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PERIODICO
DEL
CASSERO
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GAY
LESBIAN
CENTER
DI
BOLOGNA
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ANNO
VIII
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N.2
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MARZO/APRILE
09
in copertina: Heidi Lunabba, part. dalla serie Ett oskrivet blad, 2001 © Heidi Lunabba
in questa pagina: Heidi Lunabba, foto dalla serie Tyngdlös, 2003 © Heidi Lunabba
CAMBI
CASSERO
Gay Lesbian Center
Via Don Minzoni 18 – 40121 Bologna – Italy
ARCIGAY IL CASSERO
segreteria tel. 051.6494416 fax 051.6495015
Orari: lun-mar 9–24 mer- ven 9-19 sab 21–5 dom 21–24
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CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO PROVINCIALE ARCIGAY IL
CASSERO Emiliano Zaino (presidente), Nicola Cesari (Vicepresidente), Vincenzo
Branà, Barbara Contoli, Sauro Nanetti, Bruno Pompa [email protected]
SEGRETERIA DI ARCILESBICA BOLOGNA Paola Brandolini, Elisa Manici
(presidente), Barbara Marzocchi, Michela Mauri (tesoriera), Anna Maria Palumbo
(vice-presidente)
tel. 051.6492684 www.arcilesbica.it/bologna - [email protected]
Linea lesbica informazione e salute: martedì h 21-23, tel. 051-5280918
COORDINATORE LOGISTICO Matteo Cavalieri [email protected]
DIREZIONE ARTISTICA Bruno Pompa tel 333.2957200 [email protected]
Art Assistant Mauro Copeta [email protected]
GENDER BENDER Daniele Del Pozzo tel 051.5280391
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LIBERA UNIVERSITÀ OMOSESSUALE Walter Rovere e Sara De Giovanni
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Giuseppe Feed the Bears Nicola, Sauro, Piero, Coco, Fvln, Madlen, Shibata
Giardino Silvano La Nessa Manutenzione Kai Trevisan Resident Djs Little Fluffy
Luke, Fiandrix, Wawashi, PoPpen, Matthe, Trash Couture, Frog_ette, Ruggero,
Cash’n’Ferry, Fable, Ues, LinuZ, Alessandro Bolognese, Salvo, Francois, Ricky
Scardia, Benny Resident Vjs Strong, Alias, Virgilio, MissPlugInn, Botox Equipe
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Emanuela Ria, Elisa Manici, Valentina Lanzetti Suoni & Luci Michela Paolucci Staff
1st floor Matteo Giorgi (responsabile), Gionata (vice), Ferdi (vice), Angelo, Cinzia,
Katia, Juan Luis, Loris, Lysandra, Marcella, Max, Raffaele, Vinz Staff Groundloor
Barbara Contoli (responsabile), Maurizio (vice), Alessandro, Alessandro B., Antonia,
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CASSERO MAGAZINE
Gerenza Walter Rovere & Matteo Giorgi
Grafica Danilo Danisi www.fecoonde.org - Assistant: Francesco Pellegrini
Stampa Tipografie Negri Fotolito MGP
Hanno collaborato a questo numero Annamari Vänskä, Mauro Copeta, Sara de
Giovanni, Giulia Zonta, Michele Giarratano, Emanuela Ria, Sandro Mattioli, Maria
La Paglia
Per la quarta di copertina: Model: Alessio (Mister Cassero 2008),
Photo: Flavio Michele Pinna
Special thanx to: Sante Cavallari e Simone Fregni
Con la collaborazione di Condomix
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arretrati su: http://issuu.com/casseromag
DI
STAGIONE
Che in Italia il movimento di liberazione omosessuale non sia riuscito ad
ottenere molto in 40 anni di storia (Stonewall anno zero), è un’evidenza.
Che in Italia dopo 40 anni di movimento ci sia ancora il dubbio su che tipo
di accordo utilizzare per concentrare la propria azione nazionale nell’ormai
celebre Pride glbtqiD&G, è, invece, un fatto che pochi sanno. Dal primo
tentativo, organizzato nel 1994 a Roma, il movimento decise di frequentare
con regolarità le piazze italiane. Da quell’inizio, ogni anno, abbiamo avuto
tutti e tutte l’opportunità di partecipare a queste coloratissime manifestazioni
che hanno riempito le strade e le piazze di città come Roma, Bologna, Napoli,
Venezia, Como, Bari, Grosseto, Padova, Verona, Milano, Torino, Catania, Salerno
e altre ancora. Questi eventi non rappresentano il frutto di un sereno lavoro di
coordinamento, ma di volta in volta un faticoso equilibrismo tra esigenze locali
e personalismi nazionali. Il movimento si è trovato a discutere molte volte di
istanze condivise su carta e di pratiche non condivise de facto. Associazioni locali
hanno tacciato di monopolio le associazioni nazionali, e viceversa. I comitati
organizzatori dei vari eventi, creati ad hoc ogni anno, hanno dovuto mediare
in un’atmosfera tutt’altro che unita e rivolta ad una condivisione di intenti e
rivendicazioni. Le piattaforme politiche su cui di anno in anno le varie città
hanno costruito queste manifestazioni sono state la sommatoria di desideri
comuni e diffusi in tutto il paese per quanto riguarda i diritti delle persone
lgbtqiD&G. Eppure, su questi documenti, di cui si può sempre esclamare “chi
vorrebbe il contrario?!”, non si è mai trovata un’unità, né in termini di adesioni,
né in termini di partecipazione. Alcuni gradi di disappunto e di acredine
sono riusciti a riscaldare il clima, rendendo il movimento debole sui media e
inutile politicamente. Ogni proposta di legge sulla regolamentazione delle
coppie di fatto è stata ostacolata da maggioranze di destra e di sinistra. I
“nostri” rappresentanti in Parlamento sono stati pochi, osteggiati, invisi e
considerati spesso parte di una “casta” e di un valzer a suon di poltrone che
non tutti sanno o vogliono ballare. E quindi l’evidente nostro fallimento
nei rapporti coi partiti e i loro programmi. Anche il versante della legge
contro l’omofobia è stato un termometro del nostro “valere” politicamente.
Ma, forse, qualcuno ha buoni motivi per pensare che il movimento in realtà
rappresenta la vittima di fronte allo stato delle cose. E che quindi non si
possono attribuire a noi questi insuccessi. Allora continuiamo a credere
che l’importante sia concentrarsi sulle attribuzioni di un Pride, tipiche
da potentato locale, affinché questa o quella città di volta in volta abbia
la meglio e riesca a portare a casa propria un risultato, che, di certo, non
giova alla cittadinanza italiana tutta. L’evidenza dell’ostinarsi verso questa
direzione sta in un piccolo segnale: è scomparsa la dicitura “pride nazionale”.
Tutti i Pride che si terranno in Italia saranno momenti importanti, oggi più che
mai, per la visibilità e la rivendicazione delle nostre istanze. E siamo convinti
del fatto che i nostri messaggi, i nostri slogan, il nostro attivismo e volontariato,
la nostra capacità di manifestare pacificamente una ricchezza che appartiene a
tutti e a tutte, abbiano bisogno di una coralità maggiore. È necessario unire le
esperienze, alzare il tiro dei nostri obiettivi, mantenere un confronto attivo con
gli attori e gli strumenti della comunicazione reale, si, quella che forgia l’opinione
pubblica, e che è in grado, con una trovata migliore della nostra, di spostare
l’attenzione sull’immane coltre di futilità nella quale ci costringono a vivere.
A questo proposito, stiamo lavorando ad un convegno dedicato a tutte le realtà
del movimento, che avrà il focus sulla comunicazione e la rappresentazione
dell’orientamento sessuale e delle differenze di genere. Un’occasione di
incontro, a settembre, distante dagli imminenti Pride, capace di evidenziare
collettivamente i macroscopici errori di percorso nei quali ci siamo imbattuti
in anni di battaglie, e che sia soprattutto in grado di aprire una stagione in
cui le differenze reciproche non siano un’ostacolo alla giusta percezione degli
obiettivi comuni. Il nostro lavoro di inclusione nell’organizzare questo convegno
è già iniziato. Ci piace pensare che quella sarà l’occasione per incrociare le
esperienze di tutti e tutte, anche di quei soggetti singoli che nel loro sforzo
quotidiano alimentano la grande conversazione presente sui media nuovi e
tradizionali. E non disdegniamo l’idea che un buon obiettivo sarà già raggiunto
laddove il movimento avrà compreso il valore di una strategia comune.
Intanto, ricordiamo a chi dovesse scegliere la strada dell’astensionismo al
prossimo Election Day, che sabato 6 giugno 2009 si svolgerà a Zurigo l’Europride.
ps. parlo di persone lgbtqiD&G non perché sono vittima della moda, ma per
sottolineare con ironia che un completo e polimorfo pansessualismo (come
professava Mario Mieli) è più efficace di un “alfabeto” cacofonico, disordinato
e autoriferito.
BRUNO POMPA (direttivo Cassero)
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CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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SANTANCHE’ VS GRILLINI
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Ai tempi in cui il Cassero era ancora a Porta Saragozza ed esisteva ancora la
Franco Grillini, ex-deputato dalla sponda opposta (ed ex-etero: a
Democrazia Cristiana, conoscevamo dei gay, apparentemente progressisti e di vedute
quando una canzone su di lui?) doveva essere il nostro contraltare
liberali sul mondo, che però, lavorando nel mondo della moda o ambendo a entrarvi,
telefonico durante l’intervista con Daniela Santanchè; quel giorno
ad ogni elezione votavano DC, temendo evidentemente che votando altro avrebbero
era però indisposto. Lo abbiamo perciò incontrato qualche giorno
potuto perdere i privilegi che avevano o cui aspiravano...
dopo, ponendogli le stesse domande e chiedendogli di commentare le
Passano gli anni, e ad ogni tornata elettorale si ripropone la questione di un “voto
risposte della Santanchè.
gay” che potrebbe avere un peso (anche come mancato voto...) se la mitica lobby gay
esistesse coagulandosi attorno a precise scelte (anche) politiche.
Che certo in parte significativa ci sono, ma poi, “homosexuals vote with their
Cominciamo della riapertura delle case chiuse… c’è una parte di destra
class”, si dice in America... Normale? Segno che l’omosessualità è ormai accettata
favorevole, agitando peraltro sempre lo spettro di “controlli sanitari”...
trasversalmente e non è un tratto identitario significativo negli schieramenti politici?
che ne pensi?
Sembrerebbe ragionevole, se non bastasse il vestirsi griffati e un piglio autoritario
Le case chiuse devono essere un capitolo chiuso. Erano un luogo di vero e proprio
nel trattare tutti a pesci in faccia per venire eletta icona gay... No, non parliamo di
schiavismo, le donne non potevano uscire liberamente, erano marchiate tutta
Madonna, ma di Daniela Santanchè, ex-onorevole ma agguerritissima esponente
la vita: era una vera e propria porcheria dal punto di vista dei diritti umani. Sono
di quella “nuova destra” che tanto incuriosisce i media... Ci è venuta voglia allora
patetici i ricordi “romantici” di alcuni… vero patetismo maschilista. Nella scorsa
di verificare quali opinioni votano effettivamente i (tanti o pochi) gay che votano
legislatura avevo avanzato una proposta di legge, con il consenso del comitato per
Santanchè... E abbiamo trovato, con una certa sorpresa, una donna cordiale e
i diritti civili delle prostitute, che parlava di “cooperative”, e prevedeva una sorta di
disponibilissima, ma anche, oseremmo dire, fin medievale nelle sue esternazioni (ma
zonizzazione, un accordo con i Comuni su dove rendere possibile la prostituzione
la “nuova destra” non era moderna?)...
di strada. Inoltre cancellava due reati previsti dalla legge Merlin, l’adescamento
e il favoreggiamento: perchè ora qualunque locale in cui avvenga un contatto
tra un cliente e una prostituta può venir chiuso e il proprietario venir accusato di
Cominciamo parlando di prostituzione. Lei è tra chi caldeggia la riapertura delle
favoreggiamento, anche se non ne sa niente. È un reato superato, come anche
case chiuse 50 anni dopo la legge Merlin...
quello d’adescamento, perchè allora dovrebbero vietare anche tutti gli annunci
sui quotidiani dove si offrono massaggiatici accompagnatori ecc. Sulla questione
“Lo spirito della sua legge era giusto per quell’epoca, quando si doveva far fronte ad una
controlli sanitari è ovvio che ci dev’essere un’autogestione. L’idea che spetti solo al
prostituzione domestica. Ora bisogna pensare ad avere dei luoghi dove le donne possano
sex worker è totalmente sbagliata, il sesso sicuro è un dovere morale anche per il
esercitare ed essere delle lavoratrici a tutti gli effetti: attraverso i controlli sanitari, pagando le
cliente che deve essere responsabilizzato.”
tasse. Bisogna essere sicuri che ci sia una libera scelta e un’autodeterminazione, e restituire le
strade alla gente.”
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E con i permessi di soggiorno come la mettiamo?
“Con i permessi di soggiorno niente, cosa c’entrano i permessi di soggiorno?”
Regolarizzando l’ingresso in Italia delle sex workers e creando permessi di
soggiorno ad hoc, le ragazze potrebbero non rivolgersi più alle associazioni
criminali per venire nel nostro Paese…
“Guardi, il mio discorso non si applica certo alle clandestine che vanno cacciate, mica
regolamentate! Non sono finta solidarista o buonista, le clandestine vanno riportate
nel loro paese. Le italiane sono già auto organizzate, in casa, sul web... sono le
straniere il vero problema.”
Lilli Gruber nel suo libro, intervista la prima coppia gay unita in
matrimonio dal sindaco di Madrid, due esponenti del Partito Popolare
conservatore di cui lo stesso sindaco Gallardon fa parte. Secondo loro,
Zapatero si è preso il merito delle riforme e dell’indipendenza dalla Chiesa
in Spagna, ma ha trovato il lavoro già fatto, sia nella pubblica opinione,
che nella stessa destra spagnola, molto più avanti su queste questioni di
quanto sia in Francia o Italia…
“Guardi, non si tratta di essere avanti, ma di essere indietro! Io ho tantissimi amici
gay, ma il matrimonio lo considerano una iettattura. Il matrimonio, nel senso
cattolico del termine è quello tra un uomo e una donna e ha come obiettivo la
procreazione. Punto. Poi ognuno è libero di amarsi e fare quello che vuole.”
Con i permessi di soggiorno per le sex worker come la mettiamo?
“Perchè no. Dev’essere un lavoro come un altro. Ovviamente ha le sue particolarità, ma vanno
evitati giudizi morali, perchè due persone adulte devono poter fare della loro sessualità ciò
che vogliono, fatto salvo il consenso e la non violenza – ovviamente per non violenza non
intendo il divieto ai rapporti S/M di cui si occupò la Corte di Giustizia Europea quando in
Inghilterra arrestarono degli adulti consenzienti per atti S/M... lo Stato deve rimanere fuori
dalla camera da letto dei cittadini. Durante il Berlusconi quater, quando stava per passare una
proposta di legge della Prestigiacomo peggio di quella fatta ora dalla Carfagna, per 2 anni ho
fatto ostruzionismo in Commissione Giustizia alla Camera... non ci sono limiti di tempo per gli
interventi, e li iniziavo sempre dicendo “la maggioranza che c’è ora al governo vuole mettere
le mani nelle mutande degli italiani”
È vero, come si dice nel libro della Gruber, che la destra spagnola è così evoluta in
materia matrimoni gay?
“È un falso mito, di cui persino Prodi era convinto. In verità si è opposta a tutto in questi anni.
Durante il governo Aznar hanno votato 3 volte una legge che era meno del matrimonio e dei
Pacs francesi, ma è sempre stata bocciata, anche se per pochissimi voti. L’anomalia spagnola è
che le due coalizioni per poter governare devono allearsi con i partiti regionalisti, autonomisti,
separatisti che sono fortissimi, e una parte di questi votava a favore e altri contro, tipo i
rappresentanti delle Canarie. Poi con Zapatero i Popolari per cercare di ridurre il danno fecero
la proposta di non fare ostruzionismo contro i matrimoni gay purché restassero un istituto
separato e distinto dal matrimonio etero. Non hanno mai detto l’avrebbero approvato, ma
solo che non avrebbero fatto ostruzionismo. È una balla che siano più evoluti.”
Ma allora le donne senza figli non sono una famiglia?
“Per me una famiglia è quella con i figli. Altrimenti si è una coppia.”
Dice di essere favorevole ai diritti individuali ma non di coppia… cosa vuol
dire?
“Non sono per riconoscere alcun diritto alle coppie di fatto. Gli eterosessuali hanno
già la scelta. Si possono sposare in Chiesa o in comune. Per cui non vedo necessità di
fare altro. Ma anche per me stessa. Quand’ero in una coppia di fatto mai avrei voluto
gli stessi diritti e doveri di quelli sposati. Poi le coppie gay possono regolamentarsi
attraverso il nostro diritto privato: notai, assicurazioni, testamento…”
Cioè una procedura a pagamento… non sarebbe più facile una
regolamentazione?
“No, non si sta insieme per convenienza o per diritti…”
Cosa c’entra la convenienza ora?
“Ma scusi lei sta col suo fidanzato per amore, no? Cosa gliene frega dei suoi soldi?”
Banalizziamo. Se il mio fidanzato sta male non potrei andare a trovarlo in
ospedale...
“Ma non è vero, è una leggenda. Ho avuto tanti amici gay, anche con fidanzati
malati di AIDS e sono andati tutti in ospedale. Nessuno veniva cacciato fuori.”
Nomina sempre questi amici gay... mi parla di loro, per avere un quadro
più chiaro?
“Sono persone contente che ci sia una come me. Perché sono una donna che non
vuole nessuna discriminazione e nessuna esaltazione. Che non li prende per il culo
dicendo che fa le cose e poi non le fa. Che espone un proprio pensiero netto: amatevi
tutta la vita, ma non vogliate essere paragonati alla famiglia eterosessuale. Perché
voi avete pure la promiscuità alla base dei vostri rapporti. È una caratteristica…”
“Famiglia” secondo lei possono essere solo uomo e donna uniti per la
procreazione… secondo Grillini?
“Due persone che si vogliono bene, gestiscono la vita domestica insieme sono già una
famiglia. Non è la Santanchè che decide se la coppia è una famiglia o no, ma la famiglia
stessa. Il suo errore, che è l’errore di tutta la destra, è che è ideologica. Che dice di avere la
verità, la morale, i valori che, casualmente, coincidono con quelli del “pastore tedesco” nella
versione più clericale e integralista della chiesa cattolica. E che questi valori vanno imposti per
legge. È lì lo spartiacque. Gli esseri umani devono poter essere padroni della propria esistenza
dalla nascita alla morte. La parola famiglia non è di proprietà della Santanchè, né del pastore
tedesco né di Berlusconi che ama tanto la famiglia da averne più d’una.”
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
La Santanchè dice di avere un sacco di amici gay che non sono interessati a matrimonio, Pride, diritti…
“Il bello di questi politici della destra è che fanno la sparata omofoba e poi tirano fuori la storia che hanno tanti amici gay. Casini lo dice spesso:
“I miei amici gay sono contro i Pacs” Mi chiedo: ma chi cazzo frequentano questi gay? Fermo restando che naturalmente non li abbiamo mai
visti: non hanno mai fatto dichiarazioni, come le amiche gay del giro della moda della Santanchè”
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Dice anche che bisogna smetterla di lagnarsi. Il diritto privato garantisce già
tutto e non è vero che negli ospedali non puoi accudire chi vuoi…
“Ma certo! Lei frequenta gay miliardari che vanno nelle case di cura private che costano un
sacco di soldi e non hanno bisogno di leggi. La realtà è che mente sapendo di mentire.
Abbiamo già litigato un sacco di volte. Perché la polemica ci sta, ma non il dire balle. Il diritto
privato non consente nulla. Gli accordi notarili tra due gay o anche tra due etero sono carta
straccia. Il diritto di famiglia italiano non riconosce gli accordi privati. Non è come quello
americano. Pensa agli accordi prematrimoniali: in Italia non sono possibili. L’argomentazione
che è tutto garantito dal codice civile la usa tutta la destra: Giovanardi, Volontè, Buttiglione e
non è vero. Perché se uno non ha nessuno al mondo, è ovvio che in ospedale è consultato
anche il convivente ma se ci sono dei parenti di mezzo non c’è pezza. Basti pensare a un caso
eclatante: Ivan Dragoni e Gianni dalle Foglie, gestori della libreria Babele di Milano, che si
erano sposati simbolicamente in una cerimonia in Piazza della Scala celebrata da Paolo
Hutter nel 1993. Gianni qualche anno dopo ha un infarto, e Ivan (uno dei testimonial della
battaglia assieme al compagno, uno che si vedeva in televisione, un personaggio pubblico),
doveva fare venire i parenti da 150 chilometri perché altrimenti i medici non gli dicevano
nulla, sebbene i parenti stessi avessero detto ai medici “Piena fiducia, Decide Ivan.” Niente da
fare, ci doveva sempre essere qualcuno della famiglia, anche di quarto grado. Perciò le cose
che dice la destra non solo sono false, ma anche cattive e crudeli.”
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Lei diceva: non siamo ipocriti
come la sinistra che vi dice che
vi darà le leggi ma non ve le
darà mai: noi non ve le daremo
e punto…
“Ma certo. Il matrimonio gay non
va fatto, non dev’essere sancito. La
famiglia è la famiglia. Lasciamo il
matrimonio com’è. Poi ribadisco:
nessuna discriminazione. Nessuna.
Anche perché io ho tanti amici gay,
ma nessuno si vuole sposare”
Quindi qual è la destra “migliore”?
“Quella inglese. Con esponenti esplicitamente omosessuali come Duncan, il cocco della
Thatcher. Che rischiava di diventare leader dei conservatori ma poi è stato segato perché era
gay. Se vogliamo riassumere: la destra conservatrice nel resto dell’Europa è sicuramente più avanti di quella italiana. È disponibile in molte
situazioni a votare leggi tipo PACS. In Danimarca è stata la prima a volere i matrimoni per gli omosessuali. In Norvegia l’ex ministro delle
finanze si sposò durante il governo conservatore con il magnate dell’editoria nonché vicepremier - come se Tremonti sposasse Berlusconi! Ma
sono esempi che non fanno testo, perché quei conservatori trapiantati in Italia farebbero la rivoluzione. Intanto perché sarebbero onesti…”
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Ci risiamo con le generalizzazioni…
“Ma beati voi… guardi che lo dico pure con una punta d’invidia…”
Quindi secondo lei perché ci sono gay che la votano?
“Perchè sanno che su di me possono contare. Perché non ci sarà mai nessuna discriminazione.
Perché le combatterò fino alla morte. Ma non ci sarà mai nemmeno nessuna esaltazione.
Sono contraria ai Gay Pride: non per me, ma per voi, perché viene fuori una caricatura del
mondo gay. Dobbiamo imparare a vivere il sesso, etero o omo, in maniera intima.”
I suoi “amici gay” vanno al Pride?
“No, sono fortemente contrari.”
La destra ci dice: “diritti individuali, ma non di coppia”...
“Su questo ho messo quelli della destra alla prova in Parlamento… come quando
giochi a poker e vai a vedere. Presentai 12 emendamenti alla Finanziaria tutti
bocciati in commissione. Nella scorsa legislatura andai da Visco e gli dissi, “Sai che
esiste già una legge che riconosce il risarcimento alle vittime del terrorismo per i
conviventi (senza specificare il sesso) fatta da Craxi, Andreotti e Forlani? Adesso che
avete reintrodotto la tassa di successione e avete fatto lo sconto agli sposati, perché
non per i conviventi?” Mi disse “Hai ragione”, e infatti lo presentò al Senato.
Ovviamente scoppiò il putiferio. Il Vaticano si mise di traverso applicando “la teoria
del piano inclinato”…
Senta, mi è venuta la curiosità di intervistarli questi suoi amici…
“Guardi, io sono molto amata dai gay, come dai transessuali, dai transgender perchè non
prendo in giro nessuno. Però le sembra normale che Cecchi Paone mi insulti solo perché dico da madre di un ragazzino di 12 anni che
preferirei che mio figlio fosse etero? Io mi vedo da nonna a portare a spasso i nipotini. Ma quale è la madre al mondo che dice “No,
preferisco che mio figlio sia omosessuale”? La vorrei conoscere… Poi, se mio figlio fosse gay non cambierebbe niente e lo amerei alla
stessa maniera: è ovvio. Anche perché sa, è una domanda che mi sono posta spesso nei confronti di mio figlio: con una madre come
me! Ma vedo che parla sempre di donne, per cui sono tranquilla...”
Una mamma ingombrante direi...
“Eh sì poveretto! Per fortuna la sua crescita avviene attraverso il dissenso con me. Mi contrasta
tutto il giorno e ne sono contenta.”
Critiche ideologiche? Non mi dica che sta crescendo un figlio comunista…
“Macchè! Lui è molto più a destra di me, mi dice sempre che sono democristiana!”
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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Senta, ma per lei sarebbe peggio un figlio gay o comunista?
(ci pensa a lungo) Direi gay. Perché avrebbe indubbiamente una vita più difficile, è ancora
difficile fare outing…”
Immagino quindi come sia finita…
“La Binetti ha detto che non l’avrebbe mai votata. Siccome ci voleva la maggioranza
più uno degli eletti per fare passare la finanziaria (di cui questo emendamento
avrebbe fatto parte), senza il suo voto il governo sarebbe caduto. Quindi fu ritirato
con la promessa di fare i DICO. Ora mi chiedo: Quale diritto sarebbe stato più
individuale di quello? Cosi individuale che l’altro è morto. Anche nel matrimonio i
diritti sono individuali. Non esistono i diritti matrimoniali. Quando dicono che non
vogliono riconoscere le coppie gay perché sarebbero diritti di coppia, dicono una
puttanata giuridica.”
L’importante sono i valori quindi?
“Certo per la Chiesa i valori sono gli 8 miliardi all’anno che rapina allo Stato con l’8
per mille, gli insegnanti di religione, i fondi alle scuole private… per la Santanchè i
valori sono quelli bancari visto che è milionaria.”
Flavia Perina (deputato An e direttrice del Secolo d’Italia) nel libro della
Gruber afferma che la posizione storica della destra sull’aborto è sempre stata
l’applicazione integrale della legge 194, cioè rivitalizzare i consultori, sostenere le
donne in difficoltà e fare prevenzione, e che “alla fine gli italiani fanno comunque
Abbiamo citato alla Santanché dichiarazioni di Flavia Perina sulla 194 e di
quello che vogliono: convivono, divorziano, e abortiscono se necessario. È la sinistra
Feltri sul caso Englaro che fanno pensare che anche a destra si possa
ad avere esasperato un presunto scontro ideologico con le gerarchie ecclesiastiche,
essere laicisti. Com’è che poi in sede di voto si accodano tutti ai diktat
anche se un eccesso di clericalismo è innegabile”. E Feltri sul caso Englaro si è
Vaticani?
dichiarato contrario all’obbligatorietà di essere mantenuti in vita artificialmente
“Il sistema di pensiero della destra in Italia
contro la propria volontà. Insomma ci sono punti in cui anche la destra non è necessariamente in linea
(chiamiamolo così se vogliamo nobilitarla)
con il Vaticano. Però poi passano leggi sulla procreazione assistita assurde per qualsiasi
non ha una sua cultura originale perché l’Italia
donna, ci sono politici divorziati che si atteggiano a paladini del matrimonio unico e
è erede del clerico-fascismo e del cattoindissolubile... Perchè da noi non si riesce riesce a distinguere nettamente tra politica
comunismo, e le culture originali del
e chiesa? Secondo lo storico dei movimenti di destra Marco Fraquelli, i politici italiani
conservatorismo e del liberalismo nord
sopravvalutano l’influenza della chiesa sull’opinione pubblica...
europeo in Italia non esistono. C’è un’assenza
culturale fortissima sia nella destra erede del
“Anzitutto distinguiamo: l’aborto, in primis, non è mai una conquista, ma una sconfitta per ogni
fascismo che
donna. Poi sono d’accordo che la legge sull’aborto non è mai stata applicata com’era nello spirito. E
non ha
sono convinta che Eluana sia stata ammazzata e che qualcuno
saputo
ce l’abbia sulla coscienza, e sono felice di avere votato la legge
trasformarsi se non accodandosi al padronazzo di
40 sulla procreazione assistita.”
turno, sia della sinistra che non ha saputo inventarsi
una vera cultura liberale dei diritti civili in Italia.
Mandando così le donne all’estero…
Quindi cos’è successo? Che siccome questi non
“Hanno dimostrato che l’introduzione non ha diminuito le
nascite. Anzi adesso ormai è diventata una direttiva mondiale
hanno cultura, la prendono in prestito da quella
in alcuni casi anche più riduttiva.”
cattolica. È evidentissimo. Tutti sdraiati
sull’ideologia e la cultura vaticane a ripetere
pappagallescamente cose che discendono all’etica
E riguardo l’ingerenza del Papa sulla vita pubblica?
dei principi. Per Weber ci sono due etiche: quella dei
“L’ingerenza del Vaticano supera i limiti quando la sinistra prende il Papa per la giacchetta
principi e quella della responsabilità. Nella prima tu
parlando di pace usandolo come uno strumento. Ognuno faccia il suo mestiere: il Papa il
hai dei principi, e fai coincidere la realtà con essi. La
Papa, i politici i politici.”
seconda dice che ci sono realisticamente dei
provvedimenti da prendere e tu responsabilmente
Di recente Famiglia Cristiana ha denunciato i progetti di legge verso gli immigrati
li prendi anche se questi cozzano contro la tua etica,
come un passo verso le leggi razziali...
religione ecc. È a causa dell’etica dei principi che avvengono le guerre e si fanno i
“Quali progetti?”
lager. Il modello è questo: la famiglia, i figli accuditi solo da eterosessuali e via così. Il
resto può solo essere tollerato. Graziosamente tollerato. La Santanchè ripete sempre
Beh ad esempio la questione che i medici devono segnalare i clandestini…
che si batterà contro le discriminazioni? Bisognerebbe dirle… prego quali? Perché
“Ma io sono favorevolissima!”
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Questa mi è nuova…
“È la teoria che qualsiasi cosa tu faccia di
positivo per gli omosessuali porta ipso facto
al matrimonio e alle adozioni. Per questo si
sono opposti perfino alla depenalizzazione
della pena di morte per gli omosessuali
all’ONU”.
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20 marzo 2008. Dichiara: “La parità tra i sessi? Ci sarà
quando la più cretina sarà in un posto importante”. È
fin troppo facile la battuta su chi sarebbe stata messa
alle Pari Oppurtunità l’8 maggio successivo. Non
le chiediamo di dirci a chi si riferiva, ma che pensa
dell’operato della Carfagna finora?
“Ma guardi che non mi riferivo a nessuno, è una frase che
dico da tanti anni. È pieno di uomini cretini al potere, solo a
noi donne si chiede di essere intelligenti e brave?”
E quindi abbiamo una destra che si spaccia per progressista e modernista che
vara la legge sulla fecondazione assistita e parla del testamento biologico…
“Dopo quella legge le nascite sono dimezzate! Sono talmente tanti gli italiani che si
recano all’estero che ci vanno pure quelli che potrebbero usufruire della legge, per non
avere storie. Ci sono decine di siti, in Ucraina, Belgio, Svizzera, Barcellona che
pubblicizzano in italiano i costi, il ricovero, gli alberghi. Riguardo alla legge sul testamento
biologico ci sono 53 parlamentari del PDL che hanno già detto che non la voteranno.
D’altronde è una porcata che verrà bocciata dalla corte costituzionale perché cozza con
l’articolo 32 della costituzione che parla della libertà di cura.”
Abbiamo chiesto alla Santanchè di commentare le dichiarazioni di Fini di
rimprovero al Vaticano sulle leggi razziali, e lei ha detto: “Fate parlare Grillini,
io ho già dato”
“Fini intelligentemente sta cercando di occupare
l’unico posto rimasto libero nella destra italiana: quello
del modernismo. Da un lato c’è Berlusconi seduto su
una montagna di 50 miliardi di euro di beni personali,
proprietario di tre tv private oltre a controllare con la
politica la tv pubblica. Un leader che vuole essere
E dell’operato della Carfagna?
padrone unico e indiscusso e pensa solo a diventare
“È stata molto brava. Ha
Presidente della Repubblica. L’unica possibilità di Fini
messo mano alle leggi sulla
prostituzione quando erano
per avere uno spazio è interpretare il modernismo nella sua versione di destra: quindi laicista, aperto alle proposte
50 anni che un governo
sulle coppie di fatto, contrario alla posizione del governo su Eluana. Se si accodasse al berlusconismo sarebbe solo un
non lo faceva. Poi penso
servetto.”
alla legge sullo stalking,
a quella per gli stupratori:
Quindi come dice donna Assunta è tutta strategia?
insomma è un ministro
“In politica tutto è strategia. Tattica e strategia. La sinistra è stata uccisa dalla tattica. La destra ha una strategia
coraggioso”
chiara. Occupazione del potere, presidenzialismo. Si vede come gestisce i lavori parlamentari: tutto con la
decretazione d’urgenza e i voti di fiducia. Per questo notano Fini solo quando dice cose diverse da Berlusconi. E per
dire cose diverse deve smarcarsi dalla Chiesa, su cui Berlusconi per ragioni opportunistiche è sdraiato. E la Chiesa per
Però ha anche detto che
opportunismo - leggi soldi -, è sdraiata su Berlusconi.
l’omosessualità «non è
Se la chiesa fosse veramente cattolica vedrebbe in Berlusconi il nemico numero uno.
più un problema” nella
Perché con le sue televisioni è stato quello che più di tutti ha propagandato la
società odierna…
competizione, il consumismo, la corsa sfrenata all’apparenza. La Santanchè dice non ci
“E infatti non lo è…”
sono più valori, quando la sua destra è quella che ha le televisioni ed è stata protagonista
di questa svolta culturale che ha rincoglionito la gente.”
Ma come? Ha appena detto che per gli omosessuali il cammino è più difficile…
“Ma quella è la vita. Ma per me non c’è nessun problema. Non esistono differenze tra
etero ed omo. Ribadisco: zero differenze. In tutto: nell’approccio, nel rapporto…”
Sì, ma Fini che base si porta dietro?
“Quando si passò dal 3,5% dell’MSI al 13% di AN è chiaro che la base degli elettori si è
allargata, incamerando chi non si riconosceva nella DC ma voleva una destra a tutto
Ha dichiarato al Corriere: “Nella mia carriera sono stata corteggiata da più
tondo e il modernismo. Poi è chiaro che la vecchia base di AN soprattutto il quadro
donne e ne sono lusingata. Il motivo? La verità è che piaccio alle donne perché
intermedio ha una cultura parafascista, ma la parte modernista degli elettori è vicina a
sono un uomo”
Fini. A Bologna fui invitato ad un’iniziativa che parlava delle coppie di fatto: io, Berselli,
“È vero. È successo più di una volta... ma non mi ha né sconvolto, né irritato. Ho avuto la
Pedrizzi, Raisi e 400 militanti di AN. Fini mi disse che avrebbe voluto essere una mosca
stessa reazione che ho avuto dal corteggiamento di un uomo. Perché dovrebbe essere
per vedere lo scontro tra me e Pedrizzi, una specie di Binetti di AN. Ovviamente fu una
diverso? Lusinga anche essere corteggiate da una donna…”
litigata furibonda, ma la maggioranza della platea applaudiva me.”
Lei si definisce una capopopolo… ma di quale popolo?
Parliamo di questo governo... la Carfagna aveva parzialmente corretto le sue
“Di quel popolo che mette al primo posto l’amore, i
prime dichiarazioni... e poi?
valori, il pudore. Per riassumerla in due parole la
normalità e la semplicità”
“ La Carfagna? Ma non esiste, non fa e non produce nulla. La legge sulla prostituzione è ferma in commissione perché non c’è un
accordo nella maggioranza. Nella legge sullo stalking è stata tolta la parte sulla lotta all’omofobia, per quello è passata
rapidamente. Sulla discriminazione non ha fatto nulla. Non si sa nemmeno che fine abbia fatto la commissione per i diritti degli
Una sua frase illuminante fu: “Se uno
omosessuali”
trova un brigante, bisogna comportarsi
da brigante e mezzo”. Come dovrebbero
quindi comportarsi le associazioni LGBT
Viste le donne al governo sei ancora favorevole alle quote rosa… o addirittura alle quote gay?
nei confronti del Vaticano?
“Penso che la nostra presenza sia stata molto importante: la legge sull’asilo politico degli omosessuali, il vitalizio per Braibanti, ma
anche per le interrogazioni parlamentari, per avere un’interfaccia diretta con il governo, per es. col ministro degli interni, per i Pride
“Non deve esserci confronto, ma nemmeno
senza dovergli chiedere 6 mesi prima l’appuntamento. Meno male che abbiamo ancora la Concia così se gli si chiede di ripresentare
scontro. Tanto sono due strade che non si
una legge almeno c’è un interlocutore diretto. Riguardo alle quote rosa, sono convinto che almeno il 30% di donne in Parlamento
incontreranno mai. Perché avete sempre questo
ci debba essere”.
problema del Vaticano? Che ognuno porti
avanti le sue battaglie, creda in quello che fa,
metta passione nelle proprie idee. Mantenga
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CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
Lei era la responsabile delle Pari Opportunità quando venne espulsa proprio
da quel Fini che ora sta facendo dichiarazioni molto
progressiste, dal rimprovero al Vaticano per il silenzio
leggi razziali a quello sul rispetto dovuto al capo
dello stato. Secondo lei è una svolta autentica o una
strategia, come dice Donna Assunta?
“Non do più giudizi su Fini! Che abbiano altri il coraggio
ora… io ho già dato. Faccia parlare Grillini.”
se non ci sono diritti allora ci sono solo discriminazioni. È la voce di destra che si spaccia
per progressista e modernista, quindi è ancora più truffaldina. Dice che la nostra vita è più
difficile. Ma certo: ce la rendono difficile loro e poi dicono che l’abbiamo complicata. È la
profezia che si autoavvera.”
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7
Appunto… ma Famiglia cristiana no!
“A me non interessa: io faccio il politico mica la suora! Mica devo essere d’accordo su
quello che dice il Vaticano. Su questa solidarietà spinta ai massimi livelli sono contraria.”
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posizioni, non contrapposizioni...”
Ma è il Vaticano che mette sempre bocca…
“Ma cosa vuole, scusi, che il Papa dica che va bene il matrimonio tra omosessuali? Cosa dovrebbe
dire: di usare i preservativi? Il Papa si occupa della sua missione che non è la vostra”
Scusi, riguardo al profilattico, la salvaguardia delle vite non è certo una missione solo
nostra, anzi…
“Ma è chiaro che la mia era una provocazione.. siamo tutti d’accordo che bisogna avere rapporti
protetti ci mancherebbe, ma cosa dovrebbe fare il Papa, dirlo nelle sue prediche?”
Non ci vedo nulla di male: diciamo allora che quantomeno potrebbe stare zitto..
“Ma lasciamo che dica quello che vuole. Certo che io dico a mio figlio di usare il preservativo.
Ma mica voglio che glielo dica il Papa! Sa quante cose dice sugli immigrati su cui non sono
d’accordo?”
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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Dietro l’angolo ci sono le elezioni bolognesi…
“Il rischio che perdiamo è forte.”
Guazzaloca, Cazzola o Delbono?
“Guazzaloca intercetta gli scontenti del centrosinistra.
Ma non solo i centristi. Anche quelli di estrema sinistra.
Ho sentito dire al Cassero, ad esempio: Guazzaloca ci ha
Beh se vogliamo anche lei per il Papa vive nel peccato, essendo divorziata...
dato il Cassero quindi voto Guazzaloca. Nei centri sociali
“No guardi io non vivo nel peccato proprio per niente. Il mio matrimonio è stato annullato dalla Sacra Rota, non vivo con
ho sentito dire: ci fa fare la Street Parade, lo votiamo.
nessuno, non sono concubina, posso fare la comunione e sposarmi in Chiesa pure domattina...”
Alle amministrative si vota chi adotta una certa politica
amministrativa. Se Guazza non chiude le osterie, non
Chiudiamo facendo il classico gioco della pistola alla tempia. Lei ha coniato l’espressione “Donna
mette i divieti al consumo di alcolici, non fa la folle politica
orizzontale” per rappresentare chi fa carriera passando per i talami giusti. Le dico due nomi e lei deve
di proibizionismo dello sceriffo Cofferati, uno di sinistra
scegliere la più orizzontale. Carfagna o Gelmini?
dice perche non devo votarlo? Almeno non mi vieta
“Ma nessuna delle due… si figuri… assolutamente…mi faccio ammazzare piuttosto…”
tutto. La vera iattura sarebbe che vincesse Cazzola: si porta dietro la brutta destra
bolognese. Comunque ho la sensazione che o Delbono vince al primo turno o sarà
Carla Bruni o Veronica Lario?
durissima. C’è il rischio che finisca come Roma. Con la differenza che Delbono è
“Carla Bruni”
votabile, Rutelli no. Io a Roma avrei annullato la scheda.”
Turco o Melandri?
Grillini e il 2009… progetti futuri?
“Sono donne del capo in entrambi i casi”
“Intanto proseguire con Gaynews che vive dal 1998: ha oltre 5000 accessi al
giorno ed è uno dei pochissimi quotidiani gay on line al mondo. Poi rilanciare
Concita De Gregorio o Lilli Gruber?
l’associazione giornalisti omosessuali. La vera svolta è che dappertutto ci sia un
“Voglio bene a entrambe…sono donne che stimo e che hanno lottato…”
organizzazione gay: i militari gay, gli sportivi, gli insegnanti, gli operai, i preti gay
- che ci sono, anche se carbonari. La comunicazione è nodale. Il nemico numero
Hilary Clinton o Sarah Palin?
uno non è il Vaticano che alimenta il pregiudizio, ma è il pregiudizio alimentato
“Viva la Palin tutta la vita... una donna straordinaria”
dallo stereotipo. Ci vuole un intervento quotidiano non episodico. Per questo
bisogna fare una vertenza con la Rai. Bisogna dare ai giornalisti il famoso decalogo
Quindi lei era una McCainiana di ferro?
dei giornalisti gay americani. E dobbiamo riuscire ad avere un canale televisivo
“Sì assolutamente. Più che nel “Yes, we can” di Obama mi riconosco nel “The country first” di
della Rai in digitale. Gay Tv si “consumava” 800.000 euro al mese ma aveva mezzo
McCain: l’Italia prima! Smettiamola di essere appartenenti a partiti e scopriamo di essere in
milione di contatti al giorno. La domanda esiste. Ma nel satellite i costi sono
primis italiani. Anzi chiuderei con un bel viva l’Italia…”
proibitivi, sul digitale no.
Quindi non Forza Italia ma viva l’Italia…
L’altro progetto è una fondazione nazionale che si muova in 2 campi: l’attività
“Sì sì Viva l’Italia!”
culturale e accademica. Ad esempio con i gay studies, che in Italia non esistono.
Abbiamo celebrato da poco la giornata della memoria, ma in quanti sanno che
gli omosessuali nei campi di concentramento non furono liberati ma passarono
direttamente dai lager alla galera? Nessuno, ed è scioccante. Per loro non ci fu
differenza tra nazismo e democrazia e in Germania alcuni si fecero anche 24 anni di
carcere dopo essere stati liberati dai campi. Se non produce cultura e memoria, una
comunità non esiste. Ma questi studi costano e vanno finanziati, e una fondazione
è lo strumento per raccogliere fondi. Ad esempio un gay che non sa a chi lasciare i
suoi soldi, a una fondazione seria, istituzionale, gestita con tutti i crismi potrebbe
pensare di farlo. Un altro campo d’intervento di una fondazione sono i centri di
accoglienza e assistenza per omosessuali. Abbiamo fatto da poco il funerale di
Beppe Tasca, uno dei fondatori e storici militanti di Arcigay, trovato 10 giorni dopo
che era morto, dimenticato, nella totale indigenza. Non deve più accadere.”
E la politica?
“Continuo a coltivarla. Sono senza tessera di partito e alla ricerca di una casa laica.
Di un partito di mangiapreti laicisti che prima o poi arriverà. Ne sono certo”
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8
.Forse più che del governo dovremmo preoccuparci dell’opposizione che
non c’è più...
“Il PD è un progetto politico fallito. Io mi ero battuto contro lo scioglimento dei
DS e alla luce dei risultati devo dire di aver avuto ragione. Fine del governo Prodi,
sconfitta a tutte le elezioni successive, morte della sinistra. Non si potevano
mettere insieme partiti che la pensavano all’opposto su molti argomenti di primo
piano. Il PD non dice una cosa che sia una in maniera unitaria, non ha mai fatto
opposizione, non ha mai vinto un’elezione. Ha perso tutto e sai che se in politica
vinci hai ragione, se perdi hai torto”
FOTO MONTESIPHOTOMOVIE
di
M at te o G i o rg i
Luca Argentero è Piero, un brillante trentacinquenne
gay, che è “fidanzato in casa” con Remo e vive in
una città del nord-est. Per testimoniare il “diritto alla
diversità” partecipa alle primarie del centrosinistra
ma, per una serie di eventi imponderabili, le vince e
si trova ad essere candidato sindaco, tra i pregiudizi
degli avversari e lo sgomento del suo partito.
Come può un gay diventare sindaco nel “profondo
nord”? Per bilanciarlo gli affiancano Claudia Gerini,
nei panni della bacchettona Adele, moderata tutta
d’un pezzo, contraria persino al divorzio, un simbolo
vivente dei valori tradizionali conosciuta come “la
furia centrista”.
L’inizio della campagna è un’ecatombe: Piero e Adele
litigano su tutto. Ma non andrà così a lungo. Il“gay
duro e puro” e la “moderata di ferro” precipitano
presto in una relazione segreta che va contro i loro
valori, le loro identità, la loro linea politica.
Per farci raccontare meglio di questo film che svolta
in commedia la causa omosessuale (e vivaddio
che ci si ride un po’ addosso) senza dimenticare
alcuni messaggi precisi abbiamo incontrato Luca
Argentero, Filippo Nigro e Claudia Gerini. Tre
pasionari, tre Sean Penn all’italiana maniera, pronti
a raccontarci di come è stato baciarsi tra uomini, del
loro passato artistico e televisivo… chiudendo con
una risposta ben piazzata all’onorevole Santanchè
su cosa significa essere madri…il tutto in attesa di
vederli @ CASSERO la notte del 19 marzo…
D A
C H I
?
GENDER BENDER in collaborazione
con
CATTLEYA E UNIVERSAL
PICTURES
mette a disposizione per gli iscritti
alla newsletter
250 omaggi per l’anteprima di
Bologna:
IL 19 MARZO 2009 ALLE ORE 2100
presso il cinema MEDICA (via
Montegrappa.9).
Scopri come ottenere il tuo
omaggio su:
www.genderbender.it
Alla proiezione saranno presenti il
regista e il cast: UMBERTO CARTENI, LUCA
ARGENTERO, CLAUDIA GERINI E FILIPPO
NIGRO saluteranno il pubblico in sala.
Ma non è finita qui: dopo la proiezione,
grande serata di festeggiamenti per gli
attori e il film al CASSERO, gay lesbian
center (via don Minzoni 18)
Serata a ingresso gratuito!
Ma se non sarai fra i primi 250 fortunati,
ti ricordiamo che una quota di biglietti
possono essere acquistati al cinema
Medica alla cassa.
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CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
DIVERSODACHI?
D I V E R S O
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D I V E R S O
D A
C H I
?
Mi pare di sì…
“Meglio così. Comunque anche per
strada è tabù o meglio capace di
generare reazioni diverse. Se a Piazza
del Popolo ci fossero due uomini
che si baciano, alcuni rimarrebbero
infastiditi, altri, poveretti loro,
disgustati poi ci sarebbero quelli che
non battono ciglio…”
O
E quelli come me che si
butterebbero in mezzo..
(ridendo) “Ecco appunto...pure quelli
che direbbero “’a bello viè qua…”
R
DIVERSI DA CHI? - FOTO COURTESY STUDIO LUCHERINI-PIGNATELLI
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
Considerando chi prendono a
recitare, ad esempio i “Morti
di fama” dei reality, cos’altro
potrebbero dire… a dire la
verità anche Luca arriva da lì.
Possibile che non gli hai mai
fatto battutine?
“Ma no anche perché ormai si sarà
rotto i coglioni. Quello che penso
di Luca è: quanti hanno fatto il GF
in 9 anni? Quanti sono diventati
veramente attori? Evidentemente c’è
una qualità”
Non vedo l’ora…
“La tv è un’ottima palestra”
G
Un corteggiatore d’altri tempi!
E come è stato poi baciare un
uomo sul set?
“Nelle Fate Ignoranti mi era capitato
un bacio che quel bastardo di Ferzan
aveva poi tagliato che era stato
piuttosto imbarazzante. Questa
volta invece l’imbarazzo era solo
della troupe dei macchinisti, quei bei
romanoni classici grossi che dopo
ogni ciak esorcizzavano il nostro
Chiudiamo con una riflessione
pseudo seria… il bacio gay in
televisione è ancora tabù o trovi
che il pubblico sia più avanti di
queste discussioni?
“Entrambe le cose. Fermo restando
che il pubblico è sempre più avanti in
assoluto, non so se si vedrebbe mai
in una fiction Rai… oddio adesso
che ci penso… non è che dico una
cazzata e c’è già stato?”
I
Mamma mia…
“Vuoi sentire un’altra stronzata?”
N
La palestra, appunto…
“Eh, sì anche se non ne aveva
bisogno… mi pare sia già messo
bene, no?”
O
Certo.
“Allora io preferisco il cinema
ma sono contento di avere fatto
televisione.”
Giuro.
“L’unica spiegazione che so darmi è
che sarà perché il mio ruolo è quello
più dolce, carino, quasi idealizzato
del bravo compagno innamorato.”
Tu sei uno dei pochi che riesci
a districarsi ancora tra cinema
e tv… certo che uno guarda
la serie americane, poi vede
quelle italiane e gli prende lo
sconforto..
“Ma come mai nessuno resiste alla
domanda tra differenza tra serie
italiane e serie americane? La fanno
tutti.”
P
Mai avuto approcci… come
dire… pesanti? Nessuno ha mai
allungato la mano?
“No, sempre episodi carini. Ad
esempio una volta ero da Feltrinelli,
col casco sotto al braccio. Quando
sono uscito, senza accorgermi di
nulla, mi sono trovato un bigliettino
dove c’era un nome cognome e un
numero di telefono…”
Ma come, nemmeno Lady
Oscar ti piaceva. Sei proprio
eterosessuale, nel senso
deleterio del termine. Eppure
sai che sei diventato il nuovo
“oggetto del desiderio” del
mondo gay: sui blog e siti dove si
parla del film superi addirittura
Luca nelle preferenze…
“Ma figurati, non ci credo.”
P
1974…
“Eh, ma allora sei più giovane…”
Eh sì che pensavo di avere già
dato con le banalità con la
domanda sul bacio…
“Ma quella è carina, giusta, ci sta,
ma questa… comunque sei pronto
per la risposta che ti danno tutti?”
E lo dice uno che ha fatto
fior di scuole tipo il centro
sperimentale di cinematografia
di Lina Wertmuller…
“Vedi c’è chi ha fatto scuole,
accademie ma poi c’è anche chi non
ha fatto un cazzo ed è molto più
bravo di chi ha studiato per anni.
Sordi ad esempio non aveva fatto
nulla eppure era Alberto Sordi. In
questo mestiere mai generalizzare
perché è un lavoro che si impara
e si migliora. Misurare il talento è
una cosa piuttosto buffa. Luca, ad
esempio, l’avevo visto nel film della
Comencini e in “Saturno contro” e
mi era piaciuto molto, ma ha fatto
anche “Carabinieri”
I
Ma guarda che era un
complimento…
“Oddio, è così grave il fatto che
non guardavo “Non è la Rai”? Boh,
sarà che quella è l’età in cui sei
bacchettone, moralista e ti prendi sul
serio ma io per “Non è la Rai” proprio
inoriddivo. Forse mi mancava ancora
quello slancio trash, quello scarto,
ma mi dava proprio i nervi. Certo che
detta così poi sembro snob…ma
scusa tu di che anno sei?”
bacio con commenti, tastate, ecc.
ecc. – era molto divertente proprio
perché vedevi visibilmente il loro
turbamento, ma né per me né per
Luca direi che è stato un problema.”
L
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Il rapporto con Luca e Claudia
so che è andato subito
benissimo… per la nostra
generazione cresciuta a pane
e “Non è la Rai” Claudia è
comunque un must…
“Non ci conoscevamo ma sì come dici
tu ci siamo trovati subito… e cosa
vuol dire che sarei cresciuto con Non
è la Rai…potrei offendermi”
Lo so dove vuoi andare a
parare… che eri più grande,
avevi già il teatro in testa,
niente tv…la risposta un po’
snob insomma…
“Ma ho molti ricordi legati alla tv. Io
ho due sorelle più grandi e ricordo
quando eravamo piccini piccini che
guardavamo “La famiglia Bradford”,
“Star Trek” e mi costringevano
addirittura a vedere “Lady Oscar”.
I
10
Come quando tu non credi che
il tuo fidanzato nel film possa
andare con una donna…
“Ma, infatti, è tutta una questione
dei pregiudizi anche se questa volta
applicati al contrario. Lei non può
essere una mia rivale. L’apparenza
conta cosi tanto per cui nessuno
crede alla loro storia nemmeno
davanti all’evidenza dei fatti.”
F
Cominciamo raccontando
come è stato il tuo approccio a
“Diverso da chi?”
“È un film nel quale mi sono molto
divertito. Soprattutto perché è
riuscito a toccare temi importanti ma
senza prendersi troppo sul serio: si
parla di politica, sistema, morale del
nostro paese…ma il tutto con un
sorriso. È sì una commedia, ma con
una logica di fondo bellissima.”
D I V E R S O
C H I
?
Luca… tagliamo la testa al
toro… parliamo subito di
questo bacio con Filippo Nigro...
“È stato divertente il contesto. La
scena del bacio avviene in un parco
pubblico e io e Filippo ci eravamo
allontanati di qualche metro dal set
e ci eravamo seduti in una panchina.
A fianco c’era questo signore molto
composto sui 65 anni. Dovevamo
trovare un modo per mettere in
scena questa sorta di schermaglia
amorosa che si sarebbe conclusa con
questo bacio. Prova uno, prova due,
alla terza il signore ci fa in triestino
“Che schifo! Ve ne dovete andare
anziché fare queste schifezze al
parco…” e noi gli abbiamo detto
“Guardi che stiamo lavorando! “ E lui:
“Eh, sì bel modo di lavorare…” In
quel momento abbiamo capito che,
con questo film, stavamo facendo la
cosa giusta. Mi chiedo: Quale è il tuo
problema? Perchè devi esternarlo?
Cambia panchina se vuoi…”
Tu sei ormai al secondo film,
dopo “Saturno contro” nel quale
sposi la causa gay. Puoi dire di
essere ormai gay ad honorem…
“Ma certo, nel senso che ci tengo. Mi
sembra anche strano a volte parlare
con quelli che mi dicono “ah ma è
il secondo film, ma come mai.”Ma
se non tengo il conto delle parti da
etero non vedo perche dovrei tenere
il conto di quelle da gay. C’è una
frase di Milk che condivido appieno:
”se non ti muovi per difendere le
libertà altrui quando queste vengono
attaccate.. quando poi attaccheranno
le tue in altro ambito le persone non
scenderanno a fianco a te”. Perché
l’eterosessualità è così “scontata”e
“normale”?
Eva Robin’s diceva “Dalla
normalità si può anche guarire”
“Ma chi è in grado di definire la
normalità e chi è diverso da chi e da
cosa? Nel nostro film la coppia gay
è l’apoteosi della normalità: sono
due ragazzi che stanno insieme
da 15 anni, si amano, hanno un
lavoro gratificante, mentre quella
che secondo i canoni è la normalità,
cioè la donna etero di mezza età,
ambiziosa, con principi, valori,
giustizia, si scopre essere una
sciroccata che tutto è tranne che
normale.. insomma una pazza”
Lasciatelo dire… tu e Filippo
siete proprio la nuova coppia
gay per eccellenza… anche
perché nella vostra descrizione
hai dimenticato di definirvi
boni…
“Ci siamo trovati un casino, penso
anch’io che siamo una bella coppia,
c’è stata fin da subito una bella
sintonia. Sai cosa è servito? Che
involontariamente lo sceneggiatore
aveva scritto che la coppia doveva
trovare uno sport da fare insieme per
illustrare in un ulteriore modo la loro
complicità e la scelta è caduta sul
canottaggio, uno sport tecnicamente
difficilissimo, quindi per un mese
e mezzo appena finivamo di girare
andavamo ad allenarci... si è creato
quindi anche un bel cameratismo”
È giunto il momento di parlare
del programma televisivo che ti
perseguita…
“Ma guarda che il Grande Fratello
non mi perseguita…”
No, non mi riferivo a quello che
nemmeno voglio nominare! È
che, guardando la tua carriera,
prima hai lavorato con Ambra
poi con la Gerini... insomma
le starlette di Non è la Rai ti
braccano!
“È vero… non ci avevo mai pensato”
Dicci la verità che era un tuo
cult…
“Io avevo un rapporto quasi morboso
con “Non è la Rai”! Anche se devo
ammettere che Ambra e la Gerini
non erano le mie preferite. Ero in un
età sensibile, la pre-adolescenza con
tutta l’ipersudorazione, l’esplosione
ormonale con tanto di brufoletti,
quindi ero il target perfetto per la
fascinazione da 100 ragazzine che
sgambettavano in tv nel primo
pomeriggio.”
I fan maschili di “Non è la Rai”
si dividono in due gruppi: chi
guardava le ragazzine quando
era in crisi ormonale e chi voleva
essere una di quelle ragazzine…
“Io ero quello morboso”
Per chiudere, vogliamo farti
un gioco: è una sorta di test,
con tanto di profilo per vedere
quanto sei gay in realtà: si
chiama il GAYOMETRO
“Oh mamma mia! Vediamo cosa
salta fuori!”
La canzone più gay che ti viene
in mente?
“Grace Kelly di Mika” (insomma..
poteva andare meglio: 0 punti)
Il film più gay che ricordi
facendo attenzione agli
stereotipi?
“Querelle de Brest” (perfetto, scelta di
classe, 3 punti)
Quale presentatrice del Grande
Fratello preferisci?
“Oddio, dico la mia: Barbara d’Urso”
(bocciata, meno un punto)
Il lunedì si guarda il GF o X
Factor?
“Devo ammettere che l’altra sera
guardavo X Factor”(saggia scelta, 3 punti)
Hai pantaloni di pelle?
“Sì certo” (un must, 3 punti)
Slip o boxer?
“Slip” (anche qui un più 3 punti)
Quanto spesso ti tagli i capelli?
“Pochissimo: aspetto di andare sul
Piercing?
“No”(anche qui qualche punto in meno)
Quanto pensi sia il massimo
che si possa spendere per una
t shirt?
“Casco male, sono un collezionista,
devo aver speso anche 70 euro”
Ma ci sono anche quelle da 200
euro…
“No, no, mi rifiuto” (Saggia scelta
anche se le commesse disapprovano)
Cane o gatto?
“Cane tutta la vita…” (punti in più)
Sai montare un mobile Ikea?
“Sì e mi ci diverto anche.. “ (10 punti
in più nel lesbometro, 10 in meno nel
gayometro)
Da piccolo eri l’indiano o il
cowboy?
“Cowboy… ma che domande sono?”
Queste erano mutuate dal
sito di Channel 4… ora invece
chiudo con una di Costantino
Della Gherardesca: per una
notte di passione meglio
Cristiano Ronaldo o la Binetti?
“Cazzo che fatica, beh essendo etero
mio malgrado direi la Binetti!”
Guarda non solo hai perso tutti
i punti ma il tuo profilo finale è
uomo di cattivo gusto.
“Ma no, non vale”
Dai vedremo il 19 marzo
cosa potremo fare per farti
recuperare…
“Ok, ci conto!”
Sarà durissima…lo so…
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set per farmeli tagliare..” (Non ci
siamo… calano i punti!)
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Non aggiungere altro, il concetto
è chiaro… e se tuo figlio fosse
gay o tua figlia lesbica?
“Me lo chiedono spesso ma io
rispondo sempre che l’importante è
che sia felice, innamorato, realizzato
e si senta bene nella sua pelle. A mio
figlio auguro di conoscere l’amore
vero, quello profondo e se fosse gay
nessun problema… però spero che
ci sia già la legge che gli permetta di
adottare perché voglio un bel nipotino.
Preferisco un figlio felice che stia
bene con se stesso, piuttosto che uno
frustrato sposato che non sta bene
nella sua pelle… e combina chissà
cosa nel privato. E, ti assicuro, che una
madre che sostiene il contrario o ha
questo incubo, non ha proprio istinto
materno…”
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Torniamo indietro nel tempo ai
tuoi esordi tv. Nel tuo curriculum
c’è “Primadonna” presentato da
Eva Robin’s!
“È andato in onda solo un paio di mesi.
Digitando il tuo nome su YouTube
tutti i primi risultati sono collegati
a “Viaggi di nozze”. Ti fa piacere o
magari pensi sia un po’ limitante?
“Viaggi di nozze”è un film cult. Io sono
una verdoniana doc. Io stessa guardavo
e riguardavo le scene dei suoi film e
capisco perché Jessica sia diventata un
culto! Persino le bambine mi fermano
per dirmi le sue battute. Anzi dopo aver
fatto la moglie di Pilato per Mel Gibson,
dopo “Non ti muovere”e tante cose
diverse è stato bello rifare la coatta in
“Grande grosso e Verdone.”
Visto che sei incinta chiudo
citandoti la Santanchè. Per
questo stesso numero ci ha
detto che la peggior sciagura
sarebbe che suo figlio fosse gay
e sfida ogni mamma a pensare il
contrario….
“Ma veramente? Madonna mia… ma
questa è proprio…”
I
Il discorso di Sean Penn agli Oscar
l’hai sentito? Trovi sia giusto
che gli attori si spendano così
pubblicamente per le cause in cui
credono?
Era già destino…
“Mi venivano a trovare anche quando
sono andata via. Comunque ho fatto
solo pochi mesi. Lo consideravo un
po’un parcheggio perchè io volevo
fare cinema ed ero convinta che
stare lì a lungo pregiudicasse la mia
carriera. Ero molto seria, non la classica
sgallettata: preparavo il mio lavoro, ero
determinata, sognatrice da un lato ma
sapevo dove volevo arrivare”
Guardando la tua vita privata
ho notato che i tuoi fidanzati
sono ringiovaniti nel corso degli
anni… sei della teoria che l’età
tua e del tuo compagno devono
sempre dare la stessa somma?
“Ma guarda che a parte uno un pò
agée ho sempre avuto coetanei. Carlo
è stato un flirt. Con Gianni c’erano 38
anni di differenza ma la matura ero
io. Lui era il ragazzino! Per il resto ho
sempre avuto persone della mia età
o quasi. Però odio quelli più giovani
di me, mi piacciono zero, non riesco
proprio a starci”
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Milk l’hai visto?
“Ma magari! Sto girando una fiction
e mi sveglio alle 6 del mattino quindi
non riesco ad andare più al cinema. Mi
mancano Milk, The Reader, Benjamin
Button...”
Chiude “Primadonna”e tu
traslochi a “Non è la Rai” dove
diventi un’icona gay..
“Non è la Rai era una specie di collegio.
Arrivavamo la mattina, poi c’erano
le prove di danza, le telepromozioni,
la prova costumi. Ci cambiavamo
in questi camper che erano un
delirio di ormoni. Ma la cosa più
buffa e divertente era lo sciame di
fans all’uscita. Venivano addirittura
con i ragazzini con i pullman, poi
ci seguivano fino a casa e stavano
ore sotto al balcone. Pensa che il
mio zoccolo duro erano 4 ragazzine
lesbiche”
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La vespa e la regina. La storia e’
la seguente: Ginevra (Claudia
Gerini) è una cantante lesbica,
leader di un gruppo hard rock il
cui principale successo si intitola
Figa in Costa Rica; Renato è
un giornalista omosessuale,
redattore del mensile “The
gay after”, che per festeggiare
il quinquennale mette in
copertina una torta con cinque
California Dream Men nudi al
posto delle candeline. Alla fine
tra i due sboccia l’amore etero.
Praticamente il film era un
antesignano di “Luca era gay”…
“Ma no! Ginevra e Renato si sono
innamorati, ma non sappiamo come
sia finita. Magari dopo 5 anni Ginevra
torna con Annalisa. Non sappiamo
come va la vita. E poi è solo un film.
“La vespa e la regina”era un pretesto
anche divertente per parlare dei
pregiudizi, dei clichè: con loro che si
sforzano di essere ciò che non sono. Lei
fatica a fare la femmina e lui a fare il
maschio. A parte che a ognuno piace
quello che vuole, uomini o donne che
siano… ma non è che siccome a uno
piace un uomo allora deve escludere in
assoluto di andare con una donna…
ma perché? È questa la libertà! Io sono
femmina, mi piacciono gli uomini
ma magari un giorno andrò con una
donna…non è che me lo precludo.”
Fu un’esperienza molto divertente. Eva
poi, è una mia amica. Quando la vedo
ci facciamo grandi chiacchierate: è un
vero personaggio, quasi una filosofa!”
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Il tuo penultimo film Ex, è stato
vietato nelle sale parrocchiali…
“Se la potevano risparmiare… C’è
un pò di ipocrisia. Il film è innocente:
racconta la storia di uomo, un prete,
che rincontra una donna che ha amato
e segue quello che prova ancora. Ma
è una storia come un’altra. La chiesa
l’avrà interpretato come un incentivo
alle crisi delle vocazioni: avranno paura
possa plagiare, che tutti i preti che
incontrano la Gerini si spretino.”
“Assolutamente sì. È giusto che un
attore si schieri contro le persecuzioni
e i pregiudizi. Ricordo quando Marlon
Brando non andò a ritirare l’Oscar e
mandò la sua donna che lesse tutto
un discorso su quanto il cinema avesse
contribuito a denigrare l’immagine
degli indiani d’America. Questo è fare
politica, una bella politica. La stessa
che ha fatto Sean Penn. Peccato che in
Italia siamo ancora lontani.”
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In effetti, come l’hai definita tu, è
un misto tra la Binetti e la Pivetti
prima maniera…
“Infatti è quanto di più lontano c’è
da me. È una donna un po’fuori
dal tempo, una bacchettona antidivorzista, il suo valore unico è la
famiglia, non ha una visione aperta
moderna e realista della vita. Mi sono
divertita a costruire il personaggio sul
look. Lei inizialmente, è molto rigida,
molto rigorosa e quindi mi sono fatta
condizionare. La maschera mi ha
aiutato.”
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Raccontaci cosa ti ha fatto
scattare la molla per accettare
la parte della “donna di partito
bacchettona” in Diverso da chi?
“Quando ho letto la sceneggiatura
non ero tanto convinta, anzi! Mi sono
appassionata poco a poco, non mi
sentivo giusta per fare una politica…
per di più di quella politica…”
a cura di Sara De Giovanni e Walter Rovere
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Martedì 10 Marzo
IL SOFÀ DELLE MUSE
La letteratura ( italiana) come non l’avete mai vista o sentita
ore 21.30: GIUSEPPE PATRONI GRIFFI
conferenza di Luca Scarlini
Il sofà delle muse, titolo che unisce salotto e mitologia della
creazione, è un ciclo di conferenze-spettacolo dedicato da Luca
Scarlini alla narrativa italiana tra 800 e 900, in cui le tematiche di gender sono sempre state presenti,
ma accortamente celate nelle pieghe di una cultura che non voleva mai dire a chiare lettere le varie
specie degli “amori che non possono dire il loro nome”, secondo la formula tanto in voga un tempo.
Giuseppe Patroni Griffi (1921 - 2005), scrittore, drammaturgo e regista di teatro e cinema,
esordisce con la raccolta Ragazzo di Trastevere (1955), che inseriscono nell’ispirazione neorealista
percorsi diversi, come evidente nel racconto di un Otello legato ossessivamente alla sua bellezza. Ma
già nel ‘48 d’altra parte aveva firmato prose come La notte blu del tram (ma pubblicato solo nel 77), in
cui si narra l’educazione omosessuale di un adolescente. La prima consacrazione come drammaturgo
avviene a Venezia nel 1958 con D’amore si muore, ma il maggiore successo è del ‘67 con Metti, una
sera a cena, che porta al cinema nel 1969. I suoi film più interessanti sono tuttavia Identikit (1971), spettrale set di
Mario Ceroli abitato da una Liz Taylor furente e dalla fulminea apparizione di Andy Warhol, e Addio
fratello crudele (1975), sontuosa variazione su Peccato che sia una puttana di John Ford. Nel 1974
torna a teatro con Persone naturali e strafottenti, saga napoletana del travestito Mariacallàs, e l’anno
seguente esce il suo primo romanzo, Scende giù per Toledo, “movida” napoletana del travestito
Rosalinda Sprint per le strade del quartiere citato nel titolo. Nell’87 ha successo il romanzo Morte
della bellezza, che narra l’amore tra due giovani a Napoli durante l’occupazione tedesca. Negli ultimi
anni si dedica alla televisione: La Romana con Francesca Dellera, Nata ieri con Valeria Marini, e le
opere liriche in diretta televisiva, Tosca nelle ore e nei luoghi di Tosca (92) e la Traviata à Paris (2000).
Luca Scarlini è saggista, drammaturgo, traduttore. Dirige il festival
MilanOltre. Tra i suoi libri: La musa inquietante (Cortina); Lustrini per il regno
dei cieli. Ritratti di evirati cantori (Bollati Boringhieri).
Venerdì 20 marzo
IO NON SONO UN ALIENO
ore 18.30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3)
incontro con l’autore Gabriele Sannino
Walter ha sedici anni e frequenta il liceo. Un giorno Fabio lo accusa di essere
omosessuale, e Walter reagisce mettendolo k.o. a pugni. Il castello di bugie creato
per nascondere a tutti una realtà che conosce ma non accetta, gli è crollato addosso.
Per dissipare i sospetti, esce con la bellissima Veronica. Grazie all’aiuto di sua
sorella e della sua migliore amica, Walter abbandonerà la corazza che lo protegge
dal mondo esterno e comincerà un percorso di crescita. Un
cammino che lo vede alle prese con le gioie e i dolori dei suoi
primi amori per giovani uomini.
Militare di professione, abituato a un ambiente nel quale la
pressione al conformismo è la regola, Gabriele Sannino
ha preso spunto da un documentario sull’ufologia nel quale si parlava di alieni e della loro
“diversità”, per un romanzo che, con un linguaggio volutamente semplice senza essere
banale (l’autore cita Lara Cardella e Edoardo Nesi come esempi), “restituisca “normalità” a
tutte le persone che si considerano diverse o che vengono considerate tali.”
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Martedì 24 marzo
MEZZI MASCHI
Gli adolescenti gay
dell’Italia meridionale
ore 21.30 incontro con l’autore Giuseppe Burgio
introduce Vincenzo Branà
Pedagogista, Giuseppe Burgio è partito
dalla constatazione della mancanza in
Italia di studi pedagogici specifici sugli
adolescenti omosessuali per intraprendere
un´indagine conoscitiva – condotta per
cinque anni – su un gruppo di adolescenti
maschi tra i 17 e i 20 anni nell´area urbana
di Palermo. L’omosessualità maschile che
emerge da questa ricerca si presenta distante dal“modello
gay” proposto dai talk-show e dalla cinematografia.
Un omosessuale non è inevitabilmente la macchietta
effeminata, un clone discotecaro, un esteta griffato, o un
manifestante orgoglioso. Dalle pagine di questo lavoro
emerge proprio questa complessità polifonica e a volte
conflittuale che fa oggi parlare, correttamente, non più
dell’omosessualità ma delle omosessualità.
Costruire la propria identità è compito specifico che gli
omosessuali devono affrontare durante l’adolescenza.
In più, in un contesto difficile come quello meridionale,
ancora in parte influenzato da una concezione
“mediterranea” del desiderio tra uomini, gli adolescenti
omosessuali
vivono
un percorso di crescita
condizionato da differenti
modelli di identità e
maschilità, nella totale
mancanza di punti di
riferimento adulti che li
accompagnino nel processo
di auto-formazione di una
soggettività omosessuale.
Si struttura allora una sorta
di educazione informale tra coetanei che si mostra, nella
ricerca, con tutto il suo armamentario di miti, esperienze,
linguaggi, progetti, paure… e che propone una chiave di
lettura pedagogica dell’adolescenza omosessuale, con le
sue sfide esistenziali, con i suoi bisogni formativi, con il
suo desiderio di emancipazione.
Giuseppe Burgio, dottore di ricerca in Pedagogia
Interculturale, è attualmente assegnista di ricerca in
Pedagogia presso l’Università di Palermo e Graduated
SYLFF Fellow della Nippon Foundation di Tokyo. Ha
pubblicato il volume La diaspora interculturale. Analisi
etnopedagogica del contatto tra culture: i Tamil in Italia
(ETS, Pisa 2007)
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a cura di Walter Rovere
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Giovedì 26 marzo
LUO e ArciLesbica Bologna presentano:
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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“Cos’è una femme? PENSI DI SAPERLO? La parola donna in francese? Una lesbica molto femminile?
Una ragazza queer in un vestitino grazioso? Pensaci meglio! Gettandosi aldilà della politica identitaria
e del piacere delle piume, Femmes of Power è un omaggio fotografico a una gamma di soggetti
femminili queer che in maniera diversa hanno ridefinito e fatto esplodere il significato di femme per
il 21esimo secolo.”
Femmes of Power è un libro nato dalla collaborazione tra
l’artista “di genere variabile” Del LaGrace Volcano e
l’etnografa svedese e attivista “femme-inista” Ulrika Dahl.
Dopo esser stato tra i principali promotori della figura del Drag
King nei media assieme al/la teorica Judith “Jack “ Halberstam
(già ospite del Cassero tre anni fa) con la raccolta The Drag King
Book (la mostra fotografica tratta dal libro figurava persino in
un episodio di Sex and the City!) Del, racconta nell’introduzione,
ha iniziato a chiedersi se l’interesse per questa figura, e per il
suo stesso lavoro fotografico sulle transizioni Ftm, non fosse
dovuto a una sopravvalutazione dei modelli di mascolinità non
solo nella società in generale, ma anche all’interno delle culture Lgbt e perfino femministe, contro un minore interesse per i modelli
di femminilità queer.
Da qui l’idea di dedicare una serie di ritratti, scritti e fotografici, a performer, proprietarie di club, scrittrici, musiciste, ballerine di
burlesque, registe e “teoriche su tacchi a spillo” come Michelle Tea, Virginie Despentes, Pratibha Parmar, Lydia Lunch, Amber
Hollibaugh, Kate Bornstein e Valerie Mason-John, che hanno “sfidato le connotazioni negative della femminilità rimpiazzando
l’invisibilità femminile con un nuovo volto per il femme-inismo”.
Del LaGrace Volcano è uno dei/delle fotografi/e più note emerse dalla scena queer americana, e il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo. Tra le sue monografie
pubblicate, Sublime Mutations (Janssen), Sex Works: 1978-2005 (Konkursbuchverlag), The Drag King Book (Serpent’s Tail). Vive e lavora tra Londra e la Svezia.
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Giovedì 2 aprile
ore 21.30 LUO Presenta
TREASURES OF GAY ART
from the Leslie/Lohman Gay Foundation
conferenza-spettacolo con Peter Weiermair
La Leslie/Lohman Gay Art Foundation è una
fondazione pubblica creata nel 1990 da Fritz
Lohman e Charles Leslie allo scopo
di rintracciare e preservare il filo
dell’arte a tematica gay e lesbica prodotta lungo la storia. In particolare
(ma non solo) quella esplicitamente erotica, che 50 anni fa, quando
la coppia iniziò a collezionarla, non veniva esposta dalle gallerie
e che – una volta che l’artista era scomparso – era spesso a rischio
di distruzione da parte dei familiari e degli esecutori testamentari. I
due raccontano in uno scioccante aneddoto che nel 1968 a New York,
quando iniziarono a organizzare mostre nel loft di Soho nel quale si
erano da poco trasferiti, vennero a sapere che il fratello e la nuora
di un antiquario che era appena deceduto avevano trovato tra i suoi
averi due dozzine di fotografie originali del grande artista americano
George Platt-Lynes e le avevano distrutte, perchè “indecenti”. Un caso
non isolato per quanto riguarda l’arte gay, e che li spinse a continuare la collezione e
infine a creare la Fondazione, come istituzione che potesse continuare ad arricchirsi
attraverso donazioni di opere.
Alcune delle opere della loro collezione si poterono vedere anche a Bologna, in prestito
nel 2004 alla Galleria d’arte Moderna per la mostra “Il Nudo tra ideale e realtà”, curata
dall’allora direttore Peter Weiermair. Proprio Weiermair,
che oltre a continuare l’attività di curatore ha fondato
negli ultimi anni una propria casa editrice, Tutti i Santi
(con la quale ha pubblicato monografie di Meerman,
Koppel, Herrmann, ecc: P.O. Box 10, A 6010 Innsbruck,
Austria), ha proposto a Lohman e Leslie di dedicare un
volume alla loro collezione, che ha fatto da catalogo
all’omonima mostra inaugurata il 10 marzo presso
la sede della fondazione. Con saggi anche di Allen
Ellenzweig e James M. Saslow, si tratta di un excursus
illustrato di quasi 300 pagine tra disegno, pittura e
fotografia da fine
800 ai giorni nostri,
nel quale non
mancano i nomi
famosi (Von Gloeden, Warhol, Mapplethorpe...), ma
che si segnala soprattutto per quelli poco conosciuti
(Angus McBean, Bill Costa, lo stupefacente Patrick
Angus, stroncato dall’Aids a 39 anni), e per i
lavori “nascosti” di nomi noti, come lo schizzo
“pornografico” anni 30 del noto pittore surrealista
Pavel Tchelitchew.
Peter Weiermair ha diretto musei e istituzioni
artistiche in Austria, Germania e Italia, tra cui la
GAM di Bologna dal 2001 al 2005. Dagli anni ‘70 ha
curato mostre e monografie di artisti come David
Hockney, Louise Bourgeois, Erwin Olaf, Robert
Mapplethorpe, Luigi Ontani, Arthur Tress, Gunther
Brus, ecc. Tra i suoi volumi, l’antologia The Hidden
Image (Mit Press).
PATRICK ANGUS, HANKY PANKY, 1980, COURTESY LESLIE/LOHMAN FONDATION
DEL LAGRACE VOLCANO, GERARD RANCINAN, PARIS 2004
ore 21.30: FEMMES OF POWER
conferenza-spettacolo con Del LaGrace Volcano
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31 marzo / 14 aprile
FESTA DI LAICITÀ 2: “Della libertà e della natura”
Sala Bianca - Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna
Col patrocinio del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna
martedì 31 marzo ore 21: NATURA CONTRO NATURA
La natura come luogo delle libertà o come luogo delle norme
L’idea di uno stato di natura come luogo animato da regole morali viene spesso utilizzata come strumento per subordinare le libertà
individuali a presunte verità assolute. Allora la libertà di essere naturalmente sé stessi può trovare ostacolo nell’impositività
di regole, leggi, costruzioni sociali considerate immodificabili in quanto appartenenti alla natura, cioè alla verità.
Incontro con Giorgio Celli, entomologo, Università di Bologna, e Francesco Remotti antropologo culturale, Università di Torino
modera Beppe Ramina
martedì 14 aprile ore 21: LIBERI DI CREDERE, LIBERI DI NON CREDERE
La compresenza nello spazio pubblico delle religioni e del pensiero non religioso
Sempre più le religioni rivendicano uno spazio nel discorso pubblico. Ma quando il confronto fra opinioni diventa un confronto fra verità assolute cresce il rischio di conflitto.
Allo stesso tempo, le opinioni che non vantano un fondamento ultraterreno rischiano un trattamento diseguale. Così capita che il principio intoccabile della libertà di religione
comprima quello della libertà di non credere e di disporre in modo conseguente della propria esistenza.
Incontro con Luigi Pedrazzi politologo, presidente de “Il Mulino”, e Giulio Soravia islamista, Università di Bologna
modera Sergio Lo Giudice
si ringraziano per il contributo:Arci Bologna, Assicoop, Auser, Coop Adriatica e Legacoop
ore 21.30: incontro con LELLA COSTA
(...) Ed ecco, macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione
d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui
avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento
stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato,
trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un
piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua
causa. M’aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita, le
sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce
l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa (...)
Marcel Proust, Dalla parte di Swann
LELLA COSTA, FOTO: S. PELLECCHIA
Petites Madeleines è una serie d’incontri nei quali il Cassero invita
i propri ospiti ad assaggiare “quell’essenza preziosa” di cui parla
Proust e ad aprire lo scrigno dei propri ricordi, raccontandoci
le proprie personalissime storie di educazione sentimentale e
professionale.
Lella Costa, attrice a teatro, radio e tv, autrice e drammaturga,
conclusa da poco la lunga tournée del suo nuovo spettacolo
Ragazze, sarà con noi la sera del 4 per raccontarci alcune tappe
della sua straordinaria carriera.
Lella Costa dopo il diploma all’accademia dei
Filodrammatici approda nel 1980 al suo primo
monologo, scritto da Stella Leonetti: Repertorio,
cioè l’orfana e il reggicalze. Il primo spettacolo di
cui è anche autrice è dell’87, Adlib, a cui l’anno
dopo seguirà Coincidenze. Il successo le apre
le porte della televisione (La TV delle Ragazze,
Ottantanonpiùottanta, Il gioco dei nove, il Maurizio
Costanzo Show), e perfino un po’ del cinema (Ladri
di saponette di Nichetti, Visioni private di Calogero).
Ma principalmente lavora (e scrive) per il teatro:
Malsottile, Magoni, La daga nel loden, Stanca di
guerra (con Baricco), sono tra i suoi spettacoli
negli anni 90; Precise parole, Traviata, Alice, una
meraviglia di Paese, e Amleto, quelli nell’ultima
decade, tutti pubblicati in volume da Feltrinelli.
Sabato 4 – Domenica 5 aprile
HUMAN RIGHTS NIGHTS
in collaborazione con Gender Bender e Arcigay Il Cassero
HUMAN RIGHTS NIGHTS, festival di cinema e arte dei
diritti umani, si concentra quest’anno su una serie di
iniziative, attraverso cinema, arte, musica e incontri sul
tema, volte a promuovere una società dove non ci siano
discriminazioni e pregiudizi verso ogni persona, e dove
invece venga valorizzata la diversità culturale. Dopo
la scorsa edizione di Gender Bender, la collaborazione
prosegue quest’anno con due proiezioni e un party:
Sabato 4 aprile ore 18.00 Cinema Lumière, Bologna:
A JIHAD FOR LOVE di Parvez Sharma (USA/UK/D/F/
AUS 2007)
introduce Daniele Del Pozzo
Nato e cresciuto in India, Parvez Sharma, che attualmente vive a
New York e si dichiara “omosessuale e musulmano”, ha realizzato
nel 2007 A Jihad for Love, il primo documentario sul rapporto tra
Islam e omosessualità. Girato in dodici paesi e in nove lingue, il
film si riferisce al concetto islamico di “jihad” inteso come sforzo religioso per
raggiungere un determinato obiettivo, cercando di recuperare un termine
usato dai media occidentali esclusivamente come sinonimo di “guerra santa”,
riferendosi ad atti di terrorismo.
ore 20.30 Auditorium DMS, via Azzo Gardino 65/a
THE TIMES OF HARVEY MILK di Rob Epstein (USA 1984)
The Times of Harvey Milk ripercorre la carriera politica di Harvey Milk,
da attivista di quartiere a primo consigliere dichiaratamente gay eletto
a San Francisco, assassinato insieme al Sindaco George Moscone dal
consigliere Dan White il 27 novembre 1978. Il film, a tratti ironico, a tratti
tragico, nell’85 ha vinto l’Oscar come Miglior documentario, ed è da molti
ritenuto superiore al recente film di Gus van Sant sulla figura di Milk.
Domenica 5 aprile
ore 22.30 Cassero: Human Rights Nights Hip Hop Against Racism Closing Party
Trix & Lugi: Dj set & Showcase
Featuring: Big Gora (West Africa), B-Boys (Bologna)
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LUNEDÌ 4 MAGGIO
PETITES MADELEINES
PER UN’EDUCAZIONE SENTIMENTALE
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TOBIAS BERNSTRUP, PHOTO JOSH JORDAN
rtista a tutto tondo, Tobias Bernstrup, svedese, è
una creatura evanescente, sovrumana, o meglio
ancora post-umana. Bernstrup è un robot
proveniente dal passato, capace di trasformarsi, nei video
come nelle performance dal vivo, da androide giustiziere
in un’algida maîtresse perversamente erotica. Blade
Runner e S&M, uomo e macchina, maschio e femmina:
l’arte di Tobias Bernstrup riconcilia gli opposti, ma non
per placarne la conflittualità, semmai per amplificarla,
rendendola ancora più enigmatica e irrisolta. Nella serie
Museum Meltdown, musei realmente esistenti sono
trasformati in ambienti virtuali, dove il giocatore può
scatenare la sua furia iconoclasta attraverso il motore di
gioco di videogame modificati come Duke Nukem 3D; in
altri lavori interattivi, come Nekropolis o Potsdamer Platz,
il giocatore può solo camminare a vuoto negli spazi urbani
di Parigi o Berlino simulati con il sistema di sviluppo
tridimensionale Unreal Engine (“motore” di Unreal
Tournament). Mantis City, prodotto per il Duolon Museum
di Shangai, usa un modellino stile Metropolis dello skyline
della città per un combattimento alla Mothra-Godzilla di
due mantidi giganti che si lanciano dalle Oriental Pearl e
Jin Mao towers; Neon Love vede invece il nostro truccato,
vestito in latex e stivali di pelle, cantare sul palco del
The Hall, un’ex chiesa armena di Istanbul trasformata in
club, mentre scorrono immagini ispirate al video Neon
Lights dei Kraftwerk.
Ricerca artistica e musicale vanno infatti di pari passo
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italiano!), di un soggetto alla ricerca di un’orgia notturna
(“voglio uno o più ragazzi che mi prendano duramente”,
recita il testo neolibertino).
Bernstrup lavora con la galleria Andréhn Schiptjenko di
Stoccolma, e in Italia, con la Sogospatty di Roma (divenuta
Galleria Manzo, www.galleriamanzo.it) e la White Project
di Pescara ([email protected]), che hanno prodotto
rispettivamente le edizioni limitate di Ventisette e Neon
Love. Per le altre uscite, vedi www.bernstrup.com.
Tra eros e arte digitale, atteggiamenti neodecadenti
e camp pop, corpo e microchip, Tobias Bernstrup
parteciperà, venerdì 13 marzo, al nuovo appuntamento
con la serata queer Omonoia: “Masters and Slaves Of The
Universe”.
TOTOBIAS BERNSTRUP, RE-ANIMATE ME, 2002, © THE ARTIST
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per Bernstrup. Se in Mantis City ritroviamo le colonne
sonore elettroniche di John Carpenter, più generalmente
evidenti sono i riferimenti alle atmosfere musicali dei
Man-Machine per eccellenza, i Kraftwerk, e al loro
immaginario di un mondo di esseri umani meccanici,
androgini e carichi di un erotismo indecifrabile, figure
solitarie che si muovono di notte tra spettacolari e allo
stesso tempo gelide architetture futuribili. Seguendo
il percorso del migliore electro pop anni 80 (Soft Cell), il
sottile omoerotismo dei Kraftwerk diviene però esplicito
in testi come la clamorosa Ventisette, che canta (in
Molti dei tuoi lavori (musicali e artistici) si focalizzano
sulla questione del “gender”. Tu stesso ti presenti come
una creatura androgina, algida e fredda come una
macchina, sessualmente inclassificabile. Da Platone ai
video clip contemporanei, l’androginia ha rappresentato
un leitmotif della cultura occidentale, ed è un tratto che
nella società d’oggi influenza anche l’aspetto fisico di molti
uomini (e donne) eterosessuali. Quali fonti d’ispirazione,
provenienti dalle arti visive o altre, sono state rilevanti per
il processo di costruzione del tuo alter ego artistico?
“Quand’ero uno studente d’arte, ero molto affascinato dai
lavori di Cindy Sherman, dal suo lavoro sulle tematiche di
genere, dal suo uso di set teatrali, quanto dalla modalità
performativa con la quale usava se stessa come modella.
Ma la maggior parte delle mie fonti d’ispirazione oggi
A
S
provengono dalla cultura popolare contemporanea, come
i video game, o da sottoculture come la scena fetish.
La musica che componi sembra a sua volta ricoprire un
ruolo importante in questo processo...
“Sì, il ruolo della musica è di creare un’atmosfera: nostalgia,
malinconia, romanticismo, seduzione. Inoltre cantare dal
vivo per me significa creare tensione, autenticità, espormi
all’interno dello spazio morto, della scatola bianca delle
gallerie.”
In che modo le tue performance come cantante hanno a
che fare con il tuo lavoro più propriamente artistico?
“Durante gli anni questi due aspetti sono diventati sempre
più inscindibili. La mia musica è la colonna sonora dei miei
lavori visivi e viceversa.”
Dominazione e sottomissione. Puoi ricoprire il ruolo di un
uomo-robot iper-mascolinizzato e dotato di un’enorme
pistola/fallo, quanto quello di una maitresse sensuale e
femminile. In entrambi i casi questi ruoli prendono parte
a una guerra, il primo di una guerra futuristica, la seconda
dell’infinita guerra dei sessi. Descriveresti la tua arte come
“conflittuale”, come in una sorta di rapporto S&M nel
quale ricopri entrambi i ruoli?
“ Questo aspetto della mia arte ha più a che fare con
l’atto performativo, e con il mettere alla prova i confini e
i modelli di genere esistenti.”
Dominazione e sottomissione sono temi centrali anche
Nella tua serie di videogame Museum Meltdown, il target
da distruggere è l’arte stessa. Che tipo di opere hai scelto
per esso come bersagli da distruggere? Questo videogame
rappresenta anche un tuo commento sullo status e sui
processi di costruzione dell’arte contemporanea?
“Nella mia ultima versione del progetto Museum
Meltdown, realizzata assieme a Palle Torsson, abbiamo
rappresentato il Moderna Museet di Stoccolma con una
versione modificata di Half-Life. Abbiamo incluso un
B
TOBIAS BERNSTRUP, KILLING SPREE, 2005, © THE ARTIST
Parigi, e la loro correlata teoria della Psicogeografia,
ovvero dell’influenza che il contesto geografico, che sia
organizzato in maniera consapevole o meno, ha sulle
emozioni e sui comportamenti degli individui?
“Sì, si potrebbe addirittura dire che questi videogame
rappresentino delle ‘Dérives digitali’. Quando facevo delle
ricerche giocando con i videogames, una volta superati
tutti i livelli (eliminando tutti i nemici, o usando dei
TOBIAS BERNSTRUP, PERFORMANCE AT FARGFABRIKEN, STOCKHOLM 2002, © THE ARTIST
Nei tuoi lavori utilizzi spesso un immaginario futuristico.
Qualcuno ha detto che la fantascienza non ha nulla a
che fare con il modo in cui ci immaginiamo il futuro, ma
che piuttosto è (e può solo essere) una descrizione e un
commento sulla nostra realtà. D’altra parte i tuoi video
contemporanea. Puoi raccontarci qualcosa di più su
questo brano?
“Avevo un’idea precisa di come dovesse essere il pezzo,
ma non riuscivo a scrivere un testo che mi piacesse.
Annika mi suggerì di cercare on line e di prendere le
parole di qualcun altro. Non c’era ancora Google, e su
AltaVista digitai le parole “knulla+mig”, che significano
“scopami”. Il primo risultato che venne fuori fu l’annuncio
di un giovane travestito di 27 anni che viveva in un piccolo
villaggio in Svezia, e che chiedeva di essere abusato. Nel
suo annuncio aveva scritto “Puoi comprarmi abiti sexy e ti
lascerò fare quello che vuoi”. Ho semplicemente tradotto
in inglese le parole che aveva scritto e le ho messe nella
canzone. Anni dopo decisi di fare anche una versione
in italiano, in occasione di una mia mostra in Italia. Da
grande fan dell’italo disco, desideravo da tempo fare
un pezzo in italiano, e questa era la canzone perfetta a
questo scopo...”
E
R
fanno riferimento a visioni “obsolete” del futuro come
quelle create al computer per film come Tron o i video
dei Krafwerk, a un immaginario stilizzato e perfetto, non
rovinato dalla consapevolezza che il nostro probabile
futuro sarà tutt’altro. Il tuo personaggio, e le location
artificiali disabitate in cui si muove, rappresentano
un’Utopia (che letteralmente significa un “non-luogo”), o
piuttosto una realtà distopica?
“Per citare William Gibson, ‘Il futuro è già qui,
semplicemente non è equamente distribuito...’. Ci sono
molti racconti di fantascienza che sono più rilevanti
oggi che mai. Pensa a 1984 di Orwell, o a Neuromante
dello stesso Gibson. Sto pensando al processo che
sta proseguendo qui a Stoccolma per chiudere The
Pirate Bay (sito svedese per downloadare musica e film
gratuitamente, ndt), o alla recente e mostruosa direttiva
IPRED dell’Unione Europea (direttiva sulla questione dei
diritti d’autore, ndt), a come vogliono controllare internet
e la nostra vita personale. Viviamo in una realtà davvero
cupa, consapevoli che il pianeta in cui viviamo sta
morendo. Ma allo stesso tempo viviamo un momento
estremamente dinamico nel quale potremmo essere
più felici e più vivi che mai... Condividere i file significa
prendersi cura del prossimo.”
In quanto italiano, sono rimasto ovviamente colpito
dalla tua traccia cantata in italiano, Ventisette. In quanto
gay, sono rimasto colpito anche dal suo testo altamente
omoerotico, a metà tra un immaginario pasoliniano e
quello totalmente edonistico e superficiale di un’orgia
N
S
T
17
R
U
P
di Walter Rovere e Mauro Copeta
codici-trucco), facevo semplicemente camminare il mio
personaggio, cercando semplicemente di fare esperienza
di questo scenario virtuale. E così scoprivo cose che
era impossibile notare durante il gioco d’azione vero e
proprio. Ad ogni modo, per la teoria dei videogame, le mie
modificazioni di videogame non sono giochi, dato che non
esistono più regole, e nemmeno scopi da perseguire.”
gran numero delle opere maggiori della collezione del
museo, dal Grande Vetro di Duchamp ai quadri di Picasso
a opere più recenti, come delle tele di Gerhard Richter.
Nel videogame il giocatore può distruggere ciascuna di
queste opere e farle a pezzi colpendole con il grimaldello
o le altre armi a disposizione. La nostra idea di partenza
è stata di mettere in collisione la crescita vertiginosa
della cultura contemporanea del videogame, contro
un’istituzione, quella del museo, vista come un organismo
lento. Ma volevamo anche analizzare la rappresentazione
dello spazio e dell’arte in spazi reali e virtuali.”
In altri dei tuoi videogame modificati, disabiliti invece
la maggior parte delle attività, al punto che l’unica
azione possibile è semplicemente quella di camminare
per città deserte. In questo modo l’architettura diventa
l’unico elemento narrativo in essi. Questa scelta ha
qualcosa a che fare con le Derive situazioniste attraverso
In questi tuoi videogame non esistono altri personaggi se
non quello del giocatore. Come mai? Sei interessato alle
possibilità (anche per le arti visive) date da social network
di identità virtuali come Second Life?
“A quel tempo mi interessavano di più gli spazi urbani
intesi come spazi virtuali, nel loro essere generici (come
nella Generic City di Rem Koolhaas). Quando realizzai le
modificazioni di videogame, all’inizio del 2000, vivevo a
Berlino ed ero affascinato dallo sviluppo architettonico della
città. Le nuove aree commerciali intorno a Friedrich Strasse
e Postdamer Platz sembravano degli immensi set teatrali,
quasi completamente deserti data la crisi economica.
Anche i berlinesi sembravano turisti nella loro stessa città...”
Per concludere, quali sono i tuoi progetti futuri? Ho letto
che sarai alla prossima Biennale di Venezia...
“Il mio prossimo progetto performativo più importante in
Italia sarà al MADRE, il Museo di Arte Contemporanea di
Napoli a giugno. Produrrò anche un cortometraggio per
questo progetto. E infine, se tutto va bene, il mio nuovo
album sarà pronto per quell’occasione...”
WALTER ROVERE E MAURO COPETA
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
TOBIAS BERNSTRUP, MANTIS CITY, STILL DA VIDEO, 2006, COURTESY GALLERIA WHITE PROJECT RUSSO/BIANCHINI
dei video di Annika Larsson, per i quali scrivi la musica,
mentre lei fa da direttore della fotografia per molti dei
tuoi. Che relazione c’è tra i vostri lavori?
“Le opere di Annika hanno più a che fare con le regole,
le strutture sociali e la psicologia. Ma entrambi nutriamo
lo stesso interesse per il dettaglio, per gli aspetti rituali,
per la seduzione. Probabilmente io sono meno voyeur e
più esibizionista, dato che preferisco stare davanti alla
camera piuttosto che dietro, come fa lei. È un grande
piacere lavorare con Annika, lei è un genio!”
17
P
VENERDÌ
E
6 MARZO
SABATO 14
FEED
EE THE BEARS
HIGH QWALITY HO
HOUSE
raduno
d
mensile orsi e cacciatori
“music, orgy, body, dance”
dan
oree 222.00 dj COQ’o’NUZ
oree 001.00 dj T. Morris
(23:00 – 02:30) SALVO djj
(02:30 – 04:00) TAMA SUMO
UM dj
(04:00 – 05:30) UES dj
dirtyVisions
ty
by EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta) /
picss report by PH_K
ingresso
es 6 euro
SABATO 7 MARZO
ARZ
HIGH QWALITY HOUSE
OUS
“greetings from Europe”
urop
(23:00 – 02:30) RICKY SCARDIA
ARDIA dj
(02:30 – 04:00) MATTHE
ATTHE dj
(04:00 – 05:30) FROG_ETTE
_ETTE dj
visual byy Aliass vj
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
18
18
A
R O G R A M M
visual by STRONG vj
MoreERCOLEDÌ
ERC
11 MARZO
re 21
21:00 radical chips - prime time
DOMENICA
CA 15 MARZO
O
ABSOLUTELY
BSO
QUEER DISCO
NIGHT
Maschile e femminile - pomeriggio formativo suul
genere e l’identitàà di genere con Elisa Arfini
Commercial soundz
02:00 LOTTERY
ERY SSHOWTIME con Matty P e Minerva
Lowenthal
GIOVEDDÌ 12
12 MARZO
gruppo
u di incontro, confronto e
sperimentazione
e
Arcilesbica
ica Bologna presenta:
ore 21: aperitivo
ritivo con buffet a cura di EduLes
oree 118.00–20.00: I due mondi - lesbiche e gay
a seguire: Katekesi
ateke di purificazione a cura di MIKA
MALE TEATRO
ingresso 4 euro
BEAUTY
EA
CASE
Dall’autore
ll’
di “Burlesque!”, Luca de Santis,
conn RRiccardo Buffonini, Marco Ruga, Berta Black e
Lysandra
a
Coridon
LUNEDÌ 9 MARZO
ARZ
ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta:
resen
GRUPPO DI LETTURA
TUR
presso il Centro di Documentazione
tazio
M
ARTEDÌ 10 MARZO
oree 221.30 LUO presenta
Il SSofà delle Muse:
GIUSEPPE
U
PATRONI GRIFFI
conferenza
nf
di Luca Scarlini
ore 21 KOMOS
S
coro omofoniicoo bolognese in concertto
special guests Mario Solllazzzo, Alfonso Antoniozzzi,
Tiziana Tramonnti
ingresso 3 euro
Liberamente
b
dovvve c’è tutto, ma mai quello che ti serv
serve
PProgetto Scuolaa
(23:00 – 02:00) RUGGERO dj
(02:30
02:30 – 04:30) LITTLE FLUFFY LUKE dj
(visti
st dalle donne)
ingresso 10 euro
pre-sserata d’intrattenimento artistico
ingresso 10 euro (intero) / 5 euro ridotto
rido
DOOMENICA 8 MARZO
M
MARZO
VEENERDÌ 13 MARZO
OMONOIA:
“masters
sters and slaves of the universe”
con
THE SLAVE CORNER
CACCADURA
PIP SHOW by LYZ
TOBIAS BERN
BERNSTRUP live (Tonight Records, N.Y.)
XENIA BELIAYEVA
BELIA
dj set (Datapunk, Hamburg)
VINCENZO TOMMASEO dj set
MITCH & NEM vj set
ingresso 6 euro
MERCOLEDÌ 1188 MARZO
ore 20 gruppo giovani cassero
ass presenta
InsideOut: “family matters”
mat
ABSOLUTELY QUEER
EE DISCO
NIGHT
Commercial soundz
(23:00 – 02:00) TRASH COU
COUTURE dj
02:00 LOTTERY SHOWTIME
ME con Matty P & Lady
Kristal
(02:30 – 04:30) KEKKO A dj
ingresso 3 euro
A R Z O 200
GIOVEDÌ 19 MARZO
ore 21 Cinema Medica (via Montegrappa 9)
GENDER BENDER in collaborazione con
Cattleya e Universal Pictures
presenta l’anteprima a Bologna di
DIVERSO DA CHI?
di Umberto Carteni
Alla proiezione saranno presenti il regista e
il cast: UMBERTO CARTENI, LUCA ARGENTERO,
CLAUDIA GERINI E FILIPPO NIGRO
DOMENICA 22 MARZO
Liberamente
„DIVERSO DA CHI?‰ party
LUNEDI 23 MARZO
BURGERQUEER CREW PRESENTA
ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta:
A trash fucking fun party for people that
just wanna have fun.
TYING TIFFANY LIVE CONCERT
GRUPPO DI LETTURA
presso il Centro di Documentazione
MARTEDÌore24
MARZO
21.30 LUO presenta
VoreENERDÌ
20 MARZO
18.30 LUO presenta
MEZZI MASCHI
Gli adolescenti gay dell’Italia
meridionale
IO NON SONO UN ALIENO
c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3)
incontro con l’autore Gabriele Sannino
incontro con l’autore Giuseppe Burgio
featuring:
dj ST.ROBOT - Elettronoisedjset
CAVO\LANE - live set
dj ALEK T
DANIEL ONE - Live\Dj Techno
comandante: LUCA LIGHTSHOW MAN
comandante di flotta: ANDROID
M
ERCOLEDÌ 25 MARZO
ore 21:00 radical chips - prime time
ingresso 5 euro
Commercial soundz
pre-serata d’intrattenimento artistico
ABSOLUTELY QUEER DISCO
NIGHT
(23:00 . 02:00) CASH & FERRY dj
02:00 LOTTERY SHOWTIME: con Matty P &
SABATO 21 MARZO
HIGH QWALITY HOUSE
Maxxx(l)
(02:30 – 04:30) MIGHTY MAU dj
ingresso 3 euro
“springtime for sex & love & party”
(23:00 – 02:00) LINUZ dj
(02:00 – 03:00) TOUANE live
(03:00 – 04:00) KIKI live
(04:00 – 05:30) BENNY dj
visual by ALIAS vj
ingresso 12 euro intero / 8 euro ridotto
liste:3355382848
OMOFOBIA E DISCRIMINAZIONI
IN ITALIA
incontro con Paola Concia, Gian Luca Galletti, Enzo
Raisi, Diletta Tega.
sarà presente il cast del film
LA ROBOTERIE: STARSHIP
VENERDÌ
27 MARZO
ore 18, Palazzo d’Accursio (piazza Maggiore 6)
gruppo di incontro, confronto e sperimentazione
ore 18.00–20.00: Proponi la tua legge: quali
Diritti LGBT vogliamo
inviti omaggio su www.genderbender.it
ore 23: ArciLesbica e Cassero presentano:
9
GIOVEDÌ 26 MARZO
Stop poseurs. Stop tekno…just enjoy the trash!
RIOT QUEER DJ
KOKESHI SUICIDE DJ
DALILA SUICIDE DJ
TRASH DANCE DJ SET (electropunk,indie,90’s
dance,trash music,metal,trash pop)
Vjs: Shibata V. ( trashCore visionS - BurgerQueer)
Mikahail (BSI TV)
PhotoReport: Viky - Stefano Libertini
Performers: Anita Suicide + Lamaggie
Allestimenti by: PlasticDavid
DoorBitch: Lamaggie
STRICTLY REQUIRED DRESS CODE: PARTY
MONSTER !!!!!
Ingresso 5 euro
SABATO 28 MARZO
HIGH QWALITY HOUSE
“a very long… night!”
THE ULTIMATE DJ COMPETITION!
(23:00 – 01:30) warm up by François dj
(01:30 – 02:10) I
(02:10 – 02:50) II
(02:50 – 03:30) III
(03:30 – 04:10) IV
(04:10 – 04:50) V
(04:50 – 05:30) VI
visuals STRONG vj
LUO e ArciLesbica Bologna presentano:
ore 21.30: FEMMES OF POWER
conferenza-spettacolo con: Del LaGrace Volcano
ingresso libero
a seguire drink-buffet a cura di EduLes
ore 23: Le Strulle
ingresso 3 euro
ingresso 10 euro
DOMENICA 29 MARZO
BEAUTY CASE
Dall’autore di “Burlesque!”, Luca de Santis,
con Riccardo Buffonini, Marco Ruga, Berta Black e
Lysandra Coridon
19
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
M
19
PROGRAMMA
MERCOLEDÌ 1 APRILE
ore 20
ABSOLUTELY QUEER DISCO
NIGHT
Commercial soundz
(23:00 – 02:00) POPPEN
02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty P &
MINERVA LOWENTHAL
(02:30 – 04:30) LITTLE FLUFFY LUKE dj
pre-serata d’intrattenimento artistico
SHuman
ABATO 4 APRILE
Rights Festival in collaborazione con
Gender Bender e Cassero presentano:
ore 18:00 Cinema Lumiere
A JIHAD FOR LOVE di Parvez Sharma
introduce Daniele del Pozzo
ore 20:00 Auditorium DMS, via Azzo Gardino 65/a
THE TIMES OF HARVEY MILK di Rob Epstein
ingresso 3 euro
HIGH QWALITY HOUSE
G
IOVEDÌ 2 APRILE
ore 21.30 LUO Presenta
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
20
20
“Defrag Party”
TREASURES OF GAY ART
from the Leslie/Lohman Gay Foundation
conferenza-spettacolo con Peter Weiermair
Arcilesbica Bologna presenta:
ore 21: aperitivo con buffet a cura di EduLes
ore 23: Le Strulle
ingresso 3 euro
(23:00 – 02:00) MARIO MASULLO
(02:00 – 04:00) ROBERT BABICZ dj
(04:00 – 05:30) GLITCHES
visual by MIZZPRAVDA vj
Party 100% OMO
c/o SUONO club
via Massarenti 3 - Gualdo - Ferrara
special guest: Brunella di Montalcino (half poppen
from Cassero)
infoline: 339 1182083
liste: 338 2390848
ingresso: 8 euri con drink
ridotto in lista: 6 euri con drink
VENERDÌ 3 APRILE
FEED THE BEARS presenta: HEAVY FAT !!
ore 22.30 BRANDY dj
sounds&delirious dancefloor by dj FAGGIO + dj
MAX_M
BearVisions by: EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta)
pics report by PH_K
DURANTE LA SERATA: AB-BUFFET A SORPRESA!!
ingresso 6 euro
02:00 LOTTERY TIME con Matty P & Lady Pantera
(02:30 – 04:30) MASSIMILIANO PAGLIARA dj
ingresso 3 euro
GIOVEDÌ 9 APRILE
ore 21:00 Les
Dance - aperitivo
Free consolle
Buffet a cura di EduLes
SABATO 11 APRILE
HIGH QWALITY HOUSE
DOMENICA ore518.00–20.00
APRILE
Liberamente
TOYBOY
Commercial soundz
(23:00 – 02:00) FABLE dj
ingresso 10 euro
gruppo di incontro, confronto e sperimentazione
ore 23.00
ABSOLUTELY QUEER DISCO
NIGHT
HUMAN RIGHTS FESTIVAL: party
di chiusura
“Human Rights Nights Hip Hop Against
Racism!”
Trix & Lugi - dj set & Showcase
Featuring:
Big Gora (West Africa)
B-Boys - Bologna
LoreUNEDÌ
6 APRILE
19:00 Arcilesbica Bologna presenta:
GRUPPO DI LETTURA
presso il Centro di Documentazione
“in the mood for techno”
(23:00 – 02:00) ALESSANDRO BOLOGNESE dj
(02:00 – 04:00) CATZ N DOGZ – 3CHANNELS dj
(04:00 – 05:30) FRANÇOIS dj
visual by Strong vj
ingresso 10 euro
M
ERCOLEDÌ 15 APRILE
ore 20 gruppo giovani cassero presenta
InsideOut: “futuresex lovesound”
ABSOLUTELY QUEER DISCO
NIGHT
Commercial soundz
(23:00 – 02:00) CASH & FERRY dj
02:00 LOTTERY TIME con Matty P & Lady Krystal
(02:30 – 04:30) WAWASHI Deejay
ingresso 3 euro
GIOVEDÌArcilesbica
16 APRILE
Bologna presenta:
ore 21: aperitivo con buffet a cura di EduLes
ore23: Le Strulle
ingresso:3euro
FOTO GENTILMENTE FORNITE DA: PH_K, ILENA BATTAGLIA, STEFANO LIBERTINI, REQWIEM RED QWIET, ALESSANDRO DEL GALLO, SIMON QUASAR, LA QU’, WALTER ROVERE
gruppo giovani cassero presenta
InsideOut: “attivo/passivo”
MERCOLEDÌ 8 APRILE
ore 21:00 radical chips - prime time
VLAENERDÌ
17 APRILE
ROBOTERIE
VENERDÌ 24 APRILE
OMONOIA: SUDORE
presenta
(23:00 – 02:00) WAWASHI Deejay
(02:00 – 04:00) DEETRON dj
(04:00 – 05:30) FROG_ETTE dj
feat.
JANE SFONDA’S FITNESS LESSONS
LES CYCLETTES
CACCADURA
SAUNA
SOLARIUM
LOCKER ROOM
PLATEAU REPAS live (Berlin/Paris)
HARD TON live (nowhere)
FRANCISCO dj set (Pigna Rec, Roma)
PROPPA vj set
visual by Alias vj
ingresso 7 euro
CASSEROÊs INVASION IV
ingresso 5 euro
SABATO 18 APRILE
HIGH QWALITY HOUSE
“stop homophobia”
ingresso 10 euro
Dore OMENICA
19 APRILE
18.00–20.00
Liberamente
gruppo di incontro, confronto e sperimentazione
LUNEDÌ 20 APRILE
SABATO 25 APRILE
HIGH QWALITY HOUSE
“the best gay club disco ever”
(23:00 – 02:00) SALVO dj
(02:00 – 04:00) TIM BAKER dj
(04:00 – 05:30) MATTHE dj
GRUPPO DI LETTURA
presso il Centro di Documentazione
M
ERCOLEDÌ 22 APRILE
ore 21:00 radical chips - prime time
pre-serata d’intrattenimento artistico
ABSOLUTELY QUEER DISCO
NIGHT
Commercial soundz
visual by STRONG vj
VENERDÌ 1 MAGGIO
Feed The Bears presenta:
BEARS AT WORK !!
MoreERCOLEDÌ
29 APRILE
20 gruppo giovani cassero presenta
InsideOut: “memoria collettiva e liberazione”
ABSOLUTELY QUEER DISCO
NIGHT
Commercial soundz
(23:00 – 02:00) FIANDRIX dj
02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty P &
MAXXX(L)
(23:00 – 02:00) TRASH COUTURE dj
02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty P &
A seguire: Katekesi di purificazione a cura di MIKA
MALE TEATRO
BearVisions by: EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta)
pics report by PH_K
DURANTE LA SERATA: AB-BUFFET A SORPRESA!!
LUNEDÌore 21.30
4 MLUOAGGIO
presenta:
PETITES MADELEINES
incontro con LELLA COSTA
ingresso 3 euro
ingresso 3 euro
ore 21: aperitivo con buffet a cura di EduLes
h 22.00 groundfloor opening by dj WAWASHI
h 1.00 dancefloor opening by dj FROG_ETTE
(02:30 – 04:30) LITTLE FLUFFY LUKE dj
MINERVA LOWENTHAL
(02:30 – 04:30) GLAMOURBROWN dj
G
IOVEDÌ 23 APRILE
Arcilesbica Bologna presenta:
Maggio
2009
ingresso 10 euro
ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta:
ingresso 4 euro
9
G
IOVEDI 30 APRILE
ArciLesbica e Cassero presentano:
ore 23.00 WILBI in concerto “Iridescenze”
ore 24.00 SUPER BATTLE OF DRAG DJs
con TRASH COUTURE, GLABOURBROWN + special guest
ingresso 3 euro
Se non diversamente specificato, l’orario
d’apertura serale è alle ore 23 e l’ingresso
gratuito con tessera Arcigay o Arcilesbica.
Per ogni aggiornamento fare riferimento a
www.cassero.it/programma
DIREZIONE ARTISTICA: Bruno Pompa, Mauro
Copeta, Matteo Giorgi, Walter Rovere
[email protected]
21
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
A
P R I L E 200
21
C A S S E R O
DOMENICA 8 MARZO / DOMENICA 29 MARZO
BEAUTYCASE
Dove c’è tutto, ma mai quello che ti serve
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
22
22
Direttamente dal Cassero di Bologna il “teatro radiofonico”
continua le sue trasmissioni sulle frequenze di Radio
Città Fujiko (103.1mhz, ogni martedì alle 13) e su Radio
DeeGay (ogni lunedì alle 15 e in replica il sabato alle 13)
ideato e condotto da Luca de Santis, Riccardo Buffonini,
Marco Ruga, e con le incursioni di Bertha Black e Lysandra
Coridon.
Come in tutti i beautycase più vissuti, ci si ritrova a far
ordine tra una cipria appena comprata e un rossetto
scaduto, una matita temperata al limite e pezzi di
ombretto che si raccolgono negli angoli, specchi rotti
e pennelli per il trucco spelacchiati. La trousse come
metonimia del trucco, come gioco delle mille facce e personalità. Nella piccola valigetta per la
bellezza vengono pescati alla rifusa mille personaggi, dall’arte alla televisione, dalla politica alla
musica, stereotipi e personalità straordinarie. BEAUTYCASE è un helzapoppin di
comicità surreale in cui Riccardo Buffonini e Marco Ruga mettono in scena il loro
personale brainstorming. Lontani da ogni struttura o logica di spettacolo, i due
improvvisano in estemporanea quello che sembra interessare ai media di oggi:
mille rubriche ma prive di un qualsivoglia contenuto.
Se la cassiera della cassa cinque, Antonietta, la signora dei salotti milanesi o la
presenzialista della tv ormai dimenticata, avessero il loro spazio nel mainstream
quotidiano, questo è quello che potrebbe accadere. Nel beautycase c’è il pop e
il colto, c’è l’utile e l’inutile, c’è il bello e il bruttissimo, c’è tutto ma soprattutto
non c’è mai quello che ti serve. Nel più funambolico degli esercizi
di stile, preparatevi a monologhi, scambi di battute e vedute,
parodie, follie incomprensibili, il tutto costretto in una piccola
valigetta di vanità: un beautycase. Dall’autore di “Burlesque!”,
Luca de Santis, con Riccardo Buffonini, Marco Ruga, Bertha Black
e Lysandra Coridon, BEAUTYCASE non è solo una trasmissione
radiofonica da ascoltare, ma anche uno spettacolo dal vivo da guardare.
SABATO 14 MARZO
TAMA SUMO (BERGHAIN, BERLIN)
Tama Sumo (Kerstin per gli amici), l’adorabile resident del fantomatico Berghain di Berlino,
per noi è come se fosse anche resident al Cassero. E ci piace averla tra noi spesso non solo
perché è una persona squisita, non solo perché è orgogliosamente lesbica, ma anche (e
soprattutto) perché è un’ottima dj, formatasi in quella eccezionale palestra berlinese, il Berghain appunto,
che non a caso è unanimemente considerato il tempio europeo della techno, il luogo al quale tutti guardano
per capire cosa di nuovo bolle in pentola, quali saranno le nuove tendenze della musica dance. Ci siamo fatti
mandare una sua playlist un po’ speciale, contenente i suoi 10 pezzi più gay preferiti... Silenzio, Kerstin dixit:
My personal musical gay diamonds & pearls:
1. Jamie Principle: Waiting On My Angel / Bad Boy
2. Loose Joints: Is It All Over My Face
3. Man Friday: Love Honey, Love Heartache
4. Los Angeles T.F.: Magical Body
5. Man Parrish: Male Stripper
6. The It: Donnie (Ron Hardy Mix)
7. Sylvester: Do Ya Wanna Funk
8. Grace Jones: Do Or Die
9. Divine: A Whole Lot Of.
10. Peech Boys: Don’t Make Me Wait
VENERDÌ 13 MARZO
OMONOIA
MASTERS AND SLAVES OF THE
UNIVERSE
con:
THE SLAVE CORNER
CACCADURA
LYZ S&M
TOBIAS BERNSTRUP live (TONIGHT
RECORDS, N.Y.)
XENIA BELIAYEVA dj set (DATAPUNK,
HAMBURG)
VINCENZO TOMMASEO dj set
MITCH & NEM vj set
Frustrati dalla mediocrità di ogni giorno, sottomessi ad una scrivania mentre il
boss ci castiga o repressi su una sedia a battere l’ennesima zucchina, condividiamo
momenti di estrema indegnità e vergogna dalla quale spesso
traiamo piacere e, a volte, vorremmo alzare la spada al cielo: a
me il potere!
Torna Omonoia, appuntamento a cadenza mestruale,
divaricando le sue inconfessabili pulsioni primitive, per
riempirsi la bocca e assaporare un flusso bulimico di emozioni e
di repressioni, per sfogare il piacere con un pollo in gomma, per
calpestare la compostezza dell’umana miseria o semplicemente
per ricevere la giusta punizione ai propri passi falsi. Una
redenzione del potere ed una sudditanza al dominio.
Visita il Nuovo Paradiso, punisci e sbeffeggia l’orrendo sodomita,
riprenditi il potere su She-Ra, fatti penetrare dai gotici suoni
di Tobias Bernstrup, affermato artista visivo (invitato anche
alla prossima Biennale d’Arte di Venezia) in uno dei suoi rari live come etero in
guepière assetato d’orge, o dalla techno glaciale di Xenia Beliayeva, maitresse
di un beat ancestrale, arrapati con lo strip sifilitico di Lysandra Corydon, maestra
di piaceri raffinati.
DOMENICA 15 MARZO
KOMOS IN CONCERTO
Domenica 15 alle ore 21 il
groundfloor del Cassero ospiterà
il primo concerto
di Komos – Coro
Omofonico
Bolognese, coro
maschile gay nato
a settembre, diretto da Paolo V. Montanari. Il programma
inaugurale intende mostrare l’ampio spettro di possibilità e
di interessi della compagine, dal Medioevo al Rinascimento
di Banchieri, Vecchi e Monteverdi, dal Romanticismo di
Mendelssohn e Wagner al Novecento di
Poulenc e Rorem, fino a qualche “lecca-lecca”
pop. Al pianoforte il maestro Mario Sollazzo.
Guest star il baritono Alfonso Antoniozzi,
che ha carta bianca nella scelta di ciò che
vuole eseguire, e il soprano Tiziana Tramonti,
impegnata nell’irresistibile Lamento della
ninfa di Monteverdi. Ingresso libero!
E V E N T S
SABATO 21 MARZO
LA ROBOTERIE
L’appuntamento con robot, corpi mutanti, umanoidi e techno acida vomitata a
volumi fragorosi da casse provenienti da qualche rave illegale tenutosi su Marte,
diventa finalmente un evento mensile. E così i numerosi fan de La Roboterie non
potranno più lamentarsi di dover aspettare troppo tempo prima di vedere le loro truppe spaziali
preferite invadere il castello casserino. Musica, mostre, allestimenti e tutto il singolare immaginario
del party elektro-queer romano renderanno il nostro dancefloor un alienante spazio futuristico
dove uomini e automi danzano insieme seguendo ritmi tribali riprodotti da macchinari ancora
sconosciuti ai contemporanei, come in una perfetta sceneggiatura ispirata a Blade Runner.
Per la prima volta LaRoboterie si illumina di LUCE ! Uno speciale allestimento di luce e giochi
scenografici trasformeranno il CASSERO nella più TECHNO DELLE ASTRONAVI, per una notte di
puro ENTERTAIMENT!
ALLA GUIDA:
comandante in capo:
ST.ROBOT - Elettronoisedjset
controammiraglio:
CAVO\LANE - live set
viceammiraglio:
ALEK T FEAT.
commodore:
DANIEL ONE - Live\Dj Techno
comandante: LUCA LIGHTSHOW MAN
comandante di flotta: ANDROID
special simulation consolle
info e shop
www.laroboterie.com
www.myspace.com/laroboterie
KIKI live (BPITCH CONTROL, BERLIN)
TOUANE live
La bionda Kiki (ormai ammogliato, ma
per noi rimarrà sempre e comunque LA
bionda), dopo una interminabile attesa,
dovuta anche a una serie interminabile
di date in giro per il mondo, è pronto
per sfornare la sua seconda fatica da
producer, il suo attesissimo secondo
album. E noi siamo felicissimi di
poterlo ospitare di nuovo perché faccia
assaporare a tutti noi il
risultato di un così lungo
lavoro. Ad accompagnarlo
un’altra nostra cara
conoscenza,
Touane,
romagnolo trapiantato
a Berlino, producer
ormai universalmente
apprezzato per il suo estro camaleontico, che lo ha
portato a confrontarsi con generi tra loro diversissimi,
come l’ambient, la techno e l’elettronica più
sperimentale.
23
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
VENERDÌ 20 MARZO E VENERDÌ 17 APRILE
23
VENERDÌ 27 MARZO
BURGERQUEER CREW PRESENTA: TYING TIFFANY LIVE CONCERT
A trash fucking fun party for people that just wanna have fun.
Stop poseurs. Stop tekno…just enjoy the trash!
Resident Djs:
RIOT QUEER DJ
KOKESHI SUICIDE DJ
DALILA SUICIDE DJ
TRASH DANCE DJ SET (electropunk,indie,90’s dance,trash music,metal,trash pop)
Vjs:
Shibata V. (trashCore visionS - resident BurgerQueer)
Mikahail (BSI TV)
PhotoReport: Viky - Stefano Libertini
Performers: Anita Suicide + Lamaggie
Allestimenti by: PlasticDavid
DoorBitch: Lamaggie
STRICTLY REQUIRED DRESS CODE: PARTY MONSTER !!!!!
BURGEQUEER IS POWERED BY SUICIDEGIRLS + SUNDANCE TATTOO STUDIO
MANIFESTO: BURGERQUEER : Cosi Come Lo Vuoi!
- Per tutti i palati, sopraffini e non! -Arrivi, ordini e prendi! Menù economici, e di facile approccio! E per ogni menù scelto,
gadgets e cotillons assicurati! Anelli di cipolle per lesbiche, Hot dog per omosessuali, Tanta mayonnaise per tutti, e..... e se
proprio siete etero, c’è sempre il solito CHEESEBURGER!!! Tutto rigorosamente accompagnato da un’ampia scelta di insalate
miste a base di paillettes e salsa fucsia!
Milkshakes in chiave di violino e energy drinks addolciranno i vostri sensi, e per ogni big menù una confezione di classic marshmallow in omaggio!
Gettoni fluo per il riot suicide jukebox saranno distribuiti all’ingresso, e se non sapete che hit anni 90 o trash scegliere, potete rivolgervi alle nostre
prestanti rollergirls e sailormen! Pronte per voi selezioni di frisbee musicali glitterati, e scie magnetiche dalle quali sarete risucchiati in un vortice spazio
temporale..Tornerete a casa con un indimenticabile ciuffo alla Brandon Walsh!
Come and Taste it!
SABATO 28 MARZO
THE ULTIMATE DJ COMPETITION
Torna anche quest’anno la DJ COMPETITION organizzata dal Cassero per scovare e
mettere in evidenza i giovani talenti della consolle. Durante la serata numerosi dj
concorreranno per un titolo che ha sempre portato fortuna a tutti coloro che l’hanno
conseguito.(basti pensare che il primo anno ha vinto FABRIZIO MAURIZI aka ROGER..
vi dice nulla?) Ma cosa fare per partecipare? Semplice! E’sufficiente un dj set registrato
recentemente, due foto (una di nudo costituisce un titolo preferenziale) ;-) una breve biografia e i contatti per
essere richiamati. Il tutto può essere presentato fisicamente al Cassero all’attenzione della direzione artistica,
oppure inviato tramite www.yousendit.com o www.sendspace.com (o simili) all’indirizzo [email protected]
La partecipazione di tutti i dj in concorso è gratuita, non sono previsti compensi o rimborsi spese. Il vincitore,
scelto dalla giuria durante la serata, si aggiudica un volo Bologna-Barcellona (a/r) + 3 notti
in hotel *** + ingresso completo al Sonar 2009 (dal 18 al 20 giugno 2009). La deadline per la
consegna del materiale è il 10 MARZO. Ad aprire la serata sarà proprio il vincitore dello scorso
anno: FRANCOIS!
VENERDÌ 3 APRILE
SABATO 4 APRILE
DEFRAG PARTY con
ROBERT BABICZ live
GLITCHES dj set
MARIO MASULLO dj set
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
24
24
Dall’effervescente scena partenopea,
da sempre attenta al sound techno
internazionale, nasce l’esperienza di una
label ancora giovane ma che può già
contare nella sua scuderia nomi altisonanti
come quelli di Gui Boratto, Lee Van Dowski,
Quenum, Jonas Bering, Andreas Tilliander,
nonché giovani producer nostrani dotati
di grande talento come
Glitches e Mario Masullo. In
questa serata tutta dedicata
alle sonorità minimal-glitch
tipiche dell’etichetta, avremo
la possibilità di godere del
live set del nuovo acquisto
della Defrag, Robert Babicz,
maniacale e meticoloso
artigiano del suono, capace
di creare tracce inarrestabili dai bassi
potenti e viscerali. Ad accompagnarlo, ci saranno
invece le due punte made in Italy del roster Defrag,
Mario Masullo e Glitches. Don’t stop the dance.
FEED THE BEARS presenta: HEAVY FAT !!
new musik - new video - new mood /// only for bigger - stronger - fatter BEARS !
groundfloor opening by BRANDY dj
sounds&delirious dancefloor by dj FAGGIO + dj MAX_M
Max_M
(M_Rec - Italy / Impact Mechanics - USA)
Max M, é un dj, promoter e grafico romano, ma milanese d´adozione. Nel 1990 la musica elettronica gli
cambiò la vita. Influenzato dagli Underground Resistance e da parecchi altri producers e djs della scena di
Detroit, Max_M ha iniziato l’arte del djing nel 1992 facendosi le ossa nei club e nella scena dei rave illegali
in tutta Europa, promuovendo e sostenendo le produzioni techno indipendenti. Nel 1999 produce la prima
uscita su Evil Forces Records. Nel dicembre 2000 fonda la sua propria etichetta M-Rec insieme
a Octad con l’Ep intitolato Rawframes. Attivista storico del movimento queer europeo ha
collaborato in posizioni di rilievo con Pornflakes Queer Crew lo storico gruppo di attivismo queer
di Milano, con il party CLASSIX di Roma e con Sabot°Age, queer project a Berlino.
Nel 2008 esce il suo PISS U/PISS OFF e.p. per l’etichetta IMPACT MECHANICS di Chicago che
pubblica tutta la nuova scena electro techno americana e non solo, da The Advent, Virgil
Enzinger, Mark Williams, a Angel Alanis.
www.myspace.com/maxmrec
FAGGIO dj
Dalla scena Punk/Goth dei primi anni 80 all’Isola Nel Kantiere, passando per il Link, Homophonic, Carni Scelte
ecc ecc: stilare una biografia di Faggio Dj è compito arduo e a tratti insidioso. Outsider di razza, personaggio
controverso e contraddittorio, leader spirituale di Blacksoviet Music Department, Faggio si muove oggi
tra paesaggi sonori e territori elettronici frutto e sintesi di un’esperienza musicale vissuta in prima persona
attraverso decenni di generi e stili: ritmi pulsanti e ipnotici, atmosfere rarefatte e oniriche, sprazzi di luce e melodie intense,
musica di Frontiera per Frontiere che nn esistono più. Wolf is my Dj........
ww.myspace.com/faggiowoofchilddj
SABATO 11 APRILE
CATZ ‘N DOGZ
a.k.a. 3 CHANNELS live
(Mothership Rec., Poland)
Grzegorz Demianczuk e Wojciech Taranczuk, non
sembra una misteriosa formula magica proveniente da
chissà quale civiltà scomparsa? E invece no, molto più
banalmente si tratta dei nomi del duo più osannato del
momento, Catz ‘n Dogz. Originari di Szczecin, in Polonia, Greg e Voitek (così è un po’ più semplice)
si sono imposti sulle scene con lo pseudonimo di 3 Channels, pubblicando una miriade
di 12” per etichette di culto come la Trapez, la Crosstown Rebel e la Pokerflat. Per il loro
primo album, dall’emblematico titolo “Stars Of Zoo”, i due compari cambiano identità, e
virano il loro potente sound su binari più deep, più housy, più tribali... più sexy, dando
vita a una selvaggia giungla di beat avvolgenti, di bassi dirompenti, di ritmi tropicali, di
sax vibranti, di voci ancestrali. Un perla dance.
SABATO 18 APRILE
VENERDÌ 24 APRILE
DEETRON dj set (MusicMan Rec., Switzerland)
WAWASHI DEEJAY dj set
OMONOIA SUDORE
SABATO 25 APRILE
TIM BAKER (REAL ESTATE REC.,
DETROIT)
Tim Baker... Forse non mi sono spiegato bene,
ho detto TIM BAKER! Uno dei pionieri della scena
di Detroit insieme a due altri mostri sacri come
Jeff Mills e Derrick May, Tim Baker c’era quando
il miracolo è accaduto, quando a Detroit, intorno
al 1984, qualcosa di radicalmente nuovo è nato, qualcosa destinata
a cambiare la vita di milioni di persone. Loro, gli artefici di questa
rivoluzione, la chiamavano soul-tech, noi abbiamo imparato a chiamarla
semplicemente techno. Per raccontare la biografia (e la discografia)
di Tim Baker ci vorrebbe un numero speciale del Cassero Magazine.
Quello che conta è che la sua magistrale perizia tecnica lo rende un
vero e proprio artista dei piatti, capace di spingere il sound sempre
verso spazi inesplorati e contaminazioni originali, in cui
tutta la musica afroamericana, dal funk alla house, dalla
disco al dub, risorge dalle sue ceneri per dare vita a una
tempesta di suoni. Imperdibile.
GIOVEDÌ 30 APRILE
WILBI LIVE
BATTLE OF DRAG DJS
Per chiudere in bellezza il
programma di aprile una serata
speciale “made in Cassero”
organizzata in collaborazione con Arcilesbica Bologna. Il giovedì
prefestivo si aprirà con un live della nostra reginetta delle note
Wilbi, della quale è finalmente in dirittura d’arrivo l’uscita del cd
Iridescenze! Per poi assistere alla battaglia a colpi di note delle
nostre dj resident en travesti. La line up va componendosi giorno
dopo giorno ma sono già confermate almeno 3 delle nostre
fuoriclasse (o meglio senza classe): Fvln, pronta ad insultare
chi non la coprirà di complimenti per i suoi remix sempre più
ricercati; Matty P, che cercherà senza riuscirci di arruffianarsi tutti
gli avventori under 20 e Glamourbrown, che insieme al suo gin
tonic cercherà di portare a termine la serata.
Ma altre sorprese non mancheranno per farvi arrivare a mattina
per prepararvi ad un primo maggio con i fiocchi.
con
JANE SFONDA’S FITNESS LESSONS
LES CYCLETTES
CACCADURA
SAUNA
SOLARIUM
LOCKER ROOM
PLATEAU REPAS live (Berlin/Paris)
HARD TON live (nowhere)
FRANCISCO dj set (Pigna Rec, Roma)
PROPPA vj set
Pettorali massicci e tartaruga che contengono un
corpo privo di spirito. Macchine che comandano i
movimenti e lacerano la tristezza della giornata.
Fluidi ormonici che aiutano a crescere il nostro
piccolo e represso ego. Stanze accaldate, calzoncini
minimalisti, canotte perizomiche e un’aria densa,
dolce, acre, amminoacida. Un’atmosfera deviata e
pilotata dall’impronta intrinseca dell’essere: Sudore!
Omonoia, appuntamento a cadenza rateale,
celebra solennemente il sacro rituale con
cui plasmiamo il nostro ego, dotandolo
di possenti bicipiti e cosce poderose,
ormai irretiti dalla miseria superficiale
del consueto. Un’allegoria ginnica dai caldi sapori termali, un lento
risvolto al comune asciugamano, lo stretching mentale dell’apparire.
Studio 1: Le lezioni di fitness di Jane’s Sfonda
Studio 2: Time running con integratori iperproteici
Studio 3: Custom body T-shirt
Videowalls with: CH1: Electrogroupies, CH2: Plateau Repas, CH3: Francisco
Personal trainer: Hard Ton
L’abbonamento include sauna e solarium. No lucchetto.
Gag, Pump, Crunch. Rotex, Runner, Reclyne. Pompa, Corri, Suda!
LA POSTA DELLE TRAVIATE
di La Manu e La Juls: due cuori e una Salara
LaManu: donna - etero - 33 anni - impiegata in relazioni pubbliche e amministrative
La Juls: donna - lesbica - 27 anni - impiegata nel settore benessere femminile (culturale e non)
“Care Traviate, ultimamente la mia ragazza sembra prestare molta attenzione agli uomini...
so che prima di mettersi con me ha avuto storie eterosessuali, ma pensavo che fosse una
fase ormai conclusa... ora invece mi ritrovo insicura... e sono gelosa sia degli uomini che delle
donne!”
M: prova a buttarla con un menage a trois! Tre is megl che uan!
J: La gelosia non ha mai portato grandi frutti. Se la ami e vuoi stare con lei, fidati... o chiudila
in cantina!
“Cara posta del kuore, io e la mia ragazza vorremmo farci lo stesso tatuaggio, ma lei insiste perché
ci tatuiamo la Pukka con le nostre iniziali sotto,e a me non piace... ho paura che mi molli?”
M: Tesoro, mollala tu.. ha un pessimo gusto!
J: Bah, anche io penso che la Pukka non sia il massimo; ma il gusto è opinabile. Parlane con
la tua ragazza e prova a trovare una soluzione comune; ma ricorda che un tatuaggio è per
sempre.. indi se poi la vostra relazione, per uno sventurato caso, giungesse al termine, avrai
un tatuaggio a ricordartela, SEMPRE!
Scrivi anche tu i tuoi dubbi e pene d’amore a: [email protected]!
VENERDÌ 1 MAGGIO
Feed The Bears presenta:
BEARS AT WORK !!
h 22.00 groundfloor opening by dj WAWASHI
h 1.00 dancefloor opening by dj FROG_ETTE
BearVisions by:
EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta)
pics report by PH_K
DURANTE LA SERATA: AB-BUFFET A SORPRESA!!
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CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
Cresciuto dai genitori a poppate di jazz, innamoratosi dell’hip hop e della musica soul in
tenera età, nel 1992 lo svizzero Sam Geiser scopre il club, la musica in 4/4, l’hip-house, il
sound electro e techno di Detroit e la jacking house di Chicago. E nulla fu più come prima.
L’artista “più Detroit” d’Europa è un personaggio chiave al centro del grande ritorno sul
dancefloor delle sonorità nate nella capitale dell’industria automobilistica statunitense.
Il suo ultimo e raccomandatissimo album, Twisted, nutre di una nuova e vitale linfa
il sound di Juan Atkins, Derrick May, Kevin Saunderson e Carl Craig, ripensandolo per
il dancefloor contemporaneo,
miscelandone il groove irresistibile
con
un’attitudine
tutta europea. Classe,
stile, innovazione e
tradizione. In un’unica
parola: Deetron.
25
R
T
H
E
MEET
di Wawashi deejay
FARE IL DJ È UNA FIGATA!!!
Invidiato, desiderato, sex symbol, baciato dalla fortuna. La centralità del (e della)
dj è senza dubbio uno dei fenomeni più interessanti correlati alla nascita del
clubbing. In poco più di 30 anni di storia, la figura del dj (anche dell’ultimo dj
sulla terra) si è circondata di un’aurea quasi mitica dai risvolti parossistici se non
addirittura grotteschi. Ma siamo sicuri che sia tutto oro quello che luccica? Ecco, per
i pavidi che volessero intraprendere questo lavoro, un vademecum necessario... per
sopravvivere.
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
26
26
1 la “Madonnara Adorans”:
Con questo termine si definisce quel tipo particolare di omosessuale,
impossessato da un vero e proprio delirio estatico di cieca fede e
adorazione, che vive di e per Madonna, e pensa davvero che lei sia una
grande innovatrice e una trendsetter. Lo si può riconoscere facilmente
dal taglio di capelli all’ultimo grido, da un’eccessiva e ostentata
magrezza (ma se grassa continuerà a atteggiarsi da top model
anoressica), e dall’uso smodato di accessori griffati (o finti griffati a
seconda delle disponibilità economiche). La Madonnara Adorans per
sopravvivere abbisogna di una razione di musica della sua crudele
divinità almeno ogni 15 minuti. Scattante e nervosa come solo un
tossico in scimmia può essere, si avvicina alla consolle a lunghi balzi, e
ti si aggrappa a un braccio implorandoti di darle la sua dose. Davanti
a tanta perversione e degrado morale, l’unica soluzione eticamente
accettabile è una terapia d’urto. Consiglio di rispondere: “Madonna?
Chi? Scusa non conosco.” Solo anni di pratica vi consentiranno di
mantenere il sangue freddo dinanzi allo straziante sguardo pieno di
terrore che lei vi poserà addosso, prima di fuggire urlando.
La mia proposta: Hard Ton: Time To Jack insieme a del metadone.
2- il “Gabberinus sine audito” (o gabberino sordo)
Fautore degli alti volumi e dei bpm accelerati, per un
misterioso meccanismo il soggetto in questione ritiene
che una traccia sia più bella se suonata a palla e munita
di una cassa dritta devastante. Voci, bassi, melodie sono
totalmente superflui, poiché il suo udito non è in grado
di coglierne le frequenze. Anche questo tipo umano è
facilmente riconoscibile: i segni distintivi sono cappello
portato storto bava bianca ai lati della bocca. Privo
dell’uso della parola, il Gabberinus comunica a gesti
convulsi, coi quali cerca di esprimere l’unico concetto
che il suo cervello è in grado di formulare: oh, metti
musica più pesa, cazzo!
La mia proposta: Woolfy: Oh Missy (Whatever whatever
remix) insieme a un amplifon.
3- il “Magister tendentiae” (o maestro dei trend)
Egocentrico e saccente, il Magister per una sorta di
istinto naturale presenzia a tutti i party che
contano. Vestito alla moda ma in modo
volutamente anonimo e trasandato, lavora in
settori creativi, ha soggiornato a Milano per
almeno qualche mese della sua esistenza, e
migra a Berlino almeno quattro volte l’anno.
Inoltre appare sempre annoiato poiché ha già
visto tutto, sentito tutto, provato tutto. Per lui
tutto è uggia e spleen baudelariano.
La mia proposta: Fuckpony ft. Amera Light: Shocked insieme a un prozac.
4- la “Puella celebrans” (o la ragazza della festa di compleanno)
Gira solo in branco, e durante tutto l’anno espleta funzioni sacre chiamate “feste
di compleanno” (pare che l’espressione derivi dal fenicio e significhi “Dio è con noi,
brindiamo in suo nome”). Straordinariamente sorridente e alticcia, per i suoi rituali
necessita di sonorità prodotte esclusivamente durante gli anni 80. La richiesta di
solito è generica: qualunque pezzo pop di quell’epoca.
La mia proposta: Marc Romboy: Freaking insieme a un calendario.
5- il “Puer obscurus” (o il darkettone)
Esemplare notturno, vive in branchi dediti a lla tintura nera per capelli e alla matita per
gli occhi. Il suo amore incondizionato per la musica EBM e New wave non gli permette
di apprezzare nient’altro. Balla solo ciò che conosce. D’altronde disobbedire a questa
regola gli varrebbe il ripudio da parte del branco. La peculiare danza a scatti, braccia
e gambe rigide, ne fa spesso oggetto di scherno da parte degli appartenenti ad altri
gruppi.
La mia proposta: MotorCitySoul: Kazan (707 remix) insieme a un paio di occhiali neri.
6- la “Saffo dissimilis” (o lesbica alternativa)
Taciturna e mite, a causa di una conformazione particolare dell’apparato scheletrico
la saffica alternativa non è in grado di ballare. Ma questo non la distoglierà
dal chiedervi una hit underground di 5 anni fa,
completamente ignara delle ultime evoluzioni
musicali e della legge inviolabile per un dj che
prescrive almeno 8 anni perché un pezzo diventi
revival e sia possibile suonarlo di nuovo.
La mia proposta: Mr. White: This House Is Home
insieme a un abbonamento a Trax Mag.
7- Il “Discipulus hibericus” (o lo spagnolo
Erasmus)
Branca della famiglia dei Discipuli Barbari (ovvero
gli studenti stranieri), si distingue per l’alto grado
di imbarbarimento dei costumi e per l’utilizzo di
manufatti chiamati “zaini” nei quali nasconde grandi
quantitativi di alcol di bassa qualità. Totalmente
ignaro dell’invenzione del guardaroba, l’Hibericus
sparge i suoi indumenti per tutto il dancefloor
RESIDENTS
8- Il “Discobulus novus” (ovvero il dj novello)
Il personaggio in assoluto più temuto da un dj è un altro
dj. Di questa specie esistono diverse varianti, ma le più
pericolose sono due. La prima è quella del Discobulus
Novus: cresciuto nel mito del dj, si muove in branco,
portando con sé i suoi amici aspiranti dj e la propria
compagna di turno. Tutti, secondo un rituale arcaico,
devono rimanere immobili a osservare lo stato di grazia
raggiunto da quello che fino a poco tempo prima era
ancora “uno di loro” e che ora è l’eletto. Il Novus non è
interessato alla musica, ma a fare il dj, e non conosce nulla
di ciò che è successo nell’evoluzione musicale fino a due
mesi prima che iniziasse la sua carriera. A questa figura
è legato il fenomeno, ancora oggetto di studio, della
Imitatio Richie, ovvero dell’imitazione di Richie Hawtin,
dio supremo (per il soggetto) della consolle.
La mia proposta: Zoe Xenia: Tell Me assieme a un biglietto
di sola andata per la Siberia.
9- il “Discobulus experitus” (o il dj che ne sa)
Il secondo tipo di dj da cui tenersi alla larga, opposto
al primo, appartiene a una schiatta di origine divina,
onnisciente, veggente e dotata del dono dell’ubiquità.
Oltre a conoscere a memoria data d’uscita, etichetta,
numero di catalogo di ogni release dance dal 1974 ad
oggi, l’Experitus ha partecipato a tutti i grandi eventi degli
ultimi decenni. La sua incontenibile smania di commentare
ogni singola traccia che stai suonando, proprio mentre
stai cercando di smuovere il dancefloor, rende questo
personaggio più inopportuno di un testimone di Geova
che suoni il tuo campanello la domenica mattina.
La mia proposta: Roman IV: Cairo insieme a un cartello
“Do not disturb”
10- il “Puer cum cane” (o il punkabbestia)
Qualora vi troviate a suonare in un centro sociale occupato,
dovete sapere che: 1. vi pagheranno pochissimo 2. farete
la conoscenza del Puer Cum Cane. Di giovane età (non
ne sono mai avvistati esemplari al di sopra dei 30 anni),
si fregia di particolari ornamenti chiamati “cani” (che
cambiano a seconda della moda del momento), acconcia
i capelli a dreadlock, e fuma sigarette aromatizzate che
gli procurano uno stato d’ebbrezza simile a quello degli
sciamani orientali. La danza tribale tipica di questa genia
consiste in un complesso rito di equilibrismo giullaresco
che prevede l’utilizzo di manufatti particolari come palle,
aste ecc., che l’antropologo Daniel Fabre ha ipotizzato
trattarsi di un rituale di corteggiamento.
La mia proposta: Crazy P.: Stop Space Return assieme a
dei birilli.
Ascolta il set “JACK YOUR BODY” BY WAWACEEED
DEEJAY su www.myspace.com/casseromagazine!
Altri set miei e di colleghi molto più bravi
su www.popup1984.com
Riempite il vostro Ipod di musica indipendente!!!
Wawashi deejay oltre che dj resident, è curatore
della programmazione serale del Cassero come
assistant art director. È compositore in proprio
e producer per Miss Plug Inn e Hard Ton, e i suoi
brani sono pubblicati nei portali di musica come
Dj Download, Emusic, ecc. Le sue prossime date al
Cassero saranno il 25 marzo e il 15 e 18 aprile.
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CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
causando disagio a tutti gli altri avventori. Le sue richieste
variano a seconda della sbronza, dalla goa alla musica
popolare catalana.
La mia proposta: Cajmere: Sometimes I Do (Strung Out
Remix) assieme a una copia del Galateo.
Image: Courtesy of Tourism Queensland
27
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BRUNO GMÜNDER
BRUNO GMÜNDER
è conosciuto per l'alta qualità dei suoi libri
fotografici e d'arte omoerotica, presentando sempre i migliori fotografi e illustratori
del nudo maschiloe.
Visitate l'intero catalogo:
www.brunogmuender.com
ONEFESTIVAL
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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P
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E così anche quest’anno ce l’abbiamo fatta e possiamo continuare a gridare Viva l’Italia, Grazie Dei Fiori e Nessun Dorma.
Il mio festival si è concluso come al solito in maniera surreale: tra gli impermeabili avventori del sabato sera che assistevano
imperterriti al nostro presidente casserino, che avvinto al nostro schermo di fortuna come l’edera della mai dimenticata Nilla,
si interrogava sulla sua prontezza a fare le valigie verso un’ignota meta se il buon Paolino Bonolis non avesse eletto vincitore
l’”amico” di Maria o il protégé del padre e padrino Gigi d’Alessio. Ma tutto finì per il meglio o almeno di questo vogliamo convincerci.
Viene archiviato così il festival più frocio degli ultimi 59 anni aperto in un coro di entusiastici “ohhh” (proprio come quelli dei bambini
ormai dimenticati da Povia) da inedite immagini dell’icona per eccellenza: quella “Mina” vagante della musica che puntuale come
i diritti Siae che le arrivano copiosi si ripresenta con video promozionale del suo nuovo cd con la solita immagine immutata dai tempi
di “Studio uno”: la crocchia di capelli con la tinta all’henné, gli occhialoni della “Piazzola”e una giusta svogliatezza nel declamarci che
“il mio mistero è chiuso in me”. Perfetta insomma per questa candidatura a senatrice a vita che le è stata offerta. Ma nei miei sogni, al
suo fianco, c’è posto anche per la nostra Iva nazionale, tanto per par condicio, tanto per ricordarci che c’è la PFM ma ci sono pure i Jalisse.
La nostra bollente Ivona Zanicchi, altra idola nazionale delle checche agée, che pur essendo stata bastonata dalla giuria
ha creato il nuovo sunto per eccellenza dei messaggi via messenger/gaydar/Skype per le vere frocie del nuovo millennio: “Ti
voglio senza amore”. Ha dichiarato: “14 anni di Ok il prezzo è giusto mi hanno rincoglionita. Era ora che tornassi alla musica”
E l’ha fatto pretendendo per sé e tutte le donne in età senile la stessa mentalità dell’uomo nell’affrontare le sveltine. E’
finita male. Per una checca conquistata, 10 casalinghe perse e un
ritorno alle televendite del pomeriggio o peggio ancora allo scranno al
parlamento europeo dietro l’angolo. Come nei peggiori incubi danteschi.
E tra le icone non poteva mancare la divina Patty. La ricordiamo
ancora negli anni settanta con la spada nel cuore e ottomila bigodini
in testa pronta a diventare l’idolo di migliaia di adolescenti disposti a
sopportare interi sabati sotto il casco della parrucchiera pur di avere la
sua stessa cofana pietrificata dalla lacca. E poco importa se ora pensa
solo a puntellare i crolli e si dedica al punto croce per suturare il suo viso
ridisegnato dagli anni che passano. La canzone c’era con quell’atmosfera
da melodrammone alla francese che tanto le si addice e anche nella
serata dei duetti è stata una della poche presentabili. Le freak, c’est chic.
Menzione d’onore anche per altre due dame: la sinistra Maria De Filippi e
Laura Perego. La prima coi capelli bagnati tutti all’indietro, e palesi velleità da
bomba sexy (subito smentite da una deriva sartoriale inspiegabile del vestito,
appena sotto il punto cistico) sembrava Jamie Lee Curtis poco prima dello strip
in “True Lies”. Ecchisenefrega dell’inciucio RaiSet, di Marco Carta, del manager
in comune e dei neuroni bruciati dalle nuove generazioni che si accostano ai
suoi programmi. Di lei si ama come sappia attraversare il mare dei tronisti e
dei senza talento senza nemmeno bagnarsi le scarpe per poi, arrivata all’altra
sponda, girarsi e stupirsi come una bimba di tutta quell’acqua che si è mossa.
Laura Perego, invece, non è parente della reginetta della Talpa e
delle sgangherate Buone domeniche (grazie a Dio almeno lei ce
l’hanno risparmiata), ma è la Paolini in gonnella anzi in body painting
tigrato che, durante l’intervista di Hefner (sempre sia lodato!) si è
materializzata sul palco. Si è denudata per motivi ecologici, a favore
degli animali uccisi. Come da copione. Avremmo voluto tutti essere lei.
E del buon Marco Carta che dire? Anche lui si
porta dietro il pro e il contro, l’Italia sì e l’Italia no.
L’Italia no è quella dell’aria terrorizzante che tira. Quella dove un parrucchiere
e non un laureato “conta più di un cantante” (L’avvelenata, Guccini, 1975)
Quella dove se non si è giovani, carini, magrissimi e non si ha un ritornello
martellante pur essendo “provvisori” nel resto puoi scordarti di “essere”.
Ma lui “è” la serpe in seno Mediaset, quella che la Rai si è messa in casa per
mietere sms. Quello che, in duetto con i Tazenda, ci ha regalato un brindisi al
cannonau in memoria di Walter. E se fosse lì il suo vero segreto? E se avessimo
scoperto cosa ha davvero le potenzialità di fare? Il centrosinistra ha perso
in Sardegna perché ha candidato l’uomo sbagliato. Ma ora sappiamo chi
è il vero leader. Uno carismatico. Uno in grado di piacere alle masse (e alle
massaie). Uno giovane. Uno capace di battere in un colpo solo gli amici della
camorra e i reazionari omofobi. Meglio la Sardegna. Meglio Marco Carta.
Matty P.
P.s.: Lo so… lo so… come l’”Osservatore Romano” ho parlato solo di
quello che mi faceva comodo... e Benigni? E Povia? Sul primo solo
una parola: Chapeau! Sul secondo solo una frase: ai fiumi di parole dei
Jalisse è sempre preferibile inabissarsi nell’oceano di silenzio di Battiato.
BCN CHECKPOINT
È il nome del progetto e del centro creato
a Barcellona da NOMS-Hispanosida.
29
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
L’idea che il direttore del centro, Ferran Pujol, ha messo in pratica parte da una
necessità molto concreta nella realtà della capitale catalana: fermare la corsa
dell’HIV nella popolazione omosessuale. Una corsa che ha raggiunto livelli
molto preoccupanti in particolare fra gli MSM (men who make sex with men).
Ho conosciuto il direttore del centro a Vienna durante l’ultima conferenza di
ILGA-Europe, alla quale ho partecipato in rappresentanza del Cassero, e sono
rimasto molto colpito dalla sua presentazione e dalla convinzione che poneva
in ogni sua parola. Così l’ho fermato ed abbiamo parlato per alcuni minuti.
Mi ha descritto una situazione molto simile alla nostra: Barcellona vanta una
comunità omosessuale fra le maggiori del Paese con un’elevata incidenza
di HIV fra gli MSM che, tuttavia, viene rilevata per lo più in stadio avanzato.
Uno studio molto interessante relativo alla carica virale
di comunità (“The community viral load - R. Stall/CROI 2008), sostiene che il tasso di incidenza di HIV fra gli MSM negli USA e in Europa è del 2.5% contro lo 0.6% della popolazione
in generale. Cosa vuol dire il 2.5%? Ponendo che a 18 anni tutti i gay siano HIV negativi, a 25 anni il 15% potrebbe diventare sieropositivo, a 35 anni il 33%, a 40 anni il 41%.
Si tratta di dati statistici è ovvio, ma stranamente corrispondenti alla nostra realtà italiana ed emiliano-romagnola in particolare. Un’incidenza elevata che non dipende solo dai
comportamenti dei singoli, ma anche dalla carica virale della comunità cui si appartiene. In un contesto come quello descritto anche prendere un rischio relativamente modesto può
comportare un’elevata possibilità di trasmissione del contagio. L’aumento del 5.5% dei casi di HIV nella comunità omosessuale catalana dal 2001 al 2006, conferma i dati dello studio.
Sulla base di questi dati, piuttosto preoccupanti, qualcuno si è chiesto come invertire la tendenza ed è nato il progetto Hispanosida, il cui primo passo è stato quello di creare la giornata
nazionale del test nel 2004. L’associazione di volontari nata intorno al progetto ha creato un centro, il checkpoint appunto, dove gli MSM possono recarsi e fare un test rapido, il DetermineTM, per
l’HIV. I volontari sono tutti gay, alcuni sieropositivi, formati dalla sanità pubblica catalana sia all’utilizzo corretto del kit per il test, sia a fornire counselling alle persone che si rivolgono al centro.
Infatti serve circa un’ora per avere il risultato, tempo che viene utilizzato dai volontari per chiarire all’utente quanto verrà fatto, definendo, in primo luogo, che il test
non è certo al 100% ma ha una attendibilità del 99.7% per cui, in caso di esito positivo, è necessario rivolgersi a un centro specializzato per il test di controllo. La
persona probabile sieropositiva però, assicura il dott. Pujol, riceve supporto emozionale immediato ed esce dal centro con già in tasca l’appuntamento in ospedale.
Le NGO (organizzazioni non governative) catalane hanno pressoché da sempre fatto il test, ma con l’introduzione del test rapido, nel 2006, le richieste hanno avuto
un incremento fortissimo. Secondo quanto ci ha spiegato il direttore del centro a Vienna, le persone con un esito positivo, confermato anche dal test di controllo
che viene sempre consegnato dentro al centro, ricevono supporto e la possibilità immediata di un appuntamento presso un centro ospedaliero specializzato.
Viene inoltre offerta la possibilità di approfittare di un altro servizio, chiamato Infotrat. Si tratta di un peer-led program esclusivamente per
persone che vivono con HIV o AIDS, che ha due obiettivi: conoscere altre persone nella stessa condizione, imparare di più sull’HIV e come gestirlo.
Anche in caso di esito negativo la persona non viene abbandonata a se stessa, ma riceve comunque un counselling su come restare nella
condizione di sieronegativo, nonché un minimo di insegnamento per evitare comportamenti discriminatori nei confronti delle persone con HIV.
Secondo i dati dell’autorità sanitaria catalana il 45.30% dei casi di HIV di Barcellona riguarda MSM, di questi oltre il 23% lo sanno grazie al lavoro dei volontari del centro.
Da un’indagine condotta, risulta che la comunità omosessuale di Barcellona
ha accettato bene il concetto di checkpoint, e anche i locali commerciali si Sandro Mattioli
sono resi disponibili a sostenere e promuovere l’iniziativa. BCN checkpoint Responsabile salute
è sicuramente una buona pratica che diverse NGO, dal Portogallo al [email protected]
Canada, si apprestano ad esaminare per valutare il lavoro fatto ed www.casserosalute.it
eventualmente la possibilità di esportare l’idea adeguandola alle esigenze
locali. Fra le altre anche la nostra, Il Cassero, avvierà uno studio di fattibilità
valutando in loco il lavoro dei volontari catalani, le difficoltà che hanno
dovuto affrontare, i contatti con le autorità, le differenze normative, ecc.
A chiunque abbia anche solo una conoscenza minima di HIV, non sarà sfuggito
il fatto che la situazione in Italia per noi non è delle migliori ed importante
che la nostra Associazione dia un contributo serio e soprattutto concreto alla
lotta contro l’AIDS. Già altri comitati territoriali, ad esempio Verona, si stanno
organizzando per rispondere in modo più adeguato alla sfida lanciata alle NGO
dalla Conferenza mondiale AIDS di Città del Messico e ritengo che Il Cassero
abbia sia le risorse che le capacità per svolgere la funzione di progetto pilota.
29
A
L
CDOC IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL CASSERO
di Sara de Giovanni e Giulia Zonta
1 Arrivi al Centro di documentazione (da ora Cdoc)
per la prima volta; cosa noti?
b- un centro di documentazione che conserva materiali riguardanti l’omosessualità e il
movimento lgbt
d- le due bellissime bibliotecarie
a- la possibilità di cominciare a leggere
c- un posto dove rimorchiare
2 Entri in biblioteca e...
a- ti metti a scheccare con veemenza sperando di essere notato/a
d- cerchi di rimorchiare una delle meravigliose bibliotecarie, o tutt’e due
b- chiedi se è possibile prendere in prestito un libro o un film
c- ti muovi con circospezione cercando la sezione porno (che non c’è)
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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4 Cosa puoi trovare al Cdoc?
a- Le riviste gay/lesbiche più cool
c- L’amore della tua vita o, meglio, una sgallettata per la serata
d- Chanel, la rete Wifi del Cassero
b- Il servizio “chiedilo al bibliotecario”: informazioni bibliografiche
per ricerche, tesi o semplici gossip
QUIZ: CHE TIPO DI UTENTE SEI?
Segna le risposte e scopri il tuo profilo!
5 Quando è aperto il Cdoc?
d- Cos’è?
b- 5 giorni alla settimana
a- Il mercoledì, il venerdì e il sabato sera
c- Apre solamente su richiesta, è un privé
6 Chi frequenta il Cdoc?
a- Delle pazze che raccontano le gesta della serata passata
b- Baldi giovani tirocinanti dell’università e prodi volontari
c- Delle bonazze che fingono di essere intellettuali
d- Una velina mora e una bionda
7 Come hai scoperto che esisteva la biblioteca al Cassero?
a- Ci sono sbattut* contro sabato sera e ho buttato giù uno dei pannelli
al first floor, rompendomi un’unghia
d- Qual’era la domanda?
c- Ci sono entrat* con le amike pensando che ci fosse un salone di
bellezza
b- Consultando l’Opac del polo bolognese
8 Dove si trova il Cdoc?
b- Al first floor (alias primo piano) del Cassero
d- Non ne ho idea
a- A Sala Borsa
c- In via Bovi Campeggi
SOLUZIONI:
1- Il Centro di Documentazione Arcigay “Il Cassero” è parte integrante del circolo e ne condivide le finalità di miglioramento della vita delle persone omosessuali. Il suo fine è di promuovere, conservare e
disporre al pubblico della comunità Lgbt (Lesbica, Gay, Bisessuale & Transessuale) e non, strumenti di elaborazione critica sulle tematiche della sessualità, dell’identità di genere e dell’esclusione sociale.
2- Sei fortunat*! Al Cdoc puoi prendere in prestito e consultare libri, film, riviste; puoi fare ricerche bibliografiche e filmografiche, grazie all’aiuto delle validissime bibliotecarie, puoi accedere ai cataloghi in
rete e usufruire dei servizi di prestito interbibliotecario e intersistemico.
3- Nasce nel 1982 come naturale complemento alle varie attività culturali dell’allora Circolo Culturale “28 giugno”, ora Circolo Arcigay “Il Cassero”.
4- La raccolta del Cdoc, suddivisa in diverse sezioni tematiche, è così articolata: 10.000 libri; 3.000 video e dvd; 200 cd rom e supporti multimediali; 1.000 periodici italiani e stranieri; 100 volumi di rassegna
stampa dal 1979 ad oggi; 4000 poster e manifesti politici; una archivio fotografico di circa 2000 immagini; un archivio documenti storici dell’attività del Circolo“Il Cassero”e di Arcigay Nazionale; una raccolta di
letteratura grigia (flyer e materiali vari) dal 1979 ad oggi). Inoltre, attraverso “Chiedilo al bibliotecario”(http://www.cassero.it/show.php?1423) offre un servizio di reference al quale rivolgersi 24 ore su 24.
5- È aperto al pubblico per un totale di 40 ore settimanali, 11 mesi all’anno, con una sala per la consultazione e apparecchiature per la visione dei materiali audiovisivi. È dotato di postazioni informatiche
per l’accesso ai cataloghi sul web e garantisce l’accesso ai servizi ai disabili; su richiesta viene fornito un servizio di consulenza per studenti e ricercatori. I cataloghi e gli orari del Centro sono consultabili alla
pagina www.cassero.it/doc.
6- La Biblioteca è aperta a tutti. L’utenza è composta prevalentemente da studenti, ricercatori e docenti provenienti da tutta Europa, che si rivolgono al Centro per consultarne i materiali e effettuare ricerche
bibliografiche sulle tematiche della sessualità e dell’omosessualità, ma non solo.
7- La risposta giusta è: da attivista impegnat* vado spesso al Cassero e mi sono subito res* conto che esisteva una meravigliosa biblioteca e che consultando l’Opac del polo bolognese, si possono trovare
tantissimi e interessanti documenti, libri e video.
8- Il Cdoc si trova al primo piano del Cassero, sito in via Don Minzoni 18 a Bologna. Non stupirti!
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3 Il Cdoc è nato nel:
a- non ne ho idea, sono troppo giovane (bugiardo/a!)
b- nel 1982, con la nascita del circolo arcigay “Il Cassero”
d- c’è un centro di documentazione?
c- ha l’età di una delle bibliotecarie
L
PROFILI-prevalenza di:
a- Shampista aspirante al top
Ti piacciono le storie, ma pensi che sia da intellettuali leggere.
Sfogli con disinvoltura Vanity Fair, ma preferisci Top Girl; adori
farti lampade, sebbene la tua pelle urli vendetta; sei una valida
carta jolly nelle cene tra amici, perchè eviti che si arrivi a discorsi
pesanti con pungente tempismo. Il tuo libro ideale è Il diavolo
veste Prada; il film: Nei panni di una bionda.
b- Topa di biblioteca.
Sei snob, ma mai abbastanza: vorresti una sezione apposita per
la letteratura gay curda o di poesia lesbica del Madagascar. Il
libro per te: Le metamorfosi dei pesci ragno, come simbolo del
racconto del gender nelle culture papuasiche medievali. Il film:
Lo scambista di Jos Stelling
c- Sesso-dipendente.
Cerchi disperatamente il nuovo libro di J.Coe, ma vieni
irremediabilmente distratt* dalla nuova tirocinante del cdoc,
e prendi in prestito il nuovo libro sui Sex Toys. Sei versatile,
ma preferisci leggere Curve o Tetu, piuttosto che un saggio
sull’infibulazione femminile nelle tribù sudafricane. Vieni
sovente colpit* da vampate ormonali, con conseguenze
tragiche per il tuo equilibrio psicofisico. Credi nella cultura,
ma non sei costante; la biblioteca per te è il miglior posto di
abbordaggio.
Libro: Come diventare gay in cinque settimane;
film: Elvira-mistress of the dark.
d- Dolce stilnovo.
Sei meravigliosamente inconsapevole di ciò che ti accade
attorno, e per caso ti capita di entrare al Cassero di giorno,
facendoti riscoprire che esiste una biblioteca; lo sapevi, ma te
n’eri già dimenticata! Sbadatamente, ti perdi in chiacchiere e
vai a comprare parrucche nuove con le amiche trovate al Cdoc.
Libro: Il ritratto di Dorian Gray; film: Le fate ignoranti!
Contatti:
sito: www.cassero.it/doc
mail: [email protected] skype: cdocassero tel.: 051.557954
www.facebook.com/profile.php?id=1637674823&ref=ts
e...diventa anche tu amica del centro di documentazione!
C
FAMIGLIA
Pluralità delle relazioni familiari al di fuori del modello
matrimoniale e le varie soluzioni giuridiche adottate nei
Paesi europei ed extraeuropei.
Questi i temi de “La famiglia che cambia”, seminario
svoltosi sabato 21 febbraio a Palazzo d’Accursio, promosso
dal Comitato Provinciale Arcigay “Il Cassero”, patrocinato
dal Comune di Bologna e accreditato dall’Ordine degli
Avvocati di Bologna.
Il seminario, rivolto principalmente agli avvocati ma
aperto a tutti, ha dibattuto circa la regolamentazione
del fenomeno delle convivenze al fine di approntare
nuovi schemi giuridici per quanti non possono o vogliono
sposarsi.
Una panoramica comparata, quindi, sulle dimensioni del
fenomeno discriminatorio in ambito familiare e un’analisi
della normativa internazionale e nazionale inerente le
discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.
Dopo i saluti del sottoscritto (Michele Giarratano),
responsabile del settore Giuridico del Cassero, l’Avv.
Anna Maria Tonioni ha presentato il convegno e
introdotto il video delle Famiglie Arcobaleno in cui alcune
madri raccontavano la loro esperienza quotidiana di
omogenitorialità.
È seguito l’intervento di Helmut Graupner, avvocato
in Vienna, nonché uno dei difensori di Tadao Maruko
nell’omonima famosissima causa discussa davanti la Corte
Europea di Giustizia che tratta del diritto di estensione
della pensione di reversibilità alle coppie omosessuali. Il
caso origina nel 2001, quando il sig. Maruko costituì, ai
sensi della legge tedesca, un’unione solidale registrata
con il suo compagno, un costumista teatrale. Quando il
partner morì, nel 2005, il sig. Maruko chiese di usufruire
della pensione di vedovo, ma si scontrò con il rifiuto
dell’ente assistenziale ad erogargli un beneficio non
previsto dallo Statuto per i partner di unione solidale
superstiti. La Corte di Giustizia però, confrontando le
norme sul matrimonio con quelle in merito alle coppie
di fatto, stabilì che si tratta di due regimi analoghi, e che
dunque le norme non possono prevedere discriminazioni.
La sentenza emessa in tal senso tuttavia non può far
nascere il diritto alla pensione di reversibilità laddove
non sia prevista una legislazione nazionale sulle coppie di
fatto, come in Italia.
Hanno chiuso la mattinata il Dott. Matteo Bonini Baraldi,
dottore di ricerca presso l’Università di Bologna, con una
relazione sulle unioni registrate nel diritto internazionale
privato, e la Dott.ssa Maria Acierno, giudice in servizio
presso il Massimario della Corte di Cassazione, con “Le
fonti internazionali e giurisprudenza della Cedu e della
Corte di Cassazione”.
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi nuovamente con
Helmut Graupner che ha anticipato alla nutrita platea
l’arrivo di una legge per i matrimoni gay in Austria nel
prossimo gennaio 2010.
L’avvocato ha anche svelato in che modo il movimento
Lgbt sia riuscito a convincere i politici (ed anche il partito
conservatore!) all’estensione del matrimonio alle coppie
omosessuali. Inizialmente il parlamento austriaco era
orientato verso l’emanazione di una legge sulle unioni
E
S
CHE
civili simile ai Pacs, soprattutto per le spinte del partito
conservatore che non voleva che l’istituto matrimoniale
fosse accessibile a gay e lesbiche. Il movimento Lgbt ha
però promosso la tesi che la creazione di un nuovo istituto
come i Pacs, esteso ovviamente a tutti, comprese le coppie
S
CAMBIA
dal partito conservatore e dall’”Unione per la difesa delle
Famiglie”che opera al suo interno: nel giro di pochi mesi le
coppie omosessuali austriache dovrebbero dunque essere
in grado di potersi sposare.
Chissà se in Italia tale tesi potrebbe apparire convincente
ai teodem, Binetti in testa...
L’assessora Milli Virgilio, presente al convegno tutto
il giorno, ha poi portato i saluti da parte del Comune
di Bologna e ha elencato le attività portate avanti in
questi anni dall’ufficio per le Politiche delle Differenze,
in particolare l’ufficio Lgbt che, ha promesso (siamo
in campagna elettorale...), avrà nuova linfa qualora
il Pd dovesse vincere nuovamente le prossime
amministrative...
Sono poi seguiti gli interventi del giudice Marco Gattuso
(“La famiglia gay e la Costituzione”) e dell’avvocato
Antonio Rotelli, (“I registri comunali delle unioni civili e le
anagrafi”). Il convegno è stato infine chiuso da Francesco
Bilotta, ricercatore di diritto privato a Udine e avvocato in
Trieste, che oltre a parlare di tutela “pratica” delle famiglie
di fatto, alla luce delle leggi e delle sentenze già presenti
in Italia, ha invitato il movimento Lgbt a lasciare la strada
“legislativa” (per l’ottenimento di una legge per le coppie
omosessuali) e puntare invece piuttosto sulla strada
“giurisprudenziale” (ottenimento dei diritti attraverso una
serie di casi strategici innanzi a varie Corti Italiane).
È stata dunque fotografata e illustrata una realtà in crescita:
le coppie composte da persone dello stesso formano
famiglie stabili, fondate sull’amore e su un progetto di
vita comune. Sempre più spesso comprendono esperienze
genitoriali. Rappresentano un fattore di coesione sociale e
lo strumento per lo sviluppo positivo della personalità di
milioni di donne e uomini nel nostro paese. Il Parlamento
Italiano non se ne accorge, ma il diritto non può e non
deve ignorarle, perché la loro tutela e promozione si fonda
sui valori della nostra Costituzione.
Michele Giarratano e Maria La Paglia
IL DIRITTO ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE NEL
DIRITTO INTERNAZIONALE
eterosessuali, porterebbe ad uno svilimento dell’istituto
matrimoniale, poiché tantissime coppie eterosessuali
smetterebbero di sposarsi e sceglierebbero i Patti Civili.
Il matrimonio esteso alle coppie omosessuali, invece,
svilirebbe l’istituto matrimoniale certamente meno,
poiché non scalfirebbe il primato del matrimonio. Tale tesi
è stata vincente ed è stata addirittura recepita e avanzata
Nello scorso numero, nel pubblicare l’articolo di cui sopra,
ho dimenticato di inserire la fonte da cui era tratta la
definizione di “diritto al libero orientamento sessuale”: si
tratta della voce “diritto all’orientamento sessuale” redatta
da Bernardo Tarantino sul sito www.tesionline.i
www.tesionline.it . Mi ha
segnalato però Matteo Bonini Baraldi che tale definizione
è in realtà ripresa dal suo articolo “Le famiglie omosessuali
nel prisma della realizzazione personale”, pubblicato online
su www.famiglienellacostituzione.i
www.famiglienellacostituzione.it,, p. 6, nonché su
“Politiche pubbliche e vita privata: la discriminazione basata
sull’orientamento sessuale”, in “Lessico delle discriminazioni
tra società, diritto e istituzioni”, a cura di T. Casadei, Reggio
Emilia, Diabasis, 2008, p. 143.
Mi scuso per la dimenticanza.
Avv. Michele Giarratano
MARCIA DI PROTESTA CONTRO L’ORDINE DI CHIUSURA DELL’ASSOCIAZIONE LGBT LAMBDA, ISTANBUL GIUGNO 2008
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A
SPORTELLO
Alzarsi al mattino. Fare colazione. Andare all’università
o al lavoro, precario o fisso che sia. Pranzare. Tornare
in attività. Rientrare a casa. Forse aperitivo. Cena.
Cinema. Amici. Un partner. Un locale. Oppure niente di
tutto questo, o molto di più.
Durante tutta la giornata, i pensieri che si accavallano.
Le cose che si fanno. Quelle da fare. Il presente, il
passato, il futuro. Le emozioni, così forti che sono
un fiume in piena, che tracima, travolge. O che sono
fievoli, impercettibili, attutite da una vita di negazione,
di silenzio. I ricordi, che a volte si attorcigliano nella
testa fino a farci avvitare. La paura, di qualcosa, di
qualcuno, di noi stessi, di tutto, che avvelena i giorni.
Un’angoscia che colora di grigio le ore della giornata,
rende insopportabili quelle notturne.
Difficile, a volte, vivere tutto questo. Affrontare il lavoro,
le relazioni, la vita quotidiana, l’amore o la ricerca di un
amore e, contemporaneamente, districarsi nel dedalo
di emozioni, paure, ansie, in una parola, di disagio, o
di nevrosi, sottile o “esplosa” che accompagna la vita
materiale.
Per una persona LGBT, a questo carico di disagio
quotidiano si aggiunge - soprattutto in alcuni
momenti della vita - il peso della propria condizione
legata all’orientamento sessuale: l’esplorazione
delle proprie pulsioni e inclinazioni, la scoperta della
sessualità e di un’affettività vissuta verso e con persone
dello stesso genere, il “coming out”, la gestione dei
rapporti con la famiglia, con gli amici, con il mondo. Il
costruirsi un’identità personale ed emozionale in una
società etero-centrica che non contempla neppure
la possibilità di una omo-relazionalità, di una vita
affettiva piena, completa, vissuta in relazione con una
persona dello stesso genere.
Sono poche le occasioni di affrontare il disagio. Spesso
G
C
R
U
P
C
E
D’AIUTO
AL
R
O
G
CASSERO
che è venuto il momento di parlare, di chiederlo,
quell’aiuto, di rivolgersi a uno psicologo, a un
terapeuta, a un counselor, non si sa a chi rivolgersi, o
non si hanno i mezzi economici per farlo.
È un tipo di disagio che probabilmente abbiamo
provato tutti nella nostra vita. Proprio per venire
incontro a questo tipo di difficoltà ed offrire un servizio
per la persona LGBT, tra l’altro già presente in tutte le
grandi città d’Europa, a partire dal 16 marzo 2009 il
Settore Consulenza del Cassero di Bologna offrirà uno
“Sportello d’aiuto”, un nuovo spazio di counseling e
di sostegno alla persona destinato alla popolazione
GLBT sul territorio di Bologna e zone limitrofe. Ogni
lunedì, dalle 19.00 alle 22.00, su appuntamento, sarà
possibile incontrare uno psicologo o un counselor,
per una o più sedute di counseling individuale
completamente gratuite. Per prenotare, occorre
scrivere una mail a [email protected] o
chiamare il numero 051 - 555661 (lun-ven, 20.0023.00) chiedendo specificatamente di poter usufruire
di questo nuovo servizio.
Lo sportello d’aiuto sarà orientato genericamente alle
problematiche del disagio personale anche, ma non
necessariamente, collegate ai temi dell’orientamento
sessuale. Per chi vive un momento di passaggio
difficile, o una fase di inquietudine e di angoscia. Per
chi deve affrontare una separazione o una perdita.
Per chi sperimenta le fasi più difficili del coming out,
o di una relazione. Per chi si trova davanti a difficoltà
relazionali o personali, o si trova nella necessità
di dover affrontare alcuni lati distonici del proprio
carattere.
sempre difficile, tendere la mano verso qualcuno che
possa afferrarla, e tenerla stretta. E anche se si decide
Progetto Benessere Cassero
Settore Consulenza
P
E
S
si preferisce anestetizzare, coprire, calare una cortina
di sorrisi o di silenzio, o stringere i denti, trattenere
il fiato, “tenere duro”. Chiedere aiuto la prima volta è
O
G
I
O
V
A
N
I
La cricca delle patate radicali si propone in questa
forma ibrida di tardo aperitivo e inizio serata per
divertire, smangiucchiare, bere, prepararsi al meglio
a fare mattino con l’ormai storica “Absolutely Queer
Disco Night” casserina. Con incursioni, musica, video
e follie le Radical Chips vi faranno ricredere sulle
possibilità incredibili del pre-serata!
Radical chips: prime time
pre-serata d’intrattenimento artistico
11 e 25 marzo + 8 e 22 aprile dalle 21
P
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Tra il maschile e il femminile cosa sceglieresti? Il progetto scuola presenta una
formazione sul genere!
Domenica 15 marzo il Progetto Scuola chiama i suoi adepti ad un pomeriggio
formativo sul genere e l’identità di genere grazie alla presenza di Elisa Arfini
ricercatrice e autrice di un libro intitolato “scrivere il sesso”. Occasione importante
per confrontarsi, interrogarsi e scoprire le mille e mille sfumature del genere
e delle difficoltà che incontrano le persone che vivono la transizione. Per
approfondire temi e questioni che spesso saltano fuori negli incontri con gli
studenti e le studentesse, per avere delle prospettive più ampie, per vedere le
definizioni al di fuori delle proprie esperienze.
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Ma non bisogna fermarsi qui: il mondo dell’attivismo Lgbt si sta sempre più
spostando verso nuove frontiere di genere, di definizione di sé, di negazione
d’identità nette, come il maschile e il femminile, e di affermazione di possibilità
ibride, sfumate, intime come genderqueer e genderfuck.... Allora tuffiamoci in
queste nuove dimensioni per farne tesoro, per trovare dei punti chiave, per capirci
qualcosa di più e soprattutto per mettere in gioco noi e le identità che sentiamo
nostre. Sperando di venirne fuori con delle risposte o anche solo con delle
possibilità che rispondano a quello che sentiamo senza la necessità di rispondere
mai più a stereotipi e modelli che la società ci costringe ad indossare.
Q U E E R C U L T U R E
GENITALI,
E DONNE
FEMMINISTE
BARBUTE
HEIDI LUNABBA E LA POLITICA DELLA VITA
QUOTIDIANA
HEIDI LUNABBA, VISTA DALL’INSTALLAZIONE FEMINISTTAPETEN, 2006-7 © HEIDI LUNABBA
organi sessuali sono costantemente presenti
nei media, vengono presentati solo o in modo
pornografico o come qualcosa di esotico. Nella
carta da parati Desire, volevo riportare il corpo e il
desiderio nella sfera della normalità. Il desiderio è
qualcosa di presente in tutti noi, non qualcosa che
può venir raggiunto solo agendo o essendo in un
certo modo”, spiega l’artista.
Tempo: Agosto 2007. Luogo: Un piccolo cottage di
tronchi nella baia di Töölönlahti che s’insinua nel
centro di Helsinki. Un’esile filo di fumo si allunga
verso il cielo dal camino. La porta del cottage si
apre e ne esce una giovane donna in costume da
bagno. Cammina lungo il bordo del patio davanti
al cottage e si tuffa a testa in giù nel mare plumbeo
per una nuotata.
Intanto, alla Kunsthalle di Helsinki, un
appassionato d’arte ammira delle immagini sul
muro: passera, pisello, passera, pisello, passera.
La grande parete della galleria è adornata con una
carta da parati composta dalle immagini alternate
di genitali maschili e femminili. Ma non si tratta di
un’installazione di Oliviero Toscani, fotografo già
art director del colosso Benetton.
Si tratta per entrambe di opere dell’artista
finlandese Heidi Lunabba. La prima è
un’installazione intitolata Sauna Obscura, una
sauna galleggiante che fa anche da camera
oscura. Reminiscente dei Badeschiffs tedeschi
(“navi da bagno”), la sauna sulla zattera offre ai
visitatori l’opportunità di fare un bagno di vapore
mentre ammirano il panorama esterno riflesso con
delle lenti rovesciate sui corpi degli altri bagnanti.
L’altra opera è intitolata Himo (Desiderio), una
carta da parati i cui motivi decorativi sono genitali
maschili e femminili.
“Penso che le immagini anatomiche degli organi
sessuali siano bellissime! Anche se il sesso e gli
NON
UNO
Heidi Lunabba è in effetti una rarità nel
mondo dell’arte finlandese. Quando le si parla,
mette l’accento sull’idea di arte come attività
comunitaria anziché individuale; e di arte come
politica e veicolo per l’attivismo. Molta della sua
produzione può in effetti venir descritta come
arte della comunità: arte prodotta assieme e per
i membri di un gruppo particolare di persone.
Una delle ideee base di un’arte della comunità
è anche che l’artista non ne sia al centro, ma che
rimanga piuttosto sullo sfondo, come iniziatore e
coordinatore di un progetto.
“Faccio arte di comunità perchè credo che la
gente abbia delle idee interessanti, e voglio far
sì che i loro punti di vista emergano attraverso
la mia arte. Tuttavia, il mio ruolo come artista
non è di diffondere le idee di altri, ma di lavorare
e interagire con le persone che partecipano al
progetto,” ci dice Lunabba.
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Il lavoro di Lunabba si pone all’interno del continuum dell’arte femminista. La sua opera
più famosa è probabilmente Feministitapetti (Carta da parati femminista), un progetto
che Heidi ha lanciato nella primavera 2006 assieme a Freja Bäckman e Fredrika Biström,
conosciute come il duo artistico Megafån. Il concetto sotteso al progetto è l’osservazione
che le istanze femministe non hanno perso nulla della loro importanza nella società
come nell’arte svedesi. l’eguaglianza tra gruppi diversi di persone resta un obiettivo non
raggiunto, anche se molti amerebbero pensare il contrario.
“Femminismo per me significa principalmente che voglio essere una persona, non una
creatura definita dal mio sesso. In quanto artista femminista posso combattere per
molte cose importanti. per esempio, mi piacerebbe che tutte le persone nella nostra
MOLTI
FEMMINISMI
società avessero tutti gli stessi diritti e opportunità.”
Ci sono 800 femministe venerate nella Feminist Wallpaper - donne, uomini, e di altri
sessi. Già solo questodovrebbe far capire che il femminismo è lungi dall’essere morto e
sepolto. Parte della popolarità del progetto nasce dal fatto che ha reso il femminismo
accessibile in un modo positivo e pratico, qualcosa a cui tutti possano partecipare. Un
altro aspetto essenziale del progetto è che da spazio alla diversità del femminismo,
dato che le persone hanno anche avuto la possibilità di dar voce al proprio tipo
particolare di femminismo con dei fumetti attaccati alle loro fotografie. Questi fumetti
mostrano che per una persona il femminismo può apparire una questione quotidiana
di diritti umani, per un altra è lo stesso che chiedere una politica famigliare per le
coppie gay e lesbiche, per una terza implica solamente un pensiero critico.
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CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
HEIDI LUNABBA, PART. DALLA SERIE ETT OSKRIVET BLAD, 2001 © HEIDI LUNABBA
di Annamari Vänskä
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C’è una somiglianza tra la Feminist
Wallpaper e il progetto più recente di Heidi,
Studio Vilgefortis, che Lunabba ha realizzato
mentre era ospite di un programma di
residenza d’artista organizzato da Nosadella.
due a Bologna (in collaborazione con
l’ultima edizione di Gender Bender). Come
il progetto della carta da parati femminista,
anche questo punta a decostruire il mito del
genio/artista/eroe individuale: il progetto
è stato realizzato in collaborazione con
persone di Bologna, a cui è stato chiesto di
scegliere un modello di barba da un album,
che poi l’artista ha applicato sui volti delle
clienti. Ma chi è Vilgefortis?
CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009
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“Studio Vilgefortis prende il nome da una
santa chiamata St. Wilgefortis (Santa
Vilgefortis in italiano), il cui culto è nato
nel 14th secolo. Suo padre l’aveva promessa
in sposa a un re pagano contro la sua
volontà. Perciò, determinata com’era, fece
voto di verginità, e pregò Dio che la facesse
diventare repellente. Così le venne la barba,
che fece annullare il fidanzamento,” spiega
Lunabba.
Anche se la storia dietro al nome è religiosa,
il progetto non lo è. Piuttosto, il suo
focus è sulla liberazione di Vilgefortis – e
delle donne in generale – dagli uomini
dal comportamento abusivo. Tuttavia,
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spiega Heidi, il progetto è anche sulla
queerizzazione del Cristianesimo:
“Le istituzioni cristiane causano molti
problemi alla popolazione queer, ancora
oggi.”
Ma le donne barbute rappresentano anche
qualcos’altro: la cultura drag king, che ha
interessato l’artista ultimamente. Qui il suo
interesse consiste nel riflettere sui confini
fluidi tra i sessi – e quanto importante è per
le persone sapere di che genere uno è.
“Non sono interessata a travestirmi da
uomo per il pubblico di uno spettacolo,
ma mi interessa come tipo di gioco da fare
in situazioni sociali. È interessante notare
come così tante persone abbiano bisogno
di essere capaci di identificare una persona
come maschio o femmina per poter essere a
proprio agio nelle situazioni sociali. L’idea di
uno studio che fornisca barbe alle donne si
basa sul mio interesse per il significato del
genere nelle situazioni quotidiane di ogni
giorno, e su come le persone vedono se
stesse. Dando alle clienti di Studio Vilgefortis
una barba, offro loro la possibilita di fare un
esperimento con il proprio genere, non solo
nel vedere la propria faccia con una barba e
di sperimentare cosa si prova, ma anche nel
vedere le reazioni delle altre persone.”
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Osservando le fotografie e il documentario,
è facile dire che le clienti del progetto
erano eccitate dai cambiamenti che
la barba aveva loro portato. Molti dei
commenti riguardavano come sentivano di
comportarsi in maniera diversa dopo aver
messo la barba – e su quanto diversamente
gli altri le percepivano.
“Sono rimasta molto contenta. Avevo
paura che non avrei avuto partecipanti,
invece ho avuto più clienti di quanto abbia
avuto tempo di far loro le barbe. È stato
interessante incontrare tutte le persone che
hanno visitato lo studio, e osservare tutte le
diverse reazioni alle donne barbute,” riflette
l’artista.
Mentre scrivo questo articolo, Lunabba ha
già trovato un altro posto dove sistemare il
suo studio per barbe:
“Sono stata invitata a realizzare questo
progetto all’interno di una mostra in
Danimarca la prossima estate. E spero
decisamente di poterla realizzare anche in
Finlandia!”
ANNAMARI VÄNSKÄ
HEIDI LUNABBA, FOTO DAL PROGETTO SAUNA OBSCURA, 2004 © HEIDI LUNABBA
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Heidi Lunabba (1977), ha partecipato a numerose collettive presso
spazi museali scandinavi come il Miasma, la Kunsthalle di Helsinki e
il Platform di Vaasa, oltre ad aver partecipato a progetti speciali per la
Biennale di Istanbul nel 2005 e per quella Baltica nel 2006 e a numerosi
progetti di arte pubblica. Nell’autunno 2008 ha preso parte, assieme a
Jukka Korkeila, a un progetto di residenza d’artista curato da Elisa del
Prete di Nosadella.due e da Annamari Vänskä, come sezione arti visive
dell’ultima edizione di Gender Bender, e che ha visto, lungo tutto il mese
di ottobre 4 appuntamenti della performance Studio Vilgefortis in diversi
luoghi di passaggio di Bologna, oltre a quello del 29 ottobre a Le Stanze,
nel quale è stato proiettato anche il video realizzato sull’esperienza.
Annamari Vänskä lavora come ricercatrice in gender studies
all’Università di Helsinki, ed è giornalista e curatrice specializzata
in cultura omosessuale, teorie femministe di genere, pornografia
mainstream. Dal 2005 è membro del gruppo di ricerca The Porno
Academy dell’Accademia Finlandese. Ha recentemente curato la sezione
“media” della mostra Rainbow-Finalnd. On the history of sexual minorities
in Finland, al City Art Museum di Vantaa. Per l’ultima edizione di Gender
Bender ha curato assieme a Elisa del Prete, oltre ai progetti di Heidi
Lunabba e Jukka Korkeila, la tavola rotonda Pornografare al Mambo e
la rassegna video Arte vs Porno. Pretesti erotici da Italia e Finlandia. La
prima parte dell’articolo che appare in questo numero è stata pubblicata,
in versione diversa, nel 2008 per la sezione Artista del mese del sito
FRAME—Finnish Find for Art Exchange; la seconda è inedita ed è stata
scritta per Cassero magazine.
in questa pagina: Heidi Lunabba, foto dalla serie Studio Vilgefortis, Bologna 2008 © Heidi Lunabba
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