Piani sui comprensori bloccati in Regione

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Piani sui comprensori bloccati in Regione
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BG
Primo Piano
Sabato 28 Dicembre 2013 Corriere della Sera
La montagna e il turismo
Sci, restano sulla carta
piani per 300 milioni
Annunciati e poi bloccati da crisi e campanili
La neve stavolta c’è; anche
troppa, dice qualcuno. E per ora
le località turistiche bergamasche possono tirare un respiro
di sollievo. In compenso, a restare in una situazione di perenne siccità sono le casse di
tutti coloro che vorrebbero investire nell’ennesimo tentativo
di rilancio del turismo montano come unica risorsa rimasta
dopo la bufera della crisi, ma
non trovano il denaro necessario. Solo per realizzare i progetti principali annunciati negli
ultimi anni servirebbero 300
milioni di euro, che non ci sono. E così i progetti restano sulla carta, mentre anche la stagione sciistica 2013-2014 entra nel
vivo senza novità a riguardo.
Osserviamo i grandi piani
che prevedono anche il coinvolgimento del pubblico. Pensiamo al comprensorio sciistico unico con collegamento degli impianti di Val Seriana e Val
di Scalve. All’inizio prevedeva
un investimento di 90 milioni
(30 dei quali dalla Regione ma,
nota bene, a patto che si trovassero gli altri 60 dai privati), oggi è sceso a 36 milioni, dei quali
6 dalla Regione, 17 dal Comune
di Valbondione e 13 da quello
di Colere (Gromo ha mantenuto solo mezzo milione per un
parcheggio). Il tutto per realizzare 11 nuovi impianti di risalita, per 17 chilometri di piste.
Solo che trovare i famosi fondi
privati è molto difficile, i due
Comuni non hanno fondi e il
cataclisma che ha investito
l’amministrazione di Valbondione pare aver fatto il resto.
Solo due mesi fa in Regione è
stata effettuata la Valutazione
ambientale strategica del piano, che rischia di essere l’ultimo atto di un comprensorio
che resterà sulla carta. «I privati
non investono nel comprensorio perché c’è sfiducia nei confronti delle aree di montagna,
troppa gente non ci crede — si
lamenta Eli Pedretti, presidente
della Comunità montana Valle
Seriana —. Del resto investire
sotto i 1.600 metri è inutile per
le condizioni climatiche: nevica
poco e se nevica non resta, e fare innevamento artificiale
esaurendo l’acqua non è una
cosa intelligente. Poi, la viabilità non ci aiuta: se i tempi di
percorrenza superano le tre ore
uno va in Val d’Aosta o in Trentino. A questo mettiamo vincoli
e vincolini, chi a volte si preoccupa degli orsi prima che delle
persone...». «Abbiamo tante
potenzialità che non riusciamo
a sfruttare — aggiunge Guido
Fratta, presidente di Promoserio, che si occupa della promozione della valle —. Per esempio non siamo riusciti a realizzare uno skipass unico fra le sei
stazioni mentre servirebbe a
lanciarci nel panorama nazionale. Ma tutti si arroccano sulle
proprie posizioni e sulle politiche di prezzo, si lamentano che
non si riescono a fare i rendiconti, e alla fine non si fa niente». «Per non parlare di progetti
come lo Skidome di Selvino —
sostiene Pedretti, a sua volta
bacchettando un altro progetto
Nelle due Valli
Comprensorio unico
Il progetto mira a collegare gli
impianti sciistici della Val
Seriana e quelli della Val di
Scalve (nella foto, Colere).
All’inizio si parlava di un
investimento di 90 milioni,
oggi, con un robusto taglio del
progetto, ci si è attestati a 36,
dei quali 6 dalla Regione, 17
dal Comune di Valbondione e
13 da quello di Colere. Il tutto
per realizzare 11 nuovi
impianti di risalita lungo uno
sviluppo complessivo di 17
chilometri di piste.
Le terme
Nel 2007 il Gruppo Percassi
presenta un piano di
investimenti da 132 milioni,
poi ridimensionato a 40
(anche ne restano ipotizzati
ben 201 di spesa) e ha visto
la riapertura del Casinò e
quella imminente delle Terme
(nella foto, il progetto di
Perrault, che però è stato
cambiato). Resta da risolvere il
della Valle — che andrà a portare via altri clienti alle località
sciistiche». Ecco, lo Skidome:
due piste da sci al coperto con
la maggiore lunga 540 metri e
un dislivello di 140, uno
snowpark e una palestra di arrampicata su ghiaccio. Servono
60 milioni, la Regione che ai
tempi di Formigoni ne prometteva 12 adesso è scesa a 5. Il resto toccherà ai privati, che guidano un piano che si pensava
fosse pronto per il 2015. «Puntiamo su Credito sportivo o
fondi di finanziamento inizierà
solo una volta avuti tutti i permessi — dicono al Comune di
Selvino —: si saprà qualcosa di
più in un incontro in Regione a
metà gennaio. Certo non è un
bellissimo momento per andare a chiedere soldi». Ormai
l’appuntamento con l’Expo è
saltato: se tutto andrà bene si
mira a iniziare i lavori nell’ottobre 2014, per terminarli un anno e mezzo dopo.
In Val Brembana un piano legato alla montagna, anche se
non prettamente sciistico, resta
quello di San Pellegrino: il primo piano (pubblico-privato) di
La storia
investimenti del Gruppo Percassi del 2007 prevedeva spese
per 132 milioni, l’ultima stima
ne comprende addirittura 201,
ma per il momento ci si è fermati a 40. Certo, con risultati
importanti come la riapertura
del Casinò e quella imminente
delle terme. Ma con un punto di
domanda grosso come un palazzo che riguarda il Grand Hotel, che il piano doveva valorizzare: 5,3 milioni per comperarlo e 40 per sistemarlo. Il Comune, in quest’ottica, ha aderito al
progetto «Dimore» del Demanio che prevede finanziamenti
per il recupero di strutture storiche in condizioni di degrado.
«Abbiamo contatti con molti
operatori per altre strutture —
spiega il sindaco Vittorio Milesi
—. Le opere realizzate da Percassi possono innescare molte
realtà, ma abbiamo una ricettività di scarsa qualità e quantità.
Quindi puntiamo a recuperi
come quelli degli ex alberghi
Roma, Regina o Excelsior. Tutto
sta nel trovare chi ha denaro da
investire».
Fabio Paravisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le stazioni
e le piste
Valle
Seriana
52 100
piste
LA NEVE CADUTA
Ecco qui le stazioni, il minimo e massimo
di neve, lo stato degli impianti
COLERE
40-150 cm
Impianti aperti da quota 1500 fino a 2250 metri
chilometri
di piste
Valle
Brembana
36
impianti
73
piste
160
chilometri
di piste
LIZZOLA
20 cm in paese
140 cm a quota 2.000
Aperti tutti gli impianti sul versante di Lizzola,
chiusi quelli della Val Sedornia
CARONA-FOPPOLO-SAN SIMONE
100-160 cm
Piani
di Bobbio
Tutti gli impianti aperti
VALTORTA-PIANI DI BOBBIO
40-120 cm
Tutti gli impianti aperti
SPIAZZI DI GROMO
40-100 cm
Chiusa solo la pista Orsini
MONTE PORA
40-50 cm
Chiusa solo la pista Vareno
PASSO DELLA PRESOLANA
Chiuso per mancanza di neve
SCHILPARIO
Chiuso per mancanza di neve
SELVINO
Neve importata da Foppolo.
Aperto il campo scuola del Monte Purito
PIAZZATORRE
40-60 cm
Aperte le piste Greme 1 e Greme 2 (Torcola vaga)
Monte Pora
I dipendenti hanno accettato acconti sulle retribuzioni non pagate. Decisivo l’intervento di Morandi
Tra indagini, debiti
e stipendi arretrati
Lizzola non si ferma
Impianti a regime e ombre sul futuro
nodo del Grand Hotel. Il
Comune sta per pubblicare un
avviso pubblico per la vendita.
Skidome
Sessanta milioni di euro (dei
quali 5 dalla Regione: all’inizio
ne erano stati promessi 12)
per realizzare due piste da sci
al coperto con la maggiore
lunga 540 metri e un dislivello
di 140, uno snowpark e una
palestra di arrampicata su
ghiaccio. Del progetto si è
cominciato a discutere nel
2010 da allora è stato
ripresentato una seconda
volta. Sarebbe dovuto essere
realizzato per l’Expo 2015 ma
se andrà bene i lavori
inizieranno nell’ottobre 2014
per terminare un anno e
mezzo dopo.
Quando a metà pomeriggio Nulla che riguardi in maniera
un’auto della Guardia di finanza diretta l’inchiesta Morandi, assi è fermata nel parcheggio de- sicurano in via dei Partigiani, a
gli impianti, a Lizzola, e in tre si Bergamo. Che basti un paio di
sono diretti al botteghino degli divise a fare temere il peggio, dà
abbonamenti, non pochi devo- l’idea però di che aria si respiri,
no aver temuto nell’ennesimo nonostante la neve arrivata a
capitolo della saga. Devono aver puntino, nonostante i villegguardato la seggiovia che risale gianti, il sole, le feste.
la montagna, direzione rifugio
Il pericolo valanghe è sulle
Due Baite, là dove l’ormai ex piste, ma si percepisce sopratsindaco di Valbondione Benve- tutto fuori. Ai dipendenti della
nuto Morandi, 51
Stl, che non venanni, passa le sue
gono pagati dalgiornate. Parte al Tensione
l’estate scorsa, è
mattino, dicono Arriva la Finanza
stato dato un acsi chiuda in cuci- e si teme un altro
conto di 900 euro
na per quasi tutta
a novembre e alla giornata e poi blitz. Ma è solo
tri 250 euro nel
scende, sciando, una visita di routine fine settimana.
prima di sera.
Prima dell’inizio
Per il momendelle festività,
to, è ancora indagato per appro- hanno accettato di non mollare
priazione indebita aggravata. il lavoro, convinti dalla proprieAvrebbe perso in investimenti taria della Mountain Security,
spericolati circa 20 milioni di l’ex assessore al Bilancio Sabrieuro dei suoi ignari clienti al- na Semperboni, dall’ex capol’Intesa Sanpaolo Private gruppo della maggioranza
Banking di Fiorano al Serio, do- Claudio Conti, che è amminive era direttore fino a luglio, e stratore unico della Mountain e
ne avrebbe dirottati in maniera responsabile amministrativo
illecita almeno 10 sui conti, ap- della Stl, e dallo stesso Morandi.
punto, delle società di sci del
Il suo intervento sarebbe stasuo paese, la Mountain Security to determinante per sbloccare la
e la Stl. Quelli di ieri sono stati, situazione, ancora una volta.
in realtà, normali controlli fi- L’incasso di queste settimane
scali di una pattuglia di finan- sarà utilizzato per gli stipendi, è
zieri del reparto territoriale. stato promesso ai lavoratori,
La vicenda
Intesa Sanpaolo
È il primo di luglio quando
il sindaco di Valbondione
Benvenuto Morandi viene
sospeso dalla filiale della
Intesa Sanpaolo di Fiorano
al Serio. È la banca dove
lavora da quasi trent’anni
Mancano 30 milioni
Su 47 posizioni da lui
gestite mancano
all’appello 30 milioni di
euro. Venti sarebbero stati
persi in cattivi
investimenti, tra i 10 e i 15
sarebbero stati sottratti in
gran parte dal conto
dell’imprenditore di
Gazzaniga Gianfranco
Gamba
Denunciato
Morandi è stato
denunciato da una
dozzina di clienti e dalla
stessa banca, che in sede
civile ha chiesto il
sequestro conservativo di
tutti i suoi beni. Si è
dimesso il 4 dicembre
scorso
In pista Gli sciatori hanno invaso le piste di Lizzola (Viganò)
che puntano a strappare la metà
degli arretrati entro l’Epifania.
A questo punto, tanto vale provarci. Come la società pensi di
farcela è un altro paio di maniche. Al commissario prefettizio
Patrizia Savarese, che guiderà il
Comune fino alle elezioni di
maggio, sarebbe stato presentato un piano incentrato sul
progetto da 7,5 milioni della
centrale a biomasse, bloccato
per la mancanza di finanziamenti dalle banche. Un paio di
settimane fa, l’ufficiale giudiziario si è presentato a Lizzola
con un decreto ingiuntivo: la richiesta di sequestro conservativo, avanzata da una società del
Varesotto, di quattro mezzi —
una jeep, un Unimog (un fuoristrada per lavorare in quota),
uno spargisale e una pala mec-
canica — per un valore massimo di 50 mila euro. Non è un
bel segnale. Il combattivo presidente Walter Semperboni assicura che finché sarà alla guida
della Stl non arretrerà «di un
passo, perché — mette in chiaro — ho l’onestà dalla mia parte». Gente ne è arrivata, ieri.
Erano aperte tutte le piste, eccetto quella del Sole, per via del
rischio slavine. Oltre al giornaliero (17 euro nei giorni feriali,
27 euro nei festivi), è previsto
uno skipass serale di 12 euro,
per i sabato sera sulla neve, dalle 19 alle 22. Il 24, 25 e 26 gennaio 2014, inoltre, sono fissate
le prove della Coppa europea di
snowboard e il 6 aprile la Coppa
Italia snow-alp.
Maddalena Berbenni
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