050 MGZ - Cotto Il Palagio

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050 MGZ - Cotto Il Palagio
Dossier
Ceramiche
Mdu architetti, biblioteca di Greve in Chianti, Firenze (2011)
8 | IL MAGAZINE DELL’ARCHITETTURA
Buonomo Veglia e Area Progetti, Biblioteca comunale di Fiorano Modenese (2011)
gresso al centro culturale di Mokrá. Negli interventi di
restauro e rifunzionalizzazione di edifici storici, i prodotti ceramici permettono di realizzare un rassicurante
senso di continuità. La pavimentazione in grès porcellanato della piccola chiesa sconsacrata di Robilante riecheggia i colori e la finitura delle pietre locali. Ma anche il cromatismo acceso del cotto scelto per il restauro
del Castello di Sessa Aurunca non può che suscitare
antiche memorie.
Una continuità che può esprimersi anche in interventi
di riqualificazione dell’architettura contemporanea, come nel caso del centro sportivo Čez Arena di Ostrava,
dove il rivestimento ceramico scelto per le torri non solo offre un efficace scudo al rigido clima dell’Europa
dell’Est ma sottolinea l’imponenza e le soluzioni formali che il disegno di quell’infrastruttura voleva trasmettere. Punta invece a rilevare le differenze di epoche la pavimentazione del Museo navale centrale di San Pietroburgo, ospitato nell’ottocentesca caserma Krukovy Ka-
zarmy, dove spicca il contrasto fra i colori e la finitura
del grés e quelli del mattone faccia a vista della preesistenza.
Nel caso di nuovi edifici dedicati allo svago e alla cultura, la ceramica è ormai diventata il materiale per eccellenza delle pavimentazioni, e non solo perché resistente e facilmente pulibile: le geometrie e i giochi cromatici che permette di realizzare rendono comprensibile la percezione e la fruizione di ambienti visivamente caotici come gli spazi dei grandi complessi polifunzionali, quali il Multiplex Omnia Center di Prato. Ma
la ceramica e il cotto giocano anche un ruolo di primo
piano nella progettazione dei prospetti, come evidentemente appare nelle due biblioteche di Fiorano e Greve
in Chianti dove, in modo completamente diverso ma
ugualmente di grande effetto, proprio a questi materiali è stato assegnato il ruolo principale per connotare visivamente il ruolo pubblico e culturale dell’edificio.
Roberta Chionne
Dimense Architects, Mediateca a Mokrá, Repubblica Ceca (2008)
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sservati, attraversati e vissuti da un grande numero di persone, gli spazi per lo svago e la cultura richiedono scelte progettuali in grado di
generare emozioni e immaginari e, al tempo
stesso, di garantire ottime prestazioni funzionali. Non
più isolati «templi» per pochi eletti, hanno conosciuto
una notevole evoluzione nelle forme e nei materiali che
li caratterizzano. La loro presenza si è moltiplicata nelle città e si è estesa in tutto il territorio, diversificandosi
in tantissime «famiglie» che rispondono alla molteplicità di interessi e funzioni della società contemporanea.
Laddove un tempo apparivano come la reiterazione di
modelli architettonici unanimemente riconosciuti, oggi sono il frutto di una creatività formale di volta in volta differente, e non di rado occupano spazi originariamente nati per altre funzioni. Se in passato era soprattutto la sontuosità a definire il prestigio di un teatro o di
una biblioteca, oggi sono spesso le scelte progettuali economicamente ed ecologicamente sostenibili a essere riconosciute come un valore aggiunto in grado di stupire e ottenere consensi.
Nella progettazione contemporanea di edifici per la cultura e lo svago, il materiale ceramico si è guadagnato un
ruolo di meritato valore. Non solo perché la ricerca in
continua evoluzione ha permesso di raggiungere altissimi livelli di prestazione dal punto di vista della resistenza e della risposta alle sollecitazioni meccaniche e termiche, ma anche perché la ricca tavolozza cromatica e di
finitura permette di sperimentare infinite combinazioni
creative. Queste caratteristiche fanno sì che proprio negli edifici per la cultura e per lo svago i prodotti ceramici siano divenuti una presenza costante, non solo perché garantiscono resistenza all’usura e al calpestio, facilità di manutenzione e pulizia e soluzioni ecologicamente responsabili, ma anche perché permettono infinite
combinazioni cromatiche e interessanti accostamenti
con altri materiali, creando dialoghi in cui può emergere un senso di continuità o di contrasto. Possono essere
una presenza discreta, «di sottofondo», ma al tempo stesso fondamentale e coerente per accompagnare i visitatori del Museo della Ceramica di Montelupo, o l’elemento che permette di creare una cerniera fra gli spazi della
città e quelli dell’edificio, nel caso della scalinata di in-
© ANDREA MARTIRADONNA
Spazi per la cultura
e lo svago
O
Castello di Sessa Aurunca
Antiche Fornaci D’Agostino
Località: Sessa Aurunca (Caser ta)
Progettisti: Rosa Carafa
Realizzazione: 2009
Prodotto: Cotto Formato: 21x21 Colore: Naturale
Costruito dai normanni su un corpo originario di epoca longobarda e ristrutturato da Federico II, il castello
è stato restaurato per conto dell’amministrazione comunale di Sessa Aurunca, proprietaria dell’immobile,
che ha previsto di destinare il piano terra al Museo Ci-
vico Archeologico, adibendo il salone ducale ad accogliere manifestazioni culturali di vario genere. Per il restauro della pavimentazione è stato scelto il cotto naturale di una storica azienda salernitana che ha introdotto il processo di industrializzazione delle vecchie
maioliche napoletane. Il prodotto riproduce infatti il tipico cotto ar tigianale locale, riproponendone le irregolarità grazie all’applicazione di smalti e colori su uno
speciale suppor to composto da argille selezionate e
lava vulcanica.
Confraternita di Santa Croce a Robilante
Casalgrande Padana
© ARCHIVIO KUADRA
Una piccola chiesa sconsacrata a navata unica, costruita verso l’inizio del ‘600, è stata trasformata
in edificio polifunzionale destinato a ospitare eventi e mostre. L’intervento ha riqualificato l’ambiente senza negarne la preesistente sacralità ma preservandone l’atmofera anche grazie alla continuità di linguaggio fra materiali. Oltre alle operazioni
di recupero e integrazione dell’intonaco (interno ed
esterno) ha previsto la realizzazione di una parete
scenografica rivestita in pietra di lavagna e una pavimentazione in lastre di grés porcellanato, la cui
finitura superficiale riecheggia armonicamente le
tonalità e la matericità della pietra. La suggestiva
illuminazione sfrutta la presenza del cornicione perimetrale e il posizionamento di corpi illuminanti a
terra. In centro alla navata, una linea di segnapassi collocati in una guida metallica permette l’eventaule ancoraggio di sistemi espositori.
© ARCHIVIO KUADRA
Località: Robilante (Cuneo)
Progettisti: Andrea Grottaroli, Roberto Operti, Manuel Giuliano - Studio Kuadra
Realizzazione: 2007
Prodotto: «Pietre Native», serie «Pietre Runiche»
Formato: 15x30, 30x30, 30x45 Colore: Odino
Mediateca a Mokrá
Century
Località: Mokrá, Brno, Repubblica Ceca
Progettisti: Peter Hovořák e Radim Lička - Dimense Architects
Realizzazione: 2008
Prodotto: serie «Discover y» Formato: 30x60 Colore: Rapanui (nero)
Realizzata trasformando la vecchia centrale a carbone cittadina ormai da tempo in disuso, la mediateca di Mokrá è frutto di un progetto volto a riqualificare un quartiere privo di spazi in cui svolgere attività culturali, sociali e ricreative. La preesistente canna fumaria è stata trasformata in una sorta di torre civica con orologio, stemma del comune e dotazioni per le telecomunicazioni, a segnalare con un segno verticale la presenza del nuovo centro. Il fronte principale è stato reinterpretato realizzando un grande portale rivestito in legno che funge al
tempo stesso da cornice e copertura per la scalinata che conduce al piano d’ingresso, costituendo un percorso e un fondale scenografico,
oltre che una sorta di palcoscenico per lo svolgimento di eventi culturali all’aperto. Per la scalinata, cerniera ideale fra l’edificio e il quartiere, sono state scelte lastre in grès porcellanato optando per una finitura e un colore che permette di creare una continuità visiva con la pavimentazione dell’ampio piazzale antistante.
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Museo della ceramica di Montelupo
Edilcuoghi
Località: Montelupo (Firenze)
Progettisti: Antonio Gandolfo, Silvia Niccolai
Realizzazione: 2008
Prodotto: serie «Interiors» Formato: 45x45 Colore: Limestone Crema, finitura Naturale
Importante centro produttivo di maioliche artistiche, Montelupo
ha conosciuto il suo momento di massimo splendore durante il
periodo rinascimentale e rappresenta, ancora oggi, uno dei maggiori poli ceramici italiani. In questo contesto, il Museo della Ceramica, frutto di un progetto di ristrutturazione e riqualificazione
di un edificio del 1928, costituisce un importante centro di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente a vari livelli: dall’oggetto artistico al manufatto architettonico allo spazio urbano. La
sequenza di spazi espositivi, articolati su tre piani, compone un
percorso di carattere volutamente neutro e omogeneo al fine di
concentrare l’attenzione sui contenuti e non sul contenitore. Per
realizzare la rigorosa semplicità di questi spazi sono state scelte
luci morbide, cromatismi controllati e due soli materiali tra i quali la ceramica, protagonista del museo: pannelli di gesso rivestito in morbide gradazioni di bianco per pareti e soffitti e grès porcellanato a tutta massa in finitura naturale per le pavimentazioni.
Biblioteca Comunale di Fiorano Modenese
Floor Gres
© ANDREA MARTIRADONNA
© ANDREA MARTIRADONNA
Il Bla (biblioteca, ludoteca, archivio storico) è il frutto di un concorso bandito nel 2006 dall’amministrazione comunale per la realizzazione di un’unica sede in cui ospitare la biblioteca esistente dal 1963, la ludoteca Barone Rosso istituita nel 1981 e l’archivio storico del Comune (tutti carenti
Centro sportivo e culturale Čez Arena a Ostrava
Monoceram
Località: Ostrava, Repubblica Ceca
Progettisti: Vladimír Dědečk
Realizzazione: 2004
Prodotto: serie «I Quarzi» Formato: 30x60
Colore: Nero
Inaugurato nel 1986, l’ex Palazzo della Cultura
e dello Sport oggi chiamato Čez Arena, è una
grande struttura inaugurata nel 1986 e ristrutturata nel 2004 per essere adeguata alle nuove norme di sicurezza. La sua principale destinazione d’uso è quella di palazzetto per l’hockey su ghiaccio della squadra locale HC Vitkovice, ma l’edificio è in grado di ospitare grandi
eventi sia sportivi che culturali: con una capienza che può andare da 9.000 a 12.500 spettatori, può essere infatti riconfigurato per esigenze organizzative in ben 46 varianti. Tra le caratteristiche più interessanti del progetto, il tetto
in acciaio montato su cuscinetti e le facciate ventilate delle torri, realizzate con lastre ceramiche
che garantiscono una buona risposta al rigido
clima della città, scegliendo un unico colore e
formato al fine di enfatizzarne la struttura e l’effetto monolitico.
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© ANDREA MARTIRADONNA
di spazi). Il nuovo centro offre 1.700 mq all’interno di una struttura costituita dall’intersezione di due corpi parallelepipedi di altezza diversa. Tra i
principi guida posti alla base del progetto figuravano la chiarezza di volumi, la modularità, l’industrializzazione del processo costruttivo e l’utilizzo
di materiali prodotti localmente. Essendo Fiorano, insieme alla contigua
Sassuolo, asse del «distretto della ceramica» emiliano, per l’esterno è stata scelta una pelle di elementi ceramici di grande formato declinati nelle
tonalità del bianco e del grigio, posti a finitura delle facciate ventilate e posati su pannelli sandwich in acciaio zincato coibentati, rivestiti internamente da contropareti in gesso fibroarmato.
Località: Fiorano Modenese (Modena)
Progettisti: Buonomo Veglia e Area Progetti
Realizzazione: 2011
Prodotti: collezione «Ecotech» Formato: 60x120 Colori: Ecodark, Ecogrey,
Ecolight
Biblioteca di Greve in Chianti
Palagio Enginnering
Località: Greve in Chianti (Firenze)
Progettisti: Valerio Barberis, Alessandro Corradini, Cristiano Cosi,
Marcello Marchesini - Mdu architetti
Realizzazione: 2011
Prodotti: «Terra Tube» e «Terra D» Formato: 50x15
Colore: Rosso F01 arrotato
Nata dalla volontà di realizzare una nuova centralità, un luogo di incontro pubblico e una struttura in grado di rispondere alla crescente
e diversificata richiesta culturale dell’area, la nuova biblioteca gioca
sul confronto fra la solidità del basamento in blocchi di travertino, destinato a ingresso, banco informazioni e prestito, e la leggerezza del
volume sovrastante, che accoglie una sala lettura affacciata sul vuoto centrale a tutta altezza. Dall’esterno, le destinazioni del piano su-
periore sono immediatamente riconoscibili per il colore caldo del cotto utilizzato per realizzare la parete ventilata sul retro (Terra D) e la
parete «diaframma» parzialmente ventilata (Terra Tube) della sala lettura, che durante il giorno permette un dosaggio della luce naturale
e una sua armonica diffusione. All’imbrunire, con l’accensione delle
luci interne, la stessa trama di vuoti e pieni rende il volume in terracotta una sorta di grande lanterna.
Multiplex Omnia Center a Prato
Piemme
Località: Prato
Realizzazione: 2010
Prodotti: serie «Valentino» e «Piemmegres»
Formati: 60x60, 30x60 Colori: Diamond Beige
e Diamond Avana, Heartstone Nero e Heartstone
Grigio
Realizzato da Giometti Group, questo complesso
polifunzionale di oltre 20.000 mq ospita 14 sale
cinematografiche predisposte per la proiezione in
digitale e il 3D, un centro commerciale e una struttura sportiva. Il centro appare come un’unica strut-
tura su due piani in vetro e acciaio dalle forme ondulate e avveniristiche, volte a comunicare un’immagine ad alto impatto visivo e tecnologico. I prospetti sono caratterizzati da percorsi esterni schermati da grandi lamelle in acciaio pavimentati con
piastrelle in grès porcellanato «Piemmegres» nei
colori nero e grigio. Lo stesso materiale, che garantisce resistenza all’usura e facilità di pulizia, è
utilizzato anche negli spazi interni, dove le due cromie Beige e Havana della serie «Valentino» disegnano percorsi e dialogano con le diverse funzioni e spazialità.
Nuovo Museo Centrale della Marina a San Pietroburgo
Verde1999
Località: San Pietroburgo, Russia
Progettisti: Alexander Mironov - Studio AM
Realizzazione: 2010
Prodotti: TT120 Progetto Tre Formato:
60x120 Colori: Beige e Grigio
Fondato nel 1709 dallo zar Pietro il Grande, il Museo navale centrale occupa oggi
l’imponente caserma Krukovy Kazarmy,
conosciuta anche come ex Marine Barracks, realizzata tra il 1844 e il 1852 e diventata, dopo il 1860, una scuola e una
biblioteca per la formazione dei futuri ufficiali della Marina Russa. Appositamente
restaurata e predisposta per contenere i
numerosi reperti, anche voluminosi, che
vanno dai modelli di nave agli armamenti,
dagli arredi navali alle bandiere, è caratterizzata da interni dotati di impianti e materiali di nuova concezione. La progettazione di finiture e cromie dialoga con la
preesistenza delle murature in mattoni a
vista puntando su binomi a forte contrasto, bianco e nero per le pareti e beige/grigio scuro per le pavimentazioni in lastre in
grès porcellanato, che in ambienti museali permettono di ottenere al tempo stesso
grandi effetti visivi, facilità di pulizia e resistenza al calpestio.
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