20 novembre 2006 - Coldiretti Piemonte

Transcript

20 novembre 2006 - Coldiretti Piemonte
rassegna stampa regionale
indice
domenica, 20 novembre 2006
editoriali
• la repubblica, il singolare balletto delle borse europee (luigi spaventa)
• corriere della sera, medio oriente, il nervo scoperto (angelo panebianco)
• la stampa, chi intossica i ragazzi (luca ricolfi)
pagine nazionali
• la repubblica, primo sì alla finanziaria
dal pane al latte puliti e meno cari. così decolla il biologica made in italy
• corriere della sera, padoa-schioppa: “manovra, cambiamenti minimi. evasione eliminabile
in 3 anni”
• la stampa, agricoltura, è guerra asia-europa
• agrisole, multe latte, il tar blocca i ricorsi
l’ocm vino proposta dalla ue taglierà la produzione di alcol
bovini, il passaporto una garanzia anti bse
latte, si può indicare la zona di mungitura
per l’ortofrutta fresca norme ue sin dal ‘72
l’etichetta d’origine va riscritta
pagine locali
• la repubblica torino, provincia, le forbici sul bilancio
• la stampa torino, bresso non perde il treno “liberalizzo le ferrovie”
• la stampa piemonte-valle d’aosta, alta velocità, troppi i ritardi. è ora di decidere
i trucioli nel vino coprono il territorio
• la stampa domenica 19, il vino made in italy fa impazzire i giapponesi
costa troppo estirpare i vigneti
avicoltura è finita la grande paura. cresce la produzione
ufficio stampa coldiretti piemonte
piazza san carlo, 197 - 10123 torino - tel. 011.5622800 - fax 011.537017 - cell. 335.7174716
e-mail: [email protected]
ECONOMIA
E POLITICA
6 LA REPUBBLICA
SABATO 18 NOVEMBRE 2006
la manovra
Ieri la legge ha
incassato l’ok
alla Camera
Primo sì alla Finanziaria
Prodi:maggioranza compatta
Berlusconi: 15 dell’Unione mi offrono il loro voto
ROMA — Il primo ostacolo è superato: la Camera ha approvato ieri la
prima Finanziaria del governo
Prodi con 311 voti a favore, 251
contrari e un astenuto. Un risultato che il presidente del Consiglio
incassa come un viatico per il passaggio più difficile, quello che inizierà da domani a palazzo Madama: «Mi sembra un voto
molto chiaro.
La maggioranza è stata compatta. La manovra va al Senato con una
struttura robusta e dunque
con premesse
molto positive
anche per quel
voto». Ottimista sull’approvazione definitiva anche il padre della manovra, Tommaso PadoaSchioppa: «La
mia convinzione è che prima
di Natale la legge sarà approvata». Ospite
nel programma di Fabio Fazio, il ministro
dell’Economia
parla anche di
pensioni e nega che l’aumento dell’età
pensionabile a
cui sta pensando il governo
possa ritardare
l’ingresso dei
giovani nel
mondo del lavoro. Questo
perché «il lavoro non è una
torta da distribuire ma si può
espandere se
cresce l’economia».
Incassato il
sì della Camera, Prodi esce in serata da palazzo Chigi per una passeggiata con la moglie Flavia e scherza
con un passante che si lamenta per
le troppe divisioni mostrate dalla
maggioranza durante l’iter della
manovra: «Ai miei ministri dico
sempre: prendete esempio da Casini e Berlusconi, che vanno così
d’accordo».
E proprio il Cavaliere ieri mattina, pur lasciando la dichiarazione
di voto finale a Giulio Tremonti, si
è fatto vedere a Montecitorio per
attaccare una Finanziaria che, a
suo avviso, «è la peggiore tra quelle che ho avuto modo di conoscere, gestita con un dilettantismo
inarrivabile, in un clima da suk arabo». Una manovra, ha sottolineato
Pier Ferdinando Casini, in cui
«prevale una posizione ideologica
e classista». Agli attacchi del centrodestra ha replicato Piero Fassino, contestato dai deputati della
Lega che agitavano in aula dei piccoli “pinocchio” di legno durante il
suo intervento. «Berlusconi, Tremonti, Fini e Casini — ha attaccato
il segretario Ds — devono spiegare
agli italiani perché ci hanno condotto a questo punto, perché se
siamo costretti a fare una Finanziaria complessa, difficile ed anche
onerosa è perché il centrodestra ci
ha lasciato un’eredità particolarmente negativa». E proprio tra Fassino e Berlusconi si innesca un botta e risposta polemico, iniziato in
verità già in aula quando il Cavaliere si è unisce ai cori di «buuu» che i
forzisti urlando all’indirizzo del
leader della Quercia. «Molta gente
— sostiene l’ex premier — non ha
applaudito il discorso di Piero Fassino, che ha fatto un comizietto basato sulle menzogne». Berlusconi
«fa solo propaganda», gli risponde
Fassino, «visto che cinque anni di
centrodestra hanno consegnato
agli italiani un Paese nel quale sono cresciuti l’indebitamento e il
deficit e si è ridotta la crescita».
Il ritorno di Berlusconi alla Camera è servito all’ex premier anche
per controbattere alla denuncia
del ministro Chiti sulla presunta
compravendita dei senatori dell’Unione. «E’ un’accusa assolutamente infondata — esordisce il
Cavaliere —, se hanno le prove ce
le mostrino». Poi però qualcosa si
lascia sfuggire e ammette che tra i
parlamentari dell’Unione «ci sono
eccome quelli che mi cercano, sono disperati, non sanno cosa fare.
Saranno almeno una quindicina».
E chi sarebbero questi «amici»? «E
che lo vengo a dire a lei? Se lo dicessi nessuno parlerebbe più con
me».
Il ministro del Tesoro:
“Sarà approvata entro
Natale. L’innalzamento
dell’età pensionabile
non frenerà il lavoro
per i giovani”
in tv
Intervista su Raitre, Fi attacca: “Zero contradditorio”
Padoa-Schioppa da Fazio
e nel “mirino” di Fiorello
ROMA — Nel giorno dell’approvazione alla Camera, la Finanziaria si è guadagnata anche un duello televisivo a distanza. Protagonisti Padoa-Schioppa intervistato da Fabio
Fazio e Fiorello, in onda alla stessa ora su Raitre e Raiuno.
Dopo le polemiche della vigilia, il mattatore di Viva Radio
2 prestato per una serata speciale alla tv, ha esordito con
una battuta. «Non possiamo parlare di Finanziaria - ha detto Fiorello - è su Raitre che stasera hanno l’esclusiva...». Ma
sulla legge di bilancio ha scherzato comunque: «PadoaSchioppa ha detto che 40 spinelli è la dose minima per capire la Finanziaria...». Intanto ospite di Che tempo che fa, il
ministro dell’Economia ha parlato della manovra. PadoaSchioppa ha risposto alle domande sul suk parlamentare
(«Non ha un significato negativo», ha detto). Per chiudere
Fazio gli ha chiesto di fare una domanda a Celentano, prossimo ospite della trasmissione. «Gli chiederei come fa a
conciliare forza e dolcezza nelle sue trasmissioni», ha detto Padoa-Schioppa. Ma la trasmissione ha avuto anche
una coda polemica, con le critiche di Forza Italia. «Fazio ha
inaugurato una nuova forma di par condizio - ha detto il
coordinatore Sandro Bondi - quella di correre in soccorso
del governo con un’intervista senza contraddittorio».
L’INTERVISTA
Il capogruppo dell’Ulivo alla Camera, Dario Franceschini, bacchetta i ministri: troppi scontri
GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA — «I sondaggi negativi indicano un clima che oggettivamente
esiste nel Paese. E solo in piccola
parte deriva da problemi di comunicazione», spiega Dario Franceschini, capogruppo dell’Ulivo alla
Camera.
Il difetto di comunicazione
sembrava un comodo alibi. Per lei
invece non c’entra. Qual è allora il
problema di una Finanziaria così
travagliata?
«Il punto di fondo è un altro e lo voglio dire a tutti coloro che lamentano un calo
di consenso dell’esecutivo e
contemporaneamente
chiedono riforme coraggiose. In ogni Paese del mondo,
quando si ha il coraggio di
fare riforme vere e strutturali si incontrano resistenze.
Siccome questa manovra ha
già avviato alcune riforme e
attraverso il risanamento ha
costruito le condizioni per
farne altre, togliamoci dalla testa
che sia possibile innovare circondati dall’entusiasmo. Come ha detto Prodi, il consenso arriverà quando l’Italia avrà capito i benefici di
questa operazione. Se ci fermassimo perché si cala nei sondaggi, saremmo drammaticamente colpevoli».
D’Alema però ha parlato di suk.
E dalla maggioranza sono venute
critiche alle tante incertezze sulla
manovra.
«La finanziaria è fisiologicamente costruita su un rapporto dialettico governo-Parlamento. Ecco, io
mi sarei aspettato che dal 29 settembre, giorno dell’approvazione
“Più uniti in aula che al governo
ma ora riforme più coraggiose”
‘‘
,,
FRANCESCO BEI
‘‘
,,
I sondaggi indicano
un clima negativo
non cerchiamo alibi
nel difetto di
comunicazione
della Finanziaria a Palazzo Chigi, finissero le rivendicazioni tra ministri e che
il governo sostenesse compatto la
propria proposta in aula. Non ci ha
fatto bene continuare a vedere distinzioni dentro l’esecutivo. Dal
punto di vista parlamentare noi abbiamo dimostrato di poterci dare
un metodo, pur avendo un centrosinistra articolato in sette gruppi
parlamentari. Con due pilastri: collegialità e regole. Ci siamo riuniti
decine di volte, ma alla fine abbiamo applicato sempre il nostro “codice”: presentare solo emendamenti condivisi da tutta l’Unione.
Così sono rimasti solo 98 emenda-
più scontri tra ministri o tra gruppi
parlamentari dell’Unione?».
Nel suk non è un po’ scomparso
il profilo riformista del gruppo dell’Ulivo, cioè del nucleo del Partito
democratico, a scapito del protagonismo della sinistra radicale?
«Assolutamente no. Guardi, è
stato detto che i gruppi dell’Ulivo
sono un laboratorio del Pd. Bene, in
pochi mesi diventa già difficile distinguere le provenienze. Poi è
chiaro che un gruppo di 218 deputati, cioè i due terzi della
maggioranza, ha il dovere
di lavorare per la stabilità, di
fare la sintesi. Questo può
apparire come un appannamento dell’azione riformista. Ma il nostro dovere
non è guadagnarsi i titoli sui
giornali dicendo qualcosa
di audace ogni giorno. Superata la prova della Finanziaria, faremo sentire il coraggio delle scelte sulle cose
future, sulle riforme».
Riforme cominciando
da dove?
«Legge sull’immigrazione, pensioni, pubblico impiego, conflitto
d’interessi».
E il prossimo anno cambierà
davvero la procedura della Finanziaria? Prodi dice che dev’essere
un pacchetto unico votato dal governo, «presa o lasciata» dalle Camere.
«Va razionalizzata, è diventata
un imbuto in cui entra di tutto, anche cose che con il bilancio non
hanno niente a che fare. Ma deve
restare, e resterà, un atto nelle mani della sovranità del Parlamento.
un atto parlamentare. Non lo dico
io, lo dice la Costituzione».
La Finanziaria va
razionalizzata, però
deve restare un atto
parlamentare: lo dice
la Costituzione
menti rispetto ai 4000 dell’inizio».
Però avete messo la fiIl capogruppo dell’Ulivo alla
Camera, Dario Franceschini
ducia.
«E’ un rammarico. Il testo iniziale è stato profondamente migliorato e con il confronto parlamentare
sarebbe uscito un testo ancora migliore. Avremmo anche potuto accogliere proposte dell’opposizione. Ma l’ostruzionismo del Polo
non ci ha lasciato altra scelta».
In Parlamento, nelle “decine di
riunioni” che lei ha coordinato c’è
stata più collegialità che nel governo?
«Nessuna critica al governo, ma
stavolta è andata così. Avete visto
LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2006
LA REPUBBLICA 31
CRONACA
L’Italia al primo
posto in Europa per
produzione e al
quarto nel mondo
dopo Australia,
Argentina e Cina
CARLO BRAMBILLA
MILANO — Il mondo degli agricoltori biologici italiani (50 mila
imprese sparse su tutto il territorio) è in fermento dopo l’approvazione del Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale,
che metterà a disposizione delle
Regioni italiane, dopo il benestare di Bruxelles, 8,3 miliardi di euro. Una cifra considerevole, in arrivo dalle casse dell’Unione Europea, a cui si aggiungeranno
quasi altrettanti euro messi a disposizione dal governo italiano.
«E’ l’occasione non
per distribuire inutili
aiuti a pioggia, ma per
cominciare a investire sul futuro» dice
Paolo Carnemolla,
presidente di Federbio, che raccoglie tutte le organizzazioni
che operano a livello
nazionale in agricoltura biologica e biodinamica. Come? «Riconvertendo finalmente il nostro sistema agricolo verso
un’agricoltura pulita». Che metta al bando, cioè, gli ogm e i
prodotti chimici di
sintesi nelle coltivazioni, negli allevamenti, nelle trasformazioni industriali,
secondo precise normative europea. Un tipo di agricoltura, quella biologica, per la quale l’Italia è
al primo posto in Europa per produzione e al quarto nel mondo
dopo Australia, Argentina e Cina.
«Il nostro Paese per essere
competitivo sui mercati ha la necessità assoluta di puntare sempre di più sulle produzioni di
Approvato il Piano strategico rurale. Da Roma e Bruxelles in arrivo incentivi per 16 miliardi di euro
Dal pane al latte, puliti e meno cari
così decolla il biologico made in Italy
qualità, di cui il biologico fa parte
— spiega Gabriele Canali, docente di economia dei mercati agroalimentari all’Università Cattolica di Piacenza — e il Piano strategico nazionale prevede incentivi
per questo tipo di produzioni.
Adesso toccherà alle singole Regioni fare le scelte politiche adeguate».
PRODUTTORI E CONSUMATORI
Tra gli incentivi previsti dal Piano anche quelli
destinati alle aggregazioni tra piccole imprese, un
provvedimento che renderà meno cari i prodotti
La mancata aggregazione territoriale e l’assenza di una filiera
produttiva integrata, che accompagni questi prodotti dalla coltivazione alla commercializzazione, ha mantenuto fino ad oggi i
prezzi dei prodotti bio ancora
troppo alti al dettaglio. «La nuova
programmazione europea intende però cambiare completa-
mente strategia — spiega Carnemolla — e favorire finalmente le
aggregazioni. Se più aziende si
mettono insieme, possibilmente
in pezzi diversi della filiera, un’azienda agricola, un laboratorio,
un agriturismo, l’effetto finale
sarà una maggiore competitività
sul mercato. Di questo l’agricoltura biologica ha immenso bisogno».
Ora che il più importante strumento utile per fare una vera politica agraria sta per ottenere il via
libera da Bruxelles, quali sono le
priorità che il nostro Paese dovrà
affrontare? «Innanzitutto sostenere gli
agricoltori che decidono di passare da
produzioni indifferenziate a produzioni
di qualità — spiega
Canali — Penso al
biologico, ma non solo, anche a tutti i prodotti a denominazione di origine protetta
e controllata. Importantissime poi saranno tutte le misure per
promuovere l’informazione su questi
prodotti di qualità. I
consumatori italiani
sono ancora troppo
poco informati».
Agricoltura pulita e
agricoltura di qualità
sono inoltre l’occasione per investire anche nel paesaggio italiano. «Penso che il governo dovrebbe pensare a misure specifiche per premiare le produzioni di paesaggio — sottolinea Canali — Per esempio la gestione dei prati e dei pascoli nelle
zone collinari e montane. Altrimenti si rischia l’abbandono».
www.hyundai-tucson.it
Con Mobile
Navigation System
e due bolli auto inclusi*.
Da 21.990 euro**
La potenza e l’ecologia del 2.0 CRDi
VGT da 140 CV Euro 4 con filtro
antiparticolato, il cambio a 6 marce
e la sicurezza dell'ESP.
La qualità: primo premio di categoria
JD Power USA.
Fino al 30 novembre.
Navigatore satellitare Blaupunkt
con DVD Europa e visualizzatore jpg.
In più radio/CD/Mp3 e due bolli pagati.
-
Hyundai Tucson.
Prezzo comprensivo di sconto incondizionato, chiavi in mano esclusa IPT. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Esempio di finanziamento su Tucson 2.0 CVVT Active, comprensivo di polizza furto e incendio per
2 anni: valore da finanziare 21.990,00 euro + 150,00 euro di spese istruttoria pratica, totale finanziato 22.140,00 euro; prime 24 rate da 220,00 euro. Assicurazione furto e incendio per 2 anni inclusa nelle rate, 2 bolli pagati e
ulteriori 48 rate da 462,60 euro. Tan 6,10% taeg 6,48%. Finanziamenti salvo approvazione Agos S.p.A. Tabelle finanziarie e fogli informativi a disposizione presso i Concessionari aderenti all'iniziativa. Offerte non cumulabili
con altre in corso. Valide fino al 30/11/06 per auto disponibili in rete. Versione fotografata: Dynamic. Consumi ciclo medio combinato da 7,1 a 10,0 (litri x 100 km). Emissioni CO2 da 187 a 237 (g/km).
finanziamento in 72 mesi
zero anticipo
prima rata febbraio 2007
* * prime 24 rate a € 220 cadauna
importo totalmente finanziabile
2 anni assicurazione furto incendio
* 2 bolli pagati in caso di finanziamento
Tucson è anche benzina 2.0 CVVT
16 valvole e 2.7 V6 24 valvole.
Hyundai Automobili Italia - Società del Gruppo “Koelliker SpA”
10
Primo Piano
C ORRIERE
DELLA
S ERA U L UNEDÌ
20
N OVEMBRE
2006
#
LA FINANZIARIA
«Treni, aumentidel 20%?
Fuori dalla grazia di Dio»
IL MINISTRO
Aumentare del 20% i biglietti dei treni «sarebbe fuori dalla
grazia di Dio». Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (foto)
respinge l'ipotesi di un incremento di queste proporzioni. «Dalle
Ferrovie stiamo aspettando una proposta e contiamo che ci
presentino una serie di opzioni». Ma, ha precisato Bianchi al
termine del voto alla Camera, «non ci sarà alcuna
penalizzazione delle fasce deboli. Anzi stiamo lavorando
affinché siano previsti sconti». Gli aumenti molto probabilmente
non supereranno il 10%, e «riguarderanno esclusivamente le
tariffe dell'alta velocità, gli Eurostar e alcune tratte Intercity»
33,8
«Manovra, cambiamenti minimi
Evasione eliminabile in 3 anni»
Padoa-Schioppa: spero nell’approvazione prima di Natale
Sì al lavoro oltre i 70 anni per chi vuole, utile all’economia
ROMA — «L’evasione fiscale è un malcostume storico
ma il Paese ne può guarire in
tre anni, gli stessi che sono
serviti per fare l’Unità d’Italia». Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, ospite alla trasmissione
televisiva di RaiTre Che tempo che fa, conferma la volontà del governo di combattere
i furbi. E riconosce il paradosso sollevato dall’intervistatore Fabio Fazio: la manovra favorisce i redditi sotto i 40 mila euro l’anno, quindi anche
gli evasori. «E’ vero - ha ammesso il ministro - fino a che
non ci sarà un accertamento
sui redditi dobbiamo basarci
sui dati ufficiali».
Tommaso Padoa-Schioppa, arrivato dopo la cantante
Elisa e l’attore Paolo Rossi, è
sorridente e si trova a suo
agio. Da Fazio, del resto, ci andò pochi giorni prima di essere nominato ministro e lì promise di tornarci se l’incarico
gli fosse stato offerto davvero. La parola è stata mantenuta e ieri Tps - l’acronimo datogli affettuosamente dalla
stampa per accorciare un nome troppo lungo - si è presentato negli studi milanesi pronto a difendere fino in fondo la
«sua» Finanziaria di 33,8 mi-
liardi di euro approvata in tarda mattinata dalla Camera.
Dribbla la domanda di Fazio sui tanti cambiamenti che
la manovra ha dovuto sopportare con tasse che entravano
la mattina e uscivano al sera.
«Se si confronta la Finanziaria presentata alla Camera il
9 di ottobre e quella licenziata oggi (ieri per chi legge,
ndr) la differenza è di pochi
decimali e il clamore sui cambiamenti riguarda solo aspetti minori». Il ministro è rilassato, mira a smussare ogni polemica e si mostra sicuro che
la manovra verrà approvata
addirittura prima di Natale.
IL
LA NUOVA IRPEF
Vengono rimodulati aliquote,
scaglioni, deduzioni al posto di
detrazioni per i familiari a carico
I CONTI
Il ministro
dell’Economia,
Tommaso
PadoaSchioppa
a «Che
tempo
che fa»
Scherza sul termine suk, usato dall’opposizione per definire una Finanziaria frutto di
trattative continue. «Vorrei rivalutare il suk - ha detto - è
una delle espressioni di civil-
IL PROVVEDIMENTO
tà più belle che ci sia, maturata nei secoli è un paragone
non offensivo, del resto la Finanziaria è come un imbuto
dove devono passare molti interessi». Quindi è un compro-
R ITORNO
De Mattia, da ombra dell’ex Governatore a paladino dei risparmiatori
SULL’«UNITA’»
LUNGA MILITANZA
«La class action
di Bersani è una
misura utile»
Il banchiere fu
dirigente del Pci
negli anni 80
messo, ma «l’importante è
che sia un buon compromesso». Il ministro allontana anche il miraggio del modello inglese, preso a esempio per
una modifica chiesta un po'
da tutti, «dove la manovra viene fatta in 5 giorni e contenuta in una valigetta». «Attenzione a non gettare le cose
buone del nostro ordinamento - avverte il ministro - come
la possibilità che il Parlamento la possa modificare». Quale la frase che più spesso la
gente le rivolge? «Mi raccomando, tenga duro» confessa
il ministro dell’economia che,
alle battute finali, mette le
mani avanti sulla prossima riforma destinata a far discutere. Quella delle pensioni. «Oggi la vita si è allungata e oggi
le persone vogliono restare in
attività fino a 70-75 anni».
Roberto Bagnoli
L’EX BRACCIO DESTRO
Sopra, il commento di Angelo
De Mattia apparso ieri
sull’Unità. A fianco, da sinistra
a destra, l’ex senatore
Ccd-Cdu Ivo Tarolli, l’ex
segretario personale del
Governatore e Antonio Fazio
ROMA — All’Unità parlano di «un impor- «ora è sottoposta ad attente rimeditazioni, in
tante contributo intellettuale». Angelo De particolare per evitare le applicazioni ricattaMattia, il più stretto collaboratore di Antonio torie che tali azioni possono registrare».
Secondo De Mattia, in Italia «si teme che
Fazio in Banca d’Italia, ieri è tornato a scrivere sulla prima pagina del quotidiano fondato una disciplina non calibrata, anziché favorire
da Gramsci, che per anni aveva ospitato i suoi un confronto processuale fondato su di una
interventi. «L’ultimo articolo era sul gruppo tendenziale par condicio sul piano dei rapporFerruzzi, mi pare. Era il 1993, all’epoca scrive- ti di forza, possa alimentare la formazione di
vo anche per il manifesto», racconta l’uomo nuove corporazioni. Si teme anche che si riduche passando dal Pci era diventato l’ombra ca drasticamente l’interesse per le composidell’ex Governatore. «Se il cittadino si ribel- zioni stragiudiziali delle vertenze». Il problela» è il titolo del suo primo commento, dedica- ma non si risolve con l’esclusivo affidamento
to alle iniziative legislative per introdurre del controllo dei comportamenti non corretti
«alle autorità di regolazione», né si
«l’azione collettiva risarcitoria a tupuò concludere che «le vere quetela dei consumatori». E esorta il
stioni sono altre». Serve piuttosto
ministro Bersani ad andare avanti
una «revisione delle Authority»,
perché la class action «è un tasselche non esclude «interventi parzialo che costituisce anche una sorta
li di riforma». Come appunto l’indi naturale completamento delle litroduzione della class action.
beralizzazioni».
All’Unità il ritorno di De Mattia
De Mattia dunque torna sulle paè stato accolto con entusiasmo.
gine dei giornali. E non più come
«Arricchisce i contenuti del dibatti«direttore centrale per la segreteAngelo De
to sulle nostre pagine», dicono dalria particolare del Direttorio», in
Mattia, ex
la redazione, dove però è trapelato
pratica il braccio destro di Fazio.
capo della
qualche malumore perché «si tratDal primo novembre è in pensione.
segreteria di
ta di un personaggio che non ha
«Ora che non ricopro più incarichi
Antonio Fazio
avuto un ruolo neutrale nella vicenistituzionali, posso di nuovo esterda delle Opa bancarie». L’ex funzionare le mie opinioni personali pubblicamente», racconta. Dopo l’addio dell’ex nario generale, infatti, a suo tempo aveva firGovernatore aveva assunto una posizione de- mato insieme al Governatore la tanto discusfilata in Banca. E adesso, per riprendere la col- sa autorizzazione concessa a Gianpiero Fioralaborazione con l’Unità, si è cimentato subito ni e alla Popolare di Lodi per scalare Antonvesu una questione che dopo i crac Parmalat e neta. E c’era anche lui al telefono l’11 luglio
Cirio aveva animato il dibattito politico, inve- del 2005, la sera del famoso «bacio in fronte di
stendo anche la banca centrale, accusata dai ringraziamento» mandato via cavo da Fiorani
consumatori e dall’allora ministro Giulio Tre- a Fazio.
«Ho servito l’istituzione con impegno e lealmonti di non aver vigilato in maniera adeguata. E promuovendo le liberalizzazioni, De Mat- tà, ora cerco di apportare il mio contributo di
tia mette in qualche maniera in discussione - esperienza su tematiche alle quali ho dedicasia pur indirettamente - la difesa a oltranza to anni di studio», dice De Mattia, soprannominato da Panorama con un pizzico di cattidell’italianità delle banche.
Nell’articolo, scritto con un taglio quasi ac- veria «il Richelieu rosso di Palazzo Koch». I
cademico, riconosce che «non è semplice tra- suoi rapporti a sinistra non sono stati però
piantare un istituto di questo tipo (la class ac- mai un mistero: agli inizi della carriera politition) in un ordinamento giuridico che, quan- ca aveva lavorato con Giuseppe D’Alema, patunque registri una positiva evoluzione della dre di Massimo. Era stato legato a Sergio Gatutela del consumatore, non lascia ampio spa- ravini, poi diventato il primo segretario di Rizio al confronto su basi paritarie tra utenze e fondazione. Lui stesso era stato responsabile
controparti». Un’ammissione chiara: i rispar- del credito del Pci. E adesso la collaborazione
miatori sono in posizione subordinata, rispet- con l’Unità è quasi un ritorno a casa. «Ma alla
to alle banche. Ma anche la class action com- politica non ci penso più».
Paolo Foschi
porta dei rischi, tanto che negli Stati Uniti
miliardi di euro,
il valore
complessivo della
manovra
finanziaria
Un disegno di legge, un decreto
e una delega sul riordino del
fisco sulle rendite finanziarie
IL TAGLIO DEL CUNEO
È previsto l’abbattimento del
5% del costo del lavoro, 3%
alle imprese e 2% ai dipendenti
IL TFR ALL’INPS
Se non si opta per un fondo,
metà del Tfr futuro va all’Inps
(escluse le piccole imprese)
NRRM NMMIW
LASTAMPA
LUNEDÌ20 NOVEMBRE2006
Estero 13
IL VERTICE DEI PAESI CHE SI AFFACCIANO SUL PACIFICO
Agricoltura, è guerra Asia-Europa
Dal Vietnam, ultimatum a Bruxelles sul commercio: basta sussidi, aprite i mercati
MAURIZIOMOLINARI
inviatoa HO CHIMINHCITY
Monito all’Europa sul commercio globale e debole compromesso la Nord Corea: così
si è concluso ad Hanoi il summit fra i ventuno Paesi del Forumdel Pacifico(Apec).
L’avvertimento all’Unione Europea è contenuto nel
documento finale del vertice
che ammonisce sul rischio di
«gravi conseguenze» in caso
di mancata ripresa dei negoziati all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto)
sul terzo round di Doha. Le
trattative si sono bloccate in
luglio a seguito dei dissidi fra
Usa e Ue sulla riduzione dei
sussidiall’agricoltura edaHanoi l’Apec si è impegnata a
«non lesinare sforzi per rompere l’attuale stallo e raggiungere un esito bilanciato». In
concreto la «Dichiarazione di
Hanoi sull’agenda di Doha»
mette nero su bianco in 26 righedattiloscritte ladisponibilità a «ulteriori riduzioni nei
sussidi all’agricoltura al fine
di aprire nuovi mercati ai prodotti agricoli», invocando anche maggiori accesso ai mer-
Sulla politica atomica
di Nord Corea e Iran
Bush non convince
né Putin né la Cina
cati per i prodotti industrali e
facilitazionicommerciali.
Sebbene il testo non faccia
esplicito riferimento all’Ue, il
messaggio è diretto a Bruxelles: l’Apec, che somma oltre la
metàdelcommerciodelPianeta,èdispostaariduzionideisussidi agricoli e chiede all’Europa di fare altrettanto. «Le conseguenze del fallimento di
Doha sarebbero troppo gravi
perleeconomieeper ilsistema
discambi multilaterali» avverte il documento. Affinché l’Europa abbia ben chiaro cosa potrebbe significare il collasso
della trattativa al Wto, l’Apec
haaggiuntol’impegnoalavorare per realizzare entro il 2020
l’area di libero scambio del Pacifico rilanciata dal presidente
americano, George W. Bush,
neldiscorsodiSingapore.
A rafforzare la posizione
Henry Kissinger
Latunica
Bush
ilcollegarusso
Putin
eilcinese
HuJintao
conl’«AoDai»
ilvestito
tradizionale
vietnamita
«E’ ormai chiaro
che in Iraq
non vinceremo»
Una vittoria militare non è
piùpossibileinIraq:èquantoha
dichiaratol'ex Segretariodi Stato Usa Henry Kissinger, in un'intervista rilasciata alla Bbc. «Se
con 'vittoria militarè si intende
insediare un governo iracheno
che ha mandato esecutivo su
tutto il paese, che riesce a tenere sotto controllo una guerra civileelaviolenzasettariainunperiododitempoutilepersostenere i processi politici di democratizzazione, io ritengo che questononsiapiùpossibile»,hadettoKissinger.Tuttavia,l'exsegretario di Stato non concorda sull'
ipotesi di ritirare le truppe militari, sottolineando come tale
prospettiva potrebbe portare a
«conseguenze disastrose» per
l'intera regione. «Se si ritirano
tutte le truppe senza un accordo internazionale e senza alcuna soluzione anche solo parziale ad alcuni dei problemi, una
guerra civile irachena assumerebbeproporzionieformeancorapiùviolentediquellecheciindussero a intervenire militarmente in Jugoslavia». Kissinger
ha proposto di organizzare una
conferenza internazionale che
coinvolga i cinque membri permanentidelConsiglioOnu,i paesiviciniall'Iraqepotenzeregionali come India e Pakistan, per
mettere a punto una strategia
utileperl'interaregione.
I
dell’Apec su Doha è arrivata, a
chiusura del summit, la firma
dell’intesa fra Bush ed il collega russo Vladimir Putin sull’adesione di Mosca al Wto.
«La Russia ha pieno titolo per
appartenere al Wto e guardiamo con fiducia alla moltiplicazione degli scambi» ha detto
Susan Schwab, Alto rappresentante Usa per il commercio, commentando la firma. Anche nel faccia a faccia fra i leader di Usa e Cina il piatto forte
è stato il commercio: Bush ha
chiesto a Pechino di essere
sempre più un’economia di
«consumatori e non di risparmiatori» ma si è visto respingere la richiesta di una rivalutazione dello yuan perché, come
ha ribattuto Hu Jintao, «pochi
sanno che negli ultimi mesi le
esportazioni Usa verso la Cina
sono aumentate del 35 per cento». Come dire: lo yuan è stato
già rivalutato abbastanza. Al
di là dei disaccordi valutari l’intesa su Doha fra Usa, Cina e
Gippone è stata comunque confermata e, sommata all’entrata della Russia nel Wto, mette
l’Ue alle strette. La prima rea-
zione di Bruxelles è stata di
apertura con il commissario
europeo al Commercio, Peter
Mandelson, che si è detto ottimista: «Se tutti rispetteranno
gli impegni i negoziati Wto riprenderanno».
Sul fronte della crisi nordcoeana Bush si è dovuto accontentare di molto meno: le resistenze di Russia, Cina e soprattutto Corea del Sud hanno impedito all’Apec di fare cenno al
nucleare di Pyongyang nella
documento del summit, affidando solo ad una «dichiarazione orale» della presidenza vietnamita la condanna del test
atomico e la richiesta di una rigida applicazione delle sanzioni votate dall’Onu, inclusa la fine del programma nucleare.
Nei colloqui avuti da Bush con
Putin e Hu si è discusso anche
di sanzioni Onu all'Iran ma
non è trapelato nulla su possibili convergenze. Il tentativo di
Washington di mettere sotto
pressione Pechino durante il
vertice per ottenere maggiore
impegno sulle sanzioni a Pyongyang e Teheran non ha portato a risultati.
I veterani della giungla criticano
il Presidente «turista distratto»
PAOLOMASTROLILLI
NEWYORK
Il Vietnam l'ha visto solo dal finestrino della macchina, evitandoibagnidifolladiBillClinton, mentre i veterani della
guerra protestavano in patria.
E poi ha fatto troppo poco per
sollevare il problema del rispetto dei diritti umani e della
mancanza di democrazia ad
Hanoi, dopo aver scatenato
una guerra per non esportarli
inIraq.Il viaggiodiGeorgeBush in Indocina non è piaciuto a
tutti, e queste sono alcune dellevocicritichechesisonosollevate.
Il New York Times, che
non manca mai di pizzicare il
presidente, ha smentito la storia della calda accoglienza,
perché la gente non è mai entrata in contatto con lui: «E' uscito
dall'albergo per un solo evento
non ufficiale, una visita di 15 minutiall'organizzazionecongiuntache cercai restidei1.800americani ancora dispersi in Vietnam». Per il resto Bush ha fatto
«turismo veloce», come quando
aveva visto i tesori della Piazza
Rossa in meno di venti minuti,
mentre nel 2000 Clinton si era
fermato a pranzo in un ristorante locale, aveva stretto mani
ovunque, e aveva portato i figli
di due veterani a scavare le ossa
dei padri nel campo dove erano
morti. Secondo il Times, tutto
questonondimostrasololadifferenzadipersonalitàtraBill eGeorge, ma «rivela molto su quanto sono cambiati i tempi, e forse
dal1978
Laprincipale
associazione
diveterani
delVietnam,la
VVA,conta50
milamembri
edèpresente
in43Stati
americani
Nonostante la vittoria dei democratici
Hersh: «I falchi della Casa Bianca
vogliono ancora attaccare l’Iran»
La Cia ha messo in guardia
l'amministrazione Bush: non ci
sono finora «prove conclusive»
delleambizioninuclearidiTeheran. Ma i falchi della Casa Bianca continuano a tenere aperta
lacartadell'attaccomilitarenonostante la vittoria del democratici in Congresso: lo afferma
Seymour Hersh (nella foto),
giornalistapremioPulitzer,sull'
ultimo numero del settimanale
«New Yorker». Secondo Hersh,
un reporter investigativo celebre per gli scoop del massacro
di Mi Lai e delle foto delle torture a Abu Ghraib, un mese prima
delle elezioni il vice-presidente
DickCheneypartecipòaunariunione con i capi della sicurezza
nazionale in cui avrebbe affermatoche,ancheincasodivittoria democratica, la carta milita-
I
su perché la "diplomazia pubblica" dell'America non riesce ad
ingranare la marcia». Il consigliere per la sicurezza nazionale
Hadley ha risposto che non è vero,perchémentrecorrevainauto da un posto all'altro, «il presidentehalanciatomoltisalutiericevutoparecchisorrisi».
Negli Stati Uniti la visita non
ha mancato di urtare diversi veterani,chenonostanteleaperture degli ex compagni John McCain e John Kerry, ancora non
riescono a perdonare i vietcong.
JackHowardhadettoalLosAngeles Daily News che non gli è
piaciuto il paragone con l'Iraq,
quando Bush ha detto che «vinceremo se non molleremo».
«Noi - ha risposto il veterano
Howard - non abbiamo mollato
in Vietnam, e non abbiamo persolaguerra.
Facemmo abbastanza danni
per far notare la nostra presenza. Francamente, non capisco
cosa stia facendo il presidente
laggiù, a meno che non sia andato a riprendere i prigionieri ancora detenuti». Un altro vetera-
re contro l'Iran non avrebbe dovuto essere abbandonata. La
vittoria democratica ha portato a un moltiplicarsi di appelli
perconvincerel'amministrazione ad avviare colloqui diretti
con Teheran, ma per i falchi di
dialogarenonsiparla.«Lorosono convinti che la via di uscita
dall'Iraq passiper l'Iran. È il classico caso di fallimento in avanti», ha detto un consulente del
Pentago.
no, David Carter, ha giudicato
«bizzarro» il viaggio di Bush:
«Sta cercando di negoziare accordi economici, oppure vuole
sostegno per la guerra in
Iraq?».
Le organizzazioni per la difesa dei diritti umani aggiungono
che partecipare ad una cerimonia religiosa in una cattedrale
non basta a rimarcare il problema degli abusi commessi dal governo di Hanoi, soprattutto se il
resto della visita consiste solo in
strette di mano, pacche sulle
spalle e accordi economici con
l'esecutivolocale,limitati unicamentedallo sgambetto della Camerachenonhaapprovatolerelazionicommercialinormalipermanenti.
E' vero che i vietnamiti hanno voglia di America, ma nella
sua visita veloce Bush ha evitato
gli aspetti imbarazzanti del rapporto. Nelle gallerie scavate a
CuChipercombatteregliamericani, i turisti possono sparare
con gli M16 tolti ai soldati Usa
morti: chi centra la sagoma di
unoyankeevinceunpremio.
II LA REPUBBLICA
LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2006
CRONACA
Tagli del 50 per cento per cultura, agricoltura turismo e sport nel preventivo che sarà approvato domani
GLI APPUNTAMENTI
Provincia, le forbici sul bilancio
L’assessore Chiama: pronti a vendere il palazzo della Questura
DIEGO LONGHIN
FORBICIATE pesanti per
riuscire a far quadrare i conS
ti, dimezzando i budget di alcuni
assessorati. Il bilancio che domani uscirà dalla giunta provinciale è il più stretto della storia di
Palazzo Cisterna. L’assessore
competente, Carlo Chiama, è
preoccupato: «Quest’anno siamo ancora riusciti a farlo, se la situazione non cambierà nel 2008
sarà impossibile». E il presidente, Antonio Saitta, aggiunge:
«Siamo con l’acqua alla gola».
I tagli si sono concentrati su tre
settori: cultura, agricoltura e
montagna, turismo e sport. Assessorati che avranno una cassa
ridotta del 50 per cento. In particolare Valter Giuliano, responsabile della Cultura, avrà a disposizione 800 mila euro contro
il milione e 600 mila dell’esercizio precedente. Stessa sorte per
il vicepresidente Sergio Bisacca,
titolare delle Montagne e dell’Agricoltura: da 2 milioni a 1 milione. Anche Aurora Tesio, alle Pari
Opportunità, dovrà lavorare con
200 mila euro al posto di 400 mila. Al 44 per cento la sforbiciata
per il Turismo e lo Sport, assessorato affidato a Patrizia Bugnano: da una disponibilità di 1 milione e 300 mila scende a 730 mila. «Sono i filoni dove si poteva
incidere di più - sostiene Chiama
- non senza malumori. Si sono
fatti tutti i risparmi possibili, dalla rinegoziazione dei mutui alla
riduzione delle consulenze e
delle trasferte. Potessimo moltiplicare pani e pesci lo faremmo».
Palazzo Cisterna ha deciso di limitare le riduzioni solo su Viabilità, meno 8 per cento, ed Istruzione, meno 12 per cento.
Rispetto all’esercizio in corso
le entrate non aumentano, i costi fissi sì. Solo il rinnovo del contratto dei dipendenti pesa per 4
milioni in più sulla parte di entrate che vale 220 milioni. In più
ci sono i trasferimenti regionali
per formazione, trasporti, cultura, lavoro e assistenza. Quota di
250 milioni. «Soldi vincolati alle
attività - sottolinea Chiama - è
necessaria una riforma per gestire direttamente questi quattrini
decidendone la destinazione.
Così come dovrebbe essere la
Provincia ad occuparsi delle entrate, dall’imposta di registrazione alla quota Rc auto per scovare gli evasori».
Cosa fare per migliorare la si-
“Anche la caserma
Bergia potrebbe essere
ceduta: ci costa più
di quanto rende”
tuazione? In ballo c’è la creazione di una finanziaria, dove sistemare le partecipazione per incrementare l’indebitamento.
«In più vorremmo vendere ai ministeri proprietà che ci costano
di più di quello che incassiamo,
come il palazzo della Questura o
la caserma Bergia», dice Chiama.
In prospettiva c’è il problema
del patto di stabilità che impone
un taglio del 49 per cento su investimenti e spese correnti, calibrando le riduzioni tra i due capitoli: «Ma se di stipendi paghiamo 89 milioni o tagliamo gli investimenti o usciamo dal patto»,
sottolinea Chiama.
LA SCURE
IL CASO
Il presidente ha rilanciato (senza successo) la torinese dell’anno alla guida della fondazione
Giochi, Saitta non seduce la Nasi
IZIANA Nasi alla guida della
Fondazione per il Postolim«T
pico». E’ la proposta che il presiden-
TURISMO
Sacrifici anche per
il turismo. Per
l’assessore
Bugnano taglio del
44 per cento: oltre
500 mila euro in
meno in cassa
DON BACKY
Don Backy, alle 21, si
esibirà al Teatro Alfieri nel
suo concerto «C’era una
volta uno del clan». Info
011/5623800.
CLASSICA
Per il nuovo appuntamento
del ciclo «Aurore musicali in
Crocetta», il soprano Olga
Smeriglio e la pianista
Cristina Laganà, alle 20.45,
presso l’Educatorio della
Provvidenza di corso
Govone 16/a, interpretano
un concerto liederistico. Le
pagine in programma sono
di Schubert, Schumann,
Brahms, Wolf, Poulenc e
Fauré. Ingresso libero. Info
011/595292.
CULTURA
L’assessore Valter
Giuliano dovrà
rinunciare ad 800
mila euro per le
attività e le
manifestazioni
culturali
AGRICOLTURA
Tempi duri anche
per l’agricoltura. Il
budget del
vicepresidente
Bisacca verrà
dimezzato, da 2 a 1
milione.
SUBSONICA
I Subsonica, alle 17,
saranno ospiti speciali del
Forum Fnac di via Roma 56.
La band incontrerà i propri
fan e presenterà il suo
ultimo doppio cd «Terrestre
Live».
te della Provincia di Torino Antonio
Saitta ha rilanciato, in occasione
della consegna del riconoscimento
di «torinese dell’anno» alla presidente del Comitato paralimpico di
Torino 2006. «Nei mesi scorsi — ha
ricordato Saitta — avevo contribuito alla candidatura di Tiziana Nasi
alla presidenza della fondazione
per il postolimpico, ma lei aveva declinato l’offerta con grande modestia per poter continuare a lavorare
per gli atleti paralimpici. Oggi ritengo opportuno rilanciare la sua candidatura perché sono certo che la
sua determinazione, unita alla sua
esperienza, porterebbe valore aggiunto alla Fondazione». Lei però
conferma la decisione anticipata
nell’intervista a «Repubblica»:
«Ringrazio tutti per la candidatura,
ma ribadisco che per quel ruolo vedo meglio un manager, una figura
che sappia riunire le cariche di presidente e ad e non è il caso mio».
Durante la cerimonia di consegna del premio fedeltà al lavoro —
che ha visto sfilare nell’auditorium
del Lingotto 207 lavoratori ancora
in servizio, 30 pensionati, 69 imprenditori — il presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis ha sottolineato i
progressi dell’economia piemontese che, dopo 18 trimestri in negativo, sembra avere imboccato con
decisione la strada della ripresa. C’è
di più: Barberis ha sottolineato anche la crescita dei servizi: ormai il 60
per cento degli occupati lavora nel
comparto.
(r. t.)
VIOLONCELLO
«Polincontri Classica», alle
18.30, porta nell’aula
magna del Politecnico, in
corso Duca degli Abruzzi
24, il violoncellista Umberto
Clerici. In programma le
Suites n. 3, 4, 5 per
violoncello solo di Johann
Sebastian Bach. Ingresso
3,50 euro. Info
011/5647926.
MOZART
Musiche di Mozart nella
interpretazione del coro e
dell’orchestra
dell’Accademia Stefano
Tempia e del coro Eufoné.
Dirige Massimo Peiretti, alle
21, al conservatorio «G.
Verdi» di piazza Bodoni.
ROCK
Ancora «Rock on circle» per
il nuovo Sound Factory di
via Nietzsche 155/20. Dalle
21.45, sul palco si
alterneranno i Synapse, i
Green woodpecker, i Malibu
Stacey, i War ed i Barriera
XXI. Ingresso libero.
SCRIVERE IL FUTURO DI TORINO
Un concorso del Premio Grinzane Cavour
e la Repubblica
Il Premio Grinzane Cavour e la Repubblica indicono il
concorso letterario “Scrivere il futuro di Torino”, destinato
ai giovani residenti in Torino e Provincia di età compresa tra i
15 e i 25 anni.
L’iniziativa intende offrire ai giovani la possibilità di esprimere il rapporto che li lega aTorino,una città che sta rapidamente
cambiando identità.
In un momento di crisi e trasformazione, ma anche di
incertezze dell’industria torinese e del mondo del lavoro,spetta
ai giovani stimolare nuove idee e speranze di cambiamento.
“Scrivere il futuro di Torino” si propone di osservare e
raccontare la città proiettata nel futuro con il linguaggio dei
giovani, stimolandone la creatività attraverso la scrittura.
I partecipanti devono scrivere un testo creativo in prosa di
50 righe di 60 battute.
I racconti dovranno pervenire entro il 15 giugno 2007 a:
Premio Grinzane Cavour “Scrivere il futuro di Torino”,
via Montebello 21, 10124 Torino, via fax allo 011.810.01.83,
via e-mail: [email protected].
I migliori testi saranno pubblicati su “La Repubblica” e votati
dai lettori.
Gli autori dei due migliori racconti scelti da una giuria di
intellettuali e gli autori dei due migliori elaborati scelti dai
lettori riceveranno in premio un viaggio a Parigi. Fra tutte le
schede di votazione dei lettori pervenute sarà sorteggiato un
viaggio a Parigi.
Per informazioni: 011.810.01.11 – [email protected] - www.grinzane.it
R
T1 T2
LASTAMPA
LUNEDÌ20 NOVEMBRE2006
CronacadiTorino 65
TRASPORTI LA REGIONE PREPARA UN APPALTO APERTO ANCHE A SOCIETÀ STRANIERE
Bresso non perde il treno
“Liberalizzo le ferrovie”
La presidente è certa: solo la concorrenza ci salverà
MAURIZIOTROPEANO
Dal prossimo settembre sulle
tratte del servizio ferroviario
regionale potrebbero sparire
i convogli targati Trenitalia.
Al loro posto potrebbero arrivare locomotive e carrozze
delle ferrovie francesi o svizzere, o tedesche. La Regione
ha deciso di bandire una gara
internazionale per affidare la
gestione di quasi 20 milioni di
chilometri percorsi ogni anno
sulle tratte di competenza regionale. Un business, che sfiora i 170 milioni riservato finoraaTrenitaliamache lapresidente della Regione, MercedesBresso,hadecisodiliberalizzare nella convinzione che
«solo la concorrenza possa offrire un servizio migliore per i
viaggiatori».Di più.
L’ultima rilevazione degli
ispettori regionali effettuata
tra settembre e ottobre su
746treniorganizzatidaTrenitalia, evidenzia come la maggior parte dei convogli viaggi
sempre inritardo, conil 15 per
cento delle carrozze sporche
o poco pulite e con un terzo
delle toilette senza acqua. E’
anche per questo motivo che
lapresidente boccia ogni ipotesi di aumento delle tariffe
perché «non è possibile accettare cheun’azienda incassi soldi dallo Stato per ripianare il deficit e poi chieda soldiaicittadini».
L’operazione concorrenza
partirà il 2 gennaio quando
l’assessoratoregionaleaiTrasporti farà partire un bando
dipre-invitorivoltoalleprincipaliaziende pubblicheeprivate, del settore. La gara internazionale si svolgerà tra marzo ed aprile. Il vincitore inizierà a lavorare subito dopo
l’estate con l’entrata in vigore
dell’orario invernale. «Il bando - spiega Bresso - conterrà
unaserie di richieste,come ad
esempio il diritto al posto a sedere per gli abbonati, per migliorare gli standard minimi
diqualità».
L’assessore ai Trasporti,
Daniele Borioli, e i suoi diri-
RITROVI
DU PARC h 15,15 Pumaband.
GARDEN 15 disco liscio Euro 3,00.
LA LUCCIOLA 15.
TROCADERO NIGHT CLUB via A.
Doria 9 aperto tutte le sere Tel.
011.5620966.
GALLERIE
CIRCOLO
UFFICIALI
corso
Vinzaglio 6, Torino. A. Ciocca Orario 10/16.
FOGLIATO Sergio Manfredi.
PIRRA Post-Impressionisti russi:
Boris Lavrenko.
ASSOCIAZIONE LIGURE
E PIEMONTESE
GALLERIE D’ARTE
MODERNA
E CONTEMPORANEA
SANT’AGOSTINO Tassoni 56 011.4377770 oggi asta ore 17 e
21 di 273 lotti dipinti moderni e
contemporanei.
Via Marenco, 32 - 10126 TORINO
Tel. 011.666.52.11 - Fax 011.666.53.00
I numeri
19.757.938
Ichilometri percorsi
Il contratto prevede
che il servizio sia garantito
contreniinterregionali,regionalioconbus.
I
168.147.578
Ilcostodel servizio
Nebbia e smog fanno panorama
Ieri la domenica ecologica ha impegnato 80 vigili per controllare gli indisciplinati. Sono state fermate 600 auto e fatte 170 multe.
NessunproblemaperchihadecisodilasciarsiallespallelanebbiacittadinaperunagitainbiciallaMaddalenadovesplendevailsole.
I
La Regione Piemonte
paga il servizio in base ai
parametri definiti dal contratto.
I
Po
DOMENICA ECOLOGICA
5
Iparametri diqualità
La Regione ha fissato
cinque standard minimi di
qualità da rispettare oltre
alla puntualità: riscaldamento, bagni e porte funzionanti,postiasedere,puliziaesternaeinterna.
L’ASTA CONTESTATA DIBATTITO IN SALA ROSSA
I
In questo modo potremo
rispondere meglio
alle richieste degli utenti
che chiedono da tempo
di migliorare il servizio
Mercedes Bresso
presidente
Regione Piemonte
genti stanno studiando se fare
un unica gara valida per tutte le
tratte oppure se dividere il Piemontein 3-4bacini,uno deiquali potrebbe interessare l’area
metropolitana di Torino allargata. Spiega Borioli: «Abbiamo
decisodiinvitareallagaraleferrovie francesi, svizzere e tedesche ma anche operatori privati». Ci sarà, naturalmente, anche Trenitalia. Bresso attacca:
«Purtroppo il servizio locale
non sembra una priorità per il
gruppoFs.La sceltadiliberalizzare il mercato nasce da questa
considerazione e dalla necessità di migliorare un servizio che
ci costa milioni di euro». La fine
delmonopolio potrebbespingere le Ferrovie a rinnovarsi creando una «società dedicata al
trasporto locale che potrebbe
trovarefinanziatori privati».
L’apertura del mercato è solo il primo passo di una strategia regionale che punta ad ottenere dallo Stato l’affidamento
delcontrollo dei binari «solo co-
sì-precisaBresso -potremoimpostareunapoliticadeitrasporti e rispondere alle richieste di
passeggeri ma anche del traffico merci». La Regione punta ad
offrire ad un sistema di movimentazione delle merci che «si
sta autorganizzando» le infrastrutture (reti e logistica) per
«ancorarloalterritorioegarantirepostidi lavoro».
E’ il caso dell’Interporto di
Orbassano, di quello di Novara
e dell’alessandrino. La giunta
ha deciso di investire in questo
settore una parte dei fondi comunitari. Solo per Orbassano
ci dovrebbero essere 100 milioni di euro. Anche la Provincia di
Torino è pronta ad investire almeno 12 milioni. E qualcosa si
sta già muovendo. «La ditta di
trasporti internazionali Ambrogio - prosegue Bresso - ha
manifestatola volontàditrasferirsi ad Orbassano». Altre sono
pronte a seguirla: «Ecco perché è necessario collegare Orbassanoconla Tav».
Casa Gramsci
è resa dei conti
EMANUELAMINUCCI
Casa Gramsci, oggi comincia
la resa dei conti. Il sindaco
Chiamparino ha accettato di
riferire in Sala Rossa su quello che l’opposizione chiama
«ilpasticciacciobruttodipiazza Carlina». Il primo cittadino
ha così accolto le richieste del
capogruppo di Alleanza Nazionale Agostino Ghiglia, il
quale, in realtà, oltre ad una
prima risposta politica, chiedeancheall’assessoreTricarico decine di chiarimenti: dalla
copia del bando alla prima delibera che mutava la destinazioned’uso dell’immobile.
Oggi il dibattito in Consiglio comunale, domani la «sfida all’Ok Corral» in giunta.
Protagonisti, gli assessori
Passoni e Tricarico che, in
questo fine settimana, sulla
questione ex Albergo delle
Virtùnonselesonocertomandateadire.Ilprimo adaccusare il secondo che «l’asta era
®
stata condottain maniera dilettantesca e che l’esito, dal punto
di vista economico, era stato un
flop». Il secondo a pretendere,
per ora senza risultato, scuse
formali «perchè non si può continuare a lavorare con chi non
ha fiducia in te». In compenso,
ieri, il telefonino dei sopracitati
era supersigillato. E i maligni
sostengono che si trattasse di
unblackout indotto (e che l’ultimatelefonatapervenutasiastataquelladel sindaco).
Tornando alla cronaca ufficiale, oggi la questione Casa
Gramsci finirà prima alla riunionedeicapigruppo epoiinSala Rossa. «Non ho problemi a
concedereall’opposizionelecomunicazioniinaula-hadettoieri Chiamparino - non so ancora
se sarò io o l’assessore allaCasa
Tricarico a rispondere, ma,
non avendo alcunchè da nascondere prima forniamo tutti i
chiarimenti possibili e prima
possiamo cominciare a costruirel’albergo».
Gira e rigira
ma il meglio
lo trovi da noi
DALLA
ZIONE
TRASFORMA
A
AL SU MISUR
ZATO
PERSONALIZ
PELLE PELLICCE MONTONI
VERI E ECOLOGICI
IMPERMEABILI, REVERSIBILI E BORDATI
Vasto assortimento modelli pronti o su misura,
prodotti con le migliori qualità
selezionate direttamente
LTO
FAI IL SA
DI QUALITÀ
FINANZIAMENTI ANCHE SENZA BUSTA PAGA
Via Lauro Rossi, 71 - 10155 Torino - Tel. 011/2482129
NOVBAT VC BIAO
LASTAMPA
LUNEDÌ20 NOVEMBRE2006
In breve
IL VERTICE. DOMANI A TORINO
Alta Velocità
Troppi i ritardi
è ora di decidere
La presidente Assoindustriali di Novara
“Così rischiamo di essere emarginati”
Vercelli
Arrestidomiciliari
all’accoltellatore
Ha ottenuto gli arresti
domiciliari a Stroppiana, nella casa del figlio, il muratore
di 52 anni di Vercelli che, mercoledì, ha teso un agguato all’ex moglie ferendola con una
coltellata, per fortuna in modo non grave, al seno. L’uomo, Giovanni De Luca, 52 anni, era stato arrestato dalla
polizia per tentato omicidio,
ma già all’udienza di convalida il suo reato era stato derubricato in lesioni personali
gravi, pur con la conferma del
carcere. Ora però è riuscito
ad avere i domiciliari, nonostante avesse già pesantemente minacciato la moglie
di ucciderla, versandole addosso della benzina (e minacciando di darle fuoco) pochi
giorni prima dell’aggressione con il coltello.
[W. CA.]
I
Novara
Una simulazione
di deragliamento
Dopo due giorni si è conclusa ieri pomeriggio «Sesia
2006», la prima esercitazione
di protezione civilecon iCoordinamenti provinciali di protezione civile di Novara, Vercellie le unitàdella Croce Rossa. Oltre trecento volontari
hanno simulato l'esondazione del Sesia sulla sponda Novarese. Durante la notte tra
sabato e domenica è stato pure simulato il deragliamento
di un treno sulla linea ad Alta
Velocità neipressi diBiandrate.
[R. L.]
I
Piemonte eValled'Aosta 65
NIZZA. FESTA ALLA BERSANO
“I trucioli nel vino
coprono il territorio”
Mario Fregoni
ha ricevuto ieri
il premio
«Paisan Vignaiolo»
«L’uso dei trucioli di legno
per “insaporire” i vini fa perdere la tipicità di un territorio». A sostenerlo è un «guru» dell’enologia: Mario Fregoni, docente universitario a
Piacenza e presidente onorario dell’«Organisation internationale de la vigne et du
vin», con sede a Parigi. Ieri
Fregoni èstato l’ospide d’onore del Capitolo della Confraternita della bagna cauda e
del cardo gobbo, organizzato
alle cantine Bersano di Nizza.
Il Gran Maestro Dedo Roggero Fossati lo ha nominato
«Paisan vignaiolo». L’ospite,
che è stato uno dei promotori
della legge sulla doc, ha esordito: «Non tutti mi ringrazia-
no per l’idea delle doc: c’è ancora chi pensa che il vino si faccia
sfruttando al massimo la vite e
quindi, non vuole rispettare le
regole. A questi signori, io dico:
dentro le viti scorre una vita e
bisogna rispettarla».
E da Nizza, patria della Barbera, Fregoni lancia un appello: «Noi dobbiamo andare in
controtendenza: vignaioli, cercate di trasmettere la passione
ai nostri giovani per farli tornare a piantare le viti». Di trucioli,il professorenon parlain pubblico, ma a fine cerimonia si lascia andare: «Oltre a snaturare
i vini, i trucioli possono contenere idrocarburi e metalli pesanti, dannosi per la salute. Il
ministero della Sanità lo deve
diree deveanche porre dei limiti all’utilizzo, facendo in modo
che il vino sia tutelato almeno
quanto lo sulle etichette l’acquapotabile».
La giornata nicese si è conclusa con una super bagna cauda per oltre seicento ospiti della Bersano.
[FI. M.]
Asti
Apre la mostra
dedicata alle mele
Stamani alle 9 s’inaugura nel salone dell'Annunziata
in via De Amicis, la mostra
«Mela… mangio! W la biodiversità!». Oltre cento varietà
di mele resteranno esposte,
nell’ambito della manifestazione Verdeterra organizzata dal Comune, fino al 24 novembre. Viene proposto un
percorso didattico sensoriale
grazie a un allestimento curato dalla Pro loco di Cavour dove si svolge la collaudata rassegna «Tuttomele». Ingresso
libero, orario: 9-12 e 14-18.
I
Vigevano
Cantieredell’AltaVelocitàaNovara.IlavoristannoproseguendoneltrattoperMilano
GIANFRANCOQUAGLIA
NOVARA
«Basta con le indecisioni, Alta
Velocità subito». Prende posizione Mariella Enoc, presidentedell’AssoindustrialidiNovara, e con lei scendono in campo
i colleghidi Confinduistriadellecittà maggiormente interessati al percorso del «Corridoio
5» (Lione-Torino-Novara-Milano-Trieste).«Laterribile difficoltà delle decisioni - dice
Enoc, unica donna piemontese ai vertici di Assoindustriali
- l’incertezza sui finanziamenti e sullo svolgimento dell’iter,
l’urgenza di superare i localismi nell’interesse generale
stanno esponendo l’Italia e il
Nord Ovest del Paese in particolare,algraverischiodi emarginazione, fisica ed economica, dal processo di integrazione europea».
Risposteimmediate
Gli imprenditori chiedono risposte immediate. Per sollecitarle, è stato programmata
perdomani a Torinouna«staffetta» in videoconferenza alla
quale parteciperanno i presidenti dellestrutture regionali
eterritorialie anchelavicepresidentedi Confindudstria,Emma Marcegaglia. «Chiediamo
un chiaro impegno per una programmazione pluriennale delle
tratte mancanti, pe confermare
la fondamentale logica di rete
dell’investimento ferroviario ad
Alta Capacità e la risoluzione
dei problemi specifici di ciascuna singola tratta, a cominciare
daquelli della Torino-Lione».
«Il progetto ferroviario del
Corridoio 5 - agigunge il diretto-
Gli esponenti regionali
di Confindustria
saranno collegati
in videoconferenza
re dell’Asoindustriali novarese
- è opera fondamentale pe migliroare l’efficienza del sistema logistico nazionale, per rilanciare
la crescita e sfruttare al meglio
le opportunità offerte dalle aree
emergenti dell’economia mondiale. La completa realizzazione
di questa infrastruttura è condizioneindispensabilepe rafforzare i collegamenti, non solo del
Nord Ovest ma di tutta l’italia,
con le aree più industrializzate
d’Europa».
Novara è al centro del sistema ferroviario Ovest-Est e SudNord Europa, in una posizione
strategica. La linea Alta Veloci-
tà è stata finora realizzata fra
Torinoe Novara;nel trattocompreso fra il capoluogo novarese
e Milano il cantiere è in fase di
avanzamento.Resta dasciogliere il nodo Valsusa. La direttrice
ferroviaria Lione-Torino-Trieste Lubiana, denominata anche
«Transpadana», attraversa regioni che producono più del 50%
del Pil e rappresentano oltre il
70% dell’export nazionale. Facendo leva su questi dati gli imprenditori sollecitano l’urgenza
di una decisione.
E citano anche le ultime cifre
relative ai transiti attraverso i
valichi alpini: oltre 154 milioni di
tonnellate di merci, con un incrmento nell’ultimo decennio del
42%, di cui il 30% suferrovia.
Armatidi pistola
rapinanonegozio
Un uomo e una donna sui
50 anni: sembravano normali
clienti e invece erano dei rapinatori. L'altra sera alle 18 sono entrati nel negozio di fruttae verdura «Casa degli agrumi» di corso Genova 108 a Vigevano e hanno estratto due
pistole, lei dalla borsetta e lui
dalla cintoladei pantaloni. Sono scappati a bordo di una
Mercedes con l'incasso, tra i
500 e i 600 euro. Secondo la
descrizione del titolare, Gino
Mallia, 46 anni, potrebbe trattarsi di nomadi.
[C. BR.]
«Il traffico su ferrovia - sottolinea però Curini - nello stesso periodoècresciutosolo del15%,aumentando la congestione del sistema stradale. I porti dell’Alto
Tirreno e dell’Alto Adriatico
hanno movimentato 196,5 milioni di tonnellate di merci, pari al
41% di quelle transitate nei proti
itlaiani. Nel 2002 i costi della
congestione europea ammontavano a 40 miliardi di euro e si stima che saliranno a 80 miliarid
nel2010».
Aspiranti rocciatori scalano il castello
Prove d’arrampicata sulla torre del castello visconteo ieri a Vogogna:decinediragazzisisonocimentaticonl’assistenzadelsoccorsoalpino.L’iniziativaerafralepropostedellarassegna«Montagneedintorni»,chehaoffertoanchevisiteguidateemercatinidiprodottitipici.
I
I
Lomellina
Tre caniavvelenati
inuna villetta
Ieri mattina ha trovato i
suoi tre cani morti nel recinto
della villetta in via Venticinque Aprile 9 a Nicorvo, in Lomellina. Gli animali, un meticcio e due rottweiler, uno dei
quali incrociato con uno spinone, avevano la bava alla
bocca e con tutta probabilità
erano statiavvelenati da ignoti durante la notte. Il proprietario, Antonio Modica, 54 anni, muratore, ai carabinieri
ha escluso di aver avuto controversie di vicinato per i cani.
[C. BR]
I
Congestioneeuropea
A VOGOGNA
NOVARA. TRENO PER TORINO
Sassi da un cavalcavia
rotti vetri di un vagone
Il convoglio si è
dovuto fermare
Visti alcuni
ragazzi fuggire
Rumori secchi, i vetri infranti,
i passeggeri allibititi: il capotreno ordina una breve sosta
per verificare l’accaduto, poi
permette al macchinista di ripartire per Torino. Il lancio
dei sassi da un cavalcavia di
Novara è avvenuto l’altra sera, poco dopo le 21 contro il trenoMilano-Torino.Grandespavento per i viaggiatori, nessuno dei quali è stato colpito.
L’accaduto sembra un episodio-fotocopiadi precedenti:infatti non è la prima volta che il
macchinista deve fermare il
convoglio fuori Novara, nella
zona del centro commerciale
San Martino, per il lancio di sassi o per la presenza di materiale,
da pietre a sbarre di ferro. La
massicciata è raggiungibile da
via Porzio Giovanola, attraverso una leggera salita che affianca le strade che portano al centrocommerciale. Daqui i vandali possono mettere a punto indisturbati il loro piano. In questo
periodo, con il favore del buio,
l’atto vandalico può essere portato a terminein anticipo. La polizia ferroviaria di Novara ha
compiuto diversi controlli in
passato per cercare di sorprendere gli autori dell’atto vandalico, che sono però sempre riusciti a fuggire prima dell’arrivo degli agenti. L’altra sera alcuni
viaggiatoriavrebberonotato ragazzichesiallontanavano.I controllidegli agenti, a sorpresa,sono proseguiti dopo i primi atti
vandalici.
[C. M.]
LASTAMPA
DOMENICA19 NOVEMBRE2006
NUOVI MERCATI
Il vino made in Italy
fa impazzire i giapponesi
Le bollicine (+ 46,4%) tirano la volata all’export
VANNICORNERO
INVIATOATOKYO
Stupefacente Giappone. Nel
Paese del Sol Levante non esiste alcuna traccia di tradizioneenologica, ma piùdi due terzi degli abitanti sopra i 18 anni
bevono vino. Spalmati sull’intera popolazione (127 milioni
dipersone),i consumimedi annualisono,almeno perora,modesti(2 litri a testa), ma tra gli
habituè giapponesi di rossi e
bianchi la media sale a livelli
europei. Tant’è vero che nei
primi sette mesi di quest'anno
l'exportitaliano divinoinGiappone ha superato i 55,5 milioni
Brindisi al Sol Levante
L’EXPORT ITALIANO
in migliaia di ettolitri
Anno 2005
273
94,6
Primi 7 mesi 2006
169
55,5
Spumanti
174
Il Vinitaly vola a Tokyo
la concorrenza si batte
se si offre il connubio
tra qualità e tradizione
di euro, contro i menodi 52 dellostessoperiodo2005.Percentuali che, tradotte in liquido,
equivalgono a oltre 16,9 milioni di litri, rispetto ai 15,3 del periodo gennaio-luglio 2005. E
piacciono molto le bollicine
Made In Italy, le cui importazioni, sempre nei primi sette
mesi del 2006, sono cresciute
del46,4% in volumerispetto allo stesso periodo 2005, arrivando a circa 174.000 ettolitri,
mentre, in denaro, si è passati
da 5,2 a più di 6,8 milioni di euro.Premesseampiamentesufficienti perché Tokyo fosse inserita nel calendario di «Vinitaly Tour» in Estremo Oriente.Quellodiquest’annoè unde-
6,8
+46,4% sullo stesso periodo 2005
Partners-LA STAMPA
butto che vedrà una sessantina
di aziende italiane protagoniste
diun workshopcommercialeorganizzato con 500 tra importatori, distributori, stampa e opinion leader giapponesi all'AoyamaDiamond HallHotel.
Contemporaneamente sono
in programma alcuni seminari,
organizzati in collaborazione
con Buonitalia, la società di promozione dei prodotti agroalimentari del Mipaf, e di degustazioni dedicate ai vini siciliani e
veneti, a cura rispettivamente
dell'Istituto regionale della vite
e del vino della Sicilia e dell’
Unioneconsorzivini venetidoc.
Il «made in Italy» in bottiglia
è nella fascia più alta nelle prefe-
renzedeigiapponesi,particolarmente attenti alla qualità e alla
cultura di quel che consumano.
«Abbiamo scelto i vini italiani spiega Naohisa Muto, presidente di Clio International, che da 12
anni importa i prodotti delle nostre cantine - perché sono i migliori in termini di caratteristiche,livelloqualitativo,costo,tradizioni e natura delle persone
che lo producono e lo promuovono». Spumanti a parte le preferenze sono per vini corposi, fruttati, sapidi, con sentore di barriqueeicanaliidealiperladiffusione al momento rimangono ristorantiealberghi,maconl’allargamento del mercato giapponese
si punta molto sulla grande di-
VERTICE A BRUXELLES
«Costa troppo estirpare i vigneti»
La Cia all’Ue: riforma da cambiare
altrimenti si frena la competitività
Politi: «Le norme
finanziarie devono
essere modificate
Ok le prescrizioni»
MAURIZIOTROPEANO
ROMA
«Nonabbiamo interessiad assumere atteggiamenti conservatori a ogni costo ma non
possiamo accettare un superamento tout court delle particolarità e originalità dei nostri prodotti». Giuseppe Politi, presidente della ConfederazioneItaliana degli Agricoltori, sintetizza così i motivi
che spingono la Cia a chiedere al commissario europeo
Mariann Fischer Boel di modificarei contenuti dellariformadell’organizzazionecomune del mercato. Lo farà domani a Bruxelles dove si riunirà
anche la direzione nazionale
dell’organizzazione a cui parteciperanno anche il ministro
Paolo De Castro e alcuni parlamentari europei.
Politi spiegherà alla commissaria le sue preoccupazio-
in mln di euro
CHIANTI
Nuova Ocm
L’allarme
del Consorzio
«Lariforma OcmVino, proposta dalla Commissione Europea, se approvata potrebbe portare seri problemi alla viticoltura in Toscana, mettendo a rischio anche numerosi ettari vitati del
Chianti».L’allarmelolancia Giuseppe Liberatore,
direttore del Consorzio
Chianti Classico. Nella
nuova ipotesi di normativa «ci sono dei passaggi
chenon possiamoassolutamente condividere - ha
spiegato Liberatore - primo fra tutti l'espianto volontario di 400.000 ettaridi vigneto in tutto il territorio dell’Ue, proposto
perrafforzarelacompetitività dei produttori del
VecchioContinente».
I
GiuseppePoliti,presidenteCia
ni soprattutto per la scelta dell’Ue «di destinare ingenti risorse per la estirpazione dei vigneti quale unico strumento di riequilibrio tra domanda e offerta». E ancora: «Appare poco
plausibile la cancellazione d'un
colpo di tutte le misure di mercato». La Cia in sostanza chiede di modificare le norme di carattere finanziario mentre salva le parti prescrittive, dal vigneto alla collocazione di mercato, che «appaiono essere una
validabase di discussione». Ag-
stribuzione per avvicinare nuovi consumatori a vini diversi da
quelliattualmente disponibili.
E i produttori italiani che
esportano in Giappone hanno
capito che qualità e tradizione
sono valori importanti se offerti insieme, ma devono essere
compresi da chi compra, affinché presenti coerentemente il
prodotto. Ne è convinta José
Rallo, che con i vini di famiglia
firmati Donnafugata ha maturato una lunga esperienza nel
Sol Levante: «E’ grazie ad etichette ricche di storia che siamo riusciti ad agganciarci ad
eventi di alto livello culturale,
con una grande visibilità per il
marchio ed il prodotto».
giunge: «Spunti positivi sono
rappresentati, invece, da tutte
le proposte di semplificazione
amministrativa che possono
far acquistare competitività ai
vini europei».
Torniamo ai soldi. Spiega
Politi: «Si tratta di individuare
le risorse complessive destinate al settore e in questo ambito
garantire l'invarianza degli
stanziamenti per Stato membro».Ilrischio arriva dalla decisione di cancellare gli interventi di mercato e allora diventa
«necessariovalutare la possibilità di un sostegno diretto al
reddito degli agricoltori». L’organizzazione poi sottolinea la
necessità di destinare una parte dei fondi a interventi nazionali mirati e utili alla garanzia
di autenticità, al miglioramento della qualità e al sostegno del
mercato.
La Cia non pensa di fare barricate contro l’ipotesi di riforma radicale dell’etichettatura
e della classificazione dei vini:
«Non siamo integralisti e crediamo sia necessario essere
aperti ai cambiamenti perché
siamoconsapevoli che gliattuali costi burocratici sono difficili
da sopportare in una necessariaconcorrenzialità dei prodotti». Detto questo, però, «è assolutamente da evitare uno svilimento delle denominazioni
d'origine o un loro sacrificio
nell'ambito delle trattative
Wto».Politi, infine, chiederà alla commissaria di essere «meno timida nell’indicazione della
necessità di innovazione del
settore e sulle iniziative per allargare il consumo».
Agricoltura 33
De gustibus
CARLIN
PETRINI
Olio nuovo, vecchie idee
A che servono le leggi?
M
entredagliuliveti arrivano
aifrantoiiraccolti 2006 mi
concedo una
domanda vintage: a che cosa
servono le leggi? I giuristi
avranno risposte esatte e articolate, ma credo che la
maggior parte di noi comuni
conversatori direbbe che le
leggi servono a codificare e
regolare i rapporti tra cittadini e quelli tra cittadini e
Stato, con il fine ultimo e sovrano di tutelare e proteggerelepersone.
Le leggi che riguardano
l’olio di oliva, con il dibattito
sulleorigini cheda annileaccompagna,sonounabellapalestra per esercitarsi su questoargomento.
Sulla valorizzazione e la
protezione delle origini si
fondalapromozioneelatuteladelleproduzionidi qualità,
che sono sempre legate ad
un luogo. Non c’è un cibo di
qualità che non abbia delle
radici e delle identità (e credo che l’avversione dei consumatori per gli Ogm dipenda anche dal fatto che in quel
cibo non ci riconosciamo ne
conosciamoaltrepersone).
Per i produttori di cibo
qualità la difesa e la comunicazione dell’origine dei loro
prodotti (ovvero delle caratteristiche, dell’identità, della cultura dei loro territori) è
un elemento imprescindibile: lo hanno ribadito anche
negli incontri che Terra Madrehadedicato, comegiànel
2004,a questiargomenti.
Il concetto è altrettanto
chiaro per quei consumatori attenti, il cui numero è in
rapida crescita, che a parità
di scaffale scelgono sempre il
prodotto che si dichiara, si
presenta, che dice di quale geografia fa parte. Non è una
questione di miope italianità:
se sugli scaffali dei supermercati si trovassero bottiglie
d’olio che raccontano Malta,
la Spagna, la Grecia, la Francia o il Portogallo il consumatore attento e curioso potrebbe volerle provare.
Tuttavia accade che mentre si affilano le coscienze di
produttori e consumatori, gli
strumenti legislativi inspiegabilmente perdono il taglio, si
fanno poco incisivi e poco precisi. Le norme europee sull’olio di oliva tuonano divieti
sull’acquisto di prodotto sfuso
(con alcune ragioni, ma ignorando la forza e il valore di un
rapportofiduciariotrachiproduce e chi consuma che andrebbe invece rinsaldato
quando non ricostruito); ma
continuanoanonimporrel’obbligo di indicare l’origine delle
olive in etichetta. E ritorna la
mia domanda d’annata: a cosa
servono le leggi? Chi e cosa
stanno proteggendo queste
norme? Certo anche gli industriali dell’olio di bassa qualità
sono «persone» da proteggere e tutelare, ma nei loro diritti civili, non nei loro interessi
aziendali.
I tempi sono maturi (e a direilverovedotraccedisurmaturazione…) per avviare un lavoro serio su questo tema: iniziamo dall’olio, e facciamo in
fretta, perché c’è molto altro.
Il cibo, da sempre, racconta
storie di donne, uomini e luoghi; il cibo silenzioso è un cibo
sospetto.
LE PREVISIONI ISMEA
Avicoltura, è finita
la grande paura
Cresce la produzione
L’esportazione
di animali vivi
aumenta
del 36,4 per cento
ROMA
Nel 2007 il settore avicolo torneràacrescere.Èquantoemerge dalle previsioni di bilancio
da Ismea, per i principali comparti del settore carni in Italia.
Iricercatoririlevanocomel'andamentodella produzionee dei
consumi nel 2006 sia stato condizionato dall'emergenza aviariaesottolineanocomeleprevisioni segnalano una crescita
del 4 per cento per la produzione netta e dell'8,9 per cento per
i consumi. Positiva anche la voce export, soprattutto per gli
animali vivi che registra un incrementodel36,4%.
Nel settore delle carni bovine, invece, Ismea rileva un aumento di flusso delle importazioni dei capipesanti (+1%),che
determina una riduzione della
produzione interna lorda
(-0,5%).Calano,allostessotem-
po,lemacellazioni(-0,2%)eilconsumoprocapite(-0,2%).
Per il settore dei suini, valori
positividicrescitaperleimportazionidicarne(+5%),perlemacellazioni (+0,5%) e per la produzioneinterna(+0,3%).Innettadiminuzione, invece, le esportazioni
che registrano il -41%. Anche per
i consumi di carne suina, l'Ismea
rileva un dato negativo dello
0,7%. In generale, sul fronte dei
consumi le previsioni di bilancio
sonopiuttostopessimistiche,poichénelperiodorecenteladomanda di carne ha risentito di fenomeni strutturali e congiunturali,
legatiallecrisisanitarie.
Intanto sul futuro del regime
delle quote latte in Europa la
commissariaeuropeaall'agricoltura Mariann Fischer Boel ha
rassicurato il Parlamento europeo: il regime delle quote fornisceunacertastabilitàma invista
della sfida in materia di competitivitàacuisaràconfrontatoinfuturoancheilcompartolattieroritengo che nel 2008, in occasione
del bilancio di salute della Pac,
debba esserci un dibattito sul futuro del sistema: «Dobbiamo dire al settore se vogliamo sì o no
prolungare il sistema delle quote
cheterminanel 2015». R.A.