Missione Salutibus

Transcript

Missione Salutibus
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MISSIONE SALUTIBUS
Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti
Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero
Partendo dall’incipit di Angela Donna e con il coordinamento dei
propri docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e
delle classi appresso indicate:
Direzione Didattica di Viadana (MN) – classe IIIB
Scuola Primaria “G. Falletti” di Torino - classe IIIB
Scuola Statale Italiana di Madrid (Spagna) - classe IIIC
I.C. “G. Marconi” di Battipaglia (SA) - Scuola Primaria “P. Calamandrei” - classe IIID
Istituto Comprensivo 3° “Castaldi-Rodari” di Boscoreale (NA) - classi IIIA/B
D.D. III Circolo di Nocera Inferiore (SA) – classe IIIB
Istituto Comprensivo “Verjus”- plesso “Gianni Rodari” di Oleggio (NO) - classe IIIA
D.D. III Circolo di Nocera Inferiore (SA) - classe IIIC
Istituto Comprensivo di Camerota (SA) – classe IIIA
III Circolo Didattico “C. Collodi” di Pagani (SA) - classe IIIB Plesso “Collodi”
Editing a cura di: Linda Garofano
Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali
Ente Formatore per docenti accreditato MIUR
Il racconto è pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani
Staffetta Bimed/Exposcuola 2013
La pubblicazione rientra tra i prodotti del Percorso di Formazione per Docenti “La Scrittura
Strumento indispensabile di evoluzione e civiltà” II livello. Il Percorso di Formazione è promosso
dal MIUR Dipartimento per l’Istruzione Direzione Generale per il Personale Scolastico Ufficio
VI e si organizza in interazione con l’Istituto Comprensivo “A. De Caro” di Lancusi/Fisciano (SA)
Direzione e progetto scientifico
Andrea Iovino
Monitoraggio dell’azione
e delle attività formative collegate
Maurizio Ugo Parascandolo
Responsabili di Area per le comunicazioni, il
coordinamento didattico, l’organizzazione
degli Stages, le procedure e l’interazione con
le scuole, le istituzioni e i fruitori del Percorso
di Formazione collegato alla Staffetta 2013
Linda Garofano
Marisa Coraggio
Andrea Iovino
Area Nord
Area Centro
Area Sud
Segreteria di Redazione
e Responsabile delle procedure
Giovanna Tufano
Staff di Direzione
e gestione delle procedure
Angelo Di Maso, Adele Spagnuolo
Responsabile per l’impianto editoriale
Linda Garofano
Grafica di copertina:
Valentina Caffaro Rore, Elisa Costanza
Giuseppina Camurati, Iulia Dimboiu, Giulia
Maschio, Giulio Mosca, Raffaella Petrucci,
Dajana Stano, Angelica Vanni - Studenti
del Corso di Grafica dell’Istituto Europeo
di Design di Torino, Docente Sandra Raffini
Impaginazione
Bimed Edizioni
Relazioni Istituzionali
Nicoletta Antoniello
Piattaforma BIMEDESCRIBA
Gennaro Coppola
Amministrazione
Rosanna Crupi
I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale
RINGRAZIAMENTI
I racconti pubblicati nella Collana della
Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola
2013 si realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dell’azione dai
Comuni che la finanziano perché ritenuta
esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli
Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2013 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta,
Cetara, Pinerolo, Moncalieri, Susa, SaintVincent, Castellamonte, Torre Pellice, Castelletto Monferrato, Forno Canavese,
Rivara, Ivrea, Chivasso, Cuorgnè, Santena, Agliè, Favignana, Lanzo Torinese. Si
ringrazia, inoltre, il Consorzio di Solidarierà Sociale “Oscar Romero” di Reggio
Emilia, Casa Angelo Custode di Alessandria, Società Istituto Valdisavoia s.r.l. di
Catania, Associazione Culturale “Il Contastorie” di Alessandria, Fondazione
Banca del Monte di Rovigo.
La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione
degli Eventi di presentazione dei Racconti 2013 dai Comuni di Bellosguardo,
Moncalieri, Ivrea, Salerno, Pinerolo, Saint
Vincent, Procida e dal Parco Nazionale
del Gargano/Riserva Naturale Marina
Isole Tremiti.
Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato
per il buon esito della Staffetta 2013 e
che nella Scuola, nelle istituzioni e nel
mondo delle associazioni promuovono
l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in favore delle
nuove generazioni. Ringraziamenti e
tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per
la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up
dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche
e agli Uffici Scolastici Provinciali che si
sono prodigati in favore dell’iniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S.
E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito
la Staffetta 2013 con uno dei premi più
ambiti per le istituzioni che operano in
ambito alla cultura e al fare cultura, la
Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo Prot.
SCA/GN/0776-8 del 24/09/2012.
Partner Tecnico Staffetta 2013
Si ringraziano per l’impagabile apporto
fornito alla Staffetta 2013:
i Partner tecnici
UNISA – Salerno, Dip. di Informatica;
Istituto Europeo di Design - Torino;
Cartesar Spa e Sabox Eco Friendly
Company;
ADD e EDT Edizioni - Torino;
il partner Must
Certipass, Ente Internazionale Erogatore
delle Certificazioni Informatiche EIPASS
By Bimed Edizioni
Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
(Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura)
Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY
Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected]
La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2013 viene stampata in parte su
carta riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il
rispetto della tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi
intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono
risorse ineludibili per il futuro di ognuno di noi…
Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di
recupero e riciclo di materiali di scarto.
La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura
Bimed/Exposcuola 2012/2013
Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero.
Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo)
senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.
La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati
unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura
Bimed/ExpoScuola.
PRESENTAZIONE
dedicato alle maestre e ai maestri
… ai professori e alle professoresse,
insomma, a quell’esercito di oltre mille
uomini e donne che anno dopo anno
ci affiancano in questo esercizio straordinario che è la Staffetta, per il sottoscritto, un miracolo che annualmente
si ripete. In un tempo in cui non si ha la
consapevolezza necessaria a comprendere che dietro un qualunque prodotto vi è il fare dell’essere che è, poi,
connotativo della qualità di un’esistenza, la Staffetta è una esemplarità su
cui riflettere. Forse, la linea di demarcazione che divide i nativi digitali dalle
generazioni precedenti non è nel fatto
che da una parte vi sono quelli capaci
di sentire la rete come un’opportunità
e dall’altra quelli che no. Forse, la differenza è nel fatto che il contesto digitale che sempre di più attraversa i nostri
giovani porta gli individui, tutti, a ottenere delle risposte senza la necessità
di porsi delle domande. Così, però, è
tutto scontato, basta uno schermo a risolvere i nostri bisogni… Nel contempo,
riflettere sul senso della nostra esistenza
è sempre meno un bisogno e il soddisfacimento dei bisogni ci appare come
il senso. Non è così, per l’uomo, l’essere,
non può essere così.
Ritengo l’innovazione una delle più rilevanti chiavi per il futuro e, ovviamente, non sono contrario alle LIM, a
internet e ai contesti digitali in generale, sono per me un motore straordinario e funzionale anche per la relazione
tra conoscenza e nuove generazioni,
ma la conoscenza è altro, non è mai e
in nessun caso l’arrivo, l’appagamento
del bisogno… La conoscenza è nella
capacità di guardare l’orizzonte con la
curiosità, il piacere e la voglia di conquistarlo, questo è! Con la staffetta il
corpo docente di questo Paese prova
a rideterminare una relazione con l’orizzonte, con quel divenire che accomuna
e unisce gli uomini e le donne in un afflato di cui è parte integrante il compagno di banco ma, pure, il coetaneo che
a mille chilometri di distanza accoglie la
tua storia, la fa sua e continua il racconto della vita insieme a te… In una
visione di globalizzazione positiva.
Tutto questo ci emoziona anche perché è in questo modo che al bisogno
proprio (l’egoismo patologico del nostro tempo), si sostituisce il sogno di
una comunità che attraverso la scrittura, insieme, evolve, cresce, si migliora. E se è vero come è vero che
appartiene alla nostra natura l’essere
parte di una comunità, la grande
scommessa su cui ci stiamo impegnando è proprio nel rideterminare
con la Staffetta una proficua interazione formativa tra l’innovazione e la
cultura tipica dei tanti che nell’insegnare hanno trovato… il senso.
Dedico questo breve scritto ai docenti ma vorrei che fossero i genitori e
gli studenti, gli amministratori e le imprese, la comunità e l’attorno, a prendere consapevolezza del fatto che è
proprio ri/partendo dalla Scuola che
potremo determinare l’evoluzione e la
qualificazione del nostro tempo e
dello spazio in cui viviamo. Diamoci
una mano, entriamo nello spirito della
Staffetta, non dividiamo più i primi
dagli ultimi, i sud dai nord, i potenti
dai non abbienti…
La Staffetta è, si, un esercizio di scrittura che attraversando l’intero impianto curriculare qualifica il contesto
formativo interno alla Scuola e, pure,
l’insieme che dall’esterno ha relazione
organica e continuativa con il fare
Scuola, ma la Staffetta è, innanzitutto,
un nuovo modo di esprimersi che enuclea nella possibilità di rendere protagonisti quanti sono in grado di
esaltare il proprio se nel confronto,
nel rispetto e nella comunanza con
l’altro.
Andrea Iovino
L’innovazione e la Staffetta: una opportunità per la Scuola
italiana.
Quando Bimed ci ha proposto di
operare in partnership in questa importante avventura non ho potuto far a
meno di pensare a quale straordinaria
opportunità avessimo per sensibilizzare un così grande numero di persone sull’attualissimo, quanto per molti
ancora sconosciuto, tema di “innovazione e cultura digitale”.
Sentiamo spesso parlare di innovazione, di tecnologia, di Rete e di 2.0,
ma cosa sono in realtà e quali sono le
opportunità, i vantaggi e anche i pericoli che dal loro utilizzo possono derivare?
La Società sta cambiando e la
Scuola non può restare ferma di
fronte al cambiamento che l’introduzione delle nuove tecnologie ha
portato anche nella didattica: cambia il metodo di apprendimento e
quello di insegnamento non è che una
conseguenza naturale e necessaria
per preparare gli “adulti di domani”.
Con il concetto di “diffusione della
cultura digitale” intendiamo lo svi-
luppo del pensiero critico e delle
competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione, aiutano i nostri ragazzi
a districarsi nella giungla tecnologica
che viviamo quotidianamente.
L’informatica entra a Scuola in modo
interdisciplinare e trasversale: entra
perché i ragazzi di oggi sono i “nativi
digitali”, sono nati e cresciuti con tecnologie di cui non è più possibile ignorarne i vantaggi e le opportunità e
che porta inevitabilmente la Scuola a
ridisegnare il proprio ruolo nel nostro
tempo.
Certipass promuove la diffusione della
cultura digitale e opera in linea con le
Raccomandazioni Comunitarie in materia, che indicano nell’innovazione e
nell’acquisizione delle competenze digitali la vera possibilità evolutiva del
contesto sociale contemporaneo.
Poter anche soltanto raccontare a
una comunità così vasta com’è quella
di Bimed delle grandi opportunità che
derivano dalla cultura digitale e dalla
capacità di gestire in sicurezza la re-
lazione con i contesti informatici, è di
per sé una occasione imperdibile. Premesso che vi sono indagini internazionali da cui si evince l’esigenza di
organizzare una forte strategia di ripresa culturale per il nostro Paese e
considerato anche che è acclarato il
dato che vuole l’Italia in una condizione di regressione economica proprio a causa del basso livello di
alfabetizzazione (n.d.r. Attilio Stajano,
Research, Quality, Competitiveness.
European Union Technology Policy for
Information Society II- Springer 2012)
non soltanto di carattere digitale, ci è
apparso doveroso partecipare con
slancio a questo format che opera
proprio verso la finalità di determinare
una cultura in grado di collegare la
creatività e i saperi tradizionali alle
moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado di determinare confronto, contaminazione, incontro,
partecipazione e condivisione… I
docenti chiamati a utilizzare una piattaforma telematica, i giovani a inventarsi un pezzo di una storia che poi
vivono e condividono grazie al web
con tanti altri studenti che altrimenti,
molto probabilmente, non avrebbero
mai incontrato e, dulcis in fundo, le
pubblicazioni…
Il libro che avrete tra le mani quando
leggerete questo scritto è la prova
tangibile di un lavoro unico nel suo
genere, dai tantissimi valori aggiunti
che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro collegando la nostra storia,
le nostre tradizioni e la nostra civiltà
all’innovazione tecnologica e alla
cultura digitale. Certipass è ben lieta
di essere parte integrante di questo
percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che procedimento tecnologico.
Il Presidente
Domenico PONTRANDOLFO
INCIPIT
ANGELA DONNA
Lo strano caso di Clementina
Dovete sapere che su un’isola, dalla terra nera in mezzo
a un mare profumato, esiste la Scuola degli Agrumi. Da
generazioni qui si provvede a educare i giovani frutti
destinati a viaggiare nei paesi di tutto il mondo.
Eh sì! Molti di loro, ogni inverno, partono dall’isola per
luoghi lontani dai cieli spesso grigi e piovosi. Ogni piccolo frutto rotondo, dorato e dolce è la miniatura di
quel sole che lassù si vede così poco e porta con sé la
salute e la ricchezza delle vitamine.
Clementina in classe è seduta nell’ultima fila vicino ai
suoi migliori amici: Mapo, di una famiglia da poco insediata nell’isola, Rino Mandarino e Cia Aranciarossa.
Oggi c’è l’ultima lezione dell’anno e la più importante:
Scienze ed Educazione alla salute.
Clementina ascolta attenta le parole dell’insegnante e
le ripete ad alta voce: «Le tre vitamine più importanti
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per star bene e non ammalarsi, specie d’inverno, sono: A
- B -ECCÌ».
«Salute!» le dice Mapo che è molto ben educato.
«Grazie» risponde automaticamente e senza badarci
troppo Clementina, che è molto ben educata pure lei.
Ora che hanno terminato la scuola, i giovani agrumi
sono pronti per affrontare il loro viaggio e la missione
nelle terre fredde del mondo. E un bel mattino, ai primi
giorni del nuovo inverno, Clementina, con i suoi tre compagni, finalmente parte, tutta fiera ed entusiasta, portando con sé la sua vitamina ECCÌ…
15
CAPITOLO PRIMO
La partenza
È una fredda mattina. Il colore grigio del cielo oscura
l’Isola degli Agrumi e la temperatura bassa annuncia l’inverno, ormai alle porte.
Di buon’ora Mapo, Rino Mandarino e Cia Aranciarossa
si recano a casa di Clementina per gli ultimi preparativi
prima della partenza.
La loro compagna di viaggio, sempre sorridente, solerte
e vivace, li accoglie emozionata.
«Buongiorno, carissimi amici, finalmente il giorno della
partenza è arrivato! Controlliamo che negli zaini ci sia
tutto l’occorrente per affrontare al meglio questa missione: abbigliamento sportivo, per muoverci più facilmente e velocemente, frutta e verdura per avere ogni
giorno la nostra dose di vitamina A - B - ECCÍ!»
«Salute!» dicono i compagni in coro.
«Grazie!» risponde educatamente Clementina e, con
tono rassicurante, aggiunge:
«AMICI
16
La partenza
GUSTOSI
RACCONTEREMO
UNA
MERAVIGLIOSA
EDUCAZIONE!»
«Sììì! Evviva! Si parte!» esclamano i compagni della
Scuola degli Agrumi.
Zaino in spalla, si dirigono verso il piccolo porto dell’isola quando... davanti ai loro occhi appare uno spettacolo meraviglioso. Il sole sgomita tra le nubi e i raggi
illuminano un’enorme distesa di acqua salata. È il mare
con il suo colore blu intenso e la schiuma bianca delle
onde mosse da un vento leggero.
All’improvviso Clementina, con la sua vista acuta, vede
qualcosa di strano e non ben definito che si avvicina
lentamente al porto. «Guardate! Che cosa c’è laggiù?
Che cosa si sta muovendo? Sembra un grosso mostro
marino!»
Rino Mandarino, che legge tanto e sa “un mondo di
cose”, risponde con tono risoluto: «Ma quale mostro marino! Quello che vedete è un antico veliero a tre alberi
Capitolo primo
17
verticali, con bianche vele quadrate. La parte anteriore
si chiama prua mentre quella posteriore, dove si trova il
timone, è la poppa. La stiva, sotto il ponte, è destinata
alle provviste e all’equipaggio. Alcuni secoli fa questo
tipo di imbarcazione serviva per il commercio e come
mezzo per la conquista di mondi inesplorati».
Cia Aranciarossa, timida ma riflessiva, precisa: «Quello
sarà sicuramente il mezzo di trasporto che ci accompagnerà nella nostra missione!»
I quattro compagni, increduli ma felici, corrono verso il
molo dove il veliero sta attraccando.
Il nostromo, Elmo Pompelmo, li attende vicino alla passerella, un ponte di legno stretto e leggero su cui avrebbero camminato per salire a bordo.
«Benvenuta, ciurma! Sono il sottufficiale del Salutibus! Vi
insegnerò tutto ciò che deve sapere un buon marinaio
e la ginnastica corretta per rinforzare i vostri muscoli ed
essere sempre in forma. Salite a bordo, il capitano vi
aspetta!»
Dopo essersi presentati, salgono sul ponte e si ritrovano
di fronte un personaggio dall’aria buffa con un grosso
18
La partenza
cappello da chef sulla testa: «Salve, marinai! Io sono
Battista Salutista, il cuoco della nave. Cucinerò per voi
cibi genuini ed energetici».
Intorno ai piccoli agrumi tutto è nuovo e affascinante.
Dall’alto della poppa una voce aspra e baritonale attira l’attenzione.
«Buongiorno, ciurma! Sono Capitan Limonio. La nostra
missione nelle lontane e fredde terre del mondo sta per
cominciare. Ogni giorno sarà una nuova scoperta e vi
aiuterà a crescere; dovrete essere forti e coraggiosi,
sempre pronti a superare con impegno e volontà le difficoltà. Non dovrete mai arrendervi. Elmo Pompelmo vi
condurrà nella stiva per sistemare gli zaini e io vi attenderò sul ponte per la partenza».
«Agli ordini, Capitan Limonio!» risponde la piccola
ciurma. Poi scendono nella stiva. L’ambiente è poco illuminato. Attraversano uno stretto corridoio ai cui lati
si intravedono le porte delle cabine. Entrano nella
stanza che da lì a poco sarebbe diventata il loro dormitorio e depositano gli zaini sui letti a castello. Mentre
si accingono a tornare sul ponte, passano davanti alla
Capitolo primo
19
cucina da cui fuoriesce un buon profumino e, proseguendo oltre, si fermano davanti a una cabina con la
porta aperta.
Clementina nota al centro della stanza un grande tavolo di legno su cui c’è un lungo rotolo di carta giallastra e domanda: «Che cos’è quella cosa che si trova
sul tavolo?»
«Quella è sicuramente una mappa!» risponde Rino
Mandarino.
«Bravo, mio piccolo marinaio!» dice Elmo Pompelmo
srotolando la mappa «Questa è la carta nautica le cui
rotte colorate vi condurranno verso terre inesplorate.
È giunta l’ora di partire. Andiamo!»
Il nostromo conduce la ciurma sul ponte davanti al capitano: «Membri dell’equipaggio, ognuno di voi avrà
un compito sulla mia nave! Rino Mandarino e Mapo si
occuperanno di sciogliere o ammainare le vele a seconda dei venti, Cia Aranciarossa aiuterà Battista Salutista in cucina e tu, Clementina, salirai sull’albero
maestro e controllerai l’orizzonte con questo cannocchiale».
20
La partenza
«Agli ordini, capitano! Siamo pronti!» gridano eccitati i
quattro compagni.
«Tutti ai vostri posti. Tirate su le ancore e issate le vele:
salpiamo!» comanda Capitan Limonio.
In quel momento si alza un forte vento che gonfia le vele.
La nave comincia a muoversi e ad allontanarsi dalla terraferma.
L’Isola degli Agrumi lentamente scompare al loro
sguardo. Il cielo diventa sempre più scuro e il mare inizia
ad agitarsi. Clementina, sballottata dalle onde, vede
con il cannocchiale grandi nuvole nere, cariche di pioggia ed elettricità, avvicinarsi velocemente al veliero.
Sembra che il mare si stia arrabbiando; le onde, sempre
più alte, si infrangono violentemente contro l’imbarcazione.
«Capitano, sta arrivando una tempesta!» urla Clementina.
Sentendo quelle parole, la piccola ciurma, impaurita, si
volta verso il capitano che esclama: «Mantenete la
calma! Il mare è solo un po’ nervoso. Teniamoci forti e
attendiamo che la tempesta passi oltre».
Capitolo primo
21
Dopo ore e ore di viaggio, sotto la pioggia, percossi dal
vento impetuoso e bagnati dalle onde, l’equipaggio del
Salutibus si trova di fronte a qualcosa di straordinario.
Nel cielo dalle grigie nuvole escono sette raggi colorati
di rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto
che, unendosi, formano un arco, dando vita a uno splendido arcobaleno.
Clementina osserva attentamente l’orizzonte e, dall’alto
dell’albero maestro, urla: «Capitano! Capitano!»
22
La partenza
CAPITOLO SECONDO
Genova, tra vicoli e porto
«Capitano! Vedo qualcosa all’orizzonte… non saprei
dire di che cosa si tratti. Avviciniamoci e vediamo».
Il veliero procede e la giovane esploratrice esclama:
«Ecco, ora è tutto più chiaro, sembra proprio terraferma… Scorgo un bel porto con tante barche colorate
e bandiere che sventolano sulle maestose navi».
Intanto Capitan Limonio cerca animatamente la carta
nautica caduta dal suo tavolo durante la tempesta; la
lunga e folta barba ciondola di qua e di là, i grandi
occhi azzurri sono spalancati ma, a un tratto, con tono
convinto e le mani alla cintola per mostrare la fibbia con
l’ancora d’oro, grida alla ciurma: «Secondo i miei calcoli
siamo approdati a Venezia».
Rino Mandarino, lo studioso del gruppo, con il suo
tocco (cappello da laureato), gli occhialini in punta al
naso e la maglia di uno stropicciato che più di così non
si può, interviene con garbo: «Signor capitano, non vorrei contraddirla, ma quella di fronte a noi è la splendida
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Genova, tra vicoli e porto
Lanterna, il faro del porto della città di Cristoforo Colombo… siamo dunque a Genova!»
A questo punto si presenta il nostromo Elmo Pompelmo
che, con la sua imponente stazza, comanda di gettare
l’ancora. L’intera ciurma si dirige verso le cabine: tutti si
preparano in fretta e furia per essere pronti ad andare
finalmente sulla terraferma.
La prima ad apparire sulla passerella, splendente come
un piccolo sole, è la bella Clementina, dal profumo inconfondibile; con la faccia tonda carica di lentiggini, i
ribelli riccioli rossi trattenuti da un fiocco verde smeraldo, indossa una salopette arancione.
Dietro di lei il curioso Rino Mandarino, gli amici Mapo e
Cia Aranciarossa che scendono tenendosi per mano.
Che coppia! Quel simpaticone di Mapo con gli occhi a
mandorla, il naso a patata, la pelle levigata e il viso olivastro e Cia, riservata ed elegante, con i suoi guanti
bianchi, labbra carnose, gote colorite e occhi castani.
Poi, con passo deciso, arrivano il capitano e il nostromo.
Quando la combriccola è tutta a terra, si ode un gran
frastuono: «PATACRASHH… DENG… BUM!»
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Capitolo secondo
Clementina si rende conto che manca qualcuno: «Ma
dove si è cacciato Battista Salutista? Il rumore arriva
dal veliero e sembra una battaglia di pentole, posate e
mestoli! Cosa starà mai succedendo?»
Ecco comparire, con il cappello da chef in testa, Battista Salutista, un cedro alto ma alto che più alto non si
può, testardo e determinato: «Arrivoooo, io, le mie pentole e qualche scorta di cibo, altrimenti cosa mangerete, miei cari? Cia pensa solo a incipriarsi e così ho
dovuto prendere tutto io. Credete che un cuoco salutista possa accontentarsi di due pentole in cui cucinare
tutto? Macché. L’igiene, ragazzi, prima di tutto! E poi i
fogli con le mie ricette speciali che quanto a bontà e
salute non hanno uguali!»
Mentre parla… PLUF! Battista inciampa nelle pentole e
gli altri: «Su, rialzati, tu hai la pellaccia dura! Noi abbiamo bisogno di te e delle tue scorte, altrimenti chi cucinerà per noi cibi succulenti ed energetici ma al
contempo genuini e salutari?»
E Cia prosegue: «Ok, voi tutti andate a esplorare il
mondo che si apre davanti ai vostri occhi. Io resto con
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Genova, tra vicoli e porto
Battista, ci organizziamo con le pentole-trolley e cerchiamo un posticino adatto per cucinare affinché vitamine, proteine, grassi, carboidrati e zuccheri siano
dosati bene per dare il giusto equilibrio al nostro pranzo
di oggi; dobbiamo trovare ospitalità in un luogo tranquillo e attrezzato: ci vuole un’osteria. A ora di pranzo
vi chiamiamo con il walkie talkie e vi diremo dove raggiungerci».
Si dileguano tra i caruggi di Genova: un labirinto di vicoli inghiottisce il gruppo di amici all’istante.
Clementina si sofferma ad ammirare i vecchi palazzi signorili, le chiese di pregio affacciate sulle piccole
piazze e… botteghe, suoni, odori, trattorie. Non si rende
conto che gli amici sono distanti e rimane da sola. Smarrita e triste si ferma davanti a una vetrina.
«…Mapo Mapo!» dice il cameriere all’oste affinché prepari il liquore da portare a un cliente.
Clementina entra decisa, convinta di trovare l’amico,
mentre al suo posto vede un cameriere con una bottiglia
di liquore rosato con su scritto Mapo Mapo; si preoccupa di nuovo quando incrocia quattro occhietti che la
27
Capitolo secondo
fissano. Due gemelli, un maschietto e una femminuccia,
sono seduti al tavolo con i loro genitori. Stanno gustando una deliziosa torta alle clementine, consigliata
dal cameriere come dolce di stagione.
«Questo dolce farà bene al vostro raffreddore, le clementine sono piene di vitamina C. E poi la ricetta è raffinata e sana perché il cameriere ha detto che non c’è
burro. Mangiate, bimbi! Ritorneremo nei prossimi mesi invernali per gustarla, ne vale la pena!»
«Davvero mamma, che squisitezza!»
«E poi com’è guarnita bene, davvero carina, ma…
guarda di là! C’è una Clementina gigante che cammina
e viene lentamente verso di noi, agitando impacciata le
braccia e annusando. Forse sente il profumo della
torta!»
I bimbi si alzano entusiasti, le corrono incontro e saltellando intorno canticchiano: «Oh my darling, oh my darling, oh my darling Clementine…» ricordando una
canzoncina imparata a scuola.
Intanto l’oste osserva la scena, strizza l’occhio al cameriere, fa cenno di avvicinarsi e poi gli sussurra nell’orec-
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Genova, tra vicoli e porto
chio: «E se la catturassimo? Sarebbe un vero affare per
l’osteria, una bella attrazione per i clienti, un’esclusiva
per la città!»
Dopo poche ore, insieme a una grande foto, in vetrina
e sulla porta d’ingresso campeggia la scritta: TORTA
ALLE CLEMENTINE, specialità della casa.
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Capitolo secondo
CAPITOLO TERZO
Clementina porta il raffreddore
Nella foto Clementina tiene in mano una bellissima torta
alle clementine; sembra quasi di sentirne il delizioso profumo.
Clementina è molto triste perché non le piace lavorare
nell’osteria e le mancano molto gli amici. Ogni giorno
deve accogliere i clienti, accompagnarli ai tavoli e, alla
fine del pasto, offrire la torta alle clementine recitando
al contempo:
«Io sono Clementina,
la cameriera più carina.
Offro una torta talmente squisita
da leccarsi tutte le dita!
È piena di vitamine
che fanno bene ai bambini e alle bambine;
potete mangiarla solo qui
e arricchirvi di vitamine A, B, ECCÌ!
Prendetene una bella fetta
e gustatevela senza fretta!»
30
Clementina porta il raffreddore
Clementina e la sua filastrocca piacciono molto ai
clienti, così la torta ricca di vitamine diventa famosa in
tutta la città e inizia ad andare letteralmente a ruba.
Molte persone vanno all’osteria a mangiare e portano i
loro figli ma… dopo qualche giorno si ammalano e rimangono a letto con un gran raffreddore.
Negli stessi giorni gli amici cercano disperatamente Clementina per tutta Genova, ma non la trovano.
Un giornalista viene a conoscenza del fatto che in città
molte persone hanno preso il raffreddore dopo aver
mangiato la famosa torta alle clementine e si reca all’osteria per fare un servizio su questo “caso”. Tutti possono vedere in televisione Clementina che, durante il
telegiornale, racconta del suo lavoro e recita la filastrocca. In ospedale ha modo di assistere al servizio
anche la dottoressa Clotilde Curatrice, nutrizionista
esperta in vitamine. Incuriosita va subito all’osteria,
chiede all’oste il permesso di fare una visita a quella che
lei considera un’eroina e le prescrive delle medicine per
guarirla dal raffreddore.
31
Capitolo terzo
Nel frattempo anche Mapo, Cia e Rino hanno visto il telegiornale e decidono di andare all’osteria per liberare
Clementina. Naturalmente Capitan Limonio, Elmo Pompelmo e Battista Salutista li accompagnano.
I nostri amici sanno il nome dell’osteria, Gustavino, ma
non conoscono l’indirizzo. Così il capitano si avvicina
al vigile e chiede, con la sua vociona: «Buongiorno! Potrebbe dirci, per favore, dove si trova l’Osteria Gustavino?»
Il vigile ci pensa un po’ e risponde: «Quale Osteria Gustavino? A Genova ce ne sono due!»
Rino Mandarino, molto agitato per la scomparsa dell’amica, si intromette nella conversazione ed esclama:
«Quella della famosa torta alle clementine! Quella di cui
hanno parlato al telegiornale!»
Allora il volto del vigile si illumina: «Ah! L’Osteria Gustavino di via Cristoforo Colombo! Ci vado spesso a mangiare con i miei amici» e spiega loro la strada.
La simpatica combriccola si dirige rapidamente verso il
ristorante e in quattro e quattr’otto arriva davanti alla
porta. Entrano nella sala veloci come un uragano, co-
32
Clementina porta il raffreddore
minciano a parlare tutti insieme, facendo una gran confusione, ma di Clementina nemmeno l’ombra. Battista Salutista batte un colpo fortissimo con un mestolo su una
pentola, tutti si calmano e si fa silenzio assoluto.
In quel momento, dalla cucina, escono la dottoressa
Clotilde Curatrice e Clementina, che è molto felice di rivedere i suoi amici e li saluta dicendo:
«AMICI
GENTILI
RICORDEREMO
UN
MOMENTO
EMOZIONANTE!»
I cinque amici si abbracciano e anche il capitano, il nostromo e il cuoco sono felici di vedere Clementina sana
e salva.
Intanto la dottoressa si avvicina e si presenta dicendo:
«Sono la dottoressa Clotilde Curatrice, C.C. per gli amici».
Capitan Limonio, con le guance un po’ rosse: «Sono Capitan Limonio, molto piacere!» e Clotilde imbarazzata
balbetta: «P-p-p-piacere!»
33
Capitolo terzo
Gli amici viaggiatori escono allegramente dall’osteria
con Clementina e si incamminano verso il porto.
A un certo punto sentono una voce gentile che urla affannata: «Capitan Limonio, Capitan Limonio! Aspetti!»
Si girano tutti insieme e vedono C.C. che li rincorre. La
dottoressa aggiunge: «Vengo con voi. Sono una nutrizionista e vi posso aiutare a mangiare sano e a non ammalarvi».
Il capitano risponde entusiasta: «Certo! Venga con noi.
Ci sarà di grande aiuto».
E così Clotilde si unisce al gruppo.
Quando arrivano al porto incontrano i due gemelli con
i genitori; stanno facendo una passeggiata. Clementina
li saluta, si presentano e scoprono che i gemelli, Luca e
Francesca, sono molto raffreddati. La dottoressa spiega
che per non ammalarsi bisogna mangiare molta frutta e
verdura, perché contengono tutte le vitamine, rinforzano
il corpo e difendono dalle malattie. Aggiunge poi che in
inverno è importante mangiare gli agrumi e bere il succo,
perché sono ricchi di vitamina C.
34
Clementina porta il raffreddore
A quel punto il capitano dice: «Grazie, dottoressa! Mi
dispiace interromperla ma dobbiamo salpare con il nostro veliero Salutibus perché abbiamo ancora molti
mondi da esplorare».
Clementina si rivolge ai gemelli: «Vi piacerebbe venire
con noi?»
Luca e Francesca rispondono in coro: «Certamente!»
poi guardano i genitori, che sono molto felici di accettare l’invito.
Così l’intera famiglia si aggiunge ai nostri viaggiatori;
salgono sul veliero, tutti tornano ai loro posti e il capitano, dal ponte, grida: «Ciurma, dove ci dirigiamo?»
Mapo risponde prontissimo: «Potremmo andare a Cadice (Cadiz in spagnolo), che è nel sud della Spagna,
dove si coltivano molti agrumi».
Capitan Limonio allora urla: «Alzate le vele! Salpiamo
per la Spagna! ESPAÑA YA LLEGAMOS!!!! (llegar in spagnolo vuol dire arrivare)».
35
Capitolo terzo
CAPITOLO QUARTO
La costa spagnola
Il Salutibus si appresta a salpare lasciandosi alle spalle
la Lanterna di Genova.
Tutti i componenti del gruppo sono eccitati per la nuova
destinazione. Gli amici della Scuola degli Agrumi, che si
sono finalmente ritrovati, si danno da fare in tutti i modi:
c’è chi si interessa di levare l’ancora, chi scioglie le vele
sull’albero maestro, su quello di trinchetto e su quello di
mezzana, chi sistema il fiocco e il controfiocco e chi lucida il ponte di comando a dovere. Il nostromo Elmo
Pompelmo è particolarmente felice nel vedere tutti così
bendisposti verso i lavori marinareschi.
C’è però, sulla nave, qualcuno che continua a non star
bene: si tratta di Clementina e dei due gemelli che, da
quando sono partiti, non fanno altro che starnutire, fare
aerosol e prendere antibiotici consigliati da C.C.
Un giorno, mentre pranzano tutti insieme, dopo l’ennesimo starnuto di Clementina, Battista, che non ne può
più, si alza, batte con il mestolo sul suo boccale di allu-
36
La costa spagnola
minio e dice: «Adesso basta! Tu, Clementina, hai bisogno
di tanta vitamina C, non ECCÌ e non capisco perché
PROPRIO lei, cara dottoressa, non sia riuscita a capirlo!»
C.C. batte la mano sulla fronte e si illumina: «Ecco spiegato “lo strano caso di Clementina”!» e dice: «Bravo
Battista, mi dispiace di non aver saputo diagnosticare,
ero venuta con voi per darvi una mano… ma ho sbagliato tutto! Cosa posso fare ora per farmi perdonare?»
Battista ci pensa un po’ e dice: «Bene, da adesso lei
farà CRUNCH CRUNCH con lo spremiagrumi fino a
quando tutti non saranno guariti grazie alla vitamina C».
«Va bene! Allora spremute per tutti!» grida Clotilde, contenta di rendersi utile, e improvvisa un rap fra lo stupore
e il divertimento generale:
«Fan tanto tanto bene al sangue
e fan diventare grande grande;
negli agrumi, come bollicine,
dormono tante vitamine.
Le vitamine sono carine
e fanno guarire anche le vecchine.
Capitolo quarto
37
Stanno nei frutti che dà la natura
ma non dimentichiamo: anche nella verdura!»
La cura suggerita da Battista non si limita alle spremute;
propone a tutti suffumigi di limoni, aerosol alla zagara e
prepara nelle sua cucina caramelle al bergamotto, aspirine al mandarino, punch al cedro e tisana di chinotto.
Nel giro di qualche giorno, però, le scorte nella stiva
cominciano a scarseggiare ed Elmo Pompelmo suggerisce al capitano: «Bisognerà fermarsi in Spagna per fare
rifornimento altrimenti, quando arriveremo nel profondo
nord, non avremo più mandarini».
Il mattino seguente, dopo la prima colazione a base di
agrumi e marmellate alla scorzetta d’arancia, tutti osservano la costa e chiedono al capitano il nome del luogo.
Limonio risponde che durante la notte hanno costeggiato la terra francese, ma che ora sono in Spagna.
«Ecco, di fronte a noi c’è Barcellona e subito dopo ammireremo la bella Valencia».
«Avete ragione, capitano» dice Rino Mandarino «la
costa spagnola è davvero incantevole, interessante, rigogliosa e ricca di bellissimi agrumeti».
38
La costa spagnola
«A proposito di agrumeti» aggiunge Limonio «voglio
dirvi che ci fermeremo ad Alicante e forse anche a Cartagena per rifornire la stiva di agrumi perché sono quasi
finiti a causa dei vostri innumerevoli raffreddori».
A un certo punto si sente gridare sotto il ponte di coperta: «Aiuto, non ce la faccio più! Datemi qualcosa per
il mal di mare…» È Cia Aranciarossa.
Subito dopo si sente la voce di Battista: «Prendi questo
limone, ho fatto un taglio sopra, annusalo e vedrai che
ti riprenderai».
Dopo un’oretta Clementina fa sapere a tutti che Cia sta
meglio e non si lamenta più.
Il resto della giornata passa tranquillamente e tutti ammirano la costa spagnola. Certo avrebbero potuto fermarsi a visitare tutti i paesi, ma la loro missione era
un’altra: come aveva ricordato Capitan Limonio, dovevano far conoscere alle persone del nord i benefici
delle vitamine contenute negli agrumi.
Nei giorni seguenti si fermano non solo ad Alicante e a
Cartagena, ma anche a Granada e a Malaga per poter
riempire tutta la stiva di arance, mandarini, clementine,
Capitolo quarto
39
limoni, cedri e bergamotti. Battista decide di comprare
delle cassette di uva a Malaga, la famosa uva malaga,
quella con cui gli spagnoli fanno un vino pregiatissimo e
la sangria, una bevanda a base di vino malaga e
arance.
Quando il Salutibus diventa grosso come un pollo ripieno il capitano esclama: «Bene! Ora prepariamoci ad
attraversare le famose Colonne d’Ercole».
«Cosa? Le colonne di chi?» chiede preoccupato Mapo.
Il capitano, divertito, racconta: «Tantissimo tempo fa le
persone pensavano che la Terra fosse piatta; dunque lì
di fronte, dove le terre sembrano toccarsi, gli antichi credevano che il mare finisse e che dopo lo stretto, oggi
detto di Gibilterra, ci fosse un burrone. Nessuno si avventurava oltre eppure qualcuno volle provarci...»
«E chi?» chiedono tutti in coro.
«Volle provarci Ulisse, l’eroe greco, quello del cavallo
di legno, quello della guerra di Troia. Ci provò insieme
all’amico Diomede, ma la nave affondò a causa di una
tempesta. Così tutti ebbero paura e credettero per un
bel pezzo che lì ci fosse un burrone. Solo dopo molti se-
40
La costa spagnola
coli i Fenici, grandi navigatori, attraversarono lo Stretto
dimostrando a tutti che non era vero niente! In seguito
anche Cristoforo Colombo lo attraversò per andare
dall’altra parte dell’oceano Atlantico...»
Capitolo quarto
41
CAPITOLO QUINTO
Clementina e i suoi pensieri
Il racconto del capitano sollecita la curiosità e il desiderio di conoscere dei quattro amici che alla Scuola
degli Agrumi hanno studiato anche storia e geografia.
Rino, l’intellettuale del gruppo, invita l’amica Clementina
a raggiungere la prua per meglio osservare quel luogo
geografico, che secondo il mito segnava il confine del
mondo occidentale. Egli vuole condividere con l’amica,
ma anche con Mapo e Cia che li hanno raggiunti, l’emozione di navigare oltre lo Stretto di Gibilterra verso uno
spazio senza confini.
Clementina osserva attentamente quel tratto della
costa, accarezzata da un tiepido venticello e pervasa
da un grande benessere, e incomincia a naufragare nei
suoi pensieri.
Non è trascorso molto tempo dall’ultima lezione, quella
di Scienze ed Educazione alla salute, e ripensa al
giorno della partenza: “Sono stata proprio ingenua a
credere che il veliero fosse un grosso mostro marino!”
42
Clementina e i suoi pensieri
È tutto ancora molto vivo nella sua mente: la paura per
la tempesta, lo splendido spettacolo a cui hanno dato
vita i sette raggi colorati inarcandosi nel cielo e poi
l’emozione per la vista della terraferma. Il ricordo di Genova e dell’osteria la intristisce un po’, ma è solo un attimo; tutto sommato quell’esperienza le ha fatto vivere
un momento di celebrità, dandole la possibilità di conoscere tante persone e di incontrare nuovi amici.
«Luca, Francesca…» chiama ripetutamente con voce
dolce e decisa.
«Siamo qui, arriviamo, sentiamo il tuo inebriante profumo!»
Clementina li invita a salire sull’albero maestro: «Fidatevi
di me, ormai sono esperta, controllo l’orizzonte e vi assicuro che con il mio cannocchiale riuscirete a guardare
molto lontano».
Trepidanti i due gemelli la seguono e poi passandosi il
cannocchiale: «Che meraviglia!»
«Sì, è proprio incantevole!» esclama Capitan Limonio
dal ponte «stiamo attraversando la Costa de la Luz;
ormai abbiamo lasciato il Mediterraneo, stiamo naviCapitolo quinto
43
gando sull’Oceano Atlantico e quella è l’Andalusia,
meta di tanti turisti».
«Perché non ci fermiamo? Potremmo visitare Cadice, magari fare un bagno e ricaricare la nostra scorta energetica prendendo tanto sole» dice Mapo.
Capitan Limonio riprende con la sua voce aspra e baritonale: «Non siamo turisti in crociera, vi avverto: navigheremo per giorni, andiamo nei paesi britannici e
precisamente in Inghilterra».
E Luca, emozionato, inizia a pensare a Re Artù, alla Cornovaglia e ai Cavalieri della Tavola Rotonda.. Poi
prende per mano il gruppo di amici e dice:
« AGRUMI
GRAZIE!
RESTIAMO
UNITI
MAGICAMENTE
EMPATICI».
E i compagni della Scuola degli Agrumi, in coro: «Insieme
siamo una vera forza. Tutti per uno, uno per tutti!»
Clementina è raggiante, ha ritrovato i suoi amici, ora più
44
Clementina e i suoi pensieri
numerosi, e si sente forte, sicura, dispensatrice di salute.
Si convince che aveva ragione il cuoco.
“Che ingenua” pensa “ma quale ECCÌ! A scuola l’insegnante aveva elencato semplicemente le vitamine più
importanti: A - B - C. E forse il raffreddore è stato causato da un VIRUSATTAK che, attratto dalla mia dolcezza
e dal mio profumo, neanche le medicine sono riuscite ad
allontanare”.
Poi, continuando i suoi ragionamenti: “Ma sì! Solo unendoci tutti insieme noi Agrumi, cavalieri della salute, siamo
riusciti a respingere il nemico e a evitare una pandemia”.
Il tempo scorre veloce, la luce del tramonto si riflette sul
mare dipingendolo di un rosso vivo. Cielo e mare sembrano fondersi creando un unico sfondo. Il sole tinge il
cielo di varie sfumature mentre scivola oltre l’orizzonte.
La sera si allunga e si distende anche sul Salutibus
quando, a un tratto, i genitori dei gemelli: «Su, ragazzi,
è ora di cena, ma non sentite freddo all’aperto?»
Cia, tutta rannicchiata tra le braccia: «‹Brr… andiamo
via! altrimenti diventerò un ghiacciolo all’arancia».
Capitolo quinto
45
Quando tutti, indossando i vestiti più belli, sono in sala
Battista apre il buffet. È uno spettacolo delizioso: antipasti semplici ma stuzzicanti; primi piatti fantasiosi, con
riso o pasta di semola e integrale, conditi con ottimo
parmigiano; secondi succulenti contornati da spinaci
gustosi, carote, broccoli e cavoli. Per finire frutta a volontà e tanti dolci (alla frutta naturalmente!): crostata di
fragole e kiwi, delizie al limone, crepes alla marmellata
e, per finire alla grande, torta alle clementine con clementine candite!
È una vera festa di colori e di odori!
La dottoressa Clotilde Curatrice si complimenta con
Battista: «Lei è un cuoco eccezionale; sono cibi nutrienti, energetici e protettivi». Volentieri si lascia prendere dalla deformazione professionale e continua,
rivolta alla ciurma: «Non manca proprio nulla: i carboidrati ci servono e ci danno l’energia per mantenerci
caldi, visto che fra qualche giorno arriveremo nei paesi
freddi; anche i grassi sono importanti, possono crearci
una scorta a cui attingere in caso di necessità ma soprattutto, ragazzi, per la vostra crescita non potete ri-
46
Clementina e i suoi pensieri
nunciare alle proteine. E che dire delle vitamine sempre
carine e amiche di tutti?»
Il capitano impaziente interviene: «Brava dottoressa,
adesso la lezione di Educazione Alimentare può terminare. Si dia inizio alla cena e a questa serata di gala».
Capitolo quinto
47
CAPITOLO SESTO
Un sorbetto originale
Tutti trascorrono un’indimenticabile serata tra balli, canti,
suoni, colori e sapori.
È quasi l’alba; Clotilde Curatrice invita gli amici Agrumi
a rientrare nelle loro cabine per far riposare il corpo e
la mente.
Al mattino seguente, il sole è alto nel cielo quando Clementina si sveglia e raggiunge gli amici che se ne stanno
sdraiati a prendere il sole.
«Buongiorno a tutti voi» saluta Clementina.
«Buongiorno a te» rispondono in coro gli amici.
Il Salutibus intanto naviga tranquillo. Nel cielo sgombro
di nuvole sfreccia uno stormo di rondini. Dopo alcuni
giorni di viaggio, il veliero arriva in Inghilterra.
Una volta ancorato il Salutibus, la piccola ciurma
scende a terra e si dirige verso Londra.
Rino Mandarino accompagna gli amici a visitare le meraviglie della città, dal momento che ha già visitato quei
posti. Clementina è affascinata dal famoso orologio Big
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Un sorbetto originale
Ben e, giunti a Buckingham Palace, Cia Aranciarossa
scatta delle foto al cambio della guardia e tutti sono felici e interessati nello scoprire i monumenti londinesi.
I gemelli, stanchi di camminare, a un certo punto propongono di fare una sosta e salire sulla famosa ruota
panoramica London Eye, così dall’alto potranno ammirare lo splendido panorama di Londra. Tutti esultano per
la proposta avanzata dai gemelli e si dirigono verso la
ruota.
Dopo diversi giri, lo stomaco di Clementina inizia a brontolare; sembra un tamburo che batte a tutto ritmo.
Capitan Limonio, che è vicino a Clementina, dice: «Beh,
credo che questo brontolio voglia dire che è ora di
pranzo!»
«È così» dice Clementina e continua «guardate, laggiù
c’è l’insegna luminosa di un fast food. Che ne dite di andarci? Può darsi che abbiano anche cibi salutari, altrimenti ci penserà Battista Salutista a prepararci un piatto
con i fiocchi!»
Clementina e i suoi amici entrano nel fast food e si siedono a tavolino.
49
Capitolo sesto
Si avvicina loro un ragazzo alto, con gli occhi a mandorla, la carnagione olivastra e i capelli neri e dice:
«Salve, io sono Lipo, cosa vi porto da mangiare?»
Clementina chiede: «In questo fast food fate anche cibi
salutari o solo cibi spazzatura?»
E lui, di rimando: «Mi dispiace ma qui di cibo salutare ce
n’è ben poco. E dire che io provengo dalla Scuola degli
Agrumi!»
«Cosa!?» esclamano tutti all’unisono.
«Anche noi» dice Cia Aranciarossa «facciamo parte
della Scuola degli Agrumi!»
«Davvero? E cosa ci fate qui?»
«Siamo in missione» risponde Rino Mandarino «e il nostro
compito è quello di far conoscere nel mondo gli agrumi
e le loro proprietà».
«Sono d’accordo con voi che sia importante mangiare
frutta e verdura per una corretta e sana alimentazione,
ma allora» continua Lipo «questo non è proprio il luogo
adatto!»
«Dico sempre a mio zio, che è il cuoco di questo fast
food, di cucinare cibi più salutari ma lui non mi dà
50
Un sorbetto originale
ascolto perché sostiene che il cibo salutare non sia sempre saporito».
Clementina, allora, ha un’idea e sottovoce la riferisce a
tutti, poi si rivolge a Lipo: «Tu, Lipo, distrai tuo zio mentre
io sostituisco uno dei piatti che ha preparato con una
specialità di Battista, così quando l’assaggerà si accorgerà che anche i cibi salutari possono essere saporiti».
Tutti sono d’accordo e fanno come dice Clementina.
Lipo distrae lo zio mentre Clementina e Battista vanno
in cucina e subito preparano due semplici e gustosi
piatti a base di verdura.
Appena lo zio di Lipo ritorna in cucina, stupito, sbotta:
«Ohibò, chi ha preparato questi piatti? Sarà stato sicuramente Lipo che cerca in ogni modo di farmi cucinare
qualcosa di diverso! Beh, ne assaggerò un po’...» e, a
dispetto delle regole, infila il dito nella fumante crema
agli spinaci, la porta alla bocca e… «Uhmmm che
bontà!» e in men che non si dica il piatto è già finito.
«Ma questa pietanza è meravigliosa ed è fatta pure
con cibi salutari... e io che non ho mai voluto ascoltare
i consigli di Lipo!» si rammarica. Poi urla dalla cucina:
51
Capitolo sesto
«Vieni subito qui!»
Lipo, con gli occhi intimoriti di chi pensa di averla combinata davvero grossa, rivolgendosi ai suoi nuovi amici,
dice: «Questa volta le prenderò di santa ragione!»
Pian piano mentre si avvia verso la cucina nell’aria aleggia un baritonale: «Lipo, dove sei?»
Lipo apre la porta con timore e, meraviglia delle meraviglie, un enorme sorriso di compiacimento è stampato
sul viso dello zio, che esordisce: «Ho sbagliato tutto in
questi anni... Mi hai convinto, avevi ragione, nipote mio!
I cibi, per essere veramente buoni, devono essere anche
salutari e ti dirò di più, anche tutti i miei farciti gelati alle
creme diventeranno ora squisiti sorbetti alla frutta. Da
oggi in poi, caro Lipo, niente più polveri, additivi e conservanti, ma solo limoni, arance, mandarini e frutta fresca».
Lipo, ricolmo di gioia, chiama i suoi amici e presenta
ognuno di essi, compreso Battista Salutista, a suo zio.
In meno di mezz’ora ecco preparato il primo sorbetto.
Rino Mandarino propone un gioco: «Bendiamoci e ciascuno di noi, annusando, deve indovinare che frutta c’è
52
Un sorbetto originale
nel sorbetto, poi lo scriviamo su un foglio e dopo lo assaggiamo. Infine togliamo le bende e scopriamo l’ingrediente principale del sorbetto: il Lipo, Leggero,
Invitante, Prelibato, Originale!»
53
Capitolo sesto
CAPITOLO SETTIMO
Verso la campagna
L’allegra compagnia, con il gioco proposto da Rino
Mandarino, ha scoperto che la frutta fresca ha un profumo davvero invitante e diverso dai soliti aromi artificiali. Preferiscono sicuramente la frutta “vera” e lo zio
di Lipo pensa di convertire il suo fast food in uno slow
food.
«Per aprire un nuovo ristorante serve un lavoro di
squadra. Battista Salutista mi insegneresti a preparare
piatti invitanti, gustosi e soprattutto salutari a base di
frutta e verdura fresche?» chiede lo zio di Lipo.
Battista si gratta un po’ la testa e, con aria pensierosa, risponde: «Battista Salutista è un cuoco professionista: usa solo prodotti di prima qualità! Ha a cuore
la salute del cliente, quindi cucina portate a base di
frutta e verdura solo se appena raccolte, perché solo
così conservano il sapore e tutte le vitamine».
Lipo ha un’idea che fa al caso loro: «Ho un amico,
Otto Bergamotto, che abita nella verde campagna
54
Verso la campagna
appena fuori Londra. È un agronomo esperto, possiede campi e serre dove coltiva frutta e verdura di
stagione».
Otto Bergamotto abita a Flattford Mill, in una fattoria
molto grande circondata da un prato di un verde acceso e brillante, che fa venire voglia di correrci a perdifiato. Alleva anche pecore che danno un saporito
latte per produrre deliziosi formaggi. Le pecore pascolano libere nel prato, dove c’è anche un laghetto
in cui nuota con grazia una famiglia di eleganti cigni.
Poco più in là del laghetto si estende una serra dove
Otto Bergamotto coltiva ortaggi, frutta e agrumi di Sicilia: tutto nel rispetto dell’agricoltura biologica!
La proposta di Lipo trova tutti d’accordo. Sono in
molti ora a doversi spostare, quindi scelgono di raggiungere Flattford Mill in treno per poter stare tutti insieme e realizzare al meglio il loro progetto.
Lipo telefona a Otto per raccontargli della loro idea,
che entusiasma l’amico. Otto non vede l’ora di accoglierli a casa sua, quindi si precipita in stazione per
aspettare l’arrivo della “bio-compagnia”.
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Capitolo settimo
Lungo il viaggio si sorprendono a notare come il paesaggio e i suoi colori cambiano: si passa dal grigio di
Londra ai colori vivi e brillanti della campagna. Che
libertà!
Finalmente l’arrivo alla stazione di Flattford Mill.
Otto Bergamotto sventola in aria una foglia per farsi
vedere da Lipo. L’incontro è emozionante, ma fremono
dal desiderio di vedere le coltivazioni di Otto Bergamotto.
Clementina, Cia Aranciarossa, Mapo e Rino Mandarino
sono stupiti di trovare dei cugini in una terra lontana,
fredda e così diversa dalla loro!
«Che idea geniale hai avuto, Otto! Certo, noi siamo
cresciuti e maturati sotto il sole caldo della Sicilia,
forse siamo più dolci, avremo più vitamine… soprattutto la vitamina C!» dice Clementina.
«E non ECCÌ!» ricordano i compagni di viaggio.
«Ma tu con la tua tecnica e la tua passione regali un
pieno di salute…» conclude Clementina.
Durante la visita alla fattoria, Otto spiega come ci si
prende cura di frutta e verdura e mostra loro tutto ciò
56
Verso la campagna
che coltiva: spinaci, pomodori, carote, lattuga, fagioli,
piselli, zucchine, zucche, cetrioli, cipolle, peperoni, melanzane, patate, porri, prezzemolo, mele, angurie, meloni, uva, pere, pesche, albicocche, limoni, mandarini,
clementine... ma tutto e solo in serra, perché fa troppo
freddo.
Battista Salutista non crede ai suoi occhi e sta già immaginando le mille ricette prelibate che potrà preparare per i clienti del nuovo ristorante. Con uno sguardo
sognante vede sfilare davanti a sé tutte le sue creazioni culinarie: crostini alla crema di porri e patate, lasagne con melanzane e zucchine grigliate, spiedini di
verdura mista con salsa in agrodolce, tiramisù al mandarino e, per riempire l’ultimo buchino, macedonia!
All’improvviso Battista ha un’illuminazione.
Il nuovo ristorante dello zio di Lipo sarà inaugurato
con due piatti prelibati, salutari e semplici: tagliolini al
limone e insalata di agrumi.
Comunica la sua idea a tutti i suoi amici che, elettrizzati, chiedono a Otto di essere il fornitore del nuovo
ristorante.
57
Capitolo settimo
«Ne sarò orgoglioso! Comincerò fin d’ora a rifornirvi»
risponde.
Lo zio di Lipo, però, è preoccupato, perché non conosce questa cucina. Chiede quindi a Battista di spiegargli come si preparano i piatti a cui ha pensato.
«Sono semplicissimi! Per preparare i tagliolini al limone
devi grattugiare la buccia di un limone e farla soffriggere nel burro per insaporirlo. Aggiungi poi del prezzemolo tritato e condisci i tagliolini a fine cottura. Se vuoi
puoi infine spolverizzare con un po’ di pepe nero. Per
l’insalata di agrumi, invece, devi tagliare a pezzetti
mandarini, clementine, mele, sedano e mescolarli. Aggiungi poi pinoli, uvetta e noci. Regola di sale e condisci a piacere con olio e aceto balsamico» spiega
Battista Salutista.
Ora lo zio di Lipo è più tranquillo, perché sa di poter
contare sull’aiuto di Battista Salutista. Così tranquillo
che vorrebbe provare due ricette che già conosce:
ratatouille e zucchine ripiene!
«Prego, accomodatevi e servitevi.
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Verso la campagna
AMICI:
GUARDATE,
RACCOGLIETE,
UTILIZZATE,
MANGIATE
ENERGIA!»
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Capitolo settimo
CAPITOLO OTTAVO
Lavoro di squadra
Dopo aver trascorso una meravigliosa giornata a contatto con la natura nella fattoria di Otto, sono tutti pronti
per ritornare a Londra. Ma quando Otto Bergamotto sta
per salutarli, un lacrimone inonda il suo faccione tondo
come un melone e, con un filo di voce, dice: «Andate
già via? Che ne dite di restare fino a domani? Sarei felicissimo di ospitarvi e svelarvi i mille segreti per coltivare
frutta e verdura sana e genuina».
È così che l’allegra compagnia decide di restare ancora qualche giorno. All’alba il chicchirichì del gallo,
oltre al cinguettio degli uccelli, sveglia Otto Bergamotto
e anche l’allegra bio-compagnia.
Rino Mandarino, rigirandosi tra le lenzuola ancora assonnato, farfuglia: «Cari amici, io resto a dormire un altro
po’, tanto Otto provvederà a tutto!»
Dalla stanza si leva un’unica risposta: «Anche noi!»
Dopo un quarto d’ora provengono dall’aia strani rumori:
battiti di porta, secchi che rotolano, oche che starnaz-
60
Lavoro di squadra
zano e pecore che belano.
«Ma con questo baccano non si può proprio dormire!
Chi è l’artefice di tutto questo?» sbotta Capitan Limonio
«Clementina vedi ciò che sta succedendo!»
Clementina non volendo contrariare Capitan Limonio si
alza di buona lena e si affaccia alla finestra. Lo spettacolo è a dir poco comico.
«Venite!» urla Clementina ai suoi compagni «Venite a
vedere cosa sta succedendo!»
E in men che non si dica tutti si accalcano alla finestra
che si affaccia sul cortile.
«Ma come fa a correre così veloce?» dice Cia Aranciarossa mentre Elmo Pompelmo sentenzia: «Non ce la farà
mai!»
Nel cortile il povero Otto, sudando non sette ma “otto”
camicie, corre da una parte all’altra cercando di mungere le mucche, dar da mangiare ai maialini, alla famiglia dei cigni nel laghetto e alle galline, di innaffiare gli
ortaggi e coltivarne di nuovi per il ristorante...
«Non ce la può fare da solo, l’impegno di rifornire il ristorante è troppo gravoso; cosa ne dite se tutti insieme
61
Capitolo ottavo
ci fermiamo per un po’ alla fattoria per organizzare il lavoro con lui?» dice Rino Mandarino.
Senza parlare si intendono subito sul da farsi.
Vestiti di tutto punto con cappellini, grembiulini e guanti,
la bio-compagnia scende nel cortile e ciascuno, su indicazione di Rino Mandarino, incomincia il suo lavoro:
chi nei campi, chi nella serra, chi nell’orto, chi nelle stalle
rispettando rigorosamente i principi dell’agricoltura biologica.
Otto Bergamotto non sta più nella pelle, guarda con immensa gratitudine i suoi compagni e decide di recarsi
in cucina per preparare, insieme a Battista Salutista, a
Lipo e allo zio di Lipo, una succulenta merendina: ovviamente latte appena munto, spremute, pane e marmellata
di vari tipi e cesti ricolmi di tanta buona frutta fresca.
Poi un suono di campanaccio avvisa l’allegra compagnia che è ora di fare merenda.
Tutti soddisfatti per il lavoro compiuto si godono le squisite ghiottonerie, intanto Otto li diverte con le filastrocche che gli raccontava nonna Melanzanotta quando
era piccolo:
62
Lavoro di squadra
«Frutta e verdura,
preparate con gran cura,
sono eccezionali
per guarire tutti i mali.
Le vitamine sono come mattoncini
e fano bene a grandi e piccini.
I cavolfiori, si sa, sono puzzolenti,
ma fanno bene pure ai denti.
La carota arancione
dà colore al minestrone.
Tutto questo è cibo salutare
e non c’è niente che fa male!
È per questo
che tanta frutta coltiviamo
e alla fine la raccogliamo».
Poi, prendendo la chitarra, intona:
«Se la frutta mangerai
carie ai denti non avrai;
gli agrumi sono ricchi di vitamina C
e puoi gustarli anche davanti al pc.
Lattuga, zucchine e melanzane
63
Capitolo ottavo
sono per noi tutte belle e sane.
Se il pomodoro mangerai
grande giovamento ne avrai!
Orsù dunque: ortaggi, frutta e verdura
mangiate tutti senza aver paura!»
Tutti applaudono, poi ognuno ritorna al compito affidatogli, mentre i due gemelli si divertono a rincorrere i maialini nel fango.
Otto Bergamotto esclama: «Che bello! Ci voleva proprio
un lavoro di squadra come quello che
svolgono frutta e verdura per il nostro benessere!»
Poi, rivolgendosi a Clotilde Curatrice: «Non avrei mai
potuto farcela da solo! Quando andranno via inviterò
i miei cugini Pomodoro e Pomodorino per lavorare con
me nei campi».
E Clotilde Curatrice continua: «Ma per garantire la freschezza e la genuinità di questi alimenti come faremo
per il trasporto?»
«Ho un‘idea» afferma Otto «i prodotti appena raccolti
saranno immediatamente trasportati al consumatore».
Lipo: «Vuoi dire... al ristorante?»
64
Lavoro di squadra
«Certo, ho detto consumatore perché da oggi in poi
farò in modo che i miei prodotti giungano, senza passare
da un negozio a un altro, nelle mani di chi li dovrà mangiare in modo che si abbia la filiera a Km 0!»
«Bellissima idea!» esclama Battista Salutista mentre
prende una mela dal cesto della frutta.
«Ohibò, sarà un po’ difficile che un bambino mangi questa mela; non è lucida e ha qualche puntino nero!»
«Ma che dici?!» sbotta Clotilde Curatrice «tutte le verdure e la frutta coltivate in modo biologico non saranno
mai belle come quelle che si vendono nei supermercati
semplicemente perché queste ultime hanno subito trattamenti che le fanno apparire belle ma meno salutari».
Dopo alcuni giorni l’allegra compagnia si ritrova nel ristorante dello zio Lipo, tutto è pronto per l’apertura: i
piatti, Otto, il fornitore e il personale.
Manca soltanto un’idea originale per l’inaugurazione
del locale e, soprattutto, un gustoso menù.
E allora Battista Salutista: «Come primo piatto vi offro
tagliatelle al limone, in cui simpatici carboidrati si uniscono alle deliziose vitamine per un piatto leggero e
65
Capitolo ottavo
nutriente; per secondo ecco pronte melanzane e zucchine con ripieno di carciofi, un tripudio di fibre e vitamine che daranno una mano all’intestino; poi
un’insalatina di agrumi e per finire frutta fresca di stagione e dolci alla frutta, ovviamente farà da regina la
torta alle clementine!»
Il giorno dell’inaugurazione, alla presenza di tutti, lo zio
di Lipo taglia il nastro: «Sicuramente L’Arcobaleno dei
Cibi Salutari diventerà il ristorante più bello e famoso di
Londra!»
66
Lavoro di squadra
CAPITOLO NONO
Un incontro in cucina
68
Dopo il taglio del nastro alcuni clienti del fast food entrano e rimangono sconcertati. Non trovano i soliti cibi
pronti e così cominciarono a chiedersi: «Che cosa è
successo? Abbiamo forse sbagliato ristorante?»
«Dove sono le mie solite patatine?» borbotta un bambino, battendo i piedi per terra.
E il fratellino urla: «Dov’è il mio mitico hamburger con formaggio, patatine, ketchup e tanta maionese?»
La mamma, che li accompagna, cerca di tranquillizzarli:
«Ora chiamiamo Lipo e chiediamo che cosa possa essere successo al nostro vecchio ristorante».
«Forse è stato venduto?!» reclama un bambino.
«O forse è cambiato il cuoco?» mormora l’altro.
«Non credo» aggiunge la mamma.
«Laggiù vedo Lipo che chiacchiera con delle persone
sconosciute. Chi saranno?» urla uno.
«Andiamogli incontro» aggiunge l’altro.
«Aspettate, vengo anch’io» ribatte la mamma.
Un incontro in cucina
Raggiunto Lipo, i due bambini incominciano a tormentarlo di domande.
«Che cosa è successo in questo posto?»
«Non sento più l’odore delle patatine!» dice l’altro bambino.
«Calma, calma» dice Lipo, alzando le mani «dovete sapere che sono cambiate tante cose dall’ultima volta che
siete venuti qui».
«Che cosa avete preparato di buono? Non sento i soliti
profumi» chiede la mamma.
Risponde Lipo: «L’altro giorno sono entrate per caso nel
fast food alcune persone con cui ho fatto subito amicizia e ho scoperto che facciamo parte della stessa
Scuola degli Agrumi. Queste persone sono in missione
proprio per conto della Scuola. Devono far conoscere
gli agrumi nei paesi del nord».
«…Cosa sono gli agrumi?» chiede uno dei due bimbi.
E l’altro: «Dove sono queste persone, le vogliamo conoscere anche noi!»
«Venite con me, in cucina; ve le presento».
Entrano in cucina e trovano tutta la ciurma.
Capitolo nono
69
Lipo, indicandoli: «Questi sono gli Agrumi. Lui è Capitan
Limonio, che ha un elevato potere antibiotico, antivirale
e disinfettante. Favorisce l’assimilazione del calcio e riduce i livelli di colesterolo nel sangue. È il comandante
del veliero attraccato giù al porto».
«Piacere» tuona con voce baritonale Capitan Limonio.
«Lei è Clementina» aggiunge Lipo «ricca di fibre, rinfrescante e diuretica».
«Salve» risponde lei, con voce gentile.
E Lipo: «A lato di Clementina c’è Cia Aranciarossa, ricca
di tante vitamine, zuccheri e sali minerali. Lui è Elmo Pompelmo, un antinfiammatorio, digestivo e depurativo. Il giovanotto è Rino Mandarino, che rinforza le difese
immunitarie aumentando gli anticorpi e ostacola l’invecchiamento delle cellule. Quel signore, con il grande
cappello in testa, è Battista Salutista, lo chef».
«Che cosa prepari di buono? Hai inventato un nuovo
tipo di panino? Ce lo fai assaggiare?» chiedono i bambini in coro.
«Ora vi preparo qualcosa di buono» risponde Battista.
70
Un incontro in cucina
Dall’altro lato della cucina, intento ad aiutare un cameriere, c’é Mapo; Rino Mandarino li osserva con aria
incuriosita.
Intanto il locale va riempiendosi di clienti perché si è
sparsa la voce che il fast food prepara nuove specialità. La gente accorre numerosa per gustare le deliziose pietanze preparate da Battista Salutista. Nel
frattempo Otto Bergamotto sceglie frutta e verdura genuina, la sistema nei cesti e la porta in cucina. Il cameriere del ristorante la lava con acqua bollente.
Rino Mandarino lo blocca dicendogli: «Fermo! Lava
solo quella che utilizzeremo oggi e con acqua fredda!»
«Per quale motivo?» chiede il cameriere.
«Si deve lavare con acqua fredda altrimenti si rovina
e perde le sostanze nutritive» ribatte Rino Mandarino.
«Inoltre è buona norma aggiungere del bicarbonato
di sodio e poi risciacquare con acqua potabile corrente. Tutto ciò serve a ridurre la carica batterica e a
rimuovere lo sporco».
«E poi come la conserviamo?» riprende il cameriere.
Capitolo nono
71
Si intromette Cia Aranciarossa dicendo: «La frutta e la
verdura che si conserva in frigo non si lava, perché si
potrebbero sviluppare dei microrganismi».
«Inoltre vanno conservati in frigo negli appositi cassetti
messi in basso, perché il freddo tende a stare in basso»
aggiunge Battista Salutista.
«Ma tutta la frutta e la verdura vanno conservati in
frigo?» interviene la mamma.
«No!» risponde Clementina «noi Agrumi, con i pomodori
e le patate possiamo essere conservati anche a temperatura ambiente o in un luogo fresco e asciutto per alcuni giorni».
Lo zio di Lipo, entusiasta per le nuove scoperte su frutta
e verdura, dopo aver assaporato tutti i piatti descritti
nel menù decide di farsi una grande scorpacciata di
frutta. Nel giro di poche ore di sente male e gli si gonfia
la pancia.
«Zio , che cos’hai? Ti vedo gonfio!» dice Lipo.
«Dopo pranzo, sperando di sentirmi in forma, ho mangiato tanta frutta, ma invece di stare meglio ora mi sento
male, ho la pancia che mi scoppia».
72
Un incontro in cucina
Clotilde Curatrice lo rincuora: «Non sai quando si
può mangiare la frutta?»
«Perché, esiste un momento particolare per mangiarla?»
chiedono i fratellini.
«Certo! È bene mangiare la frutta lontano dai pasti, a
metà mattina o a merenda» dice Clotilde Curatrice e
aggiunge, con aria gioiosa:
«AMICI
GENUINI
REGALATECI
UNA
MERENDA
ENTUSIASMANTE».
E i bambini chiedono ancora: «In quale quantità bisogna mangiarla?»
«Almeno cinque porzioni di frutta o verdura al giorno».
Nel frattempo Battista Salutista è pronto per servire a
tutti i piatti del menù con le sue specialità e chiede ai ragazzi e alla mamma di accomodarsi in sala per assaggiare i vari piatti. Alla vista di tutto quel cibo così ben
preparato, i bambini sgranano gli occhi. L’aspetto è
Capitolo nono
73
davvero invitante e la sala si riempie subito di un piacevolissimo profumo.
Dopo aver gustato tutto, i bambini esultano felici e restano stupefatti
nell’apprendere da Battista il Salutista di aver mangiato
frutta e verdura preparate e servite in un modo davvero
speciale.
Ringraziano Battista e promettono a Lipo di ritornare,
portando con loro tutti gli amici che avessero voluto assaggiare qualcosa di nuovo e, soprattutto, gustoso.
Dopo qualche giorno la ciurma decide di riprendere il
viaggio...
74
Un incontro in cucina
CAPITOLO DECIMO
Il Ritorno
76
Eh sì, anche le belle avventure finiscono, e ora è giunto
il momento di tornare a casa.
Dopo aver partecipato all’inaugurazione dello slow
food i nostri amici Agrumi cominciano a fare le valigie
per imbarcarsi verso la Sicilia e la Scuola, dove li aspettano i nuovi allievi.
La giornata è grigia e gelida e tutti si salutano con un
po’ di tristezza.
Clementina abbraccia Lipo e Otto: «Ciao. Mi mancherete molto» e loro promettono che sarebbero andati a
trovarli la prossima estate.
Si è fatto tardi, la nave è pronta per affrontare il viaggio
di ritorno.
Capitan Limonio urla: «Salite a bordo».
Clementina ora è felice perché sa che porterà sempre
nel cuore queste esperienze, mentre Rino Mandarino
esclama a voce bassa: «Londra mi mancherà tanto» e
Il Ritorno
pensa alle tante ricette che Battista Salutista ha insegnato allo zio di Lipo.
Cia Aranciarossa intanto borbotta: «Oh, quante cose
interessanti ho visto in Inghilterra» e Mapo, dal canto
suo, ricorda le tante belle giornate trascorse in campagna da Otto Bergamotto a gustare i prodotti dell’orto.
A questo punto la ciurma è pronta a salpare. Tutti salgono sul veliero mentre Battista Salutista prepara spremute d’arancia e le offre insieme al cioccolato.
«Finalmente un po’ di cioccolato» esultano i gemelli «ma
non farà male?»
«No» risponde Clotilde Curatrice «perché insieme a
frutta e verdura, la cioccolata contiene un antiossidante
naturale, il flavonoide».
I gemellini spalancano la bocca: «Flavo che?»
E allora Clotilde spiega: «Flavonoidi. Sono delle sostanze importantissime, che riducono il rischio di ictus.
Quello di arance, pompelmi e limoni poi ha un ulteriore
beneficio: protegge ancora di più dalle malattie. Ecco
perché fa bene Battista Salutista a offrire spremute invece dei succhi pronti del supermercato. Una bella spreCapitolo decimo
77
78
muta offre gli stessi vantaggi del frutto intero, a patto
che la consumiate appena preparata, per evitare che
la vitamina C vada dispersa».
All’improvviso Mapo urla: «Ehi, ragazzi, guardate lì! C’è
un’isola deserta».
«Wow, sembra proprio paurosa» dice Cia Aranciarossa
che nel frattempo si è nascosta dietro il suo largo cappello viola.
Ma Rino Mandarino, sempre studioso e saputello, toglie
gli occhiali e indica un punto a tutti: «No, guardate
bene! La forma del triangolo è inconfondibile…e quel
monte lì è l’Etna, il vulcano, vedete? Quella è la nostra
isola, la Sicilia».
Tutti si allungano e stringono gli occhi per mettere meglio
a fuoco l’immagine e poi insieme ridono e ballano: «Sìììì,
è la nostra isola! Stiamo tornando a casa!»
Dopo tante ore di viaggio arrivano alla Scuola degli
Agrumi dove vengono accolti dai nuovi alunni ai quali
raccontano le loro bellissime avventure: Cia Aranciarossa racconta del cambio della guardia in Inghilterra,
un vero spettacolo anche per Mapo. Rino Mandarino
Il Ritorno
racconta di quando sono stati a Genova, una bellissima città da dove Cristoforo Colombo salpò per scoprire l’America e dove Clementina ha contagiato tutti
con il suo raffreddore; Elmo Pompelmo si commuove ricordando i veri grandi amici in questo viaggio, come
Lipo.
Infine Clementina parla della fattoria di Otto Bergamotto: «A Flattford Mill abbiamo dato tutti una mano: ci
svegliavamo molto presto e poi alcuni andavano nei
campi a seminare, altri nell’orto, altri nelle stalle a mungere le mucche da latte e altri in serra a prendersi cura
di frutta e verdura, perché lì fa molto freddo».
La maestra, dopo aver ascoltato gli Agrumi, propone
entusiasta ai nuovi allievi di partire per un altro affascinante e meraviglioso viaggio, con la missione di diffondere nei paesi del nord la cultura del mangiar sano e
l’importanza delle vitamine.
Alla fine tutti recitano la Filastrocca degli Agrumi:
È l’arancia arancione,
e ne mangio una porzione.
Ha la forma della Terra
Capitolo decimo
79
ma non matura in Inghilterra.
È amaro il limone
che ti sgonfia il pancione.
Panciuto e un po’ ciccione:
pompelmo è il suo nome.
Io mi chiamo mandarino,
dell’arancia son cugino.
E io invece sono il mapo,
della banda faccio il capo.
Manca solo bergamotto
per fare tutti un terno al lotto!
80
Il Ritorno
APPENDICE
1. Il giorno della partenza
Direzione Didattica di Viadana (MN) – classe IIIB
Dirigente Scolastico
Patrizia Roncoletta
Docente referente della Staffetta
Argia Nizzoli
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Beatrice Arcari
Gli studenti/scrittori della classe IIIB
Chiara Antonini, Matilda Besagni, Francesca Bottoli, Sara Calliku, Sebastiano
Calza, Matteo Coia, Marco Corradi, Valentina Cresceri, Luca Antonio De Marco,
Sana Elasri, Sofia Gaetano, Francesca Gigliarano, Annagiulia Gozzi, Vanessa
Grigioni, Giovanni Mezzatesta, Rossella Prato, Besim Pupa, Alice Robustelli, Giovanni Romano, Lorenzo Rossi, Nicolas Rossi, Gianmarco Scaroni, Parminder Singh,
Alessia Flavia Strimtu, Carmine Tipaldi
Il disegno è di Marco Corradi
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Questo è il primo anno che partecipiamo alla Staffetta di Scrittura Creativa
e la stesura del primo capitolo ha suscitato nei bambini della classe III B una pluralità di emozioni: preoccupazione…felicità…vivacità…entusiasmo…curiosità… volontà di confrontarsi.
Il loro spirito collaborativo unito alla loro pura fantasia ha creato l’inizio di una
storia scritta che racchiude i loro pensieri e racconti, sempre così vivi e spontanei.
Tutti hanno partecipato con interesse e hanno cercato di dare il meglio. E’ stato
un lavoro di arricchimento continuo dove questi piccoli scrittori hanno capito
quanto sia bello “creare” con il cuore ,con la mente, con il corpo”.
APPENDICE
2. Genova, tra vicoli e porto
Scuola Primaria “G. Falletti” di Torino - classe IIIB
Dirigente Scolastico
Claudia Enrico
Docente referente della Staffetta
Linda Garofano
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Teresa Carretta
Gli studenti/scrittori della classe IIIB
Lucian Alexandrescu, Francesca Bessone, Carlotta Cremonte Pastorello, Edoardo
D’Achille, Luca Ferrara, Stefano Ferrero, Enrico Fornuto, Michel Gomia Yves, Ares
Gramaglia, Marta Izzo, Giulia Sofia Lusso, Simone Marasso, Mattia Marino, Beatrice
Roberta Pagani, Sara Pasqualini, Andrea Pavesi, Gaia Amelie Peretti, Tommaso Saganowski Sreniawa, Mohammed Sakhaoui, Luisa Ujetto, Ionut Adrian Vicol, Elena Patricia Wilkins, Asia Zito
Il disegno è di Carlotta Cremonte Pastorello, Sara Pasqualini
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Non avevamo mai fatto la staffetta anche se nella nostra scuola molti altri avevano partecipato più volte. È stato un bel lavoro perché l’elaborazione collettiva
del capitolo confluirà in una storia articolata e in un vero libro.
La storia ci ha appassionato perché avventurosa (avente come protagonisti gli
agrumi, qui personaggi insoliti e non umani), un po’ fantastica e con alcuni equivoci
legati alla scoperta del “caso di Clementina”. Divertente,
ed emozionante il lavoro di squadra, fondamentale per arrivare alla composizione
del capitolo ed entusiasmante la scoperta che il lavoro di gruppo porta a scrivere
una storia più ricca rispetto al prodotto della sola scrittura individuale.
L’invenzione si è collegata all’osservazione dal vero degli agrumi attraverso i sensi
della vista, tatto, olfatto e gusto.
La staffetta è… magica esperienza, fantasia, avventura (come la nostra storia), solidarietà, fatica, mistero, idee, pensiero, … qualcosa di superemozionante!”
APPENDICE
3. Clementina porta il raffreddore
Scuola Statale Italiana di Madrid (Spagna) - classe IIIC
Dirigente Scolastico
Cosimo Guarino
Docente referente della Staffetta
Marco Madaro
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Giuliana Collesei
Il disegno è di Marta Concato Iraizoz, Candela Sofia Piccioni Frias
Gli studenti/scrittori della classe IIIC
Marina Anton Piolanti, Assia Avogadro Di Vigliano, Mauro Barracchina Torres, Lorena Bejar Schillaci, Martina Bermejo Mendez, Dante Bertucci, Matteo Biagetti Fernández, Allegra Cassinelli, Matteo Cerioni Serret, Marta Concato Iraizoz, Anita
Dell’Aglio, Chiara Dozza Lopez, Henar Duque Escudero, Ana Entrene Bufalá, Daniela Fernández Folgado, Jorge Fernández Iruzubieta, Sebastián Galvez Villarruel,
Vasco Giovagnoli, Paolo Giacomo Guillen Caracciolo, Maria Jorro Linares, Riccardo Mangia, Miguel Muñoz Moreno, Christian Andrés Panisiello, Candela Sofia
Piccioni Frias, Daniel Quirante Grao, Marco Rodriguez Serafin, Luca Scotti
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Noi bambine e bambini di terza, nel nostro capitolo per la staffetta, abbiamo
scritto la storia di Clementina, proprio la clementina, nel senso del frutto che fa
bene alla salute e che, nel nostro racconto, vive tante avventure. Ci siamo divertiti
moltissimo a scrivere questa storia, ed è stato interessante leggere i capitoli scritti
dagli altri bambini. Abbiamo usato questo metodo: prima di tutto sentivamo le idee
di tutti in classe, e poi votavamo quella che ci era piaciuta di più. È stato facile da
un lato e difficile dall’altro: trovare le idee è stata la cosa più facile da fare, la
parte meno facile è stata scegliere quale funzionasse meglio nella storia, e anche
trovare le parole giuste e la conclusione adatta ai capitoli letti in classe...”
per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa
APPENDICE
4. La costa spagnola
I.C. “G. Marconi” di Battipaglia (SA) - “P. Calamandrei” - classe IIID
Dirigente Scolastico
Michele Di Filippo
Docente referente della Staffetta
Virginia Palmieri
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Virginia Palmieri
Gli studenti/scrittori della classe IIID
Giovanni Alfinito, Michelle Avagliano, Federica Celano, Gerardo Ciliberti, Giorgia D’Auria, Simone Di Feo, Simone Fabbricini, Daniele Ferullo, Donatella Forlenza,
Biagio Fresolone, Italo Galante, Martina Gentile, Maria Chiara Gregorio, Clara
Iaccio, Elena La Pietra, Deianira Longo, Simone Mangone, Jacopo Marino, Micol
Pierri, David Pitta, Federica Tassotti, Martina Vaccaro
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Quest’anno la terza D si è cimentata in questa bellissima esperienza.
I bambini hanno accettato volentieri di partecipare, si sono impegnati tutti nel lavoro di fantasia. Prima abbiamo lavorato insieme elaborando ipotesi, in una seconda fase ha lavorato un piccolo gruppo e infine, quando si è trattato di
concretizzare il capitolo hanno lavorato tutti insieme. L’insegnante si è solo preoccupata di mettere insieme tutto il lavoro dando una certa continuità al tutto.
Anche per quanto riguarda il disegno tutti singolarmente hanno rappresentato
graficamente il racconto, in seguito abbiamo operato una scelta. L’argomento è
stato molto stimolante e anche dopo aver scritto il nostro capitolo, abbiamo
continuato ad approfondire.
I bambini hanno avuto anche la possibilità di spaziare sulla carta geografica,
andando oltre i confini italiani. L’educazione alimentare spesso è ritornata nelle
varie lezioni in questi mesi”.
APPENDICE
5. Clementina e i suoi pensieri
Istituto Comprensivo 3° “Castaldi-Rodari” di Boscoreale (NA) - classi IIIA/B
Dirigente Scolastico
Teresa Mirone
Docente referente della Staffetta
Attilia Martone
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Attilia Martone, Rita Vangone
Gli studenti/scrittori delle classi
IIIA - Carmine Aiello, Marianna Auricchio, Olimpia Casillo, Francesca Cesarano,
Anna Federico, Angelo Formisano, Giovanni Macera, Michelle Christia Manzo,
Sonia Manzo, Emanuela Matrone, Oriana Russo, Nunzia Sansone, Lucia Pia Sorrentino, Emily Tufano, Alessandro Voccia
IIIB - Luigi Ambrosio, Carmine Aquino, Camillo Cirillo, Chiara Concilio, Andreea
Diana Craescu, Emilianna Di Prisco, Annachiara Izzo, Francesco Laiola, Marica
Miele, Francesca Robustelli, Gerardo Ruggiero, Vittorio Tolentino, Arianna Tufano,
Regina Eva Viscardi
Il disegno è di Marianna Auricchio, Camillo Cirillo
Hanno scritto dell’esperienza:
“…La Staffetta di Scrittura Creativa si conferma un’efficace modalità di apprendimento cooperativo. Svelare l’equivoco dell’ECCI’ ha originato un processo di “problem solving di gruppo”, attraverso il quale ciascun bambino ha offerto il proprio
contributo mostrando motivazione ed entusiasmo per l’esperienza narrativa.
Come insegnante ho trovato particolarmente stimolante questa Staffetta, in quanto
mi offre l’opportunità di progettare, attraverso mappe pluridisciplinari, percorsi di
apprendimento in cui le attività legate alla Scrittura Creativa agiscono da “collante” tra i diversi ambiti...”
per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa
APPENDICE
6. Un sorbetto originale
D.D. III Circolo di Nocera Inferiore (SA) – classe IIIB
Dirigente Scolastico
Lucia Silvestri
Docente referente della Staffetta
Concetta Morga
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Agnese Visconte
Classe che ha composto il capitolo: IIIB
APPENDICE
7. Verso la campagna
Istituto Comprensivo “Verjus”- plesso “Gianni Rodari” di Oleggio (NO) -classe IIIA
Dirigente Scolastico
Daniela Rossi
Docente referente della Staffetta
Battistina Teli
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Antonella Colombo, Battistina Teli
Gli studenti/scrittori delle classi
IIIA - Alessandro Brisio, Alessio Capalbo, Kevin Carfora, Ryan Carrara, Martina
Ciancio, Youssef El Hilal, Elena Formica, Davide Iacona, Mattia Leonardi, Andrea Musazzi, Cheikh Niang, Marco Ottone, Andrea Porru, Nicolas Roque, Riccardo Salone, Klara Selgejka, Alexander Stoiciu, Niccolò Zurlo
IIIB - Raul Andreoletti, Lucrezia Barcarolo, Giulia Bonini, Lorenzo Brusati, Giulia
Capuano, Elisa Casati, Libe Crola, Ilaria Di Gioia, Mounir Et Tori, Andrea Manfredino, Sara Minoli, Mattia Montecchio, Nicolò Perin, Luca Rivolta, Desirée
Rossetti Busa Isabeau, Chiara Rizzo, Lorenzo Saccomanno, Alessia Salvo, Andrea Valsesia, Carlotta Vercelli
Il disegno è di Alessandro Brisio
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Questa è stata la nostra seconda staffetta e siamo stati molto contenti che
le nostre maestre abbiano voluto proporci l’esperienza anche quest’anno.
All’inizio eravamo spaventati, perché quest’anno ci toccava scrivere molte più
parole dello scorso anno. In realtà poi abbiamo scoperto che non avremmo
più finito di raccontare e di inventare...”
per leggere l’intero commento www.bimed.net link: staffetta di scrittura creativa
APPENDICE
8. Lavoro di squadra
D.D. III Circolo di Nocera Inferiore (SA) – classe IIIC
Dirigente Scolastico
Lucia Silvestri
Docente referente della Staffetta
Concetta Morga
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Raffaela Visconte
Classe che ha composto il capitolo: IIIC
APPENDICE
9. Conoscenza in cucina
Istituto Comprensivo di Camerota (SA) – classe IIIA
Dirigente Scolastico
Maria Masella
Docente referente della Staffetta
Nunziata Di Bello
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Nunziata Di Bello, Felicia Crocco
Gli studenti/scrittori della classe IIIA
Edoardo Calicchio, Luca Calicchio, Jessica D’Alessio, Nicola Del Gaudio, Francesca Di Muro, Daniele Diotaiuti, Nicolas Esposito, Andrea Pellegrino, Francesca
Pellegrino, Gaetano Pellegrino, Marilena Puglia, Brigitte Reda, Alessandro
Ruocco, Jacopo Ruocco
Il disegno è di Brigitte Reda
Hanno scritto dell’esperienza:
“…È stata un’esperienza nuova, divertente, coinvolgente ed istruttiva. Abbiamo
imparato cose nuove, come lavare e conservare frutta e verdura. Quanta importanza abbiano per il nostro organismo. Abbiamo scoperto le proprietà terapeutiche del limone, ma anche degli altri agrumi. Abbiamo imparato che la frutta è
più efficace se mangiata lontano dai pasti. Ci siamo divertiti a mettere insieme
tutte le notizie che abbiamo ricercato”.
APPENDICE
10. Il ritorno
3° Circolo Didattico “C. Collodi” di Pagani (SA) - classe IIIB plesso “Collodi”
Dirigente Scolastico
Annalisa Frigenti
Docente referente della Staffetta
Giusi Cascone
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Giuseppina Manzi
Gli studenti/scrittori della classe IIIB
Luisa Ambrosio, Annarita Barbaria, Marika Califano, Patrizia Coppola, Claudio
Casalino, Chiara Costabile, Maria Ferraioli, Alessandro Fezza, Anna Forino, Silvana Forino, Davide Gallo, Gloria Giorgio, Vincenzo Granato, Emanuela Laudisio,
Giuseppe Maiorino, Pietro Pepe, Maddalena Petrosino, Alessandra Ravano, Luigi
Serao, Michele Spagna, Massimo Tortora, Vincenzo Tortora, Rita Vicidomini, Vincenzo Violante, Ilaria Visconti
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Quest’anno la classe IIIB del plesso Collodi ha partecipato con grande entusiasmo all’iniziativa indetta dalla Bimed. Ho ritenuto giusto parteciparvi in
quanto gli alunni potenzialmente sentivano il bisogno di esprimersi e di dare spazio alla loro creatività.
Infatti in questo percorso, hanno rafforzato la loro capacità attentiva, hanno arricchito il loro lessico ed hanno appreso l’importanza di una corretta alimentazione basata sull’uso dei cibi sani e genuini.
In classe si sono affrontati argomenti riguardanti le proprietà della frutta e verdura
e si è capita l’importanza di consumarne una giusta dose giornaliera dando la
priorità ai cibi a filiera corta.
Insomma è stata un’esperienza davvero esaltante!”.
NOTE
NOTE
INDICE
Incipit di ANGELA DONNA ..............................................................................pag
14
Cap. 1 La partenza ................................................................................................»
16
Cap. 2 Genova, tra vicoli e porto ....................................................................»
24
Cap. 3 Clementina porta il raffreddore ..........................................................»
30
Cap. 4 La costa spagnola ..................................................................................»
36
Cap. 5 Clementina e i suoi pensieri ..................................................................»
42
Cap. 6 Un sorbetto originale ..............................................................................»
48
Cap. 7 Verso la campagna ................................................................................»
54
Cap. 8 Lavoro di squadra ....................................................................................»
60
Cap. 9 Un incontro in cucina ..............................................................................»
68
Cap. 10 Il Ritorno ....................................................................................................»
76
Appendici ..................................................................................................................»
82
Finito di stampare nel mese di aprile 2013
dalla Tipografia Effegi San Giorgio a Cremano (NA) Italy
ISBN 978-8897890-37-9
La partenza
Genova, tra vicoli e porto
Clementina porta il raffreddore
La costa spagnola
Clementina e i suoi pensieri
Verso la campagna
Un incontro in cucina
Il RitornoLavoro di squadra