LO SCUDO luglio 2014 - Diocesi di Brindisi

Transcript

LO SCUDO luglio 2014 - Diocesi di Brindisi
Luglio
Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921
Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673
Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni
D
La Giunta è giunta: quali prospettive?
di Ferdinando Sallustio
opo quasi un mese dalla sua elezione a Sindaco il
generale Coppola ha nominato il suo Stato maggiore, i sette assessori che lo affiancheranno nel governo
della Città. Non saranno i “magnifici sette”, né i “sette
samurai”, ma neppure i “sette nani”: Coppola ha indicato due consiglieri eletti, tre ex candidati nelle sue liste e due tecnici; nell’esecutivo cittadino ci sono ben tre
donne (mai accaduto) e solo tre delle sei liste del Centrodestra che hanno ottenuto dei consiglieri sono rappresentate. E’ una giunta giovane (dai 33 anni di Buongiorno ai 50 di Pinna) e composta da esponenti di varie professioni. Manca, tuttavia, un delegato al Turismo
(l’incarico è assunto ad interim dal Sindaco, così come
il Sindaco Tanzarella deteneva la delega alla Cultura).
Passata l’euforia dei primi giorni Coppola ha dovuto registrare qualche malumore all’interno del suo stesso
gruppo di sostenitori (con il consigliere eletto Giovanni
Fedele che si è dissociato da “Ostuni tricolore” e si è dichiarato indipendente) e, disponendo solo di 11 seggi
contro 13, ha incontrato il PD e il “Movimento 17 marzo liberi”, senza avere alcun contatto ufficiale con le altre liste del centrosinistra. Il PD, pur giudicando “irricevibili” le proposte di un sostegno organico alla nuova
Amministrazione, lascerà partire la Giunta, verificando
quanti e quali punti di convergenza è possibile trovare:
con ogni probabilità il partito di Renzi conserverà la
Presidenza del Consiglio comunale. Diranno i prossimi mesi se questa situazione reggerà, se si andrà ad
un accordo organico o se si arriverà ad uno sciogli-
2014
N° 7
€ 2,00
Ristorante "All'Anatra Zoppa"
una copia
mento anticipato del Consiglio ed a nuove elezioni: nel
2015 sono già previste le elezioni regionali. In sede di
presentazione della Giunta Coppola ha dichiarato di
aver scelto la squadra migliore, di non ritenere di avere puntati contro i fucili del centrosinistra e di avere intenzione di rendere pubblica una “fotografia” di come
ha trovato il Comune e di quali obiettivi si propone la
sua Amministrazione. Si attende ora la prima riunione
del nuovo Consiglio comunale e si verificherà l’annunciata volontà di costituire un gruppo unico da parte delle liste che facevano capo al Sindaco uscente Tanzarella, che dopo il ballottaggio ha duramente attaccato il
PD. Noi de “Lo Scudo” seguiremo l’attività dei vari amministratori e dei vari partiti di tutti gli schieramenti,
cercando di comprendere e di far comprendere i complessi meccanismi che reggono la nostra Città e le sfide che ciò comporta.
ECCO GLI ASSESSORI CHE FORMERANNO
L’ESECUTIVO GUIDATO DAL SINDACO COPPOLA
Guglielmo Cavallo, avvocato, 46 anni, vice Sindaco e
assessore con delega alla Partecipazione, Attuazione
del programma, Affari legali, Gare e appalti, Organizzazione e formazione del personale della Pubblica amministrazione; gli subentra in Consiglio comunale nelle file dei Forza Italia Massimo Saponaro;
(segue a pag. 2)
Al ristorante “All’Anatra Zoppa” sono state servite le prime pietanze, ma, come spiega il nostro Enzo Farina, non può stare tranquillo lo Chef del Municipio, al quale ogni giorno pervengono le più numerose, disparate e talvolta disperate richieste.
Messaggio ai villeggianti e turisti
di Sua Eccellenza mons. Domenico Caliandro
Arcivescovo di Brindisi - Ostuni
Foto: Hobby Foto di S. Valente
G
EGITTO-OSTUNI:
un ponte di accoglienza e di solidarietà
di Caterina Baccaro
iovedì 26 e venerdì 27
giugno ho incontrato a
Villa della Speranza i ragazzi egiziani, dai 13 ai 17
anni di età, sbarcati a Taranto, dopo 11 giorni di
mare con l’acqua da bere
razionata ( un tappo di bottiglia a testa ) e affidati dalla Questura e dalla sensibilità del nostro vescovo S.
E. Domenico Caliandro a
don Franco Blasi perché
fossero temporaneamente
ospitati a Villa della Speranza di Ostuni. Don Franco, che si è prodigato come un papà e ha trascorso lì con loro giorni e notti, ci
tiene molto a ringraziare tutti quelli che lo hanno aiutato, non ultimo, il Servizio Emergenza Radio.
La signora Giovene, che è stata presente da mattina a
sera, gli altri volontari della Croce Rossa e il personale del Focolare, che ha preparato i pasti, hanno fatto il possibile per farli sentire a “casa”; alcuni negozi,
come “La Barracca”, e alcune famiglie ostunesi hanno fornito gratuitamente magliette, pantaloncini, scarpe, biancheria… Don Franco, la sera stessa del loro arrivo li ha fatti parlare con i loro genitori e il giorno dopo
li ha forniti di schede internazionali o di cellulari offerti generosamente da
Luciano di “Cellularomania”.
Uno dei ragazzi ha poi insistito perché don Franco
“parlasse” con suo padre,
e non serviva a nulla dirgli
di non conoscere per
niente l’arabo… Uno di loro, per fortuna, parlava un
po’ di inglese e, quando
poteva, faceva da interprete; hanno aiutato molto anche due ragazzi egiziani che vivono in Ostuni
e che la sera scendevano a Villa della Speranza a tradurre dall’arabo, ma ci si capiva soprattutto a gesti e a
sorrisi. Quasi tutti quando li guardavi ti sorridevano con
gli occhi, anche se tacevano non possedendo la lingua
italiana. Dopo i primi momenti di diffidenza, di timore e
di chiusura, infatti, si sono aperti e hanno collaborato,
dando una mano a sparecchiare e a riassettare le stanze; sono riusciti persino a scherzare con noi e ad afferrare le battute.
(segue a pag. 2)
Carissimi turisti e villeggianti,
siate i benvenuti in questa meravigliosa terra con i suoi profumi ed i suoi colori, sentitevi calorosamente accolti dall'abbraccio maestoso degli uliveti e dalle acque pure e cristalline dei
nostri mari.
Lasciatevi riscaldare il cuore e
le membra dal sole che sorge
dall'Alto e che con i suoi raggi
raggiunge tutti e ciascuno regalando i frutti della terra. Possiate sperimentare in questo tempo di riposo dalle fatiche e preoccupazioni quotidiane, lo spirito accogliente e premuroso della
nostra gente, la laboriosità di uomini e donne
che nella semplicità hanno santificato il loro
tempo nella fedeltà alla vocazione ricevuta.
Vi ringrazio di vero cuore per la possibilità che
offrite alla popolazione locale di essere sostenuta dalle vostre risorse, contribuendo a una
lunga catena di valore che crea posti di lavoro,
fornisce mezzi di sussistenza, aiuta le comunità locali, e porta infine a nuove opportunità per
un futuro migliore. La promozione del turismo è
possibile solo se si è capaci di sostenere le co-
munità locali, evitando di danneggiare i valori e la cultura di un
popolo che con fatica cerca di
custodire e preservare.
Con le parole di Papa Francesco
vi invito a mettervi in cammino
non girovagando per la vita, compresa quella dello spirito, ma andare diritti alla meta che per un
cristiano vuoi dire seguire le promesse di Dio, che mai deludono.
La sua promessa è quella di una
vita nuova e una vita di gioia.
Possiamo sentirei rinnovati nello
spirito accostandoci al Sacramento della Confessione, partecipando con assiduità alla Eucaristia domenicale. L'estate è il tempo favorevole per rafforzare il vincolo di amicizia con il Signore e i fratelli. Mi auguro possiate trovare accoglienza nelle nostre Chiese e sacerdoti disposti ad ascoltarvi.
Imparto di cuore la mia benedizione su di voi e
sulle vostre famiglie.
+ DOMENICO CALIANDRO
Arcivescovo
NUOVE NOMINE DEI PARROCI A OSTUNI
Con un comunicato diffuso il 13 giugno scorso è stata ampiamente riorganizzata la
struttura di varie parrocchie della Vicaria di Ostuni, con la chiusura della Parrocchia
di Sant’Antonio da Padova e la rotazione di quattro degli altri nove parroci, con
un’importante innovazione per quanto riguarda la nostra Basilica Concattedrale: la
parrocchia resta intitolata Concattedrale in Santa Maria Assunta, ma la sede operativa sarà quella di San Francesco, lasciando però alla Cattedrale tutte le prerogative che la vedono al centro delle principali funzioni liturgiche, dalle processioni ai
matrimoni e così via. A pag. 2 del giornale riportiamo l’intero comunicato relativo
alle nuove nomine; dal prossimo numero faremo un viaggio in tutte le nostre parrocchie, cominciando proprio dalla Concattedrale.
2
CITTà
LUGLIO
2014
L’
VITA PASTORALE DIOCESANA
E NUOVE NOMINE NELLE PARROCCHIE
E NEGLI UFFICI DI CURIA
attuale spopolamento del centro storico di Ostuni, che è sotto gli occhi di tutti, ha richiesto scelte portatrici novità nella vita pastorale della Vicaria
san Biagio. La Parrocchia di Sant’Antonio da Padova ha avuto a suo tempo meritata rinomanza, ma in
questi ultimi anni il territorio parrocchiale risulta in
gran parte disabitato. Di conseguenza il Vescovo ha
ritenuto opportuno sopprimere la suddetta parrocchia. Ciò ha determinato la necessità di rivedere i
confini parrocchiali della zona del centro storico,
particolarmente quelli delle parrocchie Concattedrale e SS. Annunziata. Inoltre, in un ottica previsionale, l’espansione urbana di Ostuni, suggerisce la futura erezione di una nuova Parrocchia, per meglio
garantire la cura pastorale dei fedeli.
Anche a Brindisi l’eccessiva distanza tra la parrocchia Ave Maris Stella e la zona Sciaia - Materdomini e Aeroporto ha presentato l’urgenza dell’erezione
di una nuova Parrocchia, anche in prospettiva di un
migliore servizio nella zona balneare e di un’ulteriore crescita demografica nel suddetto territorio. La
nuova Parrocchia sarà dedicata alla B.V. Maria Regina degli Apostoli e attualmente avrà come sede
canonica provvisoria il Santuario cittadino di Santa
Maria del Casale, mentre per il servizio pastorale si
troveranno le situazioni più opportune nell’abitato. Il
Parroco sarà il Rev.do Sac. Don Cosimo MUSCOGIURI e vicario parrocchiale il Rev.do Sac. Don Luca D’AGNANO.
Per l’Istituto Diocesano per il Sostentamento Clero
è stato nominato il Rev.do Sac. Don Franco Aiuto
BLASI, che contemporaneamente assume l’incarico di cappellano del Monastero delle Carmelitane di
clausura in Ostuni. Nell’I.D.S.C. Il Rev.do Sac. Don
Franco Aiuto Blasi succede al Rev.mo Mons. Pio
Realino CONTE che viene nominato Parroco della
Parrocchia SS. Resurrezione in Brindisi; a lui va la
più sentita gratitudine per il servizio svolto nel summenzionato Ufficio per diversi anni.
Nell’ambito degli Uffici di Curia sono stati nominati il
nuovo Cancelliere Arcivescovile nella persona del
Rev.do Sac. Don Claudio CENACCHI e il nuovo
Economo generale nella persona del Rev.do Sac.
Don Antonio DE MARCO. La gratitudine va ai
Rev.di Don Sergio VERGARI e Mons. Massimo
ALEMANNO che fino ad ora hanno servito la Diocesi con diligenza e premura in questi Uffici.
Collaborerà nell’Ufficio Amministrativo il Rev.do
Sac. Don Claudio Galizia.
Essendo stato trasferito a nuovo incarico il Parroco
della Parrocchia S. Luigi Gonzaga in Ostuni, viene
nominato nuovo Parroco il Rev.do Sac. Don Giuseppe APRUZZI. Collaborerà con lui nel servizio
pastorale, il Rev.do Sac. Don Pierino MANZO.
Viene inoltre nominato Parroco della Parrocchia S.
Vito Martire il Rev.do Sac. Don Cosimo Damiano
MACILLETTI.
Nella città di Ostuni vengono nominati: il Re.do Sac.
Don Massimiliano MORELLI, Parroco della Parrocchia Madonna del Pozzo e suo Collaboratore sarà il
Rev.do Sac. Derek MISQUITA; il Rev.do Sac. Don
(segue da pag. 1)
La Giunta à giunta...
Antonio Molentino, avvocato, 43 anni, assessore
con delega all’Ambiente, Ecologia e Verde Pubblico, Servizi alle Contrade; gli subentra in Consiglio
comunale nelle file di “Noi ora” Luca Cavallo.
Paolo Pinna, architetto, 50 anni, assessore con delega alle Opere Pubbliche, Pianificazione e gestione
del territorio, Arredo Urbano, Acquisizione di risorse
comunitarie e regionali. Alle ultime elezioni era candidato nella lista “Coppola Sindaco per il cambiamento”.
Marilena Zurlo, commercialista, 39 anni, assessore
con delega al Bilancio, Finanze, Tributi e Beni patrimoniali e demaniali; candidata alle elezioni nella lista
di Forza Italia.
(segue da pag. 1)
Egitto-Ostuni:....
Giovedì sono andata a Villa della Speranza con don
Franco e Teresa Legrottaglie.
Ci siamo seduti intorno a due tavoli accostati e abbiamo cominciato a chiacchierare con l’aiuto di libri,
quaderni, penne e… le varie parti del corpo: nome,
provenienza, lingua parlata, mani, testa, collo, occhi
belli, naso, bocca, denti bianchi, capelli ricci, capelli lisci con gel (una delle cose che più chiedevano).
E, quando la sera don Franco li accompagnava al
mare (al “Faro” di Villanova è stata loro offerta una
cena) o al centro storico di Ostuni, mentre gustavano un gelato, un frullato del generoso Cicinedda o
una pizza, dicevano naso bocca occhi capelli ricci
per dimostrare la loro “conoscenza” dell’italiano.
Venerdì con Nora Caroli, assistente sociale del Focolare, siamo passati agli odori, ai sapori, ai mate-
Giuseppe CAPRIGLIA, Parroco della Parrocchia
Madonna delle Grazie; il Rev.do Sac. Don Pietro
SUMA, Parroco della Parrocchia Concattedrale con
sede nella chiesa san Francesco d’Assisi e suoi collaboratori saranno i Rev.mi Sac.: Mons. Angelo
CICCARESE, Mons. Cosimo PALMA, Don Emanuele FALCONE, Don Giuseppe LOFINO, P. Alessandro RICCIARDI. La responsabilità e la cura pastorale dei fedeli (associazioni, movimenti e confraternite), presenti nel territorio delle Parrocchie, sono
affidate primariamente alla carità pastorale dei Parroci. Perciò la fisionomia del ministero degli altri Sacerdoti presenti nella vita della Parrocchia, è in
stretta e fraterna collaborazione con quella dei Parroci. Vanno perciò riconsiderati il ruolo e la funzionalità delle Rettorie.
Per raggiunti limiti d’età, il Rev.do Sac. Don Salvatore PALADINI, al quale va la gratitudine per il delicato e competente ministero svolto, lascia il servizio
di Cappellano dell’Ospedale “Perrino” in Brindisi.
Egli continuerà a servire la Chiesa, assistendo la
comunità appartenente al Movimento dei Focolari,
presso la Parrocchia Ss. Medici in Loppiano, ad
quinquennium. Pertanto il Rev.do Sac. Don Amelio
DE FILIPPIS viene nominato Cappellano dell’Ospedale. In ragione di ciò viene nominato Parroco della
Parrocchia Ss. Pancrazio m. e Francesco d’Assisi,
il Rev.do Sac. Don Leonardo PINTO e nella Parrocchia S. Marco Evangelista viene nominato Parroco
il Rev.do Sac. Don Antonio RANDINO.
Vengono inoltre nominati Vicari parrocchiali: il
Rev.do Sac. Don Antonio DE MARCO, della Parrocchia Cattedrale e il Rev.do Sac. Don Pierluigi RUGGIERO della Parrocchia S. Lorenzo da Brindisi in
Brindisi.
DATE DI INGRESSO DEI NUOVI PARROCI
NELLE COMUNITÀ PARROCCHIALI
• 13 luglio 2014 - REGINA DEGLI APOSTOLI
(Brindisi) - ore 19.30: Don Cosimo MUSCOGIURI
La celebrazione si svolgerà nella Chiesa Santa
Maria del Casale
• 27 luglio 2014 - SS. PANCRAZIO E FRANCESCO D’ASSISI (S. Pancrazio Sal.) - ore 19.00:
Don Leonardo PINTO
• 02 Agosto 2014 - S. MARCO (contr. S. Marco Locorotondo) - ore 19.00: Don Antonio RANDINO
• 08 agosto 2014 - S. LUIGI (Ostuni) - ore 19.00:
Don Giuseppe APRUZZI
• 09 agosto 2014 - S. VITO MARTIRE (Brindisi) ore 19.00: Don Cosimo MACILLETTI
• 10 agosto 2014 - CONCATTEDRALE (Ostuni) ore 19.00: Don Piero SUMA
• 11 agosto 2014 - MADONNA DEL POZZO
(Ostuni) - ore 19.00: Don Massimiliano MORELLI
• 13 agosto 2014 - SS. RESURREZIONE (Brindisi) - ore 19.30: Mons. Pio CONTE
• 14 agosto 2014 - S. MARIA DELLE GRAZIE
(Ostuni) - ore 19.00: Don Giuseppe CAPRIGLIA
Elena Claudia Trifan, consulente aziendale, 38 anni, assessore con delega al Commercio, Artigianato, servizi cimiteriali; candidata alle elezioni nella lista “Noi ora”.
Mirella D’Attoma, psicologa, 46 anni, assessore
con delega alla Solidarietà, Politiche sociali e di integrazione, Politiche giovanili e Pari Opportunità
Pierangelo Buongiorno, docente universitario, 33
anni, assessore con delega alla Creatività, Beni e
attività Culturali, Museo, Biblioteca, Servizi educativi e Servizi demografici.
Al Sindaco restano le deleghe in materia di Sicurezza del territorio, Polizia Municipale, Viabilità e traffico, Turismo, Eventi e Marketing territoriale, nonché
tutte le deleghe ed eventuali altre materie non conferite.
FERDINANDO SALLUSTIO
riali, alle dimensioni, ai saluti, aiutandoci con posate, piatti, bicchieri di plastica, grandi e piccoli, buste
e tovaglioli di carta, tarallini e caramelle e il vocabolarietto italiano-arabo del cellulare di Nora.
Un ragazzo, munito di quaderno, mi ha chiesto una
penna e ha cominciato a prendere appunti scrivendo il termine italiano, come meglio poteva, e accanto il corrispondente arabo.
Questa breve esperienza, questo contatto di poche
ore con un mondo lontano è stato per me un dono
e mi ha fatto riflettere sulla necessità improrogabile
di metterci insieme, di “farci prossimo”, per risolvere
i tanti problemi dell’umanità, ognuno come può, anche con piccoli apporti, magari, regalando semplicemente del tempo.
CATERINA BACCARO
Sime remaste sulu…
Dopo 15 anni da parroco della Chiesa di San Luigi Gonzaga, don Franco Blasi, chiamato ad un incarico
di estremo rilievo nell’ambito dell’Arcidiocesi, ha lasciato il suo ufficio il 29 giugno scorso; contestualmente hanno offerto il loro saluto ai fedeli anche don Mimmo Muscogiuri, che fonderà una nuova parrocchia a
Brindisi e don Sebastiano Pinto che svolgerà il suo incarico fra Molfetta e Roma.
L’amica Erminia Saponaro ha sintetizzato in una spiritosa poesia le molteplici emozioni che si vivono nel
momento di un avvicendamento ecclesiale, soprattutto dopo tanti anni di collaborazione.
Certe ca cusse Sand’Andonie ne l’ima arrecurdà!
Sorta nosta! Na grazzia mègghje na ne l’era putute fà!
Chessa scoppela na ne l’aspettamme,
cusse rialu na ne lu meretamme!
Pure Don Mimme, manghe it’arrevate
E figna ca n’ime vundate rete ne l’à luate.
L’ime tenute propeta picca
e ‘n gape a nu’ angora na se ficca
ca pe lu prossem’anne n’ava lassà
pe sce fernesce jnda a nanda comunetà.
Ma ì possibbelu ca sime dacchessica scarugnate?
Percè pe do’ janne n’à scaffate sti ‘mberrate?
Nesciune de nu’ se lu sennava
ca lu Vescheve s’era pegghià tre pecciune cu na fava.
Chessa vonda l’à fatta propeta grossa
n’à luate tre gioiellu cu na mossa!
Sajetta, cu n’era lassate allumena iune!
Lu delore era jesse state nu picca pedune.
Sime remaste tutte frasturnate,
cusse Cape n’à lassate senza fiate.
Sime remaste sulu, cumm’ima ffà,
senza de lore cumm’ava sci speccià?!
-Don Mì, nesciune t’ava scurdà,
lu segne ca ì lassate ì profonde assà.
I’ fatte a tutte na bella ‘mbressiona
da subbete, da lla prima celebbrazziona.
Sì vivelu, sgherzuse, ‘ndelligende
sè fa’ tutte cose, na te rengresce niende.
Sì brave, dritte, precise e preparate,
cu te e cu Don Franghe lu cielu erme teccate!
Ma, it’arrevate Jdde e jnd’a n’anne
‘mbece de fa bene à fatte danne!
Don Frà a te già te l’ime ditte
ie n’anda vonda te l’agghie scritte
ca nande de bon core cumme a tè
ce gire tutte lu munne nange stè.
Pure tè, Don Sebastià, te tenemme care care
e Cusse azzicca e à pigghiate pare pare.
Nu’ sobba a tè erme fatte affedamende,
sì na cape chiena e de bellu pordamende
sì preparate, n’ esperte de la teologia
e pure nu combetende de zoologia;
l’ime lette jnda a llu libbre ca ì scritte
D
Foto: Angelo Pacifico
l’ì fatte sapè a tutte quande ì ditte:
“Tremendite l’aciedde de lu cielu” *
pe canosce l’anemalu de lu Vangelu.
La colpa, però, ì nu picca vosta,
e Cure cumme stè? Lu fasce a pposta…
Site troppe cerveddine e fatiatore
e peddenne ite fatte gola a Menzegnore-.
Cure teneva pe li mane na bella cocchia:
a june, ca l’atteccava, l’à date la parrocchia
l’ande l’à chiamate a ffà lu menestratore
e l’à mannate a dde li moneche a ffà lu rettore.
Lu terze l’à spedite a Roma, na solu a Molfetta
e c’agghia disce? Mi jesse solu la rima cu “sajetta”…
Speriame ca cusse c’ava venì ite azzette a Criste
scenoca na sapime cumme ima resiste;
ì’ megghie cu na ne fasce ‘nguità
ce na vò remanì sulu a pedalà.
Stò pazzije, so parolu ca nange ieschene da llu core…
e po’, ce putime fa ne tuerte a llu Segnore!?!...
Ma ‘ntanda sime remaste sulu e cu lu chiande,
speriame cu n’allumenescia lu Spirde Sande!
- Tutte nu’ ce ve putime augurà:
a ce vanna sciate cu state megghie de qquà
e pe nu’ ca im’avvute cusse delore
cu penza Jdde, cu ne l’allevia lu Segnore.
ERMINIA SAPONARO
*DON SEBASTIANO PINTO, “Guardate gli uccelli del Cielo, Gli animali nella Bibbia ed il loro Insegnamento”.
Notizie dall’Ospedale
al 14 giugno, a seguito di disposizione della Direzione sanitaria di presidio, avallata dalla Direzione
generale della ASL BR, sono stati sospesi i ricoveri presso la unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale civile di Ostuni. Alcuni operatori sanitari sono stati già trasferiti preso strutture analoghe della provincia mentre altri continuano a prestare la propria opera nella stessa con funzioni ambulatoriali.
Il provvedimento è scaturito dalla carenza di personale, un medico ginecologo e un infermiere, che, secondo quanto dichiarato, avrebbe potuto determinare l’impossibilità di garantire per intero tutti i turni di
servizio.
Come è noto, l’ultima delibera di riorganizzazione ospedaliera già ne prevedeva la chiusura in quanto il
numero dei parti non corrispondeva agli standard stabiliti a livello nazionale (450 eseguiti a fronte di 700800 fissati) ed il numero dei cesarei superava di gran lunga il limite del quarto del totale. Tuttavia, poiché
i lavori di manutenzione straordinaria dell’omonimo reparto presso l’Ospedale di Francavilla Fontana non
consentivano di garantire livelli adeguati di assistenza, la ASL BR decise di mantenere l’attività del reparto ostunese fino a nuova disposizione. Si è giunti così alla fase attuale e per scongiurare la chiusura del
reparto il neo sindaco, Gianfranco Coppola, ha avuto di recente un incontro con il direttore generale della ASL BR, Paola Ciannamea e al termine ha dichiarato, tra l’altro, che quest’ultima ha confermato il blocco dei ricoveri ed ha rinviato il tutto ad una richiesta di deroga alla chiusura del reparto ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Ostuni già presentata e della quale si dovrà occupare il nuovo assessore regionale alla sanità Donato Pentassuglia Nel frattempo, il comune di Ostuni ha presentato ricorso al TAR di
Puglia avverso al blocco temporaneo dei ricoveri.
Attualmente l’assistenza, che definire carente è poco, è fornita ai cittadini dalle due unità operative di
ostetricia e ginecologia di Brindisi, che operano a breve distanza una dall’altra , una pubblica presso il
“Perrino” e l’altra privata presso la clinica “Salus” e da quella dell’ospedale di Francavilla Fontana, con 18
posti letto a fronte dei 24 previsti.
Inoltre il già citato blocco dei ricoveri presso il locale nosocomio sta già provocando notevoli disagi alla
popolazione, da sempre più numerosa durante il periodo estivo, che deve percorrere notevoli distanze,
con difficoltà ancora più gravi durante le urgenze.
L’ospedale civile di Ostuni ha un bacino di utenza molto vasto, comprendendo i comuni di Ostuni, Carovigno, Fasano, Cisternino, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, e, pertanto è fortemente auspicabile la riattivazione della unità operativa di ostetricia e ginecologia, dotandola di personale qualificato in numero adeguato e non prescindendo da una revisione e da un potenziamento strutturale dell’esistente: in tale maniera sarebbe certamente in grado di raggiungere gli standard di riferimento indicati.
Si comunica che intanto sono ripresi i lavori presso la nuova ala dell’Ospedale di Ostuni dando inizio alla realizzazione della passerella di collegamento tra nuova piastra e la struttura esistente.
ROSARIO SANTORO
3
Terza Pagina
Aristofane, o dell’eternità della commedia antica
“P
di Cosimo Pastore
ur prendendo come paga il denaro
dello stato, ciascuno si
preoccupa di che cosa
guadagnerà personalmente, e la cosa pubblica va zoppa”. Quest’attestazione ha attraversato le insidiose trincee
del tempo, imponendosi
attualissima a ventiquattro secoli di distanza
dalla sua formulazione.
Aristofane sarebbe stato a pieno titolo un uomo del nostro tempo;
acuto osservatore, critico pungente, audace
sognatore, artista ambizioso, egli sembra aver
compreso nella propria personalità i tratti distintivi
dell’uomo moderno. Un’inquietudine in lui congenita si è esplicitata in un’instancabile dedizione all’“altruismo socio-politico”: consapevole della validità
delle proprie impressioni politiche, il commediografo dovette avvertire gravi su di sé molteplici responsabilità civili: la diffusione di ideali autenticamente
democratici, il recupero dei valori morali su cui Atene si era costruita grande nell’immediato trascorso
storico, la lotta senza quartiere agli autori di quella
pratica di governo cui egli associava direttamente il
rischio di un’imminente caduta. La sua produzione
è coerente testimonianza di un definito substrato
ideologico, di impronta marcatamente conservatrice, che tuttavia si propone sempre nuova in una
battuta mordace, in un attacco personale, in una rocambolesca serie di peripezie che si percepiscono
recanti un sapore intuitivamente comico, ma che lasciano trasparire una fondante amarezza, la stessa
che oggi ispira le mordaci invettive di un comico di
fama come Maurizio Crozza o di un vignettista del
calibro di Emilio Giannelli. Non è, in tal senso, una
forzatura, azzardare una sovrapposizione del teatro dell’illustre commediografo e delle espressioni
attraverso cui la satira politica sopravvive; pur mutati i linguaggi, l’ispirazione resta la stessa, e, con
essa, le finalità che la critica ironica si propone di
conseguire: una forma di altruismo, si è detto, in
forza della quale l’artista subordina le proprie facoltà inventiva ed invettiva all’interesse comune, permettendo all’opinione pubblica di leggere i fenomeni sociali e politici con immediatezza e coloritura
espressiva e di trovare nella causticità delle provocazioni una valvola di sfogo al senso d’esasperazione che naturalmente si accompagna alla persistenza di problematiche collettive. L’importanza
dell’educazione classica, già innegabile, trova in
questi dati di fatto un ulteriore baluardo: prima an-
cora che Quintiliano avesse modo di scrivere “Satura tota nostra est”, i caratteri distintivi della cultura italiana moderna andavano già delineandosi in
terra greca. Ne hanno avuto diretta testimonianza
gli studenti frequentanti il secondo liceo presso la
sezione classica dell’IISS “Pepe-Calamo” nel corso
dell’ormai tradizionale viaggio d’istruzione a Siracusa, tenutosi dal 27 al 30 maggio scorso. La visione
dei drammi antichi – la trilogia dell’Orestea, di
Eschilo, e le Vespe, di Aristofane –, rappresentati
presso il teatro greco di Siracusa in occasione della celebrazione del centenario della fondazione dell’INDA, ha insinuato nei ragazzi partecipanti all’esperienza una percezione chiara dell’inesauribile
attualità della letteratura classica. E’ forse diverso
da un qualsiasi stipendiato statale dei nostri giorni
Filocleone, protagonista della commedia citata, a
tal punto preoccupato delle spese da maturare una
forma di ossessione nei confronti della sua professione? E che dire della triste attualità del rovesciamento di ruoli tra padre e figlio che si verifica a conclusione dell’opera, quando Bdelicleone, sforzatosi
di indurre il padre a liberarsi della sua alienazione,
deve fare le spese della dissolutezza di costumi
nella quale questi sprofonda? Sembra di leggervi la
vicenda di un pensionato medio affetto dalla mania
del gioco d’azzardo, o quella di un padre di famiglia
che si costruisca una vita parallela sul web. “Un
classico è un libro che non ha mai finito di dire quel
che ha da dire”, sentenzierebbe Calvino, e questo
perché la natura umana è da sempre la stessa, e
sempre si esplicita secondo meccanismi che gli autori del passato hanno già condotto a letteraria sublimazione. Quando questa verità sarà adeguatamente diffusa, forse l’editoria riconsidererà i propri
standard qualitativi, rinunciando all’abitudine di acconsentire, pur di assecondare le leggi di mercato,
alla pubblicazione di indicibili mediocrità.
INTRAVEDO L’ARTE E L’ANIMA - estate 2014
D
riscoperta dei beni artistici
opo il successo della prima edizione della rassegna Intravedo l'Arte e l'Anima, le associazioni Arteorema, Amici della Biblioteca Diocesana "R.
Ferrigno", Il Gabbiano, Italia Nostra - Sez. Messapia, M.E.I.C. - Gruppo di Ostuni, Missione Isabella
Bellanova e U.C.I.I.M., sotto la direzione artistica
della Prof.ssa Antonella Cavallo, hanno il piacere di
invitarvi alla nuova rassegna estiva dedicata ad Arte, Musica, Cultura e Spiritualità, organizzata per
consentire ai nostri concittadini ed ai numerosi turisti presenti ad Ostuni di scoprire beni culturali purtroppo dimenticati, offrendo così un servizio alla
collettività.
Tutte le domeniche, dal 6 luglio al 7 settembre, dalle 10:00 alle 12:30 sarà possibile visitare la Chiesa
dello Spirito Santo, mentre alle 20:00 la Chiesa di
San Francesco di Paola ospiterà i seguenti concerti:
• 13 luglio - Fisar...studio di Paride Pezzolla;
• 20 luglio - Coro Schola Cantorum Laudate Domi-
num di Pierluigi Mazzoni;
• 27 luglio - Art String Quartet, arrangiamenti e nuove sonorità
• 3 agosto - Musica Ambient di Mimmo D’Ippolito;
• 10 agosto - Il violino e il pianoforte di A. Cavallo e
A. Lanzillotti;
• 24 agosto - Gabriele Pezzolla’s Quartet;
• 31 agosto - Le suite di J. S. Bach per violoncello
(trasc. per viola);
• 7 settembre - “E dentro me... tutti i sogni del mondo” con Alfonso De Filippis.
Il 10 luglio ed il 6 agosto dalle 21:00 alle 24:00 nella Chiesa dello Spirito Santo verrà letto a più voci il
Vangelo di Marco con intermezzi musicali a cura
del M° Antonella Cavallo. Interverranno: don Giuseppe Capriglia, prof.ssa Caterina Baccaro, dott.
Enrico Ciola, prof.ssa Milena D’Amore, prof.ssa
Bianca Melpignani, prof.ssa Lia Orlando, avv. Gianmichele Pavone, dott. Michele Sgura.
Giovanni Morelli addetto stampa della Provincia
Si è insediato il nuovo Ufficio stampa e relazioni con i Media della Provincia di Brindisi. Dopo una selezione, curata dalla società “Santa Teresa spa”, è stato individuato in Giovanni Morelli il giornalista a cui
è stato affidato il compito di consulente esterno della struttura. L’ufficio stampa si occuperà di gestione
dei contatti con testate giornalistiche e opinion leader, redazioni di comunicati stampa, organizzazione
di conferenze stampa, realizzazione di rassegna stampa quotidiana per i dipendenti dell’Ente.
Giovanni Morelli, 35 anni, ostunese, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari discutendo una tesi in Diritto Costituzionale su “La nuova legge di sistema del settore radiotelevisivo,
tra libertà di informazione e sviluppo tecnologico”, cosiddetta “Legge Gasparri”. Negli ultimi nove anni
ha lavorato presso la Curia Arcivescovile di Brindisi con la qualifica di addetto all’Ufficio Stampa e Comunicazioni Sociali. In tale veste è stato il responsabile della struttura informativa della Visita di Papa
Benedetto XVI a Brindisi il 14 e 15 giugno 2008. Si è occupato del coordinamento e gestione del sito
web istituzionale della Curia e del periodico diocesano Fermento”. Ha collaborato con il quotidiano “Avvenire”.
Al collega Morelli le felicitazioni della nostra redazione.
LUGLIO
2014
S
Le poesie vincitrici del Premio
“ANTONIO SALLUSTIO”
ul precedente numero del nostro giornale abbiamo riportato il resoconto della V Edizione del Premio intitolato alla memoria di Antonio Sallustio (1931/2009), che si è svolto il 29 maggio presso la Casa della
Musica ad Ostuni. Pubblichiamo ora le composizioni dei quattro giovanissimi poeti proclamati vincitori.
CLESSIDRA
(Matteo Maggi, V ginnasio)
Solo, chiuso nella stanza,
il rimbombo dei pensieri senza suoni
in un mondo gremito di false espressioni.
Ci si chiede il perché,
ma non si può rispondere a una domanda
se non conosciamo la risposta.
Come fossimo giovani anziani,
scopriamo di essere pieni di un vuoto,
un vuoto che ci riempie, ci sovrasta,
che ci rende brezze passeggere;
leggeri venti incapaci di influenzare il clima,
solo in grado di far scorrere il tempo.
Lancetta inesorabilmente campionessa di costanza,
clessidra con infinite quantità di sabbia,
perché prosegui?
Perché non ti fermi come mortal vita?
Eppure mi dicevano che il tempo fa riflettere,
ragionare con me stesso;
mi chiedo come mai non si soffermi anch’esso.
La nostra clessidra non è di egual misura,
accade diversa storia per ognuno:
chi resiste, chi è debole, chi manca di virtù.
Accomunati tutti, comunque, dall’arrivo
dell’ultimo granello di sabbia.
E come non può il riflesso,
esserne testimone?
Sospiro tirato per l’espressione assunta
di fronte al vetro che imbruttisce il bello
e vanifica il brutto.
Le grida nella sala bianca,
annunciano la venuta al mondo di un altro
piccolo detrito del mare, lasciato sulla spiaggia
a far conoscenza degli altri
e ad amalgamarsi con loro,
in attesa di nuove onde.
Come quando ci si guarda riflessi,
l’età ha il manifestarsi suo;
intenso, se ci si accorge dell’ultimo granello.
EURIDIX
(Chiara De Cillis, III liceo Classico)
Sapevo che mi seguivi
- tu c'eri ti trascinavo stanca,
come son stanchi i morti,
bianca,
forse imbruttita,
sospesa a un filo dietro questa nuca.
Sapevo che mi seguivi
E’
- tu c'eri ti ciondolavi lenta,
strofinandomi la pelle:
Euridix.
Senza che mi sfiorassi,
con quel guinzaglio di ricordi,
la gola
mi strozzavi per accarezzarmi.
FAUSTO
(Luciana Tanzarella, II Scientifico)
Sol ora dall'assopimento profondo
la mia puerile anima si ridesta
redime qualsiasi pensiero nero dalla mente,
infonde ardire.
Latebra delle mie giornate,
impercettibile vortice di emozioni.
Minuzioso strumento,
da sempre il prediletto di intere nazioni.
Tanto elegante e maestoso
quanto arduo da addomesticare
chissà se un giorno sarai mio.
Se fossi dotato di parola,
se potessi narrare le tue avventure,
non taceresti al canto del gallo.
Pur essendo di dimensioni così limitate,
in te trovo tutto.
SOLO TU
(Maria Chiara Gianfreda, III Scientifico)
Ti sei infilato, con prepotenza, in ogni
mio sorriso, pensiero, respiro.
Ti sei infilato in quella parte di cuore che
avevo riservato alle persone
dannatamente belle e cocciute, come te.
Mi hai mostrato il te più vero
hai fatto sì che perdessi la ragione,
che ci fossi solo tu per me.
E poi, senza un perché, sei scappato.
Mi hai lasciata sola.
Hai spento i miei sorrisi.
Hai infranto le mille promesse
ed hai permesso che la paura
di essere felici
vincesse su di noi.
Non dimenticherò mai quanto bene mi hai fatto,
quanta felicità mi hai regalato,
quanta forza in me hai costruito
e quanto importante tu sia stato.
Solo tu, lo sbaglio più bello sarai per me.
per sempre.
NUOVE EMOZIONI CHIAMATE LIBRO
cominciato un nuovo cammino per “Un’emozione chiamata libro”, la nota rassegna letteraria ostunese per tanti anni curata da Anna Maria
Mori che è stata presentata il 3 luglio scorso dal
nuovo Sindaco, dal nuovo Assessore alla Cultura
Pierangelo Buongiorno e dal suo gruppo di lavoro
(Antonietta Moro, Ettore Catalano, Giusy Santomanco e Paola Cirasino). Il ciclo ha preso il via il
10 luglio con il libro “Perfino Catone scriveva ricette”.
Sabato 12 luglio, a Palazzo San Francesco, approderà il libro del giornalista Rai, Raffaele Nigro
dal titolo: “Il custode del museo delle cere” (Rizzoli), condurrà la serata, Ettore Catalano.
Venerdì 18 luglio, nella cornice del Parco di Agnano (ss.16 Ostuni-Fasano), verrà presentato il libro
“I cieli dell’avventura. Recital V. Bodini”, durante la
serata introdotta dal prof. Catalano, Daniela Marazita leggerà le pagine scelte di Vittorio Bodini, gli intermezzi musicali saranno affidati al Maestro Antonella Cavallo.
Domenica 20 luglio, presso il Chiostro di Palazzo
di Città, sarà la volta della presentazione del libro
di Irene Cao, “Per tutti gli sbagli. Per tutto l’amore”
(Rizzoli), incontreranno l’autore, la giornalista Monica Setta e Antonio Caiulo.
Martedì 29 luglio (Chiostro San Frnacesco), sarà
presentato “Gli altri ed io” (Bompian), autrice del libro, Isabella Bossi Fedrigotti, incontreranno e dialogheranno con la giornalista del Corriere della
Sera, Monica Setta, Giusy Santomanco ed Ettore
Catalano.
Mercoledì 6 agosto (Chiostro San Francesco),
sarà la volta di Beda Romano che presenterà il libro narrativo dal titolo: “Il ragazzo di Erfurt” (Sellerio), a dialogare con l’autrice ci saranno Ubaldo
Villani Lubelli e Pierangelo Buongiorno.
Venerdì 8 agosto (Chiostro San Francesco), presentazione del libro di Giuseppe Lupo: “Viaggiatore di nuvole” (Marsilio). L’autore dialogherà con Ettore Catalano.
Martedì 12 agosto (Chiostro San Francesco), arriverà ad Ostuni, il libro “Creature simili” (Agenzia
X) di Emanuela Zuccalà e Simone Tosoni. Gli autori dialogano con Paola Loparco e Giusy Santomanco.
Lunedì 18 agosto (Chiostro San Francesco), Mariangela Vaglio, accompagna da Marco Melluso e
Pierangelo Buongiorno, presenterà il libro dal titolo:
“Didone per esempio” (Castelvecchi). Durante la
serata verranno letti i brani del libro da Luciano
Manzalini.
Martedì 19 agosto, la rassegna letteraria della Città Bianca, torna al Parco di Agnano (ss.16 OstuniFasano), con la presentazione del libro ed uno
spettacolo teatrale, un monologo scritto da Luciano
Manzalini, introdotto da Diego Schiabo, dal titolo:
“Scritto misto”. Prima dello spettacolo, Luciano
Manzalini ed Ettore Catalano dialogano sul libro:
“Dubbi di un presunto scrittore” (Pendragon).
Lunedì 25 agosto (Parco di Agnano), arriverà Catena Fiorello con la presentazione del suo nuovo
romanzo dal titolo: Un Padre è Un Padre (Rizzoli),
l’incontro sarà Introdotto da Luciano Anelli e Paola
Cirasino.
Sabato 20 settembre, l’ultimo appuntamento con
la rassegna letteraria estiva, ospite della serata,
Luciano Canfora con il libro: “La crisi dell’utopia”
(Laterza,) dialogheranno con l’autore, Massimo
Bray ed Ettore Catalano. Durante la serata ci saranno gli interventi di Giusy Santomanco e Beppe
Moro.
4
Cultura
LUGLIO
2014
IL LICEO SI APRE ALLA CITTA’: PARTE
LA SUMMER SCHOOL DEL PEPE CALAMO
E’
di Paola Lisimberti
stato presentato al pubblico il 25 giugno presso Pausa Café Lounge Bar (Scalinata Don
Elio Antelmi) il campus estivo del Liceo Pepe Calamo, INNOVATION&EDUCATION SM@RT SCHOOL, durante una conferenza stampa “innovativa”
così come nello spirito del Progetto.
A parlarne e spiegarne le motivazioni e gli obiettivi
sono intervenuti la Dirigente Scolastica del “PepeCalamo”, dott.ssa Annunziata Ferrara, il prof. Alfonso Molina (Direttore Scientifico della Fondazione
Mondo Digitale), l’Assessore all’Innovazione del
Comune di Lecce ing. Alessandro Delli Noci, nonché tutti i docenti e gli studenti partecipanti.
Il campus estivo è strutturato in due moduli: LA CITTA’ DEGLI ATTORI per il Liceo Classico e l’INNOVATION SUMMER CAMP per il Liceo Scientifico.
L’idea progettuale, come ha spiegato la Dirigente
scolastica, è nata dalla necessità di creare per gli
studenti ambienti di apprendimento adeguati, ma
anche alternativi all’aula. Questa l’innovazione didattica che il Liceo intende sperimentare: portare le
attività del progetto all’esterno per sperimentare in
quale misura la visibilità del processo di insegnamento/apprendimento possa riuscire a realizzare
una sinergia sostenibile tra scuola e spazio urbano (dalla SMART CITY alla SM@RT SCHOOL)
per aumentare la motivazione, attivare un processo
di ri-orientamento e superamento del disagio.
Il Campus estivo proposto agli studenti liceali, al di
fuori del calendario scolastico, ha imposto un ripensamento delle strategie e delle proposte di lavoro.
Durante il campus non si fa “lezione” ma si opera
attraverso una “didattica delle competenze”, che
risponda ai bisogni educativi e relazionali degli
alunni, innovatori e protagonisti di un processo di
apprendimento che li renderà “una comunità”, che li
porterà alla condivisione, come ha sottolineato il
prof. Alfonso Molina, docente di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo.
La città degli attori si caratterizza come un’esperienza di teatro aperta alla città, durante la quale gli
studenti proporranno al pubblico l’intera esperienza
di lavoro in un’ottica che si potrebbe tradurre in “fare teatro e veder fare teatro” in uno spazio urbano.
Quindi le attività si profilano come laboratorio di ricerca, produzione e sperimentazione didattico-teatrale.
L’Innovation summer camp si caratterizza come
un’esperienza scientifica, nella quale le attività saranno strettamente connesse al “luogo di apprendimento” costruito dagli studenti stessi, per rispondere alle diverse necessità e competenze degli alunni
partecipanti e permettendo loro di dispiegare pienamente il potenziale di apprendimento conoscendo,
applicando e integrando la molteplicità dei linguaggi, informatico e scientifico. Proprio sul significato
del “fare laboratorio” è intervenuto l’Assessore
Alessandro Delli Noci, promotore di numerosi iniziative e anima pulsante dell’innovazione salentina
e regionale, che ha richiamato l’attenzione degli
studenti sul “progetto” e sul “sogno”, inteso come
punto d’arrivo di un processo al quale tutti possono
partecipare e che tutti devono condividere.
La città degli attori vedrà impegnati i docenti proff.
Alessandro Fiorella, Antonella Ayroldi e Isabella Ayroldi, mentre l’Innovation Summer Camp sarà tenuto dai docenti Domenico Aprile, Lucia Grassi, Piero
De Falco, Antoinette Papa, Giuseppe Scaligeri, Rosanna Roma, coordinati dalla prof.ssa Paola Lisimberti.
Il Campus estivo si terrà presso il Centro di Cultura
“Donato Cirignola” dal 26 giugno al 26 luglio.
CORSO PER IL VOLONTARIATO SOCIO SANITARIO
Si
è svolto nei
locali dello
Slow
cinema
Ostuni il Corso
base per il volontariato socio sanitario organizzato
dall’O.A.R.I.
(Opera Assistenza Religiosa Infermi) e dall’AVULSS (Associazione per il Volontariato nelle
Unità Locali Socio Sanitarie) in
collaborazione
con Università del
Sacro Cuore, Delegazioni Zonali e
Regionali e dell’O.A.R.I.
e
AVULSS, Uffici e Consulta Diocesana della Pastorale della salute, Collaborazioni Territoriali e Diocesane.
Alla presenza degli oltre 100 giovani partecipanti
Don Franco Blasi e il Vice Presidente nazionale
dell’O.A.R.I. e delegato regionale dell’OARI
AVULLS Cosimo De Leonardis hanno inaugurato il
corso spiegando il ruolo del volontario, persona, cittadino, cristiano, che mette a disposizione, liberamente e gratuitamente, il proprio tempo libero, le
proprie risorse e professionalità al servizio dei più
bisognosi.
Articolato in tre moduli e in ben 12 incontri, gli illustri relatori (Dr.ssa Domenica Magli, Ostetrica Angela Legrottaglie, Dott. Giovanni Colucci, Dr.ssa
Monica Micelli, Dr Cesare Proto, Dr Massimo Epicoco A.F.D. Rosalba Legrottaglie, Don Piero Suma, Dott. Fernando Rizzello Dr. Maria Antonietta
Santoro, Dr.ssa. Luciana Paciullo, Dr.ssa Stella
Carparelli, Dr. Giuseppe Pace, Dr. Tommaso Moro,
Dr.ssa Isabella D’Attoma, Dott. Franco Colizzi,
Dott. Cosimo De Rinaldis, dott.ssa M. Domenica
Galeone, Dr.ssa Teresa Legrottaglie) hanno analizzato i vari campi in cui può operare il volontario
e l’apporto fornito alla collettività dalle varie organizzazioni no profit inserite nel terzo settore per le
quali si auspica arrivi presto un riconoscimento civilistico come ha detto il Presidente dell’Associazione Avulls di Mesagne Flavio Di Pietrangelo.
Tanti gli argomenti trattati, dalla nascita dell’individuo alle varie fasi della vita con particolare attenzione ai momenti difficili in cui la persona, spesso
da sola, si trova a dover affrontare le problematiche delle malattie mentali, dell’alcoolismo, della
tossicodipendenza, della immigrazione, della disabilità e persino della fine della propria esistenza.
Molto intenso è stato l’incontro con il Dott. Fer-
Un
Progetto Lu.N.A. al Villaggio SOS
luogo neutro per l'accoglienza
al Villaggio Sos Ostuni, primo
del genere in Italia, è stato inaugurato il 27 giugno presso una delle case
della struttura fomalizzando il progetto «Lu.NA».
«Un sarvizio di nuova istituzione
presso il villaggio - ha spiegato il presidente Antonella Barletta - che risponde al bisogno del bambino di
mantenere, rafforzare e recuperare la
relazione con i genitori, in situazioni
di profonda crisi familiare. Il servizio è
rivolto alle famiglie affidatarie, alle famiglie d'origine, ai genitori separati o
divorziati e ad ogni situazione in cui vi sia la necessità di incontri "protetti"». Con una donazione di una
coppia di sposi di Fasano, i coniugi Donnaloia, si è
provveduto a ristrutturare l'appartamento che un
tempo ospitava il custode e a creare una innovativa
idea per mettere a disposizione di genitori o di
esperti e tecnici, un luogo «protetto» dove avere
con confronto sereno e appartato con i minori per
indagini o verifiche da parte del personale dei servizi sociali o nominato dal Tribunale). L'appartamento comprende anche delle stanze ove soggiornare perché il confronto o le «indagini» siano fatte
in modo più familiare possibile soprattutto quando
si tratta di riavvicinamenti tra minori e genitori.
Il Villaggio SOS di Ostuni, sorto nel 1965 è parte di
Sos Villaggi dei Bambini, associazione internazionale presente da più di 60 anni in 133 paesi e territori del mondo e accoglie e sostiene bambini e ra-
gazzi che per motivi familiari o sociali non possono
momentaneamente vivere con la propria famiglia
naturale.
Alla presenza dell'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni,
Mons. Domenico Caliandro e del sindaco, Gianfranco Coppola, oltre che di altre autorità locali,
amici e rappresentanti del «mondo Sos», si è svolta una semplice cerimonia di inaugurazione della
nuova struttura che si è conclusa presso il piazzale
del Villaggio con uno spettacolo musicale molto divertente tenuto da ragazzi. Il villaggio SOS rappresenta un’eccellenza del nostro territorio grazie all’opera generosa del filantropo Hermann Gmeiner
che vide pionieri ad Ostuni il dott. Pero Lacorte, i
proff. Dino Montanaro e Maria Longo.
Un plauso alla presidente Barletta, al direttore Angelo Mola ed a tutti gli operatori del villaggio.
Una cartolina color seppia
Dopo la frenetica kermesse della passata campagna elettorale e il risultato, scontato, delle votazioni, si
sono aperte le consultazioni o, per meglio dire, il mercato del compro e "mi vendo",. nell'intento di comporre una Giunta atta al governo della Città bianca. Apriti cielo: le cronache giornaliere delle contrattazioni, dei ricatti e delle contumelie che hanno avviato i lavori pre consiliari, erano sulle pagine dei quotidiani locali e i nostri "eletti" non hanno dato, nel caso ci fosse stato bisogno di ulteriori conferme, una buona immagine di loro stessi e del loro "modus operandi"ai cittadini tutti.
Ancora una volta,gli interessi di casta, o se volete di partito, sembrano al momento, salvo alcune eccezioni, aver prevalso sul buon governo e saranno ancora lotte tra Guelfi e Ghibellini e poi ancora tra Bianchi e Neri; e speriamo che alla fine ne esca fuori un ghibellin fuggiasco che dia lustro alla nostra città.
Stendiamo un velo pietoso sul tutto.... anzi, patiniamolo di un bel color seppia, come erano le belle e
mai dimenticate cartoline di un tempo ,prendiamoci un attimo di riflessione e, tornando col pensiero alle letture giovanili, vorrei immaginare, per un attimo, un deamicisiano maestro Perboni e la sua terza elementare : il signorino De Nobis,il muratorino faccia di lepre, Garoffi il trafficone (quanto mai attuale), Precossi il timido e studioso figlio del fabbro alcolista, il forte e generoso Garrone, il coraggioso Robetti che
salva un suo compagno di classe dalle ruote di un calesse in corsa. Su di tutti Enrico, che ci narra le vicende di questi personaggi immersi in una dura realtà, ma capaci di esaltare i buoni sentimenti e nobili
propositi; al dunque, ci piace immaginare il maestro Perboni come il Sindaco e tutti i suoi alunni come
consiglieri e assessori che lavorano coscientemente insieme, ognuno svolgendo il suo compito con diligenza e onestà e delegando al sindaco "maestro" le decisioni da prendere per il bene comune; ognuno,
poi, rende conto agli altri del suo operato, accettandone le eventuali e costruttive critiche. Così si dovrebbe gestire la cosa... pubblica, proponndo una classe elettiva di "gentiluomini", non una accolita chiassosa di Franti; ma, tutto questo, è frutto di immaginazione e, come ben sapete, i vecchi, a buona ragione,
subiscono più di tutti, le ingiurie degli anni!
IL PASSATOR CORTESE
La parola allo psicologo
nando Rizzello (medico anestesista dell’Ospedale
di Ostuni, nonché responsabile del Gruppo Assistenza Neoplastici) che ha relazionato sulla sofferenza del malato oncologico, sulla importanza della terapia del “conforto” che passa attraverso l’attenzione, l’ascolto del paziente e sull’impegno delle varie associazioni di volontariato sempre pronte a tendere la mano laddove la famiglia è in difficoltà nel prestare assistenza all’ammalato.
Anche attraverso “la terapia del sorriso” la clownterapia si contribuisce ad alleviare le sofferenze e
ad accelerare il processo di guarigione ha affermato il Dott. Giovanni Colucci (medico pediatra presso l’Ospedale civile di Ostuni) nella sua relazione,
riportando l’esperienza vissuta nel suo reparto con
l’ausilio dei volontari del sorriso dell’Associazione
AraBimBumBam di Ostuni i quali sono riusciti a facilitare l’entrata e la permanenza dei piccoli pazienti e della loro famiglia nell’ospedale instaurando una proficua collaborazione con gli operatori
sanitari per una maggiore riuscita del piano terapeutico.
Per offrire a coloro che hanno bisogno di aiuto un
valido supporto fisico e psichico, ha, però, ribadito
la direttrice del corso sig.ra Rosalba Legrottaglie,
occorre far acquisire al volontario la giusta formazione, preparazione, di qui l’esigenza primaria, attraverso questo corso, di fornire ai partecipanti i primi strumenti per far conoscere meglio il volontariato indirizzandoli verso una una scelta consapevole del settore in cui vorranno operare (settore
ospedaliero, servizio domiciliare, assistenza agli
anziani, ai disabili, ai tossicodipendenti etc) e nel
quale dovranno, però, accedere con le dovute
competenze.
CARMEN NACCI
Q
Luglio col bene che mi voglio...
del dott. Franco Sponziello
uand’ero bambino, associavo la preparazione
della parmigiana di melanzane al mare. Era di
solito il sabato in quanto, il giorno successivo, era il
pasto d’obbligo da consumare sotto l’ombrellone o
in cabina. A distanza di tanti decenni, quest’associazione ancora permane insieme al profumo, ormai solo nella memoria olfattiva, dell’ambra solare
che mia madre si spalmava, chissà perché, subito
prima di partire per una giornata sulla spiaggia.
Benché non certo magrissima, non la ricordo, però,
alle prese con bilance, palestre e diete particolari,
nelle settimane precedenti la bella stagione. Ora,
parmigiane e manicaretti vari sono praticamente
spariti, soppiantati da diete più o meno ferree sottoposte all’infausto, continuo giudizio delle bilance,
controllori austeri e inflessibili dei nostri peccati di
gola... Si deve essere magri a tutti i costi e in poco
tempo, perché è così che deve essere! Già, ma chi
decide come dobbiamo essere? O meglio, perché
dovremmo piacere solo in estate? Se è vero (come
è vero!), che un’alimentazione sana ed equilibrata è
da preferire sempre e a prescindere, per quale motivo farlo solo in prossimità delle vacanze estive?
Paradossalmente, il movimento che facciamo al
mare e l’attenuazione dello stress della routine quotidiana, dovrebbero aiutare a smaltire le calorie in
eccesso. In altri termini, non è lo stesso meccanismo del ‘dopo festa’, quando si sta un paio di giorni a ‘stecchetto’, dopo le abbuffate post-natalizie e
pasquali: lì i sensi di colpa giungono dopo… Insomma, molti di noi non sembrano rendersi conto dell’effetto ‘Farfisa’ (nota marca di fisarmoniche…), cui
sottopongono il proprio fisico e la propria mente,
nell’arco dell’intero anno. Personalmente non credo
che questo comportamento costituisca, entro certi
limiti, un vero e proprio disturbo psicologico. L’importante è chiedersi, e possibilmente capire, perché
siamo ‘costretti’ a sembrare attraenti a tutti i costi. È
qui la chiave: se riuscissimo a comprendere anche
solo in parte quei meccanismi che ci obbligano,
probabilmente risolveremmo i conflitti che sono alla
base del problema stesso. Credo che un ruolo fondamentale sia giocato dai modelli proposti da Tv e
riviste: corpi scolpiti e bellezze paradisiache ci impongono un continuo, estenuante confronto il cui risultato è sempre a nostro sfavore! Per contro, sono
proliferate le trasmissioni che riguardano la cucina,
il cui messaggio apparente è anche quello di mangiar sano, ma la continua esposizione a quegli stimoli, sollecita inevitabilmente il nostro appetito… E
poi c’è l’happy hour, ’l’ora felice’, appuntamento che
inizia a dover essere scimmiottato anche qui dove
la dieta mediterranea dovrebbe farla da padrona.
Insomma, il nostro star bene sembra dovuto a ciò
cui dobbiamo somigliare, più che a come che realmente siamo. E se riuscissimo a prolungare il momento magico dell’estate? Non intendo dire che si
debba mantenere la tintarella magari facendosi le
‘lampade’, ma proprio l’atteggiamento mentale:
proviamo a mantenere la linea, magari recandoci in
piscina. Oppure iniziamo con un minimo di sport, o
a camminare. Insomma, perché non volerci bene
tutto l’anno? Ovviamente se lo stile ‘Farfisa’ non è
solo un’abitudine, per quanto deprecabile, ma un
vero è proprio problema, il consiglio è di rivolgersi a
uno specialista.
Per inviare domande: dott. Franco Sponziello [email protected] oppure direttamente alla redazione de “Lo Scudo”.
5
Speciale
LUGLIO
2014
L
ADDIO AL SINDACO VITTORIO CIRACI
Vincitore nel 1950 del concorso magistrale, ha insegnato per diversi anni e qui ha constatato quanto
importante fosse l’istruzione nelle zone rurali. Nel
corso della sua ininterrotta guida del Comune è stato illuminato amministratore e sotto la guida di queste Amministrazioni, si è avuta la più grande trasformazione urbanistica, economica e sociale della storia della “Città bianca” che ha seguito il filone della
modernità dal quale l’Italia è stata attraversata dagli
inizi degli anni 60 in poi.
Venti anni ininterrotti nel corso dei quali, sostenendo le migliori proposte del mondo produttivo nel
campo agricolo, industriale, dell’artigianato, del turismo e della cultura, l’economia del territorio di Ostuni ha fatto passi da gigante e questa impostazione,
coltivata per decenni, sotto la regia del sindaco Ciraci, ha attraversato il periodo del boom italiano sino ai giorni nostri.
Risale al 1963 il “Programma di Fabbricazione” (antesignano del successivo Piano Regolatore Generale) seguito, in quegli anni, da quegli incontri che
cambiarono il corso della storia del centro agricolo
della “Città bianca” proiettandolo nel mondo del turismo con i grandi insediamenti della Valtur, Pilone
e, soprattutto, di Rosa Marina dopo l’incontro con
l’imprenditore austro-canadese, Max Schachter.
Evitò che la costa marina fosse invasa dall’abusivismo edilizio e le scelte oculate fatte da Lui e dalla
sua Amministrazione non permisero l’edificazione
selvaggia e sparsa ma strutture e villaggi ben circoscritti. Il Villaggio Internazionale Rosa Marina, è ancora oggi uno dei “fiori all’occhiello” di Ostuni e si
realizzò sul finire degli anni sessanta attirando moltissimi turisti stranieri, soprattutto svedesi e inglesi
che acquistarono le prime ville, attratti dalla salubrità del clima e dalla bellezza del
luogo. Tra il 1972 e il 1974, il villaggio Rosa Marina accrebbe il
suo territorio con la realizzazione del complesso di “Cala di Rosa Marina” e, nello stesso periodo fu realizzato il “Grand Hotel
Rosamarina”.
Perspicace ed acuto amministratore, ha legato il suo nome
all’espansione urbana della Città
ma anche ad opere pubbliche
come l’elettrificazione delle campagne di Ostuni, dal 1959 in poi;
la costruzione di 26 scuole rurali elementari nelle contrade ostunesi; l’illuminazione del centro
storico, la sistemazione di numerose strade rurali e del centro
cittadino; due nuovi rioni
d’espansione urbana, Melogna
e Masseriola; l’avvio del nuovo
Ospedale civile, il palazzo delle
Poste e Telecomunicazioni; la
circonvallazione (oggi via la Panoramica), la realizzazione della
scuola media “Nello Orlandini
Foto di Antonio Ghionda da goodtimes.it
Barnaba” e della “San Giovanni
nella
utto
città di Ostuni. All’età di
quasi 94 anni
(che avrebbe
compiuto il 25
settembre),
scompare
il
sindaco che ha
portato il turismo nella Città
Bianca è che è
stato per 20
anni alla guida
della città, Vittorio Ciraci. Per
quanto riguarda la sua vita, Vittorio Ciraci è nato ad Ostuni il 25
settembre del 1920 da Luigi e Maria Teresa Zaccaria. Sposato con Giuseppa Molentino, ha due figli:
Luigi e Antonio e un nipote che porta il suo nome.
Fra i tanti sindaci della Repubblica Italiana che si
sono succeduti alla guida della Città di Ostuni, il
prof. Ciraci ha il primato della durata avendo ricoperto la carica di primo cittadino dal 1957 al 1977.
Dal 1951 al 1977 è stato consigliere comunale, carica che ha ricoperto anche dal 1985 al 1990.
Ciraci ha partecipato alla seconda guerra mondiale
venendo fatto prigioniero e deportato nei campi di
concentramento. Al termine del conflitto bellico,
rientrato in Ostuni, nell’aprile del 1948, è stato presidente dell’Azione Cattolica diocesana col Vicario
della diocesi di Ostuni, Mons. Orazio Semeraro
mentre negli stessi anni è stato organizzatore dei
comitati civici.
La
Una testimonianza doverosa
di Pietro Lacorte
partecipazione ai funerali del sindaco Vittorio
Ciraci mi ha fatto rilevare, ancora una volta,
quanto sia flebile il ricordo di molti personaggi della
politica dopo la fine del loro mandato. Personalmente ho voluto dare testimonianza a chi nella mia infanzia ha contribuito alla mia educazione.
Vittorio Ciraci è stato per diversi anni, fino alla partenza per il servizio militare nella primavera del
1940, delegato aspiranti del glorioso circolo di Azione Cattolica “San Giovanni Bosco” della parrocchia
Cattedrale.
Ha svolto seriamente, con impegno e convinzione,
il suo ruolo di educatore, sotto la guida dell’indimenticato assistente ecclesiastico Don Luigi Mindelli.
Una generazione di Ostuni deve qualcosa a Vittorio
Ciraci.
Al ritorno in Ostuni, dopo la fine della guerra, Egli ha
ricoperto il ruolo di Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica, conferitogli dall’allora vicario generale
della Diocesi, Monsignor Orazio Semeraro.
Nelle elezioni politiche del 1948 Vittorio ha diretto i
Comitati Civici della diocesi, i quali hanno contribuito notevolmente, come nel resto d’Italia, alla vittoria
della DC contro il blocco social–comunista, contribuendo a liberare l’Italia dal rischio di cadere nell’orbita dei Paesi dominati dall’Unione Sovietica di Stalin.
Le nostre strade si sono poi divise nella militanza
del partito della DC. Vittorio ha fatto parte della corrente moderata, come la maggior parte dei democristiani locali, mentre io ed alcuni giovani abbiamo militato nella cosiddetta “Sinistra di base” del Partito,
andando incontro a lunghi anni di condizionamento
all’opposizione. Non abbiamo condiviso allora i metodi di gestione della cosa pubblica in contrapposizione diretta alla dirigenza del partito localmente, al
punto da dissociarci nelle elezioni amministrative
del 1983 con la presentazione di una lista autonoma
definita “cattolici democratici”, pur rimanendo schierati con la DC nazionale nelle contemporanee elezioni politiche.
Vittorio, in quella circostanza, condivise la nostra
scelta e presentò anch’egli una lista civica in opposizione alla dirigenza locale del Partito.
All’atto della mia inattesa elezione a sindaco, avvenuta dopo molte vicissitudini, Vittorio che si trovava
in ferie in Germania, mi telefonò manifestandomi la
sua gioia per l’evento.
Mi esimo dall’esprimere giudizi sul lungo mandato di
sindaco di Vittorio, perché rischierei di non essere
obiettivo per non essere stato schierato nella sua
corrente politica e non averne perciò condiviso gli
orientamenti di massima..
Resta però indiscutibile per lui il merito per le tante
opere realizzate negli anni del suo mandato, dei
quali ha già parlato estesamente la stampa locale,
che sono stati determinanti per lo sviluppo negli anni della città di Ostuni.
Mi preme infine rendergli ancora testimonianza per
il sostegno amichevole che egli mi ha offerto con
estrema disponibilità in un periodo difficile della mia
prima giovinezza e per l’affetto e la stima di cui mi
ha sempre gratificato.
Bosco” oltre all’elementare 3° circolo didattico.
Con le autorizzazioni urbanistiche,
sono arrivati importanti insediamenti come l’hotel “Incanto”, “La Nostra
Famiglia” e il “Villaggio Sos”. Dal
1957 all’agosto del 1998, il prof. Ciraci è stato il presidente per eccellenza della comitato organizzatore
della manifestazione de: “Fiera Mostra del Ferragosto Ostunese”,
un’opportunità di crescita straordinaria per una terra che, in quel periodo, si apprestava a vivere un florido momento di espansione nel
comparto dell’agricoltura, artigianato, piccola industria e del turismo. Dal 1974 al 1998
è stato presidente dell’Ente Provinciale per il turismo di Brindisi.
Dal 1969 al 1993, Presidente del Collegio sindacale della Cassa Rurale ed Artigiana di Ostuni. Nel
1984 il prof. Ciraci, collaborò col dott. Pentassuglia,
l’avv. Oronzo Melpignano, il prof. Domenico Colucci, l’avv. Augusto Conte e il dott. Giuseppe Tommasi, alla fondazione dell’Uniteos, l’Università della
terza età di Ostuni.
L’evento del Campionato Mondiale di ciclismo su
strada del 1976, voluto all’epoca dal compianto
consigliere regionale Vincenzo Palma e dall’allora
sindaco Vittorio Ciraci, rappresentò per Ostuni un
volano per lo sviluppo turistico ricettivo, culturale,
sportivo ed economico.
Cercò di dare impulso con manifestazioni per l’estate ostunese, in particolare nel periodo in cui fu as-
E
Foto di Antonio Ghionda da goodtimes.it
sessore al turismo il compianto Peppino Orlando. A
loro si abbina l’evento de “L’Ulivo d’Argento” che,
dal 1971 al 1977, richiamò in Ostuni numerosi attori e star del cinema, dello spettacolo, grossi nomi
dello sport e personalità della politica per la serata
di consegna del premio.
L’avvenimento turistico-culturale ben presto superò
i confini regionali diventando uno spettacolo a livello nazionale di grande rilievo artistico e culturale
La sua gestione, nella continuità, ha dato stabilità e
grande respiro alla Città di Ostuni. Esponente di
spicco dell’allora partito della Democrazia Cristiana
ha conosciuto le più alte cariche dello Stato e del
Vaticano.
Lo ricordiamo ultimamente con una piccola apparizione del video “Happy from Ostuni” realizzato qualche mese fa proprio nella Città Bianca, e lo ricordiamo con il suo sorriso.
In ricordo di Vittorio CIRACI
di Giuseppe Palma
rano da poco trascorse le 5 di ieri pomeriggio,
mercoledì 25 giugno, che mi squilla il telefono.
Era un amico che mi avvisava della morte di Vittorio
Ciraci.
Ho deciso di scrivere questo breve articolo perché,
come tanti ostunesi sanno, conoscevo molto bene
Don Vittorio e ci siamo frequentati con una certa
continuità dal settembre del 1996 al febbraio del
2008, quando mi sono trasferito a Milano per svolgere la professione forense.
Conobbi il professore nel mese di agosto del 1996
in occasione della Fiera Mostra del Ferragosto
Ostunese, e da allora mi volle al suo fianco come
segretario. Non avevo ancora compiuto neppure diciotto anni. E’ stato lui il mio Maestro di politica, e
non solo. Mi ha insegnato la Divina Commedia come in pochi insegnanti oggi fanno, mi ha insegnato
Pascoli, Foscolo, Leopardi… mi sono rimaste scolpite nella memoria le nostre bellissime discussioni
Sull’Infinito.
Ricordo come se fosse ieri le nostre chiacchierate
davanti agli scalini della sua abitazione in via Francesco Cavallo, quando mi raccontava della Seconda Guerra Mondiale e della sua esperienza nei
campi di concentramento. Ho appreso da lui che
l’olio di ricino non era una pratica molto diffusa durante il regime fascista, e che quanto è scritto sui libri di storia non sempre è vero. Mi raccontò anche
che durante le elezioni del 2 giugno 1946, lui che
aveva deciso di votare in favore della Repubblica,
non era ben visto dai notabili della Città, tutti monarchici.
Uno dei racconti che più è rimasto impresso, oltre a
quanto ho detto pocanzi, riguarda anche la sua carriera politica. Una volta mi ha raccontato che verso
la fine degli anni Cinquanta, mentre era al campo
sportivo di Ostuni a vedere una partita di calcio,
d’un tratto è partito un applauso corale nonostante
sul campo da gioco non vi fosse stata alcuna azione degna di acclamazione. Quegli applausi erano
per lui: aveva ottenuto circa
quattromila preferenze come
candidato consigliere della
Democrazia Cristiana alle elezioni comunali, e quindi si apprestava a diventare Sindaco
della Città (all’epoca non c’era
l’elezione diretta, quindi era
prassi consolidata che il consiglio comunale eleggesse
Sindaco il consigliere di maggioranza che avesse ottenuto
più voti). Quattromila preferenze: un numero di voti che
ha ottenuto per ben quattro
consultazioni elettorali.
Quanti ricordi che legano la
mia giovinezza a Don Vittorio… non posso raccontarli
tutti perché occorrerebbe scrivere un’enciclopedia. Ricordo
ancora il sapore della gassosa che teneva conservata in frigo e che mi offriva quando andavo a trovarlo d’estate. Non ne fanno più di gassose così
buone. Lui se la faceva portare da un magazzino
chissà di quale periferia leccese.
Sono stato a trovarlo nel gennaio del 2012 per intervistarlo in occasione dell’uscita del mio libro “L’altro
Duce. Benito Mussolini e fascismo. Le verità nascoste”, Il Cerchio, settembre 2012. Ho trovato sempre
lo stesso distinto signore con giacca e papillon anche in casa. Nel libro ho riportato alcuni suoi racconti legati alla prigionia nei campi di lavoro e di
sterminio, esperienze che mi ha sempre raccontato
sin da quando ci siamo conosciuti.
E’ stato uno dei pochi ostunesi che ha letto quasi
tutti i miei libri… mi chiamava tutte le volte che finiva di leggere una mia pubblicazione e, in dialetto,
mi rimproverava degli errori che solo lui riusciva a
trovare. Ma poi mi diceva: “Non ti preoccupare. Un
libro senza errori non è un buon libro”.
L’ho sentito per l’ultima volta nell’autunno del 2013,
quando mi chiamò verso le nove di sera solo perché
voleva salutarmi. Non pensavo fosse l’ultima volta
che l’avrei sentito. Quando sono sceso ad Ostuni
durante le vacanze estive 2013 non sono andato a
salutarlo, tanto c’è sempre tempo: il professore è
sempre lì mi dicevo, vivo e lucido, andrò a salutarlo
quando avrò un pomeriggio libero.
E invece no… non riesco a perdonarmelo!
Non ho avuto neppure modo di fargli conoscere mia
figlia Giulia, nata a gennaio di quest’anno. Quando
la bambina sarà grande le parlerò del professore.
Una delle ultime cose che mi ha detto è questa:
“Caro Giuseppe, ricordati una cosa e fanne tesoro:
meglio vivere in povertà, ma liberi, invece di essere
continuamente soggetti a chi ti deve dare un tozzo
di pane”.
E’ la più grande eredità che mi ha lasciato!
Ma intanto il tempo si è fermato. Per sempre.
Addio Professore! Non ti dimenticherò mai.
Foto: Centro Sportivo Italiano
6
LUGLIO
2014
Speciale
ORIGINI DELLE CONTRADE DI OSTUNI XV parte
L
GLI ANTROPONIMI DELLA SELVA (parte II) di Enza Aurisicchio
ungo il versante sinistro della provinciale 14 per
Martina Franca, opposta alla contrada Chiobbica
si estende la contrada Abate Marchionna della quale si è discusso nell’articolo sulla toponomastica derivante da proprietà ecclesiastiche (aprile 2013).
Con il prezioso contributo di un’attenta lettrice di
questo periodo si è potuto identificare il personaggio ecclesiastico dal quale è scaturito il nome della
contrada. Si tratta del sacerdote Melchiorre Trinchera (1803-1876), parroco inizialmente della chiesa della Stella, da lui fatta ricostruire dalle fondamenta nel 1833, e poi della chiesa dello Spirito Santo dal 1844 fino al 1854. Dall’incrocio di Chiobbica
in direzione di Ceglie si sviluppa la contrada Grieco.
Il toponimo nasce da una variante del cognome
Greco, proprio del sig. Francesco del fu dott. Giacomo Greco di Ceglie, che nel 1798 pagava di bonatenenza all’Università di Ostuni 5 ducati per la masseria Picoco volgarmente poi Greco (A.C.O. preunitario, B. 9, fasc. 40, c. 130v). Confina con questa la
contrada abate Ventura che prende il nome da un
ecclesiastico, forse Bonaventura Falgheri. Si susseguono da questo punto le contrade Marcello e
Genovese, quest’ultima tagliata dal confine distrettuale tra Ceglie e Ostuni. L’identificazione dei rispettivi personaggi ai quali fanno capo i toponimi è difficile. Il secondo potrebbe ricondursi al dottore in diritto canonico e civile Flamingo Genovese, già morto nel 1621 del quale il Capitolo di Ostuni era esecutore testamentario (A.C.O., Fondo Notarile, vol. 2
c. 1). La vicina contrada Minchiullo discende dall’agnome del sig. Nicola Sbiroli di Cisternino
(A.C.O. preunitario, B.9, fasc. 40 c. 185r ). Maresca
è un toponimo tardo ottocentesco conferito a una
strada comunale che si innesta, in contrada Fumarola, sulla Stratolla un percorso radiale di collegamento tra le zone rurali poste a oriente, in direzione di Carovigno e quelli occidentali del territorio
ostunese. La famiglia Maresca, da cui discende il
nome di questa contrada, trasferitasi in Ostuni per
affari da Sorrento nel 1750 (si leggano i numerosi
articoli di Dino Ciccarese su questa famiglia dall’agosto del 2008 e in particolare il numero di febbraio 2010) era proprietaria di un casino di villeggiatura nella zona. La scuola rurale costruita nel 1933
so territorio sin dall’inizio di questo secolo era ricoperto di boschi, mentre, per esempio, quello di sande Polu, tra Ostuni e Ceglie, è oggi solo un nucleo
molto ridotto, e dal momento che all’epoca del brigantaggio post unitario si verificarono numerosi
conflitti sia all’arma bianca che con armi da fuoco,
tale toponimo attribuito alla masseria, può essere
dovuto al fatto che qualche brigante fosse stato
“trafitto” proprio lì. Tuttavia tale denominazione può
derivare anche dalla configurazione dell’omonima
contrada, che diveniva un vero pantano dopo la
pioggia. Perciò per entrare e uscire da questi luoghi
divenuti paludosi, era necessario servirsi di tavole
per il traghetto, quindi la voce derivata dal nostro
dialetto traetta (A. SOZZI, Le masserie di Ostuni,
op. cit.p. 175). Senza rigettare la validità
di tale supposizione, si può avanzare una
derivazione del termine dal cognome della famiglia ostunese Draghetta, estintasi
nel XVII secolo. Nel censimento agrario
del Catasto del 1737 si riscontra il toponimo Draghetto (A.S.B., Catasto 1737, vol.
I, p. 309). Geronimo Draghetta benestante, originario di Varallo Sesia (Vercelli), residente in Ostuni per commercio e marito
di Laura Petraroli morto prima del 1592,
possedeva una chiusura di 25 pezze di vigna, un giardino, casa, cisterna e palmento in località Li pastani (terreni destinati all’impianto della vigna) o cisterna rossa indicata nei documenti vicino alla via di Ceglie (A.S.B., Catasto 1608, c. 386r). Alcuni di questi beni erano gravati da un censo pagato ai francescani conventuali, possessori fino alla soppressione dei beni ecPodere confinante con la masseria di Fiorentino (Arch. Capi- clesiastici della masseria Traetta.
Numerosi sono i cognomi o gli agnomi di
tolare di Ostuni, Platea della Selva)
cittadini ostunesi riscontrabili in alcune
contrade che si sviluppano lungo la provinciale 28
lungo la provinciale per Martina, fu l’epicentro di
per Francavilla Fontana. Martucci, Albrizido, Gioquel circolo politico, definito lu clubb, che faceva cavanniello, Musone e Piatone sono state generate
po all’onorevole Eugenio Maresca, opposto ai soper suddivisione e successiva vendita di porzioni
stenitori del senatore Francesco Trinchera junior.
del latifondo denominato nella s.m. del XVI secolo
Lo scontro politico tra questi due illustri protagonisti
Monte Calvo, ora in agro cegliese. Sulle vicende
della vita civile cittadina è stato consegnato alla mestoriche di queste masserie è stato pubblicato un
moria dai versi arguti e satirici di due celebri poeti
esaustivo saggio monografico dalla dott.ssa Maria
ostunesi don Paolo Orlando e don Pietro Pignatelli
Antonietta Moro nell’annuario del 1998 Riflessioni(si veda anche l’articolo di Sandro Massari nello
Umanesimo della Pietra. Martucci deriva dal cognoScudo dell’aprile 2012). Retrocedendo verso Ostume della famiglia ostunese, che nel 1578 annoverani si incontra la contrada Tolla così denominata dal
va tre rappresentanti di professione “massari”, cencognome della famiglia Tolla, e in particolare, dal
siti per beni in località Monte Calvo (A.S.B., Atti del
sacerdote don Biagio Tolla (1772-1859) che nel
notaio G. Spennato 1597, c. 7r). Albrizido, con le
1804 fece erigere una cappella nella sua masseria
varianti Alberizio e Brizido, è il cognome della famiin contrada Lamardilla. Pienamente acquisita alglia di origine milanese, estintasi nella p. m. del XVII
l’ambito periferico cittadino, la contrada Fiorentino,
secolo, proprietaria tra la s.m. del XVI secolo e la
interessata recentemente da un consistente svilupp.m. del XVII di 320 tomoli di terre fattizze (destinapo edilizio a carattere residenziale, è documentata
te alla coltivazione) e di 400 tomoli di terre aperte.
dal 1768 quando l’omonima masseria rientra tra i
Va detto che un rappresentante di questa famiglia
beni del Capitolo ostunese (ARCHIVIO CAPITOLAAndrea Albrizi, viceconsole della repubblica veneRE di OSTUNI, Fondo Atti Notarili, vol. 4, c. 83).
ziana in Ostuni, commissionò alla bottega di Paolo
Non è possibile, al momento, identificare più esattaVeronese nel 1579 il dipinto della Deposizione cumente la persona cui va riferito questo poleonimo,
stodito nella chiesa dell’Annunziata. Giovanniello
trascritto nella documentazione Ferrentino. Potrebpotrebbe essere il diminutivo di Giovanni di Giovanbe essere il beneficiato domenicano abate Giovan
ni Angelo de Marselia, altro fittuario nel 1590 di una
Battista Laurentino, giacchè il Capitolo nella p. m.
masseria di proprietà di Geronimo de Marselia neldel 1700 acquistò numerosi terreni inizialmente
la medesima località di Monte Calvo. Al momento
posseduti dai padri domenicani. Procedendo verso
non è possibile assegnare a una persona specifica
la provinciale 22 per Ceglie si estende sulla destra
il termine Musone, sicuramente un agnome, per la
la contrada Traetta, individuata da alcune masserie
contrada oggi contrassegnata da un complesso di
ottocentesche. In alcuni testi di storia locale si fa ritrulli diroccati. Fantasiosa è, invece, la deduzione
salire l’etimologia al verbo latino traicio con signifidel toponimo Piatone, riportata dal sacerdote don
cato di trafiggere e traghettare Poiché il nostro este-
con l’agro di San Michele sono i poderi della località Mastro Francesco, con molta probabilità un artigiano del quale non sono ancora accertabili i precisi dati anagrafici. Ritornando verso Ostuni s’incontra la contrada Giovannarolla alterazione di Giovanni Ayroldi sindaco di Ostuni dal 1716 al 1719 e ancora nel 1723 cui competevano estesi poderi in
questo sito. Da Giovannarolla dirigendoci a oriente
verso Carovigno, si può percorrere la strada comunale detta Maria Nicola orientata verso la contrada
Donna Gnora, nella quale è inglobata. Può essere
questa la sede per illustrare l’originale denominazione del primitivo passaturo, oggi asfaltato e agevolmente percorribile. Le sorelle Maria Nicola e Maria Lombardi nel 1892 assistite dalla loro madre si
sono obbligate di edificare una cappella rustica nel
loro fondo nella contrada Donnagnora e come dotazione assegnano tanto di terreno da dare il reddito
di lire 25 l’anno vita loro durante e tutto ciò lo fanno
per secondare la volontà del loro genitore defunto.
(A.C.O. Cartella Cappelle rurali). Più complessa è
l’etimologia della contrada Donna Gnora, un titolo
evocatore di misteriose presenze. La vicenda che
ha generato il toponimo è legata alla storia personale di un signore ostunese e si dipana tra il 1860 e
il 1875, trasmessa oralmente a un suo discendente
da familiari, da coloni e da contadini cui era stato
concesso di coltivare piccoli appezzamenti e di dimorare nelle abitazioni rurali aggregate alla masseria-torre. Parte di un esteso latifondo un tempo intercluso tra Monte Casarone (toponimo storico della contrada dal XVI) e Monte Lotorto, il predio nel
XIX era patrimonio dotale della moglie di un facoltoso leccese che vi risiedeva solo per brevi periodi
dell’anno per controllare la gestione dell’azienda.
Intenzionato a liberarsi della proprietà,
cercò invano di persuadere la moglie
restia a una tale soluzione. Le estorse,
infine, una delega
con procura a vendere, provocando il
risentimento della
donna, che ferita
nell’orgoglio minacciò un’azione estrema se l’atto si fosse
concretizzato. Fu
così stipulato il rogito della compravendita con l’acquirente, ignaro però di
questo antefatto.
Quanto minacciato fu tragicamente compiuto e al
rientro nella masseria, il signore leccese varcato
l’ingresso che immette nel cortile recintato da alte
mura, trovò il corpo della moglie e del figlioletto privi di vita sul lastricato: la donna si era lanciata dall’alto della torre. Il nuovo proprietario trasferitosi nella masseria rimase molto colpito da alcuni episodi
inquietanti: il crollo di una delle stanze al primo piano e la distruzione della chiesetta interna per la caduta di un fulmine. Il luogo di culto fu nuovamente
ricostruito nel 1898 con un orientamento diverso
per favorire l’accesso ai fedeli che giungevano dalle campagne circostanti. Ancora più inquietante era
quello che raccontavano contadini, braccianti, massari e quanti risiedevano nell’imponente e articolato
masserizio, spaventati dall’apparizione notturna di
una donna vestita di nero, che gemeva e trascinava catene, aggirandosi
sulla torre. Per liberarsi
dal senso di colpa, saputo delle circostanze che
avevano preceduto il
proprio acquisto, il nuovo
possessore si recò a Roma per ottenere dal Pontefice un’indulgenza plenaria in articulus mortis e
la benedizione per sé e
per la propria famiglia fino alla terza generazione. Si tratta indubbiamente di una narrazione
molto suggestiva che
una più approfondita ricerca storica potrà avvalorare. E’ un dato inconfutabile, tuttavia, che la
contrada si chiamasse
Donna Gnora già dal
1737 (A.S.B., Catasto
onciario, 1737, vol. I, c.
130r), quando era proprietà della famiglia spagnola Lopez y Royo.
Angelo Cavallo in un inedito testo manoscritto sulla
storia di Ostuni depositato nell’Archivio Diocesano.
Ottone II di Sassonia imperatore dal 973 al 983,
nella sua breve vita e breve regno fondò qui il convento di Santa Sabina cui fu compiuto l’ospedale di
Ostuni dietro Santa Maria dei Teutonici. Nel papiro
della fondazione
dell’Arciconfraternita dell’Immacolata custodita nel
suo Archivio è
scritto che l’imperatore Ottone II
donava alla detta
Confraternita la
vasta tenuta detta
dal suo nome Pio
Ottone che corrottamente il volgo
ostunese appella
tuttavia Piatone.
Quanto affermato
dal
sacerdote, Masseria Giovanniello
sembra piuttosto
improbabile poiché i documenti più antichi concernenti il pio sodalizio si datano alla fine del XVII secolo e quelli della storia cittadina risalgono al XII secolo.
Boccadoro, contrada attraversata dalla provinciale
per Francavilla a circa otto chilometri da Ostuni è
un’alterazione del cognome Peccatore proprio di
Giovanni proprietario, di una vasta tenuta confinante con la masseria di Citrignano. Questa fu poi inglobata nelle due porzioni beneficiali della Prebenda teologale, la prima con il titolo di San Giovanni
Boccadoro da cui è derivato il nuovo toponimo e
l’altra sotto il titolo di San Nicola (A. MORO, La contrada Boccadoro nella storia di Ostuni, in Riflessioni-Umanesimo della Pietra, 1993). Oltre Boccadoro,
una contrada intermedia tra le provinciali per Francavilla e per San Michele salentino è Falgheri. Proviene dal cognome della nobile famiglia patavina, trasferitasi in Ostuni per attività commerciale nella
p. m. del XV secolo.
L’antico toponimo era,
invece, Li Casielli dove
nel 1576 (A.S.B. Atti
del notaio L. Leo, 1576
c. 130v) Andrea e Giovan Battista Falgheri
possedevano
una
masseria di terre seminatorie e di olive. Nel
1611 Giuseppe, laureato in diritto canonico e civile, ritiratosi
dall’attività forense,
costruì il fabbricato
nelle terre di famiglia
per dedicarsi agli “ozi”
della vita rurale. Il toponimo Falgheri è entrato nel linguaggio
corrente solo dalla fine Cappella della Masseria Donna Gnora con affreschi
del 1800. Confinanti di Luigi Pappadà
7
Attualità
N
TUTTA COLPA DELLA XYLELLA?
ella splendida cornice della corte
della masseria Morrone, gestita
da Antonio Laera, presidente dell’Oleificio Cooperativo di Ostuni, si è
svolto domenica 8 giugno u.s. con
una grande partecipazione di pubblico il IV incontro dell’iniziativa Intravedo l’Arte e l’Anima organizzata dalle
associazioni Arteorema, Biblioteca
Diocesana, Italia Nostra e MEIC sul
tema La piana olivetata tra minacce,
prospettive di tutela e valorizzazione.
In un momento di grande riscoperta
delle masserie, scrigni di sapienza lavorativa e di
cultura legata alle nostre più autentiche tradizioni, è
importante interrogarsi sul futuro delle attività agrarie che in esse si praticano. Un tempo aziende super razionali per un’economia legata alle dinamiche
di un mercato di autoconsumo o di smercio locale,
oggi con le logiche mercantili funzionali alla globalizzazione dei prodotti risultano improduttive. Cosa
fare allora di questo paesaggio che non è più redditizio e che comporta sacrifici enormi per coloro che,
a vario titolo, gestiscono questo settore? Una risposta può giungere dalla diversificazione dell’offerta:
non più solo aziende produttive di beni alimentari
ma anche di servizi. Si tratta di aggiungere un valore che può riconoscersi nelle loro potenzialità culturali: proporsi come masserie didattiche, stimolare
attività di educazione ambientale e alimentare. E’
quanto sostiene il dott. Gianfranco Ciola, direttore
del Parco naturale regionale delle Dune costiere.
L’esperienza maturata in questi anni con le aziende
che insistono nell’ampia area del parco, ha dimostrato che chi è stato capace di rimodulare la propria azienda operando nel solco della sostenibilità
ambientale e della biodiversità, aprendosi all’accoglienza e all’ospitalità, riqualificando le strutture e riconvertendole in luogo di incontro e di cultura, alla
fine ha ottenuto risultati positivi e incoraggianti. Non
basta, comunque, l’iniziativa personale e l’impegno
alla trasformazione - ha aggiunto l’agronomo Felice
Suma - è importante anche che i coltivatori e i produttori non siano lasciati soli in questa rivoluzione
economica. E se la regione Puglia ritiene che il paesaggio sia la risorsa più importante, bisogna anche
considerare la varietà dei paesaggi esistenti nella
nostra realtà regionale. La mancata attenzione delle politiche nazionali e internazionali – è noto a livello europeo lo scarso potere decisionale e l’incidenza dei nostri politici in materia di normative e provvedimenti emanati a vantaggio dei settori produttivi
italiani - deve far riflettere su di una inversione di
rotta. I produttori a fronte del basso valore economico dell’olio che producono – basti pensare che è
maggiormente apprezzato l’olio lampante – non sono più disposti a compiere tutte quelle operazioni,
estremamente onerose (potatura, arature periodiche ecc.) e cercano un risparmio per bilanciare le
spese, intervenendo con disserbanti, tralasciando di
monitorare le piante e di intervenire immediamente
su aspetti critici, perdendo in definitiva quel sapere
che per secoli ha assicurato un perfetto equilibrio tra
uomo e natura. Occorre, pertanto, fornire assistenza tecnica e specilistica al settore per una migliore
gestione del sistema e, da parte del mondo scientifico, assicurare un controllo costante per mettere in
atto strategie vincenti nei confronti dei parassiti e
dei problemi del disseccamento. Tutto questo può
funzionare a patto che si individui un ente responsabile del controllo e, al momento, la situazione è poco chiara, ha concluso Suma.
***
Il prof. Franco Nigro docente della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari, ha invece esposto, in maniera molto chiara ed efficace, i risultati più recenti
raggiunti dalla ricerca scientifica relativamente al
disseccamento che ha colpito una considerevole
porzione di oliveti del Salento, attaccatti dalla xylella fastiosa. Questa malattia colpisce le piante secolari dell’olivo e si è manifestata con particolare aggressività nella zona di Gallipoli, facendo assumere
una colorazione rosso - bruna alle punte terminali
delle foglie e degli steli degli olivi. Un rimedio attuato dagli olivicoltori salentini, quello di tagliare i rami
infetti, secondo una pratica consolidata dalla tradizione, ha prodotto l’effetto opposto, determinando
un aumento della malattia. Un dato incoraggiante è
rappresentato dalla diffusione della sintomatologia
che è del tutto casuale. Accanto a zone interessate
al fenomeno altre vicine risultano indenni, ovvero
sono autoimmuni e capaci di sviluppare un’autodifesa al pericoloso batterio. Il problema è molto complesso e solo da poco si è stabilito, grazie al confronto con esperti californiani che avevano già studiato il fenomeno, che ci sono tre fattori necessari
per l’insorgenza della malattia: il batterio, la pianta
ospite e un insetto. Il batterio è un agente che non
appartiene alla nostra storia e che è giunto in Europa attraverso l’ingresso di piante infette. Molte le
concause che provocano l’infestazione: l’aumento
della temperatura media invernale che non elimina
molti insetti, i quali si adattano alle situazioni e si riproducono; il consumo del territorio che non viene
curato e trattato con interventi periodici; lo scarso
controllo nell’importazione di varietà esotiche di
piante infette che immettono nella nostra realtà specie animali che non hanno antagonisti. E’ stato comunque rilevato che la xylella si manifesta in oliveti
abbandonati o in piante stressate, ovvero in aree
dove non si compiono quelle operazioni periodiche
che consentono un’interazione armonica tra le varie
componenti vegetative, mentre è assente in zone
dove si impiegano prodotti di coltura biologica. Gli
studi non sono ancora in grado di accertare chiaramente tutti gli elementi che provocano l’insorgenza
e la diffusione della malattia. La preparazione di linee guida per buone pratiche agricole dovrebbe evitare tentativi di speculazione da parte di quanti millantano rimedi o prodotti capaci di estirpare il problema.
ENZA AURISICCHIO
PREVENZIONE INCENDI
S
al via la campagna d’informazione e sensibilizzazione
nel Parco delle Dune Costiere
abato 28 giugno ha preso avvio la campagna di
informazione e sensibilizzazione antincendio organizzata dal Parco Regionale delle Dune Costiere
da Torre Canne a Torre San Leonardo, in collaborazione con la cooperativa Gaia e con il supporto delle associazioni di Protezione Civile CB Quadrifoglio
di Montalbano di Fasano e SER di Ostuni, che già
svolgono nell’area del Parco un’importante attività
di monitoraggio e prevenzione contro gli incendi boschivi e il danneggiamento ambientale lungo la costa.
La campagna andrà avanti per tutti i fine settimana
di giugno, luglio e agosto (il sabato, dalle 15:00 alle
18:00, e la domenica, dalle 9:00 alle 13:00) per la
domenica), nonché nelle giornate di maggiore affluenza, come la notte di S. Lorenzo e Ferragosto, e
sarà effettuata nelle aree costiere del Pilone, ad
Ostuni, e di Fiume Piccolo, in agro di Fasano, punti
critici per gli habitat costieri durante l’estate, quando
forte è la pressione sugli ambienti naturali costieri
da parte di numerosi bagnanti, con il rischio di compromettere i fragili equilibri su cui gli stessi si reggono. Situazione che peggiora nei fine settimana e
nella notte di ferragosto con l’accensione di falò e i
bivacchi lungo la spiaggia.
L’attività programmata anche quest'anno, dopo il riscontro positivo ottenuto nell'edizione 2013, prevede il presidio delle spiagge, con attività informative
sugli habitat naturali costieri e sulla tutela di queste
aree, fornendo ai bagnanti chiarimenti e distribuendo brochure sull’argomento.
Di seguito il calendario della campagna di informazione:
CALENDARIO
LOCALITÀ
28 Giugno Sabato
Il Pilone
29 Giugno Domenica
Il Pilone
5 Luglio Sabato
Fiume Piccolo
6 Luglio Domenica
Fiume Piccolo
Il Pilone
12 Luglio Sabato
13 Luglio Domenica
Il Pilone
19 Luglio Sabato
Fiume Piccolo
Fiume Piccolo
20 Luglio Domenica
26 Luglio Sabato
Il Pilone
Il Pilone
27 Luglio Domenica
2 Agosto Sabato
Fiume Piccolo
3 Agosto Domenica
Fiume Piccolo
Il Pilone
9 Agosto Sabato
10 Agosto Domenica
Il Pilone
15 Agosto Venerdì
Pilone – F. Piccolo
Fiume Piccolo
16 Agosto Sabato
17 Agosto Domenica
Fiume Piccolo
23 Agosto Sabato
Il Pilone
24 Agosto Domenica
Il Pilone
Fiume Piccolo
30 Agosto Sabato
31 Agosto Domenica
Fiume Piccolo
LUGLIO
2014
La
UNA “PROPOSTA BIOLOGICA”
PER LA RINASCITA DEGLI ORTI
valorizzazione degli orti di Ostuni
sta prendendo sempre più consistenza e non riguarda solo l’area coinvolta dal progetto di recupero degli orti
urbani avviato dall’Amministrazione comunale della città, bensì quella che,
pur essendovi adiacente, si estende
per circa un ettaro nella zona compresa
fra l’ospedale vecchio e la Madonna
della Grata e include l’area privata di
Paola Azzaretti, restauratrice romana
da 10 anni a Ostuni e di Benedetto Farina, ex amministratore comunale. Restituire nuova vita agli orti rappresenta
la svolta che potrebbe condurre definitivamente la nostra città verso la riappropriazione
del suo aspetto originario, della sua identità tipicamente rurale ed è una svolta iniziata proprio da Benedetto Farina a colpi di zappa e vanga. Da oltre 20
anni ha proposto che gli ostunesi e gli amministratori tutti adottassero uno dei tanti appezzamenti abbandonati a valle delle mura antiche di Ostuni e si
facessero contagiare dall’attività della coltivazione
di un orto, etichettando questa idea “rivoluzionaria”
con il nome di orticoltura. A partire dal 2009 ha infatti avviato egli stesso all’interno del suo terreno, preso in comodato, una coltivazione di tipo biologico.
Fra i primi ad essere “contagiati” è proprio la sig.ra
Azzaretti : “Una piccola fetta di quest’area aveva attirato la mia attenzione e mi vedevo in quel terreno
circondata da un orto vivo – ha raccontato - la visione degli orti mi suscitava la sensazione, troppe volte vissuta quando, da restauratrice, mi trovavo di
fronte a monumenti ed aree abbandonate, che anche qui, ad Ostuni, fosse in moto quel processo di
lenta e continua dimenticanza che si fa rifiuto della
propria storia e la trasforma prima in degrado e poi
in macerie”. Persa la funzione di sostegno economico, la terra degli orti, un tempo viva e portatrice di
vita, si è trasformata in spazio vuoto, da riempire ed
usare senza ritegno, il tutto aggravato da una man-
cata strategia di pianificazione della suddetta zona.
E’ necessario quindi riprendere nelle proprie mani
questi luoghi vitali della città per ridare dignità ad
una storia dimenticata. A tal proposito l’iniziativa di
Benedetto Farina non solo rappresenta una vera e
propria rivoluzione, ma anche e soprattutto un
esempio. La conduzione dell’area degli orti, che
comprende sia quello della sig.ra Azzaretti che di
Benedetto Farina, è portata avanti dalla società
cooperativa “Solequo”, attiva a Ostuni dal 1998 nella commercializzazione di prodotti dell’agricoltura
biologica e biodinamica, e rientra nel progetto “Orti
biologici Ostuni”. I protagonisti del progetto nutrono
il desiderio di riqualificare e rifunzionalizzare la zona per farne motore di sviluppo di una nuova economia locale attraverso la coltivazione di ortaggi con
metodi di agricoltura biologica. Oggi infatti il settore
biologico e biodinamico occupa una consistente fetta di mercato in continua crescita e potrebbe stimolare ancor di più il turismo, che ad Ostuni non manca di certo. Sono invitati a collaborare, oltre che privati e disoccupati, soprattutto gli studenti dell’Istituto agrario, commerciale e turistico “Pantanelli-Monnet” per un contributo materiale a cui potrà seguire
un arricchimento culturale.
ILARIA SANTORO
artedì 24 giugno, una troupe della televisione inglese, la mitica
BBC, ha effettuato le riprese nell’Antica Masseria Brancati di Ostuni.
L’azienda, molto attiva riguardo la promozione e la valorizzazione dei frantoi
ipogei, del paesaggio degli olivi millenari, il più antico paesaggio agrario arboreo del mondo, e del loro eccellente
olio extravergine biologico prodotto in
purezza, ha ospitato la troupe diretta
dal regista John Hayes Fisher.
Italy Unpacked e’ uno dei programmi
culturali e didattici d’arte più importanti della BBC, in cui il famoso critico
d’arte Andrew Graham-Dixon e l’altrettanto conosciuto chef Giorgio Locatelli, viaggiano per il lungo
e largo della penisola Italiana per portare all’attenzione del pubblico Inglese ai tesori unici, e spesso
sconosciuti, del Bel Paese, allo scopo di celebrare
l’arte e la cultura di parti dell’Italia troppo spesso
trascurate dai turisti. Giorgio Localtelli è uno dei più
famosi chef in Inghiterra, ha cucinato per i più grandi vips internazionali tra cui la compianta Principessa Lady Diana e Bill Clinton
Dopo il grande successo delle prime tre serie televisive, in cui Graham-Dixon e Locatelli hanno visitato la Sicilia, il Nord d’Italia e tutta la costa occidentale Italiana dalla Liguria fino alla Calabria, in queste quarta serie risalgono la penisola partendo proprio dalla Basilicata seguendo poi la costa orientale fino a Trieste. Percorreranno la Puglia, le Marche, il Veneto mostrando gioielli Italiani come le città di Ostuni, Urbino, Verona per nominare solo alcuni luoghi, esplorando al contempo alcune delle
zone più belle della costa Italiana. Queste zone sono spesso trascurate dai turisti che viaggiano verso
Roma, Firenze o Napoli. I due presentatori si sono
di nuovo uniti per svelare l’arte, la cultura, il cibo e
il paesaggio di una parte dell’Italia di cui sono appassionati.
Nel primo episodio i due presentatori hanno focalizzato la loro attenzione sulla regione Puglia per
mostrare le meraviglie che si trovano nel sud dell’Italia, bellezze d’inestimabile valore purtroppo
quasi sconosciute nel Regno Unito. Per questo
hanno effettuato le riprese oltre alla splendida
Ostuni con i balli folkloristici del Gruppo Folk “ LA
STELLA “, anche agli olivi monumentali della Masseria Brancati facendosi intervistare all’interno di un
gigantesco olivo denominato “ La Capanna “ che ha
suscitato in loro grande stupore e emozione, e all’interno del frantoio ipogeo, che, grazie alle testimonianze date dalle basi delle antichissime presse,
hanno ricostruito la storia della lavorazione delle olive dal periodo messapico all’800.
Il programma sarà trasmesso nel gennaio prossimo
e sarà seguito da 72 milioni di telespettatori nel
mondo.
M
La Tv inglese a Masseria Brancati
Da
Il recupero di Pezza Caldara e il Labo Naturae
una cava dismessa spuntano piantine aromatiche di lavanda, timo e rosmarino che, nel laboratorio di fitocosmesi, si mescolano con olio extravergine di oliva biologico DOP estratto dagli ulivi della campagna di Ostuni. Il risultato è rappresentato da saponi, realizzati secondo il metodo tradizionale di
produzione ma con approccio moderno, e altri cosmetici legati al territorio. È il Labo Naturae, laboratorio
di fitocosmesi al 100% naturale, nato dall’evoluzione di “Bolle di Riserva”, un progetto sperimentale vincitore nel 2010 del bando di concorso “Principi Attivi”, il programma regionale per l’incentivazione dell’iniziativa giovanile in Puglia. Cuore e mente di questa realtà è la dott.ssa Mariantonietta Trinchera, le cui
giovani idee prendono forma dall’amore per la propria terra e diventano esperienza imprenditoriale innovativa. Uno dei passi decisivi è stata la rinaturalizzazione dell’ex cava Pezza Caldara, all’interno della
quale sono state messe a dimora le piante aromatiche, che vengono utilizzate per arricchire le formulazioni cosmetiche. Il partner che sostiene l’attività di messa a dimora e raccolta delle piantine è il Parco
Dune Costiere, all’interno del quale si trova la ex cava Pezza Caldara, grazie al Direttore del Parco Gianfranco Ciola e al Presidente Giulia Anglani, coadiuvati dall’ARIF (Agenzia Regionale Irriguo Forestale) e
dal Comune di Ostuni. Si è creata così tutta una rete operosa tra enti locali, un contributo al benessere
naturale e un investimento in fiducia nei confronti della propria terra.
8
Cronaca
Chiesa
LUGLIO
2014
Il rituale delle benedizioni
e la religiosità popolare (16ª parte)
di Dino Ciccarese
BENEDIZIONE DELLE PROPRIETÀ, VIGNE,
TERRENI E CAMPI COMUNQUE NOMATI
Sequenza Santo Vangelo secondo Marco (Mc.
4,24-32; Mt. 13,11-13; Lc. 13,18-21).
In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: Fate attenzione a quello che udite; con lo stesso metro con
cui avrete misurato, sarete voi misurati, anzi vi sarà
dato di più, poiché a chi ha sarà dato e a chi non ha
sarà tolto anche quello che ha. E diceva: il Regno di
Dio è come un uomo che getta il seme sulla terra e
dorma o vegli di giorno e di notte, il seme germoglia
e cresce, come egli stesso non sa. Spontaneamente la terra produce prima lo stelo, quindi la spiga, poi
il chicco frumento della spiga; e quando il frutto è
pronto, subito si mette mano alla falce, poiché è
giunta la mietitura; e diceva: il Regno dei Cieli è come un granello di senapa; che quando è seminato in
terra è il più piccolo dei semi che sono sulla terra;
ma appena seminato cresce e diviene il più grande
degli ortaggi e fa rami tanto grandi che sotto la sua
ombra possono ripararsi gli uccelli del Cielo.
Preghiamo
Signore Santo Padre Onnipotente
Eterno Dio, supplici ti invochiamo,
affinché con la tua misericordia ci
conceda sufficiente quantità di
messi, ci accordi abbondanza di
tutti i frutti, di vigneti, di frutti degli
alberi, di raccolti e doni di tutte le
cose; e degnati di allontanare da
tutte queste cose, pestilenza, clima tempestoso, bufera, grandine,
rigori invernali e tutti gli eventi
dannosi.
S. Ubaldo ti chiedo di benedire e
santificare questa terra, i campi,
gli alberi, le vigne, i frutti della terra, i frutti degli alberi, le buone erbe (ortaggi) e legumi. Nessun demone li possa danneggiare.
Quindi si reciti l’ammonizione:
Ammonisco voi nubi e grandine e
tempeste: e ordino a voi per Dio
Padre, Dio Figlio, per lo Spirito
Santo che in sostanza sono un
unico Dio; per la potenza del Padre, per la sapienza del Figlio, per
amore dello Spirito Santo procedente da entrambi; per la santa
umiltà della Vergine Madre Maria, per le virtù degli
Apostoli; per le terribili passioni dei Martiri di Cristo,
per i nove cori degli Angeli, per la fede e la sacra vita dei Confessori, per tutte le Anime Beate del Cielo, per la sacra protezione elargita dalle virtù dell’Altissimo alla Beata Vergine Maria; per l’imperioso comando impartito da Cristo ai venti affinché cessassero; per la mirabile divisione del Mar Rosso, fatta
dalla potenza Divina a favore del popolo giudaico;
per tutte queste cose ammonisco e sollecito voi o
nubi e grandini, col segno di questa croce, che contro di voi alzo, di allontanarvi da noi e da questo luogo, senza nuocere ad alcun uomo o luogo, nave,
terra e disperdetevi in aria.
Parimenti vi invito grandine e vento per le cinque
piaghe di Cristo, per tre i chiodi che gli hanno perforato mani e piedi, a disperdervi in acqua.
Si rivolgano le croci verso gli alberi come sopra.
Preghiamo
Accresci, ti chiediamo Signore la tua misericordia su
di noi, affinché su questi frutti cada la desiderata fecondità della benedizione e ricchi dei loro frutti, possiamo esultare per la tua benevolenza.
Si asperga come il primo lato.
Rivolto al terzo lato, il sacerdote reciti Salmo 22
(21): Sofferenze e speranze del giusto. Dio mio, Dio
mio perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza… Salmo 125 (124): Dio protegge i
suoi. Chi confida nel Signore è come il monte Sion:
non vacilla, è stabile per sempre…
Preghiamo
Signore Gesù Cristo, manda il tuo santo Spirito con
tutti gli Angeli e Spiriti Beati, affinché difendano le
nostre messi, i frutti della terra e degli alberi dalle
piogge delle nubi, dai lampi e dalle tempeste, dagli
uccelli, dai vermi e da tutte le infestazioni dei demoni e benedici tutte le nostre cose per il futuro, come
io nel tuo santissimo nome le benedico.
Sequenza Santo Vangelo secondo Luca (Lc. 8,4-8;
Mt. 13,1-9; Mc. 4,1-9)
Poiché una gran folla accorreva da ogni città Gesù
proclamò la parabola del seminatore, esclamando
al termine: Chi ha orecchi per intendere intenda.
Preghiamo
Ti chiediamo e preghiamo Signore, di seguire con
occhi benevoli questi semi delle messi, dei frutti di
ulivo, legumi e ortaggi; così come hai dichiarato a
Mosè tuo servo in terra di Egitto: dì ai tuoi figli di
Israele, che quando saranno entrati nella terra promessa che Dio darà loro, offrano ai sacerdoti le primizie dei suoi frutti e saranno benedetti. Così noi invochiamo Signore l’aiuto della tua misericordia su
questi semi, dai quali speriamo di raccogliere i frutti
della terra, affinché non avvenga alcuna grandine,
non si abbatta bufera di tempesta, non si verifichi
inondazione di acque e non avvengano intemperie
nell’aria; ma con la forza della tua benedizione, si
moltiplichino in abbondanza a vantaggio e uso degli
animali e degli umani; invochiamo anche la tua clemenza, perché ti degni portare a pienissima maturazione quei semi.
Si indichi l’aria dicendo: Vi custodisca e benedica
Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Vi dissolva,
abbatta e annienti…
Santi Matteo, Marco, Luca, Giovanni che divulgarono nelle quattro parti del Mondo il Vangelo di Cristo,
per i loro meriti e preghiere e per il Signore nostro
Gesù Cristo, si ottenga di evitare e scacciare da tutte le terre dei cristiani questa tempesta. Ed io peccatore e Sacerdote
di Cristo (benché indegno) appoggiandomi e confidando nell’autorità
e virtù dello stesso Dio e di nostro
Signore Gesù Cristo, Sommo Imperatore, non per i miei poteri, vi intimo immondissimi spiriti ad allontanarvi, per la sua virtù e per il suo
tremendo giudizio e per la santissima croce sua, che contro di voi
espongo; e per i meriti dell’intemerata e sempre Beatissima Vergine
Maria, Madre di Dio e per i meriti di
tutti i santi, allontanatevi e disperdetevi in luoghi boscosi, onde non
possiate nuocere all’uomo, né a
qualsiasi cosa, né arrechiate alcun
danno alle utilità cui sono deputate…
Dio vi comanda o demoni di rimuovere queste nubi; Colui che dal cielo terso disse: Questo è il mio figlio
diletto nel quale mi sono compiaciuto (Isaia 42,1; Vangeli Mt. 3,16-17,
Mc. 1,9-11, Lc. 3,21-22). Vi comanda chi vinse e legò il vostro Principe
Belzebù, Colui che steso sulla sua
santissima croce vinse la morte; Chi non soggetto
all’inferno, risorgendo dai morti dopo 40 giorni, assunto dalla nube ascese al Cielo; Chi ci affrancò
dalle fiamme dell’eterna Geenna; Colui che verrà a
giudicare i vivi e i morti.
Si appendano le croci agli alberi come prima.
Preghiamo
Onnipotente sempre eterno Dio, che governi il mondo creato dal niente e comandasti di coltivare i campi per il sostentamento dell’umano genere, imploriamo supplici la tua misericordia, affinché ti degni
prenderti cura di qualunque salubre seme fatto e
piantato in questi campi, dandogli la giusta temperatura, affinché recisa e asportata ogni asprezza di
erba spinosa, produca frutti copiosi e maturi nei
tempi opportuni; affinché noi tuoi servi, ristorati da
doni fecondi, celebriamo debite lodi in perpetuo a
te. Si asperga come prima.
Andando verso il quarto lato dica:
Salmo 4: Preghiera della sera. Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia… Salmo 128 (127): Benedizione del fedele. Beato l’uomo che teme il Signore e cammina sulle sue vie… Salmo 25 (24):
Preghiera nel pericolo. A te Signore elevo l’anima
mia, Dio mio in te confido…
Preghiamo
O Signore ti chiediamo di esaudire clemente le nostre preghiere e stendere su noi la tua destra a protezione di tutte le avversità.
Sequenza Santo Vangelo secondo Giovanni (4,3538)
In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: non dite
voi, ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura.
E chi miete riceve salario e raccoglie frutti per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi
miete. Qui infatti si realizza il detto: uno semina e
uno miete. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi
non avete lavorato, altri hanno lavorato e voi siete
subentrati nel loro lavoro.
Preghiamo
Lode a Dio per gli abbondanti benefici del creato,
che affidato alla cura e al lavoro dell’uomo, garantisce il necessario per vivere.
Benedizioni all’alternarsi delle stagioni o in concomitanza di attività.
IMPARARE AD AMARE: INCONTRO CON ENZO BIANCHI
“Ci vuole tutta una vita per imparare
ad amare, ma non ce la si fa”. Ma è
stata davvero una grande lezione
d’Amore quella che ci è stata impartita domenica 22 giugno, nella Fraternità monastica di Bose, sulla
Ostuni-Torre Pozzelle, dal fondatore
e priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi.
Enzo Bianchi ha parlato davanti a
trecento persone provenienti anche
da molto lontano (c’erano persone
venute apposta dall’Abruzzo) ed ha
tenuto per tre ore un avvincente discorso sul fondamento della nostra
Fede: Gesù Cristo.
“L’identità di Gesù Cristo è il nostro tema più urgente: conosciamo di più Gesù! Il deficit di conoscenza rende la Fede più fragile, fino a renderci religiosi, ma non cristiani: la Fede non è adesione a Dio,
ma adesione a Gesù Cristo per poter aderire a Dio.
Come afferma il Vangelo di Giovanni (1,18) “Dio
nessuno l’ha mai visto”, ma Gesù ci ha spiegato e
raccontato Dio; conoscendo Gesù arriviamo a vedere le tracce di Dio, un Dio che è Persona, Relazione, Comunione”.
“Ma qual è - ha proseguito Bianchi - il Gesù da conoscere? Non un’immagine che riflette i nostri desideri, un idolo fabbricato da noi, un manufatto che ci
è caro; la Via sono i Vangeli, il racconto della vita di
Gesù, la Sua vera umanità”.
“Come vero uomo - ha continuato il Priore - Cristo
è stato discepolo, ha dovuto imparare da maestri, il
suo primo atto pubblico, nell’accostarsi al battesimo
del Battista, è stata l’umiliazione di condividere una
fila di peccatori. E Gesù, che non era né un socialista, né un hippy, né un rivoluzionario violento, ha
però compiuto numerosissimi atti di rottura con gli
schemi del tempo: per ben quattordici volte, nei
Vangeli, lo troviamo a pranzo o a cena, anche con
chi allora veniva considerato un pubblico peccatore; ha rotto con i Suoi legami di sangue, con il modo di accostarsi al Tempio (misericordia e preghiera, non sacrificio), nel rapporto con la terra (né violenza né azione contro gli altri). Nella comunità del
Signore c’erano tante donne: una novità assoluta,
sulla quale nella Chiesa non abbiamo mai meditato
a sufficienza. Il ruolo delle donne nel popolo di Dio
va rimeditato non con formulette come “Maria è più
importante di Pietro” ma riconoscendo la qualità
della loro partecipazione alla vita ecclesiale, anche
per evitare lo spopolamento delle Chiese, dalle
quali spesso le donne sono praticamente messe in
fuga”.
“Gesù - ha ricordato Enzo Bianchi - “curava” i malati, cioè “se ne prendeva cura” non solo quando li
A
guariva, e aveva in simpatia i peccatori, cioè tutti noi. Ma tra noi la vera differenza non è fra peccatori e
giusti, ma fra chi si sente giusto e
chi si riconosce peccatore. Noi giudichiamo gli altri quando il giudizio
spetta solo a Dio. Guardiamo il peccato ma non la sofferenza che quasi sempre lo ha generato. E’ stato
questo comportamento dell’uomo
Gesù che Lo ha portato alla morte,
alla quale è arrivato solo, abbandonato dai suoi. E’ stato allora che ci
ha amati. Ed è così che noi Lo dobbiamo amare, ma amando una persona che esiste, pensa, agisce, ci salva realmente,
ci è vicino”.
“L’amore - ha concluso il teologo Bianchi - è una
scelta. Amare tutti è come amare nessuno. L’amore non appiattisce, rende gli altri speciali. Se amiamo accettiamo l’altro come è, lo “eleggiamo” nella
nostra vita, con il trasporto fiducioso che abbiamo
verso i nostri genitori e familiari fin dalla nascita,
con l’amore naturale di chi mette al mondo i figli (e
quest’amore mi è mancato) con l’amore che condividiamo con i nostri amici. La mia generazione è
stata forse l’ultima che ha praticato l’amicizia, una
virtù rara. Quando, da adolescenti, sbattevamo
contro i rifiuti della prima cotta, dovevamo essere
grati a chi ci aveva respinto, perché ci aveva tolto,
giustamente, la pericolosissima illusione che tutti ci
debbano per forza amare solo perché noi li amiamo; ai ragazzi e alle ragazze che conosco che banalizzano la sessualità praticandola fin dal primo incontro e credono di essere connessi col mondo via
smartphone e Internet rispondo che non c’è nulla di
meglio che una stretta di mano, lo sguardo di un
amico, l’attesa dell’incontro, ascoltare in due la
stessa musica, bere un bicchiere di vino assieme,
la conversazione condivisa, e perfino la condivisione del silenzio. Stare con gli altri ci deve rendere
migliori: è un dramma che questo non avvenga, per
esempio, in tante coppie di coniugi, nei cui confronto si mostra il lato più cattivo, a volte quello mostruoso”.
In conclusione: “Amore, nelle sue varie forme (familiare, amichevole, di coppia, per gli altri, per Dio) resta l’unica parola che abbiamo per dimostrare ciò
che veramente vogliamo dalla vita: essere amati e
amare. Io ringrazio Dio di avermi messo al mondo
e di avermi dato l’amicizia”.
Riferendosi a Papa Francesco, che lo ha ricevuto il
giorno seguente, Enzo Bianchi ha esortato: “Stiamo
vivendo una primavera. Respiriamo la primavera e
la speranza”.
FERDINANDO SALLUSTIO
Tutti a Lourdes… da Ostuni
con il Treno Bianco dell’Unitalsi
Lourdes, a Lourdes! E’
l’appello riportato in uno
dei primi manifesti stampati
per promuovere i pellegrinaggi a Lourdes. A distanza
di quasi 110 anni, l’Unitalsi
non ha mai smesso di lanciare appelli promettendo
una occasione di gioia.
Dal 2 all’8 settembre ammalati, pellegrini e volontari
parteciperanno al Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes con il Treno Bianco dell’Unitalsi e con un aereo
speciale.
Nella prima mattinata del 2
settembre il Treno Bianco
dell’Unitalsi farà tappa nella
stazione di Ostuni raccogliendo le preghiere e la
speranza di una intera Città
che viaggerà su quel treno
fino a Lourdes.
Si torna nella grotta di Massabielle dove a partire
dall’11 febbraio 1858 la Madonna apparve alla Bernadette Soubirous per quindici
giorni consecutivi.
Difficile spiegare l’attrazione che questo luogo esercita su chi ha la fortuna di partecipare ad un Pelleginaggio Unitalsi. Non la guarigione del corpo che
solo in pochi hanno avuto la grazia di ricevere, ma
sicuramente la guarigione del cuore.
“Mai nessuno torna a casa uguale a prima di partire”. Si conclude con questa frase, breve ma significativa, l’inno dell’Unitalsi. Il miracolo di Lourdes sta
proprio in queste poche parole. Da Lourdes si torna
cambiati, con un cuore nuovo, gonfio di gioia e di riconoscenza per le grazie ricevute.
Chi torna da Lourdes vorrebbe tornarci subito e po-
co importa se per arrivare
sulle rive del fiume Gave ci
vogliono quasi 30 ore di
viaggio. Una esperienza
unica, intensa, piena di vita nella quale si avverte
costante la presenza di
Gesù.
Non una gita turistica,
(queste le lasciamo volentieri a chi le organizza per
mestiere, magari anche
meglio di noi…), ma una
esperienza di condivisione
e di gioia che accompagna
e accomunale Ammalati,
volontari e pellegrini. In
questa settimana seicento
persone diventano un’unica famiglia; ci si chiama
tutti per nome ed ogni volto diventa quello di una
persona amica con cui
scambiare una parola o
semplicemente un sorriso.
L’Unitalsi è ormai l’unica
associazione in Europa ad
aver mantenuto il Treno
come mezzo privilegiato
per l’accompagnamento degli ammalati. Tutte le altre associazioni europee ed italiane che utilizzavano il treno hanno deciso di abbandonare questo
mezzo traslocando su mezzi più comodi, ma non
certo per gli ammalti che sono stati automaticamente esclusi da questi viaggi.
Così sarà dal 2 all’8 settembre sul Treno Bianco. Gli
interessati potranno raccogliere informazioni e dare
la loro adesione presso la Parrocchia Madonna del
Pozzo e ed il Santuario dei Ss. Medici tutti i giorni
prima e dopo la Santa Messa oppure chiamare ai
numeri: 338.8158893 – 328.3339147.
FRANCESCO PECERE
9
RICORDI
LUGLIO
2014
Giovanni Antonio Farina Santo il 23 novembre
…Dal Salmo 130: “Signore, non si
inorgoglisce il mio cuore e non si leva
con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori
alle mie forze”. La piccolezza ha un
fascino straordinario… Dio si stanca
dei grandi regni ma mai dei piccoli
fiori!
Scrivere queste righe è per me motivo di emozione e gioia in quantificabile perché il Beato Giovanni antonio
Farina, fondatore l’11 novembre 1836
delle Suore Maestre di santa Dorotea
Figlie dei Sacri Cuori, PADRE delle
nostre religiose del Centro Solari fino
a quel triste 12 novembre 2009 quando con dolore le abbiamo viste lasciare la nostra Ostuni, sarà proclamato Santo da Papa Francesco il
prossimo 23 novembre, solennità di
Cristo Re!
Giovanni Antonio Farina fu Vescovo
di Treviso dal 1850 al 1860, quando
divenne Vescovo di Vicenza.
Ma a soli 28 anni fu nominato cappellano della parrocchia di San Pietro, una delle più povere di Vicenza diventando animatore della Pia Opera di Santa Dorotea
e direttore della Scuola di Carità.
Nato a Gambellara (VI) l’11 gennaio 1803, morì a Vicenza il 4 marzo 1888. Il 4 novembre 2001 fu dichiarato beato da San Giovanni Paolo II.
Il Vescovo Farina fu un meraviglioso dono fatto dal Signore alla Chiesa vicentina e veneta dell’Ottocento e
ora sarà un dono per la chiesa di oggi aiutando il popolo cristiano a cercare la forza nel Signore proprio come Mons. Farina ha fatto affrontando tante amarezze
e sentirsi raramente fioriti in un difficile periodo storico
dove stava crescendo l’adolescente Giuseppe Sarto,
destinato a diventare Papa con il nome di Pio IX.
Il concistoro del 12 giugno ha ufficializzato la data di
canonizzazione per il 23 novembre 2014 e il miracolo
è stato come durante la sua vita, AMORE INFINITO
PER I POVERI! “Kumari, una donna al nono mese di
gravidanza, povera e analfabeta che abitava in un piccolo villaggio in India, aveva chiesto a Dio di salvarle
la vita rivolgendosi a quel santino tutto stropicciato che
le suore le avevano suggerito di pregare.
Ricevendo tanta forza dall’immaginetta di quel vescovo era riuscita a partorire da sola, senza medici e attrezzature necessarie perché lei era «infetta», l’epatite
b l’aveva colpita durante la gravidanza e i medici avevano espresso la certezza di morte nel momento del
parto e danni neurologici al feto. Qualche settimana
prima “Kumari aveva chiesto alle suore i soldi per pagare il dottore ed esami clinici, la superiora offrendole
il necessario, le aveva appoggiato sul capo una immaginetta del Beato Farina. Nonostante le previsioni mediche, il 2 settembre 2001 nacque prematuramente
una bambina sana e dopo qualche giorno nonostante
le condizioni di Kumari si aggravarono tornarono a casa completamente sani e la bimba venne battezzata
Giovanna in ricordo del suo Santo protettore.
La mamma raccontò di aver visto quella figura vestita
DEFUNTI
6 ottobre 1957
di bianco che le aveva dato coraggio e tanta pace”.
La sua era la certezza dei poveri
che si rivolgono a Dio, perché non
possono difendersi da sé e il Signore diventa il loro tenero e amorevole papà.
Giovanni Antonio Farina continua
ancora a vivere nella quotidianità
delle sue suore sparse nel mondo,
lavoratrici instancabili che fanno
della loro vita un dono totale a Dio
e agli altri.
Recarsi in Chiesa per noi cristiani
è motivo di vita e di gioia, ma se
come è stato per tanti di noi che
hanno goduto dell’amicizia delle
suore, si trova il calore umano di
persone che ti vogliono bene in
qualunque stato ci si trovi, tutto si
colora di bellezza e di pienezza di
luce. Maestre di quell’amore speciale che ti permette di dire a qualcuno “non ti lascio solo”, a ricevere con umiltà, donare
con generosità, ascoltare con attenzione, conoscere la
gioia di vedere contento chi è vicino perché abbiamo
ceduto il posto più comodo, la parte più ambita, perché
lo abbiamo aiutato nel bisogno. La carità eroica, l’intelligenza della carità voluta per loro dal Vescovo Farina… avvicinarsi al mondo, ad ogni angolo, anche il più
sperduto, entrando nella quotidianità, teatro grande in
cui Dio esprime il suo amore.
Leggere libri a Lui dedicati, gustare i suoi scritti ci fa
conoscere un umile uomo pronto a colloquiare con
chiunque incontrava sulla sua strada, non garantendo
mai soluzioni ma speranze, spegnendo la disperazione e seminando fiducia accogliendo volti tristi e rimandando volti tranquilli.
Essere riconoscenti per il dono della vita ed essere capaci di smuovere le montagne per un abbraccio, un
sorriso, una tenerezza o una carezza ricevuta.
Questo è quello di grande che il Vescovo Farina desidera per noi: sorrisi, gioia, accoglienza, carità, profumi,
povertà, dignità e soprattutto tantissimo amore.
Mettersi accanto ai nostri fratelli e a condividere con
loro un pezzo di storia.
Affidarsi a Dio ed il risultato sarà incontrarlo negli occhi di ogni persona!
Mi faccio portavoce della città di Ostuni nell’augurio
più sentito e affettuoso alla Madre Generale Suor Emma Dal Maso, alle tante suore amiche indimenticabili
di tanti di noi e a tutta la Congregazione e sarebbe meraviglioso ritrovarci il 23 novembre a Roma per vivere
insieme questo momento unico… difficoltà e sacrifici
sono tanti per realizzare un sogno ma se il desiderio è
forte dobbiamo gridare il nostro “SI”… le difficoltà si
superano con la felicità e questa vivremo tutti insieme
in Piazza San Pietro!
LOREDANA RODIO
Per info: Istituto suore Maestre di Santa Dorotea Figlie
dei Sacri Cuori - Via San Domenico, 23 - 36100 VICENZA - Tel. 0444-202411 - Fax. 0444-316776
Sito: www.sdvi.org
12 giugno 2014
È deceduto, lasciando nello sconforto i propri
familiari,
VILLIAM COLUCCI
La famiglia Colucci, originaria di Ostuni, molti anni fa si stabilì a Mantova dove Felice, il capo famiglia, dopo aver svolto il servizio militare quale Ufficiale, esercitò l’attività di Funzionario della Olivetti. Ostuni rimase sempre il
più importante punto di riferimento e non veniva trascurata nessuna occasione per ritornarci volentieri per respirare
l’aria del paese natio.
Gino Pacifico e famiglia partecipano al grande dolore che ha colpito
l’amico Felice Colucci e la moglie Franca per la perdita prematura del figlio Villiam avvenuta, inaspettatamente, in Mantova giovedì 12 giugno.
Felice Colucci è da sempre abbonato de Lo Scudo che, mese dopo mese,
lo attende con vivo desiderio per leggere le notizie della sua Ostuni.
«Non piangete sarò l’angelo invisibile della famiglia.
Dio non saprà negarmi niente quando io
lo pregherò per voi»
(S. Agostino)
Ricorre il 2° anniversario della morte di
MINO ROMA
Vivo è ancora il ricordo della sua bontà e disponibilità non solo verso la famiglia e tutti i suoi cari,
ma anche di tutto ciò che riusciva a concretizzare
per l’ambiente scolastico dove ha prestato la sua
attività come Collaboratore scolastico, prima per
le Classi serali della Scuola Media Statale “Orlandini Barnaba” di Ostuni”
e poi per la Scuola media Statale “A.M. Cavallo-S. Morelli” di Carovigno.
Con tanta nostalgia lo ricordano a parenti ed amici la moglie Enrichetta, i
figli Monica con Tonio, Gianluca con Simona ed i nipotini Vito e Luca.
25 luglio 1931
21 giugno 2014
oloro che hanno visto mio padre
sul letto di morte hanno visto un
uomo piccolo, debole e malato. Che
dava l’idea di fragile. Ma mio padre
non era così: Vincenzo Scalone era
un uomo forte e vigoroso. Possedeva un’energia che sembrava non
avere fine. Lui era un camionista e
tutti lo conoscevano come “Vicienze
lu Gnerecate”. Aveva cominciato a
lavorare col cavallo, poi era passato
al motocarro e infine al camion, al
passo coi tempi.
Quando io ero piccolo e a scuola
dovevo dire che mestiere faceva
mio padre, lui ci teneva a precisare
che non dovevo scrivere autista, ma CAMIONISTA. Io non capivo bene che cosa voleva dire
veramente. Lui mi spiegava che l’autista lavora
sotto padrone, invece lui era un camionista, e
questo significava che il padrone era lui [E diceva “Ije me lasse e ije me pigghje”]. Devo confessare che io non ci vedevo tutta questa differenza, dal momento che tutti e due, autista e camionista, guidavano il camion.
E nel suo lavoro Vicienze era un autentico artista, un perfezionista: era capace di arrivare con
il camion dove nessun’altro riusciva ad arrivare,
padroneggiava il suo mezzo, faceva delle manovre al millimetro, sfiorando muri e a volte anche
strapiombi o burroni.
Spesso io andavo insieme a lui. E quel camion
altissimo e rumoroso mi sembrava una specie di
mostro enorme. Ma mio padre era un gigante
ancora più enorme. Lui era sicuramente più forte e potente di quel mostro.
In mezzo alla gente, Vicienze era un uomo socievole. Scherzava e aveva sempre la battuta
pronta. Gli amici lo salutavano ogni volta con
piacere. Quando a qualcuno io dicevo che ero figlio di Vicienze Scalone, tutti subito ridevano e
mi dicevano che avevo un padre “PAZZIEVULU”. A casa invece lo era un po’ di meno. Era
molto rigido e severo. Con me non scherzava
mai. Non che mi trattasse male, questo no. Anzi,
non mi ha mai alzato una mano. Del resto lui non
ne aveva bisogno: aveva uno sguardo con una
potenza a lunga gittatta. “Cu na tremenduta” era
capace di paralizzarmi e di rimpicciolirmi anche
a 50 metri di distanza. Però io sognavo che parlasse con me, che mi portasse a fare una passeggiata e che mi comprasse le noccioline a
Sant’Oronzo.
Sognavo anche che venisse a scuola e che si informasse sui miei risultati.
Doveva sentire dai miei professori che aveva un
figlio promettente, doveva sentirsi fiero di me. E
io di lui. E invece niente.
Vicienze Scalone, come molti della sua generazione, non era tagliato per queste cose. Lui pensava alla FATIA, e la fatia era principalmente sudore e lavoro fisico.
Al primo anno di Università capitava a volte che
14 giugno 1946
E’ volato in Cielo il
25 giugno 2014
Prof.
GIUSEPPE CALAMO
Ha raggiunto la Casa del Padre
ANGELA
CARMELA
PECERE
Il ricordo che ci resta, dopo la tua dipartita, è il vuoto
che hai lasciato nei nostri cuori e nella nostra
mente; però non ti dimenticheremo mai, sarai
sempre con noi.
La ricordano a parenti ed amici i figli Cenzina con Franco, Vito con Rita, Gino con Mina
ed Ernesto con Michela ed i nipoti che non la
dimenticheranno mai per la sua dolcezza e per
il suo amore.
24 luglio 1996
C
L’ULTIMO SALUTO a VINCENZO SCALONE
Giuseppe,
la tua morte
improvvisa non
è la fine.
La tua essenza
vivrà sempre
nel cuore di chi
ti ha amato sulla terra.
Tua moglie Anna, tua figlia
Angela
con
Maurantonio e tuo fratello Raffaele, lasciati in una infinita tristezza.
24 luglio 2014
Ricorre l’anniversario della scomparsa di
GIULIO NOBILE
Il nostro Fratello che da tanti anni vive nella gloria del cielo
e contempla la Vergine Maria, madre di Cristo, gode dei suoi
beni eterni e contempla il suo volto e condivide la gioia della risurrezione: noi che viviamo nella fiducia di congiungerci a Giulio quando il Dio ce lo chiederà, invochiamo i benefici che ci possono rendere sereni in questo mondo.
E don Giulio che amorevolmente il suo sapere presso la
Chiesa dell’Addolorata, in Roma, nell’elevare continue suppliche, chiede solo la forza di poter offrire il suo futuro per il bene dell’umanità e la gloria della Chiesa.
Con infinito affetto conservano nel proprio cuore la memoria dell’amato Giulio la moglie Rachela, i figli Tonino e Titina, la nuora Valeria ed in modo con infinita dolcezza
l’amato nipote Don Giulio.
rimanevo tutto il giorno in casa a studiare. Lui arrivava dal lavoro a tarda
sera, stanco e affaticato, e appena
mi vedeva mi diceva sempre la stessa frase: “ce bella vita, ah !”.
Poi sono entrato in Finanza.
Lui non aveva fatto il militare e non
conosceva i gradi e le gerarchie.
Ogni tanto mi chiedeva se valeva di
più un appuntato o un sergente. Io
cercavo di spiegarglielo. E ogni tanto ci ritornavo pure. Ma lui si imbrogliava sempre e proprio non mi riusciva di fargli entrare in testa che un
sottotenente è più importante di un
brigadiere. Anche perché il brigadiere era la massima autorità che lo fermava per
strada alla guida del suo camion.
Però ho scoperto che si era messo la mia fotografia in divisa dentro il portafoglio e la mostrava
di nascosto ai suoi amici tutto contento e orgoglioso. E andava dicendo in giro che suo figlio
era diventato importante. Naturalmente a me
non diceva niente, perché non era abituato.
Quando poi sono diventato Capitano, allora per
lui è stato davvero il massimo e mi ha espressamente richiesto una nuova fotografia con i nuovi
gradi da tenere nel portafoglio. E non si capacitava che un giorno mi avrebbero anche potuto
promuovere ad un grado superiore a quello e
che non sarei stato più Capitano.
Intanto gli anni sono passati, io sono diventato
più adulto e lui un uomo anziano.
Così visto che lui non aveva parlato e non aveva
scherzato con me, ho cominciato io a parlare e a
scherzare con lui.
Gli raccontavo i fatti del mio lavoro, le indagini,
gli arresti, etc. E, siccome era evidente che gli
piacevano di più i racconti in cui io uscivo vincitore, devo confessare che qualche volta ho anche bluffato un pochino.
Ho iniziato anche a scherzare: gli chiedevo dove
teneva i soldi, lui allora tirava fuori le banconote
che aveva in tasca (sempre ben piegate e stirate) e quando io fingevo di rubargliele, lui le tirava
via all’ultimo momento. E rideva.
Poi si è ammalato, ed è cominciato a diventare
sempre più piccolo e sempre più debole.
Però io non riuscivo proprio a vederlo così.
Per me Vicienze era e resterà sempre quel gigante forte e potente che padroneggiava il suo
camion enorme, quello che possedeva un’energia che sembrava non avere fine.
Stanotte ho parlato a lungo con te, in silenzio,
ma alla fine ci siamo capiti. E ti volevo dire una
cosa: “Viciè, vattinne tranquillu, vattinne in grazia
di Dio”, io non sono più arrabbiato con te.
Io porto il tuo nome e sono il tuo sangue, e finalmente ho capito perché eri così orgoglioso di essere un CAMIONISTA: perché nella vita eri tu il
vero capitano, perché sei riuscito ad essere
sempre il padrone di te stesso.
PASQUALE SCALONE
ANNIVERSARI
28 luglio 2013
28 luglio 2014
Velocemente è passato un anno dalla
dipartita di
TORINO SOZZI
ex Gommista
Il suo carattere amabile, dolce e sincero resta sempre vivo nella mente di
tutti coloro che lo hanno conosciuto
ed amato.
La Mamma Celeste alla quale Torino
era particolarmente devoto e amante lo conservi fra le sue braccia e nel suo amore cosicché noi possiamo godere della sua Benedizione perché la bontà di Torino può intercedere fino a quando non lo raggiungeremo nel Cielo.
La moglie Antonietta, i figli Francesco con Rita, Donato con
Lea, Mara con Mimmo ed i nipoti Silvia, Mattia e Martina, i
fratelli, le sorelle, i cognati e tutti i famigliari lo ricordano a tutti coloro che lo hanno stimato e voluto bene.
13 luglio 1993
13 luglio 2014
Ricordiamo con affetto l’anniversario
della scomparsa di
GIUSEPPE CARIULO
Peppino tu sei sempre con noi; sentiamo
che il tuo spirito non ci lascia mai un
istante e che aleggia nei nostri pensieri e
nel nostro cuore: la tua compagnia ci fa
star bene. Tu continua a proteggerci dal
Cielo da quella Casa eterna in cui un
giorno verremo anche noi e staremo felici insieme. Grazie per tutto quello che fai.
Tua moglie Titina, le figlie Franca con Gianni, Angela e Angelo,
Giovanna e Michele, i nipoti Giuseppe, Angelo, Claudia, Gaetano,
Silvia e Giuseppe che ti vogliono tanto tanto bene.
10
CRONACA
BREVE
LUGLIO
2014
PALLAVOLO 2000 OSTUNI, SI GUARDA
GIÀ AL FUTURO
di Domenico Moro
C
Un gelato all’oliva per l’estate
Se
il primato di aver
dato i natali al gelato spetta alla città di Firenze, dove sarebbe stato
“inventato” nel XVI secolo
alla corte medicea, la nostra città può vantare quello di aver proposto un gusto inedito. Nasce da
un’idea di Vincenzo Tanzarella, titolare dell’esercizio La bottega del pasticciere, il gelato all’olivo, un prodotto artigianale legato alla pianta simbolo del nostro territorio. La gustosa preparazione ghiacciata dal colore violaceo e
dal fragrante aroma dell’oliva si abbina molto bene
con i più tradizionali gusti che compaiono nei banconi delle prelibatezze gelatiere. Il sapore dolciastro
del frutto deriva dalle componenti proprie della cellina di Nardò, una delle cultivar più diffuse nelle
piantate della nostra marina. Un sito internet (Coopolio Salento) informa che questa specie era già
nota all’autore del De re rustica il romano Columella, vissuto nel I sec. d. C., il quale la ritenenva ido-
nea per la conservazione alla concia. Questa
qualità di oliva contiene
uno straordinario concentrato di sostanze
“virtuose” capaci di contrastare colesterolo e
malattie cardiovascolari
anche se l’apporto degli
zuccheri, indispensabili
componenti dei gelati,
induce a riflettere sul
suo eccessivo consumo per chi deve fare i conti
con squilibri glicemici o con problemi di peso. Sull’onda di questa novità si potrebbero tentare altre
ghiotte sperimetazioni, ricorrendo alla frutta stagionale nostrana che abbonda nelle campagne, come
la mandorla, il gelso, le more. E non limitarsi al gelato ma cimentarsi in granatine, frappè e altre varianti altamente refrigeranti richiestissime per mitigare il peso della calura estiva, apportando liquidi
salutari alla nostra salute.
E.A.
impegno e professionalità nei vari ruoli che tutti
hanno, e naturalmente si pensa anche ai campionati che si andranno ad affrontare: per quanto riguarda la serie C è intenzione societaria costruire
una formazione che possa puntare ad un campionato di vertice; per la serie D si attende che sia forSalvatore Valente, fotoreporter ostunese, vince il secondo premio del
malizzato il ripescaggio per creare una squadra che
prestigioso l concorso ‘The Humanity Photo Awards of Unesco 2014
possa valorizzare l’importante settore giovanile deldi raccontare. Fotografare sempre per raccontare qualcosa. In
ercare
la società, e naturalmente tutti i campionati provinviaggio, pezzi di esistenza, brani di paesaggio, storie. Trovando un teciali giovanili che in questi anni hanno arricchito la
ma e un taglio preferenziali, individuando una chiave, un filo rosso, dei simbacheca della Pallavolo 2000 Ostuni di trofei.
boli. Così si prova a fare il mestiere, secondo alcuni, più bello del mondo
Obiettivi importanti comunque della società riman.Salvatore Valente , classe 1960, è il fotoreporter di Ostuni che sta facengono la collaborazione con società limitrofe al terrido molto parlare di sé tra gli amanti, esperti e semplici appassionati, della
torio della Città bianca per individuare nuovi talenti
fotografia a livello internazionale. Il 20 giugno scorso in Cina ha vinto
che in futuro possano diventare la base per la col’Award del concorso “ The Humanity Photo Awards of Unesco 2014”, uno
struzione delle squadre che difenderanno i colori
dei più importanti concorsi di fotografia a livello mondiale, piazzandosi al
gialloblù.
secondo posto nella categoria “Ritratti e costumi”. Al concorso vi hanno
Intanto circola con insistenza la voce che nei prospartecipato 112.000 fotografie da 171 paesi del mondo. Salvatore Valente
simamente possa far tappa in Ostuni la nazionale di
ci ha accolti cordialmente per rilasciarci un’intervista, che rispecchia una parte importante del suo mevolley venezuelana guidata tecnicamente dall’ostustiere ed è testimonianza di un modo di fare fotogiornalismo che è quasi scomparso.
nese Vincenzo Nacci che ha ricevuto l’importante
incarico nel mese
di aprile 2014 per
guidare la nazionale ai mondiali
che si svolgeranMensile Cattolico d'Informazione
no in Polonia dal
Anno XCII - Numero 7 - LUGLIO 2014
30 agosto al 21
alvatore De Pasquale, in arte anzi, in arti, Depsa, è, per dirG. Garibaldi, 129 - 72017 Ostuni (Br)
Corso
settembre prossila con Omero "un uom dal multiforme ingegno"; notissimo
Tel./Fax 0831.331448
mi, questo per un
per le canzoni da lui scritte e composte (sua la celebre "Champrogetto di [email protected]
pagne") e per l'attività di autore televisivo, da alcuni anni ha riborazione con la
Part. IVA 00242540748
scoperto anche la sua antica passione per il disegno, realizzansocietà del presiAssociato UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
do pregevoli opere su vari temi, tutti rappresentativi, in particodente Blasi.
Iscritto alla
lare i ritratti di giganti della fede come i pontefici, San Pio, MaFEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI
dre Teresa; ora Depsa, dall'11 al 16 luglio, espone alla galleria
"Orizzonti Arte" nella nostra Piazza Cattedrale; la Piazza è dediAbbonamento annuo: € 20,00
cata al Santo Giovanni Paolo II, uno dei soggetti preferiti da
Estero: € 50,00 - C.C.P. n. 12356721
Vorrei ringraziare il Sig. Peppino Nacci, titolare dell'omonimo negozio di
Depsa, che è stato allievo del grande Pietro Annigoni, il "Pittore delle regine"; Depsa, oltre
Aut. Trib. Br n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673
ottica per avermi dedicato la sua alta professionalità, messi in gioco la sua
ad essere il "Pittore dei Santi", ha la gande capacità di disegnare la musica: i suoi quadri che
Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n° 46)
esporrà ad Ostuni sono ispirati a grandi cantanti come Lucio Dalla ed a grandi canzoni come
esperienza e il suo tempo, risolvendo così un mio problema visivo che mi
Art. 1, comma 1, S1/BR - Filiale di Brindisi
"Imagine" ; quella di Ostuni è una tappa importante nella sua carriera e nella sua vita: Depvincolava da anni.
Aut. Filiale Poste Brindisi - Pubbl. inf. 45%
sa trascorre quii da noi una larga parte dell'anno, e lo "Champagne", questa volta, lo stappeUn grazie lo vorrei rivolgere anche al personale sempre attento e gentile.
Direttore Responsabile: Ferdinando Sallustio
rà anche per il matrimonio con la sua Monica, che avverrà poprio ad Ostuni lunedì 14 luglio.
ANNA TANZARIELLO
on il titolo provinciale dell’Under 12 maschile di
volley è calato il sipario sulla stagione 2013-14
per la società ostunese della “Pallavolo 2000” del
presidente Blasi; una stagione importante agonisticamente che ha visto la massima squadra maschile ottenere la permanenza nel campionato di serie
“C” per la prossima stagione dopo aver partecipato alla lotteria dei play out ottenendo la permanenza ai danni della formazione barese dell’ASD Perotti Bari.
Una stagione che ha visto tutte le formazioni giovanili della società ostunese partecipare ai campionati di categoria ottenendo ottimi risultati e portando a
casa i titoli provinciali dell’Under 12, Under 17 e
Under 19 arricchendo così la bacheca gialloblù;
una stagione che ha visto anche la collaborazione
con l’Euro Volley San Michele di mister Cosimo Di
Castri con i quali sono stati condivisi i campionati
Under 12 e Under 13, ponendo le basi per continuare in futuro progetti mirati principalmente allo
sviluppo del volley sul territorio brindisino.
Una società, quella ostunese, che durante tutto l’arco della stagione ha disputato 92 gare in campo
provinciale, 72 gare in campionati regionali con 6
gruppi di lavoro, 6 dirigenti impegnati ogni giorno tra
allenamenti e trasferte, 5 allenatori alla guida di un
centinaio di ragazzi, insomma numeri da grande
club di pallavolo.
Ora la società del Presidente Angelo Blasi anche se
il sipario sulla trascorsa stagione agonistica è appena calato, è già proiettata verso il futuro per programmare e pianificare la prossima stagione. Tutto
l’organigramma societario è stato riconfermato con
gli allenatori Macelletti e Viva, a prova del grande
C
CANZONI A MATITA:
IL CUORE E LA MUSICA
NELLA MOSTRA D'ARTE DI DEPSA
S
Parole di gratitudine
D
Notizie flash
di Danilo Santoro
isavventura, fortunatamente senza conseguenze,
nel parcheggio dell’ Ospedale Civile di Ostuni. Una
giovane mamma, involontariamente, ha lasciato le
chiavi della propria auto all’interno della vettura, con
dentro il proprio figlio di due anni. Azionandosi la chiusura centralizzata il piccolo è rimasto, incredibilmente
bloccato dentro, sul sedile posteriore con la cintura di
sicurezza. Dopo i primi minuti di panico, e con ogni
tentativo vano di aprire l’auto, l’intervento tempestivo
dei vigili del fuoco ha permesso di liberare il bambino
e scrivere il lieto fine.
***
iversi incidenti stradali hanno caratterizzato le ultime settimane; uno si è verificato sulla strada che
collega la Città bianca alla statale 379: una vettura,
guidata da un medico, è sbandata terminando fuori
strada. Sul posto i sanitari del 118 ed i vigili del fuoco
che hanno liberato il professionista brindisino dalle lamiere. Sulla provinciale, Ostuni- Ceglie Messapica, un
19enne, nel tentativo di evitare un cane ha perso il
controllo della propria macchina, ribaltandosi. Anche in
questa circostanza i pompieri hanno dovuto liberare il
giovane dal mezzo. Soccorso dal 118 il ragazzo è stato condotto al “Perrino” di Brindisi per le cure del caso.
***
opo l’autopsia, sono state avviate indagini per accertare le cause della morte di Ugo Iacca. L’uomo
di Roccaforzata (Ta) è deceduto nell’Ospedale di Ostuni, dove era arrivato per la mancanza di disponibilità
nel nosocomio di Grottaglie. I familiari del 53 enne
hanno presentato un esposto alla stazione dei Carabi-
D
D
nieri di Fasano per ricostruire scrupolosamente ciò che
gli è accaduto. L’uomo era stato ricoverato in un primo
momento per una diverticolite, ma, secondo le prime risultanze, sarebbe sopraggiunta un’emorragia cerebrale. Il pubblico ministero incaricato dalla Procura di Brindisi, il dottor Antonio Costantini, ha dato avvio ad un’inchiesta e conferito al medico legale Antonio Carusi,
l’incarico di eseguire l’esame autoptico.
***
Casa della Musica di Ostuni si è aggiudicata il
primo “Premio Regionale di Architettura In/ArchAnce Puglia 2014” riguardante la categoria “Intervento
di riqualificazione edilizia e/o urbana”. Tra le motivazioni che hanno decretato la vittoria del progetto ostunese, la giuria ha specificato che il premio è stato assegnato per la capacità di riqualificare l’edificio, un’ex caserma, attraverso un’architettura al tempo stesso misurata nel linguaggio e rispondente alla volontà di costruire un luogo urbano dedicato alla cultura.
***
uccesso prestigioso per le atlete del circolo tennis
di Ostuni. Le tenniste della città bianche, capitanate dai tecnici Ivan Denitto e Ignazioni Pinto, hanno ottenuto la promozione in una delle 8 finali nazioni, conquistando l’ accesso al campionato nazionale di serie
B 2015. Il team ostunese era composto da Simona
Struzzolino, Alessia Carrozzo, Vanessa Pinto, Rossella Ostuni: le giocatrici ostunesi hanno superato nella
sfida decisiva il Circolo Tennis Marino Casalboni Rimini. Una vittoria che permette alla società della città
bianca di programmare con rinnovate ambizioni la
prossima stagione, dove primario sarà l’obiettivo di valorizzare atleti ed atlete del vivaio locale.
***
empi duri (si spera) per gli sporcaccioni: telecamere mobili e vigili in borghese contro l’abbandono dei rifiuti. Al danno di immagine” spiega il Sin-
La
S
T
daco, Gianfranco Coppola “particolarmente pesante in
un momento di forte afflusso turistico, bisogna aggiungere quello economico derivante dai maggiori oneri sostenuti dall’amministrazione comunale per bonificare
queste mini-discariche che si creano sul territorio”.
Per prevenire il ripetersi di questi episodi e per individuare i responsabili dell’abbandono dei rifiuti, il Sindaco ha disposto una serie di iniziative. “Intanto” spiega
il primo cittadino “un servizio di video-sorveglianza mobile supportato dal personale della Polizia Urbana in
borghese che serva ad individuare i trasgressori e serva anche da deterrente per chi ha in mente di abbandonare i rifiuti; poi la pubblicazione, sugli organi di informazione e sul sito internet del Comune, dei nominativi dei trasgressori. L’Amministrazione Comunale di
Ostuni con l’obiettivo di migliorare il servizio e offrire alla cittadinanza e all’utenza una migliore vivibilità, d’intesa con i responsabili della ditta appaltatrice del servizio di igiene ambientale della città (l’Ati “Gial PlastBianco”), ha stabilito che a partire dal 1° luglio e fino al
15 settembre il servizio di raccolta domiciliare porta a
porta sarà effettuato nelle ore notturne: il servizio di
raccolta nell’area urbana (il centro abitato da Viale Pola e via Fogazzaro sino alla periferia in direzione di Carovigno, Francavilla, Ceglie, Martina e Cisternino) sarà
garantito dalle ore 24 e sino alle 6 del mattino successivo.
***
Sezione del Lavoro del Tribunale di Brindisi con
sentenza del giudice Maria Cristina Mattei ha disposto il reintegro di 13 dipendenti della Telcom spa di
Ostuni, licenziati collettivamente nell’agosto del 2011.
La procedura di licenziamento collettivo è stata ritenuta non rispondente ai presupposti previsti dalla Legge
nonostante vi fosse stato il raggiungimento di un accordo con i sindacati. Il giudizio proseguirà comunque
nei successivi gradi.
La
Redazione
Enza Aurisicchio - Gianfranco Ciola - Domenico Colucci
Paola Lisimberti - Giacomo Mindelli
Gianmichele Pavone - Alfredo Tanzarella jr.
Hanno collaborato a questo numero:
Caterina Baccaro - Dino Ciccarese - Pietro Lacorte
Domenico Moro - Carmen Nacci
Giuseppe Palma - Francesco Pecere
Erminia Saponaro - Danilo Santoro
Ilaria Santoro - Rosario Santoro
Pasquale Scalone - Franco Sponziello
Direttore Amministrativo: Armando Saponaro
Foto della testata:
Fotolandia di Giuseppe Cisaria - Ostuni
Impaginazione: Roberta Iaia
Realizzazione e Stampa: Nuova GA srl
Via Stazione, 82/84 (z.i.) - Ostuni
[email protected]
nuovagasrl.altervista.org
Riservato agli abbonati
Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs.
196/2003 e dell’art. 10 Legge
31.12.1996, n. 675.
Informiamo gli abbonati che i dati anagrafici, a noi conferiti per la gestione
del rapporto contrattuale d’abbonamento al nostro periodico, non saranno oggetto di diffusione a terzi, senza il consenso degli interessati.