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Molteni, Giovanni Battista,
Mélancolie de Normandie, 1965,
matita e acquarello su carta, 68,5 x
47,5 cm, Museo Villa dei Cedri,
Bellinzona
Bearbeitungstiefe
Name
Molteni, Giovanni Battista
Lebensdaten
* 30.8.1898 Cantù, † 12.6.1990 Sorengo
Staatszugehörigkeit I
Vitazeile
Pittore italiano. Disegno, acquarello, pittura ad olio e affresco. Paesaggi
e figure. Dal 1959 attivo in Svizzera
Tätigkeitsbereiche
pittura ad olio, decorazione artistica di edifici, disegno, acquarello,
disegno a carboncino, tempera, affresco
Lexikonartikel
Figlio di Giuseppe, negoziante di vini, e di Adelaide Arrigoni, si forma da
autodidatta sotto la guida del pittore Ugo Bernasconi di Cantù. Stabilitosi
a Milano verso il 1923, esegue studi anatomici presso l'ospedale e
studia la tecnica dell'affresco con Enzo Morelli. Appassionato alpinista,
nel 1926 intraprende un viaggio in Norvegia e nei mari artici e realizza
paesaggi polari che presenta alla Galleria Micheli di Milano (1927). Nel
1928 raggiunge la spedizione di Umberto Nobile al Polo Nord, dove
esegue 13 bozzetti che sviluppa in seguito in grandi tele, esposte alla
Galleria Bardi di Milano (1928). Negli anni ’30 si divide tra Milano, il lago
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di Como e il lago di Garda. Partecipa regolarmente alle esposizioni della
Permanente a Milano, tiene numerose mostre personali e compie alcuni
viaggi, soprattutto a Parigi. Nel 1943, durante i bombardamenti di Milano,
viene distrutto quasi interamente il suo studio. Nel 1948 presenta una
personale alla galleria del Milione a Milano, accompagnata da una
monografia curata da Carlo Carrà. In quel periodo è legato
sentimentalmente alla poetessa Giovanna Avignano (Dadin), scomparsa
nel 1951. Nel 1952 è chiamato a rappresentare l’Italia con Giorgio
Morandi, Filippo De Pisis, Gino Severini e Arturo Tosi alla Rassegna
internazionale dell'acquarello dal 1800 al 1950 a Delft. Nel 1954 sposa
Giovanna von May e tiene la prima personale nel Ticino, alla Galleria
Giardino di Lugano. Nel 1959 si trasferisce a Massagno. Nel 1961
espone per la prima volta a Parigi, da Bénézit. Dopo un biennio trascorso
in Normandia (1964-66), si stabilisce a Gentilino. Negli anni successivi
tiene diverse personali in Francia e partecipa regolarmente al Salon des
Indépendants. Nel 1998 il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona, che
conserva l’Archivio Giovanni Molteni, gli dedica una personale.
Il percorso artistico di Molteni si snoda lungo l'arco di quasi mezzo
secolo. A Milano negli anni ’20 entra in contatto con il clima culturale del
Novecento italiano e stringe amicizia con Carlo Carrà, Arturo Martini,
Mario Sironi e Arturo Tosi. Se il rapporto con Martini e Sironi non si
traduce in concrete influenze sul piano artistico, ai due novecentisti
dell'ala più «pittoricista», Carrà e Tosi, lo accomunano le radici
lombardo-ottocentesche e l’elaborazione di un linguaggio dalle valenze
impressionistiche. Attraverso lo studio degli impressionisti, dei nabis e
dei fauves – in particolare di Renoir, Bonnard e Matisse – Molteni elabora
una cifra individuale contraddistinta dall’uso di toni chiari e luminosi, con
esiti vicini alla poetica del chiarismo, movimento pittorico con cui viene
sovente messo in relazione dalla critica. Esordisce con paesaggi lacustri
e polari che lo rendono noto come «il pittore dell’Artide». Dalle sue
scalate in montagna trae ispirazione per dipingere massi erratici: opere
degli anni ’40 e ’50 che rivelano un’estrema ricerca compositiva e un
carattere astratto. Molteni si esprime con la pittura ad olio, il disegno e,
talvolta, con la pittura murale, ma predilige la tecnica dell’acquarello, che
pratica a partire dagli anni ’40 con coerenza ed evoluzioni formali
contenute. I paesaggi dipinti en plein air rivelano l’intensa esperienza
emozionale dell’artista di fronte alla natura incontaminata, colta con uno
sguardo acuto e sensibile: i boschi densi di umidità, gli alberi dissolti dal
vento, le acque iridescenti e le dense coltri di nebbia sono resi con
delicate trasparenze. Accanto al paesaggio è la figura femminile il
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soggetto più ricorrente nella vasta produzione dell’artista, in particolare il
nudo, studiato nei suoi diversi atteggiamenti espressivi in composizioni
con una o più figure.
Opere: Bellinzona, Collezione Repubblica e Cantone Ticino; Bellinzona,
Museo Villa dei Cedri; Il caos, Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso
terrestre, Il battesimo di San Giovanni Battista, 1950 ca., affreschi,
Carbonate, chiesa di S. Maria Assunta, battistero; Milano, Galleria d'arte
moderna, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna.
Fonti: Bellinzona, Museo Villa dei Cedri, Fondazione Archivio Opera
Artistica Giovanni Molteni, Archivio Giovanni Molteni, documentazione
raccolta dall'artista, biblioteca personale, schedario delle opere.
Simona Martinoli, 2007
Literaturauswahl
- Giovanni Molteni (1898-1990). Bellinzona, Civica galleria d'arte Villa dei
Cedri, 1998. A cura di Simona Martinoli. Testo critico di Luigi Cavallo.
Bellinzona, 1998 (Quaderni di Villa dei Cedri 19)
- Piero Bianconi: Giovanni Molteni. Lugano: Pantarei, 1973 [pubblicato in
occasione della mostra alla Galleria Tonino di Campione d'Italia giugnoluglio 1973]
- Giovanni Molteni. Realizzazione: Paul Lehner, con testo di Eros
Bellinelli. Prodotto dalla Televisione della Svizzera italiana, 1970, 9.20
minuti, colore, 16 mm
- Eros Bellinelli: Giovanni Molteni. Lugano: Pantarei, 1968
- Mostra [di] Giovanni Molteni. Milano, Istituto europeo di storia dell'arte,
1967. [Testo:] Pericle Patocchi. Milano, 1967
- Giovanni Molteni. Le Havre, Galerie Jean Falala, 1965. [Texte:]
Waldemar George. Le Havre, 1965
- Giovanni Molteni. Locarno, Galleria La Palma, 1960. [Testo:] Guido
Ballo. Locarno, 1960
- Gianni Molteni. Milano, Galleria L'Annunciata, 1958. [Testo:] Renzo
Modesti. Milano, 1958
- 15 acquarelli e 4 disegni di Giovanni Molteni. Con una nota di Carlo
Carrà. [Milano]: Il Milione, 1948 (Cartelle di artisti 2)
Nachschlagewerke
- Biografisches Lexikon der Schweizer Kunst. Dictionnaire biographique
de l'art suisse. Dizionario biografico dell'arte svizzera. Hrsg.:
Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne;
Leitung: Karl Jost. Zürich: Neue Zürcher Zeitung, 1998, 2 Bde.
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- Künstlerverzeichnis der Schweiz. Unter Einschluss des Fürstentums
Liechtenstein. Répertoire des artistes suisses, la Principauté du
Liechtenstein incluse. Dizionario degli artisti svizzeri, incluso il Principato
di Liechtenstein. 1980-1990. Hrsg.: Schweizerisches Institut für
Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne; Leitung: Karl Jost. Frauenfeld:
Huber, 1991
- Lexikon der zeitgenössischen Schweizer Künstler. Dictionnaire des
artistes suisses contemporains. Catalogo degli artisti svizzeri
contemporanei. Hrsg.: Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft,
Zürich und Lausanne; Leitung: Hans-Jörg Heusser. Frauenfeld: Huber,
1981
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http://www.sikart.ch/KuenstlerInnen.aspx?id=4002161&lng=de
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GND 121614190 | Deutsche Biographie
Letzte Änderung
23.04.2015
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Empfohlene Zitierweise
AutorIn: Titel [Datum der Publikation], Quellenangabe, <URL>, Datum
des Zugriffs. Beispiel: Oskar Bätschmann: Hodler, Ferdinand [2008,
2011], in: SIKART Lexikon zur Kunst in der Schweiz,
http://www.sikart.ch/kuenstlerinnen.aspx?id=4000055, Zugriff vom
13.9.2012.
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