n. 42 giugno 2012 argomenti e opinioni di unindustria treviso

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n. 42 giugno 2012 argomenti e opinioni di unindustria treviso
argomenti e opinioni di unindustria treviso
n. 42 giugno 2012
AREO
ARGOMENTI E OPINIONI
DI UNINDUSTRIA TREVISO
anno quattordicesimo
n. 42 giugno 2012
Pubblicazione trimestrale
Sped. Abb. Post. d.l. 353/2003
(CONV. IN l: 27702/2004 n° 46) art 1, comma 1 DCB TV
RegistrazioneTribunale di Treviso
n. 738 del 9 - 06-2010
Iscrizione ROC 9975
Direttore Responsabile
Leonardo Canal
AREO
AREO - ARGOMENTI E OPINIONI DI UNINDUSTRIA TREVISO - N. 42 GIUGNO 2012
Articolo di copertina - Ossigeno
78
Coordinamento redazionale
Rosanna Campora
Per la Pubblicità
Iniziative Unindustria srl
Tel. 0422 294229
L'immagine di copertina è di ph P. Chiodero
e viene gentilmente messa a disposizione
dall'Azienda agricola La Tordera di Valdobbiadene.
Si ringraziano Gabriella Vettoretti ed Elisa Villanova
per la collaborazione.
Stampa • Grafiche Vianello
STAMPATO E DIFFUSO IN 15.000 COPIE
Gli articoli possono non rispecchiare le
posizioni di Unindustria Treviso che peraltro
li ritiene un contributo sul piano
dell’informazione e dell’opinione
Presidente: Alessandro Vardanega
Direttore Generale: Giuseppe Milan
Sede Legale
Piazza delle Istituzioni n. 11
Sede di Rappresentanza
Palazzo Giacomelli,
Piazza Garibaldi n. 13
31100 Treviso
Tel. 0422 2941 • Fax 0422 412601
www.unindustria.treviso.it
Il Punto di Alessandro Vardanega
3
Il Punto di Giuseppe Milan
5
Imprese trevigiane
6
Unindustria Treviso news
100
Fondimpresa
106
Controlli fiscali e società aperta
108
Gruppo Giovani
110
Scuola
120
Territorio news
126
Cultura
132
Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Bincoletto, Leonardo Canal, Franco Coin,
Alessandro Garofalo, Elena Grillo, Elisa Menuzzo, Stefano Micelli, Silvia Oliva, Piero Ostellino, Giulio Pedrollo, Federico Pompeo, Enzo Rullani, Tiziano Scaffai, Jgor Zaghis.
AREO
1
il punto
IMPRESE & LAVORO
I
di Alessandro Vardanega
Presidente di Unindustria Treviso
mprese & Lavoro, titolo dell’Assemblea 2012 di Unindustria Treviso pone al centro gli elementi
con cui tutti siamo chiamati a confrontarci alla luce delle grandi
trasformazioni in corso nell’economia mondiale: la capacità di competere, e quindi l’Impresa, e la creazione di
occupazione, il Lavoro, in particolare
per le giovani generazioni. Non è, quindi, solo una riflessione di tipo economico quanto di tipo sociale, dove il successo delle aziende si accompagna, inscindibilmente, al benessere della comunità in cui queste operano.
Da una parte, le imprese hanno bisogno di una comunità partecipe dei loro
obiettivi e di un Paese capace di valorizzarli; dall’altro, sostengono la comunità, creando posti di lavoro e opportunità per produrre benessere sociale
(come le imprese associate e Unindustria hanno dimostrato con Giovani in
Fabbrica e il progetto Fare Insieme
2012).
Si rende necessaria un’idea condivisa
di sviluppo, nel territorio e per il Paese, tanto più necessaria in questo periodo di evoluzione. Rimane attuale, per
riprendere un’Assemblea di Unindustria di oltre dieci anni fa, lo slogan
‘Quale sviluppo dopo lo sviluppo’.
E’ un’incertezza che dipende certamente da una crisi prolungata, ‘diversa dalle altre’ e ben più profonda, di
cui non cogliamo l’esito finale. Ma in-
dubbiamente dobbiamo darci degli
obiettivi di miglioramento e innovazione, per riuscire a gestire attivamente e non solo a subire i processi di trasformazione, limitandone i possibili
danni sociali e, anzi, promuovendo
nuove vocazioni e nuove opportunità. Sono convinto che la nostra comunità ha le capacità, come in passato, per
riuscirci, partendo innanzitutto da
noi e dal nostro impegno per migliorarci. Proprio questo ci darà la forza e
l’autorevolezza di poter scegliere e di
non subire.
Occorre recuperare un senso del futuro, come ci chiedono le nuove generazioni, alle prese con incertezza e talvolta disperazione per mancanza di
prospettive. Abbiamo il compito e la
responsabilità di fare sì che il nostro
territorio diventi sempre più attrattivo e accogliente, anche per far sì che
i nostri figli facciano esperienze all’estero ma non per emigrarvi come furono costretti i loro bisnonni. E’ un destino che non ci meritiamo proprio,
per quanto hanno fatto i nostri predecessori e per quanto continuiamo,
come imprenditori, a fare adesso.
Questa visione, all’insegna dello sviluppo sostenibile, chiede a tutti di compiere scelte chiare e favorire nuove iniziative per la crescita e l’occupazione,
uscendo dal proprio ‘particolare’ per
ricominciare a ragionare, e decidere,
per il futuro della comunità.
il punto
AREO
3
il punto
UNINDUSTRIA C’È
N
di Giuseppe Milan
Direttore Generale
di Unindustria Treviso
el corso di questi difficili anni
Unindustria Treviso è stata
protagonista di una grande
trasformazione che ha seguito due grandi direttici: la ricerca di una sempre maggior capacità di rappresentanza delle esigenze espresse dalle imprese e la
messa a punto di una nuova generazione di servizi.
Accanto ai servizi tradizionali, come
il Sindacale o il Fiscale, sono stati avviati nuovi servizi capaci non solo di
migliorare le performance aziendali,
come la gestione del credito, l’organizzazione e l’innovazione, ma anche di
accompagnare le imprese in esperienze di collaborazione che vanno dai
gruppi d’acquisto all’internazionalizzazione.
Allo stesso tempo sono state sviluppate le capacità progettuali e gestionali
indispensabili per contribuire a trasformare problemi individuali e frammentati in possibili soluzioni condivise.
Tutto ciò ha richiesto anni d’impegno
per far evolvere Unindustria Treviso
dalle tradizionali logiche operative
alle nuove. In questo costante processo di miglioramento ci sentiamo quo-
tidianamente impegnati per far sì che
Unindustria Treviso venga percepita,
da ciascuna impresa associata, come
una presenza e una certezza su cui poter contare in ogni momento.
Posso affermare che l’obiettivo di
fornire il migliore servizio alle Associate è oggi considerato da tutti i collaboratori di Unindustria Treviso un irrinunciabile stile di lavoro e di vita professionale.
Nasce da questo obiettivo e dalle considerazioni che lo sostengono, il marchio “unindustria c’è” che abbiamo presentato nel corso dell’Assemblea Generale 2012. Non si tratta di una semplice campagna di comunicazione,
ma di un impegno morale e operativo
che l’Associazione assume nei confronti di ciascuna impresa associata.
“Unindustria c’è” sarà anche lo slogan
e il segno grafico attraverso il quale
identificheremo le periodiche iniziative di promozione e di informazione
riferite ai nuovi servizi. In un momento storico, in un mercato e in una società segnati dalle incertezze, ma anche dalle opportunità.
Unindustria c’è! Gli imprenditori trevigiani ci possono contare.
il punto
AREO
5
imprese trevigiane
ARREDO PLAST
Il 5 Maggio si sono festeggiati i primi
quarant’anni del Gruppo Arredo Plast
di Roncadelle di Ormelle, che conta
650 dipendenti, 8 stabilimenti produttivi tutti in provincia di Treviso, 5 marchi commerciali - Kis, Ap Medical, Prisma, City Design, Vetro Elite -, un’estensione di 300.000 m2 (di cui 130.000 coperti), la presenza con attività dirette del gruppo in 9 Paesi del mondo Italia, Canada, Francia, Germania,
Spagna, Russia, Polonia, Turchia, Stati Uniti. Ogni azienda del Gruppo ha
posizioni di eccellenza nel proprio
mercato di riferimento.
La storia di Arredo Plast inizia nel
1972 quando Giovanni Pagotto, Dino
ditori la Stil Garden S.r.l., azienda per
la produzione di mobili da giardino, di
cui Lucio Spadotto assume la direzione. Nel 1990 Arredo Plast fonda Plastitecnica S.p.A., una piccola azienda
situata a Fontanafredda, Pordenone,
che opera nello stampaggio delle materie plastiche, dove nel 1991 Giovanni Pagotto inserisce Antonio Furlanetto, che, con la sua esperienza nel settore, contribuisce allo sviluppo e alla
crescita dell’azienda.
Altra tappa importante nel 1992
quanto il Gruppo costituisce la a.b.m.
Italia S.r.l. con due soci, di cui rileverà successivamente le quote. a.b.m.Italia con il marchio Kis entra nel mercato degli articoli casalinghi, producen-
Invitiamo le aziende
della provincia di Treviso
a segnalare notizie e avvenimenti
sulla loro attività,
dandone comunicazione
all’Ufficio Stampa
di Unindustria Treviso
(Rif. Canal) al numero
0422 294253 fax 0422 541375
e-mail: [email protected].
La scelta sarà poi compiuta
dalla redazione di AREO
6
Colladon, Vincenzo Di Leta e Domenico Zanchetton fondano l’azienda, un
laboratorio artigianale di termoformatura in un capannone di 200 metri
quadri in affitto a Santa Lucia di Piave. Nel 1979 lo stesso Giovanni Pagotto lascia il suo lavoro alla Zoppas per
dedicarsi esclusivamente al suo sogno
imprenditoriale acquisendo la Presidenza dell’Arredo Plast. L’azienda si
amplia con l’acquisto delle prime
presse ad iniezione per lavorazioni in
conto terzi. La sede viene spostata a
Ormelle.
Nel 1984 viene costruito il primo stabilimento produttivo di 1.500 m2 a San
Polo di Piave. Nel 1988 Giovanni Pagotto costituisce con altri tre impren-
imprese trevigiane
Giovanni Pagotto
do e commercializzando contenitori in
plastica per la casa. Sempre nel 1992
Arredo Plast, in partecipazione di
un'altra società, dà vita a Oderzo alla
Glass Idromassaggio S.p.A., produttrice di vasche idromassaggio.
Nel 1994 si diversifica la produzione
introducendo una gamma di contenitori ad uso medicale: nasce il marchio
AP Medical destinato al mercato dei
laboratori medici e degli ospedali.
Sempre in quell’anno Glass viene ri-
AREO
levata interamente dal Gruppo Arredo Plast. Giovanni Pagotto ne diventa
Presidente operativo portandola in
pochi anni al successo commerciale.
Nel 1997 Arredo Plast decide di acquisire City Design, una piccola azienda
d’arredo urbano. L’acquisizione stimola la crescita di quest’azienda grazie alla
ricerca e sviluppo di nuovi prodotti,
alla conquista di nuovi mercati e al
supporto di validi collaboratori, fra cui
più tardi Fiorenzo Da Ros che ne diventa Presidente.
Nel 1998 continua il progetto di sviluppo e diversificazione delle attività
del Gruppo, che entra con una quota
maggioritaria in Vetroelite S.p.A., specializzata nel design e nella commer-
cializzazione di bottiglie e contenitori speciali in vetro.
L’anno successivo a.b.m. Italia S.r.l., con
l’accorpamento di Stil Garden, diventa S.p.A. Ne assume la guida commerciale Lucio Spadotto.
Nel 2000 Arredo Plast vende al Gruppo americano Masco le quote di Glass
Idromassaggio S.p.A., che nel frattempo aveva raggiunto un fatturato di oltre 60 miliardi di lire. Con i proventi
della vendita Giovanni Pagotto e Lucio Spadotto avviano un ambizioso
progetto di internazionalizzazione
per il Gruppo ed in particolare per
a.b.m. Italia che segna la nascita di tre
filiali commerciali in Germania, Francia e Spagna.
L’anno dopo Plastitecnica S.p.A. si sposta in un nuovo e moderno stabilimento di 20.000 m2 situato a Motta di Livenza per far fronte alle esigenze della crescita.
Nel 2005 la gamma di prodotti di
a.b.m. Italia si amplia ulteriormente
con l’acquisizione di un nuovo ramo
d’azienda per la produzione di complementi in filo cromato: nasce la linea Kis dedicata all’arredamento modulare.
Si arriva al 2006 quanto Arredo Plast
cede il marchio e la produzione Ap
Medical ad a.b.m. Italia. Quest’ultima
si internazionalizza ulteriormente con
la fondazione di una filiale commerciale e produttiva a Toronto, Canada.
Nel 2008 Plastitecnica realizza un ampliamento tecnologico dello stabilimento caratterizzato da elevati livelli di automazione. Grazie anche a Lamberto Ridolfi diventa primo fornitore
al mondo di prodotti in plastica per
Ikea.
Continua l’espansione anche nel 2009,
quando Arredo Plast investe in nuovi magazzini logistici in Italia e Spagna per far fronte all’importante crescita di a.b.m. Italia, e nel 2010, quando viene inaugurato il nuovo stabilimento produttivo di a.b.m. Canada
Inc, destinato a fornire il mercato
nord americano.
Con il 2011 la strategia di Giovanni Pagotto consente l’acquisizione di Prisma,
leader nel settore delle lavorazioni inox
per la ristorazione collettiva, il settore navale e domestico. Silvano Ongaro ne diventa Presidente. E sempre lo
scorso anno viene inaugurata la nuo-
va sede di a.b.m. Italia e del Gruppo
Arredo Plast a Ormelle. www.kis.it
imprese trevigiane
AREO
DOTTO
Una festa per l’azienda e una festa per
la città. Dotto S.r.l. di Castelfranco Veneto, leader mondiale nei trenini turistici, ha celebrato i suoi primi 50 anni
di attività il 25 Marzo con un Open
Day aperto a tutti i cittadini, e rivolto soprattutto ai bambini, che ha attirato centinaia di persone. Per raggiungere lo stabilimento di Borgo Pieve è
stato disponibile un collegamento da
Piazza Giorgione, con i trenini Dotto
naturalmente. Era il 1962 quando
prese forma il primo e ormai leggendario treno in miniatura con motore
7
a scoppio, costruito sulla scorta di
un’intuizione quasi magica da Ivo
Dotto, insegnante col pallino per i motori e imprenditore per hobby.
Presidente dell’azienda è attualmente Bruna Dotto, nipote del fondatore,
con le figlie Sabrina, General manager,
e Ottorina Carraro, Responsabile qualità e marketing.
Grande spazio nel corso della manifestazione al ricordo di Ivo Dotto. Insegnante di materie tecniche nella “sua”
Castelfranco, allievo, a sua volta, dell’ingegner De Rossi, il progettista della Fiat 500, iniziò l’attività nel 1952
con la produzione di arredamenti per
scuole, asili e patronati, di giochi da
giardino come dondoli, altalene e gio-
go un percorso su rotaia. Era appunto il 1962, l’anno in cui Dotto realizzò il suo primo treno in miniatura, l’anno in cui furono poste le premesse per
la creazione di un’azienda unica nel
suo genere con il sogno portare “un trenino in ogni città e in ogni parco”, che
anticipava temi diventati attualissimi
cinquant’anni dopo: mobilità sosteni-
Al centro Sabrina, Bruna e Ottorina Carraro
Sabrina e Ottorina Carraro
strine a spinta e di sedie a sdraio. Nel
1960 progettò il primo parco attrezzato con una vasta gamma di giochi
per bambini. E proprio da questo
primo progetto nacque l’idea di circoscrivere il parco con un elemento dinamico, a fungere da limite e al tem-
po stesso da ulteriore elemento ludico per i visitatori: un trenino dotato di
un motore a scoppio che si muove lun-
bile, ispirazione eco, rispetto per l’ambiente. Per usare le sue parole: “Consentire alle persone di spostarsi agevolmente e di vivere il centro storico o il
parco tematico o naturalistico nel
pieno rispetto dell’ambiente, ammirando monumenti, giardini e animali senza ‘violare’ la loro vita”.
L’attività della Dotto, fino ai primi anni
Ottanta, proseguì affiancando alla
produzione di giostre per luna park e
giardini quella dei trenini, arrivando a
capolavori di intuizione e creatività, curiose combinazioni di trenini e soggetti vari riuniti in un unico contesto.
Anno dopo anno, si susseguirono le
sperimentazioni: nel 1965 fu realizzato il primo convoglio su rotaia e funzionamento elettrico, l’anno successivo il primo treno con pneumatici, idea
che si svilupperà appieno negli anni
imprese trevigiane
AREO
Ivo Dotto con il primo treno prodotto
All’interno degli stabilimenti, distribuiti su un’area di oltre 10 mila metri quadrati, con uno staff di 30 dipendenti fra
produzione e amministrazione, l’azienda produce mediamente 60 treni all’anno, mentre sono più di duemila quelli già consegnati in questi decenni in
ogni angolo del mondo. Il mercato estero rappresenta circa il 60%.
“La storia della nostra azienda – afferma Sabrina Carraro – s’intreccia con
quella della città di Castelfranco. Da
cinquant’anni i trenini Dotto portano
il nome di Castelfranco Veneto in tutto il mondo e da più di cinquant’anni, se pensiamo che il fondatore dell’azienda Ivo Dotto ha cominciato nei
primi anni Cinquanta con le giostre,
la mia famiglia opera in quest’azienda così strettamente legata al territorio e al tessuto sociale ed economico
della città. Ecco perché abbiamo voluto celebrare questo cinquantesimo
accogliendo in Borgo Pieve i nostri
concittadini, per una giornata di festa,
condivisione e partecipazione”.
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Ottorina, Bruna e Sabrina con il Sindaco
di Castelfranco Veneto Luciano Dussin
successivi, ampliando il mercato di riferimento dell’azienda: non più solo il
parco divertimenti, ma anche il settore turistico in generale, ossia città
d’arte, località balneare e luoghi di interesse storico.
Negli anni Settanta e Ottanta arrivarono tante altre novità: il primo treno
su ruote adatto ai terreni accidentati,
carrozze completamente chiuse dotate di finestrini apribili, inserimento di
tipologie diverse di locomotive a seconda dei percorsi diversi. Un po’ alla
volta, l’azienda abbandonò il mercato delle giostre, per specializzarsi in
quello dei treni in miniatura. Una nuova grande rivoluzione avvenne nel
1995, con l’introduzione del Muson River, il primo treno su pneumatici
funzionante a batteria, adatto, dunque,
anche all’utilizzo in ambienti chiusi.
Il Muson River – che richiama nel
nome il fiume che attraversa il territorio castellano – tuttora, nelle sue diverse varianti, è un modello di punta.
Come, poi, non ricordare il 1998, anno
dell’avvento del City Roamer, veicolo
ecologico e agilissimo, dal design aerodinamico pensato come una vera e
propria metropolitana leggera? Un
altro anno importante per Dotto
Trains è stato il 2005, con l’arrivo del
Sirius, il più compatto dei trenini
Dotto, progettato per valorizzare il trasporto alternativo nei centri storici. Il
2007 è stato l’anno del debutto della
nuova linea Funny, specifica per i
parchi divertimento, con treni che viaggiano sia su rotaia che su gomma. Fino
ad arrivare a una delle ultime perle di
casa Dotto: il “P90. 2011”, una locomotiva agile e compatta, dai consumi
ridotti e pensata principalmente per
percorsi non troppo impegnativi.
In questi cinquant’anni, la geniale
idea di Ivo Dotto di mettere pneuma-
tici ai treni svincolandoli dai binari è
riuscita ad imporsi e a creare un’azienda leader mondiale nel proprio prodotto. I treni turistici di Dotto, progettati e realizzati interamente in Italia, sono
presenti in più di cinquanta Paesi nel
mondo, dal Giappone alla Tunisia, dalla Nuova Caledonia al Marocco, dalla Russia all’isola della Martinica, dal
un mezzo di trasporto flessibile (per
affrontare se occorre pendenze e percorsi sconnessi grazie alle quattro
ruote motrici) e sicuramente ecologico grazie alla possibilità di montare un
motore elettrico. Ha infatti puntato a
tecnologie con la più bassa emissione
di CO2 o addirittura a emissioni zero
grazie alle motorizzazioni elettriche
con l’introduzione nel 2011 delle
batterie al litio di ultima generazione.
“La salvaguardia dell’ambiente – spiega Sabrina Carraro – è un punto ormai
radicato nel nostro Dna e continuerà
ad accompagnarci nelle scelte che
caratterizzano il futuro dell’azienda”.
www.dottotrains.com
Sudafrica agli Stati Uniti, sempre con
accurato e prolungato servizio post
vendita.
Attualmente Dotto Trains propone
quattro ‘vestiti’ diversi per i suoi treni: la linea classica, per le esigenze turistiche, la linea moderna, per il trasporto anche in aree urbane e centri
fieristici, la linea Funny trains, per aree
come centri commerciali, outlet, fiere, parchi divertimento e villaggi turistici, e la linea su binario.
Questa affermazione internazionale è
anche l’esito di un costante rinnovamento della gamma produttiva, per
riuscire a rispondere alle esigenze di
spostamento delle persone non solo
per motivi turistici ma anche nella vita
quotidiana, specie nei centri storici, con
FKDESIGN
Basf Construction Chemicals Italia
S.p.A. di Treviso ha selezionato ed affidato a FK Design S.r.l. di Castelfranco Veneto l’importante progetto di
ideazione e realizzazione del suo nuovo portale.
Dopo un'attenta analisi del posizionamento web di Basf Construction Chemicals Italia è stato studiato un progetto su misura dedicato ai tecnici delle costruzioni.
Il portale www.basfcostruzioni.it è
una proposta unica ed innovativa nel
mondo delle costruzioni basata sull'utilità e sulla completezza di informazioni fornite.
La sezione “progetta il tuo intervento”
si basa su un'articolata struttura facile ed intuitiva a più livelli che si compone fino alla soluzione desiderata, che
potrà essere scaricata ed inserita nel capitolato d’appalto.
Inoltre la tecnologia e il tipo di programmazione utilizzate facilitano l'indicizzazione naturale nei motori di ricerca permettendo all’azienda di godere di maggior visibilità.
imprese trevigiane
AREO
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Questa piattaforma ospita anche un'altra sezione innovativa dedicata al
Training On Line, corsi di aggiornamento professionale con video, software e altro materiale tecnico ed illustrativo scaricabile e utilizzabile da chiunque per i propri incontri formativi.
ciare un nuovo marchio nel panorama
del bedding, con un nome particolarmente legato al territorio, Sogno Veneto, presentato alla forza vendita in occasione dell’inaugurazione dello spazio produttivo ad alta densità tecnologica che ospita il nuovo marchio.
“Il nuovo assetto societario e la nuova struttura dedicata al marchio Sogno
Veneto – sottolinea Raffaele Mazzuc-
FkDesign è un'agenzia creativa non
convenzionale che, attraverso un'efficace strategia di comunicazione, contribuisce alla crescita economica dei
clienti.
Nei primi mesi 2012 FKDesign ha realizzato altri importanti progetti: la
creazione del sito www.platinumwatches.com, il restyling della linea per la
grande distribuzione della Fraccaro
Spumadoro e il coordinamento del lancio del nuovo logo Aìon Renewables,
nuova denominazione sociale di Kersel S.p.A. www.fkdesign.it
BIEMMERETI
Fondata nel 1985 e specializzata in
progettazione e realizzazione di reti in
metallo, in legno e strutture personalizzate per il riposo, Biemmereti di Falzè di Sernaglia della battaglia ha messo a frutto la sua esperienza per lan-
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co, proprietario di Biemmereti – sono
il nostro impegno verso il mercato per
continuare ad offrire la stessa qualità
italiana che ci ha premiato in questi 27
anni”.
Proprio la continua ricerca di materiali innovativi e l’attenzione all’utilizzo
di componenti e design rigorosamen-
L’esperienza acquisita nel settore del
riposo ha consentito di sviluppare le
competenze per specializzarsi sempre
più nella produzione di materassi, reti
e guanciali fino alla nascita di Sogno Veneto, il nuovo marchio del panorama
bedding i cui prodotti sono il frutto di
un sistema tecnologico, sviluppato
dalla realtà trevigiana. Una particolare attenzione va alla nuova gamma di
materassi e all’esclusivo brevetto denominato “Sostegno attivo”. L’innovativa tecnologia è stata studiata per interagire dinamicamente con pressio-
te Made in Italy hanno permesso a
Biemmereti di essere apprezzata sul
mercato nazionale ed internazionale.
ni e profili di corporature differenti e
garantire sempre e comunque un sostegno adeguato. Gli spessori interni al
materasso sono calibrati molto finemente ed entrano in funzione attivamente soltanto quando la pressione
esercitata dal corpo rende necessario
il loro intervento. In questo modo la
giusta controspinta si attiva solo quando serve e ricrea immediatamente il
supporto ideale.
Per la prima volta il mercato vedrà un
unico prodotto, che grazie ad un supporto dinamico e interattivo garantisce una postura perfetta a qualsiasi corporatura.
Sogno Veneto fonde tecnica, ricerca ed
estetica in una collezione di grande
pregio e risponde ad un’esigenza primaria del corpo e della mente, il dormire bene, dal quale dipende buona
parte del nostro equilibrio pisco-fisi-
imprese trevigiane
AREO
co e del nostro benessere. Sostegno,
comfort, igiene e salute caratterizzano il nuovo catalogo che racchiude la
collezione di materassi, questo sistema innovativo per il riposo si completa con un catalogo di guanciali e uno
di reti tutti firmati Sogno Veneto. Presto sarà online www.sognoveneto.it che
affianca www.biemmereti.it
Sempre nel 2012, Biemmereti ha
sancito il passaggio a S.p.A. (con un capitale sociale interamente versato di
1.500.000 euro), confermando la politica imprenditoriale che la vede da
sempre attenta al coinvolgimento attivo dei propri collaboratori. Grazie al
loro contributo Biemmereti ha potuto evolversi, crescere fino a raggiungere una posizione di azienda leader di
settore.
BUBOLA & NAIBO
Bubola&Naibo S.r.l. di Pieve di Soligo, leader nella produzione di cornici, ha voluto fare dello stile italiano il
proprio portabandiera. Se fino ad alcuni anni fa il core business dell’azienda era unicamente quello di un
prodotto di massa rivolto ai grandi
mercati internazionali della Gdo oggi
l’azienda ha intrapreso anche una
strada parallela, includendo nella propria offerta una linea di complemen-
ti d’arredo, quali specchiere portafoto e dipinti originali, rivolta alle più
belle mostre di mobili in Italia e nel
mondo.
“Lo stile è l’anima italiana, da sempre
ed in ogni ambito all’Italia viene riconosciuto un livello d’eccellenza che la
contraddistingue per qualità, bellezza
ed eleganza – dichiara Carlo Naibo,
Amministratore Delegato –. In un momento in cui è sempre più difficile per
le aziende, per le singole persone e per
il Paese intero affrontare la quotidianità la cornice è legata in maniera imprescindibile all’arte, essa stessa è ciò
che, a volte, ne dà la connotazione di
opera d’arte. Ma la cornice, grazie al
proprio stile sempre diverso, trasforma in arte anche il primo disegno di
nostro figlio, il panorama dell’ultima
vacanza da sogno, o il faticato diploma di laurea. La cornice trasforma in
opera d’arte ogni nostra piccola o grande opera, ogni nostro ricordo”.
Bubola&Naibo ha riorganizzato la
propria comunicazione, dall’advertising
alle copertine dei propri cataloghi, con
la quale ha debuttato nella prestigiosa vetrina internazionale del Salone del
imprese trevigiane
Mobile di Milano, dove ha presentato quest’anno l’ultima collezione di
complementi d’arredo, quadri originali dipinti a mano, stampe incorniciate e specchiere.
Frame&Style (Cornice e Stile) è il messaggio che Bubola&Naibo ha scelto per
affrontare questo momento di crisi e
guardare al futuro con ottimismo, è
l’immagine che ha voluto offrire ai propri collaboratori e ai propri clienti per
dimostrare che bisogna trovare le risorse migliori e crederci. Frame&Style è
rappresentata da un busto sartoriale con
le braccia in legno e il corpo rivestito
dal classico cotone grezzo che indossa in diverse pose ”abiti” di cornici vuote, ad indicare l’artigianalità e la cura
del prodotto come fosse fatto su misura.
Nel 2011 Bubola&Naibo ha registrato un fatturato in tenuta, grazie ai dati
positivi che ha registrato in tutto il
Nord Europa, dalla Scandinavia alla
Germania, storico mercato di riferimento per l’azienda dove il trend di
crescita è stato decisamente positivo.
L’Amministratore Delegato Carlo Naibo dichiara: “In un momento di crisi
che ha colpito gravemente il nostro settore a livello mondiale, ci possiamo ri-
Carlo Naibo
AREO
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tenere soddisfatti dell’andamento dell’ultimo anno che, in scia con quelli dei
quattro anni precedenti che avevano
visto una continua crescita (15% dal
2007 al 2010), ha presentato un dato
sostanzialmente stabile e, soprattutto,
solidi valori nell’Ebitda, cresciuto al
10,2%, dal 9,9% dell’anno precedente”. E continua: “Stiamo facendo il possibile senza nulla lasciare al caso per
traghettare la nostra azienda, e tutti coloro che ogni giorno continuano con
noi a dare il massimo, in un futuro che
ci auguriamo torni presto a essere positivo”.
www.bubolaenaibo.com
NICE
L’Assemblea degli azionisti di Nice
S.p.A. di Rustignè di Oderzo, che si è
riunita il 24 Aprile sotto la presiden-
Lauro Buoro
za di Lauro Buoro ha esaminato il bilancio consolidato ed approvato il bilancio d’esercizio al 31/12/2011.
Lauro Buoro, Presidente di Nice, ha
commentato: “I risultati del Gruppo
sono stati molto positivi e di soddisfazione. Nice nel 2011 è protagonista di
un’ottima performance sia in termini
di utile netto che di ricavi consolida-
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ti, grazie al percorso di cambiamento
e spinta alla crescita intrapreso nell’ultimo triennio, in termini di strategia di
ampliamento geografico, di allargamento della piattaforma di prodotto e di
brand, all’interno di un quadro macroeconomico difficile e di crisi strutturale del mercato europeo. Con grande efficacia è stato perseguito l’obiettivo di espansione nei mercati in cui
Nice non era ancora presente, e che
meno soffrivano della crisi economica: il Sudamerica, il continente asiatico, con una importante joint venture,
i Paesi di lingua tedesca, garantendo
così a Nice una presenza importante
equamente distribuita sul globo. Il
Gruppo ha continuato a investire sul
prodotto mettendo a segno: il completamento della gamma Screen con le
motorizzazioni per tende veneziane;
il lancio nel mercato della nuova business unit per sistemi di parcheggio;
il compimento del lancio della nuova
gamma Era, con design e tecnologie a
carattere di assoluta innovazione per
il settore. L’investimento nello sviluppo di automazioni wireless e nell’integrazione dei sistemi di prodotto
del Gruppo si rivela, inoltre, la corretta strategia per entrare in modo più incisivo nel canale della prescrizione e
l’affiancamento di un second brand,
rappresenta una nuova possibilità per
conquistare nuove fasce di mercato. Ritengo che gli investimenti fatti, sia in
termini di espansione geografica che
di allargamento del portafoglio prodotti, ci fanno guardare con ottimismo al
prossimo triennio”.
I ricavi consolidati del 2011 registrano una crescita del 24,7%, a 229,3 milioni di euro (contro 183,9 milioni nel
2011), grazie in particolare alle ottime perfomance dell’Europa a 15 e del
Resto del Mondo. Buona la crescita del
ERNST & YOUNG:
Ernst & Young, che a Treviso ha una
delle sue principali sedi del Nord Est
guidata da Michele Graziani, ha attivato un servizio di Family Business dedicato alle specificità delle imprese familiari.
“Parlare di aziende familiari, in Italia
ma più in generale in Europa, equivale a parlare del sistema imprenditoriale nel suo complesso – dichiara Paolo
Zocchi, Partner Ernst & Young e Family Business Center of Excellence Leader per Italia, Spagna e Portogallo – e
quindi dell’elemento costitutivo su cui
quasi tutti i Paesi del vecchio continente hanno costruito le loro economie e
che tutt’oggi, nonostante lo scenario
non certo incoraggiante con cui ci confrontiamo, resta l’elemento trainante
di tutto il sistema. Ernst & Young collabora da oltre tre decadi al fianco di
tantissime aziende familiari di tutto il
mondo che rappresentano il 90% della nostra base clienti. Per questa ragio-
imprese trevigiane
AREO
mercato francese, primo mercato del
Gruppo, e del mercato domestico.
Il Primo Margine nel 2011 è stato pari
a 139,1 milioni di euro rispetto a 114,2
milioni del 2010. L’Ebitda del 2011 è
stato pari a 51,5 milioni di euro con
una marginalità del 22,5%, rispetto alla
marginalità del 2010 pari a 25,6%
escludendo 3 milioni di euro di costi
straordinari per acquisizioni effettuate nell’esercizio.
L’utile netto di Gruppo è stato pari a
30,6 milioni di euro rispetto ai 29,2
milioni di euro del 2010 con una marginalità del 14,2% escludendo i costi
straordinari. Il Consiglio di Amministrazione di Nice ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,0771
euro per azione.
www.niceforsyou.com
ne le conosciamo bene, ci misuriamo
quotidianamente con i loro bisogni studiandone contemporaneamente le dinamiche evolutive”.
Nell’ambito delle attività di ricerca del
Family Business Center of Excellence
di Ernst & Young è stata condotta
un’indagine per studiare il ruolo giocato dalle aziende di famiglia all’interno dell’economia europea. Sono state identificate più di 34.000 medie
aziende (con dipendenti compresi tra
250 e 5.000) tra Germania, Francia,
Italia, Spagna e Regno Unito. Il primo
dato interessante trovato è che, sebbene queste aziende rappresentino solo
il 22% del numero totale di imprese
con dipendenti superiori alle 50 unità, contribuiscono, da sole, al 30% dell’incremento del valore aggiunto registrato negli stessi Paesi nel 2007. Le
al raggiungimento degli obiettivi di sistema.
“Ma è dal confronto tra le performance delle aziende a matrice familiare e
non che emergono i risultati più interessanti – continua Paolo Zocchi –. Le
imprese familiari superano le non familiari in relazione ai principali indicatori finanziari che comprendono
crescita del valore aggiunto, fatturato,
flussi di cassa e creazione di posti di
lavoro. Esistono inoltre alcune differenze geografiche in termini di dimensioni e profittabilità a seconda delle nazioni di appartenenza. In Germania,
ad esempio, le aziende familiari sono
più forti che nel resto d’Europa (in media fatturano e valgono di più). Risultano essere anche le più profittevoli
con un Roe del 36% che supera la media europea ferma al 24,9%, dato
Michele Graziani
Paolo Zocchi
aziende medie rappresentano un segmento particolarmente dinamico dell’economia europea e giocano un ruolo determinante nel mercato del lavoro impiegando più di 28 milioni di persone. Le aziende familiari rappresentano la fetta più grande di questo segmento (38%) e questo dimostra quanto determinante sia il loro contributo
questo potenzialmente spiegabile in
virtù di un numero nettamente superiore di aziende concentrate sul prodotto anziché sui servizi. Le aziende
familiari francesi, spagnole e italiane
si posizionano alla pari in relazione a
fatturato medio e numero medio di dipendenti sebbene le francesi primeggino per Roe”.
imprese trevigiane
Nonostante esistano quindi delle differenze tra le imprese familiari nei diversi paesi, la ricerca ha evidenziato
che è possibile individuare caratteristiche che accomunano le aziende familiari eccellenti e che hanno consentito loro di reagire alla crisi economica in modo più strutturato e più forte rispetto alle altre tipologie di imprese. Le aziende familiari tendono ad avere: una prospettiva di più lungo termine, una governance più flessibile e focalizzata, una migliore gestione dei talenti, una più forte relazione con i
clienti.
“Non è tutto oro quello che luccica conclude Paolo Zocchi - e sebbene tutto questo confermi quanto le aziende
familiari stiano combattendo per fronteggiare la crisi in modo strutturato e
secondo un modello ben preciso, è anche vero che lo scenario in cui queste
oggi operano imporrà loro di fare
delle serie riflessioni strategiche sul futuro. E questo implicherà necessariamente un passaggio a organizzazioni
gestionali e proprietarie più complesse che prevedano sempre più un
coinvolgimento di manager esterni. Il
bilanciamento tra esigenze della famiglia e dell’impresa familiare sarà sempre più nevralgico e continuerà a
rappresentare un importante snodo
che le proprietà dovranno risolvere per
programmare il passaggio del testimone e garantire la continuazione del successo futuro delle aziende”.
www.ey.com/it
LA TORDERA
E’ il primo esempio in Veneto di
cantina eco-sostenibile quella realizzata nei mesi scorsi dall’azienda La Tordera di Valdobbiadene, nota per gli
spumanti Valdobbiadene Docg, che attualmente è in fase di certificazione
AREO
13
CasaClima Wine, riconoscimento di
qualità e dichiarazione di sostenibilità per cantine vinicole.
L’azienda ha ampliato la precedente
sede produttiva di 900 metri quadra-
di 430 metri quadrati rende La Tordera completamente autosufficiente dal
punto di vista energetico.
dell`involucro edilizio ma anche sui
processi di vinificazione; vengono monitorati i consumi per verificare l`efficacia delle soluzioni di risparmio idrico ed energetico adottate, al fine di ridurre le emissioni dannose e limitare
l’uso di risorse.
L’impegno per la sostenibilità de La
Tordera, che ha l’azienda ha voluto
chiamare Naturale Equilibrio, si esprime anche in molte altre scelte produttive. Ad esempio nell’adozione di una
nuova bottiglia più leggera per i Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg
ed i Prosecco Doc Treviso che utilizza vetro riciclato per l’80%.
Vi sono poi altri importanti fattori di
sostenibilità. A La Tordera nessun
passaggio della produzione viene seguito esternamente dall’azienda e la gestione dei vigneti è seguita dalla famiglia Vettoretti che con sapiente maestria, cura a mano ogni singola vite dei
propri vigneti. La vendemmia segue i
caggio del prodotto, vengono seguite
interamente dall’azienda, la quale ne
cura ogni singolo dettaglio.
I 50 ettari di proprietà sono situati in
cinque Comuni, che distano circa 15
chilometri dalla sede aziendale. Per questo l’uva, sana ed intatta, viene trasportata rapidamente e frequentemente in
cantina in piccoli carri; segue in tempi strettissimi la pressatura, quasi totalmente senza solfiti. Fondamentale in
questa fase l’utilizzo della tecnologia
del freddo ed in tal senso essenziale la
nuova struttura coibentata in legno ed
i pannelli fotovoltaici, a garanzia di una
maggiore autonomia e minore dispersione delle risorse.
La famiglia Vettoretti è attiva nel
settore vinicolo da almeno ottant’anni e vede oggi presente la quarta generazione in azienda.
“Vigneti, cantina ma soprattutto amore per questa terra e per i suoi frutti,
sono da sempre i pilastri della nostra
CasaClima Wine è la certificazione dell’Agenzia CasaClima, che valuta la
compatibilità ambientale dell’edificio
e il comfort abitativo, il consumo di
energia e acqua nella produzione dei
vini, la scelta degli imballaggi ma anche le conseguenze del trasporto. La valutazione dell`efficienza energetica è focalizzata non solo sulle prestazioni
ritmi della natura e coinvolge anche un
numero considerevole di lavoratori stagionali, i quali in un’atmosfera di festa, conservano nel tempo quella tradizionale pratica di gestione della vigna, che permette di preservare e lavorare al meglio le uve di proprietà.
Tutte le successive fasi di lavorazione,
fino all’imbottigliamento e allo stoc-
storia di viticoltori – dichiara Gabriella Vettoretti una dei titolari - la soddisfazione del cliente è il principio alla
base della nostra attività commerciale e la ricerca rappresenta il nostro
modo di affrontare la sfida che il
mercato quotidianamente ci presenta. Questi sono i principi sui quali si
fonda il nostro impegno per dare un
imprese trevigiane
AREO
ti, con pareti in legno alte cinque metri e con ampia coibentazione per garantire la minor dispersione termica
possibile; sul tetto un impianto fotovoltaico della superficie complessiva
14
“Naturale Equilibrio” ai nostri vini, per
riprendere lo slogan con cui vogliamo
caratterizzarci. Il nostro brand vuole
essere ora ancor più riconoscibile
quale portatore di questa naturalezza
e garanzia di prodotto. Una nuova bottiglia e un restyling di etichette e packaging ci rendono oggi ancor più
pronti ad affrontare le richieste dei
nuovi mercati e a comunicare con
chiarezza la nostra filosofia e il nostro
operato”.
I suoi spumanti hanno ricevuto anche
numerosi premi nazionali ed internazionali. Tra i più recenti il Mundus Vini
al Cru del Tittoni Millesimato Dry
2011 Valdobbiadene Docg Prosecco
Superiore; l’Effervescents du Monde
al Cru del Tittoni Millesimato Dry
2010 Valdobbiadene Docg Prosecco
Superiore e al Serrai Extra Dry 2011
Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore; al Vinitaly premiati il Cuvee di
Gabry Rose 2011 Vino Spumante e
ancora il Serrai Extra Dry 2011 Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore. www.latordera.it
CLAIM
Attuando una nuova visione e mirando al consolidamento di nuovi ruoli sul
mercato, Claim Branding Value S.r.l.
di Preganziol si fa promotrice di un
nuovo progetto di formazione applicata che trae valore dalla capacità di
mettere in rete competenze specifiche,
expertise e cultura di marketing innovativo.
E’ Communication Academy (www.cacademy.it), un percorso di training e
aggiornamento continuo sui temi più
attuali della comunicazione, rivolto alle
aziende e a chi vuole innovarle, nato
dalla collaborazione tra Facoltà di
Economia dell’Università di Verona e
alcune delle più interessanti agenzie
italiane che si occupano di web communication e marketing.
Il progetto emerge dall’esigenza di sensibilizzare le figure chiave di Pmi ma
anche di grandi Gruppi protagonisti a
livello internazionale attorno alle nuove opportunità, alle strategie e ai cri-
però le aziende si trovano ad affrontare un problema di mercato: la difficoltà ad essere sempre proattive e partecipi sui temi dell’innovazione. Qui
abbiamo visto spazio per un soggetto
catalizzatore capace di tradurre gli stimoli del marketing e della comunica-
Alberto Colla, Luca Ferrazza e Giuseppe
Bincoletto
teri di valutazione introdotti dai nuovi drivers della comunicazione e dell'innovazione.
“Il cambiamento e la velocità sono i paradigmi con i quali affrontare le sem-
pre più incalzanti sfide economiche e
sociali - spiegano i titolari di Claim
Branding Value Luca Ferrazza, Alberto Colla e Giuseppe Bincoletto -.
L’individuo, il contesto e la cultura
d’impresa sono elementi in equilibrio
dinamico che evolvono costantemente verso modelli di mercato relazionali e innovativi. In questo scenario
zione in nuove forme di creatività applicata”.
Ascolto, strategia, azione: applicando
il suo metodo operativo, Claim ha intercettato un’esigenza dei player operanti nel suo mercato di riferimento e,
tessendo una rete di partner, propone
uno strumento esecutivo concreto.
Una nuova proposta in grado di offrire consulenza mirata e di fornire alle
aziende quegli strumenti e quelle
metodologie che le aiutino a trasformare gli obiettivi in strategie e strumenti attivi e misurabili.
Missione dichiarata di Communication
Academy è, infatti, tradurre i principi accademici in metodologie applicative, funzionali alla profittabilità aziendale. La collaborazione operativa tra
Università e aziende consente di entrare in un contesto ad alta intensità
di conoscenza, know how e creatività: i relatori provengono da realtà specialiste per ogni tema trattato, che porteranno in aula casi di successo e best
practices.
Diversi i soggetti coinvolti, che met-
imprese trevigiane
AREO
15
tono in campo esperienze e competenze multidisciplinari, operative in un
ambito territoriale che va da Venezia
a Milano. Il ruolo dell’Università di Verona attiva una linea di cooperazione
e condivisione tra Treviso e Verona,
asse portante per l’economia del territorio veneto e strategico anche per
l’area di influenza commerciale di
Claim Branding Value. www.claim.it
aziende ad identificare gli obiettivi
quando decidono di realizzare un’attività fuori della propria sede per iniziative di promozione, formazione o
comunicazione in generale. Non da ultimo, viene garantita l’ottimizzazione
B4
TREVISO MAGGIOR CONSIGLIO
B4 Treviso, noto come Hotel Maggior
Consiglio, è presente da dieci anni nel
territorio ed è una struttura conosciuta per il centro convegni che ha visto
nel solo 2011 la presenza di oltre
50mila persone provenienti da tutto
il mondo. Gli eventi ospitati hanno riguardato una pluralità di ambiti, dall’aziendale alla consulenza, dall’associazionismo allo sport fino all’estetica. L’hotel appartiene alla Boscolo, prima catena alberghiera nazionale, ambasciatrice dell’ospitalità italiana nel
mondo.
Nel 2012 la struttura ricettiva considera strategiche nuove modalità di erogazione del servizio, di cui tecnologia,
flessibilità, qualità e competenza siano caratteristiche fondamentali in
base all’evoluzione del Business Travel.
Ad esempio, il B4 Treviso Maggior
Consiglio ha scelto di attivare dei servizi studiati per le Pmi, mettendo a disposizione degli Event planners nel
proprio staff in grado di aiutare le
16
del budget dichiarato dal cliente, assegnando il servizio più adeguato affinché l’evento rappresenti un effettivo strumento di business.
Questo è possibile anche grazie alla disponibilità di sale, fino a 500 persone
modulabili, che diventano un contenitore che può trasformarsi in base alle
necessità.
L’Hotel dispone di 121 camere, tutte
con servizio Internet Hi-Speed gratuito e la presenza di business desk. Vi è
una Spa, aperta anche al pubblico
esterno.
pologia del menu. Oro Basilico propone ora il Wi-fi lunch, il primo community lunch per poter pranzare in compagnia del proprio terminal Wi-fi che
sia smart phone, tablet o Pc. Si entra
al ristorante, prima virtualmente e poi
dopo aver scelto lo smart menu, vi si
arriva realmente per mangiare nel
posto prescelto. E per l’aperitivo c’è il
Wi-fi Lounge – 21 Grammi, a disposizione ogni sera di tempo sereno,
un’installazione che appare con il
sole e scompare quando il tempo si intristisce. Anche qui protagonista il Wifi è il tema principale si può accede-
re da soli oppure in compagnia sia reale che virtuale.
www.b4hotels.com
Anche con il suo ristorante, Oro Basilico, B4 Treviso è riuscito a creare modello originale che, in base a una
time-line, si adegua all’ospite in base
all’orario, il giorno della settimana, il
periodo dell’anno e, soprattutto, la ti-
STEFANEL
E’ online il nuovo sito web www.stefanel.com, fulcro di un progetto di comunicazione digitale integrata e della
prima iniziativa di e-commerce del
brand dell’azienda di Ponte di Piave.
Stefanel apre il programma di aperture di store del 2012 con un’inaugurazione virtuale, una piattaforma di
e-commerce cui si potrà accedere attraverso un sito sviluppato con un approccio semplice, interattivo e ‘user
friendly’.
Il sito si articola in diverse aree, da
quella Corporate a quella dedicata al
Brand e al prodotto, oltre a una sezione focalizzata sui social network.
Grande novità é rappresentata dall’introduzione dello shop on line, gestito
imprese trevigiane
AREO
direttamente dall’azienda e pensato
per rispondere alle nuove esigenze di
mercato, sempre più orientato agli acquisti sul web.
I capi vengono visualizzati con grande attenzione al dettaglio e in modo
innovativo, con la possibilità di zoom
in ogni inquadratura anche sulla visione a 360 gradi del prodotto.
Un servizio di Personal Shopper guida l'utente nella scelta del look ideale attraverso un test interattivo.
Il servizio di e-commerce, disponibile attualmente per il mercato italiano,
verrà gradualmente esteso all’area europea e, successivamente, a livello
globale nei 30 Paesi in cui Stefanel è
presente.
Al via anche un magazine on line, che
mensilmente svilupperà un argomento con contributi e ispirazioni di blogger, fotografi e designer.
Infine nella nuova area “social” del sito
(facebook, twitter e youtube) si potranno trovare continui aggiornamenti e notizie relative alle iniziative Stefanel.
“L’obiettivo che ci poniamo con la
nuova piattaforma di e-commerce è
trasformare la vetrina virtuale nello store Stefanel di maggior successo – ha dichiarato Giuseppe Stefanel, Presidente del Gruppo – Abbiamo lavorato con entusiasmo a questo progetto
contemporaneamente allo sviluppo del
sito che è stato totalmente rinnovato
con un design che esalta la nuova immagine del brand Stefanel, fresca ed
elegante”.
A fine 2011 Stefanel ha inaugurato un
nuovo concept store a Lisbona, nella
prestigiosa via dello shopping, Rua Castilho, 61/b. Il negozio si sviluppa su
un unico piano per una superficie
espositiva di 90 mq all’interno dei quali sono disponibili le collezioni donna
e accessori.
Con il nuovo store di Lisbona si chiude il piano di aperture e restyling 2011
di Stefanel e salgono a 25 i punti vendita del Gruppo in Portogallo.
Nel corso del 2011 sono stati inaugurati 33 nuovi concept store Stefanel nel
mondo.
In particolare, sono state effettuate 12
nuove aperture e 21 restyling di negozi già esistenti, 15 dei quali in Italia.
Tra questi lo store di Treviso, la vetrina di casa del brand.
Il piano di aperture e restyling nel resto del mondo ha visto coinvolte città quali Parigi, Tokyo, Berlino, Amburgo, Monaco, Vienna, Istanbul, Praga,
Bucarest, Budapest, Belgrado e Atene.
I nuovi concept store sono stati progettati dallo studio londinese Sybarite e grazie al design moderno, elegante ma allo stesso tempo essenziale, si
rivelano perfettamente in linea con la
nuova immagine di Stefanel. Passato
e futuro, contemporaneità e tradizione si fondono insieme dando vita
ad un’architettura d’interni concepita per far risaltare in particolar modo
la collezione maglieria e trasmettere
i valori che contraddistinguono il
brand trevigiano: sensualità, positività e armonia.
L’adozione del nuovo concept, che rappresenta uno dei passaggi chiave nel
processo di riposizionamento del
brand Stefanel, interesserà progressivamente tutti i circa 500 store che il
gruppo conta in oltre 30 paesi nel
mondo.
pali rappresentati da Mario Marchetti, Fabio Zampiero, Giuseppe Cangialosi, Carlo Bordini architetti ed Enrico Priviero, ingegnere.
La nuova società opera in Italia ed all'estero secondo i più recenti standard
internazionali in termini di progettazione integrata avvalendosi, in outsourcing, della collaborazione di altri specializzati studi professionali del territorio.
“Visitare un luogo significa capirne la
storia, comprenderne le tradizioni,
percorrerlo, respirarlo e infine imparare a rispettarlo – dichiarano i titola-
IDxEA
IDxEA (Italian Design and Engineered Architecture) di Treviso nasce
come nuova realtà di engineering nel
settore della progettazione architettonica integrata quale momento di sintesi e condivisione di tre studi princi-
ri -. Realizzare un edificio in un luogo significa modificarne il paesaggio,
la percezione, le dimensioni. Si tratta
di un gesto di grande responsabilità ma
anche, se ben pensato, di grande rispetto per chi lo abiterà, per chi lo vivrà.
Ecco perché ci sentiamo un po’ abitanti dei luoghi del mondo dove, oltre
ad aver progettato e realizzato architetture, abbiamo avuto il privilegio di
trovare nuovi amici.
Nel corso degli ultimi anni il nostro
mestiere è cambiato perché alcuni rilevanti incarichi ci hanno dato l’opportunità di allargare le nostre conoscenze e di vivere esperienze umane
e professionali tali da arricchire e far
crescere la nostra esperienza.
Ci siamo trovati all’interno di realtà
che per la loro ubicazione, per la loro
storia e per la loro cultura si ponevano come occasioni insolite rispetto alla
quotidianità del nostro progettare e del
imprese trevigiane
AREO
17
nostro creare. Vere e proprie sfide dove
alla responsabilità di muoversi in ambiti culturali diversi si è accompagnato
l’entusiasmo di proporre il nostro personalissimo modo di vedere le cose”.
“IDxEA nasce per essere protagonista
di questa nuova dimensione, dove
l’approccio italiano, quell’italian design
che è la ricchezza della nostra storia
millenaria di creatività e know how, è
capace di infondere imprevedibili declinazioni a concept nati in ambiti internazionali. E così dare luogo a nuove architetture, riqualificare edifici ormai in disuso, garantire un futuro al patrimonio monumentale e storico del
passato di ogni Paese. Ci muove il desiderio di ascoltare le persone e i luoghi, capirne l’anima e viverli con la curiosità di chi vuole cogliere la loro vera
natura: trarre ispirazione da un segno,
da un materiale, da una forma, da un
concetto e sviluppare una proposta
dove gli spazi siano la risultante del genius loci e della nostra esperienza. Far
derivare il progetto dal luogo, il costruito dalla suggestione dell’ambiente”.
“La chiave di lettura diventa quindi alfabeto di un nuovo linguaggio progettuale, dove il concept risponde alle esigenze sia funzionali che rappresentative per diventare spazio di vita, di lavoro, dell’abitare – concludono i progettisti - . Abbiamo riscontrato che ciò
che affascina dell’Italia, nel mondo, è
il nostro modo di essere, il nostro modo
di progettare, di cercare il bello nella
funzione, di cercare e trovare sempre
il modo di risolvere un problema con
passione. La nostra cultura, quella
italiana, è la fatica di ogni giorno, è capacità tecnica, è volontà inventiva, è
la storia che ci contraddistingue, è
l’apertura verso culture altre. Tutto ciò
noi lo vogliamo esprimere nel progetto architettonico che nasce, ogni vol-
18
ta, dall’esperienza, dall’entusiasmo e
dalla creatività”. www.idxea.com
lebrazione – ha dichiarato Stefano Aurelio Zocca, AD di Silca -. Sono orgoglioso di essere partecipe della tradizione Kaba,che rappresenta una storia aziendale di successo lunga ben 150
anni, e sono conscio dell’importanza
del ruolo che, non solo io, ma ciascuno di noi riveste all’interno di Silca e
del Gruppo Kaba. Siamo consapevoli del fatto che molte sfide ci attendono nell’immediato futuro, al tempo
stesso celebrare tutti insieme questo
importante traguardo riveste un forte valore simbolico per tutti noi”.
Nell’ambito del Gruppo Kaba, il core
business aziendale di Silca è rappresentato dalla progettazione e produzione
di chiavi grezze per qualsiasi tipo di destinazione d’uso (oggi oltre 60.000 a
catalogo), cui si affianca sinergicamente la progettazione e produzione di
macchine duplicatrici meccaniche ed
elettroniche oltre che di dispositivi per
la duplicazione di chiavi meccaniche
ed elettroniche.
Il Gruppo Kaba è uno dei principali
attori nel settore della sicurezza a livello globale. Opera attraverso 70 società controllate (produttive e commerciali), è presente in 60 Paesi in cui
opera direttamente impiegando 7.500
dipendenti nel mondo. Quotato alla
Borsa di Zurigo, specializzato nella progettazione di soluzioni integrate per la
sicurezza, gestione e controllo di flussi di accesso e di edifici. Kaba è anche
primo produttore al mondo di chiavi,
macchine duplicatrici e dispositivi
dedicati alla duplicazione di chiavi,
chiavi transponder, controlli di accesso elettronici. E’ azienda di riferimento per la produzione di sistemi di accesso elettronici, serrature, sistemi a
chiave maestra, sistemi di chiusura per
hotel e porte di sicurezza.
“Kaba è un Gruppo speciale non solo
per la sua storia ma per la qualità dei
valori che promuove al suo interno e
in cui si identifica. Integrità, sostenibilità, coraggio, autentico orientamento al cliente, passione sono i valori in
cui Kaba ed i suoi dipendenti hanno
fatto propri . Ogni giorno i nostri obiettivi aziendali sono vissuti nel rispetto
di questi valori – ha detto Stefano Aurelio Zocca. - Siamo il risultato di una
storia di successo ma siamo pronti a
reinventarci, se necessario. La storia che
ci precede è sicuramente per noi motivo di orgoglio ma anche opportunità di costruire su basi e identità solida il nostro futuro”. www.silca.biz,
www.kaba.com
imprese trevigiane
AREO
SILCA
Il Gruppo Kaba, di cui fa parte dal
2001 la Silca S.p.A.di Vittorio Veneto,
ha festeggiato a inizio Aprile i 150 anni
dalla propria fondazione. Un percorso
di crescita iniziato nel 1862, condotto con grande coerenza, continuità e capacità di innovare e rinnovarsi.
“Viviamo questa ricorrenza con grande partecipazione, insieme a tutti i dipendenti della sede italiana e delle filiali estere Silca, tutte virtualmente collegate a noi in questo momento di ce-
Stefano Aurelio Zocca
SVEA GROUP
“Rivoluzione Energetica Europea, Fotovoltaico Un’alternativa per andare
verso il futuro”, questo il titolo del convegno centrato sulle tecnologie fotovoltaiche promosso il 12 Aprile ad
Opicina (Trieste) da Svea Group S.r.l.
di Asolo, in partnership con SunPower,
multinazionale del fotovoltaico, di
cui Svea Group S.r.l. è Authorized Partner. Ospiti della Banca di Credito
Cooperativo del Carso ZKB, sono intervenuti, tra gli altri, Vanni Lughi, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università di Trieste, che ha for-
nito un quadro sulle nuove tecnologie
in futuro disponibili per l’applicazione all’industria del settore fotovoltaico. Mario Floreani, di Area Science
Park di Trieste, e Robert Radu, ricercatore di Ingegneria Civile ed Architettura di Trieste, hanno invece presentato interessanti dati sul monitoraggio
di impianti installati con studio indipendente dal centro di ricerca, tra i
quali un sistema SunPower.
Centrata invece sugli edifici a consumo zero la conferenza che Svea Group
S.r.l. ha curato nell’ambito di Fiera
Casa Rem di Mussolente (Vicenza) il
14 Aprile. Infatti, Svea Group è tra le
aziende partner del progetto pilota Zeb
(Zero Energy Building) ideato dallo
studio di architettura Traverso-Vighy
di Vicenza in collaborazione con il Di-
partimento di Ingegneria Industriale
dell’Università degli Studi di Padova.
timento patavino coordinata dal Professor Roberto Zecchin.
Il progetto ha l’obiettivo di sfidare la
fattibilità delle normative europee
che, dal 2020, imporranno ad ogni edificio di nuova costruzione di essere totalmente autosufficiente dal punto di
vista energetico.
Svea Group opera dal 2006 nel campo delle energie rinnovabili: bioedilizia, fotovoltaico e sistemi di riscaldamento, teleriscaldamento, cogenerazione a biomassa. Ha scelto di essere partner di aziende da decenni leader nel
proprio settore: SunPower Corporation, che produce e fornisce a livello
globale da più di 25 anni i sistemi fotovoltaici più efficienti al mondo, e
Swebo Bioenergy AB per la biomassa,
azienda svedese, della quale, da ottobre 2011, Svea Group srl è diventa
esclusivista per l’Italia.
www.sveagroup.com
ficienza energetica dell’edificio e il ruolo di valutazione e monitoraggio dei
prodotti svolto dall’equipe del Dipar-
ACQUAVITE
In concomitanza con il Vinitaly si è tenuta il 27 Marzo, presso la Trattoria Tre
Corone Giovanni Rana di Piazza Brà
a Verona, la celebrazione del Premio
Fuoriclasse, dedicato a quelle persone
che si distinguono per le loro opere segnate dall’innovazione e che riescono
a spostare in avanti traguardi e aspettative. Quest’anno il premio ha visto
vincitore il Professor Carlo Rubbia,
Premio Nobel per la Fisica 1984.
L’azienda Roberto Castagner Acquaviti ha omaggiato il Professore di un
magnum di grappa Fuoriclasse in una
bottiglia di vetro di Murano con etichetta d’oro e un premio in denaro per
finanziare la ricerca.
Alla cena del Premio hanno partecipato autorità politiche quali Giancarlo Galan, già Governatore del Veneto
e Ministro, e Flavio Tosi, Sindaco di Ve-
imprese trevigiane
AREO
Ad intervenire Massimiliano Scarpa
che ha illustrato il progetto di autosuf-
19
rona, Andrea Tomat Presidente degli
Industriali del Veneto e ancora esponenti del mondo enogastronomico
come Alberto Bauli (già Fuoriclasse
grande novità nel campo dei distillati con l'obiettivo di un nuovo rito del
fine pasto con meno alcol, più profumi e massima morbidezza, adattissima
Roberto Castagner, Carlo Rubbia e Flavio
Tosi
Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Roberto
Castagner
2010), Giovanni Rana, Rossana Bettini Illy, Giacomo Rallo (Donnafugata), Sergio Menegazzo (Eat’s Excelsior
Milano), Celeste Tonon e Luigi Bortolin ristoratori e ambasciatori delle eccellenze della ristorazione trevigiana;
ma anche imprenditori del rango di
Callisto Fedon, Massimo Colomban,
Massimo Donadon.
negli abbinamenti con pasticceria e
dolci. www.acquavite.it
Roberto Castagner e Carlo Rubbia
Enrico Carraro e Bruno Vianello
A fine serata è stata presentata la Fuoriclasse Morbida Morbida, il nuovo distillato dall'uva di Roberto Castagner
a 27°, nato per soddisfare quella fascia
sempre più ampia di consumatori attenti che cercano un fine pasto piacevole, suadente e meno alcolico. Una
tronica per veicoli, hanno stretto una
importante collaborazione per la commercializzazione di un innovativo strumento di diagnosi multimarca.
Dalla collaborazione tra i Centri ricerca delle due società è nato Carraro DiaGnoSys, uno strumento in grado di ef-
fettuare ogni tipologia di test diagnostico sia sui mezzi equipaggiati, con trasmissioni Carraro, sia su di un’ampia
gamma di applicazioni agricole e construction dei marchi più diffusi. Il DiaGnoSys è in grado di rilevare immediatamente, collegandosi alla presa diagnostica del mezzo, ogni eventuale anomalia dovuta a un malfunzionamento elettronico, nonché suggerirne la soluzione; è inoltre abilitato ad effettuare tutte le regolazioni, dal reset spie fino alla
taratura dei vari sistemi a controllo elettronico o delle altre molteplici funzioni regolate da centraline. Grazie al collegamento wireless bluetooth di cui è
dotato, è in grado di effettuare anche
prove dinamiche, ovvero una sorta di
telemetria a corto raggio.
Secondo i termini dell’accordo Carraro DriveTech potrà commercializzare questo innovativo prodotto all’interno della propria rete di dealer a livello globale.
Bruno Vianello, Presidente e Fondatore di Texa, ha dichiarato: “L’accordo
con Carraro DriveTech è motivo di
grande soddisfazione. Il fatto che questa azienda leader mondiale nel proprio settore abbia valutato Texa come
il partner migliore in un comparto strategico e molto delicato come l’assistenza al cliente è un riconoscimento alla nostra tecnologia ed alla nostra qualità”.
“Oggi non è più sufficiente fornire un
prodotto ai propri clienti, è necessario
dare un servizio ad alto valore aggiunto – ha commentato Enrico Carraro,
Vice Presidente del Gruppo Carraro –.
Di qui nasce la necessità di allargare le
proprie competenze anche attraverso
partnership strategiche con esperti di
settori paralleli, come Texa. L’elettronica è oggi parte integrante dell’offerta di prodotto Carraro e consentire ai
nostri clienti di avere uno strumento
imprese trevigiane
AREO
20
TEXA
Carraro DriveTech, leader globale nei
sistemi di trasmissione per macchine
agricole e movimento terra, e Texa
S.p.A. di Monastier, azienda di riferimento nel settore della diagnosi elet-
evoluto di diagnostica significa poter
andare oltre il prodotto stesso, in una
logica competitiva differenziante”.
Nelle scorse settimane, Texa ha sigla-
to un accordo di fornitura ufficiale con
MV Agusta che adotterà in tutte le sue
concessionarie e officine autorizzate
nel mondo lo strumento Navigator
Txb, sviluppato specificatamente da
Texa per il mercato motociclistico, ed
è in grado di rilevare immediatamente, collegandosi alla presa diagnostica
del mezzo, ogni eventuale anomalia
dovuta a un malfunzionamento elettronico nonché suggerirne la soluzione; è inoltre abilitato per permettere
al tecnico riparatore di effettuare tutte le regolazioni, dal reset spie fino al
caricamento di nuovi software. La
versione dedicata alla rete di assistenza della casa di Schiranna è frutto dell’intensa collaborazione tra gli specialisti delle due aziende italiane e contiene tutte le informazioni tecniche ed
elettroniche dei bolidi MV Agusta.
www.texa.it
MCS WeGe
Nata nell’Ottobre 2011 con l’assistenza di Unint, WeGe, la prima rete
‘trevigiana’ tra società di consulenza,
registra un notevole progresso nell’attuazione del programma previsto nel
contratto di rete.
Con l’assistenza di Claim adv di Preganziol, WeGe ha già sviluppato
un’immagine coordinata, il nuovo
company profile ed il nuovo sito
www.wegeneration.com.
WeGe dispone quindi di una piattaforma su cui far decollare gli strumenti di
comunicazione web.2 che sono fondamentali per veicolare la consulenza innovativa dei nuovi Kibs (knowledge intensive business services).
“La messa a punto di un’immagine innovativa per WeGe” – dichiara Giuseppe Giambusso, coordinatore della
rete, - “è importante per promuovere
la nuova gamma di prodotti innovativi che stiamo sviluppando unendo le
competenza complementari delle tre
aziende”.
Un segnale concreto del pay-off che
accompagna il nuovo marchio WeGe,
ovvero Practice Innovation – We Do,
ovvero mettere in pratica il metodo
più semplice di innovazione, “unire elementi esistenti con connessioni nuove“ (da Henri Poincaré).
In meno di sei mesi, già tre sono i prodotti sviluppati in collaborazione tra
la trevigiana MCS Consulting, la
Q&O di Reggio Emilia e la PTM di
Parma. Il nome dei prodotti è caratterizzato dal prefisso We.
Weaver è un nuovo servizio per le aziende nella costruzione di reti d’impresa che
si attua in tre step fondamentali. Il primo riguarda la definizione degli obiettivi e la ricerca e selezione dei partner
della rete. Nel secondo vengono affrontati i temi più delicati, ovvero la verifica, attraverso il metodo delle “5i”, della coerenza degli attori della rete in termini di attività, obiettivi, vincoli, valori e criteri di gestione del business, la definizione degli obiettivi della rete, del piano operativo, dei kpi e dei relativi target e, da ultimo, la definizione della tipologia di aggregazione più appropriata, la realizzazione formale della rete e
la stesura delle relative regole di funzionamento. Il terzo step riguarda la ‘manutenzione’ della rete, ovvero la realizzazione operativa e il controllo delle performance della stessa.
“Il servizio è rivolto a tutti quegli imprenditori che, consapevoli della necessità di unire le forze per poter creare nuove opportunità di business non
raggiungibili individualmente, ma nel
contempo desiderosi di conservare
l’autonomia della propria azienda,
intendono costruire o consolidare collaborazioni formalizzate e finalizzate
a realizzare progetti concreti con risultati misurabili”, spiega Paolo Stocco.
We.Assess è invece un sistema innovativo per la valutazione dei processi
aziendali. È stato sviluppato per eseguire check up aziendali rapidi e mirati, valutare le aree critiche dei processi aziendali mediante parametri
quantitativi per stabilire un percorso
di intervento guidato dai temi prioritari. Attraverso la configurazione del
sistema di valutazione.
“L’aspetto innovativo del sistema We.Assess” – dichiara Andrea Artiglia – “risiede nel suo motore di analisi e valutazione dei dati che, attraverso sistemi di
analisi statistica e predittiva, è in grado di valutare e gestire il rischio di un
progetto, ossia, di valutare la probabilità di cogliere i risultati attesi e di monitorare mediante indicatori mirati la
imprese trevigiane
AREO
21
realizzazione del progetto nelle sue varie fasi”.
We.Fit.Credit è un servizio integrato
che propone alle aziende una gestione innovativa dei crediti commerciali che attua strumenti di prevenzione,
mitigazione e trasferimento del rischio
e favorisce l’accesso al credito bancario a costi ridotti. Grazie alla combinazione di risk management, credit
management e consulenza assicurativa, l’azienda può accedere al programma assicurativo Excess of Loss.
Il funzionamento della copertura si
fonda sulle procedure di gestione autonoma dei crediti aziendali ed in tal
senso, a fronte di un’attenta analisi del
rischio, vengono determinati i parametri del programma assicurativo ideale.
“Mentre l’azienda assicurata può concentrarsi sull’espansione del suo giro
d’affari” – afferma Riccardo Tischler,
consulente assicurativo che collabora
al progetto – “i rischi che potrebbero
mettere in pericolo la sua salute economico-finanziaria ed al limite la sua
sopravvivenza stessa, vengono assunti dall’assicuratore con procedure condivise”.
WeGe è una rete che comprende
quattro sedi operative (Treviso, Parma,
Reggio nell’Emilia e una a San Diego
negli Usa) e oltre 40 tra consulenti e
collaboratori impegnati nella attività
e nel servizio ai clienti attraverso lo sviluppo di un’offerta innovativa ed attenta ai bisogni delle imprese.
INDUSTRIE COTTO POSSAGNO
Industrie Cotto Possagno S.p.A. ha realizzato un’innovativa gamma di coppi e tegole in cotto che uniscono le
funzionalità classiche dell’argilla alla
moderna tecnologia fotovoltaica, mantenendo pressoché immutato l’aspetto estetico del manufatto.
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Il risultato è un prodotto dalle straordinarie caratteristiche che mantiene,
senza alcuna modifica o alterazione, le
importanti proprietà di volano termico tipiche del cotto e la grande capacità di deflusso dei canali. L’installazione di un diodo di by-pass rende il sistema esente da problemi creati a causa di ombreggiamenti mobili o inattesi, quali alberi, camini, foglie.
Il canale di ventilazione tra il modulo fotovoltaico e l’elemento in cotto
aiuta a raffreddare il sistema rendendone maggiore il rendimento. Tutte le
stringhe sono monitorabili via wireless
se antichizzazioni. La superficie richiesta per la realizzazione di un kilowatt
è di circa diciassette metri quadrati per
il coppo e di undici per la tegola.
“La copertura in laterizio è parte integrante della tradizione costruttiva italiana e ne rappresenta un’indiscutibile aspetto di pregio – dichiara Bruno Rosa, Responsabile Tecnico Ufficio
Progettazione di Industrie Cotto Possagno –. Si pongono però nuove sfide,
come la sostenibilità ambientale e la
produzione di energia senza compromettere la classica bellezza della copertura in cotto. Si tratta quindi di com-
grazie al display da tavolo; nel caso in
cui un modulo dovesse accidentalmente guastarsi, dato l’apporto minimo del
singolo elemento, non è necessaria la
sua sostituzione e l’auto disinserimento che lo esclude dalla stringa di
appartenenza garantisce il funzionamento d’insieme praticamente inalterato. Se si volesse comunque procedere al cambio, gli innesti rapidi multi
contact permettono un’operazione
facile e rapida senza necessità di personale specializzato.
Infine il vantaggio di poter integrare il
sistema in una copertura esistente, sostituendo solo i metri quadrati interessati, evita di ricorrere a costose opere di impermeabilizzazione perimetrali. A favorire tale integrazione la possibilità di scegliere, oltre alla classica
colorazione rosso naturale, tra diver-
binare le prestazioni energetiche con
le ragioni della tradizione e con il coppo e la tegola fotovoltaici siamo riu-
imprese trevigiane
sciti a innovare un prodotto tradizionale, mantenendone inalterate qualità e
fascino”.
www. cottopossagno.com
VENTURA
Ventura S.p.A., protagonista dal 1977
nei viaggi d’affari, conta a Treviso da
AREO
molti anni una delle sedi più importanti dal punto di vista dei volumi e
di dimensione del portafoglio clienti,
che vede ora Sonia Rubertelli come Sales Manager per l'area del Triveneto.
L’azienda è tra le più grandi realtà italiane del settore ed è inserita nella terza travel management company a livello mondiale. Il giro d’affari è stato
nel 2011 pari a 205 milioni di euro con
una crescita del 10% ed oltre 200 collaboratori.
Ventura è da oltre trent’anni tra i maggiori operatori nei viaggi d’affari in Italia. Si sviluppa negli anni attraverso una
serie di significative operazioni di fusioni con importanti realtà del mercato travel, come quella con la società Veronelli avvenuta nel 1999, l’acquisizione e successiva fusione con la società
Da Verrazzano e con la sua controllata Vespucci. L’integrazione continua di
esperienze, professionalità, portafogli
clienti e di opportunità di business le
permette di seguire ed assecondare le
evoluzioni dei mercati nonchè di ampliare le proprie aree di attività, affiancando al business travel (storico core
business), l’organizzazione di eventi e
fiere, la fornitura di servizi per le
agenzie di viaggio e la definizione di
un'offerta leisure.
Nel 2003 avviene il passaggio dall’allora azionista Diner’s Club International al gruppo Aci - Automobile Club
d’Italia sviluppando l’attuale struttu-
ra organizzativa per Business Units e
avviando – con il brand Aci Travel – una
rete di agenzie di viaggio in franchising.
Nel 2006 diviene partner italiano di
Bcd Travel adottandone – nel Gennaio 2007 – il brand commerciale. Nel
2007 il Gruppo mondiale BCD Travel
entra nel capitale sociale di Ventura
S.p.A. che ne acquisisce il brand commerciale.
Bcd Travel, Gruppo olandese guidato
da John Fentener van Vlissingen, comprende Bcd Travel, Travix (online travel: CheapTickets, Vliegwinkel, BudgetAir e Vayama), Park 'N Fly (off-airport parking), Trx (travel transaction
processing e data integration), Airtrade (consolidating e fulfillment), VakantieXperts (leisure) and Parkmobile International (mobile parking e traffic
applications). Conta circa 13.500 dipendenti e opera in più di 90 Paesi con
un turn over consolidato, incluso il
franchising di 20,3 miliardi di dollari.
La Divisione Business Travel - la prima di tre linee - offre servizi di viaggi d’affari e organizzazione di meeting
con il marchio BCD Travel a un portafoglio di circa 1200 aziende, dalla
multinazionale alla piccola impresa.
“Le scelte messe in atto da Ventura per
definire i propri standard sono: analisi e adeguamento continuo alle esigenze dei clienti dei servizi sia base che
accessori, controllo dei processi per il
miglioramento delle performance,
professionalità ed esperienza del personale e strumenti di controllo per la
riduzione dell’errore umano- dichiara Sonia Rubertelli -. Tutto concorre
a delineare un interlocutore per la gestione dei viaggi d’affari adeguato ad
ogni azienda, consapevole di non dover sottovalutare l’importanza di affidare quest’area di spesa a chi è in grado di consigliarla e affiancarla. Que-
sistema di archiviazione digitale ADSDoc.
La versione aggiornata rende disponibili ulteriori perfezionamenti tecnici
e nuovi strumenti di produttività che
confermano lo sforzo di AD System
per rendere ADS-Doc la soluzione più
comoda e conveniente per le aziende
imprese trevigiane
AREO
sto è vero per i viaggi di lavoro ed è
vero per le partecipazioni a fiere. Ed
è qui che Ventura, con la propria Divisione Fiere, diventa partner a 360°.
Perché si occupa di ogni aspetto relativo ai servizi travel (trasferimenti, hotel, interpreti, visti) ai servizi logistici per le merci (trasferimento e sdoganamento) e anche alla gestione degli spazi espositivi. E chi conosce alcune delle dinamiche di mercati e Paesi emergenti sa comprendere le difficoltà”.
Per il tempo libero - con il marchio Itinera Club – Ventura ha creato una programma di viaggi e vacanze con condizioni economiche riservate ai dipendenti delle aziende con le quali collabora.
www.venturatravel.it, www.bcdtravel.it
AD SYSTEM
AD System S.p.A. di Villorba, azienda specializzata nelle soluzioni documentali per le imprese, ingegneria
del software, outsorcing e servizi tecnologici ha annunciato il rilascio, a
Maggio 2012, della release 1.8 del suo
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che desiderano sfruttare in pieno i vantaggi economici e di produttività derivanti dall’ archiviazione digitale e la
conservazione sostitutiva.
AD System è stata fondata nel 1994
e ha conosciuto una costante crescita
nel corso degli anni nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi
informativi complessi in molteplici
ambiti, dal comparto finanziario all’industria, dai servizi alla grande distribuzione passando per il mondo della
cultura. Ha progettato e realizzato numerose applicazioni basate sulle più
avanzate tecnologie, sviluppando, nello stesso tempo, competenze significative nel campo dell’acquisizione digitale, del Bpm e della gestione documentale, partecipando a progetti rilevanti per aziende di dimensione nazionale e internazionale.
AD System è certificata Iso 9001:2000,
aderisce al Microsoft Partner Program,
ed è iscritta all’Ibm Partner World Isv
Program.
ADS-Doc è stato pensato e ingegnerizzato per far in modo che le aziende possano disporre di un sistema funzionalmente all’avanguardia ma, nello stesso tempo, con modalità d’uso
molto semplici per gestire informazioni, documenti e risorse digitali in generale.
L’idea di base che ha motivato i progettisti di AD System è che un prodotto di archiviazione digitale debba risolvere difficoltà e ostacoli insiti nel
processo, celando le difficoltà all’utente che potrà così beneficiare dei ritorni economici e dei miglioramenti
operativi derivanti dalla dematerializzazione. In ADS-Doc in effetti tutti i
processi di gestione dell’archivio trovano eccellenti possibilità di automazione: la catalogazione dei documenti risulta immediata grazie alle funzio-
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ni dedicate (Ocr, lettura Datamatrix
e QR Code, ecc.) in grado di acquisire informazioni provenienti dai documenti scansionati. Sono disponibili modalità di ricerca intuitive che consentono in pochi click di avere a disposizione le informazioni ricercate.
La release 1.8, basandosi sulla stessa
piattaforma tecnologica, non solo migliora le funzionalità di ricerca e consultazione semplificando ulteriormente le attività utente per la Conservazione Sostitutiva ma integra il modulo ADS-Doc Explorer che evidenzia
nuovamente l’impegno dei progettisti
AD System per ottenere la massima
semplicità d’uso.
ADS-Doc explorer in effetti è una specifica interfaccia integrata all’esplora
risorse di Windows che consente all’utente di beneficiare di tutti i vantaggi di una soluzione documentale senza dover cambiare “modus operandi”.
Numerosi studi confermano che con
la dematerializzazione negli uffici italiani si risparmierebbero centinaia di
miliardi di fogli annuali pari a svariati milioni di tonnellate di CO2. Anche
in questo AD System, che aderisce al
programma Responsabilità sociale
d’impresa della Camera di Commercio di Treviso, vuole dare il suo fattivo contributo.
www.ads-doc.it, www.adsystem.it
mercato. Dieffebi è divenuta nel tempo un punto di riferimento nel pano-
Alberto De Zan
rama internazionale degli arredi in metallo, con una forte presenza nei mercati esteri e nelle più influenti metropoli nel mondo.
DIEFFEBI
Dal 1 Marzo la Dieffebi S.p.A. di San
Vendemiano - leader nel segmento dell’arredo in metallo per l’ufficio e per
la casa - rafforza la propria presenza
sul territorio inglese con l’apertura di
un nuovo showroom a Londra, nella
zona di Kentish Town, nel quartiere di
Camden.
Internazionalità è infatti una delle parole chiave nell’approccio aziendale al
Il segreto del successo internazionale
dell’azienda è la capacità di creare soluzioni ad alto livello estetico e funzionale, nel rispetto dell’ambiente e dei
principi di sviluppo sostenibile. Tale at-
imprese trevigiane
AREO
tenzione di Dieffebi per l’ecosistema
è stata recentemente premiata dal Ministero dell’Ambiente francese con l’assegnazione della certificazione NF
Environment, unico marchio ambientale europeo che garantisce la sostenibilità degli arredi metallici e dell’azienda produttrice.
Già presente dall’inizio del 2012 in altri due noti showroom europei, i prodotti Dieffebi sono esposti presso il
centralissimo Spiralis Europe di Londra con un’ampia area dedicata a librerie, armadi e cassettiere e in Germania nello showroom Büromöbel di
Francoforte.
Nel nuovo showroom londinese Bdm
di Kentish Town sono protagonisti, in
particolare, gli armadi della linea Fileline Standard, la gamma Primo e le cas-
settiere Universal e cBox, caratterizzate da raffinatezza estetica, funzionalità e flessibilità nell’uso. Tale apertura verso gli scenari europei consente
all’azienda di stare al passo con novità e tendenze del mondo del design e
dell’ufficio, innovandosi ogni giorno attraverso idee, territori ed una costante ricerca a livello tecnologico e di stili di vita. www.dieffebi.com
LATTERIA SOLIGO
Si è tenuta a inizio Aprile alla presenza dei soci produttori l’Assemblea annuale della Soc. Agricola Cooperativa
Latteria di Soligo. In un momento di
forte crisi economica e incertezza
per il futuro delle imprese, il bilancio
della Latteria di Soligo, presentato dal
Presidente Lorenzo Brugnera, si dimostra degno della mission che la cooperativa persegue dal 1883: la salvaguardia del reddito dei soci investendo in
professionalità e ricerca e la garanzia
al cliente finale di un prodotto certo
e di qualità.
Nell’esercizio 2011 la quantità del latte entrata è stata pari a 717.181 ettolitri, consolidando così i dati 2010, ma
con un incremento del conferimento
dei soci del 6,29% frutto di operazioni della Cooperativa per aumentare la
base sociale. La gestione aziendale ha
prodotto un conguaglio pari a 762.087
euro + Iva distribuibile ai soci.
Il prezzo medio aziendale, acconto più
conguaglio, risulta essere di euro/litro
0,4525 Iva inclusa. Il prezzo medio pagato ai soci nel 2011 è aumentato di
0,0423 euro/litro rispetto al passato
bilancio, segnando un incremento del
10% rispetto al prezzo pagato nell’esercizio 2010, frutto della riduzione dei
costi di trasformazione e di un aumento dei prezzi al consumo. Nonostante ciò l’incremento è ancora poco significativo, visto il notevole aumento
dei costi di produzione. L’andamento
dei parametri della qualità nel corso del
2011 ha confermato i valori positivi
raggiunti nel corso degli ultimi anni,
sia per gli aspetti igienico-sanitari sia
per quelli chimico-fisici. Il patrimonio
netto è pari a 9.235.144 euro rispetto a 9.222.888 euro del 2010. Mentre il valore della produzione (fatturato) si attesta su 63.436.942 euro rispetto ai 60.241.156 e dell’anno precedente. Il capitale investito al
31.12.2011 è pari ad 41.549.167 euro,
si registra un aumento di 5.731.304
euro rispetto al 2010 riguardante la gestione operativa. Le voci interessate
sono state le immobilizzazioni materiali e soprattutto le liquidità differite. La variazione di queste ultime è da
ricercarsi da un lato nell’incremento
dei crediti verso i clienti per 1.042.289
euro, come conseguenza delle maggiori vendite e dall’altro dell’aumento dei
crediti tributari per euro 2.286.730 derivante dall’accumulo del ritardo da parte dell’Agenzia delle Entrate nel rimborso del credito Iva (2011: 5.445.924
- 2010: 3.159.194 euro). L’incremento
del capitale investito è stato finanziato in modo diverso con mutui a medio e lungo termine per le attività immobilizzate, mentre le liquidità differite con una maggiore esposizione bancaria (i debiti verso le banche esigibi-
imprese trevigiane
AREO
li oltre l’esercizio successivo e riferibili ai mutui nel 2011 sono pari a
3.919.610 di euro rispetto ai 1.799.061
del 2010).
“Siamo soddisfatti di aver perseguito
anche quest’anno gli obiettivi sanciti
dal nostro statuto – spiega il Presidente Lorenzo Brugnera –: tutelando il
reddito dei nostri soci, garantendo prodotti di qualità ai produttori e rimanendo punto di riferimento nel settore agro produttivo del nostro territorio. Il periodo di recessione che segnerà il 2012 sarà probabilmente caratterizzato da una contrazione dei consu-
25
mi e da una grande incertezza. Diventa quindi fondamentale continuare ad
investire nella ricerca e nell’efficienza sia per quanto riguarda le singole
aziende agricole che per le industrie
di trasformazione. Le previsioni di budget approvate per il 2012 sono impegnative, puntando sull’ottimizzazione
dei processi operativi per ottenere più
efficienza e un rafforzamento patrimoniale e finanziario”.
www.latteriasoligo.it
ASTOLFO DAMETTO
La Astolfo di Dametto S.r.l. di Treviso, specializzata nei trasporti ferroviari, è attiva fin dal dopoguerra, mentre
nel 2011 sono stati festeggiati i primi
35 anni di presenza della famiglia Dametto nella gestione dell’azienda.
Dieci anni fa vi è stato anche un passaggio con l’arrivo della nuova generazione della famiglia, che ha indiriz-
zato la società verso il trasporto combinato strada/rotaia.
L’attività si svolge nello scalo ferroviario “Treviso – Scalo Motta”, area che
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pur vicina alla città è di grande interesse per lo sviluppo e la crescita del
trasporto su rotaia. La sua posizione
strategica, favorita dalle intersecazioni ferroviarie, fanno infatti di Treviso
Scalo Motta un porto verso il Nord Europa e verso l’Est.
I servizi offerti sono molteplici: attività di carico e scarico da e per vagone
ferroviario, merci di tutte le forme e dimensioni, dai prodotti industriali al legname segato, dal palettizzato ai cereali alla rinfusa, dai prodotti agro alimentari non deperibili a quelli dell’industria
conserviera, vino, olio, eccetera; logistica per grande Gruppo cartario; scarico e distribuzione legname segato in
tutta Italia; partenze/arrivi bisettimanali dirette su Paesi Scandinavi (48h)
Europa e Paesi dell’ Est (Russia).
Astolfo Dametto è anche specializzata nei trasporti ‘eccezionali’ ferroviari corredati di servizi accessori.
L’azienda collabora con partner italiani ed europei come Transwagon, DB
Schenker, Starklog, Trenitalia, Ntr.
Nel 2011 sono state movimentate
merci per 128.500 tonnellate (tradotte in autotreni sono circa 4.600 camion
tolti dalla strada). Il suo scopo primario è incrementare il trasporto ferroviario e far conoscere questa realtà in
un territorio che ha un forte potenziale di volumi che possono trovare la soluzione di logistica e trasporto combinato all’interno della propria area di
produzione. www.astolfo.net
UVET
Uvet American Express, società leader
in Italia nei servizi e soluzioni per i
viaggi d'affari e nella progettazione e
gestione di incentive, meeting ed
eventi, nel corso del 2011 ha trasferito il vecchio business travel center di
Mestre nella città di Treviso, diventan-
do il punto di riferimento per i viaggi d’affari nel Nord Est. La sede – che
occupa 330 metri quadrati e impiega
circa 15 dipendenti – si colloca all’interno del Centro Leonardo, situato lungo la Regionale Castellana, che punta a diventare in breve tempo un polo
di ricettività turistica leisure e business.
Il Gruppo Uvet è stato fondato nel
1950 con l’apertura della prima agenzia di viaggi a Milano ed è cresciuto
fino alla joint venture, nel 2002, con
American Express e al compimento
del 60° anno di attività nel 2010.
Uvet American Express ha registrato
nel 2011 un fatturato superiore ai 350
milioni di euro, offrendo i propri servizi di travel management a oltre
1.000 aziende, tra cui le più importanti imprese nazionali e multinazionali.
Il progetto Triveneto ha permesso di
garantire una presenza forte e continuativa di Uvet Amex in un’area ricca di distretti industriali che si preannuncia tra i più vitali per i prossimi
anni, dopo una crisi che in questi territori si è fatta particolarmente sentire. L’espansione di Uvet Amex nel
Nord Est rientra nel piano di affiancamento nello sviluppo delle aziende, attraverso la proposta di un expertise più
che consolidato nell’ambito dei viaggi d’affari e nella consulenza nei processi legati alla mobility. L’obiettivo è
offrire proposte differenziate ai due
segmenti di mercato più importanti,
le circa 500 aziende medio/grandi e le
numerose Pmi, che richiedono supporti indispensabili per la gestione dei
viaggi d’aziendali. Non solo servizi di
business travel, quindi, ma anche la capacità di gestire tutte le problematiche inerenti le spese di viaggio, trasformandole in un strumento realmente
efficace per incrementare gli
affari.L’agenzia Uvet Amex di Trevi-
imprese trevigiane
AREO
so andrà così a rispondere al bisogno
di agire al meglio sul mercato anche
attraverso servizi di mobility. Il team
offrirà proposte di servizio specifiche
con modalità di approccio differenti e
personalizzate, oltre a iniziative di informazione e formazione per le aziende del territorio relative al governo delle spese per missioni e trasferte.
www.uvet.com
dell'architettura e della casa in senso
più ampio.
Si tratta di una forte testimonianza della crescente espansione che Panto sta
attuando con grande attenzione alla
qualità e al design nelle principali città italiane ed estere. La più antica
azienda italiana nel settore dei serra-
PANTO
Panto S.p.A.di San Biagio di Callalta
ha inaugurato il 19 Aprile, in concomitanza con il Salone del Mobile, il suo
nuovo showroom di Milano, in via Santa Sofia 21, in un ampio spazio su due
piani appena ristrutturato e allestito
Nuovi prodotti, nuova immagine,
nuova veste supportati da una radicata tradizione nel settore dei serramenti. Più di cento anni di vita per
un'azienda che ha saputo mantenere
e consolidare il nome e allo stesso tempo rinnovarsi, seguendo gli stili più all'avanguardia in fatto di design e tendenze. Il nuovo spazio Panto ospita infatti i prodotti più innovativi del
Gruppo tra cui la nuova linea di finestre Frame, disegnata dal noto designer
Andrea Lucatello, che unisce le elevate prestazioni con il valore del design
più innovativo. www.panto.it
con i nuovissimi prodotti dell’azienda, a testimonianza della crescente
espansione che Panto sta attuando nelle più grandi città italiane ed estere. All’inaugurazione erano presenti nu-
menti sta infatti conquistando e consolidando mercati esteri importanti,
quali Russia, India, Arabia Saudita, Stati Uniti e Sud Africa nei quali viene riconosciuta come esempio indiscusso
di qualità italiana grazie a prodotti innovativi per design, durevolezza e risparmio energetico, che sono da sempre i cavalli di battaglia di Panto.
Un’occasione per conoscere la nuova
immagine del Gruppo, che nell’ultimo
anno ha visto una significativa innovazione di concetto e prodotto e il resty-
merosi architetti, interior designer,
progettisti, costruttori, giornalisti di settore e tutte le figure professionali che
ruotano attorno al mondo dell'edilizia,
ling del marchio.
Innovazione e tradizione, questo il binomio che contraddistingue da sempre la Panto.
ADECCO
Adecco l’agenzia per il lavoro leader
in Italia – presente a Treviso con 7 filiali – ha sviluppato una competenza
specifica nel contratto di Staff leasing,
che si affianca ai servizi dedicati alla
somministrazione di lavoro a tempo
determinato, alla Ricerca e Selezione,
all’Outsourcing, alla Formazione, alla
Ricollocazione professionale - Career
Transition alla Consulenza HR/Organizzativa
“Con lo Staff leasing – dichiara Elisa
Grisot, Head Adecco per la provincia
di Treviso - Adecco ha l’opportunità
di inserire risorse a tempo indeterminato, sulle quali investire, in maniera
continuativa, sulla formazione e sul
percorso di sviluppo professionale. A
differenza della somministrazione a
termine – consentita in presenza di esigenze di carattere produttivo, organizzativo, tecnico o sostitutivo – lo staff
leasing prevede l’assunzione del lavoratore ed il suo il collocamento per un
periodo di tempo non determinato
presso l’utilizzatore nell’ambito dei settori di attività per i quali è previsto lo
strumento. Rispetto all’appalto di servizi lo staff leasing garantisce il coor-
imprese trevigiane
AREO
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dinamento e la gestione diretta dei lavoratori: è lo strumento ideale in alternativa ad appalti “border line” per
i quali il rischio di interposizione illecita di manodopera è molto alto”.
Com’è noto, lo staff leasing è la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato così come reintrodotta dalla Legge Finanziaria 2010, con le integrazioni che ne ampliano il campo
di applicazione rispetto alla legge
Biagi. Ora, infatti, può essere applicabile anche per i servizi di cura e assistenza alla persona in tutti i settori produttivi, pubblici o privati, con assunzione a tempo determinato di lavoratori in mobilità senza il vincolo della
causale e si estende il ricorso allo staff
leasing ai contratti aziendali e non più
previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro per la somministrazione a tempo determinato, ed assicura
all’impresa il coordinamento del lavoratore, a differenza di quanto previsto
dall’appalto di servizi. Come Adecco
abbiamo portato avanti con energia numerosi e innovativi progetti negli ultimi anni, in aziende di ogni settore,
fra cui Novartis nel chimico-farmaceutico e Microsoft nell’ambito dell’IT.
solo a quelli nazionali.
“In questo modo – continua Elisa
Grisot - lo staff leasing permette di
avere a propria disposizione risorse
maggiormente qualificate, in quanto la
formula dell’assunzione a tempo indeterminato, seguita da Adecco, permette di essere maggiormente attrattivi
verso persone che hanno una maggiore professionalità, mantenendo comunque le caratteristiche di flessibilità di medio/lungo periodo che lo strumento garantisce. Inoltre lo staff leasing non prevede un limite percentuale di lavoratori esterni impiegabili a differenza di quanto potrebbe essere
Con focus specifico sulla nostra regione, direi che lo staff leasing potrebbe
rispondere in particolare alle esigenze del settore metalmeccanico, tessile e naturalmente del calzaturiero”.
Adecco, oltre a selezionare e a formare le risorse che assume con questa formula, affianca al lavoratore la figura di
un personal agent che, attraverso bilanci di competenze periodici, condivide gli obiettivi di sviluppo professionale del lavoratore. Il lavoratore ha
quindi un rapporto di lavoro con un
operatore del settore che ha quindi tutto l’interesse a collocarlo con continuità. www.adecco.it
re di riferimento a livello nazionale e
internazionale nel comparto dell’estrusione di profili tecnici. Per raggiungere tale obbiettivo nel Settembre 2010
ha acquisito F.P.D. S.r.l. (fondata nel
1957) creando un unico ed importante Gruppo industriale nel mondo dell’estrusione delle materie plastiche che
ad oggi conta circa 80 addetti, 40 linee produttive su oltre 7.000 mq di superficie, capace di trasformare fino a
3.000 tonnellate di materiali termoplastici.
Le aziende, storiche realtà della provincia di Treviso, fino al 2010 hanno
operato in maniera indipendente, fornendo con i loro prodotti i più importanti Gruppi industriali della refrigerazione e dell’edilizia, dell’elettrodomestico e degli infissi, dell’illuminotecnica e dell’impiantistica sportiva.
Il ventaglio dei materiali prodotti
(dai classici Pvc, Polietilene e Polistirolo fino ai materiali a più alto contenuto tecnico come il Policarbonato),
il numero e l’ampia gamma delle linee
produttive hanno da sempre permesso alle due aziende di porsi come interlocutori affidabili, flessibili e attenti per tutti i clienti che cercano un
estruso tecnico a disegno dagli elevati contenuti prestazionali, estetici ed
economici.
L’obiettivo del Gruppo è raggiungere
sempre un maggior numero di clienti potendo aumentare il ventaglio di
possibili soluzioni per chi oggi cerca
un componente estruso in materiale
imprese trevigiane
AREO
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V.B.N/F.P.D.
V.B.N. Tecno S.r.l. di San Biagio di Callalta vuole proporsi come interlocuto-
plastico, rispondendo in modo veloce
e reattivo al mercato nazionale ed internazionale in continua evoluzione.
Il primo punto di forza parte direttamente dalla fase progettuale: l’ufficio
tecnico è in grado di collaborare con
i diversi clienti e assieme ad essi realizzare soluzioni esteticamente valide,
tecnicamente efficaci, volte alla massima riduzione dei tempi di manipolazione ed assemblaggio finale.
Il completamento della fase progettuale sfocia nell’officina moderna e autonoma, capace di progettare, costruire,
manutenere totalmente all’interno
dell’azienda attrezzature per l’estrusione.
Il cuore dell’attività produttiva è
l’estrusione. I semilavorati in Pvc, Abs,
Pmma, Policarbonato, Polietilene, Polistirolo e Poliuretano sono ormai la
base consolidata della gamma produttiva che il Gruppo propone.
Oltre a questi, grazie anche alla collaborazione con i più importanti nomi nel
comparto della chimica, il Gruppo è
riuscito ad affiancare alle produzioni
standard alcuni articoli di ultima generazione, realizzati in materiali rinforzati con varie fibre come pure profili coestrusi tra materie plastiche ed alluminio, acciaio e tessuti vari.
Sollecitata dal mercato l’azienda cerca continuamente di affrontare responsabilmente l’impatto ambientale delle proprie produzioni in due modi:
l’adozione di macchinari a basso consumo energetico e l’utilizzo di materiali biodegradabili.
Ma quali altre indicazioni sta dando il
mercato? Sempre più frequentemente le aziende vogliono evitare rilavorazioni cercando dai loro fornitori
componentistica già pronta per l’assemblaggio.
Il Gruppo VBN, nei reparti per lavo-
razioni meccaniche, dà alla propria
clientela la possibilità di ricevere pezzi pronti per il montaggio completi di
tagli e lavorazioni varie.Tutto questo
vale per il presente; l’obiettivo per il
futuro è crescere in termini dimensionali in espansione internazionale, puntando su innovazione, qualità e creazione di valore nei prodotti offerti al
mercato oltre che abbandonare la veste di puri e semplici fornitori e diventando partner a tutti gli effetti dei propri clienti.
www.vbntecno.it, www.fpdtecno.it
viso, condotti dall’Impresa Pietro Sartorelli, con la collaborazione dello
studio di architettura MZCplus e di
Saico Ingegneria.
Il restauro, a carico dell’impresa di Ponzano che ha avuto dal Comune la concessione per la gestione dell’immobile per i prossimi 25 anni, riporterà il
palazzo al suo antico splendore.
“Da cinque generazioni la mia famiglia costruisce e restaura palazzi”,
spiega l’Ing. Piero Sartorelli, titolare
dell’impresa. “Oggi poter intervenire
su Ca’ dei Ricchi è per me un onore,
mi riempie di orgoglio. Considero
questo intervento di restauro un gesto
di devozione nei confronti di Treviso”.
Il progetto di gestione è ambizioso:
creare un polo culturale che dia lustro
a Treviso e che sia di riferimento per
tutto il territorio. Alla città verrà restituito non solo un patrimonio architettonico, ma anche un centro polifunzionale aperto ad iniziative culturali, mostre, convegni, a disposizione anche del
Comune a titolo gratuito per 30 giorni all’anno. Dentro il palazzo, oltre allo
spazio espositivo, saranno presenti attività commerciali, stabili o con la formula del temporary shop, ma anche un
caffè, sito nella corte interna.
A distanza ancora di qualche mese dall’inaugurazione, fervono i lavori a
supporto dell’attività di gestione. Il 28
Marzo è stato presentato, online, il
nuovo marchio di Ca’ dei Ricchi,
un’identità visiva forte che caratterizzerà tutte le iniziative del polo culturale, ma che potrà essere declinata anche per caratterizzare il caffè.
Il logo è stato disegnato da o zone comunicazione S.r.l. di Ponzano Veneto,
partendo dalla pianta del palazzo,
unita graficamente alle sagome degli
archi a sesto acuto del portico. Già online il blog Ca’ dei Ricchi Live, canale di comunicazione privilegiato per
dare visibilità oggi, allo stato di avanzamento dei lavori, domani alle iniziative della gestione.
È inoltre in preparazione un libro, distribuito e posto in vendita, che attraverso un racconto per immagini renderà al lettore le atmosfere del palazzo, durante e dopo il suo restauro. Sarà
un’edizione di pregio, realizzata in collaborazione con un editore specializzato in libri d’arte del territorio, con
testo in italiano e in inglese.
“Siamo entusiasti di questa nuova avventura: impegnativa, di certo, ma credo che i risultati saranno evidenti.”
imprese trevigiane
AREO
PIETRO SARTORELLI
Procedono spediti i lavori nel cantiere di Ca’ dei Ricchi, lo storico palazzo nelcuore del centro storico di Tre-
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- ha raccontato Anna Sartorelli - “ Soprattutto, sono felice del servizio che
stiamo rendendo alla nostra città.
Quello che è stato un tesoro di nobili famiglie, diventa oggi un patrimonio
per i cittadini e per la comunità”.
www.cadeiricchi.it
NORDICA
Gli sciatori Viktoria Rebensburg, tedesca, e Andrè Myrher, svedese, che
sono parte del team Nordica (Gruppo Tecnica di Giavera del Montello)
hanno vinto la coppa del mondo di
Viktoria Rebensburg e Andrè Myrher
specialità per la stagione 2011 - 2012.
Entrambi hanno vinto la gara conclusiva di Schladmig in Austria.
Andrè Myrher si è affermato nello slalom speciale, dove nel 2011 aveva ottenuto il terzo posto assoluto, mentre
Viktoria Rebensburg ha confermato il
successo nello slalom gigante, già ottenuto lo scorso anno.
www.nordica.com
LBA
Lba S.r.l. di Oderzo che da oltre trent’anni sviluppa sistemi abrasivi innovativi e prodotti accessori ad uso industriale per applicazioni specifiche nei
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settori del legno, del metallo, del vetro, dei compositi, dell’autocarrozzeria, è orgogliosa di presentare il progetto Finishing Lab. E’ un laboratorio
cadenze più o meno regolari - realizzate in passato mediante seghe circolari a nastro - che le donano un aspetto vissuto, materico e scalfito dal
tempo. Il significativo apporto di innovazione di questo nuovo prodotto
abrasivo consiste nell'aver automatizzato un'operazione che in precedenza era necessariamente manuale, senza tuttavia alterarne i risultati di finitura e con costi e tempi di set-up contenuti. Alla casualità della sega a nastro circolare viene sostituita la standardizzazione della macchina leviga-
di sperimentazione in collaborazione
con i principali produttori di macchine levigatrici e il prestigioso istituto di
ricerca Catas, con l'obiettivo di dare
vita a finiture innovative a supporto
dell'industria del legno-arredo, realizzabili attraverso processi produttivi
semplici e facilmente implementabili sia dal punto di vista tecnologico che
economico, grazie alla sinergia tra
macchine levigatrici e innovativi prodotti abrasivi impiegati nel formato nastro. Questo ha permesso non solo il superamento di tecnologie e sistemi
produttivi esistenti, ma anche l'introduzione nel mercato di nuovi standard
di levigatura, che vedono macchine levigatrici e innovativi prodotti abrasivi
impiegati nel formato nastro realizzare in sinergia una tecnologia accessibile e migliorativa dei processi di lavorazione del legno o dei suoi derivati
(impiallacciati, MDF, carte melamminiche, ecc.) con il fine comune di dare
vita a finiture uniche nel loro genere.
Il primo importante risultato conseguito lungo questa direzione riguarda lo
sviluppo di TLX 04: uno specifico
abrasivo che impiegato nel formato nastro ha consentito l'automazione, l'internalizzazione e la standardizzazione del processo, tipicamente manuale e svolto in outsourcing, utilizzato per
l'ottenimento di una finitura oggi
molto in voga denominata 'effetto seghettato', in cui la superficie microporosa è solcata da incisioni trasversali a
trice automatica con gruppo operatore trasversale: in tal modo si ha il controllo totale del risultato di finitura, sia
dal punto di vista della profondità di
segno che dal punto di vista della frequenza (intesa come distanza tra segno e segno), il tutto variando precisi parametri di lavorazione quali velocità di taglio del nastro abrasivo, velocità di avanzamento del tappeto, pressione di lavorazione.
Questa innovazione ha già trovato ampia applicazione nell'industria del
mobile, in particolare nelle operazioni di levigatura in piano di legni massicci o impiallacciature in tutte le essenze (fino a 3/10 di spessore), mediante macchine levigatrici automatiche a nastro nei seguenti settori: produzione di pavimenti in legno e parquet pre-finiti, produzione di antine
imprese trevigiane
AREO
per cucina, zona giorno e bagno, produzione di porte per interni. Grazie a
questo sistema è possibile ottenere con
estrema semplicità numerose tipologie di finitura da impiegare in successive operazioni di anticatura, spazzolatura, tinteggiatura, oliatura e verniciatura.
Rispetto ai sistemi aziendali in uso, il
processo è facilmente implementabile dal punto di vista operativo, con costi e tempi contenuti sia per il set-up
dell'impianto che per la sua successiva messa in produzione. La levigatrice con gruppo operatore trasversale è
tipicamente già presente negli impianti dei principali produttori di mobili
o componenti: una volta equipaggiata con nastri abrasivi, i costi di produzione sono minimi e facilmente calcolabili sulla base della vita media di un
nastro, che può essere incrementata
utilizzando un nastro lamellare con lamelle in tela grafite. Si ha inoltre la possibilità di gestire in modo flessibile sia
produzioni just in time (con una levigatrice a nastro trasversale posizionata al di fuori della linea di produzione) sia produzioni di serie in larga scala (semplicemente con una levigatrice a nastro trasversale ad inizio o fine
della linea di produzione).
Ma non finisce qui: all'effetto seghettato si uniranno a breve altre finiture
di pregio quali l'effetto decappato, in
cui il prodotto verniciante viene parzialmente levigato e rimane visibile
solo nei pori profondi e nella venature, conferendo alla superficie un aspetto delicatamente vintage, e l'effetto rilievo, che dona tridimensionalità alla
superficie del legno tramite scalfitture molto morbide, simili a dune. Tutte queste finiture sono realizzate mediante l'utilizzo di specifici nastri
abrasivi. www.lba.it
marsi in un’azienda competitiva nel
mercato industriale tale da vantare oggi
importanti partnership con grandi
aziende del territorio. Dal 2011 alla
presidenza di Sol.Co. siede Luciana
Cremonese. Figura cresciuta all’interno della cooperativa, ha compiuto
il proprio percorso professionale affiancando i numerosi professionisti del
mondo industriale che hanno contribuito a crescere la realtà Sol.Co. e a svilupparne le potenzialità produttive.
Sol.Co. ha sempre strategicamente
puntato sul settore industriale con
progettualità mirate e professionalità in
continuo sviluppo, in modo da creare
ricchezza sociale ed economica e valorizzare la persona attraverso il lavoro.
E i risultati sono nei numeri: cinquanta persone di organico ed un fatturato
2011 di circa 1.000.000 euro. La deter-
minazione del gruppo dirigente e il preciso intento di creare partnership aziendali hanno permesso a Sol.Co. di distinguersi per l’alta flessibilità e la competenza professionale: credibilità ed affidabilità tali da ottenere una storica collaborazione con l’azienda Osram. Il primo contratto con la multinazionale
Osram risale al 1997. Da allora questo
colosso industriale sceglie di collaborare con Sol.Co. la quale riesce a garantirle un prodotto finito di elevata qualità poiché, acquisendo esperienza, ha
organizzato le linee di produzione acquistando, progettando e sviluppando
sistemi semi-automatizzati per l’imballo delle lampade.
Nel 1999 visti la continua espansione
e l’aumentare dei contatti con le aziende, Sol.Co. sposta il proprio impianto
di produzione nel Comune di Treviso,
all’interno di un complesso industriale posto lungo la strada Feltrina. Il complesso è formato da tre ambienti: le linee di produzione occupano un sito di
800 mq accanto al quale sorge il magazzino che copre un’area di 600 mq,
mentre la terza sede produttiva, di dimensioni più ridotte, è utilizzata da
Sol.Co come un laboratorio in cui
sperimentare nuove forme di collaborazione con le aziende del territorio.
L’assemblaggio e il confezionamento
di prodotti industriali è svolto da
personale qualificato che, analizzata la
commessa di lavoro, la immette nel ciclo produttivo: l’utilizzo di macchinari industriali per il confezionamento e
la creazione di attrezzature ad hoc per
ogni singolo prodotto, rendono più agevole e preciso lo svolgimento delle singole mansioni, garantendo una maggiore competitività nel mercato.
Ad oggi, oltre alla già citata Osram,
Sol.Co. può vantare clienti come Permasteelisa Impianti, Syen, Cliber, Ar-
imprese trevigiane
AREO
SOL.CO
Sol.Co. società cooperativa sociale di
Treviso festeggia quest’anno i primi
vent’anni di attività. Due decenni
dedicati al servizio del territorio e delle aziende, due decenni di proficue collaborazioni.
Impresa giovane, con governance prevalentemente femminile, Sol.Co. si è
distinta nel corso degli anni per la capacità di evolvere. Da realtà esclusivamente destinata alla formazione e all’inserimento lavorativo di persone
svantaggiate, Sol.Co ha saputo trasfor-
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per, Moratto e Taffarello i quali si sono
affidati a questa impresa per lo svolgimento di mansioni di assemblaggio
e cablaggio svolti da una organizzazione certificata Iso 9001.
Il controllo qualità è un altro punto di
forza di Sol.Co. compito del personale specializzato che opera seguendo le
specifiche fornite dal cliente per il proprio prodotto garantendo la verifica visiva del prodotto, l’accertamento tecnico ed il test di funzionamento effettuato utilizzando specifici strumenti.
Sol.Co. può contare sul rigore di operatori appositamente formati e capaci di garantire qualità, tanto alla produzione quanto alla relazione instaurata con il personale interno, opportunamente accompagnato in percorsi di
sviluppo delle proprie abilità e verso
la ricollocazione lavorativa.
Proprio in virtù di questa identità sociale, la cooperativa può rappresentare una risposta per quelle aziende che
devono ottemperare l’obbligo di inserimento, all’interno del proprio organico, di persone disabili ai sensi della
legge 68/99.
Grazie a convenzioni quadro ex art. 14
del D.lgs 276/03 stipulate tra l’azienda e Provincia di Treviso e sottoscrivendo un accordo convenzionale per il
conferimento di commesse alla cooperativa, la medesima può assorbire, per
conto dell’azienda, il personale disabile in modo da garantire un doppio vantaggio: all’azienda, la copertura dell’obbligo e l’esecuzione di prestazioni lavorative di qualità e alla persona l’accompagnamento in un percorso creato ad hoc per lo sviluppo delle proprie
competenze. www.solcocoop.it
TONIOLO CASEARIA
Continua il trend positivo che ha visto il 2011 chiudersi con un +15% per
32
la Toniolo Casearia S.p.A. di Borso del
Grappa. Il Caseificio continua a distinguersi a livello nazionale per la produzione dei grandi formaggi veneti di
qualità, disponibili in tutta la penisola grazie ad una presenza capillare nella GDO nazionale e nelle migliori gastronomie. La Toniolo Casearia produce da più di 50 anni le grandi Dop regionali (Asiago, Montasio, Casatella
Trevigiana), affina e stagiona i suoi mi-
Continua anche la collaborazione con
Slow Food Italia nella fornitura di formaggi nei master che l’associazione organizza a livello nazionale: “Con il nostro lavoro quotidiano portato avanti
con passione e amore da più di 50 anni
contribuiamo a rendere grande la
fama dei formaggi veneti in tutta Italia”, sottolinea Mauro Toniolo, Presidente dell’azienda di famiglia, “ora stiamo valutando anche importanti collaborazioni all’estero, selezionando sempre con attenzione mercati e canali distributivi”.www.toniolo.it
METHODE
Méthode S.r.l. di San Vendemiano ha
ricevuto il titolo di Sap Best Channel
Partner 2011 nell’area Business Analytics e si conferma anche per il 2012
gliori caci (PerBacco, Nonno Tito Casaro, Cuor di Fieno, Aromantico), valorizza le ricette tipiche venete (Pincion, Puenton, Morlacco e Bastardo del
Grappa) e propone anche i formaggi
di capra, sempre più richiesti dai consumatori moderni.
A Settembre verrà inaugurata la nuova ala aziendale di Borso del Grappa,
dedicata al confezionamento e alla logistica. L’evento coinciderà anche con
la consegna dei premi del nuovo concorso fotografico “Bianco latte, rosso fuoco, verde erba: i colori del formaggio Veneto”, organizzato dall’azienda con lo
scopo di promuovere l’immenso e variopinto patrimonio caseario veneto.
Gold Partner Sap BusinessObjects. La
società il proprio focus nella Business
Intelligence e opera in questo campo
con competenze specifiche, tecnologiche e consulenziali, proponendo
soluzioni di Data & System Integration, Datawarehousing, Query & Reporting, Information Certification &
Delivery.
Un altro importante riconoscimento
è arrivato pochi mesi fa (Novembre
2011 – Madrid) al Sapphire (evento
europeo Sap), in cui Méthode ha ricevuto 6 premi su 6 messi in palio all’interno del Best Performance Challenge, nel mercato europeo.
Altro traguardo raggiunto di recente
è il riconoscimento della certificazione SapPCoE (Partner Center of Expertise), che abilità Méthode al supporto applicativo certificato Sap.
A Maggio Méthode ha partecipato al-
imprese trevigiane
AREO
l’evento Sap BI Forum, organizzato da
Sap per divulgare le soluzioni di BI di
Sap BusinessObjects e il 14 Giugno
sarà presente alla nuova edizione del
Sap Forum (conosciuto fino al 2011
come Sap World Tour), durante la quale verranno trattati i principali argomenti in ambito BI comprese le innovative soluzioni di in-memory computing (Sap Hana).
Méthode, inoltre, prosegue nel dare
grande importanza alla formazione;
sono infatti organizzati periodicamente dei Web Seminar tematici;
ogni Web Seminar ha lo scopo di portare sulla scrivania di tutti coloro che
vedono nella BI un’opportunità di crescita e miglioramento, soluzioni ed expertise nel mondo della BI.
L’ultimo webinar (web seminar) ha vi-
sto una cospicua partecipazione di manager di diverse aziende di rilevanza
nazionale che, dedicando non più di 45
minuti di tempo e comodamente dalla propria scrivania, hanno potuto
scoprire le novità nel campo della BI
e interagire con un senior consultant
di Méthode.
Rimanendo nel campo della formazione, Méthode ha organizzato, e non tarderanno le nuove edizioni in merito,
corsi di formazione sugli strumenti BI
di Sap BusinessObjects, con particolare riferimento alla nuova release di
Sap BusinessObjects BI 4, nelle sue soluzioni di front-end (reporting e dashboarding e in memory navigation)
e di back-end (data integration, data
federation e datawarehousing).
Méthode ha recentemente rinnovato
il proprio sito internet (www.methode.it), la pagina Facebook (Méthode
Srl), il canale Twitter (MéthodeSrl), il
canale Youtube (MethodeSrl) e la
pagina LinkedIn (Méthode Srl).
TIMAVO & TIVENE
Timavo & Tivene S.r.l. di Vazzola, spe-
facile, anche perché c’era una storia alle
spalle con un immagine diversa, ma
alla fine questa è stata una decisione
che ha dato i risultati sperati. Oltre alla
proprietà che ci ha creduto, va dato
merito di questo risultato al ruolo propositivo degli amministratori e dei manager, dall’Amministratore Lorenzo Peruzzi al Direttore di stabilimento Fabio Catelan, che hanno contribuito a
progettare e sviluppare questo nuovo
cializzata nella nobilitazione tessile, ha
chiuso 2011 con un fatturato in sostanziale crescita sul 2010. E questo ha fatto scattare un sostanzioso premio di risultato in busta paga per i 115 collaboratori, anch’esso in netta crescita rispetto a quello già record dell’anno
precedente, in base all’accordo aziendale valido fino al 2013.
“Certo, bisogna avere fortuna. Ma è necessario anche non stare fermi, e perseguire in ogni momento azioni di sviluppo”. Andrea De Bastiani, Direttore Amministrativo e finanziario della
Timavo & Tivene di Vazzola, così
commenta i risultati positivi raggiunti dall’azienda in una situazione pesante, specialmente nel settore tessile.
“Certamente anche da noi si è avvertita in questi anni la crisi che ha portato a tante situazioni di difficoltà e anche a chiusure – ma l’aspetto positivo è stato quello di non essere rimasti fermi ad aspettare il mercato: siamo nati come tintoria conto terzi, ma
qualche anno fa abbiamo avuto il coraggio di proporci anche nella vendita del tessuto, affrontando il rischio di
cambiare ruolo nei confronti dei clienti, da terzisti a venditori. Non è stato
modello di business. L’idea è che non
tutto il tessile deve necessariamente
delocalizzare”.
Da qualche tempo Timavo & Tivene
ha avviato un ottimo rapporto con uno
dei maggiori produttori italiani del settore della maglia - che a differenza di
altri ha creduto e crede nel valore del
prodotto italiano -, con il quale collabora attivamente nella ricerca e nello
sviluppo di nuovi tessuti. Da gennaio 2011 l’azienda ha attivato un contratto di rete (Rete maglia Italiana) per
consolidare questa partnership e ampliarla ad altri primari attori del tessile italiano, per proporre ai principali marchi di abbigliamento prodotti,
imprese trevigiane
AREO
Andrea De Bastiani
33
siano essi tessuti o capi, dal contenuto tecnico, eco-ambientale e di servizio maggiore rispetto al tipico prodotto di importazione.
L’azienda, e la rete nel suo complesso, ha investito in maniera significativa nel 2011 e continuerà a farlo nel
2012. Anche il rinnovo dell’integrativo sottoscritto a maggio 2011, che varrà sino a tutto il 2013 è stato sottoscritto con tali obiettivi strategici, già presenti nel precedente contratto, ma ulteriormente affinati.
“È il frutto di un cambio di mentalità:
in partnership con il Sindacato, e in particolare Andrea Misericordia per Femca Cisl e Angelo Zanchetta per Filtctem
Cgil , che ci hanno seguito in questa sfida a 360 gradi, abbiamo cambiato la logica che aveva sempre portato, in sede
di scadenza di contratto, alla ricerca di
un mero rialzo delle componenti retributive esistenti. La logica seguita nel
rinnovo è stata quella di prevedere rialzi potenzialmente maggiore, ma vincolati ai risultati dell’azienda. Quindi se
c’è di più ce n’è per tutti, altrimenti ci
si accontenta tutti di meno. Anche rispetto all’istituto della flessibilità dell’orario di lavoro, già da tempo recepito dal contratto dei tessili, si è applicato tale concetto: quando viene richiesto il supero dell’orario normale di lavoro l’azienda pagherà subito una leggera maggiorazione rispetto al contratto nazionale; l’eventuale surplus, potenzialmente superiore all’attuale, verrà
pagato con riferimento al risultato aziendale”. www.timavotivene.it
FART
Una lampada a catodo fluorescente
(Cold Cathode) da 80 chilometri attraverserà la stazione sopraelevata del
polo universitario di Riyadh, capitale
dell’Arabia Saudita. Si tratta del pro-
34
getto di illuminazione più grande al
mondo nel suo genere. Questo speciale “treno” così illuminato attraverserà
a Riyadh la cittadella di Pnu, Princess
Nora University (Università della Principessa Nora), la più grande università femminile al mondo ora in fase di
ampliamento. Il nuovo complesso sarà
inaugurato tra pochi mesi ed è inserito all’interno di un progetto ancora più
esteso che comprende un’area business
(il King Abdullah Financial District),
un ospedale e un parco tecnologico.
Un’opera imponente disseminata su
1600 chilometri quadrati, costata 10
miliardi di dollari. La lunghezza totale sarà di oltre 14 chilometri ed avrà
una capienza di 7.000 passeggeri l’ora.
Il cold cathode è stato preferito ai moderni sistemi d’illuminazione per la sua
alta resa cromatica, per la sua comprovata longevità e per l’effettivo risparmio energetico a parità di luminosità
sina epossidica con due uscite indipendenti ciascuna da 990Volts e quindi in
regime di Bassa Tensione), F.A.R.T. sta
guardando con fiducia al futuro ampliando la sua offerta anche al settore
Lighting, nonostante il non facile periodo che i mercati mondiali stanno attraversando. I numeri di questa realizzazione per la storica azienda di Preganziol, condotta, sin dalla sua nascita, dalla famiglia Graziati (la terza generazione è già presente in azienda, ma
la quarta sta crescendo), sono davvero imponenti, oltre 16.000 trasformatori modello 2x990Volts prodotti solamente per questa realizzazione che
andranno ad “accendere” gli oltre 80
chilometri di tubi utilizzati, polverizzando così ogni precedente record
nel settore. Ancora una volta F.A.R.T.
ha dimostrato che la qualità dei propri prodotti, il proprio know-how e il
Made in Italy risultano essere delle potenti leve su cui credere fortemente per
il rilancio dei propri prodotti in un momento così delicato per le aziende italiane nel mercato globale. www.fart –
neon.com, www.antrox.net
emessa. L’intero progetto verrà realizzato dalla Antrox S.r.l. di Ancona e sarà
illuminato dai trasformatori di F.A.R.T.
S.p.A. di Preganziol, la quale grazie alla
costante ricerca e sviluppo sui propri
prodotti è riuscita a sbaragliare la
concorrenza ed ottenere questa ulteriore commessa di livello mondiale (in
passato ha illuminato tra gli altri Il grattacielo Taipei 101, l’Opera di Lione,
l’aeroporto di Ankara e il Marine Bay
Sands Casinò di Macao e Singapore).
Proprio grazie all’ultimo nato in casa
F.A.R.T., ossia il trasformatore denominato 2x990Volts (trasformatore in re-
SECCO SISTEMI
Per la seconda volta nell’arco di pochi
mesi l’infisso OS2 di Secco Sistemi
S.r.l. di Preganziol riceve un significativo riconoscimento. In effetti nel Luglio scorso il prodotto era stato premiato con la Menzione d’Onore del XXII
Compasso d’Oro da parte di una prestigiosa giuria internazionale.
Ora il nuovo riconoscimento giunge in
occasione della fiera Fensterbau/Frontale 2012, Salone delle tecnologie
del serramento tenutasi a Norimberga dal 21 al 24 Marzo. Nell’ambito delle manifestazioni della fiera, una giuria di qualificati progettisti ha premiato con la Menzione speciale per l’In-
imprese trevigiane
AREO
novazione “Architektur+Fenster Fassade” (“Architettura+Finestre Facciate”) la Secco Sistemi, unica azienda
straniera delle otto premiate.
All’atto di ricevere il premio l’Amministratore Delegato Alberto Agostini
ha sottolineato “la grande soddisfazione di ricevere il Premio da parte di una
giuria di rinomati architetti tedeschi
che hanno riconosciuto il nostro impegno di innovazione, ricerca e sviluppo in un prodotto pensato proprio per
l’architettura. Il compiacimento è maggiore in quanto Secco Sistemi è la sola
società estera ad aver ricevuto un riconoscimento in questa occasione”.
L’infisso OS2 è l'innovativo sistema caratterizzato da ridotto ingombro visivo, ampie specchiature vetrate, valori eccellenti di isolamento termico, acustico e di trasmissione luminosa, elevate caratteristiche di resistenza e
durabilità. Con il progetto dell’infisso OS2 la Secco Sistemi ha voluto interpretare, con tecnologie e materiali moderni, il classico profilo ferro finestra che ha segnato la storia dell’architettura moderna. OS2 è realizzato
Al centro Alberto Agostini e l’export
manager Davide Barbieri
in metalli nobili quali acciaio, inox, corten e bronzofinestra. Da tempo l’azienda opera sul mercato tedesco collaborando con prestigiosi architetti e investendo in ricerca e sviluppo, certifica-
zioni di laboratorio e prodotti dedicati. www.seccosistemi.it
GEA
Gea S.r.l. di Preganziol, società specializzata nei servizi per la gestione e
l'amministrazione del personale, ha annunciato la creazione di una nuova divisione attraverso la costituzione di una
nuova società: Gea Softech S.r.l.
La nuova società ha acquisito un
ramo d’azienda da Compertis S.r.l. di
Portogruaro (Venezia), specializzata
nel software per la rilevazione delle
presenze e sistemi di controllo accessi per il personale rivolti a piccole e
medie imprese.
L’esperienza di Gea maturata in dieci
anni di attività e l’acquisizione di consolidate competenze nel software di gestione del personale comporta nuovi
vantaggi a tutti i clienti. L’obiettivo di
Gea e Gea Softech è, infatti, quello di
rispondere alle diverse esigenze delle
imprese e dei professionisti (commercialisti e consulenti del lavoro), attraverso proposte volte a soddisfare sia
le aziende nelle quali i processi di gestione e di amministrazione del perso-
imprese trevigiane
nale sono inseriti all’interno della
struttura, sia quelle che decidono di affidare in outsourcing tali processi.
Il risultato per i clienti è la completa
integrazione degli applicativi, l’incremento della flessibilità operativa e strategica dell'azienda e la focalizzazione
sulle proprie core competence.
Solo attraverso “lo sviluppo di soluzioni organizzative volte a supportare in
modo determinante i processi di miglioramento continuo in azienda e di
valorizzazione delle Risorse Umane
come leva fondamentale per mettere
in atto correttamente le strategie
aziendali e per affrontare con successo il rapido cambiamento del mercato”, ha dichiarato Mauro Badalin,
Amministratore Delegato di Gea e
Gea Softech, sarà possibile affrontare
“la grave crisi dei mercati finanziari che
ha paralizzato di fatto gli sforzi di ripresa del nostro sistema produttivo.
L’innovazione è una priorità non più
differibile per l’economia italiana e senza innovazione non c’è crescita”.
Le risposte che Gea e Gea Softech vogliono dare vanno proprio in questa direzione: soluzioni efficienti e innovative nella gestione del personale per permettere all’azienda di aprirsi agli sviluppi tecnologici, all’evoluzione organizzativa e all’interscambio delle informazioni, dei flussi e dei processi, al fine di
incrementare la flessibilità operativa, di
ridurre e di controllare i costi di gestione, di ottimizzare le potenzialità del Capitale Umano. www.gea-srl.it
THRONA
Throna S.r.l. di Badoere di Morgano
produttrice di sedie e poltrone per ufficio e sedie tecniche da laboratorio, ha
realizzato un nuovo, importante accordo di collaborazione con l’azienda tedesca Sato di Amberga. Grazie a que-
AREO
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sto accordo, da qualche mese è disponibile per il mercato italiano la nuova
linea di sedute operative e direzionali Sail, prodotta da Throna in licenza.
La caratteristica peculiare di questo
prodotto è l’utilizzo di un meccanismo
brevettato (Glide-Tech) che garanti-
lo schienale con un contemporaneo
scivolamento in avanti del sedile.
Questo semplice concetto, di non facile realizzazione pratica, permette all’utilizzatore di mantenere un’angolazione ed una distanza costante del corpo rispetto al piano di lavoro, e quindi la possibilità di lavoro di fronte ad
un terminale anche con lo schienale
inclinato per maggiore confort.
La linea di sedute è caratterizzata da
un elegante schienale in rete tecnica
disponibile in 4 diversi colori, da un comodo poggiatesta regolabile e dalla
possibilità di coprire lo schienale con
rivestimento a scelta dalla collezione
materiali e colori Throna.
Questo prodotto va ad aggiungersi alla
già vasta collezione Throna, che in
un’ottica di rinnovamento ed ammodernamento delle proposte, negli ultimi anni ha completamente rivisto la
propria collezione con lo sviluppo di
nuovi prodotti per il contract ed il set-
sce movimenti e posture ergonomiche
fino ad ora impensabili in un normale meccanismo per seduta da ufficio.
Il meccanismo Glide-Tech, infatti,
combina il moto di inclinazione del-
tore attesa grazie ad alcuni accordi
strategici con aziende del Nord Europa, che hanno permesso l’innalzamento tecnico del prodotto offerto per
il mercato locale. www.throna.com
DBA GROUP
Dba Group di Villorba, holding di società operative nei settori dell’architettura, dell’ingegneria e dell’Ict, tra i
cui soci annovera il Fondo Italiano di
Investimento, è tra le prime 30 società italiane entrate a far parte del progetto Elite, un’iniziativa di Borsa Italiana per il sostegno e la crescita delle Pmi. Le trenta società e il progetto
sono stati presentati il 12 Aprile a Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari a
Milano, alla presenza tra gli altri del
Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli.
Dba Group è stata selezionata tra oltre cento candidature da un comitato
indipendente di valutazione, per intraprendere un percorso di formazione in
aula teso a rendere le Pmi maggiormente competitive, più visibili ed attraenti agli occhi degli investitori.
“Il progetto Elite rappresenta un’occasione per l’acquisizione di know how
specifico finalizzato alla crescita, alla
creazione di valore” – ha dichiarato
Francesco De Bettin, Presidente di Dba
Group, nel corso della presentazione
della società all’evento di lancio di Elite. “Il progetto” – ha aggiunto – “rappresenta per noi un’occasione perché
consente un training on the job e perché dà visibilità a una piccola azienda, come Dba Group, che viene dalle Dolomiti. La selezione di Dba
Group è motivo di soddisfazione per
il management dal momento che tale
risultato è stato ottenuto in base a criteri meritocratici”.
DBA Group è una holding di società
operative nei settori dell’architettura,
dell’ingegneria, dei Project & Lifecycle
Management e dell’Information &
Communication Technologies. E’ stata fondata dai Fratelli De Bettin nel
1991. Dal 2005, ai servizi già offerti,
imprese trevigiane
AREO
36
ha affiancato quelli di Asset & Lifecycle Management per la gestione di opere ed infrastrutture attraverso lo sviluppo di applicativi e piattaforme
software web based. Conta sette sedi
in Italia: Villorba, Santo Stefano di Cadore (Belluno), Milano, L’Aquila,
Roma, Napoli, Oristano e una in Russia a San Pietroburgo. www.dbagroup.it
DE’ LONGHI
Il Gruppo De’ Longhi S.p.A. di Treviso e Procter & Gamble hanno annunciato il 16 Aprile di aver raggiunto un
accordo per la cessione in licenza
perpetua a De’ Longhi del marchio
Braun, detenuto da P&G, nel segmento dei piccoli elettrodomestici per la
cucina, lo stiro e per altre categorie minori.
La transazione, nello specifico, oltre alla
licenza perpetua dell'utilizzo del marchio Braun e dei connessi brevetti (nelle categorie summenzionate), preve-
Fabio e Giuseppe De' Longhi
de la cessione di alcuni asset produttivi e del magazzino relativi alle categorie interessate. E’ anche previsto che
un certo numero di dipendenti di
P&G, per lo più situati in Germania,
diverranno dipendenti De’ Longhi al
completamento della transazione. La
proprietà del marchio Braun resta in
capo a P&G.
Il segmento di business Braun oggetto dell’accordo conta ricavi nell’ordine dei 200 milioni di euro, per lo più
concentrati nei mercati dell’area europea. La finalizzazione dell’accordo
è soggetta all’approvazione delle competenti autorità antitrust.
Il prezzo concordato (escludendo il
magazzino) è suddiviso in tre componenti: 50 milioni di euro, pagabili al
momento della finalizzazione degli accordi; 90 milioni (in valore attuale) differiti, in quote annuali costanti, nei
prossimi 15 anni, e una quota variabile (da 0 a 74 milioni di euro, in valore attuale) legata alle vendite a marchio Braun nei primi cinque anni.
“Siamo particolarmente orgogliosi di
aver raggiunto un accordo con Procter & Gamble con oggetto la divisione Household di Braun” - dichiara Fabio de’ Longhi, Amministratore Delegato di De’ Longhi -; “questo prestigioso marchio ci permetterà di potenziare la nostra equity story nel segmento alto di gamma del business del piccolo elettrodomestico, caratterizzato
da prodotti con un elevato contenuto di qualità, innovazione e design”.
“Questo è un eccellente accordo per
Braun e per Procter & Gamble”, ha
commentato Dimitri Panayotopoulos,
Vice Chairman di The Procter &
Gamble Company. “De’ Longhi ha una
consolidata esperienza nello sviluppo
di piccoli elettrodomestici di gamma
alta e costituisce il partner perfetto per
accelerare la crescita di valore del marchio Braun in queste importanti categorie, il che ci consentirà di concentrare le nostre risorse interne nell’espan-
imprese trevigiane
dere la nostra presenza nel settore ad
elevata crescita dei prodotti per la cura
della persona”.
Bank of America Merrill Lynch, Bain
& Company, White & Case, Price
Waterhouse Coopers e lo Studio Biscozzi Nobili hanno agito rispettivamente in qualità di consulente finanziario, consulente strategico e consulenti legali e fiscali di De’ Longhi.
www.delonghi.com
SHADELAB
ShadeLAB S.r.l. di Motta di Livenza,
giovane azienda di design specializzata nella progettazione e produzione di
tende da sole, vince il Red dot design
award 2012 con il nuovo modello di
tenda a caduta verticale Ilios.
Con più di 1800 produttori e designer
partecipanti provenienti da 58 Paesi,
il prestigioso concorso internazionale
promosso sin dal 1955 dal Design Zentrum Nordrhein Westfalen si confer-
ma come il riconoscimento più ambito a livello internazionale nell’ambito del design. Il bollino rosso assegnato ai prodotti vincitori è divenuto infatti sinonimo di estetica, funzionalità e prestazioni elevate aprendo le porte a un grande potenziale di successo
sul mercato.
Per ShadeLAB, fondata nel 2008, si
tratta già del secondo Red dot design
award ricevuto in due anni – nel
2010 era stato assegnato alla tenda a
AREO
37
cassonetto Shan. Questo è motivo di
orgoglio e di grande soddisfazione sia
per i progettisti sia per lo studio di architettura Mario Mazzer, che da sempre collabora con ShadeLAB per sviluppare nuovi concetti di tende da sole.
Il modello Ilios fa parte della nuova collezione di tende a caduta verticale presentate in anteprima alla fiera R+T
2012 di Stoccarda, Germania, la più
importante manifestazione internazionale di settore che ha luogo ogni tre
anni. Per l’azienda la fiera è stata
un’occasione fondamentale sia per incontrare i clienti consolidati, sia per trovare nuovi contatti per sviluppare il business nelle aree in cui non è ancora
presente. In occasione della fiera ShadeLAB ha anche lanciato il nuovo sito
internet, ora più completo e corredato di informazioni tecniche e immagini di installazioni.
www.shadelab.it
zioni nella riabilitazione con un team
medico multidisciplinare: fisiatra, ortopedico, neurochirurgo che operano
in modo integrato al terapista della riabilitazione per la realizzazione, lo
svolgimento e il monitoraggio del
progetto riabilitativo individuale anche nei delicati casi di post intervento chirurgico ortopedico. La struttura si fa carico della valutazione medico-specialistica e del trattamento fisioriabilitatitivo delle patologie artroreumatiche (artrosi, artriti, tendiniti, periartriti, ernie discali), osteoporoti-
nologie di ultima generazione (Tecar,
laser, onde d’urto, densitometria ossea)
e da qualche mese di un apparecchio
Dexa per lo studio mineralometrico
osseo, morfometrico vertebrale e per
la determinazione della massa corporea.
Le prestazioni medico-specialistiche,
tecnologiche e fisioriabilitative possono, a seconda delle indicazioni, essere erogate “a secco” (palestra riabilitativa ) oppure in acqua, cioè nella piscina terapeutica. La vasca idroterapica, per molti anni una esclusiva di
Arep, consente, per caratteristiche
(temperatura, dimensioni, accessori) e
l’alta specializzazione degli operatori,
una proposta motoria molto efficace
nella riabilitazione. Vi vengono erogate annualmente 15.000 prestazioni riabilitative.
Altra prerogativa di Arep è la proposta dello sport come attività complementare o successiva alla riabilitazio-
che, postraumatiche (esiti fratture,
traumi distorsivi, lesioni ligamentose),
del sistema nervoso centrale e periferico (ictus cerebrale, traumi cranio-encefalici e midollari, polineuropatie,
sclerosi multipla, distrofie muscolari
e ritardi motori e psico-motori del
bambino), paramorfismi e dimorfismi
della infanzia (scoliosi, cifosi, piedi piatti) e delle situazioni clinico-funzionali pre-postintervento chirurgico degli
organi di movimento. Dispone di tec-
ne, anche di fronte a gravi disabilità cognitivo-motorie. Lo sport inoltre diventa un importante mezzo di integrazione che permette di migliorare la propria autostima e le relazioni sociali.
Nei mesi scorsi Unindustria Treviso e
Arep hanno siglato un accordo di convenzione a favore di tutti gli Associati Unindustria e al proprio nucleo familiare con agevolazioni sulle attività
riabilitative, sui corsi e le visite specialistiche ed esami diagnostici in regime
imprese trevigiane
AREO
AREP
Arep Onlus di Villorba ha ottenuto nel
2010 l’Accreditamento dalla Regione
Veneto che ne sancisce la specificità
e l’eccellenza come centro riabilitativo che opera da trent’anni al servizio
della riabilitazione, nello sport e nel sociale.
Arep si estende su un’area di 48mila
metri quadrati privi di barriere architettoniche, interamente dedicati ai
percorsi di riabilitazione sanitarie e sociale vantando circa 80mila prestazioni annue. In particolare, offre servizi
sanitari e una vasta gamma di presta-
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privato erogati dal Centro. E’ possibile anche devolvere a favore di Arep
Onlus il 5xMille. www.arep.it
ASTORIA
Astoria Vini, dell’A C S.r.l. di Crocetta del Montello, ha festeggiato al Vinitaly il 25° anniversario del marchio.
Il 7 febbraio 1987 nasceva a Refrontolo Astoria Vini. 25 anni dopo i fratelli Paolo e Giorgio Polegato hanno
festeggiato un quarto di secolo che li
ha visti crescere e diventare tra i
maggiori produttori della regione e,
proprio con la vendemmia 2011, la
maggiore azienda vinificatrice privata nell'area del Prosecco Docg (con
35mila quintali di uve vinificate).
Alla grande esposizione veronese tra
i vini presentati, oltre alle nuove annate del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg, ha fatto il suo debutto 9.5 Pink. Si tratta di uno spumante extra dry rosè a bassa gradazione, realizzato grazie alla fermentazione direttamente dal mosto di uve aromatiche, a cui viene aggiunto un 10%
di uve a bacca rossa vinificate in rosa.
Per queste sue caratteristiche 9.5 Pink
va bevuto rigorosamente ghiacciato,
per valorizzarne al meglio i profumi
freschi e fruttati. 9.5 Pink è destinato a tutto il pubblico, in particolare a
quello femminile che, in costante crescita di consumo, apprezza lo spumante rosè non solo a pranzo abbinato a
piatti delicati, ma anche in momenti
diversi come quello dell'aperitivo.
Non a caso Astoria sta lanciando questo vino con Pink Party tematici nei locali di tendenza, dove lo slogan proposto è: “Are You ready to get Iced?”
Pink raccoglie l’eredità del 9.5 Cold
Wine brut, lo spumante a bassa gradazione che due anni fa ha conquistato
la Gran Medaglia d’Oro al Concorso
Enologico Internazionale. Proprio al Vinitaly si sono festeggiati i grandi risultati di questo vino stappando la million bottle di 9.5 Cold Wine in edizione limitata.
Esclusivamente per il Vinitaly Celebration, il vino scelto per festeggiare i 25
anni di Astoria nel corso di una serata
di gala che Paolo e Giorgio Polegato
hanno organizzato per quanti hanno
contribuito al successo dell’azienda.
Il 2011 si è chiuso con un fatturato di
quasi 30 milioni di euro, +9,2%, rispetto al 2010. Una crescita dovuta all’incremento del mercato italiano (+5%)
ma soprattutto a quello estero, +20%,
che oggi arriva a rappresentare il 35%
del fatturato totale dell’azienda. Oltre
ai Paesi storici, Germania, Belgio, Austria e Svezia (dove Astoria è il maggiore venditore di Prosecco), hanno ormai
raggiunto numeri consistenti gli Stati
Uniti ed il Brasile; in crescita anche la
Francia. Nuovi paesi che offrono ampie prospettive di sviluppo sono quelli africani, in primis Ghana e Nigeria.
“In Italia a chiedere Prosecco sono ormai tutte le regioni dal Friuli alla Sicilia – commenta Paolo Polegato – ma
anche bollicine low alcool come il 9.5
ed il 9.5 Rosè; quest’ultimo è stato lo
spumante ufficiale per le premiazioni al Giro d’Italia 2012”.
Gli spumanti trainano le vendite
(85% del totale), con circa 5 milioni
di bottiglie e una crescita del 14,9%.
“Con la vendemmia 2011 – dichiara
Giorgio Polegato - siamo diventati
l’azienda privata nell’area del Prosecco che vinifica più uve, circa 35mila
quintali. Oltre a tutta la nostra produzione diretta, vinifichiamo infatti l’uva
di 90 conferitori, che seguiamo in
esclusiva dalla potatura ai trattamenti. Uno sforzo produttivo notevole ma
che ci serve per mantenere alta la qualità dei nostri vini”.
www.astoria.it
imprese trevigiane
AREO
YUANDA ITALY
Yuanda Italy S.r.l., recentemente fondata con sede operativa a Conegliano,
deve la sua esistenza al florido sviluppo che è stato raggiunto dalla Compagnia madre CNYD Ltd, società multinazionale di nazionalità cinese operante nel settore delle facciate vetra-
te, o meglio degli involucri architettonici in genere.
Tale settore nel corso degli ultimi decenni ha subito un eccezionale sviluppo, legato alla evoluzione della tecnologia e dei materiali, e rappresenta ad
oggi un importante settore di business
legato alla fantasia e creatività degli architetti di fama mondiale, che sono in
grado di dare forma concreta ad opere di dimensioni e complessità fino ad
ora inavvicinabili.
39
CNYD Shenyang Yuanda Aluminium
Industry Engineering Co. Ltd è una società relativamente giovane, è stata fondata nel 1993, ma ha saputo conquistare rapidamente una larga quota di
mercato imponendosi ad oggi come la
realtà mondiale di riferimento, sia in
termini di volume di vendita che di fatturato nel settore degli involucri architettonici. La sua espansione è legata
principalmente al mercato Far East, ma
nell’ultimo decennio sono stati notevoli gli sforzi della casa madre per
espandersi anche in Occidente, area
storicamente più prestigiosa in quanto ricca di soluzioni all’avanguardia.
E’ in seguito a questa volontà di affermazione ed espansione che nel corso
dell’anno 2000 è iniziata, con la creazione di una sede commerciale in UK,
la ramificazione dell’azienda anche nel
suolo europeo. Nel 2008 è stata creata la società Yuanda Europe Ltd che
rappresenta oggi il punto di riferimen-
to per le operazioni europee, ed è condotta e gestita da persone di grande
esperienza nel settore.
La storia della realtà europea è fino ad
oggi una storia di sviluppo e di rapida crescita, in quanto Yuanda ha dimostrato con successo attraverso la realizzazione dei primi lavori di prestigio
la propria capacità di competere con
l’elite mondiale del design e dell’ingegneria. L’evoluzione naturale di una realtà di questo tipo ha portato recentemente alla creazione di altre società controllate da parte di Yuanda Eu-
40
rope in territorio europeo, prevalentemente di stampo commerciale, nonché
alla fondazione nel corso del 2011 di
Yuanda Italy.
Yuanda Italy si distingue dalle altre società del Gruppo in quanto rappresenta non solo una risorsa commerciale,
ma anche e soprattutto una risorsa di
progettazione ed ingegnerizzazione.
Una società che, come riportato dalle parole dell’Amministratore Delegato Michele Laurito: “Ha l’obiettivo di
sviluppare e portare alla piena efficienza i meccanismi di collaborazione
con le altre società del Gruppo, in
modo tale da far diventare Yuanda Italy una realtà articolata e complessa. Gli
obiettivi della Società infatti prevedono una continua crescita non solo professionale ma anche occupazionale nel
territorio nazionale”.
Yuanda Italy infatti è stata creata attingendo a risorse di eccellenza disponibili nell’area del Nord Est italiano, con
lunga esperienza nel settore, in grado di
supportare direttamente Yuanda Europe nella gestione di progetti dall’elevato grado di complessità. Gli obiettivi di
Yuanda Italy non sono però limitati allo
sviluppo in termini di design ed ingegneria, ma anche di far crescere il
proprio organico per poter affrontare
la gestione dei progetti dalla fase di offerta iniziale alla fase finale, compresa
l’installazione e la posa in opera.
La sinergia tra le realtà del Gruppo
Yuanda resta comunque un punto fondamentale della strategia di sviluppo,
in quanto la competitività della società si basa sull’ottimizzazione di ogni
fase, dalla progettazione alla produzione, seguendo il principio della migliore efficienza e competitività globale.
“L’aspetto fondamentale da sottolineare collegato alla creazione di Yuanda
Italy - dichiara Michele Laurito - è si-
imprese trevigiane
curamente quanto il territorio del
Nord Est italiano abbia saputo creare
negli anni know how e capacità gestionali, tali da portare una società multinazionale ad investire in questa zona
per il proprio sviluppo, dando fiducia
al nostro Paese nonostante il periodo
di crisi e stagnazione economica.
Questo fenomeno è da interpretare
come un segnale molto forte, sia per
la nuova occupazione offerta da questa realtà, sia per la possibilità di sviluppare un indotto di collegamenti e
collaborazioni, anche produttive, con
il tessuto industriale locale. In questo
senso è da evidenziare come il nostro
territorio sia in grado di offrire prodotti di eccellenza nel panorama mondiale, tanto progettuali quanto manifatturieri”. www.yuanda-europe.com
DIEMMEBI
Debutta Filò, nuovo prodotto della linea Community di Diemmebi S.p.A.
di Vittorio Veneto.
Progettata dai designer Alberto Basa-
glia e Natalia Rota Nodari, è una sedia elegante ed essenziale. Un filo d’acciaio, anzi due per la precisione, abbraccia seduta e schienale mantenendoli
saldamente uniti senza l’ausilio di
viti. Studiata per il canale contract, si
inserisce perfettamente anche in casa.
Filò arriva alla produzione dopo un
anno di ingegnerizzazione, con un sistema robotizzato che in pochi secondi costruisce l’intera struttura metallica; sedile e schienale in polipropilene, agganciabili con un semplice gesto
al telaio, sono invece realizzati con
stampaggio ad iniezione. Agganciabi-
AREO
le e trasportabile su carrello, Filò si impila fino a 40 pezzi.
Diemmebi nasce nel 1983 come
azienda che opera nel settore metal-
meccanico come contoterzi. La voglia
di emergere e lo spirito imprenditoriale spingono nel breve la nascita di prodotti su proprio design rivolti all’arredo collettivo. Con il tempo l’azienda
ha imparato a modellare con passione i vari materiali dando vita a quei
complementi capaci di rendere più
confortevoli, funzionali e piacevoli gli
spazi che ci circondano, siano essi pubblici, collettivi o privati. La forza di
Diemmebi sta nel proporre oggetti che
offrano qualificate prestazioni di comfort, che diano piacere estetico, essen-
ziali, semplici e funzionali, capaci di
ricondurre immediatamente al marchio grazie alla loro originalità.
Ogni prodotto Diemmebi è oggetto di
accurati controlli, che ne garantiscono la qualità, la sicurezza e la durata.
Nel 1998, tra i primi nel settore,
l’azienda ha ottenuto la certificazione di Qualità Iso 9001. Negli anni successivi ha aggiornato le proprie certificazioni giungendo ad oggi all’Iso
9001-2008. Grande impegno anche
per la qualità ambientale. Per questo
quasi il 100% dei prodotti Diemmebi è riciclabile (certificazione Ecometal infinitely recyclable) e tutti, comunque, sono realizzati utilizzando tecnologie produttive anti inquinanti e a tutela dei lavoratori.
L’alta qualità e il miglioramento continuo dei prodotti e servizi sono ormai nel
Dna di Diemmebi, capace di raggiungere risultati sempre più ambiziosi.
Il nuovo logo oggi sintetizza in forma
chiara e originale l’unità e lo spirito dell’azienda che si è evoluta nel tempo
per arrivare oggi alle sue tre diverse dimensioni, Community, Home e Urbantime. I colori richiamano ai valori inequivocabili della creatività italiana e del
Made in Italy.
Community, da sempre il settore di riferimento di Diemmebi per la vendita in componenti, continua a incrementare la propria offerta. L’attenzione verso le dinamiche del mercato e
la collaborazione sempre più attiva con
importanti designer consentono all’azienda di sviluppare prodotti all’avanguardia, al passo con le crescenti aspettative di una clientela sia
nazionale che internazionale. La distribuzione dei prodotti può contare su
importanti partner commerciali qualificati, capaci di consolidare la rete di
contatti dell’azienda.
Diemmebi Home si pone come obiettivo la creazione di complementi che
si integrino con armonia negli ambienti domestici… e non solo. Upgrade, la
poltroncina colorata che diventa una
comoda scaletta, è l’icona della filosofia Home di Diemmebi: innovare attraverso le buone idee.
Grazie al design, alla versatilità, alla
scelta sapiente dei colori e dei materiali, Upgrade stuzzica la fantasia di chi
la utilizza, suggerendone gli usi più svariati, siano essi in ambito domestico,
negli ambienti commerciali e di lavoro, indoor e outdoor.
Upgrade rappresenta pertanto per
Diemmebi la prima pietra di un percorso creativo che porterà alla realizzazione di soluzioni d’arredo pensate
per valorizzare in forma leggera e simpatica ogni abitazione.
Diemmebi Urbantime nasce come naturale prosecuzione “outdoor” di Community.
Gli spazi urbani e le grandi aree pub-
imprese trevigiane
AREO
bliche sono sempre più parti integranti del nostro vivere quotidiano. Urbantime, la prima collezione Diemmebi
per l’arredo urbano e i grandi spazi, nasce dall’esigenza di rendere gli ambienti il più possibile accoglienti così che
la vita sociale possa scorrere in pieno
comfort. Le panche e tavoli Zeroquindici.015 e Ventiquattrore.h24, grazie
a una gamma colori completa e alla
loro modularità, si possono inserire con
armonia e personalità anche all’interno di aree coperte, quali centri commerciali, aeroporti e stazioni.
41
La presentazione ufficiale dell’intera
collezione si è svolta a Milano, in occasione del Madexpo, fiera per l’architettura, il design e l’edilizia di richiamo internazionale.
www.diemmebi.com
MASIERO
Risultati positivi quelli conseguiti nel
2011 dal Gruppo Masiero di Casale sul
Sile, protagonista nel settore dell’illuminazione decorativa d’alta gamma,
con un incremento complessivo delle vendite superiore al 40% rispetto al
2010, un trend di crescita significativamente positivo negli ultimi 4 anni
ed un fatturato nel 2011 di 11,3 mi-
lioni di euro. Gli ottimi risultati sono
contestuali alla scelta di valorizzare il
proprio patrimonio aziendale, basato
su un costante impegno in ricerca e design, nonché su una ampia flessibilità
produttiva incentrata sul “custommade” che permette di imporre la qualità e lo stile italiano anche nei mercati emergenti.
“I risultati ottenuti nel 2011 - commenta l’AD Enrico Maria Masiero sono la conferma che il percorso intrapreso negli ultimi anni è quello giusto
e ci incoraggiano a proseguire su questa strada. I nostri sforzi si concentrano su un’attenzione sempre crescente al prodotto; sia in termini di soluzioni illuminotecniche ecocompatibi-
42
li e di risparmio energetico, sia in termini di ampliamento della gamma, con
l’obiettivo di diventare un riferimento importante del mercato anche per
l’ampio spettro di soluzioni illuminanti. La forte propensione commerciale fa da supporto ai valori identitari dell’azienda che sono l’italianità e quindi la produzione esclusivamente interna, la flessibilità, la velocità, l’affidabilità e il servizio”.
Fondato nel 1981 da Paolo Masiero e
Marilena Pellizzato, il Gruppo Emme
Pi Light – Masiero è presente con le
sue collezioni di prodotti sui mercati
nazionali e internazionali. Dopo aver
creato un’articolata rete di distribuzio-
ne e di vendita per i mercati esteri,
l’azienda è presente dal 2005 sul
mercato italiano con tre collezioni,
Classica, Eclettica e Ottocento, in grado di differenziare e arricchire l’intera gamma produttiva. A cavallo del
2005/2006 viene lanciato il marchio
unico Masiero che comprende le tre
collezioni di prodotti.
Masiero sta concentrando l’attenzione sui mercati esteri e in particolari
quelli ad alto tasso di crescita, come
Sudamerica, Cina, India e Far-East in
genere, oltre ai Paesi di riferimento per
il lusso, come Russia, Ukraina e Paesi
Arabi che da soli rappresentano oltre
il 40% del volume d’affari. Nel complesso il Gruppo è presente in 66 Paesi con importatori ufficiali e agenti territoriali. Nell’ormai consolidato mercato europeo, con Germania e Regno
Unito in primo piano, la politica aziendale mira a rafforzare l’immagine del
marchio e diffondere il concetto di servizio connesso all’ampia possibilità di
personalizzazione. Il mercato italiano,
nel quale si è registrato un consolidamento delle vendite nel corso del
2011, costituisce il 24% del fatturato.
Si confermano nel 2011 le tendenze
del 2010, con la collezione Classica
che registra vendite pari al 42% del totale vendite nel mondo, seguita dalla
collezione Eclettica (25%) e dalla collezione Ottocento (22%). Masiero si è
ritagliato uno spazio anche nell’ambiente del “contract” offrendo soluzioni di pregio per hotel, edifici pubblici, residenze private, negozi e locali.
Questa business unit, che pesa per oltre il 10% sul volume totale, riguarda
prodotti speciali sia classici che moderni, commissionati da privati o da architetti in tutto il mondo.
“Nel 2012 - afferma Enrico Maria Masiero – prevediamo di aumentare ulteriormente il fatturato, grazie all’ottimizzazione della penetrazione su tutto il territorio mondiale.
Ottimi segnali ci arrivano infatti dai
mercati esteri emergenti mentre si rivela sempre più cruciale la capacità di
offrire un servizio a 360 gradi. In questo ambito, stiamo investendo sulla formazione dei nostri agenti e distributori che hanno il compito di trasferire ai clienti finali la filosofia della “sar-
imprese trevigiane
AREO
Enrico Maria Masiero
torialità della luce”. Trasferire dunque
il concetto che Masiero, grazie alla produzione totalmente interna e artigianale, è in grado di rispondere in tempi brevissimi ad ogni richiesta, con una
flessibilità produttiva che è senza
dubbio una delle chiavi del nostro successo”.
Nel mese di Aprile, l’azienda ha partecipato alla importante fiera Light&Building di Francoforte, dove ha riscosso un
notevole successo soprattutto con le
nuove creazioni della linea Eclettica caratterizzata da un design moderno, con
uno stand che ha visto una presenza
significativa di operatori internazionali, soprattutto del Medio Oriente, del
Far East oltre che da russi e ucraini.
In occasione del Salone del Mobile
2012, Masiero ha ufficializzato l’accordo di collaborazione con Modulnova,
azienda leader nella produzione di cucine, living e bagni. Il nuovo flagship
store Modulnova di Corso Garibaldi
99 è lo spazio dove questo connubio
ha preso forma a partire proprio dalla settimana del Salone. L’accordo
triennale, cui hanno aderito qualificate realtà quali Siemens e Kristalia, prevede la condivisione di una comune
strategia commerciale per affrontare
assieme il mercato italiano ed estero,
offrendo alla clientela una soluzione
abitativa completa.
Nello showroom nel cuore creativo di
Brera, in un’ampia superficie di 700
metri quadrati disposta su due livelli, Anima, Eva, Olà sono solo alcune
delle preziose luci della linea Eclettica di Masiero, che illumineranno le soluzioni d’arredo di Modulnova, distribuite in un’esposizione razionale e singolare al tempo stesso.
Nello showroom milanese trovano
spazio le luci più rappresentative della produzione con le tre linee Classi-
ca, Eclettica e Ottocento) e le creazioni di Masiero Luxury.
www.masierogroup.com
RANDSTAD
Dopo la positiva esperienza della stagione 2010-11, è stata rinnovata la partnership tra Randstad e Verde Sport di
Treviso anche per la prima metà dell’anno 2012.
Un’intesa che si è rafforzata a testimonianza dei risultati positivi ottenuti nel
primo anno di collaborazione, utiliz-
zando lo sport come veicolo non solo
di comunicazione ma anche di nuove
opportunità di relazione.
Da un lato, infatti, Randstad è ancora più vicina alle squadre del Gruppo
e dall’altro lato, Randstad continua ad
avere un ruolo attivo nel Master in
Strategie per il Business dello Sport,
organizzando le 10 giornate formative previste dal programma didattico,
dedicate al team building ed al team
working.
“Sempre nell’ambito di Master SBS, dichiara Stefano Camerini, Area Manager per Treviso di Ranstad - anche
nella primavera del 2012 sono state le
nostre filiali presenti in tutto il territorio italiano, le sedi delle prime selezioni dei candidati a partecipare alla
imprese trevigiane
VIII edizione, come è successo per la
filiale Randstad di Treviso”.
La partnership con Verde Sport è stata ulteriormente siglata dall’evento
Randstad del 19 Aprile, giornata dedicata alla formazione esperienziale,
proprio presso il centro sportivo polifunzionale La Ghirada.
Randstad Holding nv è la multinazionale olandese attiva dal 1960 nella ricerca, selezione, formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro. Presente in 40 Paesi con 4.700 filiali e 28.700 dipendenti per un fatturato complessivo che ha raggiunto
nel 2011 16,2 miliardi di euro - è la
seconda agenzia di servizi HR al mondo. Presente dal 1999 in Italia, Randstad conta ad oggi oltre 800 dipendenti e 170 filiali a livello nazionale.
In provincia di Treviso sono operative le filiali di Treviso, Conegliano, Montebelluna, Oderzo e Villorba.
Randstad è la prima Agenzia per il Lavoro ad avere ottenuto in Italia le certificazioni SA8000 (Social Accountability 8000) e GEES (Gender Equality European Standard) in materia di
“pari opportunità”.
www.randstad.it
PAT
Pat S.r.l. di Montebelluna, azienda specializzata nella costruzione di una
customer experience multicanale attraverso soluzioni CRM, Service Desk
e gestione evoluta dell’interazione
con il cliente, ha compiuto 20 anni.
Questo traguardo è molto importante per tutta l'azienda ma soprattutto
per Patrizio Bof, Amministratore Unico e Fondatore, che con orgoglio e soddisfazione esprime i suoi sinceri ringraziamenti: “Vent’anni di attività significano maturità e crescita. Risultato di
continui sforzi e dedizione di tutto lo
AREO
43
staff, che sento di ringraziare sinceramente. Un lavoro di squadra che ci ha
permesso di guadagnare importanti posizioni nel nostro mercato e diventare strategici per i nostri clienti. Poter
festeggiare questo compleanno ci gratifica molto, premia gli sforzi di tutta
l'azienda e ci indica soprattutto che il
percorso che abbiamo intrapreso è la
direzione giusta”.
In occasione del Ventennale il Gruppo Pat ha deciso di raccontarsi attraverso un’infografica, disponibile al
seguente link http://www.pat.it/patstory, che raffigura non solo la storia
e i tratti salienti della crescita aziendale ma anche la mission, i prodotti e
le soluzioni proposte dal Gruppo guidato da Bof.
Nel mese di Aprile Pat ha lanciato il
nuovo sito web www.pat.it e rafforza
la presenza sui canali social media. Il
nuovo sito è stato oggetto di un restyling complessivo sia nella grafica che
nei contenuti ed è stato strutturato secondo i più attuali modelli web 2.0,
prevedendo quindi un’interazione
spinta con gli utenti. Ogni pagina e
ogni area del portale prevede che
l’utente possa richiedere maggiori informazioni, attraverso specifici form,
contattando direttamente un operatore via chat, tramite download di materiale approfondito o mediante i social network integrati. In ogni pagina
del nuovo sito l’utente potrà scegliere il canale social di Pat con cui interagire o collegarsi, cliccando semplicemente sull’icona di riferimento di
Twitter, Youtube, Flickr, SlideShare,
Linkedin e Google Plus.
Le singole sezioni del sito prevedono
inoltre la presentazione delle novità applicative messe in campo da Pat: nell’area Prodotti vengono esplicitate le tre
sezioni in cui la società opera, ovvero
44
Infinite Management, Infinite Experience e Infinite Interaction. Ogni sezione
comprende poi delle pagine interne che
delineano approfonditamente prodotti e soluzioni che Pat offre.
Particolare attenzione è stata posta nei
confronti delle aree News e Cases, che
raccolgono le esperienze più significative acquisite dal Gruppo Pat, tra le
quali le novità di prodotto, le iniziative, le anteprime e i casi di successo
cui l’azienda ha contribuito. Gli eventi e le notizie rilevanti hanno inoltre
una visualizzazione diretta dall’home
page, di modo che il visitatore al sito
ne possa avere evidenza fin dall’accesso alla pagina principale.
Pat è stata sponsor tecnologico della 9°
edizione della Treviso Marathon e ha
scelto di appoggiare per il prossimo
biennio un evento così noto per esprimere il proprio legame con il territorio che in questi 20 anni ha visto crescere l’azienda, maturata fino ad aver
raggiunto importanti traguardi nazionali ed internazionali.
In qualità di sponsor tecnologico, il
Gruppo Pat affianca Treviso Marathon
in un percorso di miglioramento ed automazione dei propri processi di gestione dell’evento. Mediante l’adozione delle specifiche tecnologie e metodologie applicative di Pat, Treviso
Marathon può ottimizzare la gestione
delle relazioni siano esse rappresentate da partecipanti, partner, sponsor e
di tutti i soggetti coinvolti che insieme garantiscono il successo di questo
prestigioso evento. L’organizzazione di
Treviso Marathon, basata sul volontariato e sulla libera iniziativa delle
persone coinvolte, dispone dunque di
uno strumento ideale per fronteggiare le numerose attività, che si concentrano in una parentesi di tempo molto ristretta, ma che allo stesso tempo
devono essere correttamente gestite
per garantire elevate performance.
Attraverso il proprio sistema di Crm,
il Gruppo Pat mette a disposizione uno
strumento evoluto ed idoneo alla gestione delle attività di marketing e customer care, oltre alla facile automazione e centralizzazione di tutti i i riferimenti che vengono raccolti grazie
all’evento, al fine di ottimizzare le attività ed aiutare così l’iniziativa a raggiungere nuovi ed importanti traguardi.
“Scegliere di essere sponsor dell’evento promosso dalla Provincia di Treviso – dichiara Patrizio Bof, fondatore
della società – significa concorrere al
successo delle iniziative locali, come
appunto la Treviso Marathon, che
negli anni stanno acquisendo particolare rilievo. Collaborare con le nostre
tecnologie al miglioramento dei processi di gestione dell’evento, ci fa
sentire parte attiva nel territorio che
ci ha visto crescere in questi 20 anni
d’attività.” www.pat.it
imprese trevigiane
AREO
BOTTER ELETTROTECNICA
Botter Elettrotecnica S.r.l. di Silea,
azienda specializzata nella progettazione e produzione di trasformatori elettrici e di macchine elettriche statiche
si avvicina ai 70 anni di attività: l’azienda, infatti, nasce a Treviso nel 1943.
Nel corso degli anni l’evoluzione e la
crescita sono costanti. L’attuale sede
viene inaugurata nel 1998. Nel 2001,
a seguito della cessione di un ramo di
azienda alla Trabo S.r.l., sempre di proprietà della famiglia Botter, viene avviato a San Biagio di Callalta uno stabilimento dedicato alla produzione di
grandi serie di trasformatori di piccola taglia realizzati espressamente per
aziende produttrici di automatismi e
di videocitofonia.
E’ attualmente in costruzione, a Silea,
un terzo stabilimento che, grazie ad
un raddoppio della superficie produttiva e di quella logistica, permetterà
Grazie ai continui investimenti, al
know how acquisito di indiscutibile
spessore, alla solidità finanziaria, Botter Elettrotecnica S.r.l. si conferma uno
dei principali protagonisti, nel panorama nazionale, nel settore dei produttori di trasformatori di medio-piccola potenza in bassa tensione.
www.botter.com
di affrontare le continue sfide che quotidianamente si accendono nel settore, di rafforzare la presenza nel mercato italiano e di sviluppare quella nei
mercati esteri. Tutto ciò dimostra la
volontà della famiglia Botter, anche in
un periodo di crisi generalizzata, di
non percorrere la “facile” via della de-
ferti dalle cooperative socie nei seguenti settori: assistenza socio sanitaria, scuola e infanzia, igiene e sanificazione, ristorazione e commercio.
Tra le cooperative che partecipano al
Consorzio ve ne sono alcune che invece festeggiano i loro primi trent’anni di attività in questo 2012 che l'As-
localizzazione in Paesi extraeuropei
ma di continuare a scommettere sulle risorse e le potenzialità del nostro
territorio.
semblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato Anno Internazionale delle Cooperative per mettere in
risalto il contributo che le stesse
svincolarsi dalla precarietà dei servizi
ottenuti tramite appalti pubblici.
Con questa logica, nel 1987 viene
aperto a Treviso un centro cottura che
per undici anni ha servito le scuole del
Comune di Treviso e altre importanti realtà delle province di Treviso, Padova e Venezia. Alla ristorazione nel
1993 si affianca l’impegno nell’area del
commercio con l’apertura Treviso,
del primo QualityMarket, affiliato
Ama Crai. Oggi i punti vendita sono
diventati tre: a Quinto, San Trovaso di
Preganziol e Treviso.
L’attenzione alla persona non poteva
prescindere dall’ambito educativo, dalla formazione delle future nuove generazioni: così nel 1994 la galassia Cps
si apre al mondo della scuola per l’infanzia, con la gestione completa di una
scuola materna parrocchiale a cui segue l’attivazione due anni dopo del
imprese trevigiane
AREO
CPS
Il Consorzio Sociale CPS di Treviso
nasce nell’Ottobre del 2000 allo scopo di riunire e coordinare i servizi of-
danno allo sviluppo socio-economico, in particolare riconoscendo il
loro impatto sulla riduzione della povertà, l’occupazione e l’integrazione
sociale.
Si tratta della Cooperativa Provinciale Servizi scs, costituita appunto nel
1982, e della Solidarietà Cooperativa
Sociale Onlus, coetanea della prima.
Negli anni Novanta sono nate la Cps
sociale (1996) e Quality cooperativa
sociale (1999), in un percorso impegnativo che ha sempre puntato alla
realizzazione di proprie strutture per
45
Centro Infanzia Casa Mia in convenzione con il Comune di Treviso. Dal
Settembre 2007 si è aggiunta la gestione del Centro Infanzia Primo Volo a
Villanova, in convenzione con il Comune di Istrana e da Dicembre 2011
la gestione del Centro Infanzia Villa
Elena Il Germoglio ad Albina in convenzione con il Comune di Gaiarine.
Parallelamente a queste attività, le
cooperative del Gruppo hanno acquistato e ristrutturato un edificio nel Comune di Ponzano Veneto, per ospitare
due Comunità Alloggio per disabili, Il
Burraco, inaugurate il 1° Settembre
2001, in convenzione con l’Ulss 9 di
Treviso, che in questi ultimi anni si sono
arricchite di un laboratorio diurno.
Dal 2000 il Consorzio Sociale Cps ha
deciso di impegnarsi nell’area anziani con la progettazione e gestione in
proprio di Centri Servizi per non autosufficienti e autosufficienti. Alla
prima esperienza realizzata a Scorzè
(Venezia) con il Centro Servizi Anni
Sereni, dal 2002 al Giugno 2011, il
Gruppo Cps si è impegnato fortemente nell’avvio di altri due Centri Servizi per anziani: il Centro Servizi per Persone anziane auto e non auto sufficienti Anni Sereni Città di Eraclea, a Eraclea (Venezia), aperto dall’Aprile
2011 e accreditato per 136 posti letto e convenzionato con l’Aulss n. 10
Veneto Orientale; il Centro Servizi per
Persone anziane non auto sufficienti e
autosufficienti Anni Sereni Luigi e Augusta Città di Ormelle a Roncadelle di
Ormelle, aperto dall’Agosto 2011,
accreditato per 140 posti letto e convenzionato con l’Ulss 9.
Entrambi i centri sono autorizzati ed
accreditati in base alla legge regionale n. 22/2002 e si propongono come
un sistema integrato di assistenza con
tutti gli altri servizi medico-infermie-
46
zativo aziendale in conformità alla norma Iso 9001:2008.
www.consorziosocialecps.it
ristico-riabilitativi presenti sul territorio, in collaborazione con il sistema sanitario nazionale. Sono nuovissime
strutture, immerse nel verde e facilmente raggiungibili dai principali centri del Veneto, con disponibilità di posti letto, ambienti interni vari, ampiamente percorribili, di aspetto familiare, stimolante, con vivaci dipinti alle pareti con paesaggi fortemente evocativi per gli ospiti.
Si tratta di centri all’avanguardia per
l’accoglienza di persone non autosufficienti e autosufficienti, con la presenza anche di ‘Nuclei Alzheimer’ pensati e realizzati per adattarsi alle caratteristiche delle persone affette da demenze. Offrono inoltre programmi di
riabilitazione neuromotoria e cognitiva, la presenza quotidiana del medico geriatra, professionalità e qualità del
servizio che si traducono in accoglienza, attenzione ai bisogni fisici e
allo “star bene” psichico dell’ospite.
Grande attenzione anche all’aspetto
ricreativo, per creare occasioni di incontro che creino stimoli positivi e
mantengano attiva il più possibile la capacità relazionale e cognitiva.
La struttura di Eraclea accoglie anche
i poliambulatori Aquafit, struttura per
la riabilitazione fisica, aperta dall’Ottobre 2011, che offre servizi in due aree
specifiche: fisioterapia-idroterapia-riabilitazione-recupero e rieducazione
funzionale. Mentre il Centro Servizi di
Ormelle è dotato di centro cottura per
produzione pasti interni e catering.
Cps è diventata quindi una vivace e dinamica galassia in cui ciascun pianeta
trova il suo posto e nel contempo comunica con gli altri, muovendosi nell’orbita naturale della mutualità, solidarietà, associazionismo e professionalità.
Dal 2002 il Consorzio Sociale Cps ha
accreditato il proprio sistema organiz-
bis, entrambi a led, utilizzati per illuminare opere a parete e statue, e il faretto Venere, sempre a led, impiegato
all’interno delle teche espositive. La sorgente luminosa a led, la flessibilità di
puntamento del fascio e la possibilità
di personalizzare l’illuminazione, rendono Ombra un proiettore museale dalle alte performance qualitative. Altrettanto soddisfacenti le prestazioni garantite da Orbis e Venere, faretti di nuova
generazione dal design contemporaneo
con varie sorgenti luminose.
Fabbian è entrata anche nel Duomo di
Milano, dove il 28 Marzo stato inau-
imprese trevigiane
AREO
FABBIAN
Fabbian S.p.A. di Castelminio di Resana, specialista nei sistemi di illuminazione, ha collaborato all’allesimento della mostra ‘Armenia. Impronte di
una civiltà’ che si è tenuta al Museo
Correr di Venezia nei mesi scorsi, in
occasione del V centenario della stampa del primo libro in lingua armena a
Venezia.
Fabbian ha contribuito alla mostra veneziana con i proiettori Ombra e Or-
gurato ‘Ottagono di cristallo per unire cielo e terra’, una scultura evanescente su progetto dell’artista – architetto
Gianni Arlunno posta nella seconda
campata sud e bene integrata, grazie
alla sua trasparenza, con le luci e le ombre dell’edificio religioso; ospita il punto d’informazione per i grandi eventi
della cattedrale e il bookshop.
Fabbian Illuminazione ha aderito con
grande entusiasmo al progetto ‘Ottagono di cristallo’ e in particolare ha realizzato 75 faretti in metallo cromato
dal look minimale adatti all’illuminazione puntuale dei libri che sono disposti sulle mensole in vetro del bo-
okshop. Esternamente la struttura
viene illuminata da 8 faretti Cricket,
che proietteranno una calda luce verso l’alto, mentre internamente alla
struttura, altri 8 faretti Cricket illumineranno la parte alta della cupola di vetro. Protagonista dell’illuminazione interna, è una spettacolare lampada sospesa dalla dimensione di un metro per
un metro: la sua struttura eterea e trasparente ben si inserisce nella filosofia architettonica dell’Ottagono. Infi-
ne, 4 faretti Orbis e 4 faretti Star fungeranno da rinforzo alla luce interna
nelle postazioni di lavoro.
Fabbian Illuminazione ha ben interpretato la filosofia simbolica di questa
opera d’arte, moderna riproduzione stilizzata della più nota guglia che sormonta il Duomo.
La base dell’Ottagono, realizzato in cristallo extra white, misura 365 centimetri, un centimetro per ogni giorno
dell’anno. Un riferimento simbolico
collegato all’orologio astronomico
della prima campata, dove il sole
ogni giorno indica, con un punto luminoso, il suo percorso in cielo. L’ar-
chitettura trasparente, le cui dimensioni ripropongono simbolicamente i
quattro parametri utilizzati per il
grande progetto universale, è sormontata da una cuspide ottagonale,
sempre in cristallo, che la proietta verso il cielo. La luce del sole, che si colora con le vetrate che decorano la Cattedrale, penetrando a mezzogiorno, colpisce l’Ottagono di cristallo, trasformandolo in un oggetto evanescente,
perfettamente integrato nella straordinaria architettura del Duomo di Milano. www.fabbian.com
secco sono infatti cresciute in soli tre
anni del 650%. Bisol – che ha chiuso
il 2011 con un fatturato di 13 milioni di euro, egualmente distribuito fra
Italia, Europa e Resto del Mondo –
esporta in 56 Paesi, è distribuito esclusivamente nel canale HoReCa e si colloca in una nicchia di mercato altamente specializzata: “Il 2012 inizia al
meglio, visto nei primi tre mesi si conferma il trend di crescita: chi degusta
un calice Bisol cerca un certo tipo di
qualità e di cultura del territorio”, commenta Gianluca Bisol, Direttore Generale dell’azienda.
Il Brasile - cresciuto in 3 anni di oltre
Gianluca Bisol
BISOL
Dal 2009 ad oggi, la Bisol Desiderio
& Figli di Santo Stefano di Valdobbiadene ha registrato un aumento rilevante di export nei Paesi Bric: in Brasile,
Russia, India e Cina, le vendite di Pro-
il 300% - rappresenta il 20% dell’export nei Bric. Come spiega l'export
manager Roberto Actis: “Il vino italiano in Brasile costa il 300% in più che
negli Usa, inoltre va considerato anche
quanto siano elevate le accise per
esportare vino dall'Italia”. Il Cru Cartizze Bisol è servito nel ristorante Mr
Lam - a Rio de Janeiro.; a San Paolo,
si può degustare il noSO2 al Mani, locale di tendenza noto per la sua “cucina naturale” ed eletto dalla rivista britannica Restaurant Magazine fra i
100 ristoranti top al mondo, dove ope-
imprese trevigiane
AREO
47
ra la nota chef Helena Rizzo.
Il vino italiano in Cina rappresenta ancora una nicchia, ma già il Prosecco si
sta facendo apprezzare nelle metropoli e, soprattutto, nei locali più lussuosi. La Cina - cresciuta in 3 anni del
130% - rappresenta il 25% dell'export
Bisol nei Bric. A Pechino, Bisol viene
servito in ristoranti top quali LM
Plus e da Fairmont.
La Russia rappresenta per Bisol oltre
il 65% dell’incremento ed oltre il
55% dell’export dei Paesi Bric. “La Russia è un mercato storicamente interessante per i vini spumanti di tutto il
mondo. Oggi, in Russia, gli spumanti
italiani occupano il primo posto per il
consumo fra tutti gli spumanti esteri.
Ovviamente, il Prosecco è uno degli
spumanti più richiesti dal mercato delle bollicine”, spiega Christina Arutyunova - Business Development Director East Countries. Bisol, Jeio e BelStar
sono presenti nei migliori locali, da
Mosca alla Siberia. “Sicuramente il
mercato più grande e competitivo è
quello di Mosca. Grazie alla collaborazione con una delle più influenti
aziende importatrici, l'MBGroup, i vini
Bisol sono presenti nei ristoranti della catena Sindikat - una delle maggiori in Russia -, nei ristoranti del Gruppo Bosco - incluso il negozio luxury
Gum sulla Piazza Rossa -, nella catena di Novikov - ristorante Bolshoy e
Macho Grill - e in hotel quali Swissotel e Marriott Grand Hotel”.
Il 15 Febbraio, presso il China Club di
Hong Kong, Gianluca Bisol ha stappato in anteprima per l’Asia la prima bottiglia di Venissa per farlo degustare a
Jeannie Cho Lee, prima Master of wine
asiatica e influente opinion leader.
Il Venissa, prodotto nell’omonima tenuta a Mazzorbo nella Laguna di Venezia, nasce dalla riscoperta e il recu-
48
pero, da parte della famiglia Bisol, dell'uva Dorona, antica varietà autoctona veneziana a bacca gialla di cui si erano perse le tracce - ma coltivata nelle
isole lagunari fin dal 1400. La prima annata ha visto la luce in questo 2012.
E’ stato ufficialmente presentato dal
13 Marzo in tre degustazioni rispettivamente nei ristoranti Sadler di Milano, Enoteca Pinchiorri di Firenze e La
Pergola di Roma, tutti con due o tre
stelle Michelin. Il 19 Aprile ritorno a
Mazzorbo. Del vino sono disponibili
le prime 4880 bottiglie oltre alle rare
88 Magnum e 88 Jeroboam.
www.bisol.it, www.venissa.it
GLI ALCUNI
Con la primavera fioriscono le novità al Parco degli Alberi Parlanti, un
grande spazio verde alle porte del capoluogo che Gruppo Alcuni di Treviso ha rivitalizzato e restituito a nuova vita, rendendolo fulcro attivo e propositivo della propria attività per i
bambini, le famiglie e le scuole. Le ul-
ginali (la catena per la bicicletta,
l’anemometro, una macchina musicale…) e le sue invenzioni (dal ponte a
doppio senso all’argano, dall’elicottero al carro armato di legno) invitano
infatti i visitatori a toccare e mettere
in funzione tutti i meccanismi: un
grande divertimento per i bambini ma
anche per i genitori!
Francesco Manfio, Direttore Generale di Gruppo Alcuni: “L’Italia è abbastanza arretrata rispetto al resto d’Europa e del mondo per quanto riguarda i musei, soprattutto quelli rivolti a
un pubblico giovane. In un’ottica di attenzione al mondo dell’infanzia e di
centralità del bambino, come quella
che noi di Gruppo Alcuni perseguiamo con tutti i nostri progetti, non potevamo non allestire uno spazio di questo tipo, dove i bambini possono toccare, giocare, provare le macchine di
Leonardo, assumendoci anche il rischio
che qualcosa si possa rompere…”.
Anche “Cuccioli e gli Animali Magici” è un affascinante percorso che con-
time novità in ordine di apparizione
sono le aperture di due sezioni che
hanno già portato a Treviso migliaia di
visitatori curiosi e interessati e moltissimi studenti in visita scolastica.
A tutti coloro che vengono a visitare
“Le macchine di Leonardo” Francesco
e Sergio Manfio, ideatori del progetto, fanno un invito: “Vietato NON toccare!”. I numerosi prototipi leonardeschi ricostruiti partendo dai disegni ori-
sente ai bambini di vedere da vicino
le creature che popolano il mondo delle fiabe e dell'immaginazione, diventando protagonisti di un avvincente
viaggio alla scoperta dei miti e delle
leggende che in tutto il mondo si raccontano sui draghi e sulle strane creature dei boschi e delle acque. Lo spazio con i fantastici draghi e gli animali delle fiabe è stato ideato da Sergio
e Francesco Manfio e le sculture sono
imprese trevigiane
AREO
state realizzate da Marco Fintina.
Tra fine aprile e inizio maggio il Parco è stato anche il set di “Avventura al
Parco degli Alberi Parlanti”, un nuovo
programma televisivo ideato da Gruppo Alcuni e coprodotto con Rai Fiction. Il programma – 13 puntate da 45
minuti l’una – è stato prodotto con il
contributo della Regione del Veneto
e il supporto della Treviso Film Commission e andrà in onda in autunno sul
Canale della Direzione Rai Ragazzi-Rai
YoYo (numero 43 del Digitale Terrestre). “L’avvio della serie televisiva in
coproduzione con Rai Fiction – ha dichiarato il Vice Presidente e Assessore alla Cultura Marino Zorzato –
mette in evidenza le capacità professionali e creative che hanno reso
Gruppo Alcuni una casa di produzione con una professionalità “di qualità”
nella realizzazione di programmi e film
per ragazzi. Si tratta di un risultato importante per la città di Treviso e per
l’intero settore veneto dell’audiovisivo. Un risultato reso possibile anche
grazie alla Regione del Veneto che ha
riconosciuto il progetto proposto da
Gruppo Alcuni meritevole del contributo previsto a favore della produzione cinematografica e audiovisiva. Un
settore produttivo che nel Veneto è in
ampia espansione e coinvolge affermate case di produzione ma anche tantissimi giovani talenti, un settore che
è considerato strategico sia sotto il profilo economico che culturale e che per
questi motivi rappresenta un investimento per il nostro Veneto”.
“Si tratta di un progetto in cui abbiamo creduto da subito. – dichiara il Presidente del Consorzio di Promozione
Turistica Marca Treviso Gianni Garatti – Da meno di un anno abbiamo istituito, grazie alla collaborazione degli
Enti locali, la Treviso Film Commission
e nonostante la breve vita abbiamo più
volte avuto modo di assistere, scoprire e sostenere iniziative importanti sul
nostro territorio. Siamo convinti che anche questo programma sarà un ulteriore modo sia per far conoscere la nostra
provincia, sia per far capire l’alto livello professionale dei nostri operatori che
esercitano in questo settore.”
Anche quest’anno da Giugno a Settembre il Parco ospiterà quasi ogni
giorno divertenti e coinvolgenti appuntamenti per i bambini, per le famiglie e per i giovani: spettacoli, letture animate, laboratori, incontri dedicati alla musica, cabaret, serate dedicate alla gastronomia abbinata al cinema, proiezioni gratuite di cartoni
animati e molto altro…
Il mese di Luglio sarà dedicato a “I suoni della Magia”, uno spettacolare
evento notturno con proiezioni architetturali, teatro, animazione, giochi di
luce e d’acqua… e ovviamente tanta
musica! Il tutto sarà sviluppato su 6
palchi dislocati in vari punti del Parco degli Alberi Parlanti.
Lo scorso Luglio la prima edizione di
questo evento, intitolato “I colori della Magia”, ha divertito e affascinato oltre 5.000 spettatori in 20 repliche ed
è stato lo spettacolo per bambini con
il maggior numero di biglietti staccati in tutta Italia (dati Agis, “Giornale
dello Spettacolo”).
www.parcodeglialberiparlanti.it
www.alcuni.it
MARCHON
Il Gruppo americano Marchon, terzo
operatore mondiale nell’ occhialeria,
ha aperto a Treviso una società collegata, denominata Marchon MB: la
nuova struttura si occuperà del marketing e della comunicazione delle linee di occhiali realizzati su licenza delle griffe italiane ed europee. Ovvero,
marchi tra i più prestigiosi tra quelli
nel portafoglio dell'azienda, come
Valentino, Ferragamo, Pucci, Fendi, Lacoste, Chloè. Da qui, verranno gestiti
i rapporti con i vari licenziatari, oltre
a seguire le strategie per l'Europa delle collezioni Usa come Nike o Calvin
Klein. A Treviso faranno base venti addetti, coordinati da Annamaria Rizzato. Marchon nel 2011 ha fatturato 600
milioni di euro: il vecchio Continente
rappresenta un terzo del giro d'affari,
ma sta crescendo più rapidamente (più
15%) rispetto all'America. L'Italia è il
primo mercato europeo e uno dei primi cinque al mondo. Il Gruppo è presente fin dal 1995 nel distretto dell'occhialeria bellunese: a Puos D'Alpago
sono situati il centro progettazione e
design e lo stabilimento produttivo per
tutta l'Europa, mentre a Fortogna, in
Comune di Longarone, si trovano il
magazzino, gli uffici commerciali e il
servizio clienti per l'Italia. Dai 5 dipendenti complessivi degli esordi si è passati ai 275 attuali. Dal 2008, Marchon
fa parte di Vsp, compagnia leader negli Stati Uniti nelle assicurazioni private per le cure occulistiche: una società, di fatto una cooperativa legata
all'associazione degli optometristi
americani, da 3,8 miliardi di euro di
ricavi annui. www.marchon.com
imprese trevigiane
AREO
VP SOLAR
Vp Solar S.r.l. di Pederobba ha firmato un accordo con Danfoss Solar In-
49
verters per la distribuzione degli inverter per impianti fotovoltaici in Italia
e nei mercati europei.
“Siamo molto fieri di questo accordo
– dichiara Lorenzo Colombo, Country Manager Italia di Danfoss Solar Inverters –. Consideriamo Vp Solar uno
dei maggiori player del fotovoltaico in
Europa e siamo pronti per portare
avanti una lunga e proficua collaborazione che garantirà grandi soddisfazioni ai nostri clienti”.
“In Italia, oltre che in altri Paesi, il mercato fotovoltaico sta maturando – afferma il Ceo di Vp Solar, Stefano Loro
– e richiede aziende sempre più attente alla qualità e alla professionalità. I
prodotti che consentono agli installatori di realizzare impianti ad elevate
performances sono molto apprezzati
da Vp Solar, poiché riteniamo che le
reali prestazioni degli impianti condizioneranno le scelte tecniche future
nella definizione delle specifiche di impianto”.
Danfoss è tra i principali produttori
mondiali di soluzioni per il risparmio
energetico in ambiti come il raffreddamento degli alimenti, il condizionamento dell'aria, il controllo di motori elettrici e il riscaldamento negli edifici nonché soluzioni per l'energia
rinnovabile come l'energia solare.
Danfoss include anche la Sauer-Danfoss che è tra i costruttori leader a livello mondiale di applicazioni idrauliche mobili. Attiva da 77 anni. Oggi
Danfoss occupa 24mila persone in 110
uffici vendita in tutto il mondo.
Vp Solar è nata nel 1999 dall'esperienza di tecnici appassionati al fotovoltai-
50
co e al mondo delle energie rinnovabili. Negli anni è cresciuta in stretto
contatto con i mercati mondiali di riferimento, in particolare quello tedesco, giapponese e americano e offre
un’ampia proposta di prodotti di qualità: moduli, inverter, componenti per
il montaggio, cablaggio, monitoraggio
e ottimizzazione di impianto.
Da sempre si occupa di distribuzione
di componenti per impianti fotovoltaici e mini-eolici e oggi sono centinaia gli impianti Vp Solar in funzione in
tutta Italia da anni. L’azienda è membro di Assosolare, Associazione Nazionale dell'Industria Solare Fotovoltaica. www.vpsolar.com
ARPER.
Il 7 febbraio 2012 due importanti
eventi di design coinvolgono la capitale svedese: oltre alla consueta fiera
internazionale Stockholm Furniture
Fair, l'attesa inaugurazione del nuovo
spazio espositivo di Arper S.p.A. di
Monastier, nel centro della città car-
mamente, Londra – per un supporto
commerciale diretto e per offrire una
maggiore efficienza nei servizi, nell’assistenza e nella consulenza ad architetti e progettisti.
La scelta della capitale svedese è stata infatti dettata dalla necessità di
rafforzare il contatto costante con i numerosi studi di architettura e interior
design presenti nel territorio, con i quali Arper ha instaurato nel tempo ottime relazioni e visioni condivise, e che
hanno eletto l'azienda italiana a fornitore ideale per linguaggio progettuale,
qualità della produzione ed efficienza.
Lo showroom monomarca, con sede
nel quartiere di Östermalm, è stato
progettato dallo studio Lievore Altherr
Molina di Barcellona, con cui l’azienda ha una lunga e fruttuosa collaborazione che ha portato alla realizzazione di storiche collezioni, come Catifa e Leaf, e alla recente rielaborazione della corporate identity. Il progetto di interior ha puntato sulla creazione di uno spazio luminoso, una quin-
dine per tutto il mercato del nord Europa, con il più elevato tasso di formazione al design, disciplina da sempre
integrata nella cultura dei paesi scandinavi.
Lo showroom di Stoccolma rappresenta la progressiva concretizzazione di
una strategia aziendale che investe nella propria presenza territoriale a livello internazionale – dopo le aperture di
New York, Milano, Colonia e, prossi-
ta scenica per i prodotti esposti, che
rende facilmente visibili e accessibili
tutta la collezione e le sue molteplici
declinazioni e customizzazioni.
Il bianco predominante dello sfondo
è interrotto, oltre che dalla palette cromatica di pelli e tessuti, dalle vivide immagini fotografiche di Maurice Scheltens, autore e interprete concettuale
della nuova identità visiva di Arper.
www.arper.com
imprese trevigiane
AREO
tumiera): non solo abbiamo creato il
brevetto, ma oggi troviamo il modo di
perfezionarlo”.
Da segnalare ci sono anche altre iniziative che bene evidenziano l’impegno
di Virosac, come ad esempio il gioco
gratuito Messer Viro per Pc, iPhone e
iPad, che insegna la raccolta differenziata giocando, ma anche notiziari
come “Messer Viro Informa” o “Messer Viro Forma”, che consentono di
spiegare a clienti ed agenti le peculiarità e le valenze dei prodotti.
www.virosac.com
luppa il 15% del suo fatturato e la forte e costante crescita anche nel NordOvest e nel Centro-Sud Italia. Nuove
opportunità si stanno aprendo oltre
confine dove l’azienda sta investendo
risorse ed energie.
Il 2011 si è chiuso con una produzione di 600 milioni di sacchetti ed un in-
to la maggiore crescita: grazie un aumento di 3,5 milioni di euro rispetto
ai numeri 2010, rappresenta oggi il
64% del fatturato totale dell’azienda.
Non significa che si producano più rifiuti, ma che c’è maggiore coscienza
ambientale e attenzione a come vengono smaltiti. I consumatori cercano
soluzioni semplici ma che siano anche
in grado di impattare il meno possibile sull’ambiente. Questo premia l’impegno di Virosac in questa direzione
e le iniziative organizzate con Legambiente ma anche, come sostiene Giorgio Rossetto, “una politica aziendale
che investe ogni anno il 10% del proprio fatturato per innovare e trovare
soluzioni meno inquinanti”. È il caso
ad esempio della politica di disimballo, che dal 2006 ha visto l’azienda ridurre del 70% gli imballaggi di oltre
2/3 dei suoi prodotti con un risparmio
di circa 100 tonnellate di materiale, e
riduzione di CO2 emessa di 300 tonnellate.
“La strategia della nostra azienda sta
cremento di fatturato del 22% che porta l’azienda a ricavi per 29 milioni e
200mila euro.
L’azienda di Graziano Virago e Giorgio Rossetto deve questo successo a
due elementi decisivi: una politica interna fatta di costante innovazione, e
un mondo esterno sempre più sensibile ai temi ambientali e allo smaltimento dei rifiuti. La linea sacchi per
i rifiuti è proprio quella che ha segna-
nel non farsi spaventare dalla crisi, non
rimanere immobili ma cercare sempre
cose nuove - è il pensiero di Graziano Virago. - Anche in un settore apparentemente saturo come il nostro, i
consumatori sono alla ricerca di soluzioni utili e ci premiano. È il caso ad
esempio dei sistemi brevettati dall’azienda, Lacciosac (le maniglie per
chiudere i sacchi) e Stopsac, (l’adesivo per far aderire bene il sacco alla pat-
prodotto al 100% made in Italy.
P-One nasce dall’unione di risorse e
knowhow di Pro-Gest S.p.A. di Ospedaletto di Istrana, il primo Gruppo privato in Italia nella produzione di carta e Publiremor, società attiva nella realizzazione di strumenti di comunicazione.
“E’ stata una grande intuizione – spiega Tiziano Remor, AD di Publiremor –
Grazie all’adozione di tecnologie evo-
imprese trevigiane
AREO
VIROSAC
Virosac S.r.l. di Pederobba è da 39 anni
è sul mercato dei sacchi per rifiuti e
per la conservazione degli alimenti e
anche per il 2012 tra i principali attori del settore, confermando la leadership indiscussa nel Nord Est dove svi-
P – ONE
P – One S.r.l. di Gardigiano di Scorzè (Venezia) ha inaugurato il 17 Febbraio il suo primo showroom a Lanzago di Silea. Si tratta della prima vetrina fissa per P-One, che ha firmato
numerosi allestimenti per dei partner
di eccellenza tra i quali Naj-Oleari,
Oviesse, Feltrinelli, Pelikan e Università Ca’ Foscari di Venezia: tutto rigorosamente in cartone riciclato per un
51
lute, dalla stampa digitale su cartone
a innovativi sistemi per il taglio e la
cordonatura, P-One è in grado di dimostrare come si possa donare nuova
vita a una materia prima proveniente dal riciclo, e soprattutto come si possa farlo in modo estremamente all’avanguardia e accattivante, garantendo la qualità di un prodotto di design
al 100% made in Italy, al 100% riciclato e al 100% riciclabile, concludendo
così in modo spettacolare la filiera del-
la carta gestita dal gruppo Pro-gest fin
dalla sua origine nelle numerose cartiere del Gruppo”.
Ad essere garantita è anche la resistenza dei prodotti, testati per resistere alle
tensioni e alle pressioni standard di un
qualsiasi mobile in legno o altro materiale: la sedia Giulia e la libreria
Qubo sono omologati secondo le normative CE. Per ottenere tale omologa Giulia è stata sottoposta ad un test
di seduta simulata con robot di 100 kg
per una spinta sullo schienale di 30 kg,
superandolo egregiamente con un risultato di 24.000 cicli. Stesso collau-
52
do per la libreria Qubo, resistente a ben
16 kg per vano d’appoggio.
“Quello dell’arredamento e del design
ecosostenibile è solo uno dei tanti possibili utilizzi – spiega Bruno Zago, AD
di Pro-Gest – che la materia prima cartone riciclato può consentire, procurando una complessiva riduzione dell’impatto ambientale del prodotto, dalla sua realizzazione, al suo trasporto al
suo smaltimento. Si tratta di un nuovo modo di pensare alle materie pri-
breve sarà disponibile anche una sezione del sito www.ponedesign.it dedicata all’e-commerce per la vendita on-line
dei prodotti in catalogo.
CERAMPIU’
Ai piedi dei colli asolani ha sede Cerampiù S.r.l., azienda giovane e dinamica di Casella d’Asolo che in pochi
anni è diventata leader nel settore del
riscaldamento a legna. Il core business
di Cerampiù si concentra nella produ-
me: dobbiamo imparare a immaginare che dal rifiuto si può donare nuova vita a un materiale, che esistono infinite possibilità di reinventare i prodotti che siamo abituati ad usare. Per
fare questo serve molta creatività e investimenti in ricerca e sviluppo, ma sappiamo che il futuro è in questa direzione: sempre più persone stanno sviluppando sensibilità e attenzione nei confronti del valore dell’ecosostenibilità”.
Lo showroom di Lanzago sarà aperto
al pubblico il giovedì e venerdì dalle
15,30 alle 19,30 e il sabato dalle 8,30
alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30. A
zione di rivestimenti per stufe in maiolica, un particolare tipo di ceramica
che ha la caratteristica di accumulare
il calore prodotto dalla combustione
e cederlo pian piano nel tempo. In particolare, questi rivestimenti vengono
utilizzati per la costruzione delle stufe ad accumulo in maiolica, grazie all’opera di artigiani fumisti.
Nel corso degli anni Cerampiù ha ampliato la sua produzione, includendo
anche accessori per fumisteria (ad es.
porte in ghisa e in acciaio, centraline
per il controllo elettronico della combustione, kit post-combustione, ecc.)
e la stufa Armonia: una stufa modulare, con tutti i vantaggi della stube tradizionale, disponibile in vari modelli,
personalizzabile nell’estetica ma con
un cuore generoso, composto da una
camera di combustione e un giro
fumi in acciaio e refrattario.
L’ultima innovazione di casa Cerampiù sono i giri fumo in Durasic, un ma-
imprese trevigiane
AREO
teriale all’avanguardia a base di carburo di silicio e materie prime naturali,
adatti sia per realizzare stufe in maiolica, sia per i caminetti radianti, ovvero caminetti con ampia vista fuoco che
però funzionano come la stube tradizionale, riscaldando per irraggiamento con un ridotto consumo di legna.
La vasta gamma di prodotti che Cerampiù offre fa dell’azienda un punto di riferimento sicuro ed affidabile per i fumisti, che compongono la clientela, i
modo diretto o attraverso la collaborazione con i propri clienti. In particolare, Cerampiù partecipa dallo scorso anno alla fiera Kok Austria di Wels,
uno degli appuntamenti più importanti del settore specifico delle stufe ad
accumulo, che si svolge ogni anno alla
fine di Gennaio. Questa fiera rappresenta una vetrina d’eccellenza, in
quanto richiama professionisti da tutta Europa e permette di raccogliere interessanti contatti, soprattutto nell’area
tori che si sono avvicinati allo stand,
incuriositi dalle nuove stufe e dai
nuovi colori, e che si sono interessati
a questo tipo particolare di stufe; un
ottimo riscontro anche da parte dei
professionisti del settore, sia italiani che
esteri, che hanno apprezzato i nuovi
accessori e il giro fumi Durasic, oltre
che la maiolica dalla pregiata qualità.
“In un momento come questo di instabilità congiunturale” - dichiara il Presidente di Cerampiù, Alessandro Gaz-
quali possono acquistare tutti i materiali necessari per la realizzazione di stufe in maiolica e caminetti. L’azienda è
stata anche la prima del suo settore ad
ottenere la certificazione di qualità Iso
9001:2000 ed è attualmente certificata secondo la norma Iso 9001:2008.
Il 2012 rappresenta per Cerampiù un
anno di notevole importanza. Quest’anno infatti l’azienda festeggia il ventesimo anno di attività. 20 anni in cui
l’impegno, la costanza, la passione
per questo lavoro hanno permesso di
trasformare Cerampiù da piccola “bottega artigiana” in una realtà ben strutturata, dinamica e capace di adattarsi alle mutevoli condizioni dell’economia e dei mercati. La forza dell’azienda, oltre alla cura del cliente, consiste
soprattutto nella continua innovazione, nella volontà di essere sempre un
passo avanti e in prima linea nel suo
settore. Ciò è dimostrato anche dalla
partecipazione a numerose fiere, in
tedesca. Nel mese di Febbraio, inoltre,
Cerampiù è stata impegnata anche con
un altro evento immancabile, la fiera
Progetto Fuoco di Verona. Con uno
stand di 160 mq, l’azienda ha voluto
porsi in primo piano in questa manifestazione biennale sul riscaldamento
a biomassa, presentando gli ultimi
trend e tutte le novità a cui ha lavorato nell’ultimo periodo, sia sul fronte delle maioliche (nuovi colori, nuovi formati), sia su quello degli accessori per stufe che per quanto riguarda la stufa Armonia, con due nuovi
modelli dalla linea moderna. Un’area
dello stand è stata dedicata ai prodotti Schmid, azienda tedesca leader nella produzione di inserti per stufe e monoblocchi per caminetti, di cui Cerampiù è da anni partner commerciale
esclusivo per l’Italia.
Progetto Fuoco ha rappresentato per
l’azienda un evento di grande successo. Molto numerosi sono stati i visita-
zola - “la stufa in maiolica rappresenta da un lato un ritorno alle origini,
trattandosi di uno dei mezzi di riscaldamento più antichi, e dall’altro
un’ancora di sicurezza contro le problematiche legate alla crisi delle fonti energetiche. L’utilizzo della legna,
che cresce nei nostri boschi, permette di slegarsi dal vincolo delle forniture di gas, il cui andamento è sempre altalenante, e dalla variabilità dei prezzi di altri combustibili, come il petrolio. Per il consumatore attento e consapevole la scelta della stufa in maiolica rappresenta un investimento sicuro, che si traduce in un notevole risparmio in termini di consumi e in uno stile di vita ecologico”. “Festeggiare 20
anni di attività”, continua Gazzola, “oltre che un traguardo importante e pieno di soddisfazioni per la nostra azienda, significa anche aver contribuito a
salvaguardare l’ambiente e a portare
nelle case dei nostri clienti un calore
imprese trevigiane
AREO
53
sano e piacevole, un benessere che solo
la stufa in maiolica è in grado di donare.” www.cerampiu.it
LOTTO SPORT
Oltre 260 ragazzi hanno sognato questo giorno, ma solo per 30 di loro il sogno è diventato realtà: si è disputato
il 22 Marzo nel prestigioso Stadio Artemio Franchi di Firenze la finalissima
nazionale di Lotto Talent 2012, il torneo promosso da Lotto Sport S.p.A.di
Trevignano che per il secondo anno
consecutivo ha offerto un’occasione
unica alle nuove promesse del calcio
italiano per dimostrare il proprio va-
lore davanti agli osservatori dei club
professionistici internazionali più prestigiosi sponsorizzati Lotto, tra cui ACF
Fiorentina, Borussia Mönchengladbach, Queens Park Rangers, FCSM Sochaux e RC Deportivo La Coruña.
Quattro tappe in diverse regioni d’Italia (Moriago della Battaglia - Badolato (Catanzaro) -, Palermo e Mantova)
sono state il trampolino di lancio dei
giovani calciatori selezionati e ora il
football talent scouting, organizzato
dall’azienda con lo scopo di coinvolgere i team professionistici e dilettantistici di cui è sponsor, ha dato loro la
possibilità di mettere in luce le proprie qualità per realizzare il loro sogno.
Tra i 30 finalisti, nati nel 1997-’98, era
presente anche un giovane calciatore,
Juanjo Carmona de Ville, selezionato
54
dalla filiale Lotto Usa: un centrocampista dal doppio passaporto americano
e spagnolo, con la grande ambizione di
diventare uno dei protagonisti del calcio di domani. A supportare i ragazzi
in gara e a passare loro il testimone è
stato Lorenzo Bressi, uno dei selezionati della scorsa edizione di Lotto Talent che ha avuto la possibilità di allenarsi e vivere alcuni giorni al Sochaux.
Giurato speciale della finalissima nazionale di Lotto Talent 2012 è stato
Ivan Zazzaroni, giornalista sportivo e
ospite fisso della trasmissione la Domenica Sportiva. Ad osservare il gioco e il talento dei ragazzi anche Pier-
paolo Bisoli, ex centrocampista in serie A con la maglia del Cagliari, Brescia e Perugia e allenatore di diverse
squadre professionistiche, tra cui Cesena, Cagliari e Bologna. A fare gli onori di casa al Franchi è stato Lorenzo
Amoruso, ex difensore di serie A,
che oltre ad avere indossato per due
anni la maglia viola, dal 2010 ricopre
il ruolo di coordinatore degli osservatori della prima squadra. In giuria presenti anche alcuni rappresentanti dell’Apport (Associazione Preparatori
Portieri) che hanno individuato tra i finalisti il miglior talento tra i pali.
Ad animare il pomeriggio allo stadio
di Firenze la voce di Carlo Carletto Nicoletti, dj di Radio 102.5 nonché
grande tifoso viola.
A tutti i ragazzi presenti in occasione
imprese trevigiane
dell’evento, Lotto ha messo a disposizione un’area apposita dove potranno
sfidarsi ed esibire il loro talento indossando e provando proprio le calzature Lotto Zhero Gravity, l’unica scarpa da calcio al mondo senza lacci, che,
nella collezione calcio di Lotto, si affianca agli altri modelli top di gamma
in pelle – Fuerzapura II 100 – e in microfibra – Futura 100.
Alberto Fraticelli, Direttore Marketing
di Lotto Sport Italia, ha dichiarato:
“Lotto Talent è un progetto che abbiamo fortemente voluto e nel quale crediamo molto. Dopo il successo della
prima edizione, continuiamo a sostenere concretamente i talenti del nostro
calcio promuovendo occasioni di incontro perché possano esprimere tutto il loro potenziale davanti ai selezionatori di top team europei Lotto.
Una scelta, questa, perfettamente in linea con la nostra filosofia che ha accompagnato sin dagli inizi la crescita
sportiva di atleti legati a Lotto oggi stelle affermate del calcio internazionale
come, solo per citarne alcuni, l’attaccante del Villarreal Giuseppe Rossi e
il difensore dell’Inter e della nazionale maggiore Andrea Ranocchia. Il successo che accompagna Lotto Talent
conferma uno degli elementi di unicità di Lotto, da sempre impegnata sia
con club di primaria importanza a livello internazionale che con una capillare presenza sul territorio a fianco delle squadre dilettantistiche.
www.lottosport.com
ORG NUMERI
Org_Numeri S.r.l.di Silea, società di
servizi e consulenza nella gestione dei
AREO
temi della sicurezza, della salute sul lavoro e dell’ambiente, nel Febbraio scorso ha completato con l’istituto Rina il
percorso di certificazione secondo lo
standard Iso 9001:2008 iniziato nel
Settembre dello scorso anno.
Questa certificazione fa parte del
quadro complessivo delle attività rivolte a far crescere ulteriormente il livello di organizzazione di una struttura,
che in pochi anni ha superato il numero di 350 aziende clienti, erogando oltre 100 diversi tipi di servizi per la sicurezza e l’ambiente tra i quali anche
l’accompagnamento delle imprese al
raggiungimento e al mantenimento
di soddisfazione e un ulteriore stimolo a dare ancor più qualità ai servizi che
quotidianamente realizziamo per le
aziende del territorio”.
www.orgnumeri.com
VETTORELLO
Primo Open Day per la Vettorello S.r.l.
di Casale sul Sile, azienda specializzata nelle lavorazione per asportazione
truciolo. Domenico e Sonia Vettorello hanno aperto le porte dell’azienda
creando un evento che ha registrato
200 presenze. Il messaggio di questa
iniziativa è ben riassunto nel titolo:
l’azienda nel mercato da oltre 40
delle certificazioni Ohsas 18001 e Iso
14001, oggi particolarmente richieste
per il loro valore distintivo, etico e organizzativo, oltre che per la loro efficacia nel quadro dell’applicazione del
D.Lgs n.231/2001.
“Sentivamo la necessità di conseguire
la certificazione Iso 9001 anche per
dare evidenza oggettiva della nostra
continua crescita professionale e averla ottenuta - dice Enzo Stefani, co-titolare di Org_Numeri - è un motivo
imprese trevigiane
anni ha sempre messo al centro del
proprio agire non solo il lavoro, ma anche la persona, e il risultato è presto
detto, “We Work With Passion”.
All’evento hanno partecipato anche tre
aziende partner della Vettorello che collaborano attivamente nell’ambito della gestione della produzione, nella
certificazione e qualità Iso 9001 e delle ricerche di nuovi mercati; nella
parte iniziale della giornata dopo
l’apertura ed il discorso di benvenuto
di Domenico Vettorello i partner hanno presentato le loro collaborazioni con
l’azienda; tra gli ospiti dell’evento anche l’Istituto Statale Fermi di Treviso
con un gruppo di studenti accompagnati dal Professor Ugo De Jeso.
La Vettorello in occasione di questo
evento ha proposto all’Istituto Fermi
un concorso di idee per gli studenti del
4° e 5° anno, per la progettazione di
un’apparecchiatura per la produzione
di energia eolica. Questo, oltre ai numerosi stage che si tengono da molti
anni in azienda, è un altro passo verso il rafforzamento delle relazioni tra
scuola e lavoro.
La Vettorello continua nel percorso di
crescita qualitativa rafforzando il reparto tecnico con l’inserimento di due risorse che gestiscono il controllo qualità e la programmazione Cam 3D.
Questa scelta va nella direzione di un
continuo miglioramento degli standard
qualitativi che la Vettorello garantisce
alla clientela.
Continua per il secondo anno la collaborazione, nell’ambito delle aggregazione d’impresa, con Unint e il Gruppo S.I.S., nato per aggregare più imprese nel settore della meccanica che hanno caratteristiche di complementarietà reciproca.
L’obbiettivo del gruppo è offrire al
cliente il servizio completo nella rea-
AREO
55
lizzazione di prodotti complessi avendo un unico interlocutore tecnico ed
avendo i vantaggi della flessibilità che
un network di imprese può dare.
www.vettorellosrl.it
CIEFFE HOLDING
Dal mese di Gennaio la Cieffe Holding
S.p.A. di Colle Umberto è entrata a far
parte di 1C Industries Zug AG, gruppo industriale svizzero di oltre 200 milioni di fatturato.
Cieffe Holding controlla Cieffe Forni
Industriali S.r.l. con ruolo di engineering, Fibex S.r.l. con ruolo produttivo
come anche Cieffe Shanghai.
La Cieffe Holding Spa, fondata nel
1984 è un gruppo di imprese leader
Arcangelo Pessot
nella produzione di forni per i trattamenti termici come anche di applicazioni per l’industria dell’automobile,
dell’aviazione, delle ferrovie, medica e
dell’energie. Il gruppo impiega 125 collaboratori ed ha raggiunto nel 2011 un
fatturato attorno ai 30 milioni di
euro. Arcangelo Pessot, fondatore dell’azienda con il fratello Claudio, è stato confermato al vertice di Cieffe Holding S.p.A.
Cieffe Forni Industriali in questo ultimo periodo si è orientata alla forni-
56
tura diretta dei committenti finali, saltando i terzisti: la tecnologia di questa azienda è d’avanguardia, e conta di
riconquistare la posizione di leader italiano e di quinto produttore al mondo anche grazie alla quantità di ordini in portafoglio.
Obiettivo strategico è l’apertura di sedi
produttive in Usa, Brasile e India, oltre al potenziamento di quella di
Shangai e l’avvio di una sede commerciale in Germania.
Il settore della tecnologia delle superfici dell’1C industries Zug AG comprende 17 reparti per tempra ed un
centro di nuova generazione ad altatecnologia per strati sottili e di rivestimento. In Europa, Asia e negli Usa, saranno realizzati prodotti pregiati per
mercati di nicchia nell’industria dell’
automobile, aviazione, medicina, petroli, processi e nell’industria della produzione.
La 1C Industries Zug AG è la società
a partecipazione industriale di Marco
Marchetti con tre principali partecipazioni, la 1C Group AG al 100%, la
piena consolidata Nexis Fibers Gruppe al 50% come la quotata in borsa
Accu Holding AG (58%).
www.cieffe-forni.com
noti, quali il Burj al Arab, il Burj Kalifa e il Yas Marina Hotel, l’ultimo grande orgoglio del Gruppo è la commes-
ALISEO GROUP
Aliseo Group di San Zenone degli Ezzelini ha partecipato alla fiera Expocomfort 2012 di Milano, con ben sei
novità di prodotto, caratterizzate da
elevate performance in termini di efficienza, recupero termico e risparmio
energetico.
Aliseo Group è partner nella fornitura di soluzioni innovative per il condizionamento, riscaldamento, filtrazione e recupero energetico e vanta
un’ampia presenza commerciale internazionale. Tra i grandi progetti ormai
te, marchio specializzato nella produzione di refrigeratori e pompe di calore, mercato per il quale prevede soluzioni all’avanguardia per settori
emergenti quali geotermico, climatizzazione di precisione e pompe di calore ad alta efficienza. Eden S.r.l. di
Fonte, in grado di offrire soluzioni
complete in ambito commerciale sia
per la climatizzazione che per il recupero energetico. Mekar S.r.l. di Isola
della Scala (Verona), presente produttivamente sia in Europa che a Dubai,
specializzata nelle grandi installazio-
imprese trevigiane
AREO
sa del prestigioso World Trade Center
in Qatar.
Il Gruppo nasce dalla sinergia di cinque società di consolidata esperienza.
Sono: Ventilclima S.p.A. di San Zenone degli Ezzelini, leader nella produzione di terminali idronici e recupero termico, siano esse residenziali o di
terziario; Venco System S.r.l. di Fon-
ni di unità componibili di trattamento aria. Royal Gulf, con sede a Dubai,
si occupa della commercializzazione
di sistemi Hvac negli Emirati Arabi.
Aliseo Group progetta e produce i propri sistemi interamente in Italia, con
una proposta customer and trade
oriented, e ha scelto di investire in ricerca e sviluppo, per questo si è dotata di un moderno laboratorio attrezzato con tecnologie di ultima generazione. È qui che vengono sviluppate
nuove idee di prodotto, pensate per rispondere alle richieste di una clientela ampia e per progetti sempre più ambiziosi. All’interno del laboratorio vi
è uno scrupoloso controllo di qualità
sul prodotto, attraverso numerose ve-
del business contemporaneo. Il nostro
brand è diventato sinonimo di qualità ed affidabilità, portando in alto il
nome del made in Italy nel mondo. Un
ringraziamento particolare va a tutti i
nostri clienti per la fiducia accordataci in tutti questi anni, e che ci hanno
permesso di raggiungere questo importante traguardo. Grazie a loro costruiremo il nostro futuro”, ha dichiarato il Presidente Francesco Boaro.
www.aliseogroup.com
T.P.S.
La famiglia Iglu’® di Daliform Group
della T.P.S. di Gorgo al Monticano si
arricchisce di quattro nuove altezze dei
casseri a perdere per vespaio areato.
Frutto di studi da parte dello staff di
engineering interno, i nuovi Iglù racchiudono tutto il know how tecnico
di Daliform e TPS nel settore edilizia
e stampaggio, rappresentando così di
fatto la naturale evoluzione di Iglu’®
e Solido®: Iglù®+ , il nome che è sta-
Francesco Boaro
rifiche e le prove in condizioni che ricostruiscono l’applicazione a cui è destinato.
“Personalizzare, innovare e crescere:
questo è possibile solo attraverso le
competenze specifiche di un gruppo
di solide realtà aziendali. Mai come
oggi cavalcare i cambiamenti del mercato significa anticipare il futuro. Con
Aliseo Group abbiamo voluto costruire questo: una realtà dinamica e
flessibile, sempre pronta ad evolvere
e crescere in base alle nuove richieste
gio impianti o vasche di raccolta/accumulo dell’acqua piovana di spessore compreso tra i 65 e gli 80 cm in maniera semplice, agevole, consumando
meno materiale e impiegando meno
Antimo Riccardo Albertini
to naturale assegnargli. Questa nuova
soluzione, oltre ad ampliare la gamma
a catalogo, colma un vuoto tra le altezze di classico utilizzo fino a 60 cm, dominio degli elementi monoblocco e il
mondo delle fondazioni alte e delle vasche di raccolta delle acque, in cui è necessario, al fine di ridurre i consumi di
calcestruzzo, utilizzare il Sistema
Atlantis, composto da cassero, tubi e
piedini. Grazie alla nuova famiglia di
casseri è possibile realizzare vespai aerati, intercapedini, vani tecnici, passag-
tempo rispetto alle tecniche finora presenti sul mercato, con notevole risparmio di denaro. L’accurata progettazione strutturale del pezzo, che riprende
tutti i punti di forza sia del cassero
Iglù® che di Solido®, permette di minimizzare i quantitativi di plastica utilizzati senza perdere resistenza e pedonabilità a secco, che sono requisiti
irrinunciabili, permettendo al tempo
stesso di minimizzare i costi. Le geometrie del cassero, inoltre, sono state
ponderate per mantenere minimi i
imprese trevigiane
AREO
57
consumi di calcestruzzo a raso, rendendolo vantaggioso anche se paragonato alle omologhe altezze del Sistema
Atlantis o simili. Le dimensioni in pianta, 71x71 cm, permettono la massima
maneggevolezza in cantiere e minimizzano il numero di pezzi per metro quadrato, solo due elementi. Lo speciale
sistema di tenuta della gamba, infine,
protetto da brevetto internazionale e
unico al mondo, garantisce la perfetta tenuta della stessa alla pressione del
calcestruzzo fluido durante il getto, eliminando la necessità di impiegare
anelli di bloccaggio.
www.daliform.com, www.tps-srl.com
NEST ITALIA
Il Gruppo Zehnder A.G., leader europeo nel settore delle soluzioni e sistemi per l'indoor climate (radiatori,
scaldasalviette e sistemi di ventilazione), quotato alla Borsa di Zurigo e con
oltre 2.900 dipendenti, ha annunciato di aver completato l'acquisizione
della Nest Italia S.r.l., azienda fondata nel 2000 e con sede operativa a Vedelago, forte di una decennale esperienza nel campo della climatizzazione radiante, e oggi azienda di riferimento nel mercato nazionale nel campo
del riscaldamento e raffrescamento degli ambienti residenziali e commerciali. L'azienda conta circa 20 dipendenti e nel 2010 ha realizzato vendite che
hanno raggiunto i 4 milioni di euro con
un risultato positivo.
Tutta la produzione del pannello radiante a soffitto avviene all'interno
dello stabilimento con l'ausilio delle
più moderne tecnologie costruttive.
Protagonisti principali di questa operazione societaria, Paolo Masetti, Direttore Generale di Zehnder Tecnosystems Italia S.r.l., e Domenico Feo, Direttore Generale di Nest Italia.
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“Con questa operazione”, spiega Masetti, “Zehnder Group compie un
passo importante per rafforzare ulteriormente la propria posizione di leadership nel settore della climatizzazione ambientale. Il raffrescamento e il riscaldamento radiante sono la soluzione più efficiente per garantire condizioni di temperatura e di umidità
perfette per il corpo umano in qualsiasi momento dell'anno. Prevediamo
di presentare ufficialmente al pubblico le soluzioni Nest in occasione del
primo grande appuntamento previsto
per il nuovo anno: la MCE - Mostra
Convegno”.
Della stessa opinione Feo, che aggiunge: “Entrare a far parte di questo
Gruppo, leader mondiale nel settore
delle soluzioni e sistemi per l'indoor climate, consentirà finalmente alla nostra
realtà di approcciare mercati e contesti sino a questo momento per noi inarrivabili”.
Grazie a questa acquisizione, completamente finanziata con i fondi del
Gruppo Zehnder, Paolo Masetti assume la funzione di Amministratore delegato di Nest Italia S.r.l. e Domenico
Feo ricopre il ruolo di Product Manager Nest Systems, per il Gruppo Zehnder. www.nestitalia.com
ABACOINGEGNERIA
E’ operativa da Aprile al porto crociere di Venezia la nuova passerella
d’imbarco passeggeri S.B.B. Ship Boarding Bridge. Il progetto e la direzione lavori del prototipo innovativo
imprese trevigiane
sono state affidate ad Abacoingegneria di Treviso nell’ambito della partnership con Venezia Terminal Passeggeri s.p.a., confluita nella società VTP Engineering S.r.l.
Il nuovo ponte mobile S.B.B. (Ship Boarding Bridge) è una passerella per
l’imbarco e sbarco dei passeggeri delle navi da crociera, progettato con nuovi criteri per garantire la massima affidabilità e sicurezza. L’elevata ergonomia lo rende facilmente fruibile da
parte di persone diversamente abili o
con ridotta mobilità.
Il progetto SBB è l’ultimo nato di una
serie di facilities innovative per la logistica dei porti crociera sviluppate,
come il prototipo M.B.T. Multipurpose Boarding Tower, installato in esclusiva a Venezia e costruito dalla Omis
di Sandrigo (Vicenza).
Un secondo SBB entrerà in servizio entro il 2012 sulla banchina Tagliamento del porto crociere di Venezia.
www.abacoingegneria.com
SIAP+MICROS
La Siap + Micros S.r.l. di Castello Roganzuolo di San Fior è stata contattata d'urgenza nel mese di Gennaio
dall’Istituto Idrografico e Mareografico di Pisa e dal Consorzio Lamma, che
con il Dipartimento regionale della Protezione Civile Toscana si occupavano
di elaborare i dati meteo marini necessari ai bollettini meteorologici per il co-
AREO
ordinamento dei soccorsi e per la gestione dell'emergenza all'isola del Giglio a seguito del naufragio della nave
Costa Concordia.
La fornitura, commissionata dal Consorzio Lamma di Sesto Fiorentino, ha
riguardato una stazione meteo-mareo-
grafica. Lo scopo di questa stazione, interamente progettata, fornita ed installata da Siap +Micros, è stato quello di
misurare in continuo il livello di ma-
rea, ed i parametri meteorologici ad
essa correlati: pressione atmosferica, velocità e direzione del vento. In aggiunta a ciò sono stati installati un sensore per la temperatura dell'aria ed un
sensore per la temperatura dell'acqua.
I tecnici dell’azienda e quelli del
Consorzio Lamma e di Protezione Civile Toscana hanno lavorato intensamente per installare appena possibile questa strumentazione.
I dati registrati dalla stazione Siap +
Micros venivano poi trasferiti con i tradizionali mezzi di comunicazione al
centro elaborazione dati del Lamma
di Sesto Fiorentino che in tempo reale li ha utilizzati per aggiornare tramite l'impiego di sofisticati modelli matematici e di personale esperto i bollettini meteo marittimi essenziali per
il coordinamento dei soccorsi all'iso-
la del Giglio. La necessità di una stazione meteo mareografica in loco è stata dettata dal fatto di dover calibrare
in maniera accurata la modellistica previsionali proprio nel punto dell'emergenza. La lunga esperienza di Siap +
Micros nella progettazione e produzione di sensoristica in campo meteorologico e meteo-marino risalente al
1925, e le approfondite competenza
in ambito modellistico-previsionale del
personale del Consorzio Lamma, hanno costituito un ottimo supporto per
tutti gli specialisti e volontari che hanno lavorando alacremente per risolve-
turato, orientata, in prevalenza, verso
le piccole e medie imprese dei più svariati.
“Le nostre filiali di Treviso, Castelfranco, Oderzo e Conegliano conoscono le
specificità del territorio- dichiara Salvatore Mangione, AD di Start People
e Country Manager Italia e Svizzera di
Usg People - e ‘modellano’ i servizi in
base alle necessità delle imprese. Queste poi, possono contare su un unico
interlocutore, il Gestore Risorse Umane, che gestisce dal contatto con il
cliente alla selezione dei candidati e ha
le competenze per offrire anche con-
re al meglio questa tragedia di mare e
scongiurare il disastro ambientale all'Isola del Giglio. www.siapmicros.com
sulenza legale, amministrativa e retributiva. La somministrazione rimane il
punto forte della nostra organizzazione, ma ci occupiamo anche di formazione per le aziende e di ricerca e selezione. Per quest’ultima, una divisione centrale coordina tutte le attività,
START PEOPLE
Start People è attiva in provincia di Treviso con le filiali nel capoluogo, Castelfranco Veneto, Conegliano e Oderzo e
fa parte della multinazionale olandese Usg People, che opera dal 1972, nell’ambito delle risorse umane. Usg People è il quarto gruppo a livello europeo nel settore, presente in dieci Paesi, quotata in borsa con un fatturato di
3,2 miliardi di Euro nel 2011 e attiva
nel nostro paese con i brand Start People, Unique e da febbraio anche con il
marchio Secretary Plus (a Milano e
Roma).
Start People è un’agenzia per il lavoro generalista, tra le prime dieci per fat-
imprese trevigiane
Salvatore Mangione
AREO
59
interviene per progetti articolati e
valutazione di profili elevati e collabora con tutte le filiali che restano il punto di riferimento per le aziende. Da
tempo, nel territorio trevigiano supportiamo le aziende rilevando le loro esigenze e il loro contesto organizzativo
così da definire una strategia di recruiting ad hoc con successiva procedura
di selezione che può comprendere anche assessments e test personologici.
Nel corso dell’ultimo anno, un requisito indispensabile che le aziende del
territorio hanno chiesto anche per i
profili manageriali è stata un’operatività spiccata. Infatti, per ruoli come
brand manager, coordinatori area tecnica di aziende metalmeccaniche o di
automotive, addetti al controllo di gestione, alla programmazione della produzione e ufficio acquisti, i nostri clienti ci sottolineano l’esigenza di incontrare candidati con forte spirito imprenditoriale ed estremamente operativi,
pur conservando competenze strategiche; dai candidati si aspettano sempre di più coerenza nelle scelte rispetto agli obiettivi personali e professionali e da noi una perfetta corrispondenza tra le caratteristiche molto specifiche ricercate nelle risorse e le candidature che presentiamo. Inoltre le
imprese si rivolgono a noi anche per
individuare candidati interessati a tirocini formativi poiché disponiamo di
un ampio database costantemente
aggiornato e selezionato”.
www.startpeople.it
DA PONTE
Nel 2012 la Distilleria Andrea Da Ponte S.p.A. di Conegliano compie 120
anni. “Dal 1892 – dichiara Francesco
Fabris, Amministratore unico dell’azienda - Da Ponte significa passione per la tradizione, utilizzo di mate-
60
rie prime genuine e semplici con un
impegno costante grazie all’esperienza nella creazione di prodotti eccellenti e dal gusto unico. In tutti questi anni
la Distilleria ha saputo migliorarsi, plasmarsi, trasformarsi per rispondere
alle esigenze contingenti del mercato.
Oggi come allora il Metodo Da Ponte ha sempre dimostrato tutta la pro-
viamo, con un mercato che tende a banalizzare il valore dei prodotti, per premiare invece i servizi al consumo, la
Distilleria Andrea Da Ponte ha sempre dimostrato di avere una continua
innovazione sia nei processi di controllo qualitativo che nei prodotti, orientandosi sempre alla sicurezza ed alla
elevata qualità, principali fattori di
creazione del suo successo”.
E’ una vocazione autentica che trae
ispirazione dalle colline di Conegliano-Valdobbiadene e che rispetta natura e tradizione, ma segue e accompagna l'innovazione, attraverso la sapiente combinazione di quattro elementi necessari all’arte distillatoria.
“Essi sono – continua Francesco Fabris
- il rispetto della tradizione ovvero la
cura del Tempo (per distillare non ci
vuole fretta), l'attenzione per la purez-
pria validità e l’azienda una grande capacità di fornire risposte concrete
rappresentando un modello che ha tutte le potenzialità per affrontare il futuro. In un periodo economico e sociale difficile come quello in cui ci tro-
za e l’armonia della Materia così
come l’orgoglio e la volontà di fare
sempre meglio che è Spirito, evocabile anche nei raffinati effluvi, non dimenticando la salvaguardia dell'integrità di un ambiente così prezioso perché Natura”.
La distilleria Andrea Da Ponte ha creato non soltanto tre prodotti di eccellenza, ma una vera cultura. Cultura del
territorio, della natura, del lavoro,
della responsabilità etica. Vecchia
Grappa di Prosecco 8 annate, Unica Da
Ponte 10 annate e Libera Da Ponte
1992, tre grappe che hanno avuto un
particolare apprezzamento da parte del
pubblico e della critica specializzata,
imprese trevigiane
AREO
Francesco Fabris
confermato da numerosi riconoscimenti, l’ultimo dei quali è stato conferito alla Riserva di 18 anni Libera Da
Ponte 1992 Grappa da vinaccia di Prosecco, prodotta in 4892 champagnotte
numerate e premiata con la medaglia
d’oro al prestigioso IWSC (International Wine and Spirit Competition).
www.daponte.it
CARRON / SERVICE LEGNO
Carron e Service Legno: a Milano residenze in legno alte 27 metri, un’opera unica in Europa. Ha preso il via a
inizio anno il cantiere di via Cenni, il
più importante progetto residenziale
per dimensioni e quantità realizzato in
Europa con un sistema di strutture
portanti in legno. In 14 mesi saranno
costruite 4 torri di 9 piani alte 27 metri per un totale di 124 appartamen-
ti. L’intervento, per un valore di 18 milioni di euro, è stato affidato all’Ati trevigiana composta dal Gruppo Carron
S.p.A. (opere edili) di San Zenone degli Ezzelini e Service Legno S.r.l.
(strutture in legno) di Spresiano, da Polaris Investment Italia Sgr S.p.A. in collaborazione con Fondazione Housing
Sociale di Milano. L’intervento, che si
concluderà a Marzo del 2013 e battezzato “Una comunità per crescere”, si
sviluppa su un’area complessiva di
17.000 metri quadrati seguendo il progetto dell’architetto Fabrizio Rossi
Prodi di Firenze. La tecnologia costruttiva prevede una struttura in cemento armato per l’interrato, mentre per
l’intera costruzione, compresi vani
scale e i blocchi scale/ascensore sarà
utilizzato il legno massiccio in pannelli (in questo caso Clt, Cross Laminated Timber, prodotto da Mak Holz-SoraEnso). “Una nuova sfida importante – afferma Diego Carron - dopo l’incarico dell’aeroporto di Bologna,
un’occasione per misurarci con un ambito assolutamente inedito per noi, ma
proprio per questo estremamente stimolante, un progetto che va nella direzione di un futuro sostenibile nel
quale crediamo come dimostra anche
la recente entrata in funzione dell’impianto fotovoltaico della nostra azienda che in trent’anni eviterà l’immissione in atmosfera di 6.372.000 kg di
CH2 svolgendo la funzione ecologica
di 9100 nuovi alberi”.
Per Roberto Fava, titolare di Service
Legno: “Questo progetto segna un passaggio epocale nelle costruzioni in legno a livello mondiale e dimostra
tutte le potenzialità tecniche di questa materia prima salvaguardando tutte le caratteristiche prestazionali e qualitative tipiche degli edifici a struttura di legno anche negli edifici multipiano e multi unità. Abitar sano e bene
è possibile per tutti se solo vi è la volontà palesata, come nell'esperienza
che vivremo a Milano che unisce al
meglio l'housing sociale con la nostra
tecnologia. Saranno utilizzati per le
parti strutturali pannelli CLT (Cross
Laminated Timber) prodotti dalla
finlandese Stora Enso e distribuiti
dall'austriaca Mak Holz GmbH, nostri
partner storici e facenti parte di una
filiera che con l'amico Diego Carron
abbiamo creato appositamente per il
progetto”.
Il cuore del nuovo complesso saranno
un parco interno oltre a diversi luoghi
che ne definiscono l’originalità e la fun-
zione sociale come living comunitario,
fai da te, spazi per orticoltura, servizi
condominiali, spazi ricreativi, culturali e servizi dedicati ai giovani. Il complesso avrà inoltre una vera e propria
anima green con tetti verdi e giardini
officinali. “Dal punto di vista urbanistico- dichiara l’architetto Rossi Prodi – l’intervento rifiuta la monofunzio-
imprese trevigiane
AREO
Diego Carron
Roberto Fava
nalità che affligge le periferie. Si rivolge a nuclei familiari e sociali diversi”.
I 124 alloggi, di diversa tipologia e superficie, saranno proposti sia in affitto che a canone calmierato con un patto di futuro acquisto.
L’intera operazione è resa possibile grazie al lavoro di ricerca e innovazione
portato avanti dai tecnici dell’area sviluppo immobiliare di Polaris, nell’intento di individuare sistemi costruttivi che consentano di realizzare abita-
61
zioni in grado di coniugare elevati standard abitativi, tecnologici e costi di realizzazione e gestione contenuti. L’architetto Andrea Sica responsabile dell’area sviluppo immobiliare di Polaris
spiega: “Abbiamo costituito un gruppo di lavoro formato da progettisti, docenti e ricercatori esperti in tecnologie costruttive e gestione del processo realizzativo, ai quali abbiamo dato
il compito di individuare nuovi sistemi costruttivi con lo scopo di verificarne le caratteristiche prestazionali,
nonché la convenienza tecnica ed
economica. Il sistema costruttivo basato sull’impiego di strutture portanti in legno ha superato brillantemente le due diligence dimostrando di possedere tutte le carattersitiche per essere impiegato per la realizzazione dei
progetti dei Fondi d’investimento gestiti da Polaris”.
L'Assessore alla Casa Lucia Castellano e l'Assessore all'Urbanistica Lucia
De Cesaris salutano con grande soddisfazione l'avvio del progetto. “La sfida della Giunta Pisapia infatti è quella di riprogettare Milano rendendola
più bella, più verde e meno inquinata. Ma soprattutto di restituire a tutte le fasce sociali il diritto ad abitazioni dignitose e confortevoli. Il progetto di Via Cenni va in questa direzione. Il Comune parteciperà con entusiasmo alla realizzazione del progetto
e sarà per gli assessori un grande orgoglio poter inaugurare questo bellissimo complesso abitativo”.
www.carron.it, www.servicelegno.it
BENETTON
L’Assemblea degli azionisti di Benetton Group, riunitasi il 24 Aprile sotto la presidenza di Luciano Benetton,
ha approvato il bilancio 2011 ed ha deliberato di destinare l’utile netto di
62
esercizio interamente a riserva. Il
Consiglio di Amministrazione, riunitosi dopo l’Assemblea, ha provveduto a conferire all’unanimità la carica di
Presidente ad Alessandro Benetton.
Luciano Benetton rimane in Consiglio
come Consigliere non esecutivo.
I ricavi netti nel 2011 sono di 2.032
milioni di euro, con un aumento del
una corsa durata 47 anni, lascio le cariche nell'azienda fondata insieme ai
miei fratelli. Il testimone passa a mio
figlio Alessandro che diventerà Presidente. Ma la scommessa resta la stessa. Fare, immaginare, essere innovativi: questo faceva, fa e dovrà sempre
fare un imprenditore”. “Alessandro
ha dimostrato anche nella sua storia
imprenditoriale, creando 21 Investimenti, che non è tipo da mollare. E i
risultati ne sono una prova. Per carattere vuole che le sue iniziative abbiano successo, e così sarà”.
Alessandro Benetton , 48 anni, guide-
Alessandro Benetton
Luciano Benetton
10% a parità di cambi nei Paesi in via
di sviluppo e ad alta crescita. L’Ebitda della gestione ordinaria è di 256 milioni di euro (12,6% dei ricavi); il margine lordo industriale del 43,4%;
rà l’evoluzione dell’azienda in uno scenario di mutamento dei mercati, complicato dalla crisi del debito, per accelerare con decisione sulla strada della
crescita e del miglioramento della
l’Ebit di 154 milioni (7,6% dei ricavi);
l’utile netto di 73 milioni di euro.
Luciano Benetton ha dichiarato: “Dopo
redditività, puntando al rafforzamento del modello di business su cui
sono fondati la storia e il successo del
imprese trevigiane
AREO
Gruppo. “Essere presenti in cinque
continenti sarà uno degli elementi che
ci permetteranno di superare il momento delicato – ha dichiarato - . Siccome Benetton Group ha sempre
avuto una visione “a colori”, permettetemi di dire che non è tutto nero. Ci
sono mercati in espansione che siamo
pronti ad aggredire con determinazione. E opportunità nei mercati maturi che possiamo far nostre” .
Primo passaggio di questa nuova rotta è l’operazione di delisting condotta nella primavera 2012, finalizzata all’acquisto da parte di Edizione, la fi-
nanziaria della famiglia Benetton, dell’intero capitale sociale di Benetton
Group per agevolarne il futuro assetto competitivo. “Uscire dalla Borsa e
investire su noi stessi, sul futuro del
Gruppo – ha affermato Alessandro Be-
netton – è una dimostrazione concreta di impegno, determinazione e volontà di superare questa fase comples-
sa. Nel duplice segno della continuità e del rinnovamento vogliamo investire sui nostri punti di forza, in particolare la presenza nel mondo, la preziosa rete di partner commerciali e industriali, la notorietà e reputazione globale dei brand, la nostra moda colorata che offre qualità e stile al prezzo migliore. Affrontiamo questo momento
cruciale con un’organizzazione coesa,
competente e motivata, a partire dalla squadra di vertice sempre più internazionale che ho iniziato a mettere insieme solo in questi ultimi due anni,
capace di confrontarsi con il mondo e
di rivolgere uno sguardo nuovo e attento ai giovani e al futuro digitale”.
Alessandro Benetton è dal 2007 Vicepresidente Esecutivo di Benetton
Group, di cui è stato dal 1998 Consigliere, con l’obiettivo - tra gli altri - di
guidare la transizione dell’azienda
verso una struttura di gestione con una
netta distinzione tra i ruoli di azionista e management.
Prima di entrare nel Gruppo, Alessandro Benetton ha fondato nel 1992 la
sua holding di partecipazioni, 21, Investimenti (ispirandosi al secolo che
verrà), scegliendo anche nel venture
capital una strada propria. Oggi il
Gruppo 21 rappresenta un sistema di
fondi di private equity, con un patrimonio raccolto di complessivi oltre
1.300 milioni di euro e un’attività focalizzata soprattutto in Francia e Italia, e presto in Polonia. Nel 2010 questo percorso innovativo gli vale la nomina a Cavaliere del lavoro, tra i più
giovani nella storia italiana, da parte del
Presidente Napolitano.
Dopo gli studi negli Stati Uniti (laurea
alla Boston University e Master in Business Administration a Harvard) e l’apprendistato in Goldman Sachs International a Londra, è Presidente di Be-
netton Formula dal 1988 al 1998, periodo in cui la scuderia vince due campionati mondiali piloti e uno costruttori di Formula 1.
Alessandro Benetton è Consigliere
di Amministrazione di Edizione, la holding della famiglia Benetton, e Autogrill, il Gruppo leader mondiale nella ristorazione collettiva. E’ membro
della Giunta di Confindustria e fa parte dell’Advisory Committee di Robert
Bosch Internationale Beteiligungen
AG di Zurigo, organismo di consulenza della holding svizzera per le attività estere del Gruppo Bosch.
Il 23 Gennaio Alessandro Benetton ha
ricevuto il prestigioso riconoscimento di Ernst & Young Imprenditore dell’anno 2011 e rappresenta l’Italia all’Ernst & Young World Entrepreneur
Of The Year Award di Montecarlo.
Nei primi mesi dell’anno l’azienda ha
promosso una serie di iniziative per valorizzare i Benetton Icon Stores, il network dei negozi United Colors of Benetton di tendenza ridisegnati per
diventare crocevia internazionali di
moda, cultura web, sperimentazione
multimediale partecipata e lifestyle. Tra
gli eventi nelle capitali europee la mostra Happiness and other survival techniques, presentata in Aprile a Londra, presso il prestigioso Design Museum e contemporaneamente nei Benetton Icon Stores di Londra, Milano,
Barcellona e Parigi, e ispirata a Colors,
la rivista realizzata da Fabrica di cui a
Londra è stato presentato il nuovo numero, Felicità.
Gli Icon Stores hanno ospitato in
contemporanea la proiezione di video
e animazioni artistiche per raccontare la mostra londinese sulle Benetton
Live Windows: grandi videowall ad alta
definizione, collegati in rete, che trasformano le vetrine tradizionali in fi-
imprese trevigiane
AREO
63
nestre hi-tech multimediali, dando forma ad una nuova “customer experience” in cui l'approccio dell'utente si trasforma in esperienza partecipativa.
Benetton Live Windows è una rete gestita centralmente da Fabrica che,
grazie ad un’architettura software
d’avanguardia, connette in tempo reale 10 flagship store Benetton distribuiti in tutto il mondo, da New Delhi a
Mosca, da Londra a Shanghai e nasce
dalla considerazione che lo store si è
trasformato velocemente da ambiente in cui avviene un acquisto a luogo
in cui avviene l’esperienza più complessa di percezione emozionale dei valori del brand. Tutto ruota attorno alla
vetrina, primo punto di contatto tra il
marchio e l’utente: lo spazio non è più
occupato da manichini, ma da enormi videowall ad alta definizione.
L’obiettivo è attirare l’attenzione del
passante, tramite l’iperscala, l’effetto
sorpresa e la provocazione. Le applicazioni interattive costituiscono il
motore per la partecipazione e l’esperienza degli utenti.
Il negozio si trasforma quindi in un digital place-based media, interconnesso
con gli altri flagship store. Punto focale del progetto è la collaborazione con
accademie internazionali di design
multimediale, che unisce in una rete virtuale giovani talenti da tutto il mondo,
invitati, anche attraverso workshop di
Fabrica nelle loro università, a confrontarsi e scambiare la propria visione del
mondo sulla rete internazionale delle
Live Windows, ottenendo così per i propri lavori un’alta visibilità.
Il progetto ha conquistato il Gold
Apex Award nella categoria Retail al
Digital Signage Expo di Las Vegas. Il
premio è stato ritirato da Alfio Pozzoni, ideatore del progetto per Fabrica,
e Giovanni Flore, Project Manager di
64
Benetton Live Windows.
In Febbraio, in occasione del lancio delle collezioni Primavera/Estate 2012,
sono state accresciute e rinnovate anche le applicazioni per Smartphone
dedicate ai brand United Colors of Benetton, Sisley, Playlife. Benetton Group
è inoltre tra le poche aziende a poter
vantare un’App corporate per iPad.
Le applicazioni, 13 già presenti e molte altre in cantiere, rispecchiano la filosofia e il Dna dell'azienda per rivolgersi alle nuove generazioni per un’interazione globale, così come è avvenuto con le ultime iniziative di comuni-
O ZONE / EUROMOBIL
“La casa del design multimediale”: un
progetto sviluppato dal Gruppo Euromobil con il supporto progettuale e
tecnologico del gruppo di lavoro di o
zone comunicazione S.r.l. di Ponzano
Veneto che ha trovato completamento in occasione del Salone del Mobile di Milano.
L’esigenza era quella di valorizzare il
patrimonio di immagini che il Gruppo produce per la realizzazione dei cataloghi dei marchi Euromobil, Zalf e
Desirée, che non sono diffuse al pubblico al di fuori del catalogo e del sito
internet. Al contempo era necessario
sfruttare al meglio i monitor presenti nelle showroom dei rivenditori,
dando loro supporto nella comunicazione del prodotto al cliente finale.
Nasce così l’idea della “casa del design
multimediale”: si tratta di una selezione delle collezioni dei tre marchi del
Gruppo, che viene resa disponibile attraverso molteplici formati digitali. Il
Gruppo Euromobil mostra ancora
una volta di saper cogliere le occasioni che l’evoluzione dei new media presenta, e integrandole in modo organico all’interno del proprio modo di essere azienda.
net zone, la divisione web e new media di o zone ha sviluppato design e
programmazione di questo strumento, creando prima una solida base a livello informativo, e declinandola di
volta in volta nel formato digitale specifico.
Nata come applicazione per touch
screen, la casa del design si presenta
come un sistema di intrattenimento
che concentra l’attenzione del potenziale cliente durante la sua presenza
all’interno di una rivendita di mobili,
rendendo questa esperienza ancora più
completa.
Un’interattività semplice ed immediata, che comunica il prodotto in modo
univoco e coerente con l’identità
aziendale. Utilizzabile tanto per il
punto vendita, quanto nello stand
fieristico, è stata declinata poi in for-
imprese trevigiane
AREO
cazione quali la campagna Unhate e le
attività sui canali social, che hanno registrato oltre 500 milioni di contatti e
visto, tra le altre cose, l’incremento del
60% dei fan su Facebook.
E’ stato proprio Alessandro Benetton
ad aver voluto che il Gruppo fosse
sempre più rivolto al mondo dei giovani, dei social media e al web, con una
precisa strategia di comunicazione
digitale a cui sarà dedicato nei prossimi anni sino all’80% degli investimenti. www.benettongroup.com
ma di Dvd, per quei device più semplici e non interattivi.
Ha poi preso la forma di applicazione per tablet. In occasione del Salone
del Mobile di Milano è stata rilasciata la versione per smartphone: scaricabile gratuitamente dai principali
app store (tanto per iOs che Android),
una volta installata è consultabile anche offline, non richiede insomma una
connessione continua, e garantisce
una fruizione rapida, immediata, per
un’esperienza di alto livello.
Sinergia tra reparti operativi, soluzio-
li Rasom Wood Technology, SUM, Media Profili, H16. www.o-zone.it
www.gruppoeuromobil.com
ni realmente taylor made, condivisione con il cliente del successo del progetto: sono questi i valori che distinguono o zone comunicazione, e che tengono strettamente connessi i tre reparti
operativi (o zone: grafica e comunicazione; net zone, sviluppo web e mobile; photo zone, studio fotografico).
Un approccio che ha come obiettivo
la creazione di strette partnership
con i committenti dei progetti, raggiunto attraverso il confronto con il
cliente per evidenziare le esigenze da
soddisfare, e attraverso dei rapporti
professionali incentrati sulla trasparenza e sulla condivisione dei risultati. Un
approccio che li ha portati ad essere
al fianco di aziende di eccellenza, qua-
energetico, da questo deriva il nome
“Green”, ed è la tecnologia in grado di
garantire prestazioni elevate ad un
prezzo economicamente vantaggioso.
CIELLE
Cielle S.r.l. di Pero di Breda di Piave
ha presentato a inizio 2012 Sigma Green, nuova tavola da taglio ed incisione laser CO2 disponibile nelle versioni 2050/1550 e 2050/3050, pensata
per insegnisti, allestitori, cartotecnici
e pubblicitari. La macchina è stata progettata per ridurre gli sprechi dei
materiali ed abbassare il consumo
la lavorazione del plexiglass, dei pannelli per illuminazione backlight ed
espositori Pop grazie alle due sorgenti laser sigillate di diversa potenza
(130W e 230W).
È dotata di un piano martirio idoneo
per il taglio laser, in lamina di alluminio da 5/10 con reticolo da 30x30mm
e 30mm di altezza, e corredata di una
vasca di aspirazione e raccolta sfridi
completa di nastro per l’evacuazionerecupero dei pezzi lavorati.
Sigma Green è una nuova macchina
che risponde alla richiesta di tecnolo-
Gli assi X e Y sono equipaggiati con
motori brushless per lavorazioni sia raster che vettoriali con velocità fino a
800mm/sec. Sigma Green è ideale per
gie sostenibili da parte delle moderne
imprese, oltre ad essere coerente alla
filosofia di lavoro di Cielle, da sempre
impegnata nella progettazione e produzione di strumenti avanzati nell’ottica della massima ottimizzazione dei
i tempi di lavoro, così da garantire una
migliore qualità dell’organizzazione e
degli stessi processi produttivi.
A Febbraio l’azienda ha partecipato all’edizione 2012 di Southern Manufactoring, a Farnborough in Inghilterra,
presentando Alfa 35/20 Laser fibra:,
macchina compatta multiuso dalle
molteplici applicazioni in più settori,
dalla lavorazione di punzoni alla gioielleria e marcatura profonda. Grazie
all’opzione del 4°/5° asse, rappresen-
imprese trevigiane
AREO
65
ta il laser professionale per marcare e
incidere oggetti di piccole dimensioni.
Con i suoi quattro assi meccanici che
regolano il movimento della testa laser in corrispondenza della zona di incisione, la macchina consente di incidere in profondità - e con la massima
precisione - su ottone, alluminio,
rame, acciaio, oro e argento.
Alfa 35/20 Laser fibra integra l’offerta dei prodotti Cielle, come la più piccola fra le macchine Laser fibra, caratterizzata da un moderno design che ne
ottimizza l’ingombro. Dotata di una
sorgente fiber laser Itterbium da 20W,
non è affatto inferiore - come prestazioni - rispetto alla sorella maggiore
Epsilon Laser fibra 60/40.
Vi è poi Epsilon Cut 200/300, innovativo pantografo per tagliare a lama,
cordonare e fresare, pensato per chi lavora nel settore della grafica e della
pubblicità. Questa macchina è caratterizzata da una struttura portante in
carpenteria di metallo elettrosaldato
e testa polifunzionale, grazie all’elettromandrino HF vettoriale da 3,6
KW a 24.000 giri minuto. Ha un piano di lavoro ad elevata planarità realizzato in profili di alluminio, movimentazione con motori brushless e sistemi di guide in acciaio temperato con
viti e pattini a ricircolo di sfere, cambio utensile manuale con attacchi
tipo Weldon, tastatore di taratura
utensili e piano a depressione completo di pompa aspirante da 1100 m3/h
e con la possibilità di gestire automaticamente l’aspirazione nell’area di lavoro interessata grazie al software
dedicato.
È fornita inoltre di una cappa di aspirazione trucioli regolabile e di un sistema di sicurezza con protezioni fisse laterali e protezione anteriore con apertura manuale e segnalazione movimen-
66
to con lampade laterali lampeggiati.
E’ possibile personalizzare la macchina con una serie di accessori opzionali quali il sistema F.P.C. (Flying Precision Cutting®), un avanzato sistema
di riconoscimento automatico dei
crocini interamente sviluppato da
Cielle, l’utensile per cordonare, l’utensile per il taglio del vinile, l’utensile
lama vibrante per il taglio di materiali soffici od anche per il taglio di cartone alveolare fino a 50 mm, l’utensile per il taglio obliquo a 45°. Inoltre
è possibile avere la macchina con
due mandrini. www.cielle.it
SAVE/AER TRE
Ricavi netti consolidati pari ad 347 milioni (+2,9% rispetto al 2010); Ebitda che passa da 66,9 milioni del 2010
a 73,6 milioni con una crescita del
10,2%; utile netto in crescita del
46,4% a 40,4 milioni (27,6 milioni nel
2010). Sono i principali risultati del
gruppo Save, la società che gestisce gli
scali di Venezia e Treviso, approvati dall'assemblea degli azionisti. Save ha incrementato il dividendo che passa da
0,34149 per l'esercizio 2010 a 0,39875
euro per azione per l'esercizio 2011
(+16,8%), in pagamento il 4 maggio
2012 con stacco cedola il 30 aprile
2012. Il dividendo rappresenta un
rendimento del 6,3% sull'attuale corso del titolo. “Il 2011 è stato un anno
importante per il nostro Gruppo – ha
commentato Enrico Marchi, Presidente di Save - con risultati rilevanti
in ogni settore di attività”.
www.trevisoairport.it
www.veniceairport.it
importante fiera internazionale dedicata al commercio dei prodotti ortofrutticoli che si è svolta a Berlino, con
un suo stand interamente realizzato in
cartone riciclato da P - One – azienda del Gruppo specializzata in design
sostenibile. In evidenza, tra i vari prodotti realizzati da Trevikart - anch’essa azienda del Gruppo Pro-gest –
Pribox il plateau riciclato idrorepellente green&waterproof, un’originale alternativa alla tradizionale cassetta per
Bruno Zago
PRO – GEST
Il Gruppo Pro-gest S.p.A. di Ospedaletto di Istrana ha partecipanto nel
mese di Febbraio a Fruitlogistica, la più
contenere i prodotti ortofrutticoli,
solitamente realizzata in plastica o in
legno, ma che Bruno Zago, Amministratore Delegato di Pro-gest, ha voluto proporre in cartone riciclato. Interamente personalizzabili dal punto
di vista della grafica i plateaux possono essere adattati a varie tipologie di
prodotti e customizzati a seconda
delle esigenze della clientela. “Per
rendere adatto il prodotto all’uso alimentare – spiega Bruno Zago - abbiamo applicato in superficie un sottilis-
imprese trevigiane
AREO
simo strato (10-12 micron) di poliestere. Uno strato talmente sottile che
consente al plateau di essere ugualmente riciclabile al 100%. E in più,
proprio grazie alla presenza di questo
film, il prodotto è in grado di offrire
eccellenti caratteristiche tecniche per
l’impilamento e la resistenza all’umidità, tali da competere con le alternative in plastica. Inoltre realizzando un
prodotto al 100% riciclato e riciclabile abbiamo voluto offrire al mercato
ortofrutticolo una grande opportunità: sappiamo quanto sia crescente la
sensibilità dei consumatori finali rispetto alla tutela dell’ambiente e quindi
una confezione green non è che un
enorme valore aggiunto”.
Il Gruppo Pro-gest ha presentato a
Fruitlogistica l’intera gamma dei prodotti Trevikart, che oltre ai contenitori per alimenti comprende imballaggi per tutte le tipologie di prodotto,
personalizzabili per forma, dimensione, colore e robustezza.
Con 19 aziende distribuite in sette regioni e oltre mille dipendenti, Pro-gest
gestisce l'intero ciclo produttivo della carta, utilizzando al 100% cellulosa da riciclo. Il fatturato è di 300 milioni di euro consolidati, più 80 milioni fuori consolidato, per 800 milioni di
metri quadri di cartone ondulato prodotto, 1.500 milioni di imballaggi prodotti e 10mila tonnellate di prodotti tissue trasformati. Nel 2011 il Gruppo
Pro-gest ha dato nuova vita a oltre un
milione di tonnellate di carta da macero diventata preziosa materia prima,
con una importante crescita rispetto
alle 800mila tonnellate del 2010.
Gruppo privato numero uno in Italia
nel suo settore, Pro-gest è fortemente
orientata al mercato estero, dove, in particolare, Cuboxal - azienda del Gruppo di Silea - registra una crescita del
12% rispetto al 2010. Tra le aree dove
sta rafforzando maggiormente la sua
presenza vi sono il Nord ed Est Europa e gli Stati Uniti.
Un’altra azienda del Gruppo Pro – gest,
la Cartiere Villa Lagarina, in provincia
di Trento, può produrre ora carte vergini tissue e riciclate per ondulatore certificate secondo gli standard internazionali di custodia forestale Fsc e Pefc. Si
tratta di due importanti certificazioni
che si aggiungono alle altre già acquisite della cartiera (Iso 9001, Ohsas
18001 e Iso 14001) in un impegno di
tutto il Gruppo Pro-gest per la salvaguardia dell'ambiente secondo i migliori standard internazionali.
“Poter vantare la certificazione Fsc e
Pefc – spiega Francesco Zago, Direttore della Cartiera di Villa Lagarina – si-
Francesco Zago
gnifica che siamo in grado di monitorare ogni fase della filiera: dal lotto di
carta prodotta è possibile risalire fino
a quale albero è stato tagliato e secondo quale autorizzazione per la carta
vergine, e fino a che macero è stato utilizzato per quella riciclata, per garantire che la carta da noi prodotta non
proviene da foreste protette o fonti
controverse. Questo per noi è solo un
primo passo: è nostra intenzione
estendere queste certificazioni anche
a tutte le altre aziende del Gruppo”.
imprese trevigiane
Rilevata nel 2005 dalla famiglia Zago,
la Cartiera ha da subito avviato il perfezionamento dell’impianto di depurazione biologica dell’acqua in uscita.
Ha poi investito oltre 100 milioni di
euro nell’acquisto della più grande e
avanzata macchina da carta d'Italia in
grado di produrre nei suoi 200 metri
di lunghezza ad una velocità di oltre
1500 metri di carta riciclata al minuto consumando un terzo dell'acqua
utilizzata dalle cartiere tradizionali, un
investimento che ha consentito di
triplicare la produzione e di ridurre
drasticamente l’utilizzo di acqua. Tra
gli altri interventi realizzati all’interno della Cartiera dalla famiglia Zago
c’è anche il potenziamento dei recuperi energetici del calore, che dal
2011 consente alla struttura la piena
autosufficienza energetica e a breve
consentirà anche la realizzazione di un
progetto di teleriscaldamento esteso ai
Comuni di Villa Lagarina, Nogaredo
e Pomarolo
“In via di sviluppo – continua Francesco Zago – c’è anche un progetto di
ampliamento a nord dello stabile,
con parallela costruzione di un giardino pubblico regalato alla cittadinanza. Vogliamo sempre più proporci
come un esempio in Italia, e in particolare in Trentino, di cartiera green, dagli elevati standard ambientali e dall’avanguardia tecnologica”, convinti che
sia possibile, anzi, ideale, coniugare innovazione e rispetto della natura”.
www.progest-spa.com
UNION GLASS
Union Glass S.r.l. di Motta di Livenza, da trent’anni protagonista nel
campo della lavorazione del vetro
piano per l’edilizia, da anni opera anche nel settore del fotovoltaico.
L’azienda realizza impianti fotovoltai-
AREO
67
ci di ogni genere e produce sia moduli tradizionali che architettonici, denominati “vetro-vetro”. Quest’ultimi sono
progettati e realizzati su misura, in base
alle esigenze estetiche ed energetiche
del cliente, e sono completamente
personalizzabili in termini di dimensione, forma, spessore, potenza erogata, trasparenza, tipologia e colore della cella.
Di rilevante pregio è l’ultima realizzazione dell’azienda: un modulo fotovoltaico vetro-vetro che si caratterizza, oltre che per le dimensioni speciali di circa 3.100x2.000 mm, anche per la se-
rigrafia eseguita su entrambi i lati. Infatti, mentre la parte superiore del pannello è stata realizzata di colore blu,
lasciando trasparenti solo gli spazi
corrispondenti alle celle fotovoltaiche,
la parte inferiore è stata colorata di
bianco. Il risultato finale è quindi un
modulo fotovoltaico interamente blu
se guardato dall’alto e completamente bianco se osservato dal basso. Questo particolare prodotto, accattivante
dal punto di vista estetico e perfettamente integrato nell’edificio, rappresenta una valida soluzione per produrre energia elettrica e al tempo stesso
dare forma a progetti originali ed innovativi. www.unionglass.it
TEA
Tea (Taffarello Engineering S.r.l di Silea) dell’Ingegner Renzo Taffarello,
68
società di management consulting e business engineering, tra il 2011 e il 2012
si è focalizzata nel settore del green
building grazie alle opportunità fornite dai suoi clienti. L’interesse per questo settore è dato da una crescita del
5% annua su scala mondiale specialmente in Usa e Brasile, che stanno affrontando investimenti importanti nonostante la crisi internazionale dell’edilizia. Anche sul fronte del mercato cinese il green building è in forte espansione tanto che il governo con un nuovo piano quinquennale sta investendo
in modo considerevole.
Questo scenario ha fatto sì che Tea
puntasse nel far cogliere ai propri clienti queste opportunità, portando allo
sviluppo di due progetti importanti legati al green building e al green building all’interno del concetto di sostenibilità in riferimento alle Smart Cities. A tal fine sono stati avviati recentemente progetti sulle tecnologie green building negli Stati Uniti e in Brasile riguardanti tecnologie per la gestione del ciclo di vita del green building
e sui materiali innovativi riciclabili al
100% sugli elementi strutturali degli
edifici green building.
Per queste due iniziative Tea sta seguendo lo sviluppo di accordi commerciali e la strutturazione e l’avvio di attività produttive in loco e allo scopo
sono state costituite due società specifiche negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda i materiali innovativi è partita una nuova fase di
progetto che vede Tea come “principal” nel guidare un gruppo di investitori di venture capital nel sostenere finanziariamente lo sviluppo di questo
business.
Tea grazie alla sua esperienza, sa che
bisogna seguire un determinato approccio che è quello di entrare nei cir-
cuiti dell’innovazione per poter sviluppare progetti e business nei mercati internazionali.
“Ciascun mercato internazionale –
spiega l’Ingegnere Taffarello – ha regole proprie e spesso molto differenti l’uno
dall’altro. Per riuscire ad entrare e a avviare iniziative su un determinato mercato è necessario sviluppare una serie
di processi e relazioni che portano ad
identificare partners operativi e/o investitori industriali consolidando la nostra
squadra di professionisti che ci permette di essere efficaci ed efficienti al fianco dei nostri clienti”.
Il gruppo di lavoro Tea, formato dallo
stesso Renzo Taffarello e dai consulenti associati dislocati nei mercati di
maggior rilievo, si è specializzato nell’affiancare localmente le aziende, supportandole nella realizzazione delle
strategie di internazionalizzazione, attraverso analisi di mercato ed opportunità di business su misura per l’azienda, business process engineering, management system and managerial organization e strategie di marketing. Tale
esperienza è andata ulteriormente consolidandosi negli ultimi anni in particolare in Usa, Cina, Corea del Sud, Giappone e Brasile attraverso una presenza
diretta ed un network di relazioni istituzionali e scientifiche per la ricerca e
sviluppo di nuove tecnologie applicabili a settori economici d’innovazione.
www.tea-net.it
imprese trevigiane
AREO
ANTRAX IT
Antrax It S.r.l. di Resana ha contribuito al recente rinnovo di Palazzo Mezzanotte di Milano, sede di Borsa Italiana mettendo a disposizione Teso, uno
dei suoi più innovativi radiatori, per riscaldare vari spazi all’interno dell’edificio.
Disegnato da Dante O. Benini e da
Luca Gonzo, Teso è stato recentemente premiato con tre prestigiosi riconoscimenti: il Good Design Awards,
il Red Dot Design Award e l’Interior
Innovation Award. Teso, radiatore dal
tratto contemporaneo e dalle forme
semplici e pulite, garantisce un alto
standard di qualità, innovazione e design grazie alla sua presenza discreta e
accomodante, ideale per arredare e riscaldare qualsiasi tipo di ambiente.
Teso è realizzato con un profilato di
alluminio e un sistema di assemblaggio, entrambi brevettati, pensati per
cio. Lo scorso mese di Novembre, Borsa Italiana con il patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione con
Fondazione Corriere della Sera, ha
aperto alla città e ospitato una tre giorni di mostre fotografiche, allestimenti e percorsi artistici. www.antrax.it
ridurre il più possibile il contenuto
d’acqua e massimizzarne l’efficienza
termica.
La ristrutturazione dello storico palazzo è stata affidata allo studio Dante O.
Benini & Partners Architects, che ha
apportato miglioramenti nell’uso de-
lenza e collegate tra loro sulla linea del
Piave (Mestre, San Donà di Piave, Treviso e Conegliano).
“A Mestre abbiamo aggregato il Centro Clinico Radiologico, la prima Radiologia privata cittadina nata nel
1953, struttura convenzionata con il
Servizio sanitario nazionale – spiega
Vincenzo Papes, Amministratore
Delegato del Centro di Medicina.
A Conegliano verrà invece ampliata la
sede storica. I lavori inizieranno dopo
l’estate. Complessivamente abbiamo
investito nell’ammodernamento tecnologico oltre 2 milioni di euro, per
dare al territorio servizi che siano sempre più all’avanguardia e rispondenti
ai bisogni espressi dalla comunità”.
I Servizi di radiologia offerti dal Centro di Medicina comprendono la radiologia digitale, la diagnostica ecografica
gli spazi lavorativi conservando allo
stesso tempo i tradizionali valori storici, culturali e istituzionali dell’edifi-
CENTRO DI MEDICINA
Il Centro di Medicina S.p.A. di Villorba cresce nei servizi di ecografia internistica e di radiologia con due nuovi
reparti, a Conegliano e a Mestre, per
creare una rete di Radiologie di eccel-
imprese trevigiane
e quella dentale, la Tac, la Risonanza
magnetica, la Densitometria Ossea
Dexa (diagnosi dell’osteoporosi) e la
mammografia digitale, esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore della mammella.
“Grazie al raddoppio degli attuali spazi, a Conegliano sarà possibile potenziare notevolmente l’attuale servizio
di radiologia già esistente – continua
Vincenzo Papes – inoltre beneficeranno dell’ampliamento degli spazi anche
gli altri servizi presenti, quali ad esempio il laboratorio analisi, che nello scorso anno ha incrementato le prestazioni del 25% arrivando ad erogarne oltre 300 mila”.
Un servizio in crescita, che beneficerà dell’ampliamento della sede di Conegliano, è inoltre quello della medicina del lavoro e della medicina preventiva.
“Sono oltre duemila le aziende che nel
veneto nord orientale si appoggiano al
Centro di Medicina per il servizio di
sorveglianza obbligatoria, la cosiddetta medicina del lavoro – conclude
Vincenzo Papes – a queste aziende diamo l’opportunità di usufruire di convenzioni mediche oppure di programmi di screening, rivolti alla prevenzione di specifiche patologie. Il fat-
Vincenzo Papes
AREO
69
to che sia l’azienda a coinvolgere il lavoratore nella cura e attenzione alla salute viene visto molto positivamente,
nell’ottica della valorizzazione della risorsa umana e della riduzione dei costi sociali della malattia”. www.centrodimedicina.com
BOTTOLI
Sempre impegnato nella ricerca il
Lanificio Bottoli S.r.l. di Vittorio Veneto ha realizzato un’innovativa fibra
tessile promossa nella nuova collezione tessuti primavera-estate, già presentata con successo alla fiera internazionale di MilanoUnica.
do la cellulosa naturale di piante varie
e di gelso (la stessa che costituisce le
fibre vegetali) si è ottenuta una pregiata viscosa di aspetto serico (seta artificiale). Ci ha permesso realizzare eccellenti filati ideali per esaltare la sofficità, la lucentezza, la freschezza e il
drappeggio dei tessuti estivi in abbinamento a lino, seta o cotone. Ci è piaciuto che questi nostri tessuti innovativi, che arricchiscono la collezione P/E
2013, attingessero dai valori del passato anche il nome: Gelsolino serico”.
Altra novità frutto dall’instancabile ricerca di Bottoli è Canapaitalianastiledivita® colori vegetali, la linea di tes-
suti ecologici realizzata applicando, con
metodologie moderne, le antiche tecniche di tintura naturale senza l’utilizzo di coloranti sintetici e sostanze chimiche.
Accattivanti bleu si ottengono da
estratti di rami e di foglie di diverse
specie di Indigofera Tinctoria, vegetale
indiano delle note proprietà antibatteriche; magici blu sono realizzati
con indaco, utilizzato già dai maestri
tintori dell’antico Egitto e che costi-
ECORNATURASI’
Il Gruppo EcorNaturaSì S.p.A. con
sedi a San Vendemiano a Verona, leader in Italia nella distribuzione di
prodotti naturali, biologici e biodinamici e proprietario dei marchi Ecor,
NaturaSì, Cuorebio, e Baule Volante,
ha visto l’entrata di un nuovo socio, la
società Alpa, della famiglia Paravicini
Crespi di Milano, proprietaria delle Cascine Orsine a Zelata di Bereguardo
(Pavia). Si tratta di un’azienda di oltre 400 ettari che nel parco del Ticino applica da oltre trent’anni il metodo dell'agricoltura biodinamica, producendo il famoso riso “Rosa Marchetti”, oltre ad altri cereali e a formaggi
di ottima qualità.
“Le Cascine Orsine, attraverso l'impegno della signora Giulia Maria Crespi,
Presidente onorario del Fai – spiega Fabio Brescacin, Presidente di EcorNaturaSì - sono state un luogo di formazione per molti biodinamici italiani,
nonché uno spazio che, attraverso
giornate aperte ai consumatori e corsi continui su temi di agricoltura, salute e alimentazione, ha contribuito
enormemente alla diffusione della
cultura biodinamica nel nostro Paese.
Per questo Alpa è il socio ideale per il
imprese trevigiane
AREO
Roberto Bottoli
E’ il gelsolino serico® che il titolare dell’azienda Roberto Bottoli così illustra: “Negli anni Trenta e Quaranta nell’area di Vittorio Veneto si perfezionò
un’antica tecnica orientale basata sull’
utilizzo della corteccia dei giovani
rami di gelso (pianta “madre” del baco
da seta) per ottenere una pregiata e finissima fibra tessile (diametro 5 ÷ 7
my) adatta ai tessuti per l’abbigliamento; fu battezzata Gelsolino. Oggi, filan-
70
tuisce una tra le più importanti materie coloranti naturali di origine vegetale, e intorno alla quale aleggia un alone di mistero e leggenda che si ritrova in tutte le culture antiche. Fascinose tonalità lignee derivano invece dal
Catecù estratto principalmente dalla
corteccia di due varietà di Acacia, dolce e tannica, provenienti dall’India
mentre languidi gialli si realizzano con
la Raseda (o Amorino) una delle più
antiche piante tintorie europee, già citata da Vitruvio ed Heraclio.
www.lanificiobottoli.com
nostro Gruppo, in quanto cerca di coniugare motivazioni etiche, tese a
promuovere una sana agricoltura ed
una sana alimentazione, con una impostazione economica ed imprenditoriale che mira ad ottenere risultati positivi per tutti gli stakeholder legati all'impresa: azionisti, collaboratori,
clienti e fornitori”.
La quota di Alpa in EcorNaturaSì, acquisita mediante un aumento di capitale, ammonta al 20% e coincide con
l’uscita dal Gruppo di alcuni soci
fondatori di NaturaSì. Un altro 25,25%
delle azioni del Gruppo rimane in possesso di tre soci storici di NaturaSì:
le famiglie Lori e Testori di Milano
e la famiglia Zanoni di Desenzano.
Il 54,75% delle quote di EcorNaturaSì è ora invece di proprietà della
Fondazione Antroposofica Rudolf
Steiner, che insieme agli altri soci si
rende garante delle finalità sociali
Fabio Brescacin
dell'attività. Il nuovo Consiglio di
Amministrazione del gruppo è composto da Fabio Brescacin (Presidente),
Luca Paravicini Crespi, Roberto Zanoni, Cesare Lori, Claudio Fava, Gabriele Navilli e Aldo Rovatti.
Oggi il Gruppo consolida un bilancio
2011 di 201 milioni di euro con una
crescita del 14% sull'anno precedente, e realizza anche nel primo trimestre 2012 un incremento di fatturato
intorno al 5%, nonostante le difficoltà generali dei consumi.
Entro Giugno 2012 saranno 100 i punti vendita a marchio NaturaSì operativi in Italia (e due in Spagna), mentre i negozi associati al progetto Cuorebio saranno 290, con un impegno
particolare alla ristrutturazione e al miglioramento dei negozi storici del
biologico. Al gruppo appartiene anche
la società Baule Volante di Bologna,
che dal 1987 serve piccoli negozi, erboristerie, negozi specializzati, farmacie su tutto il territorio nazionale.
“Sta aumentando nelle persone – conclude Brescacin – l'interesse per il prodotto sano. Un numero sempre maggiore di cittadini infatti, nonostante la
difficoltà economiche del momento,
si indirizzano ad un consumo più sobrio, ma di maggiore qualità, così
come sta aumentando la consapevolezza che il futuro dell'organismo
Terra è dipendente in misura fondamentale dalla pratica agricola che noi
utilizziamo. Con questa operazione vogliamo rafforzare la nostra proposta al
consumatore, che sempre più richiede garanzia e sicurezza sui prodotti che
acquista. Sicurezza che viene data, oltre che da controlli scrupolosi della nostra filiera fornitori, da aziende agricole che si impegnano a garantirla al massimo e che, se pur non appartengono
direttamente al nostro Gruppo, fanno
da contorno: oltre all’azienda biodinamica San Michele di Conegliano di
proprietà della Fondazione Rudolf
Steiner, la Fattoria Di Vaira di Petacciato in provincia di Campobasso,
partecipata dal Gruppo e da molti negozi, amici e sostenitori del biologico,
ed ora, con questa operazione societaria, anche le Cascine Orsine di proprietà della famiglia Paravicini”.
www.ecor.it
struttura entra a far parte del network
creato dai fratelli Valter e Vittorino De
Bortoli. Leader nel Nordest come
partner logistico delle attività produttive e fortemente orientata all’internazionalizzazione, l’azienda intende
adesso presidiare direttamente quel
punto nel mappamondo che è vero
crocevia strategico dei traffici. “Sì,
Dubai è essa stessa una base logistica
attrezzata, un ponte naturale tra il Vecchio Mondo e i mercati più effervescenti di questi anni”, ha detto Silvia
Moretto, Amministratore Delegato
del Gruppo, “e con la nostra presenza sul luogo possiamo fornire ora agli
scambi commerciali un valore ulteriore e potenziare anche il cross-trade tra
le nostre società presenti in India, in
Cina e in America Latina, aree tra le
più dinamiche al mondo”.
D.B. Group conta in India le filiali di
Mumbai, Chennai, New Delhi, Bangalore, Calcutta e Ahmedabad con circa 120 addetti, in Cina quelle di
Hong Kong e di Shanghai, in Cile quella di Santiago, inaugurata a metà
Gennaio scorso.
imprese trevigiane
AREO
DB GROUP
D.B. Group S.p.A. di Montebelluna approda a Dubai ed apre una filiale sul
mare che dagli Emirati Arabi Uniti
guarda l’India e la Cina. La nuova
71
In Oriente gli scambi sono caratterizzati da un costante ritmo di crescita dei
volumi e da un progressivo innalzamento del loro valore, come è emerso dal meeting di tutti i responsabili di
D.B. Group convocati di recente a Bangkok, a ridosso dell’area a più intensa presenza di strutture della società
di Montebelluna. I traffici fanno riferimento a macchinari, abbigliamento,
occhiali, elettrodomestici e prodotti
food (fresco escluso). Ma anche tessile, pellami e loro prodotti e, flusso nuovo da e verso il Sud America, prodotti medicali. Molte merci viaggiano ormai senza toccare il Vecchio Continente. “Le nostre previsioni”, ha detto Silvia Moretto, “confermano le stime degli organismi internazionali, ossia ci
aspettiamo una crescita dell’export, un
consolidamento della nostra posizio-
Silvia Moretto
ne nel mercato italiano, uno status quo
nell’import e buone performance nel
cross-trade tra le aree caratterizzate
dalla crescita. Proprio in previsione dell’incremento di attività nei mercati
Bric, l’anno scorso nella sede centrale di Montebelluna abbiamo accresciuto di due decine il numero dei collaboratori in modo da garantire servizi
e collegamenti alle società estere in
72
espansione. Il progetto di internazionalizzazione si va completando”. Il
Gruppo comprende 16 società e 37 uffici dislocati nel mondo, oltre 400 addetti e un fatturato consolidato 2011
di circa 113 milioni di euro. Come
Agente Iata è 16° su scala nazionale e
numero uno nel Nordest.
Nel corso del 2011 D.B. Group ha assunto 23 persone, 13 donne e 10 uomini, età media 30 anni, assegnati, oltre che alla sede centrale di Montebelluna, a quelle di Mogliano e di Milano. Al 31 dicembre il totale degli addetti in Italia è quindi salito a 165 unità. E’ prevista una crescita complessiva dei dipendenti stimata sul 5 per cento per fine 2012. L’incremento delle
risorse umane alla D.B. Group Italia è
il risultato della scelta esplicita di sostegno all’occupazione giovanile, agevolata da accurati tagli ai costi divenuti superflui.
“La nostra organizzazione, ha detto Silvia Moretto, trasforma lo sviluppo dell’internazionalizzazione in nuovi posti di lavoro in Italia. Per il 2012 prevediamo il mantenimento delle posizioni per quanto riguarda il mercato
italiano e una crescita del gruppo
con le società estere. Ci siamo preparati con un’analisi e un taglio accurato di costi e nello stesso tempo ci siamo attrezzati per dare ai nostri clienti servizi sempre più puntuali, perché
partner nella competitività dei loro
prodotti. Dobbiamo limare i costi in
Italia per destinare risorse, in gran parte umane, alla competitività dei clienti e delle società del Gruppo”.
www.dbgroup.net
progetto di comunicazione coordinata per la collana di tascabili. Ispirandosi alla frase di Groucho Marx Heads ha chiesto all'illustratore Lucio
HEADS
Heads Collective di Treviso firma la
nuova campagna stampa e Tv per
Oscar Mondadori, sviluppando un
Schiavon di realizzare un cane/personaggio, Oscar appunto, che potesse accompagnare tutta la comunicazione
degli Oscar, da quella istituzionale a
quella promozionale, dalla stampa, al
materiale Pop, al web e fino alla programmazione televisiva. Oscar diven-
imprese trevigiane
AREO
ta quindi il “migliore” amico del lettore, sottolineando così non solo la carica emotiva della vicinanza e della fedeltà, ma anche i valori di qualità
e di leadership del marchio Oscar
Mondadori. www.headscollective.com
INGEMAR
Dopo Cascais, Plymouth e San Diego
il circuito che porta la Coppa America nelle località più prestigiose del
mondo è sbarcato in Italia, a Napoli in
Aprile e a Venezia in Maggio, e Ingemar S.r.l., azienda milanese con cantiere a Casale sul Sile, è stata presente ad entrambi gli eventi con i suoi
pontili galleggianti modulari. Un nuovo successo per la società, consolidato partner tecnico dei principali saloni nautici italiani e fornitore dei maggiori eventi sportivi sull'acqua.
Ingemar ha posato 500 metri lineari di
moduli galleggianti di fronte al lungomare partenopeo e all'interno dello
storico bacino dell'Arsenale di Venezia, tutti dotati di strutture in acciaio
zincato, unità galleggianti inaffondabili in calcestruzzo e polistirolo espanso e piano di calpestio in legni esotici pregiati ecocompatibili.
L’azienda è impegnata anche nel nuovo insediamento turistico residenziale che si sta realizzando nel Sud della Giordania, in un’area di 460 ettari
sul Golfo di Aqaba. Il nuovo insediamento, caratterizzato da lagune ed isole artificiali, prevede la realizzazione
di 5 hotel extra-lusso da 90 a 600 posti letto, 3000 unità residenziali, un
campo da golf a 18 buche disegnato
dal famoso architetto-golfista Greg
Norman e uno da 9 buche per il training, un grande porto turistico e molteplici approdi privati, oltre a vastissimi spazi commerciali, strutture ricreative e di intrattenimento. Molte
delle nuove residenze e alberghi saranno dotate di banchine galleggianti
private con accesso indipendente al
marina (Tidal Lagoon), mentre altre
unità si affacceranno su due lagune a
livelli superiori (Upper e Middle Lagoon) con spiagge e fondali ricoperti
di sabbia bianca silicea, dedicate esclusivamente al nuoto e al relax.
Ingemar, per conto della società italiana Condotte d'Acqua, aggiudicataria del contratto di costruzione
delle opere civili ed elettromeccaniche per 230 milioni di dollari Usa, sta
ultimando i progetti esecutivi delle
opere e programmando la costruzione di tutti i pontili, i finger e le attrezzature del marina che costituiranno
l'approdo centrale di Ayla Project. Le
strutture galleggianti, per una superficie complessiva di oltre 7.000 mq
e di circa 3 km di sviluppo, saranno
in lega di alluminio, supportate da
unità di galleggiamento inaffondabili in calcestruzzo e polistirolo espanso e rivestite con legni pregiati ecocompatibili e saranno ancorate con
pali infissi nel fondale.
Il progetto, dal costo di 1,2 miliardi di
dollari Usa, è promosso da Ayla Oasis
Development Co., Aqaba Special
Economic Zone Authority e Royal
Corps of Engineers giordano. Il sito è
gestito da Ayla Oasis Development
Co., del Gruppo saudita Astra che detiene partecipazioni diversificate e
vasta esperienza nel turismo.
La prima delle grandi aree del progetto, battezzata "Marina Village", sarà
completata entro il 2014 e comprenderà circa 250 residenze, un hotel extra-lusso, esercizi e servizi commerciali. L'area successiva di sviluppo, denominata "Arabian Venice" avrà il carattere di una vera e propria 'Venezia araba'. www.ingemar.it
ZEL EDIZIONI
ZeL Edizioni di Treviso va al cinema!
Dall'importante successo editoriale del
libro Macedonia di Sarah Revoltella,
scrittrice e regista, pubblicato da ZeL
imprese trevigiane
AREO
Edizioni nel 2010, verrà tratto il film
Il Cerchio Rotto, un noir-pulp girato
nelle campagne venete.
Zel Edizioni ha raggiunto quest'anno
anche un notevole traguardo nell'ambito delle monografie d'azienda. Di
prossima uscita infatti, il volume che
celebra i 100 anni di Banca FriulAdria,
Gruppo Crédit Agricole. I soci fondatori, Luigi Zoppelli e Mauro Lizzi, portano avanti con le loro pubblicazioni
una tradizione ormai ultracentenaria
nell'ambito dell'editoria e dei servizi
per le aziende. www.zeledizioni.it
AGEF
Riparte la Agef S.r.l. di Asolo, specializzata nella produzione di attrezzi per
giardinaggio, agricoltura ed edilizia.
Si è completato un complesso processo di ristrutturazione che ha comportato l’affitto dell’azienda a una nuova
compagine sociale, alla quale partecipa con una quota significativa anche
il Gruppo industriale francese Forges
d’Alivet, che opera nello stesso settore di Agef e fa parte di un gruppo di
imprese con fatturato annuo superiore a 500 milioni di euro.
Gli accordi raggiunti con l’apporto di
capitali e l’avvio della collaborazione
con Forges d’Alivet hanno consentito
di superare la fase di difficoltà vissuta
da Agef negli ultimi mesi e permettono ora di guardare al futuro, con fiducia, mantenendo i contratti in essere e
73
potenziando anche le opportunità di
penetrazione commerciale nelle grandi catene di distribuzione dove già Agef
è presente in maniera significativa.
Contestualmente, è stato raggiunto in
tempi rapidi anche l’accordo sindacale che, con il pieno coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori e in un
clima positivo, ha consentito di limitare la riduzione di posti di lavori, garantendo le migliori tutele e di mantenere l’assetto retributivo in essere.
“E’ un giorno importante per Agef –
dichiara l’Amministratore unico Ernesto Raineri – e a nome anche dei nuovi dei soci voglio ringraziare tutti i collaboratori di Agef per la disponibilità
e il fattivo impegno a ripartire con entusiasmo. Ringrazio anche Unindustria
Treviso, con Andrea Zappia, le Organizzazioni sindacali, con Elio Boldo
della Fiom - Cgil e la Fim Cisl, l’Avvocato Lodovico Fabris e i Dottori Mario Conte e Dario Cervi per il supporto nel raggiungere questo risultato, importante per l’azienda e per tutta la comunità locale”. www.agef.it
CAME
Came cancelli automatici S.p.A. di
Dosson di Casier, leader nei sistemi di
automazione e sicurezza, punta sul settore della progettazione dei grandi spazi pubblici proponendo una nuova
gamma di soluzioni integrate per l’architettura e l’urbanistica.
Grazie alla nuova divisione Grandi
Progetti, l’azienda si pone come interlocutore globale in un mercato in forte espansione sia a livello nazionale che
internazionale, operando fin dalla fase
di progettazione con pianificatori e
progettisti e system integrator e mette a disposizione un team tecnico e
commerciale specializzato.
Trampolino di lancio delle nuove so-
74
luzioni Came è stata a Marzo la fiera
internazionale Intertraffic di Amsterdam, riferimento internazionale del
settore mobilità e trasporti con 800
espositori di 45 Paesi. Ai visitatori interessati al settore parking, Came ha
presentato il nuovo sistema PS One,
soluzione per parcheggi multipiano e
aree di sosta riservate, con tecnologia
web-based e interfaccia Ethernet “nativa”, completato dalle barriere automatiche di accesso.
Punte di diamante per il segmento
controllo accessi sono stati i tornelli
Wing40 e Saloon40, completamente
rinnovati nel design, caratterizzati da
linee eleganti e raffinate per rispondere anche alle esigenze di installazione
più prestigiose e progettati per esse-
re sicuri ed efficienti grazie all’integrazione di un radar (nel modello Saloon40) e di una corona luminosa che
segnala il movimento dell’anta.
Completano l’offerta nel settore della gestione del traffico, i prodotti Urbaco tra i quali Neon, un innovativo
dissuasore completamente luminoso,
unico nel suo genere, pensato per coniugare la classica funzione di delimitazione di un’area con quella di illu-
minazione e valorizzazione del sito sul
quale viene installato e One50, progettato per la difesa di aree ad alta protezione come aeroporti, ambasciate e
obiettivi sensibili in generale.
Came aveva inaugurato l’anno consolidando la propria presenza in Germania dove è presente da oltre trent’anni, con l’acquisizione del 100% delle
filiali Came GmbH Seefeld a Berlino
e Came GmbH a Stoccarda. In quest’ultima città, l’azienda ha presentato la sua nuova gamma di motori tubolari Art - Advanced Revolution Technology alla fiera internazionale
R+T, punto d’incontro del mercato di
tende, persiane, schermi di protezione solare.
A questo appuntamento il marchio
Came è stato affiancato da BPT, specialista nella domotica, videocitofonia
e termoregolazione, entrata nel Gruppo a Dicembre 2011.
Novità anche in ambito sportivo. Came
Group e Dorna Sports hanno siglato
una partnership per la fornitura globale del sistema di controllo accessi agli
ingressi dei paddock del Campionato
del Mondo MotoGP™. L’accordo della durata di due anni, con l’opzione di
prolungarlo per il terzo anno, coprirà le
stagioni 2012 e 2013. In qualità di fornitore ufficiale, Came potrà contare su
una forte presenza del proprio brand all’interno del circuito, della zona hospitality del MotoGP Vip Village e su i
punti di accesso ai paddock.
Suggella la strategia sportiva di Came
la sponsorizzazione del nuovo team
Came Iodaracing che prenderà parte
al prossimo campionato mondiale
MotoGP nelle categorie MotoGP e
Moto2 e presentato a Marzo nell’incantevole cornice del Casinò di Venezia.
Gli alfieri del team Came Iodaracing
sono Danilo Petrucci, lo scorso anno
imprese trevigiane
AREO
Paolo Menuzzo
vice campione mondiale Superstock1000 e campione italiano della
stessa categoria, che guiderà nella classe MotoGP l’ultima nata in casa Iodaracing la TR003, Crt che utilizza un telaio a traliccio completamente ideato
e costruito dall’engineering ternana.
E’ invece Simone Corsi a rappresentare i colori del team nella classe Moto2.
Came è presente anche nel ciclismo
con il team RadioShack Nissan Trek,
della Leopard S.A., che vede tra le proprie file i fratelli Andy e Frank Schleck,
Fabian Cancellara, oltre a Klöden,
Fuglsang e gli italiani Bennati e Nizzoli. www.came.com
STEELCO
Il 26 Maggio è stata inaugurata la nuova sede di Steelco S.p.A. di Riese Pio
X, tra i leader mondiali nella produzione di apparati e sistemi per il lavaggio e la disinfezione in ambito ospedaliero, farmaceutico e nei laboratori
di ricerca. Erano presenti una ottantina di distributori provenienti da oltre 40 nazioni diverse.
Un’azienda in controtendenza, Steelco,
fondata solo nel 2001, e che anche nel
2011 ha seguito il trend di crescita previsto chiudendo l'anno con un fatturato superiore ai 32 milioni con un incremento del 30% sul 2010. Oggi i dipendenti sono saliti a quota 150 (+22%).
Nelle ultime assunzioni è stata data
particolare attenzione ai giovani.
La nuova sede produttiva misura 9.000
mq che si aggiungono ai 7.000 mq. esistenti. “Questo ampliamento – dichiara Ottorino Casonato, Presidente della Società – è frutto della ferma determinazione a sviluppare prodotti di
avanguardia nel nostro territorio e non
di localizzare la produzione industriale in altre nazioni. Il 2012, pur in presenza di una situazione economica
mondiale difficile, e con un settore della Sanità Pubblica europea dove le risorse destinate agli investimenti vengono ridotte, grazie alla diversificazione produttiva realizzata negli ultimi
anni, si presenta ancora con il segno
positivo e ci fa ben sperare per la chiusura dell'esercizio in corso. Steelco continua a investire nella ricerca e innovazione che sono fondamentali nel no-
GLASS
Glass Idromassaggio S.r.l. di Oderzo ha
sottoscritto un importante accordo
commerciale con la Nameek’s di Harleysville PA, importantissima realtà
americana nel settore arredo. L’accordo
prevede la distribuzione in esclusiva negli Stati Uniti e Canada dei prodotti dell’azienda. “Siamo soddisfatti di lavorare con Glass ed essere i distributori esclusivi del loro marchio in Usa. Crediamo
questo sia il momento giusto per rispondere alla domanda dei consumatori
premium”, ha affermato il presidente di
Nameek’s, Namik Shuihaibar. “Siamo
convinti – ha proseguito – che Glass con
il suo portafoglio prodotto sia adatta a
soddisfare le esigenze del mercato”.
Per il prossimo biennio, gli obiettivi si
Ottorino Casonato
Stefano Boccalon
stro settore per mantenere i livelli di
crescita che ci siamo prefissi. Specialmente nell'ambito dell'industria farmaceutica e nei centri di ricerca stiamo ottenendo lusinghieri risultati.
Stiamo in questi giorni ultimando il
montaggio di un lotto di macchine costruite appositamente per una multinazionale farmaceutica coreana del valore di oltre un milione di euro”.
www.steelco.com
concentreranno in particolare sui prodotti cosiddetti “senza sistema”, come
vasche, box doccia e pannelli doccia,
fino ad estendere poi la distribuzione
a tutto il portafoglio esistente.
“Nameek’s - ha dichiarato l’AD di
Glass Stefano Boccalon - con la sua
forte rete di vendita e l’ottima entratura nel mercato statunitense, è il veicolo perfetto per Glass negli Usa”.
www.glassidromassaggio.it
imprese trevigiane
AREO
75
PREVENZIONE E DIAGNOSI
CON TAC E RISONANZA MAGNETICA DEL CUORE
L’INNOVAZIONE NELLA SANITÀ È DI CASA A MONASTIER
La Casa di Cura Giovanni XXIII di Monastier di Treviso ha un programma di prevenzione e diagnosi Cardiovascolare che si basa sulla dotazione di macchine TAC e Risonanza Magnetica all’avanguardia e sulla competenza del personale ad esse dedicato. Il personale della Casa di Cura Giovanni XXIII può contare su un team di professionisti con esperienza di oltre 10 anni in questo settore. Il team
è guidato dal Professor Filippo Cademartiri, uno dei pionieri in questo settore, Docente presso l’Università Erasmus di Rotterdam.
La Cardiologia è una branca molto importante della medicina nella quale l’aspetto di prevenzione ha un ruolo fondamentale. Le patologie cardiache sono alla base di alcuni eventi anche gravi che
possono accadere in piena salute. La mortalità della malattia cardiovascolare è la più alta rispetto a tutte le altre patologie.
Nella maggioranza delle persone la malattia delle coronarie si manifesta la prima volta con un infarto senza alcun segno preliminare.
La prevenzione assume quindi un ruolo fondamentale per poter individuare la malattia prima che determini un danno irreparabile.
Le tecniche convenzionali per la valutazione del rischio (valutazione dei fattori di rischio, test da sforzo) sono utili ma hanno dei limiti; in particolare, la limitazione più grande è legata alla incapacità
di valutare la malattia delle coronarie in modo diretto e quindi di individuare in pazienti con maggiore rischio anche in assenza di ostruzioni vere e proprie.
Anche nel settore della diagnosi di malattia coronarica ostruttiva le
tecniche convenzionali (test da sforzo, ecocardiografia da stress, scintigrafia da stress) soffrono di alcune limitazioni; tra queste la difficoltà di fare diagnosi negli anziani, nelle donne e nei giovani.
La TAC del Cuore consente di valutare in modo non invasivo sia
l’ostruzione delle coronarie, sia la presenza, qualità e quantità della malattia. In questo modo è possibile individualizzare in modo accurato il trattamento per ogni singolo paziente. I pazienti con alto
rischio cardiovascolare e/o i pazienti con sintomi da definire sono
quelli in cui la metodica fornisce le informazioni più rilevanti. Da non
dimenticare che questa stessa metodica consente di controllare gli
stent ed i bypass coronarici in modo non invasivo. Una TAC del Cuore negativa è l’esame non invasivo più affidabile per escludere la
presenza di malattia coronarica.
La TAC del Cuore è uno strumento assolutamente complementare
alla Risonanza Magnetica del Cuore.
Quest’ultima consente di studiare in modo non invasivo le cause di
aritmia del cuore, la funzionalità dei ventricoli e le conseguenze dell’infarto. Questi aspetti risultano particolarmente importanti negli individui giovani e adulti che effettuano attività sportiva. E’ noto, infatti, che la morte improvvisa nello sportivo può essere causata da patologie difficilmente diagnosticabili con tecniche convenzionali.
76
TC CUORE
La TC del Cuore è un’indagine che consente la valutazione del cuore e delle coronarie. L’esame consiste di un respiro durante il quale si somministra del mezzo di contrasto. Il mezzo di contrasto è eliminato immediatamente dai reni e non è radioattivo.
L’esame dura in totale 5 minuti e non serve una particolare preparazione. Non richiede ricovero o day hospital ma si effettua in regime ambulatoriale. L’esame viene condotto con apparecchiature
TAC di ultima generazione e richiede una notevole esperienza degli operatori.
RM CUORE
La RM del Cuore è un’indagine che consente la valutazione della
morfologia, della funzione e delle caratteristiche del tessuto cardiaco. L’esame consiste di un multipli respiri durante i quali si somministra del mezzo di contrasto. Il mezzo di contrasto è eliminato immediatamente dai reni e non è radioattivo.
L’esame dura in totale 30 minuti e non serve una particolare preparazione. Non richiede ricovero o day hospital ma si effettua in regime ambulatoriale. L’esame viene condotto con apparecchiature
RM di ultima generazione e richiede una notevole esperienza degli operatori.
AREO
articolo di copertina
ossigeno
Ossigeno contro la crisi e per una nuova competitività territoriale. Il Gruppo Terziario Innovativo di Unindustria Treviso propone un
progetto per rafforzare l’alleanza tra imprese secondo lo slogan Un Terziario innovativo a supporto di un grande manifatturiero. Il
lancio del progetto Ossigeno è avvenuto l’11 Aprile.
“La nuova sfida competitiva – ha dichiarato Giuseppe Bincoletto, Presidente del Gruppo Terziario Innovativo di Unindustria Treviso –
oggi costringe le imprese a rivedere i propri modelli di business orientandoli verso l’efficienza organizzativa, l’innovazione e le nuove relazioni con i clienti. Ossigeno è un laboratorio che ha l’obiettivo di far lavorare insieme in modo virtuoso gli imprenditori del terziario e del manifatturiero sui temi della creatività e dell’innovazione per condividere e agire. Aggregazione, cooperazione e condivisione per ‘ripensare assieme’ i comportamenti e le strategie e competere sui nuovi mercati con i consumatori post – moderni”.
Silvia Oliva, Segretario alla ricerca della Fondazione Nord Est, ha presentato i dati dell’Osservatorio di Confindustria Servizi innovativi Veneto, con un intervento dal titolo Per un nuovo sviluppo: oltre la dicotomia terziario – manifatturiero.
E’ intervenuto successivamente Alessandro Garofalo e sono seguite le testimonianze di Stefano Perego, di Amazon Italia (‘Un modello di successo glocal nell’e – commerce), Nevio Benetello, del Colorificio San Marco (‘Un progetto di innovazione per l’internazionalizzazione’) e Giorgio Covre, di Sinesy (‘Next stop experience. Tecnologie e marketing relazionale per il negozio del futuro’).
articolo di copertina
di GIUSEPPE BINCOLETTO
Presidente
del Gruppo Terziario Innovativo
di Unindustria Treviso
80
articolo di copertina
AREO
L
La nuova sfida competitiva internazionale oggi costringe le imprese a rivedere i propri modelli organizzativi orientandoli verso l'efficienza, l'innovazione e le nuove relazioni con i clienti.
Anche nel manifatturiero i servizi
innovativi e tecnologici sono una leva
competitiva strategica per accrescere
il valore delle marche, dei prodotti e
la loro penetrazione sui mercati.
La comunicazione, i nuovi linguaggi
digitali, la consulenza, la progettazione, le soluzioni software, ma anche la
cultura, l'arte e il design: tanti servizi
e competenze che insieme al manifattutiero possono contribuire a costruire progetti e soluzioni ad alto valore
aggiunto.
Aggregazione, cooperazione e condivisione per “ripensare assieme” i comportamenti e le strategie e per competere sui nuovi mercati e con i consumatori post-moderni.
Il Terziario Innovativo di Unindustria Treviso introduce e inaugura Ossigeno: un laboratorio aperto sui temi
di innovazione che unisce e mette a lavorare in modo virtuoso gli imprenditori su temi della creatività e dell'innovazione per condividere, imparare
ed agire.
Un progetto di aggregazione concreto a disposizione dell’economia trevigiana per contribuire a diffondere la
cultura della conoscenza e dei servizi per competere meglio e di più.
Ossigeno: un progetto concreto di sensibilizzazione e dialogo partecipativo
che mira a far lavorare tutti meglio in
modo più strategico ed efficiente partendo dalla quotidianità fino ad arrivare a percorsi di frontiera legati a modelli di eccellenza.
Per Ossigeno 2012 sono sei i temi di
laboratori tra cui scegliere:
Area marketing e comunicazione
1 la comunicazione e il marketing
come fattori aggreganti e competitivi per lo sviluppo;
2 web e social media marketing:
ascolto, strategia, strumenti
3 fare business online: dall'e-commerce al marketing relazionale Area
consulenza e innovazione
4 il benessere organizzativo per aumentare l'efficienza e la motivazione aziendale;
5 dalla business idea allo sviluppo delle start up;
6 la cultura e il territorio come fattori competitivi per lo sviluppo economico.
Ogni azienda può scegliere uno o più
tavoli progettuali e per ogni tema verrà costituito un gruppo di lavoro coordinato da uno o più delegati che diventano i referenti per lo sviluppo dei
progetti.
Dopo il periodo di lavoro ogni gruppo di lavoro sarà invitato a presentare i progetti alla community Ossigeno. Buon lavoro!
articolo di copertina
AREO
81
articolo di copertina
Osservatorio Servizi Innovativi e Tecnologici
PER UN NUOVO SVILUPPO:
OLTRE LA DICOTOMIA
TERZIARIO-MANIFATTURIERO
di SILVIA OLIVA
Segretario alla Ricerca
Fondazione Nord Est
I KIBS, acronimo di Knowledge Intensive Business Service, rappresentano
l’insieme dei servizi e delle imprese che
offrono un elevato contributo di conoscenza1. Il ruolo delle imprese di questo settore, definito come servizi innovativi e tecnologici, è quello di veicolare lo scambio di conoscenze. Tale
scambio, diversamente da quanto veniva indicato nei primi studi specifici,
non consiste in un trasferimento unidirezionale di informazione e conoscenza ai clienti, quanto piuttosto, come indicano le analisi più recenti, in un più
complesso processo di interazione,
co-produzione e trasferimento di conoscenza tra i KIBS e i propri clienti.
Sono compresi nel settore dei servizi innovativi e tecnologici (SIT) i seguenti comparti: Edizioni di software, Programmazione e trasmissione di programmi radiofonici e televisivi, Telecomunicazioni, Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse, Altri servizi informatici, Attività legali e contabilità, Attività di
direzione aziendale e consulenza gestionale,
Pubbliche relazioni e comunicazione, Attività degli studi di architettura e ingegneria, Analisi tecniche, Ricerca scientifica e sviluppo, Pubblicità
e ricerche di mercato, Altre attività professionali, scientifiche e tecniche, Attività di ricerca, selezione, fornitura di risorse umane, Sevizi integrati di gestione agli edifici e paesaggio, Altre attività di supporto alle imprese.
Il ruolo della conoscenza nell’attuale
contesto competitivo rende oggi i
servizi innovativi e tecnologici uno
strumento indispensabile nell’ambito
delle economie locali, regionali e nazionali, tanto che il loro supporto diventa oggi centrale sia nell’ambito delle filiere, sia dentro le stesse aziende
manifatturiere che, con quello che viene definito processo di convergenza,
si stanno dotando di funzioni terziarie ad alto contenuto di conoscenza.
Oggi i KIBS rivestono anche una rilevante importanza nell’accompagnare le trasformazioni sociali ed
economiche: ad esempio, l’esigenza di
salvaguardare l’ambiente e le persone attraverso le energie alternative e
il risparmio energetico, la riduzione del
traffico attraverso lo sviluppo di infrastrutture immateriali, lo sviluppo di
nuove tecnologie per la sicurezza o lo
sviluppo della domotica che fa parte,
insieme alla teleassistenza e alla telesalute, di quegli strumenti utili a
permettere una vita indipendente
più a lungo agli anziani che rappresentano una quota sempre più rilevante
della nostra popolazione. Ancora, offre alle imprese del manifatturiero e
dei servizi l’opportunità di sviluppa-
articolo di copertina
AREO
1
82
re i contenuti immateriali di innovazione, tecnologia, design e conoscenze necessarie a evolvere verso prodotti e servizi a maggiore valore aggiunto, oggi indispensabili per una competizione non più basata sul costo e sul-
to che di addetti: nell’Europa a 15 in
termini di valore aggiunto nel 1995 i
servizi innovativi e tecnologici valevano 8,7% per salire al 12% nel 2007; per
l’occupazione, invece, il dato passa nel
medesimo periodo dall’8,6% al 12,6%.
quota di valore aggiunto pari circa al
9% corrisponde un contributo alla crescita dei servizi innovativi e tecnologici di quasi il 23%2.
Per quanto riguarda ancora il contesto
nazionale italiano, nel 2008 le impre-
Inoltre il contributo dato dai KIBS alla
crescita appare sia in Europa come in
America superiore al dato relativo al
loro peso in termini di valore aggiunto: in Italia, nel corso del 2007, a una
se KIBS erano circa un milione, pari al
15% delle imprese attive totali (esclusa l’agricoltura), e impiegavano circa
Silvia Oliva
la ampia disponibilità di manodopera.
Il crescente ruolo dei KIBS nell’economia italiana ed europea è testimoniato dal loro peso sempre più consistente sia in termini di valore aggiun-
articolo di copertina
2
Fonte: EU KELMS (2009)
AREO
83
due milioni di persone, di cui quasi la
metà come dipendenti.
La collocazione geografica delle imprese di servizi innovativi e tecnologici
vede una loro maggiore concentrazione nelle grandi aree metropolitane (ad
esempio Milano), nei sistemi regionali dell’innovazione, nei distretti e dove
sono maggiormente presenti le medie
imprese industriali. Tale collocazione
risponde sia a logiche legate alla domanda, e quindi alla presenza di potenziali clienti, sia a un’offerta di elementi di competitività quali capitale
umano qualificato, incubatori di imprenditorialità, ecc. Tuttavia, le imprese più evolute mostrano, dopo la fase
iniziale, di saper allungare le proprie
relazioni e la ricerca di clienti fuori dai
contesti locali e dai mercati di prossimità3. La capacità di aprire le relazioni rende ancora più rilevante il ruolo
che i KIBS hanno nell’agire come gatekeepers della conoscenza locale/globale, raccogliendola, trasformandola e
rendendola disponibile alle proprie imprese clienti con le quali avviene un reciproco scambio e una nuova produzione di conoscenza.
Affinché i KIBS possano concretamente attivarsi quale motore dello sviluppo - rendendo l’economia più competitiva, trasformando le imprese manifatturiere, contribuendo a ricercare soluzioni per le sfide globali, favorendo
l’innovazione degli altri settori - è necessario che a loro volta siano imprese che mantengono un alto livello
competitivo attraverso processi di innovazione continua. Per questa ragio3
Marco Bettiol, Valentina De Marchi, Eleono-
ra Di Maria, Roberto Grandinetti, KIBS’ knowledge management strategy between local and global:
the case of Veneto regional innovation system, Università di Padova, 2010
84
ne, nell’ambito dell’Osservatorio Permanente di Confindustria Servizi Innovativi e tecnologici del Veneto, realizzato da Fondazione Nord Est con il
contributo di Cassa di Risparmio del
Veneto, il primo focus di analisi è stato dedicato proprio alle strategie di innovazione e alle difficoltà della stessa nell’ambito delle imprese KIBS
regionali. Tali imprese, analizzate attrverso un’indagine che ha coinvolto
366 imprese venete iscritte alla Confindustria SI regionale, presentano alcune caratteristiche strutturali utili a
capire al loro presenza territoriale. Si
tratta di imprese di piccola dimensione (il 70% ha un numero di addetti da
1 a 10 e il 63,3% un fatturato fino a
1 milione di euro), giovani in quanto
il 40% circa è stato fondato dopo il
2000 e innovatrici, tanto che solo il
14,1% ha dichiarato di non aver fatto nessuna innovazione negli ultimi tre
anni. Le KIBS venete hanno un mercato prevalentemente locale, con mediamente il 38,8% del fatturato realizzato in provincia e un ulteriore 35,7%
nel Nord Est. I servizi offerti sono prevalentemente personalizzati e venduti alle imprese (80,4% del fatturato nel
b2b), soprattutto manifatturiere.
Nel corso dell’ultimo triennio (20082011) le imprese KIBS venete hanno
dovuto confrontarsi con un radicale
cambiamento del contesto competitivo che per la maggioranza del campione si è tradotto in una riduzione dei
budget, in un allungamento dei tempi di pagamento, nell’abbassamento dei
prezzi. La risposta del settore è stata
positiva tanto che il 44,9% ha dichiarato di aver registrato, nonostante la crisi, una crescita del fatturato anche grazie alla capacità di rispondere alla richiesta di nuovi servizi provenienti dal
mercato. Capacità derivante dalla
scelta di procedere a una costante innovazione, focalizzata in primo luogo
in investimenti in tecnologie, hardware e risorse umane e, quindi, in
strumenti e conoscenze indispensabili per procedere all’innovazione in termini di nuovi servizi, nuova organizzazione e nuove modalità di relazioni con i clienti. Strategia che sembra
aver dato i suoi frutti se si considera
che chi ha realizzato strategie complesse di innovazione ha meno pesantemente subito gli effetti della crisi, con
una quota inferiore di chi ha subito
una flessione delle vendite.
Tuttavia, è opportuno anche richiamare le criticità che ancora limitano la capacità innovativa delle imprese di
servizi innovativi e tecnologici venete. In primo luogo, i costi elevati e la
difficoltà a far percepire al mercato il
valore economico della stessa. In secondo luogo, e forse più rilevante, una diffusa tendenza a realizzare i progetti di
innovazione contando solo sulle proprie risorse e competenze interne,
come dichiara il 63,2% del campione,
utilizzando solo in misura minima
(solo il 6,3% delle aziende) l’apporto
dei soggetti presenti sul territorio e specificatamente preposti al sostegno e
allo sviluppo di nuova conoscenza e innovazione: università, centri di ricerca e poli tecnologici. In parte, quindi,
limitando il proprio ruolo di gatekeepers della conoscenza in grado di veicolare verso i clienti l’insieme di competenze, idee e innovazioni presenti nel
contesto locale.
Difficoltà che appare, invece, meno diffusa tra chi già oggi opera nell’ambito di un contesto di aggregazione
(pari al 48,8% del campione) e che si
dimostra, sia in termini di capacità innovativa che di risultati economici,
maggiormente competitivo.
articolo di copertina
AREO
articolo di copertina
di ENZO RULLANI
Venice International University
Presentato al convegno del
Gruppo Terziario Innovativo
“Catturare valore con le reti di impresa”
del 29 Marzo a Palazzo Giacomelli
86
fa
re
re
te
articolo di copertina
un nuovo modo
di competere
per le imprese
La crisi: non basta sopravvivere,
bisogna alzare lo sguardo sul
futuro possibile
Primum vivere, deinde philosophari.
Se questa massima sembrava riempire l’orizzonte strategico degli “anni orribili” che abbiamo alle spalle, oggi, per
i tanti sopravvissuti, è arrivato il momento di “filosofare”. Ossia di pensare alla crisi in termini di innovazione:
come fare ad uscirne più in fretta possibile, e soprattutto come fare a trarre vantaggio dai cambiamenti che
essa annuncia e che si dispiegheranno
nei prossimi anni.
C’è una discontinuità, rispetto al lungo ciclo “distrettuale” 1970-2000, che
bisogna comprendere e gestire: non basta andare avanti per la strada imboccata quaranta anni fa, anche se è stata, per molte imprese, di successo.
Questo vale soprattutto per l’industria,
che – essendo legata all’export - è stata negli anni appena passati l’epicentro più visibile e più dolente della cri-
AREO
si, con l’implosione delle quantità
domandate e dei valori di mercato nel
corso degli ultimi due anni.
Ma la crisi non ha solo aspetti quantitativi. Come ormai tutti dicono,
essa cambia anche la qualità del vivere, del lavorare e del produrre (secondo la formula “niente sarà più come
prima”). Nuovi prodotti, nuove esigenze, nuovi protagonisti si affacciano, e
cercano risposte efficaci che in parte
non trovano, in un sistema ancorato a
vecchi modelli. Bisogna dunque cambiare, certo. Ma come?
Tra le tante “lezioni” che la crisi ci ha
fornito tre sono le più rilevanti:
a) bisogna, nelle filiere e nei territori,
imparare a dare forma organizzata alla
flessibilità, che è sempre più necessaria (dovendo vivere in un mondo
strutturalmente instabile), in modo da
evitare il “gioco del cerino” che si è scatenato nei rapporti fornitore - cliente,
banca - investitore, datore di lavoro –
lavoratore dipendente, contribuente –
fisco, ecc., nella risposta che ciascuno
ha cercato di dare alle proprie difficoltà, scaricandole su altri;
b) bisogna investire di più, e in forme
nuove, nel recupero di un posizionamento competitivo che la crisi, rompendo la continuità, ha messo seriamente a rischio. Non solo per l’invadenza ormai quotidiana dei prodotti e dei
competitors low cost, ma anche perché c’è tutta una innovazione che va
avanti nell’immateriale (nuove tecnologie, nuovi significati, nuovi modelli
di vita e di esperienza) che viene proposta da imprese che presidiano il mercato globale e plasmano le nuove abitudini di consumo, lasciando i nostri
produttori (specie se si tratta di produttori di beni strumentali) ai margini delle nuove catene del valore;
c) bisogna rispondere al bisogno di so-
Tutte e tre queste prospettive che disegnano il mondo post-crisi richiedono investimenti in conoscenza (ricerca, capitale umano, sperimentazioni innovative, interazione con i potenziali clienti ecc.) che superano di molto
le capacità di azione delle singole
imprese. Bisogna insomma proporre al
cliente cose più complesse e difficili,
portando sul mercato prodotti e servizi che si differenziano da quelli
standard, che sono condizionati dalla
ricerca del costo minimo da parte del
compratore. Questo cambiamento
che aumenta la qualità, i significati e
la complessità del prodotto spesso richiede l’uso di un sistema di competenze e di esperienze che può essere
messo insieme solo mettendo a rete
imprese diverse, che imparano a collaborare e a condividere conoscenze e
capacità complementari.
Non solo: bisogna anche considerare
il fatto che gli investimenti fatti – individualmente o a rete – per aumentare la qualità, i significati e la complessità del prodotto offerto al cliente sono
molto onerosi. Essi possono alimentare una trasformazione sostenibile nel
lungo termine solo se rendono, in
termini di valore prodotto e dunque
di profitti conseguenti.
E qui incontriamo un secondo importante limite del capitalismo di piccola impresa da noi prevalente. Non basta infatti avere una buona idea – che
il cliente-utilizzatore apprezza e paga
per la sua originalità e differenza rispetto alle altre proposte in circolazione – ma bisogna anche essere capaci
di allargare la massimo il suo bacino
di ri-uso, in modo da moltiplicarne il
valore.
L’economia della conoscenza, infatti,
è una economia basata sulla forza competitiva dei moltiplicatori cognitivi,
perché ogni volta che una conoscenza viene riusata genera un valore addizionale, a costo zero (o quasi). E’
questa la chiave per aumentare il valore generato, e dunque la produttività in termini di valore per ora lavorata o per euro investito. Per sfruttare la
forza produttivistica dei moltiplicatori cognitivi, bisogna andare a cercare
potenziali clienti in mercati e in settori lontani da quelli di origine, e questo può essere fatto solo investendo in
risorse connettive di grande rilevanza:
il marchio, la catena di vendita, la comunicazione verso i potenziali clienti, il sistema logistico, il brevetto o copyright, il circuito di approvvigionamento a monte, le tecnologie ICT.
Questa esigenza di fare forti investimenti in risorse connettive rivolte al
mercato internazionale o anche a settori diversi da quelli di origine non è
quasi mai alla scala della singola impresa. Per avere qualche chance di successo in questo campo, occorre che le imprese si mettano in rete tra loro, adottando un rapporto di collaborazione
articolo di copertina
AREO
stenibilità che nasce dalla precarietà dei
posti di lavoro, delle abitudini, delle relazioni messe a rischio dalla crisi. La
sostenibilità non è solo ambientale, ma
riguarda la capacità di tutti i processi (economici, sociali, cognitivi) di rigenerare le proprie premesse, in modo
da poter durare nel tempo. Oggi sia le
imprese che i loro interlocutori sono
più sensibili che in passato a questi
aspetti, che entrano anche nella generazione del valore. Ci sono molti campi in cui il valore prende forma da un
circuito che mette insieme, in forme
convergenti, senso, legami e valore economico.
Il nuovo ruolo delle reti e persone
87
consapevole con altre imprese, che su
quei mercati e su quei settori hanno capacità e competenze pre-esistenti.
le cose da fare (qualità, risorse connettive) e dall’altro crescono gli investimenti distribuiti in rete tra una plu-
Si va dunque verso una prospettiva in
cui da un lato cresce la complessità del-
ralità di aziende che imparano a collaborare tra loro, superando il poten-
ziale conflitto tra le visioni individualistiche che devono essere messe a lavorare su progetti condivisi.
In questa trasformazione, dove tutto
diventa mobile e imprevedibile, gli automatismi di mercato o le regole dettate dal comando gerarchico sono
elementi di debolezza sempre meno
compatibili con la complessità da gestire. Il mercato crea instabilità, la gerarchia del comando produce invece
rigidità. Tornano di scena, in questa
prospettiva, le persone, sia al livello individuale che a quello comunitario, che
riescono ad interpretare il nuovo e ad
reagire all’imprevedibile meglio di
quanto facciano le macchine, il software, le procedure. Anche la costruzione di reti tra imprese passa per progetti condivisi e sistemi di governance che
richiedono la fiducia e la leadership interpersonale.
Diventa necessario, da questo punto di
vista, riscoprire le persone e le comunità (non solo locali, ma anche di senso) come forma di intelligenza generativa, capace di generare idee, soluzioni, significati nuovi. E’ importante che
le singole persone e le singole imprese, se vogliono stare dentro un circuito di innovazione sostenibile (capace
di riprodurre le proprie premesse) siano dotate di qualche forma di intelligenza generativa, ma è soprattutto importante che lo facciano all’interno del
contesto sociale cui appartengono in
rapporto alla storia passata o in rapporto a scelte progettuali che possono fare
oggi, in vista del futuro da costruire,
insieme con altri.
E’ questa forma di intelligenza generativa che mette in rapporto persone
e imprese diverse a dare luogo a quello che M. Porter e M. Kramer, nel numero Gennaio/Febbraio 2011 di Harvard Business Review chiamano shared
articolo di copertina
AREO
88
value (valore co-prodotto), che va
oltre il concetto di SCR (social corporate responsability) per indicare una via
di co-innovazione tra imprese e tra persone che sono grado di riconoscere e
apprezzare le proprie differenze complementari.
Le reti sono forme organizzative in cui
la co-produzione di valore viene assunta come progetto condiviso, da parte
di un insieme di imprese che apportano risorse complementari.
Il vantaggio delle reti discende dai moltiplicatori di valore legati alla condivisione della conoscenza, se la rete integra conoscenze complementari. La
costituzione di una rete, in altre parole, non serve per fare le stesse cose che
si sono fatte finora, ma per fare cose
diverse (più complesse e difficili, e dotate di moltiplicatori maggiori). A
seguito di quattro decisioni strategiche:
a) la specializzazione reciproca che, per
ogni singola impresa della rete, riduce l’investimento e il rischio assunto,
e aumenta i moltiplicatori di uso;
b) la condivisione di conoscenze in tutti i campi in cui conviene utilizzare
quello che i diversi nodi della rete sanno già, invece di impiegare tempo e denaro per produrlo nuovamente;
c) la co-innovazione che mette insieme competenze complementari, in
modo da poter progettare cose più difficili e complesse di quelle che potrebbero essere realizzate dalla singola impresa;
d) l’allargamento del bacino di ri-uso
della conoscenza posseduta, se la rete
consente di disporre di risorse connettive (marchi, catene commerciali ecc.)
più estese ed efficaci di quelle disponibili per la singola impresa.
In questo le reti sono forme organizzative molto diverse dalle classiche forme di collaborazione tra imprese che
I problemi più rilevanti per l’industria,
in questa prospettiva, sono oggi quelli che riguardano non i volumi di do-
manda (che stanno risalendo nella logica del ciclo sopra richiamata) ma
quelli di competitività.
La domanda che risale non andrà
alle stesse imprese e agli stessi prodotti che l’avevano prima della crisi. Esiste oggi un gap di competitività che riduce la capacità delle nostre imprese
di “agganciare” la nuova domanda in
crescita. Riposizionarsi rapidamente,
per non perdere il treno della ripresa,
è un elemento essenziale del futuro
dell’industria italiana.
Il gap di competitività – che ha preso forma dopo il 2000, e dunque anche prima della crisi 2008-12 – ha diverse componenti, tra cui i differenziali di imposizione fiscale, di regolazione e di scarsa qualità dei servizi collettivi noti a tutti e difficili da rimediare nel breve andare. A parte questo
differenziale di base, che vincola il nostro lavoro a livelli medi di reddito inferiori a quelli di altri paesi high cost
nostri concorrenti, per le imprese
sono rilevanti soprattutto:
a) lo svantaggio di costo subito nei confronti di nuovi competitor che sono in
grado di sfruttare localizzazioni favorevoli (per certe produzioni) nei paesi low cost (questo gruppo di concorrenti comprende sia i produttori locali, emergenti, sia supply chains transnazionali gestite direttamente o indirettamente da grandi imprese multinazionali);
b) un differenziale di capacità nel gestire la lunga distanza che penalizza un
sistema come il nostro basato su circuiti produttivi locali (distretti e sistemi locali) e su piccole o piccolissime
imprese, che magari esportano ma soprattutto in Europa, mentre fanno fatica a collegarsi con la domanda in crescita dei cosiddetti BRIC;
c) un orientamento della maggior
articolo di copertina
AREO
– come accadeva in passato ai consorzi e alle cooperative – mettevano in comune una singola fase produttiva (la
cantina sociale, il marchio di qualità,
la commercializzazione, l’approvvigionamento ecc.) per conseguire le necessarie economie di scala in quella specifica attività, lasciando che i soci
continuassero sostanzialmente a fare
le stesse cose di prima. Con un doppio inconveniente: di rimanere concorrenti tra loro, cosa che certo non favorisce la governance del sistema; e di “ingessare” l’evoluzione del modello di
business sia dei soci che del consorzio
sulla base di questa divisone del lavoro delle origini.
Le reti sono invece strutture intrinsecamente dinamiche, perché inducono
le imprese a modificare i loro modelli di business in modo da sfruttare al
massimo le economie di rete, e possono di conseguenza ridefinire con una
certa frequenza lo schema di divisione del lavoro adottato in modo condiviso.
Soprattutto le reti sono la risposta
chiave che un capitalismo di piccola impresa come il nostro può dare per aumentare la competitività delle imprese, in una fase in cui esse subiscono la
pressione competitiva che deriva dal fatto di essere diventate, nel mondo di
oggi, dei produttori high cost. Ossia produttori che devono giustificare e compensare il differenziale di reddito/costo rispetto ai nuovi concorrenti con un
differenziale uguale e contrario in termini di produttività (valore per ora lavorata e per euro investito).
Il recupero di competitività
89
parte delle imprese alla produzione invece che al mercato, in rapporto anche alla storia che le imprese – anche
quelle di successo – hanno alle spalle,
durante il ciclo favorevole 1970-2000.
La competizione in base al prezzo e in
base alla flessibilità (rispetto alla domanda specifica del cliente) è ancora
un asse portante della nostra competitività, legata com’è all’abilità personale di imprenditori che si sono fatti
nella pratica, e che mettono a frutto
la loro creatività nella ricerca di soluzioni ad hoc e di piccola serie.
Tuttavia nelle filiere e nei distretti industriali spesso la specializzazione
delle imprese – specie se sono collocate nelle fasi a monte della filiera tende a svilupparsi nel senso di privilegiare le capacità tecniche e pratiche
di fabbricazione, piuttosto che quelle di contatto e di presenza sul mercato o nelle fasi a valle della filiera (anche indirettamente: marchio, pluricommittenza, gamma ampia di mercati e di clienti serviti, reti locali di servizio rapido al cliente, velocità e sicurezza nella logistica dei componenti e
nei pezzi di ricambio, reputazione).
Questo orientamento alla produzione, che corrisponde alla cultura artigianale o comunque pratica che ha segnato la nascita di molte aziende e ne
ha influenzato il posizionamento
competitivo nella filiera o nel distretto, ha focalizzato l’attenzione
delle aziende soprattutto sui processi materiali (fabbricazione, prestazioni tecniche dei prodotti/processi
gestiti), lasciando al margine, o ad altri, l’investimento in assets immateriali, che invece oggi sono sempre più
rilevanti per mantenere una differenza riconoscibile nel mercato globale:
il marchio, il servizio al cliente, la catena commerciale, significati, reputa-
90
In questa logica di costruzione pro-attiva e condivisa del futuro, il sistema
di piccola impresa ha dalla sua alcu-
ni punti di forza che possono essere
usati come leva per realizzare i cambiamenti necessari:
• una intelligenza distribuita tra i
molti operatori e le molte persone che
sono presenti nel sistema produttivo,
articolato in filiere e territori altamente frazionati quanto a capacità produttiva e potere di comando. Questa autonomia delle tante “teste” che pensano in base a schemi propri, poco coordinati tra loro, non è necessariamente un fattore soltanto negativo perché
corrisponde ai canoni di quella swarm
economy (economia dello sciame)
che è necessaria per affrontare la
complessità del mercato che ci attende in futuro, e che richiede autonomia,
intelligenza e rischio diffusi;
• una capacità di lavorare in filiera, accettando di dipendere (per certe cose)
da altri e diventando abili nel rispondere in modo flessibile alle diverse esigenze ed eventi, che avvengono al di
fuori del proprio controllo e dei trend
prevedibili;
• un rapporto di mutuo sostegno
(quando le cose vanno bene) col territorio e con le persone (e famiglie).
Si tratta di un rapporto a doppia faccia: per un verso lega alla tradizione,
e ai suoi impulsi di conservazione del
passato; per un altro verso, può essere una base solida per andare insieme
verso il futuro, se la divisione dei compiti regge, incanalandosi in una spirale virtuosa. Ma tutti questi elementi,
che hanno sorretto il ciclo favorevole 1970-2000 rischiano oggi di diventare elementi di debolezza, nel nuovo
contesto in cui si tratta non solo di usare al meglio quello che c’è, ma di investire (massicciamente) nella produzione di nuove capacità e di nuove linee di relazione, diverse da quelle ereditate dalla storia e accessibili (gratui-
articolo di copertina
AREO
zione, affidabilità per il committente.
Anche per quanto riguarda la R&S, che
potrebbe egregiamente legare la tecnica che si incorpora nel materiale con
l’intelligenza delle innovazioni d’uso,
che sfruttano gli assets immateriali, la
situazione non è soddisfacente.
Abbiamo sì un gruppo (ristretto) di
pionieri che sono andati molto avanti, diventando leader mondiali nel
proprio segmento e brevettando ogni
anno numerose innovazioni. Moltissime altre imprese, però, fanno poca ricerca e sviluppo, hanno un capitale
umano poco qualificato, investono
abbastanza poco in formazione e hanno un capitale investito principalmente nelle macchine, nel capannone
e nel magazzino, oltre che in crediti verso clienti che tardano sempre di più ad
essere riscossi (quelli verso la Pubblica Amministrazione in primo luogo).
E’ la storia che ci ha portato sin qui.
Inutile recriminare, anche perché il nostro – nonostante questi limiti – continua ad essere un sistema produttivo
vitale, reattivo, e dunque capace di imparare. Come gli altri, ma non meno
degli altri. Si tratta semmai di non lasciarsi prendere dalla “sindrome dell’abbandono” (lo sviluppo non abita più
qui) o da quella della “specificità malata” (che sfortuna essere italiani, invece che tedeschi, giapponesi, cinesi e via
fantasticando). Soprattutto, bisogna
fare in fretta le cose giuste: non c’è più
tempo da perdere, perché i nostri
concorrenti imparano qualcosa di nuovo ogni anno. E noi dobbiamo correre, in avanti, alla loro stessa velocità.
Le cose da fare
tamente) sul territorio, in termini di
“capitale sociale”.
Per fare questo passo in più servono:
a) un forte impegno nell’upgrading di
valore-qualità del prodotto-servizio offerto al cliente, cosa che riguarda il
modo di lavorare (il “tecno-artigiano”),
il rapporto con la tecnologia (accesso
alla frontiera tecnologica, innovazioni d’uso), la generazione di significati e di reputazione (marchi, catena di
vendita, proiezione a valle nella filiera), il rapporto con il committente
(coinnovazione), il servizio al cliente
b) un impegno altrettanto forte nella
costruzione di reti ampie tra imprese
che sono in grado di apportare competenze e risorse complementari, necessarie a realizzare l’upgrading di valore-qualità sopra richiamato. Queste
reti devono avere strutture di governance efficaci, per superare l’individualismo, e devono rendere, dal punto di
vista dei nuovi modelli di business che
rendono possibili (specializzazione
reciproca, condivisione delle conoscenze, coinnovazione, allargamento del bacino di ri-uso delle conoscenze possedute rivolgendosi a luoghi, settori e
clienti diversi).
Ci sono oggi le condizioni politiche e
associative per andare in questa direzione (ad esempio, sfruttando il nuovo “contratto di rete”), come già alcuni esempi significativi mostrano.
I punti critici, da cui tutto dipende
I punti critici su cui occorre lavorare
per andare in questa direzione sono:
1) fare (molti di) più investimenti immateriali: la capacità di realizzare investimenti a rischio rilevanti (rispetto
al passato) e in assets immateriali (ricerca, marchi, reti commerciali ecc.),
cosa che mette sotto stress i circuiti di
autofinanziamento che finora hanno
alimentato la (limitata) crescita spontanea delle imprese. Rimedi:
a. realizzare una nuova distribuzione
dei ruoli nelle filiere e nei territori, con
l’emergere di reti più strette e impegnative nella manifattura (specializzazione reciproca) e con lo sviluppo, in
parallelo, di un sistema evoluto di terziario avanzato e di professionisti, in
rete, al servizio delle aziende manifatturiere e di servizi;
b. aggregarsi, nelle forme possibili, in
modo da mettere i propri progetti e le
proprie competenze in comune con
quelle di altri (attraverso reti di impresa o forme contrattuali simili). O – se
non ci si riesce - facendosi acquistare
da aziende più dinamiche o più grandi. In generale una risposta impegnativa alla crisi passa per la paziente costruzione di reti, alleanze o joint ventures, che – mettendo insieme piccoli e grandi – sono in grado di apportare risorse (di presidio dei mercati, di
reputazione o di ricerca) che mancano alle singole imprese o che sono in
grado di espandere il circuito degli usi,
moltiplicando il valore delle buone
idee messe a punto da qualche innovatore di successo;
c. aumentare il capitale di rischio
nelle imprese con l’ingresso di nuovi
soci (concorrenti, clienti, fornitori,
manager, dipendenti, ecc.);
d. definire un ruolo diverso delle
banche interessate alle Pmi e al territorio, immaginando forme di finanziamento che implicano la fornitura di capitale di rischio e non solo di capitale di credito
2) andare verso il modello dell’azienda pluri-personale: lo sviluppo di
una forma di aziende di tipo pluri-personale che valorizza non solo le capacità del titolare, ma anche di managers,
tecnici, dipendenti e che, nella filiera, è in grado di portare avanti progetti collaborativi con fornitori, distributori, committenti, consumatori finali. Il passaggio dalla logica dell’azienda mono personale attuale a quella
dell’azienda pluri-personale è la premessa necessaria per una modernizzazione dell’organizzazione che non
si è potuta realizzare con l’uso di un
modello manageriale utilizzabile con
successo soprattutto da grandi aziende, nella tradizione americana o tedesca. Ci sono tuttavia buone possibilità che il modello collaborativo dell’impresa pluripersonale si possa realizzare nelle strategie difficili, quando bisogna sollecitare un investimento
collaborativo a rischio al personale dipendente o anche a fornitori e clienti da associare ad un progetto innovativo; nelle reti, quando occorre imparare a cooperare con altri su cui non
si ha il controllo formale; o nei processi di successione aziendale, quando si tratta di cambiare le persone al
comando dell’azienda senza indurre
eccessivi traumi.
3) Far crescere le idee motrici: la co-
articolo di copertina
AREO
Enzo Rullani
91
struzione, intorno alle attuali idee di
business (focalizzate sul singolo prodotto o sul singolo settore), di una cornice di idee motrici, ossia di idee che
riguardano la qualità di vita o il modo
di lavorare. E che possono dare una differenza riconoscibile (pagata dal consumatore che ci crede) a prodotti che
acquistano valore in quando corrispondono al modo di vedere del consumatore finale. Questi infatti non è interessato al singolo prodotto intermedio
(un pezzo meccanico, una macchina,
un tessuto), ma nemmeno al singolo
prodotto finito (una bicicletta, un
edificio, un vestito). E’ interessato
invece ad una fruizione del prodotto
all’interno di una cornice che lo contestualizza e gli assegna significati
più complessi: la qualità della vita di
un biker, il senso dell’abitare in una certa casa, lo stile di vita collegato ad un
capo di abbigliamento).
L’esperienza delle griffes, nel campo
della produzione di articoli per la
persona (abiti, borse, scarpe, gioielli) e
l’esperienza di Slow Food nel campo
dell’alimentare suggeriscono il fatto che
oggi il circuito senso-legame-valore possa essere portato avanti agendo prima
di tutto sul senso e sui legami che prendono forma intorno a qualche idea forte, condivisa da una schiera di fan che
poi domandano un prodotto o un
servizio corrispondente, essendo disposti a pagarlo e a riconoscerlo tra mille
altri, simili ma non uguali.
Mettere insieme capacità e punti
di vista diversi
Idee motrici efficaci possono essere costruite, in primo luogo, intorno a oggetti e significati che hanno a che fare
con la qualità della vita. Essi coinvolgono le fasi finali delle filiere (nella
92
moda, nell’alimentare, nel turismo
ecc.), dove i produttori entrano in contatto con i consumatori; ma possono
anche svilupparsi nelle fasi a monte
della filiera, partendo ad esempio
dalla coltivazione biologica di alimenti, dalla produzione eco-compatibile di materiali e energia, dalla produzione artistica che trova espressione in un certo territorio. Anche nella
meccanica, che mette a punto macchine e processi di trasformazione materiale, idee motrici di una certa rilevanza possono essere sviluppati sul terreno dello stile di produzione o di fornitura garantito all’utilizzatore.
Ma le idee motrici di maggiore complessità mettono insieme un certo
stile di consumo (finale) e un certo stile di produzione nel mettere a punto
il bene o il servizio da consumare.
Innanzitutto, possiamo ad esempio vedere l’uso di idee motrici “forti” sul versante dalla casa. La domotica è una delle chiavi di volta delle idee di casa che
si possono mettere a punto, ma anche
gli impianti termici, elettrici, idrici possono evolvere in base a nuove idee, per
avere una casa energeticamente sostenibile, silenziosa, sicura, esteticamente efficace.
Ma un po’ tutte le idee motrici (riguardanti lo sport, il divertimento, la salute, i giochi per piccoli e per grandi, la
nuova giovinezza degli anziani ecc.)
hanno bisogno di nuovi significati visti
dal punto di vista del consumo, incrociati dall’intelligenza meccanica e di artefatti che i nostri produttori possono
elaborare e suggerire ai diretti interessati, una volta che il circuito delle idee
motrici si mette in movimento.
Come si vede, per la crescita delle idee
motrici serve mettere insieme imprese che hanno qualità e capacità differenti: grandi e piccole, multinaziona-
li e locali, manifatturiere e terziarie.
Questo richiede: di cambiare gli “occhiali” con cui siamo abituati a guardare la realtà, contrapponendo questi
modelli di impresa l’uno all’altro, invece di vederne le potenziali collaborazioni e complementarità; di rinnovare una cultura imprenditoriale, e dei
rapporti di lavoro, che derivano dalla
storia passata ma che non sono più all’altezza dei problemi di oggi.
articolo di copertina
AREO
In conclusione …
Alle idee motrici servono ovviamente anche i capitali e gli uomini giusti.
Dunque, si tratta di agire su tutti e tre
i punti critici sopra richiamati, sollecitandoli ad addensarsi intorno ad un
programma di upgrading del valorequalità e di estensione – intensificazione delle reti di impresa.
Si tratta di un programma valido per
le imprese leader di filiera, per gli innovatori radicali che propongono
nuove idee motrici, per i territori
che cercano di riposizionarsi in modo
riconoscibile, per le associazioni imprenditoriali a le comunità di persone che cercano di svolgere un ruolo di
intelligenza generativa. Le imprese della filiera – collocate nei diversi ruoli richiesti – possono apportare la loro
competenza tecnica e la loro fantasia
creativa in questa cornice che sviluppa progetti basati, come abbiamo
detto, su 5 campi di innovazione importanti per il futuro delle imprese,
delle persone e dei territori: upgrading
del valore-qualità; reti di impresa più
estese e più impegnative; nuova finanza (divisione del lavoro nella filiera,
nuovi soci, capitale di rischio di origine bancaria); trasformazione in senso
pluripersonale dell’impresa attuale;
idee motrici.
CONSIDERAZIONI
DI ALESSANDRO GAROFALO
SUL PROGETTO O2
LA CONTAMINAZIONE CREATIVA
di ALESSANDRO GAROFALO
Esperto di innovazione
P
er affrontare con creatività
un problema dobbiamo prendere atto che a volte conviene avere un approccio ‘lateral’
ossia seguire un processo noto
con il nome di serendipità.
Con il termine serendipità si intende
l’attitudine a fare scoperte impreviste,
lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva di trovare o con i presupposti tecnici sui
quali ci si basava.
Questo approccio è basilare nella
contaminazione, a volte infatti si risolve un problema affrontandone un altro totalmente diverso e il guizzo
creativo che lo risolve nasce magari da
una osservazione che non c’entra nulla. I tavoli di lavoro di diverse merceologie potrebbero essere una buona
base di partenza.
Altra caratteristica che dovrebbero avere tali tavoli è quella di rispettare alcune regole, per esempio fondamentali nei gruppi di lavoro del Medialab
del Mit di Boston. Quali sono queste
regole?
I gruppi devono avere competenze interdisciplinari (oggi per progettare
una casa domotica dobbiamo coinvol-
gere un esperto di geriatria, uno psicologo, un informatico, un architetto,
un esperto di energia, un elettronico)
Altra caratteristica è l’interculturalità;
il meticciato culturale attuale deve essere rispecchiato nei gruppi di lavoro, le
culture diverse sono appunto ossigeno
per la mente, la diversità è energia.
Importante è anche avere l’ossessione
del prototipo; proprio perché parliamo di servizi alle imprese tramite il terziario è importante dare concretezza
a qualunque progetto: un nuovo modello di scarpa è facilmente prototipabile, ma un nuovo servizio telefonico
o allo sportello come lo spiego al mio
interlocutore? Più lo vede, più lo
materializza prima lo compera!
Per aumentare tale contaminazione
suggerisco di costituire i gruppi di lavoro con alcuni accorgimenti: un 30%
di esperti del tema in esame, un 50%
di clienti interni e/o esterni e fornitori, il restante 20% di trigger, cioè di
creativi di campi completamente distanti dal tema in esame.
Questi criteri permettono alta divergenza e ricchezza di soluzioni.
A questo punto l’ultimo suggerimento è quello di prevedere all’inizio dei
lavori dei tavoli un modulo informa-
tivo sui trend relativi al tema in esame;
è importante perché cosi si può indirizzare bene la produzione creativa su
soluzioni profittevoli senza perdersi in
un eccesso di rivoli improduttivi.
L’innovazione non è brain storming: è
metodo, è disciplina, è applicazione di
Gant e Pert, è pianificazione faticosa,
è sudore come dice Edison.
Un ultimo aspetto vorrei dedicarlo ad
una riflessione sulle tipologie di gruppi di lavoro o cluster, frutto di alcuni scritti di una brillante ricercatrice
Laura Vaccarella dell’Università di Cagliari.
Il pensiero della ricercatrice si concentra su alcuni fattori di successo dei
cluster:
- i compiti assegnati ai membri del cluster devono fungere da collante e
non devono evocare collegamento
con la rivalità di altri partecipanti;
- i gruppi devono rivolgersi a combattere gli ostacoli esterni e non i concorrenti interni.
- le ricadute dell’attività devono ricadere in modo imparziale per ogni partecipante e non essere di esclusivo diritto di pochi.
Seguire questi pochi consigli sarà il successo per O2.
articolo di copertina
AREO
93
articolo di copertina
di STEFANO MICELLI
Professore di Economia
e Gestione delle Imprese
all'Università Ca' Foscari
di Venezia e direttore
della Venice International University.
È autore di Futuro Artigiano,
edito da Marsilio.
94
USCIRE DALLA CRISI
CON UN’ALTRA
IDEA DI LAVORO
ontro ogni previsione,
il dibattito economico
e culturale americano
ha rilanciato in questi
anni la figura dell’artigiano. Sarà una nuova
generazione di maker,
ha annunciato a più riprese la rivista
Wired, a rigenerare la competitività del
sistema manifatturiero americano e rilanciare la creatività e l’innovazione
della principale economia del mondo.
L’espressione maker segna una differenza con il passato: rispetto agli artigiani che ben conosciamo i maker puntano più sulla tecnologia che sulla tradizione. Scommettono su nuovi modi
di produrre e su nuove tecnologie, prime fra tutte la stampante 3D. Sperimentano nuovi modi di vendere e di
comunicare (in primis attraverso la
rete). In alcuni casi crescono e si sviluppano per diventare grandi imprese, in altri rimangono piccoli (dal
punto di vista della dimensione) ma
pur sempre innovativi.
Quando pensiamo all’Italia, la sensazione è questo rilancio non faccia al
caso nostro. Dopo anni di indugi e tentennamenti, l’industria italiana accetta la sua «normalizzazione»; rientra
– volente o nolente – negli standard internazionali, si confronta con i criteri e le metriche che da tempo segnano l’agire del management che si insegna nelle business schools. L’uomo
artigiano, fondamento antropologico
del «terzo capitalismo» italiano, quello delle piccole imprese e dei distretti, non è più il protagonista – più o
articolo di copertina
AREO
C
Stefano Micelli
meno consapevole – dei successi del
Made in Italy. Nell’ultimo decennio,
qualcuno potrebbe pensare, la sfida si
è fatta troppo impegnativa.
Le cose in realtà non stanno proprio
in questo modo. E’vero che il capitalismo industriale italiano ha fatto
proprie nuove competenze manageriali (la comunicazione, la logistica, la
progettazione e molte altre ancora),
ma è altrettanto vero che gli imprenditori che guidano queste nuove imprese non hanno seguito i precetti della filosofia «finanziaria» che ha orientato la visione del management anglosassone. Il rapporto con il prodotto e
con la produzione rimane ancora
oggi una cifra distintiva nella guida
delle imprese del quarto capitalismo
italiano. Rimane la passione per il fare,
radicata in un mondo di mestieri e di
pratiche che qualificano un’identità
sociale.
A ben guardare, la nuova media impresa italiana non ha rinnegato la figura dell’artigiano; ne ha, invece, organizzato le qualità e ne ha proposto
il valore a una scala internazionale. Ha
saputo mescolare sapere scientifico e
gesti della tradizione, ha imparato a
comunicare l’abilità dei maestri attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. L’impresa italiana ha superato
l’idea folcloristica di un lavoro artigiano privo di tecnologia e regressivo nella sua dimensione sociale. Non rifiuta il lavoro artigiano; semplicemente,
ha deciso di farla finita con la sua caricatura.
Se guardiamo da vicino gli exploit di
molte medie aziende italiane, scopriamo che un nucleo di attività e di saperi artigianali si è saldato con tecniche di management che oggi i mestieri ereditati dalla tradizione consentono di valorizzare. Queste tecniche, che
hanno spesso latitato nella piccola e
nella media impresa italiana, ci appaiono come un fattore essenziale per la
competitività delle imprese, non tanto perché difficili da reperire sul mercato, quanto piuttosto perché i nostri
imprenditori hanno a lungo resistito
alla loro adozione. Proprio la loro diffusione rende più chiaro quanto di
davvero unico abbiamo nel nostro Paese, ovvero quelle competenze artigianali che rimangono un tratto originale della nostra cultura, mai come oggi
riconosciuto a livello internazionale.
articolo di copertina
AREO
95
articolo di copertina
Mercato e
contiguità virtuale
nel bel Paese
di FRANCO COIN
Vicepresidente
Gruppo Terziario Innovativo
delegato all’ICT
ristotele, il più grande informatico di tutti i tempi, ha detto in tempi non sospetti che il modo di pensare dipende dagli strumenti di pensiero che si possiedono. I numeri romani rendevano impossibile il calcolo di una divisione e così si visse ai tempi dell’Impero. La tecnologia informatica oggi annulla lo spazio nella comunicazione, così è impensabile considerare la compresenza un vincolo per interagire con colleghi ed amici o per co-
noscere qualcosa. La contiguità virtuale sta cambiando nel profondo molte
intime abitudini personali e sociali, ed
è evidente che questo nuovo pensiero cambia in modo definitivo anche il
modo di fare business.
Se però analizziamo come le imprese di questo Paese traggono vantaggio
dalle nuove opportunità che la contiguità virtuale offre, la percezione è che
nel confronto tra la sostenibile leggerezza della nuova comunicazione e il
peso del ristagno economico abbia prevalenza il secondo.
Il segnale è preoccupante: nel 2010 ed
ancor peggio nel 2011, l’investimento delle aziende in ICT ha visto una
crescita percentuale inferiore alla già
depressa crescita del nostro Pil; nel frattempo nei Paesi che con noi concorrono il rapporto tra le crescite è esattamente opposto e si aggiunge che nella storia del nostro Paese la riduzione
del suddetto rapporto è sempre stata
foriera di ulteriore ristagno dell’economia.
Eppure, osservando bene, si scorgono
articolo di copertina
AREO
A
96
nel nuovo mondo sempre connesso caratteristiche che si attagliano perfettamente alla natura industriale del territorio trevigiano, composto da sviluppatori attenti ed accorti di prodotti eccellenti, spesso di nicchia. La disponibilità di qualcosa di specifico e migliore è infatti l’imperativo di chi nella rete
cerca la propria dimensione di acquisto o vendita.
Tentando di rispondere al perché nelle aziende italiane invece si osservi una
strategia di retroguardia, si può senz’altro riconoscere che sia la domanda dell’industria che l’offerta del comparto
informatico sono ancora focalizzati
quasi esclusivamente sull’ottimizzazione dell’esistente anziché sull’evoluzione del business tramite ICT. Sembra
quasi ci sia la volontà di chiudere gli occhi ancora per un po’ di fronte alle nuove realtà, scettici sull’effettività e sui
tempi in cui l’evoluzione del mercato
avrà luogo, specialmente nel nostro vec-
chio Paese. Invece, ogni giorno di ritardo è pericoloso, perché il business della contiguità virtuale richiede una
mutazione quasi genetica, attuabile solo
con progetti pervasivi e di lungo termine al fine di abituare tutta l’azienda a modi di proposta e risposta velocissimi ma estremamente puntuali.
Si pone quindi la domanda: dove trovare le competenze per guidare questo cambiamento culturale ed organizzativo?
Ciò che forse sfugge è che gli esperti
di contiguità virtuale vivono tra di noi
molto più di quanto crediamo. Il nuovo pensiero è infatti già interiorizzato nella generazione digitale del nostro
paese, nata con il web e quindi naturalmente connessa. Purtroppo però,
per le remore del nostro sistema del lavoro, tale potenziale non esprime la sua
competenza nei luoghi in cui l’industria si approvvigiona istituzionalmente.
Garantisco, invece, che far lavorare un
poco più che ventenne nativo digitale, con un ruolo di innovatore, in un
team che opera su un progetto di informatica gestionale, è un esperienza
fortemente istruttiva, che mi sento di
consigliare a tutti. I “perché” che da
queste figure vengono posti fanno rilevare quanti modi di informare e comunicare che si perpetuano siano legati a stilemi stantii, anche se magari
operati con software e sistemi nuovissimi ed, ahimè, spesso appena implementati.
Introdurre giovani capaci nelle strutture ICT, al di là dei ristretti fabbisogni degli organici, e coinvolgerli nello studio dell’evoluzione della comunicazione di mercato è un’opportunità fondamentale per attuare senza troppi costi un investimento innovativo in azienda.
articolo di copertina
AREO
97
Palazzo Giacomelli
Foto di Tiziano Scaffai
Nasce Palazzo Giacomelli - Spazio Unin-
Con il trasferimento della sede operati-
Palazzo Giacomelli con l’obiettivo di
dustria Treviso, il punto di incontro tra
va di Unindustria e società collegate,
valorizzare questo prestigioso edificio
industria, cultura e società. La splendi-
l’Associazione vede riunite – in un uni-
storico, carico di valore simbolico per
da dimora settecentesca diventa non
co sito – tutte le proprie attività, com-
l’imprenditoria trevigiana, con partico-
solo la sede di rappresentanza a dispo-
prese quelle degli Organi associativi
lare riferimento alla relazione con la
sizione di oltre 2.500 imprese associate
tradizionalmente ospitate a Palazzo
città e il territorio. Un’esigenza, que-
a Unindustria Treviso, ma anche uno
Giacomelli.
st’ultima, ancora più sentita visto il di-
spazio dedicato alla cultura, all’arte e
Questa nuova disponibilità ha portato
battito sul futuro del centro storico di
alla realtà locale.
l’Associazione a lanciare il Progetto
Treviso, chiamato a ridefinire la propria
industria cultura società
identità. A questo Unindustria vuole
cultura, l’arte e il design, in particolare
Giordano Favero, Medardo Chiapponi,
contribuire con la valorizzazione delle
per alcuni soggetti particolarmente
Eugenio Manzato e Roberto Zarpellon,
potenzialità e del possibile ruolo ‘pub-
consolidati nel territorio. Allo stesso
chiamato a definire il programma delle
blico’ di Palazzo Giacomelli anche per
tempo, Palazzo Giacomelli rimane a di-
iniziative e a raccogliere e valutare le
l’animazione culturale della città.
sposizione delle aziende e della stessa
proposte che arriveranno.
Con il Progetto Palazzo Giacomelli vie-
Associazione per la realizzazione dei
Il progetto prevede anche il restauro
ne offerto alla società trevigiana, sotto
propri eventi.
delle splendide sale affrescate e ulte-
l’egida di Unindustria Treviso, uno spa-
A tal fine è stato costituito il Comitato
riori miglioramenti funzionali.
zio aperto, flessibile e di pregio per la
per Palazzo Giacomelli, composto da
www.palazzogiacomelli.it
news
unindustria treviso
sposizione delle Pmi associate a Unindustria Treviso, per le operazioni di anticipo Sbf/Estero, anticipo fatture Italia, finanziamento import, finanziamento fornitori.
L’importo massimo che ogni impresa
potrà ottenere è di 500mila euro.
L’altra metà del plafond è destinata a
tutte quelle imprese che intendano gestire i propri crediti attraverso lo strumento del factoring. Claris Factor, a
fronte della loro cessione, offrirà l’incasso, la garanzia e l’anticipo dei crediti ceduti siano essi verso soggetti pri-
vati o pubblici. Per questa tipologia di
operazione l’importo minimo per singolo debitore ceduto è di 100mila
euro.
In entrambi i casi la convenzione terminerà il 31 dicembre 2012.
Le imprese interessate a beneficiare
delle condizioni favorevoli di questi
plafond potranno presentare domanda in tutte le filiali di Veneto Banca in
provincia di Treviso, consegnando
contestualmente l’apposito fascicolo
informativo rilasciato da Unindustria,
denominato “Il Quadro d’Impresa”.
Una volta ricevuto il fascicolo, Veneto Banca e Claris Factor si impegnano a fornire risposta alle richieste di finanziamento entro 30 giorni lavorativi, fornendo esplicite motivazioni
scritte in caso di esito negativo.
“E’ un accordo particolarmente importante – commenta Alessandro Vardanega – che bene si inserisce nella collaborazione consolidata e sempre significativa di Unindustria Treviso con Veneto Banca a favore delle imprese e
dello sviluppo di questo territorio. Con
questo accordo mettiamo a disposizione delle aziende associate diversi strumenti per gestire, a costi favorevoli, il
fabbisogno di liquidità derivante dalla crescita di capitale circolante. Fra gli
strumenti individuati, cito ad esempio
il factoring, ancora poco conosciuto e
utilizzato dalle nostre piccole imprese, ed il finanziamento fornitori, strumento particolarmente innovativo e finora inedito che abbiamo sviluppato
insieme a Veneto Banca. L’utilizzo del
Fascicolo informativo, che la nostra Associazione ha realizzato nel 2010 e che
da allora è stato adottato da numerose banche, consentirà poi tempi contenuti e certi di risposta”.
“Veneto Banca è radicata in tutti i territori nei quali opera – commenta Vin-
unindustria treviso
AREO
VENETO BANCA
Trenta milioni di euro per le imprese
trevigiane associate a Unindustria Treviso: è questo il plafond previsto dall’accordo siglato il 21 Marzo a Palazzo Giacomelli, sede di Unindustria Treviso, da Veneto Banca, Claris Factor società del Gruppo Veneto Banca - e
dall’Associazione degli Industriali trevigiana.
Hanno presentato l’accordo l’Amministratore delegato di Veneto Banca,
Vincenzo Consoli, e il Presidente di
Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega.
Il plafond a disposizione verrà utilizzato per favorire l’attività delle imprese trevigiane attraverso due diverse
modalità.
I primi 15 milioni di euro sono a di-
Vincenzo Consoli
100
news
cenzo Consoli –. Treviso, la provincia
che ci ha visti nascere, ha però per noi
una valore particolare, che si esprime
anche attraverso iniziative mirate. Assieme al Presidente Vardanega abbiamo studiato a fondo questo accordo,
una risposta concreta alle richieste delle imprese. In momenti di particolare difficoltà come questi, aziende e
banche devono far fronte comune: è
necessaria una collaborazione aperta
e trasparente, slegata da contrapposizioni preconcette. Solo su queste basi
possono nascere le idee e le soluzioni più utili ed efficaci”.
lore complessivo è stato superiore a
336mila euro.
Per tutto il 2012 Unir mette a disposizione una newsletter quindicinale,
realizzata in collaborazione con Start
Innovation, che propone, di volta in
volta, degli approfondimenti su temi
di potenziale interesse per lo sviluppo di iniziative di sviluppo in azienda che potranno essere poi seguiti direttamente da Unir.
FORMAZIONE UNINDUSTRIA
FONDIMPRESA
Per dare continuità al primo progetto
per lavoratori in mobilità, inserito nel
progetto di Unindustria Treviso Fare Insieme 2012, a fine Maggio è stato avviato da Formazione Unindustria Treviso, in collaborazione con Unimpiego,
UNIR
Nel corso del Consiglio Direttivo di
Unindustria Treviso del 13 Febbraio il
Vicepresidente Ennio Bianco, delegato alla Ricerca e Innovazione, ha presentato i dati del primo anno di attività di Unir, la società dedicata alla promozione ed al supporto della ricerca
e innovazione a favore delle aziende
associate con un servizio completo, in
riferimento a tutte le fasi di sviluppo
dei progetti di ricerca e dell’innovazione aziendali.
In particolare, la missione di Unir è di
individuare le esigenze e criticità delle aziende in questa materia; promuover e supportare le attività di ricerca e
innovazione per prodotto, processo e
servizi; sviluppare le opportunità di rete
e collaborazione tra imprese; favorire la
collaborazione con centri di ricerca nazionali e internazionali; individuare
agevolazioni e strumenti finanziari per
lo sviluppo di attività di R & S.
In questi primi mesi di operatività sono
state incontrate 78 imprese con la successiva definizione di 57 proposte di
consulenza tecnica, tecnologica, logistica e organizzativa per la definizione di 37 contratti di consulenza. Il va-
il secondo progetto R.O.C. - Riconversione, Opportunità, Competenze, finanziato da Fondimpresa per il valore di un milione di euro.
I percorsi formativi si articoleranno in
moduli trasversali e professionalizzanti per oltre 5.400 ore di formazione.
Le figure professionali oggetto della
formazione saranno legate a quattro
ambiti diversi:
- Gestione – Servizi alle imprese (Addetto alla contabilità, Impiegato
commerciale e Venditore)
- Produzione (Caldaista, bruciatorista
e frigorista - Progettista Cad - Ope-
unindustria treviso
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ratore Polivalente alle macchine
utensili e CNC - Impiegato logistica - Aiuto meccanico d’auto - Installatore di impianti termoidraulici –
Saldatore – Sartoria – Mulettista
- Turismo - Alberghiero - Commercio
(Aiuto cuoco – Barman - Aiuto pasticcere - gelatiere - Addetto alla reception e portineria - Panettiere - Pizzaiolo - Addetto alle vendite GDO
macelleria – banco freschi)
- Cittadinanza attiva (Percorso di auto
imprenditorialità - Lingua italiana per
stranieri)
“L’esperienza del primo progetto – dichiara Giuseppe Antonello Direttore
di Formazione Unindustria Treviso - ci
ha reso ancor più consapevoli che molte delle persone in mobilità non sono
“attrezzate” per affrontare l’esperienza di crisi per la perdita del lavoro e i
conseguenti processi di cambiamento.
Pertanto ci si concentrerà sui vissuti di
queste persone, dando un senso alle
cose che sono loro accadute per approcciare il processo di cambiamento
in atto con minor resistenze e valorizzando proprie capacità spesso non conosciute. Questo tipo di approccio e
le metodologie adottate sono frutto anche di una collaborazione avviata con
l’Università degli studi di Padova”.
Con il primo progetto sono già state
formate 126 persone e per questo secondo Formazione Unindustria sta
già contattando 140 potenziali partecipanti che realizzeranno le attività formative a partire dal mese di Giugno
2012 fino a metà Febbraio 2013.
Ogni partecipante sarà supportato
nel proprio percorso formativo, fino ad
un massimo di 400 ore, con attività di
counselling psicologico/tecnico, analisi
grafologica, certificazione delle competenze a supporto della ricollocazione. Al termine dell’attività formativa,
unindustria treviso
a ciascuno sarà corrisposta un’indennità proporzionale alle ore di frequenza. Inoltre attraverso l’attività di
Unimpiego saranno attivati nuovi contatti e canali di comunicazione per la
promozione dei profili professionali in
uscita”.
www.formazione.unindustria.it
INIZIATIVE UNINDUSTRIA
Il 15 Marzo Iniziative Unindustria Treviso ha organizzato il convegno “D.Lgs.
231/01: uno strumento di difesa per
l’impresa – Responsabilità Amministrativa delle Società”, che ha avuto come
relatori Augusta Iannini, Capo ufficio
Legislativo del Ministero di Giustizia
e il Procuratore aggiunto del Tribunale di Venezia Carlo Nordio, coadiuvati da Carlo La Rotonda, avvocato
dell’Area Affari Legislativi di Confindustria. Insieme hanno fatto il punto
della situazione sulla legislazione in
merito alla responsabilità amministrativa. Il decreto 231/2001, infatti,
prescrive che la responsabilità penale per i reati commessi da persone fisiche a vantaggio o nell’interesse dell’impresa, ricade sull’azienda stessa.
Per accompagnare le aziende a una
compliance legata non solo al D.Lgs.
231/2001, ma anche ad altre tematiche, Iniziative Unindustria offre alle
aziende un servizio completo attraverso l’armonizzazione delle procedure
AREO
news
già esistenti, tra cui: i sistemi Ohsas
18001 e Uni Inail (Lavoro Sicuro) per
prevenire i reati in materia di salute e
sicurezza (D.Lgs. 81/01); l’Iso 9001 per
evitare gli illeciti sul rispetto delle leggi sul prodotto e al fine di ottimizzare i flussi informativi e documentali;
l’Iso 27001 per impedire i reati informatici ed il trattamento illecito dei dati
nel rispetto Codice Privacy (D.Lgs.
196/03); l’Iso 14001 per fermare i reati in materia ambientale ed implementare i sistemi di gestione ambientale.
Iniziative Unindustria fornisce diversi servizi che comprendono: la definizione e redazione di un Modello Organizzativo idoneo alla prevenzione dei
reati; risk assessment (valutazione,
gap analysis, report); redazione del modello; revisione e monitoraggio del Modello organizzativo già presente in
azienda; formazione;assistenza all’Organismo di Vigilanza e partecipazione in qualità di membro dell’Organismo di Vigilanza.
www.iniziativeunindustria.it
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Le aziende della provincia di Treviso
tornano a esplorare la Libia, che è sta-
ra di ricostruzione delle città e delle
infrastrutture.
Unindustria Treviso, con il suo servizio Internazionalizzazione, ha organizzato la partecipazione, dal 20 al 24
Maggio, alla fiera Lybia Build a Tripoli, la principale manifestazione espositiva, specializzata nell’edilizia e nelle costruzioni, in cui si presenta la nuova Libia. Vi hanno partecipato 15 imprese associate e Unindustria Treviso
è stata inoltre presente con un proprio
stand di rappresentanza.
“Dopo la caduta del regime e la guerra civile – dichiara la Vicepresidente di
Unindustria per l’internazionalizzazione Katia Da Ros – per la Libia si
apre una nuova fase storica; le stime
prevedono investimenti per decine di
milioni di dollari per il ripristino delle infrastrutture danneggiate dalla
guerra e per nuovi progetti di sviluppo. Pur in una situazione ancora non
del tutto stabilizzata è importante esserci per tempo, in considerazione
anche delle relazioni storiche dell’Italia con la Libia e degli importanti accordi economici con il nostro Paese. Le
imprese trevigiane hanno già avuto
modo di farsi apprezzare in quel Paese e ritengo che vi possano trovare ancora buone opportunità. Oltre a supportare le nostre imprese espositrici,
abbiamo voluto essere presenti anche
come Associazione per poter presentare le molte eccellenze industriali della provincia di Treviso ai visitatori libici e internazionali che sono stati molto
numerosi”.
to un Paese promettente per commesse e investimenti e ora, dopo la guerra civile del 2011 e la caduta del regime di Gheddafi, scommette su un
nuovo sviluppo anche attraverso l’ope-
FORMAZIONE UNINDUSTRIA
Formazione Unindustria Treviso dispone di un’area dedicata ai programmi
per la formazione obbligatoria degli apprendisti secondo la disciplina in materia recentemente modificata. Al fine
unindustria treviso
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di garantire immediata operatività alla
riforma dell'apprendistato, il 18 Aprile scorso Confindustria ha sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil, un Accordo Interconfederale per consentire l’accesso all’apprendistato professionalizzante a partire dal 26 Aprile 2012.
Tra i punti salienti dell’Accordo Interconfederale e del Testo Unico vi sono
la redazione del Piano Formativo Individuale per gli apprendisti assunti
con contratto professionalizzante (o di
mestiere), obbligatoria entro 30 giorni dalla stipula del contratto; la formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, che viene svolta sotto la responsabilità dell’azienda e dovrà essere non
inferiore a 80 ore medie annue (ivi
compresa la formazione teorica iniziale relativa al rischio specifico come dall’accordo Stato-Regioni); la possibilità di finanziare i percorsi formativi
aziendali degli apprendisti con l’utilizzo dei fondi paritetici interprofessionali (come Fondimpresa).
Formazione Unindustria Treviso assiste le aziende nel delineare l'adeguato percorso formativo, tenuto conto del
modulo formativo dedicato al rischio
specifico; nel progettare il Piano Formativo Individuale entro la scadenza
prevista; nell’individuare forme di finanziamento, in particolare Fondimpresa. Nel mese di Maggio Formazione Unindustria ha anche organizzato
un apposito corso per i tutor aziendali, datori di lavoro, responsabili del personale per un aggiornamento sui vincoli e le opportunità presenti nelle
nuove disposizioni.
www.formazione.unindustria.it
comelli, sede di rappresentanza di
Unindustria Treviso, una convenzione
per realizzare iniziative comuni a
supporto della internazionalizzazione
delle imprese associate. Hanno sottoscritto l’intesa Alessandro Vardanega
e Claudio Aldo Rigo, Responsabile Territorio Nord Est di UniCredit.
Grazie alla convenzione, il Gruppo
UniCredit mette a disposizione delle
aziende associate a Unindustria Trevi-
Claudio Rigo
UNICREDIT
Unindustria Treviso e UniCredit hanno siglato il 22 Febbraio a Palazzo Gia-
so le proprie strutture, le informazioni disponibili, le relazioni commerciali con potenziali partner sui mercati in
cui è presente per favorirne le opportunità di business. Saranno inoltre
messi a disposizione degli specifici servizi di consulenza ed assistenza alla internazionalizzazione per sostenere i
processi di penetrazione nei mercati
presidiati. Tra le proposte indicate
nell’accordo vi sono: la messa a disposizione di desk UniCredit dedicati,
operativi nei vari Paesi, per facilitare
i rapporti e i contatti degli imprenditori con le banche, le istituzioni pubbliche, i partner commerciali ed even-
unindustria treviso
AREO
news
tuali consulenti; informazione sulla
normativa valutaria locale ed altre normative; l’apertura di rapporto di conto per le società controllate estere presso le banche del Gruppo Unicredit; informazioni ed utilizzo dei prodotti e
dei servizi internazionali offerti dalle
banche del Gruppo nel Paese o nei
Paesi di interesse per l’azienda.
Si è stabilito che periodicamente le
parti si incontreranno per una analisi
dei rispettivi dati ed informazioni
sull’andamento dei mercati internazionali con particolare attenzione a quelli dove UniCredit è presente con proprie banche e/o unità operative e per
l’individuazione delle macroaree geografiche che presentino elementi di
maggiore interesse per lo sviluppo internazionale delle imprese del territorio. Ad esito di tale analisi le parti provvederanno a coordinare le rispettive attività e gli interventi (missioni, fiere,
contatti, informazioni ed eventi) che
Unindustria Treviso vorrà a promuovere per favorire ed accrescere le relazioni tra le imprese alla stessa aderenti e i mercati obiettivo.
“Si tratta di un importante accordo –
dichiara il Presidente Alessandro Vardanega – che si situa nello snodo tra
finanza e internazionalizzazione che
è particolarmente strategico in questa
fase per la competitività delle nostre
imprese. L’accordo con UniCredit fa
seguito all’intesa con altri istituti italiani così da offrire ai nostri Associati un ampio ventaglio di opportunità
nei principali mercati in cui operano.
Guardiamo con favore anche allo sviluppo delle alleanze tra imprese per
iniziative comuni verso nuovi mercati sulle quali è operativo il consorzio
Unint che possono potenziarsi nella
collaborazione con le banche. Le Pmi
della provincia di Treviso hanno una
presenza consolidata nei mercati e in
uno scenario di perdurante debolezza della domanda interna, la crescita
in alcuni Paesi del Centro Est Europa,
Asia, Africa e Sud America, fa sì che
il sostegno ai processi di internazionalizzazione diventi ancor più una leva
fondamentale per sostenere il sistema
manifatturiero. Al tempo stesso consente di valorizzare anche le competenze del Terziario, favorire la crescita e qualificazione del capitale umano e opportunità per far conoscere e
incrementare la capacità attrattiva
del nostro territorio”.
“La difesa e lo sviluppo delle quote di
export delle nostre imprese è oggi il
principale fattore per il rilancio e per
la crescita economica delle aziende e
del Paese – ha afferma Claudio Aldo
Rigo, Responsabile di Territorio Nord
Est di UniCredit –. E’ un obiettivo che
possiamo realizzare solo se allarghiamo il numero delle imprese che riescono a stare in maniera competitiva
sui mercati internazionali in un contesto molto più ampio e sfidante che
in passato. Per raggiungere questo
scopo la collaborazione tra banca e associazione d’imprese è fondamentale
– sottolinea –. La convenzione che abbiamo firmato con Unindustria Treviso va in questa direzione. In questo
quadro UniCredit mette in campo la
doppia caratteristica di essere banca
territoriale vicina alle aziende locali e
dotata di una sua forte rete internazionale, con banche in 22 Paesi in Centro Est Europa, una presenza con Filiali e strutture di supporto in 50 Paesi, tra cui anche Cina e Brasile. Tra l’altro – conclude – sono ben 4000 le
aziende del Triveneto che hanno rapporti diretti anche con le nostre banche estere, di cui il 65% del Veneto. A
livello nazionale sono ben 15000”.
unindustria treviso
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Fondimpresa
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l’esempio
GOPPION CAFFÈ
Da oltre sessant’anni Goppion Caffè
S.p.A. di Preganziol (www.goppioncaffe.it) fa della sua produzione un’arte
che, come tale, riassume in sé lavoro
e creatività. Goppion si caratterizza per
la grande tradizione nella produzione
di caffè pregiati, la cura nella selezione delle migliori varietà e l’esperienza nella torrefazione. Il percorso inizia con la raccolta nelle piantagioni più
classiche e più fertili, tra scenari naturali tersi, e continua con la trasformazione del prodotto attraverso l’operatività e la cura di persone esperte e appassionate. Goppion è stata la prima
torrefazione italiana, venticinque anni
fa, a lavorare caffè proveniente da coltivazioni biologiche e protette da
marchio Fairtrade, che garantisce che
i prodotti con il suo simbolo siano stati lavorati senza causare sfruttamento
nel Sud del Mondo. Le certificazioni
del marchio Goppion sono esempio di
come un prodotto alimentare deve arrivare al suo consumatore: con garanzie di bontà e qualità e di preciso impegno nel lavoro.
Per Goppion Caffè la formazione delle proprie risorse è necessaria per stare al passo con i tempi, con le nuove
articolo di copertina
AREO
conquistare i mercati internazionali sfruttando Fondimpresa
visioni e i cambiamenti del
mercato. Goppion Caffè
racchiude al suo interno
svariate competenze, ma
la sua forza e lo spirito comune è quello che ha guidato l’azienda fin dalla nascita: lavorare bene e con saggezza. Nel momento in cui conoscenze, competenze, motivazioni, idee e doti personali del
singolo lavoratore contribuiscono a formare la materia prima su cui si fonda
l'attività produttiva, si trasformano in
leve su cui puntare per crescere. La formazione diventa pertanto una strategia per supportare il business.
La formazione di competenze per la
vendita e per la contrattazione con
paesi esteri è fondamentale per Goppion Caffè. Per formare tali competenze l’azienda, supportata da Formazione Unindustria, ha implementato un
sistema di formazione creando una sinergia tra il Conto Formazione (conto aziendale) e il Conto di Sistema
(conto collettivo) di Fondimpresa. In
questo modo è stato possibile ottimizzare i finanziamenti a disposizione dell’azienda, costruendo un percorso
modulare che rappresentasse la soluzione più vantaggiosa.
L’azienda ha realizzato due percorsi
formativi sfruttando inizialmente il
Conto Formazione e coinvolgendo
14 persone per 142 ore di formazione complessive, focalizzate principalmente su aree tematiche strategiche
per la crescita dell’azienda: customer
service, valore del brand e competenze di vendita; lingua inglese; contabilità e bilancio. Attualmente l’azienda
sta realizzando un nuovo percorso formativo, attraverso il progetto che Formazione Unindustria ha attivato con
il Conto di Sistema, "S.F.I.D.A. Sviluppo, Formazione, Innovazione D'Azienda”, che rafforzerà le competenze
formate precedentemente con il Conto Formazione.
“I percorsi formativi hanno aumentato la motivazione dei nostri dipendenti - afferma Silvia Goppion - che sono
riusciti a migliorare la qualità e i risultati del loro lavoro. Utilizzare Fondimpresa è inoltre un’opportunità importante in questi momenti particolari, in
cui le attività di formazione sono le prime a essere trascurate dalle aziende, ma
che possono fare la differenza quando
con la formazione si acquisiscono competenze utili per aumentare la competitività. Formazione Unindustria ci ha
seguiti in modo efficiente, con perso-
nale preparato, cordiale e disponibile”.
Formazione Unindustria Treviso eroga servizi di assistenza alle aziende, fornisce indicazioni sull’iscrizione a Fondimpresa e implementa i progetti
formativi, seguendo le aziende dalla
fase di progettazione fino all’ottenimento del rimborso delle spese sostenute per la formazione e inserite nel
piano Fondimpresa.
“Il nostro obiettivo - afferma Giuseppe Antonello, Direttore di Formazione Unindustria Treviso – è diventare
parte integrante del sistema aziendale e lavorare in stretta sinergia per interpretare le necessità, implementare
azioni concrete e raggiungere obiettivi tangibili che siano di sostegno e facciano crescere l’azienda”.
Formazione Unindustria segue le
aziende in tutti gli step connessi alla
gestione dei progetti formativi: analisi dei fabbisogni formativi, selezione
del docente/formatore, redazione del
piano formativo, connessione con gli
organismi di riferimento per la formazione finanziata, gestione burocratica
del progetto, rendicontazione finale e
valutazione dei risultati.
Per informazioni:
[email protected]
Tel: 0422 916 485/487
articolo di copertina
AREO
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I DIRITTI (E I DOVERI) DEI CONTRIBUENTI
CONTROLLI
FISCALI
E SOCIETÀ
APERTA
di PIERO OSTELLINO
Dal Corriere della Sera del 3 Aprile 2012
Tra i compiti dello Stato di democrazia liberale c'è quello di far pagare le tasse per garantire la vita, le libertà soggettive, la proprietà e la sicurezza dei propri cittadini. E,
perciò, nell'interesse dei cittadini pagarle.
Ciò nonostante, ci distinguiamo per essere
uno dei Paesi al mondo con la più alta evasione fiscale. Forse dovremmo incominciare a interrogarci perché sia tanto difficile, da noi, far pagare le tasse, chiedendoci:
1) se non siano troppo oppressive – come
suggerisce la curva di Laffer: più alte sono,
maggiore è l'evasione; più basse sono,
maggiore è la propensione a pagarle – rispetto alla capacità contributiva del Paese;
2) se il loro livello troppo elevato non sia in
contraddizione con un'economia capitalistica quale è (dovrebbe essere) la nostra, fondata sull'accumulazione della ricchezza da
parte della società civile, e non piuttosto non
sia in sintonia con uno Stato di “socialismo
reale”, dove i funzionari e gli impiegati pubblici di ogni categoria e di ogni livello sono
cinque volte quelli dei Paesi di democrazia
liberale delle nostre stesse dimensioni.
In altre parole, forse, incominceremo a
108
pagare meno tasse quando l'impiego pubblico sarà “un lavoro”; non, come adesso,
“il posto”.
Quando supera certi livelli, l'evasione fiscale è un fenomeno “sociologico”: c'è qualcosa di strutturale che non va nel sistema.
Per il nostro Fisco, e gran parte dell'opinione pubblica, l'evasione è, invece, “un fatto morale”. Gli addetti alla riscossione tendono a comportarsi come fossero “inviati da
Dio sulla terra per redimere i cittadini disonesti“. E’ un approccio distorto per due ragioni. Innanzi tutto, perché confonde la
produzione di ricchezza con l'evasione:
siamo il solo Paese capitalista al mondo
dove i capitalisti (gli imprenditori) si suicidano perché non ce la fanno a pagare le
tasse e a fare il proprio mestiere.
In secondo luogo, perché, conferendo al Fisco una natura teologica, connota lo Stato come premoderno, nel quale il cittadino
era (è) suddito del sovrano assoluto legittimato dalla religione.
Sotto il profilo della teoria politica, pagare
le tasse non può essere un “dovere” per la
semplice ragione che lo Stato moderno non
impone, ma si limita a offrire al cittadino che, eventualmente, come sostengono i libertari, se li potrebbe procurare in gran parte anche sul mercato - solo di godere dei
suoi servizi. E’ sbagliato sostenere che si pagano le tasse per pagare il welfare, perché,
in tal modo, si finisce con autorizzare chi non
ne usufruisca - magari facendosi curare in
Svizzera, mandando i figli a scuola in Inghilterra, facendosi proteggere da una scorta
privata, ricorrendo ad arbitrati nel caso di
controversie private - a non pagarle. E' invece “interesse” del cittadino pagare le tasse perché esse sono il modo attraverso il
quale si concreta il Contratto sociale attraverso il quale gli uomini si assicurano la convivenza civile nella sicurezza.
Veniamo, così, alla questione fiscale sotto
il profilo delle libertà individuali. Il Garante
della privacy ha giustamente denunciato
che “una spinta al controllo e all'acquisizione di informazioni sui comportamenti dei cittadini (...) può condurre a fenomeni di controllo sociale di dimensioni spaventose”.
Un conto sono, dunque, le visite della
Guardia di finanza negli esercizi commerciali per verificare la regolarità fiscale
della loro attività (emissione degli scontrini; tenuta di registri della contabilità eccetera), un altro fermare le automobili di una
certa cilindrata e chiedere. agli automobilisti quale sia la loro situazione fiscale e
come le abbiano pagate. Nel primo caso,
siamo nell'ordinario e corretto esercizio del
diritto di accertamento fiscale nei confronti di attività produttive di ricchezza tassabile; nel secondo, si cade in forme di controllo sociale sugli stili di vita dei cittadini
che tracimano nella violazione non solo della loro privatezza ma anche - come rileva
giustamente il Garante - delle loro libertà
e dei loro diritti individuali.
La traduzione dell'evasione in un “fatto morale” produce conseguenze discorsive anche a livello di percezione delle proprie libertà e dei propri diritti da parte degli stessi cittadini, molti dei quali reagiscono alle
notizie sulle incursioni della Finanza nella
vita dei loro simili sostenendo che “chi non
ha nulla da nascondere, non ha nulla da temere”. Una ‘società aperta’, cioè di democrazia liberale, si distingue da una ‘chiusa’,
cioè autoritaria o totalitaria, perché non tratta i suoi cittadini come fossero tutti delinquenti, ma tutela la privatezza proprio di chi
non ha nulla da nascondere.
Sarebbe utile che ci fosse una chiara presa di posizione sui limiti e i modi di esecuzione delle indagini fiscali. Ciò affinché la
credibilità dell'Italia, all'estero e agli occhi
dei suoi stessi cittadini, non dipendesse
(solo) dalla severità fiscale con la quale ha
fatto fronte alla crisi finanziaria, ma (anche
e soprattutto) dal fatto di essere, e di voler
restare, uno Stato di diritto e una democrazia liberale, in qualsiasi circostanza.
AREO
Lettera aperta delle Categorie Economiche
e delle Organizzazioni Sindacali
ai Sindaci della Provincia di Treviso
Il prossimo 18 giugno le imprese e i cit-
per reperire risorse che, viceversa, po-
Oggi, a fronte di un’ormai insosteni-
tadini della Provincia di Treviso saran-
trebbero e dovrebbero derivare da ri-
bile pressione fiscale, le Associazio-
no chiamati a pagare l’acconto della
sparmi di spesa, in particolare da
ni di Categoria e le Organizzazioni
nuova IMU (Imposta Municipale Uni-
una gestione efficiente e coordinata
Sindacali chiedono a tutti i Sindaci
ca) sulla base di un’aliquota provviso-
dei servizi comunali. Da anni, infatti, le
dei Comuni della provincia di Trevi-
ria. Entro il 30 settembre i Comuni –
stesse Associazioni di Categoria e le
so di determinare l’IMU applicabile a
che hanno la facoltà di introdurre
Organizzazioni Sindacali chiedono
famiglie e imprese, nella misura mi-
una maggiorazione o una riduzione
alle Amministrazioni comunali trevigia-
nima consentita dalla legge.
dell’aliquota provvisoria – dovranno
ne di ridurre i loro costi con aggrega-
Nei prossimi mesi le Associazioni di
determinare l’aliquota definitiva sulla
zioni e condivisioni di Uffici e Servizi.
Categoria e le Organizzazioni Sindaca-
base della quale nel mese di dicembre
A questo fine sono stati anche finan-
li si impegnano a presidiare tutti i Con-
si pagherà il saldo. Nella consapevo-
ziati – dalle stesse Associazioni di Ca-
sigli Comunali convocati per delibera-
lezza di ciò, le Associazioni di Catego-
tegoria – studi, progetti e consulenze
re l’entità dell’aliquota IMU. Una mo-
ria trevigiane e le Organizzazioni Sin-
che ne hanno dimostrato non solo la
bilitazione eccezionale per testimonia-
dacali chiedono formalmente a cia-
fattibilità, ma anche le conseguenti e
re la ferma volontà di veder accolta,
scun Comune della provincia di evita-
importanti economie di spesa che ne
con concreta e diffusa applicazione,
re l’aggravio di nuove e pesanti tasse.
deriverebbero. Tutto ciò è rimasto sin
una giusta richiesta che imprese e la-
Tale scelta sarebbe una scorciatoia
qui lettera morta.
voro avanzano unitariamente.
TREVISO, 15 APRILE 2012
ANCE TREVISO, ARTIGIANATO TREVIGIANO-CASARTIGIANI, CIA, CNA TREVISO, COLDIRETTI,
CONFAGRICOLTIRA TREVISO, CONFARTIGIANATO MARCA TREVIGIANA, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI
TREVISO, UNASCOM-CONFCOMMERCIO TREVISO, UNINDUSTRIA TREVISO, USARCI, CGIL, CISL, UIL
gruppo giovani
FEDERICO POMPEO
Presidente Gruppo Giovani
Unindustria Treviso
imprese
& lavoro
Imprese & Lavoro è il titolo dell’Assemblea 2012 di Unindustria Treviso
e particolare attenzione viene dedicata ai Giovani in Fabbrica, con il premio alle imprese che più hanno investito nell’ingresso in azienda di persone sotto i 30 anni di età negli ultimi
dodici mesi.
Come Giovani Imprenditori abbiamo
voluto collegarci a questa riflessione,
concentrandoci sul tema della nuova
imprenditorialità. L’appuntamento
sarà a Conegliano, presso la Scuola
Enologica, il 21 Giugno.
Sarà l’inizio di un progetto pluriennale per riflettere sulla nascita di nuove
110
imprese in questo territorio e sugli
strumenti con i quali incentivare tale
processo, che riteniamo strategico per
il futuro.
Il tema delle start up è oramai nell’agenda del Movimento dei Giovani
Imprenditori di Confindustria nazionale e regionale, nonché di numerosi
Gruppi territoriali. La specificità del
progetto del Gruppo Giovani di Unindustria Treviso è quella di partire, più
che dalle singole idee d’impresa, dalla “domanda di innovazione” oggi
presente nel nostro territorio, occupandoci selettivamente delle imprese, già
esistenti o allo stato nascente, capaci
di apportare valore attraverso contenuti innovativi alle filiere e ai distretti presenti nella provincia di Treviso.
Come Giovani Imprenditori ci sentiamo parte attiva della nostra Associazione, oltre che delle imprese in cui
operiamo quotidianamente. Alle imprese e ad Unindustria vogliamo portare un contributo di idee e di innovazione, che parte dalla nostra esperienza e sensibilità.
Vorrei ricordare, a titolo di esempio,
le iniziative sul Web 2.0, il brand Veneto, e la Sostenibilità. Temi che sono
diventati poi parte integrante dei servizi e della rappresentanza di tutta
l’Associazione.
Questo territorio ha conosciuto il
suo sviluppo a partire dal secondo dopoguerra, quando numerosi giovani
hanno deciso di rischiare e hanno scelto di diventare imprenditori. Questa
decisione, moltiplicata per migliaia di
casi, e grazie a un impegno tenace, ha
portato a far crescere il benessere della comunità e a creare un sistema industriale oggi ben rappresentato da
Unindustria Treviso.
La situazione di crisi che stiamo attraversando e le profonde trasformazio-
ni in essere ci chiedono di innovare,
come stiamo facendo, le nostre imprese, ma aprono anche delle opportunità per crearne di nuove, pur con le innegabili difficoltà che vi sono nel nostro Paese. Su questo vogliamo riflettere nell’Assemblea dei Giovani Imprenditori, mettendo in rete le realtà
nuove e quelle già esistenti del nostro
tessuto produttivo.
Siamo consapevoli che per adeguare
le idee di business delle imprese al nuovo quadro di riferimento competitivo
servono cambiamenti di fondo che
rendono necessario gestire una discontinuità nei loro percorsi evolutivi.
Adattamenti di ordinaria innovazione
ormai non bastano più: c’è bisogno di
nuovi protagonisti, capaci di fornire,
con i loro apporti fuori dagli schemi
una marcia in più alle filiere esistenti. La nascita di una nuova impresa rappresenta perciò un tema significativo
sotto due profili: quantitativo, in quanto le nuove iniziative incrementano attività e occupazione nel territorio; qualitativo, poiché le startup possono
mettere alla prova nuove idee di business, pensate per le specifiche opportunità che si aprono nella nostra epoca, realizzando inoltre un ricambio delle persone che operano ai vari livelli
nelle filiere produttive.
Compito dei Giovani Imprenditori è
anche e soprattutto proporre iniziative concrete che favoriscano il rinnovamento del nostro sistema produttivo, per tutelare il patrimonio sociale
ed economico costruito dal lavoro di
tante generazioni.
Ci crediamo noi e ci deve credere tutto il sistema, dentro e fuori le imprese, trasmettendo dei messaggi positivi che sono la premessa migliore al lavoro, difficile ed entusiasmante, dell’imprenditore.
gruppo giovani
AREO
gruppo giovani
I DIVERSI VOLTI
DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE
ELISA MENUZZO
Vice Presidente
Gruppo Giovani Imprenditori
Unindustria Treviso
F
ughiamo subito ogni dubbio: la
formula magica non esiste. Eh
sì, perché non si può creare un
modello a cui tutti possono attingere e modificarlo a piacimento in modo da ritagliare un
vestito su misura. L’ingrediente segreto della ricetta non c’è…o meglio,
ognuno ha il proprio.
Il passaggio generazionale è un tema
che è stato affrontato da più punti di
vista, con gli occhiali degli avvocati, degli economisti e altri tecnici che hanno tentato di dare linee guida, consigli su come un genitore/imprenditore debba nel modo migliore possibile inserire i figli nell’azienda.
Prima di cominciare voglio sottolineare che parlerò al maschile per pura comodità. Vorrei parlare di padri e madri, di figli e figlie, tenendo presente
che ci sono sfaccettature diverse quando genitori e figli hanno lo stesso sesso e quando invece appartengono al
sesso opposto. Poi vorrei riuscire a dare
entrambi i punti di vista, quello dei genitori e quello dei figli.
112
Vorrei partire da una prima considerazione: innanzitutto la questione è
complessa in quanto si intrecciano dinamiche familiari e aziendali. La seconda è che il passaggio non è unilaterale, non solo un genitore deve scegliere consapevolmente di affidare la
propria impresa ai figli, ma anche i figli devono scegliere altrettanto consapevolmente di accogliere ciò che viene loro affidato.
Per tutta l’infanzia siamo convinti
che i nostri genitori siano le persone
migliori che ci siano al mondo, ci hanno nutrito e accudito, ci hanno educato e insegnato a stare nei diversi ambienti (da casa a scuola). Con l’adolescenza crolla il mito che il nostro papà
è il più forte del mondo e pure quello che la nostra mamma ha sempre una
risposta per tutto… se siamo delle persone sane questo passaggio è obbligatorio per poter diventare degli adulti
con una personalità propria, definita
e unica.
Ma le cose non sono così semplici perché fin da piccoli i nostri genitori si fan-
no delle aspettative su di noi, vogliono per noi solo il meglio, si preoccupano perché riusciamo ad avere delle opportunità per crescere in modo
equilibrato. E anche se andiamo incontro a un fallimento i nostri genitori fanno in modo che l’esperienza sia costruttiva e contenuta nei limiti dell’accettabilità: un brutto voto a scuola o
perdere una gara sportiva sono degli
eventi spiacevoli al momento ma positivi sul lungo termine se gestiti e affrontati coi genitori durante gli anni
della gioventù.
I nostri genitori sono degli imprenditori: un bimbo di dieci anni sa descrivervi il mestiere del medico, del negoziante, del muratore, ma è difficile che
sappia dirvi chi è un imprenditore.
Non trovate che sia strana questa
cosa? Forse perché fare impresa è un
lavoro che richiede talmente tante
competenze (quasi mai tecniche o specialistiche) che per un ragazzino è difficile racchiuderle in un’unica definizione o forse perché non si parla mai
delle caratteristiche tipiche di questo
gruppo giovani
AREO
lavoro che vanno aldilà del prodotto:
l’assunzione di rischio e la decisionalità, la passione per l’organizzazione e
il business. Queste cose non te le insegnano a scuola, o le hai o non le hai.
O sei imprenditore o non lo sei.
I figli non sono uguali ai loro genitori e nascono con attitudini e gusti diversi. Ci sono figli che magari hanno
personalità simili per cui riuscirebbero a gestire un’impresa, ma magari
un’impresa che fa cose diverse da quella dei loro genitori. O semplicemente vogliono fare un lavoro diverso.
Quanto sono consapevoli i figli di questa loro diversità? Hanno scelto il loro
percorso di studi in base a quello che
piaceva loro o ai loro genitori? Si sentono in dovere di portare avanti l’attività familiare o se ne sentono in diritto solo in quanto figli? Le aziende che
funzionano solitamente sono basate su
un principio di meritocrazia, per cui
sale in vetta chi se lo merita. La meritocrazia nelle famiglie non c’è. Un genitore non vuole bene a un figlio perché se lo merita, gli vuole bene e basta. E i figli sono consapevoli di questa
complessità? Quando siamo in azienda e la pensiamo in modo diverso dai
nostri genitori o sentiamo di subire delle ingiustizie siamo disposti a leggere
con gli occhiali della meritocrazia anziché con quella dell’amore?
Si apre tutta un’altra questione quando i figli restano un potenziale inespresso, quando davvero sono la persona giusta al posto giusto, ma di spazio non ce
n’è. Di motivi ce ne sono tanti… un genitore troppo presente, la scelta di condurre l’azienda è caduta su qualcun altro, o semplicemente proprio perché
“figlio di” un ragazzo deve lavorare il
doppio per dimostrare che vale qualcosa, anche agli occhi dei collaboratori e non solo quelli dei familiari.
Quante storie… ognuna con la sua unicità, alcune di successo, altre di fallimento sia aziendale che familiare.
Anche mettendomi dalla parte del genitore/imprenditore la variabilità dei
casi è alta: ho dei figli e ho un’azienda. Il coinvolgimento è altissimo, entrambi sono al centro delle energie spese ogni giorno. Ho cresciuto i miei figli, ne conosco la personalità e le attitudini, ma che aspettative ho su di
loro? Conosco i loro desideri? E combaciano coi miei? Quando regalo un
giocattolo a un bambino devo essere
disposto anche a vederlo rompere. Perché è questo in fondo il rischio più
grande: ho lavorato tutta una vita
per rendere la mia azienda competitiva e sana, c’ho messo del mio… e nessuno sa quanto! E se mio figlio dovesse fallire? Sono disposto a consegnargli il frutto di anni di lavoro e vedere
questo frutto cambiare, essere agito in
modo diverso dal mio?
Oppure… sarebbe inaccettabile che
dopo tutto quello che ho fatto i miei
figli non ne vogliano sapere. Dovranno assolutamente continuare quello
che ho portato avanti io…
Sono domande pesanti, pensieri che
fanno venire il mal di pancia, ma sono
al centro della relazione più importante che ognuno di noi ha nella vita. E
penso che valga la pena porsele perché la posta in gioco è davvero alta: la
soddisfazione dei genitori, la realizzazione dei figli e la responsabilità di guidare un’impresa.
La formula magica non c’è, e sicuramente in queste poche righe non
sono stata esaustiva di tutte le casistiche che hanno caratterizzato in questi anni i numerosi passaggi generazionali del nostro territorio. Ci sono
molte persone che possono aiutare in
questo percorso, una di queste è par-
ticolarmente preparata e ha condiviso alcuni spunti a Palazzo Giacomelli. Il Professor Corbetta della Bocconi di Milano ne ha viste di tutti i colori, ma, a mio modo di vedere, c’è un
filo conduttore che lega tutte le esperienze che ha raccontato: il manuale
del passaggio generazionale non esiste
per il semplice motivo che ogni famiglia è a sé. L’unica famiglia che noi possiamo capire in fondo è la nostra. Tutto quello che viene proposto dai vari
esperti trova un senso nel momento in
cui una famiglia ha le idee chiare: assetti societari, passaggio di quote sin
da subito o in seguito al passaggio di
risultati, inserimento in azienda frequentandone tutti i reparti oppure
esperienze in altre aziende per conoscere realtà diverse. Figlio unico, tre figli, nipoti, cugini…
Ogni famiglia ha la sua struttura e le
sue dinamiche. Allora forse non è
vero che la formula magica non esiste,
ma è fatta già su misura: noi figli e genitori ci conosciamo, sappiamo come
siamo fatti, pregi e difetti, e l’unico
modo per creare un percorso è condividere le nostre aspirazioni e i nostri
dubbi. La relazione è la soluzione. Se
ci diamo per scontati forse rischiamo
di tener chiuse delle porte, o magari le
terremo aperte ma non le varcherà nessuno. È molto difficile per un figlio riuscire a separare la figura del padre da
quella dell’imprenditore, e lo stesso vale
per un genitore nei confronti del figlio.
Attraverso la relazione si scoprirà che
il genitore è anche imprenditore, o non
solo imprenditore, e il figlio non solo
figlio ma anche imprenditore. La relazione avverrà tra persone complete e
complesse e forse il passaggio non sarà
più un passaggio ma un viaggio, in cui
la parte migliore non è la meta ma il
viaggio in sé.
gruppo giovani
AREO
113
gruppo giovani
CONFINDUSTRIA GI:
PER IL 68% DEGLI IMPRENDITORI IL PAESE
NON FAVORISCE LE IMPRESE GIOVANI
GIULIO PEDROLLO
Presidente Giovani Imprenditori
“Serve coraggio e un cambiamento culturale da parte di tutti”
di Confindustria Veneto
P
er il 68% degli imprenditori il
Paese non sembra favorire la
nascita di start up. In particolare, per il 76% degli intervistati, non sono incentivate a sufficienza le iniziative specifiche
dei giovani; percezioni, queste, maggiormente diffuse tra le imprese più piccole (con meno di 15 dipendenti). Il 60%
degli intervistati è poi convinto che la
crisi economica ha avuto l'effetto di deprimere l’adozione di strategie a favore delle start up, in un quadro già poco
incline a supportare lo sviluppo delle
giovani aziende. Sono questi alcuni dei
dati emersi da un sondaggio condotto
dall’istituto di ricerca Ispo di Renato
Mannheimer per i Giovani di Confindustria su un campione rappresentativo di imprese, presentato recentemente a Cortina nel corso del convegno ‘Start Me Up! Nuove imprese chiedono di nascere’, promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto
Adige e Friuli Venezia Giulia. L'indagine restituisce l’immagine di un Pae-
114
se che non mette le imprese giovani in
condizione di svilupparsi e che ha un
tessuto imprenditoriale poco disposto
a investire in start up. Il sondaggio, infatti, evidenzia che le aziende italiane
che investono in start up sono solo il
16% con un 12% che è disponibile a in-
no già finanziato in passato delle start
up. Tra i provvedimenti considerati più
efficaci per favorire la nascita delle nuove imprese ci sono le iniziative tra università e imprenditori. In particolare, il
59% del campione si dice disposto a
collaborare con le università. Tra le al-
vestire in imprese innovative, ma con
cifre non superiori ai 100mila euro. È
interessante notare, però, che la propensione a investire è significativamente superiore (+32%) tra le imprese che han-
tre azioni: le attività degli istituti di credito e l'incontro tra idee e capitali.
“Questi dati segnalano un diffuso
sentimento di sfiducia delle imprese,
soprattutto da parte dei giovani che
gruppo giovani
AREO
non si sentono supportati dal sistema
Paese. La crisi ha sicuramente rallentato ma non ha fermato la voglia di fare
impresa” – sottolinea Giulio Pedrollo,
Presidente dei Giovani Imprenditori
del Veneto – “In questo momento a pagare il duro prezzo della crisi sono soprattutto i giovani. Il sistema economico del Paese sembra chiuso ed incapace di aprirsi e di offrire alle nuove generazioni nuove opportunità soprattutto dai settori più innovativi. Servono decisioni coraggiose, non basta
criticare, bisogna agire. Come? Creando sviluppo vero che, tradotto, significa far nascere nuove imprese, posti
di lavoro, benessere, speranza per il futuro. Come in tutte le economie mature, anche il nostro Paese dovrebbe
iniziare a puntare maggiormente sull’impresa e sulla nascita di start up.
L’Italia è ancora in fondo alle classifiche per tasso di imprenditorialità, si investe l’un per cento di quanto si investe in Europa in venture capital, ma
qualcosa si sta muovendo, c’è maggiore attenzione al tema. Noi siamo convinti che questo sia il momento giusto per dare un’accelerazione. Nel
nostro Paese non mancano le idee, le
proposte, le competenze tecniche, le
esperienze e l’entusiasmo. C’è però una
forte resistenza al cambiamento, se vogliamo ripartire, ci vuole un cambio
culturale da parte di imprenditori, investitori, fondi, banche, università e
giovani. E’ sicuramente una tra le sfide più importanti da sostenere in
questo momento. Come G.I. veneti vogliamo mettere a disposizione le nostre competenze, i nostri contatti per
dare nuovo impulso. Per questo abbiamo voluto porre al centro del dibattito della 25° edizione del Meeting di
Cortina questo tema, perché bisogna
cercare di favorire un’azione coordi-
nata a livello politico regionale e nazionale, finanziario ed educativo. Stiamo cercando di creare una rete di istituzioni, imprese ed investitori in grado di supportare i ragazzi che vogliano diventare imprenditori. Ci crediamo davvero: siamo convinti che nel
giro di qualche anno, se riusciremo a
creare un circuito virtuoso tra mondo
della scuola, cultura d’impresa, internazionalizzazione e innovazione, anche in Italia e in Veneto potranno nascere nuove start up.
Bisogna iniziare a creare le condizioni: mettendo i giovani in contatto con
fondi di venture capital, banche e business angels, mettendo in rete l’università e il mondo della formazione. Moltiplicare gli incontri di business speed
dating, creare venture community territoriali, sono tutte azioni da sostenere. Una misura lungimirante che chiediamo poi al Governo è la creazione di
un fondo di garanzia pubblico per stimolare la banche a finanziare start up.
Altro intervento auspicabile è l’aiuto
fiscale ai venture capital per spingerli a finanziare più progetti possibili.
E’ sicuramente una tra le sfide più importanti da sostenere, ma dobbiamo
impegnarci tutti per vincerla. Siamo
consapevoli che non riusciremo a
proporre la ricetta magica, ma il difficile momento in cui ci troviamo impone a tutti, concretezza e realismo ed
è su queste parole chiave che abbiamo costruito il dibattito a Cortina, con
una convinzione: l’Italia deve tornare
a crescere”.
Per il Meeting è stato scelto un format
innovativo. I Giovani Imprenditori
hanno deciso di invitare dei giovani a
presentare 23 progetti di start up a 180
giovani imprenditori. Questa formula è stata scelta per presentare idee altamente innovative ed originali ma soprattutto per mettere in contatto
nuove idee di imprese con possibili investitori. Tra queste il Banco Popolare ha annunciato la decisione di sostenere tre start up. Si tratta di Uquido
S.r.l. nata da un'idea dei due veronesi Pier Mattia Avesani ed Alberto Siletti che hanno brevettato il primo ed
unico sistema elimina-code allo sportello che permette, tramite un semplice sms, di prenotare il proprio turno
e di ricevere aggiornamenti in tempo
reale sull'avanzamento della coda.
La seconda azienda è padovana e si
chiama SI14 SpA e progetta, produce
e commercializza soluzioni complete
integrate hardware, software comprese interfacce grafiche e fa parte del
gruppo M31 Italia, "incubatore di star
up". Infine Rsens S.r.l. di Modena che
ha brevettato Rstone, il nuovo sensore elettronico per la misura del gas Radon, una delle maggiori cause dell'insorgenza del tumore al polmone.
E Pedrollo annuncia che questo sarà
solo l’inizio: archiviato il Meeting di
Cortina i Giovani Imprenditori del Veneto sono già al lavoro per progettare ulteriori iniziative a sostegno di una
nuova filiera di sviluppo regionale.
gruppo giovani
AREO
Renato Mannheimer
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gruppo giovani
GLI STURTUPPER EROI
ELENA GRILLO
Giovani Imprenditori
Unindustria Treviso
I
l 31% dei giovani è disoccupato, gli
under 30 alla guida di un'azienda
rappresentano poco più del 5% del
totale, nel 2011 sono fallite 11.600
aziende lasciando a casa circa
50.000 persone.
Nel leggere questi dati (Istat, Cgia di
Mestre) chiunque sarebbe scoraggiato
dal tentare qualsiasi attività imprenditoriale. E invece c’è chi ancora – fortunatamente – ci crede nel valore di
fare impresa e cerca di mettersi in gioco sviluppando la propria idea o progetto sfidando tutti gli ostacoli. Parliamo
di molti giovani che non hanno nessuna
intenzione di rinunciare a realizzare i
propri sogni e a dimostrare di avere la
stessa voglia di fare ed emergere delle
generazioni precedenti.
Alcuni di questi giovani hanno presentato a Cortina il proprio progetto imprenditoriale in occasione del XXV
meeting del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria dal titolo “Start Me
Up! Nuove imprese chiedono di
nascere”. L’obiettivo dell’evento, tenutosi il 30 e 31 Marzo, consisteva proprio nell’accendere i riflettori sull’im-
116
portanza di continuare a investire su chi
con impegno e determinazione dimostra che la voglia di fare impresa in
questo Paese è ancora fortemente viva
e per nulla assopita.
Il meeting di Cortina è stato per me anche la prima esperienza da quando sono
difficoltà di quella che è una generazione
che sta cercando di emergere e far ripartire questo Paese, mi ha reso consapevole di quanto il Movimento Giovani Imprenditori, all’interno di Confindustria,
sia importante per garantire quello
sguardo e quella visione della vita pro-
Arianna Bellan, Jacopo Morelli, Matteo Lunelli, Giulio Pedrollo, Giorgia Iasoni
entrata nel Gruppo Giovani Imprenditori di Treviso e quindi l’ho vissuto con
estrema attenzione ed entusiasmo.
Partecipare ai gruppi di lavoro e confrontarmi con i miei colleghi imprenditori, in primis giovani che capiscono le
iettati al futuro, tipici dei giovani.
Certo la strada è tutta in salita. A leggere, infatti, i dati emersi da un
sondaggio condotto dall'Istituto di
Ricerca Ispo di Renato Mannheimer
e presentato al Convegno di Cortina
gruppo giovani
AREO
non c’è da brindare: per il 68% degli
imprenditori l’Italia non sembra favorire la nascita di start up; in particolare, per il 76% degli intervistati, non
sono incentivate a sufficienza le iniziative specifiche dei giovani; il 60% degli
intervistati è poi convinto che la crisi
economica abbia avuto l’effetto di deprimere l'adozione di strategie a favore
delle start-up, in un quadro già poco
incline a supportare lo sviluppo delle
giovani aziende.
Il sondaggio, inoltre, evidenzia che le
aziende italiane che investono in startup sono solo il 16% con un 12% che è
disponibile a investire in imprese innovative, ma con cifre non superiori ai
100mila euro. Un quadro certamente
non roseo, come sottolineato da Jacopo
Morelli, il Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, che dichiara:
“I dati evidenziano un preoccupante
sentimento di abbandono e di sfiducia
delle imprese, soprattutto dei giovani
che non si sentono supportati dal Sistema Paese. Eppure l'unico vero modo
per crescere è tornare a investire sul futuro. Solo con la nascita di nuove imprese si crea buona e vera occupazione. Il lavoro non si fa per legge,
ma il contesto può spingere o deprimere l'iniziativa imprenditoriale.
In Italia abbiamo un costo del lavoro
e una pressione fiscale di 20 punti percentuali superiore alla Germania, un
salasso insostenibile per chi comincia
da zero. La burocrazia kafkiana è il principale motivo di scoraggiamento. Ottenere credito è diventato impossibile:
le banche in molti casi, se vedono qualcuno sotto i 40 anni non gli aprono
nemmeno la porta”. Eppure, alla faccia dei numeri negativi, quello che ho
vissuto a Cortina, tuttavia, è stato un
clima di grande entusiasmo capace di
contagiare anche i peggiori pessimisti.
Vedere questi giovani dotati di grande
professionalità e preparazione che ci
credono alla propria idea e presentano
il loro progetto alla ricerca di finanziatori mi ha fatto capire che finchè ci
sono persone così coraggiose questo
Paese ha ancora un futuro.
Il meeting di Cortina infatti è stato, prima di tutto, un momento di incontro
tra domanda e offerta di capitali nel tentativo di dar vita a nuove imprese in grado di apportare sviluppo a tutto il tessuto imprenditoriale italiano. In questo
senso è stato incoraggiante vedere una
banca che dal palco si è impegnata a
supportare alcune iniziative di start-up
presentate. Ed è stato altrettanto rassicurante aver scoperto che esistono i
“Business Angels”, veri e propri Angeli
finanziatori grazie ai quali molte imprese riescono, appunto, a nascere.
Ma tra i momenti più emozionanti sicuramente ricorderò gli interventi di
due uomini che in ambiti diversi e con
soluzioni completamente difformi ci
hanno ricordato che con grande impegno, voglia di lavorare, umiltà e coraggio si può creare un’impresa di
successo. Parlo di Giovanni Rana con
il suo impero gastronomico e di Alex
Bellini, l’uomo che nel febbraio 2008
ha sostanzialmente completato la traversata dell'Oceano Pacifico a remi in
solitaria, un’impresa semplicemente
titanica oserei dire.
Ed è di Alex Bellini la frase che più mi
è rimasta dentro: “L'importante non
sono gli obiettivi, non importano i
risultati... l'importante è la persona che
state diventando per raggiungerli”, che
era un po’ come dire: “Ragazzi, siete giovani, non abbiate paura di affrontare
degli ostacoli, se ci credete, nulla potrà
fermarvi!”
Un bel messaggio di incoraggiamento a
cui i giovani imprenditori hanno rispos-
to con grande emotività!
Il tema delle sturt-up mi sta coinvolgendo molto, forse perché lo considero
un po’ la metafora di tutto quello che
sta accadendo in questo periodo in
Italia, dal peggioramento della crisi al
declino morale di una certa rappresentanza politica e non solo.
Penso che solo dando spazio ai giovani
e ad un nuovo modo di fare impresa
questo Paese potrà uscire dalla situazione di stallo in cui si è arenato.
Ogni sturt-up che nasce è un tassello
per il miglioramento di tutto il sistema
Paese. Ogni azienda in difficoltà che si
innova e si reinventa è una vittoria per
tutto il mondo imprenditoriale italiano.
Perché la grande sfida, secondo me, sta
proprio nel tentativo di creare una rete
che unisca tutte le imprese già nate con
quelle che nasceranno in una sorta di
humus comune che si rinnova continuamente creando sempre soluzioni in
grado di sostenere competitività e
sviluppo in tutto il territorio. Il vecchio
che alimenta il nuovo, quindi. In altri
termini, la vecchia generazione che lascia spazio alla nuova dopo averle
dato linfa (il cosìddetto know-how).
Segnalo, infine, l’iniziativa del nostro
Gruppo Giovani Imprenditori di Treviso che con la collaborazione del Professor Enzo Rullani sta cercando di
portare avanti un progetto che riguarda sempre le sturt-up e che sarà presentato in occasione dell’assemblea del
21 giugno prossimo, a cui spero
parteciperanno in tanti perché mai
come adesso è importante “fare insieme”.
Concludo con una bellissima citazione
di Steve Jobs, per tutti coloro a cui è
stata chiusa una porta in faccia,
affinchè non si arrendano: “Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui
offuschi la vostra voce interiore”.
gruppo giovani
AREO
117
gruppo giovani
I GGI INCONTRANO
LA BENETTON BASKET
JGOR ZAGHIS
Consigliere Gruppo Giovani Imprenditori
Unindustria Treviso
E
’ stata una calorosa accoglienza quella riservataci dallo staff
della Benetton Basket in occasione della visita tenutasi il 7
Aprile presso lo storico Palaverde. Da sempre orgoglio della
città la Benetton Basket ha saputo regalare emozioni anche a chi non segue
o non ama particolarmente questo nobile sport.
L’accoglienza è stata subito da Vip
presso la coffee room, solitamente riservata alla stampa. Da qui è iniziata
la visita agli ambienti “nascosti” del Palaverde. Palestre, saune, aree riabilitative ed infine i famigerati spogliatoi,
lì dove la tensione e le emozioni si concentrano, dove le decisioni vengono
prese e dove al termine delle partite
si sfogano le gioie o le delusioni.
Come dei giapponesi in gita continuavamo a fotografare ovunque attraversando quel dedalo di gallerie nascoste
che sta alla base di tutto il sistema organizzativo.
Ritornati alla coffee room ci ha accol-
118
to il General Manager Claudio Coldebella, illustrandoci l’organizzazione e il funzionamento del Palaverde
e di tutto ciò che accompagna ogni
evento.
Al termine del suo discorso la Vicepresidente Federica Berra ha consegnato
una targa a nome dei Giovani Imprenditori come ringraziamento per la
giornata e simbolo di stima per una
squadra che rappresenta il nostro territorio in Italia e nel mondo.
E’ da notare che nonostante il clima
piacevole e di allegria che vivevamo,
nell’aria si notava una certa tensione
che aumentava con il trascorrere del
tempo. Ad illuminarci sulla ragione di
tutto ciò ci ha pensato il corner coach
Lino Frattin, che ci ha spiegato come
il prepartita sia vissuto sempre con una
certa frenesia, tipica dei momenti
prima dell’andare in scena.
E’ stato lo stesso Frattin a raccontarci come si sviluppa la preparazione per
un match ed è qui che le nostre sinapsi di imprenditori si sono attivate, ri-
chiamati da operatività e consuetudini conosciute.
L’analisi dei giocatori avversari, la visione delle partite precedenti, le strategie da utilizzare in base alle risorse
che la squadra ha a disposizione a ben
pensarci sono strette analogie col nostro lavoro imprenditoriale. Le attività che ogni giorno svolgiamo non
sono altro che delle partite quotidiane con gli stessi obiettivi, vincere e non
arrendersi mai davanti alle sconfitte.
E’ toccato poi al Responsabile Comunicazione Simone Fregonese descriverci come l’intero sistema riesce a rimanere in piedi. Le varie tipologie di
sponsorizzazioni accattivate attraverso ricerche di mercato mirate e la persistenza non solo in ambito locale ma
nazionale, determinano le strategie di
marketing ideali per la ricerca di nuove risorse necessarie alla sopravvivenza all’intero sistema. Naturalmente in un periodo di tensione economica come questo anche le associazioni
sportive vengono duramente colpite.
gruppo giovani
AREO
Dopo aver ricevuto un “prezioso”
braccialetto modello villaggio vacanze che ci permetteva l’accesso in
zone normalmente riservate, abbiamo
potuto stuzzicare nella Business lounge alcuni manicaretti di una azienda
gastronomica del territorio, sorseggiando del buon vino e perdendoci (e trovandoci) in chiacchiere e discussioni
su quanto visto fino a quel momento.
Alle 20:30 siamo stati accompagnati
ai nostri posti in tribuna per l’attesissimo match Benetton Basket vs Scavolini Pesaro, pronti a sostenere la nostra squadra e i nostri colori e per analizzare se le strategie descritte da
Frattin venivano messe in atto. Eravamo tutti un po’ dei coach!
A questo punto sarebbe carino da parte mia raccontarvi di una vittoria della quale sentirci parte, oppure sorvolare sul risultato e raccontarvi le riflessioni di una bellissima giornata. Purtroppo il dovere di cronaca impone
l’obiettività dei fatti a cui mi attengo.
Risultato finale Benetton Basket 66,
Scavolini Pesaro 77. Onore al merito
dei vincitori.
Nonostante la sconfitta le espressioni
sorridenti di tutti noi raccontavano di
un tempo trascorso piacevolmente,
ricco di riflessioni e conoscenze nuove.
Un’opportunità che l’associazione GGI
ha saputo donare ai propri iscritti ancora una volta.
Al termine della serata ognuno è tornato alla propria casa pronto a scendere in campo il giorno successivo per
delineare strategie di vendita, obiettivi di stagione, impiegare risorse e lottare fino alla fine, senza arrendersi mai
e cogliendo da ogni sconfitta una
nuova opportunità che dia forza per
andare avanti, perché il giorno successivo ci sarà un nuovo match e nessuno a fare il tifo per noi.
gruppo giovani
AREO
119
scuola news
scuola
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ITIS BARSANTI
Il 23 Marzo si è tenuto presso l’Iits Barsanti di Castelfranco un seminario di
studio sulla logistica: Logistic Day. Voleva essere l’occasione per diffondere
principi, sistemi di analisi e procedure che attengono alla logistica. L’evento, realizzato in collaborazione con
Unindustria di Treviso, ha visto partecipare 50 docenti provenienti da diversi Istituti tecnici della Regione, dal Chilesotti di Thiene, al Marchesini di Rovigo, al Marconi di Verona, al Marconi di Padova, al Rossi di Vicenza, oltre naturalmente al Sansovino di
Oderzo e al Barsanti di Castelfranco,
che sono i due unici Istituti che hanno attivato l’indirizzo di Logistica e trasporti in provincia di Treviso.
Unindustra Treviso era rappresentata dal
Vicepresidente delegato all’Education,
Ennio Bianco, che ha illustrato alcuni
dati sull’economia del Nord Est che sostengono la necessità di formazione di
personale addetto alla logistica; Giorgio Corà, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Treviso, ha
riportato questa nuova figura professionale all’interno del quadro generale del
riordino degli Istituti tecnici. Al tavolo dei relatori erano presenti il Professor Pietro Romano, docente associato
di gestione dei sistemi logistici e marketing industriale e sviluppo del prodotto dell’Università di Udine, Gianmaria
Pizzolato, responsabile di logistica della Italservices S.p.A. di S. Pietro in Gu,
il Professor Gilberto Gobbo, rappresentante del Consorzio Formazione Logistica Intermodale della sede operativa
al porto di Venezia.
Nei loro interventi i relatori hanno diversamente interpretato i problemi da
affrontare all’interno di questo nuovo
indirizzo, le traiettorie di sviluppo che
la logistica può avere all’interno del si-
stema produttivo del Veneto e quindi il rapporto intercorrente tra la formazione di tecnici con competenze
specifiche e il mercato del lavoro locale, gli ambiti d’intervento e i livelli
di responsabilità che possono avere figure professionali differenti all’interno del settore della logistica, lo sviluppo di una supply chain integrata fondamentale per l’ottimizzazione del
processo produttivo.
In buona sostanza, i relatori, oltre a confermare l’utilità dell’inserimento di
questo indirizzo all’interno del curriculum degli Istituti Tecnici, hanno sottolineato come un insieme di fattori, quali le sempre più elevate esigenze del
cliente, il ricorso esteso all’outsourcing,
la globalizzazione che implica movimenti di merci e persone, lo sviluppo
di nuove tecnologie, ad esempio per la
localizzazione delle merci trasportate,
rendano necessario in un prossimo futuro un investimento specifico in formazione di nuovo personale.
Interessante anche il dibattito in cui
sono stati segnalate alcune situazioni
da considerare prima dell’avvio della
terza classe: una puntuale formazione
degli operatori scolastici, la messa a
punto di laboratori in cui svolgere
esperienze significative, l’orientamento da rivolgere agli studenti e alle loro
famiglie ecc.
Ad alcuni di questi temi non è stato
evidentemente possibile dare una risposta univoca, ma non sono mancati suggerimenti, proposte e anche offerte di collaborazione da sviluppare
successivamente.
Nel mese di Maggio, l’Itis Barsanti ha
proposto agli insegnanti due seminari dedicati a Integrazione tra cultura
umanistica, scientifica e tecnologica.
Perché cambiare? Come cambiare? che
si sono svolti l’8 Maggio con il Profes-
scuola
AREO
sor Alberto Felice De Toni - Presidente della commissione ministeriale per
il riordino della scuola secondaria di secondo grado e Preside della facoltà di
ingegneria dell’Università degli Studi
di Udine – e il 15 Maggio con il Professor Guido Berti – Professore di “Tecnologie e Sistemi di Lavorazione” del
Dipartimento di Tecnica e Gestione
dei Sistemi Industriali dell’Università
degli Studi di Padova. Le Linee Guida del Miur per il riordino degli Istituti Tecnici e Professionali prevedono
che il miglioramento della qualità
dell’offerta di istruzione e formazione si realizzi anche con l’adozione di
metodologie didattiche innovative
fondate sia sull’ampio uso delle tecnologie informatiche (IT), sia sulla valorizzazione del metodo scientifico e dell’approccio laboratoriale, diffuso non
solo alle discipline tecnologiche ma a
tutte le discipline del curricolo.
www.itisbarsanti.it
TESTIMONI D’IMPRESA
“La sapienza è figlia dell’esperienza”,
recitava Leonardo Da Vinci nel XV secolo, sottolineando un concetto didattico-educativo quanto mai attuale
che oggi definiremmo un processo
educativo induttivo e che mette in relazione l’apprendimento teorico con
la sua applicazione nella pratica didattica e professionale.
In questa direzione vanno le recenti disposizioni normative scolastiche e le
nuove linee guida in materia di istruzione tecnica e professionale che suggeriscono di intercettare l’evoluzione
del fabbisogno di competenze che
emerge dalle richieste del mondo del
lavoro e offrire una risposta alle
nuove necessità occupazionali e di facilitare lo scambio di informazioni e
l’aggiornamento continuo sui fabbiso-
gni formativi delle aziende e sulla spendibilità dei titoli di studio.
In questo contesto si colloca l’iniziativa Cosa farò da grande – edizione
2012, ciclo di conferenze con testimoni d’impresa organizzato da Unindustria Treviso e Ufficio Orientamento,
settore Interventi Educativi dell’Ufficio Scolastico Territoriale XI, in collaborazione con gli Istituti superiori
della Rete Orizzonti di Montebelluna-Valdobbiadene.
L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, ha promosso quattro conferenze rivolte agli studenti delle classi quinte degli Istituti superiori del territorio,
con lo scopo di aprire una finestra sulla realtà aziendale e del mondo produttivo attraverso testimonianze dirette di imprenditori e professionisti significativi.
Il primo appuntamento si è tenuto il
9 Marzo al Liceo Primo Levi: gli studenti hanno discusso di standard di
professionalità, ruoli dirigenziali, competenze richieste e donne in carriera.
Il tavolo dei relatori, particolarmente
ricco e variamente rappresentato, ha
interagito con efficacia e sinergia con
gli studenti presenti, offrendo continui stimoli di discussione. Particolare
attenzione è stata data alle professioni di tipo scientifico-tecnologico, in
coerenza con gli indirizzi presenti
nell’Istituto e al trend di iscrizioni postdiploma degli studenti diplomati negli anni precedenti.
Erano presenti testimoni di diverse realtà aziendali, dei servizi e liberi professionisti: Renato Steffan, responsabile del settore ricerca e sviluppo
della Fil Man made Group S.r.l. di Trevignano; Gennaro Verbaro, Direttore
dello stabilimento Cementi Rossi
S.p.A. di Pederobba; Donatella Gallina responsabile delle risorse umane di
DB Group S.p.A. di Montebelluna; gli
ingegneri Vittorino Dal Cin e Andrea
Modolo dell’Ordine degli ingegneri di
Treviso; l’architetto Fiorenzo Bernardi dello studio di architettura Bernardi e Associati di Caerano San Marco
e Paolo Spadetto della Nostra Famiglia
di Conegliano.
Doppio appuntamento invece per gli
studenti dell’Istituto tecnico Einaudi
di Montebelluna: il 17 Marzo sul palco dell’aula magna dell’istituto si
sono presentate le aziende Volteco
S.p.A. di Ponzano Veneto e Brollo Siet
S.r.l. di Caerano San Marco: la prima,
rappresentata dal direttore tecnico
Fabrizio Brambilla, opera nel produzione e commercio di materiali impermeabilizzanti per l'edilizia, la seconda descritta dal titolare, Andrea Brollo, produce trasformatori media tensione, bassa tensione, per insegne al
neon, orologi e display a led; ambiti
quindi strettamente pertinenti agli
indirizzi elettronico e delle costruzioni che affluiscono nel settore tecnologico dell’Istituto.
Nel secondo appuntamento, il 24
marzo, gli studenti dell’indirizzo
economico-commerciale (Erica e Igea)
si sono confrontati con professionisti
di aziende, studi commerciali e banche.
Ha aperto l’incontro Andrea Parisotto,
titolare del Calzaturificio S.c.a.r.p.a.
S.p.A. di Asolo, azienda produttrice di
calzature sportive e del tempo libero,
seguito da Adriano Bianco titolare
della Master S.r.l. di Vedelago, azienda
che opera nel campo delle paste fresche
a produzione biologica.
Michele Vivian, responsabile delle risorse umane e formazione di Veneto
Banca ha aperto una finestra sul mondo dei servizi economici e finanziari
e Leonardo Di Turi, commercialista,
ha chiuso il ciclo di testimonianze il-
scuola
AREO
121
lustrando i possibili servizi fiscali e
commerciali che uno studio può offrire a privati e aziende.
In entrambi gli appuntamenti presso
l’Einaudi sono stati affrontati i temi del
reclutamento, dei profili professionali richiesti e delle competenze tecnico-professionali e trasversali necessarie. Nel dibattito non sono mancate domande puntuali e specifiche su temi
politico-sociali e su aspetti tecnici
quali i contratti di lavoro e i colloqui
di selezione.
Il ciclo di testimonianze si è concluso sabato 31 Marzo all’Isiss Giuseppe
Verdi di Valdobbiadene, dove gli studenti delle quinte turistico e Itis meccanico hanno incontrato Andrea Mantoni della Ten Engeneering S.r.l. di Nervesa della battaglia, che fornisce servizi di consulenza tecnica, progettazione impianti e processi industriali e
Massimo De Nardo, della Fasol Menin,
azienda vinicola del territorio che ha
scelto di presentare e commercializzare i propri prodotti attraverso l’arte, la musica e la cultura locale.
I temi della progettazione, della tecnologia, della comunicazione e della
promozione d’azienda sono stati sapientemente miscelati dai testimoni,
tanto da focalizzare l’attenzione degli
studenti su parole chiave quali curiosità, disponibilità all’apprendimento,
capacità di risoluzione di problemi e attenzione alle relazioni interpersonali.
Nell’intero ciclo di conferenze non si
è potuto fare a meno di notare la sovrapposizione esplicita tra parole chiave sottolineate da tutti i testimoni e le
competenze chiave europee espresse
nella Raccomandazione del Parlamento Europeo nel 2006: diventa
così fondamentale la conoscenza e
l’utilizzo funzionale delle lingue straniere e la padronanza delle nuove tec-
122
nologie, rilevanti anche l’intraprendenza e lo spirito di iniziativa, ma anche
la capacità di imparare ad imparare, la
flessibilità e la capacità di continua costruzione delle proprie competenze,
perché l’insegnamento della scienza e
della tecnologia si pone, infatti, entro
un orizzonte generale in cui la cultura va vista come un tutto unitario, dove
pensiero ed azione sono strettamente intrecciati, così da promuovere la
formazione di personalità integrate,
complete, capaci di sviluppare le proprie potenzialità nel cogliere le sfide
presenti nella realtà e di dare ad esse
risposte utili e dotate di senso.
sciremo a dare tra gli interventi dei rappresentanti del mondo adulto e di noi
giovani. Noi giovani saremo chiamati
ad elaborare proposte concrete come
protagonisti del cambiamento”.
esperienze di dibattito, dialogo e proposta, in grado di coinvolgere i giovani di tante città d'Italia - hanno spiegato i rappresentanti di istituto del Liceo Marconi, Marco Cescon, Giovanni Lorenzetto, Simone Da Re, Omar El
Jamal -. Il supporto ci permette di amplificare il tenore delle risposte che riu-
IUAV
Il 29 marzo 2012 la giuria della VII
edizione del Lucky Strike Talented Designer Award ha nominato tra i 13 progetti migliori tra quelli pervenuti le tesi
di due studenti della Facoltà di Design
e Arti dell’Università Iuav di Venezia,
con sede a Treviso. In particolare a Elvira Del Monaco, con la tesi L'infografica al servizio delle tematiche sociali ‘l'economia per tutti’, con relatore
il Professor Massimiliano Ciammaichella, è stato assegnato il terzo premio; Benedetta Crippa, con la tesi Oltre la Gabbia, relatore il professor
Carlo Vinti, ha invece ricevuto una
menzione d’onore.
I progetti finalisti sono stati presentati al pubblico in una mostra al Museo
Plart di Napoli inaugurata il 29 Marzo in occasione della cerimonia di consegna del premio.
Altra affermazione, per il secondo
anno consecutivo, di uno studente dell'Università Iuav di Venezia nel concorso Territorio per Azioni, promosso
dalla Camera di Commercio di Padova con il supporto organizzativo di
Confindustria Padova.
Sara Breda è stata premiata per Linea
185, tesi del Corso di laurea magistrale in design: è un progetto per il recupero di un vecchio asse viario realmente esistente e per la gestione associata dei servizi e degli spazi, che genera un sistema di condivisione tra i cinque Comuni attraversati dai binari
(Montebelluna, Volpago del Montello, Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia e Susegana) e un percor-
scuola
AREO
LICEO MARCONI
Il 2 Marzo alla Zoppas Arena gli studenti del Liceo Scientifico Marconi di
Conegliano hanno promosso l’evento
‘Il treno del futuro’.
“Vorremmo che partissero da Conegliano tanti treni del futuro, ovvero tante
da sx Marco Cescon, Giovanni Lorenzetto, Simone Da Re e Omar El Jamal con Alberto Maniero, il Preside del Liceo Marconi, Gaspare Basiricò e Floriano Zambon
so per la mobilità lenta, ricavato dal sedime della linea.
La premiazione è avvenuta il 13 Aprile a Padova. L'anno scorso si era affermat il gruppo composto da Silvia
Collino, Marta Ferrari, Serena Leonardi con Fix & Pump-it, stazione per la
riparazione occasionale delle biciclette. www.iuav.it
lea e il seminario dedicato all’evoluzione del disegno tecnico cui hanno
partecipato il prof. Stefano Tornicasa
del Politecnico di Torino, il prof. Gianmaria Concheri dell’Università di Padova, rappresentanti di Solid Word e
Autodesck, l’Ing. Alberto Scarton di
Starmatik S.r.l. di Nervesa della battaglia. www.fermitv.it
CFP LANCENIGO
La Giunta Provinciale nella seduta del
23 Gennaio ha deliberato l’istituzione
del nuovo percorso formativo triennale per Operatore del legno che sarà attivato presso il Centro di formazione
professionale di Lancenigo a partire dall’anno formativo 2012-2013.
Il comparto del legno rappresenta, per
il territorio trevigiano, uno dei settori portanti dell’economia e le Associazioni imprenditoriali chiedono da
tempo di poter contare su percorsi che
preparino figure professionali di operatori e tecnici che soddisfino la richiesta di professionalità proveniente dalle aziende. Questo nuovo percorso prevede, dopo il conseguimento della qualifica triennale di Operatore, la frequenza di un quarto anno per il conseguimento del diploma di Tecnico.
www.formazione.provincia.treviso.it
IMPA/ISTITUTO MUNARI
Impa S.p.A., azienda di pitture e vernici di S.Pietro di Feletto, celebra nel
2012 i suoi primi 50 anni di attività.
Questo anniversario si propone per
Impa come l’occasione per guardare
ai tanti risultati che hanno reso l’azienda sempre più grande e ogni giorno più
vicina ai propri clienti, ma mantenendo lo sguardo proiettato al futuro.
Con lo spirito di una azienda che si impegna costantemente per nuovi traguardi e nuovi obiettivi, Impa ha ritenuto doveroso inserire tra le attività
previste per festeggiare il suo anniver-
ITIS FERMI
Dopo il primo posto di Francesco Benetton alla gara nazionale di meccanica del 2011, studente dell’Itis Fermi di
Treviso, quest'anno è stato lo stesso Istituto a organizzare il 17 e 18 Maggio
la Gara nazionale di meccanica alla
quale hanno partecipato 47 Istituti di
tutta Italia. Con l’occasione l’Itis Fermi ha allestito la nuova aula Cad. Nel
programma delle due giornate di Gara
anche la visita alla Galdi S.r.l. di Postioma di Paese e alla Comas S.p.A. di Si-
brand aziendale all’interno del negozio
di pitture e vernici. Impa ha voluto
quindi unire insieme i propri bisogni
con l’attenzione alla crescita e allo sviluppo delle giovani generazioni favorendo l’incontro tra cultura e impresa.
Il concorso ha sviluppato 17 proposte
progettuali che sono state giudicate
dall’azienda e dalla scuola per selezionare i tre progetti finalisti.
I risultati finali sono stati resi noti agli
studenti il 2 Aprile 2012 durante la cerimonia di premiazione presso la
scuola di Vittorio Veneto. Primo classificato è stato Eyes di Martino Antiga, secondo Island Information di
Luca Calveri e al terzo posto I – Exhibitor di Francesco Baita.
Progetti menzionati sono Bellows di
Jenny Casanova, Box di Alice Olivier
e Easy di Rebecca Costantini.
L’azienda ha ringraziato la Preside, professoressa Franca Braido, e i docenti per
la fattiva collaborazione e per il felice
esito dell’iniziativa. Tutti i progetti saranno esposti dal 10 Luglio al 2 Agosto presso il Molinetto della Croda di
Refrontolo in occasione della mostra
“Impa, 50 anni di passione per il colore” che racconta i cinquant’anni dell’azienda nel territorio. www.impa.it
sario anche un Concorso di idee per
dare la possibilità di espressione a giovani studenti portatori di nuovi interessi e nuove visioni.
Grazie al patrocinio dell’Istituto d’arte Munari di Vittorio Veneto e di Unindustria Treviso è stato così istituito il
concorso dal tema “Crea un negozio di
colori e vernici”, che ha coinvolto gli
studenti delle classi 3°, 4° e 5° di Design Industriale in un progetto di riordino degli spazi e risignificazione del
IPSIA GALILEI
Si è svolta dall’8 al 10 Maggio all’Ipsia Galilei di Castelfranco Veneto
l’annuale gara nazionale per gli operatori termoidraulici che impegna
studenti di Istituti professionali provenienti da tutta Italia.
Da anni l’Istituto partecipa all’evento con buoni risultati: secondo posto
nel 2006, terzo nel 2007, primo posto nel 2008 e quindi organizzazione
della gara per il 2009, secondo posto
nel 2010 e ancora primo nel 2011 con
lo studente Nicola Favaro.
scuola
AREO
123
Come di consueto, l’Istituto che vince è sede organizzativa della gara
successiva. Già da Novembre gli alunni delle classi terza, quarta e, in particolar modo, quinta a indirizzo termico, con l’aiuto di insegnanti e personale scolastico, sono stati impegnati nel
preparare le attività e l’occorrente allo
svolgimento delle prove.
Hanno sostenuto il progetto il Comune di Castelfranco Veneto, Confartigianato Castelfranco Veneto e numerose aziende. www.ipsia-galilei.it
ITIS EINAUDI
È di Fontigo di Sernaglia della battaglia il miglior studente veneto di Chimica. Il 16enne Manuel Fregolent, studente della seconda B Elettronica dell’Istituto tecnico Einaudi di Montebelluna, si è affermato nella finale regionale dei Giochi della Chimica 2012,
davanti ad un centinaio di partecipanti. Il 4 Maggio, alla facoltà di Chimica
dell’Università patavina, è stato ufficialmente premiato come il miglior studente veneto del biennio delle scuole
superiori. www.itseinaudi.it
IL DANTE
Una community che metta in rete le
aziende del settore legno e gli studenti dell’istituto tecnico Il Dante - indirizzo costruzioni, ambiente e territorio (ex geometri). E’ stata lanciata il
4 Maggio, a Vittorio Veneto in occasione del convegno “Case e edifici a
124
di finanziamenti per il loro sviluppo”.
“Per gli studenti si tratterà di una esperienza nuova, sperimenteranno una
nuova forma di classe, che si prevede
essere la classe del futuro. Pur essendo molti di loro ‘esperti’ di nuove tecnologie, in molti casi più degli adulti,
hanno scoperto forse per la prima volta come possono essere utilizzate efficacemente per l'apprendimento e nel
proprio lavoro a servizio del gruppo
svilupperanno la loro creatività ed
espressività”, sottolinea il referente di
iTEC”. www.ildante.com
struttura di legno” che si è svolto nell’aula magna dell’Istituto con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di
Treviso e Comune di Vittorio Veneto.
Sono intervenuti oltre a una cinquantina di professionisti e agli studenti del
triennio della scuola geometri che
hanno avuto modo di approfondire le
tematiche delle costruzioni in legno
con sistemi in X-lam e telaio.
L’incontro è stato promosso da Il Dante con la Edilegno di Colle Umberto –
azienda che sta realizzando il primo edificio italiano in legno sopra i 4 piani.
L’Istituto Il Dante ha partecipato anche al progetto di sperimentazione di
scenari didattici per la scuola del futuro in Europa iTEC. Sono stati coinvolti nella sperimentazione tutti gli studenti della prima media che, coordinati dal professor Massimo Ragazzon, referente per la didattica online dell’istituto, hanno lavorato al progetto fino alla
al termine dell’anno scolastico.
Si è così contribuito a individuare un
nuovo modello che utilizzando moderne tecnologie permetterà a studenti e
insegnanti di mille scuole europee, di
cui 40 italiane, di collaborare fra loro.
“Per il nostro istituto significa innanzitutto entrare in una rete di scuole
sparse in tutta Italia e in Europa, pubbliche o paritarie che siano, con le quali collaborare o far collaborare gli
studenti, anche in futuro, dando loro
la possibilità di allargare le proprie conoscenze – sottolinea Massimo Ragazzon -. Significa anche partecipare a
progetti innovativi che quasi sempre
escludono le scuole paritarie (vedi progetto cl@ssi 2.0, progetto L.I.M., progetti per la scuola pubblica). Entrare
in queste sperimentazioni significa
utilizzare tecnologie nuove, offrire
una didattica dinamica, aggiornata e allargata, e potenzialmente beneficiare
SCUOLA EDILE
Dal 30 aprile la Scuola edile di Treviso, ente paritetico partecipato da
Ance – Associazione Costruttori Edili di Treviso – e dalle Federazioni sindacali Feneal Uil, Filca – Cisl e Fillea
Cgil della provincia di Treviso, è operativa presso la nuova sede di Via San
Pelaio, 35 a Treviso.
L’Ente è lo strumento, individuato dalla Contrattazione collettiva di settore, che opera nei diversi assi di intervento della formazione professionale
edile. In questo ambito si distingue tra
formazione per la progressione professionale (formazione per l’apprendistato, formazione continua e formazione
a catalogo per percorso professionale);
formazione per l’impiegabilità (prima formazione rivolta ai ragazzi, formazione per l’inserimento di disoccupati adulti, formazione professionalizzazione integrativa); formazione per la
sicurezza con riferimento alle mansioni svolte in occasione della costituzione del rapporto lavorativo o del trasferimento o cambiamento di mansioni o
dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, sostanze e preparati pericolosi.
www.scuolaediletreviso.it
scuola
AREO
Nel corso di questi difficili anni Unindustria Treviso è stata protagonista di una grande trasformazione che ha seguito due grandi direttici: la ricerca di una sempre maggior capacità di comprensione delle esigenze espresse dalle imprese e la messa a punto di una nuova generazione di servizi. Per sottolineare questo
impegno nasce il marchio “Unindustria c’è”. Non si tratta di una
semplice campagna di comunicazione, ma di un impegno morale e operativo che l’Associazione assume nei confronti di ciascuna impresa associata. “Unindustria c’è” è anche lo slogan e
il segno grafico attraverso il quale verranno identificate le iniziative di promozione e di informazione riferite ai nuovi servizi.
In un momento storico, in un mercato e in una società segnati
dalle incertezze, come anche dalle opportunità, Unindustria c’è!
Gli imprenditori trevigiani ci possono contare.
una opportunità da condividere
news
territorio
126
ASILO L’AQUILONE
L’asilo nido interaziendale L’Aquilone
di Scomigo di Conegliano ha superato
a pieni voti l'esame della Ulss 7 ed è stato accreditato ai sensi della legge regionale con il massimo punteggio: 100/100
L’asilo è stato promosso dal Consorzio Interaziendale Prealpi e da Unindustria Treviso e inaugurato nel 2008.
E’ una struttura che può ospitare circa 32 bambini e presenta innovative
soluzioni costruttive all’insegna della
Il punteggio viene calcolato valutando
l'edificio, la qualità del servizio, il programma scolastico, la presenza di inse-
sostenibilità ambientale con materiali naturali e un sistema di risparmio
energetico.
Al Consorzio Prealpi aderiscono, con
Unindustria, sette aziende: Falmec
S.p.A. Irinox S.p.A., Lainox Ali S.p.A.,
Permasteelisa Group S.p.A., Ristorazione Ottavian S.p.A., Silca S.p.A. e Tegola Canadese S.p.A.
In questo periodo sono aperte le iscrizioni per il prossimo anno di scuola
materna.
gnanti qualificati e psicologi ed è,
quindi, un giudizio di qualità.
VENETO BANCA
Porta San Tomaso a Treviso è nuovamente accessibile al pubblico in tutto il suo ritrovato splendore, dopo un
restauro durato 15 mesi a opera di Veneto Banca, sponsor unico nonché coordinatore dei lavori.
Il 23 Aprile il Presidente dell’Istituto,
Flavio Trinca, ha presentato al Sinda-
territorio
AREO
co Gian Paolo Gobbo, al Vice Sindaco Giancarlo Gentilini e all’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Basso
gli interventi eseguiti, affiancato dal Direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Pier Giorgio Allegroni, e dalla Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici della provincia di
Treviso, Sabina Ferrari.
“Porta San Tomaso – ha dichiarato il
Presidente Trinca durante l’evento – è
uno dei simboli della città di Treviso e
da tempo aveva bisogno di un intervento di manutenzione. L’Amministrazione comunale e l’Agenzia del Demanio,
proprietaria dello stabile, cercavano un
gruppo di sponsor. Come banca popolare di riferimento del Trevigiano, abbiamo deciso di assumerci tutti i costi
e, grazie a un accordo sottoscritto con
il Demanio, ci siamo fatti carico dell’intero iter, prendendo in consegna la Porta dal montaggio della prima impalcatura fino a oggi”. “Una responsabilità
non da poco – ha sottolineato il Presidente – che però ha contribuito a ridurre la burocrazia e i tempi di cantie-
re”. “In questo periodo non facile per
la nostra economia – ha chiosato il dottor Trinca –, siamo tanto più impegnati a mantenere il nostro appoggio a famiglie e imprese, senza dimenticare enti
e iniziative che si occupano di settori
quali il sociale e la salvaguardia del nostro patrimonio artistico”.
“Come Agenzia del Demanio – ha dichiarato il Direttore Regionale Pier
Giorgio Allegroni – siamo molto soddisfatti per il recupero di un bene pubblico che torna così ad essere fruibile
e godibile. I lavori realizzati e la riapertura del monumento sono il frutto di
una proficua collaborazione sinergica
tra pubblico e privato, portata avanti
in questi mesi, nell’interesse della città e di tutti i cittadini”.
“Il progetto di restauro complessivo
della Porta – ha affermato la Soprintendente, Sabina Ferrari – è stato redatto dal nostro funzionario, architetto Giuseppe Rallo, ed è stato messo a
disposizione dell’Agenzia del Demanio, che, in qualità di ente proprietario ne ha concesso l’uso a Veneto Ban-
ca. Le intese intercorse e l’accordo sottoscritto tra le parti hanno consentito in breve tempo di instaurare un’efficace sinergia tra istituti pubblici e privati, che ha portato a raggiungere il comune obiettivo di recuperare e valorizzare un bene culturale di straordinario interesse. Per questo, rivolgo
un vivo ringraziamento a tutti i soggetti coinvolti nell’iniziativa, in particolare al Presidente di Veneto Banca,
Flavio Trinca, per aver colto con grande sensibilità e lungimiranza la necessità di sostenere economicamente un
intervento così importante per la
conservazione del patrimonio culturale della città di Treviso, e alla Bonazza Costruzioni, che ha eseguito i lavori con ottimi risultati”.
Dopo i saluti del Sindaco Gobbo e del
Vicesindaco Gentilini, lo svelamento
della targa commemorativa del restauro e la benedizione di Monsignor Lino
Cusinato, Delegato Vescovile per la
Cultura.
L’architetto Giuseppe Rallo, progettista del restauro, e l’architetto Beatrice Ciruzzi, direttrice dei lavori, hanno in seguito illustrato gli interventi
eseguiti, sotto la loro supervisione, dalla Bonazza Costruzioni.
Ultima, in ordine di tempo, delle tre
porte realizzate lungo le mura trevigiane, Porta San Tomaso è sicuramente la più magniloquente per il carattere classico e pronunciato dell’apparato decorativo in pietra d’Istria
della facciata nord, rivolta verso la cosiddetta via d’Alemagna.
La Porta è dedicata a Thomas Becket,
Arcivescovo di Canterbury, anche se
la statua sul tetto raffigura San Paolo,
in onore del Podestà Paolo Nani, capitano della città sotto il quale venne
edificata nel 1518, durante il dogado
di Andrea Gritti.
territorio
AREO
127
Il progetto è attribuito a Guglielmo
d’Alzano, detto il Bergamasco, che operò a Venezia e nel Veneto agli inizi del
XVI secolo.
La struttura prende spunto dagli archi
di trionfo romani, ampiamente ripresi in epoca umanistica. La facciata sud, rivolta verso la città, riporta le
iscrizioni latine “Porta Sancti Thomae”
e “Dominus custodiat introitum et exitum tuum”, mentre quella nord, rivolta verso la campagna, riporta l’iscrizione in volgare “Porta de San Thomaso”.
L'intervento, iniziato a fine Dicembre
2010 e conclusosi nel Marzo del
2012, ha interessato l'intera struttura
muraria del monumento, a esclusione
del tetto in legno ricoperto da lastre
di piombo, già oggetto di una precedente manutenzione.
I lavori si sono svolti in tre fasi. Nella prima sono state eliminate le cause dei dissesti statici delle volte in mattoni sottostanti il piano stradale e delle volte che coprono il vano carraio.
Con la seconda fase si è passati a effettuare i lavori sugli intonaci del
lato sud e del vano carraio, eliminando lo strato superiore di fine Ottocento – composto di malta, sabbia e calce –, che in molte aree copriva sia l’intonaco marmorino bianco della facciata sud sia ampie porzioni di intonaco
rinascimentale nel vano di passaggio.
In questa fase, nel vano interno, sono
emerse delle tracce di affresco che hanno rivelato una decorazione colorata
della Porta di epoca cinquecentesca.
La terza fase ha riguardato la facciata nord. L’intervento maggiore è stato un attento lavoro di restauro conservativo della pietra d’Istria attraverso il pre-consolidamento di alcune parti, la pulitura dello strato di sporco e
delle croste nere, la stuccatura delle
connessure e l’applicazione di una leg-
128
gerissima protezione, in modo da garantire una maggiore durata del restauro.
Dall’edificio, i lavori di recupero si sono
in seguito estesi ai battenti lignei sopravvissuti: i quattro delle piccole
entrate pedonali e la parte rimanente
di uno dei portoni centrali. A coronamento degli interventi effettuati, è stato integrato l’impianto di illuminazione esistente, eliminando le parti d’ombra del monumento, dando così risalto alla bellezza del complesso nelle ore
notturne. www.venetobanca.it
PIEVE DI SOLIGO/REFRONTOLO
Sono al lavoro gli uffici comunali di Pieve di Soligo e Refrontolo per unire altre quattro funzioni alle due già associate a partire dallo scorso 1° gennaio,
polizia locale e servizi sociali.
Entro il 30 Settembre 2013 il Comune di Refrontolo, sotto i 5 mila abitanti, dovrà aver unito con un Comune
più grande sei funzioni.
In fase di sperimentazione un protocollo d'intesa per la gestione del servizio demografico tra i due enti che potrebbe essere l'elemento precursore
della gestione associata.
Prosecco ottenuto da uve di nuove selezioni (cloni) oggetto di studio e di
Glera (il nuovo nome del vitigno
Prosecco), coltivate nell’azienda sperimentale dello stesso CRA –Vit. Il
profilo sensoriale di questo vino de-
nota un buon equilibrio alcool-acidità, di media struttura, con un aroma
fruttato di frutta gialla, agrumi e
mela verde.
Il CRA è il più grande ente italiano di
ricerca in agricoltura con 15 Centri e
32 Unità di ricerca con competenze
scientifiche nelle principali filiere
agricole e in cui operano complessivamente 1.400 persone, di cui due terzi ricercatori, tecnici e operatori e con
una dotazione di circa 5.300 ettari di
aziende sperimentali.
CRA
Prosecco, Primitivo, Syrah, Barbera, Falanghina, Moscato Giallo, Arneis, Albarossa, Cornarea: sono alcuni dei
vini ‘sperimentali’, non in commercio,
che il CRA-Consiglio per la ricerca e
la sperimentazione in agricoltura, ha
presentato al Vinitaly nello stand del
Ministero per le Politiche Agricole, per
illustrare il risultato di approfondite
ricerche sui vitigni e le tecniche di produzione vitivinicola.
Tra le cinque strutture di ricerca del
Cra vi è il Cra – Vit, Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano che
ha proposto in versione Brut e Dry il
TREVISO TECNOLOGIA
Treviso Tecnologia, azienda speciale per
l’innovazione della Camera di Commercio di Treviso, ha presentato il
progetto Rfid from Farm to Fork
(F2F), del quale è partner, all’Anuga FoodTec 2012, la Fiera Internazionale sulle tecnologie per il food&beverage di
territorio
AREO
Colonia e al Vinitaly di Verona.
Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dell’ICT Policy Support Programme e coordinato
dall’Università di Wolverhampton (Regno Unito), coinvolge esperti di istituti di ricerca e aziende con sedi in Regno Unito, Spagna, Slovenia, Belgio e
Italia e punta a incentivare nelle piccole e medie imprese l’utilizzo di tecnologie innovative per la tracciabilità
di cibo e bevande, in particolare attraverso l’uso di Rfid (Identificazione a
Radio Frequenza) e Wsn (Wireless Sensor Network) che consentono ai prodotti di “comunicare” lungo tutta la filiera. Il progetto F2F ha identificato
quattro categorie del settore agroalimentare - carne, pesce, vino e caseario
– oggetto di analisi per quanto riguarda l’applicazione della tecnologia Rfid
a supporto della tracciabilità di filiera,
dal produttore al consumatore.
L’identificazione a radio frequenza
(Rfid) consente di applicare al prodotto un’etichetta intelligente (tag) che,
attraverso un’antenna, permette di
leggere le informazioni relative ai prodotti, mentre le reti di sensori wireless
(Wsn) vengono utilizzate per raccogliere informazioni pedoclimatiche (grado di umidità, temperatura, bagnatura fogliare, vento, irradiazione ed altri
valori).
I prodotti possono quindi “comunicare” la loro presenza in determinati punti della filiera ed essere associati alle
condizioni ambientali presenti in quei
punti, in modo da facilitare la loro
identificazione, la tracciabilità dall’origine al consumatore, il controllo
della qualità e la conseguente riduzione degli sprechi.
Il monitoraggio costante consente alle
aziende di valutare con più facilità il
ritorno degli investimenti in termini di
ottimizzazione dei processi di filiera
(allevamento, coltivazione, produzione, processamento, magazzino, logistica e vendita), i costi operativi vanno
incontro a una riduzione e la possibilità di provare la provenienza dei
propri prodotti porta ad accrescere la
fiducia e l’interesse del consumatore.
In particolare è in corso un progetto
pilota che vede Treviso Tecnologia coordinare una sperimentazione con il
Consorzio Cooperative Pescatori del
Polesine di Scardovari (Rovigo). Treviso Tecnologia ha ideato e realizzato
un video, consultabile nel sito
www.rfid-f2f.eu, che illustra il funzionamento del progetto e i principali benefici per i consumatori finali.
“Il progetto punta ad aumentare la
competitività delle aziende sul mercato internazionale, migliorando l’efficienza del processo produttivo e garantendo la massima trasparenza nei
confronti dei consumatori ai quali viene offerto un prodotto sicuro di qualità certificata di cui possono conoscere l’intera storia sfruttando il web e le
tecnologie multimediali, anche attraverso l’utilizzo di smart phone e tablet
direttamente sul punto vendita”, dichiara Roberto Santolamazza, Direttore di Treviso Tecnologia.
www.tvtecnologia.it
IPA CASALE - CASIER - QUARTO D’ALTINO
RONCADE - SILEA
Con la firma della dichiarazione di intenti da parte dei Sindaci, ha preso avvio a inizio Aprile il percorso per l’istituzione di un’Intesa programmatica
d’area (Ipa) tra i Comuni di Casale sul
Sile, Casier, Quarto d’Altino, Roncade e Silea. Si tratta di uno strumento
innovativo di programmazione decentrata attraverso cui la Regione Veneto offre ai territori la possibilità di
territorio
definire una propria strategia di sviluppo, condivisa con gli attori istituzionali, economici e sociali di riferimento.
Con questo atto è stata ufficializzata
l'intenzione di mettere in rete gli attori pubblici e privati, chiamati a fare
‘sistema’ tra loro. L’Ipa rappresenta anche un’opportunità concreta di attrarre investimenti nel territorio, grazie
alla possibilità di concorrere ai finanziamenti statali dedicati e alle risorse
europee dei Fondi strutturali.
Alla firma della dichiarazione ha partecipato Nicoletta Gusella, funzionario
della Direzione programmazione della Regione Veneto, che ha illustrato le
prospettive di questo strumento nella
programmazione regionale ed europea
nonché i criteri di partecipazione alle
risorse Fas Asse 5 “Sviluppo locale”.
CONEGLIANO VOLLEY
Imoco Group, Gruppo imprenditoriale della stampa e della grafica, e l’imprenditore coneglianese Piero Garbellotto hanno concluso l’accordo per la
costituzione di una nuova società
sportiva per riportare a Conegliano il
Piero Garbellotto
campionato di Volley femminile di serie A.
“La Città di Conegliano - spiegano i
protagonisti dell’accordo - composta
di tifosi competenti e appassionati, me-
AREO
129
rita di avere l’unico palcoscenico degno della stessa”.
La nuova società, che sarà presieduta
dallo stesso Piero Garbellotto mentre
laVicepresidenza è affidata a Pietro
Maschio.
La nuova società ha acquisito il titolo sportivo di Cariparma Volley che
permetterà, appunto, la partecipazione al prossimo campionato di serie A.
“La speranza è che l’iniziativa possa
trovare favorevole accoglimento tra le
autorità comunali, i tifosi e gli altri imprenditori coneglianesi. Chiediamo
ai tifosi il loro sostegno per poter concretizzare il sogno di un campionato
di vertice di serie A”.
CONSORZIO PROSECCO
Fornire ai viticoltori tutti gli strumenti per rendere la viticoltura sempre più
green e rispettosa della salute dei cittadini. E’ con questa finalità che lo
scorso anno il Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha ideato il Protocollo Viticolo,
vademecum che guida le aziende alla
riduzione dei fitofarmaci in vigneto. Il
documento, uno dei pochi esempi a livello nazionale, ha coinvolto tutti i soggetti interessati, dalle associazioni di
categoria alle multinazionali produttrici di prodotti fitosanitari, dagli
agronomi delle aziende ai rivenditori
di prodotti chimici presenti nella denominazione.
Obiettivo è il progressivo abbandono
dei fitofarmaci a maggiore impatto in
vigneto con lo scopo di rispettare al
meglio la salute dei viticoltori e dei cittadini.
“Sebbene la ricerca abbia fatto grandi passi avanti, ed i prodotti autorizzati dal Ministero siano sempre meno
tossici, il territorio del Prosecco Superiore ha deciso di darsi delle regole più
130
restrittive. Il Protocollo Viticolo è un
decalogo fornito a tutti i viticoltori per
informarli e guidarli nel scegliere i prodotti a minor impatto sull’ambiente e
sull’uomo, in modo da ridurre i rischi
del loro utilizzo e favorire una viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente”, afferma Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.
Il Protocollo Viticolo è stato messo a
punto dalla Commissione tecnico –
scientifica composta dai tecnici: Filippo Taglietti, Alessandro Zanzotto, Dal
Bianco, Fiorello Terzariol – Co.Di.Tv.,
Giovanni Pascarella, Enzo Corazzina,
Walter Biasi, Guido Teot e Davide Genovese. Esso si propone di indicare i
comportamenti corretti nella realizzazione dei trattamenti in vigneto, con
l’obiettivo di minimizzare l’impatto
ambientale, proteggere la salute dei cittadini e salvaguardare la qualità delle
uve della Docg Conegliano Valdobbiadene. Il Consorzio di Tutela, che lo sta
presentando a tutti i viticoltori e a tutte le aziende del territorio della Docg,
svolge da anni un’attività di informazione per la difesa del vigneto.
“Il Protocollo Viticolo è studiato su misura per l’area collinare di Conegliano
Valdobbiadene, dove già oggi, grazie alle
favorevoli condizioni climatiche, si
realizza un terzo dei trattamenti in
meno rispetto alla media veneta e si
usano prodotti di tossicità inferiore afferma il tecnico del Consorzio Filippo Taglietti –. L’obiettivo del Consorzio di Tutela è rendere il Prosecco Superiore sempre più amico dell’ambiente grazie anche ai progetti sulle energie rinnovabili e sulla biodiversità”.
Rendere la viticoltura un elemento di
protezione e valorizzazione delle colline di Conegliano Valdobbiadene. E’
con questo obiettivo che il Consorzio
di Tutela Conegliano Valdobbiadene
Prosecco Superiore ha in questi anni
avviato molte iniziative. Il primo impegno è ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci attraverso l’adozione del Protocollo Viticolo. A questo si affiancano
nuovi studi come l’indagine sulla biodiversità delle colline di Conegliano
Valdobbiadene e quello sulle energie
rinnovabili, legate in primis ai residui
di potatura e alle vinacce esauste.
Il primo riguarda lo studio e protezione della biodiversità delle “Rive” nell’area di produzione del Conegliano
Valdobbiadene Docg ed è realizzato
in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e con Veneto Agricoltura. Primo
obiettivo è conservare la ricchezza di
espressione del vitigno Glera e delle
varietà minori, attraverso la creazione di una banca genetica della denominazione. Con questa finalità sono
stati individuati gli esemplari di viti
con più di 50 anni. Su un campione
di più di 10mila ceppi, si sono selezionati 400 ceppi che esprimono caratteri significativi. Al termine del lavoro, con la finalità di mantenere la variabilità di espressione della varietà, e
conservarla nel tempo evitando la
standardizzazione, verranno creati
due vigneti dove sarà custodito questo materiale. La ricerca mira anche a
verificare l’integrità dell’ambiente
delle colline del Conegliano Valdobbiadene attraverso lo studio delle
specie di piante erbacee ed arboree
presenti nelle singole sottozone. Sarà
inoltre verificata la loro interazione
con la vite. Obiettivo sarà da un lato
studiare la loro varietà per capire lo
stato di conservazione dell’ambiente
naturale poiché più sono numerose le
specie vegetali e più l’ambiente risul-
territorio
AREO
ta integro. Dall’altro lato si studieranno le interazioni fra la vite e il microclima che le piante erbacee ed arboree contribuiscono a creare, con
l’obiettivo di evidenziare le differenze fra le singole sottozone della denominazione. Proprio le diversità dei
microclimi, infatti, sono alla base
della diversa qualità delle uve nelle
singole Rive. Con lo scopo di valorizzare queste differenze, con il disciplinare della Docg, introdotto nel 2009,
è stata introdotta la tipologia Rive,
prodotta con uve provenienti dalle singole sottozone.
Il secondo progetto riguarda la produzione di compost dalle vinacce con
l’obiettivo di trasformare un elemento di scarto, le vinacce, in un prodotto utile. Il Consorzio ha così avviato
una ricerca con il Dipartimento di Microbiologia del Tesaf di Padova, per verificare la possibilità di ottenere un
compost agricolo dai tralci di potatura e dalle vinacce, attraverso la fermentazione di questi prodotti e la trasformazione in terriccio, che potrà essere
usato dalle aziende come ammendante o fertilizzante.
Il terzo progetto riguarda l’utilizzo alternativo dei residui di potatura. La posizione collinare dei vigneti, con pendenze talvolta elevate, rende difficoltoso lo smaltimento dei residui di potatura (sarmenti) e per questo in passato venivano eliminati attraverso la
combustione. Tale pratica è stata in questi anni vietata ed il progetto del Consorzio mira ad individuare le migliori
modalità per lo smaltimento di questi
residui, trasformandoli in prodotti utili. In particolare, la ricerca è volta a verificare le possibilità di riutilizzo del legno di potatura per il compostaggio o
la produzione di energia termica.
La denominazione Conegliano Valdob-
biadene Prosecco Superiore Docg nasce, originariamente come Doc, nel
1969 per diventare Docg nel 2009.
Sono 15 i Comuni compresi nella denominazione: per una superficie dei vigneti nel 2011 di 5.647 ettari mentre la superficie del Superiore di Cartizze è di 107 ettari. Le case spumantistiche sono 166 per una produzione
complessiva nel 2011 di 68.686.000
bottiglie, di cui 61.203.000 di Spumante, 1.445.000 di Superiore di Cartizzee, 5.811.000 di Frizzante e
227.000 di Tranquillo. Il 40% delle bottiglie viene esportato. Il valore del prodotto al consumo è di 420 milioni di
euro. www.prosecco.it
FESTIVAL CITTÀ IMPRESA
Nell’ambito della quinta edizione del
Festival Città Impresa dal titolo “Le
Fabbriche delle idee” è stato assegnato il Premio Città Impresa 2012 che
è andato a 1.000 fabbricatori di idee
del Nordest, selezionati dagli organizzatori tra oltre 2.500 segnalazioni arrivate da docenti universitari, associazioni di categoria, enti e istituzioni no
profit, giornalisti e altri osservatori del
territorio.
La cerimonia collettiva di premiazione
si è svolta il 2 Maggio alla Fiera di Vicenza, alla presenza del Ministro dello
Sviluppo Economico Corrado Passera.
Ecco le personalità selezionate per la
provincia di Treviso: Antimo Riccardo Albertini, Alberto Arnavas, Mirko
Artuso, Enrico Baggio, Bruno Baratto
Maurizio Bazzo, Wladimiro Bedin,
Luca Bellotto, Enrico Benetta, Walter
Bertin, Claudio Bertorelli, Massimo
Bianchi, Elvira Maria Bortolomiol,
Giuliana Bortolomiol, Italo Bosa, Massimo Bragaggia, Maurizio Camilli,
Cinzia Canzian, Viviana Carlet, Francesca Carola, Fabio Carraro, Roberto
Castagner, Angelo Ceccato, Mario
Cedolini, Albino Celato, Monica Celi,
Alessandra Chiavelli, Giovanni Citton,
Isabella Collalto, Massimo Colomban, Tiziano Conte, Paolo Contò,
Eros Conto, Diego Da Ros, Katia Da
Ros, Francesco De Bettin, Mauro De
Giusti, Luigino De Lazzari, Nicola De
Mattia, Mariagrazia De Pra, Simone
Derai, Renzo Di Renzo Nicola Dinato, Guido Dorigo, Giovanni Fabris,
Marzio Favero, Simone Ferrari, Federico Fregnan, Giovanni Gajo, Fabio
Gallina, Alessandro Gatto, Andrea
Attilio Gava, Luca Genovese, Francesco Giacomin, Paolo Girardi, Luigi
Lazzarin, Antonio, Fiorenzo, Gaspare,
Giancarlo Lucchetta, Anna Mancini,
Francesco Manfio, Sergio Manfio, Nicola Manzan, Adriano Marangon, Daniele Marini, Bruno Martino, Luciano
Marton, Paolo Masetti, Enrico Maria
Masiero, Paolo Matteazzi, Giulia Mazzer, Alice Meneghetti, Monica Meneghin, Paolo Menuzzo, Alessandro Minello, Silvia Mion, Laura Moro, Laura Negroni, Vincenzo Pellegrini, Filippo Perocco, Pino Perri, Antonio Pesce,
Antonio Pisanello, Danilo Poser, Giuseppe Possagnolo, Andrea Povelato, Federico Pupo,Tiziano Remor, Alberto
Rigato, Giovanni Sacchetti, Alberto
Bovo e Sandro Manente, Roberto
Santolamazza, Michele Sbrissa, Massimo Scarpis, Virginia Scirè, Serenella Spinacè, Patrizia Spinetta, Tiziana
Stefanel Prevedello, Paolo Stocco,
Franco Tagliente, Alfredo Tasca, Filippo Tognazzo, Angelisa Tormena, Michela Urban, Stefano Vanin, Massimiliano Ventimiglia, Gabriella Vettoretti, Bruno Vianello, Nicoletta Vizzotto, Massimiliano Zanardo, Maurizio Zanon, Pierchristian Zanotto, William Zanotto, Paolo Zuccon, Andrea Zuin.
wwfestivaldellecittaimpresa.it
territorio
AREO
131
cultura
Fondazione Canova
Fondazione Canova
cultura
“CANOVA E LA DANZA”
ALLA RIBALTA A POSSAGNO
AL MUSEO E GIPSOTECA DI ANTONIO CANOVA
Un’esposizione singolare, organizzata
per celebrare un evento rilevante,
quello del restauro di una scultura realizzata dal più grande scultore neoclassico Antonio Canova (1757-1822)
nel 1809 che rappresenta una Danzatrice con i cembali. Si tratta del modello originale di una ballerina che fu
danneggiata durante il primo Conflitto mondiale e che per molti anni è rimasta sfregiata e mutilata quale testimone silenziosa degli eventi distruttivi di una guerra. Quella guerra che fu
danza recita la titolazione dell’iniziativa che porta alla ribalta tutte le opere prodotte dal Canova e dedicate a
questa singolare espressione artistica.
Si sa che lo scultore di Possagno era solito frequentare i più importanti teatri romani e di Napoli e soprattutto che
amava la musica e la danza, di più
quella popolare, che vedeva rappresentata nelle feste che si svolgevano nelle cittadelle dei Colli Albani, alla periferia dell’Urbe. Contemporaneo di
Mozart e di Beethoven non disdegna-
FOTO UNOCAD
Ratto di Elena
134
micidiale per le terre ai piedi del glorioso Monte Grappa.
La Fondazione Canova di Possagno ha,
perciò, realizzato una mostra dedicata al tema della danza. Canova e la
va l’ascolto della loro musica che dalle terre tedesche arrivava anche in Italia, ricordata da amici e stimati musicisti con i quali intratteneva sodalizi e
legami profondi.
cultura
AREO
Nella mostra di Possagno sono esposte cinquanta opere tra sculture, dipinti, incisioni e disegni che immortala-
lezza dei greci, cioè sapeva rendere nei
suoi marmi così vivi, così palpitanti, lo
splendore di seta di un corpo femmi-
Donna che toglie il velo
no quell’idea singolare del movimento che Canova catturava con la sua magica arte. Quella magnifica espressività che sapeva “riportare in vita la bel-
136
nile, la gloria immortale di un giovane dio, i sogni e le passioni di tutti gli
uomini”, come lui stesso sottolineava
all’amico Quatremere de Quincy.
cultura
A quelle creature femminili egli affidava tutto se stesso nell’intento di catturavi quella vitalità profonda che emanava dal loro movimento. Scolpite con
le mani sui fianchi nell’azione danzante di una tarantella (Danzatrice con le
mani sui fianchi); con i cembali suonanti al passo di danza (Danzatrice con
i cembali) o con la rappresentazione
di quell’attimo riflessivo con il dito al
mento per procedere nuovamente al
ritmo della musica a muovere il corpo a rappresentare nuove figure (Danzatrice con il dito al mento).
Per Canova la loro bellezza, lievità e
forza scacciava ogni melanconia e ridava al maestro la joie de vivre di cui
aveva bisogno. Tre le traspose in marmo che sembrano lottare con la legge
di gravità, molte altre si limitò ad abbozzarle, a disegnarle o a dipingerle
nelle sue coloratissime tempere. Tra i
capolavori del Museo e Gipsoteca
Antonio Canova di Possagno, si conserva il gesso originale (quello su cui
effettivamente lavorò Canova, affidandone poi la trasposizione in marmo ad
abili collaboratori e su cui interveniva alla fine nell’intento di rappresentare “la vera carne”) della Danzatrice
con i cembali, eseguita per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij, ora patrimonio del Bode
Museum di Berlino. Le sensuali braccia tornite ed i cembali della Danzatrice vennero polverizzate da una
granata austroungarica durante i cannoneggiamenti che colpirono Possagno
nel 1917. Grazie alla generosa disponibilità del Museo berlinese la Danzatrice è tornata a suonare i suoi cembali. La Fondazione Canova di Possagno in un grande progetto congiunto
del Bode Museum di Berlino e di Fassa Bortolo, infatti, ha realizzato una
scansione in 3D dell’opera in marmo.
AREO
E, con un procedimento inverso a
quello tradizionale, è stata completata la scultura in gesso (Reverese Engineering). Intorno a quest’opera singolare si annoda una storia di grande passione per l’arte che ha incendiato lo
spirito del collezionismo del principe
Razumovskij. Quella stessa passione
scatenata nell’Imperatrice Josephine de
Behaurnais che volle per sé la Danzatrice con le mani sui fianchi, la stessa che al Salone parigino del 1813 “fa
impazzir tutti” o quella del banchiere forlivese Domenico Manzoni per la
Danzatrice con dito al mento. Ma il
tema della danza in scultura non venne limitato da Canova alle tre Danzatrici. Egli rappresentò infatti altre figure che danzano, ma si trattava di dee
o muse, quindi figure mitologiche, concettualmente ben diverse da queste, figure reali, impegnate in danze contemporanee, lontanissime dalle pur superbe rappresentazione di Ebe o di Tersicore. Queste omaggi alla classicità,
quelle iniezioni di ottimismo forza per
momenti singolari. Il successo ottenuto da queste opere testimonia la moltiplicazione dei soggetti replicati e venduti a singolari collezionisti e molte altre vennero prodotte dai suoi collaboratori.
Ancora una volta la singolare sinergia
di pubblico e privato ha visto, infine,
la partecipazione di Fassa Bortolo,
azienda che vanta una lunga tradizione nel campo delle sponsorizzazioni
culturali e che da sempre lega la propria immagine ad eventi e iniziative ai
massimi livelli che ha, in questo caso,
sponsorizzato il restauro.
Questo della Fondazione Canova si
presenta perciò come un impegno che
si esprime attraverso importanti operazioni di conservazione e tutela del
patrimonio ereditato dallo scultore
nei confronti del quale sta attuando
una serie di iniziative tese alla sua valorizzazione per far conoscere ancora di più la grande arte di Antonio Canova.
Figurano, infatti, tra le iniziative programmate, una serie di serate dedicate alla scoperta del Museo visitato con
le lanterne (Alla tenue luce di Psiche),
iniziativa di grande successo che può
essere replicata anche su richiesta di
singole aziende, associazioni e gruppi
culturali. Eventi musicali, spettacoli di
danza, serate letterarie saranno, poi, il
corollario alla mostra che si concluderà il 30 settembre.
cultura
AREO
137
Premio Comisso
cultura
PREMIO COMISSO
31° EDIZIONE
IL 31 AGOSTO CONVEGNO SU CIRO CRISTOFOLETTI
E INCONTRO DI SELEZIONE,
IL 1 DICEMBRE LA FINALE.
ANNA MODENA PRESIDENTE DELLA GIURIA TECNICA
Confermato il sostegno al Premio di Regione Veneto,
Provincia di Treviso, Comune di Treviso, Camera di
Commercio, Veneto Banca e Unindustria Treviso
L
Neva Agnoletti
138
’assemblea dei soci dell’Associazione Amici di Giovanni Comisso presieduta da
Neva Agnoletti si è riunita il
28 Marzo a Palazzo Giacomelli e ha deliberato alcune
importanti novità per il Premio letterario Giovanni Comisso “Regione del Veneto – Città di
Treviso”, giunto quest’anno alla XXXI
edizione.
Innanzitutto, cambia, rispetto alle ultime edizioni, il calendario per l’incontro di selezione e per l’incontro di finale. Il primo si terrà il 31 Agosto a Treviso, mentre la finale è fissata per il 1
Dicembre a Palazzo dei Trecento.
Nell’incontro di selezione la professoressa Anna Modena assumerà la guida della Giuria tecnica del Premio, prima donna a ricoprire questo incarico,
dopo la conclusione del mandato del
professor Sergio Perosa.
“Pur con le difficoltà economiche
che accompagnano ogni anno le iniziative culturali – dichiara Neva
Agnoletti – ho l’orgoglio di poter presentare anche nel 2012 un’edizione
del Premio Comisso particolarmente
ricca di proposte culturali per tutti gli
appassionati della cultura veneta.
Questo è stato possibile innanzitutto
cultura
AREO
grazie al sostegno dei soggetti istituzionali che da sempre appoggiano il
Premio: la Regione Veneto, la Provincia di Treviso, il Comune di Treviso, la
Camera di Commercio fino al ruolo
fondamentale di Unindustria e Veneto Banca e di numerosi amici (come
il ristorante Da Celeste, Grafiche
Antiga, libreria Lovat, Cecchetto, Le
Colture di Ruggeri). La qualità e il rigore che da sempre accompagnano il
Premio e il lavoro della nostra Associazione trovano in questo riconoscimento anche istituzionale un importante sprone a continuare e proporre nuove iniziative”.
Accanto alle date legate al Premio,
sono in calendario altri importanti appuntamenti culturali promossi dall’Associazione Amici di Comisso.
Sempre il 31 Agosto, subito dopo l’incontro di selezione, Palazzo Giacomelli ospiterà un convegno sulla vita e
l’opera di Ciro Cristofoletti, con relatori Anna Modena (con una relazione
dal titolo ‘L’umanista irriverente’) e
Nico Naldini (con ‘Il grande designer
prima di Longanesi’).
L’incontro viene promosso in occasione della donazione all’Associazione
Amici di Comisso del Fondo Cristofoletti, che contiene molti scritti autografi di Giovanni Comisso, da parte del dottor Alberto Adami.
E’ in corso un attento studio dei materiali custoditi nel Fondo da parte della stessa professoressa Modena, che li
sta mettendo a confronto anche con
gli scritti di altri intellettuali trevigiani del Novecento. I primi risultati saranno presentati in anteprima nel
corso di questo appuntamento dell’Associazione Amici di Comisso. Il Fondo sarà poi custodito all’Università di
Pavia. Palazzo Giacomelli ospiterà, dal
1 al 15 Settembre, anche una mostra
di opere grafiche di Cristofoletti.
In occasione della finale del 1 Dicembre è invece previsto, al mattino, un incontro dedicato alle scuole trevigiane
mentre il voto della Grande giuria per
la proclamazione dei vincitori delle sezioni Narrativa italiana e Biografia si
A
terrà nel pomeriggio nella prestigiosa
sede di Palazzo dei Trecento.
La XXXI edizione del Premio Comisso è stata presentata anche al Salone
del Libro di Torino, l’11 Maggio, nell’ambito di una manifestazione promossa dalla Regione Veneto.
nna Modena è ricercatrice presso la Facoltà di
Lettere dell’Università
di Pavia, dove attualmente insegna Comunicazione letteraria nell’Italia contemporanea
e Storia dell’editoria. La
sua attività scientifica,
dedicata in particolare
alla cultura letteraria del secondo
Ottocento e al Novecento con campi di indagine privilegiata la poesia dialettale del Novecento, specie triestina (ha curato presso Einaudi la raccolta completa delle poesie di Virgilio
Giotti, Colori, in edizione critica e
commentata) e la cultura milanese tra
le due guerre con particolare riguardo a Carlo Linati (Il bel Guido e altri
ritratti, Scheiwiller), a Cesare Angelini (I doni della vita, Rusconi) e all’editoria di cultura e alle riviste: da Il Convegno di Enzo Ferrieri, a Bottega di
Poesia, da Facchi a Rosa e Ballo e La
Meridiana.
Ha lavorato a lungo su Alfonso Gatto, stampando alcuni inediti, e ha
pubblicato l’edizione commentata
del Demetrio Pianelli di Emilio De
Marchi, una piccola monografia sul
poeta futurista Pino Masnata e due saggi sullo scrittore Italo Cremona.
Ha scritto, per la collana ‘La Biblioteca di Repubblica: Ottocento’, l’intro-
duzione a Ultime lettere di Jacopo Ortis, di Ugo Foscolo, Le Confessioni di un
italiano, di Ippolito Nievo, Fosca e i Racconti fantastici di Igino Ugo Tarchetti.
In collaborazione con l’Associazione
Amici di Comisso e con il poeta e scrittore Nico Naldini, ha organizzato i
convegni dedicati a Virgilio Giotti,
1988, e agli Archivi degli scrittori,
1991, di cui ha curato anche gli atti.
Ha curato in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera il convegno milanese dedicato ad Emilio Tadini Le figure le cose e poi curato e prefato l’edizione di Poesie e Poemetti di
Tadini per la Fondazione Corriere
della Sera. Collabora a varie riviste letterarie, fa parte della redazione della
rivista “Autografo”, ed è membro del
Comitato scientifico del Centro Manoscritti di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.
cultura
AREO
Anna Modena
139
Premio Scarpa
cultura
PREMIO
INTERNAZIONALE
CARLO SCARPA
PER IL GIARDINO
Bosco di Sant’Antonio, veduta aerea in direzione nord (fotografia di Roberto Monasterio-Carsa Edizioni, per Fondazione Benetton Studi Ricerche, 15 febbraio 2012).
140
La Giuria del Premio Internazionale
Carlo Scarpa per il Giardino ha deciso all’unanimità di dedicare la XXIII
edizione (2012) al Bosco di Sant’Antonio, nelle montagne d’Abruzzo, nei
dintorni di Pescocostanzo. Dopo la
presentazione a marzo a Roma e a Pe-
scocostanzo il Premio ha avuto il suo
culmine a Treviso l’11 e 12 Maggio, in
un incontro con la delegazione abruzzese, nella pubblicazione del dossier dedicato al luogo designato, nell’apertura di un’esposizione di materiali documentari, nel seminario di riflessioni, e
cultura
AREO
ta come significativo per la ricerca
scientifica e la sperimentazione di
metodi e strumenti per la conoscenza
e il buon governo dei beni culturali”.
A volo d’uccello appare come un arcipelago vegetale frastagliato e oblungo, esteso per circa due chilometri di
lunghezza al fondo di una valle scavata dal ghiacciaio nei contrafforti sudoccidentali della Maiella. È articolato
in varie parti la cui toponomastica, pur
oscillando nel corso della storia, fa sempre riferimento a un “primo colle”, a
un “secondo colle” e a una “difesa”. La
superficie alberata di queste tre figure occupa un’area di un centinaio di
ettari a un’altitudine tra i 1.280 e i
1.420 metri, ed è conterminata da una
linea molto sinuosa ma ben definita,
oltre la quale si aprono i terreni coltivati e presidiati dalle masserie.
Il Bosco di Sant’Antonio ha forma, vita
e misure peculiari di un pascolo alberato, di un bosco difesa, nettamente differenti da quelle di una foresta fitta e
produttiva o di una boscaglia arbustiva. Il suo tessuto costitutivo, nonostante visibili zone spurie e carenze manutentive, è disegnato da una meravigliosa collezione di grandi alberi, per lo più
faggi, molti dei quali vetusti, alcuni plurisecolari dotati di un corpo monumentale a candelabro. Migliaia di poderosi
individui vegetali – erano più di tremila quelli messi all’asta e destinati all’abbattimento nel 1952 – sono qui posti
in relazione tra loro dentro una trama
larga di luci e di ombre, di addensamenti e di radure, e mostrano i tratti fisiognomici di uno spazio quotidianamente vissuto e governato dall’uomo,
escluso agli animali selvatici predatori
e ai voraci armenti di ovini; ombroso e
confortevole nella calura estiva per cavalli e buoi; ospitale per una lunga e varia lista di organismi viventi, alcuni dei
quali anche particolarmente rari, nei durissimi inverni della montagna.
“Questo luogo – continua la motivazione - ci aiuta dunque a capire come
grandiose e terribili forze della natura siano state affrontate nella storia delle civiltà agro-silvo-pastorali, e come
cultura
AREO
Bosco di Sant’Antonio, veduta aerea da Pescocostanzo (fotografia di Roberto Monasterio-Carsa Edizioni, per Fondazione Benetton Studi Ricerche, 15 febbraio 2012).
Bosco di Sant’Antonio, veduta aerea in direzione nord (fotografia di Roberto Monasterio-Carsa Edizioni, per Fondazione Benetton Studi Ricerche, 15 febbraio 2012).
nella cerimonia di consegna del sigillo
scarpiano al Sindaco di Pescocostanzo.
“Il Premio – si legge nella motivazione - conduce anche quest’anno una
campagna di attenzioni su un luogo che
contiene patrimoni di memoria e natura di particolare densità e si presen-
141
conoscenze e tecniche, arti e mestieri, norme gestionali e pratiche manutentive, misure di tempo e di spazio di
lunga tradizione abbiano saputo gover-
torio di arti e mestieri. Bosco come sequenza di ierofanie nel corso dei giorni e delle stagioni. Bosco come lucus
di culti e di riti pagani e cristiani, con
un singolare cambiamento cinquecentesco del santo eponimo, da Antonio
abate ad Antonio da Padova”.
Francesco Sabatini lo definisce “grandiosa opera della natura” e contemporaneamente “monumento della civiltà
umana”, legando la vicenda del bosco
alla straordinaria fioritura culturale
della comunità di Pescocostanzo. Aurelio Manzi assicura che si tratta del
“biotopo forestale più bello e famoso
dell’Italia centrale” e Piero Bevilacqua
di “uno degli esempi più significativi dei
boschi definiti difesa”. Elena Croce nel
1983, rinnovando l’appello per “urgenti provvedimenti di rigorosa tutela
per conservare il più a lungo possibile gli antichi alberi del Bosco di Sant’Antonio”, rievocava l’eroica battaglia
condotta nei primi anni cinquanta
del Novecento, all’inizio da un solo cittadino, Benedetto Rainaldi, appoggiato poi da Gaetano Salvemini con una
lettera pubblicata in Il Mondo di Mario Pannunzio, e risolta infine dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. È assai significativo il fatto che il catalogo italiano dei Paesaggi rurali storici, recentemente pubblicato, nel quale il Bosco di Sant’Antonio trova un posto particolare, sia presentato dalla più
alta carica dello Stato.
“Il Premio Carlo Scarpa, in quanto
campagna di attenzioni scientifiche e
divulgative, intende inserirsi in questa
illustre tradizione di battaglie culturali e civili, e intende contribuire a mostrare come un bosco di lunga durata,
al di là del prestigioso ambito naturalistico, vada inteso come luogo, coacervo peculiare di patrimoni naturali, di
valori di memoria, di tensioni e contraddizioni connesse alla trasformazione della mentalità e dei comportamenti individuali e sociali. Con questa edizione, il Premio entra in una figura di
paesaggio che ha spesso incontrato, e
in alcuni casi conosciuto da vicino, almeno nella “Foresta della Memoria” di
cultura
AREO
Bosco di Sant’Antonio, la Difesa, con l’eremo di Sant’Antonio ai suoi margini orientali (fotografia di Roberto Monasterio-Carsa Edizioni, per Fondazione Benetton Studi
Ricerche, 15 febbraio 2012).
Bosco di Sant’Antonio, faggi nel Terzo Colle, o Difesa (fotografia di Luigi Latini-Fondazione Benetton Studi Ricerche, 28 febbraio 2012).
narle in alleanza. Bosco come storia
plurimillenaria di presenze vegetali,
animali e umane. Bosco come labora-
142
Stoccolma, nella defensa della Fresneda dell’Escorial e nella piccola cappella di Otaniemi, ma che mai era stata
posta al centro di una sua ricerca e di
una delle sue campagne culturali annuali dedicate a un luogo. Il Bosco di
Sant’Antonio di Pescocostanzo offre
questa preziosa occasione di conoscere meglio, attraverso l’intensità della
sua speciale vicenda, la storia più generale dei boschi, le diverse fasi della
loro evoluzione, le aggressioni subite,
i cicli di degrado e di rinascita. Fino alla
loro condizione attuale, che appare, in
generale in Europa, in particolare in
Italia, connotata da una ennesima
metamorfosi delle idee e dei comportamenti, nella quale una crescente ma
impreparata domanda di natura provoca contrapposti abusi e immobilismi,
abbandoni e calpestii eccessivi, espansioni non sempre utili e persistenti carenze manutentive. L’impegno per la
conoscenza non può dunque essere separato dal dovere di contribuire, a partire dalla scuola primaria, alla rinascita di una cultura di governo dei boschi.
Il Bosco di Sant’Antonio ci appare
come uno speciale patrimonio di natura e di cultura che, dopo aver attraversato gravi insidie in tempo di guerra e in tempo di pace, è esposto oggi
più alle nuove consuetudini degli uomini che alle impervie geologie e agli
aspri scarti climatici, e vive in una condizione di salvaguardia assai relativa.
Si tratta di una condizione che tuttavia riesce a trasmettere il suo valore di
bosco sacro, tutelato perché sacro, sacro perché – e solo se – tutelato.
Infine, ma innanzitutto, bosco come
bene comune. Il Bosco di Sant’Antonio è luogo universale di natura e di
memoria di cui è responsabile il Comune di Pescocostanzo. A questa comunità, nella persona del suo Sindaco, il
12 maggio è stato consegnato a Treviso il sigillo di Carlo Scarpa. È un gesto
di vicinanza e di incoraggiamento verso questa piccola stupefacente città di
vissuto con intensità culturale e passione civile lo sforzo postbellico, e vive
oggi consapevolmente il tentativo collettivo di immaginare e perseguire un
Bosco di Sant’Antonio, Difesa. Faggi monumentali, in secondo piano il faggio millenario recentemente abbattuto da un fulmine (fotografia Archivio APTR Abruzzo-Carsa
Edizioni, anni novanta del Novecento).
Bosco di Sant’Antonio. Il grande faggio a candelabro abbattuto da un fulmine (fotografia di Roberto Gildi-Carsa Edizioni, 1996).
montagna che, pur avendo visto dimezzare, da 2.400 a meno di 1.200, i suoi
abitanti nell’arco dell’ultimo secolo, ha
futuro coerente con la propria storia
plurisecolare di alto magistero artigianale e artistico”. www.fbsr.it
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Compiano editore
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DISEGNO
TOPOGRAFICO
DEL SILE
Più di 300 anni fa, in un tempo in cui
gli uomini si stringevano ancora attorno ai fiumi per cercare sostentamento, protezione ed energia. In un tempo in cui tra tecnica ed arte esisteva
una simbiosi profonda, Angelo Prati,
su commissione della Serenissima Re-
co - scientifica e all’indiscutibile bellezza il valore e l’importanza del documento storico. L’opera, composta di
5 tavole di grandi dimensioni dei fiumi Sile, Storga, Mignagola, Melma e
Limbraga, custodite oggi all’Archivio
di Stato di Venezia, Registro 122, è in-
pubblica di Venezia, affidava alla carta il risultato del rilievo del fiume Sile
e dei suoi principali affluenti, consegnando alla storia uno straordinario capolavoro. Nasce così, nel 1764, il Disegno topografico del Sile da Treviso fino
alla villa di Cendon, e delli … fiumi
Melma, Storga, Limbraga e Mignagola,
che unisce all’originaria utilità tecni-
fatti uno dei più significativi e raffinati monumenti della cartografia veneta di rara bellezza grafica e documento storico di un’opera di idraulica che
ha interessato, e interessa ancora oggi,
numerosi Comuni del territorio trevigiano.
Compiano Editore ha realizzato una
copia facsimile dell’opera, con la ripro-
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duzione fedele delle 5 mappe, corredata da un volume che presenta un ricco apparato critico a cura di Franco
Rossi, Direttore dell’Archivio di Stato di Treviso, di Michela Dal Borgo, del-
ratura limitata a 400 esemplari numerati di cui solamente 340 destinati alla
vendita.
L’opera non vuole solo divulgare la conoscenza e promuovere la valorizza-
to e della Regione, ed invitati personalmente alla presentazione dell'opera, dopo la fine lavori.
Compiano Editore nasce a Treviso per
proseguire l’impegno di lunga data di
Arnaldo Compiano, che è sempre
stato innamorato della ‘sua’ Treviso.
Grazie alla sua guida e alla sua volontà le aziende del Gruppo Compiano,
da più di ottant'anni attive nel settore della sicurezza, svolgono un'intensa attività di sostegno, valorizzazione e diffusione del patrimonio storico, artistico e culturale della città di
Treviso e del territorio veneto.
Dal 2008 numerose sono state le iniziative editoriali in vari ambiti della
cultura locale: storia, tradizioni, arte e
sport e tramite la pubblicazione di alcuni progetti editoriali totalmente
dedicati (Lo scudetto rosa, grazie anche
alla famiglia Pagnossin, il manifesto del
l’Archivio di Stato di Venezia e di
Mauro Pitteri dell’Università di Verona. È raccolta all’interno di una preziosa custodia rivestita in pelle, con
apertura a libro e stampa in oro a caldo. La lavorazione artigianale dell’opera, con confezione e legatura eseguite interamente a mano, garantisce
un prodotto di grande pregio, con ti-
zione del patrimonio artistico e storico della Repubblica Veneta, ma anche
assicurare la conservazione dell’originale destinando una parte del ricavato al suo restauro.
I nomi di coloro che acquisteranno,
verranno, previo consenso, inseriti
nell'elenco dei benefattori del restauro, segnalati alle alte cariche dello Sta-
Processo a la vecia di Treviso e Poesie al
Ponte Dante in collaborazione con il
Gruppo Folcloristico Trevigiano e gli
Amici al Ponte Dante) sono stati raccolti fondi destinati all'Associazione
Per mio figlio a favore del Reparto di
Pediatria dell'Ospedale Ca' Foncello
di Treviso.
www.compianoeditore.com
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Fluxus Jubileum
L’ultima avanguardia del Novecento
nelle collezioni venete
Dal 5 Maggio al 14 Giugno Palazzo
Giacomelli ha ospitato la mostra “Fluxus Jubileum. L’ultima avanguardia del
Novecento nelle collezioni venete”, in
occasione del festeggiamento del 50°
anniversario della nascita del Movimento Fluxus, promossa da TRA - Treviso Ricerca Arte, in collaborazione con
Unindustria Treviso, Archivio Bonotto e Archivio Conz. Durante la serata di inaugurazione, Philip Corner,
compositore americano, membro storico del gruppo Fluxus, ha eseguito una
performance inedita al pianoforte.
In esposizione una cinquantina di
opere dei principali esponenti di Fluxus, provenienti da collezioni venete,
che evidenziano l’importanza che ha
avuto il movimento Fluxus in questa
regione, grazie soprattutto all’attività di
collezionisti come Francesco Conz
(Verona) e Luigi Bonotto (Bassano del
Grappa, Vicenza), i quali, fin dagli anni
Settanta, hanno fatto nascere e crescere un interesse culturale e collezionistico verso questa avanguardia che, proprio nel Veneto, ha avuto uno dei luo-
ghi fondamentali della sua diffusione
e produzione in Europa.
Tutti i più importanti artisti Fluxus, infatti, sono stati nel Veneto, partecipando a performance straordinarie che
sono rimaste nella storia. Da ricordare inoltre la grande mostra del 1995 a
Bassano del Grappa, che vide la presenza, proprio attorno a Francesco
Conz e Luigi Bonotto, degli artisti più
significativi del movimento.
Nel periodo di durata della mostra
TRA-Treviso Ricerca Arte ha organizzato eventi, convegni, proiezioni di video sul tema Fluxus, anche in collegamento con la Galleria L'Elefante di
Treviso e con le manifestazione dedicate al movimento a Verona dall’Associazione gallerie d’arte e dalla Galleria La Giarina.
Il catalogo, di Antiga Edizioni, presenta testi di Valerio Dehò, Patrizio Peterlini e Carlo Sala.
Il gruppo Fluxus si è mosso dando nuovo significato alla parola “arte totale”
abbandonando ogni concezione specialistica e ogni steccato tra le ideolo-
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giovaniin
fabbrica
“Giovani in fabbrica” è l’iniziativa organizzata da Unindustria Treviso tra le imprese che dal 1 maggio 2011 al 30 aprile 2012 avranno assunto il maggior numero di giovani di età inferiore a 30 anni. Le prime classificate nelle diverse categorie riceveranno, nel corso dell’Assemblea Generale 2012, il premio “Giovani in fabbrica”.
Giovani in fabbrica si inserisce nell’ambito di Fare Insieme 2012, un’iniziativa di Unindustria Treviso dedicata al lavoro, alle competenze delle quali abbisogna e al futuro dei più giovani. Oltre
un milione e mezzo di euro di investimenti programmati per il 2012: dall’orientamento dei ragazzi verso le scuole tecniche alla formazione per donne e uomini che hanno perso il lavoro, all’adozione di inedite soluzioni aziendali capaci di determinare concreti vantaggi economici per i collaboratori aziendali.
gie e le competenze. Fluxus è movimento, sperimentazione, smargina-
parteciparono, oltre a George Maciunas, artisti che oggi sono ritenuti tra i
mento della pratica estetica in quella
politica, degli ambiti poetici e disciplinari. Fluxus è il primo movimento che
crea un’unica comunità transnazionale di artisti legati da una comune intenzione etica di eliminare ogni distinzione tra la vita quotidiana e il pensiero e la pratica dell’arte.
L’influenza del Fluxus sulle nuove generazioni è enorme perché oggi i
temi trattati dal Gruppo negli anni Sessanta sono ormai routine nel contemporaneo.
La parola Fluxus fu pronunciata la prima volta da George Maciunas nella sua
galleria newyorkese, A.G. Gallery, nella primavera del 1961. In quell’occasione si presentavano una serie di performance, chiedendo al pubblico il
contributo di 3 dollari per sostenere la
rivista ‘Fluxus’. Nello stesso anni viene
preparato con il contributo di La Monte Young e Jackson Mac Low il libro An
Antology, edito soltanto due anni dopo.
L’avanguardia chiamata Fluxus nacque
ufficialmente con il Fluxus Internazionale Festspiele Neuester Musik di
Wiesbaden (Germania) del 1962. Vi
più importanti del secolo come Nam
June Paik, Wolf Vostell, George Brecht,
Giuseppe Chiari, Al Hansen, Gianni
Emilio Simonetti, Emmett Williams,
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Ay-O, Robert Filliou, Daniel Spoerri
e Dick Higgins (teorico dell’Intermedia e fondatore della casa editrice Something Else). Questo gruppo di arti-
sti è diventato un riferimento mondiale per tutta la sperimentazione multimediale. L’idea di mettere insieme la
musica, la performance, la pittura e la
fotografia, nacque da quell’esperienza
fondamentale pere tutta l’arte contemporanea e anche per alcuni artisti attuali come John Armleder.
Successivamente alla fondazione si aggregarono personaggi che provenivano dal mondo dello spettacolo e della musica come Yoko Ono, John Lennon. Ma sicuramente il primo grande momento di aggregazione di questa generazione, fu la scuola di John
Cage a New York nel 1958. Artisti Fluxus, come Dick Higgins e Philip Corner, si sono formati su quelle lezioni.
L’Associazione culturale TRA Treviso
Ricerca Arte vuole essere un soggetto attivo, fresco e dinamico, un punto di riferimento in grado di fornire un
servizio concreto a favore della città e
del territorio. Un polo di incontro dove
visitare mostre, partecipare a dibattiti, vedere spettacoli, leggere poesie e
ascoltare della buona musica sorseggiando un bicchiere di vino. Attraverso collaborazioni costruttive con le
strutture già presenti nel territorio,
TRA mira inoltre ad agire da moltiplicatore di opportunità per allargare e
consolidare una rete di scambi culturali e di connessioni interattive in
grado di convogliare le idee e le forze di tutti in obiettivi comuni, grazie
allo stimolo creativo che la cultura può
diffondere nel tessuto sociale. Dal
2013 si rinnoverà, inaugurando la sua
nuova prestigiosa sede presso Ca' dei
Ricchi, e continuando a promuovere
e diffondere la cultura in tutte le sue
forme, con nuove soluzioni capaci di
emergere per originalità, qualità e in
grado di costruire valore nel tempo.
www.trevisoricercaarte.org
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