comunicazione corporea

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comunicazione corporea
Roma 13 OTTOBRE 2011
COMUNICAZIONE
CORPOREA
Dott. CLAUDIO PENSIERI
UCBM – Istituto di Filosofia dell'Agire Scientifico e Tecnologico
[email protected] – 06.22541.9039
CNV e Sanità: Dott. CLAUDIO PENSIERI © - UCBM – Istituto di Filosofia dell'Agire Scientifico e Tecnologico [email protected] – 339.7279049
Introduzione
E' importante ricordare i dati di cui parlammo nella nostra ultima lezione, ovvero, nella comunicazione
interpersonale l'efficacia del messaggio dipende da:
- Movimenti del corpo: 55% (dai microsegnali ai macrosegnali, dalle espressioni facciali alla posizione del
corpo nello spazio)
- Aspetto vocale: 38% (volume, tono, ritmo e flusso della voce, onomatopeiche e raschiamenti)
- Aspetto verbale: 7% (parole, predicati e linguistica).
Il linguaggio del corpo possiede, infatti, delle regole tutte sue, di sintassi e grammatica.
Prima di esaminare il significato di alcuni gesti, è necessario ricordare che non bisogna essere precipitosi
nell’interpretazione, poiché occorre valutare se un determinato segno non sia il prodotto di un’abitudine o di
un disturbo o di un fastidio fisico. Per esempio gli studenti che hanno la consuetudine di prendere appunti
appoggiando il quaderno o il block-notes su una gamba accavallata, potrebbero acquisire l’abitudine di
accavallare una gamba piuttosto dell’altra, in relazione alla comodità che trovano nello scrivere.
E’ fondamentale tenere conto del luogo nel quale si sta svolgendo l’evento che stiamo analizzando,
comprendendo il tipo di rapporto che intercorre tra gli interlocutori, inserendo il gesto nel complesso della
postura. E’ l’insieme degli elementi nella totalità che ci permette di attuare un’esatta decodifica.
Il linguaggio del corpo gioca un ruolo rilevante quando ci relazioniamo e condiziona fortemente ciò che noi
comunichiamo agli altri e ciò che gli altri comunicano a noi.
Ad esempio, se entriamo in contatto con una persona, i messaggi che il nostro corpo invia, rivelano ragguagli
intimi e privati su di noi. Chi abbiamo di fronte riceverà questi messaggi e il suo cervello li elaborerà a
livello inconscio.
L’esito di questo processo inconscio è istintivo e contribuirà in modo determinante a dare forma all’opinione
che quella persona si farà di noi. I gesti inconsci possono inviare delle informazioni che si sottraggono al
controllo cosciente di chi li esegue.
Una persona che si trova in compagnia di amici allegri e festosi, potrebbe simulare di sembrare anch’essa di
buon umore, ma inconsciamente potrebbe mostrare fugaci segnali che comunicano un altro stato d’animo.
La gestione di questi messaggi è difficoltosa poiché in genere siamo portati a dare più importanza ai segnali
più manifesti come sorriso, tono della voce, espressione del viso e via dicendo.
Possiamo quindi distinguere tre tipi di segnali non verbali:
- Segnali di interesse o messaggi di apprezzamento
- Segnali di rifiuto o gesti di allontanamento
- Scarichi di tensione
Un esempio di segnali d’interesse sono quelli che avvengono nella zona del naso: se la persona che abbiamo
di fronte si strofina la parte superiore del naso mentre affrontiamo un particolare discorso, è segno che è
particolarmente interessato. Perché proprio il naso? Le ragioni sono varie e molto antiche. Se ci pensiamo,
molti animali fiutano il cibo attraverso il naso; più che la vista, è l’olfatto il senso dedicato all’interesse. E’
un modo comune dire “ho fiutato qualcosa di interessante", proprio per questo richiamo inconscio alle nostre
origini. In pratica quando ci concentriamo e siamo interessati a qualcosa, il nostro olfatto si predispone
all’ascolto: il sangue affluisce a livello del naso e questo ci può provocare dei pruriti.
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Segnali di apprezzamento
Tra i messaggi di apprezzamento troviamo:
- Pressione della lingua all’interno delle guance
Generalmente precede il linguino, questo gesto indica che l’interlocutore sta raggiungendo un notevole
potenziale empatico ma non lo ha ancora acquisito.
- Linguino
Rotazione o esposizione della lingua sulle labbra. E’ uno dei segnali più forti di gradimento.
- Bacio dato a se stesso
Il soggetto esprime inconsapevolmente un bacio, arricciando le labbra senza indirizzarle verso qualcuno in
particolare. L’atto esprime gradimento verso ciò a cui il soggetto sta pensando in quel momento.
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- Bacio indirizzato
Il soggetto esprime consapevolmente un bacio verso qualcuno in particolare. L’atto esprime gradimento
verso il soggetto.
- Accarezzamento delle labbra con le dita o il dorso della mano
Accentuato gradimento emotivo.
- Mordicchiarsi le labbra
Il soggetto riconosce nell’interlocutore un grosso potenziale di coinvolgimento emotivo e inconsciamente lo
invita ad approfondire l’argomento trattato.
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- Suzione di un dito o di un oggetto
E’ un’estrema gratificazione nei confronti dell’interlocutore o dell’argomento, con connotazione sessuale.
- accarezzarsi i capelli
Esprime gratificazione nei confronti dell’interlocutore o dell’argomento con connotazione affettiva.
L’atto è una netta espressione di bisogno affettivo e, se viene espresso con sguardo deciso nei confronti
dell’interlocutore, indica che questi è ritenuto idoneo a compensare tale bisogno.
- Spostare il busto in avanti
Esprime interesse verso l’argomento.
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- Spostare oggetti verso di sé
Prendere oggetti dal tavolo o oggetti in prossimità e avvicinarli a sé, rappresenta il tentativo di far propri i
concetti dell’argomento trattato.
- Mostrare l’orecchio all’interlocutore
Il soggetto è interessato a “sentire” meglio ciò che gli stiamo dicendo. E’ un gesto molto utilizzato dalle
persone che prediligono il registro sensoriale auditivo, poichè porgono “l’orecchio migliore” per prestare
attenzione al proprio interlocutore.
- Massaggio auricolare
Le stimolazioni in atto hanno sollecitato positivamente emozioni di tipo sessuale (dito nell’orecchio) o
affettivo (massaggio del padiglione).
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- Toccamenti amichevoli
Abbiamo raggiunto un potenziale empatico così elevato che il soggetto ha bisogno inconsciamente di
toccarci. E’ una modalità molto utilizzata dalle persone che prediligono il registro sensoriale cinestesico,
poiché hanno bisogno e prediligono il contatto sensoriale per prestare attenzione al proprio interlocutore.
- Il soggetto apre le gambe
Indica apertura nei confronti dell’interlocutore e degli argomenti trattati.
Manipolazioni tipicamente femminili
a) Giocherellare con la collana: il soggetto esprime una carenza affettivo-sessuale, il segnale diventa molto
più intenso se effettua anche una suzione del pendaglio o di parte della collana.
b) Accarezzare o giocherellare con il collo del maglione o del vestito, può indicare autogratificazione ed
essere un segno di coinvolgimento emotivo nei confronti della persona che parla.
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c) Manipolare il braccialetto o l’anello: far girare l’anello o il bracciale, indica una carenza affettiva,
mentre un’azione ascendente e discendente (come a sfilarlo e rinfilarlo) indica una carenza sessuale.
ci)
Manipolazioni tipicamente maschili
a) Giocare con la cravatta
b) Manipolare un dito (specie il medio)
c) Far scivolare una mano verticalmente sul bicchiere
d) Accarezzare una matita
I segnali di apprezzamento sono sempre relativi al pensiero del nostro interlocutore, sarebbe una leggerezza
pensare che siano sempre legati a quello che noi stiamo dicendo o facendo in quel preciso momento.
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Segnali di Rifiuto
Oltre ai gesti di apprezzamento esistono anche i segnali di rifiuto. Essi sono dei movimenti del corpo che
indicano che l’interlocutore sta pensando a qualcosa che non gradisce e che quindi “rifiuta” quell’idea.
Come per i segnali di gradimento non possiamo essere “certi” che un segnale di rifiuto sia relativo a ciò che
noi abbiamo detto o fatto, ma potrebbe esser legato ad un pensiero o un’esperienza sgradevole ricordata
dal nostro interlocutore, rimangono comunque dei segnali da tenere bene in considerazione perché essi
possono fare la differenza tra una alleanza terapeutica efficace nel tempo ed una, invece, che finisce nel
momento in cui il paziente esce dall’ambulatorio. Costituiscono atti di rifiuto:
- Spostare il corpo indietro
Indica il pensiero di allontanare l’argomento o l’interlocutore da sé.
- Sfregare con le dita la punta del naso
Il soggetto rifiuta il pensiero che ha appena fatto.
- raschiamento della gola
L’interlocutore rifiuta l’argomento
verbalmente un suo pensiero.
oppure si trattiene dal manifestare
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- allontanare oggetti da sé
Indica una presa di distanza dal pensiero appena fatto o sentito.
- Spolverare o spazzare via dagli abiti o dal tavolo polvere o briciole
Rappresenta l’impulso di liberarsi dai problemi attinenti all’argomento espresso.
- Grattamento del collo o braccio
E’ uno scarico di tensione, il nostro interlocutore ha accumulato una tensione interna, derivante
dall’argomento o da qualche pensiero personale, che scarica tramite questo atto di “grattamento".
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- Braccia conserte
Essi rappresentano una chiusura nei confronti dell’argomento. Generalmente le braccia conserte segnalano
che l’interlocutore desidera inconsciamente che l’argomento non debba esser toccato e quindi non
necessariamente indicano chiusura rispetto all’interlocutore.
Quando il soggetto denota una tendenza ad assumere questa posizione significa che oppone una chiusura nei
confronti dell’ambiente esterno e che preferirebbe restarsene da solo in quel particolare periodo.
- accavallare le gambe
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Esse indicano chiusura quando chi abbiamo di fronte assume una posizione che mostra tutta la parte esterna
della coscia, quasi a simboleggiare una barriera nei nostri confronti, generalmente è posizionato di lato e non
frontalmente. Spesso le donne, per abitudine, tendono ad avere le gambe accavallate, attenzione a
contestualizzare la postura.
INFINE
La propria sinistra indica l’ambiente esterno, gli altri, pensieri relativi a eventi riguardanti altre persone,
quando sei tu a guardare il tuo interlocutore ricordati di guardare la parte destra del suo viso. La propria
destra indica noi stessi, quindi, pensieri o cose dette a noi stessi, se guardi il tuo interlocutore ricordati di
guardargli la parte sinistra. Toccarsi il collo, il viso o il corpo sul lato destro è un segnale legato all’area
affettiva, mentre la zona sinistra è legata all’area sessuale.
- Grattarsi o massaggiarsi la fronte
Il soggetto non ha ben chiaro l’argomento, inconsciamente ci chiede di approfondirlo.
- Grattarsi la testa
L’argomento espresso crea tensione nell’interlocutore, rappresenta per lui un vero e proprio grattacapo.
- Grattarsi il lato sinistro del naso
Poiché la parte sinistra rappresenta il rapporto con l’ambiente esterno e con gli altri, il soggetto sta
esprimendo l’insicurezza derivata dall’ambiente esterno. Se ad esempio chiediamo ad un nostro amico
di prestarci il suo scooter (e si gratta la parte sinistra del naso) probabilmente non è sicuro di poterci fare
questo favore in quanto altri potrebbero impedirglielo (la moglie o il figlio che, anche loro, utilizzano il
mezzo) e che quindi non dipende da lui.
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- Grattarsi il lato destro del naso
Poiché la parte destra descrive il rapporto con noi stessi, il nostro interlocutore sta probabilmente esprimendo
una certa insicurezza derivante da se stesso. In particolare lo scooter non potrà prestarcelo perché è vincolato
da impegni personali che gli impediscono di prestarcelo, oppure perché ciò gli procura fastidio.
- Mordicchiamento del labbro superiore
Tra i segnali di apprezzamento precedenti abbiamo menzionato la suzione delle labbra.
Bisogna distinguere tra labbro superiore e labbro inferiore. La parte superiore indica una carenza di tipo
sessuale, quindi il nostro interlocutore ci comunica che l’argomento (o la nostra persona) inconsciamente
evoca in lui pulsioni sessuali che probabilmente potremmo compensare.
Ricordiamo ancora una volta di non commettere l’errore di pensare che il nostro interlocutore ne sia
consapevole dal punto di vista logico, la parte razionale potrebbe non riconoscere questa esigenza emotiva.
- Mordicchiamento del labbro inferiore
Il soggetto esprime una carenza affettiva e, probabilmente, vede in noi la possibilità di compensarla.
- Massaggio dell’orecchio (anche infilare il dito nell’orecchio)
Il nostro interlocutore esprime pulsioni sessuali represse.
- toccarsi il mento
Come se si avesse la barba, è una richiesta di chiarimento o di maggioriinformazioni. Può indicare che siamo
assorti nei nostri pensieri, nel nostro dialogo interiore, cercando di capire meglio ciò che ci viene detto e
avendo delle domande da fare. In tal caso è meglio fermarsi e chiedere se è tutto chiaro, così da facilitare
eventuali dubbi o domande del nostro interlocutore.
- Puntare con il piede una persona
Il soggetto segnala interesse verso la persona puntata con il piede. Se noi parliamo con una persona e
notiamo che punta il piede verso un soggetto che non siamo noi, indica che inconsciamente vorrebbe
interagire con lui.
- Puntare con il piede la porta
Se il piede non punta una persona ma un oggetto o una porta, vuol dire che desidera andar fuori dalla stanza.
- altri Segnali di tensione
1. Leggera sudorazione sulla fronte o sopra il labbro superiore
2. Arrossamenti del viso
3. Deglutizione forzata
4. Battere il tempo con il piede o con le dita sul tavolo
5. Soffiare nervosamente il fumo della sigaretta verso il basso (al contrario
6. se diretto verso l’alto è indice di gradimento).
Effetto Brokaw
Questo assunto prende il nome da un giornalista (Tom Brokaw) che quando conduceva un dibattito o
un’intervista diceva di saper leggere la menzogna nell’interlocutore in base a parametri fissi, valevoli per
tutti.
L’errore consiste nel non ricordarsi di tener conto delle differenze individuali nell’espressione delle
emozioni.
In particolare ciò vuol dire che se alcune emozioni si esprimono tramite movimenti non verbali dell’essere
umano derivanti dalla ontogenesi, altre sono apprese dal contesto culturale e tutte sono mediate dalla
componente linguistica adatta a descriverle.
L’esempio classico riguarda l’interpretazione dello sguardo. Spostare lo sguardo (generalmente verso il
basso) è solitamente interpretato come indice di falsità ma sta di fatto che alcune persone hanno bisogno più
di altre di muovere gli occhi in altre posizioni (K o Auditivo Digitale) per formulare il proprio discorso.
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E’ importante tenere conto dei LEM quando si valutano i parametri di verità e falsità.
Errore di Otello
L’assunto prende il nome dalla tragedia scritta intorno al 1603 da Shakespeare: “L’errore di Otello è
l’incapacità di capire quanto sia arbitraria la relazione tra significante e significato.
L'infido alfiere iago tenta in vari modi di far destituire Cassio, riuscendoci infine con uno stratagemma. Con
l'ignara complicità della moglie Emilia, Iago fa arrivare un prezioso fazzoletto di desdemona tra le mani di
Cassio, convincendo Otello (che lo osserva di nascosto su consiglio di Iago) del tradimento di Desdemona.
Otello sfida in continuazione il collegamento tra un segno fisico o significante (il fazzoletto) e ciò che viene
significato da esso (il tradimento). L’errore può presentarsi quando i segnali non verbali vengono interpretati
in maniera parziale, per confermare un pregiudizio che il ricevente fatica a mettere in discussione.
Nasce anche quando non si considera che certe persone, benché sincere, si turbano quando sono sospettate di
mentire. Se consideriamo qualcuno inaffidabile difficilmente riusciremo a mettere correttamente a fuoco la
sua comunciazione e tenderemo a considerarla in conformità con l’opinione che abbiamo di lui.
Dott. CLAUDIO PENSIERI
Università Campus Bio-Medico di Roma
Istituto di Filosofia dell'Agire Scientifico e Tecnologico (FAST)
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