a tre stelle come medietà di qualità L’offerta alberghiera è valutata in rapporto alle altre componenti che caratterizzano l’ospitalità del Bel Paese, dai trasporti ai parchi, secondo una concezione allargata di ospitalità. La tipologia ricettiva è associata ai diversi turismi ed analizzata anche per macroaree (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Mezzogiorno). Segue un’analisi di dettaglio delle categorie alberghiere e della loro evoluzione. La domanda di ricettività è presentata nella sua evoluzione storica dal 1990 al 2012 collocando il comparto alberghiero in un più ampio contesto insieme alle altre ricettività di antica (campeggi, alloggi privati) e di recente (bed & breakfast, agriturismi) tradizione. L’analisi, analogamente a quanto fatto per l’offerta, si spinge fino al livello delle singole categorie, verificando le sincronie e le discrasie, valutando il peso dei diversi turismi, esaminando le diverse stagionalità e la propensione all’uso dell’albergo in rapporto alle altre tipologie ricettive. In più, tutto il capitolo è attraversato dalla fondamentale distinzione fra turismo domestico e turismo internazionale, con la individuazione del grado 2 Summary di internazionalizzazione delle singole regioni. In tale processo le valutazioni di tipo congiunturale si intersecano con quella di lungo periodo. Appare in modo inequivocabile che i Paesi di origine dei turisti di lunga tradizione (tedeschi, francesi, statunitensi, inglesi) sono ancora determinanti e rappresentano più della metà del turismo italiano, ma anche che alcune provenienze si stanno imponendo come nel caso dei russi e dei cinesi che, questi ultimi, nel corso degli anni Duemila, hanno rilevato eccezionali incrementi di arrivi e presenze scalando il rank di riferimento. I russi, ad esempio, sono, nel 2012, la settima nazionalità per il movimento turistico alberghiero internazionale e la sesta nel 2013. Si rileva, inoltre, che per le provenienze intercontinentali l’Italia è paese leader in Europa. In questo stesso capitolo viene studiata la stagionalità dei movimenti turistici, secondo vari punti di vista, per territorio e per paese di origine della clientela; viene stimato il periodo di apertura degli alberghi e valutato il tasso netto e lordo di occupazione alberghiera. Insieme la grado di turisticità delle singole regioni e province viene individuato anche il grado di internazionalità del movimento dei clienti. Il capitolo IV è specificatamente dedicati alle catene e ai gruppi alberghieri, considerando prima i grandi gruppi dell’hôtellerie mondiale del 2012 così come appaiono dalla nota classifica che ogni anno realizza Hotels, the Magazine of the Worldwide Hotel Industry (luglio-agosto 2013), poi i gruppi italiani in base ad una originale indagine realizzata da Mercury Srl. Nel capitolo V sono analizzati, con una originale indagine, i consorzi attivati in Italia. Di ognuno dei gruppi e dei consorzi considerati è presentata una breve scheda sintetica, costruita con una ricerca ad hoc. In tale analisi appare, come caratterizzazione tipica, il grande ruolo dei gruppi alberghieri familiari italiani e come i gruppi stranieri cerchino di penetrare in Italia attraverso l’acquisizione di alberghi già esistenti localizzati in città d’arte e d’affari, con forte domanda e stagionalità poco accentuata. Il capitolo VI analizza il ruolo del turismo nell’economia, evidenziando il ruolo notevolmente maggiore del settore turistico rispetto ad altri comparti di grande prestigio come, ad esempio, il tessile e la moda. Il valore aggiunto del turismo è il 7,4% di tutto il valore aggiunto prodotto in Italia nel 2013, pari a circa 103 miliardi di euro; vale quasi due volte quello prodottosi nel comparto agricolo-alimentare, quasi cinque volte la ricchezza generata dal settore dei tessili e abbigliamento (moda compresa); se si tiene conto della domanda turistica totale (comparto turistico allargato), l’incidenza del valore aggiunto del turismo sul PIL sale, nel 2013, al 13,4%. Durante gli ultimi anni di generalizzata crisi economica il comparto del turismo ha aumentato la propria importanza relativa, perché ha vissuto una economia meno negativa di quella dei principali altri comparti. Viene anche valutato il ruolo trainante dei consumi turistici e quello della bilancia turistica nazionale In questo stesso capitolo sono sinteticamente presentati, di seguito il Conto Satellite del Turismo (2012) e il Piano Strategico (2013); questo ultimo, per come è stato costruito, ha rappresentato un’occasione persa per la crescita del turismo italiano. Il capitolo VII contiene un’analisi dei bilanci degli alberghi, fondata preferenzialmente su dati Istat e su dati raccolti presso le Camere di Commercio e presso la Centrale di bilanci. Segue un’analisi degli occupati dipendenti che lavorano nel campo del turismo (capitolo VIII), realizzata utilizzando i dati di fonte INPS. L’importanza del settore emerge in modo evidente con circa un milione di dipendenti diretti e quasi altrettanti indiretti e una incidenza sul totale dell’occupazione di circa il 14%. La parte sulla fiscalità locale (capitolo IX) presenta il quadro sistematico della imposta esistenti in Italia, per poi soffermarsi specificamente con alcune valutazioni sull’IMU (imposta Municipale Unica), la TASI (Tassa sui VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 3 servizi indivisibili) la TARI (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) e sull’Imposta di soggiorno. Le tre imposte insieme considerate compongono la l’IUC (Imposta Comunale Unica). Per l’IMU e la TARI sono prese come basi per l’analisi alcune ricerche autonomamente effettuate da Federalberghi; per le valutazioni sull’applicazione dell’imposta di soggiorno il riferimento è l’Osservatorio sull’Imposta di soggiorno, realizzato nell’ambito dell’Osservatorio sulla fiscalità locale da Mercury S.r.l. insieme a Federalberghi. L’analisi è mirata a valutare gli incerti vantaggi ed i sicuri aggravi di costo che le imposte dirette ed indirette provocano per gli alberghi, evidenziando un aspetto poco considerato, cioè il fatto che gli immobili abbiano un valore strumentale per l’esercizio dell’attività ricettiva. CAPITOLO I IL POSIZIONAMENTO DELL’ITALIA1 1. I Paesi leader Il sistema alberghiero italiano occupa una delle posizioni leader nel mondo per numero delle camere disponibili, collocandosi in quarta posizione dopo Usa, Cina e Giappone, paesi ben più grandi in termini di estensione territoriale e di popolazione residente. Nella seconda metà del primo decennio del secolo (dal 2008) la Cina ha superato il Giappone in termini di numero di camere e si colloca in seconda posizione dopo gli USA. Il Giappone conserva, tuttavia, la seconda posizione per numero di posti letto; tale situazione dipende dal fatto che in Giappone vi sono circa 2,4 letti per ogni camere mentre in Cina il valore corrispondente è 1,8. Tab. 1 – Offerta alberghiera in alcuni Paesi leader, camere e letti. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012. Valori assoluti Paesi USA Giappone Cina Italia Germania Spagna Francia Messico Regno Unito Grecia Thailandia Turchia 2000 Camere 4.100.000 1.572.131 948.185 966.138 877.070 677.134 589.174 421.850 553.699 312.993 318.812 155.441 Letti n.d. n.d. 1.855.965 1.854.101 1.649.218 1.315.697 1.178.348 843.700 1.119.433 593.990 n.d. 322.334 2005 Camere 4.402.466 1.548.449 1.332.083 1.020.478 890.153 797.354 613.798 535.639 518.028 358.721 376.214 230.605 Letti n.d. n.d. 2.571.664 2.028.452 1.678.284 1.578.629 1.227.596 1.071.278 1.062.342 682.050 n.d. 481.704 2010 Camere 4.801.890 1.350.872 1.709.966 1.095.332 940.484 883.225 611.609 638.494 679.038 397.660 454.686 295.322 Letti n.d. 3.270.638 2.981.227 2.253.342 1.784.161 1.781.935 1.223.218 1.276.988 1.416.179 763.407 n.d. 619.863 2012 Camere 4.900.642 1.366.566 1.497.200 1.093.286 948.468 914.132 619.322 660.546 718.405 400.366 528.128 328.133 Letti n.d. 3.307.957 2.677.400 2.250.704 1.833.337 1.858.702 1.238.644 1.321.092 1.571.120 771.151 n.d. 688.053 Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat Quelli considerati sono alcuni dei Paesi leader dell’offerta mondiale, ognuno dei quali ad un diverso stadio di sviluppo delle attività turistiche e, quindi, del proprio sistema di ospitalità alberghiera. In termini percentuali la Turchia mostra il maggiore incremento di lungo periodo (2000-2012) aumentando più del doppio la propria offerta ad un tasso medio annuo del 6,4% annuo, segue la Thailandia con un t.m.a del 4,3% e, quindi, la Cina (3,9 %), il Messico (3,8%) e la Spagna 2,5%. La Cina presenta una diminuzione considerevole di camere e letti rispetto al 2010, per il cambiamento di alcuni criteri classificatori. Da notare che l’Italia, per la prima volta nel corso dell’ultimo trentennio presenta una leggera diminuzione del numero delle camere e dei letti nel sia nel 2011 che nel 2012: nel 2010 le camere sono 1.095.332, nel 2011 sono 1.096.375 mentre nel 2012 sono 1.093.286. Per capire in modo ancora migliore gli andamenti verificatesi, insieme al tasso di variazione medio annuo (tab. 2) ed alle variazioni in termini assoluti (graf. 1) si debbono considerare i differenziali di lungo periodo, cioè quanto sull’incremento realizzato, pari ad un totale di circa 2,483 milioni, incidono gli aumenti di ognuno dei dodici Paesi. La situazione appare assai diversa perché, ovviamente, l’aumento in valori percentuali dipende dal livello di partenza dell’offerta. 1 A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. - Turistica 6 Il posizionamento dell’Italia Il maggiore incremento in valori assoluti si verifica in Usa con un aumento di circa 801 mila camere corrispondente al 32,2% del totale; segue la Cina con 549 mila camere in più e una quota del 22,1%. Tab. 2 - Offerta alberghiera in alcuni Paesi leader. Camere alberghiere. Tassi di variazione medi annui nei periodi indicati USA Giappone Cina Italia Germania Spagna Francia Messico Regno Unito Grecia Tailandia Turchia Media 12 Paesi 2005/2000 1,4 -0,3 7,0 1,1 0,3 3,3 0,8 4,9 -1,3 2,8 3,4 8,2 1,9 2010/2005 1,8 0,2 5,1 1,4 1,1 2,1 -0,1 3,6 5,6 2,1 3,9 5,1 2,2 2012/2010 1,0 0,6 -6,4 -0,1 0,4 1,7 0,6 1,7 2,9 0,3 7,8 5,4 0,4 2012/2000 1,5 -1,2 3,9 1,0 0,7 2,5 0,4 3,8 2,2 2,1 4,3 6,4 1,6 Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat Graf. 1 – Variazione del numero delle camere nei Paesi indicati nel periodo 2000-2012. Valori assoluti Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat Graf. 2 – Offerta alberghiera in alcuni Paesi leader. Aumento percentuale del numero delle camere nel periodo 2000-2012. (2000=100,0) Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 7 Graf. 3 – Variazione del numero delle camere nei 12 Paesi indicati nel periodo 2000-2012. Quota percentuale attribuibile a ciascuno dei Paesi Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat Da notare che nel periodo considerato (2000-2012) il Giappone vede una diminuzione delle camere di circa 206 mila unità, pari, in percentuale assoluta, al -13,1%. L’offerta alberghiera dei Paesi di più consolidata tradizione turistica è in una fase di maturità, con uno sviluppo che, necessariamente, avviene con tassi di incremento inferiori a quella di paesi new comers2 come Cina, Messico, Turchia, India, Brasile e altri dell’America Latina e dell’Asia, come ad esempio gli Emirati Arabi. 2. Il mercato dell’UE: l’offerta 2.1 L’evoluzione degli esercizi3 Nel 2012 i 28 Paesi dell’UE dispongono complessivamente di 205.223 esercizi alberghieri a fronte dei quali sono disponibili 13.185.867 letti e 6.393.084 camere. In Europa e nell’Area Mediterranea4 il sistema di ospitalità alberghiera italiano è leader assoluto in termini dimensionali e per la qualità delle proposte delle categorie di esercizi di rango più elevato. L’hôtellerie del Bel Paese, così come quella della Spagna e della Grecia, si caratterizza per una forte stagionalità; ne consegue che il tasso di occupazione lordo5 delle strutture, considerate nel loro complesso, è relativamente basso rispetto a quello di altri Paesi che meno risentono dell’esistenza di un periodo di alta stagione; diversi alberghi restano chiudi durante il periodo della bassa stagione. Secondo i dati diffusi dall’Eurostat, relativamente al periodo 2000–2012, l’offerta alberghiera mostra, a livello europeo (come UE), una tendenza all’aumento del numero dei posti letto a un tasso medio annuo di circa l’1,6% e del numero delle camere di circa l’1,4, a fronte di una contemporanea diminuzione del numero degli esercizi ad un tasso medio annuo del -0,1%. A tal proposito, si veda il capitolo VI L’Hôtellerie Italiana di questo stesso volume. È opportuna una precisazione perché le classifiche Eurostat considerano una voce particolare, hotels and similar accommodation, che sembrerebbe qualcosa di più allargato del comparto alberghiero. In realtà i dati corrispondono esattamente a quelli che l’Istat classifica come alberghi; per tale voce è da intendersi, dunque, tutto il comparto alberghiero nazionale. 4 Per maggiori dettagli, si veda paragrafo 5 di questo stesso capitolo. 5 Il tasso di occupazione lordo si rileva dividendo il numero dei pernottamenti per il totale dei posti letto occupati disponibili per i 365 giorni che compongono l’anno. Il tasso di occupazione netto considera il periodo di apertura degli esercizi: se un esercizio è aperto 120 giorni questo è il valore da collocare al denominatore della frazione. 2 3 2000 Camere 966.138 677.134 877.070 553.699 659.123 320.159 286.816 97.709 95.365 60.853 45.669 96.094 84.292 96.250 57.870 60.350 80.682 54.855 54.822 21.651 32.014 44.464 16.265 20.051 7.599 6.062 6.431 7.681 5.387.168 Letti 1.854.101 1.315.697 1.590.332 1.119.433 1.485.863 607.614 588.213 222.958 217.664 120.280 121.222 188.289 173.066 199.333 143.573 138.579 197.846 117.322 119.165 43.763 62.905 84.479 30.576 40.782 16.292 11.489 11.890 14.352 10.837.078 Esercizi 33.527 17.607 36.575 32.926 18.689 9.036 14.267 2.012 4.278 2.200 1.230 1.857 3.135 3.608 2.061 4.407 1.015 938 1.899 885 482 785 344 173 317 331 337 293 195.214 2005 Camere 1.020.478 797.339 894.164 518.028 633.162 358.721 289.879 116.123 99.916 84.865 90.593 100.155 94.364 105.787 66.066 63.762 80.743 54.354 54.226 28.231 35.718 45.209 15.811 17.912 12.312 10.134 9.219 7.516 5.704.787 *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO. Fonte: elaborazione su dati Eurostat. Italia Spagna Germania UK Francia* Grecia Austria Portogallo Rep. Ceca Polonia Bulgaria Svezia Paesi Bassi Romania* Ungheria Irlanda Croazia Finlandia Belgio* Slovacchia Danimarca Cipro Slovenia Malta Estonia Lituania Lettonia* Lussemburgo Totale Esercizi 33.361 16.287 38.551 47.410 19.379 8.342 15.517 1.786 3.960 1.449 648 1.906 2.835 2.533 1.928 5.449 697 1.011 1.998 582 472 583 448 246 350 227 166 315 208.436 Letti Esercizi 2.028.452 33.999 1.579.965 18.635 1.621.118 35.867 1.062.342 40.184 1.266.325 17.290 682.050 9.732 571.377 13.461 263.814 2.011 232.211 4.300 169.609 3.223 200.940 1.823 197.470 1.985 192.215 3.172 216.499 4.724 162.235 2.033 148.653 3.451 203.464 841 117.605 842 120.668 2.088 57.071 1.322 70.049 482 91.264 690 29.971 647 37.322 153 25.228 375 19.940 381 19.229 495 14.427 260 11.401.513 204.466 2010 Camere 1.095.332 884.637 939.893 679.038 623.003 397.660 290.287 124.542 113.417 119.175 111.218 110.413 103.206 126.171 69.129 73.274 73.333 55.283 59.022 35.844 40.951 41.781 21.697 17.968 14.719 12.068 13.026 8.238 6.254.325 Letti Esercizi 2.253.342 33.911 1.784.731 19.262 1.721.826 35.579 1.416.179 38.939 1.246.006 17.189 763.407 9.648 589.293 13.134 279.506 2.019 255.882 4.612 240.967 3.285 245.442 1.862 224.444 1.998 211.772 3.194 258.238 4.612 161.381 1.927 151.715 3.071 151.681 857 121.127 830 128.494 2.091 74.597 1.297 81.522 519 83.888 683 43.851 648 39.139 149 30.324 374 24.302 379 27.389 496 15.709 258 12.626.154 202.823 2011 Camere 1.096.375 905.690 951.443 647.777 624.661 397.322 290.509 128.336 115.795 123.733 110.564 112.628 104.704 122.227 66.029 70.833 74.616 55.892 60.083 36.208 43.137 41.485 22.082 17.723 15.132 12.622 13.176 8.386 6.269.168 Tab. 3 – Offerta alberghiera nei Paesi UE, esercizi, camere e letti. Anni 2000, 2005, 2010, 2011, 2012. Valori assoluti. 8 Il posizionamento dell’Italia Letti 2.252.636 1.838.468 1.749.435 1.410.580 1.249.322 763.668 594.357 289.107 261.858 252.511 241.665 225.343 213.932 248.592 158.564 166.961 154.733 122.182 130.664 75.266 87.015 83.228 44.712 38.325 31.349 26.114 27.067 15.936 12.753.590 Esercizi 33.728 19.532 35.511 38.996 16.981 9.665 13.203 2.028 4.672 3.414 1.936 2.003 3.155 5.376 2.094 2.945 878 839 3.163 1.473 515 799 642 150 390 397 489 249 205.223 2012 Camere 1.093.286 914.132 948.468 718.405 619.322 400.366 292.165 131.357 118.960 129.095 118.752 113.944 105.940 132.206 70.252 68.869 75.363 57.009 71.924 38.921 43.109 41.514 22.015 17.791 15.088 13.248 13.404 8.179 6.393.084 Letti 2.250.704 1.858.702 1.833.337 1.571.120 1.238.644 771.151 594.841 296.321 271.427 264.145 261.159 228.387 226.341 270.172 170.592 161.165 156.792 135.279 175.478 92.790 87.389 84.217 44.526 39.264 31.590 27.453 27.474 15.407 13.185.867 2005/2000 Camere 1,1 3,3 0,4 -1,3 -0,8 2,3 0,2 3,5 0,9 6,9 14,7 0,8 2,3 1,9 2,7 1,1 0,0 -0,2 -0,2 5,5 2,2 0,3 -0,6 -2,2 10,1 10,8 7,5 -0,4 1,2 Letti 1,8 3,7 0,4 -1,0 -3,1 2,3 -0,6 3,4 1,3 7,1 10,6 1,0 2,1 1,7 2,5 1,4 0,6 0,0 0,3 5,5 2,2 1,6 -0,4 -1,8 9,1 11,7 10,1 0,1 1,0 Numero 0,3 1,1 -0,4 4,1 -1,5 1,5 -1,2 0,0 0,1 7,9 8,2 1,3 0,2 5,5 -0,3 -4,8 -3,7 -2,1 1,9 8,4 0,0 -2,5 13,5 -2,4 3,4 2,9 8,0 -2,4 0,9 2010/2005 Camere 1,4 2,1 1,0 5,6 -0,3 2,1 0,0 1,4 2,6 7,0 4,2 2,0 1,8 3,6 0,9 2,8 -1,9 0,3 1,7 4,9 2,8 -1,6 6,5 0,1 3,6 3,6 7,2 1,9 1,9 *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO.- Fonte: elaborazione su dati Eurostat Italia Spagna Germania UK Francia* Grecia Austria Portogallo Rep. Ceca Polonia Bulgaria Svezia Paesi Bassi Romania* Ungheria Irlanda Croazia Finlandia Belgio* Slovacchia Danimarca Cipro Slovenia Malta Estonia Lituania Lettonia* Lussemburgo Totale Numero 0,1 1,6 -1,0 -7,0 -0,7 1,6 -1,7 2,4 1,6 8,7 13,7 -0,5 2,0 7,3 1,3 -4,2 7,8 -1,5 -1,0 8,7 0,4 6,1 -5,1 -6,8 -2,0 7,8 15,2 -1,4 -1,3 Letti 2,1 2,5 1,2 5,9 -0,3 2,3 0,6 1,2 2,0 7,3 4,1 2,6 2,0 3,6 -0,1 0,4 -5,7 0,6 1,3 5,5 3,1 -1,7 7,9 1,0 3,7 4,0 7,3 1,7 2,1 Numero -0,4 2,4 -0,5 -1,5 -0,9 -0,3 -1,0 0,4 4,2 2,9 3,1 0,5 -0,3 6,7 1,5 -7,6 2,2 -0,2 23,1 5,6 3,4 7,6 -0,4 -1,0 2,0 2,1 -0,6 -2,1 0,2 2012/2010 Camere -0,1 1,7 0,5 2,9 -0,3 0,3 0,3 2,7 2,4 4,1 3,3 1,6 1,3 2,4 0,8 -3,1 1,4 1,5 10,4 4,2 2,6 -0,3 0,7 -0,5 1,2 4,8 1,4 -0,4 1,1 Letti -0,1 2,1 3,2 5,3 -0,3 0,5 0,5 3,0 3,0 4,7 3,2 0,9 3,4 2,3 2,8 3,1 1,7 5,7 16,9 11,5 3,5 0,2 0,8 0,2 2,1 6,3 0,2 -1,0 2,2 Numero -0,5 1,4 -0,2 0,1 -1,2 0,2 0,5 0,4 1,3 3,9 4,0 0,3 -1,2 16,6 8,7 -4,1 2,5 1,1 51,3 13,6 -0,8 17,0 -0,9 0,7 4,3 4,7 -1,4 -3,5 1,2 2012/2011 Camere -0,3 0,9 -0,3 10,9 -0,9 0,8 0,6 2,4 2,7 4,3 7,4 1,2 1,2 8,2 6,4 -2,8 1,0 2,0 19,7 7,5 -0,1 0,1 -0,3 0,4 -0,3 5,0 1,7 -2,5 2,0 Letti -0,1 1,1 4,8 11,4 -0,9 1,0 0,1 2,5 3,7 4,6 8,1 1,4 5,8 8,7 7,6 -3,5 1,3 10,7 34,3 23,3 0,4 1,2 -0,4 2,5 0,8 5,1 1,5 -3,3 3,4 Tab. 4 – Offerta alberghiera nei Paesi UE, anni 2000, 2005, 2010, 2011 e 2012. Tassi di variazione medi annui. Valori in percentuale Numero 0,1 1,5 -0,7 -1,6 -1,1 1,2 -1,3 1,1 1,4 7,4 9,5 0,4 0,9 6,5 0,7 -5,0 1,9 -1,5 3,9 8,0 0,7 2,7 3,0 -4,0 0,9 4,8 9,4 -1,9 -0,1 2012/2000 Camere 1,0 2,5 0,7 2,2 -0,5 1,9 0,2 2,5 1,9 6,5 8,3 1,4 1,9 2,7 1,6 1,1 -0,6 0,3 2,3 5,0 2,5 -0,6 2,6 -1,0 5,9 6,7 6,3 0,5 1,4 Letti 1,6 2,9 1,2 2,9 -1,5 2,0 0,1 2,4 1,9 6,8 6,6 1,6 2,3 2,6 1,4 1,3 -1,9 1,2 3,3 6,5 2,8 0,0 3,2 -0,3 5,7 7,5 7,2 0,6 1,6 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 9 10 Il posizionamento dell’Italia Conseguentemente continua il processo di razionalizzazione del comparto con l’aumento della dimensione media degli esercizi che passano da 25,8 camere ad esercizio (52,0 letti) nell’anno 2000, a una di 29,2 camere e 58,4 letti nel 2005 e a una di 31,2 camere e 64,3 letti nel 2012. Nel 2012 l’Italia presenta il maggiore numero di posti letto alberghieri, con 2,251 milioni, pari al 17,1% del totale dei 28 Paesi dell’Unione Europea, seguita dalla Spagna con il 14,1%, dalla Germania con il 13,9%, dal Regno Unito con il 11,9% e dalla Francia con il 9,4%. Questi cinque Paesi detengono i due terzi (66,4%) di tutta l’offerta alberghiera dei paesi UE in termini di posti letto. La quota dell’Italia è in leggera diminuzione. Considerando il numero degli esercizi alberghieri il maggiore numero, nel 2012, si rileva nel Regno Unito, con 38.996 esercizi, corrispondenti al 19,0% di quelli esistenti nell’UE; seguono la Germania (17,3% del numero degli esercizi dell’UE), l’Italia (16,4%), la Spagna (9,5%) e la Francia (8,3%). L’incidenza dei cinque Paesi top per numero d’imprese si avvicina ai 3/4 del totale (70,5%); quella del numero delle camere di poco superiore ai due terzi (67,2%). Il processo di razionalizzazione del comparto, con la diminuzione del numero di strutture a fronte dell’aumento del numero dei posti letto, si è manifestata in particolare negli anni a cavallo del 2000, mentre a partire dal 2008, probabilmente anche per effetto delle aspettative di crisi il ritmo di sviluppo dei posti letto, che pure vi è stato, ha rallentato il proprio corso. È opportuno evidenziare che nei Paesi di più antica tradizione turistica, quali Regno Unito, Irlanda, Austria, Germania, Italia e nonché Francia, le strutture hanno dimensioni mediamente più piccole rispetto agli altri Paesi europei. Nel lungo periodo (2000-2012) l’evoluzione del comparto alberghiero è differenziata da Paese a Paese; le realtà baltiche sono state le più dinamiche in termini relativi, con tassi di sviluppo medio annuo del numero dei posti letto superiori al 6% medio annuo: Polonia (6,8%), Lituania (7,5%), Lettonia (7,2%), Estonia (5,7%); anche la Bulgaria presenta un alto ritmo di crescita (6,6%).Fra i Paesi maturi il più alto sviluppo in termini di posti letto si verifica per Spagna e Regno Unito (2,9%), Danimarca (2,8%) e Portogallo (2,4%), mentre l’Italia è in media con il totale dei Paesi UE (1,6%). Il forte dinamismo nella crescita dell’offerta nell’area dell’Europa Baltica può essere spiegato dal fatto che i Paesi dell’area stanno adeguando la propria ricettività agli standard continentali e si apprestano ad accogliere un crescente flusso attratto non solo dalle risorse naturali, ma anche dalle opportunità economiche che tali economie possono offrire. Se si considera il numero di letti rapportato alla popolazione, con la finalità di standardizzare il dato e di renderlo confrontabile i primi cinque Paesi con maggiori disponibilità alberghiera, nell’anno 2012, sono Cipro (97,3 posti letto ogni mille abitanti), Malta (93,2), Austria (70,4), Grecia (69,7), Spagna (39,8), Italia (37,7) e Croazia (36,8). Germania, Francia e Regno Unito si posizionano, invece, a metà graduatoria come si osserva dal grafico 4. Relativamente alla dimensione media (letti per esercizio), a livello di UE la media in termini di posti letto è di 64,3 letti ad esercizio, in tendenziale aumento da almeno un ventennio; i primi cinque Paesi con le maggiori dimensioni sono, in ordine, Malta (261,8 letti per esercizio; erano 165,8 nel 2000 e 255,8 nel 2010), Croazia (178,6; 180,4 nel 2010), Danimarca (169,7), Finlandia (161,2) e Portogallo (146,1); è notevolmente diminuita la dimensione media della Croazia (da 283,9 nel 2000 a 178,6 letti nel 2012), ove sono state realizzati vari resort con offerta multipla, con solo una parte classificata come albergo. In alcuni casi si nota anche, che alcune realtà quali Bulgaria, Slovacchia, Romania e Lettonia hanno ridimensionato i propri alberghi, in controtendenza rispetto alla crescita dimensionale avvenuta altrove, presumibilmente, nell’ottica di una revisione degli standard operazionali adottati da una precedente gestione “di regime”. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 11 La dimensione media degli alberghi italiani (66,7) è maggiore di quella media europea; alcuni grandi Paesi come Germania (51,6) e Regno Unito (40,3) presentano una dimensione media considerevolmente minore Analoghe, considerazioni potrebbero essere sviluppate considerando il numero delle camere, che tendenzialmente corrispondono alla metà dei letti. Si afferma spesso, in modo improprio, come anche nel Piano strategico presentato ad inizio del 2013 dal Governo, che le imprese alberghiere e ricettive siano troppo piccole e che tale fatto è causa di una più ridotta competitività del sistema Italia. Per provare tale affermazione si confronta l’Italia con la Spagna e non con gli altri Paesi europei, rispetto ai quali la dimensione media degli esercizi è maggiore, come Regno Unito e Germania o simile, come la Francia. Le dimensione degli esercizi spagnoli è maggiore per il peso dei gruppi finanziari che reggono i gestori ma anche perché lo sviluppo del turismo è stato centrato sulla componente balneare e sui voli point to point, in particolare verso le Canarie e le Baleari. Questo tipo di domanda ha richiesto strutture di alloggio di grandi dimensione. Graf. 4 - Densità dei posti letto alberghieri rispetto alla popolazione residente: posti letto ogni 1.000 abitanti. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazione su dati UNWTO ed Eurostat Tab. 5 – Offerta alberghiera nei Paesi UE. Numero medio di posti letto per esercizio. Anni 2000, 2005, 2010, 2011 e 2012 Italia Spagna Germania UK Francia Grecia Austria Portogallo Rep. Ceca Polonia Bulgaria* Svezia Paesi Bassi Romania* 2000 55,6 80,8 41,3 23,6 76,7 72,8 37,9 124,8 55,0 83,0 187,1 98,8 61,0 78,7 2005 60,5 89,7 44,3 32,3 67,8 75,5 40,0 131,1 54,3 77,1 163,4 106,3 61,3 60,0 2010 66,3 95,8 48,0 35,2 72,1 78,4 43,8 139,0 59,5 74,8 134,6 113,1 66,8 54,7 2011 66,4 95,4 49,2 36,2 72,7 79,2 45,3 143,2 56,8 76,9 129,8 112,8 67,0 53,9 *La serie dei dati pesenta discontinuità Fonte: elaborazione su dati UNWTO ed Eurostat 2012 66,7 95,2 51,6 40,3 72,9 79,8 45,1 146,1 58,1 77,4 134,9 114,0 71,7 54,1 Ungheria Irlanda Croazia Finlandia Belgio* Slovacchia Danimarca Cipro Slovenia Malta Estonia Lituania* Lettonia* Lussemburgo Media UE 2000 74,5 25,4 283,9 116,0 60,7 75,2 133,3 144,9 68,3 165,8 46,5 50,6 71,6 45,6 52,0 2005 78,7 33,7 200,5 125,4 63,5 64,5 145,3 116,3 87,1 215,7 79,6 60,2 57,1 49,2 58,4 2010 79,4 44,0 180,4 143,9 61,5 56,4 169,1 121,6 67,8 255,8 80,9 63,8 55,3 60,4 61,8 2011 82,3 54,4 180,6 147,2 62,5 58,0 167,7 121,9 69,0 257,2 83,8 71,4 54,6 61,8 62,9 2012 81,5 54,7 178,6 161,2 63,1 63,0 169,7 105,4 69,4 261,8 81,0 71,3 56,2 61,9 64,3 12 Il posizionamento dell’Italia Nelle analisi economiche gli operatori utilizzano più il riferimento alle camere, in particolare quando considerano il tasso di occupazione degli esercizi ricettivi, mentre a livello istituzionale, spesso, si preferisce fare riferimento al numero dei posti letto6. Per la tipologia di analisi condotta in questo momento fare riferimento alle camere oppure ai letti non cambia la sostanza delle cose, mentre la distinzione assume grande valenza in termini di tasso di utilizzazione degli esercizi. Tab. 6 – Offerta alberghiera nei Paesi UE, anni 2000, 2005, 2008, 2011, 2012. Dimensione media. Numero medio di camere per esercizio Italia Spagna Germania UK Francia Grecia Austria Portogallo Rep. Ceca Polonia Bulgaria* Svezia Paesi Bassi* Romania 2000 29,0 41,6 22,8 11,7 34,0 38,4 18,5 54,7 24,1 42,0 70,5 50,4 29,7 38,0 2005 30,4 45,3 24,4 15,7 33,9 39,7 20,3 57,7 23,4 38,6 73,7 53,9 30,1 29,3 2010 32,2 47,5 26,2 16,9 36,0 40,9 21,6 61,9 26,4 37,0 61,0 55,6 32,5 26,7 2011 32,3 47,0 26,7 16,6 36,3 41,2 22,1 63,6 25,1 37,7 59,4 56,4 32,8 26,5 2012 32,4 46,8 26,7 18,4 36,5 41,4 22,1 64,8 25,5 37,8 61,3 56,9 33,6 24,6 Ungheria Irlanda Croazia Finlandia Belgio Slovacchia Danimarca Cipro Slovenia Malta Estonia Lituania Lettonia Lussemburgo Media UE 2000 30,0 11,1 115,8 54,3 27,4 37,2 67,8 76,3 36,3 81,5 21,7 26,7 38,7 24,4 25,8 2005 32,1 14,5 79,5 57,9 28,6 31,9 74,1 57,6 46,0 103,5 38,8 30,6 27,4 25,7 29,2 2010 34,0 21,2 87,2 65,7 28,3 27,1 85,0 60,6 33,5 117,4 39,3 31,7 26,3 31,7 30,6 2011 34,3 23,1 87,1 67,3 28,7 27,9 83,1 60,7 34,1 118,9 40,5 33,3 26,6 32,5 30,9 2012 33,5 23,4 85,8 67,9 22,7 26,4 83,7 52,0 34,3 118,6 38,7 33,4 27,4 32,8 31,2 Fonte: elaborazione su dati UNWTO ed Eurostat Tab. 7 - Numero di posti letto rispetto al numero di camere nei Paesi UE. Anno 2012 Paese Italia Spagna Germania UK Francia Grecia Austria Portogallo Rep. Ceca Polonia Letti/camere 2,06 2,03 1,93 2,19 2,00 1,93 2,04 2,26 2,28 2,05 Paese Bulgaria* Svezia Paesi Bassi* Romania Ungheria Irlanda Croazia Finlandia Belgio Slovacchia Letti/camere 2,20 2,00 2,14 2,04 2,43 2,34 2,08 2,37 2,44 2,38 Paese Danimarca Cipro Slovenia Malta Estonia Lituania Lettonia Lussemburgo Media UE Letti/camere 2,03 2,03 2,02 2,21 2,09 2,07 2,05 1,88 2,06 Fonte: elaborazione su dati Eurostat Il numero dei posti letto nell’anno 2012 oscilla da un valore minimo di 1,88 letti per camera del Lussemburgo e di 1,93 di Grecia e Germania, ad un massimo di 2,44 letti a camera per il Belgio, di 2,43 per l’Ungheria, di 2,38 per la Slovacchia e di 2,37 per la Finlandia; il dato dell’Italia si allinea alla media europea, pari a 2,06 letti per camera. 2.2 Relazioni fra offerta alberghiera ed extralberghiera L’offerta di ricettività comprende, oltre alla componente alberghiera, anche altre tipologie di esercizi quali campeggi, agriturismi, bed & breakfast ecc. La composizione dell’offerta dei vari Paesi distinguendo fra numero dei letti negli alberghi e il complesso degli altri esercizi (extralberghieri) appare assai diversificata. Un maggior numero di letti a camera indica che vi sono più terzi e quarti letti, mentre un numero inferiore a 2, il doppio, indica che vi sono anche camere singole. 6 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 13 Gli alberghi identificano il 44,0% del totale dei posti letto disponibili in UE (il 44,8% nel 2011); rappresentano la tipologia prevalente, pur se considerando il complesso degli esercizi il numero dei letti non alberghieri risulta maggiore per l’elevata dimensione media dei campeggi e per la crescita di altre tipologie di offerta come gli agriturismi. I paesi con la presenza quasi totale di ricettività alberghiera sono le piccole isole di Cipro (97,2%) e Malta (97,0%); anche la Bulgaria (86,7%) e la Romania (78,7%) presentano quote elevate di ricettività alberghiera in termini di posti letto. Per contro, la percentuale di offerta alberghiera copre solamente il 18,7% del totale per i Paesi Bassi, il 19,6% in Croazia, il 19,8% in Danimarca, il 22,6% in Lussemburgo e il 24,8% in Francia. In questi Paesi si verifica una forte incidenza dell’attività campeggistica, spesso abbinata a quella dei resort, anche se diverso è il caso della Francia ove vengono censite numerose case per vacanza, in proprietà o in affitto, con un dato anomalo e non omogeneo rispetto a quello degli altri paesi europei. Per i posti letto alberghieri l’Italia si pone leggermente al di sopra della media UE con una incidenza relativa del 47,3%. Graf. 5 – Ripartizione dei posti letto tra strutture alberghiere ed extralberghiere. Anno 2012 *Il dato 2012 relativo al comparto alberghiero è stato estrapolato da fonte UNWTO Fonte: elaborazione su dati Eurostat 14 Il posizionamento dell’Italia 3. Il mercato dell’UE: la domanda 3.1 Movimento e propensione alla utilizzazione degli alberghi Le notti trascorse nelle strutture alberghiere dei 28 Paesi dell’UE nel corso del 2011, dai residenti e dai turisti provenienti sono circa 1.664,742 milioni. Nel lungo periodo (2000-2012) le presenze complessive sono aumentate ad un tasso medio annuo di circa l’1,2%, più precisamente ad un tasso dello 0,8% medio annuo nel primo quinquennio (2000-2005), dello 0,9% nel secondo (2005-2010), mentre nel 2011 rispetto all’anno precedente l’aumento è stato molto rilevante, pari a 4,3% e si è rilevato più contenuto nel 2012 rispetto all’anno precedente ove è stato di circa l’1,6%. Graf. 6 – Domanda alberghiera complessiva nei Paesi UE. Numero di pernottamenti (presenze) negli anni indicati: 2000, 2005, 2010, 2012. Valori assoluti *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat Fonte: elaborazioni su dati Eurostat. Graf. 7 – Composizione della domanda alberghiera fra residenti e non residenti (stranieri) nei Paesi UE. 2012 *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat Fonte: elaborazioni su dati Eurostat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 15 Il dato complessivo ingloba situazioni piuttosto diverse da Paese a Paese per l’importanza relativa del turismo internazionale e anche per la diversa incidenza della componente alberghiera ed extra. Inoltre, le statistiche Eurostat dei vari Paesi non sempre sembrano fra loro coerenti e non sempre vi è coincidenza con quelle dell’UNWTO; in alcuni casi, come per l’Irlanda, si è verificata una crisi più accentuata, con una diminuzione delle presenze alberghiere che nel 2009 rispetto al 2008 è stata del -14,0%. Ulteriori difficoltà si rilevano con riferimento ad alcuni Paesi come Francia e Regno Unito che rilevano statistiche interne assai diversi e più ampie rispetto a quelle indicate da Eurostat. Per quanto possibile nell’analisi seguente ci si è riferiti alle statistiche di fonte Eurostat, integrate con quelle UNWTO dove i dati erano carenti, come si è verificato nel caso dell’Irlanda. Il Paese con il maggior numero complessivo di presenze alberghiere è la Spagna, seguita dall’Italia, dalla Germania, dalla Francia e dal Regno Unito. La Germania è assolutamente leader per il turismo dei residenti. Graf. 8 – Presenze di non residenti (turismo internazionale) nei Paesi UE negli anni 2000, 200,2010 e 2012. Valori in milioni *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat Fonte: elaborazioni su dati Eurostat In termini relativi i Paesi con la maggiore incidenza della componente straniera sul movimento turistico alberghiero, per l’anno 2012, sono quelli di più ridotta dimensione come Malta (95,7%), Lussemburgo (92,6%) e Cipro (92,6%); anche Croazia (89,3%) e Grecia (80,2%) presentano una forte incidenza della componente straniera. Per la Spagna l’incidenza della componente straniera è del 63,6% e per la Francia il 34,1% a fronte del 48,0% dell’Italia. Il dato della Francia è determinato anche dalla sopravalutazione delle presenze dei residenti rispetto agli standard adottati da altri Paesi. Nell’anno 2012 l’incidenza del movimento estero dei paesi Ue sul totale è del 48,2%; un anno prima (2011) l’incidenza del movimento straniero era del 46,4%. Si stima che nel 2013-2014 la componente estera superi per numero di presenze quella dei nazionali. La Germania, dopo la Romania (81,8%) è il Paese con la maggior quota di movimento turistico alberghiero interno con il 77,8% dei pernottamenti determinato dai propri abitanti, seguita dalla Svezia (76,7%) e dalla Finlandia (70,3%). I turisti alloggiano necessariamente in una struttura ricettiva: albergo, campeggio, b&b, agriturismo o presso parenti o amici. 2000 20.596.851 28.200.996 22.669.154 11.344.029 10.965.763 5.366.692 3.991.742 4.006.820 3.589.059 2.175.732 1.796.173 1.288.042 777.853 934.119 133.107 13.957 2001 20.071.741 25.146.446 21.379.558 11.173.511 9.891.415 4.932.697 3.611.270 3.909.000 3.201.741 1.993.545 1.684.722 1.325.191 772.533 928.826 124.842 14.027 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Italia Regno Unito Francia Spagna Germania Svizzera Austria Paesi Bassi Grecia Portogallo Belgio Svezia Finlandia Norvegia Lussemburgo Liechtenstein 2002 20.796.137 23.450.000 20.692.793 10.484.461 9.720.986 4.552.817 3.573.268 3.840.700 2.704.864 1.891.441 1.760.623 1.190.122 763.392 878.000 137.241 11.340 2003 19.391.431 23.516.000 16.877.952 10.025.082 9.425.426 0 3.318.438 3.377.600 2.664.993 1.736.178 1.616.643 1.136.061 736.651 760.864 114.214 10.960 2004 22.348.791 25.315.528 18.049.156 10.164.405 10.840.770 0 3.943.991 3.657.200 2.759.664 1.884.299 1.741.510 1.242.726 772.254 857.080 124.172 11.695 2005 23.231.651 24.127.198 20.714.043 10.460.881 11.305.468 4.409.841 4.045.270 3.607.300 2.631.932 1.951.662 1.730.663 1.264.011 794.788 769.959 129.646 11.478 Tab. 8 – Presenze extra-UE nei Paesi indicati. Anni 2000-2012. Valori in migliaia 16 Il posizionamento dell’Italia 2006 24.685.639 27.977.767 17.384.092 11.605.525 12.666.352 4.830.920 4.216.837 3.806.100 3.010.271 2.131.120 1.820.326 1.341.500 909.633 806.322 139.342 12.100 2007 25.259.617 26.657.510 18.280.004 12.230.632 12.451.773 5.081.218 4.186.168 3.728.600 3.336.239 2.348.897 1.938.345 1.439.471 941.204 810.398 146.116 13.059 2008 23.307.197 24.283.897 16.780.937 12.058.923 12.430.876 4.895.956 4.089.460 3.238.100 3.038.422 2.400.039 1.934.279 1.299.321 946.692 760.179 145.691 10.741 2009 22.040.012 23.749.706 15.898.043 11.892.783 11.398.283 4.631.336 3.730.538 3.181.100 3.010.465 2.216.530 1.668.366 1.245.288 803.259 661.746 125.238 8.665 2010 24.274.086 25.852.767 17.706.134 14.371.614 13.155.236 5.216.684 4.103.748 3.761.300 3.438.312 2.599.680 1.740.199 1.479.244 835.766 796.536 127.062 9.191 2011 27.291.984 26.825.683 19.105.745 16.371.504 13.729.700 5.624.038 4.465.294 4.043.700 3.937.797 3.015.631 1.915.998 1.764.341 921.585 878.266 188.794 10.679 2012 28.018.735 27.386.549 20.945.088 16.449.445 15.272.140 6.055.606 5.116.164 4.180.305 3.646.947 3.354.108 2.053.274 1.848.838 1.016.521 939.733 220.853 15.407 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 17 Se si considerano le presenze di stranieri residenti in paesi non europei, l’Italia risulta leader con circa 28 milioni di pernottamenti, seguita da Regno Unito e Francia. Guardando al trend dal 2000, l’Italia ha visto un complessivo aumento delle presenze di turisti non europei, passando dai 20 milioni di pernottamenti del 2000 ai 28 milioni circa del 2000. Graf. 9 – Presenze extra-europee nei primi 5 Paesi UE nel periodo 2000-2012. Anno 2000 = 100 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Graf. 10 – Presenze di residenti (turismo domestico) nei Paesi UE negli anni 2000, 2005,2010 e 2012. Valori in milioni *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO; **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Le statistiche dei vari paesi rilevano in vario modo arrivi e presenze negli esercizi ricettivi ed ignorano le presenze presso parenti ed amici. Dal lato della domanda, considerando il movimento turistico in termini di presenze, il ruolo della componente alberghiera sul mercato, appare rispetto alle altre tipologie ricettive. Basti pensare che secondo le statistiche Eurostat, nell’anno 2012, nei 28 paesi dell’UE, il settore alberghiero raccoglie circa i due terzi (66,2%) delle presenze della clientela nazionale e internazionale, cioè 1.649 milioni, contro gli 841 milioni della componente extralberghiera o complementare. 2000 227.143.567 233.612.807 198.070.419 180.542.149 192.131.000 71.648.851 60.839.925 33.795.123 29.722.000 14.297.216 25.574.407 21.264.345 24.350.000 17.990.295 8.139.964 13.540.932 14.228.971 13.347.471 15.946.695 17.387.887 9.200.370 7.228.345 5.604.350 4.617.741 1.712.109 881.722 1.360.148 1.263.128 1.445.441.937 2001 228.681.560 238.881.737 197.072.725 191.228.245 184.200.996 72.553.523 55.105.342 33.562.591 28.563.000 13.215.416 23.773.753 21.663.570 26.266.000 19.129.518 8.977.745 13.725.907 14.068.593 13.557.147 16.371.533 18.792.960 9.163.208 7.730.200 6.054.124 4.594.221 1.912.816 964.635 1.474.463 1.245.795 1.452.531.323 2002 222.554.765 231.132.223 189.970.261 192.056.280 178.937.000 73.523.474 53.477.984 34.208.968 28.514.600 13.381.064 23.802.943 21.010.709 24.715.900 19.595.948 9.980.319 13.834.169 14.500.351 13.272.783 15.839.491 16.103.163 9.249.578 7.285.672 7.525.544 4.763.215 2.336.697 1.049.916 1.527.253 1.244.319 1.425.394.589 *Il dato 2012 presenta discontinuità statistiche **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat. Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Spagna Italia Germania Francia UK* Austria Grecia Portogallo Paesi Bassi Polonia Rep. Ceca Svezia Irlanda** Croazia Bulgaria Ungheria Belgio Finlandia Romania Cipro Danimarca Malta Slovacchia Slovenia Estonia Lituania Lettonia Lussemburgo Totale UE 2003 228.160.907 229.151.452 189.540.957 184.859.429 167.483.000 73.867.683 53.475.703 33.875.471 27.182.200 14.263.449 23.466.769 21.067.690 25.577.000 19.668.420 12.044.626 13.869.930 14.341.486 13.429.008 16.554.813 14.381.314 9.145.496 7.615.529 7.356.059 4.890.848 2.643.859 1.107.943 1.632.297 1.223.774 1.411.877.112 2004 234.697.172 234.019.839 195.047.175 188.524.196 160.376.787 74.013.516 51.589.793 34.140.581 28.386.100 18.447.675 24.931.462 21.525.930 25.442.000 19.972.382 13.561.980 14.662.103 14.404.843 13.790.444 17.190.169 14.623.352 9.694.741 7.665.525 6.716.363 4.965.343 3.292.338 1.642.073 1.874.899 1.279.956 1.436.478.737 2005 245.637.163 240.319.612 200.767.007 198.039.430 176.835.367 76.073.014 54.017.256 35.520.631 29.518.500 20.333.041 25.208.716 22.900.051 25.198.000 21.277.046 15.428.031 15.748.904 14.610.340 14.274.796 17.470.832 14.939.332 10.099.983 7.464.467 6.832.732 4.975.197 3.542.088 2.061.684 2.302.878 1.360.061 1.502.756.159 2006 267.027.859 248.255.328 208.175.596 197.419.775 166.961.439 77.390.793 56.707.728 37.566.461 31.759.200 21.820.299 25.888.702 24.209.569 26.812.000 20.692.755 16.118.360 15.808.470 15.370.561 15.014.391 18.097.743 14.341.370 10.647.099 7.288.252 7.053.736 5.147.051 3.761.153 2.384.825 2.599.872 1.361.185 1.545.681.572 Tab. 9 – Presenze nelle strutture alberghiere nei Paesi UE, anni 2000-2012. Valori assoluti 18 Il posizionamento dell’Italia 2007 271.689.481 254.328.742 214.675.342 204.268.757 169.483.745 79.166.924 64.085.524 39.736.583 34.158.500 24.306.848 27.043.558 25.416.188 28.528.000 20.939.514 16.735.534 16.297.146 16.196.608 15.817.079 19.755.878 14.298.478 11.079.572 7.916.049 7.233.054 5.545.819 3.842.703 2.591.262 2.758.702 1.437.539 1.599.333.129 2008 268.429.910 251.678.283 218.245.816 202.280.491 164.653.221 82.365.002 64.073.727 39.227.938 32.618.500 25.239.601 27.426.840 25.872.607 28.079.000 20.550.749 17.010.733 16.282.786 16.541.313 16.106.765 19.831.404 14.309.660 10.830.961 7.750.940 7.662.308 6.225.879 3.846.882 2.601.806 2.854.597 1.374.775 1.593.972.494 2009 250.984.815 246.618.107 216.228.179 191.741.154 165.724.508 80.071.282 64.292.443 36.457.069 31.481.000 24.514.451 25.340.559 25.958.480 23.844.000 18.606.977 14.053.533 14.974.811 15.937.184 15.127.271 16.514.083 12.807.922 9.965.570 6.740.299 6.335.195 5.918.377 3.498.961 2.077.528 2.187.047 1.281.588 1.529.282.393 2010 267.147.471 251.098.476 228.302.402 195.906.121 155.290.096 81.343.969 65.059.095 37.391.291 33.707.500 27.140.757 26.358.475 27.337.915 23.035.000 19.344.700 15.002.344 15.617.365 17.023.250 15.737.411 15.417.560 13.599.262 10.938.665 7.416.254 6.635.176 5.853.329 4.028.095 2.363.109 2.460.478 1.251.804 1.571.807.370 2011 286.743.027 259.910.852 240.781.770 201.970.247 150.865.205 82.326.827 69.138.050 39.440.315 34.575.600 29.182.344 27.879.842 27.990.060 24.019.000 20.466.922 17.453.606 16.189.141 17.965.749 16.366.512 17.367.337 14.087.844 11.872.286 7.529.165 7.020.424 6.184.598 4.594.803 2.836.622 2.826.411 1.377.456 1.638.962.015 2012 280.659.549 255.610.143 250.090.725 201.900.781 169.143.158 85.121.881 62887010 39.681.040 34.975.562 30.890.664 29.358.559 28.566.091 26.800.000 21.137.979 18.682.232 17.997.910 17.838.040 16.666.515 16.502.576 14.546.723 12.400.183 7.676.434 7.254.352 6.195.576 4.649.250 3.170.195 2.842.382 1.496.849 1.664.742.359 2001 0,7 2,3 -0,5 5,9 -4,1 1,3 -9,4 -0,7 -3,9 -7,6 -7,0 1,9 7,9 6,3 10,3 1,4 -1,1 1,6 2,7 8,1 -0,4 6,9 8,0 -0,5 11,7 9,4 8,4 -1,4 0,5 2002 -2,7 -3,2 -3,6 0,4 -2,9 1,3 -3,0 1,9 -0,2 1,3 0,1 -3,0 -5,9 2,4 11,2 0,8 3,1 -2,1 -3,2 -14,3 0,9 -5,8 24,3 3,7 22,2 8,8 3,6 -0,1 -1,9 *Il dato 2012 è stato estrapolato da fonte UNWTO **I dati 2010 e 2012 sono stati estrapolati da fonte Eurostat Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Spagna Italia Germania Francia UK* Austria Grecia Portogallo Paesi Bassi Polonia Rep. Ceca Svezia Irlanda** Croazia Bulgaria Ungheria Belgio Finlandia Romania Cipro Danimarca Malta Slovacchia Slovenia Estonia Lituania Lettonia Lussemburgo Media 2003 2,5 -0,9 -0,2 -3,7 -6,4 0,5 0,0 -1,0 -4,7 6,6 -1,4 0,3 3,5 0,4 20,7 0,3 -1,1 1,2 4,5 -10,7 -1,1 4,5 -2,3 2,7 13,1 5,5 6,9 -1,7 -0,9 2004 2,9 2,1 2,9 2,0 -4,2 0,2 -3,5 0,8 4,4 29,3 6,2 2,2 -0,5 1,5 12,6 5,7 0,4 2,7 3,8 1,7 6,0 0,7 -8,7 1,5 24,5 48,2 14,9 4,6 1,7 2005 4,7 2,7 2,9 5,0 10,3 2,8 4,7 4,0 4,0 10,2 1,1 6,4 -1,0 6,5 13,8 7,4 1,4 3,5 1,6 2,2 4,2 -2,6 1,7 0,2 7,6 25,6 22,8 6,3 4,6 2006 8,7 3,3 3,7 -0,3 -5,6 1,7 5,0 5,8 7,6 7,3 2,7 5,7 6,4 -2,7 4,5 0,4 5,2 5,2 3,6 -4,0 5,4 -2,4 3,2 3,5 6,2 15,7 12,9 0,1 2,9 2007 1,7 2,4 3,1 3,5 1,5 2,3 13,0 5,8 7,6 11,4 4,5 5,0 6,4 1,2 3,8 3,1 5,4 5,3 9,2 -0,3 4,1 8,6 2,5 7,7 2,2 8,7 6,1 5,6 3,5 Tab. 10 – Presenze nelle strutture alberghiere nei Paesi UE. Tassi di variazioni percentuali medi annui 2008 -1,2 -1,0 1,7 -1,0 -2,9 4,0 0,0 -1,3 -4,5 3,8 1,4 1,8 -1,6 -1,9 1,6 -0,1 2,1 1,8 0,4 0,1 -2,2 -2,1 5,9 12,3 0,1 0,4 3,5 -4,4 -0,3 2009 -6,5 -2,0 -0,9 -5,2 0,7 -2,8 0,3 -7,1 -3,5 -2,9 -7,6 0,3 -15,1 -9,5 -17,4 -8,0 -3,7 -6,1 -16,7 -10,5 -8,0 -13,0 -17,3 -4,9 -9,0 -20,2 -23,4 -6,8 -4,1 2010 6,4 1,8 5,6 2,2 -6,3 1,6 1,2 2,6 7,1 10,7 4,0 5,3 -3,4 4,0 6,8 4,3 6,8 4,0 -6,6 6,2 9,8 10,0 4,7 -1,1 15,1 13,7 12,5 -2,3 2,8 2011 7,3 3,5 5,5 3,1 -2,8 1,2 6,3 5,5 2,6 7,5 5,8 2,4 4,3 5,8 16,3 3,7 5,5 4,0 12,6 3,6 8,5 1,5 5,8 5,7 14,1 20,0 14,9 10,0 4,3 2012 -2,1 -1,7 3,9 0,0 12,1 3,4 -9,0 0,6 1,2 5,9 5,3 2,1 11,6 3,3 7,0 11,2 -0,7 1,8 -5,0 3,3 4,4 2,0 3,3 0,2 1,2 11,8 0,6 8,7 1,6 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 19 20 Il posizionamento dell’Italia In termini di arrivi il “peso” degli hotels and similar accommodation è ancora maggiore superando nettamente i tre quarti del totale (78,4%). Lo sviluppo di lungo periodo, dal 2000 al 2012 rivela anche che la domanda alberghiera è aumentata a ritmi analoghi a quella non alberghiera, con un andamento che è stato diversificato: nel periodo 2000-2006 la tendenza è simile ma aumenta più quella extralberghiera; nel biennio 2007-2008 la crisi colpisce di più la componente extralberghiera, mentre dal 2009 al 2012 in poi i due percorsi si riallineano. Graf. 11 – Il movimento turistico nei 28 Paesi UE nel periodo 2000-2012. Anno 2000 = 100 120,0 115,0 110,0 105,0 100,0 95,0 2000 2001 2002 2003 2004 Alberghiere 2005 2006 2007 Non alberghiere 2008 2009 2010 2011 2012 Totale Fonti: elaborazioni su dati Eurostat Graf. 12 - Distribuzione fra presenze alberghiere e complementari (extralberghiere) negli anni indicati negli anni dal 2000 al 2012 Fonti: elaborazioni su dati Eurostat Ponendo il 2000 come punto di partenza (=100), nel 2012 il comparto alberghiero ha raggiunto il valore 114,8 e quello extra 114,5, per una media di 114,7. Il comparto alberghiero è tornato ad aumentare leggermente più di quello complementare ma gli andamenti degli ultimi anni si sono riallineati Complessivamente, alla fine dei dodici anni considerati, la crescita del movimento alberghiero e di quello complementare è stata simile. Considerando i singoli Paesi (2012) l’incidenza del movimento alberghiero è sempre prevalente, cioè maggiore del 50%, per tutti i paesi dell’UE ad eccezione che per la Croazia, ove pesa solo per il 34,0%, i Paesi Bassi (41,6%), la Danimarca (44,2%) e la Polonia (49,8%). Per tutti gli altri Paesi il movimento alberghiero VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 21 incide da un minimo del 50,4% in Francia, del 56,8% in Belgio e del 58,8% in Svezia a un massimo del 99,8% a Cipro, del 98,0% a Malta e del 92,2% in Bulgaria. L’Italia, con una incidenza del 67,1%, si colloca ancora una volta in una posizione immediatamente superiore a quella media europea (65,4%). Si può osservare come alcuni Paesi considerati (es. Finlandia, Austria, ecc.), sul piano dell’immagine, per una forte rilevanza del turismo all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici), vedano prevalere comunque la movimentazione alberghiera. Nella realtà molto dipende dal fatto che gli esercizi extralberghieri si caratterizzano di più per la presenza degli esercizi stagionali. Graf. 13 – Distribuzione del movimento dei turisti in termini di presenze fra esercizi alberghieri ed extralberghieri nei paesi dell’UE. Anno 2012 Fonti: elaborazioni su dati Eurostat 3.2 Presenze e popolazione Con il confronto fra presenze e popolazione si rileva un sommario indice della rilevanza del turismo per una destinazione; l’incidenza del turismo sulla popolazione è anche un primo elementare indice in termini di impatto ambientale. 22 Il posizionamento dell’Italia Analogamente a quanto è già stato visto per altre variabili, non sorprende che l’incidenza del comparto alberghiero rispetto alla popolazione presente sia massima per i Paesi di più ridotta dimensione quali Malta, ove nel 2012 si contano 1.822 pernottamenti alberghieri ogni 100 residenti, e Cipro (1.680), quanto, piuttosto il grande peso che le presenze turistiche alberghiere hanno in Austria (1.007); che precede Spagna (601), Irlanda (584), Grecia (568), Croazia (496) e Italia (428). La media dei paesi Ue corrisponde a 326 pernottamenti di turisti ogni 100 abitanti; circa i due terzi dei paesi Ue, Francia e Germania compresi, presenta una media inferiore Graf. 14 – Presenze complessive di turisti ogni 100 abitanti nei paesi UE. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Nelle ultime posizioni per impatto del turismo sulla popolazione si collocano la Polonia, la Romania, la Slovacchia e i piccoli paesi baltici, Lituania e Lettonia. 4. Il tasso di occupazione Il tasso di occupazione netto delle strutture presenta andamenti molto differenziati tra i Paesi UE. Relativamente all’anno 2011 e 2012 Francia, Spagna e Italia, con tassi di occupazione rispettivamente del 48,3%, 53,0% e 40,6%, si posizionano al di sopra della media europea, che presenta un tasso di occupazione netta degli esercizi alberghieri, in termini di posti letto, pari al 40,1%. Fra i paesi considerati per l’anno 2011 in prima posizione si colloca Malta con una tasso di utilizzazione netto del 57,6%, seguita dalla Croazia con il 53,1% e dalla Spagna 53,0%. L’Italia registra un valore appena superiore a quello della media europea. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 23 Considerando il tasso di utilizzazione netto degli alberghi alcuni Paesi dell’Europa Centrale, come Slovacchia, Austria e Romania, sembrano avere una minore capacità di riempire le strutture; nella realtà il dato dipende anche dalla presenza di un minore numero di alberghi stagionali. Graf.15 – Tasso di occupazione netto delle strutture ricettive dei Paesi UE indicati. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Oltre al tasso di occupazione netto7 annuale, per i Paesi indicati viene presentato anche il tasso di occupazione mensile per gli anni 2011 e 2012, con riferimento a sette dei paesi più turistici: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Germania e Grecia. Graf. 16 – Tasso di occupazione netto delle strutture ricettive alberghiere in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Germania e Grecia. Anno 2011 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat È in atto una forte stagionalità estiva; ovviamente per quelli in cui la punta dell’alta stagione (luglio-agosto) è meno elevata la distribuzione delle presenze è più equilibrata. Per l’anno 2012 la Spagna presenta il tasso di utilizzazione alberghiera più elevato nel mese di Agosto con il 75,6% degli esercizi occupati, seguita dalla Grecia con il 68,0% e dall’Italia con il 67,6%. 7 Per non tutti i Paesi è possibile disporre del dato relativo al 2012. 24 Il posizionamento dell’Italia Se si considera il tasso di occupazione delle camere, per quei Paesi che rilevano il dato, aumenta di alcuni punti percentuali rispetto a quello dei letti, diventando del 60,3% per la Francia, ma solo del 42,6% per l’Italia. Si può evidenziare come, con riferimento ai sette paesi considerati il tasso mensile netto di utilizzazione alberghiera in termini di posti letto oscilli fra un minimo del 16,3% in Grecia per il mese di novembre ed un massimo del 75,6% in Spagna per il mese di agosto. Graf. 17 – Rapporto fra mese con tasso di massima utilizzazione e mese con tasso di minima utilizzazione degli alberghi. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat Il mese con la maggiore percentuale di utilizzazione è sempre agosto ad eccezione che per la Germania, per la quale è settembre. Il mese di minimo è sempre uno dei tre mesi di fine ed inizio anno: novembre, dicembre e gennaio. Per tutti i Paesi considerati si pone un problema di eccessiva stagionalità. Tab. 11 – Mesi con massimo e minimo tasso di utilizzazione alberghiera nei Paesi indicati. Anno 2012 Italia Francia Spagna Portogallo Regno Unito Germania Grecia Max 67,6 62,1 75,6 64,4 59,3 50,0 68,0 Min 25,4 36,3 36,8 20,4 33,4 27,7 16,3 Mese max Agosto Agosto Agosto Agosto Agosto Settembre Agosto Mese min Novembre Gennaio Dicembre Gennaio Gennaio Gennaio Novembre Fonte: elaborazioni su dati Eurostat 5. Focus sul Mediterraneo L’offerta complessiva all’interno dell’area Mediterranea è di più di 10,6 milioni di posti letto alberghieri, corrispondenti al 35% del totale mondiale; nei dodici anni (dal 2000 al 2102) è aumentata con un tasso medio annuo di circa l’1,6% per il numero delle camere e di circa il 2,0% per il numero dei letti. Nel 2012, secondo i dati Eurostat il numero totale di clienti alberghieri dei Paesi del Mediterraneo può essere stimato più di circa 1.240 milioni di presenze (pernottamenti) alberghiere, delle quali quasi due terzi (63,0%) determinato dalla componente internazionale. Sono escluse dal computo Siria, Libia per ragioni belliche. La percentuale di crescita è aumentata negli ultimi tre anni per la forte aumento del movimento dall’estero; l’internazionalizzazione della domanda è aumentata anche nel 2012 e nel 2013, pur in presenza delle difficoltà VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 25 politiche interne dell’Egitto che hanno avuto ripercussioni sui flussi della clientela. Il dato fa riferimento al valore globale dei flussi dei vari Paesi, considerando anche le regioni non propriamente mediterranee dei vari Paesi perché la concezione di mediterraneità è intesa in modo allagato. Questa considerazione vale in particolare per Paesi come la Spagna, la Francia e il Marocco con zone costiere sull’Atlantico, mentre particolare è il caso del Portogallo in quanto la sua offerta è percepita come parte dell’Area Mediterranea anche se tutte le sue regioni sono sull’Atlantico. Allo stesso modo, le Canarie sono considerate parte dell’Area Mediterranea. Tab. 12 - Camere e letti del comparto alberghiero nei Paesi del Mediterraneo. Valori assoluti e tassi di variazione medi annui. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012 Paese Albania Algeria Bosnia Cipro Croazia Egitto Francia Germania Giordania Grecia Israele Italia Libano Libia* Malta Marocco Monaco Portogallo Serbia Siria* Slovenia Spagna Tunisia Turchia Montenegro Totale 2000 Camere 2.954 n.d. 4.439 43.363 81.272 113.611 589.174 877.070 17.485 312.993 45.594 966.138 14.500 20.051 46.618 2.240 97.709 37.371 15.461 16.265 677.134 98.726 155.441 nd 4.247.424 Letti 5.919 67.087 9.147 84.479 199.474 227.222 1.178.348 1.649.218 34.433 593.990 106.782 1.854.101 25.450 2005 Camere 3.874 n.d. 8.687 45.202 80.743 170.776 613.798 890.153 20.827 358.721 46.701 1.020.478 16.737 Letti 7.642 83.895 18.164 91.264 203.464 341.552 1.227.596 1.678.284 40.480 682.050 114.766 2.028.452 28.953 2010 Camere 8.696 n.d. 11.247 41.781 74.457 222.592 611.609 940.484 23.289 397.660 50.737 1.095.332 22.176 40.578 94.652 . 222.958 78.608 34.209 33.502 1.315.697 197.453 322.334 nd 8.395.610 n.d. 59.864 2.649 116.123 22.236 18.798 15.811 797.354 114.919 230.605 13.498 4.655.056 39.431 124.270 5.312 263.814 48.360 43.262 33.151 1.578.629 229.837 481.704 30.556 9.424.888 17.968 81.927 2.535 124.542 26.350 28.943 21.697 883.225 120.764 295.322 15.022 5.118.355 Letti 19.978 86.543 23.619 83.888 154.013 451.184 1.223.218 1.784.161 44.619 763.407 125.513 2.253.342 34.125 39.139 173.133 5.526 279.506 59.906 54.421 48.339 1.781.935 241.528 619.863 34.630 10.385.536 2012 Camere Letti n.d. n.d. n.d. 93.454 n.d. n.d. 41.514 84.217 75.363 156.792 206.054 412.108 624.661 1.249.322 948.468 1.833.337 23.881 45.533 400.366 771.151 51.675 126.608 1.093.286 2.250.704 32.000 123.331 17.791 91.515 2.527 131.357 25.130 n.d. 22.015 914.132 328.133 120.999 16.248 5.167.115 39.264 194.025 5.510 296.321 50.536 n.d. 44.526 1.858.702 688.053 241.997 34.645 10.600.136 Nel caso della Libia non sono disponibili dati; agli inizi del periodo non erano disponibili neanche per il Montenegro Fonte: elaborazioni su dati UNWTO e Eurostat Con riferimento al solo settore alberghiero, le presenze nei 23 Paesi Mediterranei analizzati sono state nel 2012 pari a circa 1.240 milioni, con una crescita media annua di circa il 2,3% nel periodo 2000-2012, prevalentemente imputabile alla componente dei non residenti (aumento medio annuo 2,9%), rispetto a quella dei residenti (1,1%). Per le note vicende politico istituzionali negli ultimi anni l’andamento delle presenze dei residenti è stato stazionario. Nel lungo periodo 2000-2012, le presenze sono aumentate in misura leggermente maggiore rispetto all’aumento dei letti alberghieri (2,0%). La nazione pivot, con i maggiori incrementi percentuali è la Turchia, Paese in procinto di entrare nell’UE, sia in termini di offerta che di domanda. Nel periodo 2000-2012 le presenze sono aumentate ad un eccezionale tasso medio annuo del 10,2%; del 9,7% la componente domestica e del 10,4% quello internazionale. Le destinazioni balneari della costa africana ed anche quelle della penisola del Sinai, e anche la Turchia, sono i principali competitor delle destinazioni italiane, della Spagna e della Grecia. 26 Il posizionamento dell’Italia Tab. 13 – Presenze (pernottamenti) nel settore alberghiero nei Paesi del Mediterraneo. Valori assoluti in migliaia e tassi di variazione medi annui. Anni 2000, 2005, 2010, 2012 Paese Albania Algeria Bosnia Cipro Croazia Egitto Francia Giordania Grecia Israele Italia Libano Malta Marocco Monaco Portogallo Serbia Siria Slovenia Spagna Tunisia Turchia Montenegro Totale Residenti 228 2.603 n.d. 597 2.933 n.d. 108.774 541 14.628 9.870 136.392 n.d. n.d. 2.272 n.d. 9.693 n.d. 1.081 1.860 83.382 2.255 16.351 n.d. 402.811 2000 Non residenti 98 203 nd 16.790 15.057 32.788 71.768 3.291 46.212 9.676 97.221 692 7.014 11.268 861 24.102 n.d. 2.068 2.758 143.762 33.168 28.377 n.d. 552.452 Totale Residenti 326 2.806 n.d. 17.387 18.074 32.788 191.073 3.832 60.840 19.546 233.613 692 7.014 13.540 861 33.795 n.d. 3.149 4.618 227.144 35.423 44.728 n.d. 946.732 244 4.222 490 1.040 2.862 n.d. 125.216 1.064 13.942 12.304 138.222 n.d. 247 2.956 n.d. 11.648 3.198 964 1.653 106.875 2.723 18.807 1.505 463.596 2005 Non Totale Residenti residenti 110 354 425 483 4.705 5.185 461 951 507 13.899 14.939 1.331 18.415 21.277 2.333 85.172 85.172 n.d. 72.824 198.039 130.390 4.488 5.552 873 40.075 54.017 16.815 6.783 19.087 12.931 102.098 240.320 139.547 1.133 1.133 n.d. 7.218 7.464 351 12.259 15.215 4.065 803 803 n.d. 23.873 35.521 13.783 933 4.131 2.416 8.803 9.767 933 3.322 4.975 2.138 138.762 245.637 113.236 33.587 36.310 3.429 55.996 74.803 23.832 1.031 2.536 331 716.430 1.040.419 473.978 2010 Non Totale Residenti residenti 185 610 238 754 5.939 5.484 743 1.250 540 12.268 13.599 1.070 17.017 19.350 2.259 147.385 147.385 n.d. 65.516 195.906 133.116 4.518 5.391 1.080 48.244 65.059 12.441 9.933 22.864 12.387 111.552 251.099 132.910 2.106 2.016 n.d. 7.065 7.416 332 13.955 18.020 4.936 817 817 n.d. 23.608 37.391 12.424 1.236 3.652 2.427 11.520 12.453 n.d. 3.715 5.853 2.045 153.911 267.147 102.101 32.136 35.565 4.115 73.924 97.756 28.663 2.478 2.809 286 744.587 1.218.475 458.854 2012 Non Totale residenti 352 590 937 6.421 884 1.424 13.476 14.546 18.879 21.138 137.819 137.819 68.784 201.900 4.827 5.907 50.446 62.887 9.750 22.137 122.700 255.610 1.611 1.611 7.344 7.676 12.548 17.484 802 802 27.257 39.681 1.519 3.946 n.d. n.d. 4.150 6.195 178.558 280.659 25.921 30.036 90.100 118.763 2.703 2.989 781.367 1.240.221 Fonte: elaborazioni su dati UNWTO ed Eurostat Tab. 14 – Variazione percentuale media annua nel periodo 2000-2012 e 2010-2012 Albania Algeria Bosnia Cipro Croazia Egitto Francia Giordania Grecia Israele Italia Libano Malta Marocco Monaco Portogallo Serbia* Siria Slovenia Spagna Tunisia Turchia Montenegro* Totale Residenti 0,4 6,4 n.d. 5,0 -2,2 n.d. 1,7 5,9 -1,3 1,9 -0,2 n.d. n.d. 6,7 n.d. 2,1 -3,9 n.d. 0,8 1,7 5,1 4,8 -21,1 1,1 2012/2000 t.m.a. Non residenti 11,2 13,6 n.d. -1,8 1,9 12,7 -0,4 3,2 0,7 0,1 2,0 7,3 0,4 0,9 -0,6 1,0 7,2 n.d. 3,5 1,8 -2,0 10,1 14,8 2,9 Totale 5,1 7,1 n.d. -1,5 1,3 12,7 0,5 3,7 0,3 1,0 0,8 7,3 0,8 2,2 -0,6 1,3 -0,7. n.d. 2,5 1,8 -1,4 8,5 2,4 2,3 Residenti -25,2 2,8 3,2 -10,3 -1,6 n.d. 1,0 11,2 -14,0 -2,1 -2,4 n.d. -2,7 10,2 n.d. -5,1 0,2 n.d. -2,2 -5,0 9,5 9,7 -7,0 -1,6 2012/2010 Non residenti 37,9 11,5 9,1 4,8 5,3 -3,3 2,5 3,4 2,3 -0,9 4,9 -12,5 2,0 -5,2 -0,9 7,5 10,9 n.d. 5,7 7,7 -10,2 10,4 4,4 2,4 Totale -1,7 4,0 6,7 3,4 4,5 -3,3 1,5 4,7 -1,7 -1,6 0,9 -10,6 1,7 -1,5 -0,9 3,0 3,9 n.d. 2,9 2,5 -8,1 10,2 3,2 0,9 Per Serbia e Montenegro la variazione percentuale media annua è relativa la periodo 2005-2012. Fonte: elaborazioni su dati UNWTO e Eurostat Si può affermare che, in tal senso, si sta determinando un riorientamento geografico dei turismi del mare, che in parte è concorrente e in parte si aggiunge al mare di prossimità che rappresenta la principale tipologia di domanda della Riva Nord dell’area. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 27 Le vicende politiche e sociali che da sempre hanno caratterizzato le coste mediterranee, in particolare anche negli ultimi quattro anni, hanno sensibilmente penalizzato lo sviluppo del turismo in alcune aree della Riva Sud del Mare Mediterraneo. La congiuntura in atto è caratterizzata da un bivalente sviluppo: la componente internazionale, per la situazione di crisi esogena che quei Paesi stanno vivendo, negli ultimi due anni è aumentata nella Riva Nord ed è diminuita nella Riva Sud, mentre quella domestica aumenta più nei paesi della Riva Sud rispetto a quelli della Riva Nord. Non sempre, tuttavia, le statistiche sul movimento domestico dei vari paesi sono rilevate. Un caso emblematico è quello dell’Egitto, Paese che a causa della crisi politico istituzionale ha visto una riduzione le presenze straniere (le sole rilevate) del -22,5% nel 2011 rispetto all’anno precedente, per vederle di nuovo aumentare del 20,7% nel 2012, quando si è pensato che gli effetti della crisi fossero superati. Le difficoltà dei Paesi della Riva Sud del Mediterraneo spiegano, almeno in parte, la speculare crescita dei Paesi della Riva Nord e della Turchia, percepita più come destinazione asiatica che mediterranea. CAPITOLO II L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA ALBERGHIERO DAGLI ANNI TRENTA DEL SECOLO SCORSO AI NOSTRI GIORNI1 1. La regolamentazione degli alberghi: cenno storico Le istituzioni hanno sempre posto condizioni per l’esercizio dell’attività alberghiera, anche in rapporto alle altre tipologie ricettive; in particolare, ad esempio, le categorie alberghiere sono state definite in base a parametri individuati per legge. La classificazione alberghiera, attiva fino al 1983, era stata definita dal RDL (Regio Decreto Legge) n, 975, del 1937 Classificazione degli alberghi e delle pensioni, che distingueva fra alberghi, pensioni e locande, Così definiva la struttura l’art. 1 di detta legge: Alberghi: di lusso, di I categoria, di II categoria, di III categoria e di IV categoria; Pensioni: di prima categoria, di seconda categoria, di terza categoria; Locande: senza alcuna classificazione. La classificazione era compito degli Enti Provinciali del turismo ed era obbligatoria; era l’EPT che in base ai parametri rilevati decideva dell’appartenenza di un albergo ad un delle categorie indicate. Le locande venivano definite come gli alberghi e pensioni che non avessero conseguito alcuna classifica. Fin dagli inizi parve chiaro il rischio di sovrapposizioni perché gli alberghi di quarta e terza categoria spesso presentavano servizi che corrispondevano a quelli delle pensioni di prima o anche di seconda categoria. Allora, peraltro, era una grande conquista in grado di determinare o meno la qualifica di lusso di un albergo, il fatto che “non meno di metà delle camere” dovessero “essere provviste di bagno e gabinetto annesso”. Oggi, di fatto dalle due stelle in su tutte le camere dispongono di un proprio bagno. La legge 217 del 1983, Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica, innovò in modo sostanziale il sistema turistico italiano, sia quello pubblico, con l’abolizione degli EPT (Enti provinciali per il turismo) e la costruzione delle APT (Aziende di Promozione Turistica) che quello privato, con la definizione delle diverse imprese turistiche e con l’introduzione della classifica da una cinque stelle e cinque stelle super per gli esercizi alberghieri e simili. Detta legge non specifica i requisiti per le diverse categorie, che dovranno essere definiti dal Coordinamento delle Regioni, ma indica i requisiti minimi per potere essere definiti albergo: 1 capacità ricettiva non inferiore a sette stanze; almeno un servizio igienico ogni dieci posti letto; un lavabo con acqua corrente calda e fredda per ogni camera; un locale ad uso comune; impianti tecnologici e numero di addetti adeguati e qualificati al funzionamento della struttura. A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. - Turistica 30 L'evoluzione del sistema alberghiero Secondo i medesimi criteri, le leggi regionali provvedono a classificare le residenze turistico- alberghiere, contrassegnate con 4, 3 e 2 stelle. Gli alberghi contrassegnati con 5 stelle assumono la denominazione aggiuntiva "lusso" quando siano in possesso degli standard tipici degli esercizi di classe internazionale. Poco dopo l’applicazione di questa legge, nel 1985, viene approvata anche la Legge n. 730, Disciplina nazionale dell'Agriturismo, che regolamenta un settore in forte espansione ma molto caotico e di difficile definizione. Graf. 1 - Numero delle camere alberghiere di anno in anno dal 1957 al 2011 e principali modifiche istituzionali relative al comparto ricettivo Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Come gli anni Novanta del secolo scorso sono stati quelli del grande sviluppo dell’agriturismo, così gli anni Duemila sono stati quelli del grande sviluppo dei bed & breakfast, riconosciuti dalla Legge nazionale 135 del 2001 Riforma della legislazione turistica nazionale, ma con regolamentazione demandata alle leggi delle singole regioni per le modalità della loro apertura, la loro dimensione in termini di camere e di posti letto e le modalità della ristorazione. 2. Gli anni Trenta Secondo la guida dell’Enit Gli alberghi d’Italia, edita a cura dell’Ente Nazionale Industrie Turistiche (ENIT) e della Federazione Nazionale Fascista Alberghi e Turismo, nel 1930 gli alberghi in Italia erano 4.349, sufficienti per il movimento di allora. Non esisteva una classificazione ma solo un elenco nominativo in ordine alfabetico per i circa 1.200 comuni che erano dotati di una struttura alberghiera. Alcuni di questi comuni si trovavano nell’Istria per un totale di 120 alberghi; escludendo l’Istria, dunque, gli alberghi ammontavano a 4.229. Nell’analisi non sono compresi, inoltre, gli alberghi oltremare, presso le colonie. La distribuzione degli esercizi fra aree territoriali era un po’ diversa da quella attuale. Nel Nord Est si concentrava il 41,7% degli VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 31 esercizi, nel Nord Ovest il 22,5% e nel Centro il 22,1%. Il Mezzogiorno (Sud e Isole) vedeva la presenza di solo il 13,6% degli alberghi rispetto al totale nazionale; ponendosi in una situazione ancora più marginale di quella attuale. Il Nord Ovest, dunque, disponeva di più alberghi del Centro, essenzialmente per il grande peso che in quel periodo aveva la Riviera, cioè la Liguria. Anche le regioni erano articolate in modo assai diverso da quello attuale; venivano individuate la Riviera Italiana (Liguria), il Distretto dei laghi (Lake district, del quale facevano parte i laghi Maggiore, di Varese, di Como, d’Iseo e di Garda), e la Venezia Tridentina e la Venezia Giulia. La regione leader risultava la Venezia Tridentina con il 15,2% del totale degli esercizi esistenti in Italia, seguita dalla Toscana (12,8%) e dal Veneto (11,4%) e dalla Riviera Italiana (Liguria) con l’8,8%. Fig. 1 – La guida ENIT (Ente Nazionale Industrie Turistiche) – FNFAT (Federazione Nazionale Fascista Alberghi e Turismo) degli alberghi in Italia del 1930. La città con il maggiore numero di Imprese era Roma con 155 esercizi pari al 3,7% del totale nazionale, seguita da Firenze con 118, pari al 2,8%. Appare in modo evidente lo scarso peso delle regioni del Mezzogiorno ove la località con il massimo numero di esercizi è Napoli con 70, seguita da Capri con 20. Graf. 2 - Distribuzione delle imprese alberghiere fra le arre territoriali italiane, Istria esclusa. Anno 1930 Fonte: Gli alberghi in Italia, 1930 (cit.) 32 L'evoluzione del sistema alberghiero Tab. 1 - Valori assoluti e distribuzione delle imprese alberghiere fra le regioni italiane. Anno 1930 Riviera italiana Piemonte Valle d'Aosta Regione dei Laghi Lombardia Venezia Tridentina Veneto Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Abruzzi e Molise Lazio Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Numero 371 268 34 258 279 643 484 149 231 543 64 78 81 250 163 75 12 42 168 36 4.229 Distribuzione 8,8 6,3 0,8 6,1 6,6 15,2 11,4 3,5 5,5 12,8 1,5 1,8 1,9 5,9 3,9 1,8 0,3 1,0 4,0 0,9 100,0 Fonte: Gli alberghi in Italia, 1930 Con riferimento ai bagni, si ricorda che nel 1930 il bagno era un optional e veniva conteggiato come prezzo aggiuntivo a quello della camera, per le poche camere che ne disponevano. Il bagno era presente in meno della metà delle camere in hotel famosi come il Danieli a Venezia ed il Baglioni a Firenze. In realtà indagando su quegli anni sono poche le notizie che si riescono ad avere sulla ricettività, mentre più organiche e continue appaiono le analisi sulla domanda pubblicate dall’ENIT che rileva ogni anno il movimento turistico in Italia, in termini di arrivi e pernottamenti degli stranieri e degli italiani. Il comparto della ricettività turistica è in crescita lungo il decennio 1930-40, anche se un po’ rallentata verso la fine del decennio; si stima che gli alberghi alla fine del periodo (1940) fossero più di 9.000. 3. Dagli anni Cinquanta ad oggi 3.1 L’offerta alberghiera e le sue modifiche organizzative e istituzionali Nel 1950, in avvio del boom economico dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, gli alberghi in Italia sono 20.074 per 215.986 camere e 360.470 letti, per divenire 32.405 solo una decina di anni dopo a fronte di 455.958 camere e di 792.603 letti. Nel 2010 gli alberghi sono 33.999 con 1.095.332 camere e 2.253.342 letti. Questi dati sono desumibili da varie fonti, in particolare dall’Istat e, in precedenza, prima del 1960, dall’IstatCommissariato per il turismo e dall’Enit. La ricettività alberghiera nel corso di più di ottanta anni (dal 1930 al 2011) ha visto aumentare, con grande continuità, il numero delle proprie imprese di più di 700 volte, ad un tasso medio annuo del 2,6%. Il relativo grafico mostra l’andamento tipico del ciclo di vita di un prodotto con la fase di sviluppo e quelle di maturità e di rinnovo. Fino agli anni Settanta il numero delle imprese ha continuato ad aumentare di anno in anno raggiungendo il massimo di 42.801 imprese nel 1974; nel frattempo, fin dal primo momento (1950) era iniziato un processo di razionalizzazione che aveva portato all’aumento del numero medio delle camere. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 33 Negli anni Ottanta, anche in virtù della nuova classifica a stelle degli esercizi, si determina un ulteriore processo di razionalizzazione che vede una diminuzione del numero degli esercizi con un contemporaneo aumento più che proporzionale della loro dimensione. Graf. 3 - Numero delle imprese e delle camere di decennio in decennio nel periodo 1930-2010 Fonte: elaborazione su dati Istat Nel 1950 la dimensione media degli alberghi era di 10,8 camere, nel 1960 di 14,1, nel 1970 di 18,6, nel 1980 di 21,2, nel 1990 di 25,9, nel 2000 di 29,0, nel 2011 di 32,2, superiore alla media dei paesi europei che è di 29,9. Di decennio in decennio può essere visto lo sviluppo del comparto in primo luogo in termini di aumento del numero delle camere, perché la diminuzione del numero delle imprese che si è verificata è il risultato di un processo di razionalizzare che ha visto passare la dimensione da 19,7 camere ad esercizio nel 1974 a 29,5 nel 2002. Solo nel 2011 e 2012 l’evoluzione dell’offerta alberghiera ha subito per la prima volta un ridimensionamento anche in termini di posti letto, passando 1,097 milioni di camere del 2011 a 1,093 milioni di camere nel 2012. Le imprese sono diminuite ma il comparto alberghiero ha aumentato la sua dimensione e si è razionalizzato. A questa evoluzione ha corrisposto anche un miglioramento qualitativo degli esercizi con uno slittamento delle categorie dal basso verso l’alto e con la sparizione del mercato degli esercizi di più piccola dimensione come le locande, le pensioni di terza categoria, oppure, dopo il passaggio alla classificazione a stelle, con un forte ridimensionamento degli alberghi a una e due stelle. 34 L'evoluzione del sistema alberghiero Il comparto alberghiero, insieme a tutto il turismo, dagli inizi del 1900 ad oggi ha visto una crescita continua della sua dimensione. Graf. 4 - Dimensione media degli esercizi alberghieri negli anni indicati. Numero camere per esercizio Fonte: elaborazione su dati Istat ed Enit Gran parte dello sviluppo turistico del Bel Paese è dovuto alla evoluzione degli alberghi, in particolare dopo la seconda guerra mondiale Il grafico 1 esplicita l’andamento del numero delle camere alberghiere di anno in anno nel periodo indicato evidenziando alcuni fatti istituzionali rilevanti e lo sviluppo di altre ricettività significative. 3.2 I cambiamenti delle categorie alberghiere Considerando il lungo periodo che va dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni, appare in modo inequivocabile che lo sviluppo del comparto alberghiero ha cambiato la composizione del fenomeno, come dimostra la diversa rilevanza che assumono le categorie istituzionali di riferimento nel corso del tempo. Si ricorda, come già visto, che a seguito della modifiche apportate dalla Legge 217/1983 è cambiata la classificazione degli alberghi, passati, per legge, dalla distinzione fra alberghi propriamente detti, pensioni e locande ad una unica classifica stelle. Abbiamo cercato di vedere come è cambiata la composizione del comparto considerando il peso delle diverse categorie a stelle, con un artifizio statistico che ha considerato riclassificata con le stelle anche la precedente classifica fra alberghi, pensioni e locande. Nel frattempo, a partire dal 1950 è considerevolmente aumentata la dimensione media degli esercizi passando da 12,4 camere ad esercizio a 32,2 camere nel 2010 ed a 33,3 camere nel 2011, a prova del processo di razionalizzazione realizzatosi. Nel 1950 la distribuzione della ricettività fra le varie categoria vede nettamente al primo posto le locande con il 53,9% delle imprese, ma solo il 19,7% delle camere. Il maggiore numero di imprese dopo le locande si rileva per gli alberghi di quarta categoria (15,0%) per le pensioni di terza (12,6%). È un sistema di ospitalità alberghiera orientato verso il basso. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 35 3.3 Una riclassificazione degli esercizi: dalle pensioni e dagli alberghi alle categorie a stelle Si propone una riclassificazione che equipara agli alberghi ad una stella le strutture che precedentemente erano classificate come pensioni di seconda e terza e le locande; l’incidenza di tale raggruppamento sarebbe stata, nel 1950, pari al 69,4% in termini di imprese ed al 36,9% in termini di camere. Graf. 5 - Numero di imprese e di camere per tipo di ricettività alberghiera. Anno 1950 Fonte: elaborazione su dati Istat Graf. 6 - Numero di imprese e di camere per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1950 Fonte: elaborazione su dati Istat Graf. 7 - Dimensione media delle imprese alberghiere secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1950 Fonti: elaborazioni su dati Istat e Federalberghi 36 L'evoluzione del sistema alberghiero Gli alberghi a due stelle corrispondono alle pensioni di prima categoria ed agli alberghi di quarta, nonché a parte degli alberghi di terza, per una quota del 19,9% in termini di imprese e del 26,38 per il numero delle camere. Ovviamente la ragione della diversa composizione delle imprese e delle camere, sta nella diversa dimensione media degli esercizi che, a metà del secolo scorso, va da un massimo di 128,4 camere per gli alberghi di lusso o a cinque stelle, a quella minima di 5,7 camere ad esercizio per gli alberghi ad una stella. Per le locande la dimensione risultava ancora minore, pari a 3,9 camere ad esercizio. 4. Gli anni Ottanta Trenta anni dopo (1980) la situazione appare assai cambiata, con la tendenza alla diminuzione sia in termini assoluti che relativi degli alberghi ad una e due stelle ed il grande sviluppo di quelli a tre stelle, che addensano la maggiore quantità di imprese e di camere. Graf. 8 - Numero di imprese per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1980 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Graf. 9 - Numero di camere per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1980 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 37 Nel 1980 gli esercizi equiparabili agli alberghi ad una stella rappresentano sempre il maggiore numero di imprese (47,4%), ma per il numero delle camere prevalgono gli alberghi a tre stelle (38,7% a fronte del 19,7% delle imprese), seguiti da quelli a due stelle (28,3%, a fronte del 40,0% delle imprese). Anche in questo caso le ragioni della diversa distribuzione del numero delle imprese e del numero delle camere sta nella dimensione degli esercizi. La tendenza è, comunque, verso un aumento generalizzato della dimensione media di tutti gli esercizi; il numero delle camere per tipologia oscilla da un valore medio di 146,1 camere per gli alberghi a 5 stelle ad uno di 11,2 camere per gli alberghi ad una stella. Graf. 10 - Dimensione media delle imprese alberghiere secondo la riclassificazione a stelle. Anno 1980 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi 5. Gli anni Duemila Di trentennio in trentennio, nel 2010 l’evoluzione qualitativa continua con un generalizzato aumento della dimensione degli esercizi, e uno slittamento delle categorie dal basso verso l’alto. Stanno lentamente collocandosi ai margini del mercato gli alberghi ad una e due stelle, mentre si sta gonfiando la categoria dagli alberghi a tre stelle, comprensiva delle Residenze Turistico Alberghiere. Si potrebbe porre il problema di una riclassificazione che segua il mercato probabilmente accorpando gli esercizi ad una e due stelle e scomponendo quelli a tre stelle. Se nel 1980 il numero degli esercizi alberghieri era di 41.697 unità, nel 2010 la razionalizzazione verificatasi li ha fatti diminuire a quasi 33.999 nel 2010, a 33.918 nel 2011 ed a 33.728 nel 2012 mentre il numero delle camere è passato da circa 883.666 mila a 1.095.332 nel 2010, a 1.096.540 nel 2011 ed a 1.093.286 nel 2012 Gli alberghi sono diminuiti del -17,8% ad un tasso medio annuo di circa il -0,7%. Il numero delle camere è aumentato del 23,9% ad un tasso medio annuo di circa lo 0,7%. La crescita è il risultato di due diversi andamenti: uno negativo degli alberghi a una e due stelle ed uno positivo degli altri. 38 L'evoluzione del sistema alberghiero Considerando insieme gli alberghi dalle tre alle cinque stelle il numero degli esercizi alberghieri è aumentato ad un tasso medio annuo del 3,3%, mentre il numero degli alberghi ad una e due stelle è diminuito ad un tasso medio annuo del -3,7%. Nel periodo 1980-2010, il numero delle camere degli alberghi a due ed una stella registra una diminuzione del -65,2%, pari al -3,5% di tasso medio annuo; le camere degli altri esercizi rivelano un aumento del numero delle camere in valori assoluti del 125,8% ad un tasso medio annuo dei circa il 2,8%. L’andamento più negativo per le camere si riscontra per gli alberghi ad una stella (tma – 4,9%), quello più positivo per quelli a quattro stelle (tma 5,7%). Graf. 11 - Variazioni percentuali medie annue del numero delle imprese per categoria alberghiera dal 1980 al 2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Graf. 12 - Variazioni percentuali medie annue del numero delle imprese per categoria alberghiera dal 1980 al 2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 39 Graf. 13 - Numero di imprese e delle camere per tipo di ricettività alberghiera secondo la riclassificazione a stelle. Anno 2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Graf. 14 - Dimensione media delle imprese alberghiere secondo la classificazione a stelle. Anno 2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Oggi, nel secondo decennio del duemila, il comparto alberghiero di gran lunga più rilevante è quello delle tre stelle, cioè quello mediano, con il 52,8% delle imprese e una percentuale quasi analoga di camere, pari al 51,6%. Le imprese classificate come quattro stelle sono circa il 15% del totale, ma identificano circa il 31% della ricettività. Il diverso peso delle imprese e delle camere è spiegato dalla diversa dimensione media che oscilla da 12,5 camere ad esercizio per gli alberghi ad una stella alle 79,2 camere per gli alberghi a cinque stelle. Appare evidente un’altra tendenza spesso non ben rilevata: quella della diminuzione della dimensioni medie degli alberghi a cinque stelle. 6. Il quadro d’insieme dal 1950 al 2010 Fino agli anni Ottanta l’albergo di qualità si identificava con quello di lusso e con la grande dimensione. In termini di economie di scala, negli ultimi anni quattro-cinque il perseguimento della la grande dimensione non è più il principale problema, tant’è che presso alcuni gruppi è in atto un ridimensionamento degli esercizi. 40 L'evoluzione del sistema alberghiero Di fatto si è realizzata una specializzazione delle funzioni con i grandi alberghi, i grandi villaggi ed i grandi resort destinati alla fruizione balneare ed ai viaggi di gruppo, mentre per il turismo d’arte e culturale la tendenza è verso strutture di qualità ben inserite nel contesto della località. La sintesi di quanto è avvenuto nel corso dell’ultimo sessantennio è ben esprimibile con alcuni grafici che indicano il numero delle imprese alberghiere ad inizio di ogni decennio, nonché del corrispondente numero delle camere, con valori derivati quali la permanenza media e la composizione delle quote di mercato. Dal graf. 15 emerge il diverso andamento delle categorie delle imprese alberghiere, ognuna delle quali ha vissuto il proprio periodo di sviluppo; nel caso degli alberghi ad una e due stelle a partire dagli anni Settanta è iniziato quel declino che ha portato alla ristrutturazione qualitativa del comparto. Il completamento dell’analisi si ha considerando gli andamenti del comparto rispetto al numero delle camere presenti sul mercato. Graf. 15 - Numero degli esercizi alberghieri per tipologia ad inizio di ogni decennio 1950-2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Graf. 16 - Numero delle camere alberghiere per tipologia ad inizio di ogni decennio 1950-2010. Fonti: elaborazioni su dati Istat e Federalberghi VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 41 Graf. 17 - Evoluzione del numero di imprese alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Tab. 2 - Dimensione media degli esercizi alberghieri per tipologia negli anni indicati 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 5st 129,4 143,0 147,6 146,1 98,8 96,3 79,2 4st 70,2 78,0 82,1 88,1 75,6 70,2 66,3 3st 30,7 42,2 39,3 41,9 38,7 34,8 31,5 2st 14,3 20,8 19,7 19,5 22,2 19,3 17,1 1st 5,7 8,2 10,0 11,2 13,2 13,1 12,5 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Graf. 18 - Composizione del numero di imprese alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Media 10,8 16,1 18,5 21,4 25,9 29,0 32,2 42 L'evoluzione del sistema alberghiero La tipologia leader del mercato è quella degli alberghi a tre stelle (RTA comprese) che è presente con più della metà delle camere. Graf. 19 - Evoluzione del numero delle camere alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi Il posizionamento leader dura dagli anni Sessanta quando il numero delle camere supera quello degli alberghi ad una stella che fino ad allora presentavano il maggio numero di camere. Considerando le imprese, invece, il numero degli alberghi a tre stelle supera quello degli alberghi ad una ed a due stelle a metà degli anni Novanta (1996). Fino a quel momento gli alberghi ad uno e due stelle rappresentano la categoria di imprese prevalente. Il grafico di composizione esplicita il peso tendenziale che ogni tipologia ha in termini percentuali nel lungo periodo. Graf. 20 - Composizione del numero delle camere alberghiere per tipologia nel periodo 1950-2010 Fonte: elaborazione su dati Istat e Federalberghi VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 43 Appare evidente lo scarso peso che ancora oggi hanno le imprese a cinque stelle, così come il forte sviluppo di quelle a quattro stelle dell’ultimo decennio. La correlazione fra il grafico 16 e il grafico 17 è spiegata dalla tabella 2 che indica la dimensione media degli esercizi a inizio di ogni decennio. 7. La composizione dell’offerta ricettiva nel 2010 e 2012 Nel 2012 la composizione del sistema di ospitalità italiana in termini di posti letto vede una netta prevalenza degli alberghi con il 47,3% del totale, pari a circa 2,251 milioni di posti letto. Seguono i campeggi e villaggi turistici che insieme rappresentano il 28,5% del totale. Il restante quarto dei posti letto è suddiviso fra alloggi in affitto (12,4% del totale), agriturismi (4,8%), case per ferie (2,7%), bed & breakfast (2,7%) e altri. In termini di numero di esercizi ricettivi sono alberghieri il 21,5% di tutti quelli turistici rilevato dall’Istat; fra questi il 46,9% sono alloggi in affitto, per una quota di posti letto del 12,4%. Dieci anni prima l’incidenza dei posti letto alberghieri era del 47,4% e quella delle imprese alberghiere il 28,5%. Tab. 3 - Numero degli esercizi e dei posti letto per le tipologie ricettive indicate. Anni 2010 e 2012 Categoria Alberghi 5* Alberghi 4* Alberghi 3* Alberghi 2* Alberghi 1* RTA Esercizi Alberghieri Campeggi e villaggi Alloggi in affitto Agriturismi Ostelli plg Case per ferie Rifugi alpini Altri esercizi Bed an Breakfast Esercizi Complementari Totale Imprese 2010 2012 362 393 5.083 5.354 15.217 15.243 6.764 6.509 3.837 3.438 2.736 2.791 33.999 33.728 2.610 2.670 71.130 73.804 16.639 17.228 456 494 2.222 2.242 1.035 1.063 372 758 21.852 25.241 116.316 123.500 150.315 157.228 Distribuzione %. 2010 2012 0,2 0,2 3,4 3,4 10,1 9,7 4,5 4,1 2,6 2,2 1,8 1,8 22,6 21,5 1,7 1,7 47,3 46,9 11,1 11,0 0,3 0,3 1,5 1,4 0,7 0,7 0,2 0,5 14,5 16,1 77,4 78,5 100,0 100,0 Letti 2010 61.484 706.383 971.273 220.001 89.287 204.914 2.253.342 1.353.729 560.368 215.707 27.176 126.948 32.638 11.735 117.209 2.445.510 4.698.852 2012 64.106 736.311 962.662 209.944 80.606 197.075 2.250.704 1.358.044 590.879 226.538 27.740 126.825 33.379 19.457 129.035 2.511.897 4.762.601 Fonte: elaborazione su dati Istat Graf. 21 - Distribuzione del numero delle imprese fra le tipologie di ricettività. Anno 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat Distribuzione % 2010 2012 1,3 1,3 15,0 15,5 20,7 20,2 4,7 4,4 1,9 1,7 4,4 4,1 48,0 47,3 28,8 28,5 11,9 12,4 4,6 4,8 0,6 0,6 2,7 2,7 0,7 0,7 0,2 0,4 2,5 2,7 52,0 52,7 100,0 200,0 44 L'evoluzione del sistema alberghiero Graf- 22 - Distribuzione del numero dei letti fra le tipologie di ricettività. Anno 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat I campeggi incidevano in termini di posti letto per il 33,6%; le case in affitto incidevano per il 59,7% sul numero degli esercizi e per il 12,0% sui posti letto. Da notare che nell’anno 2000 non erano rilevati i bed and breakfast che nel 2010 costituiscono il 14,5% in termini degli esercizi e il 2,5% dei posti letto; nel 2012 sono il 16,1% degli esercizi e il 2,7% dei letti. Di rilievo anche l’agriturismo che nell’anno 2010 rappresentava l’11,1% delle imprese e il 4,6% dei letti; nel 2012 l’11,0% delle imprese e il 4,8% dei letti. 8. Sessanta anni di continuo sviluppo 8.1 L’evoluzione del comparto alberghiero in Italia La storia delle imprese alberghiere in Italia si identifica con una crescita generalizzata e diffusa, a partire dagli inizi del ventesimo secolo (dal 1900 in poi), con un continuo miglioramento della qualità dell’offerta e con alcuni periodi di assestamento e di razionalizzazione più evidenti anche in considerazione dei cambiamenti del mercato e della regolamentazione istituzionale del comparto. I grandi eventi bellici del secolo scorso, la prima e la seconda guerra mondiale, hanno bloccato solo per qualche anno l’attività alberghiera; poi ha ripreso il suo vigoroso sviluppo. Tale andamento è testimoniato dal numero delle camere e dei letti disponibili più che dal numero degli esercizi perché un lungo processo di razionalizzazione del settore ha portato ad un aumento della dimensione media degli esercizi più che proporzionale rispetto alla diminuzione del loro numero. Nel periodo che va dal 1950 al 2008 le imprese alberghiere aumentano ad un tasso medio annuo dello 0,92%, passando dalle 20.2472 unità rilevate a 34.155 del 2008. Nel frattempo il processo di continua razionalizzazione in atto determina un aumento medio annuo dei letti del 3,14%; erano 365.470 nel 2005 e sono 2.201.838 nel 2008. Nel 2012 il numero degli esercizi, che nel 2008 aveva raggiunto il proprio massimo degli ultimi sedici anni (dal 1996), è di 33.728, con una diminuzione del -1,25%, pari al -0,31% medio annuo del quadriennio; nel 2 In realtà il dato del 1950 è riferito ad un censimento effettuato nel 1949. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 45 frattempo il numero dei posti letto ha raggiunto i 2.250.704, aumentando ad un tasso medio dello 0,55% annuo, con un massimo di 2.253.342 unità nel 2010. In valori assoluti il dato del 2012 sestuplica (6,2 volte) quello iniziale; la dimensione media passa da 18,2 letti ad esercizio, ad inizio del periodo (1949), a 66,73 alla fine (2012). Il numero dei letti per camera da 1,69 a 2,06. Le camere nel 2012 sono 1.093.286, pari ad una media di 32,4 per ogni albergo. Considerando il numero della camere, dalle circa 216 mila unità del 1950 si raggiungono i 1,096 milioni del 2011 per poi scendere a 1,093 milioni nel 2012; nel lunghissimo periodo (1950-2012) il numero delle camere è aumentato un tasso medio annuo di circa il 2,8%. Alla fine dei sessantadue anni considerati il valore quintuplica il dato iniziale. Questa crescita e razionalizzazione dell’offerta è accompagnata da un correlato aumento della domanda. Nell’anno 1955 i 24.766 alberghi con 312.736 camere ospitano in Italia circa 21,696 milioni di arrivi, per un totale di 62,269 milioni di pernottamenti. Nel 2012 i 33.728 alberghi ospitano 82,645 milioni di clienti per 255,610 milioni di pernottamenti, con un aumento che, rispettivamente, è avvenuto ad un tasso medio annuo di circa il 2,4% ed il 2,5%. Il decennio che comprende tutti gli anni sessanta (1960-70), con un tasso medio di aumento superiore al 5% in termini di pernottamenti (presenze) vede un grande sviluppo che è parte e causa del più grande trend positivo dell’economia nazionale. Le due tabelle (tab. 4 e tab. 5) relative all’offerta ed alla domanda evidenziano lo sviluppo che si è realizzato ed anche la fase di maturità attuale (2010-2012). Tab. 4 - Esercizi alberghieri, camere e posti letto negli anni indicati. Variazione percentuale media annua di decennio in decennio Alberghi 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2011 2012 Esercizi 20.074 32.105 41.290 41.697 36.166 33.361 33.999 33.918 33.728 Letti 365.470 792.603 1.332.530 1.569.733 1.703.542 1.854.101 2.253.342 2.253.003 2.250.704 Camere 215.986 455.985 764.595 883.666 938.141 966.138 1.095.332 1.096.540 1.093.286 Esercizi T.m.a. di sviluppo Camere Letti 4,4 2,3 0,1 -1,3 -0,7 0,2 -0,2 -0,6 7,0 4,8 1,3 0,5 0,3 2,0 0,0 -0,1 7,3 4,8 1,5 0,7 0,8 1,3 0,1 -0,3 Fonte: elaborazioni su dati Istat. Annuario statistico italiano per anni 1960 e ss. Per anni precedenti Cfr. Istituto Centrale di Statistica-Commissariato per il turismo, Alberghi, pensioni e locande, statistica degli esercizi, delle camere e dei letti. Roma 1999 Tab. 5 - Esercizi alberghieri: arrivi e presenze di clienti negli anni indicati (migliaia). Variazione percentuale media annua di decennio in decenni. Permanenza media e Tasso di occupazione lordo Arrivi 1953 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2011 2012 17.219 20.550 29.890 40.220 51.700 66.760 79.374 83.056 82.645 Presenze Valori assoluti 49.456 74.522 125.366 165.498 191.065 233.613 251.098 259.911 255.610 T.o.l.: Tasso di Occupazione Lordo Fonte: elaborazioni su dati Istat; Ibidem Arrivi Presenze Var.% media annua 1,4 3,8 3,0 2,5 2,6 1,7 4,6 -0,5 3,2 5,3 2,8 1,4 2,0 0,7 3,5 -1,7 P.m. T.o.l. 2,87 3,63 4,19 4,11 3,70 3,50 3,16 3,13 3,09 29,6 25,8 25,8 28,9 30,7 34,5 30,5 31,6 31,5 46 L'evoluzione del sistema alberghiero L’Italia si impone, fino ad inizio degli anni ottanta, come destinazione preferita per il turismo dei paesi centroeuropei. La motivazione della visita e del soggiorno è, in primo luogo balneare ed in subordine d’arte e culturale; nel 1980 Il mercato tedesco (Germania della Repubblica Federale) era il principale bacino di origine della clientela alberghiera estera con il 27,4% degli arrivi ed il 41,2% delle presenze del totale dei clienti esteri in Italia. FOCUS: le diverse classificazioni statistiche degli alberghi Le unità locali delle imprese ricettive, così come le attività principali e secondarie delle stesse, non sono rilevate dall’Istat ma dai registri delle Camere di Commercio. In Italia sono presenti, nel 2012, 33.728 alberghi, secondo la fonte Istat che considerando le località kau, cioè la ricettività massima nell'anno delle strutture intese come unità di attività economica locale3 (local kau), ricadenti nell’Ateco 55.14. Se si considerano i dati Unioncamere - Stock view si può rilevare che le sedi sono 27.295, considerando anche le unità locali gli esercizi sono 36.612. Inoltre se si aggiungono le imprese e le unità locali che nell’oggetto della loro attività dichiarano di poter svolgere in modo secondario attività alberghiera, considerando sia le sedi che sedi ed unità locali, il numero degli alberghi salirebbe a più di 40.000. In molti casi, tuttavia, la gestione alberghiera come attività secondaria non viene svolta o viene svolta in modo molto parziale. Il dato più affidabile resta, tuttavia, quello Istat perché considera le strutture aperte sul territorio nazionale nell’anno, mentre nelle classificazioni Unioncamere sono comprese anche alcune strutture iscritte al registro delle imprese ma non aperte. Le analisi di questo volume fanno riferimento al dato Istat, salvo diversa specifica. Fig. 2 - I numeri della ricettività italiana: fonti a confronto. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat e Unioncamere-Stock view e Istat. L'unità elementare che viene classificata non è più l'istituzione (ditta, famiglia, ente pubblico, ecc.) bensì la cellula operativa di tipo funzionale quale lo stabilimento, la bottega artigiana, il negozio, ovvero l'unità di produzione caratterizzata da un'unica attività e un processo di produzione e un output omogeneo. Questa cellula è detta Unità di Attività Economica a livello Locale (UAEL) o, semplicemente, unità produttiva locale. La classificazione delle attività economiche ha la finalità principale di fornire un insieme di categorie di attività che possono essere utilizzate nell'articolazione delle varie statistiche secondo tali attività. Dato che molte statistiche sono mirate allo studio dell'andamento delle entità economiche, la finalità secondaria della classificazione delle attività è quella di presentare una raccolta di categorie di attività articolate in modo tale che le entità economiche possano essere classificate secondo l'attività da esse svolte, definendo le categorie di attività in un modo strettamente legato, sia al tipo di organizzazione del processo economico nelle varie unità produttive, sia al modo in cui questo processo è descritto nelle statistiche economiche. Fonte: www.ispesl.it 4 La classificazione delle attività economiche ATECO (ATtività ECOnomiche) è una tipologia di classificazione adottata dall'Istituto Nazionale di Statistica italiano (ISTAT) per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico. A partire dal 1° gennaio 2008 l'Istat ha adottato la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007. Tale classificazione costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, Nace Rev.2, pubblicata sull'Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006). Il codice 55.1 identifica la categoria “Alberghi e strutture simili”. Fonte: Istat 3 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 47 Con gli anni novanta l’entrata sul mercato dei Paesi dell’Est europea provoca una rivoluzione negli assetti della Geografia dell’ospitalità, liberalizzando i mercati ed aumentando la concorrenza. Il sistema Italia continua a svilupparsi grazie anche al grande ruolo che conserva l’imprenditoria alberghiera pur se il comparto è sempre più concorrenziato, da un lato per l’apparire di forme di ricettività meno vincolate dalle istituzioni (agriturismi, bed & breakfast, residences, navi crociera ecc.) e, dall’altro, per la concorrenza sui prezzi di destinazioni di economie che presentano costi notevolmente inferiori, come si verifica per tutti i paesi della riva Sud del Mediterraneo. Sul piano dei rapporti con le istituzioni il quinquennio 1980-1985 è stato decisivo, per la Legge Quadro 217/1983 e per i cambiamenti che si sono verificati nella classificazione degli “esercizi alberghieri” con l’abolizione del vecchio sistema che distingueva fra alberghi, pensione e locande e la sua sostituzione con un sistema di classifica a stelle che individua di fatto 5 categorie (più una) al posto delle otto previste in precedenza (4 per gli alberghi, 3 per le pensioni e le locande). Può essere interessante ovviamente l’evoluzione del mercato ha provocato una spinta positiva verso una migliore qualità, con l’apertura di nuove strutture nelle categorie più elevate e con uno slittamento verso l’alto di quelle già presenti; molte imprese si sono ristrutturate in modo da aggiungere una stella in più a quelle con le quali erano già presenti. Ad inizio del sessantennio, nel 1955, le locande e le pensioni a tre stelle rappresentavano il 75% del totale del numero degli alberghi, ma solo il 36,1 delle camere; nel 2012 gli alberghi a d una o due stelle sono il 33,7% delle imprese, con solo il 16,6% delle camere. 8.2 Un confronto storico con altri Paesi Il confronto con altri paesi evidenzia la diversità dei dati di partenza e la successiva evoluzione. Se la Spagna è oggi considerata il primo competitor dell’Italia, il suo ruolo durante gli anni cinquanta era abbastanza ridotto. Considerando dati sufficientemente omogenei, uno dei primi studi organici sul turismo internazionale di Giuseppe Carone5 indica che la Spagna disponeva, nel 1957 di soli 1.453 alberghi divisi in cinque categorie (Lusso, Prima A, Prima B, seconda e terza), 61.745 camere e 104.793 letti. A fronte dei 530.356 posti letto indicati per l’Italia nel 1955 in alberghi e pensioni, per la Francia se ne indicano 1,310 milioni, per il Regno Unito 1,081 milioni, per la Germania 483,441 mila, l’Austria 191,960 mila, la Turchia 94,000 mila, la Grecia (nel 1956) 43,600 mila. Francia e Regno Unito possedevano un sistema di ospitalità con una dimensione più che doppia rispetto a quella italiana. L’evoluzione che si è verificata per il comparto alberghiero nel corso di più di mezzo secolo ha portato il nostro Paese in una posizione di leadership assoluta nel contesto europeo e mediterraneo come emerge dalle analisi sul posizionamento internazionale dell’Italia (cap. 2 tab. 1 e tab. 3) che vede nel 2011 la presenza di circa 2,253, milioni di posti letto in Italia, di 1,782 milioni in Spagna, di 1,784 milioni in Germania, di 1,223 milioni in Francia, di 1,416 milioni nel Regno Unito, mentre fra i paesi della Riva Sud del Mediterraneo è leader la Turchia con circa 620mila letti. 8.3 All’assetto dell’offerta corrisponde quello della domanda A questa evoluzione dell’assetto dell’ospitalità corrisponde anche, in modo assai interrelato, l’evoluzione della domanda. 5 Giuseppe Carone, Il turismo dell’economia internazionale, A. Giuffrè editore, Milano 1959. 48 L'evoluzione del sistema alberghiero La digressione effettuata evidenzia, in termini quantitativi e con alcune connotazioni qualitative, il grande sviluppo che il comparto alberghiero ha avuto ed ha nel contesto turistico nazionale, all’interno del quale rappresenta la parte più strutturata e di più lunga tradizione, che nell’anno 2012 identifica il 21,5% delle imprese ricettive rilevate dall’Istat con una offerta che in termini di posti letto risulta notevolmente superiore raggiungendo il 47,3% del totale. Ovviamente fra gli alberghi molte strutture sono stagionali, ma la stagionalità è molto più accentuata per altri esercizi ricettivi come ad esempio i campeggi ed i villaggi turistici. Nei volumi sui censimenti alberghieri del 1948 e del 1949, realizzati dall’Istituto Centrale di Statistica insieme al Commissariato per il Turismo, era presente una tabella che indicava il numero degli alberghi ad apertura stagionale e ad apertura annuale per ogni regione e per ogni provincia. Questo dato, tuttavia, è di una grande utilità e può essere dedotto indirettamente dalla differenza fra tasso di occupazione netto e lordo dei posti letto. Si stima che gli alberghi stagionali siano circa un quarto di quelli totali. 9. Il sistema di offerta allargato Il quadro nazionale generale sulla composizione allargata del comparto del turismo colloca il sistema della ricettività in un sistema di complementarità con le altre attività, evidenziando da un lato i dati strutturali relativi a territorio (superficie territoriale, aree protette terrestri e marine, Comuni e Comunità Montane), popolazione (italiana e straniera), infrastrutture (rete viaria, ferroviaria, aeroporti, porti) e, dall’altro, i dati relativi alla offerta di attività che sono alla base del comparto turistico (ricettività, servizi specializzati, offerta culturale e di intrattenimento). Tab. 6 – Il sistema di ospitalità allargato Voce Superficie territoriale (kmq) Litorale (km) circa di cui Costa balneabile (kmq) Superficie forestale (kmq) Superficie aree protette (kmq) Comuni Parchi nazionali, circa il 5,0% del territorio nazionale Parchi regionali, circa il 4,2% Aree marine protette Riserve regionali (147) o statali (410) Zone umide Altre aree protette, comprese 53 zone umide Parchi di divertimento e acquari Rete autostradale (km) Altra rete stradale Rete ferroviaria (km) Aeroporti con più di 10.000 passaggi Altri aeroporti Impianti di risalita (numero di funivie e sciovie) Funicolari Porti Numero di accosti Posti barca Numero 302.079 7.375,00 4.969,10 68.571 59.716 8.092 24 152 30 565 53 523 168 6.588 175.548 16.742 38 42 2.142 48 290 1.941 151.632 Fonte a b b d d a d d d d d d m e e e e e e e e e e anno 2013 2013 2013 2012 2012 2013 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2007 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 Voce Alberghi (di cui RTA: 2.562) Campeggi e villaggi turistici Bed & Breakfast Agriturismi e alloggi per il turismo rurale Ostelli per la gioventù Rifugi alpini Alloggi in affitto, Case per ferie, Altri esercizi ricettivi Imprese di ristorazione Bar, caffè e gelaterie Tour operator Agenzie di viaggio, servizi di prenot. ecc Stabilimenti balneari Centri per il benessere fisico Stabilimenti termali Centri congressuali Musei, Monumenti e atro Musei, Monumenti, Aree Archeologiche Statali Visitatori (paganti e non) dei musei statali Visitatori dei musei statali con ingresso gratuito Introiti dei musei statali Circoli del golf (dei quali 175 Campi pratica) Popolazione residente (al 31.12.2012) Stranieri residenti (al 31.12.2012) Numero 33.918 2.659 23.857 17.137 463 1041 71.975 123.431 166.842 478 11.123 8.973 7.132 395 2.658 4.420 423 36.426.794 11.595.591 113.318.445 408 59.685.227 4.387.721 Fonte g g g g g g g h h h h h h h i l l l l l n c c anno 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 Fonte: Per ogni dimensione sono stati indicati la fonte di provenienza (in nota alla tabella) e l’anno di riferimento (nella tabella). (a) ISTAT, Italia in cifre (2013). (b) Ministero della Salute, Rapporto 2009 sulle acque di balneazione (c) ISTAT (d) Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Federparchi (e) Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Conto Nazionale dei Trasporti e delle Infrastrutture 2011-2012. La voce “Altra rete stradale” comprende “altre strade di interesse nazionale”, “strade regionali e provinciali” (g) ISTAT, Capacità e movimento degli esercizi ricettivi (2013) (h) Infocamere, sedi ed unità locali con attività principale e secondaria, dati aggiornati al Gennaio 2010 (i) Osservatorio Congressuale Nazionale (l) Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ufficio di Statistica (m) Parchionline; Parks (n) Federazione Italiana del Golf VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 49 Quello del turismo è, per sua natura, un mercato trasversale e complesso che si caratterizza come ricomposizione e classificazione a posteriori di beni e servizi che appartengono ad altri campi, ma diventano turistici solo per l’uso che di essi viene fatto. A tal proposito è stato provocatoriamente detto, in nostri precedenti scritti, che turismo è tutto ciò che non è turismo perché il prodotto turistico è da sempre una ricomposizione di attività provenienti da altri comparti, riclassificate in funzione dello specifico consumo che se ne compie: ristorazione, divertimenti, intrattenimenti, spettacoli, sport, trasporti ecc. 10. L’offerta di servizi alberghieri: evoluzione storica e quadro attuale 10.1 La dimensione Il quadro della offerta alberghiera nazionale è descritto, come di consueto, attraverso i dati diffusi dall’ISTAT6 a livello territoriale regionale, provinciale e comunale dettagliati per comparto alberghiero ed extralberghiero in base alle categorie (stelle per la ricettività alberghiera e tipo di struttura per quella extralberghiera). A partire dalla edizione 2008 l’ISTAT ha ampliato il dettaglio delle informazioni grazie alla distinzione della offerta ricettiva alberghiera per classe dimensionale. Come è già stato detto, nel corso degli anni si è realizzato un processo di razionalizzazione e riqualificazione della offerta ricettiva alberghiera nazionale che si è tradotto in una riduzione o contenimento all’espansione del numero delle strutture ricettive ed una parallela espansione della effettiva capacità ricettiva; tale processo si è concretizzato in un ampliamento delle strutture stesse in termini di camere e, conseguentemente, in termini di letti disponibili. Il processo di razionalizzazione del numero delle strutture ricettive è stato monolitico e ben definito fino al 2010, quando si sono manifestati segnali di novità che rivelano lo stato di maturità del comparto. Lo sviluppo del sistema alberghiero e la sua razionalizzazione hanno rappresentato un fenomeno piuttosto intenso nella prima metà degli anni Novanta, facendo registrare una flessione del numero di esercizi ricettivi del -5,2% (variazione complessiva per il periodo 1990-1995), ad un tasso medio annuo di -1,1%, a fronte della quale si è registrata una sostanziale invarianza del numero delle camere con un leggero aumento dello 0,6% (tasso medio annuo dello 0,1%) ed un incremento nell’ospitalità in termini letti del +2,0% (0,4% medio annuo). Nella seconda metà degli anni Novanta, la tendenza alla riduzione del numero delle strutture si è allentata, facendo registrare nell’arco del periodo 2000-1995 una flessione del -2,7% (tasso medio annuo del -0,6%), a fronte di una dinamica piuttosto vivace dell’offerta di letti, pari al 6,7% (tasso medio annuo dell’1,3%) ed una crescita delle camere del +2,3% (tasso medio annuo dello 0,5%). Nella prima parte degli anni Duemila, abbiamo assistito ad un quadro di quasi invarianza del numero delle strutture ricettive che sono aumentate ad un tasso medio annuo dello 0,1%, mentre i letti e le camere sono aumentati ad un tasso, medio annuo dell’1,8% e dell1,1%. Nel 2005 vi sono solo lo 0,5% degli esercizi in più rispetto al 2000, ma il 9,4% dei letti ed il 5,6% delle camere in più. Nel corso del quinquennio 2005-2010) si registra una nuova crescita del numero degli esercizi (+1,4%, ad un tasso medio annuo dello 0,3%), con un massimo nell’anno 2009. I letti aumentano dell’11,1% ad un tasso medio annuo del 2,1% e le camere del 7,35 ad un tasso medio annuo dell’1,4%. 6 Il riferimento è all’indagine totale “Capacità e movimento degli esercizi ricettività” svolta annualmente dall’Istituto di Statistica Nazionale ed avente ad oggetto sia le strutture ricettive (alberghiere e non alberghiere) ubicate sul territorio italiano sia il movimento turistico registrato dalle strutture ricettive stesse. L’indagine, ad obbligo di risposta, rientra nel Programma Statistico Nazionale. Le due indagini vengono pubblicate in modo separato: prima quella sulla capacità e poi quella sulla domanda. 50 L'evoluzione del sistema alberghiero Complessivamente, quindi, nel primo decennio degli anni Duemila (2000-2010) le strutture alberghiere diffuse sul territorio sono cresciute dell’1,9%, i letti del 21,5% e le camere del 13,4%. Nell’arco di circa venti anni, il numero degli alberghi è passato, alla luce di quanto evidenziato, da 36.166 unità del 1990 a 33.361 nell’anno duemila, a 34.155 del 2008 ed a 33.728 del 2012. Considerando il ventennio 1990-2010 il numero degli esercizi alberghieri è diminuito del -6,0-% ad un tasso medio annuo del -0,3%; il numero dei posti letto è aumentato di quasi un terzo (32,3%) ad un tasso medio annuo dell’1,4%; il numero delle camere è aumentato del 16,8% ad un tasso medio annuo dello 0,8%. Tab. 7 - Esercizi ricettivi alberghieri, letti e camere. Anni 1970, 1975, 1980, 1985, 1990, 1995 e 2000-2012 Valori assoluti e variazioni percentuali per i periodi indicati Esercizi 1970 1975 1980 1985 (a) 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 41.290 42.645 41.697 38.743 36.166 34.296 33.361 33.421 33.411 33.480 33.518 33.527 33.768 34.058 34.155 33.967 33.999 33.918 33.728 Letti Valori assoluti 1.332.530 1.494.272 1.569.733 1.608.360 1.703.542 1.738.031 1.854.101 1.891.281 1.929.544 1.969.495 1.999.729 2.028.452 2.087.010 2.142.786 2.201.838 2.227.832 2.253.342 2.253.003 2.250.704 Camere 764.595 851.504 883.666 895.921 938.141 944.101 966.138 975.601 980.396 999.722 1.011.773 1.020.478 1.034.710 1.058.910 1.079.465 1.088.088 1.095.332 1.096.540 1.093.286 75/70 80/75 85/80 90/85 95/90 00/95 05/00 10/05 11/10 12/11 12/00 12/90 Esercizi Letti Camere Variazioni percentuali medie annue 0,6 2,3 2,2 -0,4 1,0 0,7 -1,5 0,5 0,3 -1,4 1,2 0,9 -1,1 0,4 0,1 -0,6 1,3 0,5 0,1 1,8 1,1 0,3 2,1 1,4 -0,2 0,0 0,1 -0,6 -0,1 -0,3 0,1 1,6 1,0 -0,3 1,3 0,7 (a) Sino al 1985 incluso le Residenze Turistico Alberghiere sono comprese nella ricettività complementare. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Tale ristrutturazione si è tradotta, evidentemente, in un ampliamento della dimensione media delle strutture che, complessivamente resta ridotta rispetto ad alcuni paesi concorrenti, ma un po’ migliore della media dei Paesi UE; come si è visto nel secondo capitolo, infatti, il numero medio delle camere per albergo in Italia è 32,3 a fronte di una media europea che è di 30,9. Il numero medio di camere per albergo è passato da 25,9 del 1990 alle 32,2 attuali del 2010 ed alle 32,4 del 2012, mentre il numero medio di letti per struttura è passato da 47,1 a 66,3 nel 2010 ed a 66,7 nel 2012. La focalizzazione sull’andamento dell’offerta degli ultimi anni (2000-2012) rivela alcune interessanti novità e lancia dei segnali dei quali occorre tenere conto. Per la prima volta, a partire dal 1950, nel 2011 non aumenta il numero dei letti rispetto all’anno precedente (-0,02%), ma resta poco meno che stazionario; tale tendenza è confermata nel 2012 quando il numero dei letti diminuisce del -0,1%. In due anni escono dal mercato 2.638 letti, pari allo 0,1% del numero dei letti totali. La diminuzione del numero delle camere è un po’ più accentuata; le camere mancanti nel 2012 rispetto al 2010 sono 2.046, pari allo 0,2% del totale. La diminuzione del numero delle camere è del tutto imputabile al 2012 (-0,3%), poiché nel 2011 si era verificato un aumento dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Il comparto alberghiero, dunque, si è leggermente ridimensionato negli ultimi due anni; tale ridimensionamento è dovuto alla maggiore diminuzione degli alberghi ad una e due stelle rispetto all’aumento VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 51 degli alberghi a quattro e cinque stelle; tuttavia, nel 2012 rispetto all’anno precedente sono diminuiti anche gli alberghi a tre stelle e le R.T.A. sia come numero di esercizi che di camere e di posti letto. Graf. 23 - Evoluzione del sistema alberghiero, esercizi, letti e camere. Anni 1995-2012 (indice anno base=1995) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 10.2 La qualità Oltre al processo di ristrutturazione appena delineato il settore alberghiero è interessato da una azione di riqualificazione delle strutture ricettive. Tale secondo processo ha visto, da un lato, la riduzione delle strutture di categoria bassa (1 e 2 stelle), dall’altro lato un incremento delle categorie alte. Lo slittamento della offerta dalle categorie medio-basse alle categorie medio-alte ha determinato per queste ultime una riduzione della dimensione media misurata in termini di camere per esercizio, per il passaggio a categorie superiori di strutture che erano di dimensioni inferiori; se si osserva, invece, il numero dei letti per esercizio, si nota come vi sia stato un incremento. Graf. 24 - Distribuzione del numero degli alberghi per categoria. Anni 1995 e 2012 (Valori in percentuale) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 52 L'evoluzione del sistema alberghiero Graf. 25 - Distribuzione del numero dei letti alberghieri per categoria. Anni 1995 e 2012 (Valori in percentuale) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Graf. 26 - Distribuzione del numero delle camere alberghiere per categoria. Anni 1995 e 2012 (Valori in percentuale) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Graf. 27 - Dimensione media delle strutture alberghiere per categorie, letti per esercizio. Anni 1995 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT -6,2 11,2 12,1 9,3 4,2 9,9 13,9 20,1 9,6 7,4 9,5 10,2 12,5 9,2 5,2 5,8 2,6 95/90 00/95 05/00 10/05 12/10 01/00 02/01 03/02 04/03 05/04 06/05 07/06 08/07 09/08 10/09 11/10 12/11 5,8 5,9 6,1 7,2 6,3 7,5 7,2 9,2 5,8 3,9 2,8 2,4 6,1 3,4 6,3 6,7 2,6 1.707 2.292 2.709 2.866 3.036 3.222 3.454 3.673 3.950 4.234 4.623 4.892 5.083 5.226 5.354 4* Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 106 77 131 144 164 197 216 232 254 280 315 344 362 383 393 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 5*Le5* 4,6 3,4 3,7 2,4 3,2 2,3 2,2 1,8 0,5 0,8 0,5 0,0 4,0 4,2 3,4 1,5 0,2 9.423 11.466 14.070 14.719 15.213 15.776 16.148 16.662 17.038 17.414 17.722 17.807 17.953 18.043 18.034 3*e R.T.A. 2* -4,1 -2,8 -3,8 -2,7 -4,4 -2,5 -2,9 -4,0 -4,0 -2,1 -1,6 -2,2 -1,1 -2,8 -3,6 -3,1 -1,9 11.557 10.945 9.491 9.103 8.852 8.516 8.283 7.918 7.718 7.492 7.196 6.907 6.764 6.654 6.509 Esercizi -5,3 -6,7 -6,1 -6,1 -6,9 -4,6 -3,5 -7,3 -6,6 -4,5 -5,9 -4,8 -6,6 -6,1 -6,2 -5,3 -5,3 13.373 9.516 6.960 6.589 6.146 5.769 5.417 5.042 4.808 4.638 4.299 4.017 3.837 3.612 3.438 1* 0,2 0,0 0,2 0,1 0,0 0,7 0,9 0,3 -0,6 0,1 -0,2 -0,6 -1,1 -0,6 0,1 0,3 -0,4 36.166 34.296 33.361 33.421 33.411 33.480 33.518 33.527 33.768 34.058 34.155 33.967 33.999 33.918 33.728 Totale 12,0 15,0 20,8 7,6 6,2 9,4 7,9 10,3 8,5 0,8 3,6 0,7 -6,0 11,8 12,2 7,3 2,1 18.873 13.876 24.274 27.187 31.267 37.762 40.620 43.150 47.202 50.948 56.208 60.991 61.484 63.678 64.106 5*Le 5* 6,1 6,2 6,2 6,4 5,8 8,8 7,2 8,5 5,6 5,1 2,2 2,0 5,6 3,8 6,1 7,1 2,1 235.520 308.796 372.822 395.466 420.057 446.166 474.763 502.306 546.673 585.837 635.901 671.807 706.383 722.088 736.311 4* Letti 2* 1* 686.797 453.759 308.593 797.536 399.660 218.163 962.297 332.071 162.637 997.994 317.664 152.970 1.030.779 304.391 143.050 1.060.867 290.461 134.239 1.075.690 280.889 127.767 1.100.986 265.189 116.821 1.124.629 256.840 111.666 1.151.256 247.319 107.426 1.174.247 234.330 101.152 1.174.803 225.443 94.788 1.176.187 220.001 89.287 1.167.106 215.138 84.993 1.159.737 209.944 80.606 Variazione percentuale media annua 3,0 -2,5 -6,7 3,8 -3,6 -5,7 2,7 -4,4 -6,4 1,3 -3,7 -5,2 -0,7 -2,3 -5,0 Variazioni percentuali annue 3,7 -4,3 -5,9 3,3 -4,2 -6,5 2,9 -4,6 -6,2 1,4 -3,3 -4,8 2,4 -5,6 -8,6 2,1 -3,1 -4,4 2,4 -3,7 -3,8 2,0 -5,3 -5,8 0,0 -3,8 -6,3 0,1 -2,4 -5,8 -0,8 -2,2 -4,8 -0,6 -2,4 -5,2 3* e R.T.A. 2,0 2,0 2,1 1,5 1,4 2,9 2,7 2,8 1,2 1,1 0,0 -0,1 0,4 1,3 1,8 2,1 -0,1 1.703.542 1.738.031 1.854.101 1.891.281 1.929.544 1.969.495 1.999.729 2.028.452 2.087.010 2.142.786 2.201.838 2.227.832 2.253.342 2.253.003 2.250.704 Totale 11,8 11,0 18,4 5,8 5,5 9,1 8,9 8,1 8,5 -0,5 2,6 0,7 -7,3 11,9 10,4 6,8 1,7 10.470 7.184 12.617 14.102 15.650 18.533 19.615 20.686 22.570 24.578 26.568 28.833 28.679 29.436 29.645 5*L e5* 5,0 7,0 3,7 5,6 5,7 7,3 7,0 8,3 5,4 4,0 2,0 1,7 4,8 3,1 5,4 6,4 1,9 129.096 163.142 190.124 199.601 213.630 221.515 233.940 247.358 265.461 283.933 307.510 324.056 336.937 343.740 349.701 4* 3,0 2,7 2,2 1,2 2,1 0,5 2,0 1,1 -0,2 0,1 -0,2 -0,8 2,9 3,1 2,2 0,7 -0,5 364.512 420.132 489.221 503.816 517.342 528.581 535.075 546.257 549.108 560.256 566.483 565.130 565.734 564.485 560.158 3*e R.T.A. 2* -5,6 -8,8 -0,6 -2,6 -7,0 -3,7 -3,8 -5,6 -4,1 -2,6 -2,4 -2,5 -2,4 -4,3 -5,0 -4,0 -2,4 257.081 228.139 183.224 173.043 157.873 156.910 152.799 142.033 136.716 131.533 124.145 119.015 115.866 113.102 110.327 Camere Tab. 8 - Esercizi ricettivi alberghieri per categoria, numero e capacità. Anni 1990, 1995 e 2000-2012. Valori assoluti e variazioni percentuali -6,5 -10,7 -2,3 -5,2 -8,8 -5,1 -3,7 -6,6 -6,8 -5,8 -4,9 -5,1 -6,6 -6,2 -6,7 -5,6 -5,0 176.982 125.504 90.952 85.039 75.901 74.183 70.344 64.144 60.855 58.610 54.759 51.054 48.116 45.777 43.455 1* Totale 53 1,0 0,5 2,0 1,2 0,9 1,4 2,3 1,9 0,8 0,7 0,1 -0,3 0,1 0,5 1,1 1,4 -0,1 938.141 944.101 966.138 975.601 980.396 999.722 1.011.773 1.020.478 1.034.710 1.058.910 1.079.465 1.088.088 1.095.332 1.096.540 1.093.286 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia L'evoluzione del sistema alberghiero 0,3 0,2 0,4 0,4 0,5 0,6 0,6 0,7 0,8 0,8 0,9 1,0 1,1 1,1 1,2 4,7 6,7 8,1 8,6 9,1 9,6 10,3 11,0 11,7 12,4 13,5 14,4 15,0 15,4 15,9 4* Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2207 2008 2009 2010 2011 2012 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2207 2008 2009 2010 2011 2012 5*L e 5* 26,1 33,4 42,2 44,0 45,5 47,1 48,2 49,7 50,5 51,1 51,9 52,4 52,8 53,2 53,5 Esercizi 3* e R.T.A. 32,0 31,9 28,4 27,2 26,5 25,4 24,7 23,6 22,9 22,0 21,1 20,3 19,9 19,6 19,3 2* 37,0 27,7 20,9 19,7 18,4 17,2 16,2 15,0 14,2 13,6 12,6 11,8 11,3 10,6 10,2 1* 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 178,0 180,2 185,3 188,8 190,7 191,7 188,1 186,0 185,8 182,0 178,4 177,3 169,8 166,3 163,1 1,1 0,8 1,3 1,4 1,6 1,9 2,0 2,1 2,3 2,4 2,6 2,7 2,7 2,8 2,8 5*L e 5* 138,0 134,7 137,6 138,0 138,4 138,5 137,5 136,8 138,4 138,4 137,6 137,3 139,0 138,2 137,5 13,8 17,8 20,1 20,9 21,8 22,7 23,7 24,8 26,2 27,3 28,9 30,2 31,3 32,1 32,7 4* Letti 3* e R.T.A. 2* Incidenza percentuale 40,3 26,6 45,9 23,0 51,9 17,9 52,8 16,8 53,4 15,8 53,9 14,7 53,8 14,0 54,3 13,1 53,9 12,3 53,7 11,5 53,3 10,6 52,7 10,1 52,2 9,8 51,8 9,5 51,5 9,3 Letti per esercizio 72,9 39,3 69,6 36,5 68,4 35,0 67,8 34,9 67,8 34,4 67,2 34,1 66,6 33,9 66,1 33,5 66,0 33,3 66,1 33,0 66,3 32,6 66,0 32,6 65,5 32,5 64,7 32,3 64,3 32,3 23,1 22,9 23,4 23,2 23,3 23,3 23,6 23,2 23,2 23,2 23,5 23,6 23,3 23,5 23,4 18,1 12,6 8,8 8,1 7,4 6,8 6,4 5,8 5,4 5,0 4,6 4,3 4,0 3,8 3,6 1* 47,1 50,7 55,6 56,6 57,8 58,8 59,7 60,5 61,8 62,9 64,5 65,6 66,3 66,4 66,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 98,8 93,3 96,3 97,9 95,4 94,1 90,8 89,2 88,9 87,8 84,3 83,8 79,2 76,9 75,4 1,1 0,8 1,3 1,4 1,6 1,9 1,9 2,0 2,2 2,3 2,5 2,6 2,6 2,7 2,7 5*L e 5* 75,6 71,2 70,2 69,6 70,4 68,8 67,7 67,3 67,2 67,1 66,5 66,2 66,3 65,8 65,3 13,8 17,3 19,7 20,5 21,8 22,2 23,1 24,2 25,7 26,8 28,5 29,8 30,8 31,3 32,0 4* 2* 38,9 27,4 44,5 24,2 50,6 19,0 51,6 17,7 52,8 16,1 52,9 15,7 52,9 15,1 53,5 13,9 53,1 13,2 52,9 12,4 52,5 11,5 51,9 10,9 51,6 10,6 51,5 10,3 51,2 10,1 Camere per esercizio 38,7 22,2 36,6 20,8 34,8 19,3 34,2 19,0 34,0 17,8 33,5 18,4 33,1 18,4 32,8 17,9 32,2 17,7 32,2 17,6 32,0 17,3 31,7 17,2 31,5 17,1 31,3 17,0 31,1 16,9 Camere 3* e R.T.A. 13,2 13,2 13,1 12,9 12,3 12,9 13,0 12,7 12,7 12,6 12,7 12,7 12,5 12,7 12,6 18,9 13,3 9,4 8,7 7,7 7,4 7,0 6,3 5,9 5,5 5,1 4,7 4,4 4,2 4,0 1* 25,9 27,5 29,0 29,2 29,3 29,9 30,2 30,4 30,6 31,1 31,6 32,0 32,2 32,3 32,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale Tab. 9 (Segue) - Esercizi ricettivi alberghieri per categoria, numero e capacità. Anni 1990, 1995 e 2000-2012. Composizione fra categorie degli esercizi, dei letti e delle camere. Dimensione media gli esercizi 54 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 55 Per quanto riguarda il quadro attuale le imprese alberghiere appartenenti alle categorie medio-basse continuano a rappresentare una caratteristica del sistema italiano; a tal proposto si parla di una eccessiva parcellizzazione delle strutture, con la presenza di troppe microimprese. Le analisi finora effettuate sulla dimensione degli esercizi provano che il posizionamento del sistema alberghiero italiano è oggi almeno in linea con quello della media degli altri Paesi europei. In seguito al riposizionamento descritto, il panorama italiano vede una concentrazione della offerta alberghiera nella categoria delle 3 stelle con il 53,5% delle strutture. Tale concentrazione è appena meno marcata se si considerano i letti (51,5%) e le camere (51,2%). L’incidenza relativa degli esercizi alberghieri a 2 e 1 stella è passata dal 59,6% circa del 1995 al 29,5% attuale (2012); in termini di posti letto (12,9%) e di camere (14,1%) la loro incidenza è assai più ridotta. Graf. 28 - Dimensione media delle strutture alberghiere per categorie, letti per esercizio. Anni 1995 e 2012 Graf. 29 – Alberghi di grande (100 camere e oltre), media (da 25 a 99 camere) e piccola dimensione (<25 camere). Distribuzione del numero degli esercizi, dei letti e delle camere fra classi. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 56 L'evoluzione del sistema alberghiero La categoria delle 4 stelle, a fronte di una incidenza del 15,9% del numero di strutture, presenta una capacità ricettiva assai più ampia; infatti, incide per oltre il 32,7% per il numero dei posti letto e per il 32,0% per il numero delle camere, proprio per la maggiore dimensione, pari a 65,3 camere ad esercizio, che caratterizza le strutture delle categorie medio-alte rispetto a quelle più a buon mercato. Gli alberghi ad una e due stelle presentano una dimensione media di 15,5 camere ad esercizio. Particolarmente dinamiche sono state, quindi, le strutture ricettive di categoria alta (5 e 4 stelle) che dal 1990 al 2012 sono più che triplicate, con un aumento del 217,0%, corrispondente ad un elevato tasso medio annuo di sviluppo del 5,4%. Nello stesso periodo le categorie medie (3 stelle e R.T.A.) sono quasi raddoppiate con un aumento del 91,4%, ad un tasso medio annuo del 3,0%. Ovviamente, in parallelo si è verificato il ridimensionamento degli alberghi ad una e due stelle che sono diminuiti del -60,1% ad un tasso medio annuo del -4,1%, mentre il numero delle camere è diminuito del -64,6% ad un tasso medio annuo del 4,6% annuo ed il numero dei letti del -61,9% ad un t.m.a. del -4,3%. Come già evidenziato, dal 2008 l’ISTAT ha ampliato il dettaglio delle informazioni grazie alla distinzione della offerta ricettiva alberghiera per classe dimensionale (classificazione basata sul numero di camere). Le strutture alberghiere sono distinte per classe dimensionale tra alberghi di piccola dimensione (meno di 25 camere), di media dimensione (25 e più camere sino ad un massimo di 99), di grande dimensione (100 camere ed oltre). In termini assoluti, dei 33.728 esercizi alberghieri rilevati nel 2012, 18.216 sono di piccole dimensioni (con un numero medio di 14 camere per esercizio e 27 posti letto); erano 19.395 nel 2008. Gli esercizi di grande dimensione sono 1.389 (con un numero medio di camere per esercizio di 171 per 370 letti); erano 1.316 nel 2008. Gli esercizi di media dimensione (con un numero medio di camere per esercizio di 44 per 89 letti) sono 14.121; erano 13.444 nel 2008. 10.3 La ricettività alberghiera e i diversi turismi L’ISTAT distingue i Comuni italiani in base alla risorsa turistica prevalente, quindi, una destinazione è classificata come marina o montana o collinare, piuttosto che termale o lacuale a seconda della prevalente motivazione della clientela. Ogni località può avere una molteplicità di “prodotti” turistici, ad esempio termale e marino, come è il caso di Rimini, di Ischia, di Santa Cesarea e di altre destinazioni; malgrado ciò la classificazione segue la risorsa prevalente che porta a classificare questi tre comuni come balneari, nonostante vi si pratichino anche trattamenti termali e del benessere. Inoltre, vi sono località non classificate e tale residuo rappresenta una quota piuttosto elevata (19,7% per numero di esercizi e 21,9% per numero dei posti letto). La distinzione per tipologia di località sta per essere abbandonata dall’Istat a vantaggio di un maggiore dettaglio a livello comunale proprio per la incongruenza di alcune classificazioni. Tenuto conto di tali precisazioni le località che, nell’anno 2012, offrono la maggiore offerta in termini di esercizi e letti sono quelle marine, con il 30,15 degli esercizi ed il 33,3% dei posti letto; seguono quelle montane (20,1% e 13,4%) e le località di interesse storico ed artistico (17,8% e 17,3%). Le località marine e quelle lacuali, insieme considerate, raccolgono il 34,1% degli esercizi alberghieri e il 40,1% dei posti letto. A tale proposito è interessante evidenziare come le strutture ubicate in località montane siano di ridotta dimensione, sia in termini di camere per esercizio sia in termini di letti per esercizio, con una media di 21,7 camere e 44,9 letti ad esercizio, a fronte di una media nazionale che nel 2012 è di 32,4 camere e 66,7 letti. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 57 Le strutture con sede in luoghi di interesse culturale, invece, pur avendo un minore numero di esercizi rispetto alle località montane, rilevano di fatto un maggiore numero di posti letto a causa della maggiore dimensione media che corrisponde a 40,9 camere ed a 82,3 letti per ogni esercizio. Graf. 30 - Distribuzione delle strutture alberghiere per tipo di località, esercizi e letti. Anno 2012. Valori % Fonte: elaborazioni su dati ISTAT È da rilevare, inoltre, che la gran parte degli esercizi nelle località balneari presenta una apertura stagionale, per cui, considerano l’intero anno, la loro rilevanza in termini di disponibilità viene ridimensionata. Le varie località (marine, termale, storiche e artistiche, …), dovendo fronteggiare provenienze e target di domanda differenti, presentano una struttura dell’offerta assai diversificata per categoria. Rispetto alla distribuzione media nazionale, infatti, le località balneari presentano una maggiore incidenza delle strutture a 3 stelle, le città di interesse storico ed artistico presentano una maggiore peso delle strutture a 5 e 4 stelle, così come le località religiose hanno una maggiore offerta di strutture a 2 stelle. Graf. 31 - Dimensione media delle strutture alberghiere per tipo di località, letti per esercizio e camere per esercizio. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 58 L'evoluzione del sistema alberghiero 11. Un confronto con il comparto extralberghiero Il raffronto fra comparto alberghiero ed extralberghiero non può prescindere dalle variazioni di carattere legislativo che hanno accompagnato l’evoluzione dell’ultimo quarantennio, con una maggiore attenzione rivolta ad altre tipologie ricettive come quella dei villaggi turistici sviluppatesi negli anni settanta e ottanta del secolo scorso, come quella agrituristica, diffusasi in particolare durante gli anni novanta del secolo scorso, e come i bed & breakfast novità degli anni duemila. Talvolta si ha la sensazione che quello alberghiero sia un fortino assediato da altre tipologie turistiche che di fatto sono gestioni alberghiere parallele. A questa evoluzione del mercato ha corrisposto anche una evoluzione delle figure imprenditoriali che ha portato i manager alberghieri a diversificare la loro attività associando a quella alberghiera tipica e caratterizzante altri modelli simili come quelli sopra ricordati. Si sta realizzando un passaggio dalla gestione della ricettività alberghiera a quella dei resort, composti da diversi tipi di ricettività. Per quanto riguarda l’evoluzione del comparto alberghiero in rapporto ad altre tipologie ricettive è parso interessante sottolineare la particolare vivacità dei B&B e degli agriturismi. Spesso tali strutture presentano servizi del tutto analoghi a quelli alberghieri configurandosi come tali anche se ufficialmente fanno parte di altri modelli di riferimento. Nel periodo 2000-2012 gli alberghi aumentano dell’1,1% il numero degli esercizi, ad un tasso medio annuo di circa lo 0,1%, e del 21,4% il numero dei letti, ad un tasso medio annuo dell’1,6%. Nello stesso periodo gli agriturismi aumentano del 152,8%, ad un tma dell’8,0%, come numero di strutture e del 193,6%, a un tma del 9,4% come numero di posti letto. Ovviamente i valori assoluti di partenza sono molto bassi e le dimensioni degli esercizi molto ridotte per cui gli agriturismi come unità ricettive corrispondevano al 20,4% degli alberghi nel 2000 e corrispondono a più della metà degli alberghi, cioè al 51,1%, nel 2012. Già nel 2011 gli agriturismi erano più della metà degli alberghi (50,5%). In termini di posti letto gli agriturismi corrispondevano al 4,2% degli alberghi nell’anno 2000 e corrispondono al 10,1% nel 2012. Graf. 32 - Confronto tra evoluzione del settore alberghiero e di alcune tipologie di strutture ricettive del comparto complementare. Variazione percentuale media annua nel periodo 2000-2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 59 Graf. 33 - Offerta ricettiva complessiva per esercizi e letti. Anni 2000 e 2012 (valori %) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT I B&B cominciano ad essere rilevati dall’Istat dall’anno 2002 con 4.338 unità e 19.398 posti letto. Da allora la 2012 sono aumentati ad un eccezionale tasso medio annuo del 19,3% come unità e ad un tma del 20,9% come numero di posti letto, raggiungendo le 25.241 unità ed i 129.035 letti. In dieci anni B&B sono aumentati di quasi cinque volte (4,8) come unità ricettive e di quasi sei volte (5,7) come numeri di posti letto. Nell’anno 2002, i B&B corrispondevano come numero al 13,0% degli alberghi ed all’1,0% dei posti letto; nel 2012 corrispondono al 74,8% degli alberghi ed al 5,7% dei posti letto Nel suo complesso nel dodicennio considerato, il resto dell’offerta complementare al netto degli agriturismi e dei B&B, vede un aumento del 5,2% delle unità ricettive, ad un tasso medio annuo dello 0,4%, e del 9 0% del numero dei posti letto, ad un tasso medio annuo dello 0,7%. Nel periodo 2000-2012 i campeggi ed i villaggi turistici vedono un aumento del 12,4% (tma: 1,0%) ed i loro posti letto del 3,4% (tma: 0,3%). Un comparto che ha retto abbastanza bene il mercato sembra quello complessivo delle strutture residue restanti, cioè degli alloggi in affitto rilevati dall’Istat (che come è noto riguardano solo una minima parte del mercato delle abitazioni per vacanza), degli ostelli per la gioventù, delle case per ferie, dei rifugi alpini e dei residui altri esercizi. All’interno di tale comparto il peso degli alloggi in affitto è circa i tre quarti (74,0%) L’insieme di tali strutture ricettive registra un aumento medio annuo dello 0,4% nel dodicennio 2000-2012; alla fine del periodo il numero di unità ricettive è aumentato del 5% e quello dei posti letto addirittura del 21%, a un t.m.a. dell’1,5%. L’andamento è si avvicina agli 800mila letti nel 2005 per superarli abbastanza oscillatorio perché ad un minimo di 60.383 progressivamente raggiunto nel 2004, segue una situazione abbastanza altalenante con un aumento nel 2005 e nel 2006 e nel 2008; il numero dei letti scende a meno di 750mila nel 2009 per poi aumentare di nuovo fino ai più di 798mila del 2012; di questi il 74% appartengono agli alloggi in affitto propriamente detti. Si ricorda che gli alloggi in affitto rilevati dall’Istat si concentrano in particolare in alcune regioni del Centro Nord (38,4% in Veneto) mentre sono poco presenti nel Mezzogiorno ove i letti disponibili sono meno del 15%. Da notare che il comparto considerato ha una dimensione rilevante perché, in termini di posti letto, nell’anno 2012, incide per 16,8% sul totale della ricettività esistente in Italia; solo gli alberghi (47,3%) ed i campeggi (28,5%) presentano una incidenza maggiore. L'evoluzione del sistema alberghiero 0,1 0,3 0,1 0,2 0,0 0,2 0,1 0,0 0,7 0,9 0,3 -0,5 0,1 -0,2 -0,6 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 05/00 10/05 12/00 01/00 02//01 03/02 04/03 05/04 06/05 07/06 08/07 09/08 10/09 11/10 12/11 1,8 2,1 1,6 2,0 2,0 2,1 1,5 1,4 2,9 2,7 2,8 1,2 1,1 0,0 -0,1 Letti 1.854.101 1.891.281 1.929.544 1.969.495 1.999.729 2.028.452 2.087.010 2.142.786 2.201.838 2.227.832 2.253.342 2.253.003 2.250.704 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Numero 33.361 33.421 33.411 33.480 33.518 33.527 33.768 34.058 34.155 33.967 33.999 33.918 33.728 Alberghi 0,3 1,6 1,0 -0,3 0,2 6,6 0,0 -4,7 3,9 3,2 0,3 -0,8 1,4 1,9 0,4 Numero 2.376 2.370 2.374 2.530 2.529 2.411 2.506 2.587 2.595 2.573 2.610 2.659 2.670 0,5 0,1 0,3 1,0 0,2 1,0 -1,2 1,3 1,0 -1,9 2,2 -2,7 2,2 1,0 -0,7 Letti 1.314.010 1.327.103 1.329.274 1.343.134 1.327.588 1.344.242 1.357.208 1.331.879 1.360.935 1.324.383 1.353.729 1.367.044 1.358.044 Campeggi e villaggi 11,5 7,2 8,0 13,6 12,1 9,1 8,7 14,1 9,5 8,3 10,9 -1,6 9,3 3,0 0,5 Numero 6.816 7.744 8.682 9.474 10.301 11.758 12.874 13.941 15.465 15.217 16.639 17.137 17.228 Bed&Breakfast Letti Numero Letti 77.171 88.993 102.981 4.338 19.398 111.066 5.774 27.543 123.392 7.796 38.966 139.954 10.278 52.948 155.107 12.565 64.212 168.595 15.094 76.701 191.099 18.189 93.544 193.936 20.437 103.730 215.707 21.852 117.209 224.086 23.857 122.253 226.538 25.241 129.035 Variazione percentuali media annua 12,6 9,0 16,3 17,2 9,4 19,3 20,9 15,3 15,7 7,9 33,1 42,0 11,1 35,0 41,5 13,4 31,8 35,9 10,8 22,3 21,3 8,7 20,1 19,4 13,3 20,5 22,0 1,5 12,4 10,9 11,2 6,9 13,0 3,9 9,2 4,3 1,1 5,8 5,5 Agriturismi -0,7 -0,1 0,0 13,5 -23,4 -4,4 -2,7 19,2 1,4 -10,4 6,9 -0,4 2,8 1,2 3,0 3,4 -6,1 -0,7 7,9 0,2 -1,5 1,2 9,6 6,4 -8,3 4,7 -29,8 1,6 2,9 3,7 Alloggi in affitto e altri esercizi Numero Letti 74.666 664.716 84.746 716.953 64.910 718.388 62.086 707.383 60.383 715.902 71.962 784.937 72.994 835.373 65.369 765.620 69.859 801.634 69.546 562.874 71.502 572.103 72.390 588.765 74.562 610.336 2,8 3,8 3,3 13,1 -15,3 -0,5 1,4 19,0 4,7 -3,9 9,4 5,0 4,4 3,0 3,1 Numero 83.858 94.860 80.304 79.864 81.009 96.409 100.939 96.991 106.108 111.391 116.316 119.805 123.500 2,5 1,0 1,7 3,8 1,7 0,9 0,8 5,3 3,9 -2,9 4,5 -3,1 3,1 1,8 0,9 Letti 2.055.897 2.133.049 2.170.041 2.189.126 2.205.848 2.322.081 2.411.900 2.342.795 2.447.212 2.370.850 2.445.510 2.489.061 2.511.897 Totale complementare 2,1 3,0 2,5 9,4 -11,4 -0,3 1,0 13,5 3,7 -2,7 7,0 3,6 3,4 2,3 2,3 Numero 117.219 128.281 113.715 113.344 114.527 129.936 134.707 131.049 140.263 145.358 150.315 153.723 157.228 Totale 2,2 1,6 1,7 2,9 1,9 1,4 1,1 3,4 3,4 -0,3 3,6 -1,1 2,2 0,9 0,4 Letti 3.909.998 4.024.330 4.099.585 4.158.621 4.205.577 4.350.533 4.498.910 4.485.581 4.649.050 4.598.682 4.698.852 4.742.064 4.762.601 Tab. 10 - Esercizi ricettivi alberghieri e complementari, numero e capacità. Valori assoluti e variazioni percentuali annue e con riferimento ai periodi indicati. Anni 2000-2012 60 28,5 26,1 29,4 29,5 29,3 25,8 25,1 26,0 24,4 23,4 22,6 22,1 21,5 55,6 56,6 57,8 58,8 59,7 60,5 61,8 62,9 64,5 65,6 66,3 66,4 66,7 47,4 47,0 47,1 47,4 47,5 46,6 46,4 47,8 47,4 48,4 48,0 47,5 47,3 Letti Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Numero Alberghi 2,0 1,8 2,1 2,2 2,2 1,9 1,9 2,0 1,9 1,8 1,7 1,7 1,7 Numero 33,6 33,0 32,4 32,3 31,6 30,9 30,2 29,7 29,3 28,8 28,8 28,8 28,5 Letti 553,0 560,0 559,9 530,9 524,9 557,5 541,6 514,8 524,4 514,7 518,7 514,1 508,6 Campeggi e villaggi 5,8 6,0 7,6 8,4 9,0 9,0 9,6 10,6 11,0 10,5 11,1 11,1 11,0 Numero Bed&Breakfast 8,9 8,5 11,1 11,4 11,9 10,9 11,4 11,7 11,5 10,2 10,1 10,2 10,2 17,0 17,8 17,5 17,0 17,0 18,0 18,6 17,1 17,2 16,3 16,2 16,4 16,8 Alloggi in affitto e altri esercizi Numero Letti Letti Numero Letti Composizione fra tipologie 2,0 63,7 2,2 66,1 2,5 3,8 0,5 57,1 2,7 5,1 0,7 54,8 2,9 6,8 0,9 52,7 3,2 7,9 1,2 55,4 3,4 9,3 1,4 54,2 3,8 11,5 1,7 49,9 4,1 13,0 2,0 49,8 4,2 14,1 2,3 50,3 4,6 14,5 2,5 50,0 4,7 15,5 2,6 49,5 4,8 16,1 2,7 49,8 Dimensione media per esercizio: letti per esercizio 11,3 11,5 11,9 4,5 11,7 4,8 12,0 5,0 11,9 5,2 12,0 5,1 12,1 5,1 12,4 5,1 12,7 5,1 13,0 5,4 13,1 5,1 13,1 5,1 Agriturismi 71,5 73,9 70,6 70,5 70,7 74,2 74,9 74,0 75,6 76,6 77,4 77,9 78,5 Numero 24,5 22,5 27,0 27,4 27,2 24,1 23,9 24,2 23,1 21,3 21,0 20,8 20,3 52,6 53,0 52,9 52,6 52,5 53,4 53,6 52,2 52,6 51,6 52,0 52,5 52,7 Letti Totale complementare Tab. 10 bis - Esercizi ricettivi alberghieri e complementari, numero e capacità. Composizione dell’offerta e dimensione media dei vari anni 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Numero Totale Letti 61 33,4 31,4 36,1 36,7 36,7 33,5 33,4 34,2 33,1 31,6 31,3 30,8 30,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 62 L'evoluzione del sistema alberghiero Rispetto al comparto complementare i letti degli alloggi in affitto e delle altre strutture considerate incidono per quasi un terzo (31,8%), mentre quelli dei campeggi incidono per il 54,1%. Limitano l’analisi al comparto degli alloggi in affitto propriamente detto, questi, con 590.879 letti nel 2012, incidono per il 23,5% sul totale degli esercizi complementari e per il 12,4% sul totale dei letti (alberghieri ed extralberghieri) esistenti in Italia. Nel suo complesso il sistema degli esercizi- complementari, nel dodicennio considerato, registra un aumento del 47,3% delle unità ricettive (ad un tma del 3,3%) e del 22,2% dei posti letto (ad un tma dell’1,7%). L’aumento dei posti letto, nonostante il forte incremento dei B&B e degli agriturismi, è abbastanza in linea con quanto si verifica in campo alberghiero, con il 21,4%in valori assoluti, ad un tma dell’1,6%. 12. Alberghi e altri esercizi ricettivi nelle macroaree e nelle regioni Pur essendo nettamente prevalente, in termini di posti letto, rispetto all’intero comparto extralberghiero, il posizionamento del comparto alberghiero, all’interno delle macro-ripartizioni territoriali appare diversamente caratterizzato. Considerando il numero delle unità ricettive, prevalgono nettamente quelle extralberghiere che rappresentano il 78,5% del totale. Nel Centro Italia il peso relativo del comparto alberghiero è molto vicino (21,9%) il dato medio nazionale (21,5%); nel Nord Est assume un grande peso il comparto extralberghiero (83,2%) per la presenza di molte strutture all’aria aperta del Nord Adriatico; come conseguenza il peso relativo delle imprese alberghiere si riduce al 16,8%. La maggiore incidenza percentuale delle imprese alberghiere si verifica per il Nord Ovest (36,4%), mentre anche nel Mezzogiorno l’incidenza delle imprese alberghiere (25,3%) è superiore alla media nazionale. Passando dal numero delle imprese al numero dei posti letto aumenta notevolmente il peso degli alberghi che, nell’anno 2012, possiedono il 47,3% del totale dei posti letto esistenti in Italia. I campeggi ed i villaggi turistici sono l’altra tipologia con il maggiore numero di posti letto, pari al 28,5% del totale. Nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno il numero dei posti letto alberghieri corrisponde a più della metà del totale dei posti letto esistenti rispettivamente con 50,4% del totale dell’area ed il 51,3%. Il minimo viene rilevato per il Centro Italia, mentre il Nord est è perfettamente in linea con il dato nazionale. Graf. 34 - Esercizi nel comparto alberghiero e complementare. Composizione dell’offerta ricettiva per ripartizioni geografiche. Anno 2008. Valori in percentuale Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Ven. Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Es. Alberghieri Numero Letti 1.540 85.388 482 23.001 2.955 203.969 1.513 65.210 5.736 245.704 3.092 214.270 742 41.127 4.462 299.969 2.864 194.913 554 29.226 888 62.664 2.002 161.712 800 50.905 108 6.110 1.697 114.892 1011 94.670 238 23.092 840 103.650 1.291 122.968 913 107.264 33.728 2.250.704 6.490 377.568 14.032 801.070 6.308 448.515 6.898 623.551 Valori assoluti Es. Extra-alberghieri Numero Letti 3.996 103.713 576 29.827 4.084 148.267 2.671 89.261 7.388 142.804 53.539 502.828 4.347 100.176 4.092 145.929 9.551 330.732 3.324 60.253 3.066 130.401 6.504 136.688 1.580 57.575 329 5.285 5.411 101.738 3.796 151.612 467 15.656 1.900 91.418 3.688 70.427 3.191 97.307 123.500 2.511.897 11.327 371.068 69.366 891.737 22.445 658.074 20.362 591.018 Totale Numero Letti 5.536 189.101 1.058 52.828 7.039 352.236 4.184 154.471 13.124 388.508 56.631 717.098 5.089 141.303 8.554 445.898 12.415 525.645 3.878 89.479 3.954 193.065 8.506 298.400 2.380 108.480 437 11.395 7.108 216.630 4.807 246.282 705 38.748 2.740 195.068 4.979 193.395 4.104 204.571 157.228 4.762.601 17.817 748.636 83.398 1.692.807 28.753 1.106.589 27.260 1.214.569 Alberghieri 27,8 45,6 42,0 36,2 43,7 5,5 14,6 52,2 23,1 14,3 22,5 23,5 33,6 24,7 23,9 21,0 33,8 30,7 25,9 22,2 21,5 36,4 16,8 21,9 25,3 Incidenza (valori in percentuale) Esercizi Letti Extra-alberghieri Totale Alberghieri Extra-alberghieri 72,2 100,0 46,2 53,8 54,4 100,0 43,8 56,2 58,0 100,0 57,9 42,1 63,8 100,0 42,2 57,8 56,3 100,0 63,2 36,8 94,5 100,0 29,9 70,1 85,4 100,0 29,1 70,9 47,8 100,0 67,3 32,7 76,9 100,0 37,1 62,9 85,7 100,0 32,7 67,3 77,5 100,0 32,5 67,5 76,5 100,0 54,2 45,8 66,4 100,0 46,9 53,1 75,3 100,0 53,6 46,4 76,1 100,0 53,0 47,0 79,0 100,0 38,4 61,6 66,2 100,0 59,6 40,4 69,3 100,0 53,1 46,9 74,1 100,0 63,6 36,4 77,8 100,0 52,4 47,6 78,5 100,0 47,3 52,7 63,6 100,0 50,4 49,6 83,2 100,0 47,3 52,7 78,1 100,0 40,5 59,5 74,7 100,0 51,3 48,7 Totale 100 100 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 63 Variazione % media annua 2012/2000 Es. Alberghieri Es. Extra-alberghieri Totale Numero Letti Numero Letti Numero Letti 0,3 2,1 9,9 2,9 5,9 2,5 -0,1 -0,1 6,5 0,2 2,8 0,1 0,4 2,6 14,5 3,9 5,7 3,1 -1,4 -1,3 14,2 1,6 5,0 0,2 -0,5 0,2 1,2 1,0 0,4 0,5 -0,3 1,1 1,1 0,8 1,0 0,9 0,4 1,2 17,1 2,7 11,6 2,3 -1,1 1,0 4,0 1,6 1,0 1,2 -0,1 1,4 7,1 2,9 4,8 2,3 0,8 1,4 8,0 4,9 6,5 3,6 -1,6 0,5 -11,9 -0,9 -10,5 -0,5 1,1 1,7 16,4 3,6 9,7 2,5 0,3 0,8 10,9 1,6 5,7 1,2 0,5 0,9 14,5 -1,5 8,3 -0,3 1,6 2,2 17,8 2,5 10,4 2,4 2,9 4,3 13,7 1,7 10,0 2,6 1,6 5,5 6,4 1,4 4,4 3,6 1,7 3,8 15,7 -2,3 8,6 0,3 3,4 3,8 17,4 3,2 11,1 3,6 2,5 3,0 19,9 2,5 12,1 2,8 0,1 1,6 3,3 1,7 2,5 1,7 -0,1 1,5 12,0 2,7 5,4 2,0 -0,6 0,8 1,7 1,2 1,2 1,0 0,1 1,4 0,7 2,3 0,6 1,9 2,0 3,2 15,7 1,3 9,7 2,2 Tab. 11 - Offerta alberghiera e complementare delle regioni, esercizi e letti. Valori assoluti, composizione percentuale e variazione media annua 2000-2012 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 64 L'evoluzione del sistema alberghiero Graf. 35 - Letti nel comparto alberghiero e complementare. Composizione dell’offerta ricettiva per ripartizioni geografiche. Anno 2008. Valori in percentuale Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 13. L’offerta alberghiera nel territorio regionale: evoluzione e quadro attuale Il processo di razionalizzazione e riqualificazione del sistema alberghiero che ha interessato e sta interessando il nostro Paese è stato caratterizzato da due dinamiche differenti che hanno visto e tutt’ora vedono in contrapposizione il Nord ed il Sud dell’Italia. In termini di esercizi alberghieri, nel periodo 2000-2012, Nordovest e Nord-est hanno ridotto il numero unità (con una diminuzione rispettivamente del -1,4% e del -7,1%), mentre nel Mezzogiorno si è assistito ad un incremento del numero degli esercizi ricettivi del 27,2%, pari a +1.476 unità. Il peso relativo del Mezzogiorno in termini di esercizi è passato da 15,3% del 1995 al 16,3% del 2000 ed al 20,5% del 2012. Per quanto riguarda invece l’evoluzione della offerta di letti e camere, tutte le macro-ripartizioni territoriali registrano una crescita, pur se diversificata. La crescita di letti che ha interessato il Mezzogiorno dal 2000 al 2012 è stata la più intensa sia in termini relativi (45,3% circa) sia in termini assoluti, poiché si è tradotta in 94.521 posti letto in più, contro i 73.376 del Nord Est, i 68.539 posti del centro ed i 60.167 del Nord Ovest. Di fatto circa la metà (49,0%) dell’incremento dei posti letto alberghieri che si è verificato in Italia nel dodicennio 2000-2012 è attribuibile al Mezzogiorno. Nel corso del lungo periodo che va dal 1990 al 2012, il processo di razionalizzazione verso strutture di maggiore dimensione e di migliore livello qualitativo ha comportato una riduzione del numero di esercizi ricettivi di -2.438 unità (pari ad una variazione percentuale complessiva del -6,7%), a fronte della quale i letti sono cresciuti di 547.162 unità (che corrisponde al 32,1%), mentre il numero delle camere ha registrato una espansione di 155.145 unità (pari al +16,5%). In termini di tma la diminuzione del numero degli alberghi è avvenuta ad un tasso del -0,3%, mentre l’aumento del numero dei letti è avvenuto ad un tma dell’1,3% e quello del numero delle camere ad un tasso dello 0,7%: Le strutture ricettive dislocate nell’ambito del territorio meridionale presentano una dimensione media maggiore rispetto alla media nazionale ed a quella della altre macroaree nazionali. A fronte delle 32,4 camere e dei 66,7 letti per esercizio, che rappresentano la media nazionale, nel Mezzogiorno (Sud Italia e Isole) si rilevano 40,9 camere e 90,4 letti per esercizio. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 65 Graf. 36 - Evoluzione dell’offerta alberghiera nelle ripartizioni geografiche, esercizi, letti e camere. Variazione percentuale media annua. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Nel Nord Ovest le camere per esercizio sono 29,3, nel Nord Est 29,1, nel Centro 33,7; i letti rispettivamente il 58,2%, il 57,1% ed il 71,1%. Tale situazione è imputabile al fatto che l’offerta del Mezzogiorno è più recente e quindi impostata secondo una ottica di maggiore dimensionamento medio delle strutture ricettive. Le categorie che nell’ultimo decennio hanno registrato una sensibile crescita (4 e 3 stelle) sono quelle con una capacità di accoglienza superiore alla media nazionale. La maggiore dimensione media degli alberghi del Mezzogiorno fa sì che questa ripartizione abbia una capacità ricettiva effettiva in termini di letti e camere considerevolmente superiore a quella del Nord Ovest e del Centro. L’assioma che identifica la maggiore dimensione con una maggiore competitività ed efficienza non è vera del tutto e, comunque, non è generalizzabile. Basti osservare che regioni come il Trentino-Alto Adige e l’EmiliaRomagna con una forte tradizione nell’ospitalità e che identificano un modello di riferimento in termini di efficienza, presentano una dimensione, rispettivamente, inferiore o in linea con la media generale. Graf. 37 - Distribuzione dell’offerta alberghiera nelle ripartizioni italiane, esercizi, letti e camere. Anno 2012 (Valori in percentuale) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 66 L'evoluzione del sistema alberghiero Graf. 38 - Evoluzione dell’offerta alberghiera nelle regioni italiane, esercizi, letti e camere. Anni 2000 e 2012 (Variazione percentuale media annua) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Graf. 39 - Rank delle regioni italiane per incidenza dell’offerta alberghiera, esercizi, letti e camere. Anno 2012 (Incidenza dell’offerta regionale su totale nazionale, valori in percentuale) Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino A. A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Esercizi 1.486 488 2.821 1.786 6.122 3.203 709 5.065 2.910 501 1.082 1.766 769 102 1.403 714 197 690 868 679 33.361 6.581 15.099 6.259 5.422 Letti 66.892 23.188 150.720 76.601 239.968 187.076 35.573 265.077 164.586 24.762 59.036 131.592 46.355 5.501 88.332 57.175 12.082 66.280 78.227 75.078 1.854.101 317.401 727.694 379.976 429.030 2000 Camere 36.056 11.146 81.974 42.519 119.571 101.791 18.075 153.851 79.068 12.952 31.470 66.829 23.714 2.864 45.941 27.234 5.867 33.094 39.679 32.443 966.138 171.695 393.288 190.319 210.836 Esercizi 1.545 489 2.979 1.571 5.944 3.079 736 4.791 3.002 554 967 1.801 806 106 1.536 831 224 767 1.068 777 33.527 6.584 14.550 6.324 6.115 2005 Letti 84.641 22.929 202.687 73.784 243.173 192.906 38.071 285.837 181.961 28.057 61.124 143.238 49.166 5.918 99.533 69.308 16.502 85.862 102.176 88.655 2.028.452 384.041 759.987 414.380 517.120 Camere 42.455 10.888 100.829 36.862 120.785 103.143 18.634 153.344 84.812 14.432 30.802 71.598 24.730 3.039 50.709 33.173 8.280 40.402 47.463 37.753 1.020.478 191.034 395.906 201.644 245.549 Esercizi 1.567 493 2.958 1.571 5.807 3.054 749 4.499 2.879 574 932 2.003 821 108 1.684 997 238 848 1.306 916 33.999 6.589 14.109 6.388 6.918 2010 Letti 84.343 23.333 192.655 73.784 246.437 209.700 40.921 298.698 193.647 29.455 66.555 164.233 50.987 6.383 114.152 90.618 22.698 104.251 124.019 106.547 2.253.342 374.115 795.756 453.890 619.655 Camere 42.341 11.124 98.312 36.862 122.512 110.489 19.732 153.748 88.295 14.988 30.177 81.580 25.332 3.281 56.437 41.310 8.626 47.146 55.784 44.861 1.095.332 188.639 406.481 215.040 282.777 Tab. 12 - Offerta alberghiera regionale e per macroaree, esercizi, letti e camere. Valori assoluti. Anni 2000 2005, 2010 e 2012 Esercizi 1.540 482 2.955 1.513 5.736 3.092 742 4.462 2.864 554 888 2.002 800 108 1.697 1.011 238 840 1.291 913 33.728 6.490 14.032 6.308 6.898 2012 Letti 85.388 23.001 203.969 65.210 245.704 214.270 41.127 299.969 194.913 29.226 62.664 161.712 50.905 6.110 114.892 94.670 23.092 103.650 122.968 107.264 2.250.704 377.568 801.070 448.515 623.551 67 Camere 42.554 10.865 101.288 35.716 122.201 112.828 19.639 153.948 88.573 14.894 28.329 80.518 25.197 3.149 56.298 42.980 8.613 46.449 54.203 45.044 1.093.286 190.423 408.616 212.314 281.933 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia L'evoluzione del sistema alberghiero Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino A. A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Esercizi 4,5 1,5 8,5 5,4 18,4 9,6 2,1 15,2 8,7 1,5 3,2 5,3 2,3 0,3 4,2 2,1 0,6 2,1 2,6 2,0 100,0 19,7 45,3 18,8 16,3 2000 Letti 3,6 1,3 8,1 4,1 12,9 10,1 1,9 14,3 8,9 1,3 3,2 7,1 2,5 0,3 4,8 3,1 0,7 3,6 4,2 4,0 100,0 17,1 39,2 20,5 23,1 Camere 3,7 1,2 8,5 4,4 12,4 10,5 1,9 15,9 8,2 1,3 3,3 6,9 2,5 0,3 4,8 2,8 0,6 3,4 4,1 3,4 100,0 17,8 40,7 19,7 21,8 Esercizi 4,6 1,5 8,9 4,7 17,7 9,2 2,2 14,3 9,0 1,7 2,9 5,4 2,4 0,3 4,6 2,5 0,7 2,3 3,2 2,3 100,0 19,6 43,4 18,9 18,2 2005 Letti 4,2 1,1 10,0 3,6 12,0 9,5 1,9 14,1 9,0 1,4 3,0 7,1 2,4 0,3 4,9 3,4 0,8 4,2 5,0 4,4 100,0 18,9 37,5 20,4 25,5 Camere 4,2 1,1 9,9 3,6 11,8 10,1 1,8 15,0 8,3 1,4 3,0 7,0 2,4 0,3 5,0 3,3 0,8 4,0 4,7 3,7 100,0 18,7 38,8 19,8 24,1 Esercizi 4,6 1,5 8,7 4,6 17,1 9,0 2,2 13,2 8,5 1,7 2,7 5,9 2,4 0,3 5,0 2,9 0,7 2,5 3,8 2,7 100,0 19,4 41,5 18,8 20,3 2010 Letti 3,7 1,0 8,5 3,3 10,9 9,3 1,8 13,3 8,6 1,3 3,0 7,3 2,3 0,3 5,1 4,0 1,0 4,6 5,5 4,7 100,0 16,6 35,3 20,1 27,5 Camere 3,9 1,0 9,0 3,4 11,2 10,1 1,8 14,0 8,1 1,4 2,8 7,4 2,3 0,3 5,2 3,8 0,8 4,3 5,1 4,1 100,0 17,2 37,1 19,6 25,8 Esercizi 4,6 1,4 8,8 4,5 17,0 9,2 2,2 13,2 8,5 1,6 2,6 5,9 2,4 0,3 5,0 3,0 0,7 2,5 3,8 2,7 100,0 19,2 41,6 18,7 20,5 Tab. 12 bis - Offerta alberghiera regionale, esercizi, letti e camere. Distribuzione fra regioni e macroaree. Anni 2000 2005, 2010 e 2012 68 2012 Letti 3,8 1,0 9,1 2,9 10,9 9,5 1,8 13,3 8,7 1,3 2,8 7,2 2,3 0,3 5,1 4,2 1,0 4,6 5,5 4,8 100,0 16,8 35,6 19,9 27,7 Camere 3,9 1,0 9,3 3,3 11,2 10,3 1,8 14,1 8,1 1,4 2,6 7,4 2,3 0,3 5,1 3,9 0,8 4,2 5,0 4,1 100,0 17,4 37,4 19,4 25,8 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino A. A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole V.m.a. % 2005/2000 Esercizi Letti Camere 0,8 4,8 3,3 0,0 -0,2 -0,5 1,1 6,1 4,2 -2,5 -0,7 -2,8 -0,6 0,3 0,2 -0,8 0,6 0,3 0,8 1,4 0,6 -1,1 1,5 -0,1 0,6 2,0 1,4 2,0 2,5 2,2 -2,2 0,7 -0,4 0,4 1,7 1,4 0,9 1,2 0,8 0,8 1,5 1,2 1,8 2,4 2,0 3,1 3,9 4,0 2,6 6,4 7,1 2,1 5,3 4,1 4,2 5,5 3,6 2,7 3,4 3,1 0,1 1,8 1,1 0,0 3,9 2,2 -0,7 0,9 0,1 0,2 1,7 1,2 2,4 3,8 3,1 V.m.a. % 2010/2005 Esercizi Letti Camere 0,3 -0,1 -0,1 0,2 0,3 0,4 -0,1 -1,0 -0,5 0,0 0,0 0,0 -0,5 0,3 0,3 -0,2 1,7 1,4 0,4 1,5 1,2 -1,2 0,9 0,1 -0,8 1,3 0,8 0,7 1,0 0,8 -0,7 1,7 -0,4 2,1 2,8 2,6 0,4 0,7 0,5 0,4 1,5 1,5 1,9 2,8 2,2 3,7 5,5 4,5 1,2 6,6 0,8 2,0 4,0 3,1 4,1 4,0 3,3 3,3 3,7 3,5 0,3 2,1 1,4 0,0 -0,5 -0,3 -0,6 0,9 0,5 0,2 1,8 1,3 2,5 3,7 2,9 V.m.a. % 2012/2010 Esercizi Letti Camere -0,9 0,6 0,3 -1,1 -0,7 -1,2 -0,1 2,9 1,5 -1,9 -6,0 -1,6 -0,6 -0,1 -0,1 0,6 1,1 1,1 -0,5 0,3 -0,2 -0,4 0,2 0,1 -0,3 0,3 0,2 -1,8 -0,4 -0,3 -2,4 -3,0 -3,1 0,0 -0,8 -0,7 -1,3 -0,1 -0,3 0,0 -2,2 -2,0 0,4 0,3 -0,1 0,7 2,2 2,0 0,0 0,9 -0,1 -0,5 -0,3 -0,7 -0,6 -0,4 -1,4 -0,2 0,3 0,2 -0,4 -0,1 -0,1 -0,8 0,5 0,5 -0,3 0,3 0,3 -0,6 -0,6 -0,6 -0,1 0,3 -0,1 Tab. 13 - Offerta alberghiera regionale e per macroaree, esercizi, letti e camere. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012 (Valori percentuali) V.m.a. % 2012/2000 Esercizi Letti Camere 0,03 0,22 0,15 -0,01 -0,01 -0,02 0,04 0,27 0,19 -0,15 -0,14 -0,16 -0,06 0,02 0,02 -0,03 0,12 0,09 0,04 0,13 0,07 -0,11 0,11 0,00 -0,01 0,15 0,10 0,09 0,15 0,12 -0,18 0,05 -0,09 0,11 0,18 0,17 0,04 0,08 0,05 0,05 0,09 0,08 0,17 0,23 0,18 0,31 0,45 0,41 0,17 0,58 0,34 0,18 0,40 0,30 0,36 0,40 0,28 0,26 0,32 0,29 0,01 0,17 0,11 -0,01 0,16 0,09 -0,07 0,09 0,03 0,01 0,15 0,10 0,22 0,33 0,26 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 69 70 L'evoluzione del sistema alberghiero Graf. 40 - Rank delle regioni italiane per dimensione media, letti per esercizio e camere per esercizio. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 13.1 Densità dell’offerta: posti letto e popolazione residente Il quadro di riferimento finora presentato mette in evidenza le dinamiche del comparto alberghiero avvenute e le dotazioni delle macro ripartizioni e delle singole regioni, ma per valutare il ruolo del turismo a livello di area territoriale sono necessari alcuni indicatori che relativizzano le quantità indicate. È ovvio, ad esempio, che, generalmente, una piccola regione presenta dati assoluti minori di una grande regione territoriale. Graf. 41 - Densità alberghiera per ripartizioni geografiche (numero dei letti per 1.000 abitanti). Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 71 I primi indicatori generalmente utilizzati fanno riferimento al peso che la presenza di certe strutture assume rispetto alla popolazione presente o alla superficie territoriale. Considerando le macroaree alla fine del dodicennio, rispetto all’inizio, tutte presentano una maggior incidenza del numero dei posti letto alberghieri in rapporto alla popolazione presente. Graf. 42 - Rank delle regioni italiane per densità dell’offerta. Letti per 1.000 abitanti nelle categorie alberghiere. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 72 L'evoluzione del sistema alberghiero L’area ove l’offerta alberghiera sembra pesare di più, nell’anno 2012, è il Nord Est con 70,0 letti ogni 1.000 abitanti; quella ove pesa meno in Nord ovest con 23,9 letti ogni 1000 abitanti. Nel Centro vi sono 38,7 letti ogni mille abitanti e nel Mezzogiorno (Sud e Isole) il 30,2%; la media nazionale è di 37,9 letti ogni mille abitanti. Dal 2000 al 2012 aumenta considerevolmente l’importanza relativa dei posti letto alberghieri nel Mezzogiorno passando da 20,6 letti ogni mille abitanti a 30,2 (9,6 punti); aumenta significativamente anche il peso relativo nel centro passando da 34,0 letti ogni mille abitanti a 38,7 (4,7 punti), mentre il Nord Ovest vede un miglioramento di 3,0 punti ed il Nord Est, che è già l’area più caratterizzata dalle presenza degli alberghi, di 1,9. Il dettaglio regionale mette in luce la forte vocazione turistica di alcune regioni come Trentino-Alto Adige con circa 238,7 letti ogni 1.000 abitanti, Valle d’Aosta (181,4 circa) e a seguire, anche se in misura evidentemente più contenuta, Emilia-Romagna (69,1) Sardegna (65,4) e Toscana (53,1). Può sorprendere la collocazione di Lazio e Lombardia al di sotto della media nazionale ma l’indicatore è frutto di un rapporto che, per come è costruito, non è favorevole alle regioni più densamente abitate e più caratterizzate dalla presenza di altre attività. Peraltro, considerando le singole categorie alberghiere, il Lazio presenta valori superiori alla media per gli alberghi a quattro e cinque stelle e valori inferiori per gli altri; per la Lombardia è decisivo il grande peso della popolazione, poiché quella della regione rappresenta il 16,4% del totale nazionale mentre le amministrazioni comunali presenti sono il 20,1% del totale di quelli esistenti in Italia. Per questo motivo, ad esempio, la regione si trova in ultima posizione con riferimento agli alberghi a tre stelle. Analoghe considerazioni possono essere effettuate per il Piemonte che è l’ultima regione per l’incidenza degli alberghi a quattro stelle rispetto alla popolazione. Graf. 43 - Densità alberghiera regionale. Numero dei letti per 1.000 abitanti). Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 73 13.2 Le categorie alberghiere La riqualificazione del sistema ricettivo italiano, come già sottolineato più volte, ha visto nel corso degli anni una riduzione del numero degli esercizi alberghieri di categorie medio-basse, tale processo è stato particolarmente intenso nel Nord Est, ove maggiore era la diffusione di tali strutture. Nel periodo 2000-2012, gli alberghi a 2 ed 1 stella di questa ripartizione hanno registrato rispettivamente una riduzione del -35,0 e del -56,7%, ad un tma del -3,5% e del - 6,7%. Nel periodo 2000-2012 gli alberghi a una o due stelle vedono una diminuzione di 3.519 unità e quelli a tre stelle (insieme alla R.TA. un aumento di 1.715 unità. A livello nazionale il maggiore aumento relativo di imprese alberghiere si verifica per gli alberghi a cinque stelle che passano da 131 a 393, aumentando esattamente del 200%, ad un tma del 9,6%. In valori assoluti il maggiore aumento viene rilevato per gli alberghi a tre stelle con 3.064 nuovi esercizi; gli esercizi a quattro stelle aumentano di 2.645 unità. Graf. 44 – Evoluzione delle categoria alberghiere: 1990, 1995 e 2000-2012. Numero delle camere Fonte: elaborazione su dati Istat Complessivamente l’aumento del numero di alberghi da tre stelle alle cinque stelle è di 6.871 unità a fronte di un calo di -6.504 unità degli alberghi a una e due stelle, per un saldo leggermente positivo. Ne risulta una composizione assai diversa fra inizio e fine del dodicennio considerato. Considerando il numero dei letti, tuttavia, la crescita dei 3 stelle è stata di 197.440 letti contro i -204.158 letti in meno degli alberghi a 2 e 1 stella. In termini di capacità ricettiva, quindi, si è avuto un effettivo riposizionamento della offerta alberghiera orientato alla maggiore qualità. Sempre in relazione alla evoluzione della offerta nel periodo 2000-2012, le regioni che hanno evidenziato una maggiore dinamica nella categoria dei 5 stelle sono state la Sicilia con un tma di crescita del 20,5% del numero dei letti, il Trentino AA, con un aumento del 19,0%, la Calabria con il 18,0%, la Basilicata con il 16,6% e la Puglia, con il 15,9%. La distribuzione delle categorie alberghiere per regione evidenzia la concentrazione di più della metà (54,2%) delle strutture ricettive in 5 in cinque regioni: Toscana (13,7%), Campania (13,2%), Veneto (10,7%), Lombardia (8,4%) e Lazio (8,1%). Anche la Sicilia possiede l’8,1% degli alberghi a cinque stelle. 74 L'evoluzione del sistema alberghiero Considerando il numero dei posti letto la concentrazione deli alberghi a cinque stelle nelle cinque regioni corrisponde al 58,6%, con un diverso ordine perché nel Lazio è localizzato il maggior numero di esercizi rispetto al totale nazionale (13,8%); segue il Veneto (12,7%) e quindi la Toscana (12,2%). Anche le altre categorie ricettive risultano piuttosto accentrate in poche regioni anche se il grado di concentrazione è inferiore. Per le 4 stelle, le prime cinque regioni (Lombardia (10,9% e 12,1%)), Trentino AA, Veneto, Campania e Toscana) possiedono il 47,8% degli esercizi di tale tipologia esistenti in Italia ed il 43,0 dei letti; gli alberghi a tre stelle si concentrano per il 58,4% degli esercizi ed 54,9% dei letti il in Trentino AA (18,3% e 12,9%), Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia; gli alberghi a due stelle per il 59,8% degli esercizi ed il 60,9% dei letti ed il si concentrano in Trentino AA (20,5% e 17,3%), Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Lombardia; infine, gli alberghi ad una stella si concentrano per il 57,8% degli esercizi ed 60,0% dei letti in Trentino AA (17,0% e 15,2%)), Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. Graf. 45 - Esercizi alberghieri: distribuzione sul territorio nazionale delle singole categorie alberghiere nel 2012 ed evoluzione 2000-2012. Tasso di variazione medio annuo Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. 75 4 stelle 206 46 582 119 562 509 97 431 451 77 113 412 103 25 457 312 48 209 347 248 5.354 953 1.599 1.053 1.749 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole 5L e 5 stelle 8 3 33 10 23 42 2 10 54 3 3 32 6 1 52 31 5 18 32 25 393 54 77 92 170 Valori assoluti 3 stelle e R.T.A. 815 270 1.428 719 3.295 1511 381 2.702 1.595 279 540 881 460 49 861 516 123 466 646 497 18.034 3.232 7.889 3.295 3.618 2 stelle 286 125 504 434 1323 638 148 917 511 145 167 455 125 25 200 107 40 97 165 97 6.509 1.349 3.026 1.278 856 1 stelle 225 38 408 231 533 392 114 402 253 50 65 222 106 8 127 45 22 50 101 46 3.438 902 1.441 590 505 Totale 1.540 482 2.955 1.513 5.736 3.092 742 4.462 2.864 554 888 2.002 800 108 1.697 1.011 238 840 1.291 913 33.728 6.490 14.032 6.308 6.898 5L e 5 stelle 0,5 0,6 1,1 0,7 0,4 1,4 0,3 0,2 1,9 0,5 0,3 1,6 0,8 0,9 3,1 3,1 2,1 2,1 2,5 2,7 1,2 0,8 0,5 1,5 2,5 4 stelle 13,4 9,5 19,7 7,9 9,8 16,5 13,1 9,7 15,7 13,9 12,7 20,6 12,9 23,1 26,9 30,9 20,2 24,9 26,9 27,2 15,9 14,7 11,4 16,7 25,4 Composizione % 3 stelle e R.T.A. 2 stelle 52,9 18,6 56,0 25,9 48,3 17,1 47,5 28,7 57,4 23,1 48,9 20,6 51,3 19,9 60,6 20,6 55,7 17,8 50,4 26,2 60,8 18,8 44,0 22,7 57,5 15,6 45,4 23,1 50,7 11,8 51,0 10,6 51,7 16,8 55,5 11,5 50,0 12,8 54,4 10,6 53,5 19,3 49,8 20,8 56,2 21,6 52,2 20,3 52,4 12,4 1 stelle 14,6 7,9 13,8 15,3 9,3 12,7 15,4 9,0 8,8 9,0 7,3 11,1 13,3 7,4 7,5 4,5 9,2 6,0 7,8 5,0 10,2 13,9 10,3 9,4 7,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 5L e 5 stelle 18,9 3,4 10,6 22,6 6,4 0,0 5,9 11,3 3,4 9,6 5,9 5,9 10,3 14,7 14,4 13,4 18,9 10,0 9,6 6,3 8,5 8,6 12,4 Variazione % media annua 2012/2000 4 stelle 3 stelle e R.T.A. 2 stelle 1 stelle 7,2 3,3 -2,3 -6,0 3,9 2,4 -3,0 -5,6 5,6 2,2 -2,3 -4,7 1,7 0,3 -1,5 -5,8 5,4 1,8 -3,1 -6,9 4,4 2,2 -2,7 -6,1 5,0 3,2 -1,3 -5,3 4,5 2,1 -4,9 -7,5 4,4 1,4 -3,6 -5,3 5,0 3,2 -1,5 -4,9 3,8 -0,2 -4,8 -7,1 6,6 1,2 -0,7 -2,6 4,6 1,9 -2,4 -4,0 5,0 1,5 -1,2 -6,5 5,3 3,0 -4,1 -4,1 9,4 2,3 -2,7 -2,8 8,5 4,1 -4,1 -4,0 9,2 2,5 -5,2 -4,2 13,7 6,0 -4,1 -5,5 6,6 2,8 -2,7 -2,7 5,8 2,1 -3,1 -5,7 5,2 2,0 -2,1 -5,4 4,8 2,1 -3,5 -6,7 5,2 1,2 -2,6 -4,6 7,9 3,1 -3,6 -4,2 Totale 0,3 -0,1 0,4 -1,4 -0,5 -0,3 0,4 -1,1 -0,1 0,8 -1,6 1,1 0,3 0,5 1,6 2,9 1,6 1,7 3,4 2,5 0,1 -0,1 -0,6 0,1 2,0 Tab. 14 - Esercizi – Numero di imprese alberghiere per categoria e regione e per macroarea. Valori assoluti e composizione 2012, variazione percentuale media annua 2000-2012 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia L'evoluzione del sistema alberghiero 1.126 345 6.653 1.574 2.397 8140 271 1.436 7.848 334 182 8.826 708 38 6.079 4.378 457 1.885 5.798 5.631 64.106 9.698 12.244 17.190 24.974 25.386 4.342 89.192 13.508 44.785 71.259 10.661 55.976 58.419 7.901 12.463 71.081 11.538 2.168 53.067 41.724 9.457 42.236 54.710 56.438 736.311 132.428 182.681 149.864 271.338 4* Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole 5*Le5* 46.209 14.146 85.566 35.095 149.879 101.214 23.320 194.088 105.672 15.741 40.331 60.766 32.053 3.107 46.036 44.346 11.342 53.900 55.010 41.916 1.159.737 181.016 468.501 222.510 287.710 3*e R.T.A. Valori assoluti 7.857 3.505 13.453 10.682 36.410 24.147 4.289 36.900 17.043 4.261 7.697 15.808 4.105 652 6.531 3.243 1.370 4.294 5.184 2.513 209.944 35.497 101.746 44.809 27.892 2* 4.810 663 9.105 4.351 12.233 9.510 2.586 11.569 5.931 989 1.991 5.231 2.501 145 3.179 979 466 1.335 2.266 766 80.606 18.929 35.898 14.142 11.637 1* 85.388 23.001 203.969 65.210 245.704 214.270 41.127 299.969 194.913 29.226 62.664 161.712 50.905 6.110 114.892 94.670 23.092 103.650 122.968 107.264 2.250.704 377.568 801.070 448.515 623.551 Totale 1,3 1,5 3,3 2,4 1,0 3,8 0,7 0,5 4,0 1,1 0,3 5,5 1,4 0,6 5,3 4,6 2,0 1,8 4,7 5,2 2,8 2,6 1,5 3,8 4,0 5*Le5* 29,7 18,9 43,7 20,7 18,2 33,3 25,9 18,7 30,0 27,0 19,9 44,0 22,7 35,5 46,2 44,1 41,0 40,7 44,5 52,6 32,7 35,1 22,8 33,4 43,5 4* 54,1 61,5 42,0 53,8 61,0 47,2 56,7 64,7 54,2 53,9 64,4 37,6 63,0 50,9 40,1 46,8 49,1 52,0 44,7 39,1 51,5 47,9 58,5 49,6 46,1 3*e R.T.A. Composizione % 9,2 15,2 6,6 16,4 14,8 11,3 10,4 12,3 8,7 14,6 12,3 9,8 8,1 10,7 5,7 3,4 5,9 4,1 4,2 2,3 9,3 9,4 12,7 10,0 4,5 2* 5,6 2,9 4,5 6,7 5,0 4,4 6,3 3,9 3,0 3,4 3,2 3,2 4,9 2,4 2,8 1,0 2,0 1,3 1,8 0,7 3,6 5,0 4,5 3,2 1,9 1* 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 5*Le5* 11,4 2,8 7,0 19,0 5,8 2,2 4,5 11,3 8,5 11,6 4,7 5,2 9,4 15,9 16,6 18,0 20,5 12,5 8,4 4,4 6,9 7,2 13,4 6,1 1,2 6,1 0,8 5,3 4,5 4,2 4,7 4,5 4,8 5,0 5,2 3,7 4,9 4,3 8,5 12,7 8,4 11,8 8,0 5,8 5,2 4,7 4,9 7,7 4* 3,2 1,6 2,1 -0,7 1,2 1,5 2,7 2,8 1,4 2,4 0,9 -0,3 1,1 -0,2 1,8 2,0 3,8 3,1 1,0 -0,5 1,6 1,7 2,0 0,9 1,5 3*e R.T.A. -3,2 -4,6 -3,3 -3,1 -3,6 -3,1 -3,2 -4,8 -3,8 -3,4 -3,5 -1,0 -3,6 -1,2 -4,8 -2,5 -3,0 -7,0 -5,6 -6,0 -3,7 -3,3 -3,9 -2,8 -4,9 2* Variazione % media annua 2012/2000 -6,5 -6,6 -4,2 -6,7 -6,9 -6,4 -6,3 -6,6 -5,2 -4,8 -5,8 -2,1 -4,1 -6,5 -4,1 -3,3 -0,9 -4,4 -5,0 -4,5 -5,7 -5,5 -6,6 -4,2 -4,2 1* 2,1 -0,1 2,6 -1,3 0,2 1,1 1,2 1,0 1,4 1,4 0,5 1,7 0,8 0,9 2,2 4,3 5,5 3,8 3,8 3,0 1,6 1,5 0,8 1,4 3,2 Totale Tab. 15 - Letti – Numero dei letti per categoria e regione e per macroarea. Valori assoluti, composizione 2012 e variazione percentuale media annua 2000-2012 76 77 526 172 2.890 806 1.230 4461 125 694 3.200 168 94 4.181 337 19 2.931 1.774 166 822 2.576 2.473 29.645 4.394 6.510 7.643 11.098 12.399 2.190 43.513 7.009 23.028 36.746 4.970 28.022 26.656 4.034 5.880 35.165 5.540 1.117 26.286 18.620 3.524 17.676 23.440 23.886 349.701 65.111 92.766 71.735 120.089 4* Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole 5*Le5* 22.667 6.252 42.582 19.511 73.481 53.025 10.962 98.304 47.472 7.844 17.849 30.026 15.771 1.573 22.122 20.325 4.140 25.081 24.241 16.930 560.158 91.012 235.772 103.191 130.183 3*e R.T.A. Valori assoluti 4.245 1.882 7.238 5.899 18.395 13.210 2.200 20.295 8.343 2.291 3.556 8.342 2.202 362 3.354 1.711 582 2.177 2.719 1.324 110.327 19.264 54.100 22.532 14.431 2* 2.717 369 5.065 2.491 6.067 5.386 1.382 6.633 2.902 557 950 2.804 1.347 78 1.605 550 201 693 1.227 431 43.455 10.642 19.468 7.213 6.132 1* 42.554 10.865 101.288 35.716 122.201 112.828 19.639 153.948 88.573 14.894 28.329 80.518 25.197 3.149 56.298 42.980 8.613 46.449 54.203 45.044 1.093.286 190.423 408.616 212.314 281.933 Totale 1,2 1,6 2,9 2,3 1,0 4,0 0,6 0,5 3,6 1,1 0,3 5,2 1,3 0,6 5,2 4,1 1,9 1,8 4,8 5,5 2,7 2,3 1,6 3,6 3,9 5*Le5* 29,1 20,2 43,0 19,6 18,8 32,6 25,3 18,2 30,1 27,1 20,8 43,7 22,0 35,5 46,7 43,3 40,9 38,1 43,2 53,0 32,0 34,2 22,7 33,8 42,6 4* 53,3 57,5 42,0 54,6 60,1 47,0 55,8 63,9 53,6 52,7 63,0 37,3 62,6 50,0 39,3 47,3 48,1 54,0 44,7 37,6 51,2 47,8 57,7 48,6 46,2 3*e R.T.A. Composizione % 10,0 17,3 7,1 16,5 15,1 11,7 11,2 13,2 9,4 15,4 12,6 10,4 8,7 11,5 6,0 4,0 6,8 4,7 5,0 2,9 10,1 10,1 13,2 10,6 5,1 2* 6,4 3,4 5,0 7,0 5,0 4,8 7,0 4,3 3,3 3,7 3,4 3,5 5,3 2,5 2,9 1,3 2,3 1,5 2,3 1,0 4,0 5,6 4,8 3,4 2,2 1* 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale 9,8 1,0 6,8 17,7 5,3 1,0 3,3 10,0 8,5 11,0 4,7 4,8 8,6 13,4 13,1 16,7 18,4 11,8 7,4 2,9 6,2 6,7 12,1 5*Le5* 5,4 1,3 5,1 0,7 5,2 4,4 3,9 4,2 4,3 4,8 3,9 5,0 3,4 4,9 3,8 7,9 9,8 7,2 10,1 7,5 5,2 4,4 4,5 4,6 6,7 4* 2,5 1,7 1,6 -0,6 1,2 1,2 2,1 1,9 0,9 2,2 -0,6 -0,3 0,9 -0,4 1,3 1,9 1,7 2,4 0,1 -0,6 1,1 1,3 1,5 0,4 1,0 3*e R.T.A. -3,4 -4,6 -3,6 -3,4 -3,7 -3,3 -3,4 -5,7 -4,1 -3,6 -4,7 -1,2 -3,3 -1,3 -5,1 -2,7 -4,6 -6,9 -5,8 -5,9 -4,1 -3,6 -4,4 -3,2 -5,1 2* Variazione % media annua 2012/2000 -6,5 -6,6 -4,7 -6,8 -6,9 -6,2 -6,0 -7,5 -5,5 -4,9 -6,9 -2,4 -4,2 -6,2 -4,5 -3,0 -3,0 -5,0 -5,4 -4,5 -6,0 -5,8 -6,9 -4,6 -4,5 1* 1,4 -0,2 1,8 -1,4 0,2 0,9 0,7 0,0 1,0 1,2 -0,9 1,6 0,5 0,8 1,7 3,9 3,3 2,9 2,6 2,8 1,0 0,9 0,3 0,9 2,5 Totale Tab. 16 - Camere – Numero delle camere degli alberghi per categoria e regione e per macroarea. Valori assoluti e composizione 2012 e variazione percentuale media annua 2000-2012 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 78 L'evoluzione del sistema alberghiero Graf. 46 – Composizione per categoria dell’offerta alberghiera delle singole regioni. Anno 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Graf. 46 (segue) – Composizione per categoria dell’offerta alberghiera delle singole regioni. Anno 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat 79 80 L'evoluzione del sistema alberghiero Ovviamente anche il totale degli alberghi si concentra, per il 56,7% degli esercizi ed il 51,5% dei letti, nelle solite regioni: Trentino AA; (17,0% e 10,9%), Emilia Romagna (13,2% e 13,3%), Veneto (9,2% e 9,5%), Lombardia (8,8% e 9,1%) e Toscana (8,5% e 8,7%). La composizione dell’offerta delle singole (composizione interna) rispetto alla categorie alberghiere è assai diversa per ogni macroarea e, a maggiore ragione, per le singole regioni. Fra le macroaree quella che sembrerebbe qualitativamente migliore con il 47,5% dei letti appartenenti agli alberghi a 4 e 5 stelle risulta il Mezzogiorno; nella realtà da sempre rappresenta un’area in grande difficoltà per il suo sviluppo turistico, nonostante le grandi potenzialità presenti. Quasi paradossalmente la macroarea più turistica d’Italia, il Nord est, presenta la minore incidenza degli esercizi a quattro e cinque stelle, solo il 24,3% dei posti letto, mentre è molto forte quella degli alberghi a tre stelle che corrisponde al 58,5%. Considerando le singole, regioni la maggiore incidenza degli alberghi a quattro o cinque stelle, in termini di posti letto, si verifica in Sardegna con il 57,9%, seguita dalla Campania con il 51,5%, dal Lazio con il 49,4% e dalla Sicilia con il 49,2%. La minore in Emilia Romagna con il 19,1%, nel Trentino AA con il 19,2% e nelle Marche con il 20,2%La maggiore incidenza di posti letto degli alberghi a tre stelle si verifica in Emilia Romagna con il 64,7%, seguita dalla Marche con il 64,4% e dall’Abruzzo con il 63,0%. La maggiore incidenza dei posti letti degli alberghi a una e due stelle si verifica per la Liguria (23,1%), il Trentino AA (19,8%) e la Valle d’Aosta con il 18,1%. Un prima riflessione porta a concludere che non è la dimensione delle strutture e la presenza di quelle di rango elevato a favorire il turismo. 14. L’offerta a livello provinciale Considerando il livello provinciale la provincia di Bolzano è, nell’anno 2012, quella con il maggiore numero di posti letto alberghieri (151.462) seguita da quella di Rimini (146.940), da quella di Roma (127.217), da quella di Venezia (95.415), e da quelle di Trento, Milano, Napoli, Firenze, Verona e Olbia-Tempio. Seguono altre dieci province caratterizzate dalla forte presenza di turismo balneare con le sole eccezioni di Torino (15ma) e di Siena (18ma). Le ultime province della graduatoria sono quelle del Medio Campidano (1.215 posti letto ogni mille abitanti), di Isernia (1.360), di Enna (1.630), di Biella (1.435) e di Lodi (1900). Rapportando il numero dei posti letto alla popolazione, la provincia Rimini si colloca nettamente al primo posto con 456,7 letti ogni 1.000 abitanti, seguita dalla, provincia di Bolzano con 300,1, da quella di OlbiaTempio (287,4), da Aosta (181,4) e da Trento (179,6). In questa particolare graduatoria che tiene conto della popolazione, Venezia si colloca in 7ma posizione (112,7), Firenze in 32ma posizione (46,1), Roma in 46ma (31,8), Milano in 58ma (25,5), Napoli in 65ma (22,7), Torino in 79ma (17,5). La media nazionale è di 37,9 posti letto ogni mille abitanti; le province con la minore incidenza di posti letto alberghieri per abitanti sono Barletta-Andria-Trani (5,8 letti ogni mille abitanti), Caltanissetta (6,9), Monza e Brianza (7,1). Cremona (7,3), Biella (7,8) e Prato (6,9). Per le variazioni percentuali ci siamo limitati ad analizzare gli ultimi tre anni (2010-2012), per i quali le classificazioni sono omogenee per l’aggiunta di nuove province. Nel corso degli ultimi due anni, dal 2010 al 2012, a testimonianza del fatto che qualcosa sta cambiando, sette province delle prime venti province vedono diminuire il numero dei posti letto alberghieri: Roma (-1,0%), Trento (-0,5%), Firenze (-0,2%), Forlì-Cesena (-,3%), Brescia (-1,2%), Siena (-0,6%) e Messina (-2.0%). VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 81 Le province che hanno visto aumentare di più il numero dei posti letto in termini percentuali nel biennio 2010-2012 sono Cremona (tma 6,57%), Varese (tma 5,48%), Ferrara (tma 4,73%), Treviso (tma 4,70%) e Mantova (tma 4,59%). Tab. 17 - Rank delle province italiane per densità dell’offerta. Numero dei posti letto ogni 1.000 abitanti. Anno 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 Rimini Bolzano-Bozen Olbia-Tempio Aosta Trento Vibo-Valentia Venezia Siena Ravenna Forlì-Cesena Sondrio Ogliastra Belluno Savona Livorno Grosseto Verbano Cusio Ossola Ascoli Piceno Matera Crotone Teramo Nuoro Pistoia Lucca Imperia Pesaro e Urbino Cosenza Catanzaro Verona Udine Gorizia Firenze Sassari Foggia Cagliari Messina L'Aquila 456,7 300,1 287,4 181,4 179,6 149,3 112,7 109,8 109,8 108,8 103,5 102,4 98,3 93,1 91,3 90,1 82,8 70,0 67,6 67,3 65,7 63,4 62,4 61,1 61,1 58,4 57,1 51,4 48,2 47,5 46,5 46,1 46,1 45,5 45,1 44,8 43,0 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 Numero dei posti letto per 1.000 abitanti Perugia 38,0 74 Modena Media nazionale 37,9 75 Terni Trapani 37,3 76 Novara Ancona 35,0 77 Trieste La Spezia 34,8 78 Taranto Ragusa 34,5 79 Torino Lecce 34,4 80 Rieti Brescia 33,9 81 Vicenza Massa-Carrara 33,8 82 Pordenone Roma 31,8 83 Isernia Padova 30,8 84 Reggio di Calabria Salerno 29,3 85 Alessandria Pisa 29,0 86 Varese Parma 28,3 87 Bergamo Agrigento 27,8 88 Rovigo Pescara 27,7 89 Piacenza Brindisi 27,5 90 Vercelli Frosinone 27,1 91 Reggio nell'Emilia Siracusa 26,8 92 Medio Campidano Bologna 26,3 93 Catania Como 25,7 94 Bari Milano 25,5 95 Lecco Potenza 25,3 96 Treviso Chieti 23,7 97 Pavia Carbonia-Iglesias 23,7 98 Asti Oristano 23,5 99 Mantova Cuneo 23,4 100 Avellino Arezzo 23,1 101 Benevento Napoli 22,7 102 Lodi Palermo 22,5 103 Enna Latina 21,7 104 Caserta Genova 21,4 105 Prato Viterbo 21,3 106 Biella Fermo 21,2 107 Cremona Campobasso 20,9 108 Monza e Brianza Macerata 20,2 109 Caltanissetta Ferrara 19,5 110 Barletta-Andria-Trani 19,4 18,9 18,5 18,4 18,2 17,5 17,2 16,1 15,7 15,7 15,4 14,9 14,8 13,4 13,1 13,1 13,0 12,7 12,0 11,9 11,7 11,0 10,8 10,0 9,9 9,1 9,0 8,7 8,4 8,1 7,9 7,9 7,8 7,3 7,1 6,9 5,8 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT La media italiana rileva un valore leggermente negativo (tma -0,06%) che ben 48 province rilevano un tasso medio annuo negativo dal -0,08% medio annuo della provincia di Vibo Valentia al tma del -14,01% di quella del Medio Campidano, al tma del -10,29% di quella di Savona ed al tma del -6,93% di quella di Enna. Fra le province con tasso negativo vi sono anche quelle di Firenze, Bologna, Trento, Palermo, Roma, Genova, Catania, Ancona. Si ricorda che nella precedente edizione del rapporto di questo rapporto (VI, 2010), con riferimento al periodo 1995-2008, quando il numero totale delle, province era 107 e non 110 come è oggi, le prime dieci province per incremento del numero dei posti letto erano tutte appartenenti al Mezzogiorno, mentre oggi le prime sette appartengono al Centro Nord mentre l’ottava è Carbonia-Iglesias (4,48%), la nona Ragusa (4,09%) e la decima Foggia (3,92%). 82 L'evoluzione del sistema alberghiero L’offerta ricettiva è abbastanza concentrata a livello territoriale con le prime venti province che dispongono del 55,5% dei posti letto disponibili in Italia; le prime dieci province raccolgono il 40,0% del numero dei posti letto nazionali e le prime quindici quasi la metà, il 48,9%. Considerando il numero degli esercizi la loro concentrazione appare maggiore di quella del numero dei posti letto. Il 50,2% degli alberghi italiani si trova in 15 province; quasi un terzo (31,4%) nelle prime cinque province che, nell’ordine sono, Bolzano (12,5% del numero degli alberghi esistenti in Italia), Rimini (6,7%), Trento (4,5%), Roma (4,5%) e Venezia (3,6%). Appare evidente il gran numero di alberghi esistenti nella provincia di Bolzano (4.209 nell’anno 2012), associato alla loro piccola dimensione; il numero delle camere per esercizio, infatti, è di 36 letti ad esercizio, contro i 66,7 letti per albergo riscontrabili a livello nazionale. Per comprendere la particolarità della provincia di Bolzano, riconosciuta come una delle province con più movimento di presenze e di maggiore qualità del turismo italiano, basti pensare che la seconda provincia per numero di alberghi è quella ritenuta più turistica, Rimini, con un numero di strutture del 46% inferiore, ma con un numero di camere minore solo del 3,0%; infatti la dimensione media degli alberghi della provincia romagnola è di 64,6 camere ad esercizio. Graf. 47 - Rank delle province italiane per incidenza della offerta alberghiera per esercizi, letti e camere. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Considerando il sistema alberghiero in rapporto alla dimensione, Bolzano (36 letti) è la 108ma provincia italiana seguita solo da La Spezia (35,2), Asti (34,2) e Vercelli (33,0). Il rank completo delle 110 province per numero di esercizi e di posti letto è riportato nelle tabelle a seguire. Il rapporto tra il numero di letti e la popolazione evidenzia che 38 province hanno una disponibilità alberghiera superiore al dato medio nazionale; 13 di tali realtà sono localizzate nel Mezzogiorno, 10 nel Nord est, 10 nel Centro e 5 nel Nord ovest. La dimensione media degli esercizi, valutata in termini di letti per esercizio alberghiero, oscilla da un minino di 33,0 (Provincia di Vercelli) ad un massimo di 198,2 (Provincia di Crotone), con una media nazionale di 66,7. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 83 Tab. 18 - Esercizi - Offerta alberghiera provinciale. Valori assoluti, distribuzione fra categorie nell’anno 2012 e variazione media annua 2010-2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 Province Totale Bolzano-Bozen Rimini Trento Roma Venezia Napoli Brescia Verona Milano Savona Firenze Torino Ravenna Salerno Forlì-Cesena Aosta Perugia Belluno Lucca Udine Siena Sondrio Genova Messina Livorno Cosenza Foggia Bologna Cuneo Teramo Imperia Pesaro e Urbino Grosseto Olbia-Tempio Bergamo Lecce Vicenza Pistoia Padova Como L'Aquila Verbano Cusio Ossola Parma Modena Frosinone Palermo Ancona La Spezia Latina Ascoli Piceno Cagliari Vibo-Valentia Trapani Pisa Varese Arezzo Treviso Bari Potenza Chieti Massa-Carrara Catania Catanzaro Alessandria 4.209 2.273 1.527 1.380 1.216 951 736 665 648 622 567 562 558 520 508 482 457 438 438 431 423 394 381 374 373 339 329 324 316 305 293 293 290 290 288 282 279 269 261 251 239 238 236 234 231 221 219 217 199 198 186 186 184 172 171 166 165 164 157 155 143 138 138 137 5L e 5 stelle 0,5 0,1 0,3 2,2 1,6 3,3 1,5 0,8 2,5 0,5 3,4 0,4 0,7 3,8 0,0 0,6 0,7 0,7 1,8 0,2 2,4 0,3 1,3 4,8 1,1 1,5 1,5 0,3 0,6 0,3 0,7 0,7 2,4 5,2 0,0 2,1 0,0 0,7 4,2 1,6 0,8 0,8 0,4 0,0 0,4 0,9 0,0 0,0 0,0 0,0 3,8 1,6 1,1 2,3 0,0 0,0 2,4 4,9 1,3 0,6 0,0 0,7 3,6 0,7 4 stelle 9,2 6,4 11,3 23,6 17,8 28,9 17,9 13,4 32,4 4,7 22,6 13,2 12,7 25,2 7,7 9,5 14,4 8,2 13,5 11,6 17,0 9,9 13,9 26,7 9,7 25,4 17,9 22,2 11,1 8,2 7,5 9,9 10,7 34,5 13,9 30,5 13,3 15,6 28,7 15,1 13,4 9,2 14,0 12,0 10,0 26,7 14,6 6,9 16,6 12,6 26,9 18,3 20,1 14,5 26,9 24,1 26,7 40,2 12,7 16,8 6,3 26,1 23,9 20,4 3 stelle e R.T.A. 56,1 60,9 61,0 39,4 55,0 47,0 50,5 42,4 38,0 53,4 41,6 54,4 67,9 54,6 69,3 56,0 48,4 53,0 59,1 51,0 60,5 57,9 34,1 48,9 65,4 50,4 54,7 47,5 53,8 59,7 54,3 59,7 56,9 53,1 55,9 56,0 34,8 58,0 45,6 43,4 57,3 53,4 52,5 56,0 59,7 44,3 60,7 45,2 44,7 61,6 48,9 68,8 56,0 64,0 48,0 49,4 44,2 46,3 51,6 56,8 54,5 55,1 55,1 39,4 2 stelle 1 stella Totale 25,6 22,7 16,0 22,4 15,0 11,7 17,7 29,6 13,7 29,3 19,8 17,3 14,2 11,0 17,1 25,9 26,9 23,1 17,8 22,5 13,9 21,8 32,5 11,5 16,9 13,9 15,5 17,9 21,5 13,1 18,8 21,8 18,6 6,6 15,3 8,2 30,5 18,2 12,6 22,7 18,0 21,4 22,0 27,8 22,1 16,7 18,3 33,6 30,2 21,2 9,7 7,0 14,1 12,2 12,9 18,1 20,0 7,9 22,9 18,7 28,7 10,1 12,3 18,2 8,6 9,8 11,3 12,3 10,5 9,1 12,4 13,8 13,4 12,2 12,7 14,8 4,5 5,4 5,9 7,9 9,6 15,1 7,8 14,6 6,1 10,2 18,1 8,0 7,0 8,8 10,3 12,0 13,0 18,7 18,8 7,8 11,4 0,7 14,9 3,2 21,5 7,4 8,8 17,1 10,5 15,1 11,0 4,3 7,8 11,3 6,4 14,3 8,5 4,5 10,8 4,3 8,7 7,0 12,3 8,4 6,7 0,6 11,5 7,1 10,5 8,0 5,1 21,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T.v.m.a. 2012/2010 -0,5 0,0 -0,8 -0,2 0,8 0,6 -1,8 1,2 1,1 -3,6 -0,4 0,2 -0,4 0,3 -1,1 -0,7 -1,2 -0,2 -0,8 -1,0 -0,8 -1,0 -1,9 -3,2 1,0 0,1 0,9 -1,5 0,2 -3,0 0,2 -2,8 -0,3 0,2 -0,7 -0,2 0,2 -1,6 -0,4 -0,4 -1,4 -1,6 0,4 -1,7 0,4 0,9 -2,6 0,7 0,8 -2,7 0,3 -0,3 -1,6 0,9 0,0 3,2 1,2 0,6 -1,6 0,3 -2,0 0,7 -2,1 -0,4 84 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 L'evoluzione del sistema alberghiero Province Totale Viterbo Reggio nell'Emilia Pavia Siracusa Gorizia Macerata Agrigento Reggio di Calabria Novara Sassari Pordenone Ferrara Nuoro Lecco Mantova Pescara Terni Brindisi Taranto Piacenza Ragusa Caserta Trieste Matera Campobasso Avellino Vercelli Rovigo Ogliastra Asti Monza e Brianza Oristano Carbonia-Iglesias Benevento Crotone Rieti Fermo Cremona Barletta-Andria-Trani Biella Medio Campidano Isernia Lodi Prato Enna Caltanissetta Italia 135 133 131 127 122 122 119 119 118 117 105 104 102 101 101 101 97 96 96 92 91 89 84 81 80 79 70 68 65 63 61 61 60 58 58 57 56 46 44 36 32 28 27 23 22 15 33.728 5L e 5 stelle 0,0 0,0 0,0 3,1 0,0 0,0 1,7 4,2 0,8 1,7 0,0 1,0 0,0 0,0 1,0 2,0 0,0 7,3 5,2 0,0 3,3 0,0 1,2 3,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,6 0,0 1,7 0,0 0,0 1,8 0,0 0,0 0,0 0,0 3,6 0,0 0,0 0,0 0,0 1,2 4 stelle 14,8 11,3 11,5 26,0 14,8 13,9 26,9 29,4 20,3 25,6 15,2 12,5 21,6 11,9 11,9 19,8 11,3 41,7 42,7 15,2 41,8 27,0 15,5 34,6 21,3 16,5 10,0 16,2 24,6 14,3 26,2 23,0 18,3 24,1 36,2 17,5 17,9 34,8 45,5 19,4 15,6 28,6 22,2 39,1 31,8 33,3 15,9 3 stelle e R.T.A. 57,0 58,6 46,6 51,2 59,0 63,9 53,8 49,6 53,4 59,8 54,3 56,7 52,0 55,4 46,5 52,5 59,8 41,7 43,8 43,5 44,0 58,4 38,1 51,9 50,0 59,5 45,7 57,4 67,7 71,4 54,1 52,5 65,0 53,4 55,2 57,9 57,1 47,8 45,5 50,0 43,8 32,1 40,7 39,1 45,5 46,7 53,5 2 stelle 1 stella Totale 18,5 18,0 19,1 12,6 14,8 12,3 13,4 13,4 16,9 11,1 15,2 19,2 20,6 12,9 22,8 12,9 22,7 8,3 8,3 17,4 8,8 13,5 20,2 4,9 23,8 16,5 22,9 8,8 4,6 6,3 13,1 18,0 10,0 12,1 6,9 17,5 10,7 8,7 9,1 13,9 18,8 21,4 11,1 17,4 22,7 0,0 19,3 9,6 12,0 22,9 7,1 11,5 9,8 4,2 3,4 8,5 1,7 15,2 10,6 5,9 19,8 17,8 12,9 6,2 1,0 0,0 23,9 2,2 1,1 25,0 4,9 5,0 7,6 21,4 17,6 3,1 7,9 6,6 4,9 6,7 8,6 1,7 7,0 12,5 8,7 0,0 16,7 21,9 14,3 25,9 4,3 0,0 20,0 10,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T.v.m.a. 2012/2010 0,0 -1,1 2,4 1,2 0,8 -0,4 0,9 -0,8 -0,8 -2,5 -0,5 1,5 -2,8 -1,0 0,5 2,0 -4,3 3,3 -0,5 -2,1 2,9 -0,6 0,6 3,2 -0,6 -0,6 2,2 1,5 1,6 0,0 -1,6 3,4 3,5 0,0 0,0 -0,9 -2,6 2,2 2,4 0,0 -4,4 1,8 -1,8 2,2 0,0 0,0 -0,4 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 19 - Letti - Offerta alberghiera provinciale. Numero dei posti letto in valori assoluti, distribuzione percentuale fra categorie nell’anno 2012, variazione media annua 2010-2012 Province 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Bolzano Rimini Roma Venezia Trento Milano Napoli Firenze Verona Olbia-Tempio Forlì-Cesena Totale 151.462 146.949 127.217 95.415 94.242 77.596 69.359 44.885 43.391 43.248 42.523 5L e 5 stelle 1,4 0,3 6,7 4,7 0,4 5,6 5,7 7,0 1,0 7,6 0,0 4 stelle 18,0 11,4 49,1 30,9 18,6 57,0 49,8 43,6 33,1 48,3 13,6 3 stelle e R.T.A. 57,4 68,1 32,0 51,3 66,8 31,1 35,4 37,3 43,5 42,6 74,8 2 stelle 1 stella Totale 17,9 15,5 9,0 8,9 9,8 3,6 5,8 8,7 17,4 1,4 9,1 5,3 4,7 3,2 4,1 4,4 2,7 3,3 3,3 4,9 0,1 2,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T.v.m.a. 2012/2010 0,1 0,5 -1,0 0,6 -0,5 0,1 0,8 -0,2 2,1 2,2 -1,3 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 Province Totale Ravenna Brescia Cosenza Torino Salerno Livorno Siena Messina Foggia Padova Palermo Lecce Savona Bologna Udine Perugia Cagliari Vibo-Valentia Lucca Aosta Pesaro e Urbino Belluno Teramo Grosseto Sondrio Catanzaro Genova Pistoia Ancona Trapani Sassari Como Ascoli Piceno Bari Bergamo Vicenza Cuneo Matera Frosinone Modena Verbano Cusio Ossola Imperia Varese L'Aquila Catania Agrigento Parma Pisa Latina Crotone Brindisi Siracusa Taranto Ragusa Nuoro Potenza Treviso Chieti Pescara Reggio di Calabria Arezzo La Spezia Caserta Ferrara Novara Massa-Carrara Viterbo 42.254 41.949 40.788 39.373 32.017 30.615 29.284 29.118 28.455 28.387 27.940 27.587 26.168 25.658 25.430 24.919 24.838 24.404 23.743 23.001 21.159 20.652 20.122 19.871 18.714 18.495 18.300 17.972 16.608 16.034 15.110 15.071 14.722 14.648 14.555 13.795 13.739 13.535 13.358 13.270 13.269 13.110 12.884 12.841 12.823 12.404 12.111 11.909 11.795 11.494 11.029 10.730 10.662 10.610 10.089 9.557 9.451 9.212 8.730 8.469 7.947 7.632 7.148 6.906 6.750 6.745 6.678 5L e 5 stelle 1,0 3,4 1,6 1,1 6,6 3,4 4,4 10,2 3,1 8,3 1,2 1,3 0,8 0,9 0,8 1,3 7,8 0,4 2,4 1,5 0,7 3,1 1,4 4,4 0,5 3,2 5,3 2,7 0,0 2,9 1,8 5,2 0,0 3,6 0,0 0,0 1,0 2,7 2,2 0,0 3,4 2,9 0,0 1,0 1,6 4,2 1,8 3,7 0,0 0,0 13,1 7,7 10,9 4,7 0,0 1,0 2,3 0,9 2,4 6,4 0,0 0,0 0,0 0,8 1,3 0,0 0,0 4 stelle 21,0 38,0 43,5 29,8 36,8 18,4 27,2 45,3 33,3 47,1 41,9 41,7 10,8 50,5 23,3 28,0 63,3 24,1 25,0 18,9 13,7 18,9 19,3 20,3 15,4 40,4 37,6 34,1 25,6 34,2 46,8 36,3 18,3 54,5 32,3 32,7 19,7 49,7 16,3 28,3 31,2 19,9 57,8 22,2 45,1 54,6 32,7 35,3 29,5 67,6 46,6 53,4 58,4 37,7 54,7 28,5 51,3 22,9 30,7 39,6 38,2 15,5 57,4 15,9 40,6 9,5 30,8 3 stelle e R.T.A. 67,8 47,2 48,5 56,4 49,2 68,5 57,8 36,9 54,3 38,4 49,7 54,3 64,0 38,1 58,4 52,6 25,6 69,7 60,4 61,5 67,4 56,2 65,3 62,1 65,2 52,5 33,5 52,6 59,6 57,1 49,2 42,5 66,5 39,5 51,2 38,7 60,5 46,0 65,7 55,5 51,2 60,7 34,6 62,9 48,0 37,2 49,3 53,4 52,6 30,9 38,5 32,9 29,3 55,2 39,5 53,5 36,1 61,5 59,2 45,6 45,4 55,7 37,8 70,8 46,6 65,2 54,5 2 stelle 1 stella Totale 8,3 6,8 4,6 8,3 5,3 7,5 8,1 5,5 6,8 4,5 4,7 2,0 18,6 6,4 11,6 14,6 1,8 4,9 9,0 15,2 14,5 15,5 7,0 9,3 14,1 2,5 16,2 8,2 12,2 3,9 2,1 10,4 13,7 2,3 9,4 19,1 12,2 0,8 13,1 14,8 8,7 9,6 4,3 9,7 3,5 3,3 11,0 5,3 14,9 1,3 1,6 4,1 1,5 2,0 4,9 13,1 8,3 12,1 3,9 7,1 11,8 21,1 4,5 9,5 7,5 19,3 9,9 1,9 4,6 1,8 4,4 2,1 2,2 2,4 2,2 2,5 1,8 2,5 0,8 5,8 4,1 6,0 3,5 1,5 0,8 3,2 2,9 3,7 6,2 7,0 4,0 4,9 1,5 7,3 2,5 2,6 1,9 0,2 5,6 1,6 0,1 7,1 9,6 6,6 0,7 2,7 1,4 5,5 6,9 3,3 4,1 1,7 0,7 5,2 2,3 3,0 0,1 0,2 1,9 0,0 0,3 0,9 3,9 2,1 2,7 3,7 1,2 4,6 7,8 0,3 3,0 4,1 6,0 4,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 85 T.v.m.a. 2012/2010 0,2 -1,2 1,1 0,7 0,7 2,7 -0,6 -2,0 3,9 0,7 -1,0 0,4 -10,3 -0,4 0,6 -0,1 0,2 -0,1 -0,9 0,2 -3,4 0,6 -0,4 1,8 -0,8 -2,8 -1,2 -1,8 -2,0 0,0 -2,9 2,1 -4,9 3,3 0,3 0,3 0,4 2,5 0,1 0,1 -1,0 -5,5 5,5 -0,2 -1,3 0,5 1,0 0,3 0,2 -0,5 1,8 1,5 1,5 4,1 -1,9 -1,4 4,7 -0,2 1,1 -1,3 4,5 -1,4 -5,5 4,7 1,4 -1,4 0,0 86 L'evoluzione del sistema alberghiero Province 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Reggio nell'Emilia Gorizia Macerata Alessandria Monza e Brianza Ogliastra Pavia Pordenone Campobasso Terni Trieste Avellino Oristano Mantova Piacenza Fermo Lecco Rovigo Carbonia-Iglesias Rieti Cremona Benevento Vercelli Barletta-Andria-Trani Asti Prato Caltanissetta Lodi Biella Enna Isernia Medio Campidano Italia Totale 6.574 6.514 6.467 6.365 5.951 5.870 5.348 4.892 4.740 4.307 4.291 3.876 3.845 3.726 3.724 3.708 3.703 3.179 3.049 2.664 2.601 2.492 2.307 2.289 2.155 1.942 1.897 1.871 1.430 1.412 1.370 1.215 2.250.704 5L e 5 stelle 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,5 0,0 3,1 0,3 0,0 0,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,8 0,0 2,8 4 stelle 25,2 27,5 24,5 38,7 51,7 66,0 21,3 28,0 30,2 21,6 36,8 34,5 47,3 27,5 30,9 28,3 22,4 23,3 39,8 35,3 61,9 52,6 17,4 61,1 28,9 65,7 69,7 44,1 40,6 50,2 53,7 25,4 32,7 3 stelle e R.T.A. 59,4 60,3 62,7 39,2 42,4 31,8 56,8 56,8 57,8 61,4 41,0 54,0 41,1 50,1 46,9 62,6 56,2 66,4 53,5 54,4 30,9 36,2 56,3 34,7 62,2 28,0 26,7 43,6 43,7 40,1 26,9 54,7 51,5 2 stelle 1 stella Totale 10,7 7,4 6,8 10,6 4,3 1,6 10,5 8,7 10,5 14,4 10,1 8,1 7,0 12,7 10,1 4,3 8,1 5,1 5,1 7,6 2,4 6,3 15,0 4,2 4,2 5,1 0,0 2,5 9,6 9,7 11,2 12,2 9,3 4,7 4,7 6,0 11,2 1,6 0,6 11,4 6,4 1,5 2,6 10,5 3,4 1,5 9,4 12,1 4,0 13,3 5,2 1,6 2,6 4,7 4,0 11,3 0,0 4,7 1,2 3,6 9,8 6,1 0,0 5,5 7,7 3,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T.v.m.a. 2012/2010 0,0 0,1 -0,7 0,8 -0,9 0,5 0,7 -1,5 -2,9 -2,1 0,7 -0,4 2,8 4,6 0,0 -0,6 -2,1 1,6 4,5 -0,1 6,6 1,5 1,3 1,7 0,8 0,2 -0,4 -0,8 -0,2 -6,9 0,4 0,0 -0,06 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 20 - Camere - Offerta alberghiera provinciale. Numero dei posti letto in valori assoluti, distribuzione percentuale fra categorie nell’anno 2012, variazione media annua 2010-2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 Province Totale Rimini Bolzano-Bozen Roma Venezia Trento Milano Napoli Verona Ravenna Brescia Firenze Torino Forlì-Cesena Cosenza Olbia-Tempio Padova Savona Salerno Bologna Messina Siena Lecce Foggia Perugia Livorno Palermo 78.594 74.203 62.844 49.740 47.998 38.437 35.078 22.113 20.695 20.684 20.527 18.895 18.646 18.374 17.222 16.798 14.600 14.380 13.692 13.472 13.352 12.945 12.756 12.605 12.280 12.054 5L e 5 stelle 0,3 1,4 6,4 4,8 0,4 4,9 5,8 1,0 0,9 2,9 5,7 1,0 0,0 1,7 8,6 8,6 0,7 6,0 0,9 10,0 3,8 1,4 3,3 1,3 3,7 1,4 4 stelle 10,4 19,1 49,1 30,2 18,5 56,8 49,3 32,4 21,2 36,0 44,6 29,6 13,5 40,1 49,6 45,7 9,9 38,3 50,0 43,9 25,9 40,5 32,0 28,2 19,3 42,8 3 stelle e R.T.A. 67,7 56,1 31,6 51,2 66,3 31,2 35,5 43,6 67,0 47,7 37,2 55,4 73,5 50,7 39,9 39,3 65,3 47,6 38,5 36,8 59,3 54,9 53,7 51,3 65,7 47,5 2 stelle 1 stella Totale 16,4 18,2 9,4 9,5 10,1 4,0 6,1 17,5 8,8 7,6 9,0 8,9 10,3 5,4 1,8 4,6 18,3 5,7 6,4 6,6 8,4 2,4 7,7 15,4 8,8 5,3 5,2 5,1 3,5 4,3 4,7 3,0 3,3 5,5 2,1 5,8 3,5 5,1 2,7 2,0 0,1 1,8 5,7 2,4 4,1 2,7 2,6 0,9 3,2 3,9 2,6 3,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T.v.m.a. 2012/2010 0,0 0,0 -0,8 1,0 -0,4 0,2 0,4 2,0 0,3 -1,6 0,0 0,2 -0,1 0,2 1,8 0,0 -2,1 -0,5 -0,3 -3,7 -0,9 0,8 3,1 0,0 0,8 -1,1 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 Province Totale Udine Vibo-Valentia Lucca Aosta Cagliari Teramo Pesaro e Urbino Genova Belluno Sondrio Pistoia Grosseto Catanzaro Ancona Vicenza Frosinone Bergamo Como Imperia Bari Modena Cuneo Verbano Cusio Ossola Parma Trapani Varese L'Aquila Ascoli Piceno Sassari Latina Catania Agrigento Pisa Treviso Brindisi Chieti Nuoro Matera Siracusa Taranto Crotone Ragusa Pescara La Spezia Potenza Arezzo Reggio di Calabria Caserta Novara Reggio nell'Emilia Alessandria Viterbo Massa-Carrara Ferrara Gorizia Monza e Brianza Pavia Macerata Ogliastra Pordenone Campobasso Terni Trieste Mantova Piacenza Avellino Lecco 12.044 11.861 11.583 10.865 10.562 10.069 10.053 9.904 9.863 9.187 8.865 8.727 8.319 7.675 7.370 7.299 7.256 7.233 7.096 7.033 6.959 6.909 6.902 6.901 6.878 6.653 6.358 6.238 6.182 6.001 5.980 5.539 5.395 5.308 4.798 4.648 4.627 4.603 4.553 4.288 4.241 4.179 4.122 4.116 4.010 3.855 3.654 3.632 3.452 3.444 3.362 3.119 3.062 3.048 3.014 2.903 2.846 2.827 2.591 2.488 2.418 2.289 2.093 1.994 1.969 1.887 1.868 5L e 5 stelle 0,8 0,4 2,0 1,6 7,8 1,4 0,8 5,1 3,2 0,5 2,6 4,5 3,2 0,0 0,0 2,1 0,0 4,9 2,7 4,1 0,0 1,0 3,2 1,6 2,2 0,0 0,7 0,0 1,8 0,0 1,7 4,2 3,9 2,2 11,8 0,9 0,0 2,7 7,4 7,5 0,0 5,6 2,6 0,0 1,0 0,0 4,9 0,0 0,9 0,0 0,5 0,0 0,0 0,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,6 0,4 0,0 0,0 0,0 4 stelle 22,3 22,5 24,7 20,2 62,6 17,3 13,8 36,3 16,3 15,1 31,8 20,5 40,5 26,5 30,8 16,1 32,3 35,7 18,9 53,0 27,3 19,5 30,4 31,4 33,6 56,9 21,4 19,5 47,2 29,2 45,2 50,6 36,3 49,5 48,7 23,5 55,9 52,9 45,8 59,1 67,6 38,1 32,7 14,9 27,2 36,2 38,5 58,0 39,2 26,1 36,7 29,2 8,5 18,4 26,2 48,0 20,9 26,4 64,6 28,8 30,6 21,1 37,5 25,7 29,4 35,2 23,4 3 stelle e R.T.A. 57,7 71,1 60,4 57,5 25,3 65,8 66,9 33,9 55,1 63,5 54,3 60,3 51,5 58,6 38,4 65,6 51,2 42,8 61,2 40,2 55,4 59,4 50,7 50,0 56,9 34,6 63,1 64,9 48,1 50,5 47,9 40,3 51,2 37,0 37,3 60,3 37,3 42,6 38,9 31,3 30,7 53,0 56,5 55,3 54,3 46,9 47,4 37,1 46,4 58,9 39,1 53,9 63,5 65,7 60,0 45,3 57,2 59,6 33,0 54,4 56,5 60,4 40,8 50,4 48,1 53,4 55,5 2 stelle 1 stella Totale 12,5 4,9 9,6 17,3 2,4 7,8 15,0 16,6 17,6 15,4 8,7 10,2 2,8 11,8 20,5 13,5 9,5 10,7 9,8 2,6 15,8 13,0 9,5 11,7 4,8 5,0 10,3 13,9 2,6 16,9 3,5 4,1 6,0 9,1 1,9 12,4 5,8 1,0 5,0 2,1 1,5 2,9 4,5 21,5 13,3 12,4 8,0 4,7 7,9 10,2 12,1 11,6 21,8 10,9 8,4 5,0 9,9 7,2 1,7 9,7 11,4 15,5 9,7 13,2 10,0 8,3 8,2 6,8 1,0 3,3 3,4 1,8 7,7 3,5 8,1 7,7 5,5 2,6 4,5 1,8 3,0 10,3 2,6 7,0 6,0 7,3 0,1 1,6 7,0 6,2 5,3 2,5 3,5 4,4 1,6 0,3 3,4 1,6 0,9 2,6 2,2 0,3 2,8 1,1 0,7 2,9 0,0 0,2 0,4 3,8 8,2 4,2 4,5 1,2 0,2 5,6 4,7 11,7 5,3 6,2 4,1 5,5 1,7 12,0 6,8 0,7 7,1 1,6 3,0 10,4 10,3 12,5 3,1 13,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 87 T.v.m.a. 2012/2010 -0,1 -0,7 -0,1 -0,1 0,1 -0,6 -3,0 -1,0 0,2 -0,9 -1,6 2,8 -2,6 -3,1 0,3 0,1 0,2 2,0 -2,5 3,6 -0,7 -0,4 -0,7 0,6 -0,9 5,4 -0,6 -4,8 -3,0 0,0 -1,9 0,0 0,1 4,0 2,8 -0,3 -2,0 0,9 -1,0 -0,3 -0,3 4,0 1,2 1,0 -1,2 3,8 -1,5 -2,8 1,3 0,5 1,0 0,0 -1,7 3,1 -0,6 -1,1 0,5 -1,7 0,9 -1,4 -2,6 -2,1 0,7 4,5 -0,4 -1,9 -2,7 88 L'evoluzione del sistema alberghiero Province 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Oristano Rovigo Fermo Carbonia-Iglesias Cremona Benevento Rieti Vercelli Barletta-Andria-Trani Asti Prato Lodi Caltanissetta Biella Isernia Enna Medio Campidano Italia Totale 1.754 1.636 1.536 1.497 1.327 1.321 1.255 1.218 1.160 1.058 927 900 827 758 731 721 609 1.093.286 5L e 5 stelle 3,4 0,0 1,2 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 0,0 0,0 2,7 4 stelle 49,7 22,7 31,7 36,5 60,7 53,4 35,4 14,4 59,6 26,4 64,6 44,0 63,8 41,3 51,7 46,6 21,3 32,0 3 stelle e R.T.A. 37,6 64,9 57,5 55,9 31,7 35,4 53,3 56,1 35,0 64,3 28,7 41,9 31,3 42,7 28,5 43,1 56,0 51,2 2 stelle 1 stella Totale 7,2 5,8 5,1 5,5 3,0 6,2 8,2 16,5 5,4 5,3 5,4 2,7 0,0 9,6 11,8 10,3 12,3 10,1 2,1 6,6 4,6 2,0 4,7 3,9 3,1 13,1 0,0 4,1 1,3 11,4 4,8 6,3 5,5 0,0 10,3 4,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 T.v.m.a. 2012/2010 2,7 1,6 0,8 3,9 6,5 1,0 -0,4 0,7 0,9 0,8 0,3 -0,6 -0,4 -0,3 0,1 -8,1 -8,2 -0,1 Fonte: elaborazioni su dati Istat Le prime dieci province per dimensione alberghiera sono tutte collocate nel Mezzogiorno dal caso della provincia di Crotone e della provincia di Matera (167,1 letti ad esercizio, al caso di Cosenza (120,3). Milano si colloca in undicesima posizione con 119,7 letti ad albergo. Raggruppando gli alberghi a quattro e cinque stelle e quelli ad una e due stelle e riclassificando le varie province, quelle con la maggiore incidenza dei posti letto degli alberghi del primo gruppo, che in prima approssimazione può essere considerato quello di maggiore qualità, sono Cagliari con il 71,2% del totale, Caltanissetta con il 69,7%, Taranto con il 69,2%; altre 26 province presentano una prevalente incidenza (superiore al 50%) dei letti alberghieri per tale tipologia, fra le quali la provincia di Bari (58,1%), quelle di Roma (55,8%), quelle di Bologna (51,4%) e di Firenze (50,6%). Le province con la minore incidenza di posti letto di alberghi a 4 e 5 stelle sono Massa Carrara (9,5%), Savona (11,6%) e Rimini (11,7%). Le media nazionale di incidenza degli alberghi a quattro e cinque stelle è il 35,6%. Le province che non dispongono neppure di un albergo a cinque stelle sono 39. Gli alberghi a 3 stelle (insieme alle RTA) sono la struttura portante del sistema alberghiero italiano con il 51,5% del totale dei letti alberghieri esistenti. Le province con la maggiore densità di tali strutture sono quella di Forlì-Cesena, con i tre quarti (74,8%) dei posti letto che appartengono a tale categoria, quella di Ferrara (70,8%), di Vibo Valentia (69,7%), di Livorno (68,5%) e di Rimini (68,1%). La prevalenza di tali strutture caratterizza il litorale emiliano-romagnolo e quello marchigiano. Gli alberghi più a buon mercato, ad una e due stelle, che in Italia sono ormai ridotti al 12,9% del totale in termini di posti letto, sono presenti per più di un quarto solo in quattro province: La Spezia (28,8%), Vicenza (28,6%), Vercelli (26,3%) e Massa Carrara (25,3%). Provincia Crotone Matera Olbia-Tempio Catanzaro Cagliari Vibo-Valentia Sassari Caltanissetta Palermo Cosenza Milano Ragusa Brindisi Taranto Padova Agrigento Nuoro Lecce Monza e Brianza Catania Roma Ogliastra Bari Trapani Foggia Pescara Siracusa Prato Forlì-Cesena Livorno Caserta Bologna Firenze Venezia Messina Ancona Ravenna Fonte: elaborazioni su dati Istat Rank 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 Dimensione media 198,2 167,1 149,1 134,0 133,5 131,2 129,1 126,5 126,4 120,3 119,7 116,6 114,9 111,1 108,8 104,2 98,9 97,8 97,6 92,9 92,2 90,3 89,3 87,1 86,5 86,4 84,5 84,4 83,7 82,1 80,3 79,2 79,2 78,5 77,9 75,8 75,7 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 Rank 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 Provincia Varese Ascoli Piceno Napoli Pesaro e Urbino Reggio di Calabria Torino Lodi Pisa Siena Grosseto Pistoia Media Italia Ferrara Fermo Teramo Verona Rimini Enna Oristano Trento Salerno Potenza Como Chieti Latina Campobasso Udine Frosinone Treviso Novara Brescia Modena Cremona Verbania Cusio Ossola Perugia Lucca L'Aquila Tab. 21 – Dimensione media (letti per esercizio) degli alberghi italiani nelle province. Anno 2012 Dimensione media 75,3 74,4 72,9 72,2 71,2 70,1 69,3 69,2 69,2 68,5 66,8 66,7 66,4 66,2 66,0 65,2 64,6 64,2 63,0 61,7 61,6 60,9 60,0 59,4 59,3 59,3 59,0 57,8 57,3 57,2 57,0 56,7 56,5 55,8 54,5 54,2 53,7 Rank 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Provincia Gorizia Macerata Barletta-Andria-Trani Parma Trieste Carbonia-Iglesias Bergamo Viterbo Vicenza Reggio nell'Emilia Avellino Isernia Genova Arezzo Aosta Sondrio Massa-Carrara Belluno Rovigo Rieti Pordenone Alessandria Imperia Terni Cuneo Benevento Savona Pavia Piacenza Biella Medio Campidano Mantova Lecco Bolzano-Bozen La Spezia Asti Vercelli 89 Dimensione media 53,4 53,0 52,0 51,3 51,1 50,8 50,5 49,5 49,4 49,4 49,1 48,9 48,0 47,9 47,7 47,5 47,2 47,2 46,8 46,7 46,6 46,5 44,7 44,4 43,5 43,0 42,1 40,8 40,5 39,7 38,0 36,9 36,7 36,0 35,2 34,2 33,0 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia L'ospitalità alberghiera 4 e 5 stelle Cagliari Caltanissetta Taranto Crotone Ogliastra Prato Milano Cremona Siracusa Barletta-Andria-. Brindisi Agrigento Bari Varese Caserta Isernia Olbia-Tempio Roma Messina Napoli Padova Nuoro Benevento Treviso Matera Monza e Brianza Bologna Firenze Oristano Enna Sassari Catania Reggio di Calabria Cosenza Lodi Catanzaro Salerno Palermo Lecce Genova Ragusa Novara Como Brescia Biella Carbonia-Iglesias Alessandria Pisa Trieste Arezzo Trapani Pistoia Foggia Venezia Media Italia Rieti 71,2 69,7 69,2 67,6 66,0 65,7 62,6 61,9 61,1 61,1 59,7 58,8 58,1 57,8 57,4 56,5 56,0 55,8 55,5 55,4 55,4 54,7 53,6 53,5 52,4 51,7 51,4 50,6 50,4 50,2 48,5 46,8 46,1 45,1 44,1 43,6 43,4 43,1 43,0 43,0 42,4 41,9 41,5 41,5 40,6 39,8 39,1 38,9 38,3 38,2 37,1 36,8 36,4 35,6 35,6 35,3 Fonte: elaborazioni su dati Istat 55 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 3 stelle e RTA Forlì-Cesena Ferrara Vibo-Valentia Livorno Rimini Ravenna Pesaro e Urbino Trento Ascoli Piceno Rovigo Frosinone Teramo Sondrio Massa-Carrara Savona L'Aquila Macerata Fermo Asti Grosseto Aosta Chieti Terni Imperia Cuneo Lucca Gorizia Ancona Reggio Emilia Pescara Udine Siena Campobasso Bolzano Trapani Pordenone Pavia Torino Vercelli Lecco Belluno La Spezia Modena Ragusa Medio Campidano Viterbo Rieti Foggia Lecce Avellino Carbonia-Iglesias Potenza Pisa Pistoia Latina Perugia 74,8 70,8 69,7 68,5 68,1 67,8 67,4 66,8 66,5 66,4 65,7 65,3 65,2 65,2 64,0 62,9 62,7 62,6 62,2 62,1 61,5 61,5 61,4 60,7 60,5 60,4 60,3 59,6 59,4 59,2 58,4 57,8 57,8 57,4 57,1 56,8 56,8 56,4 56,3 56,2 56,2 55,7 55,5 55,2 54,7 54,5 54,4 54,3 54,3 54,0 53,5 53,5 53,4 52,6 52,6 52,6 48 49 50 51 52 53 54 55 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 1 e 2 stelle La Spezia Vicenza Vercelli Massa-Carrara Savona Genova Bolzano Verona Piacenza Mantova Pavia Alessandria Belluno Lecco Trieste Rimini Medio Campidano Sondrio Cuneo Pesaro e Urbino Perugia Aosta Latina Udine Potenza Terni Isernia Bergamo Imperia Arezzo Modena Parma Como Frosinone Biella Reggio nell'Emilia Ascoli Piceno Pordenone Ancona Chieti Viterbo Trento Verbano C. Ossola Teramo L'Aquila Grosseto Venezia Media Italia Macerata Torino Ferrara Lodi Roma Lucca Gorizia Firenze 28,8 28,6 26,3 25,3 24,3 23,6 23,3 22,4 22,2 22,1 21,9 21,8 21,8 21,4 20,6 20,2 19,8 19,0 18,8 18,2 18,1 18,1 17,9 17,5 17,0 16,9 16,6 16,5 16,4 16,4 16,2 16,2 16,0 15,8 15,7 15,3 15,2 15,1 14,8 14,8 14,7 14,2 14,2 13,9 13,8 13,3 13,0 12,9 12,8 12,7 12,5 12,3 12,2 12,2 12,2 12,1 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 4 e 5 stelle Parma Verbania . Ossola Avellino Verona Pescara Vicenza Bergamo Siena Torino Piacenza Viterbo Campobasso Latina Potenza Perugia Fermo Asti Modena Pordenone Mantova Gorizia Lucca Ancona Medio Campidano Reggio nell'Emilia Grosseto Vibo-Valentia Macerata Udine Chieti Rovigo L'Aquila Imperia Lecco Belluno Ravenna Livorno Terni Pavia Teramo Cuneo Aosta Bolzano Trento Frosinone Ascoli Piceno Vercelli Ferrara Sondrio La Spezia Pesaro e Urbino Forlì-Cesena Rimini Savona Massa-Carrara 34,6 34,5 34,5 34,1 33,2 32,7 32,3 31,6 30,9 30,9 30,8 30,2 29,5 29,5 29,3 29,2 28,9 28,3 28,0 27,8 27,5 27,4 25,6 25,4 25,2 24,6 24,6 24,5 24,1 23,8 23,3 23,3 22,8 22,4 22,1 22,1 21,8 21,6 21,3 20,7 20,7 20,4 19,4 19,0 18,5 18,3 17,4 16,7 15,8 15,5 14,4 13,6 11,7 11,6 9,5 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 57 3 stelle e RTA Catanzaro Media Italia Venezia Verbano Cusio Ossola Bergamo Mantova Palermo Parma Salerno Sassari Cosenza Catania Brescia Piacenza Novara Matera Reggio di Calabria Arezzo Biella Lodi Verona Olbia-Tempio Como Monza e Brianza Oristano Trieste Enna Nuoro Bari Alessandria Vicenza Brindisi Padova Bologna Caserta Firenze Agrigento Messina Benevento Treviso Napoli Barletta-Andria-Trani Varese Genova Siracusa Roma Ogliastra Milano Cremona Crotone Taranto Prato Isernia Caltanissetta Cagliari Tab. 22 – Ranking province secondo l’incidenza della categoria alberghiera sul totale dei posti letto alberghieri 90 52,5 51,5 51,3 51,2 51,2 50,1 49,7 49,3 49,2 49,2 48,5 48,0 47,2 46,9 46,6 46,0 45,6 45,4 43,7 43,6 43,5 42,6 42,5 42,4 41,1 41,0 40,1 39,5 39,5 39,2 38,7 38,5 38,4 38,1 37,8 37,3 37,2 36,9 36,2 36,1 35,4 34,7 34,6 33,5 32,9 32,0 31,8 31,1 30,9 30,9 29,3 28,0 26,9 26,7 25,6 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 1 e 2 stelle Campobasso Novara Forlì-Cesena Avellino Brescia Pistoia Siena Bologna Treviso Rovigo Rieti Benevento Ravenna Livorno Enna Foggia Napoli Asti Oristano Reggio di Calabria Fermo Pisa Messina Pescara Varese Salerno Palermo Cremona Carbonia-Iglesias Cosenza Prato Milano Padova Siracusa Trapani Monza e Brianza Nuoro Vibo-Valentia Catania Caserta Barletta-Andria-Trani Agrigento Catanzaro Caltanissetta Cagliari Lecce Bari Ragusa Sassari Ogliastra Brindisi Matera Taranto Olbia-Tempio Crotone 12,0 11,6 11,6 11,5 11,4 10,7 10,5 10,5 10,4 10,3 10,2 10,2 10,2 9,7 9,7 9,3 9,1 8,9 8,6 8,4 8,2 7,7 7,6 7,6 7,6 7,3 7,2 7,1 6,7 6,4 6,3 6,3 6,2 6,0 5,9 5,8 5,8 5,7 5,2 4,8 4,2 4,0 4,0 3,6 3,2 2,7 2,4 2,4 2,3 2,2 1,8 1,5 1,5 1,5 1,5 VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 91 15. L’offerta a livello comunale Nel lungo periodo 2000-2012 è aumentata la copertura territoriale degli esercizi ricettivi e degli alberghi. Nell’anno 2000 i primi erano presenti con almeno una struttura nel 64,3% dei comuni italiani, mentre il comparto alberghiero, che è parte di quello ricettivo, lo era con almeno una struttura nel 51,6% dei comuni; nel 2012 gli esercizi ricettivi coprono l’84,7% dei comuni italiani, mentre gli alberghi sono presenti nel 54,4% dei comuni. Il comune ove in assoluto è presente il maggior numero di alberghi è quello di Rimini con 1.118 esercizi, 38.333 camere e 70.334 posti letto; Roma si colloca al secondo posto con 1.061 esercizi, ma con un numero maggiore di camere (52.144) e di posti letto (106.087). Graf. 48 - Incidenza percentuale dei comuni con almeno un esercizio ricettivo nelle ripartizioni geografiche. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 49 - Incidenza percentuale dei comuni con almeno un esercizio alberghiero nelle ripartizioni geografiche. Anni 2000 e 2012 (Valori percentuali) Fonte: elaborazioni su dati Istat 92 L’evoluzione del sistema alberghiero Milano segue in terza posizione con 451 esercizi e 25.938 camere. Se si considera il numero degli esercizi seguono Riccione con 408 alberghi, Venezia (393), Cervia (386), Firenze (377), Jesolo(360), Bellaria, Igea Marina (354). Se invece del numero delle imprese alberghiere si classificano i comuni in base al numero dei posti letto disponibili, in quarta posizione si colloca Firenze (14.106 camere e 31.777 posti letto) seguita da Jesolo (16.358 e 31.776), Venezia (15.658 e 29.373), Cervia (14.016 e 27.621), e Riccione (14.056 e 26.063). All’interno delle macroaree quella che ha visto il maggior incremento è quella del Centro, passata dal 61,7% con almeno un albergo a 68,9%. Anche il Mezzogiorno è passato dal 44,1% dei comuni con albergo al 47,6%. La maggiore incidenza di comuni alberghieri si rileva per l’area del Nord est con il 72,5%; in tale area, tuttavia, è diminuito il numero ei comuni turistici passati da 1078 a 1073 nel corso del dodicennio preso in esame. Graf. 50 - Percentuale di comuni con almeno un esercizio ricettivo e percentuale di comuni con almeno un albergo nelle regioni italiane Fonte: elaborazioni su dati Istat Per penetrazione alberghiera nove regioni si collocano al disotto della media nazionale del 54,4%, che indica come i comuni con un albergo sono poco più della metà dei comuni italiani. Questo fatto non è di per se’ negativo perché molti comuni sono di piccola dimensione, specialmente nel Nord Italia. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 93 La regione con il maggiore tasso di penetrazione alberghiera è la Toscana con l’89,2% dei comuni che vedono la presenza di almeno un albergo, seguita da Umbria (83,7%), Trentino Alto Adige (82,6%) Valle d’Aosta (81,1%) ed Emilia Romagna (81,0%) Si collocano al di sotto della media nazionale anche alcune regioni fortemente turistiche come il Lazio (51,9% dei comuni turistici), a causa della funzione gravitazionale di Roma, la Lombardia per il gran numero di comuni presenti (1.544 pari al 19,1% dei comuni italiani), il Piemonte (40,0% sei 1.206 comuni presenti, la Sicilia (51,1%) e la Campania (47,2%). Le regioni con il minor tasso di penetrazione alberghiera fra i comuni sono Molise (33,8% dei comuni), Piemonte (40,0%), Calabria (42,3%), Sardegna (43,0%) e Lombardia (47,1%). Tab. 23 - Graduatoria dei primi 100 comuni per numero di letti. Anno 2012 (Valori assoluti e in percentuale) Provincia 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 Roma Rimini Milano Firenze Venezia Venezia Ravenna Rimini Forlì-Cesena Rimini Rimini Udine Pistoia Torino Siena Napoli Ravenna Bologna Venezia Padova Olbia-Tempio Venezia Napoli Palermo Frosinone Foggia Rimini Vibo-Valentia Ascoli Piceno Napoli Genova Napoli Ancona Forlì-Cesena Pesaro-Urbino Bolzano-Bozen Cagliari Bolzano-Bozen Messina Olbia-Tempio Trento Sassari Siracusa Trento Pesaro-Urbino Pisa Verona Lecce Ragusa Padova Padova Foggia Messina Olbia-Tempio Bolzano-Bozen Lucca Bolzano-Bozen Comune Roma Rimini Milano Firenze Jesolo Venezia Cervia Riccione Cesenatico Bellaria-Igea Marina Cattolica Lignano Sabbiadoro Montecatini-Terme Torino Chianciano Terme Napoli Ravenna Bologna Caorle Abano Terme Arzachena San Michele al Tagliamento Sorrento Palermo Fiuggi Vieste Misano Adriatico Ricadi San Benedetto del Tronto Forio Genova Ischia Senigallia Gatteo Gabicce Mare Selva di Val Gardena Villasimius Castelrotto/Kastelruth Taormina Olbia Riva del Garda Alghero Siracusa Pinzolo Pesaro Pisa Verona Ugento Ragusa Montegrotto Terme Padova San Giovanni Rotondo Giardini-Naxos Santa Teresa Gallura Corvara in Badia/Corvara Pietrasanta Badia/Abtei Esercizi 1.061 1.118 451 377 360 393 386 408 282 354 244 166 173 153 137 158 127 95 156 69 74 95 81 92 132 58 118 74 90 108 118 81 81 73 92 183 40 157 81 51 75 39 67 96 59 67 65 25 34 31 53 94 38 26 158 94 145 Valori assoluti Letti 106.087 70.334 51.852 31.777 31.776 29.373 27.621 26.063 25.740 22.781 18.591 13.364 12.966 12.805 12.431 12.372 12.352 11.578 11.487 11.171 10.190 9.812 9.711 9.300 8.483 8.139 8.062 7.753 7.651 7.624 7.548 7.397 7.219 7.193 6.930 6.690 6.343 6.340 6.309 6.300 6.278 6.268 6.248 6.198 6.166 6.092 5.947 5.831 5.780 5.774 5.762 5.722 5.697 5.596 5.571 5.511 5.454 Camere 52.144 38.333 25.938 14.106 16.358 15.658 14.016 14.056 10.728 11.908 9.681 6.239 6.464 6.778 5.973 6.377 5.456 6.142 6.011 6.987 4.376 4.982 4.918 4.469 4.811 3.256 4.111 3.885 3.388 3.872 4.120 3.849 3.197 3.202 3.466 3.154 2.398 3.239 3.036 2.576 3.189 2.589 2.480 3.168 2.835 2.731 3.048 2.618 2.264 3.481 3.038 3.082 2.591 1.872 2.571 2.459 2.581 Incidenza % su Italia Esercizi Letti Camere 3,1 4,7 4,8 3,3 3,1 3,5 1,3 2,3 2,4 1,1 1,4 1,3 1,1 1,4 1,5 1,2 1,3 1,4 1,1 1,2 1,3 1,2 1,2 1,3 0,8 1,1 1,0 1,0 1,0 1,1 0,7 0,8 0,9 0,5 0,6 0,6 0,5 0,6 0,6 0,5 0,6 0,6 0,4 0,6 0,5 0,5 0,5 0,6 0,4 0,5 0,5 0,3 0,5 0,6 0,5 0,5 0,5 0,2 0,5 0,6 0,2 0,5 0,4 0,3 0,4 0,5 0,2 0,4 0,4 0,3 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,2 0,4 0,3 0,3 0,4 0,4 0,2 0,3 0,4 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,4 0,3 0,3 0,4 0,2 0,3 0,4 0,2 0,3 0,3 0,2 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,5 0,3 0,3 0,1 0,3 0,2 0,5 0,3 0,3 0,2 0,3 0,3 0,2 0,3 0,2 0,2 0,3 0,3 0,1 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,3 0,3 0,3 0,2 0,3 0,3 0,2 0,3 0,2 0,2 0,3 0,3 0,1 0,3 0,2 0,1 0,3 0,2 0,1 0,3 0,3 0,2 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,1 0,3 0,2 0,1 0,2 0,2 0,5 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,4 0,2 0,2 Dimensione media Letti Camere 100,0 49,1 62,9 34,3 115,0 57,5 84,3 37,4 88,3 45,4 74,7 39,8 71,6 36,3 63,9 34,5 91,3 38,0 64,4 33,6 76,2 39,7 80,5 37,6 74,9 37,4 83,7 44,3 90,7 43,6 78,3 40,4 97,3 43,0 121,9 64,7 73,6 38,5 161,9 101,3 137,7 59,1 103,3 52,4 119,9 60,7 101,1 48,6 64,3 36,4 140,3 56,1 68,3 34,8 104,8 52,5 85,0 37,6 70,6 35,9 64,0 34,9 91,3 47,5 89,1 39,5 98,5 43,9 75,3 37,7 36,6 17,2 158,6 60,0 40,4 20,6 77,9 37,5 123,5 50,5 83,7 42,5 160,7 66,4 93,3 37,0 64,6 33,0 104,5 48,1 90,9 40,8 91,5 46,9 233,2 104,7 170,0 66,6 186,3 112,3 108,7 57,3 60,9 32,8 149,9 68,2 215,2 72,0 35,3 16,3 58,6 26,2 37,6 17,8 94 L’evoluzione del sistema alberghiero Provincia 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 Brescia Perugia Crotone Cosenza Verona Sondrio Savona Bolzano-Bozen Bolzano-Bozen Belluno Parma Bari Lucca Trento Brescia Trento Nuoro Perugia Taranto Gorizia Cagliari Bolzano-Bozen Pescara Venezia Torino Olbia-Tempio Olbia-Tempio Verona Lecce Agrigento Matera Bolzano-Bozen Lucca Siena Palermo Verona Livorno Imperia Grosseto Lucca Trento Modena Grosseto Totale Italia Comune Limone sul Garda Perugia Isola di Capo Rizzuto Cassano all'Ionio Malcesine Livigno Alassio Scena/Schenna Merano/Meran Cortina d'Ampezzo Salsomaggiore Terme Bari Camaiore Canazei Sirmione Andalo Orosei Assisi Castellaneta Grado Pula Tirolo/Tirol Montesilvano Chioggia Sestriere Budoni San Teodoro Bardolino Otranto Sciacca Nova Siri Valle Aurina/Ahrntal Viareggio Siena Cefalù Garda Capoliveri Diano Marina Grosseto Forte dei Marmi Levico Terme Modena Castiglione della Pescaia Esercizi 64 66 24 14 98 108 97 149 120 60 92 40 82 87 94 61 23 83 13 76 32 139 29 64 25 24 24 49 34 16 9 101 85 45 22 50 45 67 47 59 44 37 42 33.728 Valori assoluti Letti 5.345 5.342 5.317 5.164 5.114 5.104 5.049 5.000 4.995 4.976 4.938 4.891 4.799 4.722 4.707 4.639 4.629 4.436 4.420 4.393 4.379 4.356 4.354 4.247 4.244 4.231 4.216 4.094 4.064 4.035 4.015 3.931 3.928 3.923 3.880 3.879 3.872 3.814 3.762 3.752 3.660 3.603 3.559 2.250.704 Camere 2.577 2.749 1.875 2.176 2.614 2.510 2.718 2.548 2.618 2.280 2.970 2.460 2.431 2.360 2.248 2.353 1.903 2.288 1.260 2.012 1.875 2.189 1.881 2.130 1.558 1.929 1.501 2.050 1.820 1.767 1.195 1.845 1.882 1.635 1.580 1.995 1.374 2.068 1.690 1.932 1.850 1.855 1.629 1.093.286 Incidenza % su Italia Esercizi Letti Camere 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,1 0,2 0,2 0,0 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,4 0,2 0,2 0,4 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,2 0,3 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,0 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,4 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,0 0,2 0,2 0,0 0,2 0,1 0,3 0,2 0,2 0,3 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 100,0 100,0 100,0 Dimensione media Letti Camere 83,5 40,3 80,9 41,7 221,5 78,1 368,9 155,4 52,2 26,7 47,3 23,2 52,1 28,0 33,6 17,1 41,6 21,8 82,9 38,0 53,7 32,3 122,3 61,5 58,5 29,6 54,3 27,1 50,1 23,9 76,0 38,6 201,3 82,7 53,4 27,6 340,0 96,9 57,8 26,5 136,8 58,6 31,3 15,7 150,1 64,9 66,4 33,3 169,8 62,3 176,3 80,4 175,7 62,5 83,6 41,8 119,5 53,5 252,2 110,4 446,1 132,8 38,9 18,3 46,2 22,1 87,2 36,3 176,4 71,8 77,6 39,9 86,0 30,5 56,9 30,9 80,0 36,0 63,6 32,7 83,2 42,0 97,4 50,1 84,7 38,8 66,7 32,4 Fonte: elaborazioni su dati Istat Considerando il totale dei comuni con ricettività alberghiera o non alberghiera, l’incidenza percentuale è l’84,7%. Il differenziale consente di individuare i comuni con ricettività non alberghiera, che risultano 2.453, pari al 30,3% del totale dei comuni italiani. In Toscana ed in Umbria un’attività ricettiva è presente in tutti i comuni presenti, con un tasso di copertura del 100%; seguono Valle d’Aosta (98,6%), Emilia Romagna (98,3%) e Liguria (97,9%). Le regioni con minore copertura sono Molise (69,1%), Lombardia (69,9%) e Campania (80,2%). La graduatoria dei primi cento comuni per numero di posti letto alberghieri comprende il 44,3% del totale dell’offerta italiana. Il restante 55,7% è suddiviso fra gli altri 4.300 comuni con ricettività alberghiera. 16. Forma giuridica dell’attività alberghiera1 Il comparto alberghiero analizzato secondo la configurazione giuridica delle imprese rivela che le imprese alberghiere scelgono in primo luogo di configurarsi come società di persone (39,3% dei casi), quindi scelgono 1 Si ricorda che la sede principale di impresa (sede legale) trova iscrizione presso la CCIAA della Provincia nella quale essa è ubicata. Le relative unità locali trovano iscrizione presso la CCIAA della Provincia nella quale è collocata fisicamente. Si possono verificare, conseguentemente, casi di sedi/unità locali iscritte in registri di Province (o Regioni) differenti da quella della sede principale. Per tale ragione, il computo del numero medio di unità locali per sedi di impresa ha un valore indicativo. I dati utilizzati in questa sezione provengono dal Registro delle Imprese delle Camere di Commercio presso il quale vige l’obbligo di registrazione da parte delle imprese. Tale fonte rappresenta un importante punto di riferimento in quanto offre un dettaglio per VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 95 di costituirsi come società di capitali (33,9%) e come imprese individuali (26,0%); lo 0,8% assume anche altre configurazioni. È questa una struttura consolidata da anni che risponde sia alle esigenze delle imprese di maggiore dimensione che a quelle di media e micro. Nel 2012, rispetto al 2010, le imprese soggette a classificazione giuridica, in modo coerente con quanto finora rilevato, sono minori di 286 unità, pari all’1,0%: erano 27.633 nel 2010, sono 27.347 oggi. Fra le imprese turistiche il comparto alberghiero vede la maggiore quota di società di capitali dopo i villaggi turistici ed i campeggi. Da notare che anche in questo caso le valutazioni appaiono contradditorie perché l’area con la maggiore quota di società di persone (48,0%) e con il maggior numero di imprese individuali (31,9%) è economicamente e turisticamente la più forte, cioè il Nord est, mentre il Mezzogiorno presenta una quota di società di capitali (47,6%) analoga al Centro (47,8%), ma resta una zona turisticamente debole. Considerando le singole regioni quella con la maggiore quota di società di capitali alberghiere è il Lazio con il 65,9%, seguita dalla Puglia con il 55,0%, dalla Sardegna con il 53,3% e dalla Sicilia con il 50,4%. Tutte le altre regioni presentano un percentuale inferiore al 50% con un minimo dell’11,2% nel caso del Trentino Alto Adige e nel caso della Valle d’Aosta. La maggior quota di società di persone si riscontra per la Valle d’Aosta (56,7%I il Trentino Alto Adige (51,9%), la Liguria (49,9%) e l’Emilia Romagna (46,5%). La minore per Lazio 16,7%, Puglia (21,9%) e Sicilia (22,1). Le imprese individuali risultano maggiormente presenti in Trentino Alto Adige (36,7%), Calabria (34,7%) ed Emilia Romagna (33,6%). Graf. 51 – Forma giuridica delle imprese alberghiere in Italia. Anno 2013 Fonte: elaborazione su dati Istat Fra le altre forme rientrano alcune attività di cooperazione al limite fra profit e non profit, particolarmente presenti nel Mezzogiorno, ove sono presenti il 40% circa del totale delle strutture di questo tipo presenti in Italia. Tab. 24 – Forma giuridica delle imprese alberghiere nelle macroaree. Anno 2013 Nord ovest Nord est Centro Mezzogiorno Totale Società di capitale 32,9 19,8 47,8 47,6 33,9 Società di persone 42,3 48,0 30,6 29,1 39,3 Imprese individuali 23,9 31,9 20,8 22,0 26,0 Altre forme 0,9 0,4 0,8 1,4 0,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione su dati Istat settore di attività economica molto specifico ed offre, inoltre, la rilevante informazione delle unità locali rispetto alle sedi di impresa, specificando quando l’attività è svolta a titolo di principale o come sussidiaria ad altre attività. Presso la fonte camerale, inoltre, è possibile reperire dati sulla natura giuridica delle imprese, individuando le società d capitale, le società di persone e le altre imprese. 96 L’evoluzione del sistema alberghiero Tab. 25 – Forma giuridica delle imprese alberghiere esistenti in Italia per regione. Distribuzione percentuale nelle regioni. Anno 2012 Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Valle d'Aosta Veneto Media Italia Società di capitale 35,5 44,8 36,7 49,6 19,6 30,9 65,9 22,5 43,3 32,3 37,3 27,6 55,0 53,3 50,4 39,4 11,2 37,3 17,7 32,4 33,9 Società di persone 40,0 22,9 28,3 31,6 46,5 43,6 16,7 49,9 34,9 41,5 31,3 44,8 21,9 30,4 22,1 36,6 51,9 42,2 56,7 44,6 39,3 Imprese individuali 23,5 29,7 34,7 17,7 33,6 23,5 16,5 27,1 20,8 25,1 31,3 26,4 21,0 14,8 25,3 23,3 36,7 19,5 25,4 22,6 26,0 Altre forme 0,9 2,6 0,3 1,1 0,2 2,0 0,8 0,5 1,0 1,2 0,0 1,3 2,1 1,5 2,3 0,7 0,2 1,0 0,3 0,4 0,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione su dati Stochview - Infocamere Tab. 26 – Alberghi: sedi e unità locali con attività principale e secondaria. Anni vari Anno Mese 2001 2004 2005 2006 2008 2010 2013 n.d. n.d. n.d. Agosto Gennaio Gennaio Novembre Sedi di impresa con attività principale n.d. 25.818 26.062 26.946 26.876 27.454 29.942 Sedi e unità locali con attività principale n.d. 32.512 32.909 34.383 34.682 35.976 39.398 Sedi e unità locali con attività principale e secondaria 37.148 37.349 37.521 38.989 39.004 40.025 43.726 Fonte: Rapporto sul Turismo Italiano, Mercury S.r.l., anni vari. Ulisse-Infocamere Tab. 27 – Alberghi: sedi e unità locali con attività principale e secondaria. Dicembre 2013 Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Valle d'Aosta Veneto Italia Sedi di impresa con attività principale 789 215 630 2.117 4.135 613 2.297 1.337 2.508 836 87 1.305 861 741 1.080 2.593 4.406 457 358 2.577 29.942 Fonte: elaborazioni su dati Ulisse-Infocamere Sedi e unità locali con attività principale 1.030 305 857 2.743 5.332 823 2.962 1.758 3.376 1.091 123 1.764 1.274 1.245 1.582 3.501 5.077 614 441 3.500 39.398 Sedi e unità locali con attività principale e secondaria 1.132 361 1.021 2.975 5.689 972 3.101 1.897 4.100 1.210 142 2.043 1.432 1.350 1.798 3.801 5.540 681 491 3.990 43.726 VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 97 Le tabelle 26 e 27 presentano i dati relativi all’evoluzione delle sedi di impresa ed unità locali che svolgono l’attività alberghiera come mansione principale o secondaria. I dati sono stati diffusi nel corso degli anni sul volume Mercury Rapporto sul Turismo Italiano, ottenuti dalla interrogazione dalla banca dati del Registro delle Imprese che registra informazioni di flusso e per tale ragione il mese di riferimento dei dati nei vari anni può non essere omogeneo. CAPITOLO III LA DOMANDA DI RICETTIVITÀ ALBERGHIERA1 1. L’evoluzione della domanda turistica in Italia Secondo le statistiche rilevate dalle denunce agli alberghi, nel 1930 gli arrivi di stranieri in Italia sono 1,290 milioni con 5,382 milioni di presenze (pernottamenti), mentre gli italiani determinavano 6,5 milioni di arrivi e circa 20 milioni di presenze. Ovviamente a questa evoluzione dell’offerta ha corrisposto una evoluzione della domanda alberghiera che dai 52,6 milioni di presenze del 1956 è passata ai 259,9 milioni del 2011, con un aumento del 393,8%, pari ad un tasso medio annuo del 2,9%. È stato uno sviluppo di grande rilievo, visto che nel frattempo il numero delle camere è aumentato del 224,1% e quello dei letti del 293,2% ad un tasso medio annuo che rispettivamente è stato di circa il 2,2% e di circa il 2,5%. Graf. 1 - Numero degli arrivi negli alberghi nel periodo 1956-2011 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 2011 2009 2007 2005 2003 2001 1999 1997 1995 1993 1991 1989 1987 1985 1983 1981 1979 1977 1975 1973 1971 1969 1967 1965 1963 1961 1959 1957 0 Fonte: elaborazione su dati Istat Se ne deduce che il tasso di occupazione lordo alberghiero dei letti (senza considerare i periodi di chiusura degli esercizi) è aumentato nel corso degli anni passando dal 26,2% del 1956 al 31,6% del 2011 (graf. 3). Nel corso del tempo il tasso di occupazione delle camere è aumentato, in modo lento e continuo. Si ricorda che il tasso di occupazione netto, sia calcolato sulle camere che sui letti, in media dà risultati superiori di circa il 15%, raggiungendo in alcuni casi anche il 40%2. A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. - Turistica Inoltre, ed è questa una considerazione molto importante, le valutazioni di mercato non vengono effettuate con riferimento al tasso di utilizzazione dei letti ma alle camere; da decenni quasi ovunque si contrattano e si vendono le camere e non i letti. 1 2 100 La domanda di ricettività alberghiera Graf. 2 - Numero dei pernottamenti negli alberghi nel periodo 1956-2011 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 2011 2009 2007 2005 2003 2001 1999 1997 1995 1993 1991 1989 1987 1985 1983 1981 1979 1977 1975 1973 1971 1969 1967 1965 1963 1961 1959 1957 0 Fonte: elaborazione su dati Istat Graf. 3 - Tasso di occupazione lorda degli alberghi nel periodo 1956-2011 Fonte: elaborazione su dati Istat Dall’anno 1990 al 2012 il sistema ricettivo italiano registra un trend positivo con una variazione media annua del 2,6% degli arrivi e dell’1,9% delle presenze. La diversa percentuale fra arrivi e presenze dipende dal fatto che la permanenza dei clienti è passata da 4,3 a 3,7 pernottamenti ogni arrivo: nel 1990 i clienti, in media, soggiornavano in una stessa struttura per 4 giorni e 7 ore; nel 2012 vi hanno soggiornato per 3 giorni e quasi 16 ore. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 101 Tab. 1 – Arrivi, presenze e permanenza media nelle strutture ricettive. Anni 1990, 1998-2012. Valori assoluti, variazioni % annue e di medio/lungo periodo 1990 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Arrivi 38.194.481 41.371.579 42.475.852 44.924.162 46.005.387 45.675.266 47.718.528 49.210.205 50.211.873 51.850.572 53.276.961 53.749.362 54.375.079 55.019.507 56.263.060 54.994.582 Italiani Presenze 167.496.129 178.266.093 181.646.770 198.528.158 203.650.860 199.687.120 204.759.892 204.150.870 206.754.120 209.903.437 213.176.071 211.869.278 211.268.511 210.340.052 210.420.670 200.116.495 ‘00/’90 ‘05/’00 ‘10/’05 ‘10/’00 ‘12/’90 ‘12/’00 ‘12/’11 1,6 2,3 1,8 2,0 1,7 1,7 -2,3 1,7 0,8 0,3 0,6 0,8 0,1 -4,9 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2,7 5,8 2,4 -0,7 4,5 3,1 2,0 3,3 2,8 0,9 1,2 1,2 2,3 -2,3 1,9 9,3 2,6 -1,9 2,5 -0,3 1,3 1,5 1,6 -0,6 -0,3 -0,4 0,0 -4,9 Stranieri P.M. Arrivi Presenze P.M. 4,4 20.862.965 84.719.910 4,1 4,3 30.941.982 121.242.294 3,9 4,3 31.845.086 126.667.959 4,0 4,4 35.107.475 140.356.985 4,0 4,4 35.767.981 146.672.273 4,1 4,4 36.355.046 145.559.930 4,0 4,3 35.006.124 139.653.425 4,0 4,1 36.715.467 141.164.788 3,8 4,1 38.126.691 148.501.052 3,9 4,0 41.193.827 156.861.341 3,8 4,0 42.873.122 163.465.680 3,8 3,9 41.796.724 161.797.434 3,9 3,9 41.124.722 159.493.866 3,9 3,8 43.794.338 165.202.498 3,8 3,7 47.460.809 176.474.062 3,7 3,6 48.738.575 180.594.988 3,7 Variazione media annua di medio e lungo periodo (valori in %) 5,3 5,2 1,7 1,1 2,8 2,2 2,2 1,6 3,9 3,5 2,8 2,1 2,7 2,3 Variazione rispetto all’anno precedente (valori in %) 2,9 4,5 10,2 10,8 1,9 4,5 1,6 -0,8 -3,7 -4,1 4,9 1,1 3,8 5,2 8,0 5,6 4,1 4,2 -2,5 -1,0 -1,6 -1,4 6,5 3,6 8,4 6,8 2,7 2,3 Arrivi 59.057.446 72.313.561 74.320.938 80.031.637 81.773.368 82.030.312 82.724.652 85.925.672 88.338.564 93.044.399 96.150.083 95.546.086 95.499.801 98.813.845 103.723.869 103.733.157 Totale Presenze 252.216.039 299.508.387 308.314.729 338.885.143 350.323.133 345.247.050 344.413.317 345.315.658 355.255.172 366.764.778 376.641.751 373.666.712 370.762.377 375.542.550 386.894.732 380.711.483 3,1 2,0 2,3 2,1 2,6 2,2 0,0 3,0 0,9 1,1 1,0 1,9 1,0 -1,6 2,8 7,7 2,2 0,3 0,8 3,9 2,8 5,3 3,3 -0,6 0,0 3,5 5,0 0,0 2,9 9,9 3,4 -1,4 -0,2 0,3 2,9 3,2 2,7 -0,8 -0,8 1,3 3,0 -1,6 P.M. 4,3 4,1 4,1 4,2 4,3 4,2 4,2 4,0 4,0 3,9 3,9 3,9 3,9 3,8 3,7 3,7 Fonte: elaborazioni su dati Istat Una forte discontinuità positiva si è verificata con l’anno giubilare (2000) che rispetto all’anno precedente ha visto un aumento del 7,7% degli arrivi e del 9,9% delle presenze. L’anno più negativo è stato il 2002 con una diminuzione del -1,4% delle presenze. Nel 2003 (-0,2%) e nel 2004 (0,3%) il movimento turistico in termini di presenza resta pressoché stazionario per tornare a crescere significativamente nel triennio 2005-2007 e vivere il primo periodo della crisi economica nel 2008 (-0,8%) e 2009 (-0,8%). Nel 2010 (1,3%) e nel 2011 (3,0%) si verifica una ripresa ed un nuovo sviluppo che porta il comparto, nel pieno della crisi economica europea e nazionale, a raggiungere 386,9 milioni di presenze, il massimo valore assoluto rilevato fino ad oggi. In piena crisi economica, dunque, le attività turistiche raggiungono il loro massimo storico in termini di presenze. È un fenomeno di cui ci si è potuti rendere conto a pieno solo dopo la pubblicazione dei dati definitivi Istat; infatti la stessa Istat aveva previsto un andamento negativo del -0,5% delle presenze, mentre nella realtà vi è stato un aumento del 3,0%. Scomponendo i dati complessivi a seconda dei flussi di provenienza, le due componenti, straniera ed italiana, mostrano un andamento differenziato a partire dal 2003, quando alla crescita delle presenze nostrane 102 La domanda di ricettività alberghiera (+2,5%) è corrisposta una forte flessione della componente estera (-4,1%), la più alta registrata nel decennio considerato. Successivamente le presenze dei clienti esteri mostrano una dinamica sempre più positiva rispetto a quelli domestici, con la sola eccezione dell’anno 2009. Nel periodo che va dal 2004 al 2007 il movimento domestico e quello internazionale tornano aumentare, con una più forte dinamica del secondo. Gli stranieri mostrano un maggiore calo rispetto alla componente nazionale nel biennio 2008 e 2009, ma dopo, nel 2010 e 2011 vivono un periodo di eccezionale sviluppo, mentre le presenze domestiche mostrano una tendenza al declino, che si acuisce nel 2012 dove solo la componente straniera conferma un trend positivo (+2,3%). Graf. 4 – Evoluzione indicizzata dei flussi turistici in Italia per tipologia di clientela. Anno base 2000=100 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 5 – Tassi di variazione medi annui 2000-2012 di arrivi e presenze per tipologia di clientela. Valori in % Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 103 Graf. 6 – Composizione dei flussi turistici (presenze) per macrotipologia ricettiva scelta. Anni 2000, 2005, 2010 e 2012. Valori in % Fonte: elaborazioni su dati Istat Guardando i relativi dati appare he la crisi economica è relativa al solo mercato interno e non vale per i paesi dai quali originano i flussi internazionali. La congiuntura 2011 rivela che mentre gli italiani aumentano del 2,3% in termini di arrivi rispetto all’anno precedente, a fronte di un andamento stazionario delle presenze, gli stranieri aumentano i loro arrivi dell’8,4% e le loro presenze del 6,8%. Nel 2012 il divario tra le due componenti è ancora più evidente: a un calo degli italiani del -2,3% degli arrivi e del -4,9% delle presenze corrispondono un +2,7% e un +2,3% degli stranieri. È la componente estera, quindi, che trascina lo sviluppo del turismo in Italia. Il quadro evolutivo per tipologia ricettiva (grafico 7) evidenzia la forte crescita del comparto extralberghiero con valori indicizzati al 2000 che superano quelli del comparto alberghiero. Graf. 7 – Evoluzione indicizzata dei flussi turistici in Italia per macrotipologia ricettiva. Anno base 2000=100 Fonte: elaborazioni su dati Istat 104 La domanda di ricettività alberghiera Graf. 8 – Tassi di variazione medi annui 2000-2012 di arrivi e presenze per macrotipologia di struttura ricettiva. Valori in % Fonte: elaborazioni su dati Istat Considerando le variazioni percentuali assolute, nell’anno record 2011 rispetto al 2000 le presenze nella prima tipologia di esercizi aumenta del 20,6% le proprie presenze e quelle della seconda dell’11,2%. Nel 2002 e 2003, l’andamento dei due comparti diverge; ad un continuo incremento dei flussi verso l’extralberghiero, corrisponde una perdita della quota di mercato degli esercizi alberghieri. Nel 2004 si verifica il contrario; il comparto alberghiero aumenta le sue presenze rispetto all’anno precedente e quello extra le diminuisce. Dal 2005 in poi l’andamento delle due tipologie di ricettività è abbastanza simile, con la sola eccezione dell’anno 2009 quando le presenze alberghiere diminuiscono del -2,0% e quelle extralberghiere aumentano dell’1,8%. La vera forza del comparto alberghiero, tuttavia, appare considerando la quota di domanda ufficialmente rilevata che rappresenta rispetto al totale degli arrivi e delle presenze del totale dei turisti italiani e stranieri in Italia, rispettivamente il 79,7% ed il 67,1%. Tali quote, tuttavia, negli ultimi anni sono in continua leggera diminuzione: erano l’80,8% ed il 67,4% nel 2008. 2. Le dinamiche della domanda di ricettività alberghiera 2.1 Evoluzione e quadro attuale Secondo una vision di lunghissimo periodo nel quarantennio che comincia con l’anno 1970, il movimento turistico alberghiero aumenta ad un tasso medio annuo del 2,5% per gli arrivi dei clienti nelle strutture e dell’1,7% per i pernottamenti o presenze. Nel frattempo al permanenza media della clientela in uno stesso esercizio passa da 4,2 giorni a 3,1; quarant’anni fa il cliente restava nell’albergo un giorno in più di quanto accade nel 2012. Lo sviluppo del periodo 1970-2010 è trainato dalla componente straniera che aumenta ad un tasso medio annuo del 3,1% per gli arrivi e ad uno del 2,2% per le presenze, a fronte della componente nazionale che aumenta rispettivamente del 2,1% e dell’1,4%. Nel quarantennio considerato il movimento alberghiero si è più che raddoppiato. A partire dal 1990 e fino al 2012 la domanda alberghiera è aumentata ad un tasso medio annuo del 2,2% per gli arrivi e dell’1,3% per le presenze. L’andamento è positivo fino al 2001, con un forte incremento di presenze nell’anno 2000, per effetto del Giubileo (6,9%), e uno più contenuto nel 2001 (2,3%). VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 105 Tab. 2 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi alberghieri. Anni 1970, 1980, 1985, 1990, 1995, 2000-2012. Valori assoluti, variazioni % annue e di medio/lungo periodo Italiani 1970 1980 1985 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Arrivi 19.520.592 25.637.894 28.334.753 33.775.318 34.258.093 37.962.902 38.648.182 38.010.546 39.155.590 40.741.105 41.275.648 42.520.635 43.282.459 43.498.154 43.698.082 44.353.731 45.072.135 43.777.264 Presenze 79.054.362 99.309.047 106.711.229 125.052.671 123.466.900 136.391.687 138.559.383 133.295.056 135.216.816 136.618.636 138.123.305 140.396.593 141.311.303 141.186.598 139.789.528 139.546.950 139.869.825 132.909.800 ‘80/’70 ‘90/’80 ‘00/'’90 ‘05/’00 ‘10/'05 ‘10/'00 ‘11/'00 ‘12/'00 ‘10/'90 ‘12/'90 ‘11/'90 ‘12/'10 2,8 2,8 1,2 1,7 1,4 1,6 1,6 1,2 1,4 1,2 2,7 -0,7 2,3 2,3 0,9 0,3 0,2 0,2 0,2 -0,2 0,5 0,3 1,0 -4,8 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 4,0 1,8 -1,6 3,0 4,0 1,3 3,0 1,8 0,5 0,5 1,5 1,6 -2,9 6,4 1,6 -3,8 1,4 1,0 1,1 1,6 0,7 -0,1 -1,0 -0,2 0,2 -5,0 Stranieri P.M. Arrivi Presenze P.M. Arrivi 4,0 10.369.849 46.311.394 4,5 29.890.441 3,9 14.581.731 66.188.494 4,5 40.219.625 3,8 16.090.344 63.978.223 4,0 44.425.097 3,7 17.924.420 66.012.130 3,7 51.699.738 3,6 23.466.526 84.565.791 3,6 57.724.619 3,6 28.797.260 97.221.120 3,4 66.760.162 3,6 29.138.063 100.322.354 3,4 67.786.245 3,5 29.339.827 97.837.167 3,3 67.350.373 3,5 28.174.361 93.934.636 3,3 67.329.951 3,4 29.916.074 97.173.063 3,2 70.657.179 3,3 30.943.456 102.311.911 3,3 72.219.104 3,3 33.512.760 107.858.735 3,2 76.033.395 3,3 34.768.963 113.017.439 3,3 78.051.422 3,2 33.666.586 110.491.709 3,3 77.164.740 3,2 32.632.696 106.828.579 3,3 76.330.778 3,1 35.020.415 111.551.526 3,2 79.374.146 3,1 37.983.634 120.014.027 3,2 83.055.769 3,0 38.867.517 122.700.343 3,2 82.644.781 Variazione media annua di medio e lungo periodo (valori in %) 3,5 3,6 3,0 2,1 0,0 2,5 4,9 3,9 2,6 1,4 1,0 1,6 2,5 1,7 1,9 2,0 1,4 1,7 2,5 1,9 2,0 2,5 2,0 1,8 3,4 2,7 2,2 3,6 2,9 2,2 7,1 5,6 4,4 11,0 4,9 2,0 Variazione rispetto all’anno precedente (valori in %) 8,5 7,7 5,9 1,2 3,2 1,5 0,7 -2,5 -0,6 -4,0 -4,0 0,0 6,2 3,4 4,9 3,4 5,3 2,2 8,3 5,4 5,3 3,7 4,8 2,7 -3,2 -2,2 -1,1 -3,1 -3,3 -1,1 7,3 4,4 4,0 8,5 7,6 4,6 2,3 2,2 -0,5 Totale Presenze 125.365.756 165.497.541 170.689.452 191.064.801 208.032.691 233.612.807 238.881.737 231.132.223 229.151.452 233.791.699 240.435.216 248.255.328 254.328.742 251.678.307 246.618.107 251.098.476 259.883.852 255.610.143 P.M. 4,2 4,1 3,8 3,7 3,6 3,5 3,5 3,4 3,4 3,3 3,3 3,3 3,3 3,3 3,2 3,2 3,1 3,1 2,8 1,4 2,0 0,6 0,9 0,7 1,0 0,8 1,4 1,3 2,8 1,8 6,9 2,3 -3,2 -0,9 2,0 2,8 3,3 2,4 -1,0 -2,0 1,8 3,5 -1,6 Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat La crescita del comparto si arresta nel 2002, anno critico per tutto il turismo mondiale perché susseguente l’attentato alle torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001, e prosegue nel 2003; nel 2004 si verifica una ripresa che continua fino al fino al 2007; nuove difficoltà e diminuzione relativamente contenuta della domanda nel biennio 2008-2009 come effetto dell’avvio della più generale crisi economica, e andamento positivo nel 2010 e 2011 quando il turismo regge e reagisce all’urto della crisi, spinto dalla domanda internazionale. Nel 2012 sono stati rilevati per il comparto alberghiero 82,6 milioni di arrivi nazionali e internazionali, che hanno determinato 259,6 milioni di presenze, per una permanenza media di 3,1 notti. L’evoluzione del comparto alberghiero è sempre stata analoga a quella del trend complessivo, visto che per lungo tempo ha determinato una quota del movimento turistico intorno ai tre quarti del totale (75,8% nel 1990) 106 La domanda di ricettività alberghiera ufficialmente rilevato dall’Istat in Italia in termini di presenze, mentre oggi ne determina più dei due terzi (il 67,1% nel 2012). La permanenza media appare ancora in leggera, ma continua, diminuzione tendenziale. Graf. 9 – Presenze alberghiere degli italiani e degli stranieri agli inizi dei decenni considerati. Valori in migliaia. Anni 1970-2010 Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat Graf. 10 – Presenze alberghiere degli italiani e degli stranieri negli anni 2000-2012. Valori in migliaia Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat Graf. 11 – Presenze alberghiere ed extralberghiere complessive negli anni 2000-2012. Migliaia Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 107 Nel corso degli anni duemila la dinamica del movimento dall’estero è risultata assai più positiva sia per gli arrivi che per le presenze con tassi medi annui di incremento maggiori rispetto alla componente domestica. Gli arrivi dall’estero sono aumentati ad un tasso medio annuo del 2,5% e le presenze a uno del 2,0%, mentre per la componente nazionale gli arrivi sono aumentati solo dell’1,2% mentre al contrario le presenze hanno subito un calo del -0,2%. Il grafico 12 e il grafico 13 rendono evidente la differenza fra andamento della domanda nazionale e internazionale rispetto alla utilizzazione della ricettività alberghiera; a partire dal 2007 è in atto un andamento tendente alla stazionarietà per i residenti in Italia, a fronte delle forti reattività e discontinuità, ma con linea tendenziale in forte aumento, per la componente estera. Graf. 12 - Evoluzione indicizzata dei flussi turistici alberghieri per italiani, stranieri e totale. Anno base 2000=100 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 13 – Tassi di variazione medi annui 2012/2000 di arrivi e presenze negli alberghi per tipologia di clientela. Valori in % Fonte: elaborazioni su dati Istat 108 La domanda di ricettività alberghiera L’incremento della componente estera è dovuto in gran parte alla domanda d’arte di cultura che il Bel Paese esprime, con forte capacità di attrazione per la domanda intercontinentale emergente come Corea, Cina, India e Brasile. Graf. 14 – Variazione percentuale 2012/2000 di arrivi e presenze negli alberghi e nel totale esercizi per tipologia di clientela. Valori in % Fonte: elaborazioni su dati Istat 2.2 Un confronto con il comparto extralberghiero Confrontando nel lungo periodo il comparto alberghiero con quello extralberghiero, si può rilevare che gli alberghi, pur aumentando considerevolmente arrivi e presenze, vedono diminuire la loro quota relativa di mercato a favore di nuovi alcuni segmenti di ricettività extralberghiera come i B&B, gli agriturismi e le residenze turistiche. Nel 1990 gli alberghi incidevano sulle presenze totali per l’87,5% degli arrivi e il 75,8% delle presenze; nel 2000 le percentuali corrispondenti erano l’83,4% ed il 68,9%; nel 2011 sono il 79,7% e 67,1%. Nel 2012 i turisti italiani, con 11,2 milioni di arrivi e 67,2 milioni di presenze, determinano il 53,2% degli arrivi e il 53,7% delle presenze extra-alberghiere rispetto a quelle totali del comparto turistico, mentre le rispettive percentuali erano del 60,1% e del 69,4% nel 1990 e del 52,5% e del 59,0% nell’anno 2000. È in aumento il peso relativo della componente estera nella composizione del fenomeno turistico complessivo. Ovviamente i dati riportati sono quelli che appaiono dalle statistiche ufficiali ma è noto che in campo extralberghiero la gran parte del movimento turistico negli alloggi di proprietà o in affitto non viene rilevata semplicemente perché non vi è alcun obbligo di rilevazione. Secondo stime di diverse fonti3 il movimento che non appare è più grande circa 1,8 volte rispetto a quello ufficialmente rilevato dalle statistiche. Nel lungo periodo (1990-2012), la componente italiana incrementa le proprie presenze alberghiere ad un tasso medio annuo dello 0,3% e quella estera del 2,9%, mentre le presenze della componente extralberghiera aumentano rispettivamente ad un tasso medio annuo del 2,1% e del 5,3%. 3 Fra le varie fonti: Banca d’Italia, Unioncamere, Mercury S.r.l. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 109 Tab. 3 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi extralberghieri. Anni 1990, 2000-2012. Valori assoluti, variazioni % annue e di medio/lungo periodo Anno 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Arrivi 4.419.163 5.329.515 6.961.260 7.357.205 7.664.720 8.562.938 8.469.100 8.936.225 9.329.937 9.994.502 10.251.208 10.676.997 10.665.776 11.190.925 11.217.318 ‘95/’90 ‘05/’00 ‘10/’05 ‘10/’00 ‘10/’90 ‘12/'90 ‘12/'00 ‘12/'10 3,8 5,1 3,6 4,4 4,5 4,3 4,4 2,6 ‘01/’00 ‘02/’01 ‘03/’02 ‘04/’03 ‘05/’04 ‘06/’05 ‘07/’06 ‘08/’07 ‘09/’08 ‘10/’09 ‘11/’10 ‘12/’11 5,7 4,2 11,7 -1,1 5,5 4,4 7,1 2,6 4,2 -0,1 4,9 0,2 Italiani Presenze 42.443.458 50.027.321 62.136.471 65.091.477 66.392.064 69.543.076 67.532.234 68.630.815 69.506.844 71.864.768 70.682.680 71.478.983 70.793.102 70.523.845 67.206.695 Stranieri P.M. Arrivi Presenze P.M. 9,6 2.938.545 18.707.780 6,4 9,4 4.114.551 28.434.780 6,9 8,9 6.310.215 43.135.865 6,8 8,8 6.629.918 46.349.919 7,0 8,7 7.015.219 47.722.763 6,8 8,1 6.831.763 45.718.789 6,7 8,0 6.799.393 43.991.725 6,5 7,7 7.183.235 46.189.141 6,4 7,4 7.681.067 49.002.606 6,4 7,2 8.104.159 50.448.241 6,2 6,9 8.130.138 51.305.725 6,3 6,7 8.492.026 52.665.287 6,2 6,6 8.773.923 53.650.972 6,1 6,3 9.477.845 56.460.035 6,0 6,0 9.871.058 57.894.645 5,9 Variazione media annua di lungo periodo (valori in %) 3,3 7,0 8,7 2,0 2,6 1,4 0,6 4,1 3,0 1,3 3,4 2,2 2,6 5,6 5,4 2,1 5,7 5,3 0,7 4,2 2,7 -2,6 6,1 3,9 Variazione rispetto all’anno precedente (valori in %) 4,8 5,1 7,5 2,0 5,8 3,0 4,7 -2,6 -4,2 -2,9 -0,5 -3,8 1,6 5,6 5,0 1,3 6,9 6,1 3,4 5,5 3,0 -1,6 0,3 1,7 1,1 4,5 2,6 -1,0 3,3 1,9 -0,4 8,0 5,2 -4,7 4,1 2,5 Totale Arrivi 7.357.708 9.444.066 13.271.475 13.987.123 14.679.939 15.394.701 15.268.493 16.119.460 17.011.004 18.098.661 18.381.346 19.169.023 19.439.699 20.668.100 21.088.376 Presenze 61.151.238 78.462.101 105.272.336 111.441.396 114.114.827 115.261.865 111.523.959 114.819.956 118.509.450 122.313.009 121.988.405 124.144.270 124.444.074 126.983.880 125.101.340 5,1 4,0 3,8 3,9 5,0 4,9 4,3 4,2 5,1 1,8 1,6 1,7 3,6 3,3 1,6 0,3 5,4 5,0 4,9 -0,8 5,6 5,5 6,4 1,6 4,3 1,4 6,3 2,0 5,9 2,4 1,0 -3,2 3,0 3,2 3,2 -0,3 1,8 0,2 2,0 -1,5 P.M. 8,3 8,3 7,9 8,0 7,8 7,5 7,3 7,1 7,0 6,8 6,6 6,5 6,4 6,1 5,9 Fonte: elaborazioni su dati Cesdit (anni 1970 e 1980) e Istat Negli anni duemila (2000-2012) gli italiani aumentano dell’1,2% medio annuo i loro arrivi alberghieri, ma diminuiscono del -0,2% le loro presenze, mentre per gli stranieri le relative variazioni sono del 2,5% e del 2,0%. In campo extralberghiero, nello stesso periodo, gli italiani aumentano i loro arrivi del 4,4% e le loro presenze dello 0,7% mentre gli stranieri rispettivamente del 4,2% e del 2,7%; la media totale è del 4,3% medio annuo per gli arrivi e dell’1,6% per le presenze. L’aumento del comparto extralberghiero è stato maggiore rispetto al comparto alberghiero, ma il trend è condizionato dai cambiamenti delle modalità di rilevazione. Maggiore è la permanenza media della clientela nelle strutture extralberghiere, dovuta al fatto che l’offerta extralberghiera è notevolmente orientata verso la fruizione di esercizi stagionali, con soggiorni di lunga durata, in netta prevalenza estivi; ne sono l’esempio più tipico i campeggi ed i villaggi turistici (turismo all’aria aperta), che nell’anno 2012 rappresentano il 51,6% dell’intera domanda extralberghiera, e gli alloggi in affitto, che ne rappresentano il 26,8%. Complessivamente, dunque, il turismo all’aria aperta determina il 79,5% dell’intera domanda extralberghiera e il 26,1% di quella complessiva ufficialmente censita. 110 La domanda di ricettività alberghiera Tab. 4 – Distribuzione degli arrivi e delle presenze fra residenti (italiani) e non residenti (stranieri) nel 1990, 1995 e nel periodo 2000-2012 nel comparto alberghiero Italiani Anno Arrivi Presenze 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 60,1 56,4 52,5 52,6 52,2 55,6 55,5 55,4 54,8 55,2 55,8 55,7 54,9 54,1 53,2 69,4 63,8 59,0 58,4 58,2 60,3 60,6 59,8 58,7 58,8 57,9 57,6 56,9 55,5 53,7 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 60,1 56,4 52,5 52,6 52,2 55,6 55,5 55,4 54,8 55,2 55,8 55,7 54,9 54,1 53,2 69,4 63,8 59,0 58,4 58,2 60,3 60,6 59,8 58,7 58,8 57,9 57,6 56,9 55,5 53,7 1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 64,7 58,9 56,1 56,3 55,7 57,7 57,3 56,8 55,7 55,4 56,3 56,9 55,7 54,2 53,0 66,4 60,6 58,6 58,1 57,8 59,5 59,1 58,2 57,2 56,6 56,7 57,0 56,0 54,4 52,6 Stranieri Arrivi Presenze Esercizi alberghieri 39,9 30,6 43,6 36,2 47,5 41,0 47,4 41,6 47,8 41,8 44,4 39,7 44,5 39,4 44,6 40,2 45,2 41,3 44,8 41,2 44,2 42,1 44,3 42,4 45,1 43,1 45,9 44,5 46,8 46,3 Esercizi extra-alberghieri 39,9 30,6 43,6 36,2 47,5 41,0 47,4 41,6 47,8 41,8 44,4 39,7 44,5 39,4 44,6 40,2 45,2 41,3 44,8 41,2 44,2 42,1 44,3 42,4 45,1 43,1 45,9 44,5 46,8 46,3 Totale 35,3 33,6 41,1 39,4 43,9 41,4 43,7 41,9 44,3 42,2 42,3 40,5 42,7 40,9 43,2 41,8 44,3 42,8 44,6 43,4 43,7 43,3 43,1 43,0 44,3 44,0 45,8 45,6 47,0 47,4 Arrivi Totale Presenze 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Considerando il movimento turistico delle presenze in rapporto alle varie tipologie di ricettività utilizzata, la domanda rilevata dall’Istat privilegia nettamente l’albergo, scelto preferenzialmente nel 67,1% dei casi. La seconda tipologia utilizzata è quella dei campeggi e villaggi turistici, preferita nel 17,0% dei casi; seguono gli alloggi in affitto (8,8%), un insieme di strutture che comprendono voci come gli ostelli i rifugi alpini e altre (per un totale del 3,4%) e gli agriturismi (2,8%). La domanda che utilizza i bed & breakfast, è stimata solo lo 0,9% del totale. Si ricorda che il numero dei B&B esistenti in Italia è stimato in circa il 70% del numero degli alberghi; la dimensione media dei B&B è, infatti, molto ridotta. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 111 Graf. 15 – Composizione della domanda complessiva rispetto alla ricettività utilizzata. Distribuzione delle presenze complessive rispetto alla ricettività utilizzata. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat La composizione del fenomeno non varia molto distinguendo fra italiani e stranieri anche se i secondi mostrano di preferire leggermente di più gli alberghi, gli alloggi in affitto e gli agriturismi ed un po’ meno i campeggi, i B&B e gli altri alloggi complementari. Considerando la composizione interna delle varie tipologie ricettive il numero delle presenze straniere prevale sia nel caso degli agriturismi, tipologia per la quale determinano il 54,0% delle presenze a fronte del 40,9% degli arrivi sia negli alloggi in affitto ove determinano il 54,0% degli arrivi e il 51,6% delle presenze. La loro incidenza è assai elevata anche negli alberghi con il 47,0% degli arrivi e il 48,0% delle presenze. Graf.16 – Composizione della domanda italiana e della domanda straniera rispetto alla ricettività utilizzata. Distribuzione delle presenze rispetto alla ricettività utilizzata. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 5 – Distribuzione degli arrivi e delle presenze fra residenti (italiani) e non residenti (stranieri) all’interno delle varie tipologie ricettive: Anno 2012 Italiani Alberghi Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Agriturismi e alloggi del turismo rurale Altri esercizi complementari Bed & Breakfast Totale Fonte: elaborazioni su dati Istat Arrivi 53,0 51,5 46,0 59,1 63,0 63,1 53,0 Stranieri Presenze 52,0 53,7 48,4 46,0 71,9 60,4 52,6 Arrivi 47,0 48,5 54,0 40,9 37,0 36,9 47,0 Totale Presenze 48,0 46,3 51,6 54,0 28,1 39,6 47,4 Arrivi 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Presenze 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 112 La domanda di ricettività alberghiera 2.3 I differenziali della domanda Nei dodici anni dal 2000 al 2012 il turismo ufficialmente rilevato ha aumentato del 29,6% i propri arrivi e del 12,3% le proprie presenze. Sono stati raggiunti i 380,7 milioni di pernottamenti, dopo che nel 2011 era stata toccata la cifra record di 386,9 milioni. Il comparto alberghiero ha visto aumentare i propri arrivi del 23,8% e le proprie presenze del 9,4%, mentre quelle complementare registra aumenti del 58,9% per gli arrivi e del 18,8% per le presenze. La forte crescita del comparto extra dipende anche dal fatto che nell’anno 2000 non erano ancora censiti i B&B. La grande rilevanza del sistema alberghiero è provata dal fatto che nel 2000 gli alberghi determinavano il 68,9% delle presenze di tutto il movimento turistico (italiani + stranieri) rilevato in Italia, mentre nel 2012 la loro incidenza in termini di presenze è diminuita al 66,45%, perché gli altri comparti sono aumentati di più. Negli alberghi, quindi, alloggia quasi i due terzi nel movimento turistico complessivo rilevato in Italia secondo le statistiche ufficiali, ma il comparto è sempre più concorrenziato dall’insieme delle altre tipologie ricettive. Il comparto alberghiero può sembrare in flessione rispetto alle altre componenti, ma considerando i differenziali in valori assoluti, qualora si considerino gli incrementi di presenze rilevati dalle varie tipologie ricettive in rapporto all’aumento totale rilevato, si scopre che gli alberghi sono la ricettività che più traina lo sviluppo contribuendo per più della metà (52,6%) all’aumento dei 41,826 milioni presene rilevato complessivamente nel 2012 rispetto al 2010. L’aumento del comparto alberghiero è determinato in gran parte dall’aumento di 40,960 milioni delle presenze negli esercizi a quattro stelle, mentre gli esercizi dalle tre stelle ad una stella vedono una diminuzione complessiva di 28,019 milioni di presenze; aumentano di 4,739 milioni anche le presenze delle residenze turistico alberghiere e di 4,317 quelle degli alberghi a cinque stelle e 5 stelle lusso. In termini percentuali la ricettività che registra il maggiore aumento è quella degli alloggi agroturistici che aumentano ad un tasso medio annuo dell’8,0%, seguiti dagli alloggi in affitto (1,4%), dagli alberghi (0,8%), dai campeggi e villaggi turistici (0,4%). Se si tiene conto dei differenziali assoluti fra presenze alla fine ed all’inizio del dodicennio, invece, la maggior quota dell’aumento è determinata dagli alberghi con il 52,6% dell’aumento totale, seguiti dagli alloggi agroturistici con una incidenza 15,1%, dagli alloggi in affitto (12,0%) e dai campeggi e villaggi turistici (78,5%). Graf. 17 – Variazione percentuale delle presenze nelle strutture ricettive indicate nel periodo 2000-2012 Fonte: elaborazione su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 113 Graf. 18 – Distribuzione dell’aumento complessivo del valore assoluto delle presenze nel periodo 2000-2012 fra le varie tipologie Fonte: elaborazione su dati Istat Graf. 19 – Variazione percentuale assoluta delle presenze nelle tipologie ricettive indicate nel periodo 2000-2012 Fonte: elaborazioni sui dati Istat Considerando le varie categorie di ricettività, il maggiore aumento è quello degli alberghi a cinque stelle che da soli determinano un aumento che è più che doppio rispetto a quello di tutta la ricettività complementare o extra. Il comparto del turismo, dunque, vede grandi cambiamenti nella utilizzazione degli esercizi ricettivi ma nel segno della continuità del grande ruolo degli alberghi, che restano la struttura portante di tutto il sistema di ospitalità nazionale. Nel corso del periodo 2000-2012 grandi cambiamenti si riscontrano anche nella composizione della domanda internazionale, a cominciare dalla stessa composizione dei flussi. Ad esempio, nell’anno duemila il movimento turistico alberghiero era costituito per il 43,1% degli arrivi ed il 41,6% dei pernottamenti dalla componente straniera, mentre le rispettive percentuali sono del 47,0% e 48,0%. 114 La domanda di ricettività alberghiera Per l’intero movimento turistico (alberghiero ed extralberghiero) nel 2000 gli arrivi degli stranieri erano il 43,9% e le presenze il 41,4%; nel 2012 le rispettive percentuali sono state il 47,0% e il 47,4%. Tab 6 – Arrivi e presenze di turisti nelle strutture ricettive indicate nell’anno 2000 e 21012. Valori assoluti, variazioni percentuali e analisi dei differenziali. 2000 2012 Presenze Arrivi Presenze Alberghi 233.612.807 82.644.781 255.610.143 Campeggi e villaggi tur. 61.477.918 9.057.423 64.598.025 Alloggi in affitto (b) 28.486.177 5.485.883 33.488.493 Alloggi agro-turistici 4.161.421 2.413.476 10.475.299 Altri esercizi 11.146.820 4.131.594 16.539.523 Totale 338.885.143 103.733.157 380.711.483 Quote di mercato Alberghi 83,4 68,9 79,7 67,1 Campeggi e villaggi tur. 9,7 18,1 8,7 17,0 Alloggi in affitto (b) 3,5 8,4 5,3 8,8 Alloggi agro-turistici 0,9 1,2 2,3 2,8 Altri esercizi 2,5 3,3 4,0 4,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Differenziali fra 2012 e 2000 Quota dei differenziali Alberghi 15.884.619 21.997.336 67,0 52,6 Campeggi e villaggi tur. 1.323.173 3.120.107 5,6 7,5 Alloggi in affitto (b) 2.687.632 5.002.316 11,3 12,0 Alloggi agro-turistici 1.690.688 6.313.878 7,1 15,1 Altri esercizi 2.115.408 5.392.703 8,9 12,9 Totale 23.701.520 41.826.340 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni sui dati Istat Arrivi 66.760.162 7.734.250 2.798.251 722.788 2.016.186 80.031.637 Variazioni medie annue Arrivi Presenze 1,8 0,8 1,3 0,4 5,8 1,4 10,6 8,0 6,2 3,3 2,2 1,0 Variazioni assolute Arrivi Presenze 23,8 9,4 17,1 5,1 96,0 17,6 233,9 151,7 104,9 48,4 29,6 12,3 Cambia notevolmente anche la composizione dei flussi perché due tradizionali bacini di origine della clientela, tedeschi e giapponesi, non solo perdono quote di mercato ma cedono anche una diminuzione in valori assoluti dei flussi turistici verso l’Italia, sostituiti da cinesi, russi ed altre nazionalità emergenti. Il caso più eclatante di cambiamenti in atto è quello dei clienti tedeschi che, dopo avere determinato per molti anni quasi la metà del totale delle presenze turistiche in Italia, hanno cominciato a vedere ridotta la loro quota di mercato. Come principale nazionalità di provenienza, identificavano 43,9% delle presenze straniere in Italia nell’anno 1980, il 37,3% delle presenze nell’anno 2000 e solo il 28,7% nel 2012. Dall’anno 2000 al 2012 i tedeschi sono diminuiti anche in valori assoluti passando da 52,3 milioni a 51,8 milioni di presenze (-1,0%). Analogo è il caso del Giappone che rappresentava una quota del 2,4% del mercato nell’anno 2000 e ne rappresenta una dell’1,5% nel 21012, essendo passato, come paese di origine dei flussi, dalla nona posizione di inizio periodo, con 3,3 milioni presenze, alla quattordicesima di fine periodo, con 2,8 milioni. Considerando il solo comparto alberghiero vien confermata la diminuzione dei flussi delle due nazionalità, mentre tutte le altre crescono. Le quote di mercato alberghiere per i tedeschi risultano minori di quelle generali per la forte incidenza delle fruizioni nel campo del turismo all’ara aperta. Nel 2000 i tedeschi rappresentano quasi un terzo (82,9%) del movimento internazionale in termini di presenze alberghiere rilevate in Italia, mentre nel 2012 ne rappresentano meno di un quarto (24,6%). Analoghe considerazioni possono essere fatte per i giapponesi che si collocavano in settima posizione e determinavano il 3,3% dell’intero movimento internazionale nell’anno 2000, mentre si collocano in undicesima posizione nel 2012 e ne determinano solo il 2,1%; in termini di valori assoluti sono passati da 3,2 milioni di presenze a 2,2 milioni. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 115 Graf. 20 - Prime venti nazionalità di origine della clientela alberghiera. Quote di mercato (presenze) della clientela internazionale in Italia. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Il lungo periodo consente di individuare i grandi cambiamenti in atto, nella composizione dei flussi alberghieri e, più che altro, nel loro, peso relativo giacché se si considerano le prime venti nazionalità di origine della clientela,18 di queste sono presenti sia nell’anno 2000 che nell’anno 2012. Solo le provenienze da Argentina e Grecia, che nel 200 si trovavano in 19ma e 20ma posizione sono state scalzate da quelle della Cina, che nel 2012 si colloca in 13ma posizione, e dall’Irlanda in 20ma. Da evidenziare anche il grande balzo in avanti della Russia che pasa dalla 13ma posizione di inizio periodo, con 1,064 milioni di pernottamenti, alla 7ma di fine periodo, con 5,5 milioni. Applicando l’analisi dei differenziali ai paesi top 20, per flussi di origine delle presenze verso l’Italia appare in modo evidente il forte sviluppo della Russia con un aumento percentuale del 417,7 % ed un aumento di 4,438 milioni di presenze rispetto alle poco più di un milione dell’anno duemila. Il grafico 8 rende evidente la diversa rilevanza degli incrementi in valori assoluti che si sono verificati nei mercati di provenienza dal 200° al 2012. 116 La domanda di ricettività alberghiera Graf. 21 - Incrementi di presenze in valori assoluti nel periodo 2000-2012 nei top venti paesi di origine della clientela nel periodo 2000-2012. Valori in migliaia Fonte: elaborazione su dati Istat 3. I flussi delle presenze secondo le categorie alberghiere utilizzate 3.1 La composizione Considerando il solo comparto alberghiero l’analisi dei flussi secondo le diverse categorie evidenzia una evoluzione qualitativa di lungo e medio periodo positiva. Aumentano la loro quota le classi più alte, di categoria 5 e 4 stelle e della classe media (3 stelle e residenze turistiche alberghiere) a vantaggio degli esercizi di più piccola dimensione e con minori servizi come gli alberghi a 1 e 2 stelle. La propensione ad un aumento della utilizzazione degli alberghi a 4 e 5 stelle è stata continua. Nel 2012, 106,0 milioni di presenze si sono concentrate negli alberghi a elevata categoria e 125,7 milioni in quelli medi per una quota del 41,5% e del 49,2% del totale del movimento alberghiero. Complessivamente le tre categorie alberghiere raccolgono, come presenze, più del 60% di tutto il movimento turistico censito, alberghiero e complementare, esistente in Italia. Lo sviluppo qualitativo del comparto è provato dal fatto che nel 1990 la quota di presenze negli alberghi a 4 e 5 stelle era solo il 17,5%; nel 1995 è il 22,4%, nel 2000 il 26,0%, nel 2005 il 32,1 % e nel 2012 il 41,5%. L’utilizzazione degli alberghi di qualità risulta maggiore per la componente straniera rispetto a quella dei nazionali: i primi, quando frequentano gli alberghi, si concentrano per il 53,3% degli arrivi e il 48,3% delle presenze negli esercizi a 4 e 5 stelle; per i residenti in Italia le percentuali corrispondenti sono relativamente minori pari al 42,3% per gli arrivi e al 35,2% per le presenze. Considerando le variazioni medie annue degli arrivi e delle presenze del periodo 1990-2000 e poi quelle del periodo successivo, 2000-2012, appare in modo evidente lo slittamento delle categorie di categoria più bassa verso l’alto, secondo una tendenza che non si è mai interrotta. Nel corso degli anni Duemila le presenze negli esercizi a 4 e 5 stelle sono aumentate ad un tasso medio annuo del 4,8% e quelle a tre stelle dello 0,2%, mentre sono diminuite le presenze negli alberghi ad una e due stelle del -6,0%, per una media complessiva di incremento dello 0,8%. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 117 Tab. 7 – Arrivi presenze e P.M. per categoria alberghiera. Anni 1990, 1995, 2000 e 2005-2012. Valori assoluti Categoria Italiani Arrivi Stranieri Presenze Arrivi Totale Presenze Arrivi Presenze 1990 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 7.386.075 15.231.254 11.157.989 33.775.318 17.492.040 54.791.148 52.769.483 125.052.671 5.613.437 7.195.608 5.115.375 17.924.420 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 8.549.145 16.370.582 9.338.366 34.258.093 20.580.566 60.653.976 42.232.358 123.466.900 9.271.078 9.313.817 4.881.631 23.466.526 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 10.333.186 19.727.962 7.901.754 37.962.902 27.615.466 75.717.509 33.058.712 136.391.687 11.356.598 12.828.178 4.612.484 28.797.260 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 13.576.003 21.858.326 5.841.319 41.275.648 36.238.497 79.798.543 22.086.265 138.123.305 13.904.866 13.508.082 3.530.508 30.943.456 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 14.783.056 22.005.456 5.732.123 42.520.635 39.034.487 80.350.833 21.011.273 140.396.593 15.890.204 14.047.800 3.574.756 33.512.760 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 15.647.009 22.193.474 5.441.976 43.282.459 40.955.809 80.484.367 19.871.127 141.311.303 16.686.309 14.566.859 3.515.795 34.768.963 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 16.341.695 22.142.078 5.014.381 43.498.154 42.721.764 80.464.280 18.000.554 141.186.598 16.266.453 14.132.588 3.267.545 33.666.586 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 17.265.101 21.684.270 4.748.711 43.698.082 44.981.182 78.118.015 16.690.331 139.789.528 16.157.433 13.363.072 3.112.191 32.632.696 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 18.377.215 21.521.296 4.455.220 44.353.731 47.262.581 76.805.163 15.479.206 139.546.950 18.057.250 13.941.865 3.021.300 35.020.415 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 19.116.780 21.595.645 4.359.710 45.072.135 49.094.606 75.913.251 14.888.968 139.896.825 20.041.926 14.870.609 3.071.099 37.983.634 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 18.514.897 21.079.116 4.183.251 43.777.264 46.732.377 72.469.640 13.707.783 132.909.800 20.723.340 15.133.844 3.010.333 38.867.517 15.981.844 27.783.178 22.247.108 66.012.130 12.999.512 22.426.862 16.273.364 51.699.738 33.473.884 82.574.326 75.016.591 191.064.801 26.050.187 37.640.330 20.875.274 84.565.791 17.820.223 25.684.399 14.219.997 57.724.619 46.630.753 98.294.306 63.107.632 208.032.691 33.108.907 46.986.413 17.125.800 97.221.120 21.689.784 32.556.140 12.514.238 66.760.162 60.724.373 122.703.922 50.184.512 233.612.807 40.986.857 48.480.983 12.844.071 102.311.911 27.480.869 35.366.408 9.371.827 72.219.104 77.225.354 128.279.526 34.930.336 240.435.216 45.635.641 49.693.537 12.529.557 107.858.735 30.673.260 36.053.256 9.306.879 76.033.395 84.670.128 130.044.370 33.540.830 248.255.328 48.732.284 51.847.760 12.437.395 113.017.439 32.333.318 36.760.333 8.957.771 78.051.422 89.688.093 132.332.127 32.308.522 254.328.742 48.244.114 50.701.841 11.545.754 110.491.709 32.608.148 36.274.666 8.281.926 77.164.740 90.965.878 131.166.121 29.546.308 251.678.307 47.957.808 48.166.229 10.704.542 106.828.579 33.422.534 35.047.342 7.860.902 76.330.778 92.938.990 126.284.244 27.394.873 246.618.107 51.754.150 49.499.210 10.298.166 111.551.526 36.434.465 35.463.161 7.476.520 79.374.146 99.016.731 126.304.373 25.777.372 251.098.476 57.374.951 52.250.701 10.388.375 120.014.027 39.158.706 36.466.254 7.430.809 83.055.769 106.469.557 128.163.952 25.277.343 259.910.852 59.268.783 53.307.381 10.124.179 122.700.343 39.238.237 36.212.960 7.193.584 82.644.781 106.001.160 125.777.021 23.831.962 255.610.143 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Le presenze negli alberghi a 4 e 5 stelle nell’anno 2012 sono più che triplicate rispetto a quelle dell’anno 1990 e sono aumentate di tre quarti rispetto a quelle dell’anno 2000. Per converso le presenze negli alberghi ad una e due stelle, nello stesso periodo, si sono ridotte a circa 1/3 rispetto a quelle del 1990 e a circa la metà rispetto a quelle del 2000. 118 La domanda di ricettività alberghiera Tab 8. – Arrivi presenze di italiani e stranieri. Anni 1990, 1995, 2000, 2005, 2010 e 2012. Distribuzione percentuale fra categorie alberghiere Categoria Arrivi Italiani Presenze Arrivi 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 21,9 45,1 33,0 100,0 14,0 43,8 42,2 100,0 31,3 40,1 28,5 100,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 25,0 47,8 27,3 100,0 16,7 49,1 34,2 100,0 39,5 39,7 20,8 100,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 27,2 52,0 20,8 100,0 20,2 55,5 24,2 100,0 39,4 44,5 16,0 100,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 32,9 53,0 14,2 100,0 26,2 57,8 16,0 100,0 44,9 43,7 11,4 100,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 41,4 48,5 10,1 100,0 33,9 55,0 11,1 100,0 51,6 39,8 8,6 100,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 42,4 47,9 9,7 100,0 35,1 54,3 10,6 100,0 52,8 39,2 8,1 100,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 42,3 48,2 9,6 100,0 35,2 54,5 10,3 100,0 53,3 38,9 7,7 100,0 Stranieri Presenze 1990 Totale Arrivi Presenze 24,2 42,1 33,7 100,0 25,1 43,4 31,5 100,0 17,5 43,2 39,3 100,0 30,8 44,5 24,7 100,0 30,9 44,5 24,6 100,0 22,4 47,2 30,3 100,0 34,1 48,3 17,6 100,0 32,5 48,8 18,7 100,0 26,0 52,5 21,5 100,0 40,1 47,4 12,6 100,0 38,1 49,0 13,0 100,0 32,1 53,4 14,5 100,0 46,4 44,4 9,2 100,0 45,9 44,7 9,4 100,0 39,4 50,3 10,3 100,0 47,8 43,5 8,7 100,0 47,1 43,9 8,9 100,0 41,0 49,3 9,7 100,0 48,3 43,4 8,3 100,0 47,5 43,8 8,7 100,0 41,5 49,2 9,3 100,0 1995 2000 2005 2010 2011 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat Graf. 22 – Variazione percentuale media annua delle presenze per categorie alberghiere nel periodo 19902000 e nel periodo 2000-2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 119 Graf. 21 – Distribuzione % delle presenze turistiche per categoria alberghiera e tipologia di clientela. Anni 2000, 2005 e 2010 e 2012 2000 2005 2010 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 9 – Distribuzione % dei flussi turistici tra italiani e stranieri per categoria alberghiera. Anni 2000, 2005 e 2010 e 2012 Italiani Arrivi Stranieri 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 47,6 60,6 63,1 56,9 52,4 39,4 36,9 43,1 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 49,4 61,8 62,3 57,2 50,6 38,2 37,7 42,8 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 50,4 60,7 59,6 55,9 49,6 39,3 40,4 44,1 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 47,2 60,7 58,2 53,0 52,8 39,3 41,8 47,0 Categoria Fonte: elaborazioni su dati Istat Totale 2000 100,0 100,0 100,0 100,0 2005 100,0 100,0 100,0 100,0 2010 100,0 100,0 100,0 100,0 2012 100,0 100,0 100,0 100,0 Italiani Presenze Stranieri Totale 45,5 61,7 65,9 58,4 54,5 38,3 34,1 41,6 100,0 100,0 100,0 100,0 46,9 62,2 63,2 57,4 53,1 37,8 36,8 42,6 100,0 100,0 100,0 100,0 47,7 60,8 60,0 55,6 52,3 39,2 40,0 44,4 100,0 100,0 100,0 100,0 44,1 60,8 57,5 52,0 55,9 39,2 42,5 48,0 100,0 100,0 100,0 100,0 120 La domanda di ricettività alberghiera Tab. 10 – Variazione percentuale annua 2012/2011 e tassi di variazione medi annui di lungo (2012/1990; 2012/2000) e medio periodo (2012/2005) Categoria Arrivi Italiani Presenze Stranieri Presenze Var.% 2012/2011 3,4 1,8 -2,0 2,3 T.v.m.a.% 2012/1990 6,1 3,4 -2,4 3,6 T.v.m.a.% 2012/2000 5,1 1,4 -3,5 2,5 T.v.m.a.% 2012/2005 5,9 1,6 -2,3 3,3 Arrivi 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale -3,1 -2,4 -4,0 -2,9 -4,8 -4,5 -7,9 -5,0 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 4,3 1,5 -4,4 1,2 4,6 1,3 -5,9 0,3 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 5,0 0,6 -5,2 1,2 4,5 -0,4 -7,1 -0,2 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 4,5 -0,5 -4,7 0,8 3,7 -1,4 -6,6 -0,5 Arrivi Totale Presenze 3,3 2,0 -2,5 2,2 0,2 -0,7 -3,2 -0,5 -0,4 -1,9 -5,7 -1,7 6,1 3,0 -3,5 2,9 5,1 2,2 -3,6 2,2 5,4 1,9 -5,1 1,3 5,0 1,1 -4,3 2,0 5,1 0,9 -4,5 1,8 4,8 0,2 -6,0 0,8 5,4 1,4 -3,3 2,6 5,2 0,3 -3,7 1,9 4,6 -0,3 -5,3 0,9 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 23 – Evoluzione indicizzata delle presenze turistiche per categoria alberghiera di lungo periodo e di quinquennio in quinquennio. Anno base 1990=100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 24 – Evoluzione indicizzata delle presenze turistiche per categoria alberghiera di lungo medio periodo. Anni 2005-2012. Anno base 1990=100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 121 Con riferimento al grafico di medio periodo 2005-2012 (Graf. 24) appare qualche segnale di difficoltà anche per l’evoluzione della domanda degli alberghi a tre stelle e simili. Presentiamo anche le variazioni medie annue degli arrivi e delle presenze dei residenti in Italia e dei clienti esteri, sia di breve che di medio e lungo periodo (Tab. 10). 3.2 Sintonia o discrasia fra domanda e offerta Nel periodo che va dal 1990 al 2012 si rileva una stretta correlazione fra l’aumento del numero dei posti letto e quello delle presenze registrate negli alberghi. Complessivamente sia i letti che le presenze sono aumentati a un tasso medio annuo dell’1,3%. L’andamento delle varie categorie è ovviamente diversificato per effetto dei mutamenti qualitativi che si sono realizzati. L’andamento della domanda degli hotel di maggiore qualità (4 e 5 stelle) è in linea con quello dell’offerta in termini di posti letto; le presenze aumentano ad un tasso medio annuo del 5,4% nel ventennio a cavallo del secolo (1990-2012) e il numero dei posti letto del 5,3%. Diversa è la situazione delle strutture con tre stelle, per le quali la domanda aumenta ad un tasso medio annuo dell’1,9%, mentre l’offerta è aumentata ad un tasso del 2,4%, con una conseguente diminuzione del tasso medio di occupazione alberghiera. Gli alberghi a tre stelle, peraltro, fino ad oggi sono stati la struttura portante del comparto sia in termini di offerta che di domanda perché dispongono del 51,5% del numero dei letti di tutto il settore alberghiero e determinano il 49,2% della domanda in termini di presenze ed il 43,8 considerando il numero degli arrivi. Tab. 11 – Andamento dell’offerta e della domanda alberghiera. Tasso di occupazione lordo anni 1990, 2000, 2010 e 2012. Valori assoluti, tassi annui di sviluppo e quote di mercato del numero dei letti e delle presenze 1990 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 ed 1 stella Totale 2000 Presenze Letti Presenze 33.473.884 397.096 60.724.373 82.574.326 962.297 122.703.922 75.016.591 494.708 50.184.512 191.064.801 1.854.101 233.612.807 Tasso di occupazione lordo 1990 2000 2010 2012 36,1 41,9 37,1 36,3 32,9 34,9 30,1 29,7 27,0 27,8 23,1 22,5 30,7 34,5 31,6 31,1 Tasso medio annuo 1990-2000 Letti Presenze 4,6 6,1 3,4 4,0 -4,2 -3,9 0,9 2,0 Quote di mercato in termini di presenze 1990 2000 2010 2012 17,5 26,0 41,0 41,5 43,2 52,5 49,3 49,2 39,3 21,5 9,7 9,3 100,0 100,0 100,0 100,0 Letti 254.393 686.797 762.352 1.703.542 2011 2012 Letti Presenze Letti Presenze 785.766 106.469.557 800.417 106.001.160 1.167.106 128.163.952 1.159.737 125.777.021 300.131 25.277.343 290.550 23.831.962 2.253.003 259.910.852 2.250.704 255.610.143 T.m.a. 1990-2012 T.m.a. 2011-2012 Letti Presenze Letti Presenze 5,3 5,4 1,9 -0,4 2,4 1,9 -0,6 -1,9 -4,3 -5,1 -3,2 -5,7 1,3 1,3 -0,1 -1,7 Tasso medio annuo 2000-2012 Letti Presenze 6,0 4,8 1,6 0,2 -4,3 -6,0 1,6 0,8 Quote di mercato in termini di numero letti 1990 2000 2010 2012 14,9 21,4 34,9 35,6 40,3 51,9 51,8 51,5 44,8 26,7 13,3 12,9 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Nel periodo 1990-2012 l’aumento della domanda in termini di presenze (5,4% di tasso medio annuo delle presenze) per gli esercizi di categoria più elevata, (4 e 5 stelle) è in linea con l’evoluzione dell’offerta (5,3% del numero dei posti letto), mentre per gli esercizi di media qualità, che rappresentano più della metà del totale, l’aumento dei posti letto (media annua 2,4%) risulta maggiore rispetto a quello delle presenze (1,9%); in valori assoluti le presenze aumentano di più del 59%, mentre i posti letto di circa il 65%. Da tempo è in atto una 122 La domanda di ricettività alberghiera razionalizzazione del sistema che ha portato ad una forte riduzione del numero degli esercizi a una e due stelle e al contemporaneo slittamento verso l’alto del sistema alberghiero. Scomponendo il dato di sintesi fra l’ultimo decennio (1990-2000) del secolo scorso ed il primo del nuovo secolo (2000-2010) emerge una forte differenziazione perché nel periodo 1990-2000 il numero delle presenze aumenta ad un tasso medio annuo (2,0%) che è più del doppio rispetto a quello del numero dei posti letto (0,9%), mentre negli anni duemila il numero dei posti letto aumenta (2,0%) ad un tasso maggiore dell’aumento delle presenze alberghiere (0,7%). Il dato di fatto che emerge come valutazione di sintesi è la continua la riduzione del peso degli alberghi a una e due stelle, in parallelo con il forte sviluppo degli alberghi a quattro e cinque stelle, generalmente considerati di maggiore qualità. Tuttavia, anche tenendo conto dell’aumento della domanda degli ultimi anni, nel corso degli anni duemila l’offerta alberghiera tendenzialmente è aumentata a ritmi un po’ più sostenuti della domanda della clientela; con effetto sul tasso di occupazione degli esercizi. 4. Località e tipologia di turismo scelta Considerando l’offerta complessiva, nel 2012 la domanda turistica si è orientata prevalentemente, come negli anni precedenti, verso le località marine dove in totale si sono registrate 116,2 milioni di presenze, il 30,5% del movimento totale. Seguono le città di interesse storico e artistico (98,0 milioni di presenze e una incidenza del 25,8%), e le località montane (47,9 milioni e incidenza del 12,6%)4. Tab. 12– Arrivi e presenze per macrotipologia ricettiva e tipologia di località. Valori assoluti. Anno 2012 Tipo di località Es. Alberghieri Arrivi Presenze Città di interesse storico e artistico Località montane Località lacuali Località marine Località termali Località collinari e di interesse vario Totale località di interesse turistico Altre località Totale generale 31.384.164 8.027.196 3.891.161 16.286.477 3.149.385 2.989.121 65.727.504 16.917.277 82.644.781 Città di interesse storico e artistico Località montane Località lacuali Località marine Località termali Località collinari e di interesse vario Totale località di interesse turistico Altre località Totale generale 38,0 9,7 4,7 19,7 3,8 3,6 79,5 20,5 100,0 Città di interesse storico e artistico Località montane Località lacuali Località marine Località termali Località collinari e di interesse vario Totale località di interesse turistico Altre località Totale generale 84,8 76,1 61,8 73,6 89,3 72,4 78,6 84,3 79,7 Es. Extralberghieri Totale Esercizi Ricettivi Arrivi Presenze Arrivi Presenze Valori assoluti 71.342.672 5.617.653 26.697.874 37.001.817 98.040.546 35.496.565 2.526.673 12.428.765 10.553.869 47.925.330 13.387.168 2.408.248 15.273.597 6.299.409 28.660.765 70.262.508 5.856.422 45.918.046 22.142.899 116.180.554 11.244.038 375.738 1.825.754 3.525.123 13.069.792 9.264.776 1.142.218 5.454.713 4.131.339 14.719.489 210.997.727 17.926.952 107.598.749 83.654.456 318.596.476 44.612.416 3.161.424 17.502.591 20.078.701 62.115.007 255.610.143 21.088.376 125.101.340 103.733.157 380.711.483 Distribuzione percentuali fra tipologie di turismo 27,9 26,6 21,3 35,7 25,8 13,9 12,0 9,9 10,2 12,6 5,2 11,4 12,2 6,1 7,5 27,5 27,8 36,7 21,3 30,5 4,4 1,8 1,5 3,4 3,4 3,6 5,4 4,4 4,0 3,9 82,5 85,0 86,0 80,6 83,7 17,5 15,0 14,0 19,4 16,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Distribuzione percentuale fra categorie alberghiere 72,8 15,2 27,2 100,0 100,0 74,1 23,9 25,9 100,0 100,0 46,7 38,2 53,3 100,0 100,0 60,5 26,4 39,5 100,0 100,0 86,0 10,7 14,0 100,0 100,0 62,9 27,6 37,1 100,0 100,0 66,2 21,4 33,8 100,0 100,0 71,8 15,7 28,2 100,0 100,0 67,1 20,3 32,9 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat È opportuno comunque precisare che le località sono classificate dall’Istat in base alla forma di turismo prevalente per cui se una destinazione è per il 49% balneare e per il 51% città d’arte viene identificata solo quest’ultima tipologia. Inoltre diversi comuni, che determinano il 19,4% degli arrivi e il 16,3% delle presenze, vengono considerati come località non turistiche (non altrimenti classificate). Probabilmente l’Istat rinuncerà a proseguire con questa classificazione per tipologia a vantaggio di una maggiore dettaglio a livello comunale. 4 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 123 Se al mare si aggiungono anche i laghi (7,5% delle presenze) il turismo balneare-lacuale raggiunge i 144,8 milioni di presenze, per un quota del 38,0% delle presenze complessive rilevate in Italia. È in aumento il peso delle località di interesse storico e artistico e in diminuzione quello delle destinazioni balneari; nel 2008 le località marine incidevano per il 31,6% della domanda e le città di interesse storico e artistico per il 24,4%. Graf. 25 – Distribuzione delle presenze turistiche per tipologia di località e macrotipologia ricettiva. Valori in percentuale. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 124 La domanda di ricettività alberghiera Nell’anno 2012 i pernottamenti nel settore alberghiero si caratterizzano per una minore concentrazione nelle località balneari e lacuali rispetto all’extralberghiero, mentre maggiore e in aumento è la concentrazione degli stessi nelle città d’arte (27,9% contro il 21,3% dell’extralberghiero). Gli alberghi mostrano un maggior peso anche per le località montane (13,9% a fronte del 9,9% dell’extralberghiero) e per le località termali (4,4% a fronte dell’1,5%). In termini assoluti, nel 2012, gli esercizi alberghieri situati nelle città di interesse storico e artistico hanno raccolto 31,4 milioni di arrivi per 71,3 milioni di presenze e una permanenza media di 2,3 notti; nelle località balneari, invece, i 16,3 milioni di turisti hanno prodotto 70,2 milioni di presenze per 4,3 notti di permanenza media. Con riferimento al sistema alberghiero, è la clientela italiana a preferire maggiormente le località balneari con il 33,9% delle presenze. In secondo luogo gli italiani scelgono le città d’arte (19,2%) e quindi le montane (14,5%), termali (4,9%), collinari (2,9%) e lacuali (2,1%). Graf. 26 – Distribuzione % delle presenze alberghiere fra le diverse tipologie di località per la clientela estera e domestica. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Le città di interesse storico e artistico sono invece la meta preferita dagli stranieri dove si concentra il 37,3% delle presenze, seguite dalle località marine (20,5%), montane (13,2%), lacuali (8,6%), collinari (4,4%) e termali (3,9%). Per gli stranieri sta aumentando il peso delle destinazioni d’arte e culturali e diminuendo quello delle località montane e termali. Aumenta leggermente anche la propensione ai laghi mentre resta stazionaria quella verso il mare. Nel periodo 2000-2012, le imprese alberghiere situate nelle località lacuali hanno registrato il più forte incremento fra le tipologie turistiche censite, ad un tasso medio annuo dell’1,60%, seguite dalle destinazioni lacuali città di interesse storico e artistico, con l’1,52%, e dalle località collinari e di interesse vario con l’1,38%. Tali aumenti sono in gran parte attribuibili ai clienti stranieri che aumentano i loro arrivi e le loro presenze nelle città d’arte ad un tasso medio annuo del 2,63%, assai elevato, mentre la componente domestica aumenta dell’1,60% in termini di arrivi ma diminuisce del -0,13% per le presenze. Analoghe considerazioni possono essere effettuate per le lacuali del Nord Italia meta preferita di paesi vicini come Germania, Austria ed altri oltre l’arco alpino. Dai dati appare anche la crisi delle città termali e balneari, le sole a vedere una diminuzione VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 125 complessiva di presenze nel periodo 2000-2012, di un certo rilevo per le prime (-2,0% medio annuo); assai più contenuta per le seconde (-0,2%) tanto da potere parlare di una situazione stazionaria. Graf. 27 – Variazione percentuale media annua di arrivi e presenze per tipologia di turismo nel periodo 2000-2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat La spiegazione del lieve andamento positivo degli arrivi nelle città termali in confronto al dato negativo delle presenze è spiegata dal fatto che le lunghe permanenze termali sono state sostituite, nell’ultimo decennio, da quelle di breve durata di altri tipi di turismo.” Da notare che in realtà il maggior incremento di presenze del periodo in verifica per località non altrimenti classificate dall’Istat, che vedono un aumento dell’1,4%. Tab. 13 – Arrivi e presenze nelle strutture alberghiere per tipologia di località e di clientela. Tassi di variazione medi annui rilevati nel periodo 2000-2012. Valori percentuali Tipologia di località Città di interesse storico e artistico Località montane Località lacuali Località marine Località termali Località collinari e di interesse vario Totale località di interesse turistico Altre località Totale generale Italiani Arrivi 1,6 1,5 1,9 0,5 0,6 1,7 1,2 1,3 1,2 Presenze -0,1 0,0 -0,7 -0,5 -2,4 0,3 -0,4 0,6 -0,2 Stranieri Arrivi 2,7 3,2 2,6 1,0 0,4 3,1 2,3 3,8 2,5 Presenze 2,6 2,5 2,4 0,5 -1,3 2,3 1,8 3,2 2,0 Totale Arrivi 2,2 2,2 2,4 0,7 0,5 2,3 1,7 2,0 1,8 Presenze 1,5 1,0 1,6 -0,2 -2,0 1,4 0,6 1,4 0,8 Fonte: elaborazioni su dati Istat Sul dato del periodo ha influito notevolmente il forte incremento che si è verificato per le città d’arte, con un aumento degli arrivi del 5,4% e delle presenze del 5,2%. Incrementi notevoli hanno avuto anche le località collinari e di interesse vario, le località lacuali e anche quelle marine. L’andamento negativo rilevato per la componente domestica per le località montane, lacuali e termali è stato più che compensato da quello positivo dei clienti esteri; ne consegue che la variazione complessiva risulta positiva per ogni tipologia. 126 La domanda di ricettività alberghiera Tab. 14 – Arrivi e presenze nelle strutture alberghiere per tipologia di località e di clientela. Tassi di variazione medi annui rilevati nel 2012 rispetto all’anno precedente. Valori percentuali Tipologia di località Città di interesse storico e artistico Località montane Località lacuali Località marine Località termali Località collinari e di interesse vario Totale località di interesse turistico Altre località Totale generale Italiani Arrivi Presenze -2,4 -3,5 -2,7 -5,4 -4,3 -8,2 -3,2 -5,0 -2,3 -7,4 -3,2 -5,6 -2,8 -5,0 -3,0 -5,1 -2,9 -5,0 Stranieri Arrivi 1,1 6,7 2,2 3,2 0,5 0,6 2,0 4,0 2,3 Presenze 0,7 5,5 2,7 3,7 0,2 1,7 2,3 1,9 2,2 Totale Arrivi -0,3 1,0 0,1 -1,0 -1,1 -1,5 -0,4 -0,8 -0,5 Presenze -0,9 -0,7 0,2 -2,0 -4,3 -1,5 -1,4 -2,9 -1,7 Fonte: elaborazioni su dati Istat L’incidenza delle presenze alberghiere sul totale delle presenze delle varie tipologie di località è massima per le città termali, con 86,0% del totale (era l’88,8% nel 2008). Esiste una stretta connessione tra il prodotto turistico e l’offerta alberghiera sia per il prodotto terme, che per quello montano (74,1%) e d’arte (72,8%). In queste località, le strutture alberghiere assorbono gran parte dell’offerta e quindi anche della domanda. Nelle località marine e lacuali, invece, la competitività del settore alberghiero risulta in maggiore difficoltà a causa di una rilevante presenza dell’offerta extralberghiera, segnatamente dei campeggi, dei villaggi turistici e delle abitazioni per vacanza. Comunque le presenze alberghiere prevalgono in tutte le tipologie di ricettività, ad eccezione del comparto lacuale, ove rappresentano solo il 46,7% della clientela. Graf. 28 - Incidenza % delle presenze alberghiere nelle diverse tipologie di località. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 5. I flussi turistici stranieri Il mercato incoming alberghiero ha attirato, nel 2011, 122,7 milioni di presenze di cui il 77,2% provenienti dall’Europa e ben il 64,0% dai soli Paesi dell’Unione Europea. Ancora più evidente è l’importanza del bacino europeo per gli esercizi complementari, con una incidenza del 91,2% sui flussi incoming negli esercizi extralberghieri; l’incidenza è l’83,1% considerando la sola Unione Europea. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 127 Graf. 29 – Composizione % delle presenze estere negli esercizi alberghieri ed extra-europei per macroprovenienza. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tali percentuali, tuttavia, sono in leggera diminuzione a vantaggio del Paesi extraeuropei che nel 2008 rappresentavano il 21,1% della domanda alberghiera ed oggi ne rappresentano il 22,8%. Nell’anno record 2011, rispetto all’anno precedente, il mercato alberghiero in Italia rileva un forte aumento dell’8,5% in termini di arrivi e del 7,6% per le presenze. Nell’ultimo quarto di secolo mai si era verificato un aumento simile; la valenza di quanto si è registrato è ancora maggiore se pensiamo al periodo di crisi economica che si stava e stiamo vivendo. Nel 2012 l’aumento è ben più contenuto sia in termini di arrivi che di presenze con rispettive crescite del 2,3% e del 2,2%. Graf. 30 - Aumento degli arrivi e delle presenze negli esercizi alberghieri a seconda della provenienza del turista internazionale. Anno 2012 rispetto all’anno precedente Fonte: elaborazioni su dati Istat Il maggiore incremento è quello delle provenienze dai Paesi europei che non fanno parte dell’Unione Europea, con un una percentuale del 9,1% per gli arrivi e del 9,6% per le presenze. I Paesi extraeuropei aumentano del 4,0% per gli arrivi e del 2,7% per le presenze; gli arrivi provenienti dai Paesi facenti parte dell’Unione Europea rimangono stazionari mentre le presenze crescono solo dello 0,7%. 128 La domanda di ricettività alberghiera Nella precedente edizione del rapporto la situazione appariva assai diversa e nessuno poteva ipotizzare la crescita che si è verificata. Dal 2000 ad oggi il mercato incoming, come presenze, è aumentato ad un tasso medio annuo del 2,1%, maggiore più di quattro volte rispetto al tasso di aumento delle presenze nazionali. Il mercato alberghiero mostra una differenza ancora maggiore perché nel periodo 2000-2012 se le presenze dei nazionali diminuiscono ad un tasso medio anno del -0,2%, quelle dei turisti esteri mostrano una crescita del 2,0% media annua, cioè ben nove volte più grande. Tab. 15 – Arrivi, presenze e permanenza media negli alberghi dei principali Paesi Esteri di provenienza (Top 20). Valori assoluti, incidenza % sul totale incoming e incidenza % sul totale complessivo. Anno 2012 Paesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Germania Stati Uniti Regno Unito Francia Svizzera Austria Russia Spagna Belgio Paesi Bassi Giappone Polonia Cina Svezia Australia Brasile Repubblica Ceca Canada Romania Danimarca Altri Paesi Totale Incoming Arrivi Presenze P.M. 6.990.758 3.913.170 2.454.171 3.007.555 1.664.440 1.600.731 1.578.700 1.493.535 860.163 944.519 1.380.879 691.355 1.516.406 499.838 665.648 696.110 373.893 593.357 443.163 359.677 7.139.449 38.867.517 30.232.994 9.590.364 9.008.697 8.588.324 5.887.689 5.535.023 5.501.906 3.937.151 3.278.599 3.249.696 2.559.377 2.356.455 2.265.575 1.790.342 1.687.234 1.598.437 1.577.270 1.552.994 1.529.980 1.342.876 19.629.360 122.700.343 4,3 2,5 3,7 2,9 3,5 3,5 3,5 2,6 3,8 3,4 1,9 3,4 1,5 3,6 2,5 2,3 4,2 2,6 3,5 3,7 2,7 3,2 Inc.% presenze sul tot. incoming 24,6 7,8 7,3 7,0 4,8 4,5 4,5 3,2 2,7 2,6 2,1 1,9 1,8 1,5 1,4 1,3 1,3 1,3 1,2 1,1 16,0 100,0 Inc.% presenze sul tot. complessivo 11,8 3,8 3,5 3,4 2,3 2,2 2,2 1,5 1,3 1,3 1,0 0,9 0,9 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,6 0,5 7,7 48,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 31 – Incidenza % delle presenze estere per Paese di provenienza e per tipologia ricettiva. Prime 20 posizioni. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 129 Se gli alberghi dal 2000 al 2011 rilevano un aumento di 21,997 milioni, tale aumento è dovuto del tutto alla componente estera, dal momento che quella nazionale presenta un andamento negativo delle presenze di circa -3,5 milioni, mentre la prima aumenta di circa 25,5 milioni di presenze. Graf. 32 – Incidenza % delle presenze estere per Paese di provenienza e per tipologia ricettiva. Prime 20 posizioni. Anno 2000 Fonte: elaborazioni su dati Istat Il principale Paese di origine dei flussi turistici alberghieri è la Germania che copre l’11,8%% dell’intero mercato turistico in termini di presenze e il 24,6% dell’incoming. Seguono gli Usa (7,8% dell’incoming), il Regno Unito (7,3%), la Francia (7,0%) e la Svizzera (4,8%). Tab. 16 – Primi 20 paesi incoming anno 2011. Tasso di variazione medio annuo 2010/2000, 2012/2011, 2012/2000 Rank 2012 2011 1 1 2 2 3 3 4 4 5 6 6 5 7 7 8 8 9 10 10 9 11 12 12 11 13 13 14 14 15 18 16 15 17 16 18 17 19 19 20 20 Paesi Germania Stati Uniti Regno unito Francia Svizzera Austria Russia Spagna Belgio Paesi Bassi Giappone Polonia Cina Svezia Australia Brasile Repubblica Ceca Canada Romania Danimarca Altri Paesi Totale Incoming Fonte: elaborazioni su dati Istat T.v.m.a. % ‘10/’00 Var. %12/11 T.v.m.a 12/00 -1,3 0,8 0,1 0,7 0,4 1,0 13,6 4,3 2,6 2,2 5,9 -2,8 8,7 3,9 5,4 6,0 5,1 8,0 -3,5 4,5 5,1 1,4 3,2 -1,3 3,5 -0,4 5,4 1,1 15,8 -11,5 0,4 0,6 2,9 -4,7 19,5 -1,9 1,9 -1,6 -0,3 0,7 2,6 5,8 3,0 2,2 -0,5 1,0 0,8 1,2 1,3 1,7 14,7 2,8 2,4 2,3 5,4 -2,6 11,5 3,7 5,8 5,8 6,2 7,0 -1,9 4,1 5,4 2,0 130 La domanda di ricettività alberghiera Graf. 33 – Presenze complessive dei clienti esteri per nazionalità negli anni 2000 e 2012. Trend. Migliaia Graf. 34 – Presenze alberghiere dei clienti esteri per nazionalità negli anni 2000 e 2012. Trend. Migliaia Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 131 I tedeschi hanno attivato circa 7 milioni di arrivi e 30,2 milioni di presenze per una permanenza media di 4,3 notti, la più alta, insieme a quella della Repubblica Ceca (4,2 notti), per i 20 Paesi considerati; per tali paesi considerati nel loro insieme la permanenza media è di 3,2 giorni. Altri Paesi con lunga permanenza sono Belgio (3,8 giorni), Danimarca e Regno Unito (3,7) e Svezia (3,6). Anche per il comparto extralberghiero la Germania mantiene e, negli ultimi anni, rafforza la sua leadership, con il 37,2%; la quota era il 35,2% nel 2008. La seconda posizione è da diversi anni intercettata dai Paesi Bassi con una quota rilevante e pari al 13,9%; seguono l’Austria (5,1%), la Svizzera (4,9%), la Francia (4,8%) e il Regno Unito (3,7%). Da evidenziare le più lunghe permanenza medie che caratterizzano il comparto extralberghiero con riferimento ai singoli Paesi, dai 9,5 giorni dei rumeni e 8 giorni degli olandesi fino ai poco più di tre giorni di australiani, canadesi, statunitensi e spagnoli. Questi ultimi giungono nel bel paese, prevalentemente per visitare le città e le altre località italiane, mentre raramente praticano forme di turismo balneare. Il confronto di lungo periodo, mette in evidenza la maggiore diversificazione attuale del mercato incoming. Nel 2000, infatti, la Germania rappresentava ben il 37,3% del bacino inbound complessivo, il 32,9%% di quello alberghiero e il 47% di quello extralberghiero. Con riferimento al comparto alberghiero nel 2000 era maggiore anche il peso relativo degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Austria. Nel periodo 2000-2012 le presenze tedesche hanno registrato una variazione media annua del -0,5%, nonostante il forte recupero del 2012 sull’anno precedente, quando sono aumentate del 3,2%. Nel decennio 2000-2010, infatti, il calo era del -1,3% medio annuo: In calo risultano anche le presenze dalla Polonia (-2,6%) e dalla Romania (-1,9%). Tutte le altre nazionalità presentano variazioni positive, con un massimo del 14,7% per le provenienze dalla Russia e dell’11,5% dalla Cina. Le prime rappresentano oggi il 4,5% di tutte le presenze estere alberghiere in Italia; le seconde l’1,8%. La Russia è il 7° paese per la frequentazione alberghiera in termini di presenze e la Cina il 13°. Graf. 35 - Aumento delle presenze straniere rilevato nel 2011 rispetto all’anno precedente. Attribuzione dei dieci differenziali più elevati ai vari Paesi Fonte: elaborazioni su dati Istat 132 La domanda di ricettività alberghiera Nell’anno record 2011 l’aumento di turisti cinesi e russi rispetto all’anno precedente è stato rispettivamente del 35,0% e del 25%. Nel 2012, rispetto al 20011, i cinesi sono aumentati del 19,5% ed i russi del 15,8%. Nel 2011, rispetto all’anno prima, è sorprendenti anche l’aumento di presenze rilevato per i brasiliani (269%), che però nel 2012 diminuiscono del -1,6%. Il tipo di analisi condotta deve essere completato con l’analisi dei differenziali, cioè con la valutazione di quanto gli incrementi di presenze o di arrivi dei singoli Paesi incidono sull’aumento totale di presenze rilevate. Così si può verificare che nel 2011 rispetto all’anno precedente gli 8,5 milioni di aumento delle presenze rispetto all’anno precedente sono determinati dai tedeschi con una percentuale del 4,3% che però incide per il 14,45% sull’incremento totale rilevato. Al secondo posto si colloca la Russia con una incidenza dell’11,2%, al terzo la Francia con il 7,9%, al quarto gli Usa con il 6,8% e al quinto la Cina con il 5,8%. La preferenza per il soggiorno in albergo è elevato per tutte le provenienze, ma, salvo qualche eccezione, più elevata per quelle dai paesi di origine di lungo raggio. I giapponesi, con il 92,5% delle presenze in albergo rispetto al totale delle loro presenze in Italia sono i clienti che mostrano la maggiore propensione all’utilizzazione dell’albergo, seguiti dai cinesi (90,8%), dai russi (89,0%), dai turchi (88,4%), dai pochi ciprioti (88,1%), e dai sud-coreani (87,7%). Alcuni paesi di prossimità tradizionali bacini di origine dei flussi turistici utilizzano meno gli alberghi come gli austriaci (65,1%), i tedeschi (58,4%), i danesi (39,8%) e gli olandesi (28,7%). Tab. 17 – Incidenza percentuale delle presenze alberghiere estere sul totale incoming per Paese. Anno 2012 Rank 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 Paese Giappone Cina Russia Turchia Cipro Corea del sud Grecia India Venezuela Brasile Portogallo Malta Messico Estonia Argentina Egitto Spagna Stati Uniti Israele Islanda Lussemburgo Inc % 92,5 90,8 89,0 88,4 88,1 87,7 87,1 86,6 86,5 86,5 85,9 85,1 84,8 84,6 84,2 84,1 83,8 83,8 83,3 83,1 82,0 Rank 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 22 Bulgaria 81,7 49 23 Finlandia 81,4 50 24 Regno Unito 80,9 51 25 26 27 Canada Lituania Lettonia 79,7 79,5 78,7 52 53 54 Fonte: elaborazioni su dati Istat Paese Svezia Sud Africa Australia Nuova Zelanda Norvegia Croazia Irlanda Francia Romania Belgio Svizzera Italia Austria Slovenia Polonia Germania Ungheria Repubblica Ceca Slovacchia Danimarca Paesi Bassi Altri Paesi del medio oriente (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iraq, Iran, Kuwait, Oman, Qatar, Siria, Yemen) Altri paesi extra-europei Altri Paesi dell'America Latina (Bolivia, Cile, Colombia, Guyana, Ecuador, Perù, Paraguay, Suriname, Uruguay) Altri paesi europei Paesi dell'Africa mediterranea (Libia, Tunisia, Algeria, Marocco) Altri paesi africani Inc % 78,6 78,5 78,2 76,5 76,3 76,2 75,9 75,5 73,1 69,0 67,4 66,4 65,1 63,1 63,0 58,4 56,7 48,6 47,3 39,8 28,7 88,8 86,6 82,6 81,1 75,5 73,4 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 6. 133 La stagionalità della domanda 6.1 I periodi scelti La distribuzione complessiva dei flussi nell’anno 2012 conferma una condizione strutturale del sistema di ospitalità del Bel Paese. Nei mesi estivi, da giugno a settembre, si concentra la massima affluenza dei clienti, con il 61,5% delle presenze e con punte di affollamento nei mesi di luglio (18,1%) e agosto (21,0%), tradizionalmente definiti di alta stagione turistica. Graf. 36 – Presenze alberghiere ed extralberghiere nei vari mesi dell’anno 2012. Valori assoluti in milioni Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 18 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi alberghieri per tipologia di clientela e mese. Valori assoluti e incidenza percentuale del comparto alberghiero sul totale ricettivo. Anno 2012 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Totale Italiani Arrivi Presenze 2.801.026 7.427.827 2.639.260 6.438.499 3.351.310 7.576.574 3.611.030 7.970.781 3.471.564 7.626.171 4.725.129 14.792.903 5.006.060 21.853.846 5.773.918 28.227.893 3.869.972 12.199.235 2.918.759 6.434.753 2.630.741 5.574.334 2.978.495 6.786.984 43.777.264 132.909.800 Gen 88,7 Feb 90,0 Mar 88,1 Apr 80,7 Mag 83,7 Giu 73,4 Lug 71,8 Ago 68,2 Set 80,5 Ott 87,1 Nov 88,3 Dic 85,9 Totale 79,6 Fonte: elaborazioni su dati Istat 79,3 80,8 80,8 72,5 71,0 63,0 59,6 56,5 69,1 78,8 79,4 77,8 66,4 Stranieri P.M. Arrivi Presenze P.M. 2,7 1.615.451 5.414.620 3,4 2,4 1.855.187 6.338.792 3,4 2,3 2.515.164 7.479.966 3,0 2,2 3.407.651 9.726.152 2,9 2,2 4.143.755 11.828.967 2,9 3,1 4.284.130 13.549.623 3,2 4,4 5.117.096 17.741.311 3,5 4,9 4.447.674 15.861.627 3,6 3,2 4.776.720 15.484.296 3,2 2,2 3.533.136 10.454.966 3,0 2,1 1.698.448 4.498.897 2,6 2,3 1.473.105 4.321.126 2,9 3,0 38.867.517 122.700.343 3,2 Incidenza % del comparto alberghiero sul totale ricettivo 90,7 85,3 90,3 85,3 90,2 86,7 84,8 79,7 80,4 71,5 76,5 64,5 69,7 54,7 69,4 53,1 79,0 67,5 86,7 80,5 91,9 86,8 91,1 85,9 79,7 67,9 Totale Arrivi 4.416.477 4.494.447 5.866.474 7.018.681 7.615.319 9.009.259 10.123.156 10.221.592 8.646.692 6.451.895 4.329.189 4.451.600 82.644.781 Presenze 12.842.447 12.777.291 15.056.540 17.696.933 19.455.138 28.342.526 39.595.157 44.089.520 27.683.531 16.889.719 10.073.231 11.108.110 255.610.143 89,4 90,1 89,0 82,7 81,9 74,8 70,7 68,7 79,7 86,9 89,7 87,5 79,7 81,8 82,9 83,6 76,3 71,3 63,7 57,3 55,2 68,2 79,9 82,6 80,8 67,1 P.M. 2,9 2,8 2,6 2,5 2,6 3,1 3,9 4,3 3,2 2,6 2,3 2,5 3,1 134 La domanda di ricettività alberghiera Se questo è vero, tuttavia la stagionalità del comparto alberghiero risulta meno accentuata di quella del comparto extralberghiero e, quindi, del movimento turistico o considerato nel suo complesso. Nel periodo estivo, da giugno a settembre, si concentrano più dei tre quarti (75,4%) delle, presenze extralberghiere, ma solo un po’ più della metà (54,7%) delle presenze alberghiere. Il mese di punta del comparto extralberghiero è agosto con il 28,6% delle presenze annuali; anche per il comparto alberghiero il mese per il quale si verifica la maggior percentuale di presenze è agosto, ma solo con il 17,2% delle presenze. I due mesi centrali della stagione estiva raccolgono il 52,2% del totale annuo delle presenze extralberghiere e il 32,7% di quelle alberghiere. La forte stagionalità dell’offerta extralberghiera dipende in buona parte dalla forte incidenza dei campeggi e dei villaggi turistici spesso fruibili solo nel periodo estivo. Il grafico con i valori assoluti delle presenze alberghiere e di quelle extralberghiere (Graf. 36) non rende giusto conto della differente stagionalità dei due comparti, che appare più evidente relativizzando i grafici come appare dal relativo grafico. Graf. 37 - Distribuzione percentuale delle presenze alberghiere e delle presenze extralberghiere fra i vari mesi dell’anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 38 - Distribuzione delle presenze fra comparto alberghiero ed extralberghiero nei vari mesi dell’anno. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat L’incidenza del movimento alberghiero rispetto al totale è molto simile per la componente nazionale e per quella internazionale; tuttavia, durante i mesi estivi (da giugno a settembre) diminuisce in modo maggiore per gli stranieri rispetto agli italiani, mentre accade il contrario per i restanti mesi dell’anno. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 135 Graf. 39 – Incidenza percentuale delle presenze alberghiere degli italiani, degli stranieri e totali nei mesi dell’anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 40 – Distribuzione delle presenze alberghiere mensili degli italiani e degli stranieri nell’anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 41 – Distribuzione % delle presenze alberghiere ed extralberghiere per mese. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 136 La domanda di ricettività alberghiera Graf. 42 – Distribuzione % delle presenze italiane alberghiere ed extralberghiere per mese. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Il tipo di relazione esistente fra comparto alberghiero e quello extralberghiero è ben evidenziato considerando anche come le presenze si distribuiscono fra i due nel corso dei vari mesi dell’anno. I due comparti si avvicinano al massimo nel mese di agosto quando le presenze sono per il 55,2% alberghiere e per il 44,8% extralberghiere; il mese in cui si verifica il maggiore scostamento è marzo con solo il 17,2% di presenze extralberghiere. Graf. 43 - Distribuzione % delle presenze straniere alberghiere ed extralberghiere per mese. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Si rilevano differenze a seconda della tipologia nazionale ed estera della clientela. Nel comparto alberghiero sono gli italiani a preferire particolarmente i mesi di luglio e agosto con picco in quest’ultimo (21,2% delle VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 137 presenze annue), mentre gli stranieri prediligono il mese di luglio (14,5%) e presentano una stagionalità molto meno accentuata, come dimostrano i grafici sull’andamento mensile delle presenze. Nel corso degli anni, nonostante rappresenti uno dei principali comparti del turismo italiano, la stagionalità dei movimenti turistici non è molto cambiata. 6.2 La distribuzione mensile delle presenze di alcune nazionalità Ogni nazionalità di provenienza dei clienti ha un andamento che risente non solo della stagionalità della località di destinazione ma anche della propria. I paesi europei, peraltro, sono accumunati da una stagionalità analoga che porta i propri residenti a compiere le vacanze più lunghe durante il periodo estivo ma anche a effettuare viaggi durante il periodo invernale in destinazioni poco stagionalizzate o con una stagionalità complementare. Generalmente i paesi europei concentrano le loro presenze nel periodo estivo da giugno a settembre, con qualche anticipo durante il periodo pasquale o durante la Pentecoste (nel mese di giugno), come si verifica per i tedeschi. Per diverse nazionalità il periodo di punta è luglio invece che agosto, per i prezzi un po’ meno elevati e per la troppa pressione delle presenze domestiche. La Russia e gli USA presentano curve di tendenza meno stagionalizzate; i primi sono presenti anche durante il periodo invernale con un punta relativa durante il periodo di capodanno, mentre gli statunitensi sembrano rifuggire dal mese di agosto, nel quale registrano un evidente calo, per caratterizzarsi con un massimo a giugno ed un massimo relativo a settembre. Graf. 44 – Distribuzione percentuale mensile delle presenze alberghiere ed extralberghiere per Paese di provenienza (primi 20 Paesi di incidenza nel comparto alberghiero). Anno 2012 138 La domanda di ricettività alberghiera VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 139 Fonte: elaborazioni su dati Istat Gli spagnoli si concentrano sul territorio italiano principalmente nei mesi estivi che vanno da luglio a settembre, mesi in cui le presenze riportano una incidenza percentuale sul totale annuo attorno o maggiore al 10%. Sono presenti con un piccolo picco anche durante le vacanze pasquali. I clienti cinesi presentano una stagionalità che va da marzo a ottobre, con punta delle presenze a luglio. L’andamento delle presenze alberghiere è simile a quello delle presenze extralberghiere. I giapponesi tradizionalmente visitano il Bel paese tutti i mesi dell’anno ad eccezione che nei mesi di gennaio e dicembre. Il movimento alberghiero, nel 2012, ha avuto due piccoli picchi stagionali a febbraio-marzo ed a ottobre. I brasiliani sono una delle principali novità incoming; frequentano gli alberghi italiani un po’ in tutti i mesi ma principalmente a luglio e settembre. Sono distribuite in modo migliore fra i vari mesi dell’anno anche le frequenze alberghiere degli austriaci, (da aprile a ottobre) e dei tedeschi (da aprile a ottobre), pur in presenza del massimo che, considerando le presenze alberghiere, per i primi è a luglio e per i secondi a settembre. 140 La domanda di ricettività alberghiera Particolare sembra il caso dei tedeschi perché le presenze extralberghiere mostrano due picchi a agosto (max) e settembre, mentre per quelle alberghiere il max assoluto si verifica nel mese di settembre. Un andamento molto simile per il comparto alberghiero è mostrato da inglesi e olandesi che tendenzialmente aumentano le loro presenze, fino ad agosto i primi e fino a luglio i secondi, per poi allo stesso modo diminuirle fino a dicembre. Analogo è il comportamento dei francesi che aumentano le loro presenze alberghiere fino a ad agosto per poi diminuirle progressivamente fino alla fine dell’anno. 7. Il numero degli esercizi e la loro apertura 7.1 Le quote mensili di posti letto disponibili In nessun periodo dell’anno i 33.728 alberghi presenti sul territorio nazionale, per 1.093.286 camere e 2.250.704 letti, disponibili ad inizio dell’anno 2013 sono stati tutti contemporaneamente aperti. Anche se molte città d’arte che sono anche città d’affari vedono sempre aperte, tutti i giorni dell’anno, le loro strutture, è noto che durante il periodo invernale chiudono le loro serrande molti alberghi delle località balneari, mentre è meno noto che durante il periodo estivo le chiudono diversi alberghi di alcune città d’affari, come si verifica nei casi di Torino, di Milano e di altre realtà. Durante il periodo estivo restano chiusi anche alcuni alberghi delle località montane orientate prevalentemente alle vacanze invernali. Graf. 45 - Percentuale del numero di posti letto alberghieri disponibili per i clienti nei vari mesi dell’anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat, Annuari alberghieri In chiave economica ha una grande valenza capire quanto camere e quanti letti sono disponibili sul territorio nazionale in un dato periodo di tempo, anche ai fini della valutazione del tasso di occupazione degli esercizi nella sua configurazione netta che prevede la sua valutazione calcolando i letti e le camere occupate in rapporto a quelle aperte e disponibili e non in rapporto al numero di quelle presenti. Non consideriamo il comparto extralberghiero, perché di difficile valutazione per l’eterogeneità dei dati e delle stime e per la forte concentrazione dei movimenti nei soli mesi estivi. Ad esempio nel periodo invernale restano aperti non più del 10% dei campeggi. Per calcolare il numero delle camere e dei letti alberghieri disponibili nei vari mesi dell’anno si è fatto riferimento all’Istat5, ente al quale ogni mese viene inviato il numero degli esercizi aperti nei comuni, ed ai 5 L’Istat considera come parte delle aperture mensili anche un alberghi che in un dato mese apre un solo giorno. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 141 cataloghi esistenti, ormai quasi tutti on line con l’indicazione del periodo annuale di chiusura. Per verifica si sono sentiti anche alcuni albergatori locali. I dati rilevati, a livello di sintesi, sono abbastanza simili a quelli della scorsa edizione del Rapporto. I mesi con il maggiore numero di posti letto e di camere disponibili sono quelli di Giungo, Luglio e di Settembre, con una quota di camere disponibili che corrisponde rispettivamente al 97,9%, 97,5% e al 96,5%, mentre nel mese di agosto, per quanto sopra ricordato, si stima che i letti disponibili siano il 96,5% del totale di quelli presenti nelle strutture. Complessivamente si stima che la disponibilità dei posti letto annuale corrisponda all’82,5% del totale dei posti letto esistenti. Poiché i mesi di dicembre e di gennaio risentono degli effetti benefici del periodo di Natale-Capodanno, quando alcuni alberghi stagionali aprono limitatamente a tale periodo, il mese con il minor numero di letti disponibili risulta essere novembre con il 67,9% delle strutture aperte, seguito da febbraio con il 68,5%. La massima utilizzazione si verifica, ovviamente, nel periodo estivo quando sono aperti tutti gli alberghi delle località balneari e quasi tutti quelli delle località montane. Per potere disporre di maggiori dettagli in rapporto alla etiologie di località e/o ai singoli comuni è in atto un processo di definizione di nuove metodologie da parte dell’Istat. 7.2 Il tasso di occupazione alberghiera Il tasso lordo di utilizzazione alberghiera con riferimento al complesso degli esercizi alberghieri esistenti è stato del 30,1% nel 2010 e del 31,3% nel 2011, mentre il tasso netto di occupazione alberghiera è stato del 38,2% nel 2010 e del 40,2% nel 2011. Il secondo viene calcolato con riferimento ai periodi di apertura degli esercizi alberghieri, così come indicati nel precedente paragrafo. Graf. 46 -Tassi mensili e annuali di occupazione netta e di occupazione lorda del numero dei letti degli esercizi alberghieri. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Di fatto il tasso lordo di occupazione corrisponde a circa il 78% di quello netto ed è abbastanza in linea con quello indicato con riferimento al numero dei letti disponibili nei vari mesi dell’anno ed in totale. 142 La domanda di ricettività alberghiera Il tasso di occupazione a livello territoriale è condizionato dagli effetti delle diverse tipologie si turismo ed appare molto diverso, generalmente, come vedremo, molto più basso nelle regioni prevalentemente orientate al comparto balneare. Per l’anno 2011, il tasso di occupazione lordo degli esercizi in termini di posti letto appare massimo nei mesi di agosto con il 63,1% dei posti letto occupati e nel mese di luglio con il 57,7%; risulta minima per il mese novembre con il 14,4% e per quello di dicembre con il 15,7%. Nel mese di massima utilizzazione degli esercizi l’occupazione lorda corrisponde a 4,4 volte quello del mese di minima. Considerando il tasso di occupazione netta, i mesi di massimo e di minimo sono gli stessi: agosto con il 64,9% e luglio con il 59,8% per il periodo di punta; novembre con il 23,8% e dicembre con il 24,2% per il periodo di minima. Il differenziale fra tasso netto e lordo è massimo nei mesi di novembre e di dicembre, quando il tasso lordo alberghiero corrisponde al 60,5% ed al 64,9% di quello netto, mentre risulta minimo nei mesi di luglio e agosto, quando corrisponde al 996,5% ed la 97,2%. Quando sul mercato è presente il massimo numero dei posti letto è ovvio che tasso lordo e tasso netto tendono ad avvicinarsi, perché quelli commercializzabili sono molto vicini a quelli esistenti. L’anno record per il turismo italiano ha determinato anche un considerevole aumento dei tassi di occupazione alberghiera, che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo decennio. La gran parte dell’aumento delle presenze, come è noto, è imputabile alle città d’arte che hanno visto aumentare ulteriormente i loro tassi di occupazione che erano già introno al 60%. Il turismo balneare registra le maggiori differenze fra tasso di occupazione netto perché nel mese di agosto supera l’80 delle camere disponibili e nel mesi invernali, da novembre a febbraio dell’anno successivo, non supera il 40%. Per gli alberghi la disponibilità dei posti letto varia a seconda dei prodotti di offerta del territorio con le città che non scendono praticamente mai sotto il 90%; le località di campagna che da novembre a marzo scendono al 70% circa dei posti letto disponibili; la montagna, sia quella invernale che quella estiva, che chiude in aprile vede disponibili solo io 70% circa dei posti ed a maggio il 65%; a ottobre il 65% ed a novembre il 55%; le località termali disponibili al 65% da novembre a febbraio, i laghi dove tra dicembre e febbraio la disponibilità scende sotto intorno al 50%. Molte imprese alberghiere hanno reagito al problema della stagionalità della domanda attivando nuovi segmenti di mercato complementari a quello principale nell’ambito di un contesto territoriale favorevole. Tipico è il caso dell’orientamento al comparto MICE di alcune destinazioni balneari, lacuali e termali, in modo da attirare nuova clientela, come si è verificato nel caso di Rimini. In tale città erano aperti tutto l’anno solo una decina di alberghi, mentre oggi si sono cercati altri target di clientela per destagionalizzare. Sono il turismo sportivo e delle manifestazioni nonché la ricerca di una clientela con prodotti orientati all’età, come si verifica per quelli ultrasessantenni che oggi vengono definiti i “giovani vecchi”, perfettamente capaci di muoversi da soli e di agire. Tuttavia, perché queste ipotesi si possano realizzare non è necessario solo l’impegno dell’operatore ma anche quello delle istituzioni per potere effettuare gli investimenti necessari, materiali e immateriali, con costi e senza costi, a costruire un’offerta “complementare”. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 8. 143 La domanda turistica alberghiera nelle regioni 8.1 La propensione alla utilizzazione dell’albergo La rilevanza della componente alberghiera rispetto al totale della ricettività varia notevolmente da regione a regione. Graf. 47 - Macroaree: percentuale di presenze alberghiere sul totale e distribuzione delle presenze alberghiere totali in Italia. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 48 - Incidenza delle presenze alberghiere rispetto al totale delle presenze nelle varie regioni. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Con riferimento alle statistiche Istat, come si è già visto, si concentra presso gli alberghi più di due terzi della domanda complessiva del Paese. A livello di macroarea nell’anno 2012 mostrano una maggiore propensione all’utilizzazione degli alberghi il Nord Ovest e il Mezzogiorno, entrambi con il 73,7% della clientela alberghiera rispetto al totale di quella dell’area. La propensione minore si riscontra per il Centro (63,0%) mentre nel Nord est la propensione è 144 La domanda di ricettività alberghiera (63,7%) ma in questa ultima area si rileva nettamente, in valori assoluti, il maggior numero di presenze alberghiere Considerando le singole regioni, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono le sole a presentare una maggiore incidenza delle presenze rilevate presso le strutture ricettive non alberghiere. Tutte le altre regioni vedono la preferenza del pernottamento in albergo con un minimo del 52,1% in Umbria e con percentuali sopra l’80% per Sicilia (82,9%) e Lazio, la regione “più alberghiera” con una incidenza dell’84,0% sul totale delle presenze. 8.2 Analisi congiunturale e confronto di lungo periodo Considerando le sole strutture alberghiere, è l’area del Nord Est ad assorbire nel 2012 il maggior numero di presenze e di arrivi con il 38,2% e con il 33,8% sul totale nazionale; seguono il Centro (22,2% delle presenze e 25,0% degli arrivi), il Mezzogiorno (21,6% e 18,0%) e il Nord Ovest (18,0% e 23,2%). Rispetto alla precedente dizione di questo rapporto, comunque in presenza di un aumento dei valori assoluti, in termini di presenze diminuisce leggermente la quota del Nord Est (era il 38,3%), del Centro (era il 23,1%) ed aumenta leggermente la quota del Mezzogiorno (era 21,6%); più significativamente quella del Nord Ovest (era il 20,9%). La distribuzione territoriale della domanda turistica alberghiera è diversa per i clienti domestici e per quelli esteri. Gli stranieri prediligono recarsi verso il Nord Est dell’Italia (39,6% delle presenze estere) e meno verso il Mezzogiorno (15,5%), mentre appare buona la propensione degli italiani a recarsi nelle regioni del Sud e nelle Isole, con il 27,2% delle presenze. In riferimento alla permanenza media, questa risulta più elevata nelle regioni del Nord Est (3,5) e del Mezzogiorno (3,7 notti) e più bassa in quelle del Nord Ovest (2,4). Considerando le strutture ricettive nel loro complesso, la regione che nel 2012 rileva il maggior numero di presenze è il Veneto (16,4%), seguito dal Trentino-Alto Adige (11,4%) e dalla Toscana (11,2%); sono posizioni consolidate da qualche anno. Per le strutture alberghiere la regione con il maggior numero di presenze è il Trentino Alto Adige con 34,7 milioni di presenze e una quota del 13,6% del totale nazionale. Seguono il Veneto (29,6 milioni e 11,6%) e l’Emilia Romagna (29,6 milioni e l’11,6%); per le strutture extralberghiere risulta nettamente al primo posto il Veneto (32,8 milioni di presenze e una incidenza del 26,2%), seguito dalla Toscana (19,9 milioni e 15,9%) e dal Trentino-Alto Adige (10,1 milioni e 8,1%). La classifica cambia un po’ se invece delle presenze si considerano gli arrivi. Ad esempio a detenere il primato considerando gli arrivi alberghieri è la Lombardia con 12,2 milioni e con il 14,8% di tutti quelli rilevati in Italia, seguita dal Veneto con il 13,3% e Lazio con l’11,1%. Il Trentino-Alto Adige e l’Emilia Romagna, che nel rank delle presenze turistiche si trovano nelle prime due posizioni, si ritrovano rispettivamente in sesta e quinta posizione precedute anche dalla Toscana. Con riferimento alla componente domestica e internazionale le preferenze della clientela appaiono diverse. Gli italiani che soggiornano nelle strutture alberghiere, si concentrano prevalentemente nell’Emilia Romagna (16,5% delle presenze), nel Trentino-Alto Adige (11,2%) e in Lombardia (8,6%). Agli ultimi posti la Valle d’Aosta (1,0%), la Basilicata (0,9%) e il Molise (0,2%). Per la domanda straniera, la regione a più alta intensità turistica alberghiera è il Trentino Alto Adige con il 16,2% delle presenze alberghiere rilevate in Italia, seguito da Veneto con il 15,6% e Lazio (14,9%)%. Quattro anni prima si collocava al primo posto il Lazio. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 145 Tab. 19 – Arrivi, presenze e permanenza media negli esercizi alberghieri per regione e macroarea. Valori assoluti. Anno 2012 Arrivi Italiani Presenze P.M. Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 2.149.545 457.636 1.737.620 6.064.513 3.486.778 3.897.516 743.300 5.860.618 3.755.720 1.073.554 1.243.844 3.123.762 1.125.445 134.852 2.432.068 1.930.588 357.553 1.085.938 2.138.111 978.303 43.777.264 10.409.314 13.988.212 9.196.880 10.182.858 4.913.126 1.366.158 5.785.532 11.487.791 14.897.147 10.366.599 1.916.140 21.965.892 10.231.464 2.119.100 4.226.333 7.511.495 4.164.827 306.160 7.815.433 6.509.065 1.170.684 5.276.032 6.410.163 4.470.659 132.909.800 23.552.607 49.145.778 24.088.392 36.123.023 2,3 3,0 3,3 1,9 4,3 2,7 2,6 3,7 2,7 2,0 3,4 2,4 3,7 2,3 3,2 3,4 3,3 4,9 3,0 4,6 3,0 2,3 3,5 2,6 3,5 Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 4,9 1,0 4,0 13,9 8,0 8,9 1,7 13,4 8,6 2,5 2,8 7,1 2,6 0,3 5,6 4,4 0,8 2,5 4,9 2,2 100,0 23,8 32,0 21,0 23,3 3,7 1,0 4,4 8,6 11,2 7,8 1,4 16,5 7,7 1,6 3,2 5,7 3,1 0,2 5,9 4,9 0,9 4,0 4,8 3,4 100,0 17,7 37,0 18,1 27,2 Regioni Stranieri Arrivi Presenze P.M. Valori assoluti 1.199.680 3.189.377 2,7 246.298 924.285 3,8 1.175.025 3.364.847 2,9 6.150.321 14.929.837 2,4 4.151.189 19.833.497 4,8 7.083.247 19.199.000 2,7 666.428 1.979.150 3,0 2.036.399 7.570.965 3,7 4.695.846 12.472.185 2,7 425.493 914.665 2,1 257.078 995.259 3,9 6.081.897 18.256.322 3,0 146.867 671.980 4,6 10.269 29.075 2,8 1.659.429 6.644.864 4,0 452.650 1.577.083 3,5 50.042 116.354 2,3 211.257 1.392.243 6,6 1.518.660 5.426.114 3,6 649.442 3.213.241 4,9 38.867.517 122.700.343 3,2 8.771.324 22.408.346 2,6 13.937.263 48.582.612 3,5 11.460.314 32.638.431 2,8 4.698.616 19.070.954 4,1 Distribuzione percentuale fra regioni 3,1 2,6 0,6 0,8 3,0 2,7 15,8 12,2 10,7 16,2 18,2 15,6 1,7 1,6 5,2 6,2 12,1 10,2 1,1 0,7 0,7 0,8 15,6 14,9 0,4 0,5 0,0 0,0 4,3 5,4 1,2 1,3 0,1 0,1 0,5 1,1 3,9 4,4 1,7 2,6 100,0 100,0 22,6 18,3 35,9 39,6 29,5 26,6 12,1 15,5 Arrivi Totale Presenze P.M. 3.349.225 703.934 2.912.645 12.214.834 7.637.967 10.980.763 1.409.728 7.897.017 8.451.566 1.499.047 1.500.922 9.205.659 1.272.312 145.121 4.091.497 2.383.238 407.595 1.297.195 3.656.771 1.627.745 82.644.781 19.180.638 27.925.475 20.657.194 14.881.474 8.102.503 2.290.443 9.150.379 26.417.628 34.730.644 29.565.599 3.895.290 29.536.857 22.703.649 3.033.765 5.221.592 25.767.817 4.836.807 335.235 14.460.297 8.086.148 1.287.038 6.668.275 11.836.277 7.683.900 255.610.143 45.960.953 97.728.390 56.726.823 55.193.977 2,4 3,3 3,1 2,2 4,5 2,7 2,8 3,7 2,7 2,0 3,5 2,8 3,8 2,3 3,5 3,4 3,2 5,1 3,2 4,7 3,1 2,4 3,5 2,7 3,7 4,1 0,9 3,5 14,8 9,2 13,3 1,7 9,6 10,2 1,8 1,8 11,1 1,5 0,2 5,0 2,9 0,5 1,6 4,4 2,0 100,0 23,2 33,8 25,0 18,0 3,2 0,9 3,6 10,3 13,6 11,6 1,5 11,6 8,9 1,2 2,0 10,1 1,9 0,1 5,7 3,2 0,5 2,6 4,6 3,0 100,0 18,0 38,2 22,2 21,6 Fonte: elaborazioni su dati Istat Nel periodo 2000-2012 le regioni hanno mostrato tutte una certa reazione alla più generale crisi economica. Nel primo decennio del secolo (2000-2010), a fronte di un tasso medio annuo di sviluppo del comparto alberghiero dello 0,7%, la maggiore variazione percentuale annua positiva viene rilevata per Piemonte (3,7%) e Calabria (3,7%) e Lombardia (3,3%) mentre otto regioni mostrano un segno negativo, in primo luogo il 146 La domanda di ricettività alberghiera Trentino Alto Adige (-2,1%), l’Umbria (-1,4%), le Marche (-1,0%), il Molise (-1,0%), la Campania (-0,8%), il Lazio (-0,4%), la Sicilia (-0,3%) e l’Emilia Romagna (-0,1%). Graf. 49 - Quota di presenze complessive delle varie regioni. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 50 - Distribuzione % delle presenze per regione e macrotipologia ricettiva. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 147 Graf. 51 - Distribuzione % delle presenze alberghiere per regione tipologia di clientela. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Il panorama che ne risulta non è roseo anche se l’andamento positivo del 2001 fa tornare molti valori medi dell’undicennio 2000-2011 positivi. Nel 2011, infatti, tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna che presenta un andamento poco meno che stazionario (-0,2%), mostrano variazioni percentuali positive rispetto all’anno precedente con valori massimi dell’8,8% in Molise, dell’8,5% in Campania, del 6,6% in Puglia (6,6%), del 6,5% in Lombardia, del 6,2% in Umbria e del 6,0% in Friuli Venezia Giulia. Il grande sviluppo realizzatosi nel 2011 è tutto imputabile alla componente estera in presenza di una tenuta di quella domestica. Tuttavia, nel 2012 il risultato non è altrettanto positivo; ben 16 regioni su 20 mostrano segno negativo rispetto all’anno precedente. La regione che cresce maggiormente è la Sicilia, con un aumento delle presenze totali pari al 0,9%; seguono il Trentino A.A. (0,7%) e la Valle d’Aosta. L’andamento nazionale negativo del 1,7% riflette quello delle altre regioni tra le quali quelle leader quali Veneto (-1,4%), Toscana (-2,5%), ed Emilia Romagna (-3,5%). Le performance peggiori sono state registrate dalla Sardegna (-7,4%) e dal Molise (-19,4%). La componente domestica evidenzia un andamento ancora più critico soprattutto per alcune regioni tradizionalmente forti e con un mercato interno maturo come il Piemonte (-12,7%), la Sardegna (-11,1%), la Liguria (-8,3%), il Veneto (-6,7%), la Campania (-6,5%), l’Emilia Romagna (-4,8%) e il Trentino Alto Adige (-4,0%). Solo il Lazio mostra un trend stazionario. Considerando il dodicennio 2000-2012, 8 regioni presentano un andamento alberghiero negativo: Emilia Romagna e Campania (-0,2%), Lazio (-0,3%), Valle d’Aosta (-0,4%), Umbria e Marche (-1,1%), Molise (-1,9%) e Liguria (-2,1%). 148 La domanda di ricettività alberghiera Nel periodo 2000-2012 il maggior aumento si verifica Puglia (4,5%), Lombardia (3,3%), Calabria e Piemonte (3,2%). Tab. 20 – Andamento di breve e lungo periodo delle presenze alberghiere per regione. Variazione % 2012/2011 e tasso di variazione medio annuo 2012/2000 Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Italiani -12,7 -1,1 -8,3 -2,5 -4,0 -6,7 -2,7 -4,8 -6,5 -6,2 -5,1 0,0 -2,9 -18,6 -6,5 -2,0 -3,8 -3,3 -3,0 -11,1 -5,0 -6,2 -4,9 -4,3 -4,9 Var. % '12/'11 Stranieri 20,6 2,2 1,8 2,2 4,5 1,7 2,0 0,4 1,0 -2,5 -0,8 0,0 -1,4 -26,9 2,4 3,4 -6,0 -2,3 5,9 -1,7 2,2 4,4 2,6 0,3 2,1 Totale -2,1 0,2 -4,9 0,1 0,7 -1,4 -0,4 -3,5 -2,5 -5,2 -4,3 0,0 -2,7 -19,4 -2,6 -1,0 -4,0 -3,1 0,9 -7,4 -1,7 -1,3 -1,3 -1,7 -2,6 Italiani 3,4 -2,1 -3,2 1,2 0,7 -0,2 -1,0 -0,4 -0,9 -1,4 -1,0 -3,3 0,5 -1,9 -0,4 4,2 1,6 2,7 -0,7 -0,8 -0,2 0,0 -0,1 -1,8 0,7 T.v.m.a.% '12/'00 Stranieri 2,8 3,0 0,3 5,4 2,1 1,7 2,1 0,7 1,3 -0,3 -1,4 1,4 1,2 -2,3 -0,1 5,9 3,1 5,5 1,2 6,6 2,0 3,9 1,7 1,2 2,0 Totale 3,2 -0,4 -2,1 3,3 1,5 0,9 0,4 -0,2 0,2 -1,1 -1,1 -0,3 0,6 -1,9 -0,2 4,5 1,7 3,2 0,2 1,5 0,8 1,7 0,7 -0,2 1,1 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 52 - Tassi di variazione medi annui delle presenze alberghiere per residenti, stranieri e totali nel periodo 2000-2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 149 La componente straniera mostra, al contrario, un trend molto positivo in quasi tutte le regioni, in particolare per la Sardegna (6,6%), la Puglia (5,9%), la Calabria (5,5%) e la Lombardia (5,4%). Solo la Campania (-0,1), l’Umbria (-0,3%), le Marche (-1,4%) e il Molise (-2,3%) hanno registrati una variazione negativa. 8.3 Il grado di internazionalizzazione delle regioni Il graf. 53 mostra l’incidenza delle presenze straniere sul totale presenze regionali a seconda del comparto. Il relativo dato misura il grado di internazionalità delle regioni, ovvero l’appetibilità delle medesime per il mercato della domanda estera. Graf. 53 - Incidenza delle presenze alberghiere ed extralberghiere straniere sul totale delle presenze nelle varie aree. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat A livello di macroarea, è il Centro Italia (57,5%) a vedere una maggiore incidenza delle presenze alberghiere estere sul totale presenze complessive, seguito dal Nord Est (49,7%), dal Nord Ovest (48,8%) e dal Mezzogiorno (34,6%). Per le presenze extralberghiere, invece, e il Nord Est l’area con la maggiore incidenza (56,4%), seguita da Nord Ovest (46,3%), Centro (42,3%) e Mezzogiorno (24,3%). Nonostante i forti incrementi percentuali degli ultimi anni resta scarsa la propensione della clientela estera a recarsi nelle regioni del Mezzogiorno. Considerando il livello regionale, cinque regioni presentano una incidenza delle presenze straniere maggiore del 50%, dal 52,3% della Toscana al 66,9% del Lazio, con in mezzo Veneto (64,8%), Trentino Alto Adige (57,3%) e Lombardia (57,2%). Le regioni meno internazionalizzate sono Marche (17,0%), Abruzzo (14,2%), Basilicata (7,9%) e il Molise con solo il 7,7% delle presenze straniere. Nonostante la forte crescita del 2011 sull’anno precedente, con l’eccezione della Campania (43,3% di presenze straniere), continuano ad essere poco internazionalizzate le altre cinque regioni del Mezzogiorno continentale, tutte con una percentuale di presenze straniere inferiore al 20,0%. Migliore è la situazione delle Isole; il grado di internazionalizzazione di Sicilia è del 44,2% mentre della Sardegna del 40,6%. 150 La domanda di ricettività alberghiera Graf. 54 – Flussi turistici provenienti dai principali mercati europei e diretti negli esercizi alberghieri delle regioni italiane (presenze). Anno 2012 Fonte: elaborazioni CST su dati Istat. Datatur 2014 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 151 Graf. 55 – Flussi turistici provenienti dai principali mercati extraeuropei e diretti negli esercizi alberghieri delle regioni italiane (presenze). Anno 2012 Fonte: elaborazioni CST su dati Istat. Datatur 2014 152 La domanda di ricettività alberghiera I diagrammi di Sankey visualizzano la destinazione e il peso dei principali flussi di provenienza straniera verso le regioni italiane, con riferimento al mercato europeo (graf. 54) e a quello extraeuropeo (graf. 55). Tab. 21 – Incidenza percentuale delle presenze straniere sul totale presenze per regione. Dettaglio per macrotipologia ricettiva. Anno 2012 Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Es. Alberghieri 39,4 40,4 36,8 56,5 57,1 64,9 50,8 25,6 54,9 30,1 19,1 70,8 13,9 8,7 46,0 19,5 9,0 20,9 45,8 41,8 48,0 Es. Extralberghieri 44,9 23,6 30,7 59,6 58,0 64,6 46,5 26,3 49,3 41,3 15,1 46,0 14,9 6,2 33,7 13,6 5,3 15,0 36,3 37,6 46,3 Totale Esercizi 41,3 35,7 34,8 57,2 57,3 64,8 48,4 25,8 52,3 35,5 17,0 66,9 14,2 7,7 43,3 17,2 7,9 19,7 44,2 40,6 47,4 Fonte: elaborazioni su dati Istat 8.4 Analisi per categoria alberghiera Fra le tre categorie nelle quali tradizionalmente si divide il comparto alberghiero, la maggiore concentrazione di presenze si verifica per quella media degli alberghi a tre stelle e delle residenze turistico alberghiere, con quasi la metà (49,2%) dei pernottamenti; il 41,5% delle presenze viene raccolto dagli alberghi a 4 e 5 stelle e il restante 9,3% dagli alberghi a 1 e 2 stelle. È in progressivo ma continuo aumento la quota degli alberghi di maggiore qualità, identificata con gli alberghi a 4 e 5 stelle. Nel 2012 l’area con la maggiore quota di presenze negli alberghi a 4 e 5 stelle è quella Mezzogiorno (54,0%), seguita dal Centro (45,7%), dal Nord Ovest (44,3%) e dal Nord Est (30,6%). Il fatto che l’area meno turisticamente sviluppata sia quella con un indice qualitativo migliore deve fare riflettere sulla complessità del turismo. Graf. 56 - Distribuzione delle presenze della clientela fra categorie alberghiere. Anno 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 153 Graf. 57 - Composizione percentuale del comparto alberghiero fra nelle macroaeree. Distribuzione delle presenze fra categorie all’interno dell’aree. Composizione interna. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 58 – Distribuzione delle presenze delle varie categorie alberghiere fra le varie macroaree Composizione esterna. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Per avere un quadro più definito le percentuali delle varie categorie alberghiere interne all’aria (composizione interna) devono essere confrontate con la quota di mercato che rispetto all’Italia, rappresentano le varie categorie (composizione esterna). La regione con la maggiore incidenza degli alberghi a 4 e 5 stelle è Sardegna (61,0%), seguita dalla Campania (59,7%), dalla Sicilia (56,0%) e dalla Puglia (55,3%). Molto ridotta è la presenza di queste strutture nelle Marche (23,7%), in Emilia Romagna (23,2%) e in Valle d’Aosta (21,8%). Le regione con la maggiore incidenza degli alberghi di media qualità sono le Marche (66,1%), l’Abruzzo (65,0%) e l’Emilia Romagna (64,9%), di fatto l’area del medio Adriatico. Infine le regioni con la maggiore incidenza di alberghi a 1 e 2 stelle sono la Liguria (15,8%) e la Valle d’Aosta (14,6%). Fra le varie categorie alberghiere, a livello nazionale, l’incidenza delle presenze estere è massima per gli alberghi a 4 e 5 stelle (55,9%), ma assai più elevata della media nel Centro (68,0%), nel Nord Est (60,2%), mentre risulta assai inferiore alla media nelle regioni del Mezzogiorno (39,6%). 154 La domanda di ricettività alberghiera Tab. 22 – Distribuzione percentuale delle presenze nelle Regioni per categoria alberghiera e incidenza percentuale delle presenze estere all’interno di ogni categoria. Anno 2012 Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A. A. Veneto Friuli-V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Distribuzione % presenze totali 5L, 5 e 4 * 3 * e RTA 2e1* 38,5 52,7 8,7 21,8 63,6 14,6 25,0 59,2 15,8 54,7 39,1 6,2 25,4 61,4 13,2 43,8 45,3 10,9 31,8 54,9 13,3 23,2 64,9 11,9 44,1 47,7 8,1 34,8 52,1 13,2 23,7 66,1 10,2 52,9 35,6 11,5 25,8 65,0 9,2 46,7 45,0 8,4 59,7 35,8 4,5 55,3 42,1 2,6 49,2 45,8 5,0 50,2 47,1 2,7 56,0 40,0 4,0 61,0 37,5 1,5 41,5 49,2 9,3 44,3 46,7 9,0 30,6 57,3 12,1 45,7 44,1 10,1 54,0 42,1 3,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Incidenza % presenze estere 5L, 5 e 4 * 3 * e RTA 2e1* 46,4 36,2 27,2 41,0 42,3 31,1 52,4 33,4 24,8 62,0 50,9 43,5 61,4 55,3 57,2 72,1 59,8 57,4 62,5 45,3 45,6 35,8 24,0 14,6 65,0 46,8 48,0 39,3 23,9 30,8 24,4 17,2 18,6 76,3 65,1 63,5 17,9 12,9 9,9 10,4 6,6 10,5 49,9 40,4 38,1 21,9 16,2 21,4 9,2 9,0 8,3 18,8 23,7 10,1 52,0 38,2 35,8 46,0 35,5 30,2 55,9 42,4 42,5 58,0 43,0 33,1 60,2 45,3 44,1 68,0 48,0 52,1 39,6 28,8 26,2 Totale 39,4 40,4 36,8 56,5 57,1 64,9 50,8 25,6 54,9 30,1 19,1 70,8 13,9 8,7 46,0 19,5 9,0 20,9 45,8 41,8 48,0 48,8 49,7 57,5 34,6 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 23 – Permanenza media dei flussi turistici totali per categoria alberghiera. Anno 2012 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A. A. Veneto Friuli-V.G. Liguria Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno 5L, 5 e 4 * 2,1 3,1 2,3 1,9 4,4 2,4 2,7 2,5 2,5 2,0 2,6 2,7 3,1 1,9 3,5 3,2 3,3 4,8 3,1 4,8 2,7 2,0 2,8 2,6 3,6 3 * e RTA 2,6 3,4 3,7 2,6 4,7 3,0 2,7 4,3 2,9 2,0 3,9 2,9 4,2 2,9 3,7 3,7 3,1 5,7 3,5 4,6 3,5 2,9 3,9 2,9 4,0 2e1* 2,8 2,9 3,2 2,4 4,4 3,0 3,2 4,6 2,7 2,2 3,9 3,1 4,0 2,5 2,9 2,5 2,5 3,8 2,9 4,4 3,3 2,7 3,9 2,9 3,1 Totale 2,4 3,3 3,1 2,2 4,5 2,7 2,8 3,7 2,7 2,0 3,5 2,8 3,8 2,3 3,5 3,4 3,2 5,1 3,2 4,7 3,1 2,4 3,5 2,7 3,7 Fonte: elaborazioni su dati Istat Fra le singole regioni l’incidenza della componente straniera fra le 4 e 5 stelle è massima per il Lazio (76,3%), il Veneto (72,1%), e la Toscana (65,0%), non a caso le tre regioni con le città leader del turismo in Italia. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 155 Infine, un’analisi sulla permanenza media (tabella 21) indica come per le categorie più elevate sia minore il numero dei pernottamenti. Fanno ancora una volta eccezione gran parte delle regioni del Mezzogiorno, dove si rileva una permanenza media maggiore elevata anche per gli alberghi a 4 e 5 stelle. 8.5 La stagionalità L’ultimo aspetto preso in esame per completare il quadro regionale è la distribuzione delle presenze turistiche nei vari mesi dell’anno 2012. Le differenze dipendono, ovviamente, dalle tipologie di prodotti offerti: in regioni a doppia stagionalità, come la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige, ove la montagna invernale ha una forte capacità attrattiva sul mercato turistico, assumono una incidenza oltre ai mesi di vacanza estivi (luglio e agosto), anche quelli invernali e soprattutto di gennaio e febbraio. In linea generale, comunque, maggiore è la distribuzione delle presenze nel periodo estivo. Tab. 24 – Distribuzione % mensile delle presenze alberghiere per Regione. Anno 2012 Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A. A. Veneto Friuli V.G. Emilia-R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Gen 7,3 14,3 4,6 6,7 10,5 4,1 4,1 2,4 3,9 4,4 3,1 5,6 4,9 9,2 3,0 2,1 1,9 2,0 2,3 0,9 5,0 6,8 5,8 4,7 2,5 Feb 7,6 15,8 4,5 6,8 10,2 4,4 4,3 2,1 3,5 3,3 2,7 6,2 4,1 7,5 2,9 2,1 1,8 1,9 2,6 1,0 5,0 6,9 5,8 4,6 2,4 Mar 8,2 13,5 6,0 8,2 7,8 5,5 5,4 3,3 6,0 6,3 3,9 8,3 4,9 8,3 4,7 3,1 2,9 2,2 4,1 1,4 5,9 8,0 5,6 6,9 3,5 Apr 8,9 6,0 8,0 8,6 4,8 7,5 6,6 5,3 8,6 10,5 5,3 9,0 4,1 6,8 8,5 5,0 5,1 2,5 7,7 3,5 6,9 8,4 5,8 8,6 5,9 Mag 9,2 2,1 8,4 8,8 4,6 8,9 8,5 6,2 9,4 9,5 5,8 9,3 4,4 6,4 9,4 6,0 4,7 4,1 9,5 6,9 7,6 8,4 6,5 9,0 7,4 Giu 9,2 4,1 12,0 9,1 7,4 11,5 12,4 15,7 11,4 9,6 14,4 9,0 12,0 8,6 11,3 12,6 12,8 11,9 12,6 16,3 11,1 9,4 11,3 10,5 12,6 Lug 10,8 11,9 16,2 11,1 13,8 15,2 16,7 21,6 14,1 11,1 21,0 10,5 21,1 14,1 14,4 19,7 22,0 24,7 15,9 23,7 15,5 12,1 16,7 12,9 18,8 Ago 10,3 15,3 17,7 10,2 17,6 16,3 18,8 23,8 15,0 13,3 23,7 10,0 25,3 17,9 15,8 25,1 28,3 31,8 19,0 25,4 17,2 5,6 6,9 6,3 5,4 Set 9,4 4,0 11,7 10,2 9,6 11,4 10,5 10,4 11,8 11,0 9,3 9,2 8,7 5,1 13,4 13,2 11,0 11,5 13,1 14,7 10,8 10,0 10,4 10,4 12,8 Ott 7,7 1,9 5,5 8,2 5,6 7,1 5,3 3,9 8,0 9,7 4,2 9,3 3,5 5,1 8,9 5,2 3,9 4,0 7,7 4,0 6,6 7,3 5,5 8,3 6,2 Nov 5,9 1,9 2,7 6,1 1,5 4,4 3,7 2,9 4,6 6,0 3,5 7,2 2,9 5,0 4,0 3,2 2,8 1,9 2,9 1,2 3,9 5,2 2,9 5,8 2,9 Dic 5,5 9,1 3,0 6,0 6,8 3,7 3,7 2,4 3,8 5,2 3,2 6,3 4,0 6,0 3,7 2,7 2,7 1,6 2,6 1,1 4,3 5,5 4,4 4,9 2,7 TOT 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Quello della stagionalità è un dato strutturale molto resistente ai cambiamenti; nel 2012 si confermano le tendenze degli ultimi anni. Le regioni che risentono meno della stagionalità sono la Lombardia, il Lazio ed il Piemonte che presentano una distribuzione più livellata dei flussi turistici durante l’intero anno. Al contrario, fortemente stagionale è la domanda turistica alberghiera della Calabria, Sardegna, Basilicata, dell’Emilia Romagna e della Puglia. 8.6 Il grado di turisticità rispetto alla popolazione e alla dimensione territoriale Nelle analisi sui movimenti turistici spesso risultano penalizzate le regioni di più piccola dimensione, perché, ovviamente producono numeri piccoli sia in termini di movimento che di fatturato. Per ovviare a tal fatto e per comprendere più a fondo il fenomeno turistico e le dinamiche di utilizzazione del suolo che interessano il 156 La domanda di ricettività alberghiera territorio italiano, vengono riportati alcuni indicatori turistici che mettono a confronto le regioni italiane, evidenziando il peso delle presenze rispetto alla popolazione residente e alla superficie territoriale di riferimento. Il tasso di turisticità misura il livello di affollamento turistico in un determinato periodo, indicando il numero di turisti presenti ogni abitante. Nel 2012, l’Italia presenta un indice medio generale pari a 6.406 presenze ogni 1.000 abitanti. Considerando, invece, le macrosuddivisioni territoriali, le regioni del Nord-Ovest e del Mezzogiorno registrano un indice inferiore alla media, quelle del Centro lievemente superiore, mentre quelle del Nord Est addirittura duplicano il risultato medio raggiungendo 13.402 presenze turistiche ogni 1.000 abitanti. Il peso complessivo dei turisti rispetto alla popolazione è maggiore in alcune destinazioni di ridotta dimensione, grazie all’alta penetrazione turistica del Trentino-Alto Adige (43.602 presenze ogni 1.000 abitanti) e la Valle d’Aosta (24.970 presenze ogni 1.000 abitanti). Proponiamo anche una valutazione dell’incidenza delle presenze alberghiere sulla popolazione. Tale incidenza è massima per il Nord Est, e minima per il Mezzogiorno, secondo uno spettro che va da un minimo di 1.069 turisti ogni mille abitanti per il Molise e di 1.857 per il Piemonte ad un massimo di 33.736 abitanti per il Trentino Alto Adige e di 18.063 abitanti per la Valle D’Aosta a fronte di una media nazionale che è di 4.301 turisti alberghieri ogni mille abitanti. La densità turistica, invece, è data dal rapporto tra il numero di presenze e la superficie del territorio e indica il numero di turisti per Km2. La regione che presenta la densità turistica maggiore è il Trentino Alto Adige, con 3.298 presenze ogni Km2, seguito da Veneto, Liguria, Toscana e Lazio. Considerando il comparto alberghiero risulta sempre in prima posizione il Trentino Alto Adige, con 2.552 abitanti ogni Km 2, davanti alla Liguria al Lazio e al Lazio. Tab. 25 – Indici di turisticità territoriale. Dettaglio regionale. Anno 2012 Popolazione Piemonte Valle d'Aosta Liguria Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 4.363.916 126.806 1.570.694 9.704.151 1.029.475 4.857.210 1.218.985 4.342.135 3.672.202 884.268 1.541.319 5.502.886 1.307.309 313.660 5.766.810 4.052.566 578.036 1.959.050 5.002.904 1.639.362 59.433.744 15.765.567 11.447.805 11.600.675 20.619.697 Fonte: elaborazioni su dati Istat Sup. (Km²) Presenze totali 2012 25.399 3.263 5.421 23.861 13.607 18.391 7.855 22.124 22.997 8.456 9.694 17.207 10.798 4.438 13.595 19.362 9.992 15.080 25.708 24.090 301.338 57.944 61.977 58.354 123.063 12.415.037 3.166.295 13.401.547 33.366.636 44.887.247 62.352.831 8.802.721 37.383.182 42.651.126 5.825.889 10.925.958 30.680.979 7.252.826 540.050 18.410.150 13.291.863 1.881.814 8.358.186 14.273.969 10.843.177 380.711.483 62.349.515 153.425.981 90.083.952 74.852.035 Presenze alberghiere 2012 Presenze/pop. per 1.000 abitanti 8.102.503 2.290.443 9.150.379 26.417.628 34.730.644 29.565.599 3.895.290 29.536.857 22.703.649 3.033.765 5.221.592 25.767.817 4.836.807 335.235 14.460.297 8.086.148 1.287.038 6.668.275 11.836.277 7.683.900 255.610.143 45.960.953 97.728.390 56.726.823 55.193.977 2.845 24.970 8.532 3.438 43.602 12.837 7.221 8.609 11.615 6.588 7.089 5.575 5.548 1.722 3.192 3.280 3.256 4.266 2.853 6.614 6.406 3.955 13.402 7.765 3.630 Presenze alberghiere per 1.000 abitanti 1.857 18.063 5.826 2.722 33.736 6.087 3.196 6.802 6.183 3.431 3.388 4.683 3.700 1.069 2.508 1.995 2.227 3.404 2.366 4.687 4.301 2.915 8.537 4.890 2.677 Presenze totali/ territorio Presenze alberghiere/territorio 488,8 970,4 2.472,2 1.398,4 3.298,8 3.390,4 1.120,7 1.689,7 1.854,6 689,0 1.127,1 1.783,1 671,7 121,7 1.354,2 686,5 188,3 554,3 555,2 450,1 1.263,4 1.076,0 2.475,5 1.543,7 608,2 319,0 701,9 1.688,0 1.107,1 2.552,4 1.607,6 495,9 1.335,1 987,2 358,8 538,6 1.497,5 447,9 75,5 1.063,6 417,6 128,8 442,2 460,4 319,0 848,3 793,2 1.576,8 972,1 448,5 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 157 Partendo dai due indici, è stato creato un indice di sintesi che considera sia le presenze per popolazione che quelle per superficie territoriale. Il Trentino-Alto Adige si posiziona in testa alla classifica regionale con un punteggio di 542,7 su 100; seguono Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Toscana; per tutte le altre regioni il punteggio è inferiore a 100,0. Gli indici riportati danno una prima idea, ma molto sintetica e approssimata, del peso del comparto alberghiero nel turismo e nella economia di una destinazione. Graf. 59 – Indicatore di sintesi per regione. Peso del turismo alberghiero in termini di pernottamenti rispetto alla popolazione e alla superficie territoriale. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 9. La domanda turistica alberghiera a livello provinciale Il movimento turistico alberghiero è particolarmente concentrato in alcune province. Le prime dieci province rappresentate nel grafico 46 intercettano poco più della metà (50,3%) delle presenze alberghiere nazionali: in particolare, nel 2012, la provincia di Bolzano raccoglie 23,3 milioni di presenze, seguita da Roma con 22,6 milioni di presenze, Rimini (14,9 milioni) e Venezia (14,5 milioni). Graf. 60 - Distribuzione percentuale delle presenze alberghiere per provincia. Top 10. Anni 2000 e 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 158 La domanda di ricettività alberghiera La provincia di Milano si colloca in quinta posizione prima di quella di Trento e di quella di Napoli. La provincia di Firenze è ottava. Chiudono la Top10 le città di Verona e di Brescia. La provincia di Bolzano mantiene ormai dal 2011 la prima posizione, dopo che Roma l’aveva sempre preceduta fino al 2010. Le province che presentano la maggiore permanenza media della clientela alberghiera sono Crotone (8,1), Vibo Valentia (7,0 notti), Nuoro (6,1), Olbia Tempio P. (5,7). Graf. 61 - Prime 10 province per permanenza media negli esercizi alberghieri. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat La tabella 26 mostra l’incidenza delle presenze alberghiere sulle presenze del totale strutture ricettive. Questa percentuale rileva la capacità competitiva degli esercizi alberghieri a livello provinciale. Le prime 9 province elencate presentano un valore superiore del 90%, per cui risulta molto forte l’offerta alberghiera e del tutto residuale la componente extralberghiera. Le province con una marcata tendenza della domanda verso strutture complementari sono quelle che vedono una percentuale di incidenza delle presenze alberghiere inferiore al 30%: Grosseto, Macerata, Fermo, Ferrara e Rovigo. Dalla distinzione tra la domanda turistica alberghiera straniera e dei residenti in Italia derivano due differenti graduatorie. La provincia che nell’anno 2012 intercetta il maggior numero di presenze alberghiere di italiani è Rimini con 11,7 milioni di pernottamenti, (8,3% del totale delle presenze alberghiere domestiche in Italia), seguita da Bolzano (8,1 milioni), Trento (7,4 milioni), Roma (5,2 milioni) e Milano (5,1 milioni). Le presenze alberghiere estere si concentrano prevalentemente nella provincia di Roma (17,4 milioni), Bolzano (15,0 milioni), Venezia (10,6 milioni), Milano (6,9 milioni) e Firenze (5,9 milioni). Considerando entrambe le componenti (presenze alberghiere degli italiani e degli stranieri) la prima provincia è Bolzano, seguita da Roma, Rimini e Venezia. In termini di incidenza percentuale delle presenze alberghiere straniere sul totale delle presenze alberghiere (tabella 26), la provincia più internazionalizzata è Roma (76,9%), seguita da Como (75,1%), Verbano-CusioOssola (74,8%), Venezia (74,0%) e Firenze (73,3%). Pochissimo rilevanti le presenze estere negli alberghi delle province di Crotone (5,5%), L’Aquila (7,5%), Campobasso (7,8%), Matera (8,7%), Cosenza (9,2%) e Potenza (9,9%). A conclusione del panorama provinciale, si indicano i valori assoluti degli arrivi e delle presenze alberghiere nelle varie province italiane, con un confronto di tipo congiunturale (2012-2011) e con uno di lungo periodo, dal 2000 al 2012. Nell’anno 2012, 73 province su 110 presentano andamenti negativi con punte massime nel caso di Nuoro (-27,6%), Campobasso (-23,8%), Piacenza (-15,9%) e Avellino (-15,5%), mentre altre province presentano incrementi molto positivi come Massa-Carrara (22,5%), Siracusa (13,7%), Vercelli (7,4%) e Varese VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 159 (7,3%). Nel periodo 2000-2012 i maggiori aumenti di presenze alberghiere si sono verificati per province del Mezzogiorno, come Lecce e Taranto ad un tasso medio annuo del 6,8% e Trapani (6,3%), e per altre del Nord come Varese (6,1%), Viterbo (5,4%), Como (5,2%) e Torino (5,1%). Le maggiori difficoltà vi sono state per le province di Sassari (-8,8%), Nuoro (-4,9%), Rieti (-4,5%) e Frosinone (-4,3%). Tab. 26 – Incidenza % delle presenze alberghiere sulle presenze totali delle strutture ricettive in ogni provincia. Anno 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 Province Milano Avellino Frosinone Monza e della Brianza Napoli Pescara Rimini Padova Lodi Palermo Bari Caserta Isernia Roma Ragusa Pavia Modena Catanzaro Agrigento Messina Pistoia Bologna Varese Benevento Taranto Vibo Valentia Siracusa L'Aquila Crotone Medio Campidano Reggio nell'Emilia Cagliari Cremona Barletta-Andria-Trani Bolzano Bergamo Reggio di Calabria Inc.% 95,4 95,0 94,8 94,7 93,6 93,6 92,9 92,4 91,8 89,5 89,5 88,5 87,8 87,8 87,7 87,4 87,1 87,0 87,0 86,9 86,6 85,2 84,7 84,7 84,2 83,6 83,2 81,9 81,7 81,2 80,4 80,1 79,9 79,5 79,2 78,4 77,6 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 Province Genova Sondrio Carbonia-Iglesias Pordenone Rieti Caltanissetta Catania Parma Torino Trento Cosenza Olbia-Tempio Sassari Aosta Treviso Forlì-Cesena Alessandria Brindisi Nuoro Como Trapani Lucca Piacenza Enna Matera Prato Ravenna Savona Firenze Ascoli Piceno Potenza Imperia Novara Viterbo Vicenza Chieti Mantova Inc.% 76,9 76,8 76,8 76,8 76,8 76,5 75,7 75,6 74,5 73,9 73,9 72,8 72,7 72,3 72,3 72,2 71,8 71,8 71,2 71,2 70,2 70,0 69,9 69,0 69,0 68,6 68,4 68,3 67,5 67,4 66,9 64,3 63,9 63,4 62,9 62,4 61,3 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Province Lecco Cuneo Pesaro e Urbino La Spezia Brescia Lecce Oristano Biella Trieste Campobasso Teramo Siena Ancona Terni Verbano-Cusio-Ossola Perugia Salerno Latina Asti Arezzo Pisa Belluno Foggia Verona Vercelli Venezia Udine Ogliastra Massa-Carrara Gorizia Livorno Grosseto Macerata Fermo Ferrara Rovigo Italia Inc.% 60,9 60,0 58,7 57,9 57,8 57,3 56,9 56,7 56,6 55,2 54,7 54,6 53,8 53,5 53,2 51,9 51,4 51,4 51,1 47,3 46,1 45,4 45,2 44,6 43,1 42,5 41,6 37,9 37,7 36,0 34,3 29,5 24,6 23,9 22,5 14,6 67,1 Fonte: elaborazioni su dati Istat Tab. 27 – Distribuzione % delle presenze alberghiere per provincia. Anno 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Province Bolzano Roma Rimini Venezia Milano Trento Napoli Firenze Verona Brescia Ravenna Padova Torino Forlì-Cesena Savona Olbia-Tempio Distrib.% 9,1 8,8 5,8 5,7 4,7 4,5 4,0 3,2 2,5 2,0 1,7 1,6 1,6 1,5 1,4 1,3 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 Province Vibo Valentia Pesaro e Urbino Varese Grosseto Verbano-Cusio-Ossola Pisa Trapani Bergamo Ancona Catania Latina Bari Vicenza Modena Catanzaro Treviso Distrib.% 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 Province Trieste Ferrara Reggio di Calabria Nuoro Arezzo Alessandria Reggio nell'Emilia Pavia Macerata Massa-Carrara Fermo Pordenone Terni Potenza Prato Ogliastra Distrib.% 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 160 La domanda di ricettività alberghiera Province 17 Salerno 18 Messina 19 Bologna 20 Livorno 21 Palermo 22 Siena 23 Lecce 24 Perugia 25 Genova 26 Lucca 27 Cosenza 28 Aosta 29 Udine 30 Pistoia 31 Teramo 32 Foggia 33 Imperia 34 Sondrio 35 Como 36 Belluno 37 Cagliari Fonte: elaborazioni su dati Istat Distrib.% 1,3 1,2 1,1 1,1 1,1 1,1 1,1 1,0 1,0 1,0 0,9 0,9 0,9 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,7 0,7 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 Province Ascoli Piceno Agrigento Parma L'Aquila Sassari Pescara Siracusa Frosinone Brindisi La Spezia Cuneo Matera Taranto Crotone Monza e della Brianza Chieti Ragusa Caserta Novara Gorizia Viterbo Distrib.% 0,5 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,2 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Province Piacenza Lecco Mantova Cremona Rovigo Oristano Campobasso Barletta-Andria-Trani Carbonia-Iglesias Lodi Caltanissetta Avellino Biella Asti Vercelli Rieti Benevento Isernia Enna Medio Campidano Italia Distrib.% 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 Tab. 28 – Incidenza % delle presenze alberghiere estere sul totale delle presenze alberghiere in ogni provincia. Anno 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 Province Roma Como Verbano-Cusio-Ossola Venezia Firenze Verona Bolzano Brescia Prato Pistoia Messina Milano Lecco Gorizia Treviso La Spezia Varese Pisa Palermo Udine Napoli Novara Asti Siena Ogliastra Trieste Padova Genova Olbia-Tempio Lucca Sassari Sondrio Vibo Valentia Imperia Siracusa Aosta Vicenza Fonte: elaborazioni su dati Istat Inc.% 76,9 75,1 74,8 74,0 73,3 72,9 67,1 65,5 64,9 61,9 60,8 58,6 58,6 56,4 55,3 54,9 54,4 52,5 52,5 52,3 51,2 49,4 49,3 48,7 47,3 46,7 46,7 46,6 46,1 46,0 44,2 42,3 42,1 41,1 41,0 40,4 40,1 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 Province Bergamo Catania Agrigento Bologna Pordenone Nuoro Monza e della Brianza Ragusa Cagliari Trento Cuneo Arezzo Salerno Frosinone Piacenza Rovigo Livorno Belluno Alessandria Lodi Oristano Mantova Perugia Carbonia-Iglesias Ferrara Reggio nell'Emilia Terni Massa-Carrara Trapani Cremona Latina Modena Bari Grosseto Torino Caserta Vercelli Inc.% 39,4 39,2 39,1 39,1 38,7 37,4 37,2 37,2 36,8 36,8 36,4 36,3 36,2 35,5 35,4 35,3 34,0 34,0 33,7 31,9 31,5 31,1 30,4 30,3 29,9 28,6 28,6 28,1 27,8 27,6 27,6 27,4 27,1 27,0 26,9 26,7 26,3 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Province Brindisi Biella Barletta-Andria-Trani Parma Catanzaro Rimini Pavia Savona Fermo Avellino Macerata Ravenna Forlì-Cesena Pesaro e Urbino Enna Ancona Pescara Lecce Taranto Viterbo Rieti Teramo Ascoli Piceno Benevento Reggio di Calabria Medio Campidano Chieti Foggia Caltanissetta Isernia Potenza Cosenza Matera Campobasso L'Aquila Crotone Italia Inc.% 26,3 26,3 26,1 25,9 25,7 25,1 24,3 22,4 22,4 22,2 22,0 20,6 20,5 19,9 19,9 19,5 19,3 18,8 17,4 16,1 15,0 14,9 14,9 13,3 13,2 12,9 12,5 12,3 12,2 10,8 9,9 9,2 8,7 7,8 7,5 5,5 48,0 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 161 Tab. 29 – Arrivi, presenze e permanenza media nelle strutture alberghiere nelle singole province. Valori assoluti anno 2012, variazione % ‘12/’11 e t.v.m.a. % ‘12/’00 2012 Torino Vercelli Novara Cuneo Asti Alessandria Biella Verbano-Cusio-Ossola Aosta Imperia Savona Genova La Spezia Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi Monza e della Brianza Bolzano / Bozen Trento Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo Udine Gorizia Trieste Pordenone Piacenza Parma Reggio nell'Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato Perugia Terni Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ascoli Piceno Fermo Arrivi 1.743.749 50.841 311.469 374.140 61.811 263.867 49.807 493.541 703.934 588.260 782.339 1.184.074 357.972 1.007.292 885.337 568.442 6.087.353 810.412 1.587.667 209.804 159.612 143.587 135.982 132.753 486.593 4.976.026 2.661.941 2.371.168 517.639 506.682 657.634 5.428.171 1.379.691 119.778 746.767 220.250 296.599 146.112 202.209 459.386 253.904 450.400 1.471.231 223.233 1.010.617 809.819 3.016.218 137.988 727.735 812.570 3.510.416 625.326 673.872 245.819 1.098.627 424.911 194.302 1.285.842 213.205 455.108 503.042 196.555 246.635 99.582 Presenze 4.109.484 130.268 649.844 951.608 130.338 518.354 133.966 1.478.641 2.290.443 1.982.976 3.591.140 2.623.793 952.470 1.586.497 1.919.364 1.939.949 12.037.784 1.460.741 5.104.670 494.808 291.201 300.823 307.852 189.605 784.334 23.291.238 11.439.406 6.432.881 1.204.014 1.897.345 1.172.935 14.481.258 4.129.329 247.837 2.260.806 649.270 599.651 385.563 340.842 1.099.779 502.167 1.192.098 2.900.561 573.224 4.314.671 3.755.978 14.857.537 445.398 2.510.365 2.094.939 8.152.773 2.813.089 1.472.422 522.007 2.777.840 1.564.587 350.229 2.650.520 383.245 1.764.440 1.442.612 461.783 1.159.345 393.412 P.M. 2,4 2,6 2,1 2,5 2,1 2,0 2,7 3,0 3,3 3,4 4,6 2,2 2,7 1,6 2,2 3,4 2,0 1,8 3,2 2,4 1,8 2,1 2,3 1,4 1,6 4,7 4,3 2,7 2,3 3,7 1,8 2,7 3,0 2,1 3,0 2,9 2,0 2,6 1,7 2,4 2,0 2,6 2,0 2,6 4,3 4,6 4,9 3,2 3,4 2,6 2,3 4,5 2,2 2,1 2,5 3,7 1,8 2,1 1,8 3,9 2,9 2,3 4,7 4,0 Var. % '12/'11 Arrivi Presenze 5,3 -2,1 10,5 7,4 -6,5 -4,7 -3,5 -7,0 -0,6 -4,8 1,9 -1,0 4,4 -6,3 -1,0 2,3 2,4 0,2 0,3 -1,6 -3,8 -5,4 -5,5 -6,3 -9,2 -5,2 10,7 7,3 0,2 -0,1 0,0 -3,9 0,9 0,3 -3,7 -4,1 2,1 1,2 14,0 -3,3 -11,3 -11,8 1,1 5,5 1,5 -1,7 5,9 -7,7 7,6 4,2 2,7 0,9 2,0 0,4 -0,5 0,0 1,1 -0,7 0,0 -1,6 9,7 1,5 -0,5 -1,4 -0,9 -4,3 2,4 -7,3 1,9 -0,4 0,3 0,7 2,2 3,0 -8,1 -6,5 -14,7 -15,9 -2,6 -3,6 -6,2 -7,4 -10,0 -4,7 1,9 0,5 -1,4 -12,0 -4,2 -5,3 -6,4 -5,6 1,8 -2,2 15,4 22,5 -3,9 -3,9 -1,9 -7,2 -0,6 -0,9 -1,5 -7,8 -5,3 -5,6 -1,1 2,0 5,6 2,7 -3,3 -4,4 -2,0 -7,2 -3,0 -4,9 -3,6 -7,2 -2,6 -3,0 -4,7 -4,1 -6,1 -12,8 -4,7 -3,7 -8,3 -1,0 T.v.m.a % 12/00 Arrivi Presenze 5,6 5,1 2,6 -0,4 5,3 2,9 3,1 2,0 2,3 3,9 4,0 1,8 -0,2 -0,8 0,7 0,9 1,3 -0,4 -1,6 -3,1 -1,3 -3,2 1,4 -0,1 0,3 0,3 7,2 6,1 5,6 5,2 2,4 0,5 5,8 4,1 5,5 2,5 2,9 1,5 1,3 1,4 5,6 2,3 0,0 -1,9 2,7 1,2 6,2 -0,4 n.d. n.d. 3,2 1,7 2,1 1,0 3,5 2,0 0,7 -0,4 0,6 -1,0 2,3 0,5 2,2 1,5 2,1 -0,8 1,8 -0,1 2,0 1,0 0,6 -0,1 3,1 1,5 -1,1 -2,8 5,5 1,4 0,1 -2,7 0,8 -3,1 -0,7 -0,2 1,3 0,0 -0,4 -0,2 2,2 0,4 2,5 0,3 1,4 -0,1 -1,6 -2,7 -0,1 -0,3 0,1 -1,3 1,0 1,4 -0,1 -0,3 2,5 2,0 -0,6 -0,8 1,4 -0,8 0,7 -0,1 2,3 2,7 -0,4 -0,8 -0,3 -3,1 0,4 -1,3 -0,1 -0,8 0,3 -1,2 -3,1 -3,5 n.d. n.d. 162 La domanda di ricettività alberghiera 2012 Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone L'Aquila Teramo Pescara Chieti Campobasso Isernia Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Barletta-Andria-Trani Potenza Matera Cosenza Catanzaro Reggio di Calabria Crotone Vibo Valentia Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa Sassari Nuoro Cagliari Oristano Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia-Iglesias Italia Fonte: elaborazioni su dati Istat Arrivi 132.849 52.171 8.219.013 378.251 423.375 331.709 368.267 319.390 252.946 98.845 46.276 281.202 49.473 2.911.409 73.084 776.329 590.827 601.870 221.343 254.883 605.728 108.587 171.704 235.891 505.586 238.529 192.751 101.496 258.833 418.526 950.301 770.414 317.776 48.447 40.639 609.090 179.973 321.605 286.445 88.498 435.604 85.996 596.002 65.227 21.186 48.787 82.644.781 Presenze 629.863 108.817 22.607.737 1.392.759 1.028.641 1.054.002 2.025.219 1.040.321 717.265 235.234 100.001 700.667 102.523 10.166.480 164.825 3.325.802 2.004.473 1.313.277 868.429 968.209 2.708.300 223.460 379.628 907.410 2.295.364 1.183.854 567.764 820.291 1.801.002 1.463.372 2.779.868 3.010.307 1.144.922 187.217 88.376 1.416.519 712.603 1.033.093 1.050.535 539.434 1.842.254 239.368 3.392.361 343.187 83.542 193.219 255.610.143 P.M. 4,7 2,1 2,8 3,7 2,4 3,2 5,5 3,3 2,8 2,4 2,2 2,5 2,1 3,5 2,3 4,3 3,4 2,2 3,9 3,8 4,5 2,1 2,2 3,8 4,5 5,0 2,9 8,1 7,0 3,5 2,9 3,9 3,6 3,9 2,2 2,3 4,0 3,2 3,7 6,1 4,2 2,8 5,7 5,3 3,9 4,0 3,1 Var. % '12/'11 Arrivi Presenze 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,9 0,2 -1,0 -3,2 -2,1 -0,9 -5,3 -7,5 -19,5 -23,8 -8,6 -6,8 9,2 2,8 3,6 -3,0 -2,8 0,6 -12,6 -15,5 -19,5 -11,4 -6,5 -2,8 -1,5 -4,7 1,4 5,5 3,3 -3,8 0,6 2,2 -8,5 -9,1 -4,4 -13,3 2,5 0,5 3,9 -2,2 -6,2 -7,4 0,6 2,9 -11,2 -3,9 -0,2 -2,5 -4,0 -3,2 6,9 5,9 -4,2 -2,1 -2,5 -2,3 -8,7 -8,2 -3,6 -0,3 -2,0 -3,9 2,6 5,9 16,3 13,7 -13,3 -14,4 -26,5 -27,6 -8,7 -10,1 -11,0 -9,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,5 -1,7 T.v.m.a % 12/00 Arrivi Presenze 0,4 5,4 -1,9 -4,5 0,2 -0,1 0,8 0,1 -2,7 -4,3 -0,2 -1,2 2,2 1,3 1,2 1,2 2,1 1,0 -1,8 -2,5 0,9 -0,5 4,6 2,4 -0,2 -1,1 0,9 -0,1 -4,0 -4,1 -2,7 -0,7 2,0 3,2 3,6 2,2 4,1 6,8 3,5 1,9 7,4 6,8 n.d. n.d. -0,6 -2,8 5,9 4,7 2,5 3,2 2,1 2,7 1,5 1,9 2,0 3,8 6,1 3,8 4,7 6,3 -1,0 -1,4 -1,2 -1,0 -1,1 0,5 1,7 1,6 -2,0 -1,1 0,8 0,1 1,6 0,4 1,7 1,8 -6,5 -8,8 -4,7 -4,9 -0,8 -1,2 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 1,8 0,8 CAPITOLO IV CATENE E GRUPPI ALBERGHIERI1 1. Premessa 1.1 I mutamenti del mercato Il settore ricettivo in questi ultimi vent’anni ha registrato molti cambiamenti provocati: dall’evoluzione della domanda, sempre alla ricerca di nuovi modelli che da un lato hanno reso gli alberghi più flessibili e gli altri esercizi più simili alle gestioni alberghiere, con un generale orientamento alla tipologia ibrida del resort; dalla finanziarizzazione del comparto con la “separazione” tra “proprietà” dell’immobile e “conduzione” dello stesso per il tramite di un gestore, cui l’immobile viene affidato in affitto oppure con contratto di management.; dall’avvento delle OTA (On line Travel Agencies)2 che consentono la selezione comparativa immediata dell’offerta disponibile sul mercato, obbligando il settore ricettivo a reinventare le proprie tecniche di comunicazione per crearsi nuove identità; ne consegue il proliferare dei “brand” (marchi) alberghieri destinati a segmenti di clientela sempre più definiti. Tale evoluzione ha favorito la globalizzazione dell’offerta ricettiva e lo sviluppo, nel Mondo, delle grandi Compagnie Alberghiere, che si sono concentrate maggiormente nella gestione e nel marketing piuttosto che nell’onerosa proprietà dell’immobile. Di fatto il comparto alberghiero ha visto una notevole evoluzione con l’avvento di nuovi competitor mondiali, Alcuni grandi gruppi finanziari hanno creduto nel turismo ed investito sempre di più in immobili poi destinati a gestioni di tipo alberghiero, generalmente attraverso contratti di management. Quello italiano, per alcuni aspetti simile al mercato della Germania e dell’Austria, resta un mercato atipico, con la presenza di molti gruppi familiari localizzati che rappresentano comunque un punto di forza del sistema ricettivo territoriale del Paese. Tali gruppi assumono una valenza internazionale ridotta, pur se per numero delle camere hanno una rilevanza che li posizionerebbe nelle relative graduatorie. Ne è una prova il fatto che per incontrare la prima ed unica catena alberghiera italiana nel rank mondiale delle prime 300 mondiali, relativo all’anno 2012, stilato dalla nota rivista Hotels Magazine, bisogna arrivare alla 215ma posizione con Atahotels, mentre, come è noto il Bel Paese si colloca in quinta o sesta posizione per il movimento turistico internazionale attivato nel mondo ed al quarto per il complesso della ricettività alberghiera della quale dispone. La metodologia utilizzata dalla rivista ha previsto la somministrazione di un questionario online compilato dalle aziende prese in esame. Queste hanno dovuto comunicare il numero di camere e di strutture alberghieri 1 A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica 2 Fra le OTA Booking.com, l’operatore di riferimento per gli alberghi, conta oggi oltre 500.000 alberghi a catalogo; Expedia, operatore per i viaggi in generale, oltre 250.000. 164 Catene e gruppi alberghieri attive alla data del 31 dicembre 2012. Le aziende che si sono astenute nella compilazione del questionario, sono state stimate tenendo conto delle informazioni reperibili dai registri pubblici, dai dati dichiarati negli anni precedenti o diffusi dalle agenzie di ricerca indipendenti. Inoltre, la classifica omette le società che possiedono esclusivamente o prevalentemente alberghi in proprietà ma che nonne effettuano la gestione; infatti, in classifica rientrano solo le società che gestiscono alberghi, anche in franchising. Questo è il motivo per cui sono esclusi REIT (Real Estate Investment Trust – Fondi di Investimento Immobiliare) e società di private equity3. A livello internazionale, fuori dall’Italia, la presenza di gruppi finanziari che concedono la gestione degli immobili a gruppi alberghieri è molto più spinta e spiega il successo dei gruppi francesi come Accor e Louvre Hotels Group o di gruppi spagnoli come Sol Meliá e NH Hoteles. Ognuno di questi gruppi, peraltro, classifica le proprie strutture sotto brand diversi orientati ai diversi target della clientela individuando spettri di soluzioni che vanno dai segmenti di lusso a quelli budget, a buon mercato. La formula prevalente con la quale i gruppi finanziari cedono la gestione degli immobili è quella del contratto di management, mentre il franchising è più utilizzato a valle della filiera, secondo un’ottica più orientata al marketing che implica il rispetto di alcuni aspetti, di regole e di marchi formali. Ne è un esempio di elevato livello qualitativo il gruppo Four Season, che opera gestendo direttamente strutture che generalmente fanno capo a gruppi finanziari con contratti di management. Il gruppo Best Western rappresenta una forma di franchising morbido che molti addetti ai lavori non assimilano ad un vera e propria catena alberghiera, mentre lo è nei propositi di chi gestisce il gruppo. Per questo motivo qualche anno fa veniva considerato un consorzio mentre oggi viene fatto rientrare fra le catene. Analoghe considerazioni possono essere fatte per il gruppo Choice Hotels International con strutture gestite in netta prevalenza in franchising. Con i contratti di franchising si associa un albergo ad un gruppo a condizione che siano rispettati certi parametri di appartenenza rigidi (hard franchising) o morbidi (soft franchising). Anche i consorzi e gli accordi di varia natura, da quelli di acquisto di beni o servizi a quelli per la promozione comune e per la realizzazione di strategie e la gestione dell’on line, rientrano in questa logica soft orientati al mercato. Il contratto di management può essere visto come una forma più rigida di rapporto fra parti, ma anche come il primo anello della filiera perché il conduttore è lasciato libero di organizzare la propria attività gestionale come desidera, anche secondo la formula del franchising. In tal caso, ad esempio, si può avere un contratto di management con la proprietà e di franchising con un gruppo alberghiero per la promozione. Naturalmente dei diversi modelli di gestione arriva al pubblico solo la parte terminale, cioè il modo in cui viene commercializzato l’albergo; in tal senso l’appartenenza ad una catena o ad un gruppo è spesso percepita come condizione di maggiore o minore qualità dalla clientela. Il cliente finale si sente garantito dall’appartenenza di un albergo ad un dato gruppo; in alcuni casi può anche arrivare a scegliere quel particolare albergo con standard noti, addirittura prima della scelta della destinazione e prima della tipologia di turismo da praticare. L’evoluzione del mercato ha portato a identificare modelli di ricettività sempre più complessi e sempre più caratterizzati, proponendo spesso forme complesse che associano agli alberghi figure fino ad oggi ritenute appartenenti a categorie diverse, cioè ad altre tipologie di ricettività, come ad esempio i villaggi turistici e/o gli agriturismi, i residence e gli appartamenti per vacanza. 3 Le società private equity comprano azioni di società non quotate, in genere in difficoltà, per ristrutturarle e rivenderle a prezzo più alto. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 165 La combinazione di ricettività diverse, con pivot quella alberghiera, ha dato luogo al “resort”, cioè ad una formula che offre varie possibilità in termini di alloggio, ma anche come ristorazione, intrattenimento e divertimento. In molti resort sono presenti campeggi, villaggi turistici e strutture alberghiere, anche se queste vengono spesso considerate come alloggi in affitto o simili. Sempre più spesso si propongono formule ricettive polivalenti delle quali l’albergo è solo una parte, anche se spesso la più rilevante. I grandi gruppi alberghieri, peraltro, presentano un’offerta differenziata in molti marchi con la volontà di raggiungere target diversi, con diversa tendenze e con diversa capacità di spesa, della clientela. I primi sei gruppi mondiali hanno superato da tempo le 450mila camere e hanno diversificato la propria offerta in “brand” globali, cioè presenti in molti Paesi nei vari continenti, e/o locali, cioè presenti solo in specifiche aree/destinazioni. Come conseguenza si assiste spesso al riposizionamento di singoli alberghi sul mercato, con il trasferimento da un marchio all’altro, oppure alla cessione di intere compagnie alberghiere che vengono poi “ribrandizzate” dalla nuova gestione. Se si pensa alle rigide distinzioni giuridico-istituzionali previste in Italia ed in altri Paesi, appare evidente come il mercato sia andato avanti proponendo nuove formule e nuove opportunità, non previste dalle leggi. 1.2 Le categorie di riferimento Prima di compiere l’analisi del mercato italiano è opportuno precisare alcune categorie di riferimento che saranno utilizzate in seguito partendo dalla concezione di impresa alberghiera. Prima di procedere nell’analisi, è opportuno precisare alcune categorie che saranno utilizzate in seguito partendo dalla concezione di impresa alberghiera. Dal punto di vista dell’economia aziendale il singolo albergo è un esercizio ricettivo caratterizzato dalla presenza di una struttura e di servizi con requisiti definiti secondo certi standard, stabiliti per legge o regolamento dalle Amministrazioni regionali. Una impresa alberghiera può gestire un solo albergo (in questo caso spesso il titolare dell’impresa è anche il gestore della struttura) o più alberghi quando dispone di più esercizi ognuno considerato in modo autonomo oppure, come capita più spesso, quando da una sede principale gestisce più unità alberghiere locali. In altri casi, in particolare per le strutture di piccola dimensione, proprietà e gestione coincidono. Le gestioni alberghiere, inoltre, possono essere svolte secondo due modalità: come attività principale oppure come attività secondaria, come può capitare per un resort che gestisce un campeggio e un piccolo albergo oppure per un ristorante che ha la disponibilità di alcune camere gestite in forma alberghiera. Si è in presenza di una catena quando vi sono più unità alberghiere che fanno parte di una stessa proprietà o di uno stesso gruppo di gestione4. In origine, per catena alberghiera si intendeva un insieme di esercizi appartenenti allo stesso proprietario, singolo o società o gruppo; attualmente si intendono alberghi appartenenti ad un unico gruppo in proprietà o con altro contratto di gestione, come ad esempio il franchising o il contratto di management. Sono frequenti, infatti, i casi di società finanziarie (gruppi immobiliari, assicurazioni, gruppi di investimento ecc.) proprietarie di immobili che affidano in gestione ad un gruppo di management alberghiero; in tali casi le catene fanno riferimento ai gestori e non alla proprietà degli immobili. 4 Si parla generalmente di catena multidivisionale per indicare un’unica società che gestisce i singoli alberghi, mentre per gruppo generalmente si intende un insieme di società autonome; tuttavia i due termini sono usati spesso come sostitutivi l’uno dell’altro. 166 Catene e gruppi alberghieri Per fare chiarezza sulle tassonomie è opportuno distinguere fra raggruppamenti e modelli di gestione, in quanto, ad esempio, un gruppo che fa capo ad una società finanziaria può adottare diverse soluzioni per la gestione delle proprie attività. Nella concezione di gruppo alberghiero rientrano tutte le classificazioni che mettono insieme due o più imprese; possono farne parte dagli alberghi in proprietà a quelli semplicemente affiliati, con molte configurazioni diverse fra questi due limiti. I singoli alberghi si possono presentare sul mercato come appartenenti al gruppo o in modo autonomo ed un gruppo alberghiero può essere costituito da alberghi che adottano diversi modelli di gestione, Si verifica in molti casi che fanno parte dello stesso marchio (ad es. Accor, Four Season) alberghi gestiti in proprietà, altri con contratto di franchising altri con contratto d’affitto d’azienda, ed altri ancora con contratto di management. Combinando alcune classificazioni sopra viste si hanno le ipotesi di catena di marchio, di catena di management contract e di catena di affitto d’albergo. Focus sui principali modelli di gestione Il contratto di management è un modello di contratto nel quale la proprietà dell’immobile (client) affida ad una catena o ad un gruppo alberghiero (contractor) la gestione della propria struttura. In questo caso il gestore non paga un contratto di locazione ma riceve una quota annua del fatturato, eventualmente con altre royalties. Il contratto di affitto o di locazione è un modello di contratto secondo il quale il proprietari dell’immobile li cedono in locazione ricevendone come compenso un cannone annuale, spesso articolato in pagamenti mensili. L’affittuario vi gestisce la propria attività alberghiera senza alcun coinvolgimento della proprietà delle mura nella gestione. Il contratto di affitto o di locazione con royalties prevede il pagamento di un canone minimo di locazione con una quota variabile aggiuntiva in relazione all’andamento del reddito. Da notare che le ultime due formule sono preferenzialmente scelte quando i proprietari degli immobili sono investitori finanziari come banche, compagnie di assicurazione ecc., cioè soggetti che vogliono conseguire un reddito certo non soggetto al rischio del mercato. Con il contratto d’affitto d’azienda viene affittata non solo la proprietà dell’immobile ma anche la gestione dello stesso, cioè anche l’azienda alberghiera. Il modello del franchising attiene la gestione operativa e non il rapporto fra proprietario dell’immobile e impresa alberghiera; si verifica quando più alberghi sono affiliati, pagando una quota di adesione, secondo determinate regole comuni che implicano, oltre che la convinzione dell’appartenenza ad una rete, anche l’adozione di format di presentazione identici, di standard qualitativi definiti e di una promozione comune. Un’impresa affiliante, il franchisor, consente l’impiego del proprio marchio e assiste la controparte, il franchisee, nel processo produttivo e/o distributivo a condizione che siano rispettati certi standard qualitativi, a fronte del pagamento di una quota di adesione. Il franchising può essere rigido (hard) quando si prevede il rispetto di certi standard obbligatori comuni in termini di caratteristiche della struttura alberghiera e dei servizi offerti e quando all’esterno ci si propone come un unico gruppo, oppure morbido (soft), quando la richiesta di servizi comuni è ridotta al minimo e/o la finalità è limitata alla promozione e/o commercializzazione dei prodotti, con le imprese aderenti che si pongono sul mercato come autonome. In Italia i gruppi familiari localizzati, con la proprietà di due-tre-quattro alberghi costituiscono il modello di gestione più diffuso e rappresentano un punto di forza del sistema ricettivo. Per grandi gruppi alberghieri internazionali, si intendono quelli che sono proprietari e/o gestiscono più alberghi in diversi Paesi del Mondo. I gruppi alberghieri multibrand, sotto un marchio ombrello principale gestiscono diversi altri sottobrand; ne sono un esempio i gruppi Accor e Marriott. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 167 I grandi gruppi aziendali multibrand interrnazionali sono la ricomposizione dei due punti precedenti; vi possono essere anche gruppi multibrand solo nazionali. La diffusione di internet e dei network ha favorito la attivazioni di gruppi soft con la formula dell’accordo per la promozione o per la commercializzazione, in base ad una semplice affiliazione, di breve durata ma spesso tacitamente rinnovabile. Il consorzio è la formula associativa più utilizzata per gli accordi di promozione che spesso vedono la presenza di competenze diverse (alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, gestori di impianti ecc.); i consorzi misti vedono la compartecipazione di operatori privati e istituzionali o semistituzionali. Le associazioni sono la formula giuridica meno vincolante di collaborazione fra operatori; spesso durano fino al raggiungimento dell’obiettivo previsto. Gli accordi sono una forma di collaborazione che non implica necessariamente una collocazione giuridica. Ovviamente la presenza di un accordo è condizione necessaria per la realizzazione di qualsiasi modello di collaborazione. FOCUS: i raggruppamenti fra imprese in Italia Proponiamo i principali raggruppamenti alberghieri che operano in Italia, così come appaiono analizzando mercato della ricettività. Alcune categorie sono di una evidenza ovvia, come ad esempio quella dei gruppi esteri in Italia; da notare, anche, che uno stesso albergo può fare parte di più raggruppamenti funzionali. Fig. 2 - Il sistema dei gruppi alberghieri in Italia Bettoia, Zacchera, Acampora, ecc. Fonte: nostra elaborazione Le imprese familiari localizzate possono essere considerati piccoli gruppi alberghieri. Per fare rete fra piccole medie imprese e piccoli gruppi la formula più utilizzata è quello del consorzio perché generalmente rappresenta la forma più semplice di aggregazione operativa. 168 Catene e gruppi alberghieri 2. Le principali compagnie mondiali secondo Hotels Magazine 2.1 I cambiamenti e le conferme dell’hôtellerie mondiale Secondo la graduatoria delle principali compagnie alberghiere stilata da Hotels’ Magazine, tra il 2011 ed il 2012 non si verificano particolari variazioni ai primi posti della classifica5. Il solo spostamento significativo avviene nel caso di Hilton Worldwide, che guadagna una posizione, e di due compagnie cinesi che salgono anch’esse di qualche posizione rosicchiando quote a danno delle compagnie tradizionalmente presenti. Nel 2012 Choice Hotels International scavalca il gruppo Accor in quarta posizione, perché quest’ultimo ha venduto gli alberghi di uno dei marchi, il Motel 6 (budget hotels) localizzati in Canada e Usa al gruppo Blackstone. Come accade da qualche anno, restano saldamente al comando della classifica IHG (InterContinental Hotels Group), Marriott e Hilton Worldwide; prevale il primo per circa 24mila camere sul secondo. Fra le altre compagnie che completano il quadro della top ten si possono rilevare le posizioni delle americane Starwood Hotels & Resorts e Best Western International e delle cinesi, Shanghai Jim Jiang International e Home Inns & Hotels Management. Fra i primi posti si verificano poche modifiche nel posizionamento, ma generalmente aumenta la dimensione dei vari gruppi ad eccezione che nel caso di Accor, a causa della cessione ricordata e di altre dismissioni. Fra i primi quattro gruppi mondiali (IHG, Marriott International, Hilton Worldwide, Wyndham Hotel Group), tutti con più di 600.000 camere e tutti compresi in un differenziale massimo di 50.000 camere, è in atto una forte competizione per il conseguimento della posizione leader. Assai più distanziato, in quinta posizione, si colloca il gruppo Choice Hotels International. Nel 2012 le prime dieci compagnie avevano più alberghi delle altre 220 che le seguivano in classifica, è da notare, tuttavia, che negli ultimi anni, la tendenza alla concentrazione, sta registrando una lieve diminuzione. Osservando la classifica dei primi 220 posti tra il 2011 ed il 2012 si sono verificate poche modifiche, ma generalmente aumenta la dimensione dei vari gruppi ad eccezione della già citata Accor e di poche altre compagnie, a causa di alcune dismissioni. Tab. 1 - Graduatoria delle prime 220 compagnie mondiali per numero di camere. Anni 2012 e 2011 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Rank 2011 1 2 3 4 6 5 7 8 9 10 12 11 13 15 14 20 27 16 17 Gruppo IHG (InterContinental Hotels Group) MarriottInternational Hilton Worldwide Wyndham Hotel Group Choice Hotels International Accor Starwood Hotels & Resort Worldwide BestWestern International Shangai Jin Jiang International Hotel Group Co. Home Inns & Hotels Management Magnuson Hotels CarlsonRezidor Hotel Group Hyatt Hotels Corp. 7DaysGroupHoldings Westmont HospitalityGroup China Lodging Group G6 Hospitality GreenTree Inns Hotel Management Group Meliá Hotels International Louvre Hotels Group Paese Sede REGNO UNITO USA USA USA USA FRANCIA USA USA CINA CINA USA USA USA CINA USA CINA USA CINA SPAGNA FRANCIA Camere 2012 675.982 660.394 652.957 627.437 538.222 450.487 335.415 312.467 214.796 214.070 201.692 166.241 135.144 133.497 116.334 113.650 107.767 96.800 90.831 87.509 Hotels 2012 4.602 3.800 3.966 7.342 6.725 3.516 1.134 4.050 1.401 1.772 1.886 1.077 500 1,345 850 1.035 1.117 880 351 1.099 Camere 2011 658.348 643.196 633.238 613.126 497.205 531.714 321.552 311.894 193.334 176.824 140.700 165.663 132.727 94.684 98.404 73.600 44.725 90.264 85.708 Hotels 2011 4.480 3.718 3.843 7.205 6.178 4.426 1.090 4.086 1.243 1.426 1.804 1.076 483 944 659 693 577 354 1.075 5 Al momento di andare in stampa non è ancora disponibile la classifica complessiva relativa al 2013 di Hotels’ Magazine, ma solo quella relativa alle prime 10 posizioni a cura di MKG Hospitality) VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 2012 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 Rank 2011 18 19 21 22 23 25 24 26 31 29 32 34 30 28 33 35 109 37 40 36 38 39 71 42 43 48 45 41 57 51 47 52 59 53 44 46 49 56 90 58 63 62 54 82 73 55 61 65 279 60 66 94 50 69 64 67 68 97 70 103 72 75 80 78 83 81 89 Gruppo LQ Management Extended Stay Hotels Interstate Hotels & Resorts Vantage Hospitality Group NH Hoteles MGM Resorts International Whitbread Toyoko Inn Co. Riu Hotels & Resorts Caesars Entertainment Corp. FairmontRaffles Hotels International Travelodge Hotels Barceló Hotels & Resort WaltDisney Co. RedRoof Inns Shangri-La Hotels and Resorts Jinling Hotels & Resorts Corp. Millennium & Copthorne Hotels Iberostar Hotels & Resorts Scandic Hotels HK CTS Hotels Co. Pyramid Hotel Group Aimbridge Hospitality Nordic Choice Hotels Pandox Barony Hotels & Resorts Worldwide White Lodging Services Corp. Hotel Okura Co. Ascott GF Management Club Méditerranée Value Palace B&B Hotels Realstar Hospitality Pillar Hotels&Resorts BTG-Jianguo Hotels&Resorts Prince Hotels&Resorts Four Seasons Hotels&Resorts Grupo de Turismo Gaviota John Q. Hammons Hotels&Resorts Drury Hotels Co. Mövenpick Hotels&Resorts Grupo Posadas Las Vegas Sands Corp. Crescent Hotels&Resorts Kempinski Hotels InTown Suites Omni Hotels&Resorts HNA Hospitality Group APA Group TPG Hospitality New Century Hotels&Resorts Group Highgate Hotels Interchange & ConsortHotels America's Best Franchising Grupo Cubanacán Maritim Hotels Hersha Hospitality Management Steigenberger Hotels Mantra Group Tsogo Sun Holdings Remington The Indian Hotels Co. Palladium Hotel Group Grand City Hotels Davidson Hotels&Resorts Tokyu Hotels Paese Sede USA USA USA USA SPAGNA USA RU GIAPPONE SPAGNA USA CANADA REGNO UNITO SPAGNA USA USA CINA CINA REGNO UNITO SPAGNA SVEZIA CINA USA USA NORVEGIA SVEZIA REGNO UNITO USA GIAPPONE SINGAPORE USA FRANCIA USA FRANCIA CANADA USA CINA GIAPPONE CANADA CUBA USA USA SVIZZERA MEXICO USA USA SVIZZERA USA USA CINA GIAPPONE USA CINA USA REGNO UNITO USA CUBA GERMANIA USA GERMANIA AUSTRALIA SUD AFRICA USA INDIA SPAGNA GERMANIA USA GIAPPONE Camere 2012 84.659 76.234 69.850 69.502 58.864 52.033 52.000 45.694 43.036 40.960 40.212 38.594 37.761 35.859 35.733 33.553 32.040 30.939 30.030 30.000 27.739 27.246 26.168 25.000 25.000 24.224 24.177 23.674 22.719 21.971 21.660 21.221 21.000 20.688 20.548 19.960 19.876 19.595 19.214 18.988 18.835 18.620 18.592 18.500 18.243 18.138 17.978 17.000 16.974 16.857 16.704 16.062 15.517 15.513 15.346 15.255 15.237 15.200 14.651 14.511 14.299 14.152 14.051 13.800 13.600 13.093 12.928 Hotels 2012 835 684 373 1.091 391 20 650 237 107 40 104 529 140 33 349 78 120 110 100 160 81 70 192 163 120 83 160 76 176 126 68 178 265 171 212 82 47 90 52 78 130 78 107 8 72 68 138 50 80 74 61 61 30 275 253 68 49 132 81 107 93 70 116 49 120 46 49 Camere 2011 84.302 76.225 70.119 66.342 59.052 46.633 48.725 45.722 41.544 42.000 36.771 35.200 41.565 42.108 36.100 30.217 10.290 28.797 25.680 29.910 27.620 27.064 14.888 24.696 24.500 22.708 23.677 24.806 19.000 21.006 22.743 20.300 18.418 20.186 24.000 22.767 21.404 19.155 12.481 18.988 17.952 17.961 19.992 13.326 14.367 19.545 17.978 17.250 4.031 18.165 16.975 12.184 21.341 15.390 17.927 16.234 15.836 11.530 15.321 11.151 14.715 14.196 13.652 13.713 13.100 13.464 12.587 169 Hotels 2011 828 685 387 1.045 397 20 626 238 105 35 100 510 163 50 345 72 40 101 79 160 77 69 71 163 118 78 158 78 119 129 72 175 245 165 234 77 55 86 41 78 128 72 115 6 68 71 138 50 22 76 63 44 43 278 281 71 51 94 84 105 94 70 112 48 105 47 48 170 Catene e gruppi alberghieri 2012 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 Rank 2011 157 93 86 98 88 85 102 92 91 96 77 195 106 108 113 115 117 133 112 95 99 149 118 110 120 84 134 114 184 105 159 121 122 141 132 127 104 107 138 124 126 267 119 116 123 129 100 101 167 79 130 154 140 215 76 131 128 189 152 136 142 158 174 146 Gruppo Fattal International Hotels&Resorts Atlantica Hotels International Delta Hotels and Resorts TMI Hospitality Rotana Hotel Management Corp. AmericInn Rim Hospitality Hotusa Group Solare Hotels and Resorts Co. Hospitality International Genting Group Columbia Sussex Corp. Swiss-Belhotel International Concord Hospitality Enterprises Co. Protea Hospitality Group AM Resorts Orbis Grupo Piñeiro G.S.M. Hoteles Boyd Gaming Corp HEI Hotels & Resorts Fujica Kanko Hoteles Islazul Grupo Husa Kimpton Hotel& Restaurants Group Van der Valk Hotels, Restaurants en Vergaderzalen Jaz Hotels, Reorts & Cruises Hankyu Hanshin Hotels Co. Minor Hotel Group Soneste International Hotels Corp. Island Hospitality Management Dynamique Hotels Management Olav Thon Gruppen Pestana Hotels & Resorts Hard Rock International Prism Hotels & Resorts Hoteles Catalonia Sage Hospitality Resources Sunroute Co. Argyle Metro Hotel Group Hospitality Alliance Destination Hotels & Resorts TCC Hotels Group Outrigget Enterprises Group Motel One Hostmark Hospitality Group Pan Pacific Hotels Group IHG ANA Hotels by Marriott AC Hotels by Marriott Rica Hotels H10 Hotels Driftwood Hospitality Management Chartres Lodging Group Red Lion Hotels Corp. BHG (Brazil Hospitality Group) Loews Hotels & Resorts New World Hospitality Narada Hotels Group Guoman Hotel Management Kinseth Hospitality Companies Be Live Hotels Restel Hotel Group ITC First Hotels Britannia Hotels Decameron Hotels & Resorts Mandarin Oriental Hotel Group Paese Sede ISRAELE BRASILE CANADA USA ABU DABI USA USA SPAGNA GIAPPONE USA MALAYSIA USA CINA USA SUD AFRICA USA POLONIA SPAGNA SPAGNA USA USA GIAPPONE CUBA SPAGNA USA PAESI BASSI EGITTO GIAPPONE THAILANDIA USA USA FRANCIA NORVEGIA PORTOGALLO USA USA SPAGNA USA GIAPPONE AUSTRALIA GERMANIA USA THAILANDIA HAWAII GERMANIA USA USA GIAPPONE SPAGNA NORVEGIA SPAGNA USA USA USA BRASILE USA CINA CINA REGNO UNITO USA SPAGNA FINLANDIA INDIA NORVEGIA REGNO UNITO PANAMA CINA Camere 2012 12.840 12.749 12.716 12.676 12.521 12.445 12.438 12.233 12.206 12.167 12.164 12.044 11.853 11.805 11.605 11.568 11.500 11.500 11.500 11.416 11.241 11.193 11.192 11.120 11.042 11.036 10.724 10.445 10.334 10.242 10.046 10.000 9.982 9.977 9.955 9.940 9.933 9.920 9.898 9.560 9.557 9.387 9.369 9.359 9.219 9.180 9.155 9.117 9.000 8.967 8.871 8.790 8.775 8.718 8.700 8.597 8.582 8.395 8.279 8.230 8.212 8.184 8.129 8.080 8.019 7.977 7.881 Hotels 2012 67 79 40 179 47 204 88 123 72 266 17 37 61 84 127 31 60 24 24 14 42 49 86 92 58 86 46 50 82 54 74 150 69 85 18 52 61 55 62 51 70 40 41 40 42 46 29 29 80 57 34 39 13 47 49 19 39 29 37 91 30 49 95 59 42 28 28 Camere 2011 7.057 12.24 12.716 11.367 12.618 12.870 11.184 12.324 12.366 11.577 14.170 6.022 10.863 10.497 9.954 9.900 9.767 8.440 10.004 11.708 11.357 7.542 9.759 10.202 9.550 12.893 8.369 9.924 6.194 10.961 7.000 9.522 9.497 8.000 8.469 9.135 11.053 10.667 8.161 9.300 9.262 4.252 9.665 9.803 9.383 9.015 11.333 11.189 6.712 13.686 8.901 7.200 8.033 5.459 14.176 8.483 9.114 6.129 7.373 8.211 7.820 7.045 6.436 7.670 Hotels 2011 29 77 41 43 221 93 113 72 270 14 43 37 82 119 26 54 21 62 15 42 45 79 95 53 84 53 44 75 33 79 127 69 86 15 54 58 55 69 42 69 40 24 41 44 30 83 76 40 33 26 47 37 18 26 50 37 98 22 47 96 58 36 35 27 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 2012 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 Rank 2011 143 145 177 179 144 165 153 156 135 171 147 150 137 155 166 175 190 197 181 173 151 186 176 148 163 170 169 171 160 248 201 193 168 183 217 187 226 178 212 191 209 194 162 188 206 180 204 214 202 220 205 164 218 111 262 263 211 210 240 231 Gruppo Danubius Hotel Holiday Villa Hotels & Resorts Mckibbon Hotel Group Inter Mountain Management Noble Investment Group Dimension Development Co. Yuehai (International) Hotel Group Co. Frasers Hospitality Crestline Hotels & Resorts First Hospitality Group Jurys Inn Archipelago International Lopesant Hotel Group Harbour Plaza Hotel Management International Rydgest Hotels & Resorts Tianlun International Hotels Quest Serviced Apartments Centara Hotels & Resorts Sandman Hotel Group Hospitality Ventures Management Group Kerzner International Resorts Century Golden Resources Group Neue Dorint JHM Hotels Furama Hotels international Valamar Hotels & Resorts Budget Suites of America Grupo Hoteles Playa Grupo Real Turismo Boomerang Hotels Warwick International Hotels Winegardner & Hammons Hotels & Resorts Occidental Hotels & Resorts Group City Lodge Hotels Janus Hotels & Resorts Al Andalus Management Hotels LBA Hospitality Stonebridge Cos. Mitsis Hotels Benchmark Hospitality International Rosen Hotels & Resorts OCT International Hotel Management Co. Kintetsu Hotel Systems Tropicana Entertainment Regal Hotels International Tishman Hotel Corp. N. Daskalantonakis Group Paradores de Turismo Robinson Club Coast Hotels & Resorts Vienna International Hotel Management Vila Galé – Soc. de Empreendimentos Turísticos Santika Indonesia Hotels & Resorts Onyx Hospitality Group Pacifica Host Hotels Grupotel Hotels & Resorts Marshall Hotels & Resorts Sokos Hotels Grupo Hotelero Gran Caribe Landry's Atahotels Absolute Hotel Services Verkehrsbüro Hotellerie Marcus Hotels & Resorts Wright Investment Properties Baywood Hotels Fonte: Hotels Magazine; n. July-August, 2013 Paese Sede UNGHERIA MALAYSIA USA USA USA USA CINA SINGAPORE USA USA IRLANDA INDONESIA SPAGNA CINA AUSTRALIA CINA AUSTRALIA THAILANDIA CANADA USA USA CIINA GERMANIA USA SINGAPORE CROAZIA USA SPAGNA MESSICO USA FRANCIA UA SPAGNA SUD AFRICA USA SPAGNA USA USA GRECIA USA USA CINA GIAPPONE USA CINA USA GRECIA SPAGNA GERMANIA CANADA AUSTRIA PORTOGALLO INDONESIA THAILANDIA USA SPAGNA USA FINLANDIA CUBA USA ITALIA THAILANDIA AUSTRIA USA USA USA Camere 2012 7.833 7.753 7.728 7.688 7.681 7.678 7.662 7.634 7.567 7.555 7.531 7.497 7.463 7.427 7.425 7.335 7.296 7.271 7.263 7.215 7.091 7.052 7.008 6.938 6.913 6.901 6.848 6.812 6.784 6.755 6.716 6.708 6.700 6.644 6.526 6.500 6.466 6.422 6.413 6.355 6.337 6.283 6.068 6.046 6.042 6.032 6.022 6.000 6.000 5.998 5.899 5.855 5.715 5.704 5.675 5.646 5.641 5.623 5.588 5.552 5.500 5.443 5.405 5.396 5.386 5.367 Hotels 2012 48 34 71 75 45 48 33 48 44 53 32 57 19 10 43 29 150 35 45 41 10 15 39 41 43 30 18 30 39 83 51 29 18 54 46 27 70 47 20 36 7 32 22 8 13 8 31 93 23 42 30 23 51 34 38 33 47 25 27 9 20 50 32 20 44 54 Camere 2011 7.740 7.675 6.366 6.308 7.681 6.785 7.246 7.095 8.365 6.567 7.626 7.422 8.195 7.199 6.773 6.400 6.128 6.010 6.266 6.454 7.387 6.186 6.389 7.550 6.827 6.064 6.678 6.546 6.920 4.624 5.880 6.057 6.701 6.226 5.448 6.182 5.190 6.337 5.568 6.090 5.750 6.044 6.841 6.165 5.822 6.307 5.828 5.508 5.846 5.404 5.823 6.786 5.419 10.010 4.345 4.306 5.626 5.689 4.727 5.044 171 Hotels 2011 42 33 61 65 40 45 25 46 47 47 20 10 48 31 31 43 32 10 13 35 42 37 34 18 30 37 82 50 30 14 49 42 20 68 40 19 34 7 29 23 9 13 10 30 93 26 43 29 23 31 41 34 42 50 21 8 21 33 18 49 172 Catene e gruppi alberghieri Tab. 2 - I primi 100 gruppi alberghieri. Ripartizione per nazionalità del numero delle catene, degli alberghi e delle camere. Sedi centrali. USA Cina UK Francia Spagna Giappone Canada Svezia Germania Svizzera Cuba Norvegia Singapore Messico Australia Sud Africa India Israele Brasile Abu Dabi Malaysia Top 100 Catene 43 12 6 4 7 6 4 2 3 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 100 2012 Camere 4.721.557 930.994 837.252 580.656 286.555 131.235 93.211 55.000 43.488 36.758 34.469 25.000 22.719 18.592 14.511 14.299 14.051 12.840 12.749 12.521 12.164 7.910.621 2008 Hotels 35.232 6.996 6.249 4.948 1.261 555 405 280 250 146 120 163 179 107 107 93 116 67 70 41 17 57.402 USA Regno Unito Francia Spagna Cina Giappone Germania Paesi Bassi Belgio Canada Cuba Svezia Svizzera Sud Africa Messico Polonia Brasile India Norvegia Abu Dabi Portogallo Top 100 Camere 3.850.594 716.577 566.859 323.528 270.909 123.242 122.569 76.779 76.740 53.896 39.832 35.745 29.639 23.304 19.800 12.000 11.883 11.452 10.000 9.718 9.143 6.394.209 Hotels 31.353 5.243 4.918 1.486 1.442 487 500 788 361 173 202 183 124 207 110 64 70 95 80 38 88 48.012 Catene 38 4 3 12 10 9 4 1 1 2 3 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 100 Fonte: elaborazioni su Hotels Magazine; n° July-August, 2013 Una consistente variazione nelle posizioni di classifica, oltre a quella dei gruppi cinesi, è quella del 17° posto conquistato dalla statunitense G6 Hospitality del Fondo di Investimento Blackstone, non presente l’anno precedente; come già visto ha acquisito i brand Motel6 e Studio6 da Accor. I gruppi cinesi Jinling Hotels & Resorts Corp. HNA Hospitality Group e Swiss-Belhotel International hanno registrato gli aumenti più rilevanti; dal 2008 al 2012 hanno più che triplicato le loro camere Considerando i primi cento gruppi mondiali appaiono evidenti alcune conferme, come il grande ruolo degli USA, ed alcuni grandi cambiamenti, come lo sviluppo inarrestabile dei gruppi cinesi. Le prime cento catene mondiali si trovano in 21 Paesi con una forte concentrazione in USA, ove hanno loro base di riferimento ben 43 gruppi censiti da Hotel Magazine, per 35.232 Hotels e più di 4,7 milioni di camere. Il numero delle camere corrisponde più di quattro volte tutta la ricettività alberghiera posseduta dall’Italia. La Cina si colloca in seconda posizione con 12 gruppi alberghieri e 6.996 alberghi a fronte di circa 931mila camere. Nel 2008 la Cina si collocava in quinta posizione. Durante il 2012, con l’entrata sul mercato di più di 200.000 camere, la Cina ha scavalcato il Regno Unito, ove ha sede la prima catena alberghiera del Mondo IHG (Intecontinental HotelsGroup). Nel Regno Unito sono presenti altre cinque catene fra le prime 100 che Hotel Magazine considera nel Mondo, per un totale di 6.249 esercizi e più di 837mila camere. La Spagna rientra nella classifica delle prime 100 catene con sette gruppi, con sede sul territorio nazionale, uno in più che nel Regno Unito, a fronte di 1.261 alberghi e quasi 287mila camere. La Francia possiede 4 dei primi 100 gruppi alberghieri mondiali, con 4.948 esercizi e quasi 581 mila camere. Il mercato è molto condizionato dalla presenza del gruppo Accor, il sesto gruppo mondiale; negli anni precedenti il rank di tale catena era la quarta posizione. Le catene hanno adottato diverse modalità di affiliazione dei loro alberghi, oltre a gestirli in proprietà. Le formule più utilizzate sono il franchising ed i contratti di management. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 173 Il confronto fra l’anno 2012 e quattro anni prima (2008) relativo posizionamento dei gruppi alberghieri rivela che l’assetto del mercato è mutato in primo luogo per il forte avvento dell’offerta cinese che è entrata con forza, ad occupare le prime posizioni. I gruppi di tre Paesi presenti nel 2008, peraltro con una sola catena fra le prime cento, non sono più fra i top 100, per varie ragioni. La Polonia per una riorganizzazione in atto della propria ricettivitàche sta portando ad un ridimensionamento degli esercizi; i Paesi Bassi perché il loro gruppo, Golden Tulip si è fuso con il Louvre Hotels Group, di proprietà Starwood Capital. Il Portogallo, con il suo gruppo che è uscito dai top 100 ed ora si trova in 121a posizione. Ad esempio sono gestiti in franchising il 67% degli alberghi Marriott, il 85,2% di quelli Choice Hotels International, l’85,5% di quelli del gruppo Hilton e il 26,0% di quelli del gruppo Accor. Sono gestiti con contratto di management il 26,8% degli alberghi del gruppo Marriott, il 14,6% e del gruppo IHG, il 32,0% del gruppo Accor, l’11,4% del gruppo Hilton. Il primo gruppo mondiale, IHG dispone di 8 brand: Intercontinental Hotels & Resorts; Hualuxe Hotels & resorts, Crowne Plaza Hotels & Resorts; Hotel Indigo, come boutique hotel; Eventm Hotels; Holiday Inn, con tre sottobrand, Holiday Inn Express, Holiday Inn Resort e Holiday Inn Club Vacations; Staybridge Suites; Candlewood Suites. Il gruppo Accor possiede 16 marchi suddivisi fra Luxury (3 brand), up-scale (4), midscale (4) ed economy (5). Gli hotel sono riclassificati anche fra brand internazionali (13 brand) e regionali (3). Anche il gruppo Marriott dispone di 16 brand caratterizzati per la tipologia della struttura, alcuni dei quali mirati alla gestione di appartamenti come Marriott executive apartment o il Marriott Vacation Club. Quest’ultimo consente lo scambio di resort fra clienti che dispongono delle relative quote. 174 Catene e gruppi alberghieri I primi otto gruppi alberghieri nel Mondo. Anno 2012 1. IHG (Intercontinetal Hotels Group) È il più grande brand del mondo radicato in più di 98 paesi con alberghi in proprietà, con contratto di management, in affitto o in franchising per un totale di 4.602 hotel e 675.982 camere. Possiede un portfolio di brand noti: IntercContinental Hotels e Resorts, Crowne Plaza & Resorts, Holiday Inn & Resorts, Holiday Inn Express, Hotel indigo, Staybridge suites, Candlewood suites, Holiday Inn club vacations. Un marchio forte molto presente in Europa è Holiday Inn, peraltro il brand più diffuso nel Mondo. 2. Marriott international È uno dei marchi internazionali più conosciuti, presente con i diversi brand in 68 Paesi, con 3.800 strutture e 660.394 camere. Da tempo sul mercato si è rinnovato operando con alberghi di proprietà negli Usa e prevalentemente in franchising a livello internazionale. Sono brand del gruppo The Ritz-Carlton, JW Marriott, Renaissance, Marriott Hotels, Residence Inn, Courtyard, TownePlace Suites, Fairfield Inn, SpringHill Suites, Marriott Vacation Club International, Horizons, Edition, The Ritz-Carlton Club and Marriott Grand Residence Club brands. Fanno parte del gruppo, fin dal 2001, anche gli Hotels & Resort Bulgari, come Design Hotels destinati ad una clientela di lusso. 3. Hilton Worldwide Anche il gruppo Hilton ha diversi marchi diretti a target diversi della clientela più e meno abbiente. Sono marchi principali Walford Astoria, Conrad, Embassy Suites Hotels. Garden Inn, Hampton, Home 2 Suites, Homewood Suites, Hilton Grand Vacations, DoubleTree by Hilton.Il gruppo è presente in 85 paesi e mette a disposizione 652.957 camere distribuite in 3.966 alberghi. 4. Wyndham Hotels Group É la compagnia con il maggiore numero di alberghi nel Mondo: 7.342 per un numero di camere pari a 627.437 ed è presente in 66 Paesi Fanno parte del portafoglio del gruppo molti marchi: Wyndham Hotels and Resorts, Ramada, Days Inn, Super 8, Wingate by Wyndham, Baymont Inn & Suites, Microtel Inn & Suites by Wyndham, Hawthorn Suites by Wyndham, Tryp by Wyndham, SM, Howard Johnson, Travelodge, Wingate, Plane Hollywood, Wyndham Exchange & Rentals ed altri. 5. Choice Hotels International La compagnia opera in netta prevalenza in franchising con i seguenti marchi: Comfort Inn, Comfort Suites, Quality Inn, Sleep Inn, Clarion, Cambria Suites, Mainstay Suites, Suburban Extended Stay, Econo Lodge, Rodeway Inn and Ascend Collection. È presente in 32 paesi, fra i quali l’Italia. Dispone di 6.725 strutture alberghiere per un ammontare di 538.222 camere. 6. Accor Il gruppo francese Accor è leader in Europa, con i suoi sedici brand diretti ai vari livelli di pubblico. La composizione del gruppo, presente in 92 Paesi, è specificatamente analizzata all’interno di questo capitolo. Ricordiamo che alla società fanno capo 3.516 alberghi per un totale camere di 450.487. Nel 2012 il gruppo dièpsone di 66 alberghi e 8.757 camere in Italia. 7. Starwood Hotels & Resorts worldwide Il gruppo, presente in 100 Paesi, si articola in nove marchi: St Regis, The Luxury Collection, W Hotels Wolrdwide, Le Meridien, Westin, Sheraton, Aloft Hotels, Element, Four Points. Nel corso degli anni sono entrati a far parte del gruppo alcuni marchi prestigiosi come Le Meridien e Sheraton. In Italia gli alberghi con uno dei marchi Starwood sono venti: 5 a Roma, 4 a Porto Cervo, 4 a Milano, 3 a Venezia, 2 a Firenze, 1 a Napoli ed 1 a Bari. In totale, nel mondo, ha 335.415 camere distribuite in 1.134 strutture ricettive. 8. Best Western International È un gruppo che ha sede in Usa (Arizona) presente in più di 100 paesi con la formula del franchising morbido. Attualmente propone tre marchi che sottendono tre diversi gruppi di operatori e di clienti: Best Western, Best Western Plus, Best Western Premier. L’affiliazione è relativamente facile. Nel 2012 ha 160 esercizi e circa 11.000 camere in Italia. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 175 Nel breve periodo, tra il 2011 ed il 2012, i cambiamenti del ranking mondiale sono stati limitati, a considerando il quadriennio 2008-2012 i cambiamenti appiaono molto evidente. Il tasso medio annuo di sviluppo (tma) dal 2005 al 2012 delle camere dei primi 50 gruppi mondiali è stato dell’8,9% (6,5% tra il 2011 ed il 2012), con una crescita doppia rispetto all’evoluzione degli arrivi internazionali (4,3%) nel medesimo periodo. Inoltre, se le prime sette posizioni mondiali vedono la presenza degli stessi gruppi, la metà dei primi cinquanta è cambiata; 25 gruppi su sono stati retrocessi dalla parte alta della classifica. Per quanto riguarda il posizionamento delle catene italiane, come già detto, fra le prime trecento mondiali, la sola presente nel 2012 è Atahotels, al 215° posto (era al 211° nel 2011 ed al 191° nel 2010), Nel 2008 Domina Hotel Group era al 213° posto Starhotels era al 215°; nel 2011 Stahotel era retrocessa in 297° posizione; nel 2012 le due catene sono uscite dalle prime 300. 2.2 Lo sviluppo eccezionale delle catene cinesi Nel 2008 la Cina si collocava in quinta posizione con 10 gruppi alberghieri, 1442 alberghi e 270.909 camere; nel 2012, solo quattro anni dopo, si colloca in seconda posizione, ancora lontano dall’enorme offerta USA, ma avendo distanziato significativamente tutti gli altri concorrenti. La Cina “possiede” 12, gruppi alberghieri fra i primi cento, 6.996 alberghi e 930.994 camere. Allargando l’analisi ai 220 alberghi considerati nella tabella nel 2008 la Cina posizionava una sola compagnia alberghiera (Shangai Jin Jang International Hotels) fra i primi venti gruppi mondiali; il gruppo Home Inns era in 21ma posizione. Nono e decimo gruppo alberghiero nel mondo. Anno 2012 9. Jin Jiang International Hotel Group È il più grande gruppo alberghiero cinese; rivolto al mercato interno si è sviluppato rapidamente passando dalla 17ma posizione del 2009 alla dodicesima del 2010 ed alla nona del 2012, nel rank mondiale elaborato da Hotel Magazine. Il gruppo Jin Jiang International Holding Company, con sede a Shangai, opera a tutto campo nel turismo: nella ricettività, nella ristorazione e nei trasporti. Con il marchio Jin Jiang International Hotel Group, gestisce alberghi che vanno dalle tre alle cinque stelle e con il brand Jin jiang Inn, una linea di budget hotels. La Holding è presente in 230 città ed in 31 province cinesi, con più di 1.400 hotels nel 2012. Si prevede che a fine anno 2013 le strutture alberghiere aumentino di un altro centinaio di unità. Altri marchi che identificano altrettanti segmenti di mercato sono: Jin Jiang Car Rental, Jin Jiang Travel and Jin Jiang Real Estate, Thayer Jin Jiang Interactive Company Ltd., Interstate China and Jin Jiang Fairmont. Il gruppo è anche proprietario di diversi alberghi gestiti da catene internazionali come ad esempio la Walford Astoria del gruppo Hilton ed la Renaissance Yangtze Hotel del gruppo Marriott, a Shanghai. Ha assunto partecipazioni anche in altri gruppi come ad esempio Sol Meliá. Il gruppo gestisce anche una filiale della prestigiosa Le Roches International School of Hotel Management con sede in Svizzera, per formare i propri dirigenti. 10. Home Inns & Hotels Management Società creata nel 2002, con sede a Shanghai, per offrire tipologie di ricettività e di turismo innovative in tutta la Cina; in quell’anno sono attivati i primi 5 alberghi del gruppo. Gestisce le proprie strutture in leasing o con contratto di management. È focalizzata sul comparto ricettivo ed è in continuo rapido sviluppo. 176 Catene e gruppi alberghieri Nel 2012 i due gruppi cinesi sono fra i top dieci mondiali, anche se rispettivamente in nona ed in decima posizione. I gruppi cinesi fra i primi venti gruppi mondiali sono divenuti cinque con l’aggiunta di 7DaysGroupHoldings (14°) China Lodging Group (16°), GreenTree Inns Hotel Management Group (18°). I gruppi cinesi fra i primi 220 erano 15 per 1.450 alberghi e 301.987 camere nel 2008, mentre oggi (2012) sono venti per 5.580 alberghi e 997.653 camere. L’aumento degli alberghi è avvenuto ad un eccezionale tasso medio annuo del 40,1% per gli alberghi e del 34,8% per le camere. Alberghi e camere sono più che triplicati nel corso di soli quattro anni. Una semplice considerazione: l’evoluzione della hôtellerie cinese è determinata dal grande aumento della domanda interna nel contesto di una economia in forte sviluppo, ma è anche una prova della forza e della valenza strategica delle attività turistiche. Se il mercato anglosassone continua ad essere prevalente nella gestione dell’ospitalità alberghiera il fatto aspettato, ma non previso nella dimensione che sta assumendo, è la crescita eccezionale del comparto alberghiero cinese. 2.3 Le catene europee e quelle italiane Isolando dal contesto mondiale le catene europee queste risultano essere un quarto fra le prime cento mondiali. Nell’anno 2012 è leader europeo il Regno Unito con sei gruppi di alberghi e con 6.249 alberghi e 837.252 camere. È di grande rilevanza la presenza di IHG; seguono i 4 gruppi francesi con 4.948 alberghi e 580.656 camere e con il gruppo leader Accor in fase di ridimensionamento della propria attività (-20,6% alberghi e 15,3% il numero delle camere) perché a ottobre 2012 ha venduto i quasi 1.000 alberghi budget del marchio Motel 6, in Usa e Canada, al gruppo Blackstone. Anche il gruppo Club Méditerranée riduce il numero delle proprie strutture nel 2012 rispetto al 2011 (-5,65 delle strutture e -4,8% delle camere). Aumentano invece esercizi e camere degli altri due gruppi francesi fra i primi cento: il gruppo B&B hotels dell’8,2% per gli alberghi e del 14,0% per le camere, il gruppo Louvre Hotels rispettivamente del 2,2% e del 2,1%: Terza è la Spagna con 7 gruppi, 1.261 esercizi e 286.555 camere, in leggero aumento rispetto all’anno precedente dello 0,2% per gli esercizi e dell’1,6% per il numero delle camere. Per quanto riguarda i gruppi italiani, Atahotels che faceva capo all’imprenditore Ligresti è stato venduto nel 2009 a FonSai, che fa parte della compagnia assicurativa della famiglia. È stata una vendita contestata nei confronti di un gruppo già in crisi; nel frattempo, dal 2008 al 2012, ha registrato varie perdite di bilancio e il sequestro di 5 alberghi; così si è passati da 25 alberghi a 20 e da 5.950 camere a 5.5006. Tuttavia, ancora oggi, Atahotels è il più grande gruppo alberghiero italiano per numero di camere. Dei venti esercizi attuali 11 sono localizzati a Milano, 2 in Sicilia e gli altri a Roma, Varese, Torino, Siena, La Thuile (Aosta), Madonna di Campiglio e Villasimius (Cagliari). Il gruppo Domina, costituito nel 1988, possiede 11 resort in Italia, in buona parte in proprietà; possiede anche il Domina Coral Bay a Sharm el Sheikh, nota struttura con una pluralità di opzioni ricettive dall’albergo, all’appartamento e al B&B. Il numero delle camere è rimasto pressappoco lo stesso del 2008, e il gruppo è uscito dai top 300 gruppi mondiali. Anche il gruppo Starhotels ha mantenuto lo stesso numero di strutture, 22 alberghi dei quali uno a Parigi e uno a New York, il resto in Italia. Nel 2011 era in 297 a posizione fra i primi trecento gruppi mondiali; nel 2012 è ulteriormente retrocesso restando fuori dai top 300. 6 Ci sono state anche varie accuse di falso in bilancio e falso informativo. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 177 Considerando i primi dieci gruppi europei relativamente alla quota di alberghi e di letti presenti nell’Unione Europea a 27 Paesi, nel 2012 si conferma nettamente la prima posizione il gruppo francese Accor con 2.345 alberghi e più di 254mila camere, seguito dal gruppo franchising soft Best Western con un numero di alberghi che corrisponde al 60% di quelli del gruppo francese, ma con un numero di letti che è pari a circa 1/3; la dimensione media degli esercizi risulta, infatti, notevolmente diversa, pari a 109 camere ad esercizio per Accor e a 68 camere ad esercizio per Best Western. La dimensione media degli esercizi appare assai diversa per i vari gruppi oscillando dalle 253 camere del gruppo Tui Hotels & resorts alle 68 del gruppo Best Western. Considerando il numero degli esercizi delle camere in Europa, Il confronto con la graduatoria mondiale appare assai diverso. IHG che è leader mondiale, in Europa si colloca solo in terza posizione, mentre al primo posto si trova il gruppo Accor che a livello mondiale è sesto con 4.602 alberghi; il numero degli alberghi nei 27 Paesi dell’UE è pari al 67% del totale di quelli del gruppo e il numero delle camere è il 57%. Tab. 3 - Graduatoria delle prime dieci compagnie alberghiere europee per numero di camere. Anno 2012 Rank mondial e 2012 6 8 1 20 12 25 Rank europeo 2012 2011 2009 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 6 5 1 2 3 4 7 5 27 7 10 10 19 3 *31 8 8 10 7 9 8 6 9 8 Var. % media su anno 2009 1,6 1,0 0,3 -1,8 5,0 0,4 Gruppo alberghiero Nazione Alberghi Camere Var. % camere su anno precedente ACCOR Best Western Intercontinental Hotels G. Groupe du Louvre Carlson Rezidor Hotels G. NH Hoteles Whitbread Hotels & Restaur. Meliá Hotels International Hilton Worldwide Tui Hotels & Resorts Top 10 totale Francia Usa UK Francia Usa Spagna 2.345 1.316 559 956 253 356 254.553 89.743 86.780 67.687 51.498 51.453 3,2 0,7 2,5 1,5 4,6 0,6 606 45.496 11,0 5,1 201 184 161 6.937 45.145 43.189 40.804 776.348 1,4 4,8 -2,0 2,3 -0,6 2,8 -0,2 1,2 UK Spagna Usa Germania Fonte: MKG Hospitality I 27 Paesi dell'Unione Europea Graf. 1 - Dimensione media dei primi dieci gruppi europei Fonte: elaborazioni su dati MKG Hospitality 178 Catene e gruppi alberghieri Nella Classifica MKG dei primi dieci gruppi europei appare in decima posizione TUI Hotels & Resorts che non appare nella classifica di Hotels Magazine, forse perché troppo poco alberghiero data la prevalenza di strutture quali villaggi ed altri complessi all’aria aperta e da altre attività. Il gruppo Best Western a livello mondiale è in ottava posizione mentre a livello europeo in seconda. Risulta interessante verificare come i top ten europei nel 2009 siano gli stessi di quelli del 2012, pur se posizionati in modo diverso a causa delle diverse variazioni medie annue del numero delle camere. Nel 2012, rispetto all’anno precedente, solo la TUI, considerando il numero delle camere, registra una diminuzione del -2,0%; considerando il medio periodo e le variazioni medie annue 2009-2012 la stessa Tui registra una diminuzione media annua del -0,2%; rilevano una diminuzione anche il gruppo spagnolo Meliá pari al -0,6% annuo e, in particolare il Groupe du Louvre che rileva un calo più accentuato pari al -1,8%. Il gruppo in più forte sviluppo appare l’inglese Whitbread con un aumento medio annuo del 5,0% delle camere. 3. I modelli gestionali di riferimento: IHG e Accor Ogni catena alberghiera si articola in diversi brand a seconda delle diverse tipologie di ricettività dei quali dispone e/o per i diversi tipi di clientela, come vedremo anche nelle singole schede. Il primo gruppo mondiale, IHG, dispone, a ottobre 2013, di 4.643 esercizi e 677.696 camere, suddivise in 8 brand: Intercontinental Hotels & Resorts; Hualuxe Hotels & resorts, Crowne Plaza Hotels & Resorts; Hotel Indingo, come boutique hotel; Event Hotels; Holiday Inn, con tre sottobrand, Holiday Inn Express, Holiday Inn Resort e Holiday Inn Club Vacations; Staybridge Suites; Candlewood Suites. Gli alberghi presenti in Italia sono 43; IHG aprirà, nel 2014, l’Hotel Indigo St George a Roma, ristrutturando l’hotel già esistente. Il boutique hotel da 64 camere è localizzato in pieno centro storico. L’albergo sarà gestito in franchising in base ad un accordo con la società Hotel Invest Italiana SRL, con la quale è in atto un contratto di management. Il gruppo Accor ha proprie strutture in 92 Paesi; possiede 16 marchi suddivisi fra Luxury (3 brand), Upscale (4), Midscale (4) ed Economy (5). Gli hotel sono riclassificati anche fra brand internazionali (13 brand) e regionali (3). Fra questi 18 alberghi, presenti in 4 Paesi, sono anche Talassa sea & spa. Il brand Adagio, presente in 7 Paesi, è relativo agli appartamenti. Il grafico 3 relativo al gruppo Accor evidenzia i target ai quali si vogliono riferire i 16 brand del gruppo in termini di qualità delle strutture e di capacità di spesa della clientela attraverso la distinzione fra luxury, upscale, midscale e economy hotels. Il 42% degli immobili ove sono localizzati gli alberghi è in proprietà o in leasing, il 32% è gestito con contratto di management ed il 26% con contratto di franchising. 179 Catene e gruppi alberghieri IL PRIMO GRUPPO ALBERGHIERO MONDIALE: IHG, INTERCONTINENTAL HOTELS GROUP 4.663 alberghi 677.966 camere, con 43 alberghi in Italia Ottobre 2013 Graf. 2 – Alcune caratteristiche del gruppo IHG Fonte: elaborazione su dati IHG International 180 Catene e gruppi alberghieri IL PRIMO GRUPPO ALBERGHIERO EUROPEO: ACCOR 3.522 alberghi 450,998 camere, con 69 alberghi in Italia Ottobre 2013 Graf. 3 – Alcune caratteristiche del gruppo Accor Fonte: elaborazioni su dati Accor Graf. 4 - I quattro macrotarget di riferimento dei brand del gruppo Accor. Anno 2013 Fonte: www.accor.com VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 181 La talassoterapia è una delle caratteristiche identificative del gruppo che ha continuato a proporla anche quando tutti gli altri gruppi l’abbandonavano. Anche il gruppo Marriott dispone di 16 brand caratterizzati per la tipologia della struttura, alcuni dei quali mirati alla gestione di appartamenti come Marriott Executive Apartment o Marriott Vacation Club. Quest’ultimo consente lo scambio di resort fra clienti che dispongono delle relative quote. La tendenza in atto è quella di differenziare il pacchetto dei brand a disposizione con nuovi resort piuttosto che non nuovi alberghi. Molti gruppi hanno almeno un brand specializzato per appartamenti vacanza e/o in residence, secondo varie configurazioni. 4. Le catene alberghiere mondiali Considerando le singole catene, i singoli brand, invece dei gruppi al primo posto nel Mondo si colloca Holiday Inn, del gruppo Marriott, con 3.392 alberghi e 421.994 camere, al secondo Best Western con 4.024 alberghi e 311.611 camere e al terzo Marriott Hotels & Resort con 558 alberghi e 204.917 camere. Nel corso del 2012, quattro delle prime quindici catene presentano un andamento negativo, in parte dovuto anche a ristrutturazioni interne dei gruppi. Così all’interno del gruppo Hilton Worldwide aumentano le camere degli Hampton Inn (2,0%) e diminuiscono quelle degli Hilton Hotel & Resort (-3,1%); all’interno del gruppo Marriott aumento quelle della catena Courtyard (1,6%) e diminuiscono leggermente quella della catena Marriott Hotels & Resorts (-0,3%). Emerge anche a livello di catena il forte sviluppo della cinese Home Inns, dell’omonimo gruppo che aumenta le proprie camere del 27,8%. Notevole anche l’aumento delle camere del brand Ibis Megatrend, dopo la fusione avvenuta nel corso del 2012 fra Ibis e All Seasons. Tab. 4 - Prime quindici catene mondiali a fine anno 2012. Numero degli alberghi e della camere; variazione percentuale delle camere rispetto all’anno precedente 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Catena Holiday Inn e HI Express Best Western Marriott Hotels & Resorts Confort Inns Suites Hilton Hotels & Resorts Hampton Inn by Hilton Ibis Megabrand Home Inns Sheraton Hotels & Resorts Days Inn of America Super 8 Motels Courtyard by Marriott Quality Inns Hotels Ramada Wolrdwide Crowne Plaza Gruppo IHG Best Western Marriott International Choice Hotels international Hilton Worldwide Hilton Worldwide Accor Home Inns Starwood Hotels Wyndham Hotel group Wyndham Hotel group Marriott International Choice hotels International Wyndham Hotel group IHG Alberghi 3.392 4.024 558 2.509 551 1.880 1.667 1.438 427 1.826 2.314 929 1.479 850 392 Camere 426.612 311.611 204.917 194.262 191.199 184.765 182.496 164.325 149.784 147.808 147.512 136.553 133.515 115.811 108.307 Variazione su anno precedente 0,6 5,5 -0,3 -2,8 -3,1 2,0 11,6 27,8 3,6 -1,7 3,7 1,6 3,7 1,3 3,0 Fonte: MKG Hospitality 5. I principali consorzi mondiali I consorzi sono modelli di affiliazione delle imprese particolarmente orientati al momento della promozione e commercializzazione e, quindi, anche alla gestione dei portali in internet. 182 Catene e gruppi alberghieri Il legame con il gruppo e con gli altri alberghi è dei gruppi più attenuato, anche se tale fatto generalmente non viene percepito dal cliente finale. Secondo quanto elaborato da Hotels’ Magazine, nel comparto dei consorzi e delle associazioni volontarie, le principali strategie sono: rimodulazione della massa critica, ovvero acquisire strutture tali da poter garantire un circuito consistente e diversificato; raggiungimento di un numero adeguato di prenotazioni; ridefinizione dei propri marchi e delle proprie strategie di comunicazione. Nella graduatoria mondiale dei principali consorzi, rispetto al 2011 non è più presente il gruppo Utell Hotels & Resorts, di fatto un megaportale; per il resto fra i primi dieci gruppi gli altri nove gruppi rimangono gli stessi del 2011; il gruppo Sceptre Hospital Resources passa dalla XIV alla IX posizione. Nel confronto con l’analoga tabella del 2008 si rileva un significativo dinamismo È infine interessante osservare la prevalenza numerica di consorzi europei, visti come reazione del mercato per fare fronte alla necessità fi raggiungere grandi dimensioni. Tab. 5 - Graduatoria dei principali consorzi e associazioni volontarie alberghiere per numeri di camere. Anni 2011 e 2012 Rank 2012 2011 1 2 2 4 3 5 4 3 5 6 6 7 7 8 8 9 9 13 10 10 11 11 12 12 13 14 14 18 15 17 16 15 17 21 18 22 19 20 20 21 23 22 24 23 25 24 25 - Company Hotusa Hotels Best Eurasian Hotels Preferred Hotel Group Great Hotels Of The World Keytel Associated Luxury Hotel International Worldhotels Supranational Hotels Sceptre Hospitality Resources Global Hotel Alliance The Leading Hotels Of The World Logis Hotels Hotel Republic Small Luxury Hotels Of The World Prestige Resorts & Destinations Epoque Hotels Seh (Société Européenne D'hôtellerie) Design Hotels Historic Hotels Of Europe Châteaux & Hôtels Collection Sercotel Hotel Consortium Lhw Hotels (ex Luxe Worldwide Hotels) Relais & Châteaux Hotels & Preference K Hotels International Città Barcelona, Spain Moscow, Russia Chicago, Illinois London, England Barcelona, Spain Orlando, Florida Frankfurt am Main, G. London, England Greenwood Village, Colorado Geneva, Switzerland New York, New York Paris, France London, England Surrey, England Wayzata, Minnesota Miami Beach, Florida Paris, France Berlin, Gremany Paris, France Paris, France Barcelona, Spain Los Angeles, California Paris, France Paris, France Studio City, California 2012 Camere Hotels 234.360 2.604 179.800 1.600 173.557 976 172.348 890 144.081 1.540 111.945 155 102.000 451 93.518 851 77.950 3.127 69.471 329 68.000 430 54.248 2.556 34.250 157 26.000 525 24.537 43 23.751 305 20.000 550 19.049 250 17.734 519 17.182 682 12.603 127 12.600 120 11.000 520 10.640 157 7.858 47 2011 Camere Hotels 224.280 2.580 179.800 1.617 168.916 927 184.421 961 151.140 1.605 113.670 154 110.600 492 70.168 937 34.437 610 68.930 310 65.293 425 51.518 2.633 33.759 140 23.634 473 24.537 43 26.100 376 19.300 544 17.195 220 19.833 594 15.875 152 14.650 124 11.650 9 - Fonte: elaborazioni su Hotels Magazine; n. July-August, 2013 6. Il mercato in Italia 6.1 Dinamico, ma non troppo Nel 2011, nel 2012, ed anche nel 2013, le principali catene alberghiere attive in Italia hanno continuato la loro tendenza ad aumentare quote di mercato per consolidare la propria posizione competitiva. Per gli altri VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 183 gruppi l’andamento dinamico della seconda metà del decennio precedente, è stato rallentato dalla crisi in atto, che ha riguardato in particolare le destinazioni balneari. Rispetto all’elenco presentato nella precedente edizione del Rapporto sul sistema alberghiero (2009) sono cambiate anche le prime posizioni: se nell’anno 2012 Best Western, modello di franchising morbido, resta al primo posto passando da 160 esercizi e circa 11.000 camere a 180 e circa 12.600 camere, al secondo si colloca il gruppo Accor con 66 esercizi e 8.767 camere. Quest’ultimo gruppo tre anni prima si collocava in quarta posizione con 45 alberghi e 6.382 camere. In terza posizione si colloca il gruppo Nh Hoteles con 52 alberghi e 8.239 camere, mentre nel 2009 era al secondo posto con 55 alberghi e 8.002 camere. Al quarto posto si colloca InterContinental con 43 strutture e 6.263 camere; nel 2009 era al terzo posto con 56 alberghi e 7.830 camere. Alcuni gruppi hanno ridotto il numero degli alberghi in franchising o in management come nel caso di NH Hoteles e InterContinental. Anche il gruppo Starwood che, nel 2009, disponeva di 34 alberghi per 6.840 camere, ne dispone ora di 25 per 6.004 camere. Dal quinto posto in poi il posizionamento dei gruppi alberghieri resta pressappoco lo stesso, con l’interessante inserimento di Idea Hotel in dodicesima posizione, con 25 alberghi e 3.010 camere. Idea Hotel, che opera in franchising, ha scalato rapidamente posizioni tanto da essere divenuto in breve tempo uno dei principali gruppi operanti in Italia. Il gruppo si propone di “realizzare una nuova ospitalità, strettamente correlata al concetto del Made in Italy come fattore qualificante del nostro modo di fare ospitalità". Non si trovano più nelle prime venti posizioni Eurotravel che ha cessato la propria attività nel 2010 e Notturno Italiano nel 2012, retrocess0 perché ridimensionata. La collocazione di Best Western fra i gruppi alberghieri può provocare delle critiche, in quanto si tratta di un franchising morbido con pochi requisiti essenziali, con una scarso richiamo nelle gestioni delle singole imprese. La motivazione della collocazione fra i gruppi alberghieri è dovuta al fatto che il pubblico percepisce l’appartenenza delle strutture ad un gruppo in modo abbastanza indipendente dal vincolo reale esistente. A prova del fatto che si è in presenza di un franchising morbido è anche il fatto che un albergo Best Western può far parte anche di altri gruppi, per cui si possono sovrapporre più classificazioni. Anche Hotel International considera Best Western come una catena in franchising ed è questa una condizione per la quale si è optato anche in questa analisi per la stessa soluzione. Starhotels presenta lo stesso numero degli esercizi a fronte di un leggero aumento del numero delle camere. Nel caso di Valtur7 viene dismessa una struttura con una diminuzione anche del numero delle camere. Successivamente, nel 2013, Valtur è stato acquisito dal gruppo Orovacanze. Alpitour continua il proprio processo di ridimensionamento con una ulteriore diminuzione del numero degli esercizi da 20 ad 11 ed una diminuzione del 16% del numero delle camere. Il gruppo era l’ottavo in Italia nel 2008, il 13mo nel 2009 ed è ora il 17mo Il gruppo Bluserena avanza di una posizione. Dalla 21esima posizione in poi il mercato nazionale ha mostrato una forte dinamica con hotels che aumentano il numero delle camere (Marriott, Aurum, Delphina, Barcelò Hotels, Select Hotel Group, AC Hotels, e con altri per i quali resta lo stesso o lo diminuiscono (Fezia, Boscolo, I Grandi Viaggi, Geturhotels, Tivigest, Domina). Recentemente, mentre andavamo in stampa con questa edizione il gruppo Orovacanze ha acquisito il gruppo Valtur, da tempo in crisi, provocando una nuova situazione nelle posizioni di mercato perché il nuovo gruppo si collocherà fra la sesta e la settima posizione fra i gruppi alberghieri operanti in Italia. Orovacanze è proprietà di un imprenditore del Montenegro (Franjo Ljuljurai), con nel capitale sociale una partecipazione del 42% della Banca Popolare di Vicenza. Tuttavia, nel 2012, Valtur era ancora attiva; per questo motivo è indicata nella tabella di confronto fra il 2009 ed il 2012. 7 184 Catene e gruppi alberghieri Tab.6 – Primi trenta gruppi alberghieri in Italia nel 2009 e nel 2012 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Compagnia Best Western Accor Nh Hoteles IHG - InterContinental Starwood Atahotels Hilton Worldwide Starhotels Iti Hotels Valtur Una Idea Hotel Orovacanze Blu Hotels Bluserena Gruppo Aeroviaggi Alpitour Parc Hotels Italia Choice ClubMed Marriott Aurum Hotels Fezia Hotels Boscolo I GrandiViaggi Delphina Geturhotels Tivigest Barcelò Hotels Select Hotel Group Hotel 180 66 52 43 27 20 19 20 30 11 32 25 21 25 7 12 11 15 24 4 8 15 7 12 6 8 13 8 5 12 Camere 12.600 8.767 8.239 6.263 6.004 5.487 4.245 3.400 3.390 3.168 3.074 3.010 3.000 2.913 2.900 2.861 2.483 2.004 1.940 1.914 1.911 1.800 1.781 1.641 1.616 1.500 1.350 1.342 1.328 1.224 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 2009 Compagnia Best Western Nh Hoteles IHG - InterContinental Accor Starwood Atahotels Hilton Worldwide Eurotravel Notturno Italiano Hotel Group Valtur Starhotels Iti Hotels Alpitour Una Gruppo Aeroviaggi Bluserena Blu Hotels I grandi Viaggi Geturhotels Orovacanze ClubMed Parc Hotels Italia Metha Hotels Domina Boscolo Fezia Hotels Marriott Aurum Hotels I GrandiViaggi Tivigest Hotel 170 54 58 49 31 23 16 20 95 12 20 29 14 30 10 6 20 7 12 18 4 15 17 19 15 7 7 14 7 11 Camere 12.000 8.263 8.119 6.814 6.421 5.409 3.728 3.613 3.500 3.458 3.291 3.068 2.939 2.747 2.442 2.440 2.424 2.360 2.300 2.152 2.148 2.004 1.945 1.902 1.869 1.781 1.756 1.720 1.700 1.696 Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. L’hôtellerie italiana di questi ultimi anni più che un comparto in crescita appare come un mercato che vede ridefinire le varie posizioni al proprio interno ed anche in rapporto alle altre tipologie ricettive. Peraltro molti imprenditori possiedono più partecipazioni in diverse imprese senza che tale situazione appaia in alcun modo, per cui spesso i diversi alberghi continuano ad essere percepiti come singola unità; è questo un esempio della differenza fra la realtà del mercato ed il modo in cui l’offerta ed il sistema di ospitalità si presentano al pubblico. Internet ha determinato la ridefinizione dei ruoli e delle funzioni dell’intermediazione turistica con i TO che cercano di attivare vere e proprie agenzie di viaggio on line e con gli agenti di viaggio che si caratterizzano per svolgere sempre di più anche attività di tour operating, con la creazione pacchetti di vacanza individuali per la propria clientela. Anche quasi tutti i gruppi alberghieri, pur conservando la loro filiera tradizionale della commercializzazione, hanno attivato propri siti on line che di fatto si comportano come veri e propri tour operator, e sono ben presenti sul mercato. In un certo senso ogni albergo è oggi anche tour operator di se stesso. Diversi alberghi, secondo la logica web 2.0, hanno attivato blog e forum per tenere banco nei confronti dei motori di ricerca specializzati come TripAdvisor e Trivago e per fidelizzare e richiamare la clientela, svolgendo, di fatto, anche una efficace azione di promozione. La diffusione del web 2.0 è una regola di mercato generalizzata. Il risultato di questa evoluzione si è riflesso direttamente anche sul riadeguamento della massa critica a fronte del ridimensionamento dei risultati di mercato. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 185 Proponiamo di seguito una graduatoria dei maggiori gruppi alberghieri operanti in Italia che non ha la pretesa di essere esaustiva ma che ci sembra sicuramente indicativa per una valutazione dell’evoluzione in atto. Come dato di partenza abbiamo provato riclassificando le prime 300 aziende corporate mondiali nell’anno 2012, già elencate nel capitolo precedente facendo riferimento alla fonte Hotels Magazine, raggruppandole a seconda del Paese di appartenenza. Secondo tale analisi l’Italia si colloca in 24ma posizione preceduta da tutti i principali paesi turistici; sono presenti solo l’1% delle proprietà delle catene internazionali, con un numero di alberghi che è intorno allo 0,13% e di camere intorno allo 0,20%. Nove delle prime dieci catene internazionali gestiscono almeno una struttura ricettiva in Italia così come molti altri gruppi dei primi cinquanta; considerando gli esercizi facenti parte di tali gruppi internazionali e quelli dei gruppi nazionali la percentuale di incidenza in Italia delle catena alberghiere sul totale delle imprese è il 7,5%, abbastanza stabile; il numero delle camere dei gruppi corrisponde a circa il 18,5% del totale di quelle esistenti in Italia. L’Italia è un mercato peculiare8., ad esempio non sono considerati nelle classifiche internazionali alcuni gruppi italiani9 che pure presentano un numero di camere tali da rientrare in classifica forse perché, almeno fino ad oggi, si è distinto fra villaggi turistici e alberghi, anche quando i primi corrispondono a vere e proprie gestioni alberghiere. Tab. 7 - Numero degli alberghi e numero delle camere dei gruppi alberghieri esteri e nazionali in Italia. Anni 2009 e 2012 e variazione percentuale Gruppi italiani Gruppi stranieri Numero Camere Numero Camere 1.426 136.720 503 60.517 1.502 140.033 545 62.880 Quota di gruppi nazionali e di gruppi esteri sul totale dei gruppi operanti in Italia 2009 73,9 69,3 26,1 30,7 2012 73,4 69 26,6 31,0 Variazione percentuale media annua 2012/2009 1,7 0,8 2,7 1,3 Percentuale sul totale nazionale 5,5 12,8 2 5,7 Anno 2009 2012 Gruppi totale Numero Camere 1.929 197.237 2.047 202.913 100 100 100 100 2 7,5 1 18,5 Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Graf. 4 - Percentuale delle imprese appartenenti a gruppi alberghieri sul totale delle imprese alberghiere esistenti in Italia: numero degli alberghi e numero delle camere. Anno 2012 Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. 8 9 L’incidenza degli alberghi sul totale di quelli esistenti è stata effettuata considerando il numero delle imprese, cioè delle sedi e non le unità locali. Ad esempio Orovacanze, Alpitour, Bluserena ecc. 186 Catene e gruppi alberghieri Graf. 5 - Numero delle camere: quota di gruppi nazionali ed esteri sul totale dei gruppi operanti in Italia. Anno 2009 e 2012 Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Fra i gruppi più di un quarto è di proprietà estera, per una quota che corrisponde al 31% delle camere. Il mercato italiano è sempre stato accusato di essere troppo parcellizzato, con strutture troppo piccole e spesso micro, mentre nella realtà la dimensione media degli esercizi è superiore a quella media dell’Unione Europea. Quasi come reazione a questa accusa negli ultimi anni è aumentato il numero dei consorzi di promozione e commercializzazione, come conseguenza della diffusione della utilizzazione di internet e dei portali. La logica di internet sta cambiando gli asset del mercato, rivalutando l’incoming rispetto all’outgoing e la piccola e media dimensione rispetto alla grande dimensione. L’interpretazione della evoluzione del comparto alberghiero non può prescindere da queste valutazioni. Gli elenchi che seguono si fondano sul numero delle camere e degli alberghi “posseduti” da ogni gruppo. Tab. 8 - Graduatoria generale delle cento principali catene alberghiere attive in Italia per numero di camere. 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Compagnia Best Western Accor Nh Hoteles InterContinental Starwood Atahotels Hilton Worldwide Starhotels Iti Hotels Valtur Una Orovacanze Blu Hotels Bluserena Gruppo Aeroviaggi Idea Hotel Alpitour Parc Hotels Italia Choice ClubMed Marriott Aurum Hotels Fezia Hotels Boscolo I GrandiViaggi Delphina Geturhotels Tivigest Barcelò Hotels Select Hotel Group AC Hotels Domina Loan Leonardi Hotels Hotels 180 66 52 43 27 20 19 20 30 11 32 21 25 7 12 23 11 15 24 4 8 15 7 12 6 8 13 8 5 12 10 12 8 17 Camere 12.600 8.767 8.239 6.263 6.004 5.487 4.245 3.400 3.390 3.168 3.074 3.000 2.913 2.900 2.861 2.668 2.483 2.004 1.940 1.914 1.911 1.800 1.781 1.641 1.616 1.500 1.350 1.342 1.328 1.224 1.142 1.110 1.013 980 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 Compagnia Zacchera Eleganzia Hotels & Spas Bulgarella City Hotels Company GB Hotels Bianchi (a) Sunflower Hotel Costa degli Ulivi Shr Nova Yardinia Sol Melià Marcegaglia Tourism Royal Group Acampora Hotels As Hotels Group Sina DimHotels Roscioli Monrif Hotel Invest Michelacci Organization (a) Rezidor Hotel Group Golden Tulip Exe Hotels Ora Hotels (a) B&H Hotels Bettoja Duetorrihotels Florence Hotel Checchi Group Azzurroclub.it Nicotel Planetaria Royal Demeure Hotel Group Meditur Eurostars Hotels Wyndham Worldwide Galligani Hotels Piazza di Spagna View Cosmo Hotels Gruppo Minihotel Roscioli 2 (a) Classhotel Manniello Hotels Fiesta Hotels & Resorts Roseo Hotels Euroterme Concerto Bressaglia Viva Hotels Sardinia Hotels Group Effe Hotels Pregio Hotels Prestige Hotels Premier Hotels Autohotel Sogedin Rf Hotels Fenice Hotels GHS Hotels Zanhotel Veratour Baglioni Promohotels Sangiorgi (a) Pastorello Clap Hotels Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Hotels 5 10 12 8 5 9 12 4 7 4 4 7 6 8 6 11 8 5 5 3 10 3 7 7 12 7 4 6 4 4 12 6 9 6 9 5 4 5 8 4 5 3 4 4 2 3 6 8 6 5 6 20 4 7 3 5 3 9 3 5 4 6 3 4 3 5 Camere 927 917 882 880 880 870 858 826 791 790 773 772 762 761 755 747 725 723 713 700 700 699 687 662 660 659 657 651 616 610 600 590 590 578 560 552 549 540 537 519 514 510 507 507 505 500 495 481 474 458 456 456 454 452 444 437 430 429 429 428 425 418 410 410 404 394 187 188 Catene e gruppi alberghieri 6.2 I gruppi internazionali presenti in Italia Relativamente ai gruppi internazionali presenti in Italia si considerano quelli con sede all’estero. Sono tuttavia attivi, sul mercato internazionale, anche gruppi con sede in Italia, che sono classificati ed analizzati di seguito nella categoria dei gruppi italiani. Ac Hotels. Il gruppo iberico è presente in Italia dal 2001. Attualmente dispone di 10 strutture. Accor. Il gruppo francese è attivo in Italia con 66 hotels così ripartiti: 1 Sofitel, 1 Pullman, 10 MGallery, 13 Novotel, 24 Mercure, 2 Adagio, 10 Ibis, 5 Ibis Styles. Fanno capo a questa catena anche tre centri di thalassoterapia. Nel corso del 2013 si è aggiunto un Ibis Styles a Palermo. Aman Resorts. Prestigiosa catena alberghiera indonesiana specializzata in resort di lusso; ha aperto il primo suo albergo in Italia, un piccolo hotel di charme a Venezia. Armani Hotels. A dispetto del marchio, la compagnia di gestione è di Dubai; in Italia è presente a Milano. Barcelò Hotels & Resorts. La catena spagnola è presente in Italia con cinque alberghi, di cui tre ubicati a Roma (gruppo Aran Hotels) e due a Simeri in Calabria. Best Western International. Gli alberghi con cui il più grande gruppo volontario del mondo è presente in Italia sono 180. B&B Hotels. Catena francese di recente costituzione supportata finanziariamente dal Gruppo Carlyle specializzata in alberghi di categoria economica; in Italia è presente con 16 alberghi distribuiti in vari capoluoghi di provincia; altri cinque sono in apertura. Choice Hotels International. Questo consorzio statunitense è presente con 25 strutture alberghiere. Club Mediterranee. In attesa che venga riaperto il villaggio a Cefalù, è oggi presente in Italia con due villaggi al mare e due in montagna. Dorchester. È una compagnia britannica controllata dalla Brunei Investment Agency. In Italia è presente con il Principe di Savoia di Milano. Eurostars. La catena iberica è frutto di uno sviluppo da parte di Hotusa per la gestione diretta di un network di alberghi accanto alla rete di affiliati. In italia è presente con cinque alberghi. Exe Hotels. È una catena spagnola di piccoli alberghi indipendenti, pensata per il segmento corporate. È presente in Europa ed ha anche un hotel a New York. In Italia è presente con sette alberghi. Falkensteiner. Falkensteiner Michaeler Tourism Group è un gruppo turistico con sede a Vienna, attivo nel settore dello sviluppo, della realizzazione e della gestione di progetti immobiliari turistici in tutta Europa. In Italia è presente con 6 hotels. Fiesta Hotels & Resorts. È un gruppo messicano da poco presente in Europa. In Italia vi fanno capo due alberghi ubicati in Sicilia a Campofelice di Roccella. Four Seasons. La compagnia statunitense è presente in Italia con due hotels, rispettivamente a Milano e a Firenze. Geniesserhotels & Restaurant. È un consorzio alberghiero austriaco-altoatesino. In Italia è presente con quattro alberghi concentrati nella provincia di Bolzano. Golden Tulip, è un gruppo olandese presente in Italia con 7 strutture in sette città diverse: a Firenze, Genova, Padova, Roma, Torino, Rivoli e Rimini. Nel 2010 vi è stata la fusione tra Groupe du Louvre, di proprietà Starwood Capital, con Golden Tulip. Grand Heritage Hotel Group. È una prestigiosa catena americana presente in Italia con quattro alberghi. H10 Hotels. Catena iberica fondata all’inizio degli anni ’80, ha aperto il suo primo e solo hotel in Italia a Roma a fine 2008. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 189 Hapimag. Orgnizzazione svizzera che gestisce resort con la formula del Timeshaing; è presente in Italia con 5 complessi. Heuston Hospitality. È una compagnia privata irlandese specializzata nella costruzione e nella gestione di hotel e resort a quattro e cinque stelle. In Italia è attiva con un albergo a Torino. Hilton Worldwide. In Italia il colosso dell’hôtellerie statunitense è presente con 19 alberghi: 4 a Roma, 3 a Milano, 2 a Lecce, 2 a Firenze, 2 in Sicilia, 2 a Venezia, 1 in Sardegna, 1 a Bari, 1 a Matera e 1 a Sorrento. Hyatt. Il gruppo statunitense è presente in Italia dal 2003 con un albergo a Milano. IHG - InterContinental Group. In Italia, questo gruppo alberghiero è presente con 43 strutture diffuse in tutto il territorio. Ivanhoe. Fa capo a Ivanhoe Capital Corporation, società finanziaria con sede a Singapore, che ha acquistato il Villa Tre Ville di Positano, hotel di charme composto da quattro unità indipendenti. La struttura dovrebbe entrare a far parte di un gruppo di boutique hotel e ville che si svilupperà anche in Giappone e Thailandia. Jumeirah. Altra catena di Dubai, in Italia gestisce il Palace di Roma. Kempinski. Il gruppo alberghiero tedesco, specialista in hotel a 5 stelle, era presente in Italia con una struttura in Sicilia, a Mazara del Vallo fino a fine 2012. Dall’inizio di quest’anno la Mediterranea SpA, presieduta da Giovanni Savalle, ha reso noto di aver rescisso il contratto con Kempinski perché i risultati economici sperati non sono arrivati. L’albergo sarà gestito direttamente da una società milanese che fa capo a Matteo Bizzi, manager che gestisce anche alcuni degli alberghi di Flavio Briatore. LifeClass Hotels & SpA. È un gruppo alberghiero sloveno di Portrose specializzato nell ’offerta del turismo wellness. È presente in Italia con un hotel. Marriott International. È presente in Italia con otto alberghi. In seguito ad un accordo con Ikea, partirà proprio in Italia l’idea di aprire i Moxy, alberghi rivolti a un target di clienti abbastanza giovane, di dimensioni da 200-300 camere e vicino ad aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane. Nh Hoteles. Il gruppo iberico è presente in Italia con 52 strutture alberghiere. Nel corso del 2013 questa catena sta attraversando un periodo travagliato che ha avuto serie percussioni, con alcune dismissioni. Con l’entrata nel capitale della compagnia di un gruppo cinese le difficoltà sembrano superate. Orient Express. Gruppo britannico presente in Italia con sette hotel. Permak, nell’Autunno 2013 il gruppo turco Permak ha acquisito l’hotel San Clemente a Venezia, a seguito del fallimento dei Grandi Alberghi Veneziani. Rezidor Hotel Group. Gruppo belga attivo in Italia con tre alberghi. Rocco Forte Hotels. Il gruppo di Rocco Forte è presente in Italia con tre strutture. Room Mate Hotels. Nel 2013 la catena spagnola ha aperto in Italia un nuovo hotel di design a Firenze, che si aggiunge all’altra struttura già presente in questa città aperta lo scorso anno. L’idea è di aprire altri alberghi anche a Roma e Milano. Sol Melià. In Italia gli alberghi del gruppo spagnolo sono cinque: 2 a Roma, 1 a Capri, Genova e Milano. Starwood. Nel 2009 il numero degli alberghi facenti capo alla compagnia statunitense è 27. Tui Hotels & Resorts. È un gruppo tedesco presente in Italia con un albergo con marchio Iberotel a Ugento in Puglia. Vime Hotels & Resorts. Fa capo a questo gruppo l’hotel Kursaal di Rimini. Warwick International Hotels. Quattro sono gli hotel facenti capo a questo gruppo francese a Milano, Firenze Siena (La Bagnaia Resort Golf & Spa) e Roma. 190 Catene e gruppi alberghieri Wyndham Worldwide. È il gruppo alberghiero e del time sharing10, con molti marchi. È presente in Italia con 4 strutture. Tab. 9 - Graduatoria delle principali catene alberghiere internazionali sul mercato italiano, 2013 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Compagnia Best Western Accor Nh Hoteles InterContinental Starwood Hilton Worldwide Choice Marriott Barcelò Hotels AC Hotels Sol Melià Rezidor Hotel Group Golden Tulip Exe Hotels Eurostars Hotels Wyndham Worldwide Fiesta Hotels & Resorts Rf Hotels Orient Express Falkensteiner Hotels & Resorts Tui Hotels & Resorts Dorchester Grand Heritage Hotel Group Four Seasons Warwick International Hotels Heuston Hospitality H10 Hotels Geniesser Hotels Hyatt Kempinski Vime Hotels & Resorts LifeClass Hotels & SpA Room Mate Hotels Ivanhoe Hotels 180 66 52 43 27 19 24 8 5 10 4 3 7 7 5 4 2 3 7 6 1 1 4 2 3 1 1 4 1 1 1 1 1 1 Camere 12.600 8.767 8.239 6.263 6.004 4.245 1.940 1.911 1.328 1.142 773 699 687 662 552 549 505 430 383 342 333 301 287 234 228 208 181 170 108 99 58 33 22 15 Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. 7. I gruppi alberghieri italiani 7.1 Rassegna dei gruppi 3Starshotel. È un gruppo alberghiero veneto che conta quattro strutture tutte ubicate a Mestre. A Point Hotels & Resorts. È un piccolo gruppo alberghiero che conta un hotel ad Arezzo ed un resort a Porto Ercole. Acampora. È un gruppo che conta 8 alberghi e fa capo alla famiglia Acampora. Sono tutti alberghi di medioalta categoria destinati prevalentemente alla clientela leisure internazionale. Fondato nel 1912, si è sviluppato ed è stato gestito da tre generazioni della famiglia d’origine. Degli otto alberghi sette sono in Campania in località balneari a Sorrento (5), Palinuro e Massa Lubrense ed uno sulle Alpi a Sauzed’Oulx in provincia di Torino; è un esempio di gruppo familiare localizzato che si sta espandendo. 10Comprare settimane di vacanze al posto di un'abitazione. È la formula Timesharing - settore in crescita del 20% all'anno - messa a punto da alcune società al mondo per offrire una sorta di evoluzione della multiproprietà, che negli anni ha mostrato limiti e criticità. Molte sono le aziende che offrono il servizio tra cui la già citata Wyndham Worldwide e la catena Marriott che offre il servizio attraverso il canale Timesharing con Marriott vacation club. Fonte: IlSole24Ore nh VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 191 ADI Hotels. La sigla ADI sta per Alberghi Dove Incontrarsi e raggruppa due strutture milanesi, la cui filosofia è quella di consentire alla clientela di vivere l’albergo, che coniuga l’eleganza degli ambienti e la cura del servizio. Gli ADI Hotels sono stati infatti concepiti non solo come luoghi di soggiorno, ma anche come punti di incontro della cultura, dell’arte, della musica e del tempo libero. Advance Hotels. Società di gestione e management alberghiero con sede a Milano, vanta 2 alberghi e resort 4 e 5 stelle. La società è strutturata in due divisioni. Nella prima (Advance Hotel) rientrano alberghi business 4 stelle, posizionati nelle principali città commerciali italiane. Alla seconda (Exclusive Hotels) corrisponde un sofisticato marchio alberghiero sinonimo di eleganza, ricercatezza, design e servizio impeccabile per un perfetto connubio tra fascino storico e comfort moderno. Aeroviaggi S.p.A., fondata nel 1973 da Antonio Mangia, opera da anni nel settore turistico-alberghiero mediante l'organizzazione di viaggi e la gestione diretta di 12 strutture alberghiere, tutte ubicate in Sicilia e in Sardegna. AH Antonioli. È un gruppo specializzato nelle offerte turistiche nelle località dell’Alta Valtellina: Bormio, Valdidentro, Santa Caterina Valfurva, del Trentino e della Valle d’Aosta. Delle otto strutture che vi fanno capo, due sono ubicate sul mare (Sardegna). Albani Hotels. È un piccolo gruppo alberghiero cui fanno capo 2 hotels, rispettivamente a Roma e Firenze. Alberghi Colletti. È un piccolo gruppo cui fanno capo 2 alberghi situati nel centro di Palermo. Alberghitalia. È ungruppo cui fanno capo 2 alberghi, uno a Capua e l’altro a Pomigliano d’Arco. Alpitour. In totale, includendo hotels, resorts e villaggi Bravo, fanno parte del gruppo undici hotel e villaggi in Italia e tredici all’estero. È una prova dell’orientamento all’outgoing del gruppo. Ambro Hotels. È un gruppo alberghiero con una solida realtà ricettiva in Milano. Vi fanno capo tre strutture, di cui una è affiliata a Best Western (Hotel Ascot). Amt Hotels. Dopo una ristrutturazione degli assetti interni, Acqua Marcia ha riorganizzato la propria attività nei settori immobiliare, aeroportuale e turistico- alberghiero. Il gruppo siciliano, oltre a gestire direttamente cinque alberghi e ad avere affidato, a Hilton Worldwide, la gestione con contratto di management dell’Hotel Molino Stucky di Venezia e dell’Excelsior di Palermo, è anche proprietario di due campi da golf (Golf Club Nettuno, Croara Country Club). Sta realizzando, inoltre, una struttura alberghiera a Roma. Angala Hotels. È un gruppo di 4 alberghi nato dalla volontà di imprenditori siciliani con una pluriennale esperienza nell’hôtellerie. Le strutture, ideali per un turismo leisure ma anche business, rappresentano realtà a misura d’uomo ognuna con una sua caratteristica particolare. Sono dimore storiche o alberghi di design. Antares Hotels. Gli Antares Hotels Milano sono tre alberghi a 4 stelle a Milano con ubicazione nei punti strategici della città vicino la Fiera Milanocity e la Fiera Pero Rho. Gli alberghi si contraddistinguono per comfort, efficienza nel servizio ed eleganza. Antiche Dimore. È un gruppo di alberghi pugliesi con arredi e atmosfere esclusive di dimore da sogno. Sono quattro alberghi in tre corpi di trulli ed in una lamia. Vi sono gruppi di Antiche dimore anche in altre località. Più che un gruppo si può parlare di una associazione delle Antiche dimore peraltro esiste un’Associazione del le dimore storiche italiane. In Puglia Apice Hotels. Il gruppo, che fa capo alla Familgia Guarducci, gestisce tre alberghi per un totale di 344 camere. Fanno parte del gruppo anche un centro congressi ed un ristorante ubicati a Perugia. Apuliacollection. È un gruppo che presenta una selezione di quattro strutture di charme nella provincia di Brindisi. Questo gruppo offre anche servizi turistici esclusivi per garantire ospitalità. Vi fa capo anche un beach club. Arlotti Hotels. È un gruppo costituito da 3 hotels situati a Viserbella (RN). 192 Catene e gruppi alberghieri Ars Hotels. È un gruppo indipendente fiorentino, nato nel 2003. Conta cinque strutture alberghiere, di cui tre a Firenze, una a San Gimignano ed una a Perugia. Art Hotel Italia. È un gruppo costituito da 3 alberghi, tutti ubicati a Torino. Vi fa capo anche un ristorante. As Hotels. È un gruppo alberghiero milanese cui fanno capo 6 alberghi ubicati nell’hinterland della città. Negli ultimi tre anni gli hotel di questo gruppo hanno subìto un deciso turnover. A fine 2012 è uscita dal network la struttura del Sempione Fiera. Atahotels. Appartiene a Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Le due macro-aree di attività, business e leisure, comprendono le tre business unit di Atahotels: Hotel, Resort, Residence. Atlante Hotels. È un gruppo che conta due strutture a quattro stelle e due ristoranti in Roma. Aurum Hotels. È un gruppo che fa capo ad Aurum Gestioni Srl, controllata dalla famiglia Orofino. Il numero delle strutture è 15. La caratteristica di questo gruppo è di vendere direttamente alla clientela i servizi senza l’interevento di alcun intermediario. Gestisce, secondo un modello alberghiero, 8 strutture come hotel, 6 come villaggio turistico nonché un grande villaggio termale (Suisse Thermal Village) a Ischia Autohotel. La caratteristica di questo gruppo è che le strutture sono ubicate nei pressi di autostrade e di strade a scorrimento veloce. È infatti pensato per chi ama viaggiare in auto e garantisce servizi rapidi e veloci. Attualmente è costituito da tre strutture, rispettivamente a Formello (RM), Ravenna e Mirano (VE). Aventino S.Anselmo Hotels. Il gruppo Piroli hotels, con i suoi 4 hotel de charme situati tra il centro archeologico e commerciale di Roma, offre un’accoglienza particolare. Gli alberghi sono stati ricavati da ville del primo Novecento. Azzurroclub.it. Azzurro Club Vacanze offre soggiorni di qualità nelle località più esclusive della Riviera Romagnola, del Trentino e della Toscana. In totale, il gruppo è costituito da 12 strutture, composte mediamente da una cinquantina di camere ciascuna. Baglioni Hotels. A questa catena alberghiera fanno capo 11 resort: 6 strutture in Italia (Firenze, Punta Ala (2), Milano, Venezia e Roma), 3 alberghi in Francia, uno in Regno Unito ed uno in Marocco. Il gruppo alberghiero è guidato fi9n dalla sua fondazione (1973) dalla famiglia Polito. Baldisserri. È un gruppo alberghiero romagnolo localizzato a Forlì. Vi fanno capo 2 hotels. Bazzoli. Faba Hotels, il gruppo della famiglia Bazzoli, è presente sull'isola d'Ischia sin dal 1954. Attualmente, a questo gruppo fanno capo tre strutture. B&H Hotels. Gruppo alberghiero di San Marino; gestisce in proprietà sette alberghi localizzati a Firenze (4) Roma (2) e Milano (1). Beach Hotels. Il gruppo Beach Hotels - Hotel Milano Marittima conta tre strutture, tutte ubicate sulla costa romagnola. Bergamo. È un gruppo di 3 hotels, ubicati a Jesolo, controllato dalla famiglia Bergamo. Bernardi Hotel Group. È un gruppo alberghiero, diversificato anche nella ristorazione. Vi fanno capo 3 strutture nelle isole Lipari e 2 ristoranti nelle Eolie. Bettoja Hotels. È un gruppo di 4 alberghi facenti capo alla famiglia Bettoja, tutti ubicati a Roma. Bianchi. È un gruppo di 9 alberghi facenti capo alla famiglia Bianchi, tutti ubicati sulla costa romagnola, fra le province di Forlì e Rimini. Bianconi. La famiglia Bianconi si occupa di ospitalità a Norcia fin dal 1850. Fanno capo a questo gruppo 6 strutture alberghiere. A tale network fanno capo anche due ristoranti ed un centro sportivo, sempre ubicati a Norcia. Blu Hotels. È un gruppo lombardo la cui caratteristica peculiare è di essere focalizzato sul turismo leisure. Fa capo alla famiglia Risatti. Negli ultimi anni, in seguito ad un turnover delle strutture, il numero degli hotel è 25. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 193 Blue Globe Hotels. È un gruppo di 3 alberghi ubicati nella città di Roma. Bluserena. Fanno attualmente capo a questo gruppo otto strutture. Presente dal 1985 nell’hotéllérie italiana, Bluserena Club & Hotels fa parte del Gruppo Carlo Maresca SpA. Sette strutture sono localizzate sul litorale in Abruzzo, Puglia (2), Calabria (2), Sicilia, Sardegna e una in montagna, sulle Alpi, a Cesano Torinese. Boaretto Group. È un gruppo veneto che conta 2 strutture nella provincia di Padova ed una in Sardegna. Bologna Art Hotel. È un gruppo bolognese che fa capo alla famiglia Orsi. Vi fanno parte 4 alberghi situati a Bologna e gli appartamenti Studiò Bonotto. È un piccolo gruppo cui fanno capo 2 hotels ubicati a Bassano Del Grappa. Fanno capo a tale gruppo anche un ristorante ed una sala congressi. Borghesan. È un gruppo di 4 hotels, tutti ubicati a Jesolo (VE). Boscolo. Il gruppo è presente con 12 alberghi in Italia e 6 all’estero. Gli alberghi esteri sono in Francia (4), Repubblica Ceca e Ungheria. Le strutture alberghiere del gruppo sono state differenziate in base al numero di stelle: i Boscolo 5 stelle (9, di cui sei in Italia) e 9 B4 (di cui sei in Italia e tre all’estero). Bracciotti. È un gruppo che comprende Hotel Bracciotti (3 stelle a Lido di Camaiore in Versilia), Hotel Joseph (3 stelle a Marina di Pietrasanta in Versilia) e Hotel Napoleon (4 stelle a Lucca). Brera Hotels. catena indipendente di boutique hotels situati nel cuore di Milano. Gli alberghi si trovano nei migliori siti del centro città, e sono caratterizzati dalla modernità delle strutture. Bressaglia. È un gruppo familiare indipendente che conta 8 hotels ubicati a Lido di Jesolo (VE). È entrato a far parte del portfolio di Next Italia, scegliendo così il portale di proprietà della società jesolana (jesolo.info) per promuovere le proprie attività a livello nazionale ed internazionale, allargando il rapporto anche ad ulteriori progetti di comunicazione mirati alla divulgazione dei servizi offerti dal gruppo. Bulgari Hotels & Resorts. All’inizio del 2001, Bulgari crea una joint venture con la divisione Lusso di Marriott International, che gestisce anche l’azienda Ritz-Carlton Hotel L.L.C., per lanciare un nuovo marchio di hotel di lusso, Bulgari Hotels & Resorts. Il primo hotel viene aperto a Milano nel 200; il secondo viene inaugurato a Bali nel settembre del 2006. Altre due strutture di ristorazione sono aperte nel 2007 in Giappone, a Tokio e Osaka. Nel 2009 viene aperto un albergo a Londra. Si prevede l’apertura di un altro albergo nel 2016 a Shanghai e nel 2018 nel Dubai. Bulgarella. E’ un gruppo siciliano presente nel comparto alberghiero tramite Andrea Bulgarella Holding Srl, cui fanno capo quattro hotels gestiti tramite Abitalia Hotels Srl ed altri otto direttamente. Negli obiettivi del gruppo vi è l’apertura di altre nove strutture, perlopiù concentrate in Sicilia. Calzavara. È un gruppo costituito da 4 alberghi ubicati a Jesolo. Capozzi. È un gruppo bergamasco costituito da 3 alberghi. Caroli Hotels. Con un portfolio di 5 strutture in provincia di Lecce, Caroli Hotels rappresenta la tradizione di ospitalità nel Salento. L’attività fa capo a Caroli Hotels Srl. Cenni. È un piccolo gruppo di 3 alberghi, facenti capo alla famiglia Cenni nel riminese. Cerini. È un gruppo di 6 alberghi facenti capo alla famiglia Cerini, ubicati fra Desenzano e Sirmione. Checchi Group. Fa capo alla famiglia Checchi ed è costituito da 4 strutture, di cui tre ubicate fra Roma e provincia, più un villaggio a Dorgali (NU). Ciana Hotels. Fondato da Gaudenzio Ciana nel 1897, è un gruppo alberghiero che conta 4 strutture alberghiere, di cui la quarta generazione della famiglia ligure ha proprietà e gestione. Gli hotels sono ubicati a Santa Margherita Ligure. Cimino. È un gruppo di cinque alberghi facenti capo alla famiglia Cimino di Rimini, di cui uno ubicato a Salerno. Nei progetti del gruppo vi è l’intenzione di acquisire una nuova struttura alberghiera. Cipriani. Appartiene a questa famiglia l’hotel 5 Miglia, ubicato a Rivisondoli (AQ). 194 Catene e gruppi alberghieri City Hotels Company. È un gruppo alberghiero che gestisce alberghi a vocazione business ed opera perlopiù in franchising con i brand Holiday Inn, Holiday Inn Express e Best Western. Gli alberghi che vi fanno capo sono 8. City Style Hotels. È un giovane gruppo di alberghi di stile raffinato, destinato sia alla clientela business che a quella leisure di fascia alta. Conta 2 strutture, una ad Alessandria e l’altra a Mantova. Clap Hotels. È un gruppo di 5 hotels 3 e 4 stelle, ubicati nel veronese. Classhotel. Dopo un tumultuoso turnover avvenuto negli ultimi anni, a questo gruppo fanno oggi capo quattro strutture, ubicate rispettivamente a Bologna, Cosenza, Milano e Napoli. Clementi Hotels. È un piccolo gruppo costituito da 3 alberghi, di cui uno a Lignano Sabbiadoro e due a Bibbione. Club Med. È un T.O. presente nel comparto alberghiero con 4 strutture al mare ed in montagna. Compagnie des Hotels. È un gruppo alberghiero cui fanno capo quattro alberghi ubicati rispettivamente a Parma, Bologna, La Spezia e Radda in Chianti (SI). Colonna Hotels. È un piccolo gruppo costituito da 2 alberghi, 2 resorts, un fitness club ed un’agenzia di viaggi ubicati nell’area sorrentina. Compagnia dell’Adriatico. È un gruppo costituito da 2 alberghi situati nella provincia di Rimini. Concerto. È un gruppo alberghiero che fa capo alla famiglia fiorentina Grassi. La caratteristica di questa compagnia è di servire una clientela mista leisure-affari. Gli alberghi facenti capo a questo gruppo sono sei. Condotti Hotels Group. È uno dei più raffinati gruppi di hotel ubicati nel centro di Roma. Anche se di piccola dimensione, le quattro strutture offrono un ottimo servizio. Corte Hotels. È un gruppo cui fanno capo 2 strutture alberghiere e 3 sedi di case vacanze, ubicate nel sud della Sardegna. Cosmo Hotels. È un gruppo costituito da quattro strutture ubicate nell’hinterland milanese. Cosmopolitan Hotels. È un gruppo alberghiero cui fanno capo tre strutture in Toscana, ovvero il Grand Hotel Continental ed il Cosmopolitan Resort, entrambi di Tirrenia, e il Grand Hotel Bonanno di Pisa. Costa degli Ulivi. È un gruppo alberghiero cui fanno capo 4 strutture alberghiere in Sicilia. La società di riferimento della catena è Costa degli Ulivi SpA. Crimar Hotel Group. È un gruppo alberghiero costituito da 6 hotels, di cui 3 a Roma, uno a Cassino, uno a Padova ed uno a Venezia. Fa capo a questo gruppo anche un residence ubicato a Roma. Della Buona. È un gruppo costituito da 4 alberghi ubicati in Versilia. Delphina. È un gruppo alberghiero sardo concentrato nella Gallura. Conta otto strutture. Hotel e resorts fanno capo a Delphina Srl (CA). La caratteristica di questa catena è di essere focalizzata su leisure ed incentive. DimHotels. È un gruppo alberghiero indipendente di Ischia diretto dalla famiglia Di Meglio. Conta 8 strutture, a tre e quattro stelle. Domina Hotels & Resorts. Domina Vacanze SpA è un gruppo creato nel 1988 e diversificato nel resort, tour operating, incentive e benessere. Il principio su cui tale catena si basa è quello della multiproprietà alberghiera. In Italia, attualmente, il gruppo Domina è presente con 11 strutture in destinazioni di prestigio: Venezia, Portofino, Porto Rotondo, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Corvara in Badia, Palermo. Il gruppo è presente anche a Sharm el Sheick. Domus Sessoriana. È un antico monastero, nel centro di Roma, ristrutturato e trasformato in una struttura ricettiva con 60 camere e 3 piccole sale convegni e meeting. Doni Hotels. È un piccolo gruppo costituito da 3 alberghi, ubicati in Milano. Offre anche servizi di consulenza nel settore alberghiero. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 195 Duetorrihotels. È un gruppo che conta sei strutture ubicate in alcune città del centro- nord Italia suddivise in luxury, business e budget hotel. Duomo Hotel. È un albergo di lusso e di design raffinato, realizzato a Rimini da Ron Arad, architetto e designer di fama internazionale. Effe Hotels. Gruppo alberghiero trentino, conta 6 strutture. Eleganzia Hotels & Spas. È un network alberghiero di fascia alta facente capo alla famiglia Marcegaglia e Donà delle Rose. Fanno capo a tale gruppo il Forte Village (8 strutture), il Castel Monastero in Toscana, La Maddalena e Yacht Club a Olbia Tempio. Elite Club Vacanze. È una compagnia specializzata nel settore extralberghiero e della ristorazione, poiché possiede 8 campeggi e diverse attività di ristorazione, concentrate perlopiù in Toscana. Nell’ambito di una diversificazione dell’attività, è stata realizzata anche una struttura alberghiera a Figline (La Palagina). Emme Hotels. È un gruppo alberghiero facente capo alla famiglia Magnani, che gestisce 4 alberghi e 2 ristoranti, tutti situati a Cervia. Fabbri Hotels. È un gruppo alberghiero costituito da 3 alberghi ubicati in Emilia Romagna ed uno in Veneto. Faenza. È un gruppo alberghiero costituito da 3 strutture ubicate a Modena, e facenti capo alla famiglia Faenza. Fascioli Hotels. È un gruppo alberghiero costituito da hotels a 4 stelle ubicati a Riccione. Fenice Hotels. È un gruppo costituito da 9 alberghi ubicati in Veneto, Friuli – Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Fezia Hotels. E’ il gruppo della famiglia Fezia, cui fanno capo 7 alberghi, fra i quali svettano l’Hotel Ergife e l’Airport Palace Hotel a Roma. Florence Hotel. È un gruppo alberghiero che conta 4 strutture, di cui 3 a Firenze ed 1 a Roma. Framon Hotels. La catena fa capo al gruppo Franza e Mondello, che opera nei settori armatoriale ed immobiliare. La recente joint venture con JSH segna per Framon Hotels un nuovo traguardo finalizzato alla gestione e commercializzazione degli alberghi sul territorio siciliano. Attualmente, il gruppo Framon conta cinque strutture. Era arrivato ad avere una ventina di alberghi con vari modelli di gestione che poi, nel 20062007, ha ceduto al gruppo spagnolo NH Hoteles. A seguito delle sopraggiunte difficoltà del gruppo alcune di tali strutture sono state restituite ai gruppi proprietari. G & W Hotels. È un gruppo alberghiero che gestisce due alberghi, uno ubicato a Roma (Hotel Cosmopolita) ed uno a Milano (Double Tree by Hilton). Gais Hotels. Sono 4 strutture alberghiere concentrate a Taormina, tutte di proprietà della famiglia De Luca. Fa capo al gruppo anche l’azienda vinicola Tenuta Chiuse del Signore a Linguagrossa (CT), situata alle pendici dell’Etna. Galligani Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 5 hotels, facenti capo alla famiglia Galligani. Le strutture sono concentrate a Montecatini (PT). Gardena Hotels. È un gruppo di 2 alberghi ubicati a Venezia. GB Hotels. E’ un gruppo alberghiero indipendente costituito da 5 hotels, concentrati ad Abano Terme e molto orientato al benessere termale e non; fa capo alla famiglia Borile. Fa capo al gruppo anche un centro di idrokinesi. Geturhotels. È un gruppo presente in Italia con 12 strutture alberghiere e 2 residence. La caratteristica di tale catena è di concentrarsi sul segmento leisure alto. Ghs Hotels. È un gruppo alberghiero siciliano con tre strutture ubicate a Palermo. Giannetti Hotels Group. È una catena di 3 alberghi presente in Veneto e Lazio. Fa capo alla famiglia Giannetti ed è posizionata su segmenti misti leisure/affari. 196 Catene e gruppi alberghieri Giglio. È un piccolo gruppo costituito da 3 alberghi lusso, ubicati a Sorrento. Gilmozzi. È un piccolo gruppo facente capo a Guido Gilmozzi, proprietario di tre alberghi a Cavalese. Gimal. È una società immobiliare che fa capo a Giuseppe Malaspina diversificata nel settore alberghiero con la realizzazione dell’hotel Sporting di Brugherio e con l’acquisto dell’hotel Ca’ Sagredo di Venezia. GP Hotels Group. È un gruppo alberghiero in Calabria a Capo Vaticano – Tropea con esperienza nel settore turistico-alberghiero. Greif Hotels. È un piccolo gruppo costituito da due hotels ubicati nella provincia di Trieste. Groupe Valadier. È un gruppo alberghiero composto da quattro strutture ubicate a Roma. Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi. È un gruppo costituito da due strutture concentrate nella provincia di Asti. Gruppo Cozzi Parodi. È un gruppo diversificato nell’edilizia e nel turismo. Per quanto riguarda l’attività alberghiera, fanno capo a questo gruppo 5 strutture ricettive. Gto Hotels. È un gruppo alberghiero che fa capo alla famiglia Giglio. È costituito da 4 hotels concentrati nell’area sorrentina. Guglie Viaggi. Al tour operator delle ACLI11 milanesi fanno capo cinque alberghi. H2C. E’ un brand pensato per una clientela business e caratterizzato da una particolare cura del design e dalla qualità dei servizi offerti. Sono attive le due strutture di Napoli e Milanofiori ad Assago (Milano). Hassler Hotels & Resorts. È un albergo superlusso realizzato nel 2009 ed ubicato a Roma. Presto nasceranno i sister hotel in mete di particolare importanza nei settori business e leisure tra le quali Londra, New York, Zurigo, Doha, Chicago. Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima. È un gruppo costituito da tre strutture alberghiere ubicate a Milano Marittima (2) e Cesenatico. Hotel Invest. È una società specializzata nella gestione diretta di alberghi ubicati a Roma e Napoli. Ad Hotel Invest fanno attualmente capo tre strutture alberghiere. Hotelplan. Opera sul mercato italiano con due storici marchi, Hotelplan e Turisanda, specializzati rispettivamente in viaggi di lungo e medio/corto raggio. A questi due affermati brand si affianca TClub, una linea di prodotto che propone resort ubicati in contesti molto suggestivi. Iaccarino Hotels. E’ il gruppo di riferimento degli storici Imperial Hotel Tramontano e Iaccarino Grand Hotel in Sant’Agata sui due golfi di Sorrento, guidato da Costanzo Iaccarino. I GrandiViaggi. Fondato nel 1931, il TO è presente nel comparto alberghiero con 11 strutture, di cui sette in Italia e quattro all’estero. Idea Hotel. È un gruppo alberghiero che conta 25 strutture ubicate in quattordici città italiane. Gli hotel offrono elevati livelli di servizio con un eccellente rapporto qualità/prezzo e sono strutturati per la clientela leisure e business. Inc Hotels Group. È un gruppo parmense guidato dalla famiglia Incerti. Se si escludono le strutture affiliate ad altri gruppi (Best Western, Holiday inn), gli hotel facenti capo direttamente a questo gruppo sono due. Inn Italia. È un gruppo alberghiero costituito da 2 strutture ubicate nel pesarese. Iti Hotels. Fanno capo a questo gruppo una trentina di strutture di proprietà. All’estero sono presenti con 9 alberghi, ubicati in Antigua, Brasile ed Usa. Just Hotels. E’ un piccolo gruppo alberghiero costituito da 3 alberghi situati a Riccione. Landini. È un piccolo gruppo alberghiero costituito da 4 alberghi ubicati a Marina di Pietrasanta (LU). 11 Le ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani fondate nel 1945 dal sindacalista cattolico Achille Grandi, sono un movimento educativo e sociale di cristiani a servizio dei lavoratori e della società. Esprimono la loro azione sociale attraverso i servizi, le imprese sociali, le realtà associative specifiche promosse in diversi campi di azione sociale. Fonte: www.aclimilano.it VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 197 Lefay Resort & Spa. È un luxury resort a 5 stelle della Collezione Lefay Resorts, un progetto lanciato sul mercato turistico italiano dalla famiglia Leali. Leonardi. Gruppo familiare romano con 17 alberghi, ubicati a Roma. Fa parte del gruppo anche un ristorante. LHP Hotels. E’ un gruppo di cinque alberghi situati a Firenze (2), Roma, Milano e Santa Margherita Ligure. Uno degli alberghi opera in franchising con il brand Best Western. Loan. Questo gruppo è presente a Roma con 8 importanti strutture di 4 e 3 stelle, ideali per le esigenze della clientela business e leisure. Ludovici Group. È un gruppo costituito da 2 alberghi di lusso, ubicati a Roma. Lungarno Hotels. È’ un gruppo di 7 alberghi, di cui 6 ubicati a Firenze ed 1 a Roma; fanno capo a Salvatore Ferragamo Italia SpA. Dal 2013 si aggiunge un’altra struttura in provincia di Grosseto. Luxury Independent. È una società di consulenza alberghiera alla quale fanno capo quattro strutture alberghiere a Roma, Pomezia, Viterbo ed a Cortina d’Ampezzo. Manniello Hotels. E’ un gruppo di alberghi di categoria lusso ubicati nella Penisola Sorrentina. Oltre ai 4 hotels, fa capo a questa compagnia anche un ristorante. Marcegaglia Tourism. Fa capo al gruppo Marcegaglia, proprietaria - oltre a diverse altre strutture - di 7 hotel, di cui due sull’isola di Albarella (RO), quattro a Pugnochiuso (FG) ed uno nel complesso del villaggio delle Tonnare, in Sardegna. Maximilian Hotels. E’ un gruppo costituito da sei alberghi, di cui 4 ubicati a Rimini ed altri 2 a Riccione. Medea Hotels. E’ una catena costituita da 4 hotels, ubicati rispettivamente a Chianciano, Messina, Siena e Siracusa. Meditur. È un gruppo alberghiero cui fanno capo 9 strutture alberghiere dislocate fra Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania e Basilicata. Mellini Hotel. È un piccolo gruppo costituito da 2 hotel ubicati a Roma. Menazza. È un gruppo costituito da 4 alberghi ubicati a Jesolo (VE). Mencarelli. È un gruppo alberghiero familiare di Perugia. Conta 5 alberghi, che fanno capo alla famiglia Mencarelli. Fanno parte del gruppo anche quattro ristoranti. Mencaroni. È un gruppo che fa capo alla famiglia Mencaroni e conta tre hotel e una residenza d’epoca (La Posta dei Donini), ubicati a Perugia e uno sul lago Trasimeno. Metaresort. È un gruppo cui fanno capo un resort e la Masseria Pietrasole ubicati a Bari, un lido a Vietri sul Mare (SA), nonché un hotel in Svizzera. Michelacci Organization. È una catena composta da 10 strutture ricettive. Nel suo portfolio ha anche un centro congressi. Sei strutture sono a Gabicce Mare, due a cattolica una in Alto Adige ed una sull’Appennino tosco romagnolo. Mini Hotel. Questo gruppo è una catena di hotel e residence di qualità a 4 e 3 stelle. Gli alberghi sono posizionati nei punti strategici di Milano: Mirage. È un gruppo costituito da un hotel e quattro residence ubicati tra Milano e Cremona. Mobygest Hotel Philosophy Questa catena gestisce sei hotel di lusso e design: con Hotel Collection due in Sardegna, uno a Venezia ed uno a Milano; come buisness hote uno a parma ed uno ad Alessandria. Mokinba Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels ubicati a Milano. Molena. È un piccolo gruppo costituito da 3 strutture alberghiere situate a Caorle (VE). Molgano. È un gruppo familiare di tre alberghi ubicati a Capri. 198 Catene e gruppi alberghieri Monrif. Gli alberghi delle famiglie Monti e Riffeser sono 5 e vengono gestiti attraverso una serie di controllate. Fa capo al gruppo anche la Tenuta della Bagnaia in Toscana. Monrif è anche attiva nell’editoria, grafica ed altri servizi. Montesano Hotels. È un gruppo costituito da 3 alberghi ubicati in Calabria. Montresor Hotels. È un gruppo veneto cui fanno capo due hotel 4 stelle, uno a Verona e l’altro a Bussolengo MyGem Hotels. È un piccolo gruppo alberghiero presente a Roma con l’Hotel Internazionale e a Perugia con l’Hotel Perusia ed il Ristorante Canto Sesto. MyWay Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels ubicati in Emilia Romagna. Nicotel. È un gruppo pugliese costituito da 6 alberghi. Tutti gli hotels del gruppo sono di proprietà. Nonni Group Hotels. E’ un gruppo di Cattolica, cui fanno capo 2 alberghi. Nova Yardinia. È un gruppo localizzato in Puglia cui fanno capo quattro strutture. Oliveri Hotels. E’ un gruppo abruzzese cui fanno capo 3 hotels ubicati in Abruzzo ed una struttura ricettiva a Borgia (Cz) Open Hotels. E’ un gruppo che conta 3 hotels, ubicati rispettivamente a Milano, Baja Sardinia (Ss) e Milano Marittima (RN). Ora Hotels. E’ un gruppo alberghiero che conta 12 hotel in Italia, 7 in Africa ed uno in Estonia. Fra le prossime aperture vi è una struttura a Messina. Orovacanze. È presente in Italia con 21 hotels ed oltre 3 mila camere. La compagnia nasce nel 1996 grazie al fondatore e presidente del gruppo il montengrino Franjo Ljuljdjurai. Recentemente, nella seconda metà del 2013, ha acquisito le strutture ex Valtur aumentando considerevolmente la propria offerta di una decina di strutture. Il nuovo assetto dispone di 31 strutture con più di 5.400 camere che la collocano al primo posto fra i gruppi italiani. Tuttavia l’acquisizione è avvenuta nella seconda metà del 2013, per cui per tale anno resta valido il numero degli alberghi e delle camere; l’acquisizione non ha ancora avuto una valenza operativa. Palanca Luxury Hotels. È un gruppo di 3 alberghi di lusso ubicati a Roma. Fanno capo a questo gruppo anche un albergo ad Innsbruck (Austria) e due centri congressi (Roma). Pancioli Hotels. E’ un gruppo toscano di Montecatini Terme di proprietà della famiglia Pancioni. Gli alberghi sono localizzati uno a Montecatini T. e due a Novara. Oltre all’attività alberghiera, fanno parte del network un agriturismo, il Palazzo dei congressi, con Centro congressi di Montecatini terme, un ristorante ed un servizio catering. Panorama Hotels. E’ un gruppo cui fanno capo 4 hotels ubicati in Firenze, ed un ristorante situato nel capoluogo toscano. Parc Hotel. È un gruppo costituito da 15 alberghi; 10 alberghi sono localizzati sul Lago di Garda; 5 alberghi si trovano in Sicilia a Taormina, Giardini Naxos e Letojanni (3). Gli alberghi della catena sono tutti di proprietà e sono focalizzati sul turismo leisure. Pastorello. E’ un gruppo alberghiero costituito da 3 alberghi, tutti ubicati a Montegrotto Terme (Pd). Piacenza Hotels. E’ un gruppo alberghiero piacentino costituito da 4 strutture, ubicate a Piacenza (2) ed in provincia di Lodi (2). Piazza di Spagna View. È una catena presente nel settore con nove strutture di prestigio delle quali 3 a Roma 2 a Pomezia, una a Massa Marittima, Spoleto, Courmayeur, e Villasimius. Nei piani di sviluppo del gruppo vi è l’espansione negli Usa. Planetaria. È un gruppo alberghiero facente capo alla famiglia Vedani, proprietaria di un’impresa metallurgica. Le strutture sono nove ed ubicate a Milano (5), Genova (2), Firenze (1) e Roma (1). VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 199 Platinum Hotels & Resorts. È un piccolo gruppo familiare indipendente che conta due alberghi a Taormina (ME). Poli Hotels. E’ un gruppo alberghiero indipendente che conta 4 strutture ubicate in Firenze. Nel 2014 è prevista una nuova apertura a Firenze. Pregio Hotel. È una catena di 20 alberghi di pregio inseriti negli angoli più suggestivi d’Italia. È partecipata da Italia Turismo e controllata da una società del gruppo Boscolo in partnership con il Touring Club Italiano (Sviluppo Touring). Premier Hotels. E’ un gruppo costituito da 7 alberghi, di cui cinque ubicati a Milano Marittima, uno a Ravena e l’altro in provincia di Bologna. Fa capo alla famiglia Astolfi. Prestige Hotels. È un gruppo costituito da 4 alberghi di lusso, tutti ubicati a Napoli e facenti capo a Sergio Maione. Prime Hotels. Prime Hotels è la divisione alberghiera di Prime Group. Il gruppo è formato da 6 alberghi, di cui 4 in Italia, uno in Francia ed uno in Florida. Prince House Hotels. È un gruppo familiare indipendente di 4 alberghi, ubicati nel centro di Roma. Promohotels. È un gruppo alberghiero di proprietà della famiglia Muriotto, con alberghi a Quarto d'Altino (VE) e Padova, tutti di catena. Raffaelli Hotels. È un gruppo familiare costituito da due piccoli alberghi ubicati in provincia di Lucca. Vi fanno parte anche un lido privato e un country club. Ragosta Hotels. È controllato dal la famiglia Ragosta, che ha le sue attività radicate nel settore siderurgico, in quello immobiliare ed in quello finanziario. Il gruppo è costituito da quattro strutture delle quali una a Roma, una a Taormina e due sulla costiera amalfitana. Ramahotels. Il gruppo è costituito da 3 alberghi situati nel cuore della Puglia tra il Salento e la Valle d'Itria. Regina Grandi Alberghi. È un gruppo alberghiero indipendente con 3 hotels ubicati tutti a Salsomaggiore Terme (PR) Relax Hotels. La catena è formata da tre strutture ricettive, due alberghi ed un residence ubicati a Riva del Garda. Remar Hotels. È un gruppo di cinque alberghi indipendenti a quattro stelle che fa capo alla famiglia romana Nocioni. Tre alberghi sono ubicati a Roma, uno a Firenze e l’altro in Versilia. Fa capo al gruppo anche un ristorante di Roma. Residencehotels. Le 8 strutture di proprietà della Residencehotels si trovano tutte in Trentino Alto-Adige nelle località turistiche più suggestive dell'arco alpino. Ricciotti. È un minigruppo costituito da due hotels situati a Bologna che fanno capo alla famiglia Ricciotti. Ristoralta Hotel. È un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels, ubicati rispettivamente a Corridonia (MC), Grottammare (AP), Passo Campolongo (Dolomiti) e Zoldo Alto (BL) Rivella. È un gruppo costituito da 5 strutture alberghiere ubicate al Lido di Jesolo (VE) Roberto Naldi Hotels. E’ un gruppo alberghiero costituito da 5 strutture, 3 delle quali sono situate a Roma e le altre 2 in Svizzera. Fanno capo al gruppo un centro spa, ubicato a Roma, e il ristorante Mirabelle, realizzato sull’hotel Mancino 12 di Roma. Rome Hotels. E’ un gruppo indipendente che conta 3 hotels ubicati in Roma. Romolo Hotels. E’ un gruppo locale di alberghi stagionali di proprietà della famiglia Romolo, concentrati tra Alba Adriatica e Tortoreto (TE). Fa parte del gruppo anche una spiaggia privata. Roscioli. Il gruppo della famiglia Roscioli è presente da quasi un secolo a Roma con la proprietà di 5 alberghi a quattro stelle dislocati nel centro storico. 200 Catene e gruppi alberghieri Roscioli 2. È un altro ramo della famiglia Roscioli, che controlla 3 hotels ubicati a Roma. Roseo Hotels Euroterme, con sede a Bagno di Romagna, gestisce tre alberghi per un totale di 500 camere: Royal Demeure Hotel Group. È un gruppo costituito da 6 alberghi extralusso, ubicati fra Firenze, Roma, Siena e Vicenza. Royal Group. È un gruppo alberghiero facente capo a Teresa Naldi, che gestisce gli hotel tramite Errezetauno Srl. I Le strutture gestite sono sei: 3 a Sorrento ed una a Roma, Napoli e Capri. Ruggieri Hotels. Angelo Ruggieri è il titolare di un albergo e di un resort, entrambi situati a Bisceglie (BT). Nella stessa struttura è compreso anche un ristorante. Salvatore Naldi Group. È un gruppo costituito da 2 alberghi, situati rispettivamente a Roma (Marriott Grand Hotel Flora) e Napoli (Renaissance Naples Hotel Mediterraneo). San Marco Hotels. E’ un gruppo alberghiero che fa capo a Società Mobiliare Veneta SpA. Conta 9 strutture ubicate nel pieno centro di Venezia. Sangiorgi. È una famiglia di Cecina (LI), proprietaria e gestrice di 4 alberghi stagionali. Fa parte del gruppo anche un ristorante Sardinia Hotels Group. È un gruppo alberghiero sardo costituito da 5 alberghi a quattro stelle. Savoia Hotels. È un gruppo alberghiero bolognese costituito da 3 hotels a quattro stelle superior. Sea Hotels. E’ un gruppo alberghiero indipendente che conta 5 alberghi tutti ubicati in Napoli. Select Hotel Group. È concentrato sulla costa romagnola e conta 12 alberghi. Fa capo alla famiglia Batani, che controlla e gestisce direttamente le strutture alberghiere attraverso Beach Srl. È presente anche all’estero con un hotel in Romania. Severi Hotels. E’ un gruppo di 4 alberghi, facenti capo alla famiglia Severi. Le strutture sono localizzate a Pinarella di Cervia (RA). Vi fanno capo anche degli appartamenti residence. Severi Hotels.it. E’ un gruppo di 5 alberghi, tutti localizzati in provincia di Ravenna. Shr. È un gruppo siciliano che conta 7 hotels ed appartiene al gruppo aziendale Dimsi. Silver Hotels. È un gruppo indipendente che concentra sotto un unico marchio 3 hotel di lusso ubicati nel pieno centro di Roma. Simonetto. È un gruppo familiare indipendente, costituito da 3 alberghi ubicati al Lido di Jesolo (VE). Sina Hotels. Il gruppo alberghiero conta attualmente 12 strutture, tutte di proprietà e di alto livello (4 e 5 stelle). Gli alberghi sono a Venezia (3), Milano (2), Firenze, Roma, Perugia, Torino, Parma e Viareggio. Nel 2013 ai è aggiunto un hotel a Romano canavese. Sirio Hotels. E’ un gruppo localizzato a Tivoli, di proprietà della famiglia Terranova, di cui fa parte anche il complesso termale Acque Albule. Gli alberghi sono quattro tutti localizzati a Tivoli. Soft Living Places. È un gruppo nato in centro Italia nel 2004. Ne fanno parte 3 hotels, ubicati a Pisa, e completano l’attività un centro benessere e quattro ristoranti. Sogedin. È un gruppo di 5 alberghi ubicati fra le province di Venezia e Treviso. È prevista un’apertura a Venezia. Sogeta. È un gruppo di 2 alberghi ubicati in Emilia Romagna. Sogima Hotels. E’ un gruppo alberghiero cui fanno parte 3 hotels. Solfin. È una società palermitana che, oltre alla gestione di sale bingo, di comunicazione e progettazione architettonica, gestisce anche tre alberghi: il Kafara di Sant'Elia, il Grand Hotel delle Terme di Termini Imerese ed il Tonnara di Trabia. Soranzo. È un gruppo alberghiero che fa capo alla famiglia Soranzo, e che concentra 2 strutture ricettive nella provincia di Padova. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 201 Starhotels. È presente in Italia con 20 alberghi; la catena fiorentina è anche proprietaria. Inoltre gestrice un hotel a New York ed uno a Parigi. STB Group. Società Terme e Benessere è un gruppo fiorentino cui fanno capo tre resort ricavati in ville e residences storiche ubicati nei principali centri termali della Toscana A Monsummano T., a San Giuliano T. e San Casciano dei Bagni. È il secondo gruppo termale più rilevante in Italia; Sunflower. È un gruppo di 12 alberghi a 3 e 4 stelle. Dieci sono situati nel centro di Roma, uno in Umbria ed un altro è in Sardegna. Terme di Galzignano. È un complesso, immerso nei Colli Euganei, che conta 3 strutture luxury, campi da golf, aree benessere, termali ed impianti sportivi. Terme di Sirmione Hotels. È un gruppo di 3 alberghi ubicato a Sirmione e fa capo a Terme di Sirmione Hotels SpA, società cui fa capo l’attività termale e ricettiva della zona, ovvero due centri termali e prodotti benessere. È il primo gruppo termale in Italia. Tessieri. È un gruppo alberghiero familiare indipendente, costituito da 3 hotels ubicati in Versilia. The Relaxing Hotels. E’ un gruppo indipendente costituito da 4 strutture luxury, tutte ubicate nel centro di Roma. Tivigest. È un gruppo di gestione alberghiera presente con 8 alberghi in Italia e 2 in Svizzera. Toni Hotels. E’ un gruppo di tre alberghi ubicati a Rimini. Toti. È un piccolo gruppo di due alberghi a quattro stelle ubicati a Roma e facenti capo alla famiglia Toti. Town Hotels. È un gruppo alberghiero costituito nel 2002. Conta otto alberghi, di cui sette a Milano ed uno a Torino. Travelroma. È un gruppo costituito da 4 alberghi situati nel pieno centro di Roma. Fa capo alla famiglia Mancusi. Trevi. È un gruppo alberghiero costituito da 4 hotels concentrati a Roma. UnaHotels. In seguito all’apertura di due nuove strutture, nel 2013 la compagnia alberghiera del gruppo immobiliare Fusi è presente in Italia con 32 alberghi Vacanze Felicioni. È un gruppo costituito da 2 strutture ubicate in Abruzzo. La compagnia è controllata dalla famiglia Felicioni. Valtur. Questo T.O. era attivo con undici strutture in Italia e cinque all’estero, prima della sua acquisitone da parte di Orovacanze. Veratour. Questo T.O è presente nel settore con 4 strutture in Italia, tutte in Sardegna, e 28 nel Mondo. Vestas Hotels & Resorts. È un gruppo alberghiero di proprietà del Gruppo Montinari che conta 3 strutture situate a Lecce. Villa d’Este. La società Villa d’Este SpA, fondata nel 1873, è costituita da quattro hotels dei quali il più prestigioso è quello di Cernobbio (lago di Como), con relativo centro congressi; altri due alberghi sono nella città di Como ed uno a Firenze. Vip Hotels. E’ una catena di 6 hotel di lusso localizzata a Pesaro ed Urbino. Gli hotel del gruppo fanno capo a Turis.Mar.Pi. Srl. Viscardi. È un gruppo di 4 alberghi, tutti ubicati a Milano, facenti capo alla famiglia Viscardi. Visocchi. È un gruppo di 4 alberghi ubicati fra Roma e Fiuggi. Fa capo a questo gruppo un agriturismo situato a Todi. Viva Hotels. È un gruppo fiorentino proprietario di 6 alberghi a Firenze. Vuda Hotels. E’ un gruppo di tre alberghi a Roma di proprietà di Adartico Vudafieri. Zacchera Hotels. È un gruppo di 4 alberghi ubicati sul Lago Maggiore, facente capo alla famiglia Zacchera. 202 Catene e gruppi alberghieri Zanhotel. È un gruppo alberghiero con sei strutture tutte ubicate a Bologna e provincia. Vi fanno capo anche un centro benessere ed un centro congressi. Zer011. E’ un gruppo indipendente costituito da un bed&breakfast e da un hotel, entrambi ubicati a Torino. 7.2 Classificazioni, localizzazioni e assetti societari Si presentano ora alcune tabelle esplicative sulla situazione alberghiera nazionale. Nella tabella 5 la graduatoria delle principali catene operanti nel nostro paese con relativo numero di strutture e camere. Da precisare che la somma totale indicata è al netto di alcune strutture e di alcune camere soggette ad una doppia classificazione. Alcuni gruppi familiari, infatti, come si evince anche dalle singole schede di sintesi dell’attività svolta, fanno parte di un più ampio gruppo di promozione e commercializzazione, ma conservano una propria autonomia. A seguire si presentano alcune tabelle sintetiche sulle localizzazioni degli hotel appartenenti a singoli gruppi, sul loro assetto societario e su come i gruppi alberghieri, per differenziare la propria offerta, abbiano allargato la propria attività ad altre tipologie di ricettività e ad altri comparti: agriturismi, residences, B&B, centri congressi, beauty farm, ristoranti ecc.. Tab. 10 - Graduatoria delle principali catene alberghiere italiane. Anno 2013 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 Compagnia Atahotels Starhotels Iti Hotels Orovacanze Una Blu Hotels Idea Hotel Parc Hotels Italia Fezia Hotels Boscolo Delphina Geturhotels Select Hotel Group Domina Loan Leonardi Hotels Zacchera Eleganzia Hotels & Spas Bulgarella City Hotels Company GB Hotels Bianchi (a) Sunflower Hotel Costa degli Ulivi Shr Marcegaglia Tourism Royal Group Acampora Hotels As Hotels Group Sina Hotels DimHotels Roscioli Monrif Hotel Invest Michelacci Organizatio Ora Hotels B&H Hotels Bettoja Duetorrihotels Florence Hotel Checchi Group Hotels 20 20 30 21 32 25 23 15 7 12 8 13 12 12 8 17 5 10 12 8 5 9 12 4 7 7 6 8 6 11 8 5 5 3 10 12 7 4 6 4 4 Camere 5.487 3.400 3.390 3.300 3.074 2.913 2.668 2.004 1.781 1.641 1.500 1.350 1.224 1.110 1.013 980 927 917 882 880 880 870 858 826 791 772 762 761 755 747 725 723 713 700 700 660 659 657 651 616 610 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 Compagnia Zanhotel Baglioni Promohotels Sangiorgi (a) Pastorello Clap Hotels ResidenceHotels Sirio Hotes Angala Hotels Salvatore Naldi Group San Marco Hotels Villa d'Este Fabbri Hotels Maximilian Hotels Amt Hotels AH Antonioli Apice Hotels Compagnie des Hotels Borghesan Art Hotel Italia Caroli Gto Hotels Viscardi Apuliacollection Poli Hotels G & W Hotels Menazza Cosmopolitan Hotels Toti Remar Hotels Boaretto Group Giglio Gruppo Cozzi Parodi Lungarno Hotels Regina Grandi Alberghi Terme di Galzignano Ars Hotels Mobygest Hotel Philosophy Gruppo Mirage Medea Hotels Gais Hotels Hotels 5 6 3 4 3 5 8 3 4 2 9 4 4 6 3 8 3 4 4 3 5 4 4 4 4 2 4 3 2 5 3 3 5 7 3 3 5 6 5 4 4 Camere 428 418 410 410 404 394 390 386 385 384 375 373 370 366 363 357 344 342 339 337 335 334 334 328 327 310 309 306 306 304 303 300 300 300 300 300 298 298 292 287 285 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 Compagnia Azzurroclub.it Nicotel Planetaria Royal Demeure Hotel Group Meditur Galligani Hotels Piazza di Spagna View Cosmo Hotels Gruppo Minihotel Roscioli 2 (a) Classhotel Manniello Hotels Roseo Hotels Euroterme Concerto Bressaglia Viva Hotels Sardinia Hotels Group Effe Hotels Pregio Hotels Prestige Hotels Premier Hotels Autohotel Sogedin Fenice Hotels GHS Hotels Soft Living Places Vestas Hotels & Resorts Bianconi Groupe Valadier ADI Hotels Rivella Terme di SirmioneHotels Ristoralta Hotel Emme Hotels Guglie Viaggi Rome Hotels (a) Arlotti Hotels City Style Hotels Fascioli Hotels Montresor Hotels Framon Bazzoli Relax Hotels Blue Globe Hotels Lefay Resorts Gardena Hotels Iaccarino Hotels Molgano Simonetto (a) Clementi Hotels Severi Hotels Brera Hotels Crimar Hotel Group Doni Hotels Open Hotels Cimino Calzavara Prime Hotels STB Group Bergamo Faenza Mencarelli Group Severi Hotels.it (a) Travelroma Palenca Luxury Hotels Nonni Hotels Pancioli Hotels Giannetti Hotels Group Hotels 12 6 9 6 9 5 8 4 5 3 4 4 3 6 8 6 5 6 20 4 7 3 5 9 3 3 3 6 4 2 5 3 4 4 5 3 3 2 3 2 5 3 3 3 1 2 2 3 3 3 4 3 6 3 3 5 4 4 3 3 3 5 5 4 3 2 3 3 Camere 600 590 590 578 560 540 537 519 514 510 507 507 500 495 481 474 458 456 456 454 452 444 437 429 429 227 227 225 225 224 222 218 217 215 215 215 214 213 210 210 208 207 206 205 205 202 202 202 200 195 194 192 190 190 190 186 183 183 183 181 180 180 180 180 179 177 176 175 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 Compagnia Vip Compagnia dell'Adriatico Piacenza Hotels Sogima Hotels Montesano Hotels Antares Hotels Ciana Hotels GP Hotels Group Roberto Naldi Hotels Oliveri Hotels Mencaroni Ragosta Hotels Albani Hotels Cerini Cenni Solfin Ramahotels Gardaland Hotel Prince House Hotels Mokinba Hotels H2C Yes Hotels Visocchi 3Starshotel MyWay Hotels Bonotto Hotels Capozzi Gilmozzi Vacanze Felicioni Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima Bracciotti Savoia Hotels Bologna Art Hotels Ricciotti Gimal Inc Hotels Group Mellini Hotel Alberghitalia Greif Hotels Sogeta Just Hotels Town House A Point Hotels & Resorts LHP Hotels Della Buona Inn Italia Molena Colonna Hotels Armani Hassler Hotels & Resorts Antiche Dimore The Relaxing Hotels Advance Landini Corte Hotels & Residence Gruppo Soranzo Vuda Hotels Beach Hotels (a) Condotti Hotels Group Romolo Hotels Ludovici Group Luxury Independent Silver Hotels Bernardi Hotel Group Ruggieri Hotels Cipriani Tessieri Domus Sessoriana Hotels 6 2 4 3 3 3 4 3 3 4 3 4 2 6 3 3 3 1 4 4 2 3 3 4 4 2 3 3 2 3 3 3 4 2 3 2 2 2 2 2 3 8 1 4 4 2 3 2 1 1 2 4 2 4 2 2 2 3 4 3 2 3 2 3 2 1 3 1 203 Camere 285 284 280 279 277 273 269 266 264 263 260 260 256 254 250 250 248 247 247 246 243 242 239 230 230 150 144 142 142 140 139 136 135 135 134 131 130 128 128 126 125 124 122 121 118 116 107 100 95 95 91 91 90 87 86 82 82 80 79 77 75 74 70 68 67 64 63 60 204 Catene e gruppi alberghieri 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 Compagnia Ambro Hotels Aventino S.Anselmo Hotels Trevi Platinum Hotels & Resorts MyGem Hotels Panorama Hotels Sea Hotels Atlante Hotels Baldisserri Toni Hotels Hotels 3 4 6 2 2 3 5 2 2 3 Camere 173 172 171 170 167 161 157 155 155 152 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 Compagnia Raffaelli Hotels Bulgari Alberghi Colletti Duomo Hotel Sixty Hotel Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi Elite Club Vacanze Metaresort Zer011 Freestyle Hotels Hotels 2 1 2 1 1 2 1 2 1 6 Camere 59 58 44 43 40 34 25 22 9 n.d. Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Tab. 11 - Localizzazione degli hotel delle principali catene alberghiere italiane, 2013 Catene 3Starshotel A Point Hotels & Resorts Acampora Hotels ADI Hotels Advance Aeroviaggi AH Antonioli Albani Hotels Alberghi Colletti Alberghitalia Arlotti Hotels Ambro Hotels Amt Hotels Angala Hotels Antares Hotels Antiche Dimore Apice Hotels Apuliacollection Armani Ars Hotels Art Hotel Italia As Hotels Group Atahotels Atlante Hotels Autohotel Aventino S.Anselmo Hotels Azzurroclub.it Baglioni Baldisserri Bazzoli B&H Hotels Beach Hotels Bergamo Bernardi Hotel Group Bettoja Bianchi Bianconi Blu Hotels Bluserena Blue Globe Hotels Boaretto Group Bologna Art Hotels Bonotto Hotels Borghesan Boscolo Bracciotti Brera Hotels Bressaglia Bulgarella Bulgari Hotels & Resorts Bulgarella Calzavara Località Mestre (VE) Arezzo Sorrento (4), Massa Lubrense (2), Palinuro (1), Torino (1) Milano Siena, Bergamo Budoni (2), S. Teresa di Gallura (2), Brucoli, Sciacca (4), Selinunte, Cefalù, Belpasso CA (2), TN (2), AO (1), Bormio (1), Valdidentro (2) Firenze, Roma Palermo Napoli Rimini Milano Catana, Messina, Siracusa Messina (2), Palermo (2) Milano Genova, Padova Perugia (2), Porto Recanati Brindisi Milano Firenze, San Gimignano, Perugia Torino Bergamo, Milano (4), Monza AO, TO (1), VA, TN, MI (11), GR, RM, CA, ME (2) Roma Ravenna, Roma, Venezia Roma Ravenna (8), Frosinone, Trento (3) Milano, Roma, Firenze, Grosseto (2), Venezia Forlì Ischia (NA) Firenze (4), Roma (2), Milano Milano Marittima Jesolo (VE) Lipari Roma Forlì (3), Rimini (6) Perugia AG, BL, BZ (2), BS (4), CS, AQ, LE (3), LI, LU, ME, OT (3), PG (2), RM, SS, TN (2) Cassano allo Ionio, Licata, Marina di Ginosa, Marinella di Cutro, Maracalagonis, Fasano, Montesilvano, Cesana Torinese Roma Padova (2), Oristano Bologna Bassano del Grappa (VI) Jesolo (VE) BA, BO, FI, MI (2), PD, RM(3), TV, VE(2) Lucca Milano Lido di Jesolo (VE) BL, BO, LI, PI (2), TP (7) Milano Livorno, Tirrenia, Favignana, San Vito lo Capo, Trapani, Misurina, Nubia, Valderice Jesolo (VE) VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Catene Capozzi Caroli Cenni Cerini Checchi Group Ciana Hotels Cimino Cipriani City Hotels Company City Style Hotels Clap Hotels Classhotel Clementi Hotels Colonna Hotels Compagnia dell'Adriatico Concerto Condotti Hotels Group Corte Hotels & Residence Cosmo Hotels Cosmopolitan Hotels Costa degli Ulivi Crimar Hotel Group Della Buona Delphina DimHotels Domina Domus Sessoriana Doni Hotels Duetorrihotels Duomo Hotel Effe Hotels Eleganzia Hotels & Spas Elite Club Vacanze Emme Hotels Fabbri Hotels Faenza Fascioli Hotels Fenice Hotels Fezia Hotels Florence Hotel Framon Freestyle Hotels G & W Hotels Gais Hotels Galligani Hotels Gardaland Hotel Gardena Hotels GB Hotels Geturhotels GHS Hotels Giannetti Hotels Group Giglio Gilmozzi Gimal GP Hotels Group Greif Hotels Groupe Valadier Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi Gruppo Cozzi Parodi Gruppo Minihotel Gruppo Mirage Gruppo Soranzo G2to Hotels Guglie Viaggi H2C Hassler Hotels & Resorts Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima Hotel Invest Località Bergamo Lecce Rimini Desenzano (4), Sirmione (2) Roma (2), Tivoli, Nuoro Santa Margherita Ligure Rimini (4), Salerno Rivisondoli (AQ) Bologna, Firenze, Genova (3), Milano (2), Torino Alessandria, Mantova Verona Bologna, Cosenza, Milano, Napoli Udine, Venezia (2) Sorrento Rimini Firenze (2), Forte dei Marmi (2), Milano, Roma Roma Sardegna Milano Tirrenia (2), Pisa Palermo Cassino, Padova, Roma (3), Venezia Versilia Gallura (Sardegna) Ischia (NA) OT, BL, BZ(2), AO, FG, CE, NA, PA, UD, VE(2) Roma Milano Milano (2), Bologna, Genova, Verona, Firenze Rimini Trento (5), Verona Cagliari (8), OT, Siena Figline (FI) Cervia (RA) Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Verona Modena Riccione RA, RN (2), TN, TS, VE (2), VR (2) Bologna, Firenze, Orbetello, Roma (4) Firenze (3), Roma Messina (2), Ragusa (2), Siracusa MI, GE, BO, VE, RM, BA Roma Taormina (ME) Montecatini (PT) Verona Venezia Abano Terme (PD) VE (5), RA, BL (3), OT, TN, PN, TV Palermo RM, VE (2) Sorrento Cavalese (TN) Milano (2), Venezia Vibo Valentia Lignano, Trieste Roma Asti Imperia Milano Milano, Cremona Padova Sorrento IM (2), MS, SO, TN Milano, Napoli Roma Milano Marittima (RA) Roma 205 206 Catene e gruppi alberghieri Catene Iaccarino Hotels Idea Hotel Inc Hotels Group Inn Italia Iti Hotels Just Hotels Landini Lefay Resorts Leonardi Hotels LHP Hotels Loan Ludovici Group Lungarno Hotels Luxury Independent Manniello Hotels Marcegaglia Tourism Maximilian Hotels Medea Hotels Meditur Mellini Hotel Menazza Mencarelli Group Mencaroni Metaresort Michelacci Organization Mobygest Hotel Philosophy Mokinba Hotels Molena Molgano Monrif Montesano Hotels Montresor Hotels Moschino Compagnie des Hotels MyGem Hotels MyWay Hotels Nicotel Nonni Hotels Oliveri Hotels Open Hotels Ora Hotels Palenca Luxury Hotels Pancioli Hotels Panorama Hotels Parc Hotels Italia Pastorello Piacenza Hotels Piazza di Spagna View Planetaria Platinum Hotels & Resorts Poli Hotels Pregio Hotels Premier Hotels Prestige Hotels Prime Hotels Prince House Hotels Promohotels Raffaelli Hotels Ragosta Hotels Ramahotels Regina Grandi Alberghi Relax Hotels Remar Hotels ResidenceHotels Ricciotti Ristoralta Hotel Rivella Roberto Naldi Hotels Località Sorrento MI(7), GE, PA, CA, MO, PC, SV, RM(4),TO(2), FI, CT, PI, UD Parma Pesaro Sardegna (26), Roma Riccione (RN) Lucca Lago di Garda Roma Firenze, Roma, Genova, Milano Roma Roma Firenze (6), Roma Roma (2), Viterbo Sorrento Isola di Albarella (2), Pugnochiuso (4), Sardegna Riccione (2), Rimini (4) Chianciano, Messina, Siena, Siracusa VA, TO (4), SV, LI, NA, MT Roma Jesolo (VE) Ancona, Perugia (4) Perugia (2), Lago Trasimeno Bari Bolzano, Appennino tosco-romagnolo (2), Cattolica (2), Gabicce Mare (5) Venezia, Milano, Sassari, Cagliari, Parma, Alessandria Milano Caorle (VE) Capri (NA) Bologna (2), Milano (2), Siena Reggio Calabria Verona (2) Milano PR (4), BO, SP, PI (2), TN, AL Perugia, Roma Bologna, Forlì, Ravenna (2) Barletta, Bisceglie, Corato, Gargano, Pineto, Ostuni Cattolica Catanzaro, Pescara (2), Teramo Pavia, Sassari, Rimini MI, PG, VT, CT, SV, SA, ME(3), SO, OT(3) Roma Montecatini Terme, Novara (2) Firenze Brescia (3), Messina (4), Verona (7) Montegrotto (PD) Lodi (2), Piacenza (2) Roma (5), Belluno, Cagliari, Perugia Firenze, Genova (2), Milano (5), Roma Taormina Firenze CS,BN (2),BS,VA,MI,BR,LE,BA,SR,CT,TP,SI(3),LU,RM,PG,TV,AR Milano Marittima (5), Bologna (1), Ravenna (1) Napoli Milano, Roma (3) Roma Padova, Venezia (2) Forte dei Marmi Messina, Salerno (2), Roma Bari, Brindisi, Taranto Parma Riva del Garda Firenze, Lucca, Roma (3) Bolzano (4), Trento (4) Bologna Ascoli Piceno, Macerata, Belluno, Dolomiti Jesolo (VE) Roma VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Catene Rome Hotels Romolo Hotels Roscioli Roscioli 2 (a) Roseo Hotels Euroterme Royal Demeure Hotel Group Royal Group Ruggieri Hotels Salvatore Naldi Group San Marco Hotels Sangiorgi Sardinia Hotels Group Savoia Hotels Sea Hotels Select Hotel Group Severi Hotels Severi Hotels.it Shr Silver Hotels Simonetto Sina Sirio Hotes Sixty Hotel Soft Living Places Sogedin Sogeta Sogima Hotels Solfin Starhotels STB Group Sunflower Hotel Terme di Galzignano Terme di Sirmione Hotels Tessieri The Relaxing Hotels Toni Hotels Toti Town House Travelroma Trevi Una Vacanze Felicioni Vestas Hotels & Resorts Villa d'Este Vip Viscardi Visocchi Viva Hotels Vuda Hotels Zacchera Zanhotel Zer011 207 Località Roma Teramo Roma Roma Assisi (PG), Bagno di Romagna (FC), Sestriére (TO) Firenze, Roma (3), Siena, Vicenza Napoli (2), Roma, Sorrento (3) Bisceglie (BT) Napoli, Roma Venezia Livorno Alghero, Arbatax, Cagliari, Olbia, Oristano Bologna Napoli Forlì-Cesena (2), Ravenna (9), Rimini Ravenna Ravenna Catania (3), Palermo (4) Roma Jesolo (VE) FI, LU, MI(2), PG, PR, RM, TO, VE (3) Tivoli (RM) Riccione Forte dei Marmi, Tirrenia, Viareggio Treviso (2), Venezia (2), Udine Milano, Firenze Imola, Milano Marittima (2) Palermo BG,BO,FI(3),GE,MI(6),NA,PR,RM(2),TO,TS,VA,VE Pisa, Pistoia, Siena Perugia, Roma (10), Cagliari Galzignano Terme (PD) Sirmione Versilia Roma Rimini Roma Milano (7), Torino Roma Roma BA,BN,BG,BI,BO(4),BS,CT,FI(4),LO,MI(7),MO,NA,RM,SR,VE,LU,AV,FC,FE,TR Teramo Lecce Como (3), Firenze Pesaro (3), Urbino (3) Milano Fiuggi (FR), Ponza (LT), Roma Firenze Roma Verbania Bologna Torino Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Tab. 12 - Assetto societario e dei gruppi di riferimento delle principali catene alberghiere italiane. Anno 2013 Catene 3Starshotel A Point Hotels & Resorts Acampora Hotels ADI Hotels Advance AH Antonioli Yes Hotels Albani Hotels Alberghi Colletti Alberghitalia Arlotti Hotels Assetto societario Privati indipendenti Fam. Alliata Famiglia Acampora Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Antonioli Fam. Albanesi Fam. Albani Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Arlotti 208 Catene e gruppi alberghieri Catene Ambro Hotels Amt Hotels Angala Hotels Antares Hotels Antiche Dimore Apice Hotels Apuliacollection Armani Ars Hotels Art Hotel Italia As Hotels Group Atahotel Atlante Hotels Autohotel Aventino S.Anselmo Hotels Azzurroclub.it Baglioni Baldisserri Bazzoli B&H Hotels Beach Hotels Bergamo Bernardi Hotel Group Bettoja Bianchi Bianconi Blu Hotels Blue Globe Hotels Boaretto Group Bologna Art Hotels Bonotto Hotels Borghesan Boscolo Bracciotti Brera Hotels Bressaglia Bulgarella Bulgari Calzavara Capozzi Caroli Cenni Cerini Checchi Group Ciana Hotels Cimino Cipriani City Hotels Company City Style Hotels Clap Hotels Classhotel Clementi Hotels Colonna Hotels Compagnia dell'Adriatico Concerto Condotti Hotels Group Corte Hotels & Residence Cosmo Hotels Cosmopolitan Hotels Costa degli Ulivi Crimar Hotel Group Della Buona Delphina DimHotels Domina Domus Sessoriana Doni Hotels Duetorrihotels Assetto societario Privati indipendenti Famiglia Caltagirone Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Guarducci Privati indipendenti Marchio Famiglia Armani Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti ex gruppo Ligresti Fam. Mencucci Privati indipendenti Fam. Piroli Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Baldisserri Fam. Bazzoli Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Bergamo Fam . Bernardi Fam. Bettoja Fam. Bianchi Fam. Bianconi Fam. Risatti Privati indipendenti Fam. Boaretto Fam . Orsi Fam. Bonotto Privati indipendenti Fam. Boscolo Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Bressaglia Fam. Bulgarella Fam. Bulgari Privati indipendenti Fam Capozzi Fam. Caroli e Caputo Fam. Cenni Fam. Cerini Fam. Checchi Fam. Ciana Fam. Cimino Privati indipendenti Fam. Ciapparelli Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Clementi Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Di Meglio Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Doni Privati indipendenti VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Catene Duomo Hotel Effe Hotels Eleganzia Hotels & Spas Elite Club Vacanze Emme Hotels Fabbri Hotels Faenza Fascioli Hotels Fenice Hotels Fezia Hotels Florence Hotel Framon G & W Hotels Gais Hotels Galligani Hotels Gardaland Hotel Gardena Hotels GB Hotels Geturhotels GHS Hotels Giannetti Hotels Group Giglio Gilmozzi Gimal GP Hotels Group Greif Hotels Groupe Valadier Gruppo Alberghiero Roberto Scarsi Gruppo Cozzi Parodi Gruppo Minihotel Gruppo Mirage Gruppo Soranzo Gto Hotels Guglie Viaggi H2C Hassler Hotels & Resorts Hotel Delizia e Atmosfere Milano Marittima Hotel Invest Iaccarino Hotels Idea Hotel Inc Hotels Group Inn Italia Iti Hotels Just Hotels Landini Lefay Resorts Leonardi Hotels LHP Hotels Loan Ludovici Group Lungarno Hotels Luxury Independent Manniello Hotels Marcegaglia Tourism Maximilian Hotels Medea Hotels Meditur Mellini Hotel Menazza Mencarelli Group Mencaroni Metaresort Michelacci Organization Mobygest Hotel Philosophy Mokinba Hotels Molena Molgano Monrif 209 Assetto societario Privati indipendenti Privati indipendenti Gruppo privato Mita srl Privati indipendenti Fam. Magnani Fam. Fabbri Privati indipendenti Fam. Fascioli Privati indipendenti Fam. Fezia Privati indipendenti Gruppo Franza Fam. Pecoraro Fam. De Luca Fam. Galligani Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Borile Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Giannetti Fam. Giglio Fam. Gilmozzi Giuseppe Malaspina Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Lassalandra Fam. Scarsi Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Soranzo Fam. Giglio Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Costanzo Iaccarino Privati indipendenti Fam. Incerti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Leali Fam. Leonardi Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Ludovici Fam. Ferragamo Privati indipendenti Fam. Manniello Fam. Marcegaglia Fam. Ciuffoli Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Menazza Fam. Mencarelli Fam. Mencaroni Privati indipendenti Fam. Michelacci Fam. Ugolini Privati indipendenti Fam. Molena Privati indipendenti Gruppo privato 210 Catene e gruppi alberghieri Catene Montesano Hotels Montresor Hotels Compagnie des Hotels MyGem Hotels MyWay Hotels Nicotel Nonni Hotels Oliveri Hotels Open Hotels Ora Hotels (a) Orovacanze Palenca Luxury Hotels Pancioli Hotels Panorama Hotels Parc Hotels Italia Pastorello Piacenza Hotels Piazza di Spagna View Planetaria Platinum Hotels & Resorts Poli Hotels Pregio Hotels Premier Hotels Prestige Hotels Prime Hotels Prince House Hotels Promohotels Raffaelli Hotels Ragosta Hotels Ramahotels Regina Grandi Alberghi Relax Hotels Remar Hotels ResidenceHotels Ricciotti Ristoralta Hotel Rivella Roberto Naldi Hotels Rome Hotels (a) Romolo Hotels Roscioli Roscioli 2 Roseo Hotels Euroterme Royal Demeure Hotel Group Royal Group Ruggieri Hotels Salvatore Naldi Group San Marco Hotels Sangiorgi (a) Sardinia Hotels Group Savoia Hotels Sea Hotels Select Hotel Group Severi Hotels Severi Hotels.it Shr Silver Hotels Simonetto (a) Sina Sirio Hotes Sixty Hotel Soft Living Places Sogedin Sogeta Sogima Hotels Solfin Starhotels STB Group Assetto societario Fam. Montesano Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. De Gennaro Fam. Nonni Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Presti Privati indipendenti Fam. Palenca Fam. Pancioli Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Pastorello Privati indipendenti Fam. Piccini Fam. Vedani Privati indipendenti Fam. Poli Marchio privato Fam. Astolfi Sergio Maione Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Muriotto Privati indipendenti Fam. Ragosta Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Nocioni Fam. Conci Fam. Ricciotti Privati indipendenti Privati indipendenti Roberto Naldi Privati indipendenti Fam. Romolo Fam. Roscioli Fam. Roscioli Privati indipendenti Privati indipendenti Teresa Naldi Angelo Ruggieri Salvatore Naldi Privati indipendenti Fam. Sangiorgi Privati indipendenti Fam. Trombetti Privati indipendenti Fam. Batani Fam. Severi Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Bernabò Bocca Fam. Terranova Gruppo Sixty Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Fabri Fam. Gualtieri VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Catene Sunflower Hotel Terme di Galzignano Terme di Sirmione Hotels Tessieri The Relaxing Hotels Toni Hotels Toti Town House Travelroma Trevi Una Vacanze Felicioni Vestas Hotels & Resorts Villa d'Este Vip Viscardi Visocchi Viva Hotels Vuda Hotels Zacchera Zanhotel Zer011 Assetto societario Privati indipendenti Terme di Galzignano Terme di Sirmione Privati indipendenti Privati indipendenti Privati indipendenti Gruppo Toti Alessandro Rosso Fam. Mancusi Privati indipendenti Gruppo Fusi Fam. Felicione Gruppo Montinari Privati indipendenti Privati indipendenti Fam. Viscardi Fam. Visocchi Privati indipendenti Fam. Vudafieri Fam. Zacchera Fam. Zannini Privati indipendenti Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Tab. 13 - Altre strutture ricettive facenti capo alle principali catene alberghiere italiane. Anno 2013 Catene A Point Hotels & Resorts AH Antonioli Amt Hotels Apice Hotels Apuliacollection Art Hotel Italia Atlante Hotels Azzurroclub.it Bernardi Hotel Group Bianconi (a) Bologna Art Hotels Bonotto Hotels Colonna Hotels Corte Hotels & Residence Crimar Hotel Group Eleganzia Hotels & Spas Elite Club Vacanze Emme Hotels Gais Hotels GB Hotels Geturhotels Leonardi Hotels Manniello Hotels Marcegaglia Tourism Mencarelli Group Metaresort MyGem Hotels Palenca Luxury Hotels Pancioli Hotels Panorama Hotels Raffaelli Hotels Remar Hotels Roberto Naldi Hotels Romolo Hotels San Marco Hotels Sangiorgi (a) Savoia Hotels Severi Hotels Sirio Hotes Soft Living Places 211 Altre strutture ricettive (tipologia e localizzazione) Porto Ercole (resort) appartamenti (Bormio, Livigno) 1 country club, golf club, 4 hotels Hilton ristorante e centro congressi a Perugia beach club a Brindisi ristorante ristoranti ristorante (VE) ristoranti (Eolie) 2 ristoranti e 1 centro sportivo appartamenti ristorante a Bassano del Grappa (VI) appartamenti case vacanze residence (Roma) porto Arsenale La Maddalena campeggi (8), ostelli (3), ristoranti (6) ristoranti tenuta vitivinicola centro idrokinesi SS, VE ristorante (Roma) ristorante villaggi (Puglia, Sardegna, Veneto) ristoranti albergo (Svizzera), lido (Salerno) ristorante (PG) (RM) centro convegni, albergo in Austria agriturismo , centro congressi, ristorazione e catering ristorante (FI) lido privato, country club ristorante (Roma) centro spa (Roma) ristorante e spiaggia privata (Tortoreto) ristorante ristorante ristorante appartamenti centro termale ristoranti 212 Catene e gruppi alberghieri Catene Sogima Hotels STB Group Terme di Galzignano Visocchi Zanhotel Zer011 Altre strutture ricettive (tipologia e localizzazione) ristoranti attività termale campo da golf, centro benessere, piscine, campi da tennis agriturismo (Todi) centro benessere, centro congressi bed & breakfast (Torino) Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. Tab. 14 - Presenza all’estero dei principali gruppi alberghieri italiani. Anno 2013 Catene Armani Baglioni Boscolo Domina Iti Hotels Ora Hotels Prime Hotels Roberto Naldi Hotels Select Hotel Group Starhotels Paesi esteri Dubai Francia (3), Regno Unito, Marocco Francia (4), Rep. Ceca, Ungheria Egitto Antigua, Brasile (2). USA (6) Estonia, Africa (7) Francia, Usa Svizzera Romania New York, Parigi Fonte: elaborazioni Mercury S.r.l. 8. Fashion hotels I fashion hotels sono una grande prova della valenza del Made in Italy e dell’Italian Design. Anche alcuni operatori esteri hanno pensato di qualificare l’immagine del loro alberghi mettendo loro un vestito italiano. Peraltro, vi sono diversi gruppi di hotel italiani che si caratterizzano per il connubio con la moda. Armani Hotels. A fine 2011 è stato aperto il secondo hotel del gruppo in pieno centro a Milano in collaborazione con Emaar Properties PJSC. Questo albergo sorge dopo l'hotel di Dubai, situato all'interno del Burj Khalifa, l'edificio più alto del mondo. La struttura milanese è stata ricavata dopo la ristrutturazione del palazzo di via Manzoni 31, in stile razionalista, progettato originariamente da Enrico A. Griffini nel 1937. Bulgari & Resorts. Il primo hotel Bulgari (58 camere) è stato inaugurato a Milano nel maggio 2004 e segna l’ingresso del gruppo Bulgari nel mondo dell’ospitalità. La gestione fa capo a Bulgari Hotels & Resorts SpA, joint venture costituita nel febbraio 2001 fra Bulgari e The Luxury Group, la divisione luxury di Marriott International. La gestione fa capo a Marriott International Luxury Group. Gli elementi chiave che caratterizzano l’albergo sono il posizionamento urbano, il design e la varietà dei servizi. Attualmente, oltre all’albergo di Milano, sono attivi un albergo a Londra, uno a Balì (58 villette) e due ristoranti a Tokyo e Osaka: Nel 2015 si prevede l’apertura di un hotel a Shangai. Sono hotels di ispirazione e design italiani, pensati per offrire ai clienti e ai visitatori un’esperienza di lifestyle unica. Cerruti. A metà 2003 è stata siglata fra Rezidor Hospitality e Cerruti un’alleanza che per realizzare una decina di alberghi extralusso localizzati nelle più importanti città europee. Rezidor detiene le concessioni di Radisson, Regent, Country Inn e Park Inn, brand presenti in Europa, Medio Oriente ed Africa. La prima struttura è stata realizzata a Dubai nel 2005, la seconda nel Kuwait nel 2006. Successivamente sono stati aperti un albergo a Dusseldorf ed uno a Bruxelles. Diesel. Renzo Rosso, proprietario della Diesel, griffe dell’abbigliamento giovanile, ha il progetto di acquisire hotel di charme in Italia. L’idea è di affiancare questi alberghi alla struttura già aperta a Miami e a quella aperta in Romania. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 213 Ferragamo. Fra Salvatore Ferragamo e Trident International, gruppo attivo nel real estate di lusso con sede a Dubai è stato firmato un accordo nel 2008. In base a tale intesa, la casa di moda, che già possiede strutture ricettive a Firenze e dintorni (7), con il marchio Lungarno Hotels, ed a Roma (1), firmerà alcune delle residence del gruppo. Gruppo Sole. Nel corso del 2009 il Gruppo Sole, attivo nel campo dell’abbigliamento per l’acquisizione del marchio Cyrus Company, ha avviato il progetto alberghiero denominato “Hotel home”. Grazie a questo impegno è stato aperto un hotel a Firenze (40 camere). Il gruppo Sole intende estendere i propri interessi nell’hôtellerie. Il concetto che sta alla base degli interventi è quello di albergo-casa (hotel-home), con strutture relativamente piccole arredate con il design minimalista di Cyrus, dominato dal colore bianco. Missoni. È il brand che fa capo a Carlson Rezidor Hotel Group. Questo marchio ha ormai sostituito quello di Cerruti. Il gruppo ha aperto un hotel con tale a Edinburgo nel 2009 ed un altro nel Kuwait nel 2010. Nel 2012 un altro hotel sull’isola di Cajaiba, a 25 miglia da Salvador Bahia, in Brasile. L’obiettivo è stato quello di creare un resort eco-friendly. Moschino. Nel marzo 2010 ha aperto a Milano la Maison Moschino, albergo design di 4 piani ricavato nell’antica stazione neoclassica di viale Monte Grappa, attivatata nel 1840 per la tratta Milano-Monza. Partner dell’iniziativa è Hotelphilosophy, Gruppo Mobygest, mentre l’attuale proprietario dell’immobile è Allianz Global Investors Sgr–Fondo Ras Antares. Nel progetto rimane intatta la struttura originale delle facciate esterne, mentre tutte le parti interne sono state rivisitate in linea con lo stile della maison. Pininfarina. Pininfarina è entrato nel settore alberghiero con un hotel di lusso, Keating Hotel by Pininfarina, a San Diego, in California. La previsione di costruire hotel negli Usa è stata rallentata. Sixty Hotel. Il gruppo Sixty, specializzato nella moda, ha inaugurato a Riccione nel corso del 2006 un albergo “anticonvenzionale” di 40 camere. La caratteristica di questo hotel è di essere indirizzata a giovani under 30 ed ogni stanza è stata progettata, disegnata, decorata ed arredata da giovani artisti italiani ed internazionali. Il gruppo sarebbe intenzionato a proporre questa formula anche in altre città italiane. È attivo anche un resort a Miami Beach. Versace. Versace ha deciso di investire risorse per realizzare una rete di strutture ricettive di fascia alta partendo dall’Estremo Oriente. I primi due resort Versace sono stati realizzati in Australia e Dubai. Il terzo in India, a Goa. L’obiettivo è siglare accordi di licenza con investitori per promuovere una dozzina di hotel e resort che utilizzino la creatività e la griffe Versace. Si prevedono aperture anche nelle grandi città italiane. CAPITOLO V LE CONFIGURAZIONI DEI CONSORZI1 1. Le formule commerciali dall’albergo singolo al gruppo alberghiero Il comparto ricettivo italiano è caratterizzato dalla prevalenza di numerose piccole e medie unità. Le imprese alberghiere hanno dato luogo a numerosi raggruppamenti in modo da potere effettuare gli acquisti in comune e/o portare avanti una promozione unitaria e/o gestire un portale di riferimento comune. In generale, come si è visto nei precedenti capitoli da un lato è opportuno distinguere fra raggruppamenti e modelli di gestione, dall’altro è necessario tenere conto della peculiarità del mercato nazionale caratterizzato dalla presenza di gruppi alberghieri familiari localizzati. Per queste strutture la formula di aggregazione più proposta è quella del consorzio, secondo varie configurazioni. Tale modello è preferito anche perché quasi sempre l’adesione ad un consorzio non esclude altre adesioni a catene od a gruppi di franchising o ad altro. La formula del consorzio è tipica del mercato italiano, anche perché spesso è stata spinta dalle istituzioni, ed in particolare dalle regioni, che da un lato hanno considerato l’appartenenza ai consorzi una condizione preferenziale per l’attribuzione delle agevolazioni sui finanziamenti, dall’altro hanno spesso partecipato alla costituzione di consorzi misti (pubblico-privato) insieme agli operatori e/o alle loro associazioni di categoria. Il consorzio è spesso considerato un raggruppamento funzionale per raggiungere certi obiettivi, quali la promozione e la gestione comune di certi servizi. La singola impresa alberghiera o il singolo gruppo restano autonomi. Come si è detto, i consorzi misti si caratterizzano per la partecipazione anche di enti istituzionali. Il consorzio è la formula associativa che prevede meno costrizioni; viene utilizzata prevalentemente per gli accordi di promozione che presumono la presenza di competenze diverse (alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, gestori di impianti ecc.). I consorzi di secondo livello, invece, si configurano come raggruppamenti di consorzi, di associazioni e di altre imprese. Molte regioni hanno visto nel consorzio, talvolta associato al club di prodotto, il modello giuridico-operativo più adatto per potere realizzare interventi coordinati e integrati fra operatori del turismo e le varie istituzioni presenti sul territorio, tuttavia, non sempre si è trattato di casi di successo. In questo capitolo, dopo un breve excursus sulle formule commerciali, presenteremo i principali consorzi e associazioni alberghiere e ricettive operanti in Italia. Si ricorda che nella precedente edizione avevamo esaminato i casi dei consorzi in Veneto e nel Trentino Alto Adige. 2. Il Convention Bureau Italia2 Dopo vari tentativi portati avanti da almeno un trentennio, con il coinvolgimento diretto di alcune istituzioni, è stato costituito, il 18 giugno 2014, il Convention Bureau Italia (CBI), concepito in modo innovativo come Convention Bureau Nazionale privato, con una rete di trenta soci iniziali. 1 2 A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. Turistica Nota tratta dalla presentazione in slide del CBI di Carlotta Ferrari, Presidente del CBI. 216 Le configurazioni dei consorzi Il CBI è affiliato all’ICCA (International Congress and Convention Association) e all’UIA (Union of International Associations). I trenta soci costituenti sono: Convention Bureau Friuli-Venezia Giulia, Marca Treviso Convention Bureau, Convention Bureau Rimini, Convention Bureau Genova, Porto Antico Genova, Firenze Convention Bureau, Promotoscana, Fiuggi Turismo Convention and Visitors Bureau, MeetAbruzzo, Centro Congressi Padova, Sicilia Convention Bureau, Bologna Welcome, Bologna Congressi, Relais Bellaria, Seven Stars Galleria (Milano), Holiday Inn Rome Parco de’ Medici, Hotel Visconti (Roma), Rome Marriott Park Hotel, Confindustria e Servizi (Roma), FAIAT Srl (Roma), Federcongressi Servizi srl a socio unico (Roma), Italy Rome Hotels, Sheraton Golf (Roma), Albergo Diana (Roma), Auditorium della Conciliazione (Roma), Crown Plaza Rome St Peter’s, Hotel Universo (Roma), Hotel Royal Santina (Roma), Hilton Rome Airport, Hotel Plaza (Roma). È stato ideato il logo ed attivato un portale, con l’obiettivo di rappresentare tutta l’offerta congressuale italiana. Si dichiara esplicitamente di volere “creare un sistema funzionale alla promozione e allo sviluppo dell’offerta congressuale italiana […] per operare in modo coordinato e sinergico. In particolare si intendono perseguire i seguenti obiettivi: ottimizzare interventi comuni, armonizzare la promozione e commercializzazione, presentare al meglio l’offerta congressuale di qualità, definire un programma coordinato di attività”. La mission del CBI è: promuovere la Destinazione Italia; coordinare e rappresentare l’offerta verso i mercati esteri; creare opportunità di business, supportare la domanda internazionale e nazionale e trovare sedi e servizi integrati sul territorio; diffondere la cultura MICE, attraverso un’adeguata formazione. Il principale interlocutore per realizzare tali obiettivi è l’ENIT come DMO (Destination Marketing Organization) e come promotore istituzionale a supporto della pianificazione e gestione delle fiere, in collaborazione con le regioni. Il CBI si propone anche di operare in completa autonomia economica, mentre le imprese partecipanti conservano la loro autonomia. Si prevede l’attivazione di forme di rappresentanza territoriali, la mappatura delle risorse del comparto, l’attivazione di un portale e il perseguimento di una strategia di comunicazione digitale. Per chiarire i rapporti con i propri soci si afferma esplicitamente che il CBI non è un procacciatore d’affari, ma crea opportunità di business per gli associati e per tutto il Paese e contribuisce alla distribuzione del business rispondendo alle esigenze del mercato; non svolge attività di contrattualizzazione con il cliente, ma mette gli associati nella condizione di farlo. Secondo le stime ICCA nel 2013 l’Italia, con 447 meeting, è stata la sesta destinazione per i congressi internazionali dopo Usa (829), Germania (722), Spagna (562), Francia (527), Francia (525) e prima del Giappone (342); il CBI si propone il miglioramento di tale posizionamento. 3. Alcuni consorzi di promozione e commercializzazione turistica in Italia Presentiamo alcuni consorzi esistenti in Italia precisando che abbiamo ritenuto opportuno inserire anche qualche esperienza non alberghiera per potere disporre di un quadro di riferimento più allargato. Abruzzotraveling È un’associazione che mette a disposizione, per chi voglia girare l’Abruzzo, guide professionali, itinerari programmati, realizzati su misura, nonché le strutture ricettive della regione. AIG (Associazione Italiana per gli alberghi della gioventù) È l’associazione che raccoglie più di 90 ostelli della gioventù. Le caratteristiche degli ostelli italiani hanno seguito di pari passo l’evolversi del movimento a livello mondiale, adattandosi alle crescenti richieste del VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 217 turismo sociale e giovanile. Gli ostelli italiani possono contare su un valore aggiunto: sono realizzati in edifici di pregio storico o architettonico riconvertiti allo scopo. Altra caratteristica è la promozione di attività collaterali alla accoglienza, prevalentemente culturali, fruite dagli ospiti sotto forma di benefit loro riservati. Alberghi Diffusi È l’associazione privata nazionale alla quale fanno capo gli alberghi diffusi d’Italia. L'albergo diffuso si rivolge ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano, a vivere a contatto con i residenti, più che con gli altri turisti e ad usufruire di normali servizi alberghieri. Lo si ritiene particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico od architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare, vecchi edifici chiusi e non utilizzati ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni. Le regioni che hanno legiferato in materia non hanno adottato criteri omogeni. Ad esempio in Friuli Venezia Giulia la Regione censisce, in base ai propri parametri, 13 alberghi diffusi mentre l’Associazione nazionale ne riconosce solo quattro. Alberghi Tipici Riminesi È un gruppo di alberghi che si caratterizza per la struttura familiare; si propone di valorizzare e promuovere lo sviluppo dell’ospitalità tipica e della cultura del territorio. Sul fronte strutturale e gestionale, tutte le strutture che aderiscono a questo marchio condividono dei requisiti caratterizzanti. Alpine Leading Hotels È un consorzio altoatesino cui fanno capo 10 alberghi ubicati sulle Alpi, particolarmente destinati a turismo invernale (escursioni, sci e alpine wellness). APT Livigno (Azienda di Promozione e Sviluppo Turistico srl) Opera a favore della promozione del territorio e della sua offerta turistica. Arezzo Convention Bureau, Arezzo Asiago 7 Comuni Consorzio con 120 soci (hotel, appartamenti, affitti e B&B ecc.); gestisce il sito ufficiale dell'Altopiano di Asiago 7 Comuni fornendo informazioni e creando offerte turistiche ad hoc. Associazione B&B di qualità È un club di prodotto nato dall’Osservatorio per il Turismo della Provincia di Trento e raggruppa un’offerta di ospitalità familiare di qualità. Rioguarda i bed and breakfast e non gli esercizi alberghieri, ma, nelle intenzioni, ne integra l’attività offrendo un servizio ricettivo in luoghi in cui non vi sono state altre forme di ospitalità e contribuendo a contrastare lo spopolamento delle zone rurali. È un’associazione di mera promozione che riguarda 85 case private con circa 250 camere, ad apertura annuale. Offrono una vera accoglienza in famiglia, garantiscono la trasmissione delle tradizioni locali ed il contatto diretto con la natura e con il territorio. Associazione Gestori Rifugi del Trentino È nata su iniziativa di un gruppo di gestori dei rifugi e; comprende 144 rifugi (4.545 posti letto) dei quali 85 in proprietà ed il resto in affitto d’azienda; 105 esercizi sono ad apertura stagionale. L’obiettivo è quello di creare maggiore attenzione attorno al turismo escursionistico che si appoggia ai rifugi. È stata realizzata anche 218 Le configurazioni dei consorzi una Guida ai rifugi. Sono state attivate anche iniziative per la promozione del turismo montano secondo la logica del turismo ecocompatibile, quali il trekking-no stop. Associazione Rifugi Alpi Apuane e Appennini L’ Associazione Rifugi Alpi Apuane e Appennini nasce nel 2005 con lo scopo di dare delle risposte concrete alle nuove esigenze del turismo in natura. Riunisce rifugi alpini, rifugi escursionistici e strutture agrituristiche dei gruppi montuosi dell’Alta Toscana e dell’Appennino Tosco- Emiliano. Associazione Riminidamare Raccoglie oltre una quarantina di alberghi ubicati in provincia di Rimini, tutti di media categoria (2-3 stelle) in grado di offrire un buon rapporto prezzo/qualità del servizio prevalentemente a clientela leisure. Aziende Turistiche Associate Penisola Sorrentina (ATAPS Scarl) Società Consortile costituita nel 1992, ed affilia aziende turistiche ricettive e di ristorazione dislocate nei territori delle Municipalità che sorgono nell’area geografica denominata Penisola Sorrentina. B&B Ospitalità in Carnia È un consorzio al quale fanno capo 15 bed & breakfast localizzati in Carnia. Bonsahi Ne fanno parte 14 hotel e/o resort, una villa e appartamenti ubicati in tutta Italia. Charme & Relax È uno dei più importanti gruppi italiani di alberghi del comparto “charme” e conta 139 strutture consorziate. Le caratteristiche che accomunano questi hotels è il fatto di essere strutture di piccole-medie dimensioni. Altra particolarità di molti alberghi è di essere stati teatro di vicende storiche, residenze di nobili e scrittori. Alcuni hotels conservano affreschi, dipinti e collezioni d’arte. Charming Hotels & Resorts Sono 39 gli alberghi italiani affiliati a questo gruppo internazionale che propone strutture indipendenti di prestigio. Chateaux & Hotels Collection È un consorzio francese, di cui fanno parte 27 hotel italiani. Città di Lucca arte e turismo, Lucca Consorzio di operatori turistico-ricettivi uniti per la promozione della città. Club Qualità Parco Club di prodotto relativo agli alberghi ubicati nel Parco naturale Adamello Brenta. É una partnership tra il Parco Naturale Adamello Brenta e gli alberghi stagionali di proprietà presenti nell’area protetta. I proprietari degli alberghi sono coinvolti in una gestione alberghiera che permetta di preservare l’ambiente del Parco attraverso l'ottimizzazione energetica, la prevenzione dell'inquinamento, la minimizzazione dei rifiuti e il riciclaggio e accordi stipulati con i fornitori di detersivi bio. Nel 2009 è rientrato tra le "best practices" dell’Unione Europea. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 219 Con Chioggia Sì Consorzio di promozione turistica, nato per iniziative di strutture, operatori privati e associazioni di categoria con l’intento di promuovere a scopo turistico e commerciale la città di Chioggia. Si vuole allargare la domanda turistica e destagionalizzarla attivando nuovi flussi di mercato proponendo la vendita di Chioggia intesa come realtà storico, artistica, congressuale e gastronomica. Per fare conoscere la città partecipa alle più importanti manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali, realizza materiale promozionale e iniziative pubblicitarie sui media tradizionali (televisioni e giornali). Propone un doppia Chioggia: quella antica del centro storico e quella balneare moderna che fa perno su Sottomarina. Condé Nast Johansens È un consorzio mondiale che associa una ineguagliabile collezione di hotel e centri benessere di lusso, boutique hotels, inns, resorts, ristoranti e centri congressi. Tutte le strutture sono indipendenti e vengono commercializzate soltanto se rientrano in specifici standards di qualità e servizio previsti. È presente in Italia su 89 strutture. Congressi e fiere Consorzio di 14 alberghi (803 camere) di Bellaria Igea marina. Di fatto è un conventions and visitors bureau finalizzato a favorire la ricettività collegata agli eventi, ed alla destagionalizzazione del turismo. Cônitours – Consorzio Operatori Turistici Provincia di Cuneo Raggruppa oltre cento aziende che operano nel settore turistico alberghiero, della ristorazione e una rappresentanza di imprese dell’agroalimentare. Assiste tutti gli operatori e tutti i turisti che organizzano viaggi nell’area delle Alpi del Mare. Consorzio A.P.M. – Abetone Montagna Pistoiese È il consorzio della Montagna pistoiese – Abetone Montagna Pistoiese. Opera in campo promozionale e commerciale. Ha per oggetto anche il miglioramento economico e professionale dei soci, l’organizzazione e il coordinamento delle imprese consorziate. Ha presentato un nuovo catalogo 2013-2014, sponsorizzato da una Banca locale, in lingua italiana ed inglese ed in lingua russa. Il Consorzio partecipa a fiere in Italia ed all’estero e svolge attività promozionale con il supporto della Camera di commercio ed il Gal Garfagnana3. Il catalogo presenta anche le attività possibili in inverno: trekking, bici, sci, ciaspole, parapendio, visite all'osservatorio astronomico, l’enogastronomia e l'Ecomuseo. Consorzio Albergatori di Parma e provincia Promoparma Parma Incoming propone un'ampia scelta di sistemazioni, sia nella città di Parma che in provincia. Per chi predilige il soggiorno in hotel, sono disponibili hotel di diverse categorie a Parma o in provincia di Parma. Consorzio AMATUR soc. cons. s.r.l.. Massa Marittima, Grosseto È il consorzio degli operatori e delle Colline Metallifere, che opera per la promozione e l’accoglienza locale, attraverso anche una presenza sui principali social media, tra cui facebook. 3 Il GAL è uno strumento di programmazione che riunisce tutti i potenziali attori dello sviluppo locale (quali sindacati, associazioni di imprenditori, imprese, comuni, ecc.) nella definizione di una politica basata sul confronto e la partecipazione. I GAL elaborano il Piano di Azione Locale (PAL) e gestiscono i contributi finanziari erogati dall'Unione Europea e dal Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia. Per realizzare il PAL, il GAL dispone di fondi nell'ambito del programma d'iniziativa comunitaria LEADER+. 220 Le configurazioni dei consorzi Consorzio Carnia Welcome Carnia Welcome Travel propone le strutture ricettive consorziate, dall’albergo tradizionale ai B&B ed all’albergo diffuso, della Carnia come una agenzia viaggi incoming, attraverso attività di studio e gestione di programmi turistici sia personalizzati che da catalogo. Le proposte sono rivolte sia ai clienti individuali che viaggiano in modo indipendente che ad agenzie di viaggio e tour operators italiani e stranieri, ad associazioni e club aziendali, a comuni e alle scuole di ogni ordine e grado; Consorzio Castiglioncello Costa fiorita, Livorno Propone un’offerta di qualità in tutte le forme di ricettività, dalle case, agli alberghi ed agli appartamenti, Spa, Golf ed altri servizi, in tutta la Toscana. Funziona come una grande agenzia di viaggi virtuale. Consorzio Certaldo 2000 Nato nel 1998, il consorzio riunisce più di 40 aziende, prevalentemente ma non esclusivamente di tipo turistico-ricettivo, allo scopo di promuovere l'immagine e l'economia di Certaldo. Consorzio Colline di Vinci Fondato da un gruppo di produttori, intende promuovere il territorio e i prodotti (vite e olio) delle colline a sud del Montalbano. Ospitalità in agriturismo, visite in aziende, degustazioni guidate sono tra le attività principali. Consorzio Colline Valdarno, Pisa Costituitosi nell'agosto del 2004, attraverso la diffusione e la promozione del marchio territoriale "Colline Valdarno Life", intende valorizzare le attività turistiche e imprenditoriali, le produzioni locali e tipiche, le risorse naturali. Consorzio Conftourist scarl, Marina di Massa, Massa Carrara Agenzia di promozione e commercializzazione, si qualifica, per l’attività svolta, di fatto in un’agenzia di viaggi Consorzio degli Albergatori di Rapolano Terme, Siena Consorzio che raggruppa gli operatori locali con finalità di promozione comune. Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico “Four Seasons” Con sede a Jesolo; vi partecipano circa 600 soci fra sostenitori (ACI di Venezia, APT Srl, Provincia di Venezia, Camera di Commercio, Comuni e Associazioni di categoria) e ordinari (alberghi, agenzie immobiliari, agenzie turistiche, campeggi e altre tipologie ricettive, ristoranti e negozi); la Regione Veneto ha delegato ad esso la promozione e commercializzazione del territorio di riferimento. Si prefigge di per far conoscere anche all’estero il fare vacanza nei dintorni di Venezia, anche creando dei pacchetti speciali, Four seasons, mirati per l’inverno, l’estate, l’autunno e la primavera. Ha una propria rivista ed è stato uno dei primi esempi a promuovere l’applicazione per IPhon. Ha realizzato un unico catalogo Jesolo – Just smile. Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico Jesolo-Eraclea Nella presentazione del Consorzio, attivo dal 1995, si precisa che è una Struttura Associata riconosciuta dalla legge n. 13 del 1994, sostituita dalla legge n.33 del 2002, con la quale diventa il "braccio operativo" della Regione Veneto per quanto concerne la promozione e la commercializzazione del prodotto turistico. Offre VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 221 servizi di consulenza per gli operatori, la partecipazione a mostre, fiere e eventi, l’organizzazione di manifestazioni promozionali e altre attività di supporto promozionale. Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, Attivo dal 1996, dispone oggi di circa 130 operatori: circa la metà alberghieri, 37 ristoranti, 3 Scuole (IPSSAR e altre), 10 agenzie di viaggio ed eventi. Vi fa riferimento anche il Marca Treviso Convention bureau, come ramo d’azienda del consorzio. Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e del passo di Pramollo Società consortile per la promozione, lo sviluppo, la programmazione e la commercializzazione del prodotto turistico del territorio montano a nord-est della regione Friuli Venezia Giulia, al confine con La Carinzia e Slovenia. Il consorzio gestisce ricettività alberghiera, predispone di servizi turistici mirati, crea di pacchetti vacanze per individuali e gruppi, organizza eventi musicali, culturali, eno-gastronomici. Le esperienze considerate sono associate a natura, estate, inverno, gastronomia. Ne fanno parte 21 strutture ricettive delle quali 18 alberghiere. Non fanno parte del consorzio alberghi diffusi e B&B mentre vi sono 1 affittacamere, 1 residence ed un rifugio. Consorzio di Promozione Turistica Del Veneto Orientale (Bibione) Conta 120 soci, tra cui, oltre agli albergatori, anche diversi agenti immobiliari. Consorzio di Promozione Turistica Della Versilia Offre una vision dell’offerta di strutture ricettive della Versilia, con la consulenza gratuita della quale il cliente ha bisogno. Le voci indicate sono: Hotel, agriturismo, bed & breakfast, residence, case vacanza. Consorzio di Promozione Turistica di Padova Nato nel 1996 da un gruppo di imprese operanti nel turismo, enti pubblici e associazioni di categoria per promuovere Padova e la sua provincia. È presente sul web con il sito istituzionale www.padovaincoming.it, nonché con il portale commerciale www.welcomepadova.it, strutturato come il marketplace del turismo padovano, con prenotazione online; sono presenti tutte le categorie commerciali della filiera del turismo aderenti al Consorzio. Promuovere e commercializza il prodotto turistico di Padova e della provincia, ad eccezione dell’area del bacino termale, dove è presente Consorzio Terme Euganee. Minicrociere in battello alle Ville Venete della Riviera del Brenta, da Padova fino a Venezia, lungo il percorso degli antichi burchielli veneziani del 700, tra arte, storia e natura. Escursioni nei fiumi padovani e lungo i canali del centro storico di Padova. Propone, con pagine web dedicate Padova medievale, le Città murate, I castelli, le Abbazie. Si possono scaricare depliant e guide locali. Consorzio Dolomiti Vi aderiscono circa 200 imprese. Nel 2009 sono le Dolomiti sono divenute il sito Unesco italiano. Questo fatto insieme ai comuni bandiera arancione ed al parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, è considerato base della sostenibilità dell’offerta locale. 222 Le configurazioni dei consorzi Le Dolomiti si propongono come un unicum che collega regioni e province diverse nel quale è stato costruito un sistema che coniuga positivamente sviluppo e tutela ambientale con una propensione agli aspetti culturali dell’area. Generalmente si considerano di maggiore appeal queste rispetto alle Dolomiti friulane. Consorzio Elba Promotion Operativo dal 1993 per promuovere il turismo dell’isola. Vi partecipano le Associazioni di categoria alberghiere, la Confcommercio, la Faita. Aderiscono più di 100 imprese. Partecipa a fiere ed altri eventi. Organizza in proprio alcune manifestazioni fra le quali una regate velica. Fra gli obiettivi si propone di rafforzare la collaborazione fra pubblico e privato per la promozione del territorio. Consorzio FriulAlberghi Il consorzio è composto da 16 hotel 3/4 stelle localizzati nell'area centrale del Friuli-Venezia Giulia e con una capacità ricettiva complessiva di più di 1.000 posti letto. I servizi offerti al cliente sono prenotazioni e assistenza per qualsiasi tipo di struttura e per qualsiasi tipologia di clientela, collaborazione con le dimore storiche della regione, corsi di cucina e sommelier, tour culturali e gastronomici, vacanze golf, organizzazione di visite a cantine, castelli, ville, noleggi vari; per gli operatori organizzazione di congressi, incentive e tour. Consorzio Garfagnana Produce Il consorzio nasce nel 1987 con lo scopo di valorizzare il territorio della Garfagnana in ogni sua componente, con particolare riferimento alle attività turistiche e commerciali, alle produzioni tipiche, siano queste agricole che artigianali. Consorzio Grado Turismo Si propone la valorizzazione del brand "Grado", attraverso una strategia comunicazionale, in maniera unitaria ed uniforme, evitando frammentarietà ed inconsistenza sia nell'offerta turistica in se che nella relativa comunicazione e promozione. Opera con quattro livelli di comunicazione: per gli associati, le Istituzioni, I giornalisti e gli opinion makers e i turisti. Il sito di Gradoturismo è articolato nelle quattro stagioni. In inverno propongono sempre vacanze romantiche, terme e benessere, eventi e divertimenti, presepi, golf, Storia e cultura, enogastronomia, congressi e meeting; in primavera i presepi sono sostituiti dallo sport e viene aggiunta la natura. In Estate i riferimenti sono anche a mare e spiaggia e vacanze in famiglia. Consorzio Hotel e Relais in Terra di Toscana, Siena Raggruppa più di venti strutture fra alberghi a cinque e quattro stelle e dimore e residenze d’epoca e le promuove sul territorio senese come parte del grande scenario della Toscana ove trova realizzazione l’amore per il bello. Consorzio Imprese del Territorio per il turismo È un consorzio che associa 24 hotels situati sul lago di Como; è in fase di liquidazione. Consorzio l'Altra Maremma Per “Altra Maremma” si intende quella fascia di terra collinare incontaminata che sovrasta la Maremma classica partendo da Grosseto fino ad arrivare ai piedi del Monte Amiata. In tale zona vi sono le Terme di saturnia e tale fatto determina l’offerta di day spa luxury e day spa corpo. Si propongono soggiorni ed itinerari nelle strutture locali ed anche minicrociere nell’Arcipelago Toscano. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 223 Il Consorzio, che oggi conta circa 120 soci, fra cui circa ottanta imprese tra alberghi, b&b, agriturismi e aziende produttive, si costituisce nel 1994 con l’obiettivo di creare coesione tra le piccole imprese per favorire lo sviluppo di queste terre ancora poco conosciute. Propone servizi per le imprese turistiche, attività di formazione e qualificazione degli operatori, assistenza e consulenza verso i consorziati, promuove convenzioni con Enti pubblici. Gestisce anche un ufficio informazioni aperto al pubblico. Dal 2003 dispone di una propria agenzia di viaggi Acqua e terra degli etruschi. Viaggi. Consorzio Lignano Vacanze È il più grande consorzio del Friuli Venezia Giulia per numero di posti letto con 19 agenzie immobiliare e circa 3.000 appartamenti vacanza, 2 capeggi ed un villaggio turistico. Offre hotel e aparthotel, (circa 110 esercizi), appartamenti ville. Il sito presenta anche una sezione B2B. Il Consorzio si occupa della promo commercializzazione del prodotto turistico dei propri associati. Il Consorzio è stato certificato come Service Q Deutschland. Si rivolge sia al cliente individuale che alle agenzie di viaggio ed i tour operator italiani ed esteri; ai CRAL, e alle le associazioni; partecipa a fiere, workshop ed eventi organizzati in località di origine dei flussi turistici ritenute strategiche per la nostra offerta turistica. Consorzio Lunigiana Turistica, Massa Carrara Svolge attività di promozione coordinando i comuni dell’area. Consorzio Maremmare, Orbetello, Grosseto Il Consorzio Maremmare promuove e commercializza tutta l’area della Costa d’Argento: Capalbio, Magliano in Toscana, Monte Argentario, Isola del Giglio e Orbetello. Consorzio Operatori Turistici COPTOUR Raggruppa gli operatori locali con finalità di promozione. Consorzio Operatori Turistici Isola d’Ischia È il consorzio che punta a promuovere non tanto hotels e strutture turistiche di Ischia, quanto a trasmettere l’immagine di Ischia sul mercato turistico nazionale ed internazionale. Consorzio per la valorizzazione territorio della Valtiberina, Sansepolcro, Arezzo Coinvolge anche gli operatori degli altri comparti produttivi. Consorzio Pordenone Turismo – Provincia Ospitale Ne fanno parte le imprese ricettive ed anche altre imprese del comparto. Il Consorzio si propone come obiettivo quello della maggiore cura e attenzione all’ospite e il loro target principale è quel viaggiatore alla ricerca di un po’ di originalità e che desidera staccarsi dal quotidiano. Fanno parte del consorzio 20 alberghi, 5 agriturismi, 21 ristoranti, 1 cantina, 1 golf club e 1 Beauty Spa. Consorzio Promochianti Partecipa a fiere ed altri eventi promozionali con le aziende aderenti e con altre che sostengono una quota di decisione. Gestisce il portale, svolge anche attività di formazione con corsi di e-learning e di certificazione di qualità. SI propone di unire, sotto un solo marchio di qualità, le migliori attività turistiche della Valle del Chianti. 224 Le configurazioni dei consorzi Consorzio Promotour Ha per scopo la promozione turistica del Mugello, visite guidate ai luoghi storico-artistici del Mugello e di Firenze. Gestisce l’agenzia viaggi Mugeltrave. Consorzio Promotrieste Promotrieste era attiva già negli anni settanta del secolo scorso, ma come consorzio nasce nel 1985, quando un gruppo di operatori privati triestini dà vita a Promotrieste - Convention Bureau, consorzio senza fini di lucro, quale strumento per la gestione diretta del Palazzo dei Congressi, elemento essenziale per lo sviluppo del comparto congressuale della città. Con la successiva adesione degli Enti pubblici, il consorzio diventa una realtà ancor più dinamica. Consorzio Promozione Turistica Marca Treviso È il consorzio costituito attualmente da circa 200 localizzate in ogni parte del territorio trevigiano per la promocommercializzazione sia a favore dei propri associati che dell’immagine della provincia nel mercato turistico. Consorzio Servizi Albergatori Isola d’Elba – Soc. Coop.va Svolge da oltre 30 anni attività di promozione e commercializzazione sul mercato estero ed italiano. Rappresenta 263 aziende turistiche, con circa 17.000 posti letto. Dispone, inoltre, di una Agenzia Viaggi. Consorzio Servizi Turistici Maremma Toscana, Follonica, Grosseto Consorzio operante dal 1995 con lo scopo delle promozione del comprensorio e delle imprese che con esso interagiscono, nonché per la tutela del cliente. Offre servizi alle imprese e promoziona la ricettività presente che aderisce al Consorzio. Consorzio Teglio Turismo Opera a favore della promozione del territorio e della sua offerta turistica. Consorzio Termale dell’Emilia Romagna (COTER) Consorzio attivo dal 1996, ne fanno parte 21 terme e alberghi termali della regione. Di fatto svolge attività di documentazione e di sostegno alla promozione di tutte le 21 terme emiliano - romagnole. Realizza l’osservatorio del COTER sull’attività termale regionale in termini di arrivi e prestazioni, con tre aggiornamento e una sintesi annuale. Consorzio Terre di Toscana. Abbadia San Salvatore, Grosseto Orientato alla promozione e allo sviluppo del turismo, si caratterizza per un insieme di offerte articolate: viaggi di istruzione per scuole; campus per ragazzi, stage e ritiri sportivi, vacanze in bici, trekking, vacanze per famigli, vacanze per la terza età, soggiorni micologici, vacanze fra natura e cultura, speciale Francigena, Speciali Natale, Capodanno e Pasqua, vacanze sulla neve, festa medievale. Consorzio Tirreno Promo tour s.r.l., Cecina, Livorno Fa parte del numeroso gruppo di agenzie con questo nome. Promotour; promuove le imprese ed il turismo locale attraverso attività di assemblaggio delle varie offerte e dei vari servizi sul territorio. È anche una linea editoriale specializzata in turismo. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 225 Consorzio Toscana Arte Mare Monti, Pisa Questo consorzio di campeggi nasce, nel 1998, con la finalità di far conoscere la Toscana attraverso una selezione variegata di mete che comprendono le città d'arte, il mare e le colline del Chianti, proponendo una vacanza all'insegna dell'aria aperta, con particolare attenzione alla qualità dei servi forniti e alla cura del cliente. Consorzio Toscana Mediterranea, Cecina, Livorno Dotato di un proprio portale internet, Toscanamediterranea.com, ha come scopo ha come scopo la promozione e valorizzazione del territorio attraverso tre assi di intervento: il rafforzamento dell’offerta, la promozione ed i servizi di qualità per il turista. In particolare nel primo asse si prevede, fra l’altro, la valorizzazione dell’offerta turistico-ricettiva con il coinvolgimento delle strutture nella loro diversità e la fornitura di servizi e prodotti alle aziende con i vantaggi del gruppo d’acquisto. Consorzio Tourisport Santa Caterina Promozione del territorio e della sua offerta turistica, questo è l’obiettivo perseguito dal Consorzio. Consorzio Turistico Alberghiero Montepulciano (CTAM), Siena Opera dal 2003; raggruppa tutte le strutture ricettive, di ristorazione e commerciali di qualità, professionalità e competenza nell’area territoriale di Montepulciano. Di recente è stato realizzato il progetto “Welcome Home” che si prefigge di costituire un anello di congiunzione tra strutture ricettive, ristoranti, vino, prodotti tipici, commercio, artigianato e servizi all'ospite in genere, che possa fungere da garanzia di un buon rapporto qualitàprezzo ai turisti che visitano il territorio. Consorzio Turistico Area Pisana soc. cons.r.l. Pisa Nato per la valorizzazione e promozione dell’area pisana, con lo scopo di incrementare i flussi turistici, è ora in fase di liquidazione. Consorzio Turistico CARD Consorzio albergatori ristoratori della provincia di Rovigo e del Delta del Po, attivo dal 1994: più di quaranta associati fra esercizi ricettivi, ristoranti, escursioni e soggiorni fluviali e pesca sportiva. Le imprese offrono i relativi servizi. Consorzio Turistico Città di Pistoia Promuove il turismo d’arte e culturale, i soggiorni a contatto con la natura e enogastronomici offrendo alloggio negli alberghi e negli altri esercizi ricettivi. Consorzio Turistico di Sondrio e Valmalenco Consorzio misto con circa 50 soci del mandamento di Sondrio, nel cuore della Valtellina. Ne fanno parte diverse istituzioni, varie associazioni di categoria e diversi altri consorzi. Si configura, di fatto, come un consorzio di secondo livello. Si propone il miglioramento dei servizi turistici a tutti i livelli, a partire da internet e dai social media, contribuendo allo studio ed al miglioramento dell'organizzazione turistica delle località del mandamento, ed in particolare valorizzare l’attività d'informazione e di promozione tutte le bellezze naturali, artistiche, storiche, monumentali; apprezzare e facilitare il movimento turistico fra le diverse località, promuovere manifestazioni, convegni, spettacoli pubblici, eventi sportivi, gite ed escursioni ed altre iniziative d'interesse culturale, coordinare dell'attività le imprese consorziate per lo studio ed alla promozione di iniziative sui mercati di orine dei clienti, organizzare manifestazioni turistiche. 226 Le configurazioni dei consorzi Consorzio Turistico Gorizia e Isolina È punto di riferimento per la promo-commercializzazione del prodotto turistico di Gorizia e provincia. Ne fanno parte 24 strutture ricettive per circa 1000 posti letto; si dichiara di volere offrire servizi turistici di qualità a 360°. Da settembre 2011, il Consorzio Gorizia e Isontino è promotore insieme al Consorzio FriulAlberghi ed al Consorzio Pordenone Turismo del Progetto Slowways (www.slowways.it), con l'obiettivo finale di promuovere unitariamente i territori all'interno della fascia centrale, suddivisi fra le province di Gorizia, Udine e Pordenone. Nel 2013-2014 offre anche escursioni guidate sui luoghi delle Grande Guerra, in occasione del centenario. Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero È un consorzio che si occupa della promo-commercializzazione delle strutture turistiche e ricettive della zona del Monferrato. Consorzio Turistico Madesimo Lavora allo scopo di promuovere il territorio e la sua offerta turistica. Consorzio Turistico Maratea In origine è un gruppo di gestione alberghiera nato nel 2004 con lo scopo di valorizzare gli alberghi ubicati a Maratea e dintorni, fornendo consulenza turistica al ai clienti. Mondomaratea servizi turistici si propone la valorizzazione dell’offerta turistica integrata di Maratea e della Basilicata. Offre dove dormire, dove mangiare e cosa fare. Consorzio Turistico Maremma Promotion, Castiglion della Pescaia, Grosseto Presenta una selezione dell’offerta turistica della Provincia di Grosseto nella Maremma Toscana con strutture ricettive e altri servizi; gestisce anche un Centro informazioni e prenotazioni turistiche aperto tutto l'anno per tutte le tipologie di strutture ricettive e per itinerari sul territorio. Consorzio Turistico Media Valtellina Opera a favore della promozione del territorio e della sua offerta turistica. Consorzio Turistico Montespertoli, Firenze Gestisce anche corsi di formazione, oltre a svolgere attività di promozione per il territorio. Costituito nel 1997, ha lo scopo di incrementare i flussi turistici, di valorizzare e promuovere l'area di Montespertoli, di garantire la qualità dei prodotti/servizi offerti e di gestire direttamente servizi per i propri soci. Predispone campagne promozionali e di commercializzazione, l'organizzazione e la partecipazione a fiere e mostre turistico-culturali e artigianali; l'organizzazione di convegni, dibattiti e seminari. Promuove corsi di aggiornamento e di formazione, in primis per i propri associati. Consorzio Turistico Piancavallo Dolomiti Friulane L’area del consorzio è quella Pedemontana e la zona montana del Pordenonese. Lo scopo è la promozione e lo sviluppo turistico dell'intero territorio montano del Friuli Occidentale, attraverso politiche unitarie di promo-commercializzazione dell'offerta turistica territoriale. Riunisce in un unico soggetto gli operatori e gli enti della montagna pordenonese, coordinandoli con quelli di Piancavallo alle Dolomiti friulane. Si propongono pacchetti di vacane attive come la raccolta delle mele o particolari come Pane & vino: religiosità ed enogastronomia. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 227 Consorzio Turistico Porte di Valtellina È il consorzio che promuove la zona della Valtellina, nonché tutte le strutture ricettive e turistiche della zona. Consorzio Turistico Varese e Provincia Ne fanno parte circa 100 operatori fra i quali 42 alberghi e 13 esercizi extralberghieri, ristoranti e altre strutture di servizi e intrattenimento. Nasce per promuovere i servizi turistici della Provincia di Varese con le sue "varie anime" ed ha la prerogativa di "fare incoming". Opera anche come Varese Convention & Visitors Bureau. Consorzio Volterra Valdicecina Valdera, Pisa Società consortile a responsabilità limitata, ha per scopo favorire lo sviluppo del turismo, e dei servizi ad esso collegati, e la valorizzazione del territorio. Più precisamente si propone la promozione e lo studio delle attività ricettive e turistiche del territorio, la realizzazione di ricerche di mercato e statistiche, compreso un osservatorio turistico alberghiero, lo svolgimento di programmi di ricerca scientifica, tecnologica, progettuale; l’aggiornamento nel campo delle tecniche gestionali e di marketing; lo studio dell'offerta turistica dell'area considerata, la definizione di strategie operative di marketing. Organizza anche eventi di richiamo e di intrattenimento per i turisti. Convention & Visitors Bureau Lucca e Val di Serchio, Lucca Promosso da Provincia e Camera di Commercio, si propone come un “diverso modo” di fare congressi, svincolato dalla logica dei grandi numeri, ma con diverse strutture diffuse sul territorio e pienamente funzionali alla progettazione degli eventi più diversificati, con innumerevoli opportunità per organizzare convegni, team buildings ed incentive. Si propone un polo congressuale diffuso perché si vuole coinvolgere il centro storico e tutto il territorio circostante, il polo fieristico di Lucca, le sale congressi dei grandi hotel e dei palazzi storici, gli scenari suggestivi delle ville monumentali, le dei teatri e altro; il target di riferimento è quello dei piccolo convegni di qualità. Convention Bureau Chianciano Terme, Siena Generalmente il FCB (Federal Convention Bureau) è un ente no-profit nato nel 1995 per rispondere al crescente interesse del mondo congressuale. I CVB (Convention Visitor Bureau) offrono servizi di prenotazione degli spazi e delle camere, contatti professionali con i soci, supporto tecnico di elevata qualità, appoggio per eventi particolari ed eccezionali in grado di qualificare l’evento e la città ove viene realizzato. Corolla, Firenze Consorzio di Hotel a Firenze e Toscana, Centro Congressi e Prenotazioni On line. Hotel in Firenze e dintorni ed a Montecatini Terme. Costa Hotels È un consorzio che raggruppa all'incirca 30 hotel di diversa categoria a partire dalle 2 stelle, fino alle 4 stelle dislocati lungo la riviera adriatica tra Rimini, Riccione e Misano Adriatico. Propone soluzioni di soggiorno e pacchetti tutto compreso rivolti all'enogastronomia, al benessere, alla scoperta dell'entroterra romagnolo, all'arte e alla cultura, agli eventi sportivi della zona. Cotup È il consorzio degli Operatori Turistici Pugliesi. Nasce nel 1969 ed oggi associa oltre 300 aziende tra le più rappresentative del settore turistico regionale. Obiettivo principale, oltre all’assistenza tecnico-operativa alle 228 Le configurazioni dei consorzi aziende consorziate, è la promozione turistica del territorio. È inoltre un consorzio dalle finalità propedeutiche agli interessi non soltanto dei consorziati ma a quelli dell’intero comparto turistico della regione. Cuorerurale Il Club di prodotto “Cuore Rurale” è nato dalla collaborazione con l’Osservatorio Provinciale per il Turismo e con la Trentino Spa, dal tavolo di lavoro “Turismo e Natura”. È una associazione senza scopo di lucro che riunisce 22 strutture trentine, accomunate dall’anima rurale e dalla particolare cura e attenzione verso gli ospiti: agriturismi, Bed & Breakfast, affittacamere e piccoli alberghi. Le loro piccole dimensioni facilitano le relazioni interpersonali, lo scambio di esperienze di vita. Design Hotels Raggruppa una collezione di alberghi indipendenti caratterizzati da design moderno e raffinato. In Italia ne sono affiliati 15. L’obiettivo di tale gruppo non è tanto accrescere il numero di hotels da associare, quanto consolidare l’identità di marchio sul mercato internazionale. Dimore d’Epoca È un consorzio che raccoglie gli hotel più significativi per arte, storia e paesaggio, con uno sguardo attento anche ai luoghi di interesse storico e culturale. In pratica, è una prestigiosa collezione di strutture ricettive di grande charme. Dolomiti Walking Hotel Consorzio di promozione di 17 alberghi stagionali, in proprietà (16) o con contratto d’affitto (1) per un numero di 450 camere. Attivato con il supporto dell’Associazione Albergatori della Provincia di Trento (ASAT) attraverso la metodologia del turismo sostenibile. Gli albergatori, che vivono da generazioni nelle Dolomiti, sono accomunati dall’amore per la montagna e desiderano trasmetterlo ai propri ospiti. Organizzano perciò escursioni, forniscono indicazioni, piantine ed attrezzature per “iniziare i clienti non esperti alla montagna” e consigliano i più i camminatori più esperti. Il disciplinare ha ottenuto il riconoscimento come Marchio di prodotto della Provincia Autonoma di Trento. Ecoworldhotel È il primo gruppo in Italia di alberghi e bed&breakfast eco-sensibili ad adottare una filosofia innovativa ed originale per un nuovo progetto che mira alla salvaguardia dell’ambiente. Sorto nel 2007, Il consorzio offre agevolazioni agli hotels per l’impiego di tecnologie a basso impatto ambientale e per l’utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili. Eden Hotels È una società di gestione alberghiera nata dall’esperienza trentennale di Eden Viaggi, uno dei principali tour operator italiani. Gli Eden Hotels comprendono ottime strutture appartenenti a diverse categorie e sono pensati per incontrare e soddisfare ogni tipo di esigenza. Epoque Hotels È uno dei principali consorzi mondiali ed individua boutique hotels, alberghi di lusso e d’epoca, localizzati in particolar modo in Europa. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 229 Exclusive Hotel Collection È una società di gestione e rappresentanza alberghiera che raccoglie sotto il suo marchio alberghi in località italiane di attrattiva turistica e culturale. Exclusive Hotels È un consorzio francese – costituito nel 1994 – cui fanno capo oltre 200 hotel e 60 destinazioni nel mondo. Family e C. Consorzio localizzato a Bellaria Igea Marina, da un gruppo di una ventina di alberghi per un'accoglienza di qualità che possa soddisfare le esigenze di famiglie con bambini, con servizi mirati curati nei minimi particolari e con grande professionalità. L’offerta è particolarmente orientata al target dei genitori single con figli. Ferrara Turismi Aggregazione di oltre un centinaio di operatori del turismo, fra cui 25 esercizi ricettivi, che offre all’ospite la possibilità di informarsi, ricercare ed eventualmente prenotare qualunque tipologia di servizio turistico. Terre ed Acque Sorprendenti" di Mare & Spiaggia, ma anche d’Arte & Cultura; Natura & Sport; Feste ed Eventi e Sapori, nella pianura fra il Po, il Reno e l’Adriatico. Firenze Albergo, Firenze Il Consorzio Firenze Albergo opera nel campo della prenotazione alberghiera di Firenze e provincia, raggruppando circa 150 Hotels di tutte le categorie dalla 1 alle 5 stelle, per fare fronte ai diversi livelli di domanda. Firenze Convention bureau, Firenze Florence Promhotels, Firenze È un consorzio storico, uno dei primi, di prenotazioni alberghiere operante fin dagli anni ottanta del secolo scorso. Friendly Versilia, Viareggio, Lucca Sito dedicato al mondo GLBT (Gay, Lesbian, Bisexual and Trans), molto consultato. Attivato nel 1998, allo scopo di dare finalmente visibilità alla numerosa comunità GLBT di Torre del Lago. Giocovacanza - Hotel per famiglie in Trentino Un club di prodotto che coinvolge 22 alberghi. Le strutture sono dotate di comfort e servizi per numerose attività all'aria aperta; la motivazione principale è la voglia di stare insieme ai propri bambini per fare una vacanza i qualità in spensieratezza e tranquillità, con la garanzia di avere tutte le opzioni necessarie. Golf Toscana, Monsummano Terme, Pistoia Il Consorzio Golf Toscana si è costituito per promuovere lo scenario golfistico toscana nel mondo e sensibilizzare l'opinione pubblica alla pratica di questo sport. Vi sono associati i sei principali club golfistici della Toscana. Great Hotels Organization. È una compagnia che offre soluzioni di vendita e prenotazioni ad alberghi indipendenti ed in management. 230 Le configurazioni dei consorzi HermesHotels Un marchio di Athena Solutions srl, è protagonista dell'Innovazione nel mercato del Turismo e dell'Hotellerie dal 2005. È un sistema di Channel Management evoluto in Europa. Historic Hotels of America (HHA) Associa hotels e strutture ricettive che rimandano a particolari periodi storici. In Italia, il gruppo alberghiero di riferimento per gli hotel affiliati è Abitare La Storia. Hotusa-Eurostars-Familia Hotels In Italia associa circa 240 alberghi. L’obiettivo della società è ampliare e diversificare la propria offerta attraverso l’incremento delle strutture ricettive posizionate nelle destinazioni tradizionali, così come all’interno dei mercati turistici emergenti. HR Hotel Reservation È un Consorzio Italiano Alberghiero di mera promozione e commercializzazione. Raggruppa circa 1500 in Italia; si propone come specialista per le strutture ricettive "low budget" con costi last minute, per tutte le categorie alberghiere (da una a cinque stelle) e per le altre tipologie (B&B, agriturismi, case per ferie ecc.) nelle principali città italiane. Il servizio di prenotazioni offerto dal Consorzio Hotel Reservation è gratuito. Il Consorzio Hotel Reservation non è solo un servizio di prenotazione virtuale, al tuo arrivo nelle principali stazioni e aeroporti puoi trovare gli help Desk Hotel Reservation, dove vi verrà fornita tutta l'assistenza necessaria. Il Consorzio Marche Maraviglia Marche Maraviglia è una Destination Management Company leader per l’incoming nella Regione Marche.Organizzata in forma di Consorzio, riunisce tutti gli operatori della filiera turistica del territorio marchigiano, con l’obiettivo comune di promuovere al meglio le Marche come destinazione turistica di eccellenza, esaltandone l’autenticità, il patrimonio culturale di piccoli borghi, la varietà paesaggistica, la ricchezza eno-gastronomica. ILA-Chateaux & Hotels de Charme; Associa alberghi indipendenti selezionati in base al comfort ed al servizio offerto, che debbono rimandare ad avventure e storie del passato. In totale, gli alberghi consorziati sono all’incirca 300, dei quali 6 sono gli alberghi italiani. Ischia Quality Hotels È un consorzio di albergatori di Ischia che ha selezionato particolari strutture dell’isola. Italy Bike Hotels Associa una quarantina di alberghi la cui filosofia è l’incentivazione agli spostamenti in bicicletta, poiché propone pacchetti turistici ad hoc e promuove le principali gare ciclistiche a livello provinciale, regionale e nazionale. Italy Family Hotels Consorzio che associa un centinaio di alberghi, ubicati in varie regioni italiane, che garantiscono un’accoglienza su misura per rispondere alle necessità dei bimbi in vacanza. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 231 Italy Rome Hotels È il consorzio fondato nel 2006 ed il portale ufficiale della Federalberghi Roma. l'Associazione sindacale di categoria degli albergatori di Roma e Provincia. La formula giuridica attuata è quella della società cooperativa a mutualità prevalente. Italy Spa Hotels È la prima catena nazionale di hotels specializzati in vacanze dedicate interamente al benessere del corpo e dello spirito. ITWG (Italy Hotel Club) Rientra nella categoria delle catene di albergatori indipendenti. Il gruppo offre alle strutture ricettive tutti i possibili canali di vendita, prenotabilità, attività di tour operator, marketing e comunicazione tramite la controllante. Italy Hotel Club offre ai suoi affiliati il vantaggio di mantenere la propria indipendenza e unicità, ma allo stesso tempo permette, grazie all’unione con le altre strutture della catena, di usufruire dei benefici generati dall’economia di scala. Jewels Hotels È un nuovo entrante nell’ambito delle rappresentanze commerciali dell’hotéllerie internazionale. In Italia gli alberghi facenti parte sono 12. Keytel S.A. È una compagnia spagnola specializzata in rappresentanze alberghiere. Gli alberghi italiani facenti parte di questo consorzio sono 140. Le Soste di Ulisse È un’associazione che opera in Sicilia con la volontà di rappresentare l’eccellenza siciliana, facendo riferimento al mito di Ulisse, coniugando l’enogastronomia (31 ristoranti e 13 cantine) con il soggiorno del cliente (20 alberghi). Le strutture sono diffuse in tutte le province siciliane. Propongono il grand tour dell’isola in chiave enogastronomica. Si stanno sviluppando collegamenti anche con i ristoranti siciliani all’estero. Leading Hotels of the World (LHW) È una delle principali organizzazioni mondiali di hotel di lusso, resort e spa, Fanno capo a questo consorzio statunitense 60 alberghi italiani. Logis È la prima catena volontaria di albergatori-ristoratori indipendenti in Europa con più di 2.600 strutture. È identificata, riconosciuta e apprezzata per i suoi valori di tradizione, accoglienza e qualità. In Italia associa 24 strutture. Luxe Worldwide Hotels Associa alberghi di lusso destinati sia alla clientela business che leisure. Possiede circa 200 strutture distribuite in tutto il mondo, ciascuna delle quali rappresenta un ambiente unico ed irripetibile. In Italia, gli alberghi facenti parte di questo consorzio sono 3. 232 Le configurazioni dei consorzi Mare Monti Marmo Società. Consortile, Avenza - Massa Carrara Attivo dal 1984, sulla Riviera Apuana, è uno dei consorzi storici della Regione. Vi aderiscono più di trenta strutture fra alberghi, campeggi, stabilimenti balneari e agenzie di viaggio. Organizza anche eventi promozionali. Metha Hotels Si chiama multifranchising il modello scelto da Metha Hotel. La società di consulenza Rimini gestisce una serie di alberghi che si trovano in aree urbane importanti, strutture da tre-quattro stelle. Gli hotel riportano uno dei marchi delle catene internazionali partner, ma possono essere di proprietà della stessa Metha Hotel o di terze parti. Nel 2007 aveva realizzato una partnership con B.Stabili Hotel, realtà creata per investimenti immobiliari nel campo della ricettività da Fonciere des Regions (80% del capitale) e B.Stabili (20%). Non sembra che questa iniziativa sia andata avanti. Minotel International È un’associazione senza scopo di lucro, che raggruppa alberghi di classe media e qualità superiore e perlopiù a conduzione familiare. Gli alberghi italiani facenti parte di questo consorzio sono 13. Montecatini Congressi, Pistoia La Società consortile a responsabilità limitata a capitale misto pubblico-privato Montecatini Congressi si è costituita nel maggio del 2001 allo scopo di promuovere e sviluppare il turismo congressuale e d'affari nei tre principali comprensori turistici della provincia di Pistoia (Montecatini e Valdinievole, Pistoia e comuni limitrofi, Montagna Pistoiese). Operatori turistici di Cortona, Cortona, Arezzo Opera per la promozione della città e dei servizi offerti. Parco Turistico Cavallino Treporti Associazione plurisettoriale, con un centinaio di strutture in prevalenza del turismo all’aria aperta, con ristoranti, agenzie di intermediazione e una quindicina di alberghi. Piccoli alberghi di qualità È un consorzio che associa alberghi a dimensione umana, accomunati da un unico spirito, quello di concepire l'ospitalità in maniera amichevole e personalizzata. La gestione familiare, il calore umano, l'accoglienza informale sono le caratteristiche che garantiscono il comfort ed il servizio alla clientela. Pordenone Turismo È il consorzio ufficiale di hotel di qualità nelle terre pordenonesi; punto di riferimento per scoprire il ricco patrimonio culturale, paesaggistico e gastronomico di questa provincia. Preferred Hotel Group Offre servizi di vendita, marketing e prenotazione ad hotels e resorts indipendenti e di lusso. In Italia le strutture consorziate sono 37. Promotrieste - Convention & Visitor Bureau Il Consorzio fu attivato nel 1985, su iniziativa di un gruppo di operatori di Trieste, al fine di gestire il Palazzo dei Congressi. Questo è stato uno dei primi esempi di CB in Italia. Promuove e diffonde l'immagine di Trieste VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 233 città dei congressi e turismo in ambito nazionale e internazionale. Ha organizzato fino ad oggi più di 3.000 eventi. Fanno parte del consorzio 19 alberghi dalle tre stelle alle cinque stelle (tutti i 4 e 5 stelle e parte di quelli a tre stelle) ed un campeggio. Promovenezia Tourism Promotion 180 soci; Società Consortile mista per la promozione delle risorse culturali, naturali ed enogastronomiche del territorio veneziano. I progetti attuali riguardano da un lato la promozione di congressi ed altri eventi aggregativi, dall’altro la promozione e commercializzazione nei mercati di nicchia turismo culturale, itinerari nascosti, ospiti nell’area di Venezia. Offre anche servizi di consulenza e assistenza tecnica alle imprese associate. Promozione Albergatori Montecatini, Montecatini (PAM) La Pam opera dal 1992 con un'organizzazione efficiente svolgendo attività di promozione e commercializzazione sui principali mercati turistici italiani ed esteri, particolarmente orientata al termale, al congressuale e incentive e al turismo sportivo, sia per i gruppi che di tipo individuale. Svolge anche attività dio commercializzazione recependo più di 200.000 clienti all’anno. Svolge anche una importante attività di gestione dei flussi sul territorio con la proposta di itinerari e visite puntuali. Promozione e Commercializzazione turistica Lago di Garda, Consorzio composto da circa 80 soci fra strutture ricettive, agenzie di viaggio e ristoranti; è il consorzio che associa gli alberghi ubicati sul Lago, per la promozione delle strutture e delle iniziative promosse per incentivare il turismo. Il consorzio realizza il Piano di promozione turistica Italia e mercati esteri, proponendo iniziative integrate di promozione e commercializzazione. Il Piano 2013 mette al primo posto ila gestione del Portale internet (VisitGarda) e la Web Communication. Relais & Chateaux A questo consorzio francese sono associate 36 strutture alberghiere. Rizzante Gestioni Alberghiere Sas Il marchio Jesolo-Ok viene creato nel 1998 dal gruppo Rizzante Gestioni Alberghiere Sas. Nel corso degli anni il numero degli hotel sale a 16. Romantik È un consorzio tedesco cui sono associati 23 alberghi italiani. Seb Raeli Centro Servizi È un centro di prenotazioni di 9 alberghi situati nel centro storico di Roma. Siena Albergo, Siena Il Consorzio Siena Hotels Promotion è nato nel 1977 per iniziativa di alcuni albergatori, del Comune e della provincia di Siena con lo scopo di promuovere il turismo nel territorio. Siena Hotel Promotion, Siena Operativo dal 1997, vi aderiscono le strutture ricettive e ristorative della Provincia. Gestisce anche due punti di informazione aperti al pubblico a Siena e San Gimignano, a orario continuato. 234 Le configurazioni dei consorzi Slow Holiday La filosofia di fondo è il concetto della vacanza lenta (Slow Holiday), ovvero quella da assaporare con calma e piacere, con l’intento di accogliere, guidare ed emozionare l’ospite in un percorso enogastronomico, culturale, naturalistico e non solo, promuovendo l’intera Valle D’Aosta. Small Luxury Hotels of the World È un consorzio che associa oltre 400 alberghi indipendenti e di lusso ubicati in circa 70 Paesi. In Italia gli alberghi facenti parte di questo gruppo sono 61. Summit Hotels & Resorts Fa parte dei brand Preferred Hotel Group ed è una collezione di hotels e resorts esclusivi. Questi hotels sono destinati sia al segmento lusso sia leisure che affari. Supranational Space Hotels È partner esclusivo della Supranational, associazione internazionale che gestisce vendita e prenotazioni del network di alberghi affiliati nel mondo. In Italia, gli alberghi facenti capo al consorzio sono 83 ed è orientato alla clientela d’affari e commerciale. La dimensione della rete è suscettibile di variazioni in seguito al turn-over degli alberghi nel consorzio. TAS Alberghi È un´associazione istituita dalle famiglie proprietarie di 14 tra i migliori alberghi di Abano Terme. Legate da una nobile e antica tradizione, le famiglie si sono unite in sodalizio per promuovere il valore dell´ospitalità aponense e la cultura del termalismo euganeo. Terme Euganee Tale consorzio è stato attivato nel 1994, con lo scopo di promuovere il territorio del Bacino Termale Euganeo. Costituito attualmente da 140 operatori turistici (alberghi, ristoranti, trattorie, osterie e bar, aziende agricole, negozi, agenzie di viaggi, golf club, agenzie di viaggi). Sostiene l’attività di promo-commercializzazione a favore dei propri associati. Terre del Levante Fiorentino, Pontassieve, Firenze Comprende i comuni dei dintorni di Firenze, coincidendo in gran parte con il territorio della Comunità Montana della Montagna Fiorentina. Svolge attività di incoming, prenotazione per le diverse ricettività, visite guidate, degustazioni. Terre d'Elsa, Montaione, Firenze Nato nel 2004 con finalità di promozione è ora in liquidazione. Top International È una rappresentanza alberghiera tedesca che associa strutture di categoria medio-alta, ubicate prevalentemente in Europa. Gli alberghi italiani che fanno parte di questo consorzio sono 2. Toscana Promocamping, Dicomano, Firenze Il Consorzio vuole promuovere e commercializzare, nella regione un turismo ispirato all’amore per la natura, alla libertà e all’aria aperta e favorisce camping e villaggi che propongono alti standard qualitativi di accoglienza e svago riconosciuti a livello internazionale. VII Rapporto su Sistema Alberghiero in Italia 235 Travelling Around Italy Il numero degli alberghi di questo consorzio è 7. La caratteristica degli hotels è di essere a tre stelle ed ubicate in zone geografiche attrattive per il turismo leisure. Turisminsieme È un’associazione riminese cui fanno capo alcuni dei migliori alberghi di Rimini, Riccione ed Igea Marina, da due a quattro stelle. Si rivolge prevalentemente alla clientela leisure ed opera in collaborazione con il centro termale e benessere Riminiterme e i Parchi del divertimento della Riviera Romagnola. Unione Ristoranti del Buon Ricordo Il Buon Ricordo nasce nella primavera del 1964 per volontà di Dino Villani, uomo d'arte e di cultura ed anche un grande pubblicitario. Presentando l'iniziativa, distingue i ristoranti di un certo livello dalle trattorie, più rassicuranti e “casalinghe”, convincendo i ristoratori ad offrire una specialità del Buon Ricordo, cioè una portata esemplare del territorio in cui opera o a cui si ispira. Negli anni, l’iniziativa si estende anche agli alberghi e soprattutto agli hotels con ristorante. Verona TuttIntorno Consorzio di promozione e commercializzazione turistica di Verona: vi partecipano circa 270 soci, tra cui aziende alberghiere, extralberghiere, ristoranti, aziende agricole, servizi turistici; partecipano enti pubblici, fra cui Comune di Verona, CCIAA di Verona, Ente Fiera, Conf-Commercio ed AssIndustria. Si occupa dello sviluppo turistico e commerciale del territorio veronese e del suo patrimonio culturale, naturalistico ed enogastronomico. Vicenza È Società consortile mista attiva dal 1997 con proprietari di strutture ricettive e agenzie di viaggio. Opera come Destination Management Organisation associando enti pubblici, organismi privati e gli operatori. Promuove lo sviluppo del turismo fra gli associati e sul territorio. I soci sono 50. Ha sviluppato 5 rami d’azienda: Vicenza Film Commission, Vicenza Sport Commission, Progetto De.Co, denominazione comunale per prodotti tipici, Turismo Industriale, Enoturismo. Gestisce gli uffici IAT. Propone 13 interessanti itinerari fra i quali sono tipici Goethe a Vicenza, il Gotico, I Luoghi della grande Guerra, i Luoghi del Fogazzaro, l’Itinerario palladiano ed i Luoghi del turismo industriale. Vitalpina Hotels Alto Adige È un consorzio di alberghi che raggruppa i migliori hotel altoatesini specializzati in vacanze escursionistiche in montagna. Il tema escursione è al primo posto nella filosofia dei Vitalpina Hotel, accanto ad una sana alimentazione ed a trattamenti da centro benessere a base di prodotti naturali locali. Whotels.it È un gruppo che fa capo a Well LLC Worldwide Entertainment & Leisure, con sedi in Usa ed Europa. Nel proprio circuito riunisce strutture che hanno come comune denominatore la w di wellness. Worldhotels È uno dei principali consorzi a livello mondiale di alberghi di medio-alta categoria. 236 Le configurazioni dei consorzi Youtravel.com È un consorzio che offre sistemi di prenotazione online ad un gran numero di strutture alberghiere sparse per il mondo. Tab. 1 - Alcuni consorzi ed associazioni alberghiere presenti in Italia per numero di hotels. Anni 2013 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 Consorzio Itwg Consorzio di Promozione e Commercializzazione turistica Lago di Garda Hotusa-Eurostars-Familia Hotels Consorzio Promozione Turistica Marca Treviso Hotels4u Keytel S.A. Charme & Relax Italy Family Hotels Ecoworldhotel HermesHotels Associazione Italiana alberghi per la gioventù Condé Nast Johansens Dimore d'Epoca Supranational Space Hotels Abruzzotravelling Consorzio Turistico Città di Pistoia Cotup Consorzio Promotrieste Unione Ristoranti del Buon Ricordo Small Luxury Hotels of the World Consorzio Operatori Turistici isola d'Ischia Consorzio Turistico Langhe Monferrato Coero Leading Hotels of the World Alberghi Diffusi Associazione Riminidamare Italy Bike Hotels Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni Epoque Hotels Charming Hotels & Resorts Preferred Hotel Group Alberghi Tipici Riminesi Consorzio Albergatori di Parma e provincia Promoparma Relais & Chateaux Piccoli alberghi di qualità Turisminsieme Vitalpina Worldhotels Consorzio Turistico APM Abetone Montagna Pistoiese Italy Spa Hotels Costa Hotels Chateaux & Hotels Collection Historic Hotels of America Logis Romantik Giocovacanza BonsahI Fonte: elaborazione Mercury e Federalberghi Num. hotels 2.000 300 235 200 170 140 139 104 95 90 89 89 85 83 80 80 75 73 66 61 60 60 60 53 45 44 40 40 39 37 36 36 36 35 34 33 32 30 30 28 27 26 24 23 22 19 CAPITOLO VI L’ECONOMIA DEL TURISMO1 1. Lo scenario internazionale Lo scenario internazionale 2011-2013, con una metafora desunta dal campo dei trasporti, è come diviso in due parti: una economia che tendenzialmente accelera rappresentata dai paesi Brics, da altri asiatici e altri sudamericani; una economia che invece di spingere sull’acceleratore, come vorrebbe, è costretta a tenere il freno tirato, talvolta anche il freno a mano; rappresentata dai Paesi maturi europei e nordamericani, ma anche dal Giappone. Per il prevalere di questi ultimi si è verificato progressivo e generalizzato ridimensionamento che si è tradotto in una crescita dell’economia mondiale che nel 2010 è avvenuto a un tasso del 5,0% del Pil, nel 2011 ad un tasso del 3,9%, nel 2012 ad uno del 3,1% e nel 2013 ad uno del 3,0%. L’economia mondiale è cresciuta considerevolmente mentre non è cresciuta quella europea; quest’ultima si trova in fase recessiva da qualche anno. Le parole chiave dei governi europei, degli Usa e del Giappone sono state austerità e crescita. Nel 2012 il PIL complessivo dell’Eurozona ha registrato un calo del -0,7% e nel 2013 del -0,4%. La situazione dell’economia italiana è risultata ancora più negativa con una diminuzione del Pil che nei due anni considerati è stata del -2,5% e del -1,8%. Nel frattempo nel Bel Paese sono aumentate le misure di inasprimento fiscale. In questo modo è aumentata l’Imposta sul valore aggiunto (IVA), prima dal 20% al 21% e poi dal 21% al 22%; inoltre è stata introdotta l’imposta di soggiorno mentre sono state modificate ed unificate altre imposte non certo con l’obiettivo di trarre minori risorse. Inoltre, le forti interrelazioni che caratterizzano il sistema finanziario hanno reso inevitabile la trasmissione delle tensioni, oltre che in Europa, anche alle altre maggiori economie avanzate, e in particolare agli Stati Uniti, al Canada ed al Giappone. Anche l’adozione di programmi di inasprimento fiscale e di misure rigide di controllo del debito è stato hanno agito pesantemente sul contenimento dei consumi. In questo scenario solo l’export, ed anche il turismo come export, hanno avuto un andamento positivo in controtendenza, favorito dall’economia in espansione, anche se un po’ rallentata, dei principali paesi in via di sviluppo e dalla debolezza strutturale e strategica delle loro monete. Che vi sia stata anche una domanda di prodotti industriali nei paesi sviluppati, trainata dalla forte domanda proveniente da Asia e Est Europa, è sembrato un fatto subordinato. Per tutto il 2011, ed anche per il 2012 e 2013 l’economia dei Paesi europei è stata ispirata da un atteggiamento attendista per evitare il peggio, con una grande cautela che ovviamente si è estesa al mondo imprenditoriale, causando una riduzione della propensione agli investimenti. In questo scenario l’economia 1 A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica 238 L’economia del turismo asiatica è parsa sempre più forte, con prospettive di una lunga crescita, così come si è verificato anche per l’America del Sud. Dal 2012 e 2013, per i Paesi dell’Euro è in atto un forte contrazione dei consumi; tale contrazione ha avuto effetto anche sui Paesi asiatici sotto forma di un rallentamento delle esportazioni. È per questo motivo che Cina e Sud Est asiatico, nonché Brasile e Argentina, hanno visto un naturale rallentamento della loro crescita, pur restando le aree più dinamiche del Mondo. In questo difficile scenario, l’economia turistica mondiale ha segnato nel 2011 un incremento degli arrivi pari a +4,6%. Nel corso del 2012 gli arrivi di turisti internazionali nel mondo hanno superato un miliardo, con un aumento del 3,9% rispetto all’anno precedente; a fine 2013 gli arrivi dei turisti internazionali sono 1,087 miliardi, con un aumento del 5,0% rispetto all’anno precedente. Da evidenziare che negli anni considerati le stime definitive hanno rilevato sempre un andamento migliore di quello apparso dalle stime effettuate ad inizio dei vari anni. In altre parole il turismo ha avuto un andamento migliore di quanto si pensasse. La crisi di alcune aree è spesso più che compensata da una maggiore crescita di altre; questo fatto produce cambiamenti significativi nella geografia del turismo. Nel 2011 un andamento migliore è stato registrato per il turismo in Europa, dove gli arrivi sono cresciuti del +5,8%, e in particolare nei paesi dell’Europa mediterranea che complessivamente hanno registrato un +7,6%. Vi è stata una significativa attrazione esercitata dell’Europa sia sui mercati extra più economicamente dinamici, sia sui movimenti intraeuropei trainato dalla tenuta delle principali economie continentali a fronte del crollo, per motivi esogeni, dei flussi verso il Nord Africa. Nel 2012 e 2013 queste tendenze sono state confermate, anche se con qualche rallentamento. Per quanto riguarda il nostro paese, i risultati sono stati in linea con la media europea: +5.7% dei flussi internazionali e +5.3% della spesa, nel 2011. Più in generale con riferimento al mercato nazionale si può rilevare che: il biennio 2011-2012 si è caratterizzato per il grande sviluppo della componente estera, che, come si è visto nei precedenti capitoli, ha trascinato la domanda in generalizzato aumento della spesa totale; la componente estera ha sostanzialmente tenuto anche nel 2013, quando si è verificata una più forte crisi della domanda interna; è aumentata sempre la domanda dei mercati extraeuropei tradizionali spinta da quella dei Paesi extraeuropei emergenti (in primis BRIC); ha assunto sempre maggiore importanza, con alti tassi di crescita, il turismo culturale tradizionale, favorito dallo sviluppo dei clienti extraeuropei, attratti dal patrimonio artistico-culturale del Bel Paese; ciò è avvenuto anche attraverso il successo di declinazioni specifiche, come l’enogastronomia o ancora quelle connesse ad alcune delle più importanti destinazioni lacuali del Nord; le migliori performance si registrano per le regioni competitive sul prodotto culturale tradizionale, con maggiori integrazioni tra prodotti e anche più vicine ai principali bacini di origine dei flussi; proprio rispetto ai vicini bacini di origine, ad esempio, assume grande forza il turismo lacuale internazionale del Nord Italia; nel 2011-2013 ha operato anche la congiuntura favorevole del calo forzato delle destinazioni Nord africane; il fatturato complessivo del comparto risulta sempre più polarizzato, per circa il 56% nel 2012, in cinque regioni: Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Toscana; VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 239 considerando la sola componente internazionale, il fatturato imputabile alle cinque regioni è intorno al 70%. Con riferimento al 2011, la spesa totale ha registrato un ulteriore consolidamento rispetto al 2010, con un incremento nominale di +2,4%. Hanno contribuito a questo risultato, sia i consumi internazionali, che sono aumentati con una maggiore intensità pari al 5,6%, sia quelli domestici, aumentati solo dell’1%. Più in dettaglio, per il movimento turistico internazionale l’andamento positivo ha riguardato sia i flussi che la spesa, mentre per il turismo domestico alla tenuta in termini di spesa nominale2 (+1%) ha fatto riscontro una diminuzione dei flussi (-2,6% degli arrivi e -3,1% delle presenze). Da evidenziare il fatto che i clienti italiani hanno continuato ad andare all’estero: nel 2011, è stata superata la soglia dei 20,5 miliardi di euro per la spesa degli italiani all’estero. Sulle performance del sistema turistico italiano durante un periodo di piena crisi economica, hanno influito il contenimento dei prezzi praticati dagli alberghi e le azioni di destination management intraprese per differenziare i propri mercati e il proprio prodotto, anche con effetti di sostituzione della domanda, come è capitato, ad esempio, per le città termali che, di fatto, hanno sostituito una stanca domanda di cure con una nuova o maggiore domanda d’arte e cultura e di life style. Nel 2013 rispetto al 2011, invece, si sono manifestati i segnali della crisi essenzialmente a causa delle difficoltà del turismo domestico. Nel 2013 rispetto al 2011 si verifica una diminuzione della spesa nominale del -0,9% e reale del -4,8%. La spesa domestica è diminuita del -4,6% in termini nominali e del -8,3% in termini reali. La componente internazionale della domanda, invece, ha avuto un andamento positivo, attenuando gli effetti negativi generali, con un aumento nominale della spesa del 7,0% a fronte di una andamento reale del 2,7%: 2. Occupati, consumi, spesa turistica e valore aggiunto I consumi internazionali e domestici diretti, indiretti e indotti hanno determinato, nel 2011, 97.063 milioni di euro di spesa turistica totale in Italia, pari al 10,1% dei consumi finali interni, attivando un valore aggiunto totale di 104.223 milioni di euro, il 7,4% dell’intero valore aggiunto nazionale, e un numero di unità di lavoro che nel 2011 si è confermato pari a circa 3,3 milioni (il 13,8% dell’occupazione totale nazionale)3. Nel 2013 la spesa turistica globale in Italia è stata di 96.222 milioni di euro, con una variazione negativa del -2,7% ma con unna incidenza sul totale dei consumi pari al 10,3%, perché gli altri consumi delle famiglie sono diminuiti di più di quelli turistici. Il valore aggiunto turistico dell’anno 2013 è stato di 103.268 milioni di euro, che resta pari al 7,4% di tutto il valore turistico nazionale; le unità di lavoro occupate sono 3,293 milioni, dei quali 1,898 milioni sono occupati diretti, gli altri indiretti o indotti. Considerando quanto i consumi turistici incidono sui consumi delle regioni, a fronte di un’incidenza media nazionale nel 20114 confermata al 10,1%, due regioni si caratterizzano per percentuali strutturalmente collocate oltre il 30%: Trentino Alto Adige, 32,4%, e Valle d’Aosta, 41,4%. Altre otto regioni, le stesse rilevate nello scorso biennio, ad eccezione della Puglia, si distinguono per pesi comunque superiori al 10% (nell’ordine: Liguria, Toscana, Sardegna, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia). Solo Basilicata, Piemonte e Lombardia registrano una percentuale inferiore al 6%. Tutte le regioni del Nord più Toscana e Lazio si distinguono per un progressivo aumento della quota. Per contro, la tendenza ad una contrazione del Cfr. XVIII e XIX Rapporto sul turismo Italiano, cit. 3 Si ricorda che a gennaio 2014, il 2011 è l’ultimo anno con dati economici definitivi disponibili. 4 Il 2011 è l’ ultimo anno con dati disponibili ai fini di questa analisi. 2 240 L’economia del turismo peso dei consumi turistici sui consumi totali si registra nelle restanti regioni del Centro e del Mezzogiorno, con le sole eccezioni della Sardegna e della Puglia. In media nazionale, 100 euro spese in beni e servizi turistici nel 2011, danno vita ad un valore aggiunto totale di 107 euro, con comportamenti che risultano abbastanza simili nelle diverse aree del paese. Ciò che più differenzia le regioni è, oltre al peso della spesa turistica, la quota dell’effetto complessivo che resta all’interno di ciascuna regione. Così, alcune regioni di grande attrazione come il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta dipendono in larga misura dalla attività turistica, ma date le loro dimensioni e le caratteristiche del proprio apparato produttivo, diffondono molti degli effetti di attivazione anche sulle regioni vicine: Lombardia e Piemonte ad esempio finiscono con l’usufruire in modo consistente di tali vantaggi pur essendo aree comparativamente a minore vocazione turistica. Graf. 1 - Incidenza dei consumi turistici sul totale dei consumi interni delle singole regioni. Anno 2011 Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 Veneto, Emilia Romagna e, in misura minore, Toscana riescono ad avvantaggiarsi del fatto di essere aree fortemente turistiche e di avere anche un sistema produttivo in grado di trattenere una parte rilevante degli effetti di attivazione. In termini di peso del valore aggiunto turistico sul valore aggiunto totale, la tendenza nel 2011 è di un lieve recupero rispetto al biennio precedente, sia su scala nazionale che a livello regionale, seppure con intensità diverse. Per quanto riguarda le regioni meridionali, il 2011 conferma in Sardegna (10,9%) e Abruzzo (8,8%) il rafforzamento dell’economia turistica rispetto al resto del sistema produttivo, con un peso del PIL turistico su quello totale regionale al di sopra della media nazionale. Resta invece basso, anche se lievemente in crescita, il peso del fenomeno in particolare in Basilicata e Calabria (6% e 5,9% del PIL regionale): ciò dipende sia dalla VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 241 debolezza produttiva di queste aree, ma ancor di più dalla difficoltà ad affermare la propria capacità di attrazione sui principali mercati di domanda, soprattutto internazionali. Nel resto del paese, l’incidenza del valore aggiunto turistico regionale sul valore aggiunto complessivo di ciascuna regione, si traduce in quote superiori alla media in dieci regioni: Valle d'Aosta (21,7%); Trentino A.A. (16,2%), Sardegna (10,9%), Liguria (10,5%), Toscana (10,2%), Abruzzo (8,8%), Emilia Romagna (8,7%), Veneto (8,2%), Lazio (7,8%), Marche (7,5%). In fondo alla classifica troviamo Piemonte (4,6%) e Lombardia (5,2%). Graf. 2 - Valore aggiunto attivato dalla spesa turistica. Peso percentuale sul valore aggiunto regionale. Incidenza del valore aggiunto turistico sul totale del valore aggiunto regionale. Anno 2011. Fonte: XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 In termini reali, la ricchezza prodotta dal turismo registra nel 2011 un aumento dell’1,3%; è un risultato migliore rispetto a quello del PIL nazionale (+0,7% sul 2010), ma anche di settori strategici del made in Italy. Un esempio su tutti è il comparto del Tessile e Abbigliamento che, nel 2011, ha subito lo scorso anno un calo di -5,5%. Si conferma dunque che il sistema produttivo che ruota intorno al turismo continua a reggere meglio di altri comparti economici. Se è vero che ormai la vacanza è considerata un bene al quale non si rinuncia, ma che può essere rimodulato a seconda del proprio budget di spesa, è anche vero che la domanda è stata spinta dal mercato estero, in particolare da quella dei paesi emergenti. Nel 2013 la propensione media alla spesa degli stranieri ha registrato un ulteriore aumento fino a circa 103 euro, rispetto ai circa 99 euro del 2011. In diminuzione invece la spesa pro capite degli italiani che, secondo le stime, si sarebbe posizionata intorno ai 65 euro. Tab. 1 - Incidenza della spesa turistica in Italia sul totale dei consumi finali interni (milioni di euro correnti) 2007 2011 2013 Consumi turistici italiani (1) 63.959 66.173 63.158 Consumi turistici stranieri (2) 31.121 30.890 33.064 Consumi finali interni (3) 905.115 961.535 935.363 (1)/(3)% ((1)+(2))/(3)% 7,1 6,9 6,8 10,5 10,1 10,3 Fonte: elaborazioni CISET in XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013. 2013 stime provvisorie. In termini macroeconomici, dunque, i 96,2 miliardi di euro di consumi turistici in Italia nel 2013 si sono ripartiti in 33,64 miliardi (erano 30,9 nel 2011) spesi dalla domanda straniera, pari 34,4% del totale, e in 63,2 miliardi 242 L’economia del turismo (erano 66,2 nel 2011) spesi dagli italiani (65,6% del totale). Per quanto riguarda la dinamica in atto, dunque, è da evidenziare la rimonta della componente internazionale. A fronte di tali dinamiche, si riduce al 6,8 l’incidenza della spesa turistica domestica sul totale dei consumi finali interni, mentre per effetto della componente straniera sale al 10,3% è il peso della spesa turistica totale. Passando ora all’analisi d’impatto, il valore aggiunto attivato dai consumi turistici nel 2011 supera, tenuto conto anche degli effetti indotti, i 104 miliardi di euro (Tab. 1), con aumenti nominale e reale rispettivamente del +2,3% e +1,3% rispetto all’anno precedente. Nel 2013 il valore aggiunto turistico si riduce a 103.286 milioni, ma aumenta la sua rilevanza relativa rispetto ad altri comparti; vale quasi 2 volte quello che si è prodotto nel comparto agricolo-alimentare e quasi cinque volte Tale valore, pari al 7,4% di tutto il valore aggiunto prodotto in Italia in quell’anno, evidenzia l’importanza crescente del settore che, anche grazie alla stima più precisa dei diversi livelli di attivazione, giunge a valere oltre quattro volte quello prodottosi nel comparto Agricolo-alimentare e vale quasi cinque volte la ricchezza prodotta nel dal settore Tessile e abbigliamento. Tab. 2 - Peso del Valore Aggiunto turistico su alcuni comparti rilevanti del sistema produttivo italiano (milioni di euro). Anno 2011 Industria Viaggi e Turismo Agricoltura Prodotti alimentari, bevande e tabacco Prodotti tessili e dell'abbigliamento Commercio Alberghi e ristoranti Valore 2011 104.223 27.637 25.044 21.491 154.518 58.377 Percentuale 100% 377% 416% 485% 67% 179% Valore 2013 103.268 30045 26609 21897 149.423 58589 Percentuale 100% 344% 388% 472% 69% 176% Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 È interessante notare che il valore aggiunto turistico supera di quasi l’80% il reddito prodotto dal comparto “Alberghi e ristoranti”. Tale dato rafforza il carattere trasversale dell'attività turistica e la sua elevata capacità di attivazione, ma evidenzia anche l’articolazione e complessità del comparto ricettivo. Il mercato alberghiero è parte integrante e decisivo del sistema, all’interno del quale rappresenta nettamente la principale voce di spesa tra le diverse tipologie ricettive, arrivando a quasi i due terzi della spesa totale. La ricomposizione dei pesi relativi dei vari comparti avvenuta in Italia negli ultimi anni, ha evidenziato il ruolo crescente del turismo che è diminuito meno o aumentato di più rispetto agli altri comparti. L’esame dell’andamento del comportamento degli stranieri e dei residenti evidenzia il ruolo dinamico dei primi, mentre i secondi, nell’anno 2011, hanno avuto un andamento stazionario sia in termini di movimento turistico che dei consumi. Nel 2013 l’andamento degli italiani è stato ancora più negativo. È opportuno ricordare, anche in questa sede, che il 2011 è stato un anno record per il turismo italiano, ma esclusivamente per la spinta della domanda estera. 3. Un allargamento di campo L’economia del turismo coinvolge altri attori ed altre tipologie di spesa oltre ai consumi dei turisti. L’aggiornamento dell’impatto del turismo in Italia, adottando la composizione formulata dal World Travel and VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 243 Tourism Council (WTTC), consente di definire l“Economia allargata dei viaggi e del turismo”, secondo le stime di fatturato e di PIL elaborate da WTTC5. Volendo stimare l’economia turistica allargata, la domanda turistica complessiva determina 174,315 miliardi di fatturato (era di 175,839 miliardi nel 2011) e genera 187,080 miliardi di valore aggiunto (era 188,810 miliardi nel 2011), pari al 13,4% del totale del valore aggiunto in Italia. Tab. 3 - Industria dei viaggi e del turismo ed economia allargata (milioni di euro) SPESA DEGLI ATTORI A. Turisti: - consumi dei turisti B. Aziende: - investimenti in beni capitali - spese per viaggi d'affari C. Governo centrale e locale - spese per turismo Tot. domanda/fatturato Stima V.A.(*) da consumi turistici (A) Stima V.A.(*) da totale domanda turistica (A+B+C) INCIDENZA PIL TURISTICO SU PIL - % V.A. da consumi turistici su V.A. Italia - % V.A. da domanda totale turistica su V.A. Italia Economia allargata secondo WTTC (composiz. %) Industria italiana dei viaggi e del turismo XVII Rapporto (2011) Ipotesi economia allargata Italia 2013 su percentuali WTTC 55,2% 96.222 96.222 20,1% 17,8% - 35.037 31.028 6,9% 100,0% 96.222 103.268 12.133 174.315 103.268 187.080 7,4% 7,4% 13,4% Fonte: elaborazioni da XVIII e XIX Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 Nell’economia allargata del turismo, i consumi dei turisti rappresentano il 55,2% del fatturato complessivo; quasi il 38% viene generato dalle aziende (il 20,1% in investimenti in beni capitali e il 17,8% in spese per viaggi d'affari), e un ulteriore 6,9% è dovuto alle spese per turismo da parte delle autorità governative. Ciò significa che ai 96,2 miliardi di euro spesi dai turisti vanno aggiunti 78,1 miliardi imputabili agli altri attori, per un totale di 174,3 miliardi di domanda espressa dagli stakeholders del turismo. A partire da questi dati di spesa, è possibile stimare due livelli di PIL turistico, considerando anche quello attivato dai soli consumi turistici, pari a 103,3 miliardi di euro. L’incidenza del valore aggiunto sul PIL totale oscilla, dunque, da un minimo del 7,4% a un massimo del 13,4%. 4. Il ruolo sempre più rilevante del valore aggiunto turistico e del comparto alberghieroristorativo Nel 2011, anno con il massimo del movimento turistico, il valore aggiunto attivato direttamente dai consumi turistici in Italia è stato pari a 54.124 milioni di euro, con un incremento del +2,3% rispetto al 2010: 17.155 milioni di euro è stato il valore aggiunto diretto attivato dalla dinamica spesa internazionale del 2011. Tale spesa, aumentata di più del 6% è arrivata a rappresentare il 32% del totale, mentre la ricchezza diretta generata dal turismo italiano pari a 36.969 milioni di euro, è cresciuta dello 0,9%, in linea con la spesa. Se si sommano anche gli effetti indiretti e indotti, i livelli di valore aggiunto attivati dalla domanda turistica totale nel 2011 salgono a 104.223 milioni di euro, ripartiti per il 31,5% al turismo internazionale, e per il restante 68,5% al turismo domestico. L’analisi dei moltiplicatori comprensiva dell’effetto keynesiano consente di rivedere il rapporto tra valore aggiunto turistico diretto e quello diretto, indiretto e indotto, alzando il moltiplicatore a 1,93: ogni 100euro di 5 WTTC, http://www.wttc.org/eng/tourism_satellite_accounting_tool 244 L’economia del turismo ricchezza prodotte nelle attività direttamente a contatto con il turista, se ne producono altre 93 nel resto del sistema produttivo. Rapportati al valore aggiunto nazionale prodottosi nel 2011, infine, i 104.223 milioni di euro generati dal turismo pesano per il 7,4%. Il valore aggiunto turistico straniero, pari a 32.866 milioni di euro, mantiene la sua posizione continuando a spiegare il 2,3% del totale, a fronte di un’incidenza pari a 5% dei 71.357 milioni attivati dalla spesa degli italiani. Tab. 4 - Attivazione dei consumi turistici. Anno 2011 Effetti Diretti Totali (milioni di euro correnti a prezzi base) 17.155 32.866 36.969 71.357 54.124 104.223 7,4% 1,93 (migliaia) 611 1.052 1.304 2.271 1.915 3.323 13,8% 1,74 (milioni di euro) 9.359 20.661 30.020 6,3% Valore Aggiunto da consumi turistici: Stranieri Italiani TOTALI % sul totale nazionale Moltiplicatore Occupazione tot. da consumi turistici: Stranieri Italiani TOTALI % sul totale nazionale Moltiplicatore Importazioni da consumi turistici: Stranieri Italiani TOTALI % sul totale nazionale Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 Tab. 5 - Italia 2011. Valore Aggiunto per ramo e branca attivato dalla domanda di consumi turistici (milioni di euro correnti) Valore aggiunto Agricoltura Prodotti energetici Alimentari Tessili e cuoio Altri prodotti della trasf. Industriale Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti Intermediazione monetaria e finanziaria Locazione di fabbricati (att. imm. e noleggio) Attività ricreative Servizi vari Totale Stranieri (a) 402 270 676 385 825 138 2.291 6.980 1.134 496 1.130 801 1.627 17.155 Diretto da: Consumi turistici Italiani (b) 929 566 1.461 851 1.765 299 4.840 15.069 2.435 1.047 2.506 1.744 3.458 36.969 Totali (a+b) 1.331 836 2.137 1.236 2.590 436 7.131 22.048 3.569 1.542 3.636 2.545 5.086 54.124 Stranieri (a) 1.182 881 1.141 646 2.140 517 4.425 7.962 2.701 1.690 4.231 1.595 3.756 32.866 Totale da: Consumi turistici Italiani (b) 2.658 1.875 2.491 1.443 4.643 1.127 9.520 17.226 5.868 3.634 9.325 3.483 8.066 71.358 Totali (a+b) 3.840 2.756 3.632 2.089 6.782 1.644 13.945 25.188 8.569 5.324 13.556 5.077 11.822 104.224 Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 La Tabella 5, infine, mostra la composizione settoriale del valore aggiunto turistico per il 2011. Resta confermata l’importanza del comparto “Alberghi e ristoranti” che mantiene una quota intorno al 41% di tutto il valore aggiunto turistico diretto e il 24,2% di quello totale, molto significativa risulta la quota che si forma nei comparti non propriamente turistici, a prova della forte trasversalità del fenomeno. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 245 La sempre maggiore rilevanza del turismo è ben evidenziata da grafico n. 3 che mette a confronto incidenza sul valore aggiunto nazionale del comparto manifatturiero e turistico; il primo è in continuo calo, mentre il secondo osserva una linea di tendenza leggermente crescente. Graf. 3 - Incidenza dell’industria manifatturiera e dei servizi ricettivo-ristorativi sul totale del valore aggiunto nazionale. Anni 2000-2012 Fonte: M. Politi, F. Petrei, I flussi turistici internazionlai nelle strutture ricettive italiane. Paper presentato alla XIII Conbferenza Ciset-Banca d’Italia a Venezia il 17 aprile 2013. Aggiustamenti. 5. L’occupazione turistica Secondo quanto indicato nel XVIII Rapporto sul turismo italiano, nel 2011, il comparto turistico ha sostenuto complessivamente, compresi gli occupati in attività indirette e indotte (effetto keynesiano), 3.323.000 unità di lavoro. Il confronto con i livelli diretti di occupazione consente di fissare a 1,74 il moltiplicatore. Complessivamente, l’incidenza sul totale nazionale dell’occupazione turistica è pari al 13,8%. Nel 2013 gli occupati nel turismo in attività dirette, indirette e indotte sono stimati in 3.293.000 unità di lavoro; 1.898.000 sono gli occupati diretti, pari al 57,6%. Passando alla distinzione tra spesa turistica straniera e italiana, la prima attiva, nel 2013, il 34,4% dell’occupazione turistica diretta, con 654.000 unità. Ha impiegato il 34,8% dell’occupazione direttamente impegnata nella produzione per il turismo. Fra gli occupati diretti in attività turistiche rimane forte, per quanto in diminuzione, la presenza di lavoro indipendente, che si traduce in una quota del 34,8% nel comparto degli alberghi e ristoranti (era del 36,5% nel 2000), contro una media nazionale del 28,2% (era del 30,5% nel 2000). Il livello di occupazione diretta risulta in linea con l’andamento registrato dal valore aggiunto e come conseguenza dei medesimi fattori (paragrafo 5.1). Dall’analisi settoriale, infine, risulta che di tutti gli occupati diretti, il 48,3%, ha lavorato nel comparto “Alberghi e Ristoranti”. Questo settore, pur registrando negli ultimi anni una lieve flessione, rimane di gran lunga il più importante in termini di occupazione turistica. Il dettaglio settoriale mette in evidenza inoltre il peso del comparto agricolo (3,5%, pari a 67.000 unità), degli Alimentari (2,1%, pari a 40.000 unità) e quello degli Altri prodotti della trasformazione industriale (3,6%, pari a 70.000 unità). Del 6,6% (126.000 unità), infine, il peso dei servizi di trasporto. 246 L’economia del turismo Tab. 6 - Italia 2011. Occupati totali per ramo e branca attivati dalla domanda di consumi turistici (migliaia di occupati) Occupati totali Agricoltura Prodotti energetici Alimentari Tessili e cuoio Altri prodotti della trasf. Industriale Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti Intermediazione monetaria e finanziaria Locazione di fabbricati (att. imm. e noleggio) Attività ricreative Servizi vari Totale Stranieri (a) 20 3 12 8 22 4 77 297 40 15 3 41 68 611 Diretti da: Consumi turistici Italiani (b) 47 6 27 18 47 9 164 628 86 32 7 89 143 104 Totali (a+b) 67 9 40 26 70 14 24 925 126 46 11 129 212 1.915 Stranieri (a) 60 9 21 13 58 16 148 338 96 50 13 81 148 1.052 Totali da: Consumi turistici Italiani (b) 133 20 47 30 126 35 322 718 207 110 27 178 317 2.271 Totali (a+b) 193 30 67 44 184 51 471 1.057 303 160 40 258 465 3.323 Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 All’occupazione turistica dipendente è stato dedicato un apposito capitolo. 6. La spesa turistica nelle regioni e delle regioni La spesa complessiva nelle singole regioni, comprensiva di quella dei residenti, rivela che alcune sono prevalentemente bacini di origine dei flussi di origine, altre prevalentemente bacini di destinazione ed altre ancora sia di origine che di destinazione. Nell’anno 2011 vi sono cinque regioni, in ognuna delle quali si sono realizzati più di 10.000 milioni di spesa; nell’ordine Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Lombardia, per una percentuale che rispetto al totale nazionale è maggiore della metà della spesa complessiva sul territorio nazionale (54,6%). Graf. 4 - Quota di spesa turistica complessiva nelle singole regioni Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Graf. 5 - Quota di spesa nazionale del movimento turistico all’interno di ogni singola regione Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 Graf. 6 - Quota del movimento dei residenti nella regione sul totale del movimento turistico della regione Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 Graf. 7 - Saldo turistico delle regioni italiane nel 2011 Fonte: elaborazioni da XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 247 248 L’economia del turismo Le prime cinque regioni per spesa incoming sono anche fra le prime regioni sette per spesa outgoing. In primo luogo la Lombardia, che da sola attiva più di un quarto (25,4%) della spesa dei nazionali domestica e all’estero; seguono Lazio (12,5%), Piemonte (9,9%), Emilia Romagna (8,3%), Veneto (7,8%) Campania (6,6%) e Toscana (5,2%). Si aggiungo, quindi, Piemonte e Campania, come grandi bacini di origine dei flussi turistici. Le prime cinque regioni per turismo attivo (incoming dall’estero più residenti) determinano, dunque il 54,6% del movimento ed il 60,9% del movimento verso le altre regioni ed all’estero. Appare evidente che il turismo, pur essendo un fenomeno molto diffuso sul territorio si svolge prevalentemente in alcune aree. La regione con la maggior quota di spesa turistica determinata dai propri residenti è la Sicilia (63,1%), seguita dalla Calabria (57,0%), dalla Puglia (53,5%), dal Piemonte (37,4%) e da altre quattro regioni del mezzogiorno (Abruzzo, Sardegna, Molise e Basilicata). È una conferma che nel Sud e nelle Isole la gran parte del movimento attivato è autoctona. Se però si verifica il peso reale dei differenziali di spesa, considerando i valori assoluti delle presenze interne di ogni regione al primo posto si colloca sempre la Sicilia con 3.617 milioni di spesa pari al 14,0% di tutte le spese dei residenti nelle regioni all’interno della regione di appartenenza, ma alò secondo si colloca il Lazio (10,8%), al terzo l’Emilia Romagna (10,2%), al quarto la Toscana (9,2) e quindi il Veneto (8,9%)%). Nelle ultime posizioni si collocano, ovviamente le regioni più piccole: Valle d’Aosta, Umbria, Basilicata e Molise e/o senza litorale. 7. La bilancia turistica Il saldo della bilancia turistica mostra un andamento altalenante, fino agli ultimi tre anni, quando, nel 2011, torna superiore a +10 miliardi di euro; nel 2012 supera gli 11,5 miliardi e nel 2013 supera i 12,9 miliardi. Tab. 7 - Bilancia turistica. Consumi in Italia dei non residenti (CINR), Consumi all'estero dei residenti in Italia (CERI) e saldi (milioni di euro). ANNI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 CINR 31.121 31.090 28.856 29.257 30.891 32.085 33.064 NI 2005=100 109 109 101 102 108 112 116 CERI 19.952 20.922 20.015 20.416 20.583 20.512 20.159 NI 2005=100 111 116 111 113 114 114 112 SALDI 11.169 10.168 8.841 8.841 10.307 11.573 12.905 NI 2005=100 93 91 87 100 117 131 122 Fonte: aggiornamento del XVIII Rapporto sul Turismo Italiano, FAngeli, Milano, 2013 Il suo aumento è determinato dalla forte spinta delle entrate internazionali, a fronte dei una considerevole diminuzione della spesa all’estero dei residenti in Italia. La tabella 7 evidenzia, al 2013, l’evoluzione della bilancia turistica e delle sue componenti6 (Consumi in Italia dei non residenti, e Consumi all’estero dei residenti in Italia), espresse in euro a prezzi correnti. Il saldo a prezzi reali mostra un trend ancora meno brillante, almeno fino al 2010, quando, dopo una perdita del 42% in soli tre anni, il saldo torna sopra +9 miliardi, grazie alla dinamica positiva delle entrate, il cui valore 6 A partire dal 1990, sull’andamento della bilancia turistica e sul livello delle poste che la compongono ha influito il provvedimento di liberalizzazione valutaria adottato all’inizio di quell’anno. Tale provvedimento, infatti, ha eliminato qualsiasi formalità per tutti gli acquisti, effettuati all’interno della UE che comportino pagamenti non superiori ad una cifra stabilita all’inizio in 20 milioni di lire e successivamente rivista. Così, tutti i pagamenti inferiori ai limiti indicati ed effettuati da stranieri vengono contabilizzati, indipendentemente dai beni acquistati, nella voce “Viaggi” che in tale modo rischia di sovrastimare il vero e proprio movimento valutario per turismo. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 249 reale resta comunque del 9% inferiore a quello del 2007. Nello stesso periodo il calo reale delle uscite è stato di circa il 7%. 8. Il Conto Satellite del Turismo (CST) Il 4 Luglio 2012 è stato presentato dall’Istat il primo Conto Satellite del Turismo dell’Italia (CST), con dati riferiti al 2010. Il CST considera congiuntamente attività e fenomeni connessi al turismo che ricadono in diverse attività produttive, quali alberghi, pubblici esercizi, servizi di trasporto, agenzie di viaggio, servizi ricreativi e culturali, al fine di valutare le dimensioni ed il valore dell’industria turistica in un contesto statistico armonizzato, in grado di dare la giusta collocazione ed evidenza alle informazioni derivanti dalle diverse fonti statistiche. La ricomposizione dei dati, finora disponibili in modo sparso e non coerente, nel CST assume un grande rilevanza per la valutazione del reale peso del comparto economico, ma anche in questo caso il gruppo di lavoro sembra essersi fermato; recentemente è stato attivato un nuovo gruppo. Il CST prende forma sulla base del Quadro Metodologico Raccomandato (QMR 2008) della Commissione Europea (Eurostat), dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT). La motivazione che è dietro alla nascita e allo sviluppo del CST, già presente d anni in diversi altri paesi, è avere una stima delle dimensioni e del valore dell’industria turistica. Le prime realizzazioni possono essere consideraste sperimentali Nel 2010 il valore aggiunto del turismo (VAT) direttamente attivato dalla domanda supera gli 82 miliardi di euro e rappresenta il 6,0% del totale valore aggiunto prodotto in Italia. In un confronto internazionale, per la Spagna l’incidenza del settore turistico in termini di valore aggiunto ha un impatto complessivo sul PIL del 10,2%; ma considerando anche gli effetti indiretti; considerando solo quelli diretti anche per la Spagna l’incidenza è ridimensionata al 6,5%, dunque a un valore vicino a quello stimato per l’Italia. Relativamente ad altri importanti Paesi europei la rilevanza del settore turistico, sempre misurata in termini di incidenza del valore aggiunto, si attesta al 4,0% per la Francia, 3,8% per il Regno Unito, 3,2% per la Germania e 5,4% per l’Austria. La quota turistica più alta in termini di valore aggiunto fra i paesi UE si osserva per Cipro con l’8,7%7. Ovviamente l’incidenza sul Pil è determinata dal peso del turismo ma anche dal peso delle altre economie; è evidente che, supponendo la stessa dimensione del fenomeno, il peso del turismo è relativamente minore per quei paesi che hanno le altre economie più forti. Con riferimento all’Italia si stima che nel 2010 il valore aggiunto prodotto dalle attività connesse al turismo sia stato pari a 82.833 milioni di euro, equivalente al 6,0% del totale valore aggiunto dell’economia italiana per lo stesso anno. Di questi 82 miliardi il 76,8% è stato generato dalle industrie caratteristiche del turismo, mentre il restante 23,2% è da attribuirsi alla restante parte del sistema produttivo nazionale. I numeri indicati diventano più significativi se si considera che il valore aggiunto del turismo equivale a oltre quattro volte a quello prodotti dal settore agricolo – alimentare e quasi cinque volte la ricchezza generata dal settore dei tessili e abbigliamento, moda compresa. Paragonando il comparto turistico ai due comparti appena menzionati, si riesce a comprendere la grande incidenza del comparto all’interno del sistema economico del Paese, nonostante non sempre questo ruolo sia riconosciuto. Le incidenze del turismo dei Paesi citati sono tratte da Tourism Satellite Accounts in the European Union – Vol. 2, Eurostat. Gli anni a cui si riferiscono le percentuali dei vari Paesi possono essere diversi. 7 250 L’economia del turismo Il consumo turistico interno nell’anno 2010 ammonta a 114.016 milioni di euro se si includono, oltre alle spese effettuate dai visitatori residenti e non residenti all'interno del Paese, anche altre componenti, quali ad esempio la spesa sostenuta dalle aziende per viaggi d’affari o i servizi resi per l’impiego di seconde case di proprietà. La parte prevalente è stata assorbita dalla spesa dei turisti Italiani (44,2% del totale), mentre la spesa del turismo straniero ne rappresenta il 25,7%. Le altre componenti del consumo turistico, tra le quali rientra l’utilizzo delle seconde case per vacanza, ricostruiscono il restante 30,1% della domanda turistica. Graf. 8 – Incidenza del turismo sul PIL dell’Italia a confronto con i principali competitors Fonte: elaborazioni su dati Istat, Conto satellite del turismo per l’Italia Il CST presenta un tavola sul turismo inbound, una sul turismo domestico, una sul turismo outbound o outgoing ed una complessiva sui consumi turistici interni. L'attività che contribuisce in maggior misura a creare valore aggiunto è il settore alberghiero e della ristorazione (31,7%), seguita da quella relativa alle seconde case (22,7%). Impatto minore per i trasporti e i servizi di noleggio mezzi, che totalizzano il 10% del valore aggiunto totale. La spesa interna dei turisti è pari a 79.705 milioni di euro. Di questi, 50.366 milioni derivano dalle spese per turismo domestico, ovvero quello degli italiani all’interno del Paese, e i restanti 29.338 dalle spese generate dall’inbound, ovvero il turismo internazionale. La spesa che in entrambi i casi influisce maggiormente è quella riguardante i servizi ricettivi. La differenza della spesa fra domestici (31,6%) e stranieri (41,1%), si spiega con l’ampia quota di italiani che trascorrono le vacanze nelle seconde case (30,1%). Nel caso della ristorazione, la percentuale di spesa sostenuta da italiani e stranieri è analoga (20,7% nazionali, 22,5% inbound), lo stesso accade per i beni non tipicamente turistici quali alimenti e carburante, (21,6% e 24%). Gli italiani spendono invece di più per i servizi di intermediazione erogati dalle agenzie di viaggio (5,6% contro 0,6%) e per i trasporti (il 16% contro il 7,1%). Da rilevare, infine, il fatto che l’11,7% della spesa domestica è sostenuta dagli escursionisti. Dal lato dell’offerta, il 3,2% della produzione totale dell'economia è stata impiegata per soddisfare la domanda turistica. La quota raggiunge livelli elevati nel caso di prodotti più direttamente caratteristici del turismo, come le agenzie di viaggio e i tour operator (99,7%), le strutture ricettive (98,5%), il trasporto aereo (96%) e quello ferroviario (86,4%). Rilevante anche il peso turistico dei servizi di ristorazione (22,2%) e del commercio al dettaglio di prodotti acquistati dai visitatori (16,1%). Uno degli obiettivi principali del CST è quello di mettere in relazione la domanda turistica con l’offerta in termini monetari e conseguentemente di determinare l’impatto del turismo sull’economia di riferimento. Nel 2010 in Italia il 3,2% dell’offerta totale dell’economia è stata impiegata per soddisfare la domanda turistica. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 251 Tab. 8 - Consumo turistico interno. Anno 2010. Milioni di euro PRODOTTI Prodotti turistici caratteristici 1- Servizi ricettivi per i visitatori 1.a- Servizi ricettivi diversi dal punto 1.b 1.b- Servizi ricettivi relativi all'uso di seconde case di proprietà 2- Servizi di ristorazione 3- Servizi di trasporto ferroviario passeggeri 4- Servizi di trasporto su strada passeggeri 5- Servizi di trasporto marittimo per vie d’acqua passeggeri 6- Servizi di trasporto aereo passeggeri 7- Servizi di noleggio mezzi 8Servizi delle agenzie di viaggio e altri servizi di prenotazione 9- Servizi culturali 10- Servizi sportivi e ricreativi Beni turistici specifici e non specifici del Paese TOTALE Spesa interna per turismo Spesa Spese interna Spese del del per turismo turismo turismo domestico inbound (4.1) = (2.3) (1.3) (1.3) + (2.3) 22.306 39.480 61.786 12.064 15.893 27.957 10.759 12.539 23.298 Altre componenti del consumo turistico (4.2) Consumo turistico interno (4.3) = (4.1) + (4.2) Incidenza % 33.808 22.288 7.858 95.594 50.245 31.156 83,8 44,1 27,3 1.305 3.354 4.659 14.430 19.089 16,7 6.604 216 696 10.426 1.639 2.087 17.031 1.854 2.783 0 677 494 17.031 2.531 3.277 14,9 2,2 2,9 42 1.823 1.866 1 1.867 1,6 1.138 204 2.507 340 3.645 544 3.593 339 7.238 883 6,3 0,8 188 2.837 3.025 3.817 6.842 6,0 258 896 7.033 29.338 431 1.496 10.886 50.366 689 2.393 17.919 79.705 643 1.957 504 34.312 1.331 4.349 18.423 114.016 1,2 3,8 16,2 100 Fonte: primo Conto satellite del Turismo” – Istat. Tab. 9 - Produzione e valore aggiunto del turismo per branca di attività economica. Anno 2010. Milioni di euro Industrie turistiche e altre industrie Industrie turistiche Alloggi per visitatori Alberghi Seconde case Ristorazione Trasporto ferroviario Trasporto su strada Trasporto marittimo Trasporto aereo Noleggio attrezzature per trasporto Agenzie di viaggio, tour operator e altri servizi di prenotazione Servizi culturali Sport e ricreazione Commercio dettaglio beni caratteristici tipici del Paese Altre industrie TOTALE Produzione turistica 108.462 53.651 32.865 20.786 14.787 5.675 4.300 2.076 6.496 604 6.036 1.100 2.733 11.003 42.715 151.177 Valore aggiunto turistico 63.654 37.610 18.827 18.783 7.393 3.630 2.818 960 1.245 290 1.591 681 1.065 6.372 19.179 82.833 Fonte: “Il primo conto satellite del turismo” – Istat L’analisi per tipologia di prodotto evidenzia coefficienti turistici (intesi come quota di produzione destinata alla domanda turistica) particolarmente elevati nel caso dei prodotti più caratteristici del turismo, quali i servizi ricettivi (con un coefficiente pari al 98,5%); il trasporto aereo e ferroviario (rispettivamente 96,0% e 86,4 %); i servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator (99,7 %); la ristorazione (22,2 %). Anche nel caso della tipologia di prodotto che racchiude un insieme di beni acquistati dai turisti il peso turistico è rilevante (16,1%). Quanto finora detto, ribadisce il concetto perseguito fino a questo momento e cioè l’importanza delle ricadute economiche del turismo all’interno del sistema Italia. Lo strumento del CST offre un valido contributo per lo studio del turismo, contribuendo a dare una impronta più certa ed organica. 252 L’economia del turismo Graf. 9 - Coefficiente turistico* per prodotto. Anno 2010, valori percentuali Fonte: “Il primo conto satellite del turismo” – Istat Il coefficiente turistico per prodotto rappresenta la quota di produzione destinata alla domanda turistica 9. Il piano strategico Turismo Italia 2020 Ad inizio dell’anno 2013 è stato presentato dall’allora Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, il Piano Strategico del Turismo “Turismo Italia 2020”. L’obiettivo del Piano al 2020 è quello di aumentare di 30 miliardi il PIL turistico e di 500.000 i posti di lavoro del comparto. Tale aumento dovrebbe essere determinato solo dalla componente internazionale, cioè dai turisti esteri in Italia, poiché si suppone costante e fermo a 90 miliardi il turismo domestico, mentre quello internazionale dovrebbe passare da 44 a 74 miliardi di impatto sul PIL: I posti di lavoro aumenterebbero in modo analogo del 22% passando da 2,2 milioni a 2,7 milioni. Si afferma che il turismo ha un peso significativo sul PIL, pari a circa il, 9%, e sull’occupazione, pari a circa il 10%: Vengono recepite le tendenze in atto che indicano una forte aumento del turismo outgoing dai Paesi BRIC e dagli europei occidentali affluenti, rilevando che l’Italia di fronte a tale evoluzione si trova a dovere affrontare alcuni punti critici: invecchiamento dell’offerta, invecchiamento delle infrastrutture, inefficace governance StatoRegioni, poca attenzione ai segmenti emergenti, poca attenzione ai canali digitali e scarsa priorità data al comparto. Per invertire la tendenza si propone di mettere il turismo al centro dell’Agenda del Paese, perché rappresenta una occasione impedibile per il futuro sviluppo. Dopo avere considerato le criticità, il Piano individua sette linee guida per le 61 azioni che debbono consentire tale sviluppo. Le linee guida sono: governance, potenziamento del supporto e del coordinamento centrale; rilancio dell’Agenzia Nazionale del Turismo (Enit) riprogettando la sua missione e dotandola di adeguate risorse umane e finanziarie (18 azioni); miglioramento dell’offerta con focus su 30 – 40 poli prioritari e puntando sui segmenti BRIC e affluenti in modo da alzare la spesa media dei turisti; riqualifica e consolidamento del ricettivo; adeguamento delle infrastrutture e dei trasporti alle esigenze del turismo; potenziamento della qualità della formazione (“istruzione”) turistica e maggiore attrattività delle professioni; investimenti di attrazione degli investimenti con incentivi specifici a “burocrazia zero” (11 azioni) VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 253 Le azioni si sviluppano secondo le linee guida ma sono state priorizzate sulla base dell’impatto economico e della velocità di esecuzione. Il Piano rivela che il comparto del turismo italiano è molto frammentato mettendolo a confronto con quello della Spagna dove si contano 15.000 alberghi con una capacità media di 94 letti, per un totale di più di 1,4 milioni di letti, mentre l’Italia con circa 34.000 alberghi presenta una capacità media di 66 letti e 2,3 milioni di posti letto. Le prime cinque regioni italiane hanno generato il 91% della crescita. Cinque grandi regioni del Sud pesano solo per il 12% del totale delle notti degli stranieri e determinano solo il 5% della crescita. Già trent’anni prima, nel gennaio 1983, era stato presentato Piano triennale e condizioni economiche per lo sviluppo turistico, che, come piano strategico, si collocava nel più ampio piano di sviluppo economico nazionale. Tale Piano rivendicava il ruolo centrale del turismo per l’economia del paese, prevedeva risorse finanziare a favore delle imprese, la valorizzazione del Mezzogiorno ed un progetto di integrazione fra l’attività dei vari enti territoriali che riguardava gli enti provinciali del turismo e le aziende autonome ci cura soggiorno e turismo, allora, prima della riforma del 1983, sempre attive. Tale piano contribuì alla definizione della Legge Quadro per il turismo ed il potenziamento e la qualificazione dell’offerta turistica (L. 217 del 17 maggio 1983) che ancora rappresenta la maggiore legge di riforma del comparto. Il richiamo assume la sua rilevanza se si pensa che oggi a più distanza di più di un anno dalla sua presentazione, il Piano Strategico Turismo Italia 2020 sembra dimenticato e non se parla più; rappresenta, ormai, un’occasione persa per porre il turismo alla ribalta delle politiche istituzionali di sviluppo, dopo che sul mercato il comparto si è conquistato, per la sua forza intrinseca, questo posizionamento. Il Piano Strategico ha rappresentato un’occasione persa per promuovere il riavvicinamento fra istituzioni e operatori e lo sviluppo del comparto nel Bel Paese. Con il Piano Strategico avrebbe potuto essere recuperato il gap sempre più ampio che si è creato fra istituzioni, ma così non è stato. Le ragioni stanno in varie motivazioni le principali delle quali sono: La costruzione di un Piano troppo mirata a voler affermare certe premesse già mirate aprioristicamente a conseguire certi obiettivi. È ovvio, ad esempio, che se considera la Spagna l’Italia ha una dimensione media delle camere assai più ridotta, ma la colonizzazione turistica di quel Paese è avvenuta dopo quella italiana, secondo un modello che esigeva tali strutture. In realtà per numero delle camere l’Italia ha una dimensione media superiore a quella media dell’UE a 27 Paesi, e Paesi come il Regno Unito e la Germania hanno alberghi con una dimensione media notevolmente inferiore. Perché, da questo punto di vista, si è confrontata l’Italia solo con la Spagna? In epoca di Internet e dei social media la dimensione media non è più il principale problema mentre lo è la loro capacità di fare rete; è su questo punto che si gioca la sfida dei prossimi anni; Altro punto da rilevare è che l’obiettivo dei sviluppo e di crescita previsto per il comparto è in linea con quanto si è verificato negli ultimi anni che hanno visto un forte sviluppo della componente internazionale a fronte delle difficoltà del turismo domestico. I valori e gli incrementi delle variabili economiche previste si sarebbero tendenzialmente realizzati seguendo il trend naturale in atto, a prescindere dalle ipotesi del P.S. Inoltre on si possono porre obiettivi irrealizzabili come quello di fare tornare l’Italia il primo paese per le destinazioni internazionali. Il mercato mondiale è molto cambiato e strutturalmente vi saranno Paesi che registreranno un maggiore incremento percentuale relativo. Il vero problema è perseguire uno sviluppo medio annuo che in termini di presenze e di fatturato sia intono 2-3% annuo. Non va dimenticato che, pur se si sono perse quote di mercato, il turismo è stato uno dei comparti economici a forte crescita. 254 L’economia del turismo L’accentuazione data ai mercato internazionale, peraltro, ha fatto dimenticare la rilevanza del mercato domestico, così come l’attenzione ai mercati affluenti dell’Europa e sui paesi Bric ha indotto a non considerare che sono i viaggiatori continentali low-cost che hanno mantenuto in piedi il turismo europeo e italiano degli ultimi anni; Il PS evita anche di prendere in considerazione dei problemi e del ruolo che il Mezzogiorno potrebbe avere per lo sviluppo del turismo nazionale, senza spiegare perché. Nel dimenticatoio sono caduti anche i numerosi turismi di nicchia; infine, nel Piano strategico non si fa riferimento al turismo sommerso o non rilevato, che è pari a circa il doppio di quello che appare dalle statistiche censuarie Istat. I dati econometrici sembra che ne tengano conto ma forse era il caso di quantificarlo in un modo migliore. A distanza di una ventina di mesi dalla sua presentazione, per i motivi ricordati, si può affermare che il Piano Strategico Turismo Italia 2020 ha rappresentato un’occasione persa per promuovere il riavvicinamento fra istituzioni ed operatori e lo sviluppo del comparto nel Bel Paese. CAPITOLO VII I BILANCI DEGLI ALBERGHI NEL PERIODO 2010-20121 1. Premessa Nell’analizzare i dati di bilancio delle imprese alberghiere, si è fatto riferimento principalmente a due fonti: Unioncamere, in relazione ad un’indagine campionaria che ha riguardato le società di capitale, e Istat, con i dati relativi alle Statistiche Nazionali sulla Struttura delle Imprese. Tab. 1 – Fatturato delle imprese alberghiere società di capitale stimato da Unioncamere. Valori assoluti negli anni 2010, 2011 e 2012. Fatturato in migliaia di euro Imprese indagate Società di capitali considerate 2010 2011 2012 882 945 882 7.460 7.588 6.810 Fatturato totale delle imprese indagate 9.794.884 10.339.666 8.903.457 Media per impresa 1.313 1.363 1.307 Fonte: Unioncamere. Tab. 2 – Numero delle imprese rilevate, fatturato complessivo delle imprese alberghiere e fatturato ricettivo totale stimato dall’Istat. Valori assoluti in migliaia di euro negli anni 2009, 2010 e 2011 2009 2010 2011 Numero imprese 24.679 24.479 24.422 Fatturato 14.546.422 15.827.238 15.179.465 Media per impresa 589 647 622 Fatturato ricettivo 17.915.102 19.383.720 18.826.616 Media per impresa 726 792 771 Fonte: Istat. Statistiche nazionali sulla struttura delle imprese Le analisi effettuate tentano di dare una visione complessiva, che consenta di sondare l’evoluzione patrimoniale e reddituale delle imprese alberghiere, sebbene alla luce di alcune possibili incongruenze figlie della pluralità di fonti osservate. 2. Le imprese alberghiere viste attraverso i loro bilanci secondo Unioncamere e secondo Istat Per verificare la struttura patrimoniale del comparto abbiamo esaminato i bilanci delle aziende nel triennio 2010-2012 utilizzando i dati disponibili presso il sistema camerale. L’indagine è relativa a circa 7.000 imprese alberghiere (6.804 nel 2012). Si tratta di tutte società di capitali; si ricorda che sul totale delle imprese alberghiere esistenti in Italia, le società di capitali sono più di un quarto, rappresentando il 27,1%. Guardando a questi dati, la struttura patrimoniale delle aziende, nell’anno 2012, vede un consolidamento del Patrimonio netto (Capitale sociale + Riserve) intorno al 33,7% a fronte delle complementari quote di debiti per 57,9% e di altre passività per l’8,4%. 1 A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica 256 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 Graf. 1 - La struttura patrimoniale delle imprese alberghiere società di capitali nel 2012 Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere. La composizione finanziaria è un fatto strutturale che si modifica molto lentamente nel tempo; rivela comunque una caratterizzazione del comparto, cioè una consistente utilizzazione di capitali di terzi. Guardando ai dati del fatturato, riferiti all’intero universo delle imprese alberghiere, di fonte Istat, invece è possibile caratterizzare il comparto con riferimento alle classi di addetti e valutarne l’evoluzione nel corso nel triennio 2009-2011. In tutti e tre gli anni, la quota maggiore del fatturato è prodotta dalle imprese con meno di 10 dipendenti, palesando le caratteristiche proprie del comparto con la prevalenza di strutture di piccola -media dimensione. Graf. 2 – Fatturato prodotto dalle imprese per classi di addetti negli anni indicati Fonte: elaborazioni su dati Istat È, invece, il cluster di imprese caratterizzato da 10 a 19 addetti a vedere maggiormente ridimensionato il peso sul totale del fatturato registrato. La quota di competenza di questo gruppo, infatti, passa dal 25,4% del 2009 al 20,1% del 2011, facendo registrare un -19,1% nel 2011 rispetto all’anno precedente. Gli altri gruppi di imprese, invece, mantengono più o meno costante il peso sul totale del fatturato degli alberghi. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 257 Concentrandosi sul solo anno 2011, è possibile osservare come la maggioranza delle imprese del comparto sia rappresentata da quelle con meno di 10 dipendenti; si tratta, infatti, del 77,6% del totale, il cui apporto sul fatturato totale pesa per quasi un terzo (29%). Graf. 3 – Distribuzione del numero delle imprese e del fatturato per classi di addetti. Anno 2011 Fonte: elaborazioni su dati Istat Emerge, tuttavia, che le imprese con un elevato numero di addetti (da 50 a 249 addetti) assumono una rilevanza significativa con un incidenza che nel 2011 è stata del 17,9%. Le 35 imprese con più di 250 addetti che rappresentano lo 0,14% del numero delle imprese, determinano il 12,1% del fatturato totale. Graf. 4 – Distribuzione del fatturato per classi di addetti. Anno 2011 Fonte: elaborazioni su dati Istat Nel complesso, si delinea un quadro in cui la frammentazione delle imprese, con una netta prevalenza delle imprese di piccola-media dimensione, determina una scarsa concentrazione del mercato. Infatti, sebbene le imprese con più di 50 dipendenti contribuiscano a circa il 30% del fatturato totale, le imprese con meno di 20 addetti ne detengono circa il 50%, determinando una parcellizzazione nel contributo alla produzione totale. 258 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 2.1 Presenze e valore della produzione Procedendo ad analizzare i dati di che riguardano il conto economico di un albergo, risulta significativo confrontarli con i dati sul movimento turistico del comparto2. Nel 2011 a fronte di un aumento complessivo del movimento turistico alberghiero del 3,5%, secondo la Banca dati Ulisse (Unioncamere) si sarebbe verificato un aumento del fatturato medio per impresa, rilevato nei bilanci delle società di capitali come Valore della produzione, di circa il 3,8%; si tratterebbe, quindi di un valore in linea con i dati sulle presenze sebbene vada considerato che il dato si riferisce a una base di sole 945 imprese. Prendendo in considerazione il numero complessivo di 24.422 imprese, così come rilevate dall’Istat, al contrario il fatturato degli alberghi diminuisce del -4,1% nel 2011 rispetto al 2010, mentre quello di tutto il comparto ricettivo cala del -2,9%. Più precisamente a fronte di una diminuzione del -4,1% rilevata per il comparto alberghiero viene rilevato un aumento del fatturato del 2,6% per il complesso degli altri esercizi ricettivi; tale aumento è dovuto ad una diminuzione del -6,4% rilevata per i campeggi ed aree attrezzate, a un aumento del 4,5% del fatturato degli alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni e ad uno del 25,6% del fatturato degli altri alloggi. Nel 2012, poi, l’Istat rileva una diminuzione di presenze alberghiere di circa il -1,7%, le stime Unioncamere con riferimento a un campione di 882 imprese, riportano un calo del fatturato medio del -4,1% e l’aggiornamento del dato Istat indica un -3,8%. Graf. 5 – Variazione percentuale delle presenze, del fatturato medio nelle imprese alberghiere società di capitali secondo Uniocamere e del fatturato complessivo secondo Istat. Variazione percentuale sull’anno precedente Fonte: elaborazioni su dati Istat e Unioncamere Le ragioni di tali incongruenze possono essere attribuite in parte a due tendenze contrapposte; da un lato l’aumento delle presenze è determinato in primo luogo dalla componente straniera che è anche quella che mediamente spende di più (circa il 15%, rispetto a quella domestica); dall’altro il fatto che la parte prevalente 2 Per gli anni 2009-2011, la fonte di riferimento è Istat, mentre per il 2012 si farà riferimento ai dati di fonte Unioncamere, riferiti alle sole società di capitali. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 259 delle imprese, per reagire alla crisi, ha scelto di attuare forti politiche di contenimento dei prezzi e, quindi, dei ricavi. Nel complesso, è comunque possibile affermare come a fronte di un aumento delle presenze del +3,3% nel periodo 2008-2011 si registra per il comparto alberghiero una riduzione del 1,2% del fatturato, facendo emergere le politiche di contenimento dei prezzi possano essere considerata la tendenza prevalente come reazione al contesto di crisi che ha riguardato in particolare la componente della domanda domestica. Dalle stime più recenti, tale tendenza appare essere continuata anche nel 2012 e nel 2013 e 2014. Graf. 6 - Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente del fatturato dei vari comparti negli anni indicati: 2009, 2010, 2011 Fonte: elaborazioni su dati Istat Nel 2012 rispetto all’anno precedente le presenze diminuiscono del -1,7% esclusivamente a carico della componente nazionale che registra un forte calo del -5,0%, mentre le presenze dall’estero aumentano del 2,2%. Il fatturato degli alberghi subisce un calo più netto del -4,1%. L’andamento più negativo del fatturato delle società di capitali in rapporto alle presenze riscontrabile nel 2012, rispetto all’anno precedente, trova giustificazione nella ulteriore spinta verso politiche di contenimento dei prezzi, con forti sconti e ribassi, praticati nei confronti di una domanda che sembra rifuggire l’offerta nazionale, non solo per la crisi economica ma anche per le opzioni di altri paesi mediterranei, in particolare per la componente mare. Complessivamente, per le 6.810 aziende alberghiere società di capitale analizzate nel 2012, viene stimato un fatturato (valore della produzione) di 8,903 miliardi di euro, per una media 1,307 milioni a impresa. Rapportati al totale delle 24.422 imprese alberghiere considerate, dai dati Istat si stima che il fatturato alberghiero in Italia sia stato di 15.179 miliardi di euro nel 2011; considerando il numero delle presenze (259,9 milioni) significa un fatturato medio a impresa di circa 621,5 mila euro nel 2011, per una spesa media di circa 58,4 euro a presenza. Se il fatturato medio annuo porta a configurare quelle alberghiere come imprese di medio-piccola dimensione, le società di capitale, rilevate da Unioncamere, presentano, con riferimento agli anni 2010, 2012 e 2012 una dimensione considerevolmente superiore a quelle media complessiva rilevata dall’Istat, pari a circa due volte tanto. 260 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 Graf. 7 - Fatturato medio delle imprese alberghiere in Italia nel periodo secondo le stime Istat 2008-2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat. * Nostre stime Graf. 8 – Fatturato medio delle società di capitali negli anni 2010, 2012 e 2013 Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere. * Nostre stime È da rilevare, tuttavia, come il dato Unioncamere sulle imprese di capitale e quello Istat sul totale delle imprese non siano del tutto comparabili. In particolare le stime Istat appaiono sottostimate rispetto alla realtà, come evidenzia la bassa spesa media giornaliera dei clienti turistici valutata nel 2011 in 58,4 euro (graf. 9). Anche i dati Istat, tuttavia, confermano la forte riduzione dei prezzi operata in particolare nell’anno 2011 rispetto al precedente. Graf. 9 – Fatturato medio giornaliero per turista negli alberghi negli anni indicati secondo le stime Istat Fonte: elaborazioni su dati Istat. * Nostre stime VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 261 Graf. 10 – Distribuzione effettiva degli addetti delle imprese alberghiere per classi di addetti. Anno 2011 Fonte: elaborazione su dati Istat Se si guarda alla struttura delle imprese, è possibile integrare le valutazioni sul fatturato con la componente del numero di addetti impiegati. Il 60,3% del totale degli addetti del comparto alberghiero, così come rilevati dall’Istat, lavora in imprese con meno di 20 addetti, la maggiore quota di addetti, più di un terzo del totale (36,5%) è occupata negli alberghi con meno di 10 addetti. Gli addetti che lavorano nello 0,14% delle imprese con più di 250 addetti sono l’8,1% del totale. La dimensione del fatturato delle imprese è strettamente connessa al numero degli addetti. Infatti le imprese con più di 250 addetti rilevano un fatturato medio annuo di 52,493 milioni di euro, quelle con 50-249 addetti di 8,425 milioni di euro, per scendere a 323,3 mila euro per le imprese con meno di 10 addetti (0-9 addetti); il gran numero di queste imprese, che con 18.950 unità, rappresentano più di tre quarti del totale delle imprese (77,6%), determina l’abbassamento del fatturato medio complessivo a 621,549 mila euro. Graf. 11 – Fatturato medio delle imprese a seconda della classe di addetti. Anno 2011 Fonte: elaborazione su dati Istat 262 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 Come è noto il sistema alberghiero italiano è composto di molte imprese medio-piccole con alta intensità di lavoro; in particolare è presente un sistema di alberghi familiari localizzati, individuali o a piccoli gruppi di due o tre unità, che rappresenta il fulcro di tutta l’attività. Tali imprese assumono un ruolo decisivo nel sistema di ospitalità nazionale perché si identificano con più dei quattro decimi della domanda. Graf. 13 - Fatturato delle imprese alberghiere nel periodo 2008-2011 secondo l’Istat. Valori in milioni di euro Fonte: elaborazione su dati Istat Considerando le imprese secondo il numero degli addetti, così come da stime Istat, nel periodo 2008-2011 aumenta il fatturato di quelle con 20-49 addetti, ad un tasso medio annuo del 2,4%. di quelle con 250 o più addetti, ad un tasso medio annuo dello 0,8% e quello delle imprese con 0-9 addetti ad un tasso medio annuo dello 0,4%. Graf. 14 - Variazione medio annue del fatturato delle imprese alberghiere per classi di addetti nel periodo 2008-2011 Fonte: elaborazione su dati Istat VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 263 Diminuisce il fatturato delle imprese con 10-19 addetti ad un tasso medio annuo del -3,8% e quello delle imprese con 50-249 addetti, ad un tasso medio annuo dello 0,8%. Il risultato complessivo è un diminuzione media annua del -0,3%, con il fatturato totale del comparto alberghiero che passa dei 15.361 milioni di euro del 2008 ai 15.179 milioni di euro del 2011, raggiungendo un massimo di 15.827 milioni nel 2010. Tenendo conto dell’inflazione e considerando il dato reale la diminuzione sarebbe ancora maggiore, intorno al -0,5% medio annuo. Graf. 14 - Variazione del fatturato per classe alberghiera di fatturato. Anno 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat Stando ai dati di Unioncamere, la classe che più ha retto l’andamento negativo del 2012 sembra essere stata quella degli alberghi con meno di 2 milioni di fatturato con un calo valutabile nel -3,1%, seguita da quella degli alberghi fra i due ed i dieci milioni di fatturato con una diminuzione del -4,4%, comunque superiore alla media del 4,1%. Più elevato risulta il calo di fatturato delle altre due categorie, nelle quali sono compresi diversi gruppi alberghieri. A livello empirico si ha la conferma delle difficoltà incontrate dalle aziende più grandi dimensione dal fatto che molte hanno ridefinito al ribasso i loro contratti di management o di affitto con i gruppi finanziari e/o assicurativi proprietari degli immobili. 2.2 La redditività Considerando gli indicatori relativi al conto economico appaiono evidenti le difficoltà delle imprese e le diverse modalità di comportamento delle varie classi. Il ROS (Returm on Sales)3 nel 2011, è il 16,8% del fatturato, ma incide in modo diverso a seconda della classe di addetti ai quali appartiene l’impresa. È del 21,4% per le imprese con meno di 10 addetti, del 20,0% per quelle con 20-49 addetti; del 15,1% per le imprese con 50-250 addetti, del 10,1% per quelle con 250 addetti e oltre e del 12,6% per quelle con 10-20 addetti. Il ROS dell’intero comparto alberghiero passa da un valore che nel 2009 è del 13,5% rispetto al fatturato, ad uno del 15,6% nel 2010 e ad uno del 16,8% nel 2011. IL ROI (Return On Investments), cioè l’utile operativo sul capitale investito, è il 4,5% nel 2010, diventa il 5,6% nel 2011 ed il 4,7% nel 2011. Il turnover del capitale investito, che per il peso delle immobilizzazioni è molto elevato in campo alberghiero passa dallo 0,34 allo 0,36 ed allo 0,35 nel 2010, 2011 e 2012. 3 Il ROS cioè l’utile operativo rapportato al volume delle vendite rileva quanto reddito produce ogni euro prodotto dalla vendita di servizi. 264 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 L’andamento degli indicatori è abbastanza omogeneo per tutte le categorie analizzate, sebbene si rileva come quelle di dimensione più elevata hanno fatto più fatica al reggere l’andamento negativo, mentre le molte piccole imprese presenti hanno mostrato maggiore capacità di adattamento. L’83,0% delle imprese, quelle di piccole dimensioni, presenta un ROS uguale o superiore al 20%. La maggioranza delle imprese (57%) torna ad avere un ROS più basso nel 2012, dopo che nei tre anni precedenti era aumentato. Sia per il ROS che per il ROI sembrano evidenti gli effetti positivi del buon andamento del 2011 rispetto all’anno precedente. Un ulteriore indicatore significativo è quello relativo al Valore aggiunto, cioè di quello che rimane alle aziende dopo avere effettuato gli acquisti di beni e servizi, in modo da potere coprire i costi fissi interni. Generalmente per il comparto alberghiero il valore aggiunto presenta un valore non elevato anche per la tendenza ad esternalizzare alcune attività che diventano acquisti di beni e servizi. Per il comparto alberghiero il valore aggiunto al costo dei fattori varia dal 44,4% rispetto al totale del fatturato, rilevato nel 2009, al 47,1% del 2010 e al 47,0% del 2011. L’alto valore dipende dal grande peso che la componente umana ha nella definizione del prodotto. Graf. 15 – ROI e ROS del comparto alberghiero negli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 Fonte: elaborazione su dati Istat (2009-2011) e Unioncamere (2012) Graf. 16 – ROS (Margine Operativo Lordo) sul fatturato per le imprese: medio e a seconda della classe di addetti alla quale appartengono. Anno 2011 Fonte: elaborazione su dati Istat Nel complesso è evidente come gli indici rilevati dipendano in gran parte dalla dinamica del mercato e dalle caratteristiche dimensionali del comparto, più che da altri fattori di tipo gestionale. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 265 Graf. 17 - Valore aggiunto al costo dei fattori rilevato nel 2009, 2010 e 2011. Quota rispetto al fatturato del comparto alberghiero negli anni indicatori Fonte: elaborazione su dati Istat 2.3 Gli Investimenti immobiliari A completamento delle valutazioni sui bilanci si rileva che, secondo quanto indicato dalla società di consulenza Jones Lang La Salle Hotels, l’Italia negli anni duemila ha sempre storicamente rappresentato il 6% delle transazioni a livello europeo in termini di volumi aventi per oggetto il comparto immobiliare alberghiero, registrando l’ultimo picco nel 2007 quando il volume degli investimenti alberghiere in Italia è stato oltre il miliardo di euro. Nel 2008, quando sono iniziati i primi segni della crisi, il volume degli investimenti ha avuto una contrazione notevole, pari a circa il 45%, fermandosi su un volume intorno ai 560 milioni di euro. Dal 2008 al 2009 l’inversione di tendenza è stata ancora più rilevante perché il volume degli investimenti si è drammaticamente ridotto. In Italia sono state realizzate operazioni per 230 milioni di euro. Nel giro di un paio d'anni da 1 miliardo e sette del 2007 siamo arrivati a circa 230 milioni del 2009. Fin al 2011 vi è stato questo livellamento degli investimenti sul basso. Dal 2012 sembra si verifiche qualche piccolo segnale positivo di risveglio non percepito, mentre nel 2013 il volume degli investimenti realizzati, è di circa 487 milioni di euro, comunque meno della metà di quelli precrisi (2007). In realtà sembra che il risveglio del 2013 sia stato causato da operazioni di trophy asset in alcune grandi città, come quella relativa all’Hotel Eden di Roma. Il fatto che nello specifico gli investitori siano un Gruppo turco ed il Sultano del Brunei conferma lo spostamento verso Oriente in atto nell’economia, ma prova anche che c’è almeno un certo interesse del mercato internazionale a investire in Italia. 3. Valutazione di sintesi I dati di bilancio delle imprese alberghiere del periodo 2010-2012, così come per i dati visti nella precedente edizione, rendono evidente la dipendenza degli indici di redditività dall’andamento della crisi generale e dall’andamento anticiclico che il comparto ha assunto negli anni 2010 e 2011, quando la tendenza positiva in termini di movimento turistico attivato ha più che compensato quelli negativi. La redditività operativa del capitale investito assume un andamento positivo rispetto all’anno precedente nel 2011, ma meno del movimento turistico; l’andamento è assai più negativo nel 2012. 266 I bilanci degli alberghi nel periodo 2010-2012 Da questo fatto derivano, a cascata, una serie di conseguenze: la dotazione di capitale proprio è assai ridotta, ma percentualmente sempre più bassa all’aumentare della dimensione. È presente, nella composizione delle risorse, un forte capitale di terzi; le aziende di più grande dimensione, in senso relativo, sono collocate prevalentemente nel Mezzogiorno, cioè nell’area turistica con maggiore difficoltà, quasi a smentire l’assunto che azienda più grande voglia dire azienda più efficiente; l’efficienza aziendale è meno dipendente, rispetto ad altri comparti, dalla grande dimensione delle imprese, per la forte incidenza del capitale umano; sulla organizzazione e sull’efficienza aziendale incide in modo determinante la stagionalità della domanda; negli ultimi anni si è investito meno nel comparto alberghiero e nei resort; vi è stato un rallentamento dovuto alla crisi economica con conseguente dilazione dei piani investimento; diversi gruppi alberghieri internazionali continuano a desiderare di volere investire nelle grandi città d’arte e d’affari italiane. CAPITOLO VIII GLI OCCUPATI DIPENDENTI DEL TURISMO1 1. Il 2011: anno record di riferimento 1.1 Servizi Questo capitolo utilizza i dati sul lavoro dipendente dell’INPS relativi al 2012, pubblicati da Federalberghi e Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, IV Rapporto. Secondo tale rapporto nel 2012 il settore dei servizi ha attivato 11,683 milioni di lavoratori dipendenti e 4,004 milioni di lavoratori indipendenti per un totale di 15,688 milioni di unità e un quota di più dei 2 terzi (68,5%) dei lavoratori dell’intera attività produttiva. I lavoratori dipendenti dei comparti dei servizi incidono per il 67,9% sul totale dei lavoratori dipendenti. Il comparto commercio, alberghi, ristoranti si caratterizza per una forte incidenza di lavoratori indipendenti, pari al 37,2% dei lavoratori del comparto, a fronte di una media che per l’intero comparto dei servizi è del 25,5%. “Commercio, alberghi e ristoranti” attivano il 25,0% degli occupati dipendenti nel campo dei servizi e il 17,0% degli occupati totali, nonché il 43,2% degli occupati indipendenti nel campo dei servizi e il 30,4% del totale degli occupati indipendenti. Tab. 1 – Occupati dipendenti, indipendenti e totali nei comparti produttivi nazionali. Valori in migliaia. 2012 Agricoltura, silvicoltura, pesca Totale industria Commercio, alberghi e ristoranti Commercio all'ingrosso, al dettagli riparazioni auto e moto Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi di alloggio e ristorazione Altre attività dei servizi Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie ed assicurative Servizi alle imprese Amministrazione pubblica e difesa sociale obbligatoria Altri servizi collettivi personali Istruzione e sanità Totale servizi Totale Dipendenti 428 5.103 2.922 2.037 914 830 8.761 419 523 1.327 1.356 1.307 2.915 11.683 17.214 Indipendenti 421 1.259 1.729 1.340 151 388 2.276 141 120 1.050 12 443 359 4.004 5.685 Totale 849 6.362 4.651 3.377 1.065 1.218 11.037 559 643 2.378 1.368 1.750 3.274 15.688 22.899 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Nel suo complesso il settore dei servizi, negli ultimi anni, ha determinato più dei due terzi del valore aggiunto dell’intera economia nazionale, risultando il solo comparto, insieme all’ICT, che ha retto l’impatto delle crisi. Nel corso del 2012 il saldo occupazionale è risultato negativo, mentre l‘anno precedente era risultato positivo esclusivamente per l’azione svolta dal settore dei servizi. Nel 2012 a fronte dei 176mila occupati persi A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, e Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. Turistica, su dati INPS-Federalberghi-Fipe 1 268 Gli occupati dipendenti del turismo dall’industria (costruzioni comprese) e del migliaio perso dall’agricoltura, il settore dei servizi ha visto crescere il numero degli occupati di 109mila unità. Un contributo importante è venuto dai “servizi di alloggio e ristorazione” che hanno visto aumentare il numero degli occupati di oltre 56mila unità. Se si guarda alla sola occupazione dipendente il ruolo del terziario si conferma decisivo per il mantenimento dei livelli occupazionali. Nel complesso dell’anno il saldo dei servizi è stato positivo per 82mila unità. Gli stessi “servizi di alloggio e ristorazione” hanno contribuito con un saldo di circa 56mila occupati per effetto principalmente del buon andamento registrato nel corso del secondo trimestre, quando il numero degli occupati sullo stesso periodo dell’anno precedente è aumentato di 98mila unità. 1.2 Il turismo Il settore di riferimento analizzato come turismo nello studio Federalberghi–Fipe comprende quattro partizioni del capo dei servizi: servizi ricettivi (alberghi e campeggi); pubblici esercizi (bar, ristoranti, mense, discoteche, parchi di divertimento e stabilimenti balneari); Intermediazione (agenzie di viaggi); stabilimenti termali. Il quadro generale dell’occupazione dei quattro comparti considerati assume un grande significato nell’ultimo biennio perché il 2011 è stato l’anno record in termini di presenze per il turismo italiano, con un aumento anche del lavoro dipendente nel settore di 29.000 unità, corrispondenti al 3,1% in più rispetto all’anno precedente. Nel 2012 rispetto al 2011 le imprese dei quattro comparti sopra indicati sono passate da 170.222, come media annua, a 176.178; i lavoratori dipendenti da 954.850 a 998.027. Tab. 2 - Numero delle imprese e degli occupati dipendenti del settore turismo nel 2012. Numero medio nei mesi di bassa stagione e di alta stagione, numero medio annuo Dipendenti Aziende Dipendenti per azienda min 832.123 158.655 5,3 max 1.182.338 194.611 6,1 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Graf. 1 – Occupati dipendenti nel turismo nei vari mesi dell’anno e media annuale. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 media 998.027 176.178 5,7 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 269 Essendo un settore tipicamente stagionale il numero delle aziende del turismo va da un minimo di 158.655 unità, rilevato per il mese di gennaio, a un massimo di 194.611 nel mese di luglio, per una media annuale di 176.178 unità. Tale fatto trova rispondenza anche nell’occupazione dipendente con un minimo di 839.123 lavoratori del mese di febbraio e un massimo di 1.182.338 dipendenti nel mese di luglio. Poiché sono presenti molte piccole e micro imprese, il numero dei dipendenti per impresa è molto ridotto, pari a 5,7, con un minimo di 5,3 a febbraio e un massimo di 6,1 a luglio. Il rapporto fra il numero massimo e minimo di occupati dipendenti è di 40,9, cioè a luglio opera il 40,9% degli occupati in più rispetto al mese di febbraio; il rapporto fra il numero massimo di imprese operanti e numero minimo è del 22,7% in più. Naturalmente al numero dei lavoratori dipendenti è da aggiungere il numero dei lavoratori autonomi e dei proprietari che a vario titolo, prestano la loro opera nell’azienda, come è già stato visto nel capitolo sull’economia. 2. Le caratteristiche dell’occupazione nel turismo 2.1 Le classi di età e il sesso Considerando le classi di età il comparto appare giovane. Graf. 2 - Distribuzione degli occupati dipendenti del turismo per classe di età. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Il 65,1% dei lavoratori dipendenti che ha meno di 40 anni, mentre il 38,8% ha meno di trenta anni. Tale dato dipende anche dal fatto che molti vi lavorano in attesa di una diversa occupazione possibilmente non stagionale. Ad esempio molti sono gli studenti che durante il periodo estivo lavorano negli alberghi. Pochi sono gli ultrasessantenni che lavorano nel settore (1,9%), mentre è relativamente alta, pari al 7,6%, la percentuale di under venti anni che lavorano nei comparti del turismo. La maggiore quota di lavoratori è quella dei ventenni (20<>30 anni) con il 31,1%, seguita dai trentenni (30<>40 anni) con il 26,2%. Con riferimento al sesso i comparti del turismo rappresentano una eccezione perché prevale nettamente il lavoro femminile con il 56,3% circa degli occupati totali; di fatto le donne che operano nel settore sono quasi un terzo in più dei maschi (43,7%). Tale rapporto resta praticamente invariato nel corso dell’anno, anche se nel periodo estivo è un po’ meno accentuato. 270 Gli occupati dipendenti del turismo Graf. 3 - Composizione delle qualifiche dei lavoratori dipendenti in base al sesso. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Vi sono alcune posizioni che in Italia sono quasi esclusivamente femminili, come, ad esempio, nel caso delle governanti ai piani. Il lavoro negli alberghi peraltro lascia una certa flessibilità e consente, più di altri comparti, la possibilità di conciliare gli impegni di lavoro con quelli familiari. La prevalenza delle femmine lascia il posto a quella dei maschi se si considerano le figure dirigenziali e i quadri, in linea con quanto avviene in altri comparti nei quali prevalgono sempre le figure dirigenziali maschili rispetto a quelle femminili. Spesso la sola figura dirigenziale prevista è quella del Direttore d’albergo, che in non pochi casi nelle piccole strutture si identifica con il proprietario. Il 92,9% dei lavoratori dipendenti dei quattro comparti considerati (esercizi ricettivi, pubblici esercizi, intermediazione e stabilimenti termali) è costituito da operai ed impiegati. Le femmine sono quasi il doppio (95,0% più dei maschi) nel comparto impiegatizio, il 23,7% in più come figure operaie, il 19,2% in più nell’apprendistato, ma sono il 46,2% in meno come quadri e ben il 77,8% in meno come dirigenti. Graf. 4 – Femmine occupate come dipendenti in più o in meno rispetto ai maschi nelle varie qualifiche professionali. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 271 Fra i quattro comparti in cui si articola il settore del turismo quello che attrae maggiormente il lavoro femminile è l’intermediazione (agenzie di viaggio) con una quota sul totale del 76%. Anche negli stabilimenti termali è forte la componente di lavoro femminile (61,9%). All’opposto è nei parchi divertimento che si trova la quota relativa più elevata di lavoratori di sesso maschile (59,6%). Negli alberghi e nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, stabilimenti balneari, ecc.) il ruolo delle donne è fondamentale considerando che esse rappresentano circa il 60% del lavoro dipendente. Graf. 5 - Percentuale di occupati dipendenti per sesso nei comparti considerati. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 2.2 Le qualifiche professionali Non è possibile, dai dati INPS, sapere la specializzazione e il ruolo delle singole figure professionali intendendo quelle che specificatamente il cliente incontra quando si reca in una struttura: cuochi, camerieri, addetti ai piani, pizzaioli, bagnini ecc. Graf. 6 – Qualifiche fra i lavoratori dipendenti del turismo. Distribuzione percentuale anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Come qualifica professionale dirigenti e quadri identificano solo lo 0,6% dell’occupazione dipendente, mentre gli apprendisti sono il 6,5% del totale. Gli apprendisti sono la figura professionale alla quale le imprese fanno più ricorso durante i due mesi centrali estivi risetto agli altri mesi dell’anno, mentre la figura degli impiegati presenta una minore stagionalità rispetto a quella degli operati. 272 Gli occupati dipendenti del turismo 2.3 Lavoro full time e part time La tipologia di occupazione prevalente nel settore turismo è quella a tempo pieno con una quota sul totale del 57,4%. Quattro dipendenti su dieci (42,6%) risultano assunti con un contratto di lavoro part time, in lieve aumento nel 2012 rispetto al 2011. Il contratto part time prevalente è quello orizzontale (38,0%), mentre misto e verticale sono residuali, ma non troppo, tant’è che riguardano solo il 4,6% dei contratti totali (full e part time) e il 10,8% dei contratti part time. Graf. 7 – Lavoratori dipendenti a tempo pieno ed a tempo parziale nel comparti del turismo. Distribuzione percentuale nell’anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 I contratti full time evidenziano una stagionalità più marcata dei part time sicuramente per effetto del loro utilizzo all’interno delle imprese stagionali sia nel comparto ricettivo che in quello dei pubblici esercizi, in particolare negli stabilimenti balneari. Il lavoro part time, al contrario non è direttamente correlato alla stagionalità dell’attività, ma più agli assetti organizzativi delle imprese. Il 55,5% dei lavoratori dipendenti con qualifica di operaio ha un contratto di lavoro a tempo pieno; leggendo il dato in senso orizzontale tali lavoratori, peraltro identificano il 78,9% del totale dei lavoratori a tempo pieno e l’85,3% di quelli a tempo parziale. Graf. 8 – Distribuzione mensile dei lavoratori full time e part time supponendo = 100 le rispettive medie annuali. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 273 I 451.994 operai a tempo pieno rappresentano il nucleo più numeroso, e quindi portante, dell’occupazione di settore, pari al 78,9% del totale. Graf 9 – Distribuzione dei lavoratori dipendenti full time e part time a seconda delle qualifiche. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Ad essi si devono aggiungere 78.851 impiegati e poco più di 35mila apprendisti. Queste tre categorie formano lo zoccolo duro (98,8%) dell’occupazione a tempo pieno. Proprio tra gli apprendisti è assai diffuso il ricorso al part time; se ne contano circa 29mila (45,1%). Le funzioni direttive, in particolare quelle di dirigenti, sono svolte quasi esclusivamente a tempo pieno (97,1% tra i dirigenti e 96,2% tra i quadri). Più in generale gli operai rappresentano il 78,9% del totale degli occupati del settore; seguono a notevole distanza gli impiegati (13,8%), gli apprendisti (6,1%) e quindi i quadri (0,8%), i dirigenti (0,1%) e altro (0,2%). Nel turismo risultavano occupati, in media d’anno, circa 64mila apprendisti per il 54,9% con contratto di lavoro a tempo pieno. È un valore importante che, tuttavia, rappresenta il 6,4% del totale dell’occupazione dipendente del settore. Lo strumento dell’apprendistato sembra sia sottostimato. 2.4 Il lavoro intermittente o “a chiamata” Si ritiene che nel 2012 i lavoratori dipendenti intermittenti siano stati 141.319 e che siano in continuo aumento. Graf. 10 - Lavoratori dipendenti con contratto “a chiamata”. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 274 Gli occupati dipendenti del turismo Tale tipo di contratto può essere applicato sia ai lavoratori a tempo determinato (in prevalenza), sia ai lavoratori a tempo indeterminato: nel 55,9%dei casi, il lavoro intermittente è a tempo determinato, nel 44,1% è lavoro a tempo determinato. Il lavoro intermittente a tempo determinato si associa bene alle imprese stagionali tant’è che prevale nettamente nei mesi estivi, fino ad essere più dei tre quarti in più rispetto a quello indeterminato nel mese di giugno, quando raggiunge il massimo con 119.374 unità. Nel 2012 il lavoro intermittente a tempo indeterminato prevale, di poco, nei mesi di gennaio, febbraio e ottobre, novembre e dicembre. I dati relativi agli anni 2011 e 2012, evidenziano anche un marginale ricorso alla tipologia del contratto di inserimento da parte delle imprese turistiche che, nel 2011, è stato pari allo 0,33% degli assunti totali, cioè a 3.145 unità in media annuale. Graf. 11 – Lavoratori dipendenti intermittenti a tempo determinato e indeterminato. Distribuzione mensile in valori assoluti. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 2.5 I lavoratori stranieri Il comparto del turismo rappresenta un buon bacino di sbocco per lavoratori stranieri, che si identificano con quasi un quarto del totale dei lavoratori rilevati dall’Inps. Graf. 12 - Occupati dipendenti nel turismo. Composizione fra lavoratori italiani e stranieri. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 275 Nel 2012 244.573 dei 998.027 lavoratori censiti dall’Inps, pari al 24,5%, sono stranieri, con un massimo mensile di 294.955 e un minimo di 204.134. Nonostante i lavoratori stranieri aumentino la loro presenza di più del 20,6% rispetto alla media annua nel mese di luglio e del 18,7% ad agosto, la loro incidenza percentuale si riduce negli stessi mesi per un aumento ancora più rilevante della, componente dei lavorati nazionali. L’incidenza della loro presenza rispetto al totale degli occupati è del 24,3% nel mese di minimo e del 24,9% nel mese di massimo, per una media del 24,5%. L’incidenza della componente estera del lavoratori dipendenti rispetto al sesso è pressappoco la stessa sia per i maschi (24,7%) che per le femmine (24,3%). L’incidenza della percentuale di lavoratori esteri è più elevata fra gli operai, che rappresentano la massa critica del sistema, con il 26,0%, e gli apprendisti (26,9%), nonché per le altre qualifiche generalmente classificate come altro, ove rappresentano addirittura la maggioranza 64,6%; la loro presenza è molto ridotta fra i dirigenti (5,5%), i quadri (6,2%) ma anche fra gli impiegati (12,6%). Graf. 13 - Incidenza della componente di dipendenti stranieri rispetto al totale degli occupati. Distribuzione mensile. Media= 0. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 2.6 La stagionalità Quello del turismo è un comparto fortemente stagionale, con diversi casi in cui, in certi periodi dell’anno, si verifica anche la chiusura dell’attività Nel corso dell’anno, ad esempio, chiudono circa il 40% degli alberghi localizzati nelle destinazioni balneari, mentre ad agosto chiudono alcuni alberghi localizzati nelle città d’affari. Per questo motivo la capacità ricettiva presente non è mai utilizzata per il 100% delle sue potenzialità. Secondo i dati INPS il numero medio dei dipendenti nei quattro mesi estivi centrali (da giugno a settembre) è del 16,0% superiore a quelli medi annuii del comparto. È molto significativo integrare le informazioni sulla stagionalità notando che, con riferimento all’anno 2012, il mese con la massima presenza di lavoratori dipendenti (luglio) rileva il 18,5% in più delle presenze lavorative rispetto alla media annua e il 40,9% in più rispetto al mese con la minima presenza (febbraio). 276 Gli occupati dipendenti del turismo Considerando uguale a 100 il mese (luglio) con la massima presenza di lavoratori dipendenti, il mese di minimo (febbraio) occupa il 71,0% dei lavoratori, gennaio il 71,5%, novembre il 73,0% e dicembre il 75%. Nonostante la presenza delle vacanze di Natale e Capodanno e delle vacanze sulla neve, dunque, quello invernale è il periodo più critico per l’occupazione del settore. Rispetto a quanto comunemente si crede, nei fatti è luglio e non agosto (17,1% in più rispetto alla media annua) il mese con il massimo numero di occupati come lavoratori dipendenti nel campo del turismo. Ovviamente vi è un forte rispondenza fra numero delle imprese aperte e numero degli occupati dipendenti. A settembre l’occupazione scende di quasi 47.029 unità, passando da 1.169.186 unità a 1.122.157, per l’effetto combinato della cessazione dell’attività da parte di 3.697 aziende e del generale ridimensionamento del mercato. Aprile, maggio e ottobre sono i mesi in cui il numero degli occupati e delle aziende presenta il minor scostamento rispetto alla media. Graf. 14 – Variazioni dei Lavoratori dipendenti supponendo =0 la media mensile annua. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Graf. 15 – Lavoratori dipendenti mensili rapportati al mese con quota massima. Luglio =100, anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 277 Anche per le imprese dei quattro comparti del turismo il mese con il massimo grado di apertura è luglio, con una percentuale del 10,5% superiore alla media annuale, e una percentuale superiore del 22,0% a quella del mese di minima apertura che risulta sempre febbraio. Graf. 16 – Aziende operanti nei vari mesi dell’anno nel campo del turismo. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Graf. 17 – Variazioni delle aziende supponendo =0 la media mensile annuale. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 2.7 Le retribuzioni Le giornate retribuite nel corso del 2012, in media annuale, sono state 209 mentre la retribuzione annua per dipendente è stata, in media, di 11.767, comprensiva di tredicesima e quattordicesima. I picchi di giugno e dicembre nel valore mensile della retribuzione corrispondono proprio agli incrementi dovuti alla corresponsione della quattordicesima e della tredicesima. La retribuzione mensile per dipendente presenta due mesi di punta in occasione della tredicesima (dicembre) e della quattordicesima mensilità previste contrattualmente, con i corrispettivi massimi di dicembre di 1.733 e a giugno di 1.361 euro. Per i restanti mesi oscilla da un minimo di 1.013 a marzo a un massimo di 1.226 a luglio e di 1,128 ad agosto. Le retribuzioni variano molto a seconda del profilo professionale oscillando da una media di10.575 euro degli operai a una di 126.053 euro dei dirigenti. 278 Gli occupati dipendenti del turismo Per dirigenti e quadri retribuzione e giornate lavorate, pur espressi nella forma di medie, si avvicinano ai valori di riferimento previsti dal contratto di lavoro, in quanto generalmente sono lavoratori a tempo indeterminato full time. Graf. 18 –Retribuzioni mensili per dipendente (in euro), compresa tredicesima e quattordicesima mensilità. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Tab. 3 – Giornate retribuite e retribuzione media giornaliera e annua nel 2012 per qualifica professionale. Valori in euro Giornate retribuite 236 298 258 200 299 178 209 Apprendisti Dirigenti Impiegati Operai Quadri Altro Totale Retribuzione giornaliera 46,66 423,00 74,46 52,88 171,53 111,91 56,30 Retribuzione annua 11.012 126.053 19.211 10.575 51.286 19.920 11.767 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Si presenta (tab. 3) il prospetto delle retribuzioni medie giornaliere e annue per dipendente con riferimento alle diverse qualifiche professionali. Appare evidente che le differenze sono notevoli; per valutarle nel modo opportuno occorre tenere conto anche delle giornate di retribuzione. A parità di giornate di retribuzione, ad esempio, la differenza di retribuzione media annua fra impiegati e operai si riduce dai circa 8mila euro previsti nella tabella a circa 4mila euro. Naturalmente i livelli di retribuzione dipendono anche dal tipo di orario di lavoro: sono più elevati per i lavori full time (13.284 €) mentre per il part time orizzontale sono 9.008 €, meno per il part time misto (7.212 €) e ancora meno per il part time verticale (6.590 €). Tab. 4 – Giornate retribuite e retribuzione media giornaliera e annuo nel 2011 per nazionalità e per sesso. Valori in euro Nazionalità Sesso Italiano Straniero Femmina Maschio Giornate retribuite 209 207 214 202 Retribuzione giornaliera 57,85 51,72 50,76 63,46 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Retribuzione annua 12.090 10.707 10.862 12.818 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 279 Anche in questo caso, esiste una correlazione con il numero di giornate retribuite nel corso dell’anno. Analoghe considerazioni possono essere fatte per il contratto intermittente tenendo conto che in questo caso il numero delle giornate retribuite è intorno alle 80 annue, assai meno delle più di duecento realizzato nel caso di lavoro part time. La retribuzione per nazionalità rivela che gli stranieri, in media, percepiscono meno degli italiani; quella per sesso che le donne, in media, percepiscono meno degli uomini. Tale stato delle cose dipende dal fatto che gli stranieri dipendenti hanno generalmente qualifiche inferiori a quelle dei lavoratori nazionali; analoga considerazione può essere effettuata per le femmine rispetto ai maschi. 3. I comparti 3.1 Il grande ruolo dei pubblici esercizi e della ricettività L’analisi dei singoli comparti rivela che l’81,9% delle aziende operanti nel turismo e il 72,7% dei lavoratori dipendenti appartengono all’articolato comparto dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, mense, discoteche, parchi di divertimento e stabilimenti balneari) e che i servizi ricettivi si identificano per il 14,3% delle imprese e quasi un quarto (23,3%) dei lavoratori dipendenti (tab. 5). Tab. 5 – Distribuzione delle aziende e dei lavoratori dipendenti per comparto. Valori assoluti e distribuzione percentuale 2012 Comparto Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale Aziende Valori assoluti 25.165 144.282 6.202 302 227 176.178 Incidenza % 14,3 81,9 3,5 0,2 0,1 100,0 Valori assoluti 232.089 725.789 30.056 7.726 2.367 998.027 Lavoratori dipendenti Incidenza percentuale 23,3 72,7 3,0 0,8 0,2 100,0 N° dipendenti per azienda 9,2 5,0 4,8 25,5 10,4 5,7 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Tab. 6 – Occupati dipendenti per qualifica e loro incidenza fra (percentuale di colonna) e nei (percentuale di riga) singoli comparti. Anno 2012 Comparto Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale Apprendisti 8.133 53.455 2.271 70 43 63.972 Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale 12,7 83,6 3,5 0,1 0,1 100,0 Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale 3,5 7,4 7,6 0,9 1,8 6,4 Dirigenti Impiegati Operai Quadri Altro 310 44.494 177.404 1.735 13 316 39.206 629.599 1.924 1.290 148 24.858 1.819 930 30 56 3.061 4.447 92 13 590 1.691 29 2 842 112.209 814.959 4.710 1.335 Percentuale di colonna: distribuzione delle qualifiche fra i vari comparti 36,8 39,7 21,8 36,8 1,0 37,5 34,9 77,3 40,8 96,6 17,6 22,2 0,2 19,7 2,2 6,7 2,7 0,5 2,0 0,0 1,5 0,5 0,2 0,6 0,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Percentuale di riga: distribuzione delle qualifiche all'interno dei singoli comparti 0,1 19,2 76,4 0,7 0,0 0,0 5,4 86,7 0,3 0,2 0,5 82,7 6,1 3,1 0,1 0,7 39,6 57,6 1,2 0,0 0,5 24,9 71,4 1,2 0,1 0,1 11,2 81,7 0,5 0,1 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Totale 232.089 725.789 30.056 7.726 2.367 998.027 23,3 72,7 3,0 0,8 0,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 280 Gli occupati dipendenti del turismo Assai più ridotto è il ruolo delle imprese di intermediazione (3,5% delle aziende e 3,0% degli occupati), degli stabilimenti termali (0,2% delle imprese e 0,8% degli occupati) e dei parchi di divertimento (0,1% delle imprese e 0,2% degli occupati). Il numero medio degli occupati dipendenti per azienda è 5,7, superiore alla media per stabilimenti termali (25,5), parchi di divertimento (10,4) e servizi ricettivi (9,2); inferiore per pubblici esercizi (5,0) e servizi di intermediazione (4,8). Tra le imprese termali, molti risultano ubicate in provincia di Padova e in provincia di Napoli, a testimonianza dell’importanza dei poli alberghiero-termali di Abano Montegrotto e Ischia, associata alla loro diversità perché le due aree, rispetto ad altre con maggiore presenza di curandi, si caratterizzano per un’offerta molti alberghi termali, con terme interne, più che per la presenza di stabilimenti termali, come generalmente accade altrove. La dimensione più grande delle imprese considerate si riscontra per le imprese termali con 25,5 occupati dipendenti per esercizio, la più piccola per le agenzie di viaggio (intermediazione) con 4,8. 3.2 La distribuzione per classe di età La distribuzione per classi di età risente del grande peso del comparto dei pubblici esercizi, che rappresenta il 72,7del totale dei lavoratori dipendenti del turismo. Il 31,2% del totale ha un’età compresa fra i 20 e i 30 anni e il 38,8% un’età inferiore ai trenta anni; nello specifico, il 42,7% dei lavoratori dipendenti dei pubblici esercizi e il 45,4% di quelli dei parchi di divertimento. Nel comparto ricettivo i ventenni sono il 23,6% e gli under trenta il 28,7%, poiché il 5,1% dei lavoratori ha meno di venti anni. La distribuzione per classe di età si caratterizza bene a seconda del tipo di servizio scelto. Negli stabilimenti termali (25,8%) e negli alberghi (14,7%), ad esempio, è presente anche un significativa fascia di occupati cinquantenni (50><60), così come la maggiore quota relativa di sessantenni e oltre (2,6%) si trova a proposito degli esercizi ricettivi. Il comparto della ricettività sembra giovane e nei fatti lo è, perché più della metà dei dipendenti (65,1%) ha meno di quaranta anni; tuttavia tale percentuale è minore di quella di pubblici esercizi (68,4%), dei parchi di divertimento (68,4%) e dell’intermediazione (70,9%); fra le categorie considerate solo nel caso dei servizi ricettivi (55,7%) e degli stabilimenti termali (33,1%) risulta minore. In tale comparto gli operatori ultracinquantenni dipendenti sono il 28,1% a fronte di una media del 12,7%. Nel campo dei servizi ricettivi la percentuale corrispondente è il 17,3%. Tab. 7 – Distribuzione percentuale per classe di età dei lavoratori dipendenti nei vari comparti di appartenenza e per il totale dei comparti (Media). Anno 2012 Classe di età <=20 anni 20-30 anni 30-40 anni 40-50 anni 50-60 anni > 60 anni Totale Servizi ricettivi Pubblici esercizi 5,1 8,7 23,6 34,0 27,0 25,7 27,0 20,6 14,7 9,4 2,6 1,7 100,0 100,0 Intermediazione 1,2 26,7 36,6 25,6 9,3 0,7 100,0 Stabilimenti termali 1,1 11,2 21,8 37,9 25,8 2,3 100,0 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Parchi divertimento 10,8 34,6 25,5 19,2 8,6 1,3 100,0 Media 7,6 31,2 26,3 22,4 10,8 1,9 100,0 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 281 3.3 Qualifiche e dirigenza Da notare che nonostante gli occupati dipendenti complessivamente considerati appartengano per il 72,7% ai pubblici esercizi, i dirigenti (842 in tutto) vi appartengono solo per il 37,5% mentre per il 36,8% appartengono ai servizi ricettivi e per il 17,6% al comparto dell’intermediazione. Graf. 19 – Numero di lavoratori dipendenti. Numero di occupati dipendenti per dirigente. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Negli alberghi vi è un dirigente ogni 747,7 occupati dipendenti (al netto dei dirigenti) e nei pubblici esercizi uno ogni 2.295,8, mentre fra gli agenti di viaggio le figure dirigenziali sono una ogni 202,1 dipendenti, pur coincidendo quasi sempre il titolare con una figura dirigenziale, negli stabilimenti termali una ogni 137,7 e nei parchi di divertimento una ogni 181,1. La media generale di un dirigente ogni 1.183,4 dipendenti occupati nel turismo dipende dal forte peso relativo dei pubblici esercizi. Quasi i tre quarti (74,3%) dei dirigenti si concentra negli esercizi ricettivi e nella ristorazione (tab. 6). Anche i quadri del comparto appartengono in prevalenza ai pubblici esercizi (40,8%) e ai servizi ricettivi (36,8%). La quota di apprendisti, pur essendo rappresentata per l’83,6% da lavoratori dipendenti del comparto dei pubblici esercizi, è presente all’interno di tale comparto per il 7,4%; è più alta (7,6%) fra i lavoratori dell’intermediazione. 3.4 Lavoro intermittente e part time Nel campo del lavoro a chiamata (intermittente) su un totale di 141.319 lavoratori, più di 121mila sono stati utilizzati dalle imprese del comparto dei pubblici esercizi, suddivisi più o meno a metà tra tempi determinati e tempi indeterminati. Fra i pubblici esercizi i lavoratori intermittenti rappresentano il 16,8% del totale dell’occupazione dipendente a fronte di un valore medio complessivo pari al 14,2%. Modesto il ricorso al lavoro intermittente nelle imprese dell’intermediazione e negli stabilimenti termali. Nelle imprese ricettive questa modalità rappresenta l’8,0% dell’occupazione dipendente; nei parchi divertimento l’incidenza del lavoro intermittente è pari al 16,6%. 282 Gli occupati dipendenti del turismo Tab. 8 - Lavoro intermittente nei vari comparti e incidenza sul totale dell’occupazione del comparti. Anno 2011 Comparto Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale Tempo determinato 15.009 63.200 307 125 365 79.005 Tempo indeterminato 3.603 58.511 158 15 28 62.314 Totale Incidenza sul totale dell'occupazione 18.612 8,0 121.711 16,8 464 1,5 140 1,8 392 16,6 141.319 14,2 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Il lavoro intermittente a tempo indeterminato nel comparto dei pubblici esercizi rappresenta una quota del 48,1% sul totale dei lavoratori di queste imprese assunti con tale modalità contrattuale. Significativo il ricorso a questa tipologia anche nel comparto dell’intermediazione (34,1%). Nei servizi ricettivi (19,4%) e negli altri due comparti, stabilimenti termale (10,7%) e parchi di divertimento (7,1%) si ricorre prevalentemente al tempo determinato per via della maggiore influenza della variabile stagionale. Il lavoro a tempo pieno è la modalità di orario maggiormente diffusa in tutti i comparti del turismo. La percentuale di lavoratori a tempo pieno è più elevata per gli stabilimenti termali (81,6%) e per gli esercizi ricettivi (79,4%). Incide solo in poco meno della metà (49,4%) per i pubblici esercizi, che però, per la loro numerosità, hanno un grande peso nel determinare la media del turismo composto dai quattro settori considerati (ricettivo, pubblici esercizi, intermediazione, stabilimenti termali). Graf. 20 - Lavoro a tempo pieno e part time nei vari comparti. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 La forma a cui si ricorre maggiormente nel campo della ricettività è quella di tipo orizzontale che per gli esercizi ricettivi riguarda il 91,3% del totale dei lavoratori part time, tale forma riguarda anche il 93,1% del part time dell’intermediazione a fronte di una media dell’89,1%, a prova che è quella nettamente prevalente per tutti i comparti. Su 425.400 lavoratori con orario di lavoro part time, 378.921 (89,1%) erano di tipo orizzontale. 3.5 I lavoratori stranieri I 294.955 lavoratori stranieri, coerentemente al resto del lavoro dipendente, si concentrano per il 26,4% nelle imprese della ricettività e per il 72,2% nei pubblici esercizi. In termini di incidenza per comparto il lavoro dei cittadini stranieri è maggiormente presente nel comparto ricettivo (25,6%) è poco più contenuto nei pubblici esercizi (24,8%). VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 283 Nelle imprese dell’intermediazione turistica, negli stabilimenti termali e nei parchi divertimento la presenza di occupati stranieri è più contenuta, superando di poco le tremila unità totali con un’incidenza che va dal 6,7% degli stabilimenti termali al 13,3% dei parchi di divertimento. Tab. 8 – Lavoratori dipendenti stranieri in Italia nei vari comparti. Anno 2012 Comparto Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale Valori assoluti Distribuzione fra comparti 61.724 168.767 2.260 515 270 233.590 26,4 72,2 1,0 0,2 0,1 100,0 Incidenza sui lavoratori del comparto 25,6 24,8 7,4 6,7 13,3 24,5 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Graf. 21 - Lavoratori dipendenti stranieri in Italia per comparto e genere. Composizione percentuale. 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 I lavoratori stranieri sono in maggioranza donne in quasi tutti i comparti del turismo, a eccezione che per i parchi di divertimento. Nei servizi ricettivi oltre il 60% dei dipendenti stranieri è di sesso femminile, mentre nei pubblici esercizi la quota di lavoro femminile si attesta al 53,5% e nel campo dell’intermediazione corrisponde ai tre quarti (73,7%). 3.6 La stagionalità Considerando il dato mensile delle aziende aperte e quello del numero dei lavoratori dipendenti presenti in rapporto alla media annuale (=100), la stagionalità dei lavoratori dipendenti appare più accentuata di quella delle imprese. L’andamento stagionale ha molta influenza nel campo della ricettività, in modo più accentuato per alcune tipologie come ad esempio i campeggi ed i villaggi turistici, ma anche per gli alberghi che in non pochi casi, presso le località balneari e montane osservano lunghi periodi di chiusura delle strutture. In confronto con quella della ricettività, la stagionalità dei pubblici esercizi (che è in netta prevalenza sono aperti anche per il pubblico residente) sembra molto ridotta; risulta assai più accentuata, invece, la stagionalità dei parchi di divertimento. Ancora meno accentuata dei pubblici esercizi è la stagionalità delle agenzie di viaggio, perché svolgono prevalentemente attività outgoing e si caratterizzano, comunque, per una scarsa dotazione di addetti. 284 Gli occupati dipendenti del turismo Si rileva che i picchi stagionali degli apprendisti per gli esercizi ricettivi sono più accentuati della media. Considerando il comparto ricettivo, nel 2012 costituito da 232.089 unità lavorative, appaiono due punti di massimo, un assoluto a luglio agosto e uno relativo, a livelli più bassi a dicembre-gennaio. Generalmente il piccolo picco di dicembre-gennaio viene ignorato perché resta diviso fra due diversi anni; spesso si rileva solo che febbraio rileva un calo rispetto al mese precedente. Da febbraio a luglio gli occupati aumentano indipendentemente dal mese nel quale cade il periodo pasquale, che talvolta determina un picco di presenze turistiche. Il periodo pasquale è considerato l’inizio della stagione turistica. Graf. 22 – Andamento stagionale degli occupati dipendenti in campo ricettivo e per gli esercizi ricettivi. Anno 2012. Media = 100 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 3.7 Le retribuzioni Il livello della retribuzione dei lavoratori dipendenti è condizionato dal modo diverso in cui i vari comparti ricorrono al tempo parziale e al tempo peno e dall’apertura stagionale degli esercizi, nonché dal sistema delle qualifiche professionali vigenti. Il dato più confrontabile è quello relativo all’impiego full time, standardizzandolo in base alle giornate lavorative. Il comparto degli esercizi ricettivi rivela un retribuzione media annua, standardizzata e non, superiore alla media totale del turismo; la media è tenuta bassa dalla forte incidenza dei pubblici esercizi. Le retribuzioni del comparto dell’intermediazione, degli stabilimenti termali e dei parchi di divertimento risultano maggiori; il comparto dell’intermediazione presenta le retribuzioni medie più elevate. Tab. 9 - Lavoratori full time: giornate retribuite e retribuzione per dipendente secondo il comparto. Valori in euro. Anno 2012 Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione turistica Stabilimenti termali Parchi divertimento Totale Giornate retribuite 184 179 278 250 159 185 Retribuzione giornaliera 78 67 87 82 84 78 Retribuzione annua 14.308 11.954 24.307 20.421 13.411 13.284 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Retribuzione annua standardizzata 21.626 18.583 24.307 22.783 23.516 20.011 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 285 L'analisi della distribuzione per comparto e qualifica delle giornate e delle retribuzioni permette di registrare una sostanziale omogeneità tra i diversi comparti. Le funzioni direttive, come è ovvio attendersi, sono quelle che presentano il maggior numero di giornate retribuite in quanto si tratta di ruoli nei quali è di fatto esclusivo il full time. Non è così tra operai, impiegati e apprendisti. Significativi scostamenti dalle medie si registrano solo per gli apprendisti. Per gli esercizi ricettivi le giornate di lavoro dipendente retribuite (184) sono pressoché in linea con la media del turismo (185) e oscillano fra un massimo di 295 per i dirigenti e un minimo di 163 per gli apprendisti nonché di 164 giornate per le qualifiche genericamente definite come altro. Considerando i lavoratori dipendenti part time questi dati risultano leggermente modificati. La variabilità che si rileva tra le qualifiche può essere meglio interpretata tenendo conto della diversa incidenza del lavoro a tempo parziale nei comparti e, dunque, della diversa modulazione delle quantità di ore lavorate. L’intensità di impiego del lavoro intermittente risulta maggiore negli stabilimenti termali con 117 giornate retribuite in media tra contratti a tempo determinato e indeterminato. Nei servizi ricettivi il ricorso medio è di 91 giornate, mentre nei parchi divertimento si attesta a 85 giornate. Il comparto che fa minor impiego del dipendente con contratto di lavoro intermittente è quello dei pubblici esercizi (72 giornate). 4. Il comparto alberghiero 4.1 Gli occupati dipendenti Il focus relativo alla ricettività rivela il grande peso del comparto alberghiero rispetto ai campeggi, agli stabilimenti balneari, agli affittacamere, ai villaggi turistici, agli agriturismi e ai rifugi alpini. I lavoratori dipendenti di questo insieme di attività per l’84,2% lavorano negli alberghi, per il 5,5% negli stabilimenti balneari, per il 3,5% negli affittacamere, ecc. Graf. 23 - Numero delle lavoratori dipendenti per sottocomparto considerato. Anno 2011. Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Tenuto conto di questa diversa dimensione può essere vista la distribuzione dei lavoratori dipendenti per mese, rapportando il loro numero alla media annuale (media = 100). 286 Gli occupati dipendenti del turismo Graf. 24 – Lavoratori mensili nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012 Graf. 24 (segue) – Lavoratori mensili nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012 Graf. 25 – Lavoratori mensili nel comparto alberghiero, nei comparti delle ristorazione e per gli stabilimenti termali. Medie annuali = 100. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 287 4.2 Le imprese Le considerazioni fatte per gli occupati restano valide, in modo un po’ più attenuato, anche per le imprese, come mostrano gli analoghi andamenti stagionali delle loro attività rappresentati nei due grafici seguenti: Graf. 26 – Imprese attive ogni mese nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012 Graf. 26 (segue) – Imprese attive ogni mese nei comparti ricettivi indicati. Media annuale = 100. Anno 2012 Graf. 27 – Imprese attive ogni mese nei comparti delle ristorazione e per gli stabilimenti termali. Media annuale = 100. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 288 Gli occupati dipendenti del turismo 5. Analisi a livello regionale L’analisi a livello regionale rivela una abbastanza equilibrata distribuzione di aziende e occupati sul territorio a partire dalle macroripartizioni territoriali. La distribuzione delle aziende fra ripartizioni indica che il maggior numero, pari al 28,4% delle imprese si trova nel Mezzogiorno (Sud e Isole) e il minore, 22,5%, nel Centro Italia. Considerando il numero dei lavoratori dipendenti invece il maggior numero si trova nel Nord ovest (27,8) e nel Nord Est (26,5) mentre il minor numero nel Centro Italia (21,3%) e nel Mezzogiorno (24,5%). Da evidenziare la minore dimensione media delle imprese per lavoratori occupati nel Mezzogiorno (4,9) rispetto a Nord ovest (6,2), Nord Est (6,3) e Centro (5,4). Graf. 28 - Distribuzione delle imprese ed dei lavoratori dipendenti del turismo fra le macroaree nazionali. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Tab. 10 - Distribuzione delle imprese ed dei lavoratori dipendenti del turismo fra regioni. Media regionale dei lavoratori dipendenti. Anno 2012 Regioni Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Numero 11.031 993 25.474 7.055 16.327 4.099 6.975 14.626 14.555 3.049 4.990 17.005 4.775 847 12.977 10.004 1.354 4.254 10.681 5.108 176.178 Imprese Distribuzione percentuale 6,3 0,6 14,5 4,0 9,3 2,3 4,0 8,3 8,3 1,7 2,8 9,7 2,7 0,5 7,4 5,7 0,8 2,4 6,1 2,9 100,0 Lavoratori dipendenti Numero Distribuzione percentuale Dipendenti per azienda 62.333 6,2 5,7 4.557 0,5 4,6 178.891 17,9 7,0 43.628 4,4 6,2 99.616 10,0 6,1 18.174 1,8 4,4 30.778 3,1 4,4 102.990 10,3 7,0 75.301 7,5 5,2 14.447 1,4 4,7 25.098 2,5 5,0 98.067 9,8 5,8 22.513 2,3 4,7 3.035 0,3 3,6 63.781 6,4 4,9 50.066 5,0 5,0 5.606 0,6 4,1 18.153 1,8 4,3 53.430 5,4 5,0 27.563 2,8 5,4 998.027 100,0 5,7 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 La regione con il maggior numero di imprese (14,5%, rispetto al totale nazionale) e di lavoratori dipendenti (17,9%) è la Lombardia. In quattro regioni, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio, si collocano quasi la metà (48,0%) dei lavoratori dipendenti del turismo. La loro presenza resta comunque diffusa nelle altre regioni. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 289 La relativizzazione delle imprese rispetto al numero degli abitanti evidenzia che l’area con la maggiore densità di aziende turistiche è il Nord est (5,8 ogni mille abitanti), seguita da Nord ovest (2,7), Mezzogiorno (2,5) e Centro (2,2) a fronte di una media nazionale di 2,9. Solo Il Nord est presenta una media superiore. Graf. 29 – Imprese turistiche ogni mille abitanti per macroarea. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Graf. 30 – Imprese turistiche ogni mille abitanti per regione. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Come quasi sempre accade quando i dati sono relativizzati rispetto alla popolazione sono valorizzate le regioni turistiche con meno abitanti come Valle d’Aosta, Trentino A.A. e Liguria e penalizzate quelle con molti abitanti, come appunto Lombardia, Piemonte e Campania. Sia considerando i dati assoluti che quelli relativi non sembra rilevante, in chiave occupazionale, il ruolo del Mezzogiorno. La distribuzione degli occupati dipendenti per sesso nelle varie regioni evidenzia che, rispetto a una media del 56,3% di femmine il relativo dato oscilla da un minimo del 41,2% in Campania al 66,7 in Veneto. Più diversificata appare la distribuzione dei lavoratori dipendenti per classi di età. I lavoratori dipendenti più giovani (under 30) si trovano in Puglia ove sono il 49,3% del totale, nelle Marche (48,7%) e in Basilicata (48,2%). Gli under 30 sono meno presenti in Emilia Romagna (37,1%), in Lombardia (37,7%) e nel Lazio (38,4%). 290 Gli occupati dipendenti del turismo Tab. 11 - Distribuzione per classe di età dei lavoratori dipendenti del turismo nelle regioni. Anno 2011 Regione Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia <=20 11,3 14,1 10,1 12,5 13,0 12,4 12,4 9,9 10,6 12,8 15,9 7,9 14,3 14,2 11,5 15,8 14,9 12,6 11,4 11,2 11,3 20-30 32,6 32,8 27,6 29,8 29,8 30,4 29,5 27,2 30,4 32,5 32,8 30,5 31,6 32,9 31,5 33,5 33,3 31,9 32,6 34,6 30,2 30-40 27,7 25,7 28,9 27,9 26,3 26,4 26,2 28,7 27,0 25,7 23,2 29,5 23,8 24,4 26,8 24,2 24,2 26,8 27,2 27,6 27,4 40-50 19,6 18,3 23,5 20,5 20,5 19,9 20,6 22,7 20,2 18,4 16,8 22,0 19,9 19,8 20,7 18,5 19,7 20,5 19,5 18,6 21,0 50-60 7,8 7,8 9,1 8,2 9,0 9,4 9,2 10,0 9,8 8,9 8,6 8,9 9,1 7,9 8,5 7,3 7,1 7,6 8,3 7,4 8,8 Oltre 60 0,9 1,3 0,9 1,2 1,5 1,6 2,2 1,6 2,0 1,6 2,6 1,1 1,3 0,8 1,1 0,7 0,8 0,6 0,9 0,6 1,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Per il resto non vi sono differenze particolarmente rilevanti a proposito delle classi di età a parte la considerazione che alcune regioni turisticamente più significative (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio) attribuiscono maggiore rilevanza alla classe dei quarantenni (40<>50) e a quella dei cinquantenni (50<>60). L’analisi delle qualifiche a livello regionale non rivela particolari caratteristiche, ma solo un dato strutturale ben consolidato rappresentato dal fatto che le poche figure dirigenziali presenti nel lavoro dipendente (842 in tutto) sono concentrate in tre regioni che sono anche grandi bacini di origine dei flussi vacanzieri: Toscana (287), Lazio (117) e Liguria (100). In queste tre regioni si trovano il 59,9% dei dirigenti presenti. Tab. 12 – Lavoratori dipendenti del turismo per regione e per qualifica. Valori assoluti, distribuzione regionale delle qualifiche (riga) e distribuzione delle singole qualifiche fra le regioni (colonna). Anno 2012 Regione Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Apprendisti Dirigenti 936 262 1.054 2.635 6.497 1.428 7.531 3.040 9.797 2.262 114 5.671 2.328 545 3.000 6.569 1.386 1.688 434 6.796 63.972 6 0 8 34 84 2 100 19 287 7 1 117 14 21 26 43 6 6 1 61 842 Impiegati Operai Valori assoluti 2.018 19.501 419 4.911 1.911 15.162 6.807 54.149 9.588 86.223 1.429 15.275 14.025 75.914 3.032 24.235 24.679 142.063 2.004 20.791 199 2.717 8.657 46.980 3.698 43.968 3.353 23.557 7.978 42.293 8.121 60.256 3.492 38.669 1.178 11.538 283 3.831 9.338 82.928 112.209 814.959 Quadri Altro Totale 45 15 19 122 538 39 469 57 1.426 31 1 849 51 84 125 254 75 36 8 465 4.710 7 0 0 33 60 1 28 396 639 4 3 59 7 3 8 57 1 1 0 28 1.335 22.513 5.606 18.153 63.781 102.990 18.174 98.067 30.778 178.891 25.098 3.035 62.333 50.065 27.563 53.430 75.301 43.628 14.447 4.557 99.616 998.027 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia Regione Apprendisti Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 4,2 4,7 5,8 4,1 6,3 7,9 7,7 9,9 5,5 9,0 3,8 9,1 4,6 2,0 5,6 8,7 3,2 11,7 9,5 6,8 6,4 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 1,5 0,4 1,6 4,1 10,2 2,2 11,8 4,8 15,3 3,5 0,2 8,9 3,6 0,9 4,7 10,3 2,2 2,6 0,7 10,6 100,0 Dirigenti Impiegati Operai Quadri Distribuzione delle qualifiche nelle regioni (percentuale di riga) 0,0 9,0 86,6 0,2 0,0 7,5 87,6 0,3 0,0 10,5 83,5 0,1 0,1 10,7 84,9 0,2 0,1 9,3 83,7 0,5 0,0 7,9 84,0 0,2 0,1 14,3 77,4 0,5 0,1 9,9 78,7 0,2 0,2 13,8 79,4 0,8 0,0 8,0 82,8 0,1 0,0 6,6 89,5 0,0 0,2 13,9 75,4 1,4 0,0 7,4 87,8 0,1 0,1 12,2 85,5 0,3 0,0 14,9 79,2 0,2 0,1 10,8 80,0 0,3 0,0 8,0 88,6 0,2 0,0 8,2 79,9 0,2 0,0 6,2 84,1 0,2 0,1 9,4 83,2 0,5 0,1 11,2 81,7 0,5 Distribuzione delle qualifiche fra le regioni (percentuale di colonna) 0,7 1,8 2,4 1,0 0,0 0,4 0,6 0,3 1,0 1,7 1,9 0,4 4,0 6,1 6,6 2,6 10,0 8,5 10,6 11,4 0,2 1,3 1,9 0,8 11,9 12,5 9,3 10,0 2,3 2,7 3,0 1,2 34,1 22,0 17,4 30,3 0,8 1,8 2,6 0,7 0,1 0,2 0,3 0,0 13,9 7,7 5,8 18,0 1,7 3,3 5,4 1,1 2,5 3,0 2,9 1,8 3,1 7,1 5,2 2,7 5,1 7,2 7,4 5,4 0,7 3,1 4,7 1,6 0,7 1,0 1,4 0,8 0,1 0,3 0,5 0,2 7,2 8,3 10,2 9,9 100,0 100,0 100,0 100,0 291 Altro Totale 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1 0,0 0,0 1,3 0,4 0,0 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 0,5 0,0 0,0 2,5 4,5 0,1 2,1 29,7 47,9 0,3 0,2 4,4 0,5 0,2 0,6 4,3 0,1 0,1 0,0 2,1 100,0 2,3 0,6 1,8 6,4 10,3 1,8 9,8 3,1 17,9 2,5 0,3 6,2 5,0 2,8 5,4 7,5 4,4 1,4 0,5 10,0 100,0 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Analoga considerazione può essere fatta per i quadri che per il 58,3% si trovano nelle stesse tre regioni. Il fatto dipende dalla più incisiva presenza di dirigenti e quadri nel campo dell’intermediazione che è, che in tutti i Paesi del Mondo, più orientata all’outgoing che all’incoming. Considerando la composizione delle qualifiche a livello di singola regione, gli operai costituiscono lo zoccolo dei lavoratori con una incidenza minima sul lavoro dipendente del 75,4% nel Lazio e massima, dell’89,5%, nelle Marche. 6. Il comparto alberghiero nelle regioni Gli addetti dipendenti del comparto dei servizi ricettivi nelle regioni prevalgono, anche rispetto a quelli dei pubblici esercizi, solo in una regione, più precisamente in Trentino Alto Adige (59,9%) dove i lavoratori rappresentano più delle metà del totale. In tutte le altre regioni prevalgono nettamente i lavoratori dei pubblici esercizi. 292 Gli occupati dipendenti del turismo Graf. 31 - Incidenza del numero dei lavoratori dipendenti nel comparto ricettivo rispetto a totale dei lavoratori del turismo. Anno 2012 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 L’incidenza media nazionale dei lavoratori che operano come dipendenti nella ricettività è del 23,3%; in altre dieci regioni, oltre il Trentino Alto Adige, risulta maggiore. Tab. 13 – Lavoratori full time: retribuzione per dipendente per regione e comparto. Anno 2012 (euro) Regione Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Servizi ricettivi 8.623 9.922 9.074 13.239 9.809 12.956 20.260 14.820 19.769 9.114 11.581 16.193 10.091 11.209 12.799 15.661 16.345 14.325 13.486 16.071 14.308 Pubblici esercizi 8.044 8.876 10.804 11.009 11.089 11.774 14.325 10.325 15.137 6.340 9.724 14.670 7.867 10.642 11.577 10.741 15.588 9.477 10.387 10.489 11.954 Intermedia-zione 19.889 15.992 16.754 19.777 23.468 22.618 27.155 25.487 25.193 22.995 22.625 28.175 17.163 18.366 21.168 22.464 24.322 18.802 17.077 22.914 24.307 Stabilimenti termali 23.350 7.770 13.132 14.873 18.557 nd 17.242 19.081 24.560 14.411 29.254 27.348 15.002 19.113 23.614 20.846 19.856 13.449 19.202 19.866 20.421 Parchi divertimento 3.585 3.503 4.803 10.532 15.276 5.443 11.679 9.101 13.029 2.574 2.850 6.556 12.285 6.593 5.845 7.953 6.121 8.155 4.101 20.295 13.411 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 L’incrocio fra livello della retribuzione media per lavoratori dipendenti a tempo pieno (full time) per regione e per comparto ricettivo (tab.13) rivela che quella più bassa si rileva per le regioni della costa medio-bassa adriatica, dall’Abruzzo, alla Puglia, alle Marche e alla Basilicata alla Calabria. Sono le sole regioni con una media inferiore ai 10.000 euro, per la presenza di molti esercizi stagionali. La maggiore retribuzione media si realizza in Lombardia e Lazio, regioni con pochi esercizi stagionali, a un livello che circa il doppio. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 293 Presentiamo di seguito anche una tabella con alcuni indicatori riferiti esclusivamente al comparto alberghiero. Tab. 14 – Comparto alberghiero: numero dei lavoratori dipendenti, numero delle aziende (alberghi e motel) e numero medio dei dipendenti per azienda nelle regioni italiane. Anno 2012 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino AA Veneto Friuli VG Liguria Emilia R Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Media Italia Numero lavoratori dipendenti 6.065 2.019 19.851 22.805 21.274 2.409 6.369 18.103 15.485 2.661 3.876 15.806 4.595 394 13.525 6.833 1.022 3.388 10.648 6.941 184.069 Numero aziende 697 275 1.610 2.610 1.777 327 800 2.123 1.561 302 426 1250 442 47 1.048 570 116 350 786 520 17.637 Fonte: Federalberghi-Fipe, Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, V Rapporto. Giugno 2014 Dipendenti per azienda 8,7 7,3 12,3 8,7 12,0 7,4 8,0 8,5 9,9 8,8 9,1 12,6 10,4 8,4 12,9 12,0 8,8 9,7 13,5 13,3 10,4 CAPITOLO IX ALBERGHI E FISCALITÀ LOCALE1 1. Imposte, tasse e contributi sociali. Fiscalità locale o nazionale (centrale) Tutte le imprese devono pagare le imposte, ossia un contributo che lo Stato o altre Istituzioni richiedono per l’attività svolta a favore degli stessi cittadini e delle stesse imprese, in termini di infrastrutture, di servizi, di sicurezza, di controllo e per altre motivazioni. La peculiarità del comparto alberghiero che ha nell’immobile ricettivo lo strumento principale impone di dedicare particolare attenzione ai un approfondimento sui regimi fiscali che riguardano direttamente le proprietà immobiliari, che nel caso italiano, sono di competenza degli enti locali. Lo schema che proponiamo rappresenta una visione di sintesi del sistema fiscale attualmente vigente in Italia con un particolare focus sulle imposte e le tasse che riguardano la fiscalità locale. Fig. 1 - Il sistema impositivo in Italia. Anno 2014 IVA (Imposta sul valore Aggiunto) di bollo, di registro, ecc. Indirette Imposta comunale di soggiorno IRPEF IMPOSTE IRES sul reddito IRAP Dirette IMU sugli immobili SISTEMA IMPOSITIVO Obbligatorie TTASSE Addizionali TASI, TARI IUC Imposta unica comunale FISCALITÀ LOCALE … di trasporto, di bonifica ecc. Accisa provinciale sull’energia concessione governative o di altri. Imposta provinciale sui trasferimenti Per un servizio rilascio certificazioni da enti, multe ecc. CONTRIBUTI SOCIALI versamenti di lavoratori e imprese Assistenza malattie (SSN) Infortuni (Inail) Sicurezza ecc. Previdenza sociale(Inps) Pensioni Fine rapporto di lavoro Fonte: adattamento da G. Zagrebelsky, E. Becheri, cit. A cura di Emilio Becheri, Direttore Scientifico Mercury S.r.l. – Turistica, Ilaria Nuccio, Senior Researcher Mercury S.r.l. – Turistica e Anna Paola Maddalena, Consultant Mercury S.r.l. – Turistica 1 296 Alberghi e fiscalità locale Prima di procedere nell’analisi, risulta opportuno fornire alcuni chiarimenti terminologici. Le entrate tributarie Imposte: sono un contributo generale chiesto alle imprese ed ai cittadini senza una destinazione specifica ma per fare fronte al generico bisogno di mezzi finanziari dello Stato. Possono essere imposte dirette o indirette. Quelle dirette colpiscono il reddito prodotto nell’unità di tempo (generalmente l’anno) dai contribuenti, imprese o residenti o domiciliati in Italia; le imposte indirette, che trovano manifestazione concreta nell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) colpiscono cittadini e imprese nel momento in cui si verifica la vendita/acquisto di un bene o si un servizio. Tasse: si configurano come il pagamento di un servizio specifico; come tali dovrebbero riguardare solo chi tale servizio lo riceve. Il contributo camerale che viene pagato per farsi rilasciare un certificato da una camera di commercio è un tassa, così come i contributi per i vari consorzi di bonifica Contributi sociali: sono i versamenti che i lavoratori e le aziende devono fare a fini assistenziali e previdenziali agli enti a ciò preposti come INPS, INAIL e casse degli ordini professionali. Nella pratica la distinzione fra imposte e tasse non è univoca come sembrerebbe dalle definizioni sopra riportate; spesso si usano i due termini come se fossero sinonimi, l’uno al posto dell’altro. Ad esempio nella prassi si parla si indifferentemente di imposta di soggiorno o di tassa di soggiorno, per dire la stessa cosa. Tasse, imposte e contributi sono raccolte sempre a livello locale, ove risiede o dimora il soggetto che le deve pagare (soggetto passivo) ma possono essere riclassificati, a seconda dell’ente che fruisce delle entrate e poi le utilizza, in due categorie di riferimento: fiscalità nazionale e fiscalità. Alcune delle somme raccolte, inoltre, possono essere suddivise in quote attribuibili agli enti locali e quote attribuibili alle istituzioni centrali. Ad esempio, a proposito dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), tipica imposta diretta statale, sono previste addizionali comunali e regionali che spettano alle regioni ed ai comuni. 2. L’IUC L’IUC, Imposta Unica Comunale, considera due aspetti dell’attività delle imprese e delle persone; infatti, secondo il comma 639 dell’art.1 della legge n. 147 dell’anno 2013 (Legge di Stabilità 2014), il primo presupposto impositivo, è costituito dal possesso di immobili, collegato alla loro natura e valore (IMU), il secondo è relativo alla fruizione ed erogazione di servizi comunali (TASI e TARI). Tecnicamente l’UIC appare quindi come una composizione di imposte, il primo presupposto, e tasse, il secondo aspetto. La TASI è un tributo per i servizi indivisibili a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile; la TARI è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore. Naturalmente l’albergatore, oltre all’IUC, deve contribuire anche le altre imposte previste dall’ordinamento statale e locale, sia quelle dirette quali Ires, Irap, Irpef, che quelle indirette, fra le quali, in primo luogo, l’IVA. Inoltre deve “pagare” varie altre tasse a fronte di servizi specifici ricevuti dalle istituzioni, quali ad esempio la tassa per il rilascio di alcune certificazioni necessarie per lo svolgimento della propria attività. 2.1 L’imposta Municipale Unica L’IMU (Imposta Municipale Unica o Imposta MUnicipale propria), introdotta in sostituzione dell’ICI (Imposta Comunale sugli immobili) con Legge 22 dicembre 2011 n. 214 (Decreto Salva Italia) è una imposta diretta VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 297 dovuta dal possessore di immobili2, escluse le abitazioni principali e le pertinenze delle stesse, fatte salve alcune eccezioni (quelle classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9)3. I soggetti passivi tenuti al pagamento dell’IMU sono il proprietario di immobili o i titolari di diritti reali di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie, compresi, ovviamente, gli albergatori. Il valore della base imponibile è determinato rivalutando le rendite catastali del 5% e moltiplicandole per il coefficiente stabilito per il gruppo catastale. Per il gruppo catastale D2 (alberghi e pensioni) il coefficiente è elevato, dal 2013, a 65. L’aliquota base è fissata al 7,6 per mille, ma l’aliquota massima può raggiungere il 10,6 per mille. L’IMU, in base alla relativa agli immobili strumentali è diventata recentemente deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni nella misura del 20%5. Per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, la deducibilità è elevata al 30%. L’IMU è, invece, indeducibile ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive. Praticamente, il valore dei fabbricati su cui si applica la nuova imposta si determina moltiplicando la rendita catastale, rivalutata del 5%, per i seguenti coefficienti: 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A; 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B; 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10 e D/5; 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D (tra i quali la categoria “D2 alberghi e pensioni”); a decorrere dal 1 gennaio 2013 il moltiplicatore è stato elevato a 65; 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1. Si prevedono detrazioni sull’abitazione principale, una fissa pari a 200 euro, e una che dipende dal numero di figli conviventi di età non superiore a 26 anni nella misura di 50 euro per ciascun figlio fino ad un massimo di 400 euro. L’aliquota si paga in tre rate per l’abitazione principale, in due rate per quella secondaria. Con il Dl denominato Imu – Bankitalia approvato il 29 gennaio 2014 è stata cancellata la seconda rata IMU che i cittadini avrebbero dovuto versare per l’anno 2013 e che valeva un incasso, per lo Stato, di 2,2 miliardi. Ciò è avvenuto attraverso l’ampiamente criticata ricapitalizzazione delle quote della Banca d’Italia. L’IMU, con moltiplicatore ampliato da 60 a 65, sembra particolarmente gravosa per le imprese ricettive vista la dimensione e il peso che gli immobili assumono come oggetto principale dell’attività. A livello catastale, le strutture Alberghiere fanno parte della categoria D, immobili a destinazione speciale o particolare, e nello specifico nella sottocategoria D/2, alberghi e pensioni, strutture ricettive a pagamento con fine di lucro. Oltre agli alberghi, ex locande ed ex pensioni comprese, fanno parte di questo gruppo anche i villaggi truistici e le case di riposo. Nella categoria D7 son o compresi i campeggi, che, sul piano della gestione, sono tipicamente alberghieri. Nel considerare le pensioni (e le locande) si ignorano tutte le modifiche legislative che le hanno abolite fin dal 1983. Come è noto la L 217 1983 Legge quadro per il turismo, abolì la distinzione fra alberghi pensioni e locande e la sostituì con una unica classificazione degli alberghi da una a cinque stelle. Soggetti passivi dell'imposta municipale propria sono il proprietario di immobili, inclusi i terreni e le aree edificabili, a qualsiasi uso destinati, ivi compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa, ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi. Nel caso di concessione di aree demaniali, soggetto passivo è il concessionario. Per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto 3 Cfr. F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento Le imposte comunali sull’immobile alberghiero, ISTA-Federalberghi, 2014 2 298 Alberghi e fiscalità locale La collocazione fra gli immobili a destinazione speciale o particolare evidenzia il posizionamento degli alberghi e delle pensioni come strumenti per l’esercizio dell’attività in modo analogo alle altre voci comprese nel gruppo D, senza rendere nel dovuto conto la specifica destinazione e la sua interdipendenza con la localizzazione territoriale e, neppure, del lunghissimo ciclo di ritorno del capitale investito. Tab. 1 - Descrizione Immobili Categoria Catastale D D/1 D/2 D/3 D/4 D/5 D/6 Immobili a destinazione speciale o particolare GRUPPO D Capannone, fabbrica, struttura dove viene lavorata e trasformata la Opifici. materia prima. Alberghi e pensioni (con fine di lucro). Strutture ricettive a pagamento. Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e Lodali destinati all'esibizione artistica aventi ingresso a pagamento. simili (con fine di lucro). Case di cura ed ospedali (con fine di lucro) Ospedali, cliniche e case di cura private. Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di Banche, assicurazioni e istituti di credito privati. lucro). Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di Unità destinate ad attività sportive privati a pagamento, club sportivi, lucro). campetti, piscine ecc. D/7 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni. Sono quelle strutture costruiti specificatamente per quel tipo di attività a cui sono destinati. Un esempio esplicativo sono i rifornimenti di carburante D/8 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni. Grandi negozi, centri commerciali. D/9 D/10 Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio. Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole. Edifici che non hanno un suolo proprio. Sarebbero la categoria a cui devono accatastarsi i vecchi fabbricati rurali. Fonte: http://www.catasto.it/categorie.html Con riferimento al 31 dicembre 2012, secondo le banche dati catastali gestite dall’Agenzia delle Entrare, le unità immobiliari iscritte al Catasto Edilizio Urbano sono circa 70,5 milioni, di cui 61,6 con rendita catastale attribuita complessivamente pari a 35,7 miliardi di euro (le residue unità immobiliari concernono beni comuni non censibili o unità non produttive di reddito)4. Il maggior numero di unità immobiliari urbane (UIU) è rappresentato dalle abitazioni, pari a circa 34.452 milioni (circa il 55% del totale), per una rendita catastale complessiva che a fine anno 2012 è stimata in 17,584 miliardi di euro (circa il 45% del totale). Considerevole è anche il numero degli immobili a destinazione commerciale, pari a 25,485 milioni (circa il 41% del totale), per una rendita catastale complessiva di oltre 5,8 miliardi di euro (circa il 16 % del totale). È interessante, infine, evidenziare che all’esiguo numero di immobili a destinazione speciale, (es. alberghi, opifici, capannoni industriali, alberghi, etc.) - 1,409 milioni, il 2,3% del totale, è riconducibile una rendita catastale complessiva di 10,4 miliardi di euro (29% del totale)5. In Italia, si contano nel 2012 157 mila strutture ricettive (+2,3% sul 2011), che offrono più di 4,7 milioni di posti letto (+0,4%). Il numero di alberghi è di circa 34 mila unità con 2,2 milioni di posti letto; dopo anni di continuo aumento sono valori in lieve diminuzione rispetto al 2011 (rispettivamente -0,6% e -0,1%). Gli esercizi extra-alberghieri sono 123 mila con 2,5 milioni di posti letto, in aumento rispettivamente del 3,1% e dello 0,9% rispetto all'anno precedente. 4 Documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili approvato dalla Commissione (doc. XVII, n.1), 2013 5 Senato della Repubblica, Documento Conclusivo dell'indagine Conoscitiva sulla Tassazione degli Immobili Approvato dalla Commissione (Doc. XVII, n. 1), Indagine Conoscitiva sulla Tassazione degli Immobili, Anno 2013 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 299 Graf. 1 – Raggruppamenti degli immobili ai fini fiscali. Percentuale di rendita catastale associata e percentuale sul numero complessivo degli immobili Fonte: Agenzia delle Entrate Gli esercizi alberghieri rappresentano il 2,39% degli immobili della categoria catastale D; l’insieme degli esercizi ricettivi, B &B esclusi, più del 9%. È ipotizzabile che il totale riferibile alle strutture ricettive, in merito alla rendita catastale, ammonti a più di un miliardo di euro. All’interno del comparto con immobili speciali il comparto alberghiero è il maggiore contribuente, con una quota pari ad almeno in terzo di quella, prodotto dagli immobili ivi classificati. Rispetto all’ICI, aumenta il coefficiente su cui moltiplicare la rendita catastale, che per gli immobili classificati D2 passa da 50 a 65. L’imposta, spalmata sulle quasi 34.000 strutture, incide in media fra i 22.500 ed i 23.000 euro. Secondo stime effettuate sui dati catastali resi disponibili, nel 2013 gli alberghi hanno pagato una IMU complessiva di 770 milioni. Nel 2014 si stima che gli alberghi pagheranno 893 milioni di euro per IMU e TASI6. Con l’applicazione dell’IMU in un solo colpo, ogni albergo rileverà un aumento di circa il 115% rispetto al precedente importo dell’ICI, da aggiungere agli altri aumenti che fanno riferimento al patrimonio immobiliare come la TASI e la TARI. Tab. 2 – Numero di esercizi alberghieri e extra – alberghieri. Anno 2012 Esercizi Alberghieri 5 e 4 stelle 3 stelle e RTA 2 e 1 stella Totale 5.747 18.034 9.947 33.728 Esercizi Extra - Alberghieri campeggi e villaggi turistici alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale agriturismi ostelli per la gioventù case per ferie rifugi di montagna altri esercizi n.a.c. bed & breakfast Totale Fonte: Istat. Ultimo dato disponibile 6 Cfr. . F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento Le imposte comunali sull’immobile alberghiero, ISTA-Federalberghi, 2014, pag. 4 2.670 73.804 17.228 494 .2242 1.063 758 25.241 123.500 300 Alberghi e fiscalità locale Inoltre considerando la rendita catastale di tutto ilo comparto, pari a 10,9 miliardi di euro, per il 10% circa questa è imputata ai circa 34.000 esercizi alberghieri e simili e per il restante 90% al complesso delle altre circa 1,350 milioni di strutture. La rendita catastale attribuita agli alberghi, dunque è stimata pari a circa 3,5 volte quella delle altre strutture facenti parte della categoria D. Non sembra poco. Gli stessi uffici fiscali ed addetti ai lavori ammettono la farraginosità del sistema fiscale, con troppe tasse che potrebbero essere unificate in alcune voci e complessivamente ridotte. Più specificatamente in una Indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili condotta da una Commissione del Senato della Repubblica (giugno 2013) si afferma che “Nel nostro ordinamento, gli immobili sono soggetti a una pluralità di imposte: sono tassati come beni patrimonio (IMU); ne è tassato il reddito, effettivo o figurativo, in massima parte in capo al proprietario (IRES/IRPEF, e relative addizionali, o cedolare secca, opzionale, se immobili abitativi locati); sono tassati i trasferimenti inter vivos e mortis causa (IVA, registro, ipotecarie e catastali, successioni e donazioni); infine, sono colpiti da tasse a fronte dei servizi erogati dai Comuni nel proprio territorio (TARES). Come si vede, si tratta di un’imposizione frammentata in molti strumenti, alcuni di fiscalità statale e altri locali, irragionevolmente segmentata anche in relazione alla natura giuridica del soggetto passivo e al tipo di immobile cui essa si connette.” 2.2 La TARI, Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi Sostituisce la TARES ed è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. È dovuta da chiunque possieda o detenga, indipendentemente se proprietario o affittuario, locali o aree scoperte, che producano rifiuti urbani. L’aliquota, per il momento, è stabilita tra il 2,5 e il 3,3 per mille, ma varierà in base alle caratteristiche dell’immobile e del nucleo familiare. Si stima che anche la Tari porti un aggravio medio del 300% dei costi agli operatori. I Comuni potranno, nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga”, rimodulare la tassa e introdurre agevolazioni a favore dei contribuenti che versano in particolari condizioni di disagio economico. Le amministrazioni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico avranno, inoltre, la facoltà di applicare una tariffa avente natura di corrispettivo in luogo della TARI. I comuni, nella determinazione della tariffa, tengono conto dei criteri previsti nel DPR 158/199917. In alternativa, il comune, nel rispetto del principio «chi inquina paga», può commisurare la tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti. Le tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea sono determinate dal comune moltiplicando il costo del servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti. In ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio. I comuni che utilizzano i criteri del DPR 158/1999 godono di ampi spazi di discrezionalità nell’ambito dei minimi e massimi stabiliti nelle relative tabelle 2. Il comune potrà anche derogare ai limiti minimi e massimi indicati nel DPR 158/1999, per non oltre il 50% dei coefficienti ivi riportati.8 La tariffa, calcolata sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie in base alla tipologia di attività svolta, è definita seguendo dei criteri definiti secondo un sistema presuntivo che Regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani (GU n. 129 del 4 – giugno – 1999 – Sppl. Ordinaio n.107) 8 Per queste valutazioni e le successive Cfr. F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento, La tassazione sui rifiuti, ISTA-Federalberghi, Roma, 2014 7 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 301 stabilisce i parametri del tributo senza tener conto dei rifiuti effettivamente conferiti. In base a tali criteri, la tariffa è composta da una parte fissa riguardante le componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, relative agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti, e da una parte variabile determinata dalla quantità di rifiuti conferiti, dal servizio fornito e dall’entità dei costi digestione, garantendo così la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio. Nel definire la tariffa per ogni categoria, i comuni devono stabilire i coefficienti per l’attribuzione della parte fissa e gli intervalli di produzione per l’attribuzione della parte variabile, riferendosi alle tabelle pubblicate nel DPR n.158/1999 relative ai coefficienti KC e KD, elaborate per le tre aree geografiche (Nord – Centro – Sud) e per comuni con popolazione superiore o inferiore ai 5000 abitanti. L’articolo 68 del D. Lgs. 507/1993, nell’articolazione delle categorie di utilizzazione, assimilava, in via di massima, i locali ed aree ad uso abitativo per nuclei familiari, le collettività e le convivenze agli esercizi alberghieri. Sulla base di tale norma, le Commissioni tributarie hanno in alcuni casi ritenuto illegittimi i regolamenti comunali che differenziano le tariffe degli esercizi alberghieri da quelle degli usi abitativi. Tali sentenze, tuttavia, sono annullate dalla Corte di Cassazione, che ritiene che la categoria degli esercizi alberghieri possa essere” distinta da quella delle civili abitazioni, ed assoggettata ad una tariffa notevolmente superiore”. La norma contenuta del D. Lgs. 507/1993 è comunque superata dalle più recenti disposizioni in materia di tassazione sui rifiuti, che inseriscono gli alberghi tra le utenze “non domestiche”. I comuni possono prevedere ulteriori riduzioni e agevolazioni: 20% della tariffa in caso di mancato svolgimento del servizio; 40% della tariffa per le zone in cui non è effettuata la raccolta; ulteriori riduzioni ed esenzioni, purché la relativa copertura sia disposta attraverso apposite autorizzazioni di spesa. In questo caso, la copertura deve essere assicurata attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale dello stesso comune. Inoltre i comuni possono prevedere riduzioni tariffarie o esenzioni per i locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente9. Graf. 2 – Tariffe TARI nelle località indicate, per albergo senza ristorante: €/mq. Anno 2013 Fonte: elaborazione su F. Bonafaccia, A. Griesi, S. Vento, La tassazione sui rifiuti, ISTA-Federalberghi, Roma, 2014 9 Legge di stabilità 2014, art 1, comma 659 lett. c). 302 Alberghi e fiscalità locale È necessario sensibilizzare i comuni affinché riconoscano l’esenzione tariffaria per gli alberghi stagionali durante i mesi di chiusura, nonché una congrua riduzione tariffaria per gli alberghi annuali commisurata all’effettivo tasso di occupazione. Nella realtà le tariffe applicate, in termini di euro per mq di superficie, risultano molto disomogenee, come appare dai grafici relativi agli alberghi senza ristorante ad alcune località considerate con riferimento al Nord, al Centro ed al Sud Italia. Mediamente i valori sono più elevati nel Sud, quindi nel Centro e nel Nord Italia. Considerando gli alberghi con ristoranti, che ovviamente presentano tariffe più elevate, le valutazioni di fondo restano analoghe. Dalla tabella 3 appare anche il diverso modo in cui le attività non alberghiere e le altre sono classificate da Rimini, rispetto a Firenze e Milano. Tab. 3 – Tariffe TARI (TARES) previste dai comuni di Milano, Firenze e Rimini per gli alberghi. Anno 2013 Alberghi con ristorante Alberghi senza ristorante Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi Stabilimenti balneari Campeggi Stabilimenti balneari fino a 3000 mq Stabilimenti balneari oltre 3000 mq Alberghi e residenze turistico alberghiere Motel, Meublé, Garni, affittacamere Milano Parte fissa Parte variabile 3,45553 1,78244 2,43895 1,46996 2,10096 1,28514 1,76923 0,93044 Rimini Parte fissa Parte variabile 2,443 2,963 0,459 0,562 0,231 0,279 3,195 3,873 2,418 2,934 Totale 5,23797 3,90891 3,38610 2,69967 Firenze Parte fissa Parte variabile 7,20 5,22 5,39 3,90 3,67 2,65 3,03 2,20 Totale 12,42 9,29 6,32 5,23 Totale 5,406 1,021 0,510 7,068 5,352 Fonte: regolamenti comunali 2.3 La TASI La TASI è la tassa sui servizi indivisibili comunali, quali la manutenzione del manto stradale, la pubblica illuminazione ecc. È carico sia del possessore che dell'utilizzatore dell'immobile grava sul possesso o sulla detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l'abitazione principale, di aree scoperte nonché di quelle edificabili, a qualsiasi uso adibiti ad eccezione dei terreni agricoli non ricompresi nel presupposto impositivo. La TASI sostituisce la componente della TARES relativa ai servizi indivisibili, ampliando la potestà regolamentare e l'autonomia tributaria dei comuni. Analogamente a quanto previsto per la TARI, viene concessa ai Comuni la possibilità di introdurre agevolazioni (fino all’esenzione) a favore dei contribuenti meno abbienti. La base imponibile è quella prevista per l'applicazione dell'imposta municipale propria (IMU). L'aliquota di base è pari all'1 per mille. Il comune può ridurre l'aliquota fino all'azzeramento o può elevare l'aliquota fino al 2,5 per mille, rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell'IMU non deve superare l'aliquota massima consentita per l'IMU (fissata al 10,6 per mille al 31 dicembre 2013). Per l’anno 2014 si consente ai comuni di superare tali limiti per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille, a condizione che vengano introdotte detrazioni per le abitazioni principali. L’aliquota massima della TASI non può eccedere il 2,5 per mille; per l’anno 2014, pertanto, la somma delle aliquote della TASI e dell'IMU potrà arrivare all’11,4 per mille. VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 3 303 Le imposte indirette: IVA e Imposta di Soggiorno 3.1 Alcune valutazioni In una Indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili condotta dal Senato della Repubblica (giugno 2013) si afferma che “Nel nostro ordinamento, gli immobili sono soggetti a una pluralità di imposte: sono tassati come beni patrimonio (IMU); ne è tassato il reddito, effettivo o figurativo, in massima parte in capo al proprietario (IRES/IRPEF, e relative addizionali, o cedolare secca, opzionale, se immobili abitativi locati); sono tassati i trasferimenti inter vivos e mortis causa (IVA, registro, ipotecarie e catastali, successioni e donazioni); infine, sono colpiti da tasse a fronte dei servizi erogati dai Comuni nel proprio territorio (TARES). Come si vede, si tratta di un’imposizione frammentata in molti strumenti, alcuni di fiscalità statale e altri locali, irragionevolmente segmentata anche in relazione alla natura giuridica del soggetto passivo e al tipo di immobile cui essa si connette.” Occorre inoltre considerare che l’immobile ricettivo, ed in particolare quello a gestione alberghiera, è diverso dagli altri perché è strumento principale, oggetto immanente dell’attività turistica, qualcosa senza il quale non si può parlare di turismo. Di questo aspetto bisognerebbe tenere conto, tutte le volte che viene adottato un provvedimento che riguarda il soggiorno dei clienti e la destinazione d’uso delle strutture. 3.2 L’IVA L’IVA è la principale imposta indiretta del nostro sistema tributario e si applica alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuati sul territorio nazionale dalle imprese a e dai liberi professionisti o da chiunque disponga di una partita Iva. L’Iva si applica anche alle importazioni chiunque sia colui che le effettua. La partita IVA è il numero identificativo delle imprese. Nelle società di capitali corrisponde al Codice fiscale ed al numero di registrazione presso le Camere di Commercio. L’Iva in quanto imposta indiretta colpisce il reddito nella sua manifestazione finale: il consumo. Si applica con un meccanismo «a cascata» che sembra colpisca solo il consumatore finale, ma in realtà colpisce ogni passaggio delle filiera produttiva e commerciale. Le imprese e i professionisti sono sostituti d’imposta, cioè fungono da esattori dello Stato in quanto incassano e versano l’imposta in base al principio della rivalsa. Proprio perché colpisce ogni passaggio della produzione e della vendita del bene l’Iva è considerata una partita di giro: chi la riscuote la percepisce in più rispetto al prezzo del prodotto o del servizio e la deve girare allo Stato. L’aliquota base IVA attualmente in vigore, per le transazioni commerciali, è il 22,00%; è stata aumentata passando nel giro di due anni dal 20,00% al 21,00% (settembre 2011) e poi al 22,00% (Ottobre 2013). Nel campo del turismo, per i servizi alberghieri e di ristorazione, è prevista un’aliquota ridotta dell’Iva, così come si verifica in diversi altri Paesi. L’aliquota ridotta è pari al 10%. 3.3 L’Imposta di Soggiorno 3.3.1 I comuni che la applicano L’imposta di soggiorno è un’imposta comunale facoltativa reintrodotta nel sistema impositiva italiano a carico dei clienti degli esercizi ricettivi con Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23, recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale. È una imposta facoltativa perché si concede di poterla attivare, se lo vogliono, ai comuni riconosciuti come turistici dalle Regioni e ai capoluoghi provinciali. 304 Alberghi e fiscalità locale L’imposta può essere applicata solo dai comuni che fanno parte degli elenchi dei comuni turistici, dai comuni capoluogo di provincia e dai comuni facenti parte delle Unioni del Comuni. La sola condizione richiesta per poterla applicarla, nei casi in cui si può, è che vi sia un esercizio ricettivo, altrimenti manca l’oggetto. È un’imposta comunale perché i suoi proventi vanno a vantaggio dei comuni che devono impiegarli per “finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. È una imposta reintrodotta perché fino al 1990 è esistita una imposta di soggiorno obbligatoria per tutti, i cui proventi andavano in parte alle istituzioni locali ed in parte allo Stato. Come è noto, tale imposta può arrivare fino ad un massimo di 5 euro a pernottamento ma sono i comuni a definirne autonomamente modalità e contenuti. Sono previste esenzioni o riduzione per classi di età, bambini e/o ragazzi ed anziani, clienti per ragioni di lavoro, ecc. Come esempio in un piccolo comune della Basilicata l’imposta oscilla dallo 0,30% per i campeggi a 1-2 stelle ad un massimo di 5 euro per alberghi a 5 stelle e residenze d’epoca. In alternativa all’imposta di soggiorno i comuni delle Isole minori hanno la possibilità, realizzata in diversi casi, di applicare un’imposta di sbarco. Sull’imposta di soggiorno riportiamo una breve sintesi tratta dall’Osservatorio sulla fiscalità di Federalberghi, che pubblica due volte all’panno l’’Osservatorio sull’applicazione dell’imposta di soggiorno e della tassa di sbarco. A luglio 2014, l’imposta di soggiorno è stata introdotta in 628 comuni. Se a questi si aggiungono le 23 località che in alternativa all’imposta di soggiorno applicano l’imposta di sbarco, i comuni diventano 651, per un’incidenza sul totale dei comuni del 8,0%%, mentre l’incidenza rispetto ai comuni che possono applicare l’imposta perché dotati di un esercizio ricettivo è del 16,6%10. Due anni fa, in occasione della prima edizione di questo rapporto (luglio 2012), erano stati rilevati 332 comuni che applicavano l’imposta; in due anni il totale è quasi raddoppiato (96,1%). Oggi, i 651 comuni con imposta di soggiorno o tassa di sbarco si distribuiscono per il 33,9% nel Nord Ovest, il 26,1% nel Nord Est, il 20,6% nel Centro e per il restante 19,4% nel Mezzogiorno. Rispetto ai comuni con ricettività presenti nelle aree l’imposta è applicata dal 14,3% di quelli del Centro, dal 12,0% di quelli del Nord Est, dal 9,3% di quelli del Nord Ovest e dal 5,9% di quelli del Mezzogiorno. La propensione all’applicazione del tributo, dunque, è più forte nelle zone dell’Italia Centrale, con una forte incidenza del turismo d’arte e culturale, e nelle zone costiere. Il grafico georeferenziato dei diversi comuni che hanno applicato l’imposta (Fig. 2) evidenzia in modo preciso lo stato dell’arte a luglio 2014, distinguendo fra comuni che applicano l’imposta (colorati in rosso), comuni che sono in procinto di applicarla (arancione), comuni che applicano la tassa di sbarco (azzurro), comuni che non possono applicarla perché non dispongono di alcun tipo di ricettività (verde) e altri comuni che non l’hanno ancora applicata ma che potrebbero applicarla (bianco). Guardando a colpo d’occhio la cartina dell’Italia l’imposta appare concentrata in alcune zone. In Valle d’Aosta i due terzi dei comuni hanno introdotto l’imposta di soggiorno; fra le grandi regioni turistiche la Toscana è quella con la maggiore densità di comuni che l’hanno adottata, in particolare tutti quelli della provincia di Firenze, meno due, e quasi tutti i comuni costieri dal litorale grossetano fino a quello massese. Il dato sui comuni con imposta è aggiornato al 16 gennaio 2014. Successivamente anche il comune di Bodoni, in provincia di Olbia – Tempio, in Sardegna, ha deliberato l’applicazione dell’imposta per l’anno 2014, così come altre amministrazioni sono in procinto di farlo. Inseriamo anche il Comune di Budoni nel prospetto finale di tutti i comuni con l’imposta. 10 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 305 Punti di addensamento dell’imposta sono anche le grandi città con i comuni del circondario come accade per Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli. Fig. 2 – Comuni che hanno applicato l’imposta di Soggiorno o l’Imposta di Sbarco. Luglio 2014 306 Alberghi e fiscalità locale Molti comuni costieri del Centro Nord hanno adottato o stanno adottando l’imposta, sia sul litorale adriatico che su quello tirrenico. Tutti i comuni della Provincia autonoma di Bolzano hanno adottato l’imposta a partire dal 2014. L’applicazione dell’imposta appare assai più rarefatta nel Mezzogiorno, ma è stata adottata da alcune destinazioni di rilievo come Taormina, Siracusa, Trapani, Napoli, Tropea, Diamante, alcuni comuni del Gargano e nel Sud della Sardegna. Un caso molto particolare è rappresentato dal Trentino Alto Adige, dove l’intera Provincia Autonoma di Bolzano ha introdotto dal 1° gennaio 2014 il tributo mentre nessun comune della Provincia Autonoma di Trento l’ha attuato. I comuni del Friuli-Venezia Giulia non applicano l’imposta di soggiorno, pur se a breve in alcuni è prevista la possibilità della sua introduzione. Al momento in località continue come Bibione (Veneto) e Lignano Sabbiadoro (Friuli Venezia Giulia) nelle prima si applica l’imposta di soggiorno e nella seconda no. Punti di addensamento dell’imposta sono anche le grandi città con i comuni del circondario come accade per Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli. Molti comuni costieri del Centro Nord hanno adottato o stanno adottando l’imposta, sia sul litorale adriatico che su quello tirrenico. L’applicazione dell’imposta appare assai più rarefatta nel Mezzogiorno, ma è stata adottata da alcune destinazioni di rilievo come Taormina, Siracusa, Trapani, Napoli, Tropea, Diamante, alcuni comuni del Gargano e nel Sud della Sardegna. I comuni delle isole minori che hanno adottato la tassa di sbarco sono 23. Graf. 3 - Percentuale di comuni che hanno applicato l’imposta di soggiorno o la tassa di sbarco rispetto al totale dei comuni. Luglio 2014 Fonte: Osservatorio sulla fiscalità locale. Federalberghi – Mercury S.r.l. Fra le regioni la percentuale dei comuni che applicano l’imposta sul totale è massima in Valle d’Aosta con il 74,3% del totale dei comuni presenti; seguono la Toscana con il 37,3%, il Trentino A.A. con il 34,8% e, con ampio margine, il Piemonte con l’8,7% dei comuni. Solo in queste quattro regioni la media dei comuni che l’applicano rispetto al totale di quelli esistenti è superiore alla media nazionale (8,0%). Seguono Puglia (7,8%), Sicilia (7,7%), Veneto (6,9%) e Campania (5,6%). VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia 307 Da notare che due comuni della Valle d’Aosta, dopo averla istituita, hanno abrogato l’imposta. Considerando i valori assoluti la regione con il maggior numero di comuni con imposta di soggiorno o tassa di sbarco è il Trentino Alto Adige con una quota di 116, seguito dalla Toscana, con 107 (dei quali 10 con tassa di sbarco), dal Piemonte con 105 (di cui un comune lacuale, Stresa, che applica la tassa di sbarco), dalla Lombardia con 57, dalla Valle d’Aosta con 55 e dal Veneto con 40. I 651 comuni che applicano l’imposta di soggiorno o di sbarco rappresentano, dunque, l’8,0% di tutti i comuni italiani, il 9,5% di quelli con almeno un esercizio ricettivo, ma in realtà dispongono del 53,0% del totale della ricettività italiana in termini di posti letto: il 55,1% di quella alberghiera) e il 51,1% di quella attribuibile ad altre tipologie di ricettività. Con riferimento al movimento turistico, nei 651 comuni considerati si collocano quasi i due terzi (64,1%) delle presenze (o pernottamenti) del complesso della clientela in Italia; quasi i tre quarti il 72,5% di quella internazionale e più della metà (56,5%) di quella domestica. Graf. 4 – Quote percentuali delle voci dei comuni con imposta rispetto al valore nazionale delle variabili indicate. Luglio 2014 Fonte: Osservatorio sulla fiscalità locale. Federalberghi – Mercury S.r.l. L’avvento dei comuni della PAA di Bolzano ha determinato un significativo aumento delle incidenze. Considerando il numero dei letti con imposta rispetto alle singole regioni, la quota è molto alta in Valle d’Aosta (92,8%) e Toscana (81,3%) e nelle regioni con forte presenza di grandi città d’arte, come Veneto (74,0%), Lazio (70,1%), e Puglia (63,4%). L’incidenza è del 100% nella Provincia Autonoma di Bolzano, ma con riferimento all’intera regione TrentinoAlto Adige, comprensiva anche delle Provincia Autonoma di Trento, appare del 54,7%. 3.3.2 Le somme raccolte Con riferimento alla destinazione del gettito raccolto con l’imposta, secondo quanto indicato nel Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23, solo pochi comuni si sono preoccupati di comunicare agli operatori ed al pubblico come sono state impegnate le risorse raccolte con l’imposta di soggiorno. Il gettito fiscale raccolto durante il 2012 è stato valutato in 175 milioni di euro, con una media di circa 450 mila euro per ogni comune. 308 Alberghi e fiscalità locale Per il 2013, l’introito complessivo dell’imposta di soggiorno, tenuto conto di tutte le esenzioni e le agevolazioni, è stimato in almeno 268 milioni di euro, che corrispondono a una media di 1,35 euro circa per ogni turista, e un incasso medio per comune di più di 550.000 euro per comune. Di questo importo complessivo 10,4 milioni, pari al 3,9% del totale sono attribuibili alla tassa di sbarco. Per il 2014 si stima che l’imposta di soggiorno e la tassa di sbarco determino introiti finanziari per circa 354 milioni di euro tenuto conto dei nuovi comuni che l’applicano, degli aumenti di aliquote verificatesi in alcuni comuni e delle modifiche nel regime delle agevolazioni e delle riduzioni. Non si tiene conto, invece, dell’aumento delle tariffe ipotizzato dal Comune di Roma L’aumento del gettito in atto nel 2014 rispetto all’anno precedente è dovuto all’aumento del numero dei comuni che la applicano ma anche all’aumento di alcune tariffe come nel caso di Venezia, di Milano ma anche di alcuni comuni minori come ad esempio Campiglia Marittima. Sono da considerare come parte del gettito i 23 comuni con tassa di sbarco per i quali si può stimare che l’importo raccolto sarà di circa 11 milioni per il 40% imputabile agli arrivi dei turisti negli esercizi ricettivi e per il 60% ai visitatori giornalieri e a coloro che alloggiano in strutture non censite. Alcuni comuni (Torino e comuni del Nord est di Torino, Napoli e Palermo) hanno riconosciuto un compenso ai gestori delle strutture ricettive per gli oneri aggiuntivi dovuti all’applicazione dell’imposta. 3.3.3 Alcune valutazioni e critiche Al termine della nostra rassegna, che ha analizzato la situazione di circa 500 comuni, si può affermare che due tratti distintivi contraddistinguano l’applicazione dell’imposta di soggiorno: - una gran confusione, aggravata dalla mancanza di un regolamento quadro, vede i comuni agire in ordine sparso, non coordinato, spesso contraddittorio; - una ragguardevole distanza tra il mercato reale in cui agiscono gli operatori, che ogni giorno devono fare i conti con una concorrenza agguerrita, e le istituzioni, che sembrano confrontarsi con un mercato immaginario. A parole tutti convergono sull’obiettivo di valorizzare le potenzialità turistiche del sistema Italia, ma nei fatti è l’autolesionismo a prevalere. Eppure, un paese in crisi non dovrebbe scoraggiare lo svolgimento di attività che generano valore: più turisti equivalgono a più occupazione e più reddito, e quindi a maggiori entrate. L'imposta di soggiorno aggrava il differenziale competitivo che il nostro sistema turistico già sconta rispetto ai Paesi concorrenti in materia di dotazione infrastrutturale, pressione fiscale, costo del lavoro, costo del danaro e costo dell’energia. Ricordiamo che l’imposta di soggiorno non si applica in Irlanda, a Malta, in Portogallo, nel Regno Unito. In Spagna l’imposta esisteva, poi è stata abolita, da novembre 2012 è stata reintrodotta per la sola Catalogna11, con un importo che oscilla da 0,45 a 2,25 euro. In Francia l’importo massimo della taxe de séjour è di un euro 1,50 per notte e per persona, meno di un terzo dell’Italia. Inoltre, la decisione di individuare l’esercizio ricettivo come punto di prelievo, è profondamente iniqua: - non risponde all’esigenza di far pagare ai non residenti il prezzo dei servizi utilizzati (ad esempio, restano esenti tutti coloro che non pernottano all’interno del territorio comunale, così come gli escursionisti e i pendolari); 11 Gazzetta ufficiale della Generalitat de Catalunya n.6094 del 23 marzo 2012 VII Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia - 309 fa gravare l’onere su una sola delle molte attività che traggono beneficio, direttamente o indirettamente, dall’economia turistica. A giudizio di Federalberghi, l'imposta di soggiorno dovrebbe essere abolita e le funzioni svolte dagli enti locali in campo turistico dovrebbero essere finanziate mediante compartecipazione degli stessi al gettito IVA di tutte le attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall'economia turistica. In attesa della revisione generale della materia, è comunque urgente adottare una regolamentazione omogenea valida per tutto il Paese, al fine di rivolgere ai turisti ed alle imprese una comunicazione chiara ed univoca. Federalberghi ha individuato otto linee guida volte ad assicurare l’uniforme applicazione dell’imposta su tutto il territorio nazionale e a garantire la corretta applicazione dei principi dettati dalla legge. Neutralità Al fine di non introdurre turbative sul mercato, il comune che introduce l'imposta deve applicarla a tutte le strutture ricettive comunque denominate e quindi non solo agli alberghi ma anche le residenze turistico alberghiere, affittacamere, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze, case per ferie, agriturismi, appartamenti in affitto ad uso turistico nonché strutture all’aria aperta quali campeggi e villaggi turistici. Proporzionalità L'imposta dev'essere proporzionale al prezzo. Per tal via, è possibile tener conto automaticamente di alcuni parametri oggettivi (categoria, ubicazione, stagionalità, etc.), che altrimenti possono essere considerati solo mediante una regolamentazione minuta, che - oltre a complicare inutilmente la materia, rendendola poco comprensibile al turista - può anche risultare regressiva. Finalità Gli introiti dell'imposta devono essere nettamente vincolati alla realizzazione di interventi in materia di turismo e di sostegno alle strutture ricettive. Tali interventi, vanno ben specificati, nella natura e soprattutto nella tempistica di attuazione. E’ quindi necessario che i regolamenti comunali adottino opportune garanzie volte ad assicurare il rispetto del vincolo di destinazione del gettito ed a monitorarne l'effettivo utilizzo. Equità Devono essere esentati dal pagamento dell’imposta i residenti nel comune, il gestore della struttura ricettiva e i suoi collaboratori, i minori e gli anziani, i membri dei gruppi organizzati, gli autisti di pullman, le guide e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati; i dipendenti pubblici in missione; i malati e coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie; coloro che sono alloggiati nelle strutture ricettive per far fronte a situazioni di emergenza; i pernottamenti gratuiti, quelli in bassa stagione e quelli di durata prolungata. Responsabilità Il gestore della struttura ricettiva non può in alcun modo essere ritenuto responsabile del mancato pagamento dell’imposta, né essere chiamato a versare al comune somme che non ha incassato. La problematica non investe unicamente l’ipotesi in cui il cliente si rifiuti di pagare l’imposta, ma si estende anche ai casi, ben più frequenti, in cui gli alberghi ricevono il pagamento del corrispettivo diverso tempo dopo che il 310 Alberghi e fiscalità locale cliente ha lasciato la struttura ricettiva (ad esempio, i pagamenti effettuati dai tour operator e dagli agenti di viaggio), così come ai casi in cui l’albergo non riceve il pagamento del corrispettivo (ad esempio, clienti morosi o inadempienti). Onerosità Occorre dedicare adeguata considerazione ai costi che l’imprenditore sostiene per lo svolgimento del ruolo assegnatogli dalla legge (personale addetto all’attività di riscossione e rendicontazione, commissioni dovute alle agenzie on line e ai gestori delle carte di credito e di debito, utilizzo delle attrezzature e dei materiali di consumo, etc.) che dovrebbero essere rimborsati. Programmabilità I contratti tra le strutture ricettive e i tour operator definiscono il prezzo del soggiorno con un largo anticipo, anche superiore all’anno. Analogamente, il prezzo viene definito da un anno all’altro per esigenze connesse alla partecipazione alle fiere internazionali, allo svolgimento di campagne promozionali, alla stampa dei cataloghi e dei listini.Al fine di evitare che il peso dell’imposta venga automaticamente traslato sul gestore della struttura ricettiva, che non può richiedere il pagamento di un prezzo superiore a quello contrattualmente definito o comunque già offerto al pubblico, si rende necessario stabilire che le delibere comunali con le quali viene introdotta l’imposta di soggiorno o ne viene determinata la variazione in aumento entrino in vigore dodici mesi dopo l’approvazione della delibera stessa. Coinvolgimento Il comune deve coinvolgere gli operatori, tanto nella fase di istituzione dell’imposta quanto nella fase di definizione della destinazione delle risorse e di verifica del loro impiego. L’intervento delle associazioni rappresentative delle strutture ricettive concorre ad elevare la qualità della regolamentazione, evidenziando eventuali problemi ed immettendo nel flusso decisionale informazioni sull’impatto del provvedimento. Le guide degli alberghi Ista, istituto di studi alberghieri intitolato a Giovanni Colombo, compianto presidente di Federalberghi, elabora analisi, indagini e ricerche sui temi di principale interesse per la categoria, autonomamente e in partnership con prestigiosi Istituti di ricerca. Ospitare, servire, ristorare. Storia dei lavoratori di alberghi e ristoranti in Italia dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, 2014 Settimo rapporto sul sistema alberghiero italiano, 2014 Stop all’abusivismo, 2014 L’appalto di servizi nelle aziende alberghiere, 2009 -‐ 2014 @Hotel: digital marketing operations, 2014 L’alternanza scuola-‐lavoro nel settore turismo, 2014 I contratti a termine nel settore turismo dopo il jobs act, 2014 Il lavoro intermittente nel settore turismo, 2006 -‐ 2014 Datatur, trend e statistiche sull’economia del turismo, 2011 -‐ 2014 I tirocini formativi nel settore turismo, 2014 Agevolazioni fiscali sul gas naturale, 2014 Federalberghi ricorre all’Antitrust contro le on line travel agencies, 2014 Guida al nuovo CCNL Turismo, 2014 L’imposta di soggiorno. Osservatorio sulla fiscalità locale, 2012 -‐ 2014 Riflessioni e proposte per il rinnovo del CCNL Turismo, 2013 Osservatorio sul mercato del lavoro nel settore turismo, 2010 -‐ 2012 Il lavoro delle donne nel settore turismo, 2012 Percorsi formativi in Italia per il settore turismo, 2012 La successione dei contratti a termine nel settore turismo, 2012 Il turismo lavora per l’Italia, 2012 Il lavoro accessorio nel Turismo, 2009 -‐ 2011 La contrattazione di secondo livello nel settore turismo, 2011 Misure per l’incremento della produttività del lavoro, 2011 Gli stage nel settore turismo, 2004 -‐ 2011 L’apprendistato stagionale dopo la riforma, 2011 La sicurezza antincendio negli alberghi italiani, 2011 Metodologia di sicurezza antincendio MBS, 2011 Imposta municipale unica, 2011 Guida al mercato russo, 2011 Il lavoro intermittente nel Turismo, 2009 -‐ 2010 Guida al nuovo CCNL Turismo, 2010 L’apprendistato nel settore Turismo, 2010 Sesto rapporto sul sistema alberghiero italiano, 2010 Indagine sui fabbisogni formativi nel settore Turismo, 2010 Agevolazioni fiscali sul gas naturale, 2010 La pulizia professionale delle camere albergo, 2009 Gli ammortizzatori sociali nel settore Turismo, 2009 Il contratto di inserimento nel settore Turismo, 2009 Internet e Turismo, 2009 Guida al nuovo CCNL Turismo, 2007 Quinto rapporto sul sistema alberghiero, 2007 Mercato del lavoro e professioni nel settore Turismo, 2006 Come cambia il lavoro nel Turismo, 2006 Incentivi per le imprese nelle aree sottoutilizzate, 2006 Quarto rapporto sul sistema alberghiero, 2005 Il pronto soccorso nel settore Turismo, 2005 Dimensione dell’azienda turistica e agevolazioni pubbliche, 2005 La nuova disciplina del lavoro extra, 2004 -‐ 2010 Dati essenziali sul movimento turistico, 2004 Dati essenziali sul movimento turistico nazionale ed internazionale, 2004 I contratti part time nel settore Turismo, 2004 I tirocini formativi nel settore Turismo, 2004 I condoni fiscali, 2003 Mercato del lavoro e professioni nel settore turismo, 2003 Repertorio dei percorsi formativi universitari per il settore turismo, 2003 Le attività di intrattenimento negli alberghi, 2003 La riforma dell’orario di lavoro, 2003 La riforma del part time, 2003 La privacy nell’ospitalità, 2002 -‐ 2004 Terzo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 2002 I congedi parentali, 2002 Il turismo religioso in Italia, 2002 Il nuovo contratto di lavoro a termine, 2001 -‐ 2002 Il nuovo collocamento dei disabili, 2001 Le stagioni dello sviluppo, 2001 Sistema ricettivo termale in Italia, 2001 Indagine sulla domanda turistica nei paesi esteri, 2001 Sistema ricettivo delle località termali in Italia, 2001 La flessibilità del mercato del lavoro, 2000 Osservatorio sulla fiscalità locale, 2000 Il Turismo lavora per l’Italia, 2000 Norme per il soggiorno degli stranieri, 2000 Indagine sulla domanda turistica nei paesi esteri, 2000 Secondo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 2000 Il codice del lavoro nel turismo, 1999 -‐ 2003 Primo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 1999 Il collocamento obbligatorio, 1998 Manuale di corretta prassi igienica per la ristorazione, 1998 Diritti d’autore ed imposta spettacoli, 1997 La qualità e la certificazione ISO 9000 nell’azienda alberghiera, 1997 Il lavoro temporaneo, 1997 Analisi degli infortuni nel settore turismo, 1997 La prevenzione incendi negli alberghi: il registro dei controlli, 1996 La prevenzione incendi negli alberghi: come gestire la sicurezza, 1995 Il Turismo nelle politiche strutturali della UE, 1995 Il franchising nel settore alberghiero, 1995 Il finanziamento delle attività turistiche, 1994 Igiene e sanità negli alberghi, 1994 Linee guida per la costruzione di un modello di analisi del costo del lavoro, 1994 Costo e disciplina dei rapporti di lavoro negli alberghi dei Paesi CEE, 1993 Per una politica del turismo, 1993 Ecologia in albergo, 1993 Quale futuro per l’impresa alberghiera, 1993 La pulizia professionale delle camere d’albergo, 1993 Il turismo culturale in Italia, 1993 Il turismo marino in Italia, 1993 Serie storica dei minimi retributivi, 1993 Esame comparativo dei criteri di classificazione alberghiera, 1992 L’albergo impresa, 1990