audio technica at 4040

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audio technica at 4040
Live concert
Audio
di
Main PA
Alfio Morelli
A
Irene Grandi
Alle porte del sogno
Dopo i teatri, la stagione estiva
ha visto la cantante toscana in tour
su e giù per la penisola.
lle porte del sogno è il nuovo disco di inediti di Irene
Grandi, lavoro che ha avuto un buon riscontro nelle
classifiche delle programmazioni radiofoniche. Ne
è seguito un omonimo tour, prima nei teatri e poi,
durante la fase estiva, nelle piazze, con una trentina di concerti e un calendario piuttosto impegnativo, sia per spostamenti sia per i molteplici back to back, ma ben gestito dalla
produzione Live Nation.
Raggiungiamo la carovana a Riccione l’11 agosto, un concerto gratuito (per il pubblico) offerto dal Comune in collaborazione con Radio DeeJay, che a Riccione ha una vera
seconda casa.
Qui, in Piazzale Roma, in fondo al rinomato Viale Ceccarini,
proprio a ridosso della spiaggia, è installato un grosso palco
residente, struttura con cui le varie produzioni ospiti devono rapportarsi.
La scelta sul da farsi, in questo caso, è spettata al direttore
di produzione Alberto Muller.
La produzione
Facciamo due chiacchiere con Alberto seduti su un pattino
a pochi metri dalla battigia: ci mancano solo paletta e secchiello per sembrare due turisti...
“La produzione è nata in simbiosi con la manager di Irene, Francesca Pellegrini, e ovviamente con la supervisione
di Irene stessa – ci spiega Alberto –. Abbiamo voluto creare
una certa continuità con il disco, così l’idea è quella del sogno, volevamo cioè costruire un palco all’aperto che uscisse
‘fuori dal palco’. Per questo abbiamo scelto di sfruttare la
trasparenza di un grosso video LED MiTRIX, ma scomposto
in sei mattonelle diverse, con i raggi dei proiettori che possono passare attraverso; anche per questo non abbiamo la
copertura, così possiamo illuminare il cielo o le piazze che
lo meritano. La mancanza di copertura certo ci espone maggiormente al rischio pioggia, ma coprire il palco avrebbe anche comportato un allungamento dei tempi di montaggio
impossibile da gestire”.
In effetti, per un tour estivo che deve essere caratterizzato
da una certa agilità, di materiale ce n’è parecchio, a cominciare dal Ground Support che rende la produzione quasi
completamente autonoma ovunque: “Abbiamo sei truss verticali
Prolyte – specifica Alberto – un
rig molto semplice che ci rende
comunque autonomi. Siamo infatti molto agili, cominciamo col
ferro alle otto del mattino e alle
sei del pomeriggio siamo pronti
per il soundcheck; non abbiamo americane ma appendiamo
direttamente al supporto, così
risparmiamo spazio e uomini;
infatti ci bastano tre elettricisti,
due fonici, un PA man, due backliner e tre scaff; giriamo con due
bilici di produzione, uno audio e
l’altro video e luci, ed un terzo
camion per il Ground Support”.
Nel caso di Riccione, Alberto ha
scelto di montare comunque il
Ground Support sul palco già esistente, abbassandone l’altezza di
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circa due metri, insomma la classica “soluzione B”.
“Il calendario, come tutti i tour
estivi – continua Alberto – è piuttosto aperto, una trentina di date
parecchio serrate, facciamo anche
“tre back-to-back – pausa – tre
back-to-back”, sei date in otto
giorni... anche se poi con dei ritmi così ci vuole una pausa un po’
più lunga per tutti! Devo però
dire che ognuno fa la propria parte, ed anche le aziende fornitrici
stanno facendo un ottimo lavoro: Imput Studio per audio e luci,
Event Management per il video ed
Italstage per il Ground Support.
“Sta andando tutto benissimo,
è un lavoro piacevole, l’artista è
molto contenta e... toccandoci
tutto quello che c’è da toccare...
speriamo vada avanti così”.
L’audio del tour
Come da qualche anno, dietro
la regia di sala di Irene troviamo
Marco Monforte, il sound engineer in tour, ormai richiestissimo un
po’ ovunque. Lo vediamo lavorare
per la prima volta con un PA d&b
serie J, così partiamo proprio da
questa novità.
Marco, come ti trovi con questo
impianto?
Questo PA mi ha sorpreso positivamente, mi piace molto, soprattutto sulla parte medio bassa;
sono abituato a qualcosa di diverso, ma mi ci sono trovato subito bene, anche grazie al PA man
18 d&b audiotechnik J-8
4 d&b audiotechnik J-12
D-12 amplifiers
Subs
10 d&b audiotechnik J-Sub cardioid
6 d&b audiotechnik B-2 infrabass
Front-fill
4 d&b audiotechnik Q-7
Loudspeaker management
d &b audiotechnik R60 Rope CAN BUS system,
with wireless tablet.
Regia FoH
D iGiCo D5 Live
1 Avalon 737sp
1 Spl de-esser
1 Midas XL42
1 tc electonics Finalizer PLUS
1 Aphex Aural Exciter
1 Spl Transient 4 ch
1 Lexicon 480L
1 Eventide H3000
2 Yamaha SPX2000
1 Summit TLA100
2 Genelec 1032A
2 dbx 160L per TB e Listen
TalkBack, intercom ecc…
Monitoraggio
D iGiCo SD7
1 Avalon 737sp
1 TC electronics Rev4000
1 Aphex Big Bottom 204
1 Spl Transient 4 ch
1 Spl de-esser
1 Yamaha SPX2000
4 XTA SIDD
10 Sennheiser ew300 G3
1 Shure PA821 antenna combiner
1 antenna elicoidale Sennheiser A5000
1 Sistema Aviom 16II con 3 mixer
2 sub 15” con amplificatore
1 drum shaker
2 side fill 2x15” (solo sub)
3 Shure UR4D (6 ch)
2 Shure UR2 + KSM9
4 Shure UR1 + WA302 instrument cable
1 Shure UR1 + lavallier mic
1 Shure UA845 antenna distribution system
2 Shure UA840 active directional antenna
TalkBack, intercom ecc…
www.soundlite.it
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Live concert
1
Luci
2
3 Litio Qx 30/40 trussing
Lodestar Motors
1 Avolites Pearl Expert + touch tablet
12 Martin MAC 700 SPOT
12 Coemar Infinity Spot XL
12 Coemar Infinity Wash XL
12 Coemar Infinity S ACL
6 ETC S4 profile - 750 W - 26°
4 Martin Atomic Strobo
6 Thomas 4 cell DWE Blinders
2 Cirro crack oil haze machine
12 ch. MA Digital Dimmer
1 distro box 40 A
Altro
R isers Sixtema
1 Pipe system x backdrop outrig
1 Black Backdrop 16 x 8 m
1 Ladder
6 stations Clearcom
3
Video
6 Barco MiTRIX schermi
2 Sony BRC 300 camere remotate da regia
1 Thomson HD LDK 8000 camera broadcast con ottica Canon 33x
1 Media Server Catalyst completo di ingressi SDI
1 Wholehog IPC per remotare il Catalyst
4
1: Alberto Muller, direttore della
produzione per Live Nation.
2: Marco Monforte, fonico FoH.
3: Luca Morson, fonico di palco.
4: Nicola Pugliese, systems engineer.
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Nicola che lo conosce molto bene e me lo dà sempre in ottime condizioni.
La regia è una DiGiCo D5: ti ci sei proprio affezionato!
Beh... è un banco che conosco molto bene e prima di passare alle evoluzioni devo trovare il tempo per imparare ad
usarle perfettamente. Sicuramente dopo l’estate passerò ai
modelli successivi, SD7 o SD8: adesso sto facendo lezioni nel
tempo libero con la SD7 che il mio collega Luca usa sul palco. In questo concerto ho da gestire una sessantina di canali
e la D5 se la cava ancora egregiamente.
Che caratteristiche sonore ha questo concerto?
Durante le prove abbiamo lavorato a due situazioni musicali diverse: una invernale, nei teatri, ed una estiva. La prima
aveva caratteristiche più morbide e delicate, mentre questa estiva richiede un sound più aggressivo, più rock, anche
perché in scaletta ci sono diversi brani del repertorio storico
di Irene che il pubblico ben conosce e vuole ascoltare in un
certo modo; la scaletta del tour teatrale era invece costruita
tenendo maggiormente conto dei brani del nuovo disco.
So che questa domanda te l’ho già fatta e che la risposta
non può essere troppo diversa dall’ultima volta, ma ai
lettori interessa sapere che macchine usi in regia...
Sì, però rischio di diventar ripetitivo, perché a me piace utilizzare alcune macchine, in buona parte sempre le stesse,
con cui riesco a raggiungere velocemente il suono che ho in
testa; ma, anche se so che tu le conosci a memoria, se vuoi te
le ripeto: ho un SPL Transient Designer, un Midas XL42, un
Summit TLA 100, un pre esterno SM Custom, il dbx 901 sulla
voce, l’Avalon VT‑737sp, il De-esser SPL sempre sulla voce,
un dbx 480 esterno, un paio di Yamaha SPX; la batteria,
come sempre, con il Transient Designer, poi il tc electronic
Finalizer sul gruppo. Una novità in effetti c’è: Luca (il fonico
di palco – ndr.) mi ha fatto provare un Aphex 204 che dà una
bella enfasi sulla parte bassa, arrotonda molto il suono, la
trovo una bella macchina.
Che microfoni hai scelto?
Più o meno siamo negli standard: per la cassa ho scelto
un Beta 52, dei Beyer Dynamic Opus sui tom, mentre sulle chitarre, invece dei soliti SM57, abbiamo un AT 4040
Audio‑Technica ed un Electro‑Voice Cardinal, due microfoni bellissimi anche per questo uso. Inoltre sul palco c’è un
tc Helicon, un “giocattolo” con cui Irene controlla delay, vocoder, armonie... è proprio di sua proprietà.
L’insegnante di SD7 DiGiCo di Marco è proprio Luca Morson,
fonico di palco. “Grazie ad SD7 – ci spiega – posso gestire al
meglio le numerose linee ausiliare; sul palco, infatti, usiamo
due sistemi Aviom e dieci IEM, quindi mi occorrono molte
mandate. Si tratta di uno stage davvero silenzioso, anche
gli ampli sono in isobox, di rinforzo ho un sub per il tastierista ed uno shaker per il batterista, ma senza sub. Per dare
ai musicisti più contatto col pubblico uso dei microfoni ad
hoc, ma che apro solo quando la situazione lo richiede, cioè
quando il pubblico si fa sentire o fra un pezzo e l’altro”.
Luca gestisce quasi tutti i controlli dinamici e l’effettistica
dalla DiGiCo, anche se preferisce usare quattro SIDD XTA
esterni per non andare a toccare la programmazione ed
adeguare di volta in volta l’ascolto in base ai ritorni della
singola location.
Luca aggiunge qualche dettaglio sul microfonaggio, come
la scelta di un KSM9 Shure per la voce, di cui apprezza la
naturalezza anche in prossimità della bocca, o la soluzione
artigianale ma efficace per il Leslie: i due microfoni Beta 98
infatti sono stati coperti da una moquette in stile “cofano
della macchina”, stratagemma che evita in maniera adeguata il rientro del vento in piazze molto esposte, a volte un
vero problema soprattutto nelle cuffie.
5
Il PA Man è invece Nicola Pugliese.
“Tutto d&b audiotechnik – ci spiega – otto J8 e due J12
per lato, oltre a dieci J‑SUB in configurazione cardioide;
usiamo anche dei J‑INFRA per andare ancora più sotto. Ho
scelto di montarli in sub array perché questo aiuta ad attenuare delle disomogeneità che possono crearsi in alcuni
punti della sala, dovute alla somma non sempre in fase.
I finali ovviamente sono d&b, i digitali D12, controllati
tramite R1. Anche per i front-fill uso d&b, precisamente
delle Q7 e delle Q10, disposte secondo l’ampiezza della
particolare venue”.
La scenografia
Luca Brozzi è il responsabile video per Event Management.
“Utilizziamo sei schermi di 3 metri x 2 metri, disposti su due
diversi piani, con quelli frontali curvati. Si tratta di MiTRIX
della Barco, gestiti da Catalyst. Per le riprese live usiamo tre
camere: due remotate, delle Sony broadcast 3CCD sul palco, collegate tramite SDI al banco, ed una con operatore in
fronte palco.
“Soprattutto abbiamo prodotto tutti i contributi visivi – aggiunge Luca – in parte basandoci su alcune immagini fornite
da Irene, provenienti da un suo book, ma effettate e trasformate in veri video, in parte girando noi stessi in studio,
spesso usando il chroma key. Io durante lo show ho il compito di mixare tutti i vari contributi, cosa che faccio tramite
una Wholehog che in pratica uso come un vero mixer video;
in alcune parti ovviamente diamo spazio alle luci, in altre al
live… insomma cerco di creare uno spettacolo visivamente
piuttosto vario”.
Per darci qualche dritta sull’illuminazione dello spettacolo,
c’è Adriano Sanson, lighting designer.
Che tipo di disegno luci hai creato per questo spettacolo?
Il disegno nelle piazze è una trasposizione di quanto ideato per lo spettacolo nei teatri, da cui non si differenzia di
molto; abbiamo giusto aggiunto 12 ACL dietro, a terra, ma
in effetti lo spettacolo è rimasto più o meno lo stesso, solo
un po’ più rock. Il tema, infatti, è rimasto quello del sogno,
ripreso dal titolo dell’album, ma certamente l’intenzione di
creare una certa atmosfera con le luci riusciva molto meglio
in teatro, perché in un ambiente più raccolto è più facile
coinvolgere il pubblico, mentre in piazza, come sai, diventa
tutto un po’ dispersivo ed è più facile comunicare energia.
Che materiale utilizzi?
Questo disegno prevede l’uso di 48 testemobili: 12 Coemar
Infinity Spot XL da 1400, 12 Infinity Wash XL, 12 MAC 700
Martin e 12 Infinity S ACL Coemar; poi quattro Atomic strobo Martin e due Panorama Coemar per il fronte palco, tutto comandato da una console Avolites, marchio che uso da
sempre e con cui mi trovo bene. Per questo spettacolo ho
deciso di adottare il modello nuovo; programmo il minimo
indispensabile, e questo banco mi permette di interagire
con facilità con la musica live, in tempo reale, cosa utile soprattutto nei concerti in piazza perché dà la possibilità di
correggere e ritoccare la programmazione al volo, in base
alle caratteristiche della venue o dell’illuminazione circostante, luna compresa, senza entrare nelle programmazioni.
Quindi niente alogene!
Sì, è una richiesta della produzione. Per velocizzare il montaggio
è molto più comodo fare i puntamenti con le testemobili dalla
regia, insomma è una scelta logistica. Le uniche luci alogene sono
quelle dei blinder.
Come hai interagito con il video?
Con i contributi video ho interagito molto poco, gli ho principalmente chiesto di abbassare la
luminosità degli schermi per non
ammazzare il disegno luci, ma
tranne qualche accordo su alcune scelte cromatiche non c’è stata
molta interazione. In effetti, in
generale, il disegno luci è molto
su Irene, perché lei è una leader
con una band, quindi tutto gira
intorno a lei.
E finalmente lo show
Dobbiamo dire che ascoltare il
d&b è sempre piacevole, in questo caso settato in versione rock,
con bassi profondissimi e potenti
e voce molto aggressiva. Questo
almeno in regia, dove, come al
solito, i bassi si sommano costruttivamente; usciti da quella zona
il sound era un po’ più rilassato
e rilassante, conservando però,
ovviamente, le sue ottime carat-
5: Uno degli array di otto J-8 e due J-12 d&b
audiotechnik dell’impianto principale.
6: Luca Brozzi, responsabile video in tour per
Event Management.
7: Adriano Sanson, lighting designer.
6
7
www.soundlite.it
63
Live concert
Event Management presenta
i suoi nuovi studi.
Personale
Personale Audio
Direttore di Produzione Alberto Muller
Fonico FoH Marco Monforte
Fonico Monitor
Luca Morson
Lighting Designer
Adriano Sanson
P.A. man/assistente FoH Nicola Pugliese
Backliner Sebastiano Borsetto
Paolo Betta Bettone
Personale luci
Electrician
Dimmer Andrea Davanzo
Abdellatif Quarrak
Sergio Giacomin
Trasporti
Lighting designer
Direttore video
Red Tyre di Gianni Visconti
Adriano Sanson
Luca Brozzi
8: Vista “romantica” dei 12 Coemar
Infinity ACL (sul truss in basso), degli
Infinity Spot XL Coemar (sopra), e degli
schermi MiTRIX al fondo palco.
9: La linea dei sub d&b audiotechnik J-SUB
davanti il frontepalco e J-INFRA ai lati.
teristiche timbriche. Guardando
il modo di mixare di Marco Monforte ci veniva quasi da sorridere:
potremmo definirlo adrenalinico,
visto che non sta fermo un attimo
e, ben che vada, controlla ad ogni
secondo ogni singolo strumento
su ogni singolo canale… ma visti i
risultati chi può dirgli niente?
Bella la disposizione dei video
sui due livelli che otticamente dà
la possibilità di creare un’unica
immagine o di gestire le sei mattonelle in modo differente; ci è
parso ottimo anche il lavoro di
produzione video, così come il mix, almeno in rapporto ai
mezzi di ripresa a disposizione.
Anche il disegno luci ha svolto egregiamente il suo compito, anche se il taglio demodé non ci ha convinto troppo,
e soprattutto ci ha disturbato, come a gran parte del pubblico, l’uso eccessivo e prolungato, se non sadico, delle luci
bianche puntate negli occhi: non ne capiamo il fine e ne
sconsigliamo l’abuso. Ma, ovviamente, i nostri sono solo
punti di vista.
8
9
Abbiamo trovato una band ormai molto affiatata, una
situazione tecnica all’altezza ed un’Irene sempre carica
di energia e voglia di cantare divertendosi. Una bella serata per i turisti di Riccione accorsi numerosi a riempire
la piazza.
Nuove postazioni di grafica e postproduzione hd.
Uffici e Studi di post produzione:
via XXV Aprile 68, 20068
Peschiera Borromeo - Milano
tel. + 39 02 55 301 866
64
novembre/dicembre 2010 - n.86
[email protected]
Magazzino:
via E. Fermi 12, 26839
Zelo Buon Persico - Lodi
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