abstract e bibliografia del quarto incontro

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abstract e bibliografia del quarto incontro
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CIBO, SALUTE E AMBIENTE
4. I prodotti del mare
Mercoledì 18 gennaio 2012
“In quanto metodo di distruzione di massa, la pesca praticata con la moderna tecnologia è l’attività più
distruttiva della Terra”.
Charles Clover, Allarme pesce
Il bycatch (le cosiddette prede accessorie che restano impigliate nelle reti e vengono rigettate a mare,
morte o morenti) è uno dei problemi più ingenti causati dalla moderna pesca a strascico. È come se “una
banda di cacciatori tendesse una rete lunga un chilometro e mezzo tra due enormi fuoristrada e la
trascinasse a tutta velocità attraverso le pianure dell’Africa. Questo bizzarro marchingegno […]
raccoglierebbe tutto ciò che trova sulla sua strada: predatori, erbivori, mandrie di impala e di gnu […] La
rete mostruosa lascia dietro di sé un paesaggio devastato che assomiglia a un campo rivoltato dall’erpice.
Alla fine della corsa questi cacciatori-raccoglitori dell’era industriale si fermano a esaminare l’intrico caotico
di creature morte o agonizzanti alle loro spalle. Per almeno un terzo degli animali non c’è mercato […] La
pila di carcasse viene scaricata nella pianura per essere consumata dalla putrefazione” (Charles Clover,
Allarme pesce).
È esattamente la stessa cosa che avviene nel mare, ma non si nota perché non si vede: nella pesca a
strascico dei gamberetti l’80-90% del pescato viene rigettato a mare in quanto preda accessoria (stiamo
parlando di delfini, balenottere, orche, albatri, gabbiani, razze, mante, squali, sgombri, pesci spada, cernie,
merluzzi, cavallucci marini, tartarughe).
In tutti i mari del mondo si pesca ormai con reti a strascico o con il palangaro. La pesca industriale e
l’allevamento ittico intensivo sono responsabili della distruzione dell’ecosistema marino, dell’overfishing
(il sovrasfruttamento ittico) e dell’impoverimento delle specie marine. Insieme all’inquinamento, la pesca
industriale contribuisce in misura decisiva al collasso degli oceani: nel mare ci sono sempre meno pesci, e
quelli che restano sono sempre più contaminati, dal petrolio, dal mercurio e da tutte le altre sostanze
tossiche provenienti dalle attività umane. Specie fondamentali come tonno, salmone e merluzzo sono
ormai al collasso, e la perdita della biodiversità è direttamente collegata ai cambiamenti climatici e alle
alterazioni dell’equilibrio dell’intero ecosistema. Non dimentichiamo che in mare si produce una buona
quantità dell’ossigeno che fa vivere il pianeta.
Che cosa possiamo fare?
Il potere che abbiamo in mano ogni giorno come consumatori è enorme: con l’aiuto del dottor Daniele Tibi
(biologo marino) abbiamo esplorato le alternative per invertire questa tendenza predatoria:
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Possiamo decidere di ridurre il consumo di pesce e scegliere le specie sostenibili. Alcuni esempi:
pesci piccoli come acciughe, sardine e aringhe, e specie neglette come lampuga, palamita, pagello,
mormora, occhiata e sgombro (cfr. guida ConsuMare Giusto).
Possiamo riscoprire concetti come il kilometro zero e la stagionalità per il pesce, ovvero rispettare i
tempi di riproduzione delle specie ed evitare il pesce che viene da lontano (pescato o allevato in
condizioni inique e in modo dannoso per l’ambiente e per altre specie).
Possiamo promuovere una fruizione responsabile della risorsa mare (anche in termini di riduzione
rifiuti e inquinamento).
Vi aspettiamo al prossimo incontro:
I prodotti dell’allevamento
Mercoledì 25 gennaio, ore 17.30-19.00, in via Dego 6
www.consumovirtuoso.it
www.glocandia.it
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Alcuni spunti di approfondimento
Libri
Charles Clover, Allarme Pesce, Ponte alle Grazie, Milano 2005
Jane Hightower, Diagnosis Mercury. Money, Politics, and Poison, Island Press, Washington 2009
Casson Trenor, Sustainable Sushi, North Atlantic Books, Berkeley 2009
Jonathan Safran Foer, Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?, Guanda, Milano 2010
Film
Al capolinea. The End of the Line, documentario di Rupert Murray (tratto da Allarme Pesce)
The Cove, documentario di Louie Psyhoyos (premio Oscar 2010)
L’ultima mattanza, inchiesta di Report (23 maggio 2010)
Siti web interessanti
www.consumaregiusto.it (guida al pesce sostenibile)
http://www.slowfish.it/ (guida Mangiamoli giusti)
http://www.fishscale.eu/ (campagna sul pesce ritrovato)
Vi aspettiamo al prossimo incontro:
I prodotti dell’allevamento
Mercoledì 25 gennaio, ore 17.30-19.00, in via Dego 6
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