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Pavullo ❖ Serramazzoni ❖ Appennino
GAZZETTA DOMENICA 3 MARZO 2013
» A 25 ANNI DAI DUE ORI OLIMPICI DI CALGARY
In migliaia per Tomba:
l’abbraccio al campione
SESTOLA
Vie e piazze stracolme per applaudire “la bomba”, sul palco anche De Piscopo
E lui dice: «Ribattezziamo il paese Festola, nel 2017 c’è da festeggiare Albertville»
◗ SESTOLA
L’incontro
con Razzoli:
«Tu un idolo»
Alberto Tomba e Giuliano Razzoli
◗ SESTOLA
Ieri, a Sestola, Tomba non era
l'unico campione in città. Con
lui anche “Razzo” Razzoli, a
cui appena due mesi fa è stata
qui dedicata una pista. È proprio il giovane sciatore ad aprire il corteo, con in mano la
bandiera olimpionica. E sul
palco l'incontro tra i due è inevitabile: la storia, con la S maiuscola, che dopo un quarto di
secolo ancora si ricorda, da
una parte e il presente-futuro
dello sci emiliano e italiano
dall'altra. Due caratteri estremamente diversi, esuberante
uno, dall'aria innocente l'altro. «Così impari che t'hanno
fatto la pista, ma come la mettiamo per l'anno prossimo?»,
ironizza Tomba mentre Razzoli sale sul palco a dire che «ora
aspettiamo di vedere te con
l'oro al collo». «Sei tu il campione che mi ha fatto appassionare - gli risponde Razzo era te che da piccolo guardavo
scendere». «La speranza è di fare come te sulle piste non fuori, perché lì ne combinavi di
ogni», ironizza Razzo. Tomba
sta al gioco: «sei fortunato che
sei nato da poco, all'epoca ti
avrebbero legnato». (an.min.)
Sestola ha celebrato ieri il suo
più grande campione, dedicandogli addirittura un giorno, il Tomba Day, a 25 anni
dalla suo primo oro olimpico:
anno 1988, a Calgary. Quasi
duemila persone hanno animato ieri la città, col calore e
l'entusiasmo che da sempre
circonda il campionissimo, tra
sfilata, premiazioni, fuochi
d'artificio e la fiaccolata dei
maestri di sci al Passo del Lupo. La vittoria di Calgary sembra cosa di pochi giorni fa, la
città ha accolto Tomba come
fosse appena rientrato da una
gara. C'è stata la sfilata per le
vie del paese e la jeep che ha
portato in trionfo “la bomba”
è spesso ferma: troppa calca,
troppa ressa intorno, a dimostrazione di quanto sia ancora
grande la passione per lui, nonostante il ritiro nel 1998, dopo Nagano. Tomba saluta, posa per le foto con i tifosi, è un
autentico istrione per i fan,
uno show-men, che in un momento di tranquillità ricorda
come «questa città è sempre
molto calorosa, ritornare qui è
il massimo». Ad aprire la strada i sindaci della montagna.
Tanti quelli che in passato erano fissi davanti alla tv per vederlo scendere. Addirittura c'è
chi è venuto dalla Turchia.
Tanti altri poi quelli che, oggi
ancora ragazzi, si sono avvicinati agli sci sull'eco di quel
grande campione. Dalle finestre in tanti guardavano lo
spettacolo e tornavano a 25 anni prima, mentre i mortaretti
facevano piovere su tutti una
neve tricolore di stelle filanti.
«Tomba ha dato qualcosa di
speciale allo sci e all'Appennino - ha spiegato il sindaco
Marco Bonucchi - nessuno come lui è riuscito a dare così
tanta risonanza a questo sport
e a queste montagne. Si tratta
di un campione e dopo un
quarto di secolo torna lo stesso entusiasmo d'allora». Tra
l'altro, all'inizio della sfilata,
tra il primo cittadino e il cam-
La piazza stracolma di gente ieri per il “Tomba day” e a destra Tomba sul palco con il musicista Tullio De Piscopo (Foto Poluzzi)
ieri
Incidenti sulle piste
Quindici i feriti
Una quindicina sono stati ieri gli
interventi di soccorso sulle piste
del comprensorio del Cimone,
interventi che hanno visto
impegnati i carabinieri sciatori e
il personale di soccorso degli
stessi impianti. In un caso ieri
pomeriggio è stato anche
necessario l’intervento
dell’elicottero di Pavullo che è
andato a Passo del Lupo per uno
scontro tra due sciatori. Una
ragazza è rimasta ferita, ha
riportato un trauma cranico ed è
stata trasportata all’ospedale.
Non corre comunque pericolo di
vita. Venerdì invece l’elicottero
era andato a soccorrere un
ragazzino al Cimoncino che era
caduto mentre sciava. Anche in
quel caso ferite non gravi.
L’ingresso trionfale in paese di Tomba ieri con il sindaco Bonucchi e un mare di folla che lo attendeva
pione è andato in scena un siparietto che bene descrive l'atmosfera, con Tomba che ha
proposto di rinominare il paese “Festola”, perché «nel 2017
c'è da festeggiare Albertville»;
nel 1992 Tomba vinse infatti
l'oro nel gigante ai giochi olimpici. Dalla sfilata al revival il
passo è breve e raccolto tutto il
corteo non poteva mancare il
1988. Sul maxischermo è tornato un Tomba 22enne: poco
più di un minuto di discesa, a
velocità folle, che decretarono
la nascita di un campione.
Mentre il video va in onda, dal
palco Tomba ha indicato i
punti salienti della discesa:
«quella fu una gran giornata,
dissi agli altri che erano lassù
alla partenza: buona fortuna».
E sul palco sono salite le vecchie glorie e i fedelissimi, il
Tombaclub: un quarto di secolo fa a Calgary, ieri a Sestola,
con lo stesso striscione. Hanno spiegato i veterani del club:
«sembra di tornare a 25 anni
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fa, ora abbiamo i capelli bianchi, ma siamo qui con lo stesso
entusiasmo». E oggi tornerà ad
allenarsi sul Cimone Giuliano
Razzoli in vista delle ultime
due gare di Coppa del mondo
che lo vedranno il 10 marzo a
Kranjska Gora in Slovenia e il
17 a Lenzerheide in Svizzera.
Andrea Minghelli
©RIPRODUZIONERISERVATA
San Dalmazio, il Comitato resiste
L’assemblea dopo il via libera all’“inceneritore”: ricorso al Tar e alla Provincia
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◗ SERRAMAZZONI
«A metà Luglio 2011, in una zona
agricola di San Dalmazio, alcuni
operai con delle macchine eseguono scavi e tagliano querce secolari. I cittadini chiedono informazioni agli amministratori comunali, i quali rispondono di
non sapere nulla. Dopo pochi
giorni compare un cartello di
cantiere
inequivocabile:
“Impianto di produzione di
energia elettrica da biomasse”.
Alcuni cittadini chiedono un accesso agli atti, l’amministrazione chiede però di motivare quali
siano “gli interessi giuridica-
mente rilevanti”, perché deve verificare se il privato cittadino ha
veramente un “interesse diretto,
concreto e attuale” rispetto
all’ambiente in cui vive.. ».
È cominciata così, davanti a
100 persone, la lunga relazione
del presidente del comitato “no
inceneritore”, ingegner Bussei,
all’assemblea straordinaria convocata dopo la sentenza del Tar
che concede il “lasciapassare” al
contestato progetto. La relazione ha percorso tutte le tappe della vicenda, evidenziando anche
le ambiguità della precedente
amministrazione e l’ostracismo
nei confronti del Comitato prati-
cato anche in questi giorni.
«Le istituzioni ci hanno lasciati da soli», ha sintetizzato Bussei,
proponendo quali iniziative perseguire. Scartata l’ipotesi di concorrere con una lista alle elezioni (in sala c’erano alcuni potenziali candidati di altre liste) l’assemblea ha deciso di depositare
una “istanza di prelievo” perché
sia esaminato il ricorso del comitato al Tar, che finora lo ha ignorato. Poi saranno depositate osservazioni in Provincia e al
Suap, appena riprenderà l’iter
delle autorizzazioni mancanti.
Infine sarà chiesto un preventivo ad un avvocato penalista.
Un momento dell’assemblea