manuale del credito agrario - Tangram Edizioni Scientifiche

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manuale del credito agrario - Tangram Edizioni Scientifiche
Emanuele Fontana
MANUALE DEL CREDITO AGRARIO
Fondamenti professionali
Emanuele Fontana, Manuale del credito agrario
Copyright © 2015 Tangram Edizioni Scientifiche
Gruppo Editoriale Tangram Srl – Via Verdi, 9/A – 38122 Trento
www.edizioni-tangram.it – [email protected]
Praxis – Collana di informazione e cultura per le professioni – NIC 02
Prima edizione: maggio 2015, Printed in EU
ISBN 978-88-6458-135-4
In copertina: Archivio Fotografico – Matura grano dorato su un cielo blu,
123rf.com
Stampa su carta ecologica proveniente da zone in silvicoltura, totalmente priva di cloro.
Non contiene sbiancanti ottici, è acid free con riserva alcalina.
Sommario
Introduzione
9
Capitolo 1
Natura e ordinamento del credito agrario
1.1
1.2
1.3
1.4
Per una definizione del credito agrario
11
Lo status giuridico del credito agrario
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Garanzia mutualistica SGFA ex Fondo Interbancario di garanzia 20
Finanziamenti agrari su ammasso volontario: il ruolo dei
Consorzi Agrari
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1.5 Il ruolo di ISMEA nella concessione di credito agrario
26
1.6 Il credito agrario dall’Unità d’Italia a oggi
30
Capitolo 2
Specificità delle aziende agricole per l’ottenimento
di credito
2.1
2.2
2.3
2.4
Basilea 2 e 3 per le aziende agricole e della pesca
Numero e numeri delle aziende agricole in Italia
La valutazione del merito creditizio
Il ruolo dei consorzi di garanzia
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42
44
53
Capitolo 3
Criteri di accesso e modalità di erogazione per il
credito agrario
3.1
3.2
3.3
3.4
La despecializzazione del credito agrario
Attori e finalizzazione del credito
I percettori di credito agrario
I criteri gestionali per filiera
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60
63
71
3.5 Forme tecniche per l’erogazione di credito agrario: le
cambiali agrarie e il finanziamento nel breve termine
3.6 Le forme di finanziamento nel medio termine
3.7 Il mutuo agrario fondiario
3.8 Fiscalità negli interventi di credito agrario
81
85
87
89
Capitolo 4
Credito agevolato per l’agricoltura e l’agroindustria
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
4.7
4.8
Il regime de minimis in agricoltura
I finanziamenti di soccorso ai sensi del D.Lgs. 102/2004
I programmi di sviluppo rurale
Il fondo di rotazione ISMEA
I contratti di filiera e di programma
Il ruolo di ISA
Plafond Beni Strumentali
Le leggi regionali e le finanziarie regionali
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93
98
129
130
132
133
134
Capitolo 5
Il credito agrario nell’attuale contesto di mercato
creditizio
5.1 Il credito agrario oggi
5.2 Conclusioni: quale credito per l’azienda agricola
Bibliografia
Siti internet
157
162
167
171
MANUALE DEL CREDITO AGRARIO
Fondamenti professionali
Introduzione
Agricoltura, credito, sviluppo economico, filiera alimentare,
conservazione e legame con il territorio. Questi sono gli argomenti affrontati dal libro.
È una storia lunga, che affonda le sue radici, in senso letterale, nella notte dei tempi. Nella prospettiva specifica dell’opera,
però, si può risalire sino alle prime banche dell’agricoltura medievali, vale gli uffici comunali dell’annona o dell’abbondanza
che, a dire il vero con scarsi risultati, hanno iniziato a esercitare
il prestito d’esercizio nei momenti di difficoltà delle campagne.
Poi, nel tardo quattrocento (ma con tracce sporadiche sino
all’Unità), sono apparsi, specie in Italia Meridionale, sotto spinta
di diocesi e ordini religiosi, i monti frumentari e un meccanismo
dei prestiti ai contadini semplice e intuitivo, conseguente alla
semplicità degli usi nelle campagne. Si prestavano sementi prima
del raccolto a raso e poi si rimborsava dopo il raccolto a colmo.
La differenza rappresentava l’interesse. Poi nella seconda metà del
1700 si sono aggiunti i monti nummari, con la funzione di erogare credito monetario di esercizio ai contadini e, in via residuale,
facilitazioni per l’acquisto di attrezzi. E poi ancora le Casse rurali
e i Crediti cooperativi, tuttora operanti nel mondo bancario.
Il tratto comune di tutti queste forme di credito e dei relativi
istituti è il loro “essere” specialistici. Il legame con la terra, con
le consuetudini, con i fondi, con l’agricoltura, è sin troppo evidente, anche nelle singole forme creditizie.
E quest’aspetto è la relazione con il presente e con il contenuto
tecnico, ma non solo, del libro.
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Anche oggi, come ben illustrato nell’opera, finanziare l’agricoltura richiede strumenti di analisi e tecniche di credito specialistico, distanti dal normale finanziamento d’impresa. Commerci e campagna, per certi aspetti, sono ancora lontani.
I criteri di valutazione dell’azienda agricola, della sua capacità
di produrre reddito, di promuovere sviluppo e di rimborsare
capitale e interessi, non sono e non possono essere gli stessi di
una normale azienda commerciale.
Spesso, difatti, manca il dato di bilancio e la stessa dichiarazione fiscale non è indicativa della capacità reddituale e della
solidità economico-patrimoniale da cui poter dedurre un congruo merito di credito. Serve ben altro per valutare un’impresa
agricola ai fini del suo finanziamento.
Il rating agricolo, come indica il libro, necessità di un sistema specifico di analisi ed elaborazione dei dati extracontabili,
finanziari e non, al fine di essere un valido strumento per un’erogazione reciprocamente virtuosa dei prestiti. Bisogna guardare
“oltre” (in senso concettuale e temporale), per poter valutare e
finanziare il mondo agricolo. Questo è, nella sostanza, il contenuto pregnante del libro, che analizza soggetti, tecniche, metodologie e finalità dei finanziamenti correnti e in conto capitale
degli operatori agricoli.
Il lavoro è ampio ed esaustivo, con analisi tecniche di indubbio interesse. Forse manca solo un’analisi alla presenza e al valore delle esternalità positive e negative dell’attività agricola.
Il Manuale del credito agrario può essere di grande aiuto agli
operatori di entrambe le parti in gioco, le banche concedenti e le
imprese agricole richiedenti, che possono trovare una strumento
di grande utilità per orientarsi nel complicato ma affascinante
mondo del finanziamento dell’agricoltura.
Luciano Cimbolini
Dirigente Ministero dell’Economia e delle Finanze
Esperto di Finanza Locale
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Capitolo 1
Natura e ordinamento del credito agrario
Il credito per essere produttivo
deve assumere diversi atteggiamenti
secondo la qualità della produzione
cui presta il suo sussidio.
Giacomo Acerbo, 1929
1.1 Per una definizione del credito agrario
Rientrano nella definizione di credito agrario le operazioni di
finanziamento alle aziende inserite in una qualsiasi filiera agricola. Secondo Acerbo [1929] la definizione di credito agrario
è nata da una forzatura, in quanto si riferisce genericamente
a una strategia di erogazione del credito a servizio di forme di
conduzione economica in campagna. Non vi sono, afferma, le
condizioni per definire in particolare il credito agrario, questo è
invece una modalità di erogazione del credito che si adatta alle
aziende agricole in quanto a esse riferito esplicitamente.
“Orbene i vari sistemi di credito, o meglio di operazioni di credito, che forniscono i capitali necessari alla produzione agraria vengono qualificati con la denominazione impropria ed elittica, ma
entrata nell’uso universale, di ‘credito agrario’. La denominazione
ha carattere generale, qualunque siano gli impieghi in cui i capitali
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devono essere investiti, i tipi degli istituti o enti fornitori, e la natura delle operazioni”.
Le filiere agricole utilizzano il capitale di debito come avviene negli altri settori produttivi, tuttavia le specifiche modalità
organizzative, la circolazione dei capitali e la stessa natura dei
raggruppamenti agricoli fanno si che le operazioni di finanziamento a essi ascrivibili trovino compimento in una categoria
specifica sancita dalla pratica e successivamente dalle norme.
Da questi presupposti prendono forma, per l’Italia, le definizioni di credito agrario originatesi nel contesto post unitario,
in seguito a interventi normativi volti in via primaria a consolidare e sviluppare il settore agrario in generale. Settore ritenuto
strategico per un’economia che non aveva ancora operato scelte
definitive circa il sentiero di sviluppo da percorrere.
Con le prime norme unitarie del 1869 il credito agrario trova
ragion d’essere e inquadramento specifico. Il contesto è quello
di un approccio nazionale laddove il credito alle aziende agricole si struttura su forme tecniche e destinatari. Possiamo già
ritrovare gli istituti del privilegio, del pegno, la distinzione fra
forme tecniche per la conduzione e per il miglioramento. Gli
istituti bancari, operano collocando prodotti delegati da casse di
estrazione pubblica. Di fatto il credito agrario assume le caratteristiche di forma particolare di credito, che ne accompagnerà
l’esistenza per sempre.
Nei paesi europei il processo di qualificazione e riconoscimento del credito agrario come forma particolare di credito avviene in modo analogo all’Italia, anzi è il nostro paese a prendere
spunto dalle esperienze proposte da Inghilterra, Francia e Germania.
Il periodo è comunque riconducibile al secolo XIX, quando
le forme di credito nei paesi appena menzionati cominciano ad
assumere specifiche caratterizzazioni settoriali, per venire incontro a un’economia che appunto trova significazione nella articolazione per comparti.
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L’agricoltura e il credito agrario ad essa asservito pongono problematiche di gestionale in paesi che stanno definendo in pieno
la loro organizzazione economica moderna.
L’agricoltura come branca dell’economia di mercato ha necessità di strumenti di capitalizzazione efficaci, capaci di consentire
la circolazione delle risorse necessarie alla conduzione ma anche quelle necessarie alla costituzione e aggregazione di capitale agrario. Da non tacere i risvolti coloniali, specialmente per
l’Inghilterra, laddove la richiesta di capitale di debito ascrivibile
al settore primario diviene l’esigenza forse prioritaria per dar seguito alla conduzione di aggregati agrari a servizio dell’industria
di trasformazione in patria.
Con provvedimenti nazionali che si susseguono dalla metà
dell’800 l’Inghilterra diviene il primo paese a dotarsi di una sistema di credito agrario fortemente sostenuto dallo Stato. In
particolare l’amministrazione centrale si fa garante oltre che fornitore di provvista per iniziative creditizie a favore della costituzione di medie imprese agricole e l’affrancamento dei terreni a
beneficio di coltivatori diretti e cooperative agricole. Con il ’900
continuano a susseguirsi disposizioni legislative a favore della realtà rurale e di conseguenza pertinenti la definizione della forma
particolare ci credito agrario, rispetto al credito in generale.
Nel 1928 venne costituita la Mortgage Loan Company, compagnia privata operante con ausilio di capitali pubblici, dedita
alla emissioni di obbligazioni fondiarie. Da queste, a seguito
della collocazione sul mercato, si ricreava liquidità da impiegare
in ambito rurale per lo sviluppo del settore. In Inghilterra pertanto si assiste al proliferare di forme di credito agrario a beneficio della costituzione di capitale, volto alla crescita del numero
di aziende di conduzione e della loro dimensione media.
La Francia opera un percorso analogo legando il nascente credito agrario alle forme di aggregazione fondiaria con garanzie
forti. Già nel 1852 nacque una Società di credito fondiario di
estrazione pubblica che cominciò a erogare prestiti di dotazione
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e miglioramento a contadini che fin dalla fine del ’700 erano
venuti in possesso di terreni lavorabili.
Dal 1920, con la nascita dell’Office National du Credìt Agricole, si intensificarono i prestiti all’agricoltura. L’Office, poi
Cassa dal 1927, metteva a disposizione provvista per le Casse
rurali a diretto contatto con il mondo agricolo. La stessa organizzazione si faceva carico della collocazione di polizze contro
il maltempo. Embrione della moderna gestione dei rischi in
agricoltura. Argomento che non può essere affrontato in modo
disgiunto dall’erogazione di credito agrario.
La Germania operò per prima la differenziazione fra credito agrario a breve e credito a medio termine. Le Casse rurali di impostazione cooperativa assistevano le aziende agricole nella costituzione
della proprietà e nei miglioramenti, con strumenti necessariamente a medio termine. Dalla fine dell’800, proprio per iniziativa dei
produttori, nascono le Casse di risparmio che operano, sempre
con principi cooperativi, per promuovere più intensamente il credito a breve, relativo alla conduzione dell’annata agraria.
Una iniziativa che determina l’emanazione del Testo Unico
del 1898, operante la definitiva affermazione della particolarità
del credito agrario rispetto alle altre forme di credito all’economia di mercato.
Il sistema legislativo a fondamento e definizione del credito
agrario in Germania ispirò in modo profondo l’impostazione
della legislazione agraria e del credito agrario degli Stati Uniti
d’America. In questo paese più che negli altri si nota il parallelismo fra riordino fondiario, o meglio organizzazione della
proprietà fondiaria, e credito finalizzato a esso. Una ispirazione comune dovuta alla necessità di assegnare appezzamenti di
terreno resi funzionali all’attività di coltivazione, via via che il
processo di espansione verso ovest proseguiva nel corso della seconda metà dell’800.
Le operazioni di credito agrario messe in atto dalla seconda
metà dell’800 sono sostanzialmente operazioni di credito agra14
rio, assistite da ipoteca. Le società emittenti sono banche private, assicurazioni, banche di risparmio e perfino privati, operanti
nei territori oggetto degli interventi.
La legislazione federale si struttura sulla base di questo parallelo, mandando a effetto norme che tengono in considerazione
l’aspetto di costituzione della proprietà fondiaria rispetto alla
conduzione.
Nel 1916 viene emanato il Federal Farm Loan Act che struttura definitivamente il sistema federale di credito agrario sul principio della garanzia forte rispetto all’ambito fondiario.
1.2 Lo status giuridico del credito agrario
Il credito agrario è definito come una particolare operazione di
credito. Si sostanzia nelle forme di intervento finanziario a favore delle aziende agricole da parte di Istituti di Credito (particolari operazioni possono essere concesse da enti cooperativi ed
enti governativi) che operano all’interno della regolamentazione
normativa comunitaria e nazionale.
Fra i soggetti che possono accedere a forme di finanziamento
riconducibili al credito agrario rientrano, oltre che le aziende
agricole e della pesca (credito peschereccio come forma parallela di credito agrario), le attività connesse alle attività agricole
così come identificate dalla circolare CIRC1 del 22 aprile 1995 e
dalle istruzioni di vigilanza n. 229/1999 (undicesimo aggiornamento), così come richiamate dal Testo Unico Bancario2.
Fra queste vi sono trasformazione, commercializzazione e alcuni servizi all’agricoltura. Vengono classificate connesse anche
1
2
Delibera Comitato Interministeriale Credito e Risparmio del 22 aprile 1995.
D.Lgs. n. 385 del 1/09/1993.
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