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ANEV - ASSOCIAZIONE NAZIONALE ENERGIA DEL VENTO
2
ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento – è
l’associazione di protezione ambientale (riconosciuta ai sensi
della Legge 8 luglio 1986 n. 349) nata nel luglio 2002 che vede
riunite circa 70 aziende che operano nel settore eolico e oltre
5.000 soggetti, tra cui produttori e operatori di energia
elettrica e di tecnologia, impiantisti, progettisti, studi
ingegneristici e ambientali, trader elettrici e sviluppatori che
operano nel rispetto delle norme e dei regolamenti associativi.
L’ANEV è membro di Confindustria Energia ed è fondatore del
Coordinamento FREE. Inoltre è l’Associazione Italiana presente
nel board direttivo delle corrispondenti associazioni Europee e
Mondiali quali il WWEA–GWEC–WindEurope e aderisce a
UNI–CEI-AIEE. Tra gli scopi dell’Associazione vi è quello di
concorrere alla promozione e utilizzazione della fonte eolica in
un rapporto equilibrato tra insediamenti e natura, quello di
favorire la diffusione della sicurezza e della tutela della salute
sul lavoro nei parchi eolici, nonché quello di promuovere la
ricerca e lo sviluppo tecnologico finalizzato all’utilizzo della
risorsa vento e all’uso razionale dell’energia, oltre che alla
diffusione di una corretta informazione basata su dati reali.
L’obiettivo di conciliare lo sviluppo della produzione di energia
pulita con le necessarie tutele di valorizzazione e salvaguardia
del territorio, ha spinto l’ANEV a intraprendere una stretta
collaborazione con le principali associazioni ambientaliste che
ha portato negli anni alla sottoscrizione di un Protocollo
d’intesa con LEGAMBIENTE, WWF e GREENPEACE finalizzato a
diffondere l’eolico tutelandone il corretto inserimento nel
paesaggio. L’ANEV si pone, grazie alla sua esperienza specifica e
all’alta professionalità degli associati, come l’interlocutore
privilegiato nell’auspicato processo di collaborazione con le
Istituzioni per la definizione della normativa di settore e con
tutti gli organi di informazione sensibili ai temi energetico ambientali e interessati alla divulgazione di una corretta
informazione basata sull’analisi scientifica dei dati diffusi.
L’ANEV è il membro italiano di:
L’ANEV collabora attivamente con le seguenti associazioni di carattere tecnico-scientifico:
L’ANEV ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la diffusione dell’eolico
ed un suo corretto inserimento nel paesaggio con Legambiente, WWF e Greenpeace
L’ANEV inoltre fornisce servizi ai propri Associati tramite accordi e protocolli sottoscritti con:
STUDIO GEROSA
avvocati e commercialisti
associati
Rivista mensile che ospita la newsletter ANEV:
INDICE
L’ASSOCIAZIONE
4
PROTOCOLLI D’INTESA
5
EOLICO: COME FUNZIONA
6
IL POTENZIALE EOLICO INSTALLABILE
7
I BENEFICI AMBIENTALI
8
EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO
9
GLI OPERATORI SUL TERRITORIO NAZIONALE
11
OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DELL’ITALIA
12
I MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE DEL SETTORE EOLICO
13
COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO SULLE RINNOVABILI
14
IL POTENZIALE OCCUPAZIONALE DEL SETTORE EOLICO IN ITALIA
PROTOCOLLO ANEV - UIL
15
LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
16
COME SI REALIZZA UN PARCO EOLICO
17
IL RINNOVAMENTO DEL PARCO EOLICO – STUDIO A CURA DI ALTHESYS
20
ATTIVITÀ, EVENTI E FORMAZIONE SULL’ENERGIA DEL VENTO
21
IL MINIEOLICO
22
LA POTENZA INSTALLATA SUL TERRITORIO NAZIONALE
23
L’ASSOCIAZIONE
4
SCOPI
L’ANEV raccoglie, elabora e diffonde dati in modo da facilitare la
conoscenza e la comprensione delle problematiche relative
all’uso della fonte eolica, si propone di promuovere l’utilizzazione
della fonte eolica in un rapporto costantemente equilibrato tra
insediamenti e natura, si propone di promuovere la ricerca e lo
sviluppo tecnologico dell’ eolico e il conseguente uso razionale
dell’energia, sottolinea la valenza ambientale della produzione di
energia elettrica da fonte eolica e rinnovabile in generale in funzione del risparmio energetico e della riduzione delle sostanze
inquinanti, che causano il degrado dell’ambiente locale e globale,
porta avanti l’impegno di instaurare relazioni con le Istituzioni
Pubbliche per rappresentare al meglio le finalità dell’Associazione
e dei suoi associati anche per il tramite dell’adesione ad altri enti,
organizzazioni e associazioni.
DATI
Risparmio di materie prime
L’energia del vento è l’energia del futuro, disponibile oggi. La produzione di energia eolica avviene tramite l’utilizzo di una tecnologia avanzata ed estremamente affidabile, che consente di sfruttare efficacemente una risorsa rinnovabile, sempre disponibile,
naturale e pulita.
Il nostro Paese ha prodotto nel 2015 15 TWh di energia, in grado di
coprire i fabbisogni domestici di 15 milioni di persone e di apportare benefici ambientali, con il risparmio di circa 19 milioni di
barili di petrolio corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di
emissioni risparmiate di CO2. Lo sfruttamento del vento consente
di evitare: tonnellate di CO2 e di altri inquinanti ogni anno, di bruciare decine di milioni di barili di petrolio, di consumare o importare materie prime energetiche tanto preziose e di realizzare altre
infrastrutture energetiche impattanti sul territorio e sulle popolazioni.
Sicurezza degli approvvigionamenti
Un ricorso deciso alle fonti rinnovabili consente inoltre di aumentare la scurezza energetica, di ridurre la dipendenza dall’estero, di
avere una minore fluttuazione dei prezzi, di ridurre il rischio geopolitico, di migliorare la bilancia commerciale del nostro Paese e
di sviluppare occupazione e innovazione tecnologica. L’Italia è
importatrice di energia elettrica per oltre il 13% del proprio fabbisogno, e importatrice per oltre l’80% delle materie prime per la
produzione di energia, pertanto l’apporto crescente dell’eolico in
termini di produzione può aiutare la diminuzione di questo deficit che, a livello mondiale, è tra i più elevati. L’eolico quindi, insieme alle altre fonti rinnovabili, potrà contribuire alla copertura dei
crescenti consumi del nostro paese senza aumentare le emissioni
nocive.
Occupazione
L’eolico porta benefici in termini economici locali, nazionali ed
internazionali, supportando lo sviluppo della manodopera locale,
creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia indirettamente tramite i fornitori. Dallo studio congiunto
ANEV - Uil sul potenziale occupazionale è emerso che, qualora in
Italia si installassero 16.200 MW di impianti eolici, si contribuirebbe a incrementare l’occupazione con 67.000 posti di lavoro, distribuiti in buona percentuale nel Meridione, dove la disoccupazione
è maggiore. In Italia l’ eolico crea ogni anno un flusso finanziario
di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti e
conta oggi oltre 26.000 addetti.
AZIONI DELL’ANEV
L’ANEV, associazione di categoria del settore eolico che raccoglie tra i
suoi associati la gran parte delle aziende del comparto, annovera tra
le sue principali attività
• Divulgazione di dati certi e informazioni scientificamente fondate
• Elaborazione di studi sulle tematiche energetiche e sull’eolico in
particolare
• Adesione a comitati tecnici per la diffusione delle rinnovabili
• Collaborazione con le Istituzioni in sede consultiva
• Coordinamento con le associazioni ambientaliste
• Attività di comunicazione per la diffusione delle fonti rinnovabili,
in particolare dell’eolico
• L’analisi della normativa di sostegno alle fonti rinnovabili, in particolare dell’eolico
• Rappresentanza del settore nei processi di definizione della normativa che regola il comparto, al fine di promuovere lo sviluppo
dell’eolico, in sede istituzionale
• Organizzazione e partecipazione a convegni e manifestazioni, corsi
di formazione, organizzazione di premi giornalistici
• Organizzazione e coordinamento dell’evento internazionale
Giornata Mondiale del Vento in Italia
• Adesione a Coordinamento FREE, WindEurope, GWEC, WWEA,
ISES, KYOTO Club, CEI, AIEE, Confindustria Energia
• Elaborazione di protocollo di intesa a favore delle aziende associate (es.il Protocollo ANEV - LEGAMBIENTE – GREENPEACE, il
Protocollo ANEV – UIL; Protocollo di Legalità del Ministero
dell’Interno e di Confindustria; Protocollo d’intesa ANEV – GSE);
• Attività a tutela della fauna come l’Osservatorio nazionale su eolico e avifauna.
ATTIVITÀ ISTITUZIONALI
L’ANEV è presente in numerosi gruppi di lavoro, tecnici e istituzionali,
dove si discute del panorama legislativo nazionale nel settore delle
energie rinnovabili e in special modo dell’eolico. Partecipa al Tavolo
di Monitoraggio sulle Rinnovabili istituito dall’Autorità dell’Energia
Elettrica e del Gas (AEEGSI), partecipa a Gruppi di Lavoro istituiti dai
Ministeri dello Sviluppo Economico (MSE) e dell’Ambiente (MATTM),
fa parte del Coordinamento per le Associazioni di Tutela Ambientale,
è coinvolta nella predisposizione della normativa tecnica degli
Istituti Nazionali UNI e CEI riguardante gli impianti eolici.
Ha istituito con il GSE un tavolo tecnico permanente per confrontarsi
sugli aspetti normativi del settore delle fonti rinnovabili, riservato ad
ANEV, al fine di favorire rapporto di collaborazione reciproca tra i due
soggetti, di attenuare eventuali rischi di contraddittorio e di migliorare la comunicazione tra ANEV e GSE. ANEV svolge inoltre attività di
sostegno agli associati con aggiornamenti legislativi, attività legali e
amministrative.
PROTOCOLLI D’INTESA
PROTOCOLLO PER IL CORRETTO INSERIMENTO NEL TERRITORIO DELL’EOLICO CON LEGAMBIENTE E GREENPEACE
IL RISPETTO DELL’AMBIENTE
La mitigazione degli impatti passa dalla applicazione delle migliori tecnologie e dal rispetto di:
• Norme tecniche relative alle strade
• Norme di sicurezza nella gestione
• Norme sulle linee elettriche
• Vincoli sulle dismissioni
• Occupazione del territorio, infrastrutture stradali e piazzole di manovra
• Alterazione del campo sonoro ed impatto acustico
• Perturbazione del campo aerodinamico nella zona del parco generatore
• Interferenze sulle telecomunicazioni
• Impatto visivo e paesaggistico
IMPATTO VISIVO E PAESAGGISTICO
L’attenzione del paesaggio si concretizza nell’applicazione di procedure scaturenti dall’analisi di:
• Definizione delle aree di studio
• Indagine storico ambientale
• Frequentazione del paesaggio
• Effetti ed impatti
• Altezza delle torri eoliche
• Forma delle torri eoliche
• Colore delle torri eoliche
• Schema di impianto
• Attività di cantiere
• Sistemazione definitiva dell’area
• Manutenzione dell’impianto
• Dismissioni e ripristino
TERRITORIO NECESSARIO ALL’EOLICO
Considerando la reale superficie occupata a terra dell'aerogeneratore, pari a
16 metri di lato di media equivalenti a 250 metri quadrati per aerogeneratore,
al 2020 nell’ipotesi in cui si installassero 16 GW di potenza, l’occupazione del
territorio sarebbe pari a 2,47 km2 corrispondente allo 0,0008% della superficie totale dell'Italia.Tale valore si riduce a 1,55 km2 pari allo 0,0005 % della
superficie totale dell'Italia, per l'installato di 8,94 GW nel 2015. Nell’ipotesi di
considerare una fascia di rispetto di 3 volte il lato del quadrato della superficie occupata a terra, per una superficie complessiva di circa 4.500 metri quadrati necessari per ogni aerogeneratore, i valori precedentemente calcolati
risulterebbero pari a 79,4 km2 pari allo 0,03% della superficie totale dell'Italia
per l’obiettivo di 16 GW e 84,9 km2 pari allo 0,03% per l'installato al 2015.
PROTOCOLLO DI LEGALITÀ CON
CONFINDUSTRIA E MINISTERO DELL’INTERNO
Gli imprenditori dell’eolico nazionale riuniti nell’ANEV hanno formalmente
aderito al Protocollo di Legalità siglato dal Presidente di Confindustria
Marcegaglia e dal Ministro dell’Interno Maroni nel 2010. L’ANEV ha aderito con
determinazione all’ iniziativa che Confindustria insieme al Ministero
dell’Interno hanno messo a punto per aiutare gli imprenditori della confederazione degli industriali a combattere e respingere ogni possibile caso di malcostume e a denunciare ogni comportamento contrario al dovuto rispetto della
legalità. L’ANEV in qualità di associazione nazionale dell’eolico, aderente a
Confindustria Energia, ha deciso di aderire all’iniziativa che permette ancor più
di distinguere gli imprenditori Italiani che lavorano e crescono seguendo criteri di rispetto di buone pratiche e della legalità. Essere nell’ANEV significa oggi
avere una ulteriore certificazione di rispettare oltre alle migliori prassi, anche
le migliori procedure per evitare possibili intrusioni da parte della criminalità
in un settore che, per la sua crescita degli ultimi anni, potrebbe attirare le
attenzioni della criminalità con l’obiettivo di garantire che si faccia eolico nel
rispetto della legalità, del paesaggio e del territorio.
PROTOCOLLO D’INTESA TRA ANEV E GSE
Istituire un tavolo tecnico permanente per confrontarsi sugli aspetti normativi
del settore delle fonti rinnovabili. Questo lo scopo del Protocollo d’Intesa firmato nel marzo 2014 da Nando Pasquali, Presidente e Amministratore delegato
del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Simone Togni, Presidente ANEV. In
particolare, l’accordo è finalizzato alla realizzazione congiunta di attività a
sostegno dello sviluppo del settore eolico. Nell’ambito del tavolo tecnico,
infatti, il GSE fornisce, su richiesta di ANEV, informazioni e chiarimenti che
saranno da questa condivisi con i propri associati. Il rapporto di collaborazione
reciproca tra i due soggetti consente di facilitare il perseguimento del comune
intento di promozione delle energie rinnovabili, di attenuare eventuali rischi
di contraddittorio e di migliorare la comunicazione tra ANEV e GSE. L’ANEV si
impegna diffondere ai propri iscritti le regole applicative definite dal GSE e a
raccogliere e a veicolare verso il Gestore stesso le eventuali problematiche
riscontrate dai medesimi associati. A sua volta il GSE garantisce l’istituzione di
un canale telematico dedicato ad ANEV al fine di fornire specifica assistenza e
supporto tecnico.
5
EOLICO: COME FUNZIONA
utilizzando la forza cinetica del vento trasformandola grazie
ad un generatore elettrico in energia elettrica. La quantità di
energia che una turbina può produrre dipende dall’intensità
del vento e dalla dimensione delle pale che hanno tutte oramai velocità di rotazione limitata per garantire un’elevatissima
sicurezza. Possiamo dire che l’energia eolica è energia ad alto
contenuto tecnologico, disponibile oggi. È insieme il presente
e il futuro, futuro del pianeta e delle nuove generazioni.
6
Gli uomini utilizzano l’energia eolica da molto tempo, quella
cinetica da migliaia di anni con le barche, quella meccanica da
centinaia di anni con i mulini a vento e quella elettrica da
decenni con gli aerogeneratori. I primi impieghi risalgano a
quasi mille anni a.c., quando furono costruiti in Persia macchinari in grado di funzionare grazie al vento come pompe idrauliche per irrigare il terreno. Il vento oggi è utilizzato per creare
energia pulita, inesauribile, efficiente, endogena che non
necessita di infrastrutture energetiche di estrazione, raffinazione e trasporto, senza produrre emissioni climalteranti e
rifiuti di qualsiasi genere. Questo è oggi possibile grazie alle
moderne turbine eoliche che hanno raggiunto livelli di affidabilità, silenziosità e rispetto dell’ambiente estremamente
avanzate. Si tratta di macchine che si mettono in movimento
ROTORE:
serve a trasformarei il vento (energia cinetica)
in movimento (energia meccanica)
NAVICELLA: contiene le varie parti
che formano l’aerogeneratore
MOZZO:
dove vengono
fissate le pale
TRASFORMATORE:
aumenta la tensione
per il trasporto
GENERATORE:
trasforma l’energia
meccanica in energia
elettrica
TORRE:
sostiene la navicella e il rotore.
Può essere strutturata
tubolare o a traliccio
MOLTIPLICATORE DI GIRI:
trasforma la rotazione
lenta delle pale in una
rotazione più veloce
IL POTENZIALE EOLICO INSTALLABILE
Nell’individuazione di siti potenziali si è tenuto conto, oltre
che di alcuni vincoli di natura ambientale, territoriale, paesaggistica, di porre ulteriori misure di tutela sia progettuali
che ambientali, che le aziende associate all’ANEV devono
seguire nella realizzazione di un parco eolico.
Di seguito si riportano alcune regole nella realizzazione di un
progetto di “buon eolico” ( previste nel Protocollo sottoscritto da ANEV con Legambiente e Greenpeace):
• Esclusione delle aree di particolare
pregio paesaggistico;
• Frequentazione del paesaggio ed analisi
delle specificità territoriali;
• Valutazione degli impatti visivi
dai punti di interesse con fotosimulazioni;
• Scelta del tipo di sostegno
al fine di minimizzarne l’impatto visivo;
• Scelta dell’aerogeneratore anche
sulla base dell’altezza dello stesso;
• Individuazione delle migliori soluzioni
cromatiche possibili;
• Dismissione totale a fine del ciclo di vita
e ripristino alla situazione ex ante.
7
In via cautelativa, quindi, è stato ricavato il potenziale realizzabile, che si basa su criteri e dati scientifici, ricavati dall’esperienza delle aziende associate. I risultati dello studio
individuano 16.200 MW di potenziale eolico installabile entro
il 2020, cui corrisponderebbe una produzione annuale di
energia elettrica pari a oltre 27 TWh, ovvero considerando
l’intera popolazione italiana, circa 530 kWh pro capite in un
anno. Tale valore individuerebbe una percentuale di produzione eolica sui consumi (CIL, Consumo Interno Lordo), pari a
circa il 6,72 %. Un dato particolarmente interessante emerso
dallo studio riguarda la possibile collocazione della maggior
parte degli impianti ancora da installare nel Meridione. Il centro-sud Italia risulta infatti essere particolarmente idoneo ad
ospitare impianti eolici.
I BENEFICI AMBIENTALI
8
Nel 2015 l’istallato eolico si è attestato sugli 8.942 MW che hanno
consentito di produrre un quantitativo di energia pulita pari a
circa 14,6 TWh, di risparmiare circa 20 milioni di barili di petrolio
corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni evitate di CO2. Per valutare a fondo i benefici ambientali derivanti
dalla scelta dell’energia eolica è opportuno considerare non solo
la fase di esercizio dell’impianto ma l’intero ciclo di vita dello
stesso (“from cradle to grave”, dalla culla alla tomba), ovvero valutare sia i consumi energetici che le emissioni in atmosfera generate dalle fasi di:
- Produzione componenti
- Trasporto sul sito
- Costruzione
- Gestione esercizio
- Dismissione impianto e ripristino condizioni ante operam
LO STRUMENTO LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA)
Lo strumento utilizzato per analisi di questo tipo è il Life Cycle
Assessment (LCA). Tramite l’LCA è possibile quantificare, attraverso indici di prestazione ambientale, l’effettivo impatto a lungo
termine di un bene, un prodotto o una tecnologia analizzandone
l’intero ciclo di vita dalla fornitura della materia prima fino
all’utilizzo del prodotto stesso e al suo smaltimento finale. Nel
caso particolare di un impianto eolico è interessante valutare
due aspetti sostanziali, la quota parte di CO2 prodotta nell’intero
ciclo di vita (per una turbina da 2 MW considerando il mix energetico italiano è pari a circa 1.920 tCO2) e l’energy pay back time
(EPBT), ovvero il tempo necessario a raggiungere il pareggio tra
energia spesa per le fasi di estrazione, produzione, progettazione,
trasporto, installazione, futuro smantellamento e riciclaggio
dell’opera e quella prodotta in fase di esercizio. Si stima per una
turbina eolica un EPBT medio intorno ai 9 mesi. Dopo 9 mesi
quindi una turbina eolica ha già prodotto l’energia necessaria a
tutto il suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime
necessarie alla costruzione, fino allo smaltimento dell’ultimo
componente. Riguardo alla fase di dismissione è interessante
notare come solo una piccola parte finisca in discarica:
Materiale
pale d'acciaio
acciaio privo di ruggine
ghisa
rame
alluminio
plastica - PVC
fibre di vetro
olio
piombo
zinco
90%
90%
90%
95%
90%
100%
100%
100%
90%
90%
Scenario
riutilizzabile
riutilizzabile
riutilizzabile
riutilizzabile
riutilizzabile
discarica
discarica
incenerito
riutilizzabile
riutilizzabile
ANALISI DEL RUMORE
EFFETTI:
Il rumore più importante prodotto da un impianto eolico è imputabile
all’attrito dell’aria con le pale e con la torre di sostegno, mentre i moderni
macchinari posti nella navicella sono estremamente silenziosi. Il rumore
di fondo in cui gli impianti sono ubicati, è di norma fortemente influenzato dal vento: quanto maggiore è l’intensità del vento, tanto più il rumore
emesso dall’aerogeneratore è mascherato dal rumore di fondo.
RUMORE A DISTANZA
MITIGAZIONI:
La minimizzazione degli impatti avviene grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di progettazione che consentono di individuare dei lay-out
tali da impedire disturbi. Per fare ciò si effettuano rilievi fonometrici sulla
tipologia e sul livello del rumore di fondo nonché una previsione del rumore
prodotto dall’impianto. L’applicazione dei risultati grazie a modelli matematici complessi garantisce il contenimento dei limiti previsti dalla legge.
RUMORE RISPETTO AD ALTRE FONTI
EOLICO IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO
I benefici derivanti dal raggiungimento degli obiettivi internazionali assunti dall’Italia comporterebbero un risparmio enorme, anche in termini economici, derivanti dal mancato utilizzo
di combustibili fossili e dal mancato pagamento delle penalità.
Per giungere a tale traguardo occorre, all’interno di un quadro
normativo certo, dotarsi degli strumenti necessari a livello
nazionale e regionale. Minore dipendenza energetica equivale
ad un maggior peso nello scacchiere internazionale.
• Impegno dell’Unione Europea: ottenere che il 20% dell’energia elettrica sia prodotta da FR entro il 2020.
• Impegno dell’Italia: 17% dell’energia prodotta da FR entro il
2020.
• Impegno dell’Italia nel settore elettrico: 26,39% dell’energia
elettrica prodotta da FR rispetto ai consumi entro il 2020.
PRODUZIONE DA FONTE EOLICA IN RAPPORTO AL TOTALE DELLE FONTI RINNOVABILI (DATO STORICO E PREVISIONALE)
CRESCITA DELL’EOLICO DAL 1993 AL 2015: CONFRONTO TRA CAPACITÀ INSTALLATA EUROPEA E MONDIALE
9
GLI OPERATORI SUL TERRITORIO NAZIONALE
10
OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DELL’ITALIA
Sul territorio nazionale sono installati 6.484 aerogeneratori di varia taglia per un totale di potenza installata pari a 8.942 MW; la quota
di energia prodotta nel 2015 è stata di circa 14,6 TWh, pari al fabbisogno di 15 milioni circa di persone.
ITALIA
AEROGENERATORI
MW
N°
POTENZIALE AL 2020
CRESCITA % 2015
OCCUPATI ** RISPETTO AL 2014
MW *
PUGLIA
SICILIA
CAMPANIA
CALABRIA
SARDEGNA
BASILICATA
MOLISE
ABRUZZO
TOSCANA
LIGURIA
LAZIO
PIEMONTE
EMILIA ROMAGNA
ALTRE
OFFSHORE
2.311
1.746
1.268
1.017
1.014
692
372
236
124
58
51
20
19
14
0
1.496
1.480
984
571
693
454
307
286
82
46
36
9
30
10
0
2.500
1.900
1.915
1.250
1.750
760
635
900
600
280
900
200
350
2.060
200
TOTALE
8.942
6.484
16.200
REGIONE
kW PER
ABITANTE
kW PER
KM2
11.714
7.537
8.738
4.484
6.334
2.675
2.289
3.166
2.114
1.061
3.741
771
1.145
10.241
1.000
0,0%
0,0%
2,4%
2,3%
0,0%
55,4%
0,0%
0,4%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,566
0,346
0,218
0,506
0,606
1,176
1,161
0,177
0,033
0,036
0,009
0,004
0,004
0,001
119,396
67,925
93,301
67,467
42,091
69,226
83,758
21,971
5,382
10,734
2,959
0,878
0,728
0,160
67.010
3,2%
0,148
29,674
* Studio ANEV ** Studio UIL - ANEV
EUROPA
Nazione
Germania
Spagna
Regno Unito
Francia
Italia
MW Nazione
44.946
23.025
13.603
10.358
8.942
MW Nazione
Svezia
Polonia
Portogallo
Danimarca
Turchia
6.025
5.100
5.079
5.064
4.694
Olanda
Romania
Irlanda
Austria
Belgio
MW Nazione
3.431
2.976
2.486
2.412
2.229
Grecia
Finlandia
Norvegia
Bulgaria
Ucraina
MW Nazione
2.152
1.001
838
691
514
MW Nazione
Lituania
Croazia
Ungheria
Estonia
Repubblica Ceca
424
423
329
303
282
MW
Cipro
Lettonia
Svizzera
Altre
158
62
60
152
TOTALE 147.756
POTENZA INSTALLATA: VALORE ASSOLUTO E IN FUNZIONE DEL TERRITORIO E DELLA POPOLAZIONE
RESTO DEL MONDO
America del Nord
Asia
Nazione
Cina
India
Giappone
Sud Corea
Taiwan
Pakistan
Tailandia
Filippine
Altro
tot
MW
145.104
25.088
3.038
835
647
256
223
216
167
175.574
Nazione
USA
Canada
Messico
MW
74.471
11.200
3.073
tot
88.744
MW
8.715
933
845
279
270
268
250
176
483
12.219
TOTALE 272.679 MW
Fonte dati GWEC
* dati provvisori
Oceania
America Latina e Caraibi
Nazione
Brasile
Cile
Uruguay
Argentina
Panama
Costarica
Caraibi
Honduras
Altro
tot
Africa e Medio Oriente
Nazione
Australia
Nuova Zelanda
Isole del Pacifico
MW
4.187
623
12
Nazione
Sud Africa
Marocco
Egitto
Etiopia
Tunisia
Giordania
Altro
MW
1.053
787
610
324
245
119
151
tot
Messico
4.822
517
tot
3.289
11
OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DELL’ITALIA
12
PROSPETTIVE DI CRESCITA DELL'EOLICO SULLA BASE DEGLI IMPEGNI DELL'ITALIA IN SEDE COMUNITARIA
Non solo benefici determinati dalla produzione di energia elettrica senza alcuna emanazione di emissioni nocive per la salute e per
l’ambiente, ma anche benefici in termini economici locali, nazionali ed internazionali, come: sviluppo della manodopera locale, creazione di posti di lavoro sia dal lato del produttore/investitore sia
indirettamente tramite i fornitori, sviluppo di una industria nazionale e miglioramento della bilancia commerciale. Inoltre dal solo
comparto eolico si avrebbero ingenti investimenti con benefiche
ricadute occupazionali, di rilancio dell’economia e di innovazione
tecnologica.
* Proiezioni del CIL valutate in funzione degli scenari tendenziali predisposti da TERNA
Legenda: CIL = Consumo Interno Lordo • FER = Fonti di Energia Rinnovabile • TWh = Terawattora (unità di misura dell'energia elettrica pari a 1.000.000.000 kWh)
• GWh = Gigawattora (unità di misura dell'energia elettrica pari a 1.000.000 di kWh) • MW = Unità di potenza elettrica, equivalente a 1.000.000 di Watt • CO2 = Anidride carbonica
I MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE DEL SETTORE EOLICO
Il sistema di incentivazione basato sui Certificati Verdi, è giunto
a termine a fine 2015, a fronte di una sua trasformazione, dal 1
gennaio 2016, in un sistema di incentivo sempre comunque basato su un meccanismo di valorizzazione economica della produzione.
I CV furono introdotti in Italia dal Decreto 79/1999 “Bersani”, poi
modificato con la legge finanziaria del 2008, con lo scopo di sviluppare la produzione di energia elettrica verde nei mercati
interni. Il meccanismo, che ha consentito il passaggio dal vecchio
sistema a tariffa, previsto dal Provvedimento CIP6/92, a questa
nuova concezione, ha mirato a stimolare la produzione di energia
da Fonti Rinnovabili dalle diverse tecnologie, con adeguati meccanismi di supporto. Ulteriore importante novità del dettato
normativo fu quella di porre l’obbligo di produrre energia rinnovabile in capo ai produttori da fonti fossili per una percentuale
via via crescente ed in linea con il raggiungimento degli obiettivi
comunitari. In caso di impossibilità di immettere energia elettrica da FR in quantità sufficiente, i produttori soggetti all’obbligo,
potevano assolvere allo stesso acquistando ed annullando
Certificati Verdi prodotti da terzi per un pari quantitativo. I CV
erano rilasciati ai produttori che ne facevano richiesta per la produzione elettrica di impianti che avevano conseguito una specifica e propedeutica qualificazione rilasciata dal GSE dell’impianto alimentato da Fonti Rinnovabili (qualifica IAFR). Ogni CV corrisponde a 1 MWh.
Il sistema dei Certificati Verdi è rimasto attivo fino a Dicembre
2015 per i soli impianti entrati in esercizio entro il 31 Dicembre
2012, o comunque entro il 30 aprile 2013, in quanto venne previsto un periodo transitorio al fine di tutelare gli investimenti in
essere. Per questi impianti il Decreto Ministeriale del 6 Luglio
2012, ha attuato e disciplinato quanto previsto nel D. Lgs 28/11,
per quel che concerne la conversione in incentivo del diritto ai
certificati verdi, successivamente al 2015, prevedendo una formula comprensiva della decurtazione del 22% alla differenza tra
il valore fisso di 180 ¤/MWh e il prezzo di cessione dell’energia
elettrica come definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il
gas, il tutto moltiplicato per il pertinente fattore K.
Dal 2016 quindi detta trasformazione ha preso avvio, e gli operatori coinvolti, si vedranno certificare dal GSE l’energia prodotta,
ma solo a seguito della stipula di una apposita convenzione con
il Gestore stesso, che a tal fine ha attivato un apposito portale,
al fine di gestire, la procedura di convenzionamento e certificazione.
La produzione elettrica di energia da Fonti Rinnovabili è stata stimolata con il sistema di incentivazione dei CV in maniera abbastanza costante, come si può apprezzare del grafico.
Le Fonti Rinnovabili che hanno maggiormente beneficiato del
sistema di incentivazione basato sui CV sono state quelle maggiormente consolidate ed efficienti, quali l’eolico con 71,11 TWh
incentivati dal 2002 al 2014 e l’idroelettrico con 65,92 TWh e a
seguire le biomasse con 46,78 TWh e la geotermia con 12,48 TWh.
13
COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO RINNOVABILI
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Il Decreto Legislativo 28/11, di recepimento Direttiva Europea
2009/28/CE sulle fonti rinnovabili, è stato pubblicato il 28
Marzo 2011 sulla Gazzetta Ufficiale n° 71, e nello specifico introduce in l meccanismo di incentivazione successivo al sistema
dei certificati verdi. Il testo normativo prevede inoltre dei meccanismi semplificati per le procedure autorizzative sia per gli
impianti inferiori a 1 MW sia per impianti di taglia superiore,
oltre ad una riduzione lineare, fino ad annullamento, della
quota d’obbligo di immissione di energia rinnovabile così come
disciplinata dal Decreto “Bersani”. Il
Decreto attuativo di quanto previsto
nel D. Lgs 28/11, ovvero il DM 6 Luglio
2012, ha quindi introdotto il nuovo
sistema di incentivazione per gli
impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio a partire dal 1° gennaio
2013, differenziando per soglie di
potenza. Gli impianti che rientrano
entro la soglia dei 5MW accedono ad
un sistema a tariffa, tramite iscrizione
ad appositi registri entro i limiti di
potenza stabiliti per ciascun anno fino
al 2015 (60MW anno), mentre quelli
superiori a detta soglia partecipano a
delle procedure competitive di aste al
ribasso, sempre entro i limiti di potenza annuale stabiliti nel Decreto fino al
2015 (500 MW/anno per eolico onshore e 600 MW/triennio
per eolico offshore). Gli impianti eolici fino a 60 kW, invece,
accedono direttamente ai meccanismi incentivanti previsti dal
Decreto Ministeriale. Per il periodo successivo al 2015 si è in
attesa della pubblicazione del nuovo Decreto Ministeriale che
dovrà regolare la continuazione di quanto previsto dal DM 6
Luglio 2012, quindi le nuove procedure di Aste e Registri e regolamentare, si auspica, alcune situazioni venutesi a creare in
esito all’applicazione di quanto previsto nel DM del 2012.
EMISSIONI CERTIFICATI VERDI (DATI IN GWh)
IDRAULICA
2002
452,8
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
596,1 1501,1 1692,9 2164,8 2921,5 4328,1 6890,8 7808,9 7323,5
EOLICA
148,0
181,2
464,0 1281,6 2002,0 2653,2 3670,8 5541,1 8177,3 9239,2 12552,0 14193,5 14008,4
GEOTERMICA
187,1
482,5
606,9
630,0
844,9
988,7 1334,8
1406,6
1650,6
1605,1
BIOMASSE-RIFIUTI-BIOGAS 138,4
270,4
509,8
772,9
955,5 1324,5 2252,5 4506,3 5789,6 5993,5
7089,2
8102,4
9082,5
0,8
0,8
1,1
2,7
1,8
1,7
SOLARE
0,4
2,2
865,6 947,31
3,1
4,6
936,3
4,8
4,1
3,7
2012
2013
2014
6853,3 10744,0 12644,6
IL POTENZIALE OCCUPAZIONALE DEL SETTORE EOLICO IN ITALIA
PROTOCOLLO ANEV - UIL
Nel Gennaio 2008 l’ANEV e la UIL hanno
sottoscritto un Protocollo di Intesa, rinnovato nel 2010, 2012 e nel 2014, finalizzato
alla predisposizione di uno studio congiunto, che delineasse uno scenario sul panorama occupazionale fino al 2020, relativo al
settore dell’eolico. Lo studio si configura
come un’elaborazione approfondita del
reale potenziale occupazionale, verificando a fondo gli aspetti della crescita prevista del comparto industriale, delle società
di sviluppo e di quelle di servizi. In particolare sono state considerate le ricadute
occupazionali dirette e indotte nei seguenti settori. L’analisi del dato conclusivo relativo al potenziale eolico, trasposto in termini occupazionali dall’ANEV rispetto ai
criteri utilizzati genericamente in letteratura, indica un potenziale occupazionale al
2020 in caso di realizzazione dei 16.200
MW previsti di 67.000 posti di lavoro complessivi. Tale dato è divisibile in un terzo di
occupati diretti e due terzi di occupati dell’indotto.
15
LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
16
L’eolico, essendo una valida risposta alle gravi minacce ambientali dovute alle
emissioni di gas serra in atmosfera causate dall’approvvigionamento energetico da fonti fossili, promuove la tutela della biodiversità e la salvaguardia
degli habitat naturali e delle popolazioni floro-faunistiche a macroscala.
Occorre comunque pianificare le istallazioni degli aerogeneratori in modo da
evitare possibili ripercussioni sull’ambiente circostante e sulla biodiversità a
scala regionale e locale.
Considerando gli effetti su flora e fauna connessi allo sviluppo di impianti
eolici, l’ISPRA (ex APAT, 2006) scrive: “I soli effetti riscontrati riguardano il possibile impatto degli uccelli con il rotore delle macchine. Il numero di uccelli
che muoiono è comunque inferiore a quello dovuto al traffico automobilistico, ai pali della luce o del telefono”.
Anche l’ente inglese per la protezione degli uccelli (Society for the Protection
of Birds - RSPB) ha dichiarato che “I Cambiamenti climatici rappresentano la
più grande minaccia a lungo termine per i volatili e per altre specie. Quella
eolica è la tecnologia più avanzata tra le rinnovabili, disponibile in larga scala
oggi. La RSPB supporta la crescita significativa della produzione di energia
eolica onshore e offshore nel RegnoUnito."
Considerando i benefici che l’eolico comporta all’avifauna contrastando i
cambiamenti climatici grazie alle mancate emissioni di gas serra, il WWF ha
pubblicato un Report (A Climate Risk Report. Bird Species and Climate
Change. The Global Status Report) che, sulla base di più di 200 lavori scientifici, constata gli ingenti impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna in ogni
parte del globo, evidenziando come gli scienziati hanno trovato popolazioni
in declino fino al 90% o con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti.
L’IUCN (International Union for the Conservation of Nature) nel 2008 ha rafforzato l’allarme, dichiarando che i cambiamenti climatici stanno portando
all’estinzione una specie su otto di uccelli.
FLORA
Effetti:
L’impatto sulla vegetazione si verifica soprattutto in fase di realizzazione del
Progetto, con la costruzione delle strade e delle fondazioni, nonché con le
movimentazioni dei materiali.
Mitigazioni:
• Minimizzare gli impatti grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di cantiere;
• Minimizzare i rischi di erosione causati dalle opere civili;
• Ripristinare la vegetazione al termine della fase di cantiere;
• Compensare l’impatto migliorando le aree vicine per avere un bilancio
complessivo positivo.
FAUNA
Effetti:
In fase di cantiere si può verificare un allontanamento momentaneo degli animali per il rumore nelle fasi di costruzione e di smantellamento;in fase di
esercizio i potenziali impatti riguardano essenzialmente le popolazioni di avi
e chirottero fauna.
Al riguardo, si possono avere casi, seppur poco significativi, di collisione di
avifauna e chirotteri con le pale degli aerogeneratori, oltre che elettrocuzione
e collisione dell’avifauna con le linee elettriche. Difatti, numerosi studi su
scala internazionale hanno dimostrato come sia relativamente basso il contributo delle turbine eoliche sui decessi annui di volatili; è stato osservato come
gli uccelli imparino immediatamente ad evitare gli impatti con le turbine e
come continuino comunque a nidificare e cibarsi nei territori in cui gli impianti vengono installati.
Al riguardo, la Comunità Europea nel 2011 ha pubblicato delle Linee Guida
Europee sull’energia eolica e i siti Natura 2000, che includono le ZPS, zone di
protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna. Nel documento
viene esplicitato che non si po’ affermare che l’eolico crei un impatto sull’avifauna ma che occorre considerare caso per caso, anche in zone ad alta valenza
ambientale come le ZPS, sottolineando che in alcuni casi, fornendo strutture
per la nidificazione, gli impianti hanno comportato degli effetti benefici sulle
specie ornitiche locali.
Secondo la US Fish and Wildlife Service la prima causa di mortalità tra gli
uccelli è da ascrivere ai gatti (circa un miliardo di esemplari all’anno), a seguire
gli edifici (poco meno di un miliardo), i cacciatori (circa 100 milioni l’anno) e
infine i veicoli, le torri per gli impianti di telecomunicazione, i pesticidi e le
linee ad alta tensione (ciascuna categoria con un contributo che va da 60 a 80
milioni di esemplari l’anno); il contributo relativo agli impianti eolici risulta
una frazione estremamente modesta. Infine, uno studio della Canadian Wind
Energy Association (CanWEA) ha evidenziato che su 10.000 incidenti occorsi
a volatili 5.820 sono riconducibili agli edifici, 1.370 alle linee ad alta tensione,
1.060 ai gatti, 850 ai veicoli, 710 ai pesticidi, 50 alle torri per gli impianti di
telecomunicazione e meno di uno agli impianti eolici.
Mitigazioni:
• Cura nel lay-out (evitare zone di intense rotte migratorie, lasciare liberi i
corridoi);
• Adozione delle BAT (Best Available Technologies): rotore lento, torri tubolari, interramento degli elettrodotti;
• Monitoraggio degli incidenti per la prevenzione.
OSSERVATORIO NAZIONALE EOLICO E FAUNA
ANEV e Legambiente Onlus, unitamente alla collaborazione dell’ISPRA,
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno instituito un Osservatorio Nazionale su Eolico e Fauna, mirato ad ampliare le
conoscenze scientifiche sul tema del rapporto tra produzione di energia
elettrica da fonte eolica e popolazioni faunistiche, con particolare riferimento alla ornito e chirotterofauna, che rappresentano in modo indiscusso la componente di biodiversità in cui l’impatto dell’eolico viene maggiormente dibattuto.
Il principale obiettivo dell’Osservatorio è quello di rafforzare la tutela
ambientale e al tempo stesso promuovere uno sviluppo di impianti eolici
sul territorio italiano che sia attento alla conservazione della biodiversità,
monitorando eventuali impatti ambientali dovuti alle potenziali interazioni tra gli impianti eolici e le popolazioni di chirotteri e di avifauna stanziale e migratrice, nonché promuovendo la diffusione di best practices per la
minimizzazione di tali potenziali impatti.
L’Osservatorio si occupa quindi di ampliare le conoscenze scientifiche sul
tema per mettere poi a disposizione studi, ricerche e metodi di monitoraggio che contribuiscano a dare un’informazione sull’argomento sempre più
approfondita e basata su fondamenti scientifici. È stato a tal scopo pubblicato il Protocollo di Monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Eolico e
Fauna (disponibile online alla pagina dell’Osservatorio nel sito dell’ANEV)
contenente indicazioni di carattere tecnico-scientifico per pianificare ed
eseguire attività di monitoraggio, ante e post operam, delle popolazioni di
avifauna e chirotterofauna su siti eolici.
Il Protocollo di Monitoraggio si propone quindi di indicare una metodologia scientifica da poter utilizzare sul territorio italiano sia per stimare,
sotto il profilo qualitativo e quantitativo, gli eventuali impatti dell’eolico
sull’avifauna e la chirotterofauna, sia per orientare la realizzazione di interventi tesi a mitigare e/o compensare tali tipologie di impatto.
L’utilizzo del Protocollo di Monitoraggio risulta propedeutico alla realizzazione da parte dell’Osservatorio di un potenziale database di informazioni sul
tema eolico-fauna che permetta il confronto, nel tempo e nello spazio, di dati
quantitativi ottenuti utilizzando le medesime metodologie di rilevamento.
In definitiva, il Protocollo rappresento uno strumento utile e concreto per
uniformare sui più recenti fondamenti scientifici le difformità purtroppo
attualmente presenti nelle normative regionali in materia.
LA LOCALIZZAZIONE DEL SITO:
• Disponibilità del vento
• Sistemi di misura
• Correlazioni di lungo termine
IL PROGETTO E IL PAESAGGIO
Cos’è il paesaggio: “Il Paesaggio designa una determinata parte
di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui
carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e
1
INDIVIDUAZIONE DI UN SITO
3
MLAYOUT
4
dalle loro interrelazioni” (da “Convenzione Europea del
Paesaggio”, Firenze 20 Ottobre 2000 - predisposta dal
Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa)
PAESAGGIO NATURALE E PAESAGGIO ANTROPICO,
AZIONI DI TUTELA:
• Tutela Passiva (vincoli)
• Mediata (strumenti urbanistici)
• Attiva (selvicoltura, divulgazione)
LE NORME SUL PAESAGGIO
• D. Lgs. 490/1999 - Testo unico delle disposizioni in materia
di beni culturali ed ambientali
• L. 1497/1939 ora art. 139 del DLgs 490/1999
• L. 431/1985 ora art. 146 del DLgs 490/1999
2
INDAGINI GEOLOGICHE
ANALISI ANEMOMETRICA
5
SONDAGGI
17
Come si realizza un parco eolico
SCELTE E DEFINIZIONE DEL PROGETTO:
• Vincoli ambientali di inserimento urbanistico
• Distanza delle turbine dal perimetro dell’area urbana
• Distanza delle turbine dal confine di proprietà di tanca
• Distanza da strade Provinciali o nazionali
• Evoluzione dell’ombra giornaliera
Come si realizza un parco eolico
18
6
FONDAZIONI
7
MONTAGGIO TORRI
8
10
ARRIVO TURBINA: NAVICELLA
9
ARRIVO TURBINA: PALA
POSA IN OPERA: NAVICELLA, ROTORE, GIRANTE EOLICA
NAVICELLA - CABINA DI TRASFORMAZIONE
12
CAVIDOTTI
13
SOTTOSTAZIONE
14
SALA CONTROLLO
15
MANUTENZIONE E ASSISTENZA
16
PARCO EOLICO FINITO
19
Come si realizza un parco eolico
11
IL RINNOVAMENTO DEL PARCO EOLICO
Studio a cura di Althesys
20
EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI AEROGENERATORI
Forte progresso della tecnologia eolica negli ultimi 20 anni
POTENZIALE ATTUALE DI REVAMPING FONTE EOLICA
3,9 GW di nuova potenza dal revamping per un contributo netto di 2,3 GW
Lo studio sul rinnovamento del Parco
eolico a cura di Althesys, stima il
potenziale che potrebbe derivare dal
rinnovamento del parco eolico italiano attuale. Rinnovare il Parco eolico
italiano porterebbe benefici al sistema paese, all’ambiente, all’economia
e agli operatori. È stato stimato che
gli obiettivi di incremento delle rinnovabili di medio – lungo periodo
(per l’eolico pari a 12 GW al 2020 e
16,8 al 2030) non sono raggiungibili
senza l’introduzione di misure che
favoriscano il rinnovamento del
parco eolico esistente, in aggiunta
alla costruzione di nuovi impianti.
POTENZIALE REVAMPING FONTE EOLICA PER GLI ANNI POST 2020
Negli anni successivi al 2020 si potranno aggiungere fino a 4 GW di nuova
potenza da revamping per un contributo netto compreso tra 0,8 e 2,2 GW
ATTIVITÀ, EVENTI E FORMAZIONE SULL’ENERGIA DEL VENTO
FORMAZIONE
LA SICUREZZA NEL PARCO EOLICO
17 – 18 marzo 2016 – Roma, sede ANEV
EOLICO:MERCATI, ASPETTI FINANZIARI, ECONOMICS
SEMINARIO ANEV – ORDINE DEGLI INGEGNERI ROMA
23 marzo 2016
Ordine Ingegneri Roma P.zza della Repubblica 59
COME DIVENTARE IMPRENDITORE E MANAGER
SPECIALIZZATO DEL SETTORE EOLICO
Dalle autorizzazioni alla connessione alla rete,
dalla progettazione alla gestione
24 – 27 maggio 2016 – Roma, Sede ANEV
IL MINIEOLICO
8 – 9 novembre 2016 Fiera di Rimini Ecomondo KeyWind
OPERATION&MAINTENANCE
10 - 11 novembre 2016 Fiera di Rimini Ecomondo KeyWind
ATTIVITÀ CONVEGNISTICHE E FIERE
Giornata Mondiale del Vento
15 giugno 2016
Campagna internazionale di sensibilizzazione sull’energia eolica
nell’ambito della quale si svolgono convegni, attività culturali,
ludiche e formative e che vede il coinvolgimento dei principali
operatori del settore eolico. In Italia la manifestazione è coordinata dall’ANEV e riceve ormai da 5 anni il Patrocinio del
Ministero dello sviluppo Economico e del Ministero
dell’Ambiente e l’adesione del Presidente della Repubblica e di
Roma Capitale. Per il 2016 è previsto un convegno istituzionale
per la giornata del 15 giugno, preceduto dall’Assemblea ordinaria
dell’associazione. A chiudere la giornata di eventi, il consueto
concerto- evento presso l’Auditorium del Maxxi quest’anno a
cura di Mario Tozzi e Niccolò Fabi.
Key Wind - Ecomondo - Key Energ
8 - 11 novembre 2016 - presso la Fiera di Rimini.
La manifestazione KeyWind nasce in collaborazione con Rimini
Fiera nell’ambito di Ecomondo. ANEV organizza in questa occasione convegni istituzionali e corsi di formazione.
Explora
Che forza il Vento
ANEV, in collaborazione con Erg e Enercon, ha realizzato presso
Explora, il Museo dei Bambini di Roma, l’allestimento CHE
FORZA IL VENTO. Struttura circolare, che ti permette di giocare
con il vento e scoprirne la sua forza.
Scegli la tua stoffa colorata e inseriscila alla base del tubo; premi
il bottone e segui il suo percorso. Avrai pochi secondi prima che
venga lanciata in aria…riuscirai a recuperarla prima che raggiunga terra?
Il coinvolgimento comprende una serie di stimoli che sollecitano il bambino in un percorso cognitivo: oltre alla conoscenza
dell’aria, l’exhibit sviluppa abilità psicomotorie date dall’osservazione del percorso (seguire una visuale è una prima forma di
approccio alla lettura) e dal recupero delle stoffe che cadono
subendo una decelerazione rispetto alla velocità nel tubo.
All’interno di Explora si sono tenuti inoltre dei laboratori sul
funzionamento dell’energia eolica dedicati alle scuole e alle
famiglie.
Yes To Wind Power
La campagna “Yes to Wind Power” mira a spiegare in maniera
semplice i benefici del settore eolico tramite piattaforma online e canali social dove si possono scaricare informazioni, video
e studi e si può scoprire perché dire sì alla più conveniente e
pulita delle fonti di energia, l’energia del vento.
L’eolico è l’energia del futuro e a raccontarlo sarà un Energy
Hipster… scopri chi è sul sito
http://www.yestowindpower.com/it
PREMIO GIORNALISTICO
Premiare le opere giornalistiche che si sono particolarmente
distinte per il loro valore scientifico, culturale e sociale nel
comunicare l’energia eolica, evidenziando la valenza ambientale
della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, in
funzione del risparmio energetico e della riduzione delle
sostanze inquinanti responsabili del degrado dell’ambiente.
Questo il fine del Premio giornalistico “Energia del Vento”, promosso dall’ANEV. L’iniziativa sottolinea l’importanza di sviluppare una corretta cultura dell’ambiente, in cui l’energia pulita prodotta attraverso l’eolico ha un ruolo cruciale in termini di sostenibilità e sviluppo. Fondamentale è il ruolo dell’informazione e
dei mass-media che, con la loro attività, concorrono a formare
l’opinione pubblica e la coscienza sociale. Per questi motivi
ANEV auspica un coinvolgimento diretto nella realizzazione del
progetto da parte di associazioni, centri di ricerca e istituzioni
scientifiche attive nel campo delle energie rinnovabili e non
convenzionali. Quattro le sezioni in concorso: carta stampata,
radio, tv, web. Inoltre, è presente una sezione speciale con il
Premio Under 30, che intende promuovere l’attività dei giovani
giornalisti, sui quali poggia la speranza e la responsabilità di portare nel mondo dell’informazione una maggiore sensibilità nei
confronti della tematica ambientale, dell’energia pulita e dell’eolico. Il bando di concorso è pubblicato sul sito
WWW.ANEV.ORG.
21
IL MINIEOLICO
22
Per quanto riguarda il minieolico, inteso sino alla potenza di 100
kW, anche se secondo la normativa IEC 61400-2 (Design requirements for small wind turbines) fanno parte di questa categoria le
macchine con area spazzata uguale o minore di 200 m², corrispondente a un diametro del rotore di poco meno di 16 m e pari
ad una potenza compresa tra qualche decina dikW e circa 80 kW,
a seconda della velocità nominale a cui l’aerogeneratore eroga la
sua potenza di targa, si evidenzia quanto segue.
Nel 2011, il Regno Unito con 22 MW installati, tenendo conto
però che circa 6 MW sono riferiti ad aerogeneratori tra 100 kW e
500 kW, ha superato per la prima volta gli Stati Uniti che rispetto
al 2010 hanno avuto una sensibile riduzione, da 25 MW a 19 MW.
Sempre nel Regno Unito alla fine del 2012 il mini-medio eolico
ha raggiunto la potenza complessiva di 102 MW, con una crescita
molto accentuata nella fascia 15 kW – 100 kW. Nel rapporto
RenewableUK’s Working for a Green Britain and Northern
Ireland, pubblicato nel mese di settembre 2013, si mette in risalto la creazione di 1864 nuovi posti di lavoro, a tempo pieno, a
partire dal 2010, nel settore del minieolico sino a 100 kW di
potenza. In Italia, sulla base di un monitoraggio effettuato
dall’ANEV, la potenza installata alla fine del 2013 risulta intorno a
20 MW, a cui in base ad ulteriori informazioni si deve aggiungere
un altro valore non facilmente identificabile per la grande frammentazione delle installazioni nel territorio non
sempre segnalate, ma che si aggira intorno a 5 MW. Le previsioni
per il 2014 e per gli anni successivi, in considerazione che i tagli
massicci che hanno penalizzato fortemente l’eolico maggiore
non sono stati applicati al minieolico, fanno ritenere che la crescita annuale dovrebbe essere oramai dell’ordine della decina di
MW, sempre che le varie amministrazioni locali e soprintendenze non creino ulteriori difficoltà nella concessione delle relative
autorizzazioni.
A livello globale per avere una diffusione massiccia del minieolico si deve intervenire non solo con le dovute politiche di supporto, ma proprio per cogliere l’occasione che si è presentata con
l’introduzione in molte parti del mondo, Italia compresa, di
misure incentivanti finalmente appropriate, è necessario produrre uno sforzo per il miglioramento della tecnologia, una sensibile
riduzione dei costi e la tutela dell’utente e dei costruttori affidabili dalla minaccia ancora incombente di prodotti non rispondenti alle prestazioni dichiarate. A questo proposito è bene
ricordare che da qualche anno nel Wind Implementing
Agreement dell’IEA (International EnergyAgency) è stato lanciato
il Task 27 “Consumer Labelling of Small Wind Turbines” con lo
scopo di sviluppare standard internazionali per quanto riguarda
la qualità e le prestazioni delle macchine di piccola taglia.
Il prodotto finale del task è la pubblicazione di una guida internazionale del settore “Recommended Practice for Consumer
Labelling of Small Wind Turbines”. Altra nota positiva da menzionare è stata la partecipazione dell’Italia a questa attività congiunta tramite l’Università di Napoli Federico II.
Nel Regno Unito l’introduzione della certificazione nel minieolico è stata accolta molto favorevolmente da costruttori e utenti,
con l’effetto pressoché immediata di una crescita del settore di
notevole entità.
In Italia, sia pure a grande distanza, in termini di potenza installata e inizio della diffusione commerciale, dai Paesi sopra men-
zionati, il ricorso a macchine di piccola taglia tra 1 e 20 kW, ha
avuto inizio subito dopo il 2000, evidenziando poi una sensibile
accelerazione nell’ultimo triennio, in cui si
è assistito anche alle installazioni di macchine di 55-60-100 e 200
kW. Le politiche di sostegno adottate dai governi nazionali, sotto
forma di incentivi e semplificazione delle procedure amministrative riguardanti l’iter autorizzativo e la connessione alla rete
elettrica, hanno consentito uno sviluppo adeguato del settore in
modo direttamente proporzionale all’efficacia delle misure
intraprese nella fase applicativa,
Il D.lgs. 28/2001 e il decreto attuativo del 6 luglio 2012, disciplinano dal punto di vista normativo e incentivante il settore
minieolico inteso sino a una potenza di 200 kW. In particolare, la
tariffa onnicomprensiva, rispetto alla legge precedente distingue
due fasce:
• Da 1 kW a 20 kW con una tariffa onnicomprensiva
di 291 €/MWh
• Da 20 kW a 200 kW con una tariffa onnicomprensiva
di 268 €/MWh
Inoltre, il periodo di vigenza dell’incentivo è stato portato da 15
a 20 anni. Per quanto riguarda l’aspetto procedurale sono state
introdotte da qualche anno semplificazioni applicabili al minieolico sino alla potenza di 60 kW. Questo passaggio legislativo ha
contribuito a rivitalizzare un segmento di
mercato che non riusciva a decollare, anche se un nuovo ostacolo imprevedibile, come la crisi finanziaria, ha parzialmente frenato gli entusiasmi iniziali testimoniati da un numero elevato di
richieste di macchine di piccola taglia. Altro effetto positivo
conseguente alla nuova disciplina incentivante è dato dall’aumento di costruttori e distributori del settore che comporta una
maggiore ricerca di competitività nei prodotti offerti a tutto
vantaggio dell’utente che deve richiedere comunque a sua salvaguardia tutte le possibili garanzie di sicurezza, affidabilità e prestazioni.
Sinora il numero e la potenza degli aerogeneratori di piccola
taglia, installati e in esercizio in Italia, sono piuttosto modesti, se
paragonati per esempio al Regno Unito, ma con la prospettiva di
crescere nel breve termine, contribuendo così a fornire un supporto agli impegni comunitari intrapresi, all’occupazione ed alla
generazione elettrica distribuita. Partendo dalla valutazione dei
dati anemometrici disponibili sul territorio nazionale l’ANEV
stima un potenziale energetico del minieolico pari a circa 1,5 - 2
TWh/anno, corrispondente ad una potenza installata di circa
1.000 MW, raggiungibile tramite una semplificazione effettiva
dei processi autorizzativi, la definizione di alcuni accorgimenti al
sistema di incentivazione per renderlo remunerativo anche per
piccole potenze e per consentire un’economicità nella fase precedente all’installazione (anemometria) ed uno sviluppo tecnologico caratterizzato da una spiccata versatilità che ne consenta
la diffusione anche nei contesti urbani.
LA POTENZA INSTALLATA SUL TERRITORIO NAZIONALE
Regione
Nessuna Installazione
251 ÷ 500 MW
< 100 MW
501 ÷ 750 MW
100 ÷ 250 MW
> 750 MW
MW installati
Regione
23
MW installat
Puglia
2.311
Lazio
51
Sicilia
1.746
Piemonte
19
Campania
1.268
Emilia Romagna
16
Calabria
1.017
Veneto
10
Sardegna
1.014
Valle d'aosta
3
Basilicata
692
Umbria
2
Molise
372
Trentino Alto Adige
-
Abruzzo
236
Marche
-
Toscana
124
Friuli Venezia Giulia
-
Liguria
58
Lombardia
-
TOTALE
8.942
POTENZA TOTALE INSTALLATA, PREVISIONE DI TENDENZA AL 2020 E CONFRONTO CON SPAGNA E GERMANIA
EOLICO IN ITALIA: INSTALLATO E POTENZIALE
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