i “collaboratori”: ricchezza della comunità!

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i “collaboratori”: ricchezza della comunità!
Periodico della
Unità Pastorale
Noviglio Coazzano
Cronaca e vita delle nostre comunità
anno XIII numero 49 - giugno 2014
I “COLLABORATORI”:
RICCHEZZA DELLA COMUNITÀ!
S
ono tante le persone che a
vario titolo collaborano
nelle tre Parrocchie che compongono la nostra Unità Pastorale: sono davvero la ricchezza
preziosa della Comunità. A loro
il GRAZIE più sentito!
Penso alle diciassette Catechiste
che ogni settimana si mettono
in cammino con i nostri ragazzi
e le nostre ragazze per introdurli alla vita cristiana.
Penso ai trenta Consiglieri
Pastorali che periodicamente si ritrovano per
interrogarsi su come essere sempre più, qui e oggi, la
Chiesa di Gesù e penso ai Consiglieri per gli Affari Economici.
Penso a quanti animano le nostre liturgie: i lettori della Parola
di Dio; i due cori con i loro direttori e le persone che intonano i canti quando non c’è il
coro; i chierichetti.
Penso alle persone che tengono
in ordine le nostre strutture e le
nostre Chiese con la pulizia,
con il decoro degli altari e i fiori… a chi realizza ogni anno
magnifici Presepi.
Penso alle persone che si occupano delle feste patronali, preparando la pesca di beneficienza, preparando i pranzi comunitari e quanto gli va dietro.
Penso alle mamme che collabo-
rano in Oratorio nelle Domeniche Insieme e durante
l’Oratorio Estivo.
Penso ai tanti Animatori dell’
Oratorio che fanno giocare i
ragazzi in modo particolare nelle cinque settimane di Oratorio
Estivo e agli Educatori che seguono il cammino dei più grandi.
Penso a chi si è messo a servizio
delle famiglie bisognose
distribuendo i generi alimentari che si raccolgono
alla prima domenica del
mese.
Ancora, penso alla redazione che segue questo giornalino
e alle persone che lo distribuiscono porta a porta perché arrivi proprio in tutte le case, come
anche qualche altro avviso lungo l’anno.
Anche nella nostra piccola realtà (come si può ben constatare)
non mancano tutte queste figure che “gratuitamente” servono
generosamente la Comunità e
in questo modo la rendono più
bella e accogliente.
A tutti loro il mio e nostro grazie, nella speranza di non aver
dimenticato qualcuno e che
qualcun altro possa aggiungersi.
don Gianni
1
La vera “Salute”?
“Liberarci dal
male”
Nella
mia missione
"archeologica",
alla ricerca delle parole
perdute, a metà strada tra
Champollion e Indiana Jones, è una piccola fortuna il
fatto di insegnare in un liceo classico. Così quando ho
scoperto che la parola salvezza era evaporata all' orizzonte, non mi sono rassegnato alla perdita e, ho rilanciato puntando sull'etimologia chiedendo ai ragazzi di III liceo (cioè dell'ultimo anno, secondo la vecchia articolazione con il ginnasio al biennio, ma
"ginnasio "è ormai un' altra
parola destinata all'estinzione): «Come si dice salvezza
in latino?». Pronta la risposta, sono bravi, in latino:
«Salus, salutis, della terza
declinazione», Martina brucia sul tempo gli altri. «Ma
(Continua a pagina 5)
LA CELEBRAZIONE DEI SACRAMENTI
Alcune note
BATTESIMI
- prendere contatto in Parrocchia almeno un mese prima della data che si vorrebbe
per la celebrazione così che ci si possa accordare per i vari momenti di incontro e di
preparazione;
- i Battesimi si celebrano solo nelle Chiese Parrocchiali: Noviglio, S. Corinna e
Coazzano, non nelle Chiese sussidiarie di Mairano e Tainate.
MATRIMONI
- è richiesta la partecipazione al "corso fidanzati" che nella nostra Unità Pastorale si
tiene nei mesi di gennaio e febbraio, quindi gli interessati calcolino bene i tempi;
- attenzione a non fissare una data per il Matrimonio senza prima aver verificato la
disponibilità con la Parrocchia;
- i Matrimoni NON SI CELEBRANO nel giorno di Domenica.
IL SALONE PARROCCHIALE DI MAIRANO
Potrà essere utilizzato, previo accordo con l'incaricata, solo in occasione di Battesimi
o di celebrazioni parrocchiali. Sarà a disposizione per le realtà associative locali previo accordo diretto con il Parroco che ne valuterà l'opportunità. Non sarà più a disposizione per feste di compleanno o di altro genere a carattere privato.
don Gianni
PER
PENSARE
"Ci sono persone che parlano, parlano... finché, finalmente,
trovano qualcosa da dire"
Sacha Guitry
“Sulle orme di S. Paolo” 13-20 Ott. 2014
Info sul sito della Parrocchia
Chi fosse interessato a partecipare e ad aggiungersi ai già iscritti
prenda contatto con don Gianni entro la fine di Giugno
2
La creatività
cresce in chi
sa staccare
Vi sentite esauriti, con la vena creativa completamente
k.o.? Provate a passare quattro giorni a contatto con la
natura, in un posto selvaggio
e soprattutto senza nessuna
diavoleria tecnologica fra i
piedi: vi ritroverete con testa
e pensieri limpidi e la vostra
capacità di inventiva ne guadagnerà non poco.
Lo dimostra una ricerca statunitense pubblicata sulla
rivista PL0S One, secondo
cui la natura nutre idee e cervello: dovremmo ricordarcelo più spesso, in queste nostre vite incollate al computer. «Seppellirci nelle tecnologie 24 ore su 24 ha un costo, interagire con la natura
ha benefici reali e misurabili
ed è, in sostanza, un modo
"sano"di relazionarsi al mondo» ha dichiarato David Strayer, psicologo dell'Università
dello Utah e coordinatore
dello studio. Scontato? «Per
centinaia di anni tutti, scrittori, poeti e intellettuali, hanno
lodato la natura e scritto
quanto sia importante viverci a contatto.
Nessuno però
ha mai indagato i vantaggi
di una vacanza
nella natura da
una prospettiva scientifica, con precisione» osserva Strayer. Così,
ecco lo studio che offre le
prove tangibili di quanto tutti
andiamo predicando.
Strayer ha coinvolto 56 uomini e donne intorno ai
trent'anni facendoli partecipare a un'escursione di quattro o sei giorni in un luogo
selvaggio e sperduto, con il
divieto assoluto di portare
con sé qualsiasi aggeggio
tecnologico. Prima del
«viaggio» e al mattino
dell'ultimo giorno (quindi
mentre si trovavano ancora
immersi nella natura) i partecipanti sono stati sottoposti a
un test per la valutazione del
pensiero creativo e della capacità di risoluzione dei problemi. Ebbene: i risultati al
test miglioravano di circa il
50% dopo la full immersion
fra i boschi dell'Alaska, scelta assieme al Colorado come
meta per le escursioni .
«Lo studio
non è stato
disegnato per
capire se ciò
sia merito del
solo contatto
con la natura,
della disconnessione dal3
la tecnologia o dipenda da
entrambi questi fattori - ammette lo psicologo -. Tuttavia, il dato è molto evidente e
dovrebbe farci riflettere su
quanto sia impegnativa la
nostra vita iperconnessa e
multitasking: le abilità creative e di risoluzione dei problemi sono localizzate infatti
nelle stesse aree cerebrali
della corteccia prefrontale
che sono continuamente richiamate in funzione dall'attenzione che dobbiamo prestare al nostro ambiente ipertecnologico».
Tutto questo assume particolare importanza dal momento
che, come riferisce Strayer, i
ragazzini passano in media
appena 15-25 minuti al giorno all'aria aperta, e invece,
stando alle stime, fra gli 8 e i
18 anni trascorrono oltre 7
ore al giorno fra tv, computer, cellulari e tablet. Come
può la natura dare un'iniezione di vitalità alla creatività?
A.V.
Da Corsera del 5 maggio 2013
PRIMA COMUNIONE E CRESIMA A SANTA CORINNA
Domenica 11 maggio a Santa Corinna nella chiesa dello Spirito Santo si è svolta la celebrazione comunitaria della Prima Comunione con la partecipazione di 49 bambini.
Sabato 17 maggio nella stessa chiesa è stato celebrato per 39 ragazzi il Sacramento
della Confermazione (Cresima) presieduto dal Vescovo Mons. Luigi Stucchi.
FESTA PATRONALE IN CASCINA CONIGO
Domenica 7 settembre alle ore 11,00
CELEBRAZIONE DELL’EUCARESTIA
nella Chiesa dedicata a Maria Nascente
4
(Continua da pagina 1)
La vera “salute”?...
non vuol dire anche salute?», chiede saputella Serena. Ecco, spiegando che
salus ha due significati ma
il primo e più importante è
"salvezza", mi sono reso
conto che non tutte le parole del lessico religioso
sono andate perdute: alcune si sono perse ma solo
perché sono state sostituite.
È questo il caso di salvezza, che oggi appare parola
antica, priva di senso. (da
che cosa ci dovremmo salvare?) e che ha lasciato il
posto al "nuovo dio" che
ha soppiantato l'antico: il
dio salute.
«Quando incontriamo un
amico - chiedo ai miei studenti - con quale frase lo
salutiamo? La risposta è
fulminea: «Ciao, come
stai?». «Ecco vedete, è
questo il punto. E se per
caso la risposta è che non
si sente molto bene, cosa
gli diciamo?». Ancora più
rapidi: «Curati, perché la
salute è la prima cosa».
Appunto: la prima cosa.
Una volta era la salvezza,
la prima cosa, oggi è la
salute.
Viviamo nell'era del salutismo, una religione dura,
con i suoi riti, i suoi templi
(dalla palestra ai vari e
variopinti centri- benessere), il suo clero (dietologi,
scienziati dell'alimentazione, esperti della nutrizione ... ), che arriva ad esigere anche sacrifici umani, a
cui è difficile sottrarsi, oggi
nell'opulento Occidente.
Ritorno quindi alla salvezza e al latino: «Libera nos
a malo ... che cosa vuol
dire? Lo avete mai sentito?». Agnese mi dice subito: «È una vecchia canzone di Ligabue». «Sì, ma
ancora prima, è un verso
di quale testo?». Qualcuno sussurra al compagno,
forse non si fida della sua
memoria o di esprimersi
davanti a tutti: «Il Padre
Nostro». Meno male, non
tutto è perduto, e anche la
traduzione infine esce fuori: "liberaci dal male". Faccio notare che abbiamo
sostituito salvezza con salute quando si è cominciato a sostituire male con
malessere; ma questa è
un' altra questione, un'altra sfida "archeologica" da
intraprendere prima di
altre perdite definitive.
Da Avvenire
11 dicembre 2013
5
DONAZIONE DI
MIDOLLO OSSEO
COME FARE
Solo una persona su centomila è compatibile con chi sta aspettando il trapianto di midollo osseo, spesso necessario per combattere leucemie, linfomi e altre neoplasie del sangue.
Informazioni su come diventare donatori, superando preconcetti o timori
immotivati, si possono trovare sul sito
dell'Associazione donatori midollo
osseo www.admo.it.
In home page nella sezione «Un po' di
noi agli altri» si trovano le informazioni su come avviene e a che cosa
serve il trapianto, l'impegno personale
che richiede la donazione, l'iter burocratico e ospedaliero da seguire. Nell'
area «Legislazione» sono riportati i
testi delle norme che disciplinano la
ricerca del donatore e la donazione,
mentre in «IBMDR, il Registro italiano» (la sigla sta per Italian Bone Marrow Donor Registry) viene spiegato
come funziona il registro dei donatori
disponibili a offrire in maniera anonima, volontaria e non retribuita il proprio sangue midollare. Cliccando su
«FAQ, le domande più frequenti»,
oltre a spiegazioni su cos'è il "midollo
osseo" utilizzato per il trapianto e
sulle differenze fra trapianto allogenico e autologo, sono disponibili informazioni su come si fa a diventare
donatori di midollo osseo, chi può
candidarsi,come trovare il centro donatori più vicino.
Da Corsera
del 2 febbraio 2014
Noviglio com’era
I mestieri
Accanto alle attività propriamente agricole vi era
una serie di "mestieri"
che, più o meno, erano
legati ad esse, alcuni dei
quali erano svolti nelle
botteghe o all'interno della
cascina, altri, invece, da
ambulanti.
Uno dei mestieri più antichi, praticato nella nostra
zona fin dall'antichità romana, era quello del tessitore di lino e più tardi
del cotone. Con un ingombrante e rumoroso macchinario, trasformava le matasse di filato in tela. Vi
era poi in ogni cascina e
in ogni paese il fabbro,
che per lo più eseguiva
lavori da maniscalco, vale
a dire costruiva ed applicava ferri agli zoccoli dei
cavalli. Meno frequentemente costruiva anche ser
-ramenti in ferro.
Lo zoccolaio fabbricava e
vendeva gli zoccoli, la calzatura più usata nei secoli
scorsi nelle campagne.
Oltre agli zoccoli, a partire
dall'Ottocento, questo artigiano confe-zionava anche
ciabatte di pelle e di stoffa.
Il sellaio era l'artigiano
che fabbricava e riparava i
finimenti dei cavalli e
provvedeva a tutte quelle
parti in pelli o in cuoio di
cui erano rifiniti i veicoli
trainati da cavalli. Un loro
lavoro secondario era
quello di fare materassi e
tappezzerie. Tale era il
loro censo che venivano
invitati alla tavola dei fittabili quando prestavano la
loro opera in
cascina.
La consorteria dei falegnami era
antichissima:
la categoria
era divisa in
tre branche,
secondo l'at-
tività che svolgeva: il mobiliere, l'agricolo e l'edile.
I falegnami agricoli prestavano la loro opera nelle
cascine ed erano alle dipendenze del fittabile con
contratto annuale. Costruivano e riparavano carri
agricoli, porticati, mobili in
legno e tela per le granaglie. Riparavano mulini,
essicatoi, trebbie; avevano
anche la cura e la custodia
della cantina del vino e
dovevano aiutare l'agricoltore a confezionare i salumi. A que-sti artigiani
spettava il diritto della prima "spigolatura" del frumento e del riso, potevano rastrellare i prati e
racimolare quel poco di
erba da fieno sufficiente a
mantenere la mucca e
qualche vitello che ognuno
era solito tenere nella propria stalletta. I fale-gnami
edili, invece, costruivano
infissi in legno, scale, soffitti, strutture dei tetti e
cen-tine per armature di
archi e volte. I falegnami
mobilieri fabbricavano credenze, arma-dietti, letti,
tavoli, sedie e specchiere;
talvolta erano anche abilissimi intagliatori.
COLLETTA QUARESIMALE
Grazie a chi ha partecipato all’iniziativa.
Sono stati raccolti 1.960 euro, devoluti alla Missione di Suor
Maria Luisa in Nepal.
La missione di Suor Rita in Congo, invece, ringrazia perché
con parte dei soldi raccolti in Avvento hanno potuto attrezzarsi
della moto nella foto per poter raggiungere i vari villaggi.
6
Il carrettiere guidava un
carretto a due ruote per il
trasporto di merci per conto terzi. Portava un copricapo caratteristico: un berrettone di lana con fiocco.
Anche le fruste avevano
fiocchetti colorati. Ogni
paese aveva il suo colore.
Quando faceva lun-ghi
viaggi, mentre il cavallo
trainava il carretto, di notte
dormiva sotto il carro in
una specie di amaca di
corda detta "zimbàrda". I
carrettieri solitamente avevano l'appalto della fornitura di ghiaia per la manutenzione delle strade. La
ghiaia veniva trasportata
con uno speciale carretto
che ne conteneva un metro
cubo.
Il "murnée" o mugnaio
era il proprietario del mulino. Alla sua opera si rivolgevano i fittabili e i contadini, ma anche gli
"spigolatori" che volevano
tramutare il grano in farina; mentre il "pilù" era
l'artigiano che lavorava
alla pila e che provvedeva
alla sbiancatura del riso,
cioè a togliere la pula dal
chicco.
Gli arrotini
erano degli
ambulanti che
affilavano coltelli, forbici e
lame: facendo
leva sul pedale
di legno con il
piede sinistro
azionavano la
ruota della carriola, che avevano sempre con loro, che
metteva in movimento una
piccola mola per mezzo di
una cinghia di cuoio; da una
lattina sospesa sopra la mola
gocciolava l'acqua per il raffreddamento.
Il calderaio o "magnàn" provvedeva alla stagnatura periodica
delle pentole in rame: alcuni calderai erano anche provetti fabbricatori di pentole, di contenitori in
rame, che decoravano con artistici lavori a sbalzo.
Il mattonaio lavorava alla fornace e con l'argilla confezionava
mattoni che messi a cuo-cere nei
forni diventavano "quadrèi",
"medòn" o "tavèl", secondo la
forma e lo spessore.
Infine, tra i "mestieri" scomparsi vi
erano quelli del "sanàt" e del
ORARIO FESTIVO delle SS. Messe
Sabato
ore 18,00
ore 20,30
Domenica ore 8,00
ore 9,30
ore 10,00
ore 11,00
ore 11,00
ore 17,30*
ore 18,00*
"capunàt"; il primo era il castratore di maiali per l'ingrasso, il
secondo era il castratore di galli
per farne capponi, che fin dal
Medioevo erano considerati cibo
prelibatissimo e, a volte, venivano
utilizzati come pagamento dei
canoni di affitto oltre alla quota in
denaro.
Alcuni di questi mestieri continuarono ad essere praticati anche
dopo la seconda guerra mondiale
nel Novigliese e testimoniano la
persistenza di un'economia
tradizio-nale di sussistenza propria delle zone fortemente dipendenti dall'attività agricola che
caratterizzavano gran parte della
Bassa Milanese.
Alberto M. Cuomo
ORARIO Confessioni
a Santa Corinna
a Tainate
Sabato . dalle 16,00 alle 17,30 a Santa Corinna
(don Gianni)
. mattina e pomeriggio a Noviglio
(don Paolo)
Domenica
. prima della Messa delle 9,30 a Coazzano
(don Gianni)
a Noviglio
a Coazzano
a Mairano
a Santa Corinna
a Noviglio
a Binasco
a Rosate
Prima o dopo ogni Messa settimanale
*SS. Messe nei paesi limitrofi al Comune di Noviglio.
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TANTI AUGURI A
BATTESIMI:
4 maggio
2014
COAZZANO
Riccardo Fochesato
25 aprile
27 aprile
1 maggio
4 maggio
4 maggio
18 maggio
24 maggio
25 maggio
2014
2014
2014
2014
2014
2014
2014
2014
NOVIGLIO
Matteo Ramirez
Antonio Puocci
Giorgia Bove
Sara Cisse
Silvia Bosco
Giada Patelli
Irene Patriarca
Gabriel Rossi
21 aprile
11 maggio
11 maggio
2014
2014
2014
SANTA CORINNA
Beatrice Salvoni
Samuele Boveri
Vittorio Mancuso
MATRIMONI:
27 aprile
31 maggio
2014
2014
NOVIGLIO
Angelo Urraro - Raffaella Auriola
Melo Vinci - Emanuela Piazza
TORNATI ALLA CASA DEL PADRE
23 maggio
25 maggio
2014
2014
COAZZANO
Francesco Lombardi - anni 88
Lucia Andreoli - anni 83
17 aprile
20 maggio
2014
2014
NOVIGLIO
Albino Sbarufatti - anni 80
Cesare Noé - anni 84
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