20 novembre 2006 - Coldiretti Piemonte
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20 novembre 2006 - Coldiretti Piemonte
rassegna stampa regionale indice domenica, 20 novembre 2006 editoriali • la repubblica, il singolare balletto delle borse europee (luigi spaventa) • corriere della sera, medio oriente, il nervo scoperto (angelo panebianco) • la stampa, chi intossica i ragazzi (luca ricolfi) pagine nazionali • la repubblica, primo sì alla finanziaria dal pane al latte puliti e meno cari. così decolla il biologica made in italy • corriere della sera, padoa-schioppa: “manovra, cambiamenti minimi. evasione eliminabile in 3 anni” • la stampa, agricoltura, è guerra asia-europa • agrisole, multe latte, il tar blocca i ricorsi l’ocm vino proposta dalla ue taglierà la produzione di alcol bovini, il passaporto una garanzia anti bse latte, si può indicare la zona di mungitura per l’ortofrutta fresca norme ue sin dal ‘72 l’etichetta d’origine va riscritta pagine locali • la repubblica torino, provincia, le forbici sul bilancio • la stampa torino, bresso non perde il treno “liberalizzo le ferrovie” • la stampa piemonte-valle d’aosta, alta velocità, troppi i ritardi. è ora di decidere i trucioli nel vino coprono il territorio • la stampa domenica 19, il vino made in italy fa impazzire i giapponesi costa troppo estirpare i vigneti avicoltura è finita la grande paura. cresce la produzione ufficio stampa coldiretti piemonte piazza san carlo, 197 - 10123 torino - tel. 011.5622800 - fax 011.537017 - cell. 335.7174716 e-mail: [email protected] ECONOMIA E POLITICA 6 LA REPUBBLICA SABATO 18 NOVEMBRE 2006 la manovra Ieri la legge ha incassato l’ok alla Camera Primo sì alla Finanziaria Prodi:maggioranza compatta Berlusconi: 15 dell’Unione mi offrono il loro voto ROMA — Il primo ostacolo è superato: la Camera ha approvato ieri la prima Finanziaria del governo Prodi con 311 voti a favore, 251 contrari e un astenuto. Un risultato che il presidente del Consiglio incassa come un viatico per il passaggio più difficile, quello che inizierà da domani a palazzo Madama: «Mi sembra un voto molto chiaro. La maggioranza è stata compatta. La manovra va al Senato con una struttura robusta e dunque con premesse molto positive anche per quel voto». Ottimista sull’approvazione definitiva anche il padre della manovra, Tommaso PadoaSchioppa: «La mia convinzione è che prima di Natale la legge sarà approvata». Ospite nel programma di Fabio Fazio, il ministro dell’Economia parla anche di pensioni e nega che l’aumento dell’età pensionabile a cui sta pensando il governo possa ritardare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Questo perché «il lavoro non è una torta da distribuire ma si può espandere se cresce l’economia». Incassato il sì della Camera, Prodi esce in serata da palazzo Chigi per una passeggiata con la moglie Flavia e scherza con un passante che si lamenta per le troppe divisioni mostrate dalla maggioranza durante l’iter della manovra: «Ai miei ministri dico sempre: prendete esempio da Casini e Berlusconi, che vanno così d’accordo». E proprio il Cavaliere ieri mattina, pur lasciando la dichiarazione di voto finale a Giulio Tremonti, si è fatto vedere a Montecitorio per attaccare una Finanziaria che, a suo avviso, «è la peggiore tra quelle che ho avuto modo di conoscere, gestita con un dilettantismo inarrivabile, in un clima da suk arabo». Una manovra, ha sottolineato Pier Ferdinando Casini, in cui «prevale una posizione ideologica e classista». Agli attacchi del centrodestra ha replicato Piero Fassino, contestato dai deputati della Lega che agitavano in aula dei piccoli “pinocchio” di legno durante il suo intervento. «Berlusconi, Tremonti, Fini e Casini — ha attaccato il segretario Ds — devono spiegare agli italiani perché ci hanno condotto a questo punto, perché se siamo costretti a fare una Finanziaria complessa, difficile ed anche onerosa è perché il centrodestra ci ha lasciato un’eredità particolarmente negativa». E proprio tra Fassino e Berlusconi si innesca un botta e risposta polemico, iniziato in verità già in aula quando il Cavaliere si è unisce ai cori di «buuu» che i forzisti urlando all’indirizzo del leader della Quercia. «Molta gente — sostiene l’ex premier — non ha applaudito il discorso di Piero Fassino, che ha fatto un comizietto basato sulle menzogne». Berlusconi «fa solo propaganda», gli risponde Fassino, «visto che cinque anni di centrodestra hanno consegnato agli italiani un Paese nel quale sono cresciuti l’indebitamento e il deficit e si è ridotta la crescita». Il ritorno di Berlusconi alla Camera è servito all’ex premier anche per controbattere alla denuncia del ministro Chiti sulla presunta compravendita dei senatori dell’Unione. «E’ un’accusa assolutamente infondata — esordisce il Cavaliere —, se hanno le prove ce le mostrino». Poi però qualcosa si lascia sfuggire e ammette che tra i parlamentari dell’Unione «ci sono eccome quelli che mi cercano, sono disperati, non sanno cosa fare. Saranno almeno una quindicina». E chi sarebbero questi «amici»? «E che lo vengo a dire a lei? Se lo dicessi nessuno parlerebbe più con me». Il ministro del Tesoro: “Sarà approvata entro Natale. L’innalzamento dell’età pensionabile non frenerà il lavoro per i giovani” in tv Intervista su Raitre, Fi attacca: “Zero contradditorio” Padoa-Schioppa da Fazio e nel “mirino” di Fiorello ROMA — Nel giorno dell’approvazione alla Camera, la Finanziaria si è guadagnata anche un duello televisivo a distanza. Protagonisti Padoa-Schioppa intervistato da Fabio Fazio e Fiorello, in onda alla stessa ora su Raitre e Raiuno. Dopo le polemiche della vigilia, il mattatore di Viva Radio 2 prestato per una serata speciale alla tv, ha esordito con una battuta. «Non possiamo parlare di Finanziaria - ha detto Fiorello - è su Raitre che stasera hanno l’esclusiva...». Ma sulla legge di bilancio ha scherzato comunque: «PadoaSchioppa ha detto che 40 spinelli è la dose minima per capire la Finanziaria...». Intanto ospite di Che tempo che fa, il ministro dell’Economia ha parlato della manovra. PadoaSchioppa ha risposto alle domande sul suk parlamentare («Non ha un significato negativo», ha detto). Per chiudere Fazio gli ha chiesto di fare una domanda a Celentano, prossimo ospite della trasmissione. «Gli chiederei come fa a conciliare forza e dolcezza nelle sue trasmissioni», ha detto Padoa-Schioppa. Ma la trasmissione ha avuto anche una coda polemica, con le critiche di Forza Italia. «Fazio ha inaugurato una nuova forma di par condizio - ha detto il coordinatore Sandro Bondi - quella di correre in soccorso del governo con un’intervista senza contraddittorio». L’INTERVISTA Il capogruppo dell’Ulivo alla Camera, Dario Franceschini, bacchetta i ministri: troppi scontri GOFFREDO DE MARCHIS ROMA — «I sondaggi negativi indicano un clima che oggettivamente esiste nel Paese. E solo in piccola parte deriva da problemi di comunicazione», spiega Dario Franceschini, capogruppo dell’Ulivo alla Camera. Il difetto di comunicazione sembrava un comodo alibi. Per lei invece non c’entra. Qual è allora il problema di una Finanziaria così travagliata? «Il punto di fondo è un altro e lo voglio dire a tutti coloro che lamentano un calo di consenso dell’esecutivo e contemporaneamente chiedono riforme coraggiose. In ogni Paese del mondo, quando si ha il coraggio di fare riforme vere e strutturali si incontrano resistenze. Siccome questa manovra ha già avviato alcune riforme e attraverso il risanamento ha costruito le condizioni per farne altre, togliamoci dalla testa che sia possibile innovare circondati dall’entusiasmo. Come ha detto Prodi, il consenso arriverà quando l’Italia avrà capito i benefici di questa operazione. Se ci fermassimo perché si cala nei sondaggi, saremmo drammaticamente colpevoli». D’Alema però ha parlato di suk. E dalla maggioranza sono venute critiche alle tante incertezze sulla manovra. «La finanziaria è fisiologicamente costruita su un rapporto dialettico governo-Parlamento. Ecco, io mi sarei aspettato che dal 29 settembre, giorno dell’approvazione “Più uniti in aula che al governo ma ora riforme più coraggiose” ‘‘ ,, FRANCESCO BEI ‘‘ ,, I sondaggi indicano un clima negativo non cerchiamo alibi nel difetto di comunicazione della Finanziaria a Palazzo Chigi, finissero le rivendicazioni tra ministri e che il governo sostenesse compatto la propria proposta in aula. Non ci ha fatto bene continuare a vedere distinzioni dentro l’esecutivo. Dal punto di vista parlamentare noi abbiamo dimostrato di poterci dare un metodo, pur avendo un centrosinistra articolato in sette gruppi parlamentari. Con due pilastri: collegialità e regole. Ci siamo riuniti decine di volte, ma alla fine abbiamo applicato sempre il nostro “codice”: presentare solo emendamenti condivisi da tutta l’Unione. Così sono rimasti solo 98 emenda- più scontri tra ministri o tra gruppi parlamentari dell’Unione?». Nel suk non è un po’ scomparso il profilo riformista del gruppo dell’Ulivo, cioè del nucleo del Partito democratico, a scapito del protagonismo della sinistra radicale? «Assolutamente no. Guardi, è stato detto che i gruppi dell’Ulivo sono un laboratorio del Pd. Bene, in pochi mesi diventa già difficile distinguere le provenienze. Poi è chiaro che un gruppo di 218 deputati, cioè i due terzi della maggioranza, ha il dovere di lavorare per la stabilità, di fare la sintesi. Questo può apparire come un appannamento dell’azione riformista. Ma il nostro dovere non è guadagnarsi i titoli sui giornali dicendo qualcosa di audace ogni giorno. Superata la prova della Finanziaria, faremo sentire il coraggio delle scelte sulle cose future, sulle riforme». Riforme cominciando da dove? «Legge sull’immigrazione, pensioni, pubblico impiego, conflitto d’interessi». E il prossimo anno cambierà davvero la procedura della Finanziaria? Prodi dice che dev’essere un pacchetto unico votato dal governo, «presa o lasciata» dalle Camere. «Va razionalizzata, è diventata un imbuto in cui entra di tutto, anche cose che con il bilancio non hanno niente a che fare. Ma deve restare, e resterà, un atto nelle mani della sovranità del Parlamento. un atto parlamentare. Non lo dico io, lo dice la Costituzione». La Finanziaria va razionalizzata, però deve restare un atto parlamentare: lo dice la Costituzione menti rispetto ai 4000 dell’inizio». Però avete messo la fiIl capogruppo dell’Ulivo alla Camera, Dario Franceschini ducia. «E’ un rammarico. Il testo iniziale è stato profondamente migliorato e con il confronto parlamentare sarebbe uscito un testo ancora migliore. Avremmo anche potuto accogliere proposte dell’opposizione. Ma l’ostruzionismo del Polo non ci ha lasciato altra scelta». In Parlamento, nelle “decine di riunioni” che lei ha coordinato c’è stata più collegialità che nel governo? «Nessuna critica al governo, ma stavolta è andata così. Avete visto LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2006 LA REPUBBLICA 31 CRONACA L’Italia al primo posto in Europa per produzione e al quarto nel mondo dopo Australia, Argentina e Cina CARLO BRAMBILLA MILANO — Il mondo degli agricoltori biologici italiani (50 mila imprese sparse su tutto il territorio) è in fermento dopo l’approvazione del Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale, che metterà a disposizione delle Regioni italiane, dopo il benestare di Bruxelles, 8,3 miliardi di euro. Una cifra considerevole, in arrivo dalle casse dell’Unione Europea, a cui si aggiungeranno quasi altrettanti euro messi a disposizione dal governo italiano. «E’ l’occasione non per distribuire inutili aiuti a pioggia, ma per cominciare a investire sul futuro» dice Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, che raccoglie tutte le organizzazioni che operano a livello nazionale in agricoltura biologica e biodinamica. Come? «Riconvertendo finalmente il nostro sistema agricolo verso un’agricoltura pulita». Che metta al bando, cioè, gli ogm e i prodotti chimici di sintesi nelle coltivazioni, negli allevamenti, nelle trasformazioni industriali, secondo precise normative europea. Un tipo di agricoltura, quella biologica, per la quale l’Italia è al primo posto in Europa per produzione e al quarto nel mondo dopo Australia, Argentina e Cina. «Il nostro Paese per essere competitivo sui mercati ha la necessità assoluta di puntare sempre di più sulle produzioni di Approvato il Piano strategico rurale. Da Roma e Bruxelles in arrivo incentivi per 16 miliardi di euro Dal pane al latte, puliti e meno cari così decolla il biologico made in Italy qualità, di cui il biologico fa parte — spiega Gabriele Canali, docente di economia dei mercati agroalimentari all’Università Cattolica di Piacenza — e il Piano strategico nazionale prevede incentivi per questo tipo di produzioni. Adesso toccherà alle singole Regioni fare le scelte politiche adeguate». PRODUTTORI E CONSUMATORI Tra gli incentivi previsti dal Piano anche quelli destinati alle aggregazioni tra piccole imprese, un provvedimento che renderà meno cari i prodotti La mancata aggregazione territoriale e l’assenza di una filiera produttiva integrata, che accompagni questi prodotti dalla coltivazione alla commercializzazione, ha mantenuto fino ad oggi i prezzi dei prodotti bio ancora troppo alti al dettaglio. «La nuova programmazione europea intende però cambiare completa- mente strategia — spiega Carnemolla — e favorire finalmente le aggregazioni. Se più aziende si mettono insieme, possibilmente in pezzi diversi della filiera, un’azienda agricola, un laboratorio, un agriturismo, l’effetto finale sarà una maggiore competitività sul mercato. Di questo l’agricoltura biologica ha immenso bisogno». Ora che il più importante strumento utile per fare una vera politica agraria sta per ottenere il via libera da Bruxelles, quali sono le priorità che il nostro Paese dovrà affrontare? «Innanzitutto sostenere gli agricoltori che decidono di passare da produzioni indifferenziate a produzioni di qualità — spiega Canali — Penso al biologico, ma non solo, anche a tutti i prodotti a denominazione di origine protetta e controllata. Importantissime poi saranno tutte le misure per promuovere l’informazione su questi prodotti di qualità. I consumatori italiani sono ancora troppo poco informati». Agricoltura pulita e agricoltura di qualità sono inoltre l’occasione per investire anche nel paesaggio italiano. «Penso che il governo dovrebbe pensare a misure specifiche per premiare le produzioni di paesaggio — sottolinea Canali — Per esempio la gestione dei prati e dei pascoli nelle zone collinari e montane. 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Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (foto) respinge l'ipotesi di un incremento di queste proporzioni. «Dalle Ferrovie stiamo aspettando una proposta e contiamo che ci presentino una serie di opzioni». Ma, ha precisato Bianchi al termine del voto alla Camera, «non ci sarà alcuna penalizzazione delle fasce deboli. Anzi stiamo lavorando affinché siano previsti sconti». Gli aumenti molto probabilmente non supereranno il 10%, e «riguarderanno esclusivamente le tariffe dell'alta velocità, gli Eurostar e alcune tratte Intercity» 33,8 «Manovra, cambiamenti minimi Evasione eliminabile in 3 anni» Padoa-Schioppa: spero nell’approvazione prima di Natale Sì al lavoro oltre i 70 anni per chi vuole, utile all’economia ROMA — «L’evasione fiscale è un malcostume storico ma il Paese ne può guarire in tre anni, gli stessi che sono serviti per fare l’Unità d’Italia». Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, ospite alla trasmissione televisiva di RaiTre Che tempo che fa, conferma la volontà del governo di combattere i furbi. E riconosce il paradosso sollevato dall’intervistatore Fabio Fazio: la manovra favorisce i redditi sotto i 40 mila euro l’anno, quindi anche gli evasori. «E’ vero - ha ammesso il ministro - fino a che non ci sarà un accertamento sui redditi dobbiamo basarci sui dati ufficiali». Tommaso Padoa-Schioppa, arrivato dopo la cantante Elisa e l’attore Paolo Rossi, è sorridente e si trova a suo agio. Da Fazio, del resto, ci andò pochi giorni prima di essere nominato ministro e lì promise di tornarci se l’incarico gli fosse stato offerto davvero. La parola è stata mantenuta e ieri Tps - l’acronimo datogli affettuosamente dalla stampa per accorciare un nome troppo lungo - si è presentato negli studi milanesi pronto a difendere fino in fondo la «sua» Finanziaria di 33,8 mi- liardi di euro approvata in tarda mattinata dalla Camera. Dribbla la domanda di Fazio sui tanti cambiamenti che la manovra ha dovuto sopportare con tasse che entravano la mattina e uscivano al sera. «Se si confronta la Finanziaria presentata alla Camera il 9 di ottobre e quella licenziata oggi (ieri per chi legge, ndr) la differenza è di pochi decimali e il clamore sui cambiamenti riguarda solo aspetti minori». Il ministro è rilassato, mira a smussare ogni polemica e si mostra sicuro che la manovra verrà approvata addirittura prima di Natale. IL LA NUOVA IRPEF Vengono rimodulati aliquote, scaglioni, deduzioni al posto di detrazioni per i familiari a carico I CONTI Il ministro dell’Economia, Tommaso PadoaSchioppa a «Che tempo che fa» Scherza sul termine suk, usato dall’opposizione per definire una Finanziaria frutto di trattative continue. «Vorrei rivalutare il suk - ha detto - è una delle espressioni di civil- IL PROVVEDIMENTO tà più belle che ci sia, maturata nei secoli è un paragone non offensivo, del resto la Finanziaria è come un imbuto dove devono passare molti interessi». Quindi è un compro- R ITORNO De Mattia, da ombra dell’ex Governatore a paladino dei risparmiatori SULL’«UNITA’» LUNGA MILITANZA «La class action di Bersani è una misura utile» Il banchiere fu dirigente del Pci negli anni 80 messo, ma «l’importante è che sia un buon compromesso». Il ministro allontana anche il miraggio del modello inglese, preso a esempio per una modifica chiesta un po' da tutti, «dove la manovra viene fatta in 5 giorni e contenuta in una valigetta». «Attenzione a non gettare le cose buone del nostro ordinamento - avverte il ministro - come la possibilità che il Parlamento la possa modificare». Quale la frase che più spesso la gente le rivolge? «Mi raccomando, tenga duro» confessa il ministro dell’economia che, alle battute finali, mette le mani avanti sulla prossima riforma destinata a far discutere. Quella delle pensioni. «Oggi la vita si è allungata e oggi le persone vogliono restare in attività fino a 70-75 anni». Roberto Bagnoli L’EX BRACCIO DESTRO Sopra, il commento di Angelo De Mattia apparso ieri sull’Unità. A fianco, da sinistra a destra, l’ex senatore Ccd-Cdu Ivo Tarolli, l’ex segretario personale del Governatore e Antonio Fazio ROMA — All’Unità parlano di «un impor- «ora è sottoposta ad attente rimeditazioni, in tante contributo intellettuale». Angelo De particolare per evitare le applicazioni ricattaMattia, il più stretto collaboratore di Antonio torie che tali azioni possono registrare». Secondo De Mattia, in Italia «si teme che Fazio in Banca d’Italia, ieri è tornato a scrivere sulla prima pagina del quotidiano fondato una disciplina non calibrata, anziché favorire da Gramsci, che per anni aveva ospitato i suoi un confronto processuale fondato su di una interventi. «L’ultimo articolo era sul gruppo tendenziale par condicio sul piano dei rapporFerruzzi, mi pare. Era il 1993, all’epoca scrive- ti di forza, possa alimentare la formazione di vo anche per il manifesto», racconta l’uomo nuove corporazioni. Si teme anche che si riduche passando dal Pci era diventato l’ombra ca drasticamente l’interesse per le composidell’ex Governatore. «Se il cittadino si ribel- zioni stragiudiziali delle vertenze». Il problela» è il titolo del suo primo commento, dedica- ma non si risolve con l’esclusivo affidamento to alle iniziative legislative per introdurre del controllo dei comportamenti non corretti «alle autorità di regolazione», né si «l’azione collettiva risarcitoria a tupuò concludere che «le vere quetela dei consumatori». E esorta il stioni sono altre». Serve piuttosto ministro Bersani ad andare avanti una «revisione delle Authority», perché la class action «è un tasselche non esclude «interventi parzialo che costituisce anche una sorta li di riforma». Come appunto l’indi naturale completamento delle litroduzione della class action. beralizzazioni». All’Unità il ritorno di De Mattia De Mattia dunque torna sulle paè stato accolto con entusiasmo. gine dei giornali. E non più come «Arricchisce i contenuti del dibatti«direttore centrale per la segreteAngelo De to sulle nostre pagine», dicono dalria particolare del Direttorio», in Mattia, ex la redazione, dove però è trapelato pratica il braccio destro di Fazio. capo della qualche malumore perché «si tratDal primo novembre è in pensione. segreteria di ta di un personaggio che non ha «Ora che non ricopro più incarichi Antonio Fazio avuto un ruolo neutrale nella vicenistituzionali, posso di nuovo esterda delle Opa bancarie». L’ex funzionare le mie opinioni personali pubblicamente», racconta. Dopo l’addio dell’ex nario generale, infatti, a suo tempo aveva firGovernatore aveva assunto una posizione de- mato insieme al Governatore la tanto discusfilata in Banca. E adesso, per riprendere la col- sa autorizzazione concessa a Gianpiero Fioralaborazione con l’Unità, si è cimentato subito ni e alla Popolare di Lodi per scalare Antonvesu una questione che dopo i crac Parmalat e neta. E c’era anche lui al telefono l’11 luglio Cirio aveva animato il dibattito politico, inve- del 2005, la sera del famoso «bacio in fronte di stendo anche la banca centrale, accusata dai ringraziamento» mandato via cavo da Fiorani consumatori e dall’allora ministro Giulio Tre- a Fazio. «Ho servito l’istituzione con impegno e lealmonti di non aver vigilato in maniera adeguata. E promuovendo le liberalizzazioni, De Mat- tà, ora cerco di apportare il mio contributo di tia mette in qualche maniera in discussione - esperienza su tematiche alle quali ho dedicasia pur indirettamente - la difesa a oltranza to anni di studio», dice De Mattia, soprannominato da Panorama con un pizzico di cattidell’italianità delle banche. Nell’articolo, scritto con un taglio quasi ac- veria «il Richelieu rosso di Palazzo Koch». I cademico, riconosce che «non è semplice tra- suoi rapporti a sinistra non sono stati però piantare un istituto di questo tipo (la class ac- mai un mistero: agli inizi della carriera politition) in un ordinamento giuridico che, quan- ca aveva lavorato con Giuseppe D’Alema, patunque registri una positiva evoluzione della dre di Massimo. Era stato legato a Sergio Gatutela del consumatore, non lascia ampio spa- ravini, poi diventato il primo segretario di Rizio al confronto su basi paritarie tra utenze e fondazione. Lui stesso era stato responsabile controparti». Un’ammissione chiara: i rispar- del credito del Pci. E adesso la collaborazione miatori sono in posizione subordinata, rispet- con l’Unità è quasi un ritorno a casa. «Ma alla to alle banche. Ma anche la class action com- politica non ci penso più». Paolo Foschi porta dei rischi, tanto che negli Stati Uniti miliardi di euro, il valore complessivo della manovra finanziaria Un disegno di legge, un decreto e una delega sul riordino del fisco sulle rendite finanziarie IL TAGLIO DEL CUNEO È previsto l’abbattimento del 5% del costo del lavoro, 3% alle imprese e 2% ai dipendenti IL TFR ALL’INPS Se non si opta per un fondo, metà del Tfr futuro va all’Inps (escluse le piccole imprese) NRRM NMMIW LASTAMPA LUNEDÌ20 NOVEMBRE2006 Estero 13 IL VERTICE DEI PAESI CHE SI AFFACCIANO SUL PACIFICO Agricoltura, è guerra Asia-Europa Dal Vietnam, ultimatum a Bruxelles sul commercio: basta sussidi, aprite i mercati MAURIZIOMOLINARI inviatoa HO CHIMINHCITY Monito all’Europa sul commercio globale e debole compromesso la Nord Corea: così si è concluso ad Hanoi il summit fra i ventuno Paesi del Forumdel Pacifico(Apec). L’avvertimento all’Unione Europea è contenuto nel documento finale del vertice che ammonisce sul rischio di «gravi conseguenze» in caso di mancata ripresa dei negoziati all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) sul terzo round di Doha. Le trattative si sono bloccate in luglio a seguito dei dissidi fra Usa e Ue sulla riduzione dei sussidiall’agricoltura edaHanoi l’Apec si è impegnata a «non lesinare sforzi per rompere l’attuale stallo e raggiungere un esito bilanciato». In concreto la «Dichiarazione di Hanoi sull’agenda di Doha» mette nero su bianco in 26 righedattiloscritte ladisponibilità a «ulteriori riduzioni nei sussidi all’agricoltura al fine di aprire nuovi mercati ai prodotti agricoli», invocando anche maggiori accesso ai mer- Sulla politica atomica di Nord Corea e Iran Bush non convince né Putin né la Cina cati per i prodotti industrali e facilitazionicommerciali. Sebbene il testo non faccia esplicito riferimento all’Ue, il messaggio è diretto a Bruxelles: l’Apec, che somma oltre la metàdelcommerciodelPianeta,èdispostaariduzionideisussidi agricoli e chiede all’Europa di fare altrettanto. «Le conseguenze del fallimento di Doha sarebbero troppo gravi perleeconomieeper ilsistema discambi multilaterali» avverte il documento. Affinché l’Europa abbia ben chiaro cosa potrebbe significare il collasso della trattativa al Wto, l’Apec haaggiuntol’impegnoalavorare per realizzare entro il 2020 l’area di libero scambio del Pacifico rilanciata dal presidente americano, George W. Bush, neldiscorsodiSingapore. A rafforzare la posizione Henry Kissinger Latunica Bush ilcollegarusso Putin eilcinese HuJintao conl’«AoDai» ilvestito tradizionale vietnamita «E’ ormai chiaro che in Iraq non vinceremo» Una vittoria militare non è piùpossibileinIraq:èquantoha dichiaratol'ex Segretariodi Stato Usa Henry Kissinger, in un'intervista rilasciata alla Bbc. «Se con 'vittoria militarè si intende insediare un governo iracheno che ha mandato esecutivo su tutto il paese, che riesce a tenere sotto controllo una guerra civileelaviolenzasettariainunperiododitempoutilepersostenere i processi politici di democratizzazione, io ritengo che questononsiapiùpossibile»,hadettoKissinger.Tuttavia,l'exsegretario di Stato non concorda sull' ipotesi di ritirare le truppe militari, sottolineando come tale prospettiva potrebbe portare a «conseguenze disastrose» per l'intera regione. «Se si ritirano tutte le truppe senza un accordo internazionale e senza alcuna soluzione anche solo parziale ad alcuni dei problemi, una guerra civile irachena assumerebbeproporzionieformeancorapiùviolentediquellecheciindussero a intervenire militarmente in Jugoslavia». Kissinger ha proposto di organizzare una conferenza internazionale che coinvolga i cinque membri permanentidelConsiglioOnu,i paesiviciniall'Iraqepotenzeregionali come India e Pakistan, per mettere a punto una strategia utileperl'interaregione. I dell’Apec su Doha è arrivata, a chiusura del summit, la firma dell’intesa fra Bush ed il collega russo Vladimir Putin sull’adesione di Mosca al Wto. «La Russia ha pieno titolo per appartenere al Wto e guardiamo con fiducia alla moltiplicazione degli scambi» ha detto Susan Schwab, Alto rappresentante Usa per il commercio, commentando la firma. Anche nel faccia a faccia fra i leader di Usa e Cina il piatto forte è stato il commercio: Bush ha chiesto a Pechino di essere sempre più un’economia di «consumatori e non di risparmiatori» ma si è visto respingere la richiesta di una rivalutazione dello yuan perché, come ha ribattuto Hu Jintao, «pochi sanno che negli ultimi mesi le esportazioni Usa verso la Cina sono aumentate del 35 per cento». Come dire: lo yuan è stato già rivalutato abbastanza. Al di là dei disaccordi valutari l’intesa su Doha fra Usa, Cina e Gippone è stata comunque confermata e, sommata all’entrata della Russia nel Wto, mette l’Ue alle strette. La prima rea- zione di Bruxelles è stata di apertura con il commissario europeo al Commercio, Peter Mandelson, che si è detto ottimista: «Se tutti rispetteranno gli impegni i negoziati Wto riprenderanno». Sul fronte della crisi nordcoeana Bush si è dovuto accontentare di molto meno: le resistenze di Russia, Cina e soprattutto Corea del Sud hanno impedito all’Apec di fare cenno al nucleare di Pyongyang nella documento del summit, affidando solo ad una «dichiarazione orale» della presidenza vietnamita la condanna del test atomico e la richiesta di una rigida applicazione delle sanzioni votate dall’Onu, inclusa la fine del programma nucleare. Nei colloqui avuti da Bush con Putin e Hu si è discusso anche di sanzioni Onu all'Iran ma non è trapelato nulla su possibili convergenze. Il tentativo di Washington di mettere sotto pressione Pechino durante il vertice per ottenere maggiore impegno sulle sanzioni a Pyongyang e Teheran non ha portato a risultati. I veterani della giungla criticano il Presidente «turista distratto» PAOLOMASTROLILLI NEWYORK Il Vietnam l'ha visto solo dal finestrino della macchina, evitandoibagnidifolladiBillClinton, mentre i veterani della guerra protestavano in patria. E poi ha fatto troppo poco per sollevare il problema del rispetto dei diritti umani e della mancanza di democrazia ad Hanoi, dopo aver scatenato una guerra per non esportarli inIraq.Il viaggiodiGeorgeBush in Indocina non è piaciuto a tutti, e queste sono alcune dellevocicritichechesisonosollevate. Il New York Times, che non manca mai di pizzicare il presidente, ha smentito la storia della calda accoglienza, perché la gente non è mai entrata in contatto con lui: «E' uscito dall'albergo per un solo evento non ufficiale, una visita di 15 minutiall'organizzazionecongiuntache cercai restidei1.800americani ancora dispersi in Vietnam». Per il resto Bush ha fatto «turismo veloce», come quando aveva visto i tesori della Piazza Rossa in meno di venti minuti, mentre nel 2000 Clinton si era fermato a pranzo in un ristorante locale, aveva stretto mani ovunque, e aveva portato i figli di due veterani a scavare le ossa dei padri nel campo dove erano morti. Secondo il Times, tutto questonondimostrasololadifferenzadipersonalitàtraBill eGeorge, ma «rivela molto su quanto sono cambiati i tempi, e forse dal1978 Laprincipale associazione diveterani delVietnam,la VVA,conta50 milamembri edèpresente in43Stati americani Nonostante la vittoria dei democratici Hersh: «I falchi della Casa Bianca vogliono ancora attaccare l’Iran» La Cia ha messo in guardia l'amministrazione Bush: non ci sono finora «prove conclusive» delleambizioninuclearidiTeheran. Ma i falchi della Casa Bianca continuano a tenere aperta lacartadell'attaccomilitarenonostante la vittoria del democratici in Congresso: lo afferma Seymour Hersh (nella foto), giornalistapremioPulitzer,sull' ultimo numero del settimanale «New Yorker». Secondo Hersh, un reporter investigativo celebre per gli scoop del massacro di Mi Lai e delle foto delle torture a Abu Ghraib, un mese prima delle elezioni il vice-presidente DickCheneypartecipòaunariunione con i capi della sicurezza nazionale in cui avrebbe affermatoche,ancheincasodivittoria democratica, la carta milita- I su perché la "diplomazia pubblica" dell'America non riesce ad ingranare la marcia». Il consigliere per la sicurezza nazionale Hadley ha risposto che non è vero,perchémentrecorrevainauto da un posto all'altro, «il presidentehalanciatomoltisalutiericevutoparecchisorrisi». Negli Stati Uniti la visita non ha mancato di urtare diversi veterani,chenonostanteleaperture degli ex compagni John McCain e John Kerry, ancora non riescono a perdonare i vietcong. JackHowardhadettoalLosAngeles Daily News che non gli è piaciuto il paragone con l'Iraq, quando Bush ha detto che «vinceremo se non molleremo». «Noi - ha risposto il veterano Howard - non abbiamo mollato in Vietnam, e non abbiamo persolaguerra. Facemmo abbastanza danni per far notare la nostra presenza. Francamente, non capisco cosa stia facendo il presidente laggiù, a meno che non sia andato a riprendere i prigionieri ancora detenuti». Un altro vetera- re contro l'Iran non avrebbe dovuto essere abbandonata. La vittoria democratica ha portato a un moltiplicarsi di appelli perconvincerel'amministrazione ad avviare colloqui diretti con Teheran, ma per i falchi di dialogarenonsiparla.«Lorosono convinti che la via di uscita dall'Iraq passiper l'Iran. È il classico caso di fallimento in avanti», ha detto un consulente del Pentago. no, David Carter, ha giudicato «bizzarro» il viaggio di Bush: «Sta cercando di negoziare accordi economici, oppure vuole sostegno per la guerra in Iraq?». Le organizzazioni per la difesa dei diritti umani aggiungono che partecipare ad una cerimonia religiosa in una cattedrale non basta a rimarcare il problema degli abusi commessi dal governo di Hanoi, soprattutto se il resto della visita consiste solo in strette di mano, pacche sulle spalle e accordi economici con l'esecutivolocale,limitati unicamentedallo sgambetto della Camerachenonhaapprovatolerelazionicommercialinormalipermanenti. E' vero che i vietnamiti hanno voglia di America, ma nella sua visita veloce Bush ha evitato gli aspetti imbarazzanti del rapporto. Nelle gallerie scavate a CuChipercombatteregliamericani, i turisti possono sparare con gli M16 tolti ai soldati Usa morti: chi centra la sagoma di unoyankeevinceunpremio. II LA REPUBBLICA LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2006 CRONACA Tagli del 50 per cento per cultura, agricoltura turismo e sport nel preventivo che sarà approvato domani GLI APPUNTAMENTI Provincia, le forbici sul bilancio L’assessore Chiama: pronti a vendere il palazzo della Questura DIEGO LONGHIN FORBICIATE pesanti per riuscire a far quadrare i conS ti, dimezzando i budget di alcuni assessorati. Il bilancio che domani uscirà dalla giunta provinciale è il più stretto della storia di Palazzo Cisterna. L’assessore competente, Carlo Chiama, è preoccupato: «Quest’anno siamo ancora riusciti a farlo, se la situazione non cambierà nel 2008 sarà impossibile». E il presidente, Antonio Saitta, aggiunge: «Siamo con l’acqua alla gola». I tagli si sono concentrati su tre settori: cultura, agricoltura e montagna, turismo e sport. Assessorati che avranno una cassa ridotta del 50 per cento. In particolare Valter Giuliano, responsabile della Cultura, avrà a disposizione 800 mila euro contro il milione e 600 mila dell’esercizio precedente. Stessa sorte per il vicepresidente Sergio Bisacca, titolare delle Montagne e dell’Agricoltura: da 2 milioni a 1 milione. Anche Aurora Tesio, alle Pari Opportunità, dovrà lavorare con 200 mila euro al posto di 400 mila. Al 44 per cento la sforbiciata per il Turismo e lo Sport, assessorato affidato a Patrizia Bugnano: da una disponibilità di 1 milione e 300 mila scende a 730 mila. «Sono i filoni dove si poteva incidere di più - sostiene Chiama - non senza malumori. Si sono fatti tutti i risparmi possibili, dalla rinegoziazione dei mutui alla riduzione delle consulenze e delle trasferte. Potessimo moltiplicare pani e pesci lo faremmo». Palazzo Cisterna ha deciso di limitare le riduzioni solo su Viabilità, meno 8 per cento, ed Istruzione, meno 12 per cento. Rispetto all’esercizio in corso le entrate non aumentano, i costi fissi sì. Solo il rinnovo del contratto dei dipendenti pesa per 4 milioni in più sulla parte di entrate che vale 220 milioni. In più ci sono i trasferimenti regionali per formazione, trasporti, cultura, lavoro e assistenza. Quota di 250 milioni. «Soldi vincolati alle attività - sottolinea Chiama - è necessaria una riforma per gestire direttamente questi quattrini decidendone la destinazione. Così come dovrebbe essere la Provincia ad occuparsi delle entrate, dall’imposta di registrazione alla quota Rc auto per scovare gli evasori». Cosa fare per migliorare la si- “Anche la caserma Bergia potrebbe essere ceduta: ci costa più di quanto rende” tuazione? In ballo c’è la creazione di una finanziaria, dove sistemare le partecipazione per incrementare l’indebitamento. «In più vorremmo vendere ai ministeri proprietà che ci costano di più di quello che incassiamo, come il palazzo della Questura o la caserma Bergia», dice Chiama. In prospettiva c’è il problema del patto di stabilità che impone un taglio del 49 per cento su investimenti e spese correnti, calibrando le riduzioni tra i due capitoli: «Ma se di stipendi paghiamo 89 milioni o tagliamo gli investimenti o usciamo dal patto», sottolinea Chiama. LA SCURE IL CASO Il presidente ha rilanciato (senza successo) la torinese dell’anno alla guida della fondazione Giochi, Saitta non seduce la Nasi IZIANA Nasi alla guida della Fondazione per il Postolim«T pico». E’ la proposta che il presiden- TURISMO Sacrifici anche per il turismo. Per l’assessore Bugnano taglio del 44 per cento: oltre 500 mila euro in meno in cassa DON BACKY Don Backy, alle 21, si esibirà al Teatro Alfieri nel suo concerto «C’era una volta uno del clan». Info 011/5623800. CLASSICA Per il nuovo appuntamento del ciclo «Aurore musicali in Crocetta», il soprano Olga Smeriglio e la pianista Cristina Laganà, alle 20.45, presso l’Educatorio della Provvidenza di corso Govone 16/a, interpretano un concerto liederistico. Le pagine in programma sono di Schubert, Schumann, Brahms, Wolf, Poulenc e Fauré. Ingresso libero. Info 011/595292. CULTURA L’assessore Valter Giuliano dovrà rinunciare ad 800 mila euro per le attività e le manifestazioni culturali AGRICOLTURA Tempi duri anche per l’agricoltura. Il budget del vicepresidente Bisacca verrà dimezzato, da 2 a 1 milione. SUBSONICA I Subsonica, alle 17, saranno ospiti speciali del Forum Fnac di via Roma 56. La band incontrerà i propri fan e presenterà il suo ultimo doppio cd «Terrestre Live». te della Provincia di Torino Antonio Saitta ha rilanciato, in occasione della consegna del riconoscimento di «torinese dell’anno» alla presidente del Comitato paralimpico di Torino 2006. «Nei mesi scorsi — ha ricordato Saitta — avevo contribuito alla candidatura di Tiziana Nasi alla presidenza della fondazione per il postolimpico, ma lei aveva declinato l’offerta con grande modestia per poter continuare a lavorare per gli atleti paralimpici. Oggi ritengo opportuno rilanciare la sua candidatura perché sono certo che la sua determinazione, unita alla sua esperienza, porterebbe valore aggiunto alla Fondazione». Lei però conferma la decisione anticipata nell’intervista a «Repubblica»: «Ringrazio tutti per la candidatura, ma ribadisco che per quel ruolo vedo meglio un manager, una figura che sappia riunire le cariche di presidente e ad e non è il caso mio». Durante la cerimonia di consegna del premio fedeltà al lavoro — che ha visto sfilare nell’auditorium del Lingotto 207 lavoratori ancora in servizio, 30 pensionati, 69 imprenditori — il presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis ha sottolineato i progressi dell’economia piemontese che, dopo 18 trimestri in negativo, sembra avere imboccato con decisione la strada della ripresa. C’è di più: Barberis ha sottolineato anche la crescita dei servizi: ormai il 60 per cento degli occupati lavora nel comparto. (r. t.) VIOLONCELLO «Polincontri Classica», alle 18.30, porta nell’aula magna del Politecnico, in corso Duca degli Abruzzi 24, il violoncellista Umberto Clerici. In programma le Suites n. 3, 4, 5 per violoncello solo di Johann Sebastian Bach. Ingresso 3,50 euro. Info 011/5647926. MOZART Musiche di Mozart nella interpretazione del coro e dell’orchestra dell’Accademia Stefano Tempia e del coro Eufoné. Dirige Massimo Peiretti, alle 21, al conservatorio «G. Verdi» di piazza Bodoni. ROCK Ancora «Rock on circle» per il nuovo Sound Factory di via Nietzsche 155/20. Dalle 21.45, sul palco si alterneranno i Synapse, i Green woodpecker, i Malibu Stacey, i War ed i Barriera XXI. Ingresso libero. SCRIVERE IL FUTURO DI TORINO Un concorso del Premio Grinzane Cavour e la Repubblica Il Premio Grinzane Cavour e la Repubblica indicono il concorso letterario “Scrivere il futuro di Torino”, destinato ai giovani residenti in Torino e Provincia di età compresa tra i 15 e i 25 anni. L’iniziativa intende offrire ai giovani la possibilità di esprimere il rapporto che li lega aTorino,una città che sta rapidamente cambiando identità. In un momento di crisi e trasformazione, ma anche di incertezze dell’industria torinese e del mondo del lavoro,spetta ai giovani stimolare nuove idee e speranze di cambiamento. “Scrivere il futuro di Torino” si propone di osservare e raccontare la città proiettata nel futuro con il linguaggio dei giovani, stimolandone la creatività attraverso la scrittura. I partecipanti devono scrivere un testo creativo in prosa di 50 righe di 60 battute. I racconti dovranno pervenire entro il 15 giugno 2007 a: Premio Grinzane Cavour “Scrivere il futuro di Torino”, via Montebello 21, 10124 Torino, via fax allo 011.810.01.83, via e-mail: [email protected]. I migliori testi saranno pubblicati su “La Repubblica” e votati dai lettori. Gli autori dei due migliori racconti scelti da una giuria di intellettuali e gli autori dei due migliori elaborati scelti dai lettori riceveranno in premio un viaggio a Parigi. Fra tutte le schede di votazione dei lettori pervenute sarà sorteggiato un viaggio a Parigi. Per informazioni: 011.810.01.11 – [email protected] - www.grinzane.it R T1 T2 LASTAMPA LUNEDÌ20 NOVEMBRE2006 CronacadiTorino 65 TRASPORTI LA REGIONE PREPARA UN APPALTO APERTO ANCHE A SOCIETÀ STRANIERE Bresso non perde il treno “Liberalizzo le ferrovie” La presidente è certa: solo la concorrenza ci salverà MAURIZIOTROPEANO Dal prossimo settembre sulle tratte del servizio ferroviario regionale potrebbero sparire i convogli targati Trenitalia. Al loro posto potrebbero arrivare locomotive e carrozze delle ferrovie francesi o svizzere, o tedesche. La Regione ha deciso di bandire una gara internazionale per affidare la gestione di quasi 20 milioni di chilometri percorsi ogni anno sulle tratte di competenza regionale. Un business, che sfiora i 170 milioni riservato finoraaTrenitaliamache lapresidente della Regione, MercedesBresso,hadecisodiliberalizzare nella convinzione che «solo la concorrenza possa offrire un servizio migliore per i viaggiatori».Di più. L’ultima rilevazione degli ispettori regionali effettuata tra settembre e ottobre su 746treniorganizzatidaTrenitalia, evidenzia come la maggior parte dei convogli viaggi sempre inritardo, conil 15 per cento delle carrozze sporche o poco pulite e con un terzo delle toilette senza acqua. E’ anche per questo motivo che lapresidente boccia ogni ipotesi di aumento delle tariffe perché «non è possibile accettare cheun’azienda incassi soldi dallo Stato per ripianare il deficit e poi chieda soldiaicittadini». L’operazione concorrenza partirà il 2 gennaio quando l’assessoratoregionaleaiTrasporti farà partire un bando dipre-invitorivoltoalleprincipaliaziende pubblicheeprivate, del settore. La gara internazionale si svolgerà tra marzo ed aprile. Il vincitore inizierà a lavorare subito dopo l’estate con l’entrata in vigore dell’orario invernale. «Il bando - spiega Bresso - conterrà unaserie di richieste,come ad esempio il diritto al posto a sedere per gli abbonati, per migliorare gli standard minimi diqualità». L’assessore ai Trasporti, Daniele Borioli, e i suoi diri- RITROVI DU PARC h 15,15 Pumaband. GARDEN 15 disco liscio Euro 3,00. LA LUCCIOLA 15. TROCADERO NIGHT CLUB via A. Doria 9 aperto tutte le sere Tel. 011.5620966. GALLERIE CIRCOLO UFFICIALI corso Vinzaglio 6, Torino. A. Ciocca Orario 10/16. FOGLIATO Sergio Manfredi. PIRRA Post-Impressionisti russi: Boris Lavrenko. ASSOCIAZIONE LIGURE E PIEMONTESE GALLERIE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA SANT’AGOSTINO Tassoni 56 011.4377770 oggi asta ore 17 e 21 di 273 lotti dipinti moderni e contemporanei. Via Marenco, 32 - 10126 TORINO Tel. 011.666.52.11 - Fax 011.666.53.00 I numeri 19.757.938 Ichilometri percorsi Il contratto prevede che il servizio sia garantito contreniinterregionali,regionalioconbus. I 168.147.578 Ilcostodel servizio Nebbia e smog fanno panorama Ieri la domenica ecologica ha impegnato 80 vigili per controllare gli indisciplinati. Sono state fermate 600 auto e fatte 170 multe. NessunproblemaperchihadecisodilasciarsiallespallelanebbiacittadinaperunagitainbiciallaMaddalenadovesplendevailsole. I La Regione Piemonte paga il servizio in base ai parametri definiti dal contratto. I Po DOMENICA ECOLOGICA 5 Iparametri diqualità La Regione ha fissato cinque standard minimi di qualità da rispettare oltre alla puntualità: riscaldamento, bagni e porte funzionanti,postiasedere,puliziaesternaeinterna. L’ASTA CONTESTATA DIBATTITO IN SALA ROSSA I In questo modo potremo rispondere meglio alle richieste degli utenti che chiedono da tempo di migliorare il servizio Mercedes Bresso presidente Regione Piemonte genti stanno studiando se fare un unica gara valida per tutte le tratte oppure se dividere il Piemontein 3-4bacini,uno deiquali potrebbe interessare l’area metropolitana di Torino allargata. Spiega Borioli: «Abbiamo decisodiinvitareallagaraleferrovie francesi, svizzere e tedesche ma anche operatori privati». Ci sarà, naturalmente, anche Trenitalia. Bresso attacca: «Purtroppo il servizio locale non sembra una priorità per il gruppoFs.La sceltadiliberalizzare il mercato nasce da questa considerazione e dalla necessità di migliorare un servizio che ci costa milioni di euro». La fine delmonopolio potrebbespingere le Ferrovie a rinnovarsi creando una «società dedicata al trasporto locale che potrebbe trovarefinanziatori privati». L’apertura del mercato è solo il primo passo di una strategia regionale che punta ad ottenere dallo Stato l’affidamento delcontrollo dei binari «solo co- sì-precisaBresso -potremoimpostareunapoliticadeitrasporti e rispondere alle richieste di passeggeri ma anche del traffico merci». La Regione punta ad offrire ad un sistema di movimentazione delle merci che «si sta autorganizzando» le infrastrutture (reti e logistica) per «ancorarloalterritorioegarantirepostidi lavoro». E’ il caso dell’Interporto di Orbassano, di quello di Novara e dell’alessandrino. La giunta ha deciso di investire in questo settore una parte dei fondi comunitari. Solo per Orbassano ci dovrebbero essere 100 milioni di euro. Anche la Provincia di Torino è pronta ad investire almeno 12 milioni. E qualcosa si sta già muovendo. «La ditta di trasporti internazionali Ambrogio - prosegue Bresso - ha manifestatola volontàditrasferirsi ad Orbassano». Altre sono pronte a seguirla: «Ecco perché è necessario collegare Orbassanoconla Tav». Casa Gramsci è resa dei conti EMANUELAMINUCCI Casa Gramsci, oggi comincia la resa dei conti. Il sindaco Chiamparino ha accettato di riferire in Sala Rossa su quello che l’opposizione chiama «ilpasticciacciobruttodipiazza Carlina». Il primo cittadino ha così accolto le richieste del capogruppo di Alleanza Nazionale Agostino Ghiglia, il quale, in realtà, oltre ad una prima risposta politica, chiedeancheall’assessoreTricarico decine di chiarimenti: dalla copia del bando alla prima delibera che mutava la destinazioned’uso dell’immobile. Oggi il dibattito in Consiglio comunale, domani la «sfida all’Ok Corral» in giunta. Protagonisti, gli assessori Passoni e Tricarico che, in questo fine settimana, sulla questione ex Albergo delle Virtùnonselesonocertomandateadire.Ilprimo adaccusare il secondo che «l’asta era ® stata condottain maniera dilettantesca e che l’esito, dal punto di vista economico, era stato un flop». Il secondo a pretendere, per ora senza risultato, scuse formali «perchè non si può continuare a lavorare con chi non ha fiducia in te». In compenso, ieri, il telefonino dei sopracitati era supersigillato. E i maligni sostengono che si trattasse di unblackout indotto (e che l’ultimatelefonatapervenutasiastataquelladel sindaco). Tornando alla cronaca ufficiale, oggi la questione Casa Gramsci finirà prima alla riunionedeicapigruppo epoiinSala Rossa. «Non ho problemi a concedereall’opposizionelecomunicazioniinaula-hadettoieri Chiamparino - non so ancora se sarò io o l’assessore allaCasa Tricarico a rispondere, ma, non avendo alcunchè da nascondere prima forniamo tutti i chiarimenti possibili e prima possiamo cominciare a costruirel’albergo». Gira e rigira ma il meglio lo trovi da noi DALLA ZIONE TRASFORMA A AL SU MISUR ZATO PERSONALIZ PELLE PELLICCE MONTONI VERI E ECOLOGICI IMPERMEABILI, REVERSIBILI E BORDATI Vasto assortimento modelli pronti o su misura, prodotti con le migliori qualità selezionate direttamente LTO FAI IL SA DI QUALITÀ FINANZIAMENTI ANCHE SENZA BUSTA PAGA Via Lauro Rossi, 71 - 10155 Torino - Tel. 011/2482129 NOVBAT VC BIAO LASTAMPA LUNEDÌ20 NOVEMBRE2006 In breve IL VERTICE. DOMANI A TORINO Alta Velocità Troppi i ritardi è ora di decidere La presidente Assoindustriali di Novara “Così rischiamo di essere emarginati” Vercelli Arrestidomiciliari all’accoltellatore Ha ottenuto gli arresti domiciliari a Stroppiana, nella casa del figlio, il muratore di 52 anni di Vercelli che, mercoledì, ha teso un agguato all’ex moglie ferendola con una coltellata, per fortuna in modo non grave, al seno. L’uomo, Giovanni De Luca, 52 anni, era stato arrestato dalla polizia per tentato omicidio, ma già all’udienza di convalida il suo reato era stato derubricato in lesioni personali gravi, pur con la conferma del carcere. Ora però è riuscito ad avere i domiciliari, nonostante avesse già pesantemente minacciato la moglie di ucciderla, versandole addosso della benzina (e minacciando di darle fuoco) pochi giorni prima dell’aggressione con il coltello. [W. CA.] I Novara Una simulazione di deragliamento Dopo due giorni si è conclusa ieri pomeriggio «Sesia 2006», la prima esercitazione di protezione civilecon iCoordinamenti provinciali di protezione civile di Novara, Vercellie le unitàdella Croce Rossa. Oltre trecento volontari hanno simulato l'esondazione del Sesia sulla sponda Novarese. Durante la notte tra sabato e domenica è stato pure simulato il deragliamento di un treno sulla linea ad Alta Velocità neipressi diBiandrate. [R. L.] I Piemonte eValled'Aosta 65 NIZZA. FESTA ALLA BERSANO “I trucioli nel vino coprono il territorio” Mario Fregoni ha ricevuto ieri il premio «Paisan Vignaiolo» «L’uso dei trucioli di legno per “insaporire” i vini fa perdere la tipicità di un territorio». A sostenerlo è un «guru» dell’enologia: Mario Fregoni, docente universitario a Piacenza e presidente onorario dell’«Organisation internationale de la vigne et du vin», con sede a Parigi. Ieri Fregoni èstato l’ospide d’onore del Capitolo della Confraternita della bagna cauda e del cardo gobbo, organizzato alle cantine Bersano di Nizza. Il Gran Maestro Dedo Roggero Fossati lo ha nominato «Paisan vignaiolo». L’ospite, che è stato uno dei promotori della legge sulla doc, ha esordito: «Non tutti mi ringrazia- no per l’idea delle doc: c’è ancora chi pensa che il vino si faccia sfruttando al massimo la vite e quindi, non vuole rispettare le regole. A questi signori, io dico: dentro le viti scorre una vita e bisogna rispettarla». E da Nizza, patria della Barbera, Fregoni lancia un appello: «Noi dobbiamo andare in controtendenza: vignaioli, cercate di trasmettere la passione ai nostri giovani per farli tornare a piantare le viti». Di trucioli,il professorenon parlain pubblico, ma a fine cerimonia si lascia andare: «Oltre a snaturare i vini, i trucioli possono contenere idrocarburi e metalli pesanti, dannosi per la salute. Il ministero della Sanità lo deve diree deveanche porre dei limiti all’utilizzo, facendo in modo che il vino sia tutelato almeno quanto lo sulle etichette l’acquapotabile». La giornata nicese si è conclusa con una super bagna cauda per oltre seicento ospiti della Bersano. [FI. M.] Asti Apre la mostra dedicata alle mele Stamani alle 9 s’inaugura nel salone dell'Annunziata in via De Amicis, la mostra «Mela… mangio! W la biodiversità!». Oltre cento varietà di mele resteranno esposte, nell’ambito della manifestazione Verdeterra organizzata dal Comune, fino al 24 novembre. Viene proposto un percorso didattico sensoriale grazie a un allestimento curato dalla Pro loco di Cavour dove si svolge la collaudata rassegna «Tuttomele». Ingresso libero, orario: 9-12 e 14-18. I Vigevano Cantieredell’AltaVelocitàaNovara.IlavoristannoproseguendoneltrattoperMilano GIANFRANCOQUAGLIA NOVARA «Basta con le indecisioni, Alta Velocità subito». Prende posizione Mariella Enoc, presidentedell’AssoindustrialidiNovara, e con lei scendono in campo i colleghidi Confinduistriadellecittà maggiormente interessati al percorso del «Corridoio 5» (Lione-Torino-Novara-Milano-Trieste).«Laterribile difficoltà delle decisioni - dice Enoc, unica donna piemontese ai vertici di Assoindustriali - l’incertezza sui finanziamenti e sullo svolgimento dell’iter, l’urgenza di superare i localismi nell’interesse generale stanno esponendo l’Italia e il Nord Ovest del Paese in particolare,algraverischiodi emarginazione, fisica ed economica, dal processo di integrazione europea». Risposteimmediate Gli imprenditori chiedono risposte immediate. Per sollecitarle, è stato programmata perdomani a Torinouna«staffetta» in videoconferenza alla quale parteciperanno i presidenti dellestrutture regionali eterritorialie anchelavicepresidentedi Confindudstria,Emma Marcegaglia. «Chiediamo un chiaro impegno per una programmazione pluriennale delle tratte mancanti, pe confermare la fondamentale logica di rete dell’investimento ferroviario ad Alta Capacità e la risoluzione dei problemi specifici di ciascuna singola tratta, a cominciare daquelli della Torino-Lione». «Il progetto ferroviario del Corridoio 5 - agigunge il diretto- Gli esponenti regionali di Confindustria saranno collegati in videoconferenza re dell’Asoindustriali novarese - è opera fondamentale pe migliroare l’efficienza del sistema logistico nazionale, per rilanciare la crescita e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle aree emergenti dell’economia mondiale. La completa realizzazione di questa infrastruttura è condizioneindispensabilepe rafforzare i collegamenti, non solo del Nord Ovest ma di tutta l’italia, con le aree più industrializzate d’Europa». Novara è al centro del sistema ferroviario Ovest-Est e SudNord Europa, in una posizione strategica. La linea Alta Veloci- tà è stata finora realizzata fra Torinoe Novara;nel trattocompreso fra il capoluogo novarese e Milano il cantiere è in fase di avanzamento.Resta dasciogliere il nodo Valsusa. La direttrice ferroviaria Lione-Torino-Trieste Lubiana, denominata anche «Transpadana», attraversa regioni che producono più del 50% del Pil e rappresentano oltre il 70% dell’export nazionale. Facendo leva su questi dati gli imprenditori sollecitano l’urgenza di una decisione. E citano anche le ultime cifre relative ai transiti attraverso i valichi alpini: oltre 154 milioni di tonnellate di merci, con un incrmento nell’ultimo decennio del 42%, di cui il 30% suferrovia. Armatidi pistola rapinanonegozio Un uomo e una donna sui 50 anni: sembravano normali clienti e invece erano dei rapinatori. L'altra sera alle 18 sono entrati nel negozio di fruttae verdura «Casa degli agrumi» di corso Genova 108 a Vigevano e hanno estratto due pistole, lei dalla borsetta e lui dalla cintoladei pantaloni. Sono scappati a bordo di una Mercedes con l'incasso, tra i 500 e i 600 euro. Secondo la descrizione del titolare, Gino Mallia, 46 anni, potrebbe trattarsi di nomadi. [C. BR.] «Il traffico su ferrovia - sottolinea però Curini - nello stesso periodoècresciutosolo del15%,aumentando la congestione del sistema stradale. I porti dell’Alto Tirreno e dell’Alto Adriatico hanno movimentato 196,5 milioni di tonnellate di merci, pari al 41% di quelle transitate nei proti itlaiani. Nel 2002 i costi della congestione europea ammontavano a 40 miliardi di euro e si stima che saliranno a 80 miliarid nel2010». Aspiranti rocciatori scalano il castello Prove d’arrampicata sulla torre del castello visconteo ieri a Vogogna:decinediragazzisisonocimentaticonl’assistenzadelsoccorsoalpino.L’iniziativaerafralepropostedellarassegna«Montagneedintorni»,chehaoffertoanchevisiteguidateemercatinidiprodottitipici. I I Lomellina Tre caniavvelenati inuna villetta Ieri mattina ha trovato i suoi tre cani morti nel recinto della villetta in via Venticinque Aprile 9 a Nicorvo, in Lomellina. Gli animali, un meticcio e due rottweiler, uno dei quali incrociato con uno spinone, avevano la bava alla bocca e con tutta probabilità erano statiavvelenati da ignoti durante la notte. Il proprietario, Antonio Modica, 54 anni, muratore, ai carabinieri ha escluso di aver avuto controversie di vicinato per i cani. [C. BR] I Congestioneeuropea A VOGOGNA NOVARA. TRENO PER TORINO Sassi da un cavalcavia rotti vetri di un vagone Il convoglio si è dovuto fermare Visti alcuni ragazzi fuggire Rumori secchi, i vetri infranti, i passeggeri allibititi: il capotreno ordina una breve sosta per verificare l’accaduto, poi permette al macchinista di ripartire per Torino. Il lancio dei sassi da un cavalcavia di Novara è avvenuto l’altra sera, poco dopo le 21 contro il trenoMilano-Torino.Grandespavento per i viaggiatori, nessuno dei quali è stato colpito. L’accaduto sembra un episodio-fotocopiadi precedenti:infatti non è la prima volta che il macchinista deve fermare il convoglio fuori Novara, nella zona del centro commerciale San Martino, per il lancio di sassi o per la presenza di materiale, da pietre a sbarre di ferro. La massicciata è raggiungibile da via Porzio Giovanola, attraverso una leggera salita che affianca le strade che portano al centrocommerciale. Daqui i vandali possono mettere a punto indisturbati il loro piano. In questo periodo, con il favore del buio, l’atto vandalico può essere portato a terminein anticipo. La polizia ferroviaria di Novara ha compiuto diversi controlli in passato per cercare di sorprendere gli autori dell’atto vandalico, che sono però sempre riusciti a fuggire prima dell’arrivo degli agenti. L’altra sera alcuni viaggiatoriavrebberonotato ragazzichesiallontanavano.I controllidegli agenti, a sorpresa,sono proseguiti dopo i primi atti vandalici. [C. M.] LASTAMPA DOMENICA19 NOVEMBRE2006 NUOVI MERCATI Il vino made in Italy fa impazzire i giapponesi Le bollicine (+ 46,4%) tirano la volata all’export VANNICORNERO INVIATOATOKYO Stupefacente Giappone. Nel Paese del Sol Levante non esiste alcuna traccia di tradizioneenologica, ma piùdi due terzi degli abitanti sopra i 18 anni bevono vino. Spalmati sull’intera popolazione (127 milioni dipersone),i consumimedi annualisono,almeno perora,modesti(2 litri a testa), ma tra gli habituè giapponesi di rossi e bianchi la media sale a livelli europei. Tant’è vero che nei primi sette mesi di quest'anno l'exportitaliano divinoinGiappone ha superato i 55,5 milioni Brindisi al Sol Levante L’EXPORT ITALIANO in migliaia di ettolitri Anno 2005 273 94,6 Primi 7 mesi 2006 169 55,5 Spumanti 174 Il Vinitaly vola a Tokyo la concorrenza si batte se si offre il connubio tra qualità e tradizione di euro, contro i menodi 52 dellostessoperiodo2005.Percentuali che, tradotte in liquido, equivalgono a oltre 16,9 milioni di litri, rispetto ai 15,3 del periodo gennaio-luglio 2005. E piacciono molto le bollicine Made In Italy, le cui importazioni, sempre nei primi sette mesi del 2006, sono cresciute del46,4% in volumerispetto allo stesso periodo 2005, arrivando a circa 174.000 ettolitri, mentre, in denaro, si è passati da 5,2 a più di 6,8 milioni di euro.Premesseampiamentesufficienti perché Tokyo fosse inserita nel calendario di «Vinitaly Tour» in Estremo Oriente.Quellodiquest’annoè unde- 6,8 +46,4% sullo stesso periodo 2005 Partners-LA STAMPA butto che vedrà una sessantina di aziende italiane protagoniste diun workshopcommercialeorganizzato con 500 tra importatori, distributori, stampa e opinion leader giapponesi all'AoyamaDiamond HallHotel. Contemporaneamente sono in programma alcuni seminari, organizzati in collaborazione con Buonitalia, la società di promozione dei prodotti agroalimentari del Mipaf, e di degustazioni dedicate ai vini siciliani e veneti, a cura rispettivamente dell'Istituto regionale della vite e del vino della Sicilia e dell’ Unioneconsorzivini venetidoc. Il «made in Italy» in bottiglia è nella fascia più alta nelle prefe- renzedeigiapponesi,particolarmente attenti alla qualità e alla cultura di quel che consumano. «Abbiamo scelto i vini italiani spiega Naohisa Muto, presidente di Clio International, che da 12 anni importa i prodotti delle nostre cantine - perché sono i migliori in termini di caratteristiche,livelloqualitativo,costo,tradizioni e natura delle persone che lo producono e lo promuovono». Spumanti a parte le preferenze sono per vini corposi, fruttati, sapidi, con sentore di barriqueeicanaliidealiperladiffusione al momento rimangono ristorantiealberghi,maconl’allargamento del mercato giapponese si punta molto sulla grande di- VERTICE A BRUXELLES «Costa troppo estirpare i vigneti» La Cia all’Ue: riforma da cambiare altrimenti si frena la competitività Politi: «Le norme finanziarie devono essere modificate Ok le prescrizioni» MAURIZIOTROPEANO ROMA «Nonabbiamo interessiad assumere atteggiamenti conservatori a ogni costo ma non possiamo accettare un superamento tout court delle particolarità e originalità dei nostri prodotti». Giuseppe Politi, presidente della ConfederazioneItaliana degli Agricoltori, sintetizza così i motivi che spingono la Cia a chiedere al commissario europeo Mariann Fischer Boel di modificarei contenuti dellariformadell’organizzazionecomune del mercato. Lo farà domani a Bruxelles dove si riunirà anche la direzione nazionale dell’organizzazione a cui parteciperanno anche il ministro Paolo De Castro e alcuni parlamentari europei. Politi spiegherà alla commissaria le sue preoccupazio- in mln di euro CHIANTI Nuova Ocm L’allarme del Consorzio «Lariforma OcmVino, proposta dalla Commissione Europea, se approvata potrebbe portare seri problemi alla viticoltura in Toscana, mettendo a rischio anche numerosi ettari vitati del Chianti».L’allarmelolancia Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico. Nella nuova ipotesi di normativa «ci sono dei passaggi chenon possiamoassolutamente condividere - ha spiegato Liberatore - primo fra tutti l'espianto volontario di 400.000 ettaridi vigneto in tutto il territorio dell’Ue, proposto perrafforzarelacompetitività dei produttori del VecchioContinente». I GiuseppePoliti,presidenteCia ni soprattutto per la scelta dell’Ue «di destinare ingenti risorse per la estirpazione dei vigneti quale unico strumento di riequilibrio tra domanda e offerta». E ancora: «Appare poco plausibile la cancellazione d'un colpo di tutte le misure di mercato». La Cia in sostanza chiede di modificare le norme di carattere finanziario mentre salva le parti prescrittive, dal vigneto alla collocazione di mercato, che «appaiono essere una validabase di discussione». Ag- stribuzione per avvicinare nuovi consumatori a vini diversi da quelliattualmente disponibili. E i produttori italiani che esportano in Giappone hanno capito che qualità e tradizione sono valori importanti se offerti insieme, ma devono essere compresi da chi compra, affinché presenti coerentemente il prodotto. Ne è convinta José Rallo, che con i vini di famiglia firmati Donnafugata ha maturato una lunga esperienza nel Sol Levante: «E’ grazie ad etichette ricche di storia che siamo riusciti ad agganciarci ad eventi di alto livello culturale, con una grande visibilità per il marchio ed il prodotto». giunge: «Spunti positivi sono rappresentati, invece, da tutte le proposte di semplificazione amministrativa che possono far acquistare competitività ai vini europei». Torniamo ai soldi. Spiega Politi: «Si tratta di individuare le risorse complessive destinate al settore e in questo ambito garantire l'invarianza degli stanziamenti per Stato membro».Ilrischio arriva dalla decisione di cancellare gli interventi di mercato e allora diventa «necessariovalutare la possibilità di un sostegno diretto al reddito degli agricoltori». L’organizzazione poi sottolinea la necessità di destinare una parte dei fondi a interventi nazionali mirati e utili alla garanzia di autenticità, al miglioramento della qualità e al sostegno del mercato. La Cia non pensa di fare barricate contro l’ipotesi di riforma radicale dell’etichettatura e della classificazione dei vini: «Non siamo integralisti e crediamo sia necessario essere aperti ai cambiamenti perché siamoconsapevoli che gliattuali costi burocratici sono difficili da sopportare in una necessariaconcorrenzialità dei prodotti». Detto questo, però, «è assolutamente da evitare uno svilimento delle denominazioni d'origine o un loro sacrificio nell'ambito delle trattative Wto».Politi, infine, chiederà alla commissaria di essere «meno timida nell’indicazione della necessità di innovazione del settore e sulle iniziative per allargare il consumo». Agricoltura 33 De gustibus CARLIN PETRINI Olio nuovo, vecchie idee A che servono le leggi? M entredagliuliveti arrivano aifrantoiiraccolti 2006 mi concedo una domanda vintage: a che cosa servono le leggi? I giuristi avranno risposte esatte e articolate, ma credo che la maggior parte di noi comuni conversatori direbbe che le leggi servono a codificare e regolare i rapporti tra cittadini e quelli tra cittadini e Stato, con il fine ultimo e sovrano di tutelare e proteggerelepersone. Le leggi che riguardano l’olio di oliva, con il dibattito sulleorigini cheda annileaccompagna,sonounabellapalestra per esercitarsi su questoargomento. Sulla valorizzazione e la protezione delle origini si fondalapromozioneelatuteladelleproduzionidi qualità, che sono sempre legate ad un luogo. Non c’è un cibo di qualità che non abbia delle radici e delle identità (e credo che l’avversione dei consumatori per gli Ogm dipenda anche dal fatto che in quel cibo non ci riconosciamo ne conosciamoaltrepersone). Per i produttori di cibo qualità la difesa e la comunicazione dell’origine dei loro prodotti (ovvero delle caratteristiche, dell’identità, della cultura dei loro territori) è un elemento imprescindibile: lo hanno ribadito anche negli incontri che Terra Madrehadedicato, comegiànel 2004,a questiargomenti. Il concetto è altrettanto chiaro per quei consumatori attenti, il cui numero è in rapida crescita, che a parità di scaffale scelgono sempre il prodotto che si dichiara, si presenta, che dice di quale geografia fa parte. Non è una questione di miope italianità: se sugli scaffali dei supermercati si trovassero bottiglie d’olio che raccontano Malta, la Spagna, la Grecia, la Francia o il Portogallo il consumatore attento e curioso potrebbe volerle provare. Tuttavia accade che mentre si affilano le coscienze di produttori e consumatori, gli strumenti legislativi inspiegabilmente perdono il taglio, si fanno poco incisivi e poco precisi. Le norme europee sull’olio di oliva tuonano divieti sull’acquisto di prodotto sfuso (con alcune ragioni, ma ignorando la forza e il valore di un rapportofiduciariotrachiproduce e chi consuma che andrebbe invece rinsaldato quando non ricostruito); ma continuanoanonimporrel’obbligo di indicare l’origine delle olive in etichetta. E ritorna la mia domanda d’annata: a cosa servono le leggi? Chi e cosa stanno proteggendo queste norme? Certo anche gli industriali dell’olio di bassa qualità sono «persone» da proteggere e tutelare, ma nei loro diritti civili, non nei loro interessi aziendali. I tempi sono maturi (e a direilverovedotraccedisurmaturazione…) per avviare un lavoro serio su questo tema: iniziamo dall’olio, e facciamo in fretta, perché c’è molto altro. Il cibo, da sempre, racconta storie di donne, uomini e luoghi; il cibo silenzioso è un cibo sospetto. LE PREVISIONI ISMEA Avicoltura, è finita la grande paura Cresce la produzione L’esportazione di animali vivi aumenta del 36,4 per cento ROMA Nel 2007 il settore avicolo torneràacrescere.Èquantoemerge dalle previsioni di bilancio da Ismea, per i principali comparti del settore carni in Italia. Iricercatoririlevanocomel'andamentodella produzionee dei consumi nel 2006 sia stato condizionato dall'emergenza aviariaesottolineanocomeleprevisioni segnalano una crescita del 4 per cento per la produzione netta e dell'8,9 per cento per i consumi. Positiva anche la voce export, soprattutto per gli animali vivi che registra un incrementodel36,4%. Nel settore delle carni bovine, invece, Ismea rileva un aumento di flusso delle importazioni dei capipesanti (+1%),che determina una riduzione della produzione interna lorda (-0,5%).Calano,allostessotem- po,lemacellazioni(-0,2%)eilconsumoprocapite(-0,2%). Per il settore dei suini, valori positividicrescitaperleimportazionidicarne(+5%),perlemacellazioni (+0,5%) e per la produzioneinterna(+0,3%).Innettadiminuzione, invece, le esportazioni che registrano il -41%. Anche per i consumi di carne suina, l'Ismea rileva un dato negativo dello 0,7%. In generale, sul fronte dei consumi le previsioni di bilancio sonopiuttostopessimistiche,poichénelperiodorecenteladomanda di carne ha risentito di fenomeni strutturali e congiunturali, legatiallecrisisanitarie. Intanto sul futuro del regime delle quote latte in Europa la commissariaeuropeaall'agricoltura Mariann Fischer Boel ha rassicurato il Parlamento europeo: il regime delle quote fornisceunacertastabilitàma invista della sfida in materia di competitivitàacuisaràconfrontatoinfuturoancheilcompartolattieroritengo che nel 2008, in occasione del bilancio di salute della Pac, debba esserci un dibattito sul futuro del sistema: «Dobbiamo dire al settore se vogliamo sì o no prolungare il sistema delle quote cheterminanel 2015». R.A.