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PERIODICO DEL CASSERO | GAY LESBIAN CENTER DI BOLOGNA | ANNO VIII | N.2 | MARZO/APRILE 09 in copertina: Heidi Lunabba, part. dalla serie Ett oskrivet blad, 2001 © Heidi Lunabba in questa pagina: Heidi Lunabba, foto dalla serie Tyngdlös, 2003 © Heidi Lunabba CAMBI CASSERO Gay Lesbian Center Via Don Minzoni 18 – 40121 Bologna – Italy ARCIGAY IL CASSERO segreteria tel. 051.6494416 fax 051.6495015 Orari: lun-mar 9–24 mer- ven 9-19 sab 21–5 dom 21–24 www.cassero.it - [email protected] CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO PROVINCIALE ARCIGAY IL CASSERO Emiliano Zaino (presidente), Nicola Cesari (Vicepresidente), Vincenzo Branà, Barbara Contoli, Sauro Nanetti, Bruno Pompa [email protected] SEGRETERIA DI ARCILESBICA BOLOGNA Paola Brandolini, Elisa Manici (presidente), Barbara Marzocchi, Michela Mauri (tesoriera), Anna Maria Palumbo (vice-presidente) tel. 051.6492684 www.arcilesbica.it/bologna - [email protected] Linea lesbica informazione e salute: martedì h 21-23, tel. 051-5280918 COORDINATORE LOGISTICO Matteo Cavalieri [email protected] DIREZIONE ARTISTICA Bruno Pompa tel 333.2957200 [email protected] Art Assistant Mauro Copeta [email protected] GENDER BENDER Daniele Del Pozzo tel 051.5280391 www.genderbender.it [email protected] LIBERA UNIVERSITÀ OMOSESSUALE Walter Rovere e Sara De Giovanni [email protected] CENTRO DI DOCUMENTAZIONE Sara De Giovanni tel 051.557954 [email protected] PROGETTO BENESSERE CASSERO [email protected] ACCOGLIENZA E MULTICULTURALITÀ Giada Cotugno [email protected] CONSULENZA E SUPPORTO Maurizio Betti TELEFONO AMICO GAY tel. 051.555661 [email protected] GIOVANI Valeria Roberti [email protected] GRUPPI E FORMAZIONE Matteo Ricci/Liberamente [email protected] PROGETTO SCUOLA Matteo Martelli [email protected] PROGETTO SALUTE Sandro Mattioli [email protected] AGEDO BOLOGNA Associazione Genitori di Omosessuali tel. 338.1869101 [email protected] SPORTELLO GIURIDICO Michele Giarratano [email protected] SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONI [email protected] Accoglienza notturna & Liste Matty P, Matteino, Vinz, Lysandra Amministrazione Samuele Cavadini Cdoc Giulia Zonta, Marta Facen Cleaning Ladies Bob, Gianluca, Giuseppe Feed the Bears Nicola, Sauro, Piero, Coco, Fvln, Madlen, Shibata Giardino Silvano La Nessa Manutenzione Kai Trevisan Resident Djs Little Fluffy Luke, Fiandrix, Wawashi, PoPpen, Matthe, Trash Couture, Frog_ette, Ruggero, Cash’n’Ferry, Fable, Ues, LinuZ, Alessandro Bolognese, Salvo, Francois, Ricky Scardia, Benny Resident Vjs Strong, Alias, Virgilio, MissPlugInn, Botox Equipe Security Kai, Lucia, Piero, Roberto, Marco, Tequila Segreteria Marinella Marovelli, Emanuela Ria, Elisa Manici, Valentina Lanzetti Suoni & Luci Michela Paolucci Staff 1st floor Matteo Giorgi (responsabile), Gionata (vice), Ferdi (vice), Angelo, Cinzia, Katia, Juan Luis, Loris, Lysandra, Marcella, Max, Raffaele, Vinz Staff Groundloor Barbara Contoli (responsabile), Maurizio (vice), Alessandro, Alessandro B., Antonia, Corrado, Eva, Francesca, Lori, Maggie, Paolo, Tatona ARCILESBICA NAZIONALE segreteria: tel. 051.6492684 www.arcilesbica.it - [email protected] ARCIGAY NAZIONALE tel. 051.6493055 www.arcigay.it - [email protected] CASSERO MAGAZINE Gerenza Walter Rovere & Matteo Giorgi Grafica Danilo Danisi www.fecoonde.org - Assistant: Francesco Pellegrini Stampa Tipografie Negri Fotolito MGP Hanno collaborato a questo numero Annamari Vänskä, Mauro Copeta, Sara de Giovanni, Giulia Zonta, Michele Giarratano, Emanuela Ria, Sandro Mattioli, Maria La Paglia Per la quarta di copertina: Model: Alessio (Mister Cassero 2008), Photo: Flavio Michele Pinna Special thanx to: Sante Cavallari e Simone Fregni Con la collaborazione di Condomix [email protected] Advertising: [email protected] www.myspace.com/casseromagazine arretrati su: http://issuu.com/casseromag DI STAGIONE Che in Italia il movimento di liberazione omosessuale non sia riuscito ad ottenere molto in 40 anni di storia (Stonewall anno zero), è un’evidenza. Che in Italia dopo 40 anni di movimento ci sia ancora il dubbio su che tipo di accordo utilizzare per concentrare la propria azione nazionale nell’ormai celebre Pride glbtqiD&G, è, invece, un fatto che pochi sanno. Dal primo tentativo, organizzato nel 1994 a Roma, il movimento decise di frequentare con regolarità le piazze italiane. Da quell’inizio, ogni anno, abbiamo avuto tutti e tutte l’opportunità di partecipare a queste coloratissime manifestazioni che hanno riempito le strade e le piazze di città come Roma, Bologna, Napoli, Venezia, Como, Bari, Grosseto, Padova, Verona, Milano, Torino, Catania, Salerno e altre ancora. Questi eventi non rappresentano il frutto di un sereno lavoro di coordinamento, ma di volta in volta un faticoso equilibrismo tra esigenze locali e personalismi nazionali. Il movimento si è trovato a discutere molte volte di istanze condivise su carta e di pratiche non condivise de facto. Associazioni locali hanno tacciato di monopolio le associazioni nazionali, e viceversa. I comitati organizzatori dei vari eventi, creati ad hoc ogni anno, hanno dovuto mediare in un’atmosfera tutt’altro che unita e rivolta ad una condivisione di intenti e rivendicazioni. Le piattaforme politiche su cui di anno in anno le varie città hanno costruito queste manifestazioni sono state la sommatoria di desideri comuni e diffusi in tutto il paese per quanto riguarda i diritti delle persone lgbtqiD&G. Eppure, su questi documenti, di cui si può sempre esclamare “chi vorrebbe il contrario?!”, non si è mai trovata un’unità, né in termini di adesioni, né in termini di partecipazione. Alcuni gradi di disappunto e di acredine sono riusciti a riscaldare il clima, rendendo il movimento debole sui media e inutile politicamente. Ogni proposta di legge sulla regolamentazione delle coppie di fatto è stata ostacolata da maggioranze di destra e di sinistra. I “nostri” rappresentanti in Parlamento sono stati pochi, osteggiati, invisi e considerati spesso parte di una “casta” e di un valzer a suon di poltrone che non tutti sanno o vogliono ballare. E quindi l’evidente nostro fallimento nei rapporti coi partiti e i loro programmi. Anche il versante della legge contro l’omofobia è stato un termometro del nostro “valere” politicamente. Ma, forse, qualcuno ha buoni motivi per pensare che il movimento in realtà rappresenta la vittima di fronte allo stato delle cose. E che quindi non si possono attribuire a noi questi insuccessi. Allora continuiamo a credere che l’importante sia concentrarsi sulle attribuzioni di un Pride, tipiche da potentato locale, affinché questa o quella città di volta in volta abbia la meglio e riesca a portare a casa propria un risultato, che, di certo, non giova alla cittadinanza italiana tutta. L’evidenza dell’ostinarsi verso questa direzione sta in un piccolo segnale: è scomparsa la dicitura “pride nazionale”. Tutti i Pride che si terranno in Italia saranno momenti importanti, oggi più che mai, per la visibilità e la rivendicazione delle nostre istanze. E siamo convinti del fatto che i nostri messaggi, i nostri slogan, il nostro attivismo e volontariato, la nostra capacità di manifestare pacificamente una ricchezza che appartiene a tutti e a tutte, abbiano bisogno di una coralità maggiore. È necessario unire le esperienze, alzare il tiro dei nostri obiettivi, mantenere un confronto attivo con gli attori e gli strumenti della comunicazione reale, si, quella che forgia l’opinione pubblica, e che è in grado, con una trovata migliore della nostra, di spostare l’attenzione sull’immane coltre di futilità nella quale ci costringono a vivere. A questo proposito, stiamo lavorando ad un convegno dedicato a tutte le realtà del movimento, che avrà il focus sulla comunicazione e la rappresentazione dell’orientamento sessuale e delle differenze di genere. Un’occasione di incontro, a settembre, distante dagli imminenti Pride, capace di evidenziare collettivamente i macroscopici errori di percorso nei quali ci siamo imbattuti in anni di battaglie, e che sia soprattutto in grado di aprire una stagione in cui le differenze reciproche non siano un’ostacolo alla giusta percezione degli obiettivi comuni. Il nostro lavoro di inclusione nell’organizzare questo convegno è già iniziato. Ci piace pensare che quella sarà l’occasione per incrociare le esperienze di tutti e tutte, anche di quei soggetti singoli che nel loro sforzo quotidiano alimentano la grande conversazione presente sui media nuovi e tradizionali. E non disdegniamo l’idea che un buon obiettivo sarà già raggiunto laddove il movimento avrà compreso il valore di una strategia comune. Intanto, ricordiamo a chi dovesse scegliere la strada dell’astensionismo al prossimo Election Day, che sabato 6 giugno 2009 si svolgerà a Zurigo l’Europride. ps. parlo di persone lgbtqiD&G non perché sono vittima della moda, ma per sottolineare con ironia che un completo e polimorfo pansessualismo (come professava Mario Mieli) è più efficace di un “alfabeto” cacofonico, disordinato e autoriferito. BRUNO POMPA (direttivo Cassero) 4 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 4 SANTANCHE’ VS GRILLINI d i M a t t e o G i o r g i e W a l t e r R o v e r e 4 Ai tempi in cui il Cassero era ancora a Porta Saragozza ed esisteva ancora la Franco Grillini, ex-deputato dalla sponda opposta (ed ex-etero: a Democrazia Cristiana, conoscevamo dei gay, apparentemente progressisti e di vedute quando una canzone su di lui?) doveva essere il nostro contraltare liberali sul mondo, che però, lavorando nel mondo della moda o ambendo a entrarvi, telefonico durante l’intervista con Daniela Santanchè; quel giorno ad ogni elezione votavano DC, temendo evidentemente che votando altro avrebbero era però indisposto. Lo abbiamo perciò incontrato qualche giorno potuto perdere i privilegi che avevano o cui aspiravano... dopo, ponendogli le stesse domande e chiedendogli di commentare le Passano gli anni, e ad ogni tornata elettorale si ripropone la questione di un “voto risposte della Santanchè. gay” che potrebbe avere un peso (anche come mancato voto...) se la mitica lobby gay esistesse coagulandosi attorno a precise scelte (anche) politiche. Che certo in parte significativa ci sono, ma poi, “homosexuals vote with their Cominciamo della riapertura delle case chiuse… c’è una parte di destra class”, si dice in America... Normale? Segno che l’omosessualità è ormai accettata favorevole, agitando peraltro sempre lo spettro di “controlli sanitari”... trasversalmente e non è un tratto identitario significativo negli schieramenti politici? che ne pensi? Sembrerebbe ragionevole, se non bastasse il vestirsi griffati e un piglio autoritario Le case chiuse devono essere un capitolo chiuso. Erano un luogo di vero e proprio nel trattare tutti a pesci in faccia per venire eletta icona gay... No, non parliamo di schiavismo, le donne non potevano uscire liberamente, erano marchiate tutta Madonna, ma di Daniela Santanchè, ex-onorevole ma agguerritissima esponente la vita: era una vera e propria porcheria dal punto di vista dei diritti umani. Sono di quella “nuova destra” che tanto incuriosisce i media... Ci è venuta voglia allora patetici i ricordi “romantici” di alcuni… vero patetismo maschilista. Nella scorsa di verificare quali opinioni votano effettivamente i (tanti o pochi) gay che votano legislatura avevo avanzato una proposta di legge, con il consenso del comitato per Santanchè... E abbiamo trovato, con una certa sorpresa, una donna cordiale e i diritti civili delle prostitute, che parlava di “cooperative”, e prevedeva una sorta di disponibilissima, ma anche, oseremmo dire, fin medievale nelle sue esternazioni (ma zonizzazione, un accordo con i Comuni su dove rendere possibile la prostituzione la “nuova destra” non era moderna?)... di strada. Inoltre cancellava due reati previsti dalla legge Merlin, l’adescamento e il favoreggiamento: perchè ora qualunque locale in cui avvenga un contatto tra un cliente e una prostituta può venir chiuso e il proprietario venir accusato di Cominciamo parlando di prostituzione. Lei è tra chi caldeggia la riapertura delle favoreggiamento, anche se non ne sa niente. È un reato superato, come anche case chiuse 50 anni dopo la legge Merlin... quello d’adescamento, perchè allora dovrebbero vietare anche tutti gli annunci sui quotidiani dove si offrono massaggiatici accompagnatori ecc. Sulla questione “Lo spirito della sua legge era giusto per quell’epoca, quando si doveva far fronte ad una controlli sanitari è ovvio che ci dev’essere un’autogestione. L’idea che spetti solo al prostituzione domestica. Ora bisogna pensare ad avere dei luoghi dove le donne possano sex worker è totalmente sbagliata, il sesso sicuro è un dovere morale anche per il esercitare ed essere delle lavoratrici a tutti gli effetti: attraverso i controlli sanitari, pagando le cliente che deve essere responsabilizzato.” tasse. Bisogna essere sicuri che ci sia una libera scelta e un’autodeterminazione, e restituire le strade alla gente.” 4 5 E con i permessi di soggiorno come la mettiamo? “Con i permessi di soggiorno niente, cosa c’entrano i permessi di soggiorno?” Regolarizzando l’ingresso in Italia delle sex workers e creando permessi di soggiorno ad hoc, le ragazze potrebbero non rivolgersi più alle associazioni criminali per venire nel nostro Paese… “Guardi, il mio discorso non si applica certo alle clandestine che vanno cacciate, mica regolamentate! Non sono finta solidarista o buonista, le clandestine vanno riportate nel loro paese. Le italiane sono già auto organizzate, in casa, sul web... sono le straniere il vero problema.” Lilli Gruber nel suo libro, intervista la prima coppia gay unita in matrimonio dal sindaco di Madrid, due esponenti del Partito Popolare conservatore di cui lo stesso sindaco Gallardon fa parte. Secondo loro, Zapatero si è preso il merito delle riforme e dell’indipendenza dalla Chiesa in Spagna, ma ha trovato il lavoro già fatto, sia nella pubblica opinione, che nella stessa destra spagnola, molto più avanti su queste questioni di quanto sia in Francia o Italia… “Guardi, non si tratta di essere avanti, ma di essere indietro! Io ho tantissimi amici gay, ma il matrimonio lo considerano una iettattura. Il matrimonio, nel senso cattolico del termine è quello tra un uomo e una donna e ha come obiettivo la procreazione. Punto. Poi ognuno è libero di amarsi e fare quello che vuole.” Con i permessi di soggiorno per le sex worker come la mettiamo? “Perchè no. Dev’essere un lavoro come un altro. Ovviamente ha le sue particolarità, ma vanno evitati giudizi morali, perchè due persone adulte devono poter fare della loro sessualità ciò che vogliono, fatto salvo il consenso e la non violenza – ovviamente per non violenza non intendo il divieto ai rapporti S/M di cui si occupò la Corte di Giustizia Europea quando in Inghilterra arrestarono degli adulti consenzienti per atti S/M... lo Stato deve rimanere fuori dalla camera da letto dei cittadini. Durante il Berlusconi quater, quando stava per passare una proposta di legge della Prestigiacomo peggio di quella fatta ora dalla Carfagna, per 2 anni ho fatto ostruzionismo in Commissione Giustizia alla Camera... non ci sono limiti di tempo per gli interventi, e li iniziavo sempre dicendo “la maggioranza che c’è ora al governo vuole mettere le mani nelle mutande degli italiani” È vero, come si dice nel libro della Gruber, che la destra spagnola è così evoluta in materia matrimoni gay? “È un falso mito, di cui persino Prodi era convinto. In verità si è opposta a tutto in questi anni. Durante il governo Aznar hanno votato 3 volte una legge che era meno del matrimonio e dei Pacs francesi, ma è sempre stata bocciata, anche se per pochissimi voti. L’anomalia spagnola è che le due coalizioni per poter governare devono allearsi con i partiti regionalisti, autonomisti, separatisti che sono fortissimi, e una parte di questi votava a favore e altri contro, tipo i rappresentanti delle Canarie. Poi con Zapatero i Popolari per cercare di ridurre il danno fecero la proposta di non fare ostruzionismo contro i matrimoni gay purché restassero un istituto separato e distinto dal matrimonio etero. Non hanno mai detto l’avrebbero approvato, ma solo che non avrebbero fatto ostruzionismo. È una balla che siano più evoluti.” Ma allora le donne senza figli non sono una famiglia? “Per me una famiglia è quella con i figli. Altrimenti si è una coppia.” Dice di essere favorevole ai diritti individuali ma non di coppia… cosa vuol dire? “Non sono per riconoscere alcun diritto alle coppie di fatto. Gli eterosessuali hanno già la scelta. Si possono sposare in Chiesa o in comune. Per cui non vedo necessità di fare altro. Ma anche per me stessa. Quand’ero in una coppia di fatto mai avrei voluto gli stessi diritti e doveri di quelli sposati. Poi le coppie gay possono regolamentarsi attraverso il nostro diritto privato: notai, assicurazioni, testamento…” Cioè una procedura a pagamento… non sarebbe più facile una regolamentazione? “No, non si sta insieme per convenienza o per diritti…” Cosa c’entra la convenienza ora? “Ma scusi lei sta col suo fidanzato per amore, no? Cosa gliene frega dei suoi soldi?” Banalizziamo. Se il mio fidanzato sta male non potrei andare a trovarlo in ospedale... “Ma non è vero, è una leggenda. Ho avuto tanti amici gay, anche con fidanzati malati di AIDS e sono andati tutti in ospedale. Nessuno veniva cacciato fuori.” Nomina sempre questi amici gay... mi parla di loro, per avere un quadro più chiaro? “Sono persone contente che ci sia una come me. Perché sono una donna che non vuole nessuna discriminazione e nessuna esaltazione. Che non li prende per il culo dicendo che fa le cose e poi non le fa. Che espone un proprio pensiero netto: amatevi tutta la vita, ma non vogliate essere paragonati alla famiglia eterosessuale. Perché voi avete pure la promiscuità alla base dei vostri rapporti. È una caratteristica…” “Famiglia” secondo lei possono essere solo uomo e donna uniti per la procreazione… secondo Grillini? “Due persone che si vogliono bene, gestiscono la vita domestica insieme sono già una famiglia. Non è la Santanchè che decide se la coppia è una famiglia o no, ma la famiglia stessa. Il suo errore, che è l’errore di tutta la destra, è che è ideologica. Che dice di avere la verità, la morale, i valori che, casualmente, coincidono con quelli del “pastore tedesco” nella versione più clericale e integralista della chiesa cattolica. E che questi valori vanno imposti per legge. È lì lo spartiacque. Gli esseri umani devono poter essere padroni della propria esistenza dalla nascita alla morte. La parola famiglia non è di proprietà della Santanchè, né del pastore tedesco né di Berlusconi che ama tanto la famiglia da averne più d’una.” CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 La Santanchè dice di avere un sacco di amici gay che non sono interessati a matrimonio, Pride, diritti… “Il bello di questi politici della destra è che fanno la sparata omofoba e poi tirano fuori la storia che hanno tanti amici gay. Casini lo dice spesso: “I miei amici gay sono contro i Pacs” Mi chiedo: ma chi cazzo frequentano questi gay? Fermo restando che naturalmente non li abbiamo mai visti: non hanno mai fatto dichiarazioni, come le amiche gay del giro della moda della Santanchè” 5 5 Dice anche che bisogna smetterla di lagnarsi. Il diritto privato garantisce già tutto e non è vero che negli ospedali non puoi accudire chi vuoi… “Ma certo! Lei frequenta gay miliardari che vanno nelle case di cura private che costano un sacco di soldi e non hanno bisogno di leggi. La realtà è che mente sapendo di mentire. Abbiamo già litigato un sacco di volte. Perché la polemica ci sta, ma non il dire balle. Il diritto privato non consente nulla. Gli accordi notarili tra due gay o anche tra due etero sono carta straccia. Il diritto di famiglia italiano non riconosce gli accordi privati. Non è come quello americano. Pensa agli accordi prematrimoniali: in Italia non sono possibili. L’argomentazione che è tutto garantito dal codice civile la usa tutta la destra: Giovanardi, Volontè, Buttiglione e non è vero. Perché se uno non ha nessuno al mondo, è ovvio che in ospedale è consultato anche il convivente ma se ci sono dei parenti di mezzo non c’è pezza. Basti pensare a un caso eclatante: Ivan Dragoni e Gianni dalle Foglie, gestori della libreria Babele di Milano, che si erano sposati simbolicamente in una cerimonia in Piazza della Scala celebrata da Paolo Hutter nel 1993. Gianni qualche anno dopo ha un infarto, e Ivan (uno dei testimonial della battaglia assieme al compagno, uno che si vedeva in televisione, un personaggio pubblico), doveva fare venire i parenti da 150 chilometri perché altrimenti i medici non gli dicevano nulla, sebbene i parenti stessi avessero detto ai medici “Piena fiducia, Decide Ivan.” Niente da fare, ci doveva sempre essere qualcuno della famiglia, anche di quarto grado. Perciò le cose che dice la destra non solo sono false, ma anche cattive e crudeli.” 5 Lei diceva: non siamo ipocriti come la sinistra che vi dice che vi darà le leggi ma non ve le darà mai: noi non ve le daremo e punto… “Ma certo. Il matrimonio gay non va fatto, non dev’essere sancito. La famiglia è la famiglia. Lasciamo il matrimonio com’è. Poi ribadisco: nessuna discriminazione. Nessuna. Anche perché io ho tanti amici gay, ma nessuno si vuole sposare” Quindi qual è la destra “migliore”? “Quella inglese. Con esponenti esplicitamente omosessuali come Duncan, il cocco della Thatcher. Che rischiava di diventare leader dei conservatori ma poi è stato segato perché era gay. Se vogliamo riassumere: la destra conservatrice nel resto dell’Europa è sicuramente più avanti di quella italiana. È disponibile in molte situazioni a votare leggi tipo PACS. In Danimarca è stata la prima a volere i matrimoni per gli omosessuali. In Norvegia l’ex ministro delle finanze si sposò durante il governo conservatore con il magnate dell’editoria nonché vicepremier - come se Tremonti sposasse Berlusconi! Ma sono esempi che non fanno testo, perché quei conservatori trapiantati in Italia farebbero la rivoluzione. Intanto perché sarebbero onesti…” 6 Ci risiamo con le generalizzazioni… “Ma beati voi… guardi che lo dico pure con una punta d’invidia…” Quindi secondo lei perché ci sono gay che la votano? “Perchè sanno che su di me possono contare. Perché non ci sarà mai nessuna discriminazione. Perché le combatterò fino alla morte. Ma non ci sarà mai nemmeno nessuna esaltazione. Sono contraria ai Gay Pride: non per me, ma per voi, perché viene fuori una caricatura del mondo gay. Dobbiamo imparare a vivere il sesso, etero o omo, in maniera intima.” I suoi “amici gay” vanno al Pride? “No, sono fortemente contrari.” La destra ci dice: “diritti individuali, ma non di coppia”... “Su questo ho messo quelli della destra alla prova in Parlamento… come quando giochi a poker e vai a vedere. Presentai 12 emendamenti alla Finanziaria tutti bocciati in commissione. Nella scorsa legislatura andai da Visco e gli dissi, “Sai che esiste già una legge che riconosce il risarcimento alle vittime del terrorismo per i conviventi (senza specificare il sesso) fatta da Craxi, Andreotti e Forlani? Adesso che avete reintrodotto la tassa di successione e avete fatto lo sconto agli sposati, perché non per i conviventi?” Mi disse “Hai ragione”, e infatti lo presentò al Senato. Ovviamente scoppiò il putiferio. Il Vaticano si mise di traverso applicando “la teoria del piano inclinato”… Senta, mi è venuta la curiosità di intervistarli questi suoi amici… “Guardi, io sono molto amata dai gay, come dai transessuali, dai transgender perchè non prendo in giro nessuno. Però le sembra normale che Cecchi Paone mi insulti solo perché dico da madre di un ragazzino di 12 anni che preferirei che mio figlio fosse etero? Io mi vedo da nonna a portare a spasso i nipotini. Ma quale è la madre al mondo che dice “No, preferisco che mio figlio sia omosessuale”? La vorrei conoscere… Poi, se mio figlio fosse gay non cambierebbe niente e lo amerei alla stessa maniera: è ovvio. Anche perché sa, è una domanda che mi sono posta spesso nei confronti di mio figlio: con una madre come me! Ma vedo che parla sempre di donne, per cui sono tranquilla...” Una mamma ingombrante direi... “Eh sì poveretto! Per fortuna la sua crescita avviene attraverso il dissenso con me. Mi contrasta tutto il giorno e ne sono contenta.” Critiche ideologiche? Non mi dica che sta crescendo un figlio comunista… “Macchè! Lui è molto più a destra di me, mi dice sempre che sono democristiana!” CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 6 Senta, ma per lei sarebbe peggio un figlio gay o comunista? (ci pensa a lungo) Direi gay. Perché avrebbe indubbiamente una vita più difficile, è ancora difficile fare outing…” Immagino quindi come sia finita… “La Binetti ha detto che non l’avrebbe mai votata. Siccome ci voleva la maggioranza più uno degli eletti per fare passare la finanziaria (di cui questo emendamento avrebbe fatto parte), senza il suo voto il governo sarebbe caduto. Quindi fu ritirato con la promessa di fare i DICO. Ora mi chiedo: Quale diritto sarebbe stato più individuale di quello? Cosi individuale che l’altro è morto. Anche nel matrimonio i diritti sono individuali. Non esistono i diritti matrimoniali. Quando dicono che non vogliono riconoscere le coppie gay perché sarebbero diritti di coppia, dicono una puttanata giuridica.” L’importante sono i valori quindi? “Certo per la Chiesa i valori sono gli 8 miliardi all’anno che rapina allo Stato con l’8 per mille, gli insegnanti di religione, i fondi alle scuole private… per la Santanchè i valori sono quelli bancari visto che è milionaria.” Flavia Perina (deputato An e direttrice del Secolo d’Italia) nel libro della Gruber afferma che la posizione storica della destra sull’aborto è sempre stata l’applicazione integrale della legge 194, cioè rivitalizzare i consultori, sostenere le donne in difficoltà e fare prevenzione, e che “alla fine gli italiani fanno comunque Abbiamo citato alla Santanché dichiarazioni di Flavia Perina sulla 194 e di quello che vogliono: convivono, divorziano, e abortiscono se necessario. È la sinistra Feltri sul caso Englaro che fanno pensare che anche a destra si possa ad avere esasperato un presunto scontro ideologico con le gerarchie ecclesiastiche, essere laicisti. Com’è che poi in sede di voto si accodano tutti ai diktat anche se un eccesso di clericalismo è innegabile”. E Feltri sul caso Englaro si è Vaticani? dichiarato contrario all’obbligatorietà di essere mantenuti in vita artificialmente “Il sistema di pensiero della destra in Italia contro la propria volontà. Insomma ci sono punti in cui anche la destra non è necessariamente in linea (chiamiamolo così se vogliamo nobilitarla) con il Vaticano. Però poi passano leggi sulla procreazione assistita assurde per qualsiasi non ha una sua cultura originale perché l’Italia donna, ci sono politici divorziati che si atteggiano a paladini del matrimonio unico e è erede del clerico-fascismo e del cattoindissolubile... Perchè da noi non si riesce riesce a distinguere nettamente tra politica comunismo, e le culture originali del e chiesa? Secondo lo storico dei movimenti di destra Marco Fraquelli, i politici italiani conservatorismo e del liberalismo nord sopravvalutano l’influenza della chiesa sull’opinione pubblica... europeo in Italia non esistono. C’è un’assenza culturale fortissima sia nella destra erede del “Anzitutto distinguiamo: l’aborto, in primis, non è mai una conquista, ma una sconfitta per ogni fascismo che donna. Poi sono d’accordo che la legge sull’aborto non è mai stata applicata com’era nello spirito. E non ha sono convinta che Eluana sia stata ammazzata e che qualcuno saputo ce l’abbia sulla coscienza, e sono felice di avere votato la legge trasformarsi se non accodandosi al padronazzo di 40 sulla procreazione assistita.” turno, sia della sinistra che non ha saputo inventarsi una vera cultura liberale dei diritti civili in Italia. Mandando così le donne all’estero… Quindi cos’è successo? Che siccome questi non “Hanno dimostrato che l’introduzione non ha diminuito le nascite. Anzi adesso ormai è diventata una direttiva mondiale hanno cultura, la prendono in prestito da quella in alcuni casi anche più riduttiva.” cattolica. È evidentissimo. Tutti sdraiati sull’ideologia e la cultura vaticane a ripetere pappagallescamente cose che discendono all’etica E riguardo l’ingerenza del Papa sulla vita pubblica? dei principi. Per Weber ci sono due etiche: quella dei “L’ingerenza del Vaticano supera i limiti quando la sinistra prende il Papa per la giacchetta principi e quella della responsabilità. Nella prima tu parlando di pace usandolo come uno strumento. Ognuno faccia il suo mestiere: il Papa il hai dei principi, e fai coincidere la realtà con essi. La Papa, i politici i politici.” seconda dice che ci sono realisticamente dei provvedimenti da prendere e tu responsabilmente Di recente Famiglia Cristiana ha denunciato i progetti di legge verso gli immigrati li prendi anche se questi cozzano contro la tua etica, come un passo verso le leggi razziali... religione ecc. È a causa dell’etica dei principi che avvengono le guerre e si fanno i “Quali progetti?” lager. Il modello è questo: la famiglia, i figli accuditi solo da eterosessuali e via così. Il resto può solo essere tollerato. Graziosamente tollerato. La Santanchè ripete sempre Beh ad esempio la questione che i medici devono segnalare i clandestini… che si batterà contro le discriminazioni? Bisognerebbe dirle… prego quali? Perché “Ma io sono favorevolissima!” 6 6 Questa mi è nuova… “È la teoria che qualsiasi cosa tu faccia di positivo per gli omosessuali porta ipso facto al matrimonio e alle adozioni. Per questo si sono opposti perfino alla depenalizzazione della pena di morte per gli omosessuali all’ONU”. 7 20 marzo 2008. Dichiara: “La parità tra i sessi? Ci sarà quando la più cretina sarà in un posto importante”. È fin troppo facile la battuta su chi sarebbe stata messa alle Pari Oppurtunità l’8 maggio successivo. Non le chiediamo di dirci a chi si riferiva, ma che pensa dell’operato della Carfagna finora? “Ma guardi che non mi riferivo a nessuno, è una frase che dico da tanti anni. È pieno di uomini cretini al potere, solo a noi donne si chiede di essere intelligenti e brave?” E quindi abbiamo una destra che si spaccia per progressista e modernista che vara la legge sulla fecondazione assistita e parla del testamento biologico… “Dopo quella legge le nascite sono dimezzate! Sono talmente tanti gli italiani che si recano all’estero che ci vanno pure quelli che potrebbero usufruire della legge, per non avere storie. Ci sono decine di siti, in Ucraina, Belgio, Svizzera, Barcellona che pubblicizzano in italiano i costi, il ricovero, gli alberghi. Riguardo alla legge sul testamento biologico ci sono 53 parlamentari del PDL che hanno già detto che non la voteranno. D’altronde è una porcata che verrà bocciata dalla corte costituzionale perché cozza con l’articolo 32 della costituzione che parla della libertà di cura.” Abbiamo chiesto alla Santanchè di commentare le dichiarazioni di Fini di rimprovero al Vaticano sulle leggi razziali, e lei ha detto: “Fate parlare Grillini, io ho già dato” “Fini intelligentemente sta cercando di occupare l’unico posto rimasto libero nella destra italiana: quello del modernismo. Da un lato c’è Berlusconi seduto su una montagna di 50 miliardi di euro di beni personali, proprietario di tre tv private oltre a controllare con la politica la tv pubblica. Un leader che vuole essere E dell’operato della Carfagna? padrone unico e indiscusso e pensa solo a diventare “È stata molto brava. Ha Presidente della Repubblica. L’unica possibilità di Fini messo mano alle leggi sulla prostituzione quando erano per avere uno spazio è interpretare il modernismo nella sua versione di destra: quindi laicista, aperto alle proposte 50 anni che un governo sulle coppie di fatto, contrario alla posizione del governo su Eluana. Se si accodasse al berlusconismo sarebbe solo un non lo faceva. Poi penso servetto.” alla legge sullo stalking, a quella per gli stupratori: Quindi come dice donna Assunta è tutta strategia? insomma è un ministro “In politica tutto è strategia. Tattica e strategia. La sinistra è stata uccisa dalla tattica. La destra ha una strategia coraggioso” chiara. Occupazione del potere, presidenzialismo. Si vede come gestisce i lavori parlamentari: tutto con la decretazione d’urgenza e i voti di fiducia. Per questo notano Fini solo quando dice cose diverse da Berlusconi. E per dire cose diverse deve smarcarsi dalla Chiesa, su cui Berlusconi per ragioni opportunistiche è sdraiato. E la Chiesa per Però ha anche detto che opportunismo - leggi soldi -, è sdraiata su Berlusconi. l’omosessualità «non è Se la chiesa fosse veramente cattolica vedrebbe in Berlusconi il nemico numero uno. più un problema” nella Perché con le sue televisioni è stato quello che più di tutti ha propagandato la società odierna… competizione, il consumismo, la corsa sfrenata all’apparenza. La Santanchè dice non ci “E infatti non lo è…” sono più valori, quando la sua destra è quella che ha le televisioni ed è stata protagonista di questa svolta culturale che ha rincoglionito la gente.” Ma come? Ha appena detto che per gli omosessuali il cammino è più difficile… “Ma quella è la vita. Ma per me non c’è nessun problema. Non esistono differenze tra etero ed omo. Ribadisco: zero differenze. In tutto: nell’approccio, nel rapporto…” Sì, ma Fini che base si porta dietro? “Quando si passò dal 3,5% dell’MSI al 13% di AN è chiaro che la base degli elettori si è allargata, incamerando chi non si riconosceva nella DC ma voleva una destra a tutto Ha dichiarato al Corriere: “Nella mia carriera sono stata corteggiata da più tondo e il modernismo. Poi è chiaro che la vecchia base di AN soprattutto il quadro donne e ne sono lusingata. Il motivo? La verità è che piaccio alle donne perché intermedio ha una cultura parafascista, ma la parte modernista degli elettori è vicina a sono un uomo” Fini. A Bologna fui invitato ad un’iniziativa che parlava delle coppie di fatto: io, Berselli, “È vero. È successo più di una volta... ma non mi ha né sconvolto, né irritato. Ho avuto la Pedrizzi, Raisi e 400 militanti di AN. Fini mi disse che avrebbe voluto essere una mosca stessa reazione che ho avuto dal corteggiamento di un uomo. Perché dovrebbe essere per vedere lo scontro tra me e Pedrizzi, una specie di Binetti di AN. Ovviamente fu una diverso? Lusinga anche essere corteggiate da una donna…” litigata furibonda, ma la maggioranza della platea applaudiva me.” Lei si definisce una capopopolo… ma di quale popolo? Parliamo di questo governo... la Carfagna aveva parzialmente corretto le sue “Di quel popolo che mette al primo posto l’amore, i prime dichiarazioni... e poi? valori, il pudore. Per riassumerla in due parole la normalità e la semplicità” “ La Carfagna? Ma non esiste, non fa e non produce nulla. La legge sulla prostituzione è ferma in commissione perché non c’è un accordo nella maggioranza. Nella legge sullo stalking è stata tolta la parte sulla lotta all’omofobia, per quello è passata rapidamente. Sulla discriminazione non ha fatto nulla. Non si sa nemmeno che fine abbia fatto la commissione per i diritti degli Una sua frase illuminante fu: “Se uno omosessuali” trova un brigante, bisogna comportarsi da brigante e mezzo”. Come dovrebbero quindi comportarsi le associazioni LGBT Viste le donne al governo sei ancora favorevole alle quote rosa… o addirittura alle quote gay? nei confronti del Vaticano? “Penso che la nostra presenza sia stata molto importante: la legge sull’asilo politico degli omosessuali, il vitalizio per Braibanti, ma anche per le interrogazioni parlamentari, per avere un’interfaccia diretta con il governo, per es. col ministro degli interni, per i Pride “Non deve esserci confronto, ma nemmeno senza dovergli chiedere 6 mesi prima l’appuntamento. Meno male che abbiamo ancora la Concia così se gli si chiede di ripresentare scontro. Tanto sono due strade che non si una legge almeno c’è un interlocutore diretto. Riguardo alle quote rosa, sono convinto che almeno il 30% di donne in Parlamento incontreranno mai. Perché avete sempre questo ci debba essere”. problema del Vaticano? Che ognuno porti avanti le sue battaglie, creda in quello che fa, metta passione nelle proprie idee. Mantenga 7 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 Lei era la responsabile delle Pari Opportunità quando venne espulsa proprio da quel Fini che ora sta facendo dichiarazioni molto progressiste, dal rimprovero al Vaticano per il silenzio leggi razziali a quello sul rispetto dovuto al capo dello stato. Secondo lei è una svolta autentica o una strategia, come dice Donna Assunta? “Non do più giudizi su Fini! Che abbiano altri il coraggio ora… io ho già dato. Faccia parlare Grillini.” se non ci sono diritti allora ci sono solo discriminazioni. È la voce di destra che si spaccia per progressista e modernista, quindi è ancora più truffaldina. Dice che la nostra vita è più difficile. Ma certo: ce la rendono difficile loro e poi dicono che l’abbiamo complicata. È la profezia che si autoavvera.” 7 7 Appunto… ma Famiglia cristiana no! “A me non interessa: io faccio il politico mica la suora! Mica devo essere d’accordo su quello che dice il Vaticano. Su questa solidarietà spinta ai massimi livelli sono contraria.” 8 posizioni, non contrapposizioni...” Ma è il Vaticano che mette sempre bocca… “Ma cosa vuole, scusi, che il Papa dica che va bene il matrimonio tra omosessuali? Cosa dovrebbe dire: di usare i preservativi? Il Papa si occupa della sua missione che non è la vostra” Scusi, riguardo al profilattico, la salvaguardia delle vite non è certo una missione solo nostra, anzi… “Ma è chiaro che la mia era una provocazione.. siamo tutti d’accordo che bisogna avere rapporti protetti ci mancherebbe, ma cosa dovrebbe fare il Papa, dirlo nelle sue prediche?” Non ci vedo nulla di male: diciamo allora che quantomeno potrebbe stare zitto.. “Ma lasciamo che dica quello che vuole. Certo che io dico a mio figlio di usare il preservativo. Ma mica voglio che glielo dica il Papa! Sa quante cose dice sugli immigrati su cui non sono d’accordo?” CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 8 Dietro l’angolo ci sono le elezioni bolognesi… “Il rischio che perdiamo è forte.” Guazzaloca, Cazzola o Delbono? “Guazzaloca intercetta gli scontenti del centrosinistra. Ma non solo i centristi. Anche quelli di estrema sinistra. Ho sentito dire al Cassero, ad esempio: Guazzaloca ci ha Beh se vogliamo anche lei per il Papa vive nel peccato, essendo divorziata... dato il Cassero quindi voto Guazzaloca. Nei centri sociali “No guardi io non vivo nel peccato proprio per niente. Il mio matrimonio è stato annullato dalla Sacra Rota, non vivo con ho sentito dire: ci fa fare la Street Parade, lo votiamo. nessuno, non sono concubina, posso fare la comunione e sposarmi in Chiesa pure domattina...” Alle amministrative si vota chi adotta una certa politica amministrativa. Se Guazza non chiude le osterie, non Chiudiamo facendo il classico gioco della pistola alla tempia. Lei ha coniato l’espressione “Donna mette i divieti al consumo di alcolici, non fa la folle politica orizzontale” per rappresentare chi fa carriera passando per i talami giusti. Le dico due nomi e lei deve di proibizionismo dello sceriffo Cofferati, uno di sinistra scegliere la più orizzontale. Carfagna o Gelmini? dice perche non devo votarlo? Almeno non mi vieta “Ma nessuna delle due… si figuri… assolutamente…mi faccio ammazzare piuttosto…” tutto. La vera iattura sarebbe che vincesse Cazzola: si porta dietro la brutta destra bolognese. Comunque ho la sensazione che o Delbono vince al primo turno o sarà Carla Bruni o Veronica Lario? durissima. C’è il rischio che finisca come Roma. Con la differenza che Delbono è “Carla Bruni” votabile, Rutelli no. Io a Roma avrei annullato la scheda.” Turco o Melandri? Grillini e il 2009… progetti futuri? “Sono donne del capo in entrambi i casi” “Intanto proseguire con Gaynews che vive dal 1998: ha oltre 5000 accessi al giorno ed è uno dei pochissimi quotidiani gay on line al mondo. Poi rilanciare Concita De Gregorio o Lilli Gruber? l’associazione giornalisti omosessuali. La vera svolta è che dappertutto ci sia un “Voglio bene a entrambe…sono donne che stimo e che hanno lottato…” organizzazione gay: i militari gay, gli sportivi, gli insegnanti, gli operai, i preti gay - che ci sono, anche se carbonari. La comunicazione è nodale. Il nemico numero Hilary Clinton o Sarah Palin? uno non è il Vaticano che alimenta il pregiudizio, ma è il pregiudizio alimentato “Viva la Palin tutta la vita... una donna straordinaria” dallo stereotipo. Ci vuole un intervento quotidiano non episodico. Per questo bisogna fare una vertenza con la Rai. Bisogna dare ai giornalisti il famoso decalogo Quindi lei era una McCainiana di ferro? dei giornalisti gay americani. E dobbiamo riuscire ad avere un canale televisivo “Sì assolutamente. Più che nel “Yes, we can” di Obama mi riconosco nel “The country first” di della Rai in digitale. Gay Tv si “consumava” 800.000 euro al mese ma aveva mezzo McCain: l’Italia prima! Smettiamola di essere appartenenti a partiti e scopriamo di essere in milione di contatti al giorno. La domanda esiste. Ma nel satellite i costi sono primis italiani. Anzi chiuderei con un bel viva l’Italia…” proibitivi, sul digitale no. Quindi non Forza Italia ma viva l’Italia… L’altro progetto è una fondazione nazionale che si muova in 2 campi: l’attività “Sì sì Viva l’Italia!” culturale e accademica. Ad esempio con i gay studies, che in Italia non esistono. Abbiamo celebrato da poco la giornata della memoria, ma in quanti sanno che gli omosessuali nei campi di concentramento non furono liberati ma passarono direttamente dai lager alla galera? Nessuno, ed è scioccante. Per loro non ci fu differenza tra nazismo e democrazia e in Germania alcuni si fecero anche 24 anni di carcere dopo essere stati liberati dai campi. Se non produce cultura e memoria, una comunità non esiste. Ma questi studi costano e vanno finanziati, e una fondazione è lo strumento per raccogliere fondi. Ad esempio un gay che non sa a chi lasciare i suoi soldi, a una fondazione seria, istituzionale, gestita con tutti i crismi potrebbe pensare di farlo. Un altro campo d’intervento di una fondazione sono i centri di accoglienza e assistenza per omosessuali. Abbiamo fatto da poco il funerale di Beppe Tasca, uno dei fondatori e storici militanti di Arcigay, trovato 10 giorni dopo che era morto, dimenticato, nella totale indigenza. Non deve più accadere.” E la politica? “Continuo a coltivarla. Sono senza tessera di partito e alla ricerca di una casa laica. Di un partito di mangiapreti laicisti che prima o poi arriverà. Ne sono certo” 8 8 .Forse più che del governo dovremmo preoccuparci dell’opposizione che non c’è più... “Il PD è un progetto politico fallito. Io mi ero battuto contro lo scioglimento dei DS e alla luce dei risultati devo dire di aver avuto ragione. Fine del governo Prodi, sconfitta a tutte le elezioni successive, morte della sinistra. Non si potevano mettere insieme partiti che la pensavano all’opposto su molti argomenti di primo piano. Il PD non dice una cosa che sia una in maniera unitaria, non ha mai fatto opposizione, non ha mai vinto un’elezione. Ha perso tutto e sai che se in politica vinci hai ragione, se perdi hai torto” FOTO MONTESIPHOTOMOVIE di M at te o G i o rg i Luca Argentero è Piero, un brillante trentacinquenne gay, che è “fidanzato in casa” con Remo e vive in una città del nord-est. Per testimoniare il “diritto alla diversità” partecipa alle primarie del centrosinistra ma, per una serie di eventi imponderabili, le vince e si trova ad essere candidato sindaco, tra i pregiudizi degli avversari e lo sgomento del suo partito. Come può un gay diventare sindaco nel “profondo nord”? Per bilanciarlo gli affiancano Claudia Gerini, nei panni della bacchettona Adele, moderata tutta d’un pezzo, contraria persino al divorzio, un simbolo vivente dei valori tradizionali conosciuta come “la furia centrista”. L’inizio della campagna è un’ecatombe: Piero e Adele litigano su tutto. Ma non andrà così a lungo. Il“gay duro e puro” e la “moderata di ferro” precipitano presto in una relazione segreta che va contro i loro valori, le loro identità, la loro linea politica. Per farci raccontare meglio di questo film che svolta in commedia la causa omosessuale (e vivaddio che ci si ride un po’ addosso) senza dimenticare alcuni messaggi precisi abbiamo incontrato Luca Argentero, Filippo Nigro e Claudia Gerini. Tre pasionari, tre Sean Penn all’italiana maniera, pronti a raccontarci di come è stato baciarsi tra uomini, del loro passato artistico e televisivo… chiudendo con una risposta ben piazzata all’onorevole Santanchè su cosa significa essere madri…il tutto in attesa di vederli @ CASSERO la notte del 19 marzo… D A C H I ? GENDER BENDER in collaborazione con CATTLEYA E UNIVERSAL PICTURES mette a disposizione per gli iscritti alla newsletter 250 omaggi per l’anteprima di Bologna: IL 19 MARZO 2009 ALLE ORE 2100 presso il cinema MEDICA (via Montegrappa.9). Scopri come ottenere il tuo omaggio su: www.genderbender.it Alla proiezione saranno presenti il regista e il cast: UMBERTO CARTENI, LUCA ARGENTERO, CLAUDIA GERINI E FILIPPO NIGRO saluteranno il pubblico in sala. Ma non è finita qui: dopo la proiezione, grande serata di festeggiamenti per gli attori e il film al CASSERO, gay lesbian center (via don Minzoni 18) Serata a ingresso gratuito! Ma se non sarai fra i primi 250 fortunati, ti ricordiamo che una quota di biglietti possono essere acquistati al cinema Medica alla cassa. 9 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 DIVERSODACHI? D I V E R S O 9 D I V E R S O D A C H I ? Mi pare di sì… “Meglio così. Comunque anche per strada è tabù o meglio capace di generare reazioni diverse. Se a Piazza del Popolo ci fossero due uomini che si baciano, alcuni rimarrebbero infastiditi, altri, poveretti loro, disgustati poi ci sarebbero quelli che non battono ciglio…” O E quelli come me che si butterebbero in mezzo.. (ridendo) “Ecco appunto...pure quelli che direbbero “’a bello viè qua…” R DIVERSI DA CHI? - FOTO COURTESY STUDIO LUCHERINI-PIGNATELLI CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 Considerando chi prendono a recitare, ad esempio i “Morti di fama” dei reality, cos’altro potrebbero dire… a dire la verità anche Luca arriva da lì. Possibile che non gli hai mai fatto battutine? “Ma no anche perché ormai si sarà rotto i coglioni. Quello che penso di Luca è: quanti hanno fatto il GF in 9 anni? Quanti sono diventati veramente attori? Evidentemente c’è una qualità” Non vedo l’ora… “La tv è un’ottima palestra” G Un corteggiatore d’altri tempi! E come è stato poi baciare un uomo sul set? “Nelle Fate Ignoranti mi era capitato un bacio che quel bastardo di Ferzan aveva poi tagliato che era stato piuttosto imbarazzante. Questa volta invece l’imbarazzo era solo della troupe dei macchinisti, quei bei romanoni classici grossi che dopo ogni ciak esorcizzavano il nostro Chiudiamo con una riflessione pseudo seria… il bacio gay in televisione è ancora tabù o trovi che il pubblico sia più avanti di queste discussioni? “Entrambe le cose. Fermo restando che il pubblico è sempre più avanti in assoluto, non so se si vedrebbe mai in una fiction Rai… oddio adesso che ci penso… non è che dico una cazzata e c’è già stato?” I Mamma mia… “Vuoi sentire un’altra stronzata?” N La palestra, appunto… “Eh, sì anche se non ne aveva bisogno… mi pare sia già messo bene, no?” O Certo. “Allora io preferisco il cinema ma sono contento di avere fatto televisione.” Giuro. “L’unica spiegazione che so darmi è che sarà perché il mio ruolo è quello più dolce, carino, quasi idealizzato del bravo compagno innamorato.” Tu sei uno dei pochi che riesci a districarsi ancora tra cinema e tv… certo che uno guarda la serie americane, poi vede quelle italiane e gli prende lo sconforto.. “Ma come mai nessuno resiste alla domanda tra differenza tra serie italiane e serie americane? La fanno tutti.” P Mai avuto approcci… come dire… pesanti? Nessuno ha mai allungato la mano? “No, sempre episodi carini. Ad esempio una volta ero da Feltrinelli, col casco sotto al braccio. Quando sono uscito, senza accorgermi di nulla, mi sono trovato un bigliettino dove c’era un nome cognome e un numero di telefono…” Ma come, nemmeno Lady Oscar ti piaceva. Sei proprio eterosessuale, nel senso deleterio del termine. Eppure sai che sei diventato il nuovo “oggetto del desiderio” del mondo gay: sui blog e siti dove si parla del film superi addirittura Luca nelle preferenze… “Ma figurati, non ci credo.” P 1974… “Eh, ma allora sei più giovane…” Eh sì che pensavo di avere già dato con le banalità con la domanda sul bacio… “Ma quella è carina, giusta, ci sta, ma questa… comunque sei pronto per la risposta che ti danno tutti?” E lo dice uno che ha fatto fior di scuole tipo il centro sperimentale di cinematografia di Lina Wertmuller… “Vedi c’è chi ha fatto scuole, accademie ma poi c’è anche chi non ha fatto un cazzo ed è molto più bravo di chi ha studiato per anni. Sordi ad esempio non aveva fatto nulla eppure era Alberto Sordi. In questo mestiere mai generalizzare perché è un lavoro che si impara e si migliora. Misurare il talento è una cosa piuttosto buffa. Luca, ad esempio, l’avevo visto nel film della Comencini e in “Saturno contro” e mi era piaciuto molto, ma ha fatto anche “Carabinieri” I Ma guarda che era un complimento… “Oddio, è così grave il fatto che non guardavo “Non è la Rai”? Boh, sarà che quella è l’età in cui sei bacchettone, moralista e ti prendi sul serio ma io per “Non è la Rai” proprio inoriddivo. Forse mi mancava ancora quello slancio trash, quello scarto, ma mi dava proprio i nervi. Certo che detta così poi sembro snob…ma scusa tu di che anno sei?” bacio con commenti, tastate, ecc. ecc. – era molto divertente proprio perché vedevi visibilmente il loro turbamento, ma né per me né per Luca direi che è stato un problema.” L 10 Il rapporto con Luca e Claudia so che è andato subito benissimo… per la nostra generazione cresciuta a pane e “Non è la Rai” Claudia è comunque un must… “Non ci conoscevamo ma sì come dici tu ci siamo trovati subito… e cosa vuol dire che sarei cresciuto con Non è la Rai…potrei offendermi” Lo so dove vuoi andare a parare… che eri più grande, avevi già il teatro in testa, niente tv…la risposta un po’ snob insomma… “Ma ho molti ricordi legati alla tv. Io ho due sorelle più grandi e ricordo quando eravamo piccini piccini che guardavamo “La famiglia Bradford”, “Star Trek” e mi costringevano addirittura a vedere “Lady Oscar”. I 10 Come quando tu non credi che il tuo fidanzato nel film possa andare con una donna… “Ma, infatti, è tutta una questione dei pregiudizi anche se questa volta applicati al contrario. Lei non può essere una mia rivale. L’apparenza conta cosi tanto per cui nessuno crede alla loro storia nemmeno davanti all’evidenza dei fatti.” F Cominciamo raccontando come è stato il tuo approccio a “Diverso da chi?” “È un film nel quale mi sono molto divertito. Soprattutto perché è riuscito a toccare temi importanti ma senza prendersi troppo sul serio: si parla di politica, sistema, morale del nostro paese…ma il tutto con un sorriso. È sì una commedia, ma con una logica di fondo bellissima.” D I V E R S O C H I ? Luca… tagliamo la testa al toro… parliamo subito di questo bacio con Filippo Nigro... “È stato divertente il contesto. La scena del bacio avviene in un parco pubblico e io e Filippo ci eravamo allontanati di qualche metro dal set e ci eravamo seduti in una panchina. A fianco c’era questo signore molto composto sui 65 anni. Dovevamo trovare un modo per mettere in scena questa sorta di schermaglia amorosa che si sarebbe conclusa con questo bacio. Prova uno, prova due, alla terza il signore ci fa in triestino “Che schifo! Ve ne dovete andare anziché fare queste schifezze al parco…” e noi gli abbiamo detto “Guardi che stiamo lavorando! “ E lui: “Eh, sì bel modo di lavorare…” In quel momento abbiamo capito che, con questo film, stavamo facendo la cosa giusta. Mi chiedo: Quale è il tuo problema? Perchè devi esternarlo? Cambia panchina se vuoi…” Tu sei ormai al secondo film, dopo “Saturno contro” nel quale sposi la causa gay. Puoi dire di essere ormai gay ad honorem… “Ma certo, nel senso che ci tengo. Mi sembra anche strano a volte parlare con quelli che mi dicono “ah ma è il secondo film, ma come mai.”Ma se non tengo il conto delle parti da etero non vedo perche dovrei tenere il conto di quelle da gay. C’è una frase di Milk che condivido appieno: ”se non ti muovi per difendere le libertà altrui quando queste vengono attaccate.. quando poi attaccheranno le tue in altro ambito le persone non scenderanno a fianco a te”. Perché l’eterosessualità è così “scontata”e “normale”? Eva Robin’s diceva “Dalla normalità si può anche guarire” “Ma chi è in grado di definire la normalità e chi è diverso da chi e da cosa? Nel nostro film la coppia gay è l’apoteosi della normalità: sono due ragazzi che stanno insieme da 15 anni, si amano, hanno un lavoro gratificante, mentre quella che secondo i canoni è la normalità, cioè la donna etero di mezza età, ambiziosa, con principi, valori, giustizia, si scopre essere una sciroccata che tutto è tranne che normale.. insomma una pazza” Lasciatelo dire… tu e Filippo siete proprio la nuova coppia gay per eccellenza… anche perché nella vostra descrizione hai dimenticato di definirvi boni… “Ci siamo trovati un casino, penso anch’io che siamo una bella coppia, c’è stata fin da subito una bella sintonia. Sai cosa è servito? Che involontariamente lo sceneggiatore aveva scritto che la coppia doveva trovare uno sport da fare insieme per illustrare in un ulteriore modo la loro complicità e la scelta è caduta sul canottaggio, uno sport tecnicamente difficilissimo, quindi per un mese e mezzo appena finivamo di girare andavamo ad allenarci... si è creato quindi anche un bel cameratismo” È giunto il momento di parlare del programma televisivo che ti perseguita… “Ma guarda che il Grande Fratello non mi perseguita…” No, non mi riferivo a quello che nemmeno voglio nominare! È che, guardando la tua carriera, prima hai lavorato con Ambra poi con la Gerini... insomma le starlette di Non è la Rai ti braccano! “È vero… non ci avevo mai pensato” Dicci la verità che era un tuo cult… “Io avevo un rapporto quasi morboso con “Non è la Rai”! Anche se devo ammettere che Ambra e la Gerini non erano le mie preferite. Ero in un età sensibile, la pre-adolescenza con tutta l’ipersudorazione, l’esplosione ormonale con tanto di brufoletti, quindi ero il target perfetto per la fascinazione da 100 ragazzine che sgambettavano in tv nel primo pomeriggio.” I fan maschili di “Non è la Rai” si dividono in due gruppi: chi guardava le ragazzine quando era in crisi ormonale e chi voleva essere una di quelle ragazzine… “Io ero quello morboso” Per chiudere, vogliamo farti un gioco: è una sorta di test, con tanto di profilo per vedere quanto sei gay in realtà: si chiama il GAYOMETRO “Oh mamma mia! Vediamo cosa salta fuori!” La canzone più gay che ti viene in mente? “Grace Kelly di Mika” (insomma.. poteva andare meglio: 0 punti) Il film più gay che ricordi facendo attenzione agli stereotipi? “Querelle de Brest” (perfetto, scelta di classe, 3 punti) Quale presentatrice del Grande Fratello preferisci? “Oddio, dico la mia: Barbara d’Urso” (bocciata, meno un punto) Il lunedì si guarda il GF o X Factor? “Devo ammettere che l’altra sera guardavo X Factor”(saggia scelta, 3 punti) Hai pantaloni di pelle? “Sì certo” (un must, 3 punti) Slip o boxer? “Slip” (anche qui un più 3 punti) Quanto spesso ti tagli i capelli? “Pochissimo: aspetto di andare sul Piercing? “No”(anche qui qualche punto in meno) Quanto pensi sia il massimo che si possa spendere per una t shirt? “Casco male, sono un collezionista, devo aver speso anche 70 euro” Ma ci sono anche quelle da 200 euro… “No, no, mi rifiuto” (Saggia scelta anche se le commesse disapprovano) Cane o gatto? “Cane tutta la vita…” (punti in più) Sai montare un mobile Ikea? “Sì e mi ci diverto anche.. “ (10 punti in più nel lesbometro, 10 in meno nel gayometro) Da piccolo eri l’indiano o il cowboy? “Cowboy… ma che domande sono?” Queste erano mutuate dal sito di Channel 4… ora invece chiudo con una di Costantino Della Gherardesca: per una notte di passione meglio Cristiano Ronaldo o la Binetti? “Cazzo che fatica, beh essendo etero mio malgrado direi la Binetti!” Guarda non solo hai perso tutti i punti ma il tuo profilo finale è uomo di cattivo gusto. “Ma no, non vale” Dai vedremo il 19 marzo cosa potremo fare per farti recuperare… “Ok, ci conto!” Sarà durissima…lo so… 11 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 O set per farmeli tagliare..” (Non ci siamo… calano i punti!) R E T N E G R A A C U L D A 11 D I V E R S O D A C H I ? CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 G E R I N I Non aggiungere altro, il concetto è chiaro… e se tuo figlio fosse gay o tua figlia lesbica? “Me lo chiedono spesso ma io rispondo sempre che l’importante è che sia felice, innamorato, realizzato e si senta bene nella sua pelle. A mio figlio auguro di conoscere l’amore vero, quello profondo e se fosse gay nessun problema… però spero che ci sia già la legge che gli permetta di adottare perché voglio un bel nipotino. Preferisco un figlio felice che stia bene con se stesso, piuttosto che uno frustrato sposato che non sta bene nella sua pelle… e combina chissà cosa nel privato. E, ti assicuro, che una madre che sostiene il contrario o ha questo incubo, non ha proprio istinto materno…” A Torniamo indietro nel tempo ai tuoi esordi tv. Nel tuo curriculum c’è “Primadonna” presentato da Eva Robin’s! “È andato in onda solo un paio di mesi. Digitando il tuo nome su YouTube tutti i primi risultati sono collegati a “Viaggi di nozze”. Ti fa piacere o magari pensi sia un po’ limitante? “Viaggi di nozze”è un film cult. Io sono una verdoniana doc. Io stessa guardavo e riguardavo le scene dei suoi film e capisco perché Jessica sia diventata un culto! Persino le bambine mi fermano per dirmi le sue battute. Anzi dopo aver fatto la moglie di Pilato per Mel Gibson, dopo “Non ti muovere”e tante cose diverse è stato bello rifare la coatta in “Grande grosso e Verdone.” Visto che sei incinta chiudo citandoti la Santanchè. Per questo stesso numero ci ha detto che la peggior sciagura sarebbe che suo figlio fosse gay e sfida ogni mamma a pensare il contrario…. “Ma veramente? Madonna mia… ma questa è proprio…” I Il discorso di Sean Penn agli Oscar l’hai sentito? Trovi sia giusto che gli attori si spendano così pubblicamente per le cause in cui credono? Era già destino… “Mi venivano a trovare anche quando sono andata via. Comunque ho fatto solo pochi mesi. Lo consideravo un po’un parcheggio perchè io volevo fare cinema ed ero convinta che stare lì a lungo pregiudicasse la mia carriera. Ero molto seria, non la classica sgallettata: preparavo il mio lavoro, ero determinata, sognatrice da un lato ma sapevo dove volevo arrivare” Guardando la tua vita privata ho notato che i tuoi fidanzati sono ringiovaniti nel corso degli anni… sei della teoria che l’età tua e del tuo compagno devono sempre dare la stessa somma? “Ma guarda che a parte uno un pò agée ho sempre avuto coetanei. Carlo è stato un flirt. Con Gianni c’erano 38 anni di differenza ma la matura ero io. Lui era il ragazzino! Per il resto ho sempre avuto persone della mia età o quasi. Però odio quelli più giovani di me, mi piacciono zero, non riesco proprio a starci” D Milk l’hai visto? “Ma magari! Sto girando una fiction e mi sveglio alle 6 del mattino quindi non riesco ad andare più al cinema. Mi mancano Milk, The Reader, Benjamin Button...” Chiude “Primadonna”e tu traslochi a “Non è la Rai” dove diventi un’icona gay.. “Non è la Rai era una specie di collegio. Arrivavamo la mattina, poi c’erano le prove di danza, le telepromozioni, la prova costumi. Ci cambiavamo in questi camper che erano un delirio di ormoni. Ma la cosa più buffa e divertente era lo sciame di fans all’uscita. Venivano addirittura con i ragazzini con i pullman, poi ci seguivano fino a casa e stavano ore sotto al balcone. Pensa che il mio zoccolo duro erano 4 ragazzine lesbiche” U 12 La vespa e la regina. La storia e’ la seguente: Ginevra (Claudia Gerini) è una cantante lesbica, leader di un gruppo hard rock il cui principale successo si intitola Figa in Costa Rica; Renato è un giornalista omosessuale, redattore del mensile “The gay after”, che per festeggiare il quinquennale mette in copertina una torta con cinque California Dream Men nudi al posto delle candeline. Alla fine tra i due sboccia l’amore etero. Praticamente il film era un antesignano di “Luca era gay”… “Ma no! Ginevra e Renato si sono innamorati, ma non sappiamo come sia finita. Magari dopo 5 anni Ginevra torna con Annalisa. Non sappiamo come va la vita. E poi è solo un film. “La vespa e la regina”era un pretesto anche divertente per parlare dei pregiudizi, dei clichè: con loro che si sforzano di essere ciò che non sono. Lei fatica a fare la femmina e lui a fare il maschio. A parte che a ognuno piace quello che vuole, uomini o donne che siano… ma non è che siccome a uno piace un uomo allora deve escludere in assoluto di andare con una donna… ma perché? È questa la libertà! Io sono femmina, mi piacciono gli uomini ma magari un giorno andrò con una donna…non è che me lo precludo.” Fu un’esperienza molto divertente. Eva poi, è una mia amica. Quando la vedo ci facciamo grandi chiacchierate: è un vero personaggio, quasi una filosofa!” A 12 Il tuo penultimo film Ex, è stato vietato nelle sale parrocchiali… “Se la potevano risparmiare… C’è un pò di ipocrisia. Il film è innocente: racconta la storia di uomo, un prete, che rincontra una donna che ha amato e segue quello che prova ancora. Ma è una storia come un’altra. La chiesa l’avrà interpretato come un incentivo alle crisi delle vocazioni: avranno paura possa plagiare, che tutti i preti che incontrano la Gerini si spretino.” “Assolutamente sì. È giusto che un attore si schieri contro le persecuzioni e i pregiudizi. Ricordo quando Marlon Brando non andò a ritirare l’Oscar e mandò la sua donna che lesse tutto un discorso su quanto il cinema avesse contribuito a denigrare l’immagine degli indiani d’America. Questo è fare politica, una bella politica. La stessa che ha fatto Sean Penn. Peccato che in Italia siamo ancora lontani.” L In effetti, come l’hai definita tu, è un misto tra la Binetti e la Pivetti prima maniera… “Infatti è quanto di più lontano c’è da me. È una donna un po’fuori dal tempo, una bacchettona antidivorzista, il suo valore unico è la famiglia, non ha una visione aperta moderna e realista della vita. Mi sono divertita a costruire il personaggio sul look. Lei inizialmente, è molto rigida, molto rigorosa e quindi mi sono fatta condizionare. La maschera mi ha aiutato.” C Raccontaci cosa ti ha fatto scattare la molla per accettare la parte della “donna di partito bacchettona” in Diverso da chi? “Quando ho letto la sceneggiatura non ero tanto convinta, anzi! Mi sono appassionata poco a poco, non mi sentivo giusta per fare una politica… per di più di quella politica…” a cura di Sara De Giovanni e Walter Rovere L U O I B E R A U N I V E R S I T A ’ O Martedì 10 Marzo IL SOFÀ DELLE MUSE La letteratura ( italiana) come non l’avete mai vista o sentita ore 21.30: GIUSEPPE PATRONI GRIFFI conferenza di Luca Scarlini Il sofà delle muse, titolo che unisce salotto e mitologia della creazione, è un ciclo di conferenze-spettacolo dedicato da Luca Scarlini alla narrativa italiana tra 800 e 900, in cui le tematiche di gender sono sempre state presenti, ma accortamente celate nelle pieghe di una cultura che non voleva mai dire a chiare lettere le varie specie degli “amori che non possono dire il loro nome”, secondo la formula tanto in voga un tempo. Giuseppe Patroni Griffi (1921 - 2005), scrittore, drammaturgo e regista di teatro e cinema, esordisce con la raccolta Ragazzo di Trastevere (1955), che inseriscono nell’ispirazione neorealista percorsi diversi, come evidente nel racconto di un Otello legato ossessivamente alla sua bellezza. Ma già nel ‘48 d’altra parte aveva firmato prose come La notte blu del tram (ma pubblicato solo nel 77), in cui si narra l’educazione omosessuale di un adolescente. La prima consacrazione come drammaturgo avviene a Venezia nel 1958 con D’amore si muore, ma il maggiore successo è del ‘67 con Metti, una sera a cena, che porta al cinema nel 1969. I suoi film più interessanti sono tuttavia Identikit (1971), spettrale set di Mario Ceroli abitato da una Liz Taylor furente e dalla fulminea apparizione di Andy Warhol, e Addio fratello crudele (1975), sontuosa variazione su Peccato che sia una puttana di John Ford. Nel 1974 torna a teatro con Persone naturali e strafottenti, saga napoletana del travestito Mariacallàs, e l’anno seguente esce il suo primo romanzo, Scende giù per Toledo, “movida” napoletana del travestito Rosalinda Sprint per le strade del quartiere citato nel titolo. Nell’87 ha successo il romanzo Morte della bellezza, che narra l’amore tra due giovani a Napoli durante l’occupazione tedesca. Negli ultimi anni si dedica alla televisione: La Romana con Francesca Dellera, Nata ieri con Valeria Marini, e le opere liriche in diretta televisiva, Tosca nelle ore e nei luoghi di Tosca (92) e la Traviata à Paris (2000). Luca Scarlini è saggista, drammaturgo, traduttore. Dirige il festival MilanOltre. Tra i suoi libri: La musa inquietante (Cortina); Lustrini per il regno dei cieli. Ritratti di evirati cantori (Bollati Boringhieri). Venerdì 20 marzo IO NON SONO UN ALIENO ore 18.30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) incontro con l’autore Gabriele Sannino Walter ha sedici anni e frequenta il liceo. Un giorno Fabio lo accusa di essere omosessuale, e Walter reagisce mettendolo k.o. a pugni. Il castello di bugie creato per nascondere a tutti una realtà che conosce ma non accetta, gli è crollato addosso. Per dissipare i sospetti, esce con la bellissima Veronica. Grazie all’aiuto di sua sorella e della sua migliore amica, Walter abbandonerà la corazza che lo protegge dal mondo esterno e comincerà un percorso di crescita. Un cammino che lo vede alle prese con le gioie e i dolori dei suoi primi amori per giovani uomini. Militare di professione, abituato a un ambiente nel quale la pressione al conformismo è la regola, Gabriele Sannino ha preso spunto da un documentario sull’ufologia nel quale si parlava di alieni e della loro “diversità”, per un romanzo che, con un linguaggio volutamente semplice senza essere banale (l’autore cita Lara Cardella e Edoardo Nesi come esempi), “restituisca “normalità” a tutte le persone che si considerano diverse o che vengono considerate tali.” M O S E S S U A L E Martedì 24 marzo MEZZI MASCHI Gli adolescenti gay dell’Italia meridionale ore 21.30 incontro con l’autore Giuseppe Burgio introduce Vincenzo Branà Pedagogista, Giuseppe Burgio è partito dalla constatazione della mancanza in Italia di studi pedagogici specifici sugli adolescenti omosessuali per intraprendere un´indagine conoscitiva – condotta per cinque anni – su un gruppo di adolescenti maschi tra i 17 e i 20 anni nell´area urbana di Palermo. L’omosessualità maschile che emerge da questa ricerca si presenta distante dal“modello gay” proposto dai talk-show e dalla cinematografia. Un omosessuale non è inevitabilmente la macchietta effeminata, un clone discotecaro, un esteta griffato, o un manifestante orgoglioso. Dalle pagine di questo lavoro emerge proprio questa complessità polifonica e a volte conflittuale che fa oggi parlare, correttamente, non più dell’omosessualità ma delle omosessualità. Costruire la propria identità è compito specifico che gli omosessuali devono affrontare durante l’adolescenza. In più, in un contesto difficile come quello meridionale, ancora in parte influenzato da una concezione “mediterranea” del desiderio tra uomini, gli adolescenti omosessuali vivono un percorso di crescita condizionato da differenti modelli di identità e maschilità, nella totale mancanza di punti di riferimento adulti che li accompagnino nel processo di auto-formazione di una soggettività omosessuale. Si struttura allora una sorta di educazione informale tra coetanei che si mostra, nella ricerca, con tutto il suo armamentario di miti, esperienze, linguaggi, progetti, paure… e che propone una chiave di lettura pedagogica dell’adolescenza omosessuale, con le sue sfide esistenziali, con i suoi bisogni formativi, con il suo desiderio di emancipazione. Giuseppe Burgio, dottore di ricerca in Pedagogia Interculturale, è attualmente assegnista di ricerca in Pedagogia presso l’Università di Palermo e Graduated SYLFF Fellow della Nippon Foundation di Tokyo. Ha pubblicato il volume La diaspora interculturale. Analisi etnopedagogica del contatto tra culture: i Tamil in Italia (ETS, Pisa 2007) 13 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 L 13 a cura di Walter Rovere L I B E R A U N I V E R S I T A ’ O M O S E S S U A L E Giovedì 26 marzo LUO e ArciLesbica Bologna presentano: CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 14 “Cos’è una femme? PENSI DI SAPERLO? La parola donna in francese? Una lesbica molto femminile? Una ragazza queer in un vestitino grazioso? Pensaci meglio! Gettandosi aldilà della politica identitaria e del piacere delle piume, Femmes of Power è un omaggio fotografico a una gamma di soggetti femminili queer che in maniera diversa hanno ridefinito e fatto esplodere il significato di femme per il 21esimo secolo.” Femmes of Power è un libro nato dalla collaborazione tra l’artista “di genere variabile” Del LaGrace Volcano e l’etnografa svedese e attivista “femme-inista” Ulrika Dahl. Dopo esser stato tra i principali promotori della figura del Drag King nei media assieme al/la teorica Judith “Jack “ Halberstam (già ospite del Cassero tre anni fa) con la raccolta The Drag King Book (la mostra fotografica tratta dal libro figurava persino in un episodio di Sex and the City!) Del, racconta nell’introduzione, ha iniziato a chiedersi se l’interesse per questa figura, e per il suo stesso lavoro fotografico sulle transizioni Ftm, non fosse dovuto a una sopravvalutazione dei modelli di mascolinità non solo nella società in generale, ma anche all’interno delle culture Lgbt e perfino femministe, contro un minore interesse per i modelli di femminilità queer. Da qui l’idea di dedicare una serie di ritratti, scritti e fotografici, a performer, proprietarie di club, scrittrici, musiciste, ballerine di burlesque, registe e “teoriche su tacchi a spillo” come Michelle Tea, Virginie Despentes, Pratibha Parmar, Lydia Lunch, Amber Hollibaugh, Kate Bornstein e Valerie Mason-John, che hanno “sfidato le connotazioni negative della femminilità rimpiazzando l’invisibilità femminile con un nuovo volto per il femme-inismo”. Del LaGrace Volcano è uno dei/delle fotografi/e più note emerse dalla scena queer americana, e il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo. Tra le sue monografie pubblicate, Sublime Mutations (Janssen), Sex Works: 1978-2005 (Konkursbuchverlag), The Drag King Book (Serpent’s Tail). Vive e lavora tra Londra e la Svezia. 14 Giovedì 2 aprile ore 21.30 LUO Presenta TREASURES OF GAY ART from the Leslie/Lohman Gay Foundation conferenza-spettacolo con Peter Weiermair La Leslie/Lohman Gay Art Foundation è una fondazione pubblica creata nel 1990 da Fritz Lohman e Charles Leslie allo scopo di rintracciare e preservare il filo dell’arte a tematica gay e lesbica prodotta lungo la storia. In particolare (ma non solo) quella esplicitamente erotica, che 50 anni fa, quando la coppia iniziò a collezionarla, non veniva esposta dalle gallerie e che – una volta che l’artista era scomparso – era spesso a rischio di distruzione da parte dei familiari e degli esecutori testamentari. I due raccontano in uno scioccante aneddoto che nel 1968 a New York, quando iniziarono a organizzare mostre nel loft di Soho nel quale si erano da poco trasferiti, vennero a sapere che il fratello e la nuora di un antiquario che era appena deceduto avevano trovato tra i suoi averi due dozzine di fotografie originali del grande artista americano George Platt-Lynes e le avevano distrutte, perchè “indecenti”. Un caso non isolato per quanto riguarda l’arte gay, e che li spinse a continuare la collezione e infine a creare la Fondazione, come istituzione che potesse continuare ad arricchirsi attraverso donazioni di opere. Alcune delle opere della loro collezione si poterono vedere anche a Bologna, in prestito nel 2004 alla Galleria d’arte Moderna per la mostra “Il Nudo tra ideale e realtà”, curata dall’allora direttore Peter Weiermair. Proprio Weiermair, che oltre a continuare l’attività di curatore ha fondato negli ultimi anni una propria casa editrice, Tutti i Santi (con la quale ha pubblicato monografie di Meerman, Koppel, Herrmann, ecc: P.O. Box 10, A 6010 Innsbruck, Austria), ha proposto a Lohman e Leslie di dedicare un volume alla loro collezione, che ha fatto da catalogo all’omonima mostra inaugurata il 10 marzo presso la sede della fondazione. Con saggi anche di Allen Ellenzweig e James M. Saslow, si tratta di un excursus illustrato di quasi 300 pagine tra disegno, pittura e fotografia da fine 800 ai giorni nostri, nel quale non mancano i nomi famosi (Von Gloeden, Warhol, Mapplethorpe...), ma che si segnala soprattutto per quelli poco conosciuti (Angus McBean, Bill Costa, lo stupefacente Patrick Angus, stroncato dall’Aids a 39 anni), e per i lavori “nascosti” di nomi noti, come lo schizzo “pornografico” anni 30 del noto pittore surrealista Pavel Tchelitchew. Peter Weiermair ha diretto musei e istituzioni artistiche in Austria, Germania e Italia, tra cui la GAM di Bologna dal 2001 al 2005. Dagli anni ‘70 ha curato mostre e monografie di artisti come David Hockney, Louise Bourgeois, Erwin Olaf, Robert Mapplethorpe, Luigi Ontani, Arthur Tress, Gunther Brus, ecc. Tra i suoi volumi, l’antologia The Hidden Image (Mit Press). PATRICK ANGUS, HANKY PANKY, 1980, COURTESY LESLIE/LOHMAN FONDATION DEL LAGRACE VOLCANO, GERARD RANCINAN, PARIS 2004 ore 21.30: FEMMES OF POWER conferenza-spettacolo con Del LaGrace Volcano L I B E R A U N I V E R S I T A ’ O M O S E S S U A L E 31 marzo / 14 aprile FESTA DI LAICITÀ 2: “Della libertà e della natura” Sala Bianca - Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna Col patrocinio del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna martedì 31 marzo ore 21: NATURA CONTRO NATURA La natura come luogo delle libertà o come luogo delle norme L’idea di uno stato di natura come luogo animato da regole morali viene spesso utilizzata come strumento per subordinare le libertà individuali a presunte verità assolute. Allora la libertà di essere naturalmente sé stessi può trovare ostacolo nell’impositività di regole, leggi, costruzioni sociali considerate immodificabili in quanto appartenenti alla natura, cioè alla verità. Incontro con Giorgio Celli, entomologo, Università di Bologna, e Francesco Remotti antropologo culturale, Università di Torino modera Beppe Ramina martedì 14 aprile ore 21: LIBERI DI CREDERE, LIBERI DI NON CREDERE La compresenza nello spazio pubblico delle religioni e del pensiero non religioso Sempre più le religioni rivendicano uno spazio nel discorso pubblico. Ma quando il confronto fra opinioni diventa un confronto fra verità assolute cresce il rischio di conflitto. Allo stesso tempo, le opinioni che non vantano un fondamento ultraterreno rischiano un trattamento diseguale. Così capita che il principio intoccabile della libertà di religione comprima quello della libertà di non credere e di disporre in modo conseguente della propria esistenza. Incontro con Luigi Pedrazzi politologo, presidente de “Il Mulino”, e Giulio Soravia islamista, Università di Bologna modera Sergio Lo Giudice si ringraziano per il contributo:Arci Bologna, Assicoop, Auser, Coop Adriatica e Legacoop ore 21.30: incontro con LELLA COSTA (...) Ed ecco, macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa (...) Marcel Proust, Dalla parte di Swann LELLA COSTA, FOTO: S. PELLECCHIA Petites Madeleines è una serie d’incontri nei quali il Cassero invita i propri ospiti ad assaggiare “quell’essenza preziosa” di cui parla Proust e ad aprire lo scrigno dei propri ricordi, raccontandoci le proprie personalissime storie di educazione sentimentale e professionale. Lella Costa, attrice a teatro, radio e tv, autrice e drammaturga, conclusa da poco la lunga tournée del suo nuovo spettacolo Ragazze, sarà con noi la sera del 4 per raccontarci alcune tappe della sua straordinaria carriera. Lella Costa dopo il diploma all’accademia dei Filodrammatici approda nel 1980 al suo primo monologo, scritto da Stella Leonetti: Repertorio, cioè l’orfana e il reggicalze. Il primo spettacolo di cui è anche autrice è dell’87, Adlib, a cui l’anno dopo seguirà Coincidenze. Il successo le apre le porte della televisione (La TV delle Ragazze, Ottantanonpiùottanta, Il gioco dei nove, il Maurizio Costanzo Show), e perfino un po’ del cinema (Ladri di saponette di Nichetti, Visioni private di Calogero). Ma principalmente lavora (e scrive) per il teatro: Malsottile, Magoni, La daga nel loden, Stanca di guerra (con Baricco), sono tra i suoi spettacoli negli anni 90; Precise parole, Traviata, Alice, una meraviglia di Paese, e Amleto, quelli nell’ultima decade, tutti pubblicati in volume da Feltrinelli. Sabato 4 – Domenica 5 aprile HUMAN RIGHTS NIGHTS in collaborazione con Gender Bender e Arcigay Il Cassero HUMAN RIGHTS NIGHTS, festival di cinema e arte dei diritti umani, si concentra quest’anno su una serie di iniziative, attraverso cinema, arte, musica e incontri sul tema, volte a promuovere una società dove non ci siano discriminazioni e pregiudizi verso ogni persona, e dove invece venga valorizzata la diversità culturale. Dopo la scorsa edizione di Gender Bender, la collaborazione prosegue quest’anno con due proiezioni e un party: Sabato 4 aprile ore 18.00 Cinema Lumière, Bologna: A JIHAD FOR LOVE di Parvez Sharma (USA/UK/D/F/ AUS 2007) introduce Daniele Del Pozzo Nato e cresciuto in India, Parvez Sharma, che attualmente vive a New York e si dichiara “omosessuale e musulmano”, ha realizzato nel 2007 A Jihad for Love, il primo documentario sul rapporto tra Islam e omosessualità. Girato in dodici paesi e in nove lingue, il film si riferisce al concetto islamico di “jihad” inteso come sforzo religioso per raggiungere un determinato obiettivo, cercando di recuperare un termine usato dai media occidentali esclusivamente come sinonimo di “guerra santa”, riferendosi ad atti di terrorismo. ore 20.30 Auditorium DMS, via Azzo Gardino 65/a THE TIMES OF HARVEY MILK di Rob Epstein (USA 1984) The Times of Harvey Milk ripercorre la carriera politica di Harvey Milk, da attivista di quartiere a primo consigliere dichiaratamente gay eletto a San Francisco, assassinato insieme al Sindaco George Moscone dal consigliere Dan White il 27 novembre 1978. Il film, a tratti ironico, a tratti tragico, nell’85 ha vinto l’Oscar come Miglior documentario, ed è da molti ritenuto superiore al recente film di Gus van Sant sulla figura di Milk. Domenica 5 aprile ore 22.30 Cassero: Human Rights Nights Hip Hop Against Racism Closing Party Trix & Lugi: Dj set & Showcase Featuring: Big Gora (West Africa), B-Boys (Bologna) 15 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 LUNEDÌ 4 MAGGIO PETITES MADELEINES PER UN’EDUCAZIONE SENTIMENTALE 15 A CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 16 T O TOBIAS BERNSTRUP, PHOTO JOSH JORDAN rtista a tutto tondo, Tobias Bernstrup, svedese, è una creatura evanescente, sovrumana, o meglio ancora post-umana. Bernstrup è un robot proveniente dal passato, capace di trasformarsi, nei video come nelle performance dal vivo, da androide giustiziere in un’algida maîtresse perversamente erotica. Blade Runner e S&M, uomo e macchina, maschio e femmina: l’arte di Tobias Bernstrup riconcilia gli opposti, ma non per placarne la conflittualità, semmai per amplificarla, rendendola ancora più enigmatica e irrisolta. Nella serie Museum Meltdown, musei realmente esistenti sono trasformati in ambienti virtuali, dove il giocatore può scatenare la sua furia iconoclasta attraverso il motore di gioco di videogame modificati come Duke Nukem 3D; in altri lavori interattivi, come Nekropolis o Potsdamer Platz, il giocatore può solo camminare a vuoto negli spazi urbani di Parigi o Berlino simulati con il sistema di sviluppo tridimensionale Unreal Engine (“motore” di Unreal Tournament). Mantis City, prodotto per il Duolon Museum di Shangai, usa un modellino stile Metropolis dello skyline della città per un combattimento alla Mothra-Godzilla di due mantidi giganti che si lanciano dalle Oriental Pearl e Jin Mao towers; Neon Love vede invece il nostro truccato, vestito in latex e stivali di pelle, cantare sul palco del The Hall, un’ex chiesa armena di Istanbul trasformata in club, mentre scorrono immagini ispirate al video Neon Lights dei Kraftwerk. Ricerca artistica e musicale vanno infatti di pari passo B I italiano!), di un soggetto alla ricerca di un’orgia notturna (“voglio uno o più ragazzi che mi prendano duramente”, recita il testo neolibertino). Bernstrup lavora con la galleria Andréhn Schiptjenko di Stoccolma, e in Italia, con la Sogospatty di Roma (divenuta Galleria Manzo, www.galleriamanzo.it) e la White Project di Pescara ([email protected]), che hanno prodotto rispettivamente le edizioni limitate di Ventisette e Neon Love. Per le altre uscite, vedi www.bernstrup.com. Tra eros e arte digitale, atteggiamenti neodecadenti e camp pop, corpo e microchip, Tobias Bernstrup parteciperà, venerdì 13 marzo, al nuovo appuntamento con la serata queer Omonoia: “Masters and Slaves Of The Universe”. TOTOBIAS BERNSTRUP, RE-ANIMATE ME, 2002, © THE ARTIST 16 per Bernstrup. Se in Mantis City ritroviamo le colonne sonore elettroniche di John Carpenter, più generalmente evidenti sono i riferimenti alle atmosfere musicali dei Man-Machine per eccellenza, i Kraftwerk, e al loro immaginario di un mondo di esseri umani meccanici, androgini e carichi di un erotismo indecifrabile, figure solitarie che si muovono di notte tra spettacolari e allo stesso tempo gelide architetture futuribili. Seguendo il percorso del migliore electro pop anni 80 (Soft Cell), il sottile omoerotismo dei Kraftwerk diviene però esplicito in testi come la clamorosa Ventisette, che canta (in Molti dei tuoi lavori (musicali e artistici) si focalizzano sulla questione del “gender”. Tu stesso ti presenti come una creatura androgina, algida e fredda come una macchina, sessualmente inclassificabile. Da Platone ai video clip contemporanei, l’androginia ha rappresentato un leitmotif della cultura occidentale, ed è un tratto che nella società d’oggi influenza anche l’aspetto fisico di molti uomini (e donne) eterosessuali. Quali fonti d’ispirazione, provenienti dalle arti visive o altre, sono state rilevanti per il processo di costruzione del tuo alter ego artistico? “Quand’ero uno studente d’arte, ero molto affascinato dai lavori di Cindy Sherman, dal suo lavoro sulle tematiche di genere, dal suo uso di set teatrali, quanto dalla modalità performativa con la quale usava se stessa come modella. Ma la maggior parte delle mie fonti d’ispirazione oggi A S provengono dalla cultura popolare contemporanea, come i video game, o da sottoculture come la scena fetish. La musica che componi sembra a sua volta ricoprire un ruolo importante in questo processo... “Sì, il ruolo della musica è di creare un’atmosfera: nostalgia, malinconia, romanticismo, seduzione. Inoltre cantare dal vivo per me significa creare tensione, autenticità, espormi all’interno dello spazio morto, della scatola bianca delle gallerie.” In che modo le tue performance come cantante hanno a che fare con il tuo lavoro più propriamente artistico? “Durante gli anni questi due aspetti sono diventati sempre più inscindibili. La mia musica è la colonna sonora dei miei lavori visivi e viceversa.” Dominazione e sottomissione. Puoi ricoprire il ruolo di un uomo-robot iper-mascolinizzato e dotato di un’enorme pistola/fallo, quanto quello di una maitresse sensuale e femminile. In entrambi i casi questi ruoli prendono parte a una guerra, il primo di una guerra futuristica, la seconda dell’infinita guerra dei sessi. Descriveresti la tua arte come “conflittuale”, come in una sorta di rapporto S&M nel quale ricopri entrambi i ruoli? “ Questo aspetto della mia arte ha più a che fare con l’atto performativo, e con il mettere alla prova i confini e i modelli di genere esistenti.” Dominazione e sottomissione sono temi centrali anche Nella tua serie di videogame Museum Meltdown, il target da distruggere è l’arte stessa. Che tipo di opere hai scelto per esso come bersagli da distruggere? Questo videogame rappresenta anche un tuo commento sullo status e sui processi di costruzione dell’arte contemporanea? “Nella mia ultima versione del progetto Museum Meltdown, realizzata assieme a Palle Torsson, abbiamo rappresentato il Moderna Museet di Stoccolma con una versione modificata di Half-Life. Abbiamo incluso un B TOBIAS BERNSTRUP, KILLING SPREE, 2005, © THE ARTIST Parigi, e la loro correlata teoria della Psicogeografia, ovvero dell’influenza che il contesto geografico, che sia organizzato in maniera consapevole o meno, ha sulle emozioni e sui comportamenti degli individui? “Sì, si potrebbe addirittura dire che questi videogame rappresentino delle ‘Dérives digitali’. Quando facevo delle ricerche giocando con i videogames, una volta superati tutti i livelli (eliminando tutti i nemici, o usando dei TOBIAS BERNSTRUP, PERFORMANCE AT FARGFABRIKEN, STOCKHOLM 2002, © THE ARTIST Nei tuoi lavori utilizzi spesso un immaginario futuristico. Qualcuno ha detto che la fantascienza non ha nulla a che fare con il modo in cui ci immaginiamo il futuro, ma che piuttosto è (e può solo essere) una descrizione e un commento sulla nostra realtà. D’altra parte i tuoi video contemporanea. Puoi raccontarci qualcosa di più su questo brano? “Avevo un’idea precisa di come dovesse essere il pezzo, ma non riuscivo a scrivere un testo che mi piacesse. Annika mi suggerì di cercare on line e di prendere le parole di qualcun altro. Non c’era ancora Google, e su AltaVista digitai le parole “knulla+mig”, che significano “scopami”. Il primo risultato che venne fuori fu l’annuncio di un giovane travestito di 27 anni che viveva in un piccolo villaggio in Svezia, e che chiedeva di essere abusato. Nel suo annuncio aveva scritto “Puoi comprarmi abiti sexy e ti lascerò fare quello che vuoi”. Ho semplicemente tradotto in inglese le parole che aveva scritto e le ho messe nella canzone. Anni dopo decisi di fare anche una versione in italiano, in occasione di una mia mostra in Italia. Da grande fan dell’italo disco, desideravo da tempo fare un pezzo in italiano, e questa era la canzone perfetta a questo scopo...” E R fanno riferimento a visioni “obsolete” del futuro come quelle create al computer per film come Tron o i video dei Krafwerk, a un immaginario stilizzato e perfetto, non rovinato dalla consapevolezza che il nostro probabile futuro sarà tutt’altro. Il tuo personaggio, e le location artificiali disabitate in cui si muove, rappresentano un’Utopia (che letteralmente significa un “non-luogo”), o piuttosto una realtà distopica? “Per citare William Gibson, ‘Il futuro è già qui, semplicemente non è equamente distribuito...’. Ci sono molti racconti di fantascienza che sono più rilevanti oggi che mai. Pensa a 1984 di Orwell, o a Neuromante dello stesso Gibson. Sto pensando al processo che sta proseguendo qui a Stoccolma per chiudere The Pirate Bay (sito svedese per downloadare musica e film gratuitamente, ndt), o alla recente e mostruosa direttiva IPRED dell’Unione Europea (direttiva sulla questione dei diritti d’autore, ndt), a come vogliono controllare internet e la nostra vita personale. Viviamo in una realtà davvero cupa, consapevoli che il pianeta in cui viviamo sta morendo. Ma allo stesso tempo viviamo un momento estremamente dinamico nel quale potremmo essere più felici e più vivi che mai... Condividere i file significa prendersi cura del prossimo.” In quanto italiano, sono rimasto ovviamente colpito dalla tua traccia cantata in italiano, Ventisette. In quanto gay, sono rimasto colpito anche dal suo testo altamente omoerotico, a metà tra un immaginario pasoliniano e quello totalmente edonistico e superficiale di un’orgia N S T 17 R U P di Walter Rovere e Mauro Copeta codici-trucco), facevo semplicemente camminare il mio personaggio, cercando semplicemente di fare esperienza di questo scenario virtuale. E così scoprivo cose che era impossibile notare durante il gioco d’azione vero e proprio. Ad ogni modo, per la teoria dei videogame, le mie modificazioni di videogame non sono giochi, dato che non esistono più regole, e nemmeno scopi da perseguire.” gran numero delle opere maggiori della collezione del museo, dal Grande Vetro di Duchamp ai quadri di Picasso a opere più recenti, come delle tele di Gerhard Richter. Nel videogame il giocatore può distruggere ciascuna di queste opere e farle a pezzi colpendole con il grimaldello o le altre armi a disposizione. La nostra idea di partenza è stata di mettere in collisione la crescita vertiginosa della cultura contemporanea del videogame, contro un’istituzione, quella del museo, vista come un organismo lento. Ma volevamo anche analizzare la rappresentazione dello spazio e dell’arte in spazi reali e virtuali.” In altri dei tuoi videogame modificati, disabiliti invece la maggior parte delle attività, al punto che l’unica azione possibile è semplicemente quella di camminare per città deserte. In questo modo l’architettura diventa l’unico elemento narrativo in essi. Questa scelta ha qualcosa a che fare con le Derive situazioniste attraverso In questi tuoi videogame non esistono altri personaggi se non quello del giocatore. Come mai? Sei interessato alle possibilità (anche per le arti visive) date da social network di identità virtuali come Second Life? “A quel tempo mi interessavano di più gli spazi urbani intesi come spazi virtuali, nel loro essere generici (come nella Generic City di Rem Koolhaas). Quando realizzai le modificazioni di videogame, all’inizio del 2000, vivevo a Berlino ed ero affascinato dallo sviluppo architettonico della città. Le nuove aree commerciali intorno a Friedrich Strasse e Postdamer Platz sembravano degli immensi set teatrali, quasi completamente deserti data la crisi economica. Anche i berlinesi sembravano turisti nella loro stessa città...” Per concludere, quali sono i tuoi progetti futuri? Ho letto che sarai alla prossima Biennale di Venezia... “Il mio prossimo progetto performativo più importante in Italia sarà al MADRE, il Museo di Arte Contemporanea di Napoli a giugno. Produrrò anche un cortometraggio per questo progetto. E infine, se tutto va bene, il mio nuovo album sarà pronto per quell’occasione...” WALTER ROVERE E MAURO COPETA CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 TOBIAS BERNSTRUP, MANTIS CITY, STILL DA VIDEO, 2006, COURTESY GALLERIA WHITE PROJECT RUSSO/BIANCHINI dei video di Annika Larsson, per i quali scrivi la musica, mentre lei fa da direttore della fotografia per molti dei tuoi. Che relazione c’è tra i vostri lavori? “Le opere di Annika hanno più a che fare con le regole, le strutture sociali e la psicologia. Ma entrambi nutriamo lo stesso interesse per il dettaglio, per gli aspetti rituali, per la seduzione. Probabilmente io sono meno voyeur e più esibizionista, dato che preferisco stare davanti alla camera piuttosto che dietro, come fa lei. È un grande piacere lavorare con Annika, lei è un genio!” 17 P VENERDÌ E 6 MARZO SABATO 14 FEED EE THE BEARS HIGH QWALITY HO HOUSE raduno d mensile orsi e cacciatori “music, orgy, body, dance” dan oree 222.00 dj COQ’o’NUZ oree 001.00 dj T. Morris (23:00 – 02:30) SALVO djj (02:30 – 04:00) TAMA SUMO UM dj (04:00 – 05:30) UES dj dirtyVisions ty by EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta) / picss report by PH_K ingresso es 6 euro SABATO 7 MARZO ARZ HIGH QWALITY HOUSE OUS “greetings from Europe” urop (23:00 – 02:30) RICKY SCARDIA ARDIA dj (02:30 – 04:00) MATTHE ATTHE dj (04:00 – 05:30) FROG_ETTE _ETTE dj visual byy Aliass vj CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 18 18 A R O G R A M M visual by STRONG vj MoreERCOLEDÌ ERC 11 MARZO re 21 21:00 radical chips - prime time DOMENICA CA 15 MARZO O ABSOLUTELY BSO QUEER DISCO NIGHT Maschile e femminile - pomeriggio formativo suul genere e l’identitàà di genere con Elisa Arfini Commercial soundz 02:00 LOTTERY ERY SSHOWTIME con Matty P e Minerva Lowenthal GIOVEDDÌ 12 12 MARZO gruppo u di incontro, confronto e sperimentazione e Arcilesbica ica Bologna presenta: ore 21: aperitivo ritivo con buffet a cura di EduLes oree 118.00–20.00: I due mondi - lesbiche e gay a seguire: Katekesi ateke di purificazione a cura di MIKA MALE TEATRO ingresso 4 euro BEAUTY EA CASE Dall’autore ll’ di “Burlesque!”, Luca de Santis, conn RRiccardo Buffonini, Marco Ruga, Berta Black e Lysandra a Coridon LUNEDÌ 9 MARZO ARZ ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: resen GRUPPO DI LETTURA TUR presso il Centro di Documentazione tazio M ARTEDÌ 10 MARZO oree 221.30 LUO presenta Il SSofà delle Muse: GIUSEPPE U PATRONI GRIFFI conferenza nf di Luca Scarlini ore 21 KOMOS S coro omofoniicoo bolognese in concertto special guests Mario Solllazzzo, Alfonso Antoniozzzi, Tiziana Tramonnti ingresso 3 euro Liberamente b dovvve c’è tutto, ma mai quello che ti serv serve PProgetto Scuolaa (23:00 – 02:00) RUGGERO dj (02:30 02:30 – 04:30) LITTLE FLUFFY LUKE dj (visti st dalle donne) ingresso 10 euro pre-sserata d’intrattenimento artistico ingresso 10 euro (intero) / 5 euro ridotto rido DOOMENICA 8 MARZO M MARZO VEENERDÌ 13 MARZO OMONOIA: “masters sters and slaves of the universe” con THE SLAVE CORNER CACCADURA PIP SHOW by LYZ TOBIAS BERN BERNSTRUP live (Tonight Records, N.Y.) XENIA BELIAYEVA BELIA dj set (Datapunk, Hamburg) VINCENZO TOMMASEO dj set MITCH & NEM vj set ingresso 6 euro MERCOLEDÌ 1188 MARZO ore 20 gruppo giovani cassero ass presenta InsideOut: “family matters” mat ABSOLUTELY QUEER EE DISCO NIGHT Commercial soundz (23:00 – 02:00) TRASH COU COUTURE dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME ME con Matty P & Lady Kristal (02:30 – 04:30) KEKKO A dj ingresso 3 euro A R Z O 200 GIOVEDÌ 19 MARZO ore 21 Cinema Medica (via Montegrappa 9) GENDER BENDER in collaborazione con Cattleya e Universal Pictures presenta l’anteprima a Bologna di DIVERSO DA CHI? di Umberto Carteni Alla proiezione saranno presenti il regista e il cast: UMBERTO CARTENI, LUCA ARGENTERO, CLAUDIA GERINI E FILIPPO NIGRO DOMENICA 22 MARZO Liberamente „DIVERSO DA CHI?‰ party LUNEDI 23 MARZO BURGERQUEER CREW PRESENTA ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: A trash fucking fun party for people that just wanna have fun. TYING TIFFANY LIVE CONCERT GRUPPO DI LETTURA presso il Centro di Documentazione MARTEDÌore24 MARZO 21.30 LUO presenta VoreENERDÌ 20 MARZO 18.30 LUO presenta MEZZI MASCHI Gli adolescenti gay dell’Italia meridionale IO NON SONO UN ALIENO c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) incontro con l’autore Gabriele Sannino incontro con l’autore Giuseppe Burgio featuring: dj ST.ROBOT - Elettronoisedjset CAVO\LANE - live set dj ALEK T DANIEL ONE - Live\Dj Techno comandante: LUCA LIGHTSHOW MAN comandante di flotta: ANDROID M ERCOLEDÌ 25 MARZO ore 21:00 radical chips - prime time ingresso 5 euro Commercial soundz pre-serata d’intrattenimento artistico ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT (23:00 . 02:00) CASH & FERRY dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME: con Matty P & SABATO 21 MARZO HIGH QWALITY HOUSE Maxxx(l) (02:30 – 04:30) MIGHTY MAU dj ingresso 3 euro “springtime for sex & love & party” (23:00 – 02:00) LINUZ dj (02:00 – 03:00) TOUANE live (03:00 – 04:00) KIKI live (04:00 – 05:30) BENNY dj visual by ALIAS vj ingresso 12 euro intero / 8 euro ridotto liste:3355382848 OMOFOBIA E DISCRIMINAZIONI IN ITALIA incontro con Paola Concia, Gian Luca Galletti, Enzo Raisi, Diletta Tega. sarà presente il cast del film LA ROBOTERIE: STARSHIP VENERDÌ 27 MARZO ore 18, Palazzo d’Accursio (piazza Maggiore 6) gruppo di incontro, confronto e sperimentazione ore 18.00–20.00: Proponi la tua legge: quali Diritti LGBT vogliamo inviti omaggio su www.genderbender.it ore 23: ArciLesbica e Cassero presentano: 9 GIOVEDÌ 26 MARZO Stop poseurs. Stop tekno…just enjoy the trash! RIOT QUEER DJ KOKESHI SUICIDE DJ DALILA SUICIDE DJ TRASH DANCE DJ SET (electropunk,indie,90’s dance,trash music,metal,trash pop) Vjs: Shibata V. ( trashCore visionS - BurgerQueer) Mikahail (BSI TV) PhotoReport: Viky - Stefano Libertini Performers: Anita Suicide + Lamaggie Allestimenti by: PlasticDavid DoorBitch: Lamaggie STRICTLY REQUIRED DRESS CODE: PARTY MONSTER !!!!! Ingresso 5 euro SABATO 28 MARZO HIGH QWALITY HOUSE “a very long… night!” THE ULTIMATE DJ COMPETITION! (23:00 – 01:30) warm up by François dj (01:30 – 02:10) I (02:10 – 02:50) II (02:50 – 03:30) III (03:30 – 04:10) IV (04:10 – 04:50) V (04:50 – 05:30) VI visuals STRONG vj LUO e ArciLesbica Bologna presentano: ore 21.30: FEMMES OF POWER conferenza-spettacolo con: Del LaGrace Volcano ingresso libero a seguire drink-buffet a cura di EduLes ore 23: Le Strulle ingresso 3 euro ingresso 10 euro DOMENICA 29 MARZO BEAUTY CASE Dall’autore di “Burlesque!”, Luca de Santis, con Riccardo Buffonini, Marco Ruga, Berta Black e Lysandra Coridon 19 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 M 19 PROGRAMMA MERCOLEDÌ 1 APRILE ore 20 ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT Commercial soundz (23:00 – 02:00) POPPEN 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty P & MINERVA LOWENTHAL (02:30 – 04:30) LITTLE FLUFFY LUKE dj pre-serata d’intrattenimento artistico SHuman ABATO 4 APRILE Rights Festival in collaborazione con Gender Bender e Cassero presentano: ore 18:00 Cinema Lumiere A JIHAD FOR LOVE di Parvez Sharma introduce Daniele del Pozzo ore 20:00 Auditorium DMS, via Azzo Gardino 65/a THE TIMES OF HARVEY MILK di Rob Epstein ingresso 3 euro HIGH QWALITY HOUSE G IOVEDÌ 2 APRILE ore 21.30 LUO Presenta CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 20 20 “Defrag Party” TREASURES OF GAY ART from the Leslie/Lohman Gay Foundation conferenza-spettacolo con Peter Weiermair Arcilesbica Bologna presenta: ore 21: aperitivo con buffet a cura di EduLes ore 23: Le Strulle ingresso 3 euro (23:00 – 02:00) MARIO MASULLO (02:00 – 04:00) ROBERT BABICZ dj (04:00 – 05:30) GLITCHES visual by MIZZPRAVDA vj Party 100% OMO c/o SUONO club via Massarenti 3 - Gualdo - Ferrara special guest: Brunella di Montalcino (half poppen from Cassero) infoline: 339 1182083 liste: 338 2390848 ingresso: 8 euri con drink ridotto in lista: 6 euri con drink VENERDÌ 3 APRILE FEED THE BEARS presenta: HEAVY FAT !! ore 22.30 BRANDY dj sounds&delirious dancefloor by dj FAGGIO + dj MAX_M BearVisions by: EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta) pics report by PH_K DURANTE LA SERATA: AB-BUFFET A SORPRESA!! ingresso 6 euro 02:00 LOTTERY TIME con Matty P & Lady Pantera (02:30 – 04:30) MASSIMILIANO PAGLIARA dj ingresso 3 euro GIOVEDÌ 9 APRILE ore 21:00 Les Dance - aperitivo Free consolle Buffet a cura di EduLes SABATO 11 APRILE HIGH QWALITY HOUSE DOMENICA ore518.00–20.00 APRILE Liberamente TOYBOY Commercial soundz (23:00 – 02:00) FABLE dj ingresso 10 euro gruppo di incontro, confronto e sperimentazione ore 23.00 ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT HUMAN RIGHTS FESTIVAL: party di chiusura “Human Rights Nights Hip Hop Against Racism!” Trix & Lugi - dj set & Showcase Featuring: Big Gora (West Africa) B-Boys - Bologna LoreUNEDÌ 6 APRILE 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: GRUPPO DI LETTURA presso il Centro di Documentazione “in the mood for techno” (23:00 – 02:00) ALESSANDRO BOLOGNESE dj (02:00 – 04:00) CATZ N DOGZ – 3CHANNELS dj (04:00 – 05:30) FRANÇOIS dj visual by Strong vj ingresso 10 euro M ERCOLEDÌ 15 APRILE ore 20 gruppo giovani cassero presenta InsideOut: “futuresex lovesound” ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT Commercial soundz (23:00 – 02:00) CASH & FERRY dj 02:00 LOTTERY TIME con Matty P & Lady Krystal (02:30 – 04:30) WAWASHI Deejay ingresso 3 euro GIOVEDÌArcilesbica 16 APRILE Bologna presenta: ore 21: aperitivo con buffet a cura di EduLes ore23: Le Strulle ingresso:3euro FOTO GENTILMENTE FORNITE DA: PH_K, ILENA BATTAGLIA, STEFANO LIBERTINI, REQWIEM RED QWIET, ALESSANDRO DEL GALLO, SIMON QUASAR, LA QU’, WALTER ROVERE gruppo giovani cassero presenta InsideOut: “attivo/passivo” MERCOLEDÌ 8 APRILE ore 21:00 radical chips - prime time VLAENERDÌ 17 APRILE ROBOTERIE VENERDÌ 24 APRILE OMONOIA: SUDORE presenta (23:00 – 02:00) WAWASHI Deejay (02:00 – 04:00) DEETRON dj (04:00 – 05:30) FROG_ETTE dj feat. JANE SFONDA’S FITNESS LESSONS LES CYCLETTES CACCADURA SAUNA SOLARIUM LOCKER ROOM PLATEAU REPAS live (Berlin/Paris) HARD TON live (nowhere) FRANCISCO dj set (Pigna Rec, Roma) PROPPA vj set visual by Alias vj ingresso 7 euro CASSEROÊs INVASION IV ingresso 5 euro SABATO 18 APRILE HIGH QWALITY HOUSE “stop homophobia” ingresso 10 euro Dore OMENICA 19 APRILE 18.00–20.00 Liberamente gruppo di incontro, confronto e sperimentazione LUNEDÌ 20 APRILE SABATO 25 APRILE HIGH QWALITY HOUSE “the best gay club disco ever” (23:00 – 02:00) SALVO dj (02:00 – 04:00) TIM BAKER dj (04:00 – 05:30) MATTHE dj GRUPPO DI LETTURA presso il Centro di Documentazione M ERCOLEDÌ 22 APRILE ore 21:00 radical chips - prime time pre-serata d’intrattenimento artistico ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT Commercial soundz visual by STRONG vj VENERDÌ 1 MAGGIO Feed The Bears presenta: BEARS AT WORK !! MoreERCOLEDÌ 29 APRILE 20 gruppo giovani cassero presenta InsideOut: “memoria collettiva e liberazione” ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT Commercial soundz (23:00 – 02:00) FIANDRIX dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty P & MAXXX(L) (23:00 – 02:00) TRASH COUTURE dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty P & A seguire: Katekesi di purificazione a cura di MIKA MALE TEATRO BearVisions by: EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta) pics report by PH_K DURANTE LA SERATA: AB-BUFFET A SORPRESA!! LUNEDÌore 21.30 4 MLUOAGGIO presenta: PETITES MADELEINES incontro con LELLA COSTA ingresso 3 euro ingresso 3 euro ore 21: aperitivo con buffet a cura di EduLes h 22.00 groundfloor opening by dj WAWASHI h 1.00 dancefloor opening by dj FROG_ETTE (02:30 – 04:30) LITTLE FLUFFY LUKE dj MINERVA LOWENTHAL (02:30 – 04:30) GLAMOURBROWN dj G IOVEDÌ 23 APRILE Arcilesbica Bologna presenta: Maggio 2009 ingresso 10 euro ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: ingresso 4 euro 9 G IOVEDI 30 APRILE ArciLesbica e Cassero presentano: ore 23.00 WILBI in concerto “Iridescenze” ore 24.00 SUPER BATTLE OF DRAG DJs con TRASH COUTURE, GLABOURBROWN + special guest ingresso 3 euro Se non diversamente specificato, l’orario d’apertura serale è alle ore 23 e l’ingresso gratuito con tessera Arcigay o Arcilesbica. Per ogni aggiornamento fare riferimento a www.cassero.it/programma DIREZIONE ARTISTICA: Bruno Pompa, Mauro Copeta, Matteo Giorgi, Walter Rovere [email protected] 21 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 A P R I L E 200 21 C A S S E R O DOMENICA 8 MARZO / DOMENICA 29 MARZO BEAUTYCASE Dove c’è tutto, ma mai quello che ti serve CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 22 22 Direttamente dal Cassero di Bologna il “teatro radiofonico” continua le sue trasmissioni sulle frequenze di Radio Città Fujiko (103.1mhz, ogni martedì alle 13) e su Radio DeeGay (ogni lunedì alle 15 e in replica il sabato alle 13) ideato e condotto da Luca de Santis, Riccardo Buffonini, Marco Ruga, e con le incursioni di Bertha Black e Lysandra Coridon. Come in tutti i beautycase più vissuti, ci si ritrova a far ordine tra una cipria appena comprata e un rossetto scaduto, una matita temperata al limite e pezzi di ombretto che si raccolgono negli angoli, specchi rotti e pennelli per il trucco spelacchiati. La trousse come metonimia del trucco, come gioco delle mille facce e personalità. Nella piccola valigetta per la bellezza vengono pescati alla rifusa mille personaggi, dall’arte alla televisione, dalla politica alla musica, stereotipi e personalità straordinarie. BEAUTYCASE è un helzapoppin di comicità surreale in cui Riccardo Buffonini e Marco Ruga mettono in scena il loro personale brainstorming. Lontani da ogni struttura o logica di spettacolo, i due improvvisano in estemporanea quello che sembra interessare ai media di oggi: mille rubriche ma prive di un qualsivoglia contenuto. Se la cassiera della cassa cinque, Antonietta, la signora dei salotti milanesi o la presenzialista della tv ormai dimenticata, avessero il loro spazio nel mainstream quotidiano, questo è quello che potrebbe accadere. Nel beautycase c’è il pop e il colto, c’è l’utile e l’inutile, c’è il bello e il bruttissimo, c’è tutto ma soprattutto non c’è mai quello che ti serve. Nel più funambolico degli esercizi di stile, preparatevi a monologhi, scambi di battute e vedute, parodie, follie incomprensibili, il tutto costretto in una piccola valigetta di vanità: un beautycase. Dall’autore di “Burlesque!”, Luca de Santis, con Riccardo Buffonini, Marco Ruga, Bertha Black e Lysandra Coridon, BEAUTYCASE non è solo una trasmissione radiofonica da ascoltare, ma anche uno spettacolo dal vivo da guardare. SABATO 14 MARZO TAMA SUMO (BERGHAIN, BERLIN) Tama Sumo (Kerstin per gli amici), l’adorabile resident del fantomatico Berghain di Berlino, per noi è come se fosse anche resident al Cassero. E ci piace averla tra noi spesso non solo perché è una persona squisita, non solo perché è orgogliosamente lesbica, ma anche (e soprattutto) perché è un’ottima dj, formatasi in quella eccezionale palestra berlinese, il Berghain appunto, che non a caso è unanimemente considerato il tempio europeo della techno, il luogo al quale tutti guardano per capire cosa di nuovo bolle in pentola, quali saranno le nuove tendenze della musica dance. Ci siamo fatti mandare una sua playlist un po’ speciale, contenente i suoi 10 pezzi più gay preferiti... Silenzio, Kerstin dixit: My personal musical gay diamonds & pearls: 1. Jamie Principle: Waiting On My Angel / Bad Boy 2. Loose Joints: Is It All Over My Face 3. Man Friday: Love Honey, Love Heartache 4. Los Angeles T.F.: Magical Body 5. Man Parrish: Male Stripper 6. The It: Donnie (Ron Hardy Mix) 7. Sylvester: Do Ya Wanna Funk 8. Grace Jones: Do Or Die 9. Divine: A Whole Lot Of. 10. Peech Boys: Don’t Make Me Wait VENERDÌ 13 MARZO OMONOIA MASTERS AND SLAVES OF THE UNIVERSE con: THE SLAVE CORNER CACCADURA LYZ S&M TOBIAS BERNSTRUP live (TONIGHT RECORDS, N.Y.) XENIA BELIAYEVA dj set (DATAPUNK, HAMBURG) VINCENZO TOMMASEO dj set MITCH & NEM vj set Frustrati dalla mediocrità di ogni giorno, sottomessi ad una scrivania mentre il boss ci castiga o repressi su una sedia a battere l’ennesima zucchina, condividiamo momenti di estrema indegnità e vergogna dalla quale spesso traiamo piacere e, a volte, vorremmo alzare la spada al cielo: a me il potere! Torna Omonoia, appuntamento a cadenza mestruale, divaricando le sue inconfessabili pulsioni primitive, per riempirsi la bocca e assaporare un flusso bulimico di emozioni e di repressioni, per sfogare il piacere con un pollo in gomma, per calpestare la compostezza dell’umana miseria o semplicemente per ricevere la giusta punizione ai propri passi falsi. Una redenzione del potere ed una sudditanza al dominio. Visita il Nuovo Paradiso, punisci e sbeffeggia l’orrendo sodomita, riprenditi il potere su She-Ra, fatti penetrare dai gotici suoni di Tobias Bernstrup, affermato artista visivo (invitato anche alla prossima Biennale d’Arte di Venezia) in uno dei suoi rari live come etero in guepière assetato d’orge, o dalla techno glaciale di Xenia Beliayeva, maitresse di un beat ancestrale, arrapati con lo strip sifilitico di Lysandra Corydon, maestra di piaceri raffinati. DOMENICA 15 MARZO KOMOS IN CONCERTO Domenica 15 alle ore 21 il groundfloor del Cassero ospiterà il primo concerto di Komos – Coro Omofonico Bolognese, coro maschile gay nato a settembre, diretto da Paolo V. Montanari. Il programma inaugurale intende mostrare l’ampio spettro di possibilità e di interessi della compagine, dal Medioevo al Rinascimento di Banchieri, Vecchi e Monteverdi, dal Romanticismo di Mendelssohn e Wagner al Novecento di Poulenc e Rorem, fino a qualche “lecca-lecca” pop. Al pianoforte il maestro Mario Sollazzo. Guest star il baritono Alfonso Antoniozzi, che ha carta bianca nella scelta di ciò che vuole eseguire, e il soprano Tiziana Tramonti, impegnata nell’irresistibile Lamento della ninfa di Monteverdi. Ingresso libero! E V E N T S SABATO 21 MARZO LA ROBOTERIE L’appuntamento con robot, corpi mutanti, umanoidi e techno acida vomitata a volumi fragorosi da casse provenienti da qualche rave illegale tenutosi su Marte, diventa finalmente un evento mensile. E così i numerosi fan de La Roboterie non potranno più lamentarsi di dover aspettare troppo tempo prima di vedere le loro truppe spaziali preferite invadere il castello casserino. Musica, mostre, allestimenti e tutto il singolare immaginario del party elektro-queer romano renderanno il nostro dancefloor un alienante spazio futuristico dove uomini e automi danzano insieme seguendo ritmi tribali riprodotti da macchinari ancora sconosciuti ai contemporanei, come in una perfetta sceneggiatura ispirata a Blade Runner. Per la prima volta LaRoboterie si illumina di LUCE ! Uno speciale allestimento di luce e giochi scenografici trasformeranno il CASSERO nella più TECHNO DELLE ASTRONAVI, per una notte di puro ENTERTAIMENT! ALLA GUIDA: comandante in capo: ST.ROBOT - Elettronoisedjset controammiraglio: CAVO\LANE - live set viceammiraglio: ALEK T FEAT. commodore: DANIEL ONE - Live\Dj Techno comandante: LUCA LIGHTSHOW MAN comandante di flotta: ANDROID special simulation consolle info e shop www.laroboterie.com www.myspace.com/laroboterie KIKI live (BPITCH CONTROL, BERLIN) TOUANE live La bionda Kiki (ormai ammogliato, ma per noi rimarrà sempre e comunque LA bionda), dopo una interminabile attesa, dovuta anche a una serie interminabile di date in giro per il mondo, è pronto per sfornare la sua seconda fatica da producer, il suo attesissimo secondo album. E noi siamo felicissimi di poterlo ospitare di nuovo perché faccia assaporare a tutti noi il risultato di un così lungo lavoro. Ad accompagnarlo un’altra nostra cara conoscenza, Touane, romagnolo trapiantato a Berlino, producer ormai universalmente apprezzato per il suo estro camaleontico, che lo ha portato a confrontarsi con generi tra loro diversissimi, come l’ambient, la techno e l’elettronica più sperimentale. 23 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 VENERDÌ 20 MARZO E VENERDÌ 17 APRILE 23 VENERDÌ 27 MARZO BURGERQUEER CREW PRESENTA: TYING TIFFANY LIVE CONCERT A trash fucking fun party for people that just wanna have fun. Stop poseurs. Stop tekno…just enjoy the trash! Resident Djs: RIOT QUEER DJ KOKESHI SUICIDE DJ DALILA SUICIDE DJ TRASH DANCE DJ SET (electropunk,indie,90’s dance,trash music,metal,trash pop) Vjs: Shibata V. (trashCore visionS - resident BurgerQueer) Mikahail (BSI TV) PhotoReport: Viky - Stefano Libertini Performers: Anita Suicide + Lamaggie Allestimenti by: PlasticDavid DoorBitch: Lamaggie STRICTLY REQUIRED DRESS CODE: PARTY MONSTER !!!!! BURGEQUEER IS POWERED BY SUICIDEGIRLS + SUNDANCE TATTOO STUDIO MANIFESTO: BURGERQUEER : Cosi Come Lo Vuoi! - Per tutti i palati, sopraffini e non! -Arrivi, ordini e prendi! Menù economici, e di facile approccio! E per ogni menù scelto, gadgets e cotillons assicurati! Anelli di cipolle per lesbiche, Hot dog per omosessuali, Tanta mayonnaise per tutti, e..... e se proprio siete etero, c’è sempre il solito CHEESEBURGER!!! Tutto rigorosamente accompagnato da un’ampia scelta di insalate miste a base di paillettes e salsa fucsia! Milkshakes in chiave di violino e energy drinks addolciranno i vostri sensi, e per ogni big menù una confezione di classic marshmallow in omaggio! Gettoni fluo per il riot suicide jukebox saranno distribuiti all’ingresso, e se non sapete che hit anni 90 o trash scegliere, potete rivolgervi alle nostre prestanti rollergirls e sailormen! Pronte per voi selezioni di frisbee musicali glitterati, e scie magnetiche dalle quali sarete risucchiati in un vortice spazio temporale..Tornerete a casa con un indimenticabile ciuffo alla Brandon Walsh! Come and Taste it! SABATO 28 MARZO THE ULTIMATE DJ COMPETITION Torna anche quest’anno la DJ COMPETITION organizzata dal Cassero per scovare e mettere in evidenza i giovani talenti della consolle. Durante la serata numerosi dj concorreranno per un titolo che ha sempre portato fortuna a tutti coloro che l’hanno conseguito.(basti pensare che il primo anno ha vinto FABRIZIO MAURIZI aka ROGER.. vi dice nulla?) Ma cosa fare per partecipare? Semplice! E’sufficiente un dj set registrato recentemente, due foto (una di nudo costituisce un titolo preferenziale) ;-) una breve biografia e i contatti per essere richiamati. Il tutto può essere presentato fisicamente al Cassero all’attenzione della direzione artistica, oppure inviato tramite www.yousendit.com o www.sendspace.com (o simili) all’indirizzo [email protected] La partecipazione di tutti i dj in concorso è gratuita, non sono previsti compensi o rimborsi spese. Il vincitore, scelto dalla giuria durante la serata, si aggiudica un volo Bologna-Barcellona (a/r) + 3 notti in hotel *** + ingresso completo al Sonar 2009 (dal 18 al 20 giugno 2009). La deadline per la consegna del materiale è il 10 MARZO. Ad aprire la serata sarà proprio il vincitore dello scorso anno: FRANCOIS! VENERDÌ 3 APRILE SABATO 4 APRILE DEFRAG PARTY con ROBERT BABICZ live GLITCHES dj set MARIO MASULLO dj set CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 24 24 Dall’effervescente scena partenopea, da sempre attenta al sound techno internazionale, nasce l’esperienza di una label ancora giovane ma che può già contare nella sua scuderia nomi altisonanti come quelli di Gui Boratto, Lee Van Dowski, Quenum, Jonas Bering, Andreas Tilliander, nonché giovani producer nostrani dotati di grande talento come Glitches e Mario Masullo. In questa serata tutta dedicata alle sonorità minimal-glitch tipiche dell’etichetta, avremo la possibilità di godere del live set del nuovo acquisto della Defrag, Robert Babicz, maniacale e meticoloso artigiano del suono, capace di creare tracce inarrestabili dai bassi potenti e viscerali. Ad accompagnarlo, ci saranno invece le due punte made in Italy del roster Defrag, Mario Masullo e Glitches. Don’t stop the dance. FEED THE BEARS presenta: HEAVY FAT !! new musik - new video - new mood /// only for bigger - stronger - fatter BEARS ! groundfloor opening by BRANDY dj sounds&delirious dancefloor by dj FAGGIO + dj MAX_M Max_M (M_Rec - Italy / Impact Mechanics - USA) Max M, é un dj, promoter e grafico romano, ma milanese d´adozione. Nel 1990 la musica elettronica gli cambiò la vita. Influenzato dagli Underground Resistance e da parecchi altri producers e djs della scena di Detroit, Max_M ha iniziato l’arte del djing nel 1992 facendosi le ossa nei club e nella scena dei rave illegali in tutta Europa, promuovendo e sostenendo le produzioni techno indipendenti. Nel 1999 produce la prima uscita su Evil Forces Records. Nel dicembre 2000 fonda la sua propria etichetta M-Rec insieme a Octad con l’Ep intitolato Rawframes. Attivista storico del movimento queer europeo ha collaborato in posizioni di rilievo con Pornflakes Queer Crew lo storico gruppo di attivismo queer di Milano, con il party CLASSIX di Roma e con Sabot°Age, queer project a Berlino. Nel 2008 esce il suo PISS U/PISS OFF e.p. per l’etichetta IMPACT MECHANICS di Chicago che pubblica tutta la nuova scena electro techno americana e non solo, da The Advent, Virgil Enzinger, Mark Williams, a Angel Alanis. www.myspace.com/maxmrec FAGGIO dj Dalla scena Punk/Goth dei primi anni 80 all’Isola Nel Kantiere, passando per il Link, Homophonic, Carni Scelte ecc ecc: stilare una biografia di Faggio Dj è compito arduo e a tratti insidioso. Outsider di razza, personaggio controverso e contraddittorio, leader spirituale di Blacksoviet Music Department, Faggio si muove oggi tra paesaggi sonori e territori elettronici frutto e sintesi di un’esperienza musicale vissuta in prima persona attraverso decenni di generi e stili: ritmi pulsanti e ipnotici, atmosfere rarefatte e oniriche, sprazzi di luce e melodie intense, musica di Frontiera per Frontiere che nn esistono più. Wolf is my Dj........ ww.myspace.com/faggiowoofchilddj SABATO 11 APRILE CATZ ‘N DOGZ a.k.a. 3 CHANNELS live (Mothership Rec., Poland) Grzegorz Demianczuk e Wojciech Taranczuk, non sembra una misteriosa formula magica proveniente da chissà quale civiltà scomparsa? E invece no, molto più banalmente si tratta dei nomi del duo più osannato del momento, Catz ‘n Dogz. Originari di Szczecin, in Polonia, Greg e Voitek (così è un po’ più semplice) si sono imposti sulle scene con lo pseudonimo di 3 Channels, pubblicando una miriade di 12” per etichette di culto come la Trapez, la Crosstown Rebel e la Pokerflat. Per il loro primo album, dall’emblematico titolo “Stars Of Zoo”, i due compari cambiano identità, e virano il loro potente sound su binari più deep, più housy, più tribali... più sexy, dando vita a una selvaggia giungla di beat avvolgenti, di bassi dirompenti, di ritmi tropicali, di sax vibranti, di voci ancestrali. Un perla dance. SABATO 18 APRILE VENERDÌ 24 APRILE DEETRON dj set (MusicMan Rec., Switzerland) WAWASHI DEEJAY dj set OMONOIA SUDORE SABATO 25 APRILE TIM BAKER (REAL ESTATE REC., DETROIT) Tim Baker... Forse non mi sono spiegato bene, ho detto TIM BAKER! Uno dei pionieri della scena di Detroit insieme a due altri mostri sacri come Jeff Mills e Derrick May, Tim Baker c’era quando il miracolo è accaduto, quando a Detroit, intorno al 1984, qualcosa di radicalmente nuovo è nato, qualcosa destinata a cambiare la vita di milioni di persone. Loro, gli artefici di questa rivoluzione, la chiamavano soul-tech, noi abbiamo imparato a chiamarla semplicemente techno. Per raccontare la biografia (e la discografia) di Tim Baker ci vorrebbe un numero speciale del Cassero Magazine. Quello che conta è che la sua magistrale perizia tecnica lo rende un vero e proprio artista dei piatti, capace di spingere il sound sempre verso spazi inesplorati e contaminazioni originali, in cui tutta la musica afroamericana, dal funk alla house, dalla disco al dub, risorge dalle sue ceneri per dare vita a una tempesta di suoni. Imperdibile. GIOVEDÌ 30 APRILE WILBI LIVE BATTLE OF DRAG DJS Per chiudere in bellezza il programma di aprile una serata speciale “made in Cassero” organizzata in collaborazione con Arcilesbica Bologna. Il giovedì prefestivo si aprirà con un live della nostra reginetta delle note Wilbi, della quale è finalmente in dirittura d’arrivo l’uscita del cd Iridescenze! Per poi assistere alla battaglia a colpi di note delle nostre dj resident en travesti. La line up va componendosi giorno dopo giorno ma sono già confermate almeno 3 delle nostre fuoriclasse (o meglio senza classe): Fvln, pronta ad insultare chi non la coprirà di complimenti per i suoi remix sempre più ricercati; Matty P, che cercherà senza riuscirci di arruffianarsi tutti gli avventori under 20 e Glamourbrown, che insieme al suo gin tonic cercherà di portare a termine la serata. Ma altre sorprese non mancheranno per farvi arrivare a mattina per prepararvi ad un primo maggio con i fiocchi. con JANE SFONDA’S FITNESS LESSONS LES CYCLETTES CACCADURA SAUNA SOLARIUM LOCKER ROOM PLATEAU REPAS live (Berlin/Paris) HARD TON live (nowhere) FRANCISCO dj set (Pigna Rec, Roma) PROPPA vj set Pettorali massicci e tartaruga che contengono un corpo privo di spirito. Macchine che comandano i movimenti e lacerano la tristezza della giornata. Fluidi ormonici che aiutano a crescere il nostro piccolo e represso ego. Stanze accaldate, calzoncini minimalisti, canotte perizomiche e un’aria densa, dolce, acre, amminoacida. Un’atmosfera deviata e pilotata dall’impronta intrinseca dell’essere: Sudore! Omonoia, appuntamento a cadenza rateale, celebra solennemente il sacro rituale con cui plasmiamo il nostro ego, dotandolo di possenti bicipiti e cosce poderose, ormai irretiti dalla miseria superficiale del consueto. Un’allegoria ginnica dai caldi sapori termali, un lento risvolto al comune asciugamano, lo stretching mentale dell’apparire. Studio 1: Le lezioni di fitness di Jane’s Sfonda Studio 2: Time running con integratori iperproteici Studio 3: Custom body T-shirt Videowalls with: CH1: Electrogroupies, CH2: Plateau Repas, CH3: Francisco Personal trainer: Hard Ton L’abbonamento include sauna e solarium. No lucchetto. Gag, Pump, Crunch. Rotex, Runner, Reclyne. Pompa, Corri, Suda! LA POSTA DELLE TRAVIATE di La Manu e La Juls: due cuori e una Salara LaManu: donna - etero - 33 anni - impiegata in relazioni pubbliche e amministrative La Juls: donna - lesbica - 27 anni - impiegata nel settore benessere femminile (culturale e non) “Care Traviate, ultimamente la mia ragazza sembra prestare molta attenzione agli uomini... so che prima di mettersi con me ha avuto storie eterosessuali, ma pensavo che fosse una fase ormai conclusa... ora invece mi ritrovo insicura... e sono gelosa sia degli uomini che delle donne!” M: prova a buttarla con un menage a trois! Tre is megl che uan! J: La gelosia non ha mai portato grandi frutti. Se la ami e vuoi stare con lei, fidati... o chiudila in cantina! “Cara posta del kuore, io e la mia ragazza vorremmo farci lo stesso tatuaggio, ma lei insiste perché ci tatuiamo la Pukka con le nostre iniziali sotto,e a me non piace... ho paura che mi molli?” M: Tesoro, mollala tu.. ha un pessimo gusto! J: Bah, anche io penso che la Pukka non sia il massimo; ma il gusto è opinabile. Parlane con la tua ragazza e prova a trovare una soluzione comune; ma ricorda che un tatuaggio è per sempre.. indi se poi la vostra relazione, per uno sventurato caso, giungesse al termine, avrai un tatuaggio a ricordartela, SEMPRE! Scrivi anche tu i tuoi dubbi e pene d’amore a: [email protected]! VENERDÌ 1 MAGGIO Feed The Bears presenta: BEARS AT WORK !! h 22.00 groundfloor opening by dj WAWASHI h 1.00 dancefloor opening by dj FROG_ETTE BearVisions by: EQUIPE BOTOX (madlen VS sbta) pics report by PH_K DURANTE LA SERATA: AB-BUFFET A SORPRESA!! 25 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 Cresciuto dai genitori a poppate di jazz, innamoratosi dell’hip hop e della musica soul in tenera età, nel 1992 lo svizzero Sam Geiser scopre il club, la musica in 4/4, l’hip-house, il sound electro e techno di Detroit e la jacking house di Chicago. E nulla fu più come prima. L’artista “più Detroit” d’Europa è un personaggio chiave al centro del grande ritorno sul dancefloor delle sonorità nate nella capitale dell’industria automobilistica statunitense. Il suo ultimo e raccomandatissimo album, Twisted, nutre di una nuova e vitale linfa il sound di Juan Atkins, Derrick May, Kevin Saunderson e Carl Craig, ripensandolo per il dancefloor contemporaneo, miscelandone il groove irresistibile con un’attitudine tutta europea. Classe, stile, innovazione e tradizione. In un’unica parola: Deetron. 25 R T H E MEET di Wawashi deejay FARE IL DJ È UNA FIGATA!!! Invidiato, desiderato, sex symbol, baciato dalla fortuna. La centralità del (e della) dj è senza dubbio uno dei fenomeni più interessanti correlati alla nascita del clubbing. In poco più di 30 anni di storia, la figura del dj (anche dell’ultimo dj sulla terra) si è circondata di un’aurea quasi mitica dai risvolti parossistici se non addirittura grotteschi. Ma siamo sicuri che sia tutto oro quello che luccica? Ecco, per i pavidi che volessero intraprendere questo lavoro, un vademecum necessario... per sopravvivere. CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 26 26 1 la “Madonnara Adorans”: Con questo termine si definisce quel tipo particolare di omosessuale, impossessato da un vero e proprio delirio estatico di cieca fede e adorazione, che vive di e per Madonna, e pensa davvero che lei sia una grande innovatrice e una trendsetter. Lo si può riconoscere facilmente dal taglio di capelli all’ultimo grido, da un’eccessiva e ostentata magrezza (ma se grassa continuerà a atteggiarsi da top model anoressica), e dall’uso smodato di accessori griffati (o finti griffati a seconda delle disponibilità economiche). La Madonnara Adorans per sopravvivere abbisogna di una razione di musica della sua crudele divinità almeno ogni 15 minuti. Scattante e nervosa come solo un tossico in scimmia può essere, si avvicina alla consolle a lunghi balzi, e ti si aggrappa a un braccio implorandoti di darle la sua dose. Davanti a tanta perversione e degrado morale, l’unica soluzione eticamente accettabile è una terapia d’urto. Consiglio di rispondere: “Madonna? Chi? Scusa non conosco.” Solo anni di pratica vi consentiranno di mantenere il sangue freddo dinanzi allo straziante sguardo pieno di terrore che lei vi poserà addosso, prima di fuggire urlando. La mia proposta: Hard Ton: Time To Jack insieme a del metadone. 2- il “Gabberinus sine audito” (o gabberino sordo) Fautore degli alti volumi e dei bpm accelerati, per un misterioso meccanismo il soggetto in questione ritiene che una traccia sia più bella se suonata a palla e munita di una cassa dritta devastante. Voci, bassi, melodie sono totalmente superflui, poiché il suo udito non è in grado di coglierne le frequenze. Anche questo tipo umano è facilmente riconoscibile: i segni distintivi sono cappello portato storto bava bianca ai lati della bocca. Privo dell’uso della parola, il Gabberinus comunica a gesti convulsi, coi quali cerca di esprimere l’unico concetto che il suo cervello è in grado di formulare: oh, metti musica più pesa, cazzo! La mia proposta: Woolfy: Oh Missy (Whatever whatever remix) insieme a un amplifon. 3- il “Magister tendentiae” (o maestro dei trend) Egocentrico e saccente, il Magister per una sorta di istinto naturale presenzia a tutti i party che contano. Vestito alla moda ma in modo volutamente anonimo e trasandato, lavora in settori creativi, ha soggiornato a Milano per almeno qualche mese della sua esistenza, e migra a Berlino almeno quattro volte l’anno. Inoltre appare sempre annoiato poiché ha già visto tutto, sentito tutto, provato tutto. Per lui tutto è uggia e spleen baudelariano. La mia proposta: Fuckpony ft. Amera Light: Shocked insieme a un prozac. 4- la “Puella celebrans” (o la ragazza della festa di compleanno) Gira solo in branco, e durante tutto l’anno espleta funzioni sacre chiamate “feste di compleanno” (pare che l’espressione derivi dal fenicio e significhi “Dio è con noi, brindiamo in suo nome”). Straordinariamente sorridente e alticcia, per i suoi rituali necessita di sonorità prodotte esclusivamente durante gli anni 80. La richiesta di solito è generica: qualunque pezzo pop di quell’epoca. La mia proposta: Marc Romboy: Freaking insieme a un calendario. 5- il “Puer obscurus” (o il darkettone) Esemplare notturno, vive in branchi dediti a lla tintura nera per capelli e alla matita per gli occhi. Il suo amore incondizionato per la musica EBM e New wave non gli permette di apprezzare nient’altro. Balla solo ciò che conosce. D’altronde disobbedire a questa regola gli varrebbe il ripudio da parte del branco. La peculiare danza a scatti, braccia e gambe rigide, ne fa spesso oggetto di scherno da parte degli appartenenti ad altri gruppi. La mia proposta: MotorCitySoul: Kazan (707 remix) insieme a un paio di occhiali neri. 6- la “Saffo dissimilis” (o lesbica alternativa) Taciturna e mite, a causa di una conformazione particolare dell’apparato scheletrico la saffica alternativa non è in grado di ballare. Ma questo non la distoglierà dal chiedervi una hit underground di 5 anni fa, completamente ignara delle ultime evoluzioni musicali e della legge inviolabile per un dj che prescrive almeno 8 anni perché un pezzo diventi revival e sia possibile suonarlo di nuovo. La mia proposta: Mr. White: This House Is Home insieme a un abbonamento a Trax Mag. 7- Il “Discipulus hibericus” (o lo spagnolo Erasmus) Branca della famiglia dei Discipuli Barbari (ovvero gli studenti stranieri), si distingue per l’alto grado di imbarbarimento dei costumi e per l’utilizzo di manufatti chiamati “zaini” nei quali nasconde grandi quantitativi di alcol di bassa qualità. Totalmente ignaro dell’invenzione del guardaroba, l’Hibericus sparge i suoi indumenti per tutto il dancefloor RESIDENTS 8- Il “Discobulus novus” (ovvero il dj novello) Il personaggio in assoluto più temuto da un dj è un altro dj. Di questa specie esistono diverse varianti, ma le più pericolose sono due. La prima è quella del Discobulus Novus: cresciuto nel mito del dj, si muove in branco, portando con sé i suoi amici aspiranti dj e la propria compagna di turno. Tutti, secondo un rituale arcaico, devono rimanere immobili a osservare lo stato di grazia raggiunto da quello che fino a poco tempo prima era ancora “uno di loro” e che ora è l’eletto. Il Novus non è interessato alla musica, ma a fare il dj, e non conosce nulla di ciò che è successo nell’evoluzione musicale fino a due mesi prima che iniziasse la sua carriera. A questa figura è legato il fenomeno, ancora oggetto di studio, della Imitatio Richie, ovvero dell’imitazione di Richie Hawtin, dio supremo (per il soggetto) della consolle. La mia proposta: Zoe Xenia: Tell Me assieme a un biglietto di sola andata per la Siberia. 9- il “Discobulus experitus” (o il dj che ne sa) Il secondo tipo di dj da cui tenersi alla larga, opposto al primo, appartiene a una schiatta di origine divina, onnisciente, veggente e dotata del dono dell’ubiquità. Oltre a conoscere a memoria data d’uscita, etichetta, numero di catalogo di ogni release dance dal 1974 ad oggi, l’Experitus ha partecipato a tutti i grandi eventi degli ultimi decenni. La sua incontenibile smania di commentare ogni singola traccia che stai suonando, proprio mentre stai cercando di smuovere il dancefloor, rende questo personaggio più inopportuno di un testimone di Geova che suoni il tuo campanello la domenica mattina. La mia proposta: Roman IV: Cairo insieme a un cartello “Do not disturb” 10- il “Puer cum cane” (o il punkabbestia) Qualora vi troviate a suonare in un centro sociale occupato, dovete sapere che: 1. vi pagheranno pochissimo 2. farete la conoscenza del Puer Cum Cane. Di giovane età (non ne sono mai avvistati esemplari al di sopra dei 30 anni), si fregia di particolari ornamenti chiamati “cani” (che cambiano a seconda della moda del momento), acconcia i capelli a dreadlock, e fuma sigarette aromatizzate che gli procurano uno stato d’ebbrezza simile a quello degli sciamani orientali. La danza tribale tipica di questa genia consiste in un complesso rito di equilibrismo giullaresco che prevede l’utilizzo di manufatti particolari come palle, aste ecc., che l’antropologo Daniel Fabre ha ipotizzato trattarsi di un rituale di corteggiamento. La mia proposta: Crazy P.: Stop Space Return assieme a dei birilli. Ascolta il set “JACK YOUR BODY” BY WAWACEEED DEEJAY su www.myspace.com/casseromagazine! Altri set miei e di colleghi molto più bravi su www.popup1984.com Riempite il vostro Ipod di musica indipendente!!! Wawashi deejay oltre che dj resident, è curatore della programmazione serale del Cassero come assistant art director. È compositore in proprio e producer per Miss Plug Inn e Hard Ton, e i suoi brani sono pubblicati nei portali di musica come Dj Download, Emusic, ecc. Le sue prossime date al Cassero saranno il 25 marzo e il 15 e 18 aprile. 27 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 causando disagio a tutti gli altri avventori. Le sue richieste variano a seconda della sbronza, dalla goa alla musica popolare catalana. La mia proposta: Cajmere: Sometimes I Do (Strung Out Remix) assieme a una copia del Galateo. Image: Courtesy of Tourism Queensland 27 -BOVPWB 41"35"$64ÏVTDJUB "EFTTPJOWFOEJUBOFJOFHP[JPTV JOUFSOFUBMTJUPXXXDMFQUPNBOJBJU 1FSMBWPTUSBQVCCMJDJUB JOGP!TQBSUBDVTEF tQBHJOF tDPMPSJ tMJOHVF BRUNO GMÜNDER BRUNO GMÜNDER è conosciuto per l'alta qualità dei suoi libri fotografici e d'arte omoerotica, presentando sempre i migliori fotografi e illustratori del nudo maschiloe. Visitate l'intero catalogo: www.brunogmuender.com ONEFESTIVAL CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 28 28 D i M a t t y P . E così anche quest’anno ce l’abbiamo fatta e possiamo continuare a gridare Viva l’Italia, Grazie Dei Fiori e Nessun Dorma. Il mio festival si è concluso come al solito in maniera surreale: tra gli impermeabili avventori del sabato sera che assistevano imperterriti al nostro presidente casserino, che avvinto al nostro schermo di fortuna come l’edera della mai dimenticata Nilla, si interrogava sulla sua prontezza a fare le valigie verso un’ignota meta se il buon Paolino Bonolis non avesse eletto vincitore l’”amico” di Maria o il protégé del padre e padrino Gigi d’Alessio. Ma tutto finì per il meglio o almeno di questo vogliamo convincerci. Viene archiviato così il festival più frocio degli ultimi 59 anni aperto in un coro di entusiastici “ohhh” (proprio come quelli dei bambini ormai dimenticati da Povia) da inedite immagini dell’icona per eccellenza: quella “Mina” vagante della musica che puntuale come i diritti Siae che le arrivano copiosi si ripresenta con video promozionale del suo nuovo cd con la solita immagine immutata dai tempi di “Studio uno”: la crocchia di capelli con la tinta all’henné, gli occhialoni della “Piazzola”e una giusta svogliatezza nel declamarci che “il mio mistero è chiuso in me”. Perfetta insomma per questa candidatura a senatrice a vita che le è stata offerta. Ma nei miei sogni, al suo fianco, c’è posto anche per la nostra Iva nazionale, tanto per par condicio, tanto per ricordarci che c’è la PFM ma ci sono pure i Jalisse. La nostra bollente Ivona Zanicchi, altra idola nazionale delle checche agée, che pur essendo stata bastonata dalla giuria ha creato il nuovo sunto per eccellenza dei messaggi via messenger/gaydar/Skype per le vere frocie del nuovo millennio: “Ti voglio senza amore”. Ha dichiarato: “14 anni di Ok il prezzo è giusto mi hanno rincoglionita. Era ora che tornassi alla musica” E l’ha fatto pretendendo per sé e tutte le donne in età senile la stessa mentalità dell’uomo nell’affrontare le sveltine. E’ finita male. Per una checca conquistata, 10 casalinghe perse e un ritorno alle televendite del pomeriggio o peggio ancora allo scranno al parlamento europeo dietro l’angolo. Come nei peggiori incubi danteschi. E tra le icone non poteva mancare la divina Patty. La ricordiamo ancora negli anni settanta con la spada nel cuore e ottomila bigodini in testa pronta a diventare l’idolo di migliaia di adolescenti disposti a sopportare interi sabati sotto il casco della parrucchiera pur di avere la sua stessa cofana pietrificata dalla lacca. E poco importa se ora pensa solo a puntellare i crolli e si dedica al punto croce per suturare il suo viso ridisegnato dagli anni che passano. La canzone c’era con quell’atmosfera da melodrammone alla francese che tanto le si addice e anche nella serata dei duetti è stata una della poche presentabili. Le freak, c’est chic. Menzione d’onore anche per altre due dame: la sinistra Maria De Filippi e Laura Perego. La prima coi capelli bagnati tutti all’indietro, e palesi velleità da bomba sexy (subito smentite da una deriva sartoriale inspiegabile del vestito, appena sotto il punto cistico) sembrava Jamie Lee Curtis poco prima dello strip in “True Lies”. Ecchisenefrega dell’inciucio RaiSet, di Marco Carta, del manager in comune e dei neuroni bruciati dalle nuove generazioni che si accostano ai suoi programmi. Di lei si ama come sappia attraversare il mare dei tronisti e dei senza talento senza nemmeno bagnarsi le scarpe per poi, arrivata all’altra sponda, girarsi e stupirsi come una bimba di tutta quell’acqua che si è mossa. Laura Perego, invece, non è parente della reginetta della Talpa e delle sgangherate Buone domeniche (grazie a Dio almeno lei ce l’hanno risparmiata), ma è la Paolini in gonnella anzi in body painting tigrato che, durante l’intervista di Hefner (sempre sia lodato!) si è materializzata sul palco. Si è denudata per motivi ecologici, a favore degli animali uccisi. Come da copione. Avremmo voluto tutti essere lei. E del buon Marco Carta che dire? Anche lui si porta dietro il pro e il contro, l’Italia sì e l’Italia no. L’Italia no è quella dell’aria terrorizzante che tira. Quella dove un parrucchiere e non un laureato “conta più di un cantante” (L’avvelenata, Guccini, 1975) Quella dove se non si è giovani, carini, magrissimi e non si ha un ritornello martellante pur essendo “provvisori” nel resto puoi scordarti di “essere”. Ma lui “è” la serpe in seno Mediaset, quella che la Rai si è messa in casa per mietere sms. Quello che, in duetto con i Tazenda, ci ha regalato un brindisi al cannonau in memoria di Walter. E se fosse lì il suo vero segreto? E se avessimo scoperto cosa ha davvero le potenzialità di fare? Il centrosinistra ha perso in Sardegna perché ha candidato l’uomo sbagliato. Ma ora sappiamo chi è il vero leader. Uno carismatico. Uno in grado di piacere alle masse (e alle massaie). Uno giovane. Uno capace di battere in un colpo solo gli amici della camorra e i reazionari omofobi. Meglio la Sardegna. Meglio Marco Carta. Matty P. P.s.: Lo so… lo so… come l’”Osservatore Romano” ho parlato solo di quello che mi faceva comodo... e Benigni? E Povia? Sul primo solo una parola: Chapeau! Sul secondo solo una frase: ai fiumi di parole dei Jalisse è sempre preferibile inabissarsi nell’oceano di silenzio di Battiato. BCN CHECKPOINT È il nome del progetto e del centro creato a Barcellona da NOMS-Hispanosida. 29 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 L’idea che il direttore del centro, Ferran Pujol, ha messo in pratica parte da una necessità molto concreta nella realtà della capitale catalana: fermare la corsa dell’HIV nella popolazione omosessuale. Una corsa che ha raggiunto livelli molto preoccupanti in particolare fra gli MSM (men who make sex with men). Ho conosciuto il direttore del centro a Vienna durante l’ultima conferenza di ILGA-Europe, alla quale ho partecipato in rappresentanza del Cassero, e sono rimasto molto colpito dalla sua presentazione e dalla convinzione che poneva in ogni sua parola. Così l’ho fermato ed abbiamo parlato per alcuni minuti. Mi ha descritto una situazione molto simile alla nostra: Barcellona vanta una comunità omosessuale fra le maggiori del Paese con un’elevata incidenza di HIV fra gli MSM che, tuttavia, viene rilevata per lo più in stadio avanzato. Uno studio molto interessante relativo alla carica virale di comunità (“The community viral load - R. Stall/CROI 2008), sostiene che il tasso di incidenza di HIV fra gli MSM negli USA e in Europa è del 2.5% contro lo 0.6% della popolazione in generale. Cosa vuol dire il 2.5%? Ponendo che a 18 anni tutti i gay siano HIV negativi, a 25 anni il 15% potrebbe diventare sieropositivo, a 35 anni il 33%, a 40 anni il 41%. Si tratta di dati statistici è ovvio, ma stranamente corrispondenti alla nostra realtà italiana ed emiliano-romagnola in particolare. Un’incidenza elevata che non dipende solo dai comportamenti dei singoli, ma anche dalla carica virale della comunità cui si appartiene. In un contesto come quello descritto anche prendere un rischio relativamente modesto può comportare un’elevata possibilità di trasmissione del contagio. L’aumento del 5.5% dei casi di HIV nella comunità omosessuale catalana dal 2001 al 2006, conferma i dati dello studio. Sulla base di questi dati, piuttosto preoccupanti, qualcuno si è chiesto come invertire la tendenza ed è nato il progetto Hispanosida, il cui primo passo è stato quello di creare la giornata nazionale del test nel 2004. L’associazione di volontari nata intorno al progetto ha creato un centro, il checkpoint appunto, dove gli MSM possono recarsi e fare un test rapido, il DetermineTM, per l’HIV. I volontari sono tutti gay, alcuni sieropositivi, formati dalla sanità pubblica catalana sia all’utilizzo corretto del kit per il test, sia a fornire counselling alle persone che si rivolgono al centro. Infatti serve circa un’ora per avere il risultato, tempo che viene utilizzato dai volontari per chiarire all’utente quanto verrà fatto, definendo, in primo luogo, che il test non è certo al 100% ma ha una attendibilità del 99.7% per cui, in caso di esito positivo, è necessario rivolgersi a un centro specializzato per il test di controllo. La persona probabile sieropositiva però, assicura il dott. Pujol, riceve supporto emozionale immediato ed esce dal centro con già in tasca l’appuntamento in ospedale. Le NGO (organizzazioni non governative) catalane hanno pressoché da sempre fatto il test, ma con l’introduzione del test rapido, nel 2006, le richieste hanno avuto un incremento fortissimo. Secondo quanto ci ha spiegato il direttore del centro a Vienna, le persone con un esito positivo, confermato anche dal test di controllo che viene sempre consegnato dentro al centro, ricevono supporto e la possibilità immediata di un appuntamento presso un centro ospedaliero specializzato. Viene inoltre offerta la possibilità di approfittare di un altro servizio, chiamato Infotrat. Si tratta di un peer-led program esclusivamente per persone che vivono con HIV o AIDS, che ha due obiettivi: conoscere altre persone nella stessa condizione, imparare di più sull’HIV e come gestirlo. Anche in caso di esito negativo la persona non viene abbandonata a se stessa, ma riceve comunque un counselling su come restare nella condizione di sieronegativo, nonché un minimo di insegnamento per evitare comportamenti discriminatori nei confronti delle persone con HIV. Secondo i dati dell’autorità sanitaria catalana il 45.30% dei casi di HIV di Barcellona riguarda MSM, di questi oltre il 23% lo sanno grazie al lavoro dei volontari del centro. Da un’indagine condotta, risulta che la comunità omosessuale di Barcellona ha accettato bene il concetto di checkpoint, e anche i locali commerciali si Sandro Mattioli sono resi disponibili a sostenere e promuovere l’iniziativa. BCN checkpoint Responsabile salute è sicuramente una buona pratica che diverse NGO, dal Portogallo al [email protected] Canada, si apprestano ad esaminare per valutare il lavoro fatto ed www.casserosalute.it eventualmente la possibilità di esportare l’idea adeguandola alle esigenze locali. Fra le altre anche la nostra, Il Cassero, avvierà uno studio di fattibilità valutando in loco il lavoro dei volontari catalani, le difficoltà che hanno dovuto affrontare, i contatti con le autorità, le differenze normative, ecc. A chiunque abbia anche solo una conoscenza minima di HIV, non sarà sfuggito il fatto che la situazione in Italia per noi non è delle migliori ed importante che la nostra Associazione dia un contributo serio e soprattutto concreto alla lotta contro l’AIDS. Già altri comitati territoriali, ad esempio Verona, si stanno organizzando per rispondere in modo più adeguato alla sfida lanciata alle NGO dalla Conferenza mondiale AIDS di Città del Messico e ritengo che Il Cassero abbia sia le risorse che le capacità per svolgere la funzione di progetto pilota. 29 A L CDOC IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL CASSERO di Sara de Giovanni e Giulia Zonta 1 Arrivi al Centro di documentazione (da ora Cdoc) per la prima volta; cosa noti? b- un centro di documentazione che conserva materiali riguardanti l’omosessualità e il movimento lgbt d- le due bellissime bibliotecarie a- la possibilità di cominciare a leggere c- un posto dove rimorchiare 2 Entri in biblioteca e... a- ti metti a scheccare con veemenza sperando di essere notato/a d- cerchi di rimorchiare una delle meravigliose bibliotecarie, o tutt’e due b- chiedi se è possibile prendere in prestito un libro o un film c- ti muovi con circospezione cercando la sezione porno (che non c’è) CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 30 4 Cosa puoi trovare al Cdoc? a- Le riviste gay/lesbiche più cool c- L’amore della tua vita o, meglio, una sgallettata per la serata d- Chanel, la rete Wifi del Cassero b- Il servizio “chiedilo al bibliotecario”: informazioni bibliografiche per ricerche, tesi o semplici gossip QUIZ: CHE TIPO DI UTENTE SEI? Segna le risposte e scopri il tuo profilo! 5 Quando è aperto il Cdoc? d- Cos’è? b- 5 giorni alla settimana a- Il mercoledì, il venerdì e il sabato sera c- Apre solamente su richiesta, è un privé 6 Chi frequenta il Cdoc? a- Delle pazze che raccontano le gesta della serata passata b- Baldi giovani tirocinanti dell’università e prodi volontari c- Delle bonazze che fingono di essere intellettuali d- Una velina mora e una bionda 7 Come hai scoperto che esisteva la biblioteca al Cassero? a- Ci sono sbattut* contro sabato sera e ho buttato giù uno dei pannelli al first floor, rompendomi un’unghia d- Qual’era la domanda? c- Ci sono entrat* con le amike pensando che ci fosse un salone di bellezza b- Consultando l’Opac del polo bolognese 8 Dove si trova il Cdoc? b- Al first floor (alias primo piano) del Cassero d- Non ne ho idea a- A Sala Borsa c- In via Bovi Campeggi SOLUZIONI: 1- Il Centro di Documentazione Arcigay “Il Cassero” è parte integrante del circolo e ne condivide le finalità di miglioramento della vita delle persone omosessuali. Il suo fine è di promuovere, conservare e disporre al pubblico della comunità Lgbt (Lesbica, Gay, Bisessuale & Transessuale) e non, strumenti di elaborazione critica sulle tematiche della sessualità, dell’identità di genere e dell’esclusione sociale. 2- Sei fortunat*! Al Cdoc puoi prendere in prestito e consultare libri, film, riviste; puoi fare ricerche bibliografiche e filmografiche, grazie all’aiuto delle validissime bibliotecarie, puoi accedere ai cataloghi in rete e usufruire dei servizi di prestito interbibliotecario e intersistemico. 3- Nasce nel 1982 come naturale complemento alle varie attività culturali dell’allora Circolo Culturale “28 giugno”, ora Circolo Arcigay “Il Cassero”. 4- La raccolta del Cdoc, suddivisa in diverse sezioni tematiche, è così articolata: 10.000 libri; 3.000 video e dvd; 200 cd rom e supporti multimediali; 1.000 periodici italiani e stranieri; 100 volumi di rassegna stampa dal 1979 ad oggi; 4000 poster e manifesti politici; una archivio fotografico di circa 2000 immagini; un archivio documenti storici dell’attività del Circolo“Il Cassero”e di Arcigay Nazionale; una raccolta di letteratura grigia (flyer e materiali vari) dal 1979 ad oggi). Inoltre, attraverso “Chiedilo al bibliotecario”(http://www.cassero.it/show.php?1423) offre un servizio di reference al quale rivolgersi 24 ore su 24. 5- È aperto al pubblico per un totale di 40 ore settimanali, 11 mesi all’anno, con una sala per la consultazione e apparecchiature per la visione dei materiali audiovisivi. È dotato di postazioni informatiche per l’accesso ai cataloghi sul web e garantisce l’accesso ai servizi ai disabili; su richiesta viene fornito un servizio di consulenza per studenti e ricercatori. I cataloghi e gli orari del Centro sono consultabili alla pagina www.cassero.it/doc. 6- La Biblioteca è aperta a tutti. L’utenza è composta prevalentemente da studenti, ricercatori e docenti provenienti da tutta Europa, che si rivolgono al Centro per consultarne i materiali e effettuare ricerche bibliografiche sulle tematiche della sessualità e dell’omosessualità, ma non solo. 7- La risposta giusta è: da attivista impegnat* vado spesso al Cassero e mi sono subito res* conto che esisteva una meravigliosa biblioteca e che consultando l’Opac del polo bolognese, si possono trovare tantissimi e interessanti documenti, libri e video. 8- Il Cdoc si trova al primo piano del Cassero, sito in via Don Minzoni 18 a Bologna. Non stupirti! 30 3 Il Cdoc è nato nel: a- non ne ho idea, sono troppo giovane (bugiardo/a!) b- nel 1982, con la nascita del circolo arcigay “Il Cassero” d- c’è un centro di documentazione? c- ha l’età di una delle bibliotecarie L PROFILI-prevalenza di: a- Shampista aspirante al top Ti piacciono le storie, ma pensi che sia da intellettuali leggere. Sfogli con disinvoltura Vanity Fair, ma preferisci Top Girl; adori farti lampade, sebbene la tua pelle urli vendetta; sei una valida carta jolly nelle cene tra amici, perchè eviti che si arrivi a discorsi pesanti con pungente tempismo. Il tuo libro ideale è Il diavolo veste Prada; il film: Nei panni di una bionda. b- Topa di biblioteca. Sei snob, ma mai abbastanza: vorresti una sezione apposita per la letteratura gay curda o di poesia lesbica del Madagascar. Il libro per te: Le metamorfosi dei pesci ragno, come simbolo del racconto del gender nelle culture papuasiche medievali. Il film: Lo scambista di Jos Stelling c- Sesso-dipendente. Cerchi disperatamente il nuovo libro di J.Coe, ma vieni irremediabilmente distratt* dalla nuova tirocinante del cdoc, e prendi in prestito il nuovo libro sui Sex Toys. Sei versatile, ma preferisci leggere Curve o Tetu, piuttosto che un saggio sull’infibulazione femminile nelle tribù sudafricane. Vieni sovente colpit* da vampate ormonali, con conseguenze tragiche per il tuo equilibrio psicofisico. Credi nella cultura, ma non sei costante; la biblioteca per te è il miglior posto di abbordaggio. Libro: Come diventare gay in cinque settimane; film: Elvira-mistress of the dark. d- Dolce stilnovo. Sei meravigliosamente inconsapevole di ciò che ti accade attorno, e per caso ti capita di entrare al Cassero di giorno, facendoti riscoprire che esiste una biblioteca; lo sapevi, ma te n’eri già dimenticata! Sbadatamente, ti perdi in chiacchiere e vai a comprare parrucche nuove con le amiche trovate al Cdoc. Libro: Il ritratto di Dorian Gray; film: Le fate ignoranti! Contatti: sito: www.cassero.it/doc mail: [email protected] skype: cdocassero tel.: 051.557954 www.facebook.com/profile.php?id=1637674823&ref=ts e...diventa anche tu amica del centro di documentazione! C FAMIGLIA Pluralità delle relazioni familiari al di fuori del modello matrimoniale e le varie soluzioni giuridiche adottate nei Paesi europei ed extraeuropei. Questi i temi de “La famiglia che cambia”, seminario svoltosi sabato 21 febbraio a Palazzo d’Accursio, promosso dal Comitato Provinciale Arcigay “Il Cassero”, patrocinato dal Comune di Bologna e accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Bologna. Il seminario, rivolto principalmente agli avvocati ma aperto a tutti, ha dibattuto circa la regolamentazione del fenomeno delle convivenze al fine di approntare nuovi schemi giuridici per quanti non possono o vogliono sposarsi. Una panoramica comparata, quindi, sulle dimensioni del fenomeno discriminatorio in ambito familiare e un’analisi della normativa internazionale e nazionale inerente le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Dopo i saluti del sottoscritto (Michele Giarratano), responsabile del settore Giuridico del Cassero, l’Avv. Anna Maria Tonioni ha presentato il convegno e introdotto il video delle Famiglie Arcobaleno in cui alcune madri raccontavano la loro esperienza quotidiana di omogenitorialità. È seguito l’intervento di Helmut Graupner, avvocato in Vienna, nonché uno dei difensori di Tadao Maruko nell’omonima famosissima causa discussa davanti la Corte Europea di Giustizia che tratta del diritto di estensione della pensione di reversibilità alle coppie omosessuali. Il caso origina nel 2001, quando il sig. Maruko costituì, ai sensi della legge tedesca, un’unione solidale registrata con il suo compagno, un costumista teatrale. Quando il partner morì, nel 2005, il sig. Maruko chiese di usufruire della pensione di vedovo, ma si scontrò con il rifiuto dell’ente assistenziale ad erogargli un beneficio non previsto dallo Statuto per i partner di unione solidale superstiti. La Corte di Giustizia però, confrontando le norme sul matrimonio con quelle in merito alle coppie di fatto, stabilì che si tratta di due regimi analoghi, e che dunque le norme non possono prevedere discriminazioni. La sentenza emessa in tal senso tuttavia non può far nascere il diritto alla pensione di reversibilità laddove non sia prevista una legislazione nazionale sulle coppie di fatto, come in Italia. Hanno chiuso la mattinata il Dott. Matteo Bonini Baraldi, dottore di ricerca presso l’Università di Bologna, con una relazione sulle unioni registrate nel diritto internazionale privato, e la Dott.ssa Maria Acierno, giudice in servizio presso il Massimario della Corte di Cassazione, con “Le fonti internazionali e giurisprudenza della Cedu e della Corte di Cassazione”. Nel pomeriggio i lavori sono ripresi nuovamente con Helmut Graupner che ha anticipato alla nutrita platea l’arrivo di una legge per i matrimoni gay in Austria nel prossimo gennaio 2010. L’avvocato ha anche svelato in che modo il movimento Lgbt sia riuscito a convincere i politici (ed anche il partito conservatore!) all’estensione del matrimonio alle coppie omosessuali. Inizialmente il parlamento austriaco era orientato verso l’emanazione di una legge sulle unioni E S CHE civili simile ai Pacs, soprattutto per le spinte del partito conservatore che non voleva che l’istituto matrimoniale fosse accessibile a gay e lesbiche. Il movimento Lgbt ha però promosso la tesi che la creazione di un nuovo istituto come i Pacs, esteso ovviamente a tutti, comprese le coppie S CAMBIA dal partito conservatore e dall’”Unione per la difesa delle Famiglie”che opera al suo interno: nel giro di pochi mesi le coppie omosessuali austriache dovrebbero dunque essere in grado di potersi sposare. Chissà se in Italia tale tesi potrebbe apparire convincente ai teodem, Binetti in testa... L’assessora Milli Virgilio, presente al convegno tutto il giorno, ha poi portato i saluti da parte del Comune di Bologna e ha elencato le attività portate avanti in questi anni dall’ufficio per le Politiche delle Differenze, in particolare l’ufficio Lgbt che, ha promesso (siamo in campagna elettorale...), avrà nuova linfa qualora il Pd dovesse vincere nuovamente le prossime amministrative... Sono poi seguiti gli interventi del giudice Marco Gattuso (“La famiglia gay e la Costituzione”) e dell’avvocato Antonio Rotelli, (“I registri comunali delle unioni civili e le anagrafi”). Il convegno è stato infine chiuso da Francesco Bilotta, ricercatore di diritto privato a Udine e avvocato in Trieste, che oltre a parlare di tutela “pratica” delle famiglie di fatto, alla luce delle leggi e delle sentenze già presenti in Italia, ha invitato il movimento Lgbt a lasciare la strada “legislativa” (per l’ottenimento di una legge per le coppie omosessuali) e puntare invece piuttosto sulla strada “giurisprudenziale” (ottenimento dei diritti attraverso una serie di casi strategici innanzi a varie Corti Italiane). È stata dunque fotografata e illustrata una realtà in crescita: le coppie composte da persone dello stesso formano famiglie stabili, fondate sull’amore e su un progetto di vita comune. Sempre più spesso comprendono esperienze genitoriali. Rappresentano un fattore di coesione sociale e lo strumento per lo sviluppo positivo della personalità di milioni di donne e uomini nel nostro paese. Il Parlamento Italiano non se ne accorge, ma il diritto non può e non deve ignorarle, perché la loro tutela e promozione si fonda sui valori della nostra Costituzione. Michele Giarratano e Maria La Paglia IL DIRITTO ALL’ORIENTAMENTO SESSUALE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE eterosessuali, porterebbe ad uno svilimento dell’istituto matrimoniale, poiché tantissime coppie eterosessuali smetterebbero di sposarsi e sceglierebbero i Patti Civili. Il matrimonio esteso alle coppie omosessuali, invece, svilirebbe l’istituto matrimoniale certamente meno, poiché non scalfirebbe il primato del matrimonio. Tale tesi è stata vincente ed è stata addirittura recepita e avanzata Nello scorso numero, nel pubblicare l’articolo di cui sopra, ho dimenticato di inserire la fonte da cui era tratta la definizione di “diritto al libero orientamento sessuale”: si tratta della voce “diritto all’orientamento sessuale” redatta da Bernardo Tarantino sul sito www.tesionline.i www.tesionline.it . Mi ha segnalato però Matteo Bonini Baraldi che tale definizione è in realtà ripresa dal suo articolo “Le famiglie omosessuali nel prisma della realizzazione personale”, pubblicato online su www.famiglienellacostituzione.i www.famiglienellacostituzione.it,, p. 6, nonché su “Politiche pubbliche e vita privata: la discriminazione basata sull’orientamento sessuale”, in “Lessico delle discriminazioni tra società, diritto e istituzioni”, a cura di T. Casadei, Reggio Emilia, Diabasis, 2008, p. 143. Mi scuso per la dimenticanza. Avv. Michele Giarratano MARCIA DI PROTESTA CONTRO L’ORDINE DI CHIUSURA DELL’ASSOCIAZIONE LGBT LAMBDA, ISTANBUL GIUGNO 2008 PH GETTY IMAGES LA C 31 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 A 31 A L UNO CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 32 32 L A SPORTELLO Alzarsi al mattino. Fare colazione. Andare all’università o al lavoro, precario o fisso che sia. Pranzare. Tornare in attività. Rientrare a casa. Forse aperitivo. Cena. Cinema. Amici. Un partner. Un locale. Oppure niente di tutto questo, o molto di più. Durante tutta la giornata, i pensieri che si accavallano. Le cose che si fanno. Quelle da fare. Il presente, il passato, il futuro. Le emozioni, così forti che sono un fiume in piena, che tracima, travolge. O che sono fievoli, impercettibili, attutite da una vita di negazione, di silenzio. I ricordi, che a volte si attorcigliano nella testa fino a farci avvitare. La paura, di qualcosa, di qualcuno, di noi stessi, di tutto, che avvelena i giorni. Un’angoscia che colora di grigio le ore della giornata, rende insopportabili quelle notturne. Difficile, a volte, vivere tutto questo. Affrontare il lavoro, le relazioni, la vita quotidiana, l’amore o la ricerca di un amore e, contemporaneamente, districarsi nel dedalo di emozioni, paure, ansie, in una parola, di disagio, o di nevrosi, sottile o “esplosa” che accompagna la vita materiale. Per una persona LGBT, a questo carico di disagio quotidiano si aggiunge - soprattutto in alcuni momenti della vita - il peso della propria condizione legata all’orientamento sessuale: l’esplorazione delle proprie pulsioni e inclinazioni, la scoperta della sessualità e di un’affettività vissuta verso e con persone dello stesso genere, il “coming out”, la gestione dei rapporti con la famiglia, con gli amici, con il mondo. Il costruirsi un’identità personale ed emozionale in una società etero-centrica che non contempla neppure la possibilità di una omo-relazionalità, di una vita affettiva piena, completa, vissuta in relazione con una persona dello stesso genere. Sono poche le occasioni di affrontare il disagio. Spesso G C R U P C E D’AIUTO AL R O G CASSERO che è venuto il momento di parlare, di chiederlo, quell’aiuto, di rivolgersi a uno psicologo, a un terapeuta, a un counselor, non si sa a chi rivolgersi, o non si hanno i mezzi economici per farlo. È un tipo di disagio che probabilmente abbiamo provato tutti nella nostra vita. Proprio per venire incontro a questo tipo di difficoltà ed offrire un servizio per la persona LGBT, tra l’altro già presente in tutte le grandi città d’Europa, a partire dal 16 marzo 2009 il Settore Consulenza del Cassero di Bologna offrirà uno “Sportello d’aiuto”, un nuovo spazio di counseling e di sostegno alla persona destinato alla popolazione GLBT sul territorio di Bologna e zone limitrofe. Ogni lunedì, dalle 19.00 alle 22.00, su appuntamento, sarà possibile incontrare uno psicologo o un counselor, per una o più sedute di counseling individuale completamente gratuite. Per prenotare, occorre scrivere una mail a [email protected] o chiamare il numero 051 - 555661 (lun-ven, 20.0023.00) chiedendo specificatamente di poter usufruire di questo nuovo servizio. Lo sportello d’aiuto sarà orientato genericamente alle problematiche del disagio personale anche, ma non necessariamente, collegate ai temi dell’orientamento sessuale. Per chi vive un momento di passaggio difficile, o una fase di inquietudine e di angoscia. Per chi deve affrontare una separazione o una perdita. Per chi sperimenta le fasi più difficili del coming out, o di una relazione. Per chi si trova davanti a difficoltà relazionali o personali, o si trova nella necessità di dover affrontare alcuni lati distonici del proprio carattere. sempre difficile, tendere la mano verso qualcuno che possa afferrarla, e tenerla stretta. E anche se si decide Progetto Benessere Cassero Settore Consulenza P E S si preferisce anestetizzare, coprire, calare una cortina di sorrisi o di silenzio, o stringere i denti, trattenere il fiato, “tenere duro”. Chiedere aiuto la prima volta è O G I O V A N I La cricca delle patate radicali si propone in questa forma ibrida di tardo aperitivo e inizio serata per divertire, smangiucchiare, bere, prepararsi al meglio a fare mattino con l’ormai storica “Absolutely Queer Disco Night” casserina. Con incursioni, musica, video e follie le Radical Chips vi faranno ricredere sulle possibilità incredibili del pre-serata! Radical chips: prime time pre-serata d’intrattenimento artistico 11 e 25 marzo + 8 e 22 aprile dalle 21 P S T T Tra il maschile e il femminile cosa sceglieresti? Il progetto scuola presenta una formazione sul genere! Domenica 15 marzo il Progetto Scuola chiama i suoi adepti ad un pomeriggio formativo sul genere e l’identità di genere grazie alla presenza di Elisa Arfini ricercatrice e autrice di un libro intitolato “scrivere il sesso”. Occasione importante per confrontarsi, interrogarsi e scoprire le mille e mille sfumature del genere e delle difficoltà che incontrano le persone che vivono la transizione. Per approfondire temi e questioni che spesso saltano fuori negli incontri con gli studenti e le studentesse, per avere delle prospettive più ampie, per vedere le definizioni al di fuori delle proprie esperienze. O S C U O L A Ma non bisogna fermarsi qui: il mondo dell’attivismo Lgbt si sta sempre più spostando verso nuove frontiere di genere, di definizione di sé, di negazione d’identità nette, come il maschile e il femminile, e di affermazione di possibilità ibride, sfumate, intime come genderqueer e genderfuck.... Allora tuffiamoci in queste nuove dimensioni per farne tesoro, per trovare dei punti chiave, per capirci qualcosa di più e soprattutto per mettere in gioco noi e le identità che sentiamo nostre. Sperando di venirne fuori con delle risposte o anche solo con delle possibilità che rispondano a quello che sentiamo senza la necessità di rispondere mai più a stereotipi e modelli che la società ci costringe ad indossare. Q U E E R C U L T U R E GENITALI, E DONNE FEMMINISTE BARBUTE HEIDI LUNABBA E LA POLITICA DELLA VITA QUOTIDIANA HEIDI LUNABBA, VISTA DALL’INSTALLAZIONE FEMINISTTAPETEN, 2006-7 © HEIDI LUNABBA organi sessuali sono costantemente presenti nei media, vengono presentati solo o in modo pornografico o come qualcosa di esotico. Nella carta da parati Desire, volevo riportare il corpo e il desiderio nella sfera della normalità. Il desiderio è qualcosa di presente in tutti noi, non qualcosa che può venir raggiunto solo agendo o essendo in un certo modo”, spiega l’artista. Tempo: Agosto 2007. Luogo: Un piccolo cottage di tronchi nella baia di Töölönlahti che s’insinua nel centro di Helsinki. Un’esile filo di fumo si allunga verso il cielo dal camino. La porta del cottage si apre e ne esce una giovane donna in costume da bagno. Cammina lungo il bordo del patio davanti al cottage e si tuffa a testa in giù nel mare plumbeo per una nuotata. Intanto, alla Kunsthalle di Helsinki, un appassionato d’arte ammira delle immagini sul muro: passera, pisello, passera, pisello, passera. La grande parete della galleria è adornata con una carta da parati composta dalle immagini alternate di genitali maschili e femminili. Ma non si tratta di un’installazione di Oliviero Toscani, fotografo già art director del colosso Benetton. Si tratta per entrambe di opere dell’artista finlandese Heidi Lunabba. La prima è un’installazione intitolata Sauna Obscura, una sauna galleggiante che fa anche da camera oscura. Reminiscente dei Badeschiffs tedeschi (“navi da bagno”), la sauna sulla zattera offre ai visitatori l’opportunità di fare un bagno di vapore mentre ammirano il panorama esterno riflesso con delle lenti rovesciate sui corpi degli altri bagnanti. L’altra opera è intitolata Himo (Desiderio), una carta da parati i cui motivi decorativi sono genitali maschili e femminili. “Penso che le immagini anatomiche degli organi sessuali siano bellissime! Anche se il sesso e gli NON UNO Heidi Lunabba è in effetti una rarità nel mondo dell’arte finlandese. Quando le si parla, mette l’accento sull’idea di arte come attività comunitaria anziché individuale; e di arte come politica e veicolo per l’attivismo. Molta della sua produzione può in effetti venir descritta come arte della comunità: arte prodotta assieme e per i membri di un gruppo particolare di persone. Una delle ideee base di un’arte della comunità è anche che l’artista non ne sia al centro, ma che rimanga piuttosto sullo sfondo, come iniziatore e coordinatore di un progetto. “Faccio arte di comunità perchè credo che la gente abbia delle idee interessanti, e voglio far sì che i loro punti di vista emergano attraverso la mia arte. Tuttavia, il mio ruolo come artista non è di diffondere le idee di altri, ma di lavorare e interagire con le persone che partecipano al progetto,” ci dice Lunabba. MA Il lavoro di Lunabba si pone all’interno del continuum dell’arte femminista. La sua opera più famosa è probabilmente Feministitapetti (Carta da parati femminista), un progetto che Heidi ha lanciato nella primavera 2006 assieme a Freja Bäckman e Fredrika Biström, conosciute come il duo artistico Megafån. Il concetto sotteso al progetto è l’osservazione che le istanze femministe non hanno perso nulla della loro importanza nella società come nell’arte svedesi. l’eguaglianza tra gruppi diversi di persone resta un obiettivo non raggiunto, anche se molti amerebbero pensare il contrario. “Femminismo per me significa principalmente che voglio essere una persona, non una creatura definita dal mio sesso. In quanto artista femminista posso combattere per molte cose importanti. per esempio, mi piacerebbe che tutte le persone nella nostra MOLTI FEMMINISMI società avessero tutti gli stessi diritti e opportunità.” Ci sono 800 femministe venerate nella Feminist Wallpaper - donne, uomini, e di altri sessi. Già solo questodovrebbe far capire che il femminismo è lungi dall’essere morto e sepolto. Parte della popolarità del progetto nasce dal fatto che ha reso il femminismo accessibile in un modo positivo e pratico, qualcosa a cui tutti possano partecipare. Un altro aspetto essenziale del progetto è che da spazio alla diversità del femminismo, dato che le persone hanno anche avuto la possibilità di dar voce al proprio tipo particolare di femminismo con dei fumetti attaccati alle loro fotografie. Questi fumetti mostrano che per una persona il femminismo può apparire una questione quotidiana di diritti umani, per un altra è lo stesso che chiedere una politica famigliare per le coppie gay e lesbiche, per una terza implica solamente un pensiero critico. 33 CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 HEIDI LUNABBA, PART. DALLA SERIE ETT OSKRIVET BLAD, 2001 © HEIDI LUNABBA di Annamari Vänskä 33 D O N N C’è una somiglianza tra la Feminist Wallpaper e il progetto più recente di Heidi, Studio Vilgefortis, che Lunabba ha realizzato mentre era ospite di un programma di residenza d’artista organizzato da Nosadella. due a Bologna (in collaborazione con l’ultima edizione di Gender Bender). Come il progetto della carta da parati femminista, anche questo punta a decostruire il mito del genio/artista/eroe individuale: il progetto è stato realizzato in collaborazione con persone di Bologna, a cui è stato chiesto di scegliere un modello di barba da un album, che poi l’artista ha applicato sui volti delle clienti. Ma chi è Vilgefortis? CASSERO Magazine / Marzo Aprile 2009 34 “Studio Vilgefortis prende il nome da una santa chiamata St. Wilgefortis (Santa Vilgefortis in italiano), il cui culto è nato nel 14th secolo. Suo padre l’aveva promessa in sposa a un re pagano contro la sua volontà. Perciò, determinata com’era, fece voto di verginità, e pregò Dio che la facesse diventare repellente. Così le venne la barba, che fece annullare il fidanzamento,” spiega Lunabba. Anche se la storia dietro al nome è religiosa, il progetto non lo è. Piuttosto, il suo focus è sulla liberazione di Vilgefortis – e delle donne in generale – dagli uomini dal comportamento abusivo. Tuttavia, E B A spiega Heidi, il progetto è anche sulla queerizzazione del Cristianesimo: “Le istituzioni cristiane causano molti problemi alla popolazione queer, ancora oggi.” Ma le donne barbute rappresentano anche qualcos’altro: la cultura drag king, che ha interessato l’artista ultimamente. Qui il suo interesse consiste nel riflettere sui confini fluidi tra i sessi – e quanto importante è per le persone sapere di che genere uno è. “Non sono interessata a travestirmi da uomo per il pubblico di uno spettacolo, ma mi interessa come tipo di gioco da fare in situazioni sociali. È interessante notare come così tante persone abbiano bisogno di essere capaci di identificare una persona come maschio o femmina per poter essere a proprio agio nelle situazioni sociali. L’idea di uno studio che fornisca barbe alle donne si basa sul mio interesse per il significato del genere nelle situazioni quotidiane di ogni giorno, e su come le persone vedono se stesse. Dando alle clienti di Studio Vilgefortis una barba, offro loro la possibilita di fare un esperimento con il proprio genere, non solo nel vedere la propria faccia con una barba e di sperimentare cosa si prova, ma anche nel vedere le reazioni delle altre persone.” R B U T E Osservando le fotografie e il documentario, è facile dire che le clienti del progetto erano eccitate dai cambiamenti che la barba aveva loro portato. Molti dei commenti riguardavano come sentivano di comportarsi in maniera diversa dopo aver messo la barba – e su quanto diversamente gli altri le percepivano. “Sono rimasta molto contenta. Avevo paura che non avrei avuto partecipanti, invece ho avuto più clienti di quanto abbia avuto tempo di far loro le barbe. È stato interessante incontrare tutte le persone che hanno visitato lo studio, e osservare tutte le diverse reazioni alle donne barbute,” riflette l’artista. Mentre scrivo questo articolo, Lunabba ha già trovato un altro posto dove sistemare il suo studio per barbe: “Sono stata invitata a realizzare questo progetto all’interno di una mostra in Danimarca la prossima estate. E spero decisamente di poterla realizzare anche in Finlandia!” ANNAMARI VÄNSKÄ HEIDI LUNABBA, FOTO DAL PROGETTO SAUNA OBSCURA, 2004 © HEIDI LUNABBA 34 Heidi Lunabba (1977), ha partecipato a numerose collettive presso spazi museali scandinavi come il Miasma, la Kunsthalle di Helsinki e il Platform di Vaasa, oltre ad aver partecipato a progetti speciali per la Biennale di Istanbul nel 2005 e per quella Baltica nel 2006 e a numerosi progetti di arte pubblica. Nell’autunno 2008 ha preso parte, assieme a Jukka Korkeila, a un progetto di residenza d’artista curato da Elisa del Prete di Nosadella.due e da Annamari Vänskä, come sezione arti visive dell’ultima edizione di Gender Bender, e che ha visto, lungo tutto il mese di ottobre 4 appuntamenti della performance Studio Vilgefortis in diversi luoghi di passaggio di Bologna, oltre a quello del 29 ottobre a Le Stanze, nel quale è stato proiettato anche il video realizzato sull’esperienza. Annamari Vänskä lavora come ricercatrice in gender studies all’Università di Helsinki, ed è giornalista e curatrice specializzata in cultura omosessuale, teorie femministe di genere, pornografia mainstream. Dal 2005 è membro del gruppo di ricerca The Porno Academy dell’Accademia Finlandese. Ha recentemente curato la sezione “media” della mostra Rainbow-Finalnd. On the history of sexual minorities in Finland, al City Art Museum di Vantaa. Per l’ultima edizione di Gender Bender ha curato assieme a Elisa del Prete, oltre ai progetti di Heidi Lunabba e Jukka Korkeila, la tavola rotonda Pornografare al Mambo e la rassegna video Arte vs Porno. Pretesti erotici da Italia e Finlandia. La prima parte dell’articolo che appare in questo numero è stata pubblicata, in versione diversa, nel 2008 per la sezione Artista del mese del sito FRAME—Finnish Find for Art Exchange; la seconda è inedita ed è stata scritta per Cassero magazine. in questa pagina: Heidi Lunabba, foto dalla serie Studio Vilgefortis, Bologna 2008 © Heidi Lunabba WWW.CASSEROSALUTE.IT CONDOMIX Profilattici e Lubrificanti www.condomix.it - [email protected]