Leggi l`intervista a Luigi Ciotti
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Leggi l`intervista a Luigi Ciotti
12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 19 GIUGNO 2015 . Cronaca di Torino .45 L’ALLARME DROGA Intervista Tribunale «Sonounatestadic...» eilgiudiceloscarcera MASSIMILIANO PEGGIO nnanzitutto voglio dire alla signora Starvaggi, la mamma di Gloria, che le sono vicino con molto affetto e rispetto. Gloria era “tutta la sua vita” – ha detto – e di fronte a dolori così grandi ci si sente davvero piccoli e impotenti». «I DonLuigiCiotti,lastoriadiGloria riapre una pagina triste che pensavamo di aver superato, con immagini in bianco e nero: questa morte di overdose, non le sembra una zampata del passato, di quando si moriva di eroina sulle panchine dei parchi o negli androni delle stazioni con la siringa infilata nel braccio? La vittima Gloria Canato, trovata cadavere l’altro ieri alla periferia di Settimo era in cura presso l’Asl «La morte per overdose di una ragazza diciassettenne ci costringe ad aprire gli occhi su un’amara verità. E cioè che l’eroina, assunta non solo nella tradizionale modalità endovena, è tornata a essere un problema. A lungo – anche tra operatori del settore – la si è creduta se non scomparsa, almeno sorpassata dalla diffusione della cocaina e degli stimolanti, droghe più in sintonia con i ritmi frenetici della società del consumo. Si è trattato di un abbaglio, o almeno di una sottovalutazione». Un ritorno di fiamma, dunque. Perché? «Per due motivi. Vuoi perché la diffusione degli stimolanti avrebbe portato, oltre un certo limite, al ritorno di droghe capaci di sedare e rilassare, funzione che l’eroina assolve meglio di chiunque altra. E Negli scenari del narcotraffico, determinanti per gli equilibri geopolitici, ha sempre continuato a incidere la «rotta balcanica» dell’eroina che dall’Afghanistan attraversa l’Europa centrale 1 «Signor LAPRESSE «La sofferenza ci rende piccoli e impotenti» Don Luigi Ciotti, 69 anni, appena ordinato sacerdote, si ritrova nei primi Anni Settanta a fronteggiare in strada il dilagare delle droghe. Apre un centro di accoglienza e nel 1974 la prima comunità di recupero Un incubo che torna, non solo a Torino “Dobbiamo aprire gli occhi l’eroina non è scomparsa” Il dolore di Don Ciotti per Gloria, la ragazza morta a 17 anni vuoi perché negli scenari del narcotraffico, determinanti non solo per i profitti delle mafie ma per gli equilibri geopolitici di intere regioni, ha sempre continuato a incidere la cosiddetta “rotta balcanica”, che dall’Afghanistan attraversa l’Europa centrale per toccare anche il nostro Paese». Sulla «Stampa» M Settimo Torinese Muore a diciassette anni per un’overdose di eroina La ragazza, seguita dall’Asl, trovata in un capannone abbandonato MASSIMO NUMA Gli operatori dell’Asl, che seguivano da tempo le drammatiche vicissitudini di Gloria Canato, stroncata a 17 anni da una overdose di stupefacenti, sono scossi e addolorati. Hanno fatto il possibile per allontanarla dal racket, dagli uomini che la frequentavano, che l’avevano indotta ad avvicinarsi di nuovo alle droghe pesanti. Passo dopo passo. Il fumo, le smart-drug, la cocaina, gli speed-ball e infine l’eroina. Dieci giorni fa aveva tentato il suicidio ingerendo psicofarmaci. Quindi, stando al sua valutazione, il fenomeno non colpisce solo Torino ma anche altre città italiane. È così? La ricaduta Nessuno vuole parlare ma Gloria si stava disintossicando - dice una delle persone che l’hanno seguita negli ultimi mesi - «ma è poi ricaduta nelle mani di gente senza scrupoli». Sanno che la madre, Elisabetta Starvaggi, operaia, disperata per la morte della figlia adolescente, ora contesta il modo in cui è stata assistita negli ultimi Una vita bruciata Gloria Canato era in cura presso l’Asl di Settimo da circa un anno A sinistra, il magazzino abbandonato FOTO COSTANTINO SERGI Amava la musica techno, seguiva assiduamente i concerti. Sino a quando non è stata contaminata dall’eroina tipo white, una specialità dei pusher centro-africani. Prodotta in genere nei laboratori del Nord Europa. Costa poco, ha un effetto devastante, di breve durata, ma trasforma in breve il consumatore in un tossico- ancora incinta) commentando una foto, «sei l’ottava meraviglia del mondo»; lei replicava che invece «Gloria è la prima». Abbracciate e sorridenti. Scorrono le immagini di momenti felici, di feste con i familiari. Gloria pensosa e dallo sguardo sereno. Aveva smesso di studiare dopo la prima superiore. Una specie di resa, ne- ora ricoverato nell’ospedale di Chivasso; colto da malore, era riuscito a chiamare aiuto ma quando è arrivato il 118 Gloria era già morta. Andrea non s’è ancora ripreso. I carabinieri stanno cercando di interpretare una strana frase che ha scritto su Facebook, quasi un annuncio di morte. Non si esclude che i due avessero Ieri la notizia del ritrovamento del cadavere della ragazza diciassettenne in un edificio in disuso, a Settimo. 1 «È quanto dimostra la ricomparsa dell’eroina in diverse città della costa adriatica tra il Veneto e l’Emilia Romagna». Una prospettiva che lascia le famiglie disarmate, in balia di incubo che ritrova vigore grazie, forse, anche alla crisi eco- nomica. Non crede? «La seconda considerazione che intendo fare riguarda proprio la difficoltà in cui si trovano molte famiglie. E non penso solo a quella di Gloria, dove una mamma, con amore e coraggio, ha cercato di crescere una figlia non potendo contare sul padre, morto prematuramente, e chiedendo aiuto quando ha iniziato a cogliere nell’adolescenza un disagio non riconducibile ai soli problemi di crescita. Penso a tutte quelle famiglie che si trovano oggi a fronteggiare una situazione di crisi che non è solo economica, ma di servizi, di lavoro, di prospettive». Secondo lei esiste un antidoto efficace per sconfiggere la minaccia delle droghe? servizi – va affrontato anche sotto il profilo della prevenzione, cioè dell’educazione e dell’offerta di possibilità di crescita e realizzazione. Perché spesso il vuoto interiore dei giovani non è che un riflesso del vuoto sociale in cui cercano invano un senso alla vita». Quando parlo di famiglie in difficoltà, penso a tutte quelle che si trovano oggi a fronteggiare una situazione di crisi che non è solo economica, ma di servizi, di lavoro, di prospettive «Il problema della droga, su cui c’è stato in questi anni un indebito silenzio – e una contestuale riduzione di alcuni Il magazzino abbandonato Fuori pericolo l’uomo che era con la minorenne La ragazza è stata trovata da un’équipe medica del 118 all’interno di un capannone: secondo il medico legale il suo corpo presentava chiari sintomi da overdose da eroina La procura indaga sul caso di overdose Aperta un’inchiesta per omicidio MASSIMO NUMA «Ho conosciuto Gloria per caso, poi abbiamo avuto la droga e siamo andati nel magazzino....Ho capito subito che faceva stare male. Ho perso conoscenza, dopo un po’ di tempo, ho visto Gloria esanime, ho chiamato con il cellulare la madre di lei, ho chiesto aiuto...poi non ricordo più nulla». C’è un fascicolo in procura per omicidio. Andrea Q., 32 anni, l’uomo che era con Gloria, è ancora ricoverato nell’ospedale di Chivasso; ha reagito alle terapie, è fuori pericolo. Gloria era già morta, distesa tra i rifiuti di un giudice, cosa vuole che le dica? Sono una testa di c...». Confessare in questo modo, in un’aula del tribunale di Torino, non è stato inutile per Antonio T., 43 anni, arrestato per spaccio di hashish: è stato scarcerato con l’obbligo di firma. L’uomo era stato fermato con 31 grammi di hashish: «Li distribuisco fra pochi amici. Lo faccio per mangiare» si è giustificato lui. «Tutto sommato - ha commentato in udienza l’avvocato Marco Pagella, che lo ha difeso insieme a Gabriella Banda - ha ammesso l’addebito con schiettezza». Per via dei precedenti penali, il giudice Pier Giorgio Balestretti non ha concesso la condizionale. I legali chiederanno l’affidamento in prova. magazzino abbandonato, quando lui ha chiesto aiuto. Ha telefonato alla madre di lei, disperato e ancora in stato confusionale. Il medico legale, Roberto Testi, attende gli esiti degli esami tossicologici ma spiega che l’adolescente mostrava chiari e inequivoci sintomi da overdose da eroina: «Una storia triste, davvero, vittima una ragazzina, una morte assurda e atroce». Andrea è un pizzaiolo da tempo disoccupato. Poche ore prima, aveva scritto un post sul suo profilo facebook dal tono ambiguo: «Sono l’uomo più felice della terra e posso dire che la mia vita ricomincerà co- 2 siringhe Le hanno trovate gli investigatori accanto alla ragazza. Adesso è caccia ai pusher me ho sempre sognato, ricordando amici vicini e lontani, amori di famiglie perse e ritrovate, gente che ha lasciato un segno nella mia vita e che ora dall’alto tifa per me...». Tra le ipotesi, anche quella di un du- plice suicidio: due settimane fa Gloria aveva ingerito psicofarmaci per togliersi la vita. Ma per avvalorare questa pista mancano indizi credibili. Una foto ritrae Andrea sul marciapiede di Porta Nuova: magrissimo, il volto emaciato, lo zaino e un ombrello. Quella sera stessa porterà Gloria con sè, per l’ultimo viaggio, nel buio di quel deposito ingombro di vecchi mobili e di macerie. Non vuole ri- velare chi sono i pusher, i carabinieri li stanno cercando: «Non so chi siano, non li conosco, ci hanno dato le dosi, non so altro». Sul pavimento, due siringhe da insulina con ancora tracce di eroina; sarà analizzata dai tecnici della Scientifica. Gli investigatori hanno già acquisito le immagini delle video-camere di sorveglianza della zona, per ricostruire gli ultimi drammatici minuti di vita della ragazzina, un attimo prima di scavalcare il cancello di un’azienda a quell’ora, in piena notte, chiusa e raggiungere poi, a fianco del fabbricato nuovo, il magazzino abbandonato.