Dal vostro agente a Manaus _1

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Dal vostro agente a Manaus _1
DAL VOSTRO AGENTE A MANAUS
di Oberdan Cesanelli
MANAUS, 13 Settembre 2012
Sono ormai 4 giorni che siamo arrivati a Manaus, Amazzonia, nel nord del Brasile. Siamo ospiti di
Tommaso e Elaine, una coppia che ha fatto del volontariato e dell'aiuto ai meno fortunati una
ragione di vita. Tommaso è italiano, è vissuto per una anno a Fermo, poi via, in Brasile, nella
foresta amazzonica ai confini con il Venezuela. E' vissuto un anno in mezzo agli Yanomami, una
tribù di indigeni. Poi va a Manaus, dove fonda insieme a Elaine, Ler para crescer, leggere per
crescere, un nome, un programma. Manaus è una città difficile da descrivere, una sorta di polipo
che si estende con i suoi tentacoli all'interno della foresta. Dal centro, dove ancora si vedono i fasti
del periodo coloniale, del boom dell'industria del caucciù, partono centinaia (forse migliaia) di
braccia fatte di case costruite ovunque. E di ogni tipo. Le strade danno la sensazione delle montagne
russe, discese e salite che si susseguono. Una miriade di case di foratelle, di legno ... mi viene da
sorridere pensando allo scandalo che da noi suscita un pezzetto di eternit trovato in giro ... qui
l'eternit è la normalità.
Noi lavoriamo in una rua molto difficile, gente povera ma dignitosa, i bambini giocano scalzi per le
strade, tra l'immondizia e i resti di macchine ed elettrodomestici. Sono stupendi e ogni giorno ne
arriva qualcuno nuovo, tanto che oggi Elaine è stata costretta a non prenderne tre perché sono già
troppi. Vogliono foto con noi e oggi sono stati addirittura intervistati da due televisioni. Lavoriamo
mattina e pomeriggio, pranziamo da padre Geraldo, un prete come piace a noi, che vive tra la gente
e per la gente. Ieri sera siamo stati a visitare una comunità di recupero per tossicodipendenti, hanno
fatto teatro con noi con un entusiasmo fuori dal comune, ci hanno chiesto di tornare. Fa tanto caldo
e le zanzare non ci danno tregua, ma il sorriso e l'entusiasmo di Donizetti, Washington, Fernanda,
Jassimi, Carol, Gustavo, Igor e tutti gli altri, sono una bella iniezione di energia.
MANAUS, 14 Settembre 2012
Oggi giornata dura. Al mattino giro per il quartiere di Tommaso. Volti allegri, belle facce,
nonostante tutto. Poi visita ad un gruppo di ragazzi di strada: vivono sotto un ponte, sul fiume. Ci
hanno accolto come amici, grazie a Tommaso che li va a trovare e ogni tanto sta con loro. Vederli
con la bottiglia piena di mastice perennemente in bocca è stato un pugno nello stomaco. Dormono
tra i pilastri e la strada, tra l' immondizia. Gigi ha fatto un po' di capoeira con loro. Si sono scusati
perché non erano lucidi. Rifiutati da tutti, dalla famiglia, dalla società. Ignorati, come se non ci
fossero. Ma ci sono. Le foto con Obison (ci chiamiamo quasi uguale...) me le tengo. Poi laboratorio
con i nostri bambini. E mi auguro che ognuno di loro abbia l'opportunità che ad Obison e agli altri
non e' stata data.
MANAUS 15 Settembre 2012
Ancora una giornata intensa e piena di emozioni. Il bello di questo progetto è che non si ferma
all'attività che svolgiamo con i bambini della Colonia Antonio Alexio ... Tommaso ci sta facendo
vedere ogni aspetto di questa complessa realtà. Il nostro intento di raccontare una leggenda delle
nostre terre procede spedito, i bambini ci seguono con entusiasmo. Ma oggi abbiamo chiesto loro di
dare un contributo, arricchendo la storia di Guerrino (meschino lo abbiamo tolto, qui, come molte
altre parole italiane, ha un significato estremamente negativo). E loro ci hanno suggerito di inserire
nella storia una figura mitologica locale, o’ Cururpira, una sorta di folletto dai capelli rossi e con i
piedi all’indietro che gira con un bastone, percuote gli alberi e fa perdere la coscienza a chi procura
danni alla foresta. Abbiamo accettato subito. Nel pomeriggio incontro con un gruppo di adolescenti
del quartiere in cui vive Tommaso, abbiamo dato qualche idea e suggerimento per mettere in scena
Il piccolo principe, loro obiettivo.
Poi siamo andati nel quartiere delle palafitte: un mondo a parte che sorge sul fiume, una miriade di
case di legno comunicanti con passerelle. Abbiamo incontrato padre Fernando e alcune suore che
vivono lì, che condividono la vita ai margini della società. E' una città traballante, oscillante, con
bambini che fanno la ruota su pochi metri di legno, una tela di ragno di fili elettrici che gravita sulle
loro teste. In vista dei mondiali del 2014 il governo vuole radere al suolo le palafitte, vuole ripulire
e costruire appartamenti, ma la gente non se ne vuole andare, vuole restare dove vive da anni, dove
ha le radici, dove la rete di aiuto reciproco li fa vivere dignitosamente. Non vogliono essere dispersi
all'estrema periferia della città, vogliono rimanere lì, vicini al centro, dove hanno il lavoro. E' nato
un comitato che lotta e che, lo spero, vincerà. Padre Fernando lotta con loro e sogna: sognare da soli
porta a poco, sognare insieme aiuta a trovare le soluzioni. Un altro prete di quelli che piace a noi.
Paese che vai …. equivoci che crei! Parole e parole: attenzione, in Brasile non dite "è squisito",
esquisito significa che fa schifo ... attenzione anche a dire "bravo", significa cattivo (mi fa tornare in
mente i bravi di Don Rodrigo...), pare sia accettato solo in teatro nel nostro significato (per
fortuna...), non dite neanche che andate "a mangiare i piranha", fidatevi, non ditelo ... la parola
"gustosa" si può dire di un cibo di genere femminile, meglio non dirlo di una ragazza ... se fate il
gesto "ok" unendo pollice e indice a formare un cerchio, meglio che iniziate a correre ... e ‘ciao’ si
dice solo quando si va via, non quando si arriva.
Le strade di Manaus e la guida di Tommaso. Guidare a Manaus deve essere davvero difficile. Le
strade sono un vorticoso su e giù, un alternarsi di discese e salite sulle quali il nostro Combi WW
arranca ... ma la guida sicura di Tommaso è una garanzia, se non consideriamo lo scalare
improvviso delle marce durante il quale si sente il motore gridare. Per andare al laboratorio abbiamo
un'ora di strada, traffico notevole, autisti di pullman pazzi, motociclisti che ti si infilano anche nelle
mutande ... ma soprattutto ... le buche! C'è un punto, una curva, in cui bisogna andare a traffico
alternato, perché in una corsia c'è una buca pazzesca! E mettono anche i dossi artificiali!!! Ma a che
servono? Ci sono già le buche naturali!!! Idea da trasferire a Roma, se già non ci sono: i moto taxi,
sono certo che avrebbero un grande successo.
Un personaggio del fumetto italiano degli anni settanta, ambientato a Manaus. "Mister No non
è altro che il soprannome di Jerry Drake, un reduce americano della seconda guerra mondiale, che
per via del suo spirito libero e per abbandonare i ricordi tristi del suo passato, ha deciso di vivere a
Manaus nel tentativo di evitare guai e vivere una vita tranquilla, fra belle ragazze, musica samba,
fumo e alcolici. Ma i guai sembrano saltargli addosso, anche per il fatto che il suo soprannome
Mister No non gli è stato affibbiato a caso. Mister No è un ribelle, un contestatore per eccellenza,
dice "no" alla guerra, "no" alle ingiustizie, "no" alla ferrea e ottusa disciplina, "no" alle prepotenze
dei più forti con i deboli ed è per questo motivo che il più delle volte si mette in gioco sia per il suo
senso di giustizia, sia per la sua grande generosità. Mister No, per chi se lo ricorda, personaggio dei
fumetti che vive a Manaus ... lo incontreremo?
MANAUS 20 Settembre 2012
Dopo qualche giorno di isolamento a causa di un temporale che ha causato un black out dell'intera
città per 4 ore (una città di 2 milioni di abitanti...), finalmente internet sembra funzionare di nuovo.
Due giorni molto faticosi a causa del caldo, ieri e l'altro ieri, con un'umidità pazzesca. L'altro ieri
siamo stati a perorare la causa per avere un teatro presso l'assessorato alla cultura. Ci hanno detto
che non sarebbe stato facile, anche perché pare che ben 5 teatri siano in ristrutturazione e il Teatro
Amazonas non ce lo danno ... un vero teatro d'opera finito di costruire nel 1896, in pieno boom
dell'industria del caucciù, quando qui giravano molti soldi. Ci hanno raccontato che alcune famiglie
tra le più ricche mandavano addirittura a lavare i panni in Europa ... Ma noi non aspiravamo
all'Amazonas ... Poi in giro a fare spese per lo spettacolo con Fulvia, Ennio, Diego e Suellem a fare
da guida. Tanti negozi caratteristici e tante cose interessanti da acquistare. Per chiudere la mattinata,
pranzo al volo e poi visita ad un imprenditore italiano che ha saputo della nostra presenza qui e ha
deciso di conoscerci e di dare una mano al progetto, vedremo ... Pomeriggio, prove.
A sera, sfiniti e distrutti dal caldo, riunione operativa e qui Tommaso ed Elaine ci hanno illustrato i
loro sogni, l'attività di Ler para crescer... Ieri giornata dedicata ai laboratori per costruire gli oggetti
e i costumi: i ragazzi hanno una buona manualità e hanno lavorato con entusiasmo. Siamo anche
andati a vedere un teatro, andava benissimo, completo di luci e audio, perfetto. Ma quando già ci
avevamo "fatto la bocca", ci dicono che non ce lo danno più ... via a vederne un altro, grazie ad
Elaine che sta muovendo mezzo mondo. Qui gli spostamenti sono terribili, a mezzogiorno il nostro
furgone Combi diventa un forno d'acciaio ... altro teatro, molto bello, attrezzatissimo, pubblico su
quattro lati ... ma andiamo a vederne anche un altro, via ... teatro delle suore di non so bene cosa,
grande sala, tipico teatro parrocchiale, poco attrezzato ma più funzionale alle nostre esigenze e
soprattutto con più posti per il pubblico ... ok, aggiudicato! Come volevasi dimostrare, Tommaso ed
Elaine hanno avuto ragione, niente ansia, tranquillo, un teatro lo troviamo ...
Torniamo a casa e troviamo Suellem, vulcanica come sempre, che attacca striscioni e gran pavese ...
alle 21, festa a sorpresa con un gruppo folkloristico amazzonico che balla e canta canzoni degli
indios e dei loro discendenti. Bellissimo. Questi ragazzi ci sorprendono ogni volta. Dimenticavo,
l'altro ieri pomeriggio intervista su Rede Globo, i bambini si sono visti sulla tv nazionale ... stanno
imparando a parlare italiano e ci sorprendono con frasi tipo "no capiscio...", che sembra proprio
marchigiano! Oggi visita ai ragazzi di strada che vivono sotto al ponte ... facciamoci forza! Poi
prove.
Manaus è una città strapiena di chiese: chiesa evangelica, chiesa avventista, chiesa mormonica,
chiesa cattolica ... e io che credevo che Fermo non la battesse nessuno!
MANAUS 21 Settembre 2012
Siamo quasi al termine di questa emozionante esperienza. Oggi siamo tornati a trovare i bambini
che vivono sotto al ponte ... ci siamo fatti forza, perche vederli con quella bottiglia piena di mastice
attaccata alla bocca fa davvero male. Oggi erano tanti e sempre molto contenti di vederci, abbracci,
strette di mano, foto insieme ... e ce ne andiamo via TUTTI in silenzio, ognuno chiuso nei suoi
pensieri ... e non voglio fare il patetico, sono certo che i miei compagni di viaggio la pensino come
me. Non hanno voluto essere fotografati negli anfratti sotto al ponte, quella è la loro parte negativa,
quella di cui probabilmente si vergognano. Ma non dovrebbero vergognarsi, non è colpa loro se
vivono quella vita. I nostri ragazzi, invece, quelli che dal primo giorno lavorano con noi, ci seguono
ancora con entusiasmo e la storia sta prendendo davvero corpo. Ennio Brilli, che forse è l’unico che
vede tutto dall’esterno, dice che è tutto molto bello. Ci fidiamo di lui. Anche loro hanno storie
difficili, vivono vite complicate, che scopriamo giorno dopo giorno, situazioni famigliari a volte
estreme...e noi speriamo di dar loro un po’ di gioia e di speranza ... e da come ci abbracciano ogni
volta che ci rivedono, ci stiamo riuscendo, al di la del valore artistico di quello che stiamo facendo.
Non è facile contenere la loro vitalità, a volte esagerata, ma in pochi giorni credo proprio che
abbiamo fatto passi da gigante ... ed e tutto merito loro.
Quando mi metto qui a scrivere, penso che per questa situazione che sto vivendo devo ringraziare
molte persone: Marco, che ha voluto fortemente che io fossi qui, Aloe Onlus e Franco Pignotti,
Anna Maria Isidori, mia moglie, e a tanti altri che ora non ricordo. Sento di aver arricchito la mia
vita come mai sarebbe potuto accadermi. Grazie ancora, di cuore!
MANAUS 22 Settembre 2012
E' il momento, ora tocca a loro. Noi andiamo in teatro a montare un impianto luci che speriamo di
capire come funzioni, diamo gli ultimi ritocchi a costumi e scenografie e poi tocca davvero a loro.
Un pullman li porterà dalla Colonia Antonio Alexio fino in centro, un'oretta di viaggio sotto la
sorveglianza di Donna Socorro (Donna Soccorso). Alle 15 prova generale e poi pronti per lo
spettacolo. Circa 100 tra genitori, parenti e amici hanno detto che parteciperanno, anche loro
verranno con due pullman organizzati da padre Geraldo. Come reagiranno in un vero teatro?
Riusciranno a dosare la loro vitalità? L'emozione giocherà brutti scherzi? Ricorderanno movimenti
e battute, entrate ed uscite? Faranno attenzione alle musiche? Lo sapremo solo stasera ... ma in
fondo chi se ne frega? Hanno lavorato per più di dieci giorni dopo essere usciti da scuola (chi ci
andava ...), non hanno fatto mai mancare sorrisi e allegria, si sono impegnati, hanno sacrificato
tempo ai loro giochi ... un voto? 10, a tutti, comunque vada!!!
Ma ... se stasera alle 18 si va in scena, significa che domani non ci ritroveremo nella Colonia
Antonio Alexio, il quartiere creato per i lebbrosi, dove ancora oggi c’è un ospedale per loro...
significa che non rivedremo Gustavo, Fernanda, Igor, Brian, Brandon, Lowany, Debora, Donizetti,
Jassemie, David e tutti gli altri ... affiora un po' di tristezza. Ma qui siamo nel paese dove non si è
mai tristi, nonostante tutto, quindi, scacciamo la tristezza, un caffè e al lavoro ...
MANAUS 23 Settembre 2012
Il Guerin Meschino versione amazzonica ha felicemente debuttato a Manaus in data odierna.
Numeroso il pubblico presente in sala che ha calorosamente accolto la Compagnia della Colonia
Antonio Aleixo composta da trenta attori in età compresa tra i 7 e i 17 anni. Lo staff tecnico e
artistico ringrazia tutti quanti hanno permesso la realizzazione di questo importante progetto
culturale. Alla fine della rappresentazione gli attori hanno salutato con una professionale stretta di
mano i componenti dello staff. Sono stati bravissimi, alla fine tutti avevamo gli occhi lucidi; sul
pullman che li portava a casa, ha detto Donna Socorro che li accompagnava, piangevano quasi tutti
e dicevano “e adesso che facciamo?” Emozioni forti forti, per tutti! Buonanotte.
MANAUS 24 Settembre 2012
A conclusione di questa splendida avventura è venuto il momento dei ringraziamenti: innanzitutto
grazie ai miei compagni di viaggio, Federico Mancini, Stefano Leva, Gianluigi Capone, Diego Di
Vella, Fulvia Coen, Ennio Brilli; non è facile lavorare insieme, è ancor più difficile quando ci si
conosce poco, ma abbiamo imparato in fretta, e il risultato lo dimostra (Attenzione: squadra che
vince non si cambia!). Abbiamo riso e pianto insieme. E bevuto tanta birra, ma solo a cena!!!
Un grazie particolare ai nostri amici manauari, alle volontarie e ai volontari dell'associazione Ler
para crescer che cito sperando di non dimenticare qualcuno: Meriliki, Mel, Chantelle Teixeira,
Nadia Trindade, Paula Resende, Gabrielly Cordeiro, Jéssica Cristina, Soraya, Alison, Mercedes ,
Tamiris. Un grazie speciale a Suelem Cley de Assis, che ci ha fatto da guida, da cuoca, da
animatrice, da amica, da tutto. Grazie anche a Donna Socorro e Lucia. Altro grazie speciale a padre
Geraldo, che ci ha fatto capire che un altro modo di essere padre esiste. Grazie a Iran, che ci ha
accompagnato nel cammino e che ha narrato la storia con maestria.
Grazie a Tommaso Lombardi e Elaine Elamid, motori instancabili di tutto questo: come ho già
detto, sono stati in grado di mescolare con sapienza lavoro, momenti forti emotivamente e
divertimento (ad esempio oggi ci hanno portato sulla spiaggia di Ponta Negra, bagno sul Rio Negro,
pesce sulla spiaggia...), stanno svolgendo un lavoro enorme e dobbiamo sostenerli. Grazie.
Grazie ai bambini che vivono sotto al ponte: anche se per poche ore, casa loro è stata casa nostra,
vorremmo per loro un futuro ...
Grazie a Franco Pignotti e ad Aloe. Grazie a Marco Renzi e ad Eventi Culturali, a Veronica Olmi,
Andrea Calabretta e al Teatro Verde. Grazie a Lucia e Francesca che hanno dovuto lavorare per
quattro. Grazie agli sponsor Gi.Vi Plast ed Elettromedia. Grazie al Festival I TEATRI DEL
MONDO che diventa I TEATRI NEL MONDO.
Grazie a tutti quelli che hanno seguito dall'Italia quello che ho scritto.
E per finire, grazie ai bambini della Colonia Antonio Aleixo. Un grazie enorme, per tanti tanti
motivi. Ci mancheranno. Eccome se ci mancheranno.
Certo che sono contento di tornare, ma mi dispiace anche partire.
Forse capirò il significato di quella parola intraducibile che qui si chiama saudade ...