2.2.1 Strategie di cooperazione
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2.2.1 Strategie di cooperazione
Cooperazione di Agenti Informatici Corso di Laurea Specialistica in “Informatica” A.A. 2008/09 Prof. Alberto Postiglione UD 2.2.1: Strategie di cooperazione Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 2 Bibliografia Axelrod, Robert “The evolution of cooperation” (trad. it. “Giochi di reciprocità”, Feltrinelli, 1985) • Lavoro precedente di Axelrod. Da consultare Axelrod, Robert “The Complexity of Cooperation”, Princeton University Press, 1997 • Prefazione • Introduzione • Introduzione ai capitoli da 1 a 7 1 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 3 “The evolution of cooperation” (1984) In “The evolution of cooperation”, Axelrod • adotta il paradigma del “Dilemma del prigioniero iterato”, • giocato da due persone sostiene la tesi che, in un mondo di egoisti, ai fini • del buon funzionamento generale di un sistema • degli interessi dei singoli individui un atteggiamento di cooperazione basata sulla reciprocità è più conveniente di uno egoista purché ci sia una sufficiente prospettiva di interazione a lungo termine • Cioè, a lungo termine, l’atteggiamento cooperativo si evolve spontaneamente e si auto-sostiene anche in un mondo di egoisti • Non c’è bisogno di ipotizzare valori culturali o costrizioni sociali che la favorisco Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 4 “The Complexity of cooperation” (1997) Axelrod, in “The complexity of cooperation”, va oltre il paradigma del dilemma del prigioniero iterato Vengono infatti • Analizzate strategie che evolvono automaticamente e non per • • intervento dell’uomo Analizzate strategie che trattano la possibilità far fronte a errori di interpretazione tra i giocatori o ad errori di implementazione di una mossa. Espanse le basi della cooperazione a più di una scelta con un costo a breve termine e un possibile guadagno a lungo termine. 2 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 5 “The Complexity of cooperation” (1997) Nel libro vengono affrontate strategie di collaborazione con altri attori per • Costruire e rinforzare norme comportamentali • Vincere una guerra • Imporre uno standard industriale • Costruire una nuova organizzazione che possa agire • nell’interesse dei suoi membri Sviluppare una cultura condivisa basata sulla mutua influenza Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 6 “The Complexity of cooperation” (1997) L’espansione delle forme potenziali di collaborazione, implica anche l’espansione delle potenziali forme di competizione. Nel libro viene perciò considerato di più che il semplice fatto che due attori cooperino o meno. • Esso include i conflitti tra colori che violano e coloro che • • • • fanno rispettare una norma. Le minacce e le guerre tra nazioni Le competizioni tra aziende Le controversie tra organizzazioni per la proprietà e l’appartenenza Le trazioni concorrenziali di influenze sociali per mutazioni culturali. 3 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 7 “The Complexity of cooperation” (1997) Axelrod si pone un duplice scopo: • Aggiungere la complessità al modello più comune per lo • studio della cooperazione, il “dilemma del prigioniero iterato” riferito a 2 giocatori Utilizzare concetti e tecniche della “Teoria della Complessità” La Teoria della Complessità studia le interazioni tra popolazioni composte da molti attori. • Gli attori possono essere atomi, pesci, persone, • organizzazioni, nazioni, ecc… Le interazioni possono consistere in attrazione, combattimento, accoppiamento, comunicazione, associazione, concorrenza, ecc… Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 8 Simulazione come strumento di ricerca e analisi A causa • del gran numero di attori coinvolti • e dei modelli di interazione che possono mutare nel tempo è molto difficile analizzare queste situazioni con gli strumenti della matematica La “Teoria della Complessità” fa uso degli strumenti della simulazione, come primario strumento di ricerca. 4 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 9 Simulazione come strumento di ricerca e analisi Questa modalità di ricerca procede così: • Assegnando specifiche regole agli attori e alle loro • interazioni Si osservano poi le proprietà che vengono fuori al livello dell’intera società. Per esempio si osserva se • gli attori tendono ad aggregarsi in due gruppi contrapposti • una particolare strategia tende a diventare “dominante” • si sviluppano in modo chiaro dei modelli di comportamento Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 10 Simulazione come strumento di ricerca e analisi Si parla, in questo caso, di modellazione basata su agenti (Agent Based Modeling – ABM) • Essa è nota anche come “bottom-up modeling” oppure “sistemi sociali artificiali Lo scopo dell’ABM è, quindi, la comprensione delle proprietà di sistemi sociali complessi attraverso l’analisi delle simulazioni. Simulazione è un terzo modo di condurre analisi di tipo scientifico, le altre due sono le più classiche • Induzione (scoperta di regolarità tramite l’analisi di dati • empirici) Deduzione (dimostrazione di fatti a partire da assiomi) 5 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 11 Simulazione come strumento di ricerca e analisi La simulazione • come la deduzione parte da alcuni assiomi espliciti ma, a • • differenza della deduzione, non procede provando teoremi, ma generando insiemi di dati simulati come la induzione studia un insieme di dati ma, a differenza della induzione, questi non provengono da misurazioni effettuate nel mondo reale Genera dati, che possono poi essere analizzati in modo induttivo, a partire da un insieme di regole rigorosamente specificate. Con la simulazione si privilegia l’approccio intuitivo. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 12 Proprietà emergenti di un sistema Sebbene • le regole di comportamento degli agenti sono locali e • • semplici, le conseguenze della loro interazione possono produrre effetti su larga scala. Axelrod fa molti esempi di simili agenti. Gli effetti su larga scala di agenti che interagiscono semplicemente e localmente sono le cosiddette “proprietà emergenti” del sistema. • Le proprietà emergenti sono spesso sorprendenti perché non sono facilmente ipotizzabili a priori 6 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 13 Proprietà emergenti di un sistema Non sempre la simulazione è necessaria Esistono modelli, quali i modelli economici neoclassici, nei quali le proprietà emergenti possono essere dedotte formalmente Ma quando gli agenti utilizzano strategie adattative e non di ottimizzazione, dedurre le conseguenze e individuare le proprietà emergenti, è spesso impossibile Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 14 Razionalità Attualmente, la forma dominante di modellazione nel mondo delle scienze sociali è basata sul paradigma della “scelta razionale”: • Nessun giocatore sceglie un’azione se ne ha a disposizione un’altra che gli permette di ottenere risultati migliori, qualunque sia il comportamento dell’avversario Ciò non è dovuto tanto alla realisticità del paradigma … … e nemmeno al fatto che tecniche quali quelle della teoria dei giochi forniscono consigli ai manager, in quanto le assunzioni poco realistiche spesso indeboliscono i risultati come basi per prendere decisioni … quanto piuttosto alla possibilità che esso offre di potere effettuare deduzioni. 7 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 15 Adattatività La principale alternativa al paradigma della razionalità è quello dell’adattatività • L’adattatività al livello del singolo individuo corrisponde • all’apprendimento Mentre al livello di una popolazione può corrispondere, ad esempio, alla evoluzione della specie, alla sopravvivenza del più adatto e alla riproduzione degli individui che presentano maggiori possibilità di successo. Nel paradigma dell’adattatività, le regole comportamentali degli agenti presentano effetti non lineari Per cui l’unico modo di studiare popolazioni di agenti su cui sono definite regole adattative è la simulazione. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 16 Principio KISS Nonostante la modellazione ad agenti impieghi la simulazione, essa non richiede una rappresentazione accurata di una particolare applicazione empirica. • L’obiettivo è quello di arricchire la nostra comprensione dei processi fondamentali che possono presentarsi in una varietà di applicazioni. Per raggiungere quest’obiettivo è necessario aderire al principio KISS (“Keep It Simple, Stupid”) • La complessità della modellazione basata su agenti dovrebbe essere • nei risultati simulati … • … non nelle assunzioni del modello 8 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 17 Principio KISS In alcuni usi della simulazione, è più importante l’accuratezza del modello che non la sua semplicità. Ad esempio, se la simulazione viene utilizzata per • addestrare l’equipaggio di una superpetroliera • Sviluppare tattiche per una nuova flotta di aerei da caccia Ma se il nostro obiettivo è di approfondire la nostra comprensione dei processi fondamentali, • la semplicità delle assunzioni è importante … • … mentre la rappresentazione realistica dei dettagli non lo è Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 18 Incoraggiamento della cooperazione I lavori di Axelrod sul Dilemma del prigioniero iterato furono inizialmente motivati dall’esigenza di apprendere come la cooperazione potesse essere incoraggiata nella politica internazionale Specialmente tra Est e Ovest durante il periodo della guerra fredda. 9 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 19 Dilemma del Prigioniero iterato Axelrod ha studiato il Dilemma del Prigioniero che è un buon modello per moltissime situazioni della vita reale • Dipendenza reciproca (gli effetti dei comportamenti di un • • singolo o di un gruppo dipendono anche dai comportamenti degli altri singoli o gruppi) Informazione imperfetta (incapacità di prevedere esattamente le scelte e gli atteggiamenti degli altri) Assenza naturale di finalità cooperative (ognuno tende prima di tutto a soddisfare i suoi bisogni e a massimizzare i suoi obiettivi) Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 20 Perché il modello è così generale? La molteplicità delle applicazioni del modello basato sul dilemma del prigioniero iterato dipende dal fatto che esso cattura con semplicità una caratteristica fondamentale di molte interazioni, cioè la tensione tra • i vantaggi, a breve periodo, di un comportamento • completamente egoistico la necessità di ottenere la cooperazione degli altri agenti per avere successo nel lungo periodo. 10 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 21 Tornei di strategie (Axelrod) Prima di procedere oltre, facciamo un breve resoconto degli studi di Axelrod che precedono la pubblicazione del volume “The Complexity of Cooperation” Axelrod era alla ricerca di una strategia ottimale per la versione iterata del Dilemma del Prigioniero Pensò di mettere direttamente e confronto varie strategie, organizzando due “tornei”, aperti all’intera comunità scientifica. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 22 Tornei di strategie (Axelrod) Ai tornei vennero iscritte strategie implementate al computer. • Coloro che fornirono le strategie facevano parte di una • • comunità molto variegata Ogni strategia poteva essere al massimo di “memoria 6” Le strategie vennero fatte “scontrare” a due alla volta, con un girone all’italiana • 1° torneo: 14 programmi; • 2° torneo: 63 programmi + 1 (che si comportava in maniera totalmente casuale) 11 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 23 Tornei di strategie (Axelrod) Per stabilire quali fossero le strategie migliori, Axelrod assegnò dei valori numerici alle varie situazioni di gioco: La strategia che risultò vincente in entrambi i tornei, fu la più semplice tra tutte quelle ricevute: la “Tit-for-Tat” La strategia TFT ha un comportamento molto semplice: • come prima mossa, sceglie la cooperazione; • successivamente, ripropone l’ultima mossa giocata dell’avversario. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 24 Strategia TIT FOR TAT Quindi, nel caso di 1 iterazione: Nel caso di n iterazioni (n non noto a priori) Successivamente la TFT è stata applicata anche in altri ambiti. • La strategia più razionale è quella non cooperativa • La strategia migliore è quella cooperativa • La strategia migliore è quella cooperativa • in politica internazionale nel periodo della guerra fredda • In branchi di pesci per raggiungere la cooperazione • In cause di divorzio per ottenere equità di comportamento •… 12 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 25 Perché il modello è così generale? La strategia cooperativa è vincente anche in situazioni in cui la cooperazione, nel breve periodo, non si presenta come la strategia dominante • una strategia è detta dominante se viene comunque adottata • anche conoscendo la strategia adottata dall’avversario Quando gli individui si trovano ad interagire in modo continuativo è probabile che si verifichi l’insorgenza di comportamenti collaborativi che non dipendono da valutazioni di tipo morale, ma dalla constatazione che ciò porta ad un maggior benessere individuale Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 26 Modelli per analizzare processi fondamentali Questa è anche una prova del fatto che i modelli che si pongono come obiettivo quello di esplorare processi fondamentali • dovrebbero essere giudicati in base ai loro risultati e non alla • loro accuratezza Per questa tipologia di modelli la rappresentazione realistica di molti dettagli non è necessaria e, spesso, è controproducente. 13 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 27 Modelli presentati da Axelrod Lo scopo degli studi presentati in “The Complexity of Cooperation” è di esplorare processi sociali fondamentali. • Sebbene qualche modello presentato viene motivato da qualche specifica applicazione, l’intenzione è di scoprirne i principi di base. Il libro di Axelrod presenta un insieme di studi unificati su tre linee-guida: • Tutti trattano con i problemi e le opportunità fornite dalla • • cooperazione in un ambiente più o meno competitivo Tutti impiegano modelli che usano agenti adattativi invece che razionali Tutti utilizzano le simulazioni al computer per studiare le proprietà emergenti delle interazioni tra gli agenti. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 28 Modelli presentati da Axelrod I modelli presentati da Axelrod nel volume “The Complexity of Cooperation” sono, in ordine • Varianti del dilemma del prigioniero iterata (1 e 2) • Modelli strategici differenti da quello del dilemma del • • prigioniero iterata (3, 4 e 5) Esame dell’emergenza di nuovi attori politici (6) Esame dell’emergenza di cultura condivisa (7) 14 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 29 1) Evoluzione delle strategie Cap. 1: La strategia cooperativa è la migliore in assoluto o perché viene modo “imposta” da motivi etici e sociali? In entrambi i tornei organizzati da Axelrod, vinse la strategia cooperativa Tit-For-Tat. Axelrod si chiese se la vittoria della Tit-For-Tat fosse dovuta • alla sua qualità • o, invece, al fatto che i vari esperti avessero fornito strategie in modo preconcetto, basandosi su ciò che pensavano che gli altri avrebbero fatto, e che questo poteva avere “favorito” la Tit-For-Tat Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 30 1) Evoluzione delle strategie Per cui, Axelrod, pensò di adottare una tecnica diversa, che Egli condusse così il suo studio: • usando gli algoritmi genetici (introdotti da Holland nel ‘75) • per generare automaticamente strategie • permettendo di svincolarsi dai preconcetti umani • Scelse casualmente alcune strategie da un insieme molto • • grande (senza predisposizione verso la cooperazione e la reciprocità) Fece evolvere questa popolazione utilizzando gli algoritmi genetici Verificò le strategie “viventi”, al termine del processo di evoluzione 15 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 31 1) Evoluzione delle strategie Ebbene, dopo poco tempo la popolazione che, in modo spontaneo, emergevano strategie cooperative del tipo TIT FOR TAT Con questo approccio Axelrod ha mostrato che, • da una popolazione di strategie assolutamente casuali, • utilizzando la tecnica evolutiva degli algoritmi genetici, • si generano in modo automatico strategie cooperative Egli ha sfruttato la capacità degli algoritmi genetici di fornire risposte altamente adattative, perfino in contesti complicati Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 32 2) Dilemma del prigioniero in presenza di errori Cap. 2: Cosa succede in caso di incomprensione o di errore di implementazione di una mossa? Tit-For-Tat è molto sensibile agli errori. Infatti, se due giocatori utilizzano entrambi il TIT FOR TAT • e uno dei due non coopera (sbaglia la scelta o la sua scelta • • viene recepita con un errore), la risposta dell’altro sarà di non cooperazione e, da allora in poi, la non cooperazione si ripeterà all’infinito. La cosa è grave in caso, ad esempio, di conflitto militare 16 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 33 2) Dilemma del prigioniero in presenza di errori Nei tornei, per introdurre l’elemento di casualità Axelrod introdusse una strategia random (di cui erano a conoscenza tutti i giocatori) Supponendo che il primo giocatore defezioni (non cooperi) per errore, Axelrod suggerì due possibili strategie: • (Generosità) La risposta del secondo giocatore è sempre • inferiore alla provocazione (Contrizione) Quando tocca nuovamente al primo giocatore egli non considera un vero attacco la risposta in defezione del secondo giocatore (risposta naturale della TFT), ma come una risposta corretta ad una propria defezione errata. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 34 3) Dilemma del prigioniero con n attori: regole Cap. 3: Cosa succede quando il dilemma del prigioniero viene giocato da n giocatori (n>2)? La presenza di regole è importante ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cooperazione (Axelrod 2, pag. 40) Il modello è utile per studiare situazioni che coinvolgono azioni collettive, quali • Inquinamento atmosferico • Uso intensivo di risorse condivise, ad esempio la terra per i pascoli, il petrolio, l’acqua, … 17 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 35 3) Dilemma del prigioniero con n attori: norme L’estensione diretta del dilemma da 2 ad n prigionieri non incentiva la cooperazione • Ognuno tende ad essere molto egoista (sperando che gli altri si • comportino in modo altruistico) Ma se tutti si comportassero in modo egoistico, ognuno andrebbe peggio che non nel caso cooperativistico. Il problema è che, a differenza del caso di 2 giocatori dove in corrispondenza di una defezione l’altro giocatore può infliggere immediatamente una punizione, qui non si sa chi deve punire gli individui che non cooperano • Tuttavia, in una società emergono sempre delle regole che spesso sono abbastanza potenti da spingere gli individui alla cooperazione. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 36 3) Dilemma del prigioniero con n attori: norme Axelrod ha sviluppato un nuovo modello che fornisce ai giocatori l’opzione di punire chi non coopera. Egli ha supposto che • l’individuazione dell’imbroglione non fosse automatica • e che punire costi qualcosa anche a chi infligge la punizione Inoltre, egli ha deciso di non adottare l’assunzione della razionalità in quanto, nella realtà, quando la gente fa scelte in scenari complessi, utilizza più frequentemente una tecnica di tipi trial-and-error. 18 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 37 3) Dilemma del prigioniero con n attori: norme Per analizzare questo nuovo modello alla ricerca di come e quando emergono regole comportamentali, Axelrod ha utilizzato un approccio con gli algoritmi genetici. Una prima applicazione del modello ha dimostrato che un altro giro di vite era necessario affinché ogni cooperatore non fosse tentato di lasciare agli altri il compito, e il relativo costo, di infliggere la punizione ai non cooperativi. • E’ stata introdotta una specie di “metanorma” che riguarda la prontezza nel punire non solo chi viola le norme ma anche tutti coloro che non puniscono chi sbaglia. Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 38 3) Dilemma del prigioniero con n attori: norme Uno dei fattori della rapida caduta del comunismo nei paesi dell’est è stata la diminuzione dell’aspettativa della repressione della protesta. • Molti individui sono disposti ad agire se (un numero adeguato di) altri individui lo fanno per primi. (Axelrod) E’ importante stabilire delle norme planetarie, quali quelle contro il colonialismo, il razzismo, la tortura. • Coloro che “vogliono giocare” (cioè partecipare alla vita del pianeta) devono adeguarsi, altrimenti verranno puniti, eventualmente con la sospensione dal gioco. 19 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 39 4)-5) Nascita di Alleanze Cap. 4 e 5: Un’altra forma di cooperazione si presenta quando le persone si organizzano in gruppi per competere gli uni contro gli altri. Esempio di cooperazione nell’interesse della competizione. Il modello fornito analizza come le varie parti scelgono le alleanze guidate più da affinità che da strategie pure. Esempio: • alleanze tra nazioni (II guerra mondiale), • alleanze strategiche tra imprese (Unix), • coalizioni tra partiti in parlamento Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 40 6) Creazione di nuovi attori più complessi Cap. 6: Un altro modello astratto di evoluzione riguarda le organizzazioni gerarchiche, dove, a partire da un insieme di agenti più semplici ne viene creato uno più complesso, a un livello di gerarchia superiore. Gli agenti elementari accettano di perdere parte della loro autonomia per dar vita ad un organismo più complesso, che viene visto come un unico individuo. I modelli impiegati sono molto complessi. Esempi: • La nascita degli USA tramite aggregazione successiva di 52 • stati indipendenti La creazione di organismi multicellulari a partire da una singola cellula 20 Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 41 7) La diffusione della cultura Cap. 7: Nei tempi moderni i governi promuovono la cultura attraverso l’istruzione e il controllo dei mass media. • In quale modo emergono le nazioni? • Come le comunità si evolvono a partire dal loro luogo di • • origine? Come la cultura si diffonde indipendentemente dalle attività governative? Come fanno le persone a condividere linguaggio, abitudini, credenze e valori che poi sono la base delle istituzioni governative? Prof Alberto Postiglione Cooperazione di Agenti Informatici (08/09) UD 2.1 11/05/2009 Dia 42 7) La diffusione della cultura Approccio: si modella l’influenza sociale, cioè il modo con cui le persone si influenzano reciprocamente nel corso dell’interazione. Il modello risultante è semplice, ma ambizioso. 21