Chiaia Magazine

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Chiaia Magazine
m a ga z i n e
www.chiaiamagazine.it
CHIAIA
Anno II - N.2 febbraio 2007
Distribuzione gratuita
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Edizioni
Iuppiter Group
In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille
RIQUALIFICAZIONE
Parte l’anno
dei cantieri
Via Martucci, piazza Amedeo,
via Carducci: decolla la riqualificazione nel cuore di
Chiaia. Firma il restyling Elisabetta Gambardella, assessore comunale al Decoro e Arredo Urbano. Durata dell’operazione: 10/12 mesi. Costi: più
di due milioni di euro. Non
mancheranno i disagi, ma ne
varrà la pena. E sul fronte dei
lavori pubblici, parte anche il
recupero monumentale di
Santa Caterina da Siena. Durata dei lavori: un anno e
mezzo. Costi: 1.394.000 euro.
(servizi da pagina 6)
5
L’INCHIESTA
Il mistero della
Casina del Boschetto
9
QUARTIERISSIME
Grattino a 4 euro,
follia ambientalista
11 L’INTERVISTA
Antonio Pace: «Così
cambierò l’Ascom»
13 SOCIETÀ&CULTURA
L’agenda del Maggio
dei Monumenti
1eu4r0o 0
1
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IL BALLO
.
.
.
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0
1e.u0ro
del mattone
Quotazioni stellari, occasioni con il contagocce, trattative interminabili:
a Chiaia comprare casa è un’impresa. Nel quartiere anche il record
delle abitazioni vuote: il 9%. Strada per strada, ecco il listino dei prezzi.
Ma se le compravendite languono, il mercato dei fitti è fiorente.
E intanto sul panorama immobiliare si abbatte il rincaro degli estimi.
Gli esperti concordano: «Conviene presentare ricorso».
pagine
3 e4
la vigilante
s.r.l.
ISTITUTO DI VIGILANZA
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SOS CHIAIA
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Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a:
QUELLE ISOLE
ASSEDIATE
DALLA SOSTA
SELVAGGIA
NUMERI UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (Via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
POLIZIA 113
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
Zero posti auto, movida vietata
LA PAROLA AI LETTORI. La strategia delle ganasce dilaga a Chiaia
ma non risolve il vero problema: mancano aree di sosta adeguate
METTI UNA SERA A CENA
CON IL BLOCCARUOTE
POLIZIA STRADALE
Tel. 081.5954111
SOCCORSO STRADALE
Tel. 081.803116
VIGILI URBANI
Tel. 081.7513177
Unità oper. Riviera di Chiaia 105
Tel. 081.7619001
PRONTO SOCCORSO 118
AMMINISTRAZIONE
MUNICIPALITÀ 1
Sede Consiglio. Tel. 081.7644876
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
SANITÀ
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI
Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
Tel. 081.5981111 - 081.5757220
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
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CHIAIA
SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Anno II n. 2 - febbraio 2007
Direttore Editoriale
Nino De Nicola
Direttore Responsabile
Alvaro Mirabelli
Art Director
Massimiliano de Francesco
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Laura Cocozza
Redazione
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Quelli di Chiaia Magazine
Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo,
Silvio Campione, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,
Massimo Lo Iacono, Giancarlo Maresca, Renato Rocco,
Francesco Ruggieri, Nicola Sellitti, Luca Spoldi,
Salvatore Tartaglione, Fabio Tempesta,
Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro.
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
Caro direttore,
perché dovrei venire a divertirmi a Chiaia se non
so dove parcheggiare l’auto? Non essendo Onassis, non posso certo sprecare i miei soldi per sistemare la mia vettura nei garage privati che
hanno costi assurdi. Non mi va, poi, di riempire le tasche dei parcheggiatori abusivi che, sistematicamente, presidiano alcune zone. Il grande paradosso è che a Chiaia nascono sempre più
locali di intrattenimento ma, stando a quello che
vedo la notte, si fa di tutto per scoraggiare quelli che vogliono trascorrere un sabato di relax e
di divertimento. L’auto non è un portachiavi che
si mette in tasca: da qualche parte bisogna pur
sistemarla. Non capisco allora perché non si fanno questi benedetti parcheggi interrati che eviterebbero la strategia delle ganasce e il tallonamento del bloccaruote; rilancerebbero l’economia del luogo; eliminerebbero i parcheggiatori abusivi; e, soprattutto, come succede nelle
città «normali», darebbero la possibilità all’automobilista di sostare a tariffe popolari.
VILLA COMUNALE,
PASSEGGIATA NEL DEGRADO
Gentile redazione,
c’era una volta la Villa Comunale. Uno dei pochissimi polmoni verdi della città vive una condizione di degrado allucinante. Ho contato almeno una decina di lampioni semidistrutti, alberi e piante che meriterebbero una visita specialistica e la pavimentazione, a distanza di pochi anni dalla ristrutturazione, è, in alcuni tratti, da rifare completamente. Bisognerebbe a questo punto capire in che modo si può intervenire
per rimettere a nuovo la villa. Il problema è che
stiamo parlando di un luogo che è stato ristrutturato non secoli fa, ma nel 1999, e già si
ritrova in uno stato vergognoso. Per non parlare, poi, degli chalet disseminati nel parco che,
presi di mira dai vandali, sono davvero inguardabili. Ma da quanto tempo il sindaco e gli
assessori comunali non si fanno una passeggiata in villa? Non provano vergogna per come
è ridotto uno dei parchi storici della città voluto nel 1778 da Ferdinando IV? A che servono le
riqualificazioni se alla fine prevale l’incuria?
Gianna Scognamiglio
Massimiliano Ronga
la egnalazione
VIA CARACCIOLO
Mar di plastica
Che la gestione dei rifiuti in Campania sia da considerarsi scriteriata
e famigerata è cosa risaputa, ma
impressiona, dopo una delle ultime mareggiate, vedere la spiaggia
di via Caracciolo invasa da un «mar
di plastica» (vedi foto). Il nostro
mare, su cui si potrebbe puntare
seriamente per il rilancio dell’economia della città, mangia e sputa
immondizia. Se una mareggiata
provoca queste tristi e disarmanti
invasioni di rifiuti, bisogna interrogarsi prima sui motivi - da ricercare non solo nell’inciviltà di quelle
persone che non amano la propria
terra e inquinano senza pietà, ma
LA FARSA DEL PIANO SICUREZZA
E LA LIBERTÀ NEGATA
Egregio direttore,
ma quando scatta il tanto decantato piano-sicurezza Amato? Videosorveglianza, più uomini sul territorio, bla bla bla: quello che so è che
l’altra sera a piazza Rodinò un mio amico è stato rapinato da due balordi armati fino ai denti e, stando a quanto riferitomi, non ancora
maggiorenni. Ormai la mia libertà e quella dei
napoletani onesti è un ricordo. Non siamo liberi
di camminare per la città; siamo sempre sospettosi ogni volta che vediamo un motorino con
due ragazzi con i caschi venire verso di noi; preferiamo non indossare orologi o gioielli per la
paura di essere presi di mira; scegliamo di percorrere alcune strade e di evitarne altre perché
poco illuminate e senza vie di fuga. E’ necessario a Chiaia, San Ferdinando, Posillipo e in tutta la città, «ripensare» il controllo del territorio.
Servono più volanti e moto della polizia e soprattutto, poiché a Napoli stiamo in uno stato
di guerra, bisogna creare dei corpi speciali di
vigilantes che presidiano le zone più calde.
Antonio De Stefano
S
GUARDIA DI FINANZA 117
[email protected]
Egregio direttore, segnalo, anche a nome di altri residenti, la problematica delle «isole pedonali» nel
nostro quartiere utilizzate a sosta selvaggia dai soliti personaggi. Le isole in questione si riferiscono
alle zone antistanti il cinema Delle Palme ed il liceo Umberto. Infatti nel primo caso la sosta selvaggia
delle autovetture davanti al cinema determina gravi disagi alla circolazione in via Vetriera ed in via
dei Mille e, inoltre, impedisce il regolare transito del «pollicino» C22 per le Rampe Brancaccio. Nelle
more della riqualificazione del progetto esecutivo di riqualificazione urbana, l’intervento può essere
attuato a costo zero con la collocazione di fioriere che scoraggino la sosta selvaggia, in modo da
ripristinare l’isola pedonale così come previsto da ordinanza sindacale. A questo v’è da aggiungere
l’utilizzazione della «pedana» nella zona destra del cinema da parte del vicino ristoratore, il cui
intervento di riqualificazione è stato effettuato dalla Amministrazione comunale qualche anno fa, in
memoria del ragazzo ucciso barbaramente. Nel secondo caso (Liceo Umberto) il ripristino dell’isola può
essere attuato con il ripristino dei pochi paletti divelti artatamente dai soliti furbi. (Mariella Sola)
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
VIGILI DEL FUOCO 115
2
sopratutto nelle inadeguate strategie politiche per sconfiggere il
degrado - e, poi, intelligentemente,
innescare dinamiche di intervento
nuove e risolutive, rapide e slegate
il più possibile da logiche affaristiche. Siamo stanchi di assistere alla
distruzione di Napoli.
Massimo Gallotta
AI NOSTRI LETTORI
«Sos Chiaia» è un contenitore
di denunce e proteste contro
disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non.
La nostra intenzione è quella
di affondare il bisturi nel
degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e
richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità.
Invitiamo i nostri lettori a
indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per
rendere più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome e
cognome, vanno inviate a
Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
e-mail
[email protected]
PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
3
Case a Chiaia, il balletto dei prezzi folli
IL MERCATO. Poche le compravendite, borsino inaffidabile, valutazioni amatoriali,
trattative estenuanti: gli esperti spiegano le dinamiche del panorama immobiliare
ALVARO MIRABELLI
A.A. Cercasi casa disperatamente. A Napoli chi cerA
ca non trova, o, se ci riesce, rischia l’esaurimento. E se quello partenopeo è il mercato immobiliare più pazzo d’Italia,
quello di Chiaia-Posillipo-San
Ferdinando sembra governato da logiche marziane. Su
una cosa sola sono tutti d’accordo: negli ultimi anni l’andamento delle compravendite si è rivelato clamorosamente inadeguato rispetto ad
una domanda di case che invece è cresciuta. Circostanza
che fa il paio con un’altra: la
qualità degli immobili è sempre al di sotto delle cifre pretese. E’ anche vero, a dirla tutta, che le transazioni residenziali nell’ultimo triennio hanno registrato una lieve ripresa, ma solo perché i grandi
proprietari immobiliari (Comune, Risanamento, Pirelli
RE) hanno disinvestito, vendendo immobili a pioggia. E,
dunque, è la stagnazione il dato costante del mercato locale:
regola alla quale ovviamente
non sfugge la Municipalità1,
con gli storici quartieri di
Chiaia, Posillipo e San Ferdinando.
I numeri. Il territorio più benestante di Napoli, però, riserva sorprese: al contrario di
quanto si pensa, ad esempio,
nella classifica della maggior
concentrazione di abitazioni
di proprietà, la Municipalità1
è solo la terza in città (a Chiaia,
infatti, le abitazioni di proprietà sono solo il 58%, mentre il 32 % dei residenti abita in
fitto e un 10% risiede ad altro
titolo). L’altra sorpresa è che,
esaminando il 2005, se in tutta Napoli le transazioni sono
state 9.846, Chiaia, con le sue
871 transazioni, si è collocata
nella media cittadina. La singolarità di Chiaia, invece, si annida altrove: ad essa, ad esempio, spetta il primato del maggior numero di abitazioni vuote (circa il 9% del totale). L’altra
particolarità è arcinota: qui il
carocasa è il più alto della città. E per ragioni evidenti: all’interno del perimetro chiaiese gli standard dei servizi (trasporti, sicurezza, decoro etc.)
sono i più elevati della metropoli. E’ il prezzo da pagare sull’altare della vivibilità e genera
un mostro: un mercato senza
bussola, pietrificato, limitato a
sussulti sporadici.
Il gioco delle parti. E dunque:
qui, più che altrove in città, secondo gli esperti, il prezzo reale, quello che alla fine fa combinare l’affare, è una cifra a metà strada tra offerta e controfferta. Alfredo Papaccio, esperto del «Gruppo Europeo Immobiliare», precisa il meccanismo: «Da queste parti i proprietari, soprattutto nel territorio tra via dei Mille, piazza
dei Martiri, Riviera di Chiaia e
piazza Amedeo, si basano su
vere e proprie valutazioni amatoriali che poi vengono stemperate a quote meno proibitive
dagli acquirenti. Il borsino, ad
ogni modo, resta altissimo:
principio che vale, eccezioni a
parte, da un angolo all’altro
della Municipalità1». Speranze
che il mercato acquisti contorni più ragionevoli? Assolutamente no. Lo ribadiscono i tecnici della «Gabetti Property Solution»: «Sia pure all’interno di
uno sfondo assai frastagliato in
termini di valutazioni, i prezzi
sono e resteranno cari: si tratta di un mercato consolidato
verso l’alto». C’è poi da aggiungere che si sono allungati
a dismisura i tempi delle trattative: «In media, per concludere, ci vogliono dai 4 ai 5 mesi - sostengono all’Europeo Immobiliare -. E per ovvi motivi:
innanzitutto, chi compra, ci
pensa dieci volte. In secondo
luogo, quasi tutti ormai acquistano col mutuo (che oggi ha
tassi assai abbordabili) e questo rallenta i tempi. Infine, alcuni, per poter comprare, devono prima vendere qualche
immobile di proprietà». E alla
Gabetti aggiungono: «A Chiaia
i proprietari di solito possono
permettersi il lusso di mantenere l’immobile in lista d’attesa». E intanto la circostanza che
ormai siano pochissimi a comprare in contanti, la dice lunga
anche sul tramonto di una convinzione comune, quella del
mattone come bene rifugio:
per gli addetti ai lavori, infatti,
chi ha capitali preferisce congelarli in banca, malgrado gli
interessi asfittici del mercato
titoli. Effetto della tassazione a
martello sulle proprietà immobiliari.
Il profilo attuale del mercato.
In sintesi, la realtà del commercio di case, da San Ferdinando a Posillipo, da via Manzoni al Lungomare, funziona a
scacchiera. Una scacchiera che
è fluida e movimentata da mille variabili: le valutazioni cambiano da una microzona all’altra, da un angolo all’altro di
un fabbricato, persino da un
marciapiede all’altro. Un caos
che è lo specchio di un quadro
edilizio assai ibrido che risente della frammentarietà del
paesaggio sociale, della manutenzione discontinua del territorio, della eventuale presenza
di negozi e di scuole, del livello di sicurezza che non è omogeneo. Ovvio, infine, che a condizionare il prezzo finale ci siano i requisiti dell’appartamento: panorama, ascensore,
stato del fabbricato etc. Il baricentro, dal punto di vista del
pregio, è quello di via dei Mille e dintorni (ma altre nicchie
da record sono il Lungomare, il
versante mare di Posillipo e i
parchi in zona Orazio-Petrarca): man mano che ci si allontana da queste aree, sale lievemente la disponibilità di immobili e i prezzi scendono, pur
restando sostenuti. I tagli più richiesti? Gli appartamenti tra
gli 80 e i 100 mq, e quelli sui
50/60 mq. E l’unica regola che
vale, è utile ribadirlo, è il negoziato, giocato al rialzo da chi
vende e al ribasso da chi compra. E chi compra è avvertito: il
suo obiettivo difficilmente coinciderà con le occasioni reali
perché l’offerta arriva col contagocce. Lo sanno bene le agenzie che ormai navigano a vista,
gestendo quel che passa il convento. Ma che un vantaggio rispetto al passato ce l’hanno: è
quasi scomparsa la figura del
privato fai da te, quello del «no
agenzie», e il monopolio degli
immobiliaristi è schiacciante.
Due ultime annotazioni. La prima: se le vendite languono, il
movimento dei fitti è fiorente
in tutto il quartiere. Infine: sono attendibili i vari listini, più
o meno ufficiali, sulle quotazioni correnti? «Se redatte per
macrozone, - sostengono gli
operatori - le tabelle con i prezzi a metro quadro sono pura
teoria: praticamente inutili».
NUOVE FRONTIERE:
TUTTI A BAGNOLI
Opinioni controcorrente quelle di
Clemente del Gaudio (nella foto),
al vertice del cda della Borsa
Immobiliare di Napoli (emanazione della locale Camera di Commercio) e al contempo membro
dell’Acen (l’associazione dei
costruttori partenopei). La sua
analisi parte da un dato: «A Napoli, città in cui non si può costruire, mancano 250mila vani. Ovvio
che le compravendite registrino
valutazioni elevate». Del Gaudio,
però, non si
associa al coro di
lacrime sulla
supervalutazione degli immobili: «Oggi l’aumento reale è
stato digerito e
quella immobiliare è una realtà
assestata. Dunque il mercato
partenopeo rispecchia valori reali,
equiparabili, ad esempio, a quelli
di Roma. Certi prezzi, poi, si
spiegano anche col fatto che il
patrimonio immobiliare è in
prevalenza storico. E vale anche
per Chiaia che, però, ha lati
atipici. Nella Napoli bene - spiega
del Gaudio - il mercato si muove
su una logica di vendita speciale,
quella del singolo appartamento:
e il movimento è ridotto al minimo anche per la scarsa disponibilità di offerte». Su come, invece, il
quartiere possa arginare la sua
sofferenza di case, del Gaudio
azzarda un’opzione in odore di
provocazione: «Lo sbocco naturale
del quartiere è verso Bagnoli: su
questo spicchio flegreo si proietta
il futuro di Chiaia. Quando il
recupero di Bagnoli sarà completato, la zona, idonea ad essere
considerata un’estensione geografica della Municipalità1, garantirà
requisiti in linea con le esigenze
di Chiaia/Posillipo: panoramicità,
infrastrutture, vocazione turistica
e culturale. A Bagnoli, poi, saranno realizzati 100mila mq. per
residenze. Non è invitante?»
PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
4
Rincaro estimi, fare ricorso conviene
IL CASO. Tempesta sul bene casa: l’onda lunga del riclassamento non inasprisce
solo l’Ici, ma provoca effetti a lungo termine sul mercato fitti e compravendite
LAURA COCOZZA
el già frastagliato panorama immobiliare di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo si inserisce una nuova variabile
che, con buona probabilità, porterà ad
un ulteriore aumento dei fitti e, in minor misura, delle compravendite. Si tratta del riclassamento catastale a cui l'Agenzia del Territorio sta provvedendo da
qualche mese, in base a quanto stabilito
dalla legge 311/2004. Com'è noto, tale
norma ha attribuito ai Comuni la facoltà di attuare la revisione parziale dei classamenti delle unità immobiliari site in
alcune parti del territorio per le quali, il
rapporto tra il valore medio di mercato
e il corrispondente valore medio catastale, ai fini dell'applicazione dell'imposta comunale, si discosti «significativamente dall'analogo rapporto relativo all'insieme delle microzone comunali». Per
individuare le porzioni di territorio comunale “anomale”, il Comune si rivolge
all'Agenzia del Territorio competente,
che provvede alla revisione. In base al
nuovo classamento si attribuiscono poi
nuove categorie e classi. Ciò significa,
per i proprietari degli appartamenti riclassati, un aumento dell'imposta Ici,
nonché dell'Irpef, delle imposte addizionali regionali e comunali, di quelle di
registro (essendo la casa un bene alienabile) ipotecarie e catastali.
La domanda ora è: visto che i proprietari di tali immobili vedranno aumentare
le imposte, è verosimile che si rifaranno
sugli inquilini? E ancora: visto che l'acquirente di una casa che ha subìto un
mutamento di categoria catastale dovrà
pagare più tasse di quante ne avrebbe pagate qualche mese fa, è verosimile che,
al momento di rivenderla, vorrà recuperare sul prezzo della casa l'imposta pagata al momento dell'acquisto? Secondo
gli esperti del settore immobiliare, entrambe le ipotesi sono veritiere. Si può
dedurre, dunque, che il riclassamento
catastale in atto sul territorio napoletano avrà una ripercussione nel brevissimo
periodo sui fitti, ed una più lontana nel
tempo, sulle compravendite.
In una città dal mercato immobiliare già
così complicato, è la ciliegina sulla torta. Non per nulla, recentemente sono
scese sul piede di guerra alcune associazioni di consumatori, invitando i cittadini ad opporsi in sede legale al provvedimento. Finora, però, i ricorsi presen-
N
Il borsino vendite e fitti che pubblichiamo riflette l’estrema frammentarietà che governa i valori immobiliari nella Municipalità1. Per
rispecchiare più fedelmente l’andamento del mercato residenziale, abbiamo adottato un insolito criterio a microzone, ritenendo fuorvianti i prezzi per macrozone che sono ritenuti inattendibili anche dagli
esperti di settore. Le valutazioni sono orientative. Le stime sulle vendite sono fornite dal «Gruppo Europeo Immobiliare». Le stime sui fitti sono fornite da «Gabetti Property Solution». Le quotazioni relative
alle strade menzionate come punti di riferimento devono intendersi,
in linea di massima, estensibili anche alle immediate adiacenze.
(valore al metro quadro)
CHIAIA
• Lungomare:
14-15 mila
• Via dei Mille e dintorni: 13-15 mila
• R.Brancaccio (tratto basso): 13-15 mila
• R.Brancaccio (tratto alto):
5-7 mila
• P.tta Mondragone:
5-7 mila
• Vasto a Chiaia e dintorni:
5-6 mila
• Crispi, Schipa e dintorni:
7-9 mila
• C.V.E. (verso Merg.):
7-9 mila
• C.V.E. (verso Suor Orsola):
5 mila
• Via A. D’Isernia
7-9 mila
• Via G. Bruno e Piedigrotta: 5-7 mila
• Viale Elena:
8-10 mila
• Mergellina:
7-8 mila
• Nicotera:
5 mila
• Monte di Dio:
7 mila
POSILLIPO
• Posillipo lato mare:
13-15 mila
• Posillipo lato collina:
8-10 mila
• Manzoni (lato Posillipo):
7-9 mila
• Manzoni (lato Fuorigrotta):
5-mila
• Via Tasso:
5-7 mila
SAN FERDINANDO
• Pizzofalcone:
4 mila
• G. Serra:
5 mila
• Via Chiaia:
7-10 mila
• Gradoni di Chiaia:
3-4 mila
• Santa Caterina da Siena:
5 mila
• Via G. Orsini e traverse:
7-9 mila
• Santa Lucia (lato collina):
5-7 mila
• Nazario Sauro:
14-15 mila
Via dei Mille
(appartamento 80/100 mq.)
• Lungomare:
• Via dei Mille e dintorni:
• Vasto a Chiaia:
• Belledonne e dintorni:
• Crispi, Schipa:
• Comola:
• Posillipo lato mare:
• Posillipo (parchi privati):
• Via Belsito e dintorni:
• C.V.E. (verso Mergellina):
• C.V.E. (verso Suor Orsola):
• Via Nicotera:
• Via Chiaia:
• Gradoni di Chiaia:
• Santa Caterina da Siena:
• Santa Lucia (lato collina):
• Via G. Orsini e traverse:
1400-1600
1400-1600
600-1200
1000-1200
1300-1800
1300-1800
1500-1600
1500-1600
1200-1300
1300-1500
1200-1700
1100
1200
800
1000
1200-1300
1600
Via Nicotera
tati, a fronte di 80mila avvisi di accertamento notificati, non raggiungono neanche il 10 per cento. Cioè, una percentuale assolutamente fisiologica, secondo quanto recentemente dichiarato da
Luigi Napolitano, responsabile della direzione provinciale dell'Agenzia. Circostanza che ha spinto il Comune di Napoli
ad andare avanti nell'operazione di riqualificazione. Inizialmente, infatti, il
Comune aveva deciso di procedere con
cautela, chiedendo all'Agenzia del territorio di verificare 110mila unità immobiliari solo su quattro quartieri della città. Si trattava di una sorta di test, per verificare la fattibilità dell'operazione. Ora,
visto che i dati sui ricorsi sono stati giudicati soddisfacenti, le verifiche saranno
aumentate fino a coprire l'intera città.
Ma perchè la percentuale dei ricorsi è
stata così bassa?
Probabilmente, dicono gli esperti, i proprietari sono incorsi un errore di valutazione. Ciò che gli oppositori contestano, infatti, non è l'aumento in sé, ma la
metodologia adottata dall'Agenzia per
operare il riclassamento. Gli accertamenti, cioè, sono stati fatti in base ad un
generico confronto con unità simili senza dare la possibilità al contribuente di
verificare in che modo l'Ente sia giunto
a stabilire i nuovi valori catastali. L'Ufficio fonda la revisione parziale del classamento su “un dettagliato esame delle
mutate capacità reddittuali” senza però
fornire dati in merito né rinviare ad altri atti da poter visionare. Secondo gli
esperti, ciò comporta la violazione non
solo del diritto di difesa del contribuente, ma anche del rispetto dell'art. 53
della Costituzione. In questo modo, infatti, risulta praticamente impossibile,
per il singolo, ricostruire i motivi che
hanno portato alle variazioni.
Non è dato sapere come sono stati valutati i valori medi di mercato e/o i valori
medi catastali della microzona nè come
si è confrontato tale dato con la microzona contigua o adiacente. Tutto ciò,
contrariamente a quanto afferma la legge in materia tributaria, secondo la quale l'Amministrazione deve assumere iniziative volte a garantire che tutti gli atti
siano messi a disposizione del contribuente in tempi utili e siano comprensibili anche alle persone sfornite di conoscenza in materia. Motivo che, forse,
ha scoraggiato i contribuenti e limitato
il numero dei ricorsi.
INVESTIRE ALL’ESTERO
DUBAI, TREMILA EURO AL MQ
È davvero tramontato il mattone come benerifugio? In Italia pare di sì. Ma qualcuno ha
esplorato nuove frontiere, riportando in patria
solide certezze per gli investitori in immobili.
Golfo Persico, a sud ovest di Sharjah e a nord
ovest di Abu Dhabi: qui sta crescendo Dubai
City, capitale dell'omonimo emirato retto dallo
sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, ed
ormai mecca del business immobiliare per gli
occidentali decisi a convertire i propri capitali
in occasioni fruttifere. Uno scenario da mille e
una notte in cui si è inserita la Ellebiemme
Gestioni Immobiliari, sede centrale a Bergamo,
filiale napoletana in via A. De Gasperi 55,
diretta da Marcello Scala. A Dubai, insomma, il
mercato è vincente perché chi compra qui un
immobile lo vedrà rivalutato in pochi anni
almeno del 30%: e la disponibilità di case non
manca perché la città è in piena espansione.
Ecco perché è anche possibile (e più conveniente) acquistare immobili in costruzione (con
polizza «all risk»). Tutti fattori su cui la Ellebiemme, specializzata nel settore residenziale e
turistico, ha edificato il successo dell'«operazione Dubai». Sono commercializzati bilocali (80
mq) e trilocali (160 mq): il costo è di 2500/3000
euro al mq. e chi acquista riceve il reddito
garantito dell'8% annuo. A proposito: sulla
proprietà, per legge, non gravano regimi fiscali.
L’INCHIESTA
CHIAIA MAGAZINE
5
Il mistero della Casina del Boschetto
RITARDI. Il restauro dell’ex Circolo della Stampa doveva terminare nell’ottobre
2005. Ora, però, si slitta di 15 mesi. E, strada facendo, sono lievitati anche i costi
MASSIMILIANO
DE FRANCESCO
Quelle modifiche col pennarello sul cartello dei lavori
A sinistra: il cartello dei lavori
della Casina del Boschetto,
fotografato nel novembre
2006, «carta d’identità» del
progetto di restauro e rifunzionalizzazione della struttura.
Sul pannello, subito dopo la
stazione appaltante (Comune
di Napoli) e l’impresa appaltatrice (A.T.I. CEAC s.r.l. Tesys
Engineering s.r.l) sono indicati
in successione l’importo dei
lavori (1.234.119,75 euro), la
data inizio lavori (07 luglio
2004), la durata dei lavori (gg
450). A destra: il cartello dei
lavori fotografato a gennaio
2007. Si notano alcune modifiche fatte con un pennarello. In
particolare, cambia la durata
dei lavori che da 450 (cancellato) passa a 940 giorni; e poi
c’è l’aggiunta della voce
«Imprese subaffidatarie» (G&G
Elettric di Galloro G.).
el novembre 2001, nel
corso della conferenza
N
stampa di presentazione
degli interventi per la valorizzazione del patrimonio culturare, artistico e
monumentale di Napoli finanziati dalla Regione con
fondi europei (94 miliardi
delle vecchie lire), il governatore Bassolino dichiarò:
«Le opere finanziate con i
fondi europei hanno ottenuto l’intero ammontare
necessario per il loro completamento: si volta pagina rispetto all’epoca dei finanziamenti a singhiozzo,
parziali e da fonti diverse,
che hanno causato ritardi
e attese interminabili». Tra
le opere del cosiddetto «Progetto Integrato Napoli
grande attrattore culturale» c’è anche la Casina del
Boschetto nel cuore della
Villa comunale, opera razionalista di Luigi Cosenza, sede del Circolo della
Stampa dal 1912 al 1999.
Obiettivo dell’intervento
cofinanziato dall’Unione
Europea è «il restauro e la
rifunzionalizzazione del
padiglione denominato Casina del Boschetto per destinarlo a sede di convegni
PANNELLO NOVEMBRE 2006
Inizio lavori 07 luglio 2004
Durata dei lavori: 450 giorni
ed esposizioni temporanee». Costo totale dell’operazione: 2.o65.800 euro, come si evince dall’esito finale della valutazione del
PI «Grande Attrattore Napoli», firmato nell’aprile
2003 dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Campania. Insomma, i soldi ci sono, niente
più «attese interminabili».
Dopo l’approvazione co-
PANNELLO GENNAIO 2007
Inizio lavori 07 luglio 2004
Durata dei lavori: 940 giorni
munale del nuovo quadro
economico dell’intervento
di restauro con la «scesa in
campo» della Regione (delibera Giunta com. del 25
luglio 2003) e dopo l’aggiudicazione dell’appalto
all’A.T.I CEAC s.r.l. Tesys Engineering s.r.l (13 gennaio
2004, per un importo al ribasso di 1.234,119,75 euro),
per i tempi di esecuzione
del restauro fa fede il pannello esposto sulla Casina
in cui la durata dei lavori
indicata, fino a poco tempo
fa, era di 450 giorni a partire dal 7 luglio 2004. Pannello canta: i lavori sarebbero dovuti terminare nell’ottobre 2005. A gennaio
2007 notiamo, per caso,
che sul cartello in questione, la durata dei lavori è stata modificata con un pennarello nero da 450 a 940
giorni. Uno slittamento di
quasi 15 mesi. Si sa, i tempi della città sono, spesso,
regolati dai contrattempi.
Spulciando sul sito del Comune le delibere approvate dalla Giunta, abbiamo
contato vari aumenti di
spesa rispetto al progetto
di partenza della Casina
del Boschetto, l’ultimo dei
quali è di quasi 298mila euro, approvato il 25 maggio
2006. La proroga della consegna della struttura, di sicuro, dipende da questi aggiustamenti di tiro in corso d’opera. Certo, non stiamo di fronte a una fabbrica di San Pietro, ma il ritardo c’è e si vede. Incuriosisce, poi, il cospicuo balletto degli aumenti di spesa. Nel prossimo numero,
proveremo a ricostruire il
viaggio contabile dell’operazione e ad accertare la data definitiva di consegna.
Benvenuti nel pianeta delle buche. Capitolo II
Prosegue il nostro reportage «permanente» sul degrado urbano nella Municipalità 1 (Chiaia-San FerdinandoPosillipo). Ringraziamo i lettori per le
preziose segnalazioni che ci aiutano a
denunciare lo stato delle strade e dei
marciapiedi del «fu» salotto di Napoli.
el libro nero della manutenzione urN
bana a Chiaia, occupano una piazza
d'onore le inutilizzate bocche rettangolari di metallo adibite per l’installazione
di pannelli pubblicitari. Alla luce del sole, pronte a mordere caviglie, pericolosamente disseminate sul territorio, ogni
volta che piove si riempiono d'acqua mimetizzandosi tra le pozzanghere. Temibili, ad esempio, quelle all’inizio di via
Chiaia - che già hanno castigato incolpevoli passanti -, insaziabili quelle di via
Carducci (nella foto) che, si spera, al più
presto, con gli imminenti lavori di riqualificazione, potranno essere chiuse.
Altra via, altre buche. Forse qualcuno ha
sotterrato un tesoro alla Riviera di Chiaia
e si è dimenticato dove ha nascosto il malloppo. Scavi, non marciapiedi. Non solo
buche, ma autentici sventramenti, con
mattonelle volate chissà dove e un crescendo di sconsiderati rattoppi. Chi ben
comincia è a meta del degrado. Così è
per la Riviera che, a un tiro di cravatta dal-
lo storico negozio di Marinella, esordisce
con un marciapiede devastato, assediato
da un ricco valzer di sanpietrini.
Eduardo Bucci, in una lettera che ha inviato in redazione, chiede, giustamente,
la rimozione dei sanpietrini «saltati» che
sono delle «vere e proprie armi improprie alla portata di chiunque voglia far
del male ad altri; il solo fatto di ributtar-
li in strada può costituire pericolo per i
motociclisti di passaggio». Il perché, invece, tutte le buche non vengono chiuse,
lo spiega in una gustosa e ironica lettera
Giuseppe Ioimo: «Il vero motivo è il grande rispetto per la storia di Napoli ed il desiderio di non modificare lo stato dei luoghi rispetto agli anni del dopoguerra.
Appare evidente che l’Amministrazione
comunale vuole replicare, per quanto
possibile, l’immagine di Napoli del
1944/1945 dopo i bombardamenti, per
poter offrire ai turisti provenienti da nazioni che non hanno una tradizione storica, degli scenari di grande impatto».
Infine, una buona notizia: la «buca delle
buche» di via San Pasquale (in quel tratto in prossimità delle scale per Parco Margherita), segnalata il numero scorso, è
stata colmata per l’ennesima volta (nella
foto). Nel pianeta delle buche un cratere
«ribelle» in meno.
Massimiliano de Francesco
SPECIALE RIQUALIFICAZIONE
CHIAIA MAGAZINE
6
È l’ora dei cantieri
IL PROGRAMMA. Piazza Amedeo, via Martucci, via Carducci: restyling alle porte
Durata: 10/12 mesi. Costo: oltre due milioni. Non verranno ridotte le strisce blu
ALVARO MIRABELLI
ccelerazione in arrivo per la riquaA
lificazione urbana di Chiaia, progettata dagli architetti Benedetto Gra-
LA SCHEDA
vagnuolo e Massimo Rosi. Prima, però,
il punto sull’importante restyling (gestito, lo ricordiamo, dall’assessorato
comunale al Decoro e Arredo Urbano e,
sul versante tecnico, dal servizio Arredo
Urbano). La delicata operazione di maquillage, pur rallentata dai tempi tecnici per reperire i fondi, per assegnare
gli appalti e per verificare la trasparenza delle imprese aggiudicatarie, ha già
consegnato alla città un primo consuntivo parziale: da un anno, infatti,
sfoggiano un nuovo look piazza San Pasquale, largo Rodinò, via Cavallerizza,
via Carlo Poerio e via Calabritto.
La buona notizia è che ora, ai blocchi di
partenza, c’è il secondo lotto dei cantieri previsti: decollo in tempi stretti,
infatti, per i lavori a piazza Amedeo, via
Martucci e via Carducci. E per verificare che il conto alla rovescia sia davvero
iniziato, Chiaia Magazine ha intervistato Elisabetta Gambardella (nella foto),
assessore comunale al Decoro Urbano,
e Luigi Ugramin, dirigente del servizio
Arredo Urbano. L’attesa per i tre cantieri, conferma la Gambardella, è ormai
agli sgoccioli: "Quella del cantieramento contemporaneo di tre aree così “sensibili” - spiega - richiede la predisposizione di un meccanismo oliato alla perfezione: per ammortizzare le conseguenze sul traffico, ad esempio, abbiamo lavorato a 4 mani con l’assessorato
alla Mobilità". Disagi prevedibili, ma ne
varrà la pena, e così l’assessore invita i
cittadini ad avere pazienza: "Stiamo lavorando per voi", è lo slogan fatidico
con cui la Gambardella preannuncia i
prossimi interventi. Il recupero, del resto, ha dimensioni cospicue. Sintetizza
l’architetto Ugramin: "Piazza Amedeo:
sarà rifatta la sede stradale.Verranno allargati il marciapiede presso il quale sostano gli autobus, quello antistante l’uscita del metrò e quello della farmacia.
L’intero perimetro verrà alberato. Via
Martucci: sarà risistemata la pavimen-
Piazza Amedeo
Inizio lavori
Fine febbr/inizio
marzo
Durata 300 giorni
Costi 562.097 euro
Via Martucci
Inizio lavori
Fine febbr/inizio
marzo
Durata 300 giorni
Costi 633.372 euro
Via Carducci
Inizio lavori
Fine febbr/inizio
marzo
Durata 365 giorni
Costi 955.492 euro
A lato: Elisabetta Gambardella, assessore
comunale al Decoro e Arredo Urbano.
Nella pagina accanto: le planimetrie dei
progetti di riqualificazione di Piazza
Amedeo, via Martucci, via Carducci.
tazione in basolato di strada e marciapiedi. Verrà anche ristrutturato e abbellito lo spiazzo dei gradini Amedeo.
Poi via Carducci: anche qui rifazione di
strada e marciapiedi con filari di alberi su entrambi i versanti. E l’alberatura
è stata selezionata apposta per non risultare invasiva. Il fiore all’occhiello di
via Carducci sarà la pedonalizzazione,
in piazza Amendola, dell’intero spazio
di fronte al liceo, con incremento di alberatura e panchine". E’ poi il caso di aggiungere che, sul fronte sosta, gli interventi non modificheranno l’attuale
disponibilità di strisce blu. "Per informare i cittadini - avverte Ugramin - saranno anche piazzati pannelli illustrativi con le immagini degli scenari fina-
li". Elisabetta Gambardella, poi, gioca
persino d’anticipo: "Se il 2007 sarà l’anno giusto per la minirivoluzione a piazza Amedeo, via Martucci e via Carducci, nel 2008 toccherà ai lavori in via Filangieri, via dei Mille, via Colonna, via
Torelli, Vasto a Chiaia, via Nisco e vico
Vetriera: per queste strade è imminente il bando di gara".
Quando l’appalto si arena. Dove e perché
hiaia: lavori in corso. Almeno sulla carta. La
C
domanda è: perché ci vogliono tempi biblici
per farli decollare? Esemplare quanto è accaduto
ad un’opera con tutte la carte in regola per essere
cantierata: vale a dire il restyling della zona di
Santa Caterina da Siena, prezioso fazzoletto di
territorio tra il largo omonimo e piazzetta Cariati.
Fra poco, per fortuna, i cantieri apriranno, ma ci
son voluti 4 mesi per sbloccare la situazione. Il
fatto è che l’intervento, coperto economicamente
e anche appaltato, a settembre si è malinconicamente arenato. Dove? In prefettura, e più precisamente nei cassetti dell’Ufficio Protocollo di Legalità cui tocca rilasciare il nulla osta finale: l’Ufficio,
infatti, in caso di appalti pubblici, conduce le
verifiche antimafia sulle imprese aggiudicatarie.
Messa così, lo stop è legittimo e inevitabile: ed è
proprio questa la sorte capitata all’opera di riqualificazione per il territorio di Santa Caterina da
Siena. Quello che non va giù, però, è che le operazioni di controllo slittino all’infinito: da queste
parti, infatti, fare i conti in tasca alla trasparenza
delle ditte che ricevono incarichi dal pubblico
committente, nei fatti diventa un’impresa lunga e
estenuante. E per due buone ragioni: in primo
luogo la mole dei controlli è considerevole. Il
secondo motivo porta dritto all’anello debole
della catena: le investigazioni, infatti, non le fa
certo l’Ufficio Protocollo di Legalità della Prefettura. L’Ufficio, come da prassi, smista l’incombenza
delle indagini alle Forze dell’Ordine. Ma a Napoli,
ormai da un pezzo, Polizia e Carabinieri hanno il
fiato cortissimo: uomini e mezzi sono contati.
Levàteli da una parte, mancheranno dall’altra.
Così, a questo punto, impiegare le forze dell’ordine per le investigazioni antimafia sulle ditte
appaltatrici significa rassegnarsi a tempi lunghissimi per il rilascio del nulla osta. E coi cantieri
inchiodati all’attesa le conseguenze sono pesanti:
il recupero del territorio è costretto a frenare (vedi
appunto l’appalto per il lotto di Santa Caterina da
Siena), preziose occasioni di occupazione e salario
vengono congelate, il sovraccarico di attività sulle
forze dell’ordine diventa insostenibile. Non tutti,
però, sono d’accordo con queste spiegazioni: se le
verifiche sulle imprese aggiudicatarie vanno a
rilento, dicono, la colpa è della burocrazia. E
insistono: in fin dei conti, le imprese sono sempre
le stesse e non ci vuole un’arca di scienza a fare i
controlli. Una cosa è certa: l’emergenza degli
appalti al rallentatore non è più sopportabile.
SPECIALE RIQUALIFICAZIONE
CHIAIA MAGAZINE
7
PIAZZA AMEDEO
A piazza Amedeo l’intervento di riqualificazione prevede: rifacimento sede stradale,
allargamento del marciapiede presso il
quale sostano gli autobus, di quello antistante l’uscita della metro
e di quello della farmacia. L’intero perimetro
verrà alberato.
VIA MARTUCCI
A via Martucci il restyling comprende la risistemazione della pavimentazione in basolato della strada e dei
marciapiedi. Inoltre,
verrà anche ristrutturato e abbellito lo spiazzo dei gradini Amedeo.
Non verranno ridotte
le strisce blu.
VIA CARDUCCI
Via Carducci sarà la
strada che verrà più
trasformata.
L’operazione di riqualificazione prevede: rifacimento di strada e
marciapiedi con filari
di alberi su entrambi i
versanti. Anche qui le
strisce blu non saranno
ridotte.
PIAZZA AMENDOLA
Il fiore all’occhiello dell’intervento su via
Carducci sarà piazza
Amendola. Lo spazio
antistante il Liceo
Umberto I, infatti,
verrà pedonalizzato e
saranno incrementate
l’alberatura e le panchine. Il restyling di via
Carducci e di piazza
Amendola ha una
durata prevista di un
anno, con un costo di
955.492 euro.
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
8
Chiaia accoglie l’artigiano della pace
L’INCONTRO. Le associazioni Ciao Africa, Voci dal Sud e Monastero Santa Chiara
presentano al Royal il progetto per sostenere l’opera del missionario Claudio Marano
’è un uomo in Burundi che
C
insegna la pace. Il suo nome
è Claudio Marano, 54 primavere,
cuore friuliano, missionario di talento, fondatore, tre lustri fa, del
Centre Jeunes Kamenge a Bujungura, capitale del Burundi. In
questa toppa di mondo dell’Africa orientale, scucita anni fa dalla
guerra civile - oltre 300mila morti su una popolazione di 6 milioni di abitanti -, Marano è riuscito,
in pieno conflitto e nell’odore del
sangue, a tenere saldamente in
pugno il filo della speranza. La
sua missione è stata chiara fin da
subito: ricucire il senso della vita
addosso a un popolo. Per farlo,
però, era necessario, prima di tutto, «rifondare» un popolo, diviso
tragicamente in Tutsi e Hutu, le
due etnie contro, mattanze da
una parte e dall’altra. Il friuliano, ormai pieno d’Africa negli oc-
chi e nel fiato, con la pazienza
dei sognatori, inizia il suo lavoro
di riappacificazione, cambiando
campo alle etnie: da quello di battaglia a quello di calcio. L’idea è
semplice: lo sport come veicolo
di riconciliazione. L’oratorio della pace fa goal con uno score sor-
prendente che conta, oggi, 25mila iscritti con una media di 1500
frequentatori al giorno. Campi di
gioco, quindi, al centro, ma anche
una biblioteca, sale attrezzate per
l’informatica, atelier, cinema e
teatro. Fin qui, la storia di un miracolo, di un artigiano della pace
che ricuce la vita con un budget
che non arriva ai 400mila euro all’anno, premiato nel 2002 con il
«Right Livelihood Award», premio
Nobel alternativo, che in Svezia si
dà a chi concretamente sostiene
la pace. Ma c’è ancora tanto da fare in Burundi e le associazioni
culturali Voci dal Sud, Monastero
Santa Chiara e Ciao Africa lo sanno bene. Tant’è che, per dare una
mano al Centro Kamenge, hanno organizzato per il 19 febbraio,
alle ore 18, all’albergo Royal (via
Partenope 40) un incontro proprio con Claudio Marano, in missione a Napoli in cerca di nuovi
sognatori. Il convegno, dal titolo
emblematico «Finché c’è sport c’è
speranza», ha uno scopo ben preciso: illustrare l’opera del missionario e presentare un progetto di
raccolta fondi attraverso eventi
sportivi, per la costruzione della
SANTA CATERINA DA SIENA
A MARZO PARTE IL CANTIERE
ULTIME DAL PAN
CENTOMILA EURO PER UN CONVEGNO
2 anni di attesa. E ora per il progetto di riqualificazione urbana della zona di Santa Caterina
da Siena, presentato nel gennaio 2005, è arrivato anche il nulla osta finale, quello antimafia della prefettura. «Non resta che firmare il
contratto con l’impresa esecutrice: e a marzo
aprirà il cantiere», dicono al Servizio «Città Storica», l'ufficio comunale responsabile dell’operazione. Durata lavori: marzo 2007-agosto2008.
Publicammo a ottobre: il Pan costa ai napoletani
5 milioni di Euro all'anno! E l’ assessore alla
Cultura, Nicola Oddati, aveva promesso: «Entro
l’anno cambieranno le cose». E invece: a dicembre, il Comune ha stanziato 100mila euro
a beneficio della società Electa per aver organizzato al Pan un convegno durato due giorni.
Nota bene: 100mila euro è il budget per 6 mesi
di manutenzione/strade nella Municipalità1.
EMERGENZA DEGRADO A PIAZZA DEL PLEBISCITO
prende anche segmenti di ferro di vecchie transenne, pericolosi per l'incolumità fisica quando cala il buio, continua
emergenza rifiuti ed assenza di adeguato controllo dell'area pedonale. Delusi e
sul piede di guerra i fratelli Rino e Salvatore De Martino, gestori della libreria:
«Il Comune ci ha assicurato l'apertura di
locali sotto i portici, in grado di riqualificare culturalmente la zona - spiega Rino De Martino (nella foto) -, ma le promesse sono rimaste tali. Siamo soli, isolati al nostro destino». Intanto, però, l'attività culturale della libreria - luogo tradizionale d'incontro per intellettuali, artisti e giornalisti - è in grande fermento,
Libreria Treves tra poesia e calcinacci
on c'è pace per la libreria Treves. La
filiale dell'omonima casa editrice,
N
fondata da Emilio Treves nel 1861, dopo
lo sfratto da via Toledo, ha trovato dimora stabile nella nuova sede sotto il colonnato di Piazza del Plebiscito. Qui, in
quello che doveva essere un luogo da rilanciare, quotidianamente si assiste al festival del degrado. La caduta di calcinacci dalle volte del colonnato, avvenuta di
recente a causa del maltempo, è solo la
punta dell'iceberg di un disagio che com-
L’ASSOCIAZIONE
«CAMBIAMOCI NAPOLI» AL FILANGIERI
La società civile scende in campo con le proprie forze morali e culturali, per tutelare e salvaguardare i
valori fondamentali dell'individuo, soprattutto di
coloro che appartengono alle fasce più deboli della
società. E' proprio ciò che si impegnano a realizzare
alcuni cittadini che hanno deciso di collaborare insieme per lenire i tanti mali che affliggono la nostra
amata città. L'Associazione culturale «CambiamoCi
Napoli» è nata proprio con l'intento di promuovere
una seria ed efficace progettualità che influisca positivamente su molti settori della vita sociale della
collettività, interagendo direttamente con la cittadinanza. Il Consiglio Direttivo dell'Associazione si avvale delle significative presenze, tra gli altri, di Pietro Gaeta, avvocato tributarista, Carlo Iacovelli, direttore della Polizia di Stato, Gaetano de Masellis,
avvocato civilista e del presidente Antonio Lanzaro
Scuola della pace. Deus ex machina dell’iniziativa è Giuseppe
Airoldi (nella foto con Ernesto Doria, Tullio Maddaloni e Peppe
Macchia), origini bergamasche,
napoletano d’adozione, psicologo e fondatore di Ciao Africa. «L’idea di creare una Scuola della pace nel centro Kamenge - sostiene
Airoldi - nasce da una considerazione semplice: la scuola della pace non c’è. Nel 2005, sono stato
con 16 universitari in Burundi e
ho capito che un modo giusto per
cambiare il mondo è inviare da
Claudio Marano degli apprendisti
ad imparare la pace. L’idea, quindi, è di costruire un attrezzato
centro d’accoglienza all’interno
di Kamenge per ospitare altri giovani campani, pronti ad integrarsi con i burundesi e a innamorarsi dell’Africa come mi sono
innamorato io». (m.d.f.)
grazie anche al sodalizio che che ha unito Treves con l’Associazione Del Plebiscito, l'archivio fotografico Parisio, il Gran
Caffè Gambrinus, l’Istituto Italiano per
gli Studi Filosofici, l’Istituto Cervantes.
Un patto culturale che sta cercando di
animare con spettacoli teatrali, mostre e
incontri, la piazza e i portici della Chiesa di San Francesco di Paola. Tra gli eventi del mese: la presentazione dell'ultima
fatica letteraria di Federico Moccia «Scusa ma ti chiamo Amore» e l'attesissima
«Festa Internazionale della Poesia» con
un programma di incontri e letture che
durerà dal 16 febbraio al 2 marzo.
Nicola Sellitti
(nella foto), docente di Diritto dell'Unione Europea alla facoltà di
Lettere, professore alla Scuola di
specializzazione per le professioni legali e membro del Cda deldella Federico II. «Dopo un periodo trascorso a bordo campo, - dice Lanzaro - ho deciso di indossare una maglia. L’obiettivo dell’associazione è raccogliere le istanze di quelle categorie maggiormente
colpite, individuando e affrontando i problemi della città anche attraverso delle conferenze e attivando uno sportello a disposizione dei cittadini». Il primo convegno-dibattito di «CambiamoCi Napoli» (sabato 17 febbraio, ore 10, al cinema Filangieri) ha come titolo: «Sviluppo e sicurezza, Napoli: coma profondo! Dobbiamo rassegnarci?». Interverranno: Francesco Forgione, Alfredo Mantovano, Franco Malvano, Franco Roberti, Gianni Lettieri, Maurizio
Maddaloni, Marco Demarco.
Rosemary Iadicicco
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
9
Grattino a 4 euro, follia ambientalista
LA POLEMICA. La proposta dell’assessore Nasti non piace né alla maggioranza
né all’opposizione. Movimento Parcheggi a Chiaia: raccolte oltre 3000 le firme
cascare le braccia la proFnaleaposta
dell'assessore comuall'Ambiente Gennaro Nasti di elevare la tariffa oraria
del grattino a 4 euro. Però gli è
riuscita un'impresa: scontentare tutti, dalla maggioranza
all'opposizione. Per non parlare della città. L'uscita di Nasti
ha un suo perché: con lo smog
alle stelle, lui, giovane ambientalista, ha imboccato la più
classica e radicale delle opzioni «verdi»: azzannare l'auto-
mobilista al portafoglio, e sparare ritocchi in alto ad una sosta sulle strisce blu che, in
quanto a disponibilità, vede Napoli ultima in Italia. Assessore
un po' ultrà, dunque, Nasti vede rosso quando vede le auto:
un velo che lo acceca anche di
fronte agli esempi forniti da altre città in tema di inquinamento e di sosta, a cominciare
da molte amministrazioni progressiste, in Italia e nel mondo. L'intera Europa, ad esempio, cerca di cancellare traffico
e tossine dalle proprie strade
con una moderna filosofia della mobilità che punta anche
sui parcheggi interrati: e l'opzione è talmente condivisa che
gli impianti sotterranei vengono sistemati non solo in periferia, ma anche nei centri storici. Insomma: soluzioni strut-
turali. E' successo a Roma, Siena, Bressanone, Trieste, Barcellona, Parigi, Ginevra, tanto
per limitarci ad alcune città,
molto attente all'ambiente. A
Napoli, invece, caccia grossa alle auto. E Nasti non è mica l'unico a pensarla così: le amministrazioni degli ultimi anni in
città hanno sempre avuto una
stella polare: no ai parcheggi
in centro e sì a quelli in periferia, anche se poi non hanno fatto né gli uni né gli altri. Sulla
faccenda del grattino a 4 euro,
intanto, raffica di obiezioni da
parte del governo della Municipalità1: così si fa il gioco degli abusivi che farebbero prezzi concorrenziali, e dilagherebbe il flagello della sosta in
seconda fila. A Roma, dicono, il
grattino costa 1 euro (50 centesimi nelle zone ospedaliere) e
MEZZANOTTE A MANO ARMATA
PAURA PER LE VIE DEL CENTRO
VIA DEI MILLE: SERVONO
DEI VARCHI TRA I MOTORINI
Sta scalando velocemente posizioni, nell’hit parade delle zone tartassate dai rapinatori, l’area di via
Crispi/via Schipa e dintorni che, secondo le denunce di residenti e commercianti, sono completamente escluse dai controlli delle forze dell’ordine. Mezzanotte e dintorni è la fascia oraria preferita dai delinquenti per mettere a segno i propri
colpi, come dimostra la rapina a mano armata
subita dal ristorante «Dall’amico gamberone».
Dopo la decisione del Comune di spostare sul lato opposto di via dei Mille (lato palazzo D’Avalos)
la barriera dei motorini, di sicuro, si sono alleviate le sofferenze dei passanti. Ma, un altro problema è sorto dopo il provvedimento: il muro di
ciclomotori è così compatto da non dare la possibilità di raggiungere subito il marciapiede e la
piazzola antistante lo store «Cruising». Servono,
quindi, dei varchi tra i motorini.
EMERGENZA A PARCO MARGHERITA
delibera per chiedere il restringimento del
predetto tratto di marciapiede. Spiega Cicala: «L'ampliamento “anomalo” della piazzetta antistante la funicolare di Chiaia, aveva lo scopo di evitare a coloro che uscivano dall'impianto collinare di riversassi direttamente sulla strada, onde impedire incidenti. Ma, considerato che tale finalità è
già assicurata dalle dimensioni della piazzetta stessa, l'ampliamento del marciapiede ed il conseguente ridimensionamento
della carreggiata costituiscono unicamente un ostacolo alla circolazione dei veicoli, ed in particolare degli autobus, delle
autoambulanze e delle auto delle forze dell'ordine». «Vi è di più - incalza Lojodice -: a
Il marciapiede dello scontento
Lo avevamo segnalato già nel numero di
giugno di Chiaia Magazine, poco dopo il
completamento dei lavori di ristrutturazione della funicolare di via del Parco Margherita: l'idea di allargare il marciapiede
antistante (nella foto) era stata a dir poco
sciagurata. Da allora, infatti, per residenti
e automobilisti, non c'è stata più pace. Tornano ora alla carica, contro la piazzola dello scontento, i consiglieri della Municipalità 1 Fabio Cicala e Flavio Lojodice. Insieme hanno presentato una proposta di
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
LO STADIO DEL FUTURO? IL COLOSSEO
port, mi domando: «Cos'è lo
Sanalizzare
sport?». Forse il calcio? Vediamo di
una giornata tipo di
calcio. Vai allo stadio e ti ritrovi
colonne di forze dell'ordine di cui
non si sa nemmeno più il numero,
tutti pronti a rischiare la vita per 5
euro di straordinario all'ora. Straordinari miseri ma che comunque sono
pagati da tutti noi ed anche da quelli
che del calcio non se ne fregano
nulla, ma questa è un'altra storia.
Dicevo Poliziotti tutti dispiegati e
pronti a rischiare la vita per un
ordine pubblico sempre più complesso da gestire in un incontro di calcio,
che prima si giocava solo di domenica e che oggi si gioca anche il sabato,
il Mercoledì, «l'amichevole» con
qualche piccolo fumogeno il lunedì,
e chi più ne ha più ne metta. Tifosi
allo sbaraglio e male organizzati per
i pochi finanziamenti delle società di
calcio che cercano comunque di
conservare un’apparenza di passione
e di attaccamento alla propria squadra, sfidando biglietti numerati e
nominali, telecamere, servizi di
sicurezza, la propria vita e organizzandosi con costante impegno al pari
di un attività lavorativa militare, che
con lo sport non ha più niente a che
spartire. Continuo a chiedermi:
«Cos'è lo sport?»
Vediamo a Napoli. Cosa c'è a Napoli
di sport? Uno stadio San Paolo da
abbattere e ricostruire per poi regalarlo solo a undici giocatori ed un
Presidente milionari; un Palargento
prima abbandonato e poi perennemente in ristrutturazione per poi
regalarlo a cinque giocatori di basket
ed un Presidente un po' meno milionari; un palazzotto ed uno stadio
Collana caduto a pezzi fino alla
chiusura; un Palabarbuto di costruzione smontabile e costruito in
mezzo ad una strada, quella del circo
per intenderci, e che come il circo se
ne andrà.
Mi domando e dico: «Ma se i giovani
lo sport non possono praticarlo,
come possono amarlo ed onorarlo
nella Capitale non ci hanno
pensato due volte a fare un parcheggio sotterraneo sotto Villa Borghese. A dimostrazione
di un fatto: chi chiede parcheggi, in realtà, se ne frega di
destra e sinistra.
E se a Napoli Palazzo San Giacomo ne fa una questione politica, il dubbio è che stia mascherando incapacità di fondo:
per un grattino a 4 euro basta
uno schiocco di dita, per fare i
parcheggi (promessi in campagna elettorale) ci vogliono gli
attributi. Lo ripete da mesi il
Movimento Parcheggi a Chiaia:
e, a proposito, la raccolta delle
firme pro parcheggi interrati
in zona è arrivata a quota 3mila. La sottoscrizione sarà presentata da una delegazione a
Gennaro Mola, assessore alla
Mobilità. (a.m.)
causa della riduzione delle dimensioni della carreggiata e all'abitudine degli automobilisti di ignorare i divieti di sosta, in alcuni punti è impossibile la circolazione
contemporanea di due veicoli provenienti
da opposte direzioni, specialmente se si
tratta di autobus, con conseguente blocco
totale della circolazione. L'inutile allargamento del marciapiede - continua il consigliere - ha infatti creato un angolo, in corrispondenza della fermata degli autobus,
tale che i veicoli diretti verso piazza Amedeo, percorrendo il lato destro della strada,
si ritrovano ad occupare giocoforza l'altro
lato della carreggiata, con il conseguente
rischio di uno scontro frontale». (l.c.)
anche da tifosi? Gli ultra miliardari
del calcio con lo sport che cosa
hanno più a che spartire?»
Per il resto fate voi. Sento parlare e
rabbrividisco solo all'idea perché
stanno per costruire un altro «Colosseo Stadio», tempio post moderno
della violenza, in una zona che di
violenza e problemi ne ha già troppi:
Scampia. Con gli stessi investimenti
economici necessari alla costruzione
del nuovo mostro, avrei preferito
sentir parlare della costruzione di
più palazzetti polisportivi, templi
dello sport con la «S» maiuscola da
regalare ai giovani, o meglio di
proprietà dei giovani di Scampia.
Cari amici scusatemi ma il calcio
non è lo sport, è solo parte di esso e
non si può morire per una cagata di
partita!
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
10
Goethe, cinema e filosofia in passerella
CULTURA. Tra attività accademiche ed eventi d’arte, l’istituto della Riviera di Chiaia
propone un fitto calendario d’appuntamenti. A marzo mostra fotografica su Herzog
ANTONELLA CARLO
Continua il nostro viaggio tra
gli istituti culturali del quartiere Chiaia. Terza puntata:
Goethe Institut. Nel prossimo
numero: Istituto Italiano per
gli Studi Filosofici.
orino, Milano, Roma e NaT
poli: il tedesco fa tappa anche qui, in questo splendido palazzo della Riviera di Chiaia,
proprio accanto a Villa Pignatelli. Lingua, cultura, poesia, cinema, fotografia: dal 1961 sino ad oggi, il Goethe-Institut
non solo propone un fitto calendario di corsi ed attività accademiche, ma ha l'obiettivo
fondamentale di tracciare una
panoramica a trecentosessanta gradi sulla tradizione tedesca. Sembra emblematico che
la mostra fotografica, in programma a febbraio, sia intitolata «Guten Tag! Hier spricht
Europa», ovvero «Buogiorno!
Qui si parla Europa», per ritrovare suggestioni e trame di un
sentire comune.
«Impegno accademico, attività
culturale, interazione con le
istituzioni locali, dinamismo
nella fusione di forme d'arte diverse: questi i principali fili
conduttori della nostra politica
sul territorio - afferma la direttrice del Goethe Maria Car-
Stefan Gerspach, responsabile dei corsi, con la direttrice Maria Carmen Morese.
men Morese -. La collaborazione con la Galleria Toledo, con
l'Università “L'Orientale” e con
l'Istituto Italiano di Studi Filosofici sancisce la volontà di favorire un sapere che sia davvero a porte aperte».
E, dunque, gli eventi in calendario nei prossimi mesi testimoniano l'esigenza di tessere
colorate e multiformi contaminazioni, all'insegna di una
cultura cosmopolita, classica e
moderna al tempo stesso: se il
«Kinoclub 2007», riservato ai
soli germanisti e studenti del
Goethe, rivolgerà uno sguardo
curioso ed attento alle novità
del cinema tedesco, tutti gli appassionati di Werner Herzog
potranno assistere, dal 5 al 28
marzo, ad una mostra fotografica dedicata al grande regista.
Sempre il mese prossimo, in
collaborazione con «Associazione Culturale del Plebiscito»,
verrà realizzato il «Festival della poesia», che promette l'intervento e l'adesione di grandi
firme della letteratura europea. Ancora un festival, stavolta dedicato all'amore: nell'ambito della rassegna «Arte della
Felicità», il 22 marzo, il filoso-
fo Stefan Klein parlerà, a Palazzo Serra di Cassano, dei segreti per conquistare un'equilibrata consapevolezza personale. In trepida preparazione,
ad aprile, altri due importanti
appuntamenti: il 18 verrà
proiettato, con il patrocinio del
teatro san Carlo, un «Film/evento su Hans Werner Henze»; il
21, invece, alla sede del Goethe,
in un dibattito con Giovanni
Di Lorenzo, Inge Feltrinelli illustrerà differenze, analogie,
progetti dell'editoria tedesca ed
italiana. In maggio, infine, lo
scrittore Feridun Zaimoglu seguirà, in un colloquio con il
pubblico partenopeo, non solo
le coordinate della sua carriera
letteraria, ma anche i complessi sentieri della narrativa
tedesca degli ultimi tempi.
«Eppure la nostra attività non
si esaurisce con la conclusione
dell'anno accademico - dice il
responsabile dei corsi del Goethe, Stefan Gerspach -, proponiamo, infatti, ai nostri studenti, ed a quanti siano interessati a migliorare il loro tedesco, una qualificata selezione di summer camps in Germania: ecco un modo semplice ed
efficace per imparare una lingua, per immedesimarsi nei ritmi quotidiani di un particolare stile di vita».
3. Continua
CORSI
ED ESAMI
40 tipologie di corsi, 400
studenti di diverse fasce
d'età: le felici statistiche
del 2006 promettono
ancora, al «Goethe-Institut» di Napoli, incrementi
di iscrizioni per il 2007. A
febbraio inizia il secondo
semestre dell'anno accademico: una variegata
gamma di corsi, in differenti orari, serali e mattutini, è offerta al pubblico
di adulti e ragazzi partenopei. L'inserimento di
moduli intensivi di 40 ore,
a partire da giugno,
rappresenta una novità
recentissima, che consente un approccio più rapido
e massiccio con la lingua:
accanto alle lezioni quotidiane, saranno propositi
degli esercizi speciali,
volti al superamento degli
esami, che forniscono
titoli riconosciuti dalla
Comunità Europea. Il
metodo di insegnamento
è rigoroso: in classe si
parla sempre e solo tedesco, anche ai livelli base.
RIQUALIFICAZIONE URBANA
EMERGENZA CRIMINALITÀ
Via Chiatamone, smantellato
il «pannello degli orrori»
Boom di rapine a via Petrarca
Non decolla il piano sicurezza
sono due. Dopo la rimozione dei
cartelloni pubblicitari fatiscenti
E
alle Rampe Brancaccio, un nuovo
hiaia e le invasioni barbariche.
Gang di strada e rapinatori proC
fessionali picchiano duro e lasciano
intervento di smantellamento di
tabelloni inutili e pericolosi è stato
condotto a via Chiatamone (foto a
sinistra). All’altezza della prima rampa
che porta al Monte Echia, infatti, il 16
gennaio 2007, il «pannello degli
orrori» è stato rimosso, non senza
qualche difficoltà, dalla squadra
rimozione dell’Elpis, la società che
gestisce le attività del settore pubblicità e delle pubbliche affissioni del
Comune di Napoli. Lo smantellamento è avvenuto alla presenza di Diego
D’Alessio (nella foto in basso), presidente della Commissione Attività Produttive della Municipalità 1, che, da
quando è stato eletto, ha dichiarato
guerra alla cartellonistica degradata.
E non finisce qui. D’Alessio, infatti,
insieme ad altri consiglieri della
maggioranza e dell’opposizione, ha
individuato altri tabelloni che meritano di essere abbattuti o perché non
rispettano i canoni di sicurezza o
perché rovinano ed alterano il paesaggio. Intanto Chiaia Magazine, nel
numero di marzo, pubblicherà una
mappa dei pannelli pubblicitari
fatiscenti e di quelli installati in siti
non adatti. Siamo, ovviamente, aperti
alle segnalazioni dei nostri lettori.
il segno: sulla pelle e nell'anima. La
tensione, ad esempio, si taglia a fette
nei quartieri alti della Napoli bene:
in collina il corpo a corpo tra malanapoli e borghesia ha fatto il salto di
qualità. Lo dicono anche le forze
dell'ordine: il livello delle aggressioni si è alzato.
E parla da sola la cronaca nera:
attacchi a percussione ai residenti di
via Petrarca (nella foto) e dintorni,
soprattutto quando tornano a casa in
auto (per i delinquenti è il momento
ideale: la vettura della vittima viene
incastrata tra un cancello o una
saracinesca che stanno per aprirsi e
il motorino dei rapinatori alle spalle). Altra storia i safari a via Aniello
Falcone: puntano al bersaglio grosso
i vari predoni, più o meno professionali, che in poco tempo hanno castigato un supermercato e una banca.
E il fronte antimala? Al solito: pochi
mezzi, poche divise. Come curare il
cancro con l'aspirina. E allora rivediamoci le strategie concordate ad
ottobre tra Roma e Napoli.
Mille uomini entro Natale: sono
arrivati, pare, solo 175 carabinieri.
Videosorveglianza: pareva questione
di mesi, e invece zero. Il deposito per
scooter sequestrati di via Campegna:
doveva aprire il 31 gennaio, ed è
ancora inagibile.
E i famosi poteri speciali alla sindaca
(che tra l'altro le consentirebbero di
mandare più vigili in strada)? Il
Governo glieli stava dando a novembre. Spariti nel nulla. E se anche li
avesse, come li userebbe con una
polizia municipale che, su 2mila
unità, ne inchioda 1600 alle scrivanie. Campare a Napoli? Come viaggiare su un bus in discesa, coi freni
rotti e il conducente ubriaco.
L’INTERVISTA
CHIAIA MAGAZINE
11
Antonio Pace: «Così cambierò l’Ascom»
LA SFIDA. Il neopresidente dei commercianti napoletani illustra le sue priorità:
rilanciare il ruolo politico dell’ente e rafforzare il rapporto con la base associativa
LAURA COCOZZA
lla dimensione pubblica
è abituato. Prima della recente nomina a presidente
dell'Ascom - Confcommercio
provinciale, Antonio Pace
(nella foto), napoletano, classe
1945, decano dei ristoratori
partenopei, ha ricoperto la
carica di vicepresidente della
stessa associazione. Tuttora,
tra l'altro, è al vertice della
Fipe partenopea e dell'Associazione «Verace pizza napoletana», da lui stesso fondata
nel 1984. Ora, naturalmente,
il suo sguardo è orientato ai
prossimi quattro anni, per i
quali è stato chiamato a guidare i commercianti napoletani. A pochi giorni dalla sua
elezione, Pace ha già fatto
sentire la sua voce, con un intervento a proposito delle domeniche ecologiche. Un argomento che ha fornito subito al neopresidente l'occasione per chiarire i suoi
orientamenti futuri: «Sulle
domeniche ecologiche, come
sul resto - ha dichiarato Pace
- cercheremo la concertazione, rifiutando diktat dall'alto». Il rapporto col Comune,
insomma, deve essere paritario. Ad esempio: «Aperti di
domenica? Certo - spiega Pace - i commercianti possono
farlo, ma a patto che il Comune stimoli il flusso turistico con provvedimenti ade-
no
vit
à
A
‘
Chiaia va riordinata. Occorre creare posti
auto che soddisfino le esigenze dei residenti e degli operatori del commercio.
guati». La stessa regola vale
per le future strategie che Pace ha in mente per il rilancio
del ruolo dell'Ascom. L'Associazione, secondo lui, deve
essere interlocutore autorevole dell'Amministrazione
sui temi che riguardano lo
sviluppo, la gestione e la programmazione del territorio.
«Per raggiungere l'obiettivo spiega - ho intenzione innanzitutto di rafforzare internamente il rapporto tra
dirigenza e base associativa,
attribuendo maggior peso alle organizzazioni territoriali
di categoria sulle politiche
delle rispettive aree di pertinenza. Al direttivo spetterà
invece il ruolo di indirizzo
sulle macroquestioni politiche e il coordinamento generale». Allo scopo, Pace ha
attuato una mini-rivoluzione
interna: l'accorpamento di alcune associazioni di via e di
quartiere per dare vita a 10
municipalità Ascom, corrispondenti alle municipalità
cittadine. «Ho riunito tutti i
rappresentanti delle associazioni territoriali e ho verificato la fattibilità dell'accorpamento. Comincia così una
fase di sperimentazione cui
seguirà, eventualmente, una
riforma dello statuto interno». Gianni Alinoro è stato
eletto presidente della Con-
sulta delle 10 Municipalità.
Per quanto riguarda Chiaia,
il nuovo numero uno dell'Ascom sostiene: «Il salotto di
Napoli va riordinato. Uno dei
problemi più urgenti per la
zona, ma vale per tutta Napoli, è quello dei parcheggi.
Occorre creare posti auto che
soddisfino sia le esigenze dei
residenti che quelle del popolo dello shopping, e quindi dei commercianti. Tutto
sempre nel rispetto del codice della strada che sancisce la
presenza obbligatoria nei
centri urbani di parcheggi a
rotazione». Anche il neopresidente, dunque, si schiera
tra i sostenitori della necessità per Chiaia di una idonea
rete di parcheggi pubblici.
Sul fronte della sicurezza, ed
in particolare sul controllo
del territorio durante le ore
notturne e i giorni dedicati
alla «movida», Pace ha obiettivi altrettanto espliciti: «Le
ordinanze sindacali che dettano regole precise, sono destinate a restare sulla carta
se non sono fatte rispettare
dalla presenza di forze dell'ordine e dai vigili urbani.
Mi riferisco, ad esempio, all'osservanza degli orari nei
locali del divertimento, alla
tutela della quiete dei residenti, al comportamento degli utenti della movida e, non
ultimo, anche al contrasto
delle attività delittuose».
NUOVE BOTTEGHE
DEI MILLE news
• DE NICOLA: «PIÙ POTERE
AI CENTRI COMMERCIALI»
Nino De Nicola, presidente delle
Nuove Botteghe dei Mille, dopo
la schiacciante vittoria di Antonio Pace alla presidenza dell’Ascom, ha dichiarato: «Siamo
contenti dell’affermazione di
Pace, persona seria e capace, che
è sempre stata al nostro fianco
nelle battaglie di questi ultimi
anni difficili e roventi. Con il
nuovo presidente è arrivato il
momento di dare una svolta
all’Ascom. Crediamo fermamente
che i centri commerciali debbano avere più potere. Per il rilancio del commercio è necessario,
quindi, puntare sulle associazioni territoriali che non solo
chiedono un maggiore potere
decisionale, ma soprattutto
hanno bisogno di più risorse per
organizzare meglio il lavoro».
• QUOTA ASSOCIATIVA
E’ partita la campagna d’iscrizione alle Nuove Botteghe dei Mille,
primo centro commerciale
cittadino. Quest’anno la quota
associativa è di 50 euro. Chi è
interessato può contattare Gianni Gagliardi, vicepresidente e
segretario dell’associazione, al
numero 3398841654.
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DIARIO
DELLA
MUNICIPALITÀ 1
CHIAIA MAGAZINE
12
Il parlamentino cerca una nuova sede
IL CASO. Maggioranza e opposizione concordano: non basta più la sistemazione
di Santa Maria degli Angeli. Maione: «Se gli assessori si stringessero un po’...»
risi abitativa. C'è una vittiC
ma illustre: la Municipalità
1. Con la riforma, infatti, sono
aumentati i consiglieri del parlamentino (30) e presto aumenteranno anche i compiti. Così lo
spazio non basta più. Morale: la
vecchia sede di piazza Santa
Maria degli Angeli ormai scoppia letteralmente. E l'emergenza, stavolta, ha messo tutti d'accordo: in una recente conferenza dei capigruppo, infatti, maggioranza e opposizione hanno
messo a verbale la comune volontà di reperire una nuova sede. Ma, nell'attesa, si adatteranno a un ripiego: in tempi stretti, infatti, il Comune interverrà
con lavori di ampliamento sull'aula delle assemblee e intanto
continuerà a pagare il fitto della sede attuale. «Un palliativo
che non deve durare - riassume
il presidente Fabio Chiosi (nella
foto) -. Prima o poi, tra l'altro, la
Municipalità dovrà accogliere i
nuovi servizi che le competono
(manutenzione, politiche sociali etc) e allora sarà caos totale». E se il presente è questo, le
prospettive sono due: la nuova
sede o si compra o si fitta. E tocca a Palazzo San Giacomo che
però prende tempo. E così Chiosi sbotta: «Il Comune ha voluto
il decentramento? Allora diano
a questa Municipalità gli spazi
per lavorare». Gli fa eco l'opposizione: «Trasferimento necessario e improrogabile», dice il
consigliere di minoranza Stefa-
no Maione (Italia dei valori). «Ed
è meglio - precisa - che il Comune individui la futura sede
nel proprio patrimonio immobiliare piuttosto che sobbarcarsi un altro fitto». Intanto Maione fa appello al buon senso: «Attualmente i 4 assessori occupano 4 stanze mentre 30 consiglieri vagano nei corridoi: se gli
assessori si stringono un po', almeno due stanze potrebbero essere assegnate ai consiglieri girovaghi». Un po' per uno…
IL PROVVEDIMENTO
TACCUINO ASSEMBLEARE
Strade buie, ecco i primi rimedi
Estimi catastali, se ne parla il 27
A Chiaia sarà risistemata l’illuminazione pubblica di molte strade. E il governo della Municipalità 1 sta approntando i relativi provvedimenti. I futuri
interventi serviranno anche a garantire
un maggiore indice di sicurezza nelle
zone interessate. I lavori sono previsti a
via Nicotera, via Egiziaca (il tratto superiore verso Monte Echia), Rampe S.
Antonio, via Scipione Capece e via Mergellina (nel tratto compreso tra largo
Barbaia e largo Sermoneta).
L’attenzione dei consiglieri è poi rivolta, dopo i recenti e drammatici fatti di
cronaca, anche alla mappatura di quei
punti dell’illuminazione pubblica che
Come ogni mese pubblichiamo il taccuino di lavoro della Municipalità 1.
A gennaio il Consiglio si è riunito quattro volte. Seduta del 18: dibattito sui problemi della sede della Municipalità. Seduta del 23: proposte di delibera su inversione senso di marcia a Rampe S. Antonio, su inversione senso di marcia in
via R. De Cesare, su nuovo dispositivo di traffico a largo Ferrantina, su modifica dell'ordinanza sindacale circa le deiezioni canine. Seduta del 25: ordini del
giorno sulla scuola Margherita di Savoia e sulla manutenzione stradale del quartiere. Seduta del 30: ordini del giorno su Palazzo Veterani e su abusivismo edilizio/condono.
Programma di febbraio. Seduta del 15: ordini del giorno sulla messa in sicurezza
della pubblica illuminazione e delle installazioni pubblicitarie, su nuovi interventi di pubblica illuminazione. Seduta del 20: approvazione della delibera sul
«Regolamento della Consulta delle Associazioni». Seduta del 27: ordini del giorno su revisione estimi catastali e nuove aliquote Ici, su utilizzo di area comunale adiacente la Fondazione Mondragone. Seduta del 6 marzo: ordine del giorno su Mercatino coperto a S. Anna di Palazzo.
si presentano a rischio, a causa dell’usura e dell’incuria. I nostri lettori possono segnalarci problematiche relative
all’illuminazione che saranno puntualmente pubblicate.
BREVISSIME
COMMISSIONE MANUTENZIONE: L’AGENDA
LUNGOMARE VÙ CUMPRÀ
Il rispetto delle regole è certamente
tra le priorità perseguite dal governo della Municipalità 1. Ad attrarre
l’attenzione dei responsabili del
parlamentino di quartiere, negli
ultimi tempi, è stata anche l’emergenza del commercio abusivo,
gestito in prevalenza da extracomunitari, sul lungomare di via Caracciolo. Il suk, secondo il presidente
Chiosi, si verifica puntualmente
ogni domenica mattina: un fenomeno chiaramente illegale, dannoso per il decoro urbano, lesivo per
giunta anche degli interessi di chi
il commercio lo esercita legalmente, che solo a Napoli sembra godere
di una libertà altrove inammissibile. Inoltre il problema dell’ambulantato abusivo in zona prospera
anche sul fatto che, purtroppo, le
forze dell’ordine e la polizia municipale, nonostante i pattugliamenti, di domenica funzionano a ranghi ridotti. Secondo Alberto Boccalatte, assessore municipale alle
Attività Produttive, la presenza di
merce anche contraffatta richiede
un impegno congiunto della Guardia di Finanza e della Polizia Locale
per invertire una tendenza permissiva non più tollerabile.
Commissione manutenzione della Mun.1 (presidente Francesco de
Giovanni). Agenda di febbraio. Il 2: preparazione della delibera su
illuminazione stradale. Il 6: approvazione della delibera su illuminazione stradale. Il 7: ordine del giorno sui lavori di riqualificazione di via S. Caterina da Siena (invitato il responsabile, arch.
Ferulano). Il 16: esame della delibera «Adotta un'aiuola» (invitato
l'ass. mun. Mariani). Il 21: preparazione della delibera su vico S. M.
Apparente e su salita S. Carlo alle Mortelle. Il 28: approvazione della delibera su vico S. M. Apparente e salita S. Carlo alle Mortelle.
CHIOSI: «SCHETTINI NON SI TOCCA»
Il presidente Fabio Chiosi sul «caso Schettini»: «Da quando il generale Carlo Schettini comanda il Corpo dei Vigili Urbani sono terminate “consuetudini” particolari. Ad esempio, alcuni personaggi che usufruivano della cosiddetta produttività, da me denunciati
nell'ambito dell'inchiesta sulle paghe gonfiate, ora non godono più
dei benefici grazie all'intervento di Schettini. Il comandante è garanzia di legalità, ma è attaccato da settori dei Ds, proprio in vista
del prossimo concorso di assunzione: dovrà esserci massima trasparenza e la presenza di Schettini può dar fastidio a chi intenda
speculare politicamente».
GUERRA AI PALETTI ABUSIVI
Contro i paletti abusivi una task force, formata da carabinieri, poliziotti, vigili urbani, vigili del fuoco e tecnici del Servizio Tecnico
della Mun.1. La squadra d'intervento nasce grazie all'impulso della presidenza della Mun.1 e del Comitato Sicurezza di quartiere.
In alcuni recenti blitz nei Quartieri Spagnoli la maxipattuglia ha
tagliato centinaia e centinaia di paletti. Fabio Chiosi: «E' doveroso
riappropriarsi di questi territori da cui la legalità è stata cacciata.
Ronde delle forze dell'ordine controlleranno che gli abusi non si
ripetano. L'obiettivo è un blitz a settimana». Maurizio Tesorone,
vice presidente della Mun. 1: «Si invitano i cittadini a segnalare altre palettature abusive». I blitz prevedono anche controlli sugli abusi di sosta e su quelli commerciali ed edilizi.
POSILLIPO: INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO
Al decollo i lavori di consolidamento del muro antistante Villa Rosbery in via Ferdinando Russo (2 anni fa un crollo causò la morte
di un agricoltore). Stesso intervento per un muro in via del Marzano (anche qui un precedente di crollo). I due consolidamenti dovranno essere conclusi a luglio.
GANASCE ALLA MOVIDA
Movida nel mirino delle autorità per contenere caos e abusi che ogni fine settimana si
verificano nelle strade del by night. Durante i
blitz condotti dagli uomini della VI Unità
Operativa della Polizia Locale (diretti dal
maggiore Agliata) vengono elevati verbali di
contravvenzione per la sosta vietata; sono,
inoltre, apposte ganasce nei casi più gravi di
parcheggio irregolare; sono controllati i permessi e le licenze nei locali del divertimento e
verificato il rispetto della capienza; infine
sono verbalizzati i parcheggiatori abusivi ai
quali si sequestrano i proventi illeciti. «L’intento non è repressivo - spiega il presidente Chiosi-, ma vuole solo garantire ordine e sicurezza,
sia ai frequentatori della notte sia ai residenti».
Nel bilancio medio di un’operazione di questo
tipo le multe per sosta vietata superano il
centinaio, ma ciò che stupisce è il dato che si
riferisce all’elevato numero di ganasce applicate alle vetture con una media di 60/70 bloccaruote ad ogni weekend.
Un dato quest’ultimo che, nonostante le affermazioni di Chiosi sulla non repressività degli
interventi, ha sollevato più di una perplessità.
In molti casi, infatti, il ricorso alle ganasce è
sembrato eccessivo, in altri, invece, non sono
state utilizzate dove era necessario. E ritorna
anche un addebito di fondo: si aprono sempre
più locali a Chiaia, ma gli automobilisti sono
messi nelle condizioni di trasgredire per
l’assenza di parcheggi pubblici.
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Il Maggio fa 13 sulla ruota dei misteri
L’EVENTO. Nel segno dell’occulto e dell’esoterismo, la kermesse quest’anno parte
il 27 aprile. Previsti più di 150 percorsi guidati. Riapre il Cimitero delle Fontanelle
LAURA COCOZZA
trano numero il 13: si poS
trebbe quasi definirlo la versione matematica del dottor
Jekyll, il personaggio che Robert Louis Stevenson ideò subito dopo il successo de L'isola
del tesoro. È un numero, infatti, dalla doppia faccia, che
oscilla da secoli e a seconda delle latitudini, tra il bene e il male. Un americano su quattro è
convinto che porti sfortuna, soprattutto se abbinato al venerdì, mentre per gli europei porta male solo a tavola, a causa
del riferimento evangelico all'Ultima cena. In ogni caso, il
13 è carico di significati esoterici. È il settimo numero della
successione di Fibonacci, la legge matematica resa famosa dal
Codice da Vinci. Ma è anche il
numero della sommossa di Lucifero ed è associato, insieme al
venerdì, alla caduta dell'Ordine dei Templari, poiché il loro
arresto di gruppo e la confisca
dei loro beni avvenne venerdì
13 ottobre 1307. Tredici sono i
mesi lunari in un anno e tredici sono i segni nell'astrologia
celtica e dei nativi americani.
E, per finire, nella geometria
sacra il 13 simboleggia l'eterna distruzione e creazione della vita, il numero che predice
nuovi inizi e la fine dei vecchi
sistemi per favorire le trasformazioni. A Napoli, la smorfia
lo vuole legato al «santo dei miracoli», Sant'Antonio da Padova, colui al quale ci si rivolge
per ritrovare le cose perdute.
Non stupisce, quindi, che per
la tredicesima edizione del
Maggio dei monumenti, l'assessore comunale al Turismo
ed ai Grandi Eventi, Valeria Valente, abbia dichiarato di essersi ispirata per il tema della
manifestazione proprio al carico di misteri, leggende e superstizioni legate al fatidico
numero. E chissà se, segretamente, assieme al sindaco Iervolino, non si sia rivolta a Sant'Antonio per ritrovare i turisti perduti nelle ultime edizioni. In attesa del miracolo, forse memore del detto «aiutati
che il ciel ti aiuta», il Comune
ha anticipato la presentazione
della manifestazione, che si
svolgerà dal 27 aprile al 27
maggio, per poterla proporre
alla Borsa Internazionale del
Turismo di Milano e posizionarla sul mercato turistico.
Strategie di marketing a parte,
il Maggio rappresenta per i napoletani un'occasione per riscoprire monumenti e luoghi
della città normalmente chiusi al pubblico, soprattutto durante i giorni festivi, ma anche
per assistere a spettacoli ed
eventi ad hoc. Quest'anno, può
darsi anche grazie all'influen-
A sinistra: ingresso del Cimitero delle Fontanelle. In alto: il Castel dell’Ovo dove
per il «Maggio» si svolgerà la rassegna cinematografica «L’uovo di Napoli».
za rinnovatrice del 13, l'assetto
della kermesse appare, almeno nella fase preparatoria,
maggiormente organizzato.
Anzicchè disperdersi in tante
piccole iniziative, a volte contemporanee, la manifestazione è infatti stata suddivisa in
quattro grandi eventi (scelti attraverso un concorso di idee),
corrispondenti a quattro temi,
che si svolgeranno in quattro
luoghi diversi, legati assieme
dall'elemento del mistero.
Si parte il 4 e 5 maggio con «Il
noir, il thriller e il mistery nella letteratura e nella cinematografia a confronto con la storia di Napoli», tema concretizzato nella manifestazione
«L'uovo di Napoli», rassegna cinematografica con proiezione
di film italiani e stranieri nelle sale del Castel dell'Ovo, e di
cortometraggi presso il cinema Filangieri; mostra espositiva sui siti relativi alle scene dei
film in programma: di contor-
no rassegna letteraria e reading nella Casina Pompeiana,
con relative premiazioni.
Secondo evento al Maschio Angioino, il 10 e l'11 maggio. Argomento: «Maschere, misteri e
musica». Tre concerti serali
ispirati a quattro secoli di vita
napoletana, a partire dal '600
per finire al 2000, toccando riti, personaggi e santi della tradizione partenopea. Interpreti: Antonio Sinagra, Lino Cannavacciuolo, Peppe Barra, Ele-
na Ledda, l'Ensemble vocale
di Napoli diretto da Antonio
Spagnolo, il gruppo femminile pugliese Faraualla, l'orchestra da camera Arganis e i cantanti Emil Zryan, israeliano e
Savina Yannatov, greca.
Dal 18 al 20 maggio saranno di
scena, invece, gli artisti di strada dello Strit festival. Tema, ovviamente, «Parchi, strade, vicoli e misteri». Artisti provenienti da tutto il mondo proporranno spettacoli, anche in
lingua originale, di musica,
danza, teatro, arti circensi, cabaret, poesia e narrativa. Il parco Virgiliano sarà lo scenario di
una megacaccia al tesoro in cui
i partecipanti dovranno cimentarsi nella soluzione di rebus e indovinelli sulle tradizioni napoletane. Lungo i Decumani e nei parchi di Scampia e San Giovanni altri spettacoli e giochi.
Infine, il quarto appuntamento sarà con le «Alchimie di suoni e di colori» interpretate per
Napoli in 77 milioni di dipinti: promessa multimediale, per
musica e immagini, ideata dal
genio visionario di Brian Eno.
Una videoinstallazione su 21
monitor che sarà allestita a Castel Sant’Elmo. Una location
scelta dall’artista Inglese per
la sua posizione, dominante la
città Vecchia e la Nuova, da Bagnoli a Vigliena. Ed anche perchè, secondo una leggenda, fu
proprio da questo luogo che un
gruppo di architetti cumani,
in una notte di dicembre, sotto il segno del sagittario, immaginò e disegnò la Neapolis.
Attorno alle quattro manifestazioni portanti, una schiera
di visite guidate. Questa sarà
forse la volta buona per quanti desiderano visitare i bui
meandri del Cimitero delle
Fontanelle, rimasto chiuso lo
scorso anno, nonostante ne fosse stata annunciata l'apertura.
La visita all'ossario napoletano
dovrebbe essere, infatti, la principale attrazione di una serie
di visite guidate (oltre 150) nel
sottosuolo della città, a caccia
di storia e di tradizioni legate
al culto dei morti. Per rendere
il tour nel sottosuolo più accattivante, le guide turistiche
si sottoporranno, durante due
mesi precedenti, ad un corso
di formazione per narratori curato da esperti della Holdenart
di Torino, organizzazione che
rientra nella scuola di scrittura fondata e diretta da Alessandro Baricco. Lo scrittore
stesso, il 16 maggio, salirà sul
palcoscenico del San Carlo per
una «lezione aperta» sul rapporto tra racconto e musica.
Non resta che aspettare.
A proposito: la pagina che avete appena letto è la numero tredici.
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
La Mela, 40 anni leggendari
ANNIVERSARI
Il night club
di via dei Mille
si accinge
a festeggiare
un mitico
compleanno:
preparativi
top secret
s
lo pillo
LO SPILLO
ROMA: OMAGGIO A SARLI CON
UNA MOSTRA A PALAZZO INCONTRO
A Roma l'omaggio ad un maestro
della tradizione sartoriale napoletana: durerà fino all'11 marzo, nella
sede di Palazzo Incontro, la mostra
«L'Alta Moda di Fausto Sarli». L'evento riunisce 50 capi, scelti nell'archivio dell'atelier Sarli: si tratta di
esercizi di stile, citazioni di fasti
dimenticati, elaborazioni tecniche
di ricamo e virtuosismi matematici
applicati alla moda. In sette ambienti vengono articolate le 8 tappe del
percorso espositivo: la storia dell'atelier, gli abiti da sposa, quelli eleganti, i capi geometrici, i ricami, le
contaminazioni tra occidentale ed
etnico, gli abiti preziosi e quelli
realizzati con tessuti impalpabili. In
una sala video, inoltre, sono proiettate le collezioni d’alta moda del
famoso couturier partenoeo.
TOMMY TOTARO
i preparativi per
quello che si preannuncia
Funervono
evento mondano a tutti
gli effetti: la «Mela» compie
quarant’anni. Un traguardo
che non poteva essere ignorato dall’attuale proprietario
del locale, Romualdo Lojacono. Per festeggiare la sempreverde signora della notte
gli organizzatori sono in piena attività. Ma è ancora tutto top secret, data compresa.
Di certo si sa che la scadenza
è a breve termine, oscilla tra
la fine di febbraio e l'inizio di
marzo, con leggero ritardo
sul giorno del compleanno.
La storica inaugurazione del
night che, seppur tra alti e
bassi, ha rappresentato un
punto di riferimento per i
nottambuli della Napoli bene, infatti, risale all’11 febbraio del 1967. Anche in quel
caso ci fu una megafesta, organizzata dai proprietari,
Gigi e Franco Campanino,
14
LA STANZA
DEL DANDY
di GIANCARLO
MARESCA
LO STILE DI PAOLO
CACCIOPPOLI
attività dei Caccioppoli nel
L’
settore tessile è così antica,
nota e radicata da rappresenta-
In alto: la copertina del 45 giri con il
successo «Non si può leggere nel
cuore» dei fratelli Campanino, primi
proprietari del locale. A sinistra:
l’attuale dj resident della Mela,
Marco Piccolo
su un’idea di Sandro Petti.
Ben presto il locale divenne
per Napoli ciò che il «Piper»
era per Roma, ovvero, la prima, vera discoteca della città.
Perché, novità assoluta per i
tempi, vi si alternavano le
band che suonavano dal vivo
e la musica dei dischi in vinile, mixata dai primi dj. Storico mago della consolle fu
Enzo Lucci, e sul palco, il primo gruppo fu proprio quello dei fratelli Campanino, forti di una solida esperienza
anche come musicisti, autori di pezzi di successo («Non
si può leggere nel cuore»), e
di colonne sonore di film, tra
cui «I guappi» di Pasquale
Squitieri. E, vuole la leggenda, che proprio alla «Mela», il
regista e l’attrice Claudia
Cardinale si scambiarono il
primo bacio. E sempre qui,
decollarono gruppi mitici come i Camaleonti e l’ Èquipe
84 o amavano esibirsi star come Gino Paoli e Peppino di
Capri. Non solo note, ma an-
che risate, perchè le porte
della «Mela» si aprivano anche a cabarettisti del calibro
di Cochi e Renato, Pippo
Franco, i Gatti di Vicolo Miracoli e Gianfranco D’Angelo. Dopo gli smaglianti anni
‘60, il club conobbe un periodo di appannamento. Le
sue sorti si risollevarono a cavallo tra la fine degli anni ‘70
e l’inizio degli ‘80. Poi la chiusura nell’84. Sembrava un addio definitivo ma la Mela risorse dalle sue ceneri nell’‘87,
con una nuova insegna. Da
allora, ha cambiato varie gestioni e nomi. Tra i timonieri di quegli anni: Tonino Colangelo, Bruno Ferrara,
Giancarlo Santopaolo e più
recentemente, la famiglia
Fabbrocino. Tutti, però, sempre con gli stessi obiettivi: riunire il meglio della mondanità notturna. Alcuni riuscendoci, altri meno. Ora
Lojacono promette al pubblico una Mela da addentare
con un gusto tutto nuovo.
MUSICA
PASSIONI
«IL CAPORABALLO» A GRAGNANIELLO
PRIMA CANDELINA PER ARTEMISIA
Enzo Gragnaniello (nella
Ito»,lfoto)cantautore
ha vinto il «Caporaballo d’argenuno dei riconoscimenti culturali più
a passione per il decouLgioventù
page e l'impegno per la
disagiata: come
ambiti in Irpinia, ideato dagli organizzatori del Carnevale di Montemarano.
Nel paese del vino e della tarantella, infatti, quest’anno si è deciso di dare il
premio di tradizioni popolari all’artista
napoletano soprattutto per il suo il coraggioso e passionale percorso musicale tutto proteso alla ricerca della musica vera. «Gragnaniello è riuscito - secondo gli organizzatori del premio - a volare alto, tenendo sempre nel cuore lo
spartito, sacro e profano, dell’eterna musica popolare».
metterli d'accordo? Ci sono
riuscite Giovanna Cretella,
Maria Aprea ed Elena Sacco
(nella foto) che hanno appena
festeggiato un anno di apertura dell’associazione artistica Artemisia, al numero 9
di vicoletto Belledonne a
Chiaia. Obiettivo: insegnare
ai bimbi a rischio e a chiunque voglia apprendere, le tecniche del decoupage. Infotel
338.9771326
La Cantinella di Giorgio Rosolino
Napoli Via Cuma, 42 • tel. 081 7648684 - fax 7648769
Club tel. 081 7641742
Capri Parco Augusto, Viale Matteotti, 8 • tel. e fax 081 8370616
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re un’istituzione, non solo locale. Nel settore della drapperia al
minuto, quello che in gergo si dice il «ramo pacchi», sono un
esempio di livello internazionale. Le loro tirelle, o «mazzette»,
raggiungono artigiani di ogni
regione e nazione e alcuni tra i
più grandi lanifici realizzano
per questa ditta dei prodotti
esclusivi. Paolo Caccioppoli (nella foto), forse grazie a qualche tessuto magico che ha tenuto per
sé, gode del dono dell’ubiquità.
È sempre nel vecchio, vastissimo negozio di famiglia, eppure
lo si vede comparire spesso anche nei punti chiave della città. Curato nella persona
e nei modi, veste
con un gusto che si
fa notare per proprietà e dinamismo. Se talvolta lascia appesa la cravatta, quando la indossa si vede bene
che domina con sicurezza tutti i fondamentali. Ma cosa significa sapere vestire per
Paolo Caccioppoli? «Per vestire
bene occorre innanzitutto avere
e coltivare lo stile, cioè un modo personale. Senza fronzoli,
però. L'eleganza maschile non è
decorazione, ma sensazione.
Ogni elaborazione eccessiva è
stucchevole e porta in vicoli ciechi. Non bisogna avere molte cose, ma le cose giuste, con i giusti materiali. In questo campo
bisogna spaziare e per spaziare
molto bisogna anche molto conoscere, o almeno farsi consigliare. Altrimenti si resta nel pollaio della moda, che propone colori, pesi e tessuti molto omogenei. L'uomo dovrebbe tendere a fare del suo guardaroba il
proprio negozio personale, dove
trova tutto ciò che serve e per
ogni occasione. Ciò evita di farsi cucire un abito apposta per
un determinato evento, arrivandovi col compitino svolto all'ultimo momento. Con un armadio ben costruito, l'uomo di
gusto si veste ad occhi chiusi.
Senza star troppo a studiarci su,
nascono abbinamenti improbabili ed improvvisi, quasi sempre
piacevoli da indossare e vedere».
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SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
FANTAFEBBRAIO. Febbraio è corto, passa in un attimo come
la fortuna. Alla tabaccheria di Largo Ferrantina a Chiaia,
Alberto Postiglione anche questo mese ha un obiettivo:
invitare a cena la Fortuna e farsi dare i numeri giusti per
sbancare al lotto. Dietro al suo bancone medita, studia e
lancia i terni e gli ambi della speranza. «A febbraio c’è un
ambo che si deve giocare assolutamente: è 2 e 46, rigorosa-
&
terni favole
mente sulle ruote di Napoli e Bari. Il 2 rappresenta le “mani”,
46 “i soldi”, quindi l’ambo riprende il detto “Amore e denari
vogliono buone mani”». Questo è anche il mese di San Valentino. Postiglione, ovviamente, ha il terno giusto: «Su Roma,
Napoli e Bari scommettere il terno 14 (San Valentino) - 80 (i
fidanzati) - 81 (i fiori) oppure credere nell’ambo pigliatutto 2
e 25, buono per tutte le stagioni, soprattutto quando non si sa
cosa giocare». Qualche numero per Carnevale? « Un ambo su
tutti - continua Postiglione -, un ambo saporito e vincente: 20
(il sanguinaccio) e 90 (le chiacchiere) da giocare su Napoli e
su tutte almeno per 6 estrazioni». Non resta che scommettere
e credere in questo breve, ma intenso «fantafebbraio».
15
L’illusione
è una
busta vuota
indirizzata
alla speranza.
Renato Rocco
IL PERSONAGGIO
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
Laurito: «Napoli? Il mio teatro preferito»
TELLINI, CUORE SANCARLIANO
ANTONELLA CARLO
n baritono simpaticissimo, e bravo, che va da Marinella per le cravatte; un soprano famoso che amava
U
passeggiare per via dei Mille; un'altra insigne primadonna
entun anni, ribelle, «zingara e
nomade», sempre in giro al seV
guito di Eduardo de Filippo. Ne è
che, si dice, amasse «margherite» e «ripieni», soprattutto,
di una pizzeria della Riviera di Chiaia: sono passasti tutti
in qualche modo per Chiaia e Posillipo, perfino abitandovi, e spesso vi passano ancora, durante il loro soggiorno
partenopeo, quasi tutti i cantanti che hanno deliziato il
pubblico del San Carlo. Sono questi dettagli di carattere
personale rimasti, per discrezione, fuori dal libretto «I
ricordi ameni di un assiduo sancarliano» di Enrico Tellini
che gli«Amici del San Carlo» hanno stampato per il sodalizio di «patuti». Ed il libretto è già chicca per bibliofili e
appassionati d'opera. Tellini è ingegnere e squisito umanista, collaboratore da Napoli della rivista inglese «Opera»,
cronista limpido e pacato: infatti parlano da sé gli aneddoti, i fatti, le frenesie, le intemperanze che rendono attraenti i cantanti d'opera e la loro attività. L’autore ci fa immaginare serate lontanissime nel tempo, e gustare o comprendere diversamente serate cui pure abbiamo partecipato. E questo cercano appunto tanti appassionati: verifiche
e condivisioni di ricordi, come fanno gli appassionati di
calcio. Enrico Tellini è familiare ai frequentatori del
nostro Massimo perché, con affettuosa dedizione, cura da
tempo le cronologie dei programmi di sala del teatro, ed
aggiorna quella che va dal 1948 al 1987, pubblicata in
modo sommario, ma certo utile, anni fa: anche questo suo
amorevole lavoro si vorrebbe pubblicato, per la curiosità
di tutti. E' questo il secondo convincente volumetto di
cronache sancarliane recenti, l'ha preceduto la rievocazione fatta dall'ex Soprintendente Francesco Canessa, proposta con suprema ironia e tenerezza. Bella nel volume degli
«Amici del San Carlo» la serie di foto dell'archivio Troncone, che meriterebbe una mostra.
passato di tempo, eppure Marisa
Laurito ha scritto nel sangue il
suo battesimo artistico. Ancora
oggi, con una grande carriera di
successi teatrali e televisivi, l’attrice partenopea ricorda tutto, come se fosse ieri: il padre che ostacolava i suoi sogni, il primo contratto firmato appena maggiorenne. E, ripercorrendo il passato,
non ha dubbi: «Sono nata e cresciuta a Napoli e non mi sarebbe
piaciuto nascere e crescere in nessun'altra città. A Napoli il teatro
lo respiri nelle strade da quando
sei in fasce; la commedia, l'ironia,
i tempi comici ti avvolgono come
ti avvolge il mare». Anche se si è
trasferita a Roma, Marisa Laurito
non è mai cambiata, sente un legame indissolubile con un Sud
contraddittorio, ma pur sempre
bellissimo: tornare nella sua città
è un modo per ritrovare origini
indimenticabili. Passeggiare per
la riviera di Chiaia, rivedere il golfo da via Caracciolo significa fare
un salto nella memoria: ed anche
ora, al Teatro Diana per «Menopause, The musical» (successivamente in scena al Delle Palme dal
29 marzo 2007), l'attrice parte-
nopea ha provato le stesse emozioni. «Appena arrivata a Napoli,
entrata nel taxi, ho avvertito quell'aria familiare, che mi manca
tanto a Roma. Il passato non si dimentica ed essermene andata mi
pesa molto: non ho il mare, non
ho la pizza, non ho i colori di una
città multiforme. Nello stesso
tempo, però, non sono più fagocitata dai ritmi di una metropoli
caotica e disordinata: Napoli non
sa tenersi stretti i napoletani, con
le sue contraddizioni istiga alla
fuga ed all'abbandono». Ritrovarsi su un grande palcoscenico partenopeo, insieme a colleghe d'eccezione come Fiordaliso, Fioretta Mari e Tia Architto, consentirà a Marisa di avvertire ancora
LIBRIDINE
Il mondo di Tolkien secondo Luigi Iannone
AURORA CACOPARDO
ifficile dire se il pregio
D
di Tolkien e il Signore degli
Anelli (Ed. Controcorrente ,
10 euro) di Luigi Iannone
consista nella creatività del
narratore o nella ricostruzione del saggista. E’ certo,
comunque, che Iannone, nel
cimentarsi con Tolkien, ha
elaborato una cifra personale di missaggio ovvero invenzione e documentazione,
giungendo a realizzare una
pienezza ampia e profonda del messaggio letterario.
L’autore mette in evidenza le coordinate del tutto
personali della mitologia di Tolkien, ponendo la
parola fine alla interpretazione manichea Bene-Male.
Il mito è l’evento fondante, l’archetipo di una vicenda che si ripresenta sempre in maniera nuova all’umanità che comprenderà come Tradizione e Identità
siano gli approdi finali di ogni ricerca. Ogni pagina è
la sapiente opera di «restauro» operata da Iannone di
una vicenda che custodisce il mistero della vita una e
molteplice, disseminata per tutti i transiti della rosa
dei venti e per tutti gli accadimenti che suscitano
meraviglia, emozioni, sentimenti lungo tutti i sentieri nei quali l’istinto vitale compie i suoi prodigi ed il
pensiero cerca la fonte da cui è scaturito per appren-
l'incanto di una volta: non si può
mai lasciare, completamente, il
luogo da cui si è partiti. «Sono
contenta di essere di nuovo qui
con un recital che parla di donne,
di donne mature che devono essere orgogliose di se stesse», confida la Laurito, «nei teatri della
mia città, ancor più che altrove,
riesco a realizzare una vera e profonda empatia con il pubblico. Vita e palcoscenico camminano
sempre in parallelo: non lo dimentico, e forse per questo riesco
a conservare un carisma giovane
e grintoso». E le donne, spettatrici di «Menopause», colgono questa grinta e sono letteralmente
invitate a prendere parte allo spettacolo in cui le loro beniamine
sono capaci di centrare incertezze e proiezioni di una particolare
fase della vita. «Sono sempre stata una femminista», confessa la
Laurito, «ma con questo recital ho
avuto modo di focalizzare meglio
alcune caratteristiche della mia
personalità. Ed ho capito, infine,
che bisogna essere consapevoli
dei propri meriti, senza diventare nemiche, aprioristicamente,
del mondo maschile: gli uomini
ci completano, guai a dimenticarlo. Basta solo difendersi da
quel maschilismo deteriore e diffuso, tanto caro alla subcultura
dei nostri tempi».
dere il presente con quella chiaroveggenza che è
speranza di futuro. La Storia è il tentativo di capire
come e perché gli uomini sono vissuti. Per far ciò è
necessario calarsi nelle epoche in cui sono avvenuti i
fatti e comprendere la mentalità di quell’epoca.
Filosofia, storia, filologia, geografia si intrecciano
nei romanzi di Tolkien consegnandoli ad una generazione senza tempo. Il mago Gandalf (è il mago che
combatte Sauron) rivolgendosi ad Aragorn (membro
della Compagnia dell’Anello) gli dice: «Tutte le terre
che vedi, e quelle che le circondano, saranno d’ora in
poi abitate dagli uomini. Perché è giunta l’ora del
dominio degli uomini. Non tocca a noi dominare
tutte le maree del mondo: il nostro compito è fare il
possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo,
sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine
di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e
pulita da coltivare. Ma il tempo che avranno non
dipenderà da noi».
SALUTE&BENESSERE
CHIAIA MAGAZINE
Trapano addio, ora c’è il laser
ODONTOIATRIA. Con le nuove tecnologie il dentista fa meno
paura. Nella piccola chirurgia niente più anestesia e bisturi
16
CORPO
& MENTE
di ANNA LICIA MOZZILLO*
L’OBESITÀ
SI VINCE A SCUOLA
na delle applicazioni più reU
centi e rivoluzionarie della
tecnologia laser è sicuramente il
'è grande attesa circa la posC
sibilità di nuove soluzioni
per la terapia dell'obesità, de-
suo uso in odontoiatria. Essa permette, infatti, anche ai più timorosi, di stendersi sul fatidico
lettino a cuor più leggero. Perché? Lo spiega il dottor Domenico Monda, specialista in odontoiatria e protesi dentaria presso la clinica Villa del Sole, nonchè specialista in luce laser nel
distretto cranio facciale. «La peculiarità del laser è che l'energia
che produce viene assorbita dalle gocce d'acqua atomizzata e
ne comporta una controllata microesplosione. La conseguente
forza idrocinetica permette una
separazione meccanica del tessuto superficiale e quindi una
rimozione veloce, pulita e soprattutto senza traumi, del tessuto duro e molle». Tradotto in
soldoni, significa che nel trattamento della carie, ad esempio, il
laser si sostituisce al trapano, vaporizzando la carie, senza dolore, senza nessun fastidioso rumore e senza vibrazioni. «Non
solo - aggiunge Monda -: il meccanismo di azione del laser è
molto selettivo perché agisce solo sui tessuti cariati del dente,
più ricchi di liquidi. Questo con-
rivanti dalla conoscenza dei fini meccanismi cellulari e molecolari che mano a mano si
vanno delineando. Le più recenti ricerche effettuate sugli
animali hanno permesso di
identificare e clonare il gene
OB, presente anche nell’uomo,
la cui mutazione, osservata nel
topo, determina una sindrome
che induce obesità, deposizione di grasso, iperglicemia e perinsulinemia. Per ora, tuttavia,
molto spazio di intervento rimane al medico e alla dietista
che possono, con gli strumenti terapeutici a disposizione,
contribuire a modificare in maniera permanente quei comportamenti alimentari e di vita errati che giocano un ruolo
significativo soprattutto in età
infantile. Affinché gli incontri
ambulatoriali possano essere
l’inizio di un programma d'intervento efficace e duraturo nel
tempo, è necessario che siano
raccolte le maggiori informazioni possibili sul bambino e
sulla sua famiglia, sia nell'ambito dell'anamnesi che in quello dell'esame obiettivo. Fondamentalmente lo scopo è quello
di cercare di ottenere la fiducia
del bambino e la sua disponibilità ad intraprendere un percorso che non coinvolgerà solamente le sue abitudini nutrizionali ma anche quelle di vita.
Gli approcci che vengono attualmente proposti sono la terapia comportamentale e la
dieta ipocalorica bilanciata.
Qualsiasi sia la tipologia dell'intervento terapeutico prescelto, vi è unanime consenso
sull'opportunità di trattare l'obesità essenziale pediatrica con
un'adeguata educazione alimentare. I bambini, cioè, devono essere indirizzati verso «il
mangiar sano» attraverso una
maggiore informazione, sia in
ambito scolastico che familiare.
*dietista
Domenico Monda, specialista in odontoiatria e protesi dentaria, insieme al
suo staff.
sente al dentista di preservare
in modo più preciso la parte sana del dente». Di conseguenza,
è facile immaginare che il paziente sottoposto alla terapia laser sarà meno soggetto a devitalizzazioni e all'uso di protesi,
con notevole risparmio economico. «Anche perché, - spiega ancora lo specialista - grazie alla
nuova tecnologia, è possibile valutare il rischio di carie in maniera tempestiva e completa, attraverso la misurazioe del grado
di demineralizzazione, che può
essere quindi monitorato nel
PILLOLE
SCHETTINO E «UN CUORE PER AMICO»
«Inciuci Globalizzati» è il titolo della
nuova esilarante commedia di Simone Schettino. L'ormai affermato show
man napoletano ritorna nella sua città per promuovere e sostenere l'iniziativa voluta da Computer Discount di
Napoli, in collaborazione con Radio
Norba, che prevede un'azione di sensibilizzazione a favore dell'Associazione
onlus «Un Cuore Per Amico». La serata avrà luogo il prossimo 21
febbraio presso il Teatro delle Palme; l'incasso verrà interamente
devoluto all'Associazione guidata dal Professor Carlo Vosa. La Onlus si occupa della necessaria fase di supporto psicologico ai genitori, cerca di strutturare momenti di socializzazione come il volontariato, lavora per la formazione dei medici clown, sostiene progetti come la musicoterapica, lo sport ed altri eventi in cui i bambini sono protagonisti. Particolare sostegno sarà dato ai Flying doc-
tempo. Ciò facilita la scelta di
una terapia adeguata sulla base
dell'attendibilità obiettiva dei
valori riscontrati».
E non è tutto. Il laser è anche un
ottimo alleato delle mamme. È,
infatti, lo strumento più adatto
nella cura dei piccoli pazienti. Il
suo raggio non solo cura delicatamente, senza dover usare il
tanto temuto trapano né l'anestesia, ma è anche adatto ai piccoli interventi sulla gengiva dei
bambini, come il taglio del frenulo labiale o lo scappucciamento di un dente che non vuo-
le uscire spontaneamente dalla
gengiva troppo fibrosa. Per le
sue caratteristiche il laser consente di sostituire il bisturi nella piccola chirurgia e, nella maggioranza dei casi, permette di
evitare l'anestesia locale e i rischi ad essa connessi, oltre ad
eliminare l'ipersensibilità dentale e la sgradevole sensazione di
caldo e di freddo, anche dopo
aver eseguito otturazioni molto
profonde. Inoltre, blocca il sanguinamento, che spesso spaventa i bambini più dell'intervento stesso. (n.d.n)
tors guidati dal professore Vosa che da anni si preoccupa di prestare soccorso ai bambini ed alle famiglie più bisognose in Medio
Oriente. Per acquistare i biglietti dello spettacolo e sostenere questo progetto si può chiamare ai numeri: 081 - 5604210; 081 2425070 e 081 - 5513075; oppure consultare il sito internet:
www.uncuoreperamico.it
(gianluca gallo)
LE REGOLE PER RESTAR GIOVANI
Sport, diete, attenzione al corpo, ma soprattutto allenamento del cervello. Sono queste alcune regole di comportamento che consentono di restare giovani secondo Olivier de
Ladoucette. Il gerontologo ha scritto le sue
ricette antivecchiaia nel libro «Restar giovani è questione di testa» (Universale Economica Feltrinelli, 10 euro). Nel volume l’autore
analizza scrupolosamente i comportamenti giusti per affrontare al meglio la terza età.
RELAX&MOVIDA
CHIAIA MAGAZINE
17
5
2
4
1
IL PERSONAGGIO
I CONSIGLI
DI SERGIO FRISCIA
E' già diventato un «cult» dei
palinsesti notturni delle emittenti campane il programma televisivo «Friscia Night
Show», condotto dal
comico Sergio Friscia (nella foto), in
onda tutti i giorni
alle 23.30 su Canale
21. In un trionfo di
gag, tra siparietti
comici e spezzoni
cinematografici scelti
dalla sapiente regia
di Eugenio di Ronza,
il format, oltre alle inchieste
sulla movida e ai servizi di società e costume, si regge soprattutto sulle performance di Friscia
che mette in campo i suoi cavalli
di battaglia. Infatti, il pubblico
viene travolto dalla comicità di
Sergio che imita il commissario
Montalbano, Beppe Grillo, Piero
Pelù, Lollo «rollo», «Steve Lascian».
Quando non lavora, Friscia ama
leggere, ascoltare musica e mangiare. «Vado sempre di corsa confessa il comico -, non mi
fermo quasi mai. Ultimamente,
però, sono riuscito a trovare il
tempo per finire di leggere l’incalzante ed esoterico Codice da
Vinci. L’ultimo disco che ho
comprato, invece, è Metheny
Mehidau, imperdibile lavoro della
coppia mondiale Pat Metheny e
Brad Mehidau. Per quanto riguarda la tavola - aggiunge Friscia consiglio a tutti di farsi una bella
mangiata al ristorante Maremma
Maiala alla Riviera di Chiaia:
carne a volontà e ottimo vino».
3
SORRISI BY NIGHT. Festa hollywoodiana a casa dell’avvocato Lucia Minervini. Trionfo del glamour, ritratti di divi cinematografici, un video proiettore che sparava spezzoni di film celebri, donne in tiro e aspiranti James Dean. 1. Alla consolle il sorprendente
dj Gianni Di Costanzo. 2. Gli impeccabili padroni di casa, Mario Capone e Lucia Minervini.
3. Si balla!. 4. Ilaria e Chiara Graziano. 5. Alessandro Minervini e Stefano Di Prisco.
Live music, successi
e sogni dei Poptarts
bbiamo incontrato Marco
Postiglione (nella foto), voce
dei «Poptarts», la giovane rockband napoletana, da anni presente sulla scena con numerose
apparizioni in noti locali di Napoli. Il gruppo è composto anche da Edo Faiella, rockstar e
chitarrista, Mario di Napoli, ottimo batterista, e dal cuore pulsante della band, il bassista Antonio «Jeff» Rondino.
Marco, com'è nata l'idea di suonare insieme?
Edo e Antonio, già da anni suonavano insieme, proponendomi
di tanto in tanto di fare qualche
prova, cercando di convincermi
a cantare. Beh...dopo tanti rifiuti, ho provato, e mi è piaciuto! Insieme abbiamo cercato un batterista, il grande Mario: ecco come sono nati i Poptarts.
Diconto tutti che siete bravi…
Troppo buoni! Diciamo che oltre a sentirci, i nostri amici vengono a vederci. Già perché sul
palco ci trasformiamo e tutti e
quattro sembriamo completamente diversi rispetto alla vita
di sempre. Chi ci conosce spesso
stenta a credere a ciò che vede.
Che pensi della movida e della
musica dal vivo a Napoli?
Credo che Napoli offra quello
che può offrire. Lamentarsi della qualità di questa o quella serata o di quel locale è inutile. Napoli è questa, offre poco, e quel
poco è, spesso, ripetitivo, nonostante l'ottimo lavoro di molti
ragazzi che cercano di garantire il divertimento di tutti noi. E'
Nome Alessandra
Cognome Parlato
Data di nascita 13-07-1986
Misure 90-60-90
MISS PIN UP CHIAIA
A
a cura di FABIO TEMPESTA
ALESSANDRA PARLATO
difficile, poi, fare musica dal vivo e puntare su un live se non sei
“qualcuno”. Proporre delle cover
con delle rivisitazioni di pezzi
rock è stato ciò che abbiamo fatto finora, divertendoci da matti.
Però, ribadisco, che tutto è difficile in questa città sia per carenza di locali adatti che per competenza e volontà dei gestori: devi sempre scendere a compromessi sulla durata del concerto,
sugli accordi col dj...
Progetti futuri?
Abbiamo iniziato a scrivere qualcosa di nostro. Non possiamo fermarci alle cover. Spero che qualcuno inizi a credere che la musica dal vivo può divertire e piacere anche più di un pianobar o
di musica che fuoriesce da due
piatti… Altrimenti saremo ben
felici di invitare i nostri amici
nei locali che da 3 anni sentono
il nostro fastidioso rumore…
Prossimo concerto dei Poptarts il
22 febbraio alla Tana del Pinterrè
Tommy Totaro
Bella e mediterranea. Alessandra Parlato è la prima «Miss
Up Chiaia» del 2007. Napoletana doc, occhi scuri e capelli
neri, del segno del Cancro, alta 1,70 cm., è dotata oltre che
di un fisico mozzafiato, anche di un'intelligenza vivacissima. Diplomata al liceo scientifico «Vittorio Emanuele» di
Napoli, è al secondo anno di Economia delle imprese e dei
mercati alla Federico II. Colta ed affascinante ha vinto a
Roma il titolo di «Miss Vip 2005» ed è stata anche finalista
di Miss Italia. Le piace il cinema: il suo attore preferito è
Richard Gere. Detesta l'arroganza e l'ipocrisia; ama il
fitness e la musica e adora lo stile glamour e sportivo.
Veste Gucci e Max Mara. Il suo sogno nel cassetto è diventare attrice. Nessun difetto? «Uno solo: mia madre dice che
sono un po’ egocentrica. Ma sto migliorando. Aspettate e
vedrete». Per conoscere meglio Alessandra Parlato e le altre
Miss Pin Up Chiaia visita www.chiaiamagazine.it
EVENTI&CURIOSITÀ
OCCHIO DI RIGUARDO
Giacomo Garzya «risveglia» il Vesuvio
Dopo il Pan a Napoli, i cieli in eruzione e le albe vulcaniche di Giacomo Garzya conquistano
Roma. Gli scatti dell’artista - napoletano, classe ‘52, fuoriclasse della fotografia, autore anche di quattro raccolte di poesie - sono stati
esposti infatti nel Complesso del Vittoriano nel-
la recentissima mostra «Alla scoperta del Vesuvio». Tra le immagini in trasferta nella Capitale c’erano anche le cinque albe immortalate
tra il 1996 e il 1998 e le suggestive fughe di nuvole dal cratere, in cui Garzya è riuscito a risvegliare lo «sterminator Vesevo».
Spazio alla creatività
nelle «Officine Abso»
bsolute e absorption. È l'assoluta fantasia dell'arte, l'assorbiA
mento magico che ti porta a riconoscerti e confonderti
nei colori di un quadro, nella ruvidezza di una scultura, nelle
immagini di un video. Ma è anche l'acronimo dei cognomi di
Marco Abbamondi ed Attilio Sommella:
nasce «Abso», officina ed associazione
culturale, spazio espositivo e luogo
d'incontro e dibattito. A Salita Betlemme,
alle spalle di via dei Mille, i due giovani
artisti partenopei hanno inaugurato il
loro laboratorio, mettendo a frutto, in
questo modo, le importanti esperienze
degli ultimi anni: la partecipazione alle
mostre fiorentine al Palagio di Parte
Guelfa ed a Palazzo Coveri, così come alle
rassegne ischitane alla Colombaia di
Forio. Partiti da formazioni differenti, da
tempo Abbamondi e Sommella hanno
applicato, alla lettera, il detto «l'unione fa
la forza». Forza creativa, perché un costruttore di plastici ed un grafico si sono
dati la mano per immaginare particolari
opere ed installazioni; forza intellettuale
ed organizzativa, nel trasformare una
struttura nel cuore di Chiaia in un vero e proprio laboratorio
on the road. Sono proprio Abbamondi e Sommella, perciò, a
chiarire i presupposti concettuali su cui si basa la loro politica
culturale: «Qui, nei locali di “Abso”, può venire chiunque,
portando idee, sogni, emozioni. Abbiamo costruito uno spazio
a porte aperte e ne siamo fieri: possiamo essere maestri ed
insegnare quanto abbiamo imparato, ma, nello stesso tempo,
siamo anche allievi, pronti ad accettare contributi ed idee. La
nostra più grande prospettiva è che quest'officina si riveli un
crocevia di diverse esperienze: a Napoli ci sono talenti ed
energie da non sprecare nell'ossequio di un'esterofilia ad ogni
costo». Chi entrerà nelle stanze di Abso ne troverà, letteralmente, di tutti i colori: dal giallo, rosso e marrone dei quadri
che rappresentano i volti di Alain Delon, Sophia Loren e Maria
Callas, agli schizzi che puntellano la grande parete del laboratorio. La sabbia vulcanica di Stromboli, nella sala successiva, si
rimescola alla tela ed al legno, mentre immagini ischitane
riportano un castello aragonese gioioso, e deforme. Un po' più
avanti, invece, un divano beige, di fronte al banco del bar,
aspetta gli artisti e gli ospiti, per un dibattito informale dopo
l'attività dell'officina. «Abbiamo costruito una struttura ben
organizzata, in cui si avesse libertà di movimento, possibilità
di spostarsi da un settore all'altro, riprendendo, in modo
estemporaneo, il circolo creativo - continuano Abbamondi e
Sommella -; è stato difficile, ma ora la sfida è lanciata e siamo
contenti di lottare». (Antonella Carlo)
CINEMA POINT
«VEDI NAPOLI E POI MUORI»
IL DOCUFILM DI ENRICO CARIA
Settantacinque minuti che ti inchiodano
alla poltrona: si parla della nostra città, e
non ci sono certo sole, mandolini e pizza.
Anzi, proprio all'inizio del «docufilm» Vedi
Napoli e poi muori, Enrico Caria, giornalista
“emigrato” a Roma, specifica che senza la
pizza napoletana si può stare benissimo:
ben più difficile è, invece, sopravvivere a
Napoli, tra degrado urbano, delinquenza
dilagante, intrighi politici ed economici.
Inquadrando vicende, racconti, cronache,
20 febbraio
TEATRI
ARTE&ARTISTI
Cinema d'autore. Proiezione del film «Kwaidan»
di Nasali Kobayashi.
AUGUSTEO (p.tta Duca d’Aosta, 263)
Infotel 081.414243
dal 21 febbraio al 4 marzo
dal 22 febbraio al 4 marzo
«Sweet charity» di Neil Simon. Con Lorella Cuccarini e Gianni Nazzaro.
ISTITUTI DI CULTURA
DELLE PALME (via Vetriera a Chiaia, 12)
Infotel 081.418134
dal 22 al 25 febbraio
«Inciuci globalizzati»: recital del comico Simone Schettino.
26 e 27 febbraio
«Il suo nome…Carmen». Spettacolo di danza di
Susanna Feltrami. Con Luciana Svignano. Musiche di Bregovich, Colasanti, Blanchard e Cage.
5 e 6 marzo
«Carmina Burana». Spettacolo di danza diretto
da Mauro Astolfi. Con la «Spellbound Dance
Company».
SAN CARLUCCIO (via San Pasquale a Chiaia, 49)
Infotel 081.405000
16-18 febbraio
L’«Ensemble Le Musiche da Camera» interpreta
intermezzi dall’opera «Ambleto» e musiche di
Scarlatti.
dal 1987, anno in cui la squadra cittadina
vinse lo scudetto, sino ai giorni d'oggi,
Caria descrive nascita e declino del mito:
del «Rinascimento Bassolino».
Caria, a poco a poco, ci accompagna
attraverso gli abissi dell'inferno: e lo fa
basandosi su un'indagine attendibile, a
tappeto, e, nello stesso tempo, decidendo
di dare voce a grandi figure dell'intellighenzia partenopea. Roberto Saviano
ricostruisce le dinamiche di intrighi e di
potere intessute dalla malavita napoletana
e casertana; Valeria Parrella traccia i
bilanci nefasti della disoccupazione meridionale; Vittorio Paliotti segue, in un
excursus diacronico, nascita e sviluppi
«La Maison des Hirondelles» - Un attore tra i
Fantasmi della Commedia. Di e con Corrado
Parodi.
GRENOBLE (via F. Crispi, 86)
Infotel 081.669665
fino al 2 marzo. «origènes» è la mostra fotografica di Claude Charles Mollard, politico, imprenditore, e dal '70 anche fotografo. Al Grenoble il suo debuto d’autore. Nei suoi scatti, rubati alla natura in 40 anni di viaggi, le immagini di misteriose creature: gli originès.
CERVANTES (via N. Sauro, 23)
Infotel 081.19563311
21 febbraio. Il violinista Vadim Brodsky e la pianista Laura Pietrocini in musiche di Wieniawski,
Bach, de Falla/Kreisler e de Sarasate. Ore 18.
7 marzo. Il pianista Josè Luis Nieto in brani di
Chopin e Granados. Ore 18.
GOETHE (Riviera di Chiaia, 202)
Infotel 081.411923
14 febbraio. Cinema tedesco : «Kebab Connection» di Anno Saul. Proiezione per germanisti
e studenti di tedesco. Ore 18.
21 febbraio. Cinema tedesco: «Der neunte Tag»
di Volker Schloendorff. Proiezione per germanisti e studenti di tedesco. Ore 18.
28 febbraio. Cinema tedesco: «Status Yo» di Till
Hastreiter. Proiezione per germanisti e studenti di tedesco. Ore 18
22 febbraio.Presentazione del libro «Capri Movies - Sophia, Totò, B.B. e gli altri» di Sergio Lambiase: 100 anni di cinema internazionale su Capri. Seguono proiezioni. Ore 18.
I CONCERTI DELLA PIETÀ DE’ TURCHINI
Anche a febbraio musica colta al centro in via Santa Caterina da Siena
38. 18: «Ronde d'Amour» ovvero Le «Mélodies» di Cecile Chaminade
per voce e pianoforte. Interpreti: Maria Collina (soprano) ed Emanuela Grimaccia (piano). 25: «Comunicazione errata» ovvero musica fuori schema. Conversazione col pubblico. 4 marzo: «Passione e morte di
Gesù secondo H. I. Biber. Esecutori: Olivia Centurioni/Guadalupe Del
Moral (violini), Marco Ceccato (violoncello), Marina Sonetti (arpa), Anna Fontana (cembalo). Inizio eventi: ore 18.30. Infotel 081.402395.
dell'organizzazione camorristica; il sostituto Procuratore della Repubblica di
Napoli, Giovanni Corona, propone, insieme ad Amato Lamberti, di ripartire dalla
scuola, per dare ai giovani nuove e più
concrete, possibilità di scelta e di vita.
Enrico Caria corre, con la sua telecamera a
spalla, tra Melito, Casal di Principe e
Scampia, ritrovando le note rap del gruppo «'A '67». Incontra chi non ce l'ha fatta
più ed è fuggito da Napoli, come lo scrittore Francesco Costa e chi, invece, è restato
come il parroco don Vittorio Siciliani, che
continua a creare occasioni di dialogo
nella periferia di Secondigliano.
Antonella Carlo
EVENTI&CURIOSITÀ
CHIAIA MAGAZINE
L’INIZIATIVA
La lingua napoletana nelle scuole
Luigi Rispoli, capogruppo di An alla provincia di Napoli, continua la sua battaglia per l’idioma partenopeo. La proposta di Rispoli per la tutela e valorizzazione della lingua napoletana è ferma da
maggio a Palazzo Santa Lucia. A sostegno
dell’iniziativa ci sono storici e cultori del
«napoletano» come Silvana Capuano,
Umberto Franzese, Franco Lista, Carlo Iandolo, Maurizio Cuzzolin. La proposta di
legge prevede anche l’insegnamento del
«napoletano» nelle scuole medie.
MOSTRE
fino al 22 febbraio
GALLERIA SCOGNAMIGLIO (via M. D’Ayala, 6)
Il mezzo espressivo privilegiato da Wolfe Lenkiewicz è il
disegno figurativo a matita di tipo convenzionale. I suoi
soggetti, immaginari e provocatori, sono il prodotto di accostamenti audaci e inconsueti. L’effetto sullo spettatore
dà anche il titolo alla mostra: «Emblematic psychosis». E
nell'evento l’autore infila anche la proiezione su un pallone meteorologico di un suo film 16 mm. in bianco e nero: protagonisti Newton, Pascal e Voltaire. Infotel
081.400871.
fino al 14 marzo
TRIP (via Martucci, 64)
Quello di Alessandra Cianelli è un evento creativo decisamente composito: accanto al momento espositivo (disegni, tavole) l'artista affianca il taglio teatrale con una
performance che rappresenta la storia di Napoli negli anni '90. E' il suo modo per raccontare una favola, quella di
un polipo e di una bambina che cresce senza il suo cuore. E il titolo è consequenziale: «Storia del purpo con la
testa di cuore». Infotel 081.7641316.
fino al 24 marzo
GALLERIA T293 (piazza Amendola, 4)
Mostra personale dell’artista africano James Beckett. Selezione di un più ampio corpus di opere esposte di recente a Berlino. Il titolo: «Living Registration». Infotel
081.295882.
dal 15 febbraio al 3 marzo
ART&MISE (vico Satriano, 5)
È appena nato e si propone come laboratorio concettuale, anzi come incubatore di creatività: è la ribalta di
Art & Mise e offre spazio a talenti in vena di sorprese
LA BACHECA DI
19
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CHIAIA
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l'happening collettivo intitolato «Les jeux de l'art»: in bilico tra arti decorative e industriali, Sara Carbone, Vincenzo Cucchiara, Irene De Caprio e Francesco De Vito
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SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI
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carnet di febbraio
12. Marina Rei in concerto: in agenda i brani del suo ultimo album, «Al di là di questi anni». Ore 18.
14. Proiezione di «Feltrinelli», il film di Alessandro Rossetto che racconta la storia e il presente della casa editrice, ovvero 50 anni nel mestiere di fare e vendere libri. Orari: 14.30, 16.30, 18.30.
15. Presentazione ed esecuzione del cd «Ugo! Stefano
Russo canta e interpreta Calise»: la musica del celebre
cantautore degli anni '50 Ugo Calise riproposta dall'allievo Stefano Russo. Ore 18.
20. Francesco Piccolo presenta il suo ultimo libro: «L'Italia spensierata», riflessione arguta su miti e riti dell'Italia di ieri e di oggi. Ore 18.
22. Sul tema dell'attesa dibattito aperto in vecchio stile: a «Citarsi addosso live», happening della parola, intervengono l'attrice Cristina Donadio e il sassofonista
Marco Zurzolo. Ore 18.
23. Michela Celani e Patrizia Miotto presentano il libro,
«La stanza dell'orso dell'ape»: le autrici narrano la storia della piccola Amy, che lotta contro un tumore, e denunciano la malasanità. Ore 18.
fino al 25 febbraio. Si intitola «I Promessi Sposi» la mostra di Federico Maggioni, illustratore che ha scelto di
disegnare con taglio «noir» i passi più significativi del
classico manzoniano.
Il mensile Chiaia Magazine è interamente e gratuitamente scaricabile in formato pdf su
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• SOS CHIAIA: ISTRUZIONI PER L’USO
Ringraziamo i nostri numerosi lettori per le segnalazioni (da inviare a [email protected]
o all’indirizzo via dei Mille, 59 - 80121 Napoli) sulle problematiche e le emergenze della città. Una
sola raccomandazione: lettere più brevi (max 1000
battute). Ricordiamo che le segnalazioni possono
essere fatte anche con fotografie, indicando la data e il luogo preciso in cui la foto è stata scattata.
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