LO SCUDO luglio 2014 - Diocesi di Brindisi
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LO SCUDO luglio 2014 - Diocesi di Brindisi
Luglio Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni D La Giunta è giunta: quali prospettive? di Ferdinando Sallustio opo quasi un mese dalla sua elezione a Sindaco il generale Coppola ha nominato il suo Stato maggiore, i sette assessori che lo affiancheranno nel governo della Città. Non saranno i “magnifici sette”, né i “sette samurai”, ma neppure i “sette nani”: Coppola ha indicato due consiglieri eletti, tre ex candidati nelle sue liste e due tecnici; nell’esecutivo cittadino ci sono ben tre donne (mai accaduto) e solo tre delle sei liste del Centrodestra che hanno ottenuto dei consiglieri sono rappresentate. E’ una giunta giovane (dai 33 anni di Buongiorno ai 50 di Pinna) e composta da esponenti di varie professioni. Manca, tuttavia, un delegato al Turismo (l’incarico è assunto ad interim dal Sindaco, così come il Sindaco Tanzarella deteneva la delega alla Cultura). Passata l’euforia dei primi giorni Coppola ha dovuto registrare qualche malumore all’interno del suo stesso gruppo di sostenitori (con il consigliere eletto Giovanni Fedele che si è dissociato da “Ostuni tricolore” e si è dichiarato indipendente) e, disponendo solo di 11 seggi contro 13, ha incontrato il PD e il “Movimento 17 marzo liberi”, senza avere alcun contatto ufficiale con le altre liste del centrosinistra. Il PD, pur giudicando “irricevibili” le proposte di un sostegno organico alla nuova Amministrazione, lascerà partire la Giunta, verificando quanti e quali punti di convergenza è possibile trovare: con ogni probabilità il partito di Renzi conserverà la Presidenza del Consiglio comunale. Diranno i prossimi mesi se questa situazione reggerà, se si andrà ad un accordo organico o se si arriverà ad uno sciogli- 2014 N° 7 € 2,00 Ristorante "All'Anatra Zoppa" una copia mento anticipato del Consiglio ed a nuove elezioni: nel 2015 sono già previste le elezioni regionali. In sede di presentazione della Giunta Coppola ha dichiarato di aver scelto la squadra migliore, di non ritenere di avere puntati contro i fucili del centrosinistra e di avere intenzione di rendere pubblica una “fotografia” di come ha trovato il Comune e di quali obiettivi si propone la sua Amministrazione. Si attende ora la prima riunione del nuovo Consiglio comunale e si verificherà l’annunciata volontà di costituire un gruppo unico da parte delle liste che facevano capo al Sindaco uscente Tanzarella, che dopo il ballottaggio ha duramente attaccato il PD. Noi de “Lo Scudo” seguiremo l’attività dei vari amministratori e dei vari partiti di tutti gli schieramenti, cercando di comprendere e di far comprendere i complessi meccanismi che reggono la nostra Città e le sfide che ciò comporta. ECCO GLI ASSESSORI CHE FORMERANNO L’ESECUTIVO GUIDATO DAL SINDACO COPPOLA Guglielmo Cavallo, avvocato, 46 anni, vice Sindaco e assessore con delega alla Partecipazione, Attuazione del programma, Affari legali, Gare e appalti, Organizzazione e formazione del personale della Pubblica amministrazione; gli subentra in Consiglio comunale nelle file dei Forza Italia Massimo Saponaro; (segue a pag. 2) Al ristorante “All’Anatra Zoppa” sono state servite le prime pietanze, ma, come spiega il nostro Enzo Farina, non può stare tranquillo lo Chef del Municipio, al quale ogni giorno pervengono le più numerose, disparate e talvolta disperate richieste. Messaggio ai villeggianti e turisti di Sua Eccellenza mons. Domenico Caliandro Arcivescovo di Brindisi - Ostuni Foto: Hobby Foto di S. Valente G EGITTO-OSTUNI: un ponte di accoglienza e di solidarietà di Caterina Baccaro iovedì 26 e venerdì 27 giugno ho incontrato a Villa della Speranza i ragazzi egiziani, dai 13 ai 17 anni di età, sbarcati a Taranto, dopo 11 giorni di mare con l’acqua da bere razionata ( un tappo di bottiglia a testa ) e affidati dalla Questura e dalla sensibilità del nostro vescovo S. E. Domenico Caliandro a don Franco Blasi perché fossero temporaneamente ospitati a Villa della Speranza di Ostuni. Don Franco, che si è prodigato come un papà e ha trascorso lì con loro giorni e notti, ci tiene molto a ringraziare tutti quelli che lo hanno aiutato, non ultimo, il Servizio Emergenza Radio. La signora Giovene, che è stata presente da mattina a sera, gli altri volontari della Croce Rossa e il personale del Focolare, che ha preparato i pasti, hanno fatto il possibile per farli sentire a “casa”; alcuni negozi, come “La Barracca”, e alcune famiglie ostunesi hanno fornito gratuitamente magliette, pantaloncini, scarpe, biancheria… Don Franco, la sera stessa del loro arrivo li ha fatti parlare con i loro genitori e il giorno dopo li ha forniti di schede internazionali o di cellulari offerti generosamente da Luciano di “Cellularomania”. Uno dei ragazzi ha poi insistito perché don Franco “parlasse” con suo padre, e non serviva a nulla dirgli di non conoscere per niente l’arabo… Uno di loro, per fortuna, parlava un po’ di inglese e, quando poteva, faceva da interprete; hanno aiutato molto anche due ragazzi egiziani che vivono in Ostuni e che la sera scendevano a Villa della Speranza a tradurre dall’arabo, ma ci si capiva soprattutto a gesti e a sorrisi. Quasi tutti quando li guardavi ti sorridevano con gli occhi, anche se tacevano non possedendo la lingua italiana. Dopo i primi momenti di diffidenza, di timore e di chiusura, infatti, si sono aperti e hanno collaborato, dando una mano a sparecchiare e a riassettare le stanze; sono riusciti persino a scherzare con noi e ad afferrare le battute. (segue a pag. 2) Carissimi turisti e villeggianti, siate i benvenuti in questa meravigliosa terra con i suoi profumi ed i suoi colori, sentitevi calorosamente accolti dall'abbraccio maestoso degli uliveti e dalle acque pure e cristalline dei nostri mari. Lasciatevi riscaldare il cuore e le membra dal sole che sorge dall'Alto e che con i suoi raggi raggiunge tutti e ciascuno regalando i frutti della terra. Possiate sperimentare in questo tempo di riposo dalle fatiche e preoccupazioni quotidiane, lo spirito accogliente e premuroso della nostra gente, la laboriosità di uomini e donne che nella semplicità hanno santificato il loro tempo nella fedeltà alla vocazione ricevuta. Vi ringrazio di vero cuore per la possibilità che offrite alla popolazione locale di essere sostenuta dalle vostre risorse, contribuendo a una lunga catena di valore che crea posti di lavoro, fornisce mezzi di sussistenza, aiuta le comunità locali, e porta infine a nuove opportunità per un futuro migliore. La promozione del turismo è possibile solo se si è capaci di sostenere le co- munità locali, evitando di danneggiare i valori e la cultura di un popolo che con fatica cerca di custodire e preservare. Con le parole di Papa Francesco vi invito a mettervi in cammino non girovagando per la vita, compresa quella dello spirito, ma andare diritti alla meta che per un cristiano vuoi dire seguire le promesse di Dio, che mai deludono. La sua promessa è quella di una vita nuova e una vita di gioia. Possiamo sentirei rinnovati nello spirito accostandoci al Sacramento della Confessione, partecipando con assiduità alla Eucaristia domenicale. L'estate è il tempo favorevole per rafforzare il vincolo di amicizia con il Signore e i fratelli. Mi auguro possiate trovare accoglienza nelle nostre Chiese e sacerdoti disposti ad ascoltarvi. Imparto di cuore la mia benedizione su di voi e sulle vostre famiglie. + DOMENICO CALIANDRO Arcivescovo NUOVE NOMINE DEI PARROCI A OSTUNI Con un comunicato diffuso il 13 giugno scorso è stata ampiamente riorganizzata la struttura di varie parrocchie della Vicaria di Ostuni, con la chiusura della Parrocchia di Sant’Antonio da Padova e la rotazione di quattro degli altri nove parroci, con un’importante innovazione per quanto riguarda la nostra Basilica Concattedrale: la parrocchia resta intitolata Concattedrale in Santa Maria Assunta, ma la sede operativa sarà quella di San Francesco, lasciando però alla Cattedrale tutte le prerogative che la vedono al centro delle principali funzioni liturgiche, dalle processioni ai matrimoni e così via. A pag. 2 del giornale riportiamo l’intero comunicato relativo alle nuove nomine; dal prossimo numero faremo un viaggio in tutte le nostre parrocchie, cominciando proprio dalla Concattedrale. 2 CITTà LUGLIO 2014 L’ VITA PASTORALE DIOCESANA E NUOVE NOMINE NELLE PARROCCHIE E NEGLI UFFICI DI CURIA attuale spopolamento del centro storico di Ostuni, che è sotto gli occhi di tutti, ha richiesto scelte portatrici novità nella vita pastorale della Vicaria san Biagio. La Parrocchia di Sant’Antonio da Padova ha avuto a suo tempo meritata rinomanza, ma in questi ultimi anni il territorio parrocchiale risulta in gran parte disabitato. Di conseguenza il Vescovo ha ritenuto opportuno sopprimere la suddetta parrocchia. Ciò ha determinato la necessità di rivedere i confini parrocchiali della zona del centro storico, particolarmente quelli delle parrocchie Concattedrale e SS. Annunziata. Inoltre, in un ottica previsionale, l’espansione urbana di Ostuni, suggerisce la futura erezione di una nuova Parrocchia, per meglio garantire la cura pastorale dei fedeli. Anche a Brindisi l’eccessiva distanza tra la parrocchia Ave Maris Stella e la zona Sciaia - Materdomini e Aeroporto ha presentato l’urgenza dell’erezione di una nuova Parrocchia, anche in prospettiva di un migliore servizio nella zona balneare e di un’ulteriore crescita demografica nel suddetto territorio. La nuova Parrocchia sarà dedicata alla B.V. Maria Regina degli Apostoli e attualmente avrà come sede canonica provvisoria il Santuario cittadino di Santa Maria del Casale, mentre per il servizio pastorale si troveranno le situazioni più opportune nell’abitato. Il Parroco sarà il Rev.do Sac. Don Cosimo MUSCOGIURI e vicario parrocchiale il Rev.do Sac. Don Luca D’AGNANO. Per l’Istituto Diocesano per il Sostentamento Clero è stato nominato il Rev.do Sac. Don Franco Aiuto BLASI, che contemporaneamente assume l’incarico di cappellano del Monastero delle Carmelitane di clausura in Ostuni. Nell’I.D.S.C. Il Rev.do Sac. Don Franco Aiuto Blasi succede al Rev.mo Mons. Pio Realino CONTE che viene nominato Parroco della Parrocchia SS. Resurrezione in Brindisi; a lui va la più sentita gratitudine per il servizio svolto nel summenzionato Ufficio per diversi anni. Nell’ambito degli Uffici di Curia sono stati nominati il nuovo Cancelliere Arcivescovile nella persona del Rev.do Sac. Don Claudio CENACCHI e il nuovo Economo generale nella persona del Rev.do Sac. Don Antonio DE MARCO. La gratitudine va ai Rev.di Don Sergio VERGARI e Mons. Massimo ALEMANNO che fino ad ora hanno servito la Diocesi con diligenza e premura in questi Uffici. Collaborerà nell’Ufficio Amministrativo il Rev.do Sac. Don Claudio Galizia. Essendo stato trasferito a nuovo incarico il Parroco della Parrocchia S. Luigi Gonzaga in Ostuni, viene nominato nuovo Parroco il Rev.do Sac. Don Giuseppe APRUZZI. Collaborerà con lui nel servizio pastorale, il Rev.do Sac. Don Pierino MANZO. Viene inoltre nominato Parroco della Parrocchia S. Vito Martire il Rev.do Sac. Don Cosimo Damiano MACILLETTI. Nella città di Ostuni vengono nominati: il Re.do Sac. Don Massimiliano MORELLI, Parroco della Parrocchia Madonna del Pozzo e suo Collaboratore sarà il Rev.do Sac. Derek MISQUITA; il Rev.do Sac. Don (segue da pag. 1) La Giunta à giunta... Antonio Molentino, avvocato, 43 anni, assessore con delega all’Ambiente, Ecologia e Verde Pubblico, Servizi alle Contrade; gli subentra in Consiglio comunale nelle file di “Noi ora” Luca Cavallo. Paolo Pinna, architetto, 50 anni, assessore con delega alle Opere Pubbliche, Pianificazione e gestione del territorio, Arredo Urbano, Acquisizione di risorse comunitarie e regionali. Alle ultime elezioni era candidato nella lista “Coppola Sindaco per il cambiamento”. Marilena Zurlo, commercialista, 39 anni, assessore con delega al Bilancio, Finanze, Tributi e Beni patrimoniali e demaniali; candidata alle elezioni nella lista di Forza Italia. (segue da pag. 1) Egitto-Ostuni:.... Giovedì sono andata a Villa della Speranza con don Franco e Teresa Legrottaglie. Ci siamo seduti intorno a due tavoli accostati e abbiamo cominciato a chiacchierare con l’aiuto di libri, quaderni, penne e… le varie parti del corpo: nome, provenienza, lingua parlata, mani, testa, collo, occhi belli, naso, bocca, denti bianchi, capelli ricci, capelli lisci con gel (una delle cose che più chiedevano). E, quando la sera don Franco li accompagnava al mare (al “Faro” di Villanova è stata loro offerta una cena) o al centro storico di Ostuni, mentre gustavano un gelato, un frullato del generoso Cicinedda o una pizza, dicevano naso bocca occhi capelli ricci per dimostrare la loro “conoscenza” dell’italiano. Venerdì con Nora Caroli, assistente sociale del Focolare, siamo passati agli odori, ai sapori, ai mate- Giuseppe CAPRIGLIA, Parroco della Parrocchia Madonna delle Grazie; il Rev.do Sac. Don Pietro SUMA, Parroco della Parrocchia Concattedrale con sede nella chiesa san Francesco d’Assisi e suoi collaboratori saranno i Rev.mi Sac.: Mons. Angelo CICCARESE, Mons. Cosimo PALMA, Don Emanuele FALCONE, Don Giuseppe LOFINO, P. Alessandro RICCIARDI. La responsabilità e la cura pastorale dei fedeli (associazioni, movimenti e confraternite), presenti nel territorio delle Parrocchie, sono affidate primariamente alla carità pastorale dei Parroci. Perciò la fisionomia del ministero degli altri Sacerdoti presenti nella vita della Parrocchia, è in stretta e fraterna collaborazione con quella dei Parroci. Vanno perciò riconsiderati il ruolo e la funzionalità delle Rettorie. Per raggiunti limiti d’età, il Rev.do Sac. Don Salvatore PALADINI, al quale va la gratitudine per il delicato e competente ministero svolto, lascia il servizio di Cappellano dell’Ospedale “Perrino” in Brindisi. Egli continuerà a servire la Chiesa, assistendo la comunità appartenente al Movimento dei Focolari, presso la Parrocchia Ss. Medici in Loppiano, ad quinquennium. Pertanto il Rev.do Sac. Don Amelio DE FILIPPIS viene nominato Cappellano dell’Ospedale. In ragione di ciò viene nominato Parroco della Parrocchia Ss. Pancrazio m. e Francesco d’Assisi, il Rev.do Sac. Don Leonardo PINTO e nella Parrocchia S. Marco Evangelista viene nominato Parroco il Rev.do Sac. Don Antonio RANDINO. Vengono inoltre nominati Vicari parrocchiali: il Rev.do Sac. Don Antonio DE MARCO, della Parrocchia Cattedrale e il Rev.do Sac. Don Pierluigi RUGGIERO della Parrocchia S. Lorenzo da Brindisi in Brindisi. DATE DI INGRESSO DEI NUOVI PARROCI NELLE COMUNITÀ PARROCCHIALI • 13 luglio 2014 - REGINA DEGLI APOSTOLI (Brindisi) - ore 19.30: Don Cosimo MUSCOGIURI La celebrazione si svolgerà nella Chiesa Santa Maria del Casale • 27 luglio 2014 - SS. PANCRAZIO E FRANCESCO D’ASSISI (S. Pancrazio Sal.) - ore 19.00: Don Leonardo PINTO • 02 Agosto 2014 - S. MARCO (contr. S. Marco Locorotondo) - ore 19.00: Don Antonio RANDINO • 08 agosto 2014 - S. LUIGI (Ostuni) - ore 19.00: Don Giuseppe APRUZZI • 09 agosto 2014 - S. VITO MARTIRE (Brindisi) ore 19.00: Don Cosimo MACILLETTI • 10 agosto 2014 - CONCATTEDRALE (Ostuni) ore 19.00: Don Piero SUMA • 11 agosto 2014 - MADONNA DEL POZZO (Ostuni) - ore 19.00: Don Massimiliano MORELLI • 13 agosto 2014 - SS. RESURREZIONE (Brindisi) - ore 19.30: Mons. Pio CONTE • 14 agosto 2014 - S. MARIA DELLE GRAZIE (Ostuni) - ore 19.00: Don Giuseppe CAPRIGLIA Elena Claudia Trifan, consulente aziendale, 38 anni, assessore con delega al Commercio, Artigianato, servizi cimiteriali; candidata alle elezioni nella lista “Noi ora”. Mirella D’Attoma, psicologa, 46 anni, assessore con delega alla Solidarietà, Politiche sociali e di integrazione, Politiche giovanili e Pari Opportunità Pierangelo Buongiorno, docente universitario, 33 anni, assessore con delega alla Creatività, Beni e attività Culturali, Museo, Biblioteca, Servizi educativi e Servizi demografici. Al Sindaco restano le deleghe in materia di Sicurezza del territorio, Polizia Municipale, Viabilità e traffico, Turismo, Eventi e Marketing territoriale, nonché tutte le deleghe ed eventuali altre materie non conferite. FERDINANDO SALLUSTIO riali, alle dimensioni, ai saluti, aiutandoci con posate, piatti, bicchieri di plastica, grandi e piccoli, buste e tovaglioli di carta, tarallini e caramelle e il vocabolarietto italiano-arabo del cellulare di Nora. Un ragazzo, munito di quaderno, mi ha chiesto una penna e ha cominciato a prendere appunti scrivendo il termine italiano, come meglio poteva, e accanto il corrispondente arabo. Questa breve esperienza, questo contatto di poche ore con un mondo lontano è stato per me un dono e mi ha fatto riflettere sulla necessità improrogabile di metterci insieme, di “farci prossimo”, per risolvere i tanti problemi dell’umanità, ognuno come può, anche con piccoli apporti, magari, regalando semplicemente del tempo. CATERINA BACCARO Sime remaste sulu… Dopo 15 anni da parroco della Chiesa di San Luigi Gonzaga, don Franco Blasi, chiamato ad un incarico di estremo rilievo nell’ambito dell’Arcidiocesi, ha lasciato il suo ufficio il 29 giugno scorso; contestualmente hanno offerto il loro saluto ai fedeli anche don Mimmo Muscogiuri, che fonderà una nuova parrocchia a Brindisi e don Sebastiano Pinto che svolgerà il suo incarico fra Molfetta e Roma. L’amica Erminia Saponaro ha sintetizzato in una spiritosa poesia le molteplici emozioni che si vivono nel momento di un avvicendamento ecclesiale, soprattutto dopo tanti anni di collaborazione. Certe ca cusse Sand’Andonie ne l’ima arrecurdà! Sorta nosta! Na grazzia mègghje na ne l’era putute fà! Chessa scoppela na ne l’aspettamme, cusse rialu na ne lu meretamme! Pure Don Mimme, manghe it’arrevate E figna ca n’ime vundate rete ne l’à luate. L’ime tenute propeta picca e ‘n gape a nu’ angora na se ficca ca pe lu prossem’anne n’ava lassà pe sce fernesce jnda a nanda comunetà. Ma ì possibbelu ca sime dacchessica scarugnate? Percè pe do’ janne n’à scaffate sti ‘mberrate? Nesciune de nu’ se lu sennava ca lu Vescheve s’era pegghià tre pecciune cu na fava. Chessa vonda l’à fatta propeta grossa n’à luate tre gioiellu cu na mossa! Sajetta, cu n’era lassate allumena iune! Lu delore era jesse state nu picca pedune. Sime remaste tutte frasturnate, cusse Cape n’à lassate senza fiate. Sime remaste sulu, cumm’ima ffà, senza de lore cumm’ava sci speccià?! -Don Mì, nesciune t’ava scurdà, lu segne ca ì lassate ì profonde assà. I’ fatte a tutte na bella ‘mbressiona da subbete, da lla prima celebbrazziona. Sì vivelu, sgherzuse, ‘ndelligende sè fa’ tutte cose, na te rengresce niende. Sì brave, dritte, precise e preparate, cu te e cu Don Franghe lu cielu erme teccate! Ma, it’arrevate Jdde e jnd’a n’anne ‘mbece de fa bene à fatte danne! Don Frà a te già te l’ime ditte ie n’anda vonda te l’agghie scritte ca nande de bon core cumme a tè ce gire tutte lu munne nange stè. Pure tè, Don Sebastià, te tenemme care care e Cusse azzicca e à pigghiate pare pare. Nu’ sobba a tè erme fatte affedamende, sì na cape chiena e de bellu pordamende sì preparate, n’ esperte de la teologia e pure nu combetende de zoologia; l’ime lette jnda a llu libbre ca ì scritte D Foto: Angelo Pacifico l’ì fatte sapè a tutte quande ì ditte: “Tremendite l’aciedde de lu cielu” * pe canosce l’anemalu de lu Vangelu. La colpa, però, ì nu picca vosta, e Cure cumme stè? Lu fasce a pposta… Site troppe cerveddine e fatiatore e peddenne ite fatte gola a Menzegnore-. Cure teneva pe li mane na bella cocchia: a june, ca l’atteccava, l’à date la parrocchia l’ande l’à chiamate a ffà lu menestratore e l’à mannate a dde li moneche a ffà lu rettore. Lu terze l’à spedite a Roma, na solu a Molfetta e c’agghia disce? Mi jesse solu la rima cu “sajetta”… Speriame ca cusse c’ava venì ite azzette a Criste scenoca na sapime cumme ima resiste; ì’ megghie cu na ne fasce ‘nguità ce na vò remanì sulu a pedalà. Stò pazzije, so parolu ca nange ieschene da llu core… e po’, ce putime fa ne tuerte a llu Segnore!?!... Ma ‘ntanda sime remaste sulu e cu lu chiande, speriame cu n’allumenescia lu Spirde Sande! - Tutte nu’ ce ve putime augurà: a ce vanna sciate cu state megghie de qquà e pe nu’ ca im’avvute cusse delore cu penza Jdde, cu ne l’allevia lu Segnore. ERMINIA SAPONARO *DON SEBASTIANO PINTO, “Guardate gli uccelli del Cielo, Gli animali nella Bibbia ed il loro Insegnamento”. Notizie dall’Ospedale al 14 giugno, a seguito di disposizione della Direzione sanitaria di presidio, avallata dalla Direzione generale della ASL BR, sono stati sospesi i ricoveri presso la unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale civile di Ostuni. Alcuni operatori sanitari sono stati già trasferiti preso strutture analoghe della provincia mentre altri continuano a prestare la propria opera nella stessa con funzioni ambulatoriali. Il provvedimento è scaturito dalla carenza di personale, un medico ginecologo e un infermiere, che, secondo quanto dichiarato, avrebbe potuto determinare l’impossibilità di garantire per intero tutti i turni di servizio. Come è noto, l’ultima delibera di riorganizzazione ospedaliera già ne prevedeva la chiusura in quanto il numero dei parti non corrispondeva agli standard stabiliti a livello nazionale (450 eseguiti a fronte di 700800 fissati) ed il numero dei cesarei superava di gran lunga il limite del quarto del totale. Tuttavia, poiché i lavori di manutenzione straordinaria dell’omonimo reparto presso l’Ospedale di Francavilla Fontana non consentivano di garantire livelli adeguati di assistenza, la ASL BR decise di mantenere l’attività del reparto ostunese fino a nuova disposizione. Si è giunti così alla fase attuale e per scongiurare la chiusura del reparto il neo sindaco, Gianfranco Coppola, ha avuto di recente un incontro con il direttore generale della ASL BR, Paola Ciannamea e al termine ha dichiarato, tra l’altro, che quest’ultima ha confermato il blocco dei ricoveri ed ha rinviato il tutto ad una richiesta di deroga alla chiusura del reparto ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Ostuni già presentata e della quale si dovrà occupare il nuovo assessore regionale alla sanità Donato Pentassuglia Nel frattempo, il comune di Ostuni ha presentato ricorso al TAR di Puglia avverso al blocco temporaneo dei ricoveri. Attualmente l’assistenza, che definire carente è poco, è fornita ai cittadini dalle due unità operative di ostetricia e ginecologia di Brindisi, che operano a breve distanza una dall’altra , una pubblica presso il “Perrino” e l’altra privata presso la clinica “Salus” e da quella dell’ospedale di Francavilla Fontana, con 18 posti letto a fronte dei 24 previsti. Inoltre il già citato blocco dei ricoveri presso il locale nosocomio sta già provocando notevoli disagi alla popolazione, da sempre più numerosa durante il periodo estivo, che deve percorrere notevoli distanze, con difficoltà ancora più gravi durante le urgenze. L’ospedale civile di Ostuni ha un bacino di utenza molto vasto, comprendendo i comuni di Ostuni, Carovigno, Fasano, Cisternino, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, e, pertanto è fortemente auspicabile la riattivazione della unità operativa di ostetricia e ginecologia, dotandola di personale qualificato in numero adeguato e non prescindendo da una revisione e da un potenziamento strutturale dell’esistente: in tale maniera sarebbe certamente in grado di raggiungere gli standard di riferimento indicati. Si comunica che intanto sono ripresi i lavori presso la nuova ala dell’Ospedale di Ostuni dando inizio alla realizzazione della passerella di collegamento tra nuova piastra e la struttura esistente. ROSARIO SANTORO 3 Terza Pagina Aristofane, o dell’eternità della commedia antica “P di Cosimo Pastore ur prendendo come paga il denaro dello stato, ciascuno si preoccupa di che cosa guadagnerà personalmente, e la cosa pubblica va zoppa”. Quest’attestazione ha attraversato le insidiose trincee del tempo, imponendosi attualissima a ventiquattro secoli di distanza dalla sua formulazione. Aristofane sarebbe stato a pieno titolo un uomo del nostro tempo; acuto osservatore, critico pungente, audace sognatore, artista ambizioso, egli sembra aver compreso nella propria personalità i tratti distintivi dell’uomo moderno. Un’inquietudine in lui congenita si è esplicitata in un’instancabile dedizione all’“altruismo socio-politico”: consapevole della validità delle proprie impressioni politiche, il commediografo dovette avvertire gravi su di sé molteplici responsabilità civili: la diffusione di ideali autenticamente democratici, il recupero dei valori morali su cui Atene si era costruita grande nell’immediato trascorso storico, la lotta senza quartiere agli autori di quella pratica di governo cui egli associava direttamente il rischio di un’imminente caduta. La sua produzione è coerente testimonianza di un definito substrato ideologico, di impronta marcatamente conservatrice, che tuttavia si propone sempre nuova in una battuta mordace, in un attacco personale, in una rocambolesca serie di peripezie che si percepiscono recanti un sapore intuitivamente comico, ma che lasciano trasparire una fondante amarezza, la stessa che oggi ispira le mordaci invettive di un comico di fama come Maurizio Crozza o di un vignettista del calibro di Emilio Giannelli. Non è, in tal senso, una forzatura, azzardare una sovrapposizione del teatro dell’illustre commediografo e delle espressioni attraverso cui la satira politica sopravvive; pur mutati i linguaggi, l’ispirazione resta la stessa, e, con essa, le finalità che la critica ironica si propone di conseguire: una forma di altruismo, si è detto, in forza della quale l’artista subordina le proprie facoltà inventiva ed invettiva all’interesse comune, permettendo all’opinione pubblica di leggere i fenomeni sociali e politici con immediatezza e coloritura espressiva e di trovare nella causticità delle provocazioni una valvola di sfogo al senso d’esasperazione che naturalmente si accompagna alla persistenza di problematiche collettive. L’importanza dell’educazione classica, già innegabile, trova in questi dati di fatto un ulteriore baluardo: prima an- cora che Quintiliano avesse modo di scrivere “Satura tota nostra est”, i caratteri distintivi della cultura italiana moderna andavano già delineandosi in terra greca. Ne hanno avuto diretta testimonianza gli studenti frequentanti il secondo liceo presso la sezione classica dell’IISS “Pepe-Calamo” nel corso dell’ormai tradizionale viaggio d’istruzione a Siracusa, tenutosi dal 27 al 30 maggio scorso. La visione dei drammi antichi – la trilogia dell’Orestea, di Eschilo, e le Vespe, di Aristofane –, rappresentati presso il teatro greco di Siracusa in occasione della celebrazione del centenario della fondazione dell’INDA, ha insinuato nei ragazzi partecipanti all’esperienza una percezione chiara dell’inesauribile attualità della letteratura classica. E’ forse diverso da un qualsiasi stipendiato statale dei nostri giorni Filocleone, protagonista della commedia citata, a tal punto preoccupato delle spese da maturare una forma di ossessione nei confronti della sua professione? E che dire della triste attualità del rovesciamento di ruoli tra padre e figlio che si verifica a conclusione dell’opera, quando Bdelicleone, sforzatosi di indurre il padre a liberarsi della sua alienazione, deve fare le spese della dissolutezza di costumi nella quale questi sprofonda? Sembra di leggervi la vicenda di un pensionato medio affetto dalla mania del gioco d’azzardo, o quella di un padre di famiglia che si costruisca una vita parallela sul web. “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, sentenzierebbe Calvino, e questo perché la natura umana è da sempre la stessa, e sempre si esplicita secondo meccanismi che gli autori del passato hanno già condotto a letteraria sublimazione. Quando questa verità sarà adeguatamente diffusa, forse l’editoria riconsidererà i propri standard qualitativi, rinunciando all’abitudine di acconsentire, pur di assecondare le leggi di mercato, alla pubblicazione di indicibili mediocrità. INTRAVEDO L’ARTE E L’ANIMA - estate 2014 D riscoperta dei beni artistici opo il successo della prima edizione della rassegna Intravedo l'Arte e l'Anima, le associazioni Arteorema, Amici della Biblioteca Diocesana "R. Ferrigno", Il Gabbiano, Italia Nostra - Sez. Messapia, M.E.I.C. - Gruppo di Ostuni, Missione Isabella Bellanova e U.C.I.I.M., sotto la direzione artistica della Prof.ssa Antonella Cavallo, hanno il piacere di invitarvi alla nuova rassegna estiva dedicata ad Arte, Musica, Cultura e Spiritualità, organizzata per consentire ai nostri concittadini ed ai numerosi turisti presenti ad Ostuni di scoprire beni culturali purtroppo dimenticati, offrendo così un servizio alla collettività. Tutte le domeniche, dal 6 luglio al 7 settembre, dalle 10:00 alle 12:30 sarà possibile visitare la Chiesa dello Spirito Santo, mentre alle 20:00 la Chiesa di San Francesco di Paola ospiterà i seguenti concerti: • 13 luglio - Fisar...studio di Paride Pezzolla; • 20 luglio - Coro Schola Cantorum Laudate Domi- num di Pierluigi Mazzoni; • 27 luglio - Art String Quartet, arrangiamenti e nuove sonorità • 3 agosto - Musica Ambient di Mimmo D’Ippolito; • 10 agosto - Il violino e il pianoforte di A. Cavallo e A. Lanzillotti; • 24 agosto - Gabriele Pezzolla’s Quartet; • 31 agosto - Le suite di J. S. Bach per violoncello (trasc. per viola); • 7 settembre - “E dentro me... tutti i sogni del mondo” con Alfonso De Filippis. Il 10 luglio ed il 6 agosto dalle 21:00 alle 24:00 nella Chiesa dello Spirito Santo verrà letto a più voci il Vangelo di Marco con intermezzi musicali a cura del M° Antonella Cavallo. Interverranno: don Giuseppe Capriglia, prof.ssa Caterina Baccaro, dott. Enrico Ciola, prof.ssa Milena D’Amore, prof.ssa Bianca Melpignani, prof.ssa Lia Orlando, avv. Gianmichele Pavone, dott. Michele Sgura. Giovanni Morelli addetto stampa della Provincia Si è insediato il nuovo Ufficio stampa e relazioni con i Media della Provincia di Brindisi. Dopo una selezione, curata dalla società “Santa Teresa spa”, è stato individuato in Giovanni Morelli il giornalista a cui è stato affidato il compito di consulente esterno della struttura. L’ufficio stampa si occuperà di gestione dei contatti con testate giornalistiche e opinion leader, redazioni di comunicati stampa, organizzazione di conferenze stampa, realizzazione di rassegna stampa quotidiana per i dipendenti dell’Ente. Giovanni Morelli, 35 anni, ostunese, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari discutendo una tesi in Diritto Costituzionale su “La nuova legge di sistema del settore radiotelevisivo, tra libertà di informazione e sviluppo tecnologico”, cosiddetta “Legge Gasparri”. Negli ultimi nove anni ha lavorato presso la Curia Arcivescovile di Brindisi con la qualifica di addetto all’Ufficio Stampa e Comunicazioni Sociali. In tale veste è stato il responsabile della struttura informativa della Visita di Papa Benedetto XVI a Brindisi il 14 e 15 giugno 2008. Si è occupato del coordinamento e gestione del sito web istituzionale della Curia e del periodico diocesano Fermento”. Ha collaborato con il quotidiano “Avvenire”. Al collega Morelli le felicitazioni della nostra redazione. LUGLIO 2014 S Le poesie vincitrici del Premio “ANTONIO SALLUSTIO” ul precedente numero del nostro giornale abbiamo riportato il resoconto della V Edizione del Premio intitolato alla memoria di Antonio Sallustio (1931/2009), che si è svolto il 29 maggio presso la Casa della Musica ad Ostuni. Pubblichiamo ora le composizioni dei quattro giovanissimi poeti proclamati vincitori. CLESSIDRA (Matteo Maggi, V ginnasio) Solo, chiuso nella stanza, il rimbombo dei pensieri senza suoni in un mondo gremito di false espressioni. Ci si chiede il perché, ma non si può rispondere a una domanda se non conosciamo la risposta. Come fossimo giovani anziani, scopriamo di essere pieni di un vuoto, un vuoto che ci riempie, ci sovrasta, che ci rende brezze passeggere; leggeri venti incapaci di influenzare il clima, solo in grado di far scorrere il tempo. Lancetta inesorabilmente campionessa di costanza, clessidra con infinite quantità di sabbia, perché prosegui? Perché non ti fermi come mortal vita? Eppure mi dicevano che il tempo fa riflettere, ragionare con me stesso; mi chiedo come mai non si soffermi anch’esso. La nostra clessidra non è di egual misura, accade diversa storia per ognuno: chi resiste, chi è debole, chi manca di virtù. Accomunati tutti, comunque, dall’arrivo dell’ultimo granello di sabbia. E come non può il riflesso, esserne testimone? Sospiro tirato per l’espressione assunta di fronte al vetro che imbruttisce il bello e vanifica il brutto. Le grida nella sala bianca, annunciano la venuta al mondo di un altro piccolo detrito del mare, lasciato sulla spiaggia a far conoscenza degli altri e ad amalgamarsi con loro, in attesa di nuove onde. Come quando ci si guarda riflessi, l’età ha il manifestarsi suo; intenso, se ci si accorge dell’ultimo granello. EURIDIX (Chiara De Cillis, III liceo Classico) Sapevo che mi seguivi - tu c'eri ti trascinavo stanca, come son stanchi i morti, bianca, forse imbruttita, sospesa a un filo dietro questa nuca. Sapevo che mi seguivi E’ - tu c'eri ti ciondolavi lenta, strofinandomi la pelle: Euridix. Senza che mi sfiorassi, con quel guinzaglio di ricordi, la gola mi strozzavi per accarezzarmi. FAUSTO (Luciana Tanzarella, II Scientifico) Sol ora dall'assopimento profondo la mia puerile anima si ridesta redime qualsiasi pensiero nero dalla mente, infonde ardire. Latebra delle mie giornate, impercettibile vortice di emozioni. Minuzioso strumento, da sempre il prediletto di intere nazioni. Tanto elegante e maestoso quanto arduo da addomesticare chissà se un giorno sarai mio. Se fossi dotato di parola, se potessi narrare le tue avventure, non taceresti al canto del gallo. Pur essendo di dimensioni così limitate, in te trovo tutto. SOLO TU (Maria Chiara Gianfreda, III Scientifico) Ti sei infilato, con prepotenza, in ogni mio sorriso, pensiero, respiro. Ti sei infilato in quella parte di cuore che avevo riservato alle persone dannatamente belle e cocciute, come te. Mi hai mostrato il te più vero hai fatto sì che perdessi la ragione, che ci fossi solo tu per me. E poi, senza un perché, sei scappato. Mi hai lasciata sola. Hai spento i miei sorrisi. Hai infranto le mille promesse ed hai permesso che la paura di essere felici vincesse su di noi. Non dimenticherò mai quanto bene mi hai fatto, quanta felicità mi hai regalato, quanta forza in me hai costruito e quanto importante tu sia stato. Solo tu, lo sbaglio più bello sarai per me. per sempre. NUOVE EMOZIONI CHIAMATE LIBRO cominciato un nuovo cammino per “Un’emozione chiamata libro”, la nota rassegna letteraria ostunese per tanti anni curata da Anna Maria Mori che è stata presentata il 3 luglio scorso dal nuovo Sindaco, dal nuovo Assessore alla Cultura Pierangelo Buongiorno e dal suo gruppo di lavoro (Antonietta Moro, Ettore Catalano, Giusy Santomanco e Paola Cirasino). Il ciclo ha preso il via il 10 luglio con il libro “Perfino Catone scriveva ricette”. Sabato 12 luglio, a Palazzo San Francesco, approderà il libro del giornalista Rai, Raffaele Nigro dal titolo: “Il custode del museo delle cere” (Rizzoli), condurrà la serata, Ettore Catalano. Venerdì 18 luglio, nella cornice del Parco di Agnano (ss.16 Ostuni-Fasano), verrà presentato il libro “I cieli dell’avventura. Recital V. Bodini”, durante la serata introdotta dal prof. Catalano, Daniela Marazita leggerà le pagine scelte di Vittorio Bodini, gli intermezzi musicali saranno affidati al Maestro Antonella Cavallo. Domenica 20 luglio, presso il Chiostro di Palazzo di Città, sarà la volta della presentazione del libro di Irene Cao, “Per tutti gli sbagli. Per tutto l’amore” (Rizzoli), incontreranno l’autore, la giornalista Monica Setta e Antonio Caiulo. Martedì 29 luglio (Chiostro San Frnacesco), sarà presentato “Gli altri ed io” (Bompian), autrice del libro, Isabella Bossi Fedrigotti, incontreranno e dialogheranno con la giornalista del Corriere della Sera, Monica Setta, Giusy Santomanco ed Ettore Catalano. Mercoledì 6 agosto (Chiostro San Francesco), sarà la volta di Beda Romano che presenterà il libro narrativo dal titolo: “Il ragazzo di Erfurt” (Sellerio), a dialogare con l’autrice ci saranno Ubaldo Villani Lubelli e Pierangelo Buongiorno. Venerdì 8 agosto (Chiostro San Francesco), presentazione del libro di Giuseppe Lupo: “Viaggiatore di nuvole” (Marsilio). L’autore dialogherà con Ettore Catalano. Martedì 12 agosto (Chiostro San Francesco), arriverà ad Ostuni, il libro “Creature simili” (Agenzia X) di Emanuela Zuccalà e Simone Tosoni. Gli autori dialogano con Paola Loparco e Giusy Santomanco. Lunedì 18 agosto (Chiostro San Francesco), Mariangela Vaglio, accompagna da Marco Melluso e Pierangelo Buongiorno, presenterà il libro dal titolo: “Didone per esempio” (Castelvecchi). Durante la serata verranno letti i brani del libro da Luciano Manzalini. Martedì 19 agosto, la rassegna letteraria della Città Bianca, torna al Parco di Agnano (ss.16 OstuniFasano), con la presentazione del libro ed uno spettacolo teatrale, un monologo scritto da Luciano Manzalini, introdotto da Diego Schiabo, dal titolo: “Scritto misto”. Prima dello spettacolo, Luciano Manzalini ed Ettore Catalano dialogano sul libro: “Dubbi di un presunto scrittore” (Pendragon). Lunedì 25 agosto (Parco di Agnano), arriverà Catena Fiorello con la presentazione del suo nuovo romanzo dal titolo: Un Padre è Un Padre (Rizzoli), l’incontro sarà Introdotto da Luciano Anelli e Paola Cirasino. Sabato 20 settembre, l’ultimo appuntamento con la rassegna letteraria estiva, ospite della serata, Luciano Canfora con il libro: “La crisi dell’utopia” (Laterza,) dialogheranno con l’autore, Massimo Bray ed Ettore Catalano. Durante la serata ci saranno gli interventi di Giusy Santomanco e Beppe Moro. 4 Cultura LUGLIO 2014 IL LICEO SI APRE ALLA CITTA’: PARTE LA SUMMER SCHOOL DEL PEPE CALAMO E’ di Paola Lisimberti stato presentato al pubblico il 25 giugno presso Pausa Café Lounge Bar (Scalinata Don Elio Antelmi) il campus estivo del Liceo Pepe Calamo, INNOVATION&EDUCATION SM@RT SCHOOL, durante una conferenza stampa “innovativa” così come nello spirito del Progetto. A parlarne e spiegarne le motivazioni e gli obiettivi sono intervenuti la Dirigente Scolastica del “PepeCalamo”, dott.ssa Annunziata Ferrara, il prof. Alfonso Molina (Direttore Scientifico della Fondazione Mondo Digitale), l’Assessore all’Innovazione del Comune di Lecce ing. Alessandro Delli Noci, nonché tutti i docenti e gli studenti partecipanti. Il campus estivo è strutturato in due moduli: LA CITTA’ DEGLI ATTORI per il Liceo Classico e l’INNOVATION SUMMER CAMP per il Liceo Scientifico. L’idea progettuale, come ha spiegato la Dirigente scolastica, è nata dalla necessità di creare per gli studenti ambienti di apprendimento adeguati, ma anche alternativi all’aula. Questa l’innovazione didattica che il Liceo intende sperimentare: portare le attività del progetto all’esterno per sperimentare in quale misura la visibilità del processo di insegnamento/apprendimento possa riuscire a realizzare una sinergia sostenibile tra scuola e spazio urbano (dalla SMART CITY alla SM@RT SCHOOL) per aumentare la motivazione, attivare un processo di ri-orientamento e superamento del disagio. Il Campus estivo proposto agli studenti liceali, al di fuori del calendario scolastico, ha imposto un ripensamento delle strategie e delle proposte di lavoro. Durante il campus non si fa “lezione” ma si opera attraverso una “didattica delle competenze”, che risponda ai bisogni educativi e relazionali degli alunni, innovatori e protagonisti di un processo di apprendimento che li renderà “una comunità”, che li porterà alla condivisione, come ha sottolineato il prof. Alfonso Molina, docente di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo. La città degli attori si caratterizza come un’esperienza di teatro aperta alla città, durante la quale gli studenti proporranno al pubblico l’intera esperienza di lavoro in un’ottica che si potrebbe tradurre in “fare teatro e veder fare teatro” in uno spazio urbano. Quindi le attività si profilano come laboratorio di ricerca, produzione e sperimentazione didattico-teatrale. L’Innovation summer camp si caratterizza come un’esperienza scientifica, nella quale le attività saranno strettamente connesse al “luogo di apprendimento” costruito dagli studenti stessi, per rispondere alle diverse necessità e competenze degli alunni partecipanti e permettendo loro di dispiegare pienamente il potenziale di apprendimento conoscendo, applicando e integrando la molteplicità dei linguaggi, informatico e scientifico. Proprio sul significato del “fare laboratorio” è intervenuto l’Assessore Alessandro Delli Noci, promotore di numerosi iniziative e anima pulsante dell’innovazione salentina e regionale, che ha richiamato l’attenzione degli studenti sul “progetto” e sul “sogno”, inteso come punto d’arrivo di un processo al quale tutti possono partecipare e che tutti devono condividere. La città degli attori vedrà impegnati i docenti proff. Alessandro Fiorella, Antonella Ayroldi e Isabella Ayroldi, mentre l’Innovation Summer Camp sarà tenuto dai docenti Domenico Aprile, Lucia Grassi, Piero De Falco, Antoinette Papa, Giuseppe Scaligeri, Rosanna Roma, coordinati dalla prof.ssa Paola Lisimberti. Il Campus estivo si terrà presso il Centro di Cultura “Donato Cirignola” dal 26 giugno al 26 luglio. CORSO PER IL VOLONTARIATO SOCIO SANITARIO Si è svolto nei locali dello Slow cinema Ostuni il Corso base per il volontariato socio sanitario organizzato dall’O.A.R.I. (Opera Assistenza Religiosa Infermi) e dall’AVULSS (Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali Socio Sanitarie) in collaborazione con Università del Sacro Cuore, Delegazioni Zonali e Regionali e dell’O.A.R.I. e AVULSS, Uffici e Consulta Diocesana della Pastorale della salute, Collaborazioni Territoriali e Diocesane. Alla presenza degli oltre 100 giovani partecipanti Don Franco Blasi e il Vice Presidente nazionale dell’O.A.R.I. e delegato regionale dell’OARI AVULLS Cosimo De Leonardis hanno inaugurato il corso spiegando il ruolo del volontario, persona, cittadino, cristiano, che mette a disposizione, liberamente e gratuitamente, il proprio tempo libero, le proprie risorse e professionalità al servizio dei più bisognosi. Articolato in tre moduli e in ben 12 incontri, gli illustri relatori (Dr.ssa Domenica Magli, Ostetrica Angela Legrottaglie, Dott. Giovanni Colucci, Dr.ssa Monica Micelli, Dr Cesare Proto, Dr Massimo Epicoco A.F.D. Rosalba Legrottaglie, Don Piero Suma, Dott. Fernando Rizzello Dr. Maria Antonietta Santoro, Dr.ssa. Luciana Paciullo, Dr.ssa Stella Carparelli, Dr. Giuseppe Pace, Dr. Tommaso Moro, Dr.ssa Isabella D’Attoma, Dott. Franco Colizzi, Dott. Cosimo De Rinaldis, dott.ssa M. Domenica Galeone, Dr.ssa Teresa Legrottaglie) hanno analizzato i vari campi in cui può operare il volontario e l’apporto fornito alla collettività dalle varie organizzazioni no profit inserite nel terzo settore per le quali si auspica arrivi presto un riconoscimento civilistico come ha detto il Presidente dell’Associazione Avulls di Mesagne Flavio Di Pietrangelo. Tanti gli argomenti trattati, dalla nascita dell’individuo alle varie fasi della vita con particolare attenzione ai momenti difficili in cui la persona, spesso da sola, si trova a dover affrontare le problematiche delle malattie mentali, dell’alcoolismo, della tossicodipendenza, della immigrazione, della disabilità e persino della fine della propria esistenza. Molto intenso è stato l’incontro con il Dott. Fer- Un Progetto Lu.N.A. al Villaggio SOS luogo neutro per l'accoglienza al Villaggio Sos Ostuni, primo del genere in Italia, è stato inaugurato il 27 giugno presso una delle case della struttura fomalizzando il progetto «Lu.NA». «Un sarvizio di nuova istituzione presso il villaggio - ha spiegato il presidente Antonella Barletta - che risponde al bisogno del bambino di mantenere, rafforzare e recuperare la relazione con i genitori, in situazioni di profonda crisi familiare. Il servizio è rivolto alle famiglie affidatarie, alle famiglie d'origine, ai genitori separati o divorziati e ad ogni situazione in cui vi sia la necessità di incontri "protetti"». Con una donazione di una coppia di sposi di Fasano, i coniugi Donnaloia, si è provveduto a ristrutturare l'appartamento che un tempo ospitava il custode e a creare una innovativa idea per mettere a disposizione di genitori o di esperti e tecnici, un luogo «protetto» dove avere con confronto sereno e appartato con i minori per indagini o verifiche da parte del personale dei servizi sociali o nominato dal Tribunale). L'appartamento comprende anche delle stanze ove soggiornare perché il confronto o le «indagini» siano fatte in modo più familiare possibile soprattutto quando si tratta di riavvicinamenti tra minori e genitori. Il Villaggio SOS di Ostuni, sorto nel 1965 è parte di Sos Villaggi dei Bambini, associazione internazionale presente da più di 60 anni in 133 paesi e territori del mondo e accoglie e sostiene bambini e ra- gazzi che per motivi familiari o sociali non possono momentaneamente vivere con la propria famiglia naturale. Alla presenza dell'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Domenico Caliandro e del sindaco, Gianfranco Coppola, oltre che di altre autorità locali, amici e rappresentanti del «mondo Sos», si è svolta una semplice cerimonia di inaugurazione della nuova struttura che si è conclusa presso il piazzale del Villaggio con uno spettacolo musicale molto divertente tenuto da ragazzi. Il villaggio SOS rappresenta un’eccellenza del nostro territorio grazie all’opera generosa del filantropo Hermann Gmeiner che vide pionieri ad Ostuni il dott. Pero Lacorte, i proff. Dino Montanaro e Maria Longo. Un plauso alla presidente Barletta, al direttore Angelo Mola ed a tutti gli operatori del villaggio. Una cartolina color seppia Dopo la frenetica kermesse della passata campagna elettorale e il risultato, scontato, delle votazioni, si sono aperte le consultazioni o, per meglio dire, il mercato del compro e "mi vendo",. nell'intento di comporre una Giunta atta al governo della Città bianca. Apriti cielo: le cronache giornaliere delle contrattazioni, dei ricatti e delle contumelie che hanno avviato i lavori pre consiliari, erano sulle pagine dei quotidiani locali e i nostri "eletti" non hanno dato, nel caso ci fosse stato bisogno di ulteriori conferme, una buona immagine di loro stessi e del loro "modus operandi"ai cittadini tutti. Ancora una volta,gli interessi di casta, o se volete di partito, sembrano al momento, salvo alcune eccezioni, aver prevalso sul buon governo e saranno ancora lotte tra Guelfi e Ghibellini e poi ancora tra Bianchi e Neri; e speriamo che alla fine ne esca fuori un ghibellin fuggiasco che dia lustro alla nostra città. Stendiamo un velo pietoso sul tutto.... anzi, patiniamolo di un bel color seppia, come erano le belle e mai dimenticate cartoline di un tempo ,prendiamoci un attimo di riflessione e, tornando col pensiero alle letture giovanili, vorrei immaginare, per un attimo, un deamicisiano maestro Perboni e la sua terza elementare : il signorino De Nobis,il muratorino faccia di lepre, Garoffi il trafficone (quanto mai attuale), Precossi il timido e studioso figlio del fabbro alcolista, il forte e generoso Garrone, il coraggioso Robetti che salva un suo compagno di classe dalle ruote di un calesse in corsa. Su di tutti Enrico, che ci narra le vicende di questi personaggi immersi in una dura realtà, ma capaci di esaltare i buoni sentimenti e nobili propositi; al dunque, ci piace immaginare il maestro Perboni come il Sindaco e tutti i suoi alunni come consiglieri e assessori che lavorano coscientemente insieme, ognuno svolgendo il suo compito con diligenza e onestà e delegando al sindaco "maestro" le decisioni da prendere per il bene comune; ognuno, poi, rende conto agli altri del suo operato, accettandone le eventuali e costruttive critiche. Così si dovrebbe gestire la cosa... pubblica, proponndo una classe elettiva di "gentiluomini", non una accolita chiassosa di Franti; ma, tutto questo, è frutto di immaginazione e, come ben sapete, i vecchi, a buona ragione, subiscono più di tutti, le ingiurie degli anni! IL PASSATOR CORTESE La parola allo psicologo nando Rizzello (medico anestesista dell’Ospedale di Ostuni, nonché responsabile del Gruppo Assistenza Neoplastici) che ha relazionato sulla sofferenza del malato oncologico, sulla importanza della terapia del “conforto” che passa attraverso l’attenzione, l’ascolto del paziente e sull’impegno delle varie associazioni di volontariato sempre pronte a tendere la mano laddove la famiglia è in difficoltà nel prestare assistenza all’ammalato. Anche attraverso “la terapia del sorriso” la clownterapia si contribuisce ad alleviare le sofferenze e ad accelerare il processo di guarigione ha affermato il Dott. Giovanni Colucci (medico pediatra presso l’Ospedale civile di Ostuni) nella sua relazione, riportando l’esperienza vissuta nel suo reparto con l’ausilio dei volontari del sorriso dell’Associazione AraBimBumBam di Ostuni i quali sono riusciti a facilitare l’entrata e la permanenza dei piccoli pazienti e della loro famiglia nell’ospedale instaurando una proficua collaborazione con gli operatori sanitari per una maggiore riuscita del piano terapeutico. Per offrire a coloro che hanno bisogno di aiuto un valido supporto fisico e psichico, ha, però, ribadito la direttrice del corso sig.ra Rosalba Legrottaglie, occorre far acquisire al volontario la giusta formazione, preparazione, di qui l’esigenza primaria, attraverso questo corso, di fornire ai partecipanti i primi strumenti per far conoscere meglio il volontariato indirizzandoli verso una una scelta consapevole del settore in cui vorranno operare (settore ospedaliero, servizio domiciliare, assistenza agli anziani, ai disabili, ai tossicodipendenti etc) e nel quale dovranno, però, accedere con le dovute competenze. CARMEN NACCI Q Luglio col bene che mi voglio... del dott. Franco Sponziello uand’ero bambino, associavo la preparazione della parmigiana di melanzane al mare. Era di solito il sabato in quanto, il giorno successivo, era il pasto d’obbligo da consumare sotto l’ombrellone o in cabina. A distanza di tanti decenni, quest’associazione ancora permane insieme al profumo, ormai solo nella memoria olfattiva, dell’ambra solare che mia madre si spalmava, chissà perché, subito prima di partire per una giornata sulla spiaggia. Benché non certo magrissima, non la ricordo, però, alle prese con bilance, palestre e diete particolari, nelle settimane precedenti la bella stagione. Ora, parmigiane e manicaretti vari sono praticamente spariti, soppiantati da diete più o meno ferree sottoposte all’infausto, continuo giudizio delle bilance, controllori austeri e inflessibili dei nostri peccati di gola... Si deve essere magri a tutti i costi e in poco tempo, perché è così che deve essere! Già, ma chi decide come dobbiamo essere? O meglio, perché dovremmo piacere solo in estate? Se è vero (come è vero!), che un’alimentazione sana ed equilibrata è da preferire sempre e a prescindere, per quale motivo farlo solo in prossimità delle vacanze estive? Paradossalmente, il movimento che facciamo al mare e l’attenuazione dello stress della routine quotidiana, dovrebbero aiutare a smaltire le calorie in eccesso. In altri termini, non è lo stesso meccanismo del ‘dopo festa’, quando si sta un paio di giorni a ‘stecchetto’, dopo le abbuffate post-natalizie e pasquali: lì i sensi di colpa giungono dopo… Insomma, molti di noi non sembrano rendersi conto dell’effetto ‘Farfisa’ (nota marca di fisarmoniche…), cui sottopongono il proprio fisico e la propria mente, nell’arco dell’intero anno. Personalmente non credo che questo comportamento costituisca, entro certi limiti, un vero e proprio disturbo psicologico. L’importante è chiedersi, e possibilmente capire, perché siamo ‘costretti’ a sembrare attraenti a tutti i costi. È qui la chiave: se riuscissimo a comprendere anche solo in parte quei meccanismi che ci obbligano, probabilmente risolveremmo i conflitti che sono alla base del problema stesso. Credo che un ruolo fondamentale sia giocato dai modelli proposti da Tv e riviste: corpi scolpiti e bellezze paradisiache ci impongono un continuo, estenuante confronto il cui risultato è sempre a nostro sfavore! Per contro, sono proliferate le trasmissioni che riguardano la cucina, il cui messaggio apparente è anche quello di mangiar sano, ma la continua esposizione a quegli stimoli, sollecita inevitabilmente il nostro appetito… E poi c’è l’happy hour, ’l’ora felice’, appuntamento che inizia a dover essere scimmiottato anche qui dove la dieta mediterranea dovrebbe farla da padrona. Insomma, il nostro star bene sembra dovuto a ciò cui dobbiamo somigliare, più che a come che realmente siamo. E se riuscissimo a prolungare il momento magico dell’estate? Non intendo dire che si debba mantenere la tintarella magari facendosi le ‘lampade’, ma proprio l’atteggiamento mentale: proviamo a mantenere la linea, magari recandoci in piscina. Oppure iniziamo con un minimo di sport, o a camminare. Insomma, perché non volerci bene tutto l’anno? Ovviamente se lo stile ‘Farfisa’ non è solo un’abitudine, per quanto deprecabile, ma un vero è proprio problema, il consiglio è di rivolgersi a uno specialista. Per inviare domande: dott. Franco Sponziello [email protected] oppure direttamente alla redazione de “Lo Scudo”. 5 Speciale LUGLIO 2014 L ADDIO AL SINDACO VITTORIO CIRACI Vincitore nel 1950 del concorso magistrale, ha insegnato per diversi anni e qui ha constatato quanto importante fosse l’istruzione nelle zone rurali. Nel corso della sua ininterrotta guida del Comune è stato illuminato amministratore e sotto la guida di queste Amministrazioni, si è avuta la più grande trasformazione urbanistica, economica e sociale della storia della “Città bianca” che ha seguito il filone della modernità dal quale l’Italia è stata attraversata dagli inizi degli anni 60 in poi. Venti anni ininterrotti nel corso dei quali, sostenendo le migliori proposte del mondo produttivo nel campo agricolo, industriale, dell’artigianato, del turismo e della cultura, l’economia del territorio di Ostuni ha fatto passi da gigante e questa impostazione, coltivata per decenni, sotto la regia del sindaco Ciraci, ha attraversato il periodo del boom italiano sino ai giorni nostri. Risale al 1963 il “Programma di Fabbricazione” (antesignano del successivo Piano Regolatore Generale) seguito, in quegli anni, da quegli incontri che cambiarono il corso della storia del centro agricolo della “Città bianca” proiettandolo nel mondo del turismo con i grandi insediamenti della Valtur, Pilone e, soprattutto, di Rosa Marina dopo l’incontro con l’imprenditore austro-canadese, Max Schachter. Evitò che la costa marina fosse invasa dall’abusivismo edilizio e le scelte oculate fatte da Lui e dalla sua Amministrazione non permisero l’edificazione selvaggia e sparsa ma strutture e villaggi ben circoscritti. Il Villaggio Internazionale Rosa Marina, è ancora oggi uno dei “fiori all’occhiello” di Ostuni e si realizzò sul finire degli anni sessanta attirando moltissimi turisti stranieri, soprattutto svedesi e inglesi che acquistarono le prime ville, attratti dalla salubrità del clima e dalla bellezza del luogo. Tra il 1972 e il 1974, il villaggio Rosa Marina accrebbe il suo territorio con la realizzazione del complesso di “Cala di Rosa Marina” e, nello stesso periodo fu realizzato il “Grand Hotel Rosamarina”. Perspicace ed acuto amministratore, ha legato il suo nome all’espansione urbana della Città ma anche ad opere pubbliche come l’elettrificazione delle campagne di Ostuni, dal 1959 in poi; la costruzione di 26 scuole rurali elementari nelle contrade ostunesi; l’illuminazione del centro storico, la sistemazione di numerose strade rurali e del centro cittadino; due nuovi rioni d’espansione urbana, Melogna e Masseriola; l’avvio del nuovo Ospedale civile, il palazzo delle Poste e Telecomunicazioni; la circonvallazione (oggi via la Panoramica), la realizzazione della scuola media “Nello Orlandini Foto di Antonio Ghionda da goodtimes.it Barnaba” e della “San Giovanni nella utto città di Ostuni. All’età di quasi 94 anni (che avrebbe compiuto il 25 settembre), scompare il sindaco che ha portato il turismo nella Città Bianca è che è stato per 20 anni alla guida della città, Vittorio Ciraci. Per quanto riguarda la sua vita, Vittorio Ciraci è nato ad Ostuni il 25 settembre del 1920 da Luigi e Maria Teresa Zaccaria. Sposato con Giuseppa Molentino, ha due figli: Luigi e Antonio e un nipote che porta il suo nome. Fra i tanti sindaci della Repubblica Italiana che si sono succeduti alla guida della Città di Ostuni, il prof. Ciraci ha il primato della durata avendo ricoperto la carica di primo cittadino dal 1957 al 1977. Dal 1951 al 1977 è stato consigliere comunale, carica che ha ricoperto anche dal 1985 al 1990. Ciraci ha partecipato alla seconda guerra mondiale venendo fatto prigioniero e deportato nei campi di concentramento. Al termine del conflitto bellico, rientrato in Ostuni, nell’aprile del 1948, è stato presidente dell’Azione Cattolica diocesana col Vicario della diocesi di Ostuni, Mons. Orazio Semeraro mentre negli stessi anni è stato organizzatore dei comitati civici. La Una testimonianza doverosa di Pietro Lacorte partecipazione ai funerali del sindaco Vittorio Ciraci mi ha fatto rilevare, ancora una volta, quanto sia flebile il ricordo di molti personaggi della politica dopo la fine del loro mandato. Personalmente ho voluto dare testimonianza a chi nella mia infanzia ha contribuito alla mia educazione. Vittorio Ciraci è stato per diversi anni, fino alla partenza per il servizio militare nella primavera del 1940, delegato aspiranti del glorioso circolo di Azione Cattolica “San Giovanni Bosco” della parrocchia Cattedrale. Ha svolto seriamente, con impegno e convinzione, il suo ruolo di educatore, sotto la guida dell’indimenticato assistente ecclesiastico Don Luigi Mindelli. Una generazione di Ostuni deve qualcosa a Vittorio Ciraci. Al ritorno in Ostuni, dopo la fine della guerra, Egli ha ricoperto il ruolo di Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica, conferitogli dall’allora vicario generale della Diocesi, Monsignor Orazio Semeraro. Nelle elezioni politiche del 1948 Vittorio ha diretto i Comitati Civici della diocesi, i quali hanno contribuito notevolmente, come nel resto d’Italia, alla vittoria della DC contro il blocco social–comunista, contribuendo a liberare l’Italia dal rischio di cadere nell’orbita dei Paesi dominati dall’Unione Sovietica di Stalin. Le nostre strade si sono poi divise nella militanza del partito della DC. Vittorio ha fatto parte della corrente moderata, come la maggior parte dei democristiani locali, mentre io ed alcuni giovani abbiamo militato nella cosiddetta “Sinistra di base” del Partito, andando incontro a lunghi anni di condizionamento all’opposizione. Non abbiamo condiviso allora i metodi di gestione della cosa pubblica in contrapposizione diretta alla dirigenza del partito localmente, al punto da dissociarci nelle elezioni amministrative del 1983 con la presentazione di una lista autonoma definita “cattolici democratici”, pur rimanendo schierati con la DC nazionale nelle contemporanee elezioni politiche. Vittorio, in quella circostanza, condivise la nostra scelta e presentò anch’egli una lista civica in opposizione alla dirigenza locale del Partito. All’atto della mia inattesa elezione a sindaco, avvenuta dopo molte vicissitudini, Vittorio che si trovava in ferie in Germania, mi telefonò manifestandomi la sua gioia per l’evento. Mi esimo dall’esprimere giudizi sul lungo mandato di sindaco di Vittorio, perché rischierei di non essere obiettivo per non essere stato schierato nella sua corrente politica e non averne perciò condiviso gli orientamenti di massima.. Resta però indiscutibile per lui il merito per le tante opere realizzate negli anni del suo mandato, dei quali ha già parlato estesamente la stampa locale, che sono stati determinanti per lo sviluppo negli anni della città di Ostuni. Mi preme infine rendergli ancora testimonianza per il sostegno amichevole che egli mi ha offerto con estrema disponibilità in un periodo difficile della mia prima giovinezza e per l’affetto e la stima di cui mi ha sempre gratificato. Bosco” oltre all’elementare 3° circolo didattico. Con le autorizzazioni urbanistiche, sono arrivati importanti insediamenti come l’hotel “Incanto”, “La Nostra Famiglia” e il “Villaggio Sos”. Dal 1957 all’agosto del 1998, il prof. Ciraci è stato il presidente per eccellenza della comitato organizzatore della manifestazione de: “Fiera Mostra del Ferragosto Ostunese”, un’opportunità di crescita straordinaria per una terra che, in quel periodo, si apprestava a vivere un florido momento di espansione nel comparto dell’agricoltura, artigianato, piccola industria e del turismo. Dal 1974 al 1998 è stato presidente dell’Ente Provinciale per il turismo di Brindisi. Dal 1969 al 1993, Presidente del Collegio sindacale della Cassa Rurale ed Artigiana di Ostuni. Nel 1984 il prof. Ciraci, collaborò col dott. Pentassuglia, l’avv. Oronzo Melpignano, il prof. Domenico Colucci, l’avv. Augusto Conte e il dott. Giuseppe Tommasi, alla fondazione dell’Uniteos, l’Università della terza età di Ostuni. L’evento del Campionato Mondiale di ciclismo su strada del 1976, voluto all’epoca dal compianto consigliere regionale Vincenzo Palma e dall’allora sindaco Vittorio Ciraci, rappresentò per Ostuni un volano per lo sviluppo turistico ricettivo, culturale, sportivo ed economico. Cercò di dare impulso con manifestazioni per l’estate ostunese, in particolare nel periodo in cui fu as- E Foto di Antonio Ghionda da goodtimes.it sessore al turismo il compianto Peppino Orlando. A loro si abbina l’evento de “L’Ulivo d’Argento” che, dal 1971 al 1977, richiamò in Ostuni numerosi attori e star del cinema, dello spettacolo, grossi nomi dello sport e personalità della politica per la serata di consegna del premio. L’avvenimento turistico-culturale ben presto superò i confini regionali diventando uno spettacolo a livello nazionale di grande rilievo artistico e culturale La sua gestione, nella continuità, ha dato stabilità e grande respiro alla Città di Ostuni. Esponente di spicco dell’allora partito della Democrazia Cristiana ha conosciuto le più alte cariche dello Stato e del Vaticano. Lo ricordiamo ultimamente con una piccola apparizione del video “Happy from Ostuni” realizzato qualche mese fa proprio nella Città Bianca, e lo ricordiamo con il suo sorriso. In ricordo di Vittorio CIRACI di Giuseppe Palma rano da poco trascorse le 5 di ieri pomeriggio, mercoledì 25 giugno, che mi squilla il telefono. Era un amico che mi avvisava della morte di Vittorio Ciraci. Ho deciso di scrivere questo breve articolo perché, come tanti ostunesi sanno, conoscevo molto bene Don Vittorio e ci siamo frequentati con una certa continuità dal settembre del 1996 al febbraio del 2008, quando mi sono trasferito a Milano per svolgere la professione forense. Conobbi il professore nel mese di agosto del 1996 in occasione della Fiera Mostra del Ferragosto Ostunese, e da allora mi volle al suo fianco come segretario. Non avevo ancora compiuto neppure diciotto anni. E’ stato lui il mio Maestro di politica, e non solo. Mi ha insegnato la Divina Commedia come in pochi insegnanti oggi fanno, mi ha insegnato Pascoli, Foscolo, Leopardi… mi sono rimaste scolpite nella memoria le nostre bellissime discussioni Sull’Infinito. Ricordo come se fosse ieri le nostre chiacchierate davanti agli scalini della sua abitazione in via Francesco Cavallo, quando mi raccontava della Seconda Guerra Mondiale e della sua esperienza nei campi di concentramento. Ho appreso da lui che l’olio di ricino non era una pratica molto diffusa durante il regime fascista, e che quanto è scritto sui libri di storia non sempre è vero. Mi raccontò anche che durante le elezioni del 2 giugno 1946, lui che aveva deciso di votare in favore della Repubblica, non era ben visto dai notabili della Città, tutti monarchici. Uno dei racconti che più è rimasto impresso, oltre a quanto ho detto pocanzi, riguarda anche la sua carriera politica. Una volta mi ha raccontato che verso la fine degli anni Cinquanta, mentre era al campo sportivo di Ostuni a vedere una partita di calcio, d’un tratto è partito un applauso corale nonostante sul campo da gioco non vi fosse stata alcuna azione degna di acclamazione. Quegli applausi erano per lui: aveva ottenuto circa quattromila preferenze come candidato consigliere della Democrazia Cristiana alle elezioni comunali, e quindi si apprestava a diventare Sindaco della Città (all’epoca non c’era l’elezione diretta, quindi era prassi consolidata che il consiglio comunale eleggesse Sindaco il consigliere di maggioranza che avesse ottenuto più voti). Quattromila preferenze: un numero di voti che ha ottenuto per ben quattro consultazioni elettorali. Quanti ricordi che legano la mia giovinezza a Don Vittorio… non posso raccontarli tutti perché occorrerebbe scrivere un’enciclopedia. Ricordo ancora il sapore della gassosa che teneva conservata in frigo e che mi offriva quando andavo a trovarlo d’estate. Non ne fanno più di gassose così buone. Lui se la faceva portare da un magazzino chissà di quale periferia leccese. Sono stato a trovarlo nel gennaio del 2012 per intervistarlo in occasione dell’uscita del mio libro “L’altro Duce. Benito Mussolini e fascismo. Le verità nascoste”, Il Cerchio, settembre 2012. Ho trovato sempre lo stesso distinto signore con giacca e papillon anche in casa. Nel libro ho riportato alcuni suoi racconti legati alla prigionia nei campi di lavoro e di sterminio, esperienze che mi ha sempre raccontato sin da quando ci siamo conosciuti. E’ stato uno dei pochi ostunesi che ha letto quasi tutti i miei libri… mi chiamava tutte le volte che finiva di leggere una mia pubblicazione e, in dialetto, mi rimproverava degli errori che solo lui riusciva a trovare. Ma poi mi diceva: “Non ti preoccupare. Un libro senza errori non è un buon libro”. L’ho sentito per l’ultima volta nell’autunno del 2013, quando mi chiamò verso le nove di sera solo perché voleva salutarmi. Non pensavo fosse l’ultima volta che l’avrei sentito. Quando sono sceso ad Ostuni durante le vacanze estive 2013 non sono andato a salutarlo, tanto c’è sempre tempo: il professore è sempre lì mi dicevo, vivo e lucido, andrò a salutarlo quando avrò un pomeriggio libero. E invece no… non riesco a perdonarmelo! Non ho avuto neppure modo di fargli conoscere mia figlia Giulia, nata a gennaio di quest’anno. Quando la bambina sarà grande le parlerò del professore. Una delle ultime cose che mi ha detto è questa: “Caro Giuseppe, ricordati una cosa e fanne tesoro: meglio vivere in povertà, ma liberi, invece di essere continuamente soggetti a chi ti deve dare un tozzo di pane”. E’ la più grande eredità che mi ha lasciato! Ma intanto il tempo si è fermato. Per sempre. Addio Professore! Non ti dimenticherò mai. Foto: Centro Sportivo Italiano 6 LUGLIO 2014 Speciale ORIGINI DELLE CONTRADE DI OSTUNI XV parte L GLI ANTROPONIMI DELLA SELVA (parte II) di Enza Aurisicchio ungo il versante sinistro della provinciale 14 per Martina Franca, opposta alla contrada Chiobbica si estende la contrada Abate Marchionna della quale si è discusso nell’articolo sulla toponomastica derivante da proprietà ecclesiastiche (aprile 2013). Con il prezioso contributo di un’attenta lettrice di questo periodo si è potuto identificare il personaggio ecclesiastico dal quale è scaturito il nome della contrada. Si tratta del sacerdote Melchiorre Trinchera (1803-1876), parroco inizialmente della chiesa della Stella, da lui fatta ricostruire dalle fondamenta nel 1833, e poi della chiesa dello Spirito Santo dal 1844 fino al 1854. Dall’incrocio di Chiobbica in direzione di Ceglie si sviluppa la contrada Grieco. Il toponimo nasce da una variante del cognome Greco, proprio del sig. Francesco del fu dott. Giacomo Greco di Ceglie, che nel 1798 pagava di bonatenenza all’Università di Ostuni 5 ducati per la masseria Picoco volgarmente poi Greco (A.C.O. preunitario, B. 9, fasc. 40, c. 130v). Confina con questa la contrada abate Ventura che prende il nome da un ecclesiastico, forse Bonaventura Falgheri. Si susseguono da questo punto le contrade Marcello e Genovese, quest’ultima tagliata dal confine distrettuale tra Ceglie e Ostuni. L’identificazione dei rispettivi personaggi ai quali fanno capo i toponimi è difficile. Il secondo potrebbe ricondursi al dottore in diritto canonico e civile Flamingo Genovese, già morto nel 1621 del quale il Capitolo di Ostuni era esecutore testamentario (A.C.O., Fondo Notarile, vol. 2 c. 1). La vicina contrada Minchiullo discende dall’agnome del sig. Nicola Sbiroli di Cisternino (A.C.O. preunitario, B.9, fasc. 40 c. 185r ). Maresca è un toponimo tardo ottocentesco conferito a una strada comunale che si innesta, in contrada Fumarola, sulla Stratolla un percorso radiale di collegamento tra le zone rurali poste a oriente, in direzione di Carovigno e quelli occidentali del territorio ostunese. La famiglia Maresca, da cui discende il nome di questa contrada, trasferitasi in Ostuni per affari da Sorrento nel 1750 (si leggano i numerosi articoli di Dino Ciccarese su questa famiglia dall’agosto del 2008 e in particolare il numero di febbraio 2010) era proprietaria di un casino di villeggiatura nella zona. La scuola rurale costruita nel 1933 so territorio sin dall’inizio di questo secolo era ricoperto di boschi, mentre, per esempio, quello di sande Polu, tra Ostuni e Ceglie, è oggi solo un nucleo molto ridotto, e dal momento che all’epoca del brigantaggio post unitario si verificarono numerosi conflitti sia all’arma bianca che con armi da fuoco, tale toponimo attribuito alla masseria, può essere dovuto al fatto che qualche brigante fosse stato “trafitto” proprio lì. Tuttavia tale denominazione può derivare anche dalla configurazione dell’omonima contrada, che diveniva un vero pantano dopo la pioggia. Perciò per entrare e uscire da questi luoghi divenuti paludosi, era necessario servirsi di tavole per il traghetto, quindi la voce derivata dal nostro dialetto traetta (A. SOZZI, Le masserie di Ostuni, op. cit.p. 175). Senza rigettare la validità di tale supposizione, si può avanzare una derivazione del termine dal cognome della famiglia ostunese Draghetta, estintasi nel XVII secolo. Nel censimento agrario del Catasto del 1737 si riscontra il toponimo Draghetto (A.S.B., Catasto 1737, vol. I, p. 309). Geronimo Draghetta benestante, originario di Varallo Sesia (Vercelli), residente in Ostuni per commercio e marito di Laura Petraroli morto prima del 1592, possedeva una chiusura di 25 pezze di vigna, un giardino, casa, cisterna e palmento in località Li pastani (terreni destinati all’impianto della vigna) o cisterna rossa indicata nei documenti vicino alla via di Ceglie (A.S.B., Catasto 1608, c. 386r). Alcuni di questi beni erano gravati da un censo pagato ai francescani conventuali, possessori fino alla soppressione dei beni ecPodere confinante con la masseria di Fiorentino (Arch. Capi- clesiastici della masseria Traetta. Numerosi sono i cognomi o gli agnomi di tolare di Ostuni, Platea della Selva) cittadini ostunesi riscontrabili in alcune contrade che si sviluppano lungo la provinciale 28 lungo la provinciale per Martina, fu l’epicentro di per Francavilla Fontana. Martucci, Albrizido, Gioquel circolo politico, definito lu clubb, che faceva cavanniello, Musone e Piatone sono state generate po all’onorevole Eugenio Maresca, opposto ai soper suddivisione e successiva vendita di porzioni stenitori del senatore Francesco Trinchera junior. del latifondo denominato nella s.m. del XVI secolo Lo scontro politico tra questi due illustri protagonisti Monte Calvo, ora in agro cegliese. Sulle vicende della vita civile cittadina è stato consegnato alla mestoriche di queste masserie è stato pubblicato un moria dai versi arguti e satirici di due celebri poeti esaustivo saggio monografico dalla dott.ssa Maria ostunesi don Paolo Orlando e don Pietro Pignatelli Antonietta Moro nell’annuario del 1998 Riflessioni(si veda anche l’articolo di Sandro Massari nello Umanesimo della Pietra. Martucci deriva dal cognoScudo dell’aprile 2012). Retrocedendo verso Ostume della famiglia ostunese, che nel 1578 annoverani si incontra la contrada Tolla così denominata dal va tre rappresentanti di professione “massari”, cencognome della famiglia Tolla, e in particolare, dal siti per beni in località Monte Calvo (A.S.B., Atti del sacerdote don Biagio Tolla (1772-1859) che nel notaio G. Spennato 1597, c. 7r). Albrizido, con le 1804 fece erigere una cappella nella sua masseria varianti Alberizio e Brizido, è il cognome della famiin contrada Lamardilla. Pienamente acquisita alglia di origine milanese, estintasi nella p. m. del XVII l’ambito periferico cittadino, la contrada Fiorentino, secolo, proprietaria tra la s.m. del XVI secolo e la interessata recentemente da un consistente svilupp.m. del XVII di 320 tomoli di terre fattizze (destinapo edilizio a carattere residenziale, è documentata te alla coltivazione) e di 400 tomoli di terre aperte. dal 1768 quando l’omonima masseria rientra tra i Va detto che un rappresentante di questa famiglia beni del Capitolo ostunese (ARCHIVIO CAPITOLAAndrea Albrizi, viceconsole della repubblica veneRE di OSTUNI, Fondo Atti Notarili, vol. 4, c. 83). ziana in Ostuni, commissionò alla bottega di Paolo Non è possibile, al momento, identificare più esattaVeronese nel 1579 il dipinto della Deposizione cumente la persona cui va riferito questo poleonimo, stodito nella chiesa dell’Annunziata. Giovanniello trascritto nella documentazione Ferrentino. Potrebpotrebbe essere il diminutivo di Giovanni di Giovanbe essere il beneficiato domenicano abate Giovan ni Angelo de Marselia, altro fittuario nel 1590 di una Battista Laurentino, giacchè il Capitolo nella p. m. masseria di proprietà di Geronimo de Marselia neldel 1700 acquistò numerosi terreni inizialmente la medesima località di Monte Calvo. Al momento posseduti dai padri domenicani. Procedendo verso non è possibile assegnare a una persona specifica la provinciale 22 per Ceglie si estende sulla destra il termine Musone, sicuramente un agnome, per la la contrada Traetta, individuata da alcune masserie contrada oggi contrassegnata da un complesso di ottocentesche. In alcuni testi di storia locale si fa ritrulli diroccati. Fantasiosa è, invece, la deduzione salire l’etimologia al verbo latino traicio con signifidel toponimo Piatone, riportata dal sacerdote don cato di trafiggere e traghettare Poiché il nostro este- con l’agro di San Michele sono i poderi della località Mastro Francesco, con molta probabilità un artigiano del quale non sono ancora accertabili i precisi dati anagrafici. Ritornando verso Ostuni s’incontra la contrada Giovannarolla alterazione di Giovanni Ayroldi sindaco di Ostuni dal 1716 al 1719 e ancora nel 1723 cui competevano estesi poderi in questo sito. Da Giovannarolla dirigendoci a oriente verso Carovigno, si può percorrere la strada comunale detta Maria Nicola orientata verso la contrada Donna Gnora, nella quale è inglobata. Può essere questa la sede per illustrare l’originale denominazione del primitivo passaturo, oggi asfaltato e agevolmente percorribile. Le sorelle Maria Nicola e Maria Lombardi nel 1892 assistite dalla loro madre si sono obbligate di edificare una cappella rustica nel loro fondo nella contrada Donnagnora e come dotazione assegnano tanto di terreno da dare il reddito di lire 25 l’anno vita loro durante e tutto ciò lo fanno per secondare la volontà del loro genitore defunto. (A.C.O. Cartella Cappelle rurali). Più complessa è l’etimologia della contrada Donna Gnora, un titolo evocatore di misteriose presenze. La vicenda che ha generato il toponimo è legata alla storia personale di un signore ostunese e si dipana tra il 1860 e il 1875, trasmessa oralmente a un suo discendente da familiari, da coloni e da contadini cui era stato concesso di coltivare piccoli appezzamenti e di dimorare nelle abitazioni rurali aggregate alla masseria-torre. Parte di un esteso latifondo un tempo intercluso tra Monte Casarone (toponimo storico della contrada dal XVI) e Monte Lotorto, il predio nel XIX era patrimonio dotale della moglie di un facoltoso leccese che vi risiedeva solo per brevi periodi dell’anno per controllare la gestione dell’azienda. Intenzionato a liberarsi della proprietà, cercò invano di persuadere la moglie restia a una tale soluzione. Le estorse, infine, una delega con procura a vendere, provocando il risentimento della donna, che ferita nell’orgoglio minacciò un’azione estrema se l’atto si fosse concretizzato. Fu così stipulato il rogito della compravendita con l’acquirente, ignaro però di questo antefatto. Quanto minacciato fu tragicamente compiuto e al rientro nella masseria, il signore leccese varcato l’ingresso che immette nel cortile recintato da alte mura, trovò il corpo della moglie e del figlioletto privi di vita sul lastricato: la donna si era lanciata dall’alto della torre. Il nuovo proprietario trasferitosi nella masseria rimase molto colpito da alcuni episodi inquietanti: il crollo di una delle stanze al primo piano e la distruzione della chiesetta interna per la caduta di un fulmine. Il luogo di culto fu nuovamente ricostruito nel 1898 con un orientamento diverso per favorire l’accesso ai fedeli che giungevano dalle campagne circostanti. Ancora più inquietante era quello che raccontavano contadini, braccianti, massari e quanti risiedevano nell’imponente e articolato masserizio, spaventati dall’apparizione notturna di una donna vestita di nero, che gemeva e trascinava catene, aggirandosi sulla torre. Per liberarsi dal senso di colpa, saputo delle circostanze che avevano preceduto il proprio acquisto, il nuovo possessore si recò a Roma per ottenere dal Pontefice un’indulgenza plenaria in articulus mortis e la benedizione per sé e per la propria famiglia fino alla terza generazione. Si tratta indubbiamente di una narrazione molto suggestiva che una più approfondita ricerca storica potrà avvalorare. E’ un dato inconfutabile, tuttavia, che la contrada si chiamasse Donna Gnora già dal 1737 (A.S.B., Catasto onciario, 1737, vol. I, c. 130r), quando era proprietà della famiglia spagnola Lopez y Royo. Angelo Cavallo in un inedito testo manoscritto sulla storia di Ostuni depositato nell’Archivio Diocesano. Ottone II di Sassonia imperatore dal 973 al 983, nella sua breve vita e breve regno fondò qui il convento di Santa Sabina cui fu compiuto l’ospedale di Ostuni dietro Santa Maria dei Teutonici. Nel papiro della fondazione dell’Arciconfraternita dell’Immacolata custodita nel suo Archivio è scritto che l’imperatore Ottone II donava alla detta Confraternita la vasta tenuta detta dal suo nome Pio Ottone che corrottamente il volgo ostunese appella tuttavia Piatone. Quanto affermato dal sacerdote, Masseria Giovanniello sembra piuttosto improbabile poiché i documenti più antichi concernenti il pio sodalizio si datano alla fine del XVII secolo e quelli della storia cittadina risalgono al XII secolo. Boccadoro, contrada attraversata dalla provinciale per Francavilla a circa otto chilometri da Ostuni è un’alterazione del cognome Peccatore proprio di Giovanni proprietario, di una vasta tenuta confinante con la masseria di Citrignano. Questa fu poi inglobata nelle due porzioni beneficiali della Prebenda teologale, la prima con il titolo di San Giovanni Boccadoro da cui è derivato il nuovo toponimo e l’altra sotto il titolo di San Nicola (A. MORO, La contrada Boccadoro nella storia di Ostuni, in Riflessioni-Umanesimo della Pietra, 1993). Oltre Boccadoro, una contrada intermedia tra le provinciali per Francavilla e per San Michele salentino è Falgheri. Proviene dal cognome della nobile famiglia patavina, trasferitasi in Ostuni per attività commerciale nella p. m. del XV secolo. L’antico toponimo era, invece, Li Casielli dove nel 1576 (A.S.B. Atti del notaio L. Leo, 1576 c. 130v) Andrea e Giovan Battista Falgheri possedevano una masseria di terre seminatorie e di olive. Nel 1611 Giuseppe, laureato in diritto canonico e civile, ritiratosi dall’attività forense, costruì il fabbricato nelle terre di famiglia per dedicarsi agli “ozi” della vita rurale. Il toponimo Falgheri è entrato nel linguaggio corrente solo dalla fine Cappella della Masseria Donna Gnora con affreschi del 1800. Confinanti di Luigi Pappadà 7 Attualità N TUTTA COLPA DELLA XYLELLA? ella splendida cornice della corte della masseria Morrone, gestita da Antonio Laera, presidente dell’Oleificio Cooperativo di Ostuni, si è svolto domenica 8 giugno u.s. con una grande partecipazione di pubblico il IV incontro dell’iniziativa Intravedo l’Arte e l’Anima organizzata dalle associazioni Arteorema, Biblioteca Diocesana, Italia Nostra e MEIC sul tema La piana olivetata tra minacce, prospettive di tutela e valorizzazione. In un momento di grande riscoperta delle masserie, scrigni di sapienza lavorativa e di cultura legata alle nostre più autentiche tradizioni, è importante interrogarsi sul futuro delle attività agrarie che in esse si praticano. Un tempo aziende super razionali per un’economia legata alle dinamiche di un mercato di autoconsumo o di smercio locale, oggi con le logiche mercantili funzionali alla globalizzazione dei prodotti risultano improduttive. Cosa fare allora di questo paesaggio che non è più redditizio e che comporta sacrifici enormi per coloro che, a vario titolo, gestiscono questo settore? Una risposta può giungere dalla diversificazione dell’offerta: non più solo aziende produttive di beni alimentari ma anche di servizi. Si tratta di aggiungere un valore che può riconoscersi nelle loro potenzialità culturali: proporsi come masserie didattiche, stimolare attività di educazione ambientale e alimentare. E’ quanto sostiene il dott. Gianfranco Ciola, direttore del Parco naturale regionale delle Dune costiere. L’esperienza maturata in questi anni con le aziende che insistono nell’ampia area del parco, ha dimostrato che chi è stato capace di rimodulare la propria azienda operando nel solco della sostenibilità ambientale e della biodiversità, aprendosi all’accoglienza e all’ospitalità, riqualificando le strutture e riconvertendole in luogo di incontro e di cultura, alla fine ha ottenuto risultati positivi e incoraggianti. Non basta, comunque, l’iniziativa personale e l’impegno alla trasformazione - ha aggiunto l’agronomo Felice Suma - è importante anche che i coltivatori e i produttori non siano lasciati soli in questa rivoluzione economica. E se la regione Puglia ritiene che il paesaggio sia la risorsa più importante, bisogna anche considerare la varietà dei paesaggi esistenti nella nostra realtà regionale. La mancata attenzione delle politiche nazionali e internazionali – è noto a livello europeo lo scarso potere decisionale e l’incidenza dei nostri politici in materia di normative e provvedimenti emanati a vantaggio dei settori produttivi italiani - deve far riflettere su di una inversione di rotta. I produttori a fronte del basso valore economico dell’olio che producono – basti pensare che è maggiormente apprezzato l’olio lampante – non sono più disposti a compiere tutte quelle operazioni, estremamente onerose (potatura, arature periodiche ecc.) e cercano un risparmio per bilanciare le spese, intervenendo con disserbanti, tralasciando di monitorare le piante e di intervenire immediamente su aspetti critici, perdendo in definitiva quel sapere che per secoli ha assicurato un perfetto equilibrio tra uomo e natura. Occorre, pertanto, fornire assistenza tecnica e specilistica al settore per una migliore gestione del sistema e, da parte del mondo scientifico, assicurare un controllo costante per mettere in atto strategie vincenti nei confronti dei parassiti e dei problemi del disseccamento. Tutto questo può funzionare a patto che si individui un ente responsabile del controllo e, al momento, la situazione è poco chiara, ha concluso Suma. *** Il prof. Franco Nigro docente della Facoltà di Agraria dell’Università di Bari, ha invece esposto, in maniera molto chiara ed efficace, i risultati più recenti raggiunti dalla ricerca scientifica relativamente al disseccamento che ha colpito una considerevole porzione di oliveti del Salento, attaccatti dalla xylella fastiosa. Questa malattia colpisce le piante secolari dell’olivo e si è manifestata con particolare aggressività nella zona di Gallipoli, facendo assumere una colorazione rosso - bruna alle punte terminali delle foglie e degli steli degli olivi. Un rimedio attuato dagli olivicoltori salentini, quello di tagliare i rami infetti, secondo una pratica consolidata dalla tradizione, ha prodotto l’effetto opposto, determinando un aumento della malattia. Un dato incoraggiante è rappresentato dalla diffusione della sintomatologia che è del tutto casuale. Accanto a zone interessate al fenomeno altre vicine risultano indenni, ovvero sono autoimmuni e capaci di sviluppare un’autodifesa al pericoloso batterio. Il problema è molto complesso e solo da poco si è stabilito, grazie al confronto con esperti californiani che avevano già studiato il fenomeno, che ci sono tre fattori necessari per l’insorgenza della malattia: il batterio, la pianta ospite e un insetto. Il batterio è un agente che non appartiene alla nostra storia e che è giunto in Europa attraverso l’ingresso di piante infette. Molte le concause che provocano l’infestazione: l’aumento della temperatura media invernale che non elimina molti insetti, i quali si adattano alle situazioni e si riproducono; il consumo del territorio che non viene curato e trattato con interventi periodici; lo scarso controllo nell’importazione di varietà esotiche di piante infette che immettono nella nostra realtà specie animali che non hanno antagonisti. E’ stato comunque rilevato che la xylella si manifesta in oliveti abbandonati o in piante stressate, ovvero in aree dove non si compiono quelle operazioni periodiche che consentono un’interazione armonica tra le varie componenti vegetative, mentre è assente in zone dove si impiegano prodotti di coltura biologica. Gli studi non sono ancora in grado di accertare chiaramente tutti gli elementi che provocano l’insorgenza e la diffusione della malattia. La preparazione di linee guida per buone pratiche agricole dovrebbe evitare tentativi di speculazione da parte di quanti millantano rimedi o prodotti capaci di estirpare il problema. ENZA AURISICCHIO PREVENZIONE INCENDI S al via la campagna d’informazione e sensibilizzazione nel Parco delle Dune Costiere abato 28 giugno ha preso avvio la campagna di informazione e sensibilizzazione antincendio organizzata dal Parco Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, in collaborazione con la cooperativa Gaia e con il supporto delle associazioni di Protezione Civile CB Quadrifoglio di Montalbano di Fasano e SER di Ostuni, che già svolgono nell’area del Parco un’importante attività di monitoraggio e prevenzione contro gli incendi boschivi e il danneggiamento ambientale lungo la costa. La campagna andrà avanti per tutti i fine settimana di giugno, luglio e agosto (il sabato, dalle 15:00 alle 18:00, e la domenica, dalle 9:00 alle 13:00) per la domenica), nonché nelle giornate di maggiore affluenza, come la notte di S. Lorenzo e Ferragosto, e sarà effettuata nelle aree costiere del Pilone, ad Ostuni, e di Fiume Piccolo, in agro di Fasano, punti critici per gli habitat costieri durante l’estate, quando forte è la pressione sugli ambienti naturali costieri da parte di numerosi bagnanti, con il rischio di compromettere i fragili equilibri su cui gli stessi si reggono. Situazione che peggiora nei fine settimana e nella notte di ferragosto con l’accensione di falò e i bivacchi lungo la spiaggia. L’attività programmata anche quest'anno, dopo il riscontro positivo ottenuto nell'edizione 2013, prevede il presidio delle spiagge, con attività informative sugli habitat naturali costieri e sulla tutela di queste aree, fornendo ai bagnanti chiarimenti e distribuendo brochure sull’argomento. Di seguito il calendario della campagna di informazione: CALENDARIO LOCALITÀ 28 Giugno Sabato Il Pilone 29 Giugno Domenica Il Pilone 5 Luglio Sabato Fiume Piccolo 6 Luglio Domenica Fiume Piccolo Il Pilone 12 Luglio Sabato 13 Luglio Domenica Il Pilone 19 Luglio Sabato Fiume Piccolo Fiume Piccolo 20 Luglio Domenica 26 Luglio Sabato Il Pilone Il Pilone 27 Luglio Domenica 2 Agosto Sabato Fiume Piccolo 3 Agosto Domenica Fiume Piccolo Il Pilone 9 Agosto Sabato 10 Agosto Domenica Il Pilone 15 Agosto Venerdì Pilone – F. Piccolo Fiume Piccolo 16 Agosto Sabato 17 Agosto Domenica Fiume Piccolo 23 Agosto Sabato Il Pilone 24 Agosto Domenica Il Pilone Fiume Piccolo 30 Agosto Sabato 31 Agosto Domenica Fiume Piccolo LUGLIO 2014 La UNA “PROPOSTA BIOLOGICA” PER LA RINASCITA DEGLI ORTI valorizzazione degli orti di Ostuni sta prendendo sempre più consistenza e non riguarda solo l’area coinvolta dal progetto di recupero degli orti urbani avviato dall’Amministrazione comunale della città, bensì quella che, pur essendovi adiacente, si estende per circa un ettaro nella zona compresa fra l’ospedale vecchio e la Madonna della Grata e include l’area privata di Paola Azzaretti, restauratrice romana da 10 anni a Ostuni e di Benedetto Farina, ex amministratore comunale. Restituire nuova vita agli orti rappresenta la svolta che potrebbe condurre definitivamente la nostra città verso la riappropriazione del suo aspetto originario, della sua identità tipicamente rurale ed è una svolta iniziata proprio da Benedetto Farina a colpi di zappa e vanga. Da oltre 20 anni ha proposto che gli ostunesi e gli amministratori tutti adottassero uno dei tanti appezzamenti abbandonati a valle delle mura antiche di Ostuni e si facessero contagiare dall’attività della coltivazione di un orto, etichettando questa idea “rivoluzionaria” con il nome di orticoltura. A partire dal 2009 ha infatti avviato egli stesso all’interno del suo terreno, preso in comodato, una coltivazione di tipo biologico. Fra i primi ad essere “contagiati” è proprio la sig.ra Azzaretti : “Una piccola fetta di quest’area aveva attirato la mia attenzione e mi vedevo in quel terreno circondata da un orto vivo – ha raccontato - la visione degli orti mi suscitava la sensazione, troppe volte vissuta quando, da restauratrice, mi trovavo di fronte a monumenti ed aree abbandonate, che anche qui, ad Ostuni, fosse in moto quel processo di lenta e continua dimenticanza che si fa rifiuto della propria storia e la trasforma prima in degrado e poi in macerie”. Persa la funzione di sostegno economico, la terra degli orti, un tempo viva e portatrice di vita, si è trasformata in spazio vuoto, da riempire ed usare senza ritegno, il tutto aggravato da una man- cata strategia di pianificazione della suddetta zona. E’ necessario quindi riprendere nelle proprie mani questi luoghi vitali della città per ridare dignità ad una storia dimenticata. A tal proposito l’iniziativa di Benedetto Farina non solo rappresenta una vera e propria rivoluzione, ma anche e soprattutto un esempio. La conduzione dell’area degli orti, che comprende sia quello della sig.ra Azzaretti che di Benedetto Farina, è portata avanti dalla società cooperativa “Solequo”, attiva a Ostuni dal 1998 nella commercializzazione di prodotti dell’agricoltura biologica e biodinamica, e rientra nel progetto “Orti biologici Ostuni”. I protagonisti del progetto nutrono il desiderio di riqualificare e rifunzionalizzare la zona per farne motore di sviluppo di una nuova economia locale attraverso la coltivazione di ortaggi con metodi di agricoltura biologica. Oggi infatti il settore biologico e biodinamico occupa una consistente fetta di mercato in continua crescita e potrebbe stimolare ancor di più il turismo, che ad Ostuni non manca di certo. Sono invitati a collaborare, oltre che privati e disoccupati, soprattutto gli studenti dell’Istituto agrario, commerciale e turistico “Pantanelli-Monnet” per un contributo materiale a cui potrà seguire un arricchimento culturale. ILARIA SANTORO artedì 24 giugno, una troupe della televisione inglese, la mitica BBC, ha effettuato le riprese nell’Antica Masseria Brancati di Ostuni. L’azienda, molto attiva riguardo la promozione e la valorizzazione dei frantoi ipogei, del paesaggio degli olivi millenari, il più antico paesaggio agrario arboreo del mondo, e del loro eccellente olio extravergine biologico prodotto in purezza, ha ospitato la troupe diretta dal regista John Hayes Fisher. Italy Unpacked e’ uno dei programmi culturali e didattici d’arte più importanti della BBC, in cui il famoso critico d’arte Andrew Graham-Dixon e l’altrettanto conosciuto chef Giorgio Locatelli, viaggiano per il lungo e largo della penisola Italiana per portare all’attenzione del pubblico Inglese ai tesori unici, e spesso sconosciuti, del Bel Paese, allo scopo di celebrare l’arte e la cultura di parti dell’Italia troppo spesso trascurate dai turisti. Giorgio Localtelli è uno dei più famosi chef in Inghiterra, ha cucinato per i più grandi vips internazionali tra cui la compianta Principessa Lady Diana e Bill Clinton Dopo il grande successo delle prime tre serie televisive, in cui Graham-Dixon e Locatelli hanno visitato la Sicilia, il Nord d’Italia e tutta la costa occidentale Italiana dalla Liguria fino alla Calabria, in queste quarta serie risalgono la penisola partendo proprio dalla Basilicata seguendo poi la costa orientale fino a Trieste. Percorreranno la Puglia, le Marche, il Veneto mostrando gioielli Italiani come le città di Ostuni, Urbino, Verona per nominare solo alcuni luoghi, esplorando al contempo alcune delle zone più belle della costa Italiana. Queste zone sono spesso trascurate dai turisti che viaggiano verso Roma, Firenze o Napoli. I due presentatori si sono di nuovo uniti per svelare l’arte, la cultura, il cibo e il paesaggio di una parte dell’Italia di cui sono appassionati. Nel primo episodio i due presentatori hanno focalizzato la loro attenzione sulla regione Puglia per mostrare le meraviglie che si trovano nel sud dell’Italia, bellezze d’inestimabile valore purtroppo quasi sconosciute nel Regno Unito. Per questo hanno effettuato le riprese oltre alla splendida Ostuni con i balli folkloristici del Gruppo Folk “ LA STELLA “, anche agli olivi monumentali della Masseria Brancati facendosi intervistare all’interno di un gigantesco olivo denominato “ La Capanna “ che ha suscitato in loro grande stupore e emozione, e all’interno del frantoio ipogeo, che, grazie alle testimonianze date dalle basi delle antichissime presse, hanno ricostruito la storia della lavorazione delle olive dal periodo messapico all’800. Il programma sarà trasmesso nel gennaio prossimo e sarà seguito da 72 milioni di telespettatori nel mondo. M La Tv inglese a Masseria Brancati Da Il recupero di Pezza Caldara e il Labo Naturae una cava dismessa spuntano piantine aromatiche di lavanda, timo e rosmarino che, nel laboratorio di fitocosmesi, si mescolano con olio extravergine di oliva biologico DOP estratto dagli ulivi della campagna di Ostuni. Il risultato è rappresentato da saponi, realizzati secondo il metodo tradizionale di produzione ma con approccio moderno, e altri cosmetici legati al territorio. È il Labo Naturae, laboratorio di fitocosmesi al 100% naturale, nato dall’evoluzione di “Bolle di Riserva”, un progetto sperimentale vincitore nel 2010 del bando di concorso “Principi Attivi”, il programma regionale per l’incentivazione dell’iniziativa giovanile in Puglia. Cuore e mente di questa realtà è la dott.ssa Mariantonietta Trinchera, le cui giovani idee prendono forma dall’amore per la propria terra e diventano esperienza imprenditoriale innovativa. Uno dei passi decisivi è stata la rinaturalizzazione dell’ex cava Pezza Caldara, all’interno della quale sono state messe a dimora le piante aromatiche, che vengono utilizzate per arricchire le formulazioni cosmetiche. Il partner che sostiene l’attività di messa a dimora e raccolta delle piantine è il Parco Dune Costiere, all’interno del quale si trova la ex cava Pezza Caldara, grazie al Direttore del Parco Gianfranco Ciola e al Presidente Giulia Anglani, coadiuvati dall’ARIF (Agenzia Regionale Irriguo Forestale) e dal Comune di Ostuni. Si è creata così tutta una rete operosa tra enti locali, un contributo al benessere naturale e un investimento in fiducia nei confronti della propria terra. 8 Cronaca Chiesa LUGLIO 2014 Il rituale delle benedizioni e la religiosità popolare (16ª parte) di Dino Ciccarese BENEDIZIONE DELLE PROPRIETÀ, VIGNE, TERRENI E CAMPI COMUNQUE NOMATI Sequenza Santo Vangelo secondo Marco (Mc. 4,24-32; Mt. 13,11-13; Lc. 13,18-21). In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: Fate attenzione a quello che udite; con lo stesso metro con cui avrete misurato, sarete voi misurati, anzi vi sarà dato di più, poiché a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E diceva: il Regno di Dio è come un uomo che getta il seme sulla terra e dorma o vegli di giorno e di notte, il seme germoglia e cresce, come egli stesso non sa. Spontaneamente la terra produce prima lo stelo, quindi la spiga, poi il chicco frumento della spiga; e quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, poiché è giunta la mietitura; e diceva: il Regno dei Cieli è come un granello di senapa; che quando è seminato in terra è il più piccolo dei semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene il più grande degli ortaggi e fa rami tanto grandi che sotto la sua ombra possono ripararsi gli uccelli del Cielo. Preghiamo Signore Santo Padre Onnipotente Eterno Dio, supplici ti invochiamo, affinché con la tua misericordia ci conceda sufficiente quantità di messi, ci accordi abbondanza di tutti i frutti, di vigneti, di frutti degli alberi, di raccolti e doni di tutte le cose; e degnati di allontanare da tutte queste cose, pestilenza, clima tempestoso, bufera, grandine, rigori invernali e tutti gli eventi dannosi. S. Ubaldo ti chiedo di benedire e santificare questa terra, i campi, gli alberi, le vigne, i frutti della terra, i frutti degli alberi, le buone erbe (ortaggi) e legumi. Nessun demone li possa danneggiare. Quindi si reciti l’ammonizione: Ammonisco voi nubi e grandine e tempeste: e ordino a voi per Dio Padre, Dio Figlio, per lo Spirito Santo che in sostanza sono un unico Dio; per la potenza del Padre, per la sapienza del Figlio, per amore dello Spirito Santo procedente da entrambi; per la santa umiltà della Vergine Madre Maria, per le virtù degli Apostoli; per le terribili passioni dei Martiri di Cristo, per i nove cori degli Angeli, per la fede e la sacra vita dei Confessori, per tutte le Anime Beate del Cielo, per la sacra protezione elargita dalle virtù dell’Altissimo alla Beata Vergine Maria; per l’imperioso comando impartito da Cristo ai venti affinché cessassero; per la mirabile divisione del Mar Rosso, fatta dalla potenza Divina a favore del popolo giudaico; per tutte queste cose ammonisco e sollecito voi o nubi e grandini, col segno di questa croce, che contro di voi alzo, di allontanarvi da noi e da questo luogo, senza nuocere ad alcun uomo o luogo, nave, terra e disperdetevi in aria. Parimenti vi invito grandine e vento per le cinque piaghe di Cristo, per tre i chiodi che gli hanno perforato mani e piedi, a disperdervi in acqua. Si rivolgano le croci verso gli alberi come sopra. Preghiamo Accresci, ti chiediamo Signore la tua misericordia su di noi, affinché su questi frutti cada la desiderata fecondità della benedizione e ricchi dei loro frutti, possiamo esultare per la tua benevolenza. Si asperga come il primo lato. Rivolto al terzo lato, il sacerdote reciti Salmo 22 (21): Sofferenze e speranze del giusto. Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza… Salmo 125 (124): Dio protegge i suoi. Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre… Preghiamo Signore Gesù Cristo, manda il tuo santo Spirito con tutti gli Angeli e Spiriti Beati, affinché difendano le nostre messi, i frutti della terra e degli alberi dalle piogge delle nubi, dai lampi e dalle tempeste, dagli uccelli, dai vermi e da tutte le infestazioni dei demoni e benedici tutte le nostre cose per il futuro, come io nel tuo santissimo nome le benedico. Sequenza Santo Vangelo secondo Luca (Lc. 8,4-8; Mt. 13,1-9; Mc. 4,1-9) Poiché una gran folla accorreva da ogni città Gesù proclamò la parabola del seminatore, esclamando al termine: Chi ha orecchi per intendere intenda. Preghiamo Ti chiediamo e preghiamo Signore, di seguire con occhi benevoli questi semi delle messi, dei frutti di ulivo, legumi e ortaggi; così come hai dichiarato a Mosè tuo servo in terra di Egitto: dì ai tuoi figli di Israele, che quando saranno entrati nella terra promessa che Dio darà loro, offrano ai sacerdoti le primizie dei suoi frutti e saranno benedetti. Così noi invochiamo Signore l’aiuto della tua misericordia su questi semi, dai quali speriamo di raccogliere i frutti della terra, affinché non avvenga alcuna grandine, non si abbatta bufera di tempesta, non si verifichi inondazione di acque e non avvengano intemperie nell’aria; ma con la forza della tua benedizione, si moltiplichino in abbondanza a vantaggio e uso degli animali e degli umani; invochiamo anche la tua clemenza, perché ti degni portare a pienissima maturazione quei semi. Si indichi l’aria dicendo: Vi custodisca e benedica Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Vi dissolva, abbatta e annienti… Santi Matteo, Marco, Luca, Giovanni che divulgarono nelle quattro parti del Mondo il Vangelo di Cristo, per i loro meriti e preghiere e per il Signore nostro Gesù Cristo, si ottenga di evitare e scacciare da tutte le terre dei cristiani questa tempesta. Ed io peccatore e Sacerdote di Cristo (benché indegno) appoggiandomi e confidando nell’autorità e virtù dello stesso Dio e di nostro Signore Gesù Cristo, Sommo Imperatore, non per i miei poteri, vi intimo immondissimi spiriti ad allontanarvi, per la sua virtù e per il suo tremendo giudizio e per la santissima croce sua, che contro di voi espongo; e per i meriti dell’intemerata e sempre Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio e per i meriti di tutti i santi, allontanatevi e disperdetevi in luoghi boscosi, onde non possiate nuocere all’uomo, né a qualsiasi cosa, né arrechiate alcun danno alle utilità cui sono deputate… Dio vi comanda o demoni di rimuovere queste nubi; Colui che dal cielo terso disse: Questo è il mio figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto (Isaia 42,1; Vangeli Mt. 3,16-17, Mc. 1,9-11, Lc. 3,21-22). Vi comanda chi vinse e legò il vostro Principe Belzebù, Colui che steso sulla sua santissima croce vinse la morte; Chi non soggetto all’inferno, risorgendo dai morti dopo 40 giorni, assunto dalla nube ascese al Cielo; Chi ci affrancò dalle fiamme dell’eterna Geenna; Colui che verrà a giudicare i vivi e i morti. Si appendano le croci agli alberi come prima. Preghiamo Onnipotente sempre eterno Dio, che governi il mondo creato dal niente e comandasti di coltivare i campi per il sostentamento dell’umano genere, imploriamo supplici la tua misericordia, affinché ti degni prenderti cura di qualunque salubre seme fatto e piantato in questi campi, dandogli la giusta temperatura, affinché recisa e asportata ogni asprezza di erba spinosa, produca frutti copiosi e maturi nei tempi opportuni; affinché noi tuoi servi, ristorati da doni fecondi, celebriamo debite lodi in perpetuo a te. Si asperga come prima. Andando verso il quarto lato dica: Salmo 4: Preghiera della sera. Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia… Salmo 128 (127): Benedizione del fedele. Beato l’uomo che teme il Signore e cammina sulle sue vie… Salmo 25 (24): Preghiera nel pericolo. A te Signore elevo l’anima mia, Dio mio in te confido… Preghiamo O Signore ti chiediamo di esaudire clemente le nostre preghiere e stendere su noi la tua destra a protezione di tutte le avversità. Sequenza Santo Vangelo secondo Giovanni (4,3538) In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: non dite voi, ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. E chi miete riceve salario e raccoglie frutti per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato, altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro. Preghiamo Lode a Dio per gli abbondanti benefici del creato, che affidato alla cura e al lavoro dell’uomo, garantisce il necessario per vivere. Benedizioni all’alternarsi delle stagioni o in concomitanza di attività. IMPARARE AD AMARE: INCONTRO CON ENZO BIANCHI “Ci vuole tutta una vita per imparare ad amare, ma non ce la si fa”. Ma è stata davvero una grande lezione d’Amore quella che ci è stata impartita domenica 22 giugno, nella Fraternità monastica di Bose, sulla Ostuni-Torre Pozzelle, dal fondatore e priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi. Enzo Bianchi ha parlato davanti a trecento persone provenienti anche da molto lontano (c’erano persone venute apposta dall’Abruzzo) ed ha tenuto per tre ore un avvincente discorso sul fondamento della nostra Fede: Gesù Cristo. “L’identità di Gesù Cristo è il nostro tema più urgente: conosciamo di più Gesù! Il deficit di conoscenza rende la Fede più fragile, fino a renderci religiosi, ma non cristiani: la Fede non è adesione a Dio, ma adesione a Gesù Cristo per poter aderire a Dio. Come afferma il Vangelo di Giovanni (1,18) “Dio nessuno l’ha mai visto”, ma Gesù ci ha spiegato e raccontato Dio; conoscendo Gesù arriviamo a vedere le tracce di Dio, un Dio che è Persona, Relazione, Comunione”. “Ma qual è - ha proseguito Bianchi - il Gesù da conoscere? Non un’immagine che riflette i nostri desideri, un idolo fabbricato da noi, un manufatto che ci è caro; la Via sono i Vangeli, il racconto della vita di Gesù, la Sua vera umanità”. “Come vero uomo - ha continuato il Priore - Cristo è stato discepolo, ha dovuto imparare da maestri, il suo primo atto pubblico, nell’accostarsi al battesimo del Battista, è stata l’umiliazione di condividere una fila di peccatori. E Gesù, che non era né un socialista, né un hippy, né un rivoluzionario violento, ha però compiuto numerosissimi atti di rottura con gli schemi del tempo: per ben quattordici volte, nei Vangeli, lo troviamo a pranzo o a cena, anche con chi allora veniva considerato un pubblico peccatore; ha rotto con i Suoi legami di sangue, con il modo di accostarsi al Tempio (misericordia e preghiera, non sacrificio), nel rapporto con la terra (né violenza né azione contro gli altri). Nella comunità del Signore c’erano tante donne: una novità assoluta, sulla quale nella Chiesa non abbiamo mai meditato a sufficienza. Il ruolo delle donne nel popolo di Dio va rimeditato non con formulette come “Maria è più importante di Pietro” ma riconoscendo la qualità della loro partecipazione alla vita ecclesiale, anche per evitare lo spopolamento delle Chiese, dalle quali spesso le donne sono praticamente messe in fuga”. “Gesù - ha ricordato Enzo Bianchi - “curava” i malati, cioè “se ne prendeva cura” non solo quando li A guariva, e aveva in simpatia i peccatori, cioè tutti noi. Ma tra noi la vera differenza non è fra peccatori e giusti, ma fra chi si sente giusto e chi si riconosce peccatore. Noi giudichiamo gli altri quando il giudizio spetta solo a Dio. Guardiamo il peccato ma non la sofferenza che quasi sempre lo ha generato. E’ stato questo comportamento dell’uomo Gesù che Lo ha portato alla morte, alla quale è arrivato solo, abbandonato dai suoi. E’ stato allora che ci ha amati. Ed è così che noi Lo dobbiamo amare, ma amando una persona che esiste, pensa, agisce, ci salva realmente, ci è vicino”. “L’amore - ha concluso il teologo Bianchi - è una scelta. Amare tutti è come amare nessuno. L’amore non appiattisce, rende gli altri speciali. Se amiamo accettiamo l’altro come è, lo “eleggiamo” nella nostra vita, con il trasporto fiducioso che abbiamo verso i nostri genitori e familiari fin dalla nascita, con l’amore naturale di chi mette al mondo i figli (e quest’amore mi è mancato) con l’amore che condividiamo con i nostri amici. La mia generazione è stata forse l’ultima che ha praticato l’amicizia, una virtù rara. Quando, da adolescenti, sbattevamo contro i rifiuti della prima cotta, dovevamo essere grati a chi ci aveva respinto, perché ci aveva tolto, giustamente, la pericolosissima illusione che tutti ci debbano per forza amare solo perché noi li amiamo; ai ragazzi e alle ragazze che conosco che banalizzano la sessualità praticandola fin dal primo incontro e credono di essere connessi col mondo via smartphone e Internet rispondo che non c’è nulla di meglio che una stretta di mano, lo sguardo di un amico, l’attesa dell’incontro, ascoltare in due la stessa musica, bere un bicchiere di vino assieme, la conversazione condivisa, e perfino la condivisione del silenzio. Stare con gli altri ci deve rendere migliori: è un dramma che questo non avvenga, per esempio, in tante coppie di coniugi, nei cui confronto si mostra il lato più cattivo, a volte quello mostruoso”. In conclusione: “Amore, nelle sue varie forme (familiare, amichevole, di coppia, per gli altri, per Dio) resta l’unica parola che abbiamo per dimostrare ciò che veramente vogliamo dalla vita: essere amati e amare. Io ringrazio Dio di avermi messo al mondo e di avermi dato l’amicizia”. Riferendosi a Papa Francesco, che lo ha ricevuto il giorno seguente, Enzo Bianchi ha esortato: “Stiamo vivendo una primavera. Respiriamo la primavera e la speranza”. FERDINANDO SALLUSTIO Tutti a Lourdes… da Ostuni con il Treno Bianco dell’Unitalsi Lourdes, a Lourdes! E’ l’appello riportato in uno dei primi manifesti stampati per promuovere i pellegrinaggi a Lourdes. A distanza di quasi 110 anni, l’Unitalsi non ha mai smesso di lanciare appelli promettendo una occasione di gioia. Dal 2 all’8 settembre ammalati, pellegrini e volontari parteciperanno al Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes con il Treno Bianco dell’Unitalsi e con un aereo speciale. Nella prima mattinata del 2 settembre il Treno Bianco dell’Unitalsi farà tappa nella stazione di Ostuni raccogliendo le preghiere e la speranza di una intera Città che viaggerà su quel treno fino a Lourdes. Si torna nella grotta di Massabielle dove a partire dall’11 febbraio 1858 la Madonna apparve alla Bernadette Soubirous per quindici giorni consecutivi. Difficile spiegare l’attrazione che questo luogo esercita su chi ha la fortuna di partecipare ad un Pelleginaggio Unitalsi. Non la guarigione del corpo che solo in pochi hanno avuto la grazia di ricevere, ma sicuramente la guarigione del cuore. “Mai nessuno torna a casa uguale a prima di partire”. Si conclude con questa frase, breve ma significativa, l’inno dell’Unitalsi. Il miracolo di Lourdes sta proprio in queste poche parole. Da Lourdes si torna cambiati, con un cuore nuovo, gonfio di gioia e di riconoscenza per le grazie ricevute. Chi torna da Lourdes vorrebbe tornarci subito e po- co importa se per arrivare sulle rive del fiume Gave ci vogliono quasi 30 ore di viaggio. Una esperienza unica, intensa, piena di vita nella quale si avverte costante la presenza di Gesù. Non una gita turistica, (queste le lasciamo volentieri a chi le organizza per mestiere, magari anche meglio di noi…), ma una esperienza di condivisione e di gioia che accompagna e accomunale Ammalati, volontari e pellegrini. In questa settimana seicento persone diventano un’unica famiglia; ci si chiama tutti per nome ed ogni volto diventa quello di una persona amica con cui scambiare una parola o semplicemente un sorriso. L’Unitalsi è ormai l’unica associazione in Europa ad aver mantenuto il Treno come mezzo privilegiato per l’accompagnamento degli ammalati. Tutte le altre associazioni europee ed italiane che utilizzavano il treno hanno deciso di abbandonare questo mezzo traslocando su mezzi più comodi, ma non certo per gli ammalti che sono stati automaticamente esclusi da questi viaggi. Così sarà dal 2 all’8 settembre sul Treno Bianco. Gli interessati potranno raccogliere informazioni e dare la loro adesione presso la Parrocchia Madonna del Pozzo e ed il Santuario dei Ss. Medici tutti i giorni prima e dopo la Santa Messa oppure chiamare ai numeri: 338.8158893 – 328.3339147. FRANCESCO PECERE 9 RICORDI LUGLIO 2014 Giovanni Antonio Farina Santo il 23 novembre …Dal Salmo 130: “Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze”. La piccolezza ha un fascino straordinario… Dio si stanca dei grandi regni ma mai dei piccoli fiori! Scrivere queste righe è per me motivo di emozione e gioia in quantificabile perché il Beato Giovanni antonio Farina, fondatore l’11 novembre 1836 delle Suore Maestre di santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, PADRE delle nostre religiose del Centro Solari fino a quel triste 12 novembre 2009 quando con dolore le abbiamo viste lasciare la nostra Ostuni, sarà proclamato Santo da Papa Francesco il prossimo 23 novembre, solennità di Cristo Re! Giovanni Antonio Farina fu Vescovo di Treviso dal 1850 al 1860, quando divenne Vescovo di Vicenza. Ma a soli 28 anni fu nominato cappellano della parrocchia di San Pietro, una delle più povere di Vicenza diventando animatore della Pia Opera di Santa Dorotea e direttore della Scuola di Carità. Nato a Gambellara (VI) l’11 gennaio 1803, morì a Vicenza il 4 marzo 1888. Il 4 novembre 2001 fu dichiarato beato da San Giovanni Paolo II. Il Vescovo Farina fu un meraviglioso dono fatto dal Signore alla Chiesa vicentina e veneta dell’Ottocento e ora sarà un dono per la chiesa di oggi aiutando il popolo cristiano a cercare la forza nel Signore proprio come Mons. Farina ha fatto affrontando tante amarezze e sentirsi raramente fioriti in un difficile periodo storico dove stava crescendo l’adolescente Giuseppe Sarto, destinato a diventare Papa con il nome di Pio IX. Il concistoro del 12 giugno ha ufficializzato la data di canonizzazione per il 23 novembre 2014 e il miracolo è stato come durante la sua vita, AMORE INFINITO PER I POVERI! “Kumari, una donna al nono mese di gravidanza, povera e analfabeta che abitava in un piccolo villaggio in India, aveva chiesto a Dio di salvarle la vita rivolgendosi a quel santino tutto stropicciato che le suore le avevano suggerito di pregare. Ricevendo tanta forza dall’immaginetta di quel vescovo era riuscita a partorire da sola, senza medici e attrezzature necessarie perché lei era «infetta», l’epatite b l’aveva colpita durante la gravidanza e i medici avevano espresso la certezza di morte nel momento del parto e danni neurologici al feto. Qualche settimana prima “Kumari aveva chiesto alle suore i soldi per pagare il dottore ed esami clinici, la superiora offrendole il necessario, le aveva appoggiato sul capo una immaginetta del Beato Farina. Nonostante le previsioni mediche, il 2 settembre 2001 nacque prematuramente una bambina sana e dopo qualche giorno nonostante le condizioni di Kumari si aggravarono tornarono a casa completamente sani e la bimba venne battezzata Giovanna in ricordo del suo Santo protettore. La mamma raccontò di aver visto quella figura vestita DEFUNTI 6 ottobre 1957 di bianco che le aveva dato coraggio e tanta pace”. La sua era la certezza dei poveri che si rivolgono a Dio, perché non possono difendersi da sé e il Signore diventa il loro tenero e amorevole papà. Giovanni Antonio Farina continua ancora a vivere nella quotidianità delle sue suore sparse nel mondo, lavoratrici instancabili che fanno della loro vita un dono totale a Dio e agli altri. Recarsi in Chiesa per noi cristiani è motivo di vita e di gioia, ma se come è stato per tanti di noi che hanno goduto dell’amicizia delle suore, si trova il calore umano di persone che ti vogliono bene in qualunque stato ci si trovi, tutto si colora di bellezza e di pienezza di luce. Maestre di quell’amore speciale che ti permette di dire a qualcuno “non ti lascio solo”, a ricevere con umiltà, donare con generosità, ascoltare con attenzione, conoscere la gioia di vedere contento chi è vicino perché abbiamo ceduto il posto più comodo, la parte più ambita, perché lo abbiamo aiutato nel bisogno. La carità eroica, l’intelligenza della carità voluta per loro dal Vescovo Farina… avvicinarsi al mondo, ad ogni angolo, anche il più sperduto, entrando nella quotidianità, teatro grande in cui Dio esprime il suo amore. Leggere libri a Lui dedicati, gustare i suoi scritti ci fa conoscere un umile uomo pronto a colloquiare con chiunque incontrava sulla sua strada, non garantendo mai soluzioni ma speranze, spegnendo la disperazione e seminando fiducia accogliendo volti tristi e rimandando volti tranquilli. Essere riconoscenti per il dono della vita ed essere capaci di smuovere le montagne per un abbraccio, un sorriso, una tenerezza o una carezza ricevuta. Questo è quello di grande che il Vescovo Farina desidera per noi: sorrisi, gioia, accoglienza, carità, profumi, povertà, dignità e soprattutto tantissimo amore. Mettersi accanto ai nostri fratelli e a condividere con loro un pezzo di storia. Affidarsi a Dio ed il risultato sarà incontrarlo negli occhi di ogni persona! Mi faccio portavoce della città di Ostuni nell’augurio più sentito e affettuoso alla Madre Generale Suor Emma Dal Maso, alle tante suore amiche indimenticabili di tanti di noi e a tutta la Congregazione e sarebbe meraviglioso ritrovarci il 23 novembre a Roma per vivere insieme questo momento unico… difficoltà e sacrifici sono tanti per realizzare un sogno ma se il desiderio è forte dobbiamo gridare il nostro “SI”… le difficoltà si superano con la felicità e questa vivremo tutti insieme in Piazza San Pietro! LOREDANA RODIO Per info: Istituto suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori - Via San Domenico, 23 - 36100 VICENZA - Tel. 0444-202411 - Fax. 0444-316776 Sito: www.sdvi.org 12 giugno 2014 È deceduto, lasciando nello sconforto i propri familiari, VILLIAM COLUCCI La famiglia Colucci, originaria di Ostuni, molti anni fa si stabilì a Mantova dove Felice, il capo famiglia, dopo aver svolto il servizio militare quale Ufficiale, esercitò l’attività di Funzionario della Olivetti. Ostuni rimase sempre il più importante punto di riferimento e non veniva trascurata nessuna occasione per ritornarci volentieri per respirare l’aria del paese natio. Gino Pacifico e famiglia partecipano al grande dolore che ha colpito l’amico Felice Colucci e la moglie Franca per la perdita prematura del figlio Villiam avvenuta, inaspettatamente, in Mantova giovedì 12 giugno. Felice Colucci è da sempre abbonato de Lo Scudo che, mese dopo mese, lo attende con vivo desiderio per leggere le notizie della sua Ostuni. «Non piangete sarò l’angelo invisibile della famiglia. Dio non saprà negarmi niente quando io lo pregherò per voi» (S. Agostino) Ricorre il 2° anniversario della morte di MINO ROMA Vivo è ancora il ricordo della sua bontà e disponibilità non solo verso la famiglia e tutti i suoi cari, ma anche di tutto ciò che riusciva a concretizzare per l’ambiente scolastico dove ha prestato la sua attività come Collaboratore scolastico, prima per le Classi serali della Scuola Media Statale “Orlandini Barnaba” di Ostuni” e poi per la Scuola media Statale “A.M. Cavallo-S. Morelli” di Carovigno. Con tanta nostalgia lo ricordano a parenti ed amici la moglie Enrichetta, i figli Monica con Tonio, Gianluca con Simona ed i nipotini Vito e Luca. 25 luglio 1931 21 giugno 2014 oloro che hanno visto mio padre sul letto di morte hanno visto un uomo piccolo, debole e malato. Che dava l’idea di fragile. Ma mio padre non era così: Vincenzo Scalone era un uomo forte e vigoroso. Possedeva un’energia che sembrava non avere fine. Lui era un camionista e tutti lo conoscevano come “Vicienze lu Gnerecate”. Aveva cominciato a lavorare col cavallo, poi era passato al motocarro e infine al camion, al passo coi tempi. Quando io ero piccolo e a scuola dovevo dire che mestiere faceva mio padre, lui ci teneva a precisare che non dovevo scrivere autista, ma CAMIONISTA. Io non capivo bene che cosa voleva dire veramente. Lui mi spiegava che l’autista lavora sotto padrone, invece lui era un camionista, e questo significava che il padrone era lui [E diceva “Ije me lasse e ije me pigghje”]. Devo confessare che io non ci vedevo tutta questa differenza, dal momento che tutti e due, autista e camionista, guidavano il camion. E nel suo lavoro Vicienze era un autentico artista, un perfezionista: era capace di arrivare con il camion dove nessun’altro riusciva ad arrivare, padroneggiava il suo mezzo, faceva delle manovre al millimetro, sfiorando muri e a volte anche strapiombi o burroni. Spesso io andavo insieme a lui. E quel camion altissimo e rumoroso mi sembrava una specie di mostro enorme. Ma mio padre era un gigante ancora più enorme. Lui era sicuramente più forte e potente di quel mostro. In mezzo alla gente, Vicienze era un uomo socievole. Scherzava e aveva sempre la battuta pronta. Gli amici lo salutavano ogni volta con piacere. Quando a qualcuno io dicevo che ero figlio di Vicienze Scalone, tutti subito ridevano e mi dicevano che avevo un padre “PAZZIEVULU”. A casa invece lo era un po’ di meno. Era molto rigido e severo. Con me non scherzava mai. Non che mi trattasse male, questo no. Anzi, non mi ha mai alzato una mano. Del resto lui non ne aveva bisogno: aveva uno sguardo con una potenza a lunga gittatta. “Cu na tremenduta” era capace di paralizzarmi e di rimpicciolirmi anche a 50 metri di distanza. Però io sognavo che parlasse con me, che mi portasse a fare una passeggiata e che mi comprasse le noccioline a Sant’Oronzo. Sognavo anche che venisse a scuola e che si informasse sui miei risultati. Doveva sentire dai miei professori che aveva un figlio promettente, doveva sentirsi fiero di me. E io di lui. E invece niente. Vicienze Scalone, come molti della sua generazione, non era tagliato per queste cose. Lui pensava alla FATIA, e la fatia era principalmente sudore e lavoro fisico. Al primo anno di Università capitava a volte che 14 giugno 1946 E’ volato in Cielo il 25 giugno 2014 Prof. GIUSEPPE CALAMO Ha raggiunto la Casa del Padre ANGELA CARMELA PECERE Il ricordo che ci resta, dopo la tua dipartita, è il vuoto che hai lasciato nei nostri cuori e nella nostra mente; però non ti dimenticheremo mai, sarai sempre con noi. La ricordano a parenti ed amici i figli Cenzina con Franco, Vito con Rita, Gino con Mina ed Ernesto con Michela ed i nipoti che non la dimenticheranno mai per la sua dolcezza e per il suo amore. 24 luglio 1996 C L’ULTIMO SALUTO a VINCENZO SCALONE Giuseppe, la tua morte improvvisa non è la fine. La tua essenza vivrà sempre nel cuore di chi ti ha amato sulla terra. Tua moglie Anna, tua figlia Angela con Maurantonio e tuo fratello Raffaele, lasciati in una infinita tristezza. 24 luglio 2014 Ricorre l’anniversario della scomparsa di GIULIO NOBILE Il nostro Fratello che da tanti anni vive nella gloria del cielo e contempla la Vergine Maria, madre di Cristo, gode dei suoi beni eterni e contempla il suo volto e condivide la gioia della risurrezione: noi che viviamo nella fiducia di congiungerci a Giulio quando il Dio ce lo chiederà, invochiamo i benefici che ci possono rendere sereni in questo mondo. E don Giulio che amorevolmente il suo sapere presso la Chiesa dell’Addolorata, in Roma, nell’elevare continue suppliche, chiede solo la forza di poter offrire il suo futuro per il bene dell’umanità e la gloria della Chiesa. Con infinito affetto conservano nel proprio cuore la memoria dell’amato Giulio la moglie Rachela, i figli Tonino e Titina, la nuora Valeria ed in modo con infinita dolcezza l’amato nipote Don Giulio. rimanevo tutto il giorno in casa a studiare. Lui arrivava dal lavoro a tarda sera, stanco e affaticato, e appena mi vedeva mi diceva sempre la stessa frase: “ce bella vita, ah !”. Poi sono entrato in Finanza. Lui non aveva fatto il militare e non conosceva i gradi e le gerarchie. Ogni tanto mi chiedeva se valeva di più un appuntato o un sergente. Io cercavo di spiegarglielo. E ogni tanto ci ritornavo pure. Ma lui si imbrogliava sempre e proprio non mi riusciva di fargli entrare in testa che un sottotenente è più importante di un brigadiere. Anche perché il brigadiere era la massima autorità che lo fermava per strada alla guida del suo camion. Però ho scoperto che si era messo la mia fotografia in divisa dentro il portafoglio e la mostrava di nascosto ai suoi amici tutto contento e orgoglioso. E andava dicendo in giro che suo figlio era diventato importante. Naturalmente a me non diceva niente, perché non era abituato. Quando poi sono diventato Capitano, allora per lui è stato davvero il massimo e mi ha espressamente richiesto una nuova fotografia con i nuovi gradi da tenere nel portafoglio. E non si capacitava che un giorno mi avrebbero anche potuto promuovere ad un grado superiore a quello e che non sarei stato più Capitano. Intanto gli anni sono passati, io sono diventato più adulto e lui un uomo anziano. Così visto che lui non aveva parlato e non aveva scherzato con me, ho cominciato io a parlare e a scherzare con lui. Gli raccontavo i fatti del mio lavoro, le indagini, gli arresti, etc. E, siccome era evidente che gli piacevano di più i racconti in cui io uscivo vincitore, devo confessare che qualche volta ho anche bluffato un pochino. Ho iniziato anche a scherzare: gli chiedevo dove teneva i soldi, lui allora tirava fuori le banconote che aveva in tasca (sempre ben piegate e stirate) e quando io fingevo di rubargliele, lui le tirava via all’ultimo momento. E rideva. Poi si è ammalato, ed è cominciato a diventare sempre più piccolo e sempre più debole. Però io non riuscivo proprio a vederlo così. Per me Vicienze era e resterà sempre quel gigante forte e potente che padroneggiava il suo camion enorme, quello che possedeva un’energia che sembrava non avere fine. Stanotte ho parlato a lungo con te, in silenzio, ma alla fine ci siamo capiti. E ti volevo dire una cosa: “Viciè, vattinne tranquillu, vattinne in grazia di Dio”, io non sono più arrabbiato con te. Io porto il tuo nome e sono il tuo sangue, e finalmente ho capito perché eri così orgoglioso di essere un CAMIONISTA: perché nella vita eri tu il vero capitano, perché sei riuscito ad essere sempre il padrone di te stesso. PASQUALE SCALONE ANNIVERSARI 28 luglio 2013 28 luglio 2014 Velocemente è passato un anno dalla dipartita di TORINO SOZZI ex Gommista Il suo carattere amabile, dolce e sincero resta sempre vivo nella mente di tutti coloro che lo hanno conosciuto ed amato. La Mamma Celeste alla quale Torino era particolarmente devoto e amante lo conservi fra le sue braccia e nel suo amore cosicché noi possiamo godere della sua Benedizione perché la bontà di Torino può intercedere fino a quando non lo raggiungeremo nel Cielo. La moglie Antonietta, i figli Francesco con Rita, Donato con Lea, Mara con Mimmo ed i nipoti Silvia, Mattia e Martina, i fratelli, le sorelle, i cognati e tutti i famigliari lo ricordano a tutti coloro che lo hanno stimato e voluto bene. 13 luglio 1993 13 luglio 2014 Ricordiamo con affetto l’anniversario della scomparsa di GIUSEPPE CARIULO Peppino tu sei sempre con noi; sentiamo che il tuo spirito non ci lascia mai un istante e che aleggia nei nostri pensieri e nel nostro cuore: la tua compagnia ci fa star bene. Tu continua a proteggerci dal Cielo da quella Casa eterna in cui un giorno verremo anche noi e staremo felici insieme. Grazie per tutto quello che fai. Tua moglie Titina, le figlie Franca con Gianni, Angela e Angelo, Giovanna e Michele, i nipoti Giuseppe, Angelo, Claudia, Gaetano, Silvia e Giuseppe che ti vogliono tanto tanto bene. 10 CRONACA BREVE LUGLIO 2014 PALLAVOLO 2000 OSTUNI, SI GUARDA GIÀ AL FUTURO di Domenico Moro C Un gelato all’oliva per l’estate Se il primato di aver dato i natali al gelato spetta alla città di Firenze, dove sarebbe stato “inventato” nel XVI secolo alla corte medicea, la nostra città può vantare quello di aver proposto un gusto inedito. Nasce da un’idea di Vincenzo Tanzarella, titolare dell’esercizio La bottega del pasticciere, il gelato all’olivo, un prodotto artigianale legato alla pianta simbolo del nostro territorio. La gustosa preparazione ghiacciata dal colore violaceo e dal fragrante aroma dell’oliva si abbina molto bene con i più tradizionali gusti che compaiono nei banconi delle prelibatezze gelatiere. Il sapore dolciastro del frutto deriva dalle componenti proprie della cellina di Nardò, una delle cultivar più diffuse nelle piantate della nostra marina. Un sito internet (Coopolio Salento) informa che questa specie era già nota all’autore del De re rustica il romano Columella, vissuto nel I sec. d. C., il quale la ritenenva ido- nea per la conservazione alla concia. Questa qualità di oliva contiene uno straordinario concentrato di sostanze “virtuose” capaci di contrastare colesterolo e malattie cardiovascolari anche se l’apporto degli zuccheri, indispensabili componenti dei gelati, induce a riflettere sul suo eccessivo consumo per chi deve fare i conti con squilibri glicemici o con problemi di peso. Sull’onda di questa novità si potrebbero tentare altre ghiotte sperimetazioni, ricorrendo alla frutta stagionale nostrana che abbonda nelle campagne, come la mandorla, il gelso, le more. E non limitarsi al gelato ma cimentarsi in granatine, frappè e altre varianti altamente refrigeranti richiestissime per mitigare il peso della calura estiva, apportando liquidi salutari alla nostra salute. E.A. impegno e professionalità nei vari ruoli che tutti hanno, e naturalmente si pensa anche ai campionati che si andranno ad affrontare: per quanto riguarda la serie C è intenzione societaria costruire una formazione che possa puntare ad un campionato di vertice; per la serie D si attende che sia forSalvatore Valente, fotoreporter ostunese, vince il secondo premio del malizzato il ripescaggio per creare una squadra che prestigioso l concorso ‘The Humanity Photo Awards of Unesco 2014 possa valorizzare l’importante settore giovanile deldi raccontare. Fotografare sempre per raccontare qualcosa. In ercare la società, e naturalmente tutti i campionati provinviaggio, pezzi di esistenza, brani di paesaggio, storie. Trovando un teciali giovanili che in questi anni hanno arricchito la ma e un taglio preferenziali, individuando una chiave, un filo rosso, dei simbacheca della Pallavolo 2000 Ostuni di trofei. boli. Così si prova a fare il mestiere, secondo alcuni, più bello del mondo Obiettivi importanti comunque della società riman.Salvatore Valente , classe 1960, è il fotoreporter di Ostuni che sta facengono la collaborazione con società limitrofe al terrido molto parlare di sé tra gli amanti, esperti e semplici appassionati, della torio della Città bianca per individuare nuovi talenti fotografia a livello internazionale. Il 20 giugno scorso in Cina ha vinto che in futuro possano diventare la base per la col’Award del concorso “ The Humanity Photo Awards of Unesco 2014”, uno struzione delle squadre che difenderanno i colori dei più importanti concorsi di fotografia a livello mondiale, piazzandosi al gialloblù. secondo posto nella categoria “Ritratti e costumi”. Al concorso vi hanno Intanto circola con insistenza la voce che nei prospartecipato 112.000 fotografie da 171 paesi del mondo. Salvatore Valente simamente possa far tappa in Ostuni la nazionale di ci ha accolti cordialmente per rilasciarci un’intervista, che rispecchia una parte importante del suo mevolley venezuelana guidata tecnicamente dall’ostustiere ed è testimonianza di un modo di fare fotogiornalismo che è quasi scomparso. nese Vincenzo Nacci che ha ricevuto l’importante incarico nel mese di aprile 2014 per guidare la nazionale ai mondiali che si svolgeranMensile Cattolico d'Informazione no in Polonia dal Anno XCII - Numero 7 - LUGLIO 2014 30 agosto al 21 alvatore De Pasquale, in arte anzi, in arti, Depsa, è, per dirG. Garibaldi, 129 - 72017 Ostuni (Br) Corso settembre prossila con Omero "un uom dal multiforme ingegno"; notissimo Tel./Fax 0831.331448 mi, questo per un per le canzoni da lui scritte e composte (sua la celebre "Champrogetto di [email protected] pagne") e per l'attività di autore televisivo, da alcuni anni ha riborazione con la Part. IVA 00242540748 scoperto anche la sua antica passione per il disegno, realizzansocietà del presiAssociato UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA do pregevoli opere su vari temi, tutti rappresentativi, in particodente Blasi. Iscritto alla lare i ritratti di giganti della fede come i pontefici, San Pio, MaFEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI dre Teresa; ora Depsa, dall'11 al 16 luglio, espone alla galleria "Orizzonti Arte" nella nostra Piazza Cattedrale; la Piazza è dediAbbonamento annuo: € 20,00 cata al Santo Giovanni Paolo II, uno dei soggetti preferiti da Estero: € 50,00 - C.C.P. n. 12356721 Vorrei ringraziare il Sig. Peppino Nacci, titolare dell'omonimo negozio di Depsa, che è stato allievo del grande Pietro Annigoni, il "Pittore delle regine"; Depsa, oltre Aut. Trib. Br n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 ottica per avermi dedicato la sua alta professionalità, messi in gioco la sua ad essere il "Pittore dei Santi", ha la gande capacità di disegnare la musica: i suoi quadri che Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n° 46) esporrà ad Ostuni sono ispirati a grandi cantanti come Lucio Dalla ed a grandi canzoni come esperienza e il suo tempo, risolvendo così un mio problema visivo che mi Art. 1, comma 1, S1/BR - Filiale di Brindisi "Imagine" ; quella di Ostuni è una tappa importante nella sua carriera e nella sua vita: Depvincolava da anni. Aut. Filiale Poste Brindisi - Pubbl. inf. 45% sa trascorre quii da noi una larga parte dell'anno, e lo "Champagne", questa volta, lo stappeUn grazie lo vorrei rivolgere anche al personale sempre attento e gentile. Direttore Responsabile: Ferdinando Sallustio rà anche per il matrimonio con la sua Monica, che avverrà poprio ad Ostuni lunedì 14 luglio. ANNA TANZARIELLO on il titolo provinciale dell’Under 12 maschile di volley è calato il sipario sulla stagione 2013-14 per la società ostunese della “Pallavolo 2000” del presidente Blasi; una stagione importante agonisticamente che ha visto la massima squadra maschile ottenere la permanenza nel campionato di serie “C” per la prossima stagione dopo aver partecipato alla lotteria dei play out ottenendo la permanenza ai danni della formazione barese dell’ASD Perotti Bari. Una stagione che ha visto tutte le formazioni giovanili della società ostunese partecipare ai campionati di categoria ottenendo ottimi risultati e portando a casa i titoli provinciali dell’Under 12, Under 17 e Under 19 arricchendo così la bacheca gialloblù; una stagione che ha visto anche la collaborazione con l’Euro Volley San Michele di mister Cosimo Di Castri con i quali sono stati condivisi i campionati Under 12 e Under 13, ponendo le basi per continuare in futuro progetti mirati principalmente allo sviluppo del volley sul territorio brindisino. Una società, quella ostunese, che durante tutto l’arco della stagione ha disputato 92 gare in campo provinciale, 72 gare in campionati regionali con 6 gruppi di lavoro, 6 dirigenti impegnati ogni giorno tra allenamenti e trasferte, 5 allenatori alla guida di un centinaio di ragazzi, insomma numeri da grande club di pallavolo. Ora la società del Presidente Angelo Blasi anche se il sipario sulla trascorsa stagione agonistica è appena calato, è già proiettata verso il futuro per programmare e pianificare la prossima stagione. Tutto l’organigramma societario è stato riconfermato con gli allenatori Macelletti e Viva, a prova del grande C CANZONI A MATITA: IL CUORE E LA MUSICA NELLA MOSTRA D'ARTE DI DEPSA S Parole di gratitudine D Notizie flash di Danilo Santoro isavventura, fortunatamente senza conseguenze, nel parcheggio dell’ Ospedale Civile di Ostuni. Una giovane mamma, involontariamente, ha lasciato le chiavi della propria auto all’interno della vettura, con dentro il proprio figlio di due anni. Azionandosi la chiusura centralizzata il piccolo è rimasto, incredibilmente bloccato dentro, sul sedile posteriore con la cintura di sicurezza. Dopo i primi minuti di panico, e con ogni tentativo vano di aprire l’auto, l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di liberare il bambino e scrivere il lieto fine. *** iversi incidenti stradali hanno caratterizzato le ultime settimane; uno si è verificato sulla strada che collega la Città bianca alla statale 379: una vettura, guidata da un medico, è sbandata terminando fuori strada. Sul posto i sanitari del 118 ed i vigili del fuoco che hanno liberato il professionista brindisino dalle lamiere. Sulla provinciale, Ostuni- Ceglie Messapica, un 19enne, nel tentativo di evitare un cane ha perso il controllo della propria macchina, ribaltandosi. Anche in questa circostanza i pompieri hanno dovuto liberare il giovane dal mezzo. Soccorso dal 118 il ragazzo è stato condotto al “Perrino” di Brindisi per le cure del caso. *** opo l’autopsia, sono state avviate indagini per accertare le cause della morte di Ugo Iacca. L’uomo di Roccaforzata (Ta) è deceduto nell’Ospedale di Ostuni, dove era arrivato per la mancanza di disponibilità nel nosocomio di Grottaglie. I familiari del 53 enne hanno presentato un esposto alla stazione dei Carabi- D D nieri di Fasano per ricostruire scrupolosamente ciò che gli è accaduto. L’uomo era stato ricoverato in un primo momento per una diverticolite, ma, secondo le prime risultanze, sarebbe sopraggiunta un’emorragia cerebrale. Il pubblico ministero incaricato dalla Procura di Brindisi, il dottor Antonio Costantini, ha dato avvio ad un’inchiesta e conferito al medico legale Antonio Carusi, l’incarico di eseguire l’esame autoptico. *** Casa della Musica di Ostuni si è aggiudicata il primo “Premio Regionale di Architettura In/ArchAnce Puglia 2014” riguardante la categoria “Intervento di riqualificazione edilizia e/o urbana”. Tra le motivazioni che hanno decretato la vittoria del progetto ostunese, la giuria ha specificato che il premio è stato assegnato per la capacità di riqualificare l’edificio, un’ex caserma, attraverso un’architettura al tempo stesso misurata nel linguaggio e rispondente alla volontà di costruire un luogo urbano dedicato alla cultura. *** uccesso prestigioso per le atlete del circolo tennis di Ostuni. Le tenniste della città bianche, capitanate dai tecnici Ivan Denitto e Ignazioni Pinto, hanno ottenuto la promozione in una delle 8 finali nazioni, conquistando l’ accesso al campionato nazionale di serie B 2015. Il team ostunese era composto da Simona Struzzolino, Alessia Carrozzo, Vanessa Pinto, Rossella Ostuni: le giocatrici ostunesi hanno superato nella sfida decisiva il Circolo Tennis Marino Casalboni Rimini. Una vittoria che permette alla società della città bianca di programmare con rinnovate ambizioni la prossima stagione, dove primario sarà l’obiettivo di valorizzare atleti ed atlete del vivaio locale. *** empi duri (si spera) per gli sporcaccioni: telecamere mobili e vigili in borghese contro l’abbandono dei rifiuti. Al danno di immagine” spiega il Sin- La S T daco, Gianfranco Coppola “particolarmente pesante in un momento di forte afflusso turistico, bisogna aggiungere quello economico derivante dai maggiori oneri sostenuti dall’amministrazione comunale per bonificare queste mini-discariche che si creano sul territorio”. Per prevenire il ripetersi di questi episodi e per individuare i responsabili dell’abbandono dei rifiuti, il Sindaco ha disposto una serie di iniziative. “Intanto” spiega il primo cittadino “un servizio di video-sorveglianza mobile supportato dal personale della Polizia Urbana in borghese che serva ad individuare i trasgressori e serva anche da deterrente per chi ha in mente di abbandonare i rifiuti; poi la pubblicazione, sugli organi di informazione e sul sito internet del Comune, dei nominativi dei trasgressori. L’Amministrazione Comunale di Ostuni con l’obiettivo di migliorare il servizio e offrire alla cittadinanza e all’utenza una migliore vivibilità, d’intesa con i responsabili della ditta appaltatrice del servizio di igiene ambientale della città (l’Ati “Gial PlastBianco”), ha stabilito che a partire dal 1° luglio e fino al 15 settembre il servizio di raccolta domiciliare porta a porta sarà effettuato nelle ore notturne: il servizio di raccolta nell’area urbana (il centro abitato da Viale Pola e via Fogazzaro sino alla periferia in direzione di Carovigno, Francavilla, Ceglie, Martina e Cisternino) sarà garantito dalle ore 24 e sino alle 6 del mattino successivo. *** Sezione del Lavoro del Tribunale di Brindisi con sentenza del giudice Maria Cristina Mattei ha disposto il reintegro di 13 dipendenti della Telcom spa di Ostuni, licenziati collettivamente nell’agosto del 2011. La procedura di licenziamento collettivo è stata ritenuta non rispondente ai presupposti previsti dalla Legge nonostante vi fosse stato il raggiungimento di un accordo con i sindacati. Il giudizio proseguirà comunque nei successivi gradi. La Redazione Enza Aurisicchio - Gianfranco Ciola - Domenico Colucci Paola Lisimberti - Giacomo Mindelli Gianmichele Pavone - Alfredo Tanzarella jr. Hanno collaborato a questo numero: Caterina Baccaro - Dino Ciccarese - Pietro Lacorte Domenico Moro - Carmen Nacci Giuseppe Palma - Francesco Pecere Erminia Saponaro - Danilo Santoro Ilaria Santoro - Rosario Santoro Pasquale Scalone - Franco Sponziello Direttore Amministrativo: Armando Saponaro Foto della testata: Fotolandia di Giuseppe Cisaria - Ostuni Impaginazione: Roberta Iaia Realizzazione e Stampa: Nuova GA srl Via Stazione, 82/84 (z.i.) - Ostuni [email protected] nuovagasrl.altervista.org Riservato agli abbonati Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 e dell’art. 10 Legge 31.12.1996, n. 675. Informiamo gli abbonati che i dati anagrafici, a noi conferiti per la gestione del rapporto contrattuale d’abbonamento al nostro periodico, non saranno oggetto di diffusione a terzi, senza il consenso degli interessati.